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Il secondo weekend di novembre è un ottimo weekend per gli appassionati di cinema: da giovedì 5 novembre nelle sale cinematografiche italiane sono arrivati quattro-cinque buoni film: tutti interessanti e tra loro molto diversi. I due film più importanti del weekend sono Spectre – 007 e Snoopy and Friends – Il film dei Peanuts. Derivano entrambi da qualcosa che, nella sua prima forma, è stato scritto più di cinquant’anni fa: il personaggio di James Bond è infatti comparso per la prima volta nel 1953, nel romanzo Casino Royale dello scrittore britannico Ian Fleming; i Peanuts esistono invece dall’ottobre del 1950, quando fu pubblicata la prima striscia del famoso fumetto disegnato da Charles M. Schultz. Molte persone questo weekend andranno a vedere i Peanuts e James Bond, ma c’è anche altro: l’originale film Alaska, una produzione italo-francese con Elio Germano; il film drammatico 45 anni e la commedia Rock the Kasbah: di Barry Levinson (quello di Rain Man) e con Bill Murray. | Stasera cinema? c'è un nuovo film del regista di "Gomorra - La serie" e un altro con Bill Murray e Kate Hudson (e poi c'è James Bond, chiaro). |
Tra meno di una settimana si vota per le elezioni europee, ma se ancora non avete deciso per quale partito e quali candidati votare, forse vi occorre uno di quei test a risposta multipla per capire quale partito potrebbero fare al caso vostro. La redazione Konrad del Post ne ha provati diversi e ne ha scelti tre, tutti in italiano, tutti apparentemente affidabili. Nel caso, una volta che avete capito qual è il partito o il candidato che più vi rappresenta potete andare a controllare il suo programma qui. Un consiglio: controllate sempre quali dati personali siete disposti a concedere agli autori dei test. | I test per capire chi votare alle europee. Dopo averne provati parecchi, vi consigliamo i tre migliori che abbiamo trovato. |
Il 2016 è un anno bisestile, non è formato da 365 giorni come tutti gli altri, ma da 366: oggi, il 29 febbraio, è il giorno in più e Google ha sostituito il suo logo nella pagina iniziale del motore di ricerca per ricordarlo. I doodle sono delle animazioni o disegni che vengono pubblicati da Google, spesso per celebrare l’anniversario della nascita di qualche scienziato o innovatore oppure per dei particolari giorni dell’anno, come la Festa della Repubblica o il 29 febbraio degli anni bisestili. Google ha alcuni illustratori che lavorano ai vari doodle durante l’anno, quello di oggi è di Olivia Huynh e mostra un coniglio, con il numero 29 che si mette a dormire tra quello del 28 febbraio e quello del primo marzo. Inizialmente Huynh aveva pensato ad un altro disegno, con una rana, che potete vedere qui sotto. | Breve guida all’anno bisestile. No, non cade solamente ogni quattro anni: le cose da sapere tra cui quando fu inventato e perché. |
Kevin Kline, che nel 1989 vinse l’Oscar come miglior attore non protagonista per Un pesce di nome Wanda, compie oggi settant’anni. Nella sua carriera, Kline ha fatto molti film, ha ricevuto 5 candidature ai Golden Globe ed è diventato famoso soprattutto per i suoi ruoli brillanti e comici. Tra le altre cose, ha recitato in uno dei film simbolo di una generazione, Il grande freddo di Lawrence Kasdan, ed è stato protagonista di un processo di rinnovamento di facce e nomi del cinema hollywoodiano degli anni Ottanta, quello eterogeneo di Harrison Ford, John Belushi, Glenn Close, Jeff Goldblum, Steve Martin, William Hurt, Mickey Rourke, Kathleen Turner, tra gli altri. Kevin Delaney Kline (questo il suo nome completo) è nato a Saint Louis, nel Missouri, il 24 ottobre del 1947: i suoi genitori avevano origini tedesche e irlandesi. | I 70 anni di Kevin Kline. Storia, foto e balletti di uno che ha fatto molti film e che è diventato famoso soprattutto per i suoi ruoli comici. |
Domenica 23 aprile è finito il secondo weekend del Coachella Valley Music and Arts Festival, o semplicemente Coachella, uno dei più importanti festival musicali al mondo che ogni anno si svolge a Indio, una città della California a circa 200 chilometri da Los Angeles. Negli anni il festival è diventato noto non solo per i grandi musicisti che si esibiscono, ma anche per l’atmosfera generale dell’evento, per gli abiti indossati da chi ci va e per le trovate pubblicitarie di molte aziende che sfruttano il Coachella per fare marketing. Dal 2013 il festival si svolge nell’arco di due weekend consecutivi, nei quali gli stessi artisti tengono concerti diversi a distanza di una settimana: così, proprio come la scorsa settimana, negli scorsi tre giorni si sono esibiti i Radiohead, Lady Gaga, Kendrick Lamar e tantissimi altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Il secondo weekend del Coachella. Le foto più belle di uno dei festival musicali più importanti e conosciuti al mondo, con Lady Gaga, Radiohead e Kendrick Lamar. |
Venerdì Facebook ha prima nascosto e poi rimosso la pagina della casa editrice Altaforte, vicina al movimento neofascista CasaPound, perché ha «pubblicato contenuti che incitano all’odio e, di conseguenza, non rispetta gli Standard della community di Facebook». Lo diceva l’avviso che il social network aveva inizialmente reso visibile agli amministratori della pagina, che l’hanno condiviso in un gruppo. Di recente Altaforte ha pubblicato Una Nazione. Simone Di Stefano accusa l’Unione Europea, un libro-intervista a uno dei leader di CasaPound Simone Di Stefano: già a fine giugno la casa editrice si era lamentata per la rimozione da parte di Facebook dei post sulla promozione del libro. Anche la pagina di Di Stefano su Facebook non è accessibile. | Facebook ha rimosso la pagina della casa editrice Altaforte, vicina a CasaPound. |
Come ogni anno l’associazione di categoria UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ha pubblicato la classifica delle auto più vendute in Italia, con una serie di dati sull’andamento del mercato automobilistico nel 2019. In tutto sono state immatricolate 1.916.320 auto, in aumento dello 0,3 per cento rispetto al 2018, quando furono vendute 1.910.701 auto e si registrò un calo del 3,3 per cento rispetto al 2017. Per quanto riguarda le motorizzazioni, il 2019 è stato l’anno del sorpasso delle auto a benzina su quelle diesel: le vendite delle prime sono state il 44,3 per cento del totale, mentre le seconde si sono fermate al 40 per cento (nel 2018 avevano rispettivamente il 35,3 e il 51,1 per cento del mercato). Le vendite delle auto a Gpl sono state invece il 7,1 per cento, quelle delle ibride elettriche il 6 per cento, e quelle delle auto a metano il 2 per cento. | Le auto più vendute in Italia nel 2019. C'è stato un leggero aumento delle immatricolazioni, e un grosso calo delle auto diesel: la più venduta è stata ancora la Fiat Panda. |
Tra i comuni che il prossimo 5 giugno voteranno per rinnovare il sindaco e il consiglio comunale c’è Ravenna. L’attuale sindaco, Fabrizio Matteucci del PD, ha già ottenuto due mandati, nel 2006 e nel 2011, entrambi vinti al primo turno, e quindi non potrà cercare un terzo mandato. I candidati I candidati sindaco sono cinque. Il centrosinistra ha deciso di sostenere Michele De Pascale, 31 anni, originario di Cesena, assessore al Turismo dal 2011 e segretario provinciale del Partito Democratico. Oltre alla lista del PD, Michele De Pascale è sostenuto da altre sei liste, comprese quelle dell’Italia dei Valori e del Partito Repubblicano Italiano. Il centrodestra a Ravenna è unito e appoggia Massimiliano Alberghini, 50 anni, commercialista, candidato sindaco di Lista per Ravenna, Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia. | Guida alle elezioni di Ravenna. Il centrosinistra governa dagli anni Settanta ma quest'anno le cose sono più incerte e ci si aspetta un ballottaggio: le cose da sapere. |
L’agenzia di rating Moody’s ha fatto sapere di tenere sotto osservazione le prospettive dell’economia francese, aprendo alle possibilità di un declassamento a fronte dei deludenti risultati degli ultimi mesi. La Francia ha un rating a tripla A, il più alto in assoluto. Moody’s ha detto che valuterà nei prossimi tre mesi i progressi del governo nell’implementare riforme economiche e fiscali: il rating AAA riflette “la robustezza delle istituzioni francesi” e la forza finanziaria del governo, ma il progressivo indebolimento dell’eurozona potrebbe contagiare anche la Francia e per questo compromettere parzialmente la sua stabilità economica. L’economia francese viene da tempo guardata con attenzione: è la seconda economia dell’eurozona dopo la Germania e un suo declassamento potrebbe avere pesanti conseguenze non solo per il paese, ma per gli stessi equilibri economici all’interno dell’area euro. Dei sei Stati europei che adottano l’euro e hanno la tripla A – oltre alla Francia, Austria, Finlandia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi – la Francia ha il rapporto più alto tra deficit e PIL e tra debito e PIL. Il rapporto deficit/PIL della Francia nel 2009 era pari al 7,5 per cento ed è sceso al 7,1 per cento lo scorso anno. Il piano ambizioso del paese è legato a una sua netta riduzione quest’anno entro il 5,7 per cento. Il dato è comunque distante dalla media europea del 4,3 per cento e questo fa impensierire gli analisti. Il paese ha anche annunciato di voler raggiungere il 4,6 per cento nel 2012 e di voler arrivare al 3 per cento l’anno seguente. Il Fondo Monetario Internazionale ha richiesto politiche severe e rigorose per ottenere simili risultati, fondamentali per dare maggiore stabilità all’economia del paese, che paga circa 45 miliardi di dollari di interessi sul proprio debito. | Moody’s avverte la Francia. L'agenzia di rating valuterà nei prossimi mesi se toglierle o no la tripla A. |
Nonostante le storie che circolano su Star Wars siano più delle lune di Yavin, ce n’è una che è rimasta sepolta nel groviglio del tempo. Che la principessa Leila e Ian Solo finirono col diventare più che semplici amici è risaputo da chi ha visto i film della saga, come dimostra l’esistenza di Kylo Ren, il figlio dei due, apparso nell’ultimo film uscito l’anno scorso. Prima ancora che ci venisse presentata la prova fisica del loro legame, c’era la famosa scena in L’Impero colpisce ancora in cui Carrie Fisher – l’attrice che interpreta Leila – urla «Ti amo» a Harrison Ford, nei panni di Ian Solo, che con scioltezza risponde: «Lo so». E poi, ovviamente, ci fu il bacio tra i due. | Carrie Fisher ha detto di aver avuto una storia con Harrison Ford. Durante le riprese del primo film di Star Wars, quando Ford era sposato: lo racconta lei stessa nella sua biografia in uscita. |
Il 26 aprile del 1986 un’esplosione nell’impianto nucleare di Chernobyl, in Ucraina, portò alla fuoriuscita di una grande quantità di radiazioni che viaggiarono nell’atmosfera contaminando la Russia occidentale e l’Europa. A un quarto di secolo dal più grave incidente nucleare della storia, l’Ucraina ha organizzato una conferenza internazionale per fare il punto sui nuovi fondi necessari per mantenere in sicurezza la centrale, che contiene ancora buona parte del materiale radioattivo utilizzato un tempo per produrre l’energia elettrica. Il presidente ucraino, Viktor Yanukovich, ha detto di aver raccolto circa 550 milioni di euro, una cifra distante dai circa 700 milioni fissati come obiettivo dal paese. I nuovi fondi serviranno per costruire un nuovo involucro intorno al reattore 4 dell’impianto, il cui attuale rivestimento sta iniziando a sgretolarsi e potrebbe portare alla fuoriuscita di materiale radioattivo. La struttura inizia a creparsi e questo potrebbe un giorno esporre le duecento tonnellate di materiale radioattivo conservate ancora all’interno dell’impianto. | Il nuovo sarcofago di Chernobyl. L'Ucraina sta raccogliendo i fondi per costruire un nuovo involucro intorno al reattore che esplose nel 1986 e contenere le radiazioni. |
I rinoceronti hanno un grosso problema: le persone. A causa delle credenze legate alla medicina cinese tradizionale, infatti, un pezzo di un corno di rinoceronte da un chilogrammo può arrivare a costare quasi 55mila euro al mercato nero. Per questa ragione la caccia illegale ai rinoceronti è molto diffusa, sia in Africa che in Asia, e tutte e cinque le specie di rinoceronte, anche se in misura diversa, oggi rischiano di estinguersi. Per cercare di proteggere i rinoceronti sono state tentate varie strategie, ma per ora nessuna è stata risolutiva. Ora un gruppo di biologi dell’Università di Oxford e dell’Università Fudan di Shangai ne ha proposta una nuova: riempire il mercato nero di corni di rinoceronte finti ma fatti molto bene, per far scendere il prezzo di quelli veri e così disincentivarne il commercio. Perché questa strategia possa funzionare è indispensabile, prima di tutto, che i corni finti sembrino veri e i ricercatori dicono di aver trovato un metodo per fabbricarne di credibili. Lo hanno spiegato in un articolo pubblicato l’8 novembre su Scientific Reports. Il metodo si basa sulla somiglianza tra i corni di rinoceronte e i crini di cavallo. Infatti i corni di rinoceronte – diversamente da quelli delle mucche – non sono ossi ma «ciuffi di peli che crescono, strettamente incollati insieme da una secrezione sebacea, sul naso degli animali». Sono dunque fatti interamente di cheratina, la stessa sostanza di cui sono fatti anche i capelli e le unghie degli esseri umani. Lo stesso vale per i crini, cioè i lunghi peli di code e criniere dei cavalli che, come i rinoceronti e i tapiri, fanno parte dello stesso ordine di mammiferi, i perissodattili. I crini di cavallo hanno peraltro quasi lo stesso diametro dei filamenti che compongono i corni di rinoceronte. | Vendere corni di rinoceronte finti può salvare i rinoceronti? un gruppo di biologi pensa che diffondendoli sul mercato nero si potrebbe far scendere prezzo e richiesta di quelli veri. |
In questi giorni si continua a discutere molto della manovra finanziaria di agosto, che è stata varata dal governo sotto forma di decreto legge (il numero 138 del 2011) e che dovrà essere discussa e approvata dal Parlamento nelle prossime settimane. Il Servizio di Bilancio del Senato ha diffuso una “Nota di lettura” sul decreto legislativo: nelle 84 pagine del documento, i tecnici del Senato sollevano diverse perplessità sugli aspetti economici della manovra. Il testo del documento non sembra essere ancora disponibile online, ma le agenzie di stampa ne analizzano ampiamente il contenuto. Il Servizio del Bilancio è formato da tre uffici e fa parte dell’amministrazione del Senato. Raccoglie tutta la documentazione relativa a testi legislativi che intervengono sulle finanze dello stato e stende relazioni tecniche che ne verificano i contenuti e l’accuratezza. Il servizio supporta l’attività della commissione parlamentare del Senato che si occupa appunto del bilancio, ma le sue relazioni sono disponibili per tutti i parlamentari. | I tecnici del Senato smontano la manovra. Il Servizio di Bilancio ha pubblicato in una nota molti dubbi sulle stime del governo sugli effetti e l'efficacia dei rimedi contro la crisi. |
