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Asia Nuccetelli appare sempre più impegnata a prendere le distanze da Andrea Damante. Dopo aver compreso che il feeling sviluppatosi tra loro nella Casa del ‘Grande Fratello Vip’ ha infastidito la fidanzata Giulia De Lellis, la giovane ha fatto marcia indietro. A Fanpage.it il padre Alessandro Nuccetelli aveva negato che alla figlia piacesse Andrea e oggi, pur senza aver ascoltato le parole del genitore, Asia manifesta di essere della stessa opinione. Parlando con la madre Antonella Mosetti, che l’ha difesa nel corso della discussione con Giulia, Asia ha fatto un passo indietro: Ma che ci dovrei fare con un ragazzino come Andrea? Ci gioco a carte? Sembra Fonzie. Figurati se mi piace uno così. Non scherziamo. Intanto, dopo aver appreso la frase pronunciata da Antonella Mosetti subito dopo la loro lite – Antonella è esplosa, lasciandosi sfuggire che l’avrebbe uccisa se fosse stata fuori dalla Casa – Giulia ha pubblicato un messaggio sul suo profilo Facebook in cui invita la donna a non offenderla, né minacciarla. In caso contrario, continua, adirà le vie legali: Non ho offeso nessuno e non ho azzittito una donna più grande di me, una madre: le stavo semplicemente ricordando, come faceva Ilary, che era freezata e da regolamento avrebbe potuto rischiare l’espulsione. […] Aggiungo che se la signora Mosetti continuerà a parlare in quel modo di me, minacciandomi e insultandomi ancora, dovrò agire per vie legali.
Dopo lo scontro con la fidanzata Giulia De Lellis, Asia Nuccetelli cambia idea su Andrea Damante: “Che dovrei farci con uno così? Sembra Fonzie ed è un ragazzino”.
Dalla pagina Facebook ufficiale "Protect the Graph", il team tecnico del social network fondato nel lontano 2004 da Mark Zuckerberg torna a sottolineare l'importanza di avere una password unica per ogni sito internet in cui ci si registri ed invita gli utenti, quando possibile, di evitare di utilizzare email e password per registrarsi ma invita ad utilizzare il login via Facebook, evitando così di creare un ennesimo account con gli stessi dati di registrazione. Come viene evidenziato nel post "Keeping Passwords Secure" pubblicato sulla pagina dedicata alla sicurezza degli utenti all'intero di Facebook, il team capitanato da Zuckerberg informa che i moderatori della piattaforma sono alla ricerca di password rubate, stanno controllando la rete alla ricerca di password rubate utilizzate con le email degli utenti iscritti al social network. E se pensate si tratti di violazione di privacy vi sbagliate perché questa volta Facebook sta lavorando a favore degli users: la società cercherà i dati sottratti agli utenti iscritti a Facebook e, nel caso di corrispondenza, per mantenere sicuri i profili Facebook degli utenti, il social network al login informerà l'utente della scoperta e inviterà quindi a modificare la password, rendendo così difficile ai cyber criminali accedere con i dati sottratti all'account Facebook della vittima.
Dalla pagina Facebook ufficiale “Protect the Graph”, il team tecnico del social network fondato nel lontano 2004 da Mark Zuckerberg torna a sottolineare l’importanza di avere una password unica per ogni sito internet in cui ci si registri.
In un'intervista di alcuni anni fa Loren Gray affermò: "L’unica persona che sa come seguire Loren Gray ed essere Loren Gray è Loren Gray”. La personalità e il carisma della giovane 18enne statunitense, una delle star più seguite su TikTok e Youtube, può essere una delle basi su cui la ragazza ha costruito il suo personaggio. A rafforzare il suo successo è arrivata la firma nel 2018 con la Virgin Records, che le ha permesso negli ultimi due anni, di arrivare al successo discografico con brani come "Queen" su tutti, ma anche "Cake" e "Alone". All'inizio del 2020, Loren Gray è stata anche la regina di TikTok con 36 milioni di followers, un dominio rotto dalla presenza di Charlie D'Amelio, che ha nei mesi successivi ha superato addirittura i 100 milioni di follower. Loren Gray è stata anche protagonista di alcuni videoclip musicali, come in "The man" di Taylor Swift e "Malibù" di Kim Petras. Dai lip-sync ai prank, dai tutorial di make up alla musica. L'evoluzione negli ultimi anni di Loren Gray, la 18enne creator di TikTok, tra le più grandi star della piattaforma cinese, è avvenuta in maniera naturale, quasi parallela alla sua crescita musicale. Dopo la firma nel 2018 con la Virgin Records, che le ha permesso di curare meglio la produzione dei suoi primi singoli "My Story" e "Kick you out", il 21 dicembre dello stesso anno esce la sua hit internazionale: "Queen". Il singolo, che ha raccolto nel tempo 50 milioni di stream su Spotify e 16 milioni per il video ufficiale su Youtube, riflette sull'attribuzione di potere alle donne, una lotta alla misoginia e alle differenze di genere. Il video presenta elementi di provocazione, come quando Loren Gray viene imprigionata in una gabbia, una struttura metaforica per l'abuso maschile e la prigione dorata dei social network. Nel ritornello la ragazza canta: "Puoi chiamarmi principessa come vuoi, perché ami tenermi impotente al tuo fianco, ma non è quello che voglio, te lo mostro, te lo faccio vedere, come trattarmi come una regina". Il successo del singolo si trascina anche su TikTok, dove la creator diventa sempre più affermata, un successo parallelo che le permette di avere una tra le community più attive sulla piattaforma. Tra il 2019 e il 2020, i tre singoli più importanti diventano: "Anti-everything" con la coppia di dj Lost Kings, il brano "Cake" e la collaborazione con Philippe Deacon in "Love for the summer". Per il secondo brano, uscito nei primi mesi di lockdown del 2020, Loren Gray ha pensato di presentare il singolo al pubblico, invitando altre personalità di TikTok a condividere il brano. Come? Mandando una torta per le influencer più importanti sia del nuovo che del vecchio continente. In Italia, quattro creator hanno ricevuto l'inaspettata torta regalo per pubblicizzare il singolo: Elisa Maino, Virginia Montemaggi, Marta Losito e Rosalba. Una delle prime discussioni sul personaggio di Loren Gray, dal suo arrivo prematuro su Musical.ly, è stata come una ragazza così giovane riuscisse a risultare così sicura di se stessa e della sua immagine. La creator ha confessato, alcuni anni fa, di aver subito a 13 anni una violenza fisica da una persona di fiducia, un ragazzo che all'epoca violò i suoi spazi e abusò di lei. Un'esperienza che ha segnato la giovane ragazza, che ha affermato in alcune interviste negli anni passati, di essersi avvicinata al mondo del web per alleviare la solitudine in un momento buio della sua vita. Nel frattempo, negli anni, Loren Gray ha deciso di parlare della sua esperienza e ha prodotto dei video in cui sensibilizza sulla questione delle violenze fisiche e mentali, consigliando ai più giovani di discuterne con i propri genitori.
Loren Gray è una delle creator di TikTok e Youtube più affermate al mondo, con una community sulla piattaforma cinese che si aggira sopra i 50 milioni di follower. Dal 2018 ha intrapreso una carriera musicale, pubblicando negli ultimi due anni otto singoli, tra cui “Queen”, il brano sull’empowerment femminile e contro la misoginia.
Eccola la politica che ci ricasca, ancora una volta, sempre con quella sicumera di avere il diritto e il dovere di mettere bocca su tutto, di rendere qualsiasi gesto artistico oggetto di dibattito tra colonnelli di partito, tutti convinti di difendere il buonsenso (a ciascuno il suo) e senza rendersi conto che il loro strepitare è il bollino di qualità dell'opera di cui cianciano. Matteo Salvini che spara a due africani in versione zombie è il tema dell'opera di Salvatore Scuotto esposta a Napoli. L'arte e l'opera artistica è qualcosa che in molti si illudono di afferrare, di cristallizzare adattandola al proprio sentire e di giudicare in base all'ombra che provoca dietro agli occhi: un presunto Salvini che impugna una presunta arma sovradimensionata verso lo sbarco di migranti già morti che gli vengono incontro è un'immagine che, piaccia o no, risulta potente. È potente perché a qualcuno fa potentemente schifo? Perfetto, ben venga. È potente perché qualcuno ci legge dietro il verbo politico del presente? Perfetto, va bene lo stesso. È un'allegoria che vi urta? Ottimo, anche così. Ma l'aspetto più interessante, la cifra stilistica dell'opera è proprio la reazione facilmente prevedibile del leader leghista: «Cosa non si fa per farsi un po' di pubblicità, che squallore. La "scultura" che mi raffigura mentre sparo agli immigrati è una vera schifezza, è istigazione all'odio e alla violenza, altro che arte», ha tuonato Matteo Salvini. E come al solito l'oscena esposizione del suo ego ipertrofico è l'unica reazione: Salvini che parla alla sorella di un ragazzo ammazzato di botte come se fosse sullo stesso piano, Salvini che rinchiude un'ex deportata nell'inferriata della sua situazione. Salvini che discute di arte con un'artista secondo i suoi canoni da twittarolo. Il fatto che abbia aggiunto un confronto con le statuine del prese di Napoli rafforza il concetto: incapace di intendere la complessità del mondo prova a imbarattolare il mondo nel suo piccolo cortile. Questa volta tocca a Salvini ma di politici che sguazzano nei luoghi in cui non sanno camminare, insozzandosi e insozzando, ne vediamo da sempre. La politica che pretende di essere cultura egemone, come se anche il pensiero sia qualcosa che può essere decifrato dai programmi elettorali, è un vizio di destra, di centro e di sinistra. In questo momento la differenza sta tutta nel ruolo apicale (nel bene e nel male) che Salvini ha deciso di osare ma l'auto-vittimizzazione dell'ex ministro, proprio lui fautore del libero pensiero e del politicamente scorretto, è una patetica scena da eccesso di difesa di un censore che vorrebbe rivendersi come libertario.
Uno scultore, Salvatore Scuotto, decide di esporre una scultura che rappresenta il leader leghista intento a sparare a degli immigrati rappresentanti come zombie e l’ex ministro come al solito reagisce urlacciando senza rendersi conto di certificare con la sua reazione il valore dell’opera. Sì, Salvini, sei proprio tu.
Ian Halperin, autore best seller in America, si prepara a raccontare quella che ritiene sia la verità sulla separazione più clamorosa dell’ultimo periodo: quella tra Angelina Jolie e Brad Pitt. È stata annunciata, infatti, l’uscita del documentario Broken: The Incredible Story of Brangelina. Si tratta di un film realizzato a partire da alcuni filmati e interviste inedite dei due diretti interessati, che ricostruisce la storia della loro separazione. Secondo The Sun, l’ultimo lavoro di Halperin sarebbe esplosivo, addirittura in grado di riscrivere tutto ciò che è stato detto bell’ultimo anno rispetto alla decisione dei due di lasciarsi. Solo una è l’anticipazione diffusa fino a questo momento: pare che il matrimonio tra la Jolie e Pitt fosse finito già un anno prima del momento in cui la separazione è stata annunciata. Una fonte vicina alla coppia ha biasimato il progetto di Halperin, bollandolo come dannoso per l’ex coppia che starebbe cercando di ritrovare un equilibrio per il bene dei loro figli: Questo è il film definitivo sulla storia dei Brangelina. Ian ha indagato su ogni crepa del loro rapporto e rivelerà quali sono state le reali ragioni che hanno spinto la Jolie a chiedere il divorzio. Lo shock maggiore consisterà nell’apprendere che la loro storia era finita già un anno prima del momento in cui la notizia della separazione è trapelata. Halperin e il suo team sono riusciti addirittura ad acquisire alcuni filmati inediti e delle interviste realizzate in quel periodo. È noto che Brad e Angelina preferiscano il silenzio. Questa è l’ultima cosa di cui avevano bisogno. Il film sarà trasmesso in contemporanea in tutto il mondo dopo che la Content Media Corporation ne ha acquisito i diritti. E l’ex coppia adesso trema. Brad Pitt si è già assunto la gran parte della responsabilità del divorzio con la Jolie. Nel corso di un’intervista rilasciata a qualche mese di distanza dalla notizia della separazione, il divo hollywoodiano ha ammesso di essere stato schiavo dell’alcol per anni, anticipando che sarebbe stato questo uno dei motivi determinanti ai fini del divorzio: Non riesco a ricordare un giorno da quando sono uscito dal college in cui non ero ubriaco o non stavo fumando uno spinello, o qualcosa del genere. Ho smesso con tutto, tranne che con l'alcool, solo quando ho cominciato a costruire una famiglia. Ma lo scorso anno ho ricominciato. Ho iniziato a bere troppo, è diventato un problema. Ero capace di bere un Russian con vodka sotto il tavolo. Ero un professionista, ero molto bravo. Adesso ho il tratto urinario più pulito di Los Angeles, lo garantisco! Parlando dei suoi figli, il divo aveva espresso i rimorsi maggiori:
Ian Halperin si prepara a raccontare in un documentario tutta la verità sul divorzio più chiacchierato dell’ultimo periodo: quello tra Angelina Jolie e Brad Pitt. Una fonte vicina alla coppia biasima il progetto: “È l’ultima cosa di cui hanno bisogno”.
Joss Stone, intervistata da Star Magazine, ha dichiarato di far uso abituale di marijuana, in quanto non nociva per la sua salute. “Fumo marijuana, ma non penso neppure sia una droga. La trovo più come un’erba”. “Non mi pento per niente di averlo affermato” asserisce la Stone nell’intervista ripresa, poi, da Daily Mirror. ”Credo che tutti fumino erba e chi dice di non farlo sta dicendo il falso. Penso che l’alcool sia molto più pericoloso. La gente si riempie di botte quando è ubriaca.” Joss, poi, dice di aver fatto anche un pensiero per il futuro alle droghe pesanti "perché sembrano divertenti". Ovvio che tali dichiarazioni non potevano passare inosservate. Infatti la cantante soul è stata rapidamente bacchettata dal capo dell'Alleanza nazionale inglese per la prevenzione delle droghe, David Raynes: "La Stone dovrebbe fare attenzione a ciò che dichiara, perché le sue parole potrebbero influenzare molti dei suoi fan, soprattutto quelli più giovani, che rappresentano la maggioranza dei suoi ammiratori." Ma Joss non sembra dare molta attenzione alle parole di Raynes, visto le ultime foto scattate a Londra all'uscita della O2 Academy.
La 22enne cantante ha affermato di fumare senza problemi marijuana e le foto lo confermano …
Michele Civetta fa parte del passato di Asia Argento, ma la passione sbocciata tra loro sembrerebbe essere assolutamente attuale. Il settimanale “Diva e Donna” ha fotografato l’attrice e celebre figlia d’arte mentre abbraccia l’uomo che per 5 anni è stato suo marito. Michele e Asia sono stati sposati dal 2008 al 2013, anni durante i quali hanno avuto il piccolo Nicole Giovanni, secondogenito dell’attrice. Ebbene, pare che tra loro sia tornato il sereno. Michele e Asia sono stati fotografati a Roma, mentre si scambiano calorosi abbracci dopo aver preso un aperitivo insieme. A riavvicinarli è stato il lavoro, visto che entrambi stanno partecipando al film "The Executrix" di cui lui è regista e lei protagonista. Le foto dimostrano che i due ex coniugi si frequentano anche lontano dal set. Che sia tornato a splendere il sole nel loro rapporto? Asia e Michele potrebbero anche essere soltanto amici. La Argento ha sempre puntato a mantenere un buon rapporto con i suoi ex compagni. Lo dimostra l’affetto che nutre nei confronti di Morgan, padre di sua figlia Anna Lou. I due si sono fatti la guerra per anni, affrontandosi perfino in tribunale, ma alla fine non sono riusciti a restare distanti l’uno dall’altra. Ancora oggi il rapporto che li lega è di profonda stima reciproca, un affetto nato sull’onda degli anni trascorsi insieme, alcuni particolarmente difficili.
Asia Argento fotografata mentre abbraccia calorosamente Michele Civetta, suo ex marito dal 2008 al 2013 e padre del figlio Nicola Giovanni. Tra i due sembrerebbe essersi riaccesa la passione.
Intervistato dalla rivista DiPiù, Lele Mora torna a parlare del suo passato e dei personaggi che hanno caratterizzato la sua carriera di manager dei vip. Ha parole d'affetto soprattutto per Fabrizio Corona di cui dice: "L'amore che ho avuto con Fabrizio non era un amore sessuale, diciamo che era platonico, senza sesso, senza amore fisico. Amavo la persona, la sua compagnia, anche senza sesso. E comunque, hanno detto che sono omosessuale, in realtà sono un uomo bisessuale. Sono una persona che vive la vita a trecento sessanta gradi. Sono stato sposato, ho due figli, ma poi mia moglie nel momento opportuno ha saputo mettersi da parte". Proprio per il forte legame che lo univa a Corona, finì con il perdere Simona Ventura: "Tornando a Fabrizio Corona anni fa per lui ho perso una mia cliente importante, Simona Ventura. Simona mi aveva detto: "O me o Corona". Non l'ho trovato giusto, avrei preferito se mi avesse mollato perché non le piaceva più come lavoravo. Invece mi ha messo davanti a un bivio e io ho preferito tenere vicino a me uno come Corona, che combinava molti guai, piuttosto che la Ventura che all' epoca, il 2007, era al massimo del successo". La sua scelta ha portato Simona Ventura e Lele Mora ad allontanarsi:
Lele Mora si confessa su DiPiù. L’ex manager dei vip racconta l’amore che lo legava a Fabrizio Corona. Un sentimento platonico e che non prevedeva il sesso. Per lui, rinunciò a Simona Ventura.
Non c'è nulla che può rilassare di più di una vasca idromassaggio, calda, silenziosa, accogliente e meditativa; ma se immersi nell'acqua si può godere anche di uno spettacolare panorama allora il relax è davvero da dieci e lode. Se pensavate che per sentirsi in vacanza bastasse andare in un luogo magnifico o alloggiare in una struttura di lusso, non avete visto le vasche idromassaggio con vista sui panorami più spettacolari che ci siano dove immergersi e rilassarsi per sentirsi veramente in estasi. Nulla batte il relax di stare in vacanza immersi in una vasca idromassaggio privata; o meglio, nulla eccetto rilassarsi in una vasca idromassaggio privata con vista mozzafiato su uno dei più bei panorami del mondo. Non si tratta di un sogno ma dei servizi di alcune strutture in giro per il mondo che sanno come coccolare i propri clienti. L'agenzia CV Villas ha stilato proprio un elenco delle più belle vasche idromassaggio con vista. Al primo posto troviamo la vasca idromassaggio dell'Elounda Gulf – Royal Spa Pool Villa, che nonostante dalle immagini sembra di più una piscina a sfioro sul mare, nasconde in realtà due vasche idromassaggio che guardano l'immensità del mare cristallino della Grecia. Inoltre la villa consente un soggiorno privato con vista sulla Mirabello Bay, nella parte orientale dell'isola greca di Creta. Peccato solo per il prezzo che si aggira intorno ai 19.000 euro a settimana per un massimo di otto persone. Se doveste fare un viaggio in Giamaica, non perdetevi l'opportunità di rilassarsi nella vasca idromassaggio mozzafiato della Villa Amanoka che ha una vista unica sulla spiaggia privata sottostante e il paesaggio naturale della Giamaica. Anche qui però il prezzo è tutt'altro economico ed ammonta intorno ai 13.000 euro a settimana, ma la villa può ospitare fino a quattordici persone. Ritorniamo in Grecia, a Santorini, dove nella Casa del Mare c'è una vasca idromassaggio privata con vista mozzafiato sulla Caldera e sul Mar Egeo, uno degli scorci più belli d'Europa, al costo di circa 1.000 euro per sette notti.
Dai mari cristallini della Grecia alla calma campagna toscana, viaggio alla scoperta delle vasche idromassaggio con vista sui panorami più spettacolari al mondo.
Sin da quando è scoppiata la pandemia di COVID-19 sono state introdotte diverse misure per impedire o limitare i contatti sociali, con l'obiettivo di spezzare la catena dei contagi. Il coronavirus SARS-CoV-2, del resto, è un patogeno respiratorio che si trasmette attraverso le goccioline grandi (droplet) e piccole (aerosol) che espelliamo quando tossiamo, starnutiamo, parliamo o semplicemente respiriamo; più siamo distanti e protetti (ad esempio con le mascherine), minore è il rischio di essere contagiati. Per questa ragione sono rimasti chiusi a lungo molti locali a rischio assembramento, così come sono stati vietati banchetti, feste private e altri eventi. Solo con la situazione epidemiologica in netto miglioramento delle ultime settimane, in Italia, è stato possibile riaprire a determinate occasioni conviviali, sfruttando comunque la barriera del Green Pass. Tra essi figurano anche le feste di compleanno, che in base a un nuovo studio possono rappresentare un vero e proprio catalizzatore per i nuovi contagi, soprattutto quando si tratta di festeggiamenti per i bambini. A dimostrare che le feste di compleanno possono aumentare sensibilmente il rischio di contagio è stato un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell'Università di Harvard, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della RAND Corporation di Santa Monica (California), della Castlight Health di San Francisco, del Dipartimento di Medicina del Massachusetts General Hospital e del National Bureau of Economic Research di Cambridge. Gli scienziati, coordinati dal professor Anupam B. Jena del Department of Health Care Policy dell'ateneo di Boston, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato i dati di 2,9 milioni di famiglie americane con assicurazione privata, tra il 1 gennaio e l'8 novembre 2020 (45 settimane). In parole semplici, il professor Jena e i colleghi hanno incrociato i dati sui tassi di positività al coronavirus SARS-CoV-2 riscontrati nelle diverse famiglie coinvolte e li hanno associati alle date di nascita dei singoli membri, osservando che la prevalenza della COVID-19 nelle varie contee era maggiore proprio in corrispondenza dei compleanni. In termini squisitamente numerici, gli scienziati hanno osservato che tra le famiglie con la maggior prevalenza di COVID-19 “quelle con i compleanni avevano 8,6 diagnosi in più ogni 10.000 individui rispetto alle famiglie senza compleanno”, inoltre avevano “un aumento relativo del 31 percento della prevalenza a livello di contea, un aumento delle diagnosi di COVID-19 di 15,8 ogni 10.000 persone dopo il compleanno di un bambino e un aumento delle diagnosi di COVID-19 di 5,8 ogni 10.000 persone dopo il compleanno di un adulto”, hanno scritto gli scienziati nell'abstract dello studio. In parole semplici, le occasioni di incontro informali come le feste di compleanno possono rappresentare un volano per le nuove infezioni, soprattutto se ad essere coinvolti sono i più piccoli, con un rischio triplo rispetto a una festa di compleanno di un adulto. Del resto nelle feste per i bambini vengono normalmente invitate più persone, tra compagni di classe e amichetti, inoltre i piccoli tendono a rispettare meno le norme anti contagio (come il distanziamento sociale) e dunque possono far circolare il virus tra le famiglie con maggiore facilità.
Un team di ricerca americano guidato da scienziati della Scuola di Medicina dell’Università di Harvard ha dimostrato che le feste di compleanno possono aumentare in modo significativo il rischio di diffusione del coronavirus SARS-CoV-2. Le feste dei bambini hanno un rischio quasi triplo rispetto a quelle degli adulti.
Attorno alla settima puntata di X Factor 4, in onda domani sera alle 21:00 su Raidue, si è creato un insolito alone di suspense. Sarà perché la direzione ha deciso di svelare solo da qualche ora i brani assegnati dai giudici ai rispettivi concorrenti. Anche quello di martedì 19 ottobre, dopo l’appuntamento della settimana scorsa con la musica dance, ruoterà intorno a un unico tema, stavolta dedicato alla musica italiana e, in particolare, ai suoi esponenti più giovani. I capisquadra, momentaneamente rimasti in tre – almeno fino alla prossima puntata, infatti, quando ci sarà l’ingresso di un nuovo talento, Anna Tatangelo vestirà solo gli abiti del giudice – hanno scelto per i propri ragazzi alcune delle canzoni più belle dell’ultimo decennio, dal Duemila al 2010. Ecco le scelte della Maionchi, che mantiene ancora intatta la sua squadra degli Under 24 Uomini: Ruggero interpreterà 7000 Caffè di Alex Britti; Stefano si cimenterà con la bella Eppure sentire di Elisa; per Davide, Mara ha selezionato Parlami d’amore dei Negramaro, mentre Dami canterà un successo del vincitore della scorsa edizione di X Factor, Credimi ancora di Marco Mengoni, che ha fatto conquistare al giovane artista il terzo posto a Sanremo 2010.
Rivelate finalmente le canzoni che gli otto concorrenti rimasti in gara interpreteranno domani sera. Puntata a tema interamente dedicata alle canzoni italiane del Duemila.
Le cose per Berlusconi si complicano tremendamente. Ieri, un po' a sorpresa, il Tribunale del riesame ha ribaltato la posizione del Cavaliere con la conseguenza che da parte lesa diverrà quasi sicuramente indagato. Una ricostruzione, quella del Riesame, molto chiara: Berlusconi avrebbe istigato Gianpaolo Tarantini ad assumere- da quando a Bari venne avviata l'inchiesta per favoreggiamento della prostituzione (2009)- condotte reticenti o mendaci davanti alla giustizia, promettendogli in cambio "cospicue e continue dazioni di denaro e altre utilità". Berlusconi potrebbe quindi essere indagato per il reato previsto dall'articolo 377 del codice penale, punito con la reclusione da 2 a 6 anni. Nell'ordinanza di 30 pagine si legge infatti che "la condotta processuale fin dall'origine assunta da Tarantini volta a tenere il più possibile indenne il presidente del Consiglio Berlusconi dai verosimili danni alla sua immagine pubblica derivanti dalla divulgazione dei risvolti più sconvenienti è indotta dalla promessa (anche tacita o per facta concludentia) da parte del premier di farsi carico, dal punto di vista economico in senso lato, della situazione di Tarantini". La promessa, anche tacita, secondo i magistrati sarebbe scaturita dalla "piena consapevolezza" del premier- confermata dalle conversazioni tra Tarantini e Patrizia D'Addario- che le ragazze che l'imprenditore pugliese portava alla sua corte erano delle escort. Le dazioni di denaro, in parole povere, sarebbero servite ad ottenere il silenzio di Tarantini su vicende imbarazzanti per il Presidente del Consiglio. I magistrati del Riesame ritengono quindi che non ci sia stata alcuna estorsione da parte dell'imprenditore pugliese ai danni di Berlusconi, così come inizialmente previsto dalla Procura di Napoli e, per questo motivo, hanno disposto l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Tarantini è stato ritenuto non punibile, mentre sua moglie totalmente estranea ai fatti. Il Riesame ha stravolto il processo anche per quanto riguarda la competenza territoriale: nell'ordinanza, infatti, si legge che l'inchiesta dovrà lasciare Napoli per approdare a Bari e non a Roma, così come aveva disposto il giudice per le indagini preliminari Amelia Primavera. La sola cosa che non è cambiata è la posizione di Valter Lavitola, definito come un doppiogiochista e una "personalità decisamente allarmante", capace "di continuare a delinquere pur trovandosi dall'altro capo del mondo".
Il Tribunale del Riesame stravolge tutto: Berlusconi da parte lesa a possibile indagato, Tarantini da indagato a vittima, il procedimento da Napoli passa a Bari. E il Cavaliere grida al complotto.
Forse non tutti se ne sono accorti ma il derby di Torino lo ha risolto lui. Con una sostituzione. Massimiliano Allegri nell'intervallo della gara tra Torino e Juventus ha effettuato un cambio inserendo Juan Cuadrado al posto di Moise Kean e ha rivoltato la sua squadra dopo una prima frazione non esaltando: il tecnico bianconero ha riportato Bernardeschi nel ruolo di seconda punta al fianco di Chiesa, così come accaduto contro il Chelsea, e ha tolto tutti i punti di riferimento alla difesa del Torino, che ha avuto più problemi rispetto alla prima parte a prendere i riferimenti avversari. Inserendo il laterale colombiano l'allenatore della Vecchia Signora ha dato più imprevedibilità al reparto offensivo e con due attaccanti più mobili ha permesso alla squadra di avere diverse opzioni per andare verso la porta avversaria sfruttando gli spazi che si venivano a creare. La prestazione della Juve è migliorata molto nella seconda parte del match e nella fase finale della gara è arrivata la rete decisiva di Manuel Locatelli proprio dopo un'inserimento nella zona centrale. Ottimo lavoro da parte di Chiesa e Bernardeschi ma bisogna sottolineare anche l'ottima propensione offensiva di Rabiot rispetto ad altre gare. Lo stesso tecnico bianconero ai microfoni di DAZN ha parlato della sua scelta di togliere Kean dopo 45′ e ha spiegato perché ha optato per questo cambio: "Kean ha fatto la parte finale del primo tempo meglio, ma all’inizio abbiamo perso troppe palle sulle diagonali e il centravanti oggi doveva essere il regista della squadra".
