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Un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha sviluppato un nuovo sistema per rendere più efficienti le classiche lampadine a incandescenza, quelle che abbiamo usato per oltre un secolo e che da qualche anno sono state messe al bando in Europa, Stati Uniti e altri paesi perché consumano troppa energia rispetto alla luce effettivamente prodotta. La nuova soluzione, per ora sperimentale e ottenuta in laboratorio, potrebbe portare a una nuova generazione di lampadine a incandescenza, rimpiante da molte persone abituate alla loro luce più calda rispetto a quella emessa dalle lampadine a risparmio energetico, fluorescenti o a LED. Come suggerisce il nome, le lampadine a incandescenza funzionano facendo riscaldare un filamento, di solito di tungsteno, grazie al passaggio della corrente elettrica. All’interno del bulbo c’è un gas inerte che impedisce al metallo di bruciarsi troppo rapidamente, considerato che raggiunge una temperatura di 2.700 °C, ma dopo alcune centinaia di ore di utilizzo il filamento comunque si rompe rendendo necessaria la sostituzione della lampadina. Il problema di questo sistema è che è altamente inefficiente dal punto di vista energetico: fino al 95 per cento dell’energia utilizzata si disperde sotto forma di calore, da qui la messa al bando in molti paesi in favore di soluzioni più efficienti per ridurre i consumi a parità di luce prodotta.
Le nuove vecchie lampadine. Messe al bando da qualche anno, le lampadine a incandescenza potrebbero tornare grazie a un nuovo sistema che promette di renderle più efficienti.
Nella serata di giovedì la Camera dei deputati ha approvato la conversione in legge del cosiddetto “decreto dignità” con 312 voti a favore, 190 contro e una astensione. Il decreto contiene una serie di interventi in particolare sul lavoro, ed è stato voluto dal capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio per combattere il precariato (il testo completo lo trovate qui). Secondo gli esperti di diritto del lavoro, contiene parti buone e parti meno buone, ma ci sono molti dubbi sul fatto che riuscirà davvero a raggiungere il suo scopo. La riforma passerà ora al Senato, dove dovrebbe essere approvata in modo definitivo entro il prossimo 10 agosto. Il meccanismo con cui opera il decreto è quello di rendere più complicati i contratti a tempo determinato e relativamente più economici quelli a tempo indeterminato, ma sono molti a dubitare dell’efficacia delle scelte fatte dal governo. Rispetto a quando la riforma era stata approvata sotto forma di decreto legge, il parlamento ha comunque apportato una serie di modifiche, molte delle quali proprio in risposta alle numerose critiche ricevute dalla legge. Abbiamo raccolto e spiegato le principali.
La Camera ha approvato il “decreto dignità”. Modificandolo parzialmente dopo le critiche che aveva ricevuto: cosa c'è di nuovo nella norma con cui Di Maio vuole combattere il precariato (e il gioco d'azzardo).
Alle 19 di oggi, il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, ha raggiunto il palazzo del Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Draghi, che negli scorsi giorni ha svolto due giri di consultazioni con i partiti, ha sciolto riserva accettando ufficialmente l’incarico da presidente del Consiglio. Il Presidente #Mattarella riceve il Presidente del Consiglio incaricato Prof. #MarioDraghi pic.twitter.com/uXVzrbgsM2
Mario Draghi è al Quirinale. È stato a colloquio con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ha sciolto la riserva per formare il nuovo governo: sarà il nuovo presidente del Consiglio.
DeA Planeta Libri, la casa editrice italiana fondata all’inizio del 2017 dal gruppo De Agostini e dal gruppo spagnolo Planeta, ha organizzato un nuovo concorso letterario con un premio in denaro molto più alto di quello degli altri premi letterari: 150mila euro. Si chiama premio DeA Planeta, è rivolto a scrittori italiani con un’opera di narrativa non ancora pubblicata e funziona come il premio Planeta, creato nel 1952 a Barcellona per promuovere opere inedite di autori spagnoli: è il secondo più ricco premio letterario del mondo dopo il Nobel per la letteratura. L’opera che vincerà il premio sarà pubblicata in Italia da DeA Planeta e in Spagna e America Latina, in traduzione, da altri editori del gruppo Planeta. Sarà inoltre tradotta in lingua inglese e francese per essere proposta ad altri editori internazionali. Il processo di selezione dell’opera vincitrice avverrà in due fasi: prima un comitato di lettura coordinato da DeA Planeta sceglierà una cinquina di finalisti, poi una giuria, di cui fanno parte lo scrittore Massimo Carlotto e lo storico e insegnante di letteratura Claudio Giunta, sceglierà il vincitore. La premiazione della prima edizione sarà il 15 aprile 2019 a Milano.
DeA Planeta ha organizzato un concorso letterario con un premio da 150mila euro.
Paolo Nespoli ha 53 anni, è un astronauta e da una decina di giorni ci guarda dall’alto, a circa 350 chilometri di distanza dalla Terra. Nespoli si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e per i prossimi sei mesi lavorerà alla missione MagISStra conducendo esperimenti a bordo per conto della NASA e dell’ESA, l’agenzia spaziale europea. Come è ormai abitudine per i residenti della ISS, resa nota a tutto il mondo da Douglas Wheelock (Astro_Wheels), anche Nespoli utilizza un account su Twitter per raccontare la vita a bordo e condividere con chi lo segue sul social network le fotografie scattate dagli oblò della stazione spaziale. Con puro spirito patriottico, i primi scatti inviati da Nespoli sulla Terra sono della penisola italiana, fotografata di notte quando viene accesa dalle luci delle grandi città e dei principali centri abitati italiani.
L’Italia di notte. Le foto delle città italiane scattate da Paolo Nespoli a 350 chilometri di distanza dalla Terra.
La Commissione Europea ha comunicato ad Airbnb che avrà tempo fino alla fine di agosto per “allineare i termini e condizioni alle norme dell’UE” del suo servizio, sia in termini di tutela dei consumatori sia di trasparenza sui prezzi mostrati. Secondo Vera Jurova – commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere – Airbnb deve rendere più distinguibili le offerte dei privati da quelle di chi offre ospitalità in modo più professionale e con criteri aziendali, come i bed and breakfast: “I consumatori devono capire facilmente quanto e per che cosa devono pagare quando acquistano servizi e nei loro confronti vanno applicate regole eque, ad esempio sull’annullamento dell’alloggio da parte del proprietario. Mi aspetto che Airbnb possa presentare rapidamente soluzioni adeguate”. Airbnb esiste da dieci anni e mette in contatto chi vuole affittare uno spazio di sua proprietà – che sia una stanza, una casa in condivisione, una casa autonoma o una villa – e chi vuole risiedere in quello spazio per qualche giorno. Ha ottenuto grandi successi soprattutto dalla diffusione degli smartphone, che hanno reso più semplice e immediata la gestione delle prenotazioni tramite la sua app, sia per chi offre una sistemazione sia per chi cerca un posto dove stare. Osteggiata dagli albergatori, nel tempo Airbnb ha dovuto cambiare diversi servizi per assecondare le richieste delle amministrazioni locali, per esempio in tema di tassa di soggiorno.
La Commissione Europea ha chiesto ad Airbnb di mettersi in regola entro fine agosto. Dovrà rendere più trasparente il sistema dei prezzi e distinguere meglio le offerte dei privati da quelle di aziende come i bed and breakfast.
La Corte Costituzionale ha respinto i due ricorsi presentati dalla presidenza del Consiglio contro le leggi sulla cattura e sull’eventuale uccisione degli orsi e dei lupi approvate dalle province di Trento e Bolzano. Lo ha reso noto l’ufficio stampa della Corte Costituzionale, in attesa che la sentenza venga depositata. Le leggi erano state approvate dalle due province nel 2018 e impugnate successivamente dal governo, che aveva espresso dubbi sulla loro costituzionalità. La Corte Costituzionale ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale, giudicando che le leggi contestate rientrino nell’ambito delle competenze legislative delle due province. «Sono pertanto legittime», si legge nella nota, «le leggi provinciali di Trento (n. 9/2018) e Bolzano (n. 11/2018) che autorizzano il Presidente della Provincia ad adottare provvedimenti riguardanti il prelievo, la cattura e l’eventuale uccisione degli orsi e dei lupi, quando ricorrano le condizioni previste dalla normativa di derivazione europea in materia di conservazione degli habitat naturali».
La Corte Costituzionale ha respinto i ricorsi del governo contro le leggi sulla cattura e sull’uccisione di orsi e lupi delle province di Trento e Bolzano.
L’attrice e cantante Miley Cyrus e l’attore Liam Hemsworth si sono separati a meno di un anno dal loro matrimonio: un portavoce di Cyrus lo ha confermato al sito People, che ha aggiunto che ora entrambi si dedicheranno a loro stessi e alle loro carriere e che «resteranno genitori presenti per tutti i loro animali». Cyrus ha 26 anni e Hemsworth ne ha 29: i due erano una coppia da circa dieci anni e si erano sposati a dicembre.
Miley Cyrus e Liam Hemsworth si sono separati.
Questa mattina a Taranto gli operai dell’Ilva, la grande fabbrica siderurgica della città al centro di diverse inchieste giudiziarie per l’inquinamento che produce, hanno organizzato forme di protesta in seguito alla decisione della direzione di chiudere l’impianto. Dopo alcune tensioni e un sit-in, diverse centinaia di operai sono entrate nello stabilimento, occupando anche gli uffici della direzione dell’azienda. Chiedono che la fabbrica torni pienamente in attività, evitando che migliaia di operai restino senza lavoro a Taranto e nelle altre città dove ILVA ha stabilimenti. Alla situazione di oggi si è arrivati dopo mesi di polemiche e in seguito a una nuova serie di arresti, condotti ieri nei confronti di alcuni importanti dirigenti della società. L’inchiesta Lunedì mattina la procura di Taranto ha eseguito sette nuovi ordini di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta “Ambiente svenduto”, sulla base delle ipotesi di reato dei pubblici ministeri, secondo i quali intorno all’ILVA si sarebbe sviluppato un giro di tangenti, con complicità ad alto livello per nascondere o sottostimare volutamente l’inquinamento prodotto dallo stabilimento di Taranto. L’ipotesi è di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze e delle acque e all’omissione dolosa delle cautela sul lavoro, spiega oggi sul Corriere della Sera Virginia Piccolillo. Il sistema secondo i pm avrebbe potuto contare su una “fitta rete di politici PD e PdL e sulla ‘regia occulta’ del presidente della Regione, Nichi Vendola”.
Perché l’ILVA è di nuovo ferma. La chiusura dello stabilimento, le proteste dei lavoratori, le novità sull'inchiesta e le puntate precedenti, in 10 punti.
Nella notte tra domenica e lunedì, dopo aver vinto un Golden Globe, importanti attori e attrici ringrazieranno la Hollywood Foreign Press Association, un’influente e poco limpida associazione che riunisce qualche decina di giornalisti internazionali che stanno perlopiù dalle parti di Hollywood e che si occupano di spettacolo, cinema e televisione. Da quasi settant’anni, l’associazione assegna i premi che nella gerarchia di Hollywood vengono subito dopo gli Oscar: molto meno importanti e seguiti, spesso presi in giro e sminuiti, ma comunque assai influenti nel determinare le fortune di film e attori. Ma la Hollywood Foreign Press Association (HFPA) è per molti versi un paradosso. Perché è un’associazione piccola e di per sé marginale, con una storia piuttosto ricca di scandali, problemi e prese in giro da parte di molti addetti ai lavori. Ma nonostante tutto è sempre assai rilevante e tenuta in gran conto da produttori, registi e attori. Due recenti articoli del Los Angeles Times hanno presentato una serie di dubbi e critiche verso l’associazione, a pochi giorni da una cerimonia che dovrebbe inaugurare il ritorno della stagione dei premi di Hollywood dopo un anno di pandemia.
Ai Golden Globe è tutto un eat eat. L'associazione che li assegna è un circoletto molto influente e pieno di aspetti opachi e discutibili, messi in fila da alcune recenti inchieste.
Dalla sua prima apparizione nei Simpson nel 1990, il personaggio di Apu Nahasapeemapetilon è stato a lungo l’unico personaggio con origini del sud dell’Asia a comparire sulla televisione americana con costanza. Il personaggio, un immigrato di prima generazione e gestore di un supermercato, con una famiglia numerosa e un marcatissimo accento, è uno dei personaggi secondari più importanti e amati di quella che senza dubbio è la serie animata più popolare degli ultimi trent’anni. Ma il personaggio di Apu è un’accozzaglia di stereotipi razzisti, ed è doppiato per di più da un attore bianco, Hank Azaria. Il comico di origini indiane Hari Kondabolu lo ha descritto come «un uomo bianco che fa l’imitazione di un uomo bianco che prende in giro mio padre». Kondabolu ha diretto un intero documentario sul tema, che si intitola Il problema con Apu e racconta l’influenza del personaggio sulle vite di molti attori e comici indiani, e in generale il problema della rappresentazione delle minoranze nel settore dell’intrattenimento americano. È stato trasmesso per la prima volta domenica sera su truTV, e i giornali americani ne stanno parlando molto.
Il problema con Apu dei Simpson. È un personaggio pieno di stereotipi razzisti all'apparenza innocui ma che hanno influito su una generazione intera, racconta un nuovo documentario.
Il 4 marzo il Garante per la protezione dei dati personali – anche noto come garante della privacy – ha multato di 50 mila euro la piattaforma Rousseau (il sito internet dove si tengono le votazioni degli iscritti al Movimento 5 Stelle). Secondo il Garante per la privacy, la piattaforma «non gode delle proprietà richieste a un sistema di e-voting», cioè di votazione online, e non garantisce «la protezione delle schede elettroniche e l’anonimato dei votanti in tutte le fasi del procedimento elettorale elettronico». Alcune ore dopo la pubblicazione del provvedimento, il blog del Movimento 5 Stelle ha accusato il Garante della privacy di aver fatto un «uso politico» del suo ruolo, con un chiaro riferimento al fatto che l’autorità amministrativa indipendente sia presieduta da Antonello Soro, che dieci anni fa – tra il 2007 e il 2009 – era stato capogruppo del Partito Democratico alla Camera. Soro non è più parlamentare dal giugno 2012: si dimise prima di entrare in carica come presidente del Garante della privacy, e le critiche verso Rousseau vanno avanti ormai da parecchi anni. Cosa ha detto il Garante della privacy La multa nei confronti della piattaforma Rousseau è arrivata a chiusura di un’istruttoria aperta nel 2017 e fa riferimento a un «accertamento ispettivo» fatto il 12 e 13 novembre 2018. Da allora Rousseau ha adottato alcune modifiche per garantire maggiore libertà e segretezza di voto ma il garante non le ha ritenute sufficienti, perché «sono state evidenziate persistenti criticità». Nel provvedimento, pubblicato il 4 aprile e consultabile qui, il Garante della Privacy ha parlato di possibili problemi riguardo alla sicurezza e alla segretezza delle votazioni, e di scarsa protezione dei dati dei votanti. Oltre alla multa, il Garante ha detto che Rousseau dovrà prendere una serie di misure per rendere la piattaforma meno vulnerabile e per proteggere i dati dei votanti, ma anche per «assicurare l’ autenticità e la riservatezza delle espressioni di voto». La multa di 50mila euro si aggiunge tra l’altro a una di 32mila euro che il Garante aveva già emesso nel marzo 2018.
