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Dopo la pubblicazione del rapporto 2014 dell’ISTAT «La situazione del Paese» (da cui emerge una bassa occupazione femminile, una bassa natalità e un sistema di welfare “privato” gestito principalmente dalle donne), sul Corriere della Sera di oggi ci si chiede come far diventare l’Italia un paese che metta al centro la questione femminile. Cioè un paese che renda possibile e conveniente alle donne – e alle donne che hanno dei figli– lavorare. Le proposte principali sono quattro, più una. I dati diffusi dall’Istat confermano che l’Italia non è un Paese per donne. Le culle restano vuote, le più vuote d’Europa. E la partecipazione al mercato del lavoro non decolla: meno di una donna su due ha un impiego. Con un tasso di occupazione femminile del 46,6 per cento siamo il penultimo Paese del Continente, davanti soltanto a Malta. Come ci ha rimproverato qualche settimana fa il direttore del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, siamo «uno dei Paesi che incoraggiano di meno la partecipazione delle donne al lavoro». Una donna su due, dopo il primo figlio, alza bandiera bianca e lascia la fabbrica o l’ufficio. | Far lavorare le donne italiane. Nel senso di permetterglielo, con quattro idee più una esposte oggi sul Corriere. |
Dino Giarrusso, ex inviato della trasmissione Le Iene che si era candidato alle elezioni politiche con il Movimento 5 Stelle senza essere eletto, collaborerà con il ministero dell’Istruzione, ha annunciato il sottosegretario Lorenzo Fioramonti. Giarrusso, dice Fioramonti, «oltre che svolgere il ruolo di manager della comunicazione e mantenere i rapporti istituzionali tra il mio ufficio, il parlamento e gli altri ministeri», «dirigerà il nostro ‘osservatorio’ sui concorsi nell’università e negli enti di ricerca». Fioramonti ha spiegato di aver ricevuto trenta segnalazioni di concorsi sospetti nei due mesi in cui è al ministero dell’Istruzione. Giarrusso sarà il referente di questa specie di osservatorio «in attesa che si riesca ad attivare presso il MIUR un vero e proprio ufficio di Ombudsman (Difensore Civico) che svolga questa attività in modo regolare ed istituzionale». Giarrusso, dice Fioramonti, sarà «il punto di riferimento privilegiato per tutti coloro che volessero aiutarci a difendere e diffondere una cultura di trasparenza e meritocrazia nel mondo accademico italiano. Chi meglio di una ex-Iena per farlo!». | Dino Giarrusso, ex inviato delle “Iene” e candidato col M5S, avrà un incarico al ministero dell’Istruzione. |
Un nuovo servizio delle Iene – la trasmissione di intrattenimento e inchieste di Italia Uno – ha accusato altri 3 parlamentari del Movimento 5 Stelle di essere coinvolti nel caso dei rimborsi falsi, raccontato negli ultimi giorni da altri servizi della stessa trasmissione. Per ora il Movimento 5 Stelle ha ammesso che 8 suoi parlamentari hanno versato meno di quanto dichiarato sul conto per il microcredito gestito dal ministero dell’Economia, ma Le Iene dicono di avere informazioni che riguardano in tutto 14 parlamentari. Il servizio è stato pubblicato giovedì sera sul sito del programma: le nuove informazioni sono presentate nei secondi finali del servizio, dopo un lungo segmento in cui il candidato presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio dà le sue spiegazioni sullo scandalo. Il servizio non fa i nomi dei nuovi parlamentari coinvolti, ma dice che le informazioni sul loro coinvolgimento arrivano dalla stessa fonte grazie alla quale è stata scoperta la storia dei rimborsi falsi. In un articolo pubblicato a corredo del servizio è scritto che i nomi dei parlamentari coinvolti verranno resi pubblici dopo che saranno stati contattati dagli autori del servizio per maggiori spiegazioni. | Un nuovo servizio delle Iene dice che ci sono altri 3 parlamentari del M5S coinvolti nella storia dei rimborsi falsi. |
È morto a 79 anni Michael Apted, regista inglese noto soprattutto per Il mondo non basta, diciannovesimo film della saga di 007, e La ragazza di Nashville, sette nomination agli Oscar del 1981 e premio alla miglior attrice per Sissy Spacek. La notizia della sua morte è stata data dalla sua agenzia, la statunitense Gersh, che però non ha aggiunto altri dettagli. Nella sua carriera da regista, Apted diresse anche Chiamami aquila, Gorilla nella nebbia, Enigma e Il viaggio del veliero, terzo e ultimo film della saga Le cronache di Narnia. Nel Regno Unito però era noto soprattutto per Up, serie televisiva che ha raccontato le vite di quattordici ragazzi britannici in nove episodi realizzati ogni sette anni dal 1964 al 2019. | È morto il regista inglese Michael Apted, noto per “La ragazza di Nashville” e la serie britannica “Up”. |
L’attrice italiana Silvana Pampanini è morta il 6 gennaio al Policlinico Gemelli di Roma, aveva 90 anni. Pampanini era ricoverata da ottobre, era stata operata per un problema addominale. Silvana Pampanini era nata a Roma nel 1925, iniziò a recitare dopo avere partecipato a Miss Italia nel 1946. Ebbe un enorme successo negli anni cinquanta e fu una delle attrici italiane più famose nel mondo, specialmente prima del grande notorietà di Sophia Loren e Gina Lollobrigida. Lavorò in Italia, in Spagna, in alcuni paesi dell’America Latina e in Francia dove venne soprannominata “Ninì Pampan”. Le furono fatte molte offerte per lavorare anche negli Stati Uniti, ma rinunciò probabilmente per problemi con l’inglese. Recitò in film come I pompieri di Viggiù, O.K. Nerone, Processo alla città e La presidentessa; lavorò con i più importanti attori italiani di quegli anni (Mastroianni, Totò, Nino Manfredi, Vittorio De Sica, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi) e con molti famosi attori stranieri tra cui Buster Keaton. Decise di ritirarsi dalle produzioni cinematografiche durante gli anni sessanta, continuò a lavorare sporadicamente in televisione. Nel 1996 è uscita una sua autobiografia, Scandalosamente perbene. Le sono state accreditate diverse relazioni con famosi personaggi dello spettacolo, ma non si è mai sposata. | È morta Silvana Pampanini. È stata una delle attrici italiane più famose durante gli anni cinquanta e sessanta, aveva 90 anni. |
Il dibattito sul valore e le controindicazioni dei commenti online è nato con la rete, e non sembra registrare particolari evoluzioni: sembrarono da subito una bella novità, poco dopo qualcuno si accorse che spesso erano anche di scarsa qualità o inutilmente aggressivi, e da allora queste considerazioni si ripetono senza farsi una ragione del fatto che sono vere entrambe le cose, e si sperimentano forme diverse di gestione e moderazione dei commenti. Oggi il New York Times ha annunciato un nuovo sistema che premia i commentatori di buon curriculum e affidabili, mentre su Slate si discute di nuovo della violenza verbale che alcuni commentatori rovesciano sugli autori degli articoli, cercando di costruire un’analisi antropologica del “commentatore incazzato”. (Ripensare i commenti online) | I 10 più stupidi commenti online. (più uno) Il contributo del Post all'immortale dibattito sulla rete e i commenti. |
Google ha prodotto assieme all’organizzazione non governativa Medici Senza Frontiere un nuovo tablet che può essere usato dai medici e infermieri che si occupano dell’epidemia del virus ebola. Il tablet – di cui non è noto il nome – è stato progettato per poter essere usato dai dottori che operano nelle stanze di isolamento dove si trovano i pazienti, per esempio per riuscire più facilmente a trasmettere dati all’esterno. È dotato di un sistema Android ed è basato sul progetto di un tablet Sony Xperia: ha una custodia di protezione in policarbonato – un materiale molto resistente di cui spesso sono fatte le lenti degli occhiali da vista – e uno schermo che può essere usato anche da chi indossa guanti in lattice. Ha una batteria al litio simile a quella dei telefoni cellulari, che può essere ricaricata grazie a un alimentatore. La custodia in policarbonato è stata realizzata per permettere ai medici di usare i tablet anche fuori dalle stanze di isolamento, dopo avere immerso il dispositivo per dieci minuti in una soluzione di cloro. Il tablet viene oggi usato da diversi medici che operano nell’Africa occidentale. | I tablet di Google per i medici che trattano ebola. Sono dotati di un sistema Android e di una custodia in policarbonato e sono stati prodotti assieme a Medici senza frontiere. |
Tutti almeno una volta nella vita, guardando un film, durante una scena particolarmente cruda o violenta, ci siamo domandati cosa fosse in realtà il sangue che vedevamo sullo schermo: salsa di pomodoro? Ketchup? Marmellata? Approfittando dell’avvicinarsi di Halloween e dell’uscita nelle sale statunitensi di Lo sguardo di Satana – Carrie (remake del film del 1976 diretto da Brian De Palma basato sull’omonimo romanzo di Stephen King, che contiene una delle scene “di sangue” più famose della storia del cinema: la protagonista al ballo della scuola completamente ricoperta di sangue di maiale) Forrest Wickman di Slate ha tracciato una breve e interessante storia di uno degli elementi più utilizzati da sempre nel teatro e nel cinema, soprattutto quello di genere horror, ma anche nei gialli, nei polizieschi, nei western: il sangue finto. | Breve storia del sangue finto. Da quando era sciroppo di cioccolato alla formula usata adesso, e all'uomo che se l'è inventata. |
I registi sono abituati a passare mesi sullo stesso film. Anzi, dal momento in cui viene l’idea a quello in cui si fa il giro del mondo per promuovere il prodotto finito possono anche passare anni. Le pubblicità sono invece molto più veloci: durano al massimo un paio di minuti e vengono girate in qualche giorno. È forse uno dei motivi per cui molti registi importanti – anche gente da Oscar – decidono di dirigere delle pubblicità (un altro motivo è il compenso, chiaramente). Molti ci mettono il loro stile, i loro temi, la loro firma e, in genere, molta qualità. Abbiamo scelto più di 20 pubblicità dirette da grandi registi, ma il loro nome l’abbiamo messo alcune righe sotto il video, così chi vuole può provare a indovinarlo. In certi casi basta qualche conoscenza di cinema o un po’ di memoria; in altri casi bisogna essere dei fenomeni. | Pubblicità dirette da registi famosi, da indovinare. Come quella di Apple ispirata a “1984”, o quella di Nike con Eric Cantona in un improbabile tre-contro-tre in una gabbia. |
Il 31 marzo verrà inaugurato negli studi cinematografici di Leavesden, che si trovano a Watford, vicino a Londra, l’Harry Potter Studio Tour, una mostra dei materiali e delle scenografie originali dei film della serie tratta dai libri di J. K. Rowling. Negli studi di Leavesden è stata girata la maggior parte dei film tratti dalla serie di Harry Potter. I fan potranno passeggiare tra le scenografie originali dei film – tra gli altri il salone della scuola di Hogwarts, la libreria dello studio di Albus Silente, i locali della casa degli zii di Harry Potter al numero 4 di Privet Drive e la strada dei negozi di magia di Londra, la Diagon Alley- ma potranno anche vedere i materiali scenici originali, le maschere, i trucchi e le tecnologie che hanno permesso la realizzazione degli effetti speciali usati nei film. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | I set cinematografici di Harry Potter. Le foto dell'Harry Potter Studios Tour, che aprirà al pubblico il 31 marzo negli studi cinematografici di Leavesden, dove hanno girato gran parte dei film della saga. |
Con il decreto legge pubblicato in Gazzetta ufficiale il 5 gennaio sono state introdotte alcune modifiche ai parametri utilizzati dal governo per classificare le regioni secondo i colori associati a diversi livelli di rischio epidemiologico e alle conseguenti misure restrittive. Il sistema a colori – giallo, arancione e rosso – è stato introdotto lo scorso 6 novembre e impone una serie di progressive misure da adottare per limitare la trasmissione del coronavirus. Le regole basate sulla classificazione a colori erano state superate, solo provvisoriamente, dal “decreto Natale”, che è scaduto il 6 gennaio. Con il nuovo decreto che dura fino al 15 gennaio, il governo ha reintrodotto i parametri che si basano sul monitoraggio settimanale pubblicato dall’Istituto superiore di sanità, ma con qualche modifica. Lo schema di attribuzione dei colori si divide in tre macroaree: l’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti, i livelli di rischio e gli scenari. I livelli di rischio e gli scenari erano già presenti nel decreto pre-natalizio. Rispetto a quella versione, invece, è stato aggiunto il parametro relativo all’incidenza settimanale dei casi, cioè quante persone sono risultate positive ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni. | Quali sono i nuovi parametri per decidere i colori delle regioni. Si dividono in tre macro-aree e portano a 24 possibili combinazioni, che determinano se una regione è in zona gialla, arancione o rossa. |
Domenica 23 gennaio il centrosinistra sceglierà i suoi candidati a sindaco a Napoli e a Bologna, dove nella prossima primavera si voterà per le elezioni amministrative. A Napoli le candidature ufficiali fino a poche ore fa erano cinque, di cui tre appartenenti al PD. Il favorito è Umberto Ranieri, più volte parlamentare, forte soprattutto in quel che rimane della storica borghesia napoletana e – dicono i giornali – “uomo gradito al Quirinale”. Lo sfidano Nicola Oddati, attuale assessore comunale alla Cultura della giunta Iervolino, e Andrea Cozzolino, segretario regionale del partito molto vicino a Bassolino. Sinistra e Libertà candida invece Libero Mancuso, magistrato napoletano che vive però da anni a Bologna, dove ha fatto l’assessore nella giunta Cofferati. Il quinto candidato era Gino Sorbillo, dei Verdi, ma proprio oggi ha annunciato il ritiro della sua candidatura e il suo appoggio a Umberto Ranieri. L’Italia dei Valori ha deciso di non partecipare alle primarie, limitandosi a decidere se far parte o no della coalizione dopo la scelta del candidato da parte del centrosinistra. Si vota dalle 8 alle 21, sul sito del Mattino è possibile consultare la mappa dei seggi. | Domenica le primarie a Napoli e Bologna. Torniamo a parlare di cose serie: il centrosinistra sta per scegliere i candidati per due delle elezioni più importanti del 2011. |
Come ogni anno, YouTube ha diffuso la classifica dei dieci trending video del 2014, calcolati in base al numero di visualizzazioni, condivisioni, commenti, like, ricerche e parodie. La lista non comprende automaticamente i video con più visualizzazioni e non soltanto video musicali (in cima ai quali c’è “Dark Horse” di Katy Perry): c’è uno scherzo fatto con un cane a cui è stato fatto indossare un costume da enorme ragno, una pubblicità della Nike e il famoso video delle molestie ricevute da una ragazza che cammina per dieci ore per le strade di New York. 10. Ten Hours of Walking in NYC as a Woman Shoshana B. Roberts, attrice di 24 anni, ha camminato in silenzio per alcuni quartieri di New York (Midtown, il Financial District, SoHo, Harlem) facendosi riprendere di nascosto con una videocamera per dimostrare che cosa si sente dire di continuo una ragazza che passa per strada da uomini di qualsiasi età ed estrazione sociale. | I 10 video più popolari del 2014 su YouTube. I più discussi, cercati e condivisi in tutto il mondo: dall'iPhone che si piega agli sconosciuti che si baciano, a - ehm - Suor Cristina. |
Il mio sogno più grande è vivere, un giorno, in una piccola capanna in una landa fredda e desolata. Lì passerò le mie notti avvolto in pesanti coperte di lana a mangiare pesce affumicato e frutta essiccata. Col tempo la mia barba crescerà a tal punto che diventerò simile a una creatura della foresta. Gli abitanti del villaggio che conoscerò durante le mie rare calate nella civiltà mi chiameranno “l’uomo-lupo”, anche perché comunicherò unicamente tramite ululati e annoterò messaggi con le mie unghie simili ad artigli. Per ora vivo in una grande città, dove tali comportamenti poco convenzionali sono malvisti: insisto, però, nell’usare poco il riscaldamento di casa. Non è stato facile, abituarmi a una vita senza riscaldamento. Gli amici che mi vengono a trovare rabbrividiscono e me lo fanno notare, quasi a dirmi che gli sto facendo un torto a non cullarli come neonati in una morbida nube di calore artificiale. A volte sono stato tentato di riempire la mia vasca da bagno con della lava: «se vi piace così tanto il calore artificiale – dico loro nella mia testa – perché non provate a immergervi qui dentro?». | Elogio della vita senza riscaldamento. Tenere la temperatura di casa sopra i 20 gradi indebolisce le nostre difese immunitarie e ci rende più grassi, dice un entusiasta del freddo su Slate. |
