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A fine settembre uscirà il primo numero Mfon: Women Photographers of the African Diaspora, una rivista che vuole far conoscere e dare rilievo al lavoro delle fotografe di origine africana, una categoria sottorappresentata anche nell’industria fotografica. Raccoglie i lavori di cento fotografe dai 13 ai 91 anni, un’introduzione di Deborah Willis, direttrice del dipartimento di fotografia e immagine alla Tisch School of the Arts dell’Università di New York, e saggi di altre accademiche, giornaliste e artiste. La rivista uscirà a scadenza biennale. | Fotografe, donne e nere. Una nuova rivista pubblica i lavori di 100 di loro, dai 13 ai 91 anni, dalla Nigeria agli Stati Uniti. |
Mentre scienziati, appassionati e curiosi di tutto il mondo aspettano di capire quanto fondamento e credibilità abbiano i preannunci delle ultime ore sulla scoperta che potrebbe essere superata la velocità della luce, molti osservatori attenti suggeriscono cautele e ricordano i numerosi precedenti di scoperte scientifiche rivoluzionarie che non hanno retto al vaglio successivo. Tra chi si è già iscritto al popoloso fronte di “dovete mostrarmi ben altro per convincermi” c’è una figura popolarissima su internet: è uno scienziato, ma non è famoso per quello. Si chiama Randall Munroe e pubblica su internet un giorno sì e uno no la striscia a fumetti “xkcd“, uno dei maggiori successi online del suo genere dal 2005, quando gli elementari disegnini di Munroe cominciarono a essere messi in rete. Oggi Munroe lavora sulla striscia a tempo pieno e i temi ricorrenti riguardano le nuove tecnologie, facendone un oggetto di culto presso i geek e appassionati di internet in tutto il mondo. Oggi ha pubblicato una striscia dedicata alla scoperta sui neutrini, che raccoglie gli scetticismi diffusi, pur non escludendo di sbagliarsi. | La scoperta del secolo è già contestata, da un fumetto. "xkcd", popolarissima striscia online tenuta da un ex scienziato dalla NASA, prende in giro l'annuncio di ieri. |
Il 10 luglio di quarant’anni fa vi fu un grave incidente nell’azienda chimica ICMESA tra Seveso e Meda, in provincia di Monza e Brianza, che causò la fuoriuscita di una nube di diossina: è considerato il più grave disastro ambientale mai avvenuto in Italia, citato e raccontato anche dai giornali internazionali. Quello che avvenne spinse l’Unione Europea a cercare una politica comune per prevenire e affrontare i grandi rischi industriali: nel 1982 venne approvata una direttiva chiamata “direttiva Seveso” che impone da allora agli stati membri di identificare gli stabilimenti a rischio e di stabilire una serie di rapporti periodici e piani di intervento in caso di emergenza. Il 10 luglio del 1976 L’ICMESA (Industrie Chimiche Meda Società Azionaria) era un’industria chimica che aveva un grande stabilimento a Meda, al confine con il comune di Seveso: lavorava prodotti chimici di base e prodotti farmaceutici. La principale azionista di ICMESA era la svizzera Givaudan & C. che nel 1963 venne comprata dalla multinazionale Hoffman-La Roche, con sede a Basilea. Già alla fine degli anni Quaranta l’ICMESA aveva avuto difficili rapporti con i sindaci di Meda e Seveso e con le persone che vivevano nella zona a causa dei gas, degli odori, degli scarichi e dell’inquinamento delle falde acquifere di cui in molti ritenevano responsabile proprio la fabbrica. Nel 1974 il direttore tecnico dell’ICMESA fu denunciato per aver «corroso ed adulterato acque sotterranee destinate alla alimentazione rendendole pericolose per la salute pubblica». Dopo una serie di analisi la Provincia confermò le accuse, ma il direttore fu assolto per «insufficienza di prove». | Il disastro di Seveso. 40 anni fa oggi la fuoriuscita di una nube di diossina da un'azienda vicino Milano causò il più grave disastro ambientale nella storia d'Italia. |
Domenica 28 agosto il ministro dell’Economia e vice cancelliere della Germania, Sigmar Gabriel, ha detto che i negoziati tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti sul TTIP, il trattato transatlantico per il commercio e gli investimenti, sono «di fatto falliti, anche se nessuno lo ammette». Il TTIP è una delle questioni economiche internazionali più discusse degli ultimi anni: è un accordo che, qualora entrasse in vigore, prevederebbe molti cambiamenti nei rapporti commerciali tra gli stati dell’UE e gli Stati Uniti, ed è molto criticato da economisti, osservatori, politici e organizzazioni soprattutto di sinistra. L’accordo dovrebbe agire in tre principali direzioni: aprire una zona di libero scambio tra Europa e Stati Uniti in quattro settori (merci, servizi, investimenti e appalti pubblici); uniformare e semplificare le norme commerciali tra le due parti abbattendo le differenze non legate ai dazi (le cosiddette Non-Tariff Barriers, o NTB); migliorare le norme stesse (la spiegazione lunga su cos’è il TTIP, quali conseguenze potrebbe avere e quali sono le principali critiche è qui). I negoziati vanno avanti dal 2013 con grandi lentezze, ma negli ultimi mesi si era capito che entrambe le parti volevano accelerare le trattative per concluderle entro il 2016 (cioè anche entro la fine del secondo mandato di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti). Gabriel però ha detto che in quattordici incontri che si sono tenuti finora – l’ultimo dei quali a Bruxelles dall’11 al 15 luglio – Stati Uniti e UE non si sono accordati neanche su un singolo punto dei 27 che sono in fase di discussione. | I negoziati per il TTIP sono falliti? secondo il ministro dell'Economia tedesco sì, «di fatto», perché UE e Stati Uniti non riescono a mettersi d'accordo nemmeno su un punto dei 27 in discussione. |
Ogni anno a Tokyo centinaia di persone partecipano a un grande concorso di calligrafia in occasione dell’inizio dell’anno nuovo. La gara si è tenuta al Nippon Budōkan, una grande arena della città: i partecipanti erano circa tremila, di diverse età, ma i più fotografati sono stati i bambini, con le facce concentrate o quelle pensierose di chi teme di aver appena fatto un errore. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Com’è una gara di calligrafia giapponese. Le foto delle centinaia di persone che si sono messe in file ordinate con i loro pennelli nell'annuale concorso. |
Sulla Stampa di oggi lo storico e politologo Giovanni Orsina analizza i molti problemi della giunta di Virginia Raggi a Roma, spiegando che mostrano una debolezza strutturale del Movimento 5 Stelle, il partito con cui Raggi è stata eletta: il principio secondo cui bisogna fare a meno delle élite, cioè le “classi dirigenti” della società. Orsina spiega invece che la presenza di una élite «è condizione necessaria – ancorché non sufficiente – di un’azione politica e amministrativa minimamente sensata», e per offrire una direzione alla società. Lo si è visto diverse volte nel corso della storia e più di recente nel caso di Roma, dice Orsina, dove un meccanismo di selezione “dal basso” ha prodotto una classe dirigente molto divisa e almeno per il momento inadatta a governare. Tutto questo all’interno di un partito, che mentre rivendica l’assenza di una classe dirigente, «rimane sotto il ferreo controllo di un’oligarchia ristrettissima [Beppe Grillo e le persone a lui vicine] della cui compatibilità con un assetto democratico è lecito dubitare molto seriamente». La spiegazione migliore della catastrofe del Movimento Cinque Stelle al Comune di Roma ce l’ha data quasi cent’anni fa il grande filosofo spagnolo José Ortega y Gasset. «È un errore madornale», scriveva Ortega nel 1922, saltare dal fallimento di un’élite alla conclusione che si possa fare del tutto a meno di qualsiasi élite, in virtù magari di «teorie politiche e storiche che presentano come ideale una società esente di aristocrazia». «Poiché questo è positivamente impossibile», concludeva il filosofo, «la nazione accelera la sua parabola di decadenza». | Le élite sono necessarie. Lo spiega lo storico Giovanni Orsina: altrimenti si finisce come il M5S, inadatto a governare e «sotto il ferreo controllo di un’oligarchia ristrettissima». |
Dal 5 marzo al 10 maggio 2015 alla galleria ONO arte contemporanea di Bologna si terrà una mostra fotografica dedicata al grande cantante inglese David Bowie. Saranno esposte le opere del fotografo giapponese Masayoshi Sukita, che tra le altre cose ha realizzato la famosa copertina del disco di Bowie Heroes, del 1977. Bowie e Sukita si sono conosciuti a Londra nel 1972, dopo che Sukita era andato a un concerto di Bowie, attirato dalla locandina. Rimasto impressionato dall’esibizione di Bowie, Sukita era riuscito a incontrare Bowie attraverso la stilista giapponese Yasuko Takahashi, che aveva disegnato i costumi di Ziggy Stardust, il famoso personaggio alieno inventato da Bowie. Dopo il loro incontro Sukita è diventato uno dei fotografi preferiti di Bowie, e i due hanno lavorato spesso assieme, anche in tempi recenti: nel 2012 è uscito il libro fotografico Speed of Life: David Bowie & Masayoshi Sukita. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Le foto di David Bowie in mostra a Bologna. Sono del giapponese Masayoshi Sukita, che ha realizzato anche la copertina di “Heroes” e con cui Bowie ha lavorato per oltre quarant'anni. |
Secondo Todd VanDerWerff, capo della sezione culturale di Vox, il 12 giugno 2011 la televisione è cambiata. È il giorno in cui negli Stati Uniti andò in onda il nono episodio della prima stagione di Game of Thrones. Se negli ultimi cinque anni siete stati in una grotta, meglio non continuare (sì, ci sono SPOILER). Per tutti gli altri: quel giorno di giugno, in quel nono episodio, fu decapitato Ned Stark, uno dei principali protagonisti della prima stagione di Game of Thrones, la più popolare serie tv degli ultimi anni, tratta dalla saga di G.R.R. Martin. Fu una morte decisiva per la tv: andò contro la prassi per cui i protagonisti, specie se buoni come Ned Stark, sopravvivono sempre e costrinse gli spettatori a modificare le loro aspettative. VanDerWerff spiega che: «La morte di un protagonista è un Rubicone che la tv non aveva quasi mai oltrepassato. Quando le serie tv facevano morire i protagonisti, lo facevano di solito per motivi di contratto [cioè se un attore decideva di lasciare la serie] e negli ultimi episodi: non al nono episodio [su dieci] della prima stagione». Secondo VanDerWerff probabilmente quel giorno la tv cambiò in peggio: uccidere tanti personaggi è diventata una pratica talmente assodata da diminuire l’impatto e il significato di quelle morti. | Come Game of Thrones ha cambiato la morte in tv. Ha spiazzato gli spettatori uccidendo all'improvviso personaggi principali, ma poi gli è scappata un po' la mano, scrive Vox. |
Dal 2 giugno fino al 27 settembre 2015 il Museo Jeu de Paume in Place de la Concorde, a Parigi, ospita una grande retrospettiva dedicata a Germaine Krull, una delle fotografe più importanti della storia − anche se non sempre adeguatamente riconosciuta − soprattutto per la sua partecipazione alle avanguardie artistiche tra gli anni Venti e Quaranta. Germaine Krull nacque al confine tra Germania e Polonia, nella Prussia orientale, e iniziò a fotografare nel 1916; dopo tre anni aprì a Monaco uno studio fotografico che diventò luogo di incontro di artisti, pittori, attori teatrali, un luogo in cui ci si iniziò a confrontare con le avanguardie culturali come Cubismo, Futurismo e Surrealismo. Durante quegli anni Krull diventò anche un’attivista politica comunista e andò a combattere a Berlino, in Russia e infine, durante la Seconda guerra mondiale, nell’Africa Equatoriale, contro il regime nazista. Il suo primo reportage è del 1924 e si intitola “Metal”; una celebrazione e al tempo stesso una critica alle macchine, con le figure maschili poste al centro del paesaggio industriale; del 1928, invece, è “Tour Eiffel”. In quegli anni Krull viveva a Parigi e divenne allieva della pittrice e fotografa Florence Henri. Negli anni Trenta era già molto importante nel mondo della fotografia in Francia (al pari di Man Ray, László Moholy-Nagy e Alexander Rodchenko) e negli anni successivi si dedicò ai viaggi tra l’Africa, la Thailandia e l’India, tutti documentati dalle sue foto. | Le fotografie di Germaine Krull. I lavori di una delle fotografe più importanti della storia delle avanguardie sono in mostra a Parigi; alcune potete vederle qui. |
È stata una giornata giornalisticamente ricca e politicamente storica: è nato un governo assai particolare per la sua genesi e per la sua composizione e per le sue prospettive. È nato tenendo sulla corda le redazioni di tutto il paese per due ore di misteriosi ritardi e ha poi scatenato una corsa al racconto dei nuovi ministri, quasi tutti sconosciuti alla gran parte degli italiani. Poi c’è stato il passaggio di consegne tra Mario Monti e Silvio Berlusconi, dopo le cerimonie, i giuramenti e le foto di gruppo. Tutto raccontato in queste foto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Le foto del primo giorno. E dell'ultimo, anche: il giuramento, i ministri, Berlusconi che sbaracca tra sorrisi e presentat'arm, e le foto di gruppo. |
Sul sito del Vaticano sono state pubblicate le 46 domande che verranno inviate ai vescovi di tutto il mondo per una nuova «ampia consultazione» in vista del Sinodo che si svolgerà dal 4 al 25 ottobre del 2015. Quello del prossimo anno sarà il Sinodo ordinario, dopo quello straordinario dell’ottobre scorso, ma sarà sempre dedicato al tema della famiglia. Anche in quell’occasione era stato inviato un questionario che aveva costituito poi un punto di partenza per il lavoro. Sinodo straordinario e Sinodo ordinario Il Sinodo dei vescovi è un’assemblea rappresentativa di cardinali e vescovi della chiesa cattolica presieduta dal Papa: è stato istituito nel 1965, viene convocato regolarmente ogni 3-4 anni ed è una specie di organo “consultivo” di cui dispone il Papa. Un Sinodo straordinario era stato convocato da papa Francesco nell’ottobre del 2013 e aveva come titolo “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”. Si era discusso di temi molto delicati per la chiesa: fra le altre cose del trattamento riservato all’interno della chiesa ai credenti divorziati, di donne, di aborto, dell’atteggiamento da tenere nei confronti delle coppie omosessuali e in generale del rapporto fra chiesa e società sui concetti di famiglia e sessualità. | Il nuovo Sinodo dei vescovi. Il Vaticano ha diffuso le 46 domande inviate ai vescovi in vista dell'assemblea del 2015, dopo quella straordinaria di quest'anno: si parla di nuovo di aborto, contraccezione e omosessualità, tra le altre cose. |
