source
stringlengths
2
27k
target
stringlengths
19
1.08k
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } Gamma di Arclinea è un ‘concetto cucina’ di assoluta modernità, che entra nella Collezione Arclinea, amplificandone l’offerta: rispondendo alle reali istanze progettuali in modo semplice, flessibile, chiaro e coniugando i valori principe di Arclinea, qualità, funzionalità, personalizzazione, convivialità con una ricca offerta di finiture, una capacità quasi illimitata di abbinamenti. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } Dedicata ad un nuovo mercato, a quel nuovo mondo che ricerca un lusso accessibile, personale, assolutamente quotidiano ma sempre straordinario. Uno spazio leggero, evocativo, che lascia aperta la porta della fantasia ma che sa essere concreto, sincero, proprio. Una storia che ha inizio negli anni ’70, da indagini aziendali atte a sviluppare il prodotto cucina sui mercati interno ed internazionale. A partire da esigenze tecniche di modularità progettuale che rispondevano alle richieste di standardizzazione“europea”. Nasceva Gamma 30, una cucina“senza maniglia” di immediato e duraturo successo, che diviene simbolo di leggerezza ed eleganza e, per Arclinea, stimolo per una ricerca continua, formale e sostanziale insieme, che ha generato nel tempo progetti straordinari, di forte impatto estetico e di estrema razionalità compositiva; passando attraverso approfonditi studi sul colore e uno studio ininterrotto sui materiali. Oggi un prodotto trasversale completo, capace di dialogare con ogni ambito integrandone ogni aspetto sostanziale, progettuale, architettonico. In risposta alle esigenze più attuali… Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Tendenze 6 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Gamma di Arclinea è un ‘concetto cucina’ di assoluta modernità, che entra nella Collezione Arclinea, amplificandone l’offerta: rispondendo alle reali istanze progettuali in modo semplice, flessibile, chiaro e coniugando i valori principe di Arclinea, qualità, funzionalità, personalizzazione, convivialità con una ricca offerta di finiture, una capacità quasi illimitata di abbinamenti.
Uno spazio unico ed insieme ‘molteplice’, capace di amplificare il valore del vissuto della cucina quale centro della casa e delle emozioni: un vissuto di benessere e di armonia, da condividere.
È finito il prolungato e forzato soggiorno napoletano della modella olandese Yfke Sturm che oggi ha lasciato la città partenopea per dirigersi verso casa, a Londra, con un jet privato partito da Capodichino. Solo qualche giorno fa le condizioni della modella avevano fatto pensare anche al peggio, viste le ferite che erano seguite a un incidente avvenuto mentre era a Ischia in vacanza col compagno e il figlio nato da poco. La ragazza, infatti, modella per Victoria's Secret era stata vittima di una frattura alla testa e alle vertebre – causato da un incidente causato mentre era su un surf a motore, contro cui aveva sbattuto la testa – che l'avevano portata in un coma dal quale era uscita pochi giorni dopo. Inizialmente infatti le condizioni della donna parevano molto gravi e l'enorme riserbo dell'equipe medica avevano anche fatto pensare al peggio, ma già dopo pochi giorni l'agente aveva dichiarato che la Sturm stava meglio e ‘passeggiava già con suo figlio'. Il professore Giuseppe Servillo, primario del reparto di rianimazione dell'Ospedale del Secondo Policlinico, aveva sospeso la somministrazione dei farmaci, facendola uscire definitivamente dal coma farmacologico. E proprio il medico e la sua equipe sono state tra le persone ringraziate dalla modella, che dopo le dimissioni di questa mattina ha deciso di tornare direttamente in Inghilterra. La famiglia, quindi, ha raggiunto l'aeroporto di Capodichino dove l'aspettava un jet privato che li ha riportati a casa.
È stata dimessa ed è tornata a Londra la modella olandese Yfke Sturm, entrata in coma a seguito di un incidente avvenuto nelle acque di Ischia. Dopo l’apprensione iniziale, le condizioni della ragazza sono man mano migliorate, fino a permetterne le dimissioni dal Secondo Policlinico di Napoli.
Vi abbiamo parlato più volte in queste ultime settimane degli impegni di Miley Cyrus con la promozione del suo ultimo film The Last Song, completamente distrutto dalla critica ma amato dai fan della giovane star di casa Disney. Miley è stata un po' in giro per il mondo a rilasciare interviste e presentare il suo film, ma finora non si era ancora recata in Italia. Ecco che invece adesso anche per i fan italiani di Miley Cyrus è arrivata l'occasione di incontrare la loro beniamina. Miley, infatti, sarà in Italia per la presentazione dell'anteprima romana del film The Last Song che si terrà il 21 e il 22 aprile. E il sito ufficiale italiano di Miley Cyrus ha deciso di dare ai fedeli fan della giovane artista l'occasione di assistere alla prima del film proprio in compagnia di Miley e di alcuni altri interpreti di The Last Song. L'anteprima si svolgerà il prossimo 21 aprile presso il Cinema Warner Village Moderno – The Space Cinema di Piazza della Repubblica alle ore 20. L'iniziativa promossa dal sito, però, non si ferma qui. Chi parteciperà in tempo al concorso proposto sulla pagina che vi linkiamo, infatti, avrà la possibilità di prendere parte ad un meet and greet proprio con Miley Cyrus, che si terrà il giorno successivo, Giovedì 22 aprile, durante il quale Miley presenterà non solo il film e la relativa colonna sonora dove interpreta ben due brani, ma annuncerà anche l'uscita del suo nuovo album prevista per il prossimo giugno. Un'occasione davvero da non perdere per i veri fan della giovane star. E aspettando il 21 aprile, vi proponiamo in questa pagina il videoclip di When I Look At You, la canzone portante della colonna sonora di The Last Song.
Miley Cyrus sarà a Roma per l’anteprima del film The Last Song e il suo sito italiano offre la possibilità ai fan di partecipare ad un meet&greet esclusivo con la giovane star Disney.
Dal 2009 ad oggi sono 67 le persone disabili che hanno denunciato abusi da parte dei preti che esercitavano – e in parte eserciterebbero ancora – all'Istituto Provolo di Verona, un ente attivo in tutto il mondo che assiste i minori sordomuti provenienti da famiglie disagiate. Oltre alle vittime, nel 2009 uno dei preti confessò le violenze perpetrate contro i minori e ora un secondo sacerdote ammette a Fanpage.it di aver avuto un rapporto sessuale con un assistito dell'ente. Si tratta di Don Eligio Piccoli, che, dal letto di una struttura vaticana a Negrar, vicino a Verona, parla di almeno dieci preti coinvolti e di "sospetti toccamenti" da parte delle suore dell'Istituto Gresner nella Chiesa di Santa Maria del Pianto. I tre edifici – Gresner, chiesa e Provolo – sono adiacenti. Come spiega Francesco Zanardi, presidente della Rete L'Abuso Onlus, molti preti accusati di violenza verso i minori sarebbero ancora al Provolo. Coinvolto nello scandalo vi sarebbe pertanto anche l'Istituto Gresner, non solo per quanto dichiarato da Don Piccoli ma soprattutto per le accuse mosse da Giuseppe Consiglio, ex assistito dell'ente gestito dalle suore. L'uomo afferma di essere stato vittima di abusi comsumatisi nella chiesa da parte dei preti dell'istituto adiacente. Uno dei preti indagati, ad oggi ancora al Provolo, nega di essere mai stato alla mensa del Gresner nonostante una foto lo ritragga lì e nonostante un'ex studentessa confermi la consuetudine delle confessioni in chiesa. Qui i preti del Provolo avrebbero avuto modo di "incontrare" gli studenti del Gresner. Nel 2009 le 67 vittime informano la Curia delle violenze subite al Provolo di Verona, non riuscendo a ricevere alcuna risposta. Il passo successivo è il racconto degli abusi a L'Espresso, che nel 2010 porta il Vaticano ad aprire una Commissione d'inchiesta. L'organo conferma gli abusi, raccoglie le dichiarazioni dei sacerdoti accusati e nel 2012 pronuncia condanne blande, che implicano allontanamenti in altre strutture e divieti all'esercizio dell'insegnamento. Nessuno viene scomunicato. La magistratura italiana, invece, non pronuncia condanne, poiché dichiara prescritti tutti i reati. I fatti denunciati dalle 67 vittime risalgono a più di vent'anni fa, tranne quelli di Giuseppe Consiglio, l'ex studente del Gresner. Ciononostante anche in questo caso i giudici italiani optano per la prescrizione del reato perché il fatto si sarebbe svolto prima del 2012 e dunque prima della ratifica della Convenzione di Lanzarote che estendeva il tempo della prescrizione per violenza sessuale su minori da dieci a vent'anni. Applicata la tempistica dei dieci anni, il reato eventuale è caduto in prescrizione. Negli anni Settanta, a seguito delle accuse di abusi, alcuni preti vengono trasferiti in altre sedi. Tra queste il Provolo di Mendoza, nei pressi di Buenos Aires in Argentina. Una misura che, come poi dimostrano i fatti, contribuisce ad estendere i confini dello scandalo oltreoceano. Julieta Anazco, denuncia con forza gli abusi e spiega che ad oggi sarebbero sette le vittime – bambini di età compresa tra 10 e 12 anni – che sarebbero state oggetto della violenza di Don Nicola Corradi, Ricardo Jimenez e un laico. A novembre del 2016, un anno dopo, le autorità argentine arrestano Don Corradi al Provolo di Mendoza, accusato di violenze sessuali con la complicità di un altro parroco e di un laico. All'epoca dei fatti Papa Francesco, al tempo Mario José Bergoglio, era arcivescovo di Buenos Aires e tutta la curia argentina, secondo Julieta Anazco, sapeva delle violenze. I tentativi di incontrare Bergoglio quando era Cardinale della metropoli sudamericana si rivelarono infruttuosi poiché "nessuno ci ha ricevuti".
Dall’Istituto Provolo di Verona a quello di Mendoza: le accuse delle vittime e dei colpevoli estendono le ipotesi di violenze sessuali ad almeno dieci preti, a due continenti e a decine di anni di abusi.
Aurora Ramazzotti e Sara Daniele oltre ad essere figlie d'arte di due dei più noti cantautori della musica italiana, sono amiche ormai da anni, sono l'una la spalla dell'altra e questa amicizia è stata per loro fonte inesauribile di crescita e di supporto reciproco. In un'intervista che la figlia di Michelle Hunziker ha rilasciato al Corriere della Sera ha raccontato di come sia nato il loro legame e di quanto, a volte, la famiglia non sia solo quella di appartenenza. Probabilmente non molti sanno come è nata l'amicizia tra Sara Daniele e Aurora Ramazzotti, dal momento che non si è trattato di una modalità usuale, tutt'altro come racconta la speaker radiofonica sulle pagine del quotidiano, facendo un salto nel tempo di dodici anni: "Erano i tempi in cui impazzava Facebook e proliferavano i fake… Un giorno sono al telefono con la mia amica Leonetta Fendi e mi dice che lì con lei c’è Sara Daniele che vuole salutarmi. Confesso che non avevo associato il nome al padre… Me la passa e lei entusiasta dice: “Ciao Auri! Come stai?”, come se ci conoscessimo benissimo. Viene fuori che per mesi aveva chattato con un mio profilo falso". Da quel momento, qualcosa è scattato, e dopo il primo incontro dietro le quinte di Io Canto, non si sono mali lasciate: "Quando vuole bene a una persona è una certezza. E ha la capacità di non dare troppa importanza alle cose che non l’hanno: le ho sempre invidiato la leggerezza". Di Aurora, anche Sara Daniele ha parlato più e più volte dichiarando che dopo essersi incontrate si sono riconosciute: "È un’anima pura, è più di un’anima gemella: ci siamo scelte come sorelle. Nel periodo più difficile della mia vita è riuscita a scavalcare un muro impenetrabile e di questo le sarò sempre riconoscente: Aurora non mi chiedeva semplicemente come stavo, lei stava male con me". Vicine anche, e forse soprattutto, nei momenti più difficili sono cresciute insieme facendosi forza, come per la scomparsa improvvisa di Pino Daniele: "Ho pensato di doverla proteggere" ha dichiarato Aurora al Corriere e ha aggiunto: "È stata dura per lei: doppio funerale, tutti che volevano vedere, toccare, dare l’ultimo saluto al suo papà".
L’amicizia tra Aurora Ramazzotti e Sara Daniele dura ormai da dodici anni, durante i quali sono diventate come sorelle, l’appoggio imprescindibile l’una dell’altra. La figlia di Eros racconta che il loro primo contatto è avvenuto per mezzo di un profilo fake su Facebook, un errore che però ha permesso loro di incontrarsi davvero e diventare inseparabili.
La battaglia economica che gli Usa hanno deciso di intraprendere con la Cina, a suon di dazi, comincia ad sortire i primi e visibili effetti anche nel settore tecnologico. La notizia diffusa da Reuters, secondo cui Google è pronta a revocare la licenza per l'uso del sistema operativo Android all'interno dei dispositivi del colosso cinese Huawei, ne è proprio un primo effetto concreto. La politica dei dazi introdotti dagli Usa e la conseguente "lista nera commerciale", all'interno della quale ci sono aziende da "colpire duramente", come appunto Huawei, ci mette di fronte al fatto che di guerra economica si tratta. E, come se non bastasse, a stretto giro, in tempi davvero brevissimi dalla decisione presa da Mountain Views, arrivano anche altre aziende americane che si dicono pronte a seguire l'esempio di Google. E si tratta di aziende, secondo quanto riporta Bloomberg, del calibro di Intel, Qualcomm e Broadcom, ossia i tre principali di chip al mondo. Da quello che trapela in queste ore, e da quando riportato da Bloomberg, i dipendenti dei principali produttori di chip statunitensi, Intel, Qualcomm e Broasdcomm, sono stati avvisati della decisione di congelare gli loro accordi di fornitura con Huawei. Sembra quindi che, anche in questo caso, la decisione sia da considerarsi immediata. Intel fornisce a Huawei chip server e processori per la sua linea di notebook, mentre Qualcomm, nella strategia del colosso di Shenzhen è meno importante, restando relegata alla fornitura di modem e altri processori. Huawei è ben riparata dalle conseguenze della decisione di Qualcomm. Sempre Bloomberg riporta che Huawei avrebbe già considerato una eventualità come la decisione delle aziende americane di revocare le forniture, e lo ha fatto accumulando chip di fornitori americani che dovrebbero garantire la produzione per qualche mese, un lasso tempo sufficiente per capire se la misura attuale va considerata come una tattica per spaventare o, invece, una decisione permanente da parte del governo statunitense.
La notizia diffusa da Reuters, secondo cui Google è pronta a revocare la licenza per l’uso del sistema operativo Android all’interno dei dispositivi del colosso cinese Huawei, è un primo effetto concreto della guerra dei dazi tra Usa e Cina che coinvolge anche il settore tecnologico. E dopo Google, anche Intel, Qualcomm e Broadcom decidono di revocare le forniture di chip al colosso di Shenzhen.
La sveglia non suona, non è necessario, apro la tenda e sono nel nulla avvolto dalla nebbia. Sono le 5 del mattino quando richiudo la tenda, prima di partire ravvivo il fuoco e mi godo il momento prima della partenza. Oggi mi sento davvero in forma e con la strada deserta ne approfitto per sentire un po' di musica. Percorro l'aspro paesaggio del Connemara, la splendida e silenziosa zona di costa raggiunta ieri, reso ancora più affascinante da una leggera nebbia e dalla presenza di pecore sulla strada, che come me approfittano dell'assenza delle auto. Percorro i primi 20km per raggiungere l'abbazia di Kylemore lungo un paesaggio ricco di laghi che si perdono nella nebbia. A quel punto un edificio mi cattura lo sguardo: incastonata lì nella foresta si erge l'abbazia. Raramente sono attirato da degli edifici ma nell'insieme non può non catturare lo sguardo. Nella cittadina pochi km dopo faccio finalmente colazione, molto ricca avendo saltato la cena. Mi preparo a percorrere l'ultima parte del Connemara, non so quanti market troverò, quindi mi rifornisco per bene. E così comincia la mia lunga corsa di oggi, imbocco la superstrada, unica via al momento e subito un forte vento mi colpisce in pieno volto, talmente forte che in alcuni tratti vado più veloce se cammino. Come un pugile continuo ad incassare, sono lo sparring partner del vento, e a proseguire mentre il paesaggio si apre sempre di più rendendo l'intensità del vento maggiore. Ma la bellezza del Connemara sta in questo, nell'intensità che riesce a trasmettere, qui tutto sembra una sfida per la sopravvivenza e sentendomi sfidato continuo senza sosta a spingere il muro d'aria. Poi un bivio c'è una strada facile e veloce che porta direttamente a Galway, l'alternativa è una strada che attraversa le desertiche colline del Connemara. So già quale scegliere, sono sempre attratto dalla strada più difficile, così la imbocco ed è subito salita ripida. Spingo il monopattino e un volta in cima un immenso territorio roccioso mi si para davanti, ormai questa è la via che ho scelto prendo un respiro e mi tuffo nel deserto. Per ore percorro in completa solitudine questa strada, per così tanto tempo che a stanchezza sopraggiunta inizio a sentire un cane che mi abbaia alle spalle, sono gli scherzi del vento che scagliandosi a tutta velocità tra le rocce produce i suoni più strani. Il deserto sembra non finire mai sono diventate 4 le ore da che combatto contro il vento e la pioggia, lo sforzo fisico scalda il mio corpo e allora prendo volentieri un po' di pioggia per raffreddarmi. La situazione è disperata non ho molta acqua e sto andando avanti a barrette, eppure questa sensazione che avverto mi esalta, tutte queste difficoltà mi stimolano a dare di più. Ho sempre visto gli ostacoli come un insegnamento e se l’Irlanda, cerca di abbattermi io risponderò con molta più forza. Sono così motivato che per paradosso oggi è stato l'unico giorno in cui le gambe non mi hanno fatto male, chiaro segno di quanto sia importante la testa nello sport. Ormai sono a 100km e inizio a cercare un posto per dormire, nello stesso momento il clima si fa ancora più intenso, non trovando posti idonei continuo. Sono a 120km ed ho la prima vera crisi della giornata, sono già al limite, sento il peso di ore sottovento, mangio qualcosa e appena le energie entrano in circolo riparto stavolta più veloce di prima. Forse dovrei fermarmi ma ho questa continua sensazione di dover andare avanti, inizia a piovere a dirotto, sono ormai 14 le ore sul monopattino e non mi sono mai divertito tanto: nessun luogo mi convince per dormire o voglio semplicemente continuare? Nemmeno io ne sono consapevole in fondo, ma oggi ho davvero difficoltà a fermarmi, il territorio mi piace troppo e la sfida climatica mi stimola a dare il massimo! A 150km e 16 ore sul monopattino, è il momento di fermarsi, riprenderemo la sfida domani. Il Connemara è un territorio che trasuda intensità, asprezza, ti mette alla prova, ti lascia da solo con te stesso, per farti scoprire chi sei veramente. Di fatte non c'è nulla, non ci sono edifici storici, o particolari forme come la costa del Nord, è un territorio primordiale è in questo sta la sua unicità! Giorno 6: da Leenaun ad An Spidéal Chilometri percorsi: 150 Imprevisto del giorno: i cani che abbaiano nella mia testa
Sesto giorno di percorrenza dell’Irlanda in monopattino: vento, pioggia e asperità rendono il percorso complesso, ma ancor più esaltante da affrontare. Sono circa 150 i chilometri percorsi da Roberto Cassa, che finisce la giornata stremato.
La tifoseria dell'Atletico Madrid è divisa su Antoine Griezmann. Da una parte ci sono i tifosi che non hanno visto di buon occhio il ritorno dell'attaccante francese, considerato un "traditore" dopo il trasferimento al Barcellona, mentre dall'altra c'è chi ha già dimenticato il passato e lo ha riaccolto a braccia aperte. Questa spaccatura si è palesata nel match di Champions contro il Porto finito 0-0, e anche dopo con un episodio che ha fatto molto discutere. Il Wanda Metropolitano non è rimasto indifferente all'ingresso in campo di Griezmann, all'esordio bis in Champions con l'Atletico Madrid. Fischi copiosi per il francese, che hanno coperto in parte gli applausi provenienti da un altro settore dell'impianto. La fotografia perfetta dunque di quanto il figliol prodigo abbia fatto discutere. Come se non bastasse è andato in scena un brutto episodio presso il centro sportivo della squadra di Diego Simeone, documentato dalle telecamere di "El Golazo de Gol". Quando Joao Felix a bordo della sua auto è uscito dalla struttura, i tifosi si sono avvicinati per chiedere come da copione autografi e selfie. Il talento portoghese molto disponibile ha abbassato il finestrino e ha iniziato ad assecondare le richieste dei fan, fino a quando qualcuno non ha pronunciato parole particolari nei confronti del suo compagno Griezmann. "Infortuna Griezmann Joao, dai, sullo stinco, non dimenticare". Una richiesta assurda per l'ex Benfica che ha perso il suo iniziale sorriso, facendosi cupo. Dito indice puntato e risposta perentoria a difesa del neocompagno: "Bisogna avere più rispetto per Griezmann". Lo spogliatoio, al contrario del tifo Colchoneros, è molto compatto.
Il ritorno di Griezmann non è stato gradito da una parte importante della tifoseria dell’Atletico Madrid. Dopo i fischi al momento dell’ingresso in campo nel match contro il Porto, altro episodio particolare nel centro sportivo dei Colchoneros con protagonista un sostenitore protagonista di una richiesta assurda a Joao Felix.
Il Primo Ministro Peter Robinson è intervenuto, all'ultimo minuto, per cercare di salvare la vita del cane Lennox, che dovrebbe essere abbattuto questa settimana, solo perché assomiglia a un pit-bull e, pertanto, ritenuto pericoloso per la comunità. Lennox ha sette anni è stato al centro di una battaglia legale iniziata due anni fa, diventata una causa famosa in tutto il mondo. I difensori dei diritti degli animali si sono mobilitati da tutto il mondo, affinché la bestiola non venga abbattuta per futili pregiudizi. I manifestanti ieri sono scesi in strada in America, mentre altri in giro per il mondo hanno bombardato di telefonate ed e-mail nelle quali richiedono alle autorità di commutare la condanna a morte del cane. Il mese scorso, la corte di giustizia dell'Irlanda del Nord ha respinto un'offerta legale del proprietario del cane, Caroline Barnes, di rovesciare la decisione di due corti inferiori per le quali Lennox doveva essere condannano a morte. Dopo 28 giorni, la tregua finisce stasera a mezzanotte. Il leader del DUP ha dichiarato di aver parlato con il sindaco Gavin Robinson, suggerendo al Belfast City Council di "esaminare seriamente l'opzione di rehoming", ossia di riportarlo a casa. No Kill New York, un gruppo statunitense dei diritti degli animali, ha inscenato proteste fuori ai consolati britannici e irlandesi, per salvare la vita di Lennox. Il Belfast Telegraph è stato inondato di email e telefonate da tutto il mondo la scorsa notte e gli attivisti stanno mettendo in atto gli ultimi sforzi per salvare il cane. Una valanga di richieste sono arrivate dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dall'Australia, dalla Svezia, dalla Finlandia e dal Belgio.
Oggi è l’ultimo giorno per salvare il cane Lennox, condannato a morte solo perché somiglia a un pit-bull.
Scene di panico all'aeroporto di Kabul. Secondo quanto riporta la Cnn, ci sarebbero stati spari nel corso delle operazioni di evacuazione da parte di militari, diplomatici e civili stranieri ancora presenti nel paese dopo la presa della capitale da parte dei Talebani. Secondo quanto riporta la Bbc, le piste e gli aerei sarebbero stati presi d'assalto, con persone che hanno corso sulle piste, pur di raggiungere un aereo in partenza e scappare da Kabul, una città che oggi più che mai pare fuori controllo. E mentre un rappresentante talebano ha reso noto che presto verrà dichiarata la nascita dell'Emirato islamico dell'Afghanistan dal palazzo presidenziale di Kabul appena riconquistato dopo la dipartita degli Stati Uniti, i voli commerciali dall'aeroporto di Kabul sono stati sospesi, restano operativi solo gli aerei militari, impegnati nelle procedure di evacuazione degli stranieri. Nel frattempo, arrivano notizie di forti esplosioni a Kabul in quella che sembra essere una giornata drammatica e senza fine. Il presidente afghano Ghani ha abbandonato il paese, volando con la famiglia in Uzbekistan: "Nel nome di Dio, il misericordioso Cari concittadini, oggi, mi sono imbattuto in una scelta difficile; avrei dovuto affrontare i talebani armati che volevano entrare nel palazzo o lasciare il caro Paese a cui ho dedicato la mia vita e che ho protetto negli ultimi vent'anni. Se ci fossero stati ancora innumerevoli connazionali martirizzati e avessimo affrontato la distruzione della città di Kabul, il risultato sarebbe stato un grande disastro umano in questa città da sei milioni di abitanti. I talebani ce l'hanno fatta a rimuovermi, sono qui per attaccare tutti gli abitanti di Kabul. Per evitare un bagno di sangue, ho pensato che fosse meglio lasciare e partire". Così in un messaggio sui social il presidente afghano, Ashraf Ghani, spiegando la sua decisione. "In questo momento il nostro ospedale è pieno, abbiamo aggiunto 13 letti in più e possiamo prendere solo i casi più gravi: i pazienti che necessitano di cure urgenti salvavita" fa sapere intanto Emergency.
Momenti di altissima tensione all’aeroporto della capitale afghana dove sono in corso le operazioni di evacuazione degli stranieri: si sentono boati ed esplosioni in città, mentre fugge tra gli aerei per cercare di trovare un posto per scappare da una città fuori controllo. Intanto sul palazzo presidenziale sventola la bandiera dei Talebani. Ghani, l’ex Presidente, fugge dal Paese: “Volevo evitare massacro”
Sta per volgere al termina questa Milano Design Week 2021 che ha visto svolgersi l'edizione speciale del Salone del Mobile alla Fiera Milano, Rho, dal 5 al 10 settembre 2021, e il Fuorisalone dal 4 al 10 settembre 2021 con eventi, installazioni, mostre e feste in vari luoghi e distretti della città. Eppure, nonostante la settimana del design milanese si sia conclusa, ci sono ancora alcuni appuntamenti in programma dopo il 10 settembre 2021, data ufficiale di chiusura della Milano Design Week, come le aperture serali di Alcova a Inganni, le Eco Experience del The Sanctuary Milano a Lambrate e la rassegna We Will Design a BASE Milano. Anche le installazioni alla Statale di Milano saranno visitabili oltre la fine del Fuorisalone, fino al 19 settembre 2021 nei cortili dell'UNiversità degli Studi di Milano e all'Orto Botanico di Brera. Fino al 12 settembre 2021 si svolge a BASE Milano la rassegna We Will Design che mette in contatto il mondo della musica con quello del design. Negli spazi dell'ex Ansaldo in zona Tortona si può ascoltare dell'ottima musica ma senza ballare. Venerdì 10 settembre suonerà Electric Fingerz dalle 20; mentre sabato 11 settembre sarà la serata conclusiva con Luce Clandestina dalle 20:00 e Sister Effect dalle 22:00. Alcune delle serate ed eventi più interessanti della Milano Design Week 2021 si sono svolti presso The Sanctuary Milano, il nuovo locale inaugurato da meno di un anno nell'ex deposito dello scalo ferroviario di Lambrate. All'interno dei suoi suggestivi spazi da 1500 metri quadrati, durante il Fuorisalone 2021 si sono alternati in consolle dj e live happening che animeranno le sere della settimana del design milanese ancora fino al 12 settembre 2021. In ambienti rilassati e raffinati il programma di venerdì 10 settembre prevede l'esibizione di Doorways, Landikhan e Ayamoon; sabato 11 settembre è la volta di Deer jade, Sound of Sinai; mentre domenica 12 settembre ci sarà la serata conclusiva, The Sanctuary MDW21, Closing Ceremony con BS Radio & Opal. Al Parco della Biblioteca degli Alberi in zona Porta Nuova, dal 10 settembre alle 09:30 al 12 settembre alle 20:00 si svolge il Verde e Blu festival che prevede una serie di readings, spettacoli di danza, musica e arte nella scenografica location tra Piazza Gae Aulenti e il Bosco Verticale di Milano. La rassegna è l'occasione per condividere emozioni sulle buone idee per il futuro del pianeta, parlare di architettura sostenibile e design consapevole con incontri gratuiti e la proiezione di un un film-documentario di Jared P. Scott con le musiche di Inna Modja nella serata conclusiva, l'11 settembre 2o21 dalle 21:00 alle 23:00, dal palinsesto di CineAmbiente. Si conferma il nuovo spazio più incredibile e accattivante della Milano Design Week quello inaugurato dai creativi di Space Caviar e Studio Vedèt negli edifici abbandonati dell'ex ospedale militare ad Inganni. Sarà possibile visitare le meravigliose installazioni di Alcova e immergersi nel suo parco urbano fino al 12 settembre 2021. La sera, dalle 18:00 alle 21:00 sono organizzate le performance di Milangeles il 10 settembre e Modular project l'11 settembre 2021.
