source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
Fino a qualche tempo fa uno smartphone caduto in acqua aveva poche possibilità di sopravvivenza e di tornare a funzionare una volta asciugato, a volte con metodi creativi – e inefficaci – come inserirlo dentro a una scatola piena di riso. Da qualche anno, però, i principali produttori di cellulari come Samsung e Apple hanno iniziato a realizzare modelli resistenti all’acqua, che entro certi limiti possono rimanere immersi per minuti senza correre particolari rischi. Anche per gli smartphone di questo tipo è comunque opportuno assumere qualche precauzione, nel caso in cui siano finiti accidentalmente sott’acqua. Ho uno smartphone impermeabile? Se lo smartphone che utilizzate ha meno di due anni è probabile che sia stato progettato e trattato per essere resistente all’acqua. Per scoprirlo potete leggere le specifiche tecniche sul sito del produttore, oppure cercare informazioni su un motore di ricerca inserendo il nome dello smartphone seguito dalle parole “waterproof” oppure dai codici IP67, IP68 e IP69. Se nella descrizione del vostro smartphone ne compare uno, significa che ci sono buone probabilità che resista a una breve permanenza in piscina, o al versamento di un bicchiere d’acqua o di altre bevande.
Come salvare uno smartphone caduto in acqua. I modelli più recenti sono impermeabili e dovrebbero cavarsela meglio di quelli più datati, ma serve lo stesso qualche precauzione: e no, il riso non serve.
Alla fine, in politica, sono pochi i problemi e gli scandali che non possono essere risolti dal semplice passare del tempo. Nella politica italiana, poi, la tesi è corroborata da decine e decine di eventi, di persone riabilitate e restituite alla vita pubblica dopo il coinvolgimento in scandali che altrove avrebbero troncato per sempre la carriera di un uomo politico. Figuriamoci cosa rimane quindi della storia di Fini e della casa di Montecarlo, interessante ma sempre ferma un passo prima di quello decisivo, e sicuramente in fin dei conti danneggiata dal modo in cui il centrodestra e Berlusconi l’hanno brandita per trarne un vantaggio politico, mescolando tonnellate di spazzatura a un caso su cui effettivamente valeva la pena vedere più chiaro. La storia, sintetizzando, è questa. Alleanza Nazionale nel 1999 riceve in eredità da una sua sostenitrice, la contessa Colleoni, una casa a Montecarlo. La casa rimane lì per diversi anni, abbandonata e da ristrutturare. Una perizia la valuta 300 milioni di lire, AN la vende nel 2008 per 300 mila euro. Il Giornale sostiene però che AN nel corso degli anni avrebbe ricevuto e rifiutato offerte superiori al milione di euro, più vicine al valore di simili immobili, e offre varie testimonianze a riguardo. La casa viene venduta a una società offshore dai titolari misteriosi e passa diverse mani nel giro di pochi mesi, finché pochi mesi fa il Giornale non scopre che a un certo punto è stata data in affitto a Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta Tulliani e cognato del presidente della Camera. I proprietari dell’immobile continuano a essere impossibili da identificare e rintracciare. Fini ha detto che gli acquirenti dell’immobile furono presentati ad AN dallo stesso Tulliani. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta contro ignoti per appropriazione indebita e truffa aggravata, in seguito alla denuncia presentata da due esponenti della Destra, il partito di Francesco Storace. La denuncia non ha niente a che fare con quanto sopra, bensì col fatto che il testamento della contessa donava gli immobili a Fini “per la buona battaglia”, che i due esponenti della Destra considerano tradita dalla svolta politica intrapresa da Fini negli ultimi anni.
Cos’è rimasto della storia della casa a Montecarlo. Lo scandalo giornalistico sembra essersi placato mentre la procura di Roma inizia a sentire le persone coinvolte nella compravendita.
Aggiornamento: Oggi c’è stata a Roma la direzione nazionale del Partito Democratico, la prima dopo le elezioni amministrative di giugno. Il presidente del Consiglio e segretario del PD Matteo Renzi ha parlato del referendum costituzionale di ottobre, con cui verrà deciso se approvare o respingere la legge Boschi. Renzi ha detto che il referendum è importante «non per i destini di qualcuno ma per il futuro della credibilità della classe politica italiana», e ha ribadito che in caso di vittoria dei “no” si dimetterà da presidente del Consiglio. Parlando di Brexit, il referendum con cui il Regno Unito ha deciso di lasciare l’Unione Europea, Renzi ha detto che da tempo il PD dice che l’Unione Europea «così com’è non va», e che «la flessibilità non è una concessione all’Italia ma dovere di buon senso per l’UE». La direzione del PD ha votato contro l’ordine del giorno, che era stato presentato dall’ex capogruppo del PD alla Camera Roberto Speranza, che chiedeva che il PD concedesse “piena cittadinanza alle ragioni del no al referendum costituzionale”. Gianni Cuperlo, uno dei principali esponenti della cosiddetta minoranza del PD, ha criticato il fatto che Renzi sia capo del governo e contemporaneamente segretario del PD, e ha detto che al prossimo congresso non sosterrà «un capo ma un ticket composto da una candidatura solida per la guida del governo e una personalità diversa per la guida del partito». Secondo Cuperlo, «la teoria del doppio incarico ha vissuto finalmente una sperimentazione e l’esperimento è fallito perché è sbagliato costringere un partito solo nella dimensione del governo». Renzi ha risposto che se la minoranza del PD vuole un altro segretario deve chiedere un congresso e vincerlo, e se vuole separare la carica di segretario da quella di presidente del Consiglio deve proporre una modifica dello statuto del PD. Renzi ha anche sostenuto che finché sarà segretario «le correnti non torneranno a guidare il partito».
Oggi c’è stata la direzione nazionale del PD. La prima dopo le elezioni amministrative: Renzi e Cuperlo hanno discusso di nuovo sul fatto che il presidente del Consiglio è anche il segretario del PD.
Il percorso che sta seguendo la difesa “politica” di Silvio Berlusconi nei confronti del processo di Milano sul caso Ruby è quello previsto, ma non per questo meno velenoso. Ieri i capigruppo di Pdl, Lega e “Responsabili” (Cicchitto, Reguzzoni e Sardelli), hanno fatto arrivare una lettera al Presidente della Camera Fini in cui chiedono che sia sollevato il “conflitto di attribuzione” suelle accuse nei confronti del PresdelCons. L’obiettivo è ancora quello di sottrarre il processo alla procura di Milano e ottenere che sia consegnato al Tribunale dei Ministri. Perché questo accada, la maggioranza chiede quindi ora a Fini di far decidere il parlamento e poi la Corte Costituzionale. Ovvero, a ritroso, che la Corte Costituzionale decida sul conflitto (e nelle intenzioni dei propositori decida a favore dell’intervento del Tribunale dei Ministri) dopo che la Camera avrà votato sull’intervento della Corte (e nelle intenzioni e nei numeri dei propositori abbia votato a favore), dopo che Fini lo abbia richiesto (ma può non farlo, ci sono dei precedenti), dopo che la Giunta per le Autorizzazioni della Camera avrà dato il suo parere (non vincolante per il voto in aula), dopo che Fini avrà affidato la questione alla Giunta. E tutto questo iter non interrompe intanto lo svolgimento del processo milanese.
E siamo di nuovo a Berlusconi contro Fini. La maggioranza chiede al Presidente della Camera di avviare le pratiche istituzionali per spostare il processo da Milano.
Taylor Swift, una delle più grandi popstar al mondo, ha fatto uscire venerdì il suo ultimo disco, Folklore: è il suo terzo in meno di tre anni, cosa che la rende di gran lunga più prolifica della maggior parte dei suoi colleghi. I più famosi cantanti contemporanei, infatti, da anni hanno la tendenza a pubblicare molti meno album di un tempo, e a dedicarsi principalmente ad attività parallele come la moda, la cosmesi o la televisione. «Le più grandi star della musica non sono concentrate davvero sulla musica» ha scritto di recente il Wall Street Journal. Rihanna, per esempio, è stata una delle artiste di maggiore successo degli ultimi vent’anni, e tra il 2005 e il 2012 ha fatto un disco all’anno (tranne che nel 2008). Dal 2016, quando è uscito Anti, non ha più pubblicato nemmeno una canzone, per l’esasperazione dei suoi fan. Prima di Changes, uscito a febbraio, Justin Bieber era stato cinque anni senza dischi, pur avendo pubblicato diversi singoli. Un’altra che non fa sentire musica nuova da un pezzo è Adele, il cui ultimo album risale al 2015. Tra Joanne e Chromatica, uscito un paio di mesi fa, Lady Gaga aveva fatto passare quattro anni.
Le grandi popstar fanno sempre meno dischi. Rihanna notoriamente non pubblica una nuova canzone dal 2016, ma è in buona compagnia: il problema è che ci sono attività più redditizie.
Nell’ottobre del 2020 Pablo Rodriguez-Fraile – collezionista d’arte spagnolo di 25 anni che si è definito “investitore in asset digitali” – spese quasi 67mila dollari per diventare proprietario della “versione originale” di un video di dieci secondi che era disponibile online, realizzato dall’artista digitale Beeple. Pochi giorni fa Rodriguez-Fraile ha rivenduto quel video per 6,6 milioni di dollari: cento volte tanto quanto l’aveva pagato qualche mese prima. È un esempio eclatante di un fenomeno recente ma in grande espansione, quello delle opere d’arte digitali – e quindi apparentemente disponibili per chiunque online – che vengono certificate attraverso la blockchain, la tecnologia alla base tra le altre cose delle criptovalute, e che quindi assumono un valore di unicità effettivamente riconosciuto dal mercato. Il video di Beeple venduto per più di sei milioni di dollari mostra quello che sembra essere un gigantesco Donald Trump collassato al suolo e coperto di slogan.
L’arte certificata con la blockchain. Lo stesso breve video che potete vedere in questo articolo vale milioni di dollari, sul computer di un tizio.
Nella notte tra lunedì e martedì al Microsoft Theatre di Los Angeles, in California, c’è stata la cerimonia di premiazione degli Emmy Awards, i premi più importanti della televisione statunitense. Gli Emmy – che sono considerati una specie di “Oscar della tv” – vengono assegnati da una giuria di attori, registi e altri professionisti del settore. La premiazione di quest’anno è stata condotta dai comici Colin Jost e Michael Che, noti soprattutto per le loro partecipazioni al Saturday Night Live. L’Emmy per la miglior serie drammatica è stato assegnato a Game of Thrones, che ha ottenuto anche un secondo riconoscimento per l’interpretazione di Peter Dinklage come attore non protagonista. La serie che nel complesso ha ottenuto più premi è stata La fantastica signora Maisel con cinque Emmy, tra i quali quello per miglior serie comedy e migliore attrice protagonista con Rachel Brosnahan.
Tutti i vincitori degli Emmy 2018. La serie più premiata è stata "La fantastica signora Maisel", mentre "Game of Thrones" ha vinto come migliore serie drammatica.
Nella notte tra sabato e domenica, intorno all’una, un’auto ha travolto un gruppo di turisti tedeschi a bordo strada a Lutago, in provincia di Bolzano: sei di loro sono morti, e ci sono anche 11 feriti. Avevano tra i 20 e i 21 anni, secondo quanto riportano i giornali, e stavano aspettando di attraversare la strada per rientrare in albergo dopo essere stati scaricati da un pullman. L’autista, che si è fermato subito dopo, è un 28enne di Chienes, un paese distante una mezz’ora in auto, stava guidando un’Audi TT. È stato arrestato con l’accusa di omicidio stradale, e secondo le prime informazioni è risultato positivo all’alcoltest, con un tasso alcolemico quasi cinque volte superiore al consentito. Tre dei feriti sono in condizioni gravi, e due sono italiani. Il personale di soccorso dei vigili del fuoco e della Croce Rossa intervenuto sul luogo dell’incidente stradale della notte del 5 gennaio 2020 a Lutago, in Alto Adige (ANSA/Freiwillige Feuerwehr Luttach/dpa)
Il grave incidente d’auto in Alto Adige. Nella notte 6 turisti tedeschi – a piedi – sono morti dopo essere stati travolti da un'auto: l'autista è risultato positivo all'alcoltest.
Vent’anni fa al paleoantropologo spagnolo Ignacio Martínez venne un’idea. Fino a quel momento gli archeologi si erano arrovellati su una questione senza venirne a capo: volevano capire se i Neanderthal – la specie di ominidi vissuti in un periodo compreso probabilmente tra mezzo milione e qualche decina di migliaia di anni fa – avessero un linguaggio verbale con cui comunicavano tra loro. Per farlo, da tempo stavano tentando in qualche modo di ricostruirne la capacità di emettere suoni e articolarli, ma senza successo. Martínez pensò allora di affrontare la questione prendendola da un altro lato, cioè ricostruendo la loro capacità di udire. A partire da quest’idea iniziò una ricerca durata vent’anni, portata avanti da una squadra di dieci ricercatori e ricercatrici, i cui risultati sono stati pubblicati di recente su Nature Ecology & Evolution. Lo studio spiega come Martínez e i suoi colleghi siano riusciti a scoprire che l’apparato uditivo dei Neanderthal percepiva i suoni in modo simile a quello degli esseri umani moderni. E questo, secondo i ricercatori, dimostra che i Neanderthal avevano un linguaggio simile al nostro: «Dopo più di un secolo di ricerca, crediamo di aver fornito una risposta conclusiva alla domanda sulla capacità dei Neanderthal di parlare», ha detto Martínez.
Di sicuro i Neanderthal non erano grandi conversatori, ma forse si parlavano. Un nuovo studio sul loro apparato uditivo sostiene di aver risolto un vecchio dubbio degli archeologi.
La tv francese Canal+ ha trasmesso un nuovo documentario di BBC Wordwide France sui Daft Punk, “Daft Punk Unchained”. Il documentario è diretto da Hervé Martin Delpierre e scritto dallo stesso Delpierre e Marina Rozenman. Nel documentario compaiono, tra gli altri, Kanye West, Nile Rodgers, Giorgio Morder, Michel Gondry, Paul Williams, Todd Edwards, il fotografo Peter Lindbergh, l’ex manager dei Daft Punk Pedro Winter. Il film contiene anche una canzone creata da Joseph Trapanese, che ha lavorato con i Daft Punk per la colonna sonora di “Tron: Legacy”. “Daft Punk Unchained” si può guardare in streaming grazie a NPR. Per il momento è disponibile soltanto la versione non sottotitolata.
Un nuovo documentario sui Daft Punk, in streaming. Si intitola "Daft Punk Unchained" e si può guardare gratis online (anche se solo in francese, per il momento).
La citazione dell’austerità berlingueriana da parte del ministro Tremonti sta avendo uno strascico di polemiche e precisazioni storiche. Le prime sono irrilevanti e parte del deprimente paesaggio politico italiano, le seconde sempre utili da ripetere e diffondere. Ieri Stefania Craxi aveva scritto una lettera al Corriere della Sera per attaccare le parole di Tremonti e sostenere che quel discorso di Berlinguer sia stato un disperato colpo di coda di fronte alle difficoltà del PCI e alla sconfitta da parte dei socialisti di suo padre Bettino Craxi.
Scherza coi santi. Ma lascia stare Berlinguer: Emanuele Macaluso sgrida Stefania Craxi.
È finito ieri il secondo e ultimo weekend del Coachella, uno dei festival musicali più importanti e famosi al mondo, che si tiene ogni anno a Indio, in California, in due weekend consecutivi di aprile (in cui si ripetono gli stessi concerti). Si è parlato ancora di Beyoncé, ovviamente, ma tra le altre cose degne di nota c’è stata anche l’esibizione a sorpresa di Ariana Grande, che sul palco con il deejay Kygo ha presentato il suo nuovo singolo No Tears Left to Cry, il primo dopo l’attentato di Manchester. A seguire trovate le solite belle foto degli ultimi tre giorni, per godersi i musicisti e l’atmosfera piena di cliché anche da qui.
