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Giovedì, all’università Bicocca di Milano, ha tenuto un discorso Rafael Correa, presidente dell’Ecuador, un paese che nel 2008 ha fatto default, o più tecnicamente ha ristrutturato il suo debito. Il discorso di Correa è stato ripreso diverse volte negli ultimi giorni. Secondo molti, come l’Argentina e l’Islanda, l’Ecuador ci insegnerebbe che il modo migliore per uscire dalla crisi del debito è anche il più semplice: non pagarlo. Si tratta di una lezione profondamente discutibile: Argentina, Islanda ed Ecuador sono paesi molto diversi l’uno dall’altro e molto diversi dal nostro. Le soluzioni che hanno adottato sono diverse: alcune fin’ora hanno funzionato, ma sarebbero inapplicabili nel nostro paese. Altre si sono rivelate disastrose anche per chi per primo le ha introdotte. Vediamo cos’è accaduto in ciascuno di questi paesi e perché prendere ispirazione dalle loro ricette economiche non sembra di buon senso.
Tre esempi da non seguire. Argentina, Ecuador e Islanda: perché sbaglia chi dice che dovremmo fare come questi tre paesi per risolvere la crisi, spiegato semplice.
La storia della letteratura è piena di libri scritti sotto pseudonimo: per timore di gravi ripercussioni sull’autore, per un desiderio di privacy e riservatezza o per l’esigenza “autoriale” di separare un certo libro dai lavori più famosi dello stesso scrittore. Negli anni l’esigenza di procurarsi uno pseudonimo è diventata però sempre meno necessaria, via via che si allentavano programmi di censura e pressioni politiche e sociali: il meccanismo dello pseudonimo si è ridotto spesso ad avere quasi solamente ragioni personali o letterarie, come nel recente caso di Elena Ferrante. Altre volte però stabilire il confine fra meccanismo letterario e timori di conseguenze concrete non è così chiaro, come per esempio in uno dei casi più recenti di successo editoriale scritto sotto pseudonimo: il libro Primary Colors, che uscì negli Stati Uniti nel 1996 e rimase per diverse settimane in cima alla lista dei bestseller del New York Times, creando anche un discreto caso politico. Esiste anche una certa similitudine con il caso Ferrante: il nome dell’autore di Primary Colors fu rivelato da un’approfondita inchiesta di un importante quotidiano. La storia Primary Colors è un romanzo lungo 376 pagine: negli Stati Uniti uscì nel gennaio del 1996 e lo stesso anno uscì in Italia per Garzanti. Autore: “Anonimo”. Fu pubblicato da Random House, una delle più note case editrici americane. Il libro inizia così:
La storia di “Primary Colors”, ancora attuale. Negli anni Novanta in America uscì un romanzo politico di grande successo, scritto sotto pseudonimo, e l'autore venne "smascherato" da un articolo di giornale: vi ricorda qualcosa?.
Da qualche settimana la costa occidentale degli Stati Uniti è piena di pirosomi, animaletti di pochi millimetri che si uniscono per formare delle specie di cilindri lunghi anche diversi metri (li chiamano “sea pickles”, cetrioli di mare). Prima da quelle parti non c’erano, i pirosomi, o erano così pochi che nessuno li aveva visti. La cosa ha due principali conseguenze: gli scienziati si stanno chiedendo cosa ci facciano lì e i pescatori sono preoccupati che rovinino le loro reti. Alcuni pescatori hanno anche detto che in certe aree i pirosomi sono così tanti che, oltre a rovinare le reti, impediscono anche che ci finiscano dentro altri pesci. I pirosomi sono finiti anche su alcune spiagge. Mentre i pescatori si lamentano, i ricercatori sono contenti o comunque interessati. Hilarie Sorensen, che ha studiato all’università dell’Oregon e ora fa parte del gruppo che sta studiando i pirosomi, ha detto: «Per ora, e finché ne avremo la possibilità, stiamo cercando di imparare più cose possibili su di loro». Non è infatti ben chiaro perché sulla costa occidentale degli Stati Uniti ci siano così tanti pirosomi, come ci siano arrivati, quanto ci resteranno, quali pesci potrebbero iniziare a mangiarli (forse nessuno) e che conseguenze potrebbero avere sull’ecosistema. «Ci sono così tante cose che non sappiamo», ha detto Sorensen.
L’invasione dei pirosomi. La costa ovest degli Stati Uniti si è improvvisamente riempita di colonie di animaletti che formano cilindri lunghissimi, e non si capisce perché.
È morto a Milano giovedì sera l’attore comico Zuzzurro, il cui vero nome era Andrea Brambilla, famoso con questo pseudonimo grazie al lavoro col suo collega Nino Formicola nel duo che si presentava col nome “Gaspare e Zuzzurro”. Brambilla era nato a Varese il 21 agosto del 1946 e aveva conosciuto Formicola nel 1976: dopo diverse partecipazioni televisive, come nel programma La Sberla della RAI nel 1978-1979, la coppia era diventata famosa partecipando allo straordinario successo della trasmissione comica Drive In, una delle più seguite delle reti Fininvest a partire dai primi anni Ottanta. Da allora il duo era sempre rimasto insieme in apparizioni televisive e in diversi spettacoli teatrali: nel 1989 avevano guidato e scritto un nuovo programma comico erede di Drive In su Italia Uno, Emilio. Nel gennaio 2002 Brambilla ebbe un grave incidente automobilistico, che causò una lunga interruzione delle sue attività. A febbraio del 2013 gli era stato diagnosticato un tumore al polmone, per cui era ricoverato dai primi di ottobre all’Istituto dei Tumori di Milano. Da La sberla, Rai Uno, 1979
La morte di Zuzzurro. Aveva 67 anni, il suo vero nome era Andrea Brambilla ed era diventato un popolare pezzo degli anni Ottanta nel duo comico con Gaspare.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.664 casi positivi da coronavirus e 19 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 3.546 (73 in più di ieri), di cui 384 nei reparti di terapia intensiva (12 in più di ieri) e 3.162 negli altri reparti (61 in più di ieri). Sono stati analizzati 64.790 tamponi molecolari e 96.080 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,52 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,15 per cento. Nella giornata di sabato i contagi registrati erano stati 7.181 e i morti 34. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (946), Toscana (725), Emilia-Romagna (551), Veneto (509), Campania (473).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, domenica 15 agosto.
È circolato molto negli ultimi due giorni un video pubblicato su YouTube in cui una giovane ragazza chiede di aiutarla a ritrovare un uomo con cui aveva avuto un rapporto sessuale durante una vacanza in Australia, a Mooloolaba, e che voleva rintracciare dopo aver scoperto di essere incinta. Nel video la ragazza diceva di essere francese e di chiamarsi Natalie Amyot, e raccontava di essere tornata in Australia proprio per trovare “l’amore della sua vita” e per poter avere una famiglia per suo figlio. Il video è stato ripreso da moltissime testate, anche italiane, e solo su YouTube è stato visto quasi due milioni di volte: ma è stato messo insieme da un’agenzia pubblicitaria. In realtà, come ha spiegato Buzzfeed, il video è parte di una campagna pubblicitaria per una società australiana di social media marketing chiamata Sunny Coast Social Media. In un nuovo video pubblicato il giorno dopo dallo stesso account del primo, un uomo che si presenta come Andy Sellar e dice di essere il titolare della società di marketing spiega di aver ideato la campagna per un’agenzia di vacanze chiamata Holiday Mooloolaba. Sellar, chiedendo scusa a chi in buona fede ha condiviso il video, spiega anche di aver ideato lui la campagna e che l’attrice è una volontaria senza legami con la sua società di marketing.
Il video della turista francese che cerca il padre di suo figlio è uno spot. È una pubblicità per un'agenzia turistica australiana, la ragazza è un'attrice francese che vive in Australia.
18.59. Verdetto finale, allora. Senatori presenti 305, maggioranza fissata a quota 152. Votanti 303. Favorevoli 174, contrari 129. Hanno votato la fiducia al governo PdL, Lega, Futuro e Libertà e qualche esponente del gruppo misto. 18.12. Finiscono le dichiarazioni di voto, inizia il voto di fiducia con chiamata nominale.
Cos’è successo oggi in Senato. Il governo ottiene la fiducia, come da programma, al termine di un'altra lunga giornata parlamentare.
Fino all’8 settembre al Palazzo Casamarte di Loreto Aprutino, in provincia di Pescara, si potrà visitare la mostra Abruzzo del fotografo britannico Michael Kenna. La mostra è suddivisa in quattro sezioni – paesaggio rurale, costa, montagna e borghi e castelli – nelle quali sono raccolte in tutto più di ottanta fotografie in bianco e nero che ha scattato tra 2015 e 2016. «L’Abruzzo», spiega il curatore Vincenzo de Pompeis, «ha molto colpito Kenna per la sua diversità paesaggistica e l’intrigante stile di vita che ancora si coglie in vaste aree della regione, dove il rapporto tra l’uomo e la natura sembra riaffiorare da un lontano passato». Gli alberi sono un soggetto molto frequente in questo lavoro in cui, come le coltivazioni, vengono utilizzati per ridisegnare il paesaggio. E poi ci sono i trabocchi (delle palafitte di legno per la pesca in mare), i borghi, rovine medievali, i paesaggi di montagna e le spiagge. Kenna è particolarmente conosciuto per l’intimità che riesce a evocare nelle sue foto e anche per i metodi con i quali lavora: utilizza macchine fotografiche analogiche e stampa in bianco e nero. A questo si aggiunge il modo in cui utilizza la luce: i suoi scatti sono spesso realizzati all’alba e al tramonto impostando lunghi tempi di esposizione con i quali riesce a fotografare effetti visivi che altrimenti l’occhio umano non riuscirebbe a cogliere.
Paesaggi abruzzesi, fotografati da Michael Kenna. Foto in bianco e nero di trabocchi, alberi e borghi medievali, in mostra a Pescara fino all'8 settembre.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato Liliana Segre senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo sociale”. Nel 1944 Segre fu internata nel campo di concentramento di Auschwitz, dove rimase per circa un anno prima di essere liberata. Segre, che ha 87 anni, sarà la quinta senatrice a vita nominata da un Presidente della Repubblica nell’attuale Senato, dopo Elena Cattaneo, Mario Monti, Renzo Piano e Carlo Rubbia. Segre, nata a Milano nel 1930 in una agiata famiglia di origine ebraica e rimasta orfana di madre da giovanissima, fu arrestata nel 1943 mentre con suo padre cercava di scappare in Svizzera per fuggire alle leggi razziali e alle deportazioni. Respinti al confine, Liliana Segre e suo padre Alberto furono detenuti a Como e Milano, da dove – con uno dei treni che partivano dal binario sotterraneo della stazione Centrale – nel gennaio del 1944 fu trasferita nel campo di concentramento nazista di Auschwitz, in Polonia. Quando arrivò ad Auschwitz, Segre aveva 13 anni: fu separata da suo padre, che fu immediatamente ucciso insieme alla maggior parte delle circa 600 persone che avevano viaggiato con loro.
Liliana Segre è stata nominata senatrice a vita. Quando aveva 13 anni fu internata nel campo di concentramento di Auschwitz: è la prima senatrice a vita nominata da Sergio Mattarella.
Francesco Anzelmo è il nuovo direttore editoriale di Mondadori; il ruolo era ricoperto ad interim dall’amministratore delegato Enrico Selva Coddè, dopo le dimissioni di Antonio Franchini nel 2016. Anzelmo è da otto anni direttore editoriale della saggistica della casa editrice, di cui resterà responsabile ad interim; la notizia è stata data dal sito del Libraio. Anzelmo è nato nel 1974 a Sesto San Giovanni ed è laureato in filosofia all’università Cattolica di Milano. Dopo gli inizi in Bompiani, iniziò a collaborare con Mondadori nel 2000 dove rimase due anni negli Oscar e poi divenne editor della saggistica; dal 2005 al 2010 ha diretto la collana Strade blu, fondata nel 1998, dedicata soprattutto alla saggistica e che nel 2006 pubblicò Gomorra di Roberto Saviano. Anzelmo coordinerà cinque sezioni: la narrativa italiana diretta da Carlo Carabba, la narrativa straniera e young adult (cioè destinata agli adolescenti) diretta da Marta Treves, la varia con a capo Alberto Gelsumini, i classici con Luigi Belmonte, e appunto la saggistica.
Francesco Anzelmo è il nuovo direttore editoriale di Mondadori.
I Dogon sono una popolazione africana del Mali (Africa occidentale), sono circa 240mila e sono principalmente coltivatori. Una volta l’anno, i Dogon si ritrovano per pescare nel lago Bamba, le cui acque sono sacre, e celebrare l’Antogo, il giorno della pesca. Diverse migliaia di pescatori si dispongono lungo le rive del lago, aspettano il segnale e poi tutti insieme si tuffano in acqua per pescare il maggior numero di pesci. Per farlo utilizzano delle particolari ceste, che vengono immerse in acqua per imprigionare i pesci. I più abili li catturano anche a mani nude. In meno di un quarto d’ora dalle acque fangose del lago vengono prelevati tutti i pesci e pian piano i pescatori si disperdono per fare ritorno ai loro villaggi. https://www.youtube.com/watch?v=_Tc6ywqoL6o L’incredibile pesca dei Dogon è stata filmata di recente da una troupe della trasmissione televisiva Human Planet della BBC. Il programma racconta con una serie di documentari affascinanti e molto curati la vita degli esseri umani e il loro rapporto con i diversi ecosistemi in cui vivono. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La pesca nel lago sacro. Lo straordinario video sui Dogon, che una volta l'anno si riuniscono per pescare nelle acque sacre nel Mali.
Ieri a Venezia sono stati presentati due nuovi film in concorso: Frantz di François Ozon e Brimstone del regista olandese Martin Koolhoven. Frantz è un film drammatico in bianco e nero, ambientato poco dopo la Prima guerra mondiale che parla dell’incontro tra una donna il cui fidanzato è morto e un amico del fidanzato. Brimstone è un western e un thriller: parla di Liz (Dakota Fanning) e di un nuovo reverendo (Guy Pearce) che arriva in città e la perseguita. Il più importante tra i film non in concorso è stato invece In Dubious Battle di James Franco, basato su un omonimo romanzo di John Steinbeck, che in Italia è noto come La battaglia. Ieri si è però parlato soprattutto di The Young Pope, la miniserie di Paolo Sorrentino, con protagonista Jude Law e con Diane Keaton, Silvio Orlando e Scott Shepherd. Sono piaciuti molto, Hollywood Reporter ha scritto che la serie combina «la sardonica e felliniana capacità del regista di trovare il bizzarro e la sempre maggior voglia di sbirciare quello che succede a San Pietro». Tra le persone più fotografate ieri a Venezia ci sono Law, Sorrentino e Franco, ma anche attori e attrici della giuria o arrivati a Venezia per vedere The Young Pope. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di sabato a Venezia. Era soprattutto il giorno di Jude Law e Paolo Sorrentino, ma si sono fatti notare anche James Franco e Valentina Lodovini.
