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Molti commenti di questi giorni sui quotidiani hanno annunciato l’arrivo del referendum con un misto di sollievo da fine di una brutta campagna elettorale e preoccupazione per quello che la brutta campagna elettorale lascerà (alcune responsabilità per le possibili conseguenze le hanno gli stessi quotidiani che ospitano i commenti preoccupati). Oggi su Repubblica ne scrive il direttore Mario Calabresi, tenendosi alla larga da un endorsement – il giornale ha affrontato questa campagna in modo inedito, spaesando molti lettori, dando spazio a entrambe le posizioni – ma suggerendo nel finale una maggior preoccupazione per un’eventuale vittoria del No. Quando guarderemo con la dovuta distanza a questo referendum e a questi mesi, ci renderemo conto che la materia del bicameralismo non poteva giustificare un clima da guerra civile senz’armi, che non si trattava di un tema di grande interesse popolare che tocca la vita dei cittadini come aborto, divorzio o nucleare, ma che è stato caricato di significati altri. Una resa dei conti di chi si sente scivolare verso il basso contro chi è considerato establishment, così come un duello all’ultimo sangue tra pezzi di classi dirigenti, tra rottamatori e rottamati, tra idee diverse di società. Una divisione che attraversa non solo un partito come il Pd ma comunità, amicizie e famiglie. Ciò che oggi provoca angoscia è lo sfarinamento del tessuto del Paese, la fatica di immaginare un futuro e la delegittimazione violenta di chiunque non sia o non la pensi come noi. È tale la canea che le persone più ragionanti, pacate e positive sono ormai tentate di chiudersi nel privato, di non impegnarsi in nulla che sia pubblico e sperare che passi la bufera. È tempo per gladiatori e si fatica ad immaginare schiarite all’orizzonte. Solo guardando con attenzione e pazienza al nostro territorio si scoprono tantissime persone coraggiose che si impegnano nel sociale, nella gestione della cosa pubblica o che rischiano per creare nuove attività e imprese, ma lo fanno rigorosamente sottovoce, quasi temendo che finire in un cono di luce e di attenzione porti polemiche e invidie.
Valeva la pena? il direttore di Repubblica si domanda se una scelta sul bicameralismo giustifichi le conseguenze litigiose che avrà la "canea" elettorale.
Il 10 marzo i giornalisti del Sole 24 Ore, il più importante quotidiano economico italiano, hanno indetto uno “sciopero a oltranza” per protestare contro il direttore Roberto Napoletano, indagato insieme ad altri manager ed ex manager del gruppo per aver falsificato il numero di copie vendute dal quotidiano. Lo sciopero è stato approvato con 142 voti favorevoli su 156, e secondo una nota diffusa dai giornalisti durerà fino alla “rimozione” di Napoletano. Il caso risale allo scorso autunno, quando alcuni giornalisti del Sole 24 Ore avevano scoperto che il giornale aveva accordi di promozione con una società britannica per la distribuzione di pacchetti di abbonamento al giornale. Secondo alcuni, in realtà la società britannica veniva pagata semplicemente per acquistare gli abbonamenti e gonfiare così il numero di copie digitali che risultavano acquistate. Il Sole 24 Ore è da tempo in crisi di vendite e di gestione editoriale: Napoletano era stato sfiduciato dalla redazione già in ottobre per varie ragioni, ma era stato confermato dal consiglio di amministrazione della società. Qui sotto, il comunicato diffuso dal comitato di redazione del giornale.
I giornalisti del Sole 24 Ore hanno indetto uno “sciopero a oltranza”. Per protestare contro il direttore Roberto Napoletano, indagato con l'accusa di aver gonfiato le vendite: oggi il giornale non sarà in edicola.
Il presidente della regione Valle d’Aosta, Antonio Fosson, si è dimesso stamattina, dopo averlo annunciato durante una riunione della maggioranza del governo regionale. Ieri pomeriggio era emerso che Fosson è indagato per scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla direzione distrettuale antimafia di Torino sul ruolo avuto dalla ‘ndrangheta nelle elezioni regionali 2018. Fosson ha spiegato di essersi dimesso «per onorare quel senso di responsabilità politica che ho sempre perseguito ed anche per salvaguardare la mia personale dignità, profondamente ferita», aggiungendo di sentire «totale estraneità» rispetto alle accuse. La notizia dell’inchiesta era emersa durante l’udienza preliminare al tribunale di Torino di un procedimento nato in seguito a un’altra inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Valle d’Aosta. Secondo il pubblico ministero Valerio Longi «il sodalizio mafioso di matrice ‘ndranghetista capeggiato dai fratelli Marco e Roberto Di Donato è riuscito a influenzare le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Valle d’Aosta del 20 maggio 2018. Infatti è riuscito a condizionare le scelte elettorali di una parte degli elettori al fine di soddisfare gli interessi o le esigenze del sodalizio».
Si è dimesso il presidente della Valle d’Aosta. Ieri si era saputo che Antonio Fosson – eletto con una lista centrista – era indagato per voto di scambio elettorale politico-mafioso.
Martedì 1 ottobre 2013 le autorità statunitensi hanno chiuso Silk Road, il più conosciuto tra i siti illegali di e-commerce, nascosto e difficilmente raggiungibile, e hanno arrestato il fondatore e proprietario del sito in una biblioteca di San Francisco: si chiama Ross William Ulbricht, ha 29 anni e online è noto come “Dread Pirate Roberts” (un nome preso dal film del 1987 La storia fantastica). Le accuse contro di lui, portate avanti da una procura federale di New York, sono associazione a delinquere per il traffico di stupefacenti, reati informatici e riciclaggio di denaro. Negli ultimi giorni sono stati pubblicati diversi particolari sul percorso, piuttosto avventuroso, con cui l’FBI è arrivata a identificare e arrestare Ulbricht. Gran parte di questi provengono dal lungo documento del suo rinvio a giudizio (online qui, in PDF), firmato dallo specialista in crimini informatici dell’FBI che ha diretto il caso, Christopher Tarbell. Le indagini sono state lunghe: dalla fine del 2011 alcuni agenti dell’FBI sotto copertura hanno cominciato a utilizzare Silk Road per comprare droghe e hanno lavorato per risalire all’identità delle persone che lo gestivano.
Come è stato preso il capo di Silk Road. Il fondatore del più famoso sito illegale di e-commerce, 29 anni, è stato identificato grazie ai suoi errori.
Alle elezioni amministrative che si sono tenute domenica 31 maggio – oltre alle regionali – e in alcuni comuni anche la mattina di lunedì primo giugno, ha votato il 64,94 per cento degli elettori e delle elettrici (alle regionali il 53,90). Sono andati al voto più di mille comuni, compresi 17 capoluoghi di provincia. In diverse città non c’è ancora un vincitore e si andrà al ballottaggio il prossimo 14 giugno. – CENTROSINISTRA+CENTRODESTRA – Agrigento (spoglio al 96 per cento) Calogero Firetto (59,01): ha 50 anni, è laureato in Economia e commercio, è deputato regionale dell’Udc e è stato sindaco a Porto Empedocle. Era sostenuto da un’alleanza formata da Pd, Ncd e Udc.
Chi ha vinto le elezioni comunali. Nella maggior parte dei comuni capoluogo di provincia si andrà al ballottaggio, Venezia compresa.
Il 7 gennaio 2016 uscirà in Italia La grande scommessa (The big short, in inglese) un film di Adam McKay con Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling, Steve Carell, Marisa Tomei. La grande scommessa è tratto dal libro The Big Short – Il grande scoperto, scritto da Michael Lewis, autore del libro Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game, da cui è stato tratto il film L’arte di vincere (anche quello con Pitt). Libro e film raccontano la vera storia di alcuni investitori che, negli anni prima del 2008, si accorsero della crisi finanziaria che stava per arrivare e decisero di “scommettere” contro il sistema, di arricchirsi proprio grazie alla loro intuizione. Uno dei quattro protagonisti del film è Michael Burry, interpretato da Christian Bale. Nel 2000 Burry fondò la Scion Capital LLC, una società d’investimento specializzata in hedge fund, fondi che investono nel mercato per conto di un limitato numero di investitori privati o istituzionali. Burry, nato nel 1971, studiò medicina e iniziò la carriera da neurologo, occupandosi nel tempo libero di finanza. Dal 2000 abbandonò la medicina e la finanza divenne la sua unica occupazione: grazie alla Scion Capital, Burry riuscì ad arricchirsi, investendo e consigliando ai suoi clienti d’investire su azioni che altri sottovalutavano e scommettendo sulla crisi del 2008.
Una scena di “La grande scommessa”. Uscirà in Italia a gennaio: parla di finanza, è tratto da una storia vera e nel cast ci sono Brad Pitt, Christian Bale, Ryan Gosling e Steve Carell.
Il Museum of Modern Art (MoMA) di New York ha presentato il nuovo progetto di ristrutturazione ed espansione del suo edificio, realizzato dal prestigioso studio architettonico newyorkese Diller Scofidio + Renfro. Il piano prevede un ampliamento dello spazio espositivo di quasi 4.000 metri quadrati, il 30 per cento in più. I cambiamenti riguarderanno soprattutto l’ala occidentale del MoMA che dà sulla 53esima strada, e in particolare la contestata decisione di demolire l’ex sede dell’American Folk Art Museum. La decisione era stata annunciata dal museo nell’aprile 2013, dando inizio a numerose proteste tra architetti e designer, che l’avevano definita «sbagliata, dannosa e inutile». Era nata anche una campagna #FolkMoMA su Twitter e Tumblr per salvare l’edificio, realizzato dallo studio locale Tod Williams Billie Tsien Architects nel 2001, caratterizzato da una preziosa facciata bronzea e acquistato dal MoMA nel 2011. Dopo le proteste il MoMA incaricò lo studio Diller Scofidio + Renfro di trovare una soluzione per portare avanti la ristrutturazione e allo stesso tempo tenere in piedi il museo.
Come sarà il nuovo MoMA. Il Museo d'arte contemporanea di New York ha annunciato una grossa ristrutturazione, che porterà al 30 per cento di spazio in più e a una contestata demolizione: le foto.
Il 16 maggio 2000, esattamente quindici anni fa, fu pubblicato negli Stati Uniti Oops!… I Did It Again, il secondo disco di Britney Spears, che allora aveva 18 anni. Spears aveva ottenuto un grande successo l’anno precedente con …Baby One More Time, ma fu con Oops!… I Did It Again (poi la smise con i puntini di sospensione) che divenne quella che ricordiamo ancora oggi. Con quel disco, tra le altre cose, iniziò a essere considerata – non per molto, poi – l’erede di Madonna. Il disco stabilì il record di sempre per le vendite nella prima settimana per un’artista femminile, e in totale vendette poi oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo. Il singolo omonimo, che era già uscito un paio di mesi prima, è una delle canzoni più famose della carriera di Spears e in generale della musica pop degli ultimi vent’anni: e anche il video divenne piuttosto famoso, con la sua estetica di collegamento tra gli anni Novanta e i Duemila. Quando uscì, il disco venne recensito positivamente dalle riviste musicali pop: Billboard ad esempio scrisse che «Oops! è permeato da una miscela attentamente studiata di familiare pop/funk, R&B e di power-ballad. (…) Oops!… posiziona stabilmente Spears come giovane donna che viene a patti con il suo potere interiore – e questo è un messaggio maledettamente buono da offrire a un pubblico suggestionabile».
“Oops!… I Did It Again”, 15 anni fa. Il 16 maggio 2000 uscì un disco che cambiò molte cose nel pop degli anni che seguirono, e nei ragazzi nati alla fine degli anni Ottanta.
Qualche anno fa ho saputo dell’intensa attività di Paul Newman per aiutare i bambini con malattie gravi, attraverso la fondazione Hole in the wall, di cui era stato uno dei creatori. L’ho saputo perché me l’hanno raccontato quelli di Dynamo Camp, un’altra straordinaria organizzazione che si occupa delle stesse cose in Italia, e che con Paul Newman aveva costruito per questo intense collaborazioni e complicità. Non c’era bisogno, ho pensato. Non c’era bisogno mi diceste anche questo, di Paul Newman. Paul Newman mi ha fatto da babysitter. Quando ero bambino e stavo spesso a Roma con mio padre che lavorava lì, una cosa che facevamo continuamente con mio fratello era andare al cinema. Continuamente. Mi ricordo film guardati due volte di seguito, persino (Quella sporca ultima meta, di sicuro). Non vado al cinema a Roma da almeno vent’anni, ma so ancora tutti i nomi delle sale, e certe magari saranno sparite (si leggevano cosa davano su Paese Sera, vicino alle strisce a fumetti; a via Veneto c’era il primo cinema dove non si poteva fumare, allora una cosa pazzesca, mi pare si chiamasse Rivoli). Siccome era vicino alla redazione di mio padre, il cinema che frequentavamo di più era l’America dietro piazza San Cosimato. E il nome era adeguato: quello che guardavamo di più erano i film americani degli anni Settanta libertari e sovversivi, che allora erano tra le cose migliori che il cinema abbia mai fatto, con budget che altrove non hanno mai avuto per simile cinema “impegnato”.
Paul Newman per noialtri. È morto cinque anni fa dopo aver costruito un bel pezzo di storia del cinema, e molto altro, racconta Luca Sofri.
Lo scorso anno Facebook ha messo il tasto “Mi piace” a disposizione di chi gestisce i siti web e pubblica contenuti online. Leggi un articolo interessante, fai clic sul tasto “Mi piace” (“Like”) e istantaneamente il link che rimanda al testo che hai letto compare sul tuo profilo di Facebook, consentendo così ai tuoi amici di scoprire nuovi contenuti. Questa funzione serve per segnalare a tutti ciò che ti piace che trovi online, ma a volte è poco efficace se vuoi condividere un articolo, un video o un altro contenuto con un numero più ristretto di persone. Per rimediare, quelli di Facebook hanno da poco introdotto il nuovo tasto “Invia” (“Send”), che funziona sostanzialmente come il tasto “Mi piace”, ma ti permette di segnalare un contenuto in maniera mirata e privata a un ristretto numero di persone selezionate. Come è fatto La grafica è del tutto simile a quella del “Mi piace” e il tasto è facile da identificare perché viene collocato vicino allo stesso “Mi piace”.
Il nuovo tasto “Invia” di Facebook. Funziona come il "Mi piace" e serve per segnalare i contenuti ai tuoi amici sul social network o per email.
La Forma dell’acqua è nei cinema dal 14 febbraio: ci recitano Sally Hawkins, Michael Shannon, Richard Jenkins e Octavia Spencer; il regista è il messicano Guillermo del Toro. Il film ha ricevuto 13 nomination agli Oscar (solo Titanic, La La Land ed Eva contro Eva hanno fatto meglio) ed è considerato il favorito per l’Oscar più importante, quello al Miglior film. Come ha detto del Toro, la trama è «assurda e assurdamente semplice»: negli anni Sessanta, durante la Guerra fredda, una strana creatura anfibia, una specie di uomo-pesce, viene portata in un segretissimo laboratorio governativo guidato dal cattivo di turno, interpretato da Shannon. Hawkins interpreta un’inserviente muta di quel laboratorio che si innamora dell’uomo-pesce. Del Toro ha detto di averle raccontato la trama del film nel 2014, ai Golden Globe, dopo che aveva bevuto: e che è stato difficile visto che La forma dell’acqua «è quel tipo di film che, a raccontarlo, ti fa sembrare ubriaco anche se non lo sei».
“La forma dell’acqua” è un film per quelli a cui piacciono i film. È candidato a 13 Oscar ed è un thriller, una storia d'amore, una favola, un film con un mostro e un omaggio al cinema classico.