Si conclude la Milano Design Week 2021 e con essa una settimana di emozioni con lo svolgersi dell’edizione speciale del Salone del Mobile alla Fiera Milano, Rho, e il Fuorisalone con eventi, installazioni, mostre e feste in vari luoghi e distretti della città. Vi segnaliamo alcuni appuntamenti in programma anche dopo il 10 settembre 2021, data ufficiale di chiusura della settimana del design milanese, come le aperture serali di Alcova a Inganni, le Eco Experience del The Sanctuary Milano a Lambrate e la rassegna We Will Design a BASE Milano.
È tornato a lavorare come avvocato: questo è uno dei dettagli emerso nella giornata di ieri, lunedì 11 ottobre, durante l'incidente probatorio chiesto per ascoltare due testimoni che avrebbero assistito all'uccisione di Youns El Boussettaoui, il 39enne morto dopo che l'ex assessore alla Sicurezza di Voghera Massimo Adriatici gli ha sparato. Adriatici si trova agli arresti domiciliari e, secondo quanto affermato dall'avvocato Gabriele Pipicelli, da circa un mese utilizza i permessi per lavorare. "Non frequenta il tribunale di Pavia, ma lo studio legale di Voghera e partecipa alle udienze dei suoi assistiti, se avvengono fuori provincia", ha spiegato ancora il difensore. Tre giorni fa, il giudice per le indagini preliminari di Pavia Maria Cristina Lapi ha respinto la richiesta di revoca dei domiciliari. Il 20 ottobre però scadrà la misura cautelare a meno che il pubblico ministero non decida di cambiare il capo di imputazione: "Riteniamo valida la discriminante della legittima difesa e non trovo servano esigenze cautelari", ha detto ancora il legale dell'ex assessore. Per gli avvocati dei famigliari della vittima invece quello avvenuto a luglio scorso "è stato omicidio volontario".
Massimo Adriatici, l’ex assessore alla Sicurezza del comune di Voghera agli arresti domiciliari dopo aver sparato e ucciso Youns El Boussettaoui, è tornato a lavorare come avvocato: a dirlo è stato uno dei suoi difensori dopo l’incidente probatorio avvenuto nella giornata di ieri, lunedì 11 ottobre, dove sono stati ascoltati due testimoni.
Sliema e St. Julian sono le località turistiche più frequentate dai giovani in vacanza a Malta. Si tratta di caratteristiche cittadine situate lungo la costa nord orientale dell'isola, movimentate da locali e discoteche per i giovani.
Sliema e St. Julian sono le località turistiche più movimentate di Malta e per questo sono meta di un turismo giovanile.
Un'automobile entra in campo, siamo all'aria aperta, forse un bosco, ma potrebbe anche essere un ampio spazio privato in campagna. Dall'auto esce lei, Sara Tommasi, abitino nero, calze fino al ginocchio, e poi c'è lui, Nando Colelli, in uno striminzito maglioncino di filo, che fa tanto bravo ragazzo, anche se la faccia da coatto non lo aiuta. Poi, d'improvviso, dopo un paio di battute abbastanza scarne sulla crisi e sui soldi da portare a casa a fine mese ed una rapida passeggiatina nei viali adiacenti, all'improvviso Sara Tommasi si appoggia ad un albero e comincia la copula. Ecco il nuovo film porno di Sara Tommasi, dopo tante polemiche, condite da una diatriba legale tra Federico De Vincenzo, produttore delle pellicole, e l'avv.Alfonso Luigi Marra, arriva l'inspiegabile decisione, il dietrofront dopo il giro delle televisioni a dichiarare "Basta con il porno", della diretta interessata. Questa volta appare più determinata, rispetto a quanto visto nel primo imbarazzante film. Precisa più volte, anche nel trailer, che lei è voluta ritornare, di sua spontanea volontà, nel magico mondo dell'hard, che ama fare i film e che continuerà a realizzarne degli altri: Ciao sono Sara Tommasi e volevo comunicarvi la mia decisione di intraprendere la carriera di pornoattrice. Sono fermamente convinta di fare questa carriera, il mio obiettivo è cercare di farvi divertire, di farvi emozionare e farvi stare bene. Guardo a Moana Pozzi, Cicciolina, Eva Henger come miei modelli di vita. Sara e Nando, coppia perfetta? Rispetto alla prima tragicomica esperienza, sembra leggermente migliorare la "perfomance" di Sara Tommasi, forse perché accostata al personaggio di Nando Colelli, dalla Divestar che ha voluto, oltre a loro due, anche gli altri due "residui bellici" della scuderia del nuovo porno gossip, ovvero il disturbatore televisivo Gabriele Paolini e l'ex talent, il secchione Luca Tassinari. Dimenticavi, dunque, di "Ciao sono Sara Tommasi e ciuccio bene i vasi". Questo è anche peggio, già solo per la presenza del "troll" Nando.
Sara Tommasi e Nando Colelli sono i protagonisti del film hard che segna il ritorno al porno della ex soubrette di Narni: “Sono convinta di intraprendere questa carriera, il mio obiettivo è farvi divertire ed emozionare e farvi stare bene”.
De Rossi è il fidanzato di Guendalina? Stando agli ultimi scoop, sembra proprio che il gossip sul calciatore in forza alla Roma sia solo frutto di fantasia. A svelarci il giallo è Gabriele Parpiglia. Il giornalista non sa più come districarsi nello strano triangolo d’amore. Remo Nicolini, Claudia Losito e la Tavassi tengono, infatti, banco nel mondo della cronaca rosa. Agli Internazionali di Roma, finalmente, si è alzato il velo sul mistero intorno all’uomo che è riuscito a conquistare il cuore della mamma di Gaia. Se Remo scarica Claudia per Guendalina, la gieffina presenta e bacia in pubblico il suo nuovo fidanzato. Purtroppo la nostra curiosità viene soddisfatta per metà. Gabriele Parpiglia, infatti, non è a conoscenza dell’identità del fidanzato ufficiale della Tavassi ma, nonostante la carenza di informazioni sull’argomento, il giornalista svela alcune indiscrezioni sulla liason che fanno drizzare le antenne agli amanti del pettegolezzo. Fino a ieri, infatti, una domanda aveva tormentato le nostre notti: Guendalina e Remo in crisi solo per gossip? Parpiglia, con Visto alla mano, sorride e finalmente conferma i dubbi di tutti, leggendo un virgolettato di Remo Nicolini pubblicato sulla rivista: “Anche le nostre liti nella casa più che altro erano tattica”.
Guendalina Tavassi è fidanzata, a darne l’annuncio è Gabriele Parpiglia nel salotto di Mattino 5, il giornalista mette così a tacere il chiacchiericcio sul flirt tra la gieffina e Daniele De Rossi.
Dopo la puntata del 15/4/2011 di Uomini e Donne continua a tenere banco la polemica nata tra Bubi e Tina Cipollari. L'opinionista fa tremare le certezze dell'ex corteggiatrice di Leonardo Greco, tanto che, per la prima volta, Barbara resta in silenzio di fronte alle accuse. Questo accadeva ieri. Oggi il ciclone che ha fatto il buono e il cattivo tempo alla corte di Maria De Filippi ritrova la voce o meglio le parole! Bubi non si arrende di fronte alla minaccia di querela di Tina Cipollari e dice la sua sul famoso social network: "Salve a tutti! Io eviterei di parlare della Cipollari, perchè le facciamo solo della pubblicità gratuita dopo che per 3 mesi mi ha insultata. Non ho certo intenzione di farle da sponda per fare show! La questione era già stata chiarita con il suo assistente che mi ha contattata tramite il mio ufficio stampa e lui, una persona intelligente e moderata ha confermato che il profilo era fasullo e non si trattava della mia page". Facebook diventa ancora una volta il portavoce delle lamentele da parte della vulcanica corteggiatrice che nello studio televisivo di Uomini e Donne proprio non riesce a trovare la voce per mettere a tacere il chiacchiericcio alimentato da Tina Cipollari. Così Bubi continua la sua arringa personale in difesa dei propri diritti: "Ho tentato di spiegarle la questione nel suo camerino dopo puntata, considerando che siamo due persone adulte. Lei non ha voluto!! Chissa perchè!!?? Deduco che la questione le serva per uscire un pò dall'oscuramento che subisce con la ns presenza in studio!".
Bubi decide di affrontare le accuse di Tina Cipollari, scrivendo la sua su Facebook dopo una puntata di Uomini e Donne piuttosto movimentata.
Nel giorno in cui un nuovo rapporto dell'ONU indica chiaramente che il riscaldamento globale è responsabilità dell'uomo e che resta pochissimo tempo per scongiurare la catastrofe climatica, arriva un'altra notizia drammatica che dimostra per l'ennesima volta quanto grave e distruttivo è l'impatto della nostra specie sulla Terra. Per la prima volta nella storia, infatti, il fumo dei devastanti incendi che da settimane stanno divorando la Siberia ha raggiunto il Polo Nord, aumentando il carico di sostanze inquinanti in quello che, fino all'invenzione del motore a vapore, era un continente praticamente sconosciuto e incontaminato. Ad annunciare il nuovo record negativo è stata la NASA, la cui documentazione è stata successivamente confermata dall'Istituto di monitoraggio meteorologico russo “Rosgidromet”. Grazie allo strumento Moderate Resolution Imaging Spectroradiometer (MODIS) installato a bordo del satellite Aqua dell'agenzia aerospaziale americana, in quattro passaggi del 6 agosto sopra la Siberia è stata ottenuta un'immagine che mostra una situazione sconcertante. La coltre di fumo – che rende praticamente invisibile il suolo – si estende per oltre 3.200 chilometri da Est a Ovest e per 4.000 chilometri da Sud a Nord, ma è solo una piccola parte di quella generata dagli incendi che stanno divorando il territorio siberiano. Dall'immagine si nota che il fumo sprigionato dalla regione della Jacutia, la più grande e fredda della Russia, ha percorso oltre 3.000 chilometri raggiungendo per la prima volta il Polo Nord. Come specificato dalla NASA, sembra essere la prima registrazione storica di un simile evento. La parte più colpita dagli incendi della Repubblica di Sakha (o Jacutia) è quella coperta dalla foresta boreale o taiga, la più immensa e settentrionale distesa di alberi, che si affaccia sul confine del mondo di ghiaccio. A confermare che la situazione è sempre più drammatica anche il Rosgidromet, affermando che attualmente sta bruciando un'area enorme, pari a ben 3,4 milioni di ettari. Ma com'è possibile che vadano a fuoco aree tanto vaste? Al di là dei cambiamenti climatici che catalizzano le fiamme, secondo gli ambientalisti tra le responsabilità vi sarebbe anche l'ingiustificata inattività delle autorità russe, che semplicemente lascerebbero divorare la vegetazione dal fuoco senza intervenire. La ragione sarebbero i costi troppo elevati per contenere incendi così vasti e distruttivi, pertanto si decide di intervenire soltanto nel caso in cui le fiamme dovessero avvicinarsi a villaggi e città. Una scelta scellerata, considerando il patrimonio naturale che si manda letteralmente in fumo; milioni di alberi che catturano larga parte dell'anidride carbonica immessa nell'atmosfera dall'uomo ma anche moltissimi animali, abituati a vivere in condizioni estreme ma non a confrontarsi con simili catastrofi. Una stima dei danni alla biodiversità e agli ecosistemi al momento impossibile, ma si tratta di valori significativi. Da anni stanno in Siberia il riscaldamento globale sta facendo raggiungere temperature estreme – basti pensare ai 38° C nella città di Verchojansk, nei pressi del circolo polare artico –, determinando stagioni di incendi forestali sempre più distruttivi di anno in anno. A rendere la situazione ancor più incandescente anche il fatto che la Jacuzia poggia sullo strato di permafrost, il "ghiaccio permanente" che tale non è più, proprio a causa delle temperature impazzite. Recentemente gli scienziati hanno scoperto che sotto gli strati di permafrost è presente una vera e propria bomba di metano, pronta a "esplodere" e a immettere in atmosfera un quantitativo di gas a effetto serra così enorme da peggiorare e accelerare ulteriormente la crisi climatica. Anche per scongiurare questo pericolo e preservare il permafrost che resiste, gli scienziati di tutto il mondo sottolineano l'importanza di arrestare il più presto possibile le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e di convertirsi totalmente alle fonti rinnovabili. Solo così riusciremo a salvare il pianeta e noi stessi, dai danni che abbiamo arrecato consumando avidamente i combustibili fossili.
La NASA e l’Istituto di monitoraggio meteorologico russo “Rosgidromet” hanno affermato che il fumo dei catastrofici incendi che stanno divorando la foresta boreale (taiga) della Siberia ha raggiunto per la prima volta il Polo Nord. Al momento sta bruciando un’area complessiva di 3,4 milioni di ettari, con un danno immenso al patrimonio naturale.
Sull'Isola dei Famosi i giorni trascorsi a procacciarsi cibo per evitare la fame iniziano a farsi sentire e i protagonisti dell'avventura di questa edizione danno vita ai primi seri litigi, che probabilmente iniziano a rendere più chiaro lo schema delle fazioni nel gruppo di naufraghi. La settimana scorsa lo screzio si era verificato tra Rocco e Andrea, colpevole di non collaborare abbastanza e di essere accecato dalla fame, contribuendo ad un malumore generale nel gruppo. Questa settimana è stato invece il turno di Rachida e Cristina Buccino, che in effetti, come ci si attendeva, ha avuto sul gruppo di naufraghi un impatto molto forte. Non solo da una parte ha costretto la moglie di Alex Belli ad andare in Honduras per riprendersi virtualmente suo marito, ristabilendo i valori in gioco, ma più che altro ha fatto sì che alcune persone, come la stessa Rachida, la prendessero seriamente in antipatia. Nel daytime di giovedì la cuoca e mamma dell'isola parlava con Rocco Siffredi della complicità instauratasi tra la 28enne calabrese e l'attore di Centovetrine (che negli ultimi giorni hanno avuto la prima lite), criticandone gli atteggiamenti e i modi e assolvendo in qualche modo lui, esente da colpe perché semplicemente carino e gentile. Insomma, per Rachida la colpa è tutta della Buccino, che però si accorge i due stiano sparlando di lei e quindi da vita a una lite piuttosto accesa con l'ex concorrente di Masterchef. Quest'ultima la attacca: "Io nella mia cultura non mi appoggio a un ragazzo sposato. Non lo chiamo ‘Amo'. Non esiste!". La Buccino si difende come può: "Appoggiarsi significa contare su di lui, perché ho avuto dei brutti momenti e lui c’era. E io chiamo tutti ‘Amo'. È un intercalare che uso. Io non trovo niente di malizioso e nessuna cattiveria in questo". Ma Rachida attacca ancora: "Non mi faccio fare il massaggio ai piedi".
Accesissima lite tra la “mamma” dei naufraghi sull’Isola e la 28enne calabrese, accusata per la sua vicinanza ad Alex Belli, che Rachida non le perdona. In difesa della Buccino entra in campo Cecilia: “Se è sposato sono cavoli suoi. E’ mancanza di rispetto dire mig..tta a una ragazza di 28 anni”
In occasione dell'appuntamento del 2 marzo 2013 con il “RadioEntropia Music Theatre”, evento completamente autofinanziato ed è patrocinato moralmente dal Comune di Pomigliano D’Arco, James Senese torna sul palco partenopeo accompagnato dalla sua storica band, formata da Ernesto Vitolo, Fredy Malfi e Gigi De Rienzo. Il noto sassofonista italo-americano proporrà uno spettacolo intenso, intriso di napoletanità e modernità, a metà strada tra Passione e Napoli Centrale. Il successo riscosso durante la serata di Sanremo story, grazie alla magistrale interpretazione del brano "Il ragazzo della via Gluck" versione raggae insieme agli Almamegretta e al rapper Clementino, hanno permesso alla sua arte di arrivare nuovamente al pubblico e di riconsolidare il forte legame che ormai da più di 40 anni c'è tra lui e i suoi fan. “RadioEntropia Music Theatre” è partito il 3 febbraio con Raiz E Mesolella e sta cercando di promuovere una politica a basso budget per poter permettere a tutti gli appassionati di musica di poter ascoltare dal vivo i propri beniamini con un prezzo oscillante al massimo dai 10 ai 15 euro e una location che punta a mettere in risalto la periferia di Napoli: "Abbiamo scelto ancora una volta di puntare sulle periferie" ha spiegato Ettore Vivo, presidente di Radio Entropia "luoghi spesso abbandonati dalle amministrazioni comunali, dove cerchiamo da sempre di portare musica di alto livello e movimenti che sazino la sete di cultura di chi purtroppo non ha molti mezzi economici e vive in luoghi poco vivaci".
Il mostro sacro del jazz-rock partenopeo, che ha incantato nuovamente il pubblico con il suo sassofono all’ultimo Festival di Sanremo, torna sul palco di Napoli in occasione del “RadioEntropia Music Theatre” del 2 marzo 2013.
Sochi, in Russia, è diventata famosa nel mondo intero per aver ospitato le Olimpiadi Invernali. Molti durante i giochi olimpici si sono stupiti per la bellezza del luogo. L'architetto londinese Margot Krasojevic proprio per Sochi ha presentato i piani per una galleria d'arte futuristica che funziona a energia idroelettrica. Si chiamerà la Hydroelectric Sculpture Gallery è sarà autosufficiente al 100%. La galleria d'arte idroelettrica riuscirà a produrre energia sfruttando le onde del mare e si prevede che l'energia sarà tale da riuscire a offrire anche energia in eccesso nella rete, alimentando circa 200 case e aziende vicine. La galleria d'arte si troverà sulla costa di Sochi, dove utilizzerà le onde costiere per funzionare. La corrente del Mar Nero è infatti tanto forte da riuscire ad alimentare un sistema di turbina ad acqua che produce sufficiente energia per la galleria e per 200 case e imprese vicine. L'architetto londinese Margot Krasojevic ha progettato la galleria come una scultura sul mare con una parte immersa. L'edificio è realizzato in legno e sarà inclinato di 45° per sfruttare al meglio le onde del mare. Secondo l'architetto londinese, la galleria "utilizzerà le caratteristiche dell'ambiente per generare energia pulita e sostenibile, senza compromettere la qualità e la natura del paesaggio".
L’architetto londinese Margot Krasojevic ha progettato per il lato costiero di Sochi, in Russia, la prima galleria d’arte che funziona ad energia idroelettrica che sarà autosufficiente al 100% e riuscirà a produrre anche energia in abbondanza tanto da rifornire 200 case e imprese nella zona circostante.
L'oroscopo della settimana che va dal 30 marzo al 5 aprile vede il Sole nel segno dell'Ariete e la Luna sempre crescente, molto emotiva quindi ma anche perfetta per prendere decisioni e imporsi nuove abitudini. I due pianeti veloci però, Venere e Marte, le due facce dell'amore (quella emotiva e quella erotica) cambiano segno in questa settimana: sabato Venere passa da Toro a Gemelli mentre lunedì Marte entra nel segno dell'Acquario e speriamo che porti, come vuole il segno, rivoluzioni positive e grande umanità e collaborazione. Pronti a leggere l'oroscopo della settimana? Le previsioni astrologiche dei giorni tra il 30 marzo e il 5 aprile nell'oroscopo della settimana scritto, come sempre, dall'astrologa Ginny per Fanpage.it. Con i pianeti veloci che cambiano segno si smuoveranno anche le emozioni dei singoli segni zodiacali. Per fortuna Marte si sposta e tu la smetti di essere competitivo anche su chi ci mette meno tempo a vestirsi la mattina oppure su chi resiste di più sullo stepper da casa. Insomma Ariete ti rilassi, come chi si butta sul divano dopo il pranzo della domenica. Anzi, sai che c'è? Questa è addirittura la settimana ufficiale della pennichella. Sei pronto?? Voto 8 ma ti prego non russare come un orso in letargo! Goditi gli ultimi giorni di Venere nel segno (a favore soprattutto di Giove e Plutone quindi molto ma molto passionale) per riempire di baci il tuo partner. Anzi, fai scorte di baci, coccole, parole dolci e carezze proprio come stai facendo di pacchi di pasta e biscotti in dispensa. Dal weekend infatti Venere se ne va dal tuo segno: mica nulla di grave, però diciamo che i tuoi piedini preferiranno spesso stare da soli sotto la copertina da divano a guardare la televisione. Quindi, vivrai di rendita (di coccole) per qualche giorno. Voto 8 e mezzo se ci dai dentro con le dichiarazioni d'amore fino a venerdì. Pronti ad accogliere i favori di Marte e Venere? Bene: sappiate che le idee continueranno ad essere confuse e mescolate come gli ingredienti nella bacinella della torta ma voi siete finalmente pronti ad informare: Marte vi dona il coraggio di tentare anche una ricetta nuova per una cena importante e Venere nel segno una predisposizione naturale a sorridere anche quando le cose non sono riuscite perfettamente. Insomma, diciamo che la situazione (personale) torna sotto controllo. Voto 8 ma promettetemi che userete la vostra calma zen per sopportare chi è sull'orlo di una crisi di nervi.
L’oroscopo della settimana per le giornate che vanno da lunedì 30 marzo a domenica 5 aprile: Venere e Marte si preparano, entrambi, a cambiare segno. Venere passa nei Gemelli e Marte in Acquario. I segni d’arte godranno di settimane di emozioni intense e di voglia d’amore. Pronti a leggere le vostre previsioni astrali della settimana?
Negli scorsi giorni l'agenzia di stampa governativa cinese Xinhua ha annunciato che sono stati individuati alcuni lotti di gelato contaminati dal coronavirus SARS-CoV-2, una scoperta che ha immediatamente attivato le autorità commerciali per il rintraccio e la confisca delle confezioni incriminate. Delle oltre duemila scatole finite nel mirino e distribuite nei supermercati, solo una sessantina erano state già vendute ai clienti finali. Il gelato era stato prodotto presso la Tianjin Daqiaodao Food Co. Ltd, una grande industria dolciaria con sede a Tianjin, tra le principali città portuali della Cina nordorientale. Ancora non è chiaro come sia avvenuta la contaminazione del prodotto, ma nel mirino delle autorità cinesi ci sono anche il latte in polvere importato dalla Nuova Zelanda e un altro siero di latte arrivato dall'Ucraina. Naturalmente non si esclude che possa essere stata causata da uno o più dipendenti dell'azienda cinese, che hanno magari tossito, starnutito o semplicemente respirato verso il prodotto in lavorazione (l'ipotesi più probabile per gli esperti). Per scoprirlo le autorità di Pechino hanno messo in quarantena gli oltre 1.600 dipendenti dell'azienda, sottoponendoli tutti al tampone oro-rinofaringeo per scovare eventuali positivi. Oltre la metà dei lavoratori è risultata negativa, mentre l'altra metà è in attesa del risultato. Ciò che ci interessa di più in questa sede non è tanto come sia avvenuta la contaminazione dei gelati, quanto se sussista un rischio di infezione consumando il gelato (o un qualsiasi altro prodotto) contaminato dalle particelle virali. Innanzitutto sottolineiamo che il gelato è un alimento in una condizione peculiare, come tutti quelli che vanno conservati a basse temperature. Grazie ad esse, infatti, il coronavirus riesce a “sopravvivere” e restare stabile per lungo tempo. Ma è un conto è la presenza di particelle virali, un altro è contagiarsi con il virus. Com'è noto, infatti, il contagio si determina con l'esposizione a un certo quantitativo di particelle virali, e non a caso il cosiddetto “contatto stretto” a rischio non si definisce solo in termini di distanza da un positivo, ma anche di tempo, ovvero almeno un quarto d'ora. Questo perché una limitata carica virale viene efficacemente contrastata dal nostro sistema immunitario. Poiché la principale via di trasmissione sono le goccioline espulse quando parliamo, tossiamo, starnutiamo o semplicemente respiriamo, ovvero il droplet e gli aerosol, il rischio di contagio attraverso prodotti contaminati è considerato molto basso. A sottolinearlo nelle proprie pagine relative alle domande e risposte sulla pandemia sia l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che i CDC americani. “Al momento non ci sono prove che le persone possano contrarre la COVID-19 dal cibo, compresi frutta e verdura”, specifica l'OMS, facendo riferimento a prodotti freschi come lo è anche un gelato (la cottura ovviamente distrugge il virus). “Si ritiene che il rischio di contrarre la COVID-19 dal cibo che cucini tu stesso o dalla manipolazione e consumazione di cibo dai ristoranti e dai pasti da asporto o drive-thru sia molto basso. Attualmente, non ci sono prove che il cibo sia associato alla diffusione del virus che causa COVID-19”, specificano i CDC. Secondo il recente studio cinese “Can the coronavirus disease be transmitted from food? A review of evidence, risks, policies and knowledge gaps”, tuttavia, il rischio derivato da alimenti surgelati e refrigerati sarebbe stato “ampiamente trascurato” come via di trasmissione del contagio, proprio perché su questi prodotti il coronavirus SARS-CoV-2 può resistere a lungo. Secondo gli autori della ricerca, il trasporto di cibi di questo genere da un Paese all'altro potrebbe aver favorito la diffusione del virus in aree in cui prima non c'era. Lo scorso anno, ad esempio, in un mercato cinese fu trovato un ceppo europeo del SARS-CoV-2 su un tagliere nel quale veniva trattato salmone proveniente dalla Norvegia. Le autorità cinesi hanno suggerito che il virus possa aver compiuto il tragitto dall'Europa sul pesce, sebbene la comunità scientifica ritenga più verosimile che il tagliere sia stato contaminato da un avventore del mercato.
Nei giorni scorsi sono stati identificati in Cina lotti di gelato contaminato dal coronavirus SARS-CoV-2, prodotti in uno stabilimento nella città di Tianjin. Non è ancora chiara la fonte della contaminazione; le autorità cinesi puntano sugli ingredienti provenienti dall’estero o sui dipendenti positivi dell’azienda produttrice. Ma quali sono i potenziali rischi di contagio? Ecco cosa indicano le autorità sanitarie.
I nuovi positivi Covid in Campania sono 471, emersi dall'analisi di 20.996 test, tra tamponi molecolari e antigenici rapidi; la percentuale di positivi è quindi del 2,24%. Lo comunica l'Unità di Crisi della Regione Campania, col bollettino di oggi, 31 agosto 2021. Si registrano altri 12 decessi, dei quali 3 avvenuti nelle ultime 48 ore e altri 9 morti in precedenza ma registrati ieri (il bollettino, come sempre, fotografa la situazione alla mezzanotte precedente). Sale quindi a 445.777 il numero dei casi totali in Campania dall'inizio dell'epidemia e a 7.741 quello delle vittime. In regione le persone ricoverate per Covid sono 402. Di queste, 379 (+13) in degenza ordinaria e area non critica, su 3.160 posti disponibili (tra strutture pubbliche e offerta privata), e 23 (+5) in Terapia Intensiva, con 656 posti letto disponibili. Il tasso di occupazione dei posti letto resta stabile per quanto riguarda l'area non critica, passando 9,55% a 9,89% (la percentuale è calcolata sul totale di posti di area non critica, circa 3.830 ma leggermente variabile, comunicata dalla Regione quotidianamente al Ministero). Più significativo, invece, l'aumento di posti occupati in Terapia Intensiva, che passa dal 2,74% registrato ieri al 3,51% di oggi.
In Campania ci sono 471 nuovi casi Covid, emersi dall’analisi di 20.996 test (tra molecolari e antigenici rapidi). Ci sono stati altri 12 decessi (9 nelle ultime 48 ore e 3 in precedenza ma registrati ieri). Aumenta l’occupazione delle Terapie Intensive. I dati del bollettino di oggi, 31 agosto 2021, diffuso dall’Unità di Crisi della Regione Campania.
Avril Lavigne ha annunciato, con un post su Instagram, il suo ritorno discografico nel 2017, quando uscirà con il suo nuovo album, a 4 anni di distanza dal suo ultimo omonimo. Sono stati anni difficili per la cantante che nel 2014 dichiarò di essere stata colpita dalla malattia di Lyme, patologia infettiva trasmessa a seguito della puntura di un insetto e che negli ultimi 2 anni, quindi, l'ha tenuta lontana dalle scene, se non in occasioni particolari, senza contare che questo 2016 è stato anche l'anno in cui si è separata dal suo secondo marito, il frontman dei Nickelback Chad Kroeger. Sulla sua pagina Instagram ha scritto: Ciao a tutti!! Volevo, innanzitutto, ringraziare i miei fan per la pazienza e il supporto in questi due anni in cui ho combattuto con la malattia di Lyme. Non è stata solo una battaglia complicata ma è stato anche illuminante e si rifletterà sulla mia musica, il talento, la vita e su di me come persona. Continuerà ad essere una priorità quella di combattere e raccogliere fondi per la sindrome di Lyme, grazie alla Fondazione Avril Lavigne. A questo punto, poi, la cantante canadese ha annunciato il nuovo album: Sono veramente contenta di potervi annunciare che sto lavorando sulla musica nuova e pubblicherò un nuovo album nel 2017. Non riesco più ad aspettare per confidarmi e aprirvi il mio cuore! Non vedo lora che possiate ascoltare le nuove canzoni, sarà un grande 2017!