All’insaputa di gran parte della stampa ufficiale ieri mattina si è svolto al primo piano del palazzo del cinema, nell’ufficio di Marco Müller, un incontro tra il direttore della Mostra del cinema di Venezia e un pool di giornalisti di testate online e blog. L’incontro doveva essere una chiacchierata ma è diventato uno sfogo. Alla piccola delegazione di giornalisti della rete Marco Müller ha innanzitutto dato l’annuncio che era nell’aria da tempo: “Dal 2011, con la fine del mio secondo mandato, lascio la direzione del festival, voglio tornare a produrre. Sono abituato a finire le cose che inizio, ho finito il mio ciclo qui e voglio finire anche altre cose lasciate in sospeso come produttore”. | Mostra di Venezia, il direttore Müller non ne può più dei giornalisti. Troppi "rapporti incestuosi" tra i critici della carta stampata e il Festival di Roma: e dopo l'anno prossimo lascia. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 13.189 nuovi casi positivi da coronavirus e 476 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 22.216 (315 in meno di ieri), di cui 2.145 nei reparti di terapia intensiva (69 in meno di ieri) e 20.071 negli altri reparti (246 in meno di ieri). Sono stati analizzati in totale 157.931 tamponi molecolari e 121.376 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,5 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 9.660 e i morti 499. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (1.738), Campania (1.539), Lazio (1.164), Emilia-Romagna (1.047) e Puglia (1.044). | I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 3 febbraio. |
Tra febbraio e marzo 2014 Dimitri Messinis, fotografo greco dell’agenzia Associated Press, ha girato alcuni quartieri del centro di Atene e ha fatto diverse fotografie ai molti graffiti disegnati sui muri della città. Nonostante negli ultimi mesi la polizia locale e diversi gruppi organizzati abbiano dedicato diverse giornate a “ripulire” gli edifici – tra le altre cose hanno istituito una squadra apposita, chiamata T.A.G. (“Targeting Area Graffiti”) – Atene è rimasta una tra le mete più popolari gli artisti di strada di tutto il mondo, soprattutto per la legislazione piuttosto permissiva nei confronti di chi realizza i graffiti. L’aumento dei graffiti sui muri di Atene è stato significativo dopo la grave crisi che ha colpito molto duramente tutto il sistema economico e finanziario greco. Come ha scritto il New York Times nel giugno 2012, Atene è sempre stata una città con una forte inclinazione per il dibattito politico espresso, tra le altre forme, anche attraverso l’arte di strada. Durante i peggiori momenti della crisi finanziaria, le scritte nei graffiti sui muri della città sono diventate anche molto dure e dirette (“Il Parlamento brucia”, “Benvenuti alla civilizzazione della paura”, per esempio) e sono stati imbrattati anche alcuni importanti edifici storici della città. Per diverso tempo la polizia locale non si è occupata dei graffitari, sostenendo di avere altri e più gravi problemi con cui fare i conti, come l’aumento della criminalità. | I graffiti di Atene. Guerrieri spartani in giacca e cravatta, leader della resistenza antifascista greca e tante cose sulla crisi, tra i disegni fotografati da Dimitri Messinis. |
È iniziato un nuovo anno e, tra feste, settimane bianche o cenoni, è facile che abbiate perso un po’ il filo di quello che ci aspetta quest’anno. Se volete orientarvi, qui trovate una guida alle potenziali crisi del 2019, accompagnata da una valutazione della possibilità che hanno di verificarsi; qui invece trovate una meno angosciante guida alle elezioni più importanti che si svolgeranno quest’anno. Se però a interessarvi è soprattutto l’Italia ed è la nostra situazione politica ed economica quella di cui vi piace discutere a cena, abbiamo raccolto i dieci temi principali di cui secondo noi si parlerà nei prossimi mesi, dal cosiddetto “reddito di cittadinanza” al futuro di Alitalia. | La politica italiana nel 2019. Archiviata la legge di bilancio, queste sono le prossime cose di cui si discuterà. |
È morto Antonio Manganelli, capo della polizia di Stato. Manganelli, che aveva 62 anni, era malato di tumore da due anni: tre settimane fa era stato ricoverato per l’asportazione di un edema cerebrale e nei giorni scorsi aveva avuto un’infezione respiratoria. Manganelli era stato nominato capo della polizia il 25 giugno del 2007. Laureato in giurispudenza, era specializzato in criminologia clinica, aveva diretto il Servizio Centrale di Protezione dei collaboratori di giustizia, era stato questore di Palermo e di Napoli, prefetto, direttore centrale della Polizia Criminale, vice direttore generale e poi direttore generale della Pubblica Sicurezza. | È morto Antonio Manganelli. Il capo della polizia di Stato, 62 anni, aveva un tumore: tre settimane fa era stato ricoverato. |
L’europarlamentare Carlo Calenda – eletto a maggio con il Partito Democratico – ha inviato una lettera a Nicola Zingaretti e Paolo Gentiloni, rispettivamente presidente e segretario del PD, in cui ha annunciato le sue dimissioni dalla direzione nazionale e in generale un suo allontanamento dal partito. Nella lettera, che è stata pubblicata dall’Huffington Post, Calenda si dice contrario ai negoziati che vanno avanti da giorni tra il PD e il M5S per formare un governo insieme, come più volte aveva detto già in passato, e sostiene che dal giorno della sua iscrizione al PD avesse chiarito che non sarebbe rimasto nel partito nel caso di accordo con il M5S. Calenda, che è stato ministro dello Sviluppo economico durante i governi di Renzi e Gentiloni, aveva aderito al PD nel 2018 e nel gennaio 2019 aveva lanciato il movimento “Siamo Europei”, con cui si era candidato alle elezioni europee nelle liste del PD. Alla fine della lettera Calenda lascia intendere che “Siamo Europei” potrebbe diventare un partito alleato del PD nelle eventuali prossime elezioni. Caro Nicola, Caro Paolo, vi prego di voler accettare le mie dimissioni dalla Direzione Nazionale del Partito Democratico. E’ una decisione difficile e sofferta. Nell’ultimo anno e mezzo ho sentito profondamente l’appartenenza a un partito che, per quanto diviso e disorganizzato, consideravo l’ultimo baluardo del riformismo in Italia. Per questo mi sono iscritto al Pd all’indomani della sconfitta più pesante mai subita dal centrosinistra. In questi mesi ho cercato di dare in tutti i modi un contributo di idee e di iniziativa politica. Insieme ci siamo battuti alle elezioni di maggio con coraggio e coesione, raggiungendo un risultato non scontato. E’ stata un’esperienza entusiasmante. Ho scoperto la tenacia di una comunità di elettori e militanti pronta a combattere per lo Stato di diritto e per la permanenza dell’Italia tra i grandi paesi europei; nonostante tutto e spesso nonostante il Partito. Dal giorno della mia iscrizione ho chiarito che non sarei rimasto nel partito in caso di un accordo con il M5S. La ragione è semplice: penso che in democrazia si possano, e talvolta si debbano, fare accordi con chi ha idee diverse, ma mai con chi ha valori opposti. Questo è il caso del M5S. Le ragioni le abbiamo spiegate ai nostri elettori talmente tante volte che non vale la pena ripeterle qui. Non saranno 5 o 10 punti generici a far mutare natura a chi è nato per smantellare la democrazia rappresentativa cavalcando le peggiori pulsioni antipolitiche e cialtronesche di questo paese. Sapete bene che nulla abbiamo in comune con Grillo, Casaleggio e Di Maio. Ed è significativo il fatto che il negoziato non abbia neanche sfiorato i punti più controversi: dall’ILVA alla TAV, da Alitalia ai Navigator. Un programma nato su omissioni di comodo non è un programma, è una scusa. Eviterò di commentare la decisione di cedere al diktat del M5S su Conte. In fondo esiste una perversa coerenza nella scelta di questo nome per guidare un Governo nato dal trasformismo. Nelle ultime ore siamo arrivati persino ad accettare un giudizio sull’accordo di Governo da una piattaforma digitale privata che abbiamo sempre giustamente considerato eversiva e antidemocratica. Nell’ultimo anno sono stato molte volte in disaccordo con le decisioni del Partito, ma ho sempre rispettato il volere della maggioranza. Questo caso è differente. Stringendo l’alleanza con il M5S, il Pd rinuncia a combattere per le sue idee e i suoi valori. E questo non posso accettarlo. Fino a qualche giorno fa ero solo uno dei tanti a pensarla in questo modo. Dirigenti, parlamentari, leader passati e presenti, hanno reiterato per molto tempo la stessa promessa: senza di me, mai con i 5S! Fino a trenta giorni fa, quando la crisi del Governo Conte era già manifesta. Nella direzione del 26 luglio abbiamo votato all’unanimità la relazione del Segretario che indicava chiaramente nelle elezioni l’unico percorso da seguire in caso di caduta dell’Esecutivo. Cito le tue parole Nicola: “confermo che nel caso si arrivasse a una crisi di governo la nostra posizione era, è e sarà sempre la stessa: di fronte a una crisi di queste proporzioni la via maestra sono le elezioni anticipate, non esiste alcuna ipotesi di alleanza con i 5S”. Persino nel paese delle amnesie di comodo e del trasformismo fa impressione pensare che quella decisione della direzione sia stata archiviata, poche ore dopo l’apertura informale della crisi di Governo, con un’intervista che ha poi determinato una precipitosa inversione di rotta di tutta la nostra leadership. Come può un partito privo di coerenza, processi decisionali effettivi e rispetto per le determinazioni assunte dai propri organi dirsi davvero tale? Il Pd può trovare una momentanea unità sulla base di una convergenza di interessi individuali, ma continua a essere più interessato ai regolamenti di conti che a combattere contro i suoi avversari. Per questo non si riesce a far stare seduti nella stessa stanza i leader delle varie correnti. Mi domando come possiate pensare di affrontare un Governo con i 5S, in un momento così difficile per tutto l’Occidente, con un partito già sostanzialmente in pezzi e pronto a esplodere in ogni istante al manifestarsi di convenienze personali. E del resto veleni, accuse, veline e tentativi di delegittimazione non sono mancati anche durante la delicatissima trattativa per la formazione del Governo. Il combinato disposto della debolezza del Pd e delle profonde differenze con i 5S non porterà nulla di buono all’Italia e al partito. Ma non è solo per ragione di coerenza o di serietà che avremmo dovuto scegliere la strada delle elezioni. Dare vita in questo modo a un Governo con Grillo e Casaleggio vuol dire rinunciare a fare politica. I progressisti vengono sconfitti in tutto il mondo perché negli ultimi trent’anni non hanno visto il prodursi di una frattura profondissima tra progresso e società. Il nostro futuro dipende dalla capacità di capire cosa è accaduto e proporre una visione e un progetto adatto ai tempi. Da qui non si scappa e non si può scappare. Rifugiarsi in un confortevole quanto generico antifascismo per nascondere la mancanza di pensiero, la spinta all’autopreservazione e la paura di perdere, è una scorciatoia che non servirà a battere la destra. Al contrario, ne accrescerà la forza. Senza dubbio l’apertura ai 5S ha spiazzato Salvini costringendolo ad una precipitosa ritirata. Ma è stata solo una “vittoria di Pirro” ottenuta ad un prezzo esorbitante. Abbiamo rimesso al centro della scena il M5S – che infatti sta già ricrescendo nei sondaggi – e confermato nei cittadini l’idea che siamo pronti a tutto pur di ritornare al Governo. C’è un errore profondo che la diffusa soddisfazione, anche di una parte della nostra base, per questo accordo nasconde. E’ il pensiero che il nemico da battere sia sempre una persona. Un errore già commesso con Berlusconi. Salvini è un contenitore vuoto che si riempie delle paure e delle inquietudini degli italiani. Finché non ci occuperemo del contenuto non torneremo a vincere. E quella che abbiamo intrapreso non è la strada giusta. Chi governa viene punito anche se governa bene, lo sappiamo per esperienza recente. Come potete sperare che un esecutivo con i 5S non produrrà un’ulteriore perdita di consenso? Spero di sbagliare, per il bene del paese e del Partito, e nel caso sarò felice di ammetterlo. Sarà certamente un sollievo per me e per tanti nostri elettori vedere colleghi di partito e dei Governi passati prendere il posto dei ministri leghisti. Un sollievo momentaneo purtroppo. Il punto politico rimarrà: in che modo una comunità avvelenata dalla convinzione di non poter vincere, in primo luogo proprio dai leader che dovrebbero guidarla e motivarla, potrà ritrovare la strada per la vittoria? Il confronto con i sovranisti è appena alle prime battute, lo stiamo iniziando con una fuga disordinata e disonorevole. Si fa poi nuovamente largo nella “classe dirigente” di questo paese – deep state, sindacati, associazioni industriali etc – l’idea che si debbano preservare i cittadini italiani da loro stessi. Ripetiamo gli errori che hanno provocato la crisi italiana. Stessa attitudine mostrano i nostri partner europei, che non da oggi considerano l’Italia un fastidioso problema da tenere sotto controllo. Ma tentare di difendere la democrazia dalla democrazia conduce solo al populismo e al discredito delle istituzioni democratiche. Gli italiani devono poter scegliere e poi confrontarsi con gli effetti delle loro scelte. Senza consapevolezza e responsabilizzazione non smonteremo gli alibi di cui i sovranisti si nutrono. Le elezioni sarebbero state una sfida difficile. Un Governo di destra appariva senz’altro l’esito più probabile. Più probabile, ma non certo. Abbiamo visto in altri paesi europei come la vittoria della destra, data per certa nei sondaggi sia stata poi smentita nelle urne. Sarebbe stata una bella battaglia. Avremmo chiamato alla mobilitazione l’Italia seria, quella che lavora, produce, studia e fatica. Da quella sfida saremmo usciti comunque più forti e coesi. So che condividete queste riflessioni. Ne abbiamo parlato tante volte. E comprendo le condizioni difficilissime in cui vi siete trovati ad agire. Anche per questa ragione sono rimasto in silenzio fino all’apertura delle consultazioni. Ma non posso far finta di non vedere la responsabilità che vi siete assunti rinunciando a guidare il partito nella direzione che ritenevate giusta per paura di perderlo. Lascio una dirigenza di cui non mi sento più parte, non una comunità che sono orgoglioso di rappresentare. Le 280.000 persone che mi hanno accordato il loro voto di preferenza alle elezioni europee sapevano perfettamente come mi sarei comportato in caso di accordo con i 5S. A loro devo innanzitutto coerenza. Lavorerò in Europa nel gruppo SeD, mentre in Italia rafforzerò SiamoEuropei per dare una casa a chi vuole produrre idee concrete per una democrazia liberal-progressista adatta a tempi più duri e non ha paura del confronto con i sovranisti. Cercherò di mobilitare forze nuove. La mancanza di decoro generalizzata degli attori di questa crisi dimostra chiaramente che c’è l’urgenza di chiamare all’impegno una nuova classe dirigente. Le elezioni arriveranno. Le avete solo spinte più in là di qualche metro. Quando sarete pronti a lottare ci troveremo di nuovo dalla stessa parte. Con amicizia | La lettera con cui Carlo Calenda lascia la direzione nazionale del PD. Ha motivato la sua decisione dicendosi molto contrario alle trattative per formare un governo con il M5S. |
Nel corso della seconda giornata di Google I/O 2012, la serie di conferenze organizzata a San Francisco dalla società per mostrare le sue novità a sviluppatori e utenti, Google ha presentato la sua prima versione di Chrome per iOS, il sistema operativo che fa funzionare gli iPhone e gli iPad. L’applicazione ricorda molto quella resa da poco disponibile per gli smartphone Android e porta sui dispositivi mobili Apple buona parte delle funzionalità dell’edizione classica per PC e Mac. Per Google è una importante occasione per mostrare la qualità dei propri prodotti per smartphone e tablet, una sorta di ambasciatore per convincere gli utenti a prendere maggiormente in considerazione la possibilità di passare ad Android. Il browser che non si vede Google ha realizzato l’applicazione di Chrome puntando sulla familiarità degli utenti con la versione classica. Soprattutto sugli smartphone, dove gli schermi sono più piccoli, l’idea è di far sostanzialmente scomparire il browser per privilegiare i contenuti. C’è quindi una sola barra in alto con la quale impartire i comandi e avviare le ricerche, a differenza dell’attuale versione mobile di Safari (il browser predefinito su iPhone e iPad) che ha sempre visibili due barre un poco invadenti e che rubano pixel alle pagine visualizzate. | Google porta Chrome su iPhone e iPad. È un'ottima alternativa a Safari: fa un sacco di cose e sincronizza preferiti, password e schede aperte tra i dispositivi. |