I problemi di privacy della piattaforma Rousseau. È stata di nuovo multata dal Garante per la scarsa sicurezza dei dati e delle votazioni, ma il Movimento 5 Stelle dice che la sanzione ha ragioni politiche.
Se volete guardare le fotografie delle molte celebrities italiane e internazionali passate per il festival di Sanremo andate direttamente qui: nel raccoltone settimanale di chi valeva la pena fotografare trovate invece i protagonisti di quel che è successo nel resto del mondo, come tutti gli attori, registi e tecnici candidati agli Oscar che hanno posato insieme in una foto di gruppo, aspettando la cerimonia del 26 febbraio. Ci sono i primi piani di Scarlett Johansson e del regista Paul Verhoeven, Massimo Bottura commosso, Taylor Swift a un pianoforte luccicante e Barack Obama, finalmente rilassato in vacanza. E poi un po’ di abbracci: quello tra Laura Dern, Nicole Kidman, Shailene Woodley, Zoe Kravitz e Reese Witherspoon, quello molto stretto tra Naomi Campbell e Donatella Versace, e il bacio di Casey Affleck a Octavia Spencer. E un consiglio in chiusura: cosa portarsi alla prima di Cinquanta sfumature di nero. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Obama in vacanza, Bottura commosso, tutti i candidati agli Oscar, e molti che si abbracciano, tra chi andava fotografato in settimana.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 175 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 240.136 casi, secondo i dati diffusi oggi dal ministero della Salute. I morti totali comunicati sono 34.716, 8 in più rispetto a ieri (non erano così pochi dall’1 marzo). Le persone attualmente ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono 97, otto in meno rispetto a ieri. Le persone che sono state sottoposte a tampone fino ad oggi sono 3.198.837, 29.721 in più di ieri. In Lombardia sono stati registrati 77 nuovi casi di contagio, per un totale di più di 93mila casi totali. I dati lombardi continuano a essere di gran lunga i peggiori in Italia. Le altre regioni con il maggior incremento del numero dei casi confermati sono Emilia-Romagna e Lazio.
Le notizie di sabato sul coronavirus in Italia. Sono stati registrati 175 casi di contagio e 8 morti (non erano così pochi dall'1 marzo).
Il popolare servizio di messaggistica Whatsapp sta introducendo in questi giorni una nuova funzione che permetterà di cancellare un messaggio dopo averlo inviato, in modo che il destinatario non lo possa vedere. Questa novità sarà disponibile nei prossimi giorni per tutti gli smartphone, iOS, Android e Windows Phone, con l’ultimo aggiornamento dell’app. Sarà utile, per esempio, quando si invia un messaggio a un destinatario sbagliato, o quando ci si pente di quello che si è scritto.
Su Whatsapp si potranno cancellare i messaggi dopo averli inviati. Si potrà eliminare qualunque messaggio entro sette minuti dall'invio, e sarà utile soprattutto quando si sbaglia destinatario o ci si pente di aver scritto una cosa.
Il polistirene (polistirolo) è uno dei tanti tipi di plastica che inquinano gli oceani, ma secondo una ricerca scientifica da poco pubblicata potrebbe avere effetti meno devastanti di quanto stimato finora. Un gruppo di ricerca della Woods Hole Oceanographic Institution e del Massachusetts Institute of Technology (Stati Uniti) ha scoperto che il polistirene si degrada più velocemente del previsto al Sole, impiegando secoli o decenni a seconda delle circostanze, e non millenni come era stato precedentemente stimato da altri studi, compreso uno pubblicato lo scorso anno dalle Nazioni Unite. La nuova ricerca sta facendo discutere proprio per questo e richiederà ulteriori approfondimenti, per comprendere meglio i processi che fanno degradare questo materiale. I termini “polistirolo” e “polistirene” indicano la stessa cosa: il primo è molto più diffuso in Italia, ma sarebbe più corretto utilizzare il secondo, almeno secondo le indicazioni dell’Unione internazionale di chimica pura e applicata (IUPAC), l’organizzazione non governativa che si occupa dei progressi nella chimica e di rendere comune l’impiego di termini e definizioni nel settore. La desinenza “-olo” è di solito riservata agli alcoli, ma siccome il monomero da cui deriva il polistirene veniva chiamato tradizionalmente “stirolo” – invece che “stirene” – si è creata un po’ di confusione. Come suggerisce il nome, il polistirene è un polimero dello stirene, un idrocarburo aromatico.
Non tutta la plastica negli oceani resta lì per sempre. Il polistirolo si disgrega al Sole molto più velocemente di quanto si pensasse e senza lasciare tracce pericolose, sostiene un nuovo studio.
La frenesia dell’opposizione a Silvio Berlusconi – politica, giornalistica, civile – è così assidua e scomposta da non avere neanche il tempo di riflettere sulle proprie sconfitte. E con grande impiego di energia passa le giornate a rinfacciargli ogni giorno nuovi imbrogli, nuove illegalità, nuove leggi truffaldine, nuove feste, nuove barzellette – che lui produce a getto continuo e indifferente – senza fare mai bilanci sul risultato. Bilancio che consegna al PresdelCons un regno pressoché ininterrotto di diciassette anni, lo spianamento morale e culturale del paese, e un nuovo trionfo politico negli ultimi mesi, quando la prima seria minaccia parlamentare gli era stata costruita davanti. Dentro la politica, nel maggior partito di opposizione, di questa inefficacia sembrano essersi resi conto quanto basta per tirare i remi in barca: salvo improvvise animazioni quando si creano dei varchi, al PD hanno abbastanza chiaro che la strategia dell’antiberlusconismo permanente non produce risultati e fortifica il fronte opposto. Ma non hanno la minima idea, è altrettanto evidente, su una strategia altra, sulla costruzione di un’alternativa attraente, su come conquistare i voti che Berlusconi dovesse perdere. Si limitano a sperare che arrivino, approfittando del fatto che le tanto attese elezioni anticipate (novembre, poi aprile) sono sparite dall’orizzonte. Non esiste una nuova occasione di vittoria su cui investire, e questo spiega la supplenza delle scadenze giudiziarie.
L’unica vittoria disponibile. Sconfitto in parlamento, stanco nel paese, affidato ai tribunali, il lavoro dell'opposizione ha una chance straordinaria.
Il prossimo 22 ottobre in Veneto e Lombardia si voterà per un referendum in cui verrà chiesto ai cittadini se vogliono che la loro giunta regionale faccia richiesta allo Stato di ottenere maggiore autonomia. Il referendum è stato molto pubblicizzato, in particolare da Roberto Maroni, presidente della Lombardia. Secondo Maroni, se vinceranno i Sì all’autonomia la Lombardia potrà trattenere sul territorio molti dei soldi delle imposte che attualmente finiscono allo Stato centrale: «Il Sì al referendum sull’autonomia della Lombardia significa portare 27 miliardi in più ai lombardi». Il problema, però, è che non è vero. Prima di tutto il referendum è consultivo, cioè non produrrà alcun esito vincolante, né per la regione Lombardia né per lo Stato centrale: che vinca il Sì o il No, il giorno dopo non cambierà niente. I referendum consultivi possono servire per cercare di portare a cambiamenti indiretti, mostrando qual è l’orientamento maggioritario della popolazione e sperando che quindi chi ricopre cariche elettive a ogni livello ne tenga conto, ma di per sé non comportano conseguenze automatiche. La frase di Maroni, inoltre, rischia di confondere su qual è il vero scopo del referendum. Per capirlo la cosa migliore da fare è leggere il testo del quesito.
Con il referendum sull’autonomia, la Lombardia otterrà miliardi di euro? lo ha detto Roberto Maroni, presidente della regione, ma le cose non stanno proprio così.
I funzionari di un centro veterinario di Waterloo, nella contea di Black Hawk (Iowa, Stati Uniti), si sono dovuti occupare per diversi giorni di un piccolo alligatore che un abitante della cittadina aveva acquistato online – violando peraltro le leggi statali. L’alligatore è stato chiamato Chompey ed è stato messo “in quarantena” in un centro a Des Moines, la capitale dell’Iowa, in attesa di trovare un luogo più adatto alle sue esigenze. Questa settimana si è trovata fuori posto anche una scimmia dal muso molto nero e dall’espressione corrucciata: è stata fotografata al campo del Mount Edgecombe Country Club durante il Nelson Mandela Championship, il torneo di golf dell’European Tour che si tiene a Durban, in Sudafrica. Poi, comunque, c’è anche chi il suo posto se lo tiene stretto, e sembra stare più che bene: è il caso dei due orsi polari gemelli appena nati (sono davvero minuscoli), rannicchiati sul corpo della loro mamma, l’orsa Giovanna. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Bestie fuori posto. Come un piccolo alligatore in un paesino dell'Iowa o una scimmia in un campo da golf, tra le foto di animali più belle della settimana.
La Commissione Giustizia della Camera in queste ore sta esaminando il disegno di legge sulle intercettazioni, quello che tra le altre cose contiene la discussa norma che imporrebbe a tutti i siti online l’obbligo di rettifica. Il confronto è difficile e particolarmente teso, ma anche in seguito alle grandi proteste di questi giorni online – con la versione italiana di Wikipedia che è arrivata a sospendere le pubblicazioni – in Commissione è stato trovato un accordo per superare l’ostacolo dell’obbligo di rettifica. All’unanimità con il parere favorevole del governo, è stata approvata una modifica che distingue tra testate giornalistiche online e siti dei singoli cittadini. Solamente i primi avranno l’obbligo di rettifica entro due giorni dalla pubblicazione dei contenuti controversi, mentre per gli altri – ovvero i blog – non ci saranno obblighi particolari se non quelli già previsti dalla legge e legati, per esempio, alla diffamazione. Per testate giornalistiche online si intendono quelle registrate presso i tribunali e con un direttore responsabile.
L’accordo che cancella l’obbligo di rettifica per i blog. È stato trovato in Commissione Giustizia: ci sarà una distinzione tra testate registrate e semplici siti web.
Ieri Facebook e Microsoft sono state le prime, tra le 9 società coinvolte nel caso PRISM, a rivelare i numeri delle richieste di accesso ai dati ricevute dalle autorità degli Stati Uniti. In un post della sua sezione di notizie e aggiornamenti, Facebook ha dichiarato di aver ricevuto tra le 9 mila e le 10 mila richieste di accesso negli ultimi sei mesi del 2012. Queste richieste hanno coinvolto circa 18 mila account. Da parte sua, Microsoft ha dichiarato che nello stesso periodo ha ricevuto tra le 6 mila e le 7 mila richieste, che hanno coinvolto circa 31 mila account. I dati rivelati ieri in seguito a una trattativa con l’amministrazione americana sono dati aggregati, cioè che comprendono sia le normali richieste di accesso ai dati da parte della polizia per indagini di routine, sia i dati richiesti dall’NSA all’interno del programma PRISM. Gli accordi tra il Dipartimento della giustizia e le varie società vietano di divulgare le statistiche sulle richieste concesse in base al FISA, cioè quelle del programma PRISM. Google ha dichiarato che sta ancora trattando per aver il permesso di divulgare dati disaggregati, cioè comunicando separatamente richieste ordinarie e richieste FISA.
I numeri di PRISM. Facebook e Microsoft hanno rivelato quante richieste di accesso ai dati hanno ricevuto dalle autorità USA negli ultimi 6 mesi del 2012.
CartaSì, una delle più grandi società in Italia per la gestione di carte di credito, ha cambiato nome insieme all’Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane (ICBPI), che ne detiene la proprietà, diventando Nexi. La novità interessa circa 27 milioni di carte di credito gestite dalla società e quindi un gran numero di clienti in Italia, che in questi giorni riceveranno comunicazioni sul cambiamento e sulle novità legate alle loro carte. ICBPI fu fondata nel 1939, mentre CartaSì risale a metà anni Ottanta. In quasi 80 anni di storia, il gruppo ha subìto diverse trasformazioni che ne hanno complicato l’organizzazione societaria. Tra gli obiettivi di Nexi c’è semplificare le cose e offrire nuovi servizi ai clienti, soprattutto per quanto riguarda gli acquisti su Internet. Nel 2015 l’85,29 per cento di ICBPI è passato a Mercury Italy – un consorzio tra Advent International, Bain Capital e Clessidra – con altre banche che detengono il resto delle quote. Il gruppo nel 2016 ha poi acquisito per un miliardo di euro Setefi, che era di Intesa Sanpaolo.
CartaSì cambia nome e diventa Nexi. Uno dei più grandi gestori di carte di credito in Italia cambia nome e non solo: cosa devono sapere milioni di clienti.
La prima sorpresa dell’evento di Apple dedicato al nuovo iPad è stata la presenza sul palco di Steve Jobs, accolto da una standing ovation del pubblico dello Yerba Buena di San Francisco: qualcuno ieri aveva provato a prevedere che il capo dell’azienda, di nuovo in cura per un cancro, avrebbe smentito le voci sulle sue gravi condizioni occupandosi lui della presentazione come nei tempi migliori, e così è stato. Le azioni di Apple sono salite dell’1% pochi minuti dopo. Poi è toccato al nuovo iPad e alla descrizione delle sue caratteristiche. Il nuovo iPad2, in vendita l’11 marzo negli Stati Uniti e il 25 marzo in Italia e in altri 25 paesi.
Il nuovo iPad, presentato da Steve Jobs. Più atteso dell'iPad stesso, il capo di Apple ha condotto lo show e le azioni di Apple sono salite immediatamente. Il nuovo iPad è più sottile, più veloce, due videocamere, due colori.
La bulimia nervosa, quel disturbo del comportamento alimentare che porta chi ne è affetto – nella maggior parte dei casi donne – a ingerire grandi quantità di cibo per poi impegnarsi a non metabolizzarlo vomitando, digiunando, usando lassativi o facendo molto esercizio fisico per paura di ingrassare, la conosciamo da poco tempo. È stata descritta per la prima volta solo nel 1979 dallo psichiatra britannico Gerald Russell, che a partire dal 1972 aveva avuto in cura pazienti affetti da questo disturbo. All’epoca pochissime persone ne mostravano i sintomi e infatti l’articolo di Russell si basava su soli trenta casi: tuttavia nel giro di pochi anni la bulimia nervosa divenne molto frequente: nei primi anni Ottanta furono registrati circa quaranta casi ogni 100mila persone. Si è stimato che nel 2015 le persone affette da bulimia nervosa nel mondo fossero 3,6 milioni. Domanda, quindi: la bulimia nervosa è un disturbo nato poco tempo fa o c’è sempre stato ma non sapevamo riconoscerlo? Secondo Russell e diversi altri studiosi, la bulimia nervosa ha avuto origine a causa delle trasformazioni della società nella seconda metà del Novecento e si è trasmessa in giro per il mondo – come una malattia contagiosa – a causa dell’attenzione mediatica che ha ricevuto dopo che se ne è cominciato a parlare, un fenomeno che viene chiamato “contagio sociale”.
La bulimia nervosa forse ce la siamo inventata noi. Solo dagli anni Ottanta è diventata frequente, secondo alcuni dati e chi l’ha scoperta è colpa dei giornali e della tv.