Il secondo weekend del Coachella. Le foto dell'atmosfera e di chi è passato di lì: Beyoncé, St Vincent, The Weeknd, Marilyn Manson e anche Ariana Grande, insieme ai tributi per Avicii.
Erdélyi Tamás (più noto col suo pseudonimo da musicista Tommy Ramone) è morto l’11 luglio 2014, a 62 anni. Era nato a Budapest, ma emigrò e crebbe a New York. Fu fondatore e batterista dei Ramones, la più importante punk rock band nella storia della musica, tra il 1974 e il 1978, anni nei quali suonò la batteria e co-produsse tre dischi della band. Dopo esserne uscito, co-produsse altri due dischi della band: Road To Ruin del 1978 e Too Tough To Die del 1984. Negli anni successivi, lavorò come produttore. Recentemente, suonava assieme alla sua compagna Claudia Tienan negli Uncle Monk, un duo che faceva country e bluegrass. I Ramones divennero improvvisamente famosissimi nella seconda metà degli anni Settanta: furono una delle prime band – assieme agli inglesi Sex Pistols – a suonare canzoni rock molto brevi e veloci, di un genere che in seguito venne definito “punk”. Scrisse alcune delle canzoni tuttora più note della band: assieme al bassista Dee Dee Ramone scrisse “Blitzkreg Bop”, mentre compose da solo “I Wanna Be Your Boyfriend”, entrambe comprese in Ramones, il primo disco uscito nell’aprile del 1976.
È morto Tommy Ramone, il batterista originale dei Ramones. Aveva 62 anni, il suo vero nome era Erdélyi Tamás: era l'unico membro originale della storica punk band ancora vivo.
Lo scorso 20 marzo, il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto “decreto sblocca-cantieri”, una legge che contiene una serie di norme per ridurre regolamenti e controlli nella gestione degli appalti pubblici e semplificare l’attività edilizia in generale. Ventisette giorni dopo di quel decreto circolano solo le bozze, nonostante la Costituzione prescriva che lo strumento del decreto debba essere utilizzato solo per casi di “necessità e urgenza”. L’urgenza però è sembrata passare in secondo piano rispetto alle profonde divisioni interne alla maggioranza su cosa inserire nel decreto. Era già accaduto in passato che il Consiglio dei ministri approvasse soltanto le linee guida generali di un provvedimento, lasciando poi ai tecnici il compito di scriverlo nei dettagli (in questi casi si dice in genere che il provvedimento è approvato “salvo intese”), causando così un ritardo tra il momento dell’approvazione e quello della sua entrata in vigore (il che avviene formalmente con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale).
Lo sblocca-cantieri è bloccato. Era stato "approvato" 27 giorni fa e da allora è sparito: dovrebbe contenere una serie di norme per ridurre controlli e regolamenti su appalti ed edilizia che piacciono molto alla Lega.
L’alta moda italiana è molto diversa dalla haute couture francese: ha una storia più recente e i marchi che ne fanno parte sono meno famosi a livello internazionale, anche se negli ultimi anni le cose stanno cambiando. Alta Roma, l’organizzazione che si occupa dell’alta moda italiana sta cercando di ridare prestigio all’evento, invitando a sfilare molti marchi nuovi e puntando soprattutto sui giovani. A Parigi inoltre sfilano per l’haute couture soprattutto marchi storici come Chanel e Dior che fanno vestiti molto costosi destinati ai red carpet e che servono quasi esclusivamente da vetrina; gli stilisti dell’alta moda italiana invece realizzano da sempre abiti sartoriali per donne benestanti, italiane e straniere. Le sfilate e le presentazioni dell’alta moda italiana si tengono a Roma, anche se l’evento nacque a Firenze negli anni Cinquanta, con il nome di First Italian High Fashion Show, che poi si è trasformato in Pitti Uomo. Fu organizzato per la prima volta da Giovanni Battista Giorgini, discendente di una famiglia di nobili lucchesi, nella sua casa di Firenze, Villa Torrigiani. Giorgini all’epoca capì la necessità di organizzare le sfilate di moda anche in Italia, oltre che a Parigi. Così fece arrivare a casa sua giornalisti e buyer americani per assistere alle sfilate dei primi stilisti italiani, che mostrarono le proprie creazioni per la primavera/estate di quello stesso anno. Da Roma erano arrivati Simonetta Carosa, Alberto Fabiani, le sorelle Fontana ed Emilio Schuberth, mentre da Milano c’erano le sartorie Vanna e Noberasco, le pellicce di Jole Veneziani, e Germana Marucelli, che gli storici considerano come l’anticipatrice del famoso New Look di Christian Dior. Tra loro sfilò anche Emilio Pucci, che con le sue stampe molto colorate era già abbastanza famoso anche negli Stati Uniti.
Come cambia Alta Roma. La storia e i tentativi di rilancio dell'evento dedicato all'alta moda italiana, che quest'anno si tiene dall'8 all'11 luglio.
Insieme al suo gruppo di ricerca, Morgan J. Trimble della Università di Pretoria (Sudafrica) ha dedicato mesi di lavoro a uno studio sulle ricerche scientifiche condotte su oltre 2.000 specie di animali che vivono nell’Africa meridionale. L’analisi, pubblicata sulla rivista scientifica Conservation Biology, ha portato a una interessante conclusione: anche la scienza bada all’estetica dei fenomeni che osserva e studia. Tra il 1994 e il 2008, ben 1.855 ricerche scientifiche sono state dedicate agli scimpanzé, 1.241 ai leopardi e 562 ai leoni. Per il Lamantino africano, un mammifero acquatico certo non affascinante quanto un grande felino, i paper scientifici prodotti negli anni presi in considerazione da Trimble sono stati solamente 14. Il lamantino è l’animale meno studiato tra i mammiferi di grandi dimensioni e una sorte simile spetta a molti altri animali poco avvenenti, cui il New York Times ha da poco dedicato un lungo articolo.
Animali molto brutti. Ricercatori e naturalisti spiegano sul New York Times perché alcuni animali ci sembrano più brutti degli altri.
Su Amazon alcune cose si possono comprare pagando a rate, senza interessi. È così da febbraio, almeno nella versione italiana del grande sito di e-commerce, e vale solo per prodotti venduti e spediti direttamente da Amazon. Per poterlo fare basta avere alcuni requisiti tra cui essere registrati sul sito da almeno un anno e avere una carta di credito o di debito (cioè un bancomat) salvata. Per i negozi online italiani quest’opzione è una novità: solitamente infatti le società finanziarie che permettono di pagare a rate l’acquisto di beni di consumo (anche online), concedono prestiti solo dopo aver avuto qualche garanzia, come una copia della busta paga. E poi chiedono interessi. Al contrario, in paesi come l’Australia, gli Stati Uniti e il Regno Unito, da qualche anno sono molto diffusi questi sistemi senza interessi.
Ci sono sempre più servizi per fare acquisti online a rate e senza interessi. Molto usati all'estero, si stanno diffondendo anche in Italia e piacciono soprattutto ai siti di e-commerce.
Sul sito di Beppe Grillo è stato pubblicato un “Codice di comportamento del MoVimento 5 Stelle in caso di coinvolgimento in vicende giudiziarie”, una serie di regole decise da Grillo per gestire i casi di avvisi di garanzia e di processi che coinvolgono gli esponenti del M5S. Le persone che si sono iscritte al sito prima del 1 luglio 2016 potranno votare online per decidere se approvare o meno il regolamento, a partire dalle 10 di martedì. Il “codice” arriva dopo mesi in cui diversi amministratori locali del M5S sono stati coinvolti in inchieste giudiziarie: il caso più discusso è stato quello di Paola Muraro, ex assessore alle Politiche ambientali del comune di Roma, della giunta di Virginia Raggi. Il punto più rilevante del “regolamento” dice che «in qualsiasi fase del procedimento penale, il portavoce può decidere, a tutela dell’immagine del MoVimento 5 Stelle, di auto-sospendersi dal MoVimento 5 Stelle senza che ciò implichi di per sé alcuna ammissione di colpa o di responsabilità»: è una specie di vaga ammissione di quello che è considerato uno dei principi dello stato di diritto, e cioè la presunzione di innocenza di un indagato finché una sentenza definitiva non ne decida la colpevolezza. Il regolamento prosegue dicendo:
Il “codice di comportamento” per gli indagati del M5S. È stato pubblicato sul sito di Beppe Grillo, la notizia è che riconosce alcuni principi dello stato di diritto.
A causa di un serio problema tecnico, la scorsa settimana milioni di utenti non hanno potuto utilizzare Skype, uno dei principali servizi per chattare, fare telefonate e videochiamate online. Il disservizio è durato per circa 24 ore impedendo alla maggior parte degli iscritti al sistema di comunicare tra loro. Intenti a risolvere il problema, nelle ore dell’emergenza i responsabili di Skype si erano tenuti molto sul vago sulle effettive cause del guasto, ripromettendosi di spiegare nei giorni seguenti quali fossero state le dinamiche che avevano portato al blackout. Stando alla spiegazione da poco fornita sul blog ufficiale della società, Skype è andato in tilt principalmente a causa di un errore contenuto nella versione 5.0.0.0152 del proprio programma per Windows. In pratica, alcuni server che si occupano di gestire i messaggi inviati offline, quelli che rimangono in sospeso fino a quando il ricevente non è in linea, si sono sovraccaricati e hanno iniziato a inviare i messaggi in sospeso in ritardo. Queste informazioni, contenenti differenze tra gli orari di invio e ricezione, non sono state correttamente gestite dalla versione di Skype per Windows incriminata, che si è così arrestata su milioni di computer.
Perché Skype è morto per un giorno. I problemi della settimana scorsa si devono a un malfunzionamento della versione del software per Windows, dice la società.
Il magazine polacco Wprost, sull’edizione in edicola da lunedì 23 giugno, ha pubblicato la trascrizione completa delle registrazioni che vedono coinvolti alcuni importanti politici al governo del paese – guidato dal primo ministro Donald Tusk – e contro il quale ci sono state negli ultimi giorni molte polemiche e critiche. Le nuove trascrizioni riguardano in particolare Radosław Sikorski, ministro degli Esteri dal novembre 2007 ed esponente di Piattaforma Civica, partito di orientamento liberale e conservatore di cui Donald Tusk è presidente. Le trascrizioni complete sono state pubblicate dopo quelle parziali della scorsa settimana, che riportavano una conversazione risalente allo scorso luglio avvenuta in un ristorante di Varsavia tra il capo della Banca centrale polacca, Marek Belka, e il ministro degli Interni, Bartlomiej Sienkiewicz. In questa registrazione Belka diceva a Sienkiewicz che la Banca centrale era disposta ad aiutare il governo polacco a venire fuori da una precaria situazione finanziaria, ma solo a condizione che il ministro delle Finanze, Jacek Rostowki, venisse allontanato dal suo incarico. Rostowki venne in effetti sostituito quattro mesi più tardi in un più ampio rimpasto di governo. Donald Tusk si è rifiutato finora di chiedere le dimissioni del suo ministro dell’Interno.
Continua lo scandalo intercettazioni in Polonia. Una rivista ha pubblicato nuove comunicazioni registrate: coinvolgono stavolta il ministro degli Esteri, che dice cose imbarazzanti di Russia e Stati Uniti.
Il presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini e il sindaco di Riomaggiore Gianluca Pasini (a capo della giunta di centrosinistra) sono stati arrestati con le accuse di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, associazione a delinquere e calunnia, riporta l’Ansa. Secondo gli inquirenti della procura di La Spezia i due avrebbero formato una vera e propria organizzazione insieme ad altri, tra cui il comandante della polizia locale di Riomaggiore e il capo dell’ufficio tecnico del parco. In tutto, otto persone sono finite in carcere, quattro agli arresti domiciliari e per altre tre sono partite denunce e misure interdittive.
L’arresto di Bonanini. Il presidente del Parco delle Cinque Terre, fiore all'occhiello della buona amministrazione PD, accusato di truffa aggravata ai danni dello stato con altre 14 persone.
Nel tardo pomeriggio di lunedì 25 gennaio il Corriere della Sera ha messo online una nuova versione del suo sito, che fa parte di un ambizioso piano di rinnovamento dell’offerta digitale del giornale che tra le altre cose prevede l’introduzione di un abbonamento mensile per potere accedere a tutti i contenuti su Internet, da computer, smartphone e tablet. La nuova grafica è molto più pulita ed essenziale rispetto alla precedente: soprattutto l’homepage è più leggera e ordinata, con meno contenuti frivoli e sezioni meglio organizzate per raccogliere i vari tipi di articoli. La versione mobile si carica più rapidamente ed è più pratica da navigare, anche sugli schermi meno ampi degli smartphone. Per tutta la giornata di oggi il nuovo sito del Corriere potrà essere consultato gratuitamente, come avveniva in passato, mentre da domani sarà necessario sottoscrivere un abbonamento per accedere a tutti i suoi contenuti. Ogni lettore avrà la possibilità di leggere fino a 20 articoli gratuitamente al mese: superata questa soglia l’accesso non sarà più possibile e sarà necessario pagare un abbonamento. L’abbonamento costa 0,99 euro per il primo mese di prova, poi passa a 9,99 euro al mese. Gli abbonati potranno accedere a tutti i contenuti del giornale, compresi quelli prodotti per l’edizione cartacea.
Com’è fatto il nuovo sito del Corriere. Oggi tutti gli articoli sono consultabili gratuitamente, da domani ci sarà un tetto dopo il quale servirà un abbonamento mensile da 9,99 euro.
Negli ultimi giorni il valore dei bitcoin è arrivato quasi a 10 mila dollari, crescendo di 2 mila dollari soltanto negli ultimi tre giorni. Da ottobre a oggi la moneta virtuale ha raddoppiato il suo valore, mentre da gennaio a oggi lo ha decuplicato. Una delle ragioni di questo aumento è l’interesse per la moneta virtuale di fondi di investimento e altre istituzioni finanziarie. Secondo Reuters, la prospettiva di diventare uno strumento finanziario “mainstream”, cioè utilizzato e scambiato anche dal grande pubblico e dalle banche, ha contribuito molto alla buona performance dei bitcoin in questi giorni. Secondo le stime di alcuni analisti, in questo momento tutti i bitcoin in circolazione hanno un valore complessivo di 163 miliardi di dollari e un bacino di 13 milioni di utenti. Molte altre istituzioni finanziarie, tra cui parecchie banche centrali, hanno messo in guardia gli investitori dicendo che, dopo gli aumenti di quest’anno, i bitcoin stanno manifestando tutti i sintomi di una bolla finanziaria destinata prima o poi a scoppiare; questo però non implicherebbe, anzi, la fine delle cosiddette “criptovalute“.
Il prezzo dei bitcoin è arrivato a quasi 10 mila dollari, dieci volte il valore dello scorso gennaio.
La campagna elettorale per le elezioni europee del 25 maggio sta per concludersi, e di conseguenza negli ultimi giorni tutti i principali partiti candidati hanno tenuto gli ultimi comizi in giro per l’Italia per esporre il loro programma e convincere gli elettori ad andarli a votare. Le iniziative più grandi hanno interessato Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Forza Italia, i tre partiti che dovrebbero raccogliere il maggior numero di voti, esprimendo quindi più eurodeputati di tutti in Italia. Il segretario del Partito Democratico e presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha tenuto un comizio in piazza del Popolo a Roma riprendendo buona parte dei temi affrontati durante la campagna elettorale, da quello sulla necessità di avere più aiuti dall’Unione Europea per gestire il problema dell’immigrazione irregolare alla necessità di farsi sentire di più al Parlamento Europeo per portare avanti gli interessi dell’Italia. Alla manifestazione hanno partecipato diverse migliaia di persone e c’è stata anche qualche contestazione da parte dei movimenti per la casa. Renzi farà un ultimo comizio venerdì a Firenze.
