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Il Festival del cinema di Berlino, la Berlinale, ha annunciato che dall’edizione del 2021 non assegnerà più premi diversi «alla migliore attrice» e «al migliore attore»: ci sarà invece un premio «alla miglior interpretazione protagonista» che potrà essere assegnato a donne, uomini e a persone che non si riconoscono in nessuno dei due generi. Ci sarà anche un premio «alla miglior interpretazione non protagonista», che a sua volta sarà assegnato non tenendo conto del genere degli attori. I direttori della Berlinale, Mariette Rissenbeek e Carlo Chatrian, hanno spiegato la decisione dicendo: «Crediamo che non distinguere i premi agli attori sulla base del genere possa dare un segnale per una maggiore sensibilità sulle questioni di genere nell’industria cinematografica».
Dal 2021 il Festival del cinema di Berlino assegnerà premi «alla miglior interpretazione protagonista» senza distinzioni di genere.
Ieri Repubblica ha pubblicato un articolo del giornalista del New York Times David Brooks sul tour europeo di Bruce Springsteen. Nell’articolo, pubblicato sul giornale statunitense il 26 giugno scorso, Brooks si chiede come sia possibile che anche i pezzi più “americani” di Springsteen, che parlano di situazioni e di luoghi molto definiti degli Stati Uniti, siano così apprezzati anche dal pubblico europeo: la sua risposta coinvolge anche i gruppi più recenti, che “non riescono a riempire gli stadi con continuità”, e che non si limita alla musica. Dicono che non puoi dire di aver visto veramente un concerto di Bruce Springsteen se non l’hai visto suonare in Europa: perciò io e alcuni amici abbiamo gettato al vento il buon senso finanziario e lo abbiamo seguito nelle tappe del suo tour in Spagna e in Francia. A Madrid, ad esempio, siamo stati ricompensati con uno show che è durato 3 ore e 48 minuti, forse il più lungo concerto di Springsteen di tutti i tempi, e uno dei più belli. Ma quello che mi ha colpito davvero è stato il pubblico.
Il successo di Springsteen in Europa. Un giornalista del New York Times si chiede perché canzoni così profondamente "americane" abbiano così tanto successo anche da noi.
È passato un mese e mezzo dall’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma in circostanze ancora poco chiare nella notte tra il 25 e il 26 luglio: oggi i giornali hanno dato conto delle novità nelle indagini, raccolte in un documento di oltre duecento pagine depositato alla procura di Roma, il fascicolo – riservato, ma ottenuto comunque dai quotidiani – che riassume le scoperte degli investigatori. La novità principale è che, secondo alcuni giornali, l’indagine chiarisce che a essere disarmato quella notte non era soltanto Cerciello Rega, come già appurato, ma anche Andrea Varriale, il collega che era con lui la notte dell’omicidio. Lo scrivono il Corriere della Sera e il Messaggero, mentre Repubblica, non è chiaro perché, scrive il contrario, e cioè che Varriale avesse con sé la pistola. Secondo il Corriere Varriale avrebbe ammesso di essere disarmato durante un interrogatorio, spiegando: «Anche la mia pistola era nell’armadietto. Eravamo in borghese con bermuda e maglietta, e l’arma si sarebbe vista». Il Corriere e il Messaggero, in più, scrivono anche che Cerciello Rega non aveva con sé il tesserino identificativo, altro particolare molto importante che metterebbe in discussione alcuni aspetti centrali della ricostruzione emersa finora per i fatti di quella notte.
Anche il collega di Mario Cerciello Rega era disarmato? lo scrivono oggi diversi giornali (ma non tutti) dando conto di alcune novità importanti sull'indagine sull'accoltellamento del carabiniere a Roma, lo scorso luglio.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non ha ancora ricevuto Giuseppe Conte, l’avvocato e docente universitario indicato ieri da Lega e Movimento 5 Stelle come il candidato presidente del Consiglio della maggioranza del Parlamento. Questa mattina Mattarella ha incontrato i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, ma né loro né il presidente hanno fatto commenti sugli incontri o sui prossimi passi che saranno intrapresi. Nel pomeriggio Mattarella è andato a Civitavecchia, dove ha partecipato a un evento organizzato dal ministero dell’Istruzione. #NaveDellaLegalità, #Mattarella: il 23 maggio è una data che non si può dimenticare, la data del vile attentato di Capaci pic.twitter.com/VaLaM3MhiN
Intanto Mattarella si fa aspettare. Mentre Lega e Movimento 5 Stelle attendono che Giuseppe Conte venga incaricato presidente del Consiglio, lui è andato a visitare una nave (forse non a caso).
La polizia ha arrestato un gruppo di minorenni a Napoli: sono sospettati dell’aggressione di Gaetano, il quindicenne picchiato vicino alla stazione della metropolitana di Chiaiano lo scorso 12 gennaio. Il ragazzino era stato poi operato d’urgenza per le lesioni subite e gli era stata asportata la milza. Diversi giornali scrivono che i ragazzini arrestati sono nove: per otto di loro è stato emesso un provvedimento di custodia in comunità, mentre per il nono è stata disposta la permanenza in casa. I dettagli dell’indagine che ha portato agli arresti verranno resi noti in una conferenza stampa in programma in questura a Napoli alle 11 di questa mattina.
Un gruppo di minorenni è stato arrestato a Napoli per l’aggressione di un quindicenne lo scorso 12 gennaio.
Sulla rivista scientifica Science dello scorso 14 marzo un gruppo di ricercatori coordinato da David Lazer della Northeastern University di Boston, Stati Uniti, ha pubblicato uno studio critico sul meccanismo di Google Flu Trends (GFT), il sistema messo online da Google per prevedere l’andamento dell’influenza stagionale in buona parte del mondo, sulla base delle ricerche effettuate in tema dai suoi utenti. Eugenia Tognotti dell’Università di Sassari spiega sulla Stampa le conclusioni della ricerca, ricordando che il semplice utilizzo dei cosiddetti “big data” – grandi quantità di dati da cui estrarre informazioni su andamenti e tendenze – in alcuni campi, come quello medico, non è sufficiente se non è combinato con sistemi più tradizionali. E pensare che era la star del mondo Big Data, il Google Flu Trend (Gft), trionfalmente presentato nel 2008 come un prezioso strumento di salute pubblica. E lo sarebbe stato davvero se avesse mantenuto la promessa di monitorare in tempo reale i casi d’influenza sulla base dei termini di ricerca associati con quella malattia su Google: brividi, debolezza, febbre, mal di testa, tosse, mal di gola. Invece è stato un flop. Ha sovrastimato la prevalenza dell’influenza nella stagione 2012-2013 di oltre il cinquanta per cento.
Google non ci ha preso con l’influenza. Una ricerca su "Science" critica il sistema di analisi per prevedere l’andamento dell’influenza stagionale nel mondo, sulla base delle cose cercate dagli utenti.
La Burson-Marsteller è una delle più grandi aziende di pubbliche relazioni del mondo, con uffici in circa cento paesi diversi. Il suo direttore generale, Mark Penn, ha guidato la campagna elettorale di Hillary Clinton durante la campagna presidenziale del 2008. Negli ultimi giorni, negli Stati Uniti, ha provato a suggerire a diversi giornali e mezzi di comunicazione articoli che criticavano Google, cercando di farli investigare su violazioni della privacy che il motore di ricerca faceva nei confronti dei suoi utenti. Due giornalisti di USA Today hanno raccontato di essere stati contattati da due dipendenti della Burson e di aver approfondito la questione a partire dai loro suggerimenti, ma di aver trovato poco o nulla di rilevante. I giornalisti hanno poi chiesto alla Burson chi avesse commissionato l’operazione senza ricevere risposta, e a quel punto hanno pubblicato su internet lo scambio di email.
La campagna segreta di Facebook contro Google. Il social network ha assoldato una società di pubbliche relazioni per tentare di screditare il motore di ricerca sui giornali.
Nella notte di domenica, alle 4.15, un pullman del gruppo Flixbus proveniente da Genova e diretto a Düsseldorf, in Germania, ha avuto un incidente vicino a Zurigo, in Svizzera. Una donna è morta e 44 persone si sono ferite, tre in modo grave: tra loro il conducente del pullman e l’altro autista che era a bordo. La donna morta era di nazionalità italiana secondo i giornali. Sul pullman non c’erano bambini. Una portavoce di Flixbus ha detto che secondo i dati della compagnia i passeggeri erano 45, mentre secondo quanto detto dalla polizia cantonale zurighese 49. Il Corriere della Sera dice che tredici delle persone che erano a bordo sono cittadini italiani. Secondo le ricostruzioni dei giornali il conducente avrebbe perso il controllo del mezzo facendolo scontrare contro un muro, ma non si sa ancora quali siano le cause dell’incidente. Per tutta la mattina è nevicato nella zona dell’incidente e le autorità hanno avvisato gli automobilisti di fare attenzione al ghiaccio sulla strada. L’autostrada A3, dove è avvenuto l’incidente, è ora riaperta dopo essere stata chiusa nei due sensi tra Brunau e Wiedikon.
Un pullman partito da Genova ha avuto un incidente a Zurigo. Una donna italiana è morta e 44 persone sono ferite, di cui tre in modo grave: non si sa ancora perché sia successo.
Oggi a Napoli un gruppo di manifestanti della “Rete napoletana contro Equitalia” si è scontrato con le forze dell’ordine davanti alla sede locale della società di riscossione dei tributi. Un gruppo della Rete – che è costituita principalmente da comitati di precari, studenti, sindacati di base e centri sociali – stava presidiando gli uffici di Corso Meridionale, contro i quali sono state lanciate uova piene di vernice e alcuni petardi. La sede era controllata dagli agenti della polizia, che hanno risposto al successivo lancio di pietre e bottiglie con almeno quattro cariche e con il lancio di alcuni lacrimogeni, spiegano sul Corriere del Mezzogiorno.
Contro Equitalia. Scontri a Napoli, risse a Milano, esplosivo a Roma, falsi allarmi, occupazioni: la settimana complicata della società di riscossione dei tributi.
Quando uscì American Psycho nel marzo 1991 – venticinque anni fa –, tutti lo stavano aspettando. Volevano sapere se il nuovo romanzo di Bret Easton Ellis – il terzo dopo Less than Zero e The Rules of Attraction – era davvero così scandaloso come si diceva in giro. Fu un evento annunciato, non solo per la fama e il protagonismo mondano dell’autore che allora aveva 26 anni, ma soprattutto perché qualche mese prima dell’uscita Simon & Schuster, l’editore che in un primo momento aveva acquistato i diritti, aveva annunciato la decisione di non pubblicare il libro e di rinunciare all’anticipo di 300 mila dollari già versato a Ellis. La motivazione ufficiale parlava di «divergenze estetiche», che era un modo gentile per dire che il contenuto del libro era troppo estremo. Si dice che la decisione fu presa dopo che George Costillo, il grafico che aveva disegnato le copertine dei precedenti romanzi di Ellis, aveva rinunciato all’incarico con queste motivazioni: «Mi sento disgustato da me stesso per averlo letto». Il 16 novembre, dopo la rinuncia di Simon & Schuster, i diritti furono comprati da Vintage, casa editrice di Random House, e il 3 marzo il libro arrivò in libreria. Le polemiche furono da subito enormi, come le vendite: American Psycho non fu solo un evento letterario, ma un fatto di costume, fissò l’immagine del decennio e raccontò per la prima volta, e per sempre, la New York degli anni Novanta, il mondo della finanza e la vita dei giovani ricchi newyorkesi, il consumo sfrenato di marchi di moda, prodotti di bellezza, droga e sesso, e la fissazione per la salute e il culto ossessivo del corpo.
American Psycho, 25 anni dopo. Perché è importante e perché fece scandalo il romanzo più famoso di Bret Easton Ellis, reso ancora più famoso dall’omonimo film con Christian Bale.
Secondo il New York Times, questa settimana c’è stata la vendita del quadro più costoso della storia. Si tratta di “Nafea Faa Ipoipo” (“Quando mi sposerai?”), dipinto dal pittore francese Paul Gauguin nel 1892, mentre si trovava nell’isola di Tahiti: raffigura due donne locali, una accanto all’altra con uno sguardo enigmatico e sullo sfondo un paesaggio polinesiano. Il quadro, scrive il New York Times, è stato venduto per una cifra che si aggira attorno ai 300 milioni di dollari. La transazione supera di quasi 60 milioni di dollari la vendita dei “Giocatori di carte” di Paul Cézanne, che si ritiene sia stato venduto nel 2011 per circa 250 milioni. In questa storia però le cautele sono obbligatorie. Il precedente proprietario di “Nafea Faa Ipoipo”, il collezionista svizzero Rudolf Staechelin, non ha confermato né la cifra della vendita né l’acquirente del quadro. Molti esperti ritengono che dietro quelle che sembrano essere al momento le due acquisizioni più costose di sempre ci siano le stesse persone: la famiglia reale del Qatar, un piccolo stato ricco di petrolio nel Golfo Persico. Non è raro che i dettagli di importanti acquisti di opere d’arte rimangano poco chiari. Molte opere vengono vendute tramite trattative private i cui particolari non vengono divulgati: spesso, comunque, tra gli addetti ai lavori circolano voci sui possibili acquirenti e sulle cifre pagate per comprare le opere d’arte.
Il quadro più pagato di sempre. "Nafea Faa Ipoipo" di Paul Gauguin è stato venduto per quasi trecento milioni di dollari, ha scritto il New York Times, ma non si conosce l'identità del compratore.
Se non ve ne eravate accorti, fa freddo: negli ultimi giorni una corrente d’aria proveniente dalla Siberia ha causato un notevole abbassamento delle temperature in buona parte dell’Europa orientale e centrale, con gelate e nevicate che hanno interessato anche l’Italia, e in particolar modo Roma, ma non solo. La neve si è vista a Torino, Pescara, Ancona, Pompei, Caserta e un po’ anche in Liguria e Veneto, come mostrano queste foto. neve sulla Reggia di Caserta. Ricordate l’ultima volta che ha nevicato qui? #biancoreggia #reggiadicaserta foto: Francesco Cimmino
Le foto della neve in Italia. Sono giorni di fotogenico freddo non solo a Roma ma anche a Pescara, Ancona, Pompei e alla reggia di Caserta.
