source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
La notte tra il 22 e il 23 giugno la Digos di Alessandria ha fermato a Tortona, in provincia di Alessandria, una donna di 26 anni con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo internazionale. La donna si chiama Lara Bombonati e secondo le ricostruzioni di Corriere della Sera e Stampa ha trascorso un periodo in Siria a combattere il jihad insieme al marito, ma non ci sono ancora certezze al riguardo. Sempre secondo queste ricostruzioni sarebbe poi stata arrestata per terrorismo in Turchia ed espulsa in Italia, anche se non è chiarissimo quando siano successe le due cose. Da allora – si parla dei primi mesi del 2017 – le autorità italiane l’hanno tenuta costantemente sotto controllo per cercare di capire se facesse parte di una rete terroristica più ampia. Non si sa ancora cosa abbia spinto la Digos a effettuare il fermo: Repubblica ipotizza che forse Bombonati era in procinto per ripartire di nuovo per la Siria, ma non c’è niente di certo. Bombonati è nata a Milano ma cresciuta in Piemonte. Elisa Sola ha scritto sul Corriere che Bombonati ha vissuto fino a “poco più che ventenne” nella casa dei genitori, nella frazione di San Vito, a Garbagna, in provincia di Alessandria. La conversione all’Islam sarebbe avvenuta in un momento successivo, ma le informazioni disponibili al riguardo sono ancora molto confuse. Si sa che dopo avere lasciato casa dei genitori Bombonati ha trascorso un periodo dalla sorella a Tortona, a una ventina di chilometri a nord-ovest di Garbagna, dove era molto riconoscibile perché portava il cosiddetto velo integrale. Anche suo marito, Francesco Cascio, si era convertito all’Islam. Cascio, che sembra sia stato ucciso in Siria, era originario di Trapani e dopo la conversione si faceva chiamare Muhammad. Non è chiaro quando i due si siano sposati e non si hanno dettagli sulle persone che frequentavano prima di partire per la Siria: finora la procura di Torino, che sta seguendo le indagini, non ha diffuso altre informazioni.
Cosa sappiamo della presunta “foreign fighter” italiana fermata in Piemonte. Si chiama Lara Bombonati, ha 26 anni ed è accusata di avere combattuto il jihad in Siria insieme al marito.
Cioè dei costosi posti in aereo spesso usati dai professionisti, che dopo la pandemia potrebbero viaggiare sempre meno Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti
Chi è Federico Ghizzoni. Ieri il Foglio aveva raccontato il nuovo amministratore delegato di Unicredit.
Venerdì 16 maggio, per il terzo giorno di concorso al festival del cinema di Cannes, sono stati presentati due film. Il primo, “Captives” di Atom Egoyan, (con, tra gli altri, Rosario Dawson, Ryan Reynolds e Mireille Enos) parla della scomparsa di una bambina, e della sua ricerca quando otto anni dopo alcuni indizi fanno pensare che sia ancora viva. L’altro film in concorso era “Winter Sleep” (Kis Uykusu), di Nuri Bilge Ceylan, un film turco. Il cast si è presentato al photocall con alcuni cartelli per ricordare i minatori morti nell’incidente nella miniera della regione di Manisa. Fuori concorso, invece, è stato proiettato il film d’animazione statunitense diretto da Dean DeBlois “How to train your dragon 2”, mentre per la sezione Un Certain Regard sono stati proiettati “The Blue Room”, un adattamento di un romanzo di George Simenon diretto da Mathieu Amalric e “Amour Fou” di Jessica Hausner, ispirato alla vita del poeta tedesco Heinrich von Kleist e alla sua storia d’amore con la compagna Henriette Vogel.
Cannes, il terzo giorno. I protagonisti di "Captives" Rosario Dawson e Ryan Reynolds ma anche Cate Blanchett e Naomi Watts, tra le persone fotografate a Cannes ieri.
Quando si parla di design italiano si pensa spesso a certi oggetti in circolazione da molto tempo: per esempio, la vecchia Fiat 500, la lampada Arco di Achille Castiglioni o la moka Bialetti. Se ci si sforza di pensare a oggetti sempre molto famosi più recenti, può venire in mente lo spremiagrumi disegnato per Alessi da Philippe Stark nel 1990, ma poche altre cose con meno storia: sembra che a un certo punto le aziende italiane che si occupano di design non siano più riuscite a creare prodotti facilmente riconoscibili e memorabili. Alla questione ha dedicato una riflessione la critica di design Chiara Alessi – tra l’altro bisnipote di Alfonso Bialetti, inventore della moka, e di Giovanni Alessi Anghini, fondatore di Alessi – in un libro di poco più di cento pagine ma ricco di considerazioni interessanti, di cui pubblichiamo l’introduzione. ***
Che fine hanno fatto le “icone” del design italiano. Durante il Novecento moltissimi prodotti di aziende italiane sono diventati noti e riconoscibili in tutto il mondo, e oggi non succede più: un libro prova a spiegare perché.
Sulla base di alcune denunce presentate da Fastweb e Wind, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Telecom Italia, accusata di aver ostacolato la concorrenza con alcuni abusi di posizione dominante. La società telefonica avrebbe cercato di penalizzare i concorrenti rendendo difficile il passaggio dei clienti da un operatore all’altro e offrendo, in alcuni casi, i servizi telefonici a prezzi ribassati tali da non coprire i costi pur di trattenere la clientela. Wind accusa Telecom Italia di fare “boicottaggio tecnico” quando si tratta di trasferire una linea telefonica. In pratica, secondo Wind, un utente chiede di passare da Telecom Italia a Wind e avvia le pratiche per il trasferimento della linea. Wind a questo punto si rivolge all’ex monopolista che deve provvedere a trasferire la linea dopo aver eseguito alcuni controlli, come ad esempio contattare il cliente per verificare la sua effettiva intenzione di cambiare operatore. Secondo Wind, l’operazione di verifica non viene eseguita correttamente da Telecom Italia, che in molte occasioni risponde di non essere stata in grado di fare i controlli necessari per avviare il trasferimento della linea.
Perché l’Antitrust indaga su Telecom Italia. Fastweb e Wind accusano la società telefonica di ostacolare la concorrenza impedendo i trasferimenti e con prezzi troppo bassi.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
La Camera in streaming. La diretta dall'aula di Montecitorio.
Il 24 giugno Facebook ha annunciato che sarà possibile usare l’app di messaggistica istantanea Messenger anche se non si è iscritti a Facebook. Prima l’app era un servizio esclusivamente riservato agli utenti di Facebook: adesso negli Stati Uniti, in Canada, in Perù e in Venezuela si potrà usare l’app registrandosi solo con nome, cognome e numero di telefono, più o meno come accade per WhatsApp (sempre di proprietà di Facebook). Nell’annuncio Facebook ha comunicato che questa novità verrà estesa anche agli altri paesi in futuro, ma non sono ancora state indicate delle date.
Anche chi non è iscritto a Facebook adesso potrà usare Messenger. Per ora solo in quattro paesi: è una strategia per recuperare utenti scontenti e ottenerne di nuovi nei mercati emergenti.
Nel 2020 sono stati abbattuti o bruciati 4,2 milioni di ettari di foreste tropicali primarie. In altre parole, è stata disboscata una superficie pari a quella dei Paesi Bassi, o di Lombardia e Veneto messi insieme, dove prima cresceva quel tipo di foreste che, oltre a essere molto importante per la biodiversità, contribuisce maggiormente ad assorbire l’anidride carbonica (CO2) presente nell’atmosfera. Rispetto al 2019, c’è stato un aumento del 12 per cento nella distruzione di foreste tropicali primarie: è stato il secondo aumento annuale consecutivo dopo che tra il 2016 e il 2018 il tasso di perdita di foreste primarie era diminuito. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
Nel 2020 abbiamo perso una foresta tropicale grande quanto i Paesi Bassi. E per la seconda volta di fila ne è stata distrutta una superficie maggiore dell'anno precedente, in gran parte in Amazzonia.
Qualche giorno fa il conduttore del National Geographic Paul Rose stava girando un servizio sull’Isola di Assumption, che fa parte delle Seychelles, quando si è imbattuto in due tartarughe giganti che si stavano accoppiando. Il maschio gli è andato incontro con aria minacciosa per aver interrotto l’amplesso, e ha inseguito lui e il cameraman, ma molto molto lentamente.
L’inseguimento più lento di sempre. È quello di una tartaruga gigante delle Seychelles disturbata mentre si stava accoppiando da un conduttore del National Geographic.
Questa settimana esce il nuovo film di Paolo Virzì, Il capitale umano, scritto dal regista insieme a Francesco Bruni e Francesco Piccolo, libero adattamento del thriller omonimo dello scrittore americano Stephen Amidon: ambientato in Brianza, racconta le vicende di due famiglie a partire da un incidente stradale alla vigilia di Natale. Del cast fanno parte Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Giovanni Anzaldo, Matilde Gioli e Bebo Storti. Poi c’è Il grande match, di Peter Segal: racconta la storia di due ex pugili rivali (interpretati da Robert De Niro e Sylvester Stallone) che a trent’anni dal loro ritiro decidono di sfidarsi un’ultima volta. Disconnect è un film del 2012 diretto da Henry Alex Rubin che ruota attorno a tre storie legate dal tema del rapporto con la tecnologia: un ragazzo vittima di bullismo online, una coppia che ha appena perso un figlio a cui vengono clonate le carte di credito online, una giornalista che tenta di far carriera occupandosi del caso di un ragazzo che si esibisce su una chat per adulti.
I film del weekend. Il nuovo film di Paolo Virzì, uno con Stallone e De Niro e "il ritorno della commedia all'italiana" (ehm), tra gli altri: tutti i trailer.
I leader dell’eurozona starebbero discutendo la stipula di un nuovo accordo allo scopo di combattere il deterioramento delle condizioni economiche dei loro paesi. La notizia è riferita tra gli altri dal New York Times e dal Wall Street Journal, e ieri è stata in qualche modo confermata dal ministro delle Finanze francese. I promotori dell’accordo sarebbero Francia, Germania e Italia, le tre maggiori economie dell’eurozona, i cui leader si erano incontrati la settimana scorsa. L’accordo interno e diretto tra i singoli paesi dell’eurozona eviterebbe la lunga e tortuosa pratica di modifica dei trattati comunitari, che richiederebbe l’assenso di tutti i 27 paesi dell’Unione Europea, e avrebbe come oggetto – ha detto il ministro francese dell’Economia, Valérie Pécresse – l’istituzione di «una governance con dei veri regolatori e delle vere sanzioni». Ovviamente il tutto avrebbe come obiettivo rassicurare i mercati sullo stato di salute dell’eurozona e sulla determinazione dei suoi leader a uscire dall’attuale complicata situazione. Fino a questo momento tutti gli sforzi per tirare fuori dai guai Italia, Spagna e Grecia non si sono rivelati decisivi. «Germania, Francia e Italia vogliono essere motori di un’Europa più integrata e solida, con meccanismi regolatori virtuosi e che non permettano trucchi, così che nessuno possa sentirsi esentato dalle regole comuni», ha proseguito ieri Valérie Pécresse. Ovviamente è tutto meno che scontato che un accordo del genere possa rassicurare i mercati, specie considerata la contrarietà della Germania alle due radicali misure indicate negli scorsi mesi per rafforzare l’eurozona: l’emissione di eurobond e la trasformazione della BCE in prestatore di ultima istanza.
Un nuovo accordo per l’euro? si parla di trattative in corso per aumentare l'integrazione economica dell'eurozona, ma intanto si fatica a star dietro alle cattive notizie.
Per la maggior parte di noi è normale associare alle persone che ci sono più care un particolare modo di camminare, oppure una certa postura quando sono sedute, arrivando a riconoscerle per quello. Un gruppo di ricercatori francesi e australiani ha scoperto che questo fenomeno potrebbe essere più complesso e fondato di quanto pensavamo finora: uno studio pubblicato sul Journal of Applied Physiology ipotizza che ciascuno di noi abbia un proprio modo di muoversi che lo distingue da tutti gli altri, una maniera di coordinare i muscoli unica, alla stregua di un’impronta digitale. Saper riconoscere le persone dal modo di muoversi non è soltanto una dote che si acquisisce frequentando e osservando a lungo una persona a noi vicina: è uno dei principi su cui si basano le più avanzate forme di videosorveglianza, come ha spiegato il New York Times. Ma queste valutazioni – sia quelle di ciascuno di noi, sia quelle degli algoritmi che regolano i riconoscimenti tramite video – si basano su molti fattori, come l’altezza dei soggetti, le proporzioni tra gambe e busto, la forma delle spalle, il modo di tenere le mani. Quello che hanno osservato gli scienziati del nuovo studio è diverso, perché hanno provato a verificare se questa presunta unicità nei movimenti sia qualcosa di più profondo, letteralmente: se cioè dipenda dal modo in cui i muscoli di ciascuno di noi si comportano quando facciamo un movimento qualsiasi.
Possiamo essere riconosciuti da come ci muoviamo? un nuovo studio ha usato l'apprendimento automatico per scoprirlo, ipotizzando che il modo in cui muoviamo i muscoli sia una specie di impronta digitale.
Telecom Italia e Mondadori presentano oggi alla Fiera internazionale del libro di Francoforte la loro nuova iniziativa commerciale per la distribuzione dei libri in formato elettronico in Italia. Si tratta di un primo importante passo di due grandi aziende italiane in un settore del mercato che fino a ora nel nostro paese non ha avuto molta considerazione. La notizia era stata anticipata da alcuni quotidiani questa mattina, ma ora arrivano i primi dettagli direttamente dalla città tedesca. – Telecom Italia apre oggi un proprio store online (Biblet Store) inizialmente in collaborazione con Mondadori, e successivamente aperto anche agli altri editori. La casa editrice di Segrate partecipa mettendo sul mercato da subito circa 1200 titoli del proprio catalogo disponibili in formato elettronico. Il catalogo completo sarà disponibile entro il 2012.
I piani di Telecom Italia e Mondadori per gli ebook. La compagnia telefonica lancia uno store e un lettore ebook, mentre l'editore mette a disposizione 1200 titoli.