Sui giornali di oggi trova molto spazio la descrizione un presunto piano “anti-rivolte” per la distribuzione dei migranti in Italia, in seguito agli scontri fra migranti e autorità avvenuti fra lunedì e martedì nello hub regionale di Conetta, in provincia di Venezia. Secondo i giornali locali, una parte dei problemi del centro si deve al fatto che il numero degli ospiti è da mesi troppo alto in relazione alla capacità della struttura e alla popolazione del comune, cosa che rende molto difficile una qualche integrazione. Al momento a Conetta ci sono circa 900 ospiti – a novembre però erano circa 1.200 – quando nel complesso nel comune di Cona abitano poco meno di 3.000 persone. Il “piano” citato dai giornali è una in realtà una lettera inviata in questi giorni dal capo del Dipartimento l’Immigrazione del ministero degli Interni, Mario Morcone, che sollecita un approccio diverso per occuparsi dell’accoglienza dei migranti. Nella lettera Morcone riconosce innanzitutto che i problemi principali «derivano da[lle] dimensioni di centri che non consentono un percorso di integrazione e che marginalizzano d’altra parte una sorta di enclave etnica con numeri troppo alti di richiedenti asilo», più o meno come quello di Conetta. Ma Morcone chiede soprattutto «il rispetto pieno» di un accordo stipulato in dicembre dalla Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e dal governo italiano, che prevede una serie di incentivi per i comuni che intendono aderire al programma SPRAR: cioè il progetto nazionale della cosiddetta “seconda accoglienza” per i richiedenti asilo, che prevede lo smistamento in centri di piccole dimensioni e specializzati nell’inserimento degli ospiti in società. Per capirci qualcosa in più, però, facciamo un passo indietro. | I problemi della distribuzione dei migranti. Sono noti da tempo e sono tornati attuali col caso di Conetta: ma negli ultimi mesi il governo ha cercato di rimediare. |
Mario Monti è stato nominato senatore a vita nel tardo pomeriggio di ieri dal presidente Napolitano, in vista della possibile costruzione di un nuovo governo tecnico. Fino a questo momento, però, Mario Monti era noto alle cronache italiane principalmente per il suo ruolo da commissario europeo. A partire dal 1995, infatti, Monti è stato commissario per quasi dieci anni, appoggiato dai governi Berlusconi I e D’Alema I, diventando famoso per la vicenda Microsoft, una delle più grandi cause legali antitrust mai avviate in Europa. Nel 1993 la società informatica Novell accusò Microsoft di comportamento anticompetitivo. L’iniziativa legale contestava il fatto che a ogni computer venduto dai produttori che adottavano i sistemi operativi Microsoft fosse applicato il pagamento per una sorta di diritto di concessione, anche se sul PC non era installata una versione di Windows. Della vicenda si occupò anche la Commissione europea, che raggiunse infine un accordo l’anno successivo modificando la politica delle concessioni. All’epoca Monti era stato indicato dal governo Berlusconi e sarebbe diventato Commissario europeo per il Mercato interno nel gennaio del 1995. | La volta che Monti multò Microsoft. La storia della sanzione senza precedenti da 497 milioni di euro inflitta nel 2004 dall'allora commissario europeo per la concorrenza. |
È uscito The Great New York Subway Map, un libro illustrato da Emiliano Ponzi, uno dei più importanti illustratori italiani contemporanei, e commissionato dal MoMA di New York insieme al New York Transit Museum. Il libro racconta la storia di come Massimo Vignelli, uno dei più celebri designer e grafici italiani di sempre, disegnò la mappa della metropolitana di New York, un incarico ricevuto nel 1972 dalla Metropolitan Transportation Authority. La metropolitana di New York era stata inaugurata nel 1904 e già negli anni Settanta era vastissima e simile a ora, con le sue 24 linee e 472 fermate su cui si spostano ogni giorno sei milioni di persone. La mappa invece era molto diversa da quella che conosciamo, simile a un groviglio intricato e inservibile. Il compito di Vignelli era semplificarla e renderla immediatamente comprensibile ai viaggiatori, e lo raggiunse associando a ogni linea un colore, trasformando le anse dei suoi spostamenti in chiari angoli retti e indicando le fermate di intersezione tra una linea e l’altra. La mappa fu ritirata nel 1979 a causa delle proteste che la accusavano di distorcere la topografia di superficie della città, ma è tuttora presa a esempio da grafici e architetti e fa parte della collezione permanente del MoMA di New York. | Storia disegnata della mappa della metro di New York. Prima che arrivasse il grafico italiano Massimo Vignelli era un groviglio incomprensibile, racconta in un libro l'illustratore Emiliano Ponzi. |
Secondo gli esami medici diffusi questa settimana Prince, il famosissimo cantante americano morto lo scorso 21 aprile, è morto a causa di un’overdose da fentanyl, il più forte farmaco oppioide in commercio, considerato cento volte più potente della morfina. Non è chiaro se Prince sia entrato in possesso del fentanyl in maniera legale, ma secondo la ricostruzione di molti giornali il cantante lo usava per alleviare un dolore cronico causato da un’operazione all’anca. Il fentanyl è un farmaco sintetizzato per la prima volta negli anni Sessanta e produce effetti simili a quelli della morfina, tra cui una forte diminuzione della percezione del dolore, che nel caso del fentanyl è particolarmente rapida. Gli oppioidi sono prodotti in maniera sintetica, mentre gli oppiacei, come la morfina, sono derivati dell’oppio, il lattice che si estrae dal papavero officinale. Insieme ad altri farmaci, viene usato per anestetizzare i pazienti prima delle operazioni chirurgiche e viene prescritto per i casi più gravi di dolore cronico. Cento microgrammi di fentanyl equivalgono più o meno a 30 milligrammi di morfina. Uno dei partecipanti a uno studio australiano sul fentanyl commentò l’efficacia della droga dicendo che una volta provata «non si può tornare indietro», perché gli altri oppiacei, a confronto «sono merda». | Che cos’è il fentanyl? il farmaco che ha ucciso il cantante Prince è il più forte oppioide in circolazione, cento volte più potente della morfina. |
L’8 luglio il Senato ha approvato in via definitiva una legge che certifica la cefalea cronica come malattia sociale, ovvero come una malattia che a causa del considerevole numero dei soggetti colpiti ha una grave incidenza sulla società. La legge è stata approvata con 235 favorevoli, 2 contrari e nessuna astensione. La legge si compone di un solo articolo che recita così: «La cefalea primaria cronica, accertata da almeno un anno nel paziente mediante diagnosi effettuata da uno specialista del settore presso un centro accreditato per la diagnosi e la cura delle cefalee che ne attesti l’effetto invalidante, è riconosciuta come malattia sociale […] nelle seguenti forme: a) emicrania cronica e ad alta frequenza; b) cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici; c) cefalea a grappolo cronica; d) emicrania parossistica cronica; e) cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione; f) emicrania continua». | Il Parlamento ha approvato una legge che riconosce la cefalea cronica come malattia sociale. |
Askatasuna è un centro sociale di Torino, che molti negli ultimi giorni hanno messo in relazione agli scontri avvenuti a Roma sabato 15 ottobre. Quegli scontri sono descritti sullo stesso sito di Askatasuna come “resistenza”. Ma la sua storia comincia molto prima di sabato: il centro sociale nasce nel 1996, con l’occupazione di un palazzo del Comune, ed è molto attivo nelle manifestazioni contro la realizzazione dell’Alta Velocità in Val di Susa. Oggi sul Corriere Marco Imarisio racconta la storia di Askatasuna (di cui aveva scritto anche nel libro La ferita). A seguire il filo che lega gli scontri romani del dicembre 2010 e di piazza San Giovanni alla rivolta perenne contro la Tav in Val di Susa, si arriva al portone di una palazzina pitturata di rosso. Corso Regina Margherita, Torino, e una sigla ostica che in questi giorni ha raggiunto notorietà nazionale. Askatasuna significa libertà in lingua basca, ed è il nome del centro sociale che più di ogni altro rappresenta l’emersione di una realtà radicale e minoritaria che l’Italia e i movimenti avevano dimenticato. | «Noi siamo una sinistra dura». Marco Imarisio sul Corriere racconta il centro sociale Askatasuna. |
Il Guardian ha pubblicato una rara intervista della giornalista Lidija Haas a Matthew Salinger, il figlio dello scrittore statunitense JD Salinger, conosciuto in particolare per il romanzo Il giovane Holden (The Catcher in the Rye), pubblicato negli Stati Uniti del 1951 e in Italia nel 1961 nella traduzione di Adriana Motti. Il libro contribuì a far diventare Salinger un autore di “culto”, culto che lui stesso finì per accrescere con la sua estrema riservatezza: nel 1965 si ritirò nella sua casa di Cornish, nel New Hampshire, e non pubblicò più nulla, diede la sua ultima intervista nel 1974 al New Yorker e si chiuse in un isolamento che divenne proverbiale, fino a quando morì a 91 anni nel 2010. Nel tempo sono aumentate le voci su suoi possibili racconti inediti e nel 2013 uscì un documentario accompagnato da un libro che descriveva, tra le altre cose, il contenuto di cinque scritti mai pubblicati, che sarebbero usciti «tra il 2015 e il 2020» rispettando alcune indicazioni lasciate da Salinger prima di morire. Matt Salinger, che detiene piuttosto gelosamente i diritti delle opere del padre insieme alla vedova di lui Colleen O’Neill, ha confermato per la prima volta che il padre non smise mai di scrivere e che sta lavorando perché gli inediti vengano pubblicati nella forma migliore. Parla raramente del padre e del suo lavoro: come ha detto al Guardian, «sono riuscito a evitare questo argomento per 58 anni». Ora però ha raccontato che Salinger «ribolliva di idee e pensieri, era il tipo che mentre guidava la macchina si fermava per scrivere qualcosa e ridere – a volte me lo leggeva a volte no – e teneva sempre un bloc notes su ogni sedia»; «prima o poi condivideva tutto quello che scriveva con qualcuno che amava leggere le sue cose». Ha specificato che non si tratta dei testi di cui si è parlato ma di una quantità sterminata di pagine battute a macchina o note scritte a mano su foglietti, a cui sta cercando di dare forma: «non è pronto. Voleva che mettessi tutto insieme e, a causa della portata del lavoro, sapeva che avrebbe richiesto molto tempo. Stiamo parlando di qualcuno che ha scritto per 50 anni senza pubblicare niente, quindi c’è un sacco di materiale. Non si tratta di riluttanza o desiderio di protezione: quando sarà pronto, lo condivideremo». | Cosa ha detto il figlio di Salinger sugli scritti inediti di suo padre. In una rara intervista al "Guardian" ha spiegato che ci sta lavorando e che verranno pubblicati. |
Un gruppo di ricercatori ha ripreso un grande squalo bianco intento a nutrirsi con la carcassa di una megattera, un comportamento noto da tempo ma finora raramente ripreso e documentato dal vivo in modo così chiaro. La ripresa è stata realizzata da Keith Poe, un ricercatore indipendente, al largo della California meridionale, dove la carcassa della balenottera era stata trasportata dalle autorità marittime per lasciare che si decomponesse. Poe stava osservando la megattera con alcuni colleghi quando ha notato l’arrivo di un grande squalo bianco, il pesce predatore esistente più grande, conosciuto soprattutto per le sue capacità di caccia. | Il raro video di uno squalo che mangia la carcassa di una balena. Conferma le ricerche sulle abitudini dei grandi squali bianchi, che non rinunciano a un pasto facile e che non richiede una faticosa caccia. |
Dopo quasi tre anni di indagini, la Commissione Europea ha concluso che Apple ha beneficiato per anni di un regime fiscale agevolato da parte dell’Irlanda, che le ha consentito di pagare meno tasse per le sue attività nell’Unione Europea. La Commissione ha quindi stabilito che il governo dell’Irlanda dovrà “recuperare le tasse non pagate nel paese da Apple per gli anni compresi tra il 2003 e il 2013 per una cifra intorno ai 13 miliardi di euro, più gli interessi”. Apple e lo stesso governo irlandese hanno ora la possibilità di ricorrere in appello contro la decisione della Commissione, cosa che l’azienda statunitense aveva già detto di essere intenzionata a fare nel caso di un trattamento ritenuto “non equo” da parte delle autorità europee. Con una lettera il CEO di Apple Tim Cook ha anche detto di ritenere la decisione della Commissione Europea contraria ai principi fiscali internazionali e dannosa per l’economia europea. Con la sua indagine, la Commissione Europea ha concluso che due società controllate da Apple (Apple Sales International e Apple Operations Europe) con sede in Irlanda producevano ricavi “non corrispondenti alla realtà economica”: praticamente tutti i ricavi derivanti dalle vendite segnati dalle due aziende erano attribuiti a un generico “ufficio centrale” che per la Commissione “esisteva solo sulla carta e non poteva generare quel tipo di profitti”. Sfruttando questo sistema, e una serie di regimi fiscali agevolati previsti dall’Irlanda per attirare le multinazionali sul suo territorio (e ora modificati in seguito alle pressioni della UE), Apple ha potuto pagare appena l’1 per cento di tasse nel 2003, percentuale che nei dieci anni seguenti è ulteriormente diminuita fino allo 0,005 per cento per i profitti legati alle attività di Apple Sales International. | Apple dovrà pagare almeno 13 miliardi di tasse non versate in Irlanda. La tassazione favorevole di cui ha usufruito era un aiuto di stato, ha detto la Commissione: ma sia Apple che l'Irlanda intendono fare ricorso. |
Il 15 luglio di trent’anni fa fu messo in vendita in Giappone uno strano aggeggio bianco e rosso. Si chiamava Famicom (Family Computer), lo aveva fatto Nintendo e in pochi anni avrebbe cambiato il mondo dei videogiochi per sempre. Era uscito nel 1983, l’anno peggiore di sempre per l’industria dei videogiochi con una crisi che aveva causato la chiusura di moltissime società. Nonostante questo e alcuni problemi tecnici che causarono i richiami delle prime versioni, in circa un anno Nintendo riuscì a vendere 2,5 milioni di Famicom in Giappone, facendo sperare in una ripresa del mercato, fermo da mesi e con pochi nuovi giochi pubblicati. Valutato il relativo successo del nuovo sistema per videogiochi, i progettisti Nintendo si erano intanto messi al lavoro per trasformare l’affare rosso e bianco, preparandolo per altri paesi. L’obiettivo principale erano gli Stati Uniti, ma convincere gli utenti a passare al nuovo sistema non era facile. Nintendo provò a stringere un accordo con Atari, ma le cose si complicarono per problemi di diritti su alcuni videogiochi e non se ne fece nulla. Alla società giapponese non restò che fare da sé e nell’ottobre del 1985 presentò la versione per gli Stati Uniti della sua console. | Nintendo e i 30 anni di NES. La storia della console che salvò i videogiochi dal fallimento, ma non dalla polvere (e dieci video di grandi partite, per nostalgici). |
Il 19 luglio del 1957 cinque uomini si misero volontariamente sotto una bomba atomica, che fu fatta esplodere ad alcune migliaia di metri sopra le loro teste. All’esperimento partecipò anche un cameraman, che non era un volontario, e che riprese tutta la scena. Il filmato del test, che fu svolto dall’esercito degli Stati Uniti nel deserto del Nevada, esiste ancora ed è particolarmente impressionante. Nel video si vedono i cinque uomini dietro a un cartello con la scritta “Ground Zero – Population 5” in attesa del passaggio dell’aereo che lancerà il missile atomico. Alcuni secondi dopo è visibile un intenso bagliore nel cielo dovuto all’esplosione, avvenuta a 5.600 metri, seguito dal rumore dell’onda d’urto. Uno degli uomini ha gli occhiali da sole e alza lo sguardo al cielo per guardare direttamente l’effetto di una testata da 2 chilotoni (un chilotone equivale a mille tonnellate di tritolo) che esplode in aria. Il filmato è accompagnato da una registrazione audio in cui vengono descritte con entusiasmo le varie fasi del test. Dopo l’esplosione il commentatore dice: “È successo! Il terreno sta vibrando. È pazzesco! Direttamente sulle nostre teste!”. | Cinque uomini e una atomica. La storia e il video dei militari volontari che nel 1957 si sottoposero a un'esplosione nucleare (e del non volontario). |
