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L’Italia “va meglio della media” secondo il ministro dell’Economia e finanze Pier Carlo Padoan, che pure ammette, e non potrebbe fare altrimenti, che la ripresa in atto è legata a “motivi globali” (ossia ciclici, dunque non strutturali, ndr). Sarà, ma mentre l’ottimismo è d’obbligo per qualsiasi uomo di governo a guardare i dati Istat sulla crescita, drammatica, della povertà in Italia viene da chiedersi se realmente vi siano prospettive meno che grigie per una fetta sempre più consistente di italiani. A fine 2015 (ultimo dato disponibile) l’Istat stima che le famiglie residenti in condizione di povertà assoluta fossero pari a 1 milione e 582 mila (il 6,1% del totale) per un totale di 4 milioni e 598 mila residenti (7,6% del totale), il numero più alto dell’ultimo decennio. L’incidenza della povertà a livello di numero di famiglie nell’ultimo triennio è rimasto pressoché stabile, nota l’Istat, mentre è salita l’incidenza in termini di residenti a causa della caduta in situazione di povertà assoluta di un numero sempre più elevato di famiglie con 4 o più componenti, rappresentate da coppie con 2 figli (la percentuale di poveri assoluti è passata nell’ultimo triennio dal 5,9% all’8,6%) e da famiglie con soli stranieri (dal 23,4% al 28,3%, a conferma che purtroppo quella verso l’Italia resta una emigrazione “povera”, ndr). Si noti che la povertà in Italia non guarda in faccia alle aree geografiche o all’urbanizzazione, mentre sembra colpire particolarmente i giovani. L’istat segnala infatti un aumento della povertà assoluta anche al Nord sia in termini di famiglie (da 4,2% del 2014 al 5,0%) sia di persone (da 5,7% a 6,7%) anche in questo caso per l’ampliarsi del fenomeno tra le famiglie di soli stranieri (da 24,0% a 32,1%), ma anche tra le famiglie che risiedono in aree metropolitane (si passa da 5,3% del 2014 a 7,2%) e tra quelle composte da persone tra i 45 e i 54 anni di età (da 6,0% a 7,5%). In compenso l’incidenza di povertà assoluta tocca un minimo del 3,8% tra le famiglie con persona di riferimento ultrasessantaquattrenne e cala all’aumentare del titolo di studio del capofamiglia (se è almeno diplomato l’incidenza è poco più di un terzo di quella rilevata per chi ha al massimo la licenza elementare). Se però si allarga lo sguardo, come ha fatto l’agenzia Bloomberg, e si guarda a cosa è successo dal 2006 ad oggi, dunque comprendendo la crisi 2008-2013 che ha tagliato di un quarto il valore del Prodotto interno lordo italiano e più che raddoppiato la disoccupazione (dal 5,7% di fine 2007 ad un picco del 13% nel 2014, mentre ora siamo all’11,3%), la fotografia è ancora più drammatica. Il numero di poveri era infatti pari a solo 1,7 milioni a fine 2006, ossia un terzo dei dati riferiti a fine 2015, poveri che sono in gran parte giovani visto che il 10% degli italiani tra 18 e 34 anni è tuttora al di sotto della linea di povertà, più del doppio rispetto all’incidenza per gli ultrasessantaquattrenni. L’Italia si conferma dunque non essere un paese per giovani e a questo punto è ipocrita continuare a chiedersi come mai da decenni il “bel paese” presenti uno dei più bassi livelli di fertilità d’Europa (1,35 figli per donna contro gli 1,58 figli del dato medio della Ue-28 a fine 2015, ultimo dato disponibile): fare figli non garantisce più un aumento del reddito familiare e, quindi, una sorta di previdenza “integrativa” per il capofamiglia e il suo coniuge, bensì un lusso che sempre meno famiglie possono permettersi, a fronte di una persistente incertezza circa la capacità di trovare un lavoro e un reddito adeguato per i propri figli. Viene dunque da chiedersi se la nuova misura anti povertà, il reddito di inclusione (Rei) approvato dal Parlamento e che scatterà dal prossimo primo gennaio per famiglie con un Isee non superiore ai 6 mila euro e un patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20 mila euro, basterà a bilanciare le esistenti misure a supporto del reddito che andrà a sostituire. La misura dovrebbe riguardare 400 mila famiglie (660 mila secondo le stime del governo), per un totale di 1,7 milioni di persone (2 milioni secondo il governo). Il programma usufruirà di risorse per circa 2 miliardi quest’anno, destinate a salire a circa 2,2 miliardi l’anno a partire dall’anno prossimo.
Nell’ultimo decennio il Pil italiano si è ridotto di un quarto, la disoccupazione è raddoppiata, il tasso di povertà assoluta triplicato. Misure come il reddito di inclusione non sembrano in grado di modificare il quadro di un paese, l’Italia, che si conferma non adatto ai giovani.
Il rapper KTS Dre è stato ucciso durante una sparatoria, poco dopo l'uscita dalla prigione, mentre Indian Red Boy è stato ucciso durante una diretta Instagram. Colpito da alcuni colpi d'arma da fuori, KTS è morto poco dopo il suo arrivo in ospedale: stando a quanto si legge dalle cronache locali alcuni sospetti sono usciti da due veicoli separati e hanno cominciato a sparare in direzione del veicolo su cui si stava muovendo il rapper di 31 anni, il cui vero nome era Londre Sylvester, colpendolo numerose volte. Pare che contro KTS siano stati sparati circa 64 colpi che lo hanno colpito alla testa e in altre parti del corpo, stando a quanto scrive la NBC di Chicago che scrive come il cantante sia l'ultima vittima di una lunga scia di persone vittime di agguati da colpi d'arma da fuoco avvenuti nel weekend in città. Pare che siano circa 40 coloro che sono state colpite da proiettili e dieci di loro sono morte a causa delle ferite riportate. Il rapper non è stato colpito casualmente, stando a quanto riporta Fox 32, ma sarebbe stato colpito intenzionalmente, così come è stata colpita una donna di 60 anni che stava camminando con lui ed è stata colpita al ginocchio. Nonostante la ferita, però, la donna non è in condizioni preoccupanti, così come non sono preoccupanti le condizioni di una donna che si trovava a passare lì vicino ed è stata colpita alla bocca. Stando a quanto riportano le cronache, il rapper era fuori su cauzione per accuse relative a un arresto nell'aprile 2020. KTS Dre infatti, era stato trovato in possesso di un'arma e aveva fatto resistenza alla polizia. Ha pagato i primi 4 mila euro richiesti per una cauzione totale di circa 40 mila euro ed era uscito non senza l'applicazione di una cavigliera elettronica prima di essere ucciso.
Il rapper KTS Dre è stato ucciso durante una sparatoria, poco dopo l’uscita dalla prigione, mentre Indian Red Boy è stato ucciso durante una diretta Instagram. Il primo è stato vittima di circa 64 proiettilic he lo hanno colpito al volto e al corpo, mentre il secondo era in diretta con un amico.
L'emergenza Coronavirus ha cambiato le abitudini quotidiane del popolo italiano, che da qualche giorno è costretto a chiudersi in casa per ridurre al minimo il rischio contagio. Anche le star rispettano le direttive ministeriali e non perdono occasione per documentare la loro quarantena sui social, invitando i followers a fare lo stesso e dunque non uscire. Tra loro c'è anche Elettra Lamborghini che, nonostante si sia ritrovata a passare queste giornate di isolamento in compagnia del fidanzato Afrojack, sta affrontando un periodo davvero duro. Dopo aver messo per l'ennesima volta in mostra il grosso anello di fidanzamento all'interno delle Stories, rivelando anche degli originali calzini pizza, ieri si è data alla beauty routine.
Elettra Lamborghini si è chiusa in casa per combattere l’emergenza Coronavirus e sta approfittando della quarantena per prendersi cura di se stessa. Passa le sue giornate tra maschere viso, organizzazione del matrimonio con Afrojack e Stories su Instagram. Una delle domande più originali che le hanno fatto i fan? Le hanno chiesto se fosse incinta.
Dalla televisione al cinema. I Ditelo Voi – al secolo Francesco De Fraia, Raffaele Ferrante e Domenico Manfredi, sono i registi gli sceneggiatori (con Francesco Prisco) e i protagonisti di “Gomorroide”. La pellicola prende spunto dai loro sketch presentati nella trasmissione di Rai 2 “Made in Sud”, in cui interpretano, appunto, i Gomorroidi, parodia del film “Gomorra”, ma anche della celebre serie tv, con Salvatore Esposito e Marco D’Amore. Il trio ha riscosso un successo clamoroso e così, dopo “Vita, cuore, battito”, degli Arteteca, duo comico di punta della stessa trasmissione, ecco che arriva anche per loro l’esordio sul grande schermo. Il film racconta proprio del successo della serie tv “Gomorroide”, che ha messo addirittura in ginocchio la camorra, dato che la gente ha meno paura e gli attori sono diventati dei veri e propri miti. La situazione precipita quando, all’emittente tv che la trasmette, arrivano dei proiettili, e da quel momento inizieranno equivoci e situazioni surreali che faranno morire dal ridere. Oltre al trio, nel film ci saranno Francesco Paolantoni, Maurizio Casagrande e tantissimi altri comici. L’appuntamento nelle sale è per il 9 marzo. La camorra è in ginocchio. Il merito di questo declino è del più grande fenomeno mediatico degli ultimi anni: “Gomorroide”, un telefilm comico che prende in giro la spietata organizzazione criminale. Grazie al frizzante sarcasmo della serie, la gente ha meno paura della malavita e si ribella ai piccoli soprusi che prima subiva. Il successo travolgente del telefilm, trasforma i tre attori, interpreti dei feroci e strampalati camorristi, in vere e proprie star. Quando all’emittente televisiva viene recapitata una busta con tre proiettili indirizzata agli attori, nessuno prende veramente sul serio quell’intimidazione. Almeno finché un divertente susseguirsi di eventi ed equivoci, costringerà il trio, loro malgrado, ad entrare in un programma di protezione che li sballotterà su e giù per l’Italia. Ma la Camorra, accusata ingiustamente, non resterà con le mani in mano. Il cast completo del film è formato: Francesco De Fraia (Francesco), Raffaele Ferrante (Lello), Domenico Manfredi (Mimmo), Lavinia Biagi (Barbara), Francesco Procopio (Commissario Acampora), Titti Cerrone (Lavinia), Nicola Nocella (Padre Pio), Mariano Bruno (Totore), Carmine Monaco (Tonino), Elisabetta Pellini (Carlotta), Mirko Setaro (Maggiordomo), Gianni Ferreri (Ciruzzo), Francesco Paolantoni (Enzolone), Maurizio Casagrande (Questore), Domenico Manfredi (Don Pietro Catapano), Raffaele Ferrante (Donna Titina), Francesco De Fraia (Gennaro), Nadia Baiocchi (Serafina), Aldo Marinucci (Fratello Serafina), Maria Cinzia Mirabella (Mamma Francesco), Luca Lombardi (regista), Peppe Laurato (Aurelio), Luana Morelli (Virgilia), Antonio Furia (Mario), Anna Trieste (giornalista TG) e Pascal Vicedomini. 1. Nel 2012, esce su YouTube, la loro sit-com intitolata “Gomorroide”, parodia del film “Gomorra”, di Matteo Garrone, da cui nasce lo spettacolo teatrale “I Gomorroidi”, che in breve tempo raccoglie un grande consenso tanto di pubblico che di critica, trasformandosi in un vero e proprio tormentone dilagante sui social. 2. Le musiche del film sono state curate da Giordano Corapi, che ha giocato con le sonorità tipiche dei film di camorra, ma intrecciandole anche con musiche elettroniche e con quelle dei grandi film hollywoodiani, soprattutto di Hans Zimmer.
I Ditelo Voi, il famoso trio di comici di “Made in Sud”, sbarca al cinema con questa spassosa parodia, raccontando proprio del successo della serie tv “Gomorroide”, che ha messo addirittura in ginocchio la camorra. La situazione precipita quando, all’emittente tv, arrivano dei proiettili indirizzati agli attori, e da quel momento inizieranno equivoci e situazioni surreali.
Al giorno d'oggi le star non hanno vita facile: il popolo social infatti è sempre pronto a criticare qualunque difetto o presunto tale, senza farsi alcun problema. L'ultima celebritites presa di mira è stata Alessia Marcuzzi che dopo aver pubblicato uno scatto in costume è stata persino accusata di essere anoressica. La showgirl ha postato una foto in costume in cui mostra il suo fisico perfetto, ma in molti hanno frainteso l'immagine accusandola di essere troppo magra con commenti di cattivo gusto. Sotto la foto, che conta quasi 30mila likes, si leggono parole dure e poco carine come: "Mannaggia. Eri bella. Ora alla bellezza è succeduta la magrezza" e "Un po' di morbidezza in più non guasterebbe…." fino ad arrivare a critiche che la accusano persino di trasmettere un cattivo messaggio: "Mangia per favore! Basta con questo inno all'anoressia! Già tanta gente soffre per malattie che non si e cercata, ci mancate voi con la vostra esagerata magrezza!".
È stata accusata duramente di essere anoressica dai suoi fan: Questa volta i fan si sono scatenati senza motivo criticando la showgirl di essere troppo magra con commenti piuttosto pesanti.
Stasera si terranno gli attesissimi MTV Video Music Awards che vedranno salire sul palco del Barclays Center di Brooklyn la crème del pop mondiale, tra un'esibizione di Lady Gaga – di ritorno dopo mesi di convalescenza e lanciatissima per il suo nuovo album Artpop – che porterà per la prima volta live il singolo "Applause" uscito ufficialmente il 19 agosto, e quella di Katy Perry, altra popstar attesissima e con un album in canna, i nostalgici potranno ammirare il ritorno di una delle boyband più famose degli anni '90, ovvero quegli ‘N Sync che hanno lanciato Justin Timberlake. Ma cosa porteranno sul palco dei VMA i 5 cantanti? Quale canzone suoneranno per i fan? Lo rivela il sito di gossip PerezHilton, ma non era difficilissimo immaginarselo. Il pezzo, uno dei più amati dei fan, sarà… "Bye bye bye" e intanto che aspettate di riascoltarla live ecco il video originale
Tornano sul palco dei VMA gli ‘N Sync al completo e lo fanno con uno dei pezzi che ne li ha portati alla ribalta del panorama pop mondiale negli anni 90.
Non si va oltre lo 0-0 a Reggio Emilia tra sassuolo e Sampdoiria con i padroni di casa che fanno di tutto per trovare la via del gol. Ottima prestazione del portiere doriano Audero che salva la propria porta in diverse occasioni, ma a fine primo tempo è anche Consigli ad esaltarsi. Per la Samp il primo punto stagionale, il Sassuolo rallenta e sale a quota 4. La prima davanti al proprio pubblico inizia in salita per i neroverdi di Dionisi alla ricerca della conferma dopo il successo esterno alla 1^ a Verona. La Sampdoria si dispone ordinata e attenta e sono gli ospiti a frenare subito la voglia di passare in vantaggio dei padroni di casa. Che giocano meglio ma trovano in Audero un baluardo che riesce a difender al meglio la propria porta. Le scelte di Dionisi pagano: con il solo Caputo in avanti e un tris di trequartisti formato da Boga, Raspadori e Djuricic, i neroverdi si muovo al meglio tra le linee doriane ma mancano l'appuntamento con il gol. Prima Djuricic, poi Raspadori, quindi Maxime Lopez ci provano senza fortuna con il Sassuolo più propenso a fare la gara nei primi 45 minuti alla ricerca dei tre punti. La Sampdoria non si scompone: il 4-2-31 di D'Aversa si affida quando serve ad Audero e alle sue parate e prova a pungere, soprattutto con gli esterni. Se Quagliarella resta imbrigliato le occasioni arrivano grazie agli spunti di Candreva e Thorsby l'asse destra in cui i liguri giocano meglio. Solamente uno strepitoso Consigli a fine primo tempo evita il peggio. La ripresa inizia sul filo tessuto nel primo tempo: Sassuolo in avanti e pericoloso, Sampdoria ordinaria e guardinga. Ne paga prezzo salato lo spettacolo con i neroverdi da soli a cercare gloria in avanti. Caputo ci prova ad inizio secondo tempo, seguito qualche minuto dopo da Boga ma senza fortuna. Il risultato non si schioda dallo 0-0 iniziale, esaltando i riflessi di Audero.
Sassuolo e Sampdoria non vanno oltre lo 0-0 e avanzano adagio in classifica. Per i neroverdi è un lieve stop dopo il successo esterno al debutto, per i doriani è il primo punto della nuova stagione. Padroni di casa più pericolosi ma è Audero a salvare la porta dei liguri, superandosi davanti ai tentativi del Sassuolo.
La regina Elisabetta II ha segnato un'epoca con i suoi completi colorati e rock e, nonostante abbia raggiunto i 93 anni, continua a essere considerata una vera e propria icona di eleganza quando si parla di stile bon-ton. Sceglie sempre colori accesi e pastello, così da essere riconoscibile tra la folla, non cambia mai il modello di borsetta, ha una collezione variopinta di ombrelli trasparenti da abbinare all'outfit e osa con dei cappellini davvero originali. La sovrana non lascia mai nulla a caso e sceglie sia gli abiti che gli accessori in base al loro significato "simbolico". Insomma, ha creato uno stile tutto suo e non teme in alcun modo la concorrenza.
Avete notato che la regina Elisabetta II non indossa mai lo stesso completo per più di una volta? Secondo una regola dell’etichetta reale, infatti, non può riciclare i look ed è per questo che viene naturale chiedersi che fine facciano i suoi abiti.
Parricidi, matricidi, parenticidi. Storie di figli che uccidono i propri consanguinei. Storie di vittime e carnefici. Storie di mura domestiche ove la violenza scoppia fino a diventare assassina. Proprio all’interno delle famiglie, luoghi che dovrebbero essere di accoglienza, di incontro e capaci di conservare gli affetti più sicuri. Ma allora perché i figli uccidono? Le variabili che conducono all’omicidio di uno o di entrambi i genitori possono essere le più disparate. Per questo non può farsi un ragionamento unitario. Si rischierebbe di generalizzare dinamiche complesse che invece richiedono un’indagine nella storia personale del singolo. Ciò che è ammissibile, invece, è l’inquadramento delle evoluzioni più frequenti. Pietro Maso, Erika ed Omar, Benno Neumair, Marco Eletti, Elena Gioia, Silvia e Paola Zani. Che cosa induce un figlio ad uccidere chi l’ha generato? Come si evince dai casi saliti anche recentemente agli onori della cronaca, è possibile affermare come dietro simili gesti estremi vi siano interessi economici, la necessità di eliminare chi ostacola una relazione amorosa, il bisogno di porre fine ai contrasti familiari. Le abitudini consumistiche della società in cui viviamo molto spesso portano ad instaurare rapporti, anche all’interno della famiglia, non basati sull’amore bensì su bisogni egoistici. Un vero e proprio “consumismo di emozioni” che ha privato le nuove generazioni del culto della pazienza e del sacrificio. Dunque denaro, frustrazione, drammi familiari che sfociano in delitti efferati tra consanguinei. Figli prima che di assassini. Figli che, nella loro visione distorta, percepiscono l’eliminazione fisica del genitore (o di entrambi) come l’unico modo per eliminare il problema.
Pietro Maso, Erika e Omar, Benno Neumair, Marco Eletti, Elena Gioia, Silvia e Paola Zani. Storie di drammi familiari, di vittime e carnefici. Che cosa alberga nelle menti dei figli che uccidono? I moventi sono i più disparati ma sempre più spesso il più efferato dei crimini è commesso per denaro, per necessità di eliminare il genitore che ostacola una relazione amorosa ed il bisogno di porre fine a contrasti familiari creati dallo stesso offender.
Filippa Lagerback ha rilasciato una lunga intervista al settimanale ‘Intimità', nella quale ha parlato della storia d'amore con Daniele Bossari, che dura ormai da 16 anni. La showgirl è tornata a ribadire che il matrimonio non è nei loro piani: "È come se fossimo già sposati. Abbiamo convissuto fin dal primo giorno in cui ci siamo conosciuti, abbiamo una figlia meravigliosa e la sola idea dei tempi necessari per l’organizzazione delle nozze ci frena. Daniele e io ci scegliamo ogni giorno, ci diciamo di ‘sì' ogni giorno, e questo vale più di un ‘sì' di fronte all’altare. Ciò che conta è continuare questo viaggio insieme, che dura ormai da più di 16 anni". Ha definito, poi, il suo compagno di vita, un ottimo padre: "È un papà bravissimo, a volte fa la parte di quello severo, a volte è molto giocherellone, le porta i videogame ma anche tanti libri, le ha trasmesso la passione per la lettura. Daniele per Stella rappresenta il lato artistico, mentre io sono quella più pragmatica, bado alle cose pratiche". Filippa Lagerback ama essere presente con sua figlia, pur insegnandole a essere indipendente: "Stella sta per compiere 14 anni, quindi è più indipendente di quand’era piccola. Sono stata una mamma molto presente nella sua vita, l’ho seguita da vicino e le sono stata accanto in tutto quello che ha fatto e lo sarò anche in futuro. Mi sento di dire che ho cercato di insegnarle l’indipendenza e il significato della libertà, nonostante sia sempre lì a sorvegliarla, cercando però di non essere mai troppo invadente". Infine, ha svelato il segreto del suo rapporto con Daniele Bossari:
Filippa Lagerback si considera già sposata con Daniele Bossari e non sente il bisogno di pronunciare il ‘sì’ davanti all’altare. Dopo 16 anni d’amore, i due continuano a scegliersi ogni giorno.
Il governo e il vicepresidente del Consiglio, Matteo Salvini, promettono il taglio delle accise sulla benzina da mesi. Doveva essere il primo provvedimento in Consiglio dei ministri. Così non è stato. Ora l’obiettivo è arrivare al taglio entro la fine dell’anno, probabilmente con un decreto collegato alla legge di bilancio. Ma il principio da cui parte il governo è sacrosanto: in Italia le accise sulla benzina sono troppo alte. Nessuno stato membro dell’Unione europea, fatta eccezione per i Paesi Bassi, paga accise più alte sul carburante. L’ovvia conseguenza è che a costare di più è anche la benzina. I dati diffusi da Cargopedia e riportati dal Sole 24 Ore, relativi a circa un anno fa, mostrano come solo in Danimarca e nei Paesi Bassi si paghi di più la benzina rispetto all’Italia, che si attesta al terzo posto alla pari con la Grecia. E a influire non è tanto il costo del carburante (in media con il resto dell’Ue), quanto, proprio, l’incidenza delle accise e dell’Iva. In Italia si pagano quasi venti centesimi in più al litro rispetto a paesi come Francia, Germania, Gran Bretagna. Trenta centesimi in più rispetto alla Spagna. L’accisa è una imposta indiretta applicata sulla fabbricazione o sulla vendita di alcuni prodotti, tra cui rientra il carburante. L’Unione europea si è dotata di una regolamentazione su tutti i prodotti energetici e ha stabilito, con la Energy taxation directive, quali sono le accise minime che ogni stato membro deve applicare per disincentivare l’uso delle auto. Per quanto riguarda i carburanti, il minimo si attesta a 359 euro ogni mille litri di benzina. Ovvero 0,359 euro per ogni litro. Per il diesel il minimo è di 0,33 centesimi e per il gpl 0,125. Ogni stato membro può decidere di applicare la direttiva imponendo diverse accise, partendo dal minimo imposto dall’Ue. Così si passa da un costo di 362 euro ogni mille litri, a uno di 778. Valutando il prezzo sul singolo litro, vuol dire che ci sono paesi in cui le accise valgono 0,362 centesimi e altri in cui arrivano a incidere sul costo complessivo per 0,778 centesimi. Andiamo quindi a vedere quanto costano le accise in ogni stato membro, dividendo per fasce di prezzo e partendo da quella in cui si paga meno. Il Paese in cui le accise incidono meno sul costo della benzina è la Bulgaria (362 euro ogni mille litri con l’Iva al 20%). A seguire troviamo l’Ungheria (tra i 390 e i 406 euro), la Polonia (tra i 387 e i 449), la Romania (431), la Lituania (434) e la Spagna (tra 424 e 456 euro), unico paese tra quelli dell’ovest dell’Europa in cui l’impatto delle accise è mediamente inferiore ai 450 euro ogni mille litri. Salendo di fascia, si pagano accise leggermente più care in Lussemburgo (464 euro ogni mille litri ma con l'Iva solamente al 17%), Lettonia (476), Cipro (479), Repubblica Ceca (493), Austria (tra i 482 e i 515), Croazia (515), Slovacchia (tra i 515 e i 554), Malta (549), Estonia (563), Slovenia (576) e Irlanda (588). Sopra i 600 euro per ogni mille litri troviamo invece gran parte dei paesi occidentali dell’Ue. A partire dal Belgio, con 614 euro e l’Iva al 21%. Poi la Danimarca (619 e 25% di Iva), la Gran Bretagna (655 euro), il Portogallo (659), la Germania (tra i 654 e i 670 euro) e la Francia (683). Tutte le economie europee che fanno parte del G7, quindi, rientrano in questa fascia tra i 650 e i 683 euro ogni mille litri. Ovvero, meno di 0,70 centesimi al litro.
Il taglio delle accise sulla benzina promesso dal governo ancora non è arrivato, ma il principio su cui si basa l’esecutivo è che le accise sui carburanti in Italia sono troppo alte. E, in effetti, confrontando il dato italiano con quello degli altri stati membri dell’Ue, la conclusione è chiara: l’Italia è il Paese con le accise più care d’Europa dopo i Paesi Bassi.
Se ci fosse in Music Fanpage una rubrica in stile "Strano ma Vero" sicuramente questa notizia ne farebbe parte a pieno titolo. Sembra, infatti, incredibile a credersi, eppure in questi giorni Lady Gaga è stata sconfitta in materia di visualizzazioni Youtube da un'altra celebrità che è riuscita nel giro di pochissimo tempo a diventare un fenomeno internazionale. Si tratta del giovanissimo Justin Bieber che proprio a Youtube deve la sua fama: è stato proprio grazie ad alcuni video pubblicati sul celebre sito di condivisione dalla madre quando lui aveva appena tredici anni che la giovanissima star canadese è stata scoperta addirittura da Usher e subito messa sotto contratto dal grande rapper. Ed ora è ancora una volta Youtube a premiare Justin Bieber, o meglio i suoi fan tramite Youtube. Nonostante, infatti, la controversia che riesce sempre a sorgere con ognuno dei suoi video, Lady Gaga ha perso il suo primato di visualizzazioni online, cedendo così il passo proprio a Justin. Il video di Bad Romance, infatti, in questo momento conta 245.570.952 visualizzazioni, contro le 245.746.720 del video di Baby di Justin Bieber. Ovviamente stiamo parlando delle visualizzazioni sul canale ufficiale Vevo delle due star, escludendo i vari re-upload effettuati dai fan. Justin Bieber ha voluto ringraziare i suoi fan in merito a questa "vittoria" servendosi di Twitter come è ormai abitudine tra le star. Il giovane cantante ha dichiarato di essere molto felice e grato ai suoi fan che sin dagli esordi gli sono stati vicini dimostrandogli tanto amore, e che nonostante tutto si dichiara fan lui stesso di Lady Gaga considerandola un'artista da ammirare ed apprezzando molto i suoi controversi video.