Gli ultimi comizi. Fotografie dai posti in cui Renzi, Grillo e Berlusconi hanno parlato giovedì sera.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Napolitano contro il Lodo Alfano per il Presidente della Repubblica. "Ritengo di dover esprimere profonde perplessità", scrive in una lettera alla Commissione Affari Costituzionali: dal PdL accolgono le obiezioni.
Oggi Gianni Morandi compie 75 anni. Serenamente coerente per tutta la sua lunga carriera, si è portato dietro tutti i suoi fan: negli ultimi anni ha saputo allargare il bacino di quelli che lo conoscono e apprezzano con la gestione amichevolmente goffa dei suoi seguitissimi account social (#fotodianna), ed è diventato un personaggio pop anche per le nuove generazioni, e molto al di fuori della musica. Questo è quello che ne scriveva qualche anno fa il peraltro direttore del Post Luca Sofri nel suo libro Playlist, La musica è cambiata, per il quale aveva scelto sei delle sue canzoni. Gianni Morandi (1944, Monghidoro) Trentaquattro milioni di dischi venduti e Giannimorandi non ha mai fatto una canzone fine-del-mondo: e poi gli è sempre rimasta quella faccia da giovanotto simpaticone che gioca a pallone e corre le maratone con Linus. E così non lo celebriamo quanto altri campioni della musica leggera italiana. Ma è rispettabile anche la sua scelta controcorrente di non aver mai provato a riciclarsi “serio”, incidendo un disco di musica sacra o di cover di Murolo, cose così. E poi intorno ai falò va benissimo, e intorno ai falò sulla spiaggia è sempre meglio di ginopaoli.
Sei canzoni di Gianni Morandi. Per quelli che lo hanno conosciuto solo su Facebook, o per gli altri: da canticchiare in giro oggi che compie 75 anni.
Netflix è per distacco il più grande e famoso servizio per guardare film e serie tv in streaming e, da qualche tempo, permette di scaricarne anche alcune per poterle guardare offline. Netflix Italia ha un catalogo molto grande – qualche centinaio di serie tv e più di mille film – e praticamente ogni giorno c’è qualche novità che arriva e qualche buon film che viene tolto dal catalogo, in genere perché scadono i diritti che permettevano a Netflix di offrirne lo streaming. Ogni mese vi segnaliamo le migliori novità di Netflix e ogni tanto esce qualcosa a sorpresa (The OA l’avete visto?); ora che sta per finire l’anno e ora che – forse – qualcuno ha un paio di giorni liberi, abbiamo pensato che sia anche il caso di segnalare le cose belle o interessanti che dal 2017 non saranno più su Netflix. Vi restano meno di tre giorni per vedere o rivedere cose come Little Miss Sunshine, Taxi Driver, Fronte del porto, Ragazze interrotte, Chicago, Donnie Brasco e Snatch. Poi non dite che non ve l’avevamo detto. Se invece guardate solo serie tv, rilassatevi, non sparisce niente.
I film che Netflix sta per togliere dal suo catalogo. Da qui al 31 dicembre ne spariranno parecchi, alcuni molto belli e famosi: li abbiamo messi in ordine, per chi ha qualche giorno di ferie.
Ormai la sanno quasi tutti, ed è sempre più difficile farci bella figura nelle conversazioni evangeliche del ponte dell’Immacolata (ponte di Sant’Ambrogio per i milanesi): ma ricordatevi comunque che non è la Concezione di Gesù, ma della Madonna. Se poi vi interessano informazioni più attuali e questa settimana avete avuto molto da fare – (c’è stata una storia con uno che ha messo in giro certi documenti riservati) – ecco la consueta antologia del meglio del Post, che tanto fa buio presto e gli impianti alle quattro chiudono. I cinque articoli più letti sul Post questa settimana sono stati:
Sunday Post. Oggi le abbiamo numerate: 13 cose da leggere dal Post di questa settimana.
L’annunciato e strombazzato ritorno dell’Italia al nucleare, cardine della politica energetica del governo Berlusconi, potrebbe essere già arrivato al capolinea. Almeno nella forma in cui il governo lo aveva immaginato e impostato. La Corte Costituzionale ha bocciato una parte piuttosto importante del decreto legge del 3 agosto 2009, che sanciva la riapertura delle centrali. È stato di fatto cancellato l’articolo 4, il cui testo enfatizzava l’importanza del ritorno al nucleare, spiegava che questo sarebbe stato realizzato facendo massiccio ricorso a capitali privati e che il governo avrebbe potuto nominare dei commissari straordinari – con poteri straordinari – per determinare l’ubicazione e la costruzione delle centrali e dei siti dove stoccare le scorie.
Il ritorno al nucleare è anticostituzionale. La Corte Costituzionale boccia il decreto che sancisce sanciva il ritorno al nucleare.
Fra le persone famose che quest’anno compiono ottant’anni, non abbiamo trovato nessun calciatore: invece è pieno di attori, sia americani sia italiani, scrittrici e intellettuali italiane, e persino due scrittori da premio Nobel (uno dei due l’ha già ricevuto, l’altro è in lista d’attesa da qualche anno). Poi ci sono i leader politici dei due partiti principali che si sfidarono alle elezioni italiane del 1994 – e uno è invecchiato meglio dell’altro – ma anche il candidato che fu sonoramente sconfitto da Barack Obama alle sue prime elezioni presidenziali, nel 2008. Tutti loro hanno la stessa età della prima coprotagonista femminile di James Bond, della doppiatrice italiana di Marge Simpson e del regista che ha vinto la Palma d’Oro all’ultimo festival di Cannes. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La classe del 1936. Cioè le persone notevoli che quest'anno ne compiono ottanta, di già: fra papi, greciste, doppiatrici dei Simpson e premi Nobel.
Elena Cornaro Piscopia è considerata da alcuni la prima donna laureata al mondo, ed è celebrata oggi da un doodle di Google che ne ricorda la nascita, avvenuta il 5 giugno del 1646. Elena Cornaro Piscopia nacque a Venezia da Giovan Battista Cornaro e Zanetta Boni. Fin da giovane mostrò doti notevoli per lo studio e la ricerca, che il padre cercò di indirizzare affidandola a insegnati prestigiosi: i teologi Giovanni Battista Fabris e Felice Rotondi, il latinista Giovanni Valier, il grecista Alvise Gradenigo e il rabbino Shemel Aboaf. Studiò anche lo spagnolo, il francese, l’arabo, l’aramaico, la matematica e l’astronomia, e imparò a suonare clavicembalo, clavicordo, arpa e violino. Prese inoltre lezioni di filosofia da Carlo Rinaldini, professore all’università di Padova e amico del padre.
Elena Cornaro Piscopia, la prima donna laureata al mondo (forse). Nacque il 5 giugno del 1646 a Venezia ed è considerata da alcuni la prima donna a essersi laureata nella storia, ma ci sono pareri contrastanti.
FATTOBENE è un progetto della giornalista Anna Lagorio e del fotografo Alex Carnevali per raccogliere e mostrare produzioni del patrimonio industriale e artigianale italiano di alta qualità, e mettere insieme così una piattaforma per la ricerca e la promozione di oggetti realizzati in Italia che esistono da generazioni e che rischiano di scomparire. “Qualche anno fa, durante un viaggio in Calabria e Basilicata”, spiegano gli ideatori, “abbiamo iniziato a raccogliere piccoli oggetti quotidiani. All’inizio era una specie di gioco, ma il risultato è stato stupefacente: abbiamo ascoltato storie straordinarie, ci siamo inerpicati sulle montagne per conoscere da vicino tessitrici di tappeti, abbiamo visitato distretti industriali e conosciuto tradizioni antiche. In seguito ci siamo accorti che molti di questi oggetti sono praticamente sconosciuti al di fuori dei confini regionali. Così abbiamo deciso di fondare FATTOBENE”. Gli oggetti selezionati per il progetto sono ancora in produzione e ognuno è accompagnato dalla propria storia, sempre molto interessante: si va dal Tamarindo Erba, creato dal farmacista milanese Carlo Erba (il primo a sperimentare in Italia gli effetti dell’hascisc subito dopo la Seconda guerra mondiale) alla Coccoina, la colla prodotta a Voghera col suo famoso aroma di mandorla; dal Crystal Ball, il gioco prodotto negli stabilimenti di Burago di Molgora, in Brianza, diventato popolarissimo negli anni Ottanta, alle Carte da gioco Modiano, realizzate a Trieste a partire dal 1884, passando per la carta d’Eritrea, i cannelli di zolfo e il “mandillu da gruppu” (un tessuto a scacchi utilizzato dai contadini in Liguria).
Gli oggetti speciali di “Fattobene”. Un atlante del patrimonio industriale italiano, per promuovere cose che esistono da generazioni e rischiano di scomparire (come la Coccoina).
Per questa raccolta settimanale di chi valeva la pena fotografare abbiamo violato due rigide regole: evitare sfondi cartonati e protagonisti ripetuti. Abbiamo ceduto a un doppio Vladimir Putin (nell’ombra con il presidente finlandese Sauli Niinisto e in una graziosa cornice floreale con la cancelliera tedesca Angela Merkel); alle risate di Ruth Wilson, la protagonista di The Affair, e di Domhnall Gleeson, che conoscerete come Bill Weasley se avete guardato i film di Harry Potter; e a Nicki Minaj, che sembra uscita, perfetta, dal museo delle cere. I famosi che si sono fatti fotografare in settimana erano tutti agli MTV Music Awards, gli altri invece sono in ferie con poche eccezioni, tra prime di film e beneficenze: ma preparatevi, che mercoledì inizia il Festival del cinema di Venezia. Le foto più belle degli MTV Music Awards
Celebripost. Jennifer Lopez, Emma Thompson, Matthew McConaughey e famiglie reali (non quelle che immaginate).
È morta a 96 anni l’attrice afroamericana Cicely Tyson, nota per aver interpretato numerosi ruoli sia in TV sia al cinema, tra cui quelli nel film Sounder del 1972 e Pomodori verdi fritti alla fermata del treno del 1991, con Kathy Bates e Jessica Tandy. La notizia della sua morte è stata data dal manager, Larry Thomson, che non ne ha rese note le cause. Tyson nacque ad Harlem, a New York, nel 1924. Iniziò a recitare a teatro e a lavorare come modella, poi dalla fine degli anni Sessanta iniziò una lunga carriera nei film per il cinema e la televisione. Nel 1974 vinse due premi Emmy per il film TV Autobiografia di Miss Jane Pittman, in cui interpretava una donna nera nata sotto la schiavitù che in vecchiaia visse i movimenti per i diritti civili degli anni Sessanta. Nel 2013 vinse un Tony Award per la sua performance nell’adattamento dell’opera teatrale The Trip to Bountiful e nel 2018, a 93 anni, fu la prima donna afroamericana a ricevere l’Oscar alla carriera. Più di recente Tyson aveva recitato nelle serie House of Cards e Le regole del delitto perfetto (“How to get away with murder”).
È morta a 96 anni l’attrice Cicely Tyson, famosa soprattutto per i film “Sounder” e “Pomodori verdi fritti alla fermata del treno”.
La Stampa di oggi prende posizione nel dibattito in corso sulla legge sulle intercettazioni, con un commento del suo direttore Mario Calabresi e uno del suo editorialista di punta, Luca Ricolfi. E la loro posizione è interessante, oltre che in qualche modo inedita nel dibattito di questi giorni: tra chi difende a spada tratta la legge in questione e chi difende a spada tratta la libertà dei giornalisti, qualcuno cerca di mettersi in mezzo e redistribuire torti e ragioni. Su una cosa sono chiari fin da subito, Calabresi e Ricolfi: la legge in discussione in parlamento è dannosa e inadeguata rispetto agli obiettivi che i suoi estensori dicono di porsi. Scrive Calabresi:
Intercettazioni, la Stampa fa i distinguo. Due articoli in prima pagina contestano la legge ma anche i suoi nemici: il vero bersaglio non è il giornalismo.
Giuliano Gemma, attore italiano di grande popolarità soprattutto negli anni Sessanta Settanta, è morto martedì dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale a Cerveteri, vicino a Roma: aveva 75 anni. Dopo l’incidente – uno scontro frontale, secondo le prime notizie – Gemma era stato trasportato all’ospedale di Civitavecchia, ma le sue condizioni erano già molto gravi. Giuliano Gemma aveva ottenuto grande fama negli anni Sessanta, interpretando il personaggio di Ringo in diversi film “spaghetti western” per poi recitare in moltissimi altri film per tutta la sua carriera (tra gli ultimi To Rome with Love di Woody Allen). Era nato a Roma e aveva trovato la prima visibilità nel cinema con una piccola parte in Ben Hur di William Wyler. Tra i suoi film più importanti ci sono stati Il gattopardo e Il deserto dei tartari. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto più belle di Giuliano Gemma. L'attore è morto in un incidente stradale a Cerveteri, vicino Roma: aveva 75 anni.
Per le grandi catene di rivenditori di armi ed equipaggiamenti sportivi americane si sta avvicinando un periodo di grandi vendite: quello delle feste invernali e della stagione della caccia. Nell’attesa, bisogna preparare le scorte e per decidere che cosa accumulare in magazzino i rivenditori – spiega un articolo del Wall Street Journal – hanno preparato due diverse linee d’azione: una nel caso alle elezioni presidenziali di novembre venga eletto Obama e un’altra nel caso a vincere sia Romney. Se infatti Obama dovesse vincere aumenteranno, agli occhi di molti americani, le possibilità che nel suo secondo mandato vengano emanate leggi per rendere più difficile acquistare armi da fuoco. I rivenditori pensano che, spinti da questo timore, i clienti faranno la fila per comprarsi pistole e fucili finché sono in tempo. Se dovesse vincere Obama, quindi, o se la sua vittoria apparisse probabile, i magazzini si riempiranno di armi da fuoco. Al contrario, con Romney alla Casa Bianca è più probabile che gli americani non sentano la stessa urgenza, e quindi, più che di armi, le scorte saranno di giacche impermeabili, scarponi da montagna e tute mimetiche.
Obama favorito fa vendere più armi. Non per difendersi da lui, ma per il rituale timore che renda l'acquisto più difficile.
Mancano sei giorni al 14 dicembre, il giorno in cui un voto di fiducia alla Camera deciderà le sorti del governo Berlusconi. Eravamo rimasti al 3 dicembre, quando il cosiddetto “terzo polo” – ieri ribattezzato da Fini a Ballarò “polo della moderazione” – aveva presentato una propria mozione di sfiducia al governo. La mozione di sfiducia è stata firmata da tutti i deputati di Futuro e Libertà, UdC, ApI, Libdem e MpA. Se chi ha firmato la mozione voterà la sfiducia al governo, e dando per scontato che a questi si aggiungano i deputati di PD e IdV, la situazione dovrebbe essere questa: 85 voti per il cosiddetto “terzo polo”, 206 per il PD, 24 per l’IdV. A questi si aggiungono i deputati Giulietti e Nicco, appartenenti al gruppo misto. In totale fa 317. La maggioranza assoluta alla Camera è 316. Sulla base di questo dato, la settimana scorsa Bocchino ha detto che il governo alla Camera non ha più la maggioranza. La stessa cosa è stata ribadita ieri da Fini a Ballarò.
