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Lunedì 12 settembre il CEO di Instagram Kevin Systrom ha annunciato l’introduzione di una nuova opzione che permette agli utenti di impedire la pubblicazione di commenti con insulti, incitazioni alla violenza e molestie sotto alle proprie fotografie. La novità rientra negli impegni assunti dai responsabili dell’applicazione per migliorare il controllo da parte degli utenti sui loro profili e sui contenuti che condividono. Scrive Systrom:
Il nuovo filtro di Instagram contro i commenti violenti. Serve per impedire la pubblicazione di commenti offensivi, molesti e che incitano all'odio sotto alle proprie fotografie: ecco come si attiva.
Tra le cose più viste sul Post questa settimana ci sono un paio di notizie poco allegre. La prima è da giorni sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo: la morte di Nelson Mandela. Abbiamo raccontato la sua storia, ma anche quella bellissima dei mondiali di rugby in Sudafrica del 1995, abbiamo raccolto moltissime foto e 25 delle sue frasi storiche. Sabato scorso, invece, è morto in un incidente stradale l’attore Paul Walker, uno dei protagonisti della serie cinematografica Fast & Furious. Tra le cose più leggere c’è una discussione sul significato del punto (che nelle conversazioni online ha cambiato significato), una finta intervista a Pippo Civati, candidato alle primarie del PD – si vota oggi – e infine una bella galleria di foto di Serena Williams. – La morte di Paul Walker In un incidente d’auto a Los Angeles, lo scorso 30 novembre: aveva 40 anni ed era famoso soprattutto per Fast & Furious.
Sunday Post. La storia e le foto di Nelson Mandela, il nuovo significato del punto e la polizia islandese, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Ogni anno milioni di persone devono fare i conti con il furto dei loro smartphone. Statistiche precise per tutti i paesi non ce ne sono, ma si stima che solo negli Stati Uniti il problema abbia interessato nell’ultimo anno oltre 3 milioni di persone, il doppio rispetto al 2012. Per arginare il problema si parla da tempo della possibilità di ideare sistemi universali per tutti i cellulari per renderli inutilizzabili nel caso di furto, attraverso la collaborazione dei produttori e delle compagnie telefoniche. In attesa di soluzioni e regole condivise, diverse società hanno ideato applicazioni per complicare la vita a chi ruba gli smartphone. Tra le soluzioni di questo tipo, negli ultimi giorni si è parlato molto sui siti di tecnologia – e non solo – di Lookout, una app per Android e per iOS che serve per tenere sotto controllo il proprio telefono nel caso di furto. La funzione di Lookout che ha fatto più discutere è quella che permette di scattare una foto del probabile ladro, quando questo cerca di sbloccare il telefono dopo che lo ha rubato. L’app attiva la fotocamera frontale dello smartphone e scatta la foto a insaputa di chi ha compiuto il furto, dopodiché invia un’email al proprietario dello smartphone con l’indicazione dell’ora e del luogo in cui è stato realizzato lo scatto.
L’app che fotografa i ladri di cellulari. "Lookout" è una specie di app antifurto che scatta e manda una foto di chi prova a sbloccare un telefono dopo averlo rubato.
Nelle ultime settimane in diversi comuni nel territorio fra Bergamo e Brescia, in Lombardia, sono stati riscontrati quattro casi di meningite, che hanno causato la morte di due persone. Il rischio di ulteriori contagi è stato ridotto grazie all’intervento della autorità sanitarie locali e al momento non c’è un’epidemia, come ha confermato il governo regionale. Le notizie circolate nei primi giorni avevano comunque generato un notevole allarmismo, a sua volta amplificato dai social network e dalla intensa copertura dei giornali. La meningite è una malattia del sistema nervoso centrale che porta a una forte infiammazione delle meningi, le membrane che fanno da involucro al cervello (encefalo) e al midollo spinale. Le cause di una meningite possono essere di vario tipo, ma quelle più ricorrenti sono dovute a infezioni da particolari virus e batteri. Se non curata in tempo, la meningite può causare danni neurologici permanenti e nei casi più gravi anche la morte. In Italia si registrano circa duecento casi di meningite ogni anno, e i più diffusi si devono al tipo B e C della malattia. Per entrambi esistono vaccini che prevengono il rischio di contrarre la malattia, ma non sono obbligatori.
I casi di meningite in provincia di Bergamo. Hanno causato due morti e una certa psicosi nei giorni di Capodanno, ma le cose stanno tornando a posto.
Mercoledì scorso il sito specializzato su cose automobilistiche Jalopnik, gestito dal gruppo americano Gawker Media, ha pubblicato foto e video di una berlina Model S della Tesla Motors in fiamme sulla strada statale 167, a sud di Seattle, dopo un incidente. La stessa Tesla Motors ha confermato la veridicità delle foto, spiegando che l’incidente si era verificato perché l’uomo che guidava la macchina aveva investito un “grande oggetto metallico” causando gravi danni alla parte anteriore dell’auto. Dopo la pubblicazione delle foto, il titolo di Tesla ha perso il 6,2 per cento sul Nasdaq – la perdita più grave in un solo giorno da metà del luglio scorso.
L’incidente della Tesla. Un video dell'auto elettrica in fiamme pubblicato su un blog ha fatto scendere il titolo di Tesla Motors del 6% sul Nasdaq.
Gli adolescenti cinesi schiamazzano sul tram all’uscita da scuola, mostrandosi a vicenda i video sugli smartphone, parlando italiano con accento milanese. La loro Chinatown, la zona che va da via Paolo Sarpi a via Canonica, è una delle più antiche d’Europa, e a Milano non è più da tempo un quartiere di nuovo aspetto, ma un pezzo di storia cittadina consolidata. All’inizio del Novecento fu uno dei primi insediamenti dei cinesi che arrivavano dalla provincia dello Zhejiang. Erano impiegati sulle navi che trasportavano seta e cotone, e restavano a lavorare per gli impianti tessili ottocenteschi europei, dall’Inghilterra a Como. Oggi i genitori dei ragazzini sul tram gestiscono negozi di abbigliamento, elettronica o manicure, ristoranti, servizi di telefonia, farmacie, librerie, agenzie di viaggi. Dopo un lungo periodo di grigiore nei primi anni Duemila, nel quartiere oggi sono molto più visibili sia le insegne cinesi, sia i recuperi dei vecchi laboratori nei cortili per studi di architettura, design e produzione cinematografica. Nell’aprile del 2007, alcune forti tensioni sono culminate in una rivolta di strada. I comitati di residenti – il quartiere continua a essere abitato da entrambe le comunità, italiana e cinese – si lamentavano che la concentrazione di grossisti cinesi stesse snaturando il quartiere. Oggi le attività di carico e scarico sono regolate, e gli artigiani italiani rimasti collaborano con i commercianti cinesi a molte iniziative comuni. Il quartiere ha un festival cinematografico, un suo giornale, e conta decine di associazioni culturali. Via Paolo Sarpi è diventata una lunga isola pedonale, che a febbraio è adorna di lanterne rosse per festeggiare il Capodanno cinese e negli altri giorni ospita locali frequentati. Al civico 27 c’è Hujian Zouh Agie, laureato all’università Bocconi di 35 anni, che l’anno scorso ha vinto il premio street food del Gambero Rosso con la sua piccola bottega di ravioli cinesi, fatti a mano con gli ingredienti piemontesi del suo vicino macellaio. Se era già molto tipico delle comunità cinesi avere come portavoce le camere di commercio, dal 2014 la faccia del cambiamento è quella delle seconde generazioni di imprenditori trenta-quarantenni sino-milanesi dell’UNIIC (Unione Imprenditori Italia Cina). «Sanno il dialetto della provincia d’origine ma magari hanno difficoltà col mandarino scritto», racconta Antonio Talia, giornalista di Informant e per sette anni corrispondente da Pechino. «Sono cittadini del mondo e intraprendenti. Loro si definiscono Italian World Chinese. La nuova identità sino-milanese è molto attenta alla moda di Seul, all’estetica e alle tendenze asiatiche, non necessariamente cinesi. Tradizionalmente, a Milano sono sempre arrivati dal Zhejiang, ma adesso vengono anche da Shanghai, dalla rust belt cinese, e dal Dongbei arrivano molte donne che vengono a fare le tate. Ci sono ancora pochissimi matrimoni misti, ma l’essere sino-italiani oggi rappresenta un’identità a sé stante, mutante, duale, che non è italiana e non è cinese. Le ultime generazioni, quando tornano in Cina, dove vanno per tenersi al passo con i velocissimi cambiamenti del paese, sono vittime di un razzismo di ritorno: in Cina li chiamano banana, gialli fuori ma bianchi dentro».
Chinatown, Milano. Uno dei primi quartieri in Europa dove le comunità cinesi si sono stabilite e dove oggi commercianti italiani e cinesi collaborano in molte iniziative comuni.
Da qualche settimana il valore dell’oro è sceso precipitosamente arrivando a meno di 1.100 dollari l’oncia (un’oncia è circa 31 grammi). I fondi d’investimento stanno scommettendo su un ulteriore ribasso e molti analisti si aspettano che si possa arrivare a meno di 1.000 dollari l’oncia. Il grafico qui sotto di Bloomberg mostra come il valore dell’oro sia oggi il più basso dal 2006, l’anno in cui si è incominciato a raccogliere i dati sulle posizioni nette dei fondi hedge – i cosiddetti “fondi speculativi”, da definizioni sbrigative – nei confronti dell’oro. Se la posizione netta di questi fondi è “short”, vuol dire che stanno scommettendo su un ribasso del prezzo dell’oro: chi fa vendite allo scoperto (dette “short”) prende oro in prestito e lo vende sul mercato; poi, alla scadenza del contratto “short”, ricompra l’oro sul mercato e lo restituisce a chi glielo aveva prestato. Se nel frattempo il prezzo è sceso, chi ha venduto allo scoperto ha ottenuto un guadagno netto.
La crisi dell’oro. Perché il valore del metallo prezioso più famoso del mondo continua a scendere e cosa c'entra con i negoziati su Grecia e Iran.
Stanotte si è tenuta la cerimonia di premiazione dei Grammy Awards, i più famosi premi musicali statunitensi. Taylor Swift ha vinto quello più importante, miglior disco per 1989, oltre a quello di miglior disco pop – sempre per 1989 – e quello di miglior video musicale per Bad Blood. Swift è diventata la prima donna a vincere due volte il Grammy di miglior disco: ha fatto un bel discorso di ringraziamento rivolto a tutte le donne, in cui ha risposto – secondo molti – all’accusa di Kanye West che sosteneva di essere la persona che l’aveva resa famosa. Ed Sheeran con Thinking Out Loud ha vinto (insieme alla co-autrice Amy Wadge) il premio canzone dell’anno e quello per la migliore interpretazione pop solista: fino a ieri sera era stato nominato a sei Grammy senza mai vincerne uno. Il premio per il disco singolo dell’anno è andato a Mark Ronson, con UpTown Funk, mentre la miglior artista emergente è Meghan Trainor. Il rapper Kendrick Lamar ha vinto cinque premi: miglior album rap, miglior interpretazione rap (Alright), miglior canzone rap (Alright), miglior collaborazione con un artista rap (These Walls) e miglior disco rap con To Pimp a Butterfly; compare inoltre nel video Bad Blood di Taylor Swift. La sua esibizione durante la cerimonia è stata molto apprezzata ed è già considerata una delle più significative degli ultimi Grammy: ha ballato e cantato vestito da carcerato e in catene insieme ad altri ballerini neri. Gli Alabama Shakes – una rock band di Athens, Alabama, che suona un rock con pesanti influenze blues – ha vinto in totale quattro premi, tra cui miglior disco di musica alternativa, migliore esibizione rock e miglior canzone rock per Don’t Wanna Fight. The Weeknd – pseudonimo dell’artista canadese Abęl Makkonen Tesfaye – aveva ottenuto 7 nomination e ha vinto due premi: miglior esibizione R&B per Earned It e miglior disco di musica urban contemporary per Beauty Behind the Madness.
Come sono andati i Grammy Awards 2016. Le foto più belle del “Sanremo degli americani”: 1989 di Taylor Swift è il disco dell’anno, il rapper Kendrick Lamar ha vinto 5 premi.
Venerdì Wikileaks ha annunciato la prima di una serie di quattro aste online per raccogliere soldi. In vendita tra le varie cose c’è anche un pacchetto di caffè che Julian Assange ha preso dal carcere inglese in cui è stato detenuto per le accuse di violenza sessuale per cui la Svezia chiede la sua estradizione. Le aste si terranno su eBay, la base minima è 315 dollari. Nel comunicato con cui l’organizzazione ha annunciato l’evento, si legge che l’asta è stata scelta come strumento per difendersi dall’«embargo illegale» messo in piedi contro Wikileaks da alcuni dei più grossi gruppi finanziari mondiali, tra cui Bank of America, Visa, Mastercard, Paypal e Western Union. Nei giorni successivi alla pubblicazione dei cable, questi gruppi avevano chiuso i conti dell’organizzazione di Assange per impedire che ricevesse donazioni da parte degli utenti. Julian Assange si trova ancora agli arresti domiciliari in una casa del Suffolk, in Inghilterra, in attesa che il tribunale di Londra prenda una decisione finale sulla richiesta di estradizione avanzata dalla Svezia. Assange è ricercato in Svezia per due presunti episodi di molestie sessuali nei confronti di due donne. «Il blocco finanziario imposto contro Wikileaks viola la libertà individuale e il diritto di ogni consumatore di scegliere a chi destinare le proprie donazioni», spiega il comunicato di ieri. Tra gli altri oggetti in vendita c’è anche un ritratto firmato di Julian Assange, uno dei computer usati per preparare i cable che furono poi diffusi nei mesi scorsi, una moneta con il logo della CBS che era stata donata ad Assange dal produttore televisivo Howard Rosenberg per il suo quarantesimo compleanno e uno dei cable dipolmatici, con firma originale e impronta digitale di Assange, che parte da una base di 33mila dollari.
L’asta di Wikileaks. Su eBay si possono comprare un cable originale con firma di Assange, un pacco di caffè che ha preso dal carcere inglese in cui è stato detenuto e un computer.
Birdman – film uscito il 5 febbraio nei cinema italiani – racconta una storia inverosimile e al tempo stesso molto realistica su come funziona la messa in scena di uno spettacolo a Broadway, e su come funziona lo show business negli Stati Uniti. Birdman è stato uno dei film più premiati del 2014 e ha buone possibilità di ottenere diversi Oscar alla cerimonia del 22 febbraio: ha ricevuto 9 nomination compresa quella per miglior film. Patti chiari: non ci sono spoiler sulla trama, ma se siete di quelli che proprio non vogliono sapere niente di un film prima di vederlo vi conviene tornare quando sarete usciti dal cinema.
Birdman in sette punti. È stato candidato a 9 premi Oscar e sembra un unico grande piano sequenza: Birdman è uscito il 5 febbraio al cinema.
Lo scrittore Antonio Tabucchi è morto oggi a Lisbona a 68 anni, a causa di un tumore. Lisbona era una specie di sua seconda patria, assieme a Parigi, dove viveva per lunghi periodi. Era nato nel 1943 a Pisa e si era appassionato al Portogallo e alla sua cultura dopo aver scoperto, durante gli anni dell’università, il poeta Fernando Pessoa, di cui era diventato una specie di rappresentante in Italia: uno dei suoi massimi conoscitori, che curò e tradusse molte sue opere. Il primo libro di Tabucchi, Piazza d’Italia, fu pubblicato nel 1975 dalla casa editrice Bompiani. L’ultimo era uscito nel 2011 per Sellerio e si intitola Racconti con figure. Il libro che gli diede il primo grande successo fu Notturno Indiano (Sellerio), ma il più celebre fu poi il romanzo Sostiene Pereira, che racconta la storia di un giornalista che sfida la censura nel Portogallo degli anni della dittatura di Salazar. Con questo romanzo, da cui Roberto Faenza trasse un film con Marcello Mastroianni, si aggiudicò il premio Campiello e la fedeltà di un grande pubblico.