Nella notte tra domenica e lunedì – dalle due di notte e almeno fino alle cinque – ci sarà la 93ª cerimonia degli Oscar, posticipata di un paio di mesi a causa della pandemia. E proprio la pandemia la renderà una cerimonia diversa. Diversa non solo dalle precedenti cerimonie degli Oscar, ma anche da altre importanti, e per molti versi simili, cerimonie degli ultimi mesi, come quella degli Emmy e quella dei Golden Globe. Non si svolgerà infatti “via Zoom”, con candidati e premiati collegati dalle rispettive case, ma perlopiù in presenza: con premianti e premiati che, seppur da una serie di luoghi diversi, consegneranno e ritireranno fisicamente i premi. E ci sarà anche una sorta di red carpet, per far sì che oltre a essere un evento in cui il cinema premia sé stesso, la cerimonia sia anche, per quanto possibile, un evento mondano. | La notte degli Oscar, stanotte. Sarà una cerimonia senza dubbio diversa dalle precedenti, ma perlopiù in presenza; il film favorito per il premio più importante è “Nomadland”. |
Questa settimana inizia la prima fase della vaccinazione contro il coronavirus in Italia, dopo le prime somministrazioni simboliche di domenica scorsa. Ma la fase attuale, quella che coinvolgerà operatori sanitari e residenti nelle RSA, sarà organizzata e gestita con modalità diverse da quella che coinvolgerà pian piano il resto della popolazione, sulla quale ci sono ancora pochi dettagli pratici, dalle date ai luoghi alla gestione organizzativa. In parte il fatto che non ci siano ancora queste informazioni dipende dal fatto che ancora non sappiamo quando saranno approvati gli altri vaccini oltre a quello di Pfizer-BioNTech, il primo ad aver ricevuto l’autorizzazione della Commissione Europea, e l’unico al momento disponibile in Italia e negli altri paesi dell’Unione (negli Stati Uniti e nel Regno Unito stanno già somministrando anche quello di Moderna, che dovrebbe ricevere l’autorizzazione europea a inizio gennaio). Ci si aspettano novità nei prossimi giorni o settimane per i due vaccini che dovrebbero arrivare per primi in Italia, quello di Moderna e di AstraZeneca, e di conseguenza maggiori comunicazioni del governo su come funzionerà la loro somministrazione. | Le cose che ancora non sappiamo sulla vaccinazione in Italia. Dalle date ai luoghi al funzionamento dei sistemi di chiamata e prenotazione, messe in fila. |
Elon Musk, il visionario imprenditore americano a capo dell’azienda tecnologica Tesla, ha raggiunto un accordo con le autorità finanziarie americane che lo avevano denunciato per truffa negli scorsi giorni. Musk si dimetterà per 3 anni dalla carica di presidente di Tesla, mantenendo però quella di CEO, e pagherà una multa di 20 milioni di dollari, che si aggiungerà a un’altra equivalente a carico della società. Per diventare effettivo l’accordo dovrà comunque essere approvato da un tribunale. Musk ha raggiunto l’accordo con la Securities and Exchange Commission (la Commissione per i Titoli e gli Scambi, cioè l’ente statunitense federale che vigila sul funzionamento della borsa, simile all’italiana CONSOB) per aver annunciato su Twitter, in modo sintetico e confuso, che avrebbe ritirato Tesla dalla borsa, salvo poi ritrattare un paio di settimane dopo. La SEC aveva contestato a Musk l’annuncio del ritiro, definendolo «falso e fuorviante», e accusandolo di aver «provocato una confusione significativa in borsa e sulle azioni di Tesla, e danneggiato gli investitori». | Elon Musk si dovrà dimettere da presidente di Tesla. E dovrà pagare insieme alla società una grossa multa, per aver annunciato su Twitter il ritiro dalla borsa: rimarrà comunque come CEO. |
Il Senato ha approvato il disegno di legge cosiddetto “Codice rosso” contro la violenza sulle donne, che era già stato approvato lo scorso aprile dalla Camera e che ora diventerà quindi legge. Il disegno di legge è stato approvato con 197 voti favorevoli, nessun contrario e 47 astenuti: ad astenersi sono stati i gruppi parlamentari di PD e LEU, come già avevano fatto alla Camera. La legge introduce alcune misure allo scopo di contrastare la violenza sulle donne: prevede per esempio che il periodo di tempo utile per denunciare una violenza sessuale passi da 6 a 12 mesi. La legge introduce anche il cosiddetto reato di revenge porn, cioè la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata, e prevede pene più severe per chi commette stalking. Viene inoltre esteso ai reati di violenza sessuale il regime speciale attualmente previsto per i gravi delitti, per cui si riduce la durata massima delle indagini preliminari, e viene garantito il diritto delle donne che sporgono denuncia di essere ascoltate da un magistrato entro tre giorni dalla iscrizione della notizia di reato. | La legge contro la violenza sulle donne soprannominata “codice rosso” è stata approvata definitivamente. |
Le elezioni regionali in Valle d’Aosta sono state rinviate a data da destinarsi. Avrebbero inizialmente dovuto essere il 19 aprile ed erano già state rimandate una prima volta al 10 maggio per via della diffusione del coronavirus in Italia. Anche la seconda data è stata tuttavia ritenuta inadatta. La nuova data delle elezioni dovrà essere decisa entro il 31 luglio. | Le elezioni regionali in Valle d’Aosta sono state rinviate ancora. |
Facebook, Google e Microsoft utilizzano numerosi sistemi per condizionare le nostre scelte in termini di privacy, e hanno approfittato della recente introduzione delle nuove e più severe regole europee sulla tutela dei dati personali (GDPR) per farlo in modo ancora più incisivo, cercando di mantenere la possibilità di raccogliere più dati possibile. La pratica era stata segnalata nelle scorse settimane da diverse organizzazioni e attivisti che si occupano di privacy, ma ora ha ricevuto ulteriori e autorevoli conferme da parte del Consiglio per i consumatori della Norvegia (NCC), un’agenzia governativa che si occupa di tutelare gli interessi dei consumatori e di renderli più consapevoli dei loro diritti nei confronti delle grandi aziende. In un rapporto da poco pubblicato, l’NCC accusa soprattutto Facebook e Google di condizionare i loro utenti, mentre riserva critiche meno severe nei confronti di Microsoft per il lavoro fatto sul suo sistema operativo Windows 10. La recente introduzione del GDPR ha costretto aziende grandi e piccole a rivedere le proprie politiche legate alla privacy, rafforzando le opzioni a disposizione degli utenti per evitare che i loro dati finiscano facilmente in circolazione online e non solo. Tra i diritti riconosciuti agli utenti ci sono potersi cancellare totalmente da un servizio, ottenere una copia di tutti i loro dati e rivedere i consensi per la privacy, compresa la possibilità di impedire il tracciamento delle loro attività online per ricevere pubblicità mirate in base ai propri interessi e abitudini. Le aziende hanno quindi dovuto fornire agli utenti nuovi strumenti per decidere quali informazioni condividere e a che condizioni, ma come spiega l’NCC in molti casi le società hanno interpretato il GDPR a modo loro, cercando di condizionare e pilotare le scelte dei consumatori. | Come Facebook, Google e Microsoft pilotano ancora le nostre scelte sulla privacy. L'agenzia governativa norvegese per i consumatori ha trovato molte cose che non vanno nei sistemi proposti per rispettare il GDPR. |
In queste ultime settimane si è parlato molto di Alexandria e Santorini, i due famosi contratti derivati che hanno un ruolo importante nella vicenda del Monte dei Paschi di Siena. Non è la prima volta che questi strumenti finanziari conquistano le prime pagine dei giornali. Secondo alcune delle ricostruzioni che si sentono più spesso, i derivati sono la causa della crisi economica nella quale ancora ci troviamo e – visto che il loro valore ammonterebbe a quasi dieci volte il PIL prodotto dall’intero pianeta – potrebbero farci sprofondare in una nuova e definitiva crisi economica. Per molti quindi, la soluzione è chiara: vietarli completamente. Ma c’è un’altra cosa altrettanto chiara nella storia dei derivati: ben pochi hanno capito esattamente che cosa sono. Cosa sono i derivati Non è una domanda difficile a cui rispondere: i derivati sono in sostanza delle scommesse. Si potrebbe creare un derivato sulla possibilità che domani a Roma nevichi. Io scommetto che nevicherà, la mia controparte scommette il contrario e domani vedremo chi dovrà pagare. Il nome, derivati, viene proprio da questo fatto: tutti i derivati hanno un valore che “deriva” da qualcos’altro. La possibilità che domani a Roma nevichi o, più spesso, l’andamento di un indice di borsa, del prezzo di una materia prima, del cambio di due monete: le possibilità sono infinite. | Che cosa sono i derivati. Se ne parla di nuovo per il Monte dei Paschi: cosa sono e come funzionano, quelli buoni e quelli cattivi, spiegato semplice. |
Oggi Apple ha mostrato i propri nuovi prodotti nel corso della tradizionale presentazione di apertura della Worldwide Developers Conference, presso il Moscone Center di San Francisco. Come anticipato nei giorni scorsi dalle immancabili voci che circolano intorno alla società, Apple ha rinnovato buona parte dei propri portatili con modelli più veloci e memorie più capienti, aggiungendo un nuovo portatile MacBook Pro con tecnologia “Retina Display”, uno schermo ad altissima definizione come quello sugli iPad e sugli iPhone. Nel corso della presentazione, cui ha partecipato l’amministratore delegato della società Tim Cook, sono state presentate anche le funzionalità del nuovo sistema operativo Mountain Lion per i Mac e di iOS 6 per i dispositivi mobili come iPhone e iPad. Vi raccontiamo tutte le novità di oggi, per immagini. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | I nuovi Mac, Mountain Lion e iOS 6. Tutte le cose da sapere sulle novità Apple della Worldwide Developers Conference di oggi, raccontate per immagini (Siri sta imparando l'italiano). |
In Italia e in altri grandi paesi europei, come la Germania, la Francia e il Regno Unito, Amazon è la più grande, importante e nota azienda di e-commerce, con quote di mercato che in alcuni casi superano anche il 30 per cento. Altrove in Europa, però, il dominio di Amazon è molto meno saldo: in alcuni paesi perché non è ancora arrivata, in altri perché ostacolata da aziende concorrenti autoctone che sono già molto forti e attive, come racconta un articolo di Sifted, una rivista online che si occupa di tecnologia in Europa creata in collaborazione con il Financial Times. Amazon è una delle poche aziende di e-commerce al mondo ad avere una presenza mondiale. È dominante in Nordamerica, è fortissima in Europa occidentale e ha una presenza notevole nel grandissimo mercato indiano. È anche una delle più grandi aziende al mondo, con una capitalizzazione di mercato di circa 1.500 miliardi di dollari. Ma in Europa Sifted ha individuato diversi paesi in cui Amazon o ancora non è entrata oppure sta facendo fatica a entrare. | Dove Amazon non arriva. Il popolare sito di e-commerce in alcuni paesi europei non è presente, in altri sta provando a entrare, ma fatica ad avere successo. |
Entro la mezzanotte del 30 giugno la Grecia avrebbe dovuto ripagare un prestito di 1,6 miliardi di euro che aveva ricevuto dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), un’organizzazione economica di cui fanno parte 188 nazioni. La Grecia non l’ha fatto ed è così entrata in quello che diventerà un effettivo default, che si verifica quando uno stato diventa insolvente, e cioè non restituisce un prestito entro i termini stabiliti. Questo significa che la Grecia non potrà più ricevere prestiti dal FMI e, in circa due anni, rischia di esserne espulsa. Quello del 30 giugno non è però l’unico debito che la Grecia dovrà ripagare nei prossimi giorni, mesi e anni. Chi può prestare soldi alla Grecia? Non più il Fondo Monetario Internazionale, verso il quale la Grecia è insolvente: lo impediscono le regole del FMI e anche la logica (il FMI non presterebbe altri soldi a chi non gli ha restituito quelli prestati in precedenza). Glieli potrebbe prestare l’Unione Europea e a certe condizioni vorrebbe farlo. Queste condizioni fanno parte del “piano di salvataggio” dell’Unione Europea, e su queste si voterà nel referendum di domenica 5 luglio. | Quanti debiti ha la Grecia? quasi 300 miliardi di euro: alcuni scadono nei prossimi giorni, altri dopo il 2050. |
Sono in programma per oggi, martedì 8 maggio, diversi scioperi dei controllori di volo di Enav (Ente nazionale di assistenza al volo), la società che gestisce il traffico aereo italiano. Repubblica scrive che verranno cancellati più di 700 voli. Un primo sciopero dei controllori dura dalle 10 alle 18, ed è stato indetto dai sindacati Filt-Cgil, Uil Trasporti e Unica; un secondo dura dalle 13 alle 17, ed è stato indetto da Fit-Cisl e Ugl-Ta. Dalle 10 alle 18 sciopereranno anche le imprese di handling (le società che gestiscono i bagagli negli aeroporti). | Le cose da sapere sullo sciopero degli aerei di oggi. Riguarda i controllori di volo, e potrebbe causare la cancellazione di più di 700 voli in tutta Italia. |
La crescita di Facebook in termini di utenti continua a rallentare ed è sostanzialmente ferma negli Stati Uniti e in declino in Europa, due dei suoi mercati più importanti per i ricavi pubblicitari. Gli ultimi dati sull’andamento dell’azienda sono stati diffusi martedì 30 ottobre durante la presentazione della terza trimestrale di cassa, molto attesa dagli analisti e dagli investitori per verificare l’andamento del più grande social network al mondo, al centro di numerose polemiche per le interferenze russe nelle presidenziali statunitensi del 2016, per il caso Cambridge Analytica, per una recente grande falla di sicurezza e per una crescente sfiducia e disaffezione da parte dei suoi utenti. Il rallentamento non ha comunque impedito a Facebook di concludere un buon trimestre dal punto di vista dei ricavi, ma pone molti dubbi sul suo futuro. Nel terzo trimestre il numero di utenti giornalieri attivi nel Nordamerica è rimasto stabile a 185 milioni. In Europa le cose sono andate peggio, con un calo di un milione di utenti, passati da 279 milioni a 278 milioni. Sui risultati in Europa potrebbe avere influito l’introduzione del nuovo regolamento sulla privacy (GDPR), che ha richiesto al social network diversi adeguamenti e formulazioni più esplicite e chiare su come gestisce i dati dei suoi iscritti (seppure con molti dubbi). | Facebook continua a rallentare. Nell'ultimo trimestre non ha guadagnato nuovi utenti negli Stati Uniti e ne ha persi in Europa, i suoi due mercati più importanti. |
Matthew Fulks, un regista indipendente americano, autore televisivo e direttore creativo di WDRB, una stazione radio locale di Louisville in Kentucky, ha fatto causa alla cantante americana Beyoncé, accusandola di avere copiato diverse scene del trailer di Lemonade, il film che accompagna il suo ultimo e omonimo disco, uscito lo scorso aprile. Fulks sostiene che almeno nove scene di Lemonade siano copiate da Palinoia, un cortometraggio musicale e onirico da lui diretto. In tutto le nove scene occupano 39 secondi del trailer di Lemonade, sui 60 totali. Fulks dice che nel 2015 fu contattato dagli MS MR, un duo pop dell’etichetta Columbia che a sua volta fa parte di Sony, la casa discografica di Beyoncé. I MS MR volevano che Fulks dirigesse un loro video e nelle fasi preparatorie Fulks inviò a diverse persone coinvolte nel progetto il link a Palinoia: tra questi c’era Bryan Younce, un produttore che ha lavorato a dei video di Beyoncé e che è vice presidente della produzione video alla Columbia. Nel 2015 Younce propose a Fulks di lavorare a un video per Columbia, e pochi mesi dopo cominciarono le riprese di Lemonade. Fulks ha fatto causa a Sony, a Columbia e agli studi cinematografici Parkwood Entertainment, chiedendo di essere compensato economicamente per aver sfruttato illegalmente il suo film. Dice che oltre alle scene secondo lui copiate, in generale Lemonade è simile a Palinoia, in quanto montaggio di video con musica di sottofondo e perché in entrambi c’è una voce narrante che recita poesie. Nella sua causa legale, disponibile online, Fulks ha allegato nove esempi di immagini del trailer di Lemonade e di Palinoia affiancate, per dimostrare il presunto plagio: in realtà, almeno apparentemente, sono scene non particolarmente simili, o comunque piuttosto comuni e diffuse nel linguaggio cinematografico contemporaneo. Il trailer di Lemonade e Palinoia: | Un tizio dice che Beyoncé gli ha copiato Lemonade. Si chiama Matthew Fulks, è un regista indipendente americano: per dimostrarlo ha fornito 9 esempi di scene secondo lui copiate. |
