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Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 259 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 239.961 e 30 morti, secondo i dati diffusi oggi dal ministero della Salute. Le persone attualmente ricoverate nei reparti di terapia intensiva sono 105, 2 in più rispetto a ieri, ma il 50 per cento in meno di una settimana fa. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 890, per un totale di 187.615. Le persone che sono state sottoposte a tampone fino ad oggi sono 3.168.116, 28.331 in più di ieri. In Lombardia sono stati registrati 156 nuovi casi di contagio, per un totale di più di 93mila. I dati lombardi continuano a essere di gran lunga i peggiori in Italia. Le altre regioni con il maggior incremento del numero dei casi confermati sono l’Emilia-Romagna (46), il Piemonte (15) e il Lazio (13). In quattro regioni – Basilicata, Sardegna, Valle d’Aosta e Sicilia– oltre che nella provincia autonoma di Bolzano non sono stati registrati nuovi casi di contagio.
Le notizie di venerdì sul coronavirus in Italia. Sono stati registrati 259 casi di contagio e 30 morti.
Fino al 26 febbraio il museo MAXXI di Roma ospita la mostra The Japanese House. Architettura e vita dal 1945 a oggi dedicata a progetti di case giapponesi. La mostra raccoglie i progetti e le fotografie degli edifici disegnati da più di 50 architetti, tra cui Kenzo Tange (vincitore del premio Pritzker nel 1987), Toyo Ito, Kazuyo Sejima e Shigeru Ban (premio Pritzker 2014), molto conosciuti nel mondo dell’architettura, e i loro maestri Shirai, Shinohara e Sakamoto, meno noti nei paesi occidentali. Sono esposti anche video, interviste, spezzoni di film, manga, opere di artisti e riproduzioni in scala reale di parti e sezioni di edifici. È divisa in tre sezioni tematiche, una sulla convivenza, una sulla continuità della cultura giapponese – sia tra l’esterno e l’interno delle case, sia tra l’ambiente naturale e le strutture costruite dalle persone – e una su come è concepito lo spazio domestico in Giappone, anche nei fumetti e nel cinema. The Japanese House è la prima mostra italiana che racconta l’architettura delle case giapponesi. È organizzata in collaborazione con il Barbican Centre di Londra (dove sarà ospitata dal 23 marzo al 25 giugno), il Museo nazionale di arte moderna di Tokyo (dove sarà in estate) e la Japan Foundation.
Come sono fatte le case giapponesi. Una mostra di architettura al MAXXI di Roma lo spiega con disegni, fotografie, modellini e opere d'arte.
Oggi le azioni del gruppo Prada sono salite del 20 per cento raggiungendo il valore più alto dal giugno 2015 dopo che venerdì l’azienda aveva presentato il bilancio del 2017. In quell’occasione il suo amministratore delegato Patrizio Bertelli aveva detto che nel secondo semestre le vendite erano aumentate, in particolare grazie ai clienti cinesi e ai nuovi prodotti, che hanno coperto circa il 60 per cento delle vendite totali. Rispetto all’anno prima il profitto è comunque calato del 7,3 per cento, arrivando a 588 milioni di euro. Le entrare di Prada, tra le più grosse e antiche aziende di lusso italiane, sono in calo dal 2014, un po’ per la crisi generale del settore, un po’ per la lentezza, scrive la rivista di moda Business of Fashion, nell’adeguarsi alle mode del momento per quanto riguarda scarpe e abiti informali, un po’ per la concorrenza dei suoi rivali, i grossi gruppi del lusso francesi Kering e LVMH, che nello stesso periodo hanno visto invece un aumento di fatturato. L’azienda si aspettava di recuperare già l’anno scorso, ma a settembre aveva detto che la ripresa era stata più lenta del previsto; venerdì Bertelli ha detto che dopo molto lavoro il gruppo «è uscito da un’area grigia ed è entrato in una più luminosa». Il direttore finanziaria Alessandra Cozzani ha spiegato che negli ultimi sei mesi del 2017 Prada ha raddoppiato le vendite online dalla Cina, che compra per il 30 per cento del totale; l’azienda sta anche pensando a una nuova sede a Shanghai per sfilate e mostre.
Prada va forte in Cina. Le azioni dell'azienda sono aumentate dopo che venerdì ha presentato il suo bilancio 2017: non si è ancora ripresa del tutto ma le vendite vanno meglio.
I risultati definitivi delle elezioni regionali in Sicilia di domenica 5 novembre sono arrivati solo verso la mezzanotte di lunedì 6, a 16 ore dall’inizio dello spoglio. Nello Musumeci, il candidato sostenuto dalla coalizione di centrodestra, è stato il più votato: ha ottenuto il 39,8 per cento dei voti, mentre le liste a lui collegate il 42 per cento (e 29 seggi). Visto che ai 29 seggi vanno aggiunti i 7 seggi del listino del presidente, il centrodestra ha raggiunto la maggioranza nel Parlamento regionale con 36 deputati su 70 totali. Il Movimento 5 Stelle è stato il singolo partito più votato, con il 26,6 per cento dei voti e i 20 seggi ottenuti dalla lista; il suo candidato, Giancarlo Cancelleri, ha ottenuto il 34,6 per cento. Il candidato di PD e Alternativa Popolare Fabrizio Micari ha ottenuto il 18,6 per cento, le liste che lo sostengono il 25 per cento e 13 seggi. La lista di Alternativa Popolare si è fermata al 4 per cento, non riuscendo quindi a superare il quorum del 5 per cento: Angelino Alfano ha commentato dicendo che «anche se non abbiamo ottenuto i risultati sperati non abbiamo rimpianti, perché abbiamo fatto la scelta giusta». Il candidato della sinistra, Giuseppe Fava, ha ottenuto il 6,1 per cento dei voti, contro il 5,2 per cento della sua lista, e solo un seggio.
Com’è finita in Sicilia. I risultati definitivi sono arrivati intorno alla mezzanotte di lunedì: Nello Musumeci è il nuovo presidente della regione.
Ieri dicevamo dell'anniversario di domani di Bob Marley a San Siro: oggi al Post Gianni Barlassina ha tirato fuori questo servizio di Rai Uno, di gran tenerezza. Jeff Ament dei Pearl Jam si annoiava, col tour saltato, e ha fatto un disco, di cinque canzoni. Live con galline, di Neil Young. (forse per galline) Ad agosto esce un disco nuovo dei Waterboys, con una canzone dylaniana, tosta, da sette minuti, intanto (lui è molto su TikTok, in questi giorni). Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Bill Withers. Tra "Prendila così" di Battisti e "Still crazy after all these years" di Paul Simon.
Nelle ultime settimane del dicembre di 15 anni fa iniziò a diventare piuttosto famoso online BonsaiKitten.com, un sito che pubblicizzava un sistema per fare crescere in bottiglia i gatti. Era uno scherzo – discutibile – ma nei suoi primi anni di esistenza fu preso sul serio da moltissime persone e testate in giro per il mondo, che dedicarono alla storia articoli e commenti molto severi circa la pratica inumana di fare crescere un animale in bottiglia. Come dice il sito di Paolo Attivissimo, le segnalazioni della burla divennero consistenti a partire dal 18 dicembre 2000 su forum di vario tipo, ma il sito era probabilmente online già da qualche giorno, come indicato dalla registrazione del dominio che risale al 10 dicembre 2000; Wikipedia indica come data di lancio del sito il 22 dicembre. La bufala dei gattini allevati sotto vetro ebbe una vita piuttosto lunga: a più di un anno dal lancio del sito, per esempio, Repubblica dedicò un preoccupato articolo alla vicenda con il titolo “Quei mici condannati a crescere in bottiglia”, descrivendo la “vetrina dell’orrore” mostrata nel sito.
15 anni di gattini in bottiglia. Una delle più famose bufale di internet – la storia dei "gatti bonsai" – cominciò a circolare nelle ultime settimane del 2000, e poi arrivò ovunque.
Bill Watterson viene spesso definito il J. D. Salinger dei fumetti. Watterson era un autore piuttosto schivo già mentre disegnava la sua leggendaria striscia Calvin and Hobbes. Dopo il suo ritiro, nel 1995, è praticamente scomparso: ha fatto poche apparizioni pubbliche, ha concesso pochissime interviste e pubblicato soltanto uno o due disegni. Quindi è piuttosto sorprendente che pochi giorni fa Watterson abbia contributo a disegnare tre strisce della serie Pearls Before Swine, dell’artista statunitense Stephan Pastis. Le strisce che Watterson ha contribuito a disegnare sono i suoi primi lavori pubblicati in quasi vent’anni. Pastis, che ha definito la collaborazione «come ricevere una telefonata da Bigfoot», ha accettato immediatamente quando Watterson ha suggerito di collaborare insieme ad alcune strisce di Pearls e donare gli originali per raccogliere fondi per la ricerca sul Parkinson. L’idea su cui i due hanno lavorato è l’autoironia tipica delle vignette di Pastis, che spesso nella sua striscia prende in giro la sua stessa abilità di disegnatore. Le vignette disegnate da Watterson sono inserite in mezzo a quelle disegnte da Pastis in maniera molto originale: Libby, una precoce bambina di seconda elementare introdotta nelle ultime strisce, afferma che può facilmente disegnare meglio di Pastis.
Il ritorno di Bill Watterson. L'autore di Calvin & Hobbes ha fatto un'apparizione a sorpresa nelle strisce del disegnatore Stephan Pastis, dopo 20 anni di assenza.