Tra aprile e giugno Tesla, l’azienda produttrice di automobili elettriche di Elon Musk, ha consegnato più di 40mila automobili, tra cui 18mila Model 3: sono la maggior parte delle Model 3 ordinate, risolvendo in parte il problema dei ritardi con le consegne. Rispetto allo stesso periodo del 2017, Tesla ha ricavato il 43 per cento in più: in totale 4 miliardi di dollari, cioè più di 3,4 miliardi di euro. Inoltre a luglio ha più volte raggiunto l’obiettivo di produrre almeno cinquemila Model 3 alla settimana. Entro la fine dell’estate ha l’obiettivo di raggiungere stabilmente la quota di seimila alla settimana per ottenere maggiori profitti e coprire i costi. Tesla ha comunque perso del denaro tra aprile e giugno: 717 milioni di dollari, più del doppio di quanto avesse perso l’anno scorso nello stesso periodo.
Tesla sta aumentando la sua produzione di automobili e tra aprile e giugno i ricavi sono cresciuti del 43 per cento rispetto al 2017.
È stata una settimana di gare e tornei, dalla Svizzera alla California. A St. Moritz i cavalli corrono nella neve per il famoso White Turf, a Mumbai si rotolano nella terra e si allenano per una corsa molto prestigiosa. Negli Emirati i cani Saluki sono molto veloci e i tori veri combattono tra loro; in Spagna tori finti non sentono freddo. In Germania le foche nuotano indisturbate nel ghiaccio e gli orsi dormono in pose antropomorfe; in Florida le pecore si asciugano dopo lo shampoo, e in California i cervi disturbano il torneo di golf di Bill Murray. In Guinea Equatoriale si possono comprare coccodrilli vivi al mercato perché nessuno li protegge, mentre le tigri di Colonia sono al sicuro. Il gelo aiuta solo il tirannosauro di Sarajevo, perché gli fa rispuntare qualche dente di quelli che gli sono saltati. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Un giorno da leoni. Pecore, coccodrilli in vendita, tori di Osborne e tirannosauri nelle migliori foto di animali di questa settimana.
A Corinaldo, in provincia di Ancona, proseguono le indagini per ricostruire che cosa abbia provocato il panico e la calca che venerdì 7 dicembre, nella discoteca Lanterna Azzurra, hanno causato la morte di sei persone – per lo più adolescenti – e il ferimento di un’altra decina di partecipanti. Le indagini si stanno concentrando sulla dinamica dell’incidente da una parte e su chi l’abbia causato, forse spruzzando spray urticante tra la folla in attesa di assistere a un concerto di Sfera Ebbasta. Da domenica circolano notizie, da confermare, sull’identificazione di un minorenne sospettato di essere il responsabile, sulla base di testimonianze che devono essere ancora pienamente verificate. Oggi sarebbero state fermate altre due persone, ma anche questa notizia è da confermare. Cosa è successo alla Lanterna Azzurra Nella serata di venerdì 7 dicembre nel locale Lanterna Azzurra Clubbing di Madonna del Piano, nella campagna presso Corinaldo, alcune decine di adolescenti erano in attesa di partecipare a un concerto con il trapper Sfera Ebbasta. Mentre ascoltavano musica e ballavano, alcuni di loro hanno avvertito un odore acre e una sensazione di irritazione a naso e gola. Alcuni hanno iniziato a scappare per raggiungere una delle uscite di sicurezza, altre persone allarmate hanno fatto altrettanto e in breve tempo si è creata una grande calca verso l’uscita.
La strage nella discoteca vicino ad Ancona, per punti. Le ultime notizie sulla calca nel locale di Corinaldo, dove proseguono le indagini sulla morte di 6 persone.
Le foto alle città dall’alto si facevano ben prima della diffusione dei droni e delle immagini aeree, ma ora sono diventate più diffuse e ancora più dall’alto e sono in grado di dare un’immagine più completa e complessa: alcuni posti risultano meno belli di come sono a passeggiarci tra vicoli e stradine, altre acquisiscono fascino, per la geometria con cui sono state costruite o per i colori del paesaggio attorno. Soprattutto è molto divertente provare a riconoscerle da una prospettiva insolita, aiutandosi con i monumenti famosi, lo sviluppo urbanistico e i colori: Firenze per esempio è rosso mattone, Parigi è grigia rigata di verde, New York di notte risplende dell’elegante accoppiata oro e nero. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Una vista panoramica sulle città del mondo. I colori, le strade, le piantine di Parigi, La Paz, Dubai e molte altre viste dall'alto, per imparare a riconoscerle anche così.
È stato diffuso il primo teaser trailer di The Hateful Eight, il prossimo film di Quentin Tarantino. Nel film – che uscirà tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 – reciteranno tra gli altri Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Walton Goggins, Demian Bichir, Tim Roth, Michael Madsen, Bruce Dern e Channing Tatum. Qualche mese fa erano circolati online dei trailer spacciati per veri ma che non lo erano. Il film è un western ma la storia non ha alcun collegamento con quella di Django Unchained, l’ultimo film di Tarantino, uscito nel 2012. Racconta la vicenda dei passeggeri di una diligenza bloccati da una tormenta di neve in Wyoming, negli Stati Uniti, poco dopo la fine della Guerra civile americana. Tra i passeggeri della carovana, che trovano rifugio in un saloon, ci sono tra gli altri due cacciatori di taglie, un soldato secessionista, un boia, una donna prigioniera, un francese e un cowboy.
“The Hateful Eight”, il nuovo film di Quentin Tarantino: il primo teaser trailer. Ed è quello vero, stavolta: il film uscirà alla fine dell'anno.
«Il luogo comune è il linguaggio, ormai», scrive Guido Ceronetti su Repubblica oggi, elencando una serie di pigri cliché linguistici di cui i media e i giornali – compreso quello che pubblica l’articolo di Ceronetti contro i luoghi comuni – riempiono le loro esposizioni, e che poi ricadono nel linguaggio di lettori, spettatori televisivi, ascoltatori della radio, e italiani tutti. Al Post avevamo abbozzato una lista e una riflessione sul tema, Ceronetti la porta avanti, ma è una fatica improba. Ops. Il luogo comune, sciagura a noi, è il linguaggio , ormai, è il parlato italiano della fine. Ne elenco un certo numero: anche un piccolo esito (cento, duecento bravi che lo escludano dalle loro comunicazioni verbali, specie se pubbliche) merita il canto di Simonide per i caduti delle Termopili. Cominciamo dal più logoro, dal più scopino di latrina infetta, dal rifugio di tutti i predicanti: rimboccarsi le maniche! Posso dire che, nella mia lunghissima carriera scribacchina, non l’ho mai usato: lo scrivo adesso soltanto per svergognarlo, additarlo al disprezzo, schernirlo. È il re dei luoghi comuni, un non invidiabile trono. È il transito obbligatorio di tutte le scempiaggini politiche. Signore Iddio, sappiamo quanto sei tirchio nell’elargire salvezze, ma dà orecchio a questo granellino di senape di supplica: liberaci dalle maniche rimboccate, dai loro rimboccatori, dall’ideologia rimbocchista, dal rimbocchimento generale dell’italiano medio e universitario. Tradotta in sermone legittimo la locuzione significa molto semplicemente “lavorare con impegno”, cosa che a nessuno piace, mentre a rimboccarsi le maniche tutti sono pronti sempre. La metafora è di epoca agricola (tra il Gesualdo verghiano e il Doganiere Rousseau) ed è forse ancora perspicua in sopravvissute gare bocciofile. Oggi i benemeriti dei lavori agricoli hanno maniche corte e canottiere di filo di Scozia fragranti. Ma avrete visto il cavalier Mussolini in piedi sulla trebbiatrice, a torso nudo, tra i covoni dorati e le massaie incinte: come si sarebbe rimboccate le maniche, pur operando con tanto impegno per l’Istituto Luce?
Il mirino degli inquirenti si commenta da sé. Un articolo di Guido Ceronetti sulla catasta di luoghi comuni linguistici che lo circondano (l'articolo), da "rimboccarsi le maniche" in giù.
Il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha fatto un breve intervento alla Camera sul naufragio di Lampedusa. Alfano ha confermato le cifre comunicate fino a questa mattina dalle agenzie di stampa – 111 corpi recuperati (la cifra salirà molto, ha detto Alfano, perché sono visibili in mare decine di cadaveri che per ora non è possibile recuperare a causa del mare grosso), e 155 le persone salvate. Ha ribadito che l’incendio si è sviluppato perché qualcuno sulla nave ha dato fuoco a una coperta, e che le fiamme si sono poi diffuse su tutta la nave, causando il panico tra le persone a bordo e il ribaltamento della nave. Alfano ha parlato anche della necessità per l’Europa di adottare delle politiche comuni ed efficaci sull’immigrazione.
Si parla di Lampedusa alla Camera. Il ministro degli Interni Angelino Alfano riferisce al Parlamento, diretta streaming.
La scuola di scrittura Belleville ha indetto un piccolo concorso letterario, il cui vincitore si aggiudicherà un corso serale o di sabato per un valore di 450 euro. Belleville ha raccolto alcuni brani di classici della letteratura, li ha messi in fila lasciando lo spazio perché si possano collegare costruendo un racconto di senso compiuto. Il limite massimo, citazioni comprese, è di settemila battute spazi inclusi. I racconti devono essere consegnati all’Open Night che si terrà sabato 19 gennaio 2019 tra le 17 e le 22 nella sede della scuola Belleville, a Milano, in via Poerio 29 (qui c’è la pagina dell’evento su Facebook). Durante l’Open Night sarà possibile avere informazioni sulla prima edizione di Scrivere di sabato che partirà a febbraio, e sulla terza edizione di Scrivere di notte, che comprende corsi di Scrittura, Editing, Giornalismo (con il Post) e Copywriting. Ci saranno alcuni dei nuovi insegnanti (Giorgio Fontana, Letizia Muratori, Gianni Biondillo, Michele Dalai, Ester Armanino, Riccardo Cavallero, Alberto Rollo) insieme a molti dei vecchi (Luca Sofri, Marcello Fois, Stefano Izzo, Laura Cerutti, Cristina Tizian).
Scrivere con i grandi. Inventa un racconto con Dickens, Fitzgerald, Flaubert e Tolstoj e vinci un corso alla scuola Belleville, di sera o di sabato.
Ieri sera è andata in onda la quinta e ultima serata del Festival di Sanremo 2016, la 66esima edizione del Festival della musica italiana. La puntata di Sanremo di ieri è stata vista in televisione in media da 11.222.000 spettatori: ha ottenuto cioè il 52,52 per cento di share. Gli ascolti del Festival di Sanremo 2016 sono stati tra i più alti degli ultimi anni: il direttore di Rai1 Giancarlo Leone ha scritto che in base ai dati Auditel la 66esima edizione del Festival ha ottenuto «lo share più alto degli ultimi 11 anni». Quella di ieri è stata l’ultima puntata del Festival di Sanremo 2016, vinto dagli Stadio con la canzone Un giorno mi dirai. La canzone che si è classificata seconda è stata Nessun grado di separazione di Francesca Michelin, mentre al terzo posto è arrivata Via da qui di Giovanni Caccamo e Deborah Iurato. Nella serata finale della 66esima edizione del Festival di Sanremo ci sono stati molti ospiti, tra cui Renato Zero, Roberto Bolle, Willy William, Leonardo Pieraccioni e Giorno Panariello.
Gli ascolti e lo share della serata finale di Sanremo 2016. In media l'ultima puntata è stata vista da 11 milioni e 222mila spettatori, ottenendo cioè il 52,52 per cento di share.
Di certo il ministro Bondi non avrà da lamentarsi. Non solo da giorni il Corriere della Sera segue con attenzione la storia di Gianfranco Fini e della casa a Montecarlo, emersa grazie alle inchieste del Giornale e sul Post spiegata qui, ma oggi approfitta di uno strumento retorico messo a punto da Repubblica – le dieci domande, ricordate? – per chiedere al presidente della Camera di chiarire i “punti oscuri” della vicenda. La storia, in breve, è questa: una casa a Montecarlo ricevuta in eredità da Alleanza Nazionale da parte di una sua facoltosa sostenitrice è stata prima venduta a un prezzo piuttosto basso a una società offshore con sede ai Caraibi, e poi sarebbe passata nelle mani di altre società prima di finire, oggi, ad avere come inquilino in affitto Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta Tulliani e cognato di Gianfranco Fini.
“Chiarimento necessario”. Il Corriere della Sera chiede al presidente della Camera di rispondere a tre domande sulla storia della casa a Montecarlo.
È online il trailer – in stile “Birdman” – della nuova web serie di Maccio Capatonda: si chiama “Bob Torrent” e sarà disponibile on demand sulla piattaforma di streaming Infinity, che l’ha prodotta, a partire dal 27 marzo.
Il trailer della nuova serie di Maccio Capatonda. Si chiama "Bob Torrent", sarà disponibile su Infinity dal 27 marzo.
Uber, la società di mobilità conosciuta soprattutto per il suo servizio a metà tra i taxi e il noleggio di auto con autista, taglierà più di 6mila posti di lavoro a causa della crisi economica dovuta alla pandemia da coronavirus. Il Wall Street Journal scrive che lunedì il CEO della società, Dara Khosrowshahi, ha comunicato ai dipendenti che la società taglierà 3mila posti di lavoro e chiuderà 45 uffici in tutto il mondo, riducendo di un quarto la sua forza lavoro. Due settimane prima, Uber aveva già annunciato il taglio di 3.700 posti di lavoro. La decisione di Uber coincide con la grossa crisi che ha investito tutto il settore della sharing economy negli ultimi mesi a causa delle misure restrittive imposte dai governi dei vari paesi: in particolare Uber ad aprile ha visto ridurre le sue attività di noleggio con autista dell’80 per cento. – Leggi anche: La crisi della sharing economy
Uber taglierà più di 6mila posti di lavoro a causa della crisi dovuta al coronavirus.
Il Sì ha vinto al referendum costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari: lo scrutinio è finito e il Sì ha ottenuto il 69,64 per cento mentre il No il 30,36 per cento. È la più importante modifica dell’assetto istituzionale nella storia della Repubblica italiana: dalla prossima legislatura, i deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.
Il Parlamento diventerà più piccolo. Al referendum ha vinto largamente il Sì: dalla prossima legislatura i deputati passeranno da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.
Oggi la NASA ha annunciato di avere scoperto un nuovo pianeta con caratteristiche potenzialmente simili a quelle della Terra. È stato chiamato Kepler-452b, dal nome della missione spaziale organizzata per cercare pianeti negli altri sistemi solari, e si stima che abbia un diametro più grande del 60 per cento rispetto a quello della Terra. La sua massa e la sua composizione non sono ancora note, ma ricerche su altri corpi celesti in passato fanno presumere che possa trattarsi di un pianeta roccioso. Kepler-452b orbita intorno a una stella simile al nostro Sole e si trova nella cosiddetta “zona abitabile”, l’area intorno a una stella dove è possibile che un corpo celeste abbia acqua allo stato liquido sulla sua superficie: una condizione fondamentale per consentire la vita, almeno nelle forme in cui la conosciamo. Non è la prima volta che la NASA fa annunci di questo tipo (un esempio, e un altro), ma il nuovo pianeta scoperto potrebbe avere molte più cose in comune con il nostro rispetto a quelli identificati finora. Kepler-452b si trova in un sistema solare a 1.400 anni luce dalla Terra (circa 13,3 milioni di miliardi di chilometri) e la sua stella di riferimento è stata chiamata Kepler-452 (di solito viene prima nominata la stella e in seguito con delle lettere dell’alfabeto i pianeti che vi orbitano intorno). Un anno su Kepler-452b dura 385 giorni, ed è quindi più lungo di circa il 5 per cento rispetto a un anno solare terrestre. I ricercatori della NASA stimano inoltre che il pianeta si trovi in un’orbita un poco più larga, ma non di molto, rispetto a quella della Terra intorno al Sole. La stella di riferimento di Kepler-452b ha un’età stimata di 6 miliardi di anni, ed è quindi di 1,5 miliardi di anni più vecchia del nostro Sole: ha comunque una temperatura paragonabile a quella solare, è del 20 per cento più luminosa e ha un diametro del 10 per cento più grande rispetto a quello del Sole.