Da martedì circolano sui siti di news – e stamattina sono su molti giornali – le fotografie pubblicate su un profilo pubblico di Facebook da Daniele De Santis, il tifoso della Roma arrestato perché accusato di avere sparato contro i tifosi del Napoli sabato sera, prima della finale di Coppa Italia. De Santis è piuttosto noto tra i gruppi di “ultras” della Roma: secondo le ricostruzioni dei giornali e di alcuni testimoni, avrebbe “attaccato” un pullman di tifosi del Napoli – forse non da solo – e quando è caduto scappando avrebbe utilizzato la pistola per difendersi (ferendo alcuni tifosi del Napoli tra cui Ciro Esposito, ancora in condizioni gravi). I tifosi del Napoli lo avrebbero poi inseguito e picchiato, e infatti De Santis è tuttora ricoverato con diversi ematomi e fratture. De Santis nega però di avere sparato: l’esame che rivela la presenza di tracce di polvere da sparo, il cosiddetto stub, è risultato negativo ma non in modo tale da escludere che De Santis possa avere sparato.
Le foto di Daniele De Santis, ultras. Le teatrali immagini pubblicate su Facebook dall'uomo accusato di aver sparato ai tifosi del Napoli.
Il noto cantante soul americano Robert Dwayne Womack (noto come “Bobby”) è morto venerdì 27 giugno a 70 anni. Un portavoce della sua casa discografica ha detto che la causa della sua morte non è ancora nota. Womack era nato nel 1944 a Cleveland, in Ohio, ed era figlio di due musicisti. Produsse la sua prima canzone di successo nel 1964, a vent’anni: si chiamava “It’s All Over Now”, l’aveva scritta da solo e registrata con i Valentinos, un gruppo musicale composto da lui e da suoi quattro fratelli che in precedenza suonava gospel. La canzone fu resa famosa dai Rolling Stones, che la pubblicarono nello stesso anno: fu la loro prima registrazione che raggiunse il primo posto nella classifica dei singoli del Regno Unito, ed è considerato da molti uno dei primi successi della band. Il New York Times racconta che grazie alle entrate per i diritti di “It’s All Over Now” Womack fu finanziariamente al sicuro per tutta la sua vita. L’anno successivo, nel 1965, divenne molto noto poiché sposò la vedova dell’allora famoso cantante soul Sam Cooke, con cui aveva suonato in precedenza e che lo aveva supportato all’inizio della sua carriera (Cooke era morto in circostanze mai chiarite nel dicembre dell’anno precedente): all’epoca il matrimonio «fu visto da molti come un tradimento: Womack litigò coi suoi fratelli e venne fischiato ai suoi concerti».
Quattro canzoni di Bobby Womack. È morto ieri a 70 anni: era un grande musicista soul e scrisse moltissime canzoni rese celebri da altri artisti, tra cui "It's All Over Now" dei Rolling Stones.
L’esperanto è una lingua artificiale, creata a tavolino partendo dalle parole e dalle regole grammaticali di altre lingue. La elaborò tra il 1882 e il 1887 Ludwik Lejzer Zamenhof, un medico e linguista polacco, e ha avuto nel tempo una popolarità intermittente. Zamenhof aveva studiato molte lingue e decise di proporne una sintesi: una versione semplificata che potesse ambire a diventare quello che si definisce una lingua ausiliaria internazionale, una lingua che persone di diversi paesi possono usare per comunicare tra loro. Zamenhof voleva che l’esperanto diventasse una lingua capace di favorire le relazioni interpersonali e la pace nel mondo. “Esperanto” significa infatti “colui che spera” e deriva a sua volta dallo pseudonimo Doktoro Esperanto, che Zamenhof scelse di usare per alcune sue pubblicazioni. Saluton! Ĉu vi parolas Esperanton? (Ciao, parli esperanto?)
Che fine ha fatto l’esperanto. La lingua inventata un secolo fa da un polacco con ambizioni pacifiste e internazionaliste ha avuto alterne fortune: non è diventata la lingua di tutti, ma resiste.
Il catalogo di Netflix cambia ogni giorno, perché c’è sempre qualcosa di nuovo che arriva e qualcos’altro che viene tolto (o che viene tolto, fa dei giri immensi e poi ritorna). Oltre alla possibilità di recuperare quello che già c’è su Netflix (per esempio Roma o il miglior cortometraggio documentario degli Oscar) si può quindi iniziare ogni mese guardando quello che di nuovo arriva man mano. La prima buona notizia è che a inizio mese Netflix comunica gli arrivi più importanti. La seconda buona notizia è che la maggior parte dei nuovi arrivi sono il primo del mese, cioè oggi. Il marzo di Netflix inizia con tanti film famosi, e le cose di cui più si parlerà saranno quasi di certo la serie di animazione Love, Death & Robots; la serie After Life o il film Triple Frontier. Per quelli che l’avevano vista, ed erano riusciti a finirla, e se la ricordano, tra un paio di settimane arriverà anche la seconda parte di The OA. Ci sono poi un film sui detective che – SPOILER – arrestarono Bonnie e Clyde e una serie che dalla trama sembra un episodio di Black Mirror.
Le novità di marzo su Netflix. Grandi saghe cinematografiche (da Jurassic Park a Bourne a Ritorno al futuro), un'attesa serie animata, una sulla Formula 1 e la seconda parte di "The OA".
Kindle è il lettore di libri in formato elettronico di Amazon, una delle più grandi librerie online (ma vende anche molte altre cose). Attraverso il dispositivo puoi scaricare gli ebook, ma anche le versioni digitali delle riviste e dei quotidiani. Lo schermo di Kindle non è però a colori, può riprodurre al massimo sedici diverse tonalità di grigio, e questo condiziona le scelte degli editori, che preferiscono inserire poche immagini a corredo degli articoli dei loro periodici in formato elettronico. Barry Collins della rivista britannica PC Pro si è chiesto se oltre alla scarsa definizione dello schermo dei Kindle ci fosse qualche altra ragione dietro il basso numero di foto inserite nelle edizioni dei giornali per il reader. Leggendo i termini e le condizioni imposte da Amazon agli editori diventano chiare le reali motivazioni che stanno dietro la povertà grafica della maggior parte dei quotidiani e delle riviste per Kindle. A ogni editore, per esempio, viene richiesto di pagare una percentuale sui costi di consegna di ogni edizione agli utenti. Non ci sono i fattorini da pagare, ovviamente, ma i costi per trasmettere i dati attraverso la rete cellulare. Oltre al modello con il solo WiFi, Kindle esiste anche in versione 3G e consente a chi lo possiede di scaricare libri e giornali attraverso la rete cellulare senza alcun costo aggiuntivo per l’utente. I costi per l’affitto della rete cellulare sono a carico di Amazon, che a sua volta chiede una percentuale agli editori.
Quanto costa pubblicare per Kindle. Perché i giornali e le riviste per il lettore di Amazon hanno pochissime immagini.
Il Tribunale amministrativo regionale (TAR) del Lazio ha stabilito che le ragazze minorenni potranno continuare a chiedere in farmacia senza ricetta l’ulipristal acetato – commercializzato con il nome EllaOne – cioè il farmaco utilizzato per la contraccezione di emergenza fino a cinque giorni dopo un rapporto sessuale. Il 4 giugno infatti il TAR ha respinto il ricorso di alcune associazioni antiabortiste che chiedevano l’annullamento della Determina n. 998 dello scorso 8 ottobre con cui l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) aveva autorizzato la vendita di EllaOne senza l’obbligo di prescrizione medica anche alle minorenni. EllaOne si può vendere alle maggiorenni senza l’obbligo di prescrizione medica fin dal 2015. I giudici hanno specificato che in base all’autorizzazione dell’AIFA, EllaOne «avrebbe una funzione meramente antiovulatoria»: questo significa che impedisce la fecondazione, ma non causa l’aborto di una gravidanza in corso, come invece avrebbero sostenuto le associazioni pro vita. Il TAR ha respinto anche le accuse relative agli “effetti indesiderati” e ai possibili effetti tossici sul fegato collegati all’uso del farmaco, definendole «asserzioni del tutto generiche» e «mere asserzioni ipotetiche», senza alcun approfondimento scientifico.
Il TAR del Lazio ha stabilito che le ragazze minorenni potranno continuare a chiedere in farmacia la pillola dei cinque giorni dopo senza ricetta.
Sabato 1 febbraio il ministero del Lavoro ha comunicato di aver ricevuto le dimissioni di Antonio Mastrapasqua dall’incarico di presidente dell’INPS. Mastrapasqua era indagato da sabato 25 gennaio per una questione di presunti rimborsi illeciti ricevuti dall’Ospedale Israelitico di Roma, una struttura di cui Mastrapasqua è direttore generale dal 2001. Nel comunicato, il ministero ha specificato che le dimissioni sono arrivate «anche alla luce delle decisioni assunte ieri dal Consiglio dei ministri». Ieri, infatti, il governo ha presentato un piano per cambiare il modo di gestione dell’INPS e dell’INAIL e per rendere più severe le regole sull’incompatibilità degli incarichi ai vertici della pubblica amministrazione con altri incarichi che potrebbero causare conflitti di interesse. Secondo diversi commentatori, queste decisioni sono state prese in risposta al caso che ha coinvolto il presidente dell’INPS.
Antonio Mastrapasqua si è dimesso. Dall'incarico di presidente dell'INPS: c'entra l'inchiesta che lo riguarda e le decisioni prese ieri dal governo sulla gestione dell'istituto previdenziale.
Eric Schmidt, il presidente esecutivo di Google, ha terminato il proprio viaggio in Corea del Nord insieme con una delegazione di statunitensi che comprendeva anche Bill Richardson, l’ex governatore del New Mexico. La visita nei giorni scorsi era stata molto criticata da alcuni osservatori e dai media statunitensi, e c’erano state diverse perplessità anche da parte del Dipartimento di Stato americano. Schmidt e gli altri partecipanti hanno comunque chiarito di essere andati in Corea del Nord a titolo personale, quindi senza rappresentare istanze o necessità di particolari aziende o istituzioni. Di ritorno dalla capitale Pyongyang, Richardson ha spiegato all’aeroporto di Pechino (Cina) che il viaggio si è rivelato particolarmente produttivo e che, nei limiti del possibile, il regime della Corea del Nord è stato invitato ad aprirsi maggiormente alle nuove tecnologie, soprattutto sul piano delle telecomunicazioni. «Ci è piaciuto il nostro viaggio in Corea del Nord, specialmente l’incontro con il popolo nordcoreano, e abbiamo avuto una buona occasione per parlare della diffusione di Internet e dei cellulari nel paese», aveva detto Richardson prima di prendere il volo verso Pechino.
Lo strano viaggio del capo di Google in Corea del Nord. Eric Schmidt è andato a Pyongyang con l'ex governatore del New Mexico, e la cosa non è piaciuta al Dipartimento di Stato americano.
Da settembre la Scuola Holden di Torino, la scuola di scrittura privata fondata da Alessandro Baricco nel 1994, avrà un corso di scrittura equipollente a una laurea triennale in Discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo (DAMS). È il primo corso di laurea in scrittura in Italia; in Europa ce ne sono solo nel Regno Unito. È stato battezzato “Academy” e durerà tre anni, contrariamente ai tradizionali cinque percorsi didattici della Scuola Holden che sono biennali, a cui ci si potrà comunque sempre iscrivere per studiare cinema, formati narrativi seriali e altre branche del cosiddetto “storytelling”. Era da anni che la Scuola Holden cercava di diventare un’università, almeno da quando, nel 2013, la scuola si allargò, cambiando sede e passando da 40 studenti all’anno a 300-400. Nel 2015 Baricco aveva spiegato al direttore del Post Luca Sofri che far diventare il corso di scrittura della Holden un corso universitario era uno degli obiettivi principali della scuola per avvicinare un maggior numero di studenti, sia italiani che stranieri, aumentando il riconoscimento dei propri diplomi.
La Scuola Holden sarà anche un’università. Dal prossimo settembre la scuola fondata da Alessandro Baricco avrà un corso di scrittura equivalente a una laurea triennale DAMS.
Stamattina diverse persone da tutta Italia hanno segnalato che Vodafone era “down”, cioè non funzionante. Chi ha Vodafone come operatore telefonico ha avuto problemi a connettersi al traffico dati per accedere a Internet, e in alcuni casi non è riuscito a contattare l’assistenza clienti. Lo stesso tipo di malfunzionamento aveva riguardato ieri le compagnie telefoniche 3 e Wind per diverse ore. Le segnalazioni hanno raggiunto un picco intorno alle 11; per la maggior parte arrivavano dal Nord Italia e dalle aree di Roma e Napoli. Vodafone ha poi comunicato di aver «risolto il disservizio di rete che questa mattina, per circa 45 minuti, ha interessato alcuni clienti Vodafone».
Stamattina alcune utenze telefoniche di Vodafone hanno avuto problemi a usare la connessione dati.
Il nuovo comitato incaricato dal ministero della Salute di valutare il trattamento Stamina ha annunciato che “non ci sono i presupposti per una sperimentazione”, bocciando di fatto il controverso sistema che secondo i suoi ideatori sarebbe a base di cellule staminali e in grado di curare malattie gravi e invalidanti per le quali non esistono cure. Contro il trattamento, ritenuto inutile e in alcuni casi dannoso, nei mesi scorsi si erano espressi scienziati, riviste scientifiche e la prima commissione nominata dal ministero della Salute proprio per valutare il sistema. Il pronunciamento del primo comitato era però stato messo in discussione dal TAR del Lazio, e di conseguenza il ministero aveva dovuto provvedere a nuove nomine e alla costituzione di una nuova commissione. L’attuale comitato che ha bocciato Stamina è coordinato dall’ematologo Michele Baccarani e tra i suoi membri conta medici ed esperti di staminali da diverse parti del mondo. Il giudizio negativo è stato votato all’unanimità da tutti i componenti della commissione. Il documento in cui si motiva la bocciatura è stato consegnato giovedì sera al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che ha in seguito confermato che non sarà quindi avviata alcuna sperimentazione per il trattamento Stamina e ha parlato di “verdetto senza possibilità di appello”.
Il trattamento Stamina bocciato, di nuovo. La commissione nominata dal ministero della Salute ha espresso parere negativo sul controverso trattamento: la sperimentazione non si farà.
Michela Deriu, una ragazza di 22 anni, si è suicidata nella casa di un’amica a La Maddalena, in provincia di Sassari, la notte tra il 4 e il 5 novembre. Il 3 novembre era stato pubblicato un articolo sull’edizione locale della Nuova Sardegna che raccontava di una rapina subita da Michela Deriu mentre rientrava a casa da lavoro. Sulla sua morte era stata aperta un’inchiesta, e martedì 27 novembre la procura di Tempio Pausania ha iscritto i nomi di tre amici della ragazza nel registro degli indagati dopo il ritrovamento di un video privato, che secondo la procura sarebbe all’origine del suicidio. I tre sono accusati di istigazione al suicidio, diffamazione aggravata e tentata estorsione: Michela Deriu sarebbe stata minacciata della diffusione di quelle immagini – che la mostrano durante un rapporto sessuale – se non avesse acconsentito a pagare dei soldi. L’articolo della Nuova Sardegna del 3 novembre raccontava che una giovane donna che faceva la barista, Michela Deriu, era stata narcotizzata mentre apriva la porta di casa in pieno centro storico a Porto Torres, in provincia di Sassari, all’1.30 di notte al rientro dal lavoro. Nell’articolo si diceva che dopo il risveglio la donna aveva un grosso ematoma sul viso – «dovuto probabilmente alla caduta dopo essere stata addormentata» – e che i circa mille euro in contanti presenti in un borsello nel suo appartamento erano scomparsi. Di quei mille euro, 450 erano mance sue e dei colleghi del bar. L’articolo ipotizzava che la donna fosse stata seguita dai rapinatori e legava l’episodio a una serie di incendi di automobili, di atti di vandalismo e al «crescente fenomeno della microcriminalità» a cui si assisterebbe in città.