Come ti cambio un match con una sostituzione. Massimiliano Allegri ha permesso alla Juventus di vincere il derby di Torino grazie ad un cambio che ha ridisegnato lo scacchiere offensivo bianconero e ha tolto tutti i punti di riferimento alla difesa granata. Togliendo Keane inserendo Cuadrado ha dato più imprevedibilità alla squadra e proprio da un inserimento nella zona centrale è arrivata la rete decisiva.
In via Balzaretti a Milano, zona Città Studi, c'è uno strano pellegrinaggio di turisti e curiosi intenti a fotografare un edificio che si nota subito perché diverso da tutti gli altri. Tra palazzi dai colori tenui o di mattoni spicca infatti un edificio tutto colorato. La sua facciata è caratterizzata da tre colori , bianco, rosso e blu e sono dipinte quattro mani con altrettanti rossetti scarlatti fra le dita. L'edificio è diventato già meta di visitatori intenti a fotografare quello che è già diventato un soggetto ideale per Instagram. In molti si sono chiesti come mai questo palazzo sia diverso dagli altri: la risposta è da attribuire alla sua funzione visto che l'edificio accoglie la nuova sede di Toiletpaper, la rivista creata dall'artista italiano Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari. La sede di Toiletpaper a Milano è irriverente come il magazine. La rivista creata dall'artista italiano Maurizio Cattelan e dal fotografo Pierpaolo Ferrari è famosa infatti per le sue immagini dai colori accesi e provocatrici. Il palazzo di via Balzaretti a Milano si presenta come un edificio totalmente in rottura con il suo contesto. Se attorno i palazzi spiccano per grigiore e monotonia, la sede di Toiletpaper è un pugno pop nel tessuto urbano milanese di Città Studi. Proprio come il magazine di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, che creano le immagini ironiche contenute in ogni numero della rivista, capaci di ribaltare la relazione tra linguaggio artistico e pubblicitario, arte e moda. 💄 #selettiworld #mauriziocattelan #toiletpapermagazine A post shared by A N J A 🦀 (@anjalisella_) on Jan 11, 2020 at 11:43am PST
A Milano, in zona Città Studi, si trova un edificio diverso da tutti gli altri. È facile notarlo perché è tutto colorato di blu, rosso e bianco e ha delle mani dipinte che stringono rossetti rossi pronti all’utilizzo. L’originale palazzo in via Balzaretti è già diventata meta di turisti attratti dall’insolito soggetto perfetto per Instagram.
Quando Freddie incontro Michael era il 1982. Entrambi con una carriera ormai lanciatissima, il primo era già il frontman di una delle glam-rock band più forti del mondo, il secondo era in procinto di dare alle stampe l'album che gli avrebbe fatto polverizzare ogni record. Accadde così che la coppia si ritrovò, dopo rapide occhiate e attestati di stima a mezzo stampa, messa in contatto dalle rispettive case di produzione: "Ehi Jacko, ti presento Freddie. Freddie questo è Jacko". Registrarono State of Shock e There Must Be More to Life Than This, si trovano sul web facile facile, poi però qualcosa andò storto. Problemi economici, si disse all'epoca, non ci fu l'accordo tra le due major, Emi ed Epic, e saltò tutto. State of Shock fu inclusa nell'album "Victory" dei Jackson 5, le parti vocali di Freddie sostituite quelle di Mick Jagger (e scusate se è poco) e fine della storia.
Quando Freddie incontrò Michael vennero fuori “State of Shock” e “There Must Be More to Life Than This”, due demo mai editate che adesso sono pronte ad essere commercializzate. Accordo fatto tra Brian May, al lavoro con William Orbit, e la famiglia Jackson.
Con l’accusa di atti sessuali con minorenne un giovane di Bari è stato condannato a due anni di reclusione, pena sospesa. L’uomo, un istruttore di nuoto oggi venticinquenne, avrebbe abusato di una sua allieva di tredici anni. A riportare la notizia sono i quotidiani locali. All’epoca dei fatti l’istruttore aveva ventuno anni ed era incensurato. È finito sotto processo dopo la denuncia dei genitori della ragazzina che, nel giugno del 2014, aveva confessato ai familiari di aver ricevuto delle particolari attenzioni da quel giovane che lavorava nell’impianto sportivo in cui lei si allenava. L’istruttore, da quanto ricostruito, avrebbe prima contattato la minorenne su Facebook, poi dopo il primo approccio sarebbero arrivati i baci e le carezze. Una "amicizia" tra istruttore e allieva che ben presto si è trasformata in altro.
L’uomo, condannato a due anni, è un istruttore di nuoto di Bari che all’epoca dei fatti aveva 21 anni. La presunta vittima solo 13.
Quando si parla di passi al giorno per restare in salute, il numero più ovvio a cui molti di noi pensano è diecimila. Ma un nuovo studio suggerisce che potrebbero bastarne anche molti di meno per assicurarci una vita più lunga. La soglia per trarre il massimo beneficio dalla camminata sarebbe infatti di 7.000 passi al giorno, un obiettivo certamente più facile da raggiungere per chi fa una vita sedentaria e spesso non ha tempo e modo di superare i 3.000-4.000 passi in 24 ore. Non che 7.000 passi al giorno siano un numero magico, né un totale da non oltrepassare, ma secondo i ricercatori dell’Università del Massachusetts che hanno portato avanti la nuova ricerca, questa media permetterebbe di ridurre in maniera significativa il rischio di morte prematura indipendentemente dall’intensità del passo, cioè dal numero di passi al minuto. Per arrivare a questa conclusione, gli studiosi hanno registrato il numero di passi al giorno fatti da oltre 2mila persone (età media 45 anni), valutando il volume giornaliero di passi compiuti dal 2005 al 2018. In media, il follow-up è stato di 10,8 anni per ciascun partecipante e, tra coloro che facevano almeno 7.000 passi al giorno, i ricercatori hanno osservato una riduzione del rischio di mortalità prematura compresa tra il 50 e 70% rispetto ai partecipanti che non superavano tale soglia. Secondo gli autori della ricerca, raggiungere l’obiettivo dei 7.000 passi al giorno conferisce la massima protezione contro la mortalità e, dopo una certa soglia, i passi extra non sembrano avere alcun effetto benefico, almeno su questo specifico risultato. “Fare più di 10.000 passi al giorno non è stato associato a un’ulteriore riduzione del rischio di mortalità” spiegano gli studiosi.
Lo ha calcolato un team di ricerca dell’Università del Massachusetts valutando il numero di passi al giorno fatti da oltre 2mila persone in dieci anni: “Raggiungere l’obiettivo di 7.000 passi è un ottimo obiettivo per rimanere in salute”.
Selvaggia Lucarelli ha rilasciato un'intervista a Dagospia, in cui ha parlato di sesso e dintorni. Nei giorni scorsi, l'opinionista ha pubblicato sulla sua pagina Facebook, una foto che la ritraeva insieme a Rocco Siffredi. Ha spiegato di averlo incontrato in occasione del congresso nazionale di urologia dove era stata chiamata insieme a Rocco, a rappresentanza della buona sessualità. Il giornalista le ha chiesto se il loro fosse stato solo un innocente selfie e lei ha spiegato: "Con Rocco di innocente non c'è neanche la fila per il cappuccino al bar. I suoi 24 cm diventano 70-80 quando si parla di carisma. Sono stata su un set porno a Budapest per realizzare un servizio su Rai 2 e di pornodivi ne ho incontrati tanti, ma quando incontri Rocco, i preliminari iniziano con la stretta di mano. Peccato sia stato con seimila donne e non credo si lasci impressionare da me. Ha visto più tette lui che franchi tiratori Bersani. Del resto l'ha detto chiaro e tondo anche a me: oggi una donna per mandarmi fuori di testa deve avercela di traverso, altrimenti ho visto già tutto. Un metafora scarsamente elegante, ma direi efficace." Quando le viene chiesto se si concederebbe mai una notte con il pornodivo, la Lucarelli ha le idee chiare: "No, meglio di no. Come diceva mia nonna "una volta che hai assaggiato la mortadella il prosciutto non ti piace più". Dopo Rocco passerei una vita a rimpiangere la mortadella, passando tra un affettato e l'altro. E poi c'è un problema: una volta ho incontrato al ristorante lui con sua moglie. Lei e lui mi davano consigli su come trovare l'uomo giusto. Ero lì col più grande trombatore del pianeta e la moglie continuava a ripetermi: "Gli uomini oggi sono uno peggio dell'altro, come ti capisco, io sono stata fortunata". L'ho amata. Sicura, superiore, anticonvenzionale. A pensarci bene il giro di giostra me lo farei più con lei, con Rosa Siffredi, che con Rocco. Con lui costretto a guardare senza muovere un dito. Il contrappasso, che cosa meravigliosa." Nel corso dell'intervista ha anche spiegato di aver mantenuto un ottimo rapporto con Andrea Scanzi – con cui in passato ha avuto una relazione – e di aver riabbracciato di recente anche Morgan, con il quale da due anni era calato il silenzio. Fu proprio Selvaggia Lucarelli, infatti, ad annunciare il ricovero del cantante. Un gesto che oggi definisce uno sbaglio. Selvaggia Lucarelli non è single. Come ha spiegato al giornalista di Dagospia, sta vivendo una relazione con un ragazzo che si occupa di politica. Di lui ha detto: "Si occupa di politica, è molto giovane, ma ha già una sua storia lavorativa e professionale sorprendente per la sua età. L'ho conosciuto alla Festa dell'Unità, che per una che scrive su Libero è trasgressione pura. Non è Sanchez, sia chiaro, ma da una foto accanto a lui ne uscirebbe meglio di Renzi." Infine ha detto la sua sull'intervista rilasciata di recente dal suo ex fidanzato, Giuseppe Cruciani, in cui il giornalista parlava dei suoi gusti sessuali:
Selvaggia Lucarelli ha rilasciato un’intervista a Dagospia, in cui ha parlato di sesso e della sua vita sentimentale. Ha svelato anche i retroscena dell’incontro con Rocco Siffredi, spiegando di essere allettata dall’idea di fare “un giro di giostra” con la moglie del pornodivo.
Marion Cotillard parla per la prima volta dopo il divorzio tra Angelina Jolie e Brad Pitt, visto l'inspiegabile gossip su una presunta relazione tra l'attrice e l'attore insieme nell'ultimo film "Allied", rafforzate dal fatto che l'attrice sia in dolce attesa. Erano già circolate le versioni di un portavoce che, intervenendo al Daily Mail, chiariva che l'attrice e suo marito Guillaume Canet si dicevano sconvolti per voci così insensate: "Si amano e non si tradirebbero mai". Adesso l'attrice ha scritto un lungo post su instagram precisando, tra l'altro, che questa sarà l'ultima volta che parlerà di questo argomento. Questa sarà la mia unica e sola reazione sulla notizia circolate 24 ore fa e che mi ha visto coinvolta mio malgrado. Di solito non commento cose che non prendo sul serio ma questa situazione ha colpito persone che io amo, quindi devo parlare. In primo luogo, molti anni fa, ho conosciuto l'uomo della mia vita, il padre dei miei figli e del bambino che aspettiamo. È il mio amore, il mio migliore amico, l'unico di cui io abbia bisogno. […] A tutte le persone e i media che mi hanno velocemente passato in giudizio, suggerisco di riprendersi presto. Spero tanto che Angelina e Brad, che rispetto profondamente entrambi, trovino la pace in questo momento tumultuoso. Le indiscrezioni sul presunto flirt tra Brad Pitt e Marion Cotillard si sono diffuse dopo che i due attori sono stati impegnati sul set del film ‘Allied'. Lo stesso produttore della pellicola Graham King, in un'intervista rilasciata lo scorso agosto a People Magazine, ha parlato di una chimica immediata tra loro: Brad e Marion hanno mostrato immediatamente grande rispetto l'uno per l'altra. Perciò, non appena si sono immersi nei loro personaggi, la loro chimica è stata elettrica. Per loro era fondamentale ripassare le battute insieme prima di girare e sviluppare i personaggi con il regista Robert Zemeckis. Quando arrivavano sul set, i due personaggi erano già vivi e reali. This is going to be my first and only reaction to the whirlwind news that broke 24 hours ago and that I was swept up into. I am not used to commenting on things like this nor taking them seriously but as this situation is spiraling and affecting people I love, I have to speak up. Firstly, many years ago, I met the man of my life, father of our son and of the baby we are expecting. He is my love, my best friend, the only one that I need. Secondly to those who have indicated that I am devastated, I am very well thank you. This crafted conversation isn't distressing. And to all the media and the haters who are quick to pass judgment, I sincerely wish you a swift recovery. Finally, I do very much wish that Angelina and Brad, both whom I deeply respect, will find peace in this very tumultuous moment. With all my love Marion Ceci sera la première et seule réaction que j'aurai concernant la déferlante inouïe qui à commencé il y a de ça 24 heures et à laquelle je suis mêlée malgré moi. Je n'ai pas pour habitude de commenter ni de prendre au sérieux le tas d'absurdités déversées à mon sujet mais la situation prenant une telle tournure et affectant des gens que j'aime, je me dois de m'exprimer. Pour commencer, j'ai rencontré il y a quelques années l'homme de ma vie , le père de notre fils et du bébé que nous attendons aujourd'hui. Il est mon amour, mon meilleur ami et le seul homme dont j'ai besoin. Ensuite, à ceux qui me prétendent dévastée, je vais très bien merci. Ce genre d'inventions aberrantes ne m'affecte en aucun cas. Et pour finir, à la "presse", à tous les haters, trolls et consorts qui ont le jugement si rapide je vous souhaite sincèrement… un prompt rétablissement. Ceci dit et un peu plus sérieusement, je souhaite à Angelina et Brad, deux personnes pour qui j'ai un profond respect, de trouver la paix dans ce moment tumultueux. Avec tout mon amour. Marion
Marion Cotillard parla per la prima volta dopo il divorzio tra Angelina Jolie e Brad Pitt, negando tutti i gossip delle ultime ore: “Amo mio marito, padre dei miei figli e unico uomo di cui ho bisogno”.
Il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, ha bloccato l'adozione delle conclusioni della prima parte del Consiglio europeo sostenendo che l'Italia intende votare l'intero documento, comprendente dunque la parte dei migranti. Il presidente Juncker ha annullato la conferenza stampa prevista per stasera al termine del vertice europeo perché "uno Stato membro (l'Italia, ndr) ha messo la riserva sull'intero progetto di conclusioni" e, per questo, "non c'è stato accordo sulle conclusioni". "O si discute l'insieme del pacchetto presentato dall'Italia, oppure non si apre la trattativa. Di certo è escluso che si possa parlare di movimenti secondari dei migranti senza un discorso complessivo su tutti i punti della nostra proposta", è la posizione di Conte. I punti critici sarebbero davvero molti. Nell'ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio europeo, per esempio, è sparito il punto con cui si dava il "benvenuto all'accordo raggiunto per il finanziamento della seconda tranche da 3 miliardi per i profughi in Turchia e del Fondo fiduciario per l'Africa" e all'appello mancherebbero i 500 milioni di quest'ultimo. L'Italia aveva espresso una serie di riserve circa il finanziamento alla Turchia chiedendo prima sufficienti garanzie circa la disponibilità delle risorse necessarie al Fondo per l'Africa, necessario per la gestione dei flussi del Mediterraneo centrale.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte blocca il voto relativo alle conclusioni del Consiglio Europeo. “Senza la parte sui migranti, niente voto”, ha diciarato Conte. Il presidente Juncker ha annullato la conferenza stampa prevista per questa sera e la situazione appare decisamente delicata. Qualora il superamento del regolamento di Dublino dovesse subire nuovi stop, l’area Schengen sarebbe a rischio.
Sono passati ormai 20 anni, dal giorno in cui Kurt Cobain è stato ritrovato morto. L'autopsia rivelò che si era suicidato con un colpo di fucile alla testa. Come accade spesso, quando si tratta di veri e propri miti del mondo della musica, anche in questo caso un alone di mistero ha circondato la vicenda sin dall'inizio, portando molti ad avanzare le più disparate ipotesi sulle reali cause della morte. In queste ore, la polizia di Seattle ha aggiunto un nuovo tassello alla scomparsa del leader dei Nirvana. È spuntata, infatti, una lettera che l'artista aveva scritto alla moglie e che conservava nel portafoglio, ritrovato vicino al suo corpo. La polizia ha custodito le parole di Kurt Cobain, per tutti questi anni. Nella breve nota, diffusa da Cbs, si legge:
A 20 anni dalla morte di Kurt Cobain, spunta una lettera ritrovata accanto al corpo del leader dei Nirvana, indirizzata proprio alla sua compagna. Il cantante usa parole dure nei suoi confronti, definendola “una tr**a con i brufoli che succhia tutto il tuo denaro per sballarsi e fare la zo***la”.
Mancano pochissimi giorni all'inizio dell'estate ma per alcune star le vacanze sono già cominciate. Sono molte quelle che hanno preso una pausa dal lavoro e si sono concesse una pausa rilassante tra sole, mare e tintarella. Tra le prime ad averlo fatto c'è anche Aurora Ramazzotti, è volata a Mykonos con amiche e fidanzato e ha indossato i primi bikini della stagione, superando a pieni voti la prova costume.
Le vacanze di Aurora Ramazzotti sono partite, è volata a Mykonos con amiche e fidanzato e si è mostrata in costume. Ha indossato dei bikini sgambati e alla moda, dando prova di vantare un corpo da urlo.
Il tanto discusso e mai confermato avvertimento all’Italia sui rischi economici da parte dell’Unione Europea nell’agosto scorso alla fine vi è stato realmente. Quello che molti non hanno esitato a definire un commissariamento del nostro Governo non è arrivato dall’UE in quanto istituzione, ma da un altro ente europeo molto più autorevole in termini economici, la Banca Centrale Europea. Le numerose discussioni nella maggioranza e gli incontri non programmati del CdM di questa estate, che poi hanno portato al varo della manovra bis, lo avevano già fatto intuire. La conferma ora viene dal Corriere della sera che è riuscito a mettere le mani sulla missiva “confidenziale” spedita da Francoforte a Roma il 5 agosto scorso. La richiesta dettagliata degli interventi da mettere in atto per cercare di uscire dalla crisi porta la doppia firma del Presidente uscente della Bce Jean-Claude Trichet e di Mario Draghi, attuale governatore della Banca d'Italia e Presidente in Pectore della banca centrale Europea. I due economisti parlano a nome del consiglio direttivo della Bce che esattamente il giorno prima della lettera si era riunito per esaminare la gravissima situazione dei titoli di Stato italiani, stabilendo che l’obiettivo fondamentale dell’Italia sarebbe dovuto essere la ricerca della fiducia dei mercati. La lettera dei due economisti, indirizzata al Premier Berlusconi, non usa preamboli ma va diritta al sodo elencando due punti chiave essenziali, l’aumento della crescita e la sostenibilità delle finanze pubbliche, e tutti i provvedimenti correttivi necessari per raggiungerli. Dopo la lettura del messaggio si capisce benissimo da dove sono improvvisamente arrivate alcune scelte del Governo nella manovra correttiva di agosto. Il messaggio è stato recepito dal Governo Berlusconi che ha voluto-dovuto seguire le linee guida della Bce, così è stato per l’anticipo di un anno del raggiungimento del pareggio di Bilancio, come anche per l’ulteriore intervento sulle pensioni di anzianità delle donne. Alcuni provvedimenti chiesti non hanno potuto trovare immediata attuazione, ma l’Esecutivo si è impegnato nel portarli avanti con iniziative successive, stiamo parlando della “clausola di riduzione automatica del deficit” e di “una riforma costituzionale che renda più stringenti le regole di bilancio”, e anche la possibilità di “fondere alcuni strati amministrativi intermedi (come le Province) ”. Altre misure richieste per il momento invece non hanno trovato spazio o piena attuazione nella manovra, come l'aumento della concorrenza attraverso la liberalizzazione dei servizi pubblici e professionali o anche l'esigenza di riformare ulteriormente il sistema di contrattazione salariale collettiva, permettendo accordi al livello d'impresa.
Il Corriere della Sera ha svelato la missiva dell’agosto scorso con cui Draghi e Trichet hanno richiesto interventi immediati al Governo per superare la crisi economica, e che poi ha portato alla manovra bis.
Il “Sole artificiale” cinese, un gigantesco dispositivo progettato per simulare la fusione nucleare che avviene nel cuore della nostra stella, ha raggiunto un nuovo, impressionante record. La temperatura del plasma che vortica all'interno dell'Experimental Advanced Superconducting Tokamak (EAST) ha infatti raggiunto i 120 milioni di gradi Celsius per 101 secondi, mentre per 20 secondi ha toccato i 160 milioni di gradi Celsius. Si tratta di un risultato estremamente promettente nello sviluppo di un avveniristico reattore a fusione stabile, in grado di fornire enormi quantità di energia pulita, con pochissimi residui radioattivi. L'obiettivo degli scienziati cinesi, infatti, è quello di trovare un'alternativa alle fonti energetiche basate sui combustibili fossili, sfruttando lo stesso processo che innesca la fusione nucleare nelle stelle. In parole semplici, nel Sole attraverso le reazioni di fusione l'idrogeno viene trasformato in elementi più grandi come l'elio. Poiché la stella ha una forza di gravità sensibilmente superiore a quella terrestre, questo processo si verifica a temperature molto più basse (il nucleo del Sole ha una temperatura di 15 milioni di gradi). Sulla Terra sono necessari potentissimi generatori e bobine magnetiche che trattano e “imprigionano” il plasma surriscaldato nel dispositivo cilindrico Tokamak, spingendolo a raggiungere le infernali temperature necessarie per innescare la fusione degli atomi di idrogeno. Per comprendere quanto possa essere efficiente la fusione nucleare controllata, basti sapere che la quantità di un isotopo dell'idrogeno (il deuterio) contenuta in un litro di acqua di mare è sufficiente a produrre tanta energia quanto alcune centinaia di litri di benzina. Il problema, al momento, è che per far funzionare un dispositivo come il Tokamak – che è installato presso l'Hefei Institutes of Physical Sciences dell'Accademia cinese delle scienze – serve un enorme quantità di energia, pertanto gli scienziati dovranno trovare un equilibrio tra energia prodotta e quella necessaria per far funzionare un simile reattore a fusione.
Il plasma all’interno dell’Experimental Advanced Superconducting Tokamak (EAST), il cosiddetto “Sole artificiale cinese”, grazie alla fusione nucleare controllata ha raggiunto i 120 milioni di gradi Celsius per 101 secondi, arrivando a 160 milioni di gradi Celsius per 20 secondi. Si tratta di una pietra miliare nello sviluppo di un reattore a fusione stabile, in grado di produrre enormi quantità di energia pulita.
Il mitico Seth MacFarlane torna alla regia dopo la commedia blockbuster “Ted”. La nuova pellicola s’intitola “Un Milione di Modi per Morire nel West” ed è un comedy-western tutto da ridere, con un cast da urlo, capitanato dallo stesso MacFarlane e dalla splendida Charlize Theron. Naturalmente, il regista/attore riprende le atmosfere western e le porta nel suo “mondo parodico”, estremizzando le situazioni e le morti dei vari personaggi, talvolta esagerando e diventando splatter, ma sempre con la sua ironia fuori dal comune. Il film uscirà nelle sale statunitensi il prossimo 30 maggio, mentre per vederlo nei nostri cinema dovremo aspettare il 9 ottobre 2014. Cosa ne pensate del trailer? Dopo che il vile Albert, allevatore di pecore, fugge da una sparatoria, la sua volubile ragazza lo lascia per un altro uomo. Quando una donna misteriosa e bellissima, di nome Anna, approda in città, aiuterà l’uomo a ritrovare il coraggio perduto e i due cominceranno a conoscersi meglio e ad innamorarsi. Ma quando il marito della donna, un famoso fuorilegge, arriverà in cerca di vendetta, l’agricoltore si troverà costretto a mettere alla prova il suo ritrovato coraggio e sarà più dura del previsto.
Seth MacFarlane torna nelle sale con una commedia ambientata nel West – con un cast da urlo – che vi farà letteralmente “morire” dal ridere.
"Chiediamo all'Onu di rilasciarci il certificato di nascita, come fece 65 anni fa con Israele". Con queste parole Mahmoud Abbas, presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, accompagna la richiesta di riconoscimento dello Stato di Palestina presso le Nazioni Unite. Riconoscimento conquistato con 138 voti a favore, 41 astenuti e i 9 voti contrari di Israele, Canada, Stati Uniti, Micronesia, Repubblica Ceca, Isole Marshall, Nauru, Palau e Panama. Un assenso pressoché plebiscitario che – però – incontra notevoli resistenze da parte di nazioni il cui peso diplomatico è notevole. E non parliamo solo di Israele e Usa (e certo non si parla di Palau, Nauru, Micronesia o delle Isole Marshall…) quanto piuttosto di quei paesi europei che hanno scelto l'astensione offrendo motivazioni del tutto in linea con la posizione dell'asse israeliano-statunitense, vale a dire Germania e Regno Unito. Israele e USA avevano minacciano ritorsioni, ma oggi sembrano moderare i toni. Ciononostante ribadiscono a ogni piè sospinto che non permetteranno alla risoluzione di modificare in nulla lo status quo dell'area, non fino all'ufficiale riapertura dei negoziati che, secondo le loro condizioni, lo Stato di Palestina dovrebbe accogliere senza precondizioni. In questo senso, suonano piuttosto esplicite le parole che l'ambasciatore statunitense Susan Rice ha utilizzato per commentare l'approvazione della risoluzione: "Per anni abbiamo lavorato alla soluzione che prevede due Stati che vivano in pace e sicurezza. Questo resta il nostro obiettivo. Aiuteremo Palestina e Israele a tornare al tavolo dei negoziati." Eppure, nonostante questa lieta premessa la Rice non ritiene affatto il passo quasi unanime delle Nazioni Unite un progresso verso i due stati ma – anzi – "una risoluzione improduttiva e d'ostacolo alla pace". "Per questo" – dice – "gli Stati Uniti hanno votato contro". La seconda parte del suo intervento fa eco alle parole del portavoce israeliano e ribadisce che "l'unica via per creare uno Stato palestinese è attraverso il lavoro duro dei negoziati. La soluzione a due Stati non può essere realizzata dall'Assemblea Generale, nulla cambia sul terreno. Questa risoluzione non crea uno Stato palestinese, ma è d'ostacolo al processo di pace. Inoltre non risolve la questione della sicurezza. Si tratta di una scorciatoia che non preserva la sicurezza di Israele né garantisce la sovranità palestinese". In sostanza, né USA né Israele sembrano disposti a riconoscere l'esistenza di un vero e proprio Stato di Palestina. Leggermente diverse le posizioni di Germania e Regno Unito, diverse non solo per la scelta dell'astensione ma anche perché – pur abbracciando in toto la teoria di Israele riguardo la tossicità della risoluzione – sottolineano aspetti diversi della questione. L'ambasciatore del Regno Unito ribadisce la posizione poco condivisa secondo cui l'unica via credibile per la pace sarebbero i negoziati. Eppure nessuno è in grado di chiarire in che modo la scelta di fare della Palestina uno Stato Osservatore – invece che una mera Entità rappresentata dall'Anp – possa diventare un ostacolo al processo di pace e non, invece, un indispensabile step perché le posizioni dei due stati sullo scacchiere internazionale siano un po' più bilanciate. L'ambasciatore del Regno Unito sottolinea il tentativo fatto dal suo paese – mossa molto discussa sotto il profilo etico – di convincere i leader dell'Anp a firmare un accordo privato in cui lo Stato di Palestina si impegnava a non denunciare il governo israeliano per crimini contro l'umanità, a tornare al tavolo dei negoziati senza precondizioni e a non pretendere il ritorno dei profughi palestinesi in patria. L'ambasciatore britannico ha sottolineato lo sforzo fatto dal suo paese e ha concluso che "in assenza di tali garanzie, non abbiamo votato la risoluzione di oggi perché danneggia il processo di pace". Pressoché speculare la posizione delle Germania, il cui ambasciatore sottolinea l'unilateralità della decisione e invita le parti a tornare al tavolo dei negoziati. Resta da capire come mai l'entrata di Israele come membro a tutti gli effetti dell'ONU – risalente al 1949, ovvero immediatamente dopo il primo conflitto arabo-israeliano – non venga considerata, allo stesso modo, una decisione unilaterale ma "un atto dovuto". Ben 138 i paesi favorevoli alla risoluzione, un numero che identifica un'amplissima area geografica – ben rappresentata dell'immagine sovrastante – e in cui si annoverano paesi dalla grande influenza diplomatica. A partire dalla Cina che, pur vivendo una situazione tecnicamente simile (ma storicamente molto diversa) con il Tibet, non ha voluto giocare la carta diplomatica del mi astengo oggi se tu ti astieni domani e ha scelto di dare forza alla rivendicazione palestinese a prescindere dai calcoli strategici. Stesso dicasi per la Russia che, certo, vanta molteplici contraddizioni e contrasti sul proprio territorio, ma ha comunque scelto di appoggiare Abbas e l'Anp nella richiesta di riconoscimento. L'Europa – apparsa quanto mai divisa, a testimonianza del difficilissimo processo di costruzione di un'identità politica continentale – ha portato in Assemblea Generale una buona maggioranza di stati che hanno votato a favore della risoluzione. Tra questi ricordiamo il "sì" dell'Italia, ben motivato dal nostro ambasciatore presso l'ONU, il quale ha evidenziato che "La pace può essere raggiunta con la soluzione a due Stati, con il riconoscimento di uno Stato palestinese indipendente, attuabile, inviolabile e con continuità territoriale". Anche la Francia ha voluto dare sostanza alla sua posizione favorevole e lo ha fatto ricordando l'impegno di Hollande per il sosteno alla richiesta di sovranità dello Stato di Palestina e sottolineando come la Francia non poteva perdere questa occasione, specie "dopo le violenze della scorsa settimana a Gaza". L'ambasciatore francese ha ricordato che "le ripercussioni potrebbero essere dure" ma ha ribadito l'impegno della Francia a sostegno della ripresa dei negoziati e ha chiesto "alla comunità internazionale di assumersi la responsabilità di lavorare alla pace".