C’è un cugino della Terra. Lo ha annunciato la NASA chiamandolo così: orbita a 1400 anni luce da noi intorno a una stella simile al Sole e ha un diametro più grande del 60 per cento rispetto a quello terrestre.
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia del governo che si occupa di regolamentare farmaci e prodotti alimentari, sta concludendo una lunga consultazione avviata a inizio anno sull’omeopatia, il controverso sistema che secondo i suoi sostenitori serve a “curare” dalle malattie utilizzando dosi estremamente diluite di ciò che causa i sintomi nelle persone malate. L’iniziativa della FDA potrebbe portare a una revisione delle etichette riportate sui prodotti omeopatici per distinguerli meglio dai farmaci veri e propri, dopo anni in cui erano stati sostanzialmente ignorati dall’agenzia statunitense. Criticata da tempo da medici e ricercatori, l’omeopatia è stata definita inefficace per il trattamento di qualsiasi patologia lo scorso marzo dal National Health and Medical Research Council, il più importante istituto australiano di ricerca medica, sulla base di oltre 255 studi scientifici pubblicati negli ultimi anni sulle pratiche omeopatiche.
Le indagini sull’omeopatia negli Stati Uniti. La Food and Drug Administration sta concludendo una lunga consultazione sulla sua efficacia e potrebbe introdurre regole più severe per i produttori.
Carlo Carabba ha lasciato l’incarico di responsabile della narrativa italiana di Mondadori per assumere lo stesso ruolo nella casa editrice Harper Collins Italia, la filiale italiana di HarperCollins Publishers nata nel 2015. Carabba, che assumerà ufficialmente l’incarico il 19 novembre, avrà il compito di scoprire nuovi scrittori italiani e acquisirne di più o meno affermati dalle altre case editrici; risponderà alla direttrice editoriale Sabrina Annoni. Mondadori non ha ancora detto chi prenderà il suo posto. Carabba è nato a Roma nel 1980 ed è laureato in Storia della Filosofia. Dal 2008 al 2013 è stato caporedattore della rivista letteraria Nuovi Argomenti e nel 2011 è arrivato in Mondadori, dove ha lavorato come editor della narrativa italiana e straniera e dal 2015 è diventato responsabile della narrativa italiana. Ha collaborato con giornali e riviste come Il Riformista e Il Venerdì di Repubblica e pubblicato le raccolte di poesia Gli anni della pioggia e Canti dell’abbandono, e il memoir Come un giovane uomo, uscito quest’anno per Marsilio e tra i dodici finalisti del Premio Strega.
Carlo Carabba ha lasciato Mondadori per dirigere la narrativa italiana a Harper Collins.
Una corrente del Partito Democratico, quella dei Liberal, ha chiesto ieri le dimissioni di Stefano Fassina da responsabile economico, dando ufficialità formale al dibattito interno piuttosto vivace che il PD sta affrontando da qualche mese sui temi economici. Stefano Fassina ha 46 anni e fa parte della segreteria del PD dal 2009: laureato in Economia all’università Bocconi di Milano, ha lavorato a lungo con Pier Luigi Bersani, è stato consigliere economico del ministero del Tesoro, ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale e al ministero dell’Economia nel corso dell’ultimo governo Prodi. Negli ultimi mesi dentro il PD si è molto parlato delle posizioni di Fassina. Il responsabile economico del partito si era dichiarato tassativamente contrario a un’imposta patrimoniale, quando l’aveva proposta Veltroni («L’abbiamo detto e ripetuto mille volte, noi, il PD, un’imposta sul patrimonio non la vogliamo»), per poi dirsi favorevole qualche giorno fa («Serve un’imposta patrimoniale significativa, ordinaria, che esenti i piccoli patrimoni»); si era detto contrario alla reintroduzione dell’ICI e poi, oggi, possibilista. Fassina ha molto criticato il contenuto della lettera della BCE, dicendosi concorde con chi sostiene che il PD dovrebbe schierarsi «dall’altra parte» rispetto alle istituzioni europee e sostenendo che le indicazioni del commissario europeo Rehn sono «deprimenti sul piano intellettuale ed economico». Ha descritto Matteo Renzi come «figlio di papà, portaborse miracolato» e le proposte di Ichino su lavoro come «espresse a titolo personale». E soprattutto – vengono da qui i nervosismi di Liberal – Fassina ha sostenuto più volte che le idee liberali della minoranza del PD sono frutto di «un impianto culturale di tipo neoliberista» da cui «il centrosinistra si è lasciato troppo affascinare».
Il caso Fassina. Da dove comincia lo scontro che ieri ha portato a una richiesta di dimissioni del responsabile economico del Partito Democratico.
Le limitazioni e le precauzioni prese ormai in gran parte del mondo per limitare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) hanno toccato ogni settore produttivo e aspetto della vita di molti. Tra questi c’è anche quello della produzione, distribuzione e fruizione di contenuti audiovisivi: tutto ciò che comprende il fare, il far vedere e il vedere film, serie o programmi tv. L’intrattenimento audiovisivo è un settore molto in vista e presente nella vita di chiunque, che si tratti di pubblicità viste, biglietti comprati o abbonamenti sottoscritti. Fa girare ogni anno miliardi di dollari e dà lavoro a milioni di persone: solo i cinema italiani, nel 2019, hanno incassato più di 600 milioni di euro; Disney, da sola, ha più di 200mila dipendenti. È davvero troppo presto per fare stime o previsioni attendibili su quello che succederà all’intrattenimento nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Ma si può già dire che la COVID-19 avrà di certo un impatto di lunga durata su scelte, luoghi, tempi e modi di quello che, quantomeno per il prossimo anno, verrà prodotto e distribuito, nei cinema o su internet. Tutto questo sta succedendo tra l’altro in un settore che era già nel bel mezzo di un’importante trasformazione, dovuta al sempre maggior successo dei servizi di streaming: Disney, Comcast e AT&T – i tre più grandi conglomerati dell’intrattenimento – arrivano tutti da recenti e importanti acquisizioni e riposizionamenti. Nel suo articolo da copertina Variety, la più importante rivista del settore, ha scritto che le conseguenze finanziarie di questa situazione «potrebbero cambiare per sempre il settore dell’intrattenimento».
Come sta cambiando l’industria dello spettacolo a causa del coronavirus. È diventato difficile produrre film, programmi e serie tv, sta cambiando radicalmente il modo di distribuirli e – come in tanti altri settori – gli effetti si vedranno per mesi.
Di solito funziona così: portate a casa frutta e verdura fresca, li mettete in frigo e poi vi chiedete perché diavolo si siano striminziti, afflosciati o siano andati a male nel giro di pochi giorni. In molti casi il problema è che li conservate nel modo sbagliato. Per mantenere il vostro cibo fresco più a lungo ricordate innanzitutto tre semplici regole. Frutta e verdura non vanno tenute insieme Quindi non mettetele sullo stesso piano del frigorifero o vicine sul bancone o in dispensa. Questo perché molti frutti producono etilene, un gas che funziona anche da ormone per la maturazione e può far marcire più rapidamente il cibo.
Questo va in frigo? E questo? E quest’altro? il Washington Post spiega una volta per tutte come conservare al meglio frutta e verdura, con qualche trucco.
In una conferenza stampa tenuta oggi a Milano è stato annunciato il rinnovamento della compagnia aerea italiana Meridiana, che ha sede all’aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, in Sardegna: la nuova società cambierà il proprio nome in Air Italy. Air Italy fa capo a una società che si chiama Aqa Holding. A sua volta il 51 per cento della holding fa parte di AliSarda, il gruppo industriale che detiene anche la maggioranza delle azioni dell’aeroporto di Olbia; dallo scorso settembre il restante 49 per cento fa parte di Qatar Airways, la compagnia aerea di bandiera del Qatar.
La compagnia aerea Meridiana cambia nome: si chiamerà Air Italy. In una conferenza stampa ha annunciato un rinnovamento societario e un piano di ingrandimento della compagnia.
Il ministro dell’Istruzione francese, Jean-Michel Blanquer, ha annunciato che dal prossimo anno scolastico l’uso dei telefoni cellulari sarà vietato agli studenti delle scuole elementari e medie. Il provvedimento, che era stato promesso in campagna elettorale dal presidente francese Emmanuel Macron, riguarderà tutti i bambini fino ai 14-15 anni. Dal 2010 nelle scuole francesi è già in vigore un divieto che impedisce di consultare i cellulari durante le ore di lezione, mentre il loro uso è consentito nelle pause tra una materia e l’altra, a pranzo e durante l’intervallo. La nuova regola estenderà il divieto anche ai momenti di pausa, vietando quindi l’uso del cellulare per tutto il tempo di permanenza degli studenti negli istituti scolastici. Blanquer ha spiegato che il suo ministero è ancora al lavoro per trovare il giusto compromesso, che consenta per esempio l’uso dei cellulari in casi di emergenza o per scopi didattici. Un’ipotesi è di istituire in ogni classe armadietti dove gli studenti siano obbligati a depositare i loro smartphone, per ritirarli alla fine della giornata. Alcuni insegnanti utilizzano già da tempo questo metodo, facendosi consegnare i cellulari prima di iniziare la lezione o durante i compiti in classe, per evitare che gli studenti copino o cerchino le risposte online ai loro test.
In Francia sarà vietato usare gli smartphone a scuola. Dall'anno prossimo gli studenti di elementari e medie non potranno usarli nemmeno durante l'intervallo, a pranzo o tra una lezione e l'altra.
Sabato 23 luglio 2011 è morta Amy Winehouse. Il corpo della cantante è stato trovato nella sua casa di Camden, nella zona settentrionale di Londra. La morte è stata subito attribuita – sui social network e su alcuni tabloid – a un’overdose di droga ma la polizia ha ribadito che le cause della morte non sono state ancora chiarite. Il mese scorso Amy Winehouse aveva cancellato tutte le date del suo tour dopo un’esibizione a Belgrado in cui era apparsa sul palco molto confusa ed era stata pesantemente contestata dai fan. Amy Winehouse era nata il 14 settembre 1983 a Southgate, un sobborgo a nord di Londra. Nel corso della sua carriera musicale aveva pubblicato solo due album, Frank nel 2003 e Back to Black nel 2006. L’album d’esordio le diede un grande successo nel Regno Unito e vendette complessivamente un milione e mezzo di copie, ma la fama mondiale le arrivò con Back to Black. Nel 2008 la cantante vinse cinque Grammy Award.
Chi era Amy Winehouse. Le foto e le canzoni più belle della cantante morta a 27 anni.
Dopo avere passato circa sei mesi a studiare il modo migliore per farlo, giovedì 19 dicembre la Federal Reserve (informalmente, Fed), la banca centrale degli Stati Uniti, ha annunciato che ridurrà progressivamente il suo piano di aiuti (“stimulus”) per l’economia del paese. Sulla base degli ultimi indicatori economici, la Fed confida di poter ridurre l’acquisto di titoli di stato e di titoli garantiti da mutui ipotecari al ritmo di 10 miliardi di dollari al mese. L’acquisto di questi titoli consente da anni di ridurre i tassi di interesse, dare credito alle imprese e incentivare la ripresa economica. Finora la Fed era stata molto cauta sullo “stimulus” e aveva preferito mantenerlo invariato per non danneggiare l’economia, da anni ormai in lenta ma costante ripresa negli Stati Uniti. Secondo il comitato che governa la banca centrale, ora i tempi sono maturi per ridurre progressivamente l’acquisto di titoli e lasciare che sia il mercato a fare il resto. Gli esperti della Fed sono arrivati a questa conclusione dopo avere analizzato diversi indicatori, a partire da quelli sulla sensibile crescita dell’occupazione.
La Fed riduce il piano di aiuti. La banca centrale degli Stati Uniti ha annunciato che l'economia si sta riprendendo e che ridurrà l'acquisto di titoli del tesoro di 10 miliardi di dollari al mese.
A Venezia tre uomini sono morti e un quarto è stato ferito in un incidente che ha coinvolto una imbarcazione vicino alla bocca di porto del Lido di Venezia, uno dei tre accessi che collegano la laguna all’Adriatico, intorno alle 21. I morti e il ferito si trovavano a bordo dell’imbarcazione, un motoscafo che proveniva da Montecarlo: l’equipaggio del motoscafo stava cercando di battere un record di velocità sulla rotta Montecarlo-Venezia. Uno dei morti è Fabio Buzzi, imprenditore 76enne di Lecco, che aveva stabilito un record sulla rotta – poi battuto – nel 2016. La barca si è scontrata, a circa 140 chilometri orari, contro una “lunata”, una diga artificiale posta in mare aperto, di fronte alla bocca di porto. Aveva percorso le più di 1.200 miglia nautiche tra Montecarlo da Venezia in 18 ore e 32 minuti, a una velocità media di circa 100 chilometri orari. #Venezia #17settembre 21.05, tragico bilancio per un’imbarcazione offshore finita sugli scogli di Punta Sabbioni: quattro gli occupanti, uno ferito sbalzato fuori bordo, tre i corpi senza vita recuperati dai #sommozzatori #vigilidelfuoco nella cabina sommersa pic.twitter.com/jihTECtS1D
Tre persone sono morte dopo che una barca si è scontrata con una diga a Venezia.
Tra le nomination agli Academy Awards 2014 annunciate oggi ci sono quelle per l’Oscar alla miglior canzone originale. Oltre alle colonne sonore, infatti, l’Academy premia anche le singole canzoni: si tratta dell’unica categoria dell’Academy a permettere più nomination per lo stesso film. Tra le cinque finaliste di quest’anno ci sono “Happy” di Pharrell Williams e “Ordinary Love”, la canzone degli U2 scritta per il film su Mandela. Alone Yet Not Alone da Alone yet not alone, di Bruce Broughton
Le 5 canzoni candidate agli Oscar 2014. Una playlist per chi vuole ascoltarle: le cantano Pharrell Willliams e gli U2, tra gli altri.
Tra le foto bestiali migliori della settimana c’è quella del cucciolo di panda gigante Bei Bei, che pochi giorni fa è stato presentato al National Zoo di Washington durante una conferenza stampa. Bei Bei è nato lo scorso agosto dall’accoppiamento dei panda giganti Mei Xiang (la femmina) e Tian Tian (il maschio): durante l’evento di presentazione organizzato dallo zoo, Bei Bei non ha fatto una gran figura e si è addormentato più volte di fronte ai giornalisti. Lo zoo di Praga ha invece presentato alla stampa tre leoni indiani, una sottospecie piuttosto rara, che ha acquistato dall’India lo scorso ottobre. Il periodo di acclimatamento dei tre leoni – il maschio Jamvan e le femmine Ginni e Suchi – finora è andato avanti senza particolari problemi. Il trasferimento dei tre leoni dall’India alla Repubblica Ceca è stato possibile grazie anche a un intervento della diplomazia, e in particolare al ruolo svolto dall’ex ambasciatore ceco in India Miloslav Stasek. I leoni indiani hanno una notevole importanza simbolica per i cechi.Il direttore dello zoo di Praga, Miroslav Bobek, ha detto: «È il leone che [i governanti boemi] della dinastia dei Přemislidi inclusero nei loro stemmi e che in seguito entrò anche nello stemma dell’esercito della Repubblica Ceca». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Artisti e sparvieri. Le dormite pubbliche del panda Bei Bei allo zoo di Washington e i soliti macachi giapponesi che si rilassano con un bagno caldo, tra le migliori foto bestiali della settimana.
