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Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.411 nuovi casi di contagio da coronavirus e 5 nuovi decessi, per un totale di 263.949 casi e 35.463 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva italiani sono 67 (due in meno di ieri) e quelle in altri reparti 1.131 (76 in più di ieri). Le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 57.640, per un totale dall’inizio dell’epidemia di 4.934.818. – Leggi anche: Tutto (o quasi) sulla riapertura delle scuole
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 27 agosto.
La rivista scientifica Journal of Optics ha pubblicato un articolo in cui sostiene che gli autoritratti di Rembrandt – il famoso pittore olandese vissuto nel Diciassettesimo secolo – sono precisi e realistici perché realizzati con l’aiuto di un sistema di specchi che permetteva di proiettare l’immagine dell’artista su una superficie su cui potevano essere tracciati dei contorni. L’articolo si intitola “Rembrandt’s self-portraits” e l’autore è il pittore e insegnante inglese Francis O’Neill. La teoria espressa da O’Neill va contro la maggioranza degli storici dell’arte, secondo cui Rembrandt disegnava solo a mano libera. O’Neill spiega che all’epoca di Rembrandt era possibile costruire un sistema ottico per realizzare autoritratti realistici e dà una serie di argomentazioni per sostenere che fosse possibile e probabile che Rembrandt ne usasse uno. La teoria di Francis O’Neill si basa sull’ipotesi che Rembrandt, e altri pittori di quel periodo, disponessero di uno specchio concavo e di uno piatto. L’artista posizionava i due specchi in modo da ottenere un riflesso del proprio volto, di profilo o dritto, su una superficie sopra la quale poi tracciava i contorni. L’immagine proiettata era invertita, dunque con il mento in alto e la fronte in basso: secondo O’Neill questo fatto aiutava l’artista a tracciare i contorni così come apparivano, più realisticamente, senza lasciarsi influenzare da preconcetti sulla forma del proprio viso.
Rembrandt usava degli specchi per farsi gli autoritratti? lo sostiene il pittore Francis O'Neill, andando contro molti indignati storici dell'arte ma riprendendo una teoria che gira da qualche anno.
Tyler Cowen è un economista e divulgatore statunitense, autore di un blog molto popolare – Marginal Revolution – e di libri tradotti anche in Italia. Collabora con varie testate, tra cui il New York Times e Bloomberg. Spesso mi capita di ricevere richieste dai lettori e di recente mi è stato chiesto di indicare delle «regole valide per evitare la propria bolla». Quello che intendeva la persona che mi ha scritto era come evitare di leggere troppi articoli scritti da persone che condividono la sua stessa opinione, per riuscire a mantenere una posizione equilibrata in un’epoca di crescente polarizzazione. Ovviamente non sempre una posizione “equilibrata” è anche la più corretta. Capire le opinioni degli altri e tenere a mente i limiti del proprio punto di vista, però, sembra comunque essere una cosa preziosa. Purtroppo non è semplice come potrebbe sembrare.
Come uscire dalla propria bolla. Leggere opinioni opposte alle nostre potrebbe non aiutare ad allargare il nostro punto di vista: l'economista Tyler Cowen propone allora un metodo alternativo.
Il doodle di Google di oggi è dedicato all’astrofisica italiana Margherita Hack, conosciuta soprattutto per i suoi lavori di divulgazione scientifica sullo Spazio e su come funzionano le stelle, oltre che per il suo impegno civile. Hack era nata a Firenze il 12 giugno del 1922 ed è morta il 29 giugno del 2013. Oggi avrebbe compiuto 99 anni. Si laureò in fisica nel 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1964 al 1992 è stata professoressa ordinaria di Astronomia all’università di Trieste, ed è stata la prima donna a dirigere un osservatorio astronomico in Italia, sempre a Trieste, dal 1964 al 1987. Grazie al suo lavoro e alle numerose ricerche pubblicate, in quegli anni l’Osservatorio ottenne una notevole rilevanza nella comunità scientifica internazionale.
Margherita Hack è la protagonista del doodle di oggi. È stata una delle più importanti astrofisiche e divulgatrici italiane del XX secolo: oggi avrebbe compiuto 99 anni.
El Pais ha pubblicato due documenti, ottenuti da Wikileaks, dell’ambasciata statunitense a Roma che riferiscono al Dipartimento di Stato le critiche alla prima versione del Decreto Romani, la legge su televisione, cinema e internet poi approvata con diverse modifiche a fine febbraio, e la posizione di Berlusconi su internet, uno strumento che per il PresdelCons è “cruciale per il futuro e la salvaguardia della libertà”, che avrebbe però bisogno di “maggiore controllo per prevenirne utilizzi estremisti”. Il primo rapporto è datato 3 febbraio 2010 ed è firmato dall’incaricata d’affari dell’ambasciata Elizabeth Dibble — la stessa che aveva delineato il profilo di Berlusconi per Barack Obama — che inserisce qualche commento all’interno di un documento che, prevalentemente, dà voce agli oppositori della legge. Dibble non sembra conoscere particolarmente bene il decreto, ma pare raccogliere più i pareri dei contrari alla legge che quello dei suoi promotori al governo. Lei stessa lo dichiara nel titolo: “Secondo gli oppositori, la legge italiana su internet soffocherebbe la libertà di parola e minaccerebbe la democrazia”.
Cosa dicono i cables dell’ambasciata USA su Berlusconi e internet. Il riassunto delle obiezioni al Decreto Romani compilato dalla famosa signora Dibble.
Domenica il Movimento 5 Stelle ha vinto due ballottaggi su cinque in Sicilia, ottenendo la guida dei comuni di Caltanissetta e Castelvetrano, dopo che due settimane fa, al primo turno delle elezioni amministrativi nella regione, aveva perso Bagheria e Gela. A Caltanissetta il candidato del Movimento 5 Stelle, Roberto Gambino, ha vinto con il 58,85 per cento dei voti, battendo il candidato del centrodestra Michele Giarratana. Repubblica scrive che su Gambino, anche se non ufficialmente, erano confluiti i voti della Lega.
I risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative in Sicilia. Si votava in cinque comuni: il M5S ha vinto in due, la Lega in nessuno, l'affluenza è stata molto bassa.
Nelle foto di personaggi e celebrities che abbiamo scelto questa settimana ci sono molti leader che si rivolgono a un pubblico, con espressioni più o meno solenni, qualche sportivo con faccia da cinema, e uno che ha fatto parecchio cinema, anche sportivo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Che faccia fare. Persone che fanno discorsi, atleti, fidanzate di atleti e presidenti con una palla, nelle foto di persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Medhanie Tesfamariam Berhe, l’eritreo che per tre anni era stato detenuto in un carcere italiano per uno scambio di persona, ha ottenuto l’asilo politico. La sua domanda di asilo, presentata il giorno dopo la sentenza con cui era stato ammesso l’errore giudiziario per cui era stato tenuto in carcere, è stata accettata dalla commissione territoriale di Siracusa: Medhanie Tesfamariam Berhe potrà quindi rimanere in Italia e potrà lasciare il centro per i rimpatri in cui era stato trasferito. Medhanie Tesfamariam Berhe era stato arrestato nel 2016 in Sudan ed era stato estradato in Italia e identificato come Medhanie Yehdego Mered, considerato uno dei capi di una grande organizzazione di trafficanti di esseri umani, e coinvolto nei viaggi di almeno 13 mila persone. Dopo 3 anni di detenzione e processo, lo scorso luglio, la Corte di Assise di Palermo aveva stabilito che ci fosse stato uno scambio di persona, come sostenuto da tempo dall’avvocato di Medhanie Tesfamariam Berhe, che aveva presentato prove incredibilmente forti a sostegno della sua tesi (il Post aveva più volte raccontato questa storia).
L’uomo eritreo che per tre anni era stato detenuto in un carcere italiano per uno scambio di persona ha ottenuto l’asilo politico. Medhanie Tesfamariam Berhe, che da alcune settimane era in un centro per rimpatri, potrà quindi rimanere in Italia.
Mercoledì sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato nuove e ulteriori misure per limitare la diffusione del contagio da coronavirus (SARS-CoV-2), che in Italia ha superato i 10mila casi registrati. Dopo aver esteso le restrizioni a tutta Italia, il governo ha deciso di chiudere tutte le attività commerciali «non essenziali»: la misura sarà valida dal 12 marzo al 25 marzo. Conte ha spiegato che potranno rimanere aperti solo negozi di alimentari, farmacie, tabaccai ed edicole (ma non i mercati all’aperto). Tuttavia, esistono tantissimi tipi di attività e in molti potrebbero avere dubbi se restare aperti oppure no: qui trovate un elenco delle attività che dovranno chiudere e di quelle che invece potranno restare aperte. Attenzione, però: molti negozi hanno deciso di chiudere nonostante secondo il decreto potrebbero restare aperti. Prima di uscire è meglio accertarsi personalmente che il negozio che si vuole raggiungere sia aperto.
Quali negozi possono restare aperti e quali no. Mercoledì sera il governo ha deciso di chiudere tutte le attività commerciali con qualche eccezione: un elenco.
Fino al 27 novembre a Venezia il Palazzo Franchetti ospiterà una retrospettiva su Zaha Hadid, una dei più illustri e noti architetti contemporanei, morta il 31 marzo scorso a 65 anni. La mostra – organizzata dalla Fondazione Berengo, che promuove l’arte della lavorazione del vetro – ripercorre i 35 anni di carriera di Zaha Hadid esponendone tutti i progetti, realizzati o no, attraverso disegni, stampe tridimensionali, foto e video. Tra i disegni in mostra ci sono quelli per il progetto di trasformare Trafalgar Square a Londra (1985), quello per Haffenstrasse, una strada di Amburgo (1989) e anche Malevich’s Tektonik (1976-1977), il progetto del quarto anno di Hadid alla Architectural Association School di Londra, tutti non realizzati. Una mostra sui metodi di progettazione di Hadid e del suo studio (aperto da più di trent’anni e dove lavorano oltre 240 architetti) era in programma già prima che Hadid morisse, ma dopo la sua morte la fondazione ha deciso di trasformarla in una retrospettiva sulla sua carriera.
Un po’ di foto della mostra di Zaha Hadid a Venezia. Espone i disegni dei suoi progetti, anche quelli mai realizzati, che sembrano quadri.
La crisi dovuta al coronavirus ha reso evidente l’importanza e la centralità dell’autonomia delle scuole; e anche la riapertura, prevista per settembre, si appoggia in modo fondamentale all’organizzazione dei singoli istituti, alle decisioni dei direttori scolastici e alla loro collaborazione con gli enti locali, come avevamo raccontato qui. Anche per questo è utile l’uscita del libro Liberare la scuola. Vent’anni di scuole autonome, pubblicato da Il Mulino e curato da Marco Campione, esperto di politiche pubbliche per l’istruzione e autore di un podcast dedicato alla scuola, e da Emanuele Contu, docente di una scuola secondaria e dirigente scolastico. È una raccolta di saggi scritti da docenti, studiosi, esperti, storici e introdotto dall’ex ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer, che riflettono sullo stato delle scuole italiane a vent’anni dall’approvazione della legge sull’autonomia scolastica. Dal 2000 la legge consente agli istituti una propria autonomia amministrativa, didattica e organizzativa per rispondere meglio alle esigenze degli studenti e delle loro famiglie, sempre nell’ambito di alcune regole generali condivise da tutto il paese.
Come avere insegnanti più adatti. Non i migliori ma i più adeguati: un estratto da "Liberare la scuola", una raccolta di analisi e proposte su come migliorarla.
La Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa che si occupa della tutela dei consumatori e della concorrenza negli Stati Uniti, ha pubblicato nuove linee guida per le aziende che producono prodotti omeopatici. Il regolamento prevede che i produttori indichino chiaramente le ricerche scientifiche che provano l’efficacia dei loro prodotti, altrimenti non potranno venderli sul mercato statunitense. Per molte aziende potrebbe essere un serio problema, perché a oggi non è mai stata dimostrata scientificamente l’efficacia dell’omeopatia, sistema che è considerato inefficace per la cura o il trattamento di qualsiasi malattia da parte della comunità scientifica. Come scrivono su Vox, la FTC sta semplicemente dicendo ai consumatori negli Stati Uniti che “l’omeopatia è una farsa”. Per vendere gli omeopatici, i produttori dovranno rivedere le etichette delle confezioni eliminando le dichiarazioni – spesso altisonanti – sui risultati che si possono ottenere per la salute grazie alla loro assunzione. La FTC potrebbe infatti multare un produttore se continuerà a dire che il suo prodotto serve per la cura di una determinata patologia, indicando la pratica come pubblicità ingannevole. Il regolamento lo spiega chiaramente:
Le nuove severe regole per l’omeopatia negli Stati Uniti. I produttori potranno vendere gli omeopatici solo se indicheranno sulle confezioni che non ci sono prove scientifiche della loro efficacia.
Nei giorni scorsi Ventimiglia, cittadina ligure al confine con la Francia, è stata su tutti i quotidiani per via dell’emergenza immigrazione, dei tunisini che arrivavano da tutta Italia nel tentativo di oltrepassare la frontiera. Sui giornali di oggi si parla ancora di Ventimiglia, ma per una ragione completamente diversa: per un episodio di violenza particolarmente odioso e impressionante, avvenuto su un padre che stava difendendo suo figlio da un’aggressione. Dove siamo Siamo a Torri Superiore, un posto che troverete in tutte le guide turistiche sulla Liguria. Un piccolo villaggio medievale a pochi chilometri da Ventimiglia. Costruito nel XIII secolo, è composto da tre strutture principali che constano in tutto di 160 stanze, collegate tra loro da un’intricata rete di scale. Per via della sua struttura, lo troverete descritto in giro come un labirinto o come una fortezza. Oggi è meta turistica “ecosostenibile”, dove si organizzano ogni anno iniziative ed escursioni. Ha anche dei residenti, un paio di centinaia, che vivono stabilmente nel villaggio. Tutto questo per dire che Torri Superiore è il posto più lontano possibile dalla “periferia degradata” o dall’area residenziale abbandonata in cui ci si aspetta di collocare simili episodi di violenza: è un posto in cui negli ultimi dieci anni non c’è stata una sola denuncia per furto, per capirsi.
L’omicidio di Ventimiglia. L'odiosa storia del padre ammazzato di botte per aver difeso il figlio.
La settimana scorsa molte coltivazioni italiane sono state danneggiate dalle gelate, cioè dagli abbassamenti intensi e improvvisi delle temperature, che nella notte tra il 7 e l’8 aprile sono scese fino a -7 °C in alcune parti della Pianura Padana e della Toscana. Secondo la Confederazione italiana agricoltori (CIA), nel Nord e nel Centro Italia le gelate potrebbero aver causato una riduzione della produzione agricola del 50-70 per cento per alcune colture, in particolare vigneti e alberi da frutto, e danni per milioni di euro. Il fenomeno, che si è verificato anche in Francia, è legato a una generale diminuzione delle temperature in Europa dopo un marzo più caldo del solito ed è un esempio dei rischi per l’agricoltura europea collegati al cambiamento climatico. Ciò che succede durante una gelata è che l’acqua contenuta all’interno dei tessuti delle piante si solidifica, deidratando le cellule e creando delle lesioni dovute all’aumento di volume (il ghiaccio ne occupa di più dell’acqua liquida). Anche se le gelate ci sono sempre state, l’aumento delle temperature medie causato dal cambiamento climatico le ha rese potenzialmente più dannose per le coltivazioni.
I danni delle gelate nei frutteti c’entrano col cambiamento climatico. L'aumento delle temperature anticipa le fioriture, rendendo le piante più vulnerabili nelle notti di primavera più fredde.