La storia di Michela Deriu e del suo suicidio, dall’inizio. Tre “amici” della ragazza sono stati iscritti nel registro degli indagati: secondo la procura, all'origine del suicidio ci sarebbe la minaccia di divulgare immagini a sfondo sessuale.
Bear era rimasta seduta nello stesso punto della sua casa a Baltimora per tre giorni o forse di più, senza mangiare, bere o fare i suoi bisogni, secondo il canile che l’avrebbe poi ospitata. Bear, una bastardina di 12 anni con il muso bianco, è stata trovata «stesa fedelmente» al fianco del suo padrone morto a inizio giugno, ha raccontato il canile su Facebook, «in un lutto silenzioso». La storia di Bear – che ha avuto un lieto fine: il cane è stato adottato – è solo l’ultima versione di un racconto globale che colpisce l’immaginario da molto tempo: quello del cane triste e fedele che aspetta invano il suo padrone morto o fuggito. Negli anni Venti era Hachiko, un cane di razza Akita che ogni sera salutava il suo padrone alla stazione ferroviaria di Tokyo dove, secondo la storia, continuò ad andare ogni giorno per dieci anni dopo la morte dell’uomo. Lo scorso autunno sui giornali si è parlato di un cane russo che ogni mattina si presentava «con precisione svizzera» nell’area accettazione dell’ospedale dove il suo padrone era morto due anni prima, raccontò il sito di news britannico Metro. A marzo è circolata la notizia di un altro cane russo che era rimasto per un anno nel punto in cui il suo padrone era morto per un incidente stradale. Il cane fu ribattezzato «l’Hachiko siberiano». Ad aprile è poi spuntato un «Hachiko ecuadoriano», un cane che si rifiutava di lasciare la casa in cui era morto il suo padrone, distrutta da un terremoto.
C’è un lutto dei cani? no, per quel che ne sappiamo: nonostante ci piaccia pensarlo e tutte quelle storie di cani che vegliano le tombe dei padroni.
Dopo giorni di sole e temperature quasi estive su buona parte della penisola, domani tornerà a piovere, soprattutto al Nord, e anche le temperature subiranno un lieve calo. La giornata comincerà con cielo nuvoloso e piogge sparse già dalla mattina, soprattutto su Liguria, Piemonte, Val d’Aosta e Lombardia. Verso il pomeriggio ci saranno rovesci e temporali anche su Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e nelle zone interne del Veneto. Le cose andranno meglio al Centro dove la mattina ci sarà tempo sereno un po’ dappertutto, con qualche temporale che arriverà nel corso della giornata sui rilievi toscani e su Marche, Umbria ed entroterra abruzzese. Al Sud la mattina, invece, sarà caratterizzata da cielo coperto e piovaschi su Basilicata ionica, Calabria e Sicilia, in miglioramento nel corso della giornata. Qualche debole pioggia arriverà nel pomeriggio sui rilievi campani e sulla costa tirrenica della Basilicata.
Il meteo di domenica 29 aprile. Dove pioverà e dove no, che poi è l'unica cosa che interessa davvero.
L’editoriale di prima pagina del Corriere della Sera di venerdì lo ha scritto Dario Di Vico, che torna a chiedere al Presidente del Consiglio Enrico Letta maggiori cambiamenti nell’opera del governo e un progetto più coraggioso e innovativo, soprattutto ora che la sua maggioranza si è liberata dalle maggiori resistenze create finora dagli alleati dell’ex PdL confluiti in Forza Italia. Separando saggiamente il piano governativo da quello parlamentare l’esecutivo guidato da Enrico Letta è riuscito a sopravvivere alla caduta del Cavaliere. L’esito della manovra era tutt’altro che scontato e segna una vittoria del presidente del Consiglio, a cui vanno riconosciute le doti della pazienza e della caparbietà. A questo punto, però, con l’avvenuto ridimensionamento di Silvio Berlusconi cade il principale alibi di un’azione di governo che finora è parsa frammentaria e temporeggiatrice. Non si potrà più usare la scusa che i provvedimenti economici dovevano essere «bollinati» preventivamente dal Pdl e di conseguenza ci dovrebbero essere tutte le condizioni per capire meglio cosa ha in testa il presidente del Consiglio per rassicurare Bruxelles, intercettare la ripresa, motivare la società civile. Anche l’ultimo atto in ordine di tempo, la legge di Stabilità, risente ampiamente dei limiti evidenziati da questo governo, come provvedimento assomiglia di più a un vestito di Arlecchino che a un vero documento di indirizzo e la sua approvazione non pare sia accompagnata da grandi manifestazioni di giubilo da parte delle rappresentanze sociali. Ci aspettiamo, dunque, che superata la boa si cambi registro, che i problemi aperti vengano presi di petto e non continuamente rinviati.
Il colpo d’ala di Letta. Finora è stata "un’azione di governo frammentaria e temporeggiatrice", scrive Dario di Vico sul Corriere: è ora di fare delle cose vere.
A maggio del 2008, nel quartiere di Ponticelli a Napoli, avvenne un’aggressione popolare contro i rom a partire dalla falsa accusa – calunnia secolare – che una donna avesse tentato di “rubare” un bambino. I giornali indagarono molto poco i fatti e la fondatezza di quell’accusa, avallandola: Marco Imarisio del Corriere della Sera seguì dall’inizio tutta la vicenda e la raccontò poi in un libro, da cui sono tratte queste pagine dedicate alla successione dei fatti e alle indagini. Per dire che quello che è successo sabato a Torino non è niente di nuovo. Ci sono luoghi comuni che fanno bene, non vorresti mai che fossero sfatati. Il grande cuore napoletano, generoso, bendisposto con i più deboli, disposto a dividere con tutti il poco che ha. Gli umili di questa città sempre pronti a solidarizzare con quelli messi come loro o peggio, perché tra diseredati occorre almeno stare insieme, tenersi. Tra i cumuli di rifiuti invece sparisce anche questa radicata illusione. Terra bruciata, impastata di cenere e carbone. È ciò che rimane, di quel luogo comune e delle baracche dei Rom di Ponticelli, in un maggio che sembra essere il mese peggiore. Maggio, il mese peggiore. Per l’inarrestabile abbruttimento. Per la sensazione diffusa che nulla sia possibile davanti a questa deriva anche morale. Una città inerte, intontita dalla sua disgrazia.
La storia dei rom a Ponticelli. L'attacco al campo rom di Torino sulla base di accuse false ha molti precedenti storici, e uno di tre anni fa in cui fecero una brutta figura tutti e che ha insegnato poco.
Google celebra oggi con un doodle la Giornata universale dei diritti dell’infanzia. Al posto del classico logo della società, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che mostra alcuni bambini che giocano con degli origami, per ricordare i 31 anni dall’approvazione della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. Il 20 novembre del 1989 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York approvò il primo trattato giuridicamente vincolante che afferma i diritti di tutti i bambini. In Italia il provvedimento fu ratificato due anni dopo.
Giornata universale dei diritti dell’infanzia: che cos’è. Il doodle di Google di oggi è dedicato ai 31 anni dall'approvazione della Convenzione Internazionale sui Diritti dell'Infanzia.
Giovedì mattina un 24enne è morto dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile mercoledì sera, mentre cercava di impedire a due rapinatori di rubare uno zaino alla sua fidanzata; il giovane era stato subito ricoverato all’ospedale San Giovanni in gravissime condizioni. L’aggressione era avvenuta ieri sera intorno alle 20.30 vicino a un pub in via Franco Bartoloni, in zona Colli Albani. Alcuni testimoni hanno raccontato a Repubblica che la coppia stava andando in un pub «quando due persone che li seguivano da qualche minuto su una Smart bianca all’improvviso sono scese e hanno cercato di strappare la borsa alla ragazza». L’uomo ha reagito e uno dei due rapinatori lo ha colpito con il calcio della pistola, poi gli ha sparato. La sua fidanzata, che ha 24 anni, è stata ferita alla testa in modo lieve. È in corso un’indagine condotta dai carabinieri e dai militari del Nucleo Investigativo.
Un 24enne è morto a Roma, dopo essere stato colpito alla testa da un proiettile mentre cercava di impedire che la sua ragazza fosse rapinata.
Prima che ci abituassimo al bikini in tutte le sue varianti, per anni i costumi da bagno sono stati un’altra cosa e a riguardarli oggi possono sembrare buffi e scomodi. All’inizio del Novecento le donne indossavano voluminosi costumi da bagno e le più ricche si cambiavano nelle “carrozze da bagno”, cabine di legno semoventi che si potevano trasportare permettendo di fare il bagno non viste. Erano spesso gonne o tute scure, lunghe fino a sotto il ginocchio. (Hulton Archive/Getty Images)
I costumi da bagno che indossavamo. Lunghi fino al ginocchio, fatti a maglia, con l'ombelico coperto fino ai primi bikini.
È un'antologia che raccoglie reportage e saggi scritti dall'autore di "L'avversario" e di "Limonov" negli ultimi 25 anni; in Italia uscirà nel 2017 La Stampa ha chiesto a ristoranti, commercianti e altri business in città se gli affari siano aiutati o limitati da Expo
Viber, telefonate gratis su iPhone. Basta essere connessi a una rete 3G o wifi e non serve nessuna registrazione macchinosa.
Aggiornamento di giovedì, ore 11:00 Un’altra persona è morta a causa del maltempo, a Moscazzano, in provincia di Crema: aveva 36 anni ed era un dipendente del Comune che, verso mezzanotte, stava cercando di aprire una chiusa e far defluire l’acqua da una roggia, per evitare che allagasse un ristorante vicino. La situazione è in miglioramento invece nella provincia di Varese, dove mercoledì era morto un uomo mentre cercava di ormeggiare la sua barca nel lago Maggiore. L’assenza di pioggia ha facilitato il lavoro dei vigili del fuoco, che stanno aiutando a ripulire le strade e svuotare le cantine allagate. Anche a Milano non piove più, e le acque del fiume Seveso sono ritornate negli argini e si sono ritirate dalle zone allagate nel pomeriggio di mercoledì. Il livello del Lambro invece, esondato nei dintorni di Monza, rimane elevato, provocando disagi nel parco e in svariati comuni. ***
Gli allagamenti a Milano e in Lombardia. A causa delle piogge degli ultimi giorni sono esondati i fiumi Seveso e Lambro, che hanno causato disagi anche a Monza e in altre zone vicine.
Nel 2007 la Cina ha superato gli Stati Uniti diventando il primo paese al mondo per le esportazioni, e nel 2011 ha fatto la stessa cosa con la produzione industriale. Si prevede che nel 2030 circa succederà anche con il PIL, ma la vera sfida economica che opporrà Cina e Stati Uniti nei prossimi anni è un’altra: quella relativa alle aziende tecnologiche. Nel novembre del 2017, parlando della Cina durante un convegno internazionale sull’intelligenza artificiale (AI) a Washington, Eric Schmidt, ex presidente esecutivo di Alphabet, la holding che controlla Google, disse: «Entro il 2020 ci avranno raggiunti. Entro il 2025 saranno meglio di noi. Entro il 2030 domineranno l’industria dell’intelligenza artificiale». Non tutte le previsioni in ambito economico e tecnologico ci azzeccano, ma in questo caso non si tratta solo di una previsione: è proprio il governo cinese a essersi prefissato questo obiettivo. È una delle ragioni per cui il settore tecnologico cinese diventerà sempre più importante in tutto il mondo, cambiando ulteriormente l’economia che ci gira attorno.
Un giorno avremo tutti smartphone cinesi? o useremo solo intelligenze artificiali cinesi? Sono domande che ha senso porsi dato che la Cina ha l'obiettivo di dominare il settore delle aziende tecnologiche nel mondo.
È morto a 76 anni Franco Battiato, uno dei più importanti e amati cantautori italiani della seconda metà del Novecento. Queste sono le dodici canzoni di Battiato che Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, aveva scelto nel 2008 per il suo libro Playlist. Franco Battiato (1945, Ionia, Catania) L’unico grande cantautore italiano che se la tiri più di De Gregori, al pari con quest’ultimo ha riempito le nostre vite di canzoni straordinarie, provando più spesso vie nuove e diverse. A un certo punto l’autocompiacimento e il vezzo di cantare stranezze pseudocolte sono divenuti così palesi da diventare una cifra, inimitata.
Dodici canzoni di Franco Battiato. Quelle che aveva scelto il direttore per il libro “Playlist”, da mettere su oggi e farsi salire un po' di tristezza.
Il 27 marzo 1995 morì Maurizio Gucci, figlio dell’attore Rodolfo Gucci e nipote di Guccio Gucci, il fondatore dell’omonimo marchio di moda italiano. Maurizio Gucci fu ucciso con quattro colpi di pistola da un uomo nell’atrio degli uffici della società Vierse di via Palestro 20 a Milano. Qualche tempo dopo la sua ex moglie, Patrizia Reggiani, fu identificata come mandante dell’omicidio: venne condannata insieme agli esecutori dell’omicidio e all’intermediaria, la “maga” Pina Auriemma. Maurizio Gucci era nato a Firenze il 26 settembre 1948, ed era stato un imprenditore ed erede della casa di moda Gucci, fondata a Firenze dal nonno Guccio Gucci nel 1921. Si sposò con Patrizia Reggiani nel 1973, con cui ebbe due figlie e da cui divorziò dopo 12 anni. Quando fu ucciso, Maurizio Gucci era già uscito dall’attività di famiglia: aveva ceduto nel 1993 le sue quote di Gucci alla Investcorp, una società finanziaria di investimento anglo-araba, e aveva fondato da poco la nuova società Vierse.
L’omicidio di Maurizio Gucci. Il 27 marzo del 1995 l'erede di uno dei più famosi marchi di moda al mondo fu ucciso in centro a Milano; l'ex moglie fu poi condannata come mandante.
Un’atleta norvegese di 45 anni è morta dopo essere stata colpita da un fulmine durante una gara di corsa in montagna in provincia di Bolzano. L’incidente è avvenuto sabato verso le 19.15 vicino al lago di San Pancrazio, a 2.100 metri di quota, nelle montagne tra la val Sarentino e la val Passiria. Il Corriere della Sera scrive che mezz’ora prima dell’incidente, proprio a causa della tempesta e del forte vento, gli organizzatori della Südtirol Ultra Skyrace avevano deciso di interrompere la gara per ragioni di sicurezza. Gli atleti che si trovavano vicino a baite e altri punti di ristoro erano stati informati subito dell’interruzione e si erano fermati, mentre gli altri avevano proseguito. Tra loro c’era anche l’atleta norvegese.
Un’atleta norvegese è stata uccisa da un fulmine durante una gara di corsa in montagna, in provincia di Bolzano.
