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Lunedì 14 marzo un gruppo di ricercatori ha pubblicato un articolo sulla rivista scientifica americana Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) nel quale ha annunciato di aver trovato in un’area di circa mille chilometri quadrati vicino alla città di Newman, nell’Australia occidentale, formazioni naturali conosciute come “cerchi delle fate”. Si parla di “cerchi delle fate” quando un terreno coperto di erba o arbusti presenta aree più o meno circolari prive di vegetazione, ripetute e vicine tra loro: è un fenomeno naturale del quale non si conoscono con esattezza le cause, e che è stato definito “uno dei più grandi enigmi della natura”. Fino ad ora però l’unico esempio di cerchi delle fate era stato trovato in Namibia, in Africa: quella di ieri è quindi una scoperta importante, che secondo gli scienziati potrebbe aiutare a determinare con certezza come e perché si formano. I cerchi delle fate in Namibia, fotografati nel 2009 (Stephan Getzin/picture-alliance/dpa/AP Images)
Cosa sono i misteriosi “cerchi delle fate”. I cerchi nell'erba che appaiono da anni in Namibia senza che gli scienziati trovino una spiegazione sono stati scoperti anche in Australia, e forse si è capito come si formano.
Il governo giapponese ha annunciato martedì 3 settembre che investirà 47 miliardi di yen (quasi 360 milioni di euro) per fermare le perdite radioattive alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, i cui sistemi di raffreddamento furono danneggiati dal forte terremoto del marzo 2011 e dal successivo tsunami. Da allora, il gestore dell’impianto, la Tokyo Electric Power Company (TEPCO), è al lavoro per raffreddare con enormi quantità di acqua i reattori della centrale per evitare la loro fusione (e la catastrofe nucleare conseguente), operazione che si è rivelata molto complicata e che ha causato negli ultimi mesi diverse perdite di acqua contaminata nel suolo e nella porzione di mare davanti all’impianto. La popolazione non può tornare a vivere nei villaggi nel raggio di alcuni chilometri dalla centrale, come a Namie-machi, per precauzione a causa delle radiazioni. Il nuovo piano del governo, che fino a ora era intervenuto meno incisivamente nella gestione dell’emergenza, è molto ambizioso e difficile da realizzare. Prevede la realizzazione di una sorta di barriera di terra congelata intorno ai reattori, in modo tale che non ci sia più il rischio che l’acqua delle falde nel sottosuolo venga in contatto con quella usata per raffreddare i reattori. Nel sottosuolo saranno costruite condotte in cui far passare il materiale refrigerante per congelare il suolo. È previsto anche l’utilizzo di altri sistemi, come l’iniezione di resine chimiche, per rendere impermeabile il terreno in prossimità delle falde acquifere.
Il problema a Fukushima. Cosa vogliono dire le notizie che arrivano ogni settimana sulle perdite di acqua radioattiva, e quanto durerà.
L’Agenda Monti è tra le cose più viste sul Post durante la settimana di Natale, sia con il testo integrale che con una più agile sintesi in 30 punti brevi. Poi c’è il fiscal cliff, la scadenza con cui devono fare i conti gli Stati Uniti, spiegato bene e dall’inizio. Ma anche le feste si fanno sentire, con la risposta alla domanda “perchè si dice Merry Christmas?” (invece di Happy Christmas, ad esempio). Infine molte liste di fine anno e molte foto, come quelle scattate in Egitto e a Gaza da Marco Longari, che è stato scelto da TIME come miglior fotografo di news dell’anno. – Le 10 serie tv più scaricate illegalmente Il sito Torrentfreak ha messo insieme una classifica: la serie al primo posto è facile da indovinare.
Sunday Post. L'Agenda Monti e il fiscal cliff americano, ma anche liste di fine anno e tante foto, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Alle 12:39 di mercoledì 19 ottobre – un paio d’ore dopo la pubblicazione del mio pezzo su Bill-Murray-che-non-mi-chiama – mi suona il telefono. È Bill Murray. È a New York e sta andando in aeroporto. «Peccato che tu non sia qui su questo taxi che sta andando in aeroporto», mi dice, «ho dei cioccolatini svizzeri». Gli dico che ho provato a contattarlo per settimane, prima di arrendermi. Murray mi risponde che gli era stato riferito ma che non sapeva cosa dirmi. Alla fine aveva deciso di chiamarmi sul cellulare su spinta di Jim Downey, ex autore del Saturday Night Live e suo caro amico. Gli spiego che in realtà l’articolo è già uscito. «Non ho letto l’articolo», mi dice Murray. «Non so nemmeno dove sia o quando sia uscito. Ti chiamavo nell’eventualità che tu non l’avessi ancora scritto, perché mi hanno detto tutti che parlare con te sarebbe stata un’esperienza piacevole». E così iniziamo a parlare. Dei Chicago Cubs, per cui secondo Murray questa sarà la volta buona, e del musicista John Prine, che tiro in ballo io, senza nessuna ragione particolare oltre al fatto che lo sto ascoltando negli ultimi tempi. La cosa, fortuna vuole, fa accendere Murray, che aveva cercato di far esibire Prine al Kennedy Center in occasione della cerimonia dei Mark Twain Prize for American Humor [un prestigioso premio americano assegnato ad attori comici, che Murray ha ricevuto domenica], senza riuscirci. «Ho pensato che sarebbe stata una cosa carina: nessuno ti fa ridere come John Prine».
Bill Murray ti richiama quando meno te l’aspetti. Alla fine ha telefonato al giornalista che lo aveva cercato per mesi, qualche ora dopo la pubblicazione dell'articolo: e ha fatto Bill Murray.
Sul Foglio di oggi Daniele Raineri ha cercato di spiegare cosa non sembra aver funzionato nella gestione della liberazione di Silvia Romano da parte delle autorità italiane. Tra le altre cose, scrive Raineri, il suo rientro in Italia è stato gestito come uno «show» e ai giornali sono arrivate tantissime informazioni che sarebbero dovute rimanere private e che avrebbero dovuto essere gestite con maggior cautela: quella sulla conversione all’Islam di Romano, per esempio, di cui lei sembra aver parlato solo durante un interrogatorio e con una psicologa, poco dopo la liberazione. Ora, non sappiamo nulla delle scelte di fede di Silvia Romano e riguardano soltanto lei, ma che l’annuncio della sua conversione dopo diciotto mesi nelle mani di una delle fazioni più crudeli del pianeta in una nazione come la Somalia, dove la vita non vale nulla, sia stata la prima cosa passata ai media quando lei era ancora a Mogadiscio suona disfunzionale. E non è soltanto quello.
Sappiamo troppe cose sul rapimento di Silvia Romano. E molte arrivano da interrogatori che avrebbero dovuto rimanere confidenziali, scrive Daniele Raineri sul Foglio.
Nella Renania Settentrionale-Vestfalia, il Land più popolato della Germania, c’è una proposta per convertire una miniera di carbone in una sorta di enorme batteria, per accumulare l’energia elettrica non utilizzata derivante dal solare e dall’eolico. Il progetto potrebbe essere il primo di una serie di iniziative simili per ridurre la dipendenza della Germania dai combustibili fossili per la produzione di energia elettrica, e riguarda la miniera carbonifera Prosper-Haniel, utilizzata per quasi mezzo secolo per l’estrazione del materiale utilizzato nelle centrali a carbone. La miniera è nei pressi di Bottrop, una città di circa 120mila abitanti nella parte nord della Renania Settentrionale-Vestfalia, ed è sfruttata dal 1974. Il suo punto più profondo e a 600 metri ed è quindi ideale per realizzare una centrale con impianto ad accumulazione, una soluzione usata da tempo per recuperare parte dell’energia prodotta e non consumata, sfruttando l’idroelettrico. Semplificando molto: pannelli solari e pale eoliche producono energia elettrica; la parte non utilizzata, nelle ore in cui la domanda è più bassa, viene sfruttata per alimentare alcune pompe che trasportano l’acqua da una riserva in basso verso un’altra in alto. Quando la domanda aumenta – o pannelli solari ed eolico non producono abbastanza – l’acqua accumulata nel bacino superiore viene fatta defluire verso quello inferiore, passando all’interno di turbine collegate a generatori per produrre energia elettrica.
In Germania vogliono trasformare una vecchia miniera in un’enorme batteria. C'è un progetto per convertire una miniera di carbone in una centrale per accumulare l’energia pulita non utilizzata.
Il Fondo Monetario Internazionale ha diffuso il proprio rapporto annuale sull’Italia (Rapporto Articolo IV) e scrive che le cose non vanno molto bene, che il paese è vulnerabile e la sua situazione – dovesse deteriorarsi – potrebbe avere effetti a catena sul resto d’Europa e del mondo. In particolare, il Fondo Monetario Internazionale dice che l’Italia non potrà recuperare quanto perso con il crollo finanziario del 2007 almeno fino alla metà del 2020: «L’economia italiana sta recuperando gradualmente», ma il processo di guarigione sarà molto probabilmente «prolungato e soggetto a diversi rischi». Durante questo lento recupero, il paese crescerà poco rispetto ad altri paesi che usano l’euro come moneta, mentre le sue banche continueranno a essere fortemente esposte a shock economici. Come hanno già scritto negli ultimi giorni altri analisti e giornali internazionali, uno dei punti più deboli dell’Italia è la fragilità delle banche, che dopo il referendum su Brexit hanno perso moltissimo valore in borsa, come già capitato altre volte in concomitanza di altri guai economici mondiali. Unicredit, la più grande banca d’Italia e una delle più grandi d’Europa, ha perso un terzo del suo valore dal 23 giugno, e le sue azioni sono scese di quasi il 4 per cento. Il principale problema sono i “non performing loans” (NPL), ossia i crediti che le banche italiane non riescono più a riscuotere, che pesano su tutto il sistema finanziario e rendono difficile erogare nuovi prestiti. Di fatto circa il 18 per cento del totale dei crediti erogati dalle banche italiane rischia di non essere restituito, dice l’FMI, e questo tasso è «uno dei più alti della zona euro». Le regole internazionali stabiliscono che le banche devono aver un certo rapporto tra il denaro che conservano liquido o quasi (il capitale di “alta qualità”) e i prestiti che erogano. La misura serve a evitare che le banche prestino troppi soldi e si ritrovino esposte ai rischi.
Le previsioni del FMI per l’Italia. Qualcosa si muove, ma lentamente: e oltre alla fragilità delle banche ci sono diversi altri problemi.
Filippo Nogarin, il sindaco di Livorno eletto col Movimento 5 Stelle nel 2014, ha annunciato con un post su Facebook di aver ricevuto dalla Procura di Livorno un avviso di garanzia legato all’inchiesta su AAMPS, l’azienda locale che si occupa dei rifiuti. Poche settimane fa la Procura aveva inviato un avviso di garanzia a Gianni Lemmetti, assessore al Bilancio della giunta: Nogarin aveva detto di aspettarsi anche lui un avviso di garanzia entro pochi giorni. Su Facebook, Nogarin ha scritto di non sapere quali sono le “contestazioni” che gli sono state rivolte, anche se non è chiaro cosa intenda: negli avvisi di garanzia sono per legge presenti le “norme di legge che si assumono violate” e la data e il luogo dove si ritiene sia stato commesso il fatto. Nogarin ha detto che per il momento non intende dimettersi, ma che lo farà se «durante le indagini preliminari dovesse emergere una condotta contraria ai principi del Movimento 5 Stelle».
Perché il sindaco di Livorno è indagato. Filippo Nogarin del M5S ha ricevuto un avviso di garanzia per un'inchiesta sull'azienda dei rifiuti livornese, ma per ora non si dimette.
Ci sono cose che il cinema racconta spesso, perché sono particolarmente “cinematografiche” o utili a spiegare qualcosa: la boxe, per esempio, viene bene al cinema, perché il ring è un contesto chiuso, c’è un chiaro scontro uno-contro-uno ed è facile chiedere a due attori di fingersi pugili. Un’altra cosa che si vede in molti film è una partita a scacchi. Un’intera partita a scacchi potrebbe essere noiosa, ma far vedere due che ci giocano può creare in poco tempo simbolismi e metafore, rendendo chiara ed evidente una sfida simile a quella della boxe, anche se intellettuale. Tra i film che hanno mostrato partite a scacchi ci sono, tra gli altri, 2001: Odissea nello Spazio e Il settimo sigillo: un film del 1957 di Ingmar Bergman, considerato uno dei migliori di sempre, da studiare e guardare con riverenza. Solo che, come ha scritto Cara Giaimo su Atlas Obscura, in quel film – che parla di una partita a scacchi tra un uomo e la Morte – c’è un grave errore di cui si accorge chiunque se ne intenda di scacchi. Si vede per esempio in questa scena:
Il cinema e gli scacchi non vanno d’accordo. Perché ogni volta che vedete una partita a scacchi in una scena di un film, uno scacchista si mette le mani nei capelli.
Il sito di Europa ha messo insieme schematicamente le prossime tappe dei tre principali candidati alle primarie del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi e Nichi Vendola, in vista del voto del prossimo 25 novembre. Martedì Bersani a Roma alla presentazione del libro “Israele e la sinistra” di Matteo Di Figlia. In serata sarà ospite di Otto e mezzo (La7). Renzi a Roma ospite di Omnibus (La7) e Ballarò (Raitre). Vendola nelle Marche.
La settimana di Renzi, Bersani e Vendola. Europa racconta le agende da qui al 25: Bersani va in Sicilia, Renzi in Emilia e in Puglia, Vendola in Campania.
Joe Stone, un designer e illustratore di Londra, ha realizzato una serie che si chiama “Batman / Joker” e mostra come i due personaggi sono cambiati negli ultimi 75 anni, soprattutto in seguito alle varie opere sul supereroe di Gotham City e il suo principale nemico uscite nel tempo. Le illustrazioni sono disegnate con uno stile molto essenziale, che lascia intuire facilmente i cambiamenti nel corso del tempo. Oltre ai film, per il suo lavoro Stone si è anche ispirato ai fumetti, alle serie televisive e ai videogiochi realizzati su Batman e Joker. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’evoluzione di Batman e Joker, disegnata. L'illustratore Joe Stone mostra come sono cambiati in 75 anni tra fumetti, film, serie tv e videogiochi.
Lunedì il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, si è presentato sia alla Camera che al Senato per rendere conto della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, il MES, un’istituzione europea che ha lo scopo di aiutare i paesi in difficoltà economica. Il MES è al centro del dibattito politico in Italia da un paio di settimane, soprattutto a causa della polemica aperta da Matteo Salvini, leader della Lega, nonostante il processo di riforma fosse iniziato e fosse stato approvato mentre lui era al governo: in sostanza, il MES è stato accusato dalle opposizioni di essere un meccanismo burocratico europeo che limiterà la libertà di azione del governo. Lunedì Lega e Fratelli d’Italia hanno criticato apertamente Conte accusandolo di “alto tradimento”. In Senato i parlamentari della Lega hanno mostrato cartelli e piccoli Pinocchi per accusare Conte e il governo di avere mentito e di avere condotto segretamente i negoziati sulla riforma del MES. Conte ha risposto a tutte le accuse, ripercorrendo le tappe del provvedimento, ricordando tutte le volte in cui il Parlamento è stato messo al corrente della riforma e sottolineando che nessuno dei ministri della Lega, quando era al governo, aveva mosso obiezioni sul punto.