Da oggi, lunedì 17 maggio, sono entrati in vigore i nuovi colori delle regioni: quasi tutta l’Italia è in zona gialla a eccezione della Valle d’Aosta, che continua a essere in zona arancione. Le uniche regioni ad aver cambiato colore, passando dalla zona arancione a quella gialla, sono state Sicilia e Sardegna. Non ci sarà nessuna regione o provincia autonoma in zona rossa o in zona bianca. Nell’ultima settimana l’andamento epidemiologico in Italia è sensibilmente migliorato: tutte le regioni sono sotto le soglie di allerta, la pressione sui reparti di terapia intensiva è stata la più bassa dall’inizio dell’anno, e negli ultimi sette giorni anche il numero di morti è diminuito giorni rispetto alle settimane precedenti. | I nuovi colori delle regioni, da lunedì. Tutte le regioni italiane sono in zona gialla tranne la Valle d'Aosta, che rimane in zona arancione. |
Domenica 6 maggio si voterà in Sardegna per una serie di referendum regionali contro i costi della politica. I quesiti referendari sono dieci, cinque abrogativi e cinque consultivi. Sono stati promossi dal Movimento Referendario Sardo, di cui fanno parte pochi partiti o movimenti politici (tra cui l’IdV, La Base Sardegna e Riformatori Sardi, legati a Mario Segni) ma che ha il sostegno di molti amministratori locali e politici sardi, tra cui il deputato del PD Arturo Parisi. Anche il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci, PdL, si è augurato il successo della consultazione referendaria, ma all’interno dei partiti, sia a destra che a sinistra, ci sono molte divisioni e posizioni differenti. Il MRS non pare avere un sito Internet, ma ha un gruppo e una pagina su Facebook. | I referendum in Sardegna. Il 6 maggio si voterà per dieci quesiti contro i costi della politica, dall'abolizione delle province a un nuovo statuto regionale. |
Dodici panda in una riserva in Cina stanno perdendo le classiche macchie nere intorno ai loro occhi, e nessuno riesce a spiegarne il motivo. Lo scoloramento avviene in seguito alla perdita del pelo intorno a ogni occhio, rendendo evidente la pelle sottostante più chiara e la pelliccia grigia. I responsabili del Centro per la ricerca sui panda giganti di Chengdu, nel Sichuan, stanno studiando il problema da qualche mese, ma non sono ancora arrivati a una spiegazione. Pandas losing their black eyes! Recently, the black hairs surrounding the eyes of several pandas in SW China's Chengdu have fallen out. The cause is still under investigation. pic.twitter.com/XfbjY3vbF9 | Questi panda stanno perdendo le macchie intorno agli occhi e non si sa perché. I responsabili della riserva cinese di Chengdu, dove vivono, non hanno ancora scoperto il motivo. |
Alcune compagnie aeree hanno cominciato a vendere biglietti senza destinazione, i cui voli atterrano nello stesso aeroporto da cui sono partiti. Pochi giorni fa lo Strait Times, il quotidiano di Singapore, ha scritto che la compagnia aerea Singapore Airlines potrebbe aprire una nuova tratta che ha come punto di partenza e di destinazione l’aeroporto di Changi. Singapore Airlines non ha ancora fatto un annuncio ufficiale, ma un portavoce ha detto a Cnbc che la compagnia sta prendendo in considerazione “numerose iniziative”. La ragione esplicita di organizzare un volo senza destinazione è vendere biglietti a chi desidera fare l’esperienza del viaggio aereo senza le seccature provocate dalle restrizioni agli spostamenti tra un paese e l’altro, che soprattutto in alcuni paesi asiatici sono ancora molto severe. I viaggiatori appassionati possono godersi qualche ora in aeroplano mentre le compagnie, in difficoltà economica a causa della pandemia, hanno un’occasione in più per vendere qualche biglietto. | Prendereste un volo che non va da nessuna parte? alcune compagnie li organizzano per i fanatici dei viaggi aerei, ma hanno anche un'altra funzione: non far perdere la licenza ai piloti, ora che i voli sono poco frequenti. |
Anita Corbin è una fotografa inglese che dai primi anni Ottanta ha lavorato per il Sunday Times e l’Observer occupandosi soprattutto di reportage legati a storie di donne. Da questa esperienza è nata l’idea di creare un catalogo fotografico per le future generazioni che racconti le storie e i risultati di cento donne del Regno Unito nel Ventesimo e Ventunesimo secolo. Il progetto si chiama “First Women”, è iniziato nel 2008 e sarà completato e presentato attraverso una serie di mostre itineranti nel 2018, l’anno in cui il Regno Unito celebrerà i 100 anni del suffragio femminile. Le cento donne selezionate da Corbin sono state “prime” in vari campi: arte, sport, politica, scienza e istruzione. Alcune di loro sono molto conosciute, ma Corbin insiste sul fatto che non è questo il punto del progetto poiché ci sono molti nomi di cui si sa poco, «donne comuni che hanno fatto cose straordinarie». L’obiettivo è creare un archivio «per le donne e per i loro figli», che faccia «comprendere e apprezzare i risultati delle loro antenate» ma che faccia anche «sorridere increduli di fronte al fatto che c’era una volta un tempo in cui le donne venivano considerate cittadini di seconda classe». Corbin ha scelto la fotografia anche per differenziarsi dai progetti tradizionali che celebrano gli uomini della storia attraverso statue e dipinti. | Le prime donne del Regno Unito. Storie di donne che hanno fatto cose che nessuna aveva fatto prima, da un progetto fotografico che sarà completato nel 2018. |
Il governo greco ha tenuto ieri una riunione d’emergenza allo scopo di pianificare una nuova ennesima serie di misure di austerità e tagli alla spesa volti a combattere la crisi del debito, a seguito dei molti numerosi inviti da parte dei paesi dell’eurozona e delle istituzioni internazionali. Il ministro delle Finanze, Evangelos Venizelos, ha promesso alla Commissione Europea, al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Centrale Europea una rapida approvazione delle nuove misure, così da poter ricevere la nuova rata del prestito garantito dalla comunità internazionale. Ma c’è stata qualche frustrazione ed esasperazione, come racconta il Wall Street Journal. Da parecchi mesi la Grecia si trova invischiata in una serie infinita di tagli e misure di austerità che secondo molti hanno aggravato la recessione, oltre che obbligato la popolazione a grandi sacrifici. L’efficacia di queste misure allo scopo di contenere la crisi del debito è molto discussa, tanto che sono ancora necessari ulteriori provvedimenti, e il fatto che queste siano arrivate sotto la dettatura e il “ricatto” delle istituzioni internazionali ha portato ieri lo stesso Venizelos a dire che la Grecia è stata «minacciata e umiliata» e a invitare i paesi dell’eurozona a non usare la Grecia «per nascondere la propria incompetenza nel gestire la crisi economica». | L’ennesima manovra della Grecia. Il governo di Papandreou traballa davanti al bivio ormai consueto: per continuare a ricevere i soldi del prestito internazionale servono nuovi tagli. |
Dopo l’uscita di Italia Viva dal governo, Giuseppe Conte ha ottenuto la fiducia alla Camera e poi al Senato dove non ha però raggiunto la maggioranza assoluta. E una maggioranza semplice, e risicata, non dà alcuna garanzia sulla concreta operatività del governo stesso, che rischierà di andare in minoranza in ogni momento e che avrà diversi problemi nelle commissioni. Per governare, infatti, l’esecutivo ha bisogno di una maggioranza sia nelle aule durante le votazioni, sia nelle commissioni parlamentari, fondamentali per l’attività legislativa. «Soltanto con la costituzione di un gruppo si potranno riequilibrare a favore dei giallorossi le commissioni parlamentari del Senato», scrive oggi Repubblica. Soltanto, cioè, con un allargamento della maggioranza, ipotesi che ad oggi non è affatto data per scontata. Senza il sostegno di Italia Viva, infatti, la maggioranza ha perso il controllo di alcune importanti commissioni parlamentari al Senato, fra cui quelle che si occupano di Bilancio e Affari costituzionali, da cui dovrebbero passare il piano per ottenere i fondi del cosiddetto Recovery Fund e la nuova legge elettorale proporzionale annunciata da Conte. | Conte ha anche un problema con le commissioni parlamentari. Perché non si sa cosa farà Italia Viva nelle commissioni in cui può essere decisiva, e non è un problema da poco per l’attività legislativa. |
Mercoledì 14 maggio a Orlando, in Florida, BlackBerry ha presentato un nuovo telefono e annunciato l’apertura del suo sistema per scambiarsi messaggi, BlackBerry Messenger, anche agli altri smartphone come iPhone e i dispostivi Android, con un sistema simile a quello utilizzato dall’applicazione Whatsapp. Queste novità fanno parte dello sforzo che la società sta facendo da circa un anno e mezzo per recuperare nei confronti dei concorrenti, che hanno saputo innovare più rapidamente con nuovi modelli di smartphone e sistemi operativi. Un anno fa BlackBerry era data praticamente per morta da numerosi analisti, come ha ricordato dal palco il suo amministratore delegato, Thorsten Heins: «Mi dissero che quello del 2012 sarebbe stato il mio ultimo evento, che era finita. Beh, si sbagliavano». La società in effetti di sforzi ne ha fatti molti nell’ultimo anno: ha cambiato buona parte dei dirigenti più importanti, ha rinominato il marchio passando da RIM a BlackBerry e, soprattutto, ha realizzato un nuovo sistema operativo (BB10) che da gennaio funziona su due nuovi telefoni: lo Z10 con solo touchscreen e il Q10, con la classica tastierina fisica dei BlackBerry. Il primo è già disponibile in Italia (costa circa 699 euro), il secondo arriverà nelle prossime settimane. | Il nuovo BlackBerry Q5, e tutto il resto. Le cose da sapere sul telefono presentato oggi e sul Messenger, che sarà esteso a iPhone e Android (senza dimenticare Alicia Keys). |
I due film in concorso presentati oggi alla Mostra del Cinema di Venezia sono E domani un altro mondo (Und morgen die ganze), della regista tedesca Julia von Heinz, e Nuevo orden, del regista messicano Michel Franco. Il primo è la storia di una ragazza di vent’anni che decide di unirsi a un gruppo militante antifascista e si trova a dover fare i conti con le derive violente della militanza politica. Nel suo commento al film, Von Heinz ha citato il suo passato da attivista e ha parlato del cinema come strumento per riflettere e far riflettere sull’attuale clima politico. In Nuevo orden invece il regista immagina cosa accadrebbe se in Messico scoppiasse improvvisamente una rivolta sociale che portasse a un colpo di stato. – Leggi anche: 21 film passati da Venezia, da vedere in streaming | Le foto di giovedì a Venezia. Dalle presentazioni dei film in concorso e non, dell'ottavo giorno di Mostra del Cinema. |
Massimo D’Alema è stato ospite da Fabio Fazio domenica sera, per presentare un libro della Fondazione ItalianiEuropei sullo “spirito degli italiani”, e per dire altre cose, tra cui quelle assai riprese oggi sotto i titoli “polemica con Nichi Vendola”. | D’Alema a Che tempo che fa. Sulla politica, sulla maggioranza, su Nichi Vendola, sulle violenze. |
Quando quasi 29 anni fa apparve per la prima volta su Doonesbury, Donald Trump ne fu lusingato. Da più di 28 anni, però, il candidato del Partito Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti non lo vede più tanto come un complimento. Garry Trudeau, il creatore della famosa striscia a fumetti Doonesbury – vincitrice di un premio Pulitzer e a lungo pubblicata anche sul Post – fa satira sul magnate americano del settore immobiliare dal 1987, quando il mondo di Doonesbury si immaginò per la prima volta Trump come candidato presidente. Da allora, Trump è stato spesso oggetto delle attenzioni del fumetto, che lo ha messo in ridicolo per il modo in cui ha trattato le sue mogli e le altre donne, i suoi dipendenti, gli altri suoi sottoposti, e, in generale, chiunque (forse tutti) giudicasse inferiore a se stesso. «È sempre stato impossibile da ignorare», ha raccontato Trudeau al Washington Post. «È come avere un grosso campanaccio chiassoso fisso in testa. Ho appena fatto quattro strisce domenicali di fila su Trump: è una cosa assurda». Il nuovo libro di Trudeau – Yuge! 30 Years of Doonesbury on Trump, pubblicato da Andrews McMeel Publishing e uscito negli Stati Uniti il 5 luglio – riflette questi decenni di grosse e chiassose strisce su Trump. Prima dell’uscita del libro, il Washington Post ha incontrato Trudeau per parlare di Trump. | Il Trump di Doonesbury. Il Washington Post ha intervistato il creatore della popolare striscia a fumetti americana, che da quasi trent'anni segue l'evoluzione di Trump. |
L’inverno vero da guanti e cappello sembra proprio essere arrivato e timide spruzzate di neve si iniziano a vedere anche fra le foto di animali scelte questa settimana. Le pecore tedesche a cui è toccata probabilmente non ne saranno troppo contente, così come non lo sembra affatto la tigre siberiana Tori, che mostra i suoi denti dallo zoo di Tblisi. Sono invece impassibili invece i cigni del Tamigi, concentrati ad accaparrarsi i pezzi di pane lanciati dai passanti, e anche il cervo scozzese con cui un uomo ha deciso di farsi un selfie: è così immobile che gli amici dell’uomo avranno pensato che fosse finto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Weekly beasts. Scoiattoli nel posto sbagliato, cavalli salvati dai pompieri e pulcinelle di mare, tra le migliori foto di animali di questa settimana. |
Sul Corriere della Sera di oggi c’è un’intervista al ministro dell’Economia Giovanni Tria, la prima da quando si è insediato il governo Conte. Tria ha rassicurato sulla situazione economica italiana, nonostante le gravi perdite sui mercati delle scorse settimane, spiegandole come «normali interrogativi che accompagnano una transizione politica». Ha poi ribadito chiaramente che il governo non solo non vuole uscire dall’euro, ma che agirà «in modo tale che non si avvicinino condizioni che possano mettere in discussione la nostra presenza nell’euro». Le proposte di Tria sono state descritte da molti osservatori come rassicuranti per i mercati internazionali, ma in alcuni casi diverse da quelle contenute nel “contratto di governo” tra Lega e Movimento 5 Stelle, e in generale dalle posizioni tenute dai due partiti in campagna elettorale. È per sembrato favorevole alla realizzazione di infrastrutture come la TAV in Piemonte e il gasdotto TAP in Puglia, fortemente osteggiate dal M5S, e contrario all’emissione di mini-Bot, cioè i titoli di Stato di piccolo taglio che dovrebbero funzionare da “moneta alternativa”, la cui efficacia è sostenuta dalla Lega. Ha poi sostenuto la necessità di proseguire con la riduzione del rapporto tra debito e PIL, aggiungendo che vanno preferite le riforme strutturali al deficit spending, cioè l’aumento della spesa pubblica senza coperture nelle entrate statali. In un passaggio, poi, ha riconosciuto che la riforma delle banche popolari del governo Renzi ha portato a «dei passi avanti», anche se il sistema a suo dire va rafforzato. | Cosa pensa il ministro dell’Economia. Giovanni Tria ha dato la sua prima intervista, che è stata notata per delle idee un po' diverse da quelle di Lega e M5S. |
