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Il 24 luglio Jayde Taylor e Brooke Peris, due giocatrici della squadra australiana di hockey che sta partecipando ai Giochi del Commonwealth, si sono scattate una foto per celebrare la vittoria per 4-0 sulla squadra della Malesia. Dietro le loro spalle, oltre la recinzione, c’era la regina Elisabetta II, che quindi è diventata parte della foto. Taylor l’ha pubblicata su Twitter, e una sua compagna di squadra ha pubblicato un’altra foto che mostra come è successo.
Un selfie con la regina dentro. Due giocatrici di hockey si sono scattate una foto ai Giochi del Commonwealth e ci hanno trovato dentro Elisabetta II.
Il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, ha deciso di sospendere dalle lezioni e dagli esami Emanuele Castrucci, il docente di di filosofia del diritto e filosofia politica che aveva scritto su Twitter messaggi inneggianti ad Adolf Hitler e al nazismo, antisemiti e razzisti. «Nel primo semestre dell’anno non erano previste lezioni di Castrucci, ma gli appelli d’esame sì. Uno di questi era fissato per il 13 dicembre e allora ne ho disposto la sospensione. Gli studenti sosterranno gli esami con gli altri docenti che insegnano la disciplina», sono state le dichiarazioni di Frati, riportate da Repubblica. Il prossimo 19 dicembre, inoltre, si riunirà il collegio disciplinare dell’università, per decidere sulla richiesta di licenziamento del professore espressa da Frati. Castrucci ha 67 anni, insegna al dipartimento di Giurisprudenza ed è stato docente anche a Genova e Firenze. In passato aveva anche scritto sul Primato Nazionale, nota rivista di estrema destra. Del suo caso si era parlato molto nei giorni scorsi dopo che sul suo account di Twitter erano stati trovati messaggi palesemente razzisti e antisemiti. L’università, dopo un’iniziale esitazione, aveva annunciato provvedimenti.
L’Università di Siena ha sospeso dalle lezioni e dagli esami il professore filonazista Emanuele Castrucci.
Domenica 5 luglio in Grecia si terrà un referendum sulle più recenti proposte dei creditori internazionali per affrontare la crisi economica del paese. La consultazione è stata indetta domenica scorsa dal governo di Alexis Tsipras, che ha rifiutato di accettare le ultime condizioni poste dall’Unione Europea chiedendo alla popolazione di esprimersi, e facendo campagna per il “No”. L’esito del referendum continua a essere incerto, almeno stando ai sondaggi che danno quasi appaiati i “Sì” e i “No”. Secondo molti osservatori la consultazione di domenica potrebbe determinare anche la sopravvivenza del governo Tsipras e, in un modo o nell’altro, il futuro economico della Grecia e più estesamente dell’euro. Il quesito Il testo sul quale si dovranno esprimere gli elettori è questo:
Cosa succede se vincono i Sì o i No in Grecia. Spiegato bene e con cautela, in una situazione in cui circolano previsioni di ogni tipo.
Da settimane si è tornati a discutere della difficile situazione in cui si trova la gestione dei rifiuti a Roma. Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta, nel 2013, e dopo il recente incendio nell’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti (TMB) del quartiere Salario, le cose si sono ulteriormente complicate e da circa quattro settimane, come già accaduto altre volte negli ultimi anni, i marciapiedi di Roma sono invasi dall’immondizia. A Roma solo il 40 per cento dei rifiuti viene differenziato, mentre il resto finisce in discarica (in altre città italiane, per esempio a Milano, la maggioranza dei rifiuti viene differenziata, mentre il resto viene smaltito dai termovalorizzatori). I problemi dei rifiuti a Roma arrivano da lontano: la città ha avviato le procedure per la raccolta differenziata con diversi anni di ritardo rispetto ad altre città italiane ed europee, e non sempre i cittadini sono stati rapidi nell’adeguare le loro abitudini; i centri per gestire i rifiuti indifferenziati, inoltre, sono stati storicamente controllati da Manlio Cerroni, un potente imprenditore che è stato al centro di accuse e indagini per la gestione giudicata controversa dei suoi impianti (lo scorso 5 novembre è stato assolto dall’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti). Cerroni era stato a lungo presidente del consorzio Colari, la società di gestione della discarica di Malagrotta (che è una frazione di Roma tra Fiumicino, Ponte Galeria e Piana del Sole).
Roma è ancora piena di rifiuti. Si attende un nuovo piano industriale, mentre c'è già agitazione nei posti individuati per costruire nuovi impianti di smaltimento.
Il primo ministro francese Jean Castex ha detto che il prossimo 22 ottobre verrà presentata una nuova versione dell’applicazione StopCovid a sostegno dei sistemi per il tracciamento dei contatti, l’equivalente di Immuni per l’Italia. StopCovid era stata lanciata all’inizio dello scorso giugno, ma con risultati ampiamente al di sotto delle aspettative. Lo stesso Castex, durante un’intervista del mese scorso poi molto criticata, aveva ammesso di non averla scaricata. StopCovid è disponibile in Francia dallo scorso 2 giugno, funziona tramite tecnologia Bluetooth e si utilizza su base volontaria: traccia i contatti avvenuti a meno di un metro e per almeno 15 minuti nelle due settimane precedenti all’eventuale contagio. StopCovid è basata su un modello “centralizzato”, in cui alcuni dati sono elaborati da un server centrale. È dunque incompatibile con la maggior parte delle app degli altri paesi europei, che utilizzando i sistemi di programmazione (API) messi a disposizione dallo scorso aprile da Apple e Google si basano invece su un sistema decentralizzato: i dati raccolti dalle app rimangono sui telefoni degli utenti, con un minimo utilizzo di un server centrale. Secondo diversi esperti, questa soluzione garantisce meglio la tutela della privacy.
In Francia il contact tracing non sta funzionando. La app pubblica per tracciare il contagio del coronavirus ha avuto molti problemi e pochi download, e il governo vuol farne una nuova versione.
“Juicero” è una start-up di San Francisco che un anno fa ha messo sul mercato un elettrodomestico – chiamato proprio Juicero – che è una versione molto semplificata delle macchine per fare i succhi di frutta in casa: di fatto è una pressa che spreme a freddo degli appositi sacchetti che contengono frutta già pulita e tagliata e, come mostra un efficace video promozionale della società, promette di poter fare succhi di frutta senza tutte le seccature che comporta normalmente (dal fare la spesa fino a dover pulire tutte le parti della macchina per i succhi). Il Juicero – il cui inventore è un imprenditore che si paragona a Steve Jobs – costava 699 dollari (circa 650 euro) e poi richiedeva di comprare i sacchetti con la frutta prodotti da Juicero, un po’ come si fa con le capsule della macchina per il caffè Nespresso. La società ha raccolto 120 milioni di dollari in finanziamenti, fino a che non si è scoperto che i succhi venivano benissimo anche senza usare la macchina da 699 dollari, solo spremendo i sacchetti con le mani. Juicero è una società che aveva raccolto molti soldi e interesse e che, come molte start-up californiane, si proponeva di mettere la tecnologia in un ambito in cui apparentemente non serviva, per rivoluzionarlo. Il fondatore della società, Doug Evans, ha 50 anni, segue una dieta rigidamente vegana prevalentemente crudista, e nel famoso video pubblicitario del Juicero compariva a un certo punto per dire che nelle sue vene in pratica scorreva soltanto succo. Nella stessa pubblicità, i due protagonisti scherzavano sul fatto che la loro vita cominciava solo dopo aver scoperto un modo così semplice per fare succhi di frutta. Come ha spiegato Bloomberg, gli investitori in questo periodo sono molto attenti a prodotti come il Juicero, la cui sostenibilità finanziaria è legata al fatto che dopo la vendita di un costoso arnese i clienti sono vincolati all’acquisto continuo di altri prodotti, in questo caso le buste di frutta già tagliata, pronta per essere spremuta.
Lo spremifrutta hi-tech che non serve a niente. Lo ha inventato una start-up californiana, costa 600 dollari, ma qualche giorno fa Bloomberg ha scoperto che – ehm – è inutile.
Un gruppo di hacker sostiene di avere violato i sistemi di Hacking Team, un’azienda italiana specializzata in sicurezza informatica e che fornisce consulenza a molti governi in giro per il mondo, e di avere pubblicato centinaia di gigabyte di dati e documenti riservati, che possono essere scaricati da tutti tramite la rete di condivisione di file online BitTorrent. Anche l’account Twitter di Hacking Team sembra sia stato violato e nelle ultime ore ha pubblicato diversi screenshot dei documenti di cui sarebbero entrati in possesso gli hacker. Diverse organizzazioni per i diritti umani e la tutela della privacy online avevano segnalato in passato attività sospette da parte di Hacking Team, accusata di avere fornito ai governi software e altri strumenti per violare gli account di società e privati cittadini. Reporter senza frontiere, l’organizzazione non governativa che si occupa della tutela della libertà di stampa, aveva per esempio inserito Hacking Team nel suo elenco dei “Nemici di Internet” per una serie di attività sospette, portate avanti soprattutto tramite uno dei suoi strumenti che si chiama “Da Vinci”.
L’attacco informatico di Hacking Team. Un gruppo di hacker dice di avere reso pubblici 400 gigabyte di dati e documenti di una controversa azienda italiana di sicurezza informatica.
Alla fine della scorsa settimana, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha modificato le proprie linee guida sui vaccini contro il coronavirus, segnalando che le donne incinte possono essere vaccinate in sicurezza e senza particolari rischi. In precedenza, l’OMS non aveva raccomandato la vaccinazione per le donne in gravidanza, perché i vaccini contro il coronavirus non sono stati ancora sperimentati su questa categoria di persone. L’indicazione aveva raccolto critiche da numerosi esperti ed era stata contraddetta da diverse autorità sanitarie nazionali, che avevano invece consigliato la vaccinazione anche per le donne incinte, specialmente se a rischio per altri problemi di salute. Le nuove indicazioni fornite dall’OMS sono piuttosto chiare, anche se mantengono qualche cautela:
Le donne incinte possono vaccinarsi contro il coronavirus. L'OMS ha rivisto le proprie linee guida che dicevano il contrario rispetto a quanto consigliato dalle autorità sanitarie di diversi paesi.
Tra le borse più famose della storia della moda c’è la 2.55 di Chanel, che oltre a essere un simbolo della casa di moda francese e della stessa Coco Chanel, è anche un ottimo investimento finanziario. Il sito di e-commerce per borse di lusso Baghunter ha realizzato uno studio per capire com’è variato il prezzo della 2.55 negli ultimi anni: nel 1955, quando uscì nei negozi, la 2.55 costava 220 dollari, nel 1990 il prezzo salì a 1.150 dollari, oggi è arrivato a 4.900 dollari (circa 4.400 euro). Dal 2010 al 2016 il valore della 2.55 è aumentato del 70 per cento. La versione più richiesta è quella più fedele all’originale, disegnato da Coco Chanel negli anni Cinquanta. Negli Stati Uniti, tra il 2010 e il 2015, il prezzo di listino della borsa è cresciuto otto volte rispetto all’inflazione. La 2.55 è una borsa rettangolare in pelle matelassé, cioè leggermente trapuntata, e deve il suo nome al periodo in cui fu messa in vendita nei negozi, nel febbraio del ’55. È il più vecchio modello di borsa che Chanel propone ancora oggi nelle nuove collezioni ed è stata disegnata dalla stessa Coco Chanel. Ha una pattina regolare e una tracolla formata da una catena con un nastro di tessuto che la attraversa. Chanel la disegnò lavorando su un modello del 1929, che già si contraddistingueva per la tracolla regolabile: fu la prima borsa che si poteva portare sia a mano che a tracolla. All’interno della 2.55 c’è una tasca per tenere il rossetto, mentre nel retro c’è una stretta tasca esterna in cui, si dice, Chanel tenesse le lettere dei suoi amanti.
Perché investire in una borsa Chanel. Lo storico modello 2.55 costa quasi 4.500 euro, ma negli ultimi sei anni il suo valore è aumentato del 70 per cento.
In occasione della prima puntata di X Factor abbiamo fatto un pezzo mettendo in fila tutte le canzoni originali delle cover cantate dai concorrenti del programma. Il risultato ci è piaciuto, e abbiamo deciso di farne un appuntamento fisso. Qui tutti gli episodi precedenti. https://www.youtube.com/watch?v=hoasiuygRg8 Crocodile Rock, Elton John
X Factor, le canzoni vere (episodio 9). Nona raccolta di originali, da Battiato a Rino Gaetano, passando per Tenco.
Benedict Cumberbatch è nato il 19 luglio 1976, ma prima che nel 2010 iniziasse a interpretare Sherlock Holmes nella serie tv Sherlock della BBC, in pochissimi conoscevano il suo nome fuori dal Regno Unito, dove fino a quel punto aveva lavorato come attore di cinema e televisione, perlopiù con ruoli secondari. In pochi anni, in tempo per i suoi quaranta, è diventato uno degli attori più richiesti del mondo – ha interpretato il matematico Alan Turing nel film The Imitation Game (2014) e Julian Assange in Il quinto potere (2013) – è stato oggetto di molti meme, lo hanno paragonato a una lontra, e gli sono stai dedicati The Mind Palace, un libro da colorare per adulti, e Benedict Cumberstitch, un libro di schemi per il ricamo a punto croce che lo ritraggono. Il nome per intero di Benedict Cumberbatch è Benedict Timothy Carlton Cumberbatch: anche nella versione abbreviata non è facilissimo pronunciarlo, anche per i madrelingua inglese, e per questo sua madre gli aveva suggerito di cambiarlo prima di intraprendere la sua carriera di attore. Come suggerisce il pomposo quadruplice nome, la sua famiglia fa parte della cosiddetta “alta società” inglese: il suo bisnonno paterno, Henry Arnold Cumberbatch, fu il console britannico in Turchia e in Libano ai tempi della Regina Vittoria, mentre suo nonno paterno era un ufficiale della marina che comandò dei sottomarini e delle navi durante la Seconda guerra mondiale. Uno dei primi ruoli interpretati da Benedict Cumberbatch è stato quello della regina delle fate Titania in una recita scolastica di Sogno di una notte di mezza estate di William Shakespeare: Cumberbatch frequentava una scuola per soli maschi e per questo non c’erano ragazze che potessero impersonare i personaggi femminili.
Benedict Cumberbatch è arrivato da poco. Oggi compie 40 anni e sembra che sia in giro da sempre, ma quasi nessuno lo conosceva prima del 2010.
Negli ultimi giorni sta circolando online e su vari giornali nazionali la storia di Boris Egorov, ex medico russo che da anni fa l’artista di strada a Viareggio: con due bastoni, un anello di stoffa e un secchio fa bolle di sapone giganti sulla cosiddetta “passeggiata”, il viale con ristoranti e negozi che costeggia il mare. Giovedì 21 aprile Egorov è stato aggredito dal dipendente di un negozio: prima verbalmente e poi con una pompa dell’acqua aperta. La scena è stata filmata da Victor Musetti, autore di un documentario su Egorov, che a sua volta è stato minacciato: il video è stato pubblicato su Facebook, in poche ore è diventato virale e domenica 24 aprile è stata organizzata una manifestazione di solidarietà per Boris Egorov a cui hanno partecipato migliaia di persone. Boris Egorov è stato minacciato da un dipendente del negozio “Mondodisco 48”, che gli si è inizialmente avvicinato dicendogli «Ti spacco la testa». Musetti, l’autore del video, ha spiegato che Egorov stava lavorando in un posto diverso dal solito «perché io gli facessi alcune riprese mentre faceva giocare i bambini con le bolle di sapone». Il dipendente del negozio ha insistito nelle sue minacce dicendo a Egorov: «Ma cosa sei tu eh, ma cosa sei?». Egorov gli ha risposto: «Io sono un uomo, tu sei un fascista». Poi, dopo aver preso il tubo dell’acqua, il dipendente del negozio ha prima bagnato l’asfalto e poi Egorov: è intervenuta anche la polizia, che ha ascoltato entrambe le versioni. Domenica 24 aprile, durante la manifestazione, il negozio è rimasto chiuso.