Il ministero della Salute ha pubblicato una circolare che autorizza la somministrazione del vaccino di AstraZeneca alle persone fino ai 65 anni: finora era consentita soltanto fino ai 55 anni. L’estensione è stata decisa «sulla base di nuove evidenze scientifiche che riportano stime di efficacia del vaccino superiori a quelle precedentemente riportate». La vaccinazione con il vaccino AstraZeneca sarà quindi possibile per le persone tra i 18 e i 65 anni, compresi «i soggetti con condizioni che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di COVID-19» ma «ad eccezione dei soggetti estremamente vulnerabili». La decisione del ministero della Sanità è stata presa a seguito del parere del comitato tecnico scientifico, dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) e dopo le precisazioni del Consiglio Superiore di Sanità che hanno confermato la capacità del vaccino di provocare una risposta immunitaria anche in persone con età superiore a 55 anni.
Il ministero ha autorizzato la somministrazione del vaccino di AstraZeneca fino ai 65 anni.
Dalle 21.30 di stasera la tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con l’autostrada A10 (Genova – Ventimiglia) e lo svincolo di Masone è stata chiusa in entrambe le direzioni: saranno fatte delle verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud presenti su quella tratta. Domenica pomeriggio un viadotto dell’autostrada A6 Torino-Savona è crollato a causa di una frana a circa un chilometro di distanza dal casello di Savona. Autostrade per l’Italia ha spiegato che «L’Autorità Giudiziaria ha dato al nostro tronco di Genova una indicazione di chiusura e quindi si è subito intervenuti. Fatte le prime verifiche notturne, si sta lavorando perché già domattina si possa aprire almeno una corsia in direzione Nord». Sul proprio sito consiglia nel frattempo alcuni itinerari alternativi:
La A26 è stata chiusa tra l’allacciamento con la A10 e lo svincolo di Masone.
Google ha diffuso una nuova applicazione per Android e iPhone per utilizzare più facilmente Street View, il suo servizio per vedere fotografie panoramiche a livello stradale e che fa parte del suo sistema Maps. Oltre a vedere le immagini a 360° di vari posti del mondo, l’app consente anche di creare e caricare nuove fotografie panoramiche che possono essere poi condivise con gli altri utenti di Street View. Nella schermata principale, l’applicazione di Street View mostra una mappa del mondo con alcuni punti di interesse, che possono essere selezionati per vedere le fotografie panoramiche di Street View realizzate in quei luoghi. L’app ha poi diverse sezioni per scoprire altri contenuti, che solitamente sono meno evidenti quando si naviga normalmente su Google Maps alla ricerca di informazioni geografiche.
La nuova app di Google Street View per iOS e Android. Serve per vedere le fotografie panoramiche del servizio di Google per le mappe, e per crearne e condividerne di nuove.
Esce un disco nuovo, il 30 settembre. Ma è un disco che ha già ottenuto due articoli di ben 10mila battute ciascuno rispettivamente sul New York Times e sul New Yorker. Altrettante sul Guardian. E il disco non è di Beyoncé (che ormai avvisa all’ultimo momento) né di Bob Dylan (che viene trattato con dovute recensioni di routine) né di Adele (su cui ci sono esigue anticipazioni e che i grandi giornali raccontano con calma, quando il disco è uscito, e sta vendendo milioni di copie). È un disco dei Bon Iver, il terzo della loro carriera. E qua fuori, nel mondo, ancora pochi sanno chi siano i Bon Iver. Per i molti altri, diciamo che è il nome che Justin Vernon, cantautore 35enne di una cittadina del Wisconsin, ha dato nel 2007 a una band a composizione variabile di cui lui è il più visibile e stabile membro e delle cui canzoni è quasi sempre l’unico autore: generando l’equivoco – frequente in casi simili negli ultimi due decenni – se “Bon Iver” sia da considerarsi il nome della band o uno pseudonimo di Vernon. Con la loro grammatica, gli americani hanno meno problemi di noi a fare la scelta (come con le band che cominciano per “the”): qui, dobbiamo decidere di chiamarli “i Bon Iver”, e non “Bon Iver” come è capitato di frequente dopo l’uscita del primo disco. Il primo disco, For Emma, Forever Ago, uscì nel 2008. Era un disco di indie-rock dai toni malinconici e romantici e creazioni melodiche e di arrangiamento particolari: ebbe un rapido culto e poi un vero successo, per il disco di un debutto di quel genere. Grazie anche a una mitologica narrazione sulla creazione delle canzoni – una capanna tra i boschi, una crisi sentimentale ed esistenziale – i Bon Iver divennero quello che era stato Sufjan Stevens qualche anno prima: una cosa che suonava nuova per “Millennials” e cercatori di originalità, costruita inserendo invenzioni originali e più moderne in un genere classico (fiati, per esempio), con sapienza di scrittura delle canzoni ma libertà nella loro organizzazione. Ma fu anche un gran successo: negli Stati Uniti quel primo disco vendette più di mezzo milione di copie.
Il disco nuovo dei Bon Iver, davvero “attesissimo”. I maggiori giornali mondiali stanno riparlando del musicista rock più originale e ammirato degli ultimi dieci anni, di cui esce il terzo disco sabato.
Chiunque mastichi un po’ di inglese sa che i termini utilizzati per indicare l’autunno sono due: autumn, più comune nel Regno Unito, e fall, diffuso sopratutto negli Stati Uniti. Forrest Wickman ne spiega il perché su Slate, raccontando anche l’evoluzione del concetto stesso di autunno. Mentre i termini per indicare l’estate (summer) e l’inverno (winter) si stabilizzarono infatti circa mille anni fa, quelli utilizzati per la primavera e l’autunno sono molto più recenti e sono cambiati più volte nel tempo. Questo perché le persone non pensavano all’anno come una sequenza di quattro stagioni, ma si concentravano sostanzialmente sul periodo più caldo e quello più freddo. Come attestano diversi dizionari – tra cui il Thomas Blount e il Samuel Johnson – alla fine del Settecento le persone di lingua inglese non erano d’accordo nemmeno su quale fosse il periodo che indicavano come autunno: per alcuni andava da agosto a novembre, altri lo facevano iniziare – come accade ora – con l’equinozio di settembre e terminare con il solstizio di dicembre.
Perché in inglese l’autunno ha due nomi. Negli Stati Uniti dicono "fall", nel Regno Unito dicono "autumn": una storia di poesie, raccolti e molte foglie.
La canzone “Pen Pineapple Apple Pen” del dj giapponese Piko-Taro, diventata da qualche settimana un meme di internet, è entrata nel Guinness dei Primati in quanto canzone più breve di sempre – dura circa 45 secondi – a essere entrata nella Bilboard Hot 100, la più importante classifica settimanale di canzoni del mercato discografico americano. Il vero nome di Piko-Taro è Daimaou Kosaka: ha 43 anni e oltre al dj fa anche il comico. Ha registrato la canzone a fine agosto, in poche ore e con una spesa equivalente a poco più di 850 euro: è fatta di poche parole, che ricordano una sorta di filastrocca simile a quelle utilizzate per insegnare l’inglese ai bambini. Il testo dice: «I have a pen, I have an apple. Uh! Apple-Pen!», per poi sostituire “apple” con “pineapple” (cioè l’ananas), e ripetere alla fine “Pen-Pineapple-Apple-Pen”. Ad avere avuto successo su internet è stato però il video, di meno di un minuto, in cui Piko-Taro canta e balla e fa gesti ambigui, vestito in maniera bizzarra. Il video ha iniziato a girare moltissimo sui social network da settembre, e soprattutto dopo che a fine mese Justin Bieber lo ha condiviso su Twitter, descrivendolo come “il suo video preferito su internet”. Su YouTube ci sono diverse versioni del video, di cui una ha più di 130 milioni di visualizzazioni, e un’altra quasi 70 milioni. L’originale è stato comunque riprodotto in migliaia di altri video, parodie, remix, meme e gif sui social network. Piko-Taro è la prima persona giapponese a entrare nella Billboard Hot 100 dal 1990, quando ci entrò Seiko Matsuda con “The Right Combination”. In una conferenza stampa, Piko-Taro ha detto di non avere ancora guadagnato davvero qualcosa con la canzone.
Avete presente questo qui? lo avrete visto sicuramente su Internet negli ultimi mesi, e ora la sua canzone “Pen Pineapple Apple Pen" è entrata nel Guinness dei Primati.
L’affluenza alle 12 ai ballottaggi delle amministrative è del 17,49 per cento, in calo rispetto al 21,21 per cento del primo turno. Oggi si vota in 136 comuni italiani, dopo il primo turno della scorsa domenica 26 maggio. Sono coinvolti 3.648.485 elettori, in tutte le regioni italiane. I capoluoghi di provincia in cui si vota sono 15: Potenza, Avellino, Ferrara, Forlì, Reggio nell’Emilia, Cremona, Ascoli Piceno, Campobasso, Biella, Verbania, Vercelli, Foggia, Livorno, Prato e Rovigo.
L’affluenza alle 12 ai ballottaggi delle amministrative è del 17,49 %.
Giovedì 15 ottobre lo zoo di Odense, una grande città danese sull’isola di Fionia, ha sezionato pubblicamente un cucciolo di leone di un anno di età: all’autopsia hanno assistito circa 300-400 visitatori dello zoo di ogni età, anche bambini. Lo zoo era stato molto criticato nei giorni scorsi da diverse associazioni di animalisti che avevano paragonato l’autopsia pubblica a quella che era stata eseguita nel febbraio del 2014 allo zoo di Copenhagen, quando una giraffa di due anni di nome Marius era stata sezionata pubblicamente perché nata in endogamia, cioè da due esemplari che tra loro erano parenti stretti (cosa che alla lunga indebolisce il patrimonio genetico degli esemplari di una certa specie). Il cucciolo di leone sezionato a Odense era stato ucciso a ottobre per evitare il rischio di endogamia ed era poi stato congelato. Michael Wahlberg Soerensen, zoologo dello zoo di Odense, aveva detto pochi giorni fa che la decisione di eseguire un’autopsia pubblica era stata presa per fini educativi e aveva aggiunto che le pratiche dello zoo non fanno parte di uno spettacolo: «Non facciamo a pezzi gli animali per divertimento. Noi crediamo nella condivisione del sapere», aveva detto Soerensen.
L’autopsia pubblica di un cucciolo di leone allo zoo di Odense. È stata eseguita ieri di fronte a centinaia di persone: il leone era stato ucciso per evitare il rischio di endogamia.
Non sarà facile rimuovere il “significato politico” del risultato dei referendum dal dibattito, e probabilmente sarebbe anche poco realistico ignorare il valore del voto per il confronto tra maggioranza e opposizione. Ma in ogni caso si è votato su dei quesiti concreti anche se un po’ farraginosi, e il Corriere e la Stampa oggi provano a spiegare quali saranno le conseguenze concrete su quei quesiti concreti. Acqua È il tema su cui è più difficile capire cosa succederà, così come era difficile capirlo prima del referendum. “Ha prevalso il principio di salvare qualcosa dall’invadenza del mercato”, è l’analisi di Massimo Mucchetti a proposito del “plebiscito” nei referendum sulla privatizzazione della gestione, ricordando che il Corriere aveva suggerito di votare invece “no” all’abolizione delle norme, “per avere il servizio migliore ai costi più bassi possibili”. Ma come spiega Raffaello Masci sulla Stampa, c’è già un problema di omogeneità tra le norme italiane e quelle europee. “In sostanza si attendono lumi da una nuova legge”, ma intanto dovranno essere i Comuni a organizzarsi. L’obbligo di privatizzare almeno il 40% delle società idriche è stato abolito, ma la facoltà di farlo rimane: solo che con il risultato del secondo referendum i privati non hanno più interesse nel mercato. Quelli che però sono già entrati potrebbero secondo Masci, fare ricorso “per il repentino cambiamento, che trasforma i loro investimenti in flop”. Il rischio è che alzino le tariffe. Una soluzione sarebbe che il pubblico si ricompri tutto, ma non si sa da dove possano venire i soldi. Mucchetti propone un’Authority che coordini il caos che potrebbe nascere nei diversi comuni, ma si mostra preoccupato. Restano i limiti e le carenze dell’attuale gestione del servizio in molte zone d’Italia.
Che cosa cambia dopo i referendum. Corriere e Stampa spiegano che succede ora con acqua, nucleare e legittimo impedimento.
L’autostrada A6 Torino – Savona è stata chiusa per precauzione nel tratto tra Altare e Savona, in entrambe le direzioni di marcia, in seguito ad alcuni movimenti della frana che domenica scorsa aveva causato il crollo di parte del viadotto della carreggiata nord. Nei giorni seguenti al crollo, l’autostrada era stata riaperta sfruttando la carreggiata sud, ancora percorribile, sulla quale era stato istituito un doppio senso di marcia. Le piogge copiose della giornata di oggi in Liguria hanno reso necessaria una nuova chiusura.
La A6 Torino – Savona è stata chiusa nel tratto in cui era crollato il viadotto domenica scorsa, a causa di nuovi movimenti della frana.
Il 12 ottobre di quindici anni fa il cacciatorpediniere statunitense USS Cole era ormeggiato nel porto di Aden, nello Yemen meridionale, quando una piccola imbarcazione gli si avvicinò ed esplose. Sulla fiancata sinistra della nave, vicino all’area della cambusa dove i membri dell’equipaggio stavano facendo la fila per la mensa, si aprì uno squarcio alto 12 metri e largo 18: in tutto nell’attentato morirono 17 persone più i due attentatori, mentre 39 persone rimasero ferite. L’attentato, intorno a cui non ci fu subito molta chiarezza, venne poi attribuito a un gruppo legato ad al Qaida: sei persone sono state condannate, una è stata arrestata dagli Stati Uniti, e il governo del Sudan è stato riconosciuto colpevole di aver offerto aiuto logistico agli attentatori. Nell’ottobre del 2000 il presidente degli Stati Uniti era Bill Clinton, ormai alla fine del suo secondo mandato. Dopo la conclusione della prima guerra del Golfo la situazione in Iraq e i rapporti del paese con gli Stati Uniti erano molto tesi: da lì a tre anni, nel 2003, sarebbe iniziata la cosiddetta seconda guerra del Golfo: gli Stati Uniti e il Regno Unito sostenuti da una trentina di altri stati avrebbero invaso il paese arrivando a Baghdad, Saddam Hussein sarebbe stato catturato vicino a Tikrit, la sua città natale, e sarebbe stato condannato a morte e impiccato il 30 dicembre 2006.
L’attentato allo USS Cole, 15 anni fa. Il 12 ottobre del 2000 morirono 17 marinai in un attentato al cacciatorpediniere statunitense, ormeggiato nel porto di Aden, in Yemen.
In occasione della Giornata internazionale della donna, giovedì 8 marzo, è stato programmato uno sciopero generale che riguarderà anche i dipendenti nei settori dei trasporti ferroviari (treni di Trenitalia, Italo e Trenord), aerei (Alitalia e Blue Panorama) e dei mezzi pubblici, come quelli gestiti da ATM a Milano, da GTT a Torino, da ANM a Napoli, da ATAC e Roma TPL a Roma, da TPER a Bologna, da ATAF a Firenze e da AMT a Genova. Lo sciopero durerà in totale 24 ore, ed è stato proclamato da molte sigle sindacali, tra cui USB (Unione Sindacale di Base), l’USI Lavoro Privato, Cobas, CUB trasporti, Cgil, Cisl e Uil. Lo sciopero generale ha dimensioni internazionali, ed è promosso in 70 paesi in tutto il mondo da movimenti femministi come forma di protesta contro ogni forma di discriminazione di genere; in Italia è ripreso da Non una di meno. Sul sito del movimento si legge che l’obiettivo principale della mobilitazione di domani sarà il contrasto alla violenza maschile e a tutte le forme di violenza di genere.