5 libri di Antonio Tabucchi. Come cominciano i suoi libri più famosi, per chi non li ha mai letti (e anche per chi sì).
In una lunga e documentata analisi sul sito del Festival del Giornalismo di Perugia, Vincenzo Marino racconta i principali cambiamenti avvenuti nell’ultimo anno nell’industria dei media digitali degli Stati Uniti, passando in rassegna le analisi pubblicata dai principali portali dell’informazione. Il sospetto è che qualcosa di davvero significativo sia accaduto nel 2012 appena trascorso e che altre cose importanti stiano per succedere nel prossimo futuro. Come da tradizione, dicembre è il mese dei consuntivi per l’anno trascorso e delle prospettive per quello nuovo. E il panorama mediatico non fa ovviamente eccezione, specie se si guarda ai dodici mesi appena passati con la consapevolezza che il 2012 potrebbe essere stato, effettivamente, un anno particolarmente significativo per l’intero scenario editoriale. E così come Twitter, Google, Facebook e molte altre piattaforme costruiscono pagine celebrative dedicate all’anno appena passato, diversi portali di informazione sui media hanno proposto in questi giorni le loro visioni sul meglio – o il peggio – degli ultimi mesi e sugli scenari futuri. Incalzati come sempre dall’attualità, che ne conferma o smentisce le tesi.
Come sarà il 2013 delle news. Vincenzo Marino fa un utile riassunto delle tendenze del giornalismo americano, per capire cosa è cambiato nel 2012 e cosa ci aspetta per il 2013.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 7.270 casi positivi da coronavirus e 30 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 3.327 (42 in più di ieri), di cui 352 nei reparti di terapia intensiva (15 in più di ieri) e 2.975 negli altri reparti (27 in più di ieri). Sono stati analizzati 93.502 tamponi molecolari e 123.467 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,57 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,16 per cento. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 6.965 e i morti 31. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (1.134), Toscana (876), Lombardia (679), Emilia-Romagna (632) e Veneto (583).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 12 agosto.
È stato fermato Antonio Pontoriero, il 42enne indagato per l’omicidio di Soumayla Sacko, il sindacalista 29enne di origini maliane ucciso con una fucilata alla testa sabato scorso a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia. Il fermo è stato eseguito di persona dal pm a capo dell’indagine, Ciro Lotoro, per il rischio che Pontoriero scappasse. Pontoriero era stato indagato martedì, secondo i giornali per i molti indizi che suggerivano il suo coinvolgimento nell’omicidio: Repubblica, citando fonti investigative, scrive che è molto difficile che il fermo non venga convalidato allo scadere delle 48 ore. Sacko era stato ucciso la sera di sabato mentre insieme a due conoscenti stava raccogliendo delle vecchie lamiere in una fornace abbandonata per ricostruire le baracche della vicina tendopoli di San Ferdinando, dove viveva. Un uomo era sceso da una Panda bianca e aveva sparato diversi colpi da circa 70 metri, per poi scappare. Sacko era piuttosto conosciuto perché collaborava con l’unione sindacale di base per i diritti dei braccianti dei campi della piana di Gioia Tauro.
È stato fermato l’uomo indagato per l’omicidio di Soumayla Sacko.
Nei primi tre mesi del 2016 le vendite dei gioielli di Tiffany & Co. sono diminuite e il fatturato è sceso del 7,4 per cento: era dal 2009 che le vendite non calavano tanto in un trimestre. Dal 2014 al 2015 le vendite nette dell’azienda in tutto il mondo sono diminuite del 3 per cento, l’equivalente di circa 3,6 miliardi di euro. La crisi è dovuta principalmente al dollaro forte e alla diminuzione del potere d’acquisto dei turisti europei e giapponesi, una parte importante della clientela dei negozi americani di Tiffany. Secondo Neil Saunders, amministratore delegato della società di ricerche di mercato Conlumino, Tiffany è in crisi soprattutto per la difficoltà di attrarre clienti più giovani: «non è visto in modo negativo ma come qualcosa di stanco e tradizionale. Per i più giovani appartiene al mondo delle generazioni precedenti e di una diversa epoca». Per il primo trimestre del 2016 gli analisti finanziari e la stessa azienda non si aspettavano un buon risultato, ma il fatturato è stato inferiore alle aspettative: 891,3 milioni di dollari (circa 800 milioni di euro) contro i 915 milioni attesi. I profitti sono stati pari a 87,5 milioni di dollari (equivalenti a circa 78,6 milioni di euro); nello stesso periodo del 2015 erano arrivati a 104,9 milioni di dollari (94,2 milioni di euro). Le vendite dei negozi (308 in tutto il mondo) sono calate del 9 per cento, se si escludono i punti vendita inaugurati da poco, come la boutique di via Condotti a Roma, che ha aperto l’11 maggio, aggiungendosi a quella di via del Babuino e a quella di via Cola di Rienzo.
Tiffany non piace più ai giovani. Per anni i ciondoli a forma di cuore e chiave sono stati i più desiderati dalle adolescenti, ma ora sono considerati tradizionali e noiosi.
La manovra finanziaria promossa dal governo taglia parecchia roba che altri paesi non si sono sognati di tagliare, durante la crisi, come gli investimenti sulla scuola, gli stipendi degli impiegati nonché vari programmi di welfare a sostegno delle categorie più svantaggiate. Una di queste discutibili misure è contenuta nell’articolo 10 della manovra, che alza all’85 per cento il grado di invalidità richiesto per ricevere un assegno mensile dallo stato (parliamo di poco più di duecento euro, e solo per chi ha redditi molto bassi). Una volta tradotta in legge, questa misura avrebbe la conseguenza di escludere dal programma di welfare tutte le persone affette da sindrome di down, per la quale viene concessa un’invalidità al 75 per cento. Il governo dice che alzando la soglia si combatteranno i falsi invalidi, facendo sì che possano pesare meno sulle spalle dello stato. Si tratta però di una motivazione bizzarra, inefficace e soprattutto profondamente sbagliata. Bizzarra perché le inchieste sui falsi invalidi mostrano come il problema stia spesso nell’assenza di controlli e nelle pensioni elargite come clientele dagli stessi amministratori pubblici, piuttosto che nelle persone che si fingono sorde o handicappate. Inefficace perché comunque è complicato che una persona sana possa fingersi affetta da sindrome di down. Profondamente sbagliata perché, ammesso che la ratio della norma sia combattere i falsi invalidi, un governo degno di questo nome non risponde a un’ingiustizia con un’altra ingiustizia.
Assegni di invalidità alle persone down: tagliati. Il governo alza la soglia d'invalidità necessaria per avere l'assegno: per combattere i falsi invalidi, dicono.
Il Consiglio dei ministri ha nominato l’economista Tito Boeri nuovo presidente dell’INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. L’attuale presidente del’INPS era provvisoriamente Tiziano Treu, nominato commissario straordinario lo scorso settembre dal governo Renzi. Treu aveva sostituito Antonio Mastrapasqua, dimessosi nel febbraio 2014. Mastrapasqua ricopriva moltissimi altri incarichi e negli anni Novanta, scrisse un’inchiesta di Libero, era stato condannato a 10 mesi di carcere “per aver comprato, con la complicità di alcuni bidelli, esami universitari mai sostenuti”. Lo stesso Boeri commentò la cosa sarcasticamente su Twitter:
Tito Boeri è il nuovo presidente dell’INPS. Il governo ha nominato il rispettato economista fondatore del sito Lavoce.info e collaboratore di Repubblica.
Il gruppo automobilistico Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha diffuso i dati sul secondo trimestre del 2019: l’utile netto della società è cresciuto del 14 per cento, arrivando a 793 milioni di euro, anche se i ricavi sono calati del 3 per cento, a 26,7 miliardi. Anche le consegne sono diminuite dell’11 per cento, fermandosi a 1.157.000 veicoli. La comunicazione dei dati ha comunque avuto un buon riscontro dalla borsa, dove il titolo di FCA è cresciuto quasi del 5 per cento. Mike Manley, amministratore delegato, ha annunciato che quest’anno verranno presentati dieci nuovi modelli di Maserati, ed è tornato sulla mancata fusione con il gruppo francese Renault, dicendo: «Siamo sempre aperti a opportunità, ma sopravviviamo anche da soli. Le opportunità di un’alleanza con Renault erano interessanti, ma non è un passo obbligatorio per noi». Ha poi aggiunto che la fusione avrebbe comunque ancora «senso».
FCA ha diffuso i dati sul secondo trimestre del 2019: l’utile netto è cresciuto del 14%.
Questa sera Ed Sheeran sarà l’ospite musicale di Che tempo che fa, il programma condotto da Fabio Fazio su Rai Tre. Ed Sheeran ha 26 anni, è britannico ed è uno degli artisti di maggiore successo nella musica pop mondiale. Il suo ultimo disco è uscito venerdì 3 marzo, si intitola ÷ (si legge Divide), ed è il terzo della carriera del cantante britannico. ÷ è arrivato dopo tre anni dal suo ultimo disco, x, che aveva venduto milioni di copie: ÷ potrebbe finire per diventare il disco più venduto del 2017, se Taylor Swift – una che vende anche di più – non ne pubblicherà uno. Nei primi tre giorni ha venduto 432mila copie nel Regno Unito, diventando uno dei più venduti di sempre. Sheeran è un personaggio particolare nel panorama del pop mainstream internazionale: è celebrato per il suo talento da autore di canzoni, ma spesso accusato di confezionare dischi senza una vera identità e pensati solo per accontentare il pubblico. Sheeran non ha poi praticamente nessuna delle caratteristiche che rendono fighe le celebrità nel 2017, in un momento del pop in cui, oltretutto, vanno forte soprattutto le cantanti donne, più che gli uomini. Quello che probabilmente è il suo principale rivale per il titolo di più famoso cantante maschio nato negli anni Novanta, Justin Bieber, è completamente diverso da lui, sia per la musica sia per la personalità pubblica.
Chi è Ed Sheeran, che stasera è ospite a “Che tempo che fa”. È uno dei cantanti più popolari del momento e stasera presenterà il suo ultimo disco, “÷”.
Gianni Rodari, scrittore e poeta famoso soprattutto per i suoi libri e testi per bambini che ebbero grandissima popolarità nella seconda metà del Novecento, morì a quasi 60 anni il 14 aprile 1980. La poesia “Il Paese Senza Errori” chiudeva la raccolta Il libro degli errori, pubblicata nel 1964. C’era una volta un uomo che andava per terra e per mare in cerca del Paese Senza Errori. Cammina e cammina, non faceva che camminare, paesi ne vedeva di tutti i colori, di lunghi, di larghi, di freddi, di caldi, di così così: e se trovava un errore là ne trovava due qui. Scoperto l’errore, ripigliava il fagotto e ripartiva in quattro e quattr’otto.
Il Paese Senza Errori di Gianni Rodari. Che morì 40 anni fa oggi e spiegò che è bello e giusto cercare un posto dove non si facciano errori, ma forse correggerli aiuta di più.
Un cittadino italiano di origini egiziane è stato arrestato questa mattina a Foggia da Polizia e Guardia di finanza, con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo e apologia del terrorismo, scrive Repubblica. L’uomo, che ha 58 anni, è il direttore di un centro culturale islamico di Foggia e – sempre secondo Repubblica – “sarebbe stato incastrato da alcune pubblicazioni su internet, e da riscontri investigativi”. L’indagine che ha portato al suo arresto è stata condotta dalla Digos di Bari e Foggia, dopo che il suo nome era stato fatto nell’ambito di una precedente indagine sul terrorismo in Italia. Il centro culturale che dirige a Foggia è stato sequestrato e ci sono state perquisizioni a casa di altre tre persone.
Un cittadino italiano di origini egiziane è stato arrestato a Foggia con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo.
James Dyson è nato in Inghilterra, ha 64 anni ed è conosciuto in tutto il mondo per aver inventato un tipo di aspirapolvere che funziona senza sacchetto, sfruttando il principio fisico della separazione ciclonica. La sua invenzione gli ha consentito di diventare miliardario e di avere le risorse per progettare e costruire altri macchinari avveniristici, come il primo ventilatore senza pale che provammo lo scorso anno qui nella redazione del Post. In un breve articolo pubblicato su Newsweek a fine maggio, Dyson racconta come arrivò alla sua prima importante invenzione, dopo un numero considerevole di prove, errori e fallimenti, che gli cambiarono la vita.
L’uomo che ama gli errori. James Dyson ha inventato l'aspirapolvere senza sacchetto, dopo cinquemila sbagli fondamentali.
Marco Ansaldo racconta su Repubblica come trascorre le sue giornate l’ex papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, che ha rinunciato al suo incarico a partire dal 28 febbraio 2013 e poco dopo si è trasferito nel monastero Mater Ecclesiae, all’interno della Città del Vaticano. L’ultima volta che Francesco è stato a pranzo da Benedetto XVI — è accaduto già 3-4 volte da quando in Vaticano abitano due Papi, uno in carica, l’altro rinchiusosi nel monastero Mater Ecclesiae — Joseph Ratzinger ha esclamato: «Io sono un claustrato». E Georg Gaenswein, il monsignore che ha un ruolo unico nella Chiesa, abita infatti con il Pontefice emerito come suo segretario particolare e lavora per il nuovo inquilino come prefetto della Casa pontificia, si è permesso di correggerlo: «Lei è un autoclaustrato». Jorge Mario Bergoglio, seduto a tavola con loro, ha guardato il suo predecessore con affetto: «Ma lei può uscire quando vuole!». È passato quasi un anno dalle dimissioni — la rinuncia, è il termine ufficiale — di Benedetto XVI al pontificato. E dopo quell’annuncio sconvolgente dell’11 febbraio, e la partenza in elicottero 17 giorni dopo, gli occhi di tutto il mondo si sono concentrati sul Conclave e sulla comparsa dirompente nella scena mondiale del nuovo Papa argentino. Così davvero una sorta di grata, anche voluta, è calata sulla vita del Papa emerito. Ma che cosa fa oggi Benedetto XVI? Che tipo di vita conduce? Cosa pensa, con chi parla, e influisce ancora nelle scelte della Santa Sede?
E Papa Ratzinger? marco Ansaldo racconta su Repubblica come passa le giornate uno di cui ci siamo dimenticati, ma che resta unico.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Crosby, Stills e Nash. La cosa buona di quando cerchi di riconquistare una ragazza scrivendo delle canzoni.
Google ha aggiornato la sua applicazione Google Maps sia per Android sia per iOS, aggiungendo opzioni per salvare le mappe e utilizzarle offline, programmare i propri viaggi su treni e altri mezzi pubblici, avere informazioni più dettagliate dal navigatore. L’aggiornamento è disponibile da qualche giorno e può essere scaricato gratuitamente (se avete impostato l’update automatico delle app non dovrete fare nulla per avere la versione più recente: si sarà scaricata da sola). Google continua a investire grandi risorse nelle sue mappe, tra le più diffuse e usate al mondo grazie alla loro presenza sia su computer tradizionali, tramite browser, sia su smartphone e tablet grazie alle applicazioni. La novità più interessante dell’aggiornamento riguarda la possibilità di salvare le mappe, in modo da utilizzarle quando ci si trova offline (in precedenza era possibile farlo, ma in modo macchinoso). Per farlo basta selezionare un punto della mappa, quando si ha a disposizione una connessione, e scegliere l’opzione “Salva mappa per utilizzarla offline”. Nel passaggio successivo si può indicare l’estensione dell’area che si desidera salvare dentro l’applicazione. L’opzione ha però una limitazione: sulle mappe offline non si possono cercare né visualizzare indicazioni stradali. In pratica è come avere sullo schermo una tradizionale cartina, cosa che può tornare comunque utile, soprattutto se ci si trova all’estero e non si ha una connessione dati su rete cellulare.