Amazon Prime Video è il servizio di streaming di film e serie tv disponibile per tutti gli abbonati al servizio Amazon Prime, quello che consente di ricevere consegne in un giorno. È uno dei servizi di streaming meno costosi, incluso in un abbonamento che molti usano per altro, e dentro ci sono molti film, recenti e non, e serie prodotte da Amazon o da altri network, come The Terror, The Looming Tower o Fleabag. Tra i contenuti più apprezzati ci sono anche serie di qualche anno fa che non si possono vedere altrove, come Seinfeld, The Office o Parks and Recreation. Queste sono le nuove uscite su Amazon Prime Video per maggio. Ci si abbona qui, e per il primo mese è gratis: poi costa 4,99 euro al mese, oppure 36 euro per un anno. L’abbonamento comprende anche le spedizioni e altri servizi, come uno spazio illimitato per salvare le proprie foto.
Amazon Prime Video: le novità di giugno. La seconda stagione di "Goliath", una docu-serie sugli All Blacks e una nuova serie Marvel, tra le altre cose.
Il Corriere della Sera di oggi ha in prima pagina il titolo “La nuova Maturità, addio ai prof esterni”, che rimanda a un articolo che elenca il modo in cui cambierà dal prossimo esame di stato per le scuole superiori. Il pezzo contiene molti dettagli su come dovrebbe cambiare l’esame di maturità, presentati senza formule dubitative – “Ecco come cambia l’esame di maturità, già dal prossimo mese di giugno, in base alla legge delega sulla valutazione che il governo ha messo a punto e che sarà varata a breve” – ma è stato smentito completamente poche ore dopo la sua pubblicazione dal ministero dell’Istruzione. Il Corriere scrive che “le prove scritte nazionali saranno due”, che ci saranno solamente commissari interni e che “i progetti di scuola-lavoro diventano fondamentali per i crediti”, mentre gli studenti non dovranno più preparare una tesina da presentare alla commissione di esame. “Queste le nuove regole che entreranno in vigore già dal prossimo mese di giugno, in base alla legge delega che sarà varata a breve” continua l’articolo, dando come per cosa fatta la riforma dell’esame di Maturità. La notizia è stata ripresa oggi da diversi altri giornali online, e lo stesso Corriere ha pubblicato una guida al “nuovo esame” sul suo sito (poi modificato), ma è stata poi smentita completamente da un comunicato del ministero dell’Istruzione.
L’esame di maturità non cambia. E allora perché ne scriviamo? Perché stamattina il Corriere ha scritto il contrario in prima pagina, ed è stato smentito dal governo.
Nell’estate del 2007 il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa era in cerca di alleati in vista di una complicata battaglia politica sulla riforma delle pensioni. La sinistra radicale, che appoggiava il suo governo, chiedeva l’abolizione dello “scalone Maroni” – un brusco aumento dell’età pensionabile – che avrebbe significato una spesa aggiuntiva per le pensioni di miliardi di euro l’anno. Secondo Padoa-Schioppa, invece, lo Stato spendeva già troppo per i suoi cittadini più anziani e così facendo aveva finito con il trascurare le nuove generazioni. È la famosa “questione generazionale”: gli anziani sono il pezzo di popolazione in assoluto meno toccato dalla crisi economica di questi anni e possiedono una ricchezza sbilanciata e in continuo aumento rispetto a quella dei più giovani, che invece continua a ridursi. Quando arrivò il momento di trattare con partiti, associazioni e sindacati, Padoa-Schioppa decise che accanto ai rappresentanti dei pensionati avrebbe ascoltato anche quelli dei giovani, con l’idea che avrebbe trovato in loro un alleato. Ma trovare chi difendesse gli interessi delle nuove generazioni non fu facile. Padoa-Schioppa chiese aiuto a Tito Boeri, allora professore dell’Università Bocconi. Boeri gli consigliò di interpellare i rappresentanti degli universitari e quelli del Forum nazionale dei giovani, un’organizzazione non molto conosciuta che raggruppa le principali associazioni giovanili, da quelle cattoliche a quelle dei partiti. L’incontro si svolse il 9 luglio 2007 e Padoa-Schioppa rimase deluso. L’intervento dei ragazzi del Forum Giovani non fu particolarmente incisivo e la storia ne ha oramai perso il ricordo. Le trattative furono vinte dagli anziani, tanto per cambiare, e i pensionati ricevettero decine di miliardi di euro grazie all’abolizione dello “scalone Maroni”. Dieci anni dopo quell’incontro, la questione generazionale è persino più attuale di prima: anni e anni in cui lo Stato ha privilegiato ulteriori interventi di spesa sulle pensioni a quelli sui contratti precari e la mobilità sociale, per esempio, hanno contribuito a creare la situazione certificata dall’ISTAT nel suo ultimo rapporto: i più giovani in Italia sono il gruppo sociale più qualificato (dopo i manager) e allo stesso tempo il più povero.
Chi rappresenta i giovani in Italia? dai Giovani Democratici ai Giovani Padani, chi sono e cosa sono riusciti a ottenere i movimenti che in teoria dovrebbero occuparsene.
Domenica 24 gennaio potrebbero esserci variazioni nel servizio ferroviario a causa di uno sciopero indetto dal sindacato Or.S.A. di Trenord, l’azienda che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia. Lo sciopero sarà dalle 3 di domenica 24 gennaio alle 2 di lunedì 25 gennaio e riguarderà i collegamenti regionali, i treni suburbani, le linee a lunga percorrenza di Trenord e il servizio di collegamento con l’aeroporto di Milano Malpensa. Trenord ha comunicato che «per i soli servizi aeroportuali, nel caso di non effettuazione dei treni, potranno essere istituiti autobus tra Milano Cadorna e Malpensa Aeroporto T1 (senza fermate intermedie)» e specificato che gli autobus da Milano Cadorna partiranno agli stessi orari previsti per i treni.
Domenica ci sarà uno sciopero di Trenord.
Le prime storiche traduzioni italiane delle strisce dei Peanuts sono parte della letteratura dei Peanuts, come molte traduzioni di grandi opere straniere a cui si devono le versioni che conosciamo, spesso con grosse libertà e a volte aggiungendo qualità agli originali: le curò per il mensile Linus dal 1969 Franco Cavallone, col concorso del direttore Oreste del Buono, e necessitarono di molte invenzioni, dati i molti elementi fantasiosi del linguaggio e del mondo dei personaggi. Tra le libertà maggiori, quella che viene più citata è sempre quella del Grande Cocomero, che nell’originale americano è una Grande Zucca: ma ci furono molti termini tipici della cultura americana che richiesero adattamenti o trovate perché le battute e le storie fossero più comprensibili ai lettori italiani (l’orzata e le toffolette per la root beer e i marshmallow, per esempio). Da quando il Post pubblica le strisce dei Peanuts si è posta spesso la questione di come comportarsi con alcune di queste scelte che oggi suonassero anacronistiche o meno motivate, ma che ormai fanno parte dei Peanuts come sono conosciuti in Italia: nel caso del Grande Cocomero, per esempio, siamo rimasti fedeli alla vecchia traduzione. Con la striscia di oggi, invece, facciamo una scelta diversa. È nato il fratello di Linus e Lucy, quello che poi (spoiler!) vedremo quasi sempre sul seggiolino posteriore della bicicletta di sua madre. I vecchi fan dei Peanuts sanno che si chiama Ripresa: magari è perché nel 1972 (quando fu pubblicata la prima volta la striscia di arrivo di Ripresa) il concetto delle “repliche” televisive non era così familiare in Italia, ma l’originale “Rerun” si riferiva esattamente a questo, come mostra la striscia di oggi. L’idea che qualcosa venga riproposto, si ripeta uguale: che è un concetto diverso dal significato di “ripresa”. Così, malgrado Ripresa fosse un bel nome, al Post (come avevano fatto già altre traduzioni più tarde) abbiamo deciso di aderire a quello che rende la genesi del nome più coerente e comprensibile, e il nuovo personaggio si chiama Replica. Replica Van Pelt.
Come si chiama il fratello di Linus e Lucy. Nelle traduzioni storiche fu introdotto come "Ripresa", ma qui abbiamo deciso di restituirgli il nome più coerente con l'originale.
La prima puntata della terza stagione della serie Netflix The Crown, che sarà disponibile dal 17 novembre, potrà essere vista da chiunque anche senza abbonamento. Lo ha comunicato Netflix, spiegando che la prima puntata della terza stagione sarà disponibile per tutti a partire dal 18 novembre e che lo resterà per 28 giorni. L’iniziativa, ipoteticamente replicabile in futuro anche con altre serie, secondo gli esperti è stata pensata per rispondere al lancio di diversi servizi concorrenti (per esempio Disney+). In questo caso Netflix spiega che l’iniziativa riguarderà Italia, Irlanda e Regno Unito. The Crown è una serie che racconta la vita della regina Elisabetta II: nelle prime due stagioni era stata interpretata da Claire Foy, nella terza sarà interpretata da Olivia Colman.
La prima puntata della terza stagione della serie Netflix “The Crown” sarà disponibile anche per i non abbonati.
Luca Lanzalone, avvocato genovese considerato molto vicino a Beppe Grillo e al Movimento 5 Stelle romano, si è dimesso dalla presidenza di Acea, la società municipalizzata che si occupa di acqua, energia e ambiente a Roma. Lanzalone è una delle persone coinvolte nell’inchiesta sullo stadio della Roma, che ieri aveva portato a nove arresti e per i quali la procura ipotizza diversi reati tra cui «associazione a delinquere finalizzata alla commissione di condotte corruttive». Per Lanzalone erano stati disposti ieri i domiciliari, mentre tra gli altri arrestati c’è Luca Parnasi, proprietario dei terreni di Tor di Valle su cui dovrebbe sorgere lo stadio.
Si è dimesso da presidente di Acea Luca Lanzalone, ai domiciliari a seguito dell’inchiesta sullo stadio della Roma.
Dopo aver messo insieme una lista dei 20 italiani più seguiti su Twitter – e una dei 20 account più seguiti in assoluto – ci era rimasta la curiosità di capire come fossero messi i parlamentari, visto che in quella classifica non ce n’era nemmeno uno. Occhio: parliamo di parlamentari, non di politici in generale. Se così fosse, infatti, Beppe Grillo e Matteo Renzi sarebbero in testa per distacco (hanno rispettivamente un milione e 365mila e 765mila follower). In classifica ci sono 19 deputati, 5 senatori eletti e un senatore a vita. Uno dei deputati in classifica ha scritto poco meno di 350 tweet, mentre un suo collega di partito più di 17mila. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 25 parlamentari più seguiti su Twitter. Una classifica in cui stravince il centrosinistra (e vanno male i senatori).
Samsung dovrà risarcire Apple pagando 539 milioni di dollari nell’ambito degli annosi contenziosi legali tra le due aziende, che da sette anni si confrontano in tribunale negli Stati Uniti con reciproche accuse di violazione dei brevetti nella realizzazione dei loro smartphone. La giuria del processo di un tribunale federale di San Jose, California, ha concluso che Samsung abbia violato brevetti di progettazione e sviluppo di Apple legati ai dispositivi mobili: dall’uso degli angoli arrotondati alla disposizione delle icone delle applicazioni sullo schermo. La vicenda legale tra Samsung e Apple va avanti dal 2011 e ha portato a numerosi appelli e nuovi processi su singoli aspetti delle sentenze, rendendo il caso sempre più complesso e articolato dal punto di vista legale. Inizialmente Apple aveva fatto causa a Samsung chiedendo un risarcimento danni di 2,5 miliardi di dollari, cifra che fu ridotta a 1 miliardo di dollari con la prima sentenza in favore di Apple emessa nel 2012. Tre anni dopo, le cose cambiarono quando un tribunale sancì che Apple non avesse i diritti per brevettare l’aspetto degli iPhone, decisione che portò a un’ulteriore riduzione del risarcimento da parte di Samsung a 548 milioni di dollari. La cifra fu corrisposta da Samsung alla fine del 2015, in seguito a un accordo con Apple per chiudere gli altri contenziosi legali al di fuori degli Stati Uniti.
Samsung è stata condannata a risarcire Apple con 539 milioni di dollari. Per aver copiato alcune cose degli iPhone: dovrebbe essere una delle ultime sentenze nella battaglia legale che prosegue da 7 anni.
Un’opinione diffusa sulla campagna dei “dieci milioni di firme” contro Berlusconi era stata riassunta qualche settimana fa in una puntata di Annozero da Paolo Mieli. «Dieci milioni di firme è una chiara stupidaggine»
Il guaio delle firme del PD. Un'operazione già politicamente avventata si sta traducendo in una piccola brutta figura online.
Cosa ricordate dei passati festival di Sanremo? Ci sono esibizioni toccanti e divertenti, momenti imbarazzanti o incoraggianti, tanti che comunque hanno fatto la storia della televisione italiana e un po’ anche quella di ognuno di noi, che prima o poi si è piazzato lì, da solo, con familiari o amici, a seguire almeno qualche minuto del Festival-della-canzone-italiana. Il primo fu inaugurato nel 1951 al Casinò di Sanremo, condotto da Nunzio Filogamo e con solo tre concorrenti, Achille Togliani, il Duo Fasano e Nilla Pizzi, che vinse con Grazie dei fiori; ora siamo arrivati alla 68esima edizione, iniziata martedì al teatro Ariston, coi suoi venti concorrenti e tre conduttori. In tutto questo tempo il festival ha continuato a essere un evento ignorato del tutto da pochi – fu trasmesso per la prima volta in tv, in seconda serata sulla Rai, nel 1955 – e negli archivi e nelle nostre teste ha accumulato voci e immagini dei cantanti che su quel palco hanno fatto la storia della musica popolare italiana – Mina, Adriano Celentano, Giorgio Gaber, Domenico Modugno – insieme a presentatori storici e ospiti internazionali. Una raccolta fotografica dei Sanremo passati, da ricordare. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Qualche Sanremo fa. Foto d'archivio delle edizioni passate del festival, che avrete voglia di condividere e mandare a qualcuno dicendo "e questo te lo ricordi?".
Un gruppo di hacker sostiene di avere violato i sistemi di Hacking Team, un’azienda italiana specializzata in sicurezza informatica e che fornisce consulenza a molti governi in giro per il mondo, e di avere pubblicato centinaia di gigabyte di dati e documenti riservati, che possono essere scaricati da tutti tramite la rete di condivisione di file online BitTorrent. Anche l’account Twitter di Hacking Team sembra sia stato violato e nelle ultime ore ha pubblicato diversi screenshot dei documenti di cui sarebbero entrati in possesso gli hacker. Diverse organizzazioni per i diritti umani e la tutela della privacy online avevano segnalato in passato attività sospette da parte di Hacking Team, accusata di avere fornito ai governi software e altri strumenti per violare gli account di società e privati cittadini. Reporter senza frontiere, l’organizzazione non governativa che si occupa della tutela della libertà di stampa, aveva per esempio inserito Hacking Team nel suo elenco dei “Nemici di Internet” per una serie di attività sospette, portate avanti soprattutto tramite uno dei suoi strumenti che si chiama “Da Vinci”.