La Palestina conquista lo status di Stato Osservatore con 138 sì, 41 astenuti e 9 no. Ecco la composizione del voto e le dichiarazioni degli ambasciatori dei vari paesi che hanno motivato le singole scelta dei vari stati.
Puntuale come le zanzare, con l'inizio dell'estate si ripropone l'ennesima, fastidiosa, vergognosa e retorica polemica sul diritto delle donne grasse di indossare o meno shorts e canotte. A quanto pare c'è tutta una cerchia di magre o normopeso che proprio non riesce a gestire la vista della cellulite di coloro che invece non se ne fanno un problema esistenziale e si preoccupano di più di non svenire dal caldo o sciogliersi dentro ad un paio di pantaloni lunghi che di non urtare le povere slim fit. Accade dunque che nel 2016 siamo ancora qui a creare limiti mentali alle donne, alle troppo grasse per indossare gli shorts, alle troppo basse per uscire con una gonna lunga, alle troppo tettone per optare per una canottiera scollata. Per un verso o per un altro siamo troppo e la cosa peggiore è che a farne una lotta siano proprio… le donne! Continui autogol di genere che alimentano insicurezza anche dove non dovrebbe esserci. E così una cellulitica che di suo non avrebbe vergogna a camminare con un paio di pantaloncini che mettono in mostra la sua abbondanza ormonale inizia a dubitare e quasi quasi si copre perché effettivamente bisogna avere gusto e capire che non è che perché i negozi vendono la 46 di quella minigonna allora vuol dire che te la puoi comprare e, non sia mai, andarci addirittura in giro. L'avete già sentita questa frase vero? In alcuni casi siete state voi a dirla, in altri ve la siete sentita dire. E cosa avete provato in quel momento? Davvero trovate giusto che una persona non perfetta debba adeguare il proprio abbigliamento per aderire ai canoni di bellezza altrui? Quei canoni che cambiano ciclicamente e che quindi non hanno il valore eterno che può avere la sicurezza in sé stessi. Come diceva Oscar Wilde infatti "La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi". Tutte e tutti noi ci facciamo paranoie estetiche, chi si sente basso, chi alto, chi peloso, chi glabro, chi prosperosa, chi tavola da surf, siamo uniti dall'ansia dell'apparire che ci può anche stare se dettata da un nostro personale interesse di essere, ad esempio, più in forma. Ora il motivo di per sé che ci spinge a voler perfezionare il nostro corpo poco importa, ciò che conta è che sia il frutto di un nostro desiderio e non di un giudizio di una che magari vive di acqua e insalata per entrare in una 38 e nel frattempo si perde il gusto della vita. Se ti danno fastidio i grassoni, è un problema tuo ed è anche grave, pensaci.
Con l’arrivo dell’estate c’è chi sente il bisogno di dire alle donne con qualche chilo in più o con la cellulite cosa possono indossare e quali capi è meglio evitare. Ogni donna deve avere il diritto di scegliere l’abbigliamento che preferisce senza sentirsi giudicata da chi non riesce a comprendere la bellezza della diversità.
Un lungo spoken word che dà forma a un flusso di coscienza, un lunghissimo poema che attraversa gli anni e gli animi, che attraversa la contemporaneità senza quasi mai nominarla, che si muove tra case circondariali e boschi, riempendosi di trascendenza e meditazione. Senza parole sarebbe musica perfetta per meditare, sì, ma che con le parole riempie quel puzzle che Brondi sta costruendo negli anni, e che in "Terra" aveva assunto una forma canzone che è durata il tempo che doveva durare, ma che ha messo i semi per il passaggio da Le luci della centrale elettrica a Vasco Brondi. Sì, parliamo di "Chitarra nera", la canzone che dà il via a questa nuova vita artistica del cantautore emiliano: "Ma passerà, questa ondata di merda passerà, passerò ore in verticale sulla testa a meditare, a lasciarmi respirare". Dopo "Terra", ultimo album a nome Le luci della centrale elettrica, c'era attesa per quello che di inedito Vasco Brondi avrebbe presentato con il suo nome. La risposta è arrivata oggi, con "Chitarra nera", un brano che non meraviglia chi segue il cantante, da sempre oltre le aspettative, che non si lascia ingabbiare da quelle aspettative. Questa "Chitarra nera" è un lungo poema in musica che lotta con la metrica, ma che già al secondo ascolto incanta anche per una scelta strumentale che è eterea, perfettamente coerente con l'immagine che abbiamo imparato a conoscere di Vasco Brondi, quello che ci ha raccontato con le sue canzoni, con le sue foto, con l'uso preciso e mai esagerato dei suoi social: "Ho imparato delle cose che ti potrebbero servire, ci sono questi precetti che seguo negli ultimi mesi. Cammino nei boschi, se mi vedi non mi riconosci, ti ho già detto che mi sveglio all'alba e dormo, dormo benissimo, adesso". Vasco Brondi (la musica è firmata anche da Federico Dragogna) parla a un tu che non conosciamo, che non rivela, che in fondo non ci interessa e che probabilmente non esiste neanche: dà qualche indizio, ma al centro c'è il racconto di un'amicizia, di due persone che si sono perse nel tempo, probabilmente un espediente per parlare del cambiamento di sé e della contemporaneità. Brondi gli parla, in questa lunghissima lettera racconta quello che erano prima che succedesse qualcosa – che la persona finisse in carcere – e quello che è diventato, il percorso fatto in questi anni, l'avvicinamento alla meditazione, appunto, ma anche il cambiamento di un'industria, quella musicale: "No, non puoi immaginarti, la musica adesso è un'altra cosa. Tutti cercano di sponsorizzarti, musica e alta moda, suoni all'Arena, in una palestra, in una parrocchia o sulla luna. Tutte celebrità. Suoni o fai pubblicità, suoni e fai pubblicità".
Si chiama “Chitarra nera” la nuova canzone che Vasco Brondi firma a proprio nome e non più come Le luci della centrale elettrica. Un brano che fa parte del suo prossimo album “Passaggio dopo la battaglia” e racconta, con un lungo spoken word, il cambiamento tra meditazione e industria musicale.
È morto l'attore Rick Aiello. Aveva 65 anni e da tempo lottava contro un cancro al pancreas. La famiglia ha comunicato la notizia a TMZ. Rick era figlio dell'attore Danny Aiello, con cui aveva recitato nel film diretto e interpretato da Spike Lee "Fa' la cosa giusta": Danny nei panni di Sal Frangione, mentre Rick in quelli dell'agente Long. L'attore lascia la moglie Arlene Anne Urichich e due figli. In queste ore, lo ricordano anche i nipoti che hanno tracciato il ritratto di uno zio sempre presente. Rick Aiello è morto lunedì 26 luglio durante la notte. L'attore, che un anno e mezzo fa aveva ricevuto la diagnosi di cancro al pancreas, era ricoverato nell'ospedale di Warwick, New York, dove stava affrontando lo stadio terminale della sua malattia. Al momento della morte, era circondato dalla sua famiglia, che non lo ha abbandonato per un solo istante nel corso di questa dolorosa battaglia. Nel 2010, un altro lutto aveva colpito la famiglia Aiello. Il fratello di Rick, Danny Aiello III, infatti, era morto dopo che era stato diagnosticato anche a lui un cancro al pancreas. L'attore Danny Aiello, padre di Rick, invece, è scomparso nel 2019 a causa di un'infezione.
L’attore Rick Aiello si è spento all’età di sessantacinque anni. Figlio di Danny Aiello, lottava contro un cancro al pancreas da un anno e mezzo. Attualmente si trovava in ospedale dove stava affrontando la fase terminale della sua malattia, la stessa che nel 2010 si è portata via suo fratello.
A preoccupare a breve termine i politici italiani non è la crisi economica che sta investendo il Paese, né tantomeno il declassamento di Standard & Poor’s al rating dell’Italia. Ad impensierire il Governo e a far sperare le opposizioni è invece il caso Milanese. L’aula di Montecitorio, infatti, dovrà decidere, giovedì prossimo, sulla richiesta di arresto per il deputato presentata dalla Procura di Napoli nell'ambito dell'inchiesta sulla P4. A Montecitorio si preparano strategie, accordi e ‘agguati’, anche il Pd ne ha discusso in questi giorni e alla fine, come ha confermato Franceschini, appoggerà la richiesta dell’Idv di un voto segreto. Soddisfazione per la decisione nel partito di Di Pietro che è riuscito a trascinare nella sua battaglia il maggior partito di opposizione, rendendo sicure le 22 firme necessarie per la richiesta. Le motivazioni di questa scelta nel Pd sono varie, ma principalmente il partito Democratico spera che con questa opzione alla fine si finisca come per il caso Papa, cioè con l’arresto del deputato e un conseguente sfilacciamento della maggioranza. Anche se quella volta il Pd si batté al contrario per un voto palese, i segnali per un esito del voto analogo ci sono tutti. Così come allora, infatti, sono molti che all’interno della maggioranza parlamentare vorrebbero votare a favore dell’arresto, a cominciare da un nutrito gruppo di leghisti capeggiati da Maroni. Proprio sui leghisti puntano gli uomini del Pd per dare un altro scossone al Governo Berlusconi, anche se in realtà grosse attese non ci dovrebbero essere visto che Berlusconi non ha nessuna intenzione di mollare. Al Cavaliere non preoccupano i frondisti della Lega né quelli all’interno del suo partito, convinto che nessuno lo manderà giù perché finirebbero con il crollare anche loro. Eppure le continue lotte intestine potrebbero sul lungo periodo logorare la tenuta dell’esecutivo impegnato in battaglie e mediazioni continue. Qualcuno, però, all’interno delle opposizioni già mostra di non gradire la scelta del voto segreto, ricordando l’altro famoso caso del senatore Tedesco, salvato dai suoi colleghi proprio a scrutinio segreto. Infatti, del voto segreto potrebbero approfittare anche alcuni franchi tiratori delle opposizioni con accordi sottobanco per salvare Milanese.
E’ previsto per giovedì prossimo il voto sulla richiesta di arresto per Marco Milanese, coinvolto nell’inchiesta sulla P4. Mentre la Lega deciderà questa sera le indicazioni di voto, il Pd e l’Idv chiederanno il voto segreto sperando nei frondisti della maggioranza.
Lo scorso 26 novembre è nata Penelope Jane, la figlia di Gianna Nannini. Una notizia e allo stesso tempo inaspettata per la rocker italiana che ha 54 anni ha dato alla luce il suo primo bebè. Il clamore mediatico dietro questo lieto evento si sta pian piano disgregando, anche se era ovvio aspettarsi le prime foto di Gianna insieme alla sua primogenita. Ed e' stata Diva e Donna a pubblicarle. La neo-mamma, dopo essere tornata dall'ospedale, passeggia, sotto lo sguardo vigile delle sue guardie del corpo, nel parco con la sua piccola Penelope ("L'ho chiamata così – ha scritto Gianna Nannini in una recente lettera a Vanity Fair – perché mi ha aspettato tanto") avvolta da una serie di coperte nel suo passeggiando a proteggerla dal freddo di dicembre. Ora Gianna Nannini, in vista dell'inizio del tour italiano – che inizierà il prossimo 29 aprile per terminare il 4 giugno e le cui prevendite iniziano il 10 dicembre – ha deciso di ritornare subito in forma. Così dopo la passeggiata con la sua bimba, è subito corsa in palestra per dedicarsi al suo hobby, il pilates, disciplina che gli ha dato la possibilità di dare un parto naturale nonostante l'età avanzata.
La neo-mammà passeggia nel parco con la sua bimba nata lo scorso 26 novembre.
L’inverno è la stagione della bronchiolite, una condizione che colpisce per lo più i bambini di età inferiore ad un anno, in particolare nei primi 6 mesi di vita, e cha ha una stagionalità che va da novembre a marzo. Vediamo insieme cos’è la bronchiolite, quali sono i sintomi e i rischi e come si cura. La bronchiolite è un’infezione virale acuta che capisce il sistema respiratorio dei bambini, bronchi e bronchioli, la cui causa è un virus respiratorio sinciziale e che provoca, oltre alla febbre, anche tosse e rinite. I sintomi della bronchiolite inizialmente comprendono febbre e rinite, quindi infiammazione nasale, ai quali si aggiungono tosse insistente, difficoltà respiratoria e aumento della frequenza respiratorio. Il contagio avviene per contatto diretto con le secrezioni infetti e dura tra i 6 e i 10 giorni. Di solito si risolve spontaneamente nel giro di 12 giorni circa, ma in alcuni casi la malattia può peggiorare e il paziente può andare incontro a disidratazione e apnea. In caso di cattiva ossigenazione o rifiuto dell’alimentazione, il bambino potrebbe essere ricoverato. La diagnosi della bronchiolite si basa sui sintomi riscontrati dal pediatra, quindi è clinica, ma possono essere effettuati particolari accertamenti per identificare la presenza dei virus respiratori. Quanto alla cura invece, in genere il pediatra consiglia lavaggi nasali con aspirazione delle secrezioni, aerosol con soluzione ipertrofica al 3% e broncodilatatori. Gli antibiotici sono tendenzialmente non utilizzati, se non in casi particolari come soggetti immunocompromessi o con infezione batterica concomitante.
I bambini più piccoli, durante questa stagione fredda, sono a rischio bronchiolite, un’infezione acuta dell’apparato respiratorio provocata da un virus. Ecco cosa c’è da sapere sulla bronchiolite, quali sono i sintomi di questa malattia, la diagnosi, la cura, ma soprattutto la prevenzione e i pericoli.
Eva Longoria è diventata mamma tre mesi fa, a 43 anni ha messo al mondo il suo primo figlio, nato dalla relazione con il terzo marito José Antonio Baston, ed è più felice e raggiante che mai. Lo ha dimostrato non solo sui social, dove posta spesso delle foto con il piccolo tra le braccia, ma anche durante la sua ultima apparizione pubblica. L'attrice ha infatti sfilato nello show organizzato da L'Oréal durante la Paris Fashion Week, dove non ha avuto paura di rivelare le imperfezioni post-gravidanza.
Eva Longoria ha preso parte allo show organizzato sulla Senna da L’Oréal Paris durante la Settimana della Moda, sfilando per la prima volta dopo il parto. Sono passati 3 mesi da quando ha messo al mondo Santiago Enrique ma l’attrice è più raggiante e felice che mai, tanto che non ha paura di rivelare le imperfezioni.
Scarlett Johansson dopo il parto ha deciso di dare un taglio ai suoi capelli e la sua lunga chioma biondo ramata si è trasformata in un pixie cut corto e estremamente versatile. Il nuovo look dell'attrice si è rivelato un vero e proprio successo tanto che l'attrice ha recentemente sfoggiato una nuova versione del look, ancora più punk e sbarazzina. Il pixie cut è uno dei tagli corti più amati dalle star, persino da Jennifer Lawrence che ha scelto questa tipologia di taglio quando ha deciso di cambiare look: facile da gestire e estremamente versatile, permette di creare look ordinati ed eleganti ma anche hair style più sbarazzini e casual a seconda delle esigenze. Il taglio di Scarlett è cortissimo ai lati e dietro la nuca e presenta invece un lunghissimo ciuffo sulla fronte che viene acconciato seguendo gli styling più differenti. In fatto di capelli Scarlett ama spesso cambiare look e nel corso degli anni l'abbiamo vista passare dal biondo al rosso, da styling semplici a raccolti elaborati fino a carré e bob.
A Scarlett Johansson piace cambiare look di capelli: se l’abbiamo vista con i capelli lisci, mossi, raccolti e persino rossi, da qualche mese il suo taglio drastico ha reso il suo hair style ancora più vivace e sbarazzino. Ecco tutti i suoi colpi di testa!
Kony 2012 è diventato, in una decina di giorni, un vero e proprio fenomeno su youtube e social network, in assoluto il video più virale della storia della rete, raggiungendo l'impressionante cifra di oltre 70 milioni di visualizzazioni. Eppure, paradossalmente, proprio in molti angoli di quell'Africa di cui narra, l'accesso ad internet non è così facile e scontato come per il mondo occidentale, tant'è che per rendere partecipi anche i cittadini ugandesi del documentario che illustra una parte importante della loro drammatica storia contemporanea, l'organizzazione African Youth Initiative Network ha organizzato una proiezione del cortometraggio nella città di Lira, nell'Uganda settentrionale. Evento promosso e pubblicizzato da molte stazioni radio locali che è finito per attrarre circa 5000 persone, giunte anche dai villaggi vicini sulle proprie biciclette: il pensiero dell'organizzazione era andato a tutte le vittime del Lord's Resistance Army di Joseph Kony, comprendendo come la messa su pellicola della loro triste sorte poteva, quanto meno, aiutare tutti i sopravvissuti alla prigionia di Kony a sentirsi meno soli e parte di un «villaggio globale» della solidarietà che partendo dagli Stati Uniti arriva fino a quei territori inaccessibili in cui il guerrigliero e il suo esercito si nascondono. Tra sorpresa e rabbia, gli ugandesi guardano Kony 2012 – Allo stupore iniziale del pubblico presente, che si è trovato dinanzi un narratore americano, ha certamente corrisposto la fiducia nell'andamento che quel film, visto da milioni di persone in tutto il mondo, doveva senz'altro meritare. Ma, secondo quanto riportato da Malcolm Webb per Al Jazeera, mentre la proiezione avanzava, l'umore generale si trasformava prendendo sempre più l'espressione della rabbia: in molti tra i partecipanti hanno visto quel film come un racconto superficiale e non accurato, colpevole di sminuire quello che è stato il dramma delle loro vite, faticosamente tentate di ricostruire dopo un passato di orrore, oltre che di commercializzare il dolore personale di centinaia di individui proponendo alla fine (scelta infelice) l'acquisto di braccialetti e magliette. La manifestazione si è conclusa in una gran confusione generale, con pietre lanciate contro lo schermo, il proiettore abbandonato, la gente che è scappata per mettersi al sicuro e chi è tornato a casa, ancora una volta, amareggiato: se quel video «dal potentissimo effetto virale» fosse stato visto prima dai diretti interessati, probabilmente, non avrebbe avuto tanto successo.Evidentemente, l'idea naïf che ci piace avere dell'Africa e dei suoi abitanti trova poco spazio nella realtà. La via dell'inferno è lastricata di video virali – Così si intitola un articolo di Foreign Policy firmato David Rieff in cui l'autore lancia strali di fuoco contro le velleità umanitarie dei registi di Kony 2012, accusandoli di aver creato un prodotto che è una vera e propria chiamata alle armi: perché le presunte buone intenzioni con le quali il CEO di Invisible Children e gli stessi autori del video hanno risposto al fiume di critiche che ha investito loro, restano comunque insufficienti e, anzi, altro non sembrano se non, appunto, il pavimento dell'ade del celebre detto. L'imperativo «arrestare Joseph Kony», unito al supporto del governo degli Stati Uniti d'America, potrebbe facilmente evolvere in una guerra e, considerando il trasporto emotivo che il video sta creando in milioni di persone in tutto il mondo, possiamo affermare che l'opinione pubblica sull'argomento sarebbe già stata abbondantemente formata, mai come in questo caso, alla velocità e facilità di un click. L'Iraq e l'Afghanistan sono troppo vicini nel tempo e, se anche i tre giovani che hanno realizzato il film fossero armati solo di buone intenzioni e pura ingenuità, un approccio così rozzamente colonialista è eredità di un passato vergognoso e da non prendere certamente come esempio. Fa eco a questa voce Mahmood Mamdani, intellettuale ugandese, che in un articolo chiarisce «quello che Jason non ha detto a Gavin» riferendosi al dialogo tra il regista ed il proprio figlio biondo, clamoroso stereotipo di candida innocenza americana. Il Lord's Resistance Army è un cencioso gruppo di poche centinaia di uomini al massimo, male attrezzati, male armati e male allenati, in cui gli adulti sono principalmente ex bambini rapiti passati dal ruolo di vittima a quello di carnefice: non è un potere militare e per contrastarlo non necessita di un intervento militare. I settanta milioni di persone che hanno visto il video devono comprendere che i vertici dell'LRA, al pari dei bambini che ne fanno parte loro malgrado, non sono una forza aliena all'Uganda bensì figli e figlie di quello stesso suolo. E la soluzione non è eliminarli fisicamente, ma trovare strategie per integrarli all'interno della società. Voci dall'Africa – Raccolti e riportati da boinboing, poi, un fiume di commenti provenienti da scrittori, attivisti, giornalisti, ricercatori, tutti accomunati dalla medesima origine africana e dal medesimo giudizio duro sul contestato lavoro di Jason Russell e dei suoi. Attraverso twitt, post, articoli, ciascuno ha espresso la propria opinione ed il proprio punto di vista, nel tentativo di trasmettere, se non a 70 milioni di utenti almeno ad una parte di essi, una prospettiva «interna» delle vicende: è l'Africa che pensa, perfettamente in grado di discernere quello che è un aiuto ed un sostegno da un gretto approccio paternalista e post-colonialista. «Quel video è uno schiaffo in faccia a quanti di noi vogliono rinascere dalle ceneri del nostro tumultuoso passato, è il cappio del benevolo e paternalista aiuto per lo sviluppo. Noi africani viviamo schiacciati tra le nostre reali storiche imperfezioni e le "buone intenzioni" altrui. È un modo di esistere soffocante. Per essere adeguatamente ascoltati, dobbiamo stare alla guida del rimorchio del treno dell'idiozia e del moralismo. E anche allora dobbiamo combattere affinché le nostre voci vengano rispettate. Kony 2012 non è la rivoluzione». Con queste parole TMS Ruge, giovane ugandese cofondatore di Project Diaspora esprime la sua rabbia per un video la cui «semplicità del "buono contro cattivo" dove il buono è inevitabilmente il bianco/occidentale e il cattivo è nero ed africano, è ancora la reminiscenza dei peggiori eccessi dell'era colonialista» come evidenziato da Angelo Opi-aiya Izama, ricercatore di Kampala. Teju Cole, scrittore e fotografo di origine nigeriana commenta: «Il salvatore bianco al mattino supporta le politiche di brutalità, nel pomeriggio offre associazioni umanitarie, alla sera ne riceve premi e riconoscimenti per la sua bontà»; «Ho sentito che il nostro passato veniva usato da alcune figure esterne per attrarre l'attenzione sulla loro causa; quella causa, naturalmente, non è il miglioramento della vita dei nostri cari» è il commento al video di Frank Odongka "poeta, artista ed ingegnere informatico" di Kampala. E poi ci sono le donne come Semhar Araia, di origine eritrea che vive a Minneapolis, fondatrice del Diaspora African Women's Network che in un articolo intitolato Imparare a rispettare gli africani osserva: «Devono essere disposti ad utilizzare i loro media, se vogliono, per amplificare non la propria voce ma quella degli africani»; oppure Rosella Kagumire, giornalista ugandese, che si chiede a che scopo utilizzare «vecchi filmati creando isteria collettiva, quando sarebbe possibile andare nella vicina Repubblica Democratica del Congo o in altri paesi ugualmente problematici ed avere una prospettiva che sarebbe sicuramente più attuale, oltre ad includere anche nuovi punti di vista»; o la scrittrice ed attivista etiope Solome Lemma: Sono stata disturbata dalla narrazione così riduttiva che dipinge le persone come vittime mancanti di riferimenti, voce, potere o volontà, sollecitando per giunta un gruppo esterno di studenti americani a liberare loro rimuovendo la persona malvagia che causa le loro sofferenze. Ebbene, questa è una rappresentazione distorta della realtà del territorio.
C’è chi l’ha visto, si è commosso e sarebbe disposto a difendere a spada tratta l’operato degli attivisti di Invisible Children, ci sono quelli che hanno criticato Kony 2012 per il suo semplicismo e per le grosse controversie relative all’associazione: i soli a non essere stati ancora ascoltati sull’argomento sono gli africani stessi.
La querelle tra una parte della produzione di Uomini e Donne e alcuni degli ex protagonisti del dating show rischia di arrivare a un punto morto. Dopo le rivelazioni promesse da Teresa Cilia e le accuse di Mario Serpa, la produzione del format pubblica un monito attraverso la pagina Instagram del programma e lo fa anche a nome di Maria De Filippi. Il messaggio postato sui social è il seguente: Recentemente si leggono sui social a proposito di Uomini e Donne svariate sciocchezze. Alcune innocue e altre più equivoche dove si promettono chissà quali grandi rivelazioni che poi purtroppo non arrivano mai. Ora, noi vogliamo e dobbiamo essere ben pazienti, ma fino a un certo punto…oltre al quale diventa d’obbligo far partire diffide e denunce. La morale purtroppo è sempre questa: a chi ha deciso di partecipare al programma cercando una soluzione per la vita che poi non è arrivata (non ci siamo mai posti come risolutori di vita), è rimasto un indigeribile amaro in bocca che fa scrivere grandi sciocchezze. Lasciamo a voi che leggete il compito di sapere individuare i “rosiconi” e vi auguriamo un felice agosto 2019. La produzione anche a nome di MDF. #UominieDonne A post shared by Uomini e Donne (@uominiedonne) on Aug 7, 2019 at 7:42am PDT Teresa, via Instagram, si è detta sorpresa dal post pubblicato sulla pagina Instagram della trasmissione: “Queste minacce, queste diffide. Dove siamo arrivati? A minacciare le persone?”. Poche ore fa, l’ex tronista si era scagliata contro Raffaella Mennoia, autrice del programma, per una serie di fatti presumibilmente accaduti dopo il suo trono: Buongiorno, ho letto un po’ sul web, ma faccio una premessa non voglio parlare di quella persona, perché la storia è molto complessa e delicata e ho ancora bisogno di tempo, ma tranquilli che i nodi vengono al pettine. Voglio rispondere ad alcune affermazioni. Io ho parlato di una singola persona e non di un intero staff. Io non ce l’ho con la redazione, ma con una persona. Se devo ringraziare qualcuno, è la padrona di casa, che è lei che mi ha permesso di fare Uomini e Donne, Temptation Island, e a sua volta offrirmi un lavoro dove mi pagava lei, non Raffaella. Molti di voi dicono che ho lasciato il lavoro per cose che vi siete inventati voi, perché non è assolutamente così. Non è quello il motivo, ma visto che ho profondo rispetto di alcuni aspetti interni preferisco tenerlo per me, perché sono molto rispettosa. Se non ho parlato prima è anche per questo, ma visto che poi si va oltre mi tocca intervenire. Quindi se devo ringraziare una persona è lei e poi me stessa.
Dopo le rivelazioni promesse da Teresa Cilia e le accuse di Mario Serpa, dal profilo Instagram di Uomini e Donne arriva un monito pubblicato anche a nome di Maria De Filippi, conduttrice del programma: “Siamo pazienti fino a un certo punto, oltre il quale diventa d’obbligo far partire denunce e diffide”.