Le foto di oggi al Senato. Si discuteva del Meccanismo Europeo di Stabilità, e dai banchi della Lega sono spuntati cartelli e Pinocchi contro il presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Il Guardian ha chiesto allo scrittore tedesco Heinz Helle di mettere insieme un elenco dei più odiosi personaggi di romanzi che sono apprezzati nonostante si comportino male, anzi a volte proprio per questo, come Frank Underwood di House of Cards. Helle – il cui primo romanzo, Der beruhigende Klang von explodierendem Kerosin (letteralmente Il rilassante suono del cherosene che esplode), è stato pubblicato in inglese con il titolo Superabundance – dice che amiamo i personaggi negativi perché pensare che ci sia qualcuno peggiore di noi ci fa sentire meglio: li perdoniamo e perdoniamo noi stessi se condividiamo con loro alcune caratteristiche. Il protagonista del romanzo di Helle non è esattamente un personaggio positivo e lotta contro i suoi impulsi, come il tradimento della propria fidanzata. Alcuni dei libri scelti da Helle sono classici, altri sono opera di scrittori contemporanei e non tutti sono stati tradotti in italiano. Uno è Lessico familiare di Natalia Ginzburg, che ha vinto il premio Strega nel 1963.
I 10 personaggi odiosi più amati della letteratura. Secondo il Guardian: ci sono protagonisti di grandi classici, come "I demoni" di Dostoevskij, e anche il padre di Natalia Ginzburg.
Quante volte lo avremo detto, cinque, dieci? Il periodo per il PresDelCons è quello che è. È vero. Accade molto spesso, però. Stavolta ci sono gli scandali giudiziari che coinvolgono diversi suoi sodali e alleati, c’è il fallimento nella legge sulle intercettazioni, c’è Tremonti che lo tiene sotto scacco e la tentazione di portare il paese alle urne frenata soltanto dal calo verticale nei sondaggi. La diagnosi poteva essere però la stessa un anno fa, quando tra Noemi Letizia e Patrizia D’Addario sembrava che il dominio del premier potesse davvero vacillare. Per non parlare di quel che si era detto e scritto nel 2006, quando il centrosinistra era riuscito in qualche modo a spedirlo all’opposizione. Intanto si è fatta l’estate del 2010 e Berlusconi è ancora lì. È cambiato che il metro su sui misura il suo successo è diventato la sua abilità a tirarsi fuori dalle grane, e non i risultati della sua azione di governo. Al Foglio però si sono chiesti se non c’è qualcosa che il premier può fare per dare una sterzata alla fase finale della sua carriera politica – lo è, no? – e hanno deciso di porre la questione ad alcuni commentatori di vario orientamento. Come può risorgere Berlusconi? Abbiamo fatto il lavoro sporco per voi, ve ne proponiamo una sintesi. Mantenga almeno una promessa Il Cavaliere ha i suoi bei problemi sui sondaggi, ma la sua forza sono le campagne elettorali. È un fatto di coazione a ripetere: vince le elezioni ma poi non riesce a governare, e non ci riesce non perché abbia di fronte un’opposizione particolarmente puntuta, e nemmeno perché c’è Travaglio o per colpa dei giudici. Il problema del Cavaliere è che ha messo insieme un blocco sociale complicato, che non riesce a governare. Il problema vero è che Berlusconi nel 1994 aveva detto due cose: abbasserò le tasse e farò la riforma della giustizia. Ma sono passati sedici anni e non ha fatto né l’una né l’altra cosa, e non perché sia un inetto, ma perché ha dei problemi di governo del blocco sociale che lo ha votato. Una cosa da non fare è non rompere con Fini: dal punto di vista di Berlusconi sarebbe una sciocchezza. Dovrebbe allora concretizzare qualcosa che dia l’idea del cambiamento. Una cosa sola, magari, ma deve farla. Massimo Bordin – direttore di Radio Radicale dal 1991 e fino al prossimo primo agosto, è il conduttore della rassegna quotidiana “Stampa e regime”
Consigli a Berlusconi. Il Foglio ha chiesto a un po' di commentatori politici cosa può fare Berlusconi per risollevarsi, di nuovo.
Adidas, la società tedesca specializzata nella produzione di abbigliamento e articoli sportivi ha fatto causa in India a due suoi ex manager, accusati di aver commesso irregolarità nella gestione finanziaria e commerciale della multinazionale nel paese. La causa legale è stata depositata ieri presso Gurgaon, nello stato federato dell’Haryana a una trentina di chilometri da Delhi ed è contro Subhinder Singh Prem, ex responsabile delle attività in India di Adidas, e Vishnu Bhagat, responsabile delle attività operative della divisione dell’abbigliamento sportivo, sempre in India. Sono accusati di furto e frode, che hanno comportato un danno finanziario per la società pari a 155 milioni di dollari. A causa delle irregolarità riscontrate nei conti, Adidas prevede di dover spendere almeno altri 87 milioni di dollari per ristrutturare la propria divisione indiana. Prem e Bhagat hanno respinto ogni accusa, ma negli ultimi giorni sono spariti e non hanno più concesso interviste. Come spiegano sul Wall Street Journal, negli ultimi anni Adidas ha visto espandere notevolmente i propri affari in India e i nuovo problemi giudiziari potrebbero rallentare la sua crescita. Prem era a capo di Reebok nel paese, società acquisita da Adidas nel 2006. A partire dal 2011, il manager si occupò della gestione di entrambe le società. Secondo Adidas, insieme con Bhagat, Prem avrebbe organizzato un sistema in cui i prodotti venivano portati in magazzini non noti alla società e registrati come vendite fasulle.
Adidas e la truffa in India. La società tedesca ha fatto causa a due suoi ex manager, che con un giro di vendite fasulle avrebbero causato un danno finanziario di 155 milioni di dollari.
Franco Trentalance, attore pornografico italiano, oggi – martedì 17, alle 20,50 – racconta ai partecipanti del progetto didattico “condiviso” Oilproject (che il Post ospita e con cui collabora da questa settimana) come a suo dire il porno su Internet abbia influenzato la nostra cultura e come sia cambiato il modo di fare affari con la pornografia online. Per partecipare e inviare le vostre domande, è sufficiente inserire il vostro nome nel campo qui sotto e premere sul tasto “Entra”.
Com’è cambiato il porno con Internet. Lo spiega un - beh - esperto, nella seconda lezione "condivisa" sul Post del progetto didattico Oilproject.
Oggi alle 10.30 il presidente della Repubblica Sergio Mattarella incontrerà la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati nel primo incontro delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Le consultazioni dureranno fino a domani sera e il presidente della Repubblica incontrerà tutti i rappresentanti dei partiti che si trovano in parlamento. Domani sarà il giorno più importante, con gli incontri con le delegazioni di PD, Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle. – Qui potete seguire la diretta video dal sito del Quirinale
Iniziano le consultazioni. Oggi il presidente della Repubblica incontrerà i presidenti delle camere e i primi capi delle forze politiche per capire se è possibile formare una maggioranza.
Sono state annunciate le 44 immagini finaliste del Comedy Wildlife Photography Awards, un concorso che premia le foto di animali più divertenti. Nella selezione di quest’anno trovate una volpe in trattativa con un topo, il ghigno di un pesce, il photobombing di una giraffa e una libellula che crede di essersi nascosta come si deve. Il concorso è stato fondato da due fotografi professionisti e appassionati ambientalisti, Paul Joynson-Hicks e Tom Sullam, con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della conservazione della fauna selvatica e dell’ambiente in modo leggero e positivo. Annunciando i finalisti infatti i due fondatori raccomandano ogni anno di ricordare alcune piccole azioni quotidiane per aiutare il nostro pianeta, come fare acquisti responsabili (magari favorendo negozi locali, soprattutto dopo i periodi di restrizioni per il coronavirus) e usare prodotti riciclabili, coltivare un po’ di piante sul terrazzo di casa o stare attenti a non sprecare acqua in casa con docce lunghissime. I vincitori saranno annunciati il 22 ottobre.
I soliti buffi animali. Le foto finaliste dei "Comedy Wildlife Photography Awards": animali che fanno ridere, in pratica.
Facebook ha introdotto un nuovo strumento per riconoscere i post di persone intenzionate a suicidarsi o a farsi del male. Facebook collabora da tempo con le associazioni per la prevenzione dei suicidi – lo scorso giugno ha esteso l’opzione che permette agli utenti di segnalare i post degli amici ritenuti a rischio di suicidio o autolesionismo a tutti i paesi in cui è presente – e insieme a queste ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale in grado di confrontare contenuti degli utenti simili a quelli di persone che hanno provato a suicidarsi. Il sistema si applica anche ai video in diretta di Facebook Live: chi vedrà un video trasmesso in diretta in cui qualcuno sembra avere intenzione di farsi del male potrà entrare in contatto con chi lo sta facendo, mentre per questa persona saranno resi molto visibili dei tasti per chiedere aiuto. I video non saranno bloccati, perché secondo Facebook è più semplice prevenire un suicidio facendo sì che gli amici e i familiari della persona in pericolo ne siano avvertiti piuttosto che bloccando la trasmissione in diretta di quello che sta succedendo. Il sistema funziona grazie all’intelligenza artificiale (è il primo in questo ambito) ed è ritenuto più accurato rispetto alle segnalazioni degli utenti, che comunque non rimuove. Il sistema funziona più o meno allo stesso modo. Segnala i casi più preoccupanti a una squadra di Facebook specializzata e in ogni caso mostra alla persona ritenuta in pericolo una schermata di consigli: suggerisce di contattare un amico o chiamare il numero di un’associazione per la prevenzione dei suicidi. I numeri suggeriti in Italia sono quelli del Telefono Azzurro per i minori di 18 anni e del Telefono Amico. Per le segnalazioni alla squadra di Facebook, l’intelligenza artificiale dà la priorità ai casi che sembrano richiedere un intervento più tempestivo, mentre nelle situazioni meno gravi si limita a far sì che le opzioni per segnalare i contenuti preoccupanti risultino più evidenti agli amici della persona che li ha postati. Tra i nuovi strumenti per prevenire i suicidi c’è anche la possibilità di raggiungere i volontari delle organizzazioni come Telefono Amico anche attraverso la app di messaggistica Messenger.
Facebook ora usa l’intelligenza artificiale per la prevenzione dei suicidi. È un nuovo sistema per aiutare le persone che dicono di volersi farsi del male in streaming su Facebook Live.
Ieri il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha incontrato a Roma il presidente del Consiglio, Mario Monti, per confrontarsi sul dissesto finanziario della Sicilia. Lombardo ha confermato che a fine mese rassegnerà le proprie dimissioni e da giorni si discute dell’effettivo stato dei conti in Sicilia, su cui restano ancora molti dubbi. Su Lavoce.info, Floriana Cerniglia e Pasquale Hamel hanno messo insieme le cose che si sanno sul rischio fallimento, ricostruendone anche la cause. Negli ultimi giorni si è discusso molto di un possibile commissariamento della Regione siciliana. Ma qual è la situazione reale? Intanto, lo Statuto speciale assegna competenze molto ampie, per il cui esercizio sono previste risorse altrettanto elevate. Ma la gestione che ne è stata fatta nel corso degli anni ha portato alle attuali difficoltà di cassa e pregiudica anche la situazione futura. Se guardiamo i dati relativi al bilancio di competenza della Regione per l’esercizio finanziario 2012 si riscontrano ancora molte opacità e un peggioramento dei conti.
Da dove arrivano i guai della Sicilia. Lavoce.info ricostruisce le cause e gli eventi che hanno portato la regione al rischio fallimento.
Per mercoledì 8 marzo è previsto uno sciopero generale del settore pubblico e privato che coinvolgerà anche i trasporti, con possibili disagi per chi dovrà viaggiare. Lo sciopero è stato proclamato dai sindacati Usi, Slai Cobas, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc e Cgil in concomitanza con la “festa della donna” e avrà una durata di 24 ore. Lo sciopero non riguarderà solo l’Italia, infatti è stato promosso in tutto il mondo dal “Movimento Internazionale delle Donne” e rilanciato in Italia dal movimento “Non una di meno” per protestare contro la violenza di genere. Lo sciopero dell’8 marzo riguarderà trasporto ferroviario, aereo e il trasporto locale di molte città. Per quanto riguarda i treni, Trenitalia ha comunicato che lo sciopero inizierà a mezzanotte di martedì 7 marzo e si concluderà alle 21 dell’8 marzo. Trenitalia ha comunicato che potranno esserci cancellazioni e ritardi su tutte le linee, mentre sarà garantito il servizio delle Frecce. Oltre a Trenitalia lo sciopero riguarderà anche i treni di Italo: chi invece dovesse viaggiare con Italo potrà a trovare a questo link la lista di tutti i treni garantiti l’8 marzo.
Sciopero di mercoledì 8 marzo: le cose da sapere. Riguarderà settore pubblico e privato e potrà causare molti disagi a chi dovrà mettersi in viaggio.
Da martedì si parla di una nuova perizia medico-legale sulla morte di Stefano Cucchi, l’uomo trovato morto il 22 ottobre del 2009 in una stanza all’interno del reparto protetto dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, dove era ricoverato da quattro giorni. I periti nominati dalla giudice Elvira Tamburelli hanno affermato che quella di Cucchi potrebbe essere stata una «morte improvvisa e inaspettata per epilessia in un uomo con patologia epilettica di durata pluriennale». Per questo nelle ultime ore sono circolati online moltissimi commenti offesi e indignati. La perizia però conferma anche le lesioni alla colonna vertebrale, indizio che aggiunge credibilità alla tesi per cui Cucchi sia stato picchiato, e per questo la sorella Ilaria Cucchi ha scritto che «con una perizia così ora sappiamo che finalmente abbiamo ottime possibilità di vedere processati gli indagati per omicidio preterintenzionale». Come si è arrivati fino a qui Stefano Cucchi aveva 31 anni e lavorava come ragioniere nello studio di famiglia, nel quartiere romano del Casilino. Intorno alle 23.30 del 15 ottobre 2009 venne arrestato dai carabinieri nel parco degli Acquedotti perché trovato in possesso di una ventina di grammi di hashish e di alcune pastiglie, indicate inizialmente come ecstasy. Il giorno successivo, dopo una perquisizione notturna nella casa dove viveva con i genitori – che lo trovarono in buona salute – e l’udienza di convalida dell’arresto, venne portato nel carcere romano di Regina Cœli (Cucchi aveva alcuni precedenti penali, ma non per reati connessi alla droga). Successivamente Cucchi passò sei giorni in diverse strutture e venendo a contatto con decine di operatori sanitari e della giustizia, in una catena di abusi e illegalità solo parzialmente ricostruita.