In un suo recente spettacolo disponibile su Netflix, il comico americano Marc Maron dice: «Ci sono troppi documentari. Diamoci una calmata con i documentari. Siamo pieni, ce ne sono abbastanza, per il momento. Non voglio scoraggiare nessuno, ce ne sono di belli, ma ce ne sono di davvero brutti. (…) Solo perché hai un iPhone e il tuo gatto è malato non vuol dire che tu sia un genio». È sicuramente vero che negli ultimi anni c’è stato un grande aumento di documentari, di molti dei quali non si sentiva davvero l’esigenza. Ma per la legge dei grandi numeri, in mezzo a lavori dimenticabili ne sono usciti alcuni che vanno dal bellissimo all’incredibile, su storie spesso sconosciute e che sarebbero soggetti perfetti per film di Hollywood. Abbiamo raccolto trenta di questi, soltanto tra quelli disponibili sul catalogo italiano di Netflix e soltanto tra quelli che non sono fatti di più episodi. Li abbiamo scelti tra quelli che ci sono piaciuti di più e quelli di cui i giornali internazionali hanno parlato bene. Ce ne sono di calcio e di chitarre elettriche, su star del cinema sudcoreano rapite per anni dalla Corea del Nord per la propria propaganda, su torbidi casi di cronaca nera e su ragazzini che decidono di rifare scena per scena I predatori dell’arca perduta. E perfino uno su un’organizzazione di sfide di resistenza al solletico che si scopre essere dietro un inquietante giro di ricatti e sfruttamenti. | 30 bei documentari che si possono vedere su Netflix. Torbidi casi di cronaca nera, incredibili storie di rapimenti, difficilissimi esami da sommelier, viaggi dentro vulcani e altre storie vere raccontate bene. |
A fine giugno il demanio pubblico ha assegnato a società o privati 9 degli 11 fari che aveva offerto in concessione per un massimo di 50 anni. Sono fari vuoti e ormai inutilizzati che hanno però il grande vantaggio di trovarsi in zone bellissime dell’isola del Giglio, di Favignana o della costiera amalfitana. I fari erano stati offerti nell’ottobre 2015 e quelli scelti sono gli investitori in testa a una graduatoria provvisoria che dovrà essere ufficializzata nei prossimi mesi, una volta terminate tutte le necessarie verifiche amministrative. È comunque molto probabile che i fari saranno assegnati a chi è già in testa alla graduatoria e ha spiegato quanto intende investire nei fari e per quali scopi. In tutto l’investimento di società o privati nei 9 fari sarà di circa 6 milioni di euro, per un ritorno economico che si stima in 20 milioni di euro: «lo Stato incasserà oltre 340 mila di euro di canoni annui che, in considerazione della differente durata delle concessioni, ammonterà a oltre 7 milioni di euro per tutto il periodo di affidamento». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | 9 fari che l’Italia ha affittato. Li ha concessi lo Stato italiano a società o privati con dei progetti per dargli un nuovo scopo. |
Repubblica ospita martedì in prima pagina una riflessione di Michele Smargiassi, giornalista esperto e appassionato di fotografia, sull’uso contemporaneo del ritocco digitale delle immagini che ha raggiunto visibilmente anche la foto che ha vinto l’importante premio World Press Photo. | Fin dove si ritocca il fotogiornalismo? se lo chiede Michele Smargiassi riflettendo sull'immagine che ha vinto il World Press Photo. |
A cinquant’anni dalla sua prima proiezione al Radio City Music Hall di New York, Colazione da Tiffany continua a essere uno dei film più noti e citati della storia del cinema. Tratto dal romanzo omonimo scritto da Truman Capote, è la storia di Holly, giovane accompagnatrice alla ricerca di un luogo nel mondo a cui possa sentire di appartenere. Per permettere le riprese, Tiffany, la più famosa gioielleria di New York, aprì per la prima volta di domenica: è il luogo che per Holly rappresenta la pace, la serenità, unico posto in cui riesce a dimenticare le sue “paturnie”. Rappresentazione di una nuova femminilità meno drasticamente definita, più libertina ma non volgare, ingenua e al tempo stesso determinata, la Audrey Hepburn di Colazione da Tiffany è diventata un simbolo di eleganza e, come tutti i simboli, ha invaso l’immaginario cinematografico e televisivo: anche chi non ha visto il film sa riconoscerne le scene chiave, la colonna sonora, i temi. La scena iniziale, con Holly che nella New York deserta dell’alba mangia una brioche di fronte alla vetrina di Tiffany, oltre a essere una delle più celebri è stata anche una delle più complicate da girare. Audrey Hepburn fu costretta a mangiare una brioche che detestava, e a impacciare ulteriormente la sua interpretazione c’era la folla di fan e curiosi, invisibili nel film, che la mettevano in imbarazzo. Si dice che solo dopo un piccolo incidente a un operatore sul set, riuscì a trovare la concentrazione necessaria per concludere la scena. | A colazione da Tiffany, cinquant’anni fa. Il film con Audrey Hepburn e le sue "paturnie" fu proiettato per la prima volta al Radio City Music Hall di New York il 5 ottobre del 1961. |
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia | Granata contro tutti. Il testo sull'appoggio esterno al governo e il ritiro dei ministri che sta innervosendo tutti. |
Questa sera i cinque candidati alle primarie del centrosinistra si confronteranno in diretta, nel corso di un dibattito organizzato sul modello dei dibattiti politici statunitensi. Il moderatore, Gianluca Semprini, farà le sue domande e controllerà che ogni candidato rispetti i tempi e risponda a ciò gli è stato chiesto. Il dibattito avrà molte cose in comune con quelli che abbiamo visto, o di cui abbiamo sentito parlare, durante la primavera quando il partito repubblicano ha scelto il proprio candidato con lo strumento delle primarie negli Stati Uniti. (Guida al dibattito tra i candidati alle primarie) | Storia minima dei dibattiti tv in Italia. Quali sono i precedenti di confronti politici all'americana, con riferimenti a ubriachi, utili idioti e auto rubate. |
Tra gli articoli più letti questa settimana ci sono due articoli sulle primarie del centrosinistra. Il primo è l’endorsement ufficiale del Post per Matteo Renzi. Il secondo è una guida chiara e semplice per capire come si vota. Ma c’è anche un articolo dedicato alle primarie del PdL in cui si spiega chi è e da dove arriva uno dei numerosi candidati, Giampiero Samorì. Restando in Italia, c’è il testo dell’accordo sulla produttività firmato da governo e parti sociali (CGIL esclusa). E poi: perché in inglese il tacchino si chiama Turchia? E che cos’è la scoperta storica annunciata ma non ancora rivelata da un ricercatore della NASA? – Schiaccia quel tasto (un endorsement) Perché all’Italia farebbe bene una vittoria di Matteo Renzi alle primarie del centrosinistra, ammesso che la vogliamo cambiare. | Sunday Post. Le primarie del centrosinistra, Marte e il nome del tacchino, tra le cose più lette questa settimana sul Post. |
Tra le scene più memorabili di Tutti gli uomini del presidente, il celebre film del 1976 che racconta lo scandalo del Watergate svelato dai due giornalisti del Washington Post Carl Bernstein e Bob Woodward (interpretati nel film da Dustin Hoffman e Robert Redford), ci sono gli incontri con “Gola Profonda” (Deep Throat), l’informatore che dà consigli decisivi ai giornalisti su come proseguire nell’inchiesta, tra cui il famoso “Follow the money”, “segui i soldi”. Gli incontri tra Woodward (Robert Redford) e Gola Profonda (interpretato da Hal Holbrook) avvengono in un garage sotterraneo e il volto dell’informatore resta sempre in penombra. | Il parcheggio del Watergate sarà demolito? una società immobiliare vuole abbattere l'edificio sotto il quale si incontravano di notte Bob Woodward e Gola Profonda. |
Star Wars: Gli ultimi Jedi sarà l’ottavo capitolo della famosa saga fantascientifica creata da George Lucas. Stanotte (stamattina, in Italia) è uscito un nuovo trailer, il secondo dopo quello diffuso lo scorso aprile. Il trailer nuovo dice molte più cose, e sfiora lo spoiler in un paio di punti: se volete arrivare completamente digiuni al 13 dicembre, che è la data di uscita di Star Wars: Gli ultimi Jedi in Italia, è meglio che non lo guardiate. Sembrava che perfino il regista del film avesse la stessa opinione, quando ha scritto su Twitter che forse i «i fan più hardcore tra i fan hardcore» avrebbero preferito non vederlo. Poi deve avere cambiato idea, perché si è corretto. FORGET EVERYTHING I SAID AND WATCH IT WATCH IT WATCH IT https://t.co/itreyIVN8A | Il trailer del nuovo film di Star Wars. "Star Wars: Gli ultimi Jedi" uscirà in Italia il 13 dicembre: il nuovo trailer dice molte cose sul film. |
Da lunedì 10 luglio sarà possibile utilizzare i “nuovi voucher“, cioè i due strumenti alternativi che hanno sostituito i voucher, i buoni pagare pagare piccoli lavori occasionali aboliti lo scorso marzo per evitare il referendum abrogativo indetto dalla CGIL. I due nuovi strumenti, uno per famiglie e uno per le imprese, si chiamano “libretto per famiglie” e “contratto di prestazione occasionale”, o “Presto”: il primo è il buono per pagare piccoli lavoretti che potrà essere usato dalle famiglie, il secondo quello che potrà essere utilizzato da imprese e tutti quei soggetti che non sono “famiglie”. I buoni del “libretto per famiglie” potranno essere acquistati sul sito dell’INPS dopo essersi registrati (non è chiaro se sia sufficiente una email o serva un indirizzo di posta certificata). Ogni buono avrà un valore di dieci euro, di cui due saranno contributi previdenziali, assicurativi e oneri di gestione. In tutto, quindi, per ogni buono da dieci euro il lavoratore incasserà un netto di otto euro. Il funzionamento, rispetto al vecchio strumento, appare particolarmente macchinoso. La famiglia e il lavoratore dovranno entrambi registrarsi sul portale dell’INPS. La famiglia acquisterà i buoni del “libretto per famiglie” tramite il sito e l’INPS provvederà direttamente al pagamento dell’importo netto sul conto corrente del lavoratore. Se il lavoratore non possedesse un conto corrente, dovrebbe avere la possibilità di ottenere un bonifico tramite ufficio postale. I vecchi voucher, invece, potevano essere acquistati e incassati nelle tabaccherie autorizzate, in banca, nelle sedi dell’INPS e negli uffici postali. | Come funzionano i “nuovi voucher”. Ce ne sono due diversi, per famiglie e imprese: sono strumenti più limitati, ma anche più macchinosi, dei vecchi voucher. |
Mercoledì il COPASIR, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che esercita il controllo sulle attività dei servizi segreti, ha eletto come suo nuovo presidente Adolfo Urso di Fratelli d’Italia, mettendo fine a una lunga contesa andata avanti per mesi tra i due principali partiti di destra, quello di Giorgia Meloni e la Lega di Matteo Salvini. Urso è stato eletto con sette voti favorevoli, un astenuto e senza i voti dei due membri della Lega, assenti. Per settimane Salvini aveva fatto resistenza rispetto alla richiesta che il precedente presidente Raffaele Volpi, deputato della Lega, si dimettesse. Si era anche appellato a precedenti che secondo gli esperti e secondo i presidenti delle Camere, interpellati appositamente, non erano pertinenti: la legge e la prassi prevedono infatti che dopo la formazione di una nuova maggioranza, come quella che da febbraio sostiene il governo Draghi, la presidenza passi all’opposizione. E quindi che la Lega, entrata nella maggioranza, dovesse cederla a Fratelli d’Italia, unico grande partito che non sostiene il governo. Dopo discussioni e pressioni, Volpi si era infine dimesso a maggio, con il parere favorevole di tutti i partiti nel comitato ad eccezione della Lega, che aveva anzi provato un ultimo tentativo burocratico per ostacolare l’elezione di Urso, senza successo. | Salvini ha perso sul COPASIR. Dopo il lungo scontro con Meloni sulla presidenza del comitato sui servizi segreti, alla fine è stato eletto Adolfo Urso di Fratelli d'Italia. |
A metà degli anni Settanta, dieci anni dopo la sua morte, venne scoperta l’esistenza di una serie di fotografie e film realizzati dall’artista belga René Magritte: quel materiale è ora raccolto in una mostra alla Latrobe Regional Gallery di Victoria, in Australia, prima di viaggiare in altre città europee e degli Stati Uniti. | Le foto di René Magritte. Scattate da lui – uno dei pittori più famosi del Novecento – mostrano la sua famiglia, i suoi quadri e i colleghi surrealisti di Bruxelles. |
La principale notizia di oggi, quella che da ieri sera apre le homepage dei siti di news e stamattina sta su tutte le prime pagine, è un emendamento alla manovra approvato ieri dalla maggioranza in commissione bilancio. Vediamo di capire di cosa si tratta. L’emendamento inserisce il testo seguente, all’articolo 8 della manovra. Fermo restando il rispetto della Costituzione, nonché i vincoli derivanti dalle normative comunitarie e dalle convenzioni internazionali sul lavoro, le specifiche intese di cui al comma 1 operano anche in deroga alle disposizioni di legge che disciplinano le materie richiamate dal comma 2 ed alle relative regolamentazioni contenute nei contratti collettivi nazionali di lavoro e beneficiano della applicazione della imposta sostitutiva del 10 per cento sulle componenti accessorie della retribuzione ai sensi della normativa vigente. | Contratti, deroghe e licenziamenti. Che cosa dice il discusso emendamento alla manovra sui contratti di lavoro. |
Oggi è il giorno dell’equinozio d’autunno, che è avvenuto alle 16.21 e ha segnato la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno: all’equinozio Google ha dedicato il doodle di oggi, il disegno che sostituisce la famosa scritta colorata “Google” sulla home page dell’omonimo motore di ricerca. L’equinozio è il momento in cui il Sole si troverà allo zenit dell’equatore della Terra, cioè esattamente sopra la testa di un osservatore che si trovi sulla linea dell’equatore. Non è quindi un giorno, ma l’istante preciso in cui si verifica questo fenomeno astronomico: nei giorni dei due equinozi – quello di primavera e quello d’autunno – il dì ha la stessa durata della notte (anche se poi non è proprio esattamente così a causa di altre variabili). | Il doodle di Google sull’equinozio d’autunno. Oggi comincia l'autunno e finisce l'estate, in coincidenza di un preciso evento astronomico. |
Sui giornali di oggi si torna a parlare di Gregorio De Falco, il capitano di fregata della capitaneria di Livorno che divenne improvvisamente molto conosciuto quando nella notte del 13 gennaio 2012 intimò con un perentorio “vada a bordo, cazzo” al comandante Francesco Schettino di occuparsi in prima persona dei soccorsi all’Isola del Giglio, dove era naufragata la nave da crociera Costa Concordia con 4.229 persone a bordo (a causa del naufragio ne morirono 32). De Falco, che nei giorni del disastro divenne un po’ l’esempio positivo da contrapporre a quello negativo di Schettino, ha concesso alcune interviste per denunciare di “essere vittima del mobbing” in seguito alla decisione della Capitaneria di destinarlo a un nuovo impiego, di ufficio e non più operativo come era stato nell’ultima decina di anni. | Il trasferimento del comandante De Falco. È quello che disse «vada a bordo, cazzo» a Schettino, e ora protesta di essere "mobbizzato". |