Sciopero dell’8 marzo: le informazioni utili su treni, aerei e mezzi pubblici. Le cose da sapere sugli orari di sciopero e le fasce garantite dei treni di Trenitalia, Trenord e Italo, degli aerei di Alitalia e Blue Panorama e dei mezzi pubblici locali.
Un panda rosso che dorme tra le frasche, un tamarino imperatore spalmato su un ramo, una foca spiaggiata e un panda che riposa a pancia piena: le foto bestiali di questa settimana sembrano un invito a godere con rilassatezza di questo primo weekend di settembre. Sembra una buona idea dedicarsi a una tolettatura, come fa la pecora di Shepton Mallet, o a un bel bagno come l’elefante indiano. Chi invece è in cerca di qualcosa di più dinamico può ispirarsi a un’altra pecora e al suo elegante salto in lungo, o a un topi (si chiama così) sull’attenti. La foto della tapira col naso storto, invece, va bene per tutte le esigenze. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un tamarino imperatore, una foca spiaggiata e un panda molto sazio tra gli animali che valeva la pena fotografare questa settimana.
Il Post riceve molte richieste di lettori che vorrebbero rivedere selezioni o antologie degli interventi del weekend alla Stazione Leopolda di Firenze di “Prossima Fermata Italia”. Gli organizzatori ci stanno lavorando: intanto ecco il discorso di Pippo Civati che ha concluso il raduno.
Ne avete sentiti, di contenuti. L'intervento conclusivo di Pippo Civati a Firenze, domenica.
Si avvicina (è il 12 settembre) il voto al Parlamento Europeo sulla riforma europea del copyright e in particolare su una norma, l’articolo 11, che potrebbe sensibilmente incidere sull’accessibilità e la condivisione degli articoli giornalistici su Internet. La norma proposta prevede che i servizi Internet (piattaforme online, siti web, social, forum, ma anche messaggistica, chat) debbano pagare un compenso agli editori per l’utilizzo dei loro articoli, per esempio quando un articolo viene pubblicato (anche parzialmente: il cosiddetto snippet) su un sito web o una bacheca social. L’esempio classico è quello degli articoli pubblicati dagli aggregatori di notizie (come Google News), ma la regola potrebbe avere effetti più ampi, arrivando ad applicarsi anche alla semplice condivisione di notizie tra utenti, alla messaggistica, persino a un semplice post su siti aziendali o associativi. Tutte queste attività di pubblicazione o condivisione potrebbero dare origine all’obbligo di un pagamento di una somma all’editore da cui proviene l’articolo, benché le tariffe, le caratteristiche minime di uno snippet per la tassabilità, e le modalità di raccolta della tassa, non siano per niente chiari. La norma è stata fin da subito battezzata “linktax” per il fatto che originariamente avrebbe potuto portare alla tassazione anche di semplici link, eventualità che però i successivi emendamenti hanno cercato di limitare.
Cosa succederà con la riforma europea del copyright? che vincerà comunque Google, perderanno i piccoli siti di informazione, e i grossi giornali resteranno nei soliti guai.
Da giorni in Francia si riparla di Gabriel Matzneff, un acclamato scrittore francese di origine russa di 83 anni, che nella sua vasta produzione letteraria aveva raccontato più volte i suoi rapporti sessuali e la sua inclinazione verso bambini e ragazzini di entrambi i sessi, senza incorrere finora in stigma sociali o conseguenze penali. Le cose sono cambiate dopo la pubblicazione di alcuni articoli che anticipavano il contenuto di Le Consentement (Il Consenso), un libro uscito giovedì 2 gennaio e scritto dalla 47enne Vanessa Springora, direttrice delle edizioni Julliard. Springora racconta la relazione che ebbe negli anni Ottanta con Matzneff – quando lei aveva 14 anni e lui 50 – e delle conseguenze psicologiche che ne seguirono. Il libro ha venduto 20mila copie in meno di una settimana, ha portato all’apertura di un’indagine contro Matzneff e alla nascita di un articolato dibattito in Francia sulla pedofilia, sulle colpe di alcuni stimati intellettuali del movimento del Sessantotto che la difesero, e sul cambiamento di valori di un’epoca. Matzneff ha pubblicato una quarantina di libri tra saggi, opere in versi e romanzi con le illustri case editrici Gallimard e Table Ronde, ha collaborato con giornali e riviste tra cui Le Figaro e Le Monde e ha vinto importanti premi letterari (il premio Mottart nel 1987 e il premio Amic nel 2009, consegnati entrambi dall’Accademia francese, il prestigioso Premio Renaudot nel 2013 e il premio Cazes nel 2015). Nel 1995 venne decorato con l’Ordine delle arti e delle lettere (il più importante riconoscimento culturale del governo francese) e nel 1986 l’allora presidente François Mitterrand lo descrisse positivamente in un articolo come «un seduttore impenitente, che si autodefiniva un misto tra Dorian Gray e Dracula». Finora il mondo letterario e intellettuale francese lo aveva dipinto come un edonista eccentrico e libertario, nonostante avesse ripetutamente descritto la sua attrazione per le persone tra i 10 e i 16 anni, in particolare nel saggio Les Moins de seize ans pubblicato nel 1974 e ripubblicato nel 2015 (in Italia è uscito con la casa editrice ES con il titolo I minori di sedici anni). Nei suoi diari aveva raccontato anche rapporti sessuali avuti con bambini e adolescenti nei suoi viaggi nel Sudest asiatico.
Gabriel Matzneff, scrittore e pedofilo. Una donna ha raccontato la sua relazione con un grande scrittore francese quando lei aveva 14 anni e lui 50, provocando un'indagine e un complesso dibattito.
Come ogni dicembre, il sito di tecnologia The Verge ha scelto i migliori videogiochi usciti quest’anno: è una lista sempre istruttiva anche se non siete degli appassionati, anche solo per farsi un’idea una volta all’anno di cosa succede nell’industria videoludica, come scrivono negli articoli seri. Ci sono i titoli che sono arrivati a moltissimi almeno per sentito dire, come Red Dead Redemption 2 o Spider-Man. Ma The Verge ne sceglie sempre diversi anche tra quelli indipendenti, in cui la parte estetica e artistica ha molta più importanza di quella della giocabilità, oppure tra quelli che a vederli assomigliano a giochi di vent’anni fa, ma alle cui sceneggiature è stato dedicato un impegno da film di Hollywood. Ce ne sono poi alcuni, in mezzo, che si tengono dentro un po’ di tutte queste cose. Beat Saber VR (29,99 € sullo store di PlayStation)
I migliori videogiochi del 2018. Scelti come ogni anno dal sito The Verge, da quelli più indipendenti a quello dei pistoleri.
Dal 18 al 21 giugno si tiene a Basilea, in Svizzera, Art Basel, una delle più importanti fiere internazionali di arte moderna e contemporanea (Art Basel si tiene ogni anno anche a Miami e da due anni ad Hong Kong). L’edizione del 2015, la 46esima, ospita i lavori di più di 4 mila artisti e centinaia di gallerie provenienti da tutto il mondo, tra cui 16 gallerie italiane. “Galleries” è la sezione principale della fiera e quest’anno conta 223 gallerie che espongono i lavori di grandi artisti come Yves Klein, Francis Bacon, René Magritte, Egon Schiele. Una delle sezioni più importanti della fiera è “Unlimited”, che raccoglie 74 progetti tra sculture, installazioni, dipinti e fotografie di decine di artisti come Robert Irwin, Ai Weiwei, Bruce Nauman, Dan Flavin, Gilbert & George, Jannis Kounellis e tre esposizioni degli artisti italiani Dadamaino, Emilio Vedova e Gianni Colombo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di Art Basel, in Svizzera. La più importante fiera di arte moderna e contemporanea al mondo è iniziata a Basilea: sarà aperta al pubblico fino al 21 giugno.
Questa settimana Amazon ha lanciato Amazon Local Register, un sistema mobile per la lettura di carte di credito. Si tratta di una scatoletta nera, grande più o meno come un pacchetto di caramelle, che si può collegare allo smartphone o al tablet tramite l’attacco che si usa di solito per gli auricolari. Grazie a un’applicazione, questo apparecchio permette di gestire pagamenti con carte di credito anche senza possedere un normale POS (la macchinetta dentro cui strisciate le carte quando andate in un negozio).
Il lettore di carte di credito di Amazon. È grande come un pacchetto di caramelle, si attacca allo smartphone o a un tablet e lo trasforma in un POS.
Domenica si vota in Sardegna per rinnovare il Consiglio regionale e eleggere il nuovo presidente della regione. I seggi sono aperti dalle 7 alle 22, i candidati sono sette, ma i principali sono tre. Sistema elettorale La legge elettorale in Sardegna prevede che venga eletto presidente il candidato che ottiene la maggioranza dei voti e non è previsto ballottaggio, quindi vince chi ottiene anche solo la maggioranza relativa. La sua coalizione ottiene però un premio diverso a seconda dei voti ottenuti. Il premio di maggioranza viene infatti attribuito con un meccanismo che prevede: il 55 per cento dei seggi (33 su 60) se il presidente eletto ha ottenuto tra il 25 e il 40 per cento dei voti; il 60 per cento dei seggi (36 su 60) per una percentuale di preferenze compresa tra il 40 e il 60 per cento. Non è invece previsto alcun premio di maggioranza se il presidente eletto ha ottenuto meno del 25 per cento dei voti.
Guida alle elezioni in Sardegna. Oggi si vota per eleggere il nuovo presidente della regione: chi sono i candidati, cosa dicono i sondaggi e che cosa si dice.
Oggi Sergio Endrigo avrebbe compiuto ottanta anni. Era nato il 15 giugno 1933 e morì il 7 settembre 2005, dopo una lunga malattia. Se siete troppo giovani per ricordare le sue canzoni di certo saprete fischiettare il verso “Per fare un tavolo ci vuole il legno”, scritto da Endrigo per il 45 giri Ci vuole un fiore. Ma Endrigo scrisse alcune delle più belle canzoni italiane di sempre. Queste sono quelle che ha scelto nel suo libro Playlist il peraltro direttore del Post Luca Sofri. Sergio Endrigo (1933, Pola, Croazia – 2005, Roma) Prima della generazione dei cantautori, quella famosa, c’era stata una pre-generazione dei cantautori: Tenco, Paoli, Endrigo, Bindi. Endrigo era nato a Pola e aveva una sua sobria eleganza. Quando ebbe finito con le canzoni bellissime, fece delle cose per bambini e delle cose più colte, ma non perse mai il suo stile.
Sei canzoni di Sergio Endrigo. Avrebbe compiuto oggi ottant'anni: suggerimenti su cosa canticchiare tutto il giorno in suo onore.
Un mese fa nello zoo di Novosibirsk, una città russa a nord del Kazakistan, è nata una femmina di leoligre, un animale nato dall’accoppiamento di un leone maschio e di una ligre, a sua volta un incrocio fra un leone maschio e una tigre femmina. La prima leoligre conosciuta al mondo era nata nello stesso zoo nel settembre del 2012. Le tigri e i leoni, accoppiandosi, possono dare vita a molti incroci e a esemplari sconosciuti, spiegati molto bene qui. Per esempio, un esemplare di ligre pesa in media molto di più di un leone e di una tigre, mangia il doppio e se è maschio non potrà generare figli. Se invece si accoppiano una tigre maschio e un leone femmina può nascere un tigone, un esemplare molto più piccolo sia di un leone sia di una tigre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
È nata una leoligre – foto. Cioè un incrocio tra un leone maschio e una ligre, che a sua volta è un incrocio tra un leone maschio e?.
Un esperto di perizie foniche ha presentato al tribunale di Palermo i risultati di uno studio sulla voce dell’uomo che da più di un anno e mezzo si trova in carcere con l’accusa di essere un pericoloso trafficante di esseri umani ma che secondo molte credibili versioni sarebbe invece vittima di uno scambio di persona. Lo studio è stato condotto dal Centro di Ricerca Interdisciplinare sul Linguaggio dell’università del Salento e presentato in tribunale dal direttore del centro Milko Grimaldi. Grimaldi ha confrontato la voce del trafficante eritreo Medhanie Yehdego Mered registrata in alcune intercettazioni dagli investigatori con quella dell’uomo arrestato in Sudan nel maggio 2016 e da allora in carcere in Italia con l’accusa di essere quel trafficante. Secondo lui, grazie ai metodi che ha usato, si può dire con il 99 per cento di certezza che l’uomo arrestato non è lo stesso che si sente parlare nelle intercettazioni, un’ulteriore prova che smentisce l’accusa nel processo.
C’è una nuova prova nel processo alla persona sbagliata. Secondo un esperto di perizie foniche l'imputato ha una voce diversa dal pericoloso trafficante di persone che la procura lo accusa di essere.
Ogni essere umano è composto solo al 10 per cento da cellule propriamente umane: il resto è formato da microrganismi ospitati su tutta la superficie cutanea, sulla lingua e lungo tutto il tratto gastrointestinale. Se consideriamo anche questi come parte del nostro patrimonio genetico complessivo, più del 99 per cento delle informazioni genetiche che veicoliamo è di origine microbica. Ed è probabile che questo “secondo genoma” (la sequenza genetica dei microrganismi ospitati) sia anche più importante del primo (quello ereditato dai genitori) nel determinare la salute o la malattia nell’uomo. Il BioFrontiers Institute – un laboratorio diretto da un gruppo di ricerca dell’Università del Colorado, a Boulder – ha avviato un progetto di mappatura genetica di tutte le specie di microrganismi presenti nella popolazione americana (American Gut Project). Michael Pollan – giornalista del New York Times e autore di libri di successo sulla nutrizione e sull’igiene alimentare – ha partecipato al progetto e ha raccontato molte cose che ha imparato dalle conversazioni avute con i biologi dell’istituto.
Ho molti amici germi. Conviviamo con migliaia di miliardi di batteri: alcuni buoni, altri cattivi, e combatterli tutti non è poi questa grande idea, racconta il New York Times.
Il 2011 è stato l’anno del nuovo iPad, l’anno di un iPhone che è praticamente uguale a quello di prima, l’anno dei tablet e degli smartphone che usano Android e l’anno di Google+, che per ora non usa quasi nessuno. Le novità non sono mancate, ma come spiega Kevin Sintumuang sul Wall Street Journal per il nuovo anno ci sono ancora diversi desideri tecnologici da esaudire, per impallinati e semplici appassionati. Speranze dalle quali abbiamo preso spunto per mettere insieme i dieci desideri legati alla tecnologia del 2012. 1. Fotocamera facile da usare come un cellulare Le fotocamere degli smartphone sono di solito molto semplici da usare, hanno sensori sempre più raffinati e offrono spesso risultati comparabili a quelli delle macchine fotografiche digitali compatte. Queste ultime hanno menu complicati, difficili da usare e con funzioni che richiedono tempo per avviarsi. Viene da chiedersi perché produttori come Samsung, che progettano e costruiscono sia macchine fotografiche che smartphone, non abbiano studiato qualche soluzione per semplificare la vita agli appassionati di fotografia. Le risorse ci sono e sappiamo che funzionano: basterebbe trasferirle dagli smartphone alle fotocamere.