Sono passate quasi tre settimane dal violento terremoto che ha colpito il Giappone settentrionale causando uno tsunami che ha travolto buona parte della costa. Da allora, tecnici ed esperti sono al lavoro nella centrale nucleare di Fukushima I per rimettere in sicurezza l’impianto, seriamente danneggiato dalle onde anomale. I danni e l’avaria dei sistemi di raffreddamento hanno portato alla fuoriuscita di materiale radioattivo, causando la contaminazione dell’aria e dell’acqua nei pressi della centrale. Le informazioni sulla radioattività fino a ora diffuse dalle autorità e dai media giapponesi sono state spesso in contraddizione tra loro. La notizia di ieri è che nell’area di mare davanti a Fukushima I la quantità di radiazioni è 3.355 volte al di sopra dei limiti stabiliti dalle leggi del paese, ma che lo iodio radioattivo dovrebbe decadere rapidamente senza causare problemi per la salute della popolazione.
A quante radiazioni siamo esposti? (episodio 2). La nuova infografica per farci un'idea sulla quantità di radiazioni che riceviamo, anche dalle banane.
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.7 ha avuto come epicentro la zona di Morfasso, nella parte meridionale della provincia di Piacenza, alle 20 di domenica sera, a una profondità di circa 10 chilometri. Una seconda scossa di simile intensità – magnitudo 3.9 – c’è stata invece due ore dopo nel comune di Scurcola Marsicana, in provincia dell’Aquila, alle 21,58. Al momento non sono stati segnalati danni o problemi, anche se le scosse sono state percepite chiaramente nelle rispettive zone (la prima anche nei pressi di Roma).
Ci sono state due scosse di terremoto di 3.7 e 3.9, rispettivamente in provincia di Piacenza e L’Aquila.
Mercoledì 12 e giovedì 13 giugno la Corte costituzionale tedesca terrà una serie di audizioni per decidere sulla legittimità delle politiche monetarie messe in atto dalla Banca Centrale Europea. Verranno sentiti, tra gli altri, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, il presidente della Bundesbank (la banca centrale tedesca) Jens Weidmann e Jörg Asmussen, uno dei sei membri del comitato esecutivo della BCE e l’unico tedesco. La Corte, che ha sede a Karlsruhe, non ha formalmente alcun potere sulle decisioni della Banca Centrale Europea, ma può decidere sulla costituzionalità di alcune azioni intraprese dalla BCE e in particolare sul piano di acquisti di titoli di stato annunciato da Mario Draghi tra agosto e settembre 2012. Non è chiaro che cosa succederà se la Corte Costituzionale darà parere negativo, ma la sentenza definitiva arriverà in ogni caso solo tra qualche mese. Si tratta comunque di una vicenda importante per il sostegno tedesco alle politiche economiche europee e alcuni mezzi di comunicazione si sono spinti a dire che c’è di mezzo lo stesso futuro dell’euro.
La BCE e la Corte costituzionale tedesca. Oggi e domani si discute un ricorso contro la politica economica della BCE, in particolare l'intervento che ha calmato i mercati finanziari: cosa c'è in ballo.
Questa settimana la Commissione europea ha ordinato alla regione Sardegna di recuperare 10 milioni di euro di aiuti di stato concessi alla compagnia di navigazione Saremar. Il governatore della Sardegna, Ugo Cappellacci, ha accusato “le lobby e gli euroburocrati” per questa decisione e ha annunciato che farà ricorso. Si tratta dell’ultimo capitolo di una storia molto lunga, cominciata nel 2011 e su cui si è già espressa l’Antitrust italiana. #SAR2014 Saremar: l”Europa in mano ai burocrati ed alle lobby private, non ci arrendiamo andiamo avanti a combattere per EU dei cittadini
La questione della Saremar. La compagnia di navigazione di proprietà della regione Sardegna, che secondo la Commissione Europea ha ricevuto aiuti di stato illegali.
Buone feste è anche nel giorno di Natale il messaggio del doodle di Google, dopo quello della vigilia. Il messaggio non c’è, in realtà, ma il doodle dirige allo stesso laico risultato di ricerca: “Buone feste”, appunto. Anche l’anno passato i doodle erano stati due diversi, una specie di prima e seconda puntata: nel 2013 invece appaiono più indipendenti, se non per gli scenari alternativi di tradizione montana e contemporaneo metropolitano. In anni passati, i successivi doodle delle feste erano stati fino a cinque. Per il 26 dicembre è pronto invece un terzo doodle di “Buone feste“, che torna a una scena più rurale e solitaria.
Buone feste da Google, ancora. Il secondo augurio natalizio è più urbano di quello della vigilia, ma domani torna la neve.
La cantante americana Rihanna ha pubblicato sul suo sito “FourFiveSeconds”, il suo ultimo singolo in cui canta insieme all’americano Kanye West e all’ex membro dei Beatles Paul McCartney. Il primo gennaio Kanye West aveva pubblicato un’altra canzone scritta con Paul McCartney, “Only One”: un portavoce di West ha detto che tra lui e McCartney c’è una «prolifica collaborazione musicale». La canzone si può acquistare su iTunes.
La nuova canzone di Rihanna, Kanye West e Paul McCartney. È stata pubblicata nella notte: si chiama “FourFiveSeconds”, ed è acustica.
Laggiù in Antartide, uno dei luoghi più inospitali al mondo, c’è una base permanente americana per la ricerca scientifica. Si trova nel punto più a sud della Terra, dove la temperatura dell’aria arriva a -70 °C, ospita una cinquantina di persone e porta il nome dei due più grandi esploratori dell’Antartide: Amundsen e Scott. Il primo raggiunse il Polo Sud geografico per la prima volta nella storia dell’uomo esattamente cento anni fa, il secondo morì insieme ai propri compagni di spedizione dopo aver raggiunto qualche giorno dopo il medesimo obiettivo. Questa è la storia di Amundsen, l’uomo che sognava di conquistare il Polo Nord e che si ritrovò invece a guidare le sue slitte agli antipodi, verso il punto più a sud del mondo. Le prime esplorazioni Roald Engelbregt Gravning Amundsen nacque a Borge, un piccolo centro abitato 85 chilometri a nord di Oslo, il 16 luglio del 1872. Figlio di un armatore, a 21 anni scelse di abbandonare gli studi in medicina e di assecondare la propria passione per le esplorazioni. Prese parte ad alcune spedizioni nell’Artico e, tra un viaggio e l’altro, si diede da fare per perfezionare le proprie capacità con lo sci di fondo nel clima freddo e ostile della Norvegia settentrionale. Il suo punto di riferimento, come quello di molti altri appassionati dell’epoca, era l’esploratore Fridtjof Nansen che in quegli anni stava conducendo numerose imprese per la scoperta di nuovi territori in Groenlandia e al Polo Nord.
La conquista del Polo Sud, 100 anni fa. La leggendaria storia di come il norvegese Roald Amundsen arrivò per primo - il 14 dicembre 1911 - battendo di poco lo sfortunato inglese Robert Scott.
L’Agenzia delle Entrate e Riscossione, l’ente pubblico che si occupa della riscossione dei debiti dei cittadini nei confronti dello Stato, ha comunicato che eliminerà gradualmente il bollettino RAV come metodo di pagamento, sostituendolo con il modulo pagoPA. Il bollettino RAV (che sta per Ruolo mediante avviso) è un metodo di pagamento interbancario, che si trova già prestampato e con l’importo da pagare nella propria area personale dell’Agenzia. Secondo un comunicato ufficiale, il bollettino RAV è stato utilizzato per 15 milioni di pagamenti di cartelle e avvisi nel 2018, il 90 per cento del totale. Con il modulo di pagamento pagoPA, che è già in uso, si può pagare in banca, alla posta e nelle ricevitorie, ma si può scegliere di pagare anche direttamente online sul sito o con l’app dedicata Equiclick. Secondo le intenzioni dell’Agenzia, il modulo «rappresenta un ulteriore passo in avanti nell’ambito del percorso di innovazione intrapreso da Agenzia delle Entrate e Riscossione per offrire servizi sempre più accessibili, tempestivi e facili da utilizzare». Il modulo pagoPA ha una grafica diversa rispetto al vecchio bollettino, con due sezioni: in una c’è un QR code e un codice interbancario, per pagare nelle ricevitorie e in banca, in un’altra c’è la sezione dedicata al pagameno alla posta, con un cosiddetto “Data Matrix”, simile al QR code.
Il bollettino RAV verrà gradualmente eliminato dall’Agenzia delle Entrate e Riscossione. E sarà sostituito con il modulo pagoPA, già in uso: una guida.
Il 24 gennaio sono state annunciate le nomination per ognuna delle 24 categorie degli Oscar, la cui cerimonia di premiazione si terrà il 26 febbraio a Los Angeles. I film nominati per l’Oscar al Miglior film sono stati nove: gli stessi film, a grandi linee, sono anche quelli che hanno ottenuto più nomination, considerando anche le altre categorie. Abbiamo messo insieme la loro data di uscita in Italia, insieme a quella di altri film notevoli nominati nelle altre categorie. Alcuni sono già usciti negli ultimi giorni o mesi, altri usciranno a febbraio, poco prima della cerimonia di premiazione. – La La Land: il musical di Damien Chazelle ha ottenuto 14 nomination (era successo solo a Titanic ed Eva contro Eva) ed è nei cinema dal 26 gennaio. Anthony Lane del New Yorker ha consigliato di andarlo a vedere «nel più grande schermo della zona, con il miglior audio possibile, anche se per farlo doveste viaggiare tutto il giorno».