Baby di Justin Bieber conta più visualizzazioni Youtube di Bad Romance di Lady Gaga: ma la giovane star canadese dimostra ammirazione e rispetto per la popstar italo-americana.
Anche quest'anno sulla copertina della nuova edizione del popolare videogioco FIFA 22 ci sarà Kylian Mbappé, l'attaccante del Paris Saint-Germain che nelle ultime settimane ha fatto parlare di sé per il rigore sbagliato contro la Svizzera. Nonostante l'intoppo agli Europei di calcio Euro 2020, il giocatore ha conquistato il ruolo da protagonista della confezione del videogioco calcistico che sarà pubblicato nel corso dell'autunno. Già l'anno scorso il numero 7 francese troneggiava sulla copertina di FIFA 21, che peraltro (insieme agli altri titoli di EA Sport) aveva optato per una grafica nuova e particolare, che non è piaciuta a tutti. Quest'anno la serie torna invece sui propri passi, forse per le critiche ricevute sul nuovo design ma anche per la possibilità di effettuare uno shooting in presenza come si faceva in passato e come, invece, nel 2020 non è stato possibile fare a causa della pandemia. Mbappé sarà quindi protagonista di una copertina più "classica" che solo in parte riprende le idee messe in pratica lo scorso anno, quando nel disegnare la nuova copertina i grafici di EA Sport hanno pensato a un approccio molto votato al lifestyle e alla fotografia editoriale.
Kylian Mbappé è nuovamente la star di copertina di FIFA 22, il nuovo capitolo della serie calcistica di EA Sport che sarà svelato nel corso dei prossimi giorni. Un traguardo importante per l’attaccante del Paris Saint-Germain: gli unici calciatori a comparire sulla cover di FIFA per più di un’edizione sono stati Leo Messi e Cristiano Ronaldo.
Centomila anni fa, in una grotta in Sud Africa, un uomo sfregava un pezzo di ematite, allo scopo di ridurlo in tante piccole schegge, al di sopra di una placca di quarzite; dopodiché, aiutandosi con un sasso in funzione di pestello, polverizzava le schegge; ne veniva fuori una sostanza rossa o gialla che, all'interno di una grossa conchiglia, veniva mescolata prima con del midollo osseo di animale reso fluido dal calore e, poi, con l'acqua. Infine, il prodotto veniva conservato, coprendo il tutto con una pietra. Non è difficile immaginare questo homo sapiens al lavoro, in quella che familiarmente è stata immediatamente ribattezzata la "bottega" o il "laboratorio" più antico della storia: questo perché la sabbia, che ha coperto queste due vere e proprie "cassette degli attrezzi" dell'artigiano, ha preservato perfettamente tutti i particolari necessari alla lavorazione dei pigmenti. Non è, infatti la prima volta, che gli studiosi incappano in pezzi di ocra e alcuni rinvenimenti sono datati ancora prima di quelli della grotta di Blombos; ma la visione d'insieme di tutti gli strumenti, inclusi i contenitori mai comparsi prima d'ora in nessun altro sito, è stata assolutamente una gran sorpresa per quanti hanno partecipato agli scavi. I reperti venuti alla luce, scoperti nel 2008 e descritti dai ricercatori sulla rivista Science, sarebbero la testimonianza di un momento di snodo fondamentale nell'ambito dello sviluppo evolutivo nell'uomo primitivo di capacità tecniche, in cui, come sottolineano gli autori, «l'abilità concettuale di reperire, combinare e conservare sostanze» allo scopo di migliorare le proprie tecniche o di utilizzarle nel contesto di pratiche sociali rivelerebbe un livello complesso delle facoltà cognitive.
Nella grotta di Blombos, Sud Africa, il rinvenimento di strumenti per approntare pigmenti, grosse conchiglie per conservarli, tracce di pittura.
Con le loro essenze di volta in volta fruttate, fiorite, legnose, esotiche, i profumi si insinuano nelle narici, evocando scenari lontani o focolari domestici, giardini rigogliosi o visioni sognanti. A una fragranza speciale possiamo associare un ricordo, un'emozione, un brivido fugace che vorremmo conservare in eterno nella memoria. A Firenze c'è chi ha voluto rendere omaggio al variegato universo del profumo, creando un vero e proprio tempio delle fragranze: il Museo Villoresi. Il museo si trova in via de' Bardi, in zona Oltrarno, in un palazzo storico, e consiste in un percorso di 1000 metri quadrati articolato su più livelli. Un percorso multisensoriale nato per condividere con il grande pubblico tutti i segreti delle fragranze. Attraverso mappe interattive, filmati e postazioni olfattive, possiamo scoprire storia, miti e leggende, ma anche notizie e curiosità sulla produzione e creazione delle essenze. Moltissime le essenze da annusare, da quelle speziate a quelle floreali passando per le note agrumate. Fulcro dell'esposizione è l'Osmorama, una sorta di "biblioteca degli odori" che racchiude una collezione di essenze olfattive di ogni tipo, antiche e moderne, naturali, composte e di sintesi: queste ultime includono la gamma completa degli ingredienti di nuova generazione tra cui erba tagliata, riso Basmati, acqua fresca. Completa il percorso la visita al giardino e alle terrazze, che ospitano più di 80 piante aromatiche provenienti da tutto il mondo. Tra queste, il frangipane, il patchouli o la cannella, ma anche una collezione di agrumi, che comprende bergamotto, limone e mandarino.
Inaugurato a Firenze nel giugno 2019, il Museo Villoresi è un’attrattiva imperdibile per chi vuole conoscere il meraviglioso mondo dei profumi. Un viaggio multisensoriale nel cuore delle fragranze, tra postazioni olfattive, giardini botanici e piante aromatiche. Fiore all’occhiello l’Osmorama, vera e propria “biblioteca” degli odori.
Manca pochissimo all'inizio delle ferie e, anche se la maggior parte dei "comuni mortali" sono ancora alle prese con gli ultimi giorni di lavoro, le star si stanno godendo le vacanze già da un po'. Tra quelli che sono partiti di recente, non potevano mancare i novelli sposi Heidi Klum e Tom Kaulitz che, dopo aver pronunciato il fatidico sì in gran segreto, hanno pensato bene di volare in Italia, per la precisione a Capri, per godersi la nuova vita da marito e moglie. La modella ha preferito non mostrare l'abito scelto per le nozze ma in luna di miele sembra non poter fare proprio a meno dei look total white in stile sposina, anche perché, secondo alcune indiscrezioni la coppia avrebbe intenzione di rinnovare i propri voti d'amore con una festa favolosa sull'isola. Heidi Klum si è sposata per la terza volta, è diventata la moglie di Tom Kaulitz, il chitarrista dei Tokyo Hotel ma ha preferito organizzare una cerimonia privata, rivelando alla stampa di aver pronunciato il fatidico sì con qualche mese di ritardo. A differenza di molte star di fama internazionale, la modella ha preferito non mostrare l'abito da sposa, creando un alone di mistero sul look sfoggiato nel suo giorno speciale. Oggi, però, in viaggio di nozze a Capri sta indossando solo vestiti total white. Secondo alcune indiscrezione, i due novelli sposi avrebbero intenzione di sposarsi per la seconda volta con una favolosa festa sull'isola, come lascerebbe intendere uno dei recenti post social della modella, nel quale ha scritto "Preparativi per il matrimonio". Per ora, però, non è confermato nulla, si tratta solo di supposizioni. WORKING ON TAN AND WEDDING/TO DO LIST 🤗❤️🌞👙 A post shared by Heidi Klum (@heidiklum) on Jul 23, 2019 at 10:14am PDT
Heidi Klum e Tom Kaulitz si sono sposati in gran segreto qualche mese fa ma solo negli ultimi giorni sono partiti per il viaggio di nozze. Attualmente sono a Capri, dove la modella, che aveva preferito non mostrare l’abito delle nozze, sta sfoggiando solo look total white in pieno stile sposina.
Il giorno del matrimonio è il più importante della vita di una donna poiché da quel momento in poi inizia per loro una nuova vita. Chi non ha mai fantasticato su un evento tanto importante? Una delle cose più desiderate dal sesso femminile è avere un abito bianco incredibile, capace di lasciare senza fiato. Quelle che sono in procinto di sposarsi ma che non sanno ancora che modello scegliere possono chiedere consiglio all'astrologia. Ecco l'abito da sposa ideale per ogni segno zodiacale. Ariete – Abito da sposa corto L'ariete è un segno estremamente dinamico, non sta mai fermo e non intende farlo neppure il giorno del matrimonio. E' proprio per questo che l'abito bianco ideale per le donne nate in questo periodo dell'anno è un modello corto, che gli permette di muoversi liberamente e di non inciampare in gonne lunghe o strascichi. Toro – Abito da sposa in tulle Il toro invece ama tutto ciò che è classico e tradizionale. Le donne di questo segno sognano fin da quando sono bambine di indossare un abito bianco in tulle per il matrimonio, di quelli con il bustino aderente e la gonna da principessa. Gemelli – Abito da sposa colorato Le gemelli sono creative, comunicative e, se arrivano al matrimonio, è perché lo vogliono davvero. Coglieranno però l’occasione per esprimere tutto il loro brio attraverso un abito sopra le righe, diverso da quello tradizionale in bianco. Per loro non c’è nulla di meglio che un vestito coloratissimo, capace di mettere il buon umore a tutti. Cancro – Abito da sposa in pizzo
Siete in procinto di sposarvi ma non sapete ancora quale abito fa per voi? Lasciatevi consigliare dall’astrologia. Dai vestiti da sposa corti a quelli colorati, dagli abiti a sirena a quelli con le balze, passando per i modelli da sposa in pizzo, in tulle o con bustier, ecco il modello perfetto per ogni segno zodiacale.
La sua passione per gli anni '70 e per il look di quegli anni è assolutamente evidente in tutti i suoi tiktok, ma il motivo per cui Rose Van Rijn sta ottenendo un successo strepitoso sulla piattaforma di condivisione è un altro: la ragazza assomiglia in modo impressionante a Lady Diana, la celebre principessa di Galles scomparsa in un incidente stradale lasciando milioni di ammiratori preda di un lutto globale che dal lontano 1997 non è ancora stato del tutto elaborato. Chioma biondo platino e occhi di un azzurro smagliante – Rose sta raccogliendo un numero esagerato di fan che la considerano addirittura una sorta di reincarnazione di Lady D. In effetti la ragazza sfoggia da mesi nei suoi video e nelle sue foto una pettinatura esageratamente anni '70, che già mesi fa aveva attirato l'attenzione dei primi spettatori per la sua somiglianza con l'acconciatura di Diana Spencer. Sul profilo TikTok di Van Rijn non sono rare le clip nelle quali la ragazza si mostra all'opera con lo spray, e tutte ottengono in cambio centinaia di migliaia di visualizzazioni interessate.
Appassionata di look anni ’70, la tiktoker Rose Van Rijn è diventata virale sulla piattaforma di condivisione video di origine cinese per la sua somiglianza con Diana Spencer, venuta a mancare in seguito a un incidente stradale nel 1997. Tra i suoi video non mancano omaggi diretti alla celebrità scomparsa e i commenti commossi degli ammiratori.
La foto del bacio tra Shakira e Piquè ha confermato il gossip internazionale più seguito degli ultimi mesi. Dopo vari pedinamenti dei paparazzi in cerca dello scoop la cantante colombiana e il calciatore del Barcellona sono stati immortalati in intimità, confermando il loro amore. Ora Shakira ha postato sulla sua pagina di Twitter una foto che la ritrae abbracciata a Piquè e sotto c'è anche un messaggio: "Ecco il mio sole", la dedica richiama l'ultimo singolo della colombiana Sale el sol. Lo stesso calciatore del Barcellona pochi giorni fa in un'intervista ha dichiarato di essere innamorato: "Attraverso un momento molto felice, non so se il migliore della mia vita, ma sicuramente uno dei più belli. Mi sto godendo ogni istante e spero di proseguire così. Gioco nel miglior club del mondo e nella migliore nazionale. Sono felice. E sono anche innamorato. Tutto va molto bene". A dire che le prime voci sul gossip partirono proprio quando su Twitter Piquè posta una foto con Shakira, una fotografia del tutto innocente che li ritrae in gruppo con altre persone, ma è bastata ad alimentare le voci sul flirt. Ormai la storia d'amore tra i due sembra una cosa seria ma la cantante colombiana paga le conseguenze del suo amore. Da quando si è diffusa la notizia dell'amore tra Shakira e Piquè i dirigenti del Real Madrid, squadra storicamente rivale al Barcellona, hanno deciso di eliminare il tormentone Waka Waka dalla selezione musicale che risuonava durante le partite delle merengues!
La cantante colombiana Shakira su Twitter posta una foto con Piquè con tanto di dedica per il calciatore.
Nella casa del Grande Fratello, continuano gli alti e bassi tra le coppie. Procede ad intermittenza, la relazione tra Chicca e Giovanni. La loro crisi ha avuto inizio lunedì scorso quando, nel corso della diretta, è stato improvvisato un test di compatibilità. Interrogata da Vladimir Luxuria, la Rocco ha affermato di vedersi mamma entro un anno. Questa dichiarazione ha spiazzato Giovanni, che successivamente ha affermato: “Non è stata una sensazione piacevole, mi sono trovato nella condizione come se dovessi promettere qualcosa al pubblico. Sto vivendo bene qui dentro con Chicca, ma il fatto di dover per forza accontentare qualcuno, di dare delle risposte a qualcuno fuori, a me non è piaciuto e mi ha creato un po’ di pensieri e turbamenti”. Ai dubbi di Giovanni è seguita una sauna durante la quale i due hanno provato a chiarire le reciproche posizioni. La gieffina gli ha chiarito che era solo un gioco e che lei si vede mamma, indipendentemente da lui. Le parole, però, non sono bastate a portare chiarezza tra i due. La tensione si è acuita a tal punto da far decidere alla Rocco di andare a dormire da sola in giardino. “È tornato nel mood ‘Giovanni prime settimane’, quello che usa tanto la testa e poco le sensazioni e le emozioni. La ragione secondo me dovrebbe essere utilizzata il meno possibile in questa vita, bisogna vivere di petto e di pancia." Intanto, come se Chicca non fosse già abbastanza confusa, è arrivato il videomessaggio di Valentina a gettare altra benzina sul fuoco. L'ultima eliminata l'ha invitata a non farsi sfruttare da Giovanni, che a suo dire si fingerebbe legato a lei solo per arrivare in finale. Sono diversi i gieffini che danno ragione a Valentina e non credono nella sincerità di questo sentimento più volte sbandierato. Roberto, ad esempio, ha dichiarato: “Giovanni dovrebbe gestire meglio questa cosa, è come se si trovasse in un luogo in cui non si è recato con le sue gambe. Quello che penso io, con un po’ di malizia, è che una volta fuori di qui uno da una parte e una dall’altra." Ha aggiunto, poi, che al posto di Masiero avrebbe già messo in atto un "fugone". Anche Fabio ha provato a far comprendere a Chicca che forse tende a correre troppo, dicendole che 50 giorni di conoscenza sono davvero pochi per pensare di mettere su famiglia: “50 giorni mamma? Attenzione, è tanto quello che hai detto."
Al Grande Fratello continuano gli alti e bassi tra Chicca e Giovanni. Masiero è rimasto spiazzato dalle dichiarazioni della Rocco che ha affermato di vedersi mamma entro un anno. Tra i due ha avuto inizio un periodo di crisi.
Ha aperto un lungo capitolo sui tre aborti che le hanno segnato la vita nel corso degli anni, ma Valeria Marini tiene a smentire i rumors su una sua nuova gravidanza circolati in questi giorni. La showgirl stellare non ha mai detto di essere incinta e rettifica la presunta gravidanza dichiarata a gran voce da alcuni giornali e siti web. La neo-moglie di Giovanni Cottone dichiara all'Ansa: "Il desiderio di maternità c'é e spero che si realizzi ma non l'ho mai dichiarato a nessuno." Valeria ha accolto con sorpresa la notizia da un settimanale, che ha dedicato la copertina alla sua maternità mai svelata: In tanti anni non è certo la prima volta che mi capita di vedermi attribuire cose che non ho mai detto. Sul lavoro può succedere, ma su una cosa così personale no. Certo, uno può ipotizzare, ma attribuirmi annunci che non ho mai fatto, no. Chiarito il capitolo maternità parla dei suoi numerosi progetti futuri:
Se Valeria Marini fosse incinta resterebbe, almeno per il momento, una cosa privata. La showgirl smentisce le prime pagine di alcuni settimanali che hanno riportato una dichiarazione mai fatta sull’attesa di un bebè.
Con Robert De Niro nel cast, Manuale d'Amore 3 si appresta a diventare un successo internazionale. L'attesissimo terzo capitolo della serie cinematografica diretta da Giovanni Veronesi verrà infatti distribuito anche sul mercato inglese col titolo "The Ages of Love". L'annuncio fu fatto già in fase di pre-produzione quando De Niro venne scritturato per la parte: allora si usò la traduzione letterale del titolo "Manual of Love 3", che ovviamente era inadeguata dal momento che gli altri due capitoli della serie non hanno superato i confini oltreoceanici. Ora invece si punta all'estero, e la presenza dell'attore americano, assieme a un'altra star internazionale quale è Monica Bellucci, servirà sicuramente a dare grosso slancio alla promozione. Il titolo inglese fa riferimento all'argomento trattato dal film, quello delle età dell'amore. In "Giovinezza" Riccardo Scamarcio è un giovane in procinto di sposarsi che verrà coinvolto in una passionale storia d'amore da una donna irresistibile, Micol (Laura Chiatti). In "Maturità" Carlo Verdone interpreta il ruolo di un uomo sposato e fedele da 25 anni che si concede una scappatella con una donna (Donatella Finocchiaro) che comincerà a perseguitarlo. In "Oltre" Robert De Niro è un professore americano vedovo trasferitosi a Roma: intratterrà una relazione con Monica Bellucci, figlia del custode del palazzo (Michele Placido), che gli farà ricordare cosa significa essere amati di nuovo. Nel backstage di Manuale d'Amore 3 Robert De Niro parla di come sia stato difficile per lui recitare in italiano, che non è la sua lingua madre nonostante le origini italo-americane dell'attore. L'attore americano fu il primo a terminare le riprese, tanto è vero che il film fu presentato alla stampa ancora in produzione lo scorso ottobre a Roma con la partecipazione di tutto il cast e i produttori. Il film in uscita nelle sale italiane il 25 febbraio 2011 non ha ancora una data di rilascio sul mercato estero: ma in testa all'articolo potete vedere il trailer di Manuale d'Amore 3 in inglese col titolo The Ages of Love.
Il nuovo film di Giovanni Veronesi, terzo capitolo della serie, verrà distribuito sul mercato internazionale grazie alla presenza di attori come Robert De Niro e Monica Bellucci.
Dopo aver attraversato il globo 3675 volte nel corso della sua vita, questo jet bianco e blu sarà temporaneamente disponibile come spazio di vita unico. Situato vicino all'aeroporto Schiphol di Amsterdam, questo aereo in disuso è stato trasformato in un hotel pop-up per soggiorni temporanei ma con tutti i comfort di una struttura di lusso. Airbnb e KLM hanno lavorato insieme per realizzare una trasformazione senza precedenti: un velivolo da 366 metri quadrati, luminoso grazie a 116 finestre, oggi accoglie un ampio soggiorno, una camera da letto matrimoniale, due letti per bambini, due cucine e otto bagni di piccole dimensioni. Viene fornito con Wi-Fi, un tostapane, macchina per il caffè, comode sedie di prima classe, una console da gioco e una finestra della cabina di guida panoramica gigante.
Un appello a tutti gli appassionati di aerei: allacciate le cinture per questo incredibile aereo trasformato in un hotel pop-up per soggiorni davvero speciali.
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata a Fanpage.it da Luca, frontaliere di Domodossola, ieri si trovava sul treno rimasto bloccato nella galleria del Sempione. "Salve sono un frontaliere di Domodossola che lavoro a Briga e ieri 08/04/2020 come tutti i giorni dopo lavoro sono andato a prendere il treno BLS a Briga (CH) delle 17:22 per ritornare a Domodossola a casa. Solo che dopo 8 minuti dalla partenza ci trovavamo in mezzo al tunnel del Sempione al Km 10 e qualcosa è andato storto; si è iniziato a sentire un forte rumore e materiale andare sopra al nostro treno iniziando così a tremare tutta la carrozza come se dovesse deragliare , d’istinto noi passeggeri ci siamo buttati per terra a ripararci. Ma dopo qualche secondo il treno ha subito inchiodato fermandosi nel bel mezzo della galleria. Si è subito sentito un forte odore di bruciato provenire dall’esterno, e un vetro di una carrozza si è rotto. Dopo 20 minuti annunciano che il pantografo si era rotto completamente. Dopo però il silenzio totale… Il treno dopo un’ora ha esaurito le batterie di riserva e si spegne definitivamente rimanendo al buio all’interno di una galleria senza aver più notizie di quello che stava succedendo. Dopo un’ora e mezza si iniziano a intravedere i primi tecnici, capotreno e controllori alle prese per capire cosa fosse successo e iniziare a togliere il materiale caduto sotto al treno e a ripararlo ma senza successo anche con l’aiuto dei soccorsi arrivati con un treno diesel da Briga. Dopo 2 ore e 20 minuti all’interno del treno senza sistema di aerazione iniziava a mancare aria, in più eravamo con le mascherine e i soccorsi arrivati si stavano preoccupando ESCLUSIVAMENTE del treno e non dei passeggeri che erano da diverso tempo all’interno delle carrozze… dopo peró si sono svegliati e ci hanno fatto scendere facendoci fare un pezzo di marciapiede che costeggiava il treno guasto fino ad arrivare al loro treno di soccorso sprovvisto di carrozze chiuse ma adibito solo per il soccorso e manutenzione del treno e non per passeggeri!!…infatti ci hanno caricato sopra tutti ammassati come animali senza tener conto delle distanze. Pensavamo di essere già sulla via della partenza ma no! Cosa hanno pensato di fare? Provare a trainare fuori anche il nostro treno guasto, ma dopo 20 minuti di tentativi mentre eravamo tutti ammassati in piedi sul loro treno e arrivati a 3 ore di distanza dal guasto hanno deciso che eravamo forse più importanti noi del loro bellissimo trenino verde delle alpi Bls e siamo finalmente usciti fuori dopo 3 ore e mezza di agonia. Ci hanno portato al binario a Briga e fatto scendere ma non c’era polizia ne dottori che potessero accertarsi della nostra salute NIENTE!.. ci hanno subito fatti salire su un altro treno sostitutivo e alle 21 30 siamo arrivati a Domodossola.
Luca ci scrive per raccontarci la sua disavventura nel treno rimasto bloccato nella galleria del Sempione, ieri pomeriggio, 8 aprile. “Inammissibile tenere 3 ore e mezza 200 persone all’interno di una galleria in più con il pericolo di contagio coronavirus”.
L'autunno è arrivato nel pieno della sua stagione con gli alberi che perdono le foglie e ricoprono le strade con romantici tappeti di foglie colorate e mentre gran parte dell'Italia è alle prese con misure restrittive che costringono di nuovo tra le mura domestiche, la soluzione per combattere questa malinconia in casa può arrivare dalle piante che non hanno solo una funzione estetica ma hanno vari benefici, che vanno dalla purificazione dell’aria fino ad un sonno qualitativamente migliore. Sono tante idee disponibili sul web per sfruttare gli spazi verdi all’interno della propria abitazione, dove ormai siamo costretti a passare sempre più tempo. Solo su Pinterest, il motore di ricerca visiva con base a San Francisco dove trovare idee da mettere in pratica nella vita quotidiana, dall'ispirazioni per la casa allo stile e tanto altro ancora, le ricerche per “piante invernali” in Italia sono aumentate del 75%. L'autunno è la stagione migliore per scoprire la bellezza e i colori della natura. Passeggiando per le strade delle città si viene colti dal fascino romantico e malinconico delle foglie che cadono, gli alberi che si spogliano e ricoprono le vie con tappeti di foglie variopinte. Così il desiderio di portare la natura in casa è forte, soprattutto considerando che le piante invernali sono in grado di resistere alle basse temperature e non necessitano della luce solare per mantenersi vigorose e sempre verdi. Inoltre, grazie a vasi o apposite griglie, possono essere posizionate a varie altezze e in diversi punti della casa. Pinterest, il motore di scoperta visiva, fornisce ad esempio miliardi di idee per l’home decor e la vita di tutti i giorni, come la scelta delle piante per fare del proprio appartamento il giusto habitat naturale. E soprattutto in questo periodo di emergenza che costringe molti in casa, creare un piccolo angolo di natura, un’oasi verde, in casa propria può essere la soluzione per combattere questa malinconia autunnale.
L’autunno è arrivato nel pieno della sua stagione con gli alberi che perdono le foglie e ricoprono le strade con romantici tappeti di foglie colorate e mentre gran parte dell’Italia è alle prese con misure restrittive che costringono di nuovo tra le mura domestiche, la soluzione per combattere questa malinconia in casa può arrivare dalle piante che non hanno solo una funzione estetica ma hanno tanti altri benefici.
E’ delle ultime ore un voce che vorrebbe la produzione di un album di “duetti” che portano la firma di Michael Jackson che sarebbe messo sul mercato per scopi benefici ad un’associazione che presto nascerà in memoria del Re del Pop. La notizia è stata data dal tabloid britannico Mirror, secondo il quale ci sarebbe diversi nomi di spicco che avrebbero dato l’Ok alla loro collaborazione: Madonna, Britney Spears, Beyoncé e Justin Timberlake. Mentre la produzione del disco sarebbe affidata a Michael Blakey, già noto per aver ideato negli anni Novanta una particolare tecnica per i duetti virtuali, il Forensic Frequency Separation Software. In realtà non è la prima volta che circolano voci simili: già successivamente alla morte del Re del Pop, si diceva che Janet Jackson fosse venuta in possesso di un disco rigido contenente un centinaio di brani mai pubblicati, compresi alcuni duetti di Michael con Akon, Ne-yo e con Will.i.am dei Black Eyed Peas.
L’album sarebbe prodotto a scopi umanitari e vedrebbe le presenze anche di Beyoncè e Justin Timberlake.
Non bisogna essere per forza dei "rodrigueziani" doc per difendere Belen in una circostanza come questa, anzi penso sia più che naturale intervenire in un dibattito che appare sin da principio alquanto sterile. Non stiamo parlando solo della nuova tinta di Belen Rodriguez, sebbene sia stato un ottimo spunto di argomentazione negli ultimi giorni, bensì della reazione pubblica al gesto. Nemmeno il tempo di gioire per il risultato ottenuto, che la nota showgirl ha dovuto sorbirsi offese gratuite per la nocività dell'ammoniaca in stato interessante. Una madre snaturata insomma, che invece di pensare al benessere del suo bambino, pensa a lanciare un nuovo look. E a niente è valso il tentativo di recupero misto a sfogo postato successivamente su Facebook, perchè se anche non ci fosse stata ammoniaca nella tinta, il pretesto era ormai stato servito su un piatto d'argento per poterlo ignorare. Bene o male purchè se ne parli, ed è davvero così per personaggi famosi ed esposti come Belen, anche quando sembra poi che alla fine niente di eclatante sia stato detto. La demonizzazione forzata di determinate vite famose e privilegiate è a volte inopportuna, vieta qualsiasi tipo di libera espressione e pare sfoci, come in questo caso, in attacchi gratuiti anche poco rispettosi.