Dieci desideri tecnologici per il 2012. Fotocamere facili da usare come un cellulare, un iPad con qualche pollice in meno e un senso a Google+, tra le altre cose.
Hardcore! è un film d’azione e di fantascienza che è nei cinema dal 13 aprile. È co-prodotto da Russia e Stati Uniti e ha la particolarità di essere stato girato tutto in prima persona: vuol dire che il pubblico vede sempre quello che vede il protagonista, niente di più. La trama è piuttosto semplice: il protagonista si sveglia senza ricordare chi è o cosa gli è successo, e scopre che è diventato una specie di cyborg, con braccia bioniche e una forza sorprendente. Una donna dice di essere sua moglie ma lui non ha modo di esserne certo. Lei però viene rapita e lui deve provare a salvarla, combattendo – a Mosca, in Russia – contro numerosi nemici e avversari. Il protagonista si chiama, così gli viene detto, Henry: il titolo originale del film è Hardcore Henry. Quasi tutto Hardcore! è stato girato con delle GoPro Hero 3, quelle videocamere piccolissime e molto resistenti usate soprattutto da chi fa cose da scavezzacollo, sportive e non. Le videocamere sono state montate su speciali maschere indossate di volta in volta dai diversi stuntmen (o anche cameramen, a seconda dei punti di vista): servivano a far sì che le videocamere fossero all’altezza degli occhi. Siccome il protagonista non si vede mai – e nemmeno parla – Hardcore! non ha nessun attore protagonista. Le scene del principale personaggio della storia sono state girate da 10 persone diverse e tra loro c’è anche il regista Ilya Naishuller, che è un cantante alla sua prima regia. Naishuller è il frontman dei Biting Elbows, un gruppo indie-rock famoso, tra le altre cose, per i suoi video musicali in prima persona, diretti proprio da Naishuller.
Esce “Hardcore!”, un film sparatutto in prima persona. Il pubblico vede sempre e solo quello che vede il protagonista, come in un videogioco: si dice faccia venire mal di testa.
Palestine è un graphic novel del 1996, scritto e disegnato dal giornalista maltese Joe Sacco: racconta un suo viaggio in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza nei primi anni Novanta. Palestine è stato premiato, apprezzato, ben recensito e nel 2002 pubblicato in italiano con il titolo Palestina, una nazione occupata. Sul sito italiano Fumettologica, Giada Nardozza ha confrontato la versione originale con la sua traduzione italiana e ne ha analizzato il lettering, «l’attività di riempire gli spazi dedicati alle parole in una tavola di fumetto». Nella versione originale le parole sono state scritte a mano dall’autore, in quella italiana sono invece state inserite a computer. È una cosa che si fa spesso perché è comoda, veloce e ovviamente meno costosa. «La scrittura omogenea prodotta dal computer annulla parte della connotazione che il pennino dell’autore conferisce alle tavole originali», scrive Nardozza, che poi spiega e fa vedere alcuni problemi grafici dovuti alle parole tradotte. Per alcuni lettori e autori di fumetti è un aspetto determinante; per altri invece è qualcosa di “invisibile”, se non irrilevante. Su Fumettologica ne è stato scritto più volte, seguendo un assunto che potremmo riassumere così: il lettering – ovvero l’attività di riempire gli spazi dedicati alle parole in una tavola di fumetto – è un elemento di importanza capitale nel confezionamento di un prodotto di valore, che sia curato nei dettagli ed esteticamente piacevole. Una regola che tuttavia, tanto nella composizione quanto nella traduzione di un fumetto, vale spesso, ma non sempre.
I problemi di quando si traducono le parole dei fumetti. Non è tanto linguistico, quanto grafico: ne ha scritto Giada Nardozza su Fumettologica, confrontando la versione originale del graphic novel “Palestine” con quella italiana.
Nel 2020 il ministero dell’Economia ha emesso 750 ordinanze di pagamento per risarcire le persone che erano state detenute ingiustamente in carcere: complessivamente i risarcimenti sono costati 36 milioni e 958 mila euro, mentre nell’anno precedente 43,4 milioni. I dati sono stati pubblicati nella “Relazione al Parlamento per il 2020”, un report annuale realizzato dal ministero della Giustizia, e mostrano con chiarezza uno degli effetti causati dal notevole ricorso alla custodia cautelare in carcere, che in Italia è la misura più utilizzata (riguarda il 30,3 per cento delle misure cautelari) nonostante la legge la consideri un provvedimento di extrema ratio. Incidendo sulla libertà personale di persone “non colpevoli fino a sentenza definitiva”, la custodia cautelare in carcere dovrebbe essere disposta con estrema prudenza, solo quando le altre misure coercitive risultino inadeguate, ma questo principio è poco applicato dai giudici, che nel 2020 hanno deciso la carcerazione preventiva per 24.928 persone.
Quanto costano allo Stato le detenzioni ingiuste. Tanto: il motivo è l'eccessivo ricorso al carcere come misura cautelare, soprattutto nelle regioni del Sud.
La virologa Ilaria Capua, molto nota per i suoi studi sull’influenza e in un secondo momento per essere stata al centro di un delicato caso di diffamazione da parte di alcuni giornali italiani, ha scritto un editoriale sulla Stampa per chiedere cautele ancora maggiori di quelle prese nelle ultime ore per contrastare il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2), di cui in Italia si sono registrati più di cento casi negli ultimi due giorni. Capua ha spiegato che in seguito a una diffusione capillare del virus «si bloccherebbero i servizi, si intaserebbero gli ospedali e si darebbe un grosso colpo alla produttività del paese», e che per questo è necessario che tutti seguano alcune misure di precauzione contro il contagio, almeno in questa fase: lavorando da casa, facendo la spesa a domicilio, e stando attentissimi alla propria igiene, per cominciare.
«È il momento di opporre al virus una reazione di grande coscienza collettiva». Lo ha scritto la virologa Ilaria Capua sulla Stampa, chiedendo che nel picco della diffusione del coronavirus chi può farlo stia a casa.
Lo studio di design croato/austriaco Numen/For Use ha realizzato lo String Prototype, un cubo gonfiabile alto 10 metri con una ragnatela di funi elastiche attaccate alle pareti interne. Il progetto è a metà strada tra l’installazione artistica e una palestra in cui giocare e allenarsi. Il progetto è ancora un prototipo: è stato aperto al pubblico per la prima volta nei dintorni di Vienna, a dicembre 2013. Christoph Katzler, co-fondatore di Numen/For Use, ha spiegato a Wired che l’idea è nata osservando i cubi gonfiabili usati per le pubblicità. I designer hanno scoperto che mantenevano una forma rigida e non sferica – come sarebbe stato naturale – grazie a numerosissime corde tese alle pareti interne: pensarono di costruire qualcosa di simile ma di più grande, per permettere alle persone di arrampicarcisi dentro.
Un cubo gonfiabile con dentro una ragnatela. È stato realizzato da uno studio croato-austriaco ed è una cosa a metà tra l'installazione artistica e una palestra.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
“Un marziano a Rimini”. Gad Lerner racconta e commenta la performance di Sergio Marchionne al Meeting di CL.
L’attrice Kathryn Rossetter ha detto che nel 1984, mentre stava recitando insieme a Dustin Hoffman in uno spettacolo di Broadway, lui le fece subire un’esperienza “orribile, demoralizzante e offensiva”. Rossetter ha spiegato, in un articolo scritto per l’Hollywood Reporter, che Hoffman era solito palpeggiarla. Ha anche aggiunto che una volta Hoffman le alzò il vestito di proposito, di fronte a molte altre persone. Ha poi scritto: «Notte dopo notte tornavo a casa e piangevo». Alcune settimane fa Hoffman è stato accusato dalla scrittrice Anna Graham Hunter di averla molestata sessualmente nel 1985, quanto la donna aveva 17 anni e lavorava come stagista sul set del film per la TV Morte di un commesso viaggiatore. All’epoca Hoffman aveva 48 anni. Anche Graham Hunter raccontò sull’Hollywood Reporter che Hoffman la toccò in modo molesto e parlò di sesso in modo inappropriato con lei.
Un’altra donna ha detto che Dustin Hoffman la molestò negli anni Ottanta.
Stamattina sono stati eletti i due nuovi presidenti di Camera e Senato: sono rispettivamente Roberto Fico, del Movimento 5 Stelle, e Maria Alberti Casellati, di Forza Italia. Sono stati eletti grazie a un accordo tra Movimento 5 Stelle, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. La loro elezione è arrivata dopo alcuni giorni di tensione tra Movimento 5 Stelle e Forza Italia. Berlusconi aveva inizialmente tenuto duro sul nome di Paolo Romani, ma in seguito alle pressioni della Lega di Matteo Salvini, questa mattina è stato costretto a cambiare candidato e a proporre Casellati. Secondo esperti e giornalisti, il voto di oggi rende più facile un futuro accordo tra Movimento 5 Stelle e centrodestra per formare un governo. La strada però è lunga e difficile e ci sarà maggiore chiarezza solo nei prossimi giorni quando inizieranno i negoziati delle vari forze politiche. Il Post ha seguito il voto di stamattina con un liveblog, che potete leggere qui sotto.
I nuovi presidenti di Camera e Senato. Sono rispettivamente Roberto Fico del M5S e Maria Elisabetta Alberti Casellati di Forza Italia, eletti coi voti di centrodestra e M5S.
Ieri, su Instagram, il segretario del PD Matteo Renzi ha scritto: «Oggi bisognerebbe dare sfogo alla rabbia. All’improvviso scopri che nella vicenda Consip c’è una indagine per DEPISTAGGIO, reato particolarmente odioso, e ti verrebbe voglia di dire: ah, e adesso? Nessuno ha da dire nulla? Tutti zitti adesso?». Renzi si riferiva all’accusa di depistaggio che la procura di Roma ha mosso al colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, un ufficiale sospettato di aver cercato di mettere fuori strada i giudici che seguono il caso CONSIP, un’indagine che riguarda anche il padre di Renzi, Tiziano, e durante la quale erano già emersi comportamenti scorretti degli investigatori. L’indagine sul colonnello Sessa, però, sembra riguardare anche un altro aspetto della vicenda, che rischia di mettere in imbarazzo persone molto vicine allo stesso Renzi, come il ministro dello Sport Luca Lotti. Il colonnello Sessa è accusato di aver mentito ai magistrati nel corso di un interrogatorio lo scorso maggio. Sessa è un alto ufficiale del Nucleo Operativo Ecologico, il reparto dei carabinieri che fino allo scorso marzo ha condotto le indagini sul caso CONSIP agli ordini dei magistrati di Napoli (l’inchiesta è divisa in due tronconi, uno affidato a Napoli e l’altro a Roma). Secondo la procura di Roma, però, il NOE era una sorta di “colabrodo” che, insieme ad alcuni alti ufficiali dei carabinieri, avrebbe passato notizie riservate sull’indagine agli indagati e alla stampa. Per questa ragione la procura di Roma ha tolto al NOE l’incarico di seguire le indagini.
Le novità sul caso CONSIP. Un ufficiale dei carabinieri è accusato di aver depistato le indagini su una fuga di notizie in cui è chiamato in causa tra gli altri il ministro Luca Lotti.
Dall’1 gennaio 2021 la soglia per pagare con carte contactless verrà progressivamente aumentata a 50 euro. Lo hanno annunciato in un comunicato stampa congiunto Bancomat, VISA e Mastercard, cioè le aziende che gestiscono i circuiti di pagamento elettronico più utilizzati al mondo. Al momento la soglia è di 25 euro: al di sopra di quella cifra, il cliente deve digitare il codice PIN legato al proprio conto corrente. Nel comunicato, si legge che «tutti gli attori dei pagamenti digitali in campo (banche ed esercenti) adatteranno strumenti e processi per l’implementazione e l’attuazione operativa della nuova misura a partire dal prossimo anno». Significa che probabilmente la misura sarà disponibile solo gradualmente. Mastercard, in collaborazione con Bancomat e Visa, annuncia che dal 1 gennaio 2021 sarà possibile l’adozione della nuova soglia di 50€ per le transazioni con le carte di pagamento #contactless in Italia. Per leggere il comunicato clicca qui: https://t.co/HZboxz5Y9U
Dal 2021 la soglia per pagare con carte contactless senza PIN verrà aumentata a 50 euro.
Le vendite degli Ugg, gli stivali di montone con lana all’interno, dalla superficie marrone, che tanto sono andati di moda negli ultimi anni, ora sono in crisi, racconta un articolo del Guardian. E nonostante gli Ugg abbiano rappresentato un fenomeno culturale ed economico in molta parte dell’Occidente da sempre vengono criticati dagli stilisti, che sono tra i più felici di questo calo. Gli stivali di pelle di pecora con il marchio UGG sono in circolazione dalla fine degli anni sessanta: furono esportati dall’Australia da Shane Stedman, un surfista che voleva un oggetto per mantenere i piedi caldi dopo aver fatto surf. Si diffusero poi tra i surfisti di mezzo mondo, dall’Australia alla costa occidentale degli Stati Uniti, fino a diventare una vera e propria moda mainstream a metà del decennio scorso, quando una ragazza su due sembrava possederne un paio.
Ascesa e declino degli Ugg. Gli stivali di pecora si vendono meno, dopo essere stati ai piedi di mezzo Occidente nel decennio passato.
Le nomination degli Oscar 2019 – i più importanti premi al mondo per il cinema – sono state annunciate martedì pomeriggio. Gli Oscar, che quest’anno sono arrivati alla loro 91ª edizione, sono assegnati dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences, che riunisce circa ottomila professionisti del settore (registi, attori, direttori della fotografia e costumisti, e così via). La “notte degli Oscar”, la cerimonia dove saranno annunciati i film vincitori, si terrà il prossimo 24 febbraio. I film con più nomination, dieci a testa, sono stati Roma e La favorita. A Star is Born e Vice hanno avuto otto nomination, Black Panther sette e BlacKkKlansman sei. Con cinque nomination a testa ci sono invece Bohemian Rhapsody e Green Book. Black Panther è il primo film di supereroi a essere stato candidato come miglior film. Spike Lee, uno dei registi più noti e apprezzati al mondo, ha avuto la sua prima nomination come miglior regista. Alfonso Cuarón ha ricevuto personalmente quattro nomination: come produttore, regista, sceneggiatore e direttore della fotografia. Solo pochissimi altri erano riusciti a fare lo stesso.
Oscar 2019: tutte le nomination. "Roma" e "La favorita" sono i film che hanno ricevuto più nomination, dieci ciascuno, due in più di "Vice" e "A Star is Born".
Il regista Woody Allen ha diffuso una dichiarazione per rispondere nuovamente alla figlia adottiva Dylan Farrow, che lo ha accusato più volte di aver abusato sessualmente di lei nel 1992, quando aveva sette anni. Dylan Farrow, che era stata adottata da Allen e dall’attrice Mia Farrow, ha raccontato di nuovo la vicenda in un’intervista che andrà in onda negli Stati Uniti oggi, giovedì 18 gennaio, nel programma CBS This Morning. Nella sua risposta Allen dice che nelle accuse – che all’epoca delle prime denunce furono indagate dalla polizia senza arrivare a niente – non c’è nulla di vero, e che Dylan Farrow sarebbe stata condizionata dalla madre Mia: Quando questa accusa venne fatta per la prima volta più di 25 anni fa, fu investigata a fondo sia dalla Clinica per gli abusi sessuali sui minori dell’Ospedale di Yale-New Have, che dall’Assistenza all’infanzia dello Stato di New York. Entrambi indagarono per mesi e conclusero in modo indipendente che non c’era stata nessuna forma di abuso. Invece ritennero plausibile che una bambina vulnerabile fosse stata istruita da sua madre, arrabbiata per una separazione difficile, perché raccontasse quella storia.