È uscito il secondo teaser trailer di Hunger Games: Mockingjay, il terzo episodio della saga di Hunger Games (in italiano il titolo sarà Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1). L’uscita in Italia del film è prevista per il 20 novembre. | Il teaser trailer di “Hunger Games: Mockingjay – Part 1”. In Italia uscirà il 20 novembre 2014. |
Tra i molti edifici e uffici del regime libico abbandonati a Tripoli nell’ultima settimana c’è anche quello deputato al controllo delle comunicazioni dei cittadini, un palazzo da sei piani. I corrispondenti del Wall Street Journal lo hanno visitato e oggi raccontano cosa hanno trovato al suo interno. Poster e manifesti in inglese, manuali in inglese. E soprattutto le tracce dei profondi rapporti commerciali che il regime di Gheddafi intratteneva con una serie di società occidentali specializzate nella sorveglianza e nelle intercettazioni delle comunicazioni online. Un file risulta creato il 26 febbraio, a rivolte cominciate, e contiene la trascrizione di una chat tra un uomo e una donna ospitata da Yahoo. I due discutono della Libia, lui ogni tanto sembra un po’ provarci, poi le dice: “Sono ricercato. Le forze di Gheddafi stanno facendo delle liste di nomi”. Le spiega che deve nascondersi e che la chiamerà da un nuovo numero, le chiede di non dire niente a nessuno, poi aggiunge: “Non mi dimenticare”. Di trascrizioni come queste, in quegli uffici, ce ne sono centinaia. Le rivolte in Nordafrica e Medio Oriente hanno spinto il regime di Gheddafi a fare ampio ricorso a questo genere di intercettazioni, dall’inizio di quest’anno. Tra le società contattate a questo scopo ci sono la Amesys e la Narus, aziende produttrici di software per il monitoraggio e il filtraggio dei contenuti online. L’obiettivo del regime era intercettare le conversazioni via Skype, censurare i video pubblicati su Youtube e impedire agli attivisti libici di usare i server proxy per camuffare la loro presenza online. Alcuni di questi affari non sono mai andati in porto, vedi quello con la Narus. Altri sì. Il centro di monitoraggio di Tripoli era parte di un più grosso apparato di sorveglianza, che la società Amesys nel 2009 aveva equipaggiato con tecnologie in grado di ispezionare in profondità i movimenti di dati online. Altre tecnologie sono state fornite da ZTE Corp., società telefonica cinese. Un’altra società, la sudafricana VASTech SA Pty Ltd, forniva al regime strumenti per intercettare e registrare tutte le telefonate internazionali da e verso la Libia. | Come Gheddafi sorvegliava Internet. Il Wall Street Journal ha visitato l'edificio di Tripoli dove si monitoravano telefonate, email e chat, grazie a software venduti da società occidentali. |
Un Samsung Galaxy Note 7 sostitutivo, fornito nell’ambito della campagna di richiamo organizzata dalla società per i modelli con batteria a rischio di esplosione, si è surriscaldato e ha emesso fumo sul volo 994 della Southwest Airlines, rendendo necessaria l’immediata evacuazione dell’aeroplano per motivi di sicurezza. L’incidente si è verificato nella mattina di mercoledì 5 ottobre all’aeroporto di Louisville (Kentucky, Stati Uniti), poco prima che l’aeroplano lasciasse il gate e decollasse verso Baltimora. Tutti i passeggeri e l’equipaggio sono usciti dalla porta principale dell’aereo, senza la necessità di utilizzare le altre uscite di emergenza, e nessuno si è fatto male. Samsung attende di fare qualche verifica sul telefono ma la vicenda è un’ulteriore pessima notizia per l’azienda, che da più di un mese deve fare i conti con i malfunzionamenti ai suoi smartphone Galaxy Note 7, con decine di segnalazioni di incendi causati dal surriscaldamento della loro batteria. Il sito di tecnologia The Verge si è messo in contatto con Brian Green, il proprietario del cellulare: ha spiegato che in estate aveva acquistato un Galaxy Note 7 e che in seguito aveva ricevuto un messaggio di Samsung, con l’invito a riportarlo al più presto in un negozio per sostituirlo con un modello sicuro e senza problemi alla batteria. La sostituzione era avvenuta il 21 settembre scorso in un negozio dell’operatore telefonico AT&T. Sulla scatola del Galaxy Note 7 c’era un quadrato nero, uno dei simboli scelti da Samsung per distinguere i nuovi smartphone della campagna di richiamo da quelli difettosi. Green ha anche detto che c’era l’icona verde di una batteria, altro segno di riconoscimento per i nuovi modelli. | Anche i Galaxy Note 7 sostitutivi bruciano. Un aereo è stato evacuato dopo che un nuovo modello dello smartphone Samsung, cambiato con la campagna di richiamo, ha iniziato a produrre fumo in cabina. |
Si è parlato tantissimo del padiglione italiano a Expo 2015, soprattutto prima dell’apertura ufficiale dell’esposizione: si temeva che i lavori fossero molto indietro, si è detto che era brutto e che era costato troppo. Poi però è iniziato Expo e la gente si è messa in fila per vedere cosa conteneva veramente la struttura di Palazzo Italia: per entrare bisogna avere pazienza, perché le code durano anche un’ora e mezza. Palazzo Italia è in realtà soltanto una parte del padiglione italiano, che comprende in pratica tutto quello che i visitatori vedono sul Cardo (la via più corta di Expo, che incrocia il Decumano), cioè gli spazi dedicati alle varie regioni italiane, con l’Albero della Vita e Piazza Italia (che è la piazza all’intersezione tra Decumano e Cardo). È il padiglione più grande dell’Esposizione e si estende su una superficie di circa 13.200 metri quadri: l’idea alla base è ricreare una foresta urbana ed è stata disegnata dallo studio di architetti Nemesi. La struttura dovrebbe ricordare ai visitatori i rami degli alberi, che nelle foreste si intersecano e si incrociano dando vita a giochi di luci e ombre, come succede al piano terra del Palazzo Italia. | Com’è fatto Palazzo Italia, il nostro padiglione. Nonostante quello che si è detto inizialmente non è niente male, ed è visitatissimo. |
È attesa per domani la sentenza del processo d’appello che vede coinvolto Marcello Dell’Utri, senatore del PdL e storico amico e collaboratore di Silvio Berlusconi. I giudici sono in camera di consiglio da quattro giorni, e il loro verdetto rappresenterà una nuova tappa – forse quella definitiva – di una vicenda processuale iniziata sedici anni fa, nel 1994. Nel 1996, due anni dopo l’inizio delle indagini, Dell’Utri viene rinviato a giudizio, imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. I pm accusano Dell’Utri di essere stato il ponte di collegamento tra Cosa nostra e l’entourage di Berlusconi nei primi anni dopo la discesa di quest’ultimo in politica: Dell’Utri avrebbe fatto sì che la mafia favorisse e agevolasse la raccolta del consenso per Forza Italia in Sicilia, in cambio di protezione e garanzie da parte del governo Berlusconi. La sentenza di primo grado arriva nel 2004, quando Dell’Utri viene condannato a nove anni di reclusione, due anni di libertà vigilata e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Nelle motivazioni della sentenza si legge che | Cosa rischia Dell’Utri, domani. Domani la sentenza su Marcello Dell'Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e già condannato in primo grado. |
Il Corriere della Sera racconta oggi che Paolo Berlusconi – editore del Giornale e fratello del presidente del consiglio – è indagato dalla Procura di Milano per ricettazione. L’oggetto della ricettazione sarebbe l’intercettazione del luglio 2005 tra il presidente di Unipol Giovanni Consorte e l’allora leader dei DS Piero Fassino (“Ma abbiamo una banca”?): intercettazione pubblicata dal Giornale il 31 dicembre 2005 quando non era ancora stata depositata agli atti. Gli unici a possedere l’intercettazione erano allora gli ufficiali della Guardia di finanza e l’azienza privata Research control system (RCS) che svolgeva le intercettazioni per conto della Procura. Fabrizio Favata, imprenditore e socio di RCS, sostiene da mesi di aver portato personalmente – insieme al suo capo, Roberto Raffaelli – il nastro con l’intercettazione a casa Berlusconi: dice di averlo fatto ascoltare a Paolo e Silvio Berlusconi e di averlo ceduto loro, dietro grandi ringraziamenti (“La mia famiglia vi sarà grata in eterno”) | Forse stavolta avete esagerato. I fratelli Berlusconi ricevettero il nastro Fassino-Consorte e ne gestirono la pubblicazione, secondo l'accusa: ora Paolo è indagato per ricettazione. |
Aggiornamento del 21 agosto: Asia Argento ha risposto con un comunicato in cui nega di aver avuto relazioni sessuali con Bennett e sostiene di essere stata ricattata. *** | Asia Argento ha pagato un giovane attore che la aveva accusata di violenza sessuale. Jimmy Bennett ha raccontato di essere stato aggredito sessualmente dall'attrice italiana quando aveva 17 anni: lei ad aprile ha accettato di pagare 380.000 dollari. |
Si attende per domani la sentenza del tribunale di Genova sul viceministro della Lega Edoardo Rixi, sotto processo per falso e peculato con l’accusa di essersi appropriato di fondi regionali quando era consigliere regionale in Liguria. Se sarà condannato la posizione di Rixi rischia di mettere in difficoltà il governo, come era accaduto qualche settimana fa con la vicenda del sottosegretario Armando Siri, sempre della Lega, indagato per corruzione e costretto a dimettersi per le pressioni del Movimento 5 Stelle. Diversi dirigenti del Movimento 5 Stelle hanno già detto che in caso di condanna Rixi dovrà dimettersi. Il capogruppo alla Camera, Francesco D’Uva, ha ricordato che l’accordo di governo prevede le dimissioni per chiunque riceva una condanna, anche solo di primo grado. I leghisti però sono contrari e il capogruppo della Lega al Senato, Massimo Romeo, ha già detto che Rixi dovrà restare al suo posto anche in caso di condanna: «La Lega ha già deciso», ha detto. Il leader del partito, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, si è limitato invece a dire che non commenta «l’attività della magistratura» e che «le assoluzioni e le condanne le commento quando ci sono». | Il caso Rixi, spiegato. Un viceministro della Lega domani rischia di essere condannato per peculato: il Movimento 5 Stelle dice che eventualmente dovrebbe dimettersi, diversi leghisti dicono già che non se ne parla. |
Solo la scomparsa di Berlinguer avrebbe indotto mamma e babbo a cantarsela: il partito perfetto non era mai esistito. Tuttavia ammisero che il Partito comunista era stato fin lì il soggetto col quale dialogare, confrontarsi, prendersela e tornare a fare la pace: senza il Pci la nostra terra non sarebbe stata la nostra terra, Bologna sarebbe stata una semplice città di provincia, non un «laboratorio politico» e nemmeno «la città più libera del mondo». Senza il Pci, l’Italia intera si sarebbe ridotta a feudo cattolico di Washington, marca orientale della Nato, cinquantunesima stella degli Stati Uniti. Bassezze e maneggi andavano così contestualizzati: grazie al partito avevamo organizzazione e buon governo, noi. Se ogni tanto il prete sbaglia, mica è colpa di Nostro Signore; allo stesso modo, se qualcuno approfittava della tessera del partito per fare carriera o concludere accordi, questo non intaccava punto l’icona di Enrico Berlinguer, il Portatore della Nostra Idea. Prima di lui il Pci aveva conosciuto la clandestinità, la Resistenza e la Costituente sotto la guida di Togliatti; il «Migliore» aveva condotto il partito per mano sino alla sua morte, poi c’era stato il «Comandante» Luigi Longo, eroe della Guerra di Spagna, quindi capo partigiano e – ad ascoltare i sussurri fuori controllo – vero giustiziere di Mussolini. Niente che si potesse scrivere sui giornali, ma la leggenda non suonava affatto scandalosa alle orecchie dei militanti. Il Partito era figlio della Resistenza, monolitico, e Berlinguer, asceso alla segreteria di Botteghe Oscure nel 1972 su designazione dello stesso Longo, era il primo leader del Pci che non avesse avuto un ruolo centrale, per età anagrafica, nella stagione della Resistenza e della Guerra civile. Dei suoi meriti maturati negli anni Settanta sapevo solo de relato, ma si riassumevano in tre grandi parabole: lo strappo con Mosca, l’avvicinamento ai cattolici e la semileggendaria capacità di sorridere. Si riconosceva a Berlinguer il coraggio fuori dal comune di cantarla chiara ai dirigenti del Pcus, ché la finissero di comandarsela sui partiti fratelli d’Oriente e Occidente. Una cosa, aveva fatto sapere a Mosca, è governare nel paese dei Soviet, un’altra essere condannati a non farlo in Italia. Come ringraziamento per la svolta «eurocomunista», nel corso di una missione a Sofia qualche compagno dell’Est aveva spedito un camion militare addosso alla sua Gaz di rappresentanza. L’interprete era morto, Berlinguer ne era uscito ammaccato ma deciso a non demordere. Se il Kgb lo voleva morto, avrebbe dovuto vedersela con noi: i compagni italiani erano pronti a fargli scudo con i propri corpi. A differenza dei suoi predecessori, poi, Berlinguer aveva provato ad avvicinare il Pci al governo del paese, instaurando un dialogo col vescovo d’Ivrea, monsignor Bettazzi, che aveva allarmato la destra democristiana e i falchi di Washington. Ecco perché, se il Kgb non lo amava, c’era il sospetto che settori della Cia lo avrebbero volentieri spedito su Saturno. Perché non lo facevano, allora? Perché il Pci, a differenza della Sinistra di oggi, era in grado di mobilitare mezzo paese e bloccare l’Italia come un rubinetto che si chiude: se avessero eliminato il suo segretario, non sarebbe bastato nessun Bartali a rimediare. E poi, terza parabola, Berlinguer era «il più amato»: potevamo dimenticare le facce da mastino e i cipigli dei vecchi dirigenti, cresciuti in tempi emergenziali e portatori di segreti irriferibili. Berlinguer era forte e pulito, capace di compattare le folle ma anche di sorridere. Solo molti anni dopo ci saremmo resi conto di quanti punti percentuali poteva far guadagnare a un politico italiano il fatto di schiudere le labbra per innalzarne gli angoli, a suggerire cordialità e caldezza di spirito, ma Berlinguer sorrideva senza bisogno di vedersi puntate addosso le telecamere, né risulta che abbia mai fatto ricorso a scarpe col tacco rialzato, trapianti di capelli o make-up. Il suo era un carisma dolce, umano, rassicurante, eurocomunista di nome e italianissimo nel suo manifestarsi; i compagni sognavano d’incontrarlo in fabbrica oppure alla Casa del Popolo, non nella sua fantomatica villa (solo Forattini osò disegnarlo in pantofole come un «padrone» e fu scandalo). Era uno di noi e per questo, ancora oggi, chiunque creda a una Sinistra italiana lo rimpiange. Il giorno in cui si accasciò sul palco di Padova l’Italia rimase col fiato sospeso: era il 7 giugno 1984, e presto fu chiaro che le sue condizioni erano molto gravi. Si spense l’11, dando il tempo a metà del paese di ripensare con malinconia struggente ai suoi comizi, al suo coraggio e al suo sorriso. Addio titolò a caratteri cubitali «l’Unità», e l’ex partigiano Pertini volle condurre la salma a Roma a bordo dell’aereo presidenziale. Il giorno 13 uno straordinario bagno di folla diede l’ultimo saluto al segretario del più grande partito comunista d’Occidente: ora che se n’era andato, chi avrebbe protetto la parte sana del paese dalle manovre clerico-fasciste di stampo sudamericano orchestrate dal Pentagono? Strano a credersi ma, nelle stagioni immediatamente successive, più d’uno avrebbe risposto: «Ce l’ho! È Bettino Craxi!». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio – Episodio 2. Seconda parte del libro in cui Enrico Brizzi racconta vent’anni di storia italiana, e un altro disegno di Makkox. |
In occasione dei 60 anni di regno della regina Elisabetta II è uscito in questi giorni un volume fotografico che ne racconta la vita con fotografie famose e immagini inedite recuperate da svariati archivi. (Le fotografie del primo giorno di festeggiamenti del Diamond Jubilee) | “Her Majesty”. 10 immagini bellissime da un libro fotografico celebrativo sulla regina Elisabetta II, uscito in questi giorni. |