Con la fine del 2020 si è conclusa anche la prima fase sperimentale del “cashback di Stato”, l’iniziativa che prevede rimborsi a chi fa acquisti tramite bancomat e carte di credito nei negozi fisici (e non online). Questa prima fase è stata chiamata «Extra Cashback di Natale», un’operazione iniziata l’8 dicembre e che si è conclusa il 31 dicembre, prevedendo rimborsi del 10 per cento sui pagamenti elettronici effettuati nei negozi fisici, con un minimo di 10 pagamenti, un rimborso massimo di 15 euro per pagamento e un rimborso totale di 150 euro a persona. L’iniziativa è nata nell’ambito di un piano più ampio, chiamato «Italia Cashless», che ha l’obiettivo di favorire la diffusione dei pagamenti elettronici e digitali, aumentare il livello di digitalizzazione del paese e consentire il recupero dell’evasione fiscale. Su quest’ultimo punto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha insistito ancora mercoledì, quando ha detto che il cashback e altre «misure sui pagamenti digitali» «ci faranno recuperare risorse». L’iniziativa, inoltre, è stata presentata anche come un incentivo ai consumi e un aiuto alle famiglie in un periodo di difficoltà economica provocato dalla pandemia.
Cosa succede con il cashback nel 2021. Un primo bilancio del "cashback di Natale", quando arriveranno i primi bonifici, e quali sono le novità adesso che si conclude la sperimentazione.
In un periodo in cui l’attenzione generale sembra essersi ristretta ad alcuni temi in particolare, su tutti l’andamento della pandemia e lo stato delle vaccinazioni che potrebbero farla finire, nel mondo cose che cambiavano prima continuano a farlo ora: e tra queste le identità visive delle grandi aziende, che spesso accompagnano l’inizio di nuove strategie, come nel caso del settore automobilistico, con la sua generale riconversione verso la produzione di mezzi più sostenibili. E nelle scorse settimane a cambiare logo è stata anche quella che forse è la società più discussa del momento: Pfizer, produttrice proprio del primo vaccino contro il coronavirus approvato dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti. Pfizer L’azienda farmaceutica statunitense fondata a Brooklyn nel 1849 era già da tempo una delle compagnie più grandi al mondo: negli ultimi mesi è diventata anche una delle più conosciute, per via dell’epidemia da coronavirus e del vaccino che ha iniziato a produrre e di cui si parla quotidianamente. A gennaio, proprio nel momento di massima visibilità, in concomitanza con l’inizio delle vaccinazioni, Pfizer ha cambiato logo. L’agenzia newyorkese Team incaricata del lavoro ha mantenuto il logotipo e “spezzato” la sagoma della pillola in uso dal 1940 — che simboleggiava i prodotti più famosi dall’azienda— per creare una spirale che ricorda la struttura del DNA e trasmette un senso di movimento ascendente. Per Pfizer il nuovo logo «ispira il progresso, il cambiamento e il ribaltamento di vecchie realtà alla ricerca delle innovazioni di domani».
Perché questi loghi sono cambiati. A partire da quello di Pfizer, una delle aziende più discusse del momento, che ha sostituito la sagoma della pillola con qualcosa di più attuale.
Nella notte fra sabato e domenica la legge di bilancio per il 2019 è approvata dal Senato dopo giorni di lunghe trattative, sia interne alla maggioranza sia con la Commissione Europea. La legge, su cui era stata posta la fiducia, è stata approvata con 167 voti a favore, 78 contrari e tre astenuti. In realtà era stata approvata alla Camera a inizio dicembre, ma nel frattempo è molto cambiata: è stata riscritta da capo con quello che è noto come “maxi emendamento“, cioè una lunga serie di correzioni e modifiche concordate in settimana con la Commissione. Nella serata Riccardo Fraccaro, ministro dei Rapporti con il Parlamento, aveva presentato il testo in Senato, concedendo pochissimo tempo alle opposizioni per studiarla: il PD ha parlato perciò di “vulnus” democratico e minacciato di chiedere l’intervento della Corte Costituzionale. La legge dovrà ora tornare alla Camera per la sua approvazione definitiva: la discussione dovrebbe iniziare il 28 dicembre.
Il Senato ha approvato la manovra. Dopo giorni complicati e moltissimi rinvii, con 167 voti a favore e 78 contrari: dopo Natale passerà alla Camera.
A scorrere un elenco delle canzoni hip hop e trap italiane più ascoltate e popolari degli ultimi anni, quelle dei cantanti più seguiti tra le nuove generazioni come Ghali, Sfera Ebbasta, Tedua, Capo Plaza, si nota un nome ricorrente: è quello di Charlie Charles, cioè il più influente giovane produttore italiano, uno che anche se non lo sapete avete già sentito un sacco di volte. L’ultima di recente: da qualche giorno Charlie Charles può aggiungere al suo già ricco curriculum anche una vittoria al Festival di Sanremo. “Soldi”, la canzone vincitrice di Mahmood, è prodotta proprio da Charlie Charles, insieme a Dardust, nome d’arte di Dario Faini, compositore e pianista 42enne marchigiano di grande esperienza nel pop italiano. Con produttore musicale si possono intendere tante cose: ci sono quelli che si occupano della parte commerciale e della promozione di un artista, e quelli che arrangiano le canzoni (cioè decidono la struttura di un brano e scelgono gli strumenti e le loro parti) e supervisionano le sessioni in studio. Charlie Charles è un produttore nel senso che compone la musica di un brano, e la produce fisicamente al computer: realizza cioè, da solo o collaborando con il cantante o con altri produttori, la base finale di una canzone, a cui manca nel più dei casi soltanto la voce dell’artista. Lo fa oggi per praticamente tutti i rapper più famosi del momento: come ha scritto Tommaso Naccari su Noisey, Charlie Charles è «l’eminenza grigia del rap italiano».
Sapete chi è Charlie Charles? forse no, eppure è il giovanissimo produttore musicale milanese dietro i più grandi successi di Ghali e mezza trap italiana: e anche dietro la canzone che ha vinto a Sanremo.
Gli addetti alle consegne di UPS, la società americana di spedizioni che opera in tutto il mondo, devono seguire una regola apparentemente irrazionale quando guidano: non girare mai a sinistra, a meno che non sia assolutamente necessario. Anche se questo significa allungare di molto i percorsi da seguire. Il professore di informatica dell’Università di Nottingham Graham Kendall ha spiegato perché sul sito di approfondimenti The Conversation: in breve è perché incredibilmente questa tecnica permette di risparmiare molto in termini di tempo, dato che evita il più possibile di dover aspettare il passaggio di altri veicoli agli incroci come previsto dalle regole di precedenza nel traffico. Ovviamente nei paesi in cui si guida a sinistra invece che a destra tutta la faccenda avviene in modo opposto: nel Regno Unito, ad esempio, è a destra che i furgoni di UPS devono girare il meno possibile. Su ogni furgone UPS è presente un navigatore che indica all’autista il percorso da seguire grazie a un programma progettato per eliminare il più alto numero di svolte a sinistra possibili. Di solito solo il 10 per cento delle svolte indicate dal navigatore sono a sinistra. Secondo UPS questa tecnica permette alla società di risparmiare quasi 38 milioni di litri di benzina, di emettere 20mila tonnellate di anidride carbonica in meno e di consegnare 350mila pacchi in più ogni anno. Da quando il metodo per evitare le svolte a sinistra è stato introdotto, UPS ha anche potuto ridurre di 1.100 il numero dei suoi furgoni e di 46mila chilometri il totale delle distanze percorse, nonostante gli itinerari più lunghi. Negli Stati Uniti il metodo di UPS è particolarmente efficace perché è permesso svoltare a destra anche con il semaforo rosso.
I furgoni di UPS non girano a sinistra. O meglio lo fanno solo quando proprio non possono farne a meno, e in questo modo risparmiano tempo e carburante evitando di attraversare gli incroci.
A un mese esatto dall’apertura di Expo del 1 maggio, il commissario unico Giuseppe Sala ha reso pubblici domenica 31 maggio tramite un comunicato sul sito dell’Esposizione i primi dati ufficiali sull’affluenza di persone: sono 2,7 milioni i visitatori per ora. Non c’erano finora state comunicazioni riguardo al numero di persone entrate a Expo, una decisione che Sala che aveva motivato dicendo: “Non diamo numeri perché nelle manifestazioni di questo tipo ci sono molte variabili e poi si aprono polemiche sul nulla. Si correrebbe il rischio di esaltarsi o deprimersi mentre io voglio che il mio team rimanga concentrato sulle cose da fare”. Il comunicato dice che “Questa affluenza pone Expo 2015 in una posizione di assoluta eccellenza rispetto alle ultime edizioni della Manifestazione”. Sono aumentati anche i biglietti venduti in totale per ora, 15 milioni: molti di questi però sono stati comprati dai rivenditori autorizzati, come agenzie viaggi e banche, quindi non è detto che alla fine di ottobre questi biglietti vengano tutti effettivamente utilizzati. Nel comunicato si dice anche che, nonostante le lamentele dei commercianti, c’è stato un miglioramento nelle vendite per negozi e ristoranti grazie a Expo: secondo i dati forniti dall’Osservatorio Cartasì – che analizza gli acquisti tramite carta di credito – a Milano nei primi 27 giorni di maggio si è registrato un aumento di transazioni su carta di credito del 16% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Expo ha annunciato i primi numeri, dopo un mese. E sono buoni, 2,7 milioni di visitatori finora: e anche i negozi in città hanno venduto di più, dopotutto.
La balenottera azzurra (Balaenoptera musculus) è l’animale più grande che esista e che sia mai esistito, per quello che sappiamo: gli esemplari più lunghi mai misurati erano lunghi circa 33 metri e il loro cuore grande tanto quanto una piccola automobile. Per i biologi evoluzionisti le ragioni per cui questi animali siano tanto grandi sono ancora un tema di dibattito e per questo un gruppo di scienziati ha provato a stimare a che punto della storia della vita sulla Terra le balenottere azzurre e gli altri tipi di balene abbiano cominciato a diventare così grandi, pubblicando il risultato del proprio studio sulla rivista scientifica Proceedings of the Royal Society B. Le dimensioni di una balenottera azzurra confrontate con quelle di una persona (Wikimedia Commons)
Perché le balene sono così grandi? non lo sappiamo con certezza, e non sono sempre state così.
Da qualche giorno in Expo si vedono molte persone – soprattutto bambini, ma anche adulti – girare per il Decumano con in mano un passaporto: non serve per entrare ma si può comprare all’interno dell’esposizione per portare a casa un ricordo della propria visita. Il “passaporto” costa 3,50 euro e si può far timbrare in ogni padiglione: e poi portarselo a casa con più timbri possibile.. Il passaporto si può comprare nel negozio ufficiale Excelsior – che si trova di fianco all’OVS all’inizio del Decumano, sulla sinistra se si arriva dall’ingresso Ovest Triulza – e dopo i tornelli d’entrata spesso c’è un banchetto che li vende. Per pubblicizzare meglio questa nuova iniziativa, gli altoparlanti sparsi lungo il Decumano chiedono ai visitatori: “E tu quanti timbri hai?”. Non tutti i padiglioni hanno già il timbro: all’Irlanda dovrebbe arrivare presto, così come agli Emirati Arabi Uniti, per cui se volete avere “finire” il passaporto con tutti i 53 timbri dovrete aspettare ancora un po’.
Il passaporto speciale di Expo. Costa 3,50 euro e serve a collezionare i timbri di tutti i padiglioni che visiterete.
La cantante americana Taylor Swift, tra le popstar di maggiore successo degli ultimi dieci anni, ha raccontato su Twitter che due manager musicali le stanno impedendo di cantare e usare le sue vecchie canzoni, per via di una questione di proprietà intellettuale che va avanti da circa un anno e che in parte era già stata denunciata. Il 25 novembre ci saranno gli American Music Awards, un premio dell’industria musicale statunitense, e Swift riceverà il premio per l’artista del decennio: a quanto sembra però non potrà cantare le sue canzoni più famose, come avrebbe voluto, per via delle richieste e delle pressioni dei due manager. Don’t know what else to do pic.twitter.com/1uBrXwviTS
Taylor Swift dice che le stanno impedendo di cantare le sue vecchie canzoni. È una storia che va avanti da un anno e c'entrano i due manager che hanno i diritti sui suoi primi dischi.
In questo articolo ci sono spoiler per chi non ha visto il quinto episodio della sesta stagione di Game of Thrones: nel caso fermatevi qui.
Dobbiamo parlare di Hodor. Sono successe cose importanti a uno dei personaggi principali di “Game of Thrones”: naturalmente contiene MEGASPOILER.
Mercoledì il Senato ha convertito in legge il decreto legge che conteneva le norme sul Reddito di cittadinanza e “quota cento”, le due misure fin qui più importanti approvate dal governo di Lega e Movimento 5 Stelle. Il decreto avrebbe dovuto essere approvato entro venerdì, prima che scadessero i termini di legge per la sua conversione: il Senato lo ha approvato con 150 voti favorevoli e 107 contrari, confermando le novità introdotte alla legge durante la sua discussione alla Camera. Tra queste, le più rilevanti sono l’introduzione del salario minimo di 858 euro al mese per le offerte di lavoro che sarà obbligatorio accettare per non perdere il sussidio; ulteriori aiuti per le famiglie con disabili e la possibilità di ottenere la “pensione di cittadinanza” in contanti.
Il decreto sul Reddito di cittadinanza e “quota 100” è stato convertito in legge.
La più citata e importante classifica musicale al mondo è quella compilata dalla famosa rivista americana Billboard: da tempo, però, gli addetti ai lavori e gli appassionati di musica più informati sanno che presenta un quadro sempre meno veritiero di cosa stanno ascoltando le persone. Per farsi un’idea più precisa degli artisti e dei dischi più ascoltati, infatti, è sicuramente meglio consultare le classifiche sui servizi di streaming come Spotify. Come ha raccontato il New York Times, infatti, gli artisti musicali cercano di scalare le posizioni nella classifica di Billboard includendo il download gratuito dei propri dischi che offrono insieme ai biglietti dei concerti, alle magliette o ad altri tipi di merchandise: e spesso ci riescono, con il risultato che la classifica non premia più soltanto i dischi più ascoltati, ma spesso anche quelli che sono stati distribuiti con le modalità più spericolate. Dei 39 dischi che hanno raggiunto il primo posto nella classifica di Billboard lo scorso anno, almeno 18 sono stati venduti anche insieme a biglietti o a gadget di altro tipo. È un problema riconosciuto anche da Deanna Brown, presidente del conglomerato mediatico Billboard-Hollywood Reporter, che ha detto che le regole sul conteggio dei download digitali nelle classifiche verrà prossimamente rivisto.
La classifica di Billboard la fanno le felpe più vendute. Per finire in testa tra i più ascoltati, sempre più artisti regalano i dischi a chi compra gadget, biglietti per i concerti o anche pizze.