Avril Lavigne ha annunciato ai propri fan che dopo due anni di lotta con la malattia di Lyme, sta lavorando a nuova musica che culminerà con la pubblicazione del suo nuovo album nel 2017.
"Chi vuoi eliminare tra Jonas Berami e Claudia Galanti?". Una domanda semplice per il primo sondaggio che Fanpage ha dedicato al meccanismo di gioco all'Isola dei Famosi 2016 ed i lettori si sono ritrovati ampiamente verso una direzione: Claudia Galanti. Sarà lei la prima eliminata della seconda edizione del reality show targato Mediaset secondo i nostri lettori che, con un risultato schiacciante, hanno preferito concedere più tempo a Jonas Berami, l'attore de "Il segreto" già apprezzato anche a "Uomini e Donne". Questi i risultati del sondaggio: il 72% ha votato per l'eliminazione di Claudia Galanti, il restante 28% per Jonas Berami. Un argomento di discussione già affrontato in precedenza dal nostro giornale riguarda la vita breve che Claudia Galanti ha già avuto nella sua precedente partecipazione al reality show dei naufraghi. Nel corso dell'edizione 2010 condotta da Simona Ventura, Claudia Galanti uscì come quarta eliminata, un destino che sembra essere simile in questa nuova edizione e che, anzi, peggiorerebbe ulteriormente il suo record negativo uscendo dal gioco dopo una sola settimana. Una chiave di lettura possibile è legata alla sua presenza invasiva nelle cronache del gossip con dichiarazioni che spesso hanno scatenato l'ira del pubblico a casa che si è scatenato con commenti negativi, come nel caso delle sue motivazioni circa la partecipazione a "L'Isola": Torno sull'Isola perché devo sopravvivere e dare da mangiare ai miei figli. Nonostante sia stata una dei nomi con cui nella storia recente il pubblico ha empatizzato, data soprattutto la tragedia che l'ha vista protagonista, Claudia Galanti non è comunque riuscita a fare breccia nei cuori dei telespettatori a casa. Questa sera, nel corso della seconda puntata de "L'isola dei famosi 2016", vedremo se i risultati del sondaggio confermeranno le aspettative dei nostri lettori o se, a gran sorpresa, sarà Jonas Berami a lasciare l'Honduras per primo.
Secondo i lettori di Fanpage sarà Claudia Galanti la prima eliminata dell’Isola dei Famosi 2016: dal sondaggio si evince un risultato schiacciante a favore di Jonas Berami.
Justin Bieber non è il primo, né tantomeno sarà l'ultimo. Anzi, forse il giovane cantante americano potrà vantarsi di appartenere a una categoria – quella dei cantanti che possono vantare una foto segnaletica – che ha in sé i più svariati artisti, compresi geni assoluti, in un catalogo che oltre a svariati rapper può vantare i Jim Morrison, i Johnny Cash, i Mick Jagger, le Janis Joplin, ma anche ragazzini come Nick Carter e lo stesso Bruno Mars, la quale foto non gli ha impedito di essere scelto quest'anno per suonare all'evento televisivo dell'anno negli Usa, ovvero il Super Bowl.
Musica e prigione sono un binomio che ormai è cliché, soprattutto se parliamo di rock e rap, ma le dimostrazioni che non è così sono varie e da oggi comprendono anche l’arresto di Justin Bieber. Ecco, quindi, in rassegna un po’ di musicisti che hanno avuto guai con la giustizia.
Gli ultimi pettegolezzi su Vieri confermano quelli che tutti noi abbiamo sempre sospettato sul suo conto. Il nostro Bobo va pazzo per le veline. Dopo aver fatto capitolare sia Elisabetta Canalis sia Melissa Satta, ora il calciatore sembra essere tornato in pista con la chiara intenzione di non lasciarsi sfuggire Federica Nargi, attualmente fidanzatissima con Alessandro Matri. I due piccioncini erano già stati avvistati insieme l'estate scorsa: Vieri e Federica Nargi in vacanza senza la Satta e Matri. Gatta ci covava? Il fugace incontro scatenò la gelosia del calciatore in forza alla Juventus che decise di ammonire la sua dolce metà, intimandole di stare lontana dal playboy dei campi di pallone. Intanto anche Melissa Satta consolata da Matteo Ferrari decide di voltare pagina. La delusione dovuta alle dinamiche della rottura con Bobo l'hanno catapultata direttamente tra le braccia dell'ex compagno di Aida Yespica. In questo giro di valzer di coppie, non poteva ovviamente mancare il contributo di Facebook. A quanto pare, molti internauti stanchi della collezione di veline di Vieri hanno deciso di creare un gruppo per tentare di salvare Federica Nargi dalle grinfie di Christian. Non ci resta che attendere per capire come evolverà questo strano quadrilatero d'amore. Da un lato abbiamo Bobo che prova a conquistare la fidanzata di Alessandro Matri e dall'altro lato abbiamo una Melissa Satta delusa ma con la chiara intenzione di non lasciarsi irretire dalla disperazione.
Bobo Vieri non si arrende, dopo essere riuscito a conquistare Elisabetta Canalis e Melissa Satta, sembra aver puntato gli occhi su Federica Nargi, attuale fidanzata di Alessandro Matri nonchè velina.
Anche le star del mondo della musica sembrano aver deciso di dedicare maggiore attenzione all'amore dei loro fan per quanto riguarda la creazione di video. Almeno questo è quello che sembra aver pensato Graham Coxon nella realizzazione del suo ultimo videoclip che accompagna il singolo What'll It Take. Coxon, infatti, per realizzare questo video ha deciso di servirsi del contributo offerto dai suoi fan e dalle possibilità offerte dal mondo della rete.
Per il suo ultimo video, Graham Coxon si è avvalso del contributo fornito dai suoi fan: ben 85 di loro sono presenti nel videoclip dell’artista grazie al web.
Il famoso pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo è diventato Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Sorbillo ha ricevuto l'onorificenza negli uffici della Prefettura di Napoli dal prefetto Marco Valentini, alla presenza di Enzo Amendola, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del governo Draghi. "Oggi ricevo con grandissima emozione il titolo di ‘Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana' dal meraviglioso prefetto di Napoli Marco Valentini. Davvero un gran bel giorno per me" ha scritto il noto pizzaiolo partenopeo su Instagram, dove ha pubblicato due foto, una in compagnia del prefetto Valentini e l'altra in compagnia di Amendola.
Il noto pizzaiolo partenopeo è stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Gino Sorbillo ha ricevuto l’onorificenza negli uffici della Prefettura di Napoli dal prefetto Marco Valentini e alla presenza di Enzo Amendola, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
I ricercatori della School of Electronic Engineering and Computer Science dell'università Queen Mary di Londra hanno lavorato con l'industria britannica per dimostrare, per la prima volta, che un pratico dispositivo può funzionare facendo apparire le superifici curve piatte grazie alle onde elettromagnetiche. Si tratta di un altro passo avanti verso quel “mantello dell'invisibilità” a cui lavorano diversi progetti accademici nel mondo. Siamo ancora ben lontani dal mantello di Harry Potter, questo è chiaro: ciononostante il lavoro dei ricercatori, i cui dettagli sono stati illustrati in un articolo pubblicato dalla rivista Scientific Reports, rappresenta un significativo risultato in questa direzione. I ricercatori hanno coperto una superficie curva, simile per dimensioni ad una pallina da tennis, con uno strumento nano-composito, formato da sette distinti strati, ciascuno con diverse proprietà elettriche determinate dalla posizione. L'effetto della struttura realizzata è quello di nascondere completamente un oggetto, rendendolo “invisibile” grazie alla capacità dell'onda di aggirare l'ostacolo curvo.
Rendendole piatte, contribuisce a nascondere gli oggetti: lo studio dei ricercatori dell’università Queen Mary.
Non cambia molto il podio della classifica EarOne delle canzoni più trasmesse dalle radio italiane che vede ancora una volta in testa "You're the Best Thing About Me" degli U2, che la settimana scorsa avevano battuto il record del brano che nel 2017 era rimasto più tempo, in maniera consecutiva, in testa a questa speciale classifica. La band capitanata da Bono Vox si conferma un vero e proprio rullo compressore, mantenendosi davanti ai Negramaro, che si confermano al secondo posto, con il nuovo singolo "Fino all'imbrunire", che anticipa il nuovo album in uscita a novembre e che è in testa nella speciale classifica che conta le canzoni indipendenti.
Negramaro ancora protagonisti della classifica EarOne delle canzoni più trasmesse in radio: la band salentina dsi conferma alle spalle degli U2, dominatori assoluti, con Caparezza che torna sul podio.
Ora che si avvicina l'inverno tutti siamo più bisognosi di calore e affetto, anche i nostri amici a quattro zampe. E non c'è nulla che possa far sentire più amato il proprio cane che un oggetto tutto per lui. E per portare in casa qualcosa di così esclusivo da far sentire importante il vostro fido non per forza necessita spendere cifre stratosferiche. A volte basta realizzare una semplice scatola per conservare il cibo, da cui farlo anche mangiare, affinché si senta parte della famiglia e quindi coccolato. Oppure si può riciclare un vecchio cassetto, una valigia che non usate più o una TV ormai obsoleta per creare una cuccia. Oppure si può trasformare una sedia rotta in un porta ciotola del cibo perfetta. Si potrebbe aggiungere una pedana o una struttura per facilitare la salita verso il letto. Tante le idee per coccolare il proprio amico cane.
Per coccolare il proprio animale domestico non per forza bisogna spendere molto, esistono tanti modi per realizzare oggetti che faranno sentire amati i vostri cani.
Sara Daniele ha voluto ricordare il padre Pino a due anni dalla sua scomparsa. La ragazza, nata dal matrimonio del cantante con Fabiana Sciabbarasi, infatti, come spesso capita, soprattutto in alcune date particolari, ha scritto un suo personale ricordo del padre, postando una foto che li ritrae assieme mentre giocano e sorridono. A lei Pino Daniele dedicò "Sara non piangere", canzone contenuta prima in "Medina", l'album del 2001 (e poi inclusa anche nella raccolta "Ricomincio da 30"), in cui canta "Sara devi crescere, imparerai a guardare il cielo, ad inseguire un sogno vero, nelle cose della vita". Ed è proprio da lì che la ragazza parte per ricordare il padre, da quelle parole e da quel cielo: Hai scritto per me "Sara non piangere", in cui mi dici di guardare il cielo ed inseguire un sogno vero, ma sono due anni ormai che l'unica cosa che cerco guardando il cielo sei tu. A me in realtà sembra un incubo da cui non riesco a risvegliarmi, ancora spero di entrare in casa e sentire la chitarra suonare, oppure aprire la porta e vedere te che sorridendo mi dici che era solo un brutto scherzo. Però sai, penso sia arrivato il momento di spegnere l'immaginazione e realizzare che in realtà non torni più. Proverò a cantare assieme agli altri, camminare per il lungomare che tanto adoravi , e vederti in giro per i vicoli. Sarai sempre per noi, l'ultima nota di una canzone che non doveva finire ma suonare in eterno. Ti amo infinitamente, Sara Lo scorso anno, in un'intervista a Fanpage.it Sara raccontò il suo rapporto con quello che per tutti era un mito, e che per lei era solo il padre: "Devo essere sincera, essendo stato mio padre, sai, per il rapporto padre-figlio, per me non era Pino Daniele, era semplicemente il mio papà: non ho sentito tutti i suoi album, per esempio, nel senso che ‘Terra mia' l'ho cominciato ad ascoltare solo quest'anno. Sentendolo, però, ho capito molte cose su di lui e le sue origini". Hai scritto per me "Sara non piangere", in cui mi dici di guardare il cielo ed inseguire un sogno vero, ma sono due anni ormai che l'unica cosa che cerco guardando il cielo sei tu. A me in realtà sembra un incubo da cui non riesco a risvegliarmi, ancora spero di entrare in casa e sentire la chitarra suonare, oppure aprire la porta e vedere te che sorridendo mi dici che era solo un brutto scherzo. Però sai, penso sia arrivato il momento di spegnere l'immaginazione e realizzare che non torni più. Proverò a cantare assieme agli altri, camminare per il lungomare che tanto adoravi , e vederti in giro per i vicoli. Sarai sempre per noi, l'ultima nota di una canzone che non doveva finire ma suonare in eterno. Ti amo infinitamente, Sara
Sara Daniele, figlia di Pino, come talvolta capita, ha voluto ricordare sulla sua pagina Instagram il padre, a due anni dalla morte: un ricordo emozionante che parte dalla canzone che il cantante napoletano volle dedicarle nel 2001.
La crisi del Barcellona post Leo Messi continua. Nel match contro il Cadice i blaugrana non riescono ad andare oltre lo 0-0 e, giocando inferiorità numerica negli ultimi 30 minuti di gioco a causa dell'espulsione rimediata da Frankie de Jong, hanno addirittura rischiato più volte di uscire dal Nuevo Mirandilla con una clamorosa sconfitta. A parte le difficoltà oggettive della squadra di Koeman, a serio rischio esonero, nello sviluppare gioco, c'è però un preciso episodio del match contro il Cadice che può essere assunto ad emblema del momento nero della formazione catalana, quando cioè il capitano Sergio Busquets è dovuto ricorrere ad un gesto anti-sportivo per salvare i suoi da un altro pesante ko stagionale. Quando anche i cinque minuti di recupero assegnati dall'arbitro erano ormai scaduti, la squadra di casa stava portando un'ultima offensiva verso la porta blaugrana con Salvi Sanchez che, sulla corsia destra, stava puntando un difensore del Barça per andare al cross, mentre sul terreno di gioco c'era un secondo pallone. A quel punto però l'esperto centrocampista ospite Busquets ha calciato il secondo pallone verso il calciatore del Cadice per interrompere l'azione d'attacco. Nel frattempo il traversone di Salvi Sanchez era finito sui piedi di Anthony Lozano che, a gioco ormai fermo, aveva siglato la rete che avrebbe consegnato la storica vittoria ai suoi. Nel frattempo infatti l'arbitro aveva interrotto il gioco per ammonire Sergio Busquets per la sua condotta anti-sportiva e reso quindi vano il gol del Cadice. Un gesto che dunque ha di fatto salvato il Barcellona dalla seconda sconfitta nelle ultime tre gare dopo il pesante ko interno rimediato con il Bayern Monaco al debutto nella fase a gironi della Champions League. Un gesto, quello del capitano blaugrana, che ha però sollevato numerose polemiche sui social network e sulla stampa internazionale: "Un comportamento vergognoso", "Questo non è fair-play", "Che sciocchezza" sono infatti solo alcuni dei tantissimi commenti apparsi in merito all'episodio. Non è però così per l'allenatore Ronald Koeman che, a caldo, ha addirittura protestato veementemente per l'ammonizione comminata al suo calciatore tanto da costringere l'arbitro ad espellerlo. Con il Barcellona finito ora a sette lunghezze di distanza dal Real Madrid di Carlo Ancelotti, capolista della Liga, con la sua panchina sempre più in bilico e un clima sempre più teso (come dimostra la sua ultima conferenza stampa), il gesto antisportivo di Busquets e l'espulsione potrebbero addirittura essere l'ultimo atto dell'avventura catalana del tecnico olandese.
Nell’ultimo match di Liga il Barcellona ha pareggiato 0-0 sul campo del Cadice, ma a salvare i blaugrana dalla clamorosa sconfitta è stato un gesto antisportivo di Sergio Busquets che ha tirato un secondo pallone contro un avversario per fermarne l’azione offensiva. Comportamento quello del centrocampista spagnolo che ha sollevato numerose polemiche.
Come nella migliore tradizione dei film horror, il terrore viene dall'oscurità. Questa volta tocca a un branco di famelici pesci minacciare la pace e la serenità di una tranquilla comunità americana che sorge sulle rive di un lago. I Piranha 3D del titolo sono i protagonisti di questo remake del film di Joe Dante del 1978. Il film di allora era una sorta di parodia horror del celebre Lo Squalo di Steven Spielberg, il cui successo aveva dato il via ad una serie di produzioni commerciali di serie B basate tutte sull'idea che la fauna ittica possa essere particolarmente pericolosa. Tra queste anche il film di Dante, che aveva però appunto intenti parodistici e per questo ebbe più successo rispetto agli altri. La trama di questo rifacimento è più o meno la stessa: una spaccatura geologica si crea nelle profondità dell'immaginario Lago Vittoria, in Arizona. Questa dà via libera all'invasione di una razza di pesci carnivori particolarmente voraci. Il problema è che il lago è meta favorita di turisti che lo scelgono come luogo di divertimenti per le vacanze di primavera. Mentre le autorità locali cercano di salvaguardare gli ignari bagnanti sigillando l'area, i famelici pesci cominciano a fare banchetto degli avventori del lago. Ovviamente un gruppo di intrepidi dovrà cercare di debellare la minaccia. Il film riprende la sceneggiatura originale del 1978, anche se ne perde molta dell'ironia che caratterizzava il film di Dante. Quello che rimane è un filmetto senza pretese, che però può essere godibile dagli appassionati di horror vecchio stampo. L'idea di girarlo in 3D può essere un elemento di attrattiva ulteriore per quelli che al cinema cercano le emozioni forti. Un altro è che il cast è composto da attori non proprio dell'ultima generazione: Elizabeth Shue, Richard Dreyfuss, Christopher Lloyd e Jerry O'Connell tra i vari nomi. L'uscita in Italia è prevista per il 25 febbraio 2011: in attesa date un occhio al trailer italiano del film.
Il remake del film di Joe Dante esce il 25 febbraio 2011 in Italia: famelici pesci carnivori minacciano i turisti di un lago in Arizona. Ecco a voi il trailer italiano.
A Venezia le sue opere sono esposte fino al 26 novembre, al Diaspora Pavilio della 57sima Biennale Di Venezia. Insieme alle sue fotografie, nella collettiva a Venezia, ci sono quelle di grandi nomi come Yinka Shonibare, Isaac Julien, Michael Forbes e Nicola Green, che con Khadija da tre anni stava seguendo un paziente affiancamento dopo essere rimasta colpita dalla bellezza delle sue immagini. Aveva 25 anni, Khadija, e a 25 anni arrivare ad esporre in uno degli eventi artistici più importanti del mondo è roba da far tremare le gambe. Il 10 maggio aveva pubblicato sul suo profilo Facebook la foto del cartellone della mostra e aveva scritto: "È stato un viaggio vero, di lacrime e di alti e bassi, ma mamma sono un'artista che espone alla biennale di Venezia e le benedizioni sono abbondanti!". Nata a Londra nel 1992 Khadija Saye, di origine gambiana, nella sua opera fotografica (che si può vedere sul suo sito personale) ha puntato lo sguardo sulle donne e sulle sue origine, dedicandosi alle persone immortalate con tutte le loro turbolenze. Il giorno prima di morire ha incontrato proprio a Londra un influente gallerista che era rimasto colpito dalle sue foto. Pensava di avere svoltato, Khadija, sentiva che era arrivato il momento di brillare. Ma non ne ha avuto il tempo: Khadija viveva con la madre Mary Mendy nella Grenfell Tower al ventesimo piano: alle 3 del mattino nel giorno dell'incendio, quando era stata per dispersa, aveva scritto un messaggio us Facebook che diceva "sono intrappolata, non riesco a scappare" all'amica e collega Nicola Green. "Prega per me e mia madre" è stato l'ultimo segnale di vita prima del silenzio. Una vita tutta in salita: dalle condizioni economiche difficili fino alla prima borsa di studio, a 16 anni, che le aveva permesso di iniziare con la fotografia. "Viveva in cima alla Torre di Grenfell e frequentava una scuola piena di persone privilegiate – racconta la sua amica Nicola Green – che a volte le sembravano di non avere alcuna comprensione di quel privilegio. Questo le ha fatto capire che la fiducia è una cosa misteriosa: voleva cercarla per questo. Penso che forse la vita le ha dato la tenacia e la determinazione a trovarla in se stessa".
Nel rogo della Grenfell Tower di Londra è morta anche Khadija Saye, la fotografa londinese di origine gambiana che dopo un’adolescenza difficile stava riuscendo a farsi notare a livello internazionale per la sue opere. Le sue foto sono esposte alla Biennale di Venezia. E l’incendio di Londra, a 25 anni, se l’è portata via.
È difficile non restare sbalorditi quando si ordina un drink al bar del Radisson Blu Zurigo: un cosiddetto "angelo del vino" volerà su una torre per prendere il vostro ordine. Gli "angeli del vino" sono cameriere acrobate sospese ad un robusto cablaggio vanno su e giù lungo una torre di 16 metri di altezza per scegliere tra le oltre 4.000 bottiglie di vino rosso e bianco da versare agli ospiti dell'albergo. Aspettare la fine della giornata lavorativa per godersi un drink è di per sé già un momento appagante, ma bere vino al Radisson Blu Zurigo è un'esperienza indimenticabile. Qui un bicchiere di vino viene servito direttamente da un "angelo" che vola tra 4.000 bottiglie lungo un'alta torre per afferrare l'ordinazione prescelta. Sembra quasi di assistere ad uno spettacolo circense mentre si aspetta il proprio vino. Piuttosto che affidarsi ad una cantina nascosta, come spesso accade in hotel e ristoranti, i dirigenti del Radisson Blu Zurigo hanno costruito una struttura a vista in vetro di 16 metri nel bel mezzo del foyer centrale. La torre del vino sembra quasi un'installazione artistica appena si accede al foyer dell'albergo. Grazie alla particolare illuminazione della struttura l'impatto scenico è davvero notevole. A rendere ancora più accattivante il servizio è la presenza di cameriere esperte legate ad apposite imbracature che volano su e giù lungo la torre per afferrare una bottiglia di vino. A prima vista gli Angeli del Vino sembrano delle cameriere normali, ma, una volta che un cliente fa un ordine, si spostano dal bancone per "volare" verso l'interno della torre a recuperare il vino ordinato. Gli angeli sono acrobate ed esperte di vino che, sospese dalla cima della torre da un'imbracatura, possono eseguire contemporaneamente acrobazie mentre si attende il proprio ordine.
Ci sono oltre 4.000 bottiglie di vino nella torre dell’hotel Radisson Blu di Zurigo, l’unico in cui ordinare un calice al bar è un’esperienza indimenticabile.
Secondo alcuni screenshot pubblicati su Reddit da un utente indiano, gli sviluppatori al lavoro su WhatsApp hanno iniziato il roll-out dell'aggiornamento che introduce le chiamate vocali all'interno del servizio di messaggistica istantanea più famoso al mondo. Al momento dal team tecnico di WhatsApp non è arriva alcuna conferma ufficiale ma stando alle ultime indiscrezioni l'annuncio ufficiale è imminente. I nuovi screenshot apparsi in rete svelano la nuova interfaccia presente nella versione 2.11.508 per Android che si presenta con tre schede (Chiamate, Conversazioni e Contatti) ed un nuovo pulsante che permette di avviare una chiamata VoIP.
Secondo alcuni screenshot pubblicati su Reddit da un utente indiano, gli sviluppatori al lavoro su WhatsApp hanno iniziato il roll-out dell’aggiornamento che introduce le chiamate vocali all’interno del servizio di messaggistica istantanea più famoso al mondo.
A causa dei cambiamenti climatici, tra il 2010 e il 2018 la Groenlandia ha perso ben 286 miliardi di tonnellate di ghiaccio. Si tratta di una quantità mostruosa, circa sei volte superiore rispetto alla perdita stimata tra il 1980 e il 1990, ovvero 51 miliardi di tonnellate. La Groenlandia, che ospita la seconda calotta di ghiaccio più imponente del nostro Pianeta, dal 1972 a causa dello scioglimento dei suoi numerosi ghiacciai ha determinato un innalzamento globale del livello dei mari di circa 14 millimetri, metà dei quali registrati solo negli ultimi otto anni. Si prevede un peggioramento nei prossimi decenni, con potenziali rischi catastrofici per isole del Pacifico, e aree costiere di tutta la Terra, comprese quelle italiane. Ricerca internazionale. A dimostrate il catastrofico impatto del riscaldamento globale sul ghiaccio della Groenlandia è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università della California di Irvine, che hanno collaborato con i colleghi dell'Istituto di Geoscienze dell'Università delle Alpi-Grenoble, del Jet Propulsion Laboratory della NASA, del Centro di GeoGenetica dell'Università della Danimarca e dell'Istituto per la Ricerca Marina e Atmosferica dell'Università di Utrecht (Olanda). Gli scienziati, coordinati dal professor Michael Wood, si sono avvalsi di dati satellitari e aerei – come quelli raccolti dalla missione IceBridge della NASA – e hanno sfruttato modelli matematici per calcolare il bilancio della massa della calotta glaciale della Groenlandia negli ultimi 46 anni.
Grazie ai dati satellitari e aerei un team di ricerca internazionale ha determinato che la Groenlandia ha perso 286 miliardi di tonnellate di ghiaccio tra il 2010 e il 2018. È circa sei volte in più di quello perduto tra il 1980 e il 1990, il decennio in cui il riscaldamento globale catalizzato dalle attività antropiche ha iniziato a mostrare i suoi effetti.
Adele ha annunciato, con un video pubblicato sulla sua pagina Facebook, tutte le date del tour europeo che accompagna "25", il tuo terzo album. Si parte il 9 febbraio con Belfast e si conclude il 13 giugno ad Antwerp, in mezzo un viaggio che la porterà nelle città più belle d'Europa e che in Italia la porteranno all'Arena di Verona il 28 e 29 maggio. Appare come la migliore delle scelte possibili quella di puntare sulla suggestiva cornice dell'Arena di Verona, funzionale per un concerto come quello dell'artista più venduta (e pre-ordinata) della settimana, con numeri destinati a salire. Tra le altre tappe: Dublino, Manchester, Londra, Glasgow, Birmingham, Stoccolma, Oslo, Copenaghen, Herning, Berlino, Amburgo, Colonia, Zurigo, Lisbona, Barcelona, Amsterdam e Parigi. I biglietti per tutte le date Europee saranno disponibili per i membri di adele.com dalle 10 di mercoledì 2 Dicembre su adele.com. La vendita generale partirà alle 10 di Venerdi 4 Dicembre. Tutte le informazioni saranno disponibili su adele.com e dalessandroegalli.com
Con un video su Facebook la cantante ha annunciato il tour che accompagna “25”: ci sono due date anche in Italia, all’Arena di Verona il 28 e 29 maggio.
Nina Moric torna a sorridere di cuore. Lo fa perché può finalmente riabbracciare il piccolo Carlos, il figlio nato dal matrimonio con Fabrizio Corona. Lo dimostrano le ultime stories caricate su Instagram che mostrano la showgirl croata abbracciare il suo bambino dopo mesi di lontananza. “Il regalo più bello che potessi ricevere” scrive Nina, facendo riferimento ai festeggiamenti per il suo 42esimo compleanno, caduto qualche giorno fa. Per l’occasione si è concessa qualche giorno di relax a Lugano. La sera a cena è improvvisamente comparso anche Carlos, di cui Nina mostra solo la mano che tiene intrecciata alla sua. Con loro c’era Luigi Favoloso, compagno della modella. Risale a qualche mese fa l’appello disperato di Nina affinché le fosse concesso di rivedere suo figlio. Affidato a Gabriella Corona, madre di Fabrizio, il piccolo ha vissuto lontano dalla madre. Nell’aprile scorso l’avvocato Solange Marchignoli, che segue Nina sotto il profilo legale, le aveva fatto da portavoce nella battaglia per riavere suo figlio: Si ucciderebbe per il suo bambino. Lo ama in modo folle e totale e combatterà sempre per riaverlo con sé. Ma a volte la disperazione prevale. L'affidamento è stato decretato in via definitiva. Abbiamo preparato il ricorso in appello, ma i tempi della giustizia non sono rapidi. Nel frattempo, il ragazzo vede la madre una volta alla settimana, un’ora e mezza, sempre in compagnia di un educatore. Il ragazzo è in un momento delicato. Si è chiuso in un mondo a parte, si protegge dal provare emozioni perché l’ultima che ha vissuto è stato il dolore di essere separato dalla madre. Una perizia del tribunale definisce questo malessere, abbiamo chiesto un approfondimento, ma ci è stato negato.
Nina Moric ha finalmente potuto riabbracciare il figlio Carlos Corona per il suo 42esimo compleanno. La showgirl croata ha postato sul suo profilo Instagram uno scatto che la mostra stringere il bambino nato dalla relazione con Fabrizio Corona. “Il regalo più bello che potessi ricevere” ha scritto, emozionata nell’aver superato l’ultimo, burrascoso momento.