Osservando gli effetti di un verme parassitario, un gruppo di ricercatori in Germania ha scoperto la capacità di un parassita di condizionare non solo il comportamento degli organismi che colonizza, ma anche quello dei loro simili in modi sorprendenti e finora mai descritti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B e riguarda gli esemplari di Schistocephalus solidus, un verme parassitario con un ciclo vitale piuttosto complicato e che coinvolge diverse specie animali. In generale i vermi parassitari sono piatti e lunghi, un po’ come una fettuccina, e hanno sulla testa uno o più piccoli uncini con i quali si ancorano nella parete interna dell’intestino dell’animale che infestano. Non fanno molto altro: se ne stanno lì ancorati a nutrirsi delle sostanze digerite dal loro inconsapevole ospite, crescendo spesso a dismisura, come nel caso della tenia che infetta esseri umani e altri mammiferi raggiungendo alcuni metri di lunghezza. La loro permanenza nell’intestino può essere pericolosa: sia perché causa una riduzione delle sostanze nutritive a disposizione dell’animale colonizzato, sia perché può causare emorragie interne e complicazioni che possono portare alla morte. Benché siano dotati di appena una manciata di neuroni, poi, alcuni di questi parassiti riescono a condizionare il comportamento dei loro ospiti, traendone ulteriori vantaggi. | Questi parassiti condizionano anche gli animali che non infettano. Una specie di vermi parassitari spinge i pesci che colonizza a farsi predare più facilmente dagli uccelli necessari alla sua riproduzione, e ci cascano anche i pesci sani. |
Da sempre nel cinema ci sono attori che, invecchiando, hanno conquistato una maggiore profondità nei ruoli da interpretare o che, al contrario, hanno avuto la fortuna di affermarsi da giovani grazie a ruoli importanti in film azzeccati (come Leonardo Di Caprio in Titanic o Johnny Depp in Edward mani di forbice). Matthew McConaughey, che ha iniziato la sua carriera quando era molto giovane, è sempre stato intrappolato nel ruolo del belloccio texano tutto muscoli, del tipo da spiaggia col fisico statuario e l’aria un po’ superficiale: eppure adesso, a 44 anni appena compiuti, è diventato uno degli attori più apprezzati e inventivi della sua generazione, come racconta il critico cinematografico David Denby in un lungo articolo sul New Yorker. Di recente, infatti, McConaughey ha dato prova di essere molto più dell’attore che ogni anno viene inserito nella classifica degli uomini più belli del mondo (che era più o meno l’unico motivo per cui è conosciuto a livello globale, oltre ad aver interpretato qualche film di successo), dando prova di grande versatilità con performance sorprendenti in diversi film: a partire dal 2011 con Killer Joe di William Friedkin, in cui interpreta un poliziotto che arrotonda lo stipendio lavorando come sicario, a Magic Mike di Steven Soderbergh, in cui è il proprietario di uno strip club, da The Paperboy di Lee Daniels, dove interpreta un malinconico reporter gay, a Mud di Jeff Nichols, dov’è un fuggiasco fuorilegge innamorato di una donna infedele. Nessuno di questi film è diventato un successo planetario ma per McConaughey sono stati «quattro colpi di fila», quattro interpretazioni completamente diverse da quelle a cui ci aveva abituato finora, come se fino a un paio d’anni fa avesse lavorato col freno tirato. | La rinascita di Matthew McConaughey. Fino a pochi anni fa era conosciuto solo per le classifiche degli uomini più belli del mondo ma ora è diventato uno degli attori più apprezzati e inventivi. |
Dei risultati delle elezioni nelle quattro principali città abbiamo parlato in abbondanza, i risultati di tutti gli altri comuni e le altre province chiamate al voto domenica e lunedì li trovate qui. Di seguito, per finire (forse), un po’ di notizie e fatti che tra ieri e oggi potrebbero esservi sfuggiti. Pennacchi A Latina la lista congiunta di Antonio Pennacchi e Futuro e Libertà ha ottenuto lo 0,69 per cento dei voti. Il candidato sindaco è andato appena sopra l’1 per cento. | 18 altre cose sulle elezioni. Per esempio: a Napoli il PdL ha guadagnato voti o ne ha persi? A Milano ha preso più preferenze Ornella Vanoni o Luca Mangoni degli Elio e le storie tese?. |
La riforma sulla legge di cittadinanza potrebbe diventare legge oggi grazie al voto del Senato (la Camera l’ha già votata). La sua approvazione introdurrebbe delle novità importanti per molti cittadini non italiani residenti in Italia, e tra le altre cose provocherebbe una riduzione significativa del numero degli stranieri nel paese, visto che i giovani nati o cresciuti in Italia e figli di genitori stranieri diventerebbero italiani. Se si considera la cosa in termini numerici, significa che dall’entrata in vigore della legge il numero di stranieri in Italia si ridurrebbe di un milione, quello di italiani aumenterebbe della stessa quantità. Stando ai dati del 2015, l’Italia è al terzo posto in Europa per numero di stranieri residenti, che supera di poco i cinque milioni di persone e rappresenta l’8,2 per cento della popolazione; è preceduta nella classifica da Germania e Regno Unito, in cui risiedono rispettivamente circa 7,5 e 5,4 milioni di stranieri. Se la legge passasse, l’Italia scenderebbe al quinto posto, scavalcata dalla Spagna e dalla Francia. | “Straniero” non vuole dire sempre la stessa cosa. Non c'è una definizione unica, ogni stato ha la sua definita dalle leggi che ha approvato, ed è per questo che è difficile confrontare i numeri degli stranieri dei diversi paesi. |
Sul Post abbiamo messo insieme quelli che consideriamo i libri del decennio, quelli che lo hanno caratterizzato e che continueremo a leggere e portarci dietro; molti, come per esempio Limonov di Emmanuel Carrère e Open di Andre Agassi, sono rappresentativi delle principali tendenze dell’editoria e della letteratura degli anni Dieci. Di seguito abbiamo raccolto le più importanti, mettendo insieme dati, analisi e opinioni di autorevoli siti e riviste: alcune si erano già affacciate da tempo ma si sono rafforzate, altre rappresentano un’inversione di rotta, altre ancora sono l’inizio di fenomeni che, molto probabilmente, si radicheranno nel tempo. 1) I libri sono sempre più belli Negli ultimi anni – anche per la concorrenza degli ebook e per contrastare la, seppur ridotta, pirateria online – il libro è diventato sempre più un oggetto in cui conta anche la qualità della carta, della stampa e la bellezza delle immagini. Contemporaneamente il diffondersi dei social network e soprattutto di Instagram ha portato a un lavoro più attento sulle copertine, che devono attirare l’attenzione ed essere riconoscibili. Questo ha portato a colori sparati e font massicci ma anche a una maggiore qualità, come nel caso, che avevamo raccontato, della casa editrice Riverhead Books. Alcuni editori hanno puntato su un carattere distintivo, per esempio i libri di Safarà, fondata a Pordenone nel 2016, hanno un taglio leggermente obliquo, trasversale come le opere che propongono, quelli di Italo Svevo, casa editrice triestina riaperta a Roma nel 2016, hanno tutte le pagine rilegate mentre le copertine della britannica Fitzcarraldo, nata a Londra nel 2014, hanno solo due colori: blu con il testo bianco se di narrativa o bianchi con il testo blu se sono saggi. La casa editrice Faber and Faber riserva ai suoi membri delle edizioni speciali con copertine appositamente disegnate. | Cosa sono stati i libri degli anni Dieci. Sempre più belli da vedere, scritti da donne, letti da adolescenti, con un rapporto complicato con il tempo, consigliati e scoperti su Internet. |
Prince, una delle più grandi rockstar di sempre, è morto la mattina di giovedì 21 aprile nella sua proprietà di Chanhassen, in Minnesota, dove viveva e dove si trovava la sede della sua casa discografica e gli studi di registrazione. Prince aveva 57 anni e la reputazione di uno che conduceva una vita pulita: mangiava quasi solo vegano, non beveva e non fumava marijuana. Tuttavia sembra che fosse riuscito a nascondere anche ai suoi amici e collaboratori più stretti una crescente dipendenza dagli antidolorifici, che potrebbe aver contribuito alla sua morte. I risultati dell’autopsia sul corpo di Prince non sono ancora stati pubblicati, ma diverse ricostruzioni giornalistiche sembrano confermare che i problemi legati alla dipendenza dalle medicine si fossero aggravati negli ultimi giorni di vita di Prince. Il New York Times ha parlato con molte persone informate dei fatti, mettendo in ordine quello che si sa. Due giorni prima della morte di Prince, i suoi amici avevano chiesto aiuto al dottor Howard Kornfeld, direttore di un famoso centro di disintossicazione specializzato nella cura delle dipendenze dai medicinali antidolorifici, la Recovery Without Walls di Mill Valley, in California. Il dottor Kornfeld non era potuto andare immediatamente in Minnesota, ma aveva mandato suo figlio Andrew Kornfeld per cercare di stabilizzare le condizioni di Prince e organizzare il suo trasferimento in California. Andrew Kornfeld, che non è un medico ma collabora da tempo con suo padre, aveva a sua volta chiesto aiuto a un medico di Minneapolis, che la mattina della morte di Prince aveva cancellato tutti i suoi appuntamenti per poter visitare Prince a casa sua. Quando Andrew Kornfeld arrivò al Paisley Park Studios di Chanhassen, tuttavia, Prince era irreperibile; Kornfeld si unì alle ricerche che finirono quando Prince venne trovato incosciente nell’ascensore di uno degli edifici. Fu chiamato il 911, il numero per le emergenze, ma i paramedici arrivati non riuscirono a rianimare Prince. | Cosa si sa della morte di Prince. Ufficialmente ancora poco, ma sembra che nell'ultimo periodo della sua vita fosse diventato dipendente dai farmaci antidolorifici. |
Applausi e sputi è la bella e drammatica biografia di Enzo Tortora scritta da Vittorio Pezzuto e pubblicata nel 2008 da Sperling & Kupfer. Ha naturalmente al centro la fase della vita di Tortora diventata più vergognosamente famosa nella storia d’Italia: quella del suo arresto per le false accuse di alcuni cosiddetti “pentiti”, della sua tormentata e dolorosa storia giudiziaria e di quei cinque anni che si conclusero con la sua morte per tumore a un polmone meno di un anno dopo la sua assoluzione. Questo è il racconto dell’avvio di quei cinque anni, che segue i capitoli dedicati alla vita di Tortora fino ad allora e ai suoi successi giornalistici e televisivi, fino a quello tuttora ricordato della trasmissione Portobello. Si avvicina intanto la fine del sesto ciclo di rintocchi del Big Ben televisivo e Tortora si interroga sull’eventualità di prorogare ulteriormente la vita di Portobello. Nonostante il grande numero di variazioni apportate negli anni, non si può infatti pensare di proporre la sua formula all’infinito. D’altra parte l’idea continua a funzionare e dopo questa trasmissione (la prima a fare a meno dei gettoni d’oro e degli ospiti d’onore, la prima a dire no alle lotterie della memoria) perfino molti quiz si sono «portobellizzati». Nessuno può negare che il programma abbia segnato una svolta autentica nel gusto, nello stile, nel modo stesso di fare televisione. Annota lo stesso Tortora: | La storia di Enzo Tortora. L'ha raccontata un libro qualche anno fa, e vale la pena recuperarla, che si voglia guardare la fiction televisiva o no. |
Negli ultimi cento anni in Nuova Zelanda l’inverno si è accorciato di un mese, secondo l’Istituto nazionale di ricerca sull’acqua e l’atmosfera (NIWA) del paese. Per “inverno” in questo caso non si intende la stagione astronomica, quella legata al numero di ore di luce giornaliere, ma si intende quel periodo dell’anno in cui le condizioni climatiche sono quelle che tipicamente si associano a questa stagione: temperature molto basse, gelate e nevicate. Secondo gli scienziati del NIWA nell’ultimo secolo l’inizio di questi fenomeni meteorologici si è via via ritardato e la loro fine si è anticipata, e oggi rispetto a cento anni fa il periodo in cui si verificano è più corto di un mese. In Nuova Zelanda, nell’emisfero australe, l’inverno astronomico comincia all’inizio di giugno, finisce alla fine di agosto ed è lungo 92 giorni: può nevicare e ci possono essere temperature minime fino a -7°C durante la notte. Brett Mullan del NIWA ha definito come giornata invernale dal punto di vista meteorologico una in cui la temperatura media è minore di 9°C, e poi ha studiato i registri storici degli anni tra il 1909 e il 1938 e quelli tra il 1987 e il 2016 relativi a sette diverse regioni della Nuova Zelanda. Analizzando i dati storici ha calcolato che tra il 1909 e il 1938 ogni anno ci furono in media 100 giorni con condizioni meteorologiche invernali, contro i soli 70 degli ultimi trent’anni. | L’inverno della Nuova Zelanda si è accorciato di un mese nell’ultimo secolo. Nella prima metà del Novecento durava 100 giorni in media, ora 70: inizia dopo e finisce prima. |
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia | Alluvione nel ponente di Genova. Colpito soprattutto il comune di Cogoleto, allagata l'autostrada. |
Newsweek di questa settimana ha un bell’articolo di copertina sulla rivoluzione in corso col trasloco delle nostre attività di informazione comunicazione sugli apparecchi mobili (smartphone, tablet: ma nomi italiani, abbiamo rinunciato?) a scapito dei personal computer. E sulla guerra in corso a sua volta dentro questa rivoluzione, tra i maggiori produttori di hardware e software in questo campo. La tesi di Daniel Lyons, popolare e discusso esperto di tecnologia di Newsweek, è in estrema sintesi che la guerra la sta vincendo Android, il sistema operativo “aperto” di Google, ai danni di Apple e Nokia. Lyons non nasconde una sua maggiore simpatia per Android, e cita dati che Apple contesta, ma ne cita molti e diversi e la sua tesi appare piuttosto circostanziata. Il racconto comincia dalla fulminante carriera di Andy Rubin, ingegnere già impiegato ad Apple e poi “acquistato” da Google con la sua startup cinque anni fa. Rubin è il creatore di Android – un sistema operativo che può funzionare ed essere adattato su apparecchi telefonici diversi – che è stato introdotto sul mercato solo due anni fa. Adesso lo usano aziende come HTC, Samsung e Motorola, che hanno creato diversi smartphone dedicati. Con questi risultati: | La guerra dei foni. Per quanto Apple, Nokia e Microsoft si diano da fare, secondo Newsweek alla fine vince Android. |
I servizi segreti della Cina e della Russia spiano regolarmente le telefonate che il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, effettua tramite il suo iPhone personale ignorando le molte richieste di maggiori cautele da parte dei suoi consiglieri e dell’intelligence statunitense, che gliene hanno fortemente sconsigliato l’utilizzo. Le pratiche di comunicazione poco sicure seguite da Trump e i rischi per la sicurezza nazionale sono stati raccontati dal New York Times in un lungo articolo basato sulla testimonianza di collaboratori della Casa Bianca e dei servizi segreti, frustrati dalla noncuranza con cui Trump utilizza smartphone che possono essere facilmente intercettati. Trump ha tre iPhone: due modificati dall’NSA – l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza informatica – per ridurre i rischi di intercettazioni, e uno personale sul quale non ci sono particolari limitazioni e che è quindi la principale fonte di preoccupazione per l’intelligence statunitense e i collaboratori del presidente. Il terzo iPhone viene usato da Trump perché, a differenza degli altri due, dà la possibilità di mantenere una rubrica con i numeri di telefono. | L’iPhone di Trump è intercettato da Cina e Russia. Ma il presidente degli Stati Uniti continua a usarlo per telefonare ai suoi amici, scrive il New York Times, e non vuole sentire ragioni. |