La nuova risposta di Woody Allen alle accuse di abusi sessuali della figlia adottiva Dylan Farrow.
La Corte Costituzionale ha deciso che il divieto di fecondazione eterologa – stabilito dalla legge 40 approvata nel 2004 – è incostituzionale. Il divieto di fecondazione eterologa impedisce di ricorrere a un donatore esterno di ovuli o spermatozoi nei casi di infertilità assoluta. Si tratta dell’ennesimo pezzo di quella controversa legge, già oggetto di quattro referendum, a essere abolito da sentenze di tribunali civili o amministrativi e dalla Corte Costituzionale (ci sono complessivamente 30 sentenze sul testo in generale o su articoli e commi specifici): la prima risale al 2004, nel 2009 poi la Corte Costituzionale dichiarò parzialmente illegittimi due commi che prevedevano un limite di produzione di embrioni e l’obbligo di un unico impianto; nello stesso anno una sentenza del TAR del Lazio dichiarò illegittimo il divieto di diagnosi pre-impianto; nel 2012 la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo, accogliendo il ricorso di una coppia italiana, stabilì che la legge 40 violava la Convenzione europea sui diritti dell’uomo all’articolo 8, quello che prevede il diritto di ciascun cittadino al rispetto della propria vita privata e familiare.
Un altro pezzo della legge 40 è illegittimo. La Corte Costituzionale ha bocciato il divieto di fecondazione eterologa: un'altra norma della controversa legge sulla procreazione assistita, già mutilata da altre sentenze.
Da circa un anno in buona parte del mondo il settore delle biciclette si trova in quella particolare condizione in cui la domanda è superiore all’offerta. Per motivi ben noti – e comunque facili da intuire – la pandemia ha fatto aumentare l’interesse verso le biciclette, che tra l’altro già era in crescita da qualche anno, soprattutto per quanto riguarda quelle con pedalata assistita. Secondo recenti stime nel 2020 sono state vendute in Italia oltre due milioni di biciclette, il 17 per cento in più rispetto al 2019. Era dagli anni Novanta – quando in molti si comprarono una mountain bike, allora una novità – che il settore non faceva numeri così buoni. E visto che non è solo “merito” della pandemia, ma anche di una più generale attenzione verso la mobilità sostenibile e l’ambiente, qualcuno ha parlato di una “tempesta perfetta” per spiegare il grande aumento nella domanda di biciclette in questi mesi .
Perché continuano a mancare le biciclette. Dopo i problemi dell'anno scorso, le due “tempeste perfette” – le difficoltà produttive e l'aumento della domanda – portate dalla pandemia sono ancora lì.
Il ministero degli Interni ha smentito l’inchiesta del Guardian – ripresa anche sul Post – secondo cui negli ultimi mesi circa 50 miliziani dell’ISIS sono arrivati in Italia spacciandosi per migranti. Il dipartimento di pubblica sicurezza del Ministero ha fatto sapere in un comunicato che la notizia «non trova alcun riscontro», e che anzi, la collaborazione fra Italia e Tunisia ha consentito di rimpatriare alcuni migranti segnalati come pericolosi dalle autorità tunisine.
Il ministero degli Interni ha smentito l’inchiesta del Guardian sui 50 miliziani dell’ISIS arrivati in Italia.
Nicola Persico, che insegna Economia alla New York University, ha pubblicato sul sito di economia Lavoce.info alcuni dati e riflessioni su come un ostacolo alla crescita economica italiana e allo sviluppo siano anche le scelte degli studenti, troppo orientate verso le facoltà umanistiche. Il Corriere della Sera ha di recente pubblicato un articolo dal titolo “I laureati italiani? Sempre più disoccupati”. Ovviamente, la mancanza di sbocchi lavorativi in Italia è un serio problema. Però credo che sia reso ancora più grave dalla scelta improvvida della facoltà universitaria.
Studiate meno Lettere e più Scienze. Lo sviluppo economico italiano è molto in salita: ma aiuterebbe che gli studenti scegliessero più facoltà scientifiche che umanistiche, scrive Nicola Persico partendo da Singapore.
Venerdì primo agosto è iniziato al Grant Park di Chicago il Lollapalooza, il celebre festival musicale ideato nel 1991 dal cantante dei Jane’s Addiction Perry Farrell, che quest’anno durerà fino a domenica 3 agosto. Tra gli artisti che si sono già esibiti o si esibiranno in questa edizione ci sono Outkast, Kings of Leon, Arctic Monkeys, Interpol, Skrillex, The Avett Brothers, Foster the People, Glen Hansard, John Butler Trio. Venerdì 1 si sono tenute, tra le altre, le performance di Eminem, Lorde, Lykke Li e i Bombay Bicycle Club. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
È iniziato il Lollapalooza. Eminem, Lorde e bambini con enormi cuffie sollevati in aria, tra le foto più belle del primo giorno del famoso festival a Chicago.
Venerdì 14 novembre si è svolta al Palladium di Hollywood la premiazione degli Hollywood Film Awards, i premi che segnano tradizionalmente l’inizio della nuova stagione cinematografica statunitense. Come miglior film è stato premiato Gone Girl – L’amore bugiardo di David Fincher, ma il film che ha ottenuto il maggior numero di premi (quattro in totale) è stato The Imitation Game, interpretato da Benedict Cumberbatch e Keira Knightley, entrambi premiati come miglior attore protagonista e miglior attrice non protagonista. Il premio come migliore attrice è andato a Julianne Moore per il suo ruolo di una donna malata di Alzheimer in Still Alice mentre il premio alla carriera è andato a Michael Keaton. Sul palco si sono visti, tra gli altri, Amy Adams, Kristen Stewart, Angelina Jolie, Christoph Waltz, Jared Leto, Jennifer Lopez e Johnny Depp, che sul palco è sembrato un po’ “alterato”, ammettendo lui stesso di trovarsi “in una di quelle serate”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto degli Hollywood Film Awards. I premi che segnano l'inizio della nuova stagione cinematografica statunitense sono stati vinti da Benedict Cumberbatch, Keira Knightley e Julianne Moore, tra gli altri.
Sabato pomeriggio il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato un’ordinanza che mantiene in vigore le misure di sicurezza nei luoghi chiusi, quindi indossare la mascherina e mantenere la distanza minima di 1 metro con le altre persone, anche a bordo dei mezzi di trasporto. L’ordinanza è arrivata in seguito a numerose proteste provocate dalla decisione di Trenitalia di tornare a riempire completamente i posti a sedere sui treni ad alta velocità. Nel tweet con cui ha annunciato la firma dell’ordinanza, Speranza ha scritto: «È giusto che sui treni restino in vigore le regole di sicurezza applicate finora».
I treni ad alta velocità dovranno continuare a rispettare le regole di distanziamento. Lo ha deciso un'ordinanza firmata dal ministro Speranza, dopo una decisione contraria di Trenitalia che aveva fatto discutere.
Da anni, ogni settimana, mettiamo insieme il “Celebripost“: una selezione fotografica di facce famose che ci dicano qualcosa, per la bellezza della foto, del personaggio o della situazione in cui si trova. Queste sono le migliori del 2018 e qui sotto trovate quello che scriviamo ogni volta per spiegare più estesamente le ragioni per cui ogni settimana continuiamo a mettere insieme foto delle cosiddette celebrities e ne facciamo poi una raccolta annuale: Quando nacque il Post ci ponemmo la questione di conciliare una certa ritrosia per la centralità delle celebrities nell’informazione corrente – centralità fatta in massima parte di voyeurismo, gossip e poca informazione – con una consapevolezza dei talenti, rilevanze e risultati di alcune delle suddette celebrities. Ci vennero in aiuto i flussi di immagini delle agenzie fotografiche: per personaggi esaltati da una “civiltà delle immagini”, le immagini stesse sono il modo prioritario per raccontarli. In più decidemmo – ma venne da sé, più che essere deciso – di usare anche sulla scelta dei personaggi i criteri duttili ed eterogenei del Post (mettendo insieme fame le più diverse, dai leader politici alle attrici, agli artisti, agli scrittori, alle modelle, eccetera) e di completare il racconto con informazioni che altri ritengono superflue, riprendendo però anche un’abitudine tradizionale dei rotocalchi pettegoli, l’unica utile: l’indicazione delle età dei personaggi.
Un 2018 di facce note. L'annuale antologia del Post di gente famosa che valeva la pena fotografare.
Il grosso problema della moda invernale è apparire eleganti o comunque vestiti bene ma allo stesso tempo restare asciutti e al caldo, evitando di infagottarsi e sembrare uno/a che sta andando a sciare: tra le aziende che si impegnano a risolverlo c’è l’italiana Herno, che utilizza materiali tecnologici e all’avanguardia per cappotti, giacche e piumini che siano «esteticamente belli ma anche funzionali», come spiega al Post Claudio Marenzi, attuale proprietario e figlio del fondatore Giuseppe Marenzi. Herno è un’azienda in espansione, con ricavi in crescita e nuovi negozi in apertura: a settembre, dalla nuova sede milanese in via Solari, Marenzi aveva detto al Sole 24 Ore che «dovremmo chiudere il 2017 a 95 milioni»; nel 2016 i ricavi erano stati di 76 milioni, il 10 per cento in più rispetto all’anno precedente. Oltre al nuovo negozio di Milano, dopo quello nella centrale via Sant’Andrea, nell’ultimo anno Herno ha aperto dieci punti vendita. Attualmente in tutto il mondo ci sono dieci flagship store, cioè negozi rappresentativi e monomarca, oltre a 39 punti vendita: due a Mosca, due a Tokyo, una boutique a Bruxelles, una a Kiev, una a New York, a Soho, aperta nell’ottobre 2016. Proprio il mercato statunitense è quello che cresce di più, con percentuali doppie rispetto agli altri paesi. Le esportazioni sono molto importanti, dato che da anni coprono i due terzi dei ricavi: nel 2016 quelli in Europa erano pari al 22,6 per cento del totale, quelli in Giappone – un mercato storico per Herno – del 17 per cento, e quelli negli Stati Uniti del 7.
Il successo di Herno. Un'azienda familiare italiana sta andando bene producendo giacche e cappotti in modo innovativo, e senza ricorrere all'abusatissimo marketing delle "cose di una volta".
Ci sono quelle persone a cui non si sa mai cosa regalare per Natale, o perché sembra che abbiano già tutto, o perché hanno gusti difficili. E improvvisare porta spesso a regali deludenti e poco apprezzati. Di quelli che si riciclano alla prima occasione, diciamo. Una soluzione può essere comprare qualcosa “di bello”, indiscutibilmente bello. Certo, potreste non essere amanti delle Ferrari, ma se ve ne regalassero una difficilmente ve ne dispiacereste. Il problema di quando si sceglie qualcosa di indiscutibilmente bello – come nel caso delle Ferrari – è che si rischia di spendere tanto. O tantissimo. Per questa ragione abbiamo messo insieme una lista di oggetti prodotti da grandi aziende di design – fidiamoci di loro, saranno cose belle – che però costano meno di 50 euro e si possono acquistare su internet – ad esempio su LOVEThESIGN, nella sezione dedicata al design di Yoox, sul sito di prodotti giapponesi Nanban e a volte anche su Amazon.
Regali di Natale “di design”, che costano poco. Cose "belle" quasi per definizione, come il famoso spremiagrumi di Philippe Starck o i vassoi di Marimekko: tutte a meno di 50 euro.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana ci sono le migliori fotografie del 2014 – il selfie twittato da Ellen DeGeneres alla premiazione degli Oscar, il prete ortodosso in mezzo a una piazza a Kiev con la polizia schierata in tenuta anti-sommossa, la spettacolare eruzione del vulcano Sinabung in Indonesia, vi ricordate? – che il tempo di finire di guardarle e staremo già fotografando il 2015. È stata anche una settimana di altri “raccoltoni”: quello delle notizie false per esempio, e quello dei migliori libri del 2014 scelti dall’autorevole New York Times. Avvertenze per chi pensa di mettersi al riparo dall’inverno, che ormai è arrivato: potenziare il sistema immunitario è una pessima idea, e i prodotti “naturali” che promettono di farlo non funzionano. – Il 2014 in fotografie Le più belle, le più impressionanti, le più spettacolari, tristi o commoventi: quelle che ricorderemo, nell’annuale selezione del Post
Sunday Post. Le fotografie più belle del 2014 - che ora che finite di guardarle staremo già fotografando il 2015 - e la morte di Joe Cocker, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Francesco Pelle, ritenuto il boss della ‘ndrangheta di San Vito, è stato arrestato a Lisbona, in Portogallo. Secondo ANSA, «si trova ora piantonato» in un ospedale nel quale era stato ricoverato «per le conseguenze del Covid». Pelle era latitante dal 2019, quando aveva violato un divieto di lasciare Milano. Gli era stato imposto dopo che la Cassazione aveva respinto il suo ricorso contro la condanna all’ergastolo in quanto mandante della strage del 24 dicembre 2006, in cui fu uccisa Maria Strangio, moglie del capoclan avversario Giovanni Luca Nirta. Finisce la latitanza di Francesco Pelle, boss di 'ndrangheta conosciuto come "Ciccio Pakistan": i #Carabinieri di Reggio Calabria lo hanno localizzato a Lisbona dove è stato arrestato, grazie alla collaborazione col progetto I-CAN e il supporto della Policia Judiciaria lusitana. pic.twitter.com/PrFCScWQ4t
Il boss della ‘ndrangheta Francesco Pelle è stato arrestato in Portogallo.
I pannolini sono stati prodotti per la prima volta in serie nel 1887: erano un rettangolo di cotone lavabile che è rimasto lo stesso per più di 60 anni, finché non ne è uscita una versione usa e getta. Da allora il pannolino di tessuto ha combattuto una battaglia persa contro la sua alternativa più conveniente, e molto più sponsorizzata. Nel 1990 più del 70 per cento dei bambini americani portava pannolini usa e getta; oggi la percentuale è salita al 95 per cento. Di recente i pannolini in stoffa hanno ricominciato a essere comprati soprattutto da quei genitori che vogliono fare scelte responsabili dal punto di vista ambientale e sociale. «Più verdi» e «più naturali» sono aggettivi con cui i genitori di un forum online di Washington DC descrivono i pannolini di cotone: nel forum si indicano diverse ragioni per cui si dovrebbe tornare a usare i pannolini di stoffa, tra cui ragioni ambientali, costi inferiori sul lungo termine, e benefici alla pelle del bambini, che rimane a contatto con materiali naturali anziché sintetici. Alcuni genitori hanno ammesso che tra le ragioni della scelta c’è anche il senso di colpa e la pressione dell’ambiente circostante. In realtà i vecchi pannolini sintetici potrebbero essere meno dannosi per l’ambiente delle alternative di tessuto, solitamente spacciate come più eco-sostenibili.
I pannolini di stoffa sono i migliori per l’ambiente? probabilmente no, scrive il Washington Post, soprattutto a causa del processo di produzione del cotone.