Nokia vuole fare sul serio. Nel corso del Mobile World Congress 2018 di Barcellona, l'azienda ha presentato la sua nuova lineup di dispositivi tra cui, oltre lo storico Nokia 8110, spicca il nuovo Noia 8 Sirocco: un vero top di gamma, con schermo curvo e hardware di altissimo livello. Ispirato dagli storici telefoni Nokia, il design compatto di Nokia 8 Sirocco è caratterizzato da una finitura in vetro curvato avvolge l’anima in acciaio inossidabile. Con uno spessore di soli 2mm, Nokia 8 Sirocco combina un display curvo edge-to-edge pOLED 2K da 5,5 pollici con bordi più sottili e un corpo arrotondato che, grazie all'acciaio inossidabile, è 2,5 volte più robusto dell’alluminio serie 6000. Il processore utilizzato è un Qualcomm Snapdragon 835, affiancato da 6 GB di memoria RAM e uno Storage interno che può arrivare fino a 128 GB. Molto interessante anche la fotocamera, caratterizzata da due sensori posteriori con ottiche ZEISS: la fotocamera principale è una ultra-sensitive wide angle per massime prestazioni con poca luce (grazie anche all'apertura di f/1.7), mentre il sensore secondario è da 13MP con zoom ottico 2x. Il sistema operativo è Android One, una versione piuttosto sconosciuta del sistema operativo per dispositivi mobili di Google, ma che a questo Mobile World Congress la fa da padrona e che garantirà un'esperienza d'uso da Android puro, con aggiornamenti estremamente veloci e puntuali e che garantisce tra l’altro un consumo ottimizzato della batteria e la presenza di un numero limitato di app preinstallate al fine di minimizzare lo spazio di archiviazione occupato.
Presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi in occasione del Mobile World Congress 2018 di Barcellona, il Nokia 8 Sirocco è un vero top di gamma e potrebbe avere tutte le carte in regola per concorrere con i più famosi giganti della telefonia.
Brutto incidente per Pietro Taricone, il primo macho palestrato nella storia del Grande Fratello. Per il ragazzo di Frosinone un episodio drammatico da dimenticare: questa mattina durante un lancio dal paracadute è stato vittima di un incidente ed ora è ricoverato in fin di vita all'ospedale di Terni. L'ex gieffino dopo il reality show ha intrapreso la strada del cinema recitando per il piccolo e il grande schermo in pellicole come Ricordati di me e nella fiction della Rai "Tutti pazzi per amore”. Purtroppo stavolta non si tratta di un set cinematografico ma della triste realtà, andata in scena all'Aviosuperficie di Terni dove il 35 enne con l'hobby del paracadutismo stava trascorrendo del tempo facendo sport estremo. Nonostante l'intervento tempestivo di polizia e forze dell'ordine, giunti sul posto subito dopo l'incidente, sono ancora incerte le cause e si indaga su cosa sia andato storto durante il lancio. Al momento Pietro Taricone è ricoverato in gravissime condizioni all'ospedale di Terni, tanto che Wikipedia lo ha dato per molto per qualche minuto, prima di accertare che in realtà l'attore è ancora vivo, anche se legato a un filo sottilissimo e allla speranza di sopravvivere. Sul posto è immediatamente giunta la moglie di Pietro Kasia Smutniak. L'x gieffino è noto per la sua passione per gli sport ma avrebbe dovuto imparare la lezione da un episodio simile di cui è stata vittima sua moglie la quale circa un anno fa ha rischiato la vita lanciandosi anch'essa da un paracadute. Per ora "O guerrier" è stato sottoposto alla Tac e agli esami clinici del caso, ma tutti i suoi fans restano alla finestra in attesa di saperne di più sulle sue condizioni.
L’ex gieffino protagonista di un tragico episodio: un lancio dal paracadute è finito male e Pietro è ricoverato in ospedale. Si attendono notizie sulle sue condizioni che sembrano essere gravi.
Valeria Marini continua ad essere l'assoluta protagonista della prima edizione del Grande Fratello Vip. La showgirl da una settimana detta legge nella casa, facendo il bello e il cattivo tempo e, diciamocela tutta, la cosa non desta alcuna sorpresa, visto che lei era tra le punte di diamante, i punti fermi di questa nuova avventura di Canale 5. In settimana l'abbiamo vista protagonista di litigi e battibecchi, di avvicinamenti, di rivelazioni di attrazione nei confronti di qualcuno presente in casa (leggi Stefano Bettarini) e di conversazioni inerenti il suo stato di forma fisica. Lei stessa si è criticata da sola, evidenziando l'esigenza di una dieta e criticando il regime alimentare della casa, decisamente sregolato in questi primi giorni. E le foto in bikini non dicono il contrario. Valeria Marini ha mostrato senza alcun timore le sue imperfezioni fisiche, senza vivere la questione come un grande problema. Le foto di questi giorni di sole in cui gli inquilini della casa si sono goduti la piscina e gli spazi all'aperto per le ultime tintarelle dell'anno sono stati fatali per lei, a causa degli accenni di cellulite presenti sul suo corpo e uno stato di forma non proprio smagliante. Ma lei non ha esitato a divertirsi, non si è censurata e si è mostrata senza problemi in costume da bagno, nonostante le sue foto reali sembrino leggermente diverse da quelle pubblicate su Instagram, che a questo punto danno tutta l'impressione di essere ritoccate.
La showgirl, protagonista della prima edizione del Grande Fratello Vip, non ha timore di mostrarsi con qualche difetto fisico in bikini. Una prova costume un po’ ingenerosa, ma lei stessa ha ammesso di dover iniziare le foto.
Terra degli uomini, si chiama così il nuovo singolo di Jovanotti che esce oggi in tutte le radio. E' il secondo tratto da Backup 1987-2012, il best of uscito a cavallo delle festività natalizie che è già divenuto disco di platino e che sta facendo da apripista ad un tour estivo che si preannuncia dai grandi numeri, così come gli ultimi realizzati da Cherubini e la sua band. Melodie da "secondo singolo" di molti dischi di Jovanotti, va detto, che di solito, per i lanci, predilige sonorità più dure e affamate di qualcosa che vada oltre il primo ascolto, come è accaduto per Tensione Evolutiva. Al contrario, Terra degli uomini fa dell'immediatezza il suo elemento fondamentale, lo spiega Lorenzo cercando di dare un'idea di questo nuovo pezzo.: So che quando suoneremo questa canzone sara' un momento pazzesco e voglio che la prima volta sia sotto a un cielo di stelle, di fronte alla mia gente, a tutta la mia gente", afferma Lorenzo Jovanotti. "L'abbiamo registrata in un unico take e la voce principale che si sente e' il primo e unico passaggio di nastro in un pomeriggio a Cortona, nel mio studio, con Saturnino al basso, Riccardo alla chitarra e Frank al piano. Poi abbiamo provato a farla meglio, a cercare soluzioni di arrangiamento, ad aggiungere una batteria e dell'elettronica, perfino un'orchestra ma niente, quella cosa fatta di getto aveva una magia e credo che si senta. Terra degli uomini e' una ballata per chitarra, pianoforte, basso e voce. Un pezzo nudo registrato in una session che fotografa l'emozione strana di un attimo di vita, o di una vita intera
Esce oggi il secondo singolo di “Backup 1987-2012”, il best of del cantante di Cortona già disco di platino. Non esiste una clip ufficiale, ognuno potrà realizzare uno street video da postare sul sito di Jovanotti: e proprio Lorenzo è l’autore del primo.
Quando si ha un animale domestico, che sia un cane, un gatto o una tartaruga, si finisce col tempo per sentirlo come un membro di famiglia; si iniziano ad avere per loro una serie di attenzioni che si rivolgerebbe ad un parente e in casa è normale concedere maggiori spazi, anche di vita comune. Ma quando si tratta di affittare o acquistare casa quasi a nessuno verrebbe in mente di cercare oltre al salotto, la cucina, il bagno, le camere da letto, il terrazzo o il giardino, anche una stanza dedicata per il proprio animale domestico. La zia di Will Rigdon per il suo cane lo ha fatto, o meglio lo ha creato: usando il sottoscala di casa propria ha ricavato una camera da letto in miniatura. Lo spazio sotto le scale di casa possono avere diversi usi: nel film di Harry Potter il sottoscala era la stanza del protagonista nel mondo degli umani, per molti il sottoscala è un ripostiglio, ma per la zia di Will Rigdon il sottoscala è la camera da letto di Pancho, il suo cane. Dopo infatti essere andata in pensione dal suo trentennale lavoro di insegnante, la donna ha deciso di costruirsi una nuova casa e nel progetto di definizione degli spazi non ha avuto dubbi: c'era bisogno di una camera da letto per il suo cane. Pancho è un chihuahua, quindi non ha bisogno di molto spazio in casa per dormire, rilassarsi o sgranchirsi. Il sottoscala di casa è sembrato un luogo perfetto in cui inserire la stanza di pancho.
Tutti amano il proprio animale domestico ma c’è chi per loro fa qualcosa in più come questa donna che ha creato per il suo cane una camera da letto in miniatura sotto la scala di casa.
Elodie è ormai una delle star più trendy e cool della musica italiana. Sempre al passo con le ultime tendenze, sul palco e nei concerti sfoggia look all'ultima moda, sensuali ma mai volgari, tutti bene studiati e composti con capi e accessori di grido. Recentemente la cantante, che quest'estate ci ha fatto ballare con il singolo "Margarita", si è esibita sul palco con un mini dress in denim firmato Miss Sixty e ha conquistato i fan lanciando il capo must per l'autunno. Il mini abito di jeans è perfetto per l'autunno, stagione di mezzo in cui arrivano i primi freddi, in cui però non mancano le giornate più calde di sole. Questo modello risulta dunque perfetto perché non è troppo leggero e se indossato con un body o con un cardigan può andar bene anche per le temperature più basse. Inoltre si tratta di un capo super cool, moderno e trendy, versatile, facile da abbinare e che sta bene a tutte.
Elodie lancia l’abito più trendy dell’autunno 2019, stiamo parlando del denim mini dress, ovvero il vestitino corto in tessuto jeans da indossare di giorno o di sera. Ecco i modelli più trendy e i consigli per abbinare il denim dress nel modo giusto.
Per noi italiani, grazie al loro essere parte integrante di questi momenti, Mulino Bianco e Pan di Stelle sono diventati nel tempo una piacevole consuetudine in grado di donarci un rassicurante un senso di famiglia. Già pionieri nelle grandi innovazioni di prodotto e nella creazione di oggetti speciali, portano con sé una grande novità: dal 16 novembre sono ancora più vicini ai loro consumatori. Nasce “Dedicato a Te”, un sito di e-commerce da cui creare e acquistare confezioni che raccontano una storia unica, personalizzabili con nomi, frasi, temi e foto “speciali” per ognuno di noi. Un modo per rendere ancora più unici prodotti che ci accompagnano da sempre! Le confezioni create su misura con “Dedicato a te” possono diventare anche un oggetto elegante e originale e un piacere da regalare a una persona cara. Cosa c’è di meglio di un pensiero speciale che trasmetta senso di vicinanza e calore? I prodotti più amati di Mulino Bianco e Pan di Stelle, insieme a confezioni uniche e speciali create da ognuno di noi, ricorderanno per sempre un momento speciale. E tra i momenti speciali, Natale è la festa per eccellenza. Quella in cui le famiglie si riuniscono in casa e i bambini non vedono l’ora di scartare i doni che hanno tanto desiderato. Ora più che mai, c’è bisogno di regali che scaldino il cuore e trasmettano un senso di positività, portando con sé i sapori di una volta e facendoci sognare con un’atmosfera magica e unica.
Crea la tua confezione unica con la magia di Pan di Stelle e la bontà tradizionale di Mulino Bianco.
Sono passati quasi vent'anni da quando, alla notte degli Oscar, trionfava Il silenzio degli innocenti, indimenticabile thriller diretto da Jonathan Demme, e impreziosito dai volti di Jodie Foster e Anthony Hopkins. Tratta dall'omonimo romanzo di Thomas Harris, e realizzata nel 1991, una pellicola capace di creare un universo malato, in cui il terrore e la suspence viaggiano di pari passo, per una messinscena soffocante e disturbante. Il killer cannibale Hannibal Lecter, e la giovane recluta dell'FBi che si trova faccia a faccia con un mostro capace di minare ogni sua certezza, sono figure giustamente entrate nell'immaginario collettivo, capaci di uscire dallo schermo e penetrare in profondità nell'animo dello spettatore, scuotendolo dal torpore per catapultarlo in un abisso senza fondo. Frasi come “Uno che faceva un censimento una volta tentò di interrogarmi: mi mangiai il suo fegato con un bel piatto di fave e un buon Chianti”, o come “Sento l'odore della tua…” restano a modo loro indimenticabili, e contribuiscono a costruire un Mito la cui forza dirompente persiste nel tempo. Il silenzio degli innocenti è uno degli unici 3 titoli nella storia capace di vincere l'Oscar in tutte le cinque categorie principali: film, regia, attore e attrice protagonista e sceneggiatura originale. In precedenza c'erano riusciti soltanto Accadde una notte di Frank Capra (1934) e Qualcuno volò sul nido del cuculo di Milos Forman (1975). E' anche l'apice della brillante carriera di Jodie Foster, attrice versatile e di indubitabile bravura, in grado di regalare cuore e anima a figure di donne sofferenti, ma incrollabili e carismatiche. Nel mondo dello spettacolo sin da quando era bambina, negli anni ha fornito interpretazioni validissime, da Alice non abita più qui a Taxi Driver (entrambi di Scorsese), da Sotto Accusa a Ore contate, da Nell a Contact e Anna and the King, fino ai recenti Panic Room di David Fincher e Inside Man di Spike Lee.
Quasi vent’anni fa trionfava alla notte degli Oscar “Il silenzio degli innocenti”, apice della carriera di Jodie Foster, attrice carismatica e versatile.
Essere profeti in patria, è noto, non sempre è facile, eppure non c'erano molti dubbi sull'amore che Bologna ha per Cesare Cremonini, uno dei suoi figli musicali più in vista di questi ultimi anni, grazie prima alla carriera coi Lunapop (che cantavano la bellezza dell'andare in giro per "i monti bolognesi") e soprattutto con quella solista che ha unito anche pubblici vari, quelli che ascoltano molto pop tramite la radio, ma anche quelli che la musica se la vanno a cercare. Ci sono voluti quattro mesi, ma alla fine i biglietti del concerto del cantante allo Stadio Renato Dall’Ara di Bologna del prossimo 26 giugno sono andati esauriti, confermando che forse era il caso di assumersi questo rischio (in attesa anche di capire come stanno andando gli altri che si terranno il 15 giugno a Lignano allo Stadio Teghil, e proseguiranno il 20 giugno a Milano, allo Stadio San Siro e il 23 giugno a Roma allo Stadio Olimpico). Per Cremomnini questo è un vero e proprio esordio non solo negli stadi, ma anche in quello della sia città, contando che sarà il primo artista bolognese a tornare ad esibirsi nello stadio felsineo dai tempi dello storico concerto Dalla-De Gregori del 1979 con il tour di Banana Republic.
Cesare Cremonini annuncia il sold out al Dall’Ara di Bologna, ultimo appuntamento del suo tour. E venerdì arriva anche il nuovo singolo.
Tess Holliday è una delle modelle plus-size più famose del mondo. Porta la 56 e va fiera delle sue forme abbondanti, tanto che in una foto ha anche riprodotto la tradizionale Venere di Botticelli in versione curvy. Secondo lei, non serve una taglia skinny per essere belle e sensuali e lo dimostra ogni giorno con i suoi scatti sexy sui social. Di recente, si è servita di Instagram per criticare l’inconsistenze delle taglie indicate sulle etichette dei vestiti. “Non posso fare a meno di ridere quando qualcuno mi dice che è una bugia che porto la 56. Le taglie forti sono così esasperanti”, ha dichiarato Tess. A parità di taglia, abiti di diversi marchi sono di grandezze differenti. La modella vuole far capire a tutte le donne che un semplice numero non è capace di definire le proprie dimensioni. L'immagine postata su Instagram mostra sei etichette di alcuni vestiti di Tess. Incredibilmente, su ognuna di loro è indicata una taglia diversa. Nella didascalia ha poi scritto: “Alla fine della giornata conta il modo in cui ci si sente, non l’etichetta all’interno di un vestito”. Sono molti i fan che l’hanno elogiata per la foto postata, il suo messaggio sull’incoerenza delle taglie degli abiti ha ottenuto oltre 20.500 like e quasi 500 commenti. Sia donne che uomini hanno dichiarato di trovarsi di fronte allo stesso problema quando acquistano dei capi di abbigliamento e definiscono inaccettabile la cosa. L’obiettivo di Tess Holliday è quello far capire che bisogna stare in guardia da coloro che cercano di indovinare una taglia semplicemente con uno sguardo: probabilmente saranno imprecisi e soprattutto meschini. Cleaning out my closet for my big sale this weekend, & couldn't help but laugh at everyone who says I lie about being a "22"😏 Plus-Sizes are SO inconsistent it's infuriating. In some brands I'm a 2x, in other's a 3x.. Sometimes a 4x! For my crop tops, they are mostly L from Forever 21.. Thats a massive difference! Basically you can't judge someone's size from photos, (nor should you) it only makes you look petty. At the end of the day, it's how you feel that matters, not the label in your clothes. I wouldn't care if the headlines said I was a size 0 or 28 model- it doesn't define me. P.s these are some of my favorite brands that are *consistent* (🙏🏻) in sizing!! @dominodollhouse @modcloth @steadyclothing @torridfashion @asos @jibrionline @monifcplussizes 💯#effyourbeautystandards
Tess Holliday è una delle modelle curvy più amate al mondo. Porta la 56 e va fiera delle sue curve. Di recente, ha denunciato su Instagram l’inconsistenza delle taglie dei vestiti con una foto. Nello scatto mostra le etichetta di sei suoi abiti. Incredibilmente, su ognuna di loro viene indicata una taglia diversa.
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, promosso e organizzato dalla Fonda­zione Benetton Studi Ricerche, conduce anche quest’anno una campagna di attenzioni su un luogo che contiene patrimoni di memoria e natura di particolare densità e si presenta come significativo per la ricerca scientifica e la sperimentazione di metodi e strumenti per la co­noscenza e il buon governo dei beni culturali. La Giuria del Premio ha deciso all’unanimità di dedicare la ventiquattresima edizione (2013) all’orto di Skrúður (Skrudur), a Núpur, un giardino botanico che, con una scuola e una chiesa, costituisce un luogo riposto sulla riva di uno dei fiordi che sol­cano la regione nord-occidentale dell’Islanda, a pochi chilometri dal circolo polare artico, che ci aiuta a leg­gere i temi fondamentali della geografia, della storia e della cultura di quel paese. Adagiato su un declivio che guarda a sud-ovest verso la lingua d’acqua del Dýrafjörður, Skrúðurè come un piccolo grumo di vegetazione, circondato alle spalle dalla cortina so­lenne di montagne dai fianchi mossi dall’erosione glaciale e a valle da un terreno brullo che digrada verso la riva del fiordo. Accanto, la scuola, una chiesa e la fattoria di Núpur dove una comunità ha inaugurato all’inizio del xx secolo un progetto che in questa terra e in que­sto luogo si presenta come sfida a condizioni ambientali estreme e a pressanti istanze di mi­glioramento sociale: coltivare la terra e aver cura di un processo indirizzato alla conoscenza, al benessere, all’educazione, all’elevazione sociale.
Dal 10 al 12 maggi ritornano gli appuntamenti della prossima edizione.
Non si possono spendere molte altre parole in su Sharon Stone, tantomeno lo si può fare in merito alla sua bellezza fisica. Si potrebbe, quantomeno, se si prendesse in considerazione che l'attrice non è più una ragazzina e che quindi sarebbe lecito cominciare a chiedersi come faccia a mantenere lo splendore che ostenta a 55 anni l'attrice che fu protagonista del memorabile Basic Instinct e che da sempre è celebre per il fascino e la sua caratura da sex symobl. Come segnalato dal giornale Play4Movie, l'attrice è stata avvistata a Los Angeles in una mise che dire "non programmata" è poco, visto il colore canarino dei suoi pantaloni, l'assenza totale di trucco, ma soprattutto un particolare da non trascurare, ovvero l'assenza di reggiseno.
L’attrice, raggiante, è stata fotografata per le strade di Hollywood senza biancheria e totalmente struccata: nonostante i suoi 55 anni può ostentare una forma invidiabile, dovuta ad attività fisica costante ed alimentazione corretta.
Questa sera il Grande Fratello 11 ha aperto la porta rossa a sei nuovi concorrenti: tre ragazze e tre ragazzi. Tra le fortunate prescelte c'erano Valentina Costanzo barista entrata insieme ad un'altra inquilina che, sicuramente, farà molto discutere di sé all'interno del lotf per il suo carattere forte e schietto. Stiamo ovviamente parlando di Erinela Bitri albanese. A queste va aggiunta l'ultima gieffina che, molto probabilmente, ha avuto l'opportunità di entrare nel cast ufficiale del reality show targato Endemol: Rosalba Maggiulli. Nata ad Andria, in provincia di Bari, si trasferisce insieme al papà a Parma in seguito al divorzio dei suoi genitori. Adora il fratello maggiore, mentre il rapporto con il padre è di rispetto: "Io e lui siamo pappa e ciccia, andiamo davvero d’accordo. Tra me e mio padre, invece, c’è rispetto reciproco ma il nostro rapporto è molto freddo". Nonostante sogni ancora il principe azzurro, Rosalba ammette di non avere un uomo ideale: "Lui deve piacermi in tutto e per tutto, anche in un uomo cerco la perfezione. Io guardo ogni cosa, dal capello alla punta dei piedi”. E' fidanzata da poco e per tale motivo non vuole ancora dichiararsi innamorata. Si descrive come una persona leale e solare ma non per questo poco attenta alle sue esigenze: "Sono molto tranquilla come persona, ma se subisco un torto mi scaldo e parte la vena". Rosalba decide di partecipare al Grande Fratello 11 perché spera di poter, un giorno, cambiare la sua vita: "E’ un’esperienza unica, fantastica e meravigliosa. Voglio spaccare tutto!". Ecco il video del Gf11 di presentazione della concorrente di origine pugliese.
Durante la tredicesima puntata del Grande Fratello 11 varca la porta rossa Rosalba Maggiulli che ricorda per le sue forme Cristina Del Basso anche se l’altezza non è identica.
Per un Gigi D’Alessio padre c’è un firmamento musicale che si arricchisce di un nuovo brano. Sembra funzionare così per il cantautore partenopeo, ogni avvenimento della vita deve essere sottolineato con un brano che esprime tutto il ventaglio di emozioni che si possono provare. E l’occasione è davvero speciale, la nascita del piccolo Andrea deve essere sottolineate, come è lui stesso ad affermare: “I bambini sono sorrisi che ti regala Dio. È stata una grande emozione avere un figlio a 46 anni. Forse oggi comprendo davvero cosa vuol dire avere un figlio”. Ed ecco nascere Vita, il nuvo singolo che D’Alessio ha presentato la scorsa settimana alla trasmissione televisiva Ti Lascio una Canzone: “È il pezzo più bello che abbia scritto nella mia carriera. Ogni canzone è una fotografia di un determinato momento di vita. Questa volta credo di aver scritto qualcosa di importante. Il brano è dedicato ad Anna e non ne faccio mistero, quando l’ha sentita ha pianto”.
Il cantautore partenopeo sforna un altro singolo di successo. Il brano nasce in occasione di un appuntamento importante: la nascita del figlio Andrea.
Era il 1999. Il piccolo Haley Joel Osment, allora appena undicenne, sbancava il botteghino con il film “Il sesto senso”, di M. Night Shyamalan, al fianco di Bruce Willis. Nel 2000 vinse un Saturn Award e fu nominato addirittura all’Oscar per la straordinaria interpretazione del bimbo che “vedeva la gente morta”. Alle spalle , il piccolo Haley Joel aveva già alcune apparizioni in film di successo come “Forrest Gump” (era il figlio di Tom Hanks) e nelle serie televisive “Walker Texas Ranger” e “Ally McBeal”. Steven Spielberg lo volle per “A.I. – Intelligenza Artificiale”, nel 2001, e anche lì il giovanissimo attore dimostrò di avere un talento innato per la recitazione. Successivamente ha preso parte a film di minor impatto come “Secondhand Lions”, “Un sogno per domani” con Kevin Spacey, “Bogus – L’amico immaginario” e “Montana Amazon”, del 2009. Nel frattempo, ha alternato l’attività di attore con quella di doppiatore, ma da anni Hollywood sembra essersi dimenticata di lui, non affidandogli più alcun ruolo di rilievo in film di un certo spessore o in grandi produzioni.
Il piccolo attore che fece emozionare – e spaventare – mezzo mondo con la sua straordinaria interpretazione nel famoso film di M. Night Shyamalan, oggi ha 25 anni e la sua carriera, purtroppo, non è mai decollata. Dopo un periodo piuttosto buio, adesso è pronto a rinascere, ma Hollywood si ricorderà di lui?
Il coronavirus ha colpito anche Filippo Magnini, trovato positivo al Covid come lui stesso ha spiegato in un post Instagram. Il campione di nuoto non fa riferimento a particolari sintomi ma ammette tutta la sua amarezza per essere costretto a tenersi a distanza dalla famiglia, in modo particolare dalla moglie Giorgia Palmas e dalla figlia Mia, nata da pochi mesi. Sarà dunque un Natale in isolamento per Magnini, che ora è comprensibilmente in ansia perché teme che anche i suoi cari risultino positivi: "Purtroppo oggi sono risultato positivo al Covid-19. Ho usato ogni precauzione per evitare il contagio ma non è bastato. Ora la preoccupazione più grande è per la mia famiglia, spero di non aver contagiato nessuno. Mi sono messo subito in isolamento. Ho deciso di renderlo pubblico per far sì che tutte le persone che sono state in contatto con me prendano i giusti accorgimenti". Poi, il pensiero per la famiglia: Questo Natale sarà strano. Il solo pensiero di non poter tenere in braccio mia figlia per almeno i prossimi 10gg mi angoscia. Non poter coccolare il mio cuore Giorgia Palmas mi rende triste ma non è concesso mollare. Adesso inizia il mio percorso verso il superamento di un altro ostacolo. Lo scorso 25 settembre, Magnini e la Palmas sono diventati genitori di Mia. Per la coppia è la prima figlia, mentre l'ex velina è già mamma di Sofia, nata 12 anni fa dalla relazione con il calciatore Davide Bombardini. L'arrivo della bambina è stata una gioia immensa per Magnini e la Palmas, cui il Covid ha però scombinato i piani per il 2020. La coppia doveva unirsi in matrimonio quest'anno e, dopo un primo rinvio, le nozze dovevano essere celebrate proprio a dicembre, ma sono state ancora annullate.
Natale in isolamento per Filippo Magnini, trovato positivo al coronavirus. Lo annuncia in un post Instagram in cui racconta tutta l’amarezza per dover trascorrere le feste senza la compagna Giorgia Palmas e la loro figlia Mia: “Il solo pensiero di non poter tenere in braccio mia figlia per almeno i prossimi 10 giorni mi angoscia”.
Da spalla di Maccio Capatonda a protagonista assoluto, finalmente, di una pellicola tutta sua: Herbert Ballerina ha appena iniziato le riprese di "Quel bravo ragazzo", come ha annunciato in esclusiva a Fanpage.it in uno spassoso video di presentazione. Ballerina, nome d'arte di Luigi Luciano, è stato lanciato da spassosissimi video su YouTube come "L'uomo che non reggeva l'alcool" o "Il sesto scemo" ed è apparso sia in tv con "Mario" e "Testa di calcio – Herbert in Brasile" che al cinema in "Italiano Medio" (sempre con Capatonda), ma anche in "Che bella giornata" con Checco Zalone. Il film è diretto da Enrico Lando (già autore di "I soliti idioti") e, come lascia già intendere il titolo che richiama ironicamente "Quei bravi ragazzi" di Scorsese, è una parodia del classico film di mafia. La trama: un potentissimo boss mafioso vicino alla morte decide di lasciare il comando della sua cosca al figlio che non ha mai riconosciuto, cresciuto in orfanotrofio. Peccato che l'erede in questione sia un ragazzotto di 35 anni decisamente ingenuo, goffo e poco propenso al crimine, la cui attività principale è fare il chierichetto. Al fianco di Ballerina, il cast schiera un parterre di nomi decisamente interessanti, a partire dal mitico Tony Sperandeo, chiamato a fare allegramente il verso ai celebri cattivi da lui interpretati in tanti film e fiction. Presenti anche Enrico Lo Verso ("Baaria"), Giampaolo Morelli ("L'ispettore Coliandro"), Ninni Bruschetta ("Boris") e persino l'attore spagnolo Jordì Mollà ("Prosciutto Prosciutto").
Luigi Luciano, in arte Herbert Ballerina, sarà protagonista assoluto di “Quel bravo ragazzo”, simpatica parodia dei film di mafia con un cast che comprenderà anche Tony Sperandeo, Enrico Lo Verso e Giampaolo Morelli, oltre allo stesso Maccio Capatonda e a Ivo Avido, come special guest star. Il lancio in esclusiva su Fanpage.it.