Come usare Google Maps offline. La nuova versione dell'applicazione per smartphone e tablet permette di salvare i dati per usarli senza connessione.
Lorenzo Salvia sul Corriere della Sera racconta oggi dei capannoni industriali, delle leggi che ne regolano la costruzione e del perché in Emilia ne siano crollati diversi a causa dei terremoti degli ultimi giorni, spesso uccidendo e ferendo gli operai che ci lavoravano. Shoe box, li chiamano gli americani, scatole di scarpe. Oltre alla morte, alle macerie e alle famiglie scaraventate nelle tende, stavolta il terremoto ha portato la paura dei capannoni, venuti giù come nemmeno le casette medievali. Cemento grigio, 1.000 metri quadri di media, in Italia ne abbiamo più di 700 mila. E di questi, secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia del Territorio, oltre 80 mila sono proprio in Emilia Romagna. Da lì vengono fuori merci che conquistano i mercati stranieri, il 30% diventa export. Solo da Modena e Ferrara arriva l’1% del nostro Pil, il prodotto interno lordo. Sono il cuore dell’economia di quella terra e dell’Italia intera, i capannoni. Rappresentano uno dei simboli di un Paese che lavora.
Perché crollano i capannoni. Lorenzo Salvia sul Corriere racconta una storia di regole non aggiornate, incentivi fiscali e una bolla già scoppiata.
Italia, Francia, Spagna e Portogallo hanno approvato in questi ultimi mesi le leggi finanziarie per il 2013, che ora sono in mano ai rispettivi parlamenti per eventuali modifiche. Tutti e quattro i provvedimenti sono incentrati su due punti principali: l’aumento delle tasse (soprattutto sui redditi delle persone fisiche e l’IVA, l’imposta sul valore aggiunto) e i tagli alla spesa pubblica. Un altro aspetto comune a Italia, Francia e Portogallo è l’introduzione della Tobin Tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, pur con delle differenze tra paese e paese. Complessivamente, le leggi finanziarie dei quattro paesi valgono 87 miliardi di euro, lo 0,9 per cento del Prodotto interno lordo dei paesi dell’Eurozona. E tutte hanno lo stesso obiettivo: il pareggio di bilancio “strutturale” (la parità tra le uscite finanziarie dello Stato e le entrate) stabilito dalla Commisione Europea. Italia L’Italia ha approvato la legge di stabilità il 10 ottobre scorso, per la previsione di bilancio del 2013 e per il bilancio del triennio 2013-2015. In totale il provvedimento vale 11,6 miliardi di euro ed è composto per il 66,6 per cento dall’aumento delle tasse e dal 33,3 per cento da tagli alla spesa. Una delle misure più importanti è la riduzione dell’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) di un punto percentuale per le categorie di reddito tra 0 e 15 mila euro e tra 15 mila e 28 mila euro. Per questi due scaglioni, le aliquote passano rispettivamente dal 23 al 22 per cento e dal 27 al 26 per cento. Inoltre con la nuova legge il governo vuole dimezzare l’aumento dell’IVA previsto per il prossimo luglio: l’imposta sul valore aggiunto dovrebbe quindi passare dal 10 all’11 per cento e dal 21 al 22 per cento. È previsto inoltre il riordino delle agevolazioni fiscali, uno dei temi più discussi dalla politica italiana negli ultimi tempi: è stata stabilita una franchigia di 250 euro per alcune tipologie di deduzioni, mentre il tetto massimo di detraibilità per l’IRPEF è stato fissato a tremila euro. Per quanto riguarda i tagli alla spesa, saranno bloccati gli stipendi dei dipendenti pubblici fino al 2014, saranno diminuiti i trasferimenti agli enti locali e sarà tagliato un miliardo di euro al Fondo sanitario nazionale. Per l’anno prossimo il governo ha previsto che il rapporto tra deficit e PIL dovrebbe raggiungere il pareggio strutturale: il PIL dovrebbe scendere dello 0,2 per cento, mentre il rapporto tra debito e PIL sarà del 127,1 per cento.
Quattro finanziarie a confronto. Che cosa stanno discutendo in questi giorni i parlamenti di Italia, Francia, Spagna e Portogallo.
La scorsa settimana l’azienda italiana Ferrari ha presentato la sua prima collezione di abiti prêt à porter (cioè già confezionati e “pronti da indossare”), facendo il suo debutto in un campo – quello della moda – diverso, anche se per certi versi non molto lontano, da quello che rappresenta tradizionalmente il suo business aziendale, cioè le auto sportive. La collezione è stata presentata nel quartier generale della Ferrari a Maranello, in provincia di Modena, durante un evento in cui la passerella è stata allestita tra macchinari e telai di auto Ferrari. Un’iniziativa del genere da parte della casa automobilistica forse più prestigiosa e nota al mondo – proprietaria di un’altrettanto nota e prestigiosa scuderia di Formula 1 – ha attirato ovviamente l’attenzione dei media italiani e internazionali, che hanno commentato la collezione e la sfilata soffermandosi sulle motivazioni che avevano spinto Ferrari a investire nella moda. Cathy Horyn su The Cut, per esempio, ha scritto: «Qualche cinico potrebbe anche dire, guardando alle deludenti performance della Ferrari in Formula 1, che forse sarebbe meglio se l’azienda si concentrasse di più sulle auto».
Come mai Ferrari si è data alla moda. La casa automobilistica ha presentato la sua prima collezione prêt à porter, tra generali apprezzamenti e ovviamente molto rosso.
Questa settimana esce Elysium, il nuovo film di fantascienza del regista sudafricano Neill Blomkamp (quello di District 9), con Matt Damon e Jodie Foster, ambientato sulla Terra nell’anno 2154, con l’umanità divisa in due grandi classi sociali. In Trance è il nuovo film di Danny Boyle (Trainspotting, 28 giorni dopo, The Millionaire), con James McAvoy, Vincent Cassel e Rosario Dawson: è la storia di Simon, un ragazzo che lavora in una prestigiosa casa d’aste che si unisce a una banda di ladri per rubare un quadro dal valore inestimabile; durante il furto viene però colpito da amnesia, senza ricordare dove si trova il bottino, così il capo della banda decide di sottoporlo all’ipnosi. La variabile umana, diretto da Bruno Oliviero, è un noir ambientato a Milano con l’ispettore Monaco, Silvio Orlando, che deve indagare sull’omicidio di un imprenditore e risolvere i problemi di sua figlia Linda. Dalla Danimarca c’è Royal Affair (premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Berlino 2012), che racconta la storia vera, ambientata nel 1770, di Cristiano VII di Danimarca, re a 17 anni e mentalmente instabile, e di sua moglie, la principessa Carolina Matilde: le cose cambiano quando a corte arriva il medico tedesco Johann Friedrich Struensee, che influenza il re con le sue idee illuministe e inizia una relazione con la principessa. Starbuck – 533 figli e non saperlo è una commedia canadese che racconta la storia di David, un quarantenne eterno adolescente che scopre di aver generato 533 figli grazie alle donazioni di sperma effettuate vent’anni prima.
I film del weekend. "Elysium", il nuovo film di Danny Boyle e un noir ambientato a Milano, tra gli altri: tutti i trailer.
Vittorio Cioni ha 69 anni, è un geometra, da una settimana vive in uno dei campi della Protezione Civile allestiti per accogliere gli sfollati dopo il terremoto di magnitudo 6 del 24 agosto nell’Italia Centrale, ed è stato tra i responsabili dei lavori di ristrutturazione della scuola elementare di Amatrice, di cui si è parlato molto in questi giorni in seguito ai crolli che sono avvenuti in parte della sua struttura, nonostante i lavori eseguiti qualche anno fa. Sulla vicenda, come su molti altri crolli, sta indagando la procura di Rieti e ci sono diversi aspetti da chiarire circa i lavori che furono eseguiti e la loro qualità. Intervistato dal Corriere della Sera, Cioni ha comunque spiegato la sua versione dei fatti, da tecnico, smentendo anche alcune ricostruzioni poco accurate circolate nei giorni scorsi sui giornali, “polistirolo al posto del cemento” comprese. «La sabbia, le retine delle mosche, il polistirolo al posto dei muri. Tutte stupidaggini e speculazioni. Quei lavori erano fatti a norma». In una tendopoli — tra i terremotati di Amatrice, assediato dai sospetti sulla ristrutturazione della scuola elementare Capranica — c’è il responsabile dei lavori: il geometra Vittorio Cioni, classe 1947.
Perché è crollata la scuola di Amatrice? se ne sta occupando la magistratura, ma un geometra che lavorò alla ristrutturazione chiarisce un po' di cose su scelte e responsabilità.
È stato diffuso il trailer italiano di Love and Mercy, il film del 2015 che racconta la vita di Brian Wilson, storico cantante e fondatore dei Beach Boys, tra le più famose rock band di sempre. Il film è uscito negli Stati Uniti nel giugno del 2015, ma in Italia uscirà solo il 21 aprile 2016. Il regista è Bill Polhad, e nel cast ci sono Paul Dano, John Cusack (che interpretano rispettivamente Brian Wilson giovane e adulto), Elizabeth Banks e Paul Giamatti. Il trailer in italiano
Il trailer italiano di “Love and Mercy”, il film su Brian Wilson dei Beach Boys. Negli Stati Uniti è uscito l'anno scorso, ma in Italia uscirà solo ad aprile.
Ferragosto, cioè il 15 agosto, è una festa nazionale religiosa che, nella tradizione cristiana, celebra l’Assunzione in cielo di Maria. Come succede per molte altre festività religiose, anche Ferragosto prende il nome e la data da un’antica festività romana, anche se nel caso specifico c’entrano i concordati tra lo Stato italiano e il Vaticano. Il Ferragosto religioso Secondo la tradizione cattolica, dopo aver terminato la propria vita terrena, Maria fu portata in Paradiso sia con l’anima che con il corpo. Per la Chiesa cattolica Maria è l’unica persona oltre a Cristo a essere assunta materialmente in cielo: un’anticipazione della risurrezione delle carni cioè – secondo i cattolici – quel momento, alla fine dei tempi, quando tutti i corpi dei defunti si ricongiungeranno alle loro anime dopo il Giudizio universale.
Cos’è il Ferragosto e perché lo festeggiamo. Oggi la tradizione cristiana celebra l'Assunzione di Maria, ma il nome della festa e il fatto che cada il 15 agosto dipende da una festività romana.
Guido Bertolaso è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano. L’ex capo della protezione civile, che era stato scelto dal presidente della Lombardia Attilio Fontana per gestire l’apertura dell’ospedale della Fiera di Milano per pazienti affetti da COVID-19, il 24 marzo era risultato positivo al coronavirus e il giorno successivo era stato ricoverato. «Oggi sono stato dimesso dal San Raffaele. Ringrazio tutti i medici e gli infermieri, orgoglio del nostro Paese. Uomini e donne che combattono in prima linea contro il Covid-19 pagando troppo spesso in prima persona con contaminazione e a volte purtroppo anche con la vita», ha scritto su Facebook Bertolaso. «Grazie per tutti i numerosi messaggi di affetto che mi avete inviato in questi giorni. Ora forza, c’è ancora tanto da fare. L’Italia ha bisogno dell’aiuto di tutti».
Guido Bertolaso è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano.
Tra una settimana esatta, il 12 gennaio, la Corte Costituzionale sarà chiamata a esprimersi sulla permanenza o no in vigore del legittimo impedimento, il provvedimento che ha sospeso i processi a carico del premier consentendogli di non presentarsi in aula nel caso di impegni istituzionali importanti. La norma ha carattere temporaneo: dura infatti 18 mesi, il tempo di approvare una legge costituzionale che garantisse l’immunità alle alte cariche dello Stato. Essendo stata approvata nel marzo del 2010, in caso di sentenza favorevole della Corte Costituzionale la norma cesserà di esistere a settembre del 2011. L’eccezione di incostituzionalità è stata formulata dai giudici del tribunale di Milano che si occupano del processo sul caso David Mills, nel quale Silvio Berlusconi è imputato. Secondo i magistrati milanesi, il legittimo impedimento è in contrasto con il terzo articolo della Costituzione, che prevede l’uguaglianza davanti alla legge di tutti i cittadini e con l’articolo 138 che stabilisce le regole per l’approvazione delle leggi costituzionali. Se la Corte Costituzionale dovesse accogliere i rilievi sollevati dal Tribunale di Milano, Silvio Berlusconi non potrebbe più far ricorso al legittimo impedimento e dovrebbe dunque affrontare subito il processo.
Il punto sul legittimo impedimento. Le cose da sapere a 7 giorni dalla sentenza della Corte Costituzionale.
La valigeria di Louis Vuitton – bauli, valige, borse e tutto ciò che è legato ai viaggi – è probabilmente il settore più rappresentativo dell’azienda, nata più di 160 anni fa a Parigi proprio con un negozio di bauli. Fino al 22 febbraio la mostra Volez, Voguez, Voyagez – Louis Vuitton al Grand Palais di Parigi ne ricostruisce la storia e i modelli fondamentali: il baule con la superficie piatta, quello “biblioteca” di Hemingway, quello realizzato per il servizio da tè di un maharaja, fino alla storia della creazione delle tele Monogram e Damier. Nel 1835, a quattordici anni, Louis Vuitton lasciò il suo paese natale, Anchay, nella Francia orientale vicino al confine con la Svizzera, e dopo svariati lavoretti e spostamenti – sempre a piedi – arrivò a Parigi, nel 1837. Lì venne assunto come apprendista imballatore da Romain Maréchal, che produceva scatole e casse utilizzate per imballare oggetti di uso quotidiano e grandi armadi.
La storia dei bauli di Louis Vuitton. Raccontata con una mostra a Parigi a partire da quello squadrato e rivoluzionario inventato nel 1858.
È stato pubblicato su Youtube “Life After Pi”, un documentario di mezz’ora sulla casa di produzione di effetti speciali “Rhythm and Hues Studios”, che nel 2013 vinse l’Oscar per gli effetti speciali prodotti per il film di Ang Lee “Vita di Pi”. Undici giorni prima di ricevere l’Oscar, però, l’azienda era fallita. Era stata fondata a Los Angeles nel 1987 e prima del 2013 aveva già ricevuto due Oscar per gli effetti speciali per Babe – Maialino coraggioso e La bussola d’oro. Il film è stato girato da due ex dipendenti dell’azienda, Christina Lee Storm e Scott Leberecht.
Gli effetti speciali di “Vita di Pi”. Un documentario – diffuso integralmente su Youtube – racconta la storia della casa di produzione di effetti speciali fallita dopo 26 anni e tre Oscar.
Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 (nella versione originale The Hunger Games: Mockingjay – Part 1) è il terzo film della saga di Hunger Games, ed è il sequel del film del 2013 Hunger Games: La ragazza di fuoco. Il nuovo episodio comprende un nuovo gruppo di personaggi, di cui sono stati diffusi i poster promozionali, e in cui i fan di Game of Thrones e House of Cards troveranno qualche vecchia conoscenza. I poster mostrano Pollux (Elden Henson), Castor (Wes Chatham), Messalla (Evan Ross), Cressida (Natalie Dormer), Boggs (Mahershala Ali) e Gale (Liam Hemsworth), che invece era già presente nei film precedenti. In Italia il film uscirà il prossimo 20 novembre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I poster con i nuovi personaggi di “Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1”. Il film uscirà in italia il 20 novembre 2014.
Ad alcuni giorni dalla diffusione dell’inchiesta del British Medical Journal sui conflitti d’interesse e le procedure poco trasparenti sulle rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla pericolosità del virus H1N1, la Stampa di oggi torna sulla questione con una serie di approfondimenti e interviste. Andrea Malaguti, corrispondente da Londra, si è messo in contatto con Karl Nicholson, un docente del dipartimento di malattie infettive dell’University Hospital di Leicester che insieme ad altri due ricercatori aveva redatto la documentazione con i consigli per i governi sulla gestione dei vaccini. Tutti e tre gli scienziati avevano avuto stretti rapporti con le industrie farmaceutiche e da qui il sospetto di conflitto d’interesse.
Mai gridare H1N1. I sospetti sull'eccessivo allarmismo sull'influenza suina stanno diventando inchieste giornalistiche: la Stampa prevede "altre pandemie" e altri inganni.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 10.925 nuovi casi di contagio da coronavirus e 47 decessi. Ci sono 67 ricoverati in più di ieri nei reparti di terapia intensiva – per un totale di 705 – e 439 ricoverati in più negli altri reparti. Sono stati analizzati 165.837 tamponi e testate 103.326 persone, entrambi i numeri più alti in un solo giorno dall’inizio dell’epidemia. È risultato positivo il 6,6 per cento dei tamponi testati. Ieri i contagi registrati erano stati 10.010, i decessi 55. – Leggi anche: Come stanno le terapie intensive
I dati sul coronavirus di oggi, sabato 17 ottobre.
Nella vita di un primo ministro probabilmente non ci sono settimane normali, ma a volte la concentrazione di incontri con persone importanti da ogni parte del mondo diventa particolarmente varia e notevole: la settimana che ha appena trascorso Matteo Renzi lo ha visto prima chiacchierare a Palazzo Chigi con Oprah Winfrey, in vacanza in Italia, poi insieme al primo ministro cinese Li Keqiang, poi a presentare il più importante testo di legge per il bilancio del paese e infine al vertice ASEM a Milano, il meeting tra Asia ed Europa, con decine di leader e le delegazioni di 49 paesi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’intensa settimana di Matteo Renzi, in fotografie. Le foto degli ultimi giorni del presidente del Consiglio, tra riunioni, capi di stato internazionali e Oprah Winfrey.
Robin Williams, il famoso e apprezzato attore americano morto stanotte a 63 anni, aveva tre film in uscita nei prossimi mesi. Sono gli ultimi nuovi film che vedremo con Robin Williams, anche se probabilmente la sua morte spingerà i distributori italiani a portare al cinema alcuni suoi film recenti che in Italia non sono arrivati: per esempio The Angriest Man in Brooklyn, che racconta la storia di un uomo a cui vengono dati 90 minuti di vita a causa di un’aneurisma. Merry Friggin’ Christmas Il titolo vuol dire qualcosa tipo “Buon Natale del cavolo”. È una commedia indie di Natale diretta da Tristram Shapeero: oltre a Robin Williams nel cast ci sono anche Lauren Graham (la Lorelai di Gilmore Girls), Joel McHale (il Jeff di Community), Wendi McLendon-Covey, Ryan Scott Lee e Pierce Gagnon. Uscirà negli Stati Uniti il 7 novembre del 2014.
I prossimi film con Robin Williams. Vedremo almeno altri quattro nuovi film con l'attore morto stanotte: forse in Italia qualcuno in più.
Da qualche giorno è online una nuova sezione della rivista letteraria Literary Hub: si chiama Book Marks (“bookmark” significa “segnalibro”) ed è un aggregatore di recensioni come Rotten Tomatoes per i film. La redazione del sito considera i libri per cui sono state pubblicate almeno tre recensioni su un totale di 70 quotidiani – nazionali come il New York Times, il Wall Street Journal e l’edizione americana del Guardian, e locali di alcune città degli Stati Uniti – e riviste culturali e letterarie come il New Yorker e The Millions, o di altro genere come Vogue e VICE. I voti assegnati a ogni recensione vanno da A+, il massimo, a F, il minimo, come succede nelle scuole americane, da cui viene poi calcolata la media. Numericamente A equivale all’intervallo 9-10 e significa “recensione del tutto positiva”: i redattori di Book Marks lo assegnarono alle recensioni più entusiaste, per cui un libro è coinvolgente e notevole anche dal punto di vista della forma. B (da 7,5 a 8,5) significa “per lo più positiva”: è il voto delle recensioni che discutono un difetto del libro che non ne esce comunque rovinato. C (dal 6 al 7) è per le recensioni miste, non positive ma nemmeno totalmente negative, mentre D (dal 4,5 al 5,5) corrisponde a un giudizio “per lo più negativo”. Infine, F (cioè 4) è per le stroncature. Ad esempio, Storia della bambina perduta di Elena Ferrante ha come voto complessivo A: a oggi, si basa su 14 recensioni, tra cui quella del Guardian, del New Yorker e di Vogue.
Ora c’è un Rotten Tomatoes anche per i libri. Cioè un sito che li valuta aggregando le recensioni dei critici pubblicate su 70 giornali e riviste americane.
Il sito di moda Racked ha spiegato in un lungo articolo che il successo degli Ugg – i famosi stivali in montone imbottiti di lana – sembra inarrestabile, nonostante le molte critiche degli ultimi anni. Nel 2012 una crisi delle vendite di circa il 30 per cento aveva fatto pensare al loro declino, ma secondo una ricerca del 2013 riportata dallo stesso Racked, il 25 per cento delle donne americane possedeva almeno un paio di Ugg. Nei giorni scorsi Deckers Outdoor Corporation – un gruppo statunitense che produce e vende soprattutto scarpe, e che controlla il marchio Ugg – ha pubblicato i risultati del secondo trimestre del 2015, che sono positivi: rispetto all’anno scorso c’è stato un aumento delle vendite del 5,3 per cento e un incremento del fatturato nello stesso periodo dello 0,9 per cento, fino ad arrivare a circa 393,5 milioni di euro. L’azienda ha un fatturato annuo attorno a 1,2 miliardi di euro. L’11 novembre è anche uscito un nuovo modello, gli Ugg Slim: una versione più bassa e sottile dei tradizionali stivali con due tipi diversi di suole, una piatta e una più alta. Gli esperti di moda (e gran parte della popolazione maschile) hanno spesso criticato gli Ugg, definendoli brutti e goffi, soprattutto perché non valorizzano le gambe; il loro successo però non dipende dalla bellezza ma dalla comodità. L’esperta di calzature Meghan Cleary ha detto a Racked che «non c’è nulla di facile, comodo e adatto a tutti come questo tipo di stivali». Secondo il consulente di moda Lockie Andrews, la longevità degli Ugg non è legata a una tendenza momentanea perché nessun altro marchio di scarpe ha una posizione così solida sul mercato. Inoltre l’azienda di recente è riuscita a convincere i clienti ad acquistare anche altri tipi di calzature, come per esempio i sandali, che negli Stati Uniti vendono molto.
Gli Ugg resistono. Dopo la crisi del 2012 i popolari stivali imbottiti sono in ripresa: quest'anno le vendite sono aumentate ed è appena uscito un nuovo modello.
Questa settimana, la prima dopo gli Oscar, esce Logan, il terzo film su Wolverine degli X-Men: secondo molti critici è uno dei migliori della serie e, tra l’altro, sembra pure un western. Escono anche Omicidio all’italiana – che è una commedia italiana di Maccio Capatonda e sembra interessante, a patto che vi piaccia il genere di comicità di Capatonda, che è regista, sceneggiatore e attore – e Rosso Istanbul, un film tratto da un libro scritto da un regista, che parla di uno scrittore e di un regista. Esce anche una commedia tedesca: sì, esistono, e pare sia molto bella. È Vi presento Toni Erdmann.
Stasera cinema? l'ultimo su Wolverine, che sta piacendo tantissimo, quello di Maccio Capatonda, e il poco apprezzato nuovo film di Ben Affleck.
Il 14 giugno, poche ora prima della partita dei Mondiali tra Italia e Inghilterra, Rai Storia ha trasmesso un documentario sui Mondiali di Italia ’90: si intitola L’occasione persa. Più che delle partite e dell’epica sportiva, il documentario racconta come l’Italia, il paese, arrivò al Mondiale – dopo gli anni Ottanta ricchi e spensierati – e di come fu organizzato dai dirigenti di allora – sprechi, costi altissimi, la Democrazia Cristiana e il Partito Socialista appena prima di Tangentopoli. La vicenda è stata ricostruita da Alessandro Chiappetta, regista del documentario, con interviste a giornalisti e dirigenti sportivi come Mario Sconcerti, Marino Bartoletti, Furio Zara, Antonio Corbo, Iacopo Volpi, Bruno Pizzul, Alfio Caruso e Paolo Colombo, Giancarlo Abete e Sandro Petrucci.
Italia ’90 – L’occasione persa. Un documentario di Rai Storia racconta di come fu organizzato quel Mondiale in un paese che si preparava a un passaggio epocale.
Lunedì la recensione di Michiko Kakutani sul New York Times era entusiasta e ricca di complimenti come accade raramente: a beneficiarne è stato il primo romanzo di uno scrittore giovane e quasi sconosciuto: City on fire di Garth Risk Hallberg, di cui per l’Italia Mondadori aveva acquistato i diritti un paio di anni fa, ed ha annunciato la pubblicazione per febbraio 2016. L’edizione italiana si chiama Città in fiamme. Nell’inizio dell’articolo di Kakutani c’è già tutto: “City on fire è un grande sbalorditivo romanzo e una stupefacente macchina di realtà virtuale, che ci trasporta nella New York degli anni ’70, quell’epoca avida e piena di graffiti in cui la città barcollava sull’orlo della bancarotta, in cui il Bronx stava bruciando e Central Park era un logoro territorio di caccia per i rapinatori, e il Figlio di Sam scorrazzava per le strade. Il punk rock stava nascendo a Downtown e artisti affamati potevano ancora affittare sottotetti a Midtown. Il vinile era l’unica scelta musicale, gli scrittori ancora scrivevano sulle macchine per scrivere, i ricercatori facevano affidamento sui microfilm e nessuno aveva un cellulare”. Michiko Kakutani è da molti anni la critica letteraria del New York Times, forse oggi la più famosa e temuta nel mondo in un ruolo simile: capace ancora di promuovere, affossare, esaltare o stroncare un libro da sola, cosa che nessun altro più riesce a fare con tanto potere. E siccome le stroncature sono più memorabili delle lodi, la sua fama si deve soprattutto alla cattiveria con cui in oltre trent’anni – Kakutani è la critica del New York Times dal 1983 – ha maltrattato scrittori altrimenti ritenuti intoccabili. Kakutani è quella che definì L’animale morente di Philip Roth “un romanzo leggero e deludente“, Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer, “un romanzo di maniera e irritante“, Zona disagio di Jonathan Franzen “un odioso autoritratto dell’artista da giovane asino“. Franzen in cambio la definì “la persona più stupida di New York”, Norman Mailer la accusò di avercela con gli scrittori maschi bianchi e Salman Rushdie la descrisse come “una donna bizzarra che sembra sentire il bisogno di alternare la lode alla sculacciata”.
Il libro di cui Michiko Kakutani è entusiasta. La più temuta critica letteraria del mondo ha scritto meraviglie sul New York Times del nuovo romanzo di Garth Risk Hallberg.
“Hanno deciso gli episodi” è un libro sui luoghi comuni del calcio composto da 20 racconti: e da una postfazione di Stefano Benni intitolata 91° minuto che, con un certo sadismo, si diverte a devastare l’assunto da cui il libro è partito, e cioè che i luoghi comuni sul calcio siano divertenti. L’editore è Pendragon, casa editrice nata nel 1994 che ha sede a Bologna. Gli autori sono giornalisti, attori, sceneggiatori, autori televisivi, autrici radiofoniche, professori universitari, organizzatori di eventi, fondatori di Cuore, inteso come giornale, in gran parte saldamente bolognesi, geograficamente e calcisticamente parlando (tranne un milanista, uno juventino, uno del Livorno e uno che per motivi suoi da oltre quarant’anni si definisce «tifoso di una squadra scozzese»). Il libro ha un’impostazione analitica, nel senso che i luoghi comuni del calcio sono analizzati uno a uno, settore per settore. Paolo Soglia, il curatore, parla a questo proposito di “luogocomunismo”: «La punta per definizione “vede la porta”, il difensore scarso “non vede la palla”, il Mister “vede la partita in un certo modo”, la gara in ogni caso va interpretata “nell’ottica del doppio confronto”. L’arbitro è “l’unico in tutto lo stadio che non ha visto il rigore”».
Il problema di girarsi. Un libro sui luoghi comuni del calcio si intitola "Hanno deciso gli episodi", e non sarà una partita facile.
Questa sera MTV8, canale otto del digitale terrestre, trasmette il film del 2009 District 9, del regista sudafricano Neill Blomkamp. È una storia di fantascienza ambientata in Sudafrica, in un futuro che somiglia moltissimo al nostro presente. Il film è diventato famoso soprattutto per la sua originale rappresentazione degli extraterrestri che, probabilmente per la prima volta in un film, non sono mostri con intenzioni genocide o entità dall’intelligenza superiore: sono esseri viventi di fatto abbandonati sulla Terra, senza possibilità di ritornare sul loro pianeta. Occhio: l’articolo contiene spoiler: meglio se lo leggete dopo aver finito il film. 1. Di cosa parla? Nel 1982 una misteriosa astronave aliena compare sopra Johannesburg, in Sudafrica. Le prime ispezioni a bordo della nave rivelano che è piena di alieni umanoidi simili a grossi insetti, malnutriti e in pessime condizioni igieniche. Nessuno sa perché gli alieni siano arrivati sulla Terra, ma è chiaro la loro astronave non è in grado di riportarli da dove sono venuti. Gli alieni vengono alloggiati in un grande campo profughi (il “District 9”, appunto) ma vent’anni dopo il loro arrivo, quando comincia la storia del film, il governo decide di sgomberarli.
Cinque cose su District 9. Il bel film con gli alieni-rifugiati che stasera trasmette MTV8 (per esempio: perché è stato criticatissimo in Nigeria?).
È stato diffuso il primo trailer ufficiale di Knight of Cups, il nuovo film di Terrence Malick, che sarà presentato in anteprima al prossimo Festival del cinema di Berlino, in programma dal 5 al 15 febbraio 2015. Del cast del film, che arriva a tre anni dall’ultimo film di Malick, To the Wonder, fanno parte, tra gli altri, Christian Bale, Cate Blanchett e Natalie Portman: quello che si sa finora della trama è che si tratta di una storia sentimentale che coinvolge persone diverse che lavorano nel mondo del cinema.
Il trailer di “Knight of Cups”. Il nuovo film di Terrence Malick che verrà presentato al prossimo festival di Berlino, con Christian Bale, Cate Blanchett e Natalie Portman.