A che punto è il caso di Stefano Cucchi. La nuova perizia ipotizza la "morte per epilessia", ma la sorella Ilaria dice che ora gli indagati potrebbero essere processati per omicidio preterintenzionale.
Il 23 giugno l’agenzia di stampa Reuters ha scritto che la stilista Maria Grazia Chiuri sarà la nuova direttrice creativa della casa di moda Christian Dior, di proprietà della holding del lusso LVMH. La notizia verrà ufficializzata da Dior dopo le sfilate di haute couture di luglio a Parigi ma già molti giornali ne stanno parlando: è la prima volta che una donna ricopre questo ruolo da Dior e sarà la prima volta che Chiuri non lavorerà insieme allo stilista Pier Paolo Piccioli, con cui è ora co-direttrice creativa del marchio Valentino. Non si sa ancora se Piccioli resterà da Valentino o se cambierà a sua volta azienda: i due stilisti sono impegnati nelle sfilate della collezione uomo a Parigi e lo saranno poi con la linea di haute couture e non hanno commentato la notizia. Chi è Maria Grazia Chiuri Maria Grazia Chiuri ha 50 anni. Sua mamma faceva la sarta e per questo Chiuri si interessò di moda e di vestiti fin da piccola. I suoi genitori però non volevano che facesse il lavoro della madre perché all’epoca era considerato poco prestigioso. Chiuri, che era interessata all’aspetto creativo e artistico della moda, si iscrisse comunque all’Istituto Europeo di Design di Roma, come fece anche Pierpaolo Piccioli. Nel 1989 fu assunta da Fendi per occuparsi degli accessori, che all’epoca non avevano lo stesso peso economico e creativo di oggi. Chiuri fu tra i primi a sperimentare forme e materiali nuovi negli accessori, cosa che allora si faceva soltanto con i vestiti. Nel 1999 Valentino Garavani chiamò lei e Piccioli per occuparsi degli accessori da Valentino; gli affidò poi la sua seconda linea, Red Valentino, e quando si ritirò li nominò alla guida creativa dell’azienda.
5 cose sull’arrivo di Maria Grazia Chiuri da Dior. Chi è, cos'ha fatto e che si dice sulla prima stilista donna (e italiana) alla guida della storica casa di moda francese.
“Say, say, say”, una canzone di Paul McCartney con Michael Jackson che fu inclusa nel disco di McCartney “Pipes of Peace” uscì più di 30 anni fa, il 3 ottobre 1983. Allora fu un successo notevolissimo in tutto il mondo, e un evento: la canzone riuniva la giovane popstar più importante del mondo e la “vecchia” (McCartney aveva 41 anni, allora) popstar più autorevole del mondo. E altre collaborazioni tra i due si trovavano nel resto del disco. Il singolo rimase sei settimane primo nella classifica di BillBoard tra la fine del 1983 e l’inizio del 1984, sostenuto dal video (in cui compariva anche la sorella di Michael Jackson, La Toya). Martedì scorso Paul McCartney ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un nuovo remix di “Say, say, say” accompagnato da un nuovo video (diretto da Ryan Heffington). Per il nuovo remix sono state usate alcune registrazioni delle parti di Michael Jackson che non erano state usate prima e sono stati invertiti alcuni versi. La nuova versione di “Say, say, say” fa parte del disco “Pipes of Peace 2015 Remaster”, la nuova edizione del disco del 1983, uscita il 2 ottobre.
La nuova “Say, Say, Say” di Paul McCartney e Michael Jackson. L'ha pubblicata McCartney su Facebook, insieme a un nuovo video (ma quello vecchio era di un altro campionato).
A partire dalle 7 di oggi sono aperti i seggi delle elezioni per rinnovare sindaci e consigli comunali di 760 comuni, tra cui 20 capoluoghi di provincia, e di 2 municipi di Roma. Uno, Ancona, è anche capoluogo di regione. Quello di oggi è il primo turno: il secondo, previsto nei comuni sopra i 15mila abitanti in cui nessun candidato raggiunga il 50 per cento (il 40 per cento in Sicilia), si terrà domenica 24 giugno. 109 dei comuni in cui si vota hanno più di 15mila abitanti, mentre 652 ne hanno meno. I seggi chiuderanno alle 23: dalla notte inoltrata si saprà quindi già qualcosa, e i risultati definitivi arriveranno domani. I capoluoghi di provincia in cui si vota sono: Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Vicenza e Viterbo. Di questi, Ancona, Brescia, Catania, Messina, Siracusa, Terni e Vicenza hanno più di 100mila abitanti.
Cosa si decide in queste elezioni comunali. Si vota in oltre 760 comuni, ci sono in ballo anche un pezzo di equilibri nazionali e ci sono partiti messi meglio (la Lega) e altri che hanno tutto da perdere (il PD).
Non ci sarà una firma in calce a un accordo con le parti sociali e sulla riforma del lavoro che , almeno secondo la sua titolare Elsa Fornero, promette cambiamenti «strutturali» a un mercato ingessato, la parola passa al Parlamento. E nessuno al tavolo delle consultazioni che si chiuderà giovedì ha «potere di veto», secondo quanto chiarito in una conferenza stampa dal premier Mario Monti. «Tutte le parti sociali acconsentono alle modifiche dell’articolo 18 che ha proposto il governo, a eccezione della Cgil. Ci dispiace, ma per noi la questione è chiusa», ha detto il premier. Il presidente del Consiglio e ministro dell’Economia ha lodato la titolare del Welfare Elsa Fornero la cui riforma, ha detto, è «solida e coerente con la riforma Fornero-uno, quella delle pensioni» . (continua a leggere su Corriere.it)
Il nuovo articolo 18. Il governo annuncia i dettagli dell'accordo con le parti sociali, ma la CGIL è contraria: giovedì un altro incontro su "altri temi", mentre per l'articolo 18 "la questione è chiusa".
La scorsa settimana Tommy Hilfiger ha messo in vendita, ma solo negli Stati Uniti, la sua prima collezione di abiti per adulti disabili, che prevede accorgimenti come chiusure in velcro, bottoni magnetici e orli regolabili così che vestirsi sia più rapido e facile. Trovare abiti adeguati non è però l’unica difficoltà che incontrano persone disabili e persone malate, che spesso fanno fatica ad arrivare fisicamente in un negozio di abbigliamento, vuoi per le barriere architettoniche dei posti in cui vivono che rendono gli spostamenti complicati, vuoi per la natura stessa della disabilità o della malattia, che in alcuni casi può costringerle a letto lunghi periodi. Natalie Daher ha raccontato su Racked la sua esperienza con la madre malata di sclerosi multipla: delle difficoltà di fare acquisti dapprima con e poi per lei, e di come si è interessata ai modi in cui le aziende stanno cercando di risolvere gli ostacoli, soprattutto attraverso le piattaforme di shopping online.
Lo shopping di chi non può farlo nei negozi. Sempre più negozi di abbigliamento cercano di facilitare gli acquisti online delle persone disabili o malate, con screen reader e nuove applicazioni.
«Chiunque abbia mai provato a organizzare gli scaffali della libreria sa che i libri non hanno tutti le stesse dimensioni. Anche quelli che appartengono alla stessa categoria (che siano tascabili per il mercato di massa o rilegati) possono essere incredibilmente diversi, cosa che rende molto difficile creare uno scaffale perfettamente ordinato e allineato. Nonostante questa molteplicità di dimensioni, quasi tutti i libri hanno una stessa proporzione». Quasi tutti i libri infatti sono dei rettangoli più alti che larghi, con un rapporto che mantiene più o meno la stessa proporzione di 5:8 tra larghezza e altezza: la giornalista Danika Ellis ha raccontato sul sito BookRiot perché. A partire dal libro The Book di Keith Houston, Ellis spiega che le proporzioni rettangolari dei libri non sono un’invenzione della stampa moderna e che anche quelli più antichi hanno proporzioni simili, anche se erano spesso un po’ più alti e grandi dei nostri. Le ragioni si devono principalmente alla storia della stampa, alle proporzioni matematiche e soprattutto all’anatomia del lettore.
Perché i libri sono a forma di libri. Sono tutti rettangolari e rispettano proporzioni molto simili: c'entra come siamo fatti noi che li leggiamo, ma anche la matematica e l'editoria.
L’azienda italiana di abbigliamento Moncler ha annunciato di aver trovato un accordo per comprare Sportswear Company, società italiana che detiene il marchio Stone Island. L’operazione costerà in totale a Moncler circa 1,5 miliardi di euro. In base all’accordo, Carlo Rivetti, presidente e amministratore delegato di Sportswear Company, entrerà nel consiglio di amministrazione di Moncler. Stone Island fu fondata nel 1982 da Massimo Osti, già creatore del marchio di abbigliamento C.P. Company, e dal 1983 la società fu rilevata dal Gruppo Finanziario Tessile di Torino, di proprietà della famiglia Rivetti.
Moncler ha comprato Stone Island.
Vigili del fuoco e volontari sono al lavoro da diverse ore per contenere due incendi in Sardegna, in provincia di Oristano, che si sono estesi in fretta a causa del forte vento e del caldo degli ultimi giorni. Il primo incendio, il più grande, sta bruciando una vasta zona boschiva lungo la strada che collega Bosa e Alghero, mentre l’altro è nella zona di Arborea. I Vigili del Fuoco hanno detto che 200 persone sono state evacuate da un albergo di Bosa, e che 32 persone hanno dovuto lasciare le loro case, per precauzione. Per ora non si hanno notizie di feriti. #23ottobre, notte di fuoco tra #Oristano e #Nuoro per incendi boschivi: ad Arborea (OR) evacuate 200 persone da una struttura turistica, altre 32 dalle proprie abitazioni; a Bosa Marina (NU), portate al sicuro 32 persone. #Vigilidelfuoco al lavoro con squadre a terra e 2 Canadair pic.twitter.com/gWYo79akye
Ci sono due grossi incendi boschivi in provincia di Oristano, in Sardegna.
L’analisi del testo del tema di maturità del 2013 è dalla premessa del libro “L’infinito viaggiare” di Claudio Magris, pubblicato nel 2005. Claudio Magris, nato a Trieste nell’aprile del 1939, è uno scrittore italiano e studioso della letteratura del Novecento, in particolare in lingua tedesca. È stato professore universitario di letteratura tedesca a Torino (dove si è laureato) e a Trieste. Tra il 1994 e il 1996 è stato anche senatore eletto col centrosinistra: aderì al gruppo misto. Con la raccolta di “microviaggi” Microcosmi, pubblicata nel 1997, ha vinto il premio Strega. Dal 2006 è membro dell’Accademia dei Lincei.
Chi è Claudio Magris. Scrittore e studioso triestino, nato nel 1939, ex senatore eletto col centrosinistra.
Il 22 aprile il costruttore automobilistico giapponese Mazda ha costruito il milionesimo esemplare di Mazda MX-5, famosa spider – è anche la sportiva due posti più venduta di sempre – la cui produzione cominciò 27 anni fa, nell’aprile del 1989 al Ujina Plant No. 1 di Hiroshima, Giappone. Commercializzata con il nome di Miata negli Stati Uniti o Eunos Roadster in Giappone, la prima generazione della Mazda MX-5 (codice modello NA) fu presentata al Salone dell’auto di Chicago nel febbraio del 1989, in un periodo in cui le piccole decappottabili sportive erano quasi del tutto assenti dal mercato europeo e da quello americano. Modelli come le inglesi MG MGB e Triumph Spitfire o l’italiana Fiat 124 Sport Spider, infatti, erano usciti di produzione negli anni Ottanta, mentre la commercializzazione della Alfa Romeo Spider – conosciuta anche come Duetto – era oramai nella sua fase finale e sarebbe terminata nel 1994, dopo quasi trent’anni.
Un milione di Miata. Storia della Mazda MX-5, la spider due posti più famosa e venduta della storia che ha raggiunto un traguardo non da poco.
Il primo agosto è morto a 85 anni l’attore statunitense Wilford Brimley. A darne notizia è stata la sua manager: Brimley, che era nato il 27 settembre del 1934 a Salt Lake City, nello Utah, soffriva da tempo di diabete e di altre patologie. Brimley iniziò la sua carriera come stuntman in alcuni film western e divenne famoso tra gli anni Settanta e Ottanta recitando in film come Diritto di cronaca di Sydney Pollack, La cosa di John Carpenter e Il migliore di Barry Levinson. Fu inoltre tra i protagonisti di Cocoon, di Ron Howard, e del seguito Cocoon – Il ritorno, diretto da Daniel Petrie. La sua ultima interpretazione cinematografica fu in Che fine hanno fatto i Morgan?, del 2009. – Leggi anche: Tutti a casa a dormire
È morto l’attore statunitense Wilford Brimley, aveva 85 anni.
Nel 1822 l’ospedale di Lucca cominciò a mandare sulla spiaggia di Viareggio, per brevi periodi, gruppi di bambini di strada poco in salute, nella speranza che le loro condizioni migliorassero: nacquero così le colonie estive, la cui idea evoca probabilmente nella nostra mente immagini di grandi gruppi di bambini con cappellini uguali sulle spiagge di Emilia-Romagna e Toscana. Le foto a seguire vengono dall’archivio del Touring Club Italiano, l’associazione turistica italiana, e si possono trovare online sul sito di Digitouring. Mostrano colonie estive in Emilia-Romagna, al mare o lungo il Po: bambini alle prese con la sensazione di fare cose da grandi, lontani da casa, a occupare le giornate giocando tutti insieme e creando quei ricordi che accomunano più o meno tutte le esperienze di quel genere.
D’estate andavamo in colonia. Foto vintage di grandi gruppi di bambini portati al mare per l'estate, dall'archivio del Touring Club Italiano.
Oggi Italia Oggi riprende una voce che circola tra gli addetti ai lavori dell’informazione da un mese, da quando era stata messa in giro da un articolo di Milano Finanza: che ci siano progetti in corso perché Mondadori compri la divisione periodici di RCS, ovvero tutti i giornali RCS con l’esclusione del Corriere della Sera e dei suoi supplementi. Ma a quanto suggeriscono opinioni informate l’unico elemento che suggerisce una simile spettacolare possibilità commerciale ed editoriale è un elemento di logica deduttiva – un’azienda ha bisogno di soldi e l’altra è in grado di limitare i costi – e non esisterebbe nessun fatto concreto che abbia avviato la speculazione. Ed è quello che sembra implicare anche l’attacco dell’articolo di Italia Oggi: La ratio industriale c’è. Da che mondo e mondo, quando un settore industriale va in crisi di vendite, cerca di fare massa critica, cioè di vendere di più a parità di costi. Ed è quel che darebbe un senso alla cessione dei periodici Rizzoli alla Mondadori
Mondadori si compra i giornali RCS? Probabilmente no. L'ipotesi circola da qualche settimana, ma non sembra avere nessun fondamento concreto.