Oggi migliaia di operai dell’Ilva, la grande azienda siderurgica finita in crisi negli ultimi anni, hanno manifestato a Roma e in tutte le città dove hanno sede stabilimenti della società. Gli operai protestano contro il piano di sviluppo presentato dalla Am InvestCo Italy, formata dalle società Arcelor Mittal e Marcegaglia, che ha rilevato l’Ilva. Il piano prevede il licenziamento di 4 mila dipendenti su 14 mila e l’assenza di “continuità aziendale” per tutti gli altri: significa che i 10 mila operai rimanenti saranno assunti con un nuovo contratto a tutele crescenti secondo le regole del Jobs Act, e perderanno l’anzianità acquisita. Il ministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda, ha detto che la proposta di Am InvestCo Italy è “irricevibile”, dando ragione agli operai, e ha interrotto dopo pochi minuti l’incontro con i rappresentanti della società che si stava tenendo al ministero. #ILVA proprosta dell'azienda su salario ed inquadramento dei lavoratori irricevibile. Tavolo aggiornato. pic.twitter.com/zTxOpTUMQ8
Lo sciopero degli operai dell’Ilva. Stanno protestando in migliaia – e il governo gli ha dato ragione – contro un piano di tagli dei nuovi acquirenti.
Martedì 15 gennaio Wikimedia Foundation, la fondazione che si occupa di amministrare Wikipedia, ha annunciato il lancio di un nuovo progetto che si chiama Wikivoyage. Il nuovo sito, disponibile in diverse lingue italiano compreso, serve per ottenere e condividere informazioni turistiche e consigli per chi è in viaggio in giro per il mondo: una Wikipedia dei viaggi. Come gli altri undici progetti di Wikimedia (Wikiquote, Wiktionary, Wikisource…) anche Wikivoyage può essere liberamente modificato e integrato da tutti gli utenti che lo desiderano. Il servizio è gratuito, non ha annunci pubblicitari ed è basato sul lavoro volontario di utenti e autori in tutto il mondo. La storia di Wikivoyage è interessante perché si intreccia con quella di un altro progetto estraneo a Wikipedia, Wikitravel, che nel corso degli ultimi anni ha raccolto critiche e forti tensioni all’interno della sua comunità. Molti degli autori e degli amministratori che oggi si occupano di Wikivoyage iniziarono a lavorare al progetto Wikitravel, portale di informazioni turistiche collaborativo nato con una prima versione tedesca in Germania nell’ottobre del 2004. Negli anni successivi il progetto si espanse comprendendo nuove lingue e ispirandosi al modello messo in piedi da Wikimedia per la sua Wikipedia.
L’intricata storia del nuovo Wikivoyage. Che cos'è e da dove arriva il nuovo sito parente stretto di Wikipedia su informazioni turistiche e dritte sui viaggi.
Il 12 aprile, alla F8 di San Francisco, Mark Zuckerberg ha annunciato le novità che riguarderanno Facebook nei prossimi anni: tra queste, ci sono i bot su Messenger, l’app per scambiarsi messaggi istantanei legata alla chat di Facebook. I bot permettono di ricevere in forma automatica assistenza dalle aziende o aggiornamenti dai siti di notizie (ad esempio, dalla rete televisiva americana CNN), ma anche per fare shopping direttamente da Messenger. Qualsiasi azienda potrà utilizzare i bot su Messenger e tra le prime a farlo per ora c’è Spring, un rivenditore di abbigliamento di diversi marchi mobile-first, cioè che come primo canale di vendita utilizza una app per smartphone; Spring è stato fondato nel 2014. Prima di Spring, nel 2015 Facebook aveva condotto esperimenti con alcune aziende, tra cui la casa di moda Everlane, che aggiornava i clienti sui loro ordini attraverso Messenger e permetteva di usare l’app per fare acquisti. Facebook li chiama “acquisti tramite conversazione” e per le aziende sono un modo per raggiungere i più di 900 milioni di utenti di Messenger. Oltre a Spring, su Messenger ci sono anche altri rivenditori, tra cui Shopify, Tieks e Zulily. Negli Stati Uniti si possono anche ordinare fiori grazie al bot di 1-800 Flowers o ricevere aggiornamenti meteorologici da quello di Hi Poncho (che risponde “Zzz” se gli scrivete di mattina dall’Italia, dato che il servizio è rivolto agli americani).
Come si comprano i vestiti su Messenger. Con i bot appena introdotti da Facebook: per ora i marchi disponibili sono più di 800.
Marina D’Amato è professoressa di Sociologia all’Università di Roma, insegna anche in Francia e si occupa soprattutto di media e bambini. Ha diretto l’Ufficio Minori presso la presidenza del Consiglio e ieri ha scritto sulla Stampa un articolo sulla morte di Loris Andrea Stival, un bambino di 8 anni trovato morto nel pomeriggio di sabato 29 novembre poco distante da Santa Croce Camerina, una città di circa 10mila abitanti in provincia di Ragusa, in Sicilia. O meglio su come la sua storia venga raccontata e presentata da giornali e televisioni seguendo semplicemente una «strategia dell’emozione» non attenta ai diritti dei bambini ma ai desideri di un pubblico composto da «adulti infantili». Di Loris non sappiamo nulla in realtà ma i giornali e la televisione ci fanno pensare a tutto, hanno esplorato la sua breve vita riassumendola nell’attimo della sua morte senza conoscere, senza sapere di fatto ancora niente. È l’ultimo caso in più che si aggiunge della “strategia dell’emozione”: quella che usa strumentalmente l’infanzia per creare patos e per inorridire il mondo degli adulti. Il meccanismo è noto tanto più efferato sarà il delitto, e a tutt’oggi pieno di congetture e di contraddizioni continue, tanto più sarà capace di occupare con l’orrore la mente di tutti.
Loris Andrea Stival e la strategia dell’emozione. "La morbosità supera di gran lunga la necessità di conoscere l’evento" e risponde ai desideri di un pubblico composto da adulti infantili, scrive Marina D'Amato sulla Stampa.
Il fotografo italiano Giovanni Troilo, ha 33 anni, lavora per l’agenzia fotografica Luz (che ha anche un blog sul Post) e ha recentemente vinto il primo premio nella categoria contemporary issues del World Press Photo 2015 con la raccolta intitolata Dark Heart of Europe. Il premio è stato seguito da alcune polemiche dato che il sindaco di Charleroi, la città del Belgio dove sono state scattate le foto, ha accusato il fotografo di aver travisato volontariamente lo spirito del posto. Le foto mostrano situazioni di degrado sociale: due persone che fanno sesso in una macchina, un uomo a torso nudo con una pistola in mano “che tiene l’arma nei boschi perché è più sicuro che in casa, dove la polizia viene a fargli visita regolarmente”, fino a una donna completamente nuda chiusa in una gabbia in quello che sembra essere uno scantinato abbandonato. Molte delle foto sono “posate”, cioè fotografano una scena creata appositamente: per esempio una delle due persone “colte” a fare sesso in macchina è il cugino del fotografo. Troilo ha spiegato nelle didascalie di aver ricreato situazioni vere. Paul Magnette, sindaco di Charleroi, ha accusato Troilo di aver praticato una distorsione della realtà e ha inviato una lettera al World Press Photo – la fondazione olandese che dal 1955 assegna ogni anno il più importante premio fotogiornalistico al mondo – chiedendo che venisse revocata l’assegnazione del premio. Magnette ha scritto: «Questo lavoro utilizza essenzialmente tecniche di messa in scena che aggiungono dramma alle immagini attraverso una luce artificiale. Se fosse un lavoro artistico privato non sarebbe assolutamente un problema. Sfortunatamente il fotografo non ha presentato il suo lavoro come tale. Ha dichiarato di aver svolto giornalismo investigativo, un saggio fotografico che riflette la realtà. Ma questo non potrebbe essere più lontano dalla realtà: le didascalie false e fuorvianti, la realtà traviata e la messinscena, tutto questo è molto disonesto e non rispetta l’etica giornalistica».
Le foto di Giovanni Troilo, premiate e discusse. Il sindaco di Charleroi ha criticato il lavoro del fotografo italiano vincitore del World Press Photo, definendolo ingannevole, ma il premio è stato confermato.
Da qualche giorno è tornata intensa la discussione sui giornali e nella politica sulla questione di Luigi Lusi – l’ex tesoriere dell’estinto partito della Margherita che da giovedì scorso si trova in carcere – in relazione al contenuto di alcuni appunti e di alcune email riguardanti la sua gestione del patrimonio della Margherita . Luigi Lusi è senatore della Repubblica, e il Senato ha votato mercoledì scorso per il suo arresto: è indagato dallo scorso gennaio per appropriazione indebita. Secondo i magistrati della procura di Roma Lusi avrebbe sottratto almeno 13 milioni di euro dal conto corrente della Margherita, su cui aveva diritto di operare insieme all’ex presidente del partito Francesco Rutelli, utilizzandoli per operazioni private come l’acquisto e la ristrutturazione di immobili.
A che punto siamo con Lusi. Il garbuglio tra questioni penali e questioni politiche, e le nuove accuse dal carcere agli ex dirigenti della Margherita.
Da qualche giorno la stampa internazionale parla di un progressivo interesse nei confronti di Twitter da parte del fondo di investimenti Elliott Management, fondato e ancora oggi guidato da Paul Singer, un miliardario americano considerato vicino al partito Repubblicano e a Donald Trump. Il primo sito a parlarne concretamente è stato Bloomberg e ancora oggi – dopo che ne hanno parlato, tra gli altri, CNN, Financial Times, New York Times e Wall Street Journal – non ci sono numeri precisi o comunicati da parte di Elliott o Twitter. Si pensa però che Elliott abbia acquisito circa un miliardo di dollari di azioni di Twitter (che vale più di 28 miliardi di dollari) e che voglia provare a sostituire il suo attuale amministratore delegato: Jack Dorsey, che fondò la società e che ne tornò alla guida nel 2016. Elliott – di cui in Italia si è parlato molto quando rilevò il Milan e per il suo ruolo in TIM – è un fondo da oltre 40 miliardi di dollari, noto per essere particolarmente attivo nei suoi investimenti. Significa, molto in breve, che in molti casi cerca di acquisire una società (o assumere il controllo di parte di essa) per poi cambiarne la dirigenza o modificarne in parte i meccanismi di funzionamento, così da aumentarne il valore, per poi rivenderne le azioni o incassare i dividendi. In poche parole Elliot non vuole controllare o guidare Twitter; vuole agire per far aumentare il valore delle tante azioni di Twitter che ha comprato.
Sembra che a Elliott interessi Twitter. Un grande fondo d'investimento ha comprato molte azioni di Twitter (si parla di un miliardo di dollari) e c'è chi pensa che punti a rimpiazzarne l'amministratore delegato Jack Dorsey.
L’iter parlamentare del ddl Cirinnà – una proposta di legge per introdurre in Italia l’istituzione e la regolamentazione delle unioni civili – si è complicato molto quando il Movimento 5 Stelle ha deciso ieri di non votare un emendamento cosiddetto “supercanguro”. L’emendamento in questione permetterebbe di far decadere le centinaia di altri emendamenti presentati dall’opposizione, ma il M5S si è opposto per una questione di principio: Luigi Di Maio, importante esponente del M5S, ha scritto per esempio che “discutere una legge in Parlamento è un diritto costituzionalmente garantito” e che approvare l’emendamento-canguro sarebbe “negare il diritto di discutere la legge”. Il PD da solo non ha la maggioranza al Senato, e sul ddl Cirinnà aveva deciso di collaborare col M5S e non con NCD, fa parte della coalizione di governo; il M5S ha avuto però nelle ultime settimane posizioni ondivaghe sulla questione. Il PD ha deciso allora di chiedere un rinvio della discussione degli emendamenti alla settimana prossima, vista l’impossibilità di aggirare l’ostruzionismo.
Cosa c’è negli emendamenti al ddl Cirinnà. La maggior parte vogliono rendere la legge assurda, incomprensibile o contraddittoria: si parla di scommesse sportive, libici, vigili urbani.
In Italia il pompelmo è un agrume rimasto un po’ in disparte, battuto in popolarità da arance, mandarini, clementine e limoni, e scelto spesso per motivi dietetici e salutisti: ha fama di essere un frutto salutare ma – come noto ormai da 30 anni – può interferire con alcuni farmaci ed essere pericoloso. Non si conoscono ancora con certezza le sue origini, ma si sa che è uno dei pochi agrumi non nati in Asia ma in America, dove venne chiamato, pare, “frutto d’oro” e “frutto proibito”. Il sito Atlas Obscura ha messo insieme quel che si sa della sua storia e un po’ di aneddoti interessanti, a partire dall’etimologia del suo nome inglese, grapefruit. Gli agrumi sono originari delle zone tiepide e umide del Sud-est asiatico e, secondo le teorie più accreditate, discendono da un antenato comune originatosi 20-30 milioni di anni fa. Circa sei milioni di anni fa questo agrume originario si diversificò in altre specie, probabilmente a causa di cambiamenti climatici. Tre in particolare si diffusero in abbondanza: il cedro, il mandarino e il pomelo. Quest’ultimo in Italia è poco conosciuto: ha forma di pera, buccia verde e liscia e polpa dal giallo al rosso; è l’agrume dai frutti più grandi di tutti e può pesare fino a 1-2 chili. Tutti gli altri agrumi conosciuti derivano da incroci naturali o realizzati dall’uomo di queste tre specie, la maggior parte delle quali avvenuti in Asia.
L’insidioso pompelmo. È uno dei pochi agrumi nati in America e non in Asia, non fa bene alla salute come si pensa e, anzi, interagisce con alcuni farmaci.
Il fotografo Alex Galmeanu, che vive e lavora a Bucarest, in Romania, ha fotografato le facciate di diversi edifici nella sua città, oltre che a Valencia, Singapore, Amburgo e Hong Kong. Il risultato è una serie di immagini intitolata Wall & Windows, che mostra edifici e finestre in ripetizioni molto simmetriche e colorate, che quasi fanno incrociare gli occhi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Pattern di edifici. Facciate di Bucarest, Valencia, Singapore, Amburgo e Hong Kong che fanno incrociare gli occhi.
Facebook ha annunciato che introdurrà annunci pubblicitari su Messenger, l’app di messaggistica per dispositivi mobili che qualche anno fa è stata scorporata dall’app principale del social network. Una prima sperimentazione delle pubblicità su Messenger era stata avviata all’inizio del 2017 in Australia e Thailandia: ora Facebook ha deciso di estenderla in tutto il mondo, e secondo Venturebeat ciascun utente dovrebbe aspettarsi di vedere comparire delle pubblicità nella propria app entro la fine del 2017. Un esempio di pubblicità su Messenger tratto da Techcrunch
Arriva la pubblicità su Facebook Messenger. Compariranno nella schermata principale, e porteranno al sito del brand o a una chat con la sua pagina ufficiale su Facebook.
Le ultime novità sulle vicende di “Mondo di mezzo” o “Mafia Capitale”, le due espressioni che i magistrati hanno scelto per l’inchiesta sulla presunta associazione a delinquere romana che controllava appalti e finanziamenti pubblici, riguardano i legami diretti con la ‘ndrangheta. L’inchiesta è stata avviata dalla procura di Roma e ha coinvolto decine di persone: martedì 4 dicembre erano state arrestate 37 persone, e diversi politici e funzionari romani sono attualmente indagati e si sono dimessi. Ieri sono state arrestate altre due persone. Roma e la ‘ndrangheta Il reato al centro dell’inchiesta è l’associazione di stampo mafioso regolata dall’articolo ex 416bis. Per la prima volta questa imputazione non viene contestata a persone che fanno parte di organizzazioni con diretto riferimento a mafia, camorra e ‘ndran­gheta. E nemmeno la strut­tura organizzativa è quella mafiosa, cioè verticistica e dove si fa uso sistematico della vio­lenza. Secondo quanto detto dalla procura di Roma, tuttavia, il sistema scoperto utilizzava un metodo mafioso che consisteva nell’uso «della forza d’intimidazione del vin­colo asso­cia­tivo» e nelle «con­di­zioni di assogget­ta­mento e di omertà di cui gli asso­ciati si avval­gono». Ieri sono stati arrestati Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero della cosca calabrese dei Mancuso e con legami con importanti boss mafiosi.