L’attacco informatico di Hacking Team. Un gruppo di hacker dice di avere reso pubblici 400 gigabyte di dati e documenti di una controversa azienda italiana di sicurezza informatica.
Apple si affida a Gianduia per rimpiazzare il sistema Flash di Adobe. Fa un po’ ridere, ma oltre a essere la maschera di Torino o il celebre impasto a base di nocciole, Gianduia è anche un sistema di supporto (framework) sul quale è possibile progettare nuovi programmi e applicazioni per il web. Era stato presentato per la prima volta la scorsa estate da Apple e potrebbe ora costituire una buona alternativa a Flash, il sistema che permette di visualizzare numerosi contenuti multimediali online. In una lunga lettera indirizzata agli utenti la scorsa settimana, Steve Jobs aveva confermato la volontà di lasciarsi indietro Flash per sviluppare nuove soluzioni basate su standard aperti, e soprattutto compatibili con gli iPhone, gli iPod Touch e gli iPad che non consentono di visualizzare i contenuti Flash. Gianduia, il framework dal sapore subalpino, sembra essere una delle risposte più promettenti per seguire la strada indicata da Jobs: consente a chi sviluppa le applicazioni online di utilizzare gli standard aperti della Rete, lasciando da parte le soluzioni proprietarie offerte da Adobe tramite Flash.
Gianduia contro Flash. Apple ancora contro Adobe: arriva l'alternativa per HTML5 dal nome subalpino.
La Camera ha approvato la questione di fiducia sul cosiddetto “decreto sicurezza”, che dovrebbe essere convertito in legge con il voto finale previsto per mercoledì. A favore della fiducia – che ha quindi cancellato tutti gli emendamenti e porterà più brevemente al voto finale del testo già approvato dal Senato – hanno votato in 346. Il decreto era stato voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e, tra le altre cose, cancella la protezione umanitaria per i richiedenti asilo.
La Camera ha approvato la questione di fiducia sul decreto sicurezza.
Tra i nuovi spot pubblicitari da vedere questa settimana ce n’è uno che non si capisce cosa sia fino alla fine e c’è il più bello spot di bicchieri di plastica che abbiate mai visto, o forse l’unico. Poi c’è uno spot della Nike che farà presa su tutti quelli che hanno cominciato a correre o ad andare in palestra o a fare yoga, e che hanno forse conosciuto e combattuto quel lato di loro stessi che gli diceva di smetterla, che non ce l’avrebbero mai fatta. Infine, una pubblicità per i genitori i cui figli stanno per andare a vivere da soli (tenete d’occhio le vostre cose) e una sul significato della vita, o forse è solo un post-it. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I migliori spot questa settimana. Scelti tra le pubblicità che non avete visto sulle televisioni italiane, con gente che comincia a correre, figli che vanno a vivere da soli e il senso della vita, forse.
La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la Francia e il Lussemburgo non potranno più applicare un tasso di IVA agevolata agli e-book. Nei due paesi dal 2012 veniva infatti applicata un’aliquota ridotta: del 5,5 per cento in Francia e del 3 per cento in Lussemburgo. La Corte ha accolto il ricorso della Commissione europea, che aveva giudicato l’imposizione dell’IVA agevolata non in linea con le regole dell’Unione. Per la Commissione e per la Corte, il libro digitale va considerato un servizio e come tale deve essere tassato in modo ordinario: non deve cioè beneficiare di un regime di esenzione. Le regole europee prevedono la possibilità di un’aliquota ridotta per i libri, ma solo se hanno un supporto fisico come la carta, considerata parte integrante del libro stesso. L’e-book ha bisogno invece di un supporto fisico differente che «non viene fornito con il libro elettronico». La Corte ha anche precisato che le norme dell’Unione europea in materia di IVA «vietano la possibilità di applicare una riduzione a qualunque servizio fornito per via elettronica» e la fornitura di libri elettronici costituisce un servizio di questo tipo. Per il governo francese, al contrario, il libro indipendentemente dal supporto deve essere considerato come un bene di prima necessità e sia i partiti di destra che di sinistra hanno sostenuto che ci dovesse essere una parificazione tra il trattamento riservato ai libri di carta e a quelli digitali.
Francia e Lussemburgo non potranno più applicare l’IVA agevolata agli e-book. La Corte di giustizia ha stabilito che i due paesi hanno violato le norme dell'Unione Europea: il provvedimento potrebbe riguardare presto anche l'Italia.
Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha deciso che dodici persone – tra cui l’imprenditore Luca Parnasi – saranno processate per corruzione e altri reati nell’ambito dell’indagine sui rapporti tra politica e impresa a Roma. L’indagine è nota anche perché alcune delle persone coinvolte si erano occupate e avevano discusso anche della costruzione del nuovo Stadio della Roma, il cui iter burocratico però è considerato regolare dagli investigatori e non è stato toccato dall’indagine. Tra le altre persone rinviate a giudizio ci sono Adriano Palozzi, ex vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, l’ex assessore regionale Michele Civita, il soprintendente ai Beni culturali Francesco Prosperetti, il funzionario Daniele Leoni, l’ex assessore locale Giampaolo Gola, l’architetto Paolo Desideri e l’ex capo di gabinetto del ministero dei Beni culturali Claudio Santini. Alcuni di loro sono accusati anche di associazione per delinquere, corruzione e finanziamento illecito. Altre tre persone indagate – Luca Caporilli, Giulio Mangosi e Simone Contasta, collaboratori di Parnasi – hanno patteggiato una condanna a due anni.
12 persone sono state rinviate a giudizio nell’inchiesta sulla corruzione a Roma.
In un qualche giorno feriale, di recente, il New York Times ha venduto un’inserzione pubblicitaria a un’azienda. Non so il nome dell’azienda, o i termini dell’accordo, ma si riferiva allo spazio più importante e visibile che il New York Times offre, un grosso banner interattivo in testa alla sua homepage, quindi la cifra pagata doveva essere significativa. Mercoledì scorso un lettore particolare del New York Times – in questo caso il suo ex giornalista Aron Pilhofer – ha deciso di visitare la homepage del sito. Inserzionista + Editore + Lettori è la classica equazione dei giornali sostenuti dalla pubblicità: una visita come la sua sembrava completare la somma. Ma una società da 1.230 miliardi si è messa di mezzo.
Google blocca le pubblicità sui siti di news, se non gli piacciono. La più grande azienda pubblicitaria del mondo sta impedendo un accordo economico tra altre due società? (e una è il New York Times).
Adrian Lyne è un regista britannico che forse in pochi si ricordano di nome ma di cui quasi tutti hanno visto almeno un film. Adrian Lyne è nato il 4 marzo 1941 e nella sua carriera ha diretto otto film: il primo – A donne con gli amici – nel 1980, dopo essere stato regista di spot televisivi e cortometraggi, e l’ultimo – Unfaithful – L’amore infedele – nel 2002. Lyne è però soprattutto famoso per altri tre film che ha fatto negli anni Ottanta e che hanno in comune due aspetti: in tutti e tre c’è molto erotismo e tutti e tre sono andati benissimo al cinema pur senza piacere molto ai critici di cinema: Flashdance, 9 settimane e ½ e Attrazione fatale. Flashdance È un film musicale del 1983, con protagonista Jennifer Beals, che era sconosciuta prima del film e divenne famosissima dopo. Nel 1984 Flashdance fu nominato a quattro premi Oscar e ne vinse uno, con la canzone Flashdance… What a Feeling di Giorgio Moroder, Keith Forsey e Irene Cara. Nel film Beals interpreta Alexandra Owens, una diciottenne di Pittsburgh, in Pennsylvania, che sogna di iscriversi a un’accademia di danza classica e per farlo lavora di giorno in un’acciaieria, come operaia, e di notte fa la ballerina in un night club. Nel film – citato in molte scene del videoclip di I’m Glad di Jennifer Lopez – le cose sembrano andare molto male, ma alla fine vanno benissimo: Beals supera il provino nell’accademia di danza e, in più, trova l’amore.
Adrian Lyne ha 75 anni e 3 film famosissimi. È il regista di "Flashdance", "9 settimane e ½" e "Attrazione fatale": il suo compleanno è un ottimo motivo per riparlarne e rivederne alcune scene.
I giocatori della squadra di calcio inglese del Liverpool sono in questi giorni in tournée in Australia. Dell’evento si è parlato anche sulla stampa sportiva italiana per l’esclusione dalla tournée del calciatore italiano Mario Balotelli, che non sembra più essere troppo coinvolto nei piani futuri del Liverpool. Una volta arrivati a Brisbane, tre giocatori del Liverpool sono stati invitati a posare su un balcone del Gambaro Hotel con dei koala in braccio, una pratica ripetuta anche in passato per eventi politici di altra importanza (il più recente è stato il G20). Mentre l’ivoriano Kolo Touré si è rifiutato di prendere in braccio un koala – “mi dispiace, ma non posso farlo” – Mamadou Sakho e Sheyi Ojo hanno mostrato ben altri entusiasmi. Una cosa poco consueta è successa anche all’aeroporto Seymour dell’isola di Baltra, alle Galapagos, quando un’iguana è stata vista attraversare la pista di atterraggio del piccolo aeroporto ecuadoriano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Selfie col koala. Un'iguana su una pista di atterraggio alle Galapagos e una duchessa che accarezza una capra, tra le foto bestiali della settimana.
Il referendum costituzionale è stato vinto dal No e Matteo Renzi lunedì si dimetterà da presidente del Consiglio. Gli elettori hanno votato in maggioranza per respingere la riforma della Costituzione approvata dal Parlamento e proposta dal governo di Matteo Renzi. L’affluenza è stata del 68,58 per cento e con 61.551 sezioni scrutinate su 61.551, il Sì ha raccolto il 40,88 per cento dei voti (13.429.357), mentre il No ha ricevuto il 59,12 per cento dei voti (19.418.356). Tra gli italiani all’estero, quando mancano pochissimi voti da contare, il Sì ha vinto con il 64,69 per cento dei voti (721.244) e il No ha ricevuto il 35,13 per cento dei voti (393.634). Le notizie pubblicate nel liveblog del Post sui risultati del referendum.
Ha vinto il No, Renzi si dimette. Ha annunciato le sue dimissioni da presidente del Consiglio e andrà lunedì al Quirinale.
Lo scorso 8 luglio Tasty, un popolare sito di cucina di BuzzFeed i cui account sui social network sono seguiti da milioni di persone, ha condiviso un video che mostra oggetti di uso quotidiano (un rotolo di carta igienica, una pianta in vaso e altri) e dei piatti di cibo (come una pizza o degli hamburger con contorno di verdure) tagliati da un coltello, per rivelare, a sorpresa, che erano torte. These Are All Cakes pic.twitter.com/ejArkJHaid
Le torte che non sembrano torte. Cosa sono quei video che circolano sui social network che mostrano oggetti comuni che vengono affettati rivelandosi torte.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
“Monti può passare alla storia in due modi”. Il governo deve decidere se limitarsi a evitare il baratro, come fatto finora, oppure cambiare l'Italia, scrivono Alesina e Giavazzi sul Corriere.
Le migliori diavolerie elettroniche fino a qualche tempo fa arrivavano dal Giappone, ma le cose ultimamente sono cambiate, come racconta Hiroko Tabuchi sul blog Bits del New York Times. L’ennesima dimostrazione che i dispositivi elettronici giapponesi non sono più quelli di una volta è arrivata con l’avvio delle vendite dell’iPad nel paese asiatico. Migliaia di persone si sono messe in fila per mettere le mani sul nuovo tablet di Apple, ripetendo scene già viste in occasione del lancio dell’iPhone e ancor prima dell’iPod. Il primo shock per i gadget costruiti in Giappone, scrive Tabuchi, fu proprio l’arrivo dell’iPod per la riproduzione dei file musicali. Di lettori mp3 portatili ne esistevano già, ma Apple riuscì a imporre un modello forte, anche grazie all’integrazione con iTunes, rendendo rapidamente marginale il Walkman di Sony che per decenni aveva controllato il mercato dei riproduttori audio portatili. Poco tempo dopo toccò all’iPhone: il telefono cellulare ottenere un rapido successo, superando i produttori di cellulari giapponesi costretti a lanciarsi in una affannosa rincorsa per non perdere quote di mercato.
L’iPad insidia l’elettronica giapponese. Il successo del tablet Apple dimostra che l'elettronica giapponese è in affanno?.
Il tour nel Regno Unito e in Irlanda del cantautore e chitarrista statunitense Ryan Adams è stato annullato a causa della accuse di molestie sessuali raccontate in un articolo del New York Times dello scorso 13 febbraio. Adams, che ha all’attivo 16 album e sette nomination ai Grammy, era stato accusato di essersi scambiato dei messaggi sessualmente espliciti con una ragazza minorenne. L’FBI ha detto di aver aperto un’indagine per stabilire se Adams fosse consapevole della minore età della ragazza. Nell’articolo, poi, venivano citate le testimonianze di diverse musiciste che accusavano Adams di aver usato la sua posizione per avere delle relazioni sessuali. Molti fan del cantante che avevano comprato i biglietti per i concerti del tour nel Regno Unito e in Irlanda hanno richiesto il rimborso dei biglietti. Tickemaster, il rivenditore online dei biglietti, ha detto che inizierà a rimborsarli entro lunedì.
Il tour del cantante Ryan Adams nel Regno Unito e in Irlanda è stato annullato per via delle accuse di molestie sessuali.
Domenica 4 marzo, oltre che per il rinnovo del Parlamento, in Lombardia si voterà anche per scegliere il nuovo presidente della regione. I due candidati favoriti sono Attilio Fontana, ex sindaco di Varese della Lega appoggiato dal centrodestra, e Giorgio Gori, sindaco di Bergamo appoggiato dal PD e da parte del centrosinistra. Secondo gli ultimi sondaggi diffusi prima del divieto, Gori è più di cinque punti dietro Fontana. Dario Violi, impiegato e dal 2011 attivista del Movimento 5 Stelle, è molto lontano e i sondaggi lo danno sotto al 20 per cento. Fontana, 65 anni, è considerato un leghista moderato ma molto vicino a Salvini (qui una sua biografia più estesa) ed è sostenuto da tutto il centrodestra. All’inizio della campagna elettorale ha pronunciato una battuta razzista sulla necessità di difendere la “razza bianca” che gli ha attirato molte critiche. Prima di essere candidato presidente, Fontana aveva una folta barba che ha fatto sparire durante la campagna elettorale (una scelta di recente criticata da Berlusconi, che in passato però aveva spesso fatto tagliare baffi e barba ai suoi candidati). Dopo la gaffe, Fontana ha condotto una campagna elettorale molto tranquilla, quasi sottotraccia: per questo i suoi rivali hanno spesso accusato il centrodestra di volerlo “nascondere”. Gli ultimi sondaggi pubblicati prima del divieto davano Fontana al 41 per cento, all’incirca lo stesso risultato di Maroni nel 2013.