Michele Masneri ha scritto sul Foglio della decisione di mille attori italiani di fondare una cooperativa chiamata “Artisti 7607” (dalla data della Risoluzione del Parlamento Europeo sullo Statuto sociale degli artisti) per gestire autonomamente i diritti economici derivanti dalle repliche dei loro film. Fino a qualche anno fa infatti i soldi pagati da televisioni, radio e internet venivano raccolti dall’ente pubblico chiamato Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori (o IMAIE) che però raramente li distribuiva ai legittimi proprietari. L’IMAIE cercava in modo poco convinto gli artisti e, quando non li riusciva a rintracciare, usava i soldi per finanziare discutibili progetti culturali. Grazie alla cooperativa invece gli artisti riescono a gestire la distribuzione dei proventi delle repliche in maniera più efficiente. Questa vicenda è stata raccontata da Francesco Schlitzer, esperto di relazioni istituzionali, nel libro “Imbizzarriti” (Contrasto editore) che viene presentato il 4 febbraio a Roma allo spazio Fandango. Gli artisti arrabbiati si mettono in proprio. Gli artisti arrabbiati non vogliono più che lo stato si occupi dei loro diritti d’autore e si scoprono turboliberisti. In tanti si erano chiesti che cosa significasse quel pugno alzato di Elio Germano, paladino dei millennial okkupanti, in gondola a Venezia nell’ultimo Festival del cinema, con una t-shirt e quel numero, “7607”. Si pensava a una nuova cooperativa di radiotaxi forse operante solo al Pigneto e in quota Tsipras. Invece sempre cooperativa è, ma si occupa d’altro; cioè dei “diritti connessi ai diritti d’autore”, quindi le royalty che gli attori prendono ogni qual volta un film passa in replica televisiva o viene scaricato da internet. Fino a qualche anno fa questa speciale categoria di diritti di passaggio andava a finire in un grande calderone chiamato Imaie (Istituto mutualistico artisti interpreti esecutori) che raccoglieva il tesoretto da tv, radio (c’entrano anche i diritti d’autore dei musicisti) salvo poi molto spesso “scordarsi” di distribuire i proventi ai legittimi proprietari.
Gli artisti italiani che si sono messi in proprio. Avete presente la maglietta di Elio Germano a Venezia? In più di mille hanno fondato una cooperativa indipendente per gestire i diritti d'autore al posto di un inefficiente ente pubblico.
Domani a Nord si comincerà la giornata con le nuvole e si continuerà con le nuvole: sull’arco alpino si vedrà qualche temporale e un po’ di pioggia arriverà anche in pianura, per il sollievo di quella piantina di basilico che avete dimenticato sul davanzale. Al Centro e in Sardegna, invece, il cielo sarà sereno alla mattina, ma si annuvolerà al pomeriggio, quindi andate in spiaggia presto se volete godervi la parte migliore della giornata. Al Sud invece sarà una bella giornata, a parte qualche temporale in Calabria e sulla parte tirrenica della Sicilia.
Le previsioni meteo per giovedì 9 agosto. Dove pioverà, dove no, e dove le temperature massime saranno in lieve calo (lieve, d'accordo, ma concentratevi su "calo").
Non c’è la serie A. I finiani stanno tirando il fiato. Il ministro della giustizia di Santa Lucia è tornato in spiaggia. Nicola Porro ha staccato il telefono. L’Assemblea del PD è in coda agli imbarchi di Malpensa. Oggi Nobel non ne danno. Nevruz è nascosto in qualche ripostiglio per non farsi trovare dai fans dei Baustelle dopo la performance di martedì. Insomma, è una domenica da stare acquattati (ai cinesi poi nemmeno gli fanno sapere che è domenica, oggi, hai visto mai). Vi viene in soccorso la rassicurante rassegna del meglio della settimana sul Post, selezione sempre più ardua coi numeri che si ingrossano ogni settimana. Gli articoli più letti sul Post questa settimana sono stati questi, molto “politici”:
Sunday Post. Oggi non si dà nessun Nobel, non gioca la Serie A, giornata da starsene su un prato a leggere.
Una sera di giugno del 1965 sei studenti di un severo collegio cattolico di Nuku‘alofa, la capitale di Tonga, rubarono una barca. Non è chiaro dove volessero andare: forse alle Fiji, forse in Nuova Zelanda, o forse – visto che sia Fiji che Nuova Zelanda erano lontanissime – volevano solo un’avventura, provare a pescare qualcosa, passare una notte nell’Oceano e poi tornare in collegio. Il più giovane aveva 13 anni, il più grande 16. Non erano grandi navigatori e nemmeno buoni pianificatori. Scelsero la barca da rubare per via dell’antipatia nei confronti del pescatore che ne era proprietario; per l’avventura portarono con sé due caschi di banane, qualche noce di cocco e un fornello a gas. Non pensarono a una mappa, e nemmeno a una bussola. La mattina seguente i sei ragazzi tongani – Mano, Sione, Stephen, Kolo, David e Luke – si trovarono dispersi chissà dove nell’Oceano. Dopo qualche giorno di inutili ricerche vennero celebrati i loro funerali, ma i sei non erano morti: erano finiti su un’isola disabitata, dove restarono per oltre un anno.
Un naufragio lungo 15 mesi. Nel 1965 sei adolescenti tongani rubarono una barca, restarono alla deriva per giorni e finirono su un'isola disabitata, senza cibo né acqua: se la cavarono.
Droghe e musica. Musica e droghe. A volte vanno di pari passo. Perlomeno nell’immaginario popolare. Se il jazz era perseguitato dall’eroina, il rock è sbocciato con gli acidi, i beniamini della disco music si agghindavano fatti di cocaina e l’emotività dei frequentatori di rave aumentava con l’ectasy, il recente singolo di Lana del Rey, “Love”, ha il suono di due milligrammi di Xanax ridotti in polvere e abbandonati a una brezza del Pacifico all’interno della mente di chi ascolta. “Don’t worry, baby”, canta ripetutamente Del Rey nella conclusione delicata della ballata, con la voce che cade in basso e l’articolazione delle parole che si fa fiacca. È il tipo di canzone che ti solleva pacatamente e ti porta fuori dalla tua vita, per poi scomparire.
Lo Xanax sta cambiando la musica americana. L'influenza dell'uso di oppioidi e psicofarmaci sui cantanti moderni è sempre più evidente, un po' come succedeva in passato con i generi musicali più popolari, scrive il Washington Post.
Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi attualmente agli arresti domiciliari con le accuse di bancarotta fraudolenta, false fatturazioni e fallimento doloso di tre cooperative, ha scritto un messaggio su Facebook per difendersi dalle accuse nei suoi confronti. Nel messaggio ha anche detto che le ricostruzioni fatte dai giornali sulla vicenda in cui è coinvolto non sono accurate. Anche sua moglie Laura Bovoli è agli arresti domiciliari.
Il messaggio che Tiziano Renzi ha scritto su Facebook per difendersi dalle accuse nei suoi confronti.
È un giochino facile e un po’ stucchevole quello di esibire in tv le ignoranze delle persone, e farsi quattro risate trascurando che se gli interpellati fossimo noi ci sono mille cose su cui faremmo figuracce. Quando poi le Iene lo hanno portato davanti a Montecitorio per sottolineare le ignoranze dei parlamentari è anche diventato un po’ demagogico: attaccare i politici viene bene, e bisognerebbe vedere i giornalisti che conducono i quiz suddetti interrogati sul funzionamento delle istituzioni per capire quanto solida sia la loro, di preparazione. Ma tolta la patina ammiccante e burlona, le informazioni sulla preparazione delle nostre classi dirigenti sono scientificamente interessanti: entomologicamente interessanti. Sarebbe bello che queste iniziative servissero a migliorarla, questa preparazione: sarebbe bello che invece che livellare tutto verso il basso (“sono ignoranti come me, anch’io posso fare il deputato!”) ci suggerissero di votare persone più competenti e straordinarie, la prossima volta. Con questa speranza nel cuore, segnaliamo la riproduzione del format delle Iene avviata dal sito di Wired che lo ha declinato sulle competenze tecnologico-pop, chiedendo ai parlamentari cose di Facebook e Steve Jobs. Le prime due puntate (in caso dovessero funzionare, le trovate qui).
Le Iene di Wired. Gli impietosi video sulla preparazione tecnologica dei nostri parlamentari.
Da venerdì su Netflix si può guardare Il nostro pianeta (Our Planet, in inglese), la serie documentaria sugli animali prodotta dai creatori di Planet Earth II e Blue Planet II di BBC, considerati i migliori documentari sugli animali di sempre. Anche in Il nostro pianeta la voce narrante è quella di David Attenborough, il più celebre e autorevole divulgatore scientifico britannico: un Piero Angela che parla in inglese, in pratica. Per moltissimi suoi ammiratori in tutto il mondo, la sua sola presenza era tra le principali ragioni per cui Il nostro pianeta era molto atteso. La serie è fatta di 8 episodi, tutti più o meno lunghi 50 minuti. Ognuno è dedicato agli animali di un diverso ambiente naturale, fatta eccezione per il primo, che è generale. I titoli, dal secondo all’ottavo, sono: “Mondi congelati”, “Giungle”, “Acque costiere”, “Dai deserti alle praterie”, “Mare aperto”, “Acqua dolce” e “Foreste”. La qualità delle immagini è spettacolare come nel caso degli altri documentari realizzati dalla produzione, e nel documentario si parla con maggiore insistenza dei rischi che gli ambienti naturali mostrati corrono a causa delle attività umane, oltre che dei danni che sono già stati fatti. Il WWF ha collaborato con Netflix per la realizzazione e la promozione di Il nostro pianeta: alcuni temi si possono approfondire sul sito ourplanet.com (disponibile in diverse lingue, ma non in italiano) dove si possono vedere alcune anteprime della serie e scoprire come collaborare alla difesa della natura.
Il nuovo, atteso documentario sulla natura di Netflix. È "Il nostro pianeta", una serie di 8 episodi realizzati dagli stessi produttori di "Planet Earth" e con la voce narrante di David Attenborough.
L’agenzia di statistiche russa Levada ha realizzato un sondaggio per scoprire quali sono gli scrittori russi più apprezzati in Russia: nei primi dieci posti della classifica non ci sono scrittori viventi e gli autori del Novecento sono soltanto tre. Il 45 per cento degli intervistati ha detto che Lev Tolstoj è il più grande scrittore russo, il 23 per cento ha scelto Fëdor Dostoevskij. Tra i primi dieci l’unico autore dissidente vissuto nell’era sovietica è Michail Bulgakov, autore di Il Maestro e Margherita; ha preso l’11 per cento dei voti ed è al settimo posto della classifica. Tra le poche scrittrici nominate dalle persone intervistate c’è, a quindicesimo posto, l’autrice di thriller Darya Dontsova, nata nel 1952. Il sondaggio non ha riguardato soltanto persone che leggono molto e appassionati di letteratura; per esempio il 12 per cento degli intervistati non ha saputo nominare nemmeno uno scrittore. Dopo Tolstoj e Dostoevskij ci sono Anton Čechov (1860-1904), noto soprattutto per i drammi teatrali come Il giardino dei ciliegi, seguito da Aleksandr Puškin (1799-1837), considerato il fondatore della lingua letteraria russa contemporanea, e Nikolaj Gogol’ (1809-1852), autore di Le anime morte e dei famosi racconti Il naso e Il cappotto. Nella classifica c’è anche la scrittrice Ludmila Ulitskaya, pubblicata in Italia da e/o, Frassinelli e Bompiani; a gennaio 2016 è uscito in Italia Una storia russa, che racconta la storia di tre amici che si conoscono da bambini negli anni Cinquanta.
Per i russi Tolstoj è il più grande degli scrittori. Quelli contemporanei invece sono poco letti e conosciuti, come mostra un recente sondaggio.
Xiaomi, azienda cinese quarta al mondo per produzione di smartphone, ha formalizzato la richiesta per quotarsi in borsa a Hong Kong, con un’offerta pubblica iniziale che sarà probabilmente la più grande al mondo da quella di Alibaba nel 2014 da 25 miliardi di dollari. Secondo gli analisti, la società potrebbe raccogliere fino a 10 miliardi di dollari, raggiungendo una valutazione intorno ai 100 miliardi di dollari. La stima degli analisti è quasi pari al doppio rispetto alla valutazione ricevuta da Xiaomi nel 2014. Il dato è ancora più notevole se si pensa che Xiaomi fu fondata poco più di otto anni fa. La sua rapida crescita è stata resa possibile da politiche commerciali molto aggressive, con la vendita di smartphone di media qualità a prezzi molto bassi, sui quali la società ha pochi margini di guadagno. Negli ultimi anni Xiaomi è riuscita ad aumentare le vendite anche grazie alla costruzione di 200 negozi in Cina, che offrono assistenza imitando il successo degli Apple Store. Per differenziare ulteriormente la propria offerta, ora Xiaomi produce e vende un po’ di tutto: oltre agli smartphone, realizza accessori per tracciare la propria attività fisica, cuociriso, valigie e altri prodotti che si collegano a Internet e possono essere controllati a distanza. La società si è concentrata molto sull’India, il suo secondo mercato più importante dopo la Cina, aumentando sensibilmente le vendite. Insieme alla richiesta per l’offerta pubblica iniziale, Xiaomi ha fornito per la prima volta pubblicamente alcuni dati finanziari. La società ha prodotto ricavi per 18 miliardi di dollari nel 2017, con un aumento del 67,5 per cento su base annua, riuscendo a triplicare le vendite in Occidente.
Xiaomi ha fatto domanda per quotarsi in borsa a Hong Kong, potrebbe essere la più grande offerta pubblica iniziale dal 2014.
Un gruppo di ricercatori europei ha pubblicato uno studio scientifico sul presunto rapporto tra l’appartenenza ai vari gruppi sanguigni e il rischio di sviluppare sintomi gravi di COVID-19. La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine (NEJM), si aggiunge ad altri studi diffusi nelle ultime settimane sui diversi livelli di gravità della malattia causata dal coronavirus riscontrati nei pazienti, a seconda del loro gruppo sanguigno. Queste ricerche sono molto discusse nella comunità scientifica e devono essere prese ancora con cautela, in attesa di ulteriori approfondimenti. Lo studio ha coinvolto centri di ricerca in Germania, Italia, Norvegia e Spagna e si è concentrato soprattutto sui dati provenienti dagli ospedali italiani e spagnoli, tra i più interessati dall’epidemia nei mesi scorsi. Analizzando le informazioni cliniche di circa 1.600 pazienti, i ricercatori hanno notato una minore incidenza di casi gravi di COVID-19 negli individui con gruppo sanguigno 0.
I gruppi sanguigni influenzano la gravità della COVID-19? ricercatori europei hanno notato sintomi più lievi nei pazienti con gruppo sanguigno 0 rispetto a quelli di gruppo A, ma servono ulteriori approfondimenti.
È stato presentato il rapporto del 2014 sui tempi di attuazione e di spesa delle opere pubbliche in Italia: è stato realizzato dall’Unità di Verifica degli Investimenti Pubblici (UVER), struttura che dipende dal ministero dello Sviluppo Economico e che aveva fatto un lavoro analogo anche nel 2010 e nel 2011. Oltre 35 mila progetti sono stati presi in considerazione, per un valore economico complessivo di circa 100 miliardi di euro. La conclusione: Il quadro che emerge da questo rapporto mette in luce le difficoltà incontrate in Italia nel dare esecuzione a programmi di investimenti pubblici in modo efficiente (capacità di accrescere la quantità o la qualità delle realizzazioni o dei risultati senza aumentare le risorse utilizzate) ed efficace (capacità di produrre le realizzazioni ed i risultati attesi). I tempi di attuazione delle opere sono lunghi, e spesso si accompagnano ad un aumento dei costi delle opere, e quindi ad una crescita delle risorse che il pubblico deve investire per il loro completamento.