Quando escono i film degli Oscar in Italia. Quattro dei nove film candidati per il premio più importante usciranno a febbraio: le date di questi e di altri ancora, per organizzarsi per tempo.
La versione web di Google Calendar, il calendario di Google per gestire gli appuntamenti, non funziona da un po’, stanno segnalando molti utenti in Europa e negli Stati Uniti. L’applicazione del servizio sembra funzionare correttamente, ma se si prova a raggiungere la pagina web compare la scritta “Not Found. Error 404”. L’account Twitter di Google Calendar ha ammesso il problema, spiegando che i tecnici stanno provando a risolverlo. Hi Benjamin. Our team is aware of this issue and working on a fix. Appreciate your patience.
La versione web di Google Calendar non funziona da un po’. L'app invece tutto a posto: Google sta lavorando per risolvere il problema.
Che settimana estenuante a Game of Thrones. Siamo stati sbalzati da Approdo del Re a Castello Nero a Meereen e poi di nuovo da capo. Più o meno l’unico personaggio a non comparire è stato il caro tonto Podrick (non abbiamo visto neanche Arya, ma per quel che ne sappiamo poteva pure aggirarsi indossando una faccia diversa). Af ogni modo, queste sono le cinque cose più importanti successe nel settimo episodio della quinta stagione, Il Dono. Il lungo gioco di Cersei potrebbe portare a qualcosa Questa settimana il vento è cambiato rapidamente ad Approdo del Re. All’inizio dell’episodio Olenna fa assaggiare ad Alto Passero il suo caratteristico comportamento impertinente, mentre chiede la liberazione dei suoi due nipoti: la regina Margaery e Loras, imprigionati rispettivamente per spergiuro e sodomia. Siccome le battute non funzionano Olenna prova con la corruzione e le minacce, ma Alto Passero non si fila neanche quelle. La rimette a posto dicendole che appartiene a quell’1 per cento privilegiato che ha perso il contatto col mondo, e la manda via così.
Le cinque cose più importanti nell’ultimo episodio di Game of Thrones. Una puntata estenuante: il piano di Cersei prende una piega inaspettata, Tyrion e Jorah arrivano da Daenerys.
Roger Waters ha notato che la chitarra in Two suns in the sunset era troppo bassa e ha rimesso online una versione corretta: «A voi sembrerà una cosa da niente, ma a me ha fatto uscire pazzo». Cat Stevens che fa Father and son per la milionesima volta in cinquant'anni, l'altroieri (e la voce del son gli viene solo al secondo giro). Avevo detto che la cover di My only love di Moby era forse l'unica cosa buona del suo disco nuovo: lui intanto ha fatto un video per mostrare come l'ha fatta, tutto da solo. No, con Mindy. La bellezza di You're my world di Helen Reddy, così, gratis. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Beth Gibbons. E di "Rustin' man", anche, ma poi bisogna spiegare chi è, e nel titolo era lungo.
A partire dalla sera di mercoledì 15 luglio a Quinto di Treviso, in Veneto, ci sono state proteste e violenze da parte di alcuni residenti contro la decisione della prefettura di trasferire un centinaio di persone richiedenti asilo in trenta appartamenti sfitti della zona. Ci sono stati picchetti, presidi, incendi di materassi e mobili e anche il ferimento di una persona, un portinaio della zona. La protesta è risultata efficace, dato che il comune di Treviso ha deciso di spostare i richiedenti asilo in una ex caserma fra Treviso e Casier. Venerdì pomeriggio il comune ha confermato che il trasferimento dei richiedenti asilo da Quinto all’ex caserma è avvenuto senza ulteriori disordini. Negli stessi giorni, però, anche a Casale San Nicola, in provincia di Roma, ci sono stati picchetti di residenti e proteste violente contro l’arrivo di alcuni migranti: diversi poliziotti sono rimasti feriti.
Cosa è successo a Roma e Treviso. Alcuni residenti e movimenti di estrema destra hanno protestato con violenza contro le decisioni di assegnare alloggi ai richiedenti asilo: a Treviso il comune ha spostato nuovamente i migranti.
Stamattina l’ISTAT ha pubblicato i nuovi dati sul lavoro che si riferiscono al mese di aprile. Le nuove rilevazioni hanno registrato un tasso di disoccupazione del 10,2 per cento, stabile rispetto a quello di marzo, e in calo dello 0,7 per cento rispetto a quello di aprile 2018. Anche l’occupazione è stabile, al 58,8 per cento; 0,3 punti percentuali in più rispetto ad aprile 2018. C’è una diminuzione di lavoratori autonomi, che però è stata compensata dall’aumento di dipendenti, soprattutto a termine. C’è anche un dato europeo positivo: secondo i dati EUROSTAT il tasso di disoccupazione nei paesi dell’Eurozona non era così basso da 10 anni. Il tasso di disoccupazione fra i 15 e 24 anni tuttavia è risalito, dal 30,2 per cento di marzo, che era stato il dato più basso dall’ottobre 2011, al 31,4 per cento. L’occupazione femminile invece è cresciuta dello 0,1 per cento da marzo.
Ad aprile il tasso di disoccupazione in Italia è stato del 10,2 per cento: stabile rispetto a marzo e in calo rispetto ad aprile 2018.
© Brian J. Skerry Fino al 26 maggio al Museo di Storia Naturale di Milano si potrà visitare una mostra per capire le cause e gli effetti del riscaldamento globale, realizzata in collaborazione con National Geographic e con la curatela scientifica di Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana.
Capire il cambiamento climatico. Con una mostra al Museo di Storia Naturale di Milano, aperta fino al 26 maggio.
In Italia ci sono ancora quattro centrali nucleari. Sono ferme dal 1987, quando con un referendum fu deciso di chiuderle, ma ancora oggi in ognuna di esse lavorano decine di persone e sarà così ancora per molti anni. Le centrali nucleari italiane non producono più energia, ma sono ancora posti potenzialmente pericolosi, dove si ha a che fare con rifiuti radioattivi prodotti in anni di attività, con le molte difficoltà di smaltirli e con la complessità di smantellare tutto quello che per un certo periodo era sembrato il futuro per la produzione di energia elettrica. E sono posti che, occasionalmente, si possono visitare, superando i fili spinati e le guardie armate che le sorvegliano giorno e notte: dal 2015 Sogin, la società pubblica che ne è proprietaria, organizza ciclicamente visite guidate per far conoscere la sua storia e quella del nucleare in Italia. La centrale nucleare Enrico Fermi di Trino Vercellese, in Piemonte, fu costruita tra il 1961 e il 1964, l’anno in cui entrò in funzione. Quando fu progettata e realizzata, nel resto del mondo erano state costruite solo una manciata di altre centrali nucleari. La prima produzione di energia elettrica dal nucleare – che aveva permesso di accendere alcune lampadine – era stata sperimentata 10 anni prima, mentre la prima centrale elettronucleare commerciale entrò in funzione solo nel 1954. Insomma, la centrale di Trino fu costruita quando l’energia elettrica nucleare era una cosa molto nuova.
Come si smonta una centrale nucleare. Quella di Trino Vercellese fu tra le prime costruite al mondo, nel 1961: ma nessuno pensò che un giorno avrebbe dovuto essere demolita.
Nella notte tra venerdì e sabato c’è stato un incendio al Palazzo di Giustizia di Milano, sede del Tribunale, della Corte d’Appello e della Procura. L’incendio, scrive il Corriere della Sera, ha riguardato il settimo piano dell’edificio, dove hanno sede «gli uffici dei Giudici delle indagini preliminari e del Tribunale di sorveglianza». L’incendio è stato spento grazie all’intervento di diverse squadre dei Vigili del Fuoco e ora si stanno valutando i danni.
Questa notte c’è stato un incendio al Palazzo di giustizia di Milano.
In queste ultime settimane il dibattito sulla prescrizione è tornato in parlamento, sulle prime pagine dei giornali ed è persino arrivato a minacciare la stabilità del governo. Da un lato ci sono coloro che ritengono che questo istituto giuridico, che rende non più perseguibile un delitto dopo il passaggio di un certo periodo di tempo da quando è stato commesso, debba essere indebolito, poiché ritengono renda difficile perseguire una serie di reati, per esempio quelli legati alla corruzione. Dall’altro ci sono coloro secondo cui limitare la prescrizione sarebbe un attacco inaccettabile ai diritti degli individui e costringere gli accusati – colpevoli o innocenti – a tempi anche molto lunghi prima di essere giudicati. Come funziona la prescrizione in Italia La prescrizione in Italia interviene quando, dal momento in cui è stato commesso il presunto reato, trascorre un numero di anni pari alla pena massima prevista per quel reato. In alcuni casi, contando eventuali sospensioni e interruzioni del processo, questo periodo può essere esteso fino alla durata massima della pena più un quarto. Passato quel periodo senza che sia stata giudicata, la persona accusata di un certo reato non è più processabile o punibile.
Il dibattito sulla prescrizione, spiegato. Come funziona in Italia e all'estero, quanti processi riguarda, quali sono le sue ragioni e le sue controindicazioni.