Dopo il fallimento delle attività di bonifica già realizzate, si torna a parlare di Bagnoli. Da decenni l'area dell'ex Italsider è interessata da progetti di riqualificazione e dibattiti nazionali. E oggi che la magistratura ha confermato le sei condanne di manager e tecnici coinvolti nell’inchiesta su Bagnolifutura e sulla riqualificazione dell’ex acciaieria di Napoli ovest, la necessità di un progetto per Bagnoli si è resa ancora più impellente. Mentre infatti nel resto del mondo zone inquinate vengono bonificate e rinascono, come Essen, Bagnoli resta immobile, pietrificata nel suo degrado e abbandono, ormai da troppo tempo. Gli architetti napoletani di Vulcanica Architettura propongono un piano fattibile per restituire Bagnoli alla città e ai suoi cittadini. Nessuna bonifica è stata realizzata a Bagnoli. Gli interventi eseguiti nell'area dell'ex Italsider per realizzare un parco di 120 ettari, lotti di case abitabili e la balneazione della spiaggia non sono serviti a nulla: la zona risulta ancora inquinata e sono aumentati i rischi per la salute pubblica. In seguito alle analisi svolte, la magistratura ha infatti confermato le condanne per i vertici della società comunale che ha gestito gli interventi in questi anni, senza migliorare lo stato dei luoghi. Eppure un futuro per Bagnoli è possibile: il progetto dei Vulcanica Architettura parte dalla bonifica dei luoghi senza rimuovere la "colmata a mare" (la piattaforma artificiale di cemento che ostacola gli interventi) ma usando la fitodepurazione di piante e zoliti. Una volta bonificata, l'area potrà accogliere una città collaborativa per i ricercatori trasformando i pontili in grattacieli orizzontali con l'aggiunta di container; le vecchie strutture presenti nella zona dell'ex Italdsider verrebbero trasformate per accogliere infrastrutture pubbliche e nuove residenze; il piccolo borgo di Bagnoli sulla spiaggia potrebbe diventare un albergo diffuso. I Vulcanica Architettura spiegano così il loro progetto: Proponiamo un’idea per Bagnoli che restituisca l’intera area, subito, alla città; intere generazioni sono state tenute fuori, è ora che torni la vita a Bagnoli, e che vita! La prima operazione da svolgere, lo sappiamo, deve essere il completamento della bonifica, di terra e di mare; bene, vogliamo eliminare la contaminazione in maniera creativa, trasformare la bonifica in architettura, dare forma e vita alle operazioni di disinquinamento. Bagnoli può essere, subito, e temporaneamente, il più grande laboratorio di bonifica in Europa, il più innovativo, il più bello; può attrarre tecnici, studiosi, ricercatori da tutto il mondo e attirare importanti investimenti della ricerca e finanziamenti comunitari sempre di più orientati ai temi ecologici e della sostenibilità che qui troveranno il più interessante campo di sperimentazione in situ e il più bello. Rendere la bonifica compatibile con la vita è possibile, adottando le tecnologie ecocompatibili più innovative, Bagnoli diventa trasparente, tecnici, ricercatori, pubblico, studenti, cittadini possono partecipare, osservare, vivere, subito, nel più grande campus sperimentale dell’innovazione. Quanto dura? Molto meno di quanto tempo si sia perso finora.
Da decenni al centro di discussioni e ambiziosi piani di riqualificazione, la zona di Bagnoli, a ovest di Napoli, vessa ancora in condizioni di degrado ed abbandono. Dopo il flop delle bonifiche nell’area dell’ex Italsider, si torna a parlare di un futuro per Bagnoli che passa attraverso le idee e i progetti fattibili di alcuni architetti napoletani.
Benché rinomato per le sue bellezze naturalistiche, l'Abruzzo è una regione ricca di attrattive culturali. Tra queste c'è il bellissimo Castello Piccolomini a Celano, in provincia dell'Aquila. Sorta nel medioevo come struttura difensiva, la fortezza fu poi trasformata nel Cinquecento in una raffinata dimora signorile. Le prime fortificazioni furono fatte edificare nel 1223. Fu il conte Pietro Berardi nel 1392 a volere la costruzione di un vero e proprio castello. Antonio Tedeschini Piccolomini, nipote di Papa Pio II, contribuì alla ristrutturazione cinquecentesca in stile rinascimentale. Nel corso dei secoli il castello passò nelle mani di varie famiglie, tra cui gli Sforza Cesarini e gli Sforza Cabrera Bodavilla fino ai Dragonetti dell'Aquila, subendo diverse modifiche e ampliamenti. Nel XIX venne addirittura adibito a carcere. Purtroppo nel 1915 un grave terremoto danneggiò seriamente la struttura. I lavori di ricostruzione iniziarono solo nel 1940 e vennero portati a termine nel 1960. Oggi l'edificio, a pianta rettangolare, presenta una piacevole commistione di elementi medievali e rinascimentali. Degna di nota è la cinta muraria intervallata da eleganti torri.
Il Castello Piccolomini di Celano è un’attrazione culturale imperdibile per chi visita l’Abruzzo. Questa imponente fortezza si staglia sulla valle marsicana con le sue mura e torri merlate, riportando alla luce un passato ancora vivo. All’interno sono presenti due musei con interessanti opere d’arte.
Nei testi e nei codici di procedura civile si insegna che per poter procedere al pignoramento (e prima dello stesso) occorre avere un titolo esecutivo (di solito una sentenza su cui è apposta la formula esecutiva ex art. 474 c.p.c.), occorre notificare al debitore il titolo esecutivo, ed, infine, occorre redigere e notificare il precetto (cioè un atto con cui si intima al debitore di adempiere a quanto disposto nel titolo esecutivo entro 10 giorni, altrimenti, si procederà all'esecuzione forzata). Questa procedura potrebbe essere sufficiente solo ai fini della regolarità formale della procedura civile, ma attenersi solo a quanto disposto dal codice di procedura civile, potrebbe non essere sufficiente per porre l'Avvocato al riparo da sanzioni disciplinari. Infatti, la Cassazione civile a Sezioni Unite del 1 agosto 2012 n. 13797 (confermando quanto già deciso dalla Cassazione a Sezioni Unite, con sentenza del 23 dicembre 2009 n. 27214) integra la procedura indicata nel codice di rito con quanto disposto dal codice deontologico forense, di fatto, imponendo ulteriori adempimenti prima di poter ottenere l'adempimento coattivo del titolo esecutivo. La Cassazione del 2012 partendo dal disposto dell'art. 49 (Pluralità di azioni nei confronti della controparte) del codice deontologico forense (secondo il quale "L’avvocato non deve aggravare con onerose o plurime iniziative giudiziali la situazione debitoria della controparte quando ciò non corrisponda ad effettive ragioni di tutela della parte assistita") e dell'art. 22 (Rapporto di colleganza) del codice deontologico forense (il quale dispone che "L'avvocato deve mantenere sempre nei confronti dei colleghi un comportamento ispirato a correttezza e lealtà ") giungono ad affermare che non è possibile iniziare un'azione esecutiva (e non è possibile notificare il titolo esecutivo e il precetto) senza aver informato il legale della controparte, soprattutto se 1) il credito per cui si procede è di modesta entità e 2) soprattutto quando manca un rifiuto espresso diretto ad escludere la volontaria esecuzione del titolo esecutivo (poichè ad esempio non si è ancora a conoscenza della sentenza). Quindi, solo dopo aver informato il legale del debitore (si presume con raccomandata con ricevuta di ritorno – al fine di avere una prova certa del proprio operato – e solo dopo che sia tornata la ricevuta della raccomandata) dell'intenzione di ottenere l'adempimento coattivo del titolo esecutivo, sarà possibile notificare il titolo esecutivo e il precetto per poter, poi, iniziare l'esecuzione forzata. Cassazione Sez. Unite Civili del 1 agosto 2012 n. 13797 Svolgimento del processo Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di —, a conclusione del procedimento disciplinare avviato a seguito di esposto dell’avv. M..G. a carico dell’avvocato M..V. , con provvedimento del 19.11-18.12.07, irrogò a quest’ultimo la sanzione disciplinare dell’avvertimento, “per aver violato il dovere di colleganza avendo in data 15 settembre 2003-19 settembre 2003 notificato alla società S.r.l. – difesa dall’Avv. M..G. – la sentenza del Giudice di Pace depositata l’1 settembre 2003, a cui in data 10 settembre 2003 aveva fatto apporre la formula esecutiva, senza che il dispositivo della sentenza fosse stato ancora comunicalo alle parti e senza curarsi di accertare se il legale di controparte avesse ricevuto notizia del dispositivo stesso, né rendendo la stessa edotta dell’intervenuto deposito di detta sentenza, né chiedendo all’Avv. G. quali fossero le intenzioni della sua cliente in ordine al pagamento della sentenza onde evitare alla società S.r.l. l’aggravio delle competenze di precetto: con ciò violando l’art. 38 L.P. in riferimento all’art. 49 ed all’art. 22 del Codice Deontologico Forense approvato dal C.N.F. nella seduta del 17.04.1997 e successive modifiche (omissis) “.
Si aggrava la posizione della controparte con spese inutili (e scatta la sanzione disciplinare) se si notifica un precetto (e il titolo esecutivo) senza informare l’avvocato della controparte dell’intenzione di richiedere l’adempimento coattivo del titolo esecutivo, soprattutto quando il credito per cui si procedere è irrisorio e non c’è un espresso rifiuto del debitore ad adempiere (perchè, ad esempio, il legale del debitore potrebbe non sapere della pubblicazione della sentenza)
Emarginati dalla Famiglia Reale e con un figlio che non sarà mai principe. Harry e Meghan sarebbero stanchi del ruolo di comprimari all'interno della Royal Family e sarebbero disposti a rinunciare al titolo regale del quale godono, quello di "Sua Altezza Reale". La bomba è lanciata dal tabloid di Rupert Murdoch, il Sun che fiumi d'inchiostro (buono o velenoso che sia) versa sulle vicende dei Reali. Un ruolo di secondo piano per Harry Windsor e Meghan Markle, una situazione di impasse nella quale l'unica soluzione possibile è lasciare andare la vita vecchia per una nuova di zecca. Un sogno cullato da entrambi? O è stata forse Meghan a fare opera di convincimento? Il Sun cita le parole di alcuni "presunti amici" della coppia, ma ovviamente non ci sono né controprove né conferme da parte della Famiglia Reale. Il Sun parla di un colloquio ufficiale nei prossimi giorni tra la coppia, il resto della Royal Family e i suoi consiglieri più fidati.
Harry Windsor e Meghan Markle sarebbero stanchi del ruolo di comprimari all’interno della Royal Family e sarebbero disposti a rinunciare al titolo regale del quale godono e rifarsi una vita in Canada. Lo riferisce il tabloid “Sun” di Rupert Murdoch, che di recente non è stato generoso con tutta la Royal Family.
Quando compare negli eventi mondani al fianco di William e Kate, il piccolo George intenerisce il mondo con le sue faccine buffe e lo sguardo curioso e attento. Nei tanti scatti ufficiali che ritraggono l'adorabile famigliola, c'è una consuetudine che ha attirato l'attenzione di chi non perde un passo del duca e della duchessa di Cambridge. Ogni volta che William deve parlare al piccolo George, si inginocchia o si china verso di lui, lo guarda negli occhi, gli tiene la mano e dopo aver ascoltato attentamente le sue parole, replica con pari attenzione. La testata ‘El Pais' ha analizzato il modo in cui William comunica con George e ha ricercato le motivazioni alla base del suo approccio. In realtà, si tratta di una precisa tecnica psicologica detta ‘ascolto attivo‘. Il concetto di ‘ascolto attivo' è stato introdotto dagli psicologi statunitensi Carl Rogers e Richard E. Farson nel 1957. Più tardi, lo psicologo Thomas Gordon ha scritto un manuale su come applicare tale tecnica ai bambini. El Pais ha chiesto alla psicoterapeuta Isabel Fuster di chiarire le modalità dell'ascolto attivo: "I bambini non comprendono il mondo degli adulti, di cui il principale mezzo di comunicazione è il discorso. Fino ai 12 anni ci si ritrova in un mondo sensoriale e percettivo diverso dal nostro". Quindi ha spiegato che stabilendo un contatto visivo con il bambino, gli facciamo comprendere con certezza che lo stiamo ascoltando. Inoltre, vedere il padre o la madre chinati alla sua altezza, gli permetterà di sentirli più vicini. Così, William riesce nell'intento di trasmettere sicurezza, calma e serenità al piccolo George, anche in situazioni come quelle ufficiali, nelle quali potrebbe sentirsi a disagio. Un ultimo importantissimo aspetto dell'ascolto attivo è la possibilità di connettersi non solo con le parole del bambino, ma anche con le emozioni che sta provando in quel momento. Isabel Fuster ha indicato, infine, come applicare l'ascolto attivo con i propri figli: "Dietro al cattivo comportamento di un bambino si nasconde un'emozione. Un figlio ha bisogno che il padre possa identificare tale emozione. Se un bambino sta rompendo delle cose o insulta, ha sicuramente qualcosa e sta cercando una soluzione attraverso le sue azioni. Se lo sgridiamo o lo mettiamo in castigo prima di comprendere cosa abbia davvero, probabilmente farà ciò che gli chiederemo di fare ma imparerà anche ad avere paura, anziché impegnarsi a scoprire cosa gli sta succedendo e come trovare una soluzione. Un bambino di 4 o 5 anni tenderà a ripetere i suoi comportamenti". Quindi ha concluso:
Nel corso degli eventi mondani, William è stato immortalato più volte mentre si china per parlare con George. Secondo ‘El Pais’, il suo approccio al figlio – apparentemente naturale – si rifarebbe a una precisa tecnica suggerita dalla psicologia.
Una carenza di vitamina D alla nascita può aumentare sensibilmente il rischio di sviluppare la schizofrenia, psicosi caratterizzata da alterazioni del comportamento, delle funzioni cognitive, allucinazioni e diversi altri sintomi. Lo ha determinato un team di ricerca internazionale composto da studiosi dell'Università del Queensland (Australia) e dell'Università di Aarhus (Danimarca), che ha condotto un'analisi statistica sui dati di 2.602 persone. Tutti i partecipanti coinvolti nello studio sono nati tra il 1981 e il 2000. Gli scienziati, coordinati dal professor John McGrath, docente presso il Queensland Brain Institute dell'ateneo australiano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver misurato le concentrazioni di vitamina D nei campioni di sangue dei partecipanti, prelevati all'epoca della nascita. McGrath e colleghi hanno osservato che i neonati con un deficit di vitamina D avevano un rischio superiore del 44 percento di sviluppare la schizofrenia; si tratta di un dato statistico estremamente significativo, ma non l'unico in grado di spiegare l'insorgenza di questa criptica patologia. Sono infatti ritenuti responsabili anche fattori ambientali, genetici, sociali e psicologici, sebbene la carenza di vitamina D possa giocare un ruolo fondamentale in numerosi casi. Secondo gli scienziati l'8 percento dei pazienti schizofrenici danesi avrebbe sviluppato la condizione proprio a causa della carenza della vitamina. McGrath e colleghi hanno preso in esame pazienti inclusi nel registro nazionale danese poiché studi passati avevano dimostrato che in Paesi ad elevata latitudine (come appunto la Danimarca) il rischio schizofrenia aumenta nei mesi invernali, quando le ore di luce solare sono estremamente ridotte. Poiché la sintesi della vitamina D è legata proprio all'esposizione ai raggi solari, poteva esserci un legame tra la bassa concentrazione della vitamina e il rischio di schizofrenia, come poi emerso dallo studio. “Dato che il feto in via di sviluppo dipende totalmente dalla vitamina D della madre, i nostri risultati suggeriscono che garantire alle donne in gravidanza livelli adeguati di vitamina D può comportare la prevenzione di alcuni casi di schizofrenia, in un modo paragonabile al ruolo svolto dall'integrazione di folati nella prevenzione della spina bifida”, ha dichiarato il professor McGrath.
Ricercatori danesi e australiani hanno determinato che una carenza di vitamina D alla nascita aumenta sensibilmente il rischio di sviluppare la schizofrenia da giovani adulti. Il dato è emerso da un’ampia indagine statistica condotta su migliaia di partecipanti nati tra il 1981 e il 2000: il rischio di ammalarsi era superiore del 44% nei bimbi con deficit della vitamina.
La sua esclusione dalla rosa dei finalisti, ieri sera, ha provocato una “ribellione” da parte dell’orchestra, un fenomeno mai visto nei sessant’anni del Festival della Canzone Italiana. Ma, in ogni caso, Malika Ayane ha trionfato a Sanremo, aggiudicandosi due riconoscimenti importanti. La giovane cantautrice, infatti, con il suo pezzo Ricomincio da qui, ha vinto il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio della Sala Stampa Radio-Tv, entrambi nella sezione dedicata agli “Artisti”. Un brano intenso e raffinato, quello presentato all’Ariston, scritto dall’amico e collega Pacifico e dalla stessa Malika, che ha dedicato la doppia vittoria alla squadra con cui lavora e a Caterina Caselli, la sua produttrice. Orgogliosa del fatto che la stampa abbia creduto in lei sin dal debutto, lo scorso anno tra i giovani di Sanremo con l’apprezzata Come foglie, ora la Ayane guarda al futuro con il lancio del suo nuovo album, Grovigli Ma la 25enne artista è molto amata anche dal pubblico e il suo singolo sanremese già figura tra i più acquistati su iTunes. In vetta alla classifica troviamo Noemi, che al Festival ha cantato il brano Per tutta la vita, seguita proprio da Malika e, in terza posizione, da Marco Mengoni, con Credimi ancora. Per i tre talentuosi giovani, anche senza il trionfo a Sanremo, si prospetta un roseo futuro musicale.
La 25enne cantautrice conquista anche il Premio della Sala Stampa Radio-Tv e il suo singolo figura già tra i più acquistati su iTunes.
Non è solo la politica italiana a sembrare ancorata ad un passato sempre più sbiadito ma da cui evidentemente tanto le elite al governo quanto quelle all’opposizione faticano a separarsi. Se osservate i gruppi che in questi mesi finiscono puntualmente sotto i riflettori a Piazza Affari, vi renderete conto di come l’aria sia alquanto stantia anche sul mercato azionario di Milano, dove i nomi “che contano” sono sempre gli stessi e le famiglie di riferimento non mutano da decenni. Prendete la giornata di lunedì 3 ottobre: tra i titoli del comparto industriale tengono banco le ultime notizie di Fiat, società controllata dalla famiglia Agnelli che conferma l’uscita da Confindustria e precisa di voler iniziare a istallare l’anno prossimo gli impianti per la produzione di un Suv a marchio Jeep a Mirafiori confermando anche la produzione dell’Alfa Romeo Mito, mentre “sul Suv Alfa non abbiamo ancora deciso” – spiega l’amministratore delegato Sergio Marchionne – se farlo o meno. Ma nel caso “se si fa, si fa a Mirafiori”. Il titolo però, nonostante buone notizie dagli Stati Uniti (dove la controllata Chrysler segna +27% nelle immatricolazioni di settembre a quota 127.334 vetture, contro il -4,7% segnato dal gruppo Fiat in Italia con appena 42.538 vetture) il titolo perde terreno perché la sensazione è che il gruppo sia indietro nel rinnovo della gamma come pure nel piano che prevede il ritorno del Biscione negli States, mercato da cui il marchio Alfa Romeo è ormai assente dal 1994 (e sul quale salvo qualche manciata di 4C e di Mito a 5 porte, attese per l’anno venturo, sarà difficile vedere un numero significativo di vetture vendute prima del 2013-2014). Non avete una sensazione di già visto, già sentito? Non vi sbagliate. Altro giro, altro nome “noto”: tra i finanziari si mette in luce con un balzo di quasi 10 punti percentuali il titolo Fondiaria-Sai, ma nessuno sa esattamente spiegare il perché. La compagnia assicuratrice appartiene alla famiglia Ligresti, una “potenza” del capitalismo famigliare italiano sin dagli anni Sessanta, tra gli azionisti di Mediobanca assieme ad altri “bei nomi” come gli stessi Agnelli, da tempo in difficoltà a causa dell’indebitamento accumulatosi e delle incertezze del mercato immobiliare (il gruppo è dovuto uscire di recente dal progetto CityLife relativo alla riqualificazione dell’ex area della Fiera di Milano, cedendo le proprie quote a Generali). Difficoltà che hanno portato ad un cambio di management e all’avvio di un progetto di dismissioni che sta iniziando a dare i suoi frutti. Sempre tra i finanziari, ma in questo caso tra le banche, resta sotto i riflettori il titolo Banca popolare di Milano, che dopo il +13,8% segnato venerdì ha aperto guadagnando rapidamente fino ad altri sei punti percentuali, prima di invertire la rotta e sfiorare il 10% di perdita, per poi chiudere a -6%. In questo caso al di là dell’andamento del business tiene banco la “saga” che ruota attorno al rinnovo della governance (destinata a diventare “duale”, sempre che le modifiche statutarie ricevano il via libera della Banca d'Italia dopo le critiche degli azionisti di minoranza non soci, per i quali i sindacati interni continueranno a detenere troppo potere) e ad un aumento di capitale da 800 milioni di euro che il mercato (oltre alla stessa Banca d’Italia) sembra ritenere necessari per rafforzare patrimonialmente l’istituto (che intanto ha varato una semplificazione del gruppo accorpando la controllata Cassa di Risparmio di Alessandria in Banca di Legnano) e che potrebbe vedere l’ingresso del fondo Sator di Matteo Arpe (classe 1964, ex enfant prodige della finanza italiana, già direttore centrale di Mediobanca, poi in Lehman Brothers e infine in Capitalia, di cui fu amministratore delegato dal 2003 al 2007), che però pare inviso a Mediobanca, che assiste Bpm nell’operazione di aumento di capitale. Oppure del fondo Investindustrial (che in serata ha precisato su richiesta della Consob di detenere il 2,673% del capitale di Bpm, avendo acquistato 11,095 milioni di azioni) che godrebbe dell’appoggio di Mediobanca e che fa capo a quell’Andrea Bonomi nipote di Anna Bonomi Bolchini, la “signora della finanza italiana” a cavallo degli anni Sessanta-Ottanta, già figlia del costruttore Carlo Bonomi, la cui Beni Immobili Italia costruì tra gli altri il “Pirellone” a Milano e le prime città-satellite come Milano San Felice (per poi diversificare con società come Saffa, Mira Lanza o Postalmarket fino a rilevare quote di banche e assicurazioni come la Milano Assicurazioni e La Fondiaria, finendo al centro della controversa scalata promossa da Mario Schimberni, a metà degli anni Ottanta amministratore delegato di Montedison, poi “licenziato” dalla Mediobanca del suo ex mentore Enrico Cuccia, che contro scalò la stessa Montedison). O ancora, chissà, del fondo di private equity Clessidra fondato e gestito da Claudio Sposito, ex banchiere d’affari a capo delle attività italiane di investment banking di Morgan Stanley e poi per 10 anni amministratore delegato di Mediaset, che però negli ultimi giorni è apparso molto prudente.
Passano gli anni, i nomi dei singoli manager o banchieri tendono a variare, ma a Piazza Affari continuano ad andare in scena piccoli e grandi drammi che hanno per protagonisti le stesse “grandi famiglie” e gli stessi gruppi imprenditoriali.
La Milano Fashion Week, in programma dal 22 al 27 febbraio, è alle porte e già si preannuncia più "bollente" che mai. Oltre a presentare le collezioni donna Autunno/Inverno 2017-18 dei più grandi stilisti internazionali come Gucci, Alberta Ferretti e Francesco Scognamiglio, vedrà anche alcune delle modelle più famose al mondo infiammare le passerelle e gli eventi fashion previsti nel capoluogo lombardo. Twinset Simona Barbieri è la prima ad aver annunciato la presenza di una delle top model più desiderate e seguite al mondo. Emily Ratajkowski, la star da oltre 11 milioni di followers, oggi incontrerà i fan negli spazi del flagship store di via Manzoni 34. Essendo testimonial del brand, la modella dalle origini polacche firmerà autografi, si scatterà qualche selfie e celebrerà il lancio della campagna pubblicitaria per l'estate 2017. Tra le più attese, anche la top model dell'anno, Gigi Hadid, impegnata a incontrare i suoi sostenitori per il suo #Togethertour alla Rinascente, dove il 24 febbraio alle 13.30 presenterà la collezione da lei ideata TommyXGigi, lanciata solo qualche giorno fa a Los Angeles in una location da sogno. Insomma, la Milano Fashion Week non è neppure cominciata e già sono moltissimi gli appuntamenti che gli appassionati di moda e di social non potranno proprio perdersi.
Emily Ratajkowski e Gigi Hadid incontreranno i fan durante la Milano Fashion Week. Sono le due modelle più richieste del momento e di sicuro infiammeranno il capoluogo lombardo con la loro bellezza mozzafiato.
Reese Witherspoon è stata sempre definita la “nuova fidanzata d’America”, come Meg Ryan prima di lei. Reginetta delle commedie sentimentali e adolescenziali, la Whiterspoon – che festeggia 40 anni il 22 marzo – è riuscita a scrollarsi di dosso l’etichetta di biondina dolce ma tutto pepe, come appare nel successo commerciale “La rivincita delle bionde”, vincendo l’Oscar, nel 2006, per la performance nel film “Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line”, di James Mangold, convincendo anche la critica. Finora, l’attrice – proprietaria anche della casa di produzione Type A – ha girato 34 pellicole per il grande schermo e ha preso parte a 6 tra serie e film tv, ma ha già in cantiere tanti altri progetti. L’attrice nasce a New Orleans, in Louisiana, ma passa i primi anni a Wiesbaden, in Germania, a causa del lavoro del padre, un medico al servizio delle Forze Alleate, e della madre, un’infermiera pediatrica. Tornata negli USA, si stabilisce prima nei dintorni di Nashville e poi, nel 1996, a Los Angeles, dopo il divorzio dei genitori. A soli 7 anni già prende parte ad uno spot tv, ma la prima apparizione sul grande schermo risale al 1991, nel dramma “L’uomo della luna”, di Robert Mulligan e, nello stesso anno, partecipa anche al film tv “Fiore selvaggio”, diretto da Diane Keaton. Il lavoro di attrice l’assorbe totalmente, quindi la Witherspoon, già brillante studentessa al liceo, lascia gli studi di Letteratura inglese all’Università di Stanford per dedicarsi alla carriera. Dopo “Sulle orme del vento”(1993) di Mikael Salomon, “Un eroe piccolo piccolo”(1993) per la regia di Marshall Herskovitz, l’attrice prende parte ai thriller “Paura”(1996), di James Foley, accanto a Mark Wahlberg, e “Twilight, di Robert Benton, accanto a star del calibro di Paul Newman, Susan Sarandon e Gene Hackman. Le pellicole le spianano la strada verso l’originale e pluripremiato “Pleasantville”(1998) diretto da Gary Ross, accanto a Tobey Maguire e il dramma erotico cult “Cruel Intentions – Prima regola non innamorarsi”(1999), di Roger Kumble. Sul set, la Witherspoon conosce Ryan Philippe, che sposa nello stesso anno e da quale avrà due figli: Ava Elizabeth e Deacon. I due, però, divorzieranno nel 2006. Sempre nel 1999, gira “Election”, commedia di Alexander Payne, che regala all’attrice una nomination ai Golden Globe. Gli anni Duemila si aprono con la partecipazione al crudo thriller “American Psycho”, di Mary Harron, con Christian Bale e Willem Dafoe, ma è nel 2001 che l’attrice balza all’onore delle cronache per il ruolo di Elle Woods nella commedia blockbuster “La rivincita delle bionde”, diretta da Robert Luketic, che le farà avere una nomination ai Golden Globe. Il film darà vita anche ad un sequel, “Una bionda in carriera”(2003), ad uno spin-off, “Legalmente bionde”(2009), senza la Witherspoon, e anche ad un musical a Broadway. In seguito, girerà altre commedie come “L’importanza di chiamarsi Ernesto”(2002), “Tutta colpa dell’amore”(2002) e il drammatico “La fiera della vanità”(2004), tratto dall'omonimo romanzo di William Makepeace Thackeray. Nel 2005, l’Academy si accorge di lei grazie al ruolo di June Carter Cash, nel meraviglioso film “Quando l’amore brucia l’anima – Walk The Line”, di James Mangold. La pellicola, che racconta la storia del leggendario cantante Johnny Cash e della sua turbolenta storia d'amore con June. L’attrice porta a casa una caterva di premi, tra cui il BAFTA, il Golden Globe e l’Oscar come Migliore attrice protagonista, entrando nell’Olimpo di Hollywood e scrollandosi definitivamente di dosso l’etichetta di biondina delle commedie sentimentali. In seguito, l’attrice alternerà sempre commedie e thriller, girando “Se solo fosse vero”(2005) di Mark Waters, “Penelope”(2006) per la regia di Mark Palansky, “Rendition – Detenzione illegale”(2007) di Gavin Hood e “Tutti insieme inevitabilmente”(2008) del suo amico Seth Gordon. Dal 2007 al 2009, l’attrice ha avuto una relazione con il collega Jake Gyllenhaal, che si è interrotta dopo la proposta di matrimonio da parte di lui. L’anno successivo, però, la Witherspoon si è innamorata di Jim Toth, anch’egli attore, da quale ha avuto il figlio Tennessee James, nato nel 2012.