Lo stato delle opere pubbliche in Italia. Più costano più ci vuole, in generale quasi la metà del tempo se ne va in pratiche amministrative e burocratiche.
Il cantautore americano Bob Dylan ha vinto stamattina il premio Nobel per la Letteratura 2016 “per avere creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana”. Del premio alla letteratura per Bob Dylan si parla ormai da anni, nel 2011 gli scommettitori lo davano a 8/1 mentre quest’anno era dato a 50/1. Per capire meglio come se l’è meritato, qui ci sono le sue 17 canzoni migliori, scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist. Bob Dylan (1941, Duluth, Minnesota) Quando vai a un concerto di Bob Dylan e lo guardi – mentre lui snocciola tiritere ormai incomprensibili – vedi il mito, la raffigurazione del mito, mezzo secolo di storia, vedi Bobdìlan: potrai dire ai tuoi figli “io e tua madre cantavamo ‘Blowin’ in the wind’ ai concerti di Bob Dylan” (e loro risponderanno “sì, ce l’ha detto anche il nonno”). E pensi, Bob Dylan ha mai riso? L’hai mai visto ridere? Che uomo è questo, che si comporta con una modestia e una timidezza che forse sono l’unico modo per riuscire a essere il mito (chi c’è, in giro, come lui? Prima c’era il papa, ma ora?). È uno che è diventato una leggenda un po’ per bravura, un po’ perché le cose capitano, e ha saputo comportarsi da leggenda con una discrezione e un’eleganza di cui pochissimi sarebbero stati capaci. Cosa accidenti pensa, Bobdìlan, mentre canta “Forever Young”?
Le migliori 17 canzoni di Bob Dylan. Da riascoltare oggi: e si capisce perché ha vinto il Nobel per la Letteratura.
Giovedì sera 9 dei 147 migranti a bordo della nave della ong spagnola ProActiva Open Arms sono stati fatti sbarcare a Lampedusa per ragioni «psicologiche» (non sono stati dati altri dettagli) e altri 3 sono stati fatti sbarcare nella notte «per complicazioni mediche che richiedono cure specializzate», con un quarto che è stato definito «accompagnatore». Open Arms è da diversi giorni al largo delle acque territoriali italiane, dove è entrata ieri dopo una discussa decisione del TAR del Lazio: finora però il governo italiano non le ha dato l’autorizzazione per attraccare al porto dell’isola e, dopo un esposto della Open Arms, la procura di Agrigento ha iniziato un’indagine contro ignoti per sequestro di persona e violenza privata. Il problema principale per i migranti a bordo della Open Arms sono le condizioni igienico-sanitarie generali, che non sono buone: sono finiti gli antibiotici e molte persone con ferite da armi da fuoco hanno delle infezioni e hanno chiesto che alcuni medici dell’Ordine di Malta venissero fatti salire a bordo.
13 migranti sono scesi dalla nave Open Arms. Per «motivi psicologici» e «complicanze mediche», ha scritto l'ong spagnola: intanto la nave è ancora ferma al largo di Lampedusa.
Questa mattina EA ha annunciato di aver bloccato il sistema di microtransazioni interno al videogioco Star Wars Battlefront 2 che aveva suscitato moltissime polemiche tra i giocatori, al punto da causare accuse di essere un gioco d’azzardo. Il sistema permetteva a chi aveva acquistato il gioco di spendere altro denaro reale per acquistare migliorie estetiche per il proprio personaggio o bonus in grado di migliorare le proprie prestazioni durante gli scontri contro gli altri giocatori. Questi “bonus” vengono sorteggiati casualmente ad ogni acquisto e il giocatore, quindi, non può essere certo di cosa riceverà (per questo il gioco era stato accusato di essere un gioco d’azzardo). EA ha spiegato la sua decisione con un messaggio su Twitter. Il gioco uscirà oggi. Today, we turned off in-game purchases for #StarWarsBattlefrontII. The game is built on your input, and it will continue to evolve and grow. Read the full update: https://t.co/asGASaYXVp pic.twitter.com/vQSOmsWRgk
EA ha sospeso il sistema di microtransazioni del videogioco Star Wars Battlefront 2. Che aveva generato moltissime critiche e accuse di averlo trasformato in un gioco d'azzardo.
11 persone accusate di fare parte di due organizzazioni che truffavano le assicurazioni sono state fermate a Palermo. Secondo l’accusa, riportata da Repubblica, le persone coinvolte nelle due organizzazioni convincevano complici – spesso persone in condizioni di grave povertà – a infortunarsi apposta in cambio di piccole somme di denaro per poter poi raccogliere i soldi dei rimborsi assicurativi. Repubblica scrive che le indagini della polizia sono iniziate nel 2017 dopo la morte di un tunisino che sembra stesse cercando di infortunarsi per partecipare a una truffa di questo tipo.
11 persone accusate di fare parte di due organizzazioni che truffavano le assicurazioni sono state fermate a Palermo.
Greg Ham, musicista e flautista della band australiana dei Men at Work, di grande successo internazionale negli anni Ottanta, è stato trovato morto oggi nella sua casa di Melbourne. Aveva 59 anni ed era famoso soprattutto per il passaggio al flauto di “Down Under”, una canzone del 1981 dal disco “Business as usual” (su cui ci fu un lungo e polemico processo per plagio). Questa è un’esecuzione dal vivo di “Down under” a Dortmund, in Germania.
Greg Ham che suona il flauto su Down Under. È stato trovato morto oggi nella sua casa di Melbourne ed era famoso soprattutto per questo pezzo, del 1981.
Il segretario reggente del Partito Democratico Maurizio Martina ha detto in un’intervista a SkyTG24 che, se la direzione del partito fissata per mercoledì prossimo approverà la proposta di iniziare le trattative con il Movimento 5 Stelle per l’eventuale formazione di un governo, la decisione verrà sottoposta anche alla base del partito. Se la direzione del 3 maggio darà il via libera al confronto con i Cinque Stelle, penso sia giusto che ciò venga valutato anche con una consultazione della nostra base nei territori.
La “base” del PD sarà consultata sulle trattative con il M5S. Lo ha detto Maurizio Martina, spiegando che un'eventuale decisione favorevole della direzione di mercoledì sarà sottoposta agli iscritti.
Il Consiglio dei ministri si è riunito questa mattina per discutere il decreto legge sulle semplificazioni (intitolato “Disposizioni urgenti in materia di semplificazioni e sviluppo”) che contiene diverse misure per semplificare procedure amministrative (ad esempio, l’ottenimento dei certificati) e interverrà su diverse leggi che riguardano l’università, gli enti locali e le attività commerciali. Le misure erano state annunciate da tempo da Mario Monti e i giornali ne anticipavano i contenuti da giorni. Monti, al termine del Consiglio dei ministri, sta presentando il contenuto del decreto in una conferenza stampa. Questa l’introduzione di Mario Monti. Flash RequiredFlash is required to view this media.Download Here.
Il governo presenta le semplificazioni. Il video di Mario Monti che introduce la conferenza stampa di presentazione del decreto.
Paul McCartney ha scritto un messaggio in italiano sulla sua pagina Facebook per criticare la decisione del governo italiano di consentire all’organizzatore dei concerti che avrebbe dovuto tenere quest’estate in Italia, e che sono stati cancellati a causa della pandemia da coronavirus, di non rimborsare i biglietti, trasformandoli invece in buoni da spendere per altri spettacoli organizzati dallo stesso promoter. I concerti si sarebbero dovuti svolgere a Napoli il 10 giugno e a Lucca il 13 giugno. Mentre nel resto d’Europa chi aveva acquistato un biglietto per un concerto di McCartney è stato rimborsato, in Italia questo non è successo. Il decreto “Cura Italia” prevede infatti che per gli spettacoli cancellati a causa del coronavirus, l’organizzatore debba emettere un buono (“voucher”) di pari importo, spendibile per uno o più eventi entro 18 mesi. La decisione di fornire un buono e non il rimborso totale del biglietto è stata molto criticata da alcuni, in particolare da chi aveva acquistato un biglietto per i concerti di McCartney, il cui costo variava tra i 100 e i 600 euro.
Secondo Paul McCartney è «scandaloso» che i biglietti dei suoi concerti italiani cancellati per il coronavirus non siano rimborsati.
«Di Chanel ce n’è una sola» disse una volta di se stessa la stilista francese Gabrielle Bonheur Chanel, famosa come Coco Chanel in tutto il mondo, anche da chi non ne sa niente di moda, e ancora a cinquant’anni dalla morte, avvenuta a Parigi il 10 gennaio del 1971. Chanel ebbe un’infanzia di miseria di cui si vergognava e da cui uscì frequentando nobili, facoltosi e artisti che la introdussero alle élite sociali e intellettuali del suo tempo; passò da un amante all’altro – aristocratici inglesi, musicisti russi, designer; fu vicina ai servizi segreti nazisti durante la Seconda guerra mondiale; fu accusata di essere tirannica, avida, omofoba e antisemita, ma fu raccontata anche come generosa, leale e brillante.
Cosa ha fatto Coco Chanel. La stilista francese, morta cinquant'anni fa, rivoluzionò il modo in cui si vestivano le donne, liberandole da corsetti e crinoline: e si fece notare per mille altre cose.
Oggi la Coca-Cola Company ha confermato che continuerà a comprare arance prodotte a Rosarno, in Calabria. L’annuncio è arrivato dopo le voci secondo cui la società avrebbe presto cambiato i propri fornitori di arance utilizzate per la sua aranciata Fanta in seguito a un reportage della rivista britannica The Ecologist. L’articolo dal titolo “Il costo nascosto della raccolta di arance in Italia”, tradotto in italiano da Internazionale, aveva raccontato le difficili condizioni di vita e di lavoro degli immigrati, spesso africani, che a Rosarno raccolgono le arance destinate in gran parte alla produzione di bevande, tra cui la Fanta della Coca-Cola. In seguito alla pubblicazione dell’articolo, si era detto che l’azienda avrebbe lasciato l’Italia per tutelare la sua immagine. Oggi, tuttavia, i rappresentanti dell’azienda, dopo un incontro con il ministro delle Politiche Agricole Mario Catania, hanno confermato che l’azienda non abbandonerà l’Italia: “Le notizie riportate nei giorni scorsi erano erronee e riguardavano solo un fornitore” hanno spiegato i responsabili della società. Coca-Cola ha detto inoltre di voler incrementare le forniture di arance rispetto allo scorso anno e di voler offrire ai fornitori contratti pluriennali (oggi si rinnovano di anno in anno). La Fanta venduta in Italia contiene il 12 per cento di succo di arancia e, come dice l’azienda, viene prodotta esclusivamente con arance italiane.
Le arance di Rosarno e la Coca-Cola. La società annuncia che continuerà ad acquistare gli agrumi dalla Calabria, rispondendo all'inchiesta che aveva denunciato lo sfruttamento dei lavoratori immigrati.
Il minsitro della Difesa Elisabetta Trenta ha annunciato ieri di aver rinunciato all’acquisto per 250 milioni di euro di otto droni P.1HH prodotti dalla Piaggio Aerospace, l’unica azienda produttrice di droni di questo tipo in Italia. La società, dove lavorano oltre mille persone, è da tempo in crisi: si trova in amministrazione straordinaria ora rischia di chiudere. Trenta ha detto che il ministero continua a “supportare la creazione di condizioni idonee” per mantenere in piedi l’azienda e ha parlato della possibilità di acquistare dall’azienda degli aerei P180 per rinnovare l’attuale flotta già in possesso del ministero. – Leggi anche: L’unica fabbrica di droni in Italia rischia di chiudere
Il ministero della Difesa ha cancellato un nuovo ordine di droni. Ora la Piaggio Aerospace, l'unica azienda produttrice di droni in Italia, rischia di chiudere.
Non mangiare e consumare alcol durante il turno di lavoro, non fare amicizia con gli altri dipendenti e non parlare mai coi clienti, tranne che per brevi scambi; controllare anche che orecchie e coda siano sempre a posto perché al sessantesimo sgarro si rischia il licenziamento: sono alcune delle regole del Playboy Club Bunny Manual, il manualetto con le norme di comportamento che le ragazze assunte nei locali di Playboy – le famose “conigliette” – dovevano rispettare. I primi Playboy Club aprirono negli anni Sessanta e facevano tutti parte di una catena di locali notturni di proprietà della Playboy Enterprises, l’azienda fondata da Hugh Hefner, il fondatore della celebre rivista erotica Playboy, morto lo scorso settembre. Questo manualetto in particolare è del 1968 ed era di Bunny Regina, una ragazza che lavorò al Playboy Club di Detroit dal luglio del 1968 a un certo periodo non precisato del 1969.
Le regole delle conigliette di Playboy negli anni ’60. Erano piuttosto rigide, come si legge da un manualetto dell'epoca: per esempio non si poteva fare amicizia con gli altri dipendenti e parlare coi clienti.
I sindacati Uiltrasporti, FIT CISL (Federazione Italiana Trasporti) e FILT CGIL (Federazione Italiana Lavoratori Trasporti) hanno indetto per giovedì 13 giugno uno sciopero del trasporto pubblico locale in Lombardia. Lo sciopero durerà quattro ore e tra le ragioni c’è «la condizione di grave incertezza circa le risorse da destinare al settore del Trasporto Pubblico Locale a seguito del congelamento dei finanziamenti nazionali al comparto operato con Legge di Bilancio 2019». Giovedì 13 giugno alcune sigle sindacali hanno proclamato uno sciopero del trasporto pubblico locale di 4 ore. A Milano possibili disagi dalle 8:45 alle 12:45. Tutte le informazioni a questa pagina: https://t.co/K80tJLzjoX pic.twitter.com/cAbCz2cskw
Giovedì 13 giugno ci sarà uno sciopero dei trasporti in Lombardia. Durerà quattro ore e riguarderà il trasporto pubblico locale della regione, ATM compresa.
Facebook ha annunciato di avere rimosso 471 Pagine e account, così come 41 profili Instagram, utilizzati per attività sospette e coordinate riconducibili alla Russia. La rimozione di 364 Pagine – attive soprattutto nei paesi baltici, nell’Asia centrale, nel Caucaso e in alcuni paesi dell’est Europa – è stata eseguita dopo avere notato la pubblicazione sospetta di contenuti e la loro proprietà, legata ad account di impiegati di Sputnik, agenzia di stampa con stretti legami con il governo russo e già in passato accusata di fare propaganda. Diversi post condivisi su queste pagine rimandavano a contenuti pubblicati da Sputnik, con notizie contro la NATO, movimenti di protesta e anticorruzione. In un’altra attività di pulizia degli account, Facebook ha rimosso altre 107 Pagine e 41 account Instagram, sempre controllati dalla Russia e con attività indirizzate verso l’Ucraina con iniziative sospette e che ricordano quelle della Internet Research Agency (IRA), l’organizzazione con sede a San Pietroburgo sospettata di avere interferito nelle elezioni di diversi paesi occidentali.
Facebook ha rimosso 471 Pagine e account sospetti legati alla Russia.