La situazione a sei giorni dal voto di fiducia. Gravidanze a parte, i voti in bilico alla Camera sembrano essere tre: uno del gruppo misto, due dell'Italia dei Valori.
Come ha detto Robert Allen Zimmerman, «Nasci con il nome sbagliato, i genitori sbagliati. Cioé, può capitare. Poi ti fai chiamare come vuoi farti chiamare». Lui, per esempio, preferì l’abbreviativo Bob e il cognome Dylan. Non è vero che scelse quel nome in onore al poeta Dylan Thomas, come ogni tanto si dice, e siccome si tratta di Bob Dylan lui è sempre stato piuttosto elusivo sul tema. Ma ci sono altri casi in cui le storie dietro i nomi d’arte o gli pseudonimi con cui conosciamo qualcuno di famoso sono buffe, insolite e interessanti. Abbiamo raccolto quelle che ci sembrava lo fossero, spiegando perché persone come Nicolas Kim Coppola, Michael Douglas (non quello, l’altro), Francesco Pippo, Simon John Ritchie e Brianne Sidonie Desaulniers sono note con un nome diverso.
Nomi d’arte con una storia. Da Nicolas Cage a Emma Stone a Pippo Franco: c'entrano criceti, Spice Girls, film, bambole, birre, battaglie, regole aggirate e regole da rispettare.
La commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento alla Legge di stabilità per rimangiarsi l’aumento delle ore di lavoro degli insegnanti di scuole medie e superiori da 18 a 24 a settimana. Le risorse necessarie a evitare l’incremento lavorativo sono pari a 182 milioni di euro e saranno reperite attraverso vari fondi, tagli alla ricerca e alcuni bandi. Il Sole 24 Ore spiega che le misure stabilite dalla spending review per il ministero dell’Istruzione verranno rispettate attraverso: «1,8 milioni dal taglio dei distacchi sindacali e dei comandi dei docenti del personale scolastico al ministero e ad altri enti; 6 milioni dalla dismissione immobile di piazzale Kennedy, a Roma, utilizzato come sede del ministero dell’Università prima dell’accorpamento con il ministero dell’Istruzione; 20 milioni dai tagli per i bandi dei fondi First e Trin; 30 milioni di tagli sul progetto Smart City nel centro nord; 47,5 milioni dal fondo per il miglioramento dell’offerta formativa «senza pregiudicare l’offerta»; e ulteriori maggiori risorse da un fondo alimentato nel passato dagli accantonamenti di risorse raccolte con vecchi tagli».
Gli insegnanti non lavoreranno sei ore in più. Il governo si rimangia la contestata norma della legge di stabilità ma stabilisce nuovi tagli per far quadrare i conti.
Alle 11 e 43 del 13 settembre 1993, nel cortile della Casa Bianca, Ytzhak Rabin, primo ministro israeliano, e Yasser Arafat, leader dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), firmarono quelli che passarono alla storia come gli accordi di Oslo. Era la prima volta che i due paesi si riconoscevano come legittimi interlocutori ed era la prima volta che i due leader si stringevano la mano in pubblico. Perché sono importanti Con la “Dichiarazione dei principi”, il nome del documento prodotto dagli accordi di Oslo, per la prima volta gli israeliani riconobbero nell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina l’interlocutore ufficiale che parlava per il popolo palestinese e gli riconobbero il diritto di governare su alcuni dei territori occupati. L’OLP da parte sua riconobbe il diritto di Israele a esistere e rinunciò formalmente all’uso della violenza per ottenere i suoi scopi, cioè la creazione di uno stato palestinese.
Gli accordi di Oslo, vent’anni fa. Il 13 settembre 1993 Rabin e Arafat si strinsero la mano in una delle fotografie più note del Novecento: cosa si decise e cosa è rimasto fermo da allora.
Poche aziende tecnologiche sono influenti, grandi e ricche come Apple, società statunitense che produce miliardi di guadagni ogni anno soprattutto grazie ai suoi iPhone e ai servizi in abbonamento per conservare i file online, ascoltare musica in streaming e scaricare applicazioni. Il decennio che si sta per concludere è stato sicuramente dominato dagli smartphone, e Apple ne è stata protagonista (insieme a Google con il suo Android), ma secondo diversi osservatori non ha portato alla nascita di un nuovo prodotto che potesse anche solo minimamente ripetere il successo planetario degli iPhone, e questo potrebbe essere il sintomo di un problema per la società. Walt Mossberg – tra i primi giornalisti a essersi occupati dei temi legati a Internet e alle nuove tecnologie, per lungo tempo giornalista del Wall Street Journal e ora in pensione – ha scritto un articolo su The Verge mettendo in fila successi e opportunità mancate da Apple negli ultimi dieci anni, in vista della fine del decennio e dell’inizio del prossimo.
Il decennio di Apple. Walt Mossberg, temuto e rispettato giornalista di tecnologia, ha fatto un bilancio dei successi e dei molti inciampi dell'azienda sotto la guida di Tim Cook.
L’attore danese Mads Mikkelsen sostituirà Johnny Depp nel film Animali fantastici 3 nel ruolo del mago Gellert Grindelwald, il principale antagonista della saga, prequel ambientato 70 anni prima della serie di Harry Potter. Depp il 6 novembre aveva scritto su Instagram che Warner Bros, che produce la serie di film, gli aveva chiesto di rinunciare al ruolo e che lui aveva accettato. La richiesta di Warner Bros era arrivata dopo che Depp aveva perso la causa per diffamazione contro il Sun, che l’aveva accusato di violenza sull’ex moglie Amber Heard. Mikkelsen, che ha 55 anni, è principalmente noto per aver interpretato Hannibal Lecter nella serie televisiva Hannibal. Secondo il Guardian Depp avrebbe completato soltanto una scena e quindi la sua sostituzione sarebbe relativamente semplice. Il programma delle riprese del film è stato interrotto per la pandemia di coronavirus, che ne ha ritardato l’inizio da marzo 2020 a ottobre. Anche la data di uscita del film, prevista per novembre 2020, è stata posticipata a luglio 2022.
Mads Mikkelsen sostituirà Johnny Depp in “Animali fantastici 3”.
I fari delle Rotonde di Garlasco sparano nel buio verso il cielo, le colonne luminose sono richiami nella pianura. Quando c’è nebbia, e qui eccome se ce n’è d’inverno, anche la luce artificiale fatica a conquistarsi la strada, la nebbia intorno sembra fumo. Se si potesse guardare dall’alto questo punto di Pianura Padana nelle sere lunghe del sabato, si vedrebbero infinite colonne di fari rossi che dall’uscita dell’autostrada A7 Milano-Genova s’incolonnano diligenti verso i grandi parcheggi di questa discoteca-tempio. Quando la inaugurarono, nel 1964, in mezzo alle risaie della Lomellina, la gente si chiedeva chi mai ci sarebbe venuto fino a qui. E invece ci vennero in tanti e continuano a venirci, tra fine anni sessanta e settanta Le Rotonde di Garlasco fu il Piper del Nord-Ovest. Ci sono foto di tutti i cantanti dell’epoca, l’unica che non ci ha mai messo piede è Mina perché suo fratello Alfredo morì in un incidente di macchina qui vicino, sulla statale tra Pavia e Cremona, e lei queste strade non ha mai più voluto rivederle. Alla fine degli anni settanta su uno dei palchi delle Rotonde cantò anche Madonna, ma non la conosceva nessuno, la mandarono via velocemente. Negli anni ottanta la domenica pomeriggio c’era la fila di ragazzi in auto che passavano puntuali da queste parti per caricare le ragazze che uscivano dalla discoteca e facevano l’autostop.
Garlasco è un punto di passaggio. Le storie del Nord raccontate in «Kronaka», il nuovo libro di Stefano Nazzi.
L’emissione di titoli di stato italiani (BTP) con scadenza a 5 anni ha raccolto la cifra più alta di sempre, 22,3 miliardi di euro. L’emissione si è tenuta nel corso di tre giorni, dal 18 al 21 maggio. L’interesse minimo che il governo dovrà pagare ogni anno è stato confermato all’1,4 per cento. Lo strumento è nato nel 2012 e Repubblica scrive che non aveva mai raccolto così tanta liquidità: il record precedente apparteneva all’emissione del novembre 2013 che aveva raccolto 22,27 miliardi di euro. Il governo ha già chiarito che utilizzerà i soldi raccolti per finanziare la ripresa dell’economia dopo la pandemia da coronavirus.
L’emissione di titoli di stato italiani con scadenza a 5 anni ha raccolto la cifra più alta di sempre, 22,3 miliardi di euro.
Lo scorso giovedì, in quello che può essere definito solo come un esempio davvero brillante di trolling da parte dei media, il sito del magazine Time ha pubblicato un sondaggio che chiedeva ai lettori di votare la parola peggiore dell’anno passato. Insieme a “influencer,” “basico” “yaaasssss”, “letteralmente”, “ma per favore” o altri neologismi piuttosto “obvi” della lingua inglese che paiono tratti da una lista di “parole che non si possono sentire” su Internet, Time ha inserito… “femminista”. Ovvero – per citare Beyoncé che cita Chimamanda Ngozi Adichie – una “persona che crede nell’uguaglianza sociale, politica ed economica tra i sessi”. Per rispondere in estrema sintesi a Time: “Ma per favore”. Ed è stata la risposta prevalente per gran parte di internet. Nel giro di qualche ora le femministe si sono prevedibilmente scatenate su Twitter per condannare il magazine e coprire di insulti Katy Steinmetz, autrice del sondaggio (Steinmetz, da parte sua, ha attribuito la scelta a un’analisi sui media: fondata, come vedremo).
Time e la parola “femminista”. Con un sondaggio online calcolato, il magazine americano ha "trollato" internet, ed è uno spettacolo deludente dell'informazione online, scrive il Washington Post.
A luglio, come a ottobre molte persone hanno un problema: cosa regalare a una persona che si laurea escludendo idee trite come una penna stilografica (che peraltro non si usano quasi più) e una cartella per portare un computer portatile in un ufficio che ancora non si ha? Per soccorrere chi è stato invitato a una festa di laurea e non può presentarsi a mani vuote, abbiamo messo insieme una lista con qualche idea per fare un regalo, sperando che vi sia utile, tra le altre cose, per spiegare al vostro amico testardo che i gioielli personalizzati andavano di moda negli anni Novanta e non hanno avuto revival. Un monopattino elettrico Se ne vedono sempre di più in giro perché recentemente i servizi di sharing li hanno distribuiti in diverse città. È un regalo costoso, ma può essere davvero molto utile soprattutto per chi vive o andrà a vivere in città pianeggianti e non usa la bicicletta o altri mezzi propri. Questo, che su Amazon ha tante e belle recensioni, è pieghevole e costa 360 euro.
Idee contemporanee per un regalo di laurea. Per chi cerca "qualcosa che duri nel tempo" che non sia una penna stilografica.
Il tribunale di Potenza ha condannato l’azienda energetica ENI per traffico illecito di rifiuti nel Centro Olio Val d’Agri (COVA), in Basilicata, l’impianto in cui ENI tratta il petrolio estratto dai giacimenti della regione. L’inchiesta era iniziata nel 2016 e riguardava lo smaltimento illecito dei rifiuti del COVA, che aveva sforato i limiti sulle emissioni. All’epoca alcuni impianti del COVA erano stati posti sotto sequestro per quasi 4 mesi e c’erano stati diversi arresti. Il tribunale ha anche condannato ENI a pagare una sanzione amministrativa di 700mila euro e alla confisca di 44,2 milioni di euro, a cui però vanno sottratti i costi che la società aveva già sostenuto per l’adeguamento degli impianti sequestrati. ENI sostiene di aver agito nel rispetto delle norme e potrà fare ricorso in appello contro la sentenza.
Il tribunale di Potenza ha condannato ENI per traffico illecito di rifiuti.
Il 30 gennaio del 1945, durante la Seconda Guerra Mondiale e mentre i russi combattevano sul fronte orientale contro le truppe di Hitler, un sommergibile sovietico affondò la nave tedesca Wilhelm Gustloff causando la morte di circa 10 mila persone. Il naufragio è ricordato come uno dei più gravi della storia, anche se meno conosciuto di altri (come quello del Titanic). La Wilhelm Gustloff era la nave ammiraglia della flotta KdF, Kraft durch Freude, che letteralmente significa “Forza attraverso la Gioia”. Si trattava di un programma del partito nazista che voleva fornire al popolo tedesco una serie di attività ricreative a basso costo: concerti, teatro, corsi di nuoto, corsi di cucito. Ma la divisione più grande del KdF riguardava i trasporti e l’organizzazione di viaggi e vacanze: fu il KdF a pianificare la produzione di un’automobile utilitaria, la KdF-Wagen, la futura Volkswagen o “auto del popolo”, e fu sempre il KdF a promuovere la costruzione di grandi navi per crociere a basso costo. La Wilhelm Gustloff rientrava in questo programma. Venne costruita ad Amburgo, fu varata nel 1937, era lunga oltre 200 metri, pesava quasi 26 mila tonnellate e si differenziava dalle altri navi della flotta KdF per lusso e sfarzosità. Originariamente doveva chiamarsi Adolf Hitler: poi però prese il nome di Wilhelm Gustloff, il leader del partito nazista svizzero che era stato assassinato nel febbraio del 1936 da uno studente ebreo.
L’affondamento della Wilhelm Gustloff. Settant'anni fa un sottomarino russo affondò una nave tedesca uccidendo quasi 10.000 persone: fu uno dei peggiori naufragi della storia, anche se meno famoso di altri.
La casa di videogiochi Activision Blizzard – quella che produce Warcraft e Call of Duty – ha comprato King Digital – produttrice di Candy Crush – per 5,9 miliardi di dollari. In un comunicato pubblicato lunedì 2 novembre, Activision ha spiegato che l’acquisizione di King Digital sarà fatta attraverso la sua controllata ABS Partners C.V. e che King Digital, la cui sede si trova nel Regno Unito, continuerà ad operare in modo indipendente da Activision. Bobby Kotick, CEO di Activision, ha detto a Reuters che l’acquisizione di King aiuterà Activision ad espandere la sua attività e raggiungere una clientela più vasta, spiegando che il 60 per cento degli utenti di King sono donne e che la forza della società sta nella capacità di produrre giochi per cui non sono necessarie console o hardware particolari. Activision pagherà 18 dollari per ogni azione di King Digital, il 16 per cento in più del loro attuale valore in borsa. King Digital è una società svedese con sede nel Regno Unito che esiste dal 2003 ma che è diventata famosa nel 2012 grazie al successo di Candy Crush, un giochino per smartphone che da allora è sempre in testa alle classifiche delle app più scaricate. Al momento King Digital ha circa un 1.600 dipendenti e oltre a Candy Crush produce diversi altri giochi per smarphone, nessuno dei quali di particolare successo. Activision Blizzard è una società californiana fondata nel 1979 ed è una delle più importanti case di videogiochi al mondo, molto forte soprattuto per i videogiochi da console ma meno forte nella produzione di giochi per i telefonini. Activision Blizzard oggi ha quasi 8.000 dipendenti e produce alcuni dei videogiochi di maggior successo degli ultimi anni, tra cui Warcraft e Call of Duty.
Activision ha comprato King Digital. La società che produce Warcraft e Call of Duty ha comprato quella di Candy Crush, per provare a recuperare terreno nel lucrativo settore dei videogiochi per smartphone.
Joe Cocker, famosissimo cantante di rock, pop e blues, è morto lunedì a 70 anni mentre era nella sua casa in Colorado. La notizia è stata confermata dal management di Cocker alla rete britannica ITV. Sony Music have released a statement on Joe Cocker’s death at the age of 70.