Almeno metà dell’aumento di valore avuto dai Bitcoin nella seconda metà del 2017 dipese da una specifica manovra per manipolare il mercato, sostiene un nuovo studio pubblicato mercoledì da John Griffin, docente di finanza alla University of Texas, e dal suo studente Amin Shams. La teoria di Griffin è che la manipolazione sia stata compiuta da una o più persone utilizzando Tether, una criptovaluta intorno alla quale circolano dubbi da tempo, e attraverso il sito di exchange (cioè per comprare e vendere criptovalute) Bitfinex, i cui legami con Tether sono opachi. Quella di Griffin non è una teoria nuova: negli scorsi mesi diversi blogger e analisti avevano ipotizzato che ci fosse stata una manipolazione del mercato attraverso Tether e Bitfinex (ne avevamo anche parlato sul Post). Ma questa è una delle analisi più complete realizzate finora sul fenomeno, e sta per questo ricevendo molte attenzioni sui siti specializzati e non.
Il grande aumento di valore di Bitcoin dipese da una manipolazione del mercato? lo sostiene un nuovo e attendibile studio, che sembra confermare una teoria che circola da mesi.
Cinque anni fa arrivò in Italia Mad Max: Fury Road, un film che, vedendolo, fece pensare a molti come diavolo avessero fatto a girarlo. Ebbe ottime recensioni e notevoli incassi, spiazzando molti spettatori (i precedenti tre film del regista George Miller erano stati Babe va in città, Happy Feet ed Happy Feet 2). Tra i suoi estimatori ci furono probabilmente anche molte persone che non avevano idea del fatto che fosse il quarto film di una saga degli anni Settanta e Ottanta, con protagonista Mel Gibson. Mad Max: Fury Road – tra l’altro scelto dalla redazione del Post come uno dei dieci film del decennio passato – racconta una storia di per sé molto semplice (il suo valore non sta certo nella trama), ma è un film per certi versi folle e molto complesso da pensare, girare e montare. Che ebbe, tra l’altro, delle vicende produttive a loro volta complicatissime: fu posticipato di diversi anni rispetto alla data inizialmente decisa, il set fu spostato da un continente all’altro e rischiò di restare senza una parte delle scene, perché la casa di produzione ne bloccò le riprese.
Come fecero “Mad Max: Fury Road”. Le complicate vicende dietro l'apprezzato e spesso celebrato film d'azione di George Miller, che uscì cinque anni fa.
Art Basel è uno degli appuntamenti più importanti dell’anno nel mondo dell’arte: «l’evento che definisce lo stato attuale del mercato dell’arte dal punto di vista di un gallerista», lo definisce il New York Times. Si tiene a Basilea, in Svizzera, e quest’anno è arrivato alla 49esima edizione, che si è svolta dal 14 al 17 giugno. Hanno partecipato 290 gallerie con 4.000 artisti da tutto il mondo, presentati in otto sezioni, di cui una dedicata alle riviste e una ai film. In molti lamentano che la fiera è frequentata soprattutto da persone interessate a investire sul sicuro più che a scoprire nuovi talenti, con il piano terra con gli artisti consolidati molto affollato e il primo e secondo piano con gli emergenti più trascurati. Questa tendenza si è vista nel successo dell’espressionista astratta Joan Mitchell, morta nel 1992, che il New York Times e Bloomberg hanno definito protagonista della fiera: lo scorso maggio un’asta di sue opere da Christie’s a New York aveva venduto per 16,6 milioni di dollari, oltre 14 milioni di euro, attirando nuovi investitori. Ad Art Basel c’erano quasi una decina di suoi quadri; due sono stati venduti a un costo di partenza di 14 milioni di dollari, l’equivalente di 12 milioni di euro.
Com’è andata Art Basel, per capire il mercato dell’arte. Cosa si è visto e chi ha venduto di più alla grande fiera di Basilea, una delle più importanti al mondo.
Negli ultimi giorni negli Stati Uniti si sta discutendo molto delle applicazioni per pubblicare online video in diretta dal proprio smartphone, come Periscope e Meerkat, e soprattutto del loro crescente utilizzo per riprendere eventi sportivi e materiale protetto da copyright trasmesso dalle tv a pagamento, in modo da renderli disponibili a tutti seppure con una bassa qualità video. Per ora il fenomeno non è particolarmente esteso, ma le principali emittenti via cavo temono che possa ingrandirsi con la progressiva diffusione di queste applicazioni a tal punto da danneggiare i loro affari (e d’altra parte la diffusione illegale di eventi sportivi in streaming, anche a bassa qualità, è già un fenomeno diffusissimo e inarrestabile). Le preoccupazioni sono aumentate in seguito alla trasmissione di uno degli incontri di boxe più atteso degli ultimi anni. Mayweather-Pacquaio in streaming Domenica scorsa milioni di persone in giro per il mondo hanno guardato in tv il pugile statunitense Floyd Mayweather battere il suo avversario filippino Manny Pacquaio in quello che è stato definito “l’incontro del secolo” nella boxe. In alcuni paesi lo scontro è stato trasmesso in chiaro – come nel caso dell’Italia grazie a DeeJay TV – mentre negli Stati Uniti per guardarlo era necessario spendere fino a 100 dollari per acquistare la visione in pay-per-view del match sulle principali televisioni via cavo come quelle gestite da Time Warner e da DirectTV. Nei giorni precedenti all’incontro le emittenti si erano date da fare per chiedere la chiusura di diversi siti, che avevano annunciato di volere trasmettere l’evento anche se non ne possedevano i diritti. Gli streaming illegali sono stati resi quasi tutti inaccessibili, ma con Periscope e le altre applicazioni simili le cose sono andate diversamente.
Lo sport in streaming su Periscope. Le tv se la stanno prendendo con le nuove applicazioni per trasmettere video in diretta dallo smartphone, che molti usano per mettere online dal vivo gli eventi sportivi.
Ieri sui giornali di tutto il mondo era circolata la notizia, ripresa anche dal Post, che l’attrice statunitense Tanya Roberts, nota soprattutto per aver interpretato il ruolo di “Bond girl” nel film 007 – Bersaglio mobile, accanto a Roger Moore, era morta. La morte era stata annunciata dal suo agente, Mike Pingel, ma oggi l’ospedale di Los Angeles, presso cui Roberts era ricoverata dallo scorso 24 dicembre, ha smentito la notizia. Secondo quanto ha raccontato Pingel, la confusione è nata dal fatto che domenica scorsa, in ospedale, il marito di Roberts, Lance O’Brien, aveva detto di averle visto chiudere gli occhi e che gli era «sembrato che stesse morendo». Convinto che Roberts fosse morta, O’Brien se ne era andato dall’ospedale.
L’attrice Tanya Roberts, di cui l’agente aveva comunicato la morte, in realtà è viva.
NOW TV è il servizio di streaming di Sky. Oltre alle trasmissioni live dei programmi più amati di Sky (come MasterChef e X Factor, quando in programmazione), ha un vasto catalogo di cose da vedere: da alcune delle serie tv più guardate nel mondo, come quelle di HBO, alle produzioni di Sky Original come Gomorra e le nuove ZeroZeroZero e Diavoli, e oltre mille film. NOW TV si può guardare dal computer, dagli smartphone e dai tablet, dal televisore di casa se è smart TV o se si ha una Google Chromecast, attraverso console come Xbox e Playstation, con Vodafone TV, TIM VISION o con l’apposita NOW TV Smart Stick. Per provare NOW TV in totale libertà è possibile fare una prova gratuita di 14 giorni (senza poi obbligo di abbonamento). Tra le varie possibilità, NOW TV offre i Pass Cinema, Serie TV e Intrattenimento che, a 14,99 euro al mese, permettono di vedere – anche in contemporanea su due dispositivi – le migliori serie tv di Sky, più di mille film e anche alcuni programmi di intrattenimento, in diretta o quando si preferisce. In alternativa si può scegliere, a 9 euro e 99 al mese, il solo Pass Serie TV e Intrattenimento o il solo pass Cinema. In ogni caso gli abbonamenti si possono disdire in qualsiasi momento entro 24 ore dalla scadenza del periodo di visione.
15 titoli da guardare su NOW TV. Tra serie tv, film e programmi di intrattenimento di Sky, un’ampia varietà di contenuti tra cui scegliere.
Colmando un vuoto che si trascinava da mesi in modo imbarazzante, Paolo Romani ha giurato ed è stato nominato ministro dello sviluppo economico, incarico vacante dalle dimissioni di Claudio Scajola. Durante gli oltre 150 giorni di interim di Silvio Berlusconi, il nome di Romani era circolato spesso, e a luglio la nomina sembrava cosa fatta. Tutto saltò a causa delle perplessità di Giorgio Napolitano, che riteneva inopportuno che Romani – considerato il suo passato di imprenditore delle telecomunicazioni – si occupasse direttamente proprio di questa materia. Questo è il ritratto di Paolo Romani fatto da Alessandro Gilioli – giornalista dell’Espresso e apprezzato blogger – e Arturo Di Corinto nel loro libro uscito da poco. Si chiama “I nemici della Rete” ed è edito da BUR. Il decreto di cui parla la prima frase è il cosiddetto “decreto Romani”, approvato lo scorso marzo, che recepisce la direttiva europea sugli audiovisivi ed equipara lo streaming di video online alle emittenti televisive tradizionali.
Paolo Romani, da Telelivorno al ministero. Il nuovo ministro dello sviluppo economico raccontato nel libro di Alessandro Gilioli e Arturo Di Corinto.
La NASA ha pubblicato la prima fotografia di Mercurio realizzata in orbita intorno al pianeta. L’immagine è stata scattata ieri alle 11.20 del mattino, ora italiana, dalla sonda MESSENGER, che nelle seguenti sei ore ha scatto altre 363 fotografie della superficie di Mercurio, inviando poi i dati verso la Terra. Le informazioni raccolte saranno utilizzate dai ricercatori per comprendere meglio le caratteristiche di Mercurio, il primo pianeta del sistema solare in ordine di distanza dal Sole e il più piccolo per dimensione. Attualmente il pianeta si trova a circa 107,2 milioni di chilometri dalla Terra. Il cratere in alto nell’immagine, quello più evidente, è Debussy e ha un diametro di 85 chilometri. Il cratere più piccolo che si trova a ovest di Debussy e risulta più scuro è Matabei, con un diametro di 24 chilometri. La parte inferiore dell’immagine mostra la parte del pianeta verso il polo sud e comprende un’area di Mercurio fino a ora non fotografata.
La prima immagine dall’orbita di Mercurio. La foto scattata dalla sonda Messenger, che inizia la sua missione di osservazione.
Il museo sulla storia e cultura nera a Washington DC, progettato dall’architetto britannico-ghanese David Adjaye, è stato scelto come Design del 2017 dal Museo del Design di Londra, che da dieci anni sceglie i migliori progetti in diverse categorie: architettura, moda, grafica, design di prodotto, mondo dei trasporti, design digitale. È la seconda volta che il riconoscimento va a un edificio, dopo che nel 2014 fu vinto dal centro Heydar Aliev, progettato da Zaha Hadid in Azerbaijan. Con i suoi Beazley Designs of the Year il museo, aperto nel 1989, premia i migliori progetti dei dodici mesi precedenti, tenendo conto di eleganza, efficienza, innovazione e capacità di essere all’avanguardia: come si legge sul sito, “un giorno anche gli altri musei metteranno in mostra queste cose”. I vincitori sono stati selezionati tra oltre 60 proposte arrivate da tutto il mondo da una giuria composta da sette giudici, tra giornalisti e designer. Tra gli altri progetti vincitori c’è il Nike Pro hijab, il velo di Nike che vuole rivoluzionare lo sport tra le donne islamiche, la carrozzina Scewo che facilita l’ascesa e discesa delle scale, e un inchiostro fatto con le emissioni di carbonio che inquinano l’aria.
Quali sono i migliori progetti di design dell’anno. Scelti dal Design Museum di Londra: un nuovo museo, un inchiostro e una carrozzina per andare in giro ovunque.
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha ricevuto oggi una nuova conclusione d’indagine dalla Procura di Milano, che di fatto rivede una precedente imputazione che era stata mossa e poi stralciata nei suoi confronti per l’appalto di una delle “aree verdi” di Expo 2015, evento di cui era amministratore delegato. La vecchia contestazione di “turbativa d’asta” non c’è più, mentre è presente quella nuova di “abuso di ufficio”, in concorso con Angelo Paris, già direttore generale di Expo. Paris era già indagato per questa seconda ipotesi di reato, ma la Procura finora aveva assunto che Sala non fosse consapevole delle azioni di Paris. Gli avvocati di Sala hanno detto: “Questa iniziativa della Procura generale di Milano si pone in evidente contraddizione con i giudizi che Anac, avvocatura dello Stato e la stessa Procura della Repubblica di Milano hanno precedentemente formulato, apparendo anomala al punto da sembrare persecutoria”.
Il sindaco di Milano, Beppe Sala, è ora accusato di concorso in “abuso d’ufficio” nell’indagine su Expo 2015.
Il Tribunale del Riesame ha disposto la scarcerazione di un altro dei tre uomini accusati di aver violentato una donna di 24 anni in una stazione della Circumvesuviana, a Napoli, il 5 marzo. Il 22 marzo era già stato scarcerato uno dei tre arrestati, e ora resta quindi in carcere una sola persona, che secondo i giornali non ha presentato richiesta di scarcerazione. Non sono state ancora diffuse le motivazioni della decisione del Tribunale del Riesame, che è l’organo a cui si può chiedere una revisione delle misure cautelri imposte dai magistrati a indagini in corso, se ritenute ingiuste.
È stato scarcerato un altro dei tre uomini accusati di aver violentato una donna in una stazione della Circumvesuviana, a Napoli.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
La resa di Conso. Cosa significano le ammissioni dell'ex ministro della Giustizia sulla trattativa con la mafia.
Dice il Guardian, presentando l’anteprima in streaming del suo primo disco in uscita il 17 gennaio, che “ci siamo innamorati del formidabile album di debutto di Anna Calvi”. Il Daily Telegraph oggi ha parlato dell’eccezionale disco di Anna Calvi. BBC lo ha messo tra i quindici dischi da tenere d’occhio nel 2011. E anche gli americani di NPR lo aspettano con eccitazione (là uscirà a marzo). Note biografiche poche, tutti citano un “padre italiano” che l’ha avvicinata alla musica, ma sembra anche uno di quei cliché che agli inglesi piacciono molto. Il suo sito parla dei suoni di Nina Simone e Maria Callas, e anche di Ravel, Debussy e Jimi Hendrix: ai comunicati stampa scappa sempre un po’ la mano. Il Guardian elenca invece “chitarre flamenco, voci operistiche e stili gotici”. Il sito italiano Rockol la avvicina a PJ Harvey (Calvi suonerà in Italia ad aprile). Insomma non è un disco qualsiasi, e non è un disco banale: per dire se sia bello o no, va sentito un po’ di volte.
Chi è Anna Calvi? londinese di padre italiano, i media inglesi si spendono molto per il suo primo disco che esce tra una settimana: lo streaming in anteprima.
La polizia scientifica di Palermo ha stabilito che i resti umani trovati tre anni fa nella campagna di Corleone sono di Placido Rizzotto, un sindacalista sequestrato e ucciso dalla mafia nel 1948. Placido Rizzotto era nato a Corleone, in Sicilia, nel 1914. Rimasto orfano di madre da piccolo dovette lasciare la scuola per mantenere la famiglia dopo l’arresto del padre, accusato ingiustamente di associazione mafiosa. Durante la Seconda guerra mondiale combatté in Carnia, in Friuli, e dopo l’8 settembre si unì ai partigiani della Resistenza; tornò in Sicilia a guerra finita. Qui divenne presidente dei combattenti dell’ANPI, l’associazione dei partigiani, si iscrisse al Partito Socialista Italiano e divenne sindacalista della CGIL. Rizzotto cercò di convincere i contadini a ribellarsi al sistema di potere della mafia, che possedeva gran parte della terra, opprimeva i lavoratori e li assumeva soltanto su raccomandazione e per motivi nepotistici: li guidò nell’occupazione delle terre gestite dalla mafia e nella distribuzione dei terreni incolti alle famiglie oneste. La mafia tentò di isolarlo e lo minacciò più volte, Rizzotto proseguì nelle sue lotte e continuò a guidare il movimento contadino di occupazione delle terre, diventando anche segretario della Camera del lavoro di Corleone.