Sta facendo molto discutere la polemica sorta intorno alla nuova tinta di Belen Rodriguez, rea di averla condivisa su Facebook senza pensare alla nocività dell’ammoniaca in stato interessante. Ed è in queste circostanze che ci si ferma a pensare che ogni pretesto è buono per andarle contro.
È da oltre un decennio che le sorelle Kardashian sono diventate delle star dei social, hanno raggiunto la notorietà grazie al reality dedicato alla loro famiglia e da allora di strada ne hanno fatta. Ad oggi possono essere considerate tutte influencer e imprenditrici, sono state capaci di costruire veri e propri imperi che portano i loro nomi e, a giudicare dal successo che continuano a riscuotere, il pubblico sentirà parlare ancora per molto di loro. Il dettaglio a cui negli anni non hanno mai rinunciato? La passione per i ritocchi e per i filtri. Nelle ultime ore la più grande, Kourtney, ha deciso di sovvertire le regole, non avendo paura di mostrarsi al naturale. Kourtney Kardashian sta passando qualche giorno di vacanza a Palm Springs a casa di mamma Kris Jenner e, forse complice il relax, ha pensato bene di mostrarsi in una versione inedita. Dimenticate i filtri e il fotoritocco (spesso con qualche piccolo errore), la sorella maggiore di Kim ha deciso di immortalarsi "al naturale". Ha indossato un costume cut-out rosso della collezione Kylie Swim, un modello sgambatissimo con degli audaci tagli sui fianchi e il reggiseno col ferretto che ha messo in risalto la silhouette. Ha poi tenuto i capelli bagnati e il viso libero dal trucco. Nonostante abbia compiuto 42 anni, la maggiore delle sorelle Kardashian vanta una forma fisica impeccabile.
Kourtney Kardashian è in vacanza con mamma Kris Jenner e, complice il relax, ha deciso di dire addio a filtri e fotoritocco. Sui social non ha avuto paura di mostrarsi “al naturale”, immortalandosi in costume con il corpo “reale” in primo piano.
La campagna vaccinale si è ormai allargata a tutte (o quasi) le fasce d’età. Le dosi vengono somministrate anche ai più giovani, persino i minorenni, in tantissime Regioni. E l’apertura delle vaccinazioni agli under 60 nell’ultimo mese ha riguardato tutti i vaccini, anche AstraZeneca e Johnson & Johnson, nonostante la raccomandazione dell’Aifa di inoculare quelle dosi solamente a chi ha più di 60 anni. In realtà, però, sono tantissime le dosi di AstraZeneca somministrate a persone tra i 20 e i 50 anni, così come sono tante (in proporzione a quelle totali inoculate) le dosi di Johnson & Johnson andate a 50enni, 30enni e anche alla fascia 12-19 anni. Mentre per quanto riguarda Pfizer e Moderna, entrambi sembrano andare un po’ a tutte le fasce d’età senza grosse distinzioni, anche se dovrebbero essere privilegiati soprattutto i più giovani. Dal primo maggio al 5 giugno in Italia sono state somministrate 17.594.005 dosi, di cui 13,67 milioni di Pfizer, 3,09 milioni di AstraZeneca, 2,34 milioni di Moderna e 817mila di Johnson & Johnson. La parte del leone la fa quindi Pfizer, azienda che fornisce molte più dosi delle altre: elemento di cui tenere conto per capire a chi vengono somministrate le dosi. Così come bisogna tener conto del fatto che le fasce d’età che hanno ricevuto più vaccini in questo lasso di tempo sono quelle di 60enni e 50enni, seguite a distanza da 70enni e 40enni. Grazie anche all’ingente quantità di dosi consegnate, il vaccino di Pfizer viene somministrato a tutte le fasce d’età in maniera abbastanza uniforme. Prevalgono soprattutto 60enni, 50enni e 40enni, essendo queste le fasce a cui sono state somministrate più dosi nell’ultimo periodo. Così come sono tantissime le somministrazioni ai 70enni in proporzione al numero totale di dosi inoculate a quella fascia d’età. Per quanto riguarda Moderna, invece, sono molte le dosi somministrate agli over 90: poi si scende progressivamente per le altre fasce fino ai 60 anni, mentre aumentano – sempre in proporzione – le dosi Moderna somministrate ai 50enni. Ma un nuovo calo si registra per 40enni e 30enni. Poche anche le somministrazioni per i 20enni e per la fascia 12-19. Il vaccino AstraZeneca è raccomandato a chi ha più di 60 anni, ma in realtà molte Regioni lo somministrano a persone di qualsiasi fascia d’età. Infatti, sempre considerando le proporzioni tra le dosi consegnate dei diversi vaccini, sono pochissimi gli over 80 che ricevono questo siero e il numero non cresce più di tanto neanche per i 70enni. Molte, invece, le somministrazioni ai 60enni. Ma non solo, perché anche i 40enni, i 30enni e i 20enni hanno ricevuto tantissime dosi di AstraZeneca, nonostante l’invito a non somministrarle a queste persone. Complici, sicuramente, sia gliopen day che si sono svolti in tante Regioni, sia i richiami per chi – soprattutto nel personale scolastico – aveva ricevuto la prima dose di questo vaccino ormai circa tre mesi fa. Di fatto, agli under 60 solamente nell’ultimo mese sono state somministrate 1,4 milioni di dosi AstraZeneca, quasi la metà di quelle totali di questo siero, facendo emergere come sia stato privilegiato solo in parte l’utilizzo per gli over 60.
Circa la metà dei vaccini di AstraZeneca e Johnson & Johnson somministrati nell’ultimo mese sono andati a persone under 60, nonostante la raccomandazione dell’Aifa di evitare l’inoculazione di questo siero a chi avesse un’età inferiore ai 60. Molte dosi soprattutto ai 40enni e anche ai giovanissimi dai 12 ai 19 anni.
Il conto alla rovescia è inesorabile ed ormai alla data fatidica mancano davvero così pochi giorni da poter essere considerati come un ammasso di ore, nemmeno troppo consistente. Elisabetta Canalis è pronta al grande passo con Brian Perri che, come da lei stessa annunciato pochi giorni fa, si terrà in una tenuta sarda mai usata per cerimonie, dal valore storico, dove i preparativi per la cerimonia vanno avanti da giorni e di cui lei si sta occupando in prima persona (ecco come sarà il suo abito da sposa). Si tratterà quindi di una delle cerimonie dell'anno, dopo che l'anno scorso, di questi tempi, raccontavamo altre nozze illustri, quelle di Belen Rodriguez e Stefano Di Martino, i quali tra l'altro saranno presenti alle nozze dell'amica Elisabetta. Ma pare che questi giorni non siano scanditi da grande tensione, o meglio che Eli sia comunque serena rispetto all'ansia prevedibile prima dei fiori d'arancio.
Conto alla rovescia partito per le nozze di Elisabetta Canalis e Brian Perri. Ma l’ex velina non rinuncia agli ultimi scatti prima dei fiori d’arancio ed è bellissima più che mai.
Levante è pronta alla svolta impegnata, come si suol dire per artisti giunti a un determinato grado di maturazione artistica che gli conceda idealmente di affrontare certe specifiche tipologie di temi. In realtà un tempo preciso non esiste, ma l'artista siciliana ha deciso che deve essere questo. E così venerdì 5 aprile uscirà "Andrà tutto bene", un lavoro nel quale la cantante mette tante cose, riflessione sul tempo che stiamo vivendo, pareri sulla modernità e sui fatti più cogenti e urgenti della modernità, dal caso Cucchi all'immigrazione, fino al problema del clima. In un'intervista rilasciata ad Andrea Laffranchi sul Corriere della Sera Levante parla così: «Parlo a me stessa, alla donna che immaginavo di diventare. Non me lo aspettavo. Viviamo un futuro senza memoria, abbiamo dimenticato fatti incresciosi che ora tornano, si ripropone la destra fascista ed estrema che comunica solo odio». Rispetto a questa idea di esporsi politicamente, dire come la si pensi su un determinato argomento delicato, Levante prende a modello la scelta di colleghi che in questi mesi si sono esposti palesemente, elogiandoli: "In molti vedo paura di perdere il consenso. L’impegno politico dell’artista è malvisto. In questi mesi quando ho detto la mia sui social la risposta è stata spesso “pensa a cantare”. So che con questa canzone mi ficcherò nei guai. Però c’è anche chi si espone. Vedi Emma con la frase sui porti da aprire o la canzone dei Negramaro sui migranti".
La cantautrice sta presentando il suo nuovo lavoro discografico “Andrà tutto bene”, nel quale non ha paura di interrogarsi su alcuni temi delicati del presente. In un’intervista al Corriere si racconta e torna anche sull’esperienza di X Factor: “Non lo rifarei, è stata un’edizione in cui ho sentito violenza”.
A quasi 30 anni dall’uscita, "Ritorno al futuro", il film cult del 1985, diretto da Robert Zemeckis e interpretato dai grandissimi Michael J. Fox e Christopher Lloyd, riserva ancora sorprese. No, non stiamo parlando delle famose Nike presenti nella pellicola, che saranno in vendita dal 2015, ma di un particolare che sarà sfuggito alla maggior parte di voi e che adesso vi sveleremo. Se ben ricordate, nel 1985, Marty McFly (Michael J. Fox) viene svegliato, improvvisamente, durante la notte dal Dottor Emmett Brown (Christopher Lloyd) per assistere ad un imperdibile esperimento che si terrà in un centro commerciale. Il nome della struttura è “Twin Pines Mall”, cioè “Centro Commerciale dei Pini Gemelli”, come potete vedere nella foto che segue. L’esperimento, però, come ben sapete, fallisce miseramente e Doc rispedisce lo sfortunato Marty nel lontano 1955. Qui, dopo essere scappato dai terroristi libici che hanno ucciso lo stesso Doc, ovviamente non trova il centro commerciale, bensì il ranch di Mr Peabody, chiamato “Twin Pines Ranch” (“Il Ranch dei Pini Gemelli”). Successivamente, Marty, a causa del suo abbigliamento e atteggiamento, è scambiato per un alieno ed è costretto a fuggire, ma proprio mentre tenta la fuga, abbatte uno dei pini gemelli con l'auto.
A quasi 30 anni dalla sua uscita, il film cult di Robert Zemeckis riserva ancora qualche curiosa sorpresa che, quasi sicuramente, vi sarà sfuggita guardando il film.
"Frozen 2 – Il segreto di Arendelle" ha esordito col botto al box office italiano. Nella sua prima settimana di programmazione, il film d'animazione Disney ha superato i 7,6 milioni di euro. Uscito mercoledì 27 novembre, ha incassato quasi 6,9 milioni solo nel fine settimana e ha già conquistato le famiglie. Lo scopo è raggiungere "Il Re Leone", ad oggi il più grande incasso di sempre per un film d'animazione. Dietro al kolossal che vanta nella versione italiana le voci di Serena Rossi e Serena Autieri, troviamo Woody Allen: viaggia a distanza il suo "Un giorno di pioggia a New York", che però ha portato a casa un buon risultato con oltre 1,2 milioni di euro e 188mila presenze in sala. In terza posizione si piazza "Cetto c'è, senzadubbiamente", forte degli oltre 4 milioni incassati finora. Tiene bene Roman Polanski, che ha superato i 2,2 milioni di euro con "L'ufficiale e la spia", mentre è praticamente un flop l'esordio del bellico "Midway". "Frozen 2 – Il segreto di Arendelle" è un successone anche negli Usa, dove il film è uscito una settimana prima (il 22 novembre) ed è stato agevolato dal tradizionale ponte festivo del Giorno del Ringraziamento. Negli Stati Uniti, il film ha già incassato 287.573.344 dollari, mentre il totale globale ammonta a 738.573.344 dollari. Da notare che negli Usa sono ostracizzati sia Woody Allen che Polanski, a causa di noti scandali: "Un giorno di pioggia" e "L'ufficiale e la spia", benché siano tra i migliori titoli dell'anno, non sono usciti oltreoceano.
Grande partenza per il film d’animazione Disney, che s’impone nel box office italiano così come in tutto il mondo: a livello globale ha già incassato 738 milioni di dollari. Dietro, il film di Woody Allen Un giorno d pioggia a New York e il nostro Antonio Albanese con Cetto c’è, senzadubbiamente.
Su Spotify presto le nuove uscite musicali potrebbero diventare un'esclusiva degli utenti abbonati. A diffondere l'indiscrezione la redazione del Financial Times che nelle ultime ore ha pubblicato un articolo in cui evidenzia la volontà della nota piattaforma di streaming di limitare l'accesso ai nuovi bravi ai soli abbonati Premium. Al momento dall'azienda non è arrivata alcuna conferma circa i rumor che sono stati però confermati anche da una fonte anonima ai giornalisti di The Verge. Ad oggi l'accesso all'interno catalogo di Spotify è offerto anche agli utenti free, con la sola differenza che per ascoltare la musica sull'app sono costretti a visualizzare banner pubblicitari ed interruzioni pubblicitarie tra una canzone e l'altra. In futuro però Spotify potrebbe cambiare strategia e sarebbe già in trattativa con una serie di major discografiche, tra cui Universal, Sony e Warner, per rinnovare le licenze necessarie a trasmettere la musica in streaming con una serie di novità che limiteranno l'ascolto dei nuovi bravi agli account che non acquistato l'abbonamento mensile proposto del servizio. Se le indiscrezioni diffuse dalla nota testata giornalistica dovessero venir confermate, dunque, in futuro alcuni brani e album potrebbero diventare un'esclusiva degli utenti abbonati al servizio Premium.
Su Spotify presto le nuove uscite musicali potrebbero diventare un’esclusiva degli utenti abbonati. A diffondere l’indiscrezione la redazione del Financial Times.
Si chiama Sewan grass, o meglio Lasiurus scindicus, la pianta asiatica che è in grado di assorbire il piombo dai terreni inquinati bonificandoli. Ecco cosa c'è da sapere su questa pianta e sulla pratica chiamata fitorisanamento, un'ottima soluzione per recuperare la terra che inquiniamo. Lo studio sulla bonifica. L'inquinamento del suolo e dell'acqua da metalli pesanti è un problema mondiale che gli esperti stanno cercando di risolvere con rimedi possibilmente a basso costo. Gli scienziati hanno testato le capacità della pianta Lasiurus scindicus per capire se potesse essere utile nell'ambito della tecnologia chiamata fitorisanamento. Gli esperti hanno così testato per 105 giorni la pianta Lasiurus scindicus, piantata in vasi contenenti terra contaminata. Le quantità di metalli pesanti sono state verificate dopo 45, 65, 85 e 105 giorni analizzando le foglie e le radici della pianta. I dati raccolti hanno dimostrato la capacità della Lasiurus scindicus di assorbire i metalli pesanti e di essere dunque adatta ad essere sfruttata nei processi di fitorisanamento per ripristinare i suoli contaminati dal piombo. Lasiurus scindicus, cos'è. La Lasiurus scindicus, conosciuta anche come Sewan grass, è una pianta di origine asiatia e africana che si trova per lo più in regioni aride, dove vive anche vent'anni. È alta un metro, un metro e mezzo, le sue foglie sottili e setose sono lunghe anche 10 centimetri e il frutto che produce è una cariosside, quello per esempio delle Graminacee.
Gli scienziati hanno testato la capacità della pianta Lasiurus scindicus, conosciuta anche come Sewan grass, di assorbire i metalli pesanti, in particolare il piombo, dai terreni inquinanti. Vediamo insieme cos’è il fitorisanamento, a cosa serve e perché è così importante la salute dei nostri terreni.
"Io dico sempre di essere guarita nel momento in cui ho scoperto di essere malata, perché ho accettato subito la patologia inconsapevolmente. Ancora oggi tutti mi chiedono come faccio a stare così bene". A parlare è Elena Martignago, di Fanzolo, piccolo comune di circa duemila anime in provincia di Treviso, che a soli 16 anni combatte già una dura battaglia contro una forma aggressiva di tumore, il linfoma di Hodgkin, ma che non ha perso la voglia di vivere e la spensieratezza della sua età. Soprattutto, non ha smesso di sognare il suo futuro e di lavorare per realizzare i suoi sogni. Per questo ha anche aperto un canale YouTube, dove con i suoi video ha deciso di condividere con il mondo della Rete le difficoltà della sua patologia e di aiutare tutti quelli che si trovano nella sua stessa situazione. Come ha raccontato a Fanpage.it, il suo calvario è cominciato a febbraio dello scorso anno, quando ha avvertito malessere e qualche linea di febbre. "Avevo sempre un po' di febbre, ma io non gli avevo dato troppo peso – ha raccontato Elena -. In quel periodo avevo appena cominciato lo stage per l'alternanza scuola-lavoro e quindi pensavo fosse solo stress e stanchezza. Ma ogni mese la febbre ritornava sempre, fino al 10 maggio, il giorno del mio compleanno, quando il mio papà ha deciso di farmi fare delle analisi del sangue. Tutti i valori però erano sballati. Ci siamo allarmati e la mia dottoressa ci ha mandati d'urgenza in pediatria all'ospedale di Padova, dove mi hanno fatto una serie di esami, tra cui anche una biopsia, il prelievo di un linfonodo sotto al braccio, da cui è emersa la diagnosi, che ho avuto infine il 3 giugno: era un linfoma di Hodgkin. Da lì è stato tutto di corsa, ancora non riesco a realizzare che siano passati tutti questi mesi". Il Linfoma di Hodgkin è una forma di tumore che si origina dalle cellule linfoidi normalmente presenti nel sangue, nel midollo osseo, nei linfonodi e in molti altri organi, ed è una delle forme di cancro più frequenti nella fascia di età tra i 15 e i 35 anni. Quando Elena l'ha scoperto era già al quarto stadio, per cui è stata sottoposta immediatamente ad un primo ciclo di chemioterapia. "Ho cominciato le cure dopo 3 giorni dalla diagnosi. Ho smesso di andare a scuola, frequentavo il secondo anno dell'istituto di estetica, e mi hanno detto che avrei dovuto fare ben 6 cicli di chemio perché il linfoma era molto avanzato. A breve dovrei cominciare il quinto. Trascorro le mie giornate studiando a casa per tenere il passo con i miei compagni di classe e facendo dei video che condivido sul mio canale YouTube".
La storia di Elena Martignango, di Fanzolo, in provincia di Treviso, che ha aperto un canale su YouTube per condividere la sua battaglia al linfoma di Hodgkin al quarto stadio e per aiutare quanti come lei sono nella stessa situazione: “Avevo solo un po’ di febbre, pensavo fosse stress poi è arrivata la terribile diagnosi. Da grande vorrei diventare una make-up artist e lavorare nel settore della moda: farò di tutto per realizzare questo sogno”.
Cosa ci fa Maurizio Pizzagalli schierato tra i ballerini del programma satirico Scorie, condotto dalla "iena" Elena Di Cioccio? Semplice, reduce dal successo del titolo Il più bello d'Italia 2009, stava cavalcando la cresta dell'onda per avere popolarità. Com è giusto che sia, Elena ha cominciato a scherzare sulla sua bellezza e sulle proposte indecenti che avrebbe ricevuto per riuscire a sfondare nel mondo dello spettacolo. Beh almeno per ora le proposte le sta facendo più che riceverle e la fortunata è Ramona Amodeo. Sul trono rosa di Uomini e Donne molti sono i dubbi sul suo reale interesse a trovare una compagna proprio per questo affiatamento con le telecamere che lo accompagna già da un pò, oltre alla presenza scomoda di un'agenzia. Le critiche di Ramona a Maurizio non hanno però smontato le sue intenzioni e continua a difendere il suo sgabello con molta determinazione, la stessa con la quale lo vediamo in questo video.
Maurizio Pizzagalli, il più bello d’Italia 2009, prima di corteggiare Ramona Amodeo è stato anche nel balletto di Scorie.
Un poliziotto della scorta di Matteo Salvini è risultato positivo ai test per la ricerca del nuovo coronavirus. A riportare la notizia Adnkronos, che spiega come il poliziotto contagiato, un agente che si occupa della sicurezza del leader della Lega, non sia stato in contatto con Salvini nell'ultimo periodo e di non essere salito in auto con lui. Il poliziotto è risultato positivo dopo essere stato sottoposto agli accertamenti come da protocollo e una volta arrivato il responso degli esami, anche i suoi colleghi sono stati sottoposti a quarantena in isolamento, come previsto, per quattordici giorni. Appresa la notizia della positività al CoVid-19 di un agente della sua scorta Matteo Salvini ha detto di sentirsi tranquillo e, qualora fosse necessario, di essere pronto a sottoporsi a sua volta ai test, per verificare se abbia contratto il virus. Nei suoi confronti non è stata disposta alcunn provvedimento precauzionale perché, si ribadisce, l'agente infetto non è entrato a contatto con il leder della Lega. "Sto bene, non sono mai entrato in contatto con il ragazzo della polizia, farò tutto ciò che le autorità mi chiederanno di fare, come qualsiasi altro cittadino" ha scritto Matteo Salvini in un post pubblicato sui social network. Il leader della Lega rivolgendosi agli utenti ha chiarito: "Chi riesce a fare polemica anche su una malattia, in alcuni casi arrivando ad augurarmi la morte, non merita risposta, al massimo un sorriso". E ha aggiunto: "Grazie per i tanti messaggi, adesso mangio piselli, pomodori e carne cruda, poi torno al telefono con sindaci e medici in prima linea contro il virus".
Son o in quarantena i colleghi del poliziotto della scorta di Matteo Salvini, risultato positivo al coronavirus. Tutti resteranno in isolamento per quattordici giorni. Il leader della Lega, che non è in quarantena, ha detto all’Adnkonos di sentirsi tranquillo e che, se necessario, è pronto a sottoporsi ai test.
Aggiornamento: Il premier spagnolo Mariano Rajoy ha sciolto il Parlamento catalano e ha annunciato che il prossimo 21 dicembre si celebreranno le elezioni in Catalogna. Tra le misure approvate dal governo di Madrid c'è anche la "destituzione del governatore catalano Carles Puigdemont, del suo vice, Oriol Junqueras, e dei consiglieri del governo autonomo". "In virtù del voto, costituiamo la Repubblica catalana come stato indipendente e sovrano, di diritto, democratico e sociale". Dopo quasi un mese di tira e molla tra Barcellona e Madrid, con un voto a scrutinio segreto e sfruttando l'assenza delle opposizioni – che hanno deciso di abbandonare l'Aula – il parlamento catalano ha deciso di votare a favore dell'indipendenza della regione autonoma – proposta da Junto per Sì e Cup – nonostante la minaccia di commissariamento da parte del governo centrale. Così, oggi, venerdì 27 ottobre, si apre in Spagna una profondissima crisi politica che molto probabilmente andrà a riverberarsi anche oltre i confini nazionali. Da settimane il premier spagnolo Rajoy sta paventando l'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione spagnola, uno strumento legislativo che prevede il commissariamento e la destituzione dei vertici istituzionali delle regioni che si ribellano alla legislazione iberica. Rajoy la scorsa settimana ha offerto una sorta di risoluzione pacifica al presidente catalano Puigdemont: in caso di indizione delle elezioni anticipate e revoca della dichiarazione di indipendenza, il commissariamento sarebbe stato congelato. Nonostante alcune indiscrezioni avessero fatto intendere che il presidente catalano stesse per cedere alle pressioni di Madrid, Puigdemont in realtà non ha mai preso seriamente in considerazione l'offerta di Rajoy perché intenzionato a sancire la validità del referendum dello scorso primo ottobre e della relativa indipendenza della regione autonoma. E così, dopo aver posticipato per giorni una reazione netta alle richieste di Madrid, oggi il parlamento catalano ha votato formalmente la dichiarazione di indipendenza unilaterale, (70 voti a favore, 10 contrari e due astensioni) dando luogo all'inizio del percorso di secessione dalla Spagna. A distanza di pochissimi minuti dal voto, migliaia di persone si sono ritrovate nella piazza davanti al Parlament e hanno accolto con un boato di gioia la notizia, agitando le bandiere dell'indipendenza. I deputati, tutti in piedi, hanno cantano l'inno nazionale Els Segadors e, subito dopo che la presidente Carme Forcadell ha annunciato l'adozione della dichiarazione d'indipendenza, hanno gridato in Aula: "Visca Repubblica" (Viva la Repubblica). In mattinata il premier Mariano Rajoy ha assicurato davanti al Senato che il governo destituirà il presidente catalano Carles Puigdemont, il vicepresidente Oriol Junqueras e tutti i membri del Governo con i poteri straordinari che gli saranno concessi oggi dalla camera alta con l'approvazione del 155. In seguito alla votazione, il premier spagnolo ha twittato: "Chiedo a tutti gli spagnoli di stare tranquilli. Lo Stato di Diritto restaurerà la legalità in Catalogna".
Il Parlamento catalano ha votato la dichiarazione unilaterale di indipendenza dalla Spagna e proclamato la nascita della Repubblica catalana. La notizia è stata accolta con un boato di gioia dagli indipendentisti presenti in piazza. Il governo di Madrid ha destituito i vertici (tra cui Puigdemont) e sciolto il Parlamento catalano: le elezioni sono state indette per il 21 dicembre.
Prima i mille musicisti che hanno creato quello che è stato l'evento mediatico di questi ultimi giorni, suonando ‘Learn To Fly' dei Foo Fighters per convincere la band di Dave Grohl a tornare a suonare a Cesena durante il loro prossimo tour italiano, poi la grossa eco mediatica internazionale, con la maggior parte dei siti musicali enon che hanno riportato l'impresa, e infine la risposta della band, che prima ha condiviso il video dei 1000, poi ha scritto un ‘Ci vediamo a Cesena' fino a diffondere proprio il video in cui Dave ‘Davide' Grohl ha promesso un viaggio a Cesena, senza dare, però, tanti dettagli su quello che potrà essere. Insomma, per ora c'è una promessa, ma non si sa ancora se e quando la band tornerà a esibirsi. Non potevano non rispondere, i Foo Fighters, dopo il successo dell'operazione e in Italia a ringraziare i ragazzi di Rockin' 1000 ci pensa anche l'etichetta della band, la Sony Italia, che tramite il proprio Presidente e Ceo ha voluto ribadire i complimenti e l'appoggio all'iniziativa. Con un post su Facebook, infatti, l'etichetta ha parlato di ‘enorme valore simbolico' per chi lavora nella musica, sottolineando come siano la dimostrazione che il rock può essere ‘ancora una forma straordinaria di aggregazione e di passione'. Il Presidente di Sony Music Italy Andrea Rosi ringrazia ‪#‎Rockin1000‬
Anche la Sony, etichetta dei Foo Fighters ha voluto esprimere l’apprezzamento per l’impresa di Rockin’ 1000 che ha portato mille peresone, appunto, a suonare contemporaneamente ‘Learn To Fly’ per convincere la band a tornare a suonare a Cesena.