Termostati, telecamere di sicurezza e altri dispositivi per la casa collegati a Internet stanno iniziando a essere usati per compiere molestie domestiche: soprattutto negli Stati Uniti, dove la loro diffusione è maggiore e spinta da continue promozioni e pubblicità. In un lungo articolo pubblicato sul New York Times, Nellie Bowles spiega di avere intervistato più di 30 persone coinvolte in casi di abusi portati avanti proprio attraverso i dispositivi per la casa, trovando conferme a quanto segnalato negli ultimi mesi da organizzazioni che si occupano di tutelare le persone vittime di molestie domestiche. Il fenomeno interessa soprattutto le donne, che in molti casi faticano a portare avanti le loro cause in tribunale perché mancano leggi adeguate per governare il nuovo fenomeno. Il livello di molestie varia molto da caso a caso, ma di solito rientra in un contesto di disagio e conflittualità tra i partner di una coppia. Di solito è solo uno dei due a installare un nuovo dispositivo per la casa connesso a Internet (come una videocamera di sicurezza o una serratura elettronica), a conoscerne funzionamento e password e ad avere l’app per gestirlo a distanza. Nel caso in cui sia allontanato dall’abitazione – dal partner o in seguito a ordinanze restrittive – mantiene la possibilità di controllare a distanza diversi dispositivi elettronici ed esercita quindi un controllo sull’altro partner rimasto nella casa.
Le molestie domestiche nelle smart home. Il New York Times racconta gli abusi che si possono subire con termostati, videocamere, lucchetti elettronici e altri dispositivi controllati a distanza dai partner.
Oggi un giudice siciliano ha deciso di confermare la sospensione delle “regionarie” del Movimento 5 Stelle, l’elezione interna con cui è stato scelto il candidato di partito alla presidenza alla regione Sicilia. Il voto era stato vinto dal deputato dell’Assemblea regionale siciliana Giancarlo Cancelleri, ma uno degli esclusi dalla votazione aveva poi fatto ricorso per quello che riteneva un comportamento scorretto nei suoi confronti. Il giudice gli ha dato ragione, sospendendo l’esito delle votazioni, ma Cancelleri ha risposto nel primo pomeriggio dal blog di Beppe Grillo, scrivendo che la sua candidatura sarà regolarmente depositata nei prossimi giorni, nonostante la decisione del giudice. Il candidato escluso che ha fatto ricorso si chiama Mauro Giulivi ed è considerato dai giornali vicino al deputato Riccardo Nuti, sospeso dal Movimento per il cosiddetto “caso firme false“. Giulivi e Nuti sono spesso indicati come “avversari interni” della corrente principale del Movimento 5 Stelle. Giulivi intendeva candidarsi al primo turno delle “regionarie” che si è tenuto lo scorso 4 luglio. Il Movimento, però, lo ha escluso, dicendo che non aveva firmato il codice di comportamento necessario per partecipare alla competizione. Giulivi sostiene di non essere stato messo nelle condizioni di firmare il codice e di aver espresso più volte la sua aderenza al regolamento. Il giudice ha dato ragione all’interpretazione di Giulivi e ha decretato che la sua esclusione è stata illegittima.
Che succede con il Movimento 5 Stelle in Sicilia. Il tribunale ha sospeso le "regionarie" per scegliere il candidato presidente vinte da Giancarlo Cancelleri: lui ha detto che resterà comunque candidato.
Hotel Immagine è un libro autoprodotto realizzato da Simone Donati, fotografo fiorentino e membro del collettivo TerraProject, che raccoglie 48 fotografie sull’Italia contemporanea, raccontata attraverso i suoi riti collettivi. A partire dal titolo, che viene dal nome di un albergo di San Giovanni Rotondo sulla cui facciata c’è un’immagine di Padre Pio, il racconto si sviluppa attraverso le immagini di situazioni come raduni religiosi o comizi elettorali, gare di bellezza o festival musicali ed eventi sportivi: occasioni in cui i protagonisti sono accomunati dalla “ricerca di qualcosa, l’andare in un posto perché spinti da una “fede” di vario tipo”. Le foto sono accompagnate da frasi prese da pagine e gruppi di Facebook, mentre la postfazione e i commenti alle foto sono a cura del giornalista e scrittore Daniele Rielli (noto anche come “Quit the Doner”), che racconta il libro così: “il lavoro di Simone per questa raccolta ruota attorno ad alcuni luoghi d’Italia dove l’immagine si fonde con la fede, la massa con l’identità il tricolore con una serie di cose di cui pubblicamente tendiamo a vergognarci ma che poi, per dire, ubriacandoci a cena con dei tedeschi finiremmo probabilmente per difendere, almeno un po’ o almeno alcune”. Il libro sarà presentato mercoledì 23 settembre alle 21 alla Fabbrica del Vapore a Milano.
L’Italia nelle foto di “Hotel Immagine”. Un libro autoprodotto racconta i riti collettivi e le icone italiane che riguardano la "fede" in qualcosa.
Circa dieci anni fa in alcuni forum online finlandesi gruppi di ragazzine cominciarono a inventarsi una nuova pratica sportiva attorno a un tipo di giocattolo che apparentemente non aveva nulla di contemporaneo: i cavalli bastone, cioè quei bastoni che su un’estremità hanno una riproduzione della testa di un cavallo e che si “cavalcano” per giocare. Nel tempo l’hobbyhorsing, come è chiamato dal nome inglese dei cavalli bastone, hobby-horse, si molto è diffuso in Finlandia e oggi vengono organizzati campionati nazionali, oltre al fatto che il ministero degli Esteri finlandese ha realizzato un sito pieno di tutorial per spiegare lo sport. All’estero se n’era un po’ parlato nel 2017, grazie al documentario Hobbyhorse Revolution, presentato anche in Italia al Giffoni Film Festival. Ora tutta la storia è stata raccontata da un articolo del New York Times.
In Finlandia le ragazzine hanno inventato uno sport con i cavalli bastone. Si chiama "hobbyhorsing" e c'è da circa dieci anni, con tanto di allenamenti e campionati.
Da alcune settimane, ospedali nel Regno Unito, in Italia, Spagna, negli Stati Uniti e in altri paesi hanno segnalato un aumento anomalo di ricoveri per bambini con sindromi infiammatorie piuttosto rare a carico dei vasi sanguigni (vasculiti), che in alcuni casi potrebbero essere legate alla COVID-19. Il sistema sanitario britannico (NHS) ha diffuso una nota ai medici per invitarli a non sottovalutare sintomi nei bambini che potrebbero indicare queste sindromi, e altrettanto hanno fatto istituzioni e organizzazioni in altri paesi, come la Società italiana di pediatria in Italia. La maggiore attenzione è richiesta proprio per raccogliere più informazioni, perché al momento non ci sono dati a sufficienza per indicare con certezza un legame tra il coronavirus e queste sindromi infiammatorie. Nella maggior parte dei casi la COVID-19 causa sintomi lievi, soprattutto nei pazienti più giovani, mentre talvolta può portare a condizioni più gravi nelle persone anziane e a rischio. I bambini non sembrano essere interessati più di tanto dalla malattia: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia sono morti due bambini con età compresa tra 0 e 9 anni dall’inizio dell’epidemia, su un totale di quasi 25mila decessi accertati. Medici e ricercatori vogliono però capire se nei soggetti più giovani il coronavirus possa comunque causare problemi, e per questo tengono sotto controllo i ricoveri di pazienti con particolari sindromi.
Cos’è questa storia delle vasculiti nei bambini e il coronavirus. In diversi paesi, compresa l'Italia, è stato segnalato un aumento di sindromi infiammatorie infantili molto rare: ma non è chiaro se ci sia un legame con la COVID-19.
Tinder, il popolare servizio online per conoscere nuove persone, ha aggiunto una nuova opzione per accedere al suo servizio direttamente da browser, al posto della classica applicazione. Il nuovo sistema si chiama Tinder Online e può essere utilizzato con l’account già attivato per l’app, effettuando l’accesso tramite Facebook. Grafica e funzionamento sono quelli soliti dell’applicazione: l’immagine di ogni profilo proposto può essere spostata verso destra per fare “Like” o verso sinistra per dire “No” utilizzando il mouse. Nel caso in cui due utenti abbiano fatto “Like” a vicenda sul profilo dell’altro, scatta la compatibilità (“Match”) e la possibilità di avviare una chat per conoscersi. Per ora Tinder Online è in fase di test in un numero ristretto di paesi in giro per il mondo, Italia compresa. Molti degli altri paesi in cui è disponibile, come Colombia, Filippine e Indonesia, non offrono connessioni mobili vantaggiose economicamente o molto veloci. La nuova funzione è diretta in particolare verso questi paesi, proprio per offrire un’alternativa più pratica all’utilizzo di Tinder.
Tinder ha fatto una versione per Web. Si chiama Tinder Online e funziona come la sua app, è pensata per i paesi dove ci sono connessioni mobili lente, ma sarà molto usata anche altrove.
Nel 2019 sono stati venduti in tutto il mondo due miliardi di romanzi rosa, cioè quelli rivolti prevalentemente a un pubblico femminile, con un’eroina per protagonista e con al centro una storia d’amore. È uno dei generi di maggior successo di vendite e di pubblico anche in Italia, dove ci sono più lettrici che lettori: secondo dati Istat del 2018, le donne che avevano letto almeno un libro erano state il 46,2 per cento del totale, gli uomini il 34,7 per cento. – Leggi anche: Audiolibri e podcast da ascoltare a giugno
Mura contro Liala, scrittrici rivali di romanzi d’amore. Un estratto da "Breve storia della letteratura rosa", che racconta com'è cambiato il genere letterario e l'immagine della donna in due secoli.
Non mangio un panino a Milano dal tempo dei paninari. Flashback: io col cervello cablato sugli scaldamuscoli fluo in stile Flashdance e la pettinatura di Ivana Spagna. La fibbia di ElCharro (un placet per il sesso con le sfitinzie), i jeans a distanza di sicurezza dalle Timberland per ostentare quadri e rombi delle Burlington. Le spalline di Raffaella Carrà, i fazzolettini di carta Naj Oleari. Il Moncler, certo, il Moncler. Solo chi è stato adolescente negli ‘80 può capirmi. Più o meno da allora, a intervalli regolari, mi chiedo che fine abbiano fatto i famosi panini di Milano (dei paninari non voglio sapere). Per fortuna sull’internez c’è Valerio Visintin, il critico gastronomico del Corriere. Che ha appena compilato una provvidenziale lista di 10 indirizzi fidati “sopravvissuti al basso impero del precotto”. Eccola. 1 – Bar della Crocetta | Corso di Porta Romana, 67. “I panini (francesini) traboccano di salse, formaggi e salumi. La lista prevede circa duecento titoli. Prezzi: panini da 6 a 12 euro”.
Paninari nel 2010. Il critico gastronomico del Corriere sceglie i dieci posti migliori per un panino a Milano, anche senza Moncler.
I Golden Globe sono stati assegnati questa notte: la cerimonia, la 75esima della storia, si è tenuta al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, a Los Angeles. I Golden Globe sono i premi più importanti del cinema americano dopo gli Oscar, ma a differenza di questi ultimi premiano anche le serie tv e chi ci ha recitato. Inoltre, ai Golden Globe non sono previsti i cosiddetti premi “tecnici” (montaggio, fotografia, trucco e costumi, per esempio) e, altra importante differenza, sono una specie di cena di gala, con tantissimi attori e registi seduti a grandi tavoli, spesso intenti a bere: è una situazione molto più distesa della serata degli Oscar, che si tiene invece in un teatro davanti a un pubblico. Quest’anno, la cerimonia è stata presentata dal comico e conduttore televisivo Seth Meyers, che ha iniziato subito con alcune battute su Harvey Weinstein. Nel corso della serata ci sono stati, come al solito, momenti divertenti e momenti più seri. La cosa per cui ci ricorderemo di questi Golden Globe è che praticamente tutti erano vestiti di nero (per manifestare per l’equità di genere e contro le molestie sessuali) e che le donne – e i riferimenti alla loro forza e al fatto che dovrebbero essere pagate tanto quanto i colleghi – sono state al centro di molti discorsi. Qui avanti ci sono i momenti principali, se non avete tempo di riguardarvi tre ore di cerimonia, con 25 premi assegnati.
I migliori momenti dei Golden Globe. Le cose notevoli viste ieri sera: dal discorso di Oprah Winfrey a Natalie Portman che annuncia i nominati alla Miglior regia, «tutti maschi».
Giovedì è uscito in Italia Joker, il film di Todd Phillips in cui Joaquin Phoenix interpreta il personaggio di Arthur Fleck durante la transizione che lo porta a diventare Joker, il noto antagonista di Batman. Joker è stato premiato come miglior film al Festival di Venezia e nel suo primo giorno in Italia è stato visto da più di 150mila spettatori. Il film è ambientato negli anni Ottanta nell’immaginaria Gotham City ed è quello che nel gergo dei fumetti si definisce origin story: una storia che racconta come un personaggio, in genere un supereroe, è diventato quel che tutti conoscono. Joker, però, è notevolmente diverso dai film di supereroi, in particolare dai tanti film della Marvel; non solo perché il suo personaggio è uno dei cattivi. Joker è un thriller drammatico e neo-noir; cupo, crudo, realistico, con al centro un personaggio depresso, psicopatico e violento. È difficile dire se Joker sia piaciuto o no ai critici. Qualcuno ne ha parlato come di un capolavoro e di un film potente e importante, che potrebbe dire la sua agli Oscar e cambiare in meglio l’approccio ai film di supereroi dei prossimi anni; ma c’è anche chi ne ha parlato come di un film molto piatto, pesante e monocorde, oltre che problematico se non per certi versi pericoloso. Joker, infatti, è anche uno di quei film con cui spesso si finisce a parlare del “messaggio” e del “significato” più che di cose come la regia, la fotografia o la recitazione.
Cosa si dice di “Joker”. Si va da «semplicemente meraviglioso» a «vuoto e nebbioso esercizio di stile di seconda mano», da «un fantastico film» a «il più deludente dell'anno»: insomma, se ne parlerà.
Il sindaco di Genova Marco Bucci, che è anche commissario straordinario per la ricostruzione del ponte Morandi crollato il 14 agosto 2018, ha detto a margine di un intervento pubblico che tra il 6 e l’8 febbraio dovrebbe iniziare la demolizione del primo troncone del ponte, quello ovest. Bucci ha detto che i primi pezzi del ponte sono già stati demoliti, ma «sono più piccoli e fanno meno notizia»; tra quelle date di febbraio, invece, la demolizione del troncone ovest inizierà ufficialmente e secondo il sindaco verrà allestito un evento pubblico.
Il sindaco di Genova ha detto che la demolizione del ponte Morandi inizierà tra il 6 e l’8 febbraio.
Un’intervista che è durata venti minuti, e la prima di Fini in tv dopo la rottura d’estate, ha occupato quasi tutto il sempre più efficace Tg della 7 condotto da Enrico Mentana. Mentana ha incalzato Fini sulla politica e sulla casa Montecarlo, ottenendo parole ancora nette e severe sulla prima e risposte fermanete sfuggenti sulla seconda. La battuta più forte di Fini è stata quella sulle notizie della giornata di oggi. “Non saliranno al Colle per chiedere le mie dimissioni, altrimenti dimostrerebbero al mondo di essere degli analfabeti dal punto di vista del diritto costituzionale e del diritto parlamentare”
Gianfranco Fini al Tg di Mentana. "Non saliranno al Colle per chiedere le mie dimissioni, altrimenti dimostrerebbero al mondo di essere degli analfabeti dal punto di vista del diritto costituzionale e del diritto parlamentare".