Guida alle elezioni in Lombardia. Perché domenica non ci sono solo le elezioni politiche, e alle regionali si vota con un sistema elettorale molto diverso.
La libreria e caffetteria La Pecora Elettrica di Roma, che per due volte quest’anno aveva subito degli incendi dolosi, prima il 25 aprile e poi nella notte tra il 5 e il 6 novembre, non riaprirà più. Il secondo incendio della libreria, che si trova nel quartiere di Centocelle, era avvenuto il giorno prima dell’inaugurazione che avrebbe dovuto seguire la fine dei lavori di ristrutturazione fatti dopo il primo incendio. Dopo il rogo era stata organizzata una grande manifestazione a sostegno dei librai e per chiedere un centro di aggregazione culturale nel quartiere. Inizialmente era stato supposto che il movente degli incendi fosse politico, mentre le più recenti ricostruzioni sulla vicenda parlano di un problema di criminalità organizzata; anche altri locali nella zona hanno infatti subito incendi dolosi. I proprietari Danilo Ruggeri e Alessandra Artusi hanno annunciato la chiusura definitiva sui social network e sulla pagina di raccolta fondi di GoFundMe che era stata aperta per aiutarli a riaprire: «È con grande dispiacere che vi dobbiamo rendere partecipi della nostra decisione di non riaprire La Pecora Elettrica. Non viviamo questa scelta come una sconfitta: il lavoro svolto, di cui siamo molto orgogliosi, in due anni e mezzo di apertura, ha messo in moto nuove energie e nuove progettualità che non andranno disperse». Sulla pagina di GoFundMe erano stati raccolti più di 18mila euro.
La libreria La Pecora Elettrica di Roma, che quest’anno aveva subito due incendi dolosi, non riaprirà.
Venerdì 5 gennaio, è la prima giornata dei saldi invernali 2018 in quasi tutte le regioni italiane. I saldi erano iniziati ufficialmente dalla Basilicata, dove ci sono sconti e promozioni già da martedì 2 gennaio; subito dopo è seguita la Valle d’Aosta, dove l’inizio era fissato per mercoledì 3 gennaio. L’unica regione a organizzarsi diversamente è la Sicilia, dove si dovrà aspettare fino a sabato 6 gennaio. Le date della fine dei saldi, invece, sono molto diverse da regione a regione: in Trentino-Alto Adige dureranno poco più di un mese (finiranno il 16 febbraio), mentre in Campania fino al 2 aprile, per esempio. La maggior parte di voi potrà comunque fare acquisti a prezzi scontati fino alla fine di febbraio o l’inizio di marzo. I saldi non si limiteranno ai negozi “fisici”: chi preferisce gli acquisti online allo shopping tradizionale dovrebbe sapere che Amazon fa sconti sull’abbigliamento fino al 50 per cento fino al 28 febbraio. Trovate anche promozioni su scarpe, abbigliamento e accessori con sconti fino al 70 per cento su Asos e al 50 per cento su Zalando. Ci sono sconti al 70 per cento anche su tutta la collezione di abbigliamento uomo, donna e bambino di OVS. Inoltre, in questo periodo molti negozi online di abbigliamento, come per esempio Nike, aggiungono prodotti alla loro sezione outlet, che è quella che propone prodotti in saldo tutto l’anno.
Sono iniziati i saldi invernali 2018 in molte regioni italiane. Dove finiranno prima e dove dureranno più a lungo, insieme a tutte le altre informazioni.
Nicolas Mingasson è un fotografo francese che si occupa di luoghi dove le persone vivono in situazioni estreme. Ha iniziato come fotografo professionista nel 1992, quando ha lavorato sulla guerra civile in Bosnia-Erzegovina. Negli ultimi anni si è dedicato interamente alla popolazione indigena della regione artica, in particolare nella regione del Nord Tajmyr, all’estremo nord della Siberia: una delle regioni più remote e isolate del mondo, in cui vivono comunità autoctone che lottano – oltre che per la sopravvivere – per preservare le loro tradizioni e il loro stile di vita. Dopo aver viaggiato per circa 15 anni attraverso queste zone, Mingasson ha deciso di dedicarsi a un reportage dal titolo “Portraying the Arctic“, che nel 2013 si arricchirà grazie alla consulenza di un etnologo, Yann Borjon-Privé. L’idea è condurre alcune spedizioni etno-fotografiche per costruire un ritratto delle popolazioni in un momento particolarmente critico della loro storia, condizionato dai cambiamenti climatici, dalla competizione per le risorse naturali e dal rinnovato interesse strategico nella regione che ne sta conseguendo. Mingasson ha intenzione di portare avanti fino al 2015 questo progetto, che assomiglia molto alle grandi spedizioni scientifiche del passato, e nel frattempo sta raccogliendo le fotografie in un sotto-progetto che ha intitolato “Arctic Sentinels”, una serie di ritratti e fotografie di paesaggio sempre scattate nella regione e in bianco e nero (come tutti i suoi lavori).
La vita nell’Artico. Il bellissimo reportage di Nicolas Mingasson dall'estremo nord della Siberia, esposto in questi giorni a Cortona.
La Guardia di Finanza ha arrestato 24 persone a Catanzaro e a Lamezia Terme, nell’ambito di un’operazione contro la ‘ndrangheta, denominata “Quinta bolgia”. Tra gli arrestati – 12 in carcere e altri 12 ai domiciliari – c’è anche l’ex deputato Giuseppe Galati, mentre gli altri 23 sono membri di una cosca mafiosa e amministratori pubblici locali. Galati era stato eletto inizialmente nel 2013 con l’UdC, per poi passare a Forza Italia e ad Ala: alle ultime elezioni si era candidato con Noi per l’Italia, senza risultare eletto. La Guardia di Finanza ha anche disposto il sequestro di beni per un valore di 10 milioni di euro.
24 persone, tra cui l’ex deputato Giuseppe Galati, sono state arrestate in un’operazione contro la ‘ndrangheta in Calabria.
La Stampa scrive che Marcello Dell’Utri, ex senatore del centrodestra a lungo amico e collaboratore di Silvio Berlusconi, è latitante: a pochi giorni dalla sentenza definitiva del processo in cui è accusato per concorso esterno in associazione mafiosa – è stato condannato in appello a sette anni – la corte d’appello ha emesso un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti. Lui però è “irreperibile”, scrive la Stampa, e ci sono forti sospetti che abbia lasciato l’Italia. Nella giornata di venerdì 11 aprile Dell’Utri ha diffuso una breve nota all’ANSA:
Marcello Dell’Utri è latitante? è stato emesso un ordine di custodia cautelare ma è "irreperibile", scrive la Stampa, a pochi giorni dalla sentenza definitiva sul suo conto: lui dice che si sta curando.
Cosa hanno in comune Gesù Cristo, Maometto, Siddharta e Mosè? Oltre a essere personaggi religiosi, sono tutti uomini. Eppure, in giro per il mondo, la maggioranza dei loro seguaci sono donne. A livello globale ci sono più donne che uomini che si identificano con una religione, pregano quotidianamente e definiscono la religione «molto importante», stando ai dati del centro di ricerca americano Pew. Nel mondo le donne che dicono di professare una religione sono l’83,4 per cento del totale, contro il 79,9 per cento degli uomini: le donne affiliate a una religione nel mondo sono circa 100 milioni in più rispetto agli uomini. Per quale motivo? È una vecchia domanda, che gli esperti definiscono un “enigma scientifico”. Secondo alcuni ricercatori la differenza è dovuta alla biologia, per altri è il risultato di fattori sociali e culturali, per altri ancora sono entrambe le cose. I dati di Pew però mostrano che la biologia, se non altro, non è l’unico fattore. I comportamenti e le credenze religiose di uomini e donne variano in modo significativo a seconda del gruppo religioso di riferimento e del paese, il che dimostrerebbe come il modo in cui le persone vengono cresciute e fatte socializzare abbia un peso.
Perché le donne sono più religiose degli uomini. Lo dicono i dati, e si fanno diverse ipotesi per spiegarlo: alcuni dicono che c'entri la biologia, ma in realtà sembra che la questione sia un'altra.
L’eterocefalo glabro, per gli amici talpa senza pelo (Heterocephalus glaber), è un piccolo roditore noto per la sua resistenza al dolore, per la capacità di sopravvivere fino a quasi 20 minuti senza ossigeno e per ammalarsi molto raramente di cancro. Una nuova ricerca condotta su migliaia di questi animali tenuti in cattività ipotizza che le talpe senza pelo abbiano un’altra formidabile qualità, unica tra i mammiferi: non invecchiare. O meglio, non lo fanno con i ritmi e i modi tipicamente osservati nella maggior parte dei mammiferi, esseri umani compresi. Operai e regine Le talpe senza pelo vivono quasi esclusivamente in alcune zone desertiche dell’Africa orientale. Un esemplare adulto non supera i 13 centimetri, coda compresa, e i 35 grammi di peso. Fa eccezione la regina di ogni colonia, la femmina dominante: è l’unica a potersi riprodurre, arriva a pesare 80 grammi e genera di solito una ventina di piccoli con ogni gravidanza, accoppiandosi annualmente con tre maschi operai, che cambiano di volta in volta garantendo un minimo di diversità genetica. Questi animali conducono una vita sotterranea, in colonie che raramente superano gli 80 esemplari: operai e operaie lavorano alacremente per costruire cunicoli sottoterra, con reti di gallerie che arrivano a essere estese più di 70 metri. Gli operai sono a loro volta suddivisi a seconda degli incarichi che ricoprono: alcuni passano le giornate a scavare, altri a cercare cibo, altri ancora ad accudire i nuovi nati o a intrattenersi con la regina.
Queste talpe non invecchiano come qualsiasi altro mammifero. A differenza di noi e degli altri animali, il tasso di mortalità delle talpe senza pelo non cambia man mano che diventano vecchie.
Ieri a Torino, in via Roma 82, è stato inaugurato il secondo Apple Store della città. L’altro Apple Store si trova all’interno del centro commerciale Le Gru di Grugliasco. Il nuovo store è il più grande d’Italia: circa 1360 metri quadrati su due piani, con un centinaio di dipendenti. Tra le novità c’è l’eliminazione del classico bancone da negozio: il personale non si siederà più di fronte ai clienti, ma accanto. Inoltre, ci sarà una Briefing Room che sarà dedicata ai clienti delle aziende, oltre a spazi che saranno dedicati a incontri, corsi e lezioni. Ieri, già prima dell’apertura, c’erano fuori dalla porta centinaia di persone in file: i primi due che sono entrati erano in coda da mercoledì. Ai primi mille clienti, accolti dai dipendenti con cori e slogan, Apple ha regalato una maglietta con il simbolo dell’azienda. Foto: Valerio Pennicino/Getty Images
L’inaugurazione dell’Apple Store di Torino. È stato inaugurato ieri a Torino e c'erano centinaia di persone in fila, fin da mercoledì.
Continuano le operazioni di ricerca dei dispersi a bordo della nave Costa Concordia, naufragata vicino all’isola del Giglio. Oggi sono stati identificati due corpi ritrovati nei giorni scorsi. Ci sono stati nuovi sviluppi anche nell’ambito dell’azione legale: Costa Crociere ha ufficialmente sospeso il comandante della nave Francesco Schettino e ha annunciato che si costituirà parte offesa presso la procura di Grosseto. – Tutte le foto della Costa Concordia – Tutti gli articoli del Post sul naufragio della Costa Concordia
Costa Concordia, le foto di giovedì. Proseguono i lavori di recupero all'isola del Giglio, in cerca degli ultimi dispersi.
In un documento di chiarimenti della regione Veneto su cosa sia permesso fare nella cosiddetta “fase 2” dell’emergenza coronavirus c’è anche un riferimento all’acquisto di vino prosecco, uno dei prodotti tipici della regione. Nel documento, che è stato aggiornato più volte per includere nuovi chiarimenti, ci sono una serie di domande e risposte sulle attività che sono già permesse e quelle ancora vietate. Una di queste è: Si può andare in macchina fuori comune di residenza nella cantina in cui ci si rifornisce da anni di prosecco nelle colline tipiche di tale prodotto?
Nelle FAQ del Veneto sulla “fase 2” c’è anche il prosecco. È una delle regioni che ha gestito meglio l'emergenza coronavirus e una di quelle più avanti nelle riaperture.
Il catalogo di Netflix cambia ogni giorno: qualcosa di nuovo arriva e qualcos’altro viene tolto. Ogni mese Netflix comunica alcune delle nuove cose che arriveranno nei giorni seguenti, in genere le più importanti. Come ogni mese, abbiamo scelto le migliori novità. I nuovi arrivi sono molti: come sempre ci sono un po’ di ottimi film di qualche anno fa (e anche uno, Eva contro Eva, di molti anni fa). Tornano serie apprezzate come Bojack Horseman, American Vandal, Iron Fist e Atypical, ma la novità più attesa e interessante è Maniac, la miniserie con Emma Stone e Jonah Hill. C’è molta attesa anche per il film di Netflix su Stefano Cucchi, presentato in questi giorni a Venezia.
Netflix: le novità di settembre sul catalogo italiano. "Maniac" con Emma Stone, "Sulla mia pelle" su Stefano Cucchi, alcuni ottimi film e le nuove stagioni di alcune apprezzate serie.
In occasione del circense arrivo a Roma di Muammar Gheddafi – con cavalli e amazzoni che aggiungono ridicolo all’imbarazzo della relazione diplomatica con un dittatore fiancheggiatore di terrorismi – Repubblica ricostruisce oggi l’estensione dei rapporti economici e commerciali costruiti dal presidente libico e il PresdelCons italiano. Scrive Ettore Livini. La Berlusconi-Gheddafi Spa, a due anni dalla fondazione, è uscita da tempo dal folklore. L’oggetto sociale d’esordio – la chiusura delle ferite del colonialismo – è stato rapidamente archiviato all’atto della firma del Trattato d’amicizia bilaterale nel 2008. L’Italia ha garantito 5 miliardi in 20 anni alla Libia e Tripoli ha bloccato (a modo suo) il flusso di immigrati verso la Sicilia. Poi – snobbando i dubbi degli 007 Usa e dei “parrucconi” come Freedom House che considerano il Paese africano una delle dieci peggiori dittature al mondo – sono cominciati i veri affari. Un pirotecnico giro d’operazioni gestite in prima persona dai due leader e da un piccolo esercito di fedelissimi («gli imprenditori sono i soldati della nostra epoca», dice il Colonnello) che ha già mosso in 24 mesi quasi 40 miliardi di euro e che rischia di cambiare – non è difficile immaginare in che direzione – gli equilibri della finanza e dell’industria di casa nostra.