Aggiornamento dell’1 settembre: Beatrice Lorenzin, il ministro della Salute, è stata intervistata da Sky TG24 e ha detto che il messaggio della campagna sarà «rimodulato» e che l’intento non era offendere, ma «provocare una riflessione». Ha spiegato che non si trattava di «un invito alla gravidanza» ma solo di «un invito alla consapevolezza sulla propria fertilità» e ha poi aggiunto: «Tra l’altro puoi fare gli asili, ma se poi si è sterili e non si riesce ad avere figli non abbiamo i bambini da metterci dentro». Poco dopo le 20 Lorenzin ha commentato la questione anche su Twitter. La campagna non è piaciuta? Ne facciamo una nuova. #fertilityday è più di due cartoline, è prevenzione, è la #salute degli italiani.
Cos’è il “Fertility Day”. Una campagna del ministero della Salute per invitare a far figli il prima possibile sta attirando molte critiche e commenti.
Il 29 giugno 2009 l’esplosione del gas fuoriuscito da una cisterna deragliata vicino alla stazione ferroviaria di Viareggio causò la morte di 33 persone e il ferimento di altre 17. A quattro anni dalla strage il processo è ancora nella fase dell’udienza preliminare. Sono indagate 32 persone, tra cui i principali dirigenti delle Ferrovie dello Stato e della società proprietaria della cisterna esplosa, e gli incaricati della sua manutenzione. L’incidente Alle 23.48 del 29 giugno 2009 si ruppe il carrello di una delle quindici cisterne di un treno merci che stava per attraversare la stazione di Viareggio. Il danno fece deragliare la cisterna che trascinò con sé altri quattro vagoni. Nella caduta qualcosa forò la cisterna: potrebbe essere stato un elemento dello scambio, oppure un picchetto di segnalazione – tra poco vedremo perché questo particolare è importante nel processo.
La strage di Viareggio, 4 anni fa. Morirono 33 persone a causa dell'esplosione del gas di una cisterna deragliata: cosa successe e a che punto è il processo.
Il piatto nazionale italiano – la pasta e in particolare gli spaghetti al pomodoro – non è qualcosa di fatto e finito: la sua storia si perde nei secoli. La pratica di stendere la pasta arriva dall’antico Medio Oriente, i Greci e i Romani la usavano fresca o secca ma non la consideravano un genere a sé e la friggevano o cuocevano al forno. Ci sono tracce esigue di pasta bollita in età imperiale romana e poi discussioni più consistenti in alcuni testi ebraici del III-IV secolo dopo Cristo, che la chiamavano itrium. Perché l’itrium diventasse la pasta che conosciamo ci vollero le invasioni arabe che la diffusero nel Maghreb e poi in Sicilia, dove nacque una piccola industria di pasta dura ed essiccata che la esportava in Calabria e in altri paesi musulmani e cristiani; fino al Cinquecento, infatti, i “mangiamaccheroni” erano i siciliani e non i napoletani, detti invece “mangiafoglia” perché la loro dieta era a base di carne e cavolo.
Breve storia degli spaghetti al pomodoro. Lo racconta lo storico Massimo Montanari nel saggio "Il mito delle origini": qui spiega l'antica accoppiata di pasta e formaggio.
Martedì i presidenti di Camera e Senato hanno pubblicato il loro parere sulla questione della presidenza del COPASIR, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che esercita il controllo sulle attività dei servizi segreti, sulla quale è in corso da settimane uno scontro tra Lega e Fratelli d’Italia. In breve, hanno detto di non poter intervenire e che la questione deve essere risolta con un accordo politico, in assenza del quale tutto può rimanere così com’è. Attualmente il presidente del COPASIR, nominato nel 2019, è Raffaele Volpi della Lega: ma la legge prevede che l’incarico spetti a un partito di opposizione, condizione in cui in questo momento si trova soltanto Fratelli d’Italia, che quindi lo pretende. La Lega sta facendo resistenza, sostenendo di poter mantenere l’incarico per via di un precedente, e aveva chiesto a questo proposito un parere ai presidenti delle Camere.
I presidenti delle Camere non hanno risolto la questione della presidenza del COPASIR. Secondo Alberti Casellati e Fico può farlo solo un accordo tra Lega e Fratelli d'Italia, che se la contendono da settimane.
Da oggi è possibile inviare i messaggi diretti su Instagram anche sui browser e non soltanto usando l’app come accaduto finora. La possibilità, che Instagram stava testando da gennaio tra alcuni gruppi di utenti, è entrata in uso in tutto il mondo alle 16 di venerdì ora italiana, e permetterà di scambiarsi messaggi molto più facilmente e velocemente. Instagram Direct, il sistema per inviarsi foto e video privatamente, era nato nel 2013 ed è ancora il modo più semplice per comunicare privatamente sulla piattaforma. La modifica risponde all’intento di Mark Zuckerberg, il fondatore di Facebook che dal 2012 possiede anche Instagram, di trasformarlo in una «piattaforma di comunicazioni incentrata sulla privacy». Zuckerberg ha detto di voler permettere agli utenti di Facebook, WhatsApp e Instagram di scambiarsi messaggi tra loro indipendentemente dalla piattaforma che stanno usando.
Da venerdì si possono mandare messaggi diretti su Instagram anche da browser. E non solo usando l'app con uno smartphone: la nuova funzione era in prova tra alcuni gruppi di utenti da gennaio.
Il 30 dicembre 2016 è morto a 106 anni Tyrus Wong, illustratore, designer, litografo e pittore cinese, naturalizzato statunitense. Wong aveva fatto molte cose nella sua vita: una delle migliori e quella per cui divenne più noto (seppur con mezzo secolo di ritardo) ha a che fare con Bambi, il famoso film Disney del 1942. Quando arrivò nei cinema Bambi fu subito molto apprezzato perché rivoluzionò lo stile visivo dei film d’animazione: gran parte del merito fu del lavoro di Wong, che – come ha scritto il New York Times in un articolo a lui dedicato – nell’ideare gli sfondi, i colori e lo stile di Bambi si ispirò ai dipinti di paesaggi della dinastia Song, che regnò in Cina dal 960 al 1279. Al tempo il suo contributo al film passò molto inosservato, perché gli immigrati cinesi erano visti molto male; la sua storia venne fuori solo negli anni Novanta, quando – dopo una vita particolarmente difficile – Wong ottenne il meritato riconoscimento pubblico. Wong arrivò in California negli anni Venti e negli anni anni Trenta iniziò a lavorare a Hollywood: si occupò di storyboard, le storie disegnate che i registi usavano – e in molti casi usano ancora oggi – per visualizzare le scene dei loro film prima di girarle. Tra i film a cui Wong collaborò ci sono Iwo Jima, deserto di fuoco, del 1949, Gioventù bruciata (il famoso film con James Dean del 1955) e, nel 1969, Il mucchio selvaggio, uno dei migliori western di sempre. Wong però è famoso – anche se solo dagli anni Novanta – soprattutto per Bambi: come ha spiegato John Canemaker, vincitore di un Oscar e insegnante di storia dell’animazione alla New York University, Wong «partecipò a ogni fase della produzione del film» e rivoluzionò – anzi, quasi inventò – il concetto di art direction per un film d’animazione.
La storia di Tyrus Wong, senza il quale “Bambi” non sarebbe così. O forse nemmeno esisterebbe: è morto il 30 dicembre a 106 anni, dopo una vita complicata e straordinaria.
Mercoledì, con l’apertura del testamento di Bernardo Caprotti, il fondatore di Esselunga morto venerdì scorso all’età di 90 anni, è stato definito il nuovo assetto proprietario di Supermarkets italiani, la holding che possiede Esselunga, una delle più grandi società che si occupano di grande distribuzione organizzata in Italia. La quota di controllo, pari a quasi il 70 per cento di tutte le azioni, è stata assegnata alla seconda moglie di Bernardo Caprotti, Giulia Albera, e alla loro figlia, Marina Sylva. Il restante 30 per cento è stato diviso tra i figli avuti da Caprotti con la prima moglie, Giuseppe e Violetta. L’apertura del testamento era molto attesa perché dalla distribuzione delle quote sarebbe dipeso molto del futuro di Esselunga, che con circa 7 miliardi di euro di fatturato è la seconda società di grande distribuzione in Italia, dietro soltanto a COOP. Fondata alla fine degli anni Cinquanta, Esselunga è sempre stata guidata da Bernardo Caprotti, tranne una breve parentesi tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila, quando Bernardo passò la guida al figlio Giuseppe prima di riprendersela in modo piuttosto brusco.
Di chi è adesso Esselunga. È stato aperto il testamento del fondatore Bernardo Caprotti, morto una settimana fa: la quota di controllo è stata assegnata alla sua seconda moglie e a loro figlia.
A Roma si sta correndo la 24esima maratona cittadina, che si tiene ogni anno dal 1995: da sabato sera (e per tutta la giornata di oggi) ci sono diverse strade e piazze chiuse, molte delle quali nel centro storico, per consentire il passaggio degli atleti. Ci sono anche modifiche nella circolazione della metropolitana e deviazioni e sospensioni in quella dei mezzi di superficie (autobus e tram). La maratona è iniziata intorno alle 8:30 di stamattina, e il tempo limite per chiudere la gara è di 7 ore e 30 minuti. Qui potete trovare il PDF con il percorso, strada per strada. Per oggi è sospesa la circolazione dei tram e dei bus delle linee 2, 40, 53, 64, 70, 280 e 628; altre nove linee sono deviate e 47 sono limitate, mentre la fermata della metro Colosseo resta chiusa. Qui potete controllare per esteso tutte le deviazioni dei mezzi pubblici.
Le strade chiuse e le deviazioni dei mezzi pubblici per la maratona di Roma. Ci sono strade e piazze chiuse al traffico e modifiche alla circolazione di metropolitana, autobus e tram: le cose da sapere.
Come ogni anno ad agosto, è arrivato il giorno della pesa annuale allo zoo di Londra. Tutti gli animali delle oltre 750 specie presenti vengono pesati e misurati per tenere sotto controllo la loro salute e la loro crescita. I dati vengono poi archiviati nell’International Species Information System insieme a quelli di moltissimi altri zoo in giro per il mondo, così che dall’incrocio di informazioni si possano apprendere nuove cose sulla vita degli animali. Lo zoo di Londra è il più vecchio zoo scientifico del mondo: è stato inaugurato il 27 aprile del 1828 a scopo esclusivamente scientifico ed è stato aperto al pubblico nel 1947. Oggi ospita più di 16.800 animali appartenenti a 755 specie diverse. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La pesa annuale allo zoo di Londra – foto. Allo zoo di Londra tutti gli animali (anche le rane toro) sono stati pesati e misurati per controllare salute e crescita.
Pornhub – il più famoso sito al mondo di video porno – ha pubblicato il suo annuale rapporto su come sono andati i suoi ultimi 12 mesi: chi ha cercato cosa, da dove, restando quanto tempo sul sito. Pornhub è noto per essere molto attento alla sua immagine, anche fuori dal mondo del porno, e quindi i dati sono pieni di curiosità, classifiche, dati curiosi. Tutte cose che potete anche guardare dal banco di scuola o dal computer dell’ufficio. Se invece aprite il link, non aprite i successivi link con scritto NSFW (“not safe for work”, che in italiano vuol dire “cose che il vostro capufficio non sarebbe felice di vedere sul vostro schermo, passando dietro di voi”). Un po’ di dati generali, per iniziare: nel 2017 Pornhub ha avuto 28,5 miliardi di visitatori totali (nel 2016 erano stati 23 miliardi) che hanno fatto 24,7 miliardi di ricerche, che vuol dire circa 800 al secondo. Pornhub ci tiene a far notare che è più o meno lo stesso numero di panini venduti in un secondo dai McDonald’s di tutto il mondo. I nuovi video caricati durante il 2017 sono stati un po’ più di quattro milioni (800 mila circa quelli amatoriali): per guardarli tutti in fila uno dopo l’altro ci vorrebbero 68 anni. Il peso dei video guardati è stato di oltre 10 milioni di gigabyte: vuol dire che ogni cinque minuti viene gestita una mole di dati pari a quella contenuta nei 50 milioni di libri della New York Public Library. Dovete sapere che su Pornhub si possono votare i video: gli utenti hanno votato 120 milioni di volte e sembrano generalmente soddisfatti, perché l’80 per cento dei voti era positivo.
Il 2017 di Pornhub. Un po' di dati in base a 25 miliardi di ricerche fatte da 28 miliardi di visitatori.
L’Economist ha pubblicato una mappa che mostra quali paesi europei prevedono nel loro ordinamento il matrimonio gay o qualche forma di unione civile, e quelli dove invece non è presente alcun tipo di riconoscimento per le coppie omosessuali. Le unioni civili sono in qualche modo riconosciute nella grandissima parte dell’Europa occidentale, mentre nei paesi dell’Est sono ancora illegali: l’Italia è l’unico paese dell’Europa centro-occidentale a far parte di questo secondo blocco. Il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge che introdurrebbe diritti e tutele per le unioni gay.
La mappa delle unioni civili in Europa. L'ha pubblicata l'Economist, mostra l'Europa divisa in due e mette un po' di contesto attorno alla situazione italiana.
Martedì 13 settembre Repubblica ha pubblicato un articolo di Natalia Aspesi che parla delle reazioni aggressive e violente che ha subìto dopo aver scritto nella sua rubrica “Questioni di cuore”, – pubblicata sul settimanale di Repubblica, Venerdì – di non conoscere Ugo Foscolo. Aspesi ha raccontato al Post che sul Venerdì di Repubblica del 12 agosto ha pubblicato la lettera di Ida, una signora di 80 anni rimasta vedova da poco, che è riuscita a ritrovare un po’ di serenità grazie all’amicizia epistolare con la cugina Gabriella, 81 anni. Nella lettera pubblicata nella rubrica di Aspesi, Ida cita Il velo delle Grazie di Ugo Foscolo dicendo quanta gioia le aveva dato leggerlo e scoprire che la cugina aveva un quaderno in cui trascriveva le poesie che amava di più. «Era una lettera d’amore» dice Aspesi «sull’amore per la letteratura. Nella mia risposta dicevo a queste due signore che le invidiavo per la loro bella corrispondenza e perché io non conosco il Foscolo. Ho ricevuto moltissimi commenti per lettera e via mail, un paio anche ironici, ma gentili, tutti gli altri fatti solo di insulti in cui mi si diceva che sono ignorante, che probabilmente leggo solo i libri di Bruno Vespa e Fabio Volo, in cui mi si chiedeva come potessi fare la giornalista. Una delle lettere che ho ricevuto l’ho pubblicata (sul Venerdì del 2 settembre, ndr), a una ho anche risposto dicendo che ho cominciato a lavorare a 17 anni e che non sono andata al liceo, allora mi è stato consigliato di andare alle scuole serali. Insomma, mi sembrava di essere diventata una nemica dell’umanità. Odiata a causa di Foscolo. Ci sono rimasta male non tanto per me, ma perché la rabbia che cova nelle persone fa sì che se uno non legge il Foscolo diventa qualcuno che va eliminato dalla faccia dalla terra. Questa rabbia, poi, si riversa nella politica, quindi ne ho molta paura». Nel suo articolo su Repubblica Aspesi ha spiegato bene questa sua paura: «soprattutto le persone colte», sembrano «arrabbiate sin dall’alba» e se per una singola idea o frase si diventa un bersaglio, quel bersaglio non avrà più scampo.