Il Consiglio dei ministri di venerdì 24 agosto, quello da cui è uscito il cosiddetto “piano per la crescita“, ha approvato anche quattro decreti che riguardano la scuola. Uno di questi, il più discusso negli ultimi giorni, prevede l’assunzione di migliaia di nuovi insegnanti. Altri due decreti si occupano dei conservatori di musica e delle accademie, stabilendo l’assunzione di 60 docenti già iscritti alle graduatorie annuali e altri 150 circa con contratti annuali, oltre a 280 nuovi dipendenti nel settore dell’amministrazione.
Il nuovo concorso per la scuola. Il ministero ha annunciato l'assunzione di oltre 20mila nuovi insegnanti, ma tra graduatorie e situazioni mai risolte sarà un gran casino.
Le frasi pronunciate al telefono dai membri della lobby di Flavio Carboni che stiamo leggendo in questi giorni vengono da alcuni verbali dei carabinieri – e dalle note informative allegate – relative a un’inchiesta ancora in corso. Si tratta di decine di migliaia di pagine: alcuni scrivono diecimila, altri quindicimila, altri ancora ventimila. Fatto sta che nelle redazioni non hanno ancora finito di leggerle, e quindi per qualche giorno ancora dovrebbero saltare fuori nuovi passaggi. Prendete la storia di “Cesare”, il soprannome che usavano i quattro della lobby per riferirsi a Berlusconi: ieri l’aveva raccontata soltanto l’Unità (poi ripresa dal Post), oggi è su tutti i quotidiani. L’intercettazione più inquietante oggi l’ha scovata la Stampa, è datata 14 aprile 2010 ed è una delle ultime trascritte dai carabinieri. Al telefono si parlano due soci d’affari di Flavio Carboni.
«Se Carboni inizia a parlare…». L'intercettazione più inquietante di oggi l'ha scovata la Stampa.
Non è ben chiaro cosa sia davvero successo sabato 12 giugno in occasione dell’inaugurazione della nuova scuola primaria in località Fanzolo di Vedelago. Di certo, pare difficile che le notizie relative a un declassamento dell’inno nazionale a beneficio di “Va’ pensiero” siano state montate ad arte da una sapiente congiura dei convenuti: è probabile che uno “sbreco” al cerimoniale, per quanto modesto, sia avvenuto, e riesce difficile immaginare che questo evento non riposi, più o meno direttamente, su un’indicazione fornita o almeno avallata dal governatore Luca Zaia, la personalità di gran lunga più in vista che ha preso parte alla cerimonia. Proporrei di sorvolare tout court sulle difese d’ufficio dell’inno di Mameli, e ancor più sulle valutazioni comparative che lo oppongono al coro verdiano sul piano estetico e musicale: si tratta di rilievi certo legittimi, ma poco pertinenti alla questione. Preferirei invece richiamare l’attenzione su due fattori concreti: la scuola e la “location”. La scuola, come si può constatare da un’ampia documentazione reperibile sul web, è un modello di plesso moderno, costruito secondo le più avanzate tecniche di comfort, di rispetto del verde e di risparmio energetico. Sull’estetica naturalmente si può discutere, ma è indubbio che l’amministrazione comunale (leghista) abbia profuso molti sforzi nel creare un edificio funzionale e all’avanguardia.
La politica dei goffi passi. Pianificate o maldestre, le scelte leghiste spostano il baricentro della discussione pubblica: e tutti a parlare dell'inno nazionale.
In questi giorni grigi, gretti, di vergogna e scoramento, è difficile parlare di questioni che attengano in qualche misura alla politica. Ma c’è chi lo fa, con metodo e senza saccenteria, e per questo mi pare doveroso segnalarlo all’attenzione pubblica. A Marghera, presso il Centro Sociale “Rivolta” (uno dei laboratori più attivi del Nordest), tra sabato 22 e domenica 23 gennaio si è tenuto un meeting dal titolo “Uniti contro la crisi”, che ha raccolto in una serrata successione di seminari e workshops alcune fra le proposte più interessanti e avanzate di movimenti troppo spesso frettolosamente liquidati come “antagonisti” o “estremisti”, e che invece hanno rappresentato negli ultimi mesi (da Chiaiano alle Università, dall’Aquila a Vicenza, da Mirafiori al movimento per l’Acqua libera) l’unico vero fermento di novità (a livello sostanziale e a livello comunicativo) prodotto da questo Paese insonnolito – e questo a prescindere dalla condivisibilità o meno delle singole rivendicazioni. Tra i volti più noti si sono succeduti, nelle assemblee plenarie o nelle sessioni separate, personaggi dalla storia non sempre collimante: Giorgio Cremaschi, Maurizio Landini, Guido Viale, Gianfranco Bettin, Paolo Cacciari, Fausto Bertinotti, Gianni Rinaldini e il padrone di casa Luca Casarini. Tuttavia non si è trattato di una parata di leaders o di ex-leaders, molti dei quali peraltro pronti ad ammettere i loro errori passati e a rivisitare (per esempio) l’impatto della fine del governo Prodi o le ragioni del lento declino del movimento no-global al principio degli anni zero. Si è trattato piuttosto di un alternarsi di voci diverse (molti gli interventi del pubblico, e in specie dei giovani) volte ad approfondire questioni che dovrebbero essere al centro dell’agenda di governo e opposizione, e non lo sono. Volte soprattutto ad articolare nelle diverse accezioni specifiche un concetto cardine attorno al quale ruota la nuova riflessione di chi protesta (non protesta per conservare, bensì per rilanciare un diverso modello di sviluppo): il concetto di bene comune.
Il bene comune antagonista. La produzione di idee e temi di discussione "veri" nel meeting di Marghera dello scorso weekend.
Entro la giornata di martedì dovrebbe arrivare al porto di Catania la nave Diciotti della Guardia Costiera italiana: a bordo ci sono 937 migranti recuperati nel Mediterraneo negli ultimi giorni. Non ci sono informazioni precise sulle persone a bordo della Diciotti, ma si sa che sono state recuperate in diverse operazioni di salvataggio in mare da altre navi di passaggio e che sono poi state raccolte dalla Diciotti, che ora è in navigazione verso l’Italia. A differenza della Aquarius, la nave della ong SOS Mediterranée a cui il governo italiano ha negato il permesso di approdare in Italia, la Diciotti potrà sbarcare i suoi passeggeri come avviene normalmente in questi casi. Domenica mattina, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva parlato di “porti chiusi” per i migranti, dicendo che l’Italia non si sarebbe più fatta carico da sola dell’accoglienza dei migranti recuperati nel Mediterraneo. Ieri ha invece detto che «lo Stato fa lo Stato. A me interessa che non ci siano associazioni di dubbia provenienza che prendano l’Italia per un campo profughi» e ha poi aggiunto che anche ad altre ong che operano nel Mediterraneo sarà vietato l’arrivo in porti italiani.
Oggi a Catania sbarcheranno 937 migranti recuperati da una nave della Guardia Costiera italiana.
Venerdì sera un motoscafo e una barca di pescatori si sono scontrati al Lido di Venezia: due persone sono morte e altre quattro si sono ferite. L’incidente è avvenuto intorno alle 23.30 vicino al Forte di Sant’Andrea, ed è stato molto violento: secondo la prima ricostruzione fornita da Repubblica, la barca dei pescatori sarebbe stata travolta dal motoscafo mentre era ferma. A morire sono stati i due pescatori: uno in ospedale, mentre l’altro è stato recuperato dall’acqua soltanto un’ora dopo l’incidente. A bordo del motoscafo c’erano quattro persone, descritti come ragazzi, a bordo del peschereccio soltanto due.
Due morti in un incidente tra barche a Venezia. Un motoscafo e una barca di pescatori si sono scontrati al Lido: ci sono anche quattro feriti.
Il New York Times ha messo insieme quelli che ritiene essere, ad oggi, i marchi più appetibili per gli investitori che vogliono puntare sulla moda, sia per chi fa parte del settore del lusso (mercato che fattura 230 miliardi) sia per chi ne è ancora estraneo. Nell’ultimo anno alcuni accordi hanno coinvolto soprattutto gruppi di private equity, come nel caso dell’acquisizione di Roberto Cavalli da parte del Fondo Clessidra, a fine aprile, che ne ha rilevato il 90% o dell’investimento in Proenza Schouler di Castanea Partners, a giugno. Il rallentamento dell’economia cinese e l’instabilità della valuta hanno probabilmente portato a più cautela nelle acquisizioni, ma il fatto che l’espansione nell’industria sia più complicata e prudente non significa che si sia fermata del tutto. L’ultimo esempio risale al 23 settembre, quando lo stilista Francesco Scognamiglio aveva ceduto il 30 per cento della sua azienda al fondo Y Capital di Hong Kong, che aveva già investimenti nel settore creativo e pensava di espandersi in quello del lusso con la casa di moda dello stilista.
I brand di moda che vale la pena comprare. Se siete un fondo d'investimento, o un grande gruppo industriale, il New York Times ha dei consigli.