Prince – una delle più popolari rockstar degli ultimi decenni – è morto giovedì 21 aprile a Chanhassen, nel Minnesota: aveva 57 anni. Subito dopo, in molti hanno cercato di fare quello che si fa da qualche anno a questa parte quando muore un famoso cantante: hanno cercato le sue canzoni su Internet. Nel caso di Prince i risultati non sono stati troppo positivi: su YouTube ci sono pochissimi video e nella maggior parte dei casi sono di qualità piuttosto bassa. Le canzoni di Prince non ci sono nemmeno su Spotify, il popolare programma per ascoltare musica in streaming. L’assenza delle canzoni di Prince dai siti e dai programmi dove di solito si trova la musica da ascoltare subito e gratis ha una spiegazione, che ha a che fare con la sua carriera. E poi c’è da considerare che le canzoni di Prince non sono del tutto assenti: basta sapere dove cercare e destreggiarsi un po’ tra servizi diversi. Prince è stato uno dei primi artisti a pubblicare online la sua musica: lo volle fare avendo però il controllo di quello che succedeva. Già dalla fine degli anni Novanta pubblicò per esempio alcune canzoni sul sito NPGOnlineLtd.com (che poi divenne NPGMusicClub.com). Prince fu anche uno dei cantanti più attivi nell’opporsi a Apple Music e Spotify e nel luglio 2015 riuscì a far rimuovere le sue canzoni da entrambi i servizi. Già nel 2010, Prince aveva detto la sua opinione riguardo a servizi di quel tipo: «Non vedo perché dovrei dare la mia musica ad iTunes o ad altri. Non vogliono pagarmi in anticipo per la mia musica e diventano nervosi perché non riescono a ottenerla». Vulture ha citato anche un’intervista di qualche mese fa in cui Prince aveva detto a Ebony: «La questione è questa. Il mio catalogo [musicale] deve essere protetto» (quell’intervista non è più online).
Perché le canzoni di Prince non sono online? per una scelta che lui fece nel corso della sua carriera: ma qualcosa si trova, basta sapere dove cercare.
È morta giovedì scorso a New York, a 67 anni, Suze Rotolo, l’artista che fu famosa in tutto il mondo per essere stata tra il 1961 e il 1964 la fidanzata di Bob Dylan, ritratta con lui sulla copertina del disco “The freewhelin’ Bob Dylan”. Rotolo, di genitori italiani, aveva solo 17 anni quando conobbe Dylan e fu l’ispiratrice di molte canzoni del suo primo periodo. La loro relazione fu messa in difficoltà dalla pressione del successo e dal successivo rapporto di lui con Joan Baez. Rotolo si sposò poi nel 1970 ed ebbe un figlio.
The Freewhelin’ Suze Rotolo. È morta l'ex fidanzata di Bob Dylan, resa celebre dalla copertina di un disco.
David Sassoli è stato eletto oggi nuovo presidente del Parlamento Europeo. Prenderà il posto di Antonio Tajani, che ricopriva l’incarico dal gennaio 2017. L’assegnazione della presidenza a Sassoli fa parte di un più ampio accordo per il rinnovo delle più alte cariche europee, raggiunto ieri a Bruxelles dal Consiglio Europeo. Sassoli è nato a Firenze e ha 63 anni. Ha lavorato come giornalista per più di vent’anni: prima per il Giorno e poi al Tg3 e al Tg1, di cui è stato vicedirettore fra il 2006 e il 2009. Sassoli in particolare ha condotto per parecchi anni il Tg1 delle 20, a lungo il telegiornale più seguito in Italia. Fu lui ad esempio a dare la notizia della condanna a morte del dittatore iracheno Saddam Hussein, che il Tg1 diede in una edizione straordinaria; c’era lui, inoltre, quando Fiorello invase il Tg1 delle 20 per promuovere un suo spettacolo.
Chi è David Sassoli, il nuovo presidente del Parlamento Europeo. Ha 63 anni e prima di entrare in politica è stato uno dei giornalisti più noti in Italia.
Martedì sera, dopo una riunione (seduta) del consiglio di amministrazione durata più di cinque ore, la famiglia Ligresti ha dato il suo via libera all’aumento di capitale di Premafin. È uno degli ultimi passi per rendere possibile la fusione tra il gruppo assicurativo Unipol (che appartiene alle Coop) e l’impero familiare dei Ligresti (le assicurazioni Fonsai e Milano e la holding che le controlla, Premafin). La scelta per la famiglia era tra due alternative difficili: accettare condizioni svantaggiose o veder fallire il gruppo. “Non dormo da tre giorni”, ha raccontato Giulia Ligresti. Le agenzie l’hanno descritta, insieme alla sorella Jonella, con occhi rossi e gonfi di stanchezza e di pianto. Se avrà successo, l’operazione salverà dai debiti le società di famiglia. La nuova società, nella quale però i Ligresti avrebbero una quota molto ridotta, diventerebbe il leader in Italia nel campo dei sinistri assicurativi. La fine della vicenda Unipol-Fonsai arriva dopo quasi un anno di vicende intricate che hanno coinvolto tutta la finanza italiana. Chi sono i Ligresti Alcuni li chiamano i Ligrestos, pensando ai Sopranos, la famiglia di mafiosi siculo americani dell’omonima serie televisiva. I Ligresti non sono mai stati condannati per mafia, ma sono siciliani e sono una famiglia patriarcale, come i Soprano. Del capofamiglia, Salvatore Ligresti, il giornalista Filippo Astone, nel suo libro Gli affari di famiglia scrive: “La collaborazione [in famiglia] è una delle più strette che si possano immaginare: in pratica decide tutto lui”. Salvatore Ligresti, 80 anni, è nato a Paternò, come Antonino La Russa, padre dell’ex ministro Ignazio. Ligresti e La Russa sono due famiglie alleate. Antonino introdusse Salvatore ai personaggi importanti della Milano anni Settanta, tra cui Enrico Cuccia. Salvatore ricambiò dandogli un posto nel Cda della sua holding, Premafin. L’alleanza e lo scambio di poltrone in Cda dura ancora oggi, ai tempi di Romano, Ignazio e di suo figlio Geronimo.
Perché si parla sempre di Ligresti. Guida minima per capire i fatti di questi giorni, la possibile fusione tra Premafin e Unipol, e come ci siamo arrivati.
Oggi alla Camera si è tenuta la seconda parte della verifica parlamentare chiesta dal presidente della Repubblica al Governo dopo la nomina dei nuovi sottosegretari. La seduta è stata un po’ più movimentata di quella di ieri al Senato, nonostante Berlusconi abbia proposto praticamente lo stesso identico discorso. Di Pietro ha fatto un discorso un po’ sbilenco dopo aver parlato fitto fitto per mezz’ora con Berlusconi (inciucio!), Bersani ha fatto il discorso più applaudito della giornata. Ma ci sono stati un paio di altri interventi degni di nota, raccontati nel nostro liveblogging. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di mercoledì alla Camera. Bersani dopo un bel discorso, Berlusconi che manda baci e Letta che rimane solo, tra le altre cose.
Il sito del governo ha pubblicato le risposte alle domande più frequenti (FAQ) anche per il decreto legge del 5 gennaio 2021, che stabilisce le nuove misure restrittive in vigore in tutta Italia dal 7 al 15 gennaio. Anche per alcune misure già note, come la divisione delle regioni in tre zone di rischio (gialla, arancione e rossa), sono cambiate alcune cose. Il 7 e l’8 gennaio, per esempio, è prevista la zona gialla in tutta Italia, ma con delle restrizioni maggiori rispetto alla zona gialla già conosciuta: la più consistente è il fatto che non ci si può spostare tra regioni o province autonome.
Le risposte del governo alle domande sul nuovo decreto legge. Un po' di chiarimenti su cosa si può e non si può fare dal 7 al 15 gennaio.
Aggiornamento: Federica Guidi si è dimessa da ministro per lo Sviluppo Economico e ha diffuso una nota indirizzata al presidente del Consiglio Renzi: Caro Matteo sono assolutamente certa della mia buona fede e della correttezza del mio operato. Credo tuttavia necessario, per una questione di opportunità politica, rassegnare le mie dimissioni da incarico di ministro. Sono stati due anni di splendido lavoro insieme. Continuerò come cittadina e come imprenditrice a lavorare per il bene del nostro meraviglioso Paese
Federica Guidi si è dimessa da ministro. Poco dopo la pubblicazione di un'intercettazione agli atti di un'inchiesta sui rifiuti in Basilicata che la accusa di favori al proprio compagno, indagato.
Il primo re, nei cinema da giovedì, è un film italiano sulla storia di Remo e di Romolo, che secondo la leggenda fondò Roma 753 anni prima della nascita di Cristo. L’ha diretto Matteo Rovere, il regista di Veloce come il vento, ci recitano Alessandro Borghi e Alessio Lapice ed è un film davvero insolito per gli standard italiani: perché i personaggi parlano il protolatino, una lingua arcaica che si pensa si parlasse prima del latino, e perché ha pochi dialoghi ed è piuttosto violento, con personaggi grezzi e sporchi. E poi perché è costato molto più di molti film italiani – si parla di 9 milioni di euro – e la produzione è durata 14 mesi.
“Il primo re”, per chi ci sta pensando. Il film – di Matteo Rovere e con Alessandro Borghi – racconta la storia di Romolo e Remo, è girato in protolatino, è violento, e forse sì, è il caso di vederlo.
Dal 13 novembre al 19 dicembre 2014 l’Accademia di Belle Arti di Bologna organizzerà una mostra Biennale, terza di una serie iniziata nel 2006, sulle opere di arte contemporanea di 29 giovani artisti italiani: la mostra è curata da Renato Barilli, critico d’arte e letterario italiano, Guido Bartorelli, ricercatore di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Padova, e Guido Molinari, docente alla stessa Accademia di Belle Arti di Bologna. La mostra si avvale di un contributo dell’Assessorato alla cultura della Regione Emilia Romagna. La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Asterisco, Bologna, con un’ampia parte di saggi scritti dai curatori. Dopo l’Accademia di Belle Arti di Bologna, la mostra si sposterà a Rimini, al Museo della Città, tra il 10 gennaio e l’8 marzo 2015.
La Biennale dei giovani artisti italiani. Le foto di alcune delle opere che saranno esposte a Bologna dal 13 novembre al 19 dicembre.
Venerdì mattina comincerà la demolizione dei resti del Ponte Morandi di Genova, con una cerimonia a cui parteciperanno anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, il governatore della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. Nella notte tra giovedì e venerdì sono stati eseguiti gli ultimi test per verificare l’adeguatezza dei macchinari montati per la demolizione, che sarà portata a termine per passaggi successivi, “smontando” le vari parti che formano la struttura del ponte. Stando ai piani, dopo la demolizione inizierà subito la costruzione del nuovo ponte, che dovrebbe essere concluso entro l’aprile del 2020. Il sindaco di Genova ha pubblicato un video che mostra in cosa consisteranno le operazioni di venerdì, che riguarderanno il “moncone ovest” del ponte. Le operazioni di demolizione si possono seguire in diretta, qui.
Oggi comincia la demolizione dei resti del Ponte Morandi di Genova.
Nella mattina di domenica 13 dicembre, il commissario per l’emergenza coronavirus in Italia, Domenico Arcuri, ha presentato nel corso di una conferenza stampa insieme all’architetto Stefano Boeri il piano di comunicazione per la campagna vaccinale contro il coronavirus, che sarà avviata nelle prime settimane del prossimo anno. Il simbolo al centro della comunicazione sarà la primula, un fiore piuttosto comune in Italia e tra i primi a schiudersi alla fine della stagione fredda. L’idea, ha spiegato Boeri, è di offrire un’immagine coordinata per l’intera campagna, utilizzando un simbolo associato all’idea di ripresa e di ritorno alla vita. – Leggi anche: Chi era Arcuri prima di diventare Arcuri
La primula e il vaccino contro il coronavirus. Sono stati presentati il simbolo e il progetto di immagine coordinata per la campagna di comunicazione sulla vaccinazione in Italia, pensati dall'architetto Stefano Boeri.
Boyhood, l’ultimo film di Richard Linklater, regista e sceneggiatore americano (sono suoi School of Rock e Before sunrise, Before sunset e Before Midnight, tra gli altri), è uscito l’11 luglio è uscito negli Stati Uniti. Tutte le recensioni scritte dal giorno dell’anteprima a oggi sono entusiaste, tanto che oggi Boyhood ha il 99 per cento di critiche positive su Rottentomatoes. Di Boyhood si è scritto moltissimo fin da gennaio, quando era stato presentato al Sundance Film Festival, ma se ne parla da qualche anno, perché è un progetto con una storia molto particolare. C’è una cosa che rende Boyhood un film diverso da tutti gli altri: è stato girato nel corso di 12 anni, a partire dal 2002, con lo stesso cast di attori che quindi durante le riprese – e durante il film – crescono e invecchiano.
Che cos’è “Boyhood”. È un film di cui parlano tutti benissimo, che uscirà in Italia a ottobre: è stato girato in 12 anni e mostra (davvero) un bambino diventare adulto.
L’eurodeputata del M5S Giulia Moi è stata sanzionata dal Parlamento Europeo per molestie psicologiche nei confronti di due assistenti. A Moi sarà trattenuta la diaria giornaliera per 12 giorni. I fatti di cui è accusata Moi non sono stati resi pubblici: la sanzione è stata discussa all’interno di un comitato consultivo istituito negli scorsi mesi dal Parlamento per occuparsi delle denunce di maltrattamenti, e che per ragioni di protezione dei dati personali non può divulgare informazioni sui casi di cui si occupa (soprattutto per tutelare le vittime). Moi è la prima eurodeputata che viene sanzionata dal comitato consultivo, che è presieduto dal presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani.
Un’eurodeputata del M5S è stata sanzionata per “molestie psicologiche” contro due assistenti. A Giulia Moi sarà trattenuta la diaria parlamentare per 12 giorni.
I magistrati che indagano sulla scalata al gruppo Parmalat da parte della società francese SocGen e su un presunto reato di aggiotaggio legato a quell’operazione, hanno contestato a una dirigente di SocGen, Patrizia Micucci, una telefonata il cui contenuto è nell’invito a comparire, oggi diffuso dall’Ansa: nella conversazione Micucci informa il direttore generale di Intesa Sanpaolo Gaetano Micciché dell’imminente lancio dell’OPA, 18 minuti prima che questa sia pubblica. Micucci dovrebbe essere interrogata dal pubblico ministero Eugenio Fusco con altri indagati tra cui suo marito Eugenio Cané – coinvolto nel giro di informazioni in quanto manager di Intesa Sanpaolo – il 15 dicembre, salvo rinvii. Nella telefonata Micciché spiega a Micucci, dopo aver ricevuto la notizia riservata sul prezzo per azione Parmalat, che sta per entrare «in una riunione (…) con Passera, Nagel e Ghizzoni, quindi ti volevo solamente dire se nel caso in cui tu avessi dei messaggi?». E Micucci annuncia: «Allora te lo dico subito il messaggio? Allora? Lui è disponibile a fare quella roba lì, però stamattina abbiamo lanciato l’Opa», al prezzo di «due e sessanta».
L’inchiesta per insider trading su Parmalat scopre cose nuove. Il direttore generale di Intesa Sanpaolo fu avvisato con 18 minuti di anticipo del lancio dell'OPA e del prezzo delle azioni, mentre entrava in una riunione con Passera.