Il 30 novembre 1954, esattamente sessant’anni fa, comparve per la prima volta in una striscia dei Peanuts il personaggio di Charlotte Braun: una bambina dai capelli ricci e i tratti simili a quelli di Charlie Brown che aveva l’abitudine di parlare sempre a voce alta (caratteristica sottolineata dalle frasi scritte in grassetto, nei Peanuts). Charlotte Braun era piuttosto sgarbata e non fu apprezzata da molti lettori: fece solo dieci apparizioni nelle strisce dei Peanuts, l’ultima delle quali il primo febbraio 1955. Quarantacinque anni dopo, un’appassionata dei Peanuts di nome Elizabeth Swaim ha regalato alla Library of Congress degli Stati Uniti una lettera donata da Charles M. Schulz, l’autore dei Peanuts, che rispondeva al suo invito di eliminare il personaggio di Charlotte.
La breve vita di Charlotte Braun. Un dimenticato personaggio dei Peanuts comparve per la prima volta oggi sessant'anni fa, ma venne eliminato da Schulz dopo tre mesi: il fumettista lo aveva anticipato in una lettera oggi pubblica.
Il governo Draghi ha ottenuto la fiducia al Senato, con 262 voti a favore e 40 contrari: come annunciato, hanno votato contro i 19 senatori di Fratelli d’Italia, l’unico partito di opposizione dotato di un gruppo al Senato, a cui si sono aggiunti altri 4 senatori nel Gruppo Misto, 2 di Liberi e Uguali e 15 nel Movimento 5 Stelle. I senatori presenti erano 304, quelli che hanno votato 302, due senatori si sono astenuti. In particolare, hanno votato contro il governo Draghi, tra gli altri le senatrici Abate, Angrisani, Giannuzzi, Granato, La Mura, Moronese e i senatori Corrado, Crucioli, Di Micco, Lannutti, Mininno, Morra e Ortis del M5S, mentre altri senatori hanno detto di sostenere il governo controvoglia, per senso di responsabilità. A votare no alla fiducia sono stati anche il senatore Giarrusso e il senatore Ciampolillo del Gruppo Misto, e le senatrici Nugnes e Fattori di Liberi e Uguali. La senatrice Drago (Misto, ex M5S) si è astenuta come aveva annunciato, e come lei ha fatto il senatore Lanièce. Sostengono invece il governo il Movimento 5 Stelle (69 senatori su 92: oltre ai 15 contrari, 8 erano assenti alla votazione), il Partito Democratico, la Lega, Forza Italia, Liberi e Uguali e Italia Viva, tutti con ministri nel governo.
Il governo Draghi ha ottenuto la fiducia al Senato. Con 262 voti a favore, quelli di praticamente tutti i partiti, e 40 contrari, di Fratelli d'Italia e qualche dissidente del M5S.
Lunedì 22 aprile, durante una movimentata riunione, i gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno deciso a maggioranza l’espulsione di Marino Mastrangeli, 41 anni, senatore del partito, poliziotto originario di Cassino. Mastrangeli è accusato di essere andato a diverse trasmissioni televisive, nonostante il divieto previsto dal Codice di Comportamento del Movimento. Per essere definitiva la decisione dovrà essere approvata dagli iscritti al M5S con una votazione online. Durante la riunione dei gruppi parlamentari, trasmessa in streaming dalla webtv del M5S, Mastrangeli è stato molto criticato soprattutto per aver partecipato il 28 marzo, e per la seconda volta, al talk show pomeridiano di Canale 5 “Pomeriggio 5”, condotto da Barbara d’Urso. Mastrangeli si è difeso dicendo: «Un parlamentare che non può parlare che parlamentare è? Solo in Corea del Nord possono succedere queste cose. Io sono come Bruce Lee, ne atterro cinquanta alla volta».
Il M5S ha espulso un senatore. Il parlamentare Mastrangeli è stato accusato dai suoi colleghi di aver partecipato a vari talk show, tra cui quello di Barbara D'Urso: ora si esprimeranno gli iscritti online.
Dal 31 marzo al 7 aprile 2015 alla galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna sarà ospitata la mostra, organizzata in collaborazione con la casa editrice italo-cilena Edicola, “Póngale color: illustrazione cilena contemporanea“. La mostra, organizzata durante la Fiera del Libro per ragazzi, esporrà una ventina di tavole degli illustratori della delegazione cilena presenti alla Fiera, oltre che una vasta selezione di editoria illustrata per ragazzi. I disegni che verranno esposti sono sia sul genere astratto sia in stile fumetto e raccolgono varie tecniche di disegno, come il collage, l’acquarello o il classico disegno a penna e matita. Ci saranno disegni degli autori Catalina Bu, Paloma Valdivia, Francisca Yáñez e Victor Hugo Riveros Strange tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’illustrazione cilena a Bologna. La mostra verrà ospitata dalla galleria ONO Arte Contemporanea durante il periodo della Fiera del Libro per ragazzi ed esporrà una ventina di tavole di illustratori.
Mercoledì 25 novembre i gestori dell’hotel King, che si trova in corso Magenta 19, in centro a Milano, hanno ricevuto un avviso di sfratto dal gruppo immobiliare proprietario del palazzo. Da pochi giorni l’albergo, un quattro stelle, aveva avuto tutte le autorizzazioni per diventare “Covid hotel” – cioè una delle strutture alberghiere che ospitano malati di Covid-19 che non hanno bisogno di essere ricoverati in ospedale – e questo è il motivo principale che ha portato la proprietà a dare lo sfratto ai gestori. Giovedì 26 novembre, infatti, la proprietà ha inviato anche una diffida all’assessorato regionale alla Sanità e all’ATS di Milano per impedire la trasformazione del King in “Covid hotel”. A Milano i “Covid hotel” sono quattro: l’Astoria di viale Murillo, la futura Rsa Adriano Community Center di via Adriano, il comando aeroporto di Linate dell’Aeronautica militare e il Baviera Mokimba Hotel di Porta Venezia, in via Panfilo Castaldi, gestito dalla stessa società del King, la «King-Mokinba hotels srl». L’hotel King sarebbe stato il quinto ad accogliere pazienti, in caso di riempimento di tutte le altre strutture alberghiere.
A Milano è stato dato lo sfratto a un hotel per i pazienti Covid. La società proprietaria dell'immobile teme conseguenze economiche a causa della presenza dei malati.
Ogni anno in Germania 800 persone si suicidano gettandosi sui binari contro un treno in corsa, e «trasformando i macchinisti in assassini involontari»; con numeri diversi, lo stesso capita di tanto in tanto in tutte le città del mondo attraversate da una ferrovia. Il settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato un bell’articolo che racconta la storia di uno di questi «assassini involontari», per raccontare cosa succede dopo alle loro vite. Stephan Kniest è un macchinista tedesco che ha vissuto questo trauma quattro volte. Il giornalista Hauke Goos l’ha incontrato a Rotterdam, che è circa a 200 chilometri da Weeze, la città dove vive Kniest e che si trova nell’estremo ovest della Germania. La diga, con il gigantesco porto di Rotterdam alle spalle, è il luogo in cui Kniest riesce a liberarsi dal peso dei ricordi che lo hanno condizionato e che lui chiama “eventi”.
Assassini involontari. Come cambiano le vite dei macchinisti dopo che qualcuno si butta sotto il loro treno per uccidersi.
Nelle ultime due settimane, il prezzo di un bitcoin – la più importante criptovaluta al mondo – è sceso dagli oltre 57.600 dollari del 12 maggio ai 32.600 dollari registrati ieri, domenica 23 maggio, da Investing.com (uno dei più importanti siti di informazione finanziaria al mondo). Il brusco calo, che in termini di euro ha portato il prezzo di un bitcoin da 47.200 a 27.000 euro circa, ha fatto perdere alla criptovaluta attorno al 43 per cento del suo valore, portandola a toccare un minimo da inizio febbraio. Questa diminuzione consistente e repentina del prezzo è arrivata dopo una lunga crescita iniziata a ottobre 2020, che aveva portato un bitcoin a valere oltre 64.400 dollari (53.900 euro) il 14 aprile scorso. Il calo ha avuto una serie di cause, tra cui alcuni discussi tweet di Elon Musk, amministratore delegato della casa automobilistica Tesla e della società aerospaziale Space X (nonché uomo fra i più ricchi al mondo), e un susseguirsi di notizie poco incoraggianti arrivate dalla Cina. new TradingView.widget({"width":600,"height":400,"symbol":"BITBAY:BTCUSD","interval":"W","timezone":"Europe/Amsterdam","theme":"light","style":"2","locale":"it","toolbar_bg":"#f1f3f6","enable_publishing":false,"allow_symbol_change":true,"container_id":"tradingview_b803c"});
Cosa c’è dietro all’ultimo crollo del bitcoin. Ha perso quasi metà del suo valore in poche settimane, per via di Elon Musk e di alcune preoccupazioni che riguardano la Cina.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
Le interviste a pagamento dei politici locali. Silvia Bignami su Repubblica racconta la sgradevole abitudine di alcuni giornalisti e politici in Emilia Romagna (almeno).
Stando ai dati diffusi mercoledì sera dalla Protezione Civile, in Italia dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 sono stati fatti 324.445 tamponi per rilevare l’eventuale positività di una persona al coronavirus. Le modalità con cui vengono fatti i tamponi – soltanto ai sintomatici, e in diverse regioni come la Lombardia soltanto a chi presenta sintomi sopra una certa gravità – hanno suscitato molte discussioni, dato che impediscono di farsi un’idea sulla reale diffusione della malattia, ma c’è un’altra questione che finora era stata segnalata soltanto in alcune discussioni online tra addetti ai lavori, di cui ha già dato conto il sito YouTrend. Non sappiamo esattamente a quante persone sia stato fatto il tampone finora. I 324.445 tamponi fatti in Italia infatti non corrispondono ad altrettante persone sottoposte al test: perché quel numero comprende anche i test fatti più volte sulla stessa persona. È il caso dei test ripetuti a distanza di almeno 24 ore sulle persone guarite, per confermarne quella che in gergo viene detta “negativizzazione”. Oppure quelli risultati soltanto debolmente positivi o negativi, e pertanto ripetuti. Il Post lo ha potuto confermare con alcune regioni che hanno messo i dati a disposizione, come Piemonte e Toscana. Altre, come la regione Lombardia, non hanno risposto alle ripetute domande che abbiamo rivolto loro.
La differenza tra il numero di tamponi e il numero delle persone testate. Il primo dato lo conosciamo, il secondo no: e servirebbe per farsi un'idea più precisa di quanti siano i contagiati reali.
Abbiamo avuto mesi – anni – per prepararci a questo momento, eppure se siete qui è probabile che sentiate un piccolo vuoto, pensando che da qui in avanti non ci saranno più episodi di Game of Thrones. Se invece state pensando che ce n’è ancora uno è perché siete nell’articolo sbagliato: via, prima che vi roviniate tutto con degli spoiler. L’ultimo episodio, “Il trono di spade”, ha ricevuto soprattutto critiche negative e l’impressione è che non abbia soddisfatto molto i fan. Tirare le fila di una monumentale storia portata avanti per molti anni non è per niente semplice, come non lo è scegliere dieci cose di cui parlare tra le molte contenute nell’ultimo episodio. Lo abbiamo fatto comunque, come per tutte le altre puntate negli ultimi anni, e per un’ultima volta. Valar Morghulis.
10 cose sull’ultimo episodio di Game of Thrones. Le cose che non avete capito, quelle che non avete notato e quelle che non vi siete ricordati, messe insieme per l'ultima volta.
Le letture dei risultati elettorali sono spesso molto distanti già nei dibattiti televisivi delle ore immediatamente successive, ma questa volta chi abbia vinto e chi perso è stato chiaro abbastanza a tutti, salvo certi tenaci del centrodestra: e anche sui giornali il margine di differenza nelle interpretazioni è dato dai diversi auspici che si fanno o si lasciano intendere sui risultati dei ballottaggi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le prime pagine di oggi. I titoli dei quotidiani italiani sui risultati elettorali.
È morto il bassista e cantautore inglese Gordon Haskell, aveva 74 anni. La notizia è stata pubblicata sulla sua pagina Facebook ufficiale nella serata di domenica 18 ottobre. Haskell ebbe una lunga carriera iniziata circa 40 anni fa, ma ottenne il proprio vero successo solamente nel 2001 con la canzone How Wonderful You Are, che arrivò a sorpresa al secondo posto nella classifica dei singoli del Regno Unito, non riuscendo a superare di poco la versione di Something Stupid cantata da Robbie Williams e Nicole Kidman. How Wonderful You Are superò comunque canzoni come Hey Jude dei Beatles e My Way di Frank Sinatra tra le più richieste nella storia di BBC Radio 2.
È morto il cantautore Gordon Haskell. Era diventato tardivamente famoso nel Regno Unito per un successo natalizio, dopo un breve passaggio nei King Crimson.
Sul numero di questo mese di Wired dedicato all’unità d’Italia, la copertina è occupata da un’immagine di Roberto Saviano con il tricolore in mano. Saviano è protagonista di una conversazione sull’Italia, il suo presente, le sue prospettive e l’impegno di ognuno, assieme Luca Sofri, il peraltro direttore del Post. Ci vediamo con Roberto Saviano in un ufficio di Milano dove lui arriva con gli uomini della scorta che non lo lasciano mai. Ha uno sciarpone, nella stanza dove ci sediamo fa freddo e propongo che ci spostiamo in un’altra, ma lo vedo disinteressato al problema. Mi chiedo se fare una vita come la sua faccia diventare le comodità più desiderabili o più indifferenti, e glielo dico.
Saviano: «Parlare con tutti è rivoluzionario». La conversazione tra Roberto Saviano e Luca Sofri pubblicata da Wired.
Il 2 ottobre la Domenica del Sole 24 Ore, il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, il sito di informazione francese Mediapart e quello della New York Review of Books hanno pubblicato un articolo in cui il giornalista italiano Claudio Gatti spiega come, partendo da alcuni conti e acquisti di appartamenti, sia giunto alla conclusione che la scrittrice Elena Ferrante sia in realtà la traduttrice Anita Raja, moglie dello scrittore Domenico Starnone. Molte persone hanno parlato dell’inchiesta di Gatti sui social network: da un lato c’era chi condivideva l’articolo per via della curiosità nei confronti del personaggio, dall’altro chi ha criticato duramente il lavoro di Gatti, per varie ragioni, prima fra tutti per l’invasione nella privacy di una persona che ha sempre detto di non voler far conoscere la sua vera identità. Tra chi ha criticato più duramente Gatti c’è lo scrittore Erri De Luca, che ha detto: «Questa sorta di indagini patrimoniali farebbero bene a svolgerle per stanare gli evasori invece degli autori». È stata molto dura anche la reazione della casa editrice che pubblica i libri di Ferrante in Italia, E/O, che sul suo sito ha scritto: «Disgusta vedere una grande autrice italiana, amata e celebrata nel nostro paese e nel mondo, trattata alla stregua di un criminale. Di quale reato si è macchiata per giustificare una simile invasione nella sua vita? A quale superiore interesse pubblico risponderebbe l’inchiesta portata avanti dal giornalista Claudio Gatti e pubblicata contemporaneamente in quattro paesi?». Secondo Luca Sofri, peraltro direttore del Post, è sbagliato invece prendersela con Gatti perché ha cercato di scoprire la verità su un personaggio pubblico: al massimo si può criticare il suo articolo per il fatto che «non arriva a conclusioni certe, per sua stessa ammissione».