Da qualche settimana si sono diffusi molto dei particolari giocattoli anti-stress, chiamati fidget spinner: sono piccoli oggetti in plastica e metallo, che consistono sostanzialmente in un perno centrale intorno al quale ruota una struttura composta da due o tre estremità arrotondate, fatta di plastica e metallo. La loro diffusione è cominciata nella primavera del 2017 negli Stati Uniti, ma sono diventati recentemente “una cosa” anche in Italia: in generale sono popolari soprattutto tra bambini e ragazzini, e a contribuire al loro successo sono stati anche i molti video a loro dedicati da vari youtuber italiani. Lo scopo del gioco è piuttosto semplice: si tiene il fidget spinner per il perno centrale, e si dà un colpo alle “pale” per farle girare. Il movimento è fluido e continuo, può durare diversi minuti e può essere prolungato colpendo rapidamente le pale. Tutto qui, più o meno. E anche se non sono ancora entrati nella vostra bolla, è probabile che quest’estate ne vedrete parecchi, in giro: attualmente, i primi 32 articoli nella classifica dei giocattoli più venduti su Amazon in Italia sono fidget spinner (costano tra i 5 e i 15 euro, mediamente). I fidget spinner sono stati inventati nel 1993 da Catherine Hettinger, una donna di Orlando, in Florida, che voleva costruire un oggetto che aiutasse i bambini a mantenere la concentrazione e a scaricare lo stress, per evitare che diventassero irascibili e violenti fin da piccoli. Hettinger in quel periodo soffriva di miastenia gravis, una malattia neuromuscolare che la rendeva debole, e cercava uno strumento che le permettesse di fare qualcosa con sua figlia. Brevettò la sua invenzione nel 1997, e provò a venderla a varie aziende di giocattoli e a promuoverla alle fiere, senza successo. Andò anche a un incontro con Hasbro, la terza società più grande del settore, e ha raccontato a Time che prima del colloquio usò la sua stessa invenzione per calmarsi. Hasbro decise di non produrre i fidget spinner, dopo averli testati su un campione di consumatori. Nel 2005 il brevetto di Hettinger è scaduto, perché non poteva permettersi i 400 dollari necessari per rinnovarlo, ha spiegato al Guardian: ora chiunque può costruire liberamente i fidget spinner: compresa Hasbro, che infatti ora li vende.
Cosa sono i fidget spinner, di cui parlano tutti. Sono delle specie di trottole che si tengono tra le dita, e negli ultimi mesi sono tra i giochi più venduti in Italia e nel resto del mondo.
Martedì la polizia di Firenze e Siena ha perquisito numerose abitazioni, uffici e capannoni della provincia di Siena e ha arrestato due uomini, padre e figlio di 62 e 22 anni, in un’indagine su dodici estremisti di destra che online avevano «inneggiato al fascismo e al nazismo», scrive Repubblica. I due arrestati sono accusati di detenzione illegale di esplosivo e di parti di ordigni bellici; in generale nelle perquisizioni sono state trovate molte armi, molte delle quali possedute regolarmente. Nessuno degli indagati ha precedenti. In una delle conversazioni del gruppo intercettate dalla polizia si sarebbe parlato di «far saltare» la moschea di Colle Val d’Elsa, la più grande della Toscana. Tra gli oggetti sequestrati dalla polizia ci sono fucili di vario tipo, mitragliatori, pistole, coltelli, un lanciarazzi non funzionante, manganelli telescopici, mazze e simboli nazisti e fascisti.
Due uomini sono stati arrestati in un’indagine della polizia di Firenze e Siena su un gruppo di estremisti di destra.
Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e la sindaca di Torino Chiara Appendino hanno denunciato per apologia del fascismo Francesco Polacchi, il fondatore della casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound e al centro di una grossa polemica per la sua partecipazione al Salone del Libro. «Il rappresentante della casa editrice Altaforte e la sua attività professionale nel campo dell’editoria sono estranei allo spirito del Salone del Libro», hanno detto in una nota congiunta Chiamparino e Appendino. Ora la procura dovrà verificare se sussiste il reato. La polemica riguardo alla partecipazione al Salone dell’editore Altaforte era iniziata alcuni giorni fa, quando lo scrittore e giornalista Christian Raimo – collaboratore del direttore del festival Nicola Lagioia – aveva pubblicato un lungo post per criticare la decisione di ospitare Altaforte. Raimo aveva poi cancellato il post e annunciato le sue dimissioni. Ieri il fumettista e disegnatore Zerocalcare aveva annullato i suoi impegni previsti al Salone del libro di Torino per protesta contro la decisione della direzione di ospitare Altaforte. Come lui, avevano già deciso di non partecipare all’evento anche il collettivo Wu Ming e lo storico Carlo Ginzburg e il museo di Auschwitz. Molti altri scrittori e intellettuali hanno criticato chi ha deciso di non andare al Salone, sostenendo che il modo migliore per isolare la casa editrice fascista sia quello di partecipare al Salone.
Sergio Chiamparino e Chiara Appendino hanno denunciato il fondatore della casa editrice Altaforte per apologia del fascismo.
La principale notizia sulle prime pagine dei giornali di oggi è la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla procura di Genova che chiede di estendere il blocco dei fondi della Lega anche al denaro che arriverà in futuro al partito. Nelle sue motivazioni, la Cassazione ha stabilito quindi che ogni somma di denaro riferibile alla Lega, il partito guidato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, può essere sequestrata “ovunque venga rinvenuta” d’ora in poi: su conti bancari, libretti o depositi. È una storia che comincia da lontano, e che riguarda il più grave scandalo che abbia coinvolto la Lega. Nel luglio del 2017 infatti il tribunale di Genova aveva condannato per truffa ai danni dello Stato il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, e l’ex tesoriere del partito, Francesco Belsito, oltre a tre dipendenti del partito e due imprenditori. Il procedimento riguardava i rimborsi elettorali ricevuti dalla Lega – che allora si chiamava Lega Nord – tra il 2008 e il 2010, che erano stati utilizzati invece per spese personali. Lo scandalo era nato nei primi mesi del 2012, quando Belsito venne indagato per la sua gestione dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito, trasferiti in alcuni casi all’estero dove erano stati investiti in varie attività, tra cui l’acquisto di diamanti. La vicenda aveva portato alle dimissioni di Bossi dalla carica di segretario e alla sua condanna a 2 anni e 6 mesi. L’allora tesoriere del partito, Francesco Belsito, era stato condannato a 4 anni e 10 mesi.
La storia dei soldi della Lega, dall’inizio. Cosa ha deciso la Cassazione, come ci si è arrivati e cosa dicono invece Matteo Salvini e gli avvocati del suo partito.
Google ha annunciato che donerà circa 3,1 milioni di dollari a Wikipedia, la più grande e famosa enciclopedia online. Nell’ultimo decennio, Google ha contribuito a Wikipedia con donazioni per 7,5 milioni di dollari, diventando uno dei suoi principali sostenitori. I nuovi fondi saranno suddivisi tra la Wikimedia Foundation, l’organizzazione che si occupa di coordinare lo sviluppo di Wikipedia e degli altri suoi progetti sempre legati al sapere condiviso, e per progetti a lungo termine sulla diffusione della conoscenza. Google offrirà gratuitamente anche alcuni suoi software e algoritmi per l’intelligenza artificiale, che semplificheranno il lavoro di ricerca e di utilizzo delle fonti all’interno delle voci enciclopediche e per la loro traduzione in più lingue. Google sfrutta ampiamente Wikipedia, integrando i suoi testi nelle pagine dei risultati del suo motore di ricerca e nei suoi altri servizi, come Assistente Google. La società ha quindi grandi interessi nel mantenere attivi e far progredire i progetti della Wikimedia Foundation.
Google donerà 3,1 milioni di dollari e fornirà gratuitamente alcune sue tecnologie a Wikipedia.
Twitter ha introdotto un nuovo servizio che si chiama Twitter Poll e che serve per realizzare sondaggi all’interno dei propri tweet. L’opzione sarà messa a disposizione degli iscritti al social network in questi giorni, sia attraverso l’applicazione per smartphone sia sulla versione classica di Twitter per browser. Coming soon! We're rolling out the ability for everyone to create polls on Twitter: https://t.co/pH5a8q9Ujz pic.twitter.com/ijAKEMUdf1
Come funziona Twitter Poll, il nuovo servizio di Twitter per fare sondaggi nei tweet. Permette di fare tweet con una domanda a cui i follower possono rispondere scegliendo tra due possibilità (i sondaggi dureranno 24 ore e si chiuderanno da soli).
Kiefer Sutherland è uno dei molti attori famosissimi praticamente per un ruolo e basta: forse ricordate che quand’era molto giovane ha recitato in Stand By Me, forse sapete che c’era anche in Melancholia di Lars Von Trier, ma per il resto del mondo è Jack Bauer, l’agente antiterrorismo di 24. Sutherland è canadese ma è nato a Londra il 21 dicembre del 1966, e oggi compie cinquant’anni. I genitori di Sutherland non sono due qualsiasi: suo padre è il famosissimo attore Donald Sutherland, sua madre la meno famosa attrice Shirley Douglas, che ha recitato in diverse serie tv degli anni Novanta come Flash Gordon e Silver Surfer. Suo nonno materno era Tommy Douglas, un politico socialdemocratico canadese ricordato per aver istituito, quando fu primo ministro della provincia canadese dello Saskatchewan, il primo sistema sanitario pubblico nordamericano, in vigore ancora oggi in Canada. I genitori di Sutherland divorziarono quando era piccolo, e lui si trasferì con sua madre a Toronto, dove andò a scuola. Il suo primo film, Per fortuna c’è un ladro in famiglia, lo fece con suo padre, mentre il suo primo ruolo importante fu in Il ragazzo della baia, del 1984. Fu quel film che gli fece ottenere la parte del bullo in Stand By Me, uno dei film per ragazzi più famosi di sempre.
Dite un’altra cosa che ha fatto Kiefer Sutherland. Compie 50 anni uno che per tutto il mondo è Jack Bauer, e poco altro: ma anche lui non ha fatto molto per cambiare le cose.
Fino al 5 luglio le Scuderie del Castello di Vigevano, in piazza Ducale, ospitano una mostra di fotografie di Herni Cartier-Bresson intitolata Immagini e Parole. Henri Cartier-Bresson. La mostra espone 44 fotografie – alcuni famose, come l’Ile de la Cité o l’Eunuco della corte imperiale dell’ultima dinastia, altre un po’ meno – accompagnate dal commento di un autore importante, come Milan Kundera, Alessandro Baricco e Leonardo Sciascia. L’esposizione è organizzata da Contrasto, Magnum Photos e dalla fondazione Henri Cartier-Bresson: l’ingresso costa 8 euro, 5 euro con le riduzioni. Le fotografie sono disposte in un’unica sala delle Scuderie: si salgono due piani di scale e si deve attraversare il cortile interno per entrare. Di fianco a ogni foto di Bresson c’è una frase o un commento di un autore importante o di un amico del fotografo che spiega l’immagine o che cerca di far comprendere al visitatore il punto di vista di Bresson, che era famoso per riuscire a cogliere il momento esatto, come in una delle sue opere più famose, Behind the Gare Saint-Lazare, esposta alla mostra di Vigevano.
La mostra di Henri Cartier-Bresson a Vigevano. Sono esposte 44 fotografie con il commento di autori famosi, come Milan Kundera, Alessandro Baricco e Leonardo Sciascia.
Ancora per alcuni mesi in tante città italiane si potranno vedere molte mostre d’arte aperte nel 2016 e molte sono state annunciate che apriranno da qui alla fine del 2017. Ci saranno tante mostre su artisti classici come Caravaggio e Pablo Picasso, e gli Impressionisti che attraggono sempre molte persone, ma anche mostre su artisti contemporanei molto famosi che si vedono più di rado in Italia come Keith Haring e Damien Hirst (quello dello squalo in formaldeide e dei pesci vivi alla Fondazione Prada), e altri meno famosi. Tra le mostre di divulgazione scientifica, ce n’è in programma una sui dinosauri e una sul DNA. Ci saranno due occasioni per vedere le tele di Lucio Fontana – che si possono vedere anche tutto l’anno al Museo del Novecento di Milano – e le pubblicità di Fortunato Depero. A maggio poi aprirà la 57esima edizione della Biennale d’Arte di Venezia. Abbiamo messo insieme un calendario provvisorio delle mostre che apriranno nelle città italiane nel giro di quest’anno, ricordandone anche alcune di quelle che non sono ancora finite.
Le mostre del 2017, in giro per l’Italia. Mese per mese, calendario di cose interessanti in programma: da Picasso e Caravaggio alla Biennale di Venezia, tra molti fotografi e artisti contemporanei.
Fabio Panetta è il nuovo direttore generale di Banca d’Italia, la banca centrale della Repubblica italiana. Panetta ha 59 anni, lavora in Banca d’Italia dal 1985 e dal 2012 è stato vice direttore generale. A partire dal 10 maggio prenderà il posto di Salvatore Rossi, il cui mandato sta per terminare, e che il 19 marzo aveva annunciato di non essere disponibile a un rinnovo. Sono anche stati nominati i due nuovi vice direttori generali: Daniele Franco e Alessandra Perrazzelli. La Banca d’Italia ha sede a Palazzo Koch, a Roma, e il suo governatore è Ignazio Visco.
Fabio Panetta è il nuovo direttore generale di Banca d’Italia.
Venerdì 21 marzo sarà inaugurata al London Film Museum (a Covent Garden, Londra) la mostra Bond in Motion, che raccoglie le macchine e i veicoli originali utilizzati nella serie cinematografica di James Bond, il personaggio creato dallo scrittore britannico Ian Fleming. La collezione, già esposta l’anno scorso al Beaulieu National Motor Museum con molto successo, è la più grande raccolta di autoveicoli utilizzati nei film della famosa spia britannica. In mostra ci saranno, oltre alle più famose automobili, anche barche, moto, slitte, oggetti di scena e modelli in miniatura. Tra i pezzi più preziosi ci sono la Rolls-Royce Phantom III usata in Goldfinger nel 1964, l’Aston Martin DB5 di Golden Eye, del 1995 e Wet Nellie, il sottomarino Lotus Esprit S1 usato in La spia che mi amava, nel 1977. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le automobili di James Bond. Le foto della mostra che aprirà venerdì 21 marzo al London Film Museum, tra macchine, barche, moto e slitte notevoli.
Gilbert Baker, artista e attivista americano conosciuto soprattutto per avere inventato nel 1978 la famosa bandiera arcobaleno, diventata simbolo dei movimenti per i diritti delle persone LGBT, è morto ieri nel sonno a 65 anni nella sua casa di New York. Uno dei primi a dare l’annuncio è stato l’attivista Cleve Jones, in un tweet in cui lo ha ricordato come suo migliore amico da quarant’anni. My dearest friend in the world is gone. Gilbert Baker gave the world the Rainbow Flag; he gave me forty years of love and friendship. pic.twitter.com/titd3XZ0zD
È morto Gilbert Baker, l’inventore della bandiera arcobaleno. Aveva 65 anni, fu attivista per i diritti LGBT fin dagli anni Settanta e nel 1978 inventò quello che sarebbe diventato uno dei simboli più riconoscibili del Novecento.