Oltre ai già confermati Albano, Cutugno e i Ricchi e Poveri, ci sarà una ventata di grande novità tra i cantanti sul palco della kermesse. Tra gli ospiti internazionali del prossimo Festival di Sanremo 2013 ci sarà anche il giovanissimo Asaf Adivan, classe 1980. Israeliano nato da genitori diplomatici, ha vissuto alcuni anni in Giamaica e il resto della sua vita a Gerusalemme; da poco si è trasferito a Tel Aviv, molto più dinamica e adatta al suo carattere liberale e poco religioso. Adivan si è raccontato in una splendida intervista ai giornalisti di Repubblica e, anticipando Fabio Fazio e i direttori Rai che avrebbero voluto svelare i dettagli il prossimo 4 febbraio in conferenza stampa, ha confermato la sua presenza al prossimo Festival della canzone italiana: Il mio manager me l'ha appena comunicato, sarò al Festival il 13 febbraio Una star grazie al remix One Day / Reckoning Song – In Israele Asaf Avidan è una vera celebrità, nel resto del mondo e in Italia è diventato famoso grazie al remix di Wankelmut della sua canzone "One Day- Reckoning Song" incisa quattro anni fa. Insieme alla band Mojos è stato impegnato in un tour mondiale di grande successo: il primo album solista è stato pubblicato pochissimi giorni fa, il 15 gennaio, dal titolo "Different Pulses". Fazio vuole presentarlo al grande pubblico dal palco dell'Ariston, forse anche grazie al suggerimento di Roberto Saviano, che, grande fan dell'israeliano lo ha definito "la reincarnazione di Janis Joplin". One Day è una ballata personale – A sorpresa, rivela che il remix del brano in questione che l'ha reso famoso in tutto il mondo non è quello che aspettava dal dj berlinese Wankelmut. Naturalmente la versione "originale" è molto diversa e forse ascoltandola si può intuire la perplessità del giovane autore, che ha spiegato le origini di One Day, che è una ballata delicata che racconta di un periodo particolare della sua vita vissuto all'incirca sei anni fa:
Il musicista israeliano sarà tra gli ospiti internazionali del prossimo Festival di Sanremo 2013 e canterà durante la seconda serata della kermesse, il 13 febbraio. Con la versione remix del suo brano One Day / Reckoning Song è in cima alle classifiche mondiali.
In un'epoca in cui non è facile conservare un buon rapporto con i propri ex e i litigi e le accuse tra coppie vip "scoppiate" sono all'ordine del giorno, Alessia Marcuzzi sembra non avere affatto di questi problemi. La conduttrice 44enne, infatti, ha pubblicato su Instagram degli scatti che la ritraggono in barca al largo di Capri, mentre si gode le meritate vacanze con quella che lei stessa ha definito la sua "bellissima famiglia allargata". In barca con lei, infatti, ci sono il marito Paolo Calabresi e sua sorella Micaela, la piccola Mia (5 anni), avuta dalla relazione della Marcuzzi con Francesco Facchinetti, terminata nel 2012, e l'altro suo ex storico, il tecnico della Lazio Simone Inzaghi, con la sua compagna Gaia Lucariello e il loro figlio Lorenzo (4 anni). Assente Tommaso (16 anni), il figlio che la conduttrice ha avuto da Inzaghi, probabilmente rimasto a Roma. L'atmosfera è distesa e spensierata e tutti i presenti si godono la compagnia e il paesaggio, tra relax e grandi sorrisi. Non è la prima volta che la comitiva va in vacanza insieme. A Pasqua, infatti, erano stati ad Antibes, in Francia. Ed è proprio come commento ad uno scatto con Gaia Lucariello, attuale partner di Simone Inzaghi, con cui la Marcuzzi va molto d'accordo, che la presentatrice ha scritto: "La nostra famiglia allargata è bellissima". La nostra famiglia allargata e' bellissima❤️Io e @gaialucariello #lanostrafamigliaallargata #loveisintheair #summer2017 #happiness A post shared by Alessia Marcuzzi (@alessiamarcuzzi) on Jun 11, 2017 at 12:03pm PDT Orgogliosa del feeling e dell'armonia che regna a bordo dello yacht, la Marcuzzi ha condiviso anche uno scatto di gruppo: "Pit stop da @realmrvalentino. Grazie @giancarlogiammetti, siete tutti meravigliosi… Mia e Lollo non volevano più andare via!!! Eccoci: Simone, Lollo, @gaialucariello, @micaelacalabresimarconi, io, Mia e Paolo. In alto Bruce e uno dei bellissimi cagnolini #summer2017 #capri". Pit stop per un caffe' da Valentino! @realmrvalentino ✌️😍 Grazie @giancarlogiammetti , siete tutti meravigliosi…mia e Lollo non volevano piu' andare via!!! Eccoci: Simone, Lollo, @gaialucariello , @micaelacalabresimarconi , io , Mia e Paolo. In alto Bruce e uno dei bellissimi cagnolini😘😘😘 #summer2017 #capri A post shared by Alessia Marcuzzi (@alessiamarcuzzi) on Jun 11, 2017 at 10:54am PDT
La conduttrice ha pubblicato su Instagram degli scatti mentre si gode una vacanza in barca al largo di Capri, insieme al marito Paolo Calabresi e alla figlia Mia, avuta da Francesco Facchinetti, e all’ex Simone Inzaghi, con la sua compagna Gaia Lucariello, con cui la Marcuzzi va molto d’accordo.
Una dieta sana, povera di grassi, attività fisica regolare e addio alle sigarete, queste tre buone e semplici abitudini riducono nelle donne il rischio di recidive, oltre a prevenire in generale la formazione del tumore. Questo è quanto ci fanno sapere gli oncologi in occasione del convegno nazionale ‘Carcinoma mammario, traguardi raggiunti e le nuove sfide'. Ma vediamo nel dettaglio quanto queste abitudini riescano a ridurre il rischio recidive. Tre buone e semplici abitudini. Gli oncologi ci spiegano come tre semplici abitudini possano ridurre e di quanto il rischio di recidive in casi di tumore al seno nelle donne: Il dato preoccupante è che solo l'11% delle donne guarite incrementa l'attività fisica e solo il 15% opta per una dieta più sana.
Adottare uno stile di vita sano è importantissimo per tutti, ma soprattutto per le donne che hanno avuto un tumore al seno e che sono a rischio recidiva: gli oncologi ci spiegano quanto grazie a cibo, sport e addio alle sigarette si possa ridurre le probabilità di un ritorno della malattia. Purtroppo non tutte le donne lo sanno.
Prosegue l'avventura in Coppa Italia per le quattro compagini di Serie A impegnate quest'oggi nei 32esimi di finale. Fiorentina, Udinese, Genoa e Spezia staccano il pass per i sedicesimi riuscendo a chiudere nei novanta minuti di gioco i rispettivi match d'esordio nella competizione. La Fiorentina di Italiano trascinata da Dusan Vlahovic (doppietta) e dal nuovo acquisto Nico Gonzalez batte 4-0 il Cosenza al Franchi (di Venuti l'altro gol dei Viola) e approda così ai sedicesimi dove affronterà la vincente del match tra Benevento e Spal in programma sabato. Passa agevolmente il turno anche l'Udinese di Gotti che alla Dacia Arena supera 3-1 l'Ascoli (doppietta di Roberto Pereyra e gol di Molina per i friulani, di D'Orazio la rete della bandiera per i marchigiani) e attende adesso l'esito dell'incontro tra Crotone e Brescia di lunedì per conoscere il nome del suo prossimo avversario. Vittoria con il brivido invece per il Genoa di Ballardini che a Marassi contro il Perugia va sotto di due reti dopo appena dieci minuti di gioco (di Carretta e Lisi le marcature degli umbri) e rimonta grazie al rigore trasformato da Criscito, alla prima segnatura in rossoblu del neoarrivato Hernani e allo splendido gol del giovanissimo Kallon arrivato a due minuti dalla fine dei tempi regolamentari con gli avversari costretti in dieci uomini per l'espulsione di Curado arrivata poco prima dell'intervallo. Il Grifone nei sedicesimi affronterà la vincente del match tra Salernitana e Reggina di scena lunedì 16 agosto allo Stadio Arechi.
La Fiorentina trascinata da Dusan Vlahovic (doppietta) batte 4-0 il Cosenza e si qualifica ai sedicesimi di finale della Coppa Italia 2021/2022. Passano il turno anche l’Udinese (3-1 all’Ascoli) e lo Spezia (3-1 al Pordenone). Vittoria sofferta invece per il Genoa che si impone per 3-2 sul Perugia dopo essere andato sotto di due reti dopo appena dieci minuti di gioco.
AGGIORNAMENTO: Google ha presentato ufficialmente il nuovo servizio per le email, stiamo parlando di Inbox, un'applicazione disponibile per smartphone iOS e Android che consente a tutti gli utenti in possesso di una mail Gmail di usufruire di una serie di servizi aggiuntivi molto utili agli utenti con schede in stile Google Now che estrapoleranno informazioni utili da tutte le email ricevute. Grazie a Google Inbox riceveremo notifiche ed informazioni con i dettagli del volo prenotato, aggiornamenti sul pacco postale spedito, allarmi per ricordarci degli appuntamenti fissati e molto altro, il tutto senza dover aprire la posta elettronica e cercare la mail che ci interessa. Il nuovo servizio Google è già attivo all'indirizzo: www.google.com/inbox/. Attualmente per accedere al nuovo prodotto di BigG è necessario richiedere un invito. Dopo aver rilasciato il nuovo aggiornamento di Gmail per smartphone Android, che porta l'applicazione per gestire le email di Google alla versione 5.0, il team di Mountain View sembrerebbe ora al lavoro su un nuovo progetto: Google Bigtop. Dalle prime indiscrezioni provenienti dalla rete si apprende che gli sviluppatori stanno lavorando a questo nuovo progetto da circa un anno anche se, almeno per il momento, nessuna informazione ufficiale sulle caratteristiche e le funzionalità che offrirà agli utenti è stata diffusa. Qualcuno pensa si tratti di un servizio che andrà a sostituire l'attuale Gmail, altri invece affermano che il nuovo prodotto Made in Mountain View aggiungerà alcune feature legate al supporto agli account creati su Yahoo e Outlook, o comunque per offrire nuovi strumenti dedicati alla gestione della posta elettronica.
Google ha presentato ufficialmente il nuovo servizio per le email, stiamo parlando di Inbox, un’applicazione disponibile per smartphone iOS e Android che consente a tutti gli utenti in possesso di una mail Gmail di usufruire di una serie di servizi aggiuntivi molto utili con schede in stile Google Now.
A circa un anno e mezzo dallo scoppio della pandemia di Covid-19, è ormai chiaro che a rendere particolarmente insidiosa e subdola l’infezione da Sars-Cov-2 è la pluralità dei sintomi con cui si manifesta la malattia. Alcune persone non mostrano alcun particolare segno clinico, altre sviluppano forme lievi o moderate e una parte va incontro a forme gravi che richiedono il ricovero in ospedale. Un numero crescente di guariti, d’altra parte, continua ad avere sintomi che persistono nel tempo, una condizione nota come “Long Covid” o sindrome post-Covid che può colpire sia persone che hanno sperimentato forme più severe della malattia sia coloro che hanno superato infezioni lieve o moderate. Trattandosi di una patologia relativamente nuova, si conosce ancora poco delle caratteristiche e i sintomi che la contraddistinguono, ma a fare luce su quanto emerso finora è un team di ricercatori del Walter and Eliza Hall Institute of Medical Research di Melbourne, in Australia, che sta conducendo uno studio per comprendere la portata del problema. “Non esiste ancora una definizione universalmente accettata di Long Covid – spiegano gli studiosi in un articolo pubblicato su The Conversation – . Questo termine è usato per descrivere la situazione in cui le persone sperimentano una serie di sintomi persistenti a seguito di Covid-19”. I sintomi più comuni sono affaticamento, mancanza di respiro, dolore toracico, palpitazioni cardiache, mal di testa, annebbiamento mentale, dolori muscolari e disturbi del sonno ma la condizione “può anche includere sintomi molto diversi come perdita dell'olfatto e del gusto, aumento della preoccupazione soprattutto in relazione alla propria salute, depressione e incapacità di lavorare e interagire con la società – osservano i ricercatori – . In alcuni dei nostri pazienti, è quasi come se ci fosse un processo che ha interessato ogni parte del loro corpo”. “È molto difficile determinare la percentuale di persone che contrae l’infezione e finisce per avere sintomi persistenti – puntualizza il team di ricerca – . Nel nostro studio ancora in corso, abbiamo riscontrato che il 34% dei partecipanti soffre di Long Covid a 45 settimane dalla diagnosi dell’infezione”. Anche i dati degli studi condotti nel Regno Unito mostrano che fino a un terzo dei guariti soffre di sintomi che durano per mesi, anche se alcune ricerche indicano percentuali diverse. “Dipende da come i ricercatori hanno reclutato e seguito i partecipanti, ad esempio, se come parte di un follow-up post-dimissione o sondaggi comunitari. Il nostro studio è basato sulla comunità e non è progettato per misurare la prevalenza complessiva della condizione in una popolazione più ampia”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) indica che una persona su dieci soffre di problemi di salute persistenti a 12 settimane dall’infezione da coronavirus e che circa un quarto dei guariti mostra sintomi persistenti per almeno 4-5 settimane dal contagio. “È probabile che la percentuale di persone colpite sia diversa da un Paese all’altro – osservano gli studiosi – . Molti medici non sono ancora a conoscenza della long Covid, quindi molti casi potrebbero non essere riconosciuti e aggiunti agli studi”. “Il trattamento di questa condizione è impegnativo, dato che non esiste un test clinico definitivo per la diagnosi e non esiste ancora una terapia standard – evidenzia il team di studio – . Le persone con sintomi lievi potrebbero non richiedere un particolare trattamento, altre con sintomi più gravi o persistenti potrebbero invece averne più bisogno. Offrendo assistenza clinica supportata da un team coordinato di specialisti, le nostre cliniche multidisciplinari per la Long Covid assicurano che i pazienti ricevano le migliori cure disponibili senza l’onere di molteplici consultazioni indipendenti. Queste includono team specialistici di pneumologi, reumatologi, immunologi, fisioterapisti e, in alcuni casi, psicologi e psichiatri”.
Chiamata anche long Covid, si manifesta con sintomi persistenti, come affaticamento, mancanza di respiro, dolori muscolari, tachicardia e annebbiamento mentale. Secondo uno studio ancora in corso presso il Walter and Eliza Hall Institue (WEHI) di Melbourne almeno un terzo dei pazienti non si è completamente ripreso a 45 settimane dalla diagnosi di Covid-19.
La 74esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia è entrata nel vivo e sono moltissime le star che hanno movimentato le prime giornate del Festival con la loro bellezza, da Bianca Balti a Cristina Parodi, fino ad arrivare a Jane Fonda. La più grande rivoluzione di quest'anno sta nel fatto che la tradizionale madrina è stata sostituita dal padrino Alessandro Borghi ma, a quanto pare, non è stata l'unica sorpresa, visto che il cattivo tempo degli ultimi giorni è riuscito a movimentare uno degli eventi più attesi nel mondo del cinema. Complice la pioggia e il vento che hanno colpito il Lido , sono state moltissime le celebrities che sono apparse sul red carpet con i capelli arruffati e l'aspetto sconvolto, andando spesso incontro a piccoli incidenti che hanno rivelato la lingerie indossata. Nicoletta Romanoff, Alessandra Mastronardi, Vittoria Puccini, Beatrice Borromeo, sono solo alcune di quelle che hanno combattuto invano contro il vento, tentando di non far volare il tutte degli abiti o di mantenere la posa plastica di rito di fronte i fotografi.
Il vento e la pioggia non stanno dando tregua alle star in occasione della 74esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Sul red carpet sono moltissime quelle che si sono ritrovate protagoniste di piccoli incidenti hot, rivelando la biancheria intima indossata.
Mentre Call of Duty: Black Ops Cold War e Warzone si ritrovano nel pieno della Stagione 4, si comincia a parlare di un nuovo capitolo di Call of Duty. Tramite i tweet di Tom Handerson, che è un noto leaker del panorama videoludico, si sa che sulla piattaforma di Activision-Blizzard chiamata Battle.net vi è una serie di file legata a un certo "Call of Duty Slipstream". Ma Handerson non è l'unico a sottolineare questo episodio: anche Helba, del sito BlizzTrack, ha notato che i file di Slipstream vengono aggiornati su base quotidiana. Le ragioni per cui tali file sono reperibili su Battle.net derivano probabilmente dalla situazione dovuta alla pandemia. Costretti a lavorare da casa, sviluppatori e sviluppatrici usano modi alternativi per distribuire le build di gioco tra vari membri del team e tester. In questi casi, a volte ci si riferisce al titolo come "Fore", cioè prua, altre volte direttamente come "COD2021". Difficile dunque prevedere il nome ufficiale del nuovo capitolo di Call of Duty, dato che Slipstream e Fore possono essere semplicemente dei nomi in codice. In ogni caso, sempre grazie ai tweet di Handerson, è possibile tenere traccia dei file su Battle.net. Ulteriori informazioni possono inoltre essere reperite da specifici dettagli: in base al logo diffuso dal leaker, è evidente il richiamo all'estetica della Seconda guerra mondiale, uno dei conflitti più trattati all'interno della serie di Activision, a partire dai primi tre capitoli sino ad arrivare al più recente Call of Duty: World War II del 2017. Nonostante non si abbiano certezze attorno a Call of Duty Slipstream, Activision ha confermato il rilascio di un nuovo capitolo della serie entro la fine del 2021. Del resto, lo sviluppo è sulla buona strada in base alle dichiarazioni del publisher. Non resta dunque che attendere nuove comunicazioni ufficiali per avere un'idea concreta del nuovo Call of Duty Slipstream, atteso probabilmente per novembre 2021.
Tramite i tweet di Tom Handerson, che è un noto leaker del panorama videoludico, si sa che sulla piattaforma di Activision-Blizzard chiamata Battle.net vi è una serie di file legata a un certo “Call of Duty Slipstream”. Nonostante non si abbiano certezze, il publisher ha confermato il rilascio di un nuovo capitolo della serie entro la fine del 2021.
Una collezione splendida quella presentata da Ermanno Scervino duranta Milano Moda Donna 2012. Bellissimi abiti hanno sfilato in un fashion show suggestivo, con scenografia e musiche coinvolgenti, in cui brillava la bellezza della modella Bianca Balti. La donna pensata da Scervino sembra una dama proveniente dalla campagna inglese. Molti dei modelli hanno un retrogusto british, fatto di cappelli e stivali da cavallerizza, pantaloni e giacche in lana o feltro, colori che ricordano la natura autunnale. L'english style si contrappone poi ad una serie di look completamenti differenti composti da splendidi longdress in pizzo trasparente, miniabiti destrutturati in seta, capi in fantasie animalier e pelle. Scervino crea per l'Autunno/Inverno 2012 abiti moderni e di gran classe, realizzando look contemporanei ma allo stesso tempo molto eleganti. La sua è una donna chic che non vuole rinunciare alla comodità e alla praticità di tessuti caldi come la lana, il panno, il velluto e la pelle. I colori sono i classici autunnali con una prevalenza di grigio, marrone e verde bottiglia. Le forme prevedono un'innovazione delle classiche linee eleganti; lo stilista riesce a rendere contemporanei abiti da gran sera modificandone le strutture e utilizzando stoffe capaci di dare luce al look nonostante le nuances scure. Il fil rouge della collezione – Scervino usa come leitmotiv della collezione autunnale diversi elementi: dallo scollo a cuore senza spalline alle gonne vaporose con forme destrutturate, dai tubini stretti alle gonne longuette, dai cappelli da cavallerizza fino ai pantaloni larghi sui fianchi e alle giacche in pelle color cioccolato. Per poi arrivare a sconvolgere il filo narrativo dell'intera collezione con un paio di pezzi in fantasia animalier e con due splendidi abiti da sera in pizzo trasparente con fiori applicati. Gli abiti più belli presentati in passerella sono sicuramente i tubini realizzati in panno grigio o in pelle nera senza spalline, con scollo a cuore e vita a sbuffo, in cui il contrasto tra il vestito stretto e le arricciature sui fianchi rendono l'abito molto originale semplicemente grazie al sapiente utilizzo della stoffa, senza eccessi di colori o fantasie, realizzando un modello perfetto ed elegante senza inutili orpelli. Molto divertenti i look da cavallerizza con cappellino in camoscio, pantaloni larghi fino alle ginocchia portati con lunghi stivali al di sopra dei pants. Scervino utilizza per quest'ultima collezione molta pelle per abiti, capispalla e pantaloni, oltre ovviamente agli accessori. Una pelle molto morbida e sottile declinata in colori caldi come il marrone o in verde bottiglia e nero. Alla pelle si alterna una lana pesante, utilizzata per giacche doppie con revers a lancia, e una lana pettinata, più sottile, utilizzata per tubini o per completi pantalone con giacca corta e top in un total look grigio smorzato solo dal colore degli accessori. La lana doppia viene utilizzata anche per i voluminosi colli dei cappotti e dei divertenti pull con scollo a barca ricoperti di fantasia animalier. Per alcuni capi Scervino utilizza una fantasia a macro pied-de-poule in nero e marrone che crea un effetto molto originale e innovativo su splendidi cappotti dalle linee larghe e geometriche. In questo caso lo stilista riprende un trend di questo inverno riuscendo a creare una nuova immagine. Accessori firmati Ermanno Scervino – Gli accessori contribuiscono a creare il look da cavallerizza pensato da Ermanno Scervino per il prossimo inverno. Divertenti cappellini rigidi, dalle forme tonde, con microvisiera, realizzati in pelle, camoscio e suêde in colori diversi, coprono la testa della donna firmata Scervino. Sciarpe in visone o grandi fiocchi in seta plissettata riscaldano il collo, mentre mini guanti in pelle, arricchiti da nocche, coprono le mani. Le borse sono quasi tutte a mano, realizzate in pelle lavorata con patte decorate da fili brillanti, lana e chiusure gioiello. Altissimi stivali in camoscio nero, grigio e marrone ricoprono le gambe fino all'altezza dei fianchi. Gli stivali alti sono l'ultimissimo trend in fatto di scarpe, una tendenza vista su molte passerelle per il prossimo inverno. Stivali in cuoio dal tacco basso, alti fino al ginocchio, completano il look della perfetta cavallerizza. Anche lo stilista toscano mostra in passerelle pochi plateaux, solo due modelli di sandali abbinati agli abiti da sera in pizzo, il resto delle scarpe hanno forme molto più minimal ed elegante con tacco a spillo, nappine e altri decori sulla parte frontale.
Ermanno Scervino presenta la sua splendida collezione donna A/I 2012-2013 con un fashion show coinvolgente in cui spicca la bellezza della modella Bianca Balti.
E' uno dei sodalizi più fortunati del cinema internazionale degli ultimi decenni, probabilmente secondo solo a quello tra Martin Scorsese e Leonardo Di Caprio. Ma la nomenclatura dei due non li fa certo sfigurare: dopo Salvate il soldato Ryan, The Terminal e Prova a prendermi, Steven Spielberg e Tom Hanks tornerano a collaborare per un'altra pellicola da realizzare insieme.
Il regista e l’attore torneranno a collaborare per una pellicola ancora senza nome, in cui Hanks interpreterà un agente della CIA nel periodo della guerra fredda. E’ la quarta volta insieme per i due.
Dopo la riunione di ieri tra il premier Giuseppe Conte con i capi delegazione della maggioranza e il ministro Francesco Boccia si comincia a delineare il nuovo dpcm con le misure anti contagio da Covid, che entrerà in vigore dal prossimo 16 gennaio. Sarebbe confermato il blocco agli spostamenti tra Regioni, misura che era stata adottata durante le vacanze di Natale e che secondo il Cts ha dato effetti positivi. Rimane quindi il blocco anche tra Regioni gialle. Anche di questo parleranno oggi i ministri Boccia e Speranza nel confronto con le Regioni. Sembra invece meno probabile l'ipotesi circolata nei giorni scorsi di istituire una zona arancione tutti i week end. La stretta, che è stata prevista nel fine settimana appena trascorso, quello del 9 e 10 gennaio, potrebbe non rientrare nel nuovo provvedimento che verrà illustrato il 13 dal ministro della Salute. Sul tavolo c'è anche la proroga dello stato d'emergenza, che dovrebbe scadere a fine gennaio: potrebbe essere prolungato fino al 30 aprile, oppure anche fino a luglio. Alle tre zone di rischio, gialla, arancione e rossa, potrebbe esserne aggiunta un'altra,una zona ‘bianca', che potrebbe scattare con un Rt pari o inferiore a 0,5, in cui, vista la minore circolazione del virus, potrebbero riaprire tutte le attività, come piscine, palestre, impianti da sci, e potrebbero riaprire anche i luoghi della cultura, come sale da concerto, cinema, teatri. Bar e ristoranti potranno finalmente riaprire senza limiti di orario anche la sera. In questo momento però in nessuna delle Regioni italiane ci sarebbero le condizioni per far scattare una fascia bianca. Come richiesto dall'Istituto superiore di sanità potrebbe essere necessario introdurre un nuovo criterio per determinare l'entrata automatica in zona rossa: una Regione potrà passare nella fascia di rischio più alta se supera i 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Resterà confermato il divieto di circolazione notturna, dalle 22 alle 5. L'orario del coprifuoco quindi non subirà variazioni nel prossimo mese. Le Regioni avevano rimandato l'apertura degli impianti da sci, la cui apertura era attesa subito dopo le vacanze di Natale. I governatori delle Regioni alpine avevano indicato la data del 18 gennaio per una possibile ripartenza. Ma si dovrà attendere ancora e gli sciatori non potranno tornare in pista a gennaio. Se cinema e teatri restano chiusi in zona gialla, un possibile disco verde è possibile per i musei. Questi potrebbero riaprire al pubblico, sempre nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, con obbligo di mascherina e divieto di assembramenti.
Cosa c’è nel nuovo dpcm in arrivo? Il contenuto del nuovo provvedimento anti Covid verrà illustrato dal ministro Speranza il 13 gennaio. Secondo le indiscrezioni che arrivano ci sarebbe il divieto di spostamento anche tra Regioni gialle e l’introduzione di una fascia bianca, in cui potrebbero riaprire tutte le attività.
L'ex tastierista e attuale fonico della band dei Modà, Paolo Bovi, sarebbe al centro di una vicenda a dir poco inquietante. Accusato di molestie sessuali su minori “di lieve entità” (cioè senza rapporti consumati), al momento Bovi si trova agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. La notizia, diffusa dal quotidiano Il Corriere della sera, ha subito catalizzato l'attenzione dei media e sensibilizzato i milioni di fan dell'intero gruppo. Quest'ultimo, contattato dalla redazione di Fanpage, ha voluto rilasciare una breve dichiarazione nella speranza che tutto possa risolversi prima possibile e, soprattutto, abbandonare il terrificante scenario finora descritto:
L’accusa di molestie su minori mossa contro l’ex tastierista e attuale fonico dei Modà ha lasciato la nota band senza parole. Contattati dalla redazione di Fanpage, hanno rilasciato una breve dichiarazione in merito all’accaduto.
Il mantra di Facebook è sempre stato chiaro: "muoversi velocemente e rompere i limiti". Ultimamente, però, il social network sta attraversando un periodo di profondo cambiamento, una trasformazione necessaria per rispondere alle problematiche affrontate nel corso degli ultimi due anni. Ora Facebook è concentrato sul rendere il tempo speso sul social tempo ben speso, ma anche su un nuovo mantra: "Se non vi piacciamo, andatevene". Lo hanno ripetuto più volte Campbell Brown e Adam Mosseri, due top manager dell'azienda di Menlo Park, durante la conferenza Code Media di Recode. Nel giro di meno di un'ora, Brown ha ripetuto tre volte che media e brand dovrebbero sentirsi liberi di lasciare Facebook se pensano che il social network non stia lavorando per loro. "Se qualcuno pensa che non rappresentiamo la piattaforma giusta per loro, non dovrebbero stare su Facebook" ha spiegato Brown. Il capo della divisione News di Facebook ha inoltre sottolineato che "le persone non aprono Facebook per leggere le notizie, vengono sul social per gli amici e la famiglia". I dati, però, indicano che la maggioranza degli adulti degli Stati Uniti si informano sulle notizie proprio all'interno di Facebook. D'altronde Facebook sta attraversando uno dei periodi più duri: ieri Wired ha pubblicato un lungo articolo sul rapporto tra Facebook e la sua reputazione, Unilever ha minacciato di ritirare tutti i suoi annunci dal social network e un rapporto di eMarketer ha mostrato che gli utenti più giovani stanno lasciando Facebook in favore di app come Snapchat. E questo per citare solo le notizie di lunedì. Nella situazione attuale il messaggio dei due manager è chiaro: il lavoro di Facebook non è quello di pregarti di rimanere.