Mark Zuckerberg, il fondatore e CEO di Facebook, lo scorso 12 aprile ha pronunciato un discorso alla Facebook F8, una conferenza annuale per gli sviluppatori e gli imprenditori coinvolti con il social network. A un certo punto, Zuckerberg ha detto: «Mentre giro il mondo e mi guardo intorno, comincio a vedere persone e nazioni che si chiudono su se stesse, contro l’idea di un mondo connesso e di una comunità globale. Sento voci terribili che chiedono di costruire muri, e allontanare persone che considerano diverse. Per bloccare la libera espressione, per rallentare l’immigrazione, ridurre il libero scambio, e in certi casi, nel mondo, addirittura per impedire l’accesso a internet». Zuckerberg non ha mai citato direttamente Donald Trump, il principale candidato del Partito Repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, dalle idee apertamente xenofobe e radicali. È stato però molto chiaro che fosse lui il bersaglio della sua critica, soprattutto per il riferimento al muro, che Trump vorrebbe costruire al confine tra Stati Uniti e Messico. In passato Zuckerberg ha fatto donazioni alle campagne elettorali sia di politici Democratici sia di politici Repubblicani, come succede spesso ai grandi imprenditori americani. Ha donato a Marco Rubio, senatore della Florida ed ex candidato Repubblicano alla presidenza, giovane e apprezzato anche in certi ambienti liberal per alcuni suoi tentativi di riformare le leggi sull’immigrazione; a John Boehner, ex presidente Repubblicano della Camera che si dimise nel 2015 perché accusato da alcuni compagni di partito di essere troppo moderato, e alla predecessore di Boehner, la Democratica Nancy Pelosi. Tra le altre cose Zuckerberg è amico di Chris Christie, governatore Repubblicano del New Jersey e a sua volta ex candidato alla presidenza: dopo essersi ritirato Christie ha dato il suo sostegno a Trump. Quest’anno Zuckerberg ha detto che non ha ancora deciso se e a chi farà donazioni.
Facebook può influenzare un’elezione? potenzialmente sì, se volesse, e non sarebbe nemmeno una cosa illegale: negli Stati Uniti se ne sta parlando.
Due fenomeni politici che hanno caratterizzato fin qui la campagna elettorale in vista delle elezioni europee – i moltissimi e duri comizi di Matteo Salvini e le contestazioni e proteste che incontra ovunque vada – convergono oggi a Milano, dove la Lega ha organizzato una grande manifestazione in Piazza Duomo e dove si terrà anche una contro-manifestazione organizzata da associazioni di sinistra e gruppi antifascisti. Alla manifestazione della Lega, che inizierà con un corteo partito da Porta Venezia, parteciperanno anche alcuni leader europei dell’estrema destra: non ci saranno però quelli della FPO, il partito austriaco di estrema destra, che sta affrontando un grave scandalo sui suoi rapporti con la Russia che ha già portato alle dimissioni del vicecancelliere Heinz-Christian Strache, grande alleato dello stesso Salvini, anche lui molto discusso per via dei suoi rapporti con la Russia. Come se non bastasse già tutto questo, sempre a Milano oggi pomeriggio è previsto un comizio del leader di Forza Nuova. E piove parecchio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Un pomeriggio a Milano. La manifestazione della Lega e dei sovranisti europei, la contro-manifestazione degli antifascisti, gli striscioni contro Salvini e la pioggia, fotografati.
Ad aprile la produzione industriale italiana è scesa dello 0,7 per cento rispetto al mese precedente: è la seconda contrazione consecutiva dopo lo 0,9 per cento di marzo. Nonostante questo il trimestre febbraio-aprile rimane positivo, con una media dello +0,7 per cento rispetto al trimestre precedente, soprattutto grazie alla crescita dello 0,8 per cento nel mese di febbraio. Anche le rilevazioni su base annua indicano un andamento negativo, con un calo dell’1,5 per cento rispetto all’aprile del 2018. L’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, scrive che «i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive sono la fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+5,8%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+4,9%). Le flessioni più ampie si registrano nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,2%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-7,4%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a. (-6,2%)».
Ad aprile la produzione industriale italiana è scesa dello 0,7 per cento rispetto a marzo.
La Corte d’appello di Torino ha stabilito che i “rider”, i fattorini che si occupano di consegne a domicilio per società come Glovo e Deliveroo, devono essere considerati alla pari dei lavoratori subordinati della logistica e non come lavoratori autonomi pagati ad ogni consegna. La decisione è stata presa nella sentenza di appello per il processo nei confronti di Foodora, intentato da cinque fattorini rimossi dalla piattaforma online che assegna le consegne – quindi di fatto licenziati – dopo che avevano protestato chiedendo un miglioramento del loro trattamento economico. In primo grado il tribunale aveva invece stabilito che i cinque erano lavoratori autonomi e aveva quindi respinto tutte le loro richieste. I giudici della Corte d’appello hanno respinto la richiesta di reintegro nel posto di lavoro, ma hanno riconosciuto ai cinque ex fattorini il diritto a una retribuzione equivalente a quella del quinto livello del contratto della logistica. In altre parole, l’azienda, che nel frattempo è stata acquisita dalla concorrente Glovo, dovrà pagare la differenza tra quanto i cinque hanno guadagnato durante il loro periodo di lavoro per la società e quanto gli sarebbe spettato se fossero stati assunti con un regolare contratto di subordinazione, comprensivo di tredicesima, ferie ed eventuali permessi per malattia.
La Corte d’appello di Torino ha dato ragione a 5 ex “rider” di Foodora, dicendo che devono essere pagati come lavoratori subordinati.
A Shanghai, la città più popolosa della Cina con 26 milioni di abitanti, dal primo luglio sono in vigore multe per chi non rispetta le nuove regole sulla raccolta differenziata, nell’ambito dei progetti del governo cinese per aumentare la quota di rifiuti riciclati e ridurre il loro impatto ambientale. Le regole non sono però molto chiare e stanno mettendo in difficoltà aziende e singoli, per nulla o poco abituati a fare la raccolta differenziata. Secondo il governo cinese, il sistema delle multe dovrebbe incentivare condotte più virtuose da parte della popolazione. Le aziende che non rispettano le regole rischiano multe da 6.500 euro a 65mila euro, mentre per i singoli le cifre sono più contenute e comprese tra i 6 e i 26 euro. Nel caso di ripetute violazioni, viene inoltre ridotto il tasso di affidabilità creditizia degli individui interessati, che rischiano quindi di avere più difficoltà ad accedere ai prestiti forniti dalle banche.
Shanghai è alle prese con la raccolta differenziata. La più popolosa città della Cina ha avviato un ambizioso programma di riciclo, con multe per chi non lo rispetta ma regole un po' complicate.
Per celebrare il trentesimo anniversario del lancio sul mercato di Diet Coke, in Italia nota come Coca Cola Light, la Coca Cola ha pubblicato online “Gardener”, un nuovo spot che mostra un gruppo di ragazze attratte da un giardiniere di bell’aspetto, che si toglie la maglietta davanti a loro dopo un loro scherzo.
Il nuovo spot della Coca Cola Light. Cita una famosissima e discussa pubblicità del 1994, per il trentesimo anniversario.
La sera di sabato 2 giugno un uomo ha sparato con un fucile contro tre persone, a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia: Sacko Soumayla, 29enne originario del Mali, è morto e un’altra persona è stata ferita. L’uomo ucciso e i suoi due compagni vivevano in una vicina tendopoli, abitata da persone che lavorano come braccianti nei campi della zona. Repubblica ha scritto che i tre uomini erano «alla ricerca di vecchie lamiere e altro materiale utile per costruire un riparo di fortuna, quando qualcuno ha iniziato a sparare da un vicino casolare diroccato». Sempre secondo Repubblica i tre uomini, che molti giornali hanno generalmente descritto come “migranti” erano «regolarmente residenti in Italia».
Ieri sera un uomo di origini maliane è stato ucciso da un colpo di fucile, in Calabria.
Il 19 agosto è finito dopo cinque giorni il rave party organizzato al confine tra Lazio e Toscana nell’area del lago di Mezzano, vicino al paese di Valentano, in provincia di Viterbo. I partecipanti se ne sono andati tutti entro giovedì mattina, e la polizia non è dovuta intervenire con la forza per sgomberarli. Del rave, a cui avevano partecipato circa 10-15mila persone, si era iniziato a parlare molto dopo la morte di un ragazzo di 24 anni, il cui corpo era stato trovato il 16 agosto nelle acque del lago: si era parlato tra le altre cose della mancanza di misure di sicurezza legate alla pandemia, del fatto che il rave fosse stato organizzato su un terreno privato, e della gestione dei rifiuti lasciati dai partecipanti.
Com’è finito il discusso rave sul lago di Mezzano. I partecipanti se ne sono andati giovedì mattina, senza che la polizia dovesse sgomberarli con la forza.
Nella notte tra il 2 e il 3 novembre, un pacco incendiario indirizzato a Silvio Berlusconi è stato intercettato dalle forze dell’ordine all’aeroporto di Bologna. Il pacchetto, con l’indirizzo di Palazzo Chigi, è stato disinnescato dagli artificieri e ha generato una notevole fiammata senza causare feriti. L’aereo cargo che lo trasportava era diretto a Parigi. Nella capitale francese il pacco sarebbe stato poi smistato per essere indirizzato a Roma. Grazie ai controlli incrociati adottati in questi giorni dalle autorità greche ed europee, allarmate per l’invio di numerosi pacchi esplosivi e incendiari dalla Grecia, è stato possibile identificare il pacco indirizzato al presidente del consiglio italiano e l’aereo cargo che lo trasportava. Per ragioni di sicurezza l’aeroplano è stato fatto atterrare con urgenza a Bologna, dove le autorità italiane hanno avviato la ricerca del plico.
Un pacco incendiario dalla Grecia per Berlusconi. Il plico era indirizzato a Palazzo Chigi ed era su un aereo cargo che ha effettuato un atterraggio d'emergenza a Bologna.