La storia di Boris Egorov, “l’uomo delle bolle” aggredito a Viareggio. Il video del dipendente di un negozio che minaccia un artista di strada è diventato virale, domenica c'è stata una manifestazione a cui hanno partecipato migliaia di persone.
Il vero metro di giudizio che un inviato alla Mostra del cinema di Venezia ha per capire l’attesa e l’interesse del pubblico per un film in concorso è il numero di tweet, direct messages, sms e post in bacheca richiedenti un giudizio che riceve nel giorno della proiezione. Black Swan in questo ha battuto ogni record personale di chi scrive. Il nuovo film di Darren Aronofsky, già vincitore a Venezia due anni fa con il bellissimo The Wrestler («Premiamo un film che ci ha letteralmente spezzato il cuore, e ovviamente sto parlando di The Wrestler» disse il presidente di giuria Wim Wenders nel consegnare il Leone D’Oro), ha infatti una lunga serie di selling point per gli appassionati. Dal gradimento della precedente pellicola (dura e scaldacuore, autoriale e appassionante quanto basta), alla presenza molto hip Natalie Portman fino ad un trailer perfetto per scatenare curiosità, tutto punta dritto all’invasione della casella messaggi dell’inviato.
Le ferite di un cigno. Il nostro inviato a Venezia ci racconta l'accoglienza a "Black Swan", il film del regista che ha vinto il festival due anni fa.
Tra la fine di dicembre e i primi di gennaio l’Agenzia delle Entrate ha calcolato che ci saranno circa 200 scadenze fiscali per diverse categorie di contribuenti. La maggior parte di queste riguarderanno imprese, artigiani e professionisti. A dicembre saranno fondamentalmente tre le date importanti. Scadenze 16 dicembre – Versamento IVA mese di novembre – contribuenti mensili – Versamento seconda rata IMU sugli immobili diversi dall’abitazione principale (per i calcoli vanno verificate le delibere del Comune in cui si trova l’immobile) – Versamento seconda rata TASI, la nuova imposta comunale che ha sostituito l’IMU sull’abitazione principale (per i calcoli vanno verificate le delibere del Comune in cui si trova l’immobile)
Le tasse da pagare entro dicembre. Una lista e un promemoria: TASI, IMU, TARI e acconto dell'IVA, tra le imposte che vanno versate entro la fine dell'anno.
In mezzo alle polemiche sull’opportunità delle critiche pubbliche alle scelte del governo da parte del presidente di Confindustria Squinzi, Tito Boeri su Repubblica spiega i suoi sospetti sulla natura di quelle critiche. Giorgio Squinzi è un noto appassionato di ciclismo. Sarà forse per questo motivo che ha deciso di ispirare la sua personale interpretazione del ruolo di Presidente di Confindustria al temperamento di un corridore di altri tempi. Ogniqualvolta si trova a commentare una qualche scelta del governo, non trova di meglio che ripetere la celebre frase di Gino Bartali al termine di ogni gara in cui non avesse trionfato: «L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare». Peccato che ciò su cui viene chiesto il parere di Squinzi non sia il risultato di una tappa del Giro, ma le scelte di un governo che opera in condizioni di emergenza con gli occhi del mondo puntati addosso. Peccato che Squinzi non si riferisca come Bartali a una sua prestazione, non parli del tempo da lui impiegato nella salita dello Stelvio, ma intervenga a nome di tutti gli industriali italiani, impegnati oggi in una prova molto più difficile di una salita di24 chilometri. C’è sempre un tempo di apprendimento nel cambiare mestiere e speriamo che Squinzi rapidamente capisca che il suo nuovo ruolo gli pone nuove responsabilità anche sul piano della comunicazione.
Perché Squinzi attacca Monti. Se il capo di Confindustria vuole essere utile, scrive Tito Boeri, critichi le scelte del governo prima, e aiuti a migliorarle: se no fa venire dei sospetti.
Marco Valli, eurodeputato del Movimento 5 stelle, si è autosospeso dal suo partito dopo che il Sole 24 Ore aveva scoperto che in campagna elettorale aveva detto di essere laureato in Economia aziendale, cosa non vera. Il gruppo europeo del Movimento 5 Stelle non ha commentato la notizia. In un post pubblicato su Facebook, Valli ha chiesto scusa «prima di tutto al MoVimento 5 Stelle» e ha ammesso di aver commesso «un errore».
L’europarlamentare del M5S Marco Valli si è sospeso dal partito dopo che si è scoperto che aveva mentito sul curriculum.
L’attrice statunitense Karen Black è morta ieri, giovedì 8 agosto, in California. Il suo vero nome era Karen Ziegler, era nata nel 1939 in Illinois e negli anni Sessanta aveva studiato recitazione con Lee Strasberg. Aveva 74 anni e era malata di cancro dal 2010: per pagarsi un trattamento sperimentale in Europa aveva cercato aiuto anche attraverso il crowdfunding. La notizia della sua morte è stata comunicata dal marito Stephen Eckelberry su Facebook. Tutti ricordano Karen Black soprattutto per il suo ruolo da prostituta in Easy Rider, uno dei più grandi successi del cinema indipendente americano, con Dennis Hopper e Peter Fonda, ma durante la sua carriera recitò in un centinaio di film americani insieme con grandi registi e attori: con Jack Nicholson in Cinque pezzi facili (per cui vinse un Golden Globe e ottenne una nomination agli Oscar), con Robert Redford nel Grande Gatsby del 1974 (che le valse un secondo Golden Globe), con Kirk Douglas in Quattro tocchi di campana. E ancora: fu diretta da Francis Ford Coppola in Buttati Bernardo! del 1966, da Robert Altman in Nashville nel 1975 e da Alfred Hitchcock in Complotto di famiglia nel 1976.
È morta Karen Black. Tutti la ricordano soprattutto per Easy Rider, ma recitò in un centinaio di film americani insieme con grandissimi attori e registi.
Si chiama “Street Control” e potrebbe diventare presto l’incubo dei milanesi che parcheggiano in doppia fila e il sollievo di quelli che mal sopportano la deregulation corrente. Il sistema è stato introdotto da pochi giorni dal Comune di Milano e consente di effettuare numerose multe in poco tempo, cosa che ha spinto i giornali a ribattezzare l’iniziativa “multe a strascico”. In poche ore i vigili urbani hanno sanzionato 120 automobilisti che avevano lasciato la loro auto in doppia fila e divieto di sosta. Per funzionare “Street Control” fa affidamento su una telecamera montata a bordo delle auto dei vigili e collegata a un computer. Il sistema fotografa l’automobile, riconosce la targa e rende più veloce la stesura del verbale con gli estremi del veicolo. Entro trenta giorni dalla multa, il proprietario dell’auto riceverà il verbale e una copia della fotografia. La prima fase di sperimentazione è stata condotta nella giornata di lunedì in due zone della città.
Che cosa sono le multe a strascico? a Milano i vigili sperimentano "Street Control": il sistema fotografa le auto in doppia fila e velocizza la stesura dei verbali.
Il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, ha confermato che l’applicazione Immuni per il tracciamento dei contatti sarà pronta “a cavallo della fine del mese”, e non nei primi giorni di maggio come aveva invece annunciato lo scorso aprile. La creazione dell’app, che negli intenti dovrebbe contribuire a ridurre la diffusione dell’epidemia da coronavirus in Italia, è in sensibile ritardo a causa di alcuni tentennamenti del governo e richieste di approfondimenti tecnici e burocratici da parte di istituzioni e organismi di controllo. Tracciamento dei contatti Durante un’epidemia, il tracciamento dei contatti (“contact tracing”) è utile per identificare le persone che potrebbero essere state infettate da un contagiato. È un lavoro delicato che viene svolto intervistando le persone risultate positive al coronavirus, con l’obiettivo di ricostruire con quali individui siano entrate in contatto e siano quindi state esposte al rischio del contagio. L’operazione richiede tempo e personale adeguatamente formato, risorse che scarseggiano durante una pandemia.
Che fine ha fatto Immuni. Lo sviluppo dell'app per il tracciamento dei contatti è in ritardo a causa di contrattempi e ripensamenti da parte del governo, e non è chiaro quando arriverà.
Le intelligenze artificiali (AI) che sono già intorno a noi non sono ancora in grado di guidare da sole un’automobile in tutta sicurezza, né riescono a scrivere sceneggiature davvero convincenti, ma ogni giorno la ricerca per farle diventare più capaci ottiene nuovi risultati e in alcuni casi chiunque possieda un computer e una connessione a Internet può contribuire a insegnare loro qualcosa. Sia Google sia Microsoft hanno messo online alcuni esperimenti (interpretabilissimi come “giochini”) con cui provare a capire come si insegna a un computer a imparare, oppure semplicemente per farsi un’idea di quanto sono intelligenti certi sistemi di AI che già esistono. Quelli di Google si trovano sulla piattaforma A.I. Experiments, quelli di Microsoft sono stati realizzati per lo più dalla comunità di ricerca Microsoft Garage. Non sono ovviamente i primi esperimenti di questo genere. Quelli più vecchi, come il bot per chiacchierare A.L.I.C.E. (una specie di antenata di Siri) e il gioco 20Q, in cui un’AI deve indovinare la cosa a cui state pensando (tra le categorie “animale”, “vegetale”, “minerale”, “altro” e “non so”) facendo meno di 20 domande, funzionano intorno al linguaggio. In molti videogiochi degli scorsi decenni poi i sistemi di AI erano usati per imparare a prevedere le mosse dei giocatori imparando da quelle precedenti e comportarsi di conseguenza. Gli esperimenti di AI più recenti invece si basano in gran parte su un’abilità più sofisticata, quella del riconoscimento delle immagini. Potete usarli, ad esempio, per giocare a Pictionary col vostro computer o scoprire di che razza è un cane che avete visto passare per strada (se lo avete fotografato).
14 giochi per mettere alla prova l’intelligenza artificiale. Gli esperimenti da provare di Google e Microsoft che mostrano come i computer imparano a disegnare, a comporre musica e a riconoscere quello che vedono.
L’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, lascerà presto la guida dell’azienda, nell’ambito di un “processo di riduzione delle responsabilità” che era già stato avviato prima del crollo del ponte Morandi a Genova lo scorso agosto. Secondo fonti interne all’azienda consultate da Repubblica, Castellucci aveva già annunciato questa intenzione a inizio agosto, prima della caduta del ponte. E proprio a proposito dei fatti di Genova, oggi Castellucci è stato interrogato dai magistrati, ma non ha risposto alle domande e ha solamente fatto dichiarazioni spontanee.
Giovanni Castellucci lascerà l’incarico da amministratore delegato di Autostrade per l’Italia.
Il 5 giugno si voterà per le elezioni amministrative in diverse città italiane, inclusa Roma, dove da settimane il centrodestra si trovava in una situazione complicata: non era chiaro chi sostenesse chi, circolavano quasi quotidianamente nomi di nuovi candidati, retroscena e voci di ritiri. Giovedì 28 aprile le cose sembrano essersi almeno in parte chiarite, con il ritiro di Guido Bertolaso, il candidato sostenuto da Forza Italia. Forza Italia, che aveva promosso e difeso la candidatura di Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile la cui posizione era diventata sempre più precaria nelle ultime settimane, ha deciso di sostenere l’imprenditore Alfio Marchini, che si era candidato come indipendente con una lista civica. I giornali parlano però di una divisione interna del partito di Berlusconi tra chi voleva sostenere Marchini (Francesca Pascale e Maria Rosaria Rossi, tra gli altri) e chi invece ipotizzava l’appoggio a Giorgia Meloni (Romani, Toti, Gasparri). Marchini, il cui slogan per le amministrative è “Liberi dai partiti”, oltre che da Forza Italia è sostenuto anche dal Nuovo Centro Destra. Ha 51 anni, si era candidato anche nel 2013 con due liste civiche e aveva ottenuto il 9,5 per cento dei voti.
E quindi, chi resta per Roma? quali sono i candidati dopo il ritiro di Bertolaso, chi appoggia chi e cosa dicono i sondaggi.
Il terremoto nel Centro Italia di mercoledì 24 agosto ha causato la morte di almeno 247 persone, secondo un bilancio provvisorio annunciato nella notte dalla Protezione Civile. Le situazioni più difficili sono ancora ad Amatrice e Accumoli nel Lazio e a Pescara del Tronto nelle Marche, dove da più di 24 ore centinaia di vigili del fuoco, soccorritori e volontari stanno cercando tra le macerie gli eventuali sopravvissuti e i corpi di chi è morto nel crollo degli edifici. Leggi anche: Il liveblog del Post, con le notizie aggiornate minuto per minuto
Terremoto, le foto del giorno dopo. I soccorritori cercano ancora persone tra le macerie, mentre i sopravvissuti hanno passato la prima notte nei tendoni della Protezione Civile.
Alla fine di marzo Davide Zanga, un imprenditore edile della Val Seriana, in provincia di Bergamo, ha finito di costruire una villa che ha richiesto una spesa di 50mila euro in rame. Due mesi e mezzo dopo, con le quotazioni di metà giugno, la stessa quantità di materiale gli costerebbe più di 70mila euro. «L’avessi saputo prima, mesi fa ne avrei comprati due tir», scherza. Zanga guida una delle imprese edili più vecchie della Bergamasca, ha una trentina di dipendenti, e nonostante decenni di esperienza è la prima volta che si trova ad affrontare un aumento dei prezzi così improvviso. Dice che non è mai costato così tanto ristrutturare o costruire una casa: nel giro di poche settimane ha visto crescere sensibilmente il costo del legno per i tetti, del rame, del materiale isolante e dei tondini di acciaio per il cemento armato. «Sono un imprenditore e può sembrare paradossale, ma sto consigliando ai miei clienti di aspettare qualche mese prima di iniziare i lavori, perché fare preventivi è diventato impossibile e senza certezze è difficile capire cosa succederà».
Ristrutturare una casa non è mai costato così tanto. L'aumento dei prezzi delle materie prime e il superbonus stanno provocando ritardi nei cantieri, mancate consegne e possibili bolle.
Qualcuno di voi starà sicuramente sopportando convivenze spiacevoli e faticose, dovendo restare chiuso in casa per limitare il contagio da coronavirus. Per consolarvi potete leggere di quando lo scrittore Ernest Hemingway si ritrovò in quarantena con il figlio malato, la moglie con cui era in crisi e l’amante. Potete consolarvi anche di più sapendo che, anni dopo, descrisse quell’ambiente come «uno splendido posto per scrivere», e fu infatti in quel periodo che corresse le bozze e concluse Fiesta (The Sun Also Rises). La vicenda è stata raccontata sul sito Town and Country da Lesley Blume, scrittrice e giornalista autrice del libro Everybody Behaves Badly, in cui racconta la storia dell’ideazione e della pubblicazione di Fiesta. Ah, se in questi giorni vi siete imbattuti in una divertente lettera scritta a Hemingway dallo scrittore e amico Francis Scott Fitzgerald, in cui raccontava di come affrontava l’isolamento dovuto all’influenza spagnola nel 1920, sappiate che è stata spacciata sui social come autentica ma è una parodia dello scrittore Nick Farriella pubblicata sul sito letterario McSweeney’s.
La quarantena di Ernest Hemingway, con moglie e amante. A causa della malattia del figlio piccolo: sopravvissero tutti, tranne il matrimonio.