Il tribunale del riesame di Ragusa ha respinto ieri il ricorso della procura di Catania contro il dissequestro della nave della ong spagnola Proactiva Open Arms, al centro di un’indagine di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di cui si era molto parlato. Il tribunale del Riesame ha sostenuto che la Libia non è un «approdo sicuro» secondo gli standard del diritto internazionale e ha quindi dato ragione alla ong, che lo scorso marzo aveva soccorso decine di migranti rifiutandosi poi di consegnarli alla Guardia costiera libica, che li avrebbe riportati in Libia. La decisione del tribunale non è importante solo per il caso specifico che riguarda Open Arms, ma anche perché mette in discussione la legalità delle politiche migratorie adottate negli ultimi mesi dal ministro degli Interni Marco Minniti e dal governo guidato da Paolo Gentiloni.
La Libia non è un «approdo sicuro» dove rimandare i migranti soccorsi in mare. Lo dice il Tribunale del riesame di Ragusa, mettendo in discussione la legalità delle politiche sui migranti del governo Gentiloni.
La cosa più scioccante delle nomination agli Oscar? Non è stato scelto nemmeno un attore nero o una regista donna, scatenando così immediate critiche sul fallimento di Hollywood nell’includere le minoranze nelle sue prestigiose fila. La regista Ava DuVernay di Selma, il film biografico su Martin Luther King Jr. acclamato dalla critica, non ha ricevuto nemmeno una candidatura. Stessa storia per ogni membro del cast del film: nemmeno David Oyelowo che ha interpretato King (Selma è candidato a molti altri premi, comunque). Era dal 1998 che nemmeno un attore o un’attrice che non fossero bianchi riceveva una candidatura a una delle quattro categorie che premiano la recitazione (miglior attrice, miglior attore, miglior attrice non protagonista, miglior attore non protagonista). I critici dicono che quello che è successo non è sorprendente, visto che l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organismo che vota e decide nomination e vincitori, è composta in larga parte da maschi bianchi. Uno studio condotto dal Los Angeles Times nel 2013 aveva rivelato che l’intera Academy era composta per il 93 per cento da bianchi e per il 76 per cento da uomini. La mancanza di diversità tra i candidati a questi Oscar ha mostrato i limiti di Hollywood. Nella storia degli Oscar il 99 per cento dei premi per la miglior attrice è andato a un’attrice bianca, tra gli attori uomini la percentuale è il 91 per cento. Il miglior regista è andato per il 99 per cento delle volte a un regista uomo.
Le nomination degli Oscar 2015 sono state discriminatorie? per la prima volta dal 1998 non sono candidati attori che non siano bianchi: forse c'entra che la giuria sia composta quasi solo da bianchi.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Blue Nile. La centesima, e torniamo dove eravamo partiti.
YouPorn è uno dei più grandi e frequentati siti per la condivisione di video pornografici su Internet. Ogni giorno viene visitato da milioni di persone in tutto il mondo e fa parte di una rete di siti pornografici molto estesa, che raccoglie diversi altri portali per la visione di contenuti per adulti. A metà gennaio, sul blog del sito è stata pubblicata un’interessante infografica che mostra come sono andate nel 2012 le cose per YouPorn in termini di visite e quali sono stati i paesi in cui è stato utilizzato con maggiore assiduità. Si scopre così che l’Italia è al quarto posto subito dopo la Francia e che tra le città che producono più visite al mondo ci sono Milano e Roma, al primo e al secondo posto. È bene ricordare che questo dato potrebbe essere viziato dal fatto che i principali provider, cioè le società che forniscono i servizi per connettersi a Internet, raccolgono e smistano il traffico sulle loro reti di buona parte dell’Italia nelle due città. Nel complesso, nel 2012 YouPorn ha raccolto 4,85 miliardi di visite, con una media di permanenza sul suo sito di 10 minuti e 22 secondi.
Tutti i numeri di YouPorn. Le statistiche sulle visite e sulla provenienza del traffico sul famoso sito pornografico: l'Italia è al quarto posto.
Quando guardate, ascoltate o comprate qualcosa su Internet, i siti su cui lo fate raccolgono informazioni e dati sulle vostre abitudini: in questo modo, tra le altre cose, cercano di migliorare la propria offerta, rendendola sempre più personalizzata e vicina ai nostri gusti: o meglio, a quello che loro pensano che siano i nostri gusti. Com’è noto, i suggerimenti che riceviamo da servizi come Netflix, Amazon, YouTube o Spotify sono legati alle nostre scelte precedenti: un algoritmo permette loro di migliorare la qualità dell’offerta in base ai gusti dei consumatori. Come racconta il Wall Street Journal, però, esiste un modo per sottrarsi o quantomeno ridimensionare l’importanza dell’algoritmo nel generare personalizzazioni e suggerimenti, e può essere utile applicarlo soprattutto se non siete soddisfatti di quelle personalizzazioni e suggerimenti.
Bisogna parlarci, con gli algoritmi. Potete farci qualcosa, se Netflix, Amazon e YouTube continuano a proporvi cose che non vi interessano.
First Man – Il primo uomo sarà nei cinema dal 31 ottobre ed è due cose: uno dei film più attesi dell’anno e un ottimo modo per rimediare a quanto poco probabilmente sapete su Neil Armstrong, che mezzo secolo fa fu il primo uomo a camminare sulla Luna, grazie alla missione Apollo 11. First Man è stato scritto da Josh Singer (che l’ha adattato dall’omonimo romanzo di James R. Hansen), diretto da Damien Chazelle e interpretato da Ryan Gosling e Claire Foy. Dura poco più di due ore e, partendo dal 1961, racconta com’è che qualcuno si mise in testa di andare sulla Luna e ci riuscì. Il film è raccontato dal punto di vista di Neil Armstrong e di sua moglie Janet. La storia Quanto sapreste dire di Neil Armstrong oltre al fatto che il 21 luglio del 1969, a circa 389mila chilometri di distanza da dove siete ora, fu il primo uomo a camminare sulla Luna? Se vi sentite colpevolmente poco informati, First Man è il film giusto, perché racconta molte cose sulla sua vita e sugli anni di preparazione al suo viaggio verso la Luna e sulla missione Apollo 11. Inizia nel 1961, quando Armstrong volò oltre l’atmosfera pilotando un aereo-razzo. Il 1961 è anche l’anno in cui John F. Kennedy fece quel notissimo discorso sul perché scegliere di andare sulla Luna entro quel decennio («non perché è una cosa facile, ma perché è difficile»).
“First Man” è un bel film, anche se sapete già il finale. Dopo "La La Land" Damien Chazelle ha deciso di raccontare la storia di Neil Armstrong, interpretato da Ryan Gosling: sarà nei cinema dal 31 ottobre.
Stamattina si è svolta la prima prova dell’esame di maturità per gli studenti della quinta superiore. La prova è iniziata alle 8.30 e le tracce sono uguali in tutta Italia. Le abbiamo raccolte qui sotto: • Analisi del testo Giorgio Caproni, “Versicoli quasi ecologici”, una poesia tratta dalla raccolta postuma Res Amissa (1991).
Maturità 2017: le tracce della prima prova di Italiano. Dalla poesia di Caproni alle tracce sul progresso e la robotica.
Il 22 febbraio è entrato in carica il governo di Matteo Renzi. Poco più di due settimane dopo, in una conferenza stampa che molti ricordano bene, il presidente del Consiglio promise di fare un sacco di cose. Sono passati circa sei mesi e di cose portate a casa con certezza ce ne sono ancora piuttosto poche. Tra le altre: le province sono state definitivamente “riformate” (qui avevamo spiegato perché non si può parlare di “abolizione”), mentre sono state approvate alcune norme sul lavoro, sul fisco e sulla pubblica amministrazione (ne parleremo tra poco, visto che sono aspetti abbastanza marginali di riforme più ampie). La maggior parte delle cose promesse nella conferenza stampa di marzo sono ancora in lavorazione: alcune sono a buon punto, mentre di altre non si sa ancora quasi nulla. Il decreto “sblocca-Italia” Entro fine agosto il governo dovrebbe approvare il cosiddetto “decreto sblocca-Italia”, una legge che contiene parecchie norme che riguardano i cantieri pubblici e in generale il settore edilizio. Tra le cose più importanti, ci sono una serie di norme per accelerare i lavori di alcuni grandi cantieri (alcuni dei quali saranno commissariati) e norme per limitare i poteri che hanno le soprintendenze ai beni artistici e culturali di bloccare i lavori pubblici e privati (il Sole 24 Ore ha pubblicato un riassunto molto esaustivo su quello che sappiamo del decreto).
Cosa ha fatto fin qui il governo Renzi. Dalla riforma del Senato a quella del lavoro, dalla legge elettorale alla delega fiscale: a che punto sono le cose fatte, quelle promesse e quelle per il momento dimenticate.
All’inizio della seconda ondata di contagi da coronavirus, nell’autunno dell’anno scorso, tra i pilastri della strategia del governo italiano per contrastare la pandemia c’era l’app di contact tracing Immuni, diffusa al pubblico nel giugno del 2020. Ma a diversi mesi di distanza, e nonostante alcuni tentativi iniziali di sostenere l’app da parte del governo, Immuni non ha dato nessun contributo di rilievo al contenimento della pandemia, e anzi è ben presto uscita sia dal discorso pubblico sia dalla strategia del governo di Giuseppe Conte: ora il suo successore, Mario Draghi, dovrà decidere se cercare di rilanciare l’app o concentrarsi su altre priorità. I problemi con le app di contact tracing non riguardano soltanto l’Italia: in gran parte dei paesi in cui l’anno scorso ne è stata diffusa una, i risultati sono stati scarsi o quanto meno discussi, e c’è stato un certo dibattito tra chi ritiene che siano necessari aggiustamenti profondi per rendere le app davvero efficaci e chi invece si è ormai convinto che un’app non sia lo strumento adatto per cercare di tracciare i contatti durante una pandemia.
Cos’è successo all’app Immuni. Durante la seconda ondata l’app di tracciamento dei contagi è stata irrilevante, e il governo Draghi dovrà decidere cosa farne.
Quattro persone sono morte e due sono state gravemente ferite in un incidente stradale in provincia di Cosenza. L’incidente è avvenuto tra due auto sulla strada statale 107 vicino a Saporito, nel comune di Rende, poco dopo la mezzanotte. Repubblica scrive che le auto coinvolte sono una Volkswagen Polo, dove si trovavano i quattro ragazzi morti, e una Citroen C3, dove viaggiavano i due feriti, che ora si trovano in ospedale in condizioni gravi.
Quattro persone sono morte e due sono state gravemente ferite in un incidente stradale a Saporito (Cosenza).
Il raddrizzamento della Costa Concordia (“parbuckling”) per riportarla in assetto verticale è iniziato all’Isola del Giglio dopo mesi di preparazione il 16 settembre. I lavori hanno consentito di rialzare la nave da crociera, che dal giorno del naufragio del 13 gennaio 2012 si trovava piegata su un fianco su una delle scogliere dell’isola. L’operazione per raddrizzare la Concordia è stata molto delicata ed ambiziosa, la nave è lunga 290 metri e alta 70 per 35,50 metri di larghezza, con una stazza lorda di oltre 114mila tonnellate. La diretta del raddrizzamento della Costa Concordia dal Giglio in streaming è terminata.
Costa Concordia, il raddrizzamento in streaming. La diretta video delle operazioni di "parbuckling" all'Isola del Giglio per riportare in assetto verticale il relitto della nave da crociera.
Nel 2005 il New York Times scrisse un articolo intitolato “Un backspace non può cancellare tutto“. Il backspace è quel tasto, in alto a destra nelle tastiere, che raffigura una freccia che guarda verso sinistra e che serve a cancellare quel che si è scritto. L’articolo del New York Times partiva da quel tasto per raccontare di alcuni suoi antenati, che in italiano chiamiamo bianchetti, cancelline o scolorini. Sono gli strumenti di cancelleria che permettono di rimediare a errori su fogli di carta, coprendo in bianco una parte di testo, così che ci si possa scrivere sopra qualcosa di nuovo (e questa volta giusto). Come ha raccontato di recente l’Atlantic esistono ancora, e se la passano meglio di quanto direste. Il New York Times scrisse che nel 2005 il mercato dei correttori universali (che ora comprende liquidi, correttori a nastro e correttori a penna) generava circa 120 milioni di dollari all’anno. Pochi giorni fa l’Atlantic ha scritto che tra il 2017 e il 2018 il settore è cresciuto dell’1 per cento e negli ultimi anni ha aumentato la sua fetta all’interno delle vendite di prodotti di cancelleria. Tutto questo significa, scrive l’Atlantic, che non sono solo «peculiari anacronismi» ma oggetti del presente.
I bianchetti esistono ancora. Non è chiarissimo chi continui a usarli e perché, eppure il mercato dei correttori liquidi è in crescita.
La NASA ha da poco pubblicato le prime di una nuova serie di immagini della cometa Tempel 1 scattate da Stardust, la sonda spaziale lancia dall’ente spaziale statunitense nel febbraio del 1999 per studiare i frammenti rilasciati dalla coda di un’altra cometa, Wild 2. Le fotografie scattate grazie al nuovo incontro ravvicinato consentiranno ai ricercatori di studiare l’evoluzione della conformazione della cometa, già fotografata in passato da un’altra missione spaziale.
Come cambia una cometa. Le straordinarie foto della NASA di Tempel 1 prima e dopo il suo passaggio vicino al Sole.
Cosa sarà è la serie di incontri online sull’”autunno che ci aspetta” organizzata dal festival Pensavo Peccioli, che avrebbe dovuto tenersi lo scorso marzo ed è stato rinviato a causa del coronavirus. Il Post è partner del progetto e ospiterà le dirette delle conversazioni in streaming ogni giorno: venerdì alle 18,30 Chiara Alessi intervista Luca Santiago Mora.
Cosa sarà, con Luca Santiago Mora. Un appuntamento del festival online di cui il Post è partner, con un ospite al giorno.
La foto che probabilmente vi resterà più impressa questa settimana è quella di un’orca che attacca un cucciolo di leone marino, che racconta qualcosa di come funziona il mondo animale. Ma è notevole anche quella di un cigno che si prende cura del suo nido, costruito con materiali inusuali. Poi: tartarughe che vanno verso il mare (fanno sempre la loro figura), piccioni in un tramonto perfetto, i pavoni delle Nazioni Unite e gente che si allena col proprio cane. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Panda appesi, pavoni di città e un pinguino guardingo, fra le migliori foto di animali della settimana.
Martedì 18 ottobre la Camera dei deputati ha approvato definitivamente il disegno di legge contro il cosiddetto caporalato che, tra le altre cose, contiene specifiche misure per i lavoratori stagionali in agricoltura ed estende responsabilità e sanzioni per i “caporali” e gli imprenditori che fanno ricorso alla loro intermediazione. I voti a favore sono stati 336, nessun contrario, gli astenuti sono stati 25 (Forza Italia e Lega). Il testo era già stato approvato dal Senato lo scorso agosto. Di cosa parliamo Il “caporalato” è un fenomeno presente soprattutto nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia e consiste nel reclutamento, da parte di soggetti spesso collegati con organizzazioni criminali, di lavoratori che vengono trasportati sui campi o nei cantieri edili per essere messi a disposizione di un’impresa. I lavoratori sono spesso persone in grande difficoltà economica e immigrati irregolari senza permesso di soggiorno: queste persone, che si trovano in una posizione molto debole, vengono pagate pochissimo, fanno lavori con turni lunghi e faticosi e subiscono spesso maltrattamenti, violenze e intimidazioni da parte dei cosiddetti “caporali”, le persone che gestiscono il traffico dei lavoratori.