Questa non è una recensione di Dunkirk: un po’ perché Il Post non fa recensioni e un po’ perché, se decidesse di assecondare quanto chiesto dai distributori italiani del film, dovrebbe aspettare il 21 agosto: dieci giorni prima della sua uscita in Italia. Diversi giornalisti e addetti ai lavori italiani hanno già avuto modo di vedere Dunkirk, il nuovo film di Christopher Nolan, ma hanno scelto di non scriverne per un accordo con i distributori del film: una cosa tipo «noi ve lo facciamo vedere in anteprima, voi non ne scrivete finché non vi diamo il via». Questa convenzione in gergo giornalistico viene chiamata “embargo”: a volte ai giornalisti viene fatto firmare un non disclosure agreement, un contratto che li impegna al pagamento di una penale qualora violino i termini dell’accordo; altre volte l’accordo si basa soltanto sulla parola e la fiducia reciproca (e il disincentivo di non essere forse invitato alle anteprime future in caso di trasgressione). Fatto sta che c’è un film che è uscito e di cui si parla in mezzo mondo tranne che in Italia, dove invece le principali nuove uscite di questa settimana sono gli horror Annabelle 2: Creation e Angoscia, un «viaggio in una psiche inquieta, sempre in bilico tra psicopatologia e soprannaturale». | Il film di cui si parla ovunque tranne che in Italia. Perché tantissimi giornalisti per ora preferiscono non scrivere di "Dunkirk", e perché uscirà in Italia un mese dopo il resto del mondo. |
Lucasz Herba, cittadino polacco di 31 anni, è stato condannato a 16 anni e 9 mesi di carcere per il rapimento della modella britannica Chloe Ayling. Herba tenne sequestrata Ayling tra l’11 e il 17 luglio del 2017 prima di accompagnarla al consolato britannico di Milano e consegnarsi alla polizia. Del caso si parlò a lungo per via delle improbabili storie raccontate da Herba e dalla stessa Ayling sul rapimento, al punto che secondo alcuni fu inscenato da entrambi. Herba sostenne di essere l’emissario di un gruppo criminale che gli aveva ordinato di rapire Ayling per poi metterla in vendita sul “deep web”. Secondo l’accusa, Herba attirò Ayling con una falsa offerta di lavoro, la drogò e la trasportò all’interno di un borsone in una baita di montagna dove la tenne sequestrata diversi giorni prima di decidere di liberarla. Nel corso degli interrogatori, Herba ha sostenuto anche di aver già compiuto rapimenti in precedenza e di aver lavorato per diversi servizi segreti internazionali. | Lucasz Herba è stato condannato a 16 anni e 9 mesi per il rapimento della modella britannica Chloe Ayling a Milano. |
Da ieri sappiamo qualcosa in più sulla posizione di Silvio Berlusconi in Senato e della sua decadenza dal seggio, a causa della condanna a 4 anni per frode fiscale nel processo Mediaset. Mercoledì 7 agosto, in serata, si è riunita la giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari del Senato per occuparsi della cosiddetta “verifica dei poteri” nelle elezioni dei senatori del Molise. Il tema sembra inoffensivo ma il punto è che Berlusconi alle scorse elezioni era candidato in tutte le regioni e ha optato proprio per un seggio in Molise. La giunta deve occuparsene di Berlusconi perché, a causa della legge Severino della fine del 2012, la condanna di Berlusconi è per legge motivo di incandidabilità e incompatibilità con l’incarico di Parlamentare: dovrebbe decadere dal seggio, in altre parole smettere di essere parlamentare. A questo scopo serve però il voto della sua camera di appartenenza, cioè il Senato. Se ne occuperà prima la giunta delle elezioni e poi probabilmente l’aula. | Quanto resta a Berlusconi in Senato. Da ieri sappiamo qualcosa in più sull'iter per la sua decadenza dal seggio parlamentare: la giunta delle elezioni si riunirà il 9 settembre. |
Nelle prossime settimane la Commissione Europea presenterà probabilmente una serie di accuse contro l’azienda statunitense Google per concorrenza sleale, al termine di una serie di indagini avviate circa 5 anni fa per valutare presunti comportamenti che violano le leggi antitrust europee. La notizia non è ancora ufficiale, ma è stata diffusa dal Wall Street Journal che dice di avere consultato alcune fonti interne alla Commissione. Secondo il WSJ, le autorità europee avrebbero chiesto alle aziende che avevano presentato in forma confidenziale i reclami contro Google di rendere pubblica la loro documentazione, che è di solito il primo passo verso la formalizzazione di accuse nei confronti di un’azienda per violazione delle leggi sulla concorrenza. La presentazione dei documenti (“Statement of Objections”) sarà il primo passo del contenzioso, ma probabilmente saranno necessari anni prima di arrivare a qualcosa di concreto. La Commissione potrebbe infatti decidere di effettuare indagini più approfondite sulla predominanza sul mercato di Google, con l’azienda che potrà presentare ricorsi o concordare accordi su alcuni punti dell’inchiesta. Qualcosa di analogo era già avvenuto con la causa antitrust avviata contro Microsoft negli anni Novanta e arrivata a conclusione solo nel 2004, con l’azienda condannata a pagare quasi 500 milioni di euro. | L’UE sta per presentare le accuse antitrust contro Google. Lo scrive il Wall Street Journal, citando le fonti di alcune società coinvolte nelle accuse contro la posizione dominante di Google. |
Domenica 6 dicembre è morta a Milano la stilista Maria Mandelli, detta anche Mariuccia, che tutti conoscono come Krizia, il nome con cui aveva chiamato la sua casa di moda. Ha dato la notizia con un comunicato stampa il consiglio di amministrazione di M.M.K. Spa, la società che gestisce i beni di Krizia. Mariuccia Mandelli, che aveva 90 anni, era originaria di Bergamo ma aveva vissuto quasi sempre a Milano, dove aveva iniziato anche a lavorare nel mondo della moda. Aveva studiato in Svizzera per diventare maestra elementare, ma poi aveva preferito aprire un piccolo laboratorio di moda assieme con un’amica nel 1954. Fondò poi il suo marchio, Krizia: il nome deriva dall’ultimo dialogo incompiuto di Platone, che parlava di vanità femminile. In quel periodo la moda, che fino a quel momento si faceva soprattutto a Parigi, stava prendendo piede anche in Italia, soprattutto a Firenze. Nel 1964 Krizia fece la sua prima sfilata a Palazzo Pitti e la sua collezione ebbe un successo così grande che ricevette il premio Critica della moda, dato fino ad allora solo a Emilio Pucci. | Chi era Mariuccia Mandelli, cioè Krizia. È morta domenica a 90 anni, è stata una delle più importanti e famose stiliste e imprenditrici italiane. |
Venerdì gli indici di borsa e il mercato dei titoli di stato sono in ripresa dopo una serie di annunci che hanno confermato quello che era già emerso negli scorsi giorni: i paesi membri dell’Unione Europea potranno spendere tutti i soldi necessari ad affrontare la pandemia e nel farlo avranno il sostegno della Banca Centrale Europea, dei paesi più ricchi dell’eurozona e della Commissione Europea. Gli annunci da parte delle istituzioni europe e di diversi governi sono arrivati tra la sera di giovedì e la giornata di venerdì. Tra i più importanti ci sono quelli della BCE, che ha precisato le sue intenzioni dopo la criticata conferenza stampa della sua presidente, Christine Lagarde. La banca centrale ha fatto sapere che «non tollererà alcun ostacolo alla trasmissione delle sue politiche monetarie» e che è pronta a «fare di più» per contenere «l’aumento degli spread dovuto al coronavirus». | L’Europa potrà spendere tutto quello che serve per affrontare la pandemia. Dopo il pasticcio di ieri della BCE lo hanno annunciato chiaramente le principali istituzioni e i governi dell'Unione Europea: ora le borse crescono e gli spread sono in calo. |
La discussione intorno al voto di fiducia alla Camera, oggi, impazza più del solito, soprattutto in rete, perché oggi le variabili in ballo sono state maggiori di altri voti sul governo recenti. E perché le opposizioni hanno provato a sfruttare i numeri mancanti alla maggioranza approfittando delle norme sul numero legale. Le conseguenze, e il ruolo dei radicali, sono molto dibattute. Andrea Sarubbi del PD, accurato e alacre protagonista e testimone delle sedute alla Camera, soprattutto col suo account su Twitter, ha fatto questi conti e queste valutazioni sul suo blog. Le opposizioni, tutte insieme, non superano quota 303. Può darsi che mi sbagli di uno o due, ma la sostanza non cambia: per sfiduciare il governo serve che 6 o 7 deputati della maggioranza gli votino contro, o che una quindicina non si presentino. Poi uno ogni volta può illudersi, guardando le cose da fuori, e aspettarsi chissà quale sorpresa; per noi che stiamo lì dentro, invece, la matematica ha ancora un senso. Il vero dubbio di oggi, facendo due conti, non era che Berlusconi avesse più o meno deputati delle opposizioni; era, semmai, che avesse abbastanza deputati (315) per garantire il numero legale e dunque rendere valido il voto. Se si fosse fermato a 314, per dire, si sarebbe trovato senza fiducia: il che, da un punto di vista regolamentare, avrebbe provocato soltanto una votazione bis, probabilmente lunedì o martedì, ma dal punto di vista politico sarebbe stato oggettivamente imbarazzante, sempre ammesso che l’imbarazzo sia una sensazione a lui conosciuta. Il regolamento della Camera calcola il numero legale non in base alla votazione, ma in base alla presenza in Aula; così, per non essere conteggiati, tutti noi (Pd, Idv, Udc, Fli, Api, minoranze linguistiche, radicali) abbiamo deciso di non entrare nell’emiciclo, neppure durante il dibattito. L’idea comune era quella di aspettare la fine della prima chiama (ce ne sono due, come sapete), ossia il primo giro di deputati, per capire se il Centrodestra fosse o meno in grado di garantire la validità del voto: appena raggiunta quota 315 da parte loro, noi saremmo entrati in Aula ed avremmo votato normalmente. Come è andata lo sapete: a votare la fiducia sono stati in 316, uno dei quali – sedicente frondista, fino a qualche ora fa – è arrivato a cose ormai fatte, per non restare fuori dal buffet. Sarebbero stati 315, a posteriori, ma quando i radicali hanno deciso di entrare in Aula e votare, garantendo comunque il numero legale, nessuno poteva saperlo con certezza: neppure io, che – insieme ad altri 5 o 6 colleghi – ero stato delegato dal gruppo a contare i voti, uno per uno, per tenere il polso della situazione e poter poi decidere se entrare in Aula o no. Marco Beltrandi, quello che fece saltare l’election day, è entrato per 298esimo, a prima chiama ancora in corso; via via tutti gli altri, e a quel punto è saltato il tappo: sono entrate prima le minoranze linguistiche (a numero legale ormai raggiunto, per la verità) e poi, alla seconda chiama, tutti noi. So che alcuni si aspetteranno un mio commento sui radicali. Io credo invece di averne già parlato abbastanza, in queste settimane, e non avrei molto da aggiungere: condivido tutte le loro battaglie – quella sulla Libia lo dimostra – quando sono battaglie di merito; quando invece sono iniziative per la propria visibilità, o quando cercano una sponda politica con il governo per ottenere qualcosa in cambio, non possono trovarmi dalla loro parte. Poi, per carità, uno può nobilitarle come vuole. Ma tra qualche mese vedremo se il fine di quella telefonata di Pannella – che ha costretto tutti i suoi ad entrare, nonostante il dibattito interno fosse piuttosto vivace – sarà stato nobile davvero, come spero, o se anche loro hanno ceduto al fascino dell’happy hour nel bazar di Silvio. | Come sono andate le cose alla Camera, oggi. La versione di Andrea Sarubbi, deputato del Pd, che ha tenuto i conti. |
Come aveva annunciato nei giorni scorsi, Instagram ha rimosso milioni di account fasulli creati più che altro per fare spam o per gonfiare il numero di seguaci (“followers”) di alcuni iscritti, una pratica comune a molti altri social network come Twitter e Facebook. L’operazione ha fatto ridurre di colpo il numero di seguaci di alcuni degli account più conosciuti dell’applicazione, a cominciare proprio da quello di Instagram che ne ha persi 18,9 milioni (quando ci si iscrive al servizio tra i primi profili consigliati da seguire di solito c’è proprio quello di Instagram). Il dato non è stato comunicato ufficialmente dall’azienda, ma è stato calcolato da Zach Allia, un esperto di software che si è preso la briga di mettere insieme le statistiche su alcuni degli account più usati. Stando ai calcoli di Allia, dopo quello di Instagram tra gli account che hanno perso più seguaci ci sono quello del cantante canadese Justin Bieber, che ne ha persi 3,5 milioni e quello di Kim Kardashian che ha perso 1,3 milioni di seguaci. Altri account di personaggi famosi hanno perso molti seguaci: Selena Gomez circa 1,1 milioni, Miley Cyrus 712mila, Bruno mars oltre 880mila e Beyoncé 832mila. Lady Gaga ne ha persi quasi 368mila. | Perché avete perso seguaci su Instagram. Sono stati cancellati milioni di account fasulli, usati per fare spam o gonfiare il numero di iscritti ad alcuni profili: il povero Justin Bieber ha perso 3,5 milioni di seguaci, per esempio. |
Antony è un ragazzone dall’aspetto inquietante e dalla voce androgina e unica: lo hanno definito una via di mezzo tra Nina Simone, Boy George, Bryan Ferry e Otis Redding. Gorgheggia e gigioneggia languidamente e addoloratamente, senza pudori per la sfacciataggine dei suoi tormenti sentimentali e sessuali. Se lo contendono tutti, e ha cantato tra gli altri con Lou Reed, Rufus Wainwright, Boy George e Björk. I fell in love with a dead boy (I fell in love with a dead boy EP, 2001) Hal Willner, produttore di Lou Reed, si imbatté in questa copertina in cui uno strano omone giaceva a terra sotto lo sguardo di un ermafrodita giapponese nudo e un’artista americana parcamente agghindata. La portò a Lou Reed, che disse: “e questo chi è?”. Venne fuori che viveva pochi isolati più in là, e lo mandarono a chiamare. Poi Reed lo invitò a cantare con lui in tour. | Otto canzoni di Antony Hegarty (and the Johnsons). Scelte dal direttore del Post, visto che giovedì era ospite a Sanremo (Antony, non il direttore). |
Domenica si vota per le elezioni regionali in Emilia-Romagna, una regione da sempre guidata dalla sinistra e simbolicamente molto importante per questo schieramento. I due principali sfidanti sono Stefano Bonaccini del PD, presidente uscente della regione e sostenuto da tutto il centrosinistra, e Lucia Borgonzoni, senatrice della Lega appoggiata dal centrodestra. I sondaggi danno i due candidati molto vicini ed è probabile che la vittoria sarà assegnata per pochi voti. Ci sono anche altri cinque candidati che però hanno poche possibilità di raccogliere un numero significativo di voti. Si tratta di Simone Benini, un imprenditore di Forlì candidato dal Movimento 5 Stelle; Marta Collot, lavoratrice precaria candidata da Potere al Popolo!; Stefano Lugli, candidato di Rifondazione Comunista; Laura Bergamini, del Partito Comunista e infine Domenico Battaglia, del Movimento 3V. | Guida alle elezioni in Emilia-Romagna. Si vota domenica e il risultato riguarderà un po' tutti. |
Nikon Small World è un concorso fotografico sponsorizzato dalla Nikon e dedicato alle immagini ottenute attraverso un microscopio. Sono fotografie scattate di solito per ragioni di ricerca scientifica ma di cui il concorso vuole invece sottolineare la bellezza artistica. Il concorso esiste dal 1974 e ieri ha presentato i suoi vincitori per l’edizione del 2010 (quella del 2011 accoglie già le candidature, fino al 30 aprile): il nido di vespe al quarto posto è di un fotografo italiano di La Spezia, Riccardo Taiariol. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Il Dio delle piccole cose. Le immagini meravigliose che hanno vinto il concorso Nikon di microfotografia. |
Il problema di ricezione del segnale di rete cellulare del nuovo iPhone 4 ha spinto Apple a correre rapidamente ai ripari, almeno stando alle ultime indiscrezioni circolate online. Il sito di tecnologia Boy Genius Report ha pubblicato unappunto che la società avrebbe consegnato agli impiegati di AppleCare, il suo programma di assistenza ai clienti, per indicare quali risposte dare ai possessori degli iPhone 4 alla ricerca di una soluzione per il problema di ricezione. Nella nuova versione dello smartphone, l’antenna per il segnale cellulare è collocata sul bordo ed è separata dalle altre antenne per il WiFi e il GPS. Tenendo in mano il dispositivo può capitare che le due antenne vengano messe in contatto con una conseguente perdita della ricezione, come stanno confermando diverse analisi. Gli addetti di AppleCare hanno a disposizione cinque opzioni diverse da utilizzare come risposte a seconda della natura delle domande dei possessori del nuovo iPhone 4. Le frasi suggerite da Apple sono un poco generiche e mantengono quella patina ambigua tipica delle risposte da call center: | Apple: cosa fare se iPhone 4 non prende. Gli addetti dell'assistenza hanno ricevuto le istruzioni per rispondere alle domande sui problemi con l'antenna e la ricezione. |