Facebook ha deciso di rinviare il lancio di Timeline, il nuovo servizio che consentirà di tenere una cronologia di contenuti riferiti anche a momenti della propria vita precedenti all’apertura del proprio account, dopo che l’azienda di Chicago Timelines.com l’ha accusato di avere utilizzato impropriamente il suo marchio. Il servizio di Facebook, a cui si sono già pre-iscritti oltre un milione di utenti, doveva diventare pubblico e accessibile a tutti oggi. Timelines.com consente ai suoi utenti di creare timeline multimediali di eventi storici, e da cinque anni è partner del Boston Globe. «Se Facebook lancerà Timeline ci eliminerà dal mercato», hanno fatto sapere dall’azienda, «perché creerà grande confusione con il nostro marchio, che sembrerà inevitabilmente affiliato a Facebook». Il lancio del servizio sarà sospeso fino a domani, quando i rappresentanti di Facebook e di Timelines si incontreranno davanti a un giudice.
Facebook rinvia il lancio di Timeline. Un'azienda di nome Timelines.com ha sporto un reclamo per l'utilizzo improprio del suo marchio.
Un ragazzo che per caso si trovava nello stesso hotel di Justin Bieber a Melbourne, e che gli assomigliava vagamente, si è piuttosto divertito alle spalle dei fan che aspettavano il cantante all’ingresso dell’albergo, molti piani più in basso. I fan, accampati da parecchie ore, speravano di vedere Bieber a una delle finestre.
Il video del ragazzo che prende in giro i fan di Justin Bieber, in Australia. Un ragazzo che si trovava per caso nello stesso hotel di Justin Bieber e che gli assomigliava vagamente, si è divertito alle spalle dei fan che aspettavano il cantante all'ingresso dell'albergo.
È morto a 98 anni lo stilista italiano, naturalizzato francese, Pierre Cardin nell’ospedale di Neuilly, in Francia; la notizia è stata data dalla sua famiglia. Il suo vero nome era Pietro Cardin, ed era nato in Italia a Sant’Andrea di Barbarana, nel trevigiano, nel 1922, da una famiglia di ricchi possidenti terrieri andata in rovina durante la Prima guerra mondiale e che, per questo, nel 1924 si trasferì in Francia. Cardin è considerato uno dei pionieri del prêt-à-porter, cioè degli abiti confezionati e non fatti su misura, com’era normale fino agli anni Cinquanta-Sessanta, ed è famoso per i vestiti all’avanguardia ispirato all’era spaziale, dalle forme geometriche e dai tessuti sperimentali, come la plastica e il vinile; viene definito stilista “futurista”, insieme a Paco Rabanne e André Courregès.
È morto lo stilista Pierre Cardin. È considerato tra i padri del prêt-à-porter ed è famoso per gli abiti futuristici e il vestito a palloncino.
In seguito alla notizia della prossima chiusura di Vine, il servizio di Twitter che permette di filmare e pubblicare brevi video di pochi secondi, in molti si sono chiesti che fine faranno i video che hanno postato su Twitter tramite Vine. Twitter ha precisato che per il momento i video continueranno ad esistere, e sarà solamente impossibile pubblicarne di nuovi. Alla lunga, però, è probabile che il servizio sarà definitivamente disattivato: il sito di tecnologia Gizmodo ha messo insieme i tre metodi più efficaci per conservare i propri video pubblicati tramite Vine, prima che Twitter lo chiuda definitivamente. 1. Scaricarli sul computer Dalle app ufficiali di Vine è impossibile scaricare i video su un dispositivo, ma ci sono altri metodi per farlo: da dispositivi fissi, si può aprire la pagina di Vine e scaricare i video come un’immagine qualsiasi, premendo il tasto destro del mouse sul video e cliccando “salva il video come”. I file dovrebbero essere salvati come MP4, un formato compatibile con la stragrande maggioranza dei lettori multimediali.
Come salvare i video di Vine, ora che chiude. Potete scegliere se salvarli su un dispositivo fisso o mobile oppure trasformarli in GIF.
Candy Chang è una designer di New Orleans nota per la capacità di veicolare, con i suoi lavori, concetti semplici, immediati ma anche molto forti. Ne è un esempio lampante il suo progetto I wish this was, una serie di adesivi che gli abitanti di New Orleans hanno attaccato in giro completandoli con i propri desideri per la ricostruzione della città. È una che inventa basi: le sue installazioni sono spazi vuoti da completare, e l’enorme lavagna creata per il suo nuovo progetto Before I die non fa eccezione.
Prima di morire vorrei…. Un nuovo lavoro di Candy Chang, già autrice di I wish this was, torna a dar voce agli abitanti di New Orleans.
L’OPEC – l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio – ha trovato un accordo per aumentare la produzione di petrolio e farne calare il prezzo come chiedevano i principali paesi consumatori di petrolio. L’accordo è stato trovato su iniziativa dell’Arabia Saudita, che aveva subito nelle ultime settimane grosse pressioni dagli Stati Uniti per aumentare la produzione di petrolio, arrivato ai suoi prezzi più alti dal 2014. Per trovare una mediazione con l’Iran, contrario all’aumento della produzione, per ora non è stato specificato di quanto sarà incrementata l’estrazione di petrolio nei prossimi mesi.
L’OPEC ha trovato un accordo per aumentare la produzione di petrolio e farne calare il prezzo.
Riccardo Magherini, 40 anni, ex calciatore, è morto nella notte tra il 2 e il 3 marzo in Borgo San Frediano, a Firenze, mentre due carabinieri lo arrestavano, dopo essere intervenuti perché l’uomo aveva danneggiato la vetrina di una pizzeria e rubato un telefono cellulare. Un residente si è affacciato alla finestra e ha filmato con il telefonino la scena: le immagini sono buie e non si vede niente, ma si sentono chiaramente le grida di aiuto. L’uomo urla “vogliono uccidermi”, “mi sparano”, “sto morendo”. Diversi testimoni e anche i carabinieri hanno detto che Magherini era stato ammanettato a terra in posizione prona e tenuto fermo sull’asfalto. All’improvviso ha smesso di urlare: i carabinieri hanno chiamato un’ambulanza della Croce Rossa, che ha chiesto a sua volta l’intervento di un’auto medica arrivata dopo circa dieci minuti. I tentativi di rianimare Magherini dall’arresto cardiaco sono durati per circa 40 minuti, poi in ambulanza è stato portato in ospedale dove però è morto. L’autopsia per accertare le cause del decesso ha per ora escluso le percosse, ma gli esami sono ancora in corso. Per ora non ci sono indagati.
Le ultime parole di Riccardo Magherini. Repubblica ha diffuso un video inquietante sull'uomo che è morto tra il 2 e il 3 marzo a Firenze durante l'arresto dei carabinieri.
Nella stragrande maggioranza dei casi i film raccontano storie. Per farlo hanno due scelte possibili, con un’infinità di vie intermedie: raccontare una storia vera o inventarsene una. Che la storia sia vera o inventata si possono comunque fare due cose: scrivere una sceneggiatura da zero o partire da un libro. Degli otto film nominati all’88 edizione degli Oscar – la cerimonia di premiazione è domenica notte – ce ne sono cinque che partono da un libro: La grande scommessa, The Revenant, The Martian, Brooklyn e Room. Tra i più importanti film che non sono candidati a Miglior film ma hanno comunque altre nomination ce ne sono poi altri quattro tratti da libri: Carol, L’ultima parola, Steve Jobs e 45 anni. Di questi nove film i cinque candidati per la Miglior sceneggiatura non originale sono: La grande scommessa, Brooklyn, Carol, The Martian e Room. Tra i libri da cui questi nove film sono tratti c’è un po’ di tutto: un libro del 2002 che ricostruisce una vera storia dell’Ottocento (The Revenant: A Novel of Revenge di Michael Punke); il romanzo Stanza, letto, armadio, specchio da cui è stato tratto Room; l’ennesimo libro della scrittrice Patricia Highsmith a essere diventato un film (Carol); un saggio di Michael Lewis sulla finanza (The Big Short – Il grande scoperto) e un romanzo che nacque nel 2011 come una storia pubblicata gratis e a puntate su internet ed è poi diventato il bestseller L’uomo di Marte, di Andy Weir.
I libri degli Oscar 2016. Da cosa sono tratti nove dei film che – chi più chi meno – si giocheranno i premi Oscar domenica notte.
Oggi compie ottant’anni Michael Caine, uno dei più importanti attori britannici di sempre: amato per i suoi personaggi eleganti, ironici, con gli immancabili occhiali da miope e lo stile indubbiamente “british” (e soprattutto molto londinese, tratto che si perde molto nel doppiaggio italiano), declinati su ruoli da commedia come da film di spionaggio. Il suo vero nome era Maurice Joseph Micklewhite prima che diventasse Michael Caine in onore del film di Edward Dmytryk “L’ammutinamento del Caine” ed è nato in un quartiere povero di Londra il 14 marzo 1933: iniziò a lavorare nel cinema negli anni Cinquanta. Il vero successo lo ottenne una decina di anni più tardi con “Ipcress” di Sidney J. Furie, nel quale era la spia Harry Palmer, personaggio che interpreterà in altri quattro film, e con “Alfie” nel 1966, dove era un biondo sciupafemmine di origine proletaria, film per il quale ottenne una nomination all’Oscar dimostrando di essere un grande attore anche in ruoli comici. Di nomination all’Oscar poi ne avrebbe ottenute altre cinque (insieme a Jack Nicholson e a Paul Newman è l’unico attore ad esser stato nominato all’Oscar in cinque diversi decenni), vincendo due volte come miglior attore non protagonista: la prima nel 1987, per “Hannah e le sue sorelle” di Woody Allen e la seconda nel 2000 per “Le regole della casa del sidro” di Lasse Hallström. Sempre nel 2000 Michael Caine è stato nominato Cavaliere Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico dalla regina Elisabetta II, come riconoscimento al suo contributo nella storia del cinema. Altri suoi film memorabili sono “Funerale a Berlino”, “Gli insospettabili”, “L’uomo che volle farsi re”, “Vestito per uccidere”, “Il console onorario”, “Il quarto protocollo”. Negli ultimi anni ha lavorato spesso con Christopher Nolan: nella trilogia di “Batman” (dov’era Alfred, il maggiordomo di Bruce Wayne), in “The Prestige” e in “Inception”.