I servizi di Google sono stati inaccessibili per molti utenti in Italia e in tutto il mondo per circa 40 minuti a partire da poco prima delle 13 di lunedì. Moltissime persone hanno segnalato problemi ad utilizzare Gmail, Google Drive, YouTube, Google Meet, Google Maps e Google Scholar: Google ha ammesso che c’erano problemi con le sue piattaforme, ma i malfunzionamenti si sono risolti per gran parte degli utenti poco dopo le 13.30 ora italiana. Prima di quel momento, chi provava ad accedere ai servizi di Google trova un messaggio di errore. La pagina di Google che segnala lo stato dei suoi molti servizi ha registrato malfunzionamenti su tutte le piattaforme, compresi Google Play – da cui si possono scaricare app per smartphone –, i servizi di Google per gestire la pubblicità online – Adwords e Adsense – e quelli legati a Google Assistant, come i termostati Nest. Non ci sono invece stati problemi per il motore di ricerca di Google.
I servizi di Google sono stati inaccessibili per molti utenti in Italia e in tutto il mondo. Ci sono stati problemi ad accedere a Gmail, YouTube, Google Maps e Google Drive, tra gli altri: la situazione si è risolta dopo circa 40 minuti.
Giovedì 29 agosto è morto il cardinale Achille Silvestrini: aveva 95 anni e aveva lavorato per il Vaticano dal 1953 al 1988 al servizio di cinque Papi ricoprendo dal 1973 al 1979 la carica di sottosegretario della seconda sezione della Segreteria di Stato e dal 1979 al 1988 quella di “ministro degli Esteri” della Santa Sede. Guidò le trattative con le autorità italiane per la revisione del Concordato lateranense fino alla firma dell’Accordo del 18 febbraio 1984 e compì numerose missioni diplomatiche. Venne fatto cardinale da Giovanni Paolo II, nel giugno del 1988.
È morto il cardinale Achille Silvestrini.
La presidente della RAI Monica Maggioni è indagata per abuso d’ufficio e peculato dalla procura di Roma. L’indagine riguarda fatti relativi al periodo in cui Maggioni era direttrice di Rai News, la divisione della RAI che gestisce il canale RaiNews24, il suo sito e il Televideo: quindi il periodo che va dal primo dicembre 2013 all’8 agosto 2015. Dice Ansa che l’indagine riguarda una serie di viaggi fatti da Maggioni per presentare il suo libro Terrore mediatico, che avrebbe finanziato con fondi RAI, e l’affidamento a società esterne di alcuni servizi legati a Rai News senza indire gare d’appalto. L’indagine è iniziata dopo una denuncia dell’associazione Rai bene comune che aveva accusato Maggioni di aver speso irregolarmente il denaro della RAI tra il 2013 e il 2015. Per via di questa stessa indagine a ottobre la Guardia di Finanza aveva acquisito alcuni documenti presso la sede della RAI di viale Mazzini a Roma.
La presidente della RAI Monica Maggioni è indagata per abuso d’ufficio e peculato.
Avete presente quella cosa che fate tutte le volte che andate a mangiare fuori? Beh, forse non dovreste farla. Abbiamo chiesto ad alcuni esperti del settore della ristorazione di Washington di raccontare le gaffe più comuni a cui assistono quando si avventurano nella sala di un ristorante. Sono nove dritte da ristoratori, gestori di locali e responsabili dei vini. Considerateli i buoni propositi dell’anno nuovo per diventare migliori clienti di ristoranti nel 2016. Non impilare i piatti vuoti Elizabeth Parker, general manager di Crane&Turtle Nei ristoranti eleganti è meglio lasciar sparecchiare il personale. Secondo Parker, un pila di piatti “segnala visivamente alle altre persone nel ristorante che il servizio non è buono”. Inoltre, anche se siamo animati dalle migliori intenzioni, passare un piatto vuoto a un cameriere può essere controproducente: “Se sto cercando di liberare il tavolo in modo sicuro ed elegante, non mi è d’aiuto”.
Nove cose da non fare al ristorante. Almeno nei ristoranti di Washington, stando alle testimonianze che ha raccolto il Washington Post.
Samsung ha presentato Gear S2, una nuova versione del suo smartwatch che nelle intenzioni dell’azienda sudcoreana dovrebbe fare concorrenza al Watch di Apple, che si stima abbia venduto finora circa 3,6 milioni di orologi (non ci sono cifre ufficiali). Il nuovo Gear S2 sarà disponibile in due versioni, una minimale e un’altra più ricca (nera con cinturino in pelle coordinato) ma Samsung non ha ancora comunicato né i prezzi né quando sarà disponibile: probabilmente entro qualche settimana e comunque di sicuro entro la fine dell’anno per la stagione degli acquisti natalizi. Samsung ha comunque fornito qualche dettaglio in più sui nuovi modelli, confermando che non funzioneranno con la versione di Android per gli smartwatch ma con il sistema operativo Tizen, progettato e sviluppato dalla stessa Samsung. Come è fatto Il nuovo Samsung Gear S2 ha uno schermo circolare con un diametro di 1,2 pollici e una risoluzione di 360 per 360 pixel (320ppi), con uno spessore della cassa di 11,4 millimetri. Al suo interno ci sono un processore dual core da 1.0 GHz, 512 MB di RAM e una memoria da 4GB, più che sufficienti per svolgere le principali funzioni dello smartwatch, cioè sostanzialmente mostrare notifiche e informazioni ricevute dallo smartphone cui è collegato l’orologio. Nella parte posteriore della cassa c’è un sensore che serve per rilevare il battito cardiaco, funzione già presente su altri modelli e utile per le applicazioni che tengono traccia della propria attività fisica.
Il nuovo Samsung Gear S2. Com'è fatto il nuovo smartwatch che proverà a fare concorrenza all'Apple Watch, senza Android.
All’inizio di settembre un giornale locale del New Jersey, lo Asbury Park Press, ha pubblicato un articolo riguardo un vecchio e divertente aneddoto che circola già da diversi anni: la storia della sera del 1969 in cui Janis Joplin, la più famosa cantante rock della storia, ci provò con Bruce Springsteen, che all’epoca aveva 19 anni ma sarebbe in seguito diventato, a sua volta, uno fra i più famosi cantanti nella storia del rock. L’articolo fa riferimento ai fatti accaduti ad Asbury Park, una città a circa 80 chilometri a sud di New York, il 23 agosto 1969. Joplin aveva allora 26 anni ed era già famosissima: l’anno precedente aveva appena pubblicato il migliore disco della sua carriera (Cheap Thrills) e pochi giorni prima – alle 2 di mattina del 17 agosto – aveva suonato al celebre festival di Woodstock, una piccola cittadina nello stato di New York.
La sera in cui Janis Joplin ci provò con Bruce Springsteen. Successe nel 1969, pochi giorni dopo Woodstock, quando Springsteen aveva 19 anni: e fu un approccio deciso, diciamo così.
Domenica 1 settembre 2013 il celebre conduttore televisivo britannico David Frost è morto a causa di un arresto cardiaco. Si trovava a bordo della nave da crociera Queen Elizabeth, dove era stato invitato per tenere un discorso. Frost, che aveva 74 anni, è stato uno dei giornalisti e conduttori televisivi britannici più importanti degli anni Sessanta e Settanta. Ma non solo: è stato anche un produttore tv, uno scrittore di libri e l’unico ad aver intervistato sette presidenti degli Stati Uniti e otto primi ministri britannici. Nella sua carriera ha prodotto e condotto molti programmi di successo, che hanno trattato generi diversi: satira, intrattenimento, spettacolo e politica. Molto famose furono le sue interviste all’ex presidente degli Stati Uniti Richard Nixon. La carriera di David Frost David Paradine Frost nacque il 7 aprile 1939 a Tenterden, nella contea del Kent, in Inghilterra. Dopo essersi laureato in lingua inglese all’università di Cambridge, iniziò a lavorare come apprendista alla Associated-Rediffusion e alla Anglia Television, due emittenti locali che trasmettevano a Londra e nella zona est dell’Inghilterra. Nel 1963 Frost venne scelto dallo scrittore e produttore Ned Sherrin per la conduzione di un nuovo programma satirico chiamato That Was The Week That Was e conosciuto da tutti come TW3. Per i programmi televisivi britannici dell’epoca la satira rappresentava una novità e Frost fu uno dei principali protagonisti del nuovo genere, diventato poi di grande successo negli anni successivi. Il programma venne trasmesso anche negli Stati Uniti, sul canale NBC, in una versione più breve, da gennaio 1964 a maggio 1965. Vent’anni dopo, nel 1985, David Frost decise di produrre e condurre un programma con lo stesso schema, sempre trasmesso sulla NBC e chiamato That Was the Year That Was.
Chi era David Frost. Uno dei più grandi giornalisti britannici e autore delle famose interviste all'ex presidente americano Richard Nixon.
Scade oggi, 5 maggio 2015, il bando organizzato dalla società Arexpo – proprietaria dell’area dove sono state costruite le strutture di Expo e formata dalla regione Lombardia, dal comune di Milano, dalla Fondazione Fiera Milano e dal comune di Rho – per trovare un soggetto (un advisor) che a sua volta valuti le proposte e i progetti per il dopo Expo. Il Comune di Milano ha imposto che l’area venga riutilizzata soltanto al 40%, poiché il restante 60% dovrà essere obbligatoriamente destinato ad aree verdi, mentre alcune strutture rimarranno, come il Palazzo Italia e il Centro per lo Sviluppo Sostenibile. Per ora c’è la candidatura da advisor del Politecnico di Milano, come spiega il Sole 24 ore, ma la scelta verrà fatta a fine mese. L’advisor dovrà valutare quattro possibili idee per il dopo-Expo: l’Università Statale potrebbe trasferire sul posto il campus universitario (con un costo intorno ai 600 milioni di euro); il Demanio – proprietario anche di un terzo della Statale – potrebbe spostare gli uffici milanesi nell’area Expo; l’Assolombarda, l’associazione degli industriali delle province Milano, Lodi e Monza e Brianza, vorrebbe promuovere lo sviluppo di un polo imprenditoriale hi tech; infine la Consob (la Commissione nazionale per le società e la Borsa) vorrebbe trasferire gli uffici nell’area.
Dopo l’Expo cosa ci sarà, lì? un articolo del Sole 24 Ore spiega che un ente ancora da selezionare valuterà i progetti per l'area, una volta finita l'Esposizione Universale.
Oggi alle 9 del mattino c’è stato un terremoto di magnitudo 5.8 nei pressi di Medolla e Cavezzo, due comuni in provincia di Modena. La scossa, che si è verificata a una profondità di 10 chilometri, è la più intensa registrata dallo scorso 20 maggio, quando un terremoto di magnitudo 5.9 interessò numerosi paesi in una zona compresa tra le province di Ferrara e Modena. La scossa di oggi è stata seguita da un’altra serie di eventi sismici, alcuni particolarmente intensi e di poco superiori a magnitudo 5. I terremoti hanno causato nuovi danni agli edifici, in molti casi rimasti già lesionati dalle scosse dei giorni scorsi. A causa dei crolli di alcuni capannoni e di parti pericolanti di altri palazzi ci sono 13 morti accertate, ma una stima precisa non è ancora disponibile: in serata si è parlato di sedici o diciassette. Nel pomeriggio, il sottosegretario Antonio Catricalà ha detto in Parlamento che le persone morte sarebbero 15: tre a Mirandola, tre a San Felice sul Panaro, una a Concordia, una a Finale Emilia, una a Cento, una a Novi di Modena, una a Medolla e quattro a Cavezzo. Successivamente a Medolla sono stati trovati i corpi di due dei tre operai dispersi nel crollo di un capannone. Risultano altri dispersi a Mirandola e a Cavezzo.
Terremoto in Emilia, la giornata. Ci sono 13 morti accertati (ma forse 16 o 17), più di 10 dispersi e migliaia di sfollati per la nuova serie di scosse di oggi in provincia di Modena, la più forte è stata alle 9 del mattino di magnitudo 5.8 - Foto.
Giovedì 17 luglio esce anche la versione di carta del libro “#ArrivoArrivo” (disponibile già in ebook da qualche settimana, per Fazi Editore), una storia dell’ascesa politica di Matteo Renzi a partire dall’analisi del suo ricchissimo archivio di tweet degli ultimi anni, fatta da Matteo Grandi e Roberto Tallei. Questa è la prefazione al libro scritta da Luca Sofri, peraltro direttore del Post. Un’analisi del pensiero, della comunicazione e della strada fatta da Matteo Renzi attraverso i suoi tweet suona a una prima riflessione un po’ troppo precocemente agiografica. Non è tanto che lui abbia solo 40 anni – sai le cose che si possono fare, dire e pensare, in 40 anni – ma che la sua storia pubblica e politica sembri così giovane, precipitosa, appena abbozzata, da poterli avere costruiti davvero, un pensiero e un’identità comunicativa e pubblica solidi abbastanza. Solidi abbastanza per un’analisi dell’estensione e della profondità che si propone questo libro.
I tweet di @matteorenzi. La prefazione di Luca Sofri a un nuovo libro che racconta l'ascesa politica del PresdelCons attraverso il suo mezzo di comunicazione preferito.
Un ingegnere di Google ha messo online per errore una lunghissima serie di considerazioni su Google+ – il progetto di social network di Google avviato negli scorsi mesi nel tentativo di competere con Facebook – in cui è molto severo sulla qualità del prodotto e sulle sue chances. L’articolo è stato ritirato ma ormai aveva fatto il giro della rete, e sarà un incidente non da poco nell’immagine di Google+. La storia è sintetizzata da Punto Informatico. Un ingegnere software di Google ha per sbaglio condiviso una dissertazione da 4.578 parole sui fallimenti della sua azienda: con pensieri particolarmente critici nei confronti di Google+, l’ultimo tentativo in ordine di tempo di esordire nel settore dei social network da parte di Mountain View.
Google+ è un fallimento? lo sostiene un ingegnere di Google in un lungo appunto interno messo online per sbaglio.
Glennon Doyle è una delle più famose mom blogger – cioè scrittrici che si occupano sostanzialmente di temi legati alla famiglia – in tutto il mondo. La sua autobiografia Carry On, Warrior, uscita nel 2012, vendette centinaia di migliaia di copie, e negli anni successivi Doyle è apparsa in molte popolari trasmissioni tv. Il suo blog, Momastery, ha quasi 700mila “mi piace” su Facebook, più o meno come un giornale nazionale di media importanza. Doyle è un punto di riferimento anche per le cristiane “liberal” americane: nei suoi scritti parla spesso di Dio ma in modo molto meno rigido rispetto ai normali predicatori. Dopo il successo di Carry On, Warrior, Doyle scrisse un altro libro autobiografico, Love Warrior: da allora, però, la sua vita è cambiata spettacolarmente. Il 14 novembre 2016, tre mesi dopo aver lasciato suo marito, annunciò di avere iniziato una relazione con Abby Wambach, una delle più forti calciatrici americane di sempre. La sua storia finì su tutti i giornali americani, e ora è stata raccontata da un lungo profilo su Doyle pubblicato dalla rivista Elle.
Storia di una blogger cristiana che sposa una calciatrice. Negli Stati Uniti si parla molto della relazione tra Glennon Doyle – 700mila "mi piace" su Facebook, tre figli e un ex marito – e l'attaccante Abby Wambach, tra le più forti di sempre.