Blue Note, che è probabilmente la più illustre e famosa delle storiche case discografiche di jazz, compie 75 anni nel 2014. Fu fondata nel 1939 da Alfred Lion e Max Margulis, un appassionato di musica nato a Berlino ed emigrato a New York e uno scrittore e musicista americano di idee comuniste che contribuì soprattutto finanziariamente. Il primo disco fu inciso tutto in un solo giorno il 9 gennaio 1939 e si chiamò “The first day“. Lion coinvolse un suo amico berlinese, il fotografo Francis Wolff, nell’impresa, e i due insieme la guidarono fino agli anni Sessanta. Poi Blue Note passò attraverso una serie di acquisizioni e fasi alterne, e oggi fa parte del gruppo Universal. Il periodo di maggior successo e splendore di Blue Note – e anche per una fase della storia del jazz – fu quello dalla metà degli anni Cinquanta agli anni Sessanta, durante il quale pubblicò dischi di molti dei più grandi musicisti di sempre. Oltre che nella musica, la creatività di Blue Note di quegli anni si mostrò nella tuttora leggendaria qualità grafica delle copertine dei dischi, quasi sempre opera del grafico Reid Miles, che rese famoso il suo uso di foto in bianco e nero e stile modernista e inventivo di caratteri tipografici non graziati, che Blue Note riprese anche dopo che Reid ebbe lasciato, anche lui alla fine degli anni Sessanta.
Il meglio di Blue Note. Per festeggiare i suoi 75 anni la più celebre delle case discografiche jazz ha scelto una lista di 100 titoli che ristamperà in vinile, meravigliose copertine comprese.
Nelle prossime settimane il governo dovrà cominciare a scrivere la legge di stabilità, il più importante documento finanziario dell’anno, e per questa ragione si è tornati a parlare di pensioni. I sindacati e molti esponenti del PD, sia quelli vicini al segretario Matteo Renzi che gli esponenti della minoranza del partito, chiedono che una parte delle risorse che saranno stanziate dalla legge venga spesa per bloccare il cosiddetto adeguamento automatico dell’età pensionabile, cioè l’innalzamento dell’età di pensionamento per vecchiaia da 66 anni e 7 mesi a 67 anni, previsto per il primo gennaio 2019. Una delle ragioni che viene usata per giustificare questa richiesta è che, dopo l’introduzione della riforma Fornero nel 2011, l’Italia sarebbe diventata uno dei paesi europei dove si va in pensione più tardi.
No, in Italia non si va in pensione più tardi che nel resto d’Europa. Lo si sente ripetere ogni volta che si parla di pensioni, ma c'è un grosso equivoco.
Avengers: Endgame è il film più visto del giorno in tutti i paesi in cui è uscito, e in molti è anche quello che ha incassato di più nel suo primo giorno nei cinema. Avengers: Endgame ha già incassato circa 200 milioni di dollari: è possibile che entro domenica sera raggiungerà il miliardo di dollari. Da quando esistono i cinema, meno di quaranta film hanno raggiunto in tutto il tempo in cui sono stati in programmazione quello che Avengers: Endgame potrebbe raggiungere in un fine settimana. Solo in Italia, Avengers: Endgame è già stato visto da circa un milione di spettatori e diventerà presto il film più visto dell’anno. Qui avanti se ne parla: sarete avvisati prima che inizino gli spoiler (qui un riassunto delle puntate precedenti).
“Avengers: Endgame” per chi lo ha visto. Recensioni e storie su quel che succede nell'imponente film della Marvel, che solo in Italia è stato già visto da un milione di persone.
La Terra si trova nel sistema solare, che si trova in un braccio della Via Lattea, che è una galassia e che si sta avvicinando inesorabile ad Andromeda, un’altra galassia. Un giorno, molto lontano, le due galassie si scontreranno, scompaginando buona parte della loro geografia e del cielo per come lo abbiamo sempre visto dalla Terra. La collisione, hanno spiegato ieri gli astronomi dello Space Telescope Science Institute di Baltimora, avverrà tra circa quattro miliardi di anni. Il Sole, i pianeti e molte altre stelle rimarranno probabilmente intatti, considerati gli enormi spazi che li separano, ma il gigantesco urto avrà comunque qualche conseguenza per il nostro sistema solare, che sarà proiettato in una nuova area distante dal nuovo centro galattico. La previsione dello scontro è stata resa possibile grazie all’analisi dei dati forniti da Hubble, il famoso telescopio spaziale in orbita sulle nostre teste da 22 anni. Tra il 2002 e il 2010 gli astronomi hanno studiato i minimi spostamenti di Andromeda, la galassia spirale gigante che si trova a 2,5 milioni di anni luce dalla Terra (23,7 miliardi di miliardi di chilometri), la più prossima alla Via Lattea. «Siamo stati in grado di ottenere informazioni dinamiche su Andromeda che erano rimaste nascoste agli astronomi per un secolo» ha spiegato Roeland van der Marel nel corso della presentazione della sua scoperta, insieme con il collega Sangmo Tony Sohn. Il loro lavoro sarà pubblicato nel prossimo numero della rivista scientifica Astrophysical Journal.
La Via Lattea e Andromeda si scontreranno. Faranno un gran botto e si fonderanno insieme, cambiando la geografia del cielo e il sistema solare, ma tra quattro miliardi di anni (moriremo tutti?).
Lunedì 4 aprile si è tenuta al Capitan Theatre di Los Angeles, in California, la prima mondiale di Il libro della giungla, un film diretto e prodotto da Jon Favreau. Nel film l’attore Neel Sethi recita nella parte di Mowgli, ed è l’unico a farlo in carne e ossa: gli animali sono costruiti attraverso effetti speciali digitali e doppiati da attori famosi, da Bill Murray (l’orso Baloo), Ben Kingsley (la pantera Bagheera), Idris Elba (la tigre Shere Khan), Lupita Nyong’o (la mamma lupo Raksha) e Scarlett Johansson (il serpente Kaa), tra gli altri. All’evento erano presenti molti attori del cast, tra cui Lupita Nyong’o, Ben Kingsley e Neel Sethi, la cantante Sofía Reyes e l’attrice Katherine McNamara. Qui invece potete ascoltare Neel Sethi e Bill Murray che cantano insieme Lo stretto indispensabile, una delle famose canzoni del film. Il nuovo Libro della Giungla esce in Italia il 14 aprile.
Le foto della prima del “Libro della Giungla”. C'erano Lupita Nyong'o, Ben Kingsley e Neel Sethi (che interpreta Mowgli), tra gli altri.
Domenica 19 luglio si è tornati a parlare dell’intricato caso della presunta intercettazione pubblicata sull’Espresso fra il presidente della Sicilia Rosario Crocetta e il suo medico Matteo Tutino, nella quale Tutino avrebbe detto che Lucia Borsellino andava «fatta fuori, come il padre». In molti avevano chiesto le dimissioni di Crocetta – che dopo l’affermazione di Tutino, aveva scritto l’Espresso, era rimasto in silenzio – ma l’esistenza della telefonata era stata poi smentita dalla Procura di Palermo. Domenica mattina, dopo giorni di polemiche e una iniziale “autosospensione” di Crocetta dal suo incarico, Crocetta ha detto all’ANSA: «Non mi dimetto, sono un combattente e un combattente muore sul campo. Se lo facessi la darei vinta ai poteri forti». Sono dichiarazioni molto diverse da quelle degli ultimi giorni, durante i quali Crocetta aveva espresso cautela e implicato la possibilità delle sue dimissioni. Ancora sabato 18, Crocetta aveva detto all’ANSA: «Se qualcuno mi chiede di espiare una colpa che non ho, lo farò; se qualcuno vuole che io insozzi la mia vita per quella colpa, lo farò; se qualcuno vuole la mia vita per riparare a quella colpa che non ho, io la darò». Delle dimissioni di Crocetta, ad ogni modo, si parla da diversi giorni: secondo Repubblica e altri giornali italiani, lo stesso Partito Democratico – con cui Crocetta è stato eletto nel 2012 – ha deciso sabato 18 di indire delle elezioni anticipate «nel più breve tempo possibile». Sempre secondo Repubblica nel corso di domenica pomeriggio si terrà una riunione interna alla maggioranza di governo della Sicilia «per decidere come e in che tempi chiudere l’esperienza di governo».
Le ultime sul caso Crocetta. Il PD sta discutendo se indire elezioni anticipate in Sicilia dopo le polemiche per delle presunte intercettazioni pubblicate dall'Espresso: Crocetta ha detto che non si dimette.
La stilista statunitense Kate Spade è stata trovata morta nel suo appartamento a New York; aveva 55 anni. La polizia, avvertita dalla donna addetta alle pulizie verso le 10:30 ora locale, ha detto che si tratterebbe di un suicidio ma ci sono indagini in corso. Una fonte anonima della polizia ha raccontato al New York Times che è stato trovato anche un biglietto per la figlia tredicenne, in cui Spade la rassicura che non è stata colpa sua. Il New York Times ricorda che «Comprare una borsa di Kate Spade è stato un rituale che segnava il passaggio all’età adulta per una generazione di donne americane. Ha creato un mondo di accessori che hanno definito l’aspetto di un’epoca. Le sue borse diventarono uno status symbol e un simbolo dell’età adulta». Anna Winotur, direttrice di Vogue americano e una delle persone più influenti della moda, ha detto che Spade «aveva un dono invidiabile nel capire esattamente cosa avrebbero voluto portare le donne di tutto il mondo». Ha anche raccontato l’impatto delle sue prime borse, nei primi anni Novanta: «Tutti pensavano che le borse a mano fossero qualcosa di strettamente europeo, per gente seriosa, adulta e ricca. Poi arrivò questa giovane donna americana che cambiò tutto. C’è stato un periodo in cui non si poteva fare un passo in un quartiere di New York senza vedere una delle sue borsette, che erano come lei: colorate e senza pretese».
È morta la stilista Kate Spade. A 55 anni, dopo aver disegnato le borsette più desiderate dalle giovani donne americane degli anni Novanta.
David Karp ha annunciato le sue dimissioni da CEO di Tumblr, popolare sito per i microblog che aveva fondato dieci anni fa. Il suo ruolo sarà assunto in via temporanea da Jeff D’Onofrio, attuale direttore operativo dell’azienda mentre si cercherà un nuovo CEO. Il passato recente di Tumblr è stato movimentato: nel 2013 il servizio era stato acquisito da Yahoo per 1 milione di dollari circa, poi l’operatore telefonico statunitense Verizon aveva acquisito Yahoo, combinandola insieme a AOL realizzando Oath. Karp non ha dato spiegazioni precise su perché abbia deciso di dimettersi. Letter I just sent to my team ♥️ https://t.co/3Vsv3ROuhf
David Karp si è dimesso da CEO di Tumblr.
I resti di Caravaggio hanno raggiunto Porto Ercole (Grosseto) a bordo del Barbarossa, il brigantino di Cesare Previti, la scorsa domenica 4 luglio. (Che attacco meraviglioso! C’è bisogno di scrivere altro?) Le ossa sono state trasportate in una teca di vetro e rimarranno esposte per alcuni giorni a Forte Sella, non molto distante dal luogo in cui l’artista morì nel luglio del 1610. Il ritrovamento dei resti di Caravaggio ha richiesto un anno di lavoro e numerose ricerche basate sul DNA. Secondo i ricercatori, le ossa ritrovate nei pressi di Porto Ercole sono all’85% del pittore, ma la scoperta è molto discussa tra gli esperti. Tra Dna e altre analisi un’équipe a Ravenna avrebbe rinvenuto quali potrebbero essere le ossa del pittore sepolto in realtà alla rinfusa nella cripta della chiesa di Porto Sant’Ercole, l’approdo dove morì malato di malaria e stremato nel luglio 1610 mentre cercava di rientrare a Roma sperando nella benevolenza papale e perché gli togliessero una condanna pendente sul suo capo per omicidio.
Le stanche ossa di Caravaggio. I responsabili del ritrovamento all'Argentario sono certi che siano sue, ma storici ed esperti contestano la scoperta.
I lipoveni abitano il delta del Danubio romeno da quando, alla fine del 1600, i loro antenati si opposero alle riforme introdotte dal patriarca Nikon alla Chiesa ortodossa russa e furono costretti a lasciare il loro Paese per fuggire alle persecuzioni. I “Vecchi Credenti”, come vengono anche chiamati, trovarono nella regione del delta un rifugio naturale per mantenere intatte le loro convinzioni religiose e le loro tradizioni di sussistenza legate alla pesca. In tutto, la comunità lipovena romena è composta da poche migliaia di persone e vive per lo più in piccoli villaggi che sorgono sulle sponde del fiume, come Sfistovca, Periprava e Mila 23. Bisogna andare però a Tulcea, la cittadina portuale capoluogo della regione, per comprendere il conflitto che sta nascendo tra le loro usanze millenarie e le esigenze di una zona che rappresenta allo stesso tempo un’importante meta turistica e un’incredibile riserva naturale da preservare. Natalia Neumann è una piccola signora dai grandi occhi azzurri ed è la rappresentante della comunità lipovena di Tulcea. È sposata con un signore ebreo e suo figlio Edy, dopo aver studiato a Londra, ora è tornato a casa e fa il musicista jazz. Questi dettagli personali aiutano a ridimensionare immediatamente l’idea che si può avere di una comunità ortodossa. Natalia mostra orgogliosa il nuovo Centro culturale lipoveno dove organizza convegni, corsi di lingua russa e dove si riunisce il coro che lei stessa dirige.
I lipoveni in Romania. Foto e storia di una minoranza religiosa che abita nel delta del Danubio e fatica per mantenere le proprie tradizioni.
Tra i grandi dibattiti sui gesti quotidiani che possono essere compiuti in due modi – come il verso in cui sistemare la carta igienica o il momento in cui bagnare lo spazzolino, prima o dopo averci messo sopra il dentifricio – c’è quello del modo in cui parcheggiare: “di muso” o “in retro” (con quest’ultima mozione identificata spesso con prosaici richiami anatomici). Dietro quella che è apparentemente una divisione insanabile e che dipende dalle abitudini e attitudini personali c’è in realtà una vasta letteratura e anche della scienza, ha spiegato un articolo di Vox. Prima di tutto, è importante capirsi sulla situazione di cui si sta parlando: il caso al quale si applica questo dibattito è quello dei parcheggi dei centri commerciali, delle piazze, dei parcheggi pubblici. Quello insomma in cui il parcheggio è posto perpendicolarmente alla direzione di passaggio delle auto, e non quello dei parcheggi disposti parallelamente, lungo il bordo delle strade. Nel caso delle strade, l’esperienza prova che – a meno di grandi spazi – l’unico modo per parcheggiare è entrare in retromarcia. Come succede spesso con le situazioni quotidiane, c’è una scena di Seinfeld che spiega da che parte stia la ragione.
È meglio parcheggiare in retromarcia? è uno di quei casi in cui “il mondo si divide in due categorie”, anche se in realtà non c'è molto da discutere: sì.
L’INPS (Istituto nazionale della previdenza sociale) ha diffuso i dati riguardanti le richieste per il reddito di cittadinanza arrivate da quando il nuovo sussidio di disoccupazione è in vigore: fino al 30 aprile sono arrivate 1 milione e 16.977 domande, di cui la maggior parte al Centro e al Sud. La regione dove è stato richiesto di più il reddito di cittadinanza è la Campania con 172.175 domande, seguita dalla Sicilia con 161.383, mentre da Lazio, Puglia e Lombardia sono arrivate rispettivamente 93.048, 90.296 e 90.008 domande. Le regioni con il minor numero di domande sono invece la Valle D’Aosta (1.333), il Trentino-Alto Adige (3.695) e il Molise (6.388). L’INPS sottolinea anche che il canale più utilizzato per fare richiesta del reddito di cittadinanza sono stati i CAF (Centri Assistenza Fiscale), con 748.742 richieste, seguiti dalle Poste (209.605) e dai patronati (35.593).