“La forza mentale distingue i campioni dai quasi campioni”, questo è probabilmente il più celebre motto di Rafael Nadal. L'Italia del CT Roberto Mancini, nel suo processo di ricostruzione dopo la non partecipazione ai Mondiali del 2018, è partita dall’aspetto psicologico e dal senso di gruppo. Questa squadra ha sempre creduto in qualcosa di grande fin dall’inizio e non ha mai mollato, soprattutto nei momenti di difficoltà, proprio come Nadal, uno dei più grandi uomini non solo del tennis ma anche dello sport. Per entrare nella leggenda bisogna sempre confrontarsi con i migliori; se infatti gli Azzurri hanno eliminato il Belgio, primo nel ranking FIFA, adesso toccherà alla Spagna. Questa sfida farà di Italia-Spagna la partita più giocata tra due Nazionali europee tra Campionati Europei e Coppa del Mondo. Italia e Spagna si sono incontrate nove volte in precedenza tra Europei e Mondiali, con gli Azzurri che hanno vinto in quattro occasioni e la Roja in una (4N). L’Italia ha però battuto la Spagna solo due volte negli ultimi 14 confronti (7N, 5P): vittoria per 2-1 in amichevole nel 2011 e il più recente successo per 2-0 agli ottavi di Euro 2016, con i gol di Giorgio Chiellini e Graziano Pellè. Un dato molto curioso è che per il quarto torneo Europeo consecutivo le due Nazionali si incontrano nella fase ad eliminazione diretta, con la Roja che ha passato il turno nel 2008 e ha vinto la finale di Euro 2012, prima che gli Azzurri la eliminassero nel 2016. La formazione italiana arriva a questa sfida, dopo un percorso semplicemente impeccabile: ha infatti vinto tutti e cinque i match giocati a Euro 2020 ed è l’unica squadra tra le quattro rimaste con il 100% di successi. Solo nella Coppa del Mondo del 1990 gli Azzurri hanno registrato più successi in un singolo grande torneo internazionale (sei), mentre la sola Nazionale europea a vincere ciascuno dei primi sei match in uno dei maggiori tornei internazionali è stata l’Olanda, in occasione del Mondiale 2010 in Sudafrica, quando perse poi contro la Spagna in finale. Pur mantenendo la concentrazione massima per questo match, è impossibile non cominciare a sognare un posto in finale. Se da un lato la Spagna ha vinto il torneo in ciascuna delle ultime due occasioni in cui hanno raggiunto le final-four (nel 2008 e nel 2012), dall’altro gli Azzurri hanno superato il turno in nove delle precedenti 11 occasioni, tra cui tutte le ultime quattro con la più recente ad Euro 2012 quando poi persero la finale contro la Spagna (0-4).
Italia-Spagna, semifinale degli Europei 2021 a Wembley, diventa la sfida più ricorrente tra due nazionali considerando Europei e Mondiali. Le Furie Rosse sono un avversario ostico per gli azzurri, che hanno vinto solo due degli ultimi 14 precedenti. E quando la Spagna arriva in semifinale, continua fino in fondo.
Facebook potrebbe aver "accidentalmente" rivelato negli ultimi anni alcune informazioni personali a soggetti terzi, in particolare inserzionisti pubblicitari. A rivelare la notizia è stato il Wall Street Journal e a sostenere la tesi è Symantec, società specializzata in sicurezza informatica, che ha rivelato che i soggetti "terzi", oltre ad avere accesso alle informazioni personali come profili, fotografie e chat, potrebbero aver avuto la capacità anche di postare messaggi. Symantec ha stimato che le applicazioni affette da questo problema siano oltre 100.000 ma che potenzialmente potrebbero essere centinaia di migliaia le applicazioni colpite: "Fortunatamente, queste terze parti potrebbero non essersi rese conto della loro capacità di accedere a queste informazioni", sostiene Nishant Doshi di Symantec, la società di sicurezza ha comunque avvertito Facebook sin dalla seconda settimana di Aprile. Facebook ha fatto sapere di aver indagato sulla questione e di essere giunta alla conclusione che si tratti di un problema di poca importanza:
Symantec ha scoperto una falla di sicurezza in oltre cento mila applicazioni di Facebook. A rischio i dati degli utenti.
E’ stata la prima Bond Girl ad incantare 007/Sean Connery e il mondo intero, con le sue curve mozzafiato, incorniciate dal bikini bianco in “Agente 007 – Licenza di uccidere”, del 1962. Da allora, la splendida Ursula Andress ha girato circa 40 film e partecipato a 12 tra serie e film tv, non perdendo mai il suo immenso fascino. Ha lavorato con alcuni dei più grandi attori al mondo – Elvis Presley, Frank Sinatra, Jean-Paul Belmondo, Orson Welles, Alain Delon – e ha iniziato la sua carriera cinematografica con il nostro Steno, per poi spiccare il volo verso mete internazionali. La diva è nata a Ostermundigen, in Svizzera, il 19 marzo 1936, e già a 17 anni lasciò la sua città per lavorare come fotomodella. La passione per la recitazione e il mondo del cinema esplode l’anno successivo, nel 1954, quando la Andress esordisce nella commedia “Un americano a Roma”, accanto ad Alberto Sordi. La sua fenomenale bellezza e il suo magnetismo non passano inosservati, facendo passare probabilmente in secondo piano il talento, e Piero Costa la vuole per il drammatico “La catena dell’odio”(1955) e Steno la richiama per “Le avventure di Giacomo Casanova”(1955), seguiti dalla partecipazione alla serie tv “Thriller”(1962). Il 1962 è l’anno che le regala la fama internazionale, grazie al film “Agente 007 – Licenza di uccidere”, con Sean Connery. Il regista Terence Young, infatti, la sceglie per il ruolo di Honey Ryder, cercatrice di conchiglie il cui padre è stato ucciso dal dottor No, cattivo della pellicola interpretato da Joseph Wiseman. Diventa, così, la prima Bond Girl in assoluto e il ruolo le fa vincere anche il Golden Globe nel 1964 come Migliore attrice debuttante. Gli anni ’60 proseguono con “L’idolo di Acapulco”(1963) di Richard Thorpe con Elvis Presley, l’avventuroso “La dea della città perduta”(1965) di Robert Day, “L’uomo di Hong Kong”(1965) di Philippe De Broca e “La decima vittima”(1965) del nostro Elio Petri. Nello stesso periodo, conosce il regista John Derek e lo sposa, girando con lui anche il film “Un bacio per morire”(1966), mentre l’anno dopo, è sul set di “James Bond 007 – Casino Royale”, una parodia della saga di 007, diretta dai registi John Huston, Kenneth Hughes, Val Guest, Robert Parrish, Joseph McGrath. La Andress interpretata il ruolo della spia milionaria Vesper Lynd, accanto allo 007 interpretato da Peter Sellers. Oltre alla sua conclamata bellezza, l’attrice ha modo di mostrare anche la sua verve comica nella commedia “Colpo da 500 milioni alla National Bank”(1970), di Peter Hall. Successivamente, partecipa al film western “Sole rosso”, del suo pigmalione Terence Young e poi inizia per lei un periodo di totale immersione nella commedia sexy italiana con pellicole come “L’infermiera”(1975) di Nello Rossati, “Due cuori, una cappella”(1975) di Maurizio Lucidi, con Renato Pozzetto e Agostina Belli, “Spogliamoci così, senza pudor”(1976) di Sergio Martino e “Le avventure e gli amori di Scaramouche”(1976) di Enzo G. Castellari. Naturalmente, la critica non li apprezza molto, ma regalano alla Andress ancora più popolarità nel nostro paese. Nel 1977, decide di virare verso il thriller con “Doppio delitto”, di Steno, dove recita accanto a Marcello Mastroianni.
Il ruolo di Honey Ryder in “Agente 007 – Licenza di uccidere” è rimasto nella storia del cinema, ma la splendida Ursula Andress, in seguito, ha girato altri 40 film e 12 tra serie e film tv, molti dei quali in Italia, lavorando con tantissimi grandi attori – da Elvis Presely ad Alain Delon – e,ad 80 anni, il suo fascino è sempre immenso.
Il posto auto condominiale Il posto auto condominiale è la croce e la delizia di ogni condominio, soprattutto quando non ci sono posti sufficienti per tutti. La soluzione per tutti problemi che sorgono in relazione al parcheggio non è data dal legislatore (almeno in massima parte) e al fine di integrare il quadro normativo (ed avere un canovaccio utile) è possibile richiamare i principi indicati dalle diverse sentenze che si sono succedono nel tempo. E' opportuno sottolineare che i posti auto possono derivare dalla legge (imposti ex lege) ed essere quelli obbligatoriamente esistenti al momento della realizzazione della costruzione, (vedi legge n. 1150 del 1942 art. 41 sexies, legge n. 765 del 1967, art. 18) oppure possono essere dei posti auto derivanti dall'uso diverso di un altro bene condominiale (come ad esempio un cortile). La differenza tra le due ipotesi si nota e si percepisce nel momento in cui occorre individuare come accertare e costituire o tutelare il diritto al parcheggio dell'auto. Quando il diritto al parcheggio deriva dalla legge, e lo spazio adibito a parcheggio esiste, ma non è stato a tale scopo destinato, il proprietario defraudato potrà agire contro il costruttore o il proprietario dell'area destinata a parcheggio per vedersi riconosciuto il diritto di avere il posto auto. Con la precisazione che l'effettiva esistenza di spazi destinabili a parcheggio è l'unica condizione per il riconoscimento giudiziale del diritto reale al loro uso da parte degli acquirenti delle singole unità immobiliari del fabbricato. L'azione giudiziale diretta al riconoscimento del diritto al parcheggio può avere come oggetto soltanto le aree che siano state destinate allo scopo di cui si tratta nei provvedimenti ablativi all'edificazione, senza la possibilità di ubicazioni alternative o diverse.
La Cassazione del 12.6.2017 n. 14581 ha affermato che accertato il vincolo di destinazione di uso a parcheggio su alcune aree queste sono vincolate a tale uso, sia che il venditore si sia riservato il diritto di proprietà, sia se il venditore non si sia riservato il diritto di proprietà. Il diritto di uso a parcheggio deve intendersi esteso all’intera area anche se tale diritto a parcheggio dovrà essere contenuto nei limiti di quanto spetta a ciascun condomino.
A 33 anni Troy Deeney – une leggenda coi colori del Watford – ha deciso di raccontare la sua storia, un'infanzia difficile fatta di abusi e minacce da parte del padre adottivo ma anche di emancipazione e riscatto. Anzi, di redenzione, come recita il titolo della sua autobiografia "Redemption" che in Inghilterra sta già avendo molto successo. L'educazione violenta ricevuta lo ha portato a ricordare il giorno in cui ha viaggiato su un auto rubata con uno spacciatore rinchiuso nel bagagliaio o di quando era costretto a vedere i maltrattamenti che subivano i suoi fratelli più piccoli e sua madre Emma, "la persona più forte che conosca". In estate il destino ha voluto che vestisse la maglia del Birmingham, la città in cui è cresciuto e non a caso la squadra del cuore di suo padre: "Il calcio è il mio alter ego: mi permette di essere voluto e accettato, quando l'insicurezza di non essere abbastanza bravo e di non essere voluto deriva dall'abbandono del mio padre biologico". Ecco perchè Deeney ha sempre amato Paul Anthony Burke, l'uomo che lo ha adottato e che continua a chiamare papà anche se lo picchiava. "Ucciderò tua madre, poi ucciderò te e te e te", indicando i fratelli minori Ellis e Sasha. È questo uno dei passaggi più forti del libro di Deeney, che si apre descrivendo un padre fuori controllo che ha scontato una condanna per diversi reati e che quando è tornato a casa – dopo quello che Deeney pensava essere un viaggio di lavoro – minacciava quotidianamente tutta la sua famiglia. Paul Anthony Burke (considerava un segno di rispetto essere chiamato con il suo nome completo) era un uomo violento, a cui piaceva intimidire le persone, fisicamente e psicologicamente: "Alcuni dei suoi amici hanno guadagnato tanti soldi con il crimine, ma lui non li ha mai voluti. Gli piaceva solo essere rispettato, godeva quando entrava in un pub e la gente faceva la fila per offrirgli da bere o esclamava «F*ck, c'è Burkey»". Deeney era 19enne e aveva appena iniziato la sua carriera calcistica quando visse uno dei momenti che lo hanno segnato forse più di tutti: "Mio padre era venuto a prendermi da una partita in trasferta a Northampton con una Mercedes blu. Sapevo che non possedeva una macchina ma soprattutto che non aveva neppure superato l'esame della patente. In ogni caso sono salito e lui teneva la musica ad alto volume. Ci siamo fermati in una stazione di servizio per fare benzina e quando il motore si è spento ho sentito strani rumori provenire dal bagagliaio. Mio padre mi disse che c'era ragazzo rinchiuso lì dentro, uno spacciatore della nostra tenuta che doveva dei soldi a un suo amico. Ero inorridito ma mio padre mi rassicurò dicendo che l'aveva nutrito e stava bene, che l'avrebbe liberato così da obbligarlo a saldare il debito". La madre di Deeney, Emma, decise di lasciarlo ed era talmente spaventata da non rivelargli l'indirizzo della casa in cui avrebbe vissuto con i suoi figli. Un giorno Burke li trovò che giocavano a casa di un amico e li costrinse a mostrargli dove abitavano. "Mamma ha aperto la porta abbastanza casualmente, poi ho visto la sua espressione trasformarsi in terrore: non dimenticherò mai quello sguardo. Mio padre ha iniziato a tirarle pugni, io sono intervenuto e ho cercato di mettermi in mezzo a loro. Gli ho detto di calmarsi ma era fuori controllo. Un mio amico ha bussato alla porta per chiedermi se sarei uscito a giocare ma ha visto la situazione e lanciato l'allarme. La polizia è arrivata e ha sfondato la porta d'ingresso prima di arrestarlo". Paul Anthony Burke non era il padre biologico di Deeney e morì nell'estate del 2012 di cancro esofageo. Durante il funerale, in una scena surreale, il calciatore ricorda di aver riconosciuto il suo papà biologico intento ad organizzare i canti per il rito funebre. Era lì in quanto amico del fratello più giovane di Burke: "Era l'ultima fottuta persona che volevo vedere ma dal momento che mia madre non faceva storie, sono rimasto zitto". Ha abbandonato lui e i suoi fratelli quando erano appena nati e da allora non ha mai mostrato interesse per loro, ecco perchè nel libro lo considera semplicemente un "donatore di sperma". Quel rifiuto e l'idea che il suo padre biologico non lo volesse spiega non solo perché ha passato la vita a cercare di adattarsi, ma anche perché è rimasto vicino a Burke, la figura paterna che lo ha sostituto e che amava nonostante lo picchiasse. Paul Anthony Burke era un membro dello Zulus, la società di hooligan di Birmingham City, e portava Deeney alle partite casalinghe meno ostili allo stadio "St Andrew's". Deeney ha lo stemma della squadra tatuato sulla gamba e quando è arrivato in estate a parametro zero dopo 11 anni al Watford e oltre oltre 600 partite in carriera, ha pubblicato un post su Instagram che recitava "Ce l'abbiamo fatta, papà. Questo è per te" con un cuore spezzato e uno intero. "Tutti lo avrebbero invidiato parlando di suo figlio che giocava per il Blues. Non è stato un padre modello, ma sono sicuro che è ancora qui e spesso mi protegge". A post shared by Troy Deeney (@t_deeney) Fu proprio a Birmingham, durante il periodo più buio della sua vita nell'estate del 2012 alla morte di Burke, che Deeney capì di dover cambiare. Era stato appena in carcere per 10 mesi dopo aver partecipato ad una rissa e lì iniziò la sua maturazione: ha iniziato a leggere di più, l'opinione pubblica lo considerava un calciatore moderno, è entrato in terapia che ancora prosegue per superare i traumi dell'infanzia, è stato celebrato per i suoi 200 gol in carriera ed è diventato anche una delle voci più autorevoli del movimento che sta combattendo il razzismo nel calcio. Cominciò a capire perché si era comportato così e perchè il calcio lo aveva salvato: "Il football mi ha permesso di togliere la maschera di problemi che avevo vissuto".
L’ex capitano del Watford è passato in estate al Birmingham, la città in cui ha avuto un’infanzia difficile e squadra del cuore del suo padre adottivo a cui ha dedicato la nuova maglia. Un uomo che minacciava di morte lui e la sua famiglia, che picchiava la madre e rendeva partecipe il figlio dei suoi sequestri di persona.
Una mostra attesissima quella che ha aperto al pubblico le porte del Palazzo Reale di Milano il 24 settembre: in pochissimi giorni migliaia di visitatori trepidanti hanno affollato le sale della sede espositiva meneghina che fino al 16 febbraio ospita Pollock e gli Irascibili. Jackson Pollock protagonista, sia per il numero di dipinti esposti sia per la sua personalità carismatica rispetto al gruppo, ma insieme a lui grandissimi nomi: Mark Rothko, Willem de Kooning, Barnett Newman, Franz Kline, Sam Francis, Hans Hofmann e altri irascibili. Con questa designazione, nel 1950, furono appellati dall’Herald Tribune i firmatari della lettera inviata al presidente del Metropolitan Museum di New York il quale, organizzando un’importante mostra dedicata all’arte contemporanea americana, escluse dagli invitati gli autori che avevano sviluppato il nuovo linguaggio pittorico dell’Espressionismo Astratto. La mostra di Milano ospita circa 50 capolavori (molti dei quali visionabili nella gallery in fondo alla pagina), realizzati tra gli anni ’30 e gli anni ’60, provenienti dal Whitney Museum, il quale, a differenza del Met, sin dagli esordi della Scuola di New York ha scommesso sulla nuova pittura acquisendo le opere degli Irascibili. Il Palazzo Reale offre in questi mesi un panorama completo di uno stile artistico che fu rottura col passato, modernità, sperimentazione; uno stile che rivoluzionò la pittura americana e quella del resto del mondo, interpretando la tela come uno spazio per la libertà di pensiero e di azione dell’individuo. Con l’Espressionismo Astratto si realizza una tappa fondamentale della storia dell’arte: si entra nella vera modernità e si assiste al passaggio di testimone dell’innovazione artistica dall’Europa all’America, dove, a differenza di quanto accadeva nel Vecchio Continente, non c’era un’invadente tradizione artistica da scavalcare a fatica. I rettangoli di colore fluttuanti di Rothko, le sgocciolature di Pollock, le superfici monocrome di Newman, le pennellate turbolente di de Kooning, i segni violenti di Kline, tutto questo, e di più, è in mostra oggi a Milano; tutto questo è nato a New York 70 anni fa, tra clamori, critiche e successi, e ha avuto un’influenza di portata enorme: gran parte della pittura di oggi non esisterebbe senza l’Espressionismo Astratto. Sarebbe errato, d’altro canto, sostenere che questo stile non ha, a sua volta, subìto delle influenze: le tradizioni cui esso si rifà sono principalmente due, l’arte astratta e il surrealismo. Pur nella gamma differenziata di approcci e risultati – si va dalla gestualità impetuosa del dripping o della pennellata ritmica alla accurata stesura cromatica per ampie campiture – l’Espressionismo Astratto (definito, a seconda dei casi, action painting o color field) venne subito presentato e percepito come un fenomeno coeso. Ciò che colpiva e allarmava era anche ciò che affascinava, e che affascina tuttora, cioè l’aspetto casuale dell’esecuzione, la spontaneità, l’apparente assenza di controllo e, ancora, l’uso espressivo delle linee, del colore, del gesto e l’abbandono dei tradizionali metodi compositivi dell’immagine a favore di una pittura all-over, che cioè ricopre tutta la superficie del quadro, non crea gerarchie tra una zona e l’altra della tela, ma la riempie con tessiture e moduli più o meno ripetitivi. L’Espressionismo Astratto divenne sinonimo di libertà e, anche per questo, arte americana per eccellenza.
Il Palazzo Reale di Milano espone i capolavori della Scuola di New York: opere e autori fondamentali che hanno cambiato la storia della pittura e dell’arte tutta.
Dopo il periodo difficile che ha vissuto in seguito alla rottura con la sua fidanzata storica Selena Gomez è tempo per il Re del Pop Justin Bieber di continuare la sua vita, che le fan lo vogliano oppure no. Nel web circola la voce, confermata dall'autorevole DailyMail.co.uk che il giovane artista sia attualmente impegnato in una frequentazione con una ragazza inglese 17enne, all'anagrafe Ella-Paige Roberts Clark. Lei vive a Norfolk ed ha una vera passione per la musica, tanto che stando alle parole dei suoi compagni di scuola, viene descritta come "ambiziosa", una che "ha sempre saputo che avrebbe sfondato nel mondo dell'arte prima o poi". Il gossip è iniziato al concerto londinese di Justin Timberlake a Kentish Town, in quell'occasione Bieber è entrato proprio con la "misteriosa brunetta", anche se con pochi minuti di distanza per depistare i paparazzi. Non è passato inosservato però che ad accompagnare Ella-Paige siano state le guardie del corpo di Justin. Lei stessa, conscia dello scalpore che sarebbe derivato dall'aver trascorso una notte "wild" con JB, ha subito cinguettato ai suoi followers di non credere a tutto quello che dicono i giornali. [View the story "Justin Bieber nuova fidanzata?" on Storify]
Nel web circola la voce, confermata dall’autorevole DailyMail.co.uk che il Re del Pop stia frequentando con una ragazza inglese 17enne Ella-Paige Roberts Clark. Lei, giovane e ambiziosa cantante in erba, nega qualsiasi legame con Bieber, ma le foto che li immortalano raccontano una realtà ben diversa.
Un'antica tradizione celtica vuole che le donne possano fare la proposta di matrimonio agli uomini solo il 29 febbraio, in un parco di Dublino. L'anno bisestile (Leap Year, titolo originale della pellicola) porterà fortuna agli sposi e alla donna che farà l'ardita proposta al fidanzato. Anna (Amy Adams) un'arredatrice di interni aspetta da quattro anni la fatidica proposta dal fidanzato, ma quando lui parte per un viaggio a Dublino, lei si decide a seguirlo per sorprenderlo con la proposta di matrimonio tanto attesa, proprio il 29 febbraio. Una tempesta le renderà difficile la missione, come l'incontro con il bel gestore di una locanda Declan (Matthew Goode). Annand Tucker, regista inglese, non ha diretto molti lungometraggi famosi, la cosa interessante è che quei pochi che ha diretto erano film fuori dal comune come Shop Girl prodotto da Steve Martin con l'investigatore annoiato di Bored To Death Jason Schwartzman come protagonista. Strano quindi che si sia dato alla commedia romantica, una commedia che si svolge quasi tutta nella fredda Irlanda (un Inglese che racconta l'Irlanda, anche pericolosa come scelta) e che non si vergogna di mostrare l'aspetto duro e i modi a volte poco gentili degli abitanti del luogo. Amy Adams è cresciuta dopo il successo in cucina di Julie & Julia al fianco della signora Oscar Meryl Streep, e anche in questo caso è reginetta della casa e della cucina, prestata per l'occasione ad una locanda tradizionale nella campagna irlandese, dolce come sempre, tinta di rosso e per questo schernita da Declan, l'uomo che si frapporrà fra la protagonista e la sua mania per la pianificazione. Matthew Goode ottimo nelle vesti di rude ragazzo delle scogliere dal cuore ferito, si conferma un attore migliore di molti altri e sempre un po' sottovalutato. Ripreso dallo stilista Tom Ford per il suo struggente A Single Man, con un passato fra le grinfie di Woody Allen in Match Point il bel Matthew ha smesso di fare il co-protagonista e qui sa come venirne fuori in modo dignitoso. Graziosa commedia romantica, il meglio attualmente in circolazione, fra i film della settimana lo consiglierei per un paio d'ore di sogno ad occhi aperti (e di viaggio nelle lande verdi e ventose).
Anna decide di fidanzarsi il 29 febbraio, come da tradizione irlandese ma molte sorprese l’attenderanno nel cammino.
Se a livello internazionale i BTS hanno praticamente conquistato tutti con l'ultimo album "Be", in Italia devono fermarsi davanti al fenomeno Sfera Ebbasta, che questa settimana si prende praticamente tutto ciò che poteva, dal primo posto della classifica degli album a quella dei vinili, passando per un'occupazione coatta di tutte le posizioni disponibili tra i singoli. Non era difficile immaginarlo, visti i numeri in streaming delle scorse settimane con due canzoni che hanno fatto anche capolino nella classifica della Global 50 di Spotify, proprio quella in cui gli idoli del K-Pop avevano invaso. In Italia, però, non c'è battaglia e come ci si aspettava "Famoso" vola in testa alla classifica, grazie alla spinta di pezzi come "Baby" con J Balvin e "Abracadabra" che vede la collaborazione di Future, ma tra i feat ci sono anche quelli di Marra e Guè, Offset dei Migos, Steve Aoki Lil Mosey e Diplo. Numeri che ne hanno fatto, in teoria, l'album italiano più atteso dell'anno e in prospettiva quello più importante, vista la pervasività che potrebbe avere anche oltre i confini. Ad oggi, infatti, Sfera è uno dei cantanti italiani più ascoltati all'estero, l'unico che va oltre la vecchia generazione delle Pausini e dei Ramazzotti e Ferro, o il bel canto à la Bocelli, che pure esordisce in quinta posizione nella Billboard 200.
Se a livello internazionale i BTS hanno praticamente conquistato tutti con l’ultimo album “Be”, in Italia devono fermarsi davanti al fenomeno Sfera Ebbasta, che questa settimana si prende praticamente tutto ciò che poteva, dal primo posto della classifica degli album a quella dei vinili, passando per un’occupazione coatta di tutte le posizioni disponibili tra i singoli.
Sono stati resi noti i dati relativi alla pandemia di Coronavirus nel Lazio nelle ultime 24 ore: come reso noto dall'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato, sono 17 i nuovi casi sul territorio. Di questi, sono ben 4 i casi di importazione: due casi dal Messico, uno dall'India e un altro dalla Romania. Inoltre, come si rende ancora noto, un caso è stato individuato grazie a una segnalazione al Numero Verde 800.118.800 e due casi sono stati riscontrati grazie al test sierologico. "Ad oggi i casi di importazione nel Lazio provengono da ben 33 diversi Paesi" fa sapere l'assessore alla Sanità della Regione Lazio D'Amato. Un dato positivo arriva dai decessi: non si registrano morti da Coronavirus nelle ultime 24 ore. Come si rende noto nell'ultimo bollettino, al porto di Civitavecchia sono state poste in quarantena due navi da crociera, la Costa Deliziosa e la Costa Favolosa, che si stavano apprestando a far partire la navigazione in vista della riapertura delle crociere. Sulla Costa Deliziosa, su un gruppo di 28 persone che compongono l'equipaggio, provenienti dalle Filippine, due sono risultate positive al tampone esaminato all'Istituto Spallanzani di Roma; sulla Costa Favoloso, invece, tra l'equipaggio, sempre proveniente dalle Filippine, è stato riscontrato soltanto un caso di positività.
Sono 17 le persone risultate positive al Coronavirus nel Lazio nelle ultime 24 ore: di questi, 4 casi sono d’importazione. Nel porto di Civitavecchia sono state messe in isolamento due navi da crociera: su una di queste, due persone sono risultate positive al tampone a cui sono state sottoposte allo Spallanzani, mentre sull’altra è stato riscontrato un caso di positività.