Chi era Placido Rizzotto. La storia del giovane sindacalista socialista ucciso dalla mafia nel 1948, di cui oggi sono stati identificati i resti a Corleone.
Il 22 giugno del 1946, esattamente 70 anni fa, entrò in vigore la cosiddetta “amnistia di Togliatti”, che portò alla cancellazione di tutti i reati commessi fino al 18 giugno di quell’anno tranne quelli più gravi. Migliaia di ex membri del partito fascista e loro collaboratori furono liberati dalle carceri o furono esonerati dai loro processi. L’amnistia aveva preso il nome dal leader del Partito Comunista Italiano, Palmiro Togliatti, all’epoca ministro della Giustizia. Lo storico Mimmo Franzinelli, nel suo libro “L’amnistia di Togliatti“, ha calcolato che circa 10 mila fascisti furono liberati. Tra loro c’erano anche personaggi di primo piano del regime, i cosiddetti gerarchi che costituivano il cerchio ristretto di Benito Mussolini: alcuni, come Dino Grandi e Luigi Federzoni, erano rimasti fedeli a Mussolini soltanto fino al 1943, quando nella notte tra il 24 e il 25 luglio il Gran Consiglio del Fascismo sfiduciò Mussolini. Altri, come Renato Ricci e Junio Valerio Borghese, avevano combattuto nelle fila della Repubblica di Salò accanto all’esercito tedesco che all’epoca occupava il nord Italia. Ma l’amnistia riguardò anche centinaia e centinaia di funzionari minori del regime, agenti della polizia segreta, informatori e capi del partito locale.
L’amnistia di Togliatti, 70 anni fa. Voluta dall'allora leader del Partito Comunista, portò alla liberazione di migliaia di ex criminali fascisti subito dopo la guerra.
Simone Uggetti, sindaco di Lodi del Partito Democratico, è stato arrestato: è sospettato di turbativa d’asta in relazione all’appalto per la gestione delle piscine comunali. Insieme a lui è stato arrestato anche l’avvocato Cristiano Marini che è consigliere di Astem, società partecipata dal comune, e consigliere dell’azienda che si è aggiudicata l’appalto. Il sindaco di Lodi, Simone Uggetti (Pd), è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza per turbativa d’asta. E’ accusato di aver favorito un consorzio per la gestione delle piscine comunali scoperte in via di aggiudicazione alla società Sporting Lodi. Insieme a lui è stato arrestato anche l’avvocato Cristiano Marini. L’inchiesta è partita dopo che una funzionaria del Comune ha denunciato, era il marzo scorso, di “aver subito pressioni indebite da parte del sindaco” nell’assegnazione del bando di gara. Uggetti e Marini sono stati arrestati per il pericolo di reiterazione del reato e per “l’alto rischio di inquinamento probatorio”. Lo hanno spiegato i pm di Lodi, secondo i quali i due avrebbero “cercato in alcuni casi, anche con successo, di nascondere prove indispensabili per la ricostruzione di fatti”. Anche “formattando computer che avevano in uso”.
Il sindaco di Lodi è stato arrestato. Simone Uggetti del PD è accusato di turbativa d'asta in una storia di appalti per la gestione delle piscine comunali.
La rabbia è diventata un elemento caratterizzante della politica moderna. Negli Stati Uniti, per esempio, molti elettori conservatori sono arrabbiati per la riforma sanitaria di Obama e per quella che considerano una linea morbida del governo sull’immigrazione. Molte persone di sinistra invece sono arrabbiate per le disuguaglianze economiche, per le leggi che favoriscono la diffusione delle armi da fuoco e per le istituzioni che a loro modo di vedere perpetrano discriminazioni sulla base del genere, del colore della pelle e dell’orientamento sessuale. In entrambi gli schieramenti, poi, diverse persone ce l’hanno sia con la fazione opposta che con la classe dirigente del proprio partito, che considerano poco ricettiva alle preoccupazioni dei cittadini. Questa ondata di rabbia ha favorito le inattese candidature di Donald Trump e Bernie Sanders alla presidenza. Entrambi hanno promesso una rivoluzione politica − benché molto diverse tra loro nella forma − per riportare l’America alla propria grandezza. Trump in particolare ha sfruttato la rabbia contro gli immigrati e le esternalizzazioni di posti di lavoro diffusa tra le persone che sentono di essere state lasciate indietro dall’economia globale. Secondo diverse ricerche gli elettori conservatori sono più inclini alla rabbia, e ci sono prove che dimostrano come Trump sia capace di incanalare quella rabbia più di altri candidati. Ma in che modo la rabbia influenza la psicologia politica degli americani? Decenni di ricerca psicologica mostrano come la rabbia plasmi in profondità la visione del mondo delle persone e la loro percezione dei conflitti. La rabbia non riflette soltanto la frustrazione degli elettori per la politica: contribuisce attivamente a estremizzarne la polarizzazione. È un pensiero comune, infatti, che in generale la rabbia non aiuti a prendere le decisioni migliori. Quando siamo arrabbiati tendiamo a pensare in modo avventato, ad arroccarci sulle nostre posizioni, a essere troppo sicuri di noi e in ultima istanza a fare cose sbagliate. La rabbia spinge le persone a osservare la politica attraverso la lente dello scontro invece che attraverso quella della cooperazione. Il professor Leaf Van Boven, della facoltà di psicologia e neuroscienze della University of Colorado, ha di recente pubblicato i risultati di diversi esperimenti che evidenziano i sottili ma pericolosi effetti della rabbia.
Un paese si riprende se è triste, non se è arrabbiato. Lo dice il buon senso – prendiamo decisioni sagge quando siamo arrabbiati? – e lo dicono anche diversi studi scientifici.
Esattamente due anni fa, il 13 gennaio 2012, la nave della Costa Crociere “Concordia” si incagliò a poca distanza dalla costa orientale dell’Isola del Giglio (Toscana), al largo del paesino di Giglio Porto. Morirono 32 persone e due dei corpi non vennero mai ritrovati. Oggi, per ricordare i morti del naufragio, è stata celebrata una messa alla Chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano dell’Isola del Giglio ed è stata deposta una corona di fiori in mare. Intanto la Concordia è ancora lì: lo scorso settembre è stata raddrizzata e la rimozione del relitto avverrà con tutta probabilità entro giugno 2014. Prima, comunque, si dovranno posizionare dei cassoni di galleggiamento dal lato terra, come già fatto per il lato mare: questa fase, che dovrebbe favorire il rigalleggiamento, dovrà essere terminata in primavera. La Costa Concordia era una nave da crociera costruita da Fincantieri a Sestri Ponente per conto di Costa Crociere, una società di proprietà della statunitense Carnival Corporation. Era lunga 290 metri e larga 35. Aveva 13 ponti, 1.100 persone di equipaggio e la capacità di ospitare fino a 3.780 passeggeri. Aveva lasciato, poco dopo le 18 del 13 gennaio, il porto di Civitavecchia per iniziare una crociera di 7 giorni che l’avrebbe portata a Savona, Marsiglia, Barcellona, Palma, Cagliari, Palermo e infine di nuovo a Civitavecchia. Al momento della partenza aveva a bordo, tra passeggeri ed equipaggio, 4.229 persone. È stata la più grande nave passeggeri della storia a fare naufragio. Intanto il processo contro il comandante della Concordia, Francesco Schettino, non è ancora terminato.
Le foto della Costa Concordia due anni dopo. Oggi è stato ricordato l'anniversario, mentre prosegue il processo sulle responsabilità.
In un anno normale dicembre e gennaio sono i mesi in cui Venezia è meno affollata. La città è fredda e umida, l’acqua alta continua a ripresentarsi e le prenotazioni diminuiscono. La sera del 29 gennaio 1996, un lunedì, Venezia era così: fredda, buia e semideserta. Alle nove si poteva trovare giusto qualcuno che tornava dal lavoro o rientrava dai pochi locali ancora aperti. Anche il Teatro La Fenice era chiuso, e nel tardo pomeriggio, come ogni giorno, il custode Gilberto Paggiaro aveva fatto il giro del teatro in vista della chiusura, senza sapere che sarebbe stato l’ultimo a vederlo intatto, così com’era stato ricostruito 160 anni prima. La vecchia sala teatrale della Fenice (ANSA)
Il giorno in cui La Fenice bruciò di nuovo. Venticinque anni fa il teatro veneziano fu distrutto per la seconda volta da un incendio doloso che rischiò di bruciare un pezzo di città.
Tutta la larghezza della prima pagina di Repubblica è dedicata oggi al titolo sull’intervista che il fondatore ed ex direttore del giornale ha fatto a Papa Francesco, durante un incontro seguito a una lettera che il Papa gli aveva scritto tre settimane fa. Il Papa aveva dato nei giorni scorsi una lunga intervista anche alla rivista Civiltà Cattolica. Erano le due e mezza del pomeriggio. Squilla il mio telefono e la voce alquanto agitata della mia segretaria mi dice: «Ho il Papa in linea glielo passo immediatamente ». allibito mentre già la voce di Sua Santità dall’altro capo del filo dice: «Buongiorno, sono papa Francesco». Buongiorno Santità — dico io e poi — sono sconvolto non m’aspettavo mi chiamasse. «Perché sconvolto? Lei mi ha scritto una lettera chiedendo di conoscermi di persona. Io avevo lo stesso desiderio e quindi son qui per fissare l’appuntamento. Vediamo la mia agenda: mercoledì non posso, lunedì neppure, le andrebbe bene martedì?». Rispondo: va benissimo. «L’orario è un po’ scomodo, le 15, le va bene? Altrimenti cambiamo giorno». Santità, va benissimo anche l’orario. «Allora siamo d’accordo: martedì 24 alle 15. A Santa Marta. Deve entrare dalla porta del Sant’Uffizio». Non so come chiudere questa telefonata e mi lascio andare dicendogli: posso abbracciarla per telefono? «Certamente, l’abbraccio anch’io. Poi lo faremo di persona, arrivederci ». Ora son qui. Il Papa entra e mi dà la mano, ci sediamo. Il Papa sorride e mi dice: «Qualcuno dei miei collaboratori che la conosce mi ha detto che lei tenterà di convertirmi»
L’intervista di Eugenio Scalfari con Papa Francesco. Il Papa ha chiamato il direttore di Repubblica e si sono visti martedì scorso in Vaticano.
Tra gli animali meglio fotografati in settimana ci sono, in ordine sparso, un muntjak (sapete cosa è un muntjak?) che mangia un pomodoro, una rana mangiata da un serpente e usignoli che reclamano cibo, per poi passare ad un po’ di copie di animali vicini-vicini: orsi polari, orsi bruni e leoni. E per finire un pellicano a Mykonos, chi nuota con un cigno a Londra e qualche foto dagli zoo di Roma e di Yokohama. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un muntjak – lo conoscete, no? – e una rana mangiata da un serpente, tra gli animali più fotogenici della settimana.
Il 6 aprile uscirà in Italia L’altro volto della speranza, commedia finlandese diretta da Aki Kaurismäki e premiata con l’Orso d’argento alla regia al Festival del cinema di Berlino. L’altro volto della speranza è ambientato in Finlandia, a Helsinki, e racconta del nuovo proprietario di un ristorante che fa amicizia con Khaled, un richiedente asilo siriano di Aleppo che dorme nel retro del ristorante, e gli offre lavoro come cameriere. Il film racconta delle difficoltà di Khaled in Finlandia, degli episodi di razzismo di cui è vittima, ma anche degli amici che incontra al ristorante e dell’aiuto che ottiene da loro per cercare di non essere cacciato dal paese. Come tutti i film di Kaurismäki, anche questo è caratterizzato da scenografie e fotografia molto essenziali, inquadrature statiche, lunghe pause nei dialoghi tra una battuta e l’altra. I personaggi, in tutto, sono poco più di una decina. Questa è una scena del film:
Una scena da “L’altro volto della speranza”. È la nuova commedia del regista finlandese Aki Kaurismäki, premiata a Berlino, che uscirà in Italia il 6 aprile.
Martedì sera alle Officine Grandi Ricambi di Torino, l’amministratore delegato di Fiat Sergio Marchionne ha presentato – tra annunci di successi e nuove minacce di trasferimento di produzione all’estero – il nuovo modello 500L, una monovolume declinata dalla 500 e prodotta nello stabilimento di Kragujevac in Serbia, che sarà in vendita con prezzi a partire da 15.550 euro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La nuova Fiat 500L. La piccola monovolume presentata da Sergio Marchionne, assieme a nuove minacce di trasferimenti delle produzioni Fiat all'estero.
Dovremo attendere ancora qualche mese per conoscere le nomination ai prossimi Academy Awards, ma basta unire qualche puntino per capire quali sono i film che faranno di tutto per guadagnarsi una posizione nella corsa all’Oscar. I puntini sono: il trailer, il cast, il genere, la trama e qualche altro nome qua e là, tra registi e sceneggiatori, che potrebbe fare la differenza. Abbiamo provato a mettere insieme una lista di film che, per un motivo o per un altro, sembra che ci stiano provando disperatamente. Prima, però, le regole e i criteri che abbiamo seguito per preparare l’elenco.
Chi vince gli Oscar. Con un po' di anticipo, per organizzarsi.
Bill Armstrong, Sea, 601, 2003 (Courtesy Contrasto Galleria Milano) Fino all’8 settembre la galleria Contrasto di Milano ospiterà la mostra Sea(e)scapes. Visioni di Mare, che raccoglie 35 fotografie sul mare raffigurato e interpretato grandi fotografi italiani e internazionali, rappresentati dalla galleria. In mostra ci sono le foto in bianco e nero di Mario Giacomelli, una selezione del famoso reportage sulla mattanza del tonno in Sicilia di Sebastião Salgado, le immagini astratte di Bill Armstrong e quelle di Gianni Berengo Gardin a Venezia, insieme ai lavori di Piergiorgio Branzi, Lorenzo Cicconi Massi, Irene Kung e Ferdinando Scianna, tra gli altri.
Grandi fotografi e il mare. I tanti e diversi modi in cui l'hanno rappresentato importanti autori come Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna e Sebastião Salgado, in mostra a Milano.
L’ottava e ultima stagione di Game of Thrones è finita con l’ultimo episodio, intitolato Il Trono di Spade. Ne abbiamo fatto un riassunto, per chi ne vuole ripercorrere le vicende e non ha tempo di rivederselo tutto. E ne abbiamo fatto la solita analisi approfondita, per chi vuole capirci qualcosa in più. Nei prossimi giorni ci sarà tempo per analisi e considerazioni generali e più a freddo, ma intanto si può vedere cosa hanno scritto i critici su quest’ultimo episodio: per vedere con chi si è d’accordo o per provare a formare meglio la proprio opinione a riguardo. Abbiamo letto diverse recensioni, tra le svariate decine che sono state scritte e abbiamo provato a dividerle in tre grandi categorie. Quelle positive, quelle così-così e quelle negative. Due cose, prima di cominciare: sono recensioni sull’ultimo episodio (e quindi ci sono SPOILER) e sono recensioni che, per forza di cose, prendono anche in considerazione l’ottava e ultima stagione della serie.