Si può ignorare Foscolo? natalia Aspesi lo ha confessato ed è stata contestata sui social network.
LP è una cantautrice americana di origine italiane che stasera sarà ospite al Festival di Sanremo. Il suo nome d’arte è fatto dalle iniziali del suo nome vero, Laura Pergolizzi: è nata a New York nel 1981 da madre napoletana e padre di origini siciliane e ha esordito nel 2001 con il disco “Heart-Shaped Scar” diventando famosa – prima negli Stati Uniti, poi anche in alcuni paesi europei, tra cui l’Italia – solo a partire dal 2012 e soprattutto nell’ultimo anno con una canzone girata moltissimo. Canta e suona vari strumenti – la chitarra, l’armonica e più di recente l’ukulele – e una caratteristica particolare delle sue canzoni è che spesso fischietta. È stata descritta come una via di mezzo tra la cantautrice canadese Feist e Joan Jett, tra le altre cose fondatrice delle Runaways, mentre lei in passato aveva descritto la sua musica come «indie con un pochino di pop». Tra i suoi due primi dischi, usciti nei primi anni Duemila, e i due più recenti, LP ha composto molte canzoni per altri cantanti, tra cui “Unbreakable” per i Backstreet Boys, “Cheers (Drink to That)” per Rihanna e “Beautiful People” per Christina Aguilera. La canzone più nota di LP è “Lost On You”, uscita come singolo a giugno 2016 e andata molto forte per tutta l’estate, ottenendo moltissimo successo particolarmente in Grecia e in Francia e arrivando in cima alle classifiche di vendita di iTunes in Italia, Polonia e Svizzera.
Una canzone di LP la avete sentita sicuramente. "Lost On You", quella con il fischiettio che si sentiva molto la scorsa estate: lei è ospite questa sera a Sanremo.
Nell’ultima settimana si è molto discusso dell’intervista del Corriere della Sera a Gerardo Napoli, amministratore di un’azienda di logistica salernitana che ha detto di stare cercando 60 camionisti ma di non riuscire a trovarli, nonostante offra uno stipendio di 3 mila euro netti al mese. Questa mancanza sembra confermata dai numeri recentemente pubblicati dall’Anita, l’associazione di Confindustria che rappresenta le società di autotrasporto, merci e logistica: in Italia mancherebbero 5 mila autisti nell’immediato, che potrebbero diventare 17 mila nel prossimo biennio. Il problema però non riguarda solo l’Italia. Come ha scritto Bloomberg, anche negli Stati Uniti c’è carenza di autisti di camion. La pandemia e altri fattori hanno infatti aggravato una scarsità preesistente che sta creando grossi problemi al trasporto delle merci nel paese (che, come in Italia, dipende in grandissima parte dal trasporto su strada) e sta generando colli di bottiglia che hanno ridotto la disponibilità delle merci e ne hanno aumentato il prezzo. Per tentare di risolvere il problema, che negli ultimi mesi ha interessato anche altri settori, le società di autotrasporti hanno aumentato gli stipendi e incrementato i bonus per i camionisti, ma queste misure non si sono rivelate sufficienti. Perciò da qualche tempo stanno tentando di assumere autisti dall’estero (una soluzione che è stata peraltro suggerita anche dall’Anita per risolvere il problema in Italia), anche se la burocrazia necessaria rende il processo lento e difficile.
Anche negli Stati Uniti mancano i camionisti. Sono troppo pochi nonostante i bonus e le assunzioni dall'estero: questo sta facendo aumentare i prezzi dei beni e i tempi di fornitura delle merci.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Il bazooka di Reggio Calabria. Attilio Bolzoni sulla lotta alla 'ndrangheta e l'intimidazione "finale" di ieriMakkox: "Il mio bazùka".
Venerdì 23 maggio tutti i principali quotidiani nazionali non sono usciti in edicola a causa di uno sciopero dei lavoratori grafici e poligrafici, categoria in cui sono compresi i tipografi e altri dipendenti non giornalisti di solito con incarichi amministrativi. Lo sciopero è stato organizzato giovedì 22 maggio e non è stato quindi possibile mettere insieme i giornali per il giorno seguente, cioè oggi. Nella giornata di giovedì c’è stato anche qualche rallentamento nell’aggiornamento delle versioni online di alcuni dei quotidiani interessati. I poligrafici hanno scioperato per protestare contro gli ultimi governi del paese, accusati di non essersi occupati dei cosiddetti “esodati” nel settore dell’editoria dopo la riforma Fornero del 2012 sulle pensioni, in generale della cosiddetta armonizzazione delle norme sulle pensioni dei poligrafici rispetto a quelle di altre categorie professionali. Nel comunicato congiunto diffuso da SIC-CGIL, FISTEL-CISL e UILCOM-UIL, viene ricordato che l’attuale ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, non ha mai convocato i sindacati della categoria nonostante le numerose richieste degli ultimi mesi.
Perché oggi non ci sono i giornali. Tutte le principali testate nazionali sono state fermate dallo sciopero dei poligrafici (che non sono soltanto i tipografi).
Il gruppo industriale francese Legrand ha trovato un accordo per acquisire la società francese Netatmo, che opera nel settore del cosiddetto “Internet delle cose” – cioè oggetti per la casa connessi a internet – ed è nota soprattutto per aver prodotto uno dei primi e più venduti termostati controllabili a distanza attraverso la rete internet. Netatmo esiste dal 2011 e dal 2015 Legrand era entrato tra gli azionisti: ha più di duecento dipendenti e un fatturato di circa 45 milioni di euro l’anno. Legrand è specializzata in componenti elettrici e tecnologie per il risparmio energetico: è stata fondata a Limoges nel 1904 e negli anni ha acquisito più di cento aziende del settore elettrico in tutto il mondo – in Italia per esempio dal 1989 controlla BTicino – diventando così uno dei più grandi produttori di componenti elettrici al mondo.
Il gruppo industriale francese Legrand comprerà la società Netatmo.
Il Movimento 5 Stelle non presenterà nessun candidato sindaco e nessuna lista alle elezioni comunali che si terranno a Siena il prossimo 10 giugno. Il termine per le presentazioni delle liste elettorali era alle 12 di sabato, ma la Nazione scrive che quella del M5S non è stata depositata. Il motivo, già anticipato negli scorsi giorni, è che i vertici nazionali del partito non hanno concesso l’autorizzazione all’utilizzo del simbolo, esattamente come è successo a Vicenza. Il candidato sindaco designato era Luca Furiozzi, architetto 56enne, già candidato alle regionali del 2015 ed era stato scelto con una riunione tra gli attivisti locali, e non attraverso una consultazione online. L’indicazione di Furiozzi era però arrivata dopo incertezze e tensioni, che riflettevano quelle tra il M5S di Siena e la direzione nazionale. Gli attivisti locali avevano infatti protestato contro alcune decisioni sulle candidature del M5S alle politiche dello scorso 4 marzo, in particolare su quella di Salvatore Caiata, presidente del Potenza Calcio eletto per il Movimento 5 Stelle in Basilicata. La sua candidatura era stata molto criticata perché prima delle elezioni si era scoperto che era indagato per riciclaggio proprio a Siena, dove possiede diversi locali e ristoranti. Caiata era stato poi espulso dal M5S, ma è stato comunque eletto alla Camera.
Il Movimento 5 Stelle non candiderà nessuno nemmeno a Siena. Come a Vicenza i vertici nazionali hanno negato l'utilizzo del simbolo al candidato sindaco designato, che recentemente era stato molto critico.
Il nuovo libro di Enrico Deaglio – “Il vile agguato“ (Feltrinelli) – è dedicato alle indagini sulla strage di via D’Amelio a Palermo in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino assieme a cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio 1992. Il libro si conclude con una “succinta cronologia degli ultimi cinquantasei giorni di vita di Paolo Borsellino, compresi avvenimenti che avevano a che fare con lui, ma di cui non era a conoscenza”. Il Post pubblicherà in sequenza, assieme al secondo capitolo del libro, la successione di quegli eventi, a vent’anni di distanza. Roma, aeroporto di Fiumicino, 28 giugno Paolo Borsellino, insieme alla moglie Agnese, è in attesa dell’aereo per Palermo. Nella sala Vip dell’aeroporto incontra Liliana Ferraro, che ha preso il posto che era stato di Falcone al ministero di Giustizia. Lo informa che i carabinieri del colonnello Mario Mori hanno contattato Vito Ciancimino per trattare l’arresto di latitanti, a partire dal più famoso, Salvatore Riina. Borsellino ha anche un altro colloquio con un altro passeggero in attesa, il ministro della Difesa Salvo Andò. Questi, confidenzialmente gli comunica di aver saputo che per Borsellino “è arrivato il tritolo” e che anche lui è minacciato di morte. Si stupisce che Borsellino non lo sappia. Lui lo ha saputo dal procuratore capo di Palermo, Pietro Giammanco. E così, in un solo giorno, in circostanze fortuite, l’uomo che è stato candidato a prendere il posto di Falcone e a diventare il capo della superprocura antimafia, apprende che i carabinieri (quelli della “cena degli onesti”) stanno trattando (cosa, esattamente? E cosa stanno offrendo?) con il mediatore di Cosa nostra. E che il suo capo alla procura sa che è arrivato il tritolo per lui, ma non glielo ha detto…
Gli ultimi 56 giorni di Borsellino: 28 giugno 1992. Dal libro di Enrico Deaglio, la cronologia degli avvenimenti tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio.
Alle 10.40 del 12 novembre 2003, dieci anni fa, un’autocisterna forzò l’entrata della base Maestrale, presidiata dai carabinieri italiani del MSU (Unità specializzata multinazionale), nella città di Nassiriya, in Iraq: i due uomini a bordo fecero esplodere una bomba che venne stimata pesare tra i 150 e i 300 chilogrammi. L’esplosione uccise 19 cittadini italiani (12 carabinieri, 5 militari e due civili) e 9 iracheni. Almeno altre 140 persone vennero ferite. Fu il più grave attacco subito dall’esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale, e alcuni processi che riguardano ciò che avvenne in quel giorno non sono ancora terminati. Antica Babilonia I militari italiani si trovavano a Nassiriya dal 19 luglio 2003, quando avevano dato il cambio ai marines americani del 2° battiglione, 25° reggimento. Il nome dell’operazione, cominciata il 15 luglio 2003 e terminata il primo dicembre 2006, era “Antica Babilonia”. Si trattava di una missione di peacekeeping, autorizzata dalle Nazioni Unite, conseguente alla guerra avviata dagli Stati Uniti per deporre il dittatore Saddam Hussein. I militari italiani avevano diversi compiti, tra cui quelli di addestrare le forze di sicurezza irachene.
L’attentato di Nassiriya. Fu 10 anni fa, in Iraq, il più grave attacco subito dall'esercito italiano dopo la Seconda guerra mondiale: morirono 19 italiani, militari e civili, e 9 iracheni.
È stato diffuso un nuovo trailer di Diana, il film sulla vita di Diana Spencer diretto da Oliver Hirshbiegel – regista di The Experiment, La Caduta – gli ultimi giorni di Hitler e Invasion – che racconta gli ultimi anni di vita della principessa: dalla separazione dal marito Carlo, il principe di Galles, nel 1995 alla morte avvenuta in un incidente automobilistico nel tunnel dell’Alma a Parigi il 31 agosto del 1997. Diana è interpretata da Naomi Watts, mentre il medico di origine pakistana Hasnat Kahn, con cui Diana ebbe una relazione finita bruscamente prima del suo incontro con Mohammed Dodi Al-Fayed, è interpretato da Naveen Andrews, famoso per il ruolo di Sayid Jarrah nella serie televisiva Lost.
Il nuovo trailer di “Diana”. Il film sulla vita di Diana Spencer, con Naomi Watts, che esce a settembre.
Oltre a quelle raccontate nelle loro pagine, i vecchi libri hanno delle proprie storie. I libri segnati dal tempo e talvolta seriamente malconci della serie di Simon Brown “Il peso della conoscenza”, che è stata in mostra alla Benrubi Gallery di New York fino allo scorso 20 dicembre, ne sono un ottimo esempio. Il figlio teenager del fotografo, che vive a Londra, era sommerso dallo studio per gli esami per il General Certificate of Secondary Education (GCSE), una serie di prove scolastiche che gli studenti britannici devono sostenere intorno ai sedici anni. A Brown venne un’idea per tirarlo su di morale: impilò alcuni libri della sua collezione su un banco, nel suo studio, e scattò una fotografia. «Ho chiamato la foto “Il peso impossibile della conoscenza”, alludendo a quanto può essere difficile imparare», ha spiegato Brown, «mio figlio ha un bel carattere e ha detto che era una buona battuta». Dopo quell’episodio, Brown ha iniziato a fotografare altri libri che fossero particolari e con un ché di storico, per via dell’aspetto logoro. Alcuni di questi provengono dalla sua collezione, altri li ha scoperti mentre era impegnato in altri progetti in Gran Bretagna, Irlanda e Francia. La foto “Libri salvati dal fuoco”, per esempio, è stata scattata mentre stava fotografando un castello francese per il libro “Romantic French Homes”. «Un’altra foto è stata scattata in una grande casa di campagna inglese. Ho in un certo senso infilato la foto in un servizio che stavo facendo lì. Ero nella biblioteca e ho ammassato in fretta un sacco di libri, ho scattato la foto e li ho rimessi a posto nell’ordine corretto», ha detto. «Quello che non avevo capito era che alcuni di quei libri erano del sedicesimo e diciassettesimo secolo, ed erano di valore inestimabile. Avrei potuto cacciarmi in un sacco di guai, se ne avessi rotto uno».
Il peso della conoscenza. Letteralmente: Simon Brown fotografa libri antichi, ammassati e impilati in vecchie e bellissime biblioteche.
Il Consiglio dei ministri ha approvato lunedì un nuovo decreto legge per aiutare le imprese italiane durante la crisi causata dall’epidemia da coronavirus. Il decreto prevede 200 miliardi di euro per prestiti alle imprese garantiti fino al 90 per cento dallo Stato. La garanzia, che verrà data tramite Sace (una società pubblica controllata da Cassa Depositi e Prestiti) potrà riguardare tra il 70 e il 90 per cento dei prestiti, a seconda delle dimensioni delle imprese che li chiederanno, e potrà essere usato solo per finanziare attività produttive in Italia. Altri 200 miliardi di euro saranno usati come garanzie per le esportazioni, sempre tramite Sace.
Il governo ha approvato nuove misure per aiutare le imprese durante la crisi causata dal coronavirus.