Oggi Facebook è concentrato sul rendere il tempo speso sul social tempo ben speso, ma anche su un nuovo mantra: “Se non vi piacciamo, andatevene”. Lo hanno ripetuto più volte Campbell Brown e Adam Mosseri, due top manager dell’azienda di Menlo Park, durante la conferenza Code Media di Recode.
Non solo i mobili e gli oggetti IKEA possono essere facili da montare e smontare, "Cucina Leggera" (Light Kitchen), progettata da Stefano Carta Vasconcellos (alunno dell'Istituto Europeo di Design) è una cucina facile da costruire che non richiede viti, colle né ferramenta. È così semplice da montare e accessibile a tutti che ha vinto il primo premio del Salone Satellite Awards, il concorso indetto nell'ambito del SaloneSatellite, l'appuntamento di riferimento a livello internazionale dedicato ai giovani talenti creativi under 35 durante il Salone del Mobile.Milano. La "Cucina Leggera" di Stefano Carta Vasconcellos è facile da montare e smontare, adattabile a nuovi spazi e nuove esigenze. Tutto ruota attorno a un sistema di giunzioni, senza viti né colla. Questo permette di portare con sé la cucina che è facilmente adattabile al movimento ed è essenziale. Il premio Salone Satellite Awards è stato assegnato appunto per la facilità costruttiva e di assemblaggio, la compattezza e l'accessibilità economica di "Cucina Leggera" che permettono di usare il prodotto ovunque si desideri e in qualsiasi spostamento futuro. Basta l’incastro dei sette elementi per assemblare il prototipo di Cucina Leggera. Il blocco cucina si monta e smonta senza l’utilizzo di viti o ferramenta, e rientra nella collezione di arredi della piattaforma CelerFurniture, in cui designer, piccoli produttori e clienti entrano in contatto, mettono insieme passione ed esperienza in un progetto condiviso che va oltre la semplice relazione tra produttore e consumatore. "Celer Furniture nasce da una riflessione sullo spirito nomade della generazione attuale, che ora ha fatto propria la consapevolezza della migrazione, sia all'interno delle stesse città che in paesi stranieri". "Cucina Leggera" (Light Kitchen) rientra in questa tipologia di design di migrazione.
Facile da costruire, assemblare ed usare, il prototipo “Cucina Leggera” di Stefano Carta Vasconcellos ha vinto il primo premio del Salone Satellite Awards del SaloneSatellite, l’appuntamento di riferimento a livello internazionale dedicato ai giovani talenti creativi under 35 durante il Salone del Mobile, introducendo una vera e propria rivoluzione nel mondo delle cucine.
Nel momento in cui le giornate cominciano ad essere calde è soleggiate diventa sempre più difficile resistere alla tentazione di indossare uno degli accessori più amati di ogni estate e cioè le infradito. Sono comode, fresche e confortevoli, ma purtroppo fanno anche male alla salute. Esistono infatti 10 motivi che vi faranno disgustare e vi porteranno a non utilizzare più le flip flop per andare al mare, in piscina o al centro benessere. Scopriamo per quali ragioni si dovrebbe evitare di indossare le infradito in estate. 1. Espongono i piedi a batteri, virus e funghi – Ogni volta che si indossano le infradito per camminare in strada i piedi diventano particolarmente sporchi. Probabilmente saranno ricoperti di batteri e a lungo andare questo possono irritare la pelle e portare ad infezioni antiestetiche e fastidiose. 2. Rendono goffi – Le flip flop sono delle pantofole raso terra, ma nonostante ciò il rischio di inciampare è molto elevato. Non capita di rado infatti che nel momento in cui camminiamo sembriamo davvero goffi. 3. Distruggono i talloni – Quando portiamo le infradito i talloni toccano il suolo con più forza rispetto al solito poiché sono del tutto raso terra. Tutto ciò potrebbe causare dei dolori ai piedi, soprattutto quando vengono indossate per camminare a lungo. 4. Possono causare vesciche terribili – A chi non è mai capitato di avere delle vesciche tra le dita dei piedi a causa delle infradito? In queste condizioni ogni passo diventa una vera tortura. 5. Possono danneggiare in modo permanente le dita dei piedi – Con le infradito le dita dei piedi hanno bisogno di lavorare più duramente rispetto a quando si indossano le scarpe. Le nocche possono diventare storte, si possono avere dei forti dolori e addirittura problemi del genere potrebbero essere risolti solo con un intervento chirurgico. 6. Provocano danni alla postura – Tutte le scarpe ultrapiatte provocano dei problemi alla postura. E’ come se si camminasse a piedi nudi e la cosa non fa assolutamente bene alla salute. 7. Possono causare dolori lancinanti – Tendinite, dolore ai talloni e ai nervi sono i problemi più diffusi tra coloro che all’arrivo dell’estate non riescono proprio a rinunciare alle infradito. Indossarle per troppo tempo può avere delle conseguenze drammatiche su gambe e piedi.
Con l’arrivo dell’estate non riuscite a fare a meno delle infradito? Attenzione, potrebbero essere dannose per la vostra salute. Ecco quali sono i 10 motivi che vi spingeranno a non indossarle più.
Poiché la vitamina D gioca un ruolo fondamentale nel corretto funzionamento del sistema immunitario, sin dall'inizio della pandemia di COVID-19 gli scienziati hanno ipotizzato che esserne carenti potesse aumentare il rischio di contagio, di sviluppare la forma grave dell'infezione e di morire per essa. Molteplici studi pubblicati negli ultimi mesi hanno “certificato” questa ipotesi, rilevando che effettivamente i pazienti Covid con livelli inadeguati di vitamina D – in realtà un insieme di 5 vitamine – hanno probabilità superiori di complicazioni, ventilazione, ricovero in terapia intensiva e decesso. Ora, tuttavia, un nuovo studio sembra sovvertire questa "verità acquisita": la vitamina D non fornirebbe uno scudo contro il patogeno pandemico. A determinarlo è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati del Jewish General Hospital e del Dipartimento di Epidemiologica, Biostatistica e Salute del Lavoro dell'Università McGill di Montréal, Canada, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Scuola di Medicina dell'Università di Kyoto (Giappone), del Technion–Israel Institute of Technology di Haifa (Israele), del Dipartimento di Genetica Medica dell'Università di Siena e dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Senese. Gli scienziati, coordinati dal professor Guillaume Butler-Laporte, medico presso il Lady Davis Institute dell'ateneo del Quebec, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un peculiare studio di randomizzazione mendeliana analizzando “varianti genetiche fortemente associate a livelli aumentati di vitamina D”, come indicato in un comunicato stampa. In parole semplici, gli scienziati non sono andati a misurare i livelli di vitamina D, ma hanno suddiviso i pazienti in base al profilo genetico, più o meno predisposto alle alte concentrazioni di vitamina D. Nello specifico si sono concentrati sulla forma chiamata 25-idrossi vitamina D o 25OHD, che da precedenti studi è stata considerata protettiva contro la COVID-19. Nello studio sono stati coinvolti i profili genetici di oltre 440mila persone di origine europea (inclusi 401.460 della Biobanca britannica) come riferimento per le varianti. Mettendo a confronto i dati di 14.134 pazienti con COVID-19 con quelli di 1,3 milioni di persone non contagiate dal coronavirus SARS-CoV-2 di 11 diversi Paesi, il professor Butler-Laporte e colleghi hanno determinato che tra chi aveva contratto la malattia, “non c'era differenza tra i livelli di vitamina D e le probabilità di essere ricoverati in ospedale o di ammalarsi gravemente”. “In questo studio di randomizzazione mendeliana a 2 campioni, non abbiamo osservato prove a sostegno di un'associazione tra i livelli di 25OHD e la suscettibilità, la gravità o l'ospedalizzazione per COVID-19. Quindi, l'integrazione di vitamina D come mezzo per proteggere dagli esiti peggiori della COVID-19 non è supportata da prove genetiche. Altre vie terapeutiche o preventive dovrebbero avere una priorità maggiore per gli studi randomizzati controllati sulla COVID-19”, affermano gli autori dello studio.
Mettendo a confronto i profili genetici di 14mila pazienti con COVID-19 con quelli di 1,3 milioni di persone non contagiate dal coronavirus SARS-CoV-2, un team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi dell’Università McGill ha determinato che la vitamina D potrebbe non proteggere dal rischio di contagio, complicazioni e ricovero in ospedale.
Epidemia colposa. E' questa la principale accusa nei confronti di Nicola Ramagnano e Romina Varallo, rispettivamente titolare della casa di cura denominata "Casa Alloggio Ramagnano Nicola", con sede a Marsicovetere (Pz), e responsabile della sicurezza sul lavoro nella struttura, nonché gestore di fatto. I due, secondo gli inquirenti che ne hanno ordinato l'arresto due giorni fa, avrebbero agito con «negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle ordinanze regionali e dei Dpcm volti a contrastare la diffusione del Covid-19 all'interno di strutture per anziani ove sono ospitati soggetti particolarmente esposti a rischio di contrarre il Covid 19 con esiti letali». Tra le accuse ci sono anche l'omicidio in conseguenza di altro reato e la falsificazione dei registri. Le indagini hanno consentito di appurare che gli aggiornamenti dei registri relativi agli ingressi nella struttura erano fermi a gennaio 2019, i dati sarebbero poi stati aggiornati solo in un secondo momento durante i mesi d'indagine. Al solo Ramagnano la procura di Potenza contesta anche la circonvenzione di incapace, «perché – è scritto tra le carte – approfittando della situazione di infermità» di un paziente affetto da psicosi cronica «al fine di procurarsi un profitto consistente in unità immobiliare e terreni agricoli, lo induceva a stipulare un contratto di mantenimento». Le indagini risalgono al mese di settembre dello scorso anno. A creare l'allarme nella struttura è stata la morte sospetta di una donna, a cui sono seguiti i controlli dei Nas. Di lì in poi, gli inquirenti avrebbero accertato che altri anziani sarebbero morti in conseguenza dei comportamenti scellerati di Ramagnano e Varallo. Nelle carte è scritto che in seguito a tali condotte «seguiva la morte per Covid 19» di almeno 22 ospiti. A sollevare ulteriori dubbi, c'è il collegamento di un focolaio in un'altra struttura della Brianza, registrato dopo il trasferimento di un uomo inviato da Ramagnano. Oltre all'acquisizione di atti e documenti, gli inquirenti si sono avvalsi delle testimonianze dei famigliari degli anziani, i quali durante gli interrogatori hanno confermato in gran parte una gestione della struttura che gli investigatori hanno definito «criminale». Secondo gli investigatori, la casa alloggio di Marsicovetere era gestita in modo totalmente illegale. E' emerso che nella struttura avrebbero alloggiato contemporaneamente tra le 42 e le 49 persone nonostante una capienza ricettiva autorizzata per sole 22 di esse. Le indagini hanno consentito di accertare, inoltre, che i locali medicheria palestra e camera ardente erano stati adibiti a stanze da letto per gli anziani in sovrannumero, «sistemati in totale promiscuità» anche su divani utilizzati anche come letti. Ed ancora, i gestori avrebbero accettato l'ingresso di ulteriori ospiti «senza preventivamente accertare l'assenza di infezione da Covid 19». Non solo, alcuni operatori sanitari risultati positivi, avrebbe continuato a permanere all'interno della struttura. Queste ed altre condizioni, avrebbero favorito il diffondersi della pandemia, che secondo i referti ha causato la morte di 22 persone.
Nicola Ramagnano e Romina Varallo, titolari della casa di cura “Casa Alloggio Ramagnano Nicola”, con sede a Marsicovetere (Potenza), sono stati arrestati per numerosi reati, tra i quali epidemia colposa. I due, secondo gli inquirenti che ne hanno ordinato l’arresto due giorni fa, avrebbero agito con «negligenza, imprudenza, imperizia e inosservanza delle ordinanze regionali e dei Dpcm volti a contrastare la diffusione del Covid-19 all’interno di strutture per anziani ove sono ospitati soggetti particolarmente esposti a rischio di contrarre il Covid 19 con esiti letali».
Si sa che Lady Gaga oltre a monopolizzare la rete con le sue uscite stravaganti, ha anche un interesse e un gusto tutto suo per quanto riguarda la moda e il design. Dopo aver lanciato la propria casa di moda, ora la diva ha deciso di mettere il suo fashion-sense al servizio dei giovani che amano la musica e affiancare Dr. Dre nella creazione di un nuovo paio di auricolari. Ovviamente Lady Gaga non poteva non mettere il proprio tocco personale, e così ha creato Heartbeats, degli auricolari con delle decorazioni in pieno stile Lady Gaga per tutti coloro che ormai ascoltano la musica soprattutto tramite il computer. Per quanto Lady Gaga sappia che non è questo il modo migliore per potersi godere della buona musica, la diva sa anche, soprattutto per esperienza personale, che oramai è attraverso internet e quindi sul computer che il pubblico dei più giovani ascolta le ultime uscite discografiche e non. E così ha deciso di aiutare Dr. Dre in questa creazione mettendoci il proprio tocco personale. Gli auricolari presentano una sorta di gioiello nella parte che rimane visibile fuori dall'orecchio, con una forma simile a quella spesso vista anche sugli abiti della diva, il filo degli auricolari inoltre è piatto ed è interrotto da una piccola targhetta con stampato l'autografo della loro creatrice, appunto Lady Gaga. Una bella idea sicuramente e un modo originale e fashion di ascoltare musica, ma dal momento che sono destinati ad un pubblico giovane, quindi con risorse finanziarie ridotte, forse la diva avrebbe potuto anche chiedere che il prezzo fosse leggermente più adeguato alle tasche di coloro a cui erano rivolti, e che invece si troveranno a dover sborsare dei 100 ai 150 dollari (dai 60 ai 100 euro) per questi preziosi accessori musicali.
Lady Gaga torna a far parlare di sè, questa volta in veste di designer con una linea di auricolari da lei creata.
All'inizio del 2007 Apple, l'azienda allora guidata da Steve Jobs, rivoluzionò il mondo della telefonia mobile lanciando l'iPhone, il dispositivo che spianò la strada agli smartphone. Ma appena 1 anno e mezzo dopo, Apple operò una nuova rivoluzione, quella del mercato delle app lanciando l'App Store. Era infatti il 10 luglio del 2008 quando il colosso di Cupertino lanciò il suo l'App Store, un luogo dove i possessori di iPhone e di iPod potevano scaricare applicazioni per il proprio smartphone. Solo nei primi tre giorni, come comunicò Apple, furono scaricate 10 milioni di applicazioni, il 90 percento delle quali costava meno di 10 dollari. L'App Store ha rivoluzionato il modo in cui l'utente poteva scaricare all'istante un'applicazione e arricchire i contenuti del suo dispositivo, un qualcosa che non c'era mai stato prima. L'App Store compie 10 anni e anche se oggi non è il più grande market per applicazioni – nel frattempo è stato superato, per dimensioni, dall'app market di Google, Google Play – resta comunque il primo market per applicazioni mai lanciato prima. Partito con sole 500 applicazioni, che nel giro di 3 giorni passarono a 800, oggi ne conta più di 2 milioni e oltre 500 milioni di visitatori alla settimana. App Store ha permesso a tutti i possessori di iPhone di scaricare in un attimo applicazioni, che non solo hanno arricchito il proprio dispositivo, ma hanno anche aumentato l'utilizzo e il coinvolgimento verso l'iPhone stesso. Basti pensare alle app di giochi, tra le categorie più scaricate, alle app di editing per le foto, alle app della categoria "educational", per non parlare delle app dello streaming, molto diffuse oggi e capitanate da Netflix. "Nel suo primo decennio, l'App Store ha superato le nostre più rosee aspettative: dalle app innovative che gli sviluppatori hanno immaginato, al modo in cui i clienti hanno fatto delle app parte della loro vita quotidiana. E questo è solo l'inizio. Non potremmo essere più orgogliosi di ciò che gli sviluppatori hanno creato e di ciò che i prossimi 10 anni hanno in serbo" ha spiegato Phil Schiller, senior vice president, Worldwide Marketing di Apple. Tra le sfide del futuro dell'App Store c'è la realtà aumentata (AR). Nel 2017 Apple ha introdotto la piattaforma ARKit 1.0 e il sistema operativo iOS è diventato un grande snodo che accoglie questa tecnologia: ad oggi ci sono oltre 3.000 applicazioni che supportano la realtà aumentata su App Store, stringendo accordi anche con Lego.
Un anno e mezzo dopo il lancio dell’iPhone, il dispositivo che cambiò la telefonia mobile introducendo il concetto di smartphone, Apple operò una nuova rivoluzione, quella del mercato delle app lanciando l’App Store. Era il 10 luglio del 2008.
Vittorio Arrigoni, un volontario italiano che si trovava a Gaza, è stato rapito poche ore fa da un gruppo islamico salafita denominato Brigata Mohammed Bin Moslama. La notizia, rimbalzata dalle agenzie di stampa di tutto il mondo, trova conferma nel video che vi mostriamo, diffuso sul canale This is Gaza voice su youtube. Stando a quanto si apprende da fonti attendibili, i sequestratori avrebbero dettato un ultimatum al governo di Hamas, minacciando di uccidere l'ostaggio se entro 30 ore non verranno rilasciati alcuni prigionieri politici salafiti. Il video è del resto davvero inquietante e mostra l'italiano bendato e ferito, mentre le scritte in arabo rivealno messaggi accusatori nei confronti del Governo di Hamas e della politica estera italiana. Da prime interpretazioni inoltre sembrano evidenti i richiami alla sharia e alla nuova jihad del gruppo fondamentalista, mentre le accuse dipingono Arrigoni come "uno che entra nella nostra casa portandoci la corruzione morale e dietro il quale c'è uno staterello, l'Italia, infedele, il cui esercito è presente ancora nel mondo islamico" (fonte adnkronos).
Rapito da un gruppo islamico un cooperante italiano che si trovava a Gaza: si tratta di Vittorio Arrigoni, sequestrato mentre lasciava il campo di Jerbala.
Una delle strade più trafficate di Santiago, in Cile, è diventata una colorata passeggiata pedonale piena di arte urbana, chiamata Paseo Bandera, grazie al progetto dell'artista Dasic Fernández. La trasformazione ha richiesto 30 giorni e ora la città sta premendo affinché quest'opera effimera di street art venga conservata nel tempo. Paseo Bandera non è stata pensata infatti come un'opera permanente: il tratto di strada di 400 metri adiacente al palazzo del governo e alla piazza principale di Santiago era stato temporaneamente interessato dall'intervento di Fernández per la costruzione della metropolitana di Santiago. Durante i lavori la strada è stata infatti chiusa al traffico, ma ora che i cantieri sono stati completati sono in tanti, tra i cittadini ed il sindaco, a voler rendere permanente il Paseo Bandera. Paseo Bardera comprende 400 metri di strada color arcobaleno e illusioni tridimensionali. Ogni sezione rappresenta un pezzo di storia cilena, la sua cultura e il vivace futuro. La prima parte di strada è ispirata alla storia pre-ispanica del Cile e inizia all'incrocio tra le strade Compañía e Bandera, dove si trova il Museo di arte precolombiana; il secondo tratto rappresenta l'attuale diversità del paese, conseguenza dell'immigrazione e dei cambiamenti culturali; la terza parte, tra le strade di Moneda e Agustinas, cerca di ritrarre il futuro attraverso elementi più moderni e colori più forti. "Abbiamo creato una squadra di venti muralisti locali e latino-americani, che hanno dipinto ogni blocco in otto o dieci ore. C'era un intero coordinamento. È stata una vera coreografia visiva", spiega l'artista Dasic Fernández.
La città di Santiago, in Cile, ha recentemente trasformato una delle sue strade più congestionate in un’opera d’arte urbana colorata che sta conquistando il mondo intero.
Il "The Greatest Hits World Tour" di Laura Pausini, ha registrato già il sold out per le date del 16, 18, 19, 21 al Mediolanum Forum di Milano. Nel corso di questo emozionante spettacolo, l'artista ripercorrerà i suoi vent'anni seguendo a ritroso un percorso fatto di stralci di vita, canzoni restate nel cuore dei fan, emozioni e le tante soddisfazioni che la sua straordinaria carriera le ha regalato. Alle quattro date menzionate ne è stata aggiunta un'altra. Il 22 dicembre. Questo concerto rappresenterà l'ultima data italiana del 2013 della Pausini. A partire dalle ore 17 si terrà lo speciale Family Christmas Show. Nel corso di questo evento, sul palco con Laura Pausini ci saranno anche Emma Marrone e Biagio Antonacci. Ricordiamo che quest'ultimo è l'autore delle canzoni: "Vivimi" e "Tra te e il mare". A proposito di questi ospiti speciali, Laura Pausini ha dichiarato: “Ho voluto sul palco due artisti speciali Emma, che è la rivelazione vera di questi ultimi anni, forte, rock, coinvolgente, come piace a me. E non potevo lasciare l’Italia senza festeggiare il mio ventennale con un diamante della musica cantautorale italiana: Biagio, un amico ed un artista unico, un poeta con il quale ho condiviso una gioia immensa quando abbiamo vinto il Grammy come miglior canzone con “Vivimi”. Quello del 22 sarà il mio ultimo concerto in Italia per il 2013, festeggiare con loro insieme al mio pubblico è davvero un privilegio immenso”
Emma e Biagio Antonacci saranno presenti allo speciale Family Christmas Show del 22 dicembre, che rappresenta l’ultimo concerto che Laura Pausini terrà in Italia quest’anno.
Poche ore fa, Valerio Scanu ha sorpreso i suoi fans, con un video molto divertene. Il cantante riccioluto si è improvvisato imitatore, proponendo una sua interpretazione di Belen Rodriguez, così come appare durante lo spot girato per McDonald's. Sembra proprio che imitare Belen, nel senso ironico del termine, stia diventando un nuovo trend. Tutto ha avuto inizio con la bravissima Virginia Raffaele che ne ha presentato una riproduzione praticamente perfetta. E' stata poi la volta di Emma Marrone che, durante un fuori onda del programma Deejay Chiama Italia, si è lanciata in una caricatura della showgirl argentina. In queste ore arriva la versione di Valerio Scanu, che ad onor del vero, non è niente male. Il cantante, sembra essere davvero bravo a riprodurre l'accento della Rodriguez. Nel video, Scanu si trova davanti al McDonald's. All'inizio è di spalle, poi si volta e dice: "Un’insalata di pasta perfetta per l’estate e anche per me! E dove l’ho presa? Da McDonald’s"
Valerio Scanu sorprende i suoi fans con una divertente imitazione di Belen Rodriguez. Lo scenario è quello del McDonald’s. Il cantante ripropone una delle frasi pronunciate dalla showgirl nello spot.
Alcuni fortunati fan potranno ascoltare "There Are Too Many of Us" il nuovo singolo dei Blur, tratto dal loro ultimo album "The Magic Ship", in un evento speciale che si terrà questa sera da qualche parte a Londra. La band, infatti, si esibirà suonando tutto l'album in un fan show segreto che nei prossimi giorni sarà mandato in onda da Beats, il servizio in streaming di Dr Dre. Il brano, che segue il primo estratto dall'album "Go Out", parla di sovrappopolazione e ha un video (il primo) girato dalla stessa band tramite cellulari e tablet. L'album, che segue "Think Tank", il loro ultimo del 2003, uscirà il 27 aprile, prodotto da Stephen Street Ecco il video:
I Blur hanno presentato il secondo pezzo estratto dal loro prossimo album “The Magic Whip”: il brano si chiama “There Are Too Many of Us”
L'argilla è un complesso di minerali, il cui elemento chimico più importante è il silicato d'alluminio, che non si presenta però mai allo stato puro ma sempre accompagnato da altri minerali come magnesio, calcio, ferro. Sono proprio questi minerali in essa contenuti che ne determinano il diverso colore: bianca, verde, rossa, blu, gialla. Ogni tipologia di argilla ha poi proprietà diverse. L'argilla è capace di catturare odori, di alleviare i dolori, è un antibatterico, combatte l'invecchiamento, lenisce dermatiti e irritazioni della pelle e non solo. Scopriamo, allora, quali sono i benefici dei diversi tipi di argilla e i loro usi per la salute e la bellezza. Anche se ogni tipo di argilla ha le sue proprietà, a livello descrittivo possiamo così riassumere le proprietà dell'argilla. Antisettica e battericida: l'argilla riesce a contrastare le attività dei batteri così da non permettere loro di proliferare. Per questo viene utilizzata sia per uso interno che esterno, per eliminare parassiti intestinali e malattie infettive. Antinfiammatoria e antidolorifica: grazie alla sua capacità termoassorbente lenisce le infiammazioni . È utilizzata quindi in caso di scottature, ma anche contusioni e distorsioni in quanto, oltre ad assorbire calore assorbe anche il dolore. Rimineralizzante e cicatrizzante: le sue proprietà rimineralizzanti rendono l'argilla utile in caso di osteoporosi, piccole fratture e anemia. Grazie all'alluminio, invece, riesce a cicatrizzare velocemente i tessuti. Assorbe e combatte la ritenzione idrica: l'argilla riesce ad assorbire grandi quantità di acqua, gas, tossine e veleni, è efficace nei casi di aerofagia e di avvelenamento. Inoltre combatte la ritenzione idrica perchè assorbe liquidi e prodotti di scarto del metabolismo. Energizzante: il calcio contenuto nell'argilla fortifica i tessuti mentre il magnesio è un toccasana in caso di stanchezza fisica e mentale. In cosmesi o come rimedio naturale vengono utilizzati i diversi tipi di argilla a seconda delle caratteristiche e proprietà. I loro diversi colori dipendono dalla composizione ma anche dall'età e dalla provenienza dei giacimenti.
L’argilla è tra i rimedi più antichi che l’uomo ha a disposizione per curare molti disturbi. Può essere verde, bianca, rossa, grigia. Scopriamo quali sono le proprietà di questa “terra che guarisce” e tutti i suoi benefici.
È partita la nuova edizione del Grande Fratello Vip e tra i suoi concorrenti quest'anno c'è anche Elisabetta Gregoraci. È entrata nella nota casa di Cinecittà nella seconda puntata ma l'attesa ha dato i suoi frutti, visto che ha varcato la porta rossa con un impeccabile look total white. Ora sta spaziando tra outfit iper griffati e completi "casalinghi" più sbarazzini ma in tutti i casi pare proprio che la showgirl non riesca a fare a meno della sua passione per il lusso. Così come tutti gli altri coinquilini, anche lei si è messa in bikini, lasciando i fan senza fiato con la sua bellezza. L'unico piccolo inconveniente? L'ultimo costume sfoggiato era così micro da averla messa a rischio incidente hot.
Elisabetta Gregoraci è tra i concorrenti più amati del Grande Fratello Vip 2020 e ogni giorno incanta tutti con i suoi look griffati e sensuali. Nelle ultime ore si è messa in bikini, ha sfoggiato un due pezzi micro ma, visto che il reggiseno era davvero striminzito, ha rischiato l’incidente hot.
La notte d’amore con Fabrizio Conti, costa cara a Caterina Siviero che sta già cominciando a pagarne le prime conseguenze. Il suo ex fidanzato Armando Avellino proprio non riesce a decidersi a perdonarla perché, nonostante la ragazza si fosse mostrata parecchio pentita, il suo tradimento pesa ancora troppo perché le cose si risolvano in un tempo così breve. Nel frattempo, aiutato anche dai ragazzi della Casa, sta già cominciando a guardarsi intorno e il suo sguardo, manco a dirlo, pare sia caduto proprio sulla bella Ilenia Pastorelli. Reduce dal corteggiamento di Patrick, la modella romana continua a rimanere una single convinta, in attesa di uscire dal reality e ritrovare, forse, il bel Rudolf.
Approfittando del gioco Obbligo o Verità, ad Armando Avellino è stata concessa la gradita opportunità di baciare Ilenia Pastorelli che, prima titubando, ha poi acconsentito al bacio del seduttore ex fidanzato di Caterina Siviero.