L’inchiesta di Roma e la ‘ndrangheta. Sono stati arrestati due esponenti della cosca calabrese dei Mancuso: potrebbero essere stati il collegamento tra 'ndrangheta e l'organizzazione romana con a capo Carminati.
Da domenica si sta cercando di capire che storia abbia la foto che mostra Gabriel Christian Natale-Hjorth, uno dei due americani sospettati di essere coinvolti nell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega in centro a Roma, mentre siede ammanettato e bendato nella caserma dove era stato portato subito dopo l’arresto. La foto è stata con ogni probabilità scattata da un militare, non è ancora chiaro con che intenzioni, e mostra un evidente abuso di potere e un’altrettanto evidente violazione dei diritti delle persone sottoposte a misure cautelari: due reati. Sul caso è stata avviata sia un’indagine interna all’Arma dei Carabinieri sia una ufficiale della procura, e secondo i giornali sono già stati presi provvedimenti contro il militare ritenuto responsabile del maltrattamento. La foto risale a venerdì mattina: alle 11 Natale-Hjorth e il suo compagno di viaggio Finnegan Lee Elder, entrambi statunitensi, erano stati arrestati in una camera d’albergo del quartiere Prati con l’accusa di aver accoltellato poche ore prima Rega, in circostanze che ancora oggi non sono per niente chiare (più precisamente: Elder è l’uomo sospettato di aver fisicamente accoltellato Rega). Su Repubblica di oggi, Carlo Bonini ricostruisce cos’è successo tra quel momento e lo scatto della foto, uno dei due aspetti che si stanno cercando di capire, insieme alle modalità della sua diffusione. Bonini spiega che sul luogo dell’arresto era intervenuto il colonnello Lorenzo D’Aloia, un ufficiale descritto come «avveduto» e con «molti nemici nel Corpo» perché sarebbe tra le persone che hanno contribuito a individuare i responsabili tra i carabinieri dei depistaggi nell’inchiesta sull’omicidio di Stefano Cucchi. D’Aloia, secondo Bonini, si sarebbe trattenuto nella stanza d’albergo ordinando che Elder e Natale-Hjorth fossero portati nella vicina caserma di via in Selci, da due pattuglie in borghese ed entrando dal retro per non attirare attenzioni.
Cosa sappiamo di quella foto. L'immagine che mostra Natale-Hjorth bendato e ammanettato comporta due reati e qualche problema per l'indagine sul carabiniere ucciso.
Stasera RaiUno trasmette “In questa notte fantastica-Lorenzo negli stadi”, il film-documentario sul tour di concerti in tredici tappe che Jovanotti ha fatto tra giugno e luglio di quest’anno. Queste sono le diciassette canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto per il suo libro Playlist (con qualche integrazione), per chi è stato ai concerti del tour, per chi stasera vuole guardare il concertone in tv e e per tutti gli altri a cui verrà voglia di riascoltarle. Jovanotti è una cosa formidabile accaduta alla musica italiana, e senza rivali. È andato sempre migliorando – ma sul suo “periodo pirla” si è moraleggiato con ridicola severità – ha voluto capire il mondo, è rimasto umile anche quando era diventato il numero uno, e capisce molto di musica. Che per lui è una cosa più complessa, istantanea o fluida di una canzone: e quindi solo nel 2006 ne ha fatta una convenzionale di bellezza eterna. Quanto a cantare, dice lui: «Siccome sono stonato…».
Le migliori canzoni di Jovanotti. Le migliori canzoni di Jovanotti, per prepararsi al concerto "Lorenzo negli stadi" che va su RaiUno stasera.
L’Osteria Francescana di Massimo Bottura, a Modena, è al primo posto della classifica dei 50 migliori ristoranti al mondo, la World’s 50 Best Restaurants, pubblicata ogni anno dal 2002 dal mensile britannico Restaurant e diventata uno dei punti di riferimento per chef, appassionati e critici gastronomici di tutto il mondo. È stata annunciata martedì sera al Palacio Euskalduna di Bilbao, in Spagna, dove si è tenuta la cerimonia di premiazione. L’Osteria Francescana è tornata al primo posto dopo che l’anno scorso era scesa al secondo, battuta dall’Eleven Madison Park di Daniel Humm a New York, quest’anno arrivato quarto dopo aver chiuso per rinnovo per quattro mesi. Al secondo posto è arrivato El Celler de Can Roca di Girona, in Spagna, da anni ai primi posti della classifica, e al terzo Mirazur a Menton, in Francia. Noma 2.0, la nuova versione del celebre ristorante dello chef René Redzepi a Copenhagen, non è stato preso in considerazione perché ha riaperto dopo il rinnovo a votazione già conclusa. Nella classifica ci sono altri tre ristoranti italiani: Piazza Duomo ad Alba, al sedicesimo posto, Le Calandre a Rubano, al 23esimo, e Reale a Castel Di Sangro al 36esimo. Il premio degli chef è andato a Don Barber per il suo Blue Hill a Stone Barns, nello stato di New York; quello alla carriera al peruviano Gastón Acurio, che possiede ristoranti in tutto il mondo e ha scritto molti libri di cucina; il miglior pastry chef, cioè pasticcere, al mondo è il francese Cédric Grolet dell’hotel Le Meurice di Parigi. Tutti i vincitori si trovano qui.
L’Osteria Francescana è il miglior ristorante al mondo. Perlomeno secondo l'importante classifica World's 50 Best Restaurants della rivista britannica "Restaurant".
Visionary Dictionary: Beppe Giacobbe from A to Z è una monografia pubblicata dalla casa editrice indipendente Lazy Dog che raccoglie oltre 250 illustrazioni realizzate da Beppe Giacobbe, illustratore milanese considerato tra i migliori al mondo. Nato nel 1953, Giacobbe si è formato all’Accademia di Brera e alla School of Visual Arts di New York: collabora abitualmente col Corriere della Sera e ha lavorato per moltissimi giornali, riviste, case editrici e aziende di tutto il mondo (tra cui il New York Times, il New Yorker e la United Airlines, per cui ha illustrato alcune campagne pubblicitarie). In questo nuovo libro i lavori di Giacobbe sono ordinati per tema – “identità”, “speranza” – e alfabeticamente, come in un vero e proprio dizionario illustrato: la scelta di un dizionario, ha spiegato Giacobbe, si deve al fatto che «le mie illustrazioni sono immagini ambivalenti, che si possono legare a un articolo, come normalmente avviene, ma possono anche vivere oltre il testo». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le illustrazioni di Beppe Giacobbe. Le ha raccolte la casa editrice Lazy Dog in un "dizionario visionario" che mette insieme i lavori di uno dei migliori illustratori italiani.
I 18 pescatori che dal primo settembre erano trattenuti in Libia, con l’accusa di avere sconfinato nelle acque libiche, sono stati liberati. Questa mattina il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, sono andati personalmente a Bengasi, in Libia, per trattarne la liberazione. Al momento non si conoscono i dettagli della liberazione, ma in tarda mattinata Di Maio ha scritto su Facebook che «i nostri pescatori sono liberi», aggiungendo che «il governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi». Buon rientro a casa pic.twitter.com/MKYISFeTmV
I pescatori trattenuti in Libia sono stati liberati. Erano a Bengasi da 108 giorni: oggi Giuseppe Conte e Luigi di Maio sono andati personalmente a trattare la loro liberazione.
Il magistrato Piercamillo Davigo, membro del Consiglio superiore della magistratura ed ex sostituto procuratore del pool “Mani pulite”, durante la puntata di giovedì sera di Piazza Pulita su La7 è intervenuto per commentare le intercettazioni telefoniche che sono state rese pubbliche su alcuni giornali relative all’inchiesta sul magistrato ed ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) Luca Palamara e alle conversazioni che sono state messe agli atti nell’inchiesta di Perugia. In un passaggio del suo discorso, Davigo ha detto:
Secondo Piercamillo Davigo è un errore aspettare le sentenze dei processi. Lo ha detto a "Piazza Pulita", commentando le intercettazioni emerse negli ultimi giorni relative all'inchiesta sul magistrato Luca Palamara.
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Il titolo di prima pagina dello Herald Tribune sulle dimissioni di Monti. "L'Italia si prepara a tempi agitati", dice.
I giornali stanno accavallandosi a commentare la morte di Francesco Cossiga, tirando fuori dal cassetto fotografie d’epoca, testimonianze, racconti e coccodrilli che probabilmente avevano pronti da un bel po’. Ce ne sarebbero di cose da dire, su Cossiga: responsabile dell’organizzazione militare clandestina Gladio quando era sottosegretario alla difesa, ministro degli interni ai tempi della morte di Giorgiana Masi e del sequestro Moro, presidente della Repubblica più giovane ed eterodosso di tutti i tempi, fu un caso rarissimo di capo dello Stato che ricomincia a fare politica dopo la fine del suo mandato, fondando un partito decisivo nel tenere in piedi la maggioranza di centrosinistra dal 1998 al 2001. Il problema, però, con personaggi come Cossiga, è che tutto quello che doveva essere detto è già stato detto. Non scopriamo niente, oggi, né impariamo qualcosa dalla morte di Cossiga. Gli articoli in suo ricordo ci raccontano aspetti di una storia che conosciamo già: c’è poco da aggiungere. Noi proviamo allora a raccontarvi una cosa che magari non sapete, oppure avete dimenticato. Un’altra delle cose per cui Cossiga sarà ricordato è aver pronunciato, nel 1991, il discorso di fine anno più breve della storia. Era l’ultimo anno del suo settennato, e dalla caduta del muro di Berlino in poi Cossiga si era guadagnato la fama di “picconatore” criticando aspramente i partiti politici e la prima repubblica, a suo dire compromessi dalla corruzione e inadeguati a governare l’Italia. Considerata la veemenza delle sue esternazioni, alcuni opinionisti arrivarono a mettere in dubbio la sua stabilità mentale. Nel frattempo il PCI lo aveva messo in stato d’accusa per tradimento alla Costituzione. Poche settimane prima, alla Camera, Cossiga aveva presentato un lunghissimo discorso sull’architettura dello Stato e le riforme istituzionali. Il 31 dicembre invece parlò solo tre minuti e mezzo, che impiegò a spiegare perché non aveva voglia di dire niente.
Il discorso di fine anno più breve della storia. Lo fece proprio Francesco Cossiga, nel 1991, per dire che non voleva dire niente.
Tra scettici ed entusiasti, è in corso una discussione tra gli esperti di tecnologia sulla prospettiva di un mondo virtuale – o «un incubo distopico» – in cui faremo tutto Lo ha deciso una giudice della California, nell'ambito del processo tra Apple ed Epic Games
Che fare della legge Pisanu. Il Corriere fa il punto della situazione sulle limitazioni alla diffusione delle connessioni wireless.
Nel 2009 è nato negli Stati Uniti e si è poi diffuso nel resto del mondo un movimento culturale che promuove la costruzione di piccole biblioteche di strada fatte di legno, simili a scatole con uno sportellino, in cui lasciare libri che chiunque può prendere e portare con sé: si chiama Little free library ed è stato fondato dagli americani Todd Bol e Rick Brooks. Negli ultimi anni sono nati molti progetti simili, come le mini-biblioteche di Indianapolis, negli Stati Uniti, promosse dalla Biblioteca pubblica della città, e le “biblioteche telefoniche” progettate dall’architetto John Locke e ricavate da cabine telefoniche in disuso. Grazie a Nic Lowe, fondatore del servizio australiano di car sharing GoGet, c’è un progetto simile anche in Australia: si chiama Street Library ed è nato nel novembre del 2015, quando Lowe costruì una piccola biblioteca davanti alla sua casa a Newtown, un sobborgo di Sydney. Il progetto è rivolto soprattutto ai bambini e l’organizzazione fondata da Lowe, che si chiama a sua volta Street Library, ha collaborato con la scuola elementare di Newtown costruendo una biblioteca in cui i bambini possono lasciare o prendere i libri. Per sostenersi economicamente, Street Library organizza laboratori di lavoro del legno per costruire piccole biblioteche e ne vende a chi non ha voglia di costruirsene una.
Piccole biblioteche nelle strade australiane. Sono un centinaio e permettono a chiunque di prendere o regalare un libro: è una moda nata negli Stati Uniti nel 2009 e sempre più diffusa.
Da alcuni giorni sono iniziati i lavori per costruire un ospedale di emergenza all’interno della Fiera di Milano, un centro congressi enorme e parzialmente abbandonato vicino al centro della città. L’ospedale è stato progettato per ospitare i pazienti che hanno bisogno di cure contro il coronavirus. Anche in altre città lombarde si stanno attrezzando o sono già stati attrezzati alcuni ospedali “da campo” per gestire le centinaia di pazienti che non trovano più posto negli ospedali; quello di Milano sarà però il più grande, e in un certo senso l’unico del suo genere per la quantità delle risorse mobilitate e il sostegno che potrà garantire agli altri ospedali lombardi. L’ospedale nella Fiera sarà costruito nei padiglioni 1 e 2 della cosiddetta FieraMilanoCity, cioè il vecchio centro congressi di Milano, sostituito nel 2005 da quello di Rho (il centro che nel 2015 ospitò Expo). Si trova a nordovest del centro della città, fra il Parco Sempione e l’ippodromo di San Siro, in una delle zone meglio collegate della città. La sua posizione ha probabilmente avuto un certo peso nella scelta di questo spazio.
Come sarà l’ospedale nella Fiera di Milano. Avrà duecento posti letto, soprattutto di terapia intensiva, e sarà costruito in poche settimane: una cosa mai vista.
Timmie Jean Lindsey non aveva ancora trent’anni quando decise di divorziare. Lavorava in una fabbrica del Texas e si era sposata a 15 anni, diventando negli anni seguenti la madre di sei figli. Dopo il divorzio, Lindsey trovò un altro compagno, che la incoraggiò a tatuarsi una rosa sul seno, ma la relazione finì presto e così la voglia di tenere il tatuaggio. La donna non aveva denaro a sufficienza per permettersi l’operazione necessaria per cancellare il tatuaggio, ma riuscì a trovare una clinica di un’associazione caritatevole disposta a operarla gratuitamente. I medici spiegarono a Lindsey che per cancellare il tatuaggio sarebbe stato necessario abraderlo, cosa che avrebbe lasciato segni evidenti con le tecniche dell’epoca, e le chiesero se non fosse invece interessata a un impianto per valorizzare meglio il suo seno, e di conseguenza la rosa tatuata. Nel 1962 Lindsey sarebbe diventata una delle prime donne al mondo ad avere impiantate due protesi di silicone al seno. Fino ai primi anni Sessanta le pratiche per aumentare il seno non avevano avuto molta fortuna ed erano state alla base di grandi problemi clinici. A partire dalla fine dell’Ottocento, i medici iniziarono a sperimentare diverse tecniche per accrescere chirurgicamente le dimensioni del seno, modificarne la forma o la consistenza. Nel 1889 Robert Gersuny provò a iniettare direttamente la paraffina, ottenendo risultati disastrosi. Vincenz Czerny, un medico austro-tedesco, nel 1895 seguì la strada dell’autotrapianto trasferendo parte del tessuto adiposo di una paziente per compensare un’asimmetria al seno dovuta alla rimozione di un tumore.
50 anni di tette rifatte. La storia delle protesi al seno, oggi messe sotto accusa dopo il caso della società francese che ne produceva di pericolose.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte questa sera ha annunciato le ulteriori misure restrittive che saranno in vigore nel periodo delle feste natalizie, contenute in un nuovo decreto legge il cui testo è stato poi pubblicato nella notte. In sintesi, tutta l’Italia sarà zona rossa da giovedì 24 a domenica 27 dicembre, da giovedì 31 dicembre a domenica 3 gennaio, il martedì 5 e il mercoledì 6 gennaio. Sarà invece tutta zona arancione – con maggiore libertà di spostamento e i negozi aperti – da lunedì 28 a mercoledì 30 dicembre, e lunedì 4 gennaio. In tutti questi giorni, però, è prevista una deroga che permette le visite ad amici o parenti, con forti limitazioni che però hanno ancora alcuni aspetti non chiari. (le regioni arancioni mantengono le proprie regole anche nei giorni indicati in giallo)
Cosa ha detto Conte sugli spostamenti a Natale. Dal 24 dicembre al 6 gennaio tutta l'Italia sarà zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, e zona arancione negli altri giorni feriali.