È sbagliato voler scoprire l’identità di Elena Ferrante? il giornalista Claudio Gatti si è difeso dalle accuse di scrittori e lettori dell'autrice di "L'amica geniale".
È domenica, col campionato di calcio che sancisce simbolicamente la fine effettiva delle vacanze estive. Ed è anche l’11 settembre 2011, e sui giornali e le tv di tutto il mondo si ricorderà quello che accadde esattamente dieci anni fa negli Stati Uniti. Si parla dell’11 settembre anche in alcune delle cose più lette questa settimana sul Post, ma c’è anche molto altro: dalla crisi economica al cinema allo sport fino ad alcune storie degne di nota: il Vasa, il Lokomotiv Yaroslavl. Ciao, buona domenica. – La foto più controversa dell’11 settembre A dieci anni di distanza, ci si interroga ancora su come interpretare una foto scattata Thomas Hoepker quella mattina a Manhattan
Sunday Post. Le tredici cose più lette sul Post di questa settimana.
Oggi Google ha inserito sulla propria pagina iniziale un doodle interattivo, che sostituisce il solito logo del motore di ricerca, per far conoscere e celebrare i linguaggi di programmazione per bambini, a circa cinquant’anni dalla loro introduzione. I linguaggi di programmazione per bambini consentono ai più piccoli di imparare con sistemi facili e intuitivi a programmare computer, e a capire come funzionano gli algoritmi e l’inserimento di istruzioni in un’applicazione. Il doodle mostra alcuni dei principî che stanno dietro a questi linguaggi di programmazione: è una sorta di gioco a livelli di crescente difficoltà, all’inizio dei quali bisogna dare una serie di istruzioni a un coniglio per fargli raggiungere una carota posta alla fine dello scenario. La realizzazione del doodle entra nell’ambito delle iniziative per la “Computer Science Education Week” (CSEdWeek), organizzata in tutto il mondo per coinvolgere i bambini nello studio e nell’utilizzo dei linguaggi di programmazione.
I linguaggi di programmazione per bambini. Un doodle interattivo mostra come funzionano: esistono da circa 50 anni e consentono ai bambini di imparare la programmazione dei computer.
Nel pomeriggio del 13 maggio 1981, quarant’anni fa, Karol Wojtyla si trovava a piazza San Pietro, a Roma, circondato da un sacco di gente. Wojtyla, che all’epoca era Papa con il nome di Giovanni Paolo II, era lì per celebrare l’apparizione della Madonna di Fatima e per tenere un’udienza generale, e la folla era lì per ascoltarlo. Mentre attraversava la piazza con la papamobile, tendendosi verso le persone e dando loro la mano, si udirono all’improvviso alcuni spari. Erano le 17,19. Wojtyla si accasciò e tra lo sgomento generale si capì che gli spari lo avevano ferito. Nel giro di pochi minuti fu messo su un’ambulanza che si diresse il più in fretta possibile verso il Policlinico Gemelli di Roma. Nel frattempo in piazza le persone rimasero frastornate. Molte iniziarono a piangere, convinte che il Papa fosse morto. Anche i medici che lo assistettero al Gemelli pensarono al peggio, perché Wojtyla aveva perso molto sangue a causa di un’emorragia interna. I medici iniziarono a operarlo alle 18 circa e finirono più di cinque ore dopo, con successo.
L’attentato a Giovanni Paolo II, 40 anni fa. Il 13 maggio 1981 Ali Agca sparò al Papa in piazza San Pietro, per motivi che ancora oggi non si riescono bene a capire.
Come tutte le attività umane che richiedono il consumo di energia elettrica, anche usare internet ha un impatto sull’ambiente. Per far funzionare internet, cioè per alimentare i server dei data center che la tengono in piedi, serve moltissima energia: nel 2015, la sola Google ne consumò una quantità simile a quella dell’intera città San Francisco. La produzione di elettricità è una delle principali fonti di emissioni di gas serra, la causa del cambiamento climatico, perciò tra i consigli su come ridurre il proprio personale impatto sull’ambiente capita che compaiano anche quelli legati all’utilizzo di internet: per esempio sull’uso dell’email (tipo evitare di “rispondere a tutti” se non è necessario), oppure sulla navigazione online. A quest’ultimo proposito può capitare di sentir parlare di Ecosia, che si autodefinisce «il motore di ricerca che pianta gli alberi». Ecosia ha un aspetto piuttosto simile a quello di Google: una schermata quasi del tutto bianca, il logo del motore di ricerca e la barra in cui scrivere ciò che si vuole cercare. Sotto la barra però c’è un contatore in continuo aggiornamento che dice quanti sono gli «alberi piantati dagli utenti di Ecosia»: al momento più di 121 milioni. E in alto a destra, dove su Google si può accedere al proprio account Gmail, c’è un altro piccolo contatore, con il simbolo di un albero: quando si usa il motore di ricerca per la prima volta segna 0; dopo una ricerca passa a 1. Cliccando sopra si ottiene questa spiegazione: «Questo è il numero di ricerche che hai effettuato con Ecosia. In media servono circa 45 ricerche per piantare un albero!». Significa che dopo 45 ricerche con il motore di ricerca qualcuno, da qualche parte nel mondo, pianterà un albero? Non proprio.
Possiamo piantare alberi facendo ricerche online? in un certo senso sì, con un motore di ricerca che usa gran parte dei profitti per finanziare progetti di forestazione.
L’ISEE è un indicatore che serve a valutare il reddito delle famiglie: l’acronimo ISEE sta per “Indicatore Situazione Economica Equivalente” ed è un parametro che serve a regolare l’accesso ad agevolazioni fiscali oppure a incentivi che sono rivolti solamente a famiglie che hanno un reddito inferiore a una certa soglia: per capirci, sono calcolate in base all’ISEE le tasse universitarie, le riduzioni delle tariffe del trasporto pubblico, le mense scolastiche e universitarie, la quota di partecipazione all’assistenza sanitaria (il ticket regionale) e la retta degli asili nido. L’ISEE si richiede agli uffici del proprio Comune di residenza oppure ai Centri di Assistenza Fiscale (CAF). Per poter accedere agli sgravi e ai servizi dedicati alla propria fascia di reddito, l’ISEE va aggiornato ogni anno: dal momento in cui si richiede ha validità fino alla fine dell’anno corrente, perciò quello del 2020 si può richiedere a partire da gennaio e avrà validità fino al 31 dicembre 2020.
Come fare l’ISEE per il 2020. Si può richiedere online o tramite gli uffici del Comune e dei CAF, e dal 2020 ci sarà anche l'opzione della dichiarazione precompilata: tutte le cose da sapere.
Ultimamente sempre più aziende di moda, trucchi e profumi si sono interessate al mondo dei dolci, lanciando proprie linee di cioccolatini e pasticceria oppure organizzando eventi in cui promuovono i loro prodotti servendo torte e caramelle. La strategia per ora funziona e sempre più marchi famosi – scrive il Financial Times – hanno aperto una propria linea di dolciumi o collaborano con celebri pasticcerie. L’ultimo stilista a occuparsene è Peter Pilotto, che disegna la collezione del suo omonimo marchio insieme al socio Christopher de Vos, e che ha creato una linea di cioccolatini con il famoso mastro cioccolataio belga Pierre Marcolini: le sue praline sono famose in tutto il mondo e i suoi negozi a Bruxelles sono vere e proprie boutique del cioccolato. I due stilisti hanno creato cioccolatini pregiati e belli da vedere: si sono ispirati ai giochi da tavolo, con confezioni quadrate molto colorate che richiamano i tabelloni dei giochi a squadre, presenti anche nella loro ultima collezione.
La moda e il business dei dolci. Sempre più stilisti collaborano con pasticceri famosi per realizzare linee lussuose di caramelle e praline.
Va da sé che tra le persone da fotografare in settimana c’è chi è andato alla cerimonia degli Oscar: finalmente un’occasione per vedere qualcuno in ghingheri, anche se forse un po’ meno del solito. Tra quelli che valeva la pena riproporre – qui trovate le foto del red carpet, mentre qui quelle migliori della serata – ci sono Halle Berry, Laura Dern, Brad Pitt, Frances McDormand e Youh-Jung Youn. Si sono fatti notare anche Joe Biden che raccoglie un soffione per sua moglie, la faccia arrabbiata di Rafael Nadal e Boris Johnson che mangia un gelato. – Leggi anche: I migliori momenti degli Oscar
Celebripost. Quelli agli Oscar, Joe Biden che raccoglie un soffione e Boris Johnson che mangia un gelato, tra quelli da fotografare in settimana.
Il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, potrebbe presto dare le dimissioni, portando quindi la regione a votare prima della fine naturale della legislatura. La decisione è stata in qualche modo anticipata dallo stesso Lombardo, per il quale la procura di Catania ha chiesto pochi giorni fa il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio aggravato. Si tratta di una cosiddetta “imputazione coatta”: la procura aveva inizialmente chiesto l’archiviazione ma il giudice per le indagini preliminari ha rigettato la richiesta. Ora il giudice per l’udienza preliminare dovrà decidere se disporre l’archiviazione o il rinvio a giudizio, ma Lombardo ieri ha fatto sapere che non aspetterà. «Prima che il gup emetta qualunque giudizio, mi sarò già dimesso, indifferentemente dal fatto che ci sia un rinvio a giudizio o l’archiviazione. Anche nel caso in cui dovessi convincermi a seguire il rito abbreviato, esaurita quella fase, un minuto prima del verdetto sarò un semplice cittadino e non più presidente della Regione. Decido questo per amore della Sicilia e rispetto per la carica che ricopro, che non voglio sia intaccata da un eventuale rinvio a giudizio»
Lombardo si dimette? il presidente della Sicilia ha annunciato che lascerà l'incarico nelle prossime settimane, perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Il 25 giugno 1961 il Bill Evans Trio – una delle più grandi formazioni jazz di sempre – suonò al famoso Village Vanguard di New York, il locale del Greenwich Village. Era domenica e il trio aveva a disposizione sia l’esibizione del pomeriggio che quella della sera. Bill Evans, morto nel 1980 a 51 anni in conseguenza degli abusi di droghe e di una salute debole, è considerato tra i più importanti pianisti della storia del jazz. Con Bill Evans, che quel giorno aveva 31 anni, in quella formazione del 1961 suonavano il bassista Scott LaFaro e il batterista Paul Motian. Scott LaFaro morì a solì 25 anni in un incidente stradale appena dieci giorni dopo quel giorno, e due giorni dopo aver suonato con Stan Getz al festival jazz di Newport. Il Bill Evans Trio suonò tredici pezzi, per un totale di circa due ore e mezza di musica che venne registrata dal vivo, fatto piuttosto raro per l’epoca. Da quei concerti fu tratto prima il disco “Sunday at the Village Vanguard” e poi “Waltz for Debby”, che prendeva il nome dalla più famosa composizione di Evans (dedicata a una sua nipote), eseguita nella tracklist della giornata. Successivamente tutte le session furono incluse in un’unica pubblicazione.
Al Village Vanguard cinquant’anni fa. Le leggendarie registrazioni del Bill Evans Trio compiono mezzo secolo.
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Lo stadio San Paolo che canta “Napul’e” prima di Napoli-Juventus.
223 persone sono state identificate e denunciate per aver utilizzato il cosiddetto “pezzotto”, cioè il dispositivo che consente di vedere illegalmente i canali televisivi a pagamento, nel corso di un’operazione condotta dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza. Nel comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza si legge che è la prima volta che in Italia avviene un’operazione di questo tipo. Le persone che hanno acquistato il “pezzotto” sono accusate del reato di ricettazione. In caso di condanna le sanzioni prevedono reclusione fino ad otto anni e una multa di 25.000 euro e le spese legali, oltre naturalmente alla confisca dei dispositivi utilizzati per visualizzare illegalmente i canali televisivi. La Guardia di Finanza ha spiegato che le indagini sono ancora corso e che hanno permesso di individuare «una complessa organizzazione composta da decine di “reseller” e centinaia di clienti che, acquistando gli abbonamenti, non solo fruiscono illegalmente della visione di eventi sportivi e altri contenuti audiovisivi, oltre ai palinsesti televisivi “pay per view”, ma alimentano il circuito criminale».
223 persone sono state denunciate per aver usato il “pezzotto”, il dispositivo per vedere illegalmente i canali tv a pagamento.
Una grande vulnerabilità, chiamata Heartbleed (CVE-2014-0160), da almeno due anni sta mettendo a rischio i dati delle connessioni protette a milioni di siti online. Il problema riguarda il sistema per criptare le comunicazioni OpenSSL, utilizzato su circa due terzi dei server di Internet, i computer ai quali ci colleghiamo ogni giorno per leggere la posta, scambiarci messaggi su Facebook, accedere al nostro conto in banca o mandare un tweet. I responsabili di OpenSSL hanno diffuso lunedì 7 aprile un aggiornamento per risolvere la vulnerabilità, ma secondo gli esperti di sicurezza informatica potrebbero essere necessari mesi per mettere le cose a posto. OpenSSL Alcuni tipi di scambi di dati online, contenenti informazioni sensibili come un numero di carta di credito o la propria corrispondenza, hanno la necessità di essere criptati, resi cioè leggibili solamente dal mittente e dal ricevente grazie alla condivisione di un codice in comune. OpenSSL provvede a trasformare i dati del mittente in un messaggio codificato che può essere aperto e letto solamente dal ricevente. In questo modo, se qualcuno prova a spiare lo scambio di informazioni si ritrova davanti una grande quantità di codice criptato, illeggibile senza la giusta chiave per interpretarlo.
La falla più pericolosa di Internet. È enorme e potenzialmente riguarda due terzi dei server che fanno funzionare il Web: quelli che utilizzano il sistema OpenSSL per la posta, i social network e molte altre cose.
Questa mattina c’è stato un crollo in un cantiere nel centro storico di Napoli, in via San Paolo. I quattro operai al lavoro sono rimasti schiacciati dalle macerie ma i Vigili del Fuoco hanno fatto sapere che sono stati messi in salvo e che hanno ricevuto cure mediche. Non è ancora chiaro cosa sia crollato, i giornali parlano di alcune mura perimetrali e di ponteggi. Il cantiere serviva per dei lavori di ristrutturazione di un antico convento. #Napoli #16 mar 10:00: salvo il quarto operaio coinvolto nel crollo della chiesa San Paolo Maggiore. I #vigilidelfuoco lo hanno estratto dalle macerie e affidato alle cure dei sanitari. Prosegue il lavoro di messa in sicurezza dell’area
C’è stato un crollo in un cantiere nel centro storico di Napoli, quattro persone sono state ferite.