“La nuova fidanzata d’America”, il 22 marzo, compie 40 anni e nella sua già lunga carriera è stata la protagonista di molte commedie, raggiungendo il top con “La rivincita delle bionde”. L’Oscar è, però, arrivato con il dramma biografico “Quando l’amore brucia l’anima – Walk The Line”, in cui interpretava il ruolo di June Carter, moglie del leggendario cantante Johnny Cash. Per il 2016 e il 2017, l’attrice ha già in serbo tantissime sorprese.
Tracce di coronavirus su obliteratrici, maniglie e barre di sostegno per i passeggeri, sui pulsanti di richiesta di fermata e sulle sedute: i carabinieri del Nas hanno verificato la presenza del virus su bus e treni locali con una serie di analisi in tutta Italia che confermano il ruolo dei mezzi pubblici nella trasmissione del contagio, già ipotizzato da tempo. In tutto sono 756 i tamponi di superficie su mezzi di trasporto e stazioni effettuati dai militari sul territorio nazionale. I controlli del Nas di Milano hanno riguardato la città metropolitana, ma anche le province Como, Varese e Monza-Brianza sulle linee urbane ed extraurbane di bus e metro, ferrovie locali e traghetti di navigazione laghi con 72 tamponi nei punti ritenuti più critici per la potenziale diffusione virale come sedute, maniglie e pulsantiere. In particolare gli esami di laboratorio svolti dall'Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia hanno rilevato la positività al Covid relativa ad un tampone prelevato su un bus di linea di un'impresa privata operante nella provincia di Varese. Dopo la conferma della presenza del virus sono state avviate le procedure di sanificazione su tutti i veicoli della flotta e approfondimenti sulle modalità di svolgimento delle operazioni di pulizia e prevenzione.
I carabinieri del Nas hanno svolto controlli in tutta Italia per verificare la presenza del Coronavirus sui mezzi pubblici e nelle stazioni di bus e treni. In provincia di Varese è risultato positivo un tampone prelevato su un bus di linea di un’impresa privata. Per questo sono scattate le procedure di sanificazione su tutti i veicoli della flotta.
Stando alle fonti del sito web Social Channel sarebbe giunto un momento importante per la vita della piccola Pia Fico: la figlia, non ancora riconosciuta, di Mario Balotelli avrebbe ricevuto il battesimo e nello specifico in una località della Costiera Amalfitana. Cerimonia intimissima con pochi invitati e un padrino d'eccezione: zio Francesco , che sin dall'inizio della gravidanza di Raffaella Fico ha mantenuto un ruolo di protezione nei suoi confronti. Grande assente il bomber SuperMario che non ha ancora conosciuto la piccola e non si è presentato al test del DNA, almeno per il momento.
La bella Raffaella Fico avrebbe, stando alle fonti di Social Channel, battezzato la piccola Pia in una località della Costiera Amalfitana: pochi invitati e un grande assente, Mario Balotelli.
La lotta contro l'HIV ha fatto un ulteriore passo in avanti. I ricercatori del National Institutes of Health hanno infatti fatto sapere di aver identificato un potentissimo anticorpo che è in grado di neutralizzare quasi tutti i ceppi di HIV, stiamo parlando del 98% del totale. Quanto scoperto potrebbe aprire nuove opportunità per la realizzazione di un vaccino contro l'AIDS. Ma chi è questo anticorpo? Come agisce? Gli scienziati hanno annunciato di essere arrivati alla scoperta analizzando il sangue di una persona infetta, nel campione è risultato presente un anticorpo, chiamato N6, che è in grado di neutralizzare il 98% dei ceppi di HIV, tra questi sono compresi anche 16 dei 20 che sono resistenti ad altri anticorpi della stessa classe. N6 infatti sarebbe talmente potente da essersi diventato il candidato più papabile nella lotto contro l'AISA: grazie a lui, i ricercatori potrebbero sviluppare un vaccino o una cura contro il virus dell'HIV. Il problema dell'HIV, uno dei problemi, è che il virus riesce a modificarsi così rapidamente da confondere ed evitare il sistema immunitario, la malattia dunque si diffonde quasi senza ostacoli, per questo è fondamentale trovare anticorpi che siano in grado di sconfiggere il numero più alto possibile di ceppi. Nel 2010 è stato scoperto VRC01, lui riesce a contrastare il 90% dei ceppi, ma non è forte quanto N6. Quest'ultimo infatti agisce attaccandosi a parti del virus la cui variazione non è particolarmente rilevante e riesce così a sconfiggerlo. La potenza e le abilità di N6 fanno adesso ben sperare i ricercatori che sono al lavoro per capire come e se sfruttare questo anticorpo per realizzare un vaccino e/o una cura contro l'HIV. Lo studio afferma inoltre che N6 potrebbe offrire vantaggi alle cure e alla prevenzione più forti e duraturi e potrebbe essere somministrato sottocute e non per via endovenosa.
I ricercatori hanno scoperto un anticorpo in grado di neutralizzare il 98% dei ceppi di HIV, questo forse permetterà di realizzare un vaccino contro l’AIDS. Ecco come funziona.
C'è una pianta, la Radula perrottetii, che contiene una sostanza naturale, perrottetinene, che funziona in maniera simile al THC, ma che ha migliori effetti antinfiammatori. Ecco tutto quello che c'è da sapere e come potrebbe essere utilizzata in futuro come trattamento. Radula perrottetii vs THC. Era il 1994 quando il fitochimico Yoshinori Asakawa ha scoperto che nella pianta Radula perrottetii, una pianta non vascolare che rientra tra le epatiche, c'è una sostanza naturale, che si chiama perrottetinene, i cui atomi si legano insieme in modo simile a quelli del THC, ma ci sono differenze nella struttura tridimensionale. I test sul perrottetinene. Per comprendere gli effetti del perrottetinene, i ricercatori hanno utilizzato gli animali e hanno scoperto che è in grado di raggiungere facilmente il cervello e, una volta lì, di attivare i recettori cannabinoidi. I test effettuati hanno dimostrato inoltre che questa sostanza è antinfiammatoria più del THC, questo la rende ancor più interessante per la sua potenziale applicazione in campo medico. “È impressionante che solo due specie di piante, separate da 300 milioni di anni di evoluzione, producano cannabinoidi psicoattivi”. L'effetto psicoattivo del perrottetinene. Sappiamo che il THC ha un potenziale terapeutico che però è poco impiegato a causa degli effetti psicoattivi che ha sul cervello. Il perrottetinene, a differenza del THC, ha sì un effetto psicoattivo, ma decisamente più blando che, considerando l'effetto antinfiammatorio, la rende ancor più interessante a livello curativo, anche se sono necessari ulteriori studi per capirne di più.
Nella pianta Radula perrotteti c’è una sostanza naturale, perrottetinene, che è in grado di contrastare le infiammazioni meglio del THC, pur avendo meno effetti psicoattivi. Questa pianta si trova solo in Giappone, Nuova Zelanda e Costa Rica e i suoi effetti sono stati scoperti nel 1994. Ecco cosa c’è da sapere.
Finalmente, dopo settimane di indiscrezioni, la notizia è ufficiale: don Mimmo Battaglia è il nuovo arcivescovo di Napoli. Finisce così l’era del cardinale Crescenzio Sepe nel capoluogo partenopeo. Nativo di Satriano, provincia di Catanzaro, Battaglia è attualmente vescovo di Cerreto Sannita, una piccola diocesi in provincia di Benevento. Ancora una volta, papa Francesco crea un punto di rottura. tutti nominando alla guida di un’arcidiocesi italiana un prelato che si è distinto, nella sua carriera ecclesiastica, per la sua attenzione ai poveri. Il passaggio ufficiale di consegne avverrà entro due mesi, quindi con ogni probabilità i riti di Natale saranno comunque guidati da Sepe. Cinquantasette anni, sacerdote dal 1988, il vescovo Battaglia ha guidato fino al 2016 il Centro calabrese di Solidarietà, una comunità per il recupero delle persone tossicodipendenti, mentre dal 2000 al 2006 è stato presidente dell’opera della diocesi di Catanzaro che si occupa di contrasto alla povertà. Per quasi dieci anni è stato presidente dell’ente nazionale che riunisce tutte le comunità terapeutiche per tossicodipendenti. Proprio per il suo grande impegno a favore degli ultimi il pontefice lo ha nominato vescovo nel 2016, assegnandogli la sede di Cerreto Sannita – Telese – Sant’Agata de’Goti, in cui si è insediato solo dopo aver visitato la sede dell’istituto penale per i minorenni di Airola. In Campania non ha lasciato le sue vecchie abitudini: più che “eccellenza” preferisce essere chiamato “don Mimmo” ed ha riservato grande attenzione, in questi anni, alla cura delle persone più deboli del territorio più che alla presenza nei salotti buoni, alle inaugurazioni, ai convegni. Un “prete degli ultimi”, dunque, forse proprio quello che ci voleva per un’arcidiocesi grande e complessa come quella di Napoli, che conta un milione e mezzo di fedeli ed in cui i problemi sociali da affrontare sono enormi. Un profilo profondamente diverso da quello del cardinale Sepe, che invece aveva passato gran parte della sua carriera ecclesiastica in posti di rilievo nella Curia romana. Motto episcopale di don Battaglia è “Confide, surge, vocat te” cioè “abbi fede, alzati, ti chiama”, che sono le parole che i discepoli Gesù rivolgono ad un cieco perché gli si avvicini per essere guarito. Due anni e mezzo dopo i limiti posti dalla Chiesa per lasciare le sedi episcopali, Sepe lascia Napoli. Papa Francesco non gli ha fatto mai mancare il proprio appoggio, neppure quando l’ormai arcivescovo emerito è stato accusato di aver coperto alcuni scandali sessuali, mantenendolo nell’incarico ben oltre i termini previsti. Napoli, dunque, non sarà più sede cardinalizia, visto che Sepe vi arrivò già con la porpora, mentre Battaglia forse non lo diventerà mai. Papa Francesco, infatti, ha eliminato la consuetudine dell’automatismo per cui gli arcivescovi di alcune importanti diocesi italiane erano nominati cardinali alla prima occasione utile. Ad esempio, non sono oggi cardinali il patriarca di Venezia e gli arcivescovi di Torino e Palermo, a cui va aggiungersi anche Napoli. "Domenico Battaglia è un autentico pastore", ha commentato don Luigi Ciotti, presidente di Libera, descrivendolo come "una guida spirituale capace di immergersi nella storia delle persone, a cominciare dalle più fragili, povere, dimenticate. Un pastore anche per molti giovani, di cui sa intercettare bisogni, aspirazioni, inquietudini. Un punto di riferimento. E insieme un testimone concreto e coerente del Vangelo: poche parole e tanti fatti, quei fatti incarnati nella Parola di Dio", ha aggiunto ancora don Ciotti.
L’attuale vescovo di Cerreto Sannita, 57 anni, calabrese, noto per la sua attenzione ai più poveri è stato nominato da papa Francesco alla guida dell’arcidiocesi partenopea, dove sostituirà il cardinale Crescenzio Sepe. Il pontefice ha scelto un “prete degli ultimi” per guidare un territorio complesso come quello napoletano.
Tra le città più romantiche d'Italia, oltre le più grandi come Verona, Roma e Venezia, per citarne alcune, ci sono anche piccoli borghi incatanti da visitare insieme alla propria dolce metà. Alcuni luoghi sono legati all'amore per le storie che custodiscono, come Borghetto, una piccola frazione di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona. Il piccolo paese è legato al nodo dell'amore, una leggenda che racconta di una dolce storia d'amore, che ha portato alla nascita del famoso tortellino di Valeggio. Borghetto, oltre alla leggenda affascinate, è anche uno dei borghi più belli d'Italia dove fare un tuffo nel Medioevo. Borghetto è un piccolo paese, formato da poche case, adorne di fiori, che si affacciano sul fiume Mincio. Lo scenario che si ammira sembra trasportare in un'altra dimensione, tra mulini e paesaggi incantati. Il borgo è diventato celebre anche perchè è stato la location di alcune scene del film Senso di Lucchino Visconti. A caratterizzare il borgo è il Ponte Visconteo, costruito nel 1393 per volontà di Gian Galeazzo Visconti. Il ponte è chiamato dagli abitanti anche Pontelungo, infatti, si estende per 650 metri in lunghezza. Un tempo questo ponte era collegato al Castello Scaligero e integrato in un complesso fortificato che si estendeva per 16 chilometri. Il Castello domina dall'alto Borghetto sulla sommità di una piccola collina, ed è formato da una torre tonda e tre ponti levatoi, dei quali è rimasto solo uno. Alla torre Tonda è legata una leggenda secondo la quale, all'interno sarebbe ancora nascosta la spada di un cavaliere ucciso con l'inganno, la cui anima si aggira per il paese nelle notti di luna piena. Durante una romantica passeggiata a Borghetto si incontra le bella Chiesa di San Marco Evangelista, una ricostruzione in stile neoclassivo di un'antica pieve, della quale restano due affreschi. Accanto alla Chiesa si innalza la Torre Campanaria che ospita una delle campane più antiche di tutto il veronese, risalente al 1381. Il fascino di Borghetto si trova soprattutto nei mulini ad acqua, alcuni ancora in funzione. In questi ultimi è possibile entrare ed ammirare gli ingranaggi e scoprirne il funzionamento. Il romanticismo di Borghetto è legato soprattutto ad una leggenda che narra di una storia d'amore tra la ninfa Silvia e il capitano Malco. La storia racconta che sul finire de trecento il signore di Milano Giangaleazzo Visconti si appostò con le sue truppe sulle sponde del fiume Mincio. Secondo una leggenda locale di notte delle splendide ninfe popolavano il corso del fiume, ma che una maledizione le aveva condannate a trasformarsi in streghe. Durante una notte le ninfe iniziarono a ballare tra i soldati addormentati, ma il capitano Malco era sveglio e decise di seguirne una. La strega scappando perse il mantello e si rivelò come una bellissima ninfa di nome Silvia. I due si innamorarono al primo sguardo, ma questo portò alla gelosia di Isalbella, una donna invaghita del capitano, che denunciò Silvia come strega. Il capitano Malco riuscì a far scappare la sua bella ninfa che propose all'amato l'unica via di fuga possibile, quella nelle acque del fiume. I due innamorati si diressero verso il Mincio, inseguiti dalle guardie del Visconti, che una volta giunti al fiume trovarono solo il fazzoletto di seta dorata annodato dai due amanti per sigillare il loro amore.
Borghetto di Valeggio sul Mincio è uno dei luoghi più romantici d’Italia dove sembra di tornare di colpo nel Medioevo. Tra affascinati mulini ad acqua, graziose abitazioni e mura antiche si cela la leggenda di una dolce storia d’amore che ha dato il nome al prodotto tipico della zona: il nodo d’amore.
var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 1023) { document.getElementById('widget-banner-5').id = 'div-banner-2'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-2"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-5').style.display = 'none'; } Un anno di blocco dell'import per prodotti agricoli, cibi e materie prime. Questa è la prima vera risposta del Cremlino alle sanzioni imposte dai paesi occidentali alla Russia in seguito alla crisi Ucraina. Pochi minuti fa il Presidente russo Vladimir Vladimirovič Putin ha firmato il decreto presidenziale che prevede da oggi e per la durata di 12 mesi il blocco delle importazione dai paesi che, a loro volta, hanno appoggiato le sanzioni economiche volute – in primis – da Washington contro Mosca. Nelle prossime ore, si legge nella nota ufficiale del Cremlino, il governo guidato dall'ex Presidente Dmitrij Anatolevič Medvedev, ora pemier, procederà all'elenco dei prodotti che saranno soggetti al bando economico. L'obiettivo del decreto è quello di bilanciare il mercato interno e prevenire la possibile vertiginosa crescita dei prezzi legata, indirettamente, alle sanzioni imposte dall'occidente. var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 0 && windowWidth <= 767) { document.getElementById('widget-banner-6').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-6').style.display = 'none'; } La mossa di Putin var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; if(windowWidth >= 768) { document.getElementById('widget-banner-7').id = 'div-banner-3'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-3"); }); }); } else { document.getElementById('widget-banner-7').style.display = 'none'; } L'intervento del Presidente russo, atteso da settimane, giunge come primo forte segnale di fermezza contro la linea dura voluta dal Presidente Nordamericano Barak Obama e dai paesi a lui vicini. E sono proprio i paesi europei che potrebbero ricevere il colpo più grande dalle contro sanzioni economiche decise da Mosca. Molti nazioni dell'ex cortina di ferro, come Polonia, Ucraina e Romania hanno tutt'oggi fortissimi rapporti commerciali con l'ex alleato che, in molti casi, rappresenta il principale sbocco economico per realtà ancora lontane dal benessere dell'Europa occidentale o del Nord America. Poco meno di 24 ore fa il Cremlino aveva già imposto, ad esempio, il bando della carne rumena. Ufficialmente ciò è stato motivato da presunti casi di mucca pazza che, secondo le autorità russe, avrebbero potuto infettare le carni provenienti da Bucarest. Tuttavia molti osservatori hanno osservato la particolare tempestività del provvedimento russo giunto a poche ore di distanza dalla nuova tornata di sanzione imposte dai paesi occidentali. Il blocco delle carni rumene si aggiunge a quello delle carni australiane, dei prodotti agricoli polacchi e dei succhi di frutta ucraini. Provvedimenti considerati minori, in termini di valore commerciale aggregato, ma che di certo rappresentano per quelle realtà duri colpi da digerire. Sempre nelle scorse ore la notizia, circolata in ambienti commerciali e non confermata da fonti governative, del possibile divieto di transito sulla Siberia per le compagnie aeree internazionali ha generato grande agitazione sui mercati, questo perché i vettori diretti in Asia dovrebbero modificare e allungare le rotte, e questo implica maggiori costi in termini di carburante (anche se, è doveroso sottolineare, anche la Russia riceve ricavi ingenti dal transito degli aeromobili stranieri sul proprio territorio). Leggi anche Afghanistan, 20 anni dall'invasione: il fallimento della guerra al terrore La Russia rappresenta, soprattutto per i paesi dell'Europa orientale, ancora il principale mercato di riferimento. E nonostante i dazi, le tensioni politiche e – in qualche caso – militari, Mosca rimane ad essere il punto di riferimento e linfa vitale per intere economie considerate minori in occidente. Ma l'Orso russo non ha rapporti economici rilevanti solo con i cosiddetti ex paesi satellite. Dalla caduta del muro la penetrazione commerciale moscovita nei mercati occidentali è diventata sempre più di primo piano, fino a raggiungere cifre di tutto rispetto anche in realtà come quella italiana. L'export italiano verso la Russia “Nel 2013 l'Italia ha esportato nella Federazione Russa per 10,4 miliardi euro (+4,7 per cento) rappresentando il quinto fornitore con una quota del 4,8 per cento – si legge nella nota dell'Istituto per il commercio Estero “Analisi delle esportazioni italiane – Federazione Russa” –. Nello stesso anno l'Italia ha acquistato dalla Russia per 16 miliardi di euro (-6 per cento) costituendo il quarto cliente con una quota del 7,3 per cento. Nel complesso l'interscambio ha raggiunto 26,4 miliardi di euro (-2 per cento) posizionando l'Italia al quinto posto dopo Cina, Germania, Paesi Bassi ed Ucraina e precedendo Turchia e Usa”. E se in termini di esportazioni settoriali dell'Italia verso la Russia, si evince ancora dallo studio dell'Ice, il segmento della meccanica strumentale resta determinante rappresentando oltre il 40 per cento delle vendite italiane seguito a ruota dal comparto dei semilavorati (pari al 20 per cento dell'export verso la Russia), spiccano tra i prodotti di maggior successo i beni di consumo tipici del Made in Italy, ovvero l'agroalimentare-bevande (con il 10 per cento) e la moda (con il 9 per cento). Ancora più nello specifico si legge nella relazione dell'Ice: “Il 2013 si qualifica come un anno sostanzialmente positivo per l'export agroalimentare italiano: l'Italia ha esportato in Russia per 1,072 milioni di euro (+9.75 per cento) collocandosi al decimo posto tra i paesi fornitori con una quota del 3,6 per cento”. In termini dunque anche nazionali il varo di restrizioni commerciali verso l'Italia, così come verso le altre realtà che hanno aderito al piano di sanzioni economiche volute dall'amministrazione Obama, potrebbe rappresentare nel lungo periodo un problema di non secondo piano per un'economia – quella di Roma –, già fiaccata da anni di difficoltà economica e recessione che stenta, per rimanere cauti, ad imboccare la strada del risanamento economico e della risalita. Anche Dmitrij Olegovič Ragozin, vice primo ministro russo, aveva riaffermato nelle scorse ore la determinazione russa a proteggere in ogni modo il proprio mercato interno dalle decisioni di paesi terzi sottolineando come, in settori vitali quali la Difesa e l'aerospazio (che vedono numerose partnership tra l'Italia e la Russia) Mosca avrebbe incentivato ulteriormente le proprie aziende a scapito dei competitors internazionali. L'accordo tra Mosca e Teheran E suona come un ulteriore schiaffo ai paesi occidentali il memorandum d'intesa siglato oggi da Aleksandr Valentinovič Novak e Bijan Namdar Zanganeh, rispettivamente ministro dell'Energia russo ed iraniano, che prevede l'incremento degli scambi commerciali e del petrolio tra i due paesi. Secondo quanto si apprende l'accordo prevede un'ampia cooperazione economica tra le due nazioni nei settori petrolifero, del gas, delle costruzioni e della produzione energetica nonché nell'approvvigionamento di beni commerciali e prodotti agricoli. Per intravedere la portata dell'accordo basti pensare che, secondo quanto riportato dal quotidiano economico russo Kommersant, l'accordo (solo per quanto riguarda il comparto petrolifero), sarebbe pari ad una movimentazione di 1.76miliardi di dollari l'anno, mentre è previsto uno scambio tra beni agricoli e prodotti petroliferi del valore di 1.12 miliardi di Euro al mese. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Economia 946 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi Un anno di blocco dell'import per prodotti agricoli, cibi e materie prime. Questa è la prima vera risposta del Cremlino alle sanzioni imposte dai paesi occidentali alla Russia in seguito alla crisi Ucraina. Pochi minuti fa il Presidente russo Vladimir Vladimirovič Putin ha firmato il decreto presidenziale che prevede da oggi e per la durata di 12 mesi il blocco delle importazione dai paesi che, a loro volta, hanno appoggiato le sanzioni economiche volute – in primis – da Washington contro Mosca. Nelle prossime ore, si legge nella nota ufficiale del Cremlino, il governo guidato dall'ex Presidente Dmitrij Anatolevič Medvedev, ora pemier, procederà all'elenco dei prodotti che saranno soggetti al bando economico. L'obiettivo del decreto è quello di bilanciare il mercato interno e prevenire la possibile vertiginosa crescita dei prezzi legata, indirettamente, alle sanzioni imposte dall'occidente. L'intervento del Presidente russo, atteso da settimane, giunge come primo forte segnale di fermezza contro la linea dura voluta dal Presidente Nordamericano Barak Obama e dai paesi a lui vicini. E sono proprio i paesi europei che potrebbero ricevere il colpo più grande dalle contro sanzioni economiche decise da Mosca. Molti nazioni dell'ex cortina di ferro, come Polonia, Ucraina e Romania hanno tutt'oggi fortissimi rapporti commerciali con l'ex alleato che, in molti casi, rappresenta il principale sbocco economico per realtà ancora lontane dal benessere dell'Europa occidentale o del Nord America. Poco meno di 24 ore fa il Cremlino aveva già imposto, ad esempio, il bando della carne rumena. Ufficialmente ciò è stato motivato da presunti casi di mucca pazza che, secondo le autorità russe, avrebbero potuto infettare le carni provenienti da Bucarest. Tuttavia molti osservatori hanno osservato la particolare tempestività del provvedimento russo giunto a poche ore di distanza dalla nuova tornata di sanzione imposte dai paesi occidentali. Il blocco delle carni rumene si aggiunge a quello delle carni australiane, dei prodotti agricoli polacchi e dei succhi di frutta ucraini. Provvedimenti considerati minori, in termini di valore commerciale aggregato, ma che di certo rappresentano per quelle realtà duri colpi da digerire. Sempre nelle scorse ore la notizia, circolata in ambienti commerciali e non confermata da fonti governative, del possibile divieto di transito sulla Siberia per le compagnie aeree internazionali ha generato grande agitazione sui mercati, questo perché i vettori diretti in Asia dovrebbero modificare e allungare le rotte, e questo implica maggiori costi in termini di carburante (anche se, è doveroso sottolineare, anche la Russia riceve ricavi ingenti dal transito degli aeromobili stranieri sul proprio territorio). La Russia rappresenta, soprattutto per i paesi dell'Europa orientale, ancora il principale mercato di riferimento. E nonostante i dazi, le tensioni politiche e – in qualche caso – militari, Mosca rimane ad essere il punto di riferimento e linfa vitale per intere economie considerate minori in occidente. Ma l'Orso russo non ha rapporti economici rilevanti solo con i cosiddetti ex paesi satellite. Dalla caduta del muro la penetrazione commerciale moscovita nei mercati occidentali è diventata sempre più di primo piano, fino a raggiungere cifre di tutto rispetto anche in realtà come quella italiana. L'export italiano verso la Russia “Nel 2013 l'Italia ha esportato nella Federazione Russa per 10,4 miliardi euro (+4,7 per cento) rappresentando il quinto fornitore con una quota del 4,8 per cento – si legge nella nota dell'Istituto per il commercio Estero “Analisi delle esportazioni italiane – Federazione Russa” –. Nello stesso anno l'Italia ha acquistato dalla Russia per 16 miliardi di euro (-6 per cento) costituendo il quarto cliente con una quota del 7,3 per cento. Nel complesso l'interscambio ha raggiunto 26,4 miliardi di euro (-2 per cento) posizionando l'Italia al quinto posto dopo Cina, Germania, Paesi Bassi ed Ucraina e precedendo Turchia e Usa”. E se in termini di esportazioni settoriali dell'Italia verso la Russia, si evince ancora dallo studio dell'Ice, il segmento della meccanica strumentale resta determinante rappresentando oltre il 40 per cento delle vendite italiane seguito a ruota dal comparto dei semilavorati (pari al 20 per cento dell'export verso la Russia), spiccano tra i prodotti di maggior successo i beni di consumo tipici del Made in Italy, ovvero l'agroalimentare-bevande (con il 10 per cento) e la moda (con il 9 per cento). Ancora più nello specifico si legge nella relazione dell'Ice: “Il 2013 si qualifica come un anno sostanzialmente positivo per l'export agroalimentare italiano: l'Italia ha esportato in Russia per 1,072 milioni di euro (+9.75 per cento) collocandosi al decimo posto tra i paesi fornitori con una quota del 3,6 per cento”. In termini dunque anche nazionali il varo di restrizioni commerciali verso l'Italia, così come verso le altre realtà che hanno aderito al piano di sanzioni economiche volute dall'amministrazione Obama, potrebbe rappresentare nel lungo periodo un problema di non secondo piano per un'economia – quella di Roma –, già fiaccata da anni di difficoltà economica e recessione che stenta, per rimanere cauti, ad imboccare la strada del risanamento economico e della risalita. Anche Dmitrij Olegovič Ragozin, vice primo ministro russo, aveva riaffermato nelle scorse ore la determinazione russa a proteggere in ogni modo il proprio mercato interno dalle decisioni di paesi terzi sottolineando come, in settori vitali quali la Difesa e l'aerospazio (che vedono numerose partnership tra l'Italia e la Russia) Mosca avrebbe incentivato ulteriormente le proprie aziende a scapito dei competitors internazionali. L'accordo tra Mosca e Teheran E suona come un ulteriore schiaffo ai paesi occidentali il memorandum d'intesa siglato oggi da Aleksandr Valentinovič Novak e Bijan Namdar Zanganeh, rispettivamente ministro dell'Energia russo ed iraniano, che prevede l'incremento degli scambi commerciali e del petrolio tra i due paesi. Secondo quanto si apprende l'accordo prevede un'ampia cooperazione economica tra le due nazioni nei settori petrolifero, del gas, delle costruzioni e della produzione energetica nonché nell'approvvigionamento di beni commerciali e prodotti agricoli. Per intravedere la portata dell'accordo basti pensare che, secondo quanto riportato dal quotidiano economico russo Kommersant, l'accordo (solo per quanto riguarda il comparto petrolifero), sarebbe pari ad una movimentazione di 1.76miliardi di dollari l'anno, mentre è previsto uno scambio tra beni agricoli e prodotti petroliferi del valore di 1.12 miliardi di Euro al mese. Continua a leggere su Fanpage.it var windowWidth = window.innerWidth || document.documentElement.clientWidth || document.body.clientWidth; document.getElementById('widget-banner-8').id = 'div-banner-6'; window._fpcmp.push(function (gdpr) { googletag.cmd.push(function () { googletag.display("div-banner-6"); }); }); Economia 946 CONDIVISIONI commenta condividi chiudi La Russia rappresenta, soprattutto per i paesi dell'Europa orientale, ancora il principale mercato di riferimento. E nonostante i dazi, le tensioni politiche e – in qualche caso – militari, Mosca rimane ad essere il punto di riferimento e linfa vitale per intere economie considerate minori in occidente. Ma l'Orso russo non ha rapporti economici rilevanti solo con i cosiddetti ex paesi satellite. Dalla caduta del muro la penetrazione commerciale moscovita nei mercati occidentali è diventata sempre più di primo piano, fino a raggiungere cifre di tutto rispetto anche in realtà come quella italiana. “Nel 2013 l'Italia ha esportato nella Federazione Russa per 10,4 miliardi euro (+4,7 per cento) rappresentando il quinto fornitore con una quota del 4,8 per cento – si legge nella nota dell'Istituto per il commercio Estero “Analisi delle esportazioni italiane – Federazione Russa” –. Nello stesso anno l'Italia ha acquistato dalla Russia per 16 miliardi di euro (-6 per cento) costituendo il quarto cliente con una quota del 7,3 per cento. Nel complesso l'interscambio ha raggiunto 26,4 miliardi di euro (-2 per cento) posizionando l'Italia al quinto posto dopo Cina, Germania, Paesi Bassi ed Ucraina e precedendo Turchia e Usa”. E se in termini di esportazioni settoriali dell'Italia verso la Russia, si evince ancora dallo studio dell'Ice, il segmento della meccanica strumentale resta determinante rappresentando oltre il 40 per cento delle vendite italiane seguito a ruota dal comparto dei semilavorati (pari al 20 per cento dell'export verso la Russia), spiccano tra i prodotti di maggior successo i beni di consumo tipici del Made in Italy, ovvero l'agroalimentare-bevande (con il 10 per cento) e la moda (con il 9 per cento). Ancora più nello specifico si legge nella relazione dell'Ice: “Il 2013 si qualifica come un anno sostanzialmente positivo per l'export agroalimentare italiano: l'Italia ha esportato in Russia per 1,072 milioni di euro (+9.75 per cento) collocandosi al decimo posto tra i paesi fornitori con una quota del 3,6 per cento”. In termini dunque anche nazionali il varo di restrizioni commerciali verso l'Italia, così come verso le altre realtà che hanno aderito al piano di sanzioni economiche volute dall'amministrazione Obama, potrebbe rappresentare nel lungo periodo un problema di non secondo piano per un'economia – quella di Roma –, già fiaccata da anni di difficoltà economica e recessione che stenta, per rimanere cauti, ad imboccare la strada del risanamento economico e della risalita. Anche Dmitrij Olegovič Ragozin, vice primo ministro russo, aveva riaffermato nelle scorse ore la determinazione russa a proteggere in ogni modo il proprio mercato interno dalle decisioni di paesi terzi sottolineando come, in settori vitali quali la Difesa e l'aerospazio (che vedono numerose partnership tra l'Italia e la Russia) Mosca avrebbe incentivato ulteriormente le proprie aziende a scapito dei competitors internazionali.