Tra un paio di settimane Apple presenterà i suoi nuovi iPhone, nel corso di un evento molto atteso e la cui data deve essere ancora confermata (secondo il Wall Street Journal sarà il 12 settembre). Oltre a questo, Apple metterà a disposizione di tutti i proprietari di iPhone e iPad più recenti il suo iOS 11, la nuova versione del sistema operativo che li fa funzionare. Una delle innovazioni più attese è ARKit, un nuovo sistema che secondo Apple contribuirà a rendere più comune e popolare la “realtà aumentata” (AR), cioè la sovrapposizione in tempo reale di immagini virtuali in un contesto reale sfruttando schermo e fotocamera di un dispositivo. Questa tecnologia esiste da tempo, ma solo negli ultimi anni la grande diffusione degli smartphone ha contribuito a renderla più conosciuta e utilizzata. L’AR per funzionare ha bisogno di una fotocamera che riprenda un ambiente reale, sul quale sono poi sovrapposti gli oggetti virtuali. La parte complicata è fare in modo che l’oggetto virtuale risulti il più realistico possibile nel contesto in cui si trova: deve quindi restare fermo rispetto agli altri oggetti reali, come se si trovasse effettivamente nell’ambiente. Apple ha realizzato ARKit per incentivare la produzione di applicazioni per la realtà aumentata da parte degli sviluppatori, quelli che materialmente creano il software: invece di dovere scrivere da zero regole e algoritmi per le loro app, gli sviluppatori possono usare gli strumenti di ARKit per fare più in fretta e ottenere risultati migliori perché il kit di Apple è parte integrante di iOS 11 e sfrutta meglio le informazioni che riceve dai sensori degli iPhone e iPad.
Usi concreti di questa “realtà aumentata” che avremo presto sugli iPhone. Tra pochi giorni iOS 11 cambierà il nostro modo di vedere le cose, diciamo.
Dal 15 novembre sarà obbligatorio avere le ruote invernali sulla propria auto, oppure in alternativa avere a bordo le catene da neve: dal 2013, infatti, il Ministero dei Trasporti ha unificato per tutta l’Italia il periodo dell’obbligo, che rimarrà in vigore fino al 15 aprile. Anche se entrambe le opzioni sono a norma di legge, gli esperti consigliano di equipaggiare l’auto con gli pneumatici da neve, più sicuri rispetto alle catene. Per pneumatici invernali si intendono quelli con la sigla M+S in evidenza. In realtà, su questo tema ci sono alcune precisazioni da fare: la sigla M+S (mud+snow), infatti, non denota specificamente le gomme da neve. Ogni casa di produzione può applicarla a diverse tipologie di pneumatico, che vanno dai tassellati per il fuori strada a quelli all season (cioè che vanno bene per ogni stagione). Ciò che li accomuna sono la mescola morbida e un battistrada progettato per generare attrito anche sulla neve. Quando invece alla sigla M+S è affiancato un logo di una montagna stilizzata con un fiocco di neve, significa che quello è uno pneumatico da neve vero e proprio, che garantirà delle prestazioni più elevate e più sicure. Questi pneumatici sono detti anche termici. Attualmente la legge non distingue tra i due tipi, per cui dal 15 novembre basterà dotarsi di gomme M+S.
Dal 15 novembre entrerà in vigore l’obbligo di avere gli pneumatici invernali o le catene a bordo dell’auto. Tutto quello che c'è da sapere: le varie tipologie di gomme, quali offrono prestazioni più sicure e quali sono le alternative.
A Dallas, nel Texas (Stati Uniti), è stato confermato il primo caso di infezione da ebola virus diagnosticato negli Stati Uniti. La notizia è stata diffusa da Tom Frieden, responsabile dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie (CDC), che hanno il compito di tenere sotto controllo e prevenire la diffusione delle epidemie. Il paziente, identificato in serata come Thomas Eric Duncan, residente di Monrovia (Liberia) tra i quaranta e i cinquant’anni, è ricoverato presso il Texas Health Presbyterian Hospital ed è tenuto in isolamento. L’ipotesi è che abbia contratto il virus, che ha già causato oltre 3mila morti in Africa occidentale, mentre si trovava in Liberia prima di fare un viaggio verso gli Stati Uniti un paio di settimane fa. Frieden ha spiegato che Duncan avrebbe lasciato la Liberia il 19 settembre scorso, arrivando il giorno successivo su suolo statunitense. All’inizio non presentava alcun sintomo riconducibile a una infezione da ebola virus. I sintomi sono diventati evidenti intorno al 24 settembre e quattro giorni dopo la persona è stata ricoverata e messa in isolamento nell’ospedale texano. Da quanto si è capito Duncan non aveva collaborato al trattamento o all’assistenza di persone con infezioni da virus ebola conclamate mentre era in Liberia.
Il primo caso di ebola diagnosticato negli Stati Uniti. È stato diagnosticato a un uomo ricoverato in un ospedale del Texas, dopo essere arrivato dalla Liberia.
Dinanzi alla vertenza di Pomigliano, molti di noi restano in balía di una sensazione di incertezza, di inadeguatezza a giudicare su basi che non siano di principio, o se vogliamo ideologiche; del resto, quella del movente “ideologico” è ormai l’accusa più frequentemente rivolta a chi eccepisce dinanzi agli uomini del fare, o dinanzi al fare degli uomini. La ragione – forse non l’unica – è semplice: molti di noi non sono mai entrati in una fabbrica (io ho solo vaghi ricordi di uno spaccio aziendale, in cui mia nonna – operaia alla SNIA – mi portò quand’ero piccolo), e delle dinamiche di quei luoghi posseggono una contezza essenzialmente giornalistica, letteraria o cinematografica (da Dickens alla “Fabbrica dei Tedeschi”): la fabbrica rimane per tanti versi uno spazio estraneo, e violare la sua “clausura” (in termini foucaultiani) è molto arduo sul piano materiale come su quello ideale. Ci si parla – lo sentiamo in queste ore – di assenteismi impuniti, di malattie inventate ad arte, di sprechi da correggere, di produttività da intensificare per reggere il mercato, e dietro a questi slogan fatichiamo a discernere, nella prassi concreta, il meccanismo – pure, lo sentiamo, chiaramente operante – di destrutturazione dei diritti basilari dei lavoratori, faticosamente conquistati con le lotte degli anni Sessanta e Settanta (alle quali per inciso la sullodata nonna, mitissima devota aliena da ogni simpatia per la sinistra e il sindacato, partecipò con convinzione).
Un paese discontinuo. Farsi un'opinione su Pomigliano passando da Venezia, e dalle violazioni ai diritti dei custodi dell'università.
Il capo per il settore sicurezza di Facebook ha annunciato che il social network avviserà con una segnalazione gli utenti i cui account potrebbero avere subìto attacchi informatici da parte di organizzazioni riconducibili ai governi nazionali. Facebook ha già un’opzione che permette di essere avvisati quando qualcun altro prova a entrare nel proprio account, o anche se si accede da un dispositivo diverso dal solito, ma la nuova funzione riguarda altri tipi di attacchi più sofisticati e pericolosi e di cui spesso gli iscritti non vengono mai a conoscenza. Nel caso della violazione del suo account, un utente visualizzerà un avviso simile a questo:
Adesso Facebook vi avvertità se il governo tenta di spiare il vostro account. In caso di attacchi informatici riconducibili ai governi, gli utenti verranno avvertiti sulla violazione dei loro account e riceveranno qualche consiglio.
Nike, una delle più note aziende di articoli sportivi al mondo, ha reso noti giovedì i risultati aziendali relativi all’ultimo trimestre, evidenziando ricavi in crescita oltre le aspettative degli osservatori e degli addetti ai lavori: Nike ha ottenuto un fatturato trimestrale complessivo – giugno, luglio e agosto – di 8 miliardi di dollari (le previsioni indicavano 7,83 miliardi), superiore del 15 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I guadagni in crescita riguardano tutti i settori e le categorie principali, sia le vendite negli store Nike che le vendite all’ingrosso. Alcune ore dopo l’annuncio, il valore delle azioni Nike è cresciuto di oltre il 5 per cento. Come sottolineato da diversi commentatori, le vendite e i risultati di Nike sono stati positivamente influenzati dal Mondiale di calcio che si è svolto in Brasile dal 12 giugno al 13 luglio scorso: Nike è lo sponsor di moltissimi calciatori, società e sportivi in genere che hanno preso parte alla manifestazione, e il Mondiale in Brasile è stata la prima manifestazione di questo genere in cui Nike era sponsor di più nazionali di calcio rispetto a uno dei suoi maggiori concorrenti europei, la tedesca Adidas. Il numero dei calciatori del Mondiale che indossavano abbigliamento e accessori Nike – tra cui i più famosi, dal portoghese Cristiano Ronaldo al brasiliano Neymar – era superiore al numero di tutti i calciatori che indossavano abbigliamento e accessori non Nike: quasi un terzo del totale utilizzava le scarpe Flyknit, un modello sviluppato da Nike. Nel mercato delle calzature sportive – quello più esteso e proficuo per l’azienda – Nike ha riportato un aumento delle vendite del 18 per cento.
Nike va benissimo. I ricavi nell'ultimo trimestre hanno superato le aspettative: merito dei Mondiali, degli articoli femminili e del mercato in Cina, ma anche in Europa le vendite crescono.
Sabato 16 novembre Silvio Berlusconi ha annunciato, in un lungo discorso al Consiglio Nazionale del PdL, il ritorno a Forza Italia. Al consiglio non hanno partecipato Angelino Alfano, gli altri ministri dell’ormai ex PdL e i deputati e senatori contrari a togliere la fiducia al governo Letta (quel gruppo che è stato ribattezzato dai giornali “colombe” o “governisti”). Ieri sera, Alfano aveva annunciato che non avrebbe partecipato al Consiglio Nazionale e che presto avrebbe formato insieme a 37 senatori e 25 deputati un nuovo gruppo che per il momento si chiamerà “Nuovo Centrodestra”. Berlusconi ha fatto alcune ironie su questo nuovo gruppo, ma ha anche chiesto ai delegati presenti al consiglio di non rilasciare dichiarazioni sul nuovo gruppo per evitare di “scavare un solco troppo profondo” tra loro. Il Nuovo Centrodestra, ha detto Berlusconi, farà parte in futuro della coalizione dei moderati insieme alla nuova Forza Italia. Dopo il discorso di Berlusconi il Consiglio, uno degli organi più importanti del partito, è continuato per portare a compimento le procedure burocratiche che porteranno alla nascita di Forza Italia.
Ritorna Forza Italia. Berlusconi ha annunciato il cambio di nome e che i fuoriusciti guidati da Alfano resteranno alleati.
Nella mattina di oggi, la NASA ha effettuato con successo un test di sicurezza per la sua capsula spaziale Orion, l’ultimo e più importante per dimostrarne l’affidabilità in visto del suo impiego per le missioni verso la Luna e nello Spazio profondo. Il test ha riguardato la “torre di espulsione”, un piccolo razzo aggiuntivo attaccato sulla punta dell’involucro che contiene Orion e che si attiva nel caso in cui il razzo più grande che spinge Orion abbia un malfunzionamento tale da mettere a rischio l’incolumità degli astronauti. Come programmato, la torre di espulsione si è attivata poco dopo il lancio, facendo staccare Orion e portandola al sicuro: il test è stato eseguito senza persone a bordo. La NASA aveva investito svariate centinaia di milioni di dollari per il test di oggi, che conclude la fase più importante di verifica sulla sicurezza di Orion. La capsula entro un paio di anni dovrebbe essere utilizzata insieme allo Space Launch System (SLS), un grande e potente razzo che avrà il compito di lanciarla verso l’orbita lunare, nell’ambito del nuovo programma Artemis per tornare sulla Luna. Artemis 1, il primo test del programma spaziale, sarà eseguito senza equipaggio e fa parte delle iniziative molto ambiziose imposte dal governo di Donald Trump per riportare gli astronauti sulla Luna a partire dal 2024.
La NASA ha concluso con successo il suo test più importante per Orion, la capsula che porterà i suoi astronauti sulla Luna.
Come avrete saputo, abbiamo compiuto un anno di Post: un anno passato a scegliere belle foto e a illustrarci gli articoli a volte in dimensioni molto piccole. Ma adesso che il nuovo Post ci offre la possibilità di splendori maggiori, per festeggiare, ne abbiamo scelte le migliori e messe insieme questa volta alla risoluzione che meritano. p.s. ne abbiamo dimenticata qualcuna? Suggerimenti? Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Big Pictures. Le foto più belle pubblicate in quest'anno dal Post, ma grandi.
“The Floating Piers” è l’ultima installazione dell’artista americano di origine bulgara Christo, sul lago d’Iseo: è una passerella galleggiante di tre chilometri che collega il paese di Sulzano, sulla sponda bresciana del lago, con Monte Isola, l’isola più grande del lago d’Iseo, e l’isoletta di San Paolo. L’installazione è stata inaugurata il 18 giugno e sarà visitabile fino al 3 luglio. È considerato un evento internazionale ma capita in una zona di piccoli paesini non abituati al grande turismo di massa: motivo per cui è più utile del solito una guida su come fare una visita. Il lago d’Iseo si trova tra le province di Bergamo e Brescia, a circa 100 chilometri da Milano e 200 da Venezia. Per chi arriva in macchina dall’autostrada A4 le uscite più comode sono Brescia, Palazzolo sull’Oglio e Rovato. Il paese più interessato dall’evento è Sulzano, sulla sponda bresciana del lago, che è considerato il punto di partenza principale: è dove Christo ha deciso di far partire la passerella.
Come visitare l’installazione di Christo sul lago d’Iseo. Le cose da sapere per andare a farsi un giro su "The Floating Piers": ha aperto oggi e ci si potrà andare fino al 3 luglio.
Negli ultimi giorni YouTube ha eliminato dal proprio sito oltre 400 canali e decine di milioni di commenti, in seguito alla segnalazione di attività sospette legate all’utilizzo e alla condivisione di video con minorenni. La cancellazione del materiale è avvenuta in seguito alle proteste di diversi utenti, alcuni youtuber (quelli che fanno i video per YouTube) e di alcuni grandi marchi, che hanno sospeso la pubblicazione dei loro annunci pubblicitari sul sito in attesa di chiarire la situazione. Tra gli inserzionisti che hanno sospeso gli investimenti in pubblicità ci sono Nestlé, Disney ed Epic Games, la società che produce il videogioco di grande successo Fortnite. YouTube aveva già avuto problemi con le attività di alcuni account e i video di minorenni in passato, ma il tema è tornato di attualità a metà febbraio in seguito alla pubblicazione di un video di Matt Watson, un ex youtuber, che ha mostrato come YouTube sia utilizzato per lasciare segnalazioni e commenti per lo meno sospetti nei video in cui compaiono i minori. Creando un nuovo account fasullo, Watson ha dimostrato come iniziando con la visione di un comune video si possa finire – seguendo i suggerimenti di YouTube in base ai contenuti già visti – a vedere video di bambini che svolgono diverse attività, come per esempio ginnastica o ballo.
YouTube è di nuovo nei guai per i video con i bambini. Anche quelli più innocenti sono sfruttati dai pedofili: la società ha rimosso centinaia di canali e milioni di commenti, Nestlé e altri hanno sospeso le loro pubblicità.