Rovio, la società finlandese che ha ideato il videogioco Angry Birds e i suo innumerevoli derivati, ha annunciato che nei prossimi mesi taglierà fino a 130 posti di lavoro, parti a circa il 16 per cento dei suoi impiegati. La decisione è stata annunciata dal CEO Mikael Hed con un post sul blog della società, nel quale si spiega che il gruppo di lavoro “era stato costruito sull’assunto di una crescita più rapida di quanto in realtà sia stata”. I licenziamenti saranno accompagnati da una riorganizzazione complessiva della struttura aziendale, che sarà basata su tre ambiti principali: i videogiochi, i media (video su Internet, cartoni animati, film) e altri prodotti (giochi in scatola, peluche, gadget). Cinque anni fa Rovio divenne molto famosa grazie al suo videogioco Angry Birds, inizialmente realizzato per gli iPhone. In poche settimane ne furono scaricati milioni di copie, cosa che portò alla realizzazione di versioni per altri sistemi operativi come Android e a una serie di altre edizioni del gioco, da quelle ispirate a Star Wars a una recente (e discussa) edizione per ragazzine. Il successo del gioco, che consiste nello sconfiggere alcuni malvagi maiali verdi che importunano gli uccelli (che per questo sono arrabbiati, “angry”), ha portato anche alla produzione di cartoni animati, di parchi a tema, di gadget e di un film.
I guai di Rovio. La società che si è inventata Angry Birds sta crescendo meno del previsto e ha in programma 130 licenziamenti per contenere i costi.
Da un paio di giorni i giornali italiani si stanno occupando della storica visita a Roma del presidente dell’Iran, Hassan Rouhani, la prima in un paese europeo da quando è diventato presidente. Oltre a raccontare l’esito dell’incontro con il presidente del Consiglio Matteo Renzi (lunedì) e con il Papa (martedì), diversi giornalisti hanno lungamente scritto della polemica sulle statue di nudi dei Musei capitolini, che sono state coperte per il passaggio di Rouhani in Campidoglio, dove si è tenuto l’incontro con Renzi. L’Iran è infatti una Repubblica islamica con regole molto rigide su diverse questioni, tra cui la rappresentazione di nudi. In diversi si sono detti “indignati” della scelta di coprire le statue, e non solo per la “mancata reciprocità” (le ministre occidentali devono coprirsi il capo col velo quando visitano l’Iran): Michele Serra ha scritto su Repubblica che coprire le statue ha significato «occultare noi stessi», riferendosi alla cultura e alla storia italiane, e ha aggiunto che «l’Islam, o almeno sue parti non trascurabili, no, non sa gestire l’offesa».
La faccenda delle statue coperte, dall’inizio. Come si è arrivati alla criticata decisione di coprire le statue di nudi dei Musei Capitolini durante la storica visita del presidente iraniano Rouhani.
Nella notte tra lunedì e martedì c’è stato un grande incendio sulle alture di Cogoleto, in località Capieso, nella zona di ponente della provincia di Genova. Ad alimentare l’incendio sono state le forti raffiche di vento che hanno raggiunto anche i 100 km orari. Sul posto sono al lavoro vigili del fuoco e volontari, ma a causa del vento non è stato possibile utilizzare fin da subito aerei ed elicotteri. Il Corriere scrive che «le fiamme sono state domate nelle zone basse del paese, alle prime luci dell’alba sono entrati in azione i Canadair per l’intervento aereo sul rogo in altura». Il tratto di autostrada A10 tra Arenzano e Varazze è stato chiuso in entrambe le direzioni e sono state evacuate circa 50 famiglie residenti nelle zone interessate dall’incendio. Grande #incendio a #Cogoleto. I Vigili del Fuoco sono sul posto. La Protezione Civile della Liguria è attivata e stiamo monitorando la situazione con la Prefettura di Genova. Famiglie evacuate in via precauzionale. Il vento forte sta alimentando le fiamme. pic.twitter.com/WU2Pj2J8vv
Nella notte c’è stato un grande incendio a Cogoleto, in Liguria.
Pierluigi Bersani ha pubblicato sul suo account su YouTube il nuovo spot del Partito Democratico – sempre intorno al tema “Rimbocchiamoci le maniche” – che era stato anticipato alla chiusura della Festa Democratica di Torino ed è stato lanciato in questo weekend all’Assemblea Nazionale del PD. La canzone è di Ligabue, i primi piani di avambracci sono un po’ inquietanti.
Il nuovo spot del Partito Democratico. Musica di Ligabue, immagini un po' equivoche.
Tim Cook, il CEO di Apple, misura molto le parole ed è raro che si lasci andare a descrizioni sopra le righe o troppo entusiaste dei prodotti della sua azienda, come faceva invece il suo predecessore Steve Jobs. Ma a proposito del nuovo sistema di “realtà aumentata” della prossima versione di iOS, il sistema operativo degli iPhone, Cook ha detto: “Sono così entusiasta da volerlo gridare e strillare. Il primo passo per renderla alla portata di tutti è inserirla nel sistema operativo”. La novità che emoziona così tanto il CEO di Apple si chiama ARKit e a vedere le prime dimostrazioni, circolate finora online, il suo entusiasmo è comprensibile. Con realtà aumentata (AR) si intende la sovrapposizione in tempo reale di immagini virtuali in un contesto reale, attraverso l’utilizzo di un computer. Sistemi per ottenere questo effetto esistono da tempo, ma solo negli ultimi anni grazie alla diffusione degli smartphone hanno iniziato a diffondersi: l’AR per funzionare ha bisogno di una fotocamera che riprenda un ambiente reale, sul quale sono poi sovrapposti gli oggetti virtuali. La parte complicata è fare in modo che l’oggetto virtuale risulti il più realistico possibile nel contesto in cui si trova: deve quindi restare fermo rispetto agli altri oggetti reali, come se si trovasse effettivamente nell’ambiente.
Dovete vedere la realtà aumentata di Apple. Sugli iPhone stanno per arrivare nuove app per inserire oggetti e mondi virtuali in ambienti reali: alcune sono sorprendenti.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Cowboy Junkies. Di Springsteen le sapete tutte, ma c'è sempre dell'altro.
Ieri mattina a Taranto una nube di polvere rossa si è alzata all’improvviso dal lato sudest dell’Ilva, una delle più grandi acciaierie d’Europa. Al momento sembra che le polveri si siano sprigionate dai parchi di minerali che vengono usati durante i processi di combustione. A risentirne di più è stato il quartiere Tamburi, i cui palazzi si trovano proprio in prossimità degli impianti: «Non si tratta del primo episodio», spiega il presidente del quartiere Egidio di Todaro, «alcuni dei nostri palazzi sono solo a 100 metri di distanza e quando il vento solleva le polveri ce le ritroviamo subito in casa». Sull’Ilva è in corso da anni una battaglia condotta dalle associazioni ambientaliste e da alcuni comitati cittadini, che denunciano il livello d’inquinamento causato dalla diossina e dalle polveri e considerano insufficienti le misure adottate finora. L’anno scorso Nichi Vendola – presidente della regione Puglia – aveva inaugurato la cosiddetta “macchina mangiadiossina”: un impianto all’urea che permetterebbe di abbassare i valori della diossina prodotta a 2,5 nanogrammi per metro cubo, come previsto dalla legge regionale del dicembre 2008.
La nube rossa di Taranto. Il video della nube che si è alzata ieri dall'acciaieria, coprendo di polveri minerali molti palazzi del quartiere Tamburi.
Il sito del Quirinale ha messo online il testo del decreto con cui il Presidente della Repubblica Napolitano ha sollevato un conflitto di attribuzione presso la Corte Costituzionale sulla questione delle intercettazioni telefoniche ordinate dalla procura di Palermo che hanno coinvolto lo stesso Napolitano. La procura di Palermo ha ribadito di ritenere di essersi comportata correttamente. PREMESSO che, nell’ambito di procedimento penale pendente dinanzi alla procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Palermo, sono state captate conversazioni del Presidente della Repubblica nel corso di intercettazioni telefoniche effettuate su utenza di altra persona;
Il decreto di Napolitano contro la procura di Palermo. Il testo con cui il presidente solleva un "conflitto di attribuzione" a proposito delle intercettazioni telefoniche che lo riguardano, per "evitare che si pongano precedenti".
Come potete aspettarvi ci sono un po’ di facce mascherate nella raccolta delle persone che valeva la pena fotografare questa settimana. Heidi Klum si è fatta notare – come sempre – per il laborioso travestimento per la sua ormai tradizionale festa, Michael Douglas non sembrava molto soddisfatto del suo, al contrario di Kathy Bates, che però si è mascherata non per Halloween ma per i festeggiamenti del centesimo episodio di American Horror Story. Poi ci sono una bambina con la faccia furba di chi ha appena preso una caramella dal presidente degli Stati Uniti, i coniugi Obama che fanno i coniugi Obama, John Bercow al suo ultimo giorno come speaker della Camera bassa del Parlamento britannico e Carola Rackete, la comandante tedesca della nave della ong Sea Watch, alla presentazione del suo libro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Questa settimana valeva la pena fotografare Phoebe Waller-Bridge, Lilli Gruber, gli Obama che fanno gli Obama e un po' di gente da riconoscere sotto i costumi di Halloween.
Durante i mesi estivi e le vacanze al mare, a quasi tutti capita di ritrovare nelle proprie conoscenze sommarie una pretesa regola che riguarda l’accesso libero al mare sulle spiagge, e di cui però quasi nessuno conosce dettagli e reale fondatezza. E in questi giorni la questione è finita persino sui giornali, per via di un litigio tra l’attrice Sabina Guzzanti e i gestori di uno stabilimento balneare. La questione è: nelle spiagge gestite da stabilimenti che noleggiano ombrelloni, lettini e servizi vari, si può accedere? Fin dove? E per fare cosa? È vera o no la storia della “libera battigia”? La battigia è, secondo i dizionari, la “linea su cui, in una spiaggia, si frangono le onde” ed è usata in modo equivalente a “bagnasciuga”, anche se impropriamente (c’entrerebbe quella famosa minaccia di Benito Mussolini). Secondo lo stato italiano, è quel tratto che sta più vicino all’arrivo delle onde, di cui la Capitaneria di Porto o gli enti locali definiscono la larghezza, generalmente cinque metri (ma possono essere anche tre o 10). Ha detto su Facebook Guzzanti, a nome di molti italiani: «Sono cresciuta sapendo che la spiaggia è di tutti. Nessuno può chiudere gli accessi al mare e a 5 metri dalla riva».
La famigerata battigia. Chiariamo una volta per tutte: quegli ultimi cinque metri delle spiagge in gestione sono liberi per tutti? (spoiler: non chiariamo).
In Italia si sta ricominciando a parlare dei rom, di riflesso: a causa di quello che sta accadendo in Francia e del sostegno dato alle azioni del presidente Sarkozy da Silvio Berlusconi. E se ne riparla sempre con una certa dose di approssimazione, vista la storica diffidenza nei confronti di questa minoranza e la mancanza di dati precisi sulla loro presenza in Italia. Oggi il Secolo cerca di fare un po’ d’ordine per capire di cosa stiamo parlando, approfittando dei dati di una recente ricerca su quattro regioni: le stime più attendibili parlano di una cifra intorno ai 140 mila rom presenti nel nostro Paese, di cui almeno la metà in possesso della cittadinanza italiana. Secondo alcune stime, le popolazioni rom di antico insediamento sedentarizzate nelle regioni del Centro-Sud ammontano a circa 30mila unità e altrettanti sono i sinti residenti nell’Italia Centro-Settentrionale. Dopo la prima guerra mondiale sono giunti dall’Europa orientale circa settemila rom, mentre un terzo gruppo ben più consistente di circa 40mila rom è arrivato in Italia negli anni ’60 e ’70. Infine, a seguito del crollo dei regimi comunisti nell’Europa dell’Est e alla guerra nell’ex-Jugoslavia, dal 1992 al 2000 in Italia si calcola ne siano arrivati circa 16mila.
Qualche numero sui rom. Il Secolo mette un po' d'ordine nel confuso dibattito sulla minoranza rom in Italia e nel poco che ne sappiamo.
Negli anni Cinquanta Cesare Zavattini e Paul Strand percorsero le vie e i campi di Luzzara, piccolo centro sulle sponde del Po in provincia di Reggio Emilia, con l’ambizione di raccontarlo. Il progetto prevedeva una collana, dedicata al racconto dei comuni italiani da parte di uno scrittore e un fotografo; ma si fermò al numero 0. Forse varrebbe la pena di tornare a descrivere i nostri centri attraverso le persone che vi abitano. ***
Elva, un paese. Un reportage fotografico racconta la storia unica e comune di un paese in provincia di Cuneo, e chi ci abita.
Le agenzie di stampa hanno raccontato che ieri Silvio Berlusconi, dopo essere rientrato a Roma atterrando all’aeroporto di Ciampino, ha fatto una “visita a sorpresa” al punto vendita IKEA vicino alla stazione Anagnina. Durante la visita, durata circa quaranta minuti, il PresdelCons ha fatto un giro per i reparti, prestandosi a foto con i dipendenti e congratulandosi per la loro organizzazione. Nonostante lo spirito della visita fosse quello “di un normalissimo cliente”, come ha detto l’ufficio stampa IKEA, Berlusconi non ha fatto alcun acquisto, probabilmente l’unico cliente della storia ad essere uscito dal megastore a mani vuote. Ed è un peccato, perché nel ricco catalogo IKEA ci sarebbero alcuni prodotti che potrebbero tornargli utili: glieli consigliamo. Ödmjuk Le intercettazioni. Fini che rompe le scatole, le frizioni nel PdL. Il lodo Alfano costituzionale. La condanna a Dell’Utri. Ghedini che si mette nei guai. Il dualismo con Tremonti. Il casino con Aldo Brancher. Formigoni e Polverini che protestano per la manovra finanziaria. Il divorzio. Repubblica. Dobbiamo continuare? Il presidente Berlusconi in questo momento è sepolto da una montagna di grane, e altre potrebbero arrivare presto. Gli serve un piano, per riuscire a venirne fuori, e farebbe bene a non farsi prendere dall’ansia e dall’incazzatura. “Ghe pensi mi” va bene, ma ogni tanto ci vuole una tisana, magari con Bondi.
Cinque articoli IKEA per Berlusconi. Ieri il PresDelCons è stato da IKEA a Roma, ma non ha comprato niente: alcuni suggerimenti per la prossima volta.
Il prossimo 15 settembre l’azienda spaziale statunitense SpaceX di Elon Musk porterà per la prima volta in orbita nello Spazio un equipaggio di quattro privati cittadini. La missione, che si chiama Inspiration4, era stata annunciata nel febbraio di quest’anno e segna l’esordio per SpaceX nei lanci spaziali con persone a bordo non per conto dei governi e di istituzioni pubbliche, come avviene normalmente per gli astronauti e le astronaute. Nei mesi scorsi altre due aziende spaziali, Blue Origin e Virgin Galactic, avevano condotto lanci spaziali con alcuni privati cittadini, ma senza raggiungere l’orbita terrestre come farà invece l’equipaggio di Inspiration4. La nuova missione privata è stata finanziata in larga parte dal miliardario statunitense Jared Isaacman, che ha 38 anni ed è CEO di Shift4 Payments, un sistema per gestire i pagamenti elettronici. L’obiettivo principale è raccogliere fondi per il St. Jude Children’s Research Hospital, un ospedale pediatrico di Memphis nel Tennessee.