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un ex parlamentare contro il taglio dei vitalizi voluto dal Movimento 5 Stelle e approvato un anno fa dall’ufficio di presidenza della Camera, stabilendo di non aver alcun titolo per deliberare su questa questione. Le sezioni civili unite della Corte hanno infatti precisato che «le controversie relative alle condizioni di attribuzione e alla misura dell’indennità parlamentare e degli assegni vitalizi per gli ex parlamentari non possono che essere decise dagli organi dell’autodichia», cioè dalle Camere che hanno la piena autonomia nel risolvere, all’interno della propria amministrazione, le controversie che hanno a che fare con il “personale dipendente” e senza far ricorso a tribunali esterni. Semplificando: la Cassazione si è limitata a stabilire chi è il giudice che deve giudicare. Il ricalcolo con metodo contributivo dei vitalizi degli ex deputati era stato proposto da Roberto Fico e approvato dall’ufficio di presidenza della Camera nel luglio del 2018 con 11 voti a favore su 18 componenti. La delibera prevedeva che i vitalizi concessi in passato e calcolati con il metodo retributivo (cioè in percentuale all’ultimo stipendio ricevuto) sarebbero stati ricalcolati con il metodo contributivo, che prevede che l’assegno pensionistico sia proporzionato ai contributi effettivamente versati durante il mandato parlamentare. Si dice che il nuovo sistema, entrato in vigore lo scorso novembre, porterà a 40 milioni di euro di risparmi all’anno. | La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso di un ex parlamentare contro il taglio dei vitalizi. |
Negli ultimi anni l’autostrada A33 che si interrompe nei campi tra Asti e Cuneo, in Piemonte, ha attirato allo stesso modo gli appassionati di fotografia e le polemiche. Progettata diversi decenni fa per collegare Cuneo e provincia alla Lombardia e all’Emilia Romagna, è uno dei simboli dell’incompiuto italiano, ritenuto da molti esperti un vero stile architettonico che si rivela nella notevole quantità di opere iniziate e poi abbandonate ovunque da Nord a Sud, col tempo diventate ruderi. Ma la A33 potrebbe uscire presto da questa insolita classificazione stilistica. A fine gennaio è stato riaperto il cantiere che era chiuso dal 2012 e da allora sono ricominciati i sopralluoghi dei politici, le scadenze e le promesse. Per chi abita da queste parti non è nulla di nuovo rispetto agli impegni dichiarati negli ultimi trent’anni, cioè da quando si parla di questa autostrada. Stavolta, però, sembra che i problemi siano davvero superati anche se il progetto pensato per completare i 9,8 chilometri più delicati del tracciato non convince molte associazioni ambientaliste. | Si muove di nuovo qualcosa per l’autostrada tra Asti e Cuneo. Per l'ennesima volta ripartono i lavori di una nota infrastruttura incompiuta, senza la quale una parte del Piemonte rimane un po' isolata. |
L’artista Banksy ha confermato a BBC che il Tropicana – una spiaggia abbandonata e solitamente deserta di Weston-super-Mare, una località balneare nel Somerset inglese – ospiterà un “parco dei divertimenti” da lui progettato. Il parco si chiamerà “Dismaland” e ovviamente non è un normale “parco dei divertimenti”: il suo simbolo, per esempio, è un castello delle fiabe diroccato. Sarà aperto dal 22 agosto al 27 settembre, l’ingresso costerà tre sterline e sarà gratuito per chi ha meno di 5 anni. Il parco ospiterà anche opere di Damien Hirst, Jenny Holzer e Jimmy Cauty: la lista completa è qui. | Dismaland, il parco dei divertimenti di Banksy. "Divertimenti", più o meno, però ora è ufficiale: sarà aperto dal 22 agosto per sei settimane, in Inghilterra. |
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Cento anni fa nacque Astor Piazzolla, come probabilmente sapete per un vistoso doodle di Google. Forse perché c'era bisogno di spingerlo un po' di più, Paul McCartney ha preso il suo ultimo disco e l'ha rifatto con fior di partecipazioni. La nuova versione esce il 16 aprile. Cose incredibili che succedevano nel secolo scorso (non che ora ce ne facciamo mancare): E la vita la vita di Cochi e Renato, con lo zampino di Jannacci, al primo posto in classifica nel 1974. Oggi Cochi Ponzoni compie 80 anni. Vorrei aggiungere che la canzone successiva al numero uno in hit-parade fu Un corpo e un'anima. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Una canzone dei Primal Scream. «Prendi questo pezzo e distruggilo». |
C’è una spiegazione matematica al fenomeno per cui ci sembra che i nostri amici abbiano più amici di noi. Si chiama “paradosso dell’amicizia” ed è stato sviluppato nel 1991 da Scott L. Feld, un sociologo della Stony Brook University di Long Island. Negli ultimi anni alcuni ricercatori hanno applicato il “paradosso dell’amicizia” di Feld ai social network: un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Public Library of Science per esempio ha dimostrato che le persone che seguiamo su Twitter hanno mediamente più follower di noi, mentre nel 2012 dei ricercatori della Cornell University avevano riscontrato il fenomeno anche con i legami di amicizia su Facebook. Può sembrare strano che ci sia una regola matematica che stabilisce che i nostri amici abbiano più amici di noi. In realtà la spiegazione intuitiva è molto semplice, e ovviamente non è assoluta, ma si riferisce alle probabilità: è più probabile che una persona con tanti amici sia tra i nostri amici, piuttosto che una persona con pochi amici. Questo quindi non significa che abbiamo meno amici di quanti ne hanno in media le altre persone: è più probabile che nella nostra cerchia di amici ci siano meno persone con pochi amici di quante ce ne siano nella popolazione generale, proprio per il fatto che sono nostre amiche. La propria cerchia di amici non è un campione rappresentativo della popolazione generale. Feld sviluppò anche una spiegazione matematica del paradosso, che è un po’ più complessa per i non addetti ai lavori. | Perché i nostri amici hanno più amici di noi. È il “paradosso dell'amicizia”: è più probabile che una persona con molti amici sia tra i nostri amici, rispetto a una con pochi. |
Il grafico Luigi Tarini ha messo insieme una serie di mashup in cui sovrappone fotografie di attori famosi e quadri di pittori che lo sono altrettanto. Tarini ha iniziato il progetto la scorsa estate, quando facendo alcuni esperimenti grafici ha provato ad alternare strisce del volto di Clint Eastwood a quello di Van Gogh. Ora ci sono la Venere di Botticelli con Brigitte Bardot, Frida Kahlo con Joan Crawford, Il bacio di Hayez con Clark Gable e Vivien Leigh e la Gioconda di Leonardo da Vinci con Marylin Monroe, tra gli altri. Tarini ha spiegato che la cosa più difficile è stata – comprensibilmente – trovare le foto adatte, cercando su Google con molta pazienza. Tarini è nato a Cagliari, ha studiato grafica e comunicazione e ha vissuto a Londra prima di trasferirsi a Cracovia, dove – oltre che come grafico – lavora nel settore finanziario e dà lezioni di italiano. Altri progetti di Tarini sono Horror Icons in Lighthearted Movies e Obama, Merkel and Putin Starring in Movies. | Mashup di attori e quadri famosissimi. La Gioconda di Leonardo con Marylin Monroe e Clint Eastwood con Van Gogh, tra i precisi collage del grafico Luigi Tarini. |
Le connessioni WiFi pubbliche, messe a disposizione da istituzioni, ristoranti, bar e altri esercizi commerciali, sono una buona soluzione per controllare la posta, dare un’occhiata alle notifiche di Facebook e navigare senza prosciugare il proprio piano dati su rete cellulare (quando funzionano). Il problema è che talvolta le reti cui ci si collega mentre si è in giro non sono per nulla sicure, al punto da permettere a utenti malintenzionati di ottenere informazioni come le credenziali di accesso al proprio account email, ai social network cui si è iscritti o al proprio conto in banca. Le raccomandazioni da parte degli esperti di sicurezza informatica per proteggere i propri dati sono ricorrenti ma finiscono quasi sempre inascoltate. Maurits Martijn del magazine olandese De Correspondent ha passato una giornata in giro per i bar di Amsterdam insieme con un hacker, dimostrando quanto siano poco sicure le reti WiFi pubbliche. Martijn racconta che per ottenere informazioni da computer e smartphone collegati al WiFi dei bar in cui è stato, l’hacker Wouter Slotboom utilizza una piccola scatoletta nera, grande quanto un pacchetto di sigarette, che serve per intercettare le connessioni senza fili e analizzare i dati che vengono scambiati. Di solito gli smartphone e i laptop hanno impostazioni predefinite per fare in modo che siano cercate automaticamente le reti WiFi cui ci si può collegare; e spesso si collegano automaticamente alle reti cui si erano già collegati in passato. La scatoletta di Slotboom crea una rete WiFi che finge di essere una di queste reti molto comuni, come quelle delle catene di ristoranti e bar che offrono la connessione senza fili. | Quanto è pericoloso il WiFi pubblico? un giornalista ha passato una giornata con un hacker in alcuni locali di Amsterdam, scoprendo facilmente un sacco di cose sui loro frequentatori. |
Le previsioni meteo per domani, domenica 22 luglio, non promettono una giornata bellissima, né per chi sarà al mare né per chi sarà in montagna. Soprattutto al Nord: ci saranno parecchie nuvole e qualche precipitazione su Liguria, zone alpine, prealpine e appenniniche; nel pomeriggio il cielo si coprirà anche in pianura, in Emilia-Romagna. Dalla sera andrà molto meglio, tranne che sul Nord-Ovest. Al Centro sarà nuvoloso su Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo, con piogge e temporali locali, ma in serata il cielo si rasserenerà. Al Sud si prevedono nubi su Molise e Campania e bello altrove, salvo qualche velatura serale sulle coste ioniche. | Le previsioni meteo per domenica 22 luglio. Al Nord sarà una giornata bruttina, sia al mare che in montagna. |
Il Bureau of Land Management è un’agenzia che fa capo al Dipartimento dell’Interno degli Stati Uniti, il cui compito – che non c’entra niente con quello dei Ministeri degli Interni – è quello di gestire e preservare le terre appartenenti allo stato federale, come ad esempio i parchi nazionali. Il Bureau of Land Management, in particolare, è una specie di agenzia ambientale: si occupa di di gestire le risorse energetiche dei territori dello stato e di organizzare attività sportive o escursionistiche. Per svolgere questo lavoro, molti dei suoi dipendenti si recano in posti meravigliosi e praticamente disabitati, di cui pubblicano regolarmente le foto sugli account Instagram e Twitter dell’agenzia: fra le altre, tutte notevoli, ci sono foto di boschi verdissimi, piccole tende sotto a un cielo stellato e molti tramonti. Il Bureau of Land Management non è la prima agenzia federale statunitense a “pubblicizzare” il suo lavoro su Instagram. Da diverso tempo la Transportation Security Administration (TSA) – l’agenzia governativa che si occupa dei controlli di sicurezza negli aeroporti degli Stati Uniti – pubblica sul suo account l’ampia varietà di cose che gli agenti trovano ai controlli in aeroporto, soprattutto nei bagagli a mano (cioè quelli che i passeggeri si portano in cabina). Tra i tanti oggetti ci sono coltelli, dalle forme più strane e nascosti con sistemi creativi, sigarette elettroniche a forma di bombe a mano, spade e riproduzioni di munizioni, anche di artiglieria. | Foto di posti spettacolari negli Stati Uniti. Le diffonde su Instagram un'agenzia federale americana, che manda i suoi dipendenti in posti meravigliosi e praticamente disabitati. |
Qui sotto, dalle 16, la diretta streaming del giuramento del governo Conte. Qui potete seguire il live blog del Post con tutte le notizie mano a mano che arrivano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Il giuramento del governo Conte in diretta streaming. I ministri giureranno alle 16 e poi il presidente Conte andrà a Palazzo Chigi per il passaggio di consegne con Paolo Gentiloni. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 675 nuovi casi di contagio da coronavirus, secondo i dati diffusi domenica dalla Protezione Civile, e 146 nuovi morti (il numero più basso dal 9 marzo). In totale, quindi, il bilancio ufficiale dall’inizio dell’epidemia è di 225.435 casi accertati e 31.908 morti. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 762, 13 in meno di ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 3.004.960, 60.101 più di ieri. La Lombardia ha fatto registrare 326 dei casi di contagio delle ultime ore, e 69 decessi, più di quelli di ieri (39) ma meno di quelli segnalati giovedì e venerdì, quando erano stati rispettivamente 115 e 111 (che però includevano probabilmente anche persone morte nei giorni precedenti). Il bilancio nella regione continua a essere in ogni caso di gran lunga il peggiore d’Italia, e ammonta complessivamente a 84.844 casi di contagio e 15.519 morti. Nella provincia di Milano i nuovi casi di contagio accertati sono stati 110, di cui 56 a Milano. In numeri assoluti, dopo la Lombardia, le regioni che hanno registrato più contagi nelle ultime 24 ore sono stati il Piemonte con 64 nuovi casi, l’Emilia-Romagna e il Lazio con 50, la Liguria con 48. | Le notizie di domenica sul coronavirus in Italia. Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 675 nuovi casi, di cui quasi la metà in Lombardia. |
Il Parlamento dell’Australia ha approvato la controversa legge sostenuta dal governo che impone alle grandi piattaforme online – come Google e Facebook – di pagare gli editori dei giornali e dei siti di notizie per l’utilizzo dei loro contenuti, come le anteprime degli articoli nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca o nelle condivisioni sui social network. La legge aveva indotto Facebook a bloccare buona parte dei contenuti giornalistici sul proprio social network in Australia la scorsa settimana, decisione poi rivista nei giorni scorsi in seguito ad alcuni emendamenti approvati nel Parlamento australiano. Il da poco approvato “News Media and Digital Platforms Mandatory Bargaining Code” indica che non tutte le piattaforme debbano compensare gli editori, ma solamente quelle dominanti sul mercato, proprio come Google e Facebook, e stabilisce i criteri che qualificano le testate giornalistiche. Nel caso in cui piattaforme ed editori non riescano a mettersi d’accordo, è prevista l’istituzione di un arbitrato per risolvere la questione in modo rapido e vincolante. Gli emendamenti hanno ammorbidito alcuni aspetti della legge, introducendo un mese di preavviso nel caso in cui si prospetti la possibilità dell’arbitrato. Alle piattaforme sono stati inoltre concessi due mesi per effettuare i propri negoziati con gli editori. | L’Australia ha approvato la legge che impone alle grandi piattaforme online di pagare per le news. |
Il 14 maggio 2012 ha compiuto 60 anni David Byrne, che all’aspetto è sempre sembrato più adulto e serio dei suoi anni e delle sue invenzioni musicali. Ha inventato i Talking Heads e ne ha fatto una delle band più creative e intellettuali del periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, poi li ha sciolti e ha continuato a fare le cose più varie, mescolando in musica e scrittura leggerezze e analisi sociali. È nato in Scozia ma cresciuto nel Maryland: ha collaborato con Brian Eno, ha vinto un Oscar per la colonna sonora dell’Ultimo Imperatore di Bertolucci, composta con Ryuichi Sakamoto, ha scritto per il teatro e recitato in un film musicale: questo è quello che ne scriveva nel suo libro Playlist Luca Sofri, peraltro direttore del Post, scegliendo le sue canzoni preferite post Talking Heads. David Byrne (14 maggio 1952, Dumbarton, Scozia) A un certo punto decise di sciogliere unilateralmente i Talking Heads: gli altri ci rimasero così e così. Aveva già cominciato a far cose per proprio conto, in particolare un leggendario e ardito disco assieme a Brian Eno. Reputato un genio, esaltato in Italia da Mister Fantasy di Massarini, versatilissimo, gli manca solo di lasciare ai posteri una canzone immortale. | David Byrne ha sessant’anni. Le migliori canzoni post Talking Heads dell'uomo che si inventò i Talking Heads. |