Tutti i soldi che viaggiano tra Italia e Libia. Arriva a Roma il circo di Gheddafi e Repubblica spiega cosa c'è sotto i cavalli e le amazzoni.
Domenica 11 novembre, intorno alle otto del mattino, la polizia del Belize ha trovato il cadavere di Gregory Viant Faull, un cittadino degli Stati Uniti ucciso nella sua casa con un colpo d’arma da fuoco sparato alla testa. Faull era un vicino di casa di John McAfee, il milionario statunitense conosciuto per aver fondato l’omonima società che produce sistemi antivirus e di sicurezza per i computer. Da allora le autorità del Belize cercano di incontrarlo per avere una sua versione dei fatti, anche se non è ufficialmente un sospettato: ma qui comincia una storia da film, che avevamo raccontato la settimana scorsa e sulla quale ci sono novità e aggiornamenti. Per quasi un mese McAfee ha vissuto da fuggitivo, spostandosi di continuo per evitare il confronto con la polizia. Il milionario è convinto che il governo del paese ce l’abbia con lui e che lo voglia morto. Ora si trova relativamente al sicuro in Guatemala ma – come vedremo – ricostruire i suoi ultimi spostamenti non è stato semplice. Per difendersi dai sospetti, McAfee ha pubblicato nelle ultime settimane alcuni post sul suo blog WhoIsMcAfee.com, dove ha cercato di ricostruire come sono andate le cose con le autorità del Belize. I post contengono informazioni a volte discordanti, e non è del tutto chiaro se McAfee abbia deciso di scriverli così per sviare l’attenzione da alcuni particolari e se siano il frutto di qualche sua confusione mentale e di un senso di persecuzione.
La fuga di John McAfee. La storia del milionario degli antivirus diventa sempre più cinematografica: accusato di omicidio, è stato rintracciato in Guatemala grazie a una foto pubblicata online.
Il fotografo parlamentare Mauro Scrobogna ha scattato una foto all’appunto ordinatamente stampato, scritto grosso per non sbagliare, consegnato ai parlamentari del PdL per il voto sui membri laici del Consiglio Superiore della Magistratura. La lista è il frutto dell’accordo politico tra i gruppi che indicano ai parlamentari gli otto nomi su cui ci si è messi d’accordo, e ogni parlamentare deve poi scrivere gli otto nomi indicati. Ma nella pratica – e nella teoria – i votanti non sono tenuti a rispettarla se non dall’ordine di scuderia, e quindi stamparli su un foglio con indicazioni precise è una premura ulteriore dei responsabili dei gruppi. Non sono escluse tra l’altro sorprese, come i voti che potrebbe ricevere Nino Lo Presti, escluso a quanto pare perché vicino alla corrente Fini (anche se il ministro La Russa smentisce la ritorsione). Chi si è occupato di istruire i senatori e i deputati del PdL ha ritenuto comunque – a scanso di equivoci – di aggiungere la formula “Nomi da scrivere per elezioni membri CSM”, dubitando forse della lucidità dei parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni
“Nomi da scrivere”. Per il voto dei membri laici del CSM deputati e senatori ricevono istruzioni a prova di scemo.
Boris Pasternak, poeta e scrittore russo famoso soprattutto per avere scritto il romanzo Il dottor Živago, nacque il 10 febbraio di 131 anni fa a Mosca, in Russia. Premio Nobel per la Letteratura nel 1958, fu costretto a rifiutare l’importante riconoscimento per motivi politici e per le forti pressioni ricevute da parte del governo sovietico. Boris Leonidovič Pasternak era nato in una famiglia di intellettuali di origine ebrea provenienti da Odessa, oggi in Ucraina. Il padre Leonid era pittore impressionista, la madre Rozalija Kaufman pianista. Erano amici di Lev Tolstòj, Rainer Maria Rilke e del musicista Skrjabin. Pasternak studiò composizione al conservatorio, poi nel 1912 scelse di andare a Marburgo, in Germania, centro della filosofia neokantiana, per seguire le lezioni di Hermann Cohen.
La storia di Boris Pasternak, protagonista del doodle di oggi. Lo scrittore e poeta russo che scrisse "Il dottor Živago" era nato 131 anni fa.
Il presidente della Cina, Xi Jinping, è atterrato all’aeroporto di Fiumicino per la sua prima visita ufficiale in Italia, dove rimarrà fino al 23 marzo. Nel corso della sua visita Xi incontrerà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con cui sabato dovrebbe firmare un memorandum d’intesa sulla “Belt and Road Initiative” (BRI), un imponente e ambizioso progetto lanciato nel 2013 dal presidente cinese Xi e spesso impropriamente chiamato “Nuova via della seta”. Xi si tratterrà in Europa fino al 26 marzo e dopo l’Italia visiterà Nizza, in Francia, dove incontrerà il presidente francese Emmanuel Macron, e il principato di Monaco, per un breve incontro con il principe Alberto II.
Xi Jinping è arrivato in Italia.
È iniziata oggi la 71esima edizione del festival di Cannes, che durerà fino al 19 maggio. Quest’anno la giuria, che assegnerà la Palma d’oro, è presieduta dall’attrice Cate Blanchett ed è composta dalle attrici Kristen Stewart e Léa Seydoux, i registi Denis Villeneuve, Andreï Zviaguintsev e Robert Guédiguian, l’attore cinese Chang Chen, la sceneggiatrice e regista Ava DuVernay e la cantante Khadja Nin, che sono stati i primi ad essere fotografati al photocall di oggi pomeriggio. In serata sono arrivati anche Martin Scorsese, Julianne Moore, Benicio del Toro e Penelope Cruz. Il film di apertura della 71esima edizione del Festival di Cannes è stato Todos lo saben, diretto dal regista Asghar Farhadi e con Javier Bardem e Penélope Cruz: parla di una donna che torna nel suo paese di origine, in Spagna, per un matrimonio, e dei problemi in famiglia che ne derivano.
Le foto del primo giorno di Cannes. È stato inaugurato ieri sera, e si sono già visti Penelope Cruz, Javier Bardem, Cate Blanchett, Benicio del Toro, Kristen Stewart e Léa Seydoux.
Jacket Everyday è un progetto del grafico canadese Steve St. Pierre, che disegna copertine di memoir inventati (in inglese jacket indica anche la copertina di un libro). St. Pierre ha chiesto ai suoi amici e a chi lo legge su Twitter e Instagram di inviargli il titolo che darebbero al loro il libro di memorie, e a partire da quello ne ha sviluppato le copertine. Finora sono più di 90 su circa 1000 richieste, di cui 700 arrivate dopo che BuzzFeed ha pubblicato martedì un articolo sul progetto; per questo ha sospeso la possibilità di inviare nuove richieste. St. Pierre ha spiegato al Post che l’idea per Jacket Everyday è nata per caso il 14 marzo scorso: due giorni dopo aveva già aperto il sito e si era messo al lavoro. Come grafico freelance (ora lavora in un’agenzia di comunicazione) si era già occupato di copertine di libri ed ebook. Uno dei suoi lavori come grafico editoriale è la copertina di un’edizione di Dracula di Bram Stoker pubblicata da Harvard Press: è molto semplice, uno sfondo bianco con due puntini rossi che rappresentano il morso del vampiro, ma anche il conflitto tra bene e male presente nel romanzo, rappresentato dal contrasto tra i due colori.
Copertine inventate di memoir inesistenti. Che titolo dareste al libro sulla vostra vita? Se lo mandate al designer Steve St. Pierre ci disegna attorno una copertina.
Gli elementi essenziali sono tre, per non riattaccare tutta la litania dei disastri nazionali che ci deprime ogni volta che la facciamo e che la leggiamo (è pure una giornata umida e grigia): l’Italia è in gravissime condizioni, sul piano economico, politico, sociale e culturale. Come mai nel dopoguerra; non siamo mai stati così lontani dalla modernità e dalla civiltà degli altri grandi paesi occidentali, al cui gruppo restiamo attaccati solo per una situazione economica che per vari accidenti non è ancora tra le più fragili in Europa. Secondo elemento, forse più preoccupante: non si vede nessuna prospettiva di progresso in nessuno di questi contesti. Il governo, dopo aver esautorato il parlamento delle sue funzioni, è bloccato da alcuni mesi sulle ipotesi di crisi e sui disastri che riguardano il PresdelCons – siano essi le tensioni con i finiani o le telefonate in questura o altro – trovando solo il tempo di occuparsi di eventuali leggi ad personam sulla giustizia, peraltro fallimentarmente. Le sue impresentabilità – nella scelta delle persone, nei metodi, nelle politiche – non hanno più nessun alibi di concretezza e “del fare”.
Tocca entrare. Facciamocene una ragione, un governo "tecnico" temporaneo è l'unica soluzione.
Il 10 marzo Nabisco (un’azienda americana che produce snack e biscotti) aveva diffuso un video pubblicitario per i suoi cracker Honey Maid e Teddy Graham (a forma di orsetto) che mostrava, tra le altre, una famiglia fatta di due padri e due bambini.
Amore per gli omofobi, uno spot. E il bellissimo video di risposta alle critiche ricevute dalle associazioni contro i matrimoni gay.
Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, Nichi Vendola, presidente di Sinistra e Libertà, e Antonio Di Pietro, presidente dell’Italia dei Valori, stanno dibattendo insieme sul palco della festa dell’Italia dei Valori a Vasto. Si tratta della prima occasione in cui i tre principali leader del centrosinistra si ritrovano a discutere insieme pubblicamente, e fino a pochi giorni fa la presenza di Bersani non era data per certa. Il moderatore è Enrico Mentana, direttore del TG di La7.
Bersani, Vendola e Di Pietro, insieme. In streaming la diretta del dibattito fra i tre leader del centrosinistra alla festa dell'IdV.
Martedì 24 marzo Sky Atlantic, il canale di Sky dedicato alle serie televisive, ha trasmesso i primi due dei dieci episodi di 1992. La serie, prodotta da Wildside in collaborazione con Sky e LA7, racconta gli eventi di quell’anno attraverso le vite di sei personaggi. Uno di loro è Stefano Accorsi, che interpreta Leonardo Notte, un pubblicitario di successo che lavorando per Publitalia ’80 (la concessionaria pubblicitaria di Fininvest) riesce a farsi notare da Marcello dell’Utri, che al tempo era presidente e amministratore delegato di Fininvest. Oltre che attore Stefano Accorsi è anche, come mostrano i titoli di testa della serie, l’ideatore del soggetto su cui 1992 si basa: il nucleo di base del racconto, la trama generale da cui la sceneggiatura viene sviluppata. Già da alcune settimane la promozione fatta da Sky per 1992 ha molto puntato su Stefano Accorsi, non mancando mai di ricordare che, oltre che vederlo come protagonista, la serie nasce da una sua idea. L’insistenza è stata notata e su Twitter e Instagram ha iniziato a circolare l’hashtag #daunideadistefanoaccorsi, tramite la quale gli utenti dei social network, ironizzando sul fatto che l’idea su una serie televisiva sul 1992 non è – a loro modo di vedere – poi così originale, comunicano altre cose che potrebbero essere nate “da un’idea di Stefano Accorsi”.
Questo articolo, da un’idea di Stefano Accorsi. Sta girando in queste ore l'hashtag #daunideadistefanoaccorsi: una breve spiegazione del perché e una raccolta dei suoi migliori esempi, tra Instagram e Twitter.
Oggi, domenica 31 maggio, si vota in sette regioni e in contemporanea in circa mille comuni di cui 18 capoluoghi di provincia, tra cui solo Venezia è anche capoluogo di regione. Ci sono regole diverse a seconda della regione di residenza e a seconda del numero di abitanti del comune, ma per tutti è necessario portare al seggio la tessera elettorale e un documento di identità valido. Se si è smarrita la tessera, o se non la si è mai ritirata, oggi gli uffici dei comuni dove si vota resteranno aperti e si può richiederne una nuova. Si vota oggi dalle 7 alle 23, tranne in Sicilia dove si vota oggi dalle 8 alle 22 e lunedì dalle 7 alle 15. Elezioni comunali (scheda azzurra) Il ministero dell’Interno spiega sul suo sito che è possibile esprimere le proprie scelte sulla scheda in vari modi:
Elezioni regionali e comunali, come si vota. Per le regioni c'è una scheda verde, per i comuni una scheda azzurra: le cose da sapere per arrivare preparati ai seggi.
Due ore prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina-Napoli, ci sono stati diversi scontri che hanno coinvolto tifosi e polizia nei pressi dello stadio Olimpico di Roma e di un’area di servizio di Rieti. Dieci persone sono rimaste ferite, e tre di loro – pare tre tifosi del Napoli, ma le notizie sono ancora piuttosto confuse – sono state colpite da colpi di arma da fuoco: una di loro sarebbe in gravissime condizioni. La partita è iniziata con circa 45 minuti di ritardo, dopo che c’è stato un lungo confronto tra i tifosi del Napoli – che si opponevano a far giocare la gara – e la polizia. Prima anche il centrocampista del Napoli Marek Hamsik era stato chiamato sotto la curva della sua squadra: i tifosi hanno lanciato in campo petardi e bombe carta. Torna la follia ultrà. Fuori dallo stadio Olimpico di Roma nel giorno della finale Fiorentina-Napoli va in scena la guerriglia tra tifosi e polizia con bombe carta, lacrimogeni e spari. Il bilancio è di almeno dieci tifosi feriti. Tre di loro (del Napoli) sono stati colpiti da un’arma da fuoco e uno lotta per la vita.
Gli scontri a Roma. Prima della finale di Coppa Italia dieci persone sono state ferite, di cui tre per colpi di armi da fuoco: la partita è iniziata in ritardo dopo tensioni e prepotenze dei tifosi napoletani.
I Rolling Stones suoneranno stasera a Lucca, in Toscana, nell’unica tappa italiana del loro tour europeo “No Filter”. Il tour segue l’uscita di Blue & Lonesome, l’album pubblicato dai Rolling Stones lo scorso dicembre e interamente composto da cover di alcune famose canzoni blues (l’album è anche il loro primo disco dal 2005, quando uscì A Bigger Bang). Il concerto concluderà il Lucca Summer Festival, che quest’anno è arrivato alla sua ventesima edizione. (13 canzoni dei Rolling Stones per arrivare preparati al concerto di stasera)
Rolling Stones a Lucca: le cose utili da sapere sul concerto di stasera. È l'unica tappa italiana del loro nuovo tour e sono stati venduti più di 50mila biglietti.