La Borsa di New York ha avuto la sua giornata peggiore del 2019 per via delle rinnovate tensioni tra gli Stati Uniti e la Cina, al centro di una lunga e dura guerra commerciale: l’indice del Dow Jones ha chiuso perdendo il -2,9 per cento, il Nasdaq il 3,47 per cento e lo S&P 500 il 2,98 per cento. Anche la Borsa di Milano ha chiuso in calo, dell’1,3 per cento, anche se ha perso meno delle altre borse europee. L’agitazione nei mercati finanziaria era cominciata domenica, quando la Banca Centrale Cinese aveva svalutato lo yuan ai minimi dal 2008, superando la soglia psicologica del cambio a 7 yuan per dollaro. La decisione è stata una risposta all’annuncio del presidente statunitense Donald Trump di voler imporre a partire da settembre nuovi dazi del 10 per cento su beni d’importazione cinesi del valore di 300 miliardi di dollari all’anno. Una valuta più debole, infatti, favorisce le esportazioni e può contrastare gli effetti dei dazi: ma la svalutazione cinese è una misura che preoccupa molto i mercati finanziari, perché può causare decisioni analoghe negli altri stati vicini e rende più difficile per le aziende cinesi ripagare i grandi debiti contratti in valuta straniera e acquistare le materie prime che hanno il prezzo in dollari, come il petrolio. Come ulteriore risposta cinese, le società locali hanno poi interrotto le importazioni di beni agricoli dagli Stati Uniti.
La Borsa di New York oggi ha avuto il suo giorno peggiore del 2019, per via delle tensioni tra Cina e Stati Uniti.
La storia dell’Australia è piena di casi di specie animali invasive che dopo essere state portate dagli europei nel paese hanno prosperato danneggiando o addirittura portando all’estinzione specie autoctone impreparate a difendersi o competere per le stesse risorse. L’esempio più famoso è quello dei conigli: nel 1859 24 conigli selvatici inglesi furono liberati in natura, in pochi anni si riprodussero a dismisura invadendo gli habitat di molti altri animali, e mettendo a rischio la sopravvivenza di numerose specie locali, anche vegetali. Nel caso dei conigli la situazione si è risolta grazie alla diffusione – in parte accidentale, in parte per volontà delle autorità australiane – del virus della mixomatosi, una malattia che causa lesioni ai polmoni e al fegato dei conigli e che in molti casi porta alla loro morte. Ora l’Australia sta pensando di fare qualcosa di simile anche con un’altra specie invasiva: le carpe. Nel 2016 il governo australiano ha stanziato l’equivalente di 14 milioni di euro per finanziare la diffusione di un tipo di Herpesvirus nel principale sistema fluviario del paese (il bacino Murray-Darling, a sud-est) e così sterminare la popolazione di carpe comuni (Cyprinus carpio), che sono state introdotte nell’Ottocento e oggi rappresentano il 90 per cento dei pesci presenti nei fiumi dell’Australia. Il virus da usare nel piano di sterminio delle carpe è il Cyprinid herpesvirus 3, che provoca una malattia nelle carpe e che, secondo i test del Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO), l’istituto di ricerca nazionale australiano, non dovrebbe avere nessun effetto sulle altre specie che vivono nell’ecosistema fluviale.
Il piano dell’Australia per liberarsi delle carpe con un virus. Sono diventate il 90 per cento dei pesci presenti nei fiumi australiani, con conseguenze dannose per tutti gli ecosistemi: il nuovo progetto però ha ricevuto diverse critiche.
Alle 14.16 del pomeriggio (ora italiana) la Soyuz TMA-03M è regolarmente partita dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan. Dopo due giorni di viaggio, raggiungerà la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e consentirà ai suoi tre membri dell’equipaggio di unirsi alla squadra che già si trova in orbita.
La partenza della Soyuz. Le foto e il video del lancio di oggi della navicella, che trasporta un cosmonauta e due astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale.
La copertina del settimanale britannico Economist in edicola da domani 9 agosto è dedicata al tema della prostituzione e delle cosiddette “sex workers”. Si vede una donna vestita di rosso camminare di spalle lasciandosi dietro una catena spezzata. L’inchiesta – che include tra l’altro una dettagliata e interessante analisi della pornografia su internet – è accompagnata da un editoriale intitolato: “Una scelta personale”.
La prostituzione è una scelta personale? il nuovo numero dell'Economist ha una copertina e un editoriale a favore della legalizzazione, e sostiene che quel mondo somiglia sempre più a un "normale settore di servizi".
La sera del 10 marzo Edoardo, 39 anni, ha cominciato ad avere qualche linea di febbre e leggeri giramenti di testa. Quel giorno era stato all’ospedale Buzzi di Milano per assistere alla nascita di sua figlia. La mattina dopo, con la febbre a 38 e mezzo, una sensazione di compressione del torace e difficoltà a respirare bene, Edoardo ha chiamato l’ospedale. È stato mandato all’ospedale Sacco di Milano per fare il tampone al coronavirus: positivo. Il 29 febbraio Mario (nome di fantasia), 69 anni, è andato al lavoro anche se si sentiva poco bene, con una forte sensazione di spossatezza. La mattina dopo si è svegliato con febbre, tosse e dolori in tutto il corpo: ha pensato subito al coronavirus, perché aveva fatto il vaccino anti-influenzale, e si è preoccupato perché aveva avuto una polmonite seria diciassette anni prima. Dopo aver fatto una radiografia ai polmoni, passato qualche giorno, è andato al pronto soccorso a Crema, dove gli hanno fatto il tampone: positivo.
Cosa vuol dire essere malati di COVID-19. I primi sintomi, il ricovero in ospedale e poi il processo di guarigione, spesso complicato e incerto.
Poche ore fa un’eclisse anulare di Sole è stata pienamente visibile in una striscia di terra lunga circa 270 chilometri nel nord del Pacifico. L’eclissi, tuttavia, si è potuta vedere in maniera parziale in un’area molto più ampia del Pacifico, compresa tra l’Asia orientale e l’ovest degli Stati Uniti. A differenza dell’eclissi totale, l’eclissi anulare si verifica durante il novilunio quando la Luna, che si trova alla massima distanza dalla Terra, non riesce a oscurare completamente il disco del Sole. Di cui resta, quindi, attorno alla Luna, una sorta di anello luminoso. In occasione dell’eclissi in Giappone, nonostante una leggera pioggia che però non ha pregiudicato la visibilità, sono state organizzate delle piccole gite scolastiche e c’è stata anche una diretta televisiva. A Hong Kong, invece, il cielo è stato molto nuvoloso e si è visto poco o nulla dell’eclissi annunciata. La prossima eclisse di Sole è prevista per il 13 novembre 2012, ma sarà visibile esclusivamente in una fascia di Terra compresa tra l’Oceania e l’Antartide.
15 gran foto dell’eclissi solare. L'hanno vista in pochi, tra Asia e Pacifico, era un'eclissi anulare.
Negli ultimi tre anni la società di moda Saint Laurent ha raddoppiato il proprio fatturato. Il sito Business of Fashion ha attribuito il merito al nuovo direttore creativo: il designer franco-tunisino Hedi Slimane, che dal 2012 dirige la linea femminile del brand. Le vendite nel 2011 avevano ricavi per 353 milioni di euro, mentre il fatturato del 2014 è raddoppiato fino a 707 milioni di euro, come spiega anche il sito Fashionista. A spiegare questo successo nell’articolo di Business of Fashion, sono i responsabili di alcuni grandi magazzini internazionali, come Barneys New York, Lane Crawford (Cina), Selfridges (Londra) e di un portale di e-commerce, MyTheresa.com, che confermano l’incremento delle proprie vendite dei prodotti firmati Saint Laurent. L’aumento riguarda soprattutto i capi di abbigliamento mentre fino a tre anni fa, prima dell’arrivo di Slimane, erano piuttosto gli accessori a far ottenere i maggiori incassi. Il brand francese Yves Saint Laurent è stato fondato nel 1960 dallo stilista Yves Saint Laurent assieme al suo socio e compagno Pierre Bergé. Dalla metà degli anni Cinquanta Saint Laurent aveva lavorato da Christian Dior, sostituendolo per qualche anno alla sua morte. In poco tempo il successo di Yves Saint Laurent Rive Gauche, che era il nome completo della società, diventò mondiale investendo su una serie di novità che cambiarono il repertorio del vestiario femminile: lo smoking da donna, la giacca sahariana, il blazer, le stampe animalier. Saint Laurent fu il primo stilista a far sfilare sulle sue passerelle una modella di colore. Le sue collezioni spesso si ispiravano all’arte, di cui Saint Laurent era un grande estimatore: lui e Pierre Bergé hanno costruito negli anni una enorme collezione di opere d’arte. Nel 1999 Yves Saint Laurent fu acquistata da Gucci, che all’epoca era già controllata per il 42% dalla multinazionale Kering. Oggi la holding francese detiene il cento per cento delle quote del marchio. Negli anni in cui Gucci acquisì Yves Saint Laurent, lo stilista disegnava la linea di Haute Couture, mentre il prêt à porter fu affidato allo stilista Tom Ford. Nel 2002, quando il fondatore lasciò definitivamente la sua azienda per ragioni d’età (morì nel 2008 per un tumore al cervello, a 71 anni), la direzione artistica venne affidata all’italiano Stefano Pilati, che disegnò le collezioni fino al 2012, anno in cui fu sostituito da Hedi Slimane.
Il successo di Saint Laurent. In tre anni con il nuovo direttore creativo Hedi Slimane il leggendario brand di moda ha raddoppiato i suoi ricavi (e perduto il suo "Yves").
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati comunicati dal ministero della Salute 306 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 245.338. I morti totali registrati sono 35.092, 10 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 49 (uno in più di ieri) e quelle in altri reparti sono 713 (ieri erano 724). Le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 33.018 per un totale di oltre 3,8 milioni. La Lombardia è nuovamente la regione con il maggior numero di nuovi positivi nelle ultime 24 ore, 82. In Emilia-Romagna ne sono stati accertati 55, segue la provincia autonoma di Trento (30), il Lazio (26) e il Veneto (22, ma alcuni casi assegnati oggi nelle singole province venete si riferiscono a casi registrati nei giorni scorsi). L’unica regione in cui non sono stati registrati nuovi positivi è la Valle d’Aosta.
Le notizie di giovedì sul coronavirus in Italia. Sono stati registrati 306 nuovi casi positivi e 10 morti. I ricoverati in terapia intensiva sono 49.
Un’organizzazione russa ha condotto per un paio di mesi una frode su larga scala ai danni di numerose aziende, per lo più statunitensi, che fanno pubblicità su Internet, arrivando a ricavare con metodi fraudolenti fino a 5 milioni di dollari al giorno dagli annunci pubblicitari. La truffa è stata scoperta e analizzata dagli esperti di White Ops, una società che si occupa di sicurezza informatica e che ha ricostruito le tecniche utilizzate per ingannare i sistemi di controllo che i gestori della pubblicità usano online, proprio con l’obiettivo di tenere alla larga le frodi. Secondo Michael Tiffany, cofondatore e CEO di White Ops, l’attività fraudolenta identificata dai suoi esperti è “senza precedenti” non solo per la sua estensione, ma anche per i metodi piuttosto raffinati usati per aggirare i sistemi di controllo dei fornitori degli annunci pubblicitari online. La maggior parte dei siti e dei servizi su Internet si mantiene grazie alla pubblicità, che viene mostrata ogni volta che viene caricata una loro pagina. In linea di massima, più sono le visite su un sito, maggiori sono le visualizzazioni di un banner pubblicitario e più alte le probabilità che qualcuno ci clicchi sopra, generando un ricavo per il sito che lo ha mostrato. I banner sono gestiti da grandi organizzazioni (Google, per esempio), che con i loro partner si fanno carico di trovare gli inserzionisti, contrattare i prezzi delle pubblicità e di mostrarli sui siti dei loro affiliati, trattenendo per sé una percentuale per il servizio offerto. Siccome l’intero sistema si basa sul numero di visite e di clic sui siti, queste organizzazioni devono anche garantire alle aziende, che vogliono promuovere i loro prodotti, di conteggiare correttamente le visualizzazioni e le altre interazioni con i banner pubblicitari. Per farlo si utilizzano diversi sistemi che rilevano le attività degli utenti sui siti, per assicurarsi che siano reali e non un software (bot), ma non sempre queste soluzioni sono efficaci per impedire le truffe.
Una grande frode per la pubblicità online. Un'organizzazione russa ha aggirato i sistemi di sicurezza dei gestori dei banner, arrivando a ricavare 5 milioni di dollari al giorno.
Le persone che il 3 giugno 2017, durante la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, scatenarono il panico in piazza San Carlo a Torino sono state condannate a 10 anni di carcere per omicidio preterintenzionale, lesioni, furto e rapina. Le persone condannate appartenevano a una banda che la sera della partita usò dello spray al peperoncino durante un tentativo di rapina, provocando il caos tra la folla di tifosi juventini riunita in piazza San Carlo. Nella ressa che si creò in seguito, due donne rimasero schiacciate, riportando ferite gravi: Erika Pioletti, 38enne di Domodossola che morì pochi giorni dopo l’incidente; e Marisa Amato, che rimase tetraplegica e che è morta lo scorso gennaio.
Le persone che causarono il panico in piazza San Carlo a Torino durante la finale di Champions League del 2017 sono state condannate a 10 anni di carcere.
Questa settimana esce Colpa delle stelle, diretto da Josh Boone e tratto dall’omonimo romanzo di John Green: il film, che ha avuto molto successo negli Stati Uniti, racconta la storia d’amore tra i giovanissimi Hazel Grace Lancaster (Shailene Woodley) e Augustus Waters (Ansel Elgort), che si conoscono a un gruppo di supporto per giovani malati di cancro. Tra i film presentati al festival di Venezia escono gli italiani Belluscone – Una storia siciliana di Franco Maresco e Arance e martello, primo film diretto ed interpretato da Diego Bianchi, più noto come Zoro, che racconta la mobilitazione di alcuni venditori di un mercato rionale per evitare che il mercato venga chiuso. I Mercenari 3 – The Expendables, con Sylvester Stallone, Antonio Banderas, Wesley Snipes, Mel Gibson, Harrison Ford e Arnold Schwarzenegger, è il terzo film della saga degli Expendables, iniziata nel 2010 e creata da Sylvester Stallone, protagonista dei film e regista del primo episodio. Walking on Sunshine, diretta da Max Giwa e Dania Pasquini, è un film inglese girato in Puglia che racconta la storia di un matrimonio un po’ movimentato. Escono infine la “teen comedy” Comportamenti molto… Cattivi, con Selena Gomez, e il film d’animazione Winx Club – Il mistero degli abissi.
I film del weekend. Un film su due giovani malati di cancro che ha avuto molto successo negli Stati Uniti e due film italiani presentati a Venezia, tra gli altri: tutti i trailer.