È morto Joe Cocker. Di un cancro ai polmoni: era una rockstar memorabile, aveva 70 anni, ed era stato famoso soprattutto per una cover dei Beatles e la canzone di un film.
Da alcuni giorni moltissime persone stanno insistendo su Facebook e Twitter perché Beppe Grillo, l’ex comico che ha fondato e guida il partito politico Movimento Cinque Stelle, mantenga una promessa fatta il 14 ottobre scorso a Genova, nei giorni seguiti all’alluvione, causata dalle forti piogge e dall’esondazione del torrente Bisagno, che attraversa la città. Grillo aveva chiesto a giornali e giornalisti un bonifico da duemila euro come condizione per farsi intervistare, annunciando che lui stesso avrebbe poi devoluto quella somma per iniziative benefiche in favore delle persone danneggiate dall’alluvione. Il 14 ottobre Grillo, che è genovese, andò in città a parlare con le persone che lavoravano per ripulire le strade dal fango e per mostrare la presenza sua e del suo movimento in quel momento, contrapponendola alle inadeguatezze degli altri partiti e delle istituzioni su quanto era successo. Circondato da cerchie successive di guardie del corpo e di giornalisti, alle insistenze di questi ultimi e alle loro provocatorie domande sulle contestazioni che lui stesso aveva ricevuto da parte di alcuni dei genovesi incontrati, Grillo aveva – con trovata inventiva tipica dei suoi rapporti con la comunicazione – annunciato che si sarebbe fatto intervistare solo dalle testate che fossero disposte a versare duemila euro su un conto a lui intestato, e che lui avrebbe devoluto quei soldi agli interventi sui danni dell’alluvione. La richiesta si inseriva in un bellicoso e tormentato rapporto con giornali e giornalisti, che Grillo accusa da sempre di essere parte del sistema politico e di disinformazione a cui sostiene di opporsi.
Grillo e i 2000 euro di Luca Bottura. Dopo l'alluvione a Genova, per farsi intervistare, il fondatore del M5S aveva chiesto un bonifico da 2mila euro che avrebbe destinato a iniziative benefiche: uno lo ha ricevuto, ma ha deciso di ignorarlo e annullare tutto.
Alle 22 di venerdì 29 luglio l’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato i risultati degli “stress test”, una serie di simulazioni sulla salute delle principali banche europee in una situazione di crisi economica. Complessivamente i risultati sono positivi e, secondo l’EBA, la maggior parte delle banche esaminate ha migliorato la sua situazione rispetto al passato. Monte dei Paschi è l’unica tra le 51 banche esaminate che alla fine della simulazione è risultata insolvente, cioè con un capitale negativo. Complessivamente, il sistema bancario italiano è risultato uno dei più deboli, dopo quello irlandese e quello austriaco. Come funzionano gli stress test Dopo la crisi finanziaria del 2008, l’EBA produce regolarmente gli stress test per misurare la solidità del sistema bancario europeo. In quelli pubblicati venerdì 29 luglio, l’EBA ha misurato l’impatto di un’eventuale crisi triennale tra il 2015 e il 2018. La Commissione Europea ha progettato le caratteristiche dello scenario di crisi macroeconomica, mentre l’EBA ha testato la reazione delle 51 principali banche europee davanti a questo scenario. Sono state prese in considerazione una serie di variabili, la più importante delle quali è il “Common Equity Tier 1 ratio” (CET1 ratio), una misura molto importante per stabilire la solidità di una banca. Il CET1 si esprime in percentuale: banche con un CET1 superiore al 10 per cento sono considerate in genere abbastanza solide. In pratica, il CET1 è un rapporto che misura la quantità di capitale posseduto da una banca e le sue attività (come prestiti e investimenti) ponderate in base al loro livello di rischio – “ponderate” significa che i diversi investimenti vengono pesati sulla base del loro rischio. Un investimento rischioso, quindi, “pesa” di più perché è più probabile che venga perduto e quindi ha bisogno di più capitale per essere coperto.
I risultati degli “stress test” dell’EBA. Nelle simulazioni sulla reazione delle banche europee a un'eventuale crisi economica Monte dei Paschi è quella che è andata peggio, ma la situazione generale è migliore del previsto.
Giovedì 12 giugno è stata disposta la revoca degli arresti domiciliari per Giorgio Orsoni, il sindaco di Venezia coinvolto nell’inchiesta sul presunto sistema di tangenti e corruzione intorno al MOSE, la grande infrastruttura in fase di costruzione nella laguna per ridurre il problema ricorrente dell’acqua alta. Orsoni ha anche riottenuto la piena carica da sindaco, che gli era stata sospesa la settimana scorsa dalla prefettura in seguito al suo arresto. Era stato accusato di avere ricevuto finanziamenti illeciti, per la sua campagna elettorale del 2010, dai responsabili di Consorzio Venezia Nuova, il gruppo composto da grandi imprese di costruzioni, cooperative e piccole aziende locali cui sono affidati i lavori per la realizzazione del MOSE.
Giorgio Orsoni è stato liberato. Il sindaco di Venezia coinvolto nell'inchiesta sul MOSE non è più agli arresti domiciliari: ha riassunto il suo incarico e ha concordato un patteggiamento.
In un’intervista sul Foglio fatta da Claudio Cerasa, il sindaco di Firenze Matteo Renzi ritorna oggi a intervenire sulle prospettive della politica nazionale e del Partito Democratico, proponendo tra l’altro che questo indica le primarie per il candidato premier “in autunno”. Renzi, a proposito ancora di Monti, o meglio, a proposito dell’origine del governo Monti, ha una sua idea precisa. Il sindaco di Firenze non parla di sospensione della democrazia ma arriva a dire che se Giorgio Napolitano ha scelto come cura estrema per salvare il nostro paese quella di affidare la guida dell’Italia a un governo tecnico, senza passare per le elezioni, la responsabilità non è certo del famigerato attacco dei mercati bensì dell’intera classe politica. “L’impeccabile Napolitano – dice Renzi – dando il via libera al governo Monti è come se avesse distribuito una sorta di certificato di rottamazione. E’ stato come un preside che ha chiamato in aula il supplente perché nessun professore si trovava nelle condizioni di poter far lezione. Ed è anche per questo che, a mio avviso, il governo tecnico nasce da due fallimenti legati uno con l’altro: nasce dal fallimento del progetto del centrodestra, ovviamente, ma nasce anche dall’inadeguatezza della proposta offerta dal centrosinistra. Perché, è vero: Bersani (che non so se ha cambiato linea, ma di sicuro io oggi mi sento più vicino a lui rispetto a qualche tempo fa…) in questa fase si è dimostrato serio, coraggioso e responsabile. Ma se l’alternativa al centrodestra avesse avuto un proprio progetto credibile sarebbe stato più naturale ridare la parola agli elettori, e fare per esempio quello che è successo in Spagna: votare. In Italia invece noi avevamo solo Vasto, Vasto e Vasto, e avevamo un’opposizione che per troppo tempo si è preoccupata di Ruby e Bunga bunga dimenticandosi di offrire un vero progetto per il paese”. Renzi poi aggiunge un’ulteriore osservazione. “Io credo che il Pd debba stare davvero in guardia. Perché questo governo, ci scommetto, offrirà al centrodestra la possibilità di rifarsi una sua verginità, e se dopo questa fase di ‘safety car’ della politica non verrà ridiscussa presto la linea del Pd, e se questa segreteria rimarrà inchiodata alla foto di Vasto, mi sembra scontato che il Partito democratico rischia di subire un clamoroso cappotto alle prossime elezioni”. E cosa si dovrebbe fare? “Semplice: se non vogliamo fare la figura dei pazzi per arrivare preparati alle prossime elezioni sarà necessario convocare delle primarie. Quando? Ovvio: in autunno. E badate bene: primarie aperte a tutti, senza escludere nessuno, come è sempre stato nel migliore spirito del centrosinistra. Se ci sarà qualcuno dei nostri? Qualcuno dei ragazzi del Big bang? Non vedo perché non dovrebbe essere così”. E chi ci dovrà essere secondo Renzi alla guida del centrosinistra nel 2013? “Non lo so. So solo che questa classe dirigente si deve fare da parte: è impensabile che la generazione dei D’Alema e dei Bersani continui a essere anche tra un anno il simbolo del centrosinistra italiano”.
Renzi chiede le primarie in autunno. «È impensabile che la generazione dei D’Alema e dei Bersani continui a essere anche tra un anno il simbolo del centrosinistra italiano», ha detto in un'intervista al Foglio di oggi.
Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha scritto su Twitter che i 177 migranti trattenuti a bordo della Diciotti, una nave militare italiana da due giorni ferma nel porto di Catania, «non possono essere più trattenuti a bordo» e «devono poter sbarcare». La giusta contrattazione con i Paesi dell’Unione europea può continuare senza alcun problema, adesso però le 177 persone – tra cui alcuni minori non accompagnati – devono poter sbarcare. Non possono essere più trattenute a bordo, poi si procederà alla loro ricollocazione nella UE
Roberto Fico vuole che Salvini faccia scendere i migranti dalla Diciotti. Il presidente della Camera ha chiesto al governo di far sbarcare le 177 persone che da due giorni sono al centro di un caso nazionale.
L’illustratore statunitense Eric Drooker ha raccontato sul New Yorker quale è stata l’ispirazione per la copertina Fifty-ninth Street Bridge, che ha disegnato per il numero della rivista di questa settimana, quello del 28 luglio 2014. Fuori da New York, la gente è completamente dipendente dalla sua auto ovunque debba andare. Quindi è ovvio che le vite sentimentali degli americani si svolgano all’interno delle macchine. Io invece, essendo di New York, ho avuto un’esperienza meravigliosamente diversa. Mentre altrove il posto per baciarsi era il sedile posteriore dell’auto, io sono cresciuto dove ci si poteva baciare sulle scale antincendio, giù in metropolitana, sui tetti e sui ponti.
15 copertine di innamorati sul New Yorker. Raccolte per presentare quella dell'ultimo numero, illustrata da Eric Drooker.
In una lettera aperta inviata a Repubblica, l’ex presidente del Consiglio e segretario del PD Matteo Renzi ha elencato alcuni suggerimenti per contrastare la retorica nazionalista del ministro dell’Interno Matteo Salvini, in particolare sull’immigrazione. In un passaggio notevole, Renzi ha criticato apertamente alcune posizioni del PD (riconducibili in particolare alle dichiarazioni di Marco Minniti, che era ministro dell’Interno durante il governo Gentiloni), accusandole di fatto di avere aperto la strada a Salvini. La questione della Libia e della gestione dei flussi migratori è tornata molto d’attualità in questi giorni, dopo il caso della Sea Watch 3 e il bombardamento di un centro di detenzione per migranti a Tripoli, che ha causato decine di morti. Oggi, nella lettera inviata a Repubblica, Renzi dice:
Renzi dice che il PD sbagliò a definire i migranti una “minaccia”. E che «alla gente impaurita va data una visione forte e coraggiosa, non il messaggio consolatorio che dice: "Fate bene ad avere paura"».
Lunedì 4 gennaio l’80 per cento delle azioni di Ferrari hanno debuttato alla Borsa di Milano. Ferrari aveva già avuto un primo debutto nel mercato azionario statunitense, la Borsa di Wall Street, lo scorso ottobre: negli Stati Uniti era stato quotato solo il 10 per cento del totale dell’azienda. Un altro 10 per cento è rimasto proprietà di Piero Ferrari, figlio di Enzo,che ha già detto di non aver intenzione di vendere le sue quote. Le azioni Ferrari hanno iniziato oggi le contrattazioni al prezzo di 43 euro ciascuna: poco dopo l’apertura della Borsa però hanno perso molto scendendo sotto i 42 euro e sono state sospese per un breve periodo; successivamente sono aumentate dello 0,53 per cento e sono arrivate 43,67 euro caiscuna. Da un punto di vista finanziario lo scorporo di Ferrari ha fatto crescere la dimensione totale del gruppo aziendale gestito da Marchionne: prima, quando Ferrari e FCA erano una cosa sola, il valore totale era 16,7 miliardi di euro; adesso FCA ha un valore di 10,9 miliardi mentre Ferrari dovrebbe rimanere attorno a circa 8 miliardi di euro. Chi è più ottimista scommette su incremento del valore di Ferrari ora che è autonoma e non fa più parte di un progetto di produzione su vasta scala; chi è più pessimista pensa che la mancanza dei profitti di Ferrari renderà difficile le cose per FCA: nel 2014 Ferrari aveva contribuito per il 12 per cento dei profitti totali del gruppo. Le azioni FCA nel primo giorno senza Ferrari hanno perso il 4,77 per cento.
Il debutto in Borsa di Ferrari. È il secondo in realtà, il dieci per cento era già stato quotato alla Borsa di Wall Street a ottobre; oggi c'è stato il grosso a quella di Milano.
Se vivete in una grande città italiana difficilmente vi sarà capitato di aver avuto problemi a capire una mappa della metropolitana. Nel peggiore dei casi, se siete a Milano, avrete dovuto districarvi tra quattro linee diverse, ma nella maggior parte dei casi vi sarete dovuti accontentare di una sola linea o poco più. Quando si torna da un viaggio all’estero, invece, anche tre o quattro linee sembrano drammaticamente poche: chi è stato a Londra certamente ha presente la sensazione di spaesamento che si prova davanti a una cartina della metropolitana cittadina, ma lo stesso vale per New York e Mosca, solo per fare qualche esempio. CityLab, un sito del magazine americano Atlantic che si occupa di urbanistica e vita in città, ha raccolto le 15 mappe di metropolitane più complicate del mondo: guardarle così, senza dover davvero trovare la strada giusta per tornare in albergo, è stranamente appagante e divertente. La classifica di CityLab si basa su uno studio condotto da due ricercatori del centro di ricerca francese CEA-Saclay insieme a un ricercatore dell’università di Oxford. Lo studio voleva indagare il limite delle informazioni sul trasporto urbano che possono essere “ragionevolmente comprese” da una persona, e dove si trovino i nostri limiti cognitivi in relazione alla necessità di capire una mappa del trasporto pubblico ed usarla efficacemente, senza dover adoperare sistemi di navigazione digitale.
Le metropolitane più complicate del mondo. Sono state classificate da un gruppo di ricercatori: guardarle, comunque, è piuttosto divertente.
È stata arrestato un uomo con l’accusa di essere l’autore della sparatoria avvenuta il 3 maggio a Napoli in piazza Nazionale, in cui è stata gravemente ferita una bambina di 4 anni. L’uomo si chiama Armando Del Re e insieme a lui è stato arrestato anche il fratello, accusato di avergli offerto protezione negli scorsi giorni. Nella sparatoria è stato colpito da sei proiettili Salvatore Nurcaro, un pregiudicato di 32 anni, che ora si trova in ospedale in gravi condizioni. Un proiettile ha colpito anche una bambina che passava di lì, che al momento è ricoverata all’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, in prognosi riservata.
È stato arrestato un uomo con l’accusa di essere l’autore della sparatoria avvenuta il 3 maggio a Napoli.
Gli inviati della Commissione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale hanno completato una revisione dei conti pubblici della Grecia (la quinta dall’inizio della crisi), e hanno concluso autorizzando l’erogazione di una nuova rata da 8 miliardi di euro del prestito concesso al paese dalle tre istituzioni internazionali. Il prestito è necessario per aiutare il paese a far fronte ai suoi debiti, e prima dell’erogazione deve ancora essere approvato dal Consiglio dei ministri delle finanze europei (l’Unione Europea contribuirà per 5,8 miliardi di euro) e dal comitato esecutivo del FMI (che contribuirà per i rimanenti 2,2 miliardi). La rata è parte del primo prestito da 110 miliardi di euro concesso dalle istituzioni internazionali, mentre sono in corso i negoziati per definire i termini di un secondo prestito da 109 miliardi dopo che il primo si è dimostrato insufficiente.