Il Metropolitan Opera House di New York (MET), il più grande teatro d’Opera degli Stati Uniti e uno dei più importanti del mondo, ha licenziato il famoso direttore d’orchestra James Levine, accusato di molestie da tre persone. Levine, che ha 74 anni e del MET è anche direttore artistico emerito, è stato accusato da tre uomini di averli molestati diverse decine di anni fa, quando erano studenti di musica in istituzioni dove Levine insegnava. Gli uomini hanno raccontato episodi successi quando avevano tra i 16 e i 17 anni, e quando Levine ne aveva circa 25. Le storie dei tre uomini che hanno accusato Levine erano state raccontate dal New York Times, e il MET lo aveva sospeso a dicembre incaricando uno studio legale di condurre un’indagine indipendente. Scrive il New York Times:
Il Metropolitan Opera House di New York ha licenziato il famoso direttore d’orchestra James Levine, accusato di molestie.
Domenica 29 novembre il Consiglio dei ministri ha approvato il quarto decreto sugli aiuti economici per contrastare gli effetti della pandemia, il cosiddetto “Ristori quater”. Le nuove misure sono state finanziate grazie a uno scostamento di bilancio (cioè un’autorizzazione al governo a indebitarsi più del previsto nel triennio 2020-2022) di 8 miliardi di euro approvato dal Parlamento il 26 novembre, il quinto dall’inizio della pandemia. Questo ulteriore scostamento porterà a circa 197 miliardi di euro il debito totale assunto dallo Stato per fronteggiare le spese straordinarie dovute al coronavirus. La cifra è però tutt’altro che definitiva e molto probabilmente è destinata a salire: in un’intervista del 19 novembre a SkyTG24, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha già previsto un nuovo scostamento pari a 20 miliardi a inizio 2021.
Cosa faremo con tutto questo debito? quello italiano non era mai stato così alto e prima o poi dovremo farci i conti.
La data di Vasto (Chieti) del 17 agosto del “Jova Beach Tour”, il tour dei concerti estivi di Jovanotti, è stata cancellata. La decisione è stata presa dalla prefettura di Chieti dopo una riunione congiunta con il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. La prefettura ha rilevato una serie di criticità riguardanti la sicurezza e la viabilità, dato che lo svolgimento del concerto avrebbe comportato la chiusura di un tratto della SS 16, da adibire temporaneamente a parcheggio. «La ragione – ha scritto Jovanotti sui social network – è intessuta nelle dinamiche assurde che hanno trasformato un’occasione di festa, gioia ed opportunità di sviluppo di un territorio in scontro di forze locali in “bagarre”. Chi alla fine ha “vinto” ottenendo la cancellazione combatte una sua personale battaglia politica locale in affannosa ricerca di visibilità a buon mercato che evidentemente una cosa grande e bella come Jova Beach Party offre. Non ci sono ragioni oggettive, le centinaia di documenti prodotti non sono stati esaminati e nessun riscontro è stato dato alle migliaia di testimonianze relative alle 9 tappe già fatte. Non sono mai state interpellate le prefetture che si sono complimentate con noi per il lavoro svolto fino ad ora. […] A Vasto ha vinto il fronte del NO, quello di cui l’Italia è pervasa».
È stata cancellata la data di Vasto, fissata al 17 agosto, del “Jova Beach Party”, il tour di Jovanotti. Lo ha deciso la prefettura per motivi di sicurezza, ma secondo Jovanotti non ci sono ragioni oggettive e si è trattato solo di una «battaglia politica locale».
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Le nuove regole sui contributi all’editoria. Domani il governo esaminerà una nuova proposta: i finanziamenti saranno erogati sulla base delle copie vendute.
La Commissione parlamentare di Vigilanza RAI ha approvato una mozione per invitare il presidente della RAI Marcello Foa a dimettersi da un altro incarico in RAI, cioè la presidenza di Rai Com (un’altra società del gruppo che si occupa della diffusione dei contenuti RAI all’estero). La mozione è passata coi voti del Partito Democratico e soprattutto del Movimento 5 Stelle, che ha votato contro il suo alleato di governo, la Lega. Il Partito Democratico ha sostenuto la mozione perché secondo il deputato Michele Anzaldi il presidente della RAI «può avere deleghe solo sulle relazioni esterne e istituzionali e sul controllo interno»: in altre parole, il fatto che Foa controlli anche Rai Com concentrerebbe nelle sue mani una quota eccessiva di potere.
La Commissione di Vigilanza RAI ha votato una mozione per invitare il presidente della RAI Marcello Foa a dimettersi da un altro incarico in RAI.
Da diverse ore numerosi utenti di Rousseau – il portale utilizzato dagli iscritti al Movimento 5 Stelle – stanno riportando difficoltà e ritardi nell’utilizzare il sistema di voto con cui oggi dovrà essere scelto il candidato presidente del Consiglio del Movimento e suo futuro capo politico. Il Movimento ha ammesso in un tweet che il sistema sta avendo dei problemi a causa dell’alto numero di accessi. Le prestazioni del Sistema operativo Rousseau sono condizionate dall'alta affluenza in contemporanea che si sta registrando
Molti iscritti del M5S stanno avendo difficoltà a votare online per scegliere il candidato del partito a presidente del Consiglio.
Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio e capo della comunicazione del Movimento 5 Stelle, è intervenuto domenica sera a “Che tempo che fa”, su Rai Uno. È stata un’intervista molto rara: Casalino non andava in televisione da moltissimi anni (il giorno prima c’era una sua intervista sul Corriere della Sera, anche quella la prima da molti anni). Casalino ha voluto parlare del video del 2004, riemerso in questi giorni, in cui lo si vede dire che “vecchi” e “ragazzi down” gli fanno “schifo” (qui trovate l’intervista completa). Il conduttore Fabio Fazio gli ha chiesto conto di quelle parole e Casalino ha spiegato nuovamente la sua versione su quanto accaduto (dice che era una simulazione a un corso di giornalismo e che lui recitava la parte di un personaggio) e si è scusato con le persone che potrebbero essere state ferite, aggiungendo che «non mi ritrovo assolutamente in quelle parole».
Il video di Rocco Casalino a “Che tempo che fa”. Si è scusato per le sue parole su "vecchi" e "ragazzi down" e ha difeso gli attacchi degli ultimi giorni del M5S contro i giornalisti.
Le Olimpiadi di Rio de Janeiro stanno per iniziare ed è inevitabile che tra chi valeva la pena fotografare questa settimana ci sia anche qualche atleta: la nuotatrice kenyana Talisa Lanoe con l’Africa tatuata sulla schiena, o la fortissima ginnasta statunitense Simone Biles. Poi ci sono i protagonisti delle elezioni americane per la presidenza: Hillary Clinton che mostra una cravatta dell’azienda di Donald Trump, e Donald Trump che mostra e tiene in braccio due neonati, biondi come lui. Per chi ha bisogno di mondanità, c’è Cara Delevingne con il suo solito sguardo, Georgia May Jagger con i capelli rossi, Omar Little di The Wire (cioè Michael Kenneth Williams) con i capelli un po’ grigi, e Pierre Casiraghi sul suo catamarano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Wayne Rooney coi tre figli, Omar Little ingrigito e poi Jane Birkin, tra chi andava fotografato questa settimana.
Twitter ha messo a disposizione una nuova applicazione per iPhone e iPad che si chiama Vine. Serve per realizzare video di pochi secondi da condividere attraverso il proprio account Twitter e, volendo, anche sul proprio profilo di Facebook. L’applicazione è stata creata da una startup da poco acquisita da quelli di Twitter. Per ora per utilizzare Vine non è comunque necessario essere iscritti al social network. Mercoledì 23 gennaio l’amministratore delegato di Twitter, Dick Costolo, aveva pubblicato un tweet con un video realizzato attraverso Vine.
Che cos’è Vine. Come funziona la nuova app per fare e condividere video su Twitter, e non solo, a patto che non durino più di 6 secondi.
La cosiddetta “etichetta”, per definizione, è una forma di consenso: non un codice di condotta statico e immutabile, ma un insieme di norme su cui di volta in volta ci accordiamo. Cambiamo noi, cambia il momento, evolvono anche le norme su cui ci eravamo accordati. Le cose ora si stanno evolvendo piuttosto velocemente, secondo i risultati di uno studio del Pew Research Center, almeno tra gli americani. Lo studio, che ha preso in considerazione 3.200 adulti statunitensi, ha stabilito che la grande maggioranza possiede un cellulare e raramente se ne separa (ok, questa non è proprio una novità). Lo studio ha però anche documentato i modi in cui usiamo i nostri telefoni, anche in posti in cui fino a due o tre anni fa sarebbe stato considerato maleducato tirare fuori il cellulare dalla tasca. Circa l’80 per cento degli americani, per esempio, pensa che camminare sul marciapiedi con gli occhi sul cellulare sia socialmente accettabile. La maggioranza delle persone più giovani dice di postare foto, mandare tweet e navigare su Internet di fronte ad altre persone.
Quando usare il cellulare, e quando no. Uno studio ha documentato cosa si può e non si può fare con il cellulare per essere educati, secondo gli americani: siamo d'accordo?.
Sarà inaugurata martedì 19 febbraio allo Spazio Oberdan di Milano, una mostra che ripercorre il lavoro del fotografo francese Robert Doisneau. La mostra, che si intitola Paris en liberté, ha viaggiato parecchio: è stata esposta a Parigi all’Hotel de Ville, in Giappone al Mitsukoshi di Tokyo, all’Isetan Museum di Kyoto e a Roma. La selezione delle opere e la scelta è piuttosto ricca: ci saranno oltre 2000 fotografie originali scattate da Doisneau tra il 1934 e il 1991. Tra le fotografie più conosciute ci sarà il Bacio dell’Hotel de Ville del 1950. La sua storia è interessante: racconta le contraddizioni del momento decisivo, il momento ideale per scattare una foto, quello in cui il fotografo riesce a far coincidere simultaneamente composizione, soggetti, azione e sua intuizione. Il famoso bacio di Doisneau, si scoprì solo in seguito, non era però una fotografia scattata a caso, come si credeva, ma faceva parte di un progetto ad hoc per LIFE: lo scatto era quindi progettato con modelli e consapevolezza. Le altre fotografie racconteranno poi i temi cari al fotografo francese: Parigi e i suoi personaggi, i volti, i dettagli, le scene di vita urbane.
5 foto di Robert Doisneau. Dal 19 febbraio una mostra a Milano ripercorre la carriera di uno dei fotografi più conosciuti al mondo.
Venerdì 6 luglio a Roma ci sarà uno sciopero di 4 ore dei mezzi pubblici gestiti da ATAC, la principale azienda di trasporti della città, mentre un secondo sciopero di 24 ore – che doveva coinvolgere sia ATAC che il trasporto pubblico locale di Roma Tpl – è stato differito. Lo sciopero è stato indetto dal sindacato Cambia-menti M410 e riguarderà tutta la linea di ATAC dalle 8:30 alle 12:30: autobus urbani, autobus periferici, tram, metropolitane, ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle, Roma Civitacastellana-Viterbo.
Lo sciopero dei mezzi pubblici di ATAC a Roma, venerdì 6 luglio. Durerà solo 4 ore: un secondo sciopero di 24 ore è stato rinviato.
Se dici “Facebook” pensi “privacy”. Il social network viene spesso criticato dagli utenti e dalle associazioni a tutela della privacy per la gestione dei dati personali degli iscritti, talvolta esposti a molti più sguardi indiscreti del previsto. La recente introduzione del servizio “Places”, che consente di comunicare agli amici sul social network la propria posizione geografica in tempo reale, ha risvegliato i paladini della privacy che ora accusano Facebook di aver reso ancora più difficoltosa la gestione del proprio privato online. Places è al momento disponibile negli Stati Uniti (ma può già essere impostato anche nella versione italiana seguendo queste indicazioni) e, tra le impostazioni predefinite, ne ha una che consente a ogni iscritto di indicare la posizione geografica dei propri amici. In pratica, Tizio può taggare Caio dicendo ai propri amici in quale luogo si trova in un dato momento. Per farlo, Tizio non ha bisogno di alcuna particolare autorizzazione da parte di Caio, salvo quest’ultimo non abbia deciso di cambiare le proprie impostazioni per la privacy per impedire che gli altri suoi amici scrivano su Facebook in quale luogo si trova.
Facebook Places fa a pugni con la privacy. Secondo le associazioni a tutela della riservatezza, il nuovo servizio che dice dove ti trovi è troppo invadente.
Una volta Johnny Depp era veramente figo. All’inizio di questo secolo era difficile pensare a qualcuno più figo di lui. Non aveva ancora fatto nessun filmone, ma era comunque una star: aveva interpretato ruoli da anticonformista che lo avevano reso più enigmatico e audace di Brad Pitt e Leonardo DiCaprio. Era il Kurt Cobain del cinema: aveva occhi espressivi incorniciati da lunghi capelli sporchi, diversi tatuaggi prima che farseli diventasse di moda, metteva gli anfibi sul tappeto rosso e poteva vantare una serie di fidanzate note per essere toste (Kate Moss, Winona Ryder). Più resisteva ai tentativi esterni che volevano renderlo un idolo, più lui lo diventava. E quindi, com’è che siamo arrivati a questo punto?
Che succede a Johnny Depp? da "Pirati dei Caraibi" in poi fa sempre la stessa parte da stramboide, lui che era uno dei più promettenti ed espressivi attori degli anni Novanta.
Per molte persone è una cosa piuttosto comune quando si rientra in casa dopo essere stati all’aperto togliersi le scarpe. È un modo per non sporcare il pavimento e non contaminare l’ambiente casalingo con l’eventuale sporcizia e i batteri raccolti dalle scarpe all’esterno. In molti posti dell’Asia togliersi le scarpe prima di entrare in casa è la norma: che sia la propria casa o quella di un ospite, riporre le scarpe all’entrata e rimanere con le calze o a piedi nudi è visto come un gesto di rispetto, non solo una precauzione sanitaria. Ma ci sono davvero motivi per cui è necessario levarsi le scarpe in casa, oppure la paura della contaminazione è solo un inutile allarmismo ? Il New York Times ha provato a rispondere mettendo insieme quello che dice la scienza a riguardo.
È importante togliersi le scarpe in casa? non più di tanto, scrive il New York Times: trasportano molti batteri, ma non più di quelli che si trovano su altri oggetti con cui entriamo in contatto ogni giorno.