Più di un milione di persone ha fatto richiesta per il reddito di cittadinanza.
Oggi, venerdì 15 maggio 2015, uno sciopero nazionale del trasporto pubblico locale indetto dal sindacato USB lavoro potrebbe causare disagi e rallentamenti in diverse città italiane, con modalità e orari diversi. – Allo sciopero a Roma hanno aderito i dipendenti ATAC, Roma Tpl e Cotral. Lo sciopero è cominciato stamattina alle 8 e 30. Al momento è in vigore la fascia di garanzia dalle 17 alle 20: sono in funzione tutte le metro A,B,B1 e C; poi dalle 20 fino a fine servizio riprenderà lo sciopero. Oltre che per gli autobus (anche periferici ed extraurbani), le metro e i tram, non sarà garantito il servizio sulle ferrovie urbane Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Per agevolare il traffico causato dallo sciopero dell’ATAC sono state disattivate le Ztl diurne del Centro Storico e di Trastevere.
Lo sciopero dei mezzi pubblici di venerdì 15 maggio, città per città: gli aggiornamenti. Tutte le informazioni sullo sciopero di tram, autobus e metropolitana.
Il governo del Regno Unito ha rinunciato alla sua discussa iniziativa per attivare un sistema di controllo dell’età online, in modo da impedire ai minorenni di accedere ai siti pornografici. L’entrata in vigore del provvedimento era già stata rinviata due volte, sia per motivi tecnici sia perché il governo britannico non aveva fornito all’Unione Europea informazioni adeguate sul piano. La proposta portava con sé numerose difficoltà tecniche, sia per i sistemi di identificazione dell’effettiva età degli utenti (con non pochi rischi per la loro privacy) sia per le limitazioni che avrebbero potuto subire altri siti, come Twitter e Reddit, sui quali immagini e video pornografici sono consentiti (seppure con filtri e sistemi che rendono chiara la presenza di contenuti espliciti). Il governo britannico ha comunque chiarito che un sistema per limitare l’accesso ai minorenni ai siti porno online rimane nei piani, ma che sarà sviluppato e identificato in una futura legge per normare diversi aspetti di Internet.
Il Regno Unito ha rinunciato a un controverso provvedimento per controllare l’età e vietare ai minorenni l’accesso ai siti porno.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.321 casi positivi da coronavirus e 5 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 2.184 (119 in più di ieri), di cui 230 nei reparti di terapia intensiva (16 in più di ieri) e 1.954 negli altri reparti (103 in più di ieri). Sono stati analizzati 72.501 tamponi molecolari e 95.260 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,05 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,22 per cento. Nella giornata di sabato i contagi registrati erano stati 6.512 e i morti 16. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lazio (716), Toscana (702), Emilia-Romagna (606), Sicilia (581), Lombardia (522).
I dati sul coronavirus in Italia di domenica 1 agosto.
Diana è il titolo del nuovo film sulla vita di Diana Spencer diretto da Oliver Hirshbiegel – regista di The Experiment, La Caduta – gli ultimi giorni di Hitler e Invasion – e racconta gli ultimi anni di vita della principessa: dalla separazione dal marito Carlo, il principe di Galles, nel 1995 alla morte avvenuta in un incidente automobilistico nel tunnel dell’Alma a Parigi il 31 agosto del 1997. Diana è interpretata da Naomi Watts, mentre il medico di origine pakistana Hasnat Kahn, con cui Diana ebbe una relazione finita bruscamente prima del suo incontro con Mohammed Dodi Al-Fayed, è interpretato da Naveen Andrews, famoso per il ruolo di Sayid Jarrah nella serie televisiva Lost. Il film è stato girato in Mozambico, India e Croazia per la parte relativa alle varie missioni umanitarie a cui partecipò la principessa, mentre il resto delle riprese è stato eseguito in Inghilterra. In Italia, è stata invece ambientata la notte del 31 agosto 1997 poco prima dell’incidente: il Caffè degli Specchi di Trieste è stato trasformato nel Ritz di Parigi. Il film sarà nei cinema dal 5 settembre 2013.
Il trailer del nuovo film su Diana Spencer. Naomi Watts interpreta a principessa nei suoi ultimi due anni di vita, la regia è di Oliver Hirshbiegel.
Venerdì mattina è cominciata la demolizione dei resti del Ponte Morandi di Genova, con una cerimonia a cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli, il governatore della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci. Nella notte tra giovedì e venerdì erano stati eseguiti gli ultimi test per verificare l’adeguatezza dei macchinari montati per la demolizione, che sarà portata a termine per passaggi successivi, “smontando” le varie parti che formano la struttura del ponte. La prima parte ad essere stata smontata, sabato mattina, è stata la “trave tampone” del moncone ovest del ponte, di fatto il pezzo di “strada” tra due piloni del ponte. La trave, che era stata imbragata e assicurata a un sistema di carrucole – è stata prima tagliata alle estremità, in modo che fosse libera dal resto della struttura, ed è poi cominciata la sua discesa. Un video pubblicato nei giorni scorsi dal sindaco di Genova mostra il funzionamento del sistema progettato per lo smontaggio del ponte. In tutto ci vorranno circa 8 ore per fare arrivare a terra la trave tagliata, che ha un peso di circa 800 tonnellate ed è lunga 36 metri.
Le prime foto della demolizione del Ponte Morandi. È ufficialmente cominciata ieri, oggi il primo troncone è stato calato a terra dopo essere stato tagliato.
Il 16 agosto del 1985, trent’anni fa, Madonna e Sean Pean si sposavano a Malibu, una città a ovest di Los Angeles, in California. Sean Penn, nato il 17 agosto 1960, aveva allora 24 anni e aveva già iniziato a farsi conoscere grazie a Bad Boys, un film del 1983 in cui interpretava un giovane violento e ribelle. Madonna – il cui nome completo è Madonna Louise Veronica Ciccone – era invece già una cantante di fama mondiale: aveva inciso e pubblicato Material Girl e Like a Virgin. Madonna si sposò il giorno del suo compleanno: è nata il 16 agosto 1958. Madonna e Sean Penn si conobbero alcuni mesi prima di sposarsi sul set del video di Material Girl. Il video fu girato nel gennaio 1985 a Hollywood, in California, ed è un chiaro riferimento alla famosa scena di Gli uomini preferiscono le bionde, film musical del 1953 in cui Marilyn Monroe cantava la famosa canzone Diamonds Are a Girl’s Best Friend.
30 anni fa si sposavano Madonna e Sean Penn. Lei era già conosciutissima, lui molto meno: diventarono una delle coppie iconiche degli anni Ottanta e divorziarono nel 1989.
Il 9 maggio il gruppo del lusso francese Kering, che possiede Gucci, si è accordato con l’Agenzia delle entrate italiana, alla quale pagherà 1,25 miliardi di euro. Kering ha spiegato che pagherà un’imposta di 897 milioni di euro e che per il resto si tratta di sanzioni e interessi. Come spiega il Sole 24 Ore, il contenzioso tra Kering e l’Agenzia delle entrate iniziò dopo il riscontro, da parte della Guardia di Finanza, di una «presunta evasione fiscale da circa 1,4 miliardi di euro con ricavi non dichiarati per 14,5 miliardi». Si tratta del più grande accordo di questo tipo mai fatto in Italia, scrive sempre il Sole 24 Ore.
Il gruppo Kering, che controlla Gucci, pagherà 1,25 miliardi di euro all’Agenzia delle Entrate.
Sul Corriere della Sera di oggi c’è un’intervista al ministro dell’Economia Giovanni Tria, la prima da quando si è insediato il governo Conte. Tria ha rassicurato sulla situazione economica italiana, nonostante le gravi perdite sui mercati delle scorse settimane, spiegandole come «normali interrogativi che accompagnano una transizione politica». Ha poi ribadito chiaramente che il governo non solo non vuole uscire dall’euro, ma che agirà «in modo tale che non si avvicinino condizioni che possano mettere in discussione la nostra presenza nell’euro». Le proposte di Tria sono state descritte da molti osservatori come rassicuranti per i mercati internazionali, ma in alcuni casi diverse da quelle contenute nel “contratto di governo” tra Lega e Movimento 5 Stelle, e in generale dalle posizioni tenute dai due partiti in campagna elettorale. È per sembrato favorevole alla realizzazione di infrastrutture come la TAV in Piemonte e il gasdotto TAP in Puglia, fortemente osteggiate dal M5S, e contrario all’emissione di mini-Bot, cioè i titoli di Stato di piccolo taglio che dovrebbero funzionare da “moneta alternativa”, la cui efficacia è sostenuta dalla Lega. Ha poi sostenuto la necessità di proseguire con la riduzione del rapporto tra debito e PIL, aggiungendo che vanno preferite le riforme strutturali al deficit spending, cioè l’aumento della spesa pubblica senza coperture nelle entrate statali. In un passaggio, poi, ha riconosciuto che la riforma delle banche popolari del governo Renzi ha portato a «dei passi avanti», anche se il sistema a suo dire va rafforzato.
Cosa pensa il ministro dell’Economia. Giovanni Tria ha dato la sua prima intervista, che è stata notata per delle idee un po' diverse da quelle di Lega e M5S.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 15.146 nuovi casi positivi da coronavirus e 391 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 21.068 (340 in meno di ieri), di cui 2.126 nei reparti di terapia intensiva (2 in meno di ieri) e 18.942 negli altri reparti (338 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 169.765 tamponi molecolari e 122.768 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,1 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,1 per cento. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 12.956 e i morti 336. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (2.434), Campania (1.694), Emilia-Romagna (1.345), Lazio (1.271) e Puglia (1.248).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 11 febbraio.
Giuseppe Spinelli ha 69 anni, fa il ragioniere. Lavora per Silvio Berlusconi. Le carte dell’inchiesta della procura milanese che accusa il PresdelCons di utilizzo della prostituzione minorile (e concussione, ma lì Spinelli non c’entra) lo hanno reso improvvisamente noto e interessante per le cronache giornalistiche. Quale consapevolezza avesse dell’uso dei soldi che avrebbe gestito per il pagamento della prostituzione sostenuta dall’accusa non è chiaro. L’altroieri Fiorenza Sarzanini sul Corriere aveva scritto: Su questo punto si rilevano ampi riscontri investigativi che mettono in rilievo il ruolo svolto da Giuseppe Spinelli che era in costante contatto con Nicole Minetti. Sono state individuate le persone che dispongono di appartamenti a Milano Due e risultano essere beneficiarie di ulteriori erogazioni di denaro intermediate dalla Minetti e disposte da Silvio Berlusconi per il tramite di Spinelli e che comunque hanno partecipato agli eventi descritti svolgendovi attività di prostituzione. Allo stato le risultanze non lasciano ipotizzare che Spinelli sia consapevole della natura retributiva dell’attività di prostituzione.
Chi è Giuseppe Spinelli. L'inchiesta su Berlusconi e Ruby pare avere al centro il ruolo del ragioniere del PresdelCons.
I due film in concorso oggi al festival di Venezia sono A Herdade, del regista Tiago Guedes, e Gloria Mundi di Robert Guédiguian. A Herdade parla di una ricca famiglia portoghese che possiede una delle più grandi proprietà fondiarie d’Europa, la cui storia si incrocia con le vicende politiche, economiche e sociali del Paese, dagli anni Quaranta della dittatura, al suo rovesciamento negli anni Settanta fino ad oggi. Gloria Mundi è ambientato in Francia, a Marsiglia, dove una famiglia si riunisce per la nascita di una bambina, Gloria, compreso suo nonno, che è un ex detenuto. Sempre giovedì 5 sono stati proiettati i primi due episodi della serie ZeroZeroZero del regista Stefano Sollima (già regista di Gomorra) e tratta dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano. Fanno parte del cast Andrea Riseborough, Dane DeHaan e Gabriel Byrne.
Le foto di giovedì a Venezia. Roberto Saviano, Alba Parietti e Stefania Sandrelli, tra gli altri.
Fino al 5 ottobre la Triennale di Milano ospiterà una mostra per i 50 anni in Italia di Mars, la famosa multinazionale statunitense specializzata nella produzione di dolciumi. Mars arrivò in Italia nel 1966: la mostra ripercorre la storia dell’azienda familiare, diventata nel tempo multinazionale, e dei suoi prodotti più famosi, tra cui le M&M’s, i Bounty, i Twix, le gomme da masticare Wrigley e molte marche di cibo per animali come Royal Canin e Sheba. Mars fu fondata nel 1911 da Franklin Clarence Mars insieme alla moglie Ethel Veronica Healy, che nel 1922 realizzarono la prima pralina al cioccolato nella cucina della loro casa a Tacoma, nello stato di Washington. Oggi Mars, Incorporated è presente in più di 78 paesi nel mondo, ha circa 80 mila dipendenti (che preferisce chiamare “associati) e un fatturato di oltre 35 miliardi di dollari. Tra i suoi prodotti più famosi ci sono il Mars – la barretta di cioccolato e caramello – e le M&M’s, i confettini di cioccolato, che vennero inventati per i soldati americani della Seconda guerra mondiale e lanciati nel mercato solo dopo la fine del conflitto.
I 50 anni di Mars in Italia. Raccontati in una mostra alla Triennale di Milano, che si potrà visitare fino al 5 ottobre.
GRACE-Follow-On, veduta dal basso / GRACE-Follow-On Bottom View, IABG, Ottobrunn, 2017 Inkjet print, 139,7 x 219,4 cm © Thomas Struth Laboratori di ricerca spaziale, impianti nucleari e sale operatorie all’avanguardia sono alcuni dei soggetti dell’ultimo progetto del fotografo tedesco Thomas Struth, in mostra al Mast di Bologna fino al 22 aprile. La mostra si intitola Nature & Politics ed è curata da Urs Stahel: comprende 25 immagini a colori realizzate a partire dal 2007, dopo che Struth aveva visitato un enorme cantiere navale in Corea del Sud.
Le macchine, fotografate da Thomas Struth. Laboratori di ricerca spaziale e sperimentazioni scientifiche e ipertecnologiche, in mostra a Bologna.
Un gruppo di investimento cinese guidato da Anta Sports Products ha comprato per 5,2 miliardi di dollari (4,6 miliardi di euro) l’azienda finlandese Amer Sports, che controlla molti marchi sportivi tra cui il produttore di racchette da tennis Wilson e quello di mazze da baseball Louisville Slugger. Wilson è una delle marche di racchette più famose ed è usata, tra gli altri, dal tennista svizzero Roger Federer, mentre Louisville Slugger è una delle società produttrici di mazze più diffuse nella Major League, il campionato di baseball statunitense. L’accordo mostra l’intenzione dei grossi gruppi cinesi di acquisire peso nel mercato dello sport internazionale di alto livello e di posizionarsi in quello asiatico grazie anche alla promozione di nuovi sport, come il calcio e lo sci, da parte del governo cinese. Anta, la più grande azienda di abbigliamento sportivo della Cina, sta infatti cercando di acquisire aziende di attrezzatura e abbigliamento sportivo di tutto il mondo e grazie all’accordo con Anta controllerà per esempio Salomon e Atomic Winter, che producono scarponi, sci e attrezzatura da montagna, e Arc’teryx con le sue giacche a vento. L’obiettivo è promuoverli in vista e durante i Giochi olimpici invernali che si terranno a Pechino nel 2022; anche le Olimpiadi di Tokyo del 2020 saranno una buona occasione per farsi pubblicità in altri sport e allargarsi nel mercato asiatico. Anta cercherà di espandere Amer Sports in Cina usando la sua rete di distribuzione, le sue fabbriche e i suoi laboratori di ricerca; secondo le analisi di Bloomberg, potrebbe passare dall’attuale 6 al 10 per cento dei ricavi totali di Amer entro il 2020.