Cosa dice la nuova legge contro il caporalato. È stata approvata definitivamente ed estende responsabilità e sanzioni anche agli imprenditori che fanno ricorso allo sfruttamento del lavoro.
Da diversi giorni i principali giornali nazionali si occupano del comune di Quarto, in provincia di Napoli, e del presunto sostegno della criminalità organizzata ai candidati locali del Movimento 5 Stelle in cambio di una serie di favori. Ci sono diverse novità e le notizie principali riguardano i problemi interni al Movimento stesso nati da questa storia. Martedì 12 gennaio sul blog di Beppe Grillo è stato pubblicato un post in cui si dice che Rosa Capuozzo, sindaco di Quarto del M5S dal giugno del 2015, «è stata raggiunta da un provvedimento di espulsione per grave violazione dei suoi principi». Inizialmente il Movimento 5 Stelle aveva diffuso una nota alle agenzie di stampa in cui difendeva Capuozzo; poi il 10 gennaio, con un post sul blog di Grillo, il Movimento ne aveva chiesto le dimissioni, ma Capuozzo aveva fatto sapere in un video su Facebook di non avere intenzione di lasciare l’incarico. Rosa Capuozzo non è indagata.
La sindaco di Quarto è stata espulsa dal M5S. E ci sono nuovi sviluppi sulla storia del presunto sostegno della criminalità organizzata ai candidati locali del M5S in cambio di favori.
Invecchiare un attore è facile e costa poco: basta avere molto tempo per truccarlo, aggiungergli rughe e sbiancargli i capelli. È invece molto più complicato ringiovanirlo di 20 o 30 anni e ottenere un risultato credibile. Alcuni importanti film usciti negli ultimi anni lo hanno fatto grazie alla CGI: la Computer Generated Imagery, che permette di sfruttare la computer grafica per creare immagini digitali. Si prende un attore, lo si fa recitare e poi in digitale lo si fa ringiovanire di 20, 30 o 40 anni. Questa tecnica si chiama digital de-aging, ringiovanimento digitale: costa molto (tempo e soldi) e permette risultati che qualche anno fa erano impensabili. A qualcuno piace molto, ad altri piace pochissimo. Il primo attore su cui è stata usata questa tecnica è stato Brad Pitt, protagonista di Il curioso caso di Benjamin Button; è stata poi usata con Michael Douglas in Ant-Man, con Robert Downey Jr. in Captain America: Civil War, con Anthony Hopkins in Westworld (sì, lo fanno anche le serie tv) e, più di recente, con Kurt Russell in Guardiani della Galassia Vol. 2 e a Johnny Depp in Pirati dei Caraibi: La Vendetta di Salazar. Succederà quasi di certo anche a Robert De Niro – e forse anche ad Al Pacino – per The Irishman, il prossimo e molto atteso film di gangster di Martin Scorsese, quello per cui Netflix ha speso un capitale. Ed Ulbrich, presidente della società che si è occupato del ringiovanimento digitale di Brad Pitt, ha detto: «Penso che siamo agli albori dell’animazione umana, con personaggi completamente credibili».
Hollywood ci ha preso gusto con il ringiovanimento digitale degli attori. Forse troppo: la tecnologia permette di far recitare a un attore una versione molto più giovane di se stesso, ma è proprio il caso?.
334 persone accusate di essere capi, affiliati o a servizio del clan della ‘ndrangheta Mancuso a Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, in Calabria, sono state arrestate; tra loro c’è anche l’avvocato Giancarlo Pittelli, ex parlamentare di Forza Italia mentre a Nicola Adamo, ex parlamentare ed ex consigliere regionale di centrosinistra, è stato disposto il divieto di dimora con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Luigi Incarnato, commissario liquidatore della Sorical, la società mista a maggioranza pubblica che gestisce la rete di distribuzione dell’acqua nonché consulente del governatore della Calabria, si trova ai domiciliari. Tra gli arrestati ci sono anche il sindaco di Pizzo e presidente dell’Anci calabrese, Gianluca Callipo (che non ha legami con Filippo Callipo candidato presidente del centrosinistra per le regionali) e l’ex consigliere regionale Pietro Giamborino, mentre sono ai domiciliari Vincenzo De Filippis, già esponente di Msi e di Alleanza Nazionale, ex assessore comunale all’Ambiente di Vibo Valentia e il comandante della polizia municipale di Vibo Valentia, Filippo Nesci.
La grande operazione contro la ’ndrangheta di Vibo Valentia. Sono state arrestate più di 300 persone, accusate di essere affiliate a un clan criminale calabrese: nell'inchiesta sono coinvolti anche due ex parlamentari.
Dopo più di un anno, è ricominciato Game of Thrones con il primo episodio della settima stagione. Ce ne saranno solamente altri sei, prima che si interrompa di nuovo e ricominci l’anno prossimo con l’ottava e ultima stagione, fatta di sei episodi. Come è capitato spesso negli episodi iniziali delle scorse stagioni, non è successo molto in questa prima ora di Game of Thrones: è stata quasi una puntata interlocutoria, una specie di ripasso sulle varie linee narrative che in realtà non sono state portate molto avanti. Ma ci sono state comunque alcune rivelazioni e altre cose su cui è utile fermarsi un momento, come il Post fa ormai da un po’ di tempo dopo ogni nuova puntata. E quindi rieccoci quest’anno, ci eravate mancati, voi e i draghi (non c’è più bisogno di avvertirvi che da qui in avanti è pieno di spoiler, giusto?).
Le sette cose più importanti del primo episodio della settima stagione di “Game of Thrones”. È cominciata la settima stagione, finalmente, e ci sono già un po' di teorie strampalate e indizi da mettere insieme.
Il 16 febbraio di 10 anni fa entrò definitivamente in vigore il cosiddetto “Protocollo di Kyoto”, il più famoso documento sottoscritto in ambito internazionale per ridurre l’emissione dei gas serra, cioè quei componenti inquinanti nell’atmosfera che sono ritenuti una delle principali cause del cambiamento climatico. Il trattato incide soprattutto sui paesi già economicamente sviluppati, ritenuti i primi responsabili dell’attuale situazione, mentre prevede vincoli più morbidi per quelli in via di sviluppo. Dal 2005 a oggi sono cambiate molte cose e la comunità internazionale sta provando, da anni e con alterni successi, a superare Kyoto per raggiungere nuovi accordi più adatti ai tempi: e che quindi coinvolgano economie di grande sviluppo recente come Cina o India. Da Rio de Janeiro a Kyoto La prima conferenza dove furono affrontati in modo esteso i problemi legati al cambiamento del clima fu organizzata dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro, in Brasile. L’incontro portò all’adozione della “Convenzione quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici”, un trattato che però non dava limiti obbligatori per quanto riguardava le emissioni di gas serra ai singoli paesi ma indicava la necessità negli anni seguenti di adottare protocolli con regole sulle emissioni. Il trattato entrò in vigore nel 1994 e fu la base per i successivi incontri che portarono all’approvazione del primo protocollo, firmato a Kyoto in Giappone tre anni dopo. L’ONU chiese la sua ratifica ai propri membri, operazione che richiese circa 8 anni per essere completata. Formalmente il Protocollo divenne effettivo il 16 febbraio del 2005, anche se nel frattempo molti stati avevano già iniziato ad applicarlo.
10 anni di Protocollo di Kyoto. Il più famoso accordo internazionale sul clima e l'ambiente entrò definitivamente in vigore il 16 febbraio 2005 dopo anni di negoziati: da molto si discute di come superarlo.
È in corso questi giorni una piccola e preziosa mostra che si intitola “Little big press, Travelling library”, allestita allo Spazio Forma di Milano e curata da 3/3, due persone che si occupano di editoria indipendente e curatela della fotografia. La mostra propone una selezione di 80 libri fotografici scelti da un patrimonio di circa 900 volumi di pubblicazione indipendente, di piccole case editrici o auto-pubblicati, conservato dagli artisti. L’idea di raccogliere questo genere di libri è molto attuale: il fatto che da qualche tempo sia possibile “autoprodursi” un libro fotografico – a costi contenuti e fuori dei grandi canali editoriali – permette la sperimentazione di nuove estetiche (inattuabili dai grandi marchi che provano a richiamarne lo stile, spesso con risultati piuttosto deludenti) e di diffondere temi e idee originali.
Piccoli libri di fotografia. Le immagini di una bella mostra sull'editoria fotografica indipendente e autoprodotta, aperta a Milano.
Lee Marvin, che era nato 90 anni fa oggi, era uno di quegli attori con la faccia, la voce a l’aria da duro, ai quali è difficile chiedere di interpretare altro. Vinse l’Oscar nel 1965 quando era in giro già da parecchio, per i suoi due ruoli in Cat Ballou, una commedia western con Jane Fonda. Durante la cerimonia di premiazione, con quella sua voce grave e profonda (che negli Stati Uniti era una parte consistente del suo personaggio), disse soltanto questo: «penso che metà di questo premio appartenga a un cavallo, là fuori da qualche parte». Era nato il 19 febbraio 1924 a New York e aveva combattuto nel Pacifico, venendo ferito, durante la Seconda Guerra Mondiale. Come capita spesso agli attori che sono poi ricordati sempre per parti o film secondari, l’Oscar fu anche un riconoscimento per tutto quello che aveva fatto prima, e cioè – quasi sempre – la parte del duro, appunto, a cominciare dal suo primo ruolo importante, quello dello sbirro cattivo e violento in Il Grande Caldo di Fritz Lang, del 1953. In quell’anno fu anche Chino, il capo della banda rivale di Marlon Brando in Il Selvaggio, e poi lo sceriffo cattivo in Giorno Maledetto con Spencer Tracy, nel 1955. E dopo anni di ruoli da bandito, quando nel 1962 arrivò il momento di decidere a chi fare interpretare il fuorilegge Liberty Valance – in L’uomo che uccise Liberty Valance, straordinario film sulla storia del West e del western di John Ford – pensarono subito a lui. Dalla fine degli anni Cinquanta in poi fece anche diverse serie per la tv americana, sostanzialmente senza mai allontanarsi troppo da quella parte lì, e interpretò il maggiore John Reisman – finalmente protagonista – in Quella sporca dozzina, del 1967, quando ormai era Lee-Marvin da un pezzo.
Una faccia da Lee Marvin. Era nato 90 anni fa oggi, e fu sempre un duro indimenticabile senza mai diventare un protagonista.
Lunedì mattina sono arrivati in Italia i primi cittadini italiani che erano stati bloccati per giorni nella città di Wuhan, in Cina, a causa della diffusione del nuovo coronavirus (2019-nCoV). In tutto gli italiani che si trovavano a Wuhan erano 67, ma ne sono stati rimpatriati solo 56: dieci hanno deciso volontariamente di restare in Cina, mentre uno non è stato fatto imbarcare perché aveva la febbre. Tra i 56 che sono stati rimpatriati ci sono anche 4 bambini e un neonato. I 56 italiani sono partiti domenica sera a bordo dell’aereo KC-767A del 14° Stormo dell’Aeronautica Militare, e sono arrivati alle 10 di lunedì all’aeroporto militare di Pratica di Mare, in provincia di Roma.
Il posto dove vivranno in quarantena i 56 italiani rimpatriati da Wuhan. Si trova all'interno di un centro militare nel sud di Roma, ed è stato predisposto per escludere sintomi di contagio da nuovo coronavirus.
Il Veneto è una delle regioni in cui sono stati confermati diversi casi di contagio da coronavirus (SARS-CoV-2), insieme alla Lombardia, all’Emilia-Romagna, al Piemonte e al Trentino-Alto Adige. Il primo caso è stato individuato a Vo’ Euganeo, in provincia di Padova, già venerdì scorso: finora i casi di contagio sono 32 in tutta la regione, secondo gli ultimi dati della Protezione Civile. Per contenere la diffusione del coronavirus, la regione Veneto ha emanato un’ordinanza firmata dal governatore Luca Zaia e dal ministro della Sanità Roberto Speranza, ed è stato deciso l’annullamento del carnevale di Venezia, uno degli avvenimenti più importanti dell’anno, che attrae decine di migliaia di persone.
Le cose da sapere sul coronavirus in Veneto. Il numero di contagi, le ordinanze e la situazione a Vo' Euganeo, dove è stato individuato uno dei due «focolai».
Il Senato ha approvato con 145 voti favorevoli, 97 contrari e nessun astenuto la riforma della pubblica amministrazione, che adesso è legge. Secondo le stime del governo decise nel DEF, la riforma dovrebbe valere 0,4 punti di PIL in più nei prossimi cinque anni. La riforma contiene, tra le altre cose, una trasformazione complessiva del ruolo dei dirigenti, una riduzione delle forze di polizia, il taglio delle prefetture e delle camere di commercio, il riordino degli uffici con competenze sovrapposte. Le nuove norme sono spiegate più nel dettaglio dal Sole 24 Ore: ma per avere piena contezza del suo impatto bisognerà attendere i 15 decreti delegati che il governo dovrà approvare nei prossimi mesi. I dirigenti Il riordino della dirigenza è uno dei punti nevralgici della riforma. Con la delega arriva il ruolo unico dei dirigenti (uno per lo Stato, uno per le regioni e uno per gli enti locali). Gli incarichi, assegnati in base al merito e alla formazione continua, possono durare quattro anni (con l’aggiunta di due anni, se necessario, ma per una sola volta). Chi rimane senza incarico può chiedere di essere “demansionato” a funzionario per non perdere il posto. In ogni caso, la licenziabilità è sempre vincolata a una «valutazione negativa» sull’operato del dirigente. Prevista la possibilità di divieto o revoca dell’incarico in settori esposti al rischio corruzione per i dirigenti condannati anche in via non definitiva dalla Corte dei conti al risarcimento del danno erariale. Cancellata la figura del segretario comunale, ma per tre anni potranno continuare a esercitare le stesse funzioni di legalità. Tra le deleghe più pesanti, quella della riscrittura del testo unico del pubblico impiego, che tra l’altro dovrà puntare a rendere concreti e certi i tempi dell’esercizio dell’azione disciplinare nei confronti dei dipendenti pubblici. Le visite fiscali saranno affidate all’Inps e non più alle Asl. E chi è vicino alla pensione potrà scegliere di lavorare part time, mantenendo i contributi pensionistici per il tempo pieno solo con versamenti volontari.
Come cambia la pubblica amministrazione. La riforma adesso è legge: tra le altre cose prevede l'assorbimento della Guardia Forestale dentro un altro corpo di polizia.
Quando si pensa al cinema e al mese di dicembre, si pensa all’uscita di Star Wars: Il risveglio della Forza, che sarà nei cinema dal 16 dicembre: quello stesso giorno usciranno anche il nuovo thriller di Spielberg con Tom Hanks attore protagonista – Il ponte delle spie – e due commedie italiane di Natale: quattro film che faranno probabilmente molti incassi (con Star Wars previsto nettamente in testa). La settimana che precede quei quattro film è quindi una settimana cinematograficamente poco redditizia: chi va al cinema “una volta al mese” ci andrà quasi sicuramente tra qualche giorno e i film usciti in questi giorni rischiano di essere dimenticati dal pubblico non appena usciranno quelli del 16 dicembre. Tra i nuovi film usciti al cinema in questi giorni ci sono quindi film “minori” o alternativi rispetto a quelli della prossima settimana: sono dei film che puntano ad un pubblico diverso. Quello che sarà in più sale è Belle & Sebastien – L’avventura continua, il seguito del film del 2013, tratto dai racconti di Cécile Aubry, diventati cartone animato negli anni Ottanta. Altri due film interessanti sono Perfect Day, film del regista spagnolo Fernando León de Aranoa, ambientato durante la guerra nei Balcani, e Le ricette della signora Toku, un film giapponese di cui si parla abbastanza bene: entrambi sono stati presentati a Cannes.