Un gruppo di ricercatori dello Scripps Research Institute di La Jolla, California, ha detto di aver identificato il primo caso di persona contagiata due volte dal coronavirus negli Stati Uniti. Non è la prima volta che episodi simili vengono segnalati, ma notizie di questo tipo vanno contestualizzate e prese con prudenza, e non smentiscono la tesi condivisa secondo cui si sviluppi un’immunità dal coronavirus dopo esserne stati contagiati. – Leggi anche: Le reinfezioni da coronavirus, spiegate | Dei ricercatori hanno identificato un caso di reinfezione da coronavirus negli Stati Uniti. |
Senza nessuna pietà è il nuovo film di Michele Alhaique, attore alla sua prima prova da regista, con Pierfrancesco Favino. Racconta la storia di Mimmo, un muratore costretto a eseguire la riscossione di crediti dalle persone cui lo zio ha prestato denaro, e che a Mimmo ha trovato lavoro in cantiere. Le cose cambiano quando il protagonista incontra Tanya: tra i due nasce una relazione, complicata però dall’ambiente e dalla vecchia vita di Mimmo. Oltre a Pierfrancesco Favino, che interpreta Mimmo, nel cast ci sono Greta Scarano, Claudio Gioè, Adriano Giannini e Ninetto Davoli. Il film è l’unico italiano a essere stato presentato nella Selezione ufficiale della 71esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, concorre per il “Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima Luigi De Laurentiis”. Senza nessuna pietà uscirà al cinema il prossimo 11 settembre. | Il trailer di Senza nessuna pietà. Il film con Pierfrancesco Favino concorre al Festival del Cinema di Venezia e sarà nelle sale dal prossimo 11 settembre. |
I Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie della Corea del Sud (KCDC) hanno pubblicato uno studio sui pazienti guariti dalla COVID-19, la malattia causata dal coronavirus, che risultano poi nuovamente positivi ai test a giorni o settimane dalla loro guarigione. Secondo la ricerca questi pazienti non sono contagiosi, e l’esito positivo dei nuovi test deriva probabilmente dalla presenza di materiale virale ormai inattivo nel loro organismo. Lo studio è preliminare, ma se confermato ridurrebbe le preoccupazioni sulle presunte recidive da COVID-19 e i rischi di nuovi contagi da persone guarite. I KCDC hanno analizzato 285 casi di individui convalescenti da COVID-19, ma che erano poi risultati nuovamente positivi al coronavirus tramite un test con il tampone, che si basa sull’analisi di saliva e muco alla ricerca di frammenti del codice genetico (RNA) del coronavirus. A seconda dei casi, i pazienti erano risultati di nuovo positivi al virus da uno a 37 giorni dalla loro guarigione e dalla fine del loro periodo di isolamento. In media, l’arco temporale della nuova positività era intorno alle due settimane. | I guariti che risultano nuovamente positivi al coronavirus sono contagiosi? no, secondo una ricerca condotta in Corea del Sud: ma servono ulteriori conferme. |
Caterpillar Inc., conosciuta come CAT, è un’azienda statunitense con sede a Peoria, in Illinois: produce veicoli pesanti, macchine per l’edilizia, locomotive, motori diesel e turbine a gas: i mezzi Caterpillar sono riconoscibili per il loro caratteristico colore giallo e per il logo, usato anche per una linea di scarpe e vestiti da lavoro piuttosto popolare qualche anno fa. Negli ultimi tempi, però, la società non se la passa molto bene e l’amministratore delegato Doug Oberhelman, che in precedenza era stato anche presidente del gruppo, ha annunciato le sue dimissioni. C’entrano la crisi del settore delle materie prime e del petrolio, che sono fondamentali per le vendite dell’azienda, e alcune discusse politiche di espansione industriale. Durante la sua gestione, ha fatto sapere Caterpillar in una nota, Oberhelman ha rafforzato la società concentrandosi sul servizio clienti, sulla qualità e sulla sicurezza, portando la società ai suoi massimi livelli di vendita e di ricavi e dal 2012 ha “guidato con successo” l’azienda attraverso la crisi economica. Alcune delle sue politiche di investimenti, tuttavia, non sembrano aver convinto tutti e dopo quattro anni di calo delle vendite, il 63enne Oberhelman lascerà l’incarico in anticipo rispetto al limite di 65 anni tradizionalmente imposto ai dirigenti di Caterpillar. Le dimissioni da amministratore delegato di Oberhelman saranno operative entro la fine dell’anno: verrà sostituito da Jim Umpleby, che attualmente è il responsabile delle attività dedicate ai settori dell’energia e dei trasporti, mentre Dave Calhoun, già membro del consiglio di amministrazione, il 31 marzo del prossimo anno diventerà presidente non esecutivo. | I guai di Caterpillar. L'amministratore delegato Doug Oberhelman ha annunciato le sue dimissioni, dopo essersi preso grossi rischi che non hanno pagato. |
Ieri pomeriggio il numero dei morti per il crollo del ponte Morandi a Genova è salito da 41 a 43. Nel giro di poche ore sono successe due cose: è stato ritrovato fra le macerie il corpo di Mirko Vicini, l’operaio 31enne che poco prima del crollo stava lavorando sotto al ponte, mentre è morto in ospedale il cittadino romeno Marian Rosca, uno dei feriti più gravi estratti dopo il crollo. La stima totale dei morti non è ancora ufficiale, scrive Repubblica, perché «alcuni corpi devono ancora essere identificati». | I morti per il crollo del ponte Morandi a Genova sono saliti a 43. |
L’azienda giapponese Asics, uno dei più grandi produttori al mondo di articoli sportivi, ha acquisito Runkeeper, una popolare applicazione per smartphone che serve per tenere traccia della propria attività fisica. La notizia è stata comunicata dal CEO di Runkeeper, Jason Jacobs, che però non ha dato informazioni su quanti soldi siano stati spesi per l’acquisizione. L’operazione ricorda molto quella effettuata da Adidas ad agosto del 2015, quando acquisì l’app per correre e allenarsi Runtastic. Runkeeper è sviluppata da FitnessKeeper, esiste dal 2008 e ha più di 45 milioni di utenti in tutto il mondo. Nell’annunciare l’acquisizione, Jacobs ha scritto che “sembra ormai chiaro che i marchi di fitness del futuro non faranno solo prodotti fisici, ma saranno loro stessi inseriti nell’esperienza dei loro clienti”. Per questo motivo l’accordo con Asics dovrebbe consentire a entrambe le aziende di espandersi e di sostenere meglio la concorrenza delle altre società come Nike, che offrono già da tempo servizi integrati tra i loro articoli sportivi, i dispositivi e i programmi per tenere traccia dell’attività fisica. | Asics ha comprato Runkeeper. L'app per il fitness usata da oltre 45 milioni di persone è stata comprata – come Runtastic un anno fa – e ancora non si sa per quanti soldi. |
La prima persona da fotografare in settimana era certamente Donald Trump, al primo viaggio all’estero da presidente degli Stati Uniti: ci sono le foto in Israele, in Arabia Saudita con una sfera misteriosa, al primo incontro con il Papa e alla Cappella Sistina, dove ha finalmente dato la mano alla moglie Melania. Altre foto che valeva la pena raccogliere a parte sono tutte quelle di Cannes, e quelle dei Billboard Music Awards, mentre iniziano ad arrivare quelle dal G7 di Taormina. Qui trovate tutte le altre, invece: Judi Dench che non reagisce benissimo a un fiore che le hanno dedicato, Mark Zuckerberg laureato e Francesco Totti diplomato, due José Mourinho e attori nei telefonini, tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Celebripost. Judi Dench che starnutisce su un fiore che le hanno dedicato, Mark Zuckerberg laureato e due José Mourinho, tra quelli da fotografare in settimana. |
La casa di moda francese Hermès ha organizzato una mostra itinerante dedicata al pittore Robert Dallet (1923-2006), il cui lavoro ha ispirato dagli anni Ottanta molti foulard del marchio. La mostra, organizzata alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e aperta a ingresso gratuito fino all’8 maggio, è un insieme di dipinti e bozzetti e si intitola Forte e fragile: I grandi felini nell’arte di Robert Dallet. È organizzata per celebrare uno dei principali disegnatori di Hermès e per sostenere Panthera, l’organizzazione mondiale per la tutela dei felini selvatici. Dopo Milano, l’esposizione, che è stata inaugurata al Bruce Museum di Greenwich negli Stati Uniti, si sposterà a Monaco di Baviera, Hong Kong, Taiwan e Bombay. Hermès è un’azienda di moda che fa abiti di prêt à porter e soprattutto accessori in pelle, come le celebri borse Birkin e Kelly, ed è famosa anche per i foulard di seta. È una delle aziende francesi del lusso più longeve, fondata nel 1837 da Thierry Hermès, che inizialmente fabbricava selle e prodotti per i cavalli. Nel logo c’è infatti disegnata una carrozza trainata da un cavallo in arancione, il colore simbolo del marchio. | I disegni di Robert Dallet per i foulard di Hermès. Sono tra i più venduti del marchio, dedicati tutti ai grandi felini e in mostra a Milano fino all'8 maggio. |
C’è parecchia “gente della moda”, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana, come d’altronde accade ogni settembre, quando una dopo l’altra New York, Londra, Milano e Parigi si riempiono di modelle e ospiti famosi per le sfilate dei loro stilisti preferiti. A Milano c’erano le sorelle Bella e Gigi Hadid, la modella Winnie Harlow, la stilista Miuccia Prada e le attrici Regina King e Nicole Kidman, tra gli altri. A Londra troviamo Victoria Beckham, Naomi Campbell, Adut Akech e Pierce Brosnan. Mentre lo stilista Jean-Paul Gaultier era a una mostra dedicata a lui a Tokyo. Per finire: Virginia Raggi che lancia una monetina nella Fontana di Trevi, Zendaya con un gruppo di bambini e Brad Pitt, una parte della famiglia di Steven Tyler, e Ruth Negga alla prima di Ad Astra. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Celebripost. Parte della famiglia di Steven Tyler, Berlusconi al Parlamento europeo e gente della moda a Milano, tra quelli da fotografare in settimana. |
Il Partito Democratico ha ultimato lo scrutinio e la verifica dei voti delle primarie di domenica 9 dicembre. Stando ai dati definitivi, le persone che hanno votato sono in tutto 2.805.695 (2.788.831 in Italia, gli altri all’estero). Matteo Renzi è stato votato da 1.895.252 persone, il 67,55 per cento degli elettori; Gianni Cuperlo è stato votato da 510.000 persone, il 18,21 per cento degli elettori; Pippo Civati è stato votato da 399.473 persone, il 14,24 per cento degli elettori. La regione in cui Matteo Renzi è stato percentualmente più votato è stata la Toscana, dove ha ottenuto il 78,44 per cento; la peggiore è invece è stata la Sardegna, dove ha ottenuto il 55,98 per cento. La regione in cui Gianni Cuperlo è stato percentualmente più votato è stata la Calabria, dove ha ottenuto il 34,19 per cento (ma dove il dato è ancora ufficioso); la peggiore è invece sono state le Marche, dove ha ottenuto il 10,66 per cento. La regione in cui Pippo Civati è stato percentualmente più votato è stata la Valle d’Aosta, dove ha ottenuto il 20,68 per cento; la peggiore è invece è stata la Basilicata, dove ha ottenuto il 7,98 per cento. All’estero Renzi ha ottenuto il 47,06 per cento dei voti; Cuperlo il 30,66 per cento; Civati il 22,28 per cento. | I risultati definitivi delle primarie del PD. Alla fine hanno votato in 2.805.695 persone: chi è andato meglio e chi è andato peggio regione per regione. |
Una recente ricerca scientifica potrebbe avere trovato una spiegazione al problema delle pieghine che vengono sulle dita quando stiamo a lungo a contatto con l’acqua, discussione scientifica non banale a cui nel corso degli anni sono stati dedicati numerosi studi e che potrebbe dare qualche utile indizio sul nostro processo evolutivo. I ricercatori della Newcastle University (Regno Unito) hanno pubblicato un loro studio sulla rivista scientifica Biology Letters della Royal Society, dove spiegano che le nostre mani hanno una presa migliore sugli oggetti bagnati, rispetto a quelli asciutti, quando sulle dita compaiono le piccole increspature dovute all’umidità. Secondo i ricercatori, i nostri antenati avrebbero sviluppato con l’evoluzione questa caratteristica per cavarsela meglio in particolari contesti, come ambienti molto umidi e in prossimità dei corsi d’acqua. Per arrivare a questa conclusione, quelli della Newcastle University hanno condotto una serie di esperimenti, chiedendo a un gruppo di volontari di prendere alcune biglie immerse in una bacinella d’acqua con una mano e di farle passare attraverso una piccola fessura prima di depositarle con la seconda mano in un altro recipiente. I volontari con le rughe sulle dita, spiega Jonathan Amos di BBC, hanno solitamente completato l’incarico più facilmente e velocemente rispetto al gruppo di controllo con le dita senza increspature. | Perché in acqua vengono le pieghe sulle dita? dopo anni di dibattito, un gruppo di ricercatori ha forse trovato la risposta: c'entrano l'evoluzione e la possibilità di avere una presa migliore. |
Si è tenuta oggi a Roma una manifestazione della CGIL – il più grosso sindacato italiano di sinistra – a sostegno di politiche di maggior tutela per i contratti lavorativi rispetto a quanto previsto dal Jobs Act, la legge sul lavoro del governo Renzi approvata dal Senato e in attesa dell’approvazione definitiva della Camera. Un grosso palco è stato allestito a piazza San Giovanni, dove poco prima delle 14 ha parlato il segretario generale della CGIL Susanna Camusso. Camusso, fra le altre cose, ha detto che l’articolo 18, quello che ad oggi impone a un’azienda di riassumere un dipendente licenziato senza giusta causa, è «un diritto che deve essere esteso a chi non ce l’ha» e che la recente legge di stabilità approvata dal governo «non è sufficiente a cambiare strada». Camusso ha aggiunto che alla manifestazione erano presenti più di un milione di persone, mentre Repubblica scrive che ce n’erano circa 150mila. Alla manifestazione erano presenti anche alcuni esponenti della “minoranza” del PD, fra cui Pippo Civati, l’ex presidente del PD Gianni Cuperlo e l’ex viceministro all’Economia Stefano Fassina. Matteo Renzi oggi era impegnato nella quinta edizione della Leopolda. | Le foto della manifestazione della CGIL a Roma. Il più grosso sindacato italiano ha manifestato criticando il governo Renzi sul Jobs Act e chiedendo maggiori tutele per qualsiasi tipo di contratto. |