Il 7 novembre in Francia ci sarà uno sciopero delle donne per protestare contro il cosiddetto “gender pay gap”, cioè la differenza tra la retribuzione maschile e quella femminile. Lo sciopero comincerà alle 16.34. La data e l’ora sono state stabilite dal collettivo Les Glorieuses, che ha calcolato – sulla media dei giorni lavorativi durante un intero anno e sulla media della differenza salariale – il momento in cui ogni giorno le donne francesi cominciano a svolgere il loro lavoro senza essere retribuite. Lo scorso 26 ottobre le donne islandesi hanno fatto la stessa cosa, cominciando a scioperare alle 14.38. Le islandesi sono pagate in media il 14 per cento in meno rispetto ai loro colleghi maschi, secondo i dati OCSE: considerando una giornata lavorativa di otto ore, mentre gli uomini continuano ad essere pagati fino alle 17, il salario delle donne si ferma alle 14.38. Il lavoro che svolgono fino alle 17 non è retribuito, usando come standard lo stipendio degli uomini. L’edizione francese di Slate ha fatto un calcolo simile (che ha un significato puramente indicativo, ma molto efficace) sulla base dei dati Eurostat del 2014 mostrando poi in un’infografica in quale momento dell’anno, in media e nei paesi d’Europa, le donne cominciano a svolgere un lavoro “volontario”, cioè non retribuito. Il paese peggiore nella classifica è l’Estonia: il lavoro non pagato delle donne estoni comincia infatti il 20 settembre. L’Italia è invece ai primi posti: le italiane cominciano a lavorare gratis “solamente” a dicembre.
In quale momento dell’anno le donne in Europa cominciano a lavorare gratis? un'infografica mostra quando le lavoratrici smettono di essere retribuite, a causa della disparità salariale.
La sera di venerdì 21 marzo 1952, alla Cleveland Arena di Cleveland, Ohio, si tenne il Moondog Coronation Ball, considerato il primo concerto rock della storia. Ma la serata finì in modo disastroso, con i pompieri che disperdevano la folla con gli idranti, vetrate rotte e persone ferite: al concerto si presentarono in troppi, i biglietti erano stati stampati con un errore che causò la confusione e la platea – per la maggior parte nera – si stupì quando scoprì che il presentatore dell’evento, che fino ad allora aveva sentito solo per radio, era un bianco. Un articolo di Jude Sheerin sul sito di BBC ha raccontato la storia di quel concerto. Il gruppo principale era quello di Paul Williams and his Hucklebuckers, diventati famosi tre anni prima con il pezzo Hucklebuck, piuttosto lontano da quello che oggi chiameremmo “rock’n’roll”. Gli altri gruppi erano Tiny Grimes and his Rockin’ Highlanders e i Dominoes and Varetta Dillard. Il biglietto costava un dollaro e mezzo, e la serata era sponsorizzata come “il ballo più terribile di tutti” (“most terrible ball of all”).
Il primo concerto rock della storia. Il 21 marzo 1952 ci fu a Cleveland il Moondog Coronation Ball, organizzato dall'uomo che lanciò il nome "rock'n'roll": e la serata finì con i pompieri a disperdere la folla con gli idranti.
Martin Sheen non doveva nemmeno farlo, il protagonista di Apocalypse Now: prima di lui, nella lista delle preferenze del regista Francis Ford Coppola c’erano diversi altri attori, compreso Harvey Keitel, che partecipò ai primi giorni di riprese prima di essere rimpiazzato. Girare Apocalypse Now per Sheen fu un’esperienza traumatica ma anche il punto più alto della sua carriera, lanciata qualche anno prima dal film La rabbia giovane. Ancora oggi, sono due dei tre ruoli per cui Sheen è ricordato universalmente: insieme a quello di Jed Bartlet, il carismatico presidente degli Stati Uniti della serie The West Wing. Oggi compie 80 anni, continua a fare film su film e a partecipare a tante proteste, facendosi arrestare di tanto in tanto: nel 2009 eravamo arrivati a 66 volte. Sheen è nato nel 1940 a Dayton, Ohio, chiamandosi Ramón Gerard Antonio Estévez: suo padre era un immigrato spagnolo, sua madre irlandese, che negli anni precedenti avevano vissuto alle Bermuda per via del lavoro del padre, che era tecnico per una grossa azienda di registratori di cassa. Sheen se la passò male, da piccolo: dalla nascita aveva problemi a un braccio, più corto di diversi centimetri per essere stato schiacciato dalle pinze dell’ostetrica; poi si ammalò di poliomielite e rimase a letto per un anno; a undici anni, infine, sua madre morì.
Martin Sheen ha 80 anni. In cui ha fatto una montagna di film e serie, almeno tre dei quali davvero memorabili.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
La Democrazia Cristiana di Monti. Pigi Battista spiega sul Corriere cosa potrebbe essere un nuovo movimento centrista e a cosa invece sembra tendere quello che si sta formando.
Se un ictus non l’avesse colpito il 27 settembre del 1982, oggi Glenn Gould avrebbe ottant’anni. Difficile immaginare cosa avrebbe fatto, nel frattempo: certamente se ne sarebbe rimasto rintanato a studiare, scrivere saggi e libri, comporre e suonare, su quello sgabello troppo basso per ogni comune mortale. Lui, però, il leggendario pianista che all’apice della carriera abbandonò l’attività concertistica per concentrarsi esclusivamente sulla registrazione discografica, l’artista che forse più di ogni altro si è avvicinato a un’idea di perfezione, certo un comune mortale non lo era affatto. A testimoniarlo è l’interesse che ancora oggi gira attorno alla sua figura e alla sua opera: saggi, libri, documentari, film d’autore, mostre ravvivano la leggenda del pianista isolato e solitario, geniale e spiritoso, bizzarro e anticonformista. Bizzarro lo fu all’eccesso, sia sul, e intorno al, pianoforte, che fuori dalla sale da concerto o dallo studio di registrazione. Sin da giovanissimo, al tempo dell’eclatante esordio, aveva l’abitudine di canticchiare a bocca chiusa passaggi del brano che stava eseguendo; spesso, staccava una mano dalla tastiera e iniziava a dirigere un’orchestra invisibile; il suo sgabello – una sediolina pieghevole costruitagli dal padre, in cui ciascuna gamba poteva essere regolata ad altezza diversa – di frequente scricchiolava, producendo rumori di fondo indesiderati. Tutto, però, gli fu perdonato, al contrario di ciò che ancora oggi accade con un altro guru del pianoforte, Keith Jarrett, il cui canticchiare istintivo è stato più volte oggetto di scherno, e l’ossessiva rigidità su tutto quello che lo circonda lo rendono inviso ai più.
Chi era Glenn Gould, che oggi avrebbe ottant’anni. Storia e video del leggendario pianista canadese che abbandonò l’attività concertistica per concentrarsi esclusivamente sulla registrazione discografica.
La morte del 35enne italiano Luca Ventre, avvenuta il primo gennaio nell’ambasciata italiana a Montevideo, capitale dell’Uruguay, è ancora una vicenda con molti elementi poco chiari e diverse cose che non tornano. L’ambasciata, nella quale Ventre era entrato scavalcando un cancello prima di venire bloccato dagli agenti di sicurezza, aveva inizialmente comunicato la morte dell’uomo il 2 gennaio. Ma col passare dei giorni le ricostruzioni giornalistiche hanno fatto emergere vari dubbi e incongruenze rispetto alla versione ufficiale, alimentati dalle testimonianze dei suoi familiari e dai filmati delle telecamere dell’ambasciata. Ma ad essere un mistero al momento non è soltanto la dinamica della morte, ma anche cosa ci facesse Ventre la mattina del primo gennaio nell’ambasciata, perché avesse scavalcato il cancello, e perché nei giorni precedenti avesse detto ai familiari di sentirsi in pericolo di vita.
Cosa sappiamo della morte di Luca Ventre a Montevideo. E soprattutto cosa ancora non sappiamo della storia del 35enne morto dopo aver scavalcato il cancello dell'ambasciata italiana nella capitale dell'Uruguay.
È stato diffuso un nuovo trailer internazionale di Rogue One: A Star Wars Story, il primo film spin-off della saga fantascientifica di Star Wars (di cui sono già stati diffusi tre trailer ufficiali). Nel nuovo trailer vengono mostrate diverse scene assenti dai precedenti trailer: fra le tante c’è una nuova brevissima scena in cui viene mostrato Darth Vader, il cattivo dei film della “vecchia trilogia” di Star Wars, e un’altra in cui alla giovane protagonista Jyn Erso viene dato una specie di cristallo che potrebbe avere notevole importanza all’interno della storia (per chi vuole saperne qualcosa di più, qui c’è una buona spiegazione del perché). Rogue One: A Star Wars Story uscirà in Italia il 15 dicembre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo trailer internazionale di “Rogue One: A Star Wars Story”. Si vede qualche scena che nei trailer ufficiali era assente, e forse uno degli oggetti più importanti per la trama.
In un’intervista su Repubblica nel giorno in cui è a Milano per una lezione pubblica, il sociologo francese Frédéric Martel, è tornato a spiegare i risultati di un suo studio sulla condizione sociale ed economica dello scrittore nel mondo contemporaneo. Lo studio è stato commissionato dal Ministero della Cultura francese e s’intitola Lo scrittore sociale. La condizione dello scrittore nell’era digitale, è stato pubblicato nel settembre del 2015 e si può leggere gratuitamente in francese su Scribd: ha generato molto interesse anche in Italia e non è la prima volta che i giornali ne scrivono, intervistando Martel, perché affronta un tema centrale nel mondo dell’editoria, ovvero quello della ricostruzione di nuovi modelli di business nel settore, soprattutto per gli scrittori. Di conseguenza Martel è diventato un esperto molto seguito e richiesto nel settore. Secondo Martel – che si è occupato a lungo del ruolo della rete e delle forme di intrattenimento e d’informazione digitali, ad esempio nei saggi Mainstream (Feltrinelli, 2010) e Smart (Felatrinelli, 2015) – anche nel mondo dei libri si svilupperanno sempre di più nuove forme di fruizione, come l’abbonamento illimitato a piattaforme con migliaia di testi, come Kindle Unlimited, o Netflix per serie televisive e film. Il cambiamento nel modello di accesso ai libri ovviamente avrà delle conseguenze sulla vita degli scrittori, che difficilmente riusciranno a guadagnare abbastanza dalla pubblicazione delle loro opere, fatta eccezione per gli autori di bestseller internazionali: sicuramente meno di quello a cui erano abituati quando il business era più florido e più facilmente governato. Secondo Martel servono metodi alternativi per finanziare la produzione di opere letterarie e scongiurare un “ritorno al XIX secolo”: prima che l’editoria si trasformasse in un’industria – per quanto molto particolare – gli autori riuscivano a scrivere e a mantenersi economicamente solo perché provenivano da famiglie benestanti e possedevano delle rendite, oppure perché erano sostenuti da mecenati, ruolo che oggi potrebbe essere assunto da istituzioni o università. Martel ritiene che gli stati e i membri dell’industria culturale dovrebbero pensare un modello economico alternativo che permetta allo scrittore di diventare “un piccolo imprenditore di se stesso”. Gli autori cercano di fare un po’ come i musicisti che dopo la crisi delle vendite dei dischi vivono di concerti: partecipando ai festival, alle fiere, agli incontri e alle letture nelle librerie, avendo un’intensa attività sui social network, e questo ha bisogno di tradursi più efficacemente in ricavi economici. Il meccanismo che tiene in piedi oggi – e rende persino remunerativi – molti festival ed eventi, quello della partecipazione gratuita da parte degli autori in cambio solo di pubblicità e visibilità, dovrebbe essere rivisto e gli scrittori ottenere di essere pagati, cosa al momento richiesta solo da pochissimi importanti.
Le cose che dice Frédéric Martel sugli scrittori. Che devono farsi pagare per partecipare a eventi e festival, e ottenere una revisione dei modelli di ricavo, al tempo del digitale.
L’ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, che dopo essere stato arrestato nel 2014 si era dimesso per il suo coinvolgimento nell’inchiesta sul presunto sistema di tangenti per la costruzione del MOSE, è stato assolto dall’accusa di aver ricevuto dei finanziamenti da alcune società del Consorzio Venezia Nuova, il gruppo composto da grandi imprese di costruzioni, cooperative e piccole imprese locali a cui erano affidati la costruzione del MOSE e tutti gli altri interventi necessari per tutelare Venezia dal problema ricorrente dell’acqua alta. A Orsoni è stata invece prescritta l’accusa di aver ricevuto un finanziamento “in nero”. Orsoni era stato accusato di aver ricevuto finanziamenti illeciti con due modalità: 110 mila euro all’apparenza regolari da tre imprese (che in realtà «coprivano» il Consorzio Venezia Nuova) e altri 450 mila in nero direttamente dall’ex presidente del Consorzio. Nello stesso processo l’ex ministro dell’Ambiente e delle Infrastrutture Altero Matteoli e l’imprenditore Erasmo Cinque sono stati condannati a quattro anni per corruzione ed è stata disposta nei loro confronti la confisca di 9 milioni 575 mila euro ciascuno. Matteoli, dopo la lettura della sentenza, ha detto: «Come ho avuto modo di confermare anche stamani davanti al Tribunale di Venezia non sono un corrotto e non ho mai ricevuto denaro né favorito alcuno. Non comprendo quindi questa sentenza verso la quale i miei avvocati ricorreranno in appello. Ho il dovere di credere ancora nella giustizia nonostante la forte amarezza che patisco da quasi 4 anni per una vicenda che non mi appartiene».
L’ex ministro Altero Matteoli è stato condannato a 4 anni per corruzione nel processo sul MOSE, mentre è stato in parte assolto l’ex sindaco di Venezia Giorgio Orsoni.
Un pezzo del cast di The West Wing, l’acclamata serie tv sulla politica americana scritta da Aaron Sorkin, si è riunita a sei anni dalla fine della serie per girare un video a sostegno di una campagna sull’importanza di camminare. Il video mostra lo scenario tipo di un episodio di The West Wing, con i protagonisti intenti a parlare camminando nell’ala ovest dell’edificio – una tecnica chiamata walk and talk, cifra di Sorkin – per arrivare verso lo Studio Ovale, dove trovano il presidente Bartlet interpretato da Martin Sheen. Il video è stato realizzato in collaborazione con Funny or Die.
La reunion di The West Wing. Sei anni dopo la fine della serie, per una campagna sull'importanza di camminare.
Nella mattina di venerdì 23 ottobre il politico della Lega Nord Gianluca Buonanno – eurodeputato e sindaco di Borgosesia, un comune in Piemonte – era collegato in diretta con Sky TG24 per parlare della sua proposta di “finanziare” i cittadini del suo comune affinché possano comprare una pistola, per difendersi dai ladri. Mentre l’intervistatrice parlava dallo studio, Buonanno – collegato dal suo ufficio – ha mostrato per alcuni secondi una pistola.
Gianluca Buonanno in diretta tv con una pistola. L'ha mostrata durante un collegamento con Sky TG 24: pochi giorni fa aveva detto di voler "finanziare" i cittadini del comune di cui è sindaco per aiutarli a comprare una pistola.
È appena uscito per Rizzoli il romanzo L’ultima estate di Berlino, scritto da Federico Buffa, giornalista e commentatore sportivo su Sky, e Paolo Frusca. Il libro è ambientato nel 1936, durante le Olimpiadi di Berlino, ed è composto dal racconto alternato di due narratori: l’ufficiale tedesco Wolfgang Fürstner, responsabile dell’organizzazione dei giochi olimpici che dovranno celebrare la potenza della Germania nazista che viene destituito alla vigilia dell’evento quando si scopre la sua origine ebraica, e Dale Warren, giornalista americano inviato al seguito della delegazione olimpica statunitense. L’estratto racconta l’incontro fra l’atleta Jesse Owens e il campione di baseball Babe Ruth, nel momento della partenza dagli Stati Uniti.
La volta che Babe Ruth e Jesse Owens si incontrarono. Raccontata nel primo romanzo di Federico Buffa e Paolo Frusca, ambientato durante le Olimpiadi di Berlino del 1936.