I dubbi sull'effettiva morte di Osama Bin Laden dovrebbe averli sciolti definitivamente la prova del dna. Le autorità americane hanno infatti confrontato i campioni del dna dello sceicco con quelli di una sua sorella morta in America alcuni anni fa. La persona uccisa è quindi il numero uno di Al Qaeda. Ma alcune persone nutrono ancora perplessità sulla faccenda a causa della foto che ritrae lo sceicco morto e che ieri è stata diffusa da alcune emittenti televisive pakistane. In effetti molti erano stati i siti web che avevano gridato al tarocco. Alcuni siti estremisti avevano fatto notare come la foto in questione fosse stata scattata ben 5 mesi prima, precisamente il 10 dicembre del 2010. Anche il sito Peacereporter.org aveva etichettato la foto come un falso, facendo notare che l'immagine in questione risaliva al 2006 e che era stata opportunamente modificata con un programma di foto ritocco. Per Agoravox, invece, l'immagine sarebbe stata una sapiente miscela delle caratteristiche somatiche di Bin Laden e quelle di un altro terrorista ucciso. A seguito di queste osservazioni ficcanti, le televisioni pakistane avevano evitato di rimandare in onda la foto del cadavere di Osama Bin Laden. Anche dagli Stati Uniti, però, fonti ufficiali avevano fatto sapere che la foto in questione era un solamente un fotomontaggio.
La foto di Osama Bin Laden morto, mostrata ieri da alcune televisioni pakistane continua a far discutere. Al momento si può dire con certezza che si tratti di un fotomontaggio. L’immagine autentica non è stata ancora rilasciata dagli Stati Uniti.
Parlateci di Bibbiano, adesso. Parlateci, Salvini, Di Maio, Di Battista, Meloni, Giovanardi e Borgonzoni. Parlateci degli angeli e dei demoni, del sistema per strappare i figli dalle loro famiglie, parlateci delle istituzioni corrotte, disposti a traumatizzare per la vita dei bambini per poche migliaia di euro, parlateci degli elettroshock e dei sexy shop, dell’ideologia gender e del welfare marcio dell’Emilia – Romagna. Parlateci del sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, cui è stata tolta la libertà sei mesi fa, prima con gli arresti domiciliari e poi con l’obbligo di dimora. Ieri la Corte di Cassazione ha detto che non ne sussistevano le ragioni, che la misura era come minimo sproporzionata. Carletti era accusato di falso e abuso di ufficio per aver affidato senza gara degli spazi pubblici all'associazione "Hansel e Gretel” di Claudio Foti, che si occupava della psicoterapia dei bambini. Parlateci pure di Claudio Foti, il demone che guadagna togliendo i bambini alle famiglie, l’abusologo che vede violenza ovunque, anche dove non c’è. Incarcerato all’inizio dell’inchiesta, Foti è stato rimesso in libertà dopo che il suo avvocato Andrea Coffari ha consegnato al Tribunale della libertà 20 ore di sedute videoregistrate, che evidentemente non sono state considerate né suggestive, né brutali, né tese a costruire ricordi artefatti nei bambini. Parlateci pure di queste sedute, su cui si è detto di tutto. Che c’erano di mezzo elettroshock, ad esempio, quando invece si trattava della Neurotek, uno strumento ad impulsi elettrici che i minori dovevano tenere fra le mani durante le sedute di psicoterapia, che non provoca alcuna scarica, poco diffuso in Italia, ma molto usato negli Stati Uniti d’America. Parlateci delle famiglie affidatarie, messe alla gogna perché omosessuali, o perché titolari di un negozio di biancheria intima, che nelle prime ricostruzioni mediatiche diventa un sexy shop, per scandalizzare meglio l’opinione pubblica. Parlateci del “sistema Bibbiano”, quello che il tribunale dei minori, lo scorso 9 ottobre, ha definito privo della benché minima anomalia. Avete capito bene: su cento fascicoli esaminati gli inquirenti non hanno trovato nulla da eccepire: settanta bambini sono rimasti con le loro famiglie, trenta dati in affido esplorativo e solo in quindici casi il giudice ha deciso per la richiesta di allontanamento. Parliamo dei veri numeri dei bambini in affido nella Val d’Enza: dai 1900 bambini presi in carico secondo le prime ricostruzioni giornalistiche, si è passati ai 60 bambini effettivamente in affido, dodici dei quali nel comune di Bibbiano. Numeri che non sono anomali, né a Bibibano, né in Val d’Enza, né in Provincia di Reggio Emilia.
E ora che il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, è stato rimesso in libertà dalla Cassazione, che ha ritenuto eccessivo il suo arresto, forse è arrivato il momento di tirare le fila sul caso giudiziario dell’estate. Che per ora, in attesa del processo, sembra una gigantesca bolla mediatico-giudiziaria, in cui non ci sono né demoni, né sistemi, né anomalie. Se non quella della politica che ha cavalcato lo scandalo.
Gli sciaccali si sono fiondati su mascherine e soluzioni igienizzanti Alcuni studenti dell’Istituto tecnico industriale e dell’Istituto tecnico per Geometri di Vibo Valentia hanno iniziato a preparare gel nei laboratori della scuola aiutati dai loro professori. Lo doneranno negli uffici pubblici e negli istituti scolastici della città. “I due istituti vibonesi – spiega la dirigente scolastica Maria Gramendola – hanno adottato l’ approccio didattico del service learning, ovvero l’apprendimento servizio. Questa è l’occasione con cui gli alunni apprendono “servendo” la comunità territoriale”. A Cannole, provincia di Lecce, il farmacista del paese (che è anche consigliere comunale) ha scritto al sindaco per ottenere l'autorizzazione per installare gratuitamente dei distributori di amuchina nelle scuole, nell'ufficio postale, nel centro anziani e nella sede municipale e alcuni termometri digitali per rilevare le temperature. Ha spiegato che poiché la farmacia è da sempre un riferimento sanitario territoriale ha sentito il dovere di dimostrare la propria vicinanza alla cittadinanza. A Soveria Simeri, in provincia di Catanzaro, in farmacia viene distribuita gratuitamente una soluzione disinfettante a tutti i clienti. “L’emergenza Covid19 spaventa, ma non deve farci perdere la calma. In questi momenti difficili – si legge sulla pagina facebook della farmacia – tante sono le ricette “fai-da-te” per confezionare a casa prodotti disinfettanti per la cute. Tuttavia, anche la preparazione più semplice richiede attenzione, cura, grandissima precisione. Cioè quello che noi facciamo ogni giorno, nel nostro laboratorio galenico. Da domani, daremo in omaggio 100 ml di soluzione disinfettante alcolica allestita nel nostro laboratorio galenico seguendo la preparazione ufficiale consigliata dall’ OMS.".
Mentre alcuni sciacalli lucrano su prezzi di gel igienizzante e mascherine si moltiplicano in Italia i casi in cui i farmacisti rendono disponibile gratuitamente il loro disinfettante. E in una scuola di Vibo sono gli studenti a farlo, nel laboratorio di chimica insieme ai loro professori. Ed è la parte migliore del Paese.
Certo ci sarà chi farà un po' di ironia sul nome scelto da Barbara Chiappini e il suo compagno, per il neo arrivato in casa. Folco è nato questo pomeriggio e a dare la lieta notizia è stata, tramite una foto Instagram, la conduttrice di Pomeriggio 5 Barbara D'Urso, che sul suo profilo Instagram ha postato un'immagine del neonato appena uscito dalla pancia della madre, commentando in modo molto tenero e affettuoso: "La vita… questa è la prima foto del piccolo Folco". Si tratta dunque del secondogenito per Barbara Chiappini, che a inizio 2014 aveva dato alla luce la sua prima bambina, Sveva. Senza troppa sosta si è subito impegnata per regalare alla piccola un fratellino, desiderio che tra l'altro la accomunava al suo compagno, come la show girl e conduttrice, lontana da diverso tempo dal mondo dello spettacolo, aveva rivelato in occasione di un'intervista recente, di poche settimane fa: Ho sempre sognato di metter su famiglia e ora che sto per dare un fratellino a Sveva, il cerchio si chiude e il sogno si realizza in tutto e per tutto. Sono al settimo cielo, ho fortemente desiderato questo bambino e avevo sempre desiderato che Sveva non restasse sola. Così, quando ha compiuto sei mesi, io e mio marito Carlo Maria Agostini abbiamo cominciato a fare i primi tentativi di concepimento e dopo un mese ho scoperto di essere incinta. Io volevo un maschietto, perché sono cresciuta con un fratello, Andrea, che mi ha sempre fatto da spalla nei momenti difficili. Anche Carlo desiderava un maschio, dato che è già padre di una ragazza di 15 anni, avuta prima di Sveva da una relazione precedente
Barbara D’Urso annuncia dal suo profilo Instagram l’arrivo del piccolo bambino di Barbara Chiappini, che dopo Sveva nel 2014 mette al mondo il fratellino.
Il nuovo ricovero di Pelé nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale Albert Einstein di San Paolo, in Brasile, ha preoccupato e non poco nuovamente il mondo del calcio. Prima sua figlia Kely e poi il diretto interessato, in attesa di bollettini medici ufficiali, non hanno perso tempo per tranquillizzare tutti sulle condizioni di salute della leggenda del calcio brasiliano attraverso dei post su Instagram. Proprio Pelé ha inviato un messaggio social che ha fatto tirare un sospiro di sollievo a tutti. Ad inizio settembre l'80enne Pelé è stato sottoposto ad un intervento chirurgico per l'asportazione del colon a causa di un sospetto tumore. La notizia della sua uscita dal reparto di terapia intensiva aveva subito fatto il giro del mondo, con una pioggia di messaggi di auguri per la stella della Seleçao, che aveva sfoderato il suo inconfondibile sorriso. Nella tarda serata italiana di ieri però ecco la notizia del nuovo ricovero, imposto dai medici. Una situazione a quanto pare obbligata, a causa di una reazione alla terapia che Pelé sta seguendo. Sua figlia su Instagram non ha perso tempo per annunciare: "Si sta riprendendo bene, ha fatto un piccolo passo indietro giovedì ma poi ne ha fatti due avanti". Kely Nascimento ha poi voluto lanciare un appello a non alimentare ansie e fake news: "C'è già molta ansia per il mondo in questi giorni, non alimentiamola papà si sta riprendendo bene". A fugare ogni dubbio poi ci ha pensato lo stesso Pelé che ha postato una sua immagine con una maglia numero 10 e il suo proverbiale sorriso, accompagnata da queste parole: "Amici miei, mi sto ancora riprendendo molto bene. Oggi ho ricevuto visite da familiari e continuo a sorridere ogni giorno. Grazie per tutto l'amore che ricevo da voi".
Le ultime notizie sulle condizioni di Pelé, ricoverato nuovamente in terapia intensiva, arrivano proprio dal diretto interessato attraverso un post su Instagram. La leggenda del calcio brasiliano, ha voluto tranquillizzare tutti, confermando di essere in ripresa e ringraziando tutti per il sostegno.
Riki non si batte, almeno per il momento e non riesce a strappargli la prima posizione neanche un esordio attesissimo come quello di Ghali, il rapper che da un anno sta battendo record su record in streaming e su Youtube. Il suo album d'esordio, "Album", che contiene singoli come "Ninna Nanna", "Pizza Kebab" e "Happy days", tutti singoli con tantissimi ascolti in streaming ma che non sono bastati per superare il secondo classificato dell'ultima edizione di "Amici", ovvero Riccardo Marcuzzo che con "Perdo le parole" è ancora primo, forte di un disco d'oro raggiunto in pochi giorni dall'uscita e da un in store massiccio in tutta Italia che sta evidentemente dando i suoi frutti. Dati reali che fanno passare in secondo piano la notizia che l'album del rapper di origini marocchina " è stato ascoltato in streaming su Spotify più di 7 milioni di volte – oltre un milione di volte al giorno – superando il precedente record detenuto da Ed Sheeran", come scrive l'azienda svedese e che "tutti i 12 brani contenuti in Album sono presenti nella Top 50 Italia – classifica delle canzoni più ascoltate in Italia e al momento dominata proprio da Happy Days". Riki e i finalisti del programma condotto da Maria De Filippi, quindi, mantengono i primi posti della classifica, con Thomas e il suo "Oggi più che mai" che resiste sul podio, perdendo una posizione e passando dalla seconda alla terza, tenendosi alle spalle Federica con il suo album di debutto omonimo che scende in quarta posizione, mantenendo le distanze, però, da altre due new entry, le uniche, assieme a Ghali, di questa settimana in top 10. Al quinto posto, infatti, arriva "Tieniti forte", il ritorno discografico di Marco Carta che va a rimpinguare l'esercito degli ex protagonisti di "Amici" e che esordisce davanti alla riedizione di "Sgt. Pepper's lonely heart club band" dei Beatles, che ha compiuto 50 anni. Guadagna una posizione "Magellano", l'ultimo album di Francesco Gabbani, vincitore dell'edizione di quest'anno del Festival di Sanremo, che sale in settima, davanti a "Zerovskji… solo per amore", che ha segnato il ritorno di Renato Zero, "You" dei The Kolors che completa la lunga lista defilippiana in top 10 e l'esordio omonimo dell'ex One Direction Harry Styles.
Riki continua a dominare la classifica degli album più venduti con “Perdo le parole”, respingendo l’atteso esordio di Ghali e confermando Maria De Filippi come la regina delle classifiche. Tra i vinili Vasco Rossi prenditutto.
Con il passare del tempo, vicino Questo nuova situazione evoluzione sociale influenza il mondo del diritto, per le notevoli implicazioni che comporta. Infatti, occorre comprendere se la famiglia di fatto può avere una "tutela" giuridica (in altre parole occorre stabilire se nell'ambito del diritto della famiglia possa essere compresa anche la famiglia di fatto) e, in caso di risposta affermativa, occorre valutare come individuare tutte norme che regolano le varie vicende che possono capitare ai conviventi (basta sottolineare che il rapporto di convivenza entra in crisi come può entrare in crisi come ogni matrimonio). Il riconoscimento giuridico della famiglia di fatto può essere trovato nella Costituzione Italiana (art. 2) quando riconosce tutela all'individuo come singolo e consente (riconosce) allo stesso di sviluppare la propria personalità anche negli organismi sociali, tutelando il diritto dell'individuo di associarsi (legarsi) nelle varie formazioni sociali nelle quali decide di aggregarsi spontaneamente (tra cui anche la famiglia di fatto). Altra fonte giuridica per permette di fornire alla famiglia di fatto un riconoscimento giuridico (e, quindi, tutela giuridica) è all’art. 8 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo, il quale tutela il diritto alla vita familiare, in base alla quale deve ritenersi che la nozione di famiglia cui fa riferimento tale disposizione non è limitata alle relazioni basate sul matrimonio, e può comprendere altri legami familiari di fatto, se le parti convivono fuori dal vincolo di coniugio. Giuridicamente riconosciuta la famiglia di fatto, occorre trovare le norme che regolano i molteplici eventi che possono capitare ai due conviventi e soprattutto occorre valutare se le norme predisposte per la famiglia tradizionale basata sul matrimonio possono essere applicate analogicamente (per estensione) anche alla famiglia di fatto (sul punto una risposta generale non può essere fornita, ma occorre valutare caso per caso). Quanto alle norme che incidono sulla situazione dei figli nati in famiglie di fatto, il legislatore ha sostanzialmente equiparato i figli naturali ai figli legittimi (la legge 10 dicembre 2012, n. 219 ha abolito ogni residua discriminazione tra figli “legittimi” e “naturali”). A cui è seguita la modifica del codice civile ex decreto legislativo del 28 dicembre 2013 n. 154 La legge 8 febbraio 2006, n. 54, che, introducendo il c.d. affidamento condiviso, ha esteso la relativa disciplina ai procedimenti relativi ai figli di genitori non coniugati; la 1. 19 febbraio 2004, n. 40, che all’art. 5 prevede l’accesso alle tecniche di fecondazione assistita da parte delle coppie di fatto; integrato dalla riforma del codice civile con decreto legislativo del 28.12.2013 n. 154 La legge 9 gennaio 2004, n. 6, ha previsto ex art. 408 c.c., per la scelta dell’amministratore di sostegno, che la stessa possa cadere sulla persona stabilmente convivente con il beneficiario, nonché, all’art. 5, prevedere, in relazione all’art. 417 c.c., che l’interdizione e l’inabilitazione siano promosse dalla persona stabilmente convivente;
La Cassazione del 22.01.2014 n.1277 ha stabilito che gli aiuti, i versamenti e la collaborazione economica e finanziaria tra i conviventi more uxorio sono qualificabili come obbligazioni naturali ex art. 2034 c.c. e non devono essere restituiti alla fine della relazione, soprattutto, quando si tratta di versamenti destinati a far fronte alle esigenze quotidiane.
Sarà un Festival del cinema di Berlino seguito con poco interesse dall'Italia, visto che tra le 20 pellicole selezionate non ci sono italiani. Saranno però molte le star attese da Hollywood: George Clooney, Matt Damon (insieme per "Monuments Man"), Harvey Keitel, Ralph Fiennes, Ethan Hawke e Patricia Arquette. Come riporta Adnkronos, in corsa tra i registi più noti ci saranno Richaard Linklater (autore della trilogia romantica "Prima dell'alba", "Prima di mezzanotte" e "Before Midnight") che ritrova proprio Ethan Hawke per il drammatico "Boyhood", girato in 12 anni e presentato in prima mondiale al Sundance Film Festival. C'è Rachid Bouchareb con "La voie de l'ennemi", che vede nel cast Forest Whitaker ed Harvey Keitel e ci saranno anche quattro film tedeschi.
Parte il 6 febbraio il Festival del Cinema di Berlino con 20 pellicole in gara: nessun italiano.
Tra i programmi televisivi che più hanno contribuito a far acquisire notorietà a persone comuni c'è il Grande Fratello, i personaggi che vi hanno partecipato hanno contribuito a far ricordare quella specifica annata del reality show per un certo motivo. La decima edizione del programma di Canale 5, aveva tra le concorrenti una giovanissima Veronica Ciardi, la novella sposa del campione della nazionale Federico Bernardeschi. Eppure, forse gli appassionati ricorderanno, l'ex educatrice fu al centro delle cronache rosa per aver instaurato un'amicizia a dir poco speciale con una sua compagna d'avventura, si tratta di Sarah Nile, l'ex gieffina che lo scorso aprile è diventata mamma. Era il 2010 e il Grande Fratello godeva ancora di un certo seguito, oltre che un certo appeal per i cosiddetti "Nip", persone comuni che desiderano avvicinarsi al mondo dello spettacolo. In quell'edizione, condotta da Alessia Marcuzzi, oltre al "principe" George Leonard, si fecero particolarmente notare le 24enni Sarah Nile e Veronica Ciardi che, proprio nella casa più spiata d'Italia, divennero particolarmente amiche e anche piuttosto intime. Il loro rapporto destò particolare scalpore dal momento che quella che sembrava un'amicizia sembrò prendere le fattezze di qualcosa di diverso: complici e unite dalla stessa voglia di divertimento e spensieratezza, le due non esitarono a scambiarsi effusioni in diretta tv. Non solo abbracci e carezze, ma veri e propri baci appassionati che, quindi, avevano fatto pensare che tra loro fosse nata davvero una storia d'amore. "Non siamo lesbiche" dichiararono una volta uscite dalla casa di Cinecittà, e la modella napoletana, Sarah, aggiunse: "Ci vogliamo bene, andremo a vivere insieme, tra me e Veronica c'è una grande intesa e tanti baci, ma basta" a lei si accodò proprio Veronica che dichiarò di non aver mai provato una tensione fisica verso una sua amica, come era accaduto proprio con Sarah. Tra gli spettatori e probabilmente anche tra gli altri partecipanti allo show, molti pensarono che si trattasse di un modo per avere notorietà, orchestrato probabilmente dalla Nile, a differenza dell'ex cubista romana che si sarebbe trovata invischiata in questo rapporto al punto che, in qualche occasione, aveva dichiarato di provare una certa gelosia nei confronti dell'amica. Dopo il Grande Fratello, poi, le strade delle due concorrenti del reality si sono divise e pur gravitando nel mondo dello spettacolo, la loro "storia" sfumata una volta uscite dalla Casa, è diventata oggetto di racconti e ricordi televisivi. Dall'amicizia con Sarah Nile, quindi, lei è arrivata a diventare la "signora Bernardeschi", sposando il calciatore a 48 ore dalla vittoria degli Europei. I due si sono conosciuti nel 2016 e la loro storia ha avuto parecchi alti e bassi, fin quando nel 2019 non sono diventati genitori della piccola Deva. Anche l'ex modella, ora influencer, Sarah, ha incontrato l'uomo della sua vita Pierluigi Montuoro, col quale si è sposata nel 2017.
Veronica Ciardi e Federico Bernardeschi si sono sposati a Carrara, a distanza di 48 ore dalla vittoria della nazionale agli Europei. La novella sposa, però, era già nota nel mondo dello spettacolo per aver partecipato alla decima edizione del Grande Fratello, dove si fece notare per la sua amicizia piuttosto speciale con Sarah Nile. Le due, infatti, ebbero un rapporto quasi saffico che destò non poco scalpore tra gli spettatori del reality show.
Nelle prossime versioni di WhatsApp sarà più facile personalizzare l'app con uno sfondo diverso dal solito. Secondo quanto rivelato dalla comunità di WABetaInfo gli sviluppatori dell'app di messaggistica istantanea stanno infatto lavorando su una nuova funzionalità che permette di unire gli sfondi a tinta unita già messi a disposizione degli utenti con i caratteristici disegnini di WhatsApp che normalmente occupano lo sfondo predefinito dell'app. La novità è ancora in fase di sviluppo, ma il fatto che sia trapelata in una delle versioni preliminari dell'app suggerisce che possa essere in arrivo a breve sia sugli smartphone Android che sulle controparti iOS. Non che fino ad ora WhatsApp non consenta già di scegliere tra numerose opzioni come sfondo per le conversazioni: dall'interno dell'app si possono scegliere immagini messe a disposizione dagli sviluppatori come anche fotografie scaricate da Internet o provenienti dal proprio rullino fotografico. La funzionalità anticipata da WABetaInfo va a impreziosire proprio una di queste opzioni: quella dei colori a tinta unita. Nella libreria di colori a tinta unita, WhatsApp mette a disposizione degli utenti una tavolozza di circa 30 tonalità di colore da utilizzare come sfondo per le conversazioni. Ciascuna delle gradazioni cromatiche proposte offre un buon contrasto con le conversazioni in primo piano, ma la loro monotonia rende le schermate dell'app piatte e poco piacevoli; per questo gli sviluppatori hanno scelto di arricchire la scelta dei colori in tinta unita con una opzione per aggiungere i doodle, gli scarabocchi che caratterizzano lo sfondo predefinito di WhatsApp.
In una delle prossime versioni di WhatsApp è in arrivo una funzione che permetterà di apporre su ogni tipologia di sfondo a tinta unita i classici disegnini che caratterizzano lo sfondo predefinito dell’app. La novità è stata avvistata in anteprima in una delle versioni preliminari dell’app e dovrebbe arrivare a breve su Android e iOS.
Ben presto Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez diventeranno zii. La sorella della modella spagnola, Ivana, è in dolce attesa del suo primo figlio dall'artista Carlos Garcìa, uno degli amici più stretti del calciatore, nonché noto per essere lo scultore del campione. La notizia è stata resa nota dalla coppia su Instagram con uno scatto in cui si vede la giovane mostrare le rotondità della gravidanza. Uno scatto sulla spiaggia che serve da sfondo per la scritta che si scorge già dalla prima foto, ovvero "baby is coming", cioè bambino in arrivo, a sottolineare il fatto che la gravidanza sta procedendo a gonfie vele e che quindi, molto presto, i due diventeranno genitori. "Il miracolo della vita, ti stiamo aspettando piccolo" scrive Ivana Rodriguez sul suo profilo Instagram, seguito da 380mila followers. Non è da meno l'artista che, invece, aggiunge "Grazie amore mio per darmi la cosa più bella e meravigliosa della vita, una nuova vita. Ti amo". Al momento non sono comparsi commenti da parte di Georgina Rodriguez o di Cristiano Ronaldo per festeggiare il lieto evento di cui, però, sicuramente erano a conoscenza, essendo molto legati ai due futuri genitori. Proprio grazie a Cristiano Ronaldo, infatti, Ivana e Carlos Garcìa si sono conosciuti e immediatamente innamorati. I due, infatti, hanno iniziato la loro storia d'amore nel 2019 e c'era chi parlava anche di nozze in arrivo. A quanto pare, però, prima delle nozze dovranno festeggiare l'arrivo di un bebè che, quindi, andrà ad allargare la famiglia dei Rodriguez. Dopo i piccoli avuti da Georgina adesso anche Ivana passa dall'essere zia al diventare mamma, cedendo il posto a sua sorella che, quindi, per la prima volta di troverà a dover coccolare il suo primo nipotino.
Cristiano Ronaldo e Georgina Rodriguez saranno presto zii. La sorella della modella spagnola, Ivana, è in attesa del suo primo figlio insieme al suo compagno, lo scultore Carlos Garcìa, uno degli amici più stretti del calciatore. La coppia ha annunciato la gravidanza con un romantico post su Instagram.