La società che produce le racchette Wilson è stata comprata da un gruppo cinese.
Il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto portare all’approvazione del “decreto sicurezza bis” e del “decreto famiglia” è stato rimandato alla settimana prossima. La decisione è stata comunicata mercoledì sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte dopo un lungo incontro che Conte aveva avuto mercoledì con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Conte non ha spiegato precisamente i motivi del rinvio, dicendo però che non è legato a pressioni di Mattarella per rivedere i due decreti. Il “decreto sicurezza bis” voluto dal leader della Lega Matteo Salvini era stato oggetto di grosse discussioni negli ultimi giorni e i giornali avevano scritto che la presidenza della Repubblica aveva chiesto alcune modifiche del testo.
È stato rimandato alla settimana prossima il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto portare all’approvazione del “decreto sicurezza bis” e del “decreto famiglia”.
Nelle ultime settimane il prezzo del petrolio è aumentato sensibilmente a causa dell’instabilità politica nell’area del Nordafrica e del Medio Oriente. La benzina in Italia è arrivata a costare 1,56 euro al litro, superando i livelli massimi toccati nel 2008 durante i momenti più intensi della crisi economica, e potrebbe ancora aumentare principalmente anche a causa della rivolta in Libia, paese dal quale nel 2010 soltanto l’Italia ha importato 376mila barili di petrolio al giorno. Secondo l’Economist, la comunità internazionale farebbe bene a preoccuparsi per una possibile nuova crisi petrolifera. Il Medio Oriente e il Nordafrica producono più di un terzo di tutto il petrolio usato nel mondo. I fermenti in Libia dimostrano che una rivoluzione potrebbe rapidamente interrompere la fornitura di petrolio. Mentre Muammar Gheddafi cerca di resistere e i paesi occidentali si confrontano sull’attivazione di una no-fly zone, la fornitura di petrolio dalla Libia si è dimezzata, a causa della fuga dei lavoratori stranieri e della progressiva frammentazione del paese. La diffusione del malcontento nell’area minaccia di causare una ulteriore interruzione dei rifornimenti.
Ci aspetta una nuova crisi petrolifera? l'Economist fa il punto sull'aumento del prezzo del petrolio e spiega che è il caso di preoccuparsi moderatamente.
Twitter sta sperimentando un sistema alternativo per la sua funzione “Cita il tweet”, quello che permette di citare tra virgolette il testo di un tweet e di aggiungerci un commento prima di condividerlo nella propria timeline (cronologia). Per risparmiare caratteri e consentire di inserire commenti più lunghi, il tweet non viene più mostrato tra virgolette ma in una scheda a parte sotto al messaggio che si sta per pubblicare. In questo modo non c’è la necessità di accorciare o modificare il testo che si vuole citare e si rende più semplice la possibilità, per altri, di ritwittare il tweet originario e non quello con il nuovo commento.
Il nuovo sistema per citare i tweet su Twitter. Fa risparmiare caratteri e rende più facile commentare un tweet di qualcuno: per ora è in fase di test.
Il vulcano islandese continua a eruttare e bloccare le tratte aeree. Oggi è il turno del principale aeroporto islandese, a Keflavik, chiuso a causa delle ceneri nell’aria. Keflavik è un aeroporto internazionale che si trova a poche decine di chilometri da Reykjavik, la capitale. Intanto la NASA continua a monitorare l’attività del vulcano. L’immagine in infrarosso mostra l’enorme sbalzo di temperatura tra la base del getto (la zona rossa) e il ghiacciaio Myrdalsjökull a fianco del vulcano (la zona blu).
Il vulcano agli infrarossi. Intanto oggi è stato chiuso anche l'aeroporto internazionale di Keflavik, in Islanda.
La principale notizia sulle prime pagine dei giornali di oggi è la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla procura di Genova che chiede di estendere il blocco dei fondi della Lega anche al denaro che arriverà in futuro al partito. Nelle sue motivazioni, la Cassazione ha stabilito quindi che ogni somma di denaro riferibile alla Lega, il partito guidato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, può essere sequestrata “ovunque venga rinvenuta” d’ora in poi: su conti bancari, libretti o depositi. È una storia che comincia da lontano, e che riguarda il più grave scandalo che abbia coinvolto la Lega. Nel luglio del 2017 infatti il tribunale di Genova aveva condannato per truffa ai danni dello Stato il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, e l’ex tesoriere del partito, Francesco Belsito, oltre a tre dipendenti del partito e due imprenditori. Il procedimento riguardava i rimborsi elettorali ricevuti dalla Lega – che allora si chiamava Lega Nord – tra il 2008 e il 2010, che erano stati utilizzati invece per spese personali. Lo scandalo era nato nei primi mesi del 2012, quando Belsito venne indagato per la sua gestione dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito, trasferiti in alcuni casi all’estero dove erano stati investiti in varie attività, tra cui l’acquisto di diamanti. La vicenda aveva portato alle dimissioni di Bossi dalla carica di segretario e alla sua condanna a 2 anni e 6 mesi. L’allora tesoriere del partito, Francesco Belsito, era stato condannato a 4 anni e 10 mesi.
La storia dei soldi della Lega, dall’inizio. Cosa ha deciso la Cassazione, come ci si è arrivati e cosa dicono invece Matteo Salvini e gli avvocati del suo partito.
Twitter ha depositato un’istanza presso un tribunale dello Stato di New York per chiedere l’annullamento di un ordine dei giudici, che avevano richiesto alla società di fornire dati e informazioni su uno degli iscritti al social network. La corte aveva chiesto a Twitter di fornire le comunicazioni effettuate attraverso i propri sistemi da Malcolm Harris, uno dei partecipanti del movimento Occupy Wall Street, indagato dal procuratore distrettuale di Manhattan per aver partecipato alle manifestazioni non autorizzate dello scorso anno sul ponte di Brooklyn. La notizia, diffusa dalla American Civil Liberties Union (ACLU), conferma il particolare interesse delle autorità statunitensi per gli account online quando si tratta di indagare su comportamenti illeciti o presunti tali. Nella maggior parte dei casi, le autorità ottengono dai social network le comunicazioni effettuate dai loro utenti prima che questi ultimi siano avvisati sulla richiesta dagli stessi social network. Per quanto riguarda la vicenda di Harris, Twitter ha avvisato da subito il proprio iscritto sull’ordine ricevuto, consentendogli di trovarsi rapidamente un avvocato per provare a opporsi al provvedimento del procuratore distrettuale. Il tribunale ha però stabilito che non ci sono basi legali valide per accogliere la richiesta di Harris contro l’ingiunzione.
Twitter difende i suoi iscritti. Il social network ha chiesto di annullare l'ordine di un tribunale statunitense che lo obbligherebbe a fornire i dati di un attivista di Occupy.
Beviamo il caffè tutte le mattine eppure molti non saprebbero riconoscere le piante da cui viene raccolto. Un’altra cosa non molto nota, o forse a cui non si pensa tanto, è che queste piante sono coltivate quasi esclusivamente in paesi in via di sviluppo – Brasile, Vietnam e Colombia sono i tre più grandi paesi produttori – nonostante il caffè si venda e consumi soprattutto nei paesi occidentali, e l’Italia in particolare è il secondo importatore al mondo di caffè verde, cioè crudo. Chi non lavora nel settore o legge molti articoli di geopolitica poi probabilmente non sa che il caffè ha prezzi molto instabili: da questo punto di vista, è la seconda materia prima più “movimentata” al mondo dopo il petrolio. Per questa instabilità dei prezzi e per come funziona il mercato del lavoro nei paesi di produzione, nella filiera del caffè i rischi di sfruttamento, speculazione e in generale scarsa trasparenza sono particolarmente alti. Ne sa qualcosa Altromercato, la principale impresa sociale italiana del settore del commercio equo e solidale, cioè quell’insieme di società e organizzazioni che garantiscono ai consumatori che certi prodotti siano stati realizzati seguendo regole eque, costruite secondo i criteri di una filiera sostenibile per le persone e per l’ambiente. Più di trent’anni fa, Altromercato nacque commercializzando il caffè messicano di Uciri e oggi il caffè torna al centro di “Consumi o scegli?”, una campagna per far crescere la consapevolezza dei consumatori rispetto alle loro scelte e al potere che hanno di influenzare il modo di lavorare delle aziende.
Cosa rende un caffè davvero “buono”? oltre alla qualità, anche l'equità con cui è riconosciuto il lavoro necessario a produrlo: il nuovo “Caffè Manifesto" di Altromercato invita a rifletterci sopra.
Ieri è stata inaugurata a Brescia la prima linea metropolitana della città. È lunga 13,7 chilometri, di cui sei – nella parte centrale del tracciato cittadino – in gallerie sotterranee. La linea ha 17 stazioni e 18 treni, di cui 16 saranno utilizzati contemporaneamente. Avrà la capacità di trasportare 8.500 persone all’ora nei due sensi di marcia, con un treno ogni 3 minuti. I treni sono a guida completamente automatica e un biglietto costa 1,20 euro (qui potete vedere un po’ di foto). Brescia, con 194 mila residenti, è la più piccola città d’Europa ad avere la sua linea metropolitana, la cui storia è lunga e discussa. Il progetto venne approvato dalla giunta comunale 26 anni fa, mentre i lavori cominciarono solo nel 2003. L’appalto per la prima tratta da 13 chilometri venne vinto da un consorzio capeggiato dall’Ansaldo, che ha fornito anche i treni – lo stesso tipo e lo stesso sistema che viene usato dalla metropolitana di Copenaghen, costruita sempre dall’Ansaldo.
La nuova metropolitana di Brescia. È stata inaugurata ieri: è lunga 13 chilometri, con 17 stazioni, e ha reso Brescia la più piccola città d'Europa ad avere una metropolitana.
Un gruppo di ricerca di un’università dell’Indiana, la Purdue University, ha sviluppato una vernice bianca che, secondo i suoi ideatori, riflette fino al 98,1 per cento della luce solare e può aiutare a ridurre il riscaldamento delle superfici che ricopre. I ricercatori l’hanno proposta come mezzo per ridurre i consumi di energia degli edifici, e contribuire a contrastare il cambiamento climatico, in parte dovuto alla produzione di energia necessaria a riscaldare e raffrescare case, uffici e negozi. Secondo i ricercatori, utilizzando questo «ultrabianco» per coprire i tetti e le pareti di case e altre costruzioni si potrebbe ridurre il bisogno di aria condizionata. È presto per dire se questa nuova vernice sarà davvero utile, ma in tutto il mondo si fanno da tempo ricerche su materiali che possano ridurre il consumo di energia permettendo un maggiore isolamento termico degli edifici: in alcuni paesi sono già state portate avanti iniziative per rendere i tetti più bianchi, dato che il bianco è il colore che riflette di più la luce.
Un “bianco più bianco” può aiutare contro il riscaldamento globale? lo sostengono i ricercatori di un'università dell'Indiana, che hanno sviluppato un colore "ultrabianco", ma ci sono diversi dubbi.
È uscito il nuovo album dei Black Sabbath, una delle più celebri band della storia del genere hard rock. Inglesi, noti anche come il gruppo di Ozzy Osbourne, un personaggio piuttosto notevole e controverso, con una sua propria popolarità anche poi da solista e personaggio televisivo (nel reality dedicato alla sua famiglia, The Osbournes). La notizia è che per questo disco si sono riuniti i tre quarti della formazione storica dei Black Sabbath: non lo facevano da 35 anni e sono ancora oggi molto ammirati e seguiti dai fans (MTV li nominò “Greatest Metal Band” di sempre) . «Non si può immaginare lo heavy metal senza il background dei Black Sabbath», dice la recensione di Rolling Stone del disco. Si chiama “13”, contiene otto canzoni – ma circola un’edizione deluxe che ne ha undici – ed è stato registrato dalla formazione che registrò i primi otto dischi della band salvo il batterista Bill Ward, rimpiazzato da Brad Wilk, batterista dei Rage Against the Machine, che ha solo 44 anni ed è vent’anni più giovane degli altri (con Ward ci sono difficili e tesi rapporti post-separazione, persino con vecchie foto promozionali da cui è stato tagliato via). Nei decenni passati erano uscite molte cose a nome dei Black Sabbath, ma questo è il primo disco dopo 35 anni in cui le canzoni sono state composte da Ozzy Osbourne, Tony Iommi (chitarrista) e Geezer Butler (bassista), come cioè era avvenuto fino al 1978, dal disco “Black Sabbath” a “Never Say Die!”.
Il nuovo disco dei Black Sabbath (già). È il primo della (quasi) formazione originale dopo 35 anni, con Ozzy Osbourne e tutto il repertorio: le recensioni sono indecise.
L’uso degli articoli della stampa estera sull’Italia è sempre da guardare con diffidenza: piuttosto che maggiore obiettività, lo sguardo da lontano tradisce spesso maggiore superficialità e impreparazione, che trasformano le cose italiane in facili macchiette e luoghi comuni. Ma non è sempre così, ed è anche vero che l’Italia si è avvicinata molto alle macchiette e ai luoghi comuni su di sé. Newsweek, il grande settimanale americano di cui si è molto parlato in questi giorni per la fusione col sito di news Daily Beast, ha ieri e l’altroieri pubblicato due pezzi in rapida successione dedicati all’Italia, preparati e non da stare allegri. Il primo è scritto dalla corrispondente dall’Italia Barbie Nadeau, scrittrice e giornalista per molte altre testate, ed è dedicato al maschilismo della società e della politica italiane, raccontati con incredulità ma terribile verosimiglianza. Illustrato da una esauriente foto di Silvio Berlusconi che guarda – a-hem – una signorina, comincia così. Sono le 8.30 di sera e tutti gli occhi sono puntati verso il programma più popolare della tv italiana, Striscia la Notizia. Due uomini di mezza età sono illuminati da una luce stroboscopica, uno di loro ha in mano una cintura da cui pende una treccia d’aglio dalla forma vagamente fallica. Una donna gli striscia sotto scivolando sul pavimento con la pancia a terra, con addosso un abito ornato di lustrini fornito di tanga e profondo scollo a V che arriva oltre l’ombelico. Quando si alza, uno dei due uomini lascia dondolare la treccia di aglio di fronte alla sua bocca aperta. Lei la prende in mano e se la strofina su un lato della faccia. «Vai, girati, fatti dare un’occhiata», dice l’altro uomo, e le tocca il didietro. «Grazie, bambola».
L’unodue di Newsweek all’Italia berlusconiana. Vabbè aver fatto il callo ai luoghi comuni della stampa straniera, ma due articoli di seguito assai documentati ci riempiono di meritate mazzate.
All’inizio di questa settimana è stata ampiamente ripresa la notizia di una persona che a Hong Kong ha contratto nuovamente il SARS-CoV-2 – il coronavirus che causa la COVID-19 – a circa quattro mesi e mezzo dalla prima infezione. Diversi giornali hanno dedicato titoli e articoli allarmati alla possibilità che non si possa sviluppare un’immunità dal coronavirus, quindi con il rischio di ammalarsi più volte e di non poter produrre un vaccino completamente efficace per prevenire la COVID-19. In realtà a oggi i ricercatori non sanno con certezza come si comporti il nostro sistema immunitario contro il SARS-CoV-2 nel lungo periodo, anche se mantengono un certo ottimismo sapendo come vanno le cose con altri coronavirus, come quelli che causano il comune raffreddore. Il caso di Hong Kong Sul caso di Hong Kong mancano ancora molti dettagli: i ricercatori che hanno rilevato la reinfezione hanno fornito informazioni tramite un comunicato stampa, in attesa che il loro studio con maggiori dettagli sia pubblicato su una rivista scientifica. Il caso fa riferimento a un uomo di 33 anni che quattro mesi e mezzo fa aveva contratto il coronavirus e si era in seguito ammalato, sviluppando sintomi come febbre, tosse, mal di gola e mal di testa, al punto da rendere necessario un suo ricovero in ospedale. Di recente, la stessa persona era risultata nuovamente positiva al coronavirus, dopo un controllo in aeroporto.