La prima missione di soli privati cittadini in orbita. Tra pochi giorni l'equipaggio di Inspiration4 raggiungerà lo Spazio su una capsula di SpaceX, e girerà intorno alla Terra.
Roberto Cicutto sarà il nuovo presidente della Biennale di Venezia, la fondazione culturale che organizza, tra le varie cose, l’Esposizione internazionale d’arte di Venezia e la Mostra internazionale d’arte cinematografica. Lo ha annunciato il ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini, che ha spiegato come quella di Cicutto sia «una candidatura prestigiosa per una delle più importanti istituzioni culturali italiane». Cicutto prenderà il posto di Paolo Baratta, che era alla presidenza della Biennale dal 2008, dopo esserlo già stato tra il 1998 e il 2001. Cicutto è nato nel 1948 a Venezia e ha lavorato per anni come produttore cinematografico. Dal 2009 è amministratore delegato di Cinecittà Luce, la società pubblica erede dell’Istituto Luce. Con la sua prima società di produzione, la Aura Film, nel 1988 aveva anche vinto il Leone d’oro a Venezia per il film di Ermanno Olmi La leggenda del santo bevitore. Nel 1984 aveva inoltre fondato la società di produzione e distribuzione Mikado Film, mentre nel 1993 aveva fondato la Sacher Distribuzione insieme a Nanni Moretti, Angelo Barbagallo e Luigi Musini.
Roberto Cicutto è il nuovo presidente della Biennale di Venezia.
Da mercoledì 27 a domenica 31 marzo, a Torino, ci sarà la sesta edizione di Biennale Democrazia, un festival dedicato alla partecipazione democratica che viene organizzato ogni due anni dal 2009. Il titolo dell’edizione 2019 è “Visibile Invisibile”: il tema comune agli eventi in programma è come la politica sia cambiata e stia cambiando in relazione all’intensa e veloce diffusione di informazioni, immagini e dati a cui tutti sono sottoposti, mentre continuano a esistere forme di potere nascoste e le cose che associamo alla segretezza si sono evolute. Si parlerà anche, tra le altre cose, della visibilità e dell’invisibilità delle persone che appartengono alla comunità LGBT. Parteciperanno a Biennale Democrazia 251 tra studiosi, artisti, attivisti ed esperti di varie discipline, italiani e stranieri, per un totale di 133 incontri in giro per la città: alcuni saranno lezioni, altri dibattiti, ma ci saranno anche spettacoli e letture. Ad esempio, nella giornata inaugurale di mercoledì ci sarà uno spettacolo dedicato a I sommersi e i salvati di Primo Levi interpretato da Fabrizio Gifuni.
Sta per tornare Biennale Democrazia. Dal 27 al 31 marzo a Torino si parlerà di partecipazione democratica, economia dello Spazio e influencer, tra le altre cose; ci saranno anche Luca Sofri e Francesco Costa.
Domenica sera durante il programma Gazebo su Rai Tre è stato trasmesso un video della manifestazione e degli scontri avvenuti il 29 ottobre a Roma tra la polizia e gli operai degli Acciai Speciali di Terni (AST) del gruppo ThyssenKrupp, a cui era presente anche il segretario della FIOM, Maurizio Landini e in cui erano rimasti feriti quattro manifestanti. Subito dopo gli scontri erano state fornite due diverse versioni su quanto era accaduto: Landini e diversi operai presenti avevano detto di essere stati caricati all’improvviso e senza alcun motivo; la questura aveva negato la carica parlando di «azione di contenimento» e spiegando che «i manifestanti volevano andare verso la stazione Termini, occupare lo scalo romano» e dicendo infine che avevano forzato il cordone degli agenti: «A questo punto le forze dell’ordine sono state costrette a fronteggiare un folto gruppo di persone per evitare che tale azione venisse portata a termine». La polizia aveva fatto sapere che erano stati tirati degli oggetti e che «quattro agenti e un funzionario di polizia» erano rimasti feriti. Aveva poi diffuso un video a testimonianza della sua versione.
Il video di Gazebo sugli scontri di Roma. Un servizio trasmesso da Rai Tre mostra nuove immagini su quello che è successo il 29 ottobre al corteo degli operai di Terni.
Priestmangoode è uno studio di design del Regno Unito specializzato tra le altre cose nella progettazione di nuovi sistemi per semplificare i sistemi dei trasporti, renderli più compatibili con l’ambiente e con le esigenze delle persone. Ultimamente i progettisti dello studio hanno proposto una nuova soluzione per velocizzare il trasferimento dei passeggeri dai treni ai mezzi pubblici delle città. L’idea alla base del progetto è semplice, la realizzazione forse un po’ più complicata: il treno non si ferma in una stazione quando arriva in prossimità di una città, ma continua il proprio viaggio mentre viene affiancato da un altro treno che si aggancia al precedente, mettendo in comunicazione i due mezzi di trasporto con un sistema di porte a soffietto, come quelle che separano un vagone da un altro sui treni. Il video lo spiega meglio di come si possa fare a parole.
Il treno che non fa fermate. Un'idea per risparmiare tempo eliminando le stazioni per il trasferimento dei passeggeri.
Dei regali da fare quest’anno abbiamo già parlato, ma c’è questo problema con i regali degli adulti: anche quando sono azzeccatissimi non suscitano mai le stesse bocche aperte dei regali di quando eravamo bambini. Ognuno ha avuto i suoi, ovviamente, ma ce ne sono alcuni che in qualche modo sono stati condivisi da intere generazioni: se avevate bambini e bambine negli anni Novanta, per esempio, è probabile che desideraste la Nouvelle Cusine, Sbrodolina o il Nintendo NES. Oppure uno di quei giochi come “Gira la moda” o “Il grillo parlante”, a cui poi sono rimasti tutti affezionati. E la canzone della pubblicità di “Indovina Chi” chi se la scorda? E il momento in cui i vostri amici hanno smesso di parlarvi per badare a un piccolo ovetto di plastica, lo avete superato? Qui abbiamo raccolto alcuni dei giochi più popolari degli anni Novanta, quelli che ci sembravano più rappresentativi di quel periodo o che, per qualche ragione, ci sono rimasti in testa. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I regali di Natale degli anni Novanta. Cose che una generazione ha desiderato molto e che i regali della vita adulta difficilmente potranno battere.
Oggi a Ostia è stata arrestata una seconda persona per l’aggressione subita lo scorso 7 novembre da Daniele Piervincenzi, giornalista della trasmissione Nemo di RaiDue. Piervincenzi era stato colpito con una testata e poi con un bastone da Roberto Spada, esponente di una famiglia più volte condannata per estorsione e altri reati. Secondo l’ANSA, la persona arrestata oggi sarebbe un amico di Spada che si trovava sul posto durante l’aggressione. Spada era stato arrestato pochi giorni dopo l’aggressione e al momento si trova in un carcere in Friuli.
C’è stato un secondo arresto per l’aggressione al giornalista Daniele Piervincenzi.
Chris Cornell, cantante americano prima dei Soundgarden e poi degli Audioslave, è morto mercoledì sera a 52 anni a Detroit, in Michigan. La notizia della morte di Cornell è stata diffusa quando in Italia era giovedì mattina, e in serata il medico che ha esaminato il suo corpo ha detto che il cantante si è suicidato impiccandosi. Il rappresentante di Cornell Brian Bumbery ha definito la sua morte «improvvisa e inaspettata», e TMZ, sito di gossip e notizie sullo show business americano, ha scritto di aver parlato con alcune fonti vicine alla famiglia di Cornell secondo le quali sua moglie avrebbe detto che non era «in nessun modo incline al suicidio» e che non c’erano stati segnali riguardo a suoi possibili problemi di depressione. – 15 canzoni di Chris Cornell
Chris Cornell si è ucciso. Era stato il cantante dei Soundgarden prima e degli Audioslave poi, e aveva 52 anni.
Rose Marie Bentley, una donna morta l’anno scorso a 99 anni nell’Oregon (Stati Uniti), ha vissuto tutta la propria vita senza sapere di avere gli organi interni invertiti, una condizione piuttosto rara e che di solito non passa inosservata ai medici. Se ne sono invece accorti solo dopo il decesso alcuni studenti di medicina, mentre stavano eseguendo un’autopsia sul corpo di Bentley la scorsa primavera: una volta aperto il cadavere, donato alla scienza per volontà della stessa Bentley, si sono accorti che gli organi interni erano ordinati in modo speculare rispetto al solito. L’autopsia ha permesso di scoprire che Bentley era affetta da situs inversus con levocardia, condizione che porta ad avere l’atrio sinistro e il ventricolo sinistro del cuore a destra, quindi invertiti rispetto alla classica posizione anatomica del muscolo cardiaco. Erano inoltre disposti specularmente il fegato, lo stomaco e l’intestino.
Un’intera vita con gli organi al contrario. L'ha vissuta una donna dell'Oregon, morta a 99 anni senza averlo mai scoperto.
Martedì 20 gennaio il Consiglio dei ministri presieduto da Matteo Renzi ha approvato un decreto legge definito “Investment compact” per favorire gli investimenti e modificare in parte il sistema bancario. Matteo Renzi ha parlato di «momento storico» spiegando che l’Italia ha un sistema bancario «serio, solido e sano» ma che ha «troppi banchieri e troppo poco credito». L’obiettivo dell’intervento, ha spiegato, sarebbe rafforzare il sistema senza «danneggiare i piccoli istituti» e senza modificare «il credito cooperativo». Chi riguarda? La modifica più discussa riguarda le banche popolari ed è contenuta all’articolo 1 del decreto. Non riguarda le banche cooperative né le banche popolari di piccole dimensioni, quelle cioè con un patrimonio inferiore agli 8 miliardi. Il sistema delle banche popolari conta 70 istituti: non sono coinvolte dalla riforma quindi 60 banche ma solo le prime 10 e cioè, dalla più grande alla più piccola: Banco Popolare, Ubi Banca, Banca Popolare dell’Emilia Romagna (Bper), Banca Popolare di Milano (Bpm), Banca Popolare di Vicenza, Vento Banca, Banca popolare di Sondrio, Credito Valtellinese (Creval), Banca Popolare dell’Etruria e del Lazio, Banca Popolare di Bari.
La riforma delle banche popolari. Nel decreto legge approvato dal governo sarò abolito il "voto capitario" e questo comporterà dei cambiamenti dentro alcune banche: cosa significa?.
Domenica sera, prima della partita di calcio di Serie A tra Lazio e Palermo, gruppi di tifosi si sono scontrati a Palermo. I tifosi che si sono scontrati erano circa un centinaio, tra via Libertà e via Mazzini, nel centro della città. Ci sono tre feriti, tutti tifosi del Palermo. Gli scontri sono avvenuti dentro un bar e nei pressi di un banchetto del comitato per i referendum del 17 aprile. Repubblica Palermo racconta così quello che è successo: Al tavolini del bar Aluia erano seduti una trentina di laziali, quando sono stati accerchiati da un gruppo di tifosi rosanero. La polizia ha fermato cinque palermitani, sono ritenuti i responsabili dell’aggressione. Ma si ricercano anche alcuni romani, che hanno reagito in modo violento al raid, uno di loro ha ferito con un calcio un palermitano, che è stato portato in ospedale con un grosso ematoma alla testa. Gli investigatori della Digos stanno esaminando il video mostrato da Repubblica.it per cercare di risalire ai responsabili, stanno anche esaminando le immagini di alcune telecamere della zona.
I video degli scontri tra tifosi di Lazio e Palermo. Ci sono tre arrestati e cinque feriti, e un video terribile dell'aggressione a una persona a terra.
Alcuni dei principali sindacati dei tassisti hanno indetto uno sciopero nazionale per il prossimo 23 marzo per protestare contro il governo, accusato di non avere rispettato l’accordo annunciato a fine febbraio – dopo giorni di proteste e soprusi di tassisti in diverse città italiane – per formalizzare meglio la concorrenza tra i taxi e altri servizi di automobili con autista, come Uber. Lo sciopero nazionale durerà dalle 8 alle 22: i tassisti hanno annunciato che saranno comunque garantiti i servizi essenziali, compreso il trasporto di anziani in casi di emergenza e delle persone disabili. L’iniziativa sindacale arriva a circa un mese di distanza dalle numerose proteste non autorizzate organizzate dai tassisti nelle principali città italiane, con interruzioni del servizio e manifestazioni che in alcuni casi sono state violente e scontri con la polizia. Lo sciopero è stato proclamato da Unica Cgil, Fit Cisl Taxi, Ugl Trasporti Taxi, Ugl Taxi, Federtaxi Cisal, Usb Taxi, Uti e Unimpresa, mentre per ora non hanno dato la loro adesione Uri, Uritaxi, Casartigiani e Confartigianato. La decisione è stata presa ieri dopo una riunione dei sindacati organizzata a Roma. Al termine dell’incontro è stata diffusa una nota con dichiarazioni piuttosto critiche nei confronti del governo: “Ancora una volta siamo stati umiliati: il governo non è stato in grado di fornire alcun tipo di risposta a delle semplici domande, nascondendosi dietro la sovranità del Parlamento”.
Con i tassisti si ricomincia da capo. Hanno indetto uno sciopero generale per il 23 marzo e accusano il governo di non dare seguito all'accordo trovato un mese fa dopo le manifestazioni e gli scontri.
Dopo l’uscita di Italia Viva dal governo e l’annuncio che il governo di Giuseppe Conte chiederà la fiducia in Parlamento, i due partiti rimasti nella maggioranza – Movimento 5 Stelle e Partito Democratico – stanno cercando di convincere diversi parlamentari di opposizione, soprattutto senatori, a sostenere il governo. L’operazione somiglia molto a quella che fece nel 2010 l’ultimo governo di Silvio Berlusconi, che dopo l’uscita di Gianfranco Fini rimase in piedi grazie a un gruppo di parlamentari eletti col centrosinistra che cambiarono fazione e si definirono “i responsabili”. Oggi i parlamentari coinvolti preferiscono definirsi “costruttori”, con riferimento al discorso di Capodanno del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma ancora non è chiarissimo quali e quanti siano, e soprattutto se riusciranno a evitare la caduta del governo.
Chi sarebbero i nuovi “responsabili”. Dopo l'uscita di Italia Viva, per restare in piedi il governo Conte deve ottenere il sostegno di alcuni senatori oggi fuori dalla maggioranza: ma è ancora tutto molto nebuloso.