Adriano Sofri oggi scrive su Repubblica da Taranto, dove ieri gli operai dell’ILVA, la grande fabbrica siderurgica della città al centro di diverse inchieste giudiziarie per l’inquinamento che produce, hanno protestato in seguito alla decisione della direzione di chiudere l’impianto. Ormai le città sono due. La Taranto delle persone, e quella dell’Ilva. E come se non bastasse, proprio ora la Taranto delle persone è stata dichiarata la città più invivibile d’Italia. L’ingresso della Direzione dell’Ilva – un luogo tanto meno solenne ma assai più influente del Municipio cittadino – era sconsacrato ieri da un lenzuolo con su scritto: “Senza lavoro, nessun futuro”. Dentro, la mattina, lo slogan gridato dal grosso corteo di operai che avevano lasciato i loro posti per radunarsi in quello spazio padronale era: “I padroni dell’azienda siamo noi!”.
L’aria che tira a Taranto. Adriano Sofri è stato davanti ai cancelli dell'ILVA e ci ha visto "una ricapitolazione della storia del capitalismo", oltre naturalmente alla polvere rossa.
Manduria è un comune di trentamila abitanti nella provincia di Taranto, a nord del capoluogo. Il comune ospita un campo-tendopoli in cui sono stati portati in questi giorni centinaia di immigrati provenienti soprattutto da Lampedusa, e da cui nei giorni scorsi si sono registrate molte fughe: ieri è seguita una stretta di sorveglianza maggiore. Tra i molti racconti dal campo di Manduria sui giornali, questo è quello di Marco Imarisio del Corriere della Sera. L’unico ad accorgersi delle labbra rosse di sangue è uno studente di medicina con gli occhialini da intellettuale. Marco Massafra entra nel prato, si avvicina a una montagna d’uomo che si chiama Ziad Soully. Il tunisino è in ginocchio sull’erba. Ansima, respira a fatica. Piange dal dolore. Su di lui incombono una decina di persone e il finanziere che lo ha rincorso con la mano sul calcio della pistola. Per non farsi sbattere la fondina sulla coscia destra, ma quei venti metri di inseguimento sono stati un attimo sospeso di angoscia, con la gente che gridava «non farlo, non farlo» . La Beretta d’ordinanza è rimasta al suo posto. Il finanziere, con il fiatone per la corsa, incombe sull’uomo. «Chitemmurt… ma dove vai? In Francia non vi vogliono, resta qui che è meglio» . Si china. «Dai amico, torniamo dentro, ti aiuto ad alzarti» . Marco lo ferma. Guardi che questo sta male. Il tunisino aveva provato a scappare l’altra notte, ma nel buio si era schiantato su un masso. Gli mette le mani sul fianco sinistro. Urla, sputa saliva rossastra. «Secondo me è un versamento pleurico, si è rotto una costola che gli ha bucato un polmone» . C’è un attimo di silenzio. «Me lo lasci, lo porto in paese, all’ospedale. Almeno gli danno un Ibruprofene, un Aulin, per non fargli sentire il dolore. Glielo riporto indietro, lo giuro» . Il finanziere e Marco si guardano fissi negli occhi. L’aspirante medico studia alla Sapienza, è tornato a casa per il fine settimana. Ha un’aria pulita, la faccia da ragazzo perbene. Gli trema un po’ la voce. «Lo giuro» ripete. Il finanziere non dice nulla. Si volta e torna sui suoi passi, all’ingresso del centro di accoglienza. La tendopoli di Manduria è ormai un calderone dove ribollono gesti individuali di umanità, degli abitanti e degli uomini in divisa, che si perdono nel caos collettivo. In una sola notte la struttura di accoglienza ha assunto un aspetto inquietante. Intorno al campo sono sorti pali metallici con le punte rivolte all’interno, che dovranno sostenere una cancellata più massiccia. L’esodo collettivo di venerdì, con 700 migranti che correvano per la campagna, ha prodotto un ripensamento. Le strade sono percorse dai blindati dei reparti mobili di Bari, Reggio Calabria, Bologna, 500 agenti mandati a presidiare piccole stazioni di paese per riportare indietro i migranti che camminano lungo i binari. Al mattino scappano in duecento, piccoli gruppi che vengono inseguiti, questa è l’unica novità.
Le foto e il racconto di Manduria. Strumenti utili per capire com'è, lì.
Domenica si è tenuta al Rockefeller Center di New York la festa per i 40 anni del Saturday Night Live (SNL), il più importante e famoso programma comico televisivo degli Stati Uniti, trasmesso ogni sabato sera da NBC. La prima puntata dello show, creato dal produttore Lorne Michaels, andò in onda l’11 ottobre del 1975 con il titolo NBC’s Saturday Night, e da allora ha sempre avuto successo. Il programma prevede un ospite diverso ogni settimana, che affianca il cast di comici e attori in sketch ed esibizioni musicali. Il Saturday Night Live ha vinto tantissimi premi, tra cui 40 Emmy Awards – quelli più importanti della tv americana, per cui ha ricevuto anche 175 candidature – mentre la rivista Time l’ha inserito al nono posto nella classifica dei 50 migliori spettacoli di tutti i tempi. Alla festa erano presenti tantissime celebrità: comici come Tina Fey, Jerry Seinfeld, Larry David, Amy Poehler, Louis C.K. ed Eddie Murphy, che è tornato al SNL per la prima volta dopo 30 anni. Tra gli attori c’erano Bill Murray (che come ormai sapete è il santo patrono del Post), Tom Hanks, Robert De Niro, Edward Norton, Betty White, Emma Stone, e Glenn Close, e tra i musicisti Taylor Swift, Kanye West e Paul McCartney. Erano presenti anche l’uomo d’affari Donald Trump, l’ex sindaco di New York Rudy Giuliani e l’ex governatore dell’Alaska Sarah Palin, più volte presa in giro nel programma.
I 40 anni del Saturday Night Live. Foto e video dei festeggiamenti per il più famoso programma tv di comicità e satira americano, affollati dei suoi vecchi protagonisti e di molte celebrities.
Il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ha detto che il governo si occuperà «il più rapidamente possibile» del fatto che le compagnie telefoniche (e anche Sky da ottobre) rinnovano le offerte ai clienti ed effettuano le fatturazioni ogni quattro settimane invece che ogni mese. Questo permette alle aziende, in alcuni casi, di riscuotere 13 mensilità all’anno invece che 12, nonostante propongano un’offerta al mese; una pratica già definita «scorretta» dal governo. Si è cominciato a parlare della questione dallo scorso marzo, quando l’Autorità garante nelle comunicazioni (AgCom) aveva detto alle compagnie di telefonia fissa di fatturare ogni 30 giorni e non ogni 28. Le aziende del settore hanno fatto ricorso al Tar, che dovrebbe prendere una decisione in merito il 7 febbraio. L’AgCom aveva anche chiesto a Vodafone e Wind Tre, che già fatturavano ogni 28 giorni, di cambiare le proprie offerte, e a Fastweb e Tim, che ancora non lo facevano, di non cambiarle sebbene lo avessero in programma. A settembre l’AgCom ha avviato dei «procedimenti sanzionatori» nei confronti di Tim, Wind Tre, Vodafone e Fastweb perché nessuna delle aziende aveva rispettato le indicazioni ricevute.
Il governo vuole intervenire nella faccenda delle bollette ogni quattro settimane. Cioè quella pratica per cui Tim, Wind Tre, Vodafone, Fastweb e anche Sky fatturano ogni 28 giorni invece che ogni mese, e così incassano di più.
Nel 2012, cinque ricercatori della Harvard Business School di Boston e di altre università e istituti di ricerca americani pubblicarono sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) un autorevole articolo sui comportamenti disonesti, in seguito molto citato e ripreso nell’ambito dell’economia comportamentale e anche nel perfezionamento dei processi di lavoro in società di assicurazioni e agenzie governative. L’articolo riportava uno studio in base al quale le persone sono più inclini a condividere dati veri quando la parte in cui è richiesto loro di garantire con una firma l’autenticità dei dati riferiti è posta all’inizio anziché alla fine del modulo di richiesta dei dati. Un’analisi recentemente condotta da Joseph Simmons dell’Università della Pennsylvania, Leif Nelson dell’Università della California, Berkeley, e Uri Simonsohn della Esade Business School di Barcellona, tre scienziati comportamentali e autori del blog Data Colada, che assieme ad altri collaboratori rimasti anonimi hanno utilizzato dati dello studio del 2012, ha scoperto però che lo studio era basato «senza ombra di dubbio» su un insieme di dati artefatti.
Un disonesto studio sull’onestà. Un’analisi di un gruppo di ricercatori ha scoperto che lo studio centrale di un famoso articolo di economia comportamentale del 2012 era basato su dati falsi.
Dal 14 giugno è in corso il Royal Ascot, uno degli appuntamenti tradizionali per gli amanti dell’ippica ma soprattutto uno degli eventi mondani più importanti del Regno Unito. Ogni anno, sempre la terza settimana di giugno, si tengono cinque giorni di corse di cavalli sulle quali è possibile scommettere. L’evento esiste dal 1711 ed è una delle migliori occasioni per l’aristocrazia britannica di mostrare la propria eleganza nel vestire e sfoggiare i celebri e stravaganti cappellini. Anche quest’anno era presente la regina Elisabetta, con gli altri membri della famiglia reale. Per assistere alla corsa ci sono tre tribune, ognuna dedicata a una classe di pubblico e caratterizzata da ferree regole nella scelta dell’abbigliamento (e sono sempre piene). C’è la tribuna reale, la Royal Enclosure, a cui si accede solo per invito; la Grandstand Admission, per la quale si può comprare il biglietto; il Silver Ring, la terza classe, dove le regole sul vestire si allentano fino a vietare soltanto il torso nudo.
Le foto del Royal Ascot. Le immagini dell'annuale corsa di cavalli britannica, famosa soprattutto per quantità e stravaganza dei cappellini delle spettatrici.
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha scritto una lettera al CEO di Netflix, Reed Hastings, per chiedergli di modificare una mappa presente nel documentario Solo il diavolo lo sa. Il documentario, sulla piattaforma di streaming dal 4 novembre, parla di John Demjanjuk, un ucraino accusato di essere la guardia carceraria di un campo di sterminio nazista e protagonista di un famoso caso giudiziario. Morawiecki accusa Netflix di aver mostrato una mappa in cui i campi di sterminio sono rappresentati all’interno dei confini dell’attuale Polonia, mentre all’epoca dei fatti si trovavano nei territori occupati dalla Germania nazista, quindi sotto la responsabilità dei tedeschi. Morawiecki ha detto nella lettera che è importante «onorare la memoria e conservare la verità a proposito della Seconda guerra mondiale e dell’Olocausto» e ha accusato Netflix di aver fatto un lavoro «largamente impreciso» e di «riscrivere la storia».
La Polonia se l’è presa con Netflix per una mappa dei campi di sterminio mostrata in un documentario.
Tra meno di una settimana Apple presenterà il suo nuovo servizio in streaming che farà concorrenza a Netflix e Amazon, con propri contenuti originali, prodotti nell’ultimo anno o ancora in fase di realizzazione. L’annuncio arriverà nel corso di un evento speciale organizzato per il 25 marzo a Cupertino, in California, nella sede della società. A oggi non è chiaro se il servizio sarà disponibile da subito in più paesi, compresa l’Italia, o se sarà prima lanciato negli Stati Uniti e in seguito all’estero. L’ingresso di Apple in un settore in pieno fermento, soprattutto grazie agli investimenti miliardari di Netflix e Amazon (e tra poco di Disney), è osservato con grande interesse dagli analisti, in un momento cruciale per Apple, alla ricerca di sistemi per differenziare i propri ricavi dopo le minori vendite dei suoi iPhone. Come per tutte le cose che girano intorno ad Apple, anche quelle sul nuovo servizio in streaming di serie tv e film sono state tenute segrete in attesa dell’annuncio ufficiale. Negli ultimi mesi sono comunque circolate alcune informazioni, fornite soprattutto da persone coinvolte nelle varie produzioni e che hanno dato le loro testimonianze ai media, senza che fosse rivelata la loro identità per non violare le clausole di riservatezza nei contratti. Grazie a queste fonti, sappiamo che Apple ha piani ambiziosi e grandi aspettative per il nuovo servizio. Per farlo conoscere velocemente, ha inserito nelle sue prime produzioni attori famosi come Reese Witherspoon, Jennifer Aniston e Steve Carell; tra i registi e i produttori, Apple ha invece assunto Steven Spielberg, M. Night Shyamalan e J.J. Abrams.
Cosa ci sarà nel nuovo servizio in streaming di Apple. Il servizio che farà concorrenza a Netflix sarà presentato tra una settimana, ma ci sono già molte anticipazioni sulle serie in programma.
Oggi Repubblica scrive che “un centinaio di docenti” del Politecnico di Milano ha presentato un ricorso al TAR della Lombardia contro la decisione di tenere tutti i corsi di laurea magistrale di quella università esclusivamente in lingua inglese, a partire dall’anno accademico 2014/2015. Il ricorso, che sarebbe stato presentato pochi giorni fa, è parte di una polemica che prosegue da diversi mesi sulla decisione, già approvata dal Senato accademico dell’università pubblica milanese. L’annuncio è stato dato lo scorso 13 febbraio dal rettore Giovanni Azzone, durante una conferenza stampa per la visita nell’università del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Nelle settimane e nei mesi successivi c’erano state diverse prese di posizione a favore o contro l’iniziativa, tra cui una lettera al Corriere della Sera dello stesso rettore, che difendeva la scelta come necessaria per attrarre studenti stranieri. La questione è stata ripresa oggi anche dal vicepresidente dell’Assemblea nazionale del PD (e blogger del Post) Ivan Scalfarotto sul sito dei Mille, che ha definito la scelta del Politecnico “di buon senso”.
L’inglese al Politecnico di Milano. Un centinaio di docenti ha fatto ricorso contro la decisione di tenere tutti i corsi magistrali in inglese a partire dal 2014, questione di cui si discute da mesi.
La galleria nazionale del Jeu de Paume, uno spazio pubblico d’arte contemporanea e fotografia che si trova nel giardino delle Tuileries, a Parigi, ha inaugurato qualche giorno fa la mostra Vivian Maier (1926-2009), une photographe révélée, la prima grande mostra dedicata al lavoro di Vivian Maier, fotografa autodidatta statunitense le cui opere sono state scoperte solo pochi anni fa. Il grandissimo archivio di immagini e filmini – più di 120mila scatti – è frutto della collezione di John Maloof. La mostra è stata realizzata in collaborazione con la galleria di New York Howard Greenberg. Sul sito del Jeu de Paume è possibile leggere tutte le informazioni sulla mostra, allestita fino al primo giugno nella sede del Château de Tours. Vivian Maier è nata nel 1926 a New York: dopo aver passato diversi anni in Francia nel 1951 tornò a New York, dove iniziò a scattare fotografie. Come molti altri fotografi di quegli anni, anche Maier si formò da autodidatta, grazie soprattutto alle nuove macchine fotografiche più comode da trasportare e semplici da usare. Per diverso tempo il suo vero lavoro rimase quello di governante presso famiglie benestanti. Maier si trasferì a Chicago nel 1956, dove morì nel 2009.