Uno non ci pensa, a comprarsi un proiettore da tenere a casa: poi lo vede a casa di amici e improvvisamente entra nel suo cono di acquisti potenziali. Sai che non è male?, uno pensa, vedere le cose grandi così? E restare sul proprio divano. È una cosa che si può fare anche con un grosso televisore, certo, ma il grosso televisore costa di più: si vede pure meglio, col grosso televisore, certo, ma il grosso televisore costa di più. E poi diciamocelo, nessun televisore riesce a essere così grosso. Al Post si parla da anni di organizzare un cineforum di redazione – con qualche timore per l’effetto Corazzata Kotiomkin – dato che passiamo tanto tempo a parlare di film e serie tv. Però, si sa, c’è la crisi di business dei giornali. E coi proiettori è come con molte cose: i più buoni costano un botto di soldi. Abbiamo quindi fatto alcune ricerche online per capire di che tipo di proiettore avessimo bisogno (ci interessava che andasse bene anche alla parte calciofila della redazione, per vedere le partite senza un pub attorno) tra quelli che ci possiamo permettere e ne abbiamo provati alcuni, e a questo punto condividiamo. | Scegliere un proiettore economico. Soluzioni testate sul campo per chi è tentato dal cinema a casa ma non se lo può permettere, come la redazione del Post. |
Tesco, la più grande catena di supermercati nel Regno Unito, ha annunciato che taglierà 4.500 posti di lavoro. Nel comunicato ufficiale con cui l’azienda ha annunciato i tagli non viene specificato entro quando saranno effettivi. Tesco ha giustificato i tagli parlando di una «semplificazione» nella gestione dei propri supermercati, per adattarsi ai nuovi ritmi dei clienti e della necessità di avere una rete di manager «più snella». È notizia di pochi giorni fa che Tesco ha presentato di recente ai propri investitori il progetto di un supermercato che permetta ai clienti di fare la spesa e uscire senza dover passare da una cassa (e quindi senza bisogno di interagire con un cassiere). Nel Regno Unito Tesco dà lavoro a circa 300mila persone in più di 3.400 negozi: già all’inizio dell’anno aveva ipotizzato tagli per circa 9.000 dipendenti. | Tesco, la più grande catena di supermercati nel Regno Unito, taglierà 4.500 posti di lavoro. |
La banca tedesca Deutsche Bank ha ammesso di essere coinvolta nel grosso scandalo di Danske Bank, il più grosso scandalo bancario nella storia dell’Unione Europea. A settembre un’indagine indipendente aveva rivelato che Danske Bank, la più importante banca della Danimarca, aveva partecipato al riciclaggio di circa 2o0 miliardi di euro di denaro russo ed ex-sovietico attraverso la sua divisione estone. Le indagini avevano portato alle dimissioni del CEO della banca, Thomas Borgen. Deustche Bank ha detto di aver gestito almeno 130 miliardi di euro di denaro “sospetto” proveniente dalla succursale estone di Danske Bank. In quanto banca corrispondente, Deustche Bank ha aiutato i clienti di Danske Bank in Estonia a trasferire denaro nel sistema finanziario degli Stati Uniti. Le rivelazione di Deutsche Bank arrivano dopo che lunedì l’ex dirigente di Danske Bank Howard Wilkinson aveva testimoniato davanti al parlamento della Danimarca. Wilkinson, che ha detto che anche due banche statunitensi sono coinvolte nello scandalo di riciclaggio, non ha potuto rivelare il nome della banca europea per via di un accordo di riservatezza firmato con Danske Bank al momento del suo licenziamento. L'Europa, spiegata bene. | Deutsche Bank ha ammesso di essere coinvolta nello scandalo di riciclaggio di Danske Bank. |
Il 15 giugno del 1978, un giorno in cui a Roma pioveva, il Presidente della Repubblica Giovanni Leone firmò l’atto ufficiale delle dimissioni – le prime volontarie di un Presidente della Repubblica – e, dopo i saluti dovuti al protocollo, lasciò il Quirinale, rifiutando qualunque cerimonia. Erano in pochi, comunque, ad essere venuti per salutarlo. Le sue dimissioni arrivarono in seguito a una serie di insinuazioni, accuse e attacchi della stampa e del Partito Radicale, che erano andati avanti per mesi. Negli anni successivi la gran parte di quelle accuse si rivelò infondata. Nel 1998 Marco Pannella ed Emma Bonino gli chiesero ufficialmente scusa. Leone sarebbe morto tre anni dopo. In realtà ci fu un caso, particolare, di dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica prima di quelle di Leone. Antonio Segni si dimise da Presidente, con cinque anni di anticipo sulla scadenza naturale del mandato. Segni era stato eletto nel 1962, e nel 1964 venne colpito da una grave trombosi cerebrale, che portò i presidenti della camere e il presidente del consiglio a firmare l’atto che decretava il suo “impedimento temporaneo”. Nonostante la gravità della malattia non vennne dichiarato “l’impedimento permanente”, che avrebbe portato a una nuova elezione immediatamente. Segni firmò le sue dimissioni volontarie poche settimane dopo l’ictus, il 6 dicembre 1964. Anche Sandro Pertini, nel 1985, e Francesco Cossiga, nel 1991, si dimisero dalla carica, entrambi con pochi giorni o settimane dalla scadenza naturale del mandato. | Le dimissioni di Giovanni Leone. Avvennero 35 anni fa, in seguito ad accuse che poi si rivelarono false: furono le prime di un Presidente della Repubblica. |
Il sito di tecnologia AllThingsD ha scritto che Google Venture – il settore di Google che si occupa di investimenti – ha investito 257,79 milioni di dollari in Uber, il servizio di trasporto privato (a metà tra taxi e noleggio di auto private) attivo in città di tutto il mondo, tra cui Roma e Milano. Si tratta di una somma considerevole, circa l’85 per cento del fondo annuale di Google Venture, pari a 300 milioni di dollari, ed è anche l’accordo di maggiore entità che ha firmato finora. Non è chiaro se in futuro Google continuerà a finanziare Uber. L’investimento di Google fa parte dell’ultimo giro di finanziamenti concordato da Uber, in cui ha raccolto circa 361 milioni di dollari, di cui circa 90 milioni forniti dalla Texas Pacific Group (TPG), una società di private equity di San Francisco. Il precedentemente giro di finanziamenti aveva ottenuto 88,4 milioni di euro. Grazie ai nuovi fondi il valore di Uber è stimato a 3,5 miliardi di dollari. Soltanto un anno e mezzo fa era valutato 330 milioni di dollari, dopo aver raccolto finanziamenti per un totale di 37,5 milioni di dollari da società come Menlo Ventures, Benchmark Capital e Goldman Sachs. Molti hanno sottolineato che gli investimenti sono massicci e consentiranno a Uber di espandersi ulteriormente e – molto probabilmente – di costituire prossimamente una IPO e quotarsi in borsa per la prima volta. | Google investe in Uber. Ha finanziato il servizio di trasporto privato - apprezzato dagli utenti e contestato dai tassisti - con 257 milioni di dollari. |
Una delle dodici persone uccise nell’attentato di lunedì a Berlino è una donna italiana, Fabrizia Di Lorenzo: lo hanno confermato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il ministro degli Esteri, Angelino Alfano. Da giorni Di Lorenzo era considerata dispersa: il suo cellulare era stato trovato nei pressi del posto in cui il camion ha investito la folla e dal momento dell’attentato nessuno era più riuscito a mettersi in contatto con lei. L'Italia ricorda Fabrizia Di Lorenzo, cittadina esemplare uccisa dai terroristi. Il Paese si unisce commosso al dolore della famiglia | C’è una donna italiana tra i morti di Berlino. Lo ha confermato la magistratura tedesca a Gentiloni e Alfano: si chiamava Fabrizia Di Lorenzo, aveva 31 anni. |
Comincia giovedì 5 novembre a Pescara la tredicesima edizione del FLA – già Festival delle Letterature dell’Adriatico – con cui il Post collabora da quattro anni, e che è stato il partner con cui abbiamo costruito la nuova pagina Libri del Post. Il nuovo nome acronimo è stato scelto per segnalare l’allargamento dei temi affidato quattro anni fa alla collaborazione di Luca Sofri, peraltro direttore del Post, che è direttore artistico del Festival e che ha dapprima costruito una sezione dedicata più all’attualità e al giornalismo che alla letteratura e poi seguito più in generale tutto il progetto del festival, inventato tredici anni fa da Giovanni Di Iacovo, divenuto nel frattempo assessore alla Cultura di Pescara, e Vincenzo D’Aquino, che è tuttora direttore del FLA. L’edizione del 2015 del Festival è la più ricca organizzata finora, in termini di numero e popolarità degli autori, e di lavoro di organizzazione, comunicazione e coinvolgimento del pubblico. Giovedì Luca Sofri intervisterà Giuliano Ferrara – conversazione sull'”aria che tira” che segue quelle degli anni scorsi con Enrico Mentana, Giovanni Floris, Beppe Severgnini, Concita De Gregorio, Giuseppe Cruciani, Corrado Formigli, tra gli altri – e giovedì sera Paolo Di Paolo parlerà con Walter Veltroni del suo libro Ciao, in questi giorni nelle classifiche dei più venduti. Complessivamente al Festival ci saranno sei autori i cui nuovi libri sono stati tra i dieci più venduti in queste settimane: Veltroni, Michele Serra (qui un capitolo del suo nuovo libro), Maurizio Maggiani, Luca Bianchini, Corrado Augias (qui il primo capitolo del suo ultimo libro), Gianrico Carofiglio. L’anno scorso al FLA furono ospiti sia il precedente che il successivo vincitore del premio Strega: Francesco Piccolo e Nicola Lagioia. | Giovedì comincia il FLA, a Pescara. Il Festival di libri e giornalismo organizzato in collaborazione col Post quest'anno ha il programma più ricco di sempre. |
Capita, dopo aver visto un film, di recensirlo ad amici e parenti con un “mah, è strano”: è una formula abusata, un modo un po’ pigro per descrivere film che spesso in realtà non sono poi così bizzarri. Un po’ di tempo fa Flavorwire, un importante sito di cinema e cultura, aveva però messo insieme alcuni film davvero strani, che non ammettono altre definizioni, e che sono stati pensati per essere tali. Tra questi strani film abbiamo scelto quelli che ci sembravano più interessanti, per varie ragioni: alcuni sono di registi famosi – Pasolini, Lynch e Herzog – altri sono di registi meno noti, ma raccontano storie così insolite che viene da chiedersi il perché, prima di tutto. Sono per la maggior parte film minori di cui è difficile aver sentito parlare, se non si fa parte di qualche piccola e stramba nicchia di appassionati: ma un pugno sono anche stati presentati a importanti festival internazionali, in certi casi vincendo dei premi. Uno dei film più recenti è Rubber, la storia di uno pneumatico con poteri paranormali e istinti omicidi. Il più vecchio, e probabilmente il più importante per la storia del cinema, è invece Un chien andalou di Luis Buñuel. Quello con la trama più facile è Meat Love:«Due pezzi di carne si innamorano». (dentro ogni immagine, le strane trame dei film) | 20 film con una trama molto strana. Ma davvero stranissima eh, non tanto per dire: pneumatici con istinti omicidi e “pezzi di carne che si innamorano”, ad esempio. |
Martedì mattina intorno alle 9 un bus turistico è uscito di strada tra Monteriggioni e Badesse, sul raccordo autostradale che collega Siena e Firenze, ribaltandosi poi nella scarpata adiacente: secondo i giornali c’è almeno un morto e ci sono diversi feriti. La Nazione scrive che i turisti erano circa quaranta, tutti est europei. I giornali dicono che la persona morta è una donna di 40 anni. I feriti dovrebbero invece essere trentuno, di cui quattro ricoverati in codice rosso. Anas ha detto che il raccordo è momentaneamente chiuso in direzione Siena, quella in cui è avvenuto l’incidente, e sul posto ci sono i soccorsi e i vigili del fuoco. Non è ancora chiara la dinamica dell’incidente. | Un bus si è ribaltato su un raccordo autostradale vicino a Siena: c’è almeno un morto. |
Repubblica ha fatto un’escursione nel sito del nuovo ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, e scrive di aver trovato alcune apparenti incoerenze. Un ingresso nel governo? “Fantasticherie, non so se piangere o ridere”. Berlusconi? “Un generale ‘lìder maximo’. Non sono interessato alle sue offerte”. Così scriveva Saverio Romano, neo-ministro per le Politiche agricole, sul suo sito ufficiale, dal quale lanciava attacchi non solo contro il suo rivale locale, quel Raffaele Lombardo che accusava a più riprese di essere un trasformista, ma anche contro il governo e il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi. Pagine virtuali che raccontano prima l’impegno con l’Udc (fino a settembre dello scorso anno), poi il divorzio da Pierferdinando Casini (a seguito della nascita del quarto governo siciliano Lombardo) e, infine, la nascita dei Popolari di Italia Domani e l’appoggio a Berlusconi. Eppure, sul suo blog, l’avvocato 46enne non faceva altro che ripetere di essere contro ogni forma di trasformismo, e si scagliava contro quanti intendevano la politica come “un’occupazione di poltrone”. Basta leggere l’indignazione con la quale riferisce di una proposta che, a suo dire, gli avrebbe fatto Casini. E’ il 29 settembre, e il politico siciliano scrive: “Casini mi ha offerto di fare il ministro in un governo Pd-Udc in cambio di un sostegno dell’Udc Sicilia alla sua linea politica che prevede una deriva a sinistra e un accordo con D’Alema e Bersani. Credo che questa proposta di Casini possa tranquillamente configurarsi come un caso di scuola di tentata compravendita politica”. Una proposta che Romano non potrebbe mai accettare, perché, sostiene, nella sua attività politica è guidato dalle “doti di onestà, generosità e lealtà che ha appreso dal padre”, consapevole che “nessun prezzo può bastare per comprare la libertà di ognuno di noi”. In quello stesso post (datato 11 settembre 2010) l’allora segretario dell’Udc Sicilia scriveva: “Desidero essere ricordato come uno che non ha mai cambiato bandiera”. Quando, a seguito delle sue dimissioni da segretario dell’Udc, qualcuno inizia a profetizzare un ingresso nella compagine governativa, Romano reagisce stizzito: “Leggo già da diversi giorni di un mio inserimento in una lista di futuri sottosegretari del governo, ma è evidente che si tratta di fantasticherie. E’ chiaro che il premier ha tutto l’interesse a cavalcare l’onda del dissenso che ho espresso all’interno dell’Udc, ma la mia è una posizione politica dettata dalla voglia di dare un contributo alla crescita del nostro Paese. Non so quindi se piangere o ridere davanti a ciò che hanno scritto i giornali in questi giorni” (24 settembre). Il titolo del post è ancora più netto: “Non sono interessato alle offerte di Berlusconi”. | L’integro Romano. Le cose che il nuovo ministro diceva sul suo blog a proposito di Berlusconi e dei mercanteggiamenti di poltrone. |
Matteo Orfini, presidente del Partito Democratico e dal dicembre 2014 commissario straordinario del PD di Roma, nominato dopo lo scandalo conosciuto come “Mafia Capitale”, ha scritto un post su Facebook nel quale spiega quali sono secondo lui le ragioni della larga sconfitta alle elezioni comunali di Roma, vinte dalla candidata del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi. Orfini fa autocritica sulle responsabilità del PD, criticando le scelte fatte dal partito a Roma negli ultimi anni, orientate soprattutto alla gestione dei conflitti interni e del potere invece che alla costruzione di un consenso tra le persone che vivono a Roma, e soprattutto tra quelle che vivono in periferia. Orfini fa risalire i problemi agli anni in cui il PD era all’opposizione, durante la giunta dell’ex sindaco di destra Gianni Alemanno, quando, dice, «avevamo smesso di pensare alla città e ci eravamo chiusi al nostro interno. Non contava il consenso esterno, ma la ripartizione di quello interno». Una delle colpe principali del PD, continua Orfini, è stata non accorgersi dei fatti emersi con l’inchiesta Mafia Capitale, e di aver scelto Ignazio Marino come candidato sindaco nel 2013 (questo è un tema molto controverso nel partito: molti credono invece che il problema sia stato la rimozione di Marino). Orfini dice di aver provato ad occuparsi di questi e altri problemi durante il suo periodo da commissario ma ammette di non esserci riuscito, perché era «impossibile». Alla fine delle sue considerazioni, Orfini ha ringraziato Roberto Giachetti, candidato sindaco del PD alle ultime elezioni amministrative, scrivendo che la sconfitta non è «solo sua», come ha detto Giachetti, ma di tutto il partito. | La versione di Orfini su Roma. «I romani in periferia non ci criticavano per aver dimesso Ignazio Marino, ma per averlo eletto», dice tra le altre cose il presidente del PD e commissario del partito a Roma. |