Il decreto del Presidente russo è operativo da pochi minuti. Ora il governo, del premier Medvedev, dovrà stilare la lista dei prodotti che verranno bloccati. In cima alla lista ci sono quelli agroalimentari. La risposta di Mosca giunge a stretto giro dopo le sanzioni volute da Washington e colpisce, di fatto, le economie europee già fiaccate dalla lunga crisi economica.
Luis Enrique ha diramato l'elenco dei convocati per la Final Four della UEFA Nations League che la Spagna giocherà all'inizio di ottobre e dove saranno impegnate anche Italia, Francia e Belgio. La Roja incontrerà gli Azzurri in semifinale a Milano mercoledì 6 ottobre, per un remake della semifinale di EURO 2020, e la vincente andrà a giocarsi il titolo contro la squadra vincitrice dello scontro tra Francia e Belgio. Tra i nomi presentati dal commissario tecnico spagnolo ci sono due novità assolute che destano particolarmente sorpresa: si tratta del centrocampista del Barcellona Gavi e dell'esterno offensivo del Villarreal Yeremy Pino. Per entrambi è la prima chiamata: il primo è un classe 2004 e ha compiuto 17 anni lo scorso agosto mentre l'esterno del Submarino Amarillo è nato nel 2002 e compirà 19 tra qualche settimana. Inaspettate anche le chiamate di Marcos Alonso del Chelsea e di Pedro Porro dello Sporting Clube de Portugal, ma per loro si tratta di un ritorno. Per quanto riguarda l'attacco si tratta di scelte dovute anche a molti infortuni, visti i problemi fisici di Álvaro Morata, Gerard Moreno e Dani Olmo; ma Luis Enrique ancora una volta non ha convocato nessun giocatore del Real Madrid e ha lasciato fuori Adama Traoré, Rafa Mir, Abel Ruiz, Ander Herrera e Brahim Díaz. Non hanno trovato spazio né Fabián Ruiz, che ha iniziato molto bene la stagione con il Napoli, né Thiago Alcántara. Fuori anche Jordi Alba. La nazionale spagnola si ritroverà al centro sportivo di Las Rozas lunedì 4 ottobre e martedì partirà per Milano. Questo l'elenco dei convocati di Luis Enrique in vista della semifinale della Nations League contro gli Azzurri a Milano. Portieri: Unai Simón, David De Gea, Robert Sánchez. Difensori: César Azpilicueta, Pedro Porro, Eric García, Pau Torres, Aymeric Laporte, Iñigo Martínez, Sergio Reguilón, Marcos Alonso. Centrocampisti: Sergio Busquets, Rodrigo, Pedri, Mikel Merino, Koke, Gavi. Attaccanti: Ferran Torres, Pablo Sarabia, Mikel Oyarzabal, Pablo Fornals, Marcos Llorente, Yeremy Pino.
La Spagna affronterà l’Italia nella semifinale di Nations League e pochi minuti fa Luis Enrique ha diramato la lista dei convocati per la gara che si giocherà allo stadio Meazza mercoledì 6 ottobre. Sorprende la presenza di Gavi e di Yeremy Pino, ancora nessun calciatore del Real Madrid tra i selezionati.
I carboidrati sono importanti nella dieta di tutti i giorni soprattutto se fate jogging. Quando si dedica alla corsa almeno due giorni alla settimana, si diventa runner principianti e bisogna cambiare necessariamente la propria alimentazione in base allo stile di vita seguito e agli orari in cui ci si allena. Il segreto per vedere in poco tempo i risultati sperati è seguire una dieta mediterranea, stando bene attente ad assumere ogni giorno il 55-60% di carboidrati, il 15-20% di proteine e il 20% circa di grassi. In particolare, quando si parla di carboidrati si intendono gli zuccheri complessi come cereali, pane e pasta rigorosamente integrali e zuccheri semplici contenuti nella frutta. I grassi devono essere ridotti drasticamente, a favore delle proteine, ed è inoltre necessario assumere una bustina di potassio e magnesio dopo ogni allenamento, così da reintegrare i Sali minerali e sentirsi meno stanche. I primi ad essere bruciati sono gli zuccheri, solo dopo la prima mezz’ora di corsa il corpo comincia a smaltire anche i grassi. Ecco qual è la dieta giusta da seguire in base all’orario in cui ci si allena. Correre prima di colazione – Se si fa jogging prima di primo mattino è importante mangiare sempre qualcosa prima di cominciare a correre. Qualche fetta biscottata con la marmellata, uno yogurt magro bianco, spremuta d’arancia, tè o caffè sono l’ideale per non sentirsi appesantiti. Correre in pausa pranzo – Quando invece si decide di dedicare la pausa pranzo all’attività fisica, bisogna fare una colazione ricca, uno spuntino a metà mattino e, una volta rientrate dall’allenamento, un pranzo light con verdure, insalata o pollo.
Avete cominciato a fare jogging ma non sapete quale dieta seguire per raggiungere i risultati sperati? Ecco cosa bisogna mangiare a seconda dell’orario in cui ci si allena.
Era solo ufficioso, ora è anche ufficiale. Ivan Juric non sarà più l'allenatore del Verona. L'addio è stato sancito da uno stringato comunicato dello stesso club scaligero, che ha salutato il tecnico croato con poche righe: Hellas Verona FC comunica di aver risolto il contratto che legava Ivan Juric al Club gialloblù sino al 30 giugno 2023. Hellas Verona FC saluta e ringrazia Ivan Juric dopo due stagioni nelle quali il Club e l’allenatore croato hanno ottenuto risultati significativi. Nei prossimi giorni Hellas Verona FC annuncerà il nuovo allenatore. A stretto giro è arrivato poi l'annuncio ufficiale anche da parte del Torino. Nonostante la salvezza raggiunta alla penultima giornata, il presidente granata Urbano Cairo ha deciso di non confermare Davide Nicola e di puntare forte su Ivan Juric. Il tecnico croato ha firmato il suo nuovo contratto che lo legherà al Torino per i prossimi tre anni, nei quali guadagnerà 2 milioni di euro netti a stagione più i bonus. Lo cercavano anche Cagliari e Fiorentina, ma alla fine ha scelto il club granata per la sua prossima avventura in Serie A. In Piemonte proverà a ricostruire una mentalità andata persa negli ultimi anni dai granata, caratterizzati da due salvezze complesse e arrivate nel finale di stagione.
Con un comunicato ufficiale sul proprio sito, il Verona ha dato l’addio a Ivan Juric, con cui è stato risolto il contratto che lo legava al club scaligero fino al 2023. Successivamente è arrivato l’annuncio del suo approdo al Torino, club con il quale il tecnico croato ha firmato un contratto per i prossimi tre anni, nei quali guadagnerà 2 milioni a stagione più bonus. Per l’Hellas parte la caccia al suo sostituto: Italiano è il sogno, Tudor e Maran le alternative.
Ci sono a Roma degli edifici che hanno attraversato il tempo, cambiando e adattandosi alla storia che li circonda. Sono quei palazzi che catturano l'anima di un luogo caratterizzandolo, dimore che continuano ad essere studiate e indagate per il loro fascino di angoli nascosti. Sono luoghi ricchi di particolari che riescono a raccontare le persone che hanno abitato e che ancora abitano quelle stanze, uomini che hanno passeggiato accanto ai tesori preziosi che popolano un palazzo, cercando di preservarne la magia, proteggendone il patrimonio culturale e civile. Sono questi i palazzi d'epoca di Roma, dimore storiche che ancora oggi riescono a stupire con la propria bellezza spesso celata, lontana dagli occhi frettolosi e superficiali dei passanti. Una bellezza che si mostra solo a chi ha la curiosità di scoprirla, di addentrarsi negli angoli nascosti di questi antichi edifici. Spesso sede di importanti istituzioni nazionali o locali, Roma ha tra i propri vanti alcuni dei palazzi più ricchi e suggestivi d'Italia e del Mondo, caratterizzati da cortili, chiostri e giardini che ci conducono ad atmosfere d'altri tempi.
Da Palazzo Spada a Palazzo Taverna, dagli Sforza Cesarini ai Colonna, viaggio alla scoperta dei cortili dei palazzi d’epoca più suggestivi di Roma.
Mutti è impegnata da sempre, quotidianamente, in azioni di sostenibilità ambientale. I suoi valori sono direttamente collegati alla natura che la circonda e da anni l’azienda porta avanti progetti che puntano alla rinaturalizzazione del territorio in prossimità della propria sede, come nel caso dei 2000 alberi piantati lungo il perimetro della sede centrale, ma non solo. Di recente è partito il progetto “Mille Querce”, in collaborazione con l'Ente Parchi del Ducato, che consiste nella ripiantumazione di alberi idonei a riattivare le funzioni ecosistemiche nei comuni di Montechiarugolo, Sissa Trecasali e Traversetolo (Parma). È tanto importante ricevere dalla natura e dalle persone, quanto restiruire. Mutti agisce quindi oggi per ispirare un cambiamento domani, generando un impatto positivo per la comunità. Per coinvolgere ancora più persone e spronare a impegnarsi attivamente a proteggere la natura e restituire ciò che prendiamo, a settembre il Bosco Diffuso di Mutti è uscito dal suo spazio fisico in modo simbolico e ha raggiunto Milano grazie all'iniziativa “Tracce di Bosco Diffuso”. A Rozzano, è stata piantumata una quercia nel parco di Piazza Foglia, situata nei pressi di luoghi vissuti dalla comunità e dai bambini. In parallelo, dal 17 al 19, “Tracce di Bosco Diffuso” di Mutti ha popolato anche il centro di Milano, con un’installazione artistica a tema rinaturalizzazione a Piazza Meda. 1000 piantine sono state donate ai cittadini, che a loro volta hanno potuto lasciare una traccia virtuale nel Bosco Diffuso Mutti, postando sui social un selfie con la piantina e l’hashtag #TraccediBosco oppure lasciando una dedica per la natura sulla landing page dell’iniziativa.
Contro i cambiamenti climatici, la sfida di un “Bosco Diffuso”. Che coinvolge tutti.
Un'altra sparatoria, ancora a Pianura ed ancora nel territorio considerato ex roccaforte del vecchio clan Pesce-Marfella . Sale la tensione nel quartiere nord-occidentale di Napoli dopo la stesa di ieri pomeriggio, soltanto l'ultima di una lunga serie iniziata da diverso tempo. La paura è che ora, dagli episodi di intimidazione tipici di una guerra "fredda", si possa passare ad una guerra "calda" tra i clan. Per ora gli episodi si stanno infatti limitando a "dimostrazioni" di forza da una parte e dall'altra. L'episodio di ieri è avvenuto su via Cannavino, nei pressi della casa del ras locale Lorenzo Carillo che sarebbe considerato dalle ultime informative come l'erede diretto del clan Pesce-Marfella. A sparare sarebbero stati almeno due sicari, arrivati a bordo di scooter: colpi esplosi in aria tra la folla che, spaventata, ha iniziato a scappare in tutte le direzioni, nel panico totale. Recuperati sei bossoli da parte degli uomini della Polizia Scientifica, ma non è escluso che possano essere stati esplosi anche più colpi. I sospetti cadono sul clan dei Calone-Marsicano, desideroso di una prova di forza in pieno territorio rivale. L'obiettivo finale di entrambi gli schieramenti è il controllo delle attività criminali della zona, in primis quello relativo alle piazze di spaccio.
Sale la tensione a Pianura, dove ieri pomeriggio su via Cannavino alcuni sicari hanno preso a sparare tra la folla che, spaventata, è fuggita in tutte le direzioni alla rinfusa. Sei i bossoli recuperati dalle forze dell’ordine. Sullo sfondo, una faida per ora “fredda” tra gli eredi del vecchio clan Pesce-Marfella e quelli dei Calone-Marsicano per il controllo del territorio.
Gli ultimi giorni sono stati caratterizzati dalla necessità, rivendicata da più parti, di metter mano alla costruzione di un Governo tecnico o di emergenza nazionale. A fronte della nascita del Governo Monti, con la presentazione della lista dei ministri stamane al Colle, appare chiaro un dato: il neonato Governo Monti, pur annoverando nella sua squadra escusivamente tecnici di grande spessore e professionalità, incarna un preciso progetto politico. Non mi riferisco tanto alle alchimie di possibili alleanzee elettorali da far maturare durante questo scorcio di legisaltura quanto, piuttosto, alla definizione di un quadro strategico complessivo. Al vuoto di potere ed alla confusione ingenerata dalla caduta del Governo Berlusconi, la politica italiana ha risposto con una ricomposizione tutta interna al ceto. Se il berlusconismo si è caratterizzato come visione della politica staccata dalla partecipazione e confinata in una dimensione di alterità, allora non sarebbe così azzardato pensare che che la fase politica che stiamo vivendo si configuri come una estrema propaggine del berlusconismo. Probabilmente il Governo Monti è il primo governo nella storia repubblicana a nascere "sotto la spinta" dei mercati. Il dato veramente drammatico è che la politica italiana in questo momento si trova ad essere eterodiretta. Un governo che nasce per "soddisfare" le richieste della BCE, del FMI, e delle altre isituzioni sovranazionali di carattere economico, annulla in un sol colpo quel briciolo di autonomia delle nostre istituzioni che il Paese aveva conservato nonostante la lunga stagione berlusconiana. Il quadro è allarmante: istituzione economiche non legittimate da una procedura elettiva, sottratte dunque al controllo democratico, di fatto decidono la politica economica del nostro Paese, svuotando le residue procedure democratiche di rappresentanza di ogni valore. Si potrebbe facilmente obiettare: la crisi impone uno scenario di questo tipo, bisogna rassicurare i mercati e salvare l'Italia dal default. Ciò è certamente vero. C'è un elemento però che sembra essere completamente espunto dalla discussione pubblica: la gigantesca crisi politica, prima che economica, che attanaglia l'Italia e più in generale tutto l'Occidente. Se si accetta che sia l'economia, peraltro nell'ineffabile forma di "capitalismo finanziario", a disegnare il recinto entro il quale la politica è costretta a muoversi, vengono meno proprio quei presupposti sui quali è potuta determinarsi qualcosa come la "democrazia occidentale". La crisi del capitalismo oggi è innanzitutto una crisi della democrazia. Bisognerebbe ribaltare il rapporto. Le politiche economiche dell'Italia e dell'Occidente non possono semplicemente "adeguarsi" al trand dei mercati; va riscritto un orizzonte complessivo della politica economica capace di indicare prospettive e priorità, una visione ampia che tenti di spezzare l'assunto (spiccatamente ideologico) secondo il quale il mercato deve essere lasciato libero da ogni condizionamento. Andrebbe forse riguadagnata, in un senso molto ampio, una sorta di ragione sociale dell'economia. Qui non si tratta solo, o almeno non è soltanto questo, di individuare la ricetta adeguata per fronteggiare la crisi, quanto soprattutto di recuperare un sano percorso democratico. L' avvento della crisi non può essere spiegato con la retorica del fatalismo; essa è esattamente il risultato dell'idea secondo la quale la politica deve ritagliarsi uno spazio di mera "amministrazione", mentre i destini del mondo vanno lasciati nelle mani del "mercato autoregolantesi". E se in parte la crisi è il frutto di trent'anni di politiche liberiste, il governo Monti, pur operando un deciso scatto in avanti sul piano della credibilità e della pulizia istituzionale rispetto all'esperienza berlusconiana, non sembra sottrarsi a questo stato di cose.
Presentata la lista dei Ministri nasce il Governo Monti. La politica italiana sembra inadeguata a fronteggiare le sfide della modernità. Qualche riflessione sull’esigenza di cambiare registro, nel segno della condivisione e della partecipazione alla vita democratica.
Nei giorni scorsi abbiamo introdotto il brano di Drake, Find Your Love, un brano stranamente melodico e altamente romantico per un artista che si è fatto conoscere nel mondo musicale come rapper, vantando la collaborazione come suo mentore con uno dei nomi più importanti nel panorama rap internazionale ovvero Kanye West. Dopo aver visto il testo originale di Find Your Love e aver capito grazie anche alla traduzione che vi abbiamo offerto perchè Drake ritenesse questo brano più adatto ad un'interprete femminile, veniamo ora al video di Find Your Love. Si capisce subito che ci troviamo davanti ad uno di quei video in stile mini-film che tanto piacciono a Lady Gaga, nonostante in questo caso il simbolismo venga lasciato da parte in favore di una vera e propria trama. L'azione narrata nel video si svolge in Jamaica, all'interno di una realtà particolare di malavita. Un aspetto, questo, che la popolazione giamaicana non ha molto apprezzato dal momento che da un'idea distorta del Paese. Il video si apre con un dialogo tra Drake e un vecchio saggio locale, il cui linguaggio è praticamente incomprensibile, ma è facile capire che Drake insista per poter provare a riconquistare la donna che ama. Non vogliamo svelarvi la sorpresa, però, quindi vi lasciamo ora al video di Find Your Love di Drake per farvi scoprire come finirà. Fateci sapere cosa ne pensate.
Ecco il video di Find Your Love di Drake: un mini-film girato e ambientato in Jamaica negli ambienti della malavita locale.
In questi giorni si parla in tutt'Italia del rincaro dell'energia elettrica che troveremo presto in bolletta (+40% almeno). C'è chi invece con una serie di stratagemmi tecnici cerca di non pagare proprio la fornitura, contando su una complessa tecnica di manipolazione del contatore. Prima o poi, però, arriva la resa dei conti. Ne sa qualcosa un panettiere di Sant'Antonio Abate, popoloso comune del Vesuviano: un cinquantottenne che era riuscito a sottrarre circa 105mila euro, grazie alla manipolazione del contatore e all’allaccio abusivo alla rete elettrica nazionale. Soldi che ora dovrà restituire al gestore della Rete, visto che i carabinieri della stazione locale hanno scoperto il trucchetto. In che consisteva la truffa? Con un interruttore montato ad arte il panettiere ladro di elettricità poteva attivare o disattivare la rilevazione dei consumi: in occasione dei controlli lo switch era posizionato in modo da dirottare il flusso di energia sul contatore e quando gli occhi delle forze dell'ordine erano lontani, il collegamento diretto sulla rete veniva ripristinato senza alcun filtro. Il 58enne è stato arrestato per furto di energia elettrica ed è ora ai domiciliari in attesa di giudizio. Un tempo era in voga la cosiddetta "truffa del magnete sul contatore": un forte magnete veniva posizionato in una parte strategica del contatore (violandone però i sigilli) per alterare la corsa del "rullino", quella sorta di ingranaggio orizzontale che segnava il consumo dei kilowattora. Ora i contatori sono digitali e collegati con una centralina telematica che analizza ora dopo ora il flusso dell'energia fornita: eventuali anomalie vengono registrate e analizzate anche in funzione di un consumo stimato per tipo d'attività.
La bolletta elettrica costa sempre più cara e aumentano le truffe sul contatore: i carabinieri hanno arrestato un uomo, titolare di una panetteria nel Vesuviano, che con un complesso sistema a valle della rete elettrica aveva risparmiato ben 100mila euro truffando il gestore del servizio. L’uomo è stato arrestato.
Fascino senza tempo e occhi di ghiaccio. Sono tantissime le donne che sin dagli anni '80 si sono follemente innamorate di Massimo Ciavarro. Nonostante tutto, però, anche l'attore ha avuto la sua bella dose di problemi sentimentali. Intervistato dal settimanale "Nuovo", infatti, il cinquantasettenne ha raccontato che tutte le donne di cui è stato veramente innamorato, ad un certo punto hanno deciso di andare avanti senza di lui. Ha precisato, però, che si sono poi pentite della scelta fatta. "Tutte le donne che mi hanno lasciato si sono pentite, compresa Eleonora Giorgi". Massimo Ciavarro si è raccontato in un'autobiografia dal titolo "La forza di cambiare", dove ha sottolineato come in amore non sia stato poi così fortunato. "Ho messo a nudo la mia vita sentimentale nel libro parlando delle donne importanti per me, che sono solo 5. A parte Cristina, la mia prima fidanzata, mi hanno lasciato tutte. Poi si sono tutte pentite". Nel corso degli anni, però, l'attore ha provato a trovare le motivazioni che di volta, in volta hanno portato alla rottura: "Hanno deciso di abbandonarmi tutte tra i 40 e i 45 anni, è un periodo particolare, cercano conferme e gratificazioni fuori dalla coppia". Riconosce anche le sue colpe.
Massimo Ciavarro ha raccontato che tutte le donne a cui ha tenuto di più lo hanno lasciato. Secondo lui, è stato abbandonato perché non era in grado di dare le conferme che loro cercavano. A suo dire, però, tutte – inclusa Eleonora Giorgi – si sarebbero poi pentite della scelta fatta.
Dopo un venerdì di piogge incessanti e temporali che si sono abbattuti sulla città di Roma e in tutte le altre province del Lazio, creando disagi e allagamenti in moltissime città, oggi il tempo sarà sereno per tutta la giornata. Oggi, sabato 18 settembre, a Roma il meteo sarà piacevole per tutta la giornata, le temperature comprese tra 18 e 29 gradi, e il cielo solamente poco nuvoloso verso le 11. La giornata nella capitale sarà caratterizzata dall'assenza di precipitazioni e di nuvole, dal clima gradevole, e dai venti che soffieranno deboli e moderati, lasciando un po' di sollievo alle persone date le alte temperature. Ultimi scampoli d'estate questo fine settimana, con l'estate che sta lasciando velocemente il passo all'autunno, con piogge e temporali sempre più frequenti e temperature drasticamente in calo. La situazione sarà più o meno simile anche a Rieti, Latina, Frosinone e Viterbo. Qui le temperature saranno meno alte rispetto alla capitale, e oscilleranno tra i 26 e i 28 gradi, mentre le minime saranno più o meno invariate. Non ci saranno piogge in nessuna zona della regione, a parte qualche rischio di precipitazione leggera, e i venti soffieranno tra deboli e moderati per tutta la giornata. Il cielo sarà in prevalenza sereno e senza nuvole.
Sabato 18 e domenica 19 settembre il weekend a Roma e nelle alte province del Lazio sarà caratterizzato da temperature alte e dall’assenza di precipitazioni. Dopo le piogge e i temporali degli scorsi giorni, il fine settimana lascerà spazio al sole e al bel tempo, con il termometro che segnerà 29 gradi nelle ore più calde della giornata.
La qualificazione dell'Italia ai Mondiali in Qatar 2022 passa per le ultime partite degli Azzurri nel Girone C dove la nostra nazionale è inserita insieme alla Svizzera, Irlanda del Nord, Bulgaria e Lituania. Attualmente, la squadra di Roberto Mancini veleggia in prima posizione in classifica forte dei 14 punti conquistati nelle 6 partite fin qui disputate. Un cammino quasi immacolato, non fosse per i pareggi rimediati contro gli elvetici e i bulgari. Gli Azzurri dovranno ancora disputare due incontri, con sei punti in palio. Il pericolo più grande per la vetta della classifica del Girone è rappresentato dalla Svizzera che al momento è seconda a quota 11 punti ma con sole 5 partite all'attivo. Gli elvetici rappresentano virtualmente il nemico numero uno dell'Italia perché potrebbero ottenere loro il primo posto del Gruppo C. In questo senso sarà decisiva la partita contro la Lituania ma soprattutto il prossimo incontro che vedrà a confronto, il 12 novembre, l'Italia contro gli elvetici, in un vero e proprio spareggio qualificazione. Ai Mondiali 2022 sono assegnati 13 posti per le rappresentative europee. A qualificarsi direttamente saranno le 10 Nazionali che vinceranno la classifica dei rispettivi gironi, mentre per assegnare i restanti tre posti a disposizione, si disputeranno i play-off, in due turni a eliminazione diretta in partita unica. Per accedere direttamente ai Mondiali, all'Italia, che oggi è prima a quota 14 con 6 gare disputate basterà non perdere la sfida contro la Svizzera il prossimo 12 novembre, mantenendo la differenza reti attuale che è nettamente a proprio favore (+11 per gli azzurri), e concludere il Girone anche con lo stesso punteggio finale degli elvetici. Ovviamente, per evitare qualsiasi problema, l'Italia si qualificherebbe come prima se battesse la Svizzera nel confronto diretto e non perdesse l'ultimo incontro in programma contro l'Irlanda del Nord
L’Italia al momento è in testa alla classifica del proprio Gruppo, il Girone C. Gli Azzurri guidano con 14 punti, dopo sei partite, ma decisivo sarà il confronto diretto con la Svizzera che è seconda a quota 11 punti ma con due partite in meno. In caso di parità di punti, varrà la differenza reti che vede, oggi, l’Italia a +11 contro il +5 degli elvetici.
Dopo la pausa pasquale, Ilary Blasi torna sul piccolo schermo esibendo un look davvero sexy durante la dodicesima puntata de "Le Iene". Quest'anno la presentatrice si sta sbizzarrendo con abiti attillati, capi trasparenti o con profonde scollature. La scorsa puntata aveva stupito il pubblico con un nude look davvero particolare e anche per lo show di ieri sera ha a scelto un abito sensuale con curve in bella mostra. Ilary Blasi in versione sexy per "Le Iene" – Ilary è comparsa sul palco della trasmissione con un completo nero composto da un top di camoscio su tulle, con intrecci geometrici interamente realizzati a mano, della collezione Autunno/Inverno 2013-14 di Krizia e da una pencil skirt in total black firmata Victoria Beckham.
Ancora una volta Ilary Blasi stupisce tutti con un sexy nude look. Per la dodicesima puntata de “Le iene” ha scelto un completo il cui top lasciava poco all’immaginazione. Ecco chi ha firmato i capi del sensuale outfit.