La Grecia ottiene altri soldi. Le istituzioni finanziarie internazionali hanno completato la revisione dei conti e hanno acconsentito a prestare altri 8 miliardi di euro.
Giovedì 26 luglio le azioni di Facebook in borsa sono crollate del 19 per cento, con una riduzione della capitalizzazione di 120 miliardi di dollari, la perdita più grande in un solo giorno per qualsiasi azienda nella storia degli Stati Uniti. Il valore di mercato della società si è ridotto in un giorno di così tanto soprattutto a causa del grande scetticismo tra investitori e analisti suscitato dai dati diffusi mercoledì sulla sua ultima trimestrale di cassa. Negli ultimi tre mesi Facebook ha mancato le previsioni di crescita dei ricavi; i suoi utenti sono cresciuti ancora, ma del valore minimo nella sua storia (e sono rimasti fermi o sono calati tra Europa e Nordamerica). I risultati erano inattesi, nonostante da due anni la società sia alle prese con scandali di vario tipo, e hanno portato al pessimismo degli ultimi giorni e alle speculazioni sul titolo in borsa. La grande perdita di ieri era stata anticipata già mercoledì, quando Facebook aveva perso circa il 23 per cento del proprio valore in borsa nelle ore di contrattazione a mercati chiusi. In un giorno il valore di un’azione è passato da 217,50 dollari a 176 dollari. L’azienda mantiene comunque una capitalizzazione notevole e superiore ai 503 miliardi di dollari. Lo scorso marzo, nel pieno del caso Cambridge Analytica, le azioni avevano raggiunto un minimo di circa 152 dollari. Il titolo si era poi rapidamente ripreso nei giorni seguenti, con un aumento che era proseguito fino a mercoledì indicando le aspettative positive da parte degli investitori, poi disattese.
Il più grande crollo di sempre per un’azienda a Wall Street. Facebook ha perso il 19 per cento del suo valore in un solo giorno: perché e cosa rischia.
L’applicazione più usata su Facebook continua a essere FarmVille, ma Windows Live Messenger potrebbe presto scalzare dal primo posto della classifica il gioco per creare, organizzare e gestire una fattoria virtuale sul social network. Stando alle rilevazioni di AppData, l’uso giornaliero del programma di Microsoft si sta attestando oltre i nove milioni di utenti a fronte dei 16 milioni di persone che ogni giorno curano la loro fattoria con FarmVille. La rapida ascesa di Windows Live Messenger è merito della nuova versione del programma che consente di integrare Facebook, semplificando l’accesso ad alcune funzionalità del social network. Nella classifica sull’uso giornaliero compare poi al terzo posto Phrases, un’applicazione per la condivisione di frasi e citazioni sui profili, con 7,7 milioni di utenti giornalieri attivi. FrontierVille, un gioco simile a FarmVille, ma ispirato alla conquista del West, è al quarto posto con 7 milioni di utenti giornalieri, seguita dal gioco di carte Texas HoldEm Poker e dal rompicapo Bejeweled Blitz al sesto posto con 4,4 milioni di utenti. La classifica, ripresa da Read Write Web è basata sull’utilizzo delle applicazioni dello scorso martedì 9 novembre.
Le applicazioni più usate su Facebook. FarmVille è ancora la più usata, ma il Messenger di Windows è in rapida ascesa e potrebbe conquistare il primo posto.
Aggiornamento del 9 marzo Il governo ha esteso la sospensione delle attività didattiche di ogni ordine e grado (quindi anche le università) a tutte le regioni italiane fino al 3 aprile, e non più fino al 15 marzo come precedentemente stabilito. È una delle misure di isolamento per il coronavirus (SARS-CoV-2) imposte sabato notte sulla Lombardia e su altre 14 province che da martedì saranno estese a tutta Italia, come ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lunedì sera. Tra le altre cose, le misure prevedono rilevanti limitazioni degli spostamenti, la sospensione delle attività delle palestre, piscine e centri sportivi e le limitazioni per i bar e i ristoranti fino al 3 aprile; saranno anche sospese le competizioni sportive.
Scuole e università rimarranno chiuse in tutta Italia fino al 15 marzo. Lo ha deciso il governo per limitare la diffusione del coronavirus: dall'inizio dell'epidemia ci sono state in tutto 3.089 persone contagiate.
L’ISTAT ha confermato ieri che per gli italiani che hanno 65 anni l’aspettativa di vita è cresciuta di cinque mesi rispetto al 2013. La principale conseguenze di questa stima è che dal primo gennaio 2019 l’età di pensione legale, cioè l’età a cui si andrà in pensione se non saranno soddisfatti prima altri requisiti, salirà a 67 anni rispetto agli attuali 66 anni e 7 mesi. Salirà anche l’età prevista per la pensione anticipata, quella che si può ottenere a qualsiasi età a condizione di aver versato un certo numero di anni di contributi. Questo aumento è frutto di tre fattori: la riforma Fornero, che impone un adeguamento dell’età pensionabile all’aspettativa di vita, le stime delle ISTAT e infine la decisione del governo di non intervenire per bloccare l’aumento dell’età pensionabile. Nel corso dell’estate si era parlato molto della possibilità di sospendere l’aumento dell’età pensionabile. A chiederlo erano stati soprattutto i sindacati (che sono composti in gran parte da pensionati) e diversi esponenti di quasi tutte le forze politiche, come i membri della commissione Lavoro Cesare Damiano, del PD, e Maurizio Sacconi, di Forza Italia. All’inizio il governo sembrava incline ad assecondare le richieste, ma alla fine dello scorso settembre una serie di indiscrezioni filtrate dal ministero dell’Economia e da quello del Lavoro avevano lasciato intendere che il governo non aveva le risorse sufficienti a bloccare l’aumento. Sia il presidente dell’INPS Tito Boeri che la Ragioneria generale dello Stato avevano avvertito il governo che la sospensione dell’aumento dell’età pensionabile avrebbe messo seriamente a rischio la tenuta dei conti pubblici nei prossimi anni.
Dal 2019 si andrà in pensione a 67 anni? l'ISTAT ha confermato l'aumento dell'aspettativa di vita, il governo ha detto che si adeguerà alla riforma Fornero, che prevede un aumento dell'età legale di pensionamento.
Con una lunga intervista pubblicata mercoledì sul sito di GQ, Brad Pitt ha parlato per la prima volta del suo divorzio da Angelina Jolie, annunciato a settembre 2016, e della sua disintossicazione dall’alcol – la causa ufficiale della separazione, dopo un comportamento pubblicamente aggressivo con il figlio 15enne Maddox. Il tono dell’intervista è quello della star pentita che dopo una vita-di-eccessi (anche se Pitt dice di averci dato un taglio con le canne dopo aver messo su famiglia) capisce di aver sbagliato e va alla ricerca della serenità interiore, bevendo tè matcha e lavorando la terracotta; è accompagnato da un servizio fotografico scattato da Ryan McGinley e ambientato in tre parchi nazionali americani. @GQstyle #regram: Go to the link in bio for the full Brad Pitt portfolio and exclusive interview. 💥 (📸 @ryanmcginleystudios)
Il ritorno di Brad Pitt. 11 cose che abbiamo imparato su di lui dalla prima intervista dopo il divorzio da Angelina Jolie: non beve più, lavora l'argilla e non ha più voglia di recitare.
Matrix ha già vent’anni. Il film, diretto dai fratelli Wachowski (che ora sono le sorelle Wachowski), fu presentato il 24 marzo 1999. Vinse quattro Oscar tecnici e fu il quarto film dell’anno per incassi. Ma ben più di premi e incassi, ha lasciato un segno paragonabile a quello di pochissimi altri film: nel cinema ma anche nella cultura, intesa come modo in cui vestiamo, parliamo e pensiamo. «Matrix è ovunque. È intorno a noi. Anche adesso, nella stanza in cui siamo. È quello che vedi quando ti affacci alla finestra, o quando accendi il televisore. L’avverti quando vai al lavoro, quando vai in chiesa, quando paghi le tasse. È il mondo che ti è stato messo davanti agli occhi per nasconderti la verità». (Morpheus)
“Matrix” è ovunque. Sono passati vent'anni dalla sua uscita, ma il segno che ha lasciato è evidente, non solo nel cinema («anche adesso, nella stanza in cui siamo»).
Le previsioni meteo per domani, venerdì 18 maggio, dicono che al Nord la giornata inizierà con solo qualche nuvola, il che potrebbe farvi sperare di vedere presto il sole. E invece no: il cielo si coprirà sempre di più, rapidamente, e dalla tarda mattinata ci saranno rovesci e temporali in particolare sulle aree montuose. Poi un certo miglioramento arriverà davvero, con un «graduale diradamento della nuvolosità compatta» in Pianura padana dal tardo pomeriggio: salvo altre piogge sulle Alpi, sarà sereno. Al Centro succederà più o meno la stessa cosa: per la Sardegna il meteo prevede nubi compatte e pioggia di mattina e sereno di sera; nel “continente”, invece, le poche nuvole delle prime ore del giorno si intensificheranno, e potranno esserci piogge locali. Dalla sera andrà meglio nelle Marche, in Umbria e nelle regioni tirreniche.
Le previsioni meteo per venerdì 18 maggio. Un generale brutto tempo da mattina a sera, in tutta Italia, cui seguirà un rasserenamento.
Nessun tappeto rosso per il Sundance, il festival di cinema indipendente che si tiene ogni anno nello Utah e si è concluso pochi giorni fa: attori, produttori, sceneggiatori e registi hanno posato per i fotografi davanti a una lavagna di ardesia su cui, prima di essere ritratti, talvolta si sono divertiti a disegnare o scrivere qualcosa che li caratterizzasse. Un clima rilassato, abbigliamento casual e grande complicità negli scatti di gruppo sono elementi sufficienti a differenziare questa serie di immagini da qualsiasi report fotografico dei grandi eventi dello spettacolo. Nelle foto che seguono non vedrete tante facce note: i film presentati al Sundance, pur essendo spesso prodotti di grande qualità, raramente godono di budget sufficienti ad assicurarsi la partecipazione di grandi star. Ma qualcuno di conosciuto c’è: da attori di fama internazionale a volti noti per innumerevoli partecipazioni al cinema e in tv.
Le facce del Sundance. Quanti attori conoscete tra quelli che hanno partecipato al più famoso festival di cinema indipendente?.
Modificare e personalizzare i video al computer non è la cosa più facile di questo mondo se non si hanno le giuste conoscenze informatiche. I programmi per il video editing sono in genere costosi, richiedono computer potenti e molto tempo per elaborare i dati. Questo ostacolo impedisce spesso agli utenti meno esperti di cimentarsi con la creazione dei filmati e con la loro condivisione su YouTube. Per incentivare l’utilizzo del loro portale – 20 ore di video caricate ogni minuto evidentemente non bastano, ingordi – i responsabili di YouTube hanno da poco sfoderato un nuovo servizio per modificare i filmati direttamente online. La nuova funzionalità è al momento disponibile in TestTube, l’area dello spazio online utilizzata per sperimentare le soluzioni che saranno poi messe a disposizione di tutti gli utenti. Il sistema non richiede l’installazione di alcun programma sul proprio computer e consente di:
I video di YouTube ora si possono montare online. Il nuovo servizio consente di unire i filmati, regolarne la durata e sostituire la colonna sonora.
Questa settimana esce Una notte da leoni 3, l’ultimo film della saga con Bradley Cooper, Ed Helms e Zach Galifianakis: dopo le avventure a Las Vegas e Bangkok dei primi due film, stavolta il gruppo non se la vede con matrimoni e addii al celibato ma affronta un viaggio. Solo Dio Perdona – Only God Forviges è il nuovo film di Nicolas Winding Refn, il regista di Drive, di cui è di nuovo protagonista Ryan Gosling: è la storia di due fratelli che gestiscono un club di boxe thailandese a Bangkok; quando uno dei due viene ucciso, l’altro, Julian (interpretato da Gosling), cerca di vendicarsi. Tutti pazzi per Rose è una commedia francese ambientata negli anni Cinquanta: racconta la storia di Rose, una ragazza della provincia che sogna di fare la segretaria e che riesce a farsi assumere dal proprietario di una compagnia di assicurazioni, grazie alla sua incredibile velocità a battere a macchina. Altra commedia francese è Benvenuti a Saint Tropez, con Monica Bellucci, su due fratelli con un rapporto difficile che peggiora a causa di una strana coincidenza: il funerale della moglie di uno si celebra lo stesso giorno del matrimonio della figlia dell’altro.
I film del weekend. L'ultimo Una notte da leoni e il nuovo film di Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling, tra gli altri: tutti i trailer.
Il 24 luglio ci sarà uno sciopero del trasporto pubblico locale e nazionale (escluso il settore aereo), mentre il 26 luglio ci sarà uno sciopero del trasporto aereo. Lo hanno annunciato mercoledì i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, che hanno indetto lo sciopero insieme. Non sono ancora state comunicate le esatte modalità dello sciopero, che potrebbe causare disagi in diverse città e a chi ha in programma viaggi più lunghi: coinvolgerà infatti sia il trasporto locale urbano (tram, autobus, metropolitane) che quello regionale e nazionale (treni e autostrade). I sindacati hanno detto che la ragione dello sciopero è chiedere al governo un confronto su diverse questioni legate al mondo dei trasporti e delle infrastrutture.
Il 24 luglio ci sarà uno sciopero nazionale del trasporto pubblico, il 26 luglio uno sciopero del trasporto aereo.
I dati caricati su Megaupload e Megavideo – i siti chiusi dall’FBI lo scorso 20 gennaio – potrebbero essere cancellati a partire da giovedì 2 febbraio. In un documento dell’Ufficio federale dell’Eastern District of Virginia si legge infatti che l’ispezione dei server è terminata e che Carpathia Hosting Inc. e Cogent Communications Group Inc., le due società esterne che si occupavano a pagamento dell’archiviazione dei contenuti, potrebbero procedere con l’eliminazione. I siti Megaupload e Megavideo, due delle più popolari e usate piattaforme di file sharing al mondo, erano state chiuse dall’FBI con l’accusa per la società fondatrice dei siti, Megaupload Ltd, con sede a Hong Kong, di aver guadagnato oltre 175 milioni di dollari da attività criminali e provocato perdite per oltre mezzo miliardo di dollari ai detentori dei diritti d’autore. Le autorità avevano anche disposto l’arresto di quattro impiegati dell’azienda a Auckland, in Nuova Zelanda, con le accuse di violazione del copyright e riciclaggio di denaro. Tra loro c’era Kim Schmitz, cittadino tedesco di 37 anni, fondatore e fino allo scorso anno CEO di Megaupload.
Cosa sarà dei contenuti su Megavideo e Megaupload? i conti della società chiusa dall'FBI sono stati bloccati, l'affitto dei server non potrà più essere pagato e 50 milioni di utenti potrebbero perdere i file caricati legittimamente.