Le recensioni dell’ultimo episodio di Game of Thrones. Cosa dicono i critici di "Il Trono di Spade", il finale di una serie che, di certo, ha saputo far parlare di sé.
Che cosa legge online Clay Shirky, uno dei più seguiti esperti – guru! guru! – della Rete e dei suoi effetti sull’economia e sulla società? Quelli di Atlantic Wire hanno deciso di chiederglielo, nella loro rubrica dedicata, ottenendo una lista delle principali fonti consultate ogni giorno da Shirky e delle sue letture. Quando accende il computer al mattino, Clay Shirky dà una prima occhiata a Twitter (usa Twitter Deck per farlo). Poi viene il turno di Netvibes, il sistema per leggere i feed RSS dei siti web cui è abbonato.
Che cosa legge Clay Shirky. L'esperto di nuovi media racconta sull'Atlantic quali sono le sue abitudini di informazione online quotidiane.
Spotify è il più grande servizio di streaming musicale al mondo, con 113 milioni di abbonati e quasi 250 milioni di utenti mensili, che possono scegliere tra più di 50 milioni di canzoni. Nonostante il settore della musica in streaming sia molto complesso e nonostante la concorrenza di aziende grandi e potenti come Apple, Amazon e Google – tutte e tre con un loro servizio di streaming musicale – Spotify è sempre cresciuta e nell’aprile 2018 si è quotata in borsa. Per continuare a crescere, occupando un settore diverso da quello musicale, Spotify ora vuole puntare forte sui podcast. Nelle parole del suo fondatore e attuale CEO Daniel Ek, Spotify – fondata in Svezia nel 2006 – vuole sfruttare i podcast per diventare «la prima piattaforma audio al mondo». Come racconta un dettagliato articolo dell’Hollywood Reporter, farlo vuol dire mettersi in gioco in un campo molto diverso da quello musicale, che in futuro potrà evolversi in modo non molto diverso rispetto a quello dello streaming di contenuti audiovisivi.
Spotify sta puntando forte sui podcast. Ne parliamo soprattutto per la musica ma da qualche tempo sta investendo molto anche nei contenuti parlati, dove c'è molto più spazio per crescere.
Nelle settimane prima di Natale sui social network è girato moltissimo un video che mostra un orso polare denutrito e molto magro, probabilmente vicino alla morte. Il video è stato girato lo scorso luglio sull’isola Somerset, nel territorio canadese di Nunavut, da Paul Nicklen, fotografo del National Geographic e attivista ambientalista; è stato poi diffuso dalla rivista il 7 dicembre con il messaggio «This is what climate change looks like», cioè “Questo è il cambiamento climatico”. Secondo la descrizione del video, l’orso stava morendo perché – a causa dello scioglimento dei ghiacci del mar Glaciale Artico – non poteva andare a caccia di foche. In realtà nessuno sa con esattezza perché l’orso stesse male e sembra anzi che lo scioglimento dei ghiacci non c’entrasse. Per questa ragione sia il National Geographic che l’organizzazione ambientalista di cui Nicklen fa parte, SeaLegacy, sono stati criticati da un biologo e da alcuni esponenti della comunità Inuit.
L’orso polare di quel video virale forse non è morto per il cambiamento climatico. È più probabile che fosse malato, e per questo il National Geographic sta ricevendo critiche da biologi e Inuit.
Sono giorni che mi riprometto di scrivere una cosa sui piatti più sopravvalutati. Oggi l’ho fatto, e siccome è tema sul quale tutti hanno un’opinione, mi aspetto che lo facciate anche voi. Ma senza essere ipocriti, non più del necessario, insomma. Il pane fatto in casa col lievito naturale (variante: la pizza fatta in casa) Smanettare in cucina è senz’altro cosa degna di lode. E chi si dispone a fare il pane con il lievito madre sta chiaramente ponedo le basi per. Ma di tutte le volte che assaggiando le creazioni di volenterose neo-massaie avete commentato: “mmm, buonissimo”, quante in realtà avete pensato: “Sola di scarpa inacidita”?
I dieci piatti più sopravvalutati (più uno). Il sushi, il pane fatto in casa, prosciutto e melone, le ostriche e altri insospettabili nella lista di Dissapore.
La notte dei musei si terrà questa sera, sabato 16 maggio, dalle 20 alle 24. In tutta Italia si potranno visitare musei, monumenti e aree archeologiche statali – solitamente chiusi di sera e di notte – pagando il prezzo simbolico di 1 euro. Lo ha comunicato alcuni giorni fa con una nota il ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. La Notte dei Musei si era già tenuta anche in passato. Quella che il ministero della Cultura definisce “un’occasione unica per godere il patrimonio artistico al di fuori dei consueti orari di visita e apprezzare la bellezza degli innumerevoli capolavori esposti nelle collezioni dei nostri musei” è un’iniziativa promossa dal Consiglio d’Europa. Sul sito del ministero della Cultura è possibile trovare una lista di tutti i luoghi e le strutture che dalle 20 alle 24 di sabato 16 maggio aderiranno alla Notte dei Musei. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Notte dei musei, sabato sera. In tutta Italia dalle 20 alle 24 di sabato si possono visitare musei, monumenti e aree archeologiche, pagando solo un euro.
Nel pomeriggio di lunedì 22 febbraio (in Italia era sera), la NASA ha diffuso un video ad alta definizione dell’arrivo del suo rover Perseverance su Marte, avvenuto lo scorso 18 febbraio. Le immagini mostrano per la prima volta in modo così nitido e accurato le fasi più salienti dei “sette minuti di terrore”, il tempo necessario per effettuare l’ingresso nell’atmosfera marziana, la discesa e l’atterraggio in modalità completamente automatica, perché la grande distanza dalla Terra (in media 254 milioni di chilometri) rende impossibile un controllo diretto del rover. La NASA ha inoltre diffuso nuove fotografie e alcuni secondi di registrazione audio dell’ambiente in cui si trova ora Perseverance. Riprese su Marte Atterrare su Marte non è per nulla semplice, e anche per questo finora la NASA si era comprensibilmente concentrata sul centrare l’obiettivo, dedicando meno attenzioni a realizzare immagini di un’impresa così complicata. Nei lunghi anni di preparazione della missione Perseverance – complice il miglioramento dei sistemi per riprendere immagini, comprimerle e inviarle verso la Terra – i responsabili della NASA avevano pensato che fosse giunto il momento di sviluppare soluzioni per vedere un atterraggio, oltre ad avere le classiche informazioni sul suo andamento derivanti dai dati raccolti dai sensori del rover. Lo hanno fatto utilizzando videocamere già disponibili sul mercato, e adattandole alle loro esigenze.
L’incredibile video di Perseverance, spiegato. Che cosa mostra il video sull'atterraggio del rover della NASA, con cose mai viste e sentite prima da Marte.
In occasione della Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore – che l’UNESCO si è inventata nel 1996 e si celebra ogni anno il 23 aprile – fino al 25 aprile la libreria online IBS offre tantissimi libri scontati, dal 15 al 70 per cento. Dato che quelli scontati del 70 per cento sono migliaia, abbiamo messo insieme una selezione di 26 libri, scartando manuali per il test della patente e ricettari, e cercando romanzi e saggi interessanti. Non sono uscite recenti, anzi alcuni di questi libri sono stati pubblicati da case editrici che non esistono più; molti sono prime edizioni con copertina rigida rimaste invendute, in parte di romanzi che hanno avuto un grosso successo qualche anno fa. Forse in mezzo c’è un libro che da tempo desideravate leggere: potrebbe essere una buona occasione per acquistarlo. Sono in ordine alfabetico in base al cognome dell’autore e c’è anche qualche graphic novel. Poi magari siete fortunati e trovate proprio il romanzo che vi interesserebbe leggere a cinque euro.
Su IBS ci sono libri scontati al 70 per cento. Una selezione di 26 romanzi, raccolte di racconti e saggi in offerta a cinque o sei euro fino al 25 aprile.
Mia Martini è nata a Bagnara Calabra nel 1947 ed è morta nel 1995, a 47 anni; stasera verrà ricordata al Festival di Sanremo, non soltanto perché trent’anni fa portò “Almeno tu nell’universo”, ma anche perché il 12 febbraio andrà in onda su Rai 1 il film biografico su di lei, con Serena Rossi. Queste sono sei canzoni sue da riascoltare, scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, nel libro Playlist, la musica è cambiata. Mia Martini (1947, Bagnara Calabra, Reggio Calabria – 1995, Cardano al Campo, Varese) Oltre che una cantante una spanna sopra alle sue colleghe di allora, Mia Martini era tante cose: la sorella di Loredana Berté, l’interprete di maltrattamenti sentimentali secondi solo a quelli cantati da Cocciante, la vittima di maldicenze cretine tipiche dello show-business (un ambientino in cui il saluto augurale è “merda”) e di ipocrisie successive alla sua morte. Andava spesso a Sanremo, e ogni volta gli dava un senso.
Sei grandi canzoni di Mia Martini. Da riascoltare oggi che a Sanremo si canterà una sua canzone e si parlerà del film biografico su di lei.
Sul Corriere della Sera di oggi Paolo Mieli ha raccontato lo stato della giustizia in Puglia, tra le (infamous, si direbbe in inglese) procure di Trani, Lecce e Taranto. È probabile che già adesso pochi studenti pugliesi di Legge sappiano quanto è grande il debito della loro terra con Giuseppe Pisanelli, il giurista che pure fu un protagonista del Risorgimento, ministro di Giustizia nel 1860 con Garibaldi a Napoli e poi, nel Regno d’Italia, tra il 1862 e il 1864, con Luigi Carlo Farini e con Marco Minghetti. D’accordo, i libri dello statista di Tricase (in particolare «Dell’istituzione dei giurati» e «Sulla pena di morte») sono tuttora oggetto di studio in molte università. Pisanelli, poi, fu autore del Codice di procedura civile, un testo ancora oggi ammirato per la sua modernità. Ma cosa vogliamo che siano queste piccolezze di centocinquant’anni fa al cospetto della nuova giurisprudenza di Puglia che ci sta rendendo celebri in Europa e presto, c’è da scommetterci, sarà oggetto di attenzione anche al di là degli oceani?
Magistrati in Puglia. Paolo Mieli elenca sulla prima pagina del Corriere le creative iniziative di chi amministra la giustizia tra Trani, Taranto e Lecce.
È online il trailer ufficiale di “Lost River”, il primo film da regista di Ryan Gosling, con Christina Hendricks e Eva Mendes, tra gli altri. Il film era stato presentato a Cannes, dove aveva ricevuto critiche piuttosto negative. Negli Stati Uniti uscirà il 10 aprile, per l’Italia non è ancora prevista una data d’uscita.
Il primo trailer di “Lost River”. È il primo film da regista di Ryan Gosling, una delle protagoniste è Christina Hendricks.
Il ministero della Salute ha pubblicato un documento che spiega come trattare la malattia COVID-19 a casa, e quando è necessario chiamare i soccorsi in caso si aggravino le condizioni di salute. Il documento si chiama “Gestione domiciliare dei pazienti con infezione da SARS-CoV-2”: è stato pubblicato soprattutto per dare indicazioni precise ai medici di famiglia. Le ultime linee guida ufficiali, infatti, erano state diffuse nei primi mesi dell’emergenza, a marzo. Da allora le terapie sono cambiate e sono stati studiati nuovi protocolli, a livello nazionale e internazionale. A metà novembre, per esempio, gli Ordini dei medici di tutte le province della Lombardia hanno trasmesso una circolare che contiene una serie di indicazioni per tutti i medici di famiglia. Il ministero della Salute è intervenuto con un documento definitivo che delinea un’unica strategia, con prescrizioni che devono essere seguite in tutta Italia.
Come i medici di famiglia devono trattare la COVID-19. Un documento del ministero della Salute spiega quali terapie prescrivere ai malati in casa con sintomi lievi, e quando fare intervenire il 112.
Il Garante per le Comunicazioni (AgCom) ha diffidato le compagnie telefoniche Wind e Tre, che da qualche tempo si sono unite e formano la società Wind Tre, dal fornire alcuni servizi gratuiti agli utenti quando il loro credito è esaurito. I servizi in questione sono, per quanto riguarda Tre, il sistema per ascoltare musica in streaming Music by Tre, mentre per quanto riguarda Wind l’app di messaggistica istantanea e chiamate Veon, disponibile solo per gli utenti della compagnia. Gli utenti di Wind e Tre per adesso possono continuare a utilizzare Music by Tre e Veon anche quando il loro credito è esaurito, ma l’AgCom lo scorso 15 marzo ha emanato una diffida alle due compagnie perché entro il 15 aprile smettano di offrire questo particolare servizio: alla base della decisione c’è l’accusa che sia discriminatorio verso le app di altre compagnie che offrono gli stessi servizi e che però, una volta terminato il credito, non si possono più usare. Secondo l’AgCom, Wind e Tre mantenendo questa possibilità per gli utenti violano la “net neutrality”, letteralmente “neutralità della rete”, un concetto alla base di internet che prevede che tutto il traffico online debba essere trattato allo stesso modo, senza corsie preferenziali. La funzione che permette alle app di funzionare senza credito invece è conosciuta come “zero rated”. L’AgCom dice però nella diffida che «queste offerte possono essere commercializzate a condizione che venga garantito, al raggiungimento del limite generale di traffico previsto dall’offerta, lo stesso trattamento a tutte le tipologie di traffico effettuato». Non sono in ogni caso vietate, né negli Stati Uniti né in Europa, le opzioni “zero rating”: anche se c’è chi sostiene che violino a prescindere la neutralità della rete, la loro eventuale natura discriminatoria viene valutata caso per caso dalle agenzie competenti (l’AgCom, in Italia).
Wind e Tre non potranno più dare alcuni servizi ai clienti senza credito. L'AgCom le ha diffidate dal permettere a chi è senza soldi nel telefono di usare le app Veon e Music by 3, per non danneggiare le compagnie che si fanno pagare.
«Quali che siano le grandi questioni che il prossimo presidente della BCE dovrà affrontare in futuro, la risposta non può essere Jens Weidmann». Paul Taylor, principale opinionista di Politico.eu, ha scritto in un articolo molto duro che l’attuale presidente della Bundesbank, la banca centrale tedesca, non possiede i requisiti necessari a diventare il prossimo presidente della Banca Centrale Europea quando il prossimo novembre Mario Draghi giungerà alla fine del suo mandato. Nell’articolo, intitolato “L’uomo sbagliato per la BCE”, Taylor sostiene che la banca centrale dell’eurozona abbia bisogno di un leader «capace di pensare fuori dagli schemi e di intraprendere azioni non convenzionali nel mezzo di una tempesta». Weidmann «non ha l’atteggiamento necessario per questo lavoro», scrive Taylor, e nonostante «la sua intelligenza», la sua «preparazione» e la sua «esperienza» non c’è ragione di pensare che sarà in grado di «dire o fare “tutto ciò che è necessario” per preservare l’euro, come Draghi fece al momento culminante della crisi nel 2012».
Chi vuole quest’uomo a capo della BCE? nelle discussioni sul successore di Mario Draghi quasi tutti sono d'accordo soltanto su una cosa: non il tedesco Jens Weidmann (che pure ha delle possibilità).