Stasera cinema? sono usciti un film drammatico ambientato nel 1995 nei Balcani con Benicio Del Toro, il seguito di "Belle e Sebastien" e un film giapponese, "Le ricette della signora Toku".
Alla chiusura della Borsa di Wall Street di giovedì Alphabet, la holding che controlla Google, è diventata la quarta società statunitense a raggiungere mille miliardi di dollari di capitalizzazione, cioè le sue azioni valgono complessivamente mille miliardi di dollari. Le prime aziende quotate in borsa a riuscirci erano state Apple e Amazon nell’estate del 2018, seguite da Microsoft nell’aprile dello scorso anno. I risultati del quarto trimestre di Alphabet verranno resi pubblici il prossimo 3 febbraio e gli analisti di Wall Street si aspettano che riporti entrate per 46,9 miliardi di dollari, un aumento su base annua di quasi il 20 per cento.
Alphabet, la holding che controlla Google, è diventata la quarta società statunitense a raggiungere mille miliardi di dollari di capitalizzazione.
Martedì 15 gennaio la Guardia di Finanza di Palermo, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, ha ordinato il fermo di 14 persone coinvolte nel traffico di migranti tra la Tunisia e la Sicilia: 12 sono state già fermate e 2 sono ricercate. I provvedimenti riguardano persone italiane e tunisine, accusate di sfruttamento dell’immigrazione clandestina, contrabbando di tabacchi lavorati e fittizia intestazione di beni e attività economiche. A capo dell’organizzazione ci sarebbe stato un tunisino da anni residente a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, dove gestiva il ristorante “Bellavista”. Il traffico di migranti sarebbe avvenuto a bordo di gommoni, alcuni dei quali già sequestrati dalla Guardia costiera, in grado di trasportare dai 10 ai 15 migranti alla volta, i quali pagavano fino a tremila euro per arrivare in Italia. Gli scafisti, secondo la Guardia di Finanza, eludevano i controlli della polizia grazie ad alcuni informatori che indirizzavano gli sbarchi su tratti di costa non controllati. Oltre ai fermi sono stati sequestrati beni appartenenti ai membri dell’organizzazione per un valore di oltre 3 milioni di euro.
La Guardia di Finanza di Palermo ha fermato 12 persone coinvolte nel traffico di migranti tra Tunisia e Italia.
Oggi alle 16 cominceranno le consultazioni, gli incontri del presidente della Repubblica con le più importanti cariche istituzionali, i capi di partito e i capigruppo in Parlamento, che serviranno per capire se è possibile formare una nuova maggioranza parlamentare dopo le dimissioni presentate ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Le consultazioni cominceranno nel pomeriggio quando il presidente della Repubblica telefonerà all’ex presidente Giorgio Napolitano, al momento fuori Roma (per tradizione le consultazioni partono sempre dagli ex presidenti della Repubblica). Gli incontri proseguiranno alle 16, quando Mattarella incontrerà la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e poi il presidente della Camera Roberto Fico. Il resto del pomeriggio e le prime ore della sera saranno utilizzate per incontrare i gruppi parlamentari più piccoli: Per le Autonomie, i gruppi misti di Senato e Camera e infine la delegazione di Liberi e Uguali (il partito non esiste più, ma il gruppo parlamentare è rimasto unito).
Il calendario delle consultazioni. Si parte oggi con i presidenti di Senato e Camera e con i gruppi più piccoli, si finirà domani alle 17 con la delegazione del Movimento 5 Stelle.
Nel mondo della moda i boicottaggi non sono una cosa rara e se vengono gestiti con un po’ di attenzione – chiedendo scusa e ritirando i prodotti che li hanno causati – solitamente rientrano nel giro di qualche settimana. Quello di Dolce & Gabbana in Cina però continua a distanza di due mesi dal motivo che lo aveva fatto iniziare: tre video pubblicitari percepiti come razzisti e i commenti offensivi dello stilista Stefano Gabbana, seguiti da scuse goffe e poco convincenti da parte sua e di Domenico Dolce, l’altro fondatore del marchio. In particolare, i video mostravano una ragazza cinese in abito da sera che cercava di mangiare tre tipici piatti italiani – pizza, spaghetti e un cannolo siciliano – con un paio di bacchette, tra molte difficoltà; in uno dei video, a un certo punto, una voce maschile fuori campo ironizzava sul cannolo chiedendo “è troppo grande per te?”. Dopo le polemiche che ne erano seguite, Gabbana aveva scritto in un messaggio privato su Instagram, poi reso pubblico, cose come «la Cina è un paese di merda» e «Cina Ignorante Mafia sporca puzzolente». Tra mille proteste venne cancellata una costosissima sfilata organizzata da D&G a Shanghai e i principali rivenditori online cinesi ritirarono i prodotti dell’azienda. Il sito di moda Business of Fashion scrive che ancora oggi in Cina i rivenditori online, come TMall, JD.com e gli occidentali Net-a-Porter e Farfetch, non offrono articoli di Dolce & Gabbana. A dicembre su Weibo, il principale social network cinese, D&G è stata nominata il 97 per cento di volte in meno rispetto alla media dei quattro mesi precedenti mentre negli ultimi due anni e fino allo scorso novembre D&G era l’azienda di lusso più nominata su Weibo: secondo la società di ricerca Gartner L2 generava il 41 per cento di engagement nella categoria. Ancora adesso il profilo Instagram del marchio è pieno di commenti offensivi mentre le poche celebrità che ancora ne indossano gli abiti vengono insultate sui social. La scorsa settimana alcune foto su WeChat, un servizio simile a WhatsApp ma con molte più funzioni, mostravano i negozi di D&G a Shanghai e a Hong Kong con dentro soltanto i dipendenti, mentre lunedì le scuse pubblicate su Weibo dalla modella cinese protagonista del video sono state accolte da molti con durezza.
Il boicottaggio di D&G in Cina continua. Il marchio italiano ha fatto un errore "mai visto", non ha saputo arginarlo e ne sta ancora pagando le conseguenze.
Dopo le discussioni e i dubbi circolati riguardo i dati forniti pochi giorni fa dal commissario unico di Expo Giuseppe Sala a una conferenza di Confindustria, il sito di Expo ha pubblicato i dati ufficiali degli ingressi. Secondo gli organizzatori sono effettivamente 6,1 milioni i visitatori entrati a vedere Expo nei primi due mesi della manifestazione – i numeri vengono dai tornelli all’ingresso, che registrano elettronicamente il passaggio – ed è stata fornita anche la percentuale di quelli serali – col biglietto da 5 euro – che è il 15 per cento del totale (915mila persone). Il comunicato stampa dice anche che fino a fine giugno sono stati già emessi 8 milioni e 450mila biglietti: sono quelli già venduti a singoli visitatori e non quelli che passano tramite le agenzie di viaggio e i tour operator, e che quindi devono ancora essere effettivamente rivenduti. Compresi anche questi ultimi, i biglietti venduti erano 15,6 milioni al 30 giugno. Questi dati sono stati confermati dalla società di revisione Deloitte Consulting, che ha certificato tutti i dati contrattuali delle trattative sui biglietti. Per arrivare all’obiettivo di 20 milioni di visitatori entro fine ottobre bisogna sperare che, come avviene di solito per questo genere di eventi, il numero dei visitatori aumenti progressivamente arrivando al picco tra settembre e ottobre, prima della chiusura.
I dati ufficiali dei primi due mesi di Expo. Dopo le discussioni e i dubbi degli ultimi giorni, sono stati pubblicati: corrispondono ai 6 milioni di visitatori di cui aveva parlato Giuseppe Sala.
L’uscita di Soul, l’ultimo film di animazione della Pixar, è stata accompagnata da una specie di atmosfera da “visione di gruppo” sui social network: sia perché è stato diffuso contemporaneamente in tutto il mondo sul servizio di streaming Disney+, sia perché è stato disponibile dal giorno di Natale, e in parte per la pandemia che sta costringendo mezzo mondo in casa. Come praticamente tutti i film Pixar, Soul è piaciuto tanto alla critica, e sembra stia ottenendo un gran successo di pubblico. Ma assieme ai commenti entusiasti, ce ne sono stati tanti che hanno messo in discussione, o che perlomeno hanno avanzato qualche dubbio, sul fatto che sia un film “per bambini”. Notoriamente, i film Pixar sono tra i più acclamati e popolari film di animazione degli ultimi trent’anni, e sono stati tanti negli anni quelli considerati da subito dei grandi film, prima ancora che dei grandi cartoni animati. Dai Toy Story a Monster & Co. a Up, la maggior parte dei film della casa produttrice – dal 2006 di proprietà di Disney – sono tendenzialmente apprezzati anche dagli adulti: ma non ci sono mai stati veri dubbi sul fatto che fossero film pensati per bambini e ragazzini.
“Soul” è un film per bambini? la domanda non è se possa piacere a-grandi-e-piccini, come si dice: ma se il nuovo film Pixar non sia proprio rivolto in primo luogo agli adulti.
Sono stati premiati i vincitori del 24esimo National Geographic Traveler Photo contest, un concorso di fotografia organizzato dalla rivista Traveler del National Geographic, rivolto a tutti e non solo a fotografi professionisti. Chi ha partecipato poteva sottoporre al concorso più fotografie, poteva scegliere il tema e il soggetto. Lo stile e i temi sono quelli tipici della rivista: paesaggi, un po’ di reportage, il tutto spettacolarizzato con tinte forti e sature. Le immagini selezionate sono 11 – tre vincitrici, sette menzioni speciali e una scelta dai lettori – ma il concorso ha ricevuto 12.000 immagini da 6.615 fotografi di 152 paesi. Tutte le fotografie si possono vedere nel sito ed è possibile selezionare la galleria in base a 5 categorie (i vincitori, scene in esterno, senso del posto, ritratti di viaggio, momenti spontanei) e in base alla settimana di pubblicazione.
Le foto vincitrici del concorso di Traveler. 11 immagini molto belle scelte dalla rivista di viaggi del National Geographic.
Aggiornamento del 5 novembre Mercoledì sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che le nuove misure restrittive entreranno in vigore venerdì 6 novembre e non più il 5 novembre, come era stato precedentemente annunciato, «per consentire a tutti di disporre del tempo utile per organizzare le proprie attività». Saranno valide fino al 3 dicembre. Le restrizioni prevederanno la divisione dell’Italia in tre aree, a seconda della gravità della situazione epidemiologica locale: una rossa, una arancione e una gialla, dalla più grave alla meno grave. Le limitazioni maggiori saranno in Calabria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.
Le nuove restrizioni previste dal Dpcm. Vengono individuati due scenari per le aree dove la diffusione del coronavirus è più grave: saranno vietati gli spostamenti e chiuderanno tutte le attività commerciali non necessarie.
Negli ultimi giorni sui giornali italiani si è creata una polemica, alimentata da diversi intellettuali, associazioni e giornalisti, intorno alla decisione del ministro della Cultura Dario Franceschini di nominare Andrea De Pasquale come direttore dell’Archivio Centrale dello Stato. De Pasquale, dirigente del ministero che ha già guidato diversi enti culturali importanti, come la Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, è criticato perché, proprio da direttore della Biblioteca, nel novembre del 2020 decise di acquisire l’archivio appartenuto a Pino Rauti, una delle figure più note e discusse, dal dopoguerra in poi, della destra radicale in Italia e in Europa. A essere contestata non fu l’acquisizione dell’archivio, senz’altro importante, ma il modo in cui avvenne.
Le polemiche sulla nomina del nuovo direttore dell’Archivio dello Stato. La scelta di Andrea De Pasquale è stata criticata a causa di una controversia sugli archivi di un politico di estrema destra.
La data di scadenza per pagare l’acconto delle due imposte comunali IMU e TASI è il 16 giugno 2015. In questa data andrà pagato solo il 50 per cento di quanto dovuto al comune. Il saldo, cioè il restante 50 per cento, andrà pagato entro il prossimo 16 dicembre. C’è la possibilità di pagare tutto una sola volta, ma ciò va fatto sempre entro il 16 giugno 2015. IMU e TASI sono due imposte dovute ai comuni per la proprietà di immobili, l’IMU è un’imposta patrimoniale mentre la TASI è un’imposta sui servizi indivisibili come la polizia o la tutela dell’ambiente. La TASI e l’IMU insieme compongono la IUC (Imposta Unica Comunale). Quanto si deve pagare di IMU e TASI Le aliquote di IMU e TASI sono diverse nei vari comuni. Per esempio per un’abitazione della stessa categoria (A1, A8 e A9) nel comune di Roma si deve pagare per l’IMU un’aliquota del 5 per mille, mentre in quello di Milano una del 6 per mille. Anche le detrazioni fiscali variano di comune in comune, è necessario quindi andare sul sito del comune dove bisogna pagare le due imposte e verificare quale siano le giuste aliquote. Le imposte non sono dovute se l’importo da pagare totale (non i singoli acconti) non supera i 12 euro.
IMU e TASI, entro quando e quanto si deve pagare. Date di scadenza, modalità e soggetti interessati dalle due imposte comunali sulla casa: tutte le cose da sapere.
La corte di appello di Firenze ha condannato a 7 anni Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e di Rete Ferroviaria Italiana, nel processo per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, in cui morirono 32 persone. Si tratta di una conferma della condanna decisa in primo grado. ANSA scrive che Moretti era imputato di disastro, omicidio plurimo colposo, lesioni colpose e incendio. La corte di appello ha anche condannato a 6 anni Michele Mario Elia (ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana) e Vincenzo Soprano (ex amministratore delegato di Trenitalia).
La corte di appello di Firenze ha confermato la condanna a Mauro Moretti nel processo per la strage ferroviaria di Viareggio.
Il 2018 è stato un anno strano per le serie tv: niente Game of Thrones o Stranger Things, per cominciare. In più, soprattutto in questi ultimi mesi, non è uscita nessuna nuova serie che abbiano visto davvero in tanti, e non solo in certe nicchie. Fatta forse eccezione per Maniac, la complicata serie Netflix con Emma Stone (e con un trench), non è uscita una serie della quale si finisce per saper qualcosa pur senza averla vista. Forse è un caso o forse è un segno dei tempi, conseguenza del fatto che con così tante serie tra Sky, Rai, Amazon, Netflix, TIMVision e compagnia bella sia ormai difficile che tutti guardino la stessa cosa e che lo facciano negli stessi giorni, parlandone nello stesso momento. Comunque. Anche se magari non ne avete sentito parlare da cinque amici contemporaneamente e non ne avete visto la pubblicità in metropolitana o decine di articoli sui giornali (o sul Post), negli ultimi tempi sono uscite diverse nuove e interessanti serie tv. Niente che resterà nella storia, ma fanno il loro mestiere di intrattenimento. Le trovate di seguito, e le abbiamo scelte tenendo conto di due parametri: hanno tutte un voto sopra il 7,5 su IMDb e sono tutte disponibili in Italia da quando già l’estate era finita.
«Consigliami una serie tv». Qualche possibile risposta tra serie nuove e recenti di cui si parla bene: dobbiamo dirvi però che spesso non sono molto allegre.