Due settimane fa la Corte di Cassazione ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare che dall’8 luglio costringe in carcere Flavio Carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino, i tre della ghenga Carboni. Oggi i giornali raccontano il contenuto delle motivazioni, depositate ieri; Carlo Bonini su Repubblica le definisce “un colpo all’inchiesta”. Il punto contestato agli inquirenti dalla Cassazione è l’utilizzo delle conversazioni degli indagati con dei parlamentari. Per intercettare un parlamentare, infatti, serve un’autorizzazione a procedere da parte della camera di appartenenza dell’indagato: la procura non ce l’aveva, e intanto intercettava decine di colloqui di Carbone, Lombardi e Martino con Dell’Utri, Cosentino, Caliendo, Lusetti. L’accusa sostiene che “non era prevedibile che gli indagati contattassero dei parlamentari” e che l’imbattersi degli investigatori in queste conversazioni è stato “casuale”: la difesa afferma che – appresa la regolarità dei contatti della ghenga con i parlamentari – la procura avrebbe dovuto fermarsi e chiedere l’autorizzazione al Parlamento.
Le intercettazioni sulla ghenga Carboni criticate dalla Cassazione. La procura ha intercettato dei parlamentari senza chiedere l'autorizzazione: ora deve dimostrare che si è trattato di ascolti "casuali".
Chi usa Netflix si sarà accorto che quasi ogni giorno qualcosa di nuovo arriva e qualcosa di vecchio se ne va dal catalogo. Chi legge Il Post si sarà accorto che, ogni primo del mese, segnaliamo le principali novità tra quelle annunciate da Netflix tra film, serie tv (prima o poi dovremo trovare un altro nome diverso, visto che spesso non le guardiamo in tv), documentari, prodotti originali e programmi di vario tipo. La più attesa novità di febbraio era stata la serie fantascientifica Altered Carbon, che però non ha fatto parlare molto di sé e in genere non ha ricevuto recensioni particolarmente positive. Era andata meglio a febbraio con The End of the F***king World. A marzo arriveranno le seconde stagioni di Jessica Jones, Una serie di sfortunati eventi e Santa Clarita Diet. Il film più interessante dovrebbe invece essere il film di fantascienza Annientamento, che negli Stati Uniti è uscito nei cinema e in Italia arriverà direttamente su Netflix. Arriverà anche la terza stagione di Love, che sarà l’ultima.
Netflix: le novità di marzo. Arrivano il film di fantascienza "Annientamento" e un po' di nuove serie da tutto il mondo; ritornano "Love", "Jessica Jones", "Una serie di sfortunati eventi" e "Santa Clarita Diet".
Domenica 25 agosto al Barclays Center di Brooklyn, a New York, si è tenuta la cerimonia di premiazione degli MTV Video Music Awards 2013. Justin Timberlake ha vinto il premio per il miglior video dell’anno (quello di “Mirrors”) e si è esibito insieme al suo ex gruppo, gli ‘Nsync, dopo quasi dieci anni. Durante la serata hanno ricevuto premi e si sono esibiti tra gli altri anche Lady Gaga, che ha cantato il suo nuovo singolo “Applause”, Taylor Swift, che ha vinto il premio per il miglior video femminile (e Kanye West non ha avuto nulla da ridire, stavolta), Bruno Mars, Miley Cyrus, gli One Direction e Katy Perry, con la prima esibizione dal vivo del nuovo singolo “Roar”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto degli MTV Video Music Awards. Al Barclays Center di Brooklyn, con le esibizioni di Lady Gaga, Justin Timberlake e Miley Cyrus, tra gli altri.
La compagnia aerea Ryanair ha annunciato oggi di aver deciso «ulteriori tagli ai propri operativi da/per l’Italia e all’interno del territorio nazionale, in risposta al “blocco” imposto nel weekend dal Governo Italiano per i viaggi da/per la zona arancione nel Nord Italia, oltre ad alcuni altri paesi dell’UE (Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Malta, Romania) che limitano i voli da/verso il Nord Italia con effetto immediato». Più nello specifico, Ryanair ha spiegato che dalla mezzanotte di martedì 10 marzo e fino all’8 aprile «sospenderà tutti i voli domestici in Italia da/per Bergamo, Malpensa, Parma e Treviso». Ha poi aggiunto che dal 12 marzo e fino all’8 aprile «opterà per un piano fortemente ridotto di voli internazionali da/per Bergamo, Malpensa, Venezia, Parma, Rimini e Treviso, che saranno operativi solo il venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì». La compagnia aerea ha precisato che «tutti i passeggeri interessati hanno ricevuto notifiche e-mail oggi (lunedì 9 marzo) di queste cancellazioni / modifiche» e che «chi non avesse ricevuto un’e-mail, può aspettarsi che il proprio volo sia operato regolarmente». Maggiori informazioni sono disponibili qui.
Ryanair ha deciso di sospendere tutti i suoi voli domestici da e per Bergamo, Malpensa, Parma e Treviso.
La mattina del 12 luglio 1995 il generale serbo bosniaco Ratko Mladic fu ripreso dal giornalista serbo Zoran Petrović mentre rassicurava la popolazione di Srebrenica, una città musulmana in una regione a maggioranza serba della Bosnia. Mladic, circondato dai suoi miliziani, spiegava che a nessun abitante di Srebrenica sarebbe stato fatto del male. Nel video era inclusa anche una breve intervista a Mladic in cui lui spiegava come i suoi uomini avessero portato in città cibo, acqua e medicine per la popolazione locale. Alla fine del video si vedeva Mladic parlare con un bambino musulmano di 12 anni: gli chiedeva di essere paziente e gli diceva che chi avesse voluto rimanere a Srebrenica avrebbe potuto farlo. In quel momento i suoi uomini avevano cominciato a radunare e uccidere tutti i maschi in età militare della città già da 24 ore, cioè dal pomeriggio dell’11 luglio. Nel giro di 72 ore più di ottomila bosniaci musulmani sarebbero stati uccisi nel peggior massacro avvenuto in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. All’epoca della strage si combatteva intorno a Srebrenica da oramai da tre anni. Gli scontri erano cominciati nel 1992 quando la Bosnia aveva dichiarato sua indipendenza dalla Yugoslavia in seguito a un referendum. La Bosnia era la più variegata tra le varie repubbliche federali che formavano l’ex Yugoslavia: la maggioranza dei suoi abitanti è di religione musulmana, ma c’è anche una grossa minoranza di serbi ortodossi e una più piccola di croati cattolici. I serbi-bosniaci avevano boicottato il referendum e quando era stata proclamata l’indipendenza avevano cominciato una guerra contro il governo bosniaco, appoggiati dal governo serbo di Slobodan Milosevic, per ottenere l’annessione alla Serbia della loro regione. Era stata fino a quel momento una guerra particolarmente brutale e sanguinosa. Nei territori a maggioranza serba c’erano molte enclavi musulmane contro cui i miliziani serbo-bosniaci e i regolari serbi si accanivano praticando quella che da allora è diventata famosa come la “pulizia etnica”, un termine che fu coniato dagli stessi leader serbi. I paesi musulmani venivano sistematicamente distrutti e i loro abitanti espulsi. Lo scopo era creare un territorio omogeneo, dove abitassero soltanto serbi e che sarebbe stato facile da annettere alla Serbia una volta arrivati al tavolo delle trattative.
Cosa fu il massacro di Srebrenica. È stata la strage più grave in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale, fu compiuta dalle milizie serbo-bosniache praticamente davanti ai soldati dell'ONU.
Sabato 8 marzo il ministro della Cultura Dario Franceschini, 55 anni, ha avuto un malore mentre si trovava a Palmanova, in provincia di Udine. Diversi giornali scrivono che si è trattato di una “sindrome coronarica acuta” – una patologia che riguarda le arterie coronarie. A quanto pare, Franceschini non ha mai perso conoscenza e la sindrome è stata trattata “tempestivamente e positivamente”, ha detto lo staff del ministro. Al momento non è chiaro quando Franceschini sarà dimesso dall’ospedale di Udine, dove è ricoverato. Sabato pomeriggio, Franceschini era intervenuto con un tweet sulla questione del fotomontaggio del David di Michelangelo, raffigurato armato di fucile in una pubblicità di un’azienda produttrice di armi americana. Sabato sera, poco dopo il malore di Franceschini, il presidente del Consiglio Matteo Renzi gli ha inviato un messaggio di auguri tramite Twitter.
Dario Franceschini ha avuto un malore. Una "sindrome coronarica acuta", dice il suo staff, che è stata trattata "tempestivamente e positivamente": è ricoverato a Udine.
In Francia le vendite di Festa mobile, il romanzo autobiografico scritto da Ernest Hemingway sulla sua vita a Parigi negli anni Venti, sono aumentate tantissimo in seguito agli attentati compiuti a Parigi dall’ISIS il 13 novembre. In pochissimi giorni il libro è diventato un modo per rendere omaggio alle persone uccise e ferite nell’attentato, e una sorta di rivendicazione dei sentimenti dei parigini – la libertà, l’individualismo, il piacere e la gioia per la vita – descritti ed esaltati nel libro. Molti hanno lasciato copie del libro sui luoghi degli attentati, insieme a candele, fiori e messaggi, altri lo hanno tenuto in mano mentre lunedì veniva osservato un minuto di silenzio. Anche sui social network parecchie persone hanno pubblicato foto della copertina o di brani del libro, per mostrare che lo stanno leggendo. "Paris est une fête" (Hemingway). Bistrot Le Carillon. #ParisAttacks #JeSuisParis #Paris pic.twitter.com/UwE4mttMkF
Dopo gli attentati a Parigi tutti comprano “Festa mobile”. Il libro di Ernest Hemingway sulla sua vita in Francia è primo nelle classifiche di vendita, dopo che ne ha parlato in un'intervista una 70enne parigina.
In questi giorni si sta svolgendo, come ogni anno nella terza settimana di luglio, il censimento dei cigni che vivono sul Tamigi, il fiume che scorre nel sud dell’Inghilterra e che attraversa Londra. Sovrintende alle operazioni il Regio Censore dei Cigni, che se ne occupa per conto della famiglia reale. La tradizione deriva dal fatto che nell’undicesimo secolo i cigni erano un cibo molto ricercato, e la famiglia reale all’epoca aveva stabilito che ogni cigno bianco selvatico fosse di proprietà della Corona. I cigni vengono nutriti, curati, e poi rimessi in libertà, benché durante l’anno vengano sorvegliati grazie a un anello elettronico che viene loro attaccato alla zampa, in occasione del censimento annuale. Non è chiaro il numero esatto dei cigni che sono attualmente censiti; negli anni Ottanta ci fu una brusca diminuzione a causa dell’uso intensivo del piombo nei piccoli pesi delle canne da pesca, ora proibito.
Il censimento dei cigni del Tamigi – foto. Sì, ci sono dei cigni nel Tamigi, e sono naturalmente di proprietà della Regina.
Lunedì mattina la Borsa di Milano ha avuto il peggior avvio dal 24 giugno 2016, giorno successivo al referendum su Brexit (quando aprì perdendo il 9 per cento e chiuse al -12,46 per cento). Verso mezzogiorno di oggi l’indice Ftse Mib, il principale listino della Borsa, dopo aver toccato un ribasso minimo dell’11 per cento a inizio mattinata si è attestato intorno al -9,75 per cento. L’andamento negativo della Borsa risente delle misure restrittive adottate dal governo per impedire la diffusione del coronavirus, oltre che della decisione dell’Arabia Saudita di aumentare la produzione di petrolio per danneggiare Russia e Stati Uniti.
La Borsa italiana ha avuto il peggior inizio di giornata dai tempi del referendum su Brexit.
Oggi è il 20 marzo ed è il primo giorno di primavera (o meglio: lo diventerà esattamente alle 17:57 italiane). Per festeggiarla abbiamo raccolto le più belle copertine del New Yorker sul tema, approfittando dell’archivio di una rivista famosa da sempre per la bellezza delle sue illustrazioni: ci sono – com’è prevedibile – molti fiori, molto verde, qualche pioggerella d’aprile e un pupazzo di neve che corre verso il mare, in spiaggia. E poi il corteo contro il capitalismo per il Primo maggio del 1937, sofisticati conigli a una mostra di uova pasquali e una coppia lesbica che riceve un biglietto d’auguri dai figli per la Festa della mamma. Se invece la primavera non è la vostra stagione, potete sfogliare con nostalgia gli album delle copertine del New Yorker sull’autunno e sull’inverno, o saltare rapidamente a quello dell’estate, con tanto rosso, giallo e colori vivaci. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Primavera sul New Yorker. 45 copertine piene di verde, fiori e parchi – con un pupazzo di neve che corre al mare e grattacieli trasformati in mulini a vento – dalle illustrazioni di una grande rivista americana.
L’ultimo numero dell’edizione americana del magazine Variety mostra in copertina il celebre attore americano Bill Murray – che come è noto è il santo patrono del Post – vestito effettivamente da santo patrono, diciamo, col titolo “Saint Bill”. Il nuovo numero contiene anche un profilo-intervista su Murray. – (Come essere Bill Murray, in 7 punti)
La copertina di Variety con san Bill Murray. Il santo patrono del Post vestito da santo patrono del Post.
I ricercatori dell’università del Michigan hanno progettato un prototipo di lettore ebook che permette alle persone non vedenti di leggere grazie all’alfabeto braille. Esternamente il prototipo assomiglia a un iPad, ma sulla superficie dello schermo ci sono piccole protuberanze in rilievo che si abbassano e rialzano componendo testi in alfabeto braille in modo da permettere la lettura con i polpastrelli. La pagina si può aggiornare e ricaricare. Il prototipo è particolarmente innovativo poiché riesce a mostrare una pagina intera, cioè una decina di righe di testo, ma potrebbe costare molto meno di quelli finora prodotti. I modelli in commercio a prezzi contenuti mostrano una riga per volta. A quanto dice Sile O’Modhrain, la professoressa a capo del progetto, i tablet per non vedenti a una sola riga oggi costano tra i 2.750 e i 4.600 euro, mentre quelli a pagina intera intorno ai 50 mila euro. Il costo più contenuto sarebbe dovuto al fatto che nel nuovo lettore le impuntature si alzano e abbassano grazie alla pressione dell’aria o di un fluido, non a un sistema elettronico, le cui componenti comportavano le spese maggiori per i produttori. Attualmente sono in commercio dei display in braille non paragonabili agli ebook per dimensioni e forma (assomigliano a grandi tastiere) e comunque piuttosto costosi.
Un e-reader per non vedenti. È stato progettato in America, usa l'alfabeto braille e sembra il primo che potrà avere un prezzo accessibile.
Domenica 26 aprile è stata ufficialmente aperta la “nuova” darsena di Milano, ovvero la ristrutturazione del bacino d’acqua a sud della città che era un tempo un elemento importante della estesa rete di canali e navigli della città, ed è rimasta una parte del poco che ne è rimasto emerso, legata ai due navigli Grande e Pavese. Il progetto per la riprogettazione della darsena durava da qualche anno e i lavori erano cominciati diciotto mesi fa: intorno all’acqua sono state costruite passeggiate, spazi pedonali, un mercato coperto, un ponte e altri spazi utilizzabili dai cittadini e da iniziative diverse. Domenica – dopo il taglio del nastro da parte del sindaco Pisapia – molti milanesi sono andati a vedere e hanno affollato la zona, divenuta godibile anche per il relativo isolamento dal traffico della strada che corre a nord della darsena (a sud, la strada è stata limitata a tram e pedoni). Ci sono barche e battelli (anche una discreta moto d’acqua, ma si spera solo per l’occasione), un grande cubo-maxischermo, e le anatre di sempre. L’intervento di ridisegno si è esteso alla vicina piazza XXIV maggio, con un’estensione dello spazio pedonale di fronte al nuovo mercato coperto, che ora ospita anche un bar di fronte alla darsena.
Le foto della “nuova” darsena di Milano. È stato inaugurato stamattina lo spazio di acqua e passeggiate tra i navigli e porta Ticinese, elemento storico della rete di canali della città.