Jason Porath, che si occupa di effetti speciali cinematografici e ha lavorato per diversi film d’animazione prodotti dalla DreamWorks, ha scritto un lungo post sul suo blog criticando alcuni aspetti dei più noti film di animazione degli ultimi anni. Secondo Porath il problema principale è che i film di animazione stanno diventando sempre più «basati sul modello delle “scenette singole”, senza lo sviluppo di una vera storia»: e che cioè le case cinematografiche puntino a inserire nel film piccole scenette di comicità facile che abbiano un effetto immediato, piuttosto che costruire una storia e approfondire i personaggi, danneggiando la qualità complessiva del film. Gli esempi più immediati sono i Minions di Cattivissimo me o Scrat, lo “scoiattolo preistorico” dell’Era Glaciale. Secondo Porath è indicativo che una cosa del genere sia avvenuta per esempio con Kung Fu Panda: Il personaggio di Po [il panda protagonista] alla fine del primo film era pronto per crescere davvero, al di là del suo profilo da “stupido grassoccio”. Ma nella maggior parte delle scene del film (e del trailer) non gli è stato permesso di farlo. Anche i momenti più seri del film sono stati rovinati da gag scadenti: la ricostruzione di Po della propria infanzia, culminata con il notevole riconoscimento di sé («Io sono Po»), viene privata del suo impatto narrativo quando subito dopo il panda aggiunge: «e ho bisogno di un cappello» (la frase è stata tagliata, per pietà, dall’utente di YouTube che ha caricato il video).
Contro i Minions. Le scenette comiche gratuite dei film d'animazione – anche quelle di Scrat dell'Era Glaciale, per esempio – ne stanno peggiorando la qualità?.
Alcune settimane fa Kyle Buchanan di Vulture, un sito che si occupa di cinema e tv, ha scritto un articolo intitolato “Indiana Jones la fine delle trilogie cinematografiche“. L’articolo parte dalla notizia di un nuovo film su Indiana Jones, il quinto, ma contiene una riflessione più generale e molto valida soprattutto in questo momento, dopo l’uscita di Batman v Superman e poco prima che arrivi Captain America: Civil War. Cioè due film importanti per costo di realizzazione, cast e aspettative che però non fanno parte di trilogie – la struttura per eccellenza della saga cinematografica – e dei quali è anzi difficile dire dove si inseriscano all’interno dei due universi letterari-cinematografici creati rispettivamente dalla DC Comics e dalla Marvel, composti ormai da innumerevoli film. Ma esiste una ragione precisa per cui non si fanno più trilogie (con alcune notevoli eccezioni come Star Wars)? Buchanan scrive: «Negli ultimi decenni, le storie che andavano meglio erano quelle divise in tre film»: quelle cioè nelle quali al termine del terzo film «l’eroe vinceva, il cattivo finiva male e alle avventure del protagonista si poteva mettere un punto conclusivo». Buchanan spiega che la regola dei tre film era uno dei paradigmi di Hollywood, per ragioni che arrivano da lontano e sono state poi riprese da Syd Field, il più importante maestro di sceneggiatura del cinema, sui cui libri finisce per studiare chiunque si occupi di cinema. In breve: dividendo una storia in tre atti c’è modo di organizzare per bene un’introduzione alle vicende e ai personaggi, un confronto tra buoni e cattivi – o tra ragioni e altre ragioni – e una conclusione, quasi sempre risolutiva. Scrive Buchanan:
Non si fanno più trilogie (a parte quella lì). Una nuova tendenza del cinema americano fa sì che le saghe più di successo rimangano "aperte": e secondo Vulture c'è un colpevole ben preciso.
Il Tribunale amministrativo regionale (TAR) della Puglia ha sospeso oggi, con effetto immediato, un’ordinanza della regione Puglia che vietava l’utilizzo di certi contenitori in plastica per alimenti, in base a quanto prevede una direttiva europea. Il TAR ha preso la sua decisione accogliendo un ricorso presentato da alcune associazioni di produttori di acqua e bevande e da alcune aziende che, in Puglia, si occupano della distribuzione di alimenti. Sempre il TAR ha preso la sua decisione ritenendo che a decidere i divieti sull’uso della plastica debba essere lo Stato e non gli enti locali, come le regioni. L’ANSA scrive che «l’udienza per discutere del merito della questione è fissata per il 19 febbraio 2020».
Il TAR della Puglia ha sospeso un’ordinanza regionale che diminuiva l’uso della plastica.
Elena Bonetti è stata nominata mercoledì ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità nel nuovo governo sostenuto dal M5S e dal Partito Democratico, presieduto ancora da Giuseppe Conte. Bonetti, che fa parte del PD, ha 45 anni ed è originaria della provincia di Mantova, e prima di entrare in politica è stata professoressa associata di analisi matematica all’Università di Milano. Nonostante sia considerata una “renziana”, Bonetti l’anno scorso parlò a Harambee, l’evento politico organizzato da Matteo Richetti, tra gli esponenti del PD più critici con il nuovo governo.
Chi è Elena Bonetti, la nuova ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità. È una docente dell'Università di Milano con un passato da dirigente negli scout, fu scelta da Renzi per far parte della segreteria del PD.
La Grande camera della Corte europea per i diritti umani (CEDU), con sede a Strasburgo, ha invitato l’Italia a rivedere la sua legge che prevede il cosiddetto ergastolo ostativo, una pena senza fine prevista nell’ordinamento penitenziario italiano che “osta” a qualsiasi sua modificazione: non può cioè essere né abbreviata né convertita in pene alternative, a meno che la persona detenuta decida di collaborare con la giustizia. In altre parole, è il carcere per sempre. La Corte aveva già bocciato la legge una volta; ora ha respinto il successivo ricorso del governo italiano. Che cos’è L’ergastolo ostativo fu inserito nell’ordinamento penitenziario italiano all’inizio degli anni Novanta, dopo le stragi nelle quali furono uccisi i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e in un momento che molti esperti hanno definito “di emergenza nazionale”: in un momento in cui si decise per ragioni contingenti di rafforzare le misure per combattere le grandi organizzazioni criminali.
L’ergastolo ostativo non va bene. La Corte europea per i diritti umani ha respinto il ricorso del governo italiano e lo ha invitato a rivedere la pena più dura prevista nel nostro ordinamento penitenziario.
Dal 22 al 30 novembre si terrà la 31esima edizione del Torino Film Festival, che quest’anno verrà diretto da Paolo Virzì, regista nonché blogger del Post. Durante il festival saranno presentati 185 film selezionati tra i 4000 visionati: 46 sono anteprime mondiali. Alla serata di apertura, venerdì, sarà proiettato nell’Auditorium Agnelli al Lingotto Last Vegas, diretto da Jon Turteltaub, con Michael Douglas, Robert de Niro e Morgan Freeman. Il film uscirà in Italia nel gennaio del 2014. La serata di chiusura terminerà invece con Grand piano del regista spagnolo Eugenio Mira, con Elijah Wood e John Cusack, che uscirà in Italia all’inizio del 2014. Entrambi gli eventi saranno trasmessi anche in streaming.
È iniziato il Torino Film Festival. Il direttore, Paolo Virzì, ha raccontato sulla Stampa come sarà la 31esima edizione.
La Grecia è uscita dalla recessione, dopo una crisi economica profondissima durata circa sei anni e che ha messo in pericolo la stabilità dell’economia di parte dell’Unione Europea. Gli ultimi dati diffusi sul prodotto interno lordo (PIL) del paese indicano una crescita dello 0,7 per cento nel terzo trimestre del 2014: è la prima volta in sei anni che il PIL della Grecia cresce. Il calcolo è stato effettuato da Eurostat, l’ufficio di statistica dell’UE, che ha anche stimato una crescita su base annua del PIL dell’1,4 per cento. Negli ultimi anni la Grecia ha dovuto affrontare momenti molto difficili, con un netto taglio alla spesa pubblica – e quindi all’erogazione di sussidi, beni e servizi – per ridurre il proprio debito e ottenere prestiti da Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. I tagli hanno portato a grandi manifestazioni di piazza, scioperi e proteste di vario tipo, e hanno contribuito all’instabilità politica nel paese. L’attuale governo, guidato dal primo ministro conservatore Antonis Samaras, ha scarsa approvazione da parte dell’opinione pubblica ma è riuscito comunque a migliorare i conti del paese e a riprendere l’emissione di titoli di stato per la prima volta in quattro anni. L’obiettivo del governo ora è uscire il prima possibile dal meccanismo degli aiuti internazionali, in modo da riguadagnare maggiore autonomia sul piano della politica economica.
La Grecia è fuori dalla recessione. L'economia del paese è cresciuta per la prima volta in sei anni: le cose vanno meno peggio.
Guardando La grande bellezza di Paolo Sorrentino è difficile rimanere indifferenti alla colonna sonora, che – già dalla famosissima scena della festa in terrazza – accompagna ogni momento del film contribuendo a crearne le atmosfere che lo hanno reso famoso e apprezzato in tutto il mondo. Tra le canzoni scelte per la colonna sonora, a rispecchiare le molte sfaccettature del film e l’importanza della musica in ogni scena, c’è un po’ di tutto: dal remix di A far l’amore comincia tu di Bob Sinclair fino a Symphony in C Major di Georges Bizet, passando per Antonello Venditti, Bruno Lauzi e Renato Carosone. Qui di seguito abbiamo raccolto in ordine di apparizione tutte le canzoni e le musiche della Grande bellezza, per quelli che questa sera lo guarderanno o riguarderanno e dopo vorranno saperne qualcosa di più. I Lie Di David Lang
La grande bellezza, tutte le canzoni del film. Che sono varie, originali e molto azzeccate, come tutte le colonne sonore di Paolo Sorrentino: c'è Antonello Venditti, Bob Sinclair, Georges Bizet e Bruno Lauzi.
Venerdì sera, dopo aver sciolto la riserva e accettato l’incarico di presidente del Consiglio, Mario Draghi ha presentato la lista dei ministri del governo che la prossima settimana chiederà la fiducia al Parlamento. Sia Draghi sia i ministri entreranno ufficialmente in carica dopo il giuramento di fedeltà alla Repubblica, previsto sabato alle 12 al palazzo del Quirinale. – Leggi anche: Chi sono i ministri del governo Draghi
I profili social dei ministri del governo Draghi. Sette membri del nuovo governo non sono presenti online — Draghi compreso — tutti gli altri sì: i link per seguirli e magari farsi un'idea.
Oggi è un lunedì di fine agosto e stando ai nostri calcoli – lo vediamo anche nei nostri numeri – molti di voi che erano in ferie o in vacanza sono tornati e si trovano di nuovo ai loro consueti posti, a casa o in ufficio o a studiare. Dato che ci è familiare la sensazione di smarrimento di quando si torna alla vita normale e si tenta di recuperare le puntate precedenti, il Post ripropone il servizio di accoglienza – molto apprezzato la settimana scorsa – che risponde all’esigenza di chi è appena uscito dalla bolla vacanziera: in testa trovate le cose più importanti che sono successe negli ultimi sette giorni, e poi vari altri aggiornamenti sintetici e per punti. Se volete approfondire, ci sono i link. Se siete in vacanza da più di una settimana, date un occhio anche alla sintesi di martedì scorso. Ciao, bentornati. La guerra in Libia Sta finendo, pare, almeno questa fase. L’offensiva cominciata prima di Ferragosto ha toccato il suo apice negli ultimi giorni con le conquiste delle citta di Brega, Zlitan, Zawiyah e Sabratha. La capitale Tripoli è stata accerchiata e i ribelli vi hanno fatto ingresso sabato sera. Ieri i ribelli hanno preso il controllo della maggior parte della città, tra l’80 e il 90 per cento, ma oggi si combatte ancora. Qui il nostro liveblogging.
Che cosa vi siete persi. Un riassunto di quanto successo la settimana scorsa, per chi è tornato oggi dalle vacanze o era semplicemente distratto.
Da martedì i dati delle persone “attualmente positive” per il coronavirus, degli isolamenti domiciliari e dei guariti in Friuli Venezia Giulia non tornano. L’impressione è che nei dati del 14 aprile circa 400 persone “attualmente positive” e in isolamento domiciliare siano state considerate guarite anche se non lo erano. Il giorno dopo, infatti, un numero simile di persone è tornato a occupare le caselle degli isolamenti domiciliari e dei casi “attualmente positivi”. Non è chiaro a cosa sia stato dovuto l’errore, che ha creato confusione anche nei dati nazionali ed è stato accompagnato da una comunicazione poco chiara della regione Friuli Venezia Giulia. Bisogna tener conto, poi, che il dato nazionale dei “guariti” (e spesso ma non sempre anche quello regionale) comprende anche persone che non sono guarite ma sono state soltanto dimesse dagli ospedali (alcune sono quindi attualmente positive, pur non risultando nel conto delle “attualmente positive” perché dimesse e quindi contate insieme ai guariti).
I dati del Friuli Venezia Giulia non tornano. Martedì circa 400 persone ancora positive al coronavirus sono state incluse tra i guariti, sballando tutti i dati poi ripresi dalla Protezione Civile.
Uno dei temi più ricorrenti nel dibattito politico, di suo già alquanto ripetitivo, è quello delle riforme istituzionali. In linea di principio tutti i principali esponenti politici concordano da anni sulla necessità di riorganizzare il modo in cui funzionano le nostre istituzioni, dal Parlamento ad alcuni enti amministrativi, ma in concreto non si è fatto nulla per tradurre nella pratica gli intenti più o meno buoni espressi da comitati, commissioni, gruppi di lavoro e parlamentari in ordine sparso. Le province esistono ancora, il bicameralismo perfetto con Camera e Senato che fanno le stesse cose anche e via discorrendo. Confidando di superare questo blocco cronico, il ministero delle Riforme ha di recente messo online un questionario, per coinvolgere i cittadini e sapere il loro parere sull’eterno tema delle riforme istituzionali. Prima della formazione del nuovo governo, nel lungo e incerto periodo seguito alle elezioni dello scorso febbraio, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, aveva dato l’incarico ad alcuni esponenti politici ed esperti costituzionalisti di preparare un rapporto sulle riforme istituzionali necessarie per l’Italia. Dopo alcuni giorni di lavoro, il 30 marzo il gruppo di lavoro aveva consegnato una relazione finale, in cui elencava alcune possibili soluzioni per rivedere in parte il funzionamento del governo e del Parlamento, riformare i sistemi di democrazia diretta e le autonomie territoriali.
Il questionario online sulle riforme. Il governo ha messo in rete una "consultazione" in cui si può dire cosa si pensa di bicameralismo, province, presidenzialismo, nell'attesa che qualcuno se ne occupi.
Le commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato hanno dato parere favorevole alla nomina del professor Gian Carlo Blangiardo a presidente dell’ISTAT. A favore di Blangiardo ha votato la maggioranza parlamentare con l’appoggio di Forza Italia. Il voto di oggi indica che le iniziali difficoltà a riunire Lega e Movimento 5 Stelle sul nome di Blangiardo, che è sostenuto in particolare dalla prima, sono state superate. Il parere delle commissioni è l’ultimo passaggio prima della nomina formale a presidente dell’Istat. Secondo i giornali, il Consiglio dei ministri dovrebbe proporre ufficialmente la nomina al presidente della Repubblica che procederà nei prossimi giorni alla sua ratifica. – Leggi anche: Chi è Gian Carlo Blangiardo
Gian Carlo Blangiardo sarà il prossimo presidente dell’ISTAT.