Gli 80 anni di Michael Caine. Le foto più belle dell'attore inglese che ha recitato in più di cento film e ha vinto (solo) due volte l'Oscar.
Il 2 gennaio Megan Ganz, una sceneggiatrice che tra le altre cose ha lavorato alla sitcom Community e alla serie tv Modern Family, ha invitato Dan Harmon, co-creatore di Rick and Morty e suo capo durante la produzione di Community, a spiegare perché avesse scritto su Twitter di aver contribuito a rendere il 2017 «l’anno degli stronzi». Ganz voleva che Harmon parlasse pubblicamente del comportamento che tenne con lei anni prima, mentre lui era il suo capo, dopo che lei aveva rifiutato i suoi approcci. Harmon le ha risposto con alcuni tweet e poi si è scusato per ciò che le aveva fatto in un episodio speciale del suo podcast Harmontown, il 10 gennaio. Delle scuse di Harmon si è parlato molto negli Stati Uniti perché Ganz le ha definite delle «buone scuse» e ha scritto su Twitter di aver perdonato il suo ex capo.
Un messaggio di scuse diverso dagli altri. È quello che lo sceneggiatore Dan Harmon ha inviato a una sceneggiatrice che importunò per anni, dopo che lei lo aveva rifiutato: è molto più intimo di quelli che siamo abituati a leggere.
Un tribunale della Pennsylvania, negli Stati Uniti, ha condannato a 18 mesi di carcere l’hacker americano Ryan Collins per aver rubato le foto private di decine di attrici famose – fra cui Jennifer Lawrence e Olivia Wilde – che erano state diffuse online nell’estate del 2014. Collins, che ha 36 anni, si era già dichiarato colpevole per essersi introdotto senza permesso in sistemi informatici privati (cosa che negli Stati Uniti costituisce un reato federale): rischiava una condanna fino a 5 anni, ma visto che ha confessato ha ottenuto una condanna minore. Il processo contro Collins era molto atteso: ha fornito molti dettagli sul furto delle foto, ma non ha ancora chiarito chi sia stato a condividere le foto su 4chan, il forum online dove sono circolate nelle prime ore. I procuratori che si sono occupati del caso di Collins hanno spiegato che fra il 2012 e il 2014 l’hacker ha ottenuto accesso complessivamente a 50 account iCloud di Apple e 72 account di Gmail. In tutto le persone coinvolte – cioè verosimilmente presenti nelle foto rubate – sono state più di 600. Lo schema per ottenere le password degli account era quasi sempre lo stesso: Collins inviava alle attrici coinvolte una mail che sembrava provenire da Google o da Apple in cui chiedeva loro le password dei loro account. In alcuni casi, per scaricare i contenuti degli account iCloud, usava un software apposito. In tutto, Collins ha ottenuto le foto di un centinaio di attrici, alcune delle quali hanno collaborato con l’FBI per le indagini.
È stato condannato l’hacker che rubò le foto delle attrici famose. Si chiama Ryan Collins e sconterà 18 mesi di carcere per aver violato decine di account: non è ancora chiaro però chi diffuse le foto online.
Forever 21, un’azienda statunitense di abbigliamento fast fashion (cioè economico e alla moda, simile a H&M e Zara) tra le più famose al mondo che da settembre era in amministrazione controllata, è stata comprata da tre società per essere rilanciata sul mercato internazionale. I compratori – Authentic Brands, una società che gestisce diversi marchi, Simon Property, che si occupa di grandi magazzini, e Brookfield Property, che invece lavora nel settore immobiliare – hanno detto di voler tenere aperti i 448 negozi della catena presenti negli Stati Uniti. Nel mondo ci sono circa 600 negozi di Forever 21, in 57 paesi. Forever 21, fondata a Los Angeles nel 1984, è una delle tante catene di abbigliamento statunitensi entrate in crisi negli ultimi anni: dal 2017 più di 20 hanno chiuso o chiesto l’amministrazione controllata, tra cui il celebre Barneys New York. Il mercato dell’abbigliamento sta infatti cambiando a favore dei grossi rivenditori online – come Amazon, Farfetch, Yoox – gli affitti degli enormi negozi sono sempre più cari e la rivalità tra le catene di fast fashion sempre più agguerrita.
La catena di abbigliamento americana Forever 21, a rischio di fallimento, è stata comprata da tre società che vogliono rilanciarla.
Jane Austen, famosa scrittrice inglese autrice tra gli altri di Orgoglio e pregiudizio, morì il 18 luglio 1817, duecento anni fa. Visse 41 anni, e nel corso della sua vita furono pubblicati solo quattro dei suoi sei romanzi. Austen è considerata comunque uno dei più importanti scrittori di lingua inglese della storia della letteratura e tuttora le sue opere continuano a ispirare film e altri romanzi e a vendere copie; è anche stata scelta per comparire sulle nuove banconote da 10 sterline, che saranno presentate oggi nella cattedrale di Winchester, dove la scrittrice è sepolta. Spesso chi non ha mai letto i suoi romanzi, ma magari ha visto o intravisto alcuni dei film che ne sono stati tratti, pensa che Austen scrivesse romanzi rosa, magari un po’ più sofisticati di quelli che vengono scritti oggi, ma comunque opere dedicate a un pubblico femminile. È una cosa che succede perché la trama di ciascun romanzo di Austen ha la stessa struttura: c’è una giovane donna non sposata e un uomo di cui è innamorata o di cui si innamora nel corso della storia; ci sono degli ostacoli al fatto che possano stare insieme, ad esempio problemi economici, il rapporto con le proprie famiglie o altri corteggiatori e corteggiatrici; alla fine però ogni romanzo finisce bene, con il matrimonio della protagonista – delle protagoniste nel caso di Ragione e sentimento – con l’uomo giusto per loro, quello che il lettore sperava fin dall’inizio.
Jane Austen, che non era una scrittrice da donne. L'autrice di "Orgoglio e pregiudizio", morta 200 anni fa, scrisse di famiglie e matrimoni e per molto tempo ebbe soprattutto fan uomini.
Dopo la storica decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti che ha esteso in tutta la nazione il diritto di sposarsi anche alle coppie dello stesso sesso, ben 26 milioni di persone hanno colorato la loro foto profilo su Facebook con i colori della bandiera arcobaleno – cioè quelli della storica bandiera simbolo della comunità LGBT – per festeggiare l’evento. Questo gesto, facilitato da un’applicazione apposita resa disponibile venerdì da Facebook, è una risposta ai grandi eventi di cronaca che abbiamo già visto più volte: su alcuni social network le foto profilo modificate a sostegno di una campagna sono diventate comuni come i video di gattini. Nel 2009 c’erano i filtri verdi per le proteste in Iran, poi nel 2014 ci sono stati i nastri gialli per Hong Kong, poi i cerchi neri contro la violenza sessuale in India, e più di recente la lettera araba ن (il simbolo utilizzato dallo Stato Islamico per identificare i cristiani) per sostenere i cristiani iracheni perseguitati in Iraq.
Cambiare la foto profilo su Facebook serve davvero a qualcosa? negli ultimi giorni lo hanno fatto ben 26 milioni di persone: e forse a qualcosa serve, a parte dire chi siamo.
Il 9 ottobre il tribunale fallimentare di Milano ha rifiutato un’istanza di fallimento nei confronti della compagnia di navigazione Moby, dicendo che non la si può considerare fallita ma che «avrebbe necessità di monitoraggio e di ricorrere a strumenti di superamento di una crisi che ha caratteristiche importanti e che potrebbero diventare molto gravi». A presentare l’istanza di fallimento nei confronti di Moby erano stati i creditori: in particolare tre fondi di investimento che temono di non rivedere parte dei soldi che gli spettano. Dopo la sentenza Vincenzo Onorato – armatore e presidente di Moby – ha scritto su Facebook: «Giustizia è fatta!». Ma è più complicato di così, e per Moby non è stata proprio una vittoria: la Stampa ha scritto che l’azienda «rischia una crisi gravissima» e il Sole 24 Ore ha spiegato che «Moby è salva ma sotto osservazione». Moby esiste dal 1959, ha più di 5mila dipendenti e una flotta di 17 traghetti. Insieme a Tirrenia e Toremar fa parte del gruppo Onorato Armatori. Tra il 2012 e il 2015 Moby fece un’importante operazione finanziaria acquisendo Tirrenia dallo Stato e ottenendo di conseguenza anche decine di milioni di contributi pubblici per la cosiddetta “continuità territoriale” (una sorta di finanziamento statale alle aziende che garantiscono collegamenti aerei o marittimi verso certe aree altrimenti difficili da raggiungere). Nicola Pinna ha scritto sulla Stampa che Moby «ancora non ha saldato il debito accumulato per concludere quell’operazione» e ricorda che nei confronti di Moby c’è una «multa (ancora da ricalcolare) dell’Antitrust per abuso di posizione dominante». Insomma, per una serie di motivi la situazione finanziaria di Moby non è chiarissima, e ci sono molte variabili che nell’immediato futuro potrebbero crearle problemi.