Saranno tanti gli eventi ed i concerti che animeranno l'ultimo giorno del 2011 e le prime ore del 2012 in Sardegna. Da Sassari ad Olbia, da Castelsardo a San Teodoro, passando per Santa Teresa, Oristano e Cagliari. Li abbiamo elencato uno per uno: Nel capoluogo sardo, gli appuntamenti saranno davvero per tutti i gusti: se volete gustarvi una serata jazz potrete scegliere Piazza Savoia col concerto di Fabrizio Bosso, se invece prediligete il raggae e la musica etnica, dovrete recarvi a Piazza Santo Sepolcro dove si esibiranno prima i senegalesi "Guney Africa", poi la band Ska-Reggae isolana "RTP Acustic Ensemble". In Piazza Yenne saranno di scena gli ‘Almamediterranea’ col loro rock e folk d'autore. Non saranno trascurati neppure gli amanti del funk e delle cover col gruppo NonSoulFunky in Castello al Bastione di Santa Croce. Ospite principale in Piazza d'Italia sarà Daniele Silvestri. Ad aprire la serata intorno alle 22.00 saranno le due compagnie di teatro di strada, gli spagnoli Palo Q'Sea e la compagnia Factoria Circular con il loro Rodafonio, una grande ruota semovente di quattro metri di altezza con a bordo tre musicisti. Quindi spazio al cantautore romano, e quindi a Giuliano Rassu, finalista ad X-Factor 3. Il festeggiamenti nella cittadina in provincia di Olbia-Tempio, iniziano il 30 dicembre col concerto di beneficenza in collaborazione con l'AMREF, Sardegna Pro Africa. Quindi nella serata di San Silvestro lo spettacolo dell' Orchestra Malinda May e la musica di Fabrizio de André e dj set finale con Lady Manu di Radiolina. Quindi il primo gennaio è in programma il Live Acustico di Francesco Sarcina, già cantante e leader di Le Vibrazioni. Ultimo dell'anno in piazza La Pianedda, col concerto dei Gemelli Diversi a partire dalle 22.45. Quindi dopo mezzanotte spettacolo pirotecnico dalle Terrazze del Castello dei Doria e a seguire esibizione di Dolcenera che proporrà i nuovi pezzi del suo album Evoluzione della specie.
Da Daniele Silvestri a Sassari a J-AX ad Olbia, passando per Dolcenera ei Gemelli Diversi a Castelsardo. Tutti gli eventi ei concerti del Capodanno 2012 in Sardegna.
L'Italia di Roberto Mancini non vince più: da quando è scesa in campo in gare ufficiali con il titolo di Campione d'Europa ha steccato contro la Bulgaria e contro la Svizzera. Un doppio deludente pareggio che frena gli entusiasmi ma soprattutto la corsa verso i Mondiali in Qatar 2022. Gli azzurri restano al comando del proprio girone, ma virtualmente la Svizzera (che ha due partite in meno) sarebbe prima. Poco conta il record di 36 gare consecutive senza una sconfitta, un primato di caratura mondiale che è stato però contestato dal Brasile. Dov'è la vittoria? L'inno di Mameli se lo domanda e anche tutti gli italiani, dopo lo 0-0 di Basilea con cui l'Italia torna a casa, deludendo le attese e mancando l'appuntamento con un successo che era più che alla portata della squadra di Mancini. Il ct, infuriato nel post gara e senza cercare alibi, non ha gradito il risultato figlio anche del clamoroso sbaglio dal dischetto di Jorginho che ha sprecato la più chiara delle palle gol che avrebbero potuto decidere il match. C'è da sorridere, comunque, per aver ottenuto il 36° risultato utile consecutivo in altrettante partite ufficiali. L'Italia non vince più ma non sa nemmeno perdere. Il cammino verso il Qatar adesso è in salita – anche se non compromesso – e servirà tornare a conquistare i tre punti sul campo per meritarsi il Mondiale dopo la delusione targata 2018, con gli spareggi che ritornano ad essere un incubo per tutti i tifosi italiani. Poi, c'è il record mondiale: il lungo cammino azzurro verso il primato era iniziato il 10 ottobre 2018 con l'1-1 nell'amichevole contro l'Ucraina ed è ancora integro: 29 vittorie e 6 pareggi in totale. Tra amichevoli ufficiali, Nations League, qualificazioni agli Europei e ai Mondiali inserendo nel novero delle gare anche la cavalcata vittoriosa a Euro 2020, fino all'1-1 di venerdì scorso e allo 0-0 contro la Svizzera, si è arrivati a quota 36.
Con lo 0-0 di Basilea contro la Svizzera, l’Italia ha conquistato la 36^ partita senza sconfitte: è record mondiale assoluto ma il Brasile lo ha contestato. I verdeoro pretendono che venga inserita la gara del ’95 contro la Romania, che però presentava una Nazionale B. Il regolamento Fifa, invece, parla chiaro: valgono solo le gare tra Nazionali A.
Emma Marrone è abituata alle copertine dei settimanali dedicate a lei, alle indiscrezioni maliziose, alle frasi forti, all'invadenza della stampa. Ma questa volta, a giudicare dalla sua reazione, sembra che il limite sia stato superato. Tutto nasce da una copertina del settimanale Io Spio (di cui è consulente Fabrizio Corona), che sceglie una sua foto al mare, in costume da bagno, per affrontare un argomento come quello della sua sessualità, già scandagliato in passato e sul quale lei stessa aveva già fornito risposte: "Emma lesbica? Tutta la verità" è il titolo che campeggia sulla copertina. Un titolo che deve aver fatto infuriare l'artista, la quale ha pubblicato sui suoi account social un post avvelenato in cui attacca, senza mezzi termini, gli autori della copertina e chiunque segua un metodo giornalistico simile: Adesso ve la dico io la verità. La verità è che fate schifo, molto schifo! La verità è che questo paese sta tornando nel Medioevo e l’omosessualità sta diventando un problema da “combattere”. Con questo titolo da quattro soldi frutto di un “giornalismo” alla deriva non state ferendo me, che ho le spalle larghe e le vostre cazzate me le metto in tasca da 10 anni. Con questo titolo avete offeso la vostra dignità in primis e poi quella degli altri. Con questo titolo avete evidenziato il marciume di questa società ipocrita e razzista. Non aggiungo altro perché vi commentate da soli. Un bacio a tutti gli amici “omosessuali”. Sentitevi liberi sempre e senza nessuna riserva di vivere la vostra vita, i vostri sentimenti e la vostra libertà. Viva l’amore senza pregiudizio. Con i vostri giornali accendiamo il fuoco dell’amore. E adesso andate a guardarvi allo specchio e vergognatevi. Parole dure, spia di un malumore forte pressante che Emma Marrone non fa nulla per nascondere. D'altronde, sull'argomento di una sua presunta omosessualità era stata lei stessa a rispondere, anche con una certa serenità d'animo, in un'intervista a Grazia di poche settimane fa, quando aveva fatto ironicamente riferimento alle indiscrezioni sul suo essere lesbica affermando: "Mi hanno affibbiato flirt con chiunque, dal mio promoter a Maria De Filippi. […] Probabilmente, diranno anche che sono la sua amante. Dà molto sui nervi il mio essere tanto forte: più lo sei, più cercano di buttarti giù. Se avessi dovuto dar retta a tutte le persone che dal primo giorno hanno parlato male di me, avrei probabilmente perso la strada e smesso di fare questo lavoro nel giro di sei mesi". A stretto giro arriva la replica del settimanale a Emma Marrone. Una lettera nella quale la redazione sottolinea la legittimità della domanda e contesta all'artista di aver accusato il giornale senza aver letto effettivamente l'articolo relativo. A seguire il testo della risposta: Cara Emma, sarebbe stato bello che prima di lanciare i tuoi strali contro la nostra copertina avessi letto almeno i titoli dell’articolo relativo. «Emma lesbica?» Proprio in quel punto interrogativo sta la nostra totale buona fede. Noi non siamo contro di te, che per noi sei un personaggio caro ma esattamente come tutti gli altri, né tantomeno contro l’omosessualità: tu sai benissimo che da anni quello – giusto o sbagliato che sia – è un pettegolezzo che circola e che ti riguarda. Giusto quindi che noi, che di mestiere facciamo gossip, siamo andati ad approfondire, riportando le tue parole fedelmente, senza giungere ad alcuna conclusione, senza offendere, e prendendo per buono quello che tu hai dichiarato. Non capiamo quindi questa tua sfuriata, che ci sembra eccessiva e del tutto staccata dalla realtà. Tu scrivi che «Con questo titolo avete offeso la vostra dignità in primis e poi quella degli altri. Con questo titolo avete evidenziato il marciume di questa società ipocrita e razzista». Non ci sembra che sia così, non c’è una parola, una frase, un accenno che sia contro l’omosessualità nel nostro articolo. Nessuno in redazione ha qualcosa contro i gay. Ma il fatto che tu risponda con tanta veemenza a un’accusa che è solo nella tua testa, ci fa pensare che sia tu ad avere problemi in questo senso. Nessuno ha detto che tu sei lesbica, anzi abbiamo fedelmente riportato le tue smentite. La sintesi del nostro articolo è la seguente: dicono che Emma sia lesbica, cosa c’è di vero? Niente di offensivo, niente di omofobo, niente – per noi che non viviamo l’omosessualità come un problema – di scandaloso o offensivo. Ci siamo posti una domanda lecita e assolutamente permessa. Fatti tu una domanda: se reagisci così a una semplice ipotesi, non è che sei tu ad avere la coda di paglia? Un abbraccio da tutta la redazione di IoSpio. Il settimanale Io Spio è in edicola da luglio 2018. Era stato associato a Fabrizio Corona non solo per la sua consulenza, ma perché alcune voci di corridoio ritenevano il personaggio televisivo coinvolto anche in qualità di editore (s questo aspetto non c'è stata alcuna conferma). In virtù di questi accostamenti, Corona si è immediatamente mobilitato per prendere le distanze dal titolo del settimanale, pubblicando su Instagram un post in cui si limita a circoscrivere la sua collaborazione con Io Spio ad un ruolo di testimonial, precisando: "Dinanzi a una cosa del genere posso solo prendere le distanze e dire che mi dispiace molto pur non avendone responsabilità. Ciò che è scritto appartiene al medio evo. La risposta di Emma sarebbe stata la mia risposta".
L’artista mostra tutto il suo disappunto per la copertina del settimanale Io Spio, in cui si parla della sua presunta omosessualità. Argomento sul quale, in passato, aveva già parlato in occasione di un’intervista, smentendo categoricamente le voci sul suo conto.
La celebre rivista di economia e finanza, Forbes, come ogni anno, ha stilato la classifica degli attori più pagati di Hollywood e stavolta in cima si è piazzato Tom Cruise. L’attore ha guadagnato 75 milioni di dollari da maggio 2011 ad oggi. Cruise – che ieri ha compiuto 50 anni – ha avuto un enorme successo con “Mission: Impossible – Protocollo fantasma” e al momento è nelle sale con il musical “Rock of Ages”, i cui incassi sono destinati a salire. Attualmente il famoso attore vive un momento molto delicato a causa del divorzio dalla moglie Katie Holmes. Ma si sa, campeggiando sulle pagine dei maggiori tabloid mondiali, il ritorno economico e pubblicitario sarà di notevole impatto, quindi il suo patrimonio aumenterà ancora di più! Le malelingue però attendono la mossa della Holmes, che dal divorzio potrebbe ricevere un compenso clamoroso.
Secondo Forbes, il celebre attore, da maggio 2011 fino ad oggi, ha guadagnato ben 75 milioni di dollari. Seguono, a molti “milioni” di distanza, Leonardo DiCaprio e Adam Sandler.
Il creditore, anche dopo aver Ci si potrebbe chiedere per quale motivo il debitore si dovrebbe opporre all'esecuzione forzata, sorvolando sulle opposizioni effettuate solo per motivi dilatori, i motivi potrebbero essere numerosi, infatti, potrebbe essere venuto meno il titolo esecutivo, potrebbero non essere stati notificati il titolo esecutivo e il precetto, potrebbero essere stati notificati titolo esecutivo e precetto, ma la notifica del titolo esecutivo e del precetto è nulla. Oltre a problemi formali potrebbero sorgere prima dell'inizio dell'esecuzione o dopo l'inizio dell'esecuzione dei problemi di procedura, basta pensare all'ipotesi in cui si pignora un bene non pignorabile (es perché costituito in un fondo patrimoniale), oppure viene pignorato, più volte, sempre lo stesso bene. Oppure è pignorato un bene completamente di un terzo e non del debitore o solo in parte del debitore (in quanto in comunione legale tra i coniugi). Volendo sorvolare su tutte le questioni che possono sorgere durate l'esecuzione, come la divisione di un bene solo in parte del debitore e sugli ulteriori oneri deontologici posti a carico del legale (come la comunicazione di inizio dell'esecuzione). Oltre alle complicazioni che possono derivare da situazioni di fatto o da errori del creditore, ulteriori problemi possono derivare anche dall'applicazione delle norme, che, in teoria, mirano a semplificare o a risolvere, pregresse problematiche. Infatti, basta pensare all'art. 618 bis cpc il quale precede che "per le materie trattate nei capi I e II del titolo IV del libro secondo, le opposizioni all'esecuzione e agli atti esecutivi sono disciplinate dalle norme previste per le controversie individuali di lavoro in quanto applicabili. Resta ferma la competenza del giudice dell'esecuzione nei casi previsti dal secondo comma dell'articolo 615 e dal secondo comma dell'articolo 617 nei limiti dei provvedimenti assunti con ordinanza". L'art. 618 bis cpc, anche se pensato per le esecuzioni aventi ad oggetto titoli di lavoro, per come è stata formulata (per le materie trattate nel libro II titolo IV capi I e II) comprende anche l'art. 447 bis cpc che regola le controversie in materia di locazione, comodato ed affitto. La ratio della devoluzione al giudice specializzato in materia – e della conseguente sottoposizione della controversia alle peculiarità del rito ad essa connaturato – di tutte le controversie che possano trovare la loro causa ultima nelle obbligazioni od altre situazioni giuridiche soggettive nascenti dalla locazione (o dal comodato) di immobili urbani deve essere ricercata nell'esigenza di fornire unicità alla tutela giurisdizionale e di fornire razionalità alla disciplina processuale tra fase cognitiva ed esecutiva, essendo la seconda il necessario ed ineliminabile complemento della prima. Risulta evidente comprendere quando sussiste un collegamento tra il titolo esecutivo o l'esecuzione e l'originario oggetto locatizio oppure, quando, non sussiste più questo collegamento. Sicuramente sussiste il collegamento nelle ipotesi di contestazioni fondate sul medesimo rapporto locatizio mediante adduzione di diritti in quello trovanti fonte diretta ed immediata, come è reso evidente nelle opposizioni ad esecuzione (con cui è stato eccepito in compensazione dal debitore esecutato un controcredito per restituzione di cauzione relativa a contratto di locazione) e nelle ammesse riconvenzionali dell'opposto (fondate sul risarcimento del danno da condizioni dell'immobile all'atto del suo rilascio o sulla spettanza dei canoni od indennità di occupazione fino al rilascio): nelle quali si questiona di diritti trovanti causa comunque nell'inadempimento di originarie obbligazioni delle parti del rapporto locatizio.
La Cassazione del 31.8.2015 n. 17312 ha stabilito che anche se alle opposizioni all’esecuzione fondata su titolo c.d. locatizio vada applicato il relativo rito (618 bis cpc), nelle opposizioni ad esecuzione già iniziata – (ex art. 615 cpv. e 617 cpv. cpc) – restano fermi la competenza ed il rito deformalizzato della fase sommaria davanti al giudice dell’esecuzione ai sensi dei capoverso di tale norma, con la conseguenza che non sussistono termini perentori o decadenze per la proposizione di domande riconvenzionali nella fase sommaria dell’opposizione ad esecuzione già iniziata.
Le polemiche hanno segnato i Premi Cesar, gli Oscar del Cinema francese, di quest'anno. Nonostante le polemiche dei giorni scorsi, infatti, Roman Polanski, accusato di violenze sessuali, ha vinto tre premi per il film "J'accuse", compresa quello per la miglior regia. Polemiche che sono rappresentate nell'immagine dell'attrice Adèle Haenel – in nomination anch'essa per il suo ruolo nel film "Ritratto della giovane in fiamme" ("Portrait de la jeune fille en feu") scritto e diretto da Céline Sciamma -, che nei mesi scorsi aveva ammesso di avere subito violenza sessuale nel mondo del cinema all'età di 12 anni, ha lasciato gridando e protestando la sala in cui si tenevano i premi, seguita da altri invitati, come si vede in vari video che riprendono la scena. Nei giorni ascorsi l'attrice aveva detto al New York Times che premiare Polanski sarebbe stato come "sputare in faccia a tutte le vittime". Nonostante le proteste, quindi, l'Accademia Francese ha scelto di premiare il regista con tre premi. Il regista e tutto l'entourage del film hanno preferito non presenziare alla serata. Una serata che si prevedeva già molto tesa, viste le proteste in corso fuori alla sala Pleyel, dove si teneva la 45a edizione dei Cesar, con decine di manifestanti che si erano assemblati per protestare contro il regista: c'è stato anche qualche incidente negli scontri dei manifestanti con le forze dell'Ordine. Nonostante la vittoria de "I miserabili" di diretto da Ladj L, come miglior film, la situazione è diventata fuori controllo all'annuncio della vittoria di Polanski come miglior regista. L'uomo – accusato di violenze sessuali da parte della fotografa francese Valentine Monnier, che sostiene di essere stata da lui picchiata e violentata nel 1975 in Svizzera quando aveva 18 anni -, aveva annunciato la sua assenza come rifiuto di un linciaggio pubblico, dopo aver respinto tutte le accuse. "È la cosa peggiore che potesse fare l'Accademia dei César, sotto processo per la sua mancanza di democrazia e di rappresentatività, e il peggior messaggio che poteva essere inviato alle vittime di aggressione sessuale" ha scritto il sito Les Inrockuptibles, sottolineando le polemiche. A Mediapart, invece, l'attrice Aïssa Maïga, tra coloro che ha abbandonato la sala, ha detto: "Sono rimasta impietrita, spaventata, disgustata. Ho pensato a tutte quelle donne che vedono quest'uomo acclamato e a tutte le altre vittime di violenza", mentre l'attore Swann Arlaud ha detto di trovare questa vittoria del regista "incomprensibile" e, parlando di Adèle Haenel ha spiegato: "Adèle ha parlato in maniera estremamente brillante, perché non c'era alcuna sete di vendetta, ma un pensiero costruito, è stata veramente forte".
Le polemiche hanno segnato i Premi César, gli Oscar del Cinema francese, di quest’anno. Nonostante le polemiche dei giorni scorsi, infatti, Roman Polanski, accusato di violenze sessuali, ha vinto tre premi per il film “J’accuse”, compresa quello per la miglior regia. Per questo motivo l’attrice Adèle Haenel e altre persone hanno abbandonato la sala per protesta.
Valerio Scanu non perde la vis polemica che lo caratterizza da qualche tempo. L'ex ragazzo d'oro della musica italiana, secondo classificato ad Amici e vincitore di Sanremo ("Per tutte le volte che"), da qualche tempo tiene un videoblog con cui parla direttamente al proprio pubblico – che nonostante tutti i problemi riscontrati in questi anni gli è ancora molto vicino – e da cui manda randellate al mondo dell'industria discografica. E non fa eccezioni quando si trova a parlare con la stampa per spiegare cosa gli sia successo in questi anni, e come mai è passato da una notorietà incredibile a un calo della visibilità non indifferente. "Sono stato usato e gettato via dalla mia casa discografica" dice in un'intervista a Repubblica, lanciando una bomba e cercando di far chiarezza su quello che è il mondo dorato di talent e discografia, con la prima succube della seconda, ma meno colpevole. Scanu ha rotto con la Emi qualche anno fa dopo che, ha accusato l'avevano praticamente abbandonato: "Non si poteva più continuare così: mai d'accordo sulle decisioni da prendere, nessun investimento serio su di me. Per l'ultimo disco con la Emi, io ero a Roma in sala di registrazione e loro negli uffici a Milano, salvo poi dirmi che l'album faceva schifo" continua nell'intervista, sottolineando come adesso sia diverso. Ora, infatti, ha in mano tutta la propria carriera, prendendosi onori e oneri di ciò che una scelta del genere comporta e pronto a pubblicare il primo album di questa sua nuova vita artistica il 28 gennaio. Il problema principale dei talent, sottolinea, è proprio il fatto che sia legatissimo alle etichette discografiche che succhiano quello che possono dai partecipanti – spesso facendo lotte intestine, come successo a lui e Martina Stavolo – per poi non investire fino in fondo, in attesa, probabilmente del prossimo esordiente da lanciare: "Chiunque acquisti notorietà grazie a un talent show corre il rischio di essere usato o poi gettato via dalle major del disco. Ad Amici questo rischio riguarda oltre il 95 per cento dei casi". Insomma meglio fare da sé o mettersi nelle mani di un manager, perché non è semplice diventare quello che oggi sono cantanti come Marco Mengoni, Noemi, Emma o Alessandra Amoroso e sono la maggior parte, invece, i nomi di cui non ricordiamo più volto e prestazioni, pur, forse, essendocene entusiasmati mentre erano davanti ai giudici o nelle varie scuole.
Valerio Scanu pubblicherà a fine mese il suo nuovo album autoprodotto, dopo la rottura, non senza strascichi con la Emi che accusa di averlo usato e poi gettato via.
Ricordate i gioielli di perline colorate, quelli che spopolavano negli anni '90? Oggi sono tornati in voga e hanno tutte le carte in regola per diventare il tormentone dell'estate 2020. Sarà perché va di moda lo stile hippie chic o perché le pietre multicolor sono perfette per completare un look vacanziero, ma la cosa certa è che in spiaggia e al mare non se ne potrà fare a meno. È arrivato il momento di lasciarsi alle spalle i bijoux con le conchiglie, per essere davvero glamour si dovrà portare al collo una collana variopinta ispirata alla propria infanzia: ecco quali sono i modelli must-have e i consigli per abbinarli nel modo giusto. Fino a qualche tempo fa i gioielli con le perline venivano considerati un semplice ricordo dell'infanzia, oggi, invece, sono diventati il must-have dell'estate, tanto da aver preso il posto dei bijoux con le conchiglie che tanto hanno spopolato negli anni passati. Ne esistono di ogni varietà, da quelle con le pietre di plastica multicolor a quelle in argento, fino ad arrivare alle varianti personalizzate e fatte a mano, ad accomunarle c'è il fatto che sono coloratissime e che ricordano gli anni '90. Per essere trendy si può puntare su un modello etnico, su una variante con le conchiglie oppure, ancora, su qualcosa di più sobrio con pochissime perline, l'importante è scegliere la variante che più si adegua al proprio stile e alle proprie tasche.
Volete essere davvero trendy durante l’estate 2020? Dimenticate i gioielli con le conchiglie, la nuova ossessione sono le perline colorate. Le collane in stile hippie si ispirano agli anni ’90 e sono destinate a diventare il must-have di stagione.
Belen Rodriguez ha lasciato l'Italia ed è volata a Ibiza per le vacanze insieme al figlio Santiago e agli amici. Chi si aspettava che questa partenza avesse posto fine alla liason appena cominciata con Gianmaria Antinolfi dovrà ricredersi: il manager napoletano che sembra aver fatto breccia nel cuore della showgirl l'ha raggiunta alle Baleari lo scorso weekend, come prova una foto pubblicata dal settimana Chi. Nell'immagine, i due appaiono vicini e lui ha in braccio Santiago. Secondo la ricostruzione di Chi, Antinolfi è atterrato sulla Isla Blanca ma dopo la registrazione in hotel sarebbe rimasto da solo in spiaggia nel pomeriggio, per poi raggiungere la villa di Belen soltanto in piena notte. Sarebbe rimasto lì tutto il giorno successivo e solo la domenica sera si sarebbe aggregato al gruppo di Belen per una cena al ristorante. Il fatto che i due siano insieme anche sull'isola spagnola conferma che la frequentazione sta continuando. La Rodriguez sembra dunque davvero aver messo la parola fine sul matrimonio con Stefano De Martino, che nel frattempo ha concluso l'esperienza come conduttore di Made in Sud e risulta ancora single, nonostante i vari flirt che gli sono stati attribuiti negli ultimi tempi. Belen ha invece iniziato a frequentare Gianmaria Antinolfi, di professione direttore delle vendite di alcuni brand fashion, per intercessione del comune amico Mattia Ferrari. Quello che doveva essere un semplice rapporto di lavoro si è trasformato in una relazione. Al momento, però, non ci sono foto social condivise dalla Rodriguez, ma solo immagini di paparazzate.
La showgirl ha lasciato l’Italia per l’isola delle Baleari insieme al figlio Santiago e alcuni amici. La paparazzata di Chi svela che l’ha raggiunta nel weekend anche il manager napoletano che sta frequentando da alcune settimane, dopo la rottura da Stefano De Martino. La storia, dunque, sta continuando.
Chiara Ferragni ha la passione per la moda di lusso e, complice il suo lavoro e le sue amicizie nel mondo fashion, vanta un guardaroba da capogiro. Che si tratti di abiti e accessori acquistati personalmente da lei o di semplici regali, non importa, nella sua cabina armadio tutto è griffato. Non ha mai perso occasione per mostrare la collezione di borse accumulate da quando ha raggiunto la celebrità ma non tutti hanno provato a farle i "conti in tasca". Al di là dei bauli Louis Vuitton, delle classiche tracolle di Chanel e delle pochette di Prada e Bottega Veneta, la moglie di Fedez ha riempito più di tre scaffali solo con le bag di Hermès, per la precisione i modelli Kelly e Birkin. Molti di questi fanno parte di esclusive limited edition e in tutto dovrebbero valere una cifra davvero impressionante. I pezzi più "economici" della collezione di borse di Hermès di Chiara Ferragni sono le Kelly che, sebbene ugualmente iconiche e iper lussuose, rispetto alle Birkin hanno un valore leggermente inferiore. L'influencer ha la Tote Kelly Sellier 35 da 14.766 euro, un modello da portare a mano color corallo da 19.186 euro, una variante sabbia da 14.231 euro. Sullo sfondo della cabina armadio, inoltre, ci sono anche altre Kelly in formato maxi ma, essendo coperte, non è possibile stabilire con precisione di quale modello si tratti. Le vere "chicche", però, non possono che essere le Birkin, in assoluto i pezzi forti (e più costosi) della collezione di borse dell'influencer. È ormai risaputo che le Birkin bag, le iconiche borse con la chiusura col lucchetto di Hermès, siano dei pezzi da collezione più che dei semplici accessori fashion. In molti le considerano più convenienti di un investimento in borsa e, a giudicare dal loro prezzo da capogiro, non è un'idea sbagliata. Chiara Ferragni ne ha moltissime, la più costosa è quella di coccodrillo in bianco da oltre 100.000 euro, modello che qualche mese fa ha fatto il giro del web sia per il suo costo da capogiro che per il fatto che è amatissima dalle star, da Georgina Rodriguez a Jennifer Lopez. Al di là di questa, nel suo armadio ce ne sono diverse che non sono da meno in fatto di valore. C'è la maxi Birkin color tabacco da 23.755 euro, quella in pelle di coccodrillo arancione da 25.000 euro, quelle dalle tinte vitaminiche, dal giallo fluo al rosa Barbie, fino ad arrivare al corallo ( rispettivamente da 11.250 euro, 16.100 euro e 21.669 euro). Si potrebbe continuare con la Birkin total black da 44.642 euro, con quella in blu cobalto da oltre 22.000, con il modello da 30 cm in azzurro da 13.550 euro. Tra le sue bag di lusso, la Ferragni ha anche delle Birkin in formato mini, dei modelli in edizione limitatissima che sul web sono praticamente introvabili.
Chiara Ferragni non ha mai nascosto la sua passione per le borse di lusso, in più di un’occasione ha mostrato l’ala dell’armadio dedicata agli accessori, lasciando i fashion addicted senza parole. L’influencer possiede più di una ventina di Birkin e Kelly firmate Hermès ma nessuno immaginerebbe mai il loro valore.
Tragico incidente stradale nella notte a Padula, cittadina della provincia di Salerno, dove sfortunatamente un giovane di 22 anni ha perso la vita. La giovane vittima, originaria di Montesano sulla Marcellana, si trovava alla guida della sua automobile, una Fiat Punto, e stava percorrendo via Nazionale quando si è verificato l'incidente che purtroppo non gli ha lasciato scampo. Stando a una prima ricostruzione, il 22enne, nel tentativo di evitare un cane che gli si era improvvisamente parato davanti – purtroppo l'animale è stato investito – ha sterzato bruscamente e ha perso il controllo della vettura, che si è schiantata contro un muro.
La giovane vittima era originaria di Montesano sulla Marcellana. Secondo una prima ricostruzione, il 22enne si trovava alla guida della sua Fiat Punto quando, nel tentativo di evitare un cane (poi purtroppo investito), è finito fuori strada e si è schiantato contro un muro, perdendo tragicamente la vita.