Una squadra contro un giocatore, facile intuire come può finire. Giannis Antetokounmpo gioca una delle più dominanti partite mai viste alle Finals, chiude a 42 punti e 12 rimbalzi con un terzo quarto (da 20 punti, primo dal 1993 a segnarne così tanti) leggendario, ma nulla può contro una Phoenix che manda tutto il quintetto in doppia cifra, pesca la miglior serata della carriera di Mikal Bridges e può contare sui glaciali Paul (23 punti e 8 assist) e Booker (31 punti, 5 rimbalzi e 6 assist) per ricacciare indietro ogni tentativo di rimonta dei Milwaukee Bucks. La serie, che ora si sposta in Wisconsin, è sul 2-0 per la squadra di Monty Williams. I Bucks iniziano bene in attacco con due schiacciate di Giannis e due canestri di Jrue Holiday, e non sono da meno in difesa dove riescono a essere molto aggressivi sul pick and roll con un Lopez particolarmente determinato a negare la comoda conclusione centrale a CP3. Phoenix è abile a intuire le difficoltà in penetrazione e sposta tutto il suo attacco oltre l'arco: triple di Crowder e Bridges, due, e tentativo di allungo Bucks tenuto sotto controllo (10-9). Jrue Holiday e Antetokounmpo però continuano a attaccare il ferro, segnano 4 punti in fila per il 14-9 che portano lo score in area sul 12-0 e costringono Phoenix al primo time out. In uscita dalla sospensione i Bucks continuano a puntare il ferro e a pressare Chris Paul in palleggio per rendere più complicati i suoi scarichi e il coinvolgimento dei compagni. Il piano sembra solo inizialmente funzionare, con 5 punti in un amen di PJ Tucker che prima raccoglie un rimbalzo dei suoi e poi segna una tripla dall'angolo e il primo canestro della serata – uno dei pochi – di Khris Middleton, che portano gli ospiti sul 23-17. Phoenix però continua a trovare con facilità il canestro dalla distanza, segna 8 triple su 12 tentativi e 24 dei suoi primi 26 punti arrivano così. La presenza fisica sotto canestro di Milwaukee è importante, e a rimbalzo gli uomini di Budenholzer con Bobby Portis chiudono in vantaggio il primo quarto nel segno del dominio nel pitturato Bucks (20-0) a rispondere alla mano infuocata dei Suns da fuori. A inizio secondo quarto Milwaukee abbassa il quintetto con Gianni e Portis da 4-5, ma Phoenix risponde a tono e accoglie finalmente in partita CP3 con un bel canestro in penetrazione e un jumper dei suoi dal midrange subito dopo. Da segnalare dopo 4 minuti del secondo quarto il primo fallo della partita di Milwaukee, che gioca duro ma in modo intelligente. Segna in jumper anche Mikal Bridges, il migliore dei suoi fino a quel momento, mentre Lopez chiude un alley-oop di Middleton schiacciando a due mani per il 35-34 che resterà l'ultimo momento di controllo del match di Milwaukee. Il vantaggio infatti dura il tempo di un possesso, perché la tripla di Cameron Johnson e la schiacciata di DeAndre Ayton in contropiede valgono il 39-35 Suns e un time-out obbligatorio per i Bucks in cui Giannis carica i suoi con orgoglio e rabbia dando la prima impressione di essere l'unico a crederci e con la forza di lottare. L'impatto delle sue parole dura pochi secondi, il tempo di un bel rimbalzo di Brook Lopez, poi Devin Booker prima (44-41) e Jae Crowder poi (47-41) spediscono indietro ogni tentativo di rimettere la testa davanti. I Suns ottengono punti su punti con i gregari ancora con Cam Johnson e Mikal Bridges, poi ci pensa CP3 a mettere la ciliegina con la torta per chiudere un 8-0 di parziale con Phoenix che diverte e si diverte anche con una bellissima azione in cui praticamente tutti i giocatori toccano la palla per il 2+1 di DeAndre Ayton che porta il vantaggio sul +11 (56-45). A fine primo tempo Phoenix sta tirando 11/24 dall’arco contro il 4/16 di una disastrosa Milwaukee che ha 5/24 dal campo da Holiday-Middleton (il primo però risulta essenziale in difesa, con lui in campo solo -2 di plus/minus a fine primo tempo) e soffre tremendamente nell'attaccare contro la difesa schierata (eloquente il 66.7 di offensive rating nei primi 24 minuti). Il secondo tempo non cambia motivetto: Phoenix inizia con una tripla di Devin Booker e una schiacciata super di Bridges per il +15, Giannis di puro orgoglio e resistenza ci mette il corpo restando emotivamente in partita e senza mollare (nonostante le solite difficoltà in lunetta) di un centimetro, con tanto di tripla segnata e svantaggio ridotto fino al -8. Chris Paul riconosce il momento della gara e segna prima da due e poi da tre, ma ancora Antetokounmpo segna due punti in area e finalmente ottiene un minimo sussulto dai compagni, con un rimbalzo offensivo di Lopez per il -7. Un lusso considerando i 4 punti di Khris Middleton fino a quel momento che diventano 7 con la tripla del -5 (in mezzo un libero di Ayton) a testimonianza di un’inerzia ribaltata un passo alla volta da Antetokounmpo, capace anche di mettere in partita anche i compagni. Booker e CP3 capiscono di doversi mettere a lavoro e con una tripla dall’angolo della point-guard e un jumper a tabellone della guardia a cui segue un tiro pesante dall’angolo, il vantaggio di Phoenix sale di nuovo in doppia cifra sul 79-69. Restare potenzialmente a contatto e entro i 10 punti di margine è il vero affare per i Bucks, che nonostante il vuoto attorno alla loro superstar restano inspiegabilmente in gara. Ma per una Milwaukee a cui mancano i titolari, Phoenix trova 3 punti anche dal gregario e specialista difensivo Torrey Craig per il +13 sull’86-73 è il manifesto migliore del match. Giannis non molla, cattura un rimbalzone e subisce l’ennesimo fallo per metterlo davanti al suo più grande incubo. Il greco però fa 2-2 e chiude a 20 punti un eroico terzo quarto fatto di penetrazioni di pura rabbia e una prepotenza fisica che ha dell'epico se pensiamo che il greco era addirittura in dubbio a poche ore dalla palla a due. L'ultimo tentativo di risalire, nell'ultimo quarto, viene definitivamente silenziato da due triple consecutive di Devin Booker, che supportato da un Ayton che chiude in crescendo e cattura un fondamentale rimbalzo offensivo nel finale, chiude la pratica e porta i suoi sul 2-0. Nella notte tra domenica e lunedì si giocherà gara 3, una sfida da vincere a tutti i costi per i Bucks. Per farlo, serve essere all'altezza del monumentale Giannis visto stanotte.
Phoenix riesce a superare la resistenza di un Giannis in formato MVP, che nonostante la pessima serata al tiro dei compagni riesce praticamente da solo a tenere Milwaukee a contatto per oltre tre quarti, salvo crollare nel finale. I Suns conducono ora 2-0 dopo le due partite casalinghe, e si preparano alla trasferta in Wisconsin con l’obiettivo di vincere almeno una gara e tornare in Arizona per il match che varrebbe l’anello.
Ogni anno il Salone del Mobile.Milano si conferma il punto di riferimento per il mondo del design definendo le tendenze dell'arredamento per il futuro. Con 386.236 presenze in 6 giorni, la 58a edizione del Salone del Mobile.Milano afferma la sua forza attrattiva e la sua grande capacità di coinvolgimento. Il Salone del Mobile.Milano rappresenta la cartina tornasole di tutte le tendenze del design che potremo ammirare nei negozi e sulle riviste del mondo intero nel corso del prossimo anno. Scopriamo assieme quelli che sono stati i maggiori trend dell'arredamento emersi dalla 58a edizione di questa Manifestazione: Dimenticati il minimalismo e l'arredamento neutro, il Salone del Mobile.Milano 2019 ha consolidato la tendenza dell'arredamento a definire mobili universali, cioè che possano essere accettati sempre da un pubblico variegato e trans-nazionale. Lo è la sedia Atelier, progettata per il Nationalmuseum di Stoccolma da Taf Studio per Artek; la poltroncina “Kay Lounge” disegnata da Jean-Marie Massaud per Poliform e il divano “Trigono” di Michele De Lucchi per Alias, che rieditano il design danese; “Tusa”, la poltroncina prodotta da Zanotta e disegnata da Rodolfo Dordoni. Si può parlare di poetica semplicità che contraddistingue anche la riproduzione di alcuni arredi storici, in specie quelli viennesi dell’inizio del XX secolo. Continua la ricerca e lo studio di pezzi dimenticati del passato che valga la pena riportare in produzione. Il 2019 è l'anno del centenario del Bauhaus per cui era inevitabile che molte aziende dedicassero la loro produzione ad alcuni pezzi iconici del movimento di Weimar-Dessau come la poltrona “Lullaby” di Nicola Gallizia per Porro oppure gli arredi Knoll di Mies van der Rohe; l’iconica sedia CH30, disegnata da Hans J. Wegner nel 1954, la poltroncina “Contour” (1949) di Børge Mogensen, prodotte da Carl Hansen&Son. La 58a edizione del Salone del Mobile.Milano ha registrato un forte interesse per la Danimarca e la reinterpretazione del suo design. Così Fritz Hansen ha rispolverato l’eredità dell’americano Paul McCobb, non più editato dagli anni ‘60 e ha lavorato con Jaime Hayon sulle figure classiche del design danese degli anni ‘50, nello specifico di Hans Wegner e Finn Juhl. Tra le novità del 2019 emerge il neo-primitivo, che consiste nell'uso per gli arredi di pietre di provenienza e testura particolare, legni grezzi e pesanti, tessuti filati a mano (come tricoté), cemento colorato con pigmenti e finito a cera. Ne è un esempio Next, la classica sedia a schienale continuo forato realizzata da Paola Navone per Gervasoni. Il ricorso all'oro accomuna le varie tendenze. Sono consentite tutte le sfumature del prezioso metallo: dall’ottone invecchiato al luccicore più deciso, dalla foglia stesa a mano alle verniciature da carrozzeria. Se il design indoor ha visto poche cime di originalità e incrementi, il design outdoor ha conosciuto quest'anno una vera e propria impennata. Aziende storiche come Flexform propongono intere collezioni per l'esterno. E la convivenza indoor-outdoor è sempre più frequente con arredi adatti sia all'interno che all'esterno della casa o con pezzi dai chiari riferimenti naturalistici, ispirati dalla cultura del wallpaper, con macro pattern vegetali, come palme e ficus che sembrano introdurre negli ambienti abitati l’illusione di una natura incontaminata. Ne è un esempio, “Wanderlust” di Marcel Wanders per Londonart. A pochi mesi dalla scomparsa di Alessandro Mendini, era d'obbligo un omaggio al caposcuola assoluto di un design made in Italy di altri tempi. Così A lot of Brasil fa una collezione di panche “Amazonia”; William Sawaya, per Sawaya&Moroni presenta le credenze decorate a tarsie optical in polipropilene, intitolate “Alessandro I”, “Alessandro II” e “Alessandro III”; Caimi Brevetti, su disegno di A+B Dominoni Quaquaro, realizza la “Pinna”, protuberanza zoomorfa da parete o soffitto, prodotta in tessuto anacustico; e Andrea Ruggiero immagina per Offecct una foresta di colonne (imbottite), “Soundsticks”, da utilizzare come originali divisori spaziali.
Con 386.236 presenze in 6 giorni, si conclude la 58a edizione del Salone del Mobile.Milano che conferma la sua forza attrattiva e la sua grande capacità di coinvolgimento. La Manifestazione rappresenta ogni anno il punto di riferimento per il mondo del design definendo le tendenze dell’arredamento per il futuro. Scopriamo assieme le novità in arrivo.
Manhattan sembra un po' come un polmone vista dall'alto, sarà quest'immagine ad aver suggerito a Joey Cherdarchuk di DarkHorse Analystics la creazione di una mappa che mostrasse il Respiro dei Manhattiani nel corso della giornata: "Doveva essere un divertimento, un progetto rapido. Che ingenuo ero". Ispirato dal Respiro della terra di John Nelson, Breathing City è l'immagine che mostra i pendolari mentre viaggiano attraverso la città: in arancione sono quelli che vanno a lavoro e in blu quelli che vanno a casa, monitorati durante tutta la giornata. I dati sono stati presi analizzando quattro posti diversi della città in base alla popolazione, l'occupazione, l'uso del suolo e le impronte degli edifici. Usando Excel Cherdarchuk è riuscito ad organizzare oltre 200 orari da abbinare i relativi profili. "Così abbiamo i dati per ciascuna delle 24 ore di una persona da casa al lavoro e viceversa. Stiamo facendo alcuni grandi ipotesi semplificative, ma abbiamo un set di dati ragionevole".
Joey Cherdarchuk ha realizzato una mappa che mostra il Respiro di Manhattan durante tutta la giornata.
Emergency, fondata nel 1994, è stata per Gino Strada il sunto di tante cose. All'interno dell'ONG vi era il suo impegno per gli altri, la sua idea di umanità, la passione per il suo lavoro e la sua storia d'amore con la moglie Teresa Sarti, scomparsa prematuramente nel 2009. L'ONG italiana ha quasi 30 anni di attività alle spalle. Per la sua rilevanza nell'ambito di conflitti e dei soccorsi umanitari, le Nazioni Unite le hanno riconosciuto lo stato consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale. L'Emergency ONG Onlus, fin dalla sua fondazione, dichiara di voler garantire cure di qualità e gratuite alle vittime di guerra, senza fare distinzioni di parti. In particolare, il personale impiegato con la ONG si occupa anche di medicare i feriti causati dalle mine anti-uomo. Il secondo scopo dell'associazione è la promozione di una rete di pace e solidarietà, nel rispetto dei diritti umani. Nasce nel 1994, durante una cena alla quale erano presenti Strada, la moglie Teresa e altri 20 colleghi. Insieme raccolgono 12 milioni di lire come finanziamento per poter intervenire quanto prima in Ruanda, sconvolto dal genocidio dei Tutsi. La svolta però arriva quando Strada si rivolge agli italiani durante una puntata del Maurizio Costanzo Show: con l'appello in Tv, Emergency riesce a portare a casa 850 milioni in soli 60 giorni. Da allora l'ONG non si è mai stancata. Ha operato in circa 16 Paesi del mondo, salvando la vita a 10,5 milioni di persone. Nel corso degli anni, la creatura di Gino Strada ha esteso il suo raggio di azione ai contesti del Terzo Mondo flagellati da fame e povertà. Dal 2005, Emergency opera ufficialmente anche in Italia con l'obiettivo di garantire il rispetto del diritto a essere curato, agendo nelle carceri e nell'ambito del primo soccorso ai migranti nel Mar Mediterraneo. Attualmente l'ONG è presieduta da Rossella Miccio, collega e amica che Gino Strada ha sentito telefonicamente anche il giorno prima di morire, opera in particolare in Afghanistan e Iraq, distrutte dai rinnovati conflitti. Nel continente africano invece opera in Sierra Leone, Sudan e Repubblica Centroafricana. Emergency ha iniziato la sua attività nel 1994 proprio in Ruanda, per far fronte alla crisi causata dal genocidio dei Tutsi. Per assistere le vittime, l'ONG ha riattivato l'ospedale in disuso di Kigali. Grazie a finanziamenti privati, poi, ha ampliato ancora il suo raggio di azione realizzando veri e proprio centri specializzati in cardiochirurgia.
Emergency, l’ONG di Gino Strada, nasce nel 1994 durante una cena alla quale erano presenti il medio, sua moglie Teresa Sarti e altri 20 colleghi. Insieme raccolgono 12 milioni di lire per poter intervenire in Ruanda, devastato dal genocidio dei Tutsi. Da allora l’associazione ha operato in almeno 16 Paesi del mondo e ha salvato circa 10,5 milioni di pazienti.
Entro il 2100 la maggior parte dei ghiacciai delle Alpi sarà completamente scomparsa a causa del riscaldamento globale catalizzato dai cambiamenti climatici. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università di Zurigo, Svizzera, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Laboratorio di Idraulica, Idrologia e Glaciologia (VAW) dell'ETH Zurigo, dell'Università di Friburgo, dell'Accademia Russa delle Scienze, dell'Università Trent (Canada) e di altri istituti sparsi per il mondo. Innalzamento dei mari. Gli scienziati, coordinati dal professor Michael Zemp, docente presso il Dipartimento di Geografia dell'ateneo svizzero, sono giunti alla loro conclusione dopo aver analizzato i dati geologici e geodetici di 19mila ghiacciai, distinti dalle calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide. Questa enorme massa di ghiaccio, che complessivamente ora possiede un volume di 170mila chilometri cubi e occupa un'area di 706mila chilometri quadrati, tra il 1961 e il 2016 ha innalzato il livello medio dei mari di 27 millimetri. In soli dieci anni, tra il 2006 e il 2016, il processo di scioglimento ha subito una vera e propria impennata a causa delle temperature elevate contribuendo ogni anno a un millimetro di innalzamento del livello dei mari. Può sembrare un valore di poco conto, ma nel giro di decenni, se sommato anche allo scioglimento degli altri ghiacciai, può determinare una vera e propria catastrofe per le isole che si trovano a livello del mare (come molte di quelle del Pacifico) e per le città costiere. Nel complesso il contributo all'innalzamento dei mari dato da questi ghiacciai, che corrispondono al 5 percento dei ghiacci sul nostro Pianeta, è pari al 25-30 percento del totale ed è equiparabile a quello dato dalla calotta glaciale della Groenlandia.
Se l’aumento medio delle temperature legato ai cambiamenti climatici non verrà mitigato, entro il 2100 la maggior parte dei ghiacciai presenti sulle Alpi andrà completamente perduto. Potrebbero sopravvivere solo quelli oltre i 3mila metri di quota. Tra il 1961 e il 2016 lo scioglimento dei ghiacciai distinti dalle calotte glaciali della Groenlandia e dell’Antartide ha contribuito all’aumento medio del livello dei mari di 27 millimetri.
E' il giorno della verità a Napoli: oggi scadono i 5 previsti da Luigi De Magistris per risolvere la famigerata emergenza rifiuti che attanaglia la città e i paesi dell'hinterland. Ma l'allarme è tutt'altro che superato, mentre sembra quasi impossibile fare una stima della quantità di rifiuti presente sulle strade del capoluogo campano. La città, complici le alte temperature, sembra essere diventata una discarica a cielo aperto, tanto che le finestre restano chiuse e chi scende per strada decide di farlo soltanto indossando la mascherina. Oltre alle montagne di rifiuti, Napoli ospita ratti e insetti che assieme ai miasmi contribuiscono a rendere il tutto insopportabile. Impossibile anche lavorare, a quanto pare, tant'è che molti commercianti stamattina hanno deciso di tenere abbassate le serrande. Intanto, la notte napoletana brucia, di esasperazione e monnezza. Durante la serata di ieri, dai Quartieri Spagnoli cassonetti traboccanti di rifiuti sono stati spinti a forza fino alla centralissima via Toledo: delle vere e proprie barriere di immondizia che nei casi più eclatanti hanno reso impossibile la circolazione. Non solo, come ben documenta Youreporter la protesta assume caratteri di un vero e proprio sit- in, dove è difficoltoso persino per l'auto della polizia riuscire a muoversi. Il sospetto che dietro queste forme di protesta estreme ci sia la mente della criminalità organizzata, come ha sottolineato anche il sindaco, diventa di ora in ora più concreto. Rabbia e proteste anche nel quartiere di Montesanto e nei pressi delle strade vicino all'aeroporto di Capodichino, ma anche in Via Nardones e a Pianura. Diversi anche i roghi, pericolosissimi e dannosi per la salute per la grossa quantità di diossina generata dalle ceneri: in tal senso, circa 30 sono stati gli interventi dei Vigili del Fuoco per arginarli. Ma l'emergenza non si vive soltanto per le vie del centro, tutt'altro. Ad essere coinvolti sono anche i comuni della provincia dove la rivolta va avanti da qualche giorno: a Casoria proprio nei pressi dello straordinario Museo di arte Contemporanea giacciono abbandonati cumuli di immondizia bruciata; ad Acerra sono stati dati alle fiamme due autocompattatori e un gruppo di manifestanti, tra cui diversi consiglieri comunali, ha bloccato l'area di conferimento; scene simili a Caivano, dove dopo le proteste dei cittadini, il sindaco ha deciso di fermare l'accesso all'area di conferimento.
Una notte di proteste, sit-in e roghi quella appena trascorsa nel centro e nell’hinterland di Napoli. Allo scadere del termine varato da De Magistris per risolvere l’emergenza rifiuti, le strade di Napoli sono ancora pervase dalla spazzatura; vediamo come mai.
Paure, ossessioni, manie, ognuno di noi ne ha qualcuno. C’è chi vuole essere ordinato a tutti i costi, chi non riesce a star fermo neppure per un minuto e chi ha la mania del controllo. L’astrologia influenza la nostra personalità, tant’è vero che ad ogni segno zodiacale possono essere associati dei precisi pregi e difetti. A seconda del periodo dell’anno in cui siamo nati avremo infatti delle peculiarità caratteriali specifiche che influenzeranno tutta la nostra vita. Anche se ognuno di noi avrà avuto le sue esperienze, possono essere individuare delle ossessioni ben precise che puntualmente si ritrovano nel modo di fare di ogni segno zodiacale. Scopriamole tutte. Ariete – Mania del controllo – L’ariete è un segno forte, aggressivo, a cui piace tenere ogni cosa sotto controllo. Vorrà essere sempre lui a comandare e non accetterà di condividere il potere con qualcun altro. Il controllo per questo segno zodiacale è una vera e propria ossessione. Toro – Sicurezza – Il toro è un segno testardo, razionale, che vorrà fare sempre le cose come dice lui. Il motivo è perché ha paura dell’ignoto e di rimanere con “le spalle scoperte”. Vuole avere una vita comoda e rassicurante ed è proprio per questo che fuggirà lontano da ogni tipo di avventura estrema. Gemelli – Iperattività – I gemelli sono comunicativi, indipendenti e non starebbero fermi neppure per un attimo. Si annoiano facilmente ed infatti vanno sempre alla ricerca di nuove ed eccitanti esperienze. E’ proprio per questo che tendono all’iperattività: fanno così tante cose contemporaneamente che possono risultare distratti. Cancro – Ossessione d'amore – Il cancro è il segno più dolce e romantico dello zodiaco, ha un buon cuore e vuole dimostrarlo anche a tutte le persone che conosce. Ha infatti paura di non essere amato e per lui gli abbandoni e gli addii sono davvero molto pesanti da affrontare. E’ per questo che farà di tutto per crearsi dei rapporti forti e duraturi. Leone – Aggressività – Il leone vuole essere “il re della foresta” anche nella vita. Non potrà fare a meno di mostrarsi forte, coraggioso e talvolta anche aggressivo, tanto che spesso avrà paura di non riuscire a contenere i propri impulsi. Per questo segno zodiacale, essere il migliore è una vera e propria ossessione. Vergine – Mania dell’ordine – La Vergine è un segno zodiacale particolarmente critico, razionale e critico. Organizzazione, ordine e metodo sono le parole d’ordine della sua vita. Non potrebbe mai sopportare di avere la stanza sottosopra e rinuncerebbe a qualsiasi tipo di divertimento pur di non avere l’ansia di dover tornare a casa a rassettare. Per questo segno viene prima il dovere e poi il piacere, sempre. Bilancia – Narcisismo – La bilancia è un segno edonista, elegante ed ossessionato dalla propria immagine. Per lui non esiste cosa peggiore del fare brutta figura. Vuole essere sempre l’emblema della bellezza, il paladino della buona educazione e del buon gusto. Curerà moltissimo la sua apparenza.
Ogni segno zodiacale ha i suoi pregi e i suoi difetti che verranno espressi in precise peculiarità caratteriali. In ogni segno possiamo ritrovare anche delle manie e delle ossessioni. C’è chi ama il collezionismo, chi non potrebbe fare a meno del rischio e chi vuole essere a tutti i costi indipendente. Ecco le ossessioni di ogni segno zodiacale.
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La maggiore parte degli desiderati biglietti per il Vasco Rossi Tour 2011 è già andata venduta, ma per i ritardatari c’è ancora la possibilità di acquistare gli ultimissimi tagliandi disponibili.
Michele Misseri è stato scagionato dall'accusa di omicidio ai danni della nipote Sarah Scazzi, uccisa ad Avetrana il 26 Agosto 2010. Il Gip del tribunale di Taranto, Martino Rosati, ha archiviato la pesante accusa a carico dell'uomo, reo confesso del delitto della nipote 15 enne. L'uomo dovrà comunque rispondere dell'accusa di soppressione del cadavere della ragazza (fatta trovare dal contadino in un pozzo di contrada Mosca a poche settimane dai fatti) mentre per l'omicidio di Sarah restano in carcere la figlia Sabrina e la moglie Cosima Serrano su cui pende anche l'accusa di sequestro di persona. Del proscioglimento di Michele Miseri, scarcerato lo scorso 30 maggio, ne aveva già parlato lo stesso lo stesso giudice delle udienze preliminari, intervistato dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dal Tg1. "E' stata un'esperienza umana e professionale probabilmente irripetibile – racconti Rosati – I dubbi che fosse davvero Michel Misseri l'assassino li ho avuti sin dal momento in cui l'ho interrogato nell'udienza di convalida del fermo. E i dubbi che ho avuto io li hanno avuti, penso, tutti coloro che erano presenti". Il delitto di Scazzi è a tutt'oggi un vero e proprio rompicapo, anche se le indagini sono terminate e il caso si avvia ormai alla sua natura conclusione, ovvero il processo. Ciò che va chiarito ancora è perché le indiscrezioni sono state tante, e soprattutto chi è che sapeva e per quale motivo non ha parlato. "Se non avessimo avuto la convinzione che quello che ci diceva Michele Misseri non bastava – aggiunge Rosati, non saremmo andati a complicarci la vita in questo modo".
L’uomo ora dovrà rispondere solo della soppressione del cadavere insieme al fratello e al nipote: Sabrina e Cosima restano in carcere con l’accusa di omicidio.
San Valentino è alle porte: il 14 febbraio, giorno degli innamorati, regalare un pensiero romantico alla persona amata è doveroso. Ma scegliere il modo migliore per far capire all'altro i propri sentimenti non è facile: da sempre l’uomo cerca di raccontare cos'è l’amore, e scegliere fra pagine e pagine di poesie e scritti a riguardo, può essere difficile. Ecco quindi 10 frasi romantiche, ispirate alla poesia e alla grande letteratura, per augurare un buon San Valentino.
Il giorno di San Valentino è arrivato, e con esso il momento di regalare un pensiero romantico alla persona amata. Ma scegliere il modo giusto per descrivere i propri sentimenti non è facile: sono tantissimi gli autori che hanno cercato di definire il significato più profondo dell’amore. Ecco quindi 10 frasi fra cui scegliere, tratte dalla poesia e dalla letteratura, per celebrare al meglio la festa degli innamorati.
Lo spray volumizzante per capelli è un prodotto ideale per donare volume in modo naturale alla chioma fin dalla radice. Ideale per chi ha i capelli sottili, piatti e senza volume, è ottimo anche per chi vuole realizzare delle acconciature corpose e lucenti. Avere una chioma folta e densa è il desiderio sia delle donne che degli uomini e questa tipologia di prodotto è perfetta per riuscire ad ottenere dei risultati soddisfacenti anche a casa. Per aiutarvi a compiere la migliore scelta d'acquisto abbiamo stilato una classifica dei migliori spray volumizzanti per capelli attualmente disponibili in commercio, da acquistare online, su Amazon. Nella nostra selezione abbiamo incluso gli spray volumizzanti specifici per i capelli sottili e fragili, caratterizzati da una formula a base di proprietà nutrienti, gli spray volumizzanti bio, con un INCI vegan e cruelty free, ma anche gli spray volumizzanti professionali, per un perfetto styling da realizzare a casa, come dal parrucchiere. Ecco allora la classifica dei 10 migliori spray volumizzanti per capelli proposti dalle marche più note ed affidabili come come Ghd, L'Oreal Paris, Davines e Gyada. Scopriamoli insieme. Di seguito abbiamo stilato una classifica dei 10 migliori spray volumizzanti, evidenziando le caratteristiche di ognuno, i pro e i contro e le recensioni degli utenti. Vediamo quali sono. Attualmente considerato come il migliore spray volumizzante per capelli, Pick Me Up di GHD, è un prodotto con un sistema heat protection ghd, che dona un volume immediato dalle radici fino alle punte. È adatto a tutti i tipi di capelli e dona un boost ai capelli sensazionale. Il flacone è da 100 ml. Pro: non unge i capelli ed è molto leggero come prodotto. Inoltre, è sufficiente applicarne una piccola quantità per ottenere il risultato volumizzante. Contro: non sono stati identificati particolari aspetti negativi in quanto gli utenti che lo hanno acquistato sono soddisfatti del prodotto.