Fino a circa 10mila anni fa nella parte meridionale dell’Africa, nel territorio dell’odierno Botswana, c’era il Makgadikgadi, un gigantesco lago che secondo alcuni ricercatori offrì le condizioni ideali ai nostri antenati per svilupparsi, prima di esplorare e colonizzare il resto del mondo. Secondo le teorie più diffuse la specie umana ebbe le proprie origini in Africa, ma tempi e modalità con cui si differenziò e lasciò il continente sono ancora piuttosto dibattute. Una nuova ricerca, da poco pubblicata sulla rivista scientifica Nature, ipotizza un periodo temporale diverso da quello stimato finora, ma ha suscitato forti reazioni e grande scetticismo da parte dei paleoantropologi che da decenni cercano di ricostruire le nostre origini. Il nuovo studio è stato coordinato da Vanessa Hayes, una genetista dell’Istituto di ricerca biomedica Garvan in Australia, che insieme ai suoi colleghi ha analizzato il DNA dei mitocondri (gli organelli che si occupano di produrre l’energia per le cellule) nei khoi e nei san, due particolari gruppi etnici dell’Africa meridionale ritenuti insieme la popolazione più antica dalla quale sarebbero nati tutti gli altri gruppi di umani che si sono diffusi nel mondo.
Forse fu questa la culla dell’umanità. Una nuova ricerca sostiene che tutto ebbe inizio in un enorme lago africano ora scomparso, ma le sue conclusioni sono contestate da numerosi esperti.
Nella tavola periodica – lo schema in cui sono ordinati gli elementi chimici in base al loro numero atomico e del numero di elettroni, dai che lo sapete – ogni elemento è indicato con un simbolo, costituito di solito dalle prime due lettere del suo nome (spesso in latino): il rame per esempio è Cu dal termine cuprum, mentre l’oro è Au da aurum. Alcuni elementi fanno però eccezione e per motivi piuttosto singolari, come nel caso del plutonio, elemento chimico osservato per la prima volta nel 1940 e chiamato come il pianeta nano Plutone, per mantenere la sequenza dei nomi dati ad altri elementi chimici in precedenza come uranio (da Urano) e nettunio (da Nettuno), che richiamano i pianeti del sistema solare. Il plutonio nella tavola periodica non è indicato con il simbolo Pl ma con Pu, a causa di una burla pensata dal suo scopritore, racconta il National Geographic. La scoperta del plutonio, conosciuto soprattutto per essere uno degli “ingredienti” della bomba atomica, è merito del chimico statunitense Glenn Seaborg e del suo gruppo di ricercatori presso la University of California, Berkeley. Il loro macchinario utilizzato per identificare i nuovi elementi (un ciclotrone) portò alla scoperta di un cospicuo numero di nuove aggiunte alla tavola periodica: americio, curio, berkelio, californio, einsteinio, fermio, mendelevio, nobelio e seaborgio. L’ultimo fu nominato proprio in onore di Seaborg, che ebbe grandissimi meriti nella ricerca di nuovi elementi e che collaborò al progetto per costruire la prima bomba atomica.
C’è una burla nella tavola periodica. Il simbolo del plutonio doveva essere "Pl" e invece è "Pu", per un motivo preciso e tutt'altro che scientifico.
La Camera ha approvato in via definitiva il decreto sblocca-cantieri con 259 sì, 75 no, e 45 astenuti. Il governo aveva chiesto la fiducia sul provvedimento che, tra le altre cose, modifica alcuni aspetti dei controlli sugli appalti pubblici. Il decreto istituisce anche un fondo (di 5 milioni di euro per il 2019 e di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2024) per l’installazione di telecamere negli asili e nelle strutture per anziani. Dopo un intenso lavoro del Governo e del Parlamento il decreto #Sbloccacantieri è legge. Grazie a tutti i Parlamentari che hanno contribuito a questo risultato. Ora siamo nella condizione di accelerare sul completamento delle opere infrastrutturali e sui cantieri ancora aperti. pic.twitter.com/AfD2gZhpPE
La Camera ha approvato in via definitiva il decreto sblocca-cantieri.
Il vero nome di Talia Shire è Talia Rose Coppola, e oggi compie settant’anni. Di film ne ha fatti molti, ma i ruoli per cui è diventata famosissima sono due: Connie Corleone nel Padrino e Adriana nella saga di Rocky. Nel 1975 e nel 1977 ha ottenuto due nomination agli Oscar: come miglior attrice non protagonista per Il padrino – Parte II e come miglior attrice protagonista per Rocky. Talia Shire appartiene a una famiglia piuttosto ingombrante: le sue biografie raccontano di una carriera complicata almeno all’inizio dal fratello, il regista Francis Ford Coppola. Talia Rose Coppola è nata in una famiglia di origine italiana: i suoi nonni provenivano da Bernalda, in provincia di Matera. Voleva fare l’attrice e, nonostante il fratello Francis non fosse d’accordo, frequentò la Yale School of Drama. Nel 1969, quando era al secondo anno, lasciò la scuola e si trasferì a Hollywood. Nel 1969, durante una festa, conobbe David Shire, all’epoca giovane compositore, che sposò dopo un anno. Fu con il cognome di lui (che, tra le altre cose, lavorò alla colonna sonora di diversi film di Coppola, e poi di Tutti gli uomini del presidente e in parte a quella de La febbre del sabato sera) che divenne famosa. Nel 1972 riuscì a ottenere la parte di Connie Corleone, unica figlia femmina di Vito Corleone, e nei titoli di coda del film venne presentata per volontà del fratello come Talia Shire e non Coppola. La sua interpretazione convinse comunque Francis Ford Coppola a richiamarla per il secondo film della serie e molti anni dopo anche per il terzo, con un ruolo sempre più importante (fino ad allora Talia Shire aveva avuto delle parti in film meno conosciuti e di poco successo).
I 70 anni di Talia Shire. Due ruoli l'hanno resa famosissima: quello di Connie Corleone nel Padrino e quello di ADRIANA! nella saga di Rocky.
Il segretario del partito laburista britannico, Ed Miliband, è intervenuto il 22 maggio al “Big Tent”, evento annuale organizzato da Google nel Hertfordshire, nel Regno Unito. Miliband ha fatto un discorso importante, criticando tra le altre cose i tentativi di Google di eludere il fisco – argomento di cui si sta parlando negli ultimi giorni anche in relazione ad altre aziende, tra cui Apple, che hanno usato stratagemmi legali per evitare di pagare le tasse sui ricavi realizzati all’estero. Bisogna fare delle scelte, ha detto Miliband: si può decidere di essere come Montgomery Burns, il direttore cattivo di una centrale nucleare nei Simpson, oppure si può mettere su un’azienda equa in cui il potere è diffuso e ciascuno accetta le proprie responsabilità nei confronti degli altri. Il sito di Europa ha pubblicato la traduzione integrale del discorso di Ed Miliband. È bello essere qui nella Big Tent di Google. Voglio cominciare mostrandovi quattro fotografie e chiedendovi di indicare qual è quella fuori posto, perché riguarda il tema del mio discorso: che tipo di futuro vogliamo costruire.
Il capitalismo responsabile secondo Ed Miliband. Il leader del partito laburista britannico ha fatto un bel discorso a un evento annuale di Google, spiegando perché l'azienda dovrebbe smettere di aggirare le tasse.
Romy Schneider morì il 29 maggio 1982 a neanche 44 anni, per un arresto cardiaco, ma ci furono insistite ipotesi di suicidio: era depressa e aveva problemi di alcool e abuso di farmaci da un anno, dopo la morte del figlio adolescente che si era ferito letalmente scavalcando una rete di filo spinato. Schneider era stata un’attrice di straordinari fascino e popolarità internazionale, soprattutto per i suoi ruoli giovanili nei film sulla “principessa Sissi” e poi per decine di film con i più importanti registi del mondo, da Orson Welles a Otto Preminger a Luchino Visconti, solo per dirne alcuni. Era nata a Vienna nel 1938 e aveva interpretato Sissi nel primo film a soli sedici anni. A venti si era trasferita a Parigi e si era fidanzata con l’attore francese Alain Delon (si separarono cinque anni dopo). Tra gli altri suoi film più famosi ci sono Ludwig, La Califfa, La morte in diretta, Fantasma d’amore. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
30 anni fa morì Romy Schneider. Le foto dei suoi film, dei suoi innamorati e di quanto era bella, da Sissi in poi.
Nuovo Trasporto Viaggiatori – o NTV, la società dei treni ad alta velocità Italo – ha ricevuto una consistente offerta di acquisto da parte del fondo di investimenti americano Global Infrastructure Partners. L’offerta complessiva è di circa 2 miliardi di euro e scadrà domani alle ore 17. NTV sta lavorando da mesi per portare la società a quotarsi in Borsa. Una maxi-offerta irrompe sulla strada che dovrebbe portare Italo allo sbarco in Borsa. Sul tavolo dei vertici della società di trasporto ferroviario, è infatti arrivata una mega-proposta del fondo americano Global Infrastructure Partners (Gip) che gestisce asset per 40 miliardi di dollari e che ha acceso un faro sull’azienda guidata da Flavio Cattaneo. Lo ha confermato in serata la società con un comunicato.
La grossa offerta per acquistare la società dei treni Italo. È arrivata da un fondo di investimenti statunitense e scadrà domani alle 17: oggi ci sarà un Cda straordinario dell'azienda per decidere cosa fare.
Dopo il successo dell’omonimo musical di Broadway del 1957, le cui repliche andarono avanti per quattro anni, cinquant’anni fa venne proiettato per la prima volta il film di West Side Story. Definito spesso il Romeo e Giulietta americano, il musical è considerato un adattamento novecentesco della tragedia di Shakespeare: è la storia d’amore tra Maria e Tony, giovani appartenenti a due bande rivali di New York, una formata da ragazzi di origine portoricana (gli Sharks) e l’altra da bianchi statunitensi (Jets).
West Side Story. Oggi ha compiuto cinquant'anni West side story (il film): il musical più premiato nella storia del cinema, quello di "Somewhere", "America" e "Maria".
I REM hanno diffuso un nuovo video da “Collapse into now”, il disco uscito la settimana scorsa in mezzo a uno sparpagliamento di anteprime, video, singoli, e pezzi vari a pioggia. “Alligator Aviator Autopilot Antimatter” è girato da Lance Bang, professionista di videoclip che già fece con i REM “How the West Was Won and Where It Got Us” e “New test leper” nel 1996: e ci compare e ci canta Peaches, conciata bizzarramente assieme a Michael Stipe. – Collapse into now in streaming
Un altro video dei REM. "Alligator Aviator Autopilot Antimatter", con Michael Stipe e Peaches conciati per le feste.
Scambiarsi biglietti di auguri non va più molto di moda, ma c’è stato un tempo in cui erano un pensiero atteso, soprattutto per il giorno di San Valentino, per Natale e l’Anno nuovo. I primi biglietti d’auguri conosciuti in Europa risalgono al Quattrocento, erano fatti a mano, a volte intagliati, e costosissimi; divennero accessibili alla borghesia medio-alta a metà Ottocento, grazie all’industrializzazione, a una carta più economica e allo sviluppo delle poste. I biglietti d’auguri erano di moda soprattutto nell’epoca Vittoriana, durante il regno della regina Vittoria sull’Impero britannico (1837–1901): fu lei la prima a ordinare biglietti natalizi ufficiali della famiglia reale, con sopra un ritratto in posa o un momento dell’anno particolarmente importante. Pare che il primo a spedire dei biglietti di auguri fu il designer inglese (art manifacturer, si chiamava lui) Henry Cole, che nel 1843 incaricò l’artista John Calcott Horsley di disegnare un bigliettino da inviare a parenti e amici. Cole fu anche il primo direttore del Victoria & Albert Museum di Londra, che conserva una collezione di oltre 30 mila biglietti natalizi. Qualche decennio dopo ne iniziò la produzione in massa. Raffiguravano scene religiose con angeli e frasi devote, ma molto più spesso erano auguri di più pratica gioia, ricchezza e benessere, con paesaggi invernali, mazzi di fiori e frutta, vari animali e molti pettirossi. L’uccellino divenne simbolo delle feste perché all’epoca i postini – attesissimi: portavano notizie e auguri di amici e parenti lontani – indossavano una giacca rossa; un artista ne dipinse uno su un biglietto di auguri come fosse un pettirosso con una lettera nel becco, e da lì iniziò la loro fortuna. Poi ci sono anche farfalle notturne e Babbi Natale inquietanti che fanno venire voglia di scambiarsi gli auguri a voce, o non scambiarseli affatto.
Cose che sono indiscutibilmente migliorate rispetto al passato: i biglietti d’auguri. Questi dell'epoca vittoriana sono così brutti che o il nostro gusto è proprio cambiato, o li regalavano ai parenti più antipatici.
Per giorni nella zona di Calderara di Reno, un paese di pianura a meno di dieci chilometri in linea d’aria da Piazza Maggiore a Bologna, la quiete e il sonno dei residenti sono stati disturbati dai rumorosi “cannoni spaventapasseri” – delle specie di mortaretti a gas – utilizzati dagli allevatori e dagli agricoltori per tenere lontani i lupi. Alcuni esemplari erano stati avvistati a inizio aprile, ma poi non si erano più fatti vedere: ciononostante, i botti sono andati avanti causando proteste. Dopo giorni in cui aveva cercato di dissuaderne l’uso, la settimana scorsa il sindaco ha dovuto vietarne l’utilizzo con un’ordinanza. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}()
Poco fuori Bologna, i cannoni per tenere lontani i lupi hanno tenuto sveglia la gente. Un sindaco ha dovuto vietarne l'uso ad allevatori e agricoltori, mentre i lupi forse se ne sono andati da tempo.
Anche se il maltempo ha colpito negli ultimi giorni diversi paesi dell’Europa settentrionale, non dimentichiamoci che è primavera. A parte un gatto in cerca di una via di fuga a Melnik, una delle città più colpite della Repubblica Ceca, sembra che molti degli animali fotografati questa settimana se la stiano godendo, dagli uccelli migratori in un momento di riposo nelle Filippine alle pecore sotto il sole della Mongolia. Altri, addirittura, se ne stanno a mollo in acqua, come uno dei cavalli che hanno partecipato alla Appleby Horse Fair o un pacifico cigno londinese. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Squarci di primavera. Uccelli migratori a riposo, cavalli in acqua e oche a passeggio su una pista ciclabile, tra le migliori foto di animali di questa settimana.
Johnny Depp non reciterà nei prossimi film della serie Animali fantastici (ne sono previsti altri tre), dopo che nei primi due aveva interpretato il mago Gellert Grindelwald, il principale antagonista della storia. Lo ha comunicato Depp su Instagram spiegando che Warner Bros, che produce la serie di film, gli ha chiesto di rinunciare al ruolo e che lui ha accettato. La richiesta di Warner Bros è arrivata dopo che Depp aveva perso la causa per diffamazione contro il Sun, che l’aveva accusato di violenza sull’ex moglie Amber Heard. Depp ha detto che farà appello contro la sentenza e ha scritto che intende «dimostrare che le accuse sono false». Il prossimo film della serie è previsto per il 2022.
Su richiesta di Warner Bros, Johnny Depp non reciterà nei prossimi film della serie “Animali fantastici”.
Il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha dato un’intervista al Sole 24 Ore in cui ha spiegato la sua versione sull’approvazione del DEF da parte del Consiglio dei Ministri, e soprattutto sull’accordo raggiunto per portare il deficit al 2,4 per cento dei prossimi tre anni, una manovra commentata con preoccupazione da molti esperti e analisti. Tria è considerato uno dei ministri più moderati del governo, e da tempo i giornali raccontano di una sua opposizione a un aumento così significativo del deficit, tanto che si era parlato delle sue possibili dimissioni. Tria ha smentito, al Sole: Sono ministro di un governo, e come tale sono un politico. Non ho mai minacciato le dimissioni. Il deficit al 2,4% è frutto di una negoziazione politica, e assicuro che c’è stata una mediazione e non da poco.