Lunedì Google ha diffuso per la prima volta dei dati sui ricavi pubblicitari di YouTube, la piattaforma per i video che possiede dal 2006: negli ultimi tre mesi del 2019 il sito ha ottenuto quasi 5 miliardi di dollari in ricavi pubblicitari e nell’intero anno 15,5 miliardi di dollari, pari al 10 per cento di tutti i ricavi di Google. Secondo questi dati il giro d’affari di YouTube è pari a quasi un quinto di quello di Facebook. Dal 2018 al 2019 poi i ricavi di YouTube sono cresciuti del 36,5 per cento. In aggiunta ai ricavi pubblicitari, YouTube ha anche comunicato quelli che derivano dai suoi sistemi di abbonamento. Google ha detto che gli abbonati sono più di 20 milioni.
Google ha diffuso per la prima volta dei dati sui ricavi di YouTube: 15 miliardi di dollari nel 2019.
Il 5 maggio è uscito un libro intitolato Pandemia. Lo ha scritto il giornalista del New Yorker Lawrence Wright, vincitore di un premio Pulitzer nel 2007 per Le altissime torri e autore, tra gli altri, di La prigione della fede, il saggio da cui è stato tratto il documentario su Scientology Going clear. Non è il primo – e di certo non sarà l’ultimo – libro che parla della diffusione di un virus pericoloso nel mondo e delle sue conseguenze, ma diversamente da quelli che si sono visti finora, e contrariamente a quello che ci si potrebbe aspettare vista la bibliografia di Wright, Pandemia non è un saggio: è un romanzo. Ed è stato scritto quando il coronavirus non esisteva ancora. Per la precisione il libro è un thriller, come si intuisce dalle parole scritte sotto al titolo nell’edizione italiana, pubblicata da Piemme: «Un virus misterioso. Il sospetto di un complotto. Un romanzo di sconcertante attualità». È ambientato in un 2020 in cui il mondo è sconvolto da una pandemia, causata non da un coronavirus come il SARS-CoV-2 bensì da un virus influenzale, chiamato “Kongoli” dal nome della località indonesiana di fantasia da cui ha iniziato a diffondersi. Il protagonista è uno stimato epidemiologo che lavora per il Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il più importante organo di controllo sulla sanità pubblica americana, che scopre il primo focolaio di Kongoli e si trova poi a dover stare separato dalla sua famiglia per cercare di limitarne la diffusione.
Il romanzo sulla pandemia scritto prima della pandemia. Lo ha scritto il premio Pulitzer Lawrence Wright, e solo per una coincidenza è uscito in mesi come questi: racconta di un epidemiologo che cerca di salvare il mondo da un virus.
Il ritrovamento in estate di un pezzo di ala che apparteneva al volo MH370 sull’isola di La Réunion, nell’oceano Indiano a est del Madagascar, ha riportato un qualche piccolo interesse sulla scomparsa del Boeing 777 avvenuta l’8 marzo del 2014, mentre l’aeroplano stava compiendo un viaggio da Kuala Lumpur (Malesia) a Pechino (Cina) con 239 persone a bordo. L’appartenenza del rottame al volo MH370 è stata confermata dal primo ministro della Malesia e potrebbe rivelarsi una traccia importante per trovare il resto dell’aeroplano: ma le ricerche in mare sono complicate, richiedono molto tempo e l’utilizzo di costose attrezzature. Bucky McMahon ha scritto sulla rivista Esquire un lunghissimo articolo sulla storia senza precedenti del volo MH370, occupandosi delle ricerche che da mesi sono in corso nell’oceano Indiano sotto la responsabilità del governo dell’Australia, che ha stanziato 65 milioni di dollari per trovare i resti dell’aereo. Nel giugno del 2014 la multinazionale olandese Fugro, specializzata nelle rilevazioni dei fondali oceanici, ha ottenuto un contratto da 44 milioni di dollari per mettere insieme tecnologie e squadre di ricerca da utilizzare nell’oceano Indiano. Le navi Equator, Discovery e Supporter si alternano affrontando condizioni spesso proibitive del mare per fare ricognizioni del fondale, confidando di trovare prima o poi qualcosa che a migliaia di metri di profondità non dovrebbe esserci.
Qualcuno sta ancora cercando il volo MH370. La storia dell'azienda olandese che passa le giornate setacciando l'oceano chilometro per chilometro – come si fa? – alla ricerca dell'aereo scomparso nel 2014.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Per quanto alcune sue derive di musicista da incravattati alle convention qualche volta abbiano diluito sia le sue grandezze jazz che quelle pop, sulle seconde George Benson ha due cose imbattibili. Una è l'incipit di qualunque compilation "Yacht rock", Breezin' (l'aveva scritta Bobby Womack, uomo di gran storia). L'altra è la sua versione di On Broadway. Ora ha 77 anni, esce un suo disco dal vivo, e c'è una sua intervista sul New York Times. C'è un EP nuovo di Damien Jurado, bello: di lui avevamo parlato proprio un anno fa per questa canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Cake. "Quando un rocker col pianoforte incontra un rocker con la chitarra, il rocker col pianoforte è un uomo morto".
L’agenzia investigativa del governo federale indiano (NIA, National Indian Agency) ha ritirato la richiesta di processare per terrorismo Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, i due marinai italiani arrestati in India per l’omicidio di due pescatori nel 2012. Questo di fatto esclude una volta per tutte il rischio che i marinai italiani vengano condannati a morte, ipotesi comunque considerata già in passato poco credibile. Dal momento che l’agenzia investigativa ha rinunciato a cercare l’imputazione per terrorismo, la Corte Suprema dovrà decidere anche chi dovrà condurre le indagini: l’Italia sostiene che senza l’imputazione per terrorismo la NIA perderebbe la propria giurisdizione. La NIA aveva deciso inizialmente di presentare la richiesta di applicazione del SUA Act, la legge anti-terrorismo, ma in versione “attenuata“, cioè senza ricorrere al comma che prevede obbligatoriamente la pena di morte per chi abbia commesso un omicidio in mare. Il governo italiano aveva reagito molto duramente, giudicando l’imputazione comunque «sproporzionata e incomprensibile». Il governo italiano è stato irritato anche dai continui rinvii da parte della Corte Suprema: la prima decisione era prevista per il 10 febbraio, poi per il 18, poi per il 24 febbraio. Emma Bonino, che ha seguito la questione nell’ultimo anno come ministro degli Esteri italiano, ha detto più volte che l’India è “incapace di gestire la situazione”.
I marinai italiani in India non saranno processati per terrorismo. E quindi non rischiano la pena di morte, una volta per tutte: ora la Corte Suprema indiana deciderà a chi affidare le indagini.
Jacques Brel, il più grande cantautore di lingua francese, era belga (ma visse poi a Parigi) e, quando la cultura francese ancora contava qualcosa fuori dalla Francia, fu il maestro dei suoi colleghi in tutto il mondo, e influentissimo sulla leva dei cantautori italiani degli anni Sessanta. È sepolto in Polinesia, dove aveva trascorso i suoi ultimi anni prima di morire di cancro ai polmoni il 9 ottobre 1978, quarant’anni fa. A Bruxelles c’è una stazione del metrò che si chiama Jacques Brel. Queste sono le dieci canzoni che il peraltro direttore del Post Luca Sofri aveva scelto per il libro Playlist, la musica è cambiata. Vale la pena di riascoltarle oggi. Quand on n’a que l’amour (Jacques Brel 2, 1957) La sua prima canzone di successo è una proclamazione in crescendo e senza ritornello della forza dell’amore, che si conclude con una precoce (era il 1956) strofa hippie: “Quando c’è solo l’amore, per parlare ai cannoni, e nient’altro che una canzone per convincere un tamburo, allora con soltanto la forza di amare avremo nelle mani il mondo intero, amici”.
Le dieci più grandi canzoni di Jacques Brel. Il più grande cantautore di lingua francese era belga: oggi sono 40 anni dalla sua morte.
Lo spoglio delle elezioni amministrative è ancora in corso in diversi comuni nella notte tra lunedì e martedì: oltre che per le Europee, infatti, domenica si è votato in Piemonte e in Abruzzo per la presidenza della regione e in 4.095 comuni – tra cui Firenze e Bari – per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali. I ballottaggi sono stati fissati per l’8 giugno. Il Post ha seguito in diretta lo scrutinio, le proiezioni, cosa succede e cosa si dice. Il riepilogo dei sindaci dei capoluoghi, all’una di notte è il seguente.
Lo scrutinio delle amministrative 2014. Il racconto della giornata di lunedì, dalle regionali in Piemonte e in Abruzzo, alle comunali a Firenze, Bari, Bergamo e migliaia di altre città.
Domenica 18 novembre a Los Angeles si è tenuta la cerimonia di assegnazione dei Governors Awards, una specie di “Oscar onorari” assegnati ogni anno a partire dal 2009 dalla American Academy of Motion Picture Arts and Sciences, lo stesso ente che assegna gli Oscar “veri”. Sono stati premiati con l’Academy Honorary Award, che viene assegnato a tre persone che hanno dato un importante contributo al mondo del cinema, l’addetto stampa Marvin Levy, il compositore Lalo Schifrin e l’attrice Cicely Tyson. Alla cerimonia hanno partecipato – e sono stati fotografati – moltissimi attori e registi, fra cui Steven Spielberg, Nicole Kidman, Clint Eastwood, Laura Stern, Matt Damon, Lupita Nyong’o, Tom Hanks, Lady Gaga, Emma Stone, Timothee Chalamet e Armie Hammer. Marvin Levy è il primo addetto stampa a ricevere l’Oscar onorario: ha lavorato a lungo con Steven Spielberg e alla promozione di alcuni dei film più famosi di sempre, come Kramer vs. Kramer, E.T. l’extra-terrestre, Ritorno al Futuro, Schindler’s List, American Beauty, Il Gladiatore e Salvate il soldato Ryan.
La premiazione di tre Oscar onorari. Cioè i Governors Awards, assegnati a persone che hanno dato un importante contributo al mondo del cinema: alla cerimonia c’erano Emma Stone, Lady Gaga, Clint Eastwood e tantissimi altri.
Il 30 maggio 1994, vent’anni fa, morì suicida a 39 anni l’ex calciatore Agostino Di Bartolomei. Aveva giocato nella Roma dal 1972 al 1984, vincendo uno Scudetto e diventandone capitano molto rispettato e amato, dai suoi tifosi e non solo. Fu poi ceduto al Milan e finì la carriera tra Cesena e Salernitana. Non si è mai capito se fu o no una coincidenza, ma Di Bartolomei si uccise esattamente 10 anni dopo la finale della Coppa dei Campioni che perse con la Roma, in casa, ai rigori contro il Liverpool. La sua storia, e quella della famosa finale di Coppa dei Campioni, è raccontata in L’Ultima partita. Vittoria e sconfitta di Agostino Di Bartolomei, un libro di Giovanni Bianconi e Andrea Salerno. Bianconi è giornalista e scrittore, Salerno è giornalista e autore televisivo. L’Ultima partita è pubblicato da Fandango e sul Post potete leggerne qualche pagina.
Agostino Di Bartolomei, vent’anni fa. La storia del suicidio di un calciatore molto amato e rispettato e quella di una partita – e che partita – che si giocò esattamente dieci anni prima, in un libro pubblicato da Fandango.
Da domani, lunedì 7 giugno, in molte regioni verrà posticipato di un’ora l’inizio del coprifuoco. In alcune altre, quelle che da domani passeranno in zona bianca, il coprifuoco invece proprio non ci sarà. Le quattro regioni che passeranno in zona bianca sono Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto, nelle quali per tre settimane consecutive è stata registrata un’incidenza settimanale dei contagi da coronavirus inferiore ai 50 casi per 100mila abitanti. Queste quattro regioni si aggiungeranno a Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, che erano già passate in zona bianca il 31 maggio. Dunque da domani in Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto non ci sarà coprifuoco.
Cosa cambia da lunedì per il coprifuoco. Sarà a mezzanotte in tutte le regioni in zona gialla e non ci sarà proprio per le regioni in zona bianca.
Claudio Baglioni è il direttore artistico e il conduttore della 68esima Festival di Sanremo, iniziata martedì 6 febbraio e che terminerà sabato 10. Come aveva annunciato prima dell’inizio del Festival, Baglioni canterà ogni sera alcune delle sue canzoni più famose, famose almeno per tantissimi italiani con più di 20 anni. Se siete tra quelli e siete in vena di cantarne qualcuna anche voi stando sul divano, con questa selezione fatta da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, potete ripassare. È tratta dal suo libro Playlist, la musica è cambiata, in cui Sofri diceva che Baglioni: «Non è che conti per la storia della musica. Chissenefrega. Baglioni conta per la storia di ciascuno di noi. Se facciamo la gara a chi ci ricorda più canzoni d’amore, lui stravince. Dice: i cantautori però eccetera. E va bene, è vero: lui ha scritto sempre e solo di se stesso e dei suoi affetti. E non si è mai spostato di un millimetro da dove era partito, musicalmente e letterariamente. L’unica volta che ha spiazzato qualcuno, è stato quando ha cantato “Anima mia” e si è esibito con gli Inti Illimani e compagnia bella. Gli è venuto benissimo, e non l’ha più fatto. Ma questo è un libro di canzoni. Lui sta in cima».
14 canzoni di Claudio Baglioni, ovviamente d’amore. Da riascoltare per cantarle davanti alla TV in questi giorni in cui le risentiamo al Festival di Sanremo.
Il 20 maggio del 2016, cinque anni fa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella firmò la legge sulle unioni civili tra persone dello stesso sesso e sulle convivenze di fatto, promossa dalla senatrice del Partito Democratico Monica Cirinnà. Entrò in vigore il 5 giugno e il 23 luglio venne firmato il decreto attuativo. Il percorso della legge fu molto complicato sia al Senato sia alla Camera. C’era e c’è chi avrebbe voluto una legge più coraggiosa, che prevedesse la stepchild adoption e che non definisse l’unione civile tra persone dello stesso sesso come “specifica formazione sociale”, ma come “matrimonio”. E c’era chi invece avrebbe voluto una legge più restrittiva o non l’avrebbe voluta affatto. E che usò, al tempo, alcune argomentazioni che ancora oggi vengono opposte al ddl Zan contro l’omotransfobia. Il testo finale per il riconoscimento delle unioni civili nacque, alla fine, da un accordo tra il Partito Democratico e il Nuovo Centro Destra di Angelino Alfano.
Cinque anni di unioni civili in Italia. Dal 2016 a oggi migliaia di persone hanno usufruito della “legge Cirinnà”, storica e allo stesso tempo frutto di un compromesso che ha lasciato dei vuoti.