Cosa sta succedendo a Moby. Tre fondi di investimento avevano chiesto il fallimento della compagnia di navigazione: un tribunale ha detto che per ora funziona regolarmente, ma con grande enfasi sul "per ora".
Bruce Springsteen e Barack Obama hanno fatto un podcast insieme: si intitola Renegades: Born in the USA, ed è stato prodotto da Higher Ground, la casa produttrice di Barack e Michelle Obama. Il podcast, in otto episodi, raccoglie diverse conversazioni tra Springsteen e Obama, in cui i due parlano di “questioni razziali, paternità, matrimonio e la condizione attuale degli Stati Uniti”. I primi due episodi, che si intitolano Outsiders: An Unlikely Friendship e American Skin: Race in the United States, sono già disponibili su Spotify.
Barack Obama e Bruce Springsteen hanno fatto un podcast insieme.
Venerdì 13 dicembre sarà inaugurata a Milano la mostra “Milano tra le due Guerre, Alla scoperta della città dei Navigli attraverso le fotografie di Arnaldo Chierichetti” che raccoglie 140 opere di un fotografo conosciuto in città per il suo negozio di ottica nella zona di Porta Romana e per essere stato uno dei primi fotoreporter milanesi. Attivo soprattutto nei primi del Novecento, Chierichetti seguì con grande interesse le trasformazioni urbane di Milano, raccontando con le sue fotografie i mutamenti di alcuni quartieri e le loro scene di vita quotidiana, lasciando tracce importanti di angoli di città ormai scomparsi. Nelle fotografie di Chierichetti un soggetto ricorrente sono i navigli, il sistema di canali navigabili e per l’irrigazione costruito a partire dal XII secolo per mettere in comunicazione il lago Maggiore, quello di Como e la zona del basso Ticino con Milano, in modo che la città potesse essere collegata con la Svizzera, parte dell’Europa nordoccidentale e più a sud verso il mare grazie alla confluenza nel Po. Chierichetti fotografò soprattutto la cosiddetta “cerchia dei navigli”, quella presente a Milano che consentiva all’intero sistema di funzionare e basata in buona parte sul percorso del fossato difensivo della città in epoca medievale.
La città dei navigli. Le vecchie fotografie di Arnaldo Chierichetti raccontano Milano tra le due guerre e la vita quotidiana di una città in trasformazione.
In Germania è stato confermato il primo caso di una persona che ha contratto il nuovo coronavirus (2019-nCoV), che negli ultimi giorni si è diffuso soprattutto in Cina, in particolare nella città di Wuhan. La Germania è diventato il secondo paese europeo in cui è stato confermato un caso di coronavirus 2019-nCoV, dopo che alcuni giorni fa tre casi erano stati individuati in Francia. Al momento si stima che il nuovo coronavirus abbia causato circa 4.500 contagi in dieci paesi del mondo e 106 morti, tutti in Cina. Il dato dei contagi, in particolare, è in notevole aumento negli ultimi giorni. Fino al 20 gennaio i casi confermati erano 280, mentre soltanto due giorni fa erano meno di tremila. Dopo la Cina, il paese più coinvolto è la Thailandia: poche ore fa sono stati confermati 8 nuovi casi di contagio, che portano il totale a 14. A Hong Kong, dove ci sono sono 5 casi di contagio confermato e più di 200 casi sospetti, la leader Carrie Lam ha annunciato che tutti i collegamenti ferroviari e navali con la Cina saranno sospesi a partire dal 30 gennaio per impedire la diffusione del nuovo coronavirus.
Le ultime sul nuovo coronavirus. È stato individuato un caso in Germania, il secondo paese europeo ad essere coinvolto, e i morti in Cina sono diventati 106.
Mark Fields, presidente di Ford, il secondo produttore di automobili degli Stati Uniti, ha annunciato che la sua società intende mettere sul mercato un’auto che si guida da sola entro il 2021. Fields ha fatto l’annuncio nel corso di un evento a Palo Alto, in California dove ha anche annunciato che Ford raddoppierà gli investimenti nel suo centro di ricerca in città e che farà acquisti e investimenti anche in altre società che si occupano di guida automatica. Fields ha anche detto che vede le auto senza guidatore come un prodotto in qualche misura simile ai servizi di car-sharing come Uber, con la differenza che nel caso di Ford non ci sarà un guidatore. Fields ha detto che secondo lui il futuro di Ford non è soltanto nella produzione e nella vendita di automobili ai privati, ma che, soprattutto nelle città, Ford dovrà diventare un “fornitore di servizi”, come per esempio un servizio di car-sharing con auto senza guidatore.
Ford produrrà un’auto che si guida da sola entro il 2021. Il presidente della società ha detto che trasformerà Ford in una società che vende servizi, non solo automobili, e offrirà un servizio simile a Uber.
Le trattative fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico per formare una eventuale nuova maggioranza di governo sono proseguite nella giornata di oggi, entrando nella loro fase più importante: dalle 21 di lunedì sera il segretario del PD Nicola Zingaretti, il suo vice Andrea Orlando, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono in riunione a Palazzo Chigi. È il secondo incontro ufficiale di oggi tra i rappresentanti dei due partiti, dopo quello avvenuto alle 18: non si sa su quali punti si stiano concentrando le trattative, anche se secondo i cronisti politici buona parte dei negoziati è ruotato intorno a Conte, che il M5S vorrebbe confermare come presidente del Consiglio. Il PD ha sempre respinto questa richiesta, ma secondo i retroscena circolati lunedì potrebbe avere cambiato idea, sbloccando così le trattative. Intanto Mattarella ha fissato per martedì e mercoledì le nuove consultazioni per formare il governo: segno che i negoziati hanno concretezza sufficiente per discuterne ancora con tutti i partiti. Il Post segue gli sviluppi della serata con un liveblog, che trovate qui sotto. Per leggere gli ultimi aggiornamenti, aggiorna la pagina
PD e M5S continuano a trattare per fare il governo. Zingaretti, Di Maio e Conte si sono riuniti per ore a Palazzo Chigi, tutte le notizie.
Il 20 ottobre a Imola si terrà la prima edizione del Festival di Pubblica Utilità, negli spazi rinnovati dell’autodromo. Il tema del festival è il bene pubblico; l’evento ha l’obiettivo di rappresentare i vari volti che può avere oggi la “pubblica utilità”. Il festival è rivolto a tutti: ai rappresentanti delle amministrazioni pubbliche, a quelli delle imprese come ai cittadini. Gli incontri del programma – curato da Fondazione Symbola e Comunica – si svolgeranno tutti nella giornata di venerdì 20: tra gli altri interverranno i ministri Luca Lotti e Marianna Madia e il sottosegretario Angelo Rughetti. Il Festival sarà ospitato dal comune di Imola, che nei progetti degli organizzatori diventerà così un punto di riferimento nazionale e internazionale per il dibattito sul tema della pubblica utilità. Nel centro di Imola aveva sede l’Osservanza, dove un tempo venivano curate le persone con malattie mentali e che l’amministrazione della città ha intenzione di riconvertire per trasformarla in un parco pubblico con sedi universitarie e startup. Imola è stata scelta perché la pubblica utilità è da tempo un tema centrale nell’amministrazione cittadina, che il sindaco Daniele Manca racconta così:
A Imola c’è il Festival di Pubblica Utilità. Una giornata di eventi e incontri, venerdì 20 ottobre, per parlare di beni pubblici e come valorizzarli.
Il 13 novembre è uscito per Bao Publishing La bambina filosofica – NO FUTURE, il nuovo libro di Vanna Vinci. Il volume, di 400 pagine, ha come protagonista una bambina un po’ particolare creata da Vanna Vinci, fumettista e illustratrice di Cagliari che ha già pubblicato diversi libri in Italia, Francia e Spagna (e che tra le altre cose ha realizzato questi bei poster per il Bologna Jazz Festival). Come spiega la stessa protagonista nelle prime pagine del libro: “non si tratta di una graphic novel, né di una raccolta di strisce umoristiche o di una serie di vignette satiriche. Si potrebbe definirlo un almanacco dadaista a fumetti… una piccola enciclopedia illustrata del niente” nella quale la bambina tratta svariate tematiche tra cui “le ricette imbarazzanti”, “le pillole di saggezza altrui” o “i buoni argomenti per interrompere una conversazione”. Vanna Vinci presenterà il libro a partire dal 19 novembre a Bologna in occasione del festival internazionale del fumetto BilBolBul, il 25 novembre a Roma e l’11 dicembre a Firenze. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La bambina filosofica di Vanna Vinci. Un nuovo libro di Bao Publishing con le perle-di-saggezza (propria o altrui) di un personaggio molto particolare.
Le piogge e le nevicate degli ultimi giorni hanno causato disagi e preoccupazioni in gran parte d’Italia. Nella giornata di sabato i vigili del fuoco sono intervenuti in 625 situazioni, soprattutto al nord e in particolare