Una bugia, o meglio un'omissione, a fin di bene. Medici e familiari hanno deciso di non informare Carlos Bilardo della morte di Diego Armando Maradona. Sono trascorsi quasi 4 mesi dall'addio alla grande gloria argentina, una notizia che sarebbe stata troppo difficile da digerire per l'ex ct della nazionale a lui legatissimo e alle prese con una malattia neurodegenerativa. In alcuni momenti però Bilardo ha sospettato qualcosa, come rivelato dal fratello Jorge, soprattutto in occasione delle partite di calcio. Un rapporto unico quello tra Carlos Bilardo, ex allenatore, e Diego Armando Maradona. I due oltre a condividere lo spogliatoio a Siviglia e al Boca Juniors, hanno vinto il Mondiale del 1986, con il Pibe che ha predicato calcio sotto la guida del commissario tecnico, sfiorando poi il bis nel 1990. Un sodalizio proseguito anche dopo, quando Dieguito è diventato selezionatore dell'Albiceleste, e Bilardo lo ha "aiutato" nelle vesti di dirigente. Un feeling troppo forte che si è spezzato il 25 novembre scorso, quando Maradona è venuto a mancare. Una notizia che è stata tenuta nascosta a "El Narigon" (il nasone), per evitargli un dolore impossibile da digerire, soprattutto alla luce delle sue già precarie condizioni di salute. Carlos Bilardo infatti, già da tempo combatte con la sindrome di Hakim-Adams, ovvero una malattia neuro-degenerativa che incide in maniera importante anche sulla sua lucidità, e dunque sui suoi ricordi. Nel giorno del suo 83° compleanno, Bilardo che vive in un appartamento di Buenos Aires, sottoponendosi a cure mediche specializzate dopo un lungo periodo in una clinica specializzata ha ricevuto gli auguri di tutto il mondo del calcio e anche di suo fratello Jorge. Quest'ultimo in un'intervista a Cielosports, ha fatto il punto sulle condizioni dell'ex ct della nazionale che forse ha qualche sospetto sulla morte di Maradona: "Carlos non ha saputo nulla della morte di Maradona o Sabella. Vede le partite di calcio, ma a basso volute. L'altro giorno mi ha detto ‘Ci sono tante bandiere per Diego, come mai?'. Fa male vederlo così perché era attivissimo e ti chiamava sempre. È cambiato il ritmo della sua vita. Se migliorerà lo porteremo allo stadio per fargli vedere la sua statua". A post shared by Diego Maradona (@maradona)
Carlos Bilardo, ex allenatore e ct dell’Argentina campione del mondo, non è stato ancora informato della morte del suo ex pupillo Diego Armando Maradona al quale era legato da una profonda amicizia. Il classe 1938 che lotta contro una malattia neurodegenerativa, ha comunque dei sospetti alimentati da quanto vede durante le partite di calcio in TV.
Lo slang di Arancia Meccanica di Stanley Kubrick (attualmente una sua mostra fotografica è esposta al Palazzo della Ragione di Milano) ha sicuramente affascinato tantissimi spettatori, ma non si dimenticano la colonna sonora e le frasi più celebri di questo film. E quindi Boys date giovamento al vostro Gulliver con una citazione Right Right.
Il Latte Più bevuto da Alex scatena la citazione del giorno, la peschiamo da un film epico.
Se c’è una cosa che non è mai mancata in questo periodo difficile, è stata la riscoperta degli esseri umani come animali sociali. E’ vero, i social negli ultimi decenni hanno fatto ritrovare la dimensione della condivisione, ma è stato l’evento che ha colpito tutto il mondo negli ultimi mesi a farci riscoprire qualcosa di ancora più forte. In questo periodo, infatti, le azioni di solidarietà si sono moltiplicate. Ma come è possibile essere solidali stando chiusi in casa? Si può fare, ad esempio, grazie alle potenzialità dei servizi di pagamento online – come quelli offerti da PayPal. Pagamenti sicuri e affidabili che sono arrivati direttamente a chi ne aveva bisogno. PayPal ha infatti realizzato un progetto tutto incentrato sul sostegno economico ad alcune organizzazioni benefiche (le puoi trovare qui) che si sono mobilitate per fornire informazioni e sostegno, per evitare nuovi contagi e favorire la ripresa. I titolari di un conto PayPal avevano (e hanno ancora) la possibilità di fare una donazione diretta, senza deduzioni o commissioni, agli enti benefici e alle organizzazioni no-profit attive per fare la differenza. Nel momento in cui scriviamo, sono stati raccolti 108.786 euro – tutti materialmente impiegati per il sostegno, dato che PayPal ha deciso di coprire tutti i costi di elaborazione. A questo progetto se ne è affiancato un altro, ancora perfettamente calato nel tempo presente. Nato qualche anno fa da un movimento desideroso di diffondere la cultura del dono e dell’unità, il GivingTuesday è una risposta alle giornate dedicate allo shopping frenetico (come il Black Friday o il Cyber Monday). La pandemia ha stimolato questo movimento a riavviare la piattaforma gratuita per la raccolta fondi – attiva, di solito, solo nei giorni precedenti all’evento. PayPal da tempo sostiene l’iniziativa e anche questa volta è al fianco della solidarietà: il 5 maggio 2020 è stata indetta un’altra giornata del dono – che ha dato la possibilità a istituzioni, enti e associazioni di ritrovare la speranza. Abbiamo visto mobilitarsi tanti giovani volontari per fare le compere agli anziani o ai vicini di casa… e per rimborsare i soldi spesi, molti hanno utilizzato proprio PayPal. Avere un conto PayPal, tra le altre cose, ha facilitato operazioni che in tempo di chiusura potevano essere difficili o scomode. Inviare denaro a chi è in difficoltà, acquistare online un bene di prima necessità, iscriversi ad un corso online per divertire i bambini chiusi in casa. Tutto questo è stato possibile grazie alla rapidità e affidabilità dei servizi che la società offre.
Anche dopo il delicato periodo di lockdown, non mostrano cedimenti la solidarietà e il supporto alle piccole e microimprese che stanno lavorando alla ripartenza. In questo scenario, i pagamenti digitali sono un alleato veloce, conveniente e di fiducia per assolvere a un compito ora fondamentale.
Ashley Graham è passata alla storia con le sue forme procaci, è diventata la prima modella curvy di successo in un mondo che fino a quel momento era riservato a top magrissime ed è proprio grazie a lei che il fashion system ha cominciato a essere più inclusivo. Nelle ultime settimane è diventata mamma del suo primo figlio, Isaac, nato dal matrimonio con Justin Ervin, e non può fare a meno di documentare tutto quello che le accade sui social, dove ha dato il via a una piccola "rivoluzione" in fatto di maternità. Consapevole del fatto che questo settore è dominato dai tabù, la Graham fa di tutto per sfatarli, mostrando cosa vuol dire realmente diventare madri. Sh💩t just got real! First diaper blow up while running errands with no restroom in sight! Thank God I remembered to put the changing mat in the diaper bag!!! A post shared by A S H L E Y G R A H A M (@ashleygraham) on Feb 28, 2020 at 5:32pm PST
Ashley Graham è diventata mamma da pochissime settimane ma sta già combattendo duramente per dire addio a tutti i tabù legati al mondo della maternità. Di recente, ad esempio, si è ritrovata a cambiare il pannolino al figlio tra gli scaffali di un negozio, dimostrando che non c’è nulla di cui vergognarsi.
Il 28 settembre esce in tutti i negozi di dischi il nuovo album di Alessandra Amoroso Il Mondo in un Secondo. Lo scorso 31 agosto abbiamo parlato del nuovo singolo ‘La mia storia con te’ (il cui video sarà trasmesso in anteprima il 16 settembre Sky Uno alle 20.55) che anticipa il successore di Senza nuvole, primo album ufficiale della cantante di Galatina. Ora sono rivelate anche le altre dodici tracce (vedi tracklist dopo) che andranno a comporre il disco pubblicato per Sony Music. Tra i brani anche due pezzi in inglese, sintomo del fatto che la vincitrice dell'ottava edizione di Amici di Maria De Filippi appare intenzione a sbarcare anche nel mercato estero. C'è da dire che le critiche al nuovo singolo di Alessandra non sono mancate. Questo il commento, a tal proposito, dell'autore del testo, Saverio Grandi, sul suo blog ufficiale: "C’è chi afferma (senza alcuna ragion veduta) che era meglio il primo singolo del primo album, chi dice che il secondo era la storia della sua vita e quindi più bello in assoluto, chi si aspettava un brano più soul, chi invece ama questo nuovo brano perchè è ‘una svolta' nella carriera di Alessandra. […] La mia storia con te” è inferiore ad altre canzoni di Alessandra Amoroso? Può darsi. Lo dirà il tempo, non io, e neppure i fans di Alessandra. E’ invece più bella di “Estranei a partire da ieri“? Può darsi anche questo." Questa è dunque la tracklist di Il Mondo in un Secondo:
Conosciamo le tredici tracce che andranno a comporre “Il Mondo in un Secondo”
Ricercatori americani delle prestigiose università di Stanford e Harvard hanno scoperto che una mutazione genetica affermatasi nei nostri antenati per proteggerli dal congelamento potrebbe essere responsabile dell'osteoartrite (o artrosi), una patologia che colpisce centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Generalmente si ritiene che questa malattia degenerativa delle articolazioni sia legata a problemi metabolici e all'usura, oltre che a traumi e ad altri fattori, ma da tempo viene presa in seria considerazione anche una componente genetica. La scoperta fatta dagli studiosi coordinati dal professor Terence Capellini, docente di Biologia evolutiva presso l'ateneo di Boston, sembra proprio confermare questa ipotesi, dato che una mutazione del gene GDF5, emersa decine di migliaia di anni fa e legata alla crescita ossea, comporta un aumento nel rischio di essere colpiti da osteoartrite da 1,2 a 1,8 volte superiore. La storia, spiegano i ricercatori, è iniziata tra i 100mila e i 50mila anni fa, quando la maggior parte degli antenati dell'uomo moderno iniziò a migrare lentamente dall'Africa verso il resto del globo. Dovendo affrontare climi più rigidi in Europa e in Asia, in essi si affermò proprio una variante del gene GDF5, che in pratica codificava per avere ossa degli arti inferiori più corte rispetto al normale. Le ossa così strutturate non solo permettevano di trattenere meglio il calore, in un contesto gelido come poteva essere quello dell'ultima era glaciale, ma comportavano anche un minor rischio di cadute e conseguenti gravi lesioni o fratture, in un ambiente aspro e ricco di ghiaccio. L'altra faccia della medaglia di questo gene mutato, ovvero l'aumento nel rischio di malattie infiammatorie articolari, non era certo positiva per gli uomini dell'epoca, tuttavia la selezione naturale ha privilegiato la sopravvivenza facendo affermare la variante mutata. Non a caso gli studiosi hanno individuato una regione del gene (chiamata GROW-1) presente in miliardi di persone, circa la metà degli abitanti di Europa e Asia, che è invece rara nelle popolazioni africane, suggerendo che la variante mutata del gene si sia affermata proprio per contrastare i climi più rigidi incontrati dai nostri antenati decine di migliaia di anni fa. I dettagli della ricerca sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Genetics.
Affermatasi tra i 100mila e i 50mila anni fa, la mutazione del gene GDF5 ha permesso ai nostri antenati provenienti dall’Africa di sopravvivere ai climi gelidi incontrati in Asia e Europa. Tuttavia essa è associata a un aumento del rischio di sviluppare l’artrosi.
Roberta Giarrusso è conosciuta ai più come la bellissima protagonista della fiction tv "Carabinieri", in onda su Canale 5 da diverse stagioni con molto successo. L'attrice esce dai panni militari per affiancare Francesco Facchinetti, reduce da X Factor, nella conduzione del programma in partenza Il più grande italiano di tutti i tempi, che da gennaio allieterà il pubblico di Rai2 alla scoperta del connazionale che più si è distinto per meriti nella storia. Cosa strana è che la conduttrice in lizza per questo spettacolo era Belen Rodriguez, rimpiazzata all'ultimo minuto con la dolce Roberta. In molti si sono chiesti il perchè di questo cambio repentino e qualcuno ha addotto alla bufera mediatica scatenata dal fidanzato Fabrizio Corona la causa di un volta faccia della Rai. Di sicuro la scelta sulla Giarrusso non è stata casuale: sembra infatti che l'ipotesi di un suo calendario alletti parecchio il popolo del web e non solo. Secondo un recente sondaggio la carabiniera sexy, apparsa in un servizio fotografico bollente di Max, sia la protagonista più desiderata per un calendario 2010.
Roberta Giarrusso è la bellissima Carabiniera di Canale 5 che ha soffiato il posto a Belen Rodriguez nella conduzione del programma Il Più Grande italiano di tutti i tempi, al fianco di Francesco Facchinetti.
L'usucapione un modo di acquisto del bene L'usucapione permette di acquistare un bene, dopo aver posseduto il bene medesimo per un determinato periodo di tempo (20 anni). Anche se si tratta di un istituto giuridico già presente nel diritto romano e, quindi, si è in presenza di una serie di norme e principi studiati e analizzati da tempo, la possibilità che sorgano dei dubbi o delle problematiche resta alta. Basta pensare alla necessità di individuare quali devono essere le caratteristiche del possesso che legittima l'usucapione del bene, può essere un elemento da quale dedurre l'esistenza di un possesso esclusivo e valido ai fini dell'usucapione: Il possesso del bene è l'elemento principale alla base dell'usucapione, questo significa che, da un lato è necessario un potere di fatto sul bene per potersi avere l'usucapione, dall'altro, non sono sufficienti ai fini dell'usucapione tutte quelle situazioni che non presuppongono un poteri di fatto sul bene, come ad esempio, la mera intestazione catastale del bene che si intende usucapire oppure un atto su un bene che non si possiede. Diversa è l'ipotesi in cui l'atto di trasferimento (ad esempio vendita) ha ad oggetto un bene realmente posseduto, ma l'atto di trasferimento è nullo per un motivo qualsiasi. In questo caso ci si chiede se un atto di trasferimento invalido è idoneo a far acquisire il possesso che può portare all'usucapione del bene (che – di fatto – sostituisce l'atto di trasferimento invalido) Il possesso del bene può essere acquisito anche a seguito di atto traslativo della proprietà che sia nullo, in quanto, anche dopo l'invalido trasferimento della proprietà, l'accipiens può possedere il bene animo domini, ed anzi proprio la circostanza che la traditio sia stata eseguita in virtù di un contratto che, pur invalido, era, comunque, volto a trasferire la proprietà del bene costituisce elemento idoneo a far ritenere che il rapporto di fatto instauratosi tra l'accipiens e la res tradita sia sorretto dall'animus res sibi habendi, valorizzandosi anche l'operatività della presunzione prevista dall'art. 1141 c.c., comma 1, che riconosce – ove non sia offerta una prova contraria sull'inizio dell'esercizio della relazione di fatto a titolo di detenzione – l'applicabilità, per l'appunto, della presunzione della sussistenza del possesso in capo a colui che esercita il potere di fatto sul bene. Di conseguenza, la semplice dichiarazione di nullità di un contratto di alcune clausole del contratto non estingue il possesso acquisito in seguito all'atto di trasferimento, la cui esistenza, invece, essendo un potere di fatto sulla cosa, rimane svincolata anche dall'atto da cui trae origine. Si può, quindi, affermare che l'usucapione si interrompe eliminando l'elemento principale sul quale si fonda: il possesso.
La Cassazione del 16.12.2016 n. 26061 ha stabilito che il possesso del bene (ai fini dell’usucapione) può essere acquisito anche a seguito di atto traslativo della proprietà nullo, in quanto, anche dopo l’invalido trasferimento della proprietà, l’accipiens può possedere il bene animo domini, ed anzi proprio la circostanza che la traditio sia stata eseguita in virtù di un contratto che, pur invalido, era, comunque, volto a trasferire la proprietà del bene costituisce elemento idoneo a far ritenere che il rapporto di fatto (possesso) instauratosi tra l’accipiens e la res tradita sia sorretto dall’animus res sibi habendi.
Se vi piace Antoni Gaudí troverete sicuramente spettacolare questa casa che sorge all'interno di una scogliera a Salobrena, nei pressi di Granada, Spagna. La proprietà, chiamata appunto Casa sulla scogliera (Casa del Ancantilado), è stata progettata dagli architetti Pablo Gil e Jaime Bartolomé per una giovane coppia proprietaria di un complesso terreno dalla forte pendenza, circa 42 gradi d'inclinazione. E gli architetti, anziché realizzare una struttura che dominasse la forte pendenza, hanno pensato di scavare la roccia ed inserire l'abitazione all'interno. "La forma della casa e il tetto metallico produce un'ambiguità estetica calcolata tra naturale e artificiale, tra la pelle di un drago impostare nel terreno, se visto dal basso, e le onde del mare, quando visto dall'alto", spiegano gli architetti Gilbartolomé. La Casa sulla Scogliera assomiglia ad un drago che emerge dalla scogliera, con tanto di occhi e bocca. L'effetto squamoso del mostro è dato da un particolare tetto ondulato realizzato in tasselli di zinco che danno un effetto metallico alla struttura. L'incredibile copertura da un senso scultoreo alla proprietà che è stata definita una "contemporanea grotta gaudesca". Il tetto è stato costruito sfruttando una rete metallica indeformabile e usando artigiani locali per un lavoro fatto a mano: la casa è stata costruita durante la crisi finanziaria spagnola e considerando l'artigianalità dell'opera se ne apprezza ancora di più l'unicità.
Sembra un drago che emerge dalla roccia quest’abitazione ispirata all’architettura di Gaudì che è stata scavata in una scogliera a picco sul Mar Mediterraneo.
L'isola di Creta vanta spiagge da sogno, veri paradisi naturali bagnati da un mare cristallino. Creta è una delle isole più grandi del Mediterraneo, molto celebre per le sue attrazioni storiche come il Palazzo di Cnosso e il suo labirinto, ma l'isola ha molto da offrire anche ai turisti che cercano mare e natura incontaminata. I suoi 1000 chilometri di costa offrono tante spiagge meravigliose e per tutti i gusti, dalle baie più isolate e selvagge ai lidi sabbiosi ideali per le famiglie, passando per gli stabilimenti attrezzati e pieni di divertimenti per giovani. Una delle sue spiagge più spettacolari è quella di Elafonissi che assume una particolare tinta rosa. La romantica spiaggia di Elafonissi è un vero paradiso per chi sceglie Creta come destinazione per le vacanze estive. La spiaggia si trova in un'area protetta sulla costa sud – occidentale dell'isola ed è raggiungibile tramite una strada panoramica sulle gole delle Montagne Bianche. Il mare, di un azzurro cristallino, si infrange contro un bagnasciuga dalle delicate sfumature rosa, creando uno scenario da sogno. La spiaggia, in realtà, è paragonabile ad una piscina naturale, le cui acque limpide sono interrotte da dune di sabbia bianca. La sabbia diventa ancor più rosa con la luce del tramonto. La spiaggia di Elafonissi è amata particolamente da tutti i bagnanti, poichè l'acqua è profonda appena un metro e sempre calda. Di fronte alla spiaggia si trova un'isoletta collegata da una lingua di sabbia, raggiungibile nelle ore di bassa marea. Per ragguingere la spiaggia di Elafonissi ci sono due strade che partono da Kissamos, una interna e un'altra costiera, dove si ammirano panorami fantastici.
La romantica spiaggia di Elafonissi è un vero paradiso per chi sceglie l’isola di Creta come destinazione per le vacanze estive. La spiaggia si trova in un’area protetta, ed è considerata tra le più belle dell’isola. Il mare si infrange contro un bagnasciuga dalle delicate sfumature rosa, creando uno scenario da sogno.
La strada dell'Italia verso il trionfo di Wembley è stata percorsa durante le settimane degli Europei facendo la spola tra il quartier generale di Coverciano in Italia e Londra e Monaco, dove la Nazionale azzurra ha disputato le proprie partite ad eliminazione diretta dagli ottavi in poi. Il centro tecnico federale in Toscana ha offerto alla truppa di Mancini tutto quello che una squadra di calcio – ma anche un gruppo di ragazzi – potesse desiderare per preparare al meglio un appuntamento ad alto livello. Dalle strutture dedicate agli allenamenti, a quelle per la gestione degli infortuni, fino alle attrezzature più avanzate per il recupero fisico. Ma anche maxi schermi per vedere all'aperto le partite con annessa braciata. Non è mancata inoltre pure la pizzata, diventata un appuntamento abituale tra un match e l'altro grazie all'intervento del solito Lorenzo Insigne, che allo scopo ha fatto venire a Coverciano Ciro Oliva – noto pizzaiolo gourmet napoletano – in quello che poi è diventato un rito proseguito scaramanticamente fino alla finale vinta sull'Inghilterra. Il buon umore ha regnato sovrano anche in queste occasioni in casa azzurra, come mostra un siparietto inserito nel docufilm della Rai ‘Sogno azzurro, la strada per Wembley', quando il pizzaiolo – dopo aver servito i vari Insigne, Sirigu e Immobile – vede avvicinarsi Leonardo Bonucci che tende la mano per assaggiare anche lui la prelibatezza preparata da Oliva, che tuttavia si ferma dicendogli: "Te lo giuro, non te lo darei perché giochi per la Juventus", scoppiando in una fragorosa risata prima di servire il difensore azzurro: "Scusami fra…".
Il gruppo dell’Italia che ha trionfato ai campionati Europei è stato cementato anche grazie alle pizzate organizzate a Coverciano da Lorenzo Insigne. L’attaccante azzurro ha fatto venire allo scopo da Napoli un pizzaiolo gourmet che deliziato i ragazzi di Mancini con le sue prelibatezze: tutti tranne uno… salvo poi ripensarci.
Il colosso dell'ecommerce Amazon ha aggiornato in queste ore la gamma di altoparlanti intelligenti e smart display Echo con tre nuovi prodotti che rappresentano evoluzioni sostanziali rispetto ai gadget della generazione precedente. Si tratta dei nuovi Amazon Echo ed Echo Dot di forma sferica e di un Amazon Echo Show con schermo da 10 pollici in grado di ruotare e seguire il proprietario per mantenere lo schermo sempre visibile. Tutti i dispositivi sono dotati di un processore interno dedicato alle operazioni di intelligenza artificiale, che farà in modo che i gadget non debbano più inviare le registrazioni online per il riconoscimento vocale, e si mostrino più reattive nella risposta ai comandi. Le differenze tra i nuovi modelli però sono numerose. Amazon Echo Dot, il modello più economico e venduto dell'azienda è diventato di forma sferica e vanta un altoparlante frontale da 41 millimetri che dovrebbe avere una resa decisamente migliore rispetto all'unità inserita nel prodotto di generazione precedente. Una variante con orologio incorporato ospita una serie di led che da sotto la superficie si illuminano per mostrare non solo l'ora esatta o i timer eventualmente impostati, ma anche la temperatura esterna. Il nuovo Amazon Echo ha subito miglioramenti più sostanziali. Di forma sferica come il fratello minore, al suo interno il gadget ora ospita un hub ZigBee e bluetooth LE che gli permette di controllare direttamente anche gli altri elettrodomestici della casa come luci smart, termostati e condizionatori; il sistema l'audio interno invece è ora certificato Dolby stereo, composto da un woofer e due tweeter che si configurano automaticamente in base alla configurazione dell'ambiente circostante rilevata dal dispositivo. L'ultimo gadget presentato in queste ore è probabilmente il più interessante. Amazon Echo Show 10 vanta infatti un display da 10 pollici in alta definizione con una webcam per le videochiamate, ma alla base ospita un motore brushless che permette a questa componente di ruotare senza fare rumore. In questo modo il dispositivo ti segue mentre chiami conoscenti e familiari, mostra sempre i contenuti video all'angolazione migliore anche quando il proprietario si sposta (ad esempio in cucina) e pattuglia casa in modalità videocamera di sorveglianza, controllato a distanza dall'app per smartphone. Echo Dot costerà 59,99 euro, mentre la variante con orologio 69,99. Per avere il nuovo Amazon Echo occorrerà spendere 99,99 euro, mentre lo smart display Echo Show 10 ne costerà 249,99. Tutti i dispositivi saranno effettivamente disponibili entro la fine dell'anno, ma possono essere preordinati già a partire da oggi.
Tra i nuovi prodotti lanciati da Amazon c’è una gamma rinnovata di smart speaker Echo, un nuovo Echo Show con schermo che segue il proprietario e un servizio di giochi in streaming battezzato Amazon Luna, con una libreria di più di 100 titoli e un sistema di accesso per il momento è a inviti e riservato agli Stati Uniti.
Ha atteso l'ex compagna fuori dal centro commerciale in cui lavora, l'ha presa di peso e chiusa in macchina, sequestrandola e minacciandola con una chiave a brugola. Un uomo di 32 anni è stato arrestato dai carabinieri di Peschiera Borromeo, paese alle porte di Milano, e trasferito in carcere con l'accusa di stalking. I militari sono intervenuti rintracciando l'automobile verso le 21.30 di ieri sera, mercoledì 6 ottobre, nei pressi di viale Fulvio Testi. Secondo quanto comunicato dall'Arma, il 32enne, già noto alle forze dell'ordine per precedenti per maltrattamenti, ha agito contro la donna, una 38enne, con cui era stato per qualche settimana durante il periodo estivo. Una volta lasciato, il 32enne non aveva mai accettato la fine della storia con la donna, passando rapidamente alle minacce nei suoi confronti. Il 29 settembre scorso, infatti, l'uomo è stato denunciato dalla 38enne per aver tentato di introdursi nel suo appartamento con la forza. Dieci giorni dopo si è ripresentato, questa volta sul posto di lavoro della vittima, costringendola a salire in auto, una Panda, sui sedili posteriori. Per quattro ore circa ha girato nei pressi di Milano nord prima di essere bloccato dalla pattuglia dei carabinieri.
Un uomo di 32 anni è stato arrestato e portato in carcere dai carabinieri di Peschiera Borromeo, paese alle porte di Milano, con l’accusa di stalking. L’uomo ha sequestrato e obbligato la ex compagna a sedersi nella sua auto, con cui poi ha fatto un giro in zona, impugnando una chiave a brugola.
L'australiano John Hillcoat sta proprio ora giungendo nei cinema italiani con il suo The Road, molto amato dalla critica ma non un grande successo al botteghino. Il film ha incassato meno del previsto, e per questo il regista ha fatto fatto fatica a trovare i finanziamenti per il lavoro successivo. E' comunque ora confermato che sarà lui (e non Park Chan-wook come sembrava in un primo momento) a dirigere The Revenant, tratto dall'omonimo romanzo di Michael Punke e sceneggiato da Mark L. Smith. Il film parlerà di una storia realmente accaduta nell'800. Protagonista è Hugh Glass, attaccato da un orso e gravemente ferito durante una battuta di caccia. L'uomo sopravvive, ma i suoi due compagni di viaggio lo abbandonano in mezzo al nulla. Rimasto solo, ferito e senza armi, Glass percorre oltre 300 chilometri a piedi, compiendo un'impresa epica, per raggiungere la città più vicina. A quel punto, tramerà la sua vendetta. La buona notizia è che il ruolo principale sarà interpretato non dal peraltro indiscutibile Samuel Jackson, come previsto inizialmente, bensì da Christian Bale, uno dei migliori attori in circolazione, e già visto con ottimo risultato in altre prestazioni “estreme”, ad esempio in L'uomo senza sonno di Brad Anderson (regista anche dell'inquietante Session 9), nonché autore di altre prove valide ad esempio in American Psyco, The Prestige di Christopher Nolan (in uscita con Inception, e poi con Batman 3, per il quale ha rifiutato il 3D), Quel treno per Yuma, Nemico Pubblico di Mann, oltre ovviamente al ruolo blockbuster nella saga di Batman. Non facciamo fatica ad immaginarci il bravissimo Bale, emaciato e al limite della sopravvivenza, in una pellicola dura e disperata.
Il bravissimo attore sarà protagonista del prossimo film di John Hillcoat, in un ruolo (come spesso gli capita) decisamente estremo.
Si conferma per la seconda settimana consecutiva al primo posto "Davide", nuovo album di Gemitaiz, il rapper romano che la settimana scorsa aveva esordito in testa alle classifiche di vendita, confermando l'influenza che il rap e lo streaming hanno sempre di più quando si parla di numeri e peso. "Davide", infatti, permette il proseguire di un'incidenza importante del genere nelle classifiche, considerando nel calderone anche la trap, che pure fa la voce grossa prendendosi secondo e terzo posto con "20" di Capo Plaza (che conferma la posizione della scorsa settimana) e col solito Sfera Ebbasta che guadagna una posizione passando dalla quarta alla terza con "Rockstar". Esordisce in quarta posizione Lorenzo Fragola con il suo "Bengala", il ritorno del cantante siciliano a due anni da "Zero Gravity". L'ex vincitore di X Factor riesce a mettersi alle spalle "Enemy" di Noyz Narcos, il rapper romano che continua a mantenersi in una posizione alta, resistendo anche all'uscita del rapper americano Post Malone, autore di "Rockstar", uscito la settimana scorsa con "Beerbongs & Bentleys". Settimo posto per Laura Pausini e il suo "Fatti sentire" che è davanti all'intramontabile "÷" di Ed Sheeran che è ancora in Top 10 a 61 settimane dall'uscita, ormai, a "Peter Pan" di Ultimo, nono, e a "Mowgli – Il Disco Della Giungla" di Tedua.