La professoressa Fiorella Kostoris, economista e già moglie del fu professor Tommaso Padoa Schioppa (con cui aveva divergenze di economisti) è spesso ospite in programmi televisivi, ultimamente. Giovedì sarà ancora a Piazza Pulita, su La7, e abbiamo raccolto in rete – soprattutto dai suoi interventi sul Sole 24 Ore – alcune delle sue proposte economiche degli scorsi anni (compresa una famigerata “settimana di ferie in meno”). 1. Lavorare di più, e anche pagati meno: «Consapevoli dei limiti della finanza pubblica italiana e dei mutamenti della congiuntura mondiale in corso, le classi dirigenti e i partner sociali del nostro paese dovrebbero affrontare con senso di responsabilità e di realismo la situazione, cogliendo le opportunità che pure non mancano. Chiedere a chi ha la fortuna di avere un’occupazione di lavorare di più e meglio non andrebbe considerato da nessuno come un oltraggio. Attrarre nella sfera dell’attività produttiva i disoccupati giovani, le donne, i meridionali, gli outsider, proponendo loro formule retributive e regolatorie meno favorevoli di quelle dei dipendenti maschi del Centro-Nord di 30-50 anni, non dovrebbe essere quasi universalmente valutato come un insulto, purché si riesca a non ghettizzarli nella permanente precarietà».
Le idee di Fiorella Kostoris. Dalla riduzione delle ferie a pagare meno alcune categorie di lavoratori, le proposte dell'economista più spesso in tv ultimamente.
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Il video di Roberto Bolle che balla e gioca sulla canzone di Giorgia.
È morto a 74 anni Charles-Henri Flammarion, erede dell’omonima casa editrice francese che aveva amministrato fino al 2003. Charles-Henri Flammarion era il pronipote di Ernest che aveva fondato la casa editrice nel 1876. Era diventato amministratore delegato nel 1985 alla morte del padre Henri. Nel 2000 aveva seguito la vendita dell’azienda di famiglia, all’epoca quinto editore francese, controllata con i fratelli Alain e Jean-Noël, al gruppo italiano RCS MediaGroup. Durante la sua presidenza Flammarion era diventato l’editore di Michel Houellebecq, che ha pubblicato con la casa editrice fin dal suo secondo romanzo, Le particelle elementari, del 1998.
È morto Charles-Henri Flammarion, erede dell’omonima casa editrice francese.
«Io dico che Berlusconi non può pensare di comprarsi sempre tutto, voti e persone, come stesse al mercato…». Le parole di Tabacci, riportate dal Corriere della Sera, rendono bene l’idea della partita che si sta giocando nel centrodestra da quando i finiani hanno annunciato la formazioni di gruppi parlamentari autonomi. I componenti dei gruppi di Futuro e Libertà hanno confermato anche ieri il loro sostegno al governo, ma il premier sa che – soprattutto alla camera – un loro passo indietro metterebbe in crisi l’esistenza stessa della maggioranza. Quindi meglio premunirsi e correre ai ripari. Ieri avevamo parlato della campagna acquisti di Berlusconi, così com’era descritta da Repubblica. Oggi i giornali raccontano ulteriori dettagli, e tornano a riemergere – come due anni fa – nomi e storie di personaggi alquanto improbabili: parlamentari eletti in formazioni microscopiche e altri che si sono fatti cinque partiti diversi negli ultimi dieci anni, parlamentari eletti all’estero e altri che l’ultima volta che hanno cambiato partito era nemmeno sei mesi fa. Michele Serra li definisce oggi gli “uomini-toppa”.
Nelle mani degli uomini-toppa. Quando un governo traballa tornano alla ribalta personaggi improbabili: oggi siamo a Melchiorre, Villari e Pisicchio.
La raccolta fotografica di chi valeva la pena fotografare questa settimana è piena di luci e ombre, che contornano e fanno risaltare i volti, come quelli di Ben Affleck, Maria Elena Boschi e Ruby Rose. Poi ci sono i ritratti dei protagonisti delle settimane della moda maschile, al centro dell’attenzione anche se non sempre in passerella: alle sfilate di Parigi c’erano David Beckham e Kate Moss, a quelle di Milano Giorgio Armani e Paris Hilton. Gli attori venuti meglio sono quelli della prima di XXX: The Return of Xander Cage, ma non sono niente male neanche quelli ai People Choice’s Awards, qui. Infine po’ di foto di politici britannici: Boris Johnson con una mazza da cricket, Theresa May spettinata e Kate Middleton impeccabile, come sempre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Ben Affleck, Kate Moss, Matthew McConaughey e Boris Johnson con una mazza da cricket, tra chi andava davvero fotografato questa settimana.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Ripartiamo dalla legge Gelmini. Per Michele Salvati è la strada "meno peggio" per migliorare l'università.
Le partite IVA – professionisti, artigiani e lavoratori autonomi – sono una delle categorie più esposte alla crisi economica causata dalla pandemia di coronavirus. A differenza dei normali dipendenti, infatti, le partite IVA non hanno accesso ai più comuni ammortizzatori sociali, come le varie forme di cassa integrazione, che permettono alle aziende di utilizzare fondi speciali per continuare a pagare i dipendenti, anche quando cessano i normali ritmi di lavoro. E se non lavorano non guadagnano, al contrario di moltissimi dipendenti – pubblici e privati – che in questo momento, pur restando a casa, continuano a percepire il proprio stipendio. Per aiutare questa categoria, il governo ha annunciato che sta studiando una serie di norme specifiche che saranno presentate nel dettaglio nel corso dei prossimi giorni. Mercoledì il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha annunciato che saranno sospesi gli adempimenti fiscali, cioè il versamento di contributi e imposte (il dettaglio di quali e per chi esattamente non è invece ancora stato deciso). Gualtieri ha detto anche che il “ristoro” di quanto non sarà versato durante la crisi potrebbe anche essere soltanto parziale, quindi c’è la possibilità che parte di imposte e contributi sarà semplicemente cancellata.
Cosa succederà alle partite IVA? il governo sta studiando indennizzi da 500 euro e sospensione di pagamenti e contributi per aiutare alcune delle persone più esposte alle conseguenze di questa crisi.
A partire da oggi, 9 dicembre, il comune di Milano ha attivato delle misure straordinarie contro l’inquinamento, dato che nelle ultime settimane in città ha piovuto pochissimo e i livelli di inquinamento sono tornati piuttosto alti. Il comune ha fatto sapere di avere attivato le misure perché secondo i dati a sua disposizione per dieci giorni consecutivi è stato superato il limite previsto dalla provincia di 50 microgrammi di polveri fini nell’aria (particolato) per metro cubo. Le misure prevedono limitazioni per certi veicoli, la diminuzione dei limiti massimi di temperatura per gli impianti di riscaldamento e incentivi a non usare l’automobile. Il comune ha detto che ai veicoli diesel classe Euro 3 sarà vietata la circolazione in certi orari – dalle 8.30 alle 18 se sono privati, dalle 7.30 alle 10 se commerciali – e che la temperatura massima consentita per il riscaldamento di case e uffici deve essere diminuita da 20 a 19 gradi (anche le ore di utilizzo massimo consentito vengono diminuite: da 14 a 12). Il comune ha anche detto che da oggi fino a venerdì 11 «saranno gratuiti i mezzi di superficie ATM per gli adulti che li utilizzeranno per accompagnare a scuola i bambini fino a 10 anni compiuti». Sarà inoltre gratuita fino a venerdì la sottoscrizione di un abbonamento giornaliero al servizio di bike sharing BikeMI (anche se per iscriversi bisogna comunque avere una carta di credito) e sono state attivate promozioni sia per l’abbonamento annuale di BikeMI sia per l’iscrizione a SHARE’NGO, il servizio di car sharing elettrico del comune (ora costano rispettivamente 26 e 1 euro).
Le misure straordinarie anti inquinamento del Comune di Milano. La temperatura massima del riscaldamento di casa deve essere abbassata di un grado, ci sono limiti di circolazione per certi veicoli e mezzi pubblici gratis per chi porta i figli a scuola.
È sempre un po’ questione di gusti personali, ma per quanto riguarda i nuovi arrivi su Netflix febbraio sembra promettere bene. Per cominciare, già da ora, ci sono i film Un posto tranquillo e Quella sporca dozzina, oltre a un buon numero di film dello Studio Ghibli, compresi Porco Rosso, Il castello nel cielo e Il mio vicino Totoro. Più avanti arriveranno poi la prima serie africana di Netflix, la seconda stagione di Narcos: Messico, una serie che sembra stare un po’ in mezzo tra Stranger Things e The End of the F***ing World e un interessante thriller tratto da un libro di Joan Didion.
Le novità di febbraio su Netflix. La prima serie africana di Netflix, una nuova stagione di "Narcos: Messico", un po' di film dello Studio Ghibli e la serie "I Am Not Okay With This".
Dropbox, l’azienda statunitense che offre servizi per conservare i propri file online, si sta preparando per una delle quotazioni in borsa più attese di quest’anno. Ieri, lunedì 12 marzo, la società ha presentato i suoi piani per la quotazione, fissando un prezzo per le azioni tra i 16 e i 18 dollari. L’offerta pubblica iniziale potrebbe fruttarle circa 648 milioni di dollari, portandola a un valore di mercato intorno ai 7,5 miliardi di dollari. La stima è provvisoria, ma colloca Dropbox ben al di sotto delle precedenti previsioni degli analisti, che avevano ipotizzato 10 miliardi di dollari basandosi sulle grandi somme di denaro raccolte in questi anni dai finanziatori dell’azienda, soprattutto venture capitalist. La differenza dimostra quanto gli investitori tradizionali inizino a nutrire qualche diffidenza nei confronti delle startup di Internet che si quotano sui mercati, anche viste le recenti esperienze di Snapchat. Fondata nel 2007, Dropbox è stata una delle prime aziende a offrire i cosiddetti “servizi cloud” per memorizzare i propri file e backup non sul computer, ma in centri dati collegati a Internet, rendendoli accessibili da qualsiasi altro dispositivo usando un account. All’epoca il servizio era già molto promettente e si racconta che avesse attirato l’attenzione di Apple e del suo cofondatore, Steve Jobs. Nel 2009 Apple fece un’offerta ai proprietari di Dropbox per rilevarla, ma fu gentilmente respinta. Jobs cercò di persuadere i suoi interlocutori, ricordandogli che se non avessero accettato avrebbero dovuto affrontare la diretta concorrenza di Apple. In mancanza di un accordo, Apple proseguì per la propria strada e infine realizzò iCloud.
Dropbox si prepara a entrare in borsa. La quotazione è molto attesa e potrebbe portare a una valutazione di 7,5 miliardi di dollari, ma l'azienda vuole andarci piano.
Gizmodo torna martedì sera sullo scoop tecnologico dell’anno: il ritrovamento in un bar di un modello del nuovo iPhone 4G top secret fino a giugno, arrivato poi nelle mani e sulle pagine del sito per geeks. Ci sono ancora un po’ di buchi nella storia e con un post e alcune testimonianze si cerca di rispondere ai dubbi sul fatto che Apple non sia riuscita a tornare in possesso dell’iPhone smarrito. Ci sono tre settimane tra lo smarrimento e la consegna a Gizmodo (che conferma di aver pagato 5000 dollari per l’apparecchio). Durante le quali, Gizmodo lo aveva già sostenuto, chi lo aveva trovato prova invano a contattare Apple. Nel nuovo post c’è la testimonianza di un operatore del servizio clienti di Apple: che racconta che in assenza di segnalazioni del caso da parte dell’azienda, chi ricevette la chiamata pensò si trattasse di un falso o di una comune imitazione cinese del vecchio iPhone.
L’iPhone smarrito: il resto della storia. Gizmodo spiega il fiasco della sicurezza Apple, che intanto comunica dati eccellenti per il "secondo quarto".
Aggiornamento delle 18,20: Alle fine il peggio – ma davvero, solo il peggio – è stato evitato. La minoranza ha deciso di non partecipare al voto, si sono astenuti i prodiani Santagata e Zampa, due soli i contrari (due calabresi che avevano fatto una battaglia particolare sulle primarie), Ignazio Marino s’è aggregato alla maggioranza che in questo modo – se dovessimo giudicare secondo i metri della politica classica – esce perfino rafforzata dalla direzione. La chiusura di Bersani è stata un po’ “core in mano” (“quando andate a casa pensate a cosa potete fare per tirare fuori dai problemi questo paese”: una quasi citazione di del Papa buono) e le dimissioni di Fioroni e Gentiloni dagli incarichi di lavoro sono state ritirate, nel sollievo generale anche se qualcuno avrebbe voluto disfarsene veramente. *****
Dalla direzione nazionale del PD (aggiornato). Stefano Menichini aggiorna su cosa sta succedendo: "una resa dei conti tra ex amici".
Lunedì 20 maggio si è tenuto un Consiglio dei ministri molto atteso, dopo che nei giorni scorsi c’erano state diverse polemiche tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dell’Interno Matteo Salvini, e tra quest’ultimo e il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. La riunione avrebbe dovuto portare all’approvazione del cosiddetto “decreto sicurezza bis“, voluto da Salvini, e del “decreto famiglia”, voluto da Di Maio, ma entrambi i provvedimenti sono stati rimandati. In particolare è stato il primo provvedimento a creare le maggiori difficoltà nel trovare un’intesa tra Lega e Movimento 5 Stelle: secondo quanto hanno riferito fonti della Lega a diversi giornali, durante il Consiglio dei ministri Conte avrebbe evidenziato “criticità sul decreto sicurezza” segnalate dal presidente della Repubblica, motivo per cui l’esame del decreto è stato rimandato a un prossimo Consiglio dei ministri. La bozza che è circolata finora del “decreto sicurezza bis” riguarda soprattutto il tema dell’immigrazione e parla di un accrescimento dei poteri del ministro dell’Interno in materia di traffico navale e sbarchi dei migranti nei porti italiani (sottraendoli al ministero delle Infrastrutture), prevedendo pene molto severe per le Ong e per i manifestanti che agiscono contro le forze dell’ordine. Inoltre assegna maggiori risorse alle forze dell’ordine e agli uffici giudiziari per smaltire gli arretrati nei tribunali. Secondo quanto hanno riferito fonti del governo a Repubblica, le perplessità del presidente della Repubblica riguarderebbero soprattutto le multe per chi aiuta i migranti e le “interferenze del Viminale rispetto alle competenze degli altri ministeri”.
Cos’è successo lunedì al Consiglio dei ministri. All'ordine del giorno c'era il "decreto sicurezza bis", voluto da Salvini, ma la discussione è stata rimandata a causa di criticità segnalate dal Quirinale.
Il Washington Post, uno dei più importanti quotidiani statunitensi e del mondo, ha reso accessibile una nuova versione di test della sua edizione online, piuttosto originale e spiazzante. Da lunedì 5 maggio i lettori possono accedere attraverso questo link al sito, che al momento contiene circa duecento notizie. La particolarità più evidente è che nella nuova versione non è prevista una homepage (diversi esperimenti recenti di siti di informazione si sono mossi in questa direzione): il lettore si ritrova direttamente davanti a due colonne – con un design che ricorda quello delle pagine di una rivista – ognuna delle quali contiene un articolo da leggere scorrendo verso il basso: una storia principale, e una accessoria, disponibile. Per accedere a un’altra coppia di articoli, occorre cliccare su due frecce poste a destra e a sinistra della schermata. Il sito è raggiungibile sia da desktop sia da tablet e smartphone.
La versione beta del nuovo Washington Post. Vi ci dovrete abituare, è a metà tra un'app e una rivista: ed è un esperimento, comunque.
Domenica 28 luglio un pullman che trasportava una cinquantina di persone è precipitato da un viadotto dell’autostrada A16 Napoli-Canosa, cadendo per circa 25-30 metri prima di schiantarsi al suolo in una scarpata. Almeno 38 delle persone a bordo sono morte (in mattinata il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, aveva parlato di 39 morti)39 stando alle informazioni ricevute dal ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi), mentre ci sono una decina di passeggeri ricoverati in ospedale in gravi condizioni. L’incidente si è verificato nella zona di Monteforte Irpino, in provincia di Avellino. I soccorritori hanno lavorato per molte ore nella notte per recuperare i corpi delle persone morte, e per estrarre i feriti rimasti incastrati tra le lamiere. L’autobus era partito da Telese Terme, in provincia di Benevento, ed era diretto verso la provincia di Napoli. Trasportava persone di Giugliano in Campania, Mugnano di Napoli e Marano. Il gruppo era stato anche a Pietrelcina, il luogo di nascita di Padre Pio, in provincia di Benevento. Stando alle prime informazioni, tra di loro si conoscevano quasi tutti e organizzavano spesso gite nella zona.