La Corte di Cassazione ha confermato le sentenze del secondo processo d’appello per l’omicidio di Marco Vannini, ucciso nel 2015 nella villa della famiglia della sua fidanzata a Ladispoli, in provincia di Roma: Antonio Ciontoli, padre della fidanzata di Vannini, è stato condannato a 14 anni di carcere per omicidio volontario con dolo eventuale, mentre la madre Maria Pezzillo e i figli Federico e Martina (che allora era la fidanzata di Vannini) sono stati condannati a 9 anni e 4 mesi per concorso in omicidio, attenuato dalla «minima partecipazione», secondo quanto scrive il Corriere della Sera (in appello l’accusa era stata di concorso anomalo in omicidio, con la stessa pena). Marco Vannini fu ucciso il 17 maggio 2015: aveva 21 anni. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Antonio Ciontoli gli sparò sotto la spalla destra per sbaglio mentre gli stava mostrando una pistola di sua proprietà. Vannini venne portato in pronto soccorso in codice verde perché Ciontoli non rivelò inizialmente di avergli sparato, ma disse che il ragazzo si era ferito con un pettine scivolando nella vasca. Vannini morì poche ore dopo: secondo la sentenza, la sua morte fu causata dalle lesioni dovute al colpo di pistola e dal ritardo con cui furono chiamati i soccorsi. | La Corte di Cassazione ha confermato le sentenze del secondo processo d’appello per l’omicidio di Marco Vannini. |
Venerdì i piloti tedeschi, svedesi, irlandesi, olandesi e belgi della compagnia aerea low cost Ryanair sciopereranno contro le politiche contrattuali applicate dalla società. Circa 400 voli sono stati cancellati, sui 2.400 totali previsti, per un totale di oltre 40mila passeggeri coinvolti. In particolare a causare i maggiori disagi sarà lo sciopero indetto con poco preavviso dal sindacato tedesco Vereinigung Cockpit, che ha portato Ryanair a cancellare 250 voli da e per la Germania. Solo poche settimane fa, inoltre, lo sciopero di dipendenti Ryanair più grande di sempre aveva portato alla cancellazione di più di 600 voli in tutta Europa. Lo sciopero dei piloti tedeschi è stato indetto per chiedere un aumento salariale, ma quelli indetti negli altri paesi riguardano principalmente la più ampia richiesta, portata avanti da mesi anche dai sindacati di altri paesi come Italia, Spagna e Portogallo, di profondi cambiamenti nella politica contrattuale di Ryanair. La compagnia, che è irlandese, applica infatti a tutto il suo personale di bordo contratti regolati dalla legge irlandese, con l’eccezione di quello del Regno Unito. Le tutele e le garanzie per i lavoratori in Irlanda sono però le più scarse in tutta Europa, e per questo i piloti chiedono che Ryanair applichi ai suoi dipendenti i contratti regolati dalle leggi del paese in cui vivono. | Perché i dipendenti di Ryanair scioperano così tanto? da mesi piloti e personale di bordo chiedono che i loro contratti di lavoro siano regolati dalle leggi dei loro paesi, e non da quelle irlandesi che garantiscono meno tutele. |
Lo scorso 23 aprile Renato Brunetta, ex ministro e dirigente di Forza Italia, ha scritto su Twitter una valutazione netta e inequivoca sulla candidatura di Guido Bertolaso a sindaco di Roma, all’epoca sostenuta dal suo partito nonostante la Lega Nord e Fratelli d’Italia la contestassero da mesi e avessero proposto la candidatura alternativa di Giorgia Meloni. Grande soddisfazione per le parole del presidente Berlusconi che, a nome di tutta Forza Italia, ha confermato piena fiducia a Bertolaso | Renato Brunetta e tutte le cose che possono cambiare in 5 giorni. "Piena fiducia a Bertolaso. La parola data, come ha ribadito il nostro leader, è per noi fondamentale e imprescindibile". |
Oggi a Venezia i film presentati in concorso sono stati Beixi moshuo (Behemoth) di Zhao Liang e Per Amor Vostro di Giuseppe M. Gaudino. Il primo parla della vita dei minatori e dei lavoratori delle fonderie. Quello di Gaudino, invece, è la storia di Anna (interpretata da Valeria Golino), una donna con una famiglia disfunzionale e un marito violento e camorrista di cui riesce a liberarsi soltanto quando ottiene un lavoro stabile. Fuori concorso sono stati presentati I ricordi del fiume di Gianluca e Massimiliano De Serio e Go With Me di Daniel Alfredson. I ricordi del fiume parla degli ultimi mesi prima dello smantellamento del Plat, una delle baraccopoli più grandi d’Europa, a Torino. Il film di Alfredson invece è ambientato in una piccola comunità rurale del nord ovest degli Stati Uniti, ed è la storia di Lillian, una donna che viene perseguitata da Blackway, un ex poliziotto corrotto. Lillian decide di opporsi al suo stalker e viene aiutata da un ex taglialegna e dal suo aiutante. | Le foto di venerdì a Venezia. Roberto Bolle, Cristiana Capotondi e Valeria Golino che bacia tutti, tra le foto di oggi dal festival. |
Dal 27 agosto fino al 27 settembre il famoso mercato di Covent Garden, a Londra, ospita l’installazione dell’artista francese Charles Pétillon dal titolo Heartbeat, con 100 mila palloncini bianchi che si snodano attraverso il soffitto della South Hall dell’edificio, per 54 metri di lunghezza e 12 metri di larghezza. I 100 mila palloncini fatti di lattice sono legati tutti insieme e attraversati da luci che rendono l’intera installazione una grande nuvola bianca. Charles Pétillon è un artista francese che nei suoi lavori utilizza i palloncini – un simbolo universale di gioia – per modificare il modo in cui le persone percepiscono spazi che conoscono bene. Rispetto alla scelta della location di Covent Garden, Pétillon ha detto: “Mettendo i palloncini qui voglio aggiornare il modo in cui viene visto questo luogo e la mia speranza è che la gente che cammina sotto e intorno all’installazione veda l’intero edificio con occhi nuovi”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | 100 mila palloncini a Covent Garden. Le foto dell'installazione dell'artista Charles Pétillon nel famosissimo mercato di Londra. |
È passato un po’ di tempo dall’ultimo giro di consigli sulle nuove serie tv che potreste esservi persi, e abbiamo perciò deciso di raccoglierne altre dieci di cui si è parlato bene nel frattempo. Ce ne sono diverse appena cominciate (e già finite, in certi casi), altre di cui è cominciata da poco una nuova stagione, sempre un buon motivo per recuperare le precedenti. Alcune sono disponibili in Italia, per altre si dovrà aspettare e sperare arrivi presto un modo legale per vederle. Tutto questo, manco a dirlo, per occupare quel mesetto che ci separa dal momento che tutti, o quasi, stiamo aspettando. | 10 serie tv degli ultimi mesi che potreste esservi persi. E di cui si è parlato bene, da quella con Benicio Del Toro che evade dal carcere a quella con Steve Buscemi nel ruolo di Dio. |
Oggi, sulla Stampa, un articolo di Francesco Manacorda fa un riassunto per punti del caso che ha coinvolto la scorsa settimana la banca senese Monte dei Paschi, provando a fare il punto sulle accuse agli ex dirigenti e sulla possibilità, di cui parlano in questi giorni i mezzi di comunicazione, che nell’acquisizione di Antonveneta nel 2007 ci sia stato anche il pagamento di tangenti. Per quale motivo si indaga sugli ex dirigenti del Monte dei Paschi di Siena? Quali sono le operazioni della banca finite sotto esame? Sono davvero girate tangenti miliardarie? Quale è stato il rapporto del Monte con la politica, in particolare con il Pd? Ci sono più domande che risposte – almeno finora – nella complessa vicenda Mps. E il clima della campagna elettorale non aiuta certo a separare i fatti dalle opinioni, o almeno dalle suggestioni. Vediamo allora di capire lo stato dell’arte – otto giorni dopo la rivelazione di alcune operazioni opache che hanno portato alle immediate dimissioni di Giuseppe Mussari, ex presidente dello stesso Mps, dalla guida dell’Abi, l’Associazione che riunisce i banchieri italiani. | Il punto sui guai del Monte dei Paschi. Le accuse agli ex dirigenti, la storia delle presunte tangenti per l'acquisizione di Antonveneta e gli aiuti statali, in 11 domande e risposte sulla Stampa. |
Dopo anni di forte crescita che avevano fatto parlare di un miracolo economico, anche il Brasile inizia a subire gli effetti della crisi che sta colpendo le principali economie del mondo. Lo scorso anno il paese ha fatto registrare una crescita del prodotto interno lordo del 7,5 per cento, ma stando agli ultimi dati riferiti al mese di giugno, l’economia brasiliana si è contratta per la prima volta dal 2008, l’anno in cui è iniziata la crisi finanziaria a livello globale. Secondo gli economisti, la crescita del PIL quest’anno si fermerà al di sotto del 4 per cento, un dato per il quale molti stati europei farebbero carte false in questo momento, ma che per il Brasile segna un notevole rallentamento e pone diversi interrogativi sulla capacità del paese di cavalcare i vantaggi della rapida crescita economica degli ultimi anni. Le previsioni degli economisti si accompagnano a un anno deludente sul fronte delle contrattazioni in Borsa. Il mercato azionario del paese è stato fino a ora tra i peggiori in tutto il mondo e diverse società hanno deciso di ridurre i loro investimenti per fare fronte ai profitti più bassi del previsto. | Il miracolo brasiliano si è fermato? dopo anni di grande crescita quest'anno l'economia brasiliana si è contratta e oggi si ritrova invischiata nella crisi internazionale dei mercati. |
Lunedì è andato in onda anche in Italia “L’ultimo degli Stark”, il quarto episodio dell’ottava e ultima stagione di Game of Thrones. Non è stato ovviamente denso come il precedente, quello della battaglia di Grande Inverno, ed è sembrato più che altro un cuscinetto tra i due grandi eventi che tutti si aspettano da questa stagione: la guerra dei vivi contro i morti, che abbiamo già visto, e quella dei rimasti contro Cersei, che vedremo presto. Abbiamo raccolto nove cose sull’episodio, piene ovviamente di spoiler. Mancano soltanto due episodi alla fine, ciascuno dei quali durerà circa 80 minuti: cioè ci sono ancora meno di tre ore di Game of Thrones, poi basta. | 9 cose sul quarto episodio di Game of Thrones. Storie di metalupi, bicchieri poco fantasy e qualche ipotesi, ovviamente piene zeppe di spoiler. |
Una settimana fa la società automobilistica giapponese Mazda Motor ha presentato i risultati finanziari del proprio terzo trimestre dell’anno fiscale. Mazda ha dichiarato che il periodo è stato in perdita, e il suo amministratore delegato Takashi Yamanuchi ha detto che, per l’anno fiscale che si concluderà il 31 marzo, si prevedono perdite per circa 100 miliardi di yen (più di 970 milioni di euro) con una diminuzione delle vendite a livello globale del 2 per cento, fino a 1,25 milioni di unità. Yamanuchi ha detto che la società sta cercando attivamente nuovi alleati commerciali per superare le difficoltà finanziarie, che continuano da molti anni. Se quest’anno si chiuderà in perdita, sarà il quarto consecutivo, e le cifre previste lo renderanno il peggior risultato negli ultimi 11 anni. Fino al 2008, Mazda era proprietà di Ford Motor per il 33 per cento, ma a partire da quell’anno la società statunitense, dovendo affrontare i propri guai finanziari, vendette gran parte delle proprie quote, che si ridussero a meno del 4 per cento nel 2010. | I guai di Mazda. La casa automobilistica giapponese è in grandi difficoltà finanziarie e chiuderà in perdita per il quarto anno consecutivo. |
Si è discusso molto su quelle che saranno le conseguenze del referendum tra i lavoratori dello stabilimento FIAT di Pomigliano d’Arco. Si è ragionato della decisione della FIAT ancora in bilico tra la Campania e la Polonia, ci si è chiesti quali conseguenze avrà l’accordo – qualora dovesse entrare in vigore, a questo punto – sul sistema industriale italiano e sulle condizioni contrattuali dei lavoratori. Meno attenzione è stata invece dedicata al racconto di chi fossero gli operai di Pomigliano e soprattutto: perché abbiano votato contro l’accordo in una percentuale superiore a quella che moltissimi si sarebbero aspettati, negando a Marchionne il plebiscito che desiderava. Ci prova oggi Teodoro Chiarelli, sulla Stampa. Sul grande piazzale niente più presìdi, slogan, cartelli e striscioni. Rimane un lungo lenzuolo rosso che recita «Con i lavoratori di Pomigliano contro i ricatti della Fiat». Lavorano solo 345 operai, divisi su due turni, del reparto stampaggio. Devono produrre lamiere per rifornire la fabbrica di Melfi dove si fa la Bravo e la Sevel di Val di Sangro. Pochi accettano di commentare l’esito di una votazione che ha avuto, come al solito, tante interpretazioni. Uno avvicina di sua sponte il cronista. «Vuole sapere come mai così tanti no? Glielo spiego io». Prego. «Mi chiamo Carmine, ho 35 anni, non sono della Fiom né dei Cobas, però ho votato no, come tanti. Cerco di tenermi informato e di ragionare con la mia testa. Perché no? Perché lavoro alla catena di montaggio. Si sono fatti tanti discorsi sull’assenteismo o sul diritto di sciopero. Balle. La gente alla catena di montaggio non ne può più dei ritmi infernali a cui è sottoposta. Figuriamoci di quelli che vuole imporci domani Marchionne». Carmine insiste. «Non sono un barricadiero, ho sempre lavorato, mai un giorno di malattia, altro che fannullone. Ma qui vogliono imporci condizioni capestro, prendere o lasciare, perché alla Fiat interessa solo aumentare i carichi di lavoro: una macchina al minuto, 350 auto al giorno per tre turni lavorativi». | Pomigliano, quelli che hanno votato no. Parlano gli operai contrari al nuovo accordo sindacale. |
Il peraltro direttore del Post, Luca Sofri, intervista l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, e Anne Bouverot, direttore generale della GSM Association (GSMA), l’organizzazione degli operatori e delle società che si occupano di promuovere gli standard per la telefonia mobile. L’incontro è stato organizzato nell’ambito di “Digital Venice“, la serie di eventi promossi dalla presidenza italiana del Consiglio dell’Unione Europea, da poco iniziata e che proseguirà fino a fine anno. Agli incontri a Venezia – fino a sabato 12 luglio – partecipano politici, imprenditori ed esperti di innovazione da tutti i paesi d’Europa. Il progetto prevede che “Digital Venice” diventi un appuntamento annuale fisso, per parlare di nuove tecnologie e delle opportunità che offrono per lo sviluppo all’interno dell’Unione Europea. | Luca Sofri intervista Marco Patuano. La diretta streaming dell'incontro con l'amministratore delegato di Telecom Italia da "Digital Venice", la serie di eventi organizzata a Venezia per parlare di nuove tecnologie e innovazione. |
Nei giorni scorsi sui giornali e sui social network si è parlato molto del funzionario diplomatico Tommaso Claudi per via del suo impegno nell’ambasciata italiana di Kabul, in Afghanistan, emerso più estesamente con due foto che lo ritraggono mentre prende in braccio un bambino, in piedi sul ciglio di un muro all’aeroporto di Kabul, nel pieno delle operazioni di evacuazione dalla città di cui si sono impadroniti i talebani. Pubblicando le foto, Di Maio e il suo ministero hanno indicato Claudi come “console italiano” in Afghanistan, e lo stesso hanno fatto giornali e tv, generando alcune reazioni un po’ confuse e inesatte su ruoli e funzioni delle professioni diplomatiche. La carica ufficiale di Claudi è infatti quella di Segretario di legazione, e chi l’ha verificata sul sito dell’ambasciata ha quindi dubitato della definizione di “console”. In realtà “console” è chi svolge funzioni consolari, al di là del grado nella carriera diplomatica. – Leggi anche: «Prima finiremo, meglio sarà» dice Joe Biden | Chi sono e cosa fanno i consoli. È nata una piccola polemica intorno al ruolo di Tommaso Claudi, il diplomatico italiano rimasto a Kabul: facciamo chiarezza. |