Aggiornamento dell’11 giugno 2015: le degustazioni di cavallette e larve al padiglione dei Paesi Bassi sono state interrotte poiché i prodotti erano stati introdotti illegalmente dentro Expo. I tecnici dell’ASL (Azienda sanitaria locale), su indicazione del Ministero della Salute, hanno sequestrato tutti i prodotti e hanno vietato gli assaggi per i visitatori perché i prodotti non hanno ottenuto i visti sanitari necessari. *************** | La degustazione gratuita di insetti al padiglione dei Paesi Bassi. Per tutta la settimana si possono assaggiare larve e cavallette essiccate: un cibo molto economico e nutriente, a costo di vincere il pregiudizio culturale. |
Dallo scorso 5 aprile è disponibile su Netflix Our Planet, l’attesa serie di documentari naturalistici realizzata dallo stesso gruppo che ha girato le varie edizioni di Planet Earth per BBC, tra i documentari più premiati degli ultimi anni. Our Planet racconta la sterminata varietà degli ecosistemi del nostro pianeta e quanto alcuni di essi siano a rischio, a causa delle attività umane. La serie ha raccolto critiche molto positive, anche se talvolta arriva a conclusioni troppo affrettate e colpevoliste nei confronti degli interventi umani. Le critiche si sono concentrate su una scena del secondo episodio di Our Planet, dove viene illustrata la vita dei trichechi tra le coste dell’Alaska e della Russia, in una fase storica in cui i ghiacci si stanno progressivamente ritirando a causa del riscaldamento globale. Nel periodo estivo i trichechi frequentano quelle coste, dove trovano facilmente molluschi e crostacei, prima di trasferirsi sulle grandi placche di ghiaccio dove si riposano e allevano i loro piccoli. Negli ultimi anni, però, la disponibilità di ghiaccio è diminuita enormemente a causa del cambiamento climatico. In mancanza di queste piattaforme ghiacciate, i trichechi hanno iniziato a frequentare le scogliere, ammassandosi sulle rocce per riposarsi dopo i lunghi periodi trascorsi in mare, e per allevare la prole. | La brutta fine dei trichechi in “Our Planet”. Una scena molto cruda – centinaia di trichechi che muoiono precipitando da una scogliera – ha portato qualche critica alla nuova serie naturalistica di Netflix. |
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia | «Ancora una volta ripiegati su noi stessi». La lettera con cui Penati ha dato le dimissioni da coordinatore della segreteria del PD. |
Lunedì sono stati annunciati tutti i candidati ai Golden Globe 2018, i premi televisivi e cinematografici che vengono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, un’associazione di giornalisti statunitensi che si occupano di cinema e televisione in paesi soprattutto diversi dagli Stati Uniti. La cerimonia vera e propria si terrà il 7 gennaio 2018 a Beverly Hills, e assegnerà i premi ai migliori film, serie tv, registi, attori, sceneggiature e canzoni per l’anno 2017. Tra i film, quelli che hanno ricevuto più nomination sono La forma dell’acqua di Guillermo del Toro (7: miglior film drammatico, regia, attrice protagonista e non, attore non protagonista, sceneggiatura e colonna sonora), The Post di Steven Spielberg (6: miglior film drammatico, regia, attore e attrice protagonisti, sceneggiatura e colonna sonora), e Tre manifesti a Ebbing, Missouri di Martin McDonagh (6: miglior film drammatico, regia, attrice protagonista, attore non protagonista, sceneggiatura e colonna sonora). Tra le serie, invece, la più nominata è Big Little Lies di HBO, con miglior miniserie, miglior attore, due nomination per le migliori attrici protagoniste e due per le non protagoniste. | Golden Globe 2018, tutte le nomination. Tra i film ne hanno prese molte “La forma dell'acqua” e “The Post”, tra le serie sono andate bene “Big Little Lies” e “The Handmaid's Tale”. |
È morto a 79 anni Horst Faas, grande fotografo dell’Associated Press, due volte premio Pulitzer, noto soprattutto per le sue foto durante la guerra in Vietnam ma autore di moltissimi altri lavori di grande qualità giornalistica. Faas era nato a Berlino, in Germania, nel 1933, e cominciò a lavorare con l’agenzia Keystone da giovanissimo: a 21 anni era già inviato nel sudest asiatico. A 23 anni entrò in Associated Press, e cominciò ad andare nei posti dove pochi volevano andare: Vietnam, Laos, Congo, Algeria, Cambogia, Bangladesh. Nel 1962 divenne il capo dei fotografi di AP nel sudest asiatico e visse a Saigon fino al 1974. Nel 1967 in Vietnam una granata lo ferì gravemente alle gambe e l’emorragia rischiò di ucciderlo, se non fosse stato per l’intervento tempestivo di un giovane medico militare americano. Vinse un primo Pulitzer nel 1965 per le sue foto durante la guerra in Vietnam e un secondo nel 1972 per le sue foto in Bangladesh. Fu Faas a prendere la controversa decisione di diffondere le due foto più famose della guerra in Vietnam: quella che mostra il generale della polizia di Saigon, Nguyen Ngoc Loan, sparare alla testa di un prigioniero vietcong, e quella della bambina nuda che scappa dopo un bombardamento col napalm. Arruolò un gran numero di giovani e bravi fotografi, anche vietnamiti, e così Associated Press divenne in breve l’agenzia che offriva le fotografie migliori dal Vietnam. Faas “impose nuovi standard per chi decideva di raccontare una guerra con la macchina fotografica”, dice oggi l’Associated Press. | Le foto di Horst Faas. È morto ieri a 79 anni un leggendario fotografo di guerra, vincitore di due premi Pulitzer e autore di immagini bellissime e terribili. |
Nello stato americano del New Hampshire una donna di nome Sarah Lounder ha ricevuto una multa di tre dollari perché all’esterno del suo negozio di parrucchieri era stata messa una colonna di mattoni dipinta di rosso, bianco e blu, una versione artigianale del palo da barbiere che negli Stati Uniti possono esporre solo i negozi in cui lavora un barbiere con licenza. Avete presente quei cilindri rossi, bianchi e blu che si vedono spesso nei film americani? Fin dal Medioevo (e c’entra addirittura un papa) sono il simbolo di questa professione, almeno nei paesi anglosassoni, ed è per questo che i barbieri americani ne sono molto gelosi, al punto da avere degli ispettori che si occupano di controllare che siano usati nel modo giusto. Mettere un palo da barbiere davanti a un negozio di altro tipo è visto come una forma di pubblicità ingannevole, dato che il lavoro di barbiere è considerato un’altra cosa rispetto a quello di parrucchiere, diversamente da quanto avviene in Italia. La storia dei pali da barbieri iniziò nel 1163, durante il Concilio di Tours, quando papa Alessandro III vietò ai religiosi di fare salassi, una pratica medica diffusa fino all’Ottocento consistente nel far defluire una certa quantità di sangue dalle vene di una persona. Da allora e fino alla nascita della chirurgia moderna furono i barbieri a offrire questo servizio, oltre a quello tuttora praticato di taglio di barba e capelli. Erano chiamati barbieri-chirurghi e si occupavano anche di estrazioni di denti, ricomposizioni di fratture e cure di piccole ferite. Il francese Ambroise Pare, che visse nel Cinquecento ed è considerato il padre della chirurgia moderna, cominciò la sua carriera come barbiere-chirurgo. Nel Regno Unito barbieri e chirurghi continuarono a far parte della stessa corporazione professionale fino al 1745. | Sapete perché le insegne dei barbieri hanno quei cosi rossi, bianchi e blu che girano? quelli che si vedono nei film americani e a volte anche qui da noi: c'è dietro una storia che risale al Medioevo, e c'entrano i salassi. |
Abbiamo appena saputo che @InArteMorgan non potrà tenere il concerto di stasera. Siamo sinceramente dispiaciuti. Presto comunicati ufficiali — #FLA PescaraFestival (@PescaraFestLett) November 26, 2015 | Il concerto di Morgan al FLA di Pescara, in streaming. Abbiamo appena saputo che @InArteMorgan non potrà tenere il concerto di stasera. Siamo sinceramente dispiaciuti. Presto comunicati ufficiali — #FLA PescaraFestival (@PescaraFestLett) November 26, 2015. |
Da qualche anno John Galliano, Prada, Christian Dior, Louis Vuitton, Ferragamo, Nike e altre importanti aziende di moda sono particolarmente interessate all’Islanda: non per il successo del turismo o del calcio, per le sue aurore boreali e gli aerei abbandonati a fare da sfondo a una sfilata, ma per la sua pelle di pesce. È infatti nella pittoresca cittadina di Sauðárkrókur, affacciata su un fiordo nel nord-est del paese, che si trova Atlantic Leather, l’unica azienda d’Europa – e una delle pochissime al mondo – a lavorare pelle di pesce pregiata, impiegata dai marchi di alta moda per scarpe, borse e vestiti. I prodotti di pelle sono sempre più richiesti: per farsi un’idea, nel 2015 il mercato mondiale della pelle aveva raggiunto i 43 miliardi di euro. La domanda cresce soprattutto in Cina – per via della classe medio-borghese – e tra i millennials, cioè i nati dalla metà degli anni Ottanta ai primi anni Duemila. Nell’ultimo trimestre del 2018 il gruppo di lusso LVMH, che controlla aziende come Louis Vuitton e Christian Dior, ha avuto un aumento del 25 per cento nelle vendite di prodotti di pelle. | Le borsette in pelle di salmone? sempre più aziende di lusso usano pelle di pesce per vestiti e borsette: molta arriva da una conceria islandese e – tranquilli – non puzza. |
Venerdì 17 gennaio alla Camera Nunzia De Girolamo – ministro dell’Agricoltura e membro di Nuovo Centrodestra (NCD) – ha riferito sul caso delle registrazioni relative alla sanità di Benevento di cui si parla da oltre una settimana. De Girolamo nei giorni scorsi aveva dato la propria disponibilità per spiegare in Parlamento come stanno le cose, soprattutto dopo le richieste di dimissioni da parte del Movimento 5 Stelle e la recente richiesta di chiarimenti formulata da Scelta Civica, al governo insieme con NCD e con il Partito Democratico. De Girolamo ha detto, tra le altre cose: | Cosa ha detto De Girolamo. Dopo giorni di polemiche e richieste di dimissioni, il ministro ha riferito sulle sue conversazioni registrate e ha parlato di "linciaggio senza precedenti". |
Qui al Post le foto satellitari ci piacciono molto: sono utili per capire il territorio fotografato, e poi sono belle. Con Apple Maps abbiamo raccolto le fotografie dall’alto di 20 isole: di quelle grandi, facili da indovinare, e di alcune più piccole, di quelle che le si vede da un aereo e ci si chiede cosa siano, a meno che non ci si è appena stati in vacanza. Molte sono in Italia, alcune sono in Europa, altre negli altri continenti. Le didascalie delle foto sono “nascoste”, così si può giocare a indovinarle. Per chi legge da PC, dopo averci provato basta evidenziare col mouse la didascalia accanto all’immagine: apparirà il nome dell’isola e, dove serve, qualche spiegazione. Per chi legge dall’app per smartphone e tablet, le risposte invece si vedono subito. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Isole dall’alto. Abbiamo messo insieme 20 immagini di isole dell'Italia e del mondo viste da Apple Maps: quante ne riconoscete?. |
Il 20 gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato un primo decreto sulle liberalizzazioni, che conteneva diverse misure su banche, assicurazioni, farmacie, trasporti, imprese e settore energetico. Un decreto legge, però, per essere convertito in legge deve essere approvato dal Parlamento entro sessanta giorni. Per il decreto sulle liberalizzazioni il termine formale è il 24 marzo 2012. L’approvazione arriverà, quindi, dopo le eventuali modifiche proposte dai partiti e la discussione parlamentare (attualmente il decreto è in discussione alla 10ª Commissione parlamentare del Senato, che si occupa di industria, commercio e turismo). Le modifiche, sicuramente, ci saranno: in questi giorni si parla molto di che cosa cambierà nel provvedimento, che tutte le forze politiche hanno annunciato di voler modificare, mentre le categorie interessate annunciano e portano avanti da settimane proteste contro le misure che le riguardano. Le critiche arrivano soprattutto dalla Lega e dall’Italia dei Valori, che sono all’opposizione, ma posizioni scettiche vengono anche dai partiti che sostengono il governo in Parlamento: Bersani ha già detto che il PD voterà il provvedimento, ma ha chiesto che in alcuni settori (benzina, energia, professioni) si prendano misure più incisive. Oggi Francesco Rutelli, del Terzo Polo, l’alleanza politica che finora ha sostenuto con più decisione il governo, ha detto che i parlamentari del suo gruppo si riuniranno per valutare il da farsi “se la situazione dovesse degenerare”. | Che succede con le liberalizzazioni? la conversione in legge del decreto del 20 gennaio si sta dimostrando più complicata del previsto (o forse complicata come previsto): a che punto siamo. |
Sono giorni in cui molti di noi consultano compulsivamente le notizie e fanno fatica, anche quando vorrebbero, a leggere cose che non parlino dell’epidemia da coronavirus. E quindi ecco qua. Ronaldinho è in carcere in Paraguay | 7 cose che sono successe di cui forse non ci siamo accorti. Notizie e storie veloci passate inosservate in questi giorni particolari: Ronaldinho è in carcere e qualcuno ha camminato sul cratere di un vulcano attivo, per esempio. |
Will Coldwell, giornalista del Guardian, ha scritto una breve guida ai parchi divertimento a tema più belli e meno conosciuti in Europa: alcuni sono a tema fantasy, altri a tema western e altri ancora ospitano non solo attrazioni ma anche parchi naturali. Alcuni sono stati costruiti da poco e altri sono tra i parchi più antichi al mondo: uno di questi si trova in Italia, poco distante da Milano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | 10 parchi a tema poco conosciuti. Li ha scelti il Guardian e sono tutti in Europa: alcuni sono tra i parchi più vecchi al mondo e uno è vicino a Milano. |
Mercoledì la Camera dei deputati ha approvato definitivamente in seconda lettura la conversione in legge del decreto che prevede l’allontanamento delle grandi navi dal centro storico di Venezia. Il decreto, approvato dal governo a fine marzo e dal Senato alla fine di aprile, prevede che l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale, che gestisce anche la laguna di Venezia, abbia 60 giorni di tempo per avviare «un concorso di idee» per elaborare proposte di punti di attracco fuori dalle acque protette della laguna di Venezia. Il passaggio delle grandi navi a Venezia, da tempo contestato per il suo impatto ambientale, venne inizialmente limitato nel 2012 dal decreto Clini-Passera, che però rimase incompleto: il decreto vietava il transito nel canale della Giudecca alle navi passeggeri di oltre 40mila tonnellate, ma solo in presenza di valide alternative, che non vennero predisposte. Nel 2014 il Comitato interministeriale bloccò nuovamente l’accesso alle navi di oltre 40mila tonnellate, ma il TAR annullò il provvedimento. | Il Parlamento ha approvato definitivamente il decreto per allontanare le grandi navi da Venezia. |
YouTube ha annunciato una nuovo servizio a pagamento per vedere i suoi video senza gli annunci pubblicitari, quelli che compaiono prima della loro riproduzione o in sovrimpressione durante lo streaming dei contenuti. Il nuovo sistema si chiama YouTube Red ed era stato anticipato dai media statunitensi già un anno fa, ma ha richiesto a Google (che controlla YouTube) più tempo del previsto per essere realizzato. Il costo dell’abbonamento mensile a YouTube Red è di 9,99 dollari, ma per ora esiste solo negli Stati Uniti. Sarà esteso in futuro anche ad altri paesi, ma per ora l’azienda non ha dato molti dettagli in più. Chi non vuole pagare i 9,99 dollari potrà continuare a utilizzare YouTube come al solito, quindi con le pubblicità, ma non potrà accedere ad alcuni contenuti speciali che saranno prodotti dai canali più seguiti del sito. Robert Kyncl, il capo di YouTube, ha spiegato che negli ultimi mesi “le persone hanno iniziato a iscriversi ai servizi in abbonamento a pagamento su Internet a un ritmo incredibile”, alludendo a diverse opzioni per ottenere contenuti in streaming come Spotify e Apple Music per la musica, o Hulu e Netflix per i film e le serie tv. YouTube Red vuole aggiungersi in questo settore, ma non necessariamente per fare concorrenza diretta agli altri servizi: i suoi video in esclusiva – “YouTube Originals” – saranno creati soprattutto dai più famosi canali di YouTube, con la collaborazione di registi e attori di Hollywood, mentre ci saranno meno contenuti come film e serie televisive del resto già disponibili su altre piattaforme. Parte del denaro ricavato con gli abbonamenti sarà girato direttamente ai produttori di contenuti su YouTube, per riconoscere il loro lavoro e per convincerli a restare sul sito e a contribuire al suo successo. | Cos’è “YouTube Red”, la versione di YouTube a pagamento. Costa 9,99 dollari al mese, rimuove tutte le pubblicità dal sito e dà l'accesso ad alcuni contenuti in esclusiva. |