Il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha presentato in Parlamento una relazione sull’attuazione della legge 194 del 1978, cioè la legge che regola l’interruzione volontaria di gravidanza. La relazione si può leggere online [pdf], il dato centrale è quello del numero complessivo di aborti effettuati: nel 2011 sono stati 109.538, il 5,6 per cento in meno rispetto al 2010 e il 53,3 per cento in meno rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il ricorso più alto alle interruzioni volontarie di gravidanza. I dati dell’Italia sono tra i più bassi nei paesi industrializzati, dice il ministero, ma l’altra faccia di questi dati è quella sulle obiezioni di coscienza di ginecologi, anestesisti e personale non medico [pdf]. In quasi tutte le regioni d’Italia, infatti, la maggioranza dei ginecologi si rifiuta di effettuare interruzioni di gravidanza. In alcune regioni la percentuale arriva oltre l’80 per cento. (l’immagine si ingrandisce con un clic)
Quanti sono gli obiettori di coscienza sulla legge 194? in molte regioni si arriva oltre il 70 per cento dei ginecologi, mostra la relazione presentata ieri dal ministro Balduzzi.
Anche quest’anno su Netflix ci sono diversi video di conti alla rovescia di Capodanno, pensati per essere mostrati ai bambini quando si vuole prima della mezzanotte, così da poterli poi mettere a letto. Per trovare i video su Netflix basta scrivere “conto alla rovescia di Capodanno” nella barra di ricerca e scegliere quello preferito tra più di dieci diverse opzioni che comprendono alcuni dei personaggi più famosi e noti delle serie e dei film per bambini di Netflix. Sono quasi tutti di animazione (con personaggi da Beat Bugs, Troll Hunters e Baby Boss, per esempio), tranne un paio con attori in carne e ossa. E durano tutti giusto un paio di minuti, con una rapida introduzione a cui segue l’effettivo conto alla rovescia. Per farvi un’idea, potete guardare questo trailer dei video di capodanno del 2017. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Su Netflix c’è il Capodanno in anticipo, per i bambini. Più di dieci video con dei conti alla rovescia da far partire quando si vuole, per non dover tenere svegli i bambini fino alla mezzanotte.
Gli appassionati dei cosiddetti “coffee table books”, e cioè quei libri pensati, oltre che per essere sfogliati e letti, anche per arredare i tavolini in mezzo ai salotti, conoscono bene Taschen, forse la più nota tra le case editrici che fanno pubblicazioni di questo genere. E forse sanno che periodicamente Taschen vende online volumi che sono stati esposti in negozio e che per questa o altre ragioni hanno piccoli difetti: ne è iniziata una oggi, che durerà fino a domenica, il 12 luglio. Generalmente i libri di Taschen costano molto e questi sconti sono parecchio convenienti. Data la natura della selezione dei titoli in sconto però è possibile che alcuni vadano esauriti in fretta. Tra i libri più famosi di Taschen, c’è la monografia del fotografo Helmut Newton, SUMO, di cui nel 1999 uscì un’edizione limitata che fu il libro più caro pubblicato nel Ventesimo secolo: costava 15mila euro. In questi giorni, la versione economica (l’edizione limitata è esaurita da un po’) costa 70 euro anziché 100, nella versione tradotta anche in italiano. Uno sconto interessante (da 150 a 90 euro) è anche quello sull’edizione extra extra large del libro sulle opere di Christo (che è morto da poco) e della moglie Jeanne-Claude, a metà tra una biografia e un catalogo.
Ci sono sconti interessanti sui libri di Taschen. Fino a domenica una selezione di "coffe table books" che erano esposti in negozio (o hanno piccoli difetti) si può comprare online a prezzi molto più bassi del solito.
Domani, 16 aprile, sarà il “Record Store Day”, una giornata in cui le case discografiche distribuiscono, agli esercizi che aderiscono, edizioni limitate di singoli, Lp, ed Ep di vari artisti, rigorosamente su vinile. L’obiettivo è tenere in vita i piccoli negozi di dischi “indipendenti”: sul sito si spiega che i rivenditori che possono partecipare e ricevere il materiale inedito sono “veri, vivi, concreti e fisici negozi di dischi”. Il primo Record Store Day risale al 2007, e da allora ricorre ogni anno il terzo sabato di aprile.
Due inediti dei Radiohead in streaming. Si chiamano Supercollider e The Butcher, sono stati prodotti per il Record Store Day.
Peter Gabriel, oggi compie 70 anni. Da leader e cantante della band progressive rock dei Genesis – rimpianto in eterno dai loro fan – è diventato autore di dischi propri originali ed eccellenti, si è avvicinato alla world music, ha scritto canzoni per le colonne sonore di film e videogiochi, tra le altre cose. Queste sono le canzoni di Gabriel di cui Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scritto nel suo libro Playlist, La musica è cambiata. Peter Gabriel (1950, Chobham, Inghilterra) Peter Gabriel divenne leggenda già con i Genesis, e convitato di pietra dei Genesis senza di lui, che intanto era andato a fare dischi bellissimi, a esplorare le musiche del mondo, a far diventare oro qualsiasi cosa fosse toccata dalla sua voce: anche le canzoncine dei film. Dei grandissimi della sua generazione, altrettanto impeccabile c’è solo Lou Reed. Ha comprato un albergo in Sardegna, dove si è sposato qualche anno fa, con Phil Collins come testimone.
Peter Gabriel ha 70 anni. Un'ottima scusa per riascoltarsi le sue migliori 18 canzoni.
Durante il Toronto Film Festival Andre H. Walker, fotografo di Shutterstock (un’agenzia che vende immagini, musica, video e altro) ha fotografato molti attori famosi chiedendo loro di impersonare due lati del proprio carattere: quello pubblico, da celebrities, e uno più intimo e privato. Walker ha spiegato che il suo obiettivo era mostrare versioni diverse delle persone ritratte: «I red carpet non mostrano i meccanismi interni di una celebrità e volevo qualcosa di più umano, anche se nella circostanza artificiosa di un ritratto in studio». Di seguito trovate Amy Adams, Anne Hathaway, Richard Gere, Rami-Malek, Lupita-Nyong’o, Oliver Stone, Jane-Lynch e tanti altri, ma il progetto completo lo potete vedere sul suo sito.
Dittici fotografici di celebrities. Amy Adams, Richard Gere, Lupita-Nyong'o e tanti altri in pose da red carpet e da se stessi, in una foto.
L’e-book The Pedophile’s Guide to Love and Pleasure: a Child-lover’s Code of Conduct (La guida del pedofilo all’amore e al piacere: un codice di condotta per gli amanti dei bambini) in vendita su Amazon ha scatenato le proteste di migliaia di utenti che hanno minacciato di boicottare il sito. Amazon ha difeso la presenza del libro sul sito, ma da qualche ora la pagina in cui era possibile comprarlo non è più disponibile. Quando l’e-book era ancora acquistabile sono apparsi oltre duemila commenti di utenti che ne lamentavano la presenza e molti siti di informazione americani se ne sono occupati, spingendo Amazon a diffondere una comunicazione in difesa del libro o, meglio, in difesa della libertà di espressione.
La guida per pedofili su Amazon. Un libro in vendita sul sito ha acceso le proteste di migliaia di utenti.
La scorsa settimana Hewlett Packard (HP), il più grande produttore di personal computer al mondo, ha annunciato di aver avviato un piano per abbandonare completamente la produzione dei PC per concentrarsi sulla creazione di sistemi informatici per le aziende. L’annuncio, che ha fatto precipitare il titolo in Borsa della società del 20 per cento, è stato seguito da una prima decisione radicale: lasciar perdere immediatamente la produzione di nuovi smartphone e tablet, ridimensionando anche la divisione che si occupa di WebOS, il sistema operativo utilizzato sui dispositivi mobili di HP e realizzato dalla controllata Palm. Basse vendite Il nuovo corso ha portato così a una enorme svendita di tutti i TouchPad fino a ora prodotti dalla società. Il tablet era stato presentato a inizio anno ed era in vendita negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei dallo scorso luglio, ma aveva venduto appena alcune migliaia di esemplari. Il TouchPad costava quanto un iPad e non riusciva a contrastare la concorrenza di Apple, che a parità di spesa offre ai propri clienti centinaia di migliaia di applicazioni a fronte delle pochissime fino a ora prodotte per WebOS, il sistema operativo del tablet di HP.
Ora che costa poco, il TouchPad vende. Il disgraziato tablet di HP, che prima non voleva nessuno, ora è il prodotto più venduto online: era un problema di prezzo?.
Stefano Parisi, ex candidato a sindaco di Milano e leader del movimento Energie per l’Italia, ha annunciato oggi che sarà il candidato del centrodestra alla presidenza del Lazio. Parisi parteciperà alle prossime elezioni regionali che si svolgeranno il 4 marzo, in contemporanea con le elezioni politiche. Parisi ha 59 anni, è nato a Roma, ma vive a Milano dal 1997 con la moglie e le due figlie. Nella sua carriera ha svolto diversi incarichi ministeriali di nomina politica, è stato direttore generale di Confindustria e amministratore delegato di Fastweb (qui trovate una sua biografia più approfondita). Dopo la sua sconfitta alle elezioni di Milano, Parisi creò il movimento Energie per l’Italia, ma incontrò ostacoli e critiche da parte di molti leader di Forza Italia, compreso Silvio Berlusconi. Pochi giorni fa Parisi aveva annunciato che la sua lista, Energia per l’Italia, avrebbe partecipato da sola alle prossime elezioni e aveva criticato con durezza la scelta del centrodestra di non includere la sua formazione nella coalizione: «L’Italia è in queste condizioni dopo 25 anni in cui il centrodestra ha governato a lungo», aveva detto, aggiungendo che l’attuale centrodestra proponeva «proposte fatte 25 anni fa e mai realizzate» e concludeva: «Abbiamo provato a portare innovazione e programmi seri e persone nuove all’interno del centrodestra. Non c’è spazio, il centrodestra si chiude in se stesso, nella vecchia politica e quindi andiamo avanti per la nostra strada».
Stefano Parisi sarà il candidato del centrodestra alla presidenza del Lazio.
Domenica 29 settembre due fratelli belgi sono stati trovati morti nella stanza d’albergo in cui alloggiavano a Firenze, vicino alla stazione di Santa Maria Novella. I due – Dries De Ceuster, di 26 anni, e Robbe De Ceuster, di 19 anni – erano in vacanza in Italia insieme al padre e alla madre di uno dei due. Secondo i giornali, sui loro corpi non sarebbero stati trovati segni di violenza, ma nelle loro stanze sono state trovate confezioni di alcolici (alcuni giornali scrivono lattine di birra, altri bottiglie di vino) e alcune scatole vuote di farmaci: il Corriere della Sera parla di ossicodone, un analgesico oppioide che preso in dosi eccessive può anche essere mortale. I giornali scrivono anche che al momento l’unico indagato per la morte dei due è un farmacista, che avrebbe venduto i farmaci senza ricetta medica: l’uomo è accusato di omicidio colposo. L’autopsia sarà effettuata nelle prossime ore. Il padre ha raccontato di aver visto i figli l’ultima volta domenica mattina, e di essere poi uscito da solo dall’hotel dato che i due stavano dormendo. È stato sempre lui, nel pomeriggio, a trovarli morti dopo essere tornato in stanza.
Due fratelli belgi sono stati trovati morti in un hotel a Firenze: nella loro stanza c’erano alcune scatole vuote di analgesici oppioidi.
È stato inaugurato in questi giorni FotoLeggendo, un festival di fotografia – alla sua nona edizione – promosso da Officine Fotografiche, un’associazione romana no profit che si occupa di fotografia, di didattica e formazione. Attraverso 24 mostre allestite a Roma – il titolo di questa edizione è “A occhi aperti” – è possibile vedere progetti legati al sociale, al reportage e al racconto del mondo, insieme a mostre più riflessive e personali. Nella sede delle Officine Fotografiche e per la prima volta in Italia, sarà esposto il reportage Yakuza di Anton Kusters che raccoglie le immagini della mafia, delle bande e delle organizzazioni malavitose giapponesi. Dal 2009 Kusters, accompagnato dal fratello Malik: il loro viaggio è sia un’esperienza personale che un incontro con personaggi e situazioni non facili da avvicinare per giornalisti e fotografi. Kusters fotografa, come fosse sul set di un film, uomini eleganti mentre viaggiano, si rilassano alle terme e nei loro momenti più personali. Il progetto è diventato poi un libro, Odo Yakuza Tokyo.
Il festival di fotografia “Fotoleggendo”. Una selezione delle immagini dalla rassegna romana appena aperta: 24 mostre che raccontano diversi pezzi del mondo.
Durante il settimo giorno della Mostra del Cinema di Venezia sono stati presentati due film in concorso: lo svedese “En duva satt på en gren och funderade på tillvaron” (“Un piccione si posò su un ramo per riflettere sull’esistenza”) del regista Roy Andersson, con Holger Andersson e Nisse Vestblom, sulla storia del viaggio di un venditore e di un ritardato mentale, e “Nobi” del regista giapponese Shinya Tsukamoto, ambientato alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Fuori concorso, invece, sono stati presentati tre film: “Italy in a day” di Gabriele Salvatores, esperimento di cinema collettivo (“social movie”) ispirato ad un’idea già realizzata da Ridley Scott, con 627 video selezionati tra 44.197 arrivati da tutta Italia al regista per raccontare una tipica giornata da italiani; “La zuppa del demonio” di Davide Ferrario, documentario sulla storia dell’industrializzazione in Italia; il corto “O Velho do Restelo” di Manoel de Oliveira, regista portoghese di 105 anni. Per la sezione Orizzonti, infine, sono stati proiettati “Jayueui onduk” (“Hill of Freedom”) di Hong Sangsoo e “Bypass” di Duane Hopkins. Durante la giornata la grande montatrice Thelma Schoonmaker, storica collaboratrice di Martin Scorsese, riceverà il Leone alla carriera.
Le foto del settimo giorno a Venezia. Salvatores, Clive Owen, Milla Jovovich, Isabella Ragonese e un Leone d'Oro alla carriera.
Negli ultimi anni organizzare le proprie cose e disfarsi di quelle che non servono più sono diventati dei concetti equivalenti. In realtà, però, non sono esattamente la stessa cosa. Nonostante le due attività vadano di pari passo, organizzare le proprie cose non ha come obiettivo principale buttarne via alcune. I vostri armadi e cassetti possono essere strapieni e organizzatissimi allo stesso tempo. Oppure potreste avere una casa tutto sommato a posto nella quale però non riuscite mai a trovare quello che vi serve. Organizzare le proprie cose significa metterle in ordine, che è diverso dallo sbarazzarsi degli oggetti indesiderati che occupano dello spazio prezioso. Si possono fare entrambe le cose, ma limitarsi a buttare vie le cose superflue non vi renderà delle persone organizzate. La maggior parte delle persone sta più o meno in mezzo alle due cose: hanno zone della casa che tengono organizzate e altre che sono perennemente in disordine. Per alcuni la sfida più grande sono gli armadi, mentre per altri potrebbero essere lo studio o la cucina. Ci sono poi quelli che riescono a organizzare in modo impeccabile le loro foto ma non hanno idea di come tenere dei documenti. Quando si riorganizza qualcosa l’obiettivo dovrebbe essere arrivare a sapere che cosa si ha, dove trovare quello che serve e dove mettere le cose, indipendentemente da quante se ne hanno.
Per riordinare non serve buttare via tutto. Negli ultimi anni è diventata popolare l'equazione per cui mettere in ordine significa sbarazzarsi dell'inessenziale, ma il vero ordine è una cosa diversa e meno traumatica.