La Courtauld Gallery, alla Somerset House di Londra, ospita fino al 18 gennaio 2015 una mostra di Egon Schiele intitolata “Il Nudo Radicale”. Egon Schiele (1890-1918) era un pittore e incisore austriaco – tra i più significativi esponenti dell’espressionismo del suo paese – ed è uno degli artisti più importanti dei primi anni del Ventesimo secolo. Questa mostra raccoglie un gran numero di nudi di Schiele, acquerelli di uomini e donne: l’intenzione è mostrare al pubblico l’approccio innovativo utilizzato nel corso della sua breve carriera. Il virtuosismo tecnico di Schiele e la sua visione originale e insieme inflessibile della figura umana nuda distinguono queste opere dalle altre. I quadri esposti sono in tutto trenta, opere radicali raccolte da collezioni pubbliche e private internazionali. La mostra sarà aperta dalle 10 alle 18 e rimarrà chiusa il 25 e 26 dicembre. | I nudi di Egon Schiele. Una selezione di quadri di un importante artista austriaco esposti in questi giorni a Londra. |
Alcuni paesi dell’Europa orientale ce l’hanno con le multinazionali alimentari perché secondo loro venderebbero prodotti di qualità scadente sul proprio territorio rispetto a quelli che vendono nei paesi dell’Europa occidentale. Un esempio: le persone che vivono in Repubblica Ceca vicino al confine con la Germania pensano che le tavolette di cioccolato Milka vendute oltre il confine, per esempio ad Altenberg e a Heidenau, dove gli esercizi commerciali hanno cartelli in due lingue, siano più buone di quelle in vendita nei negozi cechi. Un altro esempio: secondo l’agenzia ungherese che si occupa della qualità e della sicurezza alimentare, la Nutella venduta in Ungheria ha una consistenza peggiore di quella venduta in Austria. Di questa cosa si parla da anni – la prima lamentela fatta dall’associazione dei consumatori slovacchi è del 2011 – e negli ultimi mesi molti politici hanno cominciato a occuparsene. Lo scorso febbraio il ministro dell’Agricoltura ceco Marian Jurečka ha detto: «Per alcuni prodotti, siamo la pattumiera dell’Europa». A maggio il neoeletto primo ministro bulgaro Boyko Borissov ha paragonato la differenza nella qualità dei prodotti alimentari all’apartheid. Negli scorsi mesi primi ministri del gruppo Visegrád – cioè Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Ungheria – hanno chiesto alla Commissione Europea di fare qualcosa per risolvere questo problema. | La Nutella è più buona in Austria o in Ungheria? i paesi dell'est sostengono che i prodotti alimentari venduti nei loro negozi siano meno buoni delle versioni per i paesi dell'Europa occidentale. |
Il 2018 è stato un anno in cui un videogioco è diventato argomento di conversazione anche di un sacco di persone non appassionate di videogiochi: cioè Red Dead Redemption 2, dei cui manifesti rossi in stile film western sono state tappezzate le stazioni della metropolitana per alcuni giorni. L’ultima volta che un videogioco era uscito così dalla bolla degli appassionati era nel 2016 e in misura molto maggiore: vi ricordate di Pokémon Go? Abbiamo messo insieme i 15 videogiochi che i siti specializzati indicano come i più attesi del 2019, raccontandone in breve la trama e mostrando, quando possibile, un trailer. Per farsi un’idea di quali titoli saranno probabilmente i più venduti in un settore che è in crescita da diversi anni, mentre altri settori dell’intrattenimento faticano a reinventarsi. | I videogiochi più attesi del 2019. Nuovi capitoli di serie horror e di fantascienza, samurai e pirati, tra i 15 titoli dei quali si parla di più tra gli esperti. |
Da questo weekend sono nei cinema due film che secondo le previsioni di chi se ne intende vinceranno di sicuro qualche premio Oscar. Il primo è Il caso Spotlight, un film sul giornalismo che ha ricevuto sei importanti nomination e che è insieme a The Revenant il favorito per vincere l’Oscar per il Miglior film. Il secondo è The Danish Girl, che è candidato a tre Oscar e potrebbe permettere a Alicia Vikander – un’apprezzata attrice svedese di 27 anni – di vincere il suo primo Oscar (quello come Miglior attrice non protagonista). Il protagonista del film è Eddie Redmayne, che ha vinto l’Oscar l’anno scorso ed è candidato anche quest’anno. La storia di The Danish Girl è ispirata – con molte libertà – a quella di Lili Elbe, una delle prime persone al mondo a sottoporsi a un intervento chirurgico per cambiare sesso. In questi giorni sono arrivati nei cinema anche Deadpool – un film su un supereroe atipico – e due film italiani: la commedia di Rocco Papaleo Onda su Onda e il documentario Fuocoammare di Gianfranco Rosi, il regista di Sacro GRA. Il caso Spotlight È nei cinema dal 18 febbraio e racconta la storia vera di un’inchiesta portata avanti tra il 2002 e il 2003 da un gruppo di giornalisti del Boston Globe riguardo le molestie sessuali compiute dai preti dell’arcidiocesi cattolica di Boston. Il film è stato diretto da Tom McCarthy e nel cast ci sono, tra gli altri, Mark Ruffalo, Rachel McAdams, Michael Keaton, Liev Schreiber e Stanley Tucci. Il caso Spotlight ha ricevuto sei nomination per gli Oscar e ha anche vinto il premio per il miglior cast ai SAG del 2016, i premi assegnati dal sindacato degli attori. Spotlight (“riflettori”, in italiano) è un team di lavoro interno al Boston Globe ed è il più longevo team di giornalismo investigativo degli Stati Uniti. Il film inizia con l’arrivo nella redazione del Boston Globe di Marty Baron, nuovo direttore del giornale (e attuale direttore del Washington Post). Baron vuole rilanciare la squadra di giornalisti d’inchiesta di Spotlight e la prima storia con cui prova a farlo riguarda un sacerdote accusato di abusi su minori. | Stasera cinema? "Il caso Spotlight", per chi cerca un film da Oscar; "Deadpool", per gli appassionati di supereroi; "Fuocoammare", per chi vuole vedere un bel documentario. |
Da tempo si parla dell’efficacia degli allenamenti fisici molto brevi e intensi: da sette, sei, quattro minuti o addirittura un solo minuto. Sono esercizi pensati per chi ha poco tempo per andare in palestra. Funzionano, ma naturalmente dipende dagli obiettivi che vuole raggiungere chi si allena così. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, un esempio di allenamento da un minuto è la sequenza di tre intervalli di venti secondi pedalando con più forza possibile su una cyclette, alternati da due minuti di pedalata tranquilla: il tutto non dura effettivamente un minuto, ma è questa la durata dei tre intervalli in cui si fa davvero uno sforzo. Sulle ragioni – verificate scientificamente da alcuni studi – per cui questo tipo di esercizi funziona per stare in forma è appena uscito un libro negli Stati Uniti e in Canada. Si chiama The One-Minute Workout, cioè “L’allenamento da un minuto”, e lo ha scritto Martin Gibala, capo del dipartimento di chinesiologia della McMaster University di Hamilton, in Canada, una delle persone più esperte in materia di allenamenti brevi e tra i loro maggiori sostenitori. È dal 2004 che fa ricerche in questo ambito. Il principio di tutti gli allenamenti brevi – che vengono chiamati anche HIIT, da “High Intensity Interval Training” – è l’alternanza tra periodi di esercizio anaerobico breve e intenso a periodi di attività aerobica meno intensa. In pratica, fare un movimento usando tutte le proprie forze – ma davvero tutte le proprie forze – per pochi secondi o per pochi minuti, e poi riposare un po’ prima di ricominciare. Secondo Gibala e gli altri scienziati che li hanno progettati, questi allenamenti non sono migliori degli allenamenti tradizionali (più lunghi e meno intensi) ma sono altrettanto efficaci per tenersi in forma, soprattutto per migliorare la circolazione del sangue. Il vantaggio degli allenamenti brevi è che non serve avere molto tempo. Inoltre per fare un allenamento breve non serve un abbonamento in palestra o macchinari specifici: bastano un paio di scarpe da ginnastica, qualche rampa di scale, una bicicletta o alcuni metri quadrati in cui fare i cosiddetti burpee. | Gli allenamenti brevi funzionano. Tra gli addetti ai lavori se ne parla da parecchio, alcune ricerche lo confermano: bastano pochi minuti, ma sforzandosi al massimo. |
Si apre oggi a Milano la mostra Rise and fall of Apartheid: Photography and the Bureaucracy of Everyday Life, una grande raccolta di immagini e materiali che racconta l’apartheid, la sua eredità e i suoi effetti sulla vita quotidiana in Sudafrica attraverso il lavoro di 70 fotografi, artisti e registi. La mostra è curata da Okwui Enwezor, direttore della Haus der Kunst di Monaco, ed è ideata da un importante centro di fotografia di New York, lo ICP International Center of Photography. Rise and fall of Apartheid ripercorre attraverso fotografie, testi, poster e altri materiali il cambiamento sociale seguito all’ascesa al potere del Partito Nazionale Afrikaner e la conseguente introduzione dell’apartheid – cioè la sistematica discriminazione e segregazione dei neri – come suo fondamento legale. | L’inizio e la fine dell’apartheid. 10 fotografie da una mostra che apre oggi a Milano, compresa una di Mandela negli anni in cui organizzava sabotaggi contro il governo del Sudafrica. |
Roberto Saviano ha raccontato oggi su Repubblica cosa sono le maras, organizzazioni criminali molto potenti e pericolose dell’America Centrale a cui sembrano appartenere i tre ragazzi arrestati per l’assalto a un capotreno di Trenord a Villapizzone (Milano), nella notte tra l’11 e il 12 giugno. In particolare, racconta Saviano, i tre ragazzi sembrano far parte della Mara Salvatrucha, definita dall’FBI la “gang più pericolosa al mondo”. Le maras stanno diventando sempre più forti anche in Italia, perché lavorano come intermediari tra i gruppi mafiosi che si occupano di trafficare droga e le singole persone che spacciano. Saviano crede che sia necessario per le autorità italiane – politici e polizia – capire come agiscono queste organizzazioni e farci i conti senza parlare in modo “superficiale” di soluzioni affrettate, come quella citata da alcuni esponenti del centro-destra lombardo sull’uso dell’esercito. Il machete è una sorta di ibrido tra un coltello e una spada, usato per tagliare la canna da zucchero, le noci di cocco e, nelle guerre in Sierra Leone o Ruanda, la spietata arma adoperata per tagliare mani, braccia, piedi. | Saviano spiega le maras salvadoregne. E che rapporto hanno con alcune violenze di cronaca italiana, come l'aggressione a un ferroviere vicino a Milano. |
Le Canzoni è la newsletter serale che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. L’indomani – il martedì, mercoledì e venerdì – la pubblichiamo sul Post, ci si iscrive qui. Roger Waters ha annunciato con un video una riedizione di Animals dei Pink Floyd, e sono riusciti a litigare di brutto, lui e David Gilmour, anche stavolta. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Una canzone di Justin Hurwitz. Uno dei modi per essere felici è canticchiare musichette. |
Nel primo trimestre del 2019 l’economia cinese è cresciuta del 6,4 per cento rispetto al primo trimestre del 2018. La crescita è quindi stabile rispetto all’ultimo trimestre del 2018, quand’era stata del 6,6 per cento, e del trimestre precedente, del 6,5 per cento. Per qualsiasi altro paese sarebbe un tasso incredibilmente alto ma non per la Cina, che nell’ultimo anno ha sofferto particolarmente, anche a causa dei dazi e delle tariffe imposti dagli Stati Uniti sulle esportazioni. La crescita ha superato dello 0,1 per cento le previsioni degli analisti di Reuters, che la davano al 6,3 per cento: per l’economia cinese sarebbe stato il tasso più basso degli ultimi 27 anni. La crescita è stata favorita dalle misure prese dal governo a sostegno dell’economia, tra cui tagli fiscali di miliardi di euro e investimenti nelle infrastrutture, ed è avvenuta grazie a un aumento della produzione industriale, degli investimenti e dei consumi; secondo alcuni analisti il nuovo dato potrebbe indicare uno stabilizzarsi della crescita, secondo altri è ancora troppo presto per parlarne e bisogna aspettare la seconda metà del 2019. | Nel primo trimestre del 2019 l’economia cinese è cresciuta del 6,4 per cento. |
E dopo le più canoniche foto dei vincitori utili a sapere com’è andata, adesso che si stanno stropicciando gli occhi e risvegliando quelli che hanno fatto mattina per guardarsi la cerimonia in diretta, ecco una rassegna di altre immagini di persone e momenti dal Kodak Theatre di Los Angeles, tra le tantissime diffuse in queste ore dalle agenzie fotografiche: baci, inchini, abiti da sera e frizzi e lazzi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Le foto più belle degli Oscar. Dal bacio di Colin Firth a sua moglie, alle aspettative di Jeff Bridges per la sua socia nel Grinta, alle gag con Kirk Douglas. |
White Silence è un progetto del fotografo bielorusso Pavel Tereshkovets, incentrato su alcune modelle fotografate in mezzo alla natura in situazioni di grande calma e isolamento, lontano dalla città. Il progetto di Tereshkovets iniziò nel 2011, un po’ per caso: un giorno Tereshkovets stava scattando delle fotografie a una modella, per un servizio. A fine lavoro cominciò a cambiare il tempo: il cielo si riempì di nuvole e Tereshkovets ebbe un’idea. Aveva con sé uno sgabello e chiese alla modella di salirci sopra, in mezzo a un campo. L’idea gli piacque e decise di sviluppare un progetto a partire da quelle fotografie. Scelse modelle diverse di volta in volta, ma alcune cose rimasero costanti: per esempio continuò a fare le foto in bianco e nero, soprattutto in ambienti della Bielorussia. | In mezzo al niente. L'isolamento e la calma della natura, nelle foto silenziose di Pavel Tereshkovets. |
Dal 12 maggio sul sito di abbigliamento Net-a-Porter si potranno acquistare in esclusiva 20 capi di una mini-collezione di Gucci (vestiti, scarpe e accessori) disegnata dallo stilista e direttore creativo della casa di moda Alessandro Michele. È la prima capsule collection – cioè collezione con una quantità di capi limitata – che Gucci realizza per Net-a-Porter. Anche se lo stile di Michele è più sobrio in questi capi rispetto a quelli della collezione primavera-estate 2016 di Gucci (o a quelli per l’autunno-inverno 2016-17), gli abiti e gli accessori di questa piccola collezione mostrano chiaramente i gusti dello stilista: fiori, ricami e camicie e maglioni accollati non mancano. I prezzi variano da 330 euro per un foulard di seta a 3.700 euro per un abito di organza. La fantasia floreale presente su molti dei capi della collezione è ispirata a una carta da parati del XIX secolo ed è stata realizzata appositamente per questa collezione, mentre l’airone ricamato su uno dei maglioni è anche sui capi della pre-collezione autunnale 2016. Molti degli accessori e dei capi della mini-collezione mostrano anche le righe rosse e blu tipiche di Gucci. | La nuova mini-collezione di Gucci. La prima cosiddetta "capsule-collection" disegnata da Alessandro Michele per Net-a-Porter: si può acquistare dal 12 maggio. |
Tre persone sono morte alla Solfatara di Pozzuoli (Napoli), uno dei più famosi siti vulcanici d’Italia. I tre morti fanno parte della stessa famiglia, che si trovava in zona per le vacanze. L’incidente è avvenuto stamattina intorno alle 12: uno dei due figli della coppia ha oltrepassato la zona visitabile, e il padre e la madre lo hanno inseguito. Tutti e tre sono sprofondati in una voragine di circa tre metri, dove secondo ANSA sono morti per soffocamento. L’unico sopravvissuto della famiglia è il figlio minore, di sette anni. | Tre persone sono morte alla Solfatara di Pozzuoli. |