Le reinfezioni da coronavirus, spiegate. Il caso di Hong Kong di un paziente che ha nuovamente contratto il coronavirus è meno preoccupante di quanto sembri, e non implica che non si diventi immuni.
Dal 22 al 30 novembre si tiene la 31esima edizione del Torino Film Festival, diretto quest’anno dal regista Paolo Virzì. I film che saranno proiettati durante il festival sono 185, selezionati su circa 4000 film visionati (tra corti, medi e lungometraggi): tra questi ci sono 70 lungometraggi, opere prime e seconde, 46 anteprime mondiali e 62 anteprime italiane. Virzì ha scritto che tra i film “c’è il dramma familiare franco-canadese e quello venezuelano, il coming of age ed il noir estremo americano, i blockbusters europei, i film tragicomici italiani, le nuove narrazioni televisive, le commedie mainstream con le vecchie glorie, quelle esistenziali francesi, quella crudele coreana o giapponese, nuovi pedinamenti zavattiniani in Thailandia o nella provincia catalana, il cinema di frontiera di Yu Likwai e la grande immortale epopea degli antieroi della retrospettiva New Hollywood, e poi oggetti bizzarri, commoventi, rarità, ed infine ci sono le voci vive del cinema contemporaneo del reale, insomma la nuova affascinante stagione del documentario”. Quella che segue è una selezione di 50 immagini da altrettanti film tra quelli che verranno proiettati in questi giorni: con dentro le informazioni minime, per farsi un’idea. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I film del Torino Film Festival. 50 immagini da 50 film scelti tra i 185 che saranno proiettati fino al 30 novembre.
Gli scienziati Gilberto Corbellini ed Elena Cattaneo, che è anche senatrice a vita, denunciano su Repubblica le manipolazioni dei fatti su diversi argomenti scientifici – da quelle recenti sugli organismi geneticamente modificati al caso Stamina – cui troppo spesso presta attenzione “una stampa culturalmente impreparata”. Un filo nero o rosso se qualcuno preferisce, intrecciato di irrazionalità, fanatismo, emotività, tecnofobia, antimodernismo, anti-industrialismo, populismo, etc., collega il caso Stamina, la propaganda politica che ha portato al recepimento restrittivo della legge sulla sperimentazione animale, le sentenze e le indagini sul presunto ruolo dei vaccini nell’eziologia dell’autismo e l’azione politica e legislativa contro la ricerca e la coltivazione di ogm.
Le balle su OGM, Stamina e vivisezione. Due scienziati scrivono a Repubblica sulle "manipolazioni dei fatti" a cui "presta ascolto una stampa culturalmente impreparata".
Guardare fuori dalla finestra è un gesto che da queste parti diventerà sempre più frequente nei prossimi mesi, a causa dell’arrivo dell’inverno, ma per quanto si tratti di un atto piuttosto comune – ognuno di noi lo fa sicuramente più di una volta al giorno – può avere significati molto diversi. Può mostrare una posizione privilegiata, la possibilità di osservare il mondo con pienezza e distacco; oppure una condizione di isolamento, di paura e nostalgia. Si guarda fuori dalla finestra per noia, oppure aspettando l’arrivo di qualcosa, oppure per ammirare un monumento o un paesaggio naturale. Oppure si passa semplicemente accanto alla finestra e a quello che sta fuori, ignorandolo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Fuori. Raccolta fotografica di persone alla finestra in molti posti del mondo, per noia, per curiosità, per paura o vai a sapere.
Martedì 28 luglio l’attrice e cantante inglese Jane Birkin ha chiesto al marchio francese Hermès di rimuovere il proprio nome dalla Birkin Croco, la versione in coccodrillo della celebre borsa intitolata a lei. Come riporta Reuters, Jane Birkin ha diffuso tramite il suo agente un messaggio in cui diceva: «Ho chiesto a Hermès di “sbattezzare” la Birkin Croco fino a che non verranno adottate pratiche più consone e in linea con le normative internazionali». L’attrice si riferisce alle procedure illegali e alquanto cruente di allevamento, caccia e uccisione dei coccodrilli in alcune fattorie del Texas e dello Zimbabwe, che l’associazione animalista PETA (People for Ethical Treatment of Animals) ha filmato e pubblicato sul proprio sito alla fine di giugno, attribuendo a Hermès la responsabilità della produzione di quei pellami. Birkin inoltre ha aggiunto di aver firmato la petizione promossa dalla fondazione “Mercy For Animals” dell’attore Joaquin Phoenix per rimuovere dai guardaroba tutti i pellami esotici.
Jane Birkin vuole togliere il suo nome dalle borse Hermès in pelle di coccodrillo. Ma solo momentaneamente, finché il famoso marchio di moda francese non migliorerà le pratiche per ottenere i pellami.
Giovedì 5 marzo l’OCSE ha pubblicato il suo primo rapporto sulla parità di genere nell’educazione scolastica. Il rapporto analizza i risultati scolastici degli studenti nei 64 paesi più sviluppati del mondo. Il settimanale Economist ne ha sintetizzato e commentato le conclusioni in un lungo articolo, notando in particolare come ormai si sia creato un notevole divario tra i risultati degli studenti maschi e quelli delle studentesse femmine: e che questo divario è considerevolmente sfavorevole ai primi. In sostanza, scrive l’Economist, «le femmine si stanno lasciando dietro i maschi». Il divario Nelle università scientifiche e nei mestieri presi in considerazione dall’OCSE le donne sono considerevolmente sotto-rappresentate. È abbastanza strano, considerato che all’età di 15 anni i risultati che in media ottengono maschi e femmine sono sostanzialmente identici. I maschi ottengono risultati migliori solo in matematica, una materia in cui sono in media “tre mesi più avanti” delle femmine. Nei test sulla lettura, invece, le ragazze non soltanto recuperano il divario, ma surclassano i maschi: in media sono “un intero anno scolastico più avanti”.
L’altro divario sessuale. È quello dell'istruzione: secondo i dati dell'OCSE le donne dei paesi industrializzati sono in media un anno avanti rispetto ai maschi.
Questa settimana esce Captain Phillips – Attacco in mare aperto, sulla storia vera del dirottamento della nave mercantile statunitense MV Maersk Alabama nell’aprile 2009 per mano di quattro pirati somali (il primo dirottamento di una nave da carico statunitense nella sua storia navale), e la cattura del capitano Richard Phillips, interpretato da Tom Hanks. Poi c’è Sole a catinelle, il terzo film del comico barese Checco Zalone, su un padre che promette a suo figlio una vacanza da sogno se il bambino prenderà tutti dieci a scuola: il bambino ci riesce ma il papà, in crisi con il lavoro e senza soldi, non può fare altro che partire verso il Molise, dove inizieranno molte avventure. Before Midnight è il sequel di Before Sunset – Prima del tramonto del 2004 e di Prima dell’alba del 1995, tutti scritti e diretti da Richard Linklater (La vita è un sogno, Waking Life, A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare): come nei due capitoli precedenti continua la storia tra Jesse e Celine, ormai sposati e con due figlie gemelle, ma emergono i primi problemi di coppia.
I film del weekend. Tom Hanks contro i pirati somali, il nuovo film con Checco Zalone e un film greco molto premiato a Venezia, tra gli altri: tutti i trailer.
Il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao ha annunciato che dal primo luglio i “certificati COVID-19” per spostarsi liberamente nell’Unione Europea saranno disponibili sull’app IO, quella che serve per accedere a tutti i servizi digitali della pubblica amministrazione (per esempio il Cashback): è lo stesso giorno in cui dovrebbero essere introdotti in tutta Europa i “certificati COVID-19” che segnaleranno le persone completamente vaccinate, quelle con un recente tampone negativo e quelle guarite dalla COVID-19. Al momento l’app IO ha oltre 11,4 milioni di download (che non corrispondono necessariamente al numero di persone che l’hanno scaricata). – Leggi anche: L’Unione Europea ha raggiunto un accordo sui “certificati COVID-19” europei
Il ministro per l’Innovazione Vittorio Colao ha detto che i “certificati COVID-19” europei saranno disponibili sull’app IO.
Apple sta lavorando a un nuovo dispositivo per la casa che farà concorrenza a Echo di Amazon e al più recente Google Home, annunciato una settimana fa e in arrivo entro fine anno. L’azienda è inoltre al lavoro per rendere più aperto il suo assistente personale Siri, in modo che gli altri sviluppatori possano aggiungere le funzionalità delle loro applicazioni e renderlo più intelligente (o meno stupido). Come avviene quasi sempre con le cose che riguardano Apple, le notizie non sono ufficiali, ma sono state diffuse dal sito The Information che di solito ha fonti interne alla società molto affidabili. Mentre il concorrente di Echo richiederà ancora tempo per essere messo in vendita, l’apertura di Siri potrebbe essere già annunciata il prossimo 13 giugno durante l’evento programmato da Apple in apertura della sua Worldwide Developers Conference, di solito dedicato alle novità legate ai sistemi operativi e al software in generale. Echo e gli altri Alla fine del 2014 Amazon ha sorpreso tutti mettendo in vendita Echo, un cilindro nero da tenere in casa che si collega al WiFi e che può essere usato per varie attività, dall’ascoltare la musica ad avere informazioni sul meteo, o per ordinare qualche prodotto su Amazon. Il dispositivo, che non si può ancora comprare in Italia, non ha schermi o tasti: funziona con comandi vocali e risponde in modo colloquiale, grazie alla presenza dell’assistente personale Alexa. Nonostante abbia ancora funzionalità molto limitate, Echo ha ricevuto nell’ultimo anno recensioni positive e ha di fatto aperto un nuovo mercato legato all’elettronica per la casa.
Apple lavora a un Siri per la casa. Per fare concorrenza a Echo di Amazon e al nuovo Google Home: l'assistente personale Siri sarà inoltre aperto agli altri sviluppatori, dice un sito di solito ben informato.
Dalla notte di domenica è possibile scambiare titoli futures basati sui bitcoin alla borsa di Chicago (CBOE). È una notizia molto importante: per la prima volta titoli relativi ai bitcoin vengono scambiati su un mercato ufficiale e regolato. Per molti è un importante segnale di “sdoganamento” per i bitcoin, uno strumento che ancora molti considerano opaco, inutile o addirittura pericoloso. Per comprendere cosa significa questo passaggio bisogna avere chiare almeno due cose: come funzionano i bitcoin e cosa sono i futures. Partiamo da questi ultimi, che sono i più semplici. Cosa sono i futures? I futures sono contratti che permettono agli investitori di “scommettere” sul valore di un indicatore sottostante. Esistono futures basati su quasi qualsiasi cosa, ma sono utilizzati soprattutto per “scommettere” sul valore delle materie prime. Per esempio una compagnia aerea può scommettere che in un determinato momento nel futuro il prezzo del carburante sarà superiore a un certo livello. Se vince la sua “scommessa” riceverà un premio che servirà a mitigare le perdite che nel frattempo subirà perché sta acquistando il carburante a un prezzo superiore al solito. Se invece la sua previsione si rivela sbagliata, la perdita sarà mitigata dal fatto che il carburante continua a costare poco. I futures, quindi, vengono spesso utilizzati come strumento per assicurarsi contro le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime (ma anche delle monete e di moltissime altre cose).
Cosa sono questi “futures sui bitcoin”? da lunedì alla borsa di Chicago è possibile acquistare titoli basati sulla più famosa delle criptovalute: cosa significa e perché è importante.
Il 27 gennaio del 1945, 75 anni fa, i soldati sovietici dell’Armata Rossa liberarono il campo di sterminio nazista di Auschwitz, in Polonia, che era stato evacuato in precedenza. Quel giorno finì il più grande omicidio di massa della storia avvenuto in un unico luogo. Negli anni in cui il campo fu operativo vi furono rinchiusi 1,3 milioni di persone, e ne sopravvissero poche migliaia. Sui numeri non ci sono certezze, ma secondo i dati dell’US Holocaust Memorial Museum le SS tedesche uccisero almeno 960 mila ebrei, 74 mila polacchi, 21 mila rom, 15 mila prigionieri di guerra sovietici e 10 mila persone di altre nazionalità. Molti vennero uccisi nelle camere a gas o sommariamente, altri morirono a causa delle malattie contratte nel campo, per la fame o a causa dei lavori massacranti a cui venivano sottoposti, mentre altri ancora furono uccisi nel corso di esperimenti medici in cui venivano utilizzati come cavie. In ricordo della liberazione di Auschwitz, nel 2005 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha istituito la cosiddetta “Giornata della memoria”, una ricorrenza per commemorare tutte le vittime dell’Olocausto.
La storia della liberazione di Auschwitz. Il 27 gennaio di 75 anni fa i soldati dell'Armata Rossa misero fine al più grande omicidio di massa della storia avvenuto in un unico luogo.
Entro la fine dell’anno chiuderà la storica sede dei grandi magazzini popolari Tati sul boulevard Barbès, a Parigi, vicino al quartiere di Montmartre. Tati è stato a lungo un simbolo dello shopping della Parigi popolare, così come le gallerie Lafayette lo sono per gli acquisti di lusso e come lo è stato Colette per quelli più alla moda. La notizia della chiusura era stata data a inizio luglio da Thierry Boukhari, vicedirettore della catena di discount Gifi. Gifi appartiene al gruppo GPG, che aveva acquistato Tati nel 2017 e che da allora aveva iniziato a chiudere alcuni negozi di Tati per integrarli con Gifi. Boukhari ha spiegato che il negozio aveva risentito molto degli scioperi generali di dicembre (in particolare contro la riforma delle pensioni) e della crisi sanitaria causata dal coronavirus: «dal primo ottobre del 2019 al 31 maggio 2020 le vendite sono calate del 60 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente». I 34 dipendenti del negozio saranno licenziati.
Chiude Tati a Parigi. Era un famoso grande magazzino con prezzi bassi, dove nessuno usciva a mani vuote: negli anni Ottanta aveva 25 milioni di clienti all'anno.
Su Alessandra Moretti, vice sindaco di Vicenza e portavoce della campagna elettorale di Pier Luigi Bersani alle prossime primarie, Claudio Cerasa racconta sul suo blog un aneddoto interessante rispetto ai discorsi sulla permeabilità tra gli elettorati di centrosinistra, centro e centrodestra, in particolare in riferimento alla campagna di Matteo Renzi. In questi giorni sto curiosando tra le biografie dei tre ragazzi a cui il segretario del Pd Pier Luigi Bersani ha scelto di affidare la macchina della sua campagna elettorale e tra le chicche trovate ce n’è una curiosa che riguarda Alessandra Moretti. Moretti, oltre che essere portavoce del comitato elettorale di Bersani, è anche vicesindaco di Vicenza, lo sapete, ma quello che forse non sapete è che la Moretti poco prima di essere eletta al consiglio comunale con il Pd (2008) ha avuto dei trascorsi alternativi, diciamo, ed è in qualche modo da considerare una conquista per il Pd. In che senso? In questo senso.
Alessandra Moretti e il centrodestra. Claudio Cerasa racconta un aneddoto - istruttivo, dice - sugli inizi della carriera politica della nuova portavoce di Bersani.