Vivian Maier, fotografa di strada. 10 immagini da una mostra a Parigi, sul lavoro di una fotografa americana scoperto solo pochi anni fa.
Venerdì 29 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato una lunga serie di interventi sulla giustizia e sulle infrastrutture pubbliche (questi ultimi raggruppati in un decreto soprannominato “sblocca-Italia”). Il governo ha anche approvato due decreti legge, che entreranno subito in vigore, e che contengono interventi abbastanza secondari. Per quanto riguarda la giustizia, accanto a questi decreti, il governo ha cominciato anche a lavorare su modifiche più sostanziose e delicate, come quelle sulle intercettazioni, sulla prescrizione e sulla responsabilità dei giudici. Questa parte della riforma richiederà più tempo e avrà risultati molto più incerti. Come spesso accade con tutti i governi italiani, la conferenza stampa è avvenuta prima della pubblicazione dei testi dei vari decreti e disegni di legge, quindi su diversi punti c’è ancora molta vaghezza. Riforma della giustizia Nel decreto legge sulla giustizia sono contenuti numerosi piccoli interventi che secondo il presidente del consiglio Matteo Renzi dovrebbero portare alla riduzione della durata media dei processi civili da tre a un solo anno. Uno dei metodi con cui ottenere questo risultato è quello di incentivare i cittadini ad uscire dal “circuito” dei tribunali e affidarsi a degli arbitri “indicati” dagli Ordini degli avvocati che, a pagamento, decideranno in tempi più brevi sulla causa in discussione (una decisione che, secondo il giornalista esperto di questioni giudiziarie Luigi Ferrarella, non è destinata ad avere molto successo). Tra le altre norme contenute ci sono procedure semplificate per il divorzio e il dimezzamento della pausa estiva durante la quale i tribunali sono chiusi.
Cosa ha deciso il governo sulla Giustizia. "Deciso" ancora non molto: ma ha annunciato gli indirizzi sulla giustizia civile, sulla prescrizione, sulle intercettazioni.
Domani, venerdì 17 marzo, ci sarà uno sciopero generale della scuola per protestare contro la riforma della scuola promossa dal governo Renzi (la legge 107 del 2015, la cosiddetta “Buona scuola”), di cui alcuni decreti delegati dovranno essere definiti dal governo Gentiloni a partire dal prossimo 20 marzo. Lo sciopero è stato promosso dai sindacati Usb, Cobas, Unicobas Scuola, Cub, Orsa, Anief e FederAt (non dalla CGIL): durerà tutta la giornata, riguarderà tutto il personale che lavora nel settore scolastico e potrebbe portare all’annullamento di alcune lezioni o alla chiusura di alcune scuole. Per la giornata di venerdì sono state organizzate diverse manifestazioni in tutta Italia, ma quella principale sarà a Roma dalle 9.30 di mattina davanti alla sede del ministero dell’Istruzione. Sul sito del sindacato USB le ragioni dello sciopero sono spiegate così:
Lo sciopero della scuola di domani, venerdì 17 marzo. È stato indetto per protestare contro la riforma della scuola voluta dal governo Renzi: le cose da sapere.
Il 10 febbraio si vota per le elezioni regionali in Abruzzo, dove governa il centrosinistra ma dove il centrodestra è dato per favorito, seguito dal Movimento 5 Stelle e dal centrosinistra. Per i principali partiti sarà una prova importante in vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio, oltre che il primo vero test elettorale dopo il voto dello scorso autunno nelle province autonome di Trento e Bolzano. Saranno elezioni anticipate di alcuni mesi rispetto alla scadenza naturale della legislatura perché il presidente uscente Luciano D’Alfonso, eletto con il centrosinistra nel 2014, si è dimesso lo scorso agosto dopo essere stato eletto al Senato con il Partito Democratico. L’Abruzzo è una regione di confine tra il Centro Italia – tradizionalmente vicino al centrosinistra – e il Sud, dove di solito il centrodestra è in vantaggio. Negli ultimi 25 anni, giunte di centrosinistra si sono sempre alternate a giunte guidate dal centrodestra.
Guida alle regionali in Abruzzo. Si vota fra una decina di giorni: secondo i sondaggi il centrodestra è in vantaggio, mentre centrosinistra e Movimento 5 Stelle si contendono il secondo posto.
Gianfranco Fini ha affrontato i problemi recenti del suo nuovo partito – l’uscita quasi contemporanea di tre parlamentari, la perdita dei numeri per costiture il gruppo – in un articolo sul Secolo di stamattina. Sarebbe davvero inutile negare l’evidenza: il progetto di Futuro e libertà vive un momento difficile, sta attraversando la fase più negativa da quando, con la manifestazione di Mirabello, ha mosso i primi passi. Le polemiche e le divisioni esplose dopo l’Assemblea Costituente di Milano hanno creato sconcerto in quella parte di pubblica opinione che ci aveva seguito con attenzione e ovviamente fanno gioire i sostenitori del presidente Berlusconi, che già immaginano di allargare la fragile maggioranza di cui godono alla Camera. Ipotesi verosimile, vista l’aria che tira nel Palazzo e le tante armi seduttive di cui gode chi governa e dispone di un potere mediatico e finanziario che è prudente non avversare direttamente.
“Un momento difficile”. L'articolo di Gianfranco Fini sui guai di Futuro e Libertà.
Il 26 ottobre, il consiglio di stato – l’organo giurisdizionale che si occupa della tutela dei diritti dei privati nei confronti della pubblica amministrazione – ha stabilito che le trascrizioni negli archivi di stato civile dei comuni italiani degli atti di matrimonio tra persone dello stesso sesso contratti all’estero sono nulle. Per i giudici, il matrimonio omosessuale è privo «dell’indefettibile condizione della diversità di sesso fra i nubendi», le due persone che si vogliono sposare. Il 18 ottobre del 2014 il sindaco di Roma Ignazio Marino aveva fatto la trascrizione nei registri di stato civile dei matrimoni celebrati all’estero di 16 coppie gay che ne avevano fatto richiesta al comune. La decisione di Marino seguiva una soluzione simile già adottata un mese prima dal sindaco di Bologna Virginio Merola, e poi seguita anche dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia e da altri in base a quel principio di reciprocità per cui due persone sposate in Spagna o nel Regno Unito sono sposate anche in Italia, e viceversa.
Qual è la decisione del consiglio di stato sui matrimoni gay celebrati all’estero. Le loro trascrizioni nei vari comuni italiani sono illegittime: la legge prevede una differenza tra i sessi.
Il gruppo automobilistico Fiat Chrysler Automobiles (FCA) ha ritirato la proposta di fusione con Renault che aveva presentato lo scorso 26 maggio. In un comunicato FCA ha spiegato di continuare a essere fermamente convinta dell’utilità della fusione per entrambe le aziende automobilistiche, aggiungendo che però è divenuto chiaro «che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo». A far sfumare la fusione, scrivono le principali testate economiche internazionali, sarebbe stato un ripetuto rinvio da parte del consiglio di amministrazione di Renault del voto finale sull’accordo. C’entrano alcune richieste del governo francese, che controlla il 15 per cento della società, e una presunta opposizione da parte dell’azienda giapponese Nissan, che ne possiede una quota appena inferiore.
FCA ha ritirato la proposta di fusione con Renault. In Francia non ci sono «le condizioni politiche» perché la fusione possa avvenire, dice: c'entrano il governo francese e Nissan.
Ieri la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha votato a favore dell’arresto di Alfonso Papa, deputato del Popolo della Libertà e magistrato. È la quinta volta nella storia della Repubblica che la Giunta si esprime a favore di un simile provvedimento che interessa un parlamentare, non accadeva da 27 anni. Che cos’è la Giunta per le autorizzazioni È un organo collegiale della Camera e si occupa di svolgere compiti legati al corretto funzionamento del Parlamento, tutelandone l’autonomia dagli altri poteri. Oltre a quella delle autorizzazioni, esistono una Giunta delle elezioni e una per il regolamento della Camera.
I quattro di cui la Camera ha accettato l’arresto. Alfonso Papa è il quinto deputato per cui la Giunta accoglie la richiesta di arresto: l'aula voterà mercoledì.
Alla fine della lunga seduta per il dibattito sulla mozione di sfiducia alla Camera, ieri sera il deputato del Popolo della Libertà Mario Pepe ha chiesto la parola per fare una proposta che ai più è sembrata strampalata: riunire in seduta segreta il Parlamento per il voto finale sul governo. Pepe ha motivato così la sua richiesta, liquidata rapidamente dal presidente della Camera Gianfranco Fini: In queste ore, le vite private di alcuni parlamentari sono passate al setaccio da un’inchiesta per reati non ancora consumati. Questo è un atto di intimidazione sul voto libero di domani. C’è un clima di tensione. Domani verranno dei pullman per far cadere il Governo dal basso. Per cui, signor Presidente, le chiedo di convocare, sulla base dell’articolo 64 della Costituzione, il Parlamento in seduta segreta al fine di garantire l’incolumità dei parlamentari.
Le Camere possono riunirsi in segreto? storia e appigli della sbilenca proposta dell'onorevole Pepe.
La National Gallery di Washington ha inaugurato da pochi giorni una mostra monografica dedicata al pittore olandese Gabriel Metsu. Facile non averne mai sentito parlare: quella di Washington è una delle prime mostre dedicata a lui da diversi decenni a questa parte, preceduta da una tenutasi al Rijksmuseum di Amsterdam fino a marzo scorso. Eppure, come racconta Newsweek, per almeno due secoli Metsu fu un artista molto rinomato. A partire dalla metà del XIX secolo, i critici iniziarono a trovare ben più moderno e interessante un altro autore olandese, Jan Vermeer, condannando Metsu a essere dimenticato. La fama di Vermeer è aumentata nel corso del Novecento fino a diventare uno degli artisti fiamminghi più noti al grande pubblico grazie al romanzo La ragazza con l’orecchino di perla, bestseller del 1999 della scrittrice americana Tracy Chevalier. Quasi coetanei (Metsu nacque nel 1629, tre anni prima di Vermeer), entrambi si dedicarono soprattutto a ritratti e scene di interni borghesi: donne che suonano il liuto o la spinetta, persone chine su un tavolo sotto una finestra a leggere o scrivere una lettera. L’opera di Metsu venne lodata dal poeta Jan Vos già mentre il pittore era in vita, e quando, ai primi del Settecento, il pittore e scrittore olandese Arnold Houbraken raccolse diverse centinaia di biografie di artisti suoi conterranei, dedicò due pagine intere a Metsu e solo un accenno di sfuggita a Vermeer. Newsweek riporta il giudizio dello scrittore John Smith, ancora intorno al 1840, che parla della «superiorità di Metsu sopra ogni altro artista della scuola olandese».
Gabriel Metsu, pittore fiammingo. Apre a Washington una mostra su un autore che fino a un secolo fa era ben più famoso di Vermeer, suo contemporaneo.
In un articolo sul Fatto Quotidiano, il giornalista Marco Lillo scrive oggi che Luca Lotti, ministro dello Sport e politico del PD considerato molto vicino a Matteo Renzi, è indagato dalla procura di Napoli per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento. I fascicoli dell’indagine, scrive Lillo, sono stati inviati da Napoli a Roma, la procura che per competenza è tenuta a occuparsi del caso. Repubblica, però, scrive che la procura di Napoli non ha confermato l’esistenza dell’indagine. Lotti ha commentato la notizia con un post su Facebook in cui dice che chiederà di essere sentito già oggi. Secondo Lillo, Lotti è indagato a causa delle dichiarazioni di Luigi Marroni, ex assessore alla Sanità della Toscana e nominato da Renzi amministratore delegato di CONSIP, la società pubblica che si occupa di centralizzare gli acquisti della pubblica amministrazione. Marroni, scrive Lillo, ha detto ai magistrati che Lotti lo aveva avvertito di un’indagine che riguardava lui e la CONSIP. Per questa ragione Lotti sarebbe indagato per rivelazione di segreto e favoreggiamento. Sentito dal Fatto, Lotti ha detto di non aver mai parlato di un’indagine sulla CONSIP con Marrone.
Luca Lotti è indagato? lo scrive il Fatto in prima pagina ma non ci sono conferme: sarebbe coinvolto in un'indagine su una fuga di notizie.
Qualche giorno fa a Londra sono stati annunciati i nomi dei dieci migliori illustratori inglesi emergenti per l’infanzia, selezionati da una giuria di autori e disegnatori di libri per bambini. L’evento è organizzato da BookTrust, associazione filantropica indipendente che si dedica ad avvicinare alla lettura persone di tutte le età: non ha una cadenza fissa, la prima edizione si è tenuta nel 2008 e questa è solo la seconda. Kevin Waldron
Illustratori per bambini. L'associazione filantropica Book Trust ha scelto i dieci più bravi, tra quelli britannici.
Lo scorso ottobre alcuni deputati italiani di vari partiti hanno presentato una proposta di legge (PDF) che ha l’obiettivo di spiegare meglio le leggi approvate dal Parlamento, spesso scritte con un linguaggio oscuro e difficile da capire per chi non le legge di mestiere. Se n’è riparlato in questi giorni perché il 25 giugno la proposta di legge è stata affidata alla commissione Affari Costituzionali della Camera, che dovrà decidere se e quando discuterla. La scarsa comprensibilità delle leggi approvate dal Parlamento, piene di costruzioni involute, di subordinate e avverbi e soprattutto caratterizzate da un lessico giuridico-burocratico rimasto uguale da decenni e maneggiato soltanto dagli addetti ai lavori, è un problema noto fra giuristi e gli stessi parlamentari. Un po’ tutti se ne sono resi conto nell’ultimo anno, in cui le restrizioni per la pandemia venivano diffuse con decreti legge che avrebbero dovuto essere di immediata e facile comprensione alla cittadinanza, e che invece si prestavano spesso ad ambiguità, quando non erano proprio indecifrabili. «Il cittadino che non possiede specifiche conoscenze giuridiche comincia a percepire la legge come qualcosa di lontano da sé», si legge nell’introduzione alla proposta di legge.
Una legge per spiegare le leggi. Un gruppo di deputati ha proposto di istituire una commissione che sintetizzi e chiarisca i testi approvati, spesso incomprensibili.