Domenica, come si sa, si vota per le elezioni amministrative in molte città italiane, e in alcune delle più importanti: Milano, Bologna, Napoli, Torino e altri sette capoluoghi sopra i centomila abitanti. Ognuno di questi voti ha le sue peculiarità locali e ognuno è a suo modo molto importante, per diverse ragioni. E poi, però, ricadono tutti quanti nella campagna elettorale permanente italiana: quella a cui i governi – e questo in particolare – non sanno mai sottrarre il tempo necessario per governare, che in Italia dovrebbe essere invece un lavoro titanico e rivoluzionario, messi come siamo messi. Il voto di domenica, insomma, è un’altra volta il famigerato “test” per il governo, si dice. Ma è evidente che lo sia molto di più per l’opposizione. Se Silvio Berlusconi è sopravvissuto a ogni fallimento, ogni inadeguatezza, ogni scandalo, al continuo imbarazzo di una maggioranza mediocre e inconcludente, a ogni battaglia condotta contro di lui, è perché il centrosinistra non ha mai saputo vincere nessuna battaglia, né costruire una guerra seria. È andato a battersi con i sassi, raccogliendone continuamente di nuovi senza mai darsi il tempo e la testa di sottrarsi al campo di battaglia per costruire armi migliori e convincere gli italiani. | Se vince di nuovo. Quello in discussione con le elezioni di domenica non è lui. |
Questa storia comincia con un paio di lenzuola. Siamo nel 1998, in Sicilia. Il presidente della giunta regionale è Giuseppe Drago, democristiano del CCD. Nello stesso periodo, nel parlamento nazionale, un movimento politico guidato da Francesco Cossiga, l’UDR, è determinante per la formazione di un nuovo governo, presieduto da Massimo D’Alema. In Sicilia accade qualcosa di simile: l’UDR si sgancia dal centrodestra, toglie la maggioranza a Giuseppe Drago e fa cadere la giunta. Al suo posto si insedia il diessino Angelo Capodicasa. Eravamo rimasti alle lenzuola. Capodicasa si insedia e prende possesso degli appartamenti riservati al presidente della regione. Chiede di comprare delle lenzuola nuove, gli rispondono che la regione gli mette a disposizione un fondo per le “spese riservate”: non più di duecento mila euro per l’intera legislatura. Solo che quando gli impiegati della regione vanno per attingere al fondo – per comprare le lenzuola, appunto – non trovano nulla. Niente. Non trovano nemmeno ricevute o documentazioni delle spese effettuate: i soldi semplicemente non ci sono. Parte un’inchiesta nei confronti dell’ex presidente della regione, Giuseppe Drago: che fine hanno fatto i soldi? Drago dice di averli spesi secondo le modalità previste dalla legge, e i suoi avvocati sostengono che non fosse tenuto a produrre alcuna documentazione in merito: nessun obbligo di rendiconto. La magistratura la penserà diversamente, e nel 2003 Giuseppe Drago sarà condannato in primo grado a tre anni e otto mesi di reclusione e alla restituzione di 123mila euro. La condanna viene confermata sia in appello che in cassazione, la sentenza definitiva arriva nel 2009: Giuseppe Drago è colpevole di peculato per essersi appropriato di fondi riservati della regione. Insieme alla restituzione del denaro e alla reclusione – poi condonata – scatta anche l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, che la corte d’appello di Palermo – investita dalla cassazione – farà diventare interdizione temporanea. | Quest’uomo è abusivo. In parlamento c'è una persona condannata definitivamente all'interdizione dai pubblici uffici, e nessuno gli dice niente. |
Un'altra canzone per Emma metti che volete fare colpo su una Emma. Il disco nuovo di Kanye West ha faticato molto ma ora che è uscito ha generato eccitazioni e allegrie nella parte più giovane della redazione del Post, per quanto annoiata dalla svolta ho-visto-la-luce: le critiche in giro non sono granché, a molti il passaggio dal rap al gospel non va giù. A me sì, ma io sono uno che dell'hip hop apprezza quasi solo i samples. Oggi compie 50 anni Ben Harper, che ebbe momenti di grande fama a cavallo dei due millenni, e poi ridimensionò molto la sua inventiva e la sua notorietà ma continua a fare dischi e a venderne parecchi. Nel mezzo è stato sui media anche per il suo secondo matrimonio, finito, con Laura Dern. Qui ci sono nove sue belle canzoni. Nel mezzo è stato sui media era involontario. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Una canzone di Father John Misty. Un’altra canzone per Emma metti che volete fare colpo su una Emma. Il disco nuovo di Kanye West ha faticato molto ma ora che è uscito ha generato eccitazioni e allegrie nella parte più giovane della redazione del Post, per quanto annoiata dalla svolta ho-visto-la-luce:. |
Un gruppo di attivisti statunitensi ha usato un software per fotografare e riconoscere i volti di circa 14mila persone a Washington, per dimostrare i rischi e i limiti del riconoscimento facciale legati a sicurezza e sorveglianza, e i pericoli di questa tecnologia in mancanza di una legislazione specifica. Giovedì 14 novembre, tre persone in tuta da lavoro bianca e con uno smartphone sulla fronte hanno camminato per le strade e nelle sale di Capitol Hill, la sede del Congresso degli Stati Uniti, inquadrando le facce delle persone che incrociavano. I loro telefoni erano collegati al software di riconoscimento facciale di Amazon, Rekognition, un sistema molto raffinato e venduto, tra l’altro, a numerose forze di polizia negli Stati Uniti. Il programma impiega algoritmi che migliorano man mano che vengono catalogate e riconosciute sempre più facce, e di recente Amazon ha annunciato di avere ulteriormente migliorato il sistema, aggiungendo una funzione per rilevare lo stato d’animo delle persone. In poche ore, i tre attivisti hanno raccolto migliaia di volti e li hanno confrontati con un database che ne consente l’identificazione, che in alcuni casi è riuscito a identificare le persone inquadrate immediatamente. Tutto il processo è stato trasmesso in streaming. | Il riconoscimento facciale deve preoccuparci? un gruppo di attivisti ha provato a dimostrare che sì, con una strana protesta a Washington: ma ci sono molti precedenti inquietanti. |
Aggiornamento del 16 aprile: La regione Marche ha confermato al Post che dal 13 aprile ha cominciato a comunicare alla Protezione Civile il dato dei tamponi eseguiti complessivamente, mentre fino al giorno prima aveva comunicato il dato del totale delle persone che erano state sottoposte a test. I due numeri non coincidono perché la stessa persona può essere sottoposta più volte al test (per confermare la guarigione, per esempio, ne occorrono due negativi). Dal 15 aprile, inoltre, la regione Marche ha iniziato a fornire entrambi i dati nel suo aggiornamento quotidiano, dove parla di “Totale casi diagnosticati” e “Totale test effettuati”: il primo numero è sempre più piccolo del secondo. La Protezione Civile continua invece a comunicare un solo dato, quello del totale dei test effettuati. *** | Da lunedì i dati sui tamponi eseguiti nelle Marche non tornano. Quelli comunicati dalla Regione e dalla Protezione Civile sono diversi: non è chiaro chi stia sbagliando o a cosa si riferiscano i dati. |
Penelope Cruz è nata oggi, 40 anni fa, ad Alcobendas nei pressi di Madrid. È spagnola e fa l’attrice, anche se ha iniziato come ballerina di danza classica: è stata tre volte nominata all’Oscar e lo ha vinto nel 2009 – la prima attrice spagnola di sempre – per la migliore attrice non protagonista nel 2009 con Vicky Cristina Barcelona di Woody Allen. Negli anni ha recitato sia in grosse produzioni americane (Vanilla Sky, per esempio, e un paio di Woody Allen) sia in cose italiane (era la protagonista di Non ti muovere – tratto da un romanzo di Margaret Mazzantini – assieme a Sergio Castellitto). A 23 anni recitò la parte di una prostituta in Carne Trémula del regista spagnolo Pedro Almodóvar: ha recitato poi in altri suoi quattro film, l’ultimo dei quali Los amantes pasajeros. Negli ultimi anni non ha smesso di fare né le cose italiane né i filmoni americani: nel 2012 è stata protagonista di Venuto al mondo, altro film tratto da un romanzo di Margaret Mazzantini; nel 2013 è stata la protagonista di The Counselor, l’ultimo film di Ridley Scott, con Michael Fassbender, Cameron Diaz, Brad Pitt e Javier Bardem. Dal 2010 è sposata con l’attore spagnolo Javier Bardem, che è stato il primo attore spagnolo a vincere un premio Oscar, un anno prima che lo vincesse lei. | I 40 anni di Penelope Cruz. Le foto più belle della prima attrice spagnola a vincere un premio Oscar (vi ricordate per che film?), che ha lavorato parecchio anche in Italia. |
Jordan Blackshaw e Perry Sutcliffe-Keenan sono stati condannati a quattro anni di detenzione per aver incitato alla violenza su Facebook, invitando amici e conoscenti a partecipare alle violenze dei giorni scorsi nella contea del Cheshire, in Gran Bretagna. I due ragazzi hanno ricevuto la condanna da un giudice della Corte di Chester, provvedimento che sta facendo molto discutere nel paese e che ha messo in allarme gli attivisti che sostengono la libertà sul Web, spiegano sul Guardian. Blackshaw ha 20 anni e aveva organizzato su Facebook l’evento “Smash Down in Northwich Town” (“Spacchiamo tutto a Nortwich Town”) per la notte dell’otto agosto. Il luogo di ritrovo era un McDonald’s nella zona, ma nessuno aveva risposto all’appello, polizia a parte che da tempo teneva d’occhio il social network per tracciare le attività dei violenti. Il ragazzo è stato così arrestato. | Le condanne per i “riots” organizzati su Facebook. Due ragazzi devono scontare una pena di quattro anni per aver invitato gli amici sul social network a partecipare alle violenze in Gran Bretagna. |
Lo scrutinio delle elezioni comunali che si sono tenute insieme al referendum e ad alcune regionali tra domenica e lunedì è già concluso in alcune città, ed è invece ancora in corso in altre. Si votava in quasi mille comuni, ma soltanto 15 erano capoluoghi di provincia, dove quindi i risultati erano più attesi e rilevanti dal punto di vista politico. Sappiamo già com’è finita in dodici di questi, in due non è ancora certo chi andrà al ballottaggio, e in uno – Aosta – lo scrutinio deve ancora cominciare. – Leggi anche: Come sono andate le amministrative | I risultati delle elezioni comunali nei capoluoghi. Erano 15: il centrosinistra ha vinto in tre, il centrodestra in uno, ma nella maggior parte dei casi ci sarà il ballottaggio. |
La “Notte europea dei musei” si terrà questa sera, sabato 20 maggio: in tutta Italia i musei, i monumenti e le aree archeologiche statali rimarranno aperti per tre ore in più del solito, e si potranno visitare pagando il prezzo simbolico di 1 euro. Gli istituti che aderiscono alla “Notte europea dei musei” hanno inoltre programmato alcune iniziative speciali: visite guidate, laboratori per famiglie e bambini, concerti e spettacoli di danza. L’elenco completo dei musei e dei siti aderenti si trova sul sito del ministero dei Beni culturali. Buona #FestadeiMusei https://t.co/lqHoymLRFr E stasera #NottedeiMusei2017 🌙 con ingresso a 1 euro #NDM17 👉https://t.co/CNvCWt6EDA pic.twitter.com/VksdLQg421 | Oggi c’è la notte dei musei, e si entra con un euro. Sabato 20 maggio in tutta Italia si potranno visitare musei, monumenti e aree archeologiche statali fino a tarda sera. |
Il Sindacato Operai in Lotta (SOL) Cobas ha indetto uno sciopero dei lavoratori di ATM, l’azienda dei trasporti di Milano, per venerdì 6 settembre. Lo sciopero durerà 4 ore, dalle 18 alle 22, e – spiega un comunicato del sindacato – è stato organizzato per protestare «contro la liberalizzazione, la privatizzazione, e la finanziarizzazione del TPL [trasporto pubblico locale] milanese e dell’hinterland; contro le gare d’appalto dei servizi attualmente gestiti del Gruppo ATM e per la reinternalizzazione dei servizi ceduti in appalto e/o sub-appalto anche complementari al trasporto; contro la quotazione in borsa e la vendita delle azioni del Gruppo Atm; per l’affidamento diretto in house dei servizi gestiti dal Gruppo Atm; per l’affidamento diretto al Gruppo Atm dei servizi di TPL della Città Metropolitana Milanese». Sul sito di ATM si trovano le percentuali di adesione agli scioperi passati: negli ultimi due anni i dipendenti ATM che hanno aderito non hanno mai superato il 17 per cento del totale, con conseguenti minimi disagi per chi viaggia. | Venerdì 6 settembre ci sarà uno sciopero dei mezzi pubblici a Milano. |
Oltre a essere la settimana del Black Friday – se ancora non ve ne foste accorti – negli Stati Uniti è stata anche quella del Ringraziamento, festeggiato in questa raccolta dalla famiglia del presidente Donald Trump, da Pharrell William e da Rita Ora, che era alla famosa parata dei grandi magazzini Macy’s a New York. Tra i grandi eventi mondani segnaliamo solo la consegna di tre Oscar onorari, occasione per vedere Lady Gaga, Lupita Nyong’o e Cicely Tyson, che ne ha vinto uno. Il Natale si avvicina e c’è chi prepara alberi e decorazioni, ma magari voi siete più preoccupati dalle influenze stagionali, come Justin Trudeau. E poi: due presidenti della Repubblica italiani, Meghan Markle in cucina e non i soliti sorrisi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Celebripost. Questa settimana c'erano da fotografare Millie Bobby Brown, Sophia Loren, Justin Trudeau che si vaccina e i denti di Snoop Dogg, tra gli altri. |
Uno dei molti capitoli della manovra d’emergenza approvata venerdì dal Governo ha a che fare con l’abolizione delle province, da qualche tempo tema ricorrente nella politica italiana. La questione era già stata oggetto di un tentativo di riforma da parte del Governo, naufragato goffamente tra mille eccezioni e ripensamenti, nonché di un contestato voto parlamentare poco più di un mese fa. Oggi sul Corriere della Sera Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella spiegano perché anche questo tentativo non è da considerarsi una cosa seria. Il testo della manovra prevede l’abolizione di tutte le province con meno di 300.000 abitanti, ma soltanto dopo il censimento ISTAT previsto per ottobre. Si parla, in tutto, di 37 province su 109. Poi è arrivata una precisazione da parte del Governo, che ha informato che quelle con meno di 300.000 abitanti ma più grandi di 3.000 chilometri quadrati sarebbero sopravvissute al taglio: parliamo di Oristano, Sondrio (la provincia di Tremonti, fanno notare i giornali), Olbia-Tempio Pausania, Matera, Siena, Grosseto, Nuoro e Belluno. Si arriva quindi a 29. Non è finita qui, perché poi arrivano le regioni a statuto speciale. Il presidente del Friuli, Renzo Tondo, ha detto che il Governo non ha competenza sulla sua regione e quindi le province di Trieste e Gorizia non saranno abolite. Si arriva quindi a 27. | Un’altra farsa sulle province? eccezione dopo eccezione, la manovra taglia soltanto 22 province su 109 - e deve ancora essere emendata dal Parlamento. |
Il pentapartito governava, i panozzi cuccavano le sfitinzie, e le televisioni private continuavano a dipingere nuovi mondi dalle tinte ricchissime. Che fossero lo specchio del paese di allora non lo poteva più dire nessuno: ne erano semmai la prefigurazione. La Rai descriveva il presente con tutte le pastoie retoriche del passato, mentre le reti private lanciavano mode, decretavano in perfetta autonomia il successo di cantanti, prodotti e stili di vita: più che il presente, riflettevano magicamente il futuro. Per non sbagliare, il Silvio le aveva comprate tutte, o almeno le due concorrenti principali del suo Canale 5: Italia Uno nel 1983 e Rete Quattro – con Maurizio Costanzo in dote – l’anno successivo. Nessun soggetto era in grado di esercitare una concorrenza così forte nei confronti della televisione di Stato, nonostante i vincoli tecnici – primo fra tutti il divieto di diretta – comuni a tutte le emittenti private. A dire la verità, nessun soggetto privato avrebbe avuto i titoli per disporre d’un simile volume di fuoco mediatico ma, in assenza di regole in materia chiare e condivise, il governo di fatto si trovò a legiferare – non sarebbe stata l’ultima volta – ad personam. Furono tre, i decreti-salva-Silvio approvati dal governo Craxi, disposizioni grazie alle quali il Nostro poté continuare a godere di una situazione di straordinario privilegio. Benché fosse risultato iscritto alla P2 – che nel suo «Piano di rinascita democratica» si proponeva letteralmente di «smantellare la Rai» – solo lui poté muovere guerra alle tre reti di Stato, forte di altrettanti canali. | La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio – Episodio 4. Quarta parte del libro di Enrico Brizzi: la nascita di Mediaset come la conosciamo oggi. |