Lolita, il romanzo di Vladimir Nabokov che racconta l’ossessione semi-incestuosa di un professore di letteratura nei confronti di una ragazzina di 12 anni, fu pubblicato per la prima volta nel 1955, 60 anni fa. Il romanzo parla del professore di letteratura francese Humbert che, con un matrimonio finito male alle spalle, decide di trasferirsi a Ramsdale, una piccola città del New England. Affitta una stanza a casa di una donna sua coetanea, Charlotte Haze, e perde completamente la testa per la figlia dodicenne di lei. Tra i due si crea un rapporto particolare, di estrema complicità, che contribuisce ad alimentare ancora di più l’ossessione di Humbert, fino al punto in cui deciderà di mettere in atto un piano: sposerà la madre di Lolita e alla sua morte diventerà patrigno della bambina. La storia della pubblicazione Nabokov impiegò circa cinque anni a scrivere Lolita: iniziò nel 1948 e finì nel dicembre del 1953. Per quasi due anni spedì il libro a diverse case editrici, ma fu a lungo rifiutato: nessuno voleva pubblicare un libro il cui tema predominante a prima vista era la pedofilia. Una delle lettere di rifiuto ricevute da Nabokov riportava questo commento: “Per gran parte è nauseante, anche per un freudiano illuminato… è una specie di incrocio instabile tra una realtà orribile e una fantasia improbabile. Spesso diventa un sogno a occhi aperti nevrotico e selvaggio… Consiglio di seppellirlo sotto una pietra e tenerlo lì per almeno mille anni.” | I 60 anni di Lolita. 9 cose su uno dei libri più controversi del '900, da rivendersi con gli amici anche se non l'avete letto. |
Dopo un anno di indagini, la Commissione Europea ha formalizzato le sue accuse preliminari nei confronti di Google per avere abusato della propria posizione dominante “imponendo restrizioni ai fabbricanti di dispositivi Android e agli operatori di reti mobili”. Secondo la Commissione, Google ha approfittato del controllo che esercita sul suo sistema operativo per aumentare ulteriormente la diffusione dei suoi sistemi di ricerca e delle applicazioni per usare i suoi servizi online, limitando in questo modo le possibilità di fare conoscere e utilizzare le app concorrenti. Queste pratiche “soffocano l’innovazione nell’universo più ampio delle reti mobili” e per la Commissione devono quindi essere interrotte e se necessario sanzionate. Google ha annunciato che si difenderà nelle sedi opportune per spiegare la propria posizione, dicendo di essere interessata a collaborare con le autorità europee per chiarire come funziona il mercato degli smartphone Android dal suo punto di vista. In un certo senso, l’iniziativa antitrust della Commissione Europea ricorda quella di alcuni anni fa contro Microsoft, accusata di avere favorito su Windows il proprio browser Explorer a scapito della concorrenza. In questo caso Google è accusata di fare qualcosa di analogo con la ricerca online e con le applicazioni che usano i suoi servizi, sul sistema operativo per dispositivi mobili più diffuso al mondo e quindi con forti implicazioni per la libera concorrenza sugli smartphone che lo adottano. | Le accuse dell’UE contro Google, per Android. La Commissione Europea ha accusato formalmente Google di avere abusato della sua posizione sul mercato per favorire i suoi servizi e app. |
Lo scorso 7 dicembre un ospite insolito ha assistito alla prima serata della nuova stagione del Teatro alla Scala di Milano, uno degli eventi mondani più prestigiosi della città (era in scena l’Attila di Giuseppe Verdi, diretta da Riccardo Chailly). Si trattava del principe Badr bin Abdullah bin Mohammed bin Farhan al Saud, ministro della Cultura dell’Arabia Saudita e importante consigliere del principe Mohamed Bin Salman, l’uomo più potente del paese. Badr non era a Milano in visita ufficiale ed è stato largamente ignorato da giornalisti e fotografi (non era particolarmente appariscente né esotico, con indosso lo smoking di ordinanza). Quando alcuni giornalisti hanno chiesto qualche informazione in più sulla presenza del principe, il sovrintendente del teatro, l’austriaco Alexander Pereira, ha risposto in maniera laconica: «Con lui stiamo parlando di progetti insieme». Tranne il sito scandalistico Dagospia, che ha subito ipotizzato che dietro quella visita potesse esserci un interesse del governo saudita nel teatro, nessuno nei giorni successivi si immaginava che la presenza del principe Badr significasse che la famiglia reale era pronta a investire oltre 15 milioni di euro nel teatro, in un tentativo di ripulire la sua immagine internazionale, danneggiata da scandali, conflitti e innumerevoli violazioni dei diritti umani. Cosa ancora più bizzarra, le trattative per l’investimento sono state facilitate e sostenute dalla Lega, tramite alcuni suoi esponenti molto vicini al ministero dell’Interno Matteo Salvini, uno dei leader politici italiani più ostili e sospettosi nei confronti dei paesi islamici e dei musulmani in generale. Oggi, la proposta dell’investimento saudita è diventata l’oggetto di uno scontro tra Pereira e alcuni esponenti della Lega, che vorrebbero concludere il progetto il prima possibile, e coloro che ritengono invece che quell’investimento sarebbe quanto mai inopportuno. | L’Arabia Saudita vuole entrare nel Teatro alla Scala. Il paese accusato di violare sistematicamente i diritti umani è pronto a versare 15 milioni di euro al teatro: è un'idea molto sostenuta dalla Lega, ma che non piace a tutti. |
Il premio Nobel per la Medicina o la Fisiologia 2016 è stato assegnato a Yoshinori Ohsumi per “le sue scoperte sui meccanismi di autofagia”, con cui le cellule possono riciclare parte del loro stesso contenuto. Ohsumi ha 71 anni, è giapponese e ha dedicato buona parte della sua vita alla ricerca sulle caratteristiche delle cellule. Le sue scoperte hanno aperto nuove opportunità per studiare l’importanza dell’autofagia in numerosi processi fisiologici, dalla capacità di adattamento degli organismi al loro modo di rispondere alle infezioni. Mutazioni nei geni che regolano l’autofagia possono portare a malattie di vario tipo, compresi tumori e disturbi neurologici: dalla loro comprensione dipende lo sviluppo di nuove terapie per trattare queste patologie. Organelli e riciclo Le ricerche sull’autofagia di Ohsumi hanno alle spalle decenni di studi sul funzionamento delle cellule. Intorno alla metà degli anni Cinquanta furono osservati i “lisosomi”, vescicole (organelli) che contengono enzimi con la funzione di digerire le proteine, i carboidrati e i grassi, nell’ambito dei processi per tenere in ordine la cellula e smaltirne parte del contenuto. Negli anni seguenti furono scoperti altri dettagli sul funzionamento dei lisosomi e sui sistemi usati dalla cellula per trasportare verso questi organelli il materiale da distruggere. Complice il miglioramento dei microscopi e delle altre tecniche di osservazione, fu scoperto un ulteriore tipo di vescicola che fu chiamata “autofagosoma”: questa ha il compito di inglobare il materiale cellulare da distruggere – come proteine e organelli danneggiati – e di trasportarlo verso il lisosoma, dove viene riciclato e utilizzato per rinnovare altre strutture della cellula. | Il Nobel per la medicina a Yoshinori Ohsumi. Per "le sue scoperte sui meccanismi di autofagia", con cui le cellule possono distruggere e riciclare parte del loro stesso materiale. |
La campagna elettorale per il sindaco di Milano, che sarà votato l’anno prossimo, si sta preparando da qualche settimana. Se a destra sembra confermata la ricandidatura del sindaco Moratti, che lavora quindi a resuscitare una fragile idea di qualità della città e a non farsi togliere spazio dal governatore Formigoni, a sinistra la prima tappa sono le primarie. Che si faranno, a dispetto dei recalcitranti, e su cui una agitazione sotterranea nel Partito Democratico è già cominciata. Nessun candidato nuovo e coraggioso si fa avanti, e l’establishment del partito fa il solito giro dei soloni: ma per ora siamo in alto mare. L’unico a esserci, già pronto, non è un uomo del maggiore partito del centrosinistra. Giuliano Pisapia, deputato di Rifondazione per due legislature e soprattutto avvocato molto noto e stimato in città, ha annunciato la sua candidatura alle primarie due settimane fa. E oggi approfitta dello spazio lasciato libero dagli altri per consolidare la sua notorietà e guadagnar credito come potenziale sindaco. C’è una sua intervista sulla cronaca milanese di Repubblica che comincia a descriverne – ancora un po’ sommariamente – i progetti e la scelta. “La Moratti è in campagna elettorale già da tempo per recuperare consensi, non le si poteva dare troppo vantaggio. Per il resto, certo, sono di sinistra. Ma finora i rispettabilissimi candidati ultracentristi proposti dal centrosinistra hanno fallito. La mia candidatura è indipendente, una risposta ai tanti che hanno fatto il mio nome, riconoscendomi equilibrio e capacità di dialogo con tutti. Ci sono le firme su Facebook. Gliele mostrerei, se solo fossi iscritto”. | Milano, Pisapia è pronto. Il primo candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco comincia a spiegarsi. |
Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha annunciato che la conferenza stampa di aggiornamento sull’andamento dell’epidemia da coronavirus in Italia non si terrà più: l’ultima è stata quella di giovedì 30 aprile. La Protezione Civile aveva iniziato a comunicare direttamente alla stampa i dati sull’andamento del contagio, rispondendo alle domande dei giornalisti presenti, ogni giorno dallo scorso 22 febbraio, e poi dal 18 aprile solamente due volte a settimana, il lunedì e il giovedì. D’ora in avanti gli aggiornamenti sull’epidemia verranno pubblicati direttamente sul sito della Protezione Civile. – Leggi anche: Le notizie di giovedì sul coronavirus in Italia | Quella di oggi è stata l’ultima conferenza stampa della Protezione Civile sull’epidemia da coronavirus. |
Domenica 21 settembre l’attrice britannica Emma Watson – che ha 24 anni, è considerata molto brava, è nota soprattutto per essere stata la Hermione dei film di Harry Potter e si definisce una femminista – ha tenuto un discorso sui diritti delle donne a New York, in qualità di nuova ambasciatrice del settore UN Women delle Nazioni Unite. Per dieci minuti circa ha promosso la campagna “He for She” (“lui per lei”) parlando soprattutto agli uomini, e invitandoli a fare qualcosa per ridurre le disuguaglianze di genere. Il video del discorso è circolato moltissimo online in questi giorni. | Il discorso di Emma Watson sul femminismo. Il video dell'attrice alle Nazioni Unite è stato visto milioni di volte online, ma le è costato una serie di minacce e attacchi su internet. |
Nel 2004 Tobias Lütke, un programmatore tedesco che si era trasferito da due anni in Canada, aprì insieme a Daniel Weinand e Scott Lake un sito chiamato Snowdevil per vendere online prodotti per fare snowboard. Mentre creava il sito, Lütke non trovò nessuna piattaforma di e-commerce a cui appoggiarsi che lo soddisfacesse, così decise di crearne una lui, da zero. Da quella prima idea due anni dopo nacque Shopify, che oggi è una delle principali piattaforme per gestire siti di e-commerce ed è utilizzata da 800mila negozi in tutto il mondo. Come funziona Shopify | È il caso di iniziare a conoscere Shopify. È una piattaforma che permette di creare negozi online anche a chi è alle prime armi: oggi vale in borsa più di eBay e ha iniziato a fare concorrenza ad Amazon. |
Un uomo armato di pistola è entrato nel ristorante “aQuario” sulla spiaggia di Savona e ha sparato contro l’animatrice del locale, la sua ex moglie, uccidendola. È poi riuscito a scappare; nella sparatoria aveva ferito altre due persone. La donna uccisa si chiamava Deborah Ballesio, aveva 40 anni. L’uomo che ha sparato, Domenico Massari, 54 anni, era il suo ex marito. Massari aveva avuto più volte un comportamento minaccioso nei confronti di Bellasio, che l’aveva denunciato: nel 2015, dopo un patteggiamento, Massari era stato condannato a tre anni e due mesi per danneggiamenti e stalking e gli era stato vietato di avvicinarsi a Bellasio. Massari non aveva rispettato il divieto, e dopo la condanna aveva dato fuoco a un locale gestito da Bellasio ad Altare, un comune vicino a Savona. | A Savona, un uomo ha ucciso la sua ex moglie e ha ferito altre due donne in un locale. |
Con la morte di Gianroberto Casaleggio, cofondatore del Movimento 5 Stelle, la guida della società Casaleggio Associati – e quindi, in qualche modo, anche del Movimento 5 Stelle – passerà a suo figlio, Davide Casaleggio, che da mesi affiancava il padre nella gestione quotidiana delle cose del partito. Non si sanno molte cose di Davide Casaleggio, che è nato nel 1976 e lavora da molti anni in Casaleggio Associati; un articolo di Marco Imarisio pubblicato oggi sul Corriere della Sera contiene molte storie su di lui e sul suo passato. «Devi conoscere Davide». Negli ultimi mesi Gianroberto Casaleggio aveva fissato una serie di appuntamenti, milanesi e anche romani. Con un obiettivo preciso. «È bravo», premetteva sempre. Solo che Davide non parlava. C’era, ma era come se non ci fosse. Appariva laconico al punto che qualcuno tra i meno informati sulle inclinazioni familiari arrivò a pensare che tra padre e figlio non corresse buon sangue. Sbagliavano. Le persone presenti a quegli incontri ne uscirono con la sensazione che il futuro erede della Casaleggio&Associati non avesse interesse all’idea che gli interlocutori si facevano di lui. E su questo forse avevano ragione. Eppure conoscere Davide Casaleggio, nato a Milano il 14 gennaio 1976, primogenito di Gianroberto, che incontrò sua madre, la linguista inglese Elizabeth Clare Birks, dopo il suo colloquio per l’assunzione in Olivetti, o almeno provarci, significa farsi un’idea della direzione futura del Movimento 5 Stelle. Fin dall’infanzia Davide è stato il progetto di Gianroberto, che aveva preso molto sul serio l’educazione del figlio. «La considerava un lavoro» racconta chi lo ha conosciuto bene. «E lui era un lavoratore ossessivo, che fissava regole precise alle quali non ammetteva deroghe». | Chi è Davide Casaleggio. Marco Imarisio racconta sul Corriere storie e informazioni sul figlio ed erede del cofondatore del Movimento 5 Stelle, dagli scacchi agli sport estremi. |
Marco Camuffo e Pietro Costa, i due carabinieri accusati di stupro da due studentesse americane, sono stati condannati a sei mesi di reclusione – con pena sospesa – da un tribunale militare per “violata consegna”: cioè per l’uso improprio dell’auto di servizio con cui, nella notte tra mercoledì 6 e giovedì 7 settembre 2017, riaccompagnarono le due studentesse nella loro casa dove sarebbe poi avvenuto lo stupro. Camuffo, 44 anni, era già stato condannato dal tribunale ordinario di Firenze a 4 anni e 8 mesi per violenza sessuale e abuso di autorità, dopo che aveva chiesto di essere processato con rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena. Il prossimo 10 maggio inizierà il processo all’altro carabiniere, Pietro Costa di 32 anni, che ha rifiutato il rito abbreviato. A maggio entrambi erano stati destituiti, cioè espulsi dall’Arma dei carabinieri. | I due carabinieri accusati di stupro a Firenze sono stati condannati a sei mesi per un reato militare. |
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