WhatsApp ha di recente introdotto una nuova opzione per mostrare l’avvenuta lettura dei messaggi da parte dei loro destinatari. WhatsApp è attualmente una delle applicazioni più usate al mondo per mandarsi messaggi su rete dati cellulare al posto degli SMS. Come spesso avviene con questo tipo di novità, non tutti sono stati contenti del cambiamento, anche perché per ora l’applicazione non permette di rendere opzionale il sistema di notifiche sui messaggi letti. Altri invece non sapevano che l’applicazione prima non aveva notifiche di lettura: la seconda spunta vicino ai messaggi indicava soltanto l’avvenuta ricezione del messaggio dallo smartphone del destinatario. L’applicazione ha molte altre opzioni e funzioni che possono essere cambiate, ma che non tutti conoscono. 1. Fregare le spunte blu (circa) WhatsApp ha aggiunto una nuova notifica per segnalare quando un messaggio è stato letto (e non solo ricevuto com’era in precedenza), con le due spunte grigie che diventano blu. L’opzione al momento non può essere esclusa, ma per chi proprio non vuole fare sapere di avere visto il messaggio appena ricevuto c’è qualche soluzione parziale. Una consiste nel leggere i nuovi messaggi ricevuti senza accedere direttamene a WhatsApp e usando il centro notifiche del proprio sistema operativo: se il testo è lungo se ne potrà vedere solo una parte, ma che aiuta comunque a capire chi lo ha inviato e per dire cosa.
10 cose che forse non sapete su WhatsApp. Molti credevano che la popolare app di messaggi avesse già le notifiche di lettura, per esempio, e magari non sanno altri piccoli trucchi e dritte.
Mercoledì a Roma un ragazzo di 15 anni si è suicidato impiccandosi a casa sua. Durante la serata di mercoledì e tutta la giornata di ieri sono circolate ricostruzioni, confermate anche dal presidente dell’ArciGay, secondo cui il ragazzo si era suicidato per via degli insulti che riceveva dai suoi compagni di scuola, che lo prendevano in giro – anche su Facebook – per il suo atteggiamento effeminato e il modo eccentrico di vestirsi. In giornata Paola Concia, unica parlamentare omosessuale dichiarata in Italia e promotrice da anni di una legge contro l’omofobia, è andata nel liceo del ragazzo e ha passato due ore con i suoi compagni di scuola, dichiarando dopo che il ragazzo «aveva oggettivamente dei problemi familiari», che aveva «riscontrato un contesto scolastico assolutamente non ostile alla diversità» e che c’erano state delle «sentenze azzardate». Il portale Gay.it ha scritto che “quella che sembrava una vicenda dove tutti gli elementi si incastravano in maniera lineare appare adesso come più complessa di come era emersa questa mattina sul quotidiano La Repubblica“.
Le lettere sul ragazzo suicida a Roma. Compagni di classe, insegnanti e genitori invitano a evitare conclusioni affrettate, Paola Concia parla di «sentenze azzardate».
Il governo ha approvato martedì 17 dicembre un decreto legge per affrontare il problema del grave sovraffollamento delle carceri, più volte sollevato in questi mesi (soprattutto dal presidente della Repubblica Napolitano). Il decreto prevede, tra le altre cose, misure per il reinserimento dei tossicodipendenti detenuti e per rimpatriare i migranti, l’aumento dei giorni di “sconto” per ogni semestre di pena espiata e la creazione del garante nazionale dei detenuti, tra le altre cose. Di seguito le informazioni fornite dal governo. ***
Cosa c’è nel nuovo “decreto carceri”. Reinserimento dei detenuti tossicodipendenti, rimpatrio dei migranti, l'ampliamento della "liberazione anticipata".
Due operai sono morti e altri tre sono rimasti gravemente feriti nello scontro tra due mezzi tecnici per la manuntenzione dei binari vicino a Bressanone, in provincia di Bolzano, sulla linea ferroviaria che porta al passo del Brennero. L’incidente è avvenuto poco prima di mezzanotte, mentre sulla linea circa cinquanta operai stavano lavorando alla sostituzione delle traversine sotto i binari. L’incidente ha coinvolto una profilatrice e una rincalzatrice, di proprietà di una ditta esterna. Secondo la ricostruzione del quotidiano L’Adige, al momento dell’incidente la profilatrice si trovava in cima a una salita quando, forse in seguito a un malfunzionamento, il sistema che la teneva bloccata è saltato e la macchina ha iniziato a scendere a valle, acquistando sempre maggiore velocità. Poche centinaia di metri sotto si trovava la rincalzatrice, con a bordo cinque operai. L’impatto tra i due veicoli ha incendiato i due mezzi e li ha sbalzati fuori dai binari. Due operai sono morti al momento dell’impatto, mentre altri tre sono rimasti feriti.
L’incidente ferroviario al Brennero. Due operai sono morti e altri tre sono rimasti feriti nello scontro tra due mezzi tecnici sulla linea tra Bolzano e Bressanone.
Da oggi al Post inauguriamo una nuova antologia fotografica – dopo quelle dedicate allo sport e alle “celebrities che valeva la pena fotografare” – utile a raccogliere le immagini di un altro pezzo di mondo, quello delle altre bestie. Sempre con l’idea del Post che ci sia molto di più da raccontare fuori di casa che non dentro casa, e quindi con diffidenza rispetto alla deriva “i nostri amici fedeli” dell’informazione italiana e attenzione a specie e luoghi che frequentiamo meno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
E altri animali. La nuova sezione del Post di foto di bestie, gattini esclusi.
Da due giorni il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dei Carabinieri, il ministero della Salute e la procura di Trani sono al lavoro per fare chiarezza sulla morte di una ragazza e l’intossicazione di altre due donne avvenute in un centro medico di Barletta. Gli incidenti si sarebbero verificati a causa di una preparazione al sorbitolo contaminata acquistata su Internet, attraverso un rivenditore sul sito di aste eBay. Due medici sono indagati per omicidio colposo e sono in corso indagini e sequestri per evitare che si possano verificare nuovamente episodi simili. L’incidente Sabato 24 marzo Teresa Sunna, una ragazza di 29 anni originaria di Andria, si è sottoposta a un test per la valutazione di alcune intolleranze alimentari in uno studio medico di Barletta. La donna ha bevuto da un bicchierino una preparazione, contenente cinque grammi di sorbitolo, e dopo pochi istanti si è sentita male. Ha perso i sensi e in una decina di minuti è morta, nonostante l’intervento dei medici per soccorrerla. Altre due donne che erano con lei, e si stavano sottoponendo al medesimo trattamento, si sono sentite male, ma hanno immediatamente rimesso la preparazione e grazie ai soccorsi hanno evitato l’intossicazione.
Che cosa succede col sorbitolo. A che punto sono le indagini sulla sostanza acquistata su eBay che ha ucciso una paziente e ne ha intossicate altre due in Puglia.
Per celebrare l’anniversario dei cinquant’anni del primo uomo nello spazio, Attic Room ha realizzato “First Orbit” un’interessante ricostruzione minuto per minuto della missione spaziale sovietica che portò Yuri Gagarin in orbita intorno alla Terra. Il cosmonauta fu il primo uomo a vedere dal vero il nostro pianeta dallo spazio. La ricostruzione è stata realizzata in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea, e gli equipaggi delle missioni 26 e 27 sulla Stazione Spaziale Internazionale, in orbita lassù a 350 chilometri dal suolo. Il filmato è molto accurato e consente di vedere ciò che Gagarin poté osservare nel corso della propria escursione oltre l’atmosfera terrestre.
La prima orbita. Il video con l'affascinante ricostruzione minuto per minuto della missione spaziale di Yuri Gagarin cinquant'anni fa.
Instagram ha da poco diffuso una nuova applicazione che si chiama Boomerang e che serve per girare video di pochi secondi, che sono poi riprodotti di continuo (loop) e possono essere condivisi sul suo servizio, su Facebook (che controlla Instagram) e su altri social network. L’app è molto essenziale e ricorda sotto certi aspetti Vine, il servizio di Twitter per girare brevi video da condividere nei tweet e in giro per la rete. Boomerang è disponibile sia per iOS, il sistema operativo per iPhone e iPad, sia per Android, il sistema operativo di Google. Dopo averla installata, si autorizza l’applicazione a utilizzare la fotocamera del proprio dispositivo e si possono iniziare a girare i video. Ognuno di questi è costituto da una serie di fotografie scattate in rapida successione e che riprodotte insieme danno l’idea del movimento. Il video così ottenuto viene poi riprodotto in automatico avanti e indietro all’infinito.
Boomerang, la nuova app di Instagram. Serve per creare brevi video in loop da condividere sui social network: come Vine, in pratica.
FIAT Industrial, la società del gruppo FIAT che produce veicoli industriali, vuole trasferire la sua residenza fiscale nel Regno Unito, ha scritto oggi il Financial Times. Entro il terzo trimestre di quest’anno (tra luglio e settembre) FIAT Industrial intende completare la fusione con CNH Global, una società che produce macchinari agricoli. La società che nascerà si chiamerà DutchCo e avrà residenza nel Regno Unito per motivi fiscali. Il Financial Times ha potuto esaminare alcuni documenti presentati alla SEC, l’autorità di controllo della borsa di New York dove la CNH è quotata. Secondo questi documenti, FIAT Industrial acquisterà nei prossimi mesi le azioni di CNH che ancora non possiede, circa il 12 per cento, procedendo infine alla fusione. Nei documenti si può leggere che FIAT Industrial: «Intende operare in modo da essere trattata come residente nel Regno Unito per ragioni fiscali».
FIAT Industrial si sposta nel Regno Unito? secondo il Financial Times, la parte della società che produce veicoli industriali trasferirà la sua residenza fiscale dall'Italia entro ottobre.
Gli elementi per rendere leggendaria ed evocativa la storia di John Fitzgerald Kennedy non sono mai mancati: ancora prima che venisse ucciso pubblicamente da presidente degli Stati Uniti e che intorno a quella morte nascessero misteri mai risolti, era stato il più brillante esponente di una famiglia unica nella scena politica americana, un presidente eletto a 43 anni, un politico di rinnovamento in tempi che aspettavano rinnovamento, il creatore di una nuova famiglia che sarebbe rimasta su riviste e giornali e poi internet per tutti i decenni successivi (con la sua quota incredibile di tragedie e vicissitudini), il preteso amante dell’attrice più famosa del mondo, e altre cose ancora. Tra le quali, l’eclettico protagonista di un ricchissimo archivio fotografico, che sarebbe stato superato in fotogenia solo con l’arrivo alla presidenza di Barack Obama e della sua famiglia: archivio che ha raccontato i diversi splendenti aspetti di questa storia e che è diventato una delle parti principali della storia, venendo inaspettatamente completato dal suo contrario, la raccolta invece tragica delle immagini della fine, quel giorno a Dallas. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
JFK 1917-1963. Le foto più belle di una famiglia e una presidenza che i media non avrebbero trovato più fino a Barack Obama.
Oggi Bill Murray compie 60 anni e al Post è il primo compleanno di un attore che si conquista un intero articolo: ma il direttore è un devoto cultore di Ricomincio da capo (alias Il giorno della marmotta) e ha formato la redazione a partire da questo criterio: ai colloqui bisognava esprimere il proprio parere sul sanguinaccio e ballare la Pennsylvania Polka. Tipo Fantozzi e la Corazzata Potemkin, bravi. Quindi al posto della Coppa Cobram, al Post si celebrano il giorno della Candelora e il compleanno di Bill Murray. Anzi, forse domattina lo festeggiamo di nuovo. Eccetera. Ricomincio da capo (Groundhog Day)
I 60 anni di Bill Murray. Una celebrazione del santo patrono del Post.
Il 18 e il 19 aprile a San Jose, in California, si è tenuta la Facebook Developers Conference (F8), la più importante serie di eventi organizzata ogni anno dal social network per mostrare le sue ultime novità e aggiornare gli sviluppatori sulle nuove funzioni da inserire all’interno delle loro applicazioni. Rispetto al passato, l’edizione di quest’anno di F8 non è stata accompagnata da grandi annunci, ma sono state comunque presentate numerose innovazioni: alcune già presenti all’interno di Facebook e delle sue altre applicazioni come Instagram, altre in fase di sviluppo e che saranno introdotte in futuro. Facebook ha confermato di volere mantenere i suoi piani ambiziosi sulla realtà virtuale, anche se per ora i visori prodotti dalla sua Oculus sono molto costosi e hanno funzionalità limitate. Sono stati presentati poi nuovi software e applicazioni basati sull’intelligenza artificiale, tema molto caro al CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, e sul quale il social network investe ogni anno centinaia di milioni di dollari. Realtà aumentata La funzione Camera all’interno dell’applicazione di Facebook sarà in parte aperta agli sviluppatori, che potranno quindi aggiungere filtri e nuove opzioni, un po’ come avviene già da tempo con le estensioni per Messenger, l’app per scambiarsi messaggi. Zuckerberg ha spiegato che gli sviluppi si stanno concentrando sui sistemi per la realtà aumentata (AR), che consentono di sovrapporre immagini virtuali a un ambiente reale ripreso dalla fotocamera dello smartphone. I nuovi filtri per la AR sono molto più elaborati e raffinati di quelli disponibili attualmente, che servono più che altro per applicare maschere virtuali sulla faccia di chi è inquadrato. In una dimostrazione, per esempio, Zuckerberg ha mostrato la ripresa di una scodella di cereali su un tavolo, intorno alla quale l’applicazione ha sovrimposto l’immagine animata di alcuni squali che nuotano in cerchio, molto realistica e che cambiava prospettiva a seconda dell’inclinazione dell’inquadratura. In un altro esempio una fotografia è stata trasformata in un’immagine tridimensionale.
Facebook sta sperimentando di tutto. Un sistema per dettare i propri pensieri, per esempio, oppure sentire con la pelle, oltre a nuovi utilizzi per la realtà aumentata e virtuale.
La riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, il fondo incaricato di aiutare gli stati che adottano l’euro come moneta che si trovano in difficoltà, continua a far discutere la politica italiana. Ieri, per esempio, ci sono stati momenti di forte tensione quando il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito sul caso alla Camera e al Senato (qui trovate un po’ di foto delle due sedute); e pochi giorni prima Conte aveva annunciato di voler querelare Matteo Salvini, leader della Lega, che lo ha accusato di tradimento. La riforma è osteggiata in particolare dalla Lega di Matteo Salvini, all’opposizione, e dal Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, che invece è al governo: anche se nessuno dei due aveva espresso particolari obiezioni nei confronti della riforma del fondo che iniziò ad essere discussa quando erano alleati, fino allo scorso agosto. La maggioranza ora si trova così in una situazione complicata: dopo essere stata negoziata per oltre un anno e mezzo la riforma è pronta a essere approvata dagli stati dell’eurozona, ma il Movimento 5 Stelle e il suo capo Di Maio minacciano la stabilità del governo e chiedono di bloccare tutto all’ultimo minuto.
Quanti soldi abbiamo dato al MES? secondo Salvini abbiamo pagato tra i 60 e i 120 miliardi, ma sono cifre prive di qualsiasi fondamento.