Lo spray volumizzante è un ottimo alleato nell’hair style in quanto è in grado di donare volume e corposità ai capelli, anche ai più sottili. È possibile scegliere tra quelli professionali, biologici e specifici per i capelli ricci, sia per uomo che per donna. Vediamo quali sono i migliori spray volumizzati per capelli da acquistare online, su Amazon.
Il vincitore di Amici 10, Virginio, sta davvero catalizzando l'attenzione dei media e si spera, per lui, che non sia solo una cosa passeggera. Il cantante 26enne di Fondi nella finalissima del talent show di Maria de Filippi ha battuto la super-favorita Annalisa Scarrone aggiudicandosi una borsa di studio da 100.000 euro. Ma c'era da dire che, stando a quanto riportato da Il Giornale, il suo trionfo sarebbe tutt'altro che schiacciante. Virginio, infatti, avrebbe ottenuto una percentuale del 50,3% dei consensi rispetto al 49,7% di quelli conseguiti da Annalisa. Davvero pochissimi voti di differenza, dunque, per Virginio Simonelli che intanto si gode anche le vendite del suo nuovo album Finalmente, uscito per Universal Music. Il disco include sette brani inediti, oltre a “Davvero” pezzo con cui Virginio prese parte nel 2006 al Festival di Sanremo con scarsi risultati (eliminato al primo turno).
Paolo Giordano dalle pagine de Il Giornale ha svelato le percentuali di voto dei vincitori.
È sempre più frequente ormai scegliere di vivere in città, in centri urbani densi e pieni di vita, per motivi legati al lavoro, ai divertimenti, alle proprie passioni, agli amici o all'amore; ma spesso accade che pur di seguire le nostre passioni si sacrifichi la comodità e l'atmosfera accogliente di una casa. Trovare appartamenti o case spaziose in città infatti è cosa ardua, a meno che non si voglia spendere un patrimonio. E così siamo pronti a sacrificare un po' di spazio abitativo, luce naturale e semmai anche aria per vivere con tutte le comodità e i servizi che offre la città. Ma da oggi non si deve per forza rinunciare ad una vista più ampia sull'esterno, a spazi più ariosi e luminosi grazie a More Sky, la prima finestra che si può abitare.
Problemi di luce e aria in casa? Da oggi non più grazie alla prima finestra che espande all’esterno lo spazio abitativo.
Il corpo umano è una macchina complessa e, in caso di problemi o malattie, ci invierà sempre di precisi segnali attraverso determinate parti del corpo. Avete mai pensato di osservare la lingua per conoscere il vostro stato di salute? Già centinaia di anni fa, gli esperti della medicina ayurvedica esaminavano la lingua dei propri pazienti per capire di quale patologia soffrissero. Non solo è un’estensione dello stomaco ma è anche caratterizzata da migliaia di terminazioni nervose che vengono associate a diverse parti del corpo. La lingua si compone di tre parti: vata, cioè la radice, pitta, cioè la parte centrale e kapha, cioè la punta. E’ sana quando appare liscia, flessibile, umida e senza spaccature. Per capire se si hanno dei problemi di salute basterà guardare il suo colore. Solitamente è rosea, se invece appare rosso scuro, vuol dire che una parte del corpo è infiammata oppure addirittura che c’è la presenza di un cancro. Quando invece il suo colore tende al marrone è semplicemente un segno del fatto che si fuma troppo, mentre il rosa intenso indica la febbre scarlatta. Il colore della lingua può indicare anche che la propria dieta non è quella adeguata. Se è pallida indica infatti una carenza di nutrienti e livelli bassi di emoglobina, ma le cose cambiano quando è eccessivamente bianca. In questo caso potrebbe trattarsi della presenza di un fungo o di uno squilibrio nella secrezione della bile epatica. Per quanto riguarda l’aspetto e la superficie, si deve fare sempre particolare attenzione. Se la lingua è eccessivamente liscia e umida, può essere un segnale di anemia o di mancanza di ferro. Se ci sono delle macchie sulla parte superiore, è simbolo di una vulnerabilità alle allergie, mentre bollicine e ferite indicano un consumo eccessivo di zuccheri raffinati, grassi o proteine. Quando invece è secca può essere un segnale di stress, di un eccesso di muco nell’organismo, della presenza di anemia o di diabete. Infine, se le papille gustative sono lisce e non eccessivamente ruvide si tratta di un disturbo intestinale.
Il corpo umano è una vera e propria macchina e, nel caso in cui registra la presenza di problemi o malattie, lo comunicherà attraverso delle specifiche parti del corpo. In particolare, la lingua può dirci molto sulla nostra salute. Scopriamo in che modo.
Jack Nicholson è uno di quegli attori che hanno incantato le donne nel corso degli anni, non forse per la sua bellezza oggettiva, visto che già nel lontano 1978 la stempiatura era più che evidente, ma in virtù del suo fascino e carisma che lo hanno reso al pari di uno dei sex symbol più apprezzati di sempre. Merito anche e soprattutto dei ruoli che al cinema ha scelto con cura e che hanno messo in risalto il suo talento fuori dal normale. Non molte settimane fa l'attore annunciò il suo ritiro dalle scene, scatenando un tam tam di discussioni e anche di disperazione da parte dei suoi fan.
Jack Nicholson è uno di quegli uomini che incanta le donne, forse non per la sua bellezza, ma per il talento e fascino indiscutibile. Ma sarà tutto merito di madre natura o nel tempo ci sono stati dei ritocchini? Eccolo in un “prima e dopo” del 1978 e oggi.
Dopo la pubblicazione su Facebook di H.A.M. di Kanye West featuring Jay-Z, il brano ha subito suscitato grandi polemiche. Il testo di H.A.M., infatti, è stato subito giudicato troppo forte ed eccessivo. Il titolo stesso del brano, d'altronde, non è altro che la sigla di "Hard As Muthafucker". Kanye West non è di certo nuovo alla censura per eccesso di volgarità dal momento che anche la copertina stessa del suo ultimo album ha dovuto subire un make-over per poter essere pubblicata definitivamente.
Kanye West e Jay-Z tornano con Watch The Throne, un album di collaborazione, il cui primo singolo estratto è H.A.M.
Silvio Soldini torna alla commedia, dopo film abbastanza impegnativi come “Agata e la tempesta”, “Brucio nel vento” e “Cosa voglio di più”. La pellicola s’intitola “Il Comandante e la Cicogna”, ed è un film corale, che nasce come musical, ma poi è stato sviluppato come commedia surreale, ironica e fantasiosa per il suo genere. Le storie del film sono narrate da alcune statue (Garibaldi e Leopardi) che, ricorrendo alla loro esperienza, danno anche un loro giudizio sull’Italia contemporanea e sui problemi che l’affliggono. La stessa Torino, città dov’è stato girato il film, diventa un luogo non riconoscibile, dove si muovo personaggi/fantocci che portano addosso i segni di un’Italia allo sbando più totale. Leo è un idraulico che ogni giorno affronta l’impresa di crescere due figli adolescenti, Elia e Maddalena, dividendosi tra il lavoro con l’aiutante cinese Fiorenzo e le incombenze di casa – dove la moglie Teresa, stravagante e affettuosa, compare e scompare. Diana è un’artista sognatrice e squattrinata che – in attesa della grande occasione della sua vita – fatica a pagare l’affitto. Suo proprietario di casa è Amanzio, originale moralizzatore urbano che ha lasciato il lavoro per un nuovo stile di vita e che in una delle sue crociate conosce Elia, con il quale stringe una stramba amicizia. Leo e Diana s’incontrano da Malaffano, un avvocato strafottente e truffaldino. Leo capita nel suo studio quando scopre che la figlia è protagonista suo malgrado di un video erotico su Internet, Diana è già da un po’ che passa lì le sue giornate, costretta per necessità economiche ad affrescare una parete, assecondando le ridicole manie di grandezza dell’avvocato. Le loro storie s’intrecciano in una città emblema del nostro tempo, sotto lo sguardo severo e ironico delle statue di Garibaldi, Verdi, Leopardi, che dai loro piedistalli – da dove ne hanno viste tante – commentano le sorti di un’Italia alla deriva. E tuttavia qualcuno continua a sognare e a sperare: come Elia, che insegue il volo di una cicogna, simbolo di rinascita e occasione di un nuovo inizio anche per Leo e Diana.
Il regista di “Pane e tulipani” torna in sala con una commedia atipica, ironica e fantasiosa, dove anche le statue parlano e s’indignano per la situazione dell’Italia contemporanea.
I diamanti sono i migliori amici di una ragazza? Sembra proprio di sì a giudicare dai volti sorridenti delle star che sui diversi red carpet del Festival di Cannes sfoggiano con nonchalance parure dal valore inestimabile e gioielli da mille e una notte, preziosi gingilli che noi comuni mortali possiamo vedere solo in un museo o attraverso le vetrine di una lussuosa gioielleria. A Cannes però tutto si tramuta in sogno: le star sul tappeto rosso sfilano come dee agghindate con sontuosi abiti e gioielli lucenti, di certo non è l'essenzialità a regnare sovrana. Via dunque con lustrini, paillettes, diamanti, smeraldi, rubini, perle e cascate di oro e platino. Come moderne regine le donne dello star system sfilano mostrando le loro pietre preziose incastonate su scultorei orecchini pendenti o su meravigliosi collier. Oltre al luogo in cui sfilano splendidi abiti d'alta moda firmati da stilisti italiani ed internazionali, il Festival di Cannes è il posto in cui i gioielli preziosi sono i veri protagonisti. Data l'importanza dell'evento cinematografico più atteso dell'anno, che attira media e pubblico da tutto il mondo, i marchi di alta gioielleria fanno a gara per poter apparire su uno dei tanti red carpet delle prime di Cannes tentando di far sfilare indosso ad attrici e top model le proprie creazioni di alta gioielleria. Chopard, Bulgari, Damiani, Cartier, Van Cleef & Arpels, De Grisogono, Harry Winston sono le Maison più gettonate e amate dalle celebrities che per far risplendere il proprio look scelgono gioielli preziosi e lucenti, vistosi e originali.
Parure da sogno, orecchini di brillanti, collier principeschi e meravigliosi anelli sfilano indosso alle star sul red carpet di Cannes 2015. Ecco gioielli più belli che abbiamo ammirato sulla Croisette.
“Dammi una spiegazione entro un’ora o ti vengo a cercare”. Scrive così Roberto Jonghi Lavarini al nostro giornalista sotto copertura, Salvatore Garzillo, dopo aver aperto la valigia in cui credeva ci fossero i soldi in nero dei quali lui si stava facendo tramite con importanti esponenti dei partiti di destra. L'episodio della consegna della valigetta è contenuto nella seconda puntata di Lobby Nera, incentrata sui legami del partito di Matteo Salvini e le organizzazioni di estrema destra. La rabbia di Jonghi Lavarini nasce quando, al posto dei contanti per finanziare la campagna elettorale dei candidati di Lega e Fratelli d’Italia, nel trolley rosso, trova un libro sull’Olocausto e uno sulla costituzione italiana: “Prima di emettere una mia sentenza e avviso pubblico nei tuoi confronti (ma poi devi lasciare Milano), attendo spiegazioni, di qualunque genere. Entro oggi”, continua l’esponente del gruppo di influenza di estrema destra. “I vostri uomini attori sono stati a loro volta pedinati e filmati, come la targa del tuo amico”, esclama Jonghi riferendosi agli altri giornalisti di Fanpage.it che erano comparsi di sfuggita negli ultimi incontri con il Barone nero. Prima di accordarsi per la consegna, Roberto Jonghi ci aveva dato istruzioni: “Ho già fatto operazioni del genere con gente veramente borderline, altroché. Parola d’ordine: rosso il colore del sangue e del fuoco". La frase, come raccontato nella seconda puntata di "La lobby nera", viene poi effettivamente pronunciata dalla donna inviata dal Barone per ritirare il trolley.
Dopo aver scoperto la nostra reale identità Roberto Jonghi Lavarini, il “Barone nero” raccontato dall’inchiesta “La Lobby nera” scrive al nostro giornalista sotto copertura minacciandolo: “Devi lasciare Milano”, “Emetto la mia sentenza”, “Vi ho pedinati”, “Ti vengo a cercare”. Ma poi conferma che le trattative con i politici per i soldi in nero erano tutte vere, al punto che lo stesso Barone si è trovato costretto a pagare di tasca sua alcuni degli importi pattuiti con gli esponenti della destra milanese.
La parola d’ordine di Ilary Blasi, quella che le ha consentito di imprimere il suo marchio di fabbrica al “Grande Fratello Vip”, è una: riconoscibilità. Chi si aspettava una certa timidezza di fondo, un avvicinamento tiepido a un format tv nuovo e mai sperimentato prima, è stato costretto a rivedere le sue opinioni. Al Gf Vip la si ama o la si odia, con lei non esistono mezze misure. I modi ostentati da sora Lella, lo spirito dissacrante con il quale si rapporta al divismo, le espressioni che ne lasciano indovinare l’esasperazione mista a divertimento, hanno consentito all’ex letterina di affrancarsi dalle precedenti conduzioni e, nel bene o nel male, osare fino a diventare riconoscibile. Il pubblico è spaccato a metà di fronte a Ilary, ma non c’è modo di non riconoscerle il fatto che ha avuto del fegato. La capitana di questa edizione del reality non è arrivata in punta di piedi, non ha manifestato alcuna inclinazione alla gradualità. Ilary è entrata dalla porta principale, ha imposto il suo modo di fare tv e pazienza se a qualcuno i suoi modi non piacciono. Lo aveva anticipato prima di fare il suo debutto in prima serata su Canale 5: avrebbe bacchettato i concorrenti. Lo ha fatto, e gliene va dato pienamente atto. Tanto di cappello al suo modo di farsi spazio in tv. Nonostante i giudizi spesso impietosi che le sono stati rivolti sui social network, Ilary è sempre rimasta uguale a se stessa e ha fatto bene. La differenza con Alessia Marcuzzi è palese, ma è una distanza che è stata precisamente calcolata. Difficile ritrovare nella conduttrice dell’edizione nip del “GF” le stesse espressioni facciali che hanno reso memorabile la Blasi. Le emozioni le si leggono sul volto, che siano di puro divertimento o di intenso fastidio. Quel “viiiip” pronunciato con sufficienza, col tono cadenzato di una presa in giro rendono Ilary diametralmente opposta a tutte le conduttrici che l’hanno preceduta. Straordinaria è anche la capacità di massacrare con poche parole ben misurate quei famosi colpevoli di prendersi troppo sul serio. La moglie di Francesco Totti conduce il gioco con la stessa straordinaria padronanza che dimostrerebbe se fosse nel salotto di casa sua. Ed è con la stessa nonchalance da padrona di casa che toglie le scarpe, siede sulla scrivania di plexiglas e toglie la parola a concorrenti e opinionista laddove lo reputi necessario. Arroganza? No, solo la consapevolezza di aver fatto la differenza e il piglio da sergente di ferro di chi proprio non ci sta a passare per la sprovveduta di turno. Ilary si è approcciata alla trasmissione rimarcando apertamente i ruoli, e lo ha fatto perché non si poteva pensare di guidare un gruppo di personaggi famosi senza creare necessariamente una distanza che chiarisse il suo posto di comando. L’abilità di Ilary sta nell’aver obbligato reality, concorrenti, pubblico e opinionista ad adattarsi al suo modo di condurre, e non viceversa. Non è lei ad aver cambiato stile per venire incontro alle esigenze del programma. Conduce il “Grande Fratello Vip” con lo stesso piglio dissacrante con il quale tiene saldamente il timone de “Le Iene”, e pazienza se dall’altro lato ci sono personaggi che hanno cominciato a fare televisione quando lei era ancora un’adolescente.
Ha una gran capacità riconosciuta Ilary Blasi, quella di non conoscere sfumature. La sia ama o la si odia, con lei i giudizi non sono mai tiepidi. Ed è proprio affrancandosi dalle precedenti conduzioni che è riuscita a imprimere il suo marchio di fabbrica al “Grande Fratello Vip”.
L'ultimo album del cantautore Gianluca Grignani è stato "Cammina nel sole" uscito due anni fa. Il nuovo album dal titolo "Romantico Rock Show" uscirà il 2 febbraio 2010 su etichetta Sony Music. "Romantico Rock Show" conterrà 11 brani e l'uscita dell'album è anticipata dal singolo "Sei sempre stata mia" che dal primo gennaio sarà in rotazione nelle radio italiane. La scelta del primo singolo è ricaduta su "Sei sempre stata mia" poichè la canzone parlerebbe della privata dell'artista. Il pezzo è una sorta di ballata rock con un susseguirsi di suoni di chitarre, archi e batteria. Sul sito ufficiale di Gianluca Grignani sono presenti alcuni video che ritraggono l'artista impegnato durante la registrazione di "Romantico Rock Show", oltre a questi video c'è anche del materiale che riguarda la vita privata di Grignani.
Uscirà il 2 febbraio il nuovo e atteso album di Gianluca Grignani, e intanto dal primo gennaio sarà in rotazione nelle radio italiane il nuovo singolo “Sei sempre stata mia”
Se avete sempre pensato che la Coca Cola Light fosse un vostro alleato nella perdita di peso vi sbagliate. Sembra che la bevanda gassata dal così detto basso contenuto calorico possa essere il motivo per il quale l'ago della bilancia proprio non ne vuole sapere di muoversi verso sinistra. Ricerche scientifiche ed esperimenti hanno infatti dimostrato che i componenti della Coca Cola Light possono effettivamente essere la causa di aumento di peso e gonfiore ma non solo: il mix di coloranti, zuccheri e dolcificanti come l'aspartame e l'acesulfame potassico potrebbero rendere più veloce il processo di invecchiamento. Il fruttosio e i dolcificanti artificiali infatti disturbano il metabolismo dando un senso di sazietà che in realtà non esiste, ma è l'acido fosforico, quello che dà il senso di frizzantezza e il gusto particolare alla Coca Cola Light, che accelera il processo di invecchiamento, provocando la comparsa di rughe e pelle disidratata.
La Coca Cola Light non è un alleato nei periodi di dieta: alcuni studi hanno dimostrato che la bevanda gassata più conosciuta al mondo non aiuta a farvi perdere peso e può persino causare problemi di salute.
Ieri ha avuto inizio la Milano Fashion Week, che fino al 27 febbraio darà spazio alle collezioni Autunno/Inverno 2018-19 delle più grandi Maison internazionali. Se sulla passerella Gucci hanno fatto scalpore le teste mozzate portate come delle it-bag dai modelli, mentre su quella di Moschino la protagonista indiscussa è stata Kaia Gerber in versione Jackie Kennedy, ad aver incantato tutti durante lo show di Alberta Ferretti è stata Bella Hadid. La modella ha letteralmente illuminato la passerella con la sua bellezza, sfoggiando delle trasparenze audaci che hanno lasciato pochissimo spazio all'immaginazione. Bella Hadid è stata una delle grandi protagoniste della sfilata milanese di Alberta Ferretti, rubando la scena alla sorella Gigi e a Kaia Gerber grazie ai suoi look sexy. La modella 21enne ha infatti indossato un lungo abito nero, caratterizzato da una gonna sinuosa a vita alta e un corpetto completamente trasparente decorato con delle paillettes argentate che le hanno coperto i capezzoli. Il dettaglio hot, però, non è sfuggito a nessuno: Bella non indossava il reggiseno e le trasparenze audaci le hanno permesso di sfoggiare un'impeccabile scollatura underboob. Per la seconda apparizione sul catwalk portava, invece, un abito leggermente più "castigato" con delle stampe sulle tonalità del verde, il collo alto e una gonna lunga fin sotto al ginocchio aggrappata sul punto vita. Il tessuto sottile, però, lasciava intravedere l'assenza della biancheria intima e la sua silhouette perfetta. Insomma, la Hadid ha dimostrato di non avere rivali in fatto di sensualità: è lei ad aver attirato tutta l'attenzione sulla passerella di Alberta Ferretti.
Bella Hadid è stata la protagonista indiscussa della sfilata di Alberta Ferretti, tenutasi durante la prima giornata della Milano Fashion Week. La modella ha sfoggiato un sensualissimo look dalle trasparenze audaci, che ha rivelato un’impeccabile scollatura underboob.
Il Kazakistan è un paese dove d'inverno le temperature sono molto nevica e nevica molto, ma per chi vive in città, in particolare dalla capitale Astana, raggiungere le piste da sci non sempre è semplice e fattibile. Da novembre ad aprile le temperature infatti scendono anche di 15 gradi sotto lo zero e i tetti delle case sono perennemente imbiancati. Astana poi ha poche località dove gli appassionati di sci e di snowboard possono allenarsi e migliorare le proprie abilità. Così l’architetto e sciatore Shokhan Mataibekov ha ideato il primo edificio residenziale con pista da sci sul tetto. Non si vedranno le vette innevate delle montagne né ci si potrà rilassare in qualche caldo chalet ma la Slalom House porterà ai residenti di Astana un nuovo impianto sportivo invernale davvero accattivante con il primo condominio dotato di 300 metri di piste da sci in copertura.
Sorgerà nella capitale del Kazakistan il primo edificio dove i residenti potranno sciare sul tetto di casa grazie a 300 metri di piste vertiginose.
Beyoncé è una delle popstar più amate al mondo, capace di incantare tutti con il suo talento e con la sua bellezza. Per lei il 2018 è stato davvero un anno grandioso e non poteva che condividere sui social un video celebrativo a poche ore dall'inizio del 2019. E' diventata mamma di due gemelli, ha preso parte ai Grammy Awards, si è esibita sul palco del Coachella e soprattutto ha rinnovato i voti con Jay-Z, così da celebrare il decimo anniversario di matrimonio in modo speciale. La cerimonia è stata privata ma all'interno della clip postata su Instagram non ha potuto fare a meno di inserire uno degli scatti del ricevimento: ecco lo splendido abito che ha indossato per l'evento. Wishing you a beautiful 2019. 🙏🏽🐝 A post shared by Beyoncé (@beyonce) on Jan 1, 2019 at 3:45pm PST Il 2018 di Beyoncé è stato davvero un anno ricco di emozioni, è diventata mamma di due gemelli, si è esibita al Coachella e ha rinnovato i voti con Jay-Z dopo 10 anni di matrimonio. Per celebrare tutto questo ha condiviso un video commemorativo sui social e la cosa che nessuno si aspettava è che avrebbe inserito anche delle foto della blindatissima cerimonia con cui ha festeggiato l'anniversario di nozze con il marito, fino ad ora mostrate solo durante il tour sulle note di "Forever Young". The Queen B herself @beyonce wore the Thelma Gown for her and husband, Jay-Z's vow renewal back in June, but this is the first official image to surface from that remarkable day – and we're in love all over again! #Beyonce #QueenB A post shared by Galia Lahav (@galialahav) on Jan 2, 2019 at 7:44am PST Per l'occasione la popstar non poteva che indossare un abito bianco da sogno firmato Galia Lahav. Si tratta di un sinuoso modello a sirena con una gonna aderente con lo strascico e un corpetto di ispirazione vittoriana che lasciava le spalle scoperte con delle enormi maniche di tulle e delle decorazioni in pizzo intricate su tutto il bustier. Expression Of Femininity | The #Thelma gown fits in all the right places #GLCouture Photo by @dzhalilmamaev Store @christiwedding
Il 2018 è stato un anno speciale per Beyoncé che, oltre a esibirsi al Coachella e a essere diventata mamma di due gemelli, ha rinnovato i voti con Jay-Z dopo 10 anni di matrimonio. Per un’occasione tanto importante è tornata a indossare l’abito bianco ma la cosa che in pochi sanno è che quella creazione Haute Couture vale più di 13.000 euro.
In un recente passato, nel 2007, aveva definito il cinema italiano "deprimente", dal momento che i film visionati in quel periodo non facevano che "parlare di: ragazzo che cresce, ragazza che cresce, coppia in crisi, genitori, vacanze per minorati mentali. Che cosa è successo? Ho amato così tanto il cinema italiano degli Anni 60 e 70 e alcuni film degli Anni 80, e ora sento che è tutto finito". Queste erano le parole del noto regista del Pulp, Quentin Tarantino, che – chiamato a far parte della giuria del 67mo Festival di Venezia – comunica il piacere di dover giudicare i lavori dei propri colleghi, potendo cogliere, in questa veste, l'opportunità di crescere professionalmente. Un modo anche per puntualizzare sul suo giudizio di tre anni fa e per esprimere evidentemente la grande attesa che suscita il cinema italiano, Quentin Tarantino precisa che "Quando penso al cinema italiano mi viene in mente il termine passione". Il regista italiano Gabriele Salvatores, anch'egli arbitro della Mostra del cinema di Venezia, esprime lo stesso entusiasmo del collega americano, dal momento che "giudicare i film è come entrare nel sogno di qualcun altro, fa bene al tuo ego. Mi piacerebbe che un film italiano vincesse qualche premio, ma dobbiamo farci trasportare dalla passione senza considerare la nazionalità".
Alla Mostra del cinema di Venezia i due registi esprimono il proprio parere sulla produzione cinematografica italiana.
Quando ti concedi un bagno rilassante puoi unire il relax alla cura della pelle: sapevi che basta aggiungere qualche ingrediente all'acqua per nutrire a fondo la tua pelle e renderla morbida e levigata? Ecco tutti gli ingredienti per avere una pelle perfetta. Se mentre riempi la vasca da bagno immergi delle bustine di tè verde nell'acqua otterrai un effetto anti age che eliminerà le tossine dalla tua pelle stimolandone il naturale equilibrio. Aggiungendo due cucchiai di miele e uno di latte in polvere invece otterrai un beneficio nutritivo per la tua pelle: il miele infatti renderà la tua pelle morbida e vellutata. Il latte renderà la tua pelle soffice e, in caso di irritazioni e scottature, ti darà un effetto lenitivo. Anche l'olio di oliva può essere un buon ingrediente da aggiungere all'acqua: rinforza le difese immunitarie e aiuta a mantenere la pelle elastica e giovane, riducendo le rughe che si possono formare sul tuo corpo. Se ti senti stanca e dolorante l'ingrediente che fa per è il sale: aggiungendo un paio di cucchiaini di sale fino nell'acqua otterrai un effetto rilassante, oltre che ridurre la sensazione di dolore e fastidio.
Aggiungendo degli ingredienti naturali al tuo bagno rilassante puoi avere dei benefici anche per la pelle, rendendola morbida e vellutata. Ecco tutto quello che puoi fare con limone, olio di oliva, lavanda e tanti altri ingredienti.
Coltivare un bonsai è una delle pratiche più difficili al mondo, richiede grande maestria, molta pazienza, tempo e cura. In tanti quando vedono quei piccoli alberelli dalle forme bizzarre se ne innamorano ma non sanno quanto lavoro si cela dietro quelle forme e quegli esseri viventi. Così il designer Nendo ha inventato un modo per permettere a tutti di approcciarsi al bonsai senza doverne scontare tutte le pene. Tutti possono avere un piccolo bonsai in casa purché sia di plastica e stampato in 3D. Può sembrare ironia ma Grid-Bonsai è l'ultimo progetto dello studio di designer giapponesi che ha realizzato un piccolo bonsai stampato in £D che si può anche potare.