Promette sosprese l’esibizione di Giusy Ferreri a Sanremo 2011. La cantante palermitana, che vedremo in gara tra i big, in un’intervista a Vanity Fair ha rivelato che sul palco dell’Ariston si mostrerà per quello che è davvero, “una cantante rock che ha fatto un disco rock”. Il brano che l’artista 31enne porterà in gara si intitola Il mare immenso e racconta la storia di un amore finito male: il testo è di Bungaro – nome d’arte di Antonio Calò – , di suo fratello, Max Calò, e della stessa interprete; il pezzo è realizzato in collaborazione con il musicista e produttore Corrado Rustici. Il mare immenso farà parte anche del nuovo album di Giusy Ferreri, Il mio universo, in uscita il 16 febbraio per Sony Music, la casa discografica con la quale la cantante ha pubblicato anche i suoi lavori precedenti, Gaetana, del 2008, e Fotografie, del 2009. Il nuovo progetto vanta il contributo di autori importanti – Enrico Ruggeri e Roberto Casalino, Luigi Schiavone, Francesco Bianconi, Rudy Marra, Massimiliano Zanotti, Ania, Gennaro Cosmo Parlato – e di quattro produttori – Marco Trentacoste, Corrado e Luca Rustici, Simone Bertolotti. La stessa Ferreri, poi, firma cinque tracce contenute nell’album. Tornando al Festival di Sanremo, nella serata dei duetti di venerdì 18 febbraio, Giusy sarà affiancata da Francesco Sarcina, voce e leader de Le Vibrazioni, continuando sulla scia rock verso la quale sta dirigendo il proprio percorso artistico. Durante la serata Nata per Unire, dedicata al 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, l’artista canterà invece Il cielo in una stanza, grande successo di Gino Paoli.
Il brano, scritto da Bungaro, Max Calò e dalla stessa artista palermitana, farà parte dell’album Il mio universo, in uscita il 16 febbraio.
Morrisey arriva in Italia con un nuovo tour nel prossimo mese di luglio, i fan dell'ex frontman dei The Smiths stanno già prendendo d'assalto le ricevitorie autorizzate e i punti di vendita, visto che si tratta praticamente di un evento. Il precursore ed inventore della musica indie, totalmente fuori da ogni schema e stereotipo, sia esso di carattere squisitamente artistico che in riferimento ai suoi gusti sessuali, si prepara dunque ad un set di concerti che lo porteranno a Roma, Genoa, Firenze, Milano e Grado, prima di partire verso l'Israele e la Turchia. 7 Luglio – Cavea Auditorium, ROMA 8 Luglio – Arena del Mare, GENOVA 10 Luglio – Teatro Arcimboldi, MILANO 11 Luglio – Cavea Nuovo Teatro Dell'Opera, FIRENZE 13 Luglio – Diga Nazario Sauro, GRADO
L’ex frontman dei The Smiths arriva in Italia con le tappe di Roma, Genoa, Firenze, Milano e Grado, tutte nel mese di luglio.
Via libera in consiglio regionale a una mozione per sollecitare il governo ad abolire l’Iva al 22 per cento sui prodotti igienici femminili. È stata approvata quasi all'unanimità dall'aula di Palazzo Pirelli, con 58 voti favorevoli e uno contrario. Nel nostro Paese i prodotti igienici femminili hanno attualmente un’aliquota Iva ordinaria del 22 per cento riservata ai beni non di prima necessità ed ai beni di lusso. Non rientrano quindi in quella minima del 4 per cento, riservata invece ai beni primari. La mozione, presentata dalla consigliera del Pd Paola Bocci, e sottoscritta da PD, M5s, Elisabetta Strada di Lce e Niccolò Carretta di Azione, impegna la giunta di Attilio Fontana Fontana "ad attivarsi per sensibilizzare e supportare i Comuni della Regione nella promozione di iniziative in collaborazione con le farmacie comunali del territorio, per applicare prezzi contenuti e promozionali sui prodotti sanitari e igienici femminili". Inoltre l'impegno vale anche per "sollecitare il governo e il Parlamento per prevedere un’immediata riduzione dell’aliquota del 22 per cento" e per un possibile "piano di agevolazioni economiche per l’acquisto di prodotti sanitari e igienici femminili per le fasce più deboli".
Il consiglio regionale lombardo ha approvato una mozione per sollecitare il governo ad abolire l’Iva al 22 per cento sui prodotti igienici femminili. Nel nostro Paese infatti gli assorbenti e le coppette mestruali, ad esempio, hanno attualmente l’aliquota riservata ai beni di lusso e non quella per i beni primari, al 4 per cento.
Esplorando la regione delle Marche ci si imbatte in borghi e piccole cittadine che sembrano rimaste sospese nel tempo. Un piccolo paesino da scoprire è quello di Fratte Rosa, situato in provincia di Pesaro e Urbino. Il borgo, a cavallo tra le valli del Cesano e del Metauro, è conosciuto soprattutto per la tradizione dei cosiddetti "cocci", terrecotte dai colori unici realizzate ancora oggi nelle botteghe dagli artigiani del posto. Il borgo di Fratte Rosa è conosciuto principalmente per la produzione tradizionale di terrecotte. Dal 1700, in questo borgo vengono realizzati questi prodotti artigianali che sono ormai conosciuti e richiesti in tutto il mondo. Nel centro di Fratte Rosa sono ancora presenti molte botteghe artigiane che continuano la produzione modellando la creta e l'argilla, come si faceva un tempo. Le terrecotte di Fratte Rosa con i loro colori unici attirano molti visitatori e fanno rivivere le vecchie tradizioni. Il centro storico di Fratte Rosa è incorniciato in una cinta muraria ancora visibile e ben conservata. Il nucleo centrale è formato da piccole stradine, molto curate, su cui si affacciano abitazioni in mattoni rossi, da cui probabilmente deriva il nome del borgo. Da vari angoli del borgo si può apprezzare un fantastico panorama che arriva fino al mare. Da ammirare nella cittadina di Fratte Rosa è "il segno del fuoco", una scultura di Loreno Sguanci, dedicata alla lavorazione della terracotta. Altro monumento da non perdere è la Chiesa di San Giorgio, costruita nell'800. Questa Chiesa è costituita da tre navate con una facciata tripartita e un alto campanile cuspidato Sempre all'interno della cinta muraria sorge il Palazzo Comunale, nel cui sottoportico si trova un profondo pozzo d'epoca malatestiana. Nella Sala Vittoria del Palazzo Comunale è custodita una "Deposizione" del XIV sec., dipinta dal ravennate Gianfrancesco Ragazzini. Da vedere anche la Chiesa di Santa Maria in Castagneto, che si trova poco fuori dell'abitato, ricostruita nel XVIII secolo sui resti di una precedente Pieve medievale. Nel borgo di Fratte Rosa si trova anche il Convento di Santa Vittoria, una splendida testimonanza fondata da San Francesco d'Assisi nel 1216. Il Convento si trova sulla collina del Cimitero ed è stato restaurato nel XVIII secolo. A questo luogo è legata una storia di cui è protagonista proprio il Santo venerato in tutta Italia. San Francesco durante un suo viaggio solitario, trovandosi nelle Marche si imbattè in una creatura mostruosa dalle sembianze di un serpente. Grazie ad una prodigiosa vittoria riuscì a sconfiggere il mostro. In memoria di questo accadimento il Convento fu intitolato a Santa Vittoria.
Il borgo di Fratte Rosa si trova in cima ad un colle, in una spettacolare cornice panoramica a cavallo tra le valli del Cesano e del Metauro. Il paesino delle Marche è conosciuto soprattutto per la tradizione dei cosiddetti “cocci”, delle terrecotte dai colori unici realizzate dagli artigiani del posto.
I bambini, si sa, sono in grado di rubare la scena ovunque, e quando hanno un cognome prestigioso godono anche del beneficio degli obiettivi dei paparazzi di tutto il mondo. Parliamo di Harper Seven, la figlia più piccola di David Beckham e Victoria "Posh" Beckham, nata Adams. La piccolina cresce in fretta, oggi ha già 3 anni e sembra ieri quando mamma e papà ne annunciarono la nascita, con tanto di piedino in oro da 1200 dollari. Harper prende già lezioni di stile da mamma Victoria, ed infatti in quanto ad abbigliamento c'è davvero poco da discutere. Forse bisognerà ripassare con più costanza le norme comportamentali di base, ricordando alla piccola che, no, le dita proprio nel naso non devono starci. Ma va bene anche così per David Beckham. L'ex calciatore di Manchester United, Real Madrid, Milan e Los Angeles Galaxy, si gode la piccolina durante la sfilata newyorchese dell'ultima collezione di mamma Victoria. Sono scatti che sembra di conoscere già, perché è una scena che si ripete ogni anno e ad ogni sfilata, indivisibili sotto i riflettori per un'abitudine di famiglia che sarà dura a morire: arrivo in aereo, poi di corsa in albergo per cambiarsi e via, alla location dell'evento fissato. E solo un anno fa, sottolineavamo i primi passi della piccolina e la crescita dei suoi fratelli.
La piccola Harper e David Beckham rubano la scena a mamma Victoria durante la sua sfilata, una scena a cui siamo abituati per un’abitudine di famiglia davvero adorabile.
Il principio dell'onere probatorio In poche parole chi intende esercitare un diritto o colui che intende paralizzare l'esercizio di un diritto altrui deve provare le proprie affermazioni (c.d. principio dell'onere probatorio). I termini processuali entro cui adempiere ai propri obblighi probatori, non sono eterni, ma sono limitati nel tempo, i termini sono indicati dal codice di procedura civile. Una conferma del principio dell'onore probatorio ex art. 2697 cc può essere trovata nell'art. 115 cpc (che regola i poteri del giudice relativamente all'assunzione delle prove) il quale dispone che, salvi i casi previsti dalla legge, il giudice deve porre a fondamento della decisione le prove proposte dalle parti o dal pubblico ministero nonché i fatti non specificatamente contestati dalla parte costituita. Il giudice può tuttavia, senza bisogno di prova, porre a fondamento della decisione le nozioni di fatto che rientrano nella comune esperienza. Da quanto detto si può già desumere un primo corollario: l'indisponibilità della prova fornita al giudice. E' vero che la parte è libera di fornire (o meno) una prova al giudice, ed è vero che la parte è libera nella scelta della prova da usare per adempiere all'onere probatorio, si è, in altri termini, in presenza di una valutazione discrezionale della parte. Però, una volta fornita la prova la parte perde la disponibilità della stessa e la prova non può essere più sottratta dal procedimento. Per indisponibilità della prova di deve intendere indisponibilità materiale ed indisponibilità delle conseguenze derivanti dalla valutazione della prova. Indisponibilità materiale. Nel sistema processualcivilistico vigente – in specie dopo il riconoscimento costituzionale del principio del giusto processo – opera il principio di acquisizione della prova, in forza del quale un elemento probatorio, una volta introdotto nel processo, è definitivamente acquisito alla causa e non può più esserle sottratto, dovendo il giudice utilizzare le prove raccolte indipendentemente dalla provenienza delle stesse dalla parte gravata dell'onere probatorio. Ne consegue che la parte che nel corso del processo chieda il ritiro del proprio fascicolo ha l'onere di depositare copia dei documenti probatori che in esso siano inseriti, onde impedire che qualora essa, in violazione dei principi di lealtà e probità, ometta di restituire il fascicolo con i documenti in precedenza prodotti, risulti impossibile all'altra parte fornire, anche in sede di gravame, le prove che erano desumibili dal fascicolo avversario. Indisponibilità delle conseguenze relative alla valutazione della prova. Un secondo corollario è quello secondo il quale: la prova fornita può essere usata (contro o a favore) indipendentemente dalla parte che ha fornito la medesima prova. In altri termini, è vero che il giudice istruttore decide in base alle prove fornite dalle parti, ma è anche opportuno osservare che il giudice decide in base alle prove fornite da una qualsiasi delle parti, cioè l'intero materiale probatorio è a disposizione del giudice senza che possa sussistere una preclusione all'uso della prova sulla base della parte cha ha fornito la prova medesima.
La Cassazione del 14.1.2016 n. 455 ha stabilito nell’ambito della disciplina dell’esercizio dei poteri del giudice ex art. 115 e 116 cpc, il principio di acquisizione probatoria, coniugato con il principio del contraddittorio, riguarda l’impossibilità della parte di disporre degli effetti delle prove raccolte, che una volta assunte possono giovare o nuocere all’una o all’altra parte indipendentemente da chi le abbia dedotte; inoltre, il giudice, ove si veda in situazione di semipiena probatio, ha il potere di provvedere d’ufficio agli atti istruttori idonei a superare l’incertezza dei fatti costitutivi dei diritti in contestazione, indipendentemente dal verificarsi di preclusioni o di decadenze in danno delle parti, dovendo, quindi, motivare sulla mancata attivazione dei poteri istruttori officiosi là dove sollecitato dalla parte ad integrare la lacuna istruttoria; l’esercizio del potere d’ufficio del giudice è possibile e doveroso solo allorquando si sia in presenza di allegazioni e di un quadro probatorio che, pur delineati dalla parti, presentino incertezze.
L'art. 5 della legge n. 898 del 1 dicembre 1970 In particolare il testo di legge sul divorzio prevede che il Tribunale "con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il tribunale, tenuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed alla formazione del patrimonio di ciascuno o di quello comune, del reddito di entrambi, e valutati tutti i suddetti elementi anche in rapporto alla durata del matrimonio, dispone l'obbligo per un coniuge di somministrare periodicamente a favore dell'altro un assegno quando quest'ultimo non ha mezzi adeguati o comunque non può procurarseli per ragioni oggettive. La sentenza deve stabilire anche un criterio di adeguamento automatico dell'assegno, almeno con riferimento agli indici di svalutazione monetaria. Il tribunale può, in caso di palese iniquità, escludere la previsione con motivata decisione. Su accordo delle parti la corresponsione può avvenire in unica soluzione ove questa sia ritenuta equa dal tribunale. In tal caso non può essere proposta alcuna successiva domanda di contenuto economico. I coniugi devono presentare all'udienza di comparizione avanti al presidente del tribunale la dichiarazione personale dei redditi e ogni documentazione relativa ai loro redditi e al loro patrimonio personale e comune. In caso di contestazioni il tribunale dispone indagini sui redditi, sui patrimoni e sull'effettivo tenore di vita, valendosi, se del caso, anche della polizia tributaria. L'obbligo di corresponsione dell'assegno cessa se il coniuge, al quale deve essere corrisposto, passa a nuove nozze" La legge sul divorzio individua i casi in cui è possibile che un coniuge versi all'altro un assegno per provvedere al proprio sostentamento (l'assegno è previsto nei casi in cui un coniuge non ha adeguati mezzi di sostentamento o quando per ragioni oggettive non può procurarseli), la stessa legge stabilisce anche quando un tale obbligo viene meno, ovviamente, viene meno quando il coniuge riesce a procurasi autonomamente il sostentamento o quando passa a nuove nozze. Anche se il legislatore ha fornito un canovaccio su cui orientarsi al fine di stabilire se l'assegno è dovuto o meno, la vita concreta presenta sempre delle vicende che permettono di ripensare completamente all'interpretazione che viene data alla norma di legge. In particolare, ci si riferisce alla locuzione "il coniuge non può procurarsi i mezzi di sostentamento per ragioni oggettive", ora, per ragioni oggettive si intende, sicuramente, una malattia fisica completametne invalidante che impesce lo svolgimento del lavoro, oppure, la perdita repentina del posto di lavoro per il fallimento del datore di lavoro. Resta da compredere se una malattia non fisica, ma psichica (come ad esempio, l'esaurimento nervoso) rientri o meno in quelle ragioni oggettive che impediscono di trovare i mezzi di sostentamento e che giustificano la corresponsione dell'assegno da un coniuge ad un altro. E' di tutta evidenza che tra le tante malattie psichiche alcune possono dirsi effettivametne oggettive (si pensi a quelle che determinano incapacità di intendere e volere a cui consegue la nomina di un tutore o di un amministratore di sostegno con funzioni di rappresentanza totale dell'assistito), altre malattie psichiche sono tutto tranne che oggettive, (nel senso che possono facilemtne essere simulate) e, si può anche dire che già la loro diagnosi e "valutazione" dipendono da scelta "personale" del singolo medico e, quindi, possono dirsi soggettive ab origine, cominciando, proprio dalla fase di diagnosi, si pensi, ad esempio, alla c.d. "depressione". E', ovvio, che lo stato di depressione (o una malattia psichica "soggettiva") può avere tanti gradi di "gravità", ma, anche presupponendo un stato tanto grave di depressione, tale da rendere impossibile qualsiasi tipo di attività lavorativa, sarebbe lecito chiedersi se alla corresponsione di un assegno divorzile non debba anche essere legata anche la nomina di un amministratore di sostegno, posto che se la persona è affetta da una forma tanto grave di depressione tale che non le permette di lavorare, logica conseguenza è che difficilmente la stessa persona sarà in grado di gestire in modo autonomo e diretto la somma ricevuta per il proprio mantenimento. In poche parole, si è in presenza di due facce della stessa medaglia e non è possibile riconoscere un assegno divorzile sulla base di una malattia psichica (così grave che oggettivamente impedisce di procurasi in modo autonomo i mezzi di sostentamento) senza chiedersi se la medesima persona affetta dalla medesima malattia sia in grado di gestire tale somma di denaro in modo autonomo, del resto, è difficile immaginare una malattia psichica così grave da impedire di procurasi il lavoro o di lavorare, ma che colpisce solo la capacità di procurarsi delle entrate in modo autonomo e non colpisce anche la capacità di spesa (e che colpisce anche la capacità di una persona aver cura di se stessa in modo autonomo).
La malattia psichica (esaurimento – depressione) di un coniuge che impedisce di procurarsi i mezzi di sostentamento rientra tra i motivi oggettivi che legittimano l’attribuzione dell’assegno di mantenimento in caso di divorzio.
Gli spettatori del Grande Fratello 2015 hanno conosciuto, nella puntata di ieri, una nuova inquilina. Si tratta di Valentina Bonariva. Ha 26 anni – è nata l'1 maggio 1989 – ed è originaria di Airune, un paese in provincia di Lecco. Nella vita fa l'insegnante di ballo e la modella. Proprio questa sua seconda passione l'ha portata ad essere incoronata Miss Universo Italia 2014. Così ha rappresentato l'Italia nella finale mondiale. Il suo motto è: "Nelle mie giornate è vietato non sorridere!". E proprio con questa stessa carica di positività, insegna ogni giorno a danzare ai suoi allievi: “Ho iniziato a ballare da bambina con i balli da sala, poi sono passata alla danza caraibica e infine all’hip hop. Il ballo ce l’ho nel sangue, è la mia grande passione”. Valentina Bonariva è indubbiamente una bellissima ragazza, tanto da sembrare irraggiungibile agli occhi di molti uomini. Non è un caso, infatti, che vedendola in video, Igor Di Giovanni abbia esclamato: "Questa neanche ci guarda". Invece, la giovane si descrive come una ragazza semplicissima che ama fare lunghe passeggiate a Lecco insieme agli amici. Conquistare il suo cuore, però, sarà un'impresa ardua – se non impossibile – la Bonariva, infatti, è innamoratissima del suo fidanzato. In amore ha avuto solo due storie importanti e non si è mai concessa un'avventura. Della sua famiglia ha detto: “Si respira aria di allegria… ci sono artisti, ballerini, cantanti, musicisti… nessun professionista ma tutti speciali!”. Infine ha spiegato perché ha deciso di partecipare al Grande Fratello:
Valentina Bonariva ha 26 anni ed è originaria della provincia di Lecco. Ha due grandi passioni, il ballo e la moda. Ha partecipato a diversi concorsi di bellezza e nel 2014 è stata incoronata Miss Universo Italia.
Doccia fredda per Pierdavide Caraone, il cantautore della scuola di Amici 9 che proprio in questi giorni sta vivendo un periodo di grande soddisfazione dal punto di vista personale, conteso da ben quattro case discografiche e autore della canzone di Valerio Scanu al Festival di Sanremo 2010, purtroppo già eliminato. Ma con la gloria sono arrivati anche i guai. Già perchè Pierdavide, per difendere la fidanzata Grazia Stiano, che ha minacciato di abbandonare la scuola a causa di un duro attacco da parte della maestra Alessandra Celentano, non ha esitato a sparare a zero su quest'ultima, accusandola di lavorare solo per il cognome che porta e di essere assolutamente incapace come ballerina. Parole pesanti che sarebbero costati a Pierdavide un durissimo provvedimento disciplinare se si fosse ancora nella fase scolastica, come accadde ad esempio a Davide Flauto che non si fece mettere i piedi in testa dalla stessa Celentano, cosa che, in linea generale, non può essere fatta nel corso del serale. Pierdavide se l'è cavata quindi? Pare di no. Si perchè Alessandra Celentano non pare aver preso bene le critiche di Pierdavide e ha esplicitamente chiesto di assumere dei provvedimenti disciplinari nei confronti del ragazzo. La notizia della richiesta, che è poi stata accolta, non ha stupito più di tanto i ragazzi della Squadra Bianca che probabilmente si aspettavano una reazione di questo tipo da parte della Celentano. Bisogna dire che Pierdavide ha avuto molta sfacciataggine nell'esprimere un pensiero che però, bisogna dirlo, è condiviso da molti ragazzi all'interno della scuola. A ciò bisogna aggiungere che la Celentano non è riuscita a replicare alle parole di Pierdavide, il che fa sospettare ancora di più. A questo punto ci si chiede anche se valga la pena giocarsi uno dei talenti della trasmissione per un episodio di questo tipo. Staremo a vedere quale sarà la sorte di Pierdavide.
Pierdavide Carone critica duramente Alessandra Celentano che chiede ed ottine un provvedimento contro di lui.
Quando solo qualche giorno fa li abbiamo visti felici e innamorati ai Grammy 2013, non pensavamo di certo che meno di 48 ore dopo Rihanna e Chris Brown avrebbero finito per litigare di nuovo. E invece pare sia andata proprio così. A rivelarlo è il Daily Mail che racconta – con tanto di prove fotografiche – l'ultima guerra fredda tra i due artisti. Riri e il suo fidanzato hanno trascorso separatamente il San Valentino, pur essendo nello stesso locale. La star barbadiana era attesa nel nightclub PlayHouse di Los Angeles dov'è arrivata in compagnia dei suoi bodyguard ma senza il suo fidanzato. Chris che non sarebbe dovuto essere presente, è arrivato mezz'ora dopo a bordo della sua Lamborghini, esibendo un'aria più sfacciata che mai. Una volta dentro, le hostess hanno avvertito Rihanna dell'arrivo del rapper ma la giovane ha chiesto di non essere seduta vicino a lui. Brown ha quindi improvvisato uno spettacolo chiaramente dedicato all'artista e, per colpirla nonostante l'indifferenza esibita, ha ordinato due bottiglie del migliore champagne che ha poi diviso con una serie di hostess compiacenti e l'amico che lo ha accompagnato nel locale. Il tutto di fronte a Rihanna che ha cercato comunque di rimanere impassibile di fronte a tanta ostentazione. A rivelare quale sarebbe il motivo di questo repentino allontanamento è il sito di gossip Hollywood Life il quale rivela che dietro la recente crisi tra i due ci sia non l'ex fidanzata di Chris, Karrueche Tran, bensì una new entry: la bellissima Solange Knowles, sorella di Beyoncè. Brown e la donna sarebbero stati visti flirtare solo il giorno prima in occasione dell'inaugurazione di un negozio TopShop di Los Angeles, avvenuta il 13 febbraio. Entrambi ospiti, i due avrebbero mostrato chiaramente la loro simpatia reciproca, rintanandosi in un angolo a chiacchierare. Una fonte anonima riferisce: Chris e Solange se ne sono stati da soli in un angolo per un bel pò. Flirtavano pesantemente e sono rimasti soli a parlare per un sacco di tempo. Tra loro è sicuramente scattata una scintilla.
Guai in vista per Rihanna e Chris Brown che a pochi giorni dalla riappacificazione ufficiale, sembrerebbero essersi di nuovo lasciati. E la colpa pare sia da attribuire a Solange Knowles, la sexy sorella di Beyoncè.
C'è un fil rouge che lega, casualmente, o forse no, Mahmood, Irama, Ermal Meta e Francesco Gabbani, un filo che li porta direttamente a Sanremo. Era il 2016, infatti, e la gara tra i Big di Sanremo sarebbe stata vinta dagli Stadio con "Un giorno mi dirai", con Francesca Michielin che si sarebbe piazzata al secondo posto con "Nessun grado di separazione", canzone che con la rinuncia della band capitanata da Gaetano Curreri avrebbe concorso per l'Italia all'Eurovision. Eppure, col senno di poi, la vera gara sarebbe stata quella delle Nuove proposte che vedevano gareggiare proprio i quattro artisti suddetti tutti all'esordio sul palco dell'Ariston tranne Meta che vi aveva partecipato già con la sua band precedente La fame di Camilla. Se fosse un vino diremmo che l'annata 2016 è stata una delle migliori di questi anni, un senno di poi che ci porta questi quattro artisti tra i più titolati e venduti. Tre di quegli artisti, ad esempio, avrebbero vinto la gara tra i Big: il primo è stato Francesco Gabbani che dopo "Amen", canzone con cui trionfò tra i Giovani, avrebbe vinto l'anno successivo, nel 2017, tra i Big, battendo la favoritissima Fiorella Mannoia con il tormentone "Occidentali's Karma". L'anno successivo sarebbe stata, invece, la volta di Ermal Meta – terzo classificato nel 2017 con "Vietato morire" – che assieme a Fabrizio Moro avrebbe portato a casa la vittoria grazie alla canzone "Non mi avete fatto niente" e infine, come ormai noto, quest'anno è stata la volta di Mahmood che con "Soldi" si è aggiudicato la 69a edizione, anche lui a sorpresa, come avvenne con Gabbani due anni prima.
Il 2016, col senno di poi, è stata l’annata buona del festival di Sanremo: nella categoria delle Nuove proposte, infatti, erano presenti i futuri tre vincitori della kermesse e uno dei protagonisti musicali del 2018. La 66a edizione del festival, condotto da Carlo Conti, infatti, vedeva tra i protagonisti Mahmood, Ermal Meta, Irama e Francesco Gabbani.
L'oroscopo di questa settimana che va da lunedì 21 a domenica 27 giugno non vede grandi novità dal punto di vista astrologico. Possiamo però iniziare a festeggiare Mercurio, il pianeta del pensiero, che torna a viaggiare in moto diretto. Il pianeta del pensiero, dal 22 giugno, resterà sfavillante e creativo nel segno dei Gemelli senza perdere la voglia di chiacchiere curiose ma, probabilmente, diminuendo le paure e la possibilità di fraintendimenti. In questa settimana il pianeta dell'amore, Venere, resta dolce nel segno zodiacale del Cancro mentre Marte, pianeta legato anche alla sfera erotica, si diverte molto nel segno di fuoco del Leone… Ovviamente, farà divertire anche gli altri due segni di fuoco ovvero Ariete e Sagittario. Ultimissima cosa da segnalare è la Luna piena in Capricorno del 24 giugno sera che porterà subbugli emotivi nei cuoricini di due burberoni come il Capricorno stesso e l'Ariete. La cosa che meno sopporti in questa settimana sarà la perdita di tempo: hai così tanto bisogno di fare, disfare, riprendere il possesso delle situazioni e dei progetti che hai tralasciato fino a qualche giorno fa che qualsiasi cosa (o persona) ti rallenti proprio non ti andrà a genio… In più, ancora più del solito, non avrai alcun briciolo di pazienza nel farglielo notare. Voto 7 per la velocità d'azione. Pigro, ma talmente pigro che quasi quasi assumeresti qualcuno per mandare messaggi dolci al tuo partner ovviamente a tuo nome. Qualsiasi cosa preveda il fatto che tu ti alzi dal divano viene limitata al minimo indispensabile e se possibile anche rimandata. Poi, si sa, tu sei il segno che dell'ozio ha fatto una grande virtù e che anche steso in orizzontale è capace di divertirsi moltissimo. Voto 6 e mezzo per la capacità di divertirti in orizzontale! Vi basterà davvero una canzone sparata al massimo del volume e una birra fresca per essere felici. Vi vedremo ballare in macchina, sul balcone e persino in coda all'agenzia delle entrate. In tutti i casi l'unica cosa della quale avete davvero bisogno è uno stimolo intellettuale che vi rimetta sulla giusta carreggiata: basta paure e cautele ma via libera a progetti spavaldi e ottimismo sfrenato. Voto 8 per l'ottimismo sfrenato.
L’oroscopo della settimana che va da lunedì 21 a domenica 27 giugno 2021 non vedrà grandi cambiamenti nel cielo astrologico. Continuiamo ad amare dolcemente grazie a Venere nel segno del Cancro ma a desiderare ardentemente grazie a Marte in Leone. Anzi, per fortuna, Mercurio in Gemelli che torna in moto diretto ci rende chiacchieroni e curiosi ma un po’ meno malinconici e cauti.