Nella mattina di sabato alcuni locali dell’aeroporto di Orio al Serio, vicino a Bergamo, si sono allagati per via delle forti piogge: alcune perdite dal tetto dell’aeroporto hanno fatto filtrare l’acqua nella zona degli arrivi, causando disagi ai passeggeri. Il Corriere della Sera scrive che la società che gestisce l’aeroporto ha fatto un intervento per risolvere il problema, e dalle 11 la situazione è tornata alla normalità. | Parte dell’aeroporto di Orio al Serio si è allagata per le forti piogge. |
Lingui del regista Mahamat-Saleh Haroun e Verdens Verste Menneske di Joachim Trier sono i due film in concorso presentati ieri al festival di Cannes. Il primo è ambientato in Ciad, e racconta di una madre e di una figlia quindicenne alle prese con la gravidanza indesiderata di quest’ultima, in un paese dove l’aborto non è consentito. Il secondo ha invece come protagonista una neo-trentenne, i suoi dubbi esistenziali e le sue relazioni sentimentali. Gran parte delle attenzioni fotografiche della giornata però sono state dedicate alla prima del film fuori concorso La ragazza di Stillwater di Tom McCarthy, regista del Caso Spotlight: nel film Matt Damon interpreta un trivellatore di petrolio dell’Oklahoma che viaggia a Marsiglia, in Francia, per incontrare la figlia (Abigail Breslin) che non vede da anni ed è in prigione per un omicidio per il quale si dichiara innocente. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Le foto di ieri a Cannes. Matt Damon, Emmanuel Carrère e Abigail Breslin, tra le persone da fotografare ieri al festival del cinema. |
Tra ottobre e aprile Betelgeuse, una delle stelle maggiormente visibili dalla Terra, è stata meno luminosa del solito. Era capitato più volte che avesse cali di luminosità, ma quello osservato a cavallo tra il 2019 e il 2020 è stato maggiore dei precedenti, perciò astronomi e astrofisici si erano domandati se fosse dovuto ai normali cicli vitali della stella o se fosse l’indizio di una nuova fase nella sua evoluzione, e di un’eventuale imminente esplosione. Uno studio pubblicato il 13 agosto sull’Astrophysical Journal spiega che grazie alle osservazioni di Hubble – l’importante telescopio della NASA e dell’ESA in orbita intorno alla Terra – ora si pensa che il calo di luminosità sia stato causato da una “nuvola di polvere” creata dalla stessa Betelgeuse. Cos’è Betelgeuse È una stella visibile nella costellazione di Orione, tra le più riconoscibili nel cielo notturno. Si trova a una distanza di circa 700 anni luce dalla Terra: significa che era così come la vediamo ora all’inizio del Trecento. Diversamente dal Sole, che è la stella attorno a cui gira la Terra, Betelgeuse è in una fase piuttosto avanzata del ciclo di vita delle stelle, nonostante sia giovane (in termini astronomici): ha 8,5 milioni di anni contro i 4,6 miliardi di anni del Sole. Però è molto più grande: immaginando di metterla al centro del nostro Sistema solare al posto del Sole, la sua superficie esterna si troverebbe oltre l’orbita di Giove. In altre parole, ha un raggio circa mille volte più grande di quello del Sole. In astronomia le stelle come lei si chiamano supergiganti rosse. | Sappiamo qualcosa in più sull’oscuramento di Betelgeuse. C'entra un'enorme nuvola di polvere stellare, dice un gruppo di scienziati che da più di un anno osserva la stella usando Hubble. |
Il 24 luglio del 2010 migliaia di persone in tutto il mondo hanno registrato un video che rappresentasse un pezzo della loro vita e lo hanno caricato su YouTube per partecipare a Life in a Day, un esperimento cinematografico prodotto da Ridley Scott. Il risultato è stato un documentario di 90 minuti – scelti tra circa 4.500 ore di filmati provenienti da 196 Paesi – diretto dal regista Kevin Macdonald che mostra molte cose divertenti, commoventi, semplicemente ordinarie accadute in un singolo giorno sulla Terra. Il documentario è stato presentato al Sundance Film Festival a gennaio 2011 ed è stato trasmesso in streaming su YouTube. Da allora è stato proiettato in altre rassegne cinematografiche internazionali – come il Festival del cinema di Berlino o lo SXSW di Austin – e nelle sale dei cinema di tutto il mondo, Italia compresa. Dal 31 ottobre si può guardare interamente anche su YouTube, con sottotitoli in 25 lingue diverse. | Life in a Day, in versione integrale. Il documentario di Ridley Scott composto dalla selezione delle migliaia di video registrati tutti il 24 luglio 2010. |
Da domenica i principali siti di news italiani sono tornati a parlare di un tema che ciclicamente provoca polemiche e discussioni anche politiche: gli stipendi dei dirigenti della Rai. Il direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto, ha annunciato che lunedì saranno pubblicati sul sito dell’azienda i dati di consulenze, appalti, bilanci e investimenti, le relazioni sull’attività del consiglio di amministrazione, tutti i compensi dei dirigenti superiori ai 200mila euro e quelli dei consulenti e delle collaborazioni non artistiche superiori a 80mila euro. Campo Dall’Orto ha anche spiegato che la pubblicazione dei documenti è parte di un’iniziativa di “trasparenza” che ha l’obiettivo di rendere pubbliche alcune informazioni sulle attività e sulla gestione dei soldi interne alla Rai, una cosa chiesta da tempo da diverse forze politiche – soprattutto constatato il consenso dei cittadini intorno alle pressioni del M5S sulla “trasparenza” e sui costi pubblici – e di nuovo dopo l’inserimento del canone nella bolletta elettrica. Nonostante i dati e le relazioni non siano ancora stati pubblicati, gli stipendi dei dirigenti superiori ai 200mila euro sono stati anticipati da alcuni giornali (le cifre si riferiscono a retribuzioni annue lorde): per esempio il contratto triennale del direttore generale Campo Dall’Orto prevede una retribuzione di 652mila euro all’anno; altre cifre citate sono quelle della presidente Monica Maggioni (330mila euro dei quali 270mila sono la quota fissa da ex direttore di RaiNews e 60mila quella per la sua carica nel consiglio di amministrazione), del direttore del Tg1 Mario Orfeo (320mila euro), del presidente di Rai Pubblicità Antonio Marano (390mila euro), del responsabile dei palinsesti Giancarlo Leone (340mila euro), dell’ex direttore del Tg2 Mauro Mazza (340mila euro), del responsabile dell’informazione Carlo Verdelli (320 mila euro) e del suo collaboratore Francesco Merlo (280 mila euro), delle direttrici di Rai Due e Rai Tre Ilaria Dalla Tana e Daria Bignardi (300mila euro), del direttore di RaiSport Gabriele Romagnoli (230mila euro), dei direttori di Tg2 e Tg3 Marcello Masi e Bianca Berlinguer (280mila euro). | Perché si riparla degli stipendi in Rai. Perché oggi verranno pubblicati, e le anticipazioni stanno generando prevedibili polemiche, soprattutto sui casi di chi non lavora e riceve lo stesso molti soldi. |
Nella serata di giovedì 17 ottobre, l’ex presidente del Consiglio, il senatore a vita Mario Monti, ha annunciato di essersi dimesso dalla carica di presidente di Scelta Civica, dicendo di essere stato “sfiduciato di fatto dalle dichiarazioni di alcuni esponenti”. Scrive Monti: | Monti si è dimesso da Scelta Civica. L'ex presidente del Consiglio dice di essere stato "sfiduciato di fatto dalle dichiarazioni di alcuni esponenti" del partito. |
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte interverrà alla Camera dei Deputati alle 19 di martedì per spiegare la sua versione sul presunto conflitto di interessi raccontato la scorsa settimana in un articolo del Financial Times, che aveva scoperto che una società finanziata da un fondo d’investimento finito al centro di uno scandalo finanziario in Vaticano aveva assunto Conte come consulente poco prima della sua nomina a capo del governo. La vicenda, in realtà, era già stata raccontata in buona parte nel giugno del 2018 da Repubblica. Domani alle ore 19 informativa urgente in Aula del Presidente del Consiglio @GiuseppeConteIT su un asserito conflitto di interessi connesso ad un incarico professionale assunto prima dell'incarico di governo #OpenCamera | Martedì alle 19 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte riferirà alla Camera sul presunto conflitto di interessi scoperto dal Financial Times. |
Facebook ha presentato una nuova funzione che si chiama “Di’ grazie a qualcuno” e che, come suggerisce il nome, serve per mandare un ringraziamento di qualche tipo a uno dei propri amici sul social network. Dalla pagina del servizio è sufficiente selezionare l’amico che si vuole ringraziare e indicare uno dei temi grafici preimpostati offerti da Facebook. Il sistema provvede poi a creare automaticamente un video di circa 40 secondi in cui mostra frasi di ringraziamento e immagini, ricavate dal proprio profilo Facebook sulla base dei tag che contengono e di altre informazioni, in modo che abbiano a che fare con la persona ringraziata. | La nuova funzione per dire grazie su Facebook. Si chiama "Di' grazie a qualcuno" e serve per creare video di ringraziamento in pochi minuti da condividere con gli amici. |
Il 2017 è stato il secondo anno più caldo mai registrato dal 1880, anno dal quale ci sono dati sufficienti per calcolare la temperatura globale media della Terra. La nuova attesa analisi della NASA è stata diffusa giovedì e conferma l’andamento registrato negli scorsi anni, con temperature ben al di sopra della media. La temperatura media globale nel 2017 è stata di 0,90 °C superiore a quella media registrata tra il 1951 e il 1980. Inoltre, il 2017 è stato il secondo anno più caldo registrato dopo il 2016, che mantiene quindi il record. In un’analisi separata, la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) è arrivata a conclusioni simili, ma avendo utilizzato altri metodi di valutazione, ha classificato il 2017 come terzo anno più caldo. Se si esclude el Niño, il fenomeno meteorologico ciclico che ha interessato il 2016, l’anno da poco finito sarebbe stato il più caldo. Sia NASA sia NOAA hanno segnalato che i cinque anni più caldi mai registrati sono avvenuti tutti dal 2010. Il trend degli ultimi 40 anni, con un marcato riscaldamento, sta quindi proseguendo e preoccupa climatologi e ricercatori, impegnati a valutare l’impatto dell’attività umana sul riscaldamento globale. | Il 2017 è stato il secondo anno più caldo mai registrato. |
Venerdì mattina il vicesindaco di Trieste, Paolo Polidori, della Lega, ha scritto sulla sua pagina Facebook di aver liberato un angolo di via Giosuè Carducci — una delle strade principali del centro città — dagli stracci di un senzatetto che credeva abbandonati. Nel post, pubblicato e cancellato nel giro di qualche ora, Polidori aveva scritto: Sono passato in via Carducci, ho visto un ammasso di stracci buttati a terra…coperte, giacche, un piumino e altro; non c’era nessuno quindi presumo fossero abbandonati: da normale cittadino che ha a cuore il decoro della sua città, li ho raccolti e li ho buttati, devo dire con soddisfazione, nel cassonetto: ora il posto è decente! Durerà? Vedremo. Il segnale è: tolleranza zero!! Trieste la voglio pulita!! PS sono andato subito a lavarmi le mani! E adesso si scatenino i benpensanti, non me ne frega nulla! | Il vicesindaco di Trieste si è vantato di aver buttato le coperte di un senzatetto straniero. Paolo Polidori, della Lega, lo ha scritto su Facebook e rivendica di averlo fatto per il «decoro» della città. |
L’Italia ha molte ragioni per essere preoccupata dalla sua situazione economica, che compongono un elenco che in questi giorni viene ripetuto fino allo sfinimento: la crescita dei rendimenti dei titoli di Stato che rende più difficile finanziare il debito pubblico, l’evasione fiscale, l’eccessiva burocratizzazione, il peso della spesa pubblica, le disuguaglianze sociali, la scarsa crescita complessiva dell’economia negli ultimi anni. Secondo i dati del Fondo Monetario Internazionale, il PIL pro capite italiano (la quota della ricchezza complessiva della nazione per ogni abitante) è calato negli ultimi dieci anni dello 0,3 per cento, uno dei dati peggiori del mondo. In tutto questo gran casino, l’Economist questa settimana ha deciso di fare un’operazione controcorrente, elencando le quattro ragioni per cui gli italiani possono comunque stare tranquilli. 1. Un grande mercato Per quanto possa sembrare paradossale, l’enormità del nostro debito pubblico è in parte la nostra salvezza. Il debito pubblico italiano è il terzo più grande del mondo. Non è formato interamente dai titoli di Stato, ma questi pesavano, a fine 2010, per 1.548 miliardi di euro su 1843. Ci sono pochi altri mercati nel mondo così grandi: quello tedesco è più piccolo, per esempio, e quindi una lunga fila di compratori per i Bund tedeschi causa un abbassamento dei rendimenti nei titoli di Stato tedeschi, che stanno raggiungendo dei minimi storici. In altre parole, ci sono soltanto pochi paesi che non hanno ancora seri problemi a pagare e garantiscono rendimenti relativamente alti. | Quattro motivi per stare tranquilli. "L'Italia non è la Grecia" è diventato un luogo comune, ma è vero. |
In Kenya sono rimasti troppo pochi elefanti: la Guardia Forestale li addormenta per applicare collari identificativi e tenerli sempre sotto controllo. In Russia si organizzano combattimenti tra oche, ma sotto la rigida supervisione di veterinari che le visitano prima degli incontri e vietano la partecipazione degli animali che rischierebbero la vita nella gara. Negli Stati Uniti intere mandrie di bufali vengono spostate dal parco di Yellowstone a una riserva indiana rimasta senza bufali, per ripopolarla. Per gli agnelli comincia un periodo difficile, i colibrì californiani sono fotogenici e piuttosto in salute, nelle vasche di Teheran c’è un unico pesce non rosso. I maschi di rospo sono pigri e si fanno trasportare dalle femmine, e le femmine di rospo si fanno trasportare dagli animalisti che gentilmente le mettono nei secchi e le spostano dall’altra parte della strada. Tutto questo per evitare che vengano investite dalle auto durante la loro migrazione verso l’acqua. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | A me gli occhi. Trasporti speciali di rospi, combattimenti tra oche severamente regolamentati e migrazioni di bufali nelle più belle foto di animali di questa settimana. |