Cosa dice il ministro Tria sul DEF e sul deficit al 2,4%. Che è il risultato di una mediazione «non da poco», e che non ha mai minacciato di dimettersi.
Il 14 febbraio 2013 il MA*GA, un museo d’arte a Gallarate, in provincia di Varese, è andato a fuoco. Il MA*GA è tra i musei più significativi nel panorama nazionale. Alessandro Castiglioni, giovane curatore, racconta che la sua sede è stata inaugurata nel marzo del 2010 ma la sua storia è molto più profonda: risale infatti al 1949, con la nascita del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate: un premio, che esiste ancora oggi, le cui acquisizioni hanno dato origine alla collezione del Museo. Luca Andreoni, fotografo che collabora da anni col museo, è andato una prima volta sul luogo dell’incendio e dopo qualche tempo, con attenzione e grande osservazione per i dettagli, ha prodotto una serie di immagini – L’orizzonte delle intemperie – che racconta da un punto di vista affettivo e personale i danni e i segni lasciati dalle fiamme.
25 fotografie del MA*GA bruciato. Luca Andreoni mostra le sale e le pareti di un importante museo che il 14 febbraio è andato a fuoco.
Venerdì 8 novembre il presidente della Toscana Enrico Rossi, 55 anni, ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post molto duro contro le politiche di Trenitalia e del governo nel settore ferroviario e del trasporto regionale. Come spiega il Tirreno, Rossi commentava alcune dichiarazioni fatte il giorno precedente dall’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, che aveva proposto tra le altre cose tariffe differenziate per “disincentivare” gli spostamenti nelle ore di punta. Rossi denuncia invece un trattamento di favore nei confronti della società privata NTV – quella dei treni Italo – e propone di investire gli utili dell’alta velocità ferroviaria nel trasporto regionale e (con formula piuttosto confusa) di “tassare progressivamente” le classi di viaggio più costose sui treni AV. Ora mi sono davvero rotto le palle con Trenitalia e con le politiche del governo per il trasporto regionale su ferro. Così, per usare le stesse parole usate dal primo ministro Enrico Letta. Ferrovie dello Stato ha realizzato nel 2012 utili per 380 milioni derivanti dall’ Alta Velocità. E il governo che fa? Anzichè chiedere a Moretti di spendere quegli utili sui treni regionali che fanno letteralmente schifo, decide di fare un favore a NTV, cioè a della Valle e a Montezemolo, e di ridurre di 80 milioni i costi dell’ uso della infrastruttura ferroviaria agli utilizzatori. Nessuno ne parla, nessuno contesta e ora sul Tirreno devo leggere che Moretti e il sottosegretario D’ Angelis parlano, addirittura attaccando le Regioni, dopo avere tagliato i treni e dopo che da anni il governo ha abbandonato il trasporto regionale su ferro. Io propongo che gli utili di Ferrovie dello Stato siano investiti sui treni regionali per migliorare le infrastrutture e il materiale rotabile e aumentare le corse. Anzi di più. Propongo che si metta una tassa progressiva sui treni dell’ Alta Velocità per coloro che viaggiano in prima classe, o come diavolo si chiamano business, vip, class e altro ancora con queste parole idiote e classiste. E i risultati di questa tassa, che i nostri super super vip, class, buiness e altro ancora ben incravattati e inamidati e profumati, sono certo pagherebbero ben volentieri, siano destinati a migliorare il trasporto regionale. Chi ha un pò di coscienza non può provare che imbarazzo vedendo in stazione i treni dell’ Alta Velocità, moderni puliti, efficienti, con quattro, dico quattro classi, e, accanto, sulla stessa piattaforma i treni regionali, in ritardo, sporchi, vecchi, da cui scendono i lavoratori e gli studenti. Anche questo è il risultato delle politiche di destra e classiste che si sono fatte in questi anni. Ora si deve cambiare, se no sarà lotta dura. E io so da che parte devo stare.
Enrico Rossi contro Trenitalia. Il presidente della Toscana ha scritto che si è "davvero rotto le palle" per via delle politiche sui treni regionali.
Da ieri circola su Facebook e Twitter una falsa foto che viene descritta da chi la diffonde come l’identikit delle quattro persone che la notte di sabato 26 agosto, sulla spiaggia di Rimini, hanno violentato una ragazza polacca e picchiato il suo fidanzato. Tra i primi a pubblicare la foto, ieri, c’è stata la giornalista Chiara Giannini, che scrive per il Giornale, sulla sua pagina Facebook, dove aveva scritto: «Ed ecco i quattro stupratori di Rimini. Belle faccine. Se li vedete? Per me potreste iniziare a portarli in piazza, davanti agli italiani».
Circola una falsa foto degli stupratori di Rimini.
Andrew DeGraff è un insegnante (di arte e design, a Brooklyn, New York) e illustratore che ha collaborato con importanti aziende (Kellogg’s, Visa, Gap) e giornali (Esquire, New York Times e Slate, tra gli altri). Un paio di anni fa ha pubblicato un libro di mappe disegnate a mano e ispirate ai grandi classici della letteratura e ai libri per bambini, come l’Odissea, Orgoglio e pregiudizio, Il giro del mondo in 80 giorni, e Le avventure di Huckleberry Finn. Ora ha fatto lo stesso con le mappe dei film. In Cinemaps ci sono mappe anche molto intricate e ispirate a 35 famosi film, a volte disegnate da DeGraff e commentate dal critico cinematografico A. D. Jameson. Tra i film mappati qui sotto: Shining, Indiana Jones e il tempio maledetto, Lo squalo, Ritorno al futuro e quelli della saga di Star Wars. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Mappe illustrate di film famosi. Per capire tutti i giri che fanno Indiana Jones, Marty McFly e Jack Torrance, tra gli altri.
In Lombardia non sono ancora stati diffusi i dati definitivi sui risultati e sull’affluenza del referendum sull’autonomia, perché il sistema di voto elettronico voluto dal presidente della regione Roberto Maroni ha avuto alcuni problemi. La regione ha pubblicato delle stime, che parlano di un’affluenza tra il 38 e il 39 per cento degli aventi diritto al voto; circa il 95 per cento avrebbe votato Sì. In Lombardia non era previsto il raggiungimento di un quorum. In Veneto, invece, i dati sono definitivi: l’affluenza è stata del 57,2 per cento degli elettori, con un 98,1 per cento dei votanti che si è espresso per il Sì: è stato quindi superato il quorum fissato al 50 per cento più uno. pic.twitter.com/x0ZXMSImgA
Il pasticcio del voto elettronico in Lombardia. Il nuovo sistema voluto dal presidente Roberto Maroni per il referendum sull'autonomia ha avuto dei problemi: la regione non ha ancora diffuso i dati definitivi.
Kendall Jenner, modella e personaggio televisivo americano di diciannove anni, ha superato il record di “like” ricevuti da una foto su Instagram con un’immagine condivisa oltre un mese fa. La foto, che la ritrae distesa per terra con gli occhi chiusi, con indosso un vestito bianco e con i capelli disposti in modo da riprodurre le forme di diversi cuori, ha ricevuto ad oggi oltre 2,5 milioni di like. Ha battuto il record precedente di circa 2,47 milioni detenuto dalla sorella di Jenner, Kim Kardashian, ottenuto con una foto del suo matrimonio con il rapper Kanye West: Jenner è la figlia di Kris Jenner (che è anche la madre di Kim Kardashian) e di Caitlyn Jenner, precedentemente conosciuta come Bruce Jenner. ❥
La nuova foto con più “like” della storia di Instagram. È di Kendall Jenner, che ha battuto il record precedente di sua sorella Kim Kardashian.
Jon Schultz, il titolare dell’azienda specializzata nell’acquisto di domini Internet che hanno il nome di malattie, ha venduto il dominio Ebola.com a una società russa specializzata nel commercio e nella promozione della cannabis, Weed Growth Fund, per più di 160 mila euro. La somma è stata pagata con circa 40 mila euro in contanti e circa 130 mila euro in azioni di un’altra azienda, posseduta da Weed Growth Fund. L’altra azienda è Cannabis Sativa, che ha sede nel Nevada e si occupa della commercializzazione di marijuana nei paesi che ne hanno legalizzato l’uso a scopo ricreativo. Il presidente di Cannabis Sativa è l’ex governatore del New Mexico Gary Johnson, che alcuni giorni fa ha detto in un’intervista con Fox News che lo studio sull’uso di marijuana come possibile trattamento terapeutico per ebola dovrebbe essere approfondito. Ricapitolando: il dominio Ebola.com, precedentemente posseduto da una società specializzata nell’acquisto di domini con il nome di malattie, è stato acquistato da una società russa attiva nel settore della commercializzazione della cannabis, ed è stato pagato in gran parte con azioni di un’altra società americana – attiva nello stesso settore – di proprietà dell’ex governatore del New Mexico. Non è chiaro il legame che c’è tra Weed Growth Fund e Cannabis Sativa.
Ebola.com è stato venduto. Lo ha acquistato una società attiva nel marketing della cannabis, pagandolo circa 170mila euro all'azienda che acquista domini con il nome di malattie.
Apple Pay, il sistema per pagare con le carte di credito attraverso iPhone, da oggi è attivo anche in Italia. La funzione è stata attivata nella notte ed è compatibile con i principali circuiti di carte di credito come Visa, MasterCard e Maestro, per ora solo con le banche UniCredit, Carrefour Banca e Boon (altre si aggiungeranno entro fine anno, compresa American Express). Apple Pay esiste da circa tre anni negli Stati Uniti e in seguito è stato attivato in altri paesi in giro per il mondo, come Regno Unito, Canada, Australia, Cina, Francia, Giappone. Dal marzo scorso è disponibile in Irlanda e a Taiwan, ora anche in Italia. Come funziona Apple Pay Per attivare Apple Pay basta aprire l’applicazione “Wallet” sul proprio iPhone o iPad e seguire le istruzioni mostrate sullo schermo. L’app chiede di fare una fotografia alla propria carta di credito: riconosce automaticamente i dati, compila un modulo e richiede poi di inviarlo per effettuare una verifica, in modo da evitare che qualcuno provi a registrare una carta di credito che non è sua.
Apple Pay ora è attivo anche in Italia. Come funziona e a cosa serve il sistema per pagare alla cassa con un iPhone al posto delle carte di credito (di poche banche, per ora).
Robert Redford, che oggi compie 80 anni, non avrebbe dovuto recitare. A leggere la storia dei suoi primi vent’anni di vita si capisce che il cinema arrivò un po’ per caso, dopo che altre possibili carriere non andarono bene. Negli anni Sessanta Redford azzeccò però un paio di buoni ruoli, nel 1969 ne fece uno fenomenale – quello di Sundance Kid in Butch Cassidy – e negli anni Settanta infilò quattro o cinque grandi film. Ha continuato a recitare e ancora lo fa molto bene, in più dagli anni Ottanta si è anche messo a fare il regista, anche lì con ottimi risultati. Ha vinto un Oscar alla carriera e uno come Miglior regista e ne avrebbe meritati almeno un altro paio come attore. Ha fatto e diretto film di ogni tipo – commedie romantiche, film storici, di guerra e thriller – ma soprattuto film impegnati, su temi importanti e con punti di vista originali. È diventato famoso perché bravo e bello, lo è rimasto perché ha fatto vedere di essere bravissimo e capace di fare cose sempre intelligenti. Senza disdegnare cose un po’ più pop – ha recitato in Captain America: The Winter Soldier, per dire – e restando sempre e comunque l’affascinante Robert Redford, anche a 80 anni.
Robert Redford ha 80 anni. Nel cinema ha fatto praticamente tutto: soprattutto cinque film strepitosi in tre anni, ma anche il regista e il fondatore di un festival.
L’azienda cinese Huawei ha annunciato che il Mate X, il suo primo telefono pieghevole, uscirà a settembre del 2019 e non più a giugno, come inizialmente previsto. Vincent Peng, vice presidente di Huawei, ha spiegato che la decisione è stata presa per poter avere ancora tempo per lavorare al miglioramento della qualità degli schermi pieghevoli. Anche Samsung lo scorso aprile aveva deciso di rinviare la commercializzazione del suo telefono pieghevole, il Galaxy Fold, in seguito alle segnalazioni di rotture inattese dello schermo da parte dei giornalisti che avevano ricevuto il telefono per recensirlo. A margine di una conferenza organizzata dal Wall Street Journal a Hong Kong, Peng ha spiegato che la scelta di rinviare l’uscita non è dovuta alle tensioni con gli Stati Uniti degli ultimi mesi e che al momento non si può dire se i Mate X quando usciranno avranno la licenza per usare Android, dopo che Google aveva deciso di sospenderla.
Huawei ha posticipato la data di uscita del suo telefono pieghevole, il Mate X.
Tutine, pupazzetti copertine, bavaglini più o meno sfiziosi e rapidamente inservibili sono i classici regali che i neo-genitori ricevono in massa da parenti, genitori e amici. In molti casi si accumulano nei cassetti e diventano una preoccupazione in più – “hai mandato alla zia la foto del piccolo col completino che gli ha regalato?” – in un momento in cui il vero regalo è quello che fa risparmiare tempo e spazio e facilita la vita. Per chi ha sufficiente spirito pratico da non farsi intenerire da pizzi e pucciosità abbiamo raccolto un po’ di oggetti utili da regalare ai vostri amici alle prese con il loro primo neonato: così saranno più rilassati e organizzati e finirete per trascinarli prima agli aperitivi e alle cene insieme a voi. Prego. La vasca da bagno per neonato di Puj Per fare il bagno nel lavabo: torna utile. Questa è la versione ripiegabile da viaggio.
Cose davvero utili da regalare a un neo genitore. Lasciate da parte tutine e bavaglini ricamati e presentatevi dai vostri amici assonnati con qualcosa che serva.
Il Consiglio dei ministri è convocato oggi pomeriggio alle 18 per discutere, tra le altre cose, del DEF: il “documento di economia e finanza” per il 2014. Le decisioni del governo Renzi sono molto attese, perché nel DEF dovrebbero apparire – per la prima volta per iscritto in un documento ufficiale – i dettagli sulle misure annunciate dallo stesso Renzi lo scorso 12 marzo, a cominciare dallo sconto sull’IRPEF per 80 euro al mese da destinare a chi percepisce un reddito basso. Il DEF è il principale strumento con cui si programma l’economia e la finanza pubblica (e non solo) in Italia. Il governo lo presenta annualmente al Parlamento per l’approvazione. Ha cambiato tempistica e nome diverse volte, dalla sua introduzione nel 1988: inizialmente si chiamava Documento di Programmazione Economico-Finanziaria (DPEF), poi è diventato Decisione di Finanza Pubblica dal 2009 al 2011. Nel 2011 è diventato DEF ed è stato anticipato alla prima metà dell’anno – la scadenza è attualmente al 10 aprile, per presentarlo in Europa entro il 30 dello stesso mese – per coordinarsi meglio con le procedure di bilancio degli altri stati membri dell’Unione Europea. Si occupa della programmazione almeno triennale: definisce gli obbiettivi della finanza pubblica, aggiorna le previsioni ed espone gli interventi necessari per raggiungere gli obbiettivi.
Cos’è il DEF. Cioè "il "documento di economia e finanza": un testo atteso e importante, che però non è una legge.