Lo studio di design giapponese Nendo in collaborazione con il Japan Botanical Culture Co. ha realizzato la versione contemporanea del bonsai che viene stampata in 3D, si può potare, non ha bisogno di acqua né di luce per crescere, è facile da far vivere in casa e può essere coltivato da chiunque.
Il 19 marzo si celebra la Festa del papà: un giorno importante, in cui dedicare un pensiero affettuoso ai nostri genitori è doveroso. Ma scegliere la frase giusta per far comprendere quanto vogliamo bene a nostro padre, non è facile: la letteratura è piena delle parole d’amore dei figli. Ecco dunque 10 frasi, citazioni e poesie, da dedicare ai papà per la loro festa.
La Festa del papà è alle porte: è giunto il momento di dedicare ai nostri padri un pensiero affettuoso, in questa giornata dedicata esclusivamente a loro. Ma scegliere le parole giuste non è facile: ecco una lista di 10 frasi commoventi ed emozionanti, tratte dalla letteratura e dalla poesia, da dedicare ai papà per il 19 marzo.
All'anagrafe è Serena Porcelli, ma sul web tutti la conoscono come La Sciampista. Molto più di una parrucchiera, ama definirsi hair therapist perché si prende cura non solo del capello ma anche della bellezza interiore: una sinergia che lei definisce tra "testa e cuore". Dopo una lunga esperienza nel salone di Aldo Coppola, nel 2018 decide di lanciarsi in una nuova avventura e crea La Sciampista: un brand di prodotti, un temporary shop che offre trattamenti e consulenza personalizzate e una pagina Instagram con più di 50mila follower, per condividere tutto quello che negli anni ha imparato sul mondo dello shampoo e dei capelli. Abbiamo intervistato Serena che ci ha spiegato la filosofia del suo lavoro e ha condiviso con noi alcuni segreti per prendersi cura dei capelli al meglio anche casa. Da dove nasce il progetto “La Sciampista”? Il progetto nasce dall'idea di rinascita, non solo di una donna, ma anche di una professionista che ha deciso di rivendicare un ruolo importante ancora troppo svilito. Ti definisci una “hairtherapist”: in cosa consiste il tuo lavoro e perché è diverso rispetto a quello del parrucchiere? La filosofia sciampistica nasce da un approccio introspettivo, La Sciampista è un marchio registrato che parte dalla sinergia tra testa e cuore, da qui deriva la sua attenzione alla persona e al capello. Un concetto decisamente più orientale e meno occidentale, dove l'individuo viene visto non come un "qualcosa" composto da vari e distaccati elementi, ma bensì dove testa e corpo sono assolutamente in connessione tra loro. Qual è la tua filosofia di lavoro? Il mio metodo di lavoro vuole promuovere attraverso i capelli un benessere e una bellezza consapevole. Come è nata l’idea di una tua linea di prodotti per capelli? In cosa si differenziano dagli altri presenti sul mercato?
Si chiama Serena ma tutti la conoscono come La Sciampista: su Instagram è diventata celebre grazie ai suoi consigli per coccolare al meglio i capelli e prendersi cura di “testa e cuore” creando un vero e proprio rituale di bellezza. L’abbiamo intervistata e ci ha raccontato la sua filosofia e svelato qualche consiglio per avere capelli al top.
Dopo aver lasciato tutti senza fiato al Festival di Cannes con il suo abito rosso super sexy, Bella Hadid è diventata la modella più richiesta e desiderata del momento, tanto da aver sfilato per Versace e da aver partecipato all'ambitissimo evento organizzato per i 90 anni della Maison Fendi. Il suo ultimo traguardo? Ha conquistato la copertina della rivista "Vogue Paris" del mese di settembre, la cosiddetta "September issue", cioè la cover del numero che caratterizzerà le scelte editoriali di tutto l'anno. La 19enne appare senza veli con i capelli sciolti e uno sguardo intenso in uno scatto in bianco e nero ed è assolutamente perfetta. A fotografarla, Mert Alas e Marcus Pigott, che l'hanno immortalata non solo in topless ma anche in accappatoio e ciabatte. Naturalmente, la modella ha "censurato" lo scatto che ha condiviso in anteprima su Instagram, ma i fiorellini sul seno e sul lato b non hanno nascosto il suo fascino. Non è la prima volta che una rappresentante della famiglia Hadid finisce sulla copertina di Vogue Paris, visto che lo scorso febbraio era toccato alla sorella maggiore Gigi, che si era mostrata nuda con indosso solo dei gioielli vistosi. Insomma, sembra proprio che le due sorelline siano determinate a infiammare il mondo della moda e dei social. Bella ha dato prova di essere una vera e propria rivelazione e di avere tutte le carte in regola per diventare una it-girl. Nonostante abbia solo 19 anni, si comporta già come una vera star e, a giudicare dalla sensualità che sprigiona di fronte la macchina da presa, si sentirà parlare di lei ancora a lungo. 🌹🌹#Freeingthenipple for our French Vogue cover with my brothers @mertalas & @macpiggott Thank you for opening my eyes to a new art form I love You! Thank you for the opportunity and experience @emmanuellealt @vogueparis and everyone for your support #LoveYourBody 🌹🌹
Bella Hadid ha raggiunto un ennesimo successo: ha conquistato la copertina di settembre della rivista “Vogue Paris”. La giovane modella appare completamente nuda in un sexy scatto in bianco e nero.
Meghan Markle per il matrimonio con Harry d'Inghilterra ha scelto uno stile estremamente essenziale, sobrio ed elegante, indossando un abito minimal dalle linee semplici e pulite, senza troppi fronzoli. Assenti scollature o trasparenze, banditi decori troppo vistosi, pizzi, cristalli ed altri dettagli lucenti. Un bianco candido il colore prescelto. Sabato 18 maggio 2018 Meghan ha calcato la navata con un abito dallo strascico lunghissimo, con maniche a tre quarti, scollo a barca, stretto in vita più ampio sulla gonna. In testa una tiara coperta di diamanti e uno velo lunghissimo con ricami floreali sui bordi. Contro tutti i pronostici la sposa ha scelto di affidare il suo look per le nozze alla stilista britannica Clare Waight Keller, celebre nel fashion system per essere stata la Direttrice Creativa di celebri brand come Chloé e Pringle of Scotland e soprattutto per aver recentemente preso le redini della Maison Givenchy sostituendo Riccardo Tisci che aveva diretto per oltre 10 il marchio francese. Secondo i bookmakers la sposa avrebbe scelto un vestito del duo di designer australiani Ralph&Russo, che avevano firmato il look di Meghan per l'annuncio ufficiale del fidanzamento con Harry, era poi saltato fuori il nome del brand Erdem, celebre per gli abiti dalle stampe floreali e molto amato dalla Markle. Un annuncio ufficiale della casa reale ha invece rivelato che l'abito è stato realizzato dalla Keller e svelato tutti i dettagli del wedding look. Meghan Markle ha incontrato nel 2018 Clare Waight Keller, dopo che quest'ultima è stata nominata Direttore Creativo di Givenchy. Dopo essersi innamorata dello stile minimal ed elegante, moderno ma mai estremo della Keller, Meghan ha voluto di affidare il suo stile alla designer britannica. Con lei ha scelto tutti i dettagli del suo abito da sposa, un lungo modello che lascia le spalle semi scoperte, con scollatura a barca e maniche a tre quarti, corpetto aderente che sottolinea il punto vita e gonna ampia imbottita con un sottogonna in tripla organza di seta. Prima di scegliere il tessuto dell'abito da sposa la stilista ha compiuto una lunga ricerca in fabbriche di tessuto sparse in tutta Europa, successivamente ha fatto creare appositamente per l'occasione un cady di seta a doppio strato di un bianco candido. Si tratta di un tessuto lucente ma opaco allo stesso tempo, rigido e strutturato che permette di aver un linea scultorea sottolineando la vita. E' stata Meghan a volere il bianco ottico scegliendo dunque di rompere la regola che solitamente vuole una sposa di seconde nozze con un abito che non sia bianco candido ma di una nuance più scura. L'abito è una creazione esclusiva realizzata appositamente per l'occasione e il marchio che l'ha creato non potrà riprodurlo ne tanto meno metterlo sul mercato. A pagare l'abito della sposa è stata la Regina Elisabetta. Meghan ha indossato poi un velo in tulle di seta lungo cinque metri, decorato sul bordo da fiori ricamati a mano con fili di seta e organza. Non si tratta di un semplice ricamo ma di un disegno espressamente voluto dalla sposa, un vero e proprio omaggio alla Casa Reale. Sembra infatti la Markle abbia espresso il desiderio di avere con sé sul suo abito tutti i paesi del Commonwealth, per questo la stilista ha fatto ricamare sui bordi del velo un motivo floreale composto da 53 differenti fiori, ognuno rappresenta uno dei diversi paesi del Commonwealth. L'omaggio è stato fortemente voluto dalla Markle dato che dopo il matrimonio verrà nominata Ambasciatrice della Gioventù del Commonwealth. Ad aggiungersi alle 53 figure floreali altri due fiori scelti da Meghan, si tratta di un calicanto d’inverno (Chimonanthus praecox), uno dei fiori che crescono davanti al cottage di Kensington Palace, la residenza ufficiale degli sposi, e un papavero della California (Eschscholzia californica), simbolo dello stato americano in cui è nata la sposa. Per realizzare i ricami floreali ci sono volute centinaia di ore e le sarte hanno dovuto lavarsi le mani ogni trenta minuti per poter cucire insieme i fili di tulle e seta che compongono i fiori del velo, evitando di rovinarli. A tenere fermo il velo sulla testa della sposa una lussuosa tiara ricoperta di diamanti. Non si tratta di una tiara qualsiasi: è un gioiello appartenuto alla Regina Maria, la nonna della regina Elisabetta ed è stata quest'ultima a prestare il prezioso per le nozze alla sposa. La tiara in diamanti è stata realizzata nel 1932, mentre la spilla centrale risale al 1893. La struttura del gioiello è realizzato in platino ricoperto con un pavè di diamanti di differenti dimensioni. La parte centrale è una spilla staccabile composta da dieci diamanti. Oltre alla tiara Meghan ha indossato preziosi orecchini e bracciali firmati Cartier mentre ha scelto di mantenere il collo nudo. Un look così semplice ed elegante non poteva che essere completato che con un paio di scarpe sobrie ed essenziali. Anche qui sono assenti pizzi merletti, strass o pietre. Meghan Markle sotto l'abito da sposa ha indossato semplici décolleté a punta di Givenchy con tacco medio, realizzati in duchesse di seta dello stesso colore dell'abito da sposa.
Bianco candido, linee essenziali e pulite, strascico lunghissimo, velocon ricami floreali e una tiara con diamanti, così Meghan Markle ha percorso la navata per sposare Harry d’Inghilterra. Nesun dettaglio sexy o decoro lucente, solo tanta semplicità. Ecco tutti i dettagli del look della sposa e dell’abito scelto per le nozze.
Sonny Colbrelli ha commosso e reso orgogliosa l'Italia con una prova di altri tempi nell'inferno della Parigi-Roubaix: la vittoria in una ristretta volata nel velodromo della città delle Fiandre francesi ha consegnato il 31enne ciclista di Desenzano del Garda all'iconografia leggendaria di questo sport. Fatica, polvere, fango, sofferenza, ed infine lacrime. Inarrestabili, per un ragazzo che in quel momento ha capito di avercela fatta, di essere entrato nel novero di chi sarà ricordato per sempre. È il primo italiano a vincere la Roubaix nel nuovo millennio, un successo che segue quello di giugno nel campionato nazionale e la medaglia d'oro agli Europei di inizio settembre a Trento. "Questo è davvero il mio anno, non potrei essere più felice – ha detto Colbrelli dopo il trionfo di domenica, sottolineando come scollinati i 30 anni si sia scoperto campione competitivo ai massimi livelli – Questa vittoria arriva in un momento importante della mia vita, adesso che ho raggiunto la maturità sono arrivati i risultati importanti, prima il campionato italiano e poi quello europeo. Questa vittoria è la conferma che sto andando nella direzione giusta. Adesso non mi fermerò e continuerò sulla mia strada, che mi sembra che sia quella giusta, cercando di ottenere nuovi risultati". Il salto di qualità dell'azzurro tuttavia ha provocato la reazione scomposta e tracimante invidia della stampa francese, che ha rimarcato proprio l'assenza di risultati al livello più alto prima di quest'anno: "Vincitore della Parigi-Roubaix, Sonny Colbrelli getta una nuova pietra nel mare dei sospetti", titola Le Dauphiné libéré, giocando sul significato della parola "pavé". Ed ancora il quotidiano ricorda che il ciclista lombardo "ha vinto a 31 anni la Parigi-Roubaix alla sua prima partecipazione, una prestazione senza precedenti da quando ci riuscì Jean Forestier nel 1955". Toni analoghi si ritrovano su Le Parisien e Le Sud-Ouest. Ci si meraviglia che quello che era un velocista si sia trasformato in un uomo da grandi classiche, capace di tenere botta anche in salita con i migliori. E poi si tira in ballo anche l'ispezione della Gendarmeria nello scorso luglio – durante il Tour de France – nelle stanze d'albergo dove alloggiava la squadra di Colbrelli, la Bahrain Victorious, esplosa quest'anno con 30 successi ed i due podi di Damiano Caruso al Giro d'Italia (secondo) e Jack Haig alla Vuelta (terzo).
Sonny Colbrelli ha trionfato domenica sul pavé della Parigi-Roubaix, scrivendo una pagina leggendaria dello sport italiano. Una prestazione resa ancora più memorabile dallo scenario di epica battaglia in cui si è svolta la classica delle Fiandre francesi. Tuttavia non tutti l’hanno presa bene: i francesi gettano fango sul ciclista azzurro.
Ashley Judd ha condiviso con i suoi tantissimi fan, gli straordinari progressi fatti dopo l'incidente. Lo scorso febbraio, l'attrice ha avuto un grave infortunio mentre si trovava nella foresta del Congo, ha riportato numerose fratture alla gamba e un danno ai nervi. Ha rischiato di non poter più camminare, ma oggi la ritroviamo in piedi e più battagliera che mai. Ashley Judd ha pubblicato su Instagram una serie di video nei quali mette a confronto la sua situazione oggi, in cui riesce a camminare senza alcun aiuto e le sue condizioni di due mesi fa, dove era costretta ad aiutarsi con le stampelle (vedi video in alto, ndr). In un altro video, dimostra come ora sia in grado di muovere il piede. Il post è stato accompagnato dalle seguenti dichiarazioni: "Cari amici, è con riverenza e anche un certo stupore che vi do questo aggiornamento. Oggi, cinque mesi e tre settimane dopo l'incidente nella foresta pluviale congolese, cammino di nuovo e con quale stile! Ho fatto un'escursione nel Parco Nazionale Svizzero. Entrando, mi sono sentita a mio agio, a casa nello spirito. La mia gamba e il mio piede hanno funzionato perfettamente. Ho camminato in salita, su superfici irregolari per un'ora. Poi sono scesa prestando attenzione ma con facilità. Ho riposato per ore in un prato, sulla terra fertile di Dio. Il giorno dopo, ho camminato di nuovo tra le alpi ticinesi, lavorando sodo ma consapevole di quanta forza devo ancora riottenere. Questa è la strada che mi aspetta, ma riesco a compiere le attività quotidiane, porto persino la legna da ardere nel nostro rifugio". Dopo aver ringraziato i medici ha concluso: "Ci aspettavamo che il mio piede iniziasse a muoversi dopo un anno, ma nell'arco di quattro mesi ci ha spiazzato tutti. […] La mia gamba non sarà più la stessa, è una nuova gamba. E io la amo. Siamo amiche. Abbiamo fatto molta strada insieme e abbiamo una vita favolosa davanti". Lo scorso febbraio, Ashley Judd si trovava in una foresta pluviale congolese per osservare i bonobo, scimpanzé a rischio di estinzione, quando ha avuto un grave infortunio e si è fratturata la gamba in quattro punti. Trasportata in ospedale, si è sottoposta a un intervento chirurgico durato otto ore. Dopo una lunga e faticosa riabilitazione, può finalmente cominciare a tirare un sospiro di sollievo: "Sono stata amata, capita e aiutata nella mia guarigione. Molti di voi hanno pregato per me e mi hanno inviato dei messaggi. Grazie, ho sentito il vostro affetto. In particolare, ho ricevuto il sostegno della mia famiglia e del mio compagno".
Sono passati cinque mesi e tre settimane da quando Ashley Judd ha avuto un incidente in una foresta congolese, che le ha fatto correre il rischio di perdere l’uso della gamba. L’attrice, dopo una faticosa riabilitazione, ha mostrato ai suoi fan i progressi fatti. Ora riesce a camminare senza stampelle.
La simulazione oggettiva e soggettiva Nel contesto civile può capitare che le parti hanno interesse ad celare un determinato contratto oppure a celare la reale parte contrattuale. Per raggiungere un tale risultato si ricorre alle simulazione. La simulazione (oggettiva) può riguardare il contratto e si definisce simulazione assoluta quella con la quale le parti, anche se stipulano un contratto, in realtà non voglio nessun contratto, mentre viene denominata simulazione relativa quella con la quale le parti voglio un contratto diverso da quello realmente stipulato (es. una locazione in realtà è una vendita a rate). Anche se la simulazione (di solito) ha ad oggetto l'intero contratto non si deve escludere la possibilità che la simulazione abbia ad oggetto solo un elemento specifico del contratto come ad esempio può essere il canone occulto di una locazione. La simulazione (soggettiva) riguarda le parti contrattuali, in particolare il contratto stipulato è quello realmente voluto, ma le parti contrattuali (quelle che hanno stipulato il contratto) non sono coloro che realmente subiscono gli effetti del contratti (c.d. interposizione fittizia di persone), ad esempio si potrebbe pensare al contratto con il quale tizio vendi a caio un immobile, ma il reale acquirente è sempronio padre di caio. La simulazione presuppone un altro elemento la c.d. controdichiarazione: una dichiarazione dalla quale risulta che le parti non hanno voluto nessun contratto oppure che le parti hanno voluto un contratto diverso da quello stipulato oppure risulti chi sia il reale destinatario (parte contrattuale) degli effetti del contratto La controdichiarazione, nei rapporti fra le parti, costituisce il mezzo usualmente adoperato per documentare una simulazione, non è un contratto, ma è un atto di riconoscimento dell'inesistenza del contratto apparentemente stipulato nel caso della simulazione assoluta (o dell'esistenza di un contratto diverso da quello realmente voluto dalle parti nel caso della simulazione relativa) ecc.
La Cassazione del 22.5.2017 n. 12854 ha stabilito che la prova della simulazione di un contratto solenne, stipulato da un soggetto poi deceduto, da parte degli eredi soggiace a tutte le limitazioni previste dalla legge (art. 1417 c.c.) per la prova della simulazione tra le parti, atteso che gli eredi, (che non hanno esercitano l’azione di riduzione) versano nelle stesse condizioni del de cuius, e non possono legittimamente dirsi “terzi” rispetto al negozio.
Ieri la Spagna ha vinto il campionato del mondo. La notizia era stata, già, anticipata dal pronostico del polpo Paul, ma le Furie Rosse sono riuscite a conquistarsi sul campo la vittoria. Dopo aver sconfitto l’Olanda di Van Marwijk la Nazionale iberica ha festeggiato la medaglia d’oro e i protagonisti indiscussi della serata sono stati Iker Casillas e Sara Carbonero. I due, infatti, hanno regalato ai tifosi iberici un fuori onda tinto di rosa. Durante l’usuale intervista di rito Sara Carbonero, fidanzata del capitano spagnolo, ha interrogato il portiere sul suo stato d’animo, e l’uomo si è dichiarato felice dell’impresa dedicandola alle persone a lui più vicine: “Alla gente che mi ha sempre sostenuto, a mio padre, a mia madre…”. A questo punto Iker ha cominciato a tradire un certo imbarazzo, dovuto al fatto che l’elenco non sarebbe dovuto finire lì, perché comprendeva anche la giornalista che lo stava intervistando. Dopo un momento di commozione il portiere spagnolo ha preso il coraggio a due mani e a bassa voce ha sussurrato alla sua fidanzata: “Voglio darti un bacio e me ne vado”. Quasi immediatamente le labbra di Iker si sono unite a quelle di Sara, che non riusciva a credere ai propri occhi. E pensare che dopo la sconfitta contro la Svizzera i due erano stati aspramente criticati, tanto che poi apparve un video hard su Youtube commentato da Sara con queste parole: “Io destabilizzare il mio fidanzato o la squadra? Ma che sciocchezza!”. La vittoria spagnola ai Mondiali 2010 toglie ogni dubbio. L’amore ha messo le ali a Iker Casillas. Un po’ meno bene andò a Green in occasione della papera contro gli Stati Uniti colpevole una sexy modella, che costò il campionato del mondo agli inglesi di Capello.
Sara Carbonero è stata baciata in diretta televisiva dal suo fidanzato, il capitano delle Furie Rosse, dopo la vittoria dei Mondiali 2010.
Sembrava essere arrivato il momento per l'esordio nella carriera musicale per Charli D'Amelio, la creator di TikTok più seguita al mondo, in un brano in collaborazione con la sorella Dixie. Adesso sembra tutto in bilico, dopo la polemica avvenuta su Twitter e TikTok, dove molti fan hanno accusato Charli D'Amelio di voler copiare la carriera musicale di Dixie. Le critiche alla ragazza arrivano dopo che la settimana scorsa era stata fotografata e ripresa in sala di registrazione con la sorella, dove avrebbe dovuto completare un brano con una sua partecipazione minima, cercando di rappare sulla strofa. Nell'ultimo episodio del loro podcast 2 Chix, le due ragazze hanno affrontato la situazione, affermando che si stavano divertendo in studio, e che la carriera musicale non interessava a Charlie, men che meno rovinare quella di Dixie. Questa canzone potrebbe essere l'ultima volta al microfono di Charli D'Amelio, un modo anche per abbassare i toni della polemica, diventati altissimi negli ultimi mesi, quasi soffocanti nei confronti della tiktoker. Sono bastate poche foto, qualche anticipazione sulle sorelle D'Amelio in studio, a far nascere polemiche, soprattutto su Twitter, all'indirizzo di Charli D'Amelio, la creator di TikTok più seguita al mondo con oltre 108 milioni di follower sulla piattaforma cinese. La scorsa settimana, le sorelle sono state in studio di registrazione per completare il nuovo singolo di Dixie, che avrebbe dovuto avere una strofa rappata da Charli, qualcosa che avrebbe divertito le due ragazze, annunciando forse anche l'inizio della carriera musicale della creator. Alle foto e ai video pubblicati sui loro profili Instagram, si è alzato un polverone di polemiche, rivolte soprattutto a Charlie D'Amelio, accusata di voler controllare tutti gli aspetti della fama familiare, e di voler mettere la carriera musicale della sorella in ombra. Commenti molto pesanti, che hanno turbato anche la serenità della ragazza, che ha espresso tutto il proprio malessere prima sui social, poi nell'ultimo episodio del loro podcast "2 Chix": "Stavo scherzando e ciò nonostante la gente ha detto: ‘Wow, a Charli deve proprio piacere prendere il controllo di tutto, dato che non può lasciare che Dixie abbia una carriera musicale, ora deve rappare?'. Un pensiero, quello di voler oscurare la propria carriera, non condiviso dalla sorella Dixie, che ha prima difeso Charlie, commentando poi le vibrazioni di quella giornata: "Charli è venuta con me ieri in studio di registrazione e ha effettivamente rappato sulla mia canzone. È stato davvero bello".
Sembrava essere arrivata la prima volta per Charli D’Amelio, la regina di TikTok, al microfono, grazie alla sorella Dixie che l’aveva voluta nel suo prossimo singolo. Una strofa rappata, anticipata dalla foto e dai video delle sorelle in studio. Questi scatti sono diventati però il pretesto per i fan di attaccare di nuovo Charli, insinuando voglia mettere in ombra la carriera musicale della sorella.
Il rapper Kanye West sarà per il quinto anno consecutivo il testimonial di una casa di moda giapponese che si chiama Bathing Ape. La nuova collezione sarà presentata nei prossimi mesi e proprio il cantante ha dichiarato: “La collezione “Bathing Ape” 2010 è fantastica, i tessuti degli abiti sono meravigliosi e gli abiti li può indossare chiunque. La “Bathing Ape” è all’avanguardia, è sempre a passo con i tempi e sono sicuro che si sentirà parlare molto di questa casa di moda anche nei prossimi anni” Kanye è testimonial di una casa di abbigliamento e intanto la PETA, “People for the Ethical Treatment of Animals”, ha criticato fortemente il suo abbigliamento e quello della sua ragazza Amber Rose. Il motivo per cui la PETA si è scagliata contro il cantante e la sua fidanzata è perchè troppo spesso indossano pellicce in diverse situazioni. Ai due è stata inviata addirittura una lettera dall’associazione animalista. “Kanye non può fare a meno di fare la figura dell’idiota in ogni occasione pubblica. Lui e la sua fidanzata sembrano due creature patetiche”, ha affermato Dan Mathews della PETA.
Kanye West presenterà il catalogo della nuova collezione di moda della casa di abbigliamento di cui è testimonial nei prossimi mesi, ma la PETA lo critica fortemente per le numerose pellicce che indossa continuamente.
Dopo l'ultima diretta infuocata del Gf Vip 2017, Ignazio Moser è tornato nel letto di Cecilia Rodriguez e si è stretto a lei, dandole un bacio sulle labbra. L'aver messo fine alla relazione con Francesco Monte sembra aver sedato l'animo della showgirl e averle consentito di sentirsi più libera. Un avvicinamento significativo, seppur minimo, che nel corso della notte ha dato modo ai due concorrenti di guardarsi fisso negli occhi senza lacrimoni o musi lunghi, ascoltando le loro sensazioni QUI IL VIDEO I discorsi, incomprensibili a causa della mancanza dei microfoni, stando ai loro volti sembrano essere più leggeri, sereni, scevri di quella preoccupazione che negli ultimi giorni ha attanagliato i loro animi. Lui le sorride complice, lei abbozza uno sguardo mite, insieme si tengono per mano e si accarezzano, come ormai fanno da diverse settimane. Il tifo, ieri sera in studio, per la nascita di un sentimento tra loro è stato molto forte e anche i padroni di casa, Ilary Blasi e Alfonso Signorini, hanno spinto affinché entrambi non continuassero a opporre resistenza a questo destino comune così imprevisto ma allo stesso tempo denso di emozioni. Intanto Francesco Monte si è chiuso nel silenzio, mentre Cecilia nella Casa ha tentato di spiegare meglio a Luca Onestini i motivi per i quali ha voluto mettere fine alla loro relazione. Jeremias, sempre presente al fianco della sorella, le ha mostrato sofferenza per il distacco dall'ex cognato, ma si è detto solidale con le sue ragioni, che da tempo probabilmente stavano scavando un solco nel suo cuore.
Ignazio Moser, dopo il confronto con Francesco Monte, che è stato lasciato in diretta al Gf Vip dalla sua fidanzata, torna nel letto di Cecilia e si stringe a lei, dandole un bacio sulle labbra. La fine della storia con Monte sembra aver sedato gli animi e consentito un avvicinamento diverso.