Oggi sulle prime pagine di diversi quotidiani italiani si parla di una norma inserita in una bozza di decreto legislativo preparato dal governo che potrebbe permettere a Silvio Berlusconi di candidarsi nuovamente a una qualsiasi elezione. Attualmente Berlusconi non si può candidare a causa della cosiddetta “legge Severino” che rende incandidabili i condannati in via definitiva a pene superiori a due anni di carcere. La norma nel decreto legislativo depenalizzerebbe la frode fiscale sotto una certa soglia, proprio il reato per cui Berlusconi è stato condannato in via definitiva nell’agosto 2013. Il governo, però, ha già fatto sapere che intende modificare la legge. Dopo le polemiche di questi giorni il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha detto: «A me non risulta affatto che sia così. Non mi pare realistico che una nuova legge possa cancellare una condanna passata in giudicato. Ma se davvero dovesse essere possibile sono pronto a bloccare la legge e a cambiarla». Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti (di Scelta Civica), ha detto che per il suo partito la nuova norma non deve riguardare il reato di frode, poiché dovrebbe servire soltanto a tutelare gli errori nelle dichiarazioni dei redditi. Per questo motivo, ha spiegato, indipendentemente dal fatto che riguardi o meno Berlusconi deve essere cambiata.
C’è una legge salva-Berlusconi? no, ma in un decreto legislativo da approvare c'è una norma che secondo alcuni potrebbe annullare la sua condanna (secondo altri no): il governo ha detto che intende modificarlo.
Nel film The Social Network del 2010, Cameron e Tyler Winklevoss non fanno una bellissima figura: sono due ragazzi ingenui e un po’ invidiosi che si fanno rubare un’idea da Mark Zuckerberg, che riuscirà poi a trasformarla in Facebook, la società di Internet di più grande successo degli ultimi tempi. Secondo molti David Fincher nel suo film non è stato molto generoso con i veri Winklevoss, ma i due fratelli sembrano avere superato quel periodo della loro vita. Con i soldi ottenuti dall’accordo legale con Zuckerberg per non proseguire la causa contro di lui e Facebook, sono diventati tra i principali e più ricchi investitori in bitcoin, la moneta virtuale alternativa alle valute tradizionali di cui si è tornati a parlare molto nelle ultime settimane, in seguito al suo crescente valore e ai suoi più recenti alti e bassi. Cameron e Tyler Winklevoss hanno 36 anni, sono arrivati sesti alle Olimpiadi di Pechino 2008 nel canottaggio e hanno frequentato l’Università di Harvard nello stesso periodo in cui era iscritto Zuckerberg. Nel 2004 fondarono ConnectU (in origine HarvardConnection), un social network piuttosto rudimentale che consentiva di aggiungere utenti come propri amici, inviargli messaggi e condividere contenuti nelle loro bacheche. Al progetto collaborò lo stesso Zuckerberg, che in seguito avrebbe abbandonato l’iniziativa per dedicarsi alla realizzazione di quello che sarebbe diventato Facebook. I Winklevoss gli fecero causa, ritenendo che Zuckerberg avesse rubato le loro idee: la causa si risolse nel 2008 con un accordo legale da 45 milioni di dollari.
La rivincita dei Winklevoss coi bitcoin. Hanno investito in bitcoin parte del risarcimento dalla causa contro Zuckerberg e Facebook: oggi sono miliardari, finché dura.
Stamattina nella chiesa di San Saturnino Martire, a Roma, si sono tenuti i funerali di Carlo Azeglio Ciampi, l’ex presidente della Repubblica morto il 16 settembre in una clinica romana. Ciampi aveva 95 anni, era stato presidente dal 1999 al 2006, e presidente del Consiglio tra il 1993 e il 1994. La cerimonia è stata celebrata da monsignor Vincenzo Paglia e si è svolta in forma privata. Oltre ai familiari di Ciampi hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, l’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la sindaco di Roma Virginia Raggi, i presidenti di Camera e Senato Laura Boldrini e Pietro Grasso, e anche Romano Prodi e Mario Monti. La presidenza del Consiglio ha proclamato lutto nazionale per la giornata di oggi.
Le foto dei funerali di Carlo Azeglio Ciampi. C'erano Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano, Virginia Raggi, Laura Boldrini, Pietro Grasso e Romano Prodi, tra gli altri.
Samsung ha presentato in India lo Z1, il suo primo smartphone basato su Tizen, un sistema operativo realizzato dalla stessa Samsung per essere utilizzato al posto di Android di Google, il più diffuso al mondo e presente su tutti i principali smartphone dell’azienda. Il Samsung Z1 costa circa 78 euro e per ora sarà venduto solamente in India, con la prospettiva di essere poi messo in vendita in altri paesi asiatici, ammesso che riesca a ritagliarsi un po’ di spazio in un settore con una fortissima concorrenza e dove Android di Google e iOS di Apple controllano messi insieme il 95,8 per cento del mercato. Per Samsung è il primo test importante per verificare la possibilità di mantenere un sistema operativo alternativo a quello di Google e sul quale può avere il pieno controllo per quanto riguarda gli aggiornamenti e i sistemi per scaricare applicazioni, musica, video e altri contenuti. Il Samsung Z1 ha un touchscreen da 4 pollici, 4 GB di memoria interna (espandibile con una scheda esterna fino a 64 GB), 768 MB di RAM e utilizza un processore Intel da 1.2 GHz. Ha una fotocamera da 3.1 megapixel e una batteria che permette di guardare fino a 7 ore di video prima di scaricarla completamente, dice l’azienda. Le caratteristiche sono da smartphone di qualità media, adatto per essere venduto a un prezzo relativamente basso, ma alla stessa cifra sul mercato indiano si trovano comunque molte alternative basate sul più diffuso e conosciuto Android. Tizen è un nome che hanno sentito in pochi e per questo motivo Samsung punterà soprattutto sul suo marchio, molto più conosciuto, per vendere il nuovo prodotto. Secondo gli analisti lo Z1 non ha però molte possibilità, in parte proprio a causa del sistema operativo.
Il primo smartphone con Tizen. Cioè il sistema operativo che Samsung vorrebbe usare al posto di Android, che è il più usato al mondo: non sarà facile.
Un’indagine della Guardia di Finanza ha scoperto che all’ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta, in provincia di Bari, 30 persone tra cui medici, paramedici, impiegati amministrativi, tecnici manutentori e un soggetto esterno alla Asl di Bari, timbravano il cartellino e poi si assentavano dal posto di lavoro. Dei 30 indagati, 12 sono stati arrestati e a uno è stato imposto l’obbligo di dimora. L’indagine avrebbe rivelato un sistema di “fraudolenta solidarietà” tra gli impiegati dell’ospedale, che sono accusati a vario titolo di truffa aggravata ai danni di ente pubblico, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale, abuso d’ufficio e peculato.
La Guardia di Finanza ha arrestato 12 persone che all’ospedale di Molfetta timbravano il cartellino e poi si assentavano.
Giovedì pomeriggio, il Consiglio dei ministri ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), cioè il documento con cui spiega come intende spendere i finanziamenti che arriveranno dall’Unione Europea tramite il Next Generation EU, chiamato anche Recovery Fund, il principale strumento comunitario per bilanciare la crisi economica provocata dalla pandemia da coronavirus. Il documento era stato presentato alle Camere tra lunedì e martedì. Il piano prevede in tutto finanziamenti per 221,1 miliardi di euro, di cui 191,5 miliardi dal Recovery Fund (fra sussidi e prestiti a basso tasso d’interesse) e 30,6 miliardi di risorse interne, da impiegare entro il 2026. In termini percentuali, il 27 per cento dei fondi sarà dedicato alla digitalizzazione, il 40 per cento agli investimenti per il contrasto al cambiamento climatico e oltre il 10 per cento alla coesione sociale.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Venerdi il Parlamento Europeo ha votato su alcune proposte per vietare l’uso di parole come “bistecca”, “salsiccia”, “scaloppina”, “burger” e “hamburger” per descrivere prodotti che non contengono carne, e le ha respinte. È una decisione apparentemente opposta a quella presa tre anni fa dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, secondo cui solo i prodotti di derivazione animale possono essere chiamati “latte”, “burro” e “yogurt”. Come in quel caso dietro quelle che sembrano semplici etichette ci sono interessi di numerose aziende, che nelle ultime settimane hanno cercato di orientare il dibattito dalla loro parte attraverso le organizzazioni che le rappresentano. La principale campagna pubblicitaria di questo tipo è stata quella di Copa-Cogeca, l’organizzazione che riunisce gran parte delle associazioni di agricoltori e allevatori europee: usava gli slogan «Ceci n’est pas un steak», “Questa non è una bistecca”, e «Ceci n’est pas un burger», “Questo non è un burger”, citando un celebre quadro di René Magritte ed evidenziando le liste di ingredienti contenuti nelle cosiddette bistecche e burger vegetali.
Cos’è un burger? e cos'è una bistecca? Per il Parlamento Europeo non devono per forza essere fatti di carne, mentre per le organizzazioni che rappresentano gli allevatori europei e italiani sì.
Da alcuni giorni negli Stati Uniti è possibile pagare alla cassa di diverse catene di negozi con gli iPhone, al posto delle classiche carte di credito. Il sistema si chiama Apple Pay, era stato presentato durante l’evento speciale Apple di settembre, e funziona sui nuovi iPhone 6 e iPhone 6 Plus. Non è il primo nel suo genere, in passato altri produttori di cellulari e di applicazioni avevano provato a fare qualcosa di simile, ma non erano riusciti a mettere d’accordo banche e gestori di carte di credito per offrire un servizio su larga scala. Apple ha stretto accordi con Visa, Mastercard, American Express e le principali banche degli Stati Uniti, cosa che secondo diversi osservatori permetterà al sistema per i pagamenti tramite smartphone di affermarsi più rapidamente, e non solo sul mercato statunitense. Hayley Tsukayama del Washingon Post ha passato una giornata a fare acquisti con Apple Pay, per valutarne il funzionamento e l’efficacia. Per abilitare il proprio iPhone a fare acquisti basta scattare una fotografia alla propria carta di credito: il telefono riconosce i dati, compila un modulo e richiede poi di inviarlo per effettuare una verifica, in modo da evitare che qualcuno usi una carta di credito che non è sua. Ottenuta l’abilitazione il telefono utilizza un chip NFC, un sistema di comunicazione via radio a cortissimo raggio che si collega ai POS delle casse dei negozi quando l’iPhone viene avvicinato al loro ricevitore. Per autorizzare il pagamento non si deve inserire un PIN, basta usare il lettore di impronte digitali sull’iPhone. Apple gestisce la parte tecnica, ma non conserva né il numero della carta di credito, né informazioni sull’acquisto effettuato o sugli importi dovuti: questo genere di dati viene raccolto solamente dalla banca e con meccanismi paragonabili a quelli dei classici pagamenti con carta di credito.
Una giornata con Apple Pay. Negli Stati Uniti da qualche giorno è possibile pagare alla cassa con un iPhone al posto delle carte di credito, senza particolari intoppi.
A quasi una settimana dal naufragio della Concordia, avvenuto la sera di venerdì 13 gennaio, le ricerche delle 21 persone che tuttora risultano disperse sono state sospese dopo che si sono registrati nuovi movimenti dello scafo, e il mare è mosso da ieri pomeriggio. Sul fronte delle indagini, da ieri sera ha molto risalto sui media il video diffuso da Rai News 24 in cui si vedono alcuni responsabili dell’equipaggio chiedere ai passeggeri riuniti e con i giubbotti di salvataggio di tornare alle proprie cabine perché tutto si sta risolvendo: l’ordine di evacuazione sarebbe stato dato mezz’ora dopo. Un ROV (remotely operated vehicle), un sottomarino teleguidato, è stato immerso vicino al relitto per analizzare il fondale e provare a capire se è possibile ancorare la nave per evitare l’inabissamento. Tra le foto diffuse oggi dalle agenzie fotografiche ce ne sono alcune che mostrano la parte della Concordia che finora abbiamo visto poco, in confronto all’altra: quella sott’acqua. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Costa Concordia, le foto di venerdì. Le immagini della parte sommersa vista da sommozzatori e speleologi.
Commencement è il titolo dell’esposizione conclusiva e annuale – il Summer Show – che raccoglie i lavori degli studenti di fotografia del master sull’immagine contemporanea promosso dalla Fondazione Fotografia di Modena. I lavori arrivano dopo due anni di ricerca e di studio, ma la mostra espone al pubblico anche le opere “in progress” degli studenti del primo anno. La mostra è stata inaugurata il 4 luglio e resterà allestita fino al 14. I lavori sono molto diversi, affrontano temi differenti e riflettono gusti e approcci fotografici molto personali. Per esempio Comunicazione di servizio di Corica parla dei suicidi sui mezzi pubblici, Lo spazio del corpo di Morosini affronta il tema del corpo e dell’introspezione dell’autrice, le fotografie di Cavallini, Thinking nature, hanno invece a che vedere con il rapporto tra uomo e ambiente.
Il Summer Show di Modena. Immagini dalla mostra Commencement, frutto di due anni di ricerca fotografica.
A Expo da qualche giorno si può mangiare l’hamburger di coccodrillo: si può comprare al padiglione dello Zimbabwe – nel Cluster Cereali e Tuberi, in fondo al Decumano, di fronte al padiglione statunitense – dove viene venduto a 15 euro in un menù con patate al forno e farina di baobab e una dissetante bibita al baobab e uva. La prima cosa che molte persone si chiedono è, ovviamente: “di cosa sa?”. Le persone che lo hanno assaggiato sono poche e di solito lo hanno fatto in Australia, dove il coccodrillo viene mangiato normalmente. È difficile descrivere il sapore di un cibo così particolare: chiaramente sa di coccodrillo. Il gusto che più si avvicina potrebbe essere il ripieno dei ravioli di gamberetto del ristorante cinese. Sa di pesce, comunque, anche se la consistenza si avvicina di più a quella del pollo. In generale in molti al padiglione dello Zimbabwe lo hanno trovato buono e leggero, sforzandosi però di superare l’idea che si stesse mangiando un hamburger di coccodrillo. Il “Crocoburger” – di 130 grammi circa – sarà venduto fino alla fine di Expo grazie a un’autorizzazione speciale fornita dalla ASL e dal ministero della Salute, che hanno controllato la carne spedita dallo Zimbabwe da allevamenti vicini al lago Kariba: nel resto del paese rimane illegale vendere e consumare carne di coccodrillo. Lo Zimbabwe però vorrebbe usare questa occasione per poi far approvare l’importazione continua in Italia di carne di coccodrillo.
Ora a Expo si può mangiare l’hamburger di coccodrillo. È in vendita al padiglione dello Zimbabwe, e solo lì in tutta Italia: sembra pollo ma sa di pesce.
Intorno alle 20:30 di giovedì 17 novembre una forte esplosione ha causato il crollo di una villetta familiare nel comune di Bagno a Ripoli, a pochi chilometri da Firenze. I soccorritori intervenuti sul posto hanno portato in salvo, anche se feriti, un uomo e le sue due figlie piccole. La loro madre è stata trovata morta dopo ore di ricerche tra le macerie, intorno alle 2 del mattino di oggi. La villetta si trovava in un’area collinare ed era isolata dalle altre abitazioni, che non sembra abbiano subito danni. L’esplosione è stata avvertita nel raggio di diversi chilometri.
Il crollo di una casa vicino a Firenze. Nel comune di Bagno a Ripoli una donna è morta e ci sono tre feriti: il crollo è stato causato da un'esplosione forse dovuta a una fuga di gas.