Lunedì mattina la procura di Torino ha emesso misure cautelari nei confronti di dodici leader del tifo organizzato della squadra di calcio della Juventus, che quindi sono stati arrestati o posti agli arresti domiciliari o a cui è stato imposto l’obbligo di dimora. Le dodici persone sono accusate a vario titolo di associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata, reati che avrebbero commesso in qualità di esponenti dei gruppi organizzati di tifosi noti come “Drughi”, “Tradizione-Antichi Valori”, “Viking”, “Nucleo 1985” e “Quelli di via Filadelfia”, i più importanti e influenti gruppi di tifo organizzato della Juventus. Nel dettaglio, Geraldo Mocciola, Salvatore Cava, Domenico Scarano, Umberto Toia, Luca Pavarino e Sergio Genre sono stati arrestati; per Fabio Trinchero, Giuseppe Franzo, Christian Fasoli e Roberto Drago sono stati disposti i domiciliari mentre a Massimo Toia e Massimo Corrado Vitale è stato imposto l’obbligo di dimora. Per tutti gli indagati è stato disposto inoltre il divieto di partecipazione a manifestazioni sportive fino a un massimo di dieci anni.
Gli arresti dei capi ultrà della Juventus. Sono accusati di associazione a delinquere, estorsione, autoriciclaggio e violenza privata, l'indagine è nata da una denuncia della Juventus stessa.
Alle 11.30 di sabato 22 febbraio si è tenuta al Quirinale la cerimonia di giuramento del presidente del consiglio Matteo Renzi e dei ministri del nuovo governo, di fronte al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan era assente perché in viaggio di ritorno da Sydney, in Australia, dove stava partecipando al G20. Poi, a palazzo Chigi, Renzi ha incontrato Letta per il passaggio di consegne: la tradizionale cerimonia della campanella, con cui il premier uscente consegna la campanella con cui si aprono le sedute del Consiglio dei ministri, è stata brevissima e Letta è sembrato particolarmente freddo nei confronti di Renzi. Poco dopo la cerimonia è cominciata la prima riunione del Consiglio presieduto da Renzi.
Il giuramento del governo Renzi. Si è tenuto oggi alle 11.30 al Quirinale, seguito dal passaggio delle consegne con Enrico Letta a Palazzo Chigi.
Aldo Giannuli, storico e saggista esperto di storia italiana del Novecento, ha pubblicato un nuovo libro per Ponte alle Grazie che si intitola Come i servizi segreti usano i media: a dispetto del titolo allarmante e un po’ paranoico, alcuni capitoli sono delle ottime e complete descrizioni dei meccanismi dell’informazione italiana e dei suoi funzionamenti. Come il secondo che qui mostriamo, “Viaggio nell’informazione”. Come nasce una notizia. Le fonti di base Per comprendere il rapporto fra servizi e informazione (sia in entrata che in uscita) occorre capire come si formano le notizie e lungo quale percorso diventano i pezzi che leggiamo sui giornali o guardiamo in tv. Una visione ingenua vorrebbe che ogni pezzo fosse il frutto delle ricerche del giornalista: dal produttore al consumatore. Le cose non stanno così: anche se parte di quello che leggiamo è effettivamente elaborato da chi firma, di solito il processo è molto più lungo e complesso. Cercheremo di fare un «viaggio dentro la notizia» per esaminare come la notizia diventa articolo.
Come funziona l’informazione italiana. Un'esauriente descrizione dei percorsi delle notizie e del lavoro dei giornali contemporanei nel nuovo libro di Aldo Giannuli.
Per andare al cinema questo fine settimana aver già visto Il caso Spotlight non è indispensabile, ma aiuta. Escono infatti Brooklyn – un film che era candidato per l’Oscar poi vinto da Il caso Spotlight – e Truth – Il prezzo della verità, un altro film su un famoso caso di giornalismo statunitense dei primi anni Duemila. In questi giorni sono nei cinema anche Kung Fu Panda 3, il film francese La corte (di cui si parla davvero bene) e Frankenstein, di cui si parla davvero male. Tra gli otto candidati come Miglior film agli Oscar del 2016, Brooklyn è stato l’ultimo a uscire in Italia. Di Brooklyn si stanno dicendo ottime cose: è un film romantico e drammatico e anche la sua protagonista, l’irlandese Saorise Ronan, era candidata all’Oscar come Miglior attrice. Ronan interpreta Eilis Lacey, una giovane donna irlandese che negli anni Cinquanta emigra dal piccolo paese in cui vive con la madre e la sorella per andare a Brooklyn per cercare lavoro. Lo trova ma ha nostalgia di casa. La nostalgia le passa quando incontra e si fidanza con un idraulico italoamericano. Poi però è costretta a tornare in Irlanda, e una volta lì deve decidere cosa fare: restare dove è nata e cresciuta o tornare a New York. In Brooklyn c’è molta Irlanda: è irlandese Ronan, è irlandese il regista John Crowley ed è irlandese Colm Tóibín, che ha scritto il libro da cui il film è tratto. La sceneggiatura del film è però di Nick Hornby, che è britannico.
Stasera cinema? sono usciti "Brooklyn", il nuovo "Kung Fu Panda", un film sul giornalismo con Cate Blanchett e Robert Redford e "La corte", un film francese di cui si parla un gran bene.
Facebook ha annunciato un importante cambiamento a una delle sue impostazioni predefinite più discusse: quella che impostava automaticamente su “Pubblica” i nuovi post per i nuovi iscritti, rendendoli quindi visibili a tutti e non solo ai loro amici sul social network. La nuova regola prevede che il filtro sia impostato su “Amici” e non più su “Pubblica”, in modo che non ci possano essere errori nella condivisione di un contenuto che si vuole mostrare solo alle persone iscritte al proprio profilo. Il sistema precedente era criticato da tempo, perché secondo i detrattori approfittava della scarsa conoscenza del funzionamento dei filtri di Facebook da parte delle persone meno esperte (perché appena iscritte) per rendere disponibili le cose postate da loro a un numero maggiore di persone, facendole circolare di più e aumentando le probabilità di raccogliere nuove iscrizioni al social network. Le prime volte che pubblicheranno un post, i nuovi iscritti vedranno un fumetto che dà qualche informazione aggiuntiva su chi potrà vedere il contenuto che si sta per pubblicare. Dal fumetto sarà possibile scegliere se mantenere l’impostazione “Amici” o se passare a “Pubblica”, per renderla visibile a tutti. Come già avviene adesso, sarà possibile modificare le impostazioni su chi può vedere il post anche quando questo è già stato pubblicato.
Facebook rinuncia alla sua impostazione predefinita più discussa. Quella che rendeva visibili a tutti i post appena pubblicati dai nuovi iscritti, e non solo ai loro amici.
Oggi, 7 dicembre, è il giorno della “rivoluzione” lanciata lo scorso ottobre da Eric Cantona, uno dei più amati e celebri — anche per le sue stravaganze — ex giocatori di calcio francesi, storico attaccante del Manchester United. Nell’intervista a Press Ocean, Cantona aveva spiegato che per manifestare in maniera efficace contro il sistema e farlo crollare senza usare armi né violenze la gente dovrebbe attaccare le banche, ritirando in massa i propri soldi dai conti. È molto facile fare la rivoluzione oggi. Il sistema in cosa consiste? Il sistema gira intorno alle banche. Il potere si fonda sulla banche, quindi deve essere distrutto a partire dalle banche. Se i tre milioni di persone che sono in strada con i cartelli vanno in banca e tutte insieme ritirano i propri soldi, queste crollano. Tre milioni, dieci milioni, e le banche crollano.
Come andrà la “rivoluzione” di Eric Cantona? sui giornali francesi stamattina campeggia la proposta dell'ex calciatore di ritirare in massa i soldi dalle banche.
Netflix ha sorpreso investitori e analisti pubblicando dati molto migliori del previsto sul numero di nuovi iscritti nel suo ultimo trimestre, da luglio a settembre scorso. L’azienda statunitense, tra le più grandi al mondo a offrire e produrre contenuti in streaming in abbonamento, ha registrato 3,2 milioni di nuove iscrizioni a livello globale contro i 2 milioni inizialmente previsti per il suo terzo trimestre. Le cose sono andate bene anche negli Stati Uniti, dove Netflix ha raccolto 370mila nuovi abbonamenti, il 20 per cento in più circa dei 300mila previsti nei mesi scorsi. L’aumento sopra le aspettative degli iscritti, con 3,57 milioni di nuovi utenti in totale, ha portato Netflix a guadagnare fino al 20 per cento a Wall Street, segnando uno dei suoi più grandi rialzi in borsa di sempre.
Netflix va meglio del previsto. Con 3,57 milioni di nuovi iscritti ha superato le sue stesse previsioni e quelle degli analisti, ma ha ancora davanti enormi sfide.
Emiliano Ponzi, uno dei migliori illustratori italiani contemporanei, ha disegnato nove cerchi dell’Inferno di Dante per il numero di gennaio e febbraio di Un Sedicesimo, una rivista bimestrale che, come si legge sul sito: «non ha una redazione, non ha un tema e neanche una gabbia grafica. Ogni numero della rivista verrà affidato ad un autore diverso che avrà il compito di creare un progetto lungo sedici pagine. Un Sedicesimo sarà quindi una rivista sempre diversa, dalla testata al colophon».
L’Inferno di Emiliano Ponzi. Uno dei migliori illustratori italiani ha disegnato, attualizzandoli, nove cerchi danteschi per la rivista Un Sedicesimo.
Il Senato ha approvato con 165 voti favorevoli, 111 contrari e due astenuti la “legge delega sul lavoro”, il progetto di legge che riguarda le norme sui temi del lavoro ed è stato chiamato “Jobs Act”. Il testo su cui è stato chiesta la fiducia (che è stata anche la ventunesima chiesta da Renzi, escluse le prime due sul programma) non è quello approvato lo scorso 18 settembre in commissione Lavoro del Senato (relatore Maurizio Sacconi, Ncd), ma un nuovo testo modificato con un maxi-emendamento del governo. Il senatore del partito democratico Walter Tocci ha votato la fiducia ma detto che chiederà le dimissioni dal Senato, che dovranno essere approvate dall’aula. La votazione, a chiamata nominale, era stata fissata per le 21, ma è iniziata a mezzanotte dopo oltre due ore di dibattito e le dichiarazioni di voto, a causa dell’ostruzionismo dell’opposizione e di numerose sospensioni. Ora la legge dovrà essere approvata anche alla Camera. La giornata in Senato è stata infatti molto difficile e tesa e la seduta è stata interrotta più volte a partire dalla mattina, a causa delle proteste dell’opposizione, in particolare del Movimento Cinque Stelle, mentre il ministro del Lavoro Giuliano Poletti interveniva in aula per spiegare il nuovo testo del governo sulla riforma. Il capogruppo dei senatori M5S Vito Petroncelli è stato espulso per aver agitato un foglio bianco (alludendo alla “delega in bianco” che il governo intende farsi dare dalla camera alta con un voto di fiducia), altri deputati del M5S hanno agitato cartelli e mostrato monetine al ministro. I lavori sono stati sospesi di nuovo per permettere alla commissione Bilancio di valutare l’emendamento, e poi ancora in serata, durante la votazione delle richieste di modificare il calendario dei lavori e concedere più tempo alla discussione e alla votazione: i senatori della Lega e del M5S hanno occupato i banchi del governo e lanciato fogli bianchi contro il presidente Pietro Grasso. Il capogruppo della Lega Nord Gian Marco Centinaio gli ha lanciato addosso il regolamento del Senato.
Il Senato ha approvato il Jobs Act. Il governo ha ottenuto la fiducia con 165 voti favorevoli, 111 contrari e due astenuti: ora il testo passa alla Camera.
Giovedì 25 luglio le temperature massime in buona parte d’Europa sono state al di sopra delle medie stagionali, superando le massime piuttosto alte già registrate nella prima parte della settimana. A Parigi sono stati raggiunti i 42,6 °C, un record per la città e una delle temperature più alte registrate nella giornata in tutta Europa. In Germania le massime hanno raggiunto i 41,5 °C, altro record stagionale per la parte occidentale del paese. In Italia le temperature massime sono state consistenti, con 37 °C a Milano e circa 36 °C a Roma. Ieri, mercoledì 24 luglio, a Eindhoven, nei Paesi Bassi, erano stati raggiunti i 39,3 °C, segnando un nuovo record per gli ultimi 75 anni. Le temperature più alte erano state registrate nella provincia olandese del Brabante Settentrionale e in quella del Limburgo. Un codice rosso, di massima allerta, è stato diramato per l’intero paese.
Fa decisamente caldo. Parigi ha raggiunto i 42,6 °C, un nuovo record per la città, e ci sono temperature oltre i 40 °C in buona parte dell'Europa occidentale tra Paesi Bassi e Germania.
La cantante americana Ariana Grande ha fatto causa all’azienda di abbigliamento fast fashion Forever 21 perché a suo dire l’azienda avrebbe «rubato il suo nome» per vendere capi di abbigliamento e cosmetici, e ha chiesto 10 milioni di dollari (9 milioni di euro) di risarcimento danni. Grande dice che Forever 21 ha prodotto almeno 30 immagini e video non autorizzati da cui sembrerebbe che la cantante sia sponsor del marchio; ritiene anche che una modella che ha lavorato per alcune pubblicità di Forever 21 diffuse sui social network tra gennaio e febbraio abbia una somiglianza «inquietante» con lei. Nel 2018 Forever 21 aveva proposto a Grande, che ha più di 160 milioni di follower su Instagram, di sponsorizzare il marchio, ma lei aveva rifiutato perché il compenso proposto era troppo basso a suo parere. Forever 21 è una delle aziende di abbigliamento fast fashion (cioè economica e alla moda, simile a H&M e Zara) più famose al mondo, ma è in grave crisi e potrebbe entrare in amministrazione controllata per restare aperta nonostante grossi debiti.
La cantante Ariana Grande ha fatto causa a Forever 21 perché l’azienda di abbigliamento avrebbe usato la sua immagine senza autorizzazione.
OkCupid, uno dei più popolari siti di incontri online al mondo, ha reso noti i risultati di tre diversi esperimenti condotti sui suoi utenti, a loro insaputa: riguardavano alcune modifiche sperimentali eseguite sull’algoritmo e sulla struttura di OkCupid, per periodi di tempo limitati, come ad esempio combinare incontri tra persone che l’algoritmo avrebbe normalmente giudicato incompatibili. I risultati sono stati annunciati e spiegati dal presidente della società, Christian Rudder, in un post pubblicato lunedì sul blog interno del sito: citando subito l’esempio dei contestati esperimenti scientifici sulle emozioni fatti da Facebook, Rudder ha difeso la legittimità e opportunità di questo genere di ricerche, e ha detto che “se usate internet, siete oggetto di centinaia di esperimenti tutto il tempo, su qualsiasi sito, ed è così che funzionano i siti internet”. Il primo esperimento: appuntamenti al buio Per il lancio di un’applicazione che organizza appuntamenti al buio, il 15 gennaio 2013 OkCupid rese invisibili le foto dai profili dei suoi utenti per sette ore. In quel tempo il sito fu utilizzato molto meno del solito ma – secondo Rudder – molto meglio: gli utenti rispondevano il 44 per cento di volte in più a un primo messaggio, intrattenevano conversazioni più interessanti e profonde, e si scambiavano più rapidamente informazioni personali, come numeri di telefono o indirizzi email. Alle 16 il sito fece ricomparire tutte le foto dei profili mentre 2.200 utenti erano nel bel mezzo di conversazioni iniziate “al buio”: in breve quasi tutte vennero abbandonate. «Il bello era finito, era più che finito. È stato come accendere le luci in un bar a mezzanotte».
Gli esperimenti sentimentali di OkCupid. Un sito di dating online ha manomesso provvisoriamente il proprio algoritmo solo per vedere come si comportano gli utenti.