Gemitaiz comanda una classifica degli album più venduti che vede rap e trap fare la voce grossa. Tra i singoli primo Capo Plaza, davanti a Soler.
È finito in manette Giuseppe Mazzitelli, storico ex tronista di Uomini e Donne. Secondo quanto riporta Il Messaggero, il modello sarebbe stato arrestato nel corso di un’operazione anti-droga condotta dalla Squadra mobile di Milano. Mazzitelli, incensurato, sarebbe stato arrestato insieme ad altri tre presunti trafficanti di droga, dei quali solo uno sconosciuto alle forze dell’ordine. Il gruppo del quale farebbe parte l’ex protetto di Maria De Filippi sarebbe stato ritrovato in possesso di 257 chili di hashish e di 17 chili di marijuana. Nel corso dell’operazione che ha portato al loro arresto, gli inquirenti avrebbero inoltre sequestrato 120 mila euro in contanti, 100 mila dei quali sarebbero stati pronti per essere spediti in Spagna con un pacco Dhl al fine di pagare una partita di droga.
Arrestato per traffico di droga Giuseppe Mazzitelli, ex tronista a Uomini e Donne. L’uomo sarebbe stato ritrovato in possesso di 257 chili di hashish e di 17 chili di marijuana.
Sono trascorsi pochi giorni dalla scelta di Oscar Branzani a “Uomini e Donne”. L’imprenditore ed ex fidanzato di Chiara Biasi ha scelto Eleonora Rocchini, la donna che più è riuscita a colpirlo in questo suo mese e mezzo di trono. A distanza, però, nuova e vecchia fidanzata hanno già cominciato a farsi la guerra. Chiara, pur senza fare noi, ha pubblicato una foto su Instagram che sembrerebbe riferita proprio a Eleonora. La frase contenuta nell’immagine recita: “I miei genitori mi hanno cresciuto da principessa. Credi che mi accontenterei di avere di meno da un uomo?”. Immediata la replica di Eleonora su Instagram: È brutto vedere una ragazza bella e famosa come te che critica una ragazza qualunque, solo perché tu adesso ti senti arrivata e superiore a gente che invece fa lavori umili e che magari non è alta e bella come quello che te intendi per bello. Sei stata una ragazza come tante altre anche tu, e a parer mio lo sei ancora, la popolarità piace a tutti, ma bisogna stare attenti a non confonderla con la fame di potere e di successo. Mi dispiace molto sentire e venire informata di certe cose, io non ho bisogno di sputarti me**a addosso, non ti conosco e sono abituata a non giudicare le persone solo dall’apparenza quindi mi limito a dirti che io la mia vita opposta dalla tua la ho e ne vado fiera, anche se non ho i soldi che hai tu e non vedo i posti meravigliosi che vedi te. Non ho il tuo corpo anche se almeno il mio lo ho tutto fatto da mia madre e non dal chirurgo. E non ho il successo che hai te, anche perché io non lo voglio, quello lo lascio a te, a me piace la mia vita, così com’è. Mi piacerebbe, però, che le persone imparassero a godersi la vita, lasciando stare gli altri. Mi reputi una plebea? Sì lo sono, e ne vado fiera. Chiara Biasi è stata la fidanzata di Oscar Branzani fino a pochi anni fa. La loro storia d’amore terminò a causa di un presunto tradimento, o almeno questo è quanto l’imprenditore dichiarò pochi giorni dopo la loro separazione. Durante il suo percorso a “Uomini e Donne” – conclusosi con la scelta di Eleonora Rocchini – Oscar ha nominato più volte la relazione con la sua precedente compagna, senza nascondere il fatto di essere rimasto molto ferito dal suo atteggiamento. È brutto vedere una ragazza bella e famosa come te che critica una ragazza qualunque, solo perché tu adesso ti senti arrivata e superiore di gente che invece fa lavori umili e che magari non è alta e bella come quello che te intendi per BELLO! Sei stata una ragazza come tante altre anche tu, e a parer mio lo sei ancora, la popolarità piace a tutti, ma bisogna stare attenti a non confonderla con la fame di potere e di successo! Mi dispiace molto sentire e venire informata di certe cose, io non ho bisogno di sputarti merda addosso, non ti conosco e sono abituata a non giudicare le persone solo dall apparenza quindi mi limito a dirti, che io la mia vita opposta dalla tua la ho e ne vado fiera, anche se non ho i soldi che hai tu e non vedo i posti meravigliosi che vedi te, non ho il tuo corpo , anche se almeno io, lo ho tutto fatto da mia madre e non dal chirurgo, e non ho il successo che hai te! Anche perché io non lo voglio, quello lo lascio a te, a me piace la mia vita, così com è , però mi piacerebbe che le persone imparassero a godersi la vita, lasciando stare gli altri. Mi reputi una plebea? Si lo sono, e ne vado fiera. #unbacioalleamichediunavita #fotoacazzopernoi
La scelta di Oscar Branzani è ricaduta su Eleonora Rocchini e, via Instagram, la sua nuova fidanzata ha già cominciato a farsi la guerra con Chiara Biasi, la blogger ex compagna dell’imprenditore.
Un frigocongelatore è un elettrodomestico che tutti abbiamo in casa. Comunemente, lo chiamiamo frigorifero. Ma, in realtà, i due macchinari sono differenti. Un frigocongelatore prevede la presenza dello spazio per lo scomparto frigorifero e di quello per lo scomparto congelatore. Se ci pensate, la presenza di entrambi nello stesso elettrodomestico non è scontata, seppur usuale. Il compito base di un frigocongelatore è quello di tenere in fresco e/o in uno stato di congelamento i cibi e le bevande, a seconda delle esigenze personali. Eppure, tutti i modelli che possiamo trovare in vendita, come quelli proposti nella categoria dei frigocongelatori su Amazon, sono diversi tra loro. Vediamo insieme quali sono le differenze a cui prestare attenzione e come riconoscere il migliore per soddisfare le nostre esigenze. Come prima cosa, abbiamo pensato di selezionare per voi alcuni modelli di frigocongelatori. La scelta è ricaduta sui modelli più acquistati e più consigliati su Amazon, sull'analisi delle caratteristiche tecniche del prodotto, del suo rapporto qualità/prezzo e delle recensioni degli utenti che li hanno acquistati. Questo frigocongelatore ha dimensioni compatte un design molto elegante. Misura 47 x 82 x 44 cm, ha una capacità di 90 litri e appartiene alla classe energetica A+. Offre diverse opzioni di stoccaggio degli alimenti: 2 ripiani principali in vetro; 3 ripiani interni allo sportello, per uova, bottiglie e lattine; 1 scomparto moderno per verdure; 1 scomparto del ghiaccio nella parte superiore, con macchina del ghiaccio e raschietto in dotazione. La temperatura è regolabile su 5 livelli, tramite il termostato, e anche la struttura è facilmente regolabile grazie alla reversibilità dello sportello e alla possibilità di personalizzare l'altezza dei piedini. Pro: è l'ideale per coloro che hanno una casa vacanza o una mansarda da arredare, e per un nucleo familiare ridotto. Inoltre, consente di ottenere un importante risparmio energetico, appartenendo alla classe A+. Contro: alcuni utenti che lo hanno acquistato hanno trovato lo scomparto ghiaccio poco potente per ghiacciare, ma comunque efficace per conservare i surgelati. Il frigocongelatore Beko è un modello dal design classico, con un motivo marmoreo sulla parte frontale. Misura 54 x 60 x 145 cm ed è progettato per estendersi in verticale. Il vano congelatore è posto sopra al vano frigo. I due vani sono separati tra loro, ciascuno è provvisto di uno sportello proprio. Ha una capacità di 200 litri, che è quella di un frigocongelatore di medie dimensioni. Come il modello procedente, anche questo appartiene alla classe energetica A+, ed è quindi ad alto risparmio energetico. Pro: coloro che ne hanno già fatto uso hanno apprezzato la sua silenziosità. Inoltre, date le sue dimensioni e la sua capacità, si presta ad essere l'ideale per un'intera famiglia.
Un frigocongelatore altro non è che il frigorifero che tutti abbiamo in casa, il modello provvisto dello scomparto frigo e dello scomparto congelatore. Il fatto che tutti ne possediamo almeno uno non significa che sia facile sceglierlo. In commercio, infatti, ne esistono diversi. Vediamo insieme quali sono le caratteristiche che fanno la differenza nella scelta del migliore.
Ogni anno negli Stati Uniti, a Black Rock City, si tiene il festival artistico più incredibile al mondo, il Burning Man. Per una settimana artisti, musicisti, architetti ed appassionati si danno appuntamento nel deserto del Nevada per creare un'intera città per poi distruggerla. Un festival di arte effimera che richiama gente da ogni parte del mondo: parola d'ordine è il baratto perché al Burning Man niente si può comprare o vendere in cambio di soldi ma vale solo l'antico scambio di merce. Per il Burning Man 2020 l'architetto e scultore Laurence "Renzo" Verbeck, in collaborazione con l'artista, Sylvia Adrienne Lisse, ha progettato il tempio ufficiale dell'evento ispirato al mondo cosmico medievale. Il Burning Man 2020 si terrà dal 30 agosto al 7 settembre 2020 nel deserto del Black Rock del Nevada per creare Black Rock City, una metropoli temporanea dedicata alla comunità, all'arte, all'espressione di sé e all'autosufficienza. Per il Burning Man 2020 il tempio ufficiale si chiamerà Empyrean, progettato dall'architetto Laurence "Renzo" Verbeck, che spiega: "L'Empireo rappresenta la regione appena oltre il nostro regno fisico che è il più alto centro di saggezza e la fonte della coscienza energetica. È a questo punto più alto in cui si può interagire con il proprio più alto concetto di divino. Nelle antiche cosmologie, l'Empireo è il regno della pura luce che si ritiene sia il luogo di nascita del fuoco. Alla comunità, Empyrean offre le proprietà curative della sua fiamma centrale ed eterna: riflessione, risoluzione, liberazione e rinnovamento".
Il tempio ufficiale del Burning Man 2020 si chiamerà Empyrean e sarà un luogo di inclusione, interattività ed esperienza, ispirato al mondo cosmico medievale, nell’universo del festival d’arte più atteso dell’anno che si terrà dal 30 agosto al 7 settembre 2020 nel deserto del Black Rock nel Nevada per creare la città temporanea di Black Rock City.
Riki, finalista nell'ultima edizione di "Amici", in cui si è classificato secondo alle spalle del ballerino Andreas Muller – primo nella categoria "Cantanti" – è, in questi giorni, un vero e proprio rullo compressore. Da due settimane il suo Ep d'esordio "Perdo le parole" è primo nella classifica Fimi degli album più venduti del Paese, mettendosi alle spalle anche gli ex compagni di scuola Thomas e Federica, gli ex compagni di talent The Kolors e Marco Carta e un album attesissimo come quello del rapper Ghali, a cui si aggiunge il raggiungimento in poco più di una settimana della certificazione oro, ovvero le 25 mila copie vendute dell'album, a cui hanno contribuito anche i massicci in store che il cantante sta facendo in questi giorni. Nonostante la vittoria di un ballerino e i risultati altalenanti dello scorso anno, Riki sta dimostrando che Maria De Filippi ha sempre una voce importante nel mondo della discografia, e lo dimostrano anche i 5 ex Amici nella top 10 della classifica di vendita di quest'anno. Sull'onda di questo successo, quindi, Riki ha annunciato le prime due date live che terrà dopo l'estate. Il cantante, quindi sarà impegnato all’Alcatraz di Milano il 15 novembre 2017 e all’Atlantico di Roma il 18 novembre 2017, per F&P Group, con un annuncio dato ieri, prima dei Wind Music Awards , quando il manager Francesco Facchinetti gli ha fatto recapitare a sorpresa – presso l'albergo di Verona in cui si trovava – "una lettera in cui gli comunicava i grandi progetti per la prossima stagione". Ovviamente non si hanno ancora notizie sulla tipologia di live, ma dalla nota stampa si legge che "Con i live di Milano e Roma, Riki condividerà con i propri fan uno show inedito in cui la musica cantautorale si fonderà con un sound più elettronico e moderno.
Saranno Milano e Roma le prime due città ad accogliere i concerti di Riki, vincitore della categoria “Cantanti” nell’ultima edizione di “Amici”.
Tragedia questa sera alle 20 a Roma in via Palmiro Togliatti, all'incrocio con viale dei Romanisti. Un ragazzo di 19 anni, Daniel Guerini, calciatore della Primavera della Lazio, è morto in un grave incidente stradale che ha visto coinvolte due auto, la Smart For Four sulla quale il ragazzo viaggiava insieme a due amici e una Mercedes Classe A. Gravi i due giovani in macchina col 19enne, entrambi sono stati trasportati d'urgenza in codice rosso al Policlinico di Tor Vergata e al San Giovanni Addolorata. Meno gravi le condizioni del conducente della Mercedes, sotto shock in seguito all'incidente e portato all'ospedale Sandro Pertini per le cure. Sul posto, oltre alle ambulanze del 118, anche i carabinieri per gli accertamenti del caso e i Vigili del Fuoco, che hanno estratto i ragazzi dall'auto, nella quale erano rimasti intrappolati.
La tragedia è avvenuta questa sera intorno alle 20 su via Togliatti, all’incrocio con viale dei Romanisti. Per Daniel Guerini, 19 anni, a bordo di una Smart For Four non c’è stato nulla da fare. In gravi condizioni i due giovani che erano con lui, portati d’urgenza in codice rosso all’ospedale. Sotto shock il conducente dell’altra auto coinvolta nell’incidente mortale.
Johnny Depp torna nelle sale con “Mortdecai”, l’eccentrico e bizzarro mercante d’arte, e cercherà di far dimenticare i flop degli ultimi anni ai suoi fan (e ai critici). Nelle sale, però, ci saranno anche la commedia “Noi e la Giulia”, diretta e interpretata dal bravissimo Edoardo Leo con Luca Argentero, Claudio Amendola e Carlo Buccirosso, il fantastico “Il Settimo Figlio”, l’horror “La Piramide” e il vincitore del Leone d’Oro all’ultimo Festival di Venezia, “Un piccione seduto sul ramo riflette sull’esistenza”, diretto da Roy Andersson. A voi la scelta! “Mortdecai”: Gestire un branco di russi inferociti, i servizi segreti inglesi, una moglie dalle gambe chilometriche ed un terrorista internazionale non è cosa facile: per riuscirci, l’affabile mercante d’arte – e criminale part time – Charlie Mortdecai, diventa protagonista di una corsa contro il tempo in giro per il mondo, armato solo del suo fascino particolare e della sua bellezza, per recuperare un dipinto rubato, che si dice contenga il codice per accedere ad un conto bancario in cui era stato depositato l’oro dei Nazisti. “Noi e la Giulia”: Diego, Fausto e Claudio sono tre quarantenni insoddisfatti e in fuga dalla città e dalle proprie vite, che da perfetti sconosciuti si ritrovano uniti nell'impresa di aprire un agriturismo. A loro si unirà Sergio, un cinquantenne invasato e fuori tempo massimo, ed Elisa, una giovane donna incinta decisamente fuori di testa. Ad ostacolare il loro sogno arriverà Vito, un curioso camorrista venuto a chiedere il pizzo alla guida di una vecchia Giulia 1300. Questa minaccia li costringerà a ribellarsi ad un sopruso in maniera rocambolesca e lo faranno dando vita a un'avventura imprevista, sconclusionata e tragicomica, a una resistenza disperata. “Il Settimo Figlio”: Una guerra senza precedenti sta per scatenarsi tra le forze del sovrannaturale e gli uomini. Parecchi secoli prima, il grande Maestro Gregory aveva imprigionato la feroce strega Madre Malkin per impedirle di fare ancora del male con i suoi sortilegi. Ora, però, la malvagia strega è riuscita a fuggire ed è tremendamente in cerca di vendetta. L'unica speranza per gli uomini di salvarsi dalla sua ira è il giovane apprendista Tom Ward, settimo figlio di un settimo figlio, il solo in grado di sconfiggere la potente maga e la sua magia nera e riportare la serenità e la pace. “Un piccione seduto sul ramo riflette sull’esistenza”: Come una coppia di Don Chisciotte e Sancio Panza dei nostri tempi, Sam e Jonathan, due venditori ambulanti di travestimenti e articoli per feste, ci accompagnano in un caleidoscopico viaggio attraverso il destino umano. È un percorso che svela la bellezza di singoli momenti, la meschinità di altri, l’ironia e la tragedia nascosti dentro di noi, la grandezza della vita, ma anche l’assoluta fragilità umana. Tre incontri con la morte. Un uomo muore di infarto tentando di aprire una bottiglia di vino con tutte le sue forze, mentre la moglie, ignara, continua a preparare la cena in cucina. Un’anziana sul letto di morte stringe a sé la borsetta piena di gioielli, mentre i figli cercano di estrarla dalla sua stretta disperata: “Non ti è permesso portarli con te in paradiso, mamma, ti daranno dei nuovi gioielli lassù…”. Un passeggero muore stramazzando al suolo nel bar di un traghetto, subito dopo aver pagato il suo pranzo. Il cassiere chiede: “Qualcuno lo vuole? È gratis.
Johnny Depp prova a scalare il botteghino con l’esilarante e attesissimo “Mortdecai”, ma nelle sale troveremo anche la commedia “Noi e la Giulia”, diretta dal talentuoso Edoardo Leo, “il Settimo Figlio”, l’horror “La Piramide” e “Un piccione seduto sul ramo riflette sull’esistenza”, vincitore del Leone d’Oro al Festiva di Venezia.
La Salernitana è in Serie A dopo 22 anni. Decisiva la vittoria dei granata all'Adriatico di Pescara per 0-3. Il rigore di Anderson ha fatto esplodere la festa granata solo rinviata pochi giorni fa dopo il successo sull'Empoli. Poi il raddoppio di Casasola che fa scattare definitivamente la gioia di una squadra, di una città, di un popolo, che attendeva questo traguardo da tempo, troppo tempo. Alla squadra di Castori serviva solo una vittoria senza dover necessariamente ascoltare cosa stesse accadendo a Monza nel match dei brianzoli contro il Brescia. Dopo un primo tempo terminato 0-0 con la grande paura del palo colpito da Cetar, la Salernitana nella ripresa ha nettamente cambiato marcia proprio grazie all'ingresso di Anderson. Dopo una clamorosa occasione fallita da Tutino è stato il brasiliano a guadagnarsi e poi trasformare il calcio di rigore prima del gol di Casasola che ha dato il via ai festeggiamenti dei granata. Nel finale c'è gioia anche per lo stesso Tutino che realizza il tris decisivo. Promozione diretta per Empoli e Salernitana quindi, con il Monza che dopo la sconfitta interna contro il Brescia per 0-1, dovrà accontentarsi di andarsi a giocare la promozione in massima serie attraverso i playoff. Il caso ha voluto che proprio il 10 maggio fosse ancora una volta la data della promozione in Serie A della Salernitana. L'ultima volta che i granata di Delio Rossi riuscirono a vincere il campionato di Serie B e approdare in massima serie, fu proprio il 10 maggio del 1998.
La Salernitana è in Serie A dopo 23 anni. La squadra granata ha vinto 0-3 all’Adriatico di Pescara e ha conquistato il traguardo atteso da un’intera città. I gol di Anderson su rigore e poi di Casasola e Tutino, tutti nella ripresa, hanno fatto esplodere definitivamente la festa dei granata. Il Monza ha perso 0-2 in casa contro il Brescia e dovrà giocarsi l’accesso alla massima serie attraverso i playoff.
Simone Inzaghi ritorna da Kiev senza la vittoria: dopo due partite di Champions League, l'Inter ha solamente un punto e la classifica langue. Eppure contro lo Shakhtar la squadra è rimasta in partita fino alla fine, sfiorando la vittoria anche al 90′ se solo Pyatov non fosse riuscito in un paio di parate decisive. Dunque, l'appuntamento con i primi tre punti è rimandato, il prossimo match sarà a San Siro contro i moldavi dello Sheriff. Proprio il 36enne estremo dello Shahktar sarà l'incubo di questa notte per l'allenatore nerazzurro che stava per pregustare il successo europeo prima sul tiro a giro di Correa, poi sul colpo di testa di De Vrij. Entrambi fermati dall'estremo avversario. "Noi abbiamo avuto il demerito di non sfruttare le occasioni che ci siamo costruiti anche perché abbiamo trovato un portiere in grandissima serata. Abbiamo avuto 5 palle gol in una serata non brillantissima e alla fine potevamo vincere per quanto creato" Il girone indubbiamente è in salita, con il Real Madrid pronto a scappare, la classica biglia impazzita dello Sheriff che ha già sorpreso lo Shakhtar e la squadra di De Zerbi che ha dimostrato di saper giocare un ottimo calcio: "Il girone è molto equilibrato – ha ammesso Inzaghi nel dopo gara – ora vedremo il doppio confronto con lo Sheriff. E vedremo prima dello scontro diretto contro lo Shakthar come saremo messi"
Simone Inzaghi è soddisfatto del gioco visto a Kiev e della mole di occasioni da gol create dalla squadra. Che però ha fallito l’appuntamento col gol, soprattutto per un finale strepitoso di Pyatov, il portiere dello Shakhtar: “Per quanto creato meritavamo di vincere, ho cambiato molto. Adesso vedremo il doppio scontro con lo Sheriff”
Nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 ottobre Marte sarà nella cosiddetta opposizione (opposto al Sole), un evento che si verifica in media ogni 780 giorni – più di due anni – e che rappresenta il momento migliore in assoluto per ammirarlo. Durante l'opposizione, infatti, il Sole, la Terra e il “Pianeta Rosso” si trovano allineati in quest'ordine, in una sorta di linea retta; poiché un anno (moto di rivoluzione) sul nostro pianeta dura 365 giorni e su Marte circa 687 giorni, e poiché i due oggetti celesti viaggiano a velocità diverse – la Terra ha una velocità angolare quasi doppia -, l'incontro su questa linea immaginaria avviene proprio circa ogni due anni, quando la Terra sta per completare il secondo giro attorno al Sole mentre il Pianeta Rosso ha completato il primo. Durante l'opposizione Marte si trova molto vicino alla Terra; ciò significa che presenta un diametro apparente sensibilmente più grande rispetto ad altri momenti di visibilità, e anche la luminosità risulta molto maggiore. Basti pensare che di norma il quarto oggetto più luminoso sulla volta celeste è Giove, dopo Sole, Luna e Venere; quando Marte è in opposizione scalza il gigante gassoso e si prende il quarto posto, con una magnitudine (luminosità apparente) massima di – 2,6. In parole semplici, durante l'opposizione è molto più bello da osservare che in altre occasioni, sia ad occhio nudo che con un telescopio. Ricordiamo che la distanza minima tra Terra e Marte è stata raggiunta lo scorso 6 ottobre, quando il Pianeta Rosso si è trovato ad appena 62,1 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Poiché l'orbita è molto ellittica, la distanza minima possibile (54,6 milioni di chilometri) non si verifica sempre, ma è incostante. L'avvicinamento migliore rispetto a quello di ottobre 2020 si verificherà nel 2035, tra 15 anni, quando Marte si troverà ad appena 56,9 milioni di chilometri da noi. Come indicato, Marte sarà opposto al Sole, e ciò significa che sorgerà quando il Sole tramonta e tramonterà al nuovo sorgere della stella. Grazie a questa condizione il pianeta sarà ben visibile per tutta la notte nel nostro emisfero, e raggiungerà il momento di migliore osservabilità all'una di mercoledì 14. Il pianeta sorgerà attorno alle 18:40 a Est, appena al di sotto della costellazione dei Pesci, e il culmine dell'osservabilità verrà raggiunto quando si troverà a Sud sulla volta celeste, molto alto sull'orizzonte. Riconoscerlo sarà molto semplice, grazie al suo inconfondibile colore rosso rubino, che come indicato in questi giorni risulta decisamente luminoso. Ricordiamo che trattandosi di un pianeta la sua luce è quella riflessa del Sole, mentre le stelle ne producono di propria attraverso le reazioni nucleari.
L’opposizione di Marte si verifica circa ogni due anni, e rappresenta il momento migliore in assoluto per ammirare il Pianeta Rosso. Durante questo evento, infatti, Marte risulta molto vicino alla Terra e luminosissimo. Nel 2020 l’opposizione si verificherà nella notte tra il 13 e il 14 di ottobre: ecco tutto quello che c’è da sapere per non perdersi lo spettacolo.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } È considerato uno dei più grandi geni del pop contemporaneo e le sue canzoni sono state fonte di ispirazione per tanti artisti nel mondo. Parliamo di Leonard Cohen: il poeta, cantautore e compositore canadese a fine estate arriverà nel nostro Paese, per uno spettacolo che già si prefigura come uno degli eventi dell’anno. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Cohen sarà in concerto a Piazza Santa Croce a Firenze il I settembre, accompagnato da un’orchestra di dieci elementi. La performance sarà inserita all’interno del festival Live on, organizzato nel capoluogo toscano dalle agenzie “Le Nozze di Figaro” e “Murciano iniziative”. Leggi anche Leonardo di Caprio e Bar Rafaeli: visita blindata agli scavi di Pompei La scelta dell’importante location è stata sostenuta dal Comune di Firenze, che sta anche supportando l’organizzazione per il fund raising. Con il concerto di Cohen, Live on punta a diventare un punto di riferimento in Italia per gli amanti della grande musica internazionale: nel 2009, infatti, ospite d’onore del festival era stata Patti Smith. “Con Cohen quest’anno, come l’anno scorso con Patti Smith, vogliamo inaugurare una nuova tradizione culturale fiorentina, ovvero portare le grandi icone della musica pop contemporanea in città”, ha dichiarato l’Assessore alla Cultura fiorentino Giuliano da Empoli. “Ci piacerebbe, magari, avere Cohen in Palazzo Vecchio per un reading nel Salone dei Cinquecento, dato che è anche un valido scrittore”. Quella di settembre sarà l’unica data italiana del tour dell’artista, che dimostra di apprezzare il Belpaese – nel 2009, infatti, si era esibito a Venezia. Ma anche gli Italiani amano la sua musica, basti pensare agli album Milady e Alice non lo sa – rispettivamente di Roberto Vecchioni e Francesco De Gregori –, influenzati in maniera evidente dallo stile del cantautore canadese. Paola Ciaramella Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Concerti Leonard Cohen Patti Smith 10 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi È considerato uno dei più grandi geni del pop contemporaneo e le sue canzoni sono state fonte di ispirazione per tanti artisti nel mondo. Parliamo di Leonard Cohen: il poeta, cantautore e compositore canadese a fine estate arriverà nel nostro Paese, per uno spettacolo che già si prefigura come uno degli eventi dell’anno. Cohen sarà in concerto a Piazza Santa Croce a Firenze il I settembre, accompagnato da un’orchestra di dieci elementi. La performance sarà inserita all’interno del festival Live on, organizzato nel capoluogo toscano dalle agenzie “Le Nozze di Figaro” e “Murciano iniziative”. La scelta dell’importante location è stata sostenuta dal Comune di Firenze, che sta anche supportando l’organizzazione per il fund raising. Con il concerto di Cohen, Live on punta a diventare un punto di riferimento in Italia per gli amanti della grande musica internazionale: nel 2009, infatti, ospite d’onore del festival era stata Patti Smith. “Con Cohen quest’anno, come l’anno scorso con Patti Smith, vogliamo inaugurare una nuova tradizione culturale fiorentina, ovvero portare le grandi icone della musica pop contemporanea in città”, ha dichiarato l’Assessore alla Cultura fiorentino Giuliano da Empoli. “Ci piacerebbe, magari, avere Cohen in Palazzo Vecchio per un reading nel Salone dei Cinquecento, dato che è anche un valido scrittore”. Quella di settembre sarà l’unica data italiana del tour dell’artista, che dimostra di apprezzare il Belpaese – nel 2009, infatti, si era esibito a Venezia. Ma anche gli Italiani amano la sua musica, basti pensare agli album Milady e Alice non lo sa – rispettivamente di Roberto Vecchioni e Francesco De Gregori –, influenzati in maniera evidente dallo stile del cantautore canadese.
Il cantautore e poeta canadese ha scelto Piazza Santa Croce a Firenze, dove sarà in concerto il I settembre, per l’unica data italiana del suo tour.