Anche questa è, a suo modo, una storia ricorrente. L’ultima volta che l’abbiamo vista eravamo a cavallo tra il 2007 e il 2008, secondo governo Prodi, risicatissima maggioranza parlamentare per il centrosinistra. Berlusconi era in difficoltà e la sua strategia prevedeva sostanzialmente due fasi: la prima era l’invasione sistematica di telegiornali e programmi televisivi; la seconda era il corteggiamento spietato – altri hanno usato termini ben più aspri – ad alcuni esponenti della maggioranza, nel tentativo di convincerli a passare con il centrodestra e far saltare gli equilibri. Oggi assistiamo a qualcosa di simile, e questo ci dà la misura dell’instabilità generale della situazione. Dell’invasione delle tv siamo stati testimoni lo scorso fine settimana. Dei tentativi di Berlusconi di fare campagna acquisti presso la corrente finiana avrebbe parlato lo stesso presidente della camera, raccontando che il premier “li chiama uno ad uno, persino quelli che l’hanno visto solo in fotografia, e gli dice: io e te dobbiamo parlare, vienimi a trovare”.
Finiani: chi può arruolare Berlusconi. Fini dice che Berlusconi sta facendo campagna acquisti presso i suoi uomini: e ci sarebbe una lista.
Giovedì mattina attorno alle 11 Claudio Giardiello – 57enne, nato a Benevento e residente in Brianza – ha sparato 13 colpi di arma da fuoco nel Palazzo di Giustizia di Milano, sul lato di via Manara. L’uomo era imputato per bancarotta fraudolenta: non si sa come abbia fatto ad entrare in possesso di una pistola all’interno del tribunale. Nella sparatoria, ha detto procuratore di Milano Edmondo Bruti Liberati, sono state uccise tre persone, e altre due sono rimaste ferite (un uomo sarebbe in gravi condizioni). Dopo avere sparato, Giardiello è riuscito a uscire dall’edificio e scappare a bordo della sua moto per quasi 30 chilometri, ma è stato arrestato a Vimercate, città dove – stando a quanto ha detto ministro degli Interni Angelino Alfano – Giardiello era pronto a uccidere altre persone. Giardiello è stato interrogato dai carabinieri e poi portato in ambulanza in ospedale. Bruti Liberati ha detto che le tre persone uccise sono il giudice fallimentare Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e il co-imputato nel processo di Giardiello, Giorgio Erba. I carabinieri hanno detto che Giardiello era imputato per il fallimento della Magenta Srl, società immobiliare di cui lui era socio di maggioranza.
Gli spari al tribunale di Milano. Giovedì mattina un uomo ha ucciso un giudice e altre due persone nel Palazzo di Giustizia, poi è scappato ed è stato arrestato fuori città.
Il 30 gennaio è uscito, per la casa editrice Fandango, La Collina, il primo romanzo di Andrea Delogu e Andrea Cedrola. Andrea Delogu è nata a Rimini, ha condotto programmi televisivi e recitato in spot pubblicitari e cortometraggi, e vissuto fino a dieci anni di vita nella comunità di recupero dalla droga di San Patrignano, da cui ha preso ispirazione per la storia del libro. Andrea Cedrola ha 33 anni, vive a Roma ma è cresciuto ad Agropoli, in Campania, e fa lo sceneggiatore. Delogu spiega sul suo sito:
Andrea Delogu e la Collina. Come inizia il primo romanzo di Andrea Delogu e Andrea Cedrola, che racconta la storia di una famiglia in una comunità di recupero.
Sabato è morto a Milano Nedo Fiano, uno dei principali testimoni italiani dell’Olocausto. Aveva 95 anni ed era sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz. Nato a Firenze in una famiglia ebraica, fu arrestato e portato prima al campo di transito di Fossoli, e poi ad Auschwitz nel 1944. Fu l’unico superstite della sua famiglia. Cominciò a raccontare della sua esperienza in campo di concentramento negli anni Settanta e partecipò a vari documentari sul tema. Fece anche da consulente per il film La vita è bella di Roberto Benigni. Suo figlio Emanuele Fiano è deputato del Partito Democratico
È morto a 95 anni Nedo Fiano, sopravvissuto ad Auschwitz.
Secondo gli ultimi dati diffusi sabato dalla Protezione Civile, in Italia le persone risultate positive al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) sono 5.883, comprese quelle “guarite” (589, 66 in più rispetto a ieri) e quelle morte (233, 36 più di ieri, tra cui 19 in Lombardia e 11 in Emilia-Romagna). Le persone attualmente positive al coronavirus sono quindi 5.061, 1.145 in più di ieri, anche se la Protezione Civile ha spiegato che diversi positivi sono rientrati tutti nel conteggio di oggi a causa di un precedente ritardo nel comunicare i dati verificati da un laboratorio di Brescia. Le regioni italiane più interessate continuano a essere la Lombardia con 2.742 casi attualmente positivi, l’Emilia-Romagna con 937 casi, e il Veneto con 505.
Le ultime notizie sul coronavirus in Italia. Le persone che attualmente risultano positive al virus sono più di 5mila, il governo sta valutando se estendere la "zona rossa" ad altre aree della Lombardia.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi, al governo da meno di un mese, sta cambiando in maniera consistente l’approccio dell’Italia alla campagna di vaccinazioni contro il coronavirus: ha preso alcune decisioni di notevole impatto internazionale, ha cambiato quasi per intero i vertici del team che si occupa della campagna vaccinale e sta lavorando a una riconfigurazione piuttosto estesa del piano per le somministrazioni dei vaccini. Come ha scritto il Financial Times, Draghi sta cominciando a «lasciare il segno» sulla questione. L’approccio di Draghi è stato definito “pragmatico” da molti osservatori: l’idea di base è quella di usare tutte le risorse a disposizione per massimizzare la somministrazione di nuove dosi, e al tempo stesso di usare maggiore fermezza a livello internazionale. Per ora l’Italia, in termini di vaccinazioni fatte in rapporto alla popolazione, è poco sotto alla media dell’Unione Europea.
L’approccio di Draghi alla campagna sui vaccini. Si cominciano a vedere alcuni cambiamenti rilevanti, dalla decisione di bloccare le esportazioni, alle nomine, fino alla logistica.
Il prossimo 14 dicembre uscirà il primo disco postumo di Michael Jackson, Michael, e oggi è stato diffuso online il primo singolo, Breaking news. La madre del cantante, in un’intervista che andrà in onda al programma di Oprah Winfrey, ha accusato la casa produttrice Sony Music di aver inserito nel disco diverse canzoni false. I pezzi sarebbero stati registrati nel 2007, quando Jackson viveva in New Jersey insieme alla famiglia Cascio. Secondo la madre Katherine, il produttore Eddie Cascio avrebbe aggiunto elementi alle canzoni consegnando brani falsi a Sony. Anche il padre Joseph e i due figli, Paris e Prince, affermano che la voce nelle tracce non sarebbe sempre quella di Jackson, e della stessa opinione è il nipote TJ, figlio del fratello, che sul proprio account Twitter ha scritto “Linee vocali mescolate in maniera ingannevole a campioni presi da vecchi pezzi di MJ, non mi fregheranno mai”.
Gli inediti di Michael Jackson sono falsi, dice sua madre. Sarebbero vecchi campioni della sua voce mixati a brani cantati da qualcun altro, ma Sony nega.
Il 7 aprile 2013 l’azienda Reckitt Benckiser, proprietaria del marchio Durex – che produce e distribuisce profilattici – ha annunciato che la città turca di Batman era la vincitrice del concorso “SOS Condom”. È una campagna pubblicitaria online promossa dalla Durex in cui i fan della pagina Facebook, creata appositamente, dovevano votare la città che per prima avrebbe usufruito del nuovo servizio di distribuzione dell’azienda: tramite un’applicazione per smartphone o tramite computer, i cittadini della città vincitrice, in caso di necessità, avrebbero potuto chiedere una consegna immediata di profilattici. I partecipanti del concorso hanno avuto due mesi per scegliere la città. È arrivata prima “Batman”, con 1.577 voti, davanti ad altre molto più grandi e conosciute come Parigi o Londra. Batman esiste davvero: è una città turca di circa 300 mila abitanti che si trova nella regione dell’Anatolia sudorientale. Alcuni esperti di social media hanno detto che il concorso potrebbe essere stato falsato dai troll, espressione che di solito si riferisce a persone che pubblicano cose online con il solo scopo di irritare i membri di una comunità virtuale e innescare infinite discussioni. E falsare i concorsi, in questo caso.
I rischi delle campagne pubblicitarie sui social media. La Durex ha dovuto sospendere una promozione su Facebook: la città di Batman, in Turchia, aveva vinto un sondaggio per avviare un servizio di distribuzione di profilattici.
Sono state sospese le ricerche del 53enne italiano Aldo Revello e del 31enne di origine rumena Antonio Voinea, i due velisti dispersi nell’Oceano Atlantico dal 2 maggio. L’ultimo segnale dal sistema satellitare della barca a vela Bright, su cui i due si trovavano, la localizzava 300 miglia nautiche (circa 555 chilometri) a est di Sao Miguel, nell’arcipelago delle Azzorre. Revello e Voinea, che erano velisti esperti, erano partiti dall’isola di Martinica, nei Caraibi, il 7 aprile, avevano fatto scalo alle Azzorre il 28 aprile ed erano diretti a La Spezia, la città di Revello. Nella zona dell’ultima localizzazione della Bright sono stati trovati tre giubbotti di salvataggio, taniche di benzina e altri oggetti: le autorità portoghesi che si sono occupate delle operazioni di ricerca hanno ipotizzato che la barca si sia scontrata con un’altra imbarcazione. Secondo fonti del ministero degli Esteri del Corriere della Sera, il ministero sta cercando di convincere le autorità portoghesi a riprendere le ricerche.
Sono state sospese le ricerche di due velisti, di cui uno italiano, dispersi nell’Atlantico da quattro giorni.
Da diversi anni la tecnologia basata sugli esoscheletri robotizzati – strutture che sostengono e potenziano le capacità fisiche degli esseri umani che le indossano – trova numerose e crescenti applicazioni sia in ambito biomedico, per la riabilitazione dei pazienti, che in quello del lavoro manuale, come mezzo per ridurre i carichi e migliorare la sicurezza. L’industria automobilistica è tra quelle che hanno finora lasciato intravedere maggiori prospettive di collaborazione con le aziende specializzate nella produzione di esoscheletri. Ma altri impieghi possibili e in alcuni casi già adottati esistono nell’edilizia o anche nell’agricoltura, e in generale nei lavori dell’industria manifatturiera che prevedano passaggi ripetitivi e usuranti per il personale impiegato. La produzione di esoscheletri industriali è principalmente di due tipi: quella di sistemi “attivi” e quella di sistemi “passivi”. Il tipo a cui si fa più spesso riferimento quando si parla di esoscheletri è quello “attivo”, in cui cioè la spinta viene prodotta grazie a una batteria o a un diverso sistema di propulsione. Ma ricerche recenti si sono concentrate anche sui modelli “passivi”, che non forniscono energia diretta ma sfruttano i progressi compiuti nella scienza dei materiali per costruire esoscheletri robusti e leggeri in grado di sostenere e facilitare i movimenti degli umani.
Gli esoscheletri iniziano a essere tra noi. Se ne utilizzano sempre di più in ambito medico e si studia come potranno aiutare nei lavori pesanti, mentre gli impieghi militari sembrano meno realistici.
Si sono concluse oggi le votazioni sulle riforme allo statuto del Movimento 5 Stelle proposte dal capo politico Luigi Di Maio. Con un post sul blog ufficiale, il Movimento ha annunciato che tutte le proposte – compresa la più nota, quella che riguardava il superamento del limite dei due mandati attraverso il “mandato zero” – sono state approvate. Secondo il partito hanno votato circa 25 mila iscritti alla piattaforma Rousseau, il sito internet su cui si svolge gran parte dell’attività degli iscritti al Movimento. In tutto, gli iscritti hanno votato su cinque proposte, esprimendo un totale di poco meno di 130 mila preferenze. Secondo il Movimento 5 Stelle, gli iscritti a Rousseau hanno approvato l’introduzione del cosiddetto “mandato zero”, che permetterà ai consiglieri comunali e municipali di non contare il loro primo incarico nel limite di due mandati per ciascun eletto fissato dallo statuto. Gli iscritti hanno anche autorizzato il capo del partito a sottoscrivere accordi con le liste civiche in occasione di elezioni locali e hanno approvato la costituzione di nuovi organismi a livello regionale e nazionale (il che porterà alla costruzione di una segreteria strutturata, al posto del gruppo che al momento aiuta in maniera informale il capo politico).
Il Movimento 5 Stelle dice che i suoi iscritti hanno approvato il “mandato zero” e le altre novità proposte da Luigi Di Maio.
Una delle prime cose che bisogna fare quando nasce un bambino, è tagliare il funicolo ombelicale, il cordone che collega il feto alla placenta della propria madre e gli consente di ricevere il nutrimento nei mesi della gravidanza. Il termine tecnico usato da medici e ostetrici per indicare la procedura è “clampaggio”, dall’inglese “clamp” che significa “morsetto”. Anche se è una delle prime cose da fare, il taglio del cordone non va eseguito immediatamente dopo la nascita, in modo da lasciar defluire il sangue in esso contenuto nel corpo del neonato, aumentando così le sue riserve di ferro e rafforzandolo in altri modi. In passato si pensava che tagliare subito il cordone ombelicale potesse diminuire il rischio di emorragie nella madre e per questo non si faceva il cosiddetto “clampaggio ritardato”, ma ricerche successive hanno dimostrato che non c’è una correlazione tra le due cose. Non esistono ancora regole precise e condivise da tutta la comunità medica internazionale sui tempi del clampaggio, ma le cose potrebbero presto cambiare, anche in Italia. Il cordone è un tubo gelatinoso che contiene una vena e due arterie: la vena porta sangue ossigenato e ricco di nutrienti al feto dalla placenta (un organo temporaneo della madre che produce le sostanze necessarie a far crescere il bambino), mentre le arterie trasportano le sostanze di scarto del feto alla placenta. Quando viene tagliato, un piccolo pezzo rimane attaccato alla pancia del bambino per un po’ di tempo: una volta che si è seccato e staccato anche questo pezzo, si vede l’ombelico del bambino, che non è altro che una cicatrice.
Cose che forse non sapete sul cordone ombelicale. Tagliarlo almeno 30 secondi dopo la nascita del bambino lo fa crescere meglio: presto potrebbe diventare una regola condivisa, anche in Italia.
Pierre Cardin, il famosissimo stilista francese (nato in Italia nel trevigiano: il suo vero nome è Pietro Cardin), ha deciso di mettere in vendita il “Palazzo delle Bolle”, la futuristica “villa” – anche se forse villa è riduttivo – che possiede a Théoule-sur-Mer, in Costa Azzurra, in Francia. Il Palazzo delle Bolle prende il nome dalla sua forma architettonica: tutto, dall’esterno all’interno, è disegnato in forme sferiche. La settimana scorsa Fortune ha scritto che il complesso è in vendita: il prezzo ufficiale di partenza non è conosciuto, ma Forbes riporta che sia di circa 400 milioni di euro. Il complesso si sviluppa in una serie di sfere di terracotta – ogni sfera è una stanza – in cui non esistono angoli: tutto è tondeggiante, incluse porte di ingresso e finestre. Lo spazio abitabile è di 1200 m², che si estendono a loro volta su 8500 m² complessivi di terreno tra piscine, giardini e anche un anfiteatro.
Il Palazzo delle Bolle di Cardin è in vendita. Le foto della stravagante e lussuosa casa in Costa Azzurra: per comprarla ci vogliono 400 milioni di euro.