Il punto sull’incidente ad Avellino. Il pullman sembra fosse fuori controllo, è precipitato da un viadotto dell'A16, i morti sono 38 e domani ci saranno i funerali.
La first lady statunitense Melania Trump ha presentato ieri le decorazioni natalizie della Casa Bianca: il tema degli addobbi di quest’anno era “Tesori americani”, con un forte richiamo alla tradizione e tantissimo rosso per ricordare – come spiegato dall’ufficio della first lady – le strisce rosse nel sigillo presidenziale ideato dai padri fondatori, “un simbolo di valore e coraggio”. Tra le decorazioni ci sono ghirlande di matite con la scritta Be Best (lo slogan della sua campagna per i giovani), profili delle più importanti città statunitensi, il tradizionale modellino della Casa Bianca in pan di zenzero e nastri di velluto con i nomi degli stati americani. A differenza dell’anno scorso, questa volta Melania Trump non ha partecipato di persona alla presentazione delle decorazioni, ma ha diffuso un video dei preparativi e di lei che cammina tra gli alberi e gli addobbi.
Stanno prendendo in giro Melania Trump per questi addobbi natalizi alla Casa Bianca. Ma forse stanno un po' esagerando.
Comincia quella settimana dell’anno in cui le città diventano un’altra cosa: molte delle persone che non sono in vacanza odieranno questo periodo, ma per qualcun altro sarà il momento migliore per godersi le loro città deserte, e per trovare parcheggio. È una coincidenza sfortunata che la settimana in cui tutta Italia è in ferie cominci con una giornata bruttina su quasi tutto il Centro-Nord. Di mattina ci saranno molte nuvole e qualche pioggia sopra e a ridosso delle Alpi, mentre sul resto del Nord – per il momento – sarà sereno. Da metà mattinata le nuvole (con i soliti temporali al seguito) copriranno il Nord-Ovest; dal pomeriggio si intensificheranno i rovesci, che arriveranno anche su Piemonte e Lombardia settentrionali. Altrove cielo coperto senza pioggia.
Le previsioni meteo per lunedì 13 agosto. Solo al Sud ci sarà il tempo che ci si aspetta dalla settimana di Ferragosto.
Augusto Rollandin, ex presidente della Valle d’Aosta e attuale consigliere regionale dell’Union Valdotaine, è stato condannato a 4 anni e 6 mesi di carcere per corruzione con rito abbreviato. Rollandin era accusato anche di associazione a delinquere, ma il Giudice per l’udienza preliminare ha fatto cadere l’accusa. Rollandin ora sarà sospeso dal consiglio regionale, per effetto della legge Severino. Insieme a Rollandin sono stati condannati anche l’ex manager della finanziaria regionale Finaosta Gabriele Accornero (4 anni e 6 mesi per corruzione e turbativa d’asta) e l’imprenditore Gerardo Cuomo (2 anni e 8 mesi per corruzione e turbativa d’asta). Il sito Valledaostaglocal spiega che nel filone dell’inchiesta in cui è coinvolto Rollandin, l’ex presidente della regione era accusato di aver «favorito l’espansione del Caseificio valdostano di Cuomo nel capannone di una partecipata regionale (l’Autoporto spa), ricevendo appoggio elettorale (anche un comizio in azienda) e due pneumatici per l’auto».
L’ex presidente della Valle d’Aosta Augusto Rollandin è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per corruzione.
Dal 2002 ad oggi sono stati coniati circa 46 miliardi di monete da uno e due centesimi di euro. Tutte insieme pesano più della Costa Concordia, circa centomila tonnellate, e se le mettessimo una sopra l’altra otterremo una torre alta 76 mila chilometri: quasi due volte la circonferenza della Terra nel suo punto più largo. Eppure sono monete che nessuno vuole. Una volta entrate in circolazione finiscono inevitabilmente per depositarsi sul fondo delle borse o sotto i battiscopa. Ciclicamente c’è chi propone di eliminarle, ma alla fine continuano a restare in circolazione e a rispuntare dalle tasche dei nostri cappotti: la questione è più seria di quanto si possa immaginare, visto quanto è costoso produrle. Perché ce ne sono così tante? Nel 2004 alcuni giornali scrissero di una preoccupante mancanza di monete in Europa. All’epoca il prezzo delle materie prime stava cominciando a salire (ha continuato a farlo sostanzialmente fino a pochi mesi fa) e in particolare l’aumento del prezzo del nickel, essenziale per produrre acciaio inossidabile, aveva rallentato la produzione di alcuni tipi di monete. A quanto sembra, le monete più scarse all’epoca erano proprio quelle da uno e due centesimi di euro. In risposta a questa scarsità la produzione di monetine venne aumentata: era la prima volta che accadeva ed è continuato a succedere parecchie altre volte. Dall’introduzione dell’euro a oggi la circolazione di monete da uno e due centesimi è aumentata di circa il 50 per cento. Se nel 2002 una moneta su quattro era da uno o due centesimi, oggi sono circa una su due.
Il grande problema delle piccole monete. Le monete da uno e due centesimi costano più di quel che valgono: perché tutti dicono di volerle eliminare ma alla fine ce le ritroviamo sempre nella ciotola accanto alla porta?.
A distanza di tre settimane dall’attacco informatico contro Sony Pictures, una famosa casa cinematografica statunitense a cui sono stati rubati milioni di dati e informazioni riservate, gli hacker responsabili dell’attacco – che fanno parte di un gruppo poco noto che si fa chiamare “Guardians of Peace” – stanno continuando a diffondere materiale e a fare minacce: martedì 16 dicembre hanno diffuso su alcuni siti di file sharing circa 12mila mail ricevute e inviate dal CEO di Sony Pictures Michael Lynton dal 2008 a novembre del 2014, allegando un messaggio in cui avvertono di «stare lontani» dai cinema che proietteranno The Interview – una commedia in cui due presentatori televisivi (interpretati da James Franco e Seth Rogen) vengono ingaggiati dalla CIA per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un. «Ricordate l’11 settembre» c’è anche scritto nel messaggio degli hacker. Il dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti ha detto che non esistono «informazioni di intelligence che suggeriscano un vero piano contro i cinema» ma ha fatto sapere che sta ancora analizzando i messaggi provenienti dal gruppo di hacker. La prima di The Interview, prevista per domani a New York, è stata cancellata: e non è chiaro se la data di uscita nei cinema – il 25 dicembre, nei cinema degli Stati Uniti – verrà rispettata. Sulle prime si era ipotizzato un coinvolgimento della Corea del Nord, che a giugno aveva criticato molto duramente l’uscita di The Interview: in seguito all’attacco un diplomatico della Corea del Nord aveva negato qualsiasi responsabilità del suo paese, pur definendolo un’“azione giusta” contro un film descritto come un “atto di terrorismo”. L’FBI, settimana scorsa, ha detto che finora non ci sono prove che collegano la Corea del Nord all’attacco.
Il pasticcio Sony continua. Gli hacker che hanno rubato milioni di documenti hanno diffuso le mail del CEO e minacciato le persone che andranno a vedere il film The Interview (la cui prima è stata cancellata).
Tra ottobre e novembre il tema centrale del dibattito politico sembrava essere quello della legge elettorale: alla Commissione Affari costituzionali del Senato i partiti hanno discusso e litigato molto su come modificare quella attuale, oggetto di critiche da ogni direzione, compreso da chi la approvò. Poi sono arrivati dicembre e la crisi di governo annunciata pochi giorni fa: ci sarà tempo solo per approvare pochi provvedimenti oltre alla legge di stabilità e quasi certamente la legge elettorale non sarà tra questi, dato che non si è raggiunto un accordo tra i partiti. Si voterà ancora con il Porcellum, dunque, per la terza volta. La legge elettorale in vigore è il cosiddetto “Porcellum” (legge n. 270 del 21 dicembre 2005 o “legge Calderoli”): il soprannome venne dato dal politologo Giovanni Sartori in un articolo sul Corriere della Sera del primo novembre 2006 perché Calderoli stesso, primo firmatario della legge, la definì «una porcata» sei mesi dopo la sua approvazione. Approvazione complicata, tra l’altro, perché venne votata dalla sola maggioranza di centrodestra al governo e al momento del voto definitivo l’opposizione uscì dall’aula.
Il Porcellum e noi. Ripasso su come funziona e da dove viene la famigerata legge, ora che sappiamo che ci eleggeremo anche il prossimo Parlamento, e il video del suo battesimo.
L’arrivo delle feste si riflette inevitabilmente nella raccolta settimanale delle persone che valeva la pena fotografare: spuntano cappellini di Babbo Natale sulle teste più eleganti (come quella di Amy Adams) e circolano le prime foto in posa per i biglietti di auguri, come quella della famiglia reale norvegese che è proprio come la immaginate, albero di Natale con fiocchi rossi incluso. A proposito di reali, c’è il principe George d’Inghilterra con calzoncini e maglioncino patriottico, e suo zio Harry che scatta una fotografia in Lesotho. C’è Sarah Jessica Parker che autografa una scarpa, Mandy Patinkin senza la barba di Saul Berenson – il personaggio che interpreta in Homeland – a cui ci ha abituato, Brad Pitt con un pezzo della sua famiglia e, il preferito dalla redazione del Post, Filippo Sensi – cioè nomfup – che nasconde un tablet dietro la schiena mentre stringe la mano a Papa Francesco. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Capi di governo con l'aria di quelli che si raccontano le barzellette, il cresciuto principe George e Saul Berenson senza barba, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Quella cosa che poi iniziammo a chiamare “tormentone”, una canzone che per gran parte di un anno si sente continuamente e ovunque e tutti la canticchiano fino allo sfinimento generale, quella cosa lì nel 1982 conobbe un esempio dei più memorabili. Non solo per la dimensione del successo. La canzone si chiamava “Der Kommisar”, era in tedesco (caso già strano, ma quella stessa estate – quella dei Mondiali spagnoli vinti dall’Italia – spopolò anche “Da da da” dei Trio) e la cantava un venticinquenne viennese di nome Johann Hölzel, col nome d’arte di Falco. Falco aveva cominciato a farsi chiamare così negli anni Settanta, quando suonava nei locali con diverse band, dopo aver abbandonato il conservatorio ma non la passione per la musica con cui aveva a che fare fin da quando era bambino. Nel 1981 gli fu offerto un contratto discografico e lui propose una canzone ispirata a “Heroes” di David Bowie a cui fu però preferita quella che aveva previsto come “lato B” del 45 giri, “Der Kommissar”: lui tentennò e non era tanto convinto, ma a gennaio del 1982 la canzone arrivò al primo posto in Austria e Germania e nei mesi successivi fu pubblicata con enormi successi in molti paesi europei, Italia compresa (dove fu il singolo più venduto dell’anno), malgrado il testo rappato in tedesco (pure il rap, allora non era una cosa così diffusa: figuriamoci quello di un bianco, e tedesco). Gli italiani si abituarono per tutto il 1982 a canticchiare una cosa che suonava tipo “brasile-bombo-oh-oh!” ma che in realtà diceva:
Storia di Falco, e di “Der Kommissar”. Vent'anni fa morì il cantante austriaco più venduto della storia, protagonista di un'estate memorabile.
Fino a qualche anno fa l’economia svedese veniva paragonata a Pippi Calzelunghe, la protagonista di una serie di libri per bambini così forte da riuscire a sollevare un cavallo. Oggi, però, questa metafora sembra essere superata. La corona svedese, la moneta nazionale, è quasi in caduta libera e per una delle principali aziende del paese, il gigante nel settore della tecnologia delle comunicazioni Ericsson, stanno aumentando i problemi. In un’economia globale sclerotica, la Svezia potrebbe avere sempre più difficoltà a rimanere in piedi. «Pippi Calzelunghe sta per prendersi una batosta», ha detto Roger Josefsson, economista capo di Danske Bank a Stoccolma, «stiamo per normalizzarci. Rallenteremo fino a diventare un’economia a bassa crescita, e non sarà una cosa divertente».
L’economia svedese non è più quella di una volta. Per la prima volta dopo anni di crescita costante mostra cenni di rallentamento e debolezza, soprattuto per via della situazione globale.
Vodafone ha introdotto “RED”, un nuovo tipo di piani tariffari per cellulari che, per la prima volta, elimina completamente i costi per il roaming. Significa che sottoscrivendo questi piani non si pagheranno più cifre aggiuntive per le chiamate, gli SMS e la navigazione all’estero. I piani Vodafone RED sono disponibili in abbonamento per i singoli clienti e per chi utilizza l’offerta business. L’iniziativa anticipa di un anno l’abolizione dei costi di roaming prevista per l’estate del 2017 – a quel punto riguarderà tutti, non solo chi sottoscrive un certo piano tariffario – e decisa dall’Unione Europea, che negli ultimi anni ha imposto agli operatori tariffe massime sempre più basse per chi si trova all’estero: l’ultimo provvedimento in tal senso è di dieci giorni fa. L’idea è che con i nuovi piani Vodafone RED si possano fare le cose che si fanno in Italia col proprio telefono anche nel resto dei paesi europei, senza costi aggiuntivi.
Le offerte di Vodafone senza costi per il roaming. Si chiamano "RED", servono per telefonare, mandare SMS e navigare senza costi aggiuntivi quando si è all'estero.
L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha pubblicato un aggiornamento sulle indagini sulla fine di Schiaparelli, il lander precipitato su Marte lo scorso 19 ottobre nell’ambito della missione spaziale ExoMars. I dati recuperati da Schiaparelli hanno permesso di ricostruire le manovre eseguite automaticamente dal suo computer di bordo prima dell’impatto con il suolo marziano. Queste informazioni sono preziose in vista della prossima fase della missione, che prevede l’invio su Marte di un robot automatico (rover) per esplorarne la superficie e realizzare diversi esperimenti, per scoprire nuove cose sul clima del pianeta e le sue caratteristiche geologiche. L’ESA ha confermato, per esempio, che il paracadute di Schiaparelli si è regolarmente aperto a un’altitudine di 12mila metri per rallentare la discesa del lander, che subito dopo l’ingresso nell’atmosfera di Marte stava viaggiando a circa 1.730 chilometri orari. A 7.800 metri, come previsto, si è invece staccato lo scudo termico che aveva protetto il resto delle strumentazioni dal calore sviluppato durante il passaggio attraverso gli strati atmosferici del pianeta. Mentre stava scendendo frenato dal paracadute, Schiaparelli ha misurato regolarmente la propria distanza dal suolo grazie al suo altimetro radar, ma un altro suo strumento – il dispositivo di misura inerziale, IMU, che aveva il compito di misurare la velocità di rotazione del lander – ha inviato una segnalazione fuori scala al computer di bordo, inducendo un calcolo errato dell’altitudine da parte del sistema di navigazione.
Cosa ha fatto schiantare Schiaparelli. L'Agenzia Spaziale Europea ha diffuso nuovi dettagli sulla fine del suo lander su Marte: il computer di bordo credeva di essere già atterrato, ma era ancora a 3.700 metri di altezza.
Nel Bronx, un quartiere di New York che in genere non finisce nei giri dei turisti, c’è una lunga e ripida scalinata. Fino a qualche settimana fa non era particolarmente frequentata e non aveva nemmeno una bella fama; poi però quella scalinata è finita in una delle scene più memorabili di Joker, uno dei film più visti e discussi dell’anno, e oggi quella scalinata è diventata una specie di località turistica. Joker è un thriller drammatico e neo-noir diretto da Todd Phillips, in cui Joaquin Phoenix interpreta il personaggio di Arthur Fleck durante la transizione che lo porta a diventare appunto Joker, il noto antagonista di Batman. È stato premiato come miglior film al Festival di Venezia, sarà quasi certamente candidato a qualche premio Oscar, ha già incassato più di 700 milioni di dollari ed è stato visto, solo in Italia, da oltre tre milioni di spettatori. Se ne è discusso per ragioni di cinema ma anche per il modo in cui racconta un personaggio depresso, psicopatico e violento. Avendo a che fare con le vicende di Batman, il film è ambientato nella città immaginaria di Gotham City, e molte sue scene sono state girate tra New York e il New Jersey. Senza dire troppo, la scena della scalinata è quella in cui Arthur Fleck diventa davvero Joker, ballando e saltellando giù dai gradini sulle note di “Rock and Roll Part 2” di Gary Glitter.