Giovedì 30 aprile in Piazza Duomo a Milano c’è stato un concerto in occasione dell’inaugurazione di EXPO 2015, trasmesso in mondovisione e in diretta su Rai 1 e presentato da Paolo Bonolis e Antonella Clerici. Hanno cantato e suonato il coro e l’orchestra della Scala, c’erano il tenore Andrea Bocelli, il pianista Lang Lang, il tenore Francesco Meli, il baritono Simone Piazzola e il soprano Maria Luigia Borsi, tra gli altri. L’evento è iniziato con circa 20 minuti di ritardo, in piazza c’erano 30 mila persone e il presidente del Consiglio Matteo Renzi non era presente: aveva partecipato poco prima all’inaugurazione di un nuovo spazio espositivo di Giorgio Armani – Silos – che ha fatto coincidere le celebrazioni dei 40 anni di carriera con l’apertura di Expo, di cui è stato nominato special ambassador. La cerimonia inaugurale di EXPO 2015 si terrà oggi, il primo maggio. | EXPO 2015, le foto del concerto inaugurale. Si è tenuto in Piazza Duomo a Milano, è stato trasmesso in mondovisione e c'erano, tra gli altri, Andrea Bocelli e Lang Lang: ma l'inaugurazione vera si terrà oggi. |
Il Consiglio di Stato francese, il più alto tribunale amministrativo del paese, ha deciso giovedì che i guadagni dei privati sulle criptovalute debbano essere tassati come «beni mobili», una formula fiscale che identifica solitamente beni come automobili e gioielli. Attualmente i guadagni sulle criptovalute sono classificati fiscalmente come «beni industriali e commerciali» per chi investe regolarmente, e come «beni non commerciali» per gli investitori occasionali: le tasse possono arrivare fino al 45 per cento, a cui va aggiunto il fisso del contributo sociale generale (CSG), una tassa del 17,2 per cento. Con il nuovo regime fiscale, i guadagni sulle criptovalute saranno tassati al 19 per cento, a cui andrà aggiunto il CSG. | La Francia ha abbassato notevolmente le tasse sui guadagni sulle criptovalute. |
Il 22 agosto è morto a 83 anni l’attore britannico Michael Leader. Era famoso soprattutto per due cose: ha interpretato per anni il lattaio nella soap opera inglese EastEnders e soprattutto diceva di essere stato lo stormtrooper che nel primo Star Wars, quello del 1977, picchiò la testa contro una parete scorrevole. Quella breve scena di Star Wars è stata spesso discussa dai fan e addirittura citata da George Lucas – il regista e produttore che ha ideato la saga – in un successivo film di Star Wars. La scena divenne famosa solo qualche anno dopo l’uscita del primo Star Wars: all’inizio grazie alle videocassette del film e poi grazie a YouTube e alle GIF. | Lo stormtrooper che picchiò la testa. Storia di una scena del primo Star Wars che negli anni è diventata famosissima e del suo misterioso interprete. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 951 casi positivi da coronavirus e 30 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 2.484 (167 in meno di ieri), di cui 344 nei reparti di terapia intensiva (18 in meno di ieri) e 2.140 negli altri reparti (149 in meno di ieri). Sono stati analizzati 104.198 tamponi molecolari e 93.833 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dello 0,9 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,04 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 1.024 e i morti 31. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (158), Lombardia (131), Campania (110), Lazio (97), Calabria (67). | I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 23 giugno. |
Lunedì mattina intorno alle 11.30 c’è stata un’esplosione in un appartamento di via Don Minzoni, nei Quartieri Spagnoli di Napoli. È morta una donna di 52 anni, che viveva nell’appartamento, e sono stati feriti i due suoi figli, di 37 e 34 anni, che ora sono ricoverati e secondo i giornali sono in condizioni “gravi”. Non sono ancora certe le cause dell’esplosione, secondo Repubblica ad esplodere è stata «una bombola di gas o una caldaia». | C’è stata un’esplosione in un appartamento a Napoli, una persona è morta e due sono state ferite. |
Colibrì rosso, medusa quadrifoglio, scarabeo, macaco giapponese, pesce palla e camaleonte velato: sono gli animali che Google ha sceltoper creare sei rispettivi “doodle” dedicati alla Giornata della Terra. La Giornata della Terra è un’occasione per segnalare e tenere presenti in tutto il mondo i temi della protezione dell’ambiente naturale, ed è stata sancita nel 2009 dalle Nazioni Unite ma già dal 1970 era celebrata ogni anno il 22 aprile. Per segnalarla – come già fece l’anno passato – Google ha sostituito per un giorno il suo logo nella pagina del motore di ricerca con un “doodle” animato: ma nel 2014 i doodle disegnati sono sei, che si alternano cliccandoci sopra, e ognuno raffigura un animale non molto conosciuto con particolari peculiarità zoologiche. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Il colibrì rosso e gli altri doodle di Google per la Giornata della Terra. Stavolta sono ben sei, con animali di cui non è facile indovinare il nome. |
Uno studio condotto dai ricercatori della Università di Tubinga, in Germania, e pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution, del gruppo Nature, ha proposto una nuova teoria sulle origini dell’epidemia che nel giro di cinque anni, a partire dal 1545, uccise circa 15 milioni di persone, l’80 per cento della popolazione azteca, una delle principali civiltà precolombiane che abitavano l’attuale Messico. Dopo circa un secolo di dibattito tra gli storici, i ricercatori sostengono che l’analisi di alcuni scheletri di un cimitero azteco suggeriscono che almeno uno degli agenti patogeni principali che causarono l’epidemia fu una sottospecie del batterio Salmonella enterica. L’epidemia fu una delle tre che sterminarono gli aztechi, tutte portate dai colonizzatori europei: la prima, di vaiolo, avvenne vent’anni prima, e uccise dai 5 agli 8 milioni di persone; la terza invece avvenne trent’anni dopo, tra il 1575 e il 1578, e uccise metà della popolazione rimanente. L’epidemia azteca del 1545 è considerata tra le più mortali della storia dell’umanità, tra quelle durate soltanto per pochi anni: è paragonabile soltanto alla peste di Giustiniano del VI secolo, alla peste nera del XIV secolo e all’influenza spagnola del primo Novecento. | Forse abbiamo scoperto di cosa morirono gli Aztechi. Secondo un gruppo di ricercatori fu un tipo di Salmonella enterica a causare una delle epidemie più gravi della storia dell'umanità. |
Il 25 febbraio è morto il designer Gillis Lundgren. In pochi conoscono il suo nome anche se ha progettato uno dei prodotti più venduti da Ikea: la libreria Billy. Lundgren aveva 86 anni è stato la quarta persona assunta da Ikea, nel 1953, e quella che ha avuto l’idea di realizzare mobili da smontare e rimontare. Secondo il racconto passato alla storia, un giorno del 1956 Lundgren stava cercando di infilare un tavolo nel bagagliaio della sua automobile e non riuscendoci ne svitò le gambe: fu così che nacque il tavolino Lövet e in generale il modo di vendere i mobili di Ikea, smontati. Negli anni Lundgren ha disegnato più di 200 mobili per Ikea. Lundgren ha inventato la libreria Billy, che oggi esiste in diversi formati e colori, nel 1979. Il nome deriva da quello di Billy Liljedahl, responsabile della pubblicità per Ikea in quegli anni: Liljedahl si era lamentato con i designer dell’azienda svedese perché non esisteva uno scaffale pensato per ospitare esclusivamente i libri. Il primo modello era in legno di quercia e pino; l’anno seguente fu introdotta la versione in bianco, quella più comune e che spesso compare nei shelfie, le foto scattate alle biblioteche personali e poi condivise sui social network. | È morto l’inventore della libreria Billy. Gillis Lundgren aveva 86 anni, era stato la quarta persona assunta da Ikea e quella con l'idea di vendere mobili da montare. |
La sera del 13 giugno sono stati annunciati i cinque libri in finale all’edizione 2018 del premio Strega, il più importante premio letterario italiano: la cosiddetta “cinquina”. Tre sono scritti da scrittrici, due da scrittori. Sono quattro romanzi – lo Strega premia la narrativa – e una biografia. Due delle case editrici in finale appartengono al gruppo Mondadori, due al gruppo GeMS e una è indipendente, come si dice. I libri della cinquina, per scegliere per chi fare il tifo o su chi scommettere (cliccando sulle copertine si può leggere la trama): | I cinque libri in finale al premio Strega 2018. Una biografia e quattro romanzi, tre scritti da donne, due da uomini: il vincitore lo sapremo il 5 luglio. |
Non vogliamo farvi sentire vecchi, è che a questa cosa dei compleanni ci abbiamo preso gusto. Almeno i compleanni importanti, quelli che si festeggiano con una festa più grande del solito e che sono un po’ dei traguardi (o dei punti di partenza? Fino a che età vale “punto di partenza”? Siate sinceri). A guardare tra i coscritti, sembra che il 1956 sia stato un buon anno per il cinema: ci sono parecchi attori famosi – Tom Hanks, Mel Gibson e Christofer Waltz, per dirne alcuni – e diversi registi notevoli come Lars Von Trier e Danny Boyle (e Marco Paolini e Bebo Storti, per restare in Italia). Allo sport è andata un po’ meno bene, però i due che ci sono – Bjorg e Navratilova – sono stati dei campioni immensi. Anche con la musica non siamo proprio messi benissimo, ma ce ne sono due notevoli tra i nati nel ’56: il conduttore d’orchestra più famoso d’Italia (non abbiamo fatto un sondaggio, ma ci fidiamo del potere della tv) e un musicista statunitense che magari non avete mai sentito ma che è famoso per una canzone che in Cina usano per chiudere i negozi. È una delle storie che dobbiamo al 1956. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | La classe del 1956. Gente notevole che quest'anno compie o ha compiuto 60 anni, e qualche storia intorno. |
Ieri sera, dopo giorni e giorni di critiche per il problema di ricezione del segnale del nuovo iPhone 4, Steve Jobs ha tenuto una conferenza stampa per spiegare la sua versione, rassicurare gli utenti Apple e annunciare quali saranno (e quali non saranno) i provvedimenti nei confronti del problema. La conferenza è iniziata con una video parodia di Apple raccolta da Jobs su YouTube, la canzone “The iPhone Antenna Song“. Dalla diretta di Gdgt, ecco dieci cose che ha detto Steve Jobs. | Dieci cose che ha detto ieri Steve Jobs (e una che ha mostrato). «Non siamo perfetti. I telefoni non sono perfetti. Noi lo sappiamo, voi lo sapete». |
In un articolo su Repubblica, Michele Smargiassi prova oggi a ridimensionare il mito del «partito web» che avvolge il Movimento 5 Stelle, con una riflessione più articolata sulle forze e le debolezze del M5S nel suo utilizzo dei mezzi di comunicazione. Il segreto non è tanto in Internet, quanto la capacità di ribaltare i vecchi schemi della politica in televisione: non è un caso, scrive Smargiassi, se il luogo di Internet dove il movimento ha più successo è YouTube. Inquadratura dal basso. Intonaco giallastro, fotografie male appiccicate al muro, un lembo di finestra. «Scusate stacco il microfono», il conduttore s’alza, scena vuota. «Mi sentite?», voce intubata, «la parola a Francesco», lo sfondo è un corridoio, s’intravede la porta forse di un bagno, un miagolìo fuori campo. O è il talk show più sbilenco della storia, o è una rivoluzione. Forse la seconda. È lo stile de La Cosa, la contro-tivù di Beppe Grillo. Ma non è solo stile. È la punta di una rivoluzione copernicana della comunicazione politica su cui non conviene fare ironie. La mano piantata dall’attivista del MoVimento davanti alla telecamera di Tgcom24, il 16 febbraio in piazza Castello a Torino, non intimava solo di inquadrare la piazza del comizio del capo, per «far vedere quanti siamo». Era un gesto simbolico, carico di significati. | Il mito del “partito web”. Michele Smargiassi scrive su Repubblica che il successo del Movimento 5 Stelle non è tanto dovuto all'abilità su Internet, ma al "tecno pauperismo". |
The Stars (Are Out Tonight) è il secondo singolo di David Bowie, che anticipa l’uscita del nuovo disco The Next Day il prossimo 11 marzo. Il video è stato diretto da Floria Sigismondi, fotografa e regista di video musicali, che aveva già collaborato con Bowie nel 1997 per il video di Dead Man Walking. Protagonista del video, oltre a David Bowie, l’attrice britannica Tilda Swinton, alla quale è dedicato un tumblr, tildastardust, che gioca proprio sulla somiglianza tra l’attrice e Bowie. | The Stars (Are Out Tonight), il nuovo video di David Bowie. È il secondo singolo del disco che uscirà a marzo. |
Esperti e scienziati hanno ridotto la lista delle creature marine che potrebbero essere responsabili delle strane ferite che ha riportato ai piedi un ragazzo australiano, dopo aver tenuto per parecchio tempo le gambe a mollo in una spiaggia vicino a Melbourne. Dopo che per un paio di giorni si sono fatte diversi ipotesi – e dopo che con toni un po’ accesi le foto delle ferite del ragazzo sono state riprese in tutto il mondo – i biologi marini hanno stabilito che i responsabili più probabili dell’attacco siano i pidocchi di mare oppure le pulci di mare, due specie di minuscoli crostacei. La dinamica dell’incidente sembra oramai piuttosto chiara. Dopo una partita di football, Kanizay è andato in spiaggia per rinfrescarsi i piedi. Per parecchi minuti ha tenuto i piedi a mollo nell’acqua freddissima, che probabilmente ha contribuito a non fargli sentire il dolore per i numerosi morsi. Quando ha tirato fuori i piedi dall’acqua si è accorto che le sue caviglie erano coperte da qualcosa che somigliava a sabbia. Dopo averli scossi energicamente, Kanizay si è accorto che non erano granelli, ma migliaia di piccoli animali. Si è accorto anche che le sue caviglie stavano sanguinando copiosamente. | Abbiamo le idee più chiare su cosa abbia ferito i piedi del ragazzo australiano. Potrebbero essere stati i pidocchi o le pulci di mare, ma in ogni caso non dovrebbe essere una cosa che si ripeterà spesso. |
Non hai bisogno di cibo da mangiare / tutto quello di cui hai bisogno sono due piedi nudi | Il grande libro del rock (e non solo) – 27 marzo. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: Quentin Tarantino, Sarah Vaughan. |
Martedì 24 dicembre il governo guidato da Enrico Letta ha annunciato che il cosiddetto decreto “Salva Roma”, in scadenza il 30 dicembre e approvato pochi giorni fa dalla Camera, non continuerà il suo percorso parlamentare al Senato e non sarà quindi convertito in legge. Il governo ha spiegato che la decisione è arrivata dopo un incontro tra Enrico Letta e Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica si è mostrato contrario ai molto numerosi e vari emendamenti che il Parlamento ha introdotto nel decreto, e che non c’entravano più nulla con lo scopo originale del provvedimento: rimettere in sesto il bilancio di Roma Capitale (cioè il comune). La conversione in legge del decreto “Salva Roma” è stata il principale tema di scontro alla Camera lo scorso 22 dicembre. Il decreto, varato tempo fa dal governo per sistemare i debiti del comune di Roma arrivati a 864 milioni di euro, era stato usato in precedenza da molti parlamentari per ottenere il finanziamento per diverse cose, in molte città d’Italia. Come ha spiegato pochi giorni fa Sergio Rizzo sul Corriere, si trattava dei provvedimenti più disparati, tra i quali: | La fine del decreto “Salva Roma”. Il governo l'ha ritirato, dopo le molte polemiche dei giorni scorsi e le valutazioni negative di Giorgio Napolitano. |
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