Secondo Bloomberg, una delle agenzie di notizie e di informazioni finanziarie statunitensi più accreditate e affidabili, Apple avvierà la produzione di iPhone 6, la nuova versione del suo smartphone, entro la fine di luglio. Il telefono potrebbe essere presentato a settembre ed essere messo subito in vendita, evitando intervalli tra il momento della presentazione e l’arrivo nei negozi dello smartphone come avvenuto in passato. Apple avrebbe in programma due diverse versioni per la nuova generazione di iPhone, con schermi più grandi rispetto al formato da 4 pollici utilizzato finora. Un modello dovrebbe avere uno schermo da 4,7 pollici, l’altro dovrebbe essere ancora più grande e intorno ai 5,5 pollici. Il design dei nuovi modelli dovrebbe essere diverso da quello dell’attuale iPhone 5s, spiegano su Bloomberg, con spigoli arrotondati che ricordano quelli di iPad Mini e di iPhone 5c, la versione colorata e meno costosa dello smartphone di Apple, che però non ha avuto un gran successo di vendite. I due modelli saranno inoltre più sottili rispetto alle attuali versioni di iPhone.
Cosa si dice del nuovo iPhone 6. Bloomberg dice che la produzione di due nuovi modelli inizierà a luglio: avranno schermi più grandi e saranno più sottili.
Un mese fa è finita Game of Thrones – forse ve ne è arrivata notizia – dopo 8 stagioni, 73 episodi e più di 4mila minuti complessivi che, nei quasi tremila giorni tra il primo e l’ultimo episodio, hanno lasciato un segno nella storia della televisione. Per il numero di persone che l’hanno vista, ma anche per l’influenza culturale e il modo in cui se ne è parlato, in un’era di binge-watching e visioni televisive asincrone, qualcuno si è chiesto se sarà “l’ultima serie che guarderemo tutti insieme“, per anni, settimana dopo settimana. Nell’attesa, ne abbiamo parlato con chi la serie l’ha mostrata in Italia. In Italia ogni nuova stagione di Game of Thrones è sempre arrivata innanzitutto su Sky, ma non sempre sullo stesso canale. Le prime stagioni furono trasmesse da Sky Cinema e e solo le ultime da Sky Atlantic, il canale dedicato alle serie tv, diretto da Antonio Visca. Parlando del “Trono” – la chiama così, e in effetti non si è mai davvero capito se in Italia la serie sia più conosciuta come Game of Thrones o come Trono di Spade – Visca racconta che inizialmente andò in onda su Sky Cinema per via di una certa «qualità cinematografica» che permetteva alla serie di non sfigurare in quel contesto, ma anche perché, più semplicemente, Sky Atlantic ancora non esisteva.
La storia italiana di “Game of Thrones”. Abbiamo parlato con Sky per capire come e quanto la serie ha cambiato la storia della televisione anche qui da noi.
Sul Corriere della Sera di oggi Mario Gerevini ha raccontato alcune storie di grandi società e famosi imprenditori che si sono indebitati con il Monte dei Paschi di Siena, la banca che lo scorso dicembre è stata salvata da un intervento pubblico per la terza volta in pochi anni, e ora hanno difficoltà a restituire i prestiti ricevuti. È un elenco incompleto di alcuni dei principali detentori di “crediti deteriorati”, cioè prestiti che la banca ha concesso ma che ora ha difficoltà a recuperare. In tutto MPS ha circa 27 miliardi di questi crediti, che sono la principale vulnerabilità finanziaria della banca. Secondo esperti ed economisti, una delle ragioni principali per cui ci sono così tanti crediti deteriorati dentro MPS (ma anche in molte altre banche italiane) è che spesso i prestiti sono stati concessi sulla base di logiche politiche o per fare favori ad amici e alleati, piuttosto che per fare profitto. I costruttori romani Mezzaroma hanno un problema: alla loro holding sono state protestate 111 cambiali per milioni di euro da maggio fino a ieri. Ma chi rischia un bagno di sangue per averli copiosamente affidati? Banca Monte dei Paschi. Al Comune di Colle Val d’Elsa (Siena), stabile roccaforte del centrosinistra, si è aperto un buco (nei bilanci) per il fallimento di una costosa iniziativa immobiliare. A pagarne il prezzo maggiore, però, è chi l’ha finanziato: Mps. Antonio Muto voleva costruire alberghi e parcheggi a Mantova, con i soldi di Siena. Sono arrivati 27 milioni, 13 utilizzati. Degli altri 14 non si sa più nulla. Ma esiste anche una società dove Mps, peggior cliente di sé stesso, riesce ad autoinchiodarsi. Si chiama Valorizzazioni Immobiliari.
Chi sono gli indebitati con MPS. Il Corriere racconta alcune storie di grandi aziende e imprenditori famosi che non hanno restituito i soldi che gli aveva prestato la banca salvata dallo Stato.
In Italia negli ultimi cinque anni sono state chiuse circa diecimila edicole per problemi economici e a causa della concorrenza di altre fonti di letture e informazioni, dalla free press a Internet. Sul sito del Corriere della Sera, Bernardo Iovene racconta come funziona il sistema della distribuzione di riviste e giornali, fatto di passaggi intermedi e in alcuni casi di sprechi, che mettono prima di tutto in difficoltà gli edicolanti. Questi spesso non possono decidere quante copie ricevere, le devono pagare in anticipo e se non riescono a venderle devono attendere i rimborsi dati in base ai resi, a fine mese. Quando gli affari vanno bene, spiega Iovene, non si verificano particolari intoppi nel meccanismo, ma se qualcosa va storto il sistema si inceppa e rischia di collassare su se stesso.
La crisi delle edicole. È l'altra faccia della crisi dei giornali, ma c'entra anche un sistema industriale che rischia di collassare, spiega un'inchiesta del Corriere della Sera.
Pokémon Go, l’app per smartphone per giocare a catturare i Pokémon nel mondo reale basandosi sulla realtà aumentata, è disponibile solo da un paio di settimane: sono già in molti, però, soprattutto negli Stati Uniti, ad avere pensato a dei modi per guadagnare dall’enorme successo che sta avendo l’app. Ed è comprensibile: solo negli Stati Uniti ci giocano decine di milioni di persone (erano oltre 65 milioni sette giorni dopo l’uscita), e secondo molti esperti è l’applicazione per smartphone più importante e rivoluzionaria degli ultimi anni. Ma a rendere Pokémon Go così discusso e studiato non c’è solo il fatto che sia usato da milioni di persone, ma anche che il gioco sia riuscito a modificare in parte le abitudini di quelle persone, almeno per ora. Moltissimi giocatori hanno iniziato a uscire più spesso di casa e a fare lunghe camminate: uno dei principali obiettivi del gioco, infatti, è catturare i Pokémon che si incontrano per strada, e più chilometri si fanno e meglio è. Se abitate in una grande città, è probabile che andando al parco vedrete decine di persone che ci stanno giocando: riconoscerle non è molto difficile. Dato che non capita spesso che un’app per smartphone convinca decine di persone nello stesso momento ad andare in un certo posto, come è successo qualche giorno fa quando è comparso un Pokémon raro a Central Park, in molti stanno cercando e trovando dei modi per guadagnarci dei soldi. I primi a essere stati interessati dalla popolarità di Pokémon Go sono stati i proprietari di bar e ristoranti, soprattutto nelle grandi città e soprattutto negli Stati Uniti. Lambrine Macejewski, proprietaria di un ristorante messicano a Orlando, in Florida, ha raccontato a Mashable che un giorno ha guardato fuori dal suo locale e ha visto decine di persone che lo fissavano. Ha scoperto poi che il suo ristorante era stato scelto come PokéStop, dei posti nei quali i giocatori di Pokémon Go possono fare rifornimento di strumenti utili. Quel giorno c’erano quasi 40 gradi, e Macejewski ha spiegato che era incredibile vedere così tanta gente in giro. I locali che si trovano in corrispondenza di un PokéStop sono molto fortunati: una funzione del gioco permette di piazzare delle “esche” su questi punti, che per mezz’ora attirano moltissimi Pokémon. Quando qualcuno mette un’esca su un PokéStop, tutti gli altri giocatori lo vedono sulla mappa circondato da delle specie di petali rosa svolazzanti: e di solito intorno a questi posti si raccolgono molte persone. Sean Benedetti, manager di una pizzeria nel Queens, a New York, ha detto al New York Post che in questo modo ha aumentato i propri affari del 75 per cento.
Quelli che provano a fare soldi con Pokémon Go. Bar e ristoranti, soprattutto negli Stati Uniti, stanno cercando di sfruttare l'enorme popolarità del gioco, e qualcuno ci riesce.
Aggiornamento delle 14,27: secondo un nuovo calcolo di Antonio Sgobba, gli ultimi conti ridurrebbero a sei il numero delle province che verrebbero eliminate. se consideriamo i generosi accorpamenti i più sfortunati sarebbero quelli di Asti, Massa Carrara, Biella, Vibo Valentia, Fermo e Rieti. Totale sei.
Quali sono le province tagliate? e quante? Sulla concretezza della decisione del governo ci sono varie opinioni. Aggiornamento: siamo a soltanto sei?.
Questa notte il presidente della Sicilia, Nello Musumeci, ha firmato un’ordinanza che prevede il trasferimento fuori dall’isola di tutti i migranti presenti oggi negli hotspot e nei centri di accoglienza siciliani. La misura, annunciata sabato, è stata giustificata parlando di sicurezza sanitaria, in riferimento all’ipotesi che i migranti possano creare grossi rischi a causa dell’epidemia da coronavirus (ipotesi finora molto ridimensionata). Musumeci ha scritto su Facebook: «La Sicilia non può essere invasa, mentre l’Europa si gira dall’altro lato e il governo non attiva alcun respingimento». Domenica Repubblica ha scritto che fonti del ministero dell’Interno hanno detto che l’ordinanza non ha alcun valore, perché l’immigrazione è un tema di competenza statale. – Leggi anche: I nuovi contagi arrivano molto più dai turisti che dai migranti
La Sicilia ha firmato un’ordinanza per trasferire tutti i migranti altrove. E per imporre il divieto di ingresso, transito e sosta dei migranti nel territorio siciliano: ma ci sono dubbi sulla praticabilità del piano.
L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha annunciato il declassamento del rating del debito sovrano dei Paesi Bassi, da AAA a AA+, con “outlook” stabile, motivando la decisione con le prospettive di crescita più deboli di quanto previsto in precedenza. In un comunicato dell’agenzia diffuso venerdì si legge inoltre che «il tasso di crescita reale del PIL pro capite è persistentemente inferiore a quello di paesi con analoghi livelli di sviluppo». I Paesi Bassi, quinta economia dell’eurozona, erano uno dei quattro paesi europei rimasti ancora con la tripla A. Con il declassamento di oggi rimangono in tre: Germania, Finlandia e Lussemburgo. Standard & Poor’s è la prima agenzia a declassare il rating dei Paesi Bassi e per questo, scrive il Wall Street Journal, non ci sarà un impatto significativo sul costo del debito del paese. Il declassamento ha comunque sottolineato la debolezza dell’economia olandese, che secondo le ultime stime della Commissione europea crescerà solo dello 0,2 per cento nel 2014. Il problema non sono le esportazioni, che continuano a crescere e a garantire un surplus della bilancia commerciale anche superiore rispetto a quello della Germania, ma il calo dei consumi delle famiglie derivante da una grave bolla immobiliare, incentivata in parte da alcune politiche fiscali degli ultimi governi.
I Paesi Bassi sono nei guai? standard & Poor's ha declassato il loro rating, era uno dei pochi in Europa con la tripla A.
La prima stagione della serie tv Westworld finì poco meno di 500 giorni fa. La seconda inizierà il 22 aprile su HBO e sarà trasmessa in Italia lunedì 23, su Sky Atlantic, in versione originale sottotitolata. Westworld è la serie che per investimenti e complessità punta a diventare la nuova Game of Thrones e la prima stagione fu apprezzata per la qualità generale e la profondità della storia e dei temi trattati. La serie è basata su una storia di Michael Crichton, prodotta da J.J. Abrams e sviluppata da Jonathan Nolan, fratello di Christopher e sceneggiatore di quasi ogni suo film, e da sua moglie Lisa Joy. Westworld è una serie di fantascienza con ambientazione (anche, ma non solo) western, e chi ne ha apprezzato la prima stagione – gustandosi quella che per altri era la frustrazione di avere sempre più domande e quasi sempre poche risposte – probabilmente non vede l’ora che inizi la seconda. Per chi non può rivedersi tutti i dieci episodi della prima stagione, qui c’è una sintesi di quello che c’è da sapere per non essere spaesati all’inizio dalla seconda. O comunque per non essere troppo spaesati.
“Westworld”, dove eravamo rimasti. Il 22 aprile inizia la seconda stagione, quasi 500 giorni dopo la fine della prima: un utile ripasso delle cose da sapere, che sono tante.
Antonio Gozzi, presidente di Federacciai (associazione delle aziende siderurgiche italiane), amministratore delegato di Duferco (società siderurgica con sede a Lugano) e della squadra di calcio Virtus Entella, che gioca in Serie B, è stato arrestato la sera di lunedì 16 marzo in Belgio. Secondo l’accusa, Gozzi avrebbe corrotto dei funzionari della Repubblica Democratica del Congo per ottenere illecitamente degli appalti. Nell’indagine per corruzione avviata in Belgio – che ha portato all’arresto del sindaco di Waterloo, Serge Kubla – è coinvolto anche un collaboratore di Gozzi, Massimo Croci. Gozzi e Croci erano andati spontaneamente a Bruxelles per testimoniare nell’ambito dell’inchiesta. Venerdì compariranno davanti al giudice che deciderà se convalidare l’arresto. La vicenda- Nell’indagine è coinvolto anche l’ex sindaco di Waterloo ed ex ministro vallone Serge Kubla, arrestato il 24 febbraio scorso e scarcerato dopo 48 ore di fermo. Per i magistrati, la società avrebbe chiesto a Kubla di corrompere il presidente congolese per ottenere una diversificazione delle attività di Duferco. Gozzi e Croci erano stati invitati a Bruxelles per rispondere alle domande del giudice istruttore, Michel Claise, che ha deciso di trattenerli. Venerdì compariranno davanti al giudice che deciderà se convalidare l’arresto.
È stato arrestato Antonio Gozzi. Il presidente di Federacciai, di Duferco e della squadra di calcio Virtus Entella è accusato in Belgio di aver corrotto dei funzionari della Repubblica Democratica del Congo.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 218 nuovi casi di contagio da coronavirus e 23 morti, il numero più basso da quando abbiamo cominciato a contarli, secondo i dati diffusi dalla Protezione Civile. I casi totali sono saliti a 238.720. Le persone attualmente ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono 127, 21 in meno rispetto a ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 533, per un totale di 183.426. Le persone che sono state sottoposte a tampone fino ad oggi sono 3.057.902, 16.152 in più di ieri. #LNews #Coronavirus @GiulioGallera "Continuano a diminuire ricoverati e dimessi, così come va rilevato che tra i 143 nuovi casi positivi, 64 sono riferibili a test sierologici e che, complessivamente 83 sono ‘debolmente positivi".Approfondimenti????????https://t.co/RcTx8nEQKe pic.twitter.com/VoyO0Mr6q9
Le notizie di lunedì sul coronavirus in Italia. Sono stati registrati 218 nuovi contagi e 23 morti: il numero più basso di decessi da quando abbiamo cominciato a contarli.