Un farmaco che aiuta il sistema immunitario ad attaccare i tumori ha dato risultati molto promettenti in una serie di test che ha coinvolto 86 persone, tutte ammalate di vari tipi di cancro resistenti alle classiche terapie. Gli esiti sono stati così convincenti da spingere la Food and Drug Administration (FDA, l’agenzia governativa che regolamenta i medicinali negli Stati Uniti) ad approvare l’utilizzo del principio attivo del farmaco, il pembrolizumab, nei pazienti malati di cancro e che hanno in comune una particolare anomalia genetica. Il Keytruda – il nome commerciale del farmaco – non è infatti efficace su tutte le persone, ma solo in quelle che hanno una particolare mutazione genetica che impedisce alle cellule di rimettere a posto il DNA danneggiato, quando qualcosa va storto nella sua replicazione. È la prima volta che un medicinale contro il cancro per pazienti che condividono la stessa anomalia genetica viene approvato, e secondo i ricercatori potrebbe contribuire a salvare migliaia di vite ogni anno. Dopo avere seguito una terapia a base di pembrolizumab, è stata riscontrata una sensibile riduzione nelle dimensioni dei tumori di 66 partecipanti al test clinico, scrivono i ricercatori su Science: in molti casi la massa tumorale si è stabilizzata e ha smesso di crescere. In 18 casi il tumore è scomparso e a distanza di tempo non è stata rilevata una recidiva. I test sono stati eseguiti senza gruppo di controllo, cioè senza pazienti con tumori simili e trattati con terapie tradizionali, quindi la revisione dei risultati è stata ancora più severa prima di poterli definire convincenti. | C’è un farmaco contro i tumori molto promettente. Il pembrolizumab aiuta il sistema immunitario a trovare le cellule cancerose e a distruggerle, ma per ora funziona solo nelle persone con particolari anomalie genetiche. |
È passata poco più di una settimana dall’approvazione da parte del governo del decreto legge sul lavoro, il cosiddetto “decreto dignità” che il ministro del Lavoro Luigi Di Maio aveva definito la “Waterloo del precariato”, ma il provvedimento sembra già in grosse difficoltà. Non solo non è ancora entrato in vigore ma non è nemmeno arrivato alla Ragioneria generale dello Stato, il dipartimento del ministero dell’Economia incaricato di verificare che sia economicamente sostenibile, né tantomeno pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Inoltre, la Lega – alleata del M5S – e le opposizioni hanno annunciato che intendono modificarlo durante il suo passaggio parlamentare, rischiando così di snaturarne completamente lo scopo. Il provvedimento era stato approvato lunedì scorso dal Consiglio dei ministri, e contiene una serie di misure che dovrebbero, nelle intenzioni, limitare le condizioni di lavoro più precarie. Le modifiche principali riguardano la disciplina dei contratti a tempo determinato, che non potranno essere più lunghi di 24 mesi e, se superiori ai 12 mesi, dovranno includere la “causale”, ossia una spiegazione da parte del datore di lavoro delle ragioni che lo hanno spinto ad assumere un dipendente a tempo determinato (per esempio un picco temporaneo di produzione). Il decreto contiene anche una serie di altre disposizioni che non hanno molto a che fare con il lavoro, per esempio il divieto di fare pubblicità a gran parte dei giochi d’azzardo. | Che fine ha fatto il “decreto dignità”? il decreto legge sul lavoro non è ancora stato nemmeno pubblicato in Gazzetta Ufficiale, e il suo percorso in Parlamento si annuncia delicato. |
Le migliori foto di animali della settimana contengono: la mano di un biologo, il pupazzo di un panda, un ufficiale del California Department of Fish and Wildlife, un papavero, un iPhone, alcuni edifici di Tel Aviv e la moglie del primo ministro giapponese. Sulla mano c’è una lucertola, l’ufficiale californiano controlla un orso sedato, sul papavero c’è un calabrone, l’iPhone fotografa un fennec (una volpe del deserto che sembra un Pokémon), gli edifici di Tel Aviv sono in secondo piano rispetto ad alcune pecore e Akie Abe tiene in braccio un cucciolo di Akita. Ma forse siete qui per la foto di cinque cuccioli di tigre siberiana. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Weekly Beasts. La mano di un biologo, il pupazzo di un panda, un iPhone e alcuni edifici di Tel Aviv, fra gli oggetti di contorno delle migliori foto di animali della settimana. |
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Opportunities dei Pet Shop Boys, uscita nel 1986, sta di nuovo andando forte negli Stati Uniti per via di uno spot pubblicitario di assicurazioni. Ancora una cosa sulla famosa ambiguità nel verso di Sotto le stelle del jazz: mi segnala generosamente Susanna tra voi che era intervenuto lo stesso Paolo Conte. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Una canzone dei Girls. Riflessioni banali e inesorabili sull'amore generano comunque buone canzoni. |
Da questa mattina diverse persone stanno portando fiori, bigliettini e ricordi di vario tipo ai piedi di un murale del cantante David Bowie a Brixton, il quartiere a sud di Londra dove Bowie era nato nel 1947. Il murale è stato dipinto dall’artista di strada australiano James Cochran, conosciuto come “Jimmy C”. David Bowie è morto ieri di cancro, aveva 69 anni. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | I fiori per David Bowie a Londra. Da stamattina moltissime persone stanno visitando e omaggiando un murale di Brixton, dove era nato nel 1947. |
Dal 2003 Patty Carroll fotografa donne nascoste da tende, coperte, tappeti e altri oggetti di arredamento per raccontare il rapporto complicato e spesso conflittuale tra le donne e la vita domestica: sono state ora raccolte in un libro, Anonymous Women, pubblicato da Daylight Books. Carroll ebbe l’idea del progetto nel 2003, quando dopo anni passati in Regno Unito si era trasferita negli Stati Uniti e si era messa ad arredare la sua nuova casa, gironzolando spesso in mercatini delle pulci e di antiquariato e finendo per pensare a lungo al legame tra le donne e la loro casa, «al tempo stesso un luogo di ritiro e potere», che permette da un lato di esprimersi al meglio e in maniera incontrastata – dalle casalinghe occidentali degli anni Cinquanta alle donne contemporanee di molte altre culture e religioni – e dall’altro che si trasforma spesso in una gabbia, annullando la personalità. | Donne tappezzeria. La relazione oppressiva, ossessiva o rassicurante delle donne con la vita domestica, raccontata nelle foto di Patty Carroll. |
Le unioni civili sono diventate legge. La Camera ha approvato con 372 voti favorevoli e 51 contrari il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Poche ore prima la stessa aula aveva votato e approvato la questione di fiducia posta dal governo sul testo della legge. Il testo votato oggi, identico, era già stato approvato dal Senato lo scorso 25 febbraio con un voto di fiducia su un maxi-emendamento che riscriveva la legge sulla base dell’accordo trovato tra il Partito Democratico e il Nuovo Centro Destra e con alcune sostanziali modifiche rispetto alla prima versione della legge: erano stati eliminati i riferimenti alla stepchild adoption e all’obbligo di fedeltà. Per il resto la legge sulle unioni civili estende alle coppie dello stesso sesso i diritti previsti dal matrimonio civile. Prima del voto finale, Matteo Renzi aveva scritto un post su Facebook dicendo che «è un giorno di festa per tanti, oggi» e dando per scontata l’approvazione del testo. | Siamo un paese un po’ migliore. La Camera ha approvato le unioni civili, primo passo, ma primo passo storico. |
L’articolo 87 della Costituzione italiana dice: «[Il Presidente della Repubblica] Può concedere la grazia e commutare le pene». Il Presidente quindi, secondo la Costituzione, dispone di due facoltà distinte: annullare una pena concedendo la grazia, oppure commutarla in una pena diversa. La seconda facoltà è quella che è stata usata nei confronti di Alessandro Sallusti, direttore del Giornale, ma su questo punto c’è molta confusione: sui giornali e persino nel codice penale. Partiamo dal sito del Quirinale, dove sono presenti le tabelle e le statistiche che riguardano il potere di grazia. Qui sono divise chiaramente, come dice la Costituzione, le due diverse facoltà. Napolitano, si legge, ha concesso 18 provvedimenti di grazia e una commutazione della pena, nel dicembre del 2010 (il sito non è stato ancora aggiornato con il caso di Sallusti). Nel codice di procedura penale, però, all’articolo 681 che regola il potere di grazia, non si fa alcuna menzione del potere di commutare una pena: l’articolo, infatti, viene utilizzato per regolare la commutazione solo per analogia, visto che non esiste una norma precisa in materia. | Napolitano non ha dato la grazia a Sallusti. Ma gli ha commutato la pena: è un atto diverso previsto dalla Costituzione, anche se, a differenza della grazia, non esiste nel codice penale. |
Luigi Di Maio sapeva da aprile delle intenzioni dell’azienda Whirlpool di cedere il suo stabilimento di Napoli, scrive il sito Politico, ma avrebbe deciso di non dire niente fino alle elezioni europee. Whirlpool ha manifestato pubblicamente questa intenzione lo scorso 31 maggio, dicendo di voler trovare un acquirente in grado di mantenere gli attuali livelli occupazionali (tradotto: non licenziare nessuno), e Di Maio ha detto di aver appreso tutto in quel momento e ha accusato l’azienda di voler chiudere la fabbrica. Anche Carlo Calenda, europarlamentare del PD e predecessore di Di Maio al ministero dello Sviluppo Economico, lo ha accusato di essere stato a conoscenza della crisi da aprile. Whirlpool è una multinazionale specializzata nella produzione di elettrodomestici: ha uno stabilimento a Napoli, in cui lavorano 420 dipendenti. Lo scorso 25 ottobre Whirlpool aveva raggiunto un accordo con il ministero dello Sviluppo economico sul nuovo piano industriale 2019-2021, e si era impegnata a investire 250 milioni di euro in Italia. L’azienda però ha comunicato il 31 maggio di voler riconvertire e vendere lo stabilimento di Napoli. I sindacati hanno subito definito la scelta di Whirlpool inaccettabile: «C’è un piano industriale, siglato circa 6 mesi fa insieme al governo, che prevede investimenti e rilancio di tutti i siti, Napoli compreso», ha detto un comunicato del segretario della Fim Cisl Alessandra Damiani. Di Maio ha reagito tagliando gli incentivi destinati a Whirlpool, dicendo che Whirlpool «si è rimangiata la parola e dice di voler chiudere lo stabilimento di Napoli». | Di Maio ha mentito su Whirlpool? un articolo di Politico sostiene che sapesse da aprile delle intenzioni dell'azienda di cedere lo stabilimento di Napoli, ma che abbia aspettato le elezioni europee per dire qualcosa. |
Sono stati annunciati i 12 fotografi che hanno vinto la prima edizione del Magnum and LensCulture Photography Award, un concorso organizzato dalla famosa agenzia fotografica Magnum e dal sito di fotografia LensCulture. Il concorso prevede due principali sezioni – immagini singole o serie fotografiche – divise a loro volta in sei categorie: open, documentari, fotogiornalismo, belle arti, street photography e ritratti. I vincitori della sezione “immagine singola” hanno vinto mille dollari, quelli della sezione “serie” duemila; le loro foto saranno esposte insieme a quelle dei finalisti in molte mostre e festival internazionali. Tra le foto vincitrici ci sono quella di un membro dell’ISIS catturato da miliziani curdi, scattata dal danese Asger Ladefoged, una serie sui migranti del fotografo brasiliano Mauricio Lima, e quella della tedesca Sandra Hoyn che racconta le storie delle giovani prostitute di un bordello di Kandapara, in Bangladesh, | Le foto vincitrici del concorso di Magnum e LensCulture. Il primo organizzato dalla celebre agenzia fotografica e dall'autorevole rivista di fotografia. |
La Francia ha inviato un’allerta sul rischio di contaminazione da batteri di alcuni formaggi francesi a base di latte crudo, che hanno provocato casi di sindrome emolitico-uremica, associata perlopiù a infezioni gastrointestinali. I formaggi provengono dallo stabilimento contrassegnato dal codice FR 26 281 001 CE e riguardano le confezioni da 180 grammi di Saint-Félicien e quelle da 80 grammi di Saint Marcellin e tutti i lotti, da l 032 a l 116, dei marchi Fromagerie Alpine, Carrefour, Reflet de France, Leclerc, Lidl, Auchan, Rochambeau, Prince des bois, Sonnailles e Prealpin. Il ministero della Salute italiano ha avvisato gli assessori regionali alla Sanità e invitato i cittadini a non consumare questi prodotti ma a restituirli al negozio in cui li hanno acquistati. | C’è un’allerta per alcuni formaggi francesi contaminati. |
Da quando è diventata evidente l’importanza delle mascherine per ridurre i rischi di contagio da coronavirus, in molti si sono chiesti se indossarne due al posto di una possa offrire una maggiore protezione. Il tema è dibattuto da tempo, ma negli ultimi giorni è tornato di attualità in seguito ad alcune dichiarazioni di Anthony Fauci, uno degli immunologi più rispettati negli Stati Uniti e responsabile del National Institute of Allergy and Infectious Diseases. Nel corso di un’intervista televisiva, Fauci ha detto: “Se hai una protezione fisica con uno strato e ne metti un altro, ce lo dice il buonsenso che probabilmente la protezione sarà più efficace”. Fauci ha in seguito ridimensionato le proprie dichiarazioni, consigliando di seguire comunque le indicazioni delle autorità sanitarie statunitensi, che per ora non consigliano di utilizzare due mascherine o di prediligere respiratori che offrono maggiore protezione come le mascherine FFP2. | Due mascherine sono meglio di una? molti ne indossano una sull'altra per avere maggiore protezione, ma non bisogna esagerare. |
L’8 dicembre 1982, durante la cerimonia di consegna dei premi Nobel a Stoccolma, il romanziere colombiano Gabriel Garcia Márquez – che aveva vinto il Nobel per la letteratura – tenne il discorso «La solitudine dell’America Latina». Màrquez raccontò le bizzarrie e la grandiosità dell’America Latina, dalle descrizioni che ne fecero i primi esploratori fino alle sue vicende storiche folli e sanguinarie. Lo accompagnò con un invito alla «venerabile Europa» a non interpretare il Sudamerica secondo gli standard europei, finendo per renderlo ancora più incomprensibile, e concluse con una speranza per «una nuova e impetuosa utopia della vita». Il discorso si può leggere in lingua originale qui. Garcia Márquez, uno degli scrittori più famosi e amati al mondo, è morto giovedì a 87 anni, a Città del Messico. | La solitudine dell’America Latina. Il discorso di Gabriel Garcia Márquez alla cerimonia di consegna del premio Nobel per la letteratura, nel dicembre del 1982. |
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia | A 9 anni si può tornare da scuola da soli? il tribunale di Trieste dice di no, anche se sono duecento metri. |
Dal 24 giugno sarà disponibile anche in Italia il nuovo servizio di streaming online di Sky, che si chiama Now TV. Sostituirà Sky Online, che dal 2014 permette a chi non è abbonato a Sky di vedere senza decoder e antenna serie tv e altri programmi in streaming da pc, smartphone, smart tv, Xbox One e PS4 senza obblighi contrattuali, rinnovando la sottoscrizione di mese in mese. Ma le novità sul servizio non riguardano solo il suo nome: Now TV avrà un aspetto diverso da quello di Sky Online e un’interfaccia più semplice da usare, ma soprattutto offrirà una maggiore scelta di serie tv, programmi per bambini, documentari e altri. Inizialmente non ci sarà l’opzione per vedere i programmi in alta definizione, ma Sky ha già annunciato che nel giro di qualche mese il servizio sarà completato. Manca sempre meno e Pac-Man ci sta dando una mano! #NowTvIsCominghttps://t.co/vjDQiyPuHr | Cos’è Now TV, il nuovo streaming di Sky. Sostituisce Sky Online e permette di vedere i contenuti di Sky via internet, anche sul televisore. |
Aggiornamento delle 17.45 Questa sera arriveranno sull’Isola del Giglio i sommozzatori del sistema di Protezione civile europeo. Collaboreranno con le squadre di ricerca al lavoro intorno al relitto dalle ore successive al naufragio. Le persone disperse sono ancora 15 tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Mercoledì arriverà un secondo gruppo di ricerca e soccorso. — — — | Costa Concordia, il 67 per cento del carburante è stato rimosso. Ora bisogna arrivare ai serbatoi di poppa, però, e le cose si fanno più complicate. |
Fatta la scissione in Parlamento, con la formazione dei gruppi parlamentari di Futuro e Libertà, i finiani potrebbero ufficializzare presto la rottura con il PdL costituendosi in un nuovo partito. Le voci su questa ipotesi circolano da diversi giorni, e anzi parlare semplicemente di voci è probabilmente riduttivo visto che sono stati proprio diversi esponenti di Futuro e Libertà a farci esplicito riferimento. Il 16 agosto Fabio Granata scriveva sul suo blog che “a settembre costruiremo attorno a Gianfranco Fini il profilo di una forza politica modernissima ma intrisa di memoria storica: un modello ben distinto e distante dal berlusconismo privo di anima, dall’affarismo privo di progetto e dal rancoroso tribalismo della Lega”. Carmelo Briguglio pochi giorni prima aveva detto a Klaus Davi che “il nuovo partito verrà alla luce a breve”. | Il partito di Fini. Se ne parla da giorni, potrebbe essere presentato il 5 settembre. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 17.533 nuovi casi positivi da coronavirus e 620 morti a causa della COVID-19, la malattia causata dal virus. Attualmente i ricoverati sono 25.900 (22 in più di ieri), di cui 2.587 nei reparti di terapia intensiva (come ieri) e 23.313 negli altri reparti (22 in più di ieri). Sono stati analizzati in tutto 140.267 tamponi. È risultato positivo il 12,5 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 18.020 e i morti 414. | I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 8 gennaio. |
Di ministri improbabili l’Italia ne ha avuti diversi: pochi però sono stati protagonisti di vicissitudini travagliate quanto quelle di Aldo Brancher. Chiusa – per ora – la questione del legittimo impedimento, chiusa – si fa per dire – la questione della paternità politica della sua nomina, è ritornato a galla il tema originario: a che serve il ministero di Brancher? Passano i giorni, infatti, e le deleghe non ci sono. Domenica Brancher aveva farfugliato qualcosa a Raitre, dicendo che le deleghe erano scritte sulla Gazzetta Ufficiale. Sulla Gazzetta Ufficiale non c’erano, la prassi è che vengano comunicati con un decreto pochi giorni dopo la nomina. E quel decreto ancora non c’è. Qualcuno sostiene che il decreto tardi ad arrivare per via di un errore nel nome del ministero – d’altra parte sono così tanti che i nomi stanno finendo – mentre secondo altri finché Berlusconi non tornerà dall’estero non ci saranno passi avanti. Scrive così Repubblica, oggi: Resta però il giallo deleghe, delle quali il neo ministro al Decentramento è ancora sfornito: dopo che gli sono state attribuite dal Consiglio dei ministri (18 giugno) sono rimaste sulla sua scrivania fino a sabato scorso, tempo utilizzato per limarle ed evitare sovrapposizioni di competenze con il ministro alle Regioni, Raffaele Fitto. Ora, raccontano dai suoi uffici, sono tornate a Palazzo Chigi dove attendono di essere definitivamente firmate del premier Berlusconi, che però potrebbe rimanere all’estero fino al 4 luglio. Con lo spettro di un ulteriore allungamento dei tempi per la loro formalizzazione, ovvero la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Come testimonia lo stesso Brancher, che se sabato era pronto a scommettere su un lieto fine entro domani, ora resta sul vago: «La loro pubblicazione non spetta a me, ma alla presidenza del Consiglio e Berlusconi è in Brasile». | Il ministro del nulla. Mistero sulle deleghe di Aldo Brancher, mentre si arricchiscono di dettagli le accuse del suo processo sulle tangenti. |
Lo scorso febbraio Daniel Domscheit-Berg, l’ex portavoce di Wikileaks in Germania, pubblicò un libro molto controverso dove raccontava i suoi anni di lavoro presso l’organizzazione fondata da Julian Assange. Nel libro spiegava di aver subito per lungo tempo i comportamenti dittatoriali del fondatore di Wikileaks e di essere stato cacciato a settembre del 2010 dopo l’ennesima discussione. Contattato dal giornale tedesco Spiegel, Domscheit-Berg ora racconta di aver distrutto circa 3.500 file contenenti informazioni riservate e che Wikileaks avrebbe dovuto pubblicare in futuro. Quando fu cacciato da Wikileaks – secondo altre versioni se ne andò per conto proprio -Domscheit-Berg si portò dietro i file rimuovendoli da uno dei server dell’organizzazione. I documenti contenuti nei file sono stati distrutti in questi giorni per evitare «che le fonti coinvolte potessero essere compromesse», ha spiegato Domscheit-Berg, aggiungendo che Assange non sarebbe stato comunque in grado di garantire la sicurezza di quei documenti. | L’ex socio di Assange ha distrutto 3.500 documenti. Domscheit-Berg dice di averlo fatto per proteggere le fonti, Wikileaks lo accusa di sabotaggio e complicità con agenzie di intelligence. |
Lunedì 5 ottobre è stato raggiunto un accordo fra 12 nazioni del mondo per la creazione di un trattato di libero scambio fra i più grandi al mondo. Il nome del trattato è Trans-Pacific Partnership (TPP), riguarda il commercio fra paesi che affacciano sull’Oceano Pacifico e verrà firmato da 12 paesi: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Vietnam e soprattutto Stati Uniti. Per il momento quel poco che si sa di certo è stato annunciato in una conferenza stampa dai rappresentanti dei singoli paesi che hanno detto di avere raggiunto l’accordo: il trattato però non è stato ancora firmato e non se ne conoscono i dettagli in termini di numeri e prodotti. La Cina non è stata coinvolta nelle trattative e anzi secondo molti questo trattato può essere visto come una risposta alla crescita della sua influenza nel commercio asiatico. Secondo la stampa internazionale ci sarebbero inoltre diversi paesi, come le Filippine e la Corea del Sud, che non hanno partecipato alle trattative ma firmerebbero il trattato una volta entrato in vigore. Il Trans-Pacific Partnership riguarda il libero commercio di moltissimi prodotti: la maggior parte delle trattative si è svolta sui prodotti derivati del latte e medicinali “biologici” (derivati da organismi viventi), in particolare sui tempi di brevetto di questi ultimi. Il trattato però include anche l’industria automobilistica, quella cinematografica, l’accesso a internet e la protezione delle specie naturali. Con la firma del TPP una serie di tasse che alcuni paesi applicano alle merci provenienti da altri saranno cancellate, mentre altre solo ridotte. | Cos’è il TPP. I rappresentanti di dodici paesi – tra cui Stati Uniti e Giappone – hanno detto di aver trovato un grande e importante accordo sul commercio internazionale. |
Il Partito Democratico riunisce dalle 16 di oggi la sua assemblea nazionale. I lavori si tengono alla Nuova Fiera di Roma, proseguiranno domani dalle 9.30 alle 15 e si possono seguire in streaming grazie a Youdem. | L’assemblea del PD in diretta. I lavori dell'assemblea nazionale in streaming via Youdem. |
L’espansione del mercato delle criptovalute, che nella seconda metà del 2017 ha portato l’attenzione dei media generalisti su un argomento fino ad allora riservato a una nicchia di appassionati di informatica e finanza, e che ha attratto moltissimi nuovi investitori, ha colto di sorpresa i governi e le istituzioni economiche internazionali. Tra novembre e gennaio, cioè quando il valore di Bitcoin e delle altre criptovalute è arrivato ai suoi massimi storici – prima di crollare, riprendersi, e poi crollare di nuovo – si sono susseguiti annunci dei governi di tutto il mondo riguardo alle intenzioni di regolamentare un mercato che fino ad allora aveva operato sostanzialmente in una zona grigia, cioè priva di leggi chiare e specifiche, oppure di difficile interpretazione. I casi che hanno attirato più attenzione sono quelli della Cina e della Corea del Sud, due paesi in cui il mercato delle criptovalute si è espanso prima e più in fretta, e in cui i governi hanno adottato approcci molto differenti. In Cina nel corso del 2017 il governo ha adottato misure molto rigide e concrete, mentre la Corea del Sud ha fatto annunci confusi e contraddittori nelle prime settimane del 2018, secondo qualcuno contribuendo a generare panico e incertezze nel settore. E in Italia? | Cosa dicono le leggi italiane sui bitcoin. Come in molti altri paesi del mondo ci sono ancora un bel po' di incertezze, sia per le tassazioni che per le regolamentazioni: ma qualche passo è stato fatto. |
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. La storia di come nacque Take my breath away, la canzone di Top Gun che vinse l'Oscar. Canzone sfinente, ma le storie delle canzoni sono sempre belle. Gucci ha fatto uno spot con la solita fantastica Only you degli Yazoo (ovvero Alison Moyet e Vince Clarke). Ci sono state critiche sulle coerenze temporali del video. A febbraio esce un disco nuovo dei Weather Station, di cui avevo consigliato due settimane fa la canzone nuova, strana (ora ne hanno messa in giro un'altra, meno strana). Invece a gennaio esce un disco nuovo di Ani DiFranco, della quale parlammo qui, e la canzone nuova è buona. Oggi compie 60 anni Kim Wilde, cantante pop londinese di cose leggerine tentate brevemente dalla new wave, assai bionda, simpatica. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Una canzone dei Clannad. Qualcosa di buono è rimasto di quella sbandata celtica/new age degli anni Ottanta, con l'aiuto del signore nella foto. |
L’International Booker Prize, il più importante premio per la letteratura tradotta in inglese, ha annunciato oggi i titoli dei sei romanzi finalisti, cinque dei quali sono stati scritti da donne. Il vincitore sarà annunciato il 19 maggio e riceverà un premio di 50mila sterline (circa 57mila euro) da dividere in parti uguali tra autore e traduttore. Le autrici finaliste sono la giapponese Yoko Ogawa con il romanzo L’isola dei senza memoria, pubblicato per la prima volta nel 1994 in Giappone; la 28enne olandese Marieke Lucas Rijneveld con il romanzo Il disagio della sera, uscito nel 2019 e diventato un caso editoriale nei Paesi Bassi; la messicana Fernanda Melchor con Stagione di uragani; l’iraniana Shokoofeh Azar con il romanzo The Enlightenment of the Greengage Tree; e l’argentina Gabriela Cabezón Cámara con il romanzo The Adventures of China Iron. | Sono stati annunciati i finalisti dell’International Booker Prize: cinque su sei sono donne. |
Lino e Rita Bottaro, genitori di Eleonora Bottaro, sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo per avere rifiutato la chemioterapia per la figlia, che l’anno scorso si era ammalata di tumore e che poi era morta nel giro di qualche mese. Il giudice ha stabilito che il fatto non costituisce reato, ma le motivazioni della sentenza arriveranno solo tra un paio di mesi. Eleonora Bottaro viveva a Bagnoli, in provincia di Padova, e quando morì – il 29 agosto 2016 – aveva 17 anni: per questo erano stati i suoi genitori a decidere di farla dimettere dall’ospedale, nonostante i medici avessero raccomandato la chemioterapia. Dopo una segnalazione dell’ASL, la ragazza era poi stata assegnata al tribunale dei minori, e ai genitori era stata tolta la patria potestà. | Sono stati assolti i genitori che nel 2016 rifiutarono la chemioterapia per la figlia malata di tumore, morta poi mesi dopo. |
Il fumettista Berkeley Breathed ha annunciato che disegnerà nuove strisce di Bloom County, la sua famosa serie a fumetti iniziata a fine 1980 e proseguita fino all’agosto del 1989. L’annuncio è stato fatto dallo stesso Breathed attraverso la sua pagina Facebook, con una sua foto mentre è al lavoro per disegnare una nuova striscia in cui si vede il pinguino Opus, uno dei personaggi più conosciuti dei suoi fumetti. Breathed nelle sue strisce prendeva spesso di mira il miliardario Donald Trump, e c’è chi ipotizza che abbia deciso di tornare a disegnare Bloom County in seguito alla sua candidatura alle primarie repubblicane per le presidenziali del 2016 negli Stati Uniti. E lo stesso Breathed ha ammesso che potrebbe esserci un legame: “Il disegnatore non può negare che il tizio di cui si parla abbia avuto un ruolo in questo”. | Berkeley Breathed disegnerà nuove strisce di “Bloom County”. Lo ha annunciato sulla sua pagina Facebook, l'ultima striscia era uscita più di 25 anni fa. |
Dai risultati delle elezioni politiche italiane del 24 e 25 febbraio è venuta fuori una situazione di stallo e ingovernabilità, che unita al “semestre bianco” del presidente della Repubblica ha creato uno scenario incerto che contempla diverse ipotesi, per il futuro: una di queste prevede che l’Italia resti per un po’ di tempo – da qualche settimana a un paio di mesi – senza un governo legittimato dal voto parlamentare. Una situazione che ricorda alla lontana la recente difficile e travagliata storia post-elettorale del Belgio, iniziata nel giugno 2010. Il Belgio rimase senza governo per 540 giorni, superando ampiamente il record precedente di questo tipo che apparteneva all’Iraq e che era di 249 giorni (peraltro la situazione irachena era in parte giustificata dall’invasione americana, che aveva portato alla caduta di Saddam Hussein). Cosa successe in Belgio Il Belgio andò a votare alle elezioni politiche il 13 giugno 2010: il partito separatista fiammingo della N-VA, guidato da Bart De Wever, ottenne un grandissimo successo, ben superiore alle aspettative, superando i socialisti guidati da Elio Di Rupo. La situazione politica del Belgio era complicata anche dalle tensioni che da sempre dividono il paese tra la regione delle Fiandre, più ricca e popolosa, e la Vallonia, francofona e meno ricca. Per questa ragione le richieste della componente fiamminga di maggiore autonomia sono alla base di qualsiasi discussione politica belga (senza contare poi la situazione della capitale Bruxelles, città regione formalmente autonoma e bilingue, ma di fatto a maggioranza francofona, circondata da territori fiamminghi). Proprio lungo questa divisione economica e linguistica, nelle elezioni del giugno 2010 si distribuirono i voti ai due partiti: N-VA trionfò al nord, mentre i socialisti ottennero una larga maggioranza in Vallonia e a Bruxelles. | Un anno e mezzo senza un governo. In Belgio ne hanno fatto a meno per 540 giorni e le cose non sono andate così male, ma è difficile che una cosa del genere possa accadere in Italia. |
Venerdì sera il consiglio dei ministri italiano ha approvato la nota di aggiornamento al Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF) in cui sono contenute le nuove stime sulla crescita, sul deficit e sull’indebitamento. Il governo ha rivisto al rialzo la crescita per il 2015 che dovrebbe passare dallo 0,7, stimato nel DPEF pubblicato ad aprile, allo 0,9 per cento del PIL. Nel 2016 la crescita dovrebbe essere dell’1,6 per cento, contro le precedenti stime dell’1,4 per cento. Si tratta di stime leggermente superiori a quelle di OCSE, FMI e Commissione Europea. Nel documento si prevede che il deficit rimarrà stabile nel 2015 al 2,6 per cento del PIL ed è stato innalzato al 2,2 per cento dall’1,8 per cento per il 2016. Aumentare il deficit nell’attuale situazione economica significa produrre un aumento del debito pubblico che secondo le nuove stime crescerà nel 2015 e 2016 di circa mezzo punto percentuale rispetto alle stime precedenti, pubblicate sempre nel DPEF di aprile. | Le nuove stime del governo sulla crescita. Sono state riviste al rialzo rispetto allo scorso aprile ma crescono anche il deficit e il debito pubblico. |
Nei circoli dell’estrema destra europea e italiana circola da qualche tempo una spiegazione complottista della crisi dei migranti. Secondo questa tesi, completamente infondata, l’arrivo di centinaia di migliaia di persone in Europa sarebbe parte di un piano segreto architettato dalle élite politiche ed economiche del continente per importare milioni di potenziali lavoratori a basso costo, mischiarli con le “razze europee” e creare così un meticciato debole e facilmente manipolabile. A ideare questo piano sarebbe stato un eccentrico filosofo aristocratico austro-giapponese del primo Novecento: Richard Nikolaus Eijiro. Più di dieci anni fa uno scrittore complottista e negazionista ne usò il titolo nobiliare (conte di Coudenhove-Kalergi) per battezzare il complotto che prevederebbe la sostituzione etnica dei bianchi europei. Nacque così il “Piano Kalergi”. Come ha raccontato un lungo e documentato articolo di Vice, sono diversi anni che il Piano Kalergi è uscito dagli ambienti ristretti dei cospirazionisti per entrare a pieno titolo nel dibattito pubblico italiano. Di recente anche il candidato alla presidenza della Lombardia, il leghista Attilio Fontana, ha fatto riferimento a qualcosa che somiglia al Piano Kalergi. Nel corso di un’intervista a Radio Padania, ha parlato del rischio di sostituzione etnica da parte dei migranti che corre la “razza bianca” (Fontana si è poi scusato per l’utilizzo del termine). Fontana, in realtà, ha ripetuto quella che è oramai la linea non ufficiale del suo partito sull’immigrazione: non è un fenomeno economico e sociale di portata secolare, ma un preciso piano organizzato dall’alto. | Che cos’è – o sarebbe – il “Piano Kalergi”. Storia della teoria del complotto cara all'estrema destra – Salvini compreso – secondo cui dietro l'immigrazione ci sarebbe un complotto organizzato dalle élite europee. |
Il tema del successo commerciale e culturale della “nostalgia” è discusso e sancito da molti anni, ma in queste settimane è tornato d’attualità con lo spunto del film La La Land, che non solo riprende un formato antico – il musical – ma lo riempie di ammiccamenti a culture e generi passati (il cinema di una volta, il jazz di una volta, i giradischi, gli abiti e l’estetica, le automobili): ne ha scritto su Repubblica – riprendendo riflessioni su cui anni fa aveva scritto un libro – il critico Emiliano Morreale, notando come ormai esista anche la “nostalgia del non vissuto” tra persone di generazioni assai successive a quelle citate. Inoltre, la nostalgia prevedeva che, tra un’apparizione e l’altra di un oggetto passasse un certo periodo in cui l’oggetto scompare: si può avere nostalgia solo di qualcosa che per un certo periodo non si è visto, e che si è dunque dimenticato. Ma se tutto è sempre disponibile in rete, come provare emozione per il riapparire di qualcosa? Sono questioni in parte nuove. La nostalgia mediale, fino a qualche tempo fa, nasceva da un aggancio con la vita delle generazioni, funzionava più o meno secondo una “regola dei vent’anni” in cui man mano, ne- gli anni ‘80 c’era stata la nostalgia degli anni tra ‘50 e ‘60, poi è arrivato il ritorno degli anni ‘70, infine degli ‘80. La regola non era ferrea, ma la tendenza era quella: il ricordo personale si integra con il recupero di musiche, vestiario ecc. L’identità generazionale si fonda su una serie di merci, immagini, suoni della cultura di massa, cui si possono aggiungere tante varianti locali. Per l’Italia, il trionfo di questo mood sono stati programmi televisivi come Anima mia e Cocktail d’amore, a cavallo del millennio. Poi, alla tv si è sostituito il web, ed è cambiato quasi tutto. La scelta delle epoche da portare in vita ha sempre meno a che fare con l’esperienza reale da parte di una generazione. È una nostalgia senza oggetto, una nostalgia del presente. | La nostalgia della nostalgia. L'uso commerciale del "vintage" e dei ricordi si è trasformato, e ora usa anche ricordi che non abbiamo, scrive Emiliano Morreale su Repubblica. |
Robin Schulz, DJ e produttore musicale tedesco, sarà l’ospite internazionale della quarta serata del Festival di Sanremo, in diretta questa sera su Rai Uno. Schulz ha 29 anni ma è già piuttosto noto in tutto il mondo: ha pubblicato solamente due dischi ma ha realizzato decine di collaborazioni, ed è probabile che negli ultimi due-tre anni abbiate ascoltato una delle sue canzoni magari senza sapere che fosse sua. Schulz è attivo dal 2007, ma è diventato improvvisamente popolarissimo nel 2014 per due canzoni, diffuse nel giro di pochi mesi. Entrambe sono dei remix: la prima fu “Waves”, una canzone pubblicata nel 2013 dal rapper olandese Mr Probz ma circolata in tutto il mondo nella versione di Schulz; la seconda è stata “Prayer in C”, una delle canzoni più popolari di tutto il 2014. “Prayer in C” uscì per la prima volta nel disco d’esordio dei Lilly Wood and the Prick, un gruppo indie rock francese. Era il 2010: quattro anni dopo, Schulz la remixò rendendola molto più ballabile, e la canzone finì al primo posto nelle classifiche di mezzo mondo. | Sanremo, chi è Robin Schulz (lo conoscete già, anche se non lo sapete). Ha remixato un paio di canzoni che avete sentito sicuramente, "Prayer in C" e "Waves", e di recente ha collaborato con David Guetta. |
Joan Cornellà è lo pseudonimo di Renato Valdivieso, un bravo fumettista nato a Barcellona nel 1981 che collabora abitualmente con numerose riviste e giornali spagnoli. Le illustrazioni di Cornellà sono molto popolari, soprattutto sul web – la sua pagina Facebook conta più di un milione di fan – grazie a uno stile molto riconoscibile: i disegni di Cornellà mostrano infatti situazioni assurde e surreali con una gran dose di cinismo e violenza, ma senza parole e con un aspetto grafico quasi infantile che mette in risalto un umorismo nero e disturbante. La giovane casa editrice torinese Eris Edizioni a ottobre ha pubblicato per la prima volta in Italia le illustrazioni di Cornellà nel libro Mox Nox, un vero e proprio caso editoriale in Spagna e in Francia (tanto da raggiungere la quarta ristampa a poco più di un anno dalla sua uscita) e che verrà pubblicato negli Stati Uniti nel 2015 per l’importante editore Fantagraphics. Cornellà, che ha già presentato il libro in anteprima nazionale al Treviso Comic Book Festival, sarà ospite dello stand di Eris Edizioni al Lucca Comics & Games sabato 1 novembre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Le illustrazioni di Joan Cornellà. Pubblicate per la prima volta in Italia da Eris Edizioni, nel libro "Mox Nox". |
A una settimana dai 35 arresti disposti dalla procura di Venezia per corruzione e presunte tangenti intorno ai lavori del MOSE, l’ambizioso e costoso progetto per mettere in sicurezza la laguna dall’acqua alta, circolano nuovi elementi e soprattutto molti nomi di persone che sembrano essere coinvolte direttamente o indirettamente nella vicenda. Oltre a citare il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, agli arresti domiciliari, e l’ex governatore del Veneto ora parlamentare di Forza Italia Giancarlo Galan, per il quale c’è una richiesta di arresto su cui si dovrà esprimere la Camera, i documenti dell’inchiesta hanno riferimenti a politici, imprenditori e funzionari dello stato di vario livello. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone non indagate, di cui si parla in seguito alle dichiarazioni rese ai magistrati dai principali protagonisti della vicenda giudiziaria come Giovanni Mazzacurati, per lungo tempo presidente del Consorzio Venezia Nuova, il gruppo composto da grandi imprese di costruzioni, cooperative e piccole aziende locali cui sono affidati la costruzione del MOSE e tutti gli altri interventi necessari per tutelare Venezia dal problema ricorrente dell’acqua alta. Altri nomi sono stati fatti dai collaboratori più stretti di Mazzacurati, come Roberto Pravatà, ex vicedirettore generale del Consorzio Venezia Nuova, che ha tenuto i conti in una sorta di diario, secretato dai magistrati, del presunto sistema di tangenti. | Tutti i nomi dell’inchiesta sul Mose. Dopo Galan e Orsoni gli interrogati accusano Matteoli ma citano anche entrambi i Letta: cosa c’è di concreto e cosa di molto vago. |
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti, uno dei più importanti dirigenti della Lega, ha detto che il suo partito rischia di scomparire entro la prossima settimana. «Se il prossimo 5 settembre il tribunale del Riesame deciderà di requisire tutti i futuri proventi che affluiscono nelle casse della Lega, e che sostanzialmente sono i versamenti dei parlamentari e dei consiglieri, è evidente che il partito non può potrà più esistere perché non avrà più soldi» | Giorgetti dice che Lega potrebbe scomparire entro la prossima settimana. Il 5 settembre il tribunale del riesame di Genova dovrà decidere se sequestrare tutti i futuri proventi del partito di Salvini (per via della storia dei 49 milioni di euro). |
La bambina rapita il 20 dicembre a Milano dal padre è stata ritrovata in Danimarca grazie agli agenti della squadra mobile e a quelli del servizio per la cooperazione internazionale di polizia. Attualmente, scrive Repubblica, la bambina si trova in una struttura della polizia danese. Era stata affidata alla madre dopo la separazione dei genitori, ma il padre, Maher Balle, siriano, l’aveva presa a scuola a sua insaputa. Nel 2017 l’uomo aveva già rapito la figlia e l’aveva tenuta per più di due anni in Siria. | La bambina rapita il 20 dicembre a Milano dal padre è stata ritrovata in Danimarca. |
La vittoria di Parasite agli Oscar è stata, tra le molte cose, il segno finora più evidente dell’importante crescita che il cinema sudcoreano ha avuto negli ultimi vent’anni. Parasite non salta fuori dal niente: seppur con tutte le sue qualità peculiari, è solo l’ultimo di una lunga serie di film sudcoreani che si sono fatti conoscere fuori dalla Corea del Sud. – Leggi anche: Capire il successo di Parasite | 10 film sudcoreani che non sono “Parasite”. Polizieschi, thriller erotici, horror e di generi indefinibili, tra i tanti che potreste aver voglia di vedere in questo periodo particolarmente adatto. |
Il prossimo 8 aprile uscirà il secondo e atteso disco di James Blake, “Overgrown”, prodotto dalla Atlas, etichetta discografica dello stesso Blake, e dalla Republic Records. Dopo Retrograde, il primo singolo uscito a febbraio, giovedì 7 marzo è stato diffuso un secondo estratto del disco: si tratta di Digital Lion, in cui Blake collabora con Brian Eno. Il nuovo disco ospiterà un’altra collaborazione: con il rapper RZA (membro dei Wu-Tang Clan) nella canzone Take a fall for me. | La nuova canzone di James Blake con Brian Eno. Si chiama Digital Lion, è il secondo estratto dal nuovo disco "Overgrown", che uscirà l'8 aprile. |
Due recenti concorsi da ricercatore universitario in economia sono stati vinti dai candidati peggiori. Non è un’esagerazione, un modo di dire: sono davvero i peggiori. Lo si può stabilire classificando la qualità delle pubblicazioni di ciascuno dei candidati attraverso gli indici bibliometrici, parametri usati a livello internazionale. Il primo concorso si è svolto ad Alessandria il 30 novembre del 2011. Si sono presentati 13 candidati. Secondo questa tabella la candidata vincitrice è stata l’unica a prendere zero sistematicamente in tutti gli indici bibliometrici usati comunemente. Il secondo concorso si è svolto a Varese il 25 gennaio del 2012. Si sono presentati in 17. Di nuovo ha vinto il candidato che ha preso zero in tutti gli indici comunemente usati. Al primo caso è seguita una petizione promossa da un gruppo di dottorandi, assegnisti di ricerca e ricercatori riuniti in un gruppo su Facebook dal nome “SECS in the cities”: SECS è l’acronimo ministeriale con cui vengono indicate le materie economiche (Scienze Economiche e Sociali). La petizione è circolata molto online, ha raccolto 1400 firme di docenti e ricercatori di tutto il mondo, ha avuto risalto anche sulla stampa nazionale e infine ha convinto il rettore a bloccare la procedura e mettere sotto inchiesta interna il presidente di commissione. Del secondo caso, più recente, si sta già parlando molto online. | I concorsi in cui vince il peggiore. I due casi di Varese e Alessandria dove per un posto di ricercatore in Economia sono stati premiati i lavori meno qualificati, e curati dai giudici del concorso. |
Durante il question time di ieri alla Camera la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha spiegato come sarà quest’anno l’esame di maturità e quali sono i cambiamenti che è stato necessario introdurre a causa dell’epidemia da coronavirus. La ministra ha detto che «nonostante la grave situazione emergenziale che sta attraversando il nostro paese, anche quest’anno l’esame di Stato sarà serio» e che «a brevissimo sarà pubblicata l’ordinanza» con tutti i dettagli, di cui però ha anticipato i punti principali. Gli esami inizieranno il prossimo 17 giugno e ogni colloquio, che si svolgerà in presenza, durerà al massimo un’ora. La commissione d’esame sarà composta da membri interni e da un presidente esterno, come anticipato nel cosiddetto “decreto scuola” approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso 6 aprile. | Come sarà l’esame di maturità quest’anno. La ministra Azzolina ha spiegato che il colloquio durerà al massimo un'ora e prevederà la presentazione di una tesina sulle materie che sarebbero state oggetto della seconda prova. |
Il 20 luglio del 1923, l’ex bandito, ex rivoluzionario e per breve tempo possidente terriero Francisco “Pancho” Villa venne assassinato nella sua automobile in una città nel nord del Messico. Fu colpito da otto proiettili e venne ritrovato, ormai morto, con la mano tesa verso la pistola. Per dieci anni era stato uno degli eroi più controversi della lunga e rocambolesca rivoluzione messicana ma, tre anni prima di essere ucciso, aveva fatto pace con il governo, abbandonando la vita del guerrigliero e ritirandosi in una grande villa donatagli dal nuovo presidente del paese. Francisco “Pancho” Villa nacque nel 1878 da una famiglia di poveri contadini. Secondo un racconto che lui stesso fece successivamente, quando aveva sedici anni uccise il proprietario di una grande fattoria – una di quelle che all’epoca si chiamavano haciendas – che aveva stuprato la sorella. Per sfuggire alla giustizia si rifugiò sulle montagne a nord del Messico e si unì a un gruppo di banditi. | Chi era Pancho Villa. Uno dei personaggi più famosi della storia del Messico venne ucciso 90 anni fa, dopo una vita avventurosa. |
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