“Joker” ha fatto diventare famosa questa scalinata. Si trova a New York, nel Bronx, e si vede in una delle scene più apprezzate e citate del film: quindi ora è diventata tappa di molti.
Qual è la prima cosa che associate alla parola “attesa”? La maggior parte di noi in redazione ha parlato di treni e stazioni, qualcuno di orizzonti sul mare e tramonti, sigarette fumate per perdere tempo, sguardi persi nel cellulare o, con un tocco più elaborato, dei pacchetti sotto l’albero di Natale, che ogni volta che li guardi non ti tieni dalla voglia di aprirli. Viviamo aspettando qualcosa o qualcuno, a voler fare filosofia spiccia, e per questo ci vorrebbero molte parole diverse per definire i diversi sensi, sentimenti e tempi dell’attesa: la noia, la speranza, l’angoscia; istanti e ore infinite; piacere o tortura. Abbiamo provato a tradurre tale e tanta varietà nelle immagini di questa galleria fotografica, da sfogliare nella sala d’attesa del dentista, quando l’aereo fa ritardo, in coda al camerino, o al ristorante, mentre fingete di distrarvi ma non fate altro che aspettare che quella persona arrivi presto da voi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Attese. Fotografie di uno stato d'animo che proviamo praticamente sempre, in un modo o nell'altro.
A Genova un neonato di un mese e mezzo è morto in seguito a una circoncisione fatta in casa. Sono state arrestate la madre e la nonna, entrambe nigeriane, che si trovavano in casa al momento del decesso del bambino. È stato inoltre fermato un uomo a Ventimiglia, al confine tra Italia e Francia, accusato di essere l’autore della procedura. Stando alle ricostruzione dei giornali, il padre del bambino si trovava all’estero per lavoro. La circoncisione maschile consiste nella rimozione chirurgica del prepuzio dal pene, in modo che il glande – la struttura tondeggiante altamente innervata e quindi molto sensibile con cui termina il pene – sia sempre libero dal suo cappuccio di pelle. Per alcune religioni, in particolare per l’ebraismo e l’islam, i bambini maschi devono essere circoncisi poco dopo la nascita o durante l’infanzia.
A Genova un neonato di un mese e mezzo è morto in seguito a una circoncisione fatta in casa.
È uscito per Rizzoli Lizard Kill my mother, il primo graphic novel di Jules Feiffer, scrittore, sceneggiatore e disegnatore americano nato nel 1929, e famoso soprattutto dagli anni Settanta in poi per le strisce a tema politico e satirico per cui vinse il premio Pulitzer nel 1986. Feiffer iniziò a 17 anni lavorando come assistente del fumettista Will Eisner, poi passò al Village Voice, lo storico settimanale di New York, e collaborò infine con il Los Angeles Times, il New Yorker, Playboy, Esquire e il New York Times. È anche autore del corto Munro, che ricevette il premio Oscar per il cortometraggio animato nel 1961. La storia di Kill my mother (tradotto in italiano da Alessandro Mari) si svolge negli anni Trenta a Hollywood, e ha per protagoniste Annie, un’adolescente che odia sua madre, e sua madre Elsie, una vedova che lavora come segretaria per un detective privato alcolizzato. L’ambientazione ricorda i noir di Raymond Chandler, Dashiell Hammett e del cinema di quel periodo. Queste sono le prime tavole del libro.
Il primo graphic novel di Jules Feiffer. Cioè uno dei più importanti fumettisti americani dagli anni '70 in poi, che vinse un Pulitzer e un Oscar.
Sono stati annunciati i dischi finalisti del Mercury Prize, il premio che viene assegnato ogni anno al miglior disco di artisti britannici o irlandesi. I candidati e i vincitori del premio sono quasi sempre prodotti da etichette musicali indipendenti, e il concorso è nato proprio per questo: creare un’alternativa alle logiche di mercato che dominano premi più celebri come – per rimanere nel Regno Unito – i Brit Awards. Non sono Grammy americani, insomma: il Mercury è invece un caso più unico che raro – possibile solo in un paese con l’attenzione al pop-rock che ha il Regno Unito – di premio seguìto, importante, con ricadute sul mercato, e che però compie scelte “di qualità”. È stato istituito nel 1992 dalla British Phonographic Industry e dalla British Association of Record Dealers (l’associazione britannica dei rivenditori di dischi). In origine il premio era sponsorizzato dalla Mercury Communications (un marchio della compagnia di telecomunicazioni Cable & Wireless), poi ha avuto diversi sponsor e da un po’ di tempo la BBC. Tra i candidati di quest’anno, scelti da una giuria di giornalisti e addetti ai lavori, c’è però un nome che ha sorpreso in molti, perché uno dei più grossi del pop mondiale e non troppo amato dai critici: Ed Sheeran, che quest’anno ha fatto uscire Divide. È stato scelto anche I See You, l’ultimo disco degli XX, che hanno già vinto il Mercury Prize nel 2010; e il nuovo disco degli Alt-J, che il Mercury Prize lo hanno vinto nel 2012. Ci sono poi diversi rapper, un quartetto jazz e una cantante che in molti considerano più una poetessa. Il vincitore sarà annunciato il 14 settembre, durante la serata di premiazione a Londra. In passato il premio è stato vinto da artisti come Primal Scream, Suede, PJ Harvey, Pulp, Portishead, Arctic Monkeys, Antony and the Johnsons e Franz Ferdinand, Benjamin Clementine e l’anno scorso dal rapper Skepta.
I 12 dischi finalisti del Mercury Prize 2017. E quindi altrettanti consigli per ascoltare musica nuova e spesso poco conosciuta, selezionata per il più prestigioso premio musicale britannico.
Alle elezioni regionali il centrosinistra ha vinto in cinque regioni su sette. Si è anche votato nei comuni dove sono state organizzate le elezioni amministrative, eventuali ballottaggi si terranno il prossimo 14 giugno. – CENTROSINISTRA – Marche Luca Ceriscioli (centrosinistra) – 41,07 per cento Gianni Maggi (M5S) – 21,78 per cento Francesco Acquaroli (FdI, Lega) – 18,98 per cento Gian Mario Spacca (centrodestra) – 14,21 per cento
Elezioni regionali 2015, i risultati definitivi. Il centrosinistra ha vinto in 5 regioni su 7: Campania, Toscana, Marche, Umbria e Puglia; al centrodestra Veneto e Liguria.
Il Festival di Sanremo 2016 è stato vinto dagli Stadio – il gruppo pop rock fondato alla fine degli anni Settanta – con la canzone Un giorno mi dirai. Al secondo posto si è classificata Francesca Michielin – la vincitrice della quinta edizione di X Factor – con la canzone Nessun grado di separazione. Al terzo posto sono arrivati Giovanni Caccamo e Deborah Iurato con Via da qui. Caccamo è tornato a Sanremo dopo che nel 2015 vinse nella categoria “Giovani” con la canzone Ritornerò da te, Iurato – che ha vinto la 13esima edizione di Amici di Maria De Filippi – era alla sua prima partecipazione al Festival. Gli Stadio, che esistono dal 1977, hanno vinto anche il Premio della Sala Stampa Radio-tv-web e quello per la Miglior Musica. Il Premio della critica – dedicato a Mia Martini – è invece andato a Patty Pravo, che ha cantato Cieli immensi. Rai News spiega che gli Stadio avevano provato a partecipare a Sanremo già nel 2015, sempre con la canzone Un giorno mi dirai. La canzone però fu scartata. Curreri ha spiegato: «Il provino non aveva il sound Stadio. Il testo era lo stesso, ma il suono non era costruito come nella versione di quest’anno. Non avevamo un disco pronto e saremmo stati costretti a una compilation. Nel frattempo ha preso forma anche un concept album di inediti. Per noi essere venuti quest’anno è stato veramente importante».
Le migliori foto della serata finale di Sanremo. Hanno vinto gli Stadio con "Un giorno mi dirai": seconda è arrivata Francesca Michielin, terzo il duo Giovanni Caccamo e Deborah Iurato.
Alla fine della scorsa settimana il commissario straordinario per l’epidemia da coronavirus, Domenico Arcuri, ha aperto una gara “in procedura semplificata e di massima urgenza” per l’acquisto del materiale necessario per eseguire almeno 150mila test sierologici, con l’obiettivo di svolgere un’indagine campione sulla diffusione del nuovo coronavirus tra la popolazione italiana. L’iniziativa dovrebbe consentire di avere un quadro più completo e affidabile sull’effettiva presenza del coronavirus: richiederà almeno un mese per essere completata e sarà la prima vera prova di utilizzo dei test sierologici di cui si è parlato molto nelle ultime settimane. Questi test, che implicano un’analisi del sangue, sono stati descritti in più circostanze (soprattutto dagli amministratori di alcune regioni) come “la soluzione” per identificare rapidamente gli individui senza coronavirus o guariti dalla malattia, in modo da rendere più sicura la delicata fase di ritorno alla normalità, con minori restrizioni e la ripresa della maggior parte delle attività produttive. Alcuni hanno parlato perfino di una “patente di immunità”, ma le cose sono molto più complicate: secondo diversi esperti la fiducia riposta nei test sierologici è eccessiva, a questo stadio delle conoscenze sull’epidemia e il coronavirus.
La complicata questione dei test sierologici. Dovrebbero aiutarci a capire chi abbia avuto il coronavirus, ma non sono ancora molto affidabili e difficilmente daranno una "patente di immunità".
La multinazionale di tecnologia Hewlett Packard Enterprise Co ha annunciato che la CEO Meg Whitman si dimetterà il prossimo febbraio, provocando un calo delle azioni del 7,4 per cento. Whitman sarà sostituita dall’attuale presidente Antonio Neri. Sotto la sua guida, nel 2015, la società Hewlett Packard si divise in due: una società dedicata ai PC e alle stampanti, HP Inc, e una dedicata agli altri servizi tecnologici, Hewlett Packard Enterprise: Whitman, che era CEO di HP, diventò presidente della prima e CEO della seconda.
Meg Whitman si dimetterà da CEO di Hewlett Packard Enterprise Co il prossimo febbraio, e sarà sostituita dall’attuale presidente Antonio Neri.
Domani dalle 10 del mattino la Camera discuterà e voterà la richiesta di arresto del deputato del Popolo della Libertà Marco Milanese, una prova molto importante per la maggioranza messa in difficoltà dalle pubblicazioni delle ultime intercettazioni sul PresdelCons e da mesi divisa sulle misure di politica economica per affrontare la crisi del Paese. E quindi ci sono due aspetti di questa storia di cui tenere conto, nel seguire quello che accadrà domani. Il primo è appunto il rafforzamento o l’indebolimento della maggioranza, conseguente al voto: negli ultimi giorni la maggioranza alla Camera ha traballato e già sull’arresto di Alfonso Papa la Lega si divise. Il secondo è il destino dello stesso Marco Milanese, coinvolto nell’inchiesta i cui racconti fino a qualche settimana fa occupavano moltissimo spazio sui giornali, quella sulla cosiddetta “loggia P4”, ma tirato in ballo dalle dichiarazioni spontanee di un imprenditore che non ha a che fare con l’inchiesta Bisignani. Chi è Marco Milanese Milanese ha 52 anni ed è originario della provincia di Avellino, è laureato in giurisprudenza e per gran parte della sua vita ha prestato servizio nella Guardia di Finanza. Nel 2001 è entrato a far parte dello staff del Ministero dell’economia, diventando consigliere politico di Giulio Tremonti. Negli anni seguenti ha insegnato nella Scuola di Formazione del ministero e ha ricoperto diversi incarichi in aziende come Alitalia, RAI, Ferrovie e Ansaldo Energia. Nel 2008 è stato eletto alla Camera nelle liste del PdL in Campania e nominato vicecoordinatore del PdL in regione (il coordinatore è Nicola Cosentino).
Domani si vota su Milanese. Le cose da sapere in vista del voto di domani alla Camera sull'arresto del deputato PdL, prova di forza per la maggioranza e per l'opposizione.
La plastica è uno dei materiali più usati al mondo ma è anche uno dei più complicati da riciclare, e per questo motivo il suo impatto sull’ambiente negli ultimi anni è diventato un problema sempre più sentito da tante persone in tutto il mondo. Gli sforzi per utilizzare meno plastica possono andare da piccoli gesti come non acquistare prodotti in plastica monouso o utilizzare prodotti realizzati con plastica riciclata, ma ci sono alcuni prodotti in cui la plastica, anche se a prima vista non si direbbe, è presente in grande quantità, e farne a meno non è facile: le scarpe. Dalla tomaia alla suola, dall’intersuola ai lacci, in particolare nelle sneakers, la plastica è presente in varie forme in molti componenti delle scarpe. A causa del modo in cui le scarpe vengono fabbricate, poi, sono quasi impossibili da riciclare: i pezzi che le compongono sono incollati e saldati l’un l’altro. Come ha spiegato di recente un articolo del National Geographic, non è sempre stato così. Un tempo infatti le scarpe erano fatte esclusivamente di materiali naturali, e solo di recente la plastica è diventata un componente fondamentale per la loro realizzazione. Fino alla prima metà dell’Ottocento le scarpe erano fatte essenzialmente con una tomaia in pelle, una suola in gomma o sughero e i tacchi in legno, ma verso la fine del secolo l’evoluzione della società portò alla necessità di un nuovo tipo di scarpa, più pratica, leggera e comoda. L’industrializzazione e la diffusione del lavoro in fabbrica, inoltre, avevano creato un concetto fino ad allora sconosciuto: le vacanze estive. D’estate le fabbriche chiudevano per i lavori di riparazione dei macchinari, così moltissimi operai avevano del tempo libero da utilizzare per viaggiare o andare in villeggiatura al mare. Sempre nello stesso periodo, inoltre, iniziò a diffondersi l’idea di praticare sport per divertimento.
Le scarpe sono piene di plastica. Soprattutto le sneakers, racconta il National Geographic, e sono plastiche difficili da separare e riciclare: ma qualcosa sta cambiando.
All’inizio di luglio il ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha promosso e poi fatto approvare dal governo il cosiddetto “decreto dignità“, un discusso decreto legge sul lavoro che limita la durata dei contratti a tempo determinato e che, secondo Di Maio, «dà un colpo mortale al precariato». È un tema su cui Di Maio insiste spesso, anche attraverso la promessa di dare più tutele ai lavoratori impiegati nella cosiddetta “gig economy”, l'”economia dei lavoretti”, quel settore che si basa su nuove tecnologie e una manodopera che lavora in maniera saltuaria e flessibile. Le più note società che fanno parte della “gig economy” sono quelle che si occupano di consegna di cibo pronto a domicilio, come Foodora, Deliveroo e Uber Eats. Il primo atto da ministro di Di Maio è stato proprio rivolto a queste società, che sono state minacciate con un decreto che le avrebbe obbligate ad assumere i loro fattorini, i famosi “rider”, tra le figure meno protette e più flessibili del mercato del lavoro italiano (il decreto è stato poi ritirato). Nello stesso periodo in cui Di Maio indicava nell’eccessiva flessibilità uno dei principali nemici del suo governo, però, la Cassa Depositi e Prestiti (che è controllata dal ministero dell’Econmia e quindi dal governo) ha investito attraverso un altro fondo in una società privata che non solo utilizza il modello di business della “gig economy”, ma che lo porta alle sue estreme conseguenze.
Anche il governo finanzia la “gig economy”? una società controllata dal ministero dell'Economia – all'insaputa del governo, probabilmente – ha investito dei soldi che sono finiti a una startup che utilizza figure simili ai "rider", ma con ancora meno tutele.