L’Accademia Svedese – l’istituzione che assegna il premio Nobel per la Letteratura – ha comunicato la data in cui verrà annunciato il vincitore dell’edizione del 2015: giovedì 8 ottobre. Il premio Nobel per letteratura viene assegnato all’autore che nel campo della letteratura mondiale si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale. Ogni anno vengono proposte decine di candidati: secondo il regolamento del premio, devono essere proposti dai membri dell’Accademia, dai docenti di letteratura delle principali università del mondo e dai presidenti di importanti istituzioni linguistiche, entro il primo febbraio. In primavera viene creata una lista preliminare con 15 – 20 nomi, e una successiva selezione porta alla creazione di un elenco di cinque nomi (che non verranno resi noti). Tra questi a ottobre viene scelto il vincitore del Nobel per la Letteratura, che riceve un premio di circa 875mila euro durante la cerimonia prevista per dicembre. Come ogni anno a ridosso dell’assegnazione del premio circolano liste e ipotesi sui possibili vincitori, e i siti di scommesse inglesi quotano gli scrittori favoriti. Nei giorni scorsi era circolata su molti giornali italiani persino la notizia di una possibile candidatura di Elena Ferrante – la scrittrice (o scrittore) italiana sotto pseudonimo che sta raccogliendo un grande successo negli Stati Uniti: ma la notizia era causata da un’interpretazione un po’ forzata di un post del blog The Literary Saloon. L’unico autore italiano che viene citato dalle società di scommesse come possibile vincitore è Umberto Eco, con la quota di 50 a 1. L’ultimo italiano a vincere – il sesto – è stato Dario Fo nel 1997. Quest’anno i nomi di cui si parla di più sono questi.
I nomi dei favoriti per il Nobel per la letteratura. Potremmo dover imparare a pronunciare "Krasznahorkai", ma ci sono anche Murakami, Banville, e il campione dei non premiati Philip Roth (ehi, chi ha vinto l'anno scorso?).
Sean Connery, che oggi compie novant’anni, non recita da quasi venti: e tra gli articoli italiani che lo raccontano e celebrano le quattro parole più ricorrenti, fin dai titoli, sono “James Bond” e “sex symbol”. Connery è stato certamente entrambe le cose, ma è stato anche tanto altro. Thomas Sean Connery è nato a Edimburgo, in Scozia, nel 1930: figlio di una donna delle pulizie e di un camionista. La sua vita prima del cinema è fatta di tutto tranne che di cinema: tra le altre cose fu infatti bagnino, lattaio, verniciatore di bare e aspirante membro della marina britannica, una strada che non proseguì a causa di problemi di salute. Poco più che ventenne Connery – che pare fosse piuttosto bravo a calcio, era alto quasi un metro e novanta e faceva bodybuilding – abbandonò una possibile carriera sportiva (si dice che a offrigli un contratto fu il celebre allenatore scozzese Matt Busby, quello dei Busby Babes) e si dedicò al cinema.
I 90 anni di Sean Connery. Breve storia dell'attore che è stato il primo e più famoso degli agenti 007, ma anche molte altre cose.
Martedì 10 settembre Apple ha presentato nella sua sede di Cupertino, vicino a San Francisco, iPhone 5S e iPhone 5C, due nuovi smartphone che saranno venduti al posto dell’attuale iPhone 5. La società ha presentato per la prima volta nello stesso evento due diversi telefoni, uno lievemente più economico dell’altro, con il quale spera di mantenere alte le vendite nel settore, su cui basa circa la metà dei propri ricavi complessivi. Come spiegano su Bloomberg, i prossimi giorni per Apple saranno cruciali per organizzare la diffusione di milioni di iPhone in tutto il mondo, attraverso i propri centri di distribuzione. Nel primo fine settimana di vendita furono acquistati 5 milioni di iPhone 5, e si stima che quest’anno le quantità saranno maggiori. Nel corso degli anni Apple ha organizzato e perfezionato un sistema molto complesso di gestione dei suoi prodotti riducendo al minimo i costi di magazzino attraverso l’adozione del modello “just in time”. In pratica i prodotti rimangono per brevissimo tempo nei magazzini e sono consegnati subito ai negozi, sulla base della domanda e delle previsioni che fanno gli addetti alle vendite. Il sistema è stato messo in piedi da Tim Cook prima che diventasse CEO della società.
Il viaggio di un iPhone dalla Cina al negozio sotto casa. Come funziona il complesso sistema con cui Apple decide quante centinaia di migliaia di prodotti spostare da un continente all'altro.
Buone feste è il messaggio d’auguri scelto da Google anche nel 2013 per il suo doodle (il disegno con cui rimpiazza il logo in particolari occasioni) della vigilia di Natale, con una formula generica e universale che evita ogni riferimento religioso al periodo festivo: in realtà neanche “buone feste” compare nel doodle, ma è il risultato della ricerca che si raggiunge cliccandoci sopra. In questi giorni, soprattutto sui media angloamericani, si discute molto del progressivo spostamento dell’augurio tradizionale di “Buon Natale” verso il più neutro “Buone Feste”, capace di raggiungere tutti al di là di diverse culture e religioni. Il doodle dei giorni di Natale è una tradizione di Google da molti anni, e nel 2012 mostrava un gruppo di giocattoli in due puntate successive (per molti anni le “puntate” successive nei vari giorni festivi erano state fino a cinque): tutti i doodle festivi hanno sempre avuto un’identità più legata ai giochi e alla stagione fredda, che alle tradizioni. Nel 2013, il doodle sulle “Buone feste” è un’immagine graficamente più vintage di slitta (senza renne: cavallo) e neve. Per il giorno 25, quest’anno Google ha invece preparato un doodle più urbano, che vedremo online dalla mezzanotte.
Perché Google dice “Buone feste”. La versione 2013 del tradizionale doodle della vigilia di Natale, sempre molto laica.
Il tribunale di Milano ha condannato quattro banche estere per truffa aggravata ai danni del Comune di Milano, a causa di operazioni finanziarie compiute durante le giunte Moratti (2006-2011) e Albertini (1997-2006). Oltre alla confisca di circa 90 milioni di euro, i proventi delle operazioni effettuate con i soldi del Comune, le banche sono state condannate a una multa di un milione di euro ciascuna. Secondo l’accusa, le banche non avevano informato adeguatamente l’ente dei rischi connessi agli investimenti finanziari che avevano proposto. Nove manager sono stati condannati ad alcuni mesi di carcere. Sentenza storica del Tribunale di Milano. Quattro banche estere – Deutsche Bank, Depfa Bank, Ubs e Jp Morgan – sono state condannate dal giudice di Milano Oscar Magi per truffa aggravata per oltre 100 milioni di euro ai danni del Comune di Milano, in relazione a operazioni su contratti derivati fatte con le giunte di centrodestra guidate da Moratti e Albertini. La confisca ammonta complessivamente a 87 milioni di euro; per ogni banca c’è anche una sanzione da un milione di euro. Il giudice della IV Sezione Penale di Milano ha accolto in pieno l’impianto accusatorio del procuratore aggiunto, riconoscendo la responsabilità dei quattro istituti di credito che erano imputati in base alla legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. L’unico precedente giuridico riguarda una sentenza amministrativa pronunciata in Inghilterra negli anni Novanta, che invitava i Comuni a non sottoscrivere contratti derivati con le banche.
Quattro banche condannate per aver truffato il Comune di Milano. Tutte straniere (Deutsche Bank, Depfa Bank, UBS e JP Morgan): non avevano informato adeguatamente il Comune dei rischi di alcune operazioni con i derivati.
La società giapponese di tecnologia Panasonic ha smentito di avere sospeso le forniture per Huawei, a causa delle nuove limitazioni imposte dagli Stati Uniti ai rapporti commerciali con il gruppo cinese (gli stessi che hanno costretto Google ha sospendere la licenza di Android). In precedenza Panasonic aveva annunciato che la sospensione riguardava i prodotti che contengono più del 25 per cento di componenti realizzati negli Stati Uniti. In base alle nuove regole imposte dagli Stati Uniti nell’ambito dell’estesa guerra commerciale in corso con la Cina, per fare affari con Huawei è necessaria una licenza speciale, garantita caso per caso dall’amministrazione americana: Huawei per ora ne ha ricevuta una di tre mesi per continuare a ricevere i servizi di Google. La “guerra fredda tecnologica” non inizia ora
Panasonic ha smentito di avere sospeso le forniture per Huawei.
Complici il costante aumento del costo della benzina, la crisi economica e costi di manutenzione sempre più alti, mantenere un’automobile richiede l’investimento di consistenti cifre di denaro anche dopo l’acquisto dal concessionario. Utilizzando i dati raccolti negli ultimi anni da una propria società affiliata (Economist Intelligence Unit), l’Economist ha realizzato una classifica delle città del mondo in cui costa di più avere un’automobile. Il grafico mostra il costo totale per l’acquisto di un’auto (barre blu scuro) riferito al 2010 e quanto costa mantenere poi il proprio acquisto nei tre anni successivi (barre azzurre). La città dove costa di più avere un’auto, tra quelle analizzate dall’Economist, è Shanghai in Cina, seguita da San Paolo in Brasile e da Delhi in India. Al quarto posto c’è Roma, dove i costi di manutenzione sono particolarmente alti se rapportati al prezzo medio di acquisto di una nuova auto. I prezzi molto alti delle prime tre città in classifica sono probabilmente dovuti al crescente mercato delle auto di marca di importazione. A Shanghai, per esempio, si vendono molte Mercedes e Audi, che fanno aumentare la media del prezzo per l’acquisto di un’automobile.
Dove costa di più avere un’auto? lo spiega l'Economist con un grafico e una classifica delle città del mondo, Roma compresa.
Il catalogo di film, documentari e serie tv di Netflix cambia ogni giorno: qualcosa di nuovo arriva e qualcos’altro viene tolto. La maggior parte dei nuovi titoli viene però inserita nei primi giorni di ogni mese, che è anche il momento in cui Netflix comunica alcune delle nuove cose che arriveranno nei giorni seguenti, in genere le più importanti. Come ogni mese, abbiamo scelto le migliori novità. A dicembre sono tornate Black Mirror e The Crown, due tra le serie più importanti prodotte da Netflix: tra le cose più importanti che usciranno nelle prossime 4 settimane c’è invece The End of the F***king World, una serie inglese su due ragazzi con grandi problemi sociali che ha molte caratteristiche adatte a farla diventare una “serie di culto”, come si dice. Poi uscirà la quarta stagione di Grace & Frankie, la serie con Jane Fonda e Lily Tomlin, e anche una serie di documentari originali sull’industria del cibo, di quelli che probabilmente vi faranno passare la voglia di mangiare per qualche giorno. Tra i film, ne arriva uno originale di Netflix su un cantante di polka/truffatore, con Jack Black, e anche Room, quello degli Oscar del 2016.
Netflix, le novità di gennaio nel catalogo italiano. Tra le altre cose una nuova serie inglese su due ragazzi in fuga e un film su un cantante di polka e truffatore interpretato da Jack Black.
È una bella giornata di sole su gran parte della penisola, e il Post vi invita a uscire e godervela. Ma anche stare a casa in pigiama buttati sul divano non è male: si può anche mettersi in pari con le letture non fatte durante i giorni scorsi. Le tre cose più viste sul Post questa settimana sono state nell’ordine:
Sunday Post. Letture domenicali dal meglio del Post di questa settimana.
John Alvin è stato uno dei più influenti illustratori della storia dei poster cinematografici hollywoodiani: dato il genere, appartiene a quel nutrito gruppo di artisti di cui in pochi conoscono il nome ma le cui opere, a causa della loro larghissima diffusione, sono state viste e apprezzate da milioni di persone. È stato John Alvin, per intenderci, a produrre i poster di film come Blade Runner, Jurassic Park, E.T. l’extra-terrestre, Predator oltre a quelli di decine di popolarissimi cartoni animati Disney, tra cui Il Re Leone, Aladdin, La Bella e la Bestia. In circa 30 anni ha prodotto più di 135 poster cinematografici, per lo più in un periodo storico in cui questo genere aveva una circolazione e un’influenza sul pubblico ancora maggiori rispetto a oggi, considerando che quelle immagini finivano sulle pagine dei quotidiani e sui manifesti, e che non c’erano poi così tanti modi alternativi di venire a sapere dei film in uscita nelle sale.
I poster cinematografici di John Alvin. Una raccolta dei lavori di uno degli illustratori più influenti della storia di Hollywood, che ha disegnato i poster di "Blade Runner", il "Re Leone" e "Jurassic Park", tra gli altri.
Jay Z, Solange Knowles e Beyoncé hanno diffuso una dichiarazione congiunta in merito al video in cui si vede Solange aggredire Jay Z in ascensore, pubblicato il 12 maggio da TMZ. Nel comunicato si dice che Jay Z e Solange “si sono presi ciascuno la propria parte di responsabilità” per quello che è successo. In conseguenza della pubblicazione del video di sicurezza registrato nell’ascensore lunedì 5 maggio, sono state molte le speculazioni e le ipotesi su cosa abbia scatenato l’infelice incidente. La cosa più importante è che la nostra famiglia ha saputo affrontarlo. Jay e Solange si sono presi ciascuno la propria parte di responsabilità per quello che è successo. Tutti e due hanno riconosciuto il loro ruolo in quella che è una faccenda privata diventata pubblica e si sono chiesti reciprocamente scusa. Come famiglia abbiamo voltato pagina.
Il comunicato di Solange Knowles e Jay Z sul video dell’aggressione in ascensore. Dice che «si sono presi ciascuno la propria parte di responsabilità» e che «si sono chiesti reciprocamente scusa».
Da mesi i governi europei sono al lavoro, con esiti alterni e a volte discutibili, per contrastare gli effetti della crisi economica che sta soprattuto mettendo a dura prova gli stati periferici dell’Unione, come Grecia, Irlanda, Spagna, Portogallo e Italia. Hanno imposto misure di austerità, erogato grandi quantità di denaro attraverso la Banca Centrale Europea per mantenere la liquidità del sistema economico europeo e da settimane stanno provando a mettere a punto nuove soluzioni per favorire la crescita economica. I governi e le istituzioni europee vogliono gestire il più possibile la crisi, evitando che questa possa sfuggire loro di mano, ma come ricordano sull’Economist ci sono diversi potenziali fronti sui quali le autorità europee sono poco preparate. Quello che preoccupa maggiormente i governi è la possibilità che si verifichi una corsa agli sportelli degli istituti bancari, a partire dalla Grecia (dove non c’è ancora, malgrado certi allarmismi e un fisiologico progressivo aumento dei prelievi, visto che sempre più persone vivono di risparmi). Il fenomeno si verifica in genere quando i paesi sono in grave crisi finanziaria. A causa del grande stato di incertezza e delle voci che mettono in dubbio la solidità di particolari banche, i clienti perdono la fiducia nel loro istituto di credito e iniziano a temere che questo possa diventare insolvente, cioè incapace di restituire i soldi depositati nei conti. Per prevenire questa eventualità, i clienti vanno in banca e ritirano tutto il loro denaro. Se l’operazione viene condotta da un numero elevato di persone, la banca può perdere la propria solidità finanziaria e rischiare il fallimento.
La più grande paura dell’Europa. Secondo l'Economist è la corsa agli sportelli bancari: non si è ancora verificata, nemmeno in Grecia, ma è lo scenario davanti al quale siamo meno preparati.
Il “test di Bechdel” è un test inventato dalla fumettista americana Alison Bechdel in una vignetta del 1985 intitolata “The Rule”, che fa parte della serie Dykes to Watch Out For. Bechdel disegnò due amiche che scelgono di non andare al cinema perché una di loro ha deciso di guardare solamente film che rispettino tre semplici condizioni: 1. che tra i personaggi del film ci siano almeno due donne di cui si conosca il nome; 2. che le due donne di cui si conosce il nome parlino almeno una volta tra di loro (e non solo con gli altri personaggi maschi) 3. che le due donne di cui si conosce il nome parlino tra di loro ma non di uomini (non del figlio di una delle due, non del marito, non del capo in ufficio e così via)
Quanti film passano il test di Bechdel? la gran parte non ci riesce: è un test che riguarda le donne e la loro rappresentazione, consiste in tre semplici domande.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Comprati? repubblica accusa il PdL di rimborsare con diecimila euro al mese due ex parlamentari che passarono con Forza Italia nel 2006.