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Chiunque sia stato adolescente alla fine degli anni Novanta si è ritrovato almeno una volta a divaricare le braccia e a gridare “sono il re del mondo”: perché il personaggio di Jack Dawson in Titanic – il secondo film dai maggiori incassi di sempre – è uno di quei ruoli entrati nell’immaginario di milioni di persone e che rese improvvisamente famoso in tutto il mondo un ragazzo che già prima dell’uscita del film, nel 1997, aveva fatto molte cose dimostrato grandi qualità. Oggi quel ragazzo compie 40 anni, di cui ben 37 passati come protagonista prima di spot televisivi, poi di serie tv e infine di alcuni dei film più importanti degli ultimi vent’anni. Titanic in breve divenne il film con il maggior incasso e il maggior numero di premi Oscar vinti, al pari solo di Ben Hur; poi arrivarono le collaborazioni con i più grandi registi contemporanei, primo fra tutti Martin Scorsese, che lo volle prima in Gangs of New York e successivamente in The Aviator, The Departed, Shutter Island e per ultimo in The Wolf of Wall Street; tra gli altri grandi registi con cui ha collaborato ci sono Steven Spielberg, Christopher Nolan, Clint Eastwood e Quentin Tarantino.
Leonardo DiCaprio ha 40 anni. E 37 di questi li ha passati recitando – soprattutto in film di grandissimo successo – e diventando uno degli attori più famosi e amati dei nostri tempi.
Mehdi Ghadyanloo è un artista e designer iraniano che insieme al gruppo di pittori Blue Sky Painters ha realizzato più di cento murales a Teheran, in Iran, trasformando – col sostegno delle autorità – molti palazzoni grigi in colorate opere d’arte. I suoi progetti sono spesso tridimensionali, giocano con la profondità e le illusioni ottiche; altri raffigurano scene surreali, come locomotive che corrono sul soffitto e uomini che camminano a testa in giù, oppure interagiscono con l’ambiente circostante, come la pioggia dipinta su una facciata che cade su un albero reale. Altri lavori di Mehdi Ghadyanloo si possono guardare sulla sua pagina Facebook. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Muri disegnati a Teheran. L'artista iraniano Mehdi Ghadyanloo ha dipinto più di cento palazzi della capitale con scene colorate, surreali e tridimensionali.
Un rinnovamento dei canoni di fascino francese s’imporrebbe, ma sia Sarkozy che i suoi ministri che il campione dei piacioni mondiali Bernard Henri-Levy, vengono sempre bene in foto. Poi ci sono campioni sportivi, cenette tra leader mondiali e, inevitabilmente, Pippa, nelle foto notevoli di celebrities di questa settimana. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Polvere di stelle. Vecchi classici di fascino parigino, rockstar e popstar di varia natura, e infine Pippa, nella raccolta di gente che valeva la pena fotografare questa settimana.
La società di biotecnologie statunitense Novavax ha annunciato che il suo vaccino sperimentale contro il coronavirus ha un’efficacia del 90 per cento nel proteggere dalla COVID-19. Il risultato deriva dalla fase 3 dei test clinici svolti negli Stati Uniti e in Messico, a cui hanno partecipato in tutto 29.960 volontari. Novavax ha detto anche che il vaccino ha un’efficacia del 100 per cento nel proteggere contro le varianti che destano meno preoccupazione e del 93 per cento contro le principali e più preoccupanti varianti del coronavirus in circolazione. In base a questi risultati l’azienda ha detto che intende sottoporre il vaccino alle autorità sanitarie di Stati Uniti e Unione Europea per chiederne l’autorizzazione. L’azienda ha detto che prevede di di raggiungere la produzione di 100 milioni di dosi al mese entro la fine di settembre e di 150 milioni di dosi al mese entro dicembre.
Il vaccino di Novavax ha un’efficacia del 90 per cento contro il coronavirus, dice l’azienda.
Nella tradizionale raccolta di migliori foto bestiali del Post, ce ne sono diverse che arrivano dal Westminster Kennel Club Dog Show, uno dei concorsi canini più famosi al mondo: si tiene ogni anno a New York dal 1877 e partecipano centinaia di cani di razze diverse (quest’anno ha vinto la gara di bellezza un esemplare femmina di beagle di quattro anni). Un bulldog francese di nome Gucci, invece, è stato fotografato accanto a un tatuaggio a lui simile mentre sfilava nella 13esima edizione del Blocao, una sfilata canina organizzata durante i festeggiamenti del carnevale di Rio de Janeiro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Tigri bianche piccolissime, panda assonnati e pecore colorate, fra le migliori foto bestiali della settimana.
Abbiamo messo insieme un po’ di oggetti utili per chi è andato o deve andare a vivere in una casa nuova: magari per iniziare l’università, o magari perché le vacanze quest’estate le ha fatte solo per due giorni, al lago, a 30 chilometri da casa, in tenda, e quindi ha finalmente un po’ di soldi da parte per l’affitto. O magari già lo fa da tre mesi ma gli oggetti in casa sono soltanto un letto, un tavolo, un frigo quasi vuoto e un po’ di scatoloni con dentro poche cose. A prescindere dai motivi, potrebbe esservi successo di dover andare a vivere da soli (o comunque con altre persone che non hanno il vostro stesso cognome), di esserci andati da poco o di conoscere qualcuno che l’ha fatto o lo sta per fare. O magari sono trent’anni che vivete da soli e vi interessa solo qualche idea per ri-arredare un po’ casa: va bene uguale. Qui avanti ci sono un po’ di oggetti di vario tipo: alcuni sono superflui, ma molto belli. I primi oggetti sono divisi per stanze: lo sappiamo che magari vivete in un monolocale, ma è una divisione che torna comoda.
Cose da comprare se vai a vivere da solo. Oppure se avete una casa nuova: un po' di consigli non scontati.
Nell’inserto culturale della domenica del Sole 24 Ore Claudio Giunta celebra la grandezza nella cultura italiana recente di Elio e le Storie Tese, a partire dalla loro inclusione nel libro Modernità italiana, a cura di Andrea Afribo e Emanuele Zinato (Carocci 2011). Qualche giorno fa a Radio Deejay Nicola Savino ha detto qualcosa come «Senza Elio e le Storie Tese la vita sarebbe un po’ meno bella». Radio Deejay non è campo neutro, dato che gli EelST ci fanno un programma ogni lunedì sera da quasi vent’anni (già solo il titolo del programma, Cordialmente, richiederebbe righe e righe di spiegazioni, perché per quello slittamento linguistico che coinvolge molte delle parole usate dagli EelST – e i loro stessi nomi: Elio non si chiama Elio, Rocco Tanica non si chiama Rocco Tanica – al titolo si sono aggiunte, negli anni, infinite irrazionali sconce appendici, impossibili da registrare qui, e il risultato è che oggi il programma si chiama Cardialmente gigioneggiamo, ma domani cambierà ancora). Radio Deejay non è campo neutro, ma la verità, detta molto in breve, è questa: la vita sarebbe un po’ meno bella senza gli EelST.
Fari della cultura: Elio e le storie tese. Il Sole 24 Ore su quella che un tempo suonava una provocazione e oggi è una verità condivisa.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 23.904 casi positivi da coronavirus e 467 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 32.890 (57 in meno di ieri), di cui 3.710 nei reparti di terapia intensiva (6 in meno di ieri) e 29.180 negli altri reparti (51 in meno di ieri). Sono stati analizzati 205.794 tamponi molecolari e 145.427 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 10,4 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,7 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 16.017 e i morti 529. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (3.943), Sicilia (2.904), Veneto (2.317), Piemonte (2.298), Campania (2.016). I dati dei contagi della Sicilia sono la somma di quelli di oggi e di quelli di lunedì 30 marzo, che non eran stati comunicati.
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 31 marzo.
Dopo giorni di scontri, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto martedì sera ai giornalisti che la norma “salva-Roma”, che dovrebbe trasferire allo Stato parte dell’enorme debito accumulato dal comune di Roma, è stata esclusa dal “decreto crescita”, la misura più ampia in cui si diceva sarebbe stata inserita. La situazione però non è ancora del tutto chiara: Salvini lo ha detto prima del Consiglio dei ministri in programma stasera in cui il governo avrebbe dovuto decidere il destino della norma. Alla riunione però non sono presenti molti ministri del Movimento 5 Stelle (il vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio, che inizialmente sembrava assente, si è poi presentato): Salvini ha detto che l’esclusione del decreto è stata concordata con chi è presente alla riunione. Ma dopo l’annuncio, i giornali hanno scritto che varie fonti governative del M5S hanno smentito le dichiarazioni di Salvini, sostenendo che il “salva-Roma” è ancora lì. È probabile che si dovrà aspettare almeno la fine del Consiglio dei ministri per capire meglio.
Che ne è del “salva-Roma”? salvini dice che la misura che sta facendo litigare il governo è stata esclusa dal decreto crescita, ma sembra che il M5S la pensi diversamente.
La casa editrice Emons ha da poco pubblicato 111 luoghi di Milano che devi proprio scoprire, una guida turistica illustrata della città scritta da Giulia Castelli Gattinara. Il libro consiglia monumenti, strade, pub, gallerie d’arte, parchi, ville e strade, spesso poco turistiche e conosciute ma che vale decisamente la pena visitare. C’è per esempio San Maurizio al Monastero, una sorta di Cappella Sistina milanese; il 39esimo piano del palazzo della Regione Lombardia, con una delle viste più spettacolari della città; Villa Invernizzi con i suoi fenicotteri rosa; e il quartiere Maggiolina, con le case a forma di igloo. Gattinara è una giornalista che si occupa soprattutto di viaggi, e che insieme al marito, il fotografo Mario Verin, ha realizzato reportage per riviste come Airone, Geo, Meridiani e il Venerdì di Repubblica.
111 posti di Milano da vedere. Come i fenicotteri rosa in pieno centro, le più belle case in stile liberty o quelle a forma di igloo, consigliati da una originale guida illustrata della città.
Mercoledì 3 giugno IKEA ha annunciato che entro pochi anni venderà i suoi prodotti online in tutti i paesi dove è presente con i suoi negozi. Fino a ora l’azienda ha avviato le vendite su Internet, limitate a un certo numero di articoli, in alcuni paesi come la Svezia, la Francia, il Canada e l’Italia, per sperimentare la cosa e verificare se fosse economicamente vantaggiosa. L’annuncio è stato dato dall’amministratore delegato di IKEA, Peter Agnefjall: «Stiamo velocizzando il processo per trasformare IKEA in un sistema di vendita più vario e intendiamo introdurre i negozi online in tutti i mercati nei prossimi anni». Nei paesi dove è già attivo, il servizio per acquistare online permette di scegliere diverse categorie di prodotti, per lo più accessori e un numero limitato di mobili, che vengono poi consegnati a casa attraverso corriere. Il catalogo non è completo, ma IKEA da tempo era al lavoro per estenderlo, anche perché nei singoli paesi dove il servizio è attivo ci sono spesso aziende che forniscono già servizi di questo tipo, vendendo i loro mobili online.
I piani di IKEA per vendere mobili online. Entro pochi anni IKEA estenderà le vendite su Internet a tutti i paesi in cui ha negozi, prima di farsi superare dalla concorrenza.
Il 21 novembre del 1980, 35 anni fa, andò in onda negli Stati Uniti “Who Done It”, “Chi è stato”, il quarto episodio della quarta stagione di Dallas, una serie tv allora molto popolare. In quell’episodio fu rivelata l’identità dell’uomo che aveva sparato al cattivo della serie, J.R. Ewing. Otto mesi prima, subito prima dell’inizio dei titoli di coda dell’ultimo episodio della terza stagione, J.R. era stato ferito da un misterioso assalitore: in quel momento gli sceneggiatori avevano dato una buona ragione per uccidere J.R. a quasi tutti i protagonisti della serie. Il ferimento di J.R. fu uno dei colpi di scena più famosi della storia della televisione e quando la rivelazione del colpevole fu finalmente mandata in onda – il 21 novembre – l’episodio ottenne uno share del 76 per cento e 90 milioni di spettatori solo negli Stati Uniti. All’epoca Dallas era già una delle serie televisive più viste nella storia della televisione, negli Stati Uniti, in Europa, in Sud America e persino nella Romania comunista. La serie venne mandata in onda in 90 paesi diversi e spesso occupava una posizione privilegiata nel palinsesto. Nel Regno Unito andava in onda sulla televisione pubblica BBC 1; in Italia, a partire dal 1981, su Rai Uno.
Chi ha sparato a J.R.? 35 anni fa andò in onda l'episodio della serie "Dallas" che fu visto da 360 milioni di persone in tutto il mondo e che dava la risposta a uno dei colpi di scena più famosi della storia della televisione.
Dal 5 al 7 aprile si svolge a Milano la diciottesima edizione di MiArt, una fiera d’arte moderna e contemporanea che coinvolge oltre cento gallerie italiane ed estere, tra cui 40 che ci sono per la prima volta. L’edizione di quest’anno è diretta da Vincenzo de Bellis. Giulia Ticozzi ha fotografato la serata d’inaugurazione, che come tutte le serate di inaugurazione è stata più che altro un momento per fare relazioni sociali, osservare qualcosa di nuovo e, naturalmente, mangiare: comprese le patatine in un box per bambini. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Quadri, foto e patatine. Le immagini dell'inaugurazione dell'edizione 2013 della fiera d'arte contemporanea MiArt.
Dopo averci lavorato per mesi, dopo aver chiesto consigli a esperti e addetti ai lavori, e dopo averne prese in considerazione più di 600, Vulture ha scelto le 100 scene che hanno segnato la storia dell’animazione televisiva e cinematografica. Cioè di tutte quelle cose che sono un po’ come «un trucco di magia» perché «ingannano i nostri cervelli facendoci credere che immagini statiche possano muoversi». Vulture ha spiegato di aver scelto scene e non interi film o intere serie per concentrarsi meglio sui momenti in sé dal punto di vista artistico, tecnico o storico, e non sull’intero prodotto audiovisivo e sulla sua qualità complessiva. Come si fa sempre in questi casi, Vulture ha spiegato i criteri della sua scelta e aggiunto che, come è ovvio, la lista – che va in ordine cronologico dal 1892 al 2019 – «può solo graffiare la superficie di una forma d’arte che per la sua elasticità e capacità di meravigliare non ha pari». Condividendo e riaffermando queste premesse, abbiamo a nostra volta scelto alcune tra quelle scene.
Venti scene che hanno fatto la storia dell’animazione. Prese dalle 100 scelte da Vulture dopo aver consultato esperti e addetti ai lavori: la prima è del 1892.
In uno scavo archeologico nei pressi della città di Luxor, in Egitto, sono stati ritrovati 30 sarcofagi intatti, risalenti a un periodo compreso tra il 945 e il 715 avanti Cristo (22esima dinastia). La scoperta, una delle più importanti degli ultimi anni, è stata effettuata nella Valle dei Re, famosa per le numerose sepolture dei sovrani del Nuovo Regno d’Egitto. Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità dell’Egitto, Mostafa Waziri, ha spiegato nel corso di una conferenza stampa organizzata sabato 19 ottobre che i sarcofagi riportano iscrizioni e pitture, con decorazioni che si sono ben conservate nel corso dei millenni. Il ritrovamento è avvenuto nell’area di el-Assasif, che costituisce una delle antiche necropoli di Tebe, l’attuale Luxor.
I migliori sarcofagi che vedrete oggi. Sono stati trovati nella Valle dei Re in Egitto, intatti e perfettamente conservati con le loro decorazioni: è uno dei ritrovamenti più importanti degli ultimi anni.
Kate Moss con la figlia, Idris Elba con Naomi Campbell, la regina Elisabetta II con l’ambasciatore del Sudan e Zdeněk Zeman con Antonio Conte sono solo alcune delle coppie che valeva la pena fotografare questa settimana. Poi ci sono Madonna molto divertita, Angelina Jolie con due veterani di guerra, l’attore Damian Lewis (cioè il tenente Nicholas Brody di Homeland) con la croce dell’ordine dell’Impero britannico, e una foto del deputato di Forza Italia Maurizio Bianconi che sembra un vecchio quadro. E per finire c’è Babbo Natale, arrivato un po’ in anticipo a New York. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Mickey Rourke che si allena per un incontro di boxe, Kate Moss con sua figlia e Zeman con Conte, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
La Volvo S90 è la nuova automobile mostrata il 2 dicembre dall’azienda automobilistica svedese a un gruppo di giornalisti: è una berlina a tre volumi di grandi dimensioni – in gergo detta anche “ammiraglia” – che a gennaio 2016 sarà presentata ufficialmente al pubblico al Salone dell’auto di Detroit (NAIAS), per poi andare in vendita la primavera successiva. La Volvo S90 è lunga poco meno di cinque metri, in futuro sarà offerta anche in versione station wagon e le sue principali concorrenti saranno le berline tedesche premium del segmento E: Audi A6, BMW Serie 5 e Mercedes-Benz Classe E. Nel 2010 Volvo Cars è stata venduta per 1,8 miliardi di dollari dalla statunitense Ford al gruppo automobilistico cinese Zhejiang Geely Holding Group, che da allora ha investito 11 miliardi di dollari per rilanciarne il marchio. Dopo il SUV di grandi dimensioni XC90 presentato alla fine del 2014, la Volvo S90 è il secondo nuovo modello di questo piano industriale: con la XC90 condivide sia la piattaforma meccanica – Scalable Product Architecture (SPA) – che i motori.
Com’è fatta la nuova Volvo S90. È una berlina lunga quasi 5 metri piena di tecnologie per la sicurezza: si guida (quasi) da sola e farà concorrenza alle solite tedesche.
New York, come si sa, è abitata da milioni di topi che ne frequentano le strade, gli scantinati e i sotterranei della metropolitana. Secondo il Dipartimento della Salute di New York, il passaggio della tempesta Sandy ha avuto un forte impatto sulla popolazione dei ratti nella città. Un portavoce del Dipartimento ha spiegato al New York Times che è probabile che una grossa percentuale di ratti sia morta annegata: «sono ottimi nuotatori ma soprattutto i più piccoli annegano facilmente». Il biologo Bora Zivkovic, nel suo blog su Scientific American, ha provato a rispondere alle domande sul destino dei ratti con parecchi dati e una maggiore cura scientifica, anche se l’articolo precisa subito che la ricerca ha dei limiti evidenti. Il primo è che nessuno sa quanti siano i ratti di New York e pare che non ci siano mai state neppure serie ricerche scientifiche al riguardo. Una leggenda metropolitana molto diffusa parla di un topo per abitante, ma questa proporzione (ripresa anche da organizzazioni ufficiali e persino dalle Nazioni Unite, dice Zivkovic) viene da una ricerca nelle campagne inglesi all’inizio del Novecento e non ha nessuna affidabilità.
Che fine hanno fatto i ratti di New York, dopo Sandy? moltissimi sono morti, hanno detto le autorità al New York Times, ma i più forti e grossi sono emersi in superficie.
L’idea è questa: vado a Milano, salgo all’ultimo piano di un bel palazzo del centro con vista sulla Madonnina, chiacchiero una mezz’ora con due gentili giovanotti venuti appositamente dalla California, poi torno a casa, molto curioso di provare i nuovi iPhone della serie 6. È un giovedì pomeriggio, di lì a poche ore i primi entusiasti inizieranno a mettersi in fila davanti agli Apple Store italiani per il primo giorno di vendita dei nuovi modelli. Poi lascio passare un po’ di tempo. In realtà basta qualche ora per capire che su uno dei due nuovi telefoni appena messi in vendita da Apple non c’è moltissimo da dire. Al di là delle informazioni tecniche sul nuovo modello, sulla CPU, la densità dei pixel del nuovo schermo più grande ed altre simili faccende che tutti i siti web ed i quotidiani ripetono a pappagallo, iPhone 6 è semplicemente un nuovo iPhone. Molto bello (molto più bello dei precedenti, secondo me) leggero e velocissimo. Costoso e perfettamente oleato in quella simbiosi fra hardware e software che solo i telefoni Apple sanno avere. iPhone 6 è la continuità tranquilla di un prodotto di grande successo che invecchia bene e che, come è accaduto finora piuttosto regolarmente, migliora nel tempo. Se vi appassionano le guerre di schieramento fra iOS e Android questo è il momento di smettere di leggere per iniziare ad incrociare le lame.
iPhone 6 Plus, che non è un telefono. Massimo Mantellini ha passato una settimana col nuovo coso di Apple, quello grande (la padella, dice sua moglie).
Un gruppo di ricercatori guidato da Gregory N. Kawchuk della University of Alberta, Canada, ha forse trovato la risposta a una domanda che in molti non si fanno, fino a quando qualcuno non gliene parla una volta: perché quando sono premute in un certo modo le dita scrocchiano, producendo un rumore inconfondibile e per alcuni terrificante? Per quanto possa apparire banale, la questione è dibattuta da quasi settant’anni: una prima ricerca in tema fu pubblicata nel 1947 per poi essere messa in discussione una ventina di anni dopo da un nuovo studio, ora messo ulteriormente alla prova dal lavoro di Kawchuk e colleghi. Gli studi precedenti Nel 1947 due medici del St Thomas’s Hospital di Londra condussero una prima ricerca sullo scrocchio delle dita: legarono una corda alle dita di diversi volontari, tendendola fino a quando non era udibile il classico “crack”. Per capire che cosa accade all’interno delle articolazioni, i due ricercatori realizzarono radiografie nei vari momenti del loro esperimento. Scoprirono che in media era necessario applicare un peso di circa 7 chilogrammi alla corda per ottenere il “crack”, che avveniva quando il dito si separava di circa mezzo centimetro dalla nocca.
Perché le dita scrocchiano. E soprattutto: fa male? Un gruppo di ricercatori ha confermato i risultati di uno studio del 1947, messo in discussione da un'altra vecchia ricerca.
Un quadro del famoso street artist Banksy si è auto-distrutto subito dopo essere stato venduto per oltre un milione di sterline in un’asta di Sotheby’s a Londra, in una performance che ha sorpreso i presenti e che è stata architettata con ogni probabilità dallo stesso Banksy. Il quadro rappresentava una bambina con un palloncino rosso, originariamente dipinta da Banksy in un murale a Londra nel 2002 e da allora diventata una delle sue opere più famose. Un meccanismo interno alla cornice ne ha tagliato metà in decine di strisce, mentre nella sala dove era esposto il quadro è suonato un allarme. Il profilo Instagram di Banksy ha rivendicato la performance.
Un quadro di Banksy si è autodistrutto dopo essere stato venduto per un milione di sterline. Subito dopo un'asta di Sotheby's l'opera si è tagliuzzata da sola: lui ha rivendicato la performance su Instagram.
È morto a 88 anni il designer Enzo Mari. Lo ha comunicato Stefano Boeri, che è presidente della Triennale di Milano, dove da pochi giorni era iniziata una mostra proprio su Mari. Mari era nato a Cerano, in Piemonte, nel 1932 e negli anni Cinquanta aveva frequentato a Milano l’Accademia di Brera. In seguito si era dedicato al design industriale e all’insegnamento, approfondendo quindi sia gli aspetti pratici del design che quelli teorici. Ha vinto cinque volte il Compasso d’Oro (un importante premio del design industriale), l’ultima delle quali, nel 2011, con un riconoscimento alla carriera.
È morto il designer Enzo Mari. Aveva 88 anni ed è stato un artista di fama mondiale e un apprezzato teorico del design.
Sapresti il mio nome, se ti vedessi in paradiso? / Sarebbe lo stesso, se ti vedessi in paradiso?
Il grande libro del rock (e non solo) – 20 marzo. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: il bimbo di Eric Clapton e Lory Del Santo.
La Camera ha respinto tutte le mozioni di censura presentate contro il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione (Nuovo Centro Destra) indagato nell’inchiesta “Mafia Capitale”. Le mozioni erano tre, una del M5S, una di Sel e una della Lega Nord e chiedevano le dimissioni del sottosegretario. I voti favorevoli alla mozione del M5S sono stati 108, quelli contrari 304 e gli astenuti 2. Quella di Sel ha ottenuto 92 voti favorevoli e 303 contrari, e infine quella della Lega 86 sì e 306 no. Contro le mozioni hanno votato Pd, Fi, Scelta civica e Ncd. A favore hanno votato invece M5s, Lega e Sel. Andrea Romano del Partito Democratico ha spiegato in aula il motivo del voto contrario alle mozioni: «La posizione della mera notizia dell’esistenza di indagini non può essere motivo di sfiducia. Oggi non siamo chiamati a esprimere un verdetto giudiziario, né un giudizio di moralità, né un giudizio sul curriculum del collega. La valutazione del Pd è di non frapporre alcun ostacolo al lavoro della magistratura e di valutare se le funzioni di sottosegretario siano indebolite dallo svolgimento dell’indagine. Ci troviamo a discutere e valutare l’esistenza di limiti che possono rendere inefficace l’operato di Castiglione nel governo».
La Camera ha respinto le mozioni di censura contro Castiglione. Il sottosegretario all’Agricoltura è indagato per questioni legate all'inchiesta giudiziaria “Mafia Capitale”: a favore delle sue dimissioni hanno votato M5s, Lega e Sel.
Domenica 6 luglio sono iniziate a Parigi le sfilate delle collezioni autunno/inverno 2014/15 dell’alta moda femminile, che dureranno fino a giovedì 10 e a cui partecipano come sempre le più prestigiose case di moda francesi e italiane. La sfilata di apertura è stata quella di Versace domenica sera, di cui era ospite d’onore Jennifer Lopez (con un lungo abito bianco); lunedì invece ci sono state le sfilate di Schiaparelli, On Aura Tout Vu e Christian Dior: durante quest’ultima si sono viste molte celebrità tra cui Charlize Theron con Sean Penn, Jennifer Lawrence, Emma Watson e Marion Cotillard. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’alta moda a Parigi. Le foto più belle scattate in questi giorni intorno alle passerelle.
Un articolo del New Republic spiega perché i gatti sono diventati negli anni i protagonisti indiscussi di internet. Che si tratti di video, di meme o di semplici fotografie, le ragioni della popolarità dei gatti su internet non sono riducibili a un semplice fenomeno soggettivo; i gatti ci piacciono perché sono buffi e ci fanno ridere e perché ci fanno tenerezza, ma c’è di più alla base di quello che è diventato anche un business, nonché una scelta particolarmente banale per chiunque sia in cerca di un’idea per una GIF simpatica o una galleria fotografica acchiappaclic – come questa di seguito, che pubblichiamo solo in nome della scienza derogando eccezionalmente alla famosa regola anti-gattini del Post. La passione degli uomini per i gatti ovviamente non è nuova. Come ha osservato Miles Orvell, docente di Storia della cultura visiva alla Temple University, internet ha solo reso più diffusa e visibile una nostra vecchia passione: ha sfruttato cioè un interesse già presente. I gatti fanno parte della nostra cultura da molto tempo; nel Nono secolo un monaco irlandese scrisse un breve poema sul proprio gatto, intitolato Pangur Bán. La loro fama letteraria è rimasta invariata da allora ed è semmai cresciuta. Negli anni Trenta T.S. Eliot scrisse Old Possum’s Book of Practical Cats, destinato poi a diventare la base del musical Cats. A partire dalla letteratura la presenza dei gatti si è poi estesa a tutta la cultura popolare visiva e televisiva: basta pensare a Tom e Jerry, per esempio, o al Gatto Silvestro.
Perché i gatti hanno invaso internet. Una deroga alla regola aurea anti-gattini del Post, in nome della scienza: perché meme, video e foto di gatti piacciono così tanto.
Come in ogni vicenda oscura che si rispetti, a un certo punto arrivano i servizi segreti. La vicenda è quella dell’inchiesta “Grandi eventi”, della cricca di Anemone e Balducci. Dei rapporti tra Anemone e il Sisde si parla da tempo, e un mese fa il Copasir avviò un’inchiesta interna che accertò che tra i servizi segreti e l’imprenditore romano non ci fossero mai stati rapporti diretti. Stando a quello che racconta Carlo Bonini su Repubblica, i rapporti ci sarebbero stati eccome. A metà della scorsa settimana, i carabinieri del Ros hanno bussato al portone brunito di via Giovanni Lanza 194. Sono entrati nella sede dell’Aisi (ex Sisde) con un ordine di esibizione firmato dai pm di Perugia Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi. Ne sono usciti con quattro faldoni di documenti classificati.
Ecco come funzionava la cricca. Nel racconto di Repubblica della ristrutturazione di un immobile del Sisde c'è l'esempio perfetto di come Anemone e Balducci facevano affari con lo stato.
Dopo l’invito del segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, per cambiare la cosiddetta “web tax”, nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 novembre il testo del provvedimento che fa parte della legge di stabilità è stato modificato dalla commissione Bilancio della Camera. La versione rivista mantiene l’obbligo di utilizzo di una partita IVA italiana per chi compra e mostra pubblicità online in Italia ed elimina, invece, la parte riguardante il commercio elettronico. Nei giorni scorsi i due emendamenti sulla “web tax” erano stati criticati duramente dall’opposizione e da diversi esperti del settore; Matteo Renzi in due occasioni pubbliche aveva chiesto la sua revisione. Le modifiche alla “web tax” sono state annunciate da Francesco Boccia, deputato del PD e presidente della commissione Bilancio della Camera, tra i primi a proporre un nuovo sistema di tassazione per le società attive su Internet – indirizzato principalmente a grande aziende come Google, Facebook e Amazon – che sfruttano le leggi del mercato unico europeo per mantenere le sedi locali delle loro controllate solo dove ci sono regimi fiscali più favorevoli.
La “web tax” è stata modificata. L'obbligo di partita IVA italiana è stato rimosso per le aziende estere di e-commerce, mentre rimane per chi compra e vende pubblicità da mostrare online in Italia.
Android è stato il sistema operativo più venduto negli Stati Uniti a luglio agosto. Il dato – che conferma quanto raccontato da Newsweek questa settimana – è stato diffuso oggi dalla società di rilevazione Nielsen, e implica che Android abbia superato i concorrenti anche nel dato complessivo degli ultimi sei mesi. La quota di mercato del sistema operativo ideato da Google ad agosto è stata pari al 32%, seguita dal 26% di BlackBerry OS e dal 25% di iOS, la piattaforma che anima gli iPhone.
Android supera iPhone e BlackBerry negli USA. Il sistema operativo per smartphone di Google è il più venduto negli ultimi sei mesi.
È appena uscito per minimum fax Trilobiti, l’unica raccolta di racconti – in tutto dodici – dello scrittore statunitense Breece D’J Pancake. Pancake, che nacque nel 1952 e si suicidò nel 1979, non è molto famoso, ma è considerato da molti critici e scrittori uno dei più importanti e influenti autori del Novecento, nonostante abbia pubblicato soltanto sei racconti quand’era in vita – quasi tutti sull’Atlantic Monthly – e ne abbia scritti in tutto dodici. In Italia Trilobiti uscì per la prima volta nel 2005 per ISBN Edizioni: Giacomo Papi, tra i fondatori della casa editrice, raccontò nell’introduzione la storia di Pancake, e come la casa editrice scoprì i suoi racconti, telefonò a sua madre e finì per pubblicarli. ***
Il più grande scrittore americano di cui non avete sentito parlare. Si chiama Breece Pancake, si suicidò a 26 anni e scrisse in tutto 12 racconti, appena ripubblicati da minimum fax.
Universal Pictures ha diffuso un nuovo trailer di Steve Jobs, l’atteso film scritto da Aaron Sorkin e diretto da Danny Boyle sulla vita del famoso imprenditore cofondatore di Apple, interpretato da Michael Fassbender. Il film è tratto dalla biografia ufficiale di Steve Jobs scritta da Walter Isacsson e uscirà il 9 ottobre 2015 negli Stati Uniti e nel 2016 in Italia. Del cast fanno parte anche Kate Winslet, Jeff Daniels e Seth Rogen. Danny Boyle è il regista, tra le altre cose, del film The Millionaire, vincitore di otto premi Oscar; Aaron Sorkin è lo sceneggiatore premio Oscar di The Social Network e di serie tv molto famose e apprezzate come The Newsroom e The West Wing. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo trailer di “Steve Jobs”, con Michael Fassbender. È il film sulla vita del cofondatore di Apple, scritto da Aaron Sorkin e diretto da Danny Boyle, che uscirà in Italia nel 2016.
Le cose più interessanti sulla crisi del centrodestra e il rapporto tra Berlusconi e Fini si trovano quasi tutte sui giornali di centrodestra (il Giornale, Libero, il Secolo, il Foglio) e la loro lettura fornisce un quadro piuttosto interessante della situazione. Detto della riunione di ieri in parlamento, il Giornale mette in campo innanzitutto l’agenda del presidente della camera, per capire in quali occasioni Fini parlerà in pubblico nei prossimi giorni. Di appuntamenti ce ne sono soprattutto tre, tutti piuttosto ghiotti, non fosse ancora fresco il ricordo della non eccitante intervista a Lucia Annunziata. Il primo è stasera, quando il presidente della Camera dovrebbe partecipare in qualche modo a Ballarò (secondo il Giornale sarà ospite in studio, Repubblica invece parla di una semplice intervista registrata: ha ragione la seconda). Il secondo sarà domattina, a Roma, quando Fini presenterà un rapporto sulla «nuova classe dirigente» insieme a Luca Cordero di Montezemolo, che da tempo salta fuori ogni volta che si parla di governi tecnici. Venerdì 30, poi, Fini incontrerà alcuni studenti universitari per un incontro sul tema “Informazione e politica”. Le parole di Fini durante questi appuntamenti, insieme alle riunioni d’area e un importante passaggio parlamentare, scandiranno l’evoluzione della “quasi crisi” nel corso della settimana.
Ancora tutti appesi a Fini. Dietro il caso Bocchino - non si dimette? - e le dichiarazioni concilianti di Fini potrebbe esserci l'intenzione di lasciar passare qualche giorno. Cosa ne dicono i giornali di stamattina.
La procura di Agrigento ha negato il nulla osta al provvedimento di espulsione per Carola Rackete emesso martedì dalla prefettura. La procura ha deciso che Rackete, la comandante della Sea Watch 3, non potrà lasciare l’Italia fino a che non sarà interrogata il 9 luglio. Il provvedimento di espulsione era stato promesso dal ministro dell’Interno Matteo Salvini: deve ancora essere approvato dal Tribunale di Palermo, spiega il Fatto Quotidiano, ma anche se dovesse esserlo non sarebbe eseguibile almeno fino al 9 luglio. Rackete era stata arrestata dopo aver violato gli ordini delle autorità italiane e aver portato la Sea Watch 3 nel porto di Lampedusa sabato mattina, per fare sbarcare i 40 migranti che erano a bordo della nave da più di due settimane. Il suo arresto non era però stato convalidato dalla GIP di Agrigento.
Carola Rackete non potrà lasciare l’Italia fino al 9 luglio, ha deciso la procura di Agrigento.
Molti si sono preoccupati di dare ampia pubblicità agli impegni del Ministro Boschi nella giornata in cui il Consiglio dei Ministri ha varato il decreto che ha salvato dal fallimento anche la Banca della quale il padre è vicepresidente. Molti hanno sentito la necessità di dare ampio spazio all’alibi del Ministro che, salvata la forma, ritiene di aver risolto la questione sul piano politico. Ma non è così. Perché la Banca sia fallita – dopo essere stata oggetto nei mesi scorsi di sospette speculazioni – è compito degli organi competenti accertarlo (sempre che non si applichino al caso moratorie altrove felicemente utilizzate). Ma il conflitto di interessi del Ministro Boschi è un problema politico enorme, dal quale un esponente di primissimo piano del governo del cambiamento non può sfuggire. In epoca passata abbiamo assistito a crociate sui media per molto meno, contro esponenti di terza fila del sottobosco politico di centrodestra: oggi invece pare che di certe cose non si debba o addirittura non si possa parlare. È probabile che il Ministro Boschi non risponda come se il silenzio fosse la soluzione del problema. Ma questo è un comportamento autoritario di chi si sente sicuro nel proprio ruolo poiché (per ora) le alternative non lo impensieriscono. E se il Ministro resterà al suo posto, senza chiarire, la colpa sarà principalmente nostra e di chi, temendo di dare munizioni a Grillo o a Salvini, sta tacendo o avallando scelte politiche inaccettabili.
La moglie di Cesare e il padre di Maria Elena Boschi. Per Roberto Saviano il ministro dovrebbe dimettersi, e c'è un problema con le critiche al governo Renzi.
Rich McCor ha 28 anni, lavora per un’agenzia creativa di Londra ed è appassionato di fotografia di viaggio e di carta. Nella sua serie Paperboyo McCor ha trasformato luoghi turistici e monumenti molto conosciuti inserendo nelle sue immagini delle sagome di carta che interagiscono con l’ambiente circostante: così a Londra il Big Ben si trasforma in un orologio da polso e la cupola della St. Paul’s Cathedral in un gelato, o ancora l’Arco di Trionfo di Parigi diventa un paio di pantaloni di un omino Lego e la Sirenetta della famosa statua di Copenaghen resta sempre una sirena ma con un selfie stick. Il progetto si può seguire sul profilo instagram Paperboyo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Paesaggi con inserti di carta. Un creativo di Londra trasforma luoghi molto famosi fotografandoli insieme a semplici sagome di carta.
Yanis Varoufakis, professore di Economia ed ex ministro delle Finanze del primo governo di Alexis Tsipras, sarà ospite questa sera alla trasmissione di Rai Tre “Che tempo che fa”. Varoufakis è diventato molto conosciuto quest’estate per aver condotto per mesi le trattative con i creditori della Grecia. Dopo la vittoria del “no” al referendum sugli aiuti alla Grecia, Varoufakis decise però di dimettersi da ministro, a sorpresa. Sul suo blog scrisse di aver lasciato il suo posto per le pressioni dei partner europei che non volevano più negoziare con lui. Questa voce è stata poi confermata da diverse indiscrezioni. Varoufakis, che oggi ha 54 anni, ha studiato economia nel Regno Unito e ha insegnato in Grecia e negli Stati Uniti. È un esperto di matematica, statistica e di teoria dei giochi. Nella sua carriera ha lavorato come consulente per Valve, la società di videogiochi che ha prodotto Steam, la principale piattaforma per acquistare videogiochi online.
I cinque minuti di celebrità di Varoufakis. Storia di un ministro di cui ha parlato tutto il mondo per una stagione, e che stasera ricompare, alla tv italiana.
23,45 – In serata, si sono concluse le autopsie su tutti i corpi recuperati dal naufragio della Costa Concordia. ***
Costa Concordia, cosa succede oggi. Le operazioni di recupero del carburante sono riprese, mentre si comincia a discutere seriamente di come rimuovere la nave: intera o a pezzi?.
Facebook ha annunciato di avere chiuso centinaia di pagine, gruppi e account sulla propria piattaforma per «coordinated inauthentic behavior», cioè che diffondevano notizie false o ingannevoli, o che svolgevano attività a fini politici in modo non trasparente. Le pagine, i gruppi e gli account che sono stati chiusi erano legati a tre operazioni diverse in Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Egitto e Nigeria. L’operazione in Indonesia coinvolgeva una rete di più di 100 account falsi di Instagram e Facebook che postavano contenuti in inglese e in indonesiano relativi al movimento di indipendenza della Papua Occidentale. Un’altra operazione era invece basata in Egitto ed era finalizzata ad appoggiare lo schieramento formato da Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita ed Egitto, e penalizzare quello avversario formato da Qatar, Iran, Turchia e separatisti yemeniti. Molte pagine usate per diffondere questi contenuti erano legate al giornale egiziano El Fagr, conosciuto per i suoi toni sensazionalistici. La terza operazione, ha scritto Reuters, coinvolgeva account falsi negli Emirati Arabi Uniti, in Egitto e in Nigeria, che diffondevano contenuti sull’attività del governo emiratino in Yemen e sull’accordo sul nucleare iraniano.
Facebook ha detto di avere chiuso centinaia di pagine, gruppi e account in Indonesia, Emirati Arabi Uniti, Nigeria ed Egitto.
Alcuni giornali francesi si sono occupati di recente delle applicazioni pensate per dare un aiuto immediato alle donne che si trovano in una situazione di pericolo ed emergenza; e che hanno, a seconda dei casi, funzionalità e principî molto diversi tra loro. Alcune di queste app hanno attirato le critiche di molte attiviste femministe; altre, come App-Elles, disponibile anche in Italia, sono state generalmente apprezzate. I prerequisiti di una buona app anti-abuso, come vengono chiamate, dovrebbero essere la sua gratuità, il collegamento con operatori e personale specificatamente formato per affrontare la violenza di genere, e la tutela da ulteriori potenziali rischi a cui l’app stessa, attraverso i servizi di geolocalizzazione o conservazione dei dati, potrebbe esporre. Spesso la descrizione con cui quelle stesse applicazioni vengono presentate è però molto generica e fuorviante: molte, di fatto, non garantiscono un pronto intervento ma soltanto una serie di informazioni, sebbene spesso utili.
Le app contro la violenza sulle donne. Ne esistono diverse, ma non tutte sono efficaci e spesso sono state criticate: una però è molto meglio delle altre.
Facebook ha presentato un nuovo strumento che può essere molto utile ai giornalisti: mostra quali sono gli argomenti di cui si sta parlando di più sul social network in un dato momento. Lo strumento si chiama “Signal” e per ora è disponibile solo negli Stati Uniti, ma Facebook ha detto che presto sarà utilizzabile anche altrove. “Signal” permette di osservare quali sono i temi più trattati su Facebook e cercare contenuti legati ai singoli temi, in ordine cronologico: un po’ come avviene per Google Trends, per capirsi.
“Signal”, il nuovo strumento di Facebook per i giornalisti. Mostra quali sono le notizie e i temi di cui si sta parlando di più e in quale luogo, utilizzando una montagna di dati.
Complice la prossimità del voto francese, dove i risultati – era più facile, certo – erano stati dati per certi appena chiusi i seggi (e anche prima), nella giornata di lunedì moltissimi commenti di chi seguiva i risultati delle amministrative italiane sono stati dedicati alla lentezza nell’avere informazioni chiare (il responsabile dei dati a La7 chiedeva ancora cautela nell’interpretare i parziali tre ore dopo l’inizio degli scrutini, conclusi stamattina in molte città). Il tema è vecchio: negli altri paesi i risultati delle elezioni – sia dagli istituti statistici che dagli enti ufficiali – arrivano in tempi e con esattezze che in Italia ci sognamo, ogni volta rammaricandocene invano. Oggi ne scrive Giangiacomo Schiavi sul Corriere della Sera. Se la modernità di un Paese si vede dalla macchina elettorale, beh, l’andamento lento dello spoglio nei seggi rischia di penalizzare ancora di più l’Italia, inchiodata ai ritardi anche quando si potrebbe farne a meno. In Francia e in Germania a pochi minuti dalla chiusura delle urne si proclamano già i vincitori, ma da noi, sei ore dopo la fine di un turno elettorale certamente meno impegnativo di altri, i risultati non ci sono o arrivano con il contagocce: tranne i grandi centri, dove le proiezioni si esercitano con buona approssimazione, il conteggio dei voti appare rallentato da intoppi e imprevisti, persino stop, con il blackout dello spoglio: scusate il ritardo, riprenderemo più tardi. Va in scena a Como il primo caso di straordinaria agonia dello scrutinio, per controlli, contestazioni, complicate messe a punto: 16 candidati e 24 liste impongono un’attenzione speciale per evitare il rischio di errori, siamo d’accordo, ma non una pausa di riflessione lunga tre ore.
La lentezza dei risultati. Il paragone con gli altri paesi mostra a ogni turno elettorale l'incredibile inadeguatezza dei nostri sistemi di conteggio e di quelli degli istituti di statistica.
Ghostbusters – il reboot del famosissimo film del 1984 su una squadra di “acchiappafantasmi” – è nei cinema italiani dal 28 luglio. L’ha diretto Paul Feig – il regista di Spy e Le amiche della sposa – e le protagoniste sono Leslie Jones, Kristen Wiig, Melissa McCarthy e Kate McKinnon. C’è anche l’attore Chris Hemsworth, che interpreta il loro receptionist. Nel film del 1984 i quattro acchiappafantasmi erano Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson. Il nuovo Ghostbusters parla – senza spoiler – di un’invasione di fantasmi a Manhattan e di una scrittrice, una professoressa, un’esperta di energia nucleare e un’operaia della metropolitana di New York che si mettono insieme per cercare di fermarli. Ghostbusters è costato circa 144 milioni di dollari – abbastanza tanti anche per un film di Hollywood – e ne ha già incassati quasi altrettanti: un buon risultato, considerando che in molte parti del mondo è appena uscito o ancora deve uscire. Non c’è la conferma ufficiale, ma è praticamente certo che il film avrà un sequel, probabilmente con le stesse protagoniste. Nel suo primo giorno in Italia Ghostbusters è stato il secondo film più visto: sono stati venduti quasi 25mila biglietti, per un totale di circa 150mila euro. Sono dati buoni, che non dicono però che tipo di film è Ghostbusters e se e quanto sta piacendo. Un buon parametro per farsi un’idea è di solito rappresentato dai voti degli utenti sui siti di recensioni: in questo caso quel parametro è stato sporcato e rovinato da quella che si pensa essere stata una campagna razzista e sessista il cui obiettivo era criticare il film a prescindere, ancora prima di vederlo, perché le sue protagoniste erano donne. Il voto medio di Ghostbusters su IMDb è 5,4 su 10 ma come aveva spiegato Stephanie Merry sul Washington Post ancora prima di uscire il film era stato votato da più di 6mila utenti, e più della metà di loro avevano votato il film con un “1 su 10”. Escludendo quindi i voti di IMDb, bisogna guardare alla recensione dei critici, e lì c’è un po’ di tutto.
Ma, alla fine, com’è “Ghostbusters”? un ottimo blockbuster estivo, secondo alcuni; una poco efficace copia dell'originale, secondo altri (ma almeno possiamo finalmente parlare del film, e non di altro).
Durante una sessione di domande e risposte tenuta giovedì durante la conferenza “New Pact for Europe” a Bruxelles, in Belgio, Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha commentato la complicata situazione politica dell’Italia, che sembra essersi risolta solo giovedì sera con l’incarico per formare un governo dato a Giuseppe Conte. Le dichiarazioni di Juncker sono state travisate prima dal Guardian e poi da giornali e agenzie italiane, e hanno generato una piccola polemica. Juncker ha detto: «Gli italiani devono prendersi cura delle regioni povere dell’Italia. Questo significa più lavoro; meno corruzione; serietà. Li aiuteremo come abbiamo sempre fatto. Ma non si deve giocare a caricare di responsabilità l’Unione Europea. Un paese è un paese, una nazione è una nazione. I paesi vengono prima, poi viene l’Europa»
Cosa ha detto davvero Juncker sugli italiani e il sud Italia. Una cosa un po' diversa da «gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti», come invece si legge in giro.
Molti dei tempi di attesa per un utilizzatore di computer – sia che trascorra davanti a un monitor soltanto qualche ora alla settimana, sia che ci trascorra per lavoro intere giornate – sono solitamente segnalati da un indicatore grafico molto comune, che visualizza la percentuale di avanzamento del processo in corso: la barra di progresso (progress bar). È un simbolo diffuso anche in altri apparecchi elettronici, come per segnalare la carica dei telefoni cellulari. L’operazione a cui intuitivamente è più facile associare la barra di progresso è quella dell’installazione di un programma, o il download di un file, o il trasferimento di file da una cartella a un’altra (o da un dispositivo a un altro). Ma per quanto oggi possa apparire scontato, anche quest’indicatore è stato “inventato”, e cioè c’è stato un tempo in cui non esisteva: un articolo sul New York Times Magazine cerca di ricostruirne in breve la storia.
Chi ha invent… █████▒▒▒. La storia della barra di progresso, che non serve a molto ma per tutti – anche per chi l'ha inventata – è sempre meglio che non guardare niente.
È uscita la selezione delle migliori copertine di giornali e riviste dell’anno curata dal sito Coverjunkie. Come sempre ce ne sono moltissime del New York Times Magazine, del New Yorker, molte realizzate dall’illustratore satirico e politico Barry Blitt, e di Wired. Di copertine italiane ce ne sono quattro: una di IL, il mensile del Sole 24 Ore, una di Robinson, il domenicale di Repubblica, una di Wired e una di C 41, rivista milanese di arte e fotografia. Sfogliare questa raccolta non è solo un modo per guardare qualcosa di graficamente ed esteticamente bello o inventivo: è anche un’occasione per scoprire qualche giornale meno conosciuto, come Printed Pages, pubblicato dal sito It’s Nice That, o Eye, trimestrale di grafica e arti visive. Per finire, è un modo per sfogliare anche l’anno passato, con quello che abbiamo vissuto e di cui abbiamo parlato di più. Se volete potete anche votare le vostre tre copertine preferite qui, mentre qui trovate la selezione del 2016. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le più belle copertine di riviste del 2017. Le ha scelte il sito specializzato Coverjunkie e sono uno spettacolo di grafica, disegni e idee: ce ne sono anche quattro italiane.
Sabato Luigi Di Maio ha annunciato che il governo punta a risparmiare un miliardo di euro grazie al taglio delle cosiddette “pensioni d’oro”. L’obiettivo, ha scritto Di Maio in un breve post sul blog del Movimento 5 Stelle, è mettere un tetto tra i 4 e i 5 mila euro per tutte quelle pensioni il cui importo non è sostenuto dai contributi versati. La misura punta a colpire coloro che hanno pensioni molto alte maturate con il cosiddetto metodo retributivo, che semplificando calcolava l’importo dell’assegno pensionistico sulla base dell’ultimo stipendio ricevuto e non sui contributi effettivamente versati. Mario Seminerio, analista finanziario e uno dei principali blogger economici italiani, ha spiegato perché però l’obiettivo di ottenere un miliardo di euro di risparmi è irrealistico, e che probabilmente il governo si dovrà accontentare di una cifra molto inferiore: 100 milioni, un decimo dei risparmi annunciati da Di Maio. Seminerio ricorda che i pensionati che ricevono almeno 5 mila euro netti (circa 8 mila lordi) sono più o meno 30 mila e le loro pensioni hanno un costo annuo pari a 4 miliardi di euro. Secondo gli esperti, in media, la differenza tra l’importo di una pensione calcolata con i vecchi metodi retributivi e una con i nuovi metodi contributivi è pari al 25 per cento. Ricalcolando 4 miliardi di pensioni d’oro “retributivi” si dovrebbe produrre un risparmio del 25 per cento, cioè il miliardo di euro di cui parla di Di Maio.
Davvero Di Maio può ottenere un miliardo di euro dal taglio delle “pensioni d’oro”? basta fare un paio di conti per capire che è impossibile: secondo gli esperti la cifra è più vicina ai cento milioni di euro.
I costi della campagna elettorale presidenziale negli Stati Uniti del prossimo anno produrranno con molta probabilità un volume di affari intorno al miliardo di dollari. Molte risorse saranno spese per gli annunci pubblicitari dei candidati sui mezzi di comunicazione tradizionali e su Internet. Secondo Politico, Twitter sfrutterà questa occasione per guadagnarci qualcosa vendendo spazi sul proprio social network per le pubblicità della campagna. I primi messaggi potrebbero essere pubblicati a partire da questa settimana e potrebbero costituire una grande opportunità per Twitter, che fino a ora si è mosso molto cautamente sul fronte della pubblicità per non influenzare negativamente l’aumento degli iscritti al servizio. «Abbiamo avuto cinque anni per osservare e studiare come le persone utilizzano la piattaforma e sappiamo che i politici sono molto attivi lì sopra, e sappiamo anche che gli utenti gradiscono i messaggi da quei politici. Siamo entusiasti della prossima tornata elettorale e pensiamo che gli annunci pubblicitari sia nel rullo dei tweet che nella ricerca dei messaggi siano una grande opportunità» ha spiegato Adam Bain, la persona che si occupa dei ricavi di Twitter in tutto il mondo.
La pubblicità dei politici su Twitter. Inizia questa settimana per i candidati statunitensi in corsa per le presidenziali e potrebbe fruttare milioni di dollari.
Nelle ultime settimane i giornali internazionali hanno dato molta attenzione alla branca italiana di un’associazione giovanile europea di estrema destra e anti-migranti, Génération Identitaire, che di recente si è fatta notare per il progetto di bloccare i barconi di migranti che arrivano dal Nord Africa e impedire che le ong li soccorronano. La branca italiana ha lo stesso nome del gruppo originale: si chiama Generazione Identitaria. Il New York Times ha intervistato il leader italiano del gruppo, il ventitreenne Lorenzo Fiato, e lo stesso hanno fatto BBC e SkyTg24; anche il Guardian ed El País hanno scritto del loro piano di ostacolare i barconi e le ong, la cosiddetta operazione “Defend Europe” (che probabilmente non è del tutto legale). In Francia si parla da tempo di Defend Europe, e in particolare del fatto che Génération Identitaire abbia cercato fondi per l’operazione attraverso una campagna di crowdfunding e che a un certo punto PayPal abbia tolto al gruppo la possibilità di usare il proprio servizio per la raccolta fondi, dopo avere ricevuto per settimane email di protesta e minacce di boicottaggio sui social network. Le attenzioni dei giornali sulla branca italiana sono invece più recenti.
L’associazione giovanile che vuole bloccare i migranti. Si chiama "Generazione Identitaria" e ha raccolto decine di migliaia di euro per un'azione di disturbo contro le ong che soccorrono i barconi nel Mediterraneo.
La famiglia adolescente è il titolo del nuovo libro di Massimo Ammaniti, appena pubblicato da Laterza. Nel libro Ammaniti, psicoanalista autore di diversi libri su genitori, maternità e adolescenza, analizza i cambiamenti avvenuti nei rapporti fra genitori e figli negli ultimi anni, causati anche dalla riduzione della natalità e dall’aumento dell’età media in cui si fanno i figli, per cui si sono molto ridotte le differenze nel comportamento fra ragazzi e adulti, che sembrano vivere adesso invece in una specie di perenne adolescenza, e i due mondi – quello dei genitori e quello dei figli – sono ormai diventati una cosa sola. La distanza, che favoriva anche però la costruzione di una propria autonomia da parte dei figli, è stata sostituita da un’intimità e una condivisione che rendono molto più confusa la distinzione fra il “mondo dei grandi” e quello dei ragazzi. Questo è il capitolo del libro intitolato “I genitori tornano adolescenti”.
Come funziona una famiglia adolescente. Lo psicoanalista Massimo Ammaniti spiega cosa è cambiato nel rapporto fra genitori e figli, nel suo ultimo libro.
Meghan Markle, duchessa del Sussex e moglie del principe Harry del Regno Unito, sarà la voce narrante di un documentario prodotto da Disney: e sarà il suo primo lavoro dopo che lei e suo marito hanno deciso di rinunciare ai titolo reali, cosa che avverrà ufficialmente il prossimo 31 marzo. Markle, che è un’attrice, dopo il matrimonio con Harry nel 2018 non aveva più partecipato a progetti cinematografici o televisivi. Il documentario che narrerà si intitola Elephant e segue il viaggio di una famiglia di elefanti per circa 1.600 chilometri attraverso il deserto del Kalahari, nell’Africa meridionale. Il documentario uscirà il 3 aprile su Disney+, la piattaforma di streaming di Disney. Two new movies, two unforgettable journeys. Start streaming @Disneynature’s Elephant, narrated by Meghan, The Duchess of Sussex, and Disneynature’s Dolphin Reef, narrated by Natalie Portman, on April 3, only on #DisneyPlus. pic.twitter.com/QrKAJw2cev
Meghan Markle narrerà un documentario sugli elefanti prodotto da Disney: sarà il suo primo lavoro dopo la rinuncia ai titoli reali britannici.
Tra le persone famose che quest’anno hanno compiuto – o stanno per compiere – settant’anni ci sono un po’ di coppie interessanti: i musicisti e cantanti Alice Cooper e Ozzy Osbourne, Cat Stevens e James Taylor, gli attori francesi Gérard Depardieu e Jean Reno, e gli allenatori di calcio italiani Marcello Lippi e Gian Piero Ventura. E poi, tra i nuovi settantenni, ci sono sportivi, registi, scrittori, attori e musicisti. Quello con il curriculum più interessante è probabilmente Al Gore. Quello diventato famoso più tardi è George R. R. Martin (o forse Antonio Razzi). Tra quelli a cui ancora siete in tempo per fare gli auguri di buon compleanno ci sono Samuel L. Jackson e Edwige Fenech, nati il 12 e il 24 dicembre. Tra i vostri “ma dai! di già” e i vostri “come li porta bene”, sappiate che la maggior parte delle foto sono di quest’anno, ma alcune – in certi casi – hanno una manciata di anni in più. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La classe del 1948. Fotografie e brevi biografie di persone famose che quest'anno ne hanno fatti settanta.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
D’Alema sul libro di Veltroni. Lo ha recensito sull'Unità, parlandone molto bene, e chissà che non sia la sanzione di un rapporto diventato altro.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal governo, in Italia ci sono 1,7 milioni di persone con più di 70 anni che non sono ancora state vaccinate: gli anziani sono la fascia d’età con il maggior rischio di contrarre forme gravi della COVID-19 e per questo le regioni sono alla ricerca delle ultime persone da vaccinare. Il 10 per cento degli anziani con più di 80 anni, 472mila persone, non ha ancora ricevuto la prima dose del vaccino, mentre sono 1,2 milioni le persone tra 70 e 79 non ancora raggiunte, il 20 per cento del totale. Queste percentuali hanno spinto il commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo, a scrivere una lettera alle Regioni per richiamarle al rispetto delle priorità fissate dal piano vaccini. Con l’ordinanza firmata lo scorso 9 aprile, infatti, Figliuolo aveva imposto di dare assoluta precedenza alle persone anziane e agli estremamente vulnerabili e di fermare la somministrazione a tutte le altre fasce d’età e categorie, compresi gli insegnanti.
Le Regioni cercano gli ultimi anziani non vaccinati. Ne mancano 1,7 milioni che i medici di famiglia stanno contattando su pressione del commissario Figliuolo.
Durante il CES di Las Vegas, la più importante fiera dell’elettronica del Nordamerica, il social network Twitter ha annunciato che quest’anno inizierà a testare alcune nuove funzioni con lo scopo di migliorare il modo in cui avvengono le conversazioni. In particolare verrà data agli utenti la possibilità di scegliere se permettere agli altri utenti di rispondere ai propri tweet. Si potrà scegliere se permettere di rispondere a chiunque, solo alle persone che si seguono, solo a quelle che sono citate nel tweet, oppure se vietare le risposte a tutti. Per il momento non è chiaro quando sarà avviata la sperimentazione e in quali paesi. Di recente Twitter aveva già introdotto diversi cambiamenti al fine di creare un contesto in cui si possano avere conversazioni più civili. La novità più recente era stata introdotta lo scorso novembre, quando era stata data la possibilità agli utenti di nascondere alcune risposte ricevute durante una conversazione.
Twitter sperimenterà una nuova funzione per limitare o vietare le risposte ai tweet.
In Germania verrà condotto un esperimento per studiare gli effetti del reddito universale, una misura socioeconomica che consiste nel dare a tutti i cittadini un sussidio mensile senza nessuna condizione e che da qualche anno ha acquistato visibilità nel dibattito politico in molti paesi ricchi. Per tre anni, 120 persone scelte per l’esperimento riceveranno 1200 euro al mese, e i ricercatori cercheranno di raccogliere dati per un dibattito che finora si è basato quasi esclusivamente su argomentazioni filosofiche e supposizioni, a causa dell’assenza di esperimenti rigorosi. Intorno alla fine di novembre, i ricercatori selezioneranno casualmente 20mila candidati fra quelli che avranno fatto richiesta di partecipare all’esperimento (ci si aspetta che saranno più di un milione). Di questi, tramite un colloquio ne saranno scelti 1500 per partecipare all’esperimento vero e proprio, che dovrebbe iniziare nella primavera del 2021. Dei 1500, 120 riceveranno i 1200 euro mensili – cifra appena superiore alla soglia di povertà del paese – e 1380 no, ma tutti saranno ugualmente monitorati. Risponderanno ogni sei mesi a un questionario obbligatorio, e opzionalmente parteciperanno a dei colloqui individuali che avranno lo scopo di valutare la loro salute psicofisica.
In Germania ci sarà un esperimento sul reddito universale. Per tre anni 120 persone riceveranno 1200 euro al mese, senza condizioni: si cercherà di capire se questo produrrà benefici o problemi.
Nella notte tra giovedì e venerdì i due fucilieri di marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sono tornati in India, dove sono accusati di avere ucciso due pescatori mentre lavoravano come scorta sulla petroliera Enrica Lexie. La decisione di riportare i due marinai in India è stata presa giovedì 21 marzo dal governo italiano, a un giorno dalla scadenza del permesso che le autorità indiane aveva accordato a Latorre e Girone per tornare temporaneamente in Italia per votare alle elezioni politiche. Dieci giorni fa il governo italiano aveva annunciato che i due fucilieri di marina non sarebbero stati riconsegnati all’India allo scadere del permesso, decisione che aveva portato a grandi polemiche e a un durissimo scontro diplomatico. CISR La decisione di fare partire nuovamente Latorre e Girone è stata assunta dal Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) in una riunione cui hanno partecipato il presidente del Consiglio, Mario Monti, insieme con i ministri Giulio Terzi (Esteri), Anna Maria Cancellieri (Interno), Paola Severino (Giustizia), Giampaolo Di Paola (Difesa), Vittorio Grilli (Economia), Corrado Passera (Sviluppo Economico) e i sottosegretari Antonio Catricalà e Gianni De Gennaro. Durante la riunione, che per ammissione dello stesso Terzi è stata alquanto dura e dibattuta, è prevalsa la linea di rinunciare alla sfida diretta con il governo indiano e quindi di rispettare la data di scadenza del permesso concordato ai due marinai.
Perché i marinai sono tornati in India. Lo spiega oggi il ministro Terzi su Repubblica, e circolano molte ricostruzioni delle ragioni del ripensamento.
Lo Yom Kippur (che in lingua ebraica vuol dire “giorno dell’espiazione”) è la ricorrenza religiosa ebraica che celebra il giorno dell’espiazione con il digiuno, la preghiera e alcune pratiche tradizionali. Si tratta di uno di quei giorni cosiddetti “terribili” (in ebraico Yamim Noraim) o di “timore reverenziale”. Nel calendario ebraico lo Yom Kippur inizia al tramonto del decimo giorno del mese ebraico di Tishrì, che corrisponde al periodo tra settembre e ottobre del nostro calendario, e continua fino a quando non appaiono le prime stelle della notte successiva. La sua durata può quindi variare dalle 25 alle 26 ore. Quest’anno lo Yom Kippur cade il 25 settembre, domani, ma ci sono delle pratiche che vengono fatte nei giorni precedenti. Per gli ebrei lo Yom Kippur è il giorno destinato a espiare i peccati commessi nel corso dell’anno, sia nei confronti di Dio, sia nei confronti degli uomini. Il giorno in cui cade non è casuale: il giorno del pentimento (il dieci di Tishrì) si rifà al giorno in cui Mosè scese dal monte Sinai con le Tavole della Legge, il giorno in cui venne accettato il pentimento del popolo ebraico. Sono esclusi dall’osservanza dei precetti i maschi fino ai 13 anni e le donne fino a 12 anni, anche se viene comunque insegnato loro, anche prima di quell’età, a pentirsi della mancanza di rispetto nei confronti dei genitori. Un’altra particolarità di questa ricorrenza è che lo Yom Kippur rappresenta l’unico giorno dell’anno in cui il Satàn (l’angelo del male) non può far del male al popolo ebraico.
Un giorno allo Yom Kippur. Le foto e la spiegazione dei molti riti preparatori della ricorrenza ebraica più importante, tra preghiere e galli roteanti.
Un turista italiano di Piacenza di 32 anni è morto colpito da un masso a Petra, in Giordania. La notizie è riportata dai giornali italiani che riprendono giornali giordani. Il Corriere della Sera scrive che sono in corso indagini per capire le ragioni dell’incidente, che sarebbe probabilmente dovuto alle forti piogge. Libertà, quotidiano di Piacenza, dice che il masso si sarebbe staccato da una parete rocciosa, che l’uomo sarebbe stato soccorso da due medici di una comitiva di escursionisti e che sarebbe morto sull’ambulanza diretta in ospedale.
Un turista italiano è morto colpito da un masso caduto a Petra, in Giordania.
I sindacati CIGL, CISL e UIL hanno organizzato oggi uno sciopero del pubblico impiego contro la manovra presentata dal governo, approvata venerdì 16 dicembre dalla Camera e in discussione questa settimana al Senato. Alcuni lavoratori si sono trovati in piazza Montecitorio, davanti al palazzo della Camera, e sono stati raggiunti dal segretario della CGIL, Susanna Camusso, che ha tenuto un breve discorso dove ha ricordato che non può essere richiesto a chi lavora di rinunciare all'”articolo 18”. Sull’argomento oggi è intervenuta anche Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, non escludendo la possibilità di rivedere il funzionamento del mercato del lavoro – come vuole fare nei prossimi mesi il governo – “senza particolari” tabù compreso il tanto discusso articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Lo Statuto dei lavoratori La legge numero 300 del 20 maggio 1970 viene comunemente chiamata “Statuto dei lavoratori” ed è l’insieme di norme «sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro». Lo Statuto comprende quindi buona parte delle regole più importanti per il diritto del lavoro in Italia e su queste, negli anni, sono state costruite molte delle tipologie dei rapporti lavorativi. L’approvazione delle nuove regole non fu semplice e portò a numerose tensioni sul piano politico e sindacale. Il testi fu organizzato in diversi “titoli” dedicati al rispetto della dignità del lavoratore, alla libertà e attività sindacali, al collocamento e ad altre disposizioni transitorie. L’articolo 18 rientra nel “Titolo II – Della libertà sindacale”.
Che cos’è l’articolo 18. Di cosa stiamo litigando da almeno un decennio, e cosa c'è in ballo.
Il fondatore e amministratore delegato di Amazon Jeff Bezos e sua moglie MacKenzie hanno annunciato il loro divorzio. L’annuncio è stato fatto dallo stesso Bezos con un tweet. Dopo «un lungo periodo di separazione», si legge nell’annuncio firmato da entrambi, «abbiamo deciso di divorziare e di continuare insieme le nostre vite come amici». I due si erano sposati nel 1993 e hanno quattro figli. Amazon, la società di Bezos, è la più capitalizzata al mondo, dopo che questa settimana è tornata a superare la quotazione di Microsoft in borsa. Il patrimonio di Bezos è valutato in 160 miliardi di dollari, circa 138 miliardi di euro. pic.twitter.com/Gb10BDb0x0
Jeff Bezos e sua moglie MacKenzie hanno annunciato il loro divorzio.
Domenica sera, intorno alle 20.30, è iniziato un grande incendio in un deposito di rifiuti in via Chiasserini a Milano, in un’area scarsamente abitata tra i quartieri Bovisa, Bovisasca e Quarto Oggiaro. I Vigili del fuoco hanno dovuto lavorare diverse ore per spegnere l’incendio, che ha prodotto un’altissima colonna di fumo e si è fatto notare in tutti i quartieri limitrofi della città. Le cause dell’incendio non si conoscono ancora. Il Comune di Milano ha fatto sapere che l’incendio ha però raggiunto anche un deposito di pulmini usati per il trasporto di persone disabili e che oggi e nei prossimi giorni ci saranno problemi a garantire il servizio. Quello di domenica è stato il 17esimo incendio di un deposito di rifiuti in Lombardia da inizio 2018, scrive Repubblica. È un fenomeno collegato ai crescenti problemi con lo smaltimento legale dei rifiuti che ci sono anche in regioni considerate virtuose come la Lombardia: la Cina ha da tempo ridotto gli acquisti di materiale plastico da usare nell’industria degli imballaggi e gli inceneritori faticano a tenere il passo con i ritmi richiesti. Capita quindi che i rifiuti vengano venduti a piccole società che li accumulano fino a che decidono di bruciarli illegalmente.
C’è stato un nuovo incendio di un deposito di rifiuti a Milano.
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Berlusconi alla Camera su Twitter. La diretta in streaming dell'intervento del PresdelCons e i commenti online.
Oggi alla Camera è iniziata la discussione sul disegno di legge sul testamento biologico, approvato un paio di anni fa in Senato e già esaminato dalla commissione Affari Sociali della stessa Camera. Il ddl sarà discusso fino al prossimo 11 marzo e, salvo cambiamenti di programma, sarà emendato e poi nuovamente votato in Senato, nei primi giorni di aprile, dove potrebbe trovare l’approvazione definitiva. I punti di scontro tra maggioranza e opposizione vertono principalmente su due punti: l’obbligo di idratazione e alimentazione, e la possibilità per il medico di non seguire le Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT), quelle decise dal paziente insieme alle volontà del testamento biologico. Le modifiche fino a ora apportate in commissione sono state votate dal Popolo della Libertà, dalla Lega Nord e dall’UdC. Partito Democratico e Italia dei Valori si sono opposti agli emendamenti proposti dalla maggioranza, Alleanza per l’Italia si è astenuta, Futuro e Libertà non era in commissione. Il partito di Di Pietro ha esposto la relazione di minoranza, che definisce incostituzionale il testo della legge e chiede un provvedimento meno ingessato, che consenta ai pazienti di indicare nel testamento biologico i trattamenti che non vogliono ricevere e di poter fare affidamento su una DAT senza scadenza e vincolante per il medico. Il Partito Democratico propone invece una sospensione e un ritorno al confronto in commissione. L’UdC presenterà invece una serie di emendamenti correttivi, mentre Futuro e Libertà propone un unico emendamento che sostituisca l’intero disegno di legge. Secondo i Radicali, la legge proposta è «il presupposto dello Stato etico» e per questo motivo il partito ha iniziato un sit-in davanti a Montecitorio con una maratona oratoria.
Che cosa c’è nel ddl sul testamento biologico. Il disegno di legge approvato al Senato due anni fa è arrivato oggi alla Camera: resta lo scontro su alimentazione e idratazione forzate.
Facebook permette ora a qualsiasi suo utente con un profilo o una pagina Facebook verificata di usare l’app “Mentions“. Mentions è stata sviluppata proprio da Facebook e permette di mostrare in diretta video quello che si sta facendo, più o meno come avviene con Periscope, l’app per lo streaming di Twitter. Prima “Mentions” era utilizzabile solo da persone molto famose, dalle grandi celebrità: attori, cantanti, sportivi e politici. Adesso potranno usare “Mentions” tutti coloro che – per qualsiasi motivo – hanno un profilo Facebook verificato. I profili verificati sono quelli veri di persone famose e la verifica serve a differenziarli da tutti i profili falsi. Una volta che lo streaming è stato caricato su Mentions, può essere riprodotto dagli utenti anche in un secondo momento, come fosse un video normale. Come avviene su Periscope un video creato con Mentions può essere commentato in diretta streaming. «Vogliamo migliorare l’esperienza Facebook per i giornalisti, sia se si vuole usarlo come strumento per raccogliere le notizie, come mezzo per comunicare meglio con i lettori o per veicolare i propri contenuti» ha detto Vadim Lavrusik, che si occupa della gestione di “Mentions”. L’app permette agli utenti anche di seguire cosa si sta dicendo su di loro su Facebook, quali sono gli argomenti di cui si sta parlando di più e a chi mostrare i propri contenuti. Prima, per mostrare un contenuto ai propri follower su Facebook, bisognava mostrarlo anche ai propri amici. Facebook ha anche pubblicato qualche consiglio su come usare “Mentions”: è meglio comunicare prima il momento in cui si andrà in diretta; bisogna essere sicuri di avere una buona connessione; è bene descrivere cosa si andrà a mostrare nella diretta streaming.
“Mentions”, l’app per lo streaming di Facebook. Era disponibile solo per le persone molto famose, ora può essere usato da chiunque abbia un profilo Facebook verificato: i giornalisti, per esempio.
Domani il Natural History Museum di Londra apre al pubblico Sexual Nature, una mostra che racconta la sessualità e i comportamenti riproduttivi nel regno animale e vegetale. È la prima esposizione raccomandata ai maggiori di 16 anni mai realizzata nelle sale del museo, è molto attesa e sta facendo discutere per la scelta di affrontare in maniera aperta, seppur scientifica, un tema delicato come quello della riproduzione sessuale. La mostra consente di farsi una chiara idea di come funzionano queste cose tra gli animali, spiega oggi sul Guardian Jon Henley.
Anche gli uccelli e le api. Apre al Museo di Storia Naturale di Londra una mostra su sesso e riproduzione nel mondo animale.
Da qualche giorno su Facebook e su WhatsApp sta circolando un messaggio che avverte di un’imminente entrata in vigore di una nuova regola del Codice della strada che prevede il ritiro immediato della patente e una multa fino a 680 euro nel caso si venisse sorpresi a usare il telefono alla guida, anche se fermi a un semaforo o allo stop. La notizia è infondata: è una bufala che torna a circolare ciclicamente da almeno un anno, ma che ora potrebbe aver acquisito nuova forza dopo che il nuovo ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha detto di aver preso in considerazione un cambio delle norme. Il messaggio che potreste aver visto o ricevuto è di solito fatto così:
La bufala sulle nuove regole del Codice della strada. Sta circolando molto, dice che una nuova regola prevederà il ritiro immediato della patente per chi usa il cellulare alla guida, ma non c'è nessuna nuova regola.
Jack Nicholson ha una grandissima qualità, che forse in certi casi è pure diventata un problema. Ha fatto vedere di essere un fenomeno nell’interpretare matti, pazzi, gangster, psicopatici, personaggi cattivi e, più in generale, gente che a un certo punto si arrabbia, dà di matto, sbrocca, si incazza. Ha aiutato la sua faccia – quel sorriso e quegli occhi – ma ci ha messo tantissimo lui, recitando. Quella faccia, e quella cosa che sia diventato così apprezzato per come si arrabbia, si sono forse trasformate in un problema: perché è difficile guardare Nicholson senza pensarci. Un problema poi superabile, in realtà, visto che Nicholson si è guadagnato dodici nomination all’Oscar (più di ogni altro attore): la prima nel 1970, l’ultima nel 2003, e almeno una ogni decennio (cosa successa a pochissimi altri attori). Sembrava avesse deciso di smettere di recitare (non lo fa da alcuni anni) e invece era diventato solo molto selettivo: reciterà nella versione americana di Vi presento Toni Erdmann. Intanto oggi compie 80 anni, Jack Nicholson. Tre di quelle dodici nomination sono poi diventate Oscar, grazie ai suoi ruoli in Qualcuno volò sul nido del cuculo, Qualcosa è cambiato e Voglia di tenerezza: e in questi ultimi due film Nicholson ha fatto vedere di saper fare altro, oltre ad arrabbiarsi. Altri film in cui lo ha dimostrato sono: Easy Rider, Chinatown, Professione: Reporter, Il postino suona sempre due volte, Shining, Reds, Le streghe di Eastwick, Batman, Codice d’onore, A proposito di Schmidt, The Departed e Non è mai troppo tardi.
Come si arrabbia Jack Nicholson. E ogni volta in modo diverso: compie oggi 80 anni, recita da 60 e ha fatto pazzi e cattivi come nessun altro (ma non solo).
Il presidente del Consiglio italiano, Matteo Renzi, si trova attualmente negli Stati Uniti per un viaggio diplomatico: è partito domenica 21 settembre e resterà negli Stati Uniti fino a venerdì 26. Nei giorni scorsi ha partecipato all’assemblea generale dell’ONU che si è tenuta a New York – dove ha incontrato Hillary e Bill Clinton – e ha visitato San Francisco, nella quale fra le altre cose ha visitato una scuola italiana – prendendo in giro il proprio inglese – la sede di Yahoo!, accompagnato dalla CEO Marissa Mayer. Venerdì 26 settembre, ultimo giorno del viaggio, visiterà la sede di Fiat Chrysler di Auburn Hills, in Michigan. Finora il viaggio ha prodotto varie foto che mostrano strette di mano, sguardi disattenti e capannelli di gente sempre diversa attorno a Renzi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Renzi overseas. Le foto del viaggio americano del presidente del Consiglio, tra Bill Clinton, Marissa Mayer, il palazzo dell'ONU e la caffetteria di Twitter.
Il giornalista Riccardo Staglianò ha testato per un giorno intero Narrative Clip – una piccolissima macchina fotografica, pesante 20 grammi, che si appende ai vestiti e scatta in automatico due fotografie al minuto – e ne ha scritto in un articolo su Repubblica che è a metà tra una recensione del prodotto e un commento alla crescente tendenza a conservare tracce digitali della nostra vita (il cosiddetto lifelogging, “inquietante o rassicurante, a seconda dei punti di vista”). A proposito della sua, rivedendo le foto scattate durante la giornata, Staglianò scrive che “la schermata di Repubblica.it se la batte con Gmail nella classifica delle inquadrature”, e alla fine si chiede anche quali ripercussioni questo genere di prodotti potrebbe avere sulla privacy (che “già citarla ti attribuisce un’età, come dire “Sip” o fare ancora i conti in lire”).
Il film della mia vita. È di una noia mortale, dice Riccardo Staglianò, che ha provato la videocamera che documenta ogni minuto del nostro tempo.
Sul Guardian c’è una rubrica originale – per quanto esemplare di un genere che sta trovando ampia diffusione nel giornalismo contemporaneo – che si chiama “Experience:”. Dopo i due punti trovate di solito una cosa molto strana, che è capitata a qualcuno che nell’articolo la racconta in prima persona, avendolo scritto direttamente o avendola raccontata a un giornalista del Guardian. E sono spesso cose MOLTO strane. Partendo da una selezione fatta dal sito The Cut abbiamo raccolto sei storie della rubrica, scegliendo alcune delle più divertenti e curiose. Si inizia con “Sono stato ingoiato da un ippopotamo” e si arriva a “Ho comprato per sbaglio un maiale gigante”. In mezzo la storia di una ragazza che si nutre solo di patatine, quella di uno Jedi, quella di un agricoltore a cui il cane ha rubato il trattore (circa) e quella di un camionista che ha provocato apposta un incidente.
Sei storie veramente strane raccolte dal Guardian. C'è una rubrica apposita, che nel tempo ha generato un piccolo culto: avete mai letto la storia di uno che è stato ingoiato da un ippopotamo?.
“Sono cresciuto in un’area degradata di Miami, in un quartiere povero. Arrivo da una comunità in cui la maggior parte della gente si droga. Tenevo una pistola nella mia auto, ho commesso qualche piccolo crimine, vendevo e consumavo diverse sostanze stupefacenti. Ma sono qui oggi davanti a voi anche – e sottolineo anche – come docente della Columbia University che ha studiato le dipendenze dalle droghe”. Questo è il modo in cui Carl Hart, un neuroscienziato e professore di psicologia e psichiatria, ha iniziato un suo intervento a una serie di conferenze TED per raccontare la sua ricerca sulle dipendenze. Dopo una gioventù difficoltosa, Hart spiega di avere girato per diversi anni intorno alla questione della “guerra alle droghe”, un’espressione con cui negli Stati Uniti si intendono i duri sforzi repressivi – politici, polizieschi e militari – per scoraggiare l’uso delle droghe e impedirne la compravendita: “Credevo fermamente che la criminalità e la povertà nel mio quartiere fossero un risultato diretto dell’uso di crack”. Ed era anche convinto – sulla base di cosa dicevano i politici tra gli anni Ottanta e Novanta – che si potesse diventare dipendenti dal crack e da altre sostanze appena dopo averli provati.
“Vuoi della droga o cinque dollari?”. Chi si droga risponde a questa domanda in modo meno scontato di quanto sembri, spiega un neuroscienziato, e questo mostra che l'approccio repressivo non funziona.
Nel mese di aprile le ore di cassa integrazione autorizzate dall’INPS (Istituto nazionale della previdenza sociale) sono state 772,3 milioni: nello stesso mese del 2019 le ore di cassa integrazione autorizzate erano state 25,3 milioni. Nel suo report mensile l’INPS specifica che per quanto riguarda la cassa integrazione ordinaria (CIGO) le ore autorizzate ad aprile 2020 sono state 713 milioni. Nello stesso periodo del 2019 erano state 7,4 milioni. Nel mese di marzo 2020 le ore di cassa integrazione ordinaria concesse erano state invece 12,7 milioni. Per quanto riguarda i settori produttivi, la cassa integrazione ordinaria è stata utilizzata dai lavoratori dell’industria per 605,2 milioni di ore (a fronte dei 5,7 milioni dell’aprile 2019) e per 107,8 milioni di ore da quelli dell’edilizia (mentre nel 2019 erano state nello stesso periodo 1,8 milioni).
Ad aprile l’INPS ha autorizzato 772,3 milioni di ore di cassa integrazione: nell’aprile del 2019 erano state 25,3 milioni.
Aggiornamento ore 20.50 – Il prefetto di Genova ha deciso la chiusura delle scuole e la sospensione delle attività didattiche in tutta la provincia di Genova anche per la giornata di martedì. Il livello di allerta 2 è confermato fino alle 24 nelle zone di Savona, Genova, La Spezia. Aggiornamento ore 17.30 – Sono ricominciati forti temporali su Genova e sulla sua provincia. La situazione più critica è a Rossiglione e a Campo Ligure, dove piove da ore. La Protezione Civile, sulle basi delle valutazioni dell’Arpal, ha confermato il livello di allerta 2 – cioè il livello massimo – fino alle 24 nelle zone di Savona, Genova, La Spezia. Le autorità hanno fatto sgombrare i volontari dalle strade già dalle 16. Secondo le previsioni dovrebbe smettere di piovere intorno alle 18.
Come vanno le cose a Genova. La situazione meteorologica, quella delle strade e dei trasporti e quella politica: cosa hanno detto il sindaco Marco Doria e il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Caitlyn Jenner è la nuova testimonial della campagna pubblicitaria per la collezione sportiva di H&M, la famosa catena di abbigliamento svedese. Jenner ha annunciato la collaborazione su Twitter pubblicando una foto del backstage del servizio fotografico, dove indossa tuta e scarpe da ginnastica. Backstage with @hm! So proud to be part of their inspiring #HMSport campaign. #MoreIsComing #StayTuned pic.twitter.com/0Tyq3tz5j7
La prima foto di Caitlyn Jenner per H&M Sport. È del backstage della campagna pubblicitaria di cui sarà testimonial, come ha annunciato su Twitter.
C’era Sofia Loren, c’era Gina Lollobrigida, e c’era Claudia Cardinale, nella popolarità mondiale del grande cinema italiano degli anni Sessanta. Loren e Lollobrigida diventarono rapidamente Loren e Lollobrigida come le conosciamo, mentre Cardinale rimase sempre Cardinale, se capite cosa intendiamo. Non un simbolo, non un”icona”, non un modo di dire, ma Claudia Cardinale: di una bellezza bellissima e di ruoli memorabili e impeccabili con i grandissimi registi di allora. Luchino Visconti (Il Gattopardo, Vaghe stelle dell’Orsa, Rocco e i suoi fratelli), Mario Monicelli (I soliti ignoti), Luigi Magni (Nell’anno del Signore), Sergio Leone (C’era una volta il West), Damiano Damiani (Il giorno della civetta), Federico Fellini (8½), Mauro Bolognini (Il bell’Antonio, La viaccia, Senilità), Zurlini (La ragazza con la valigia), Luigi Comencini (La ragazza di Bube, La storia), Pietro Germi (Un maledetto imbroglio). Per dire. Oggi compie gli anni, essendo nata a Tunisi il 15 aprile 1938 da genitori figli di siciliani emigrati.
Il compleanno di Claudia Cardinale. Passano gli anni ma sempre Claudia Cardinale rimane: le foto e i video di quello che ha fatto in tutto questo tempo.
Tra i molti anniversari dell’anno che si chiude, vorrei ricordare il centenario di una cittadina di ventimila abitanti, dapprima concepita come new town attorno a uno stabilimento industriale sul finire del 1912 e poi progressivamente cresciuta fino a divenire comune autonomo nel 1935: intendo Colleferro, in provincia di Roma, sulla direttrice che collega la capitale (distante 51 km) a Cassino, Caserta, Napoli. La mia scelta non è casuale, né dovuta al notevole e raggelante servizio dedicato al centro laziale nell’ultima puntata di Report: si tratta infatti di un luogo cui mi legano da anni importanti ragioni familiari, e di un centro la cui evoluzione reputo rappresentativa di alcuni nodi venuti al pettine nel 2012 in diverse altre parti d’Italia. In certa misura, un compendio del nostro passato recente. Per chi arriva col treno, Colleferro-Segni-Paliano è una stazione dal nome lungo e molteplice. Niente sottopassaggio, convogli malagevoli e in perenne ritardo (la Roma-Cassino è una delle linee più sovraffollate e disastrate d’Italia), la beffa del TAV Roma-Napoli che sfreccia poco distante, e ovviamente non ferma. Niente, nemmeno i gerani, che ricordi le placide stazioncine asburgiche, ma nell’aria ancora la memoria di una vecchia visita di Francesco Giuseppe in rotta per Napoli (anno di grazia 1900), e quella di Enrico Toti, che qui nel 1908 perse una gamba e pochi anni dopo morì eroicamente sul Carso gettando la stampella proprio contro le truppe del medesimo Cecco Peppe. Sul muro della sala d’aspetto i primi versi dell’Alberello, la poesia improvvisata qui da Gabriele d’Annunzio, mentre insieme all’amante Barbara Leoni aspettava un treno che lo riportasse verso nord.
Buon anno da Colleferro. La storia d'Italia riassunta nel secolo di vita di una cittadina che fu modello industriale e oggi è simbolo di una crisi ambientale, economica e politica.
Martedì mattina a Chieri, comune di 36mila abitanti in provincia di Torino, cinque bambini tra i 3 e i 4 anni sono stati investiti da una Toyota Land Cruiser parcheggiata in salita, che a un certo punto ha iniziato a muoversi. L’incidente si è verificato di fronte a una scuola materna. Una bambina di due anni e mezzo, scrive Repubblica, sarebbe in pericolo di vita.
A Chieri, in provincia di Torino, cinque bambini sono stati investiti da un’auto parcheggiata in salita.
È uscito per Rizzoli il libro di Mario Desiati La notte dell’innocenza. Desiati racconta quello che successe la sera del 29 maggio 1985 allo stadio Heysel di Bruxelles in occasione della finale di Coppa dei Campioni fra Juventus e Liverpool, quando il crollo di un muro sulle tribune e la calca provocata dalla pressione dei tifosi inglesi uccise 39 persone e fece oltre 600 feriti. Il libro è costruito alternando l’analisi dei documenti raccolti su quella sera, la ricostruzione della diretta televisiva e i ricordi personali di Desiati, allora bambino di 8 anni tifoso della Juventus. In questo estratto il capitolo sugli scontri successivi al crollo e sui momenti che precedono l’inizio della partita. ***
La notte dell’Heysel. La storia tragica del 29 maggio 1985 vista da un bambino di otto anni davanti alla tv, nel nuovo libro di Mario Desiati.
Il 22 settembre uscirà FIFA 16, l’ultima edizione del popolare videogioco di calcio, ed è stato presentato in anteprima all’E3 (Electronic Entertainment Expo) di Los Angeles, la più importante fiera di videogiochi al mondo. Il giornalista del Guardian Keith Stuart lo ha provato in anteprima, giocando contro il produttore della EA Sports (la casa di videogiochi che ha sviluppato la serie FIFA) Nick Channon, e ha raccontato quali sono le novità più interessanti rispetto alle versioni precedenti. La difesa Il team FIFA si è accorto che c’era un po’ di sproporzione tra attacco e difesa: molto spesso è difficile riuscire a marcare giocatori come Cristiano Ronaldo o Messi. Nel nuovo FIFA 16 è stato reso molto più semplice e veloce cambiare direzione con un difensore mentre si indietreggia verso la propria porta: questa nuova modalità permette di evitare di correre troppo con il difensore e lasciare ampi spazi all’attaccante.
Tutte le novità di FIFA 16. Le ha raccontate un giornalista del Guardian, che lo ha provato in anteprima giocando contro chi l'ha prodotto.
È un periodo di premiazioni e di festival: Rihanna e Beyoncé hanno attirato l’attenzione di tutti alla cerimonia di consegna dei Grammy a Los Angeles, Hellen Mirren si è presentata coi capelli rosa alla Royal Opera House di Londra per l’annuale cerimonia dei BAFTA, i British Academy Film Awards, e in questi giorni sulle agenzie fotografiche è facile imbattersi in immagini di attori e registi a Berlino, per la 63esima edizione del Festival Internazionale di Cinema. Nelle foto di questa settimana ci sono anche molte donne impegnate in politica: la presidentessa del Brasile Dilma Rousseff, che ha partecipato ai funerali delle 238 vittime dell’incendio al Kiss night club di Santa Maria; il ministro della Giustizia francese Christiane Taubira; la presidentessa della Lituania Dalia Grybauskaitė e la capogruppo dei democratici alla Camera dell’Illinois, Barbara Flynn Currie (che assomiglia tanto a Margherita Hack). Tra le varie facce ce n’è anche una ricostruita al computer: è quella di Re Riccardo III, i cui resti sono stati ritrovati in un parcheggio e verranno portati nella cattedrale di Leicester.
Premi e premiati. È un periodo di festival e concorsi anche tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana: Beyoncé, Rihanna ed Helen Mirren con i capelli rosa, tra gli altri.
La Corte Costituzionale ha respinto la questione di costituzionalità riguardante alcune norme contenute nella “legge Merlin”, la legge del 1958 che introdusse in Italia i reati di sfruttamento, induzione e favoreggiamento della prostituzione e che abolì le case di tolleranza (chiamate più frequentemente “case chiuse”). La questione di costituzionalità riguardava la parte della legge che punisce chi recluta donne che liberamente hanno scelto di prostituirsi; era stata posta all’attenzione della Corte Costituzionale dalla Corte d’Appello di Bari nell’ambito del processo sulla vicenda delle escort presentate tra il 2008 e il 2009 dall’imprenditore barese Gianpiero Tarantini all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Per la Corte Costituzionale la legge Merlin del 1958 non viola la Costituzione.
Pokémon Go è uscito in Italia meno di un mese fa e come in tutto i mondo ha avuto subito un enorme successo (che molti stanno cercando di sfruttare per trarne dei profitti). L’app per giocare ai Pokémon sullo smartphone sfruttando la realtà aumentata non solo è stabilmente prima nella classifica dell’App Store e del Google Play Store, ma è anche diventata un vero e proprio fenomeno di costume, tanto da venire citata anche dalle persone più insospettabili (mitico Presidente). Nonostante questo, però, in molti si sono lamentati di alcuni problemi del gioco: c’è chi ha ipotizzato che Pokémon GO alieni i giocatori dal mondo reale, spingendoli a fare cose che non farebbero normalmente, e c’è chi, addirittura, ha sfruttato la popolarità dell’app per commettere dei reati. Il problema principale del gioco è, tuttavia, di natura tecnica. Pokémon GO utilizza molto la connessione dati degli smartphone e, soprattutto, ne prosciuga velocemente la batteria. Per risolvere questo problema Quartz ha proposto qualche trucchetto per giocare a Pokémon GO senza preoccuparsi che da un momento all’altro si possa spegnere il telefono.
Come risparmiare batteria giocando a Pokémon GO. Una delle cose più efficaci è disattivare la realtà aumentata, ma anche camminare col telefono sottosopra vi aiuterà a conservare la carica.
Da ieri sera circola molto – e oggi è sui giornali di mezzo mondo – una foto piuttosto evocativa, specie perché arriva nel giorno delle dimissioni del Papa: un fulmine che colpisce la cupola di San Pietro. Una foto fin troppo perfetta, tanto che molti hanno pensato che fosse un fotomontaggio. Paolo Attivissimo, noto esperto di bufale online, spiega perché la foto è autentica. Sta spopolando la foto di un fulmine che colpisce San Pietro, presentata per esempio qui su Repubblica e attribuita al fotografo ANSA Alessandro Di Meo. Secondo la didascalia, lo scatto è stato realizzato proprio oggi, nella giornata dell’annuncio delle dimissioni del Papa, e quindi ha un valore simbolico davvero notevole.
La foto del fulmine su San Pietro è vera? sì, spiega Paolo Attivissimo, secondo cui è effettivamente il segno di qualcosa.
Lo scorso 20 novembre Mara Carfagna aveva annunciato tre dimissioni: da parlamentare, da ministro delle pari opportunità e da membro del PdL. Ora sembra tutto pacificamente rientrato, grazie a un «lungo colloquio con il presidente Berlusconi». L’episodio ci dice molto della determinatezza delle posizioni politiche del ministro, ma anche del fretta con cui molti avevano tirato fuori ogni genere di sciatta e prevedibile dietrologia: dal suo imminente passaggio coi finiani alla storia dei topi che scappano eccetera. “Con Mara è tutto risolto, non va via dal Pdl”. Silvio Berlusconi, nel corso dell’ufficio di presidenza del Pdl, allontana così i timori di dimissioni del ministro per le Pari Opportunità. Una vicenda iniziata con la minaccia di dimissioni da parte del ministro dopo il duro scontro sulla gestione dei termovalorizzatori di Napoli e Salerno, avuto all’indomani del Cdm di giovedì scorso, con i deputati campani che fanno capo a Nicola Cosentino. “Ieri ho avuto un lungo colloquio con il presidente Berlusconi – ha detto la Carfagna – che ringrazio per la sua disponibilità a comprendere i problemi. Quanto ai problemi con il Pdl, oggi vedrò i vertici del partito”. Il ministro tuttavia ha spiegato di non voler fornire ai cronisti ulteriori dettagli “per non distogliere l’attenzione” dalla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si celebra oggi. E intanto incassa la contestazione dei precari di un presidio a piazza Dante, a Napoli, che al suo arrivo le gridano “Vergogna, vergogna”. Sul conto del ministro anche una notizia di “gossip”, fornita dal giornalista Antonello Piroso in diretta a La7: avrebbe deciso la data del matrimonio, il prossimo venerdì 13 maggio.
Mara Carfagna non si dimette più. «Ieri ho avuto un lungo colloquio con il presidente Berlusconi», ha detto il ministro tornando sui suoi passi.
Karan Bhatia, vice presidente degli affari governativi e delle politiche pubbliche di Google, ha detto durante un’udienza alla commissione Giustizia del Senato degli Stati Uniti che il progetto di creare un motore di ricerca per il mercato cinese che rispetti la censura imposta dal governo locale è stato abbandonato. Bhatia lo ha detto in risposta a una domanda del senatore Josh Hawley, che chiedeva se il progetto “Dragonfly” (così era chiamato) fosse ancora attivo. BuzzFeed News e altri giornali statunitensi hanno chiesto a Google di confermare le dichiarazioni di Bhatia, e l’azienda ha risposto che non è cambiato nulla rispetto alle dichiarazioni date lo scorso marzo a The Verge, secondo cui non c’erano piani attivi per creare un motore di ricerca in Cina e che tutte le persone che ci avevano lavorato inizialmente erano state spostate su altri impieghi. Il progetto era stato rivelato da un articolo di The Intercept nell’agosto del 2018 e aveva provocato la protesta di oltre trecento dipendenti di Google, che avevano firmato una lettera aperta chiedendo alla loro azienda di interromperlo.
Google ha abbandonato la creazione di un motore di ricerca che rispetti la censura del governo cinese.
«Spuntato il sole radioso vediamo / tutto l’Egeo fiorito di cadaveri» (Eschilo, Agamennone 658-59). Con questa celebre metafora che oggi, nell’era delle riprese aeree, la mente è abituata a concepire con vivezza quasi quotidiana, il più grande tragediografo dell’antichità descrisse l’esito della tempesta notturna che colpì gli Achei di ritorno dalla guerra di Troia, fissando nel contempo l’immagine archetipica di tutti i naufragi. Nella loro pedanteria, alcuni commentatori antichi osservarono che la metafora si reggeva sul fatto che il mare è scuro (Omero lo definiva “colore del vino”, “colore di viola”, o anche direttamente “nero”), mentre i cadaveri sono bianchi, e dunque risaltano cromaticamente su quello sfondo, proprio come i fiori sopra la nera terra. Ma i cadaveri, con ogni evidenza, non sono sempre bianchi.
Vanno raccontati, gli immigrati. È meno urgente di salvarli dal mare e dal resto, ma è lo stesso importante, e non lo stiamo facendo bene: modelli, suggerimenti, e una proposta per Roma.
Nella notte tra il 24 e il 25 luglio del 1943 si tenne l’ultima riunione del Gran Consiglio del Fascismo, l’organo supremo del regime, presieduto da Benito Mussolini. Durante la riunione venne votato il famoso “Ordine del giorno Grandi”, il documento che portò alla fine del regime fascista e che mise in moto il meccanismo che avrebbe portato all’uscita dell’Italia dalla Seconda guerra mondiale e all’inizio della guerra civile. La riunione del 24 luglio era la prima dal 1939, quando il Gran Consiglio del Fascismo fu convocato per votare la decisione di mantenere l’Italia neutrale nella guerra appena scoppiata – una decisione non vincolante, come tutte quelle prese dal Gran Consiglio che, per legge, era un organo soltanto consultivo.
La notte del Gran Consiglio. Tra il 24 e il 25 luglio di 70 anni fa venne firmato l'ordine del giorno che portò alla fine del regime fascista e all'arresto di Mussolini.
Questa settimana esce Maleficent, remake del classico della Disney del 1959 La bella addormentata nel bosco, con protagoniste Angelina Jolie (anche produttrice esecutiva), Elle Fanning e Sam Riley. Edge of Tomorrow – Senza domani è il nuovo film di Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. & Mrs. Smith), con protagonisti Tom Cruise ed Emily Blunt: il film è l’adattamento cinematografico della light novel giapponese del 2004 All You Need Is Kill e racconta la storia di un un funzionario dell’esercito, impegnato nella guerra contro la razza aliena dei Mimics, che rimane bloccato in un loop temporale. In ordine di sparizione è una commedia nera con, tra gli altri, Stellan Skarsgård e Bruno Ganz, ambientata in Norvegia: il protagonista è un cittadino modello, conducente di spazzaneve, che diventa uno spietato vendicatore dopo la morte del figlio per mano di una banda di trafficanti di droga. Giraffada racconta una storia realmente accaduta nel 2002 a Qalqilya, cittadina palestinese a ridosso della Cisgiordania, con protagonisti un veterinario palestinese, suo figlio, una giornalista francese e una giraffa da salvare. Tra i film italiani in uscita ci sono Bologna 2 agosto… I giorni della collera, che ricostruisce gli anni di Piombo fino all’attentato alla stazione di Bologna, e Pane e Burlesque, sulla storia di alcune ragazze di un paesino della Puglia, rimaste disoccupate, che decidono di diventare ballerine di burlesque. Esce infine il film d’animazione Goool!, diretto da Juan José Campanella (Il segreto dei suoi occhi), sulle avventure di Amedeo e dei calciatori del suo calcio balilla, che magicamente prendono vita.
I film del weekend. Il remake della Bella addormentata con Angelina Jolie, un film di fantascienza interessante con Tom Cruise e un cartone che parla di calcio, tra gli altri: tutti i trailer.
Se ieri sera eravate a Milano a un certo punto l’avrete notato, rientrando a casa o uscendo per un aperitivo, che c’era un notevole tramonto: con il cielo azzurro e le nuvole rosa, e poi tutto rosso mentre il resto si scuriva. Ok, le foto-del-tramonto sono il soggetto fotografico più usato di sempre, e c’è un motivo: funzionano sempre, per la loro bellezza e per i sentimenti che ci spingono a scattarle e poi a fermarci a guardarle quando le troviamo mescolate con le tante altre immagini online e sui social. Insomma, queste foto ci attirano ancora per quanto viste e riviste, e sono belli i pensieri che ci stanno intorno: una selezione di come era Milano ieri sera, bella, appunto. Un post condiviso da elisa mastrapasqua (@ely_delonge) in data: 24 Mag 2017 alle ore 12:48 PDT
Non male il tramonto di ieri a Milano. Le foto prese da Instagram di quelli che hanno guardato in su e hanno deciso che valeva la pena fotografare tutto quel rosa e azzurro.
Lunedì Alternativa Popolare, il partito di centro che fa parte della maggioranza parlamentare che sostiene il governo Gentiloni, ha tenuto la prima riunione della direzione dopo l’annuncio della volontà di non candidarsi alle prossime elezioni da parte del suo presidente, il ministro degli Esteri Agelino Alfano. L’esito della riunione è stato quello che molti avevano previsto da giorni. Una parte del partito, guidato dalla ministra della Salute Beatrice Lorenzin, intende restare alleata del Partito Democratico e presentarsi insieme al PD alle prossime elezioni. Un’altra, che fa riferimento all’ex ministro Maurizio Lupi, vuole invece tornare con il centrodestra. Alfano sembra essere personalmente più vicino a Lorenzin, ma dopo la riunione è rimasto equilibrato nelle sue dichiarazioni. «Si sono confrontate due coerenze politiche», ha detto lunedì. Lupi e Lorenzin hanno fatto dichiarazioni simili. C’è un motivo pratico per questa scissione così pacifica. Nonostante la divisione, i gruppi parlamentari di Camera e Senato resteranno uniti. Al nome attuale, Ap-Centristi per l’Europa-Ncd, sarà aggiunta un’altra sigla ancora, il futuro nome di coloro che correranno con il centrodestra. In questo modo, quando arriverà il momento di presentare le liste per le prossime elezioni, entrambe le formazioni potranno sostenere di discendere da un gruppo parlamentare presente in entrambe le camere ed evitare così il difficile passaggio della raccolta firme, necessario per quei partiti che vogliono candidarsi senza essere già presenti in Parlamento. È un ostacolo notevole, perché prevede in pochi mesi di raccogliere circa un migliaio di firme in ogni collegio. Questa difficoltà, per esempio, rischia di impedire ai Radicali Italiani e ad Emma Bonino di presentare la loro lista +Europa.
Il partito di Alfano si sta dividendo. Pacificamente, però: un pezzo andrà col PD e uno tornerà con Berlusconi.
La Commissione europea ha reso pubblici i documenti che giustificano l’avvio di un’indagine per illegittimi aiuti di stato contro il Lussemburgo annunciata lo scorso ottobre: l’indagine riguarda le concessioni fiscali fatte dal governo del Lussemburgo ad alcune multinazionali straniere, tra cui Amazon, società statunitense che ha la sua sede legale europea proprio in Lussemburgo. L’accordo tra Amazon e il Lussemburgo risale al novembre del 2003 ed è ancora in vigore. Il documento della Commissione è lungo 23 pagine e, tra le altre cose, dice: «Il parere preliminare della Commissione è che l’accordo del 5 novembre 2003 costituisca un aiuto di Stato da parte del Lussemburgo a favore di Amazon» e cioè che l’accordo «non sia conforme al principio della libera concorrenza». I vantaggi fiscali selettivi possono costituire, secondo la Commissione, un aiuto di Stato: e gli aiuti di stato in base alle leggi europee sono illegittimi. La decisione della Commissione europea di avviare un’inchiesta contro Amazon è stata annunciata il 7 ottobre 2014 ma i dettagli che la giustificavano non erano stati comunicati pubblicamente per consentire alla parte interessata di estrarre le informazioni considerate “confidenziali”. Le informazioni contenute nei documenti non forniscono nuove notizie sullo stato di avanzamento delle indagini di Bruxelles. La commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, si è impegnata a parlarne entro la fine di marzo 2015. Al centro dell’inchiesta c’è il cosiddetto “tax ruling”: si tratta della possibilità per una società di chiedere in anticipo come la sua situazione fiscale sarà trattata in un certo paese (come cioè saranno calcolate le imposte) e viene utilizzata dalle aziende multinazionali per ottimizzare i costi tra le filiali dei diversi paesi e per decidere anche le destinazioni più vantaggiose. I “tax ruling” sono effettuati da una ventina di stati dell’Unione europea e non sono comunque considerati illegali.
I documenti UE su Amazon e il Lussemburgo. Cosa c'è nelle carte dell'inchiesta per aiuti di stato annunciata a ottobre: la conclusione preliminare è che i vantaggi fiscali non siano «conformi alla libera concorrenza».
Secondo gli ultimi dati diffusi oggi dall’Organizzazione meteorologica mondiale, nel 2018 la concentrazione nell’atmosfera di anidride carbonica, il principale gas responsabile dell’effetto serra, ha raggiunto un nuovo record: 407,8 parti per milione (ppm), contro le 405,5 parti per milione del 2017. L’aumento è superiore all’aumento medio dell’ultimo decennio, un segnale che potrebbe indicare che la concentrazione di anidride carbonica sta aumentando più velocemente che in passato. «Nonostante gli impegni presi durante la conferenza sul clima di Parigi», ha detto il segretario dell’organizzazione, Petteri Taalas, «non c’è per il momento alcun segno di rallentamento, per non dire di diminuzione, nella concentrazione di gas serra nell’atmosfera». L’anidride carbonica, o CO2, è il principale gas serra presente nell’atmosfera terrestre e viene prodotto naturalmente da vulcani, animali ed esseri umani. Il problema è che a queste fonti naturali, nel corso dell’ultimo secolo e mezzo, si è aggiunta l’enorme quantità di anidride carbonica prodotta nei processi di combustione di petrolio e carbone. Insieme agli altri gas serra, questa CO2 presente nell’atmosfera impedisce alla Terra di disperdere parte del calore proveniente dal Sole, con un conseguente aumento delle temperature e il cosiddetto “riscaldamento globale”.
Abbiamo raggiunto un nuovo record di anidride carbonica. L'Organizzazione meteorologica mondiale dice che la produzione del principale gas serra continua ad aumentare nonostante gli accordi sul clima di Parigi.
Nel 1963, cinquant’anni fa, venne pubblicato per la prima Good Design di Bruno Munari, riproposto nel 1998 dalla casa editrice Corraini. È un piccolo libro di 31 pagine che analizza tre oggetti naturali – l’arancia, la rosa e i piselli – come fossero oggetti di design. In questo modo, per esempio, l’arancia diventa «un oggetto quasi perfetto dove si riscontra l’assoluta coerenza tra forma, funzione e consumo» mentre la rosa è definitva un oggetto «inutile», «complicato da usare», «perfino immorale». Bruno Munari nacque nel 1907 a Milano, dove morì nel 1998. È stato una figura centrale del design del Ventesimo secolo e si è occupato anche di pittura, grafica, pubblicità, fotografia, arte programmatica e cinetica. Da giovane frequentò il Futurismo, negli anni Trenta progettò le macchine inutili (come il «motore a lucertola per tartarughe stanche» o «l’agitatore di coda per cani pigri») e nel 1948 fondò il Movimento Arte Concreta (MAC), che promuoveva un tipo di astrattismo geometrico. Munari continuò a sperimentare anche nel secondo dopoguerra (per esempio con le sculture da viaggio in cartoncino pieghevole, le sperimentazioni cinematografiche e le performance artistiche), e il suo pensiero e le sue opere ottennero sempre maggior fama internazionale. Nel 1977 creò il primo laboratorio per bambini in un museo, nella Pinacoteca di Brera a Milano. Realizzò la sua ultima opera a 91 anni, a Milano, pochi mesi prima di morire.
La rosa di Bruno Munari. Un fiore descritto come se fosse un oggetto di design - «inutile», «complicato da usare» - in un piccolo libro pubblicato cinquant'anni fa.
EMC Corp., l’azienda statunitense che fornisce servizi informatici alle imprese, è acquisita da Dell, uno dei più grandi produttori di computer al mondo con sede negli Stati Uniti. L’accordo è stimato intorno ai 67 miliardi di dollari.Si tratta della più grande acquisizione di sempre nel campo di aziende tecnologiche. L’operazione è stata condotta in collaborazione con il fondo d’investimento Silver Lake e, secondo i suoi promotori, consentirà a Dell di affrontare meglio la concorrenza nel mercato dell’informatica e della fornitura di servizi alle aziende. La nuova azienda dovrebbe arrivare ad avere circa 80 miliardi di dollari in ricavati, ma anche alcune decine di miliardi di dollari di debito. Secondo Michael S. Dell, il fondatore di Dell, la sua azienda ha la necessità di estendere i tipi di servizi offerti, non essendo più sufficiente la sola vendita di computer a privati e società. Dell ha rapporti commerciali con aziende di medie dimensioni mentre EMC li ha con grandi multinazionali. Due anni fa Dell si era ritirata dalla borsa, sorprendendo diversi analisti, motivando la decisione con la volontà di proseguire le proprie attività senza le costanti oscillazioni del mercato, che ne avrebbero potuto condizionare gli affari lasciando meno controllo al suo fondatore. A seguire l’operazione finanziaria, costata circa 25 miliardi di dollari, era stata sempre Silver Lake. Dell ha spiegato al New York Times che la sua azienda sta semplicemente «continuando a evolversi nei settori più importanti dell’informatica: l’accordo accelera questo processo».
Dell ha comprato EMC. Con un'operazione da 67 miliardi di dollari, è la più grande acquisizione di sempre nel settore tecnologico.
Il regista Bryan Singer pagherà 150 mila dollari (circa 133 mila euro) di patteggiamento a Cesar Sanchez-Guzman, un uomo che lo aveva accusato di averlo stuprato quando aveva 17 anni, nel 2003. L’uomo lo aveva denunciato nel dicembre del 2017, raccontando che la violenza fosse avvenuta durante una festa su uno yacht a Seattle. All’epoca Singer era stato da poco licenziato da regista di Bohemian Rhapsody, il film sulla vita di Freddy Mercury con Rami Malek, a causa di problemi sul set, disaccordi con Malek e prolungate assenze dalle riprese. In passato, dal 1997, Singer era già stato accusato di violenze sessuali su minori ma la maggior parte delle cause era stata ritirata. Singer, che ha 53 anni, si è sempre detto innocente e ha detto che si trattava di «uno strascico omofobo». Tra gli altri film che ha diretto ci sono I soliti sospetti, alcuni X-Men e Superman Returns.
Il regista Bryan Singer ha patteggiato 150 mila dollari per un’accusa di stupro di minore.
Dopo l’invito del segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, per cambiare la cosiddetta “web tax”, nella notte tra martedì 17 e mercoledì 18 novembre il testo del provvedimento che fa parte della legge di stabilità è stato modificato dalla commissione Bilancio della Camera. La versione rivista mantiene l’obbligo di utilizzo di una partita IVA italiana per chi compra e mostra pubblicità online in Italia ed elimina, invece, la parte riguardante il commercio elettronico. Nei giorni scorsi i due emendamenti sulla “web tax” erano stati criticati duramente dall’opposizione e da diversi esperti del settore; Matteo Renzi in due occasioni pubbliche aveva chiesto la sua revisione. Le modifiche alla “web tax” sono state annunciate da Francesco Boccia, deputato del PD e presidente della commissione Bilancio della Camera, tra i primi a proporre un nuovo sistema di tassazione per le società attive su Internet – indirizzato principalmente a grande aziende come Google, Facebook e Amazon – che sfruttano le leggi del mercato unico europeo per mantenere le sedi locali delle loro controllate solo dove ci sono regimi fiscali più favorevoli.
La “web tax” è stata modificata. L'obbligo di partita IVA italiana è stato rimosso per le aziende estere di e-commerce, mentre rimane per chi compra e vende pubblicità da mostrare online in Italia.
La famosa invasione degli orsi in Sicilia è un romanzo scritto e illustrato dallo scrittore Dino Buzzati, che fu pubblicato a puntate sul Corriere dei Piccoli nel 1945 e poi in un unico volume sempre in quell’anno. Nel 2019 la storia è stata trasformata in un film d’animazione, il primo diretto e disegnato dal famoso illustratore Lorenzo Mattotti; presentato al festival di Cannes nella sezione “Un Certain Regard”, è arrivato al cinema il 7 novembre ed è presente ancora in qualche sala. Il processo creativo del film viene raccontato in una mostra al Laboratorio Formentini per l’Editoria di Milano, dal 3 dicembre al 17 gennaio: raccoglie tavole, bozzetti preparatori dei personaggi e delle scenografie e immagini della produzione del lungometraggio. Mattotti ha rielaborato lo stile di Buzzati mescolandolo con il suo tratto personale particolarmente riconoscibile dall’uso del colore. La storia, che è una metafora della corruzione degli agi e della ricchezza, racconta di un gruppo di orsi che vive sulle montagne siciliane ma che per sfuggire alla fame e al gelo di un rigido inverno invade il più mite e prospero Granducato di Sicilia, governato dagli umani. Dopo un’invasione, varie battaglie e atti di astuzia e generosità, gli orsi prendono il posto degli umani ma con il tempo finiscono per assumere anche i loro vizi.
Una mostra sui disegni di “La famosa invasione degli orsi in Sicilia”. È un film animato diretto e illustrato dal famoso Lorenzo Mattotti, a partire da quelli originali di Dino Buzzati.
Facebook sarà multata di 5 miliardi di dollari per il caso Cambridge Analytica, dicono i giornali statunitensi. Citando loro fonti rimaste anonime, il New York Times, il Washington Post e il Wall Street Journal hanno scritto che la Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia governativa che si occupa della tutela dei consumatori e della concorrenza negli Stati Uniti, ha approvato la multa venerdì con un voto dei suoi cinque membri, finito 3-2. La multa, che dovrà essere approvata dal Dipartimento della Giustizia, riguarda la gestione impropria dei dati personali di 50 milioni di utenti di Facebook. Il caso iniziò nel marzo 2018 quando un’inchiesta del Guardian e del New York Times mostrò l’uso scorretto di un’enorme quantità di dati prelevati da Facebook, da parte di un’azienda di consulenza e per il marketing online, Cambridge Analytica. Il caso ebbe enormi conseguenze per Facebook e la FTC nel 2018 iniziò una sua inchiesta: la multa che ha deciso di dare a Facebook, se approvata, sarà la più grande mai data a una società di tecnologia negli Stati Uniti e la più grande mai data per una violazione della privacy.
Facebook sarà multata di 5 miliardi di dollari per il caso Cambridge Analytica. Lo scrivono i principali giornali statunitensi: si tratterebbe della più grande multa mai data negli Stati Uniti per una violazione della privacy.
È online il trailer di “Dear Mr. Watterson”, un documentario su “Calvin & Hobbes”, il celebre fumetto di Bill Watterson con il bambino e la tigre di pezza. Il documentario, racconta Slate, ha una storia complicata: il regista, Joel Allen Schroeder, ha cominciato a lavorarci nel 2007 e nel 2009 ha proposto il progetto su Kickstarter, raccogliendo molti più dollari di quanto aveva posto come obiettivo. Il film poi è stato selezionato da un distributore e uscirà al cinema il prossimo inverno. Il documentario non cerca il contatto con Watterson, che è estremamente riservato e si mostra pochissimo in pubblico da quando uscì l’ultima striscia di Calvin & Hobbes, il 24 dicembre 1995. Nel film, invece, il lavoro di Watterson viene descritto e commentato da fan e grandi autori di altri fumetti, tra cui Berkeley Breathed (autore di “Bloom County”), Bill Amend (“Foxtrot”), e Stephan Pastis (“Pearls before Swine”). “Dear Mr. Watterson” uscirà il 19 dicembre negli Stati Uniti.
Il trailer del documentario su “Calvin & Hobbes”. Si chiama "Dear Mr. Watterson" e uscirà a novembre negli Stati Uniti.
Oggi in provincia di Lecce c’è stato uno scontro frontale tra due treni delle Ferrovie Sud Est: non ci sono stati morti e le sette persone ferite – tra cui un bambino di pochi mesi – non sono gravi. L’incidente è avvenuto alle 17.30 lungo la linea ferroviaria che collega Lecce e Otranto, poco lontano dalla stazione di Galugnano, una frazione di San Donato. I feriti sono stati portati all’ospedale Vito Fazzi di Lecce. Lo scontro non è stato molto forte perché quello dei due treni che era in moto stava andando a bassa velocità quando è avvenuto l’incidente: gli stessi treni non hanno avuto grossi danni. Già secondo le prime ricostruzioni è emerso che l’incidente è stato causato da un errore umano, come detto dalle stesse Ferrovie Sud Est in una nota. Infatti uno dei due treni era fermo fuori dalla stazione di Galugnano, mentre l’altro è partito verso Lecce senza rispettare il segnale di stop. Le scatole nere dei due treni sono state sequestrate per accertare le cause dello scontro, cioè perché ci sia stato l’errore umano. L’ultimo incidente ferroviario avvenuto in Puglia è stato il 12 luglio del 2016, sulla linea tra Andria e Corato, in provincia di Bari. In quell’occasione 23 persone morirono e 52 si ferirono.
Lo scontro di treni tra Lecce e Otranto non ha avuto conseguenze gravi. È successo lungo un binario vicino a Galugnano: sette persone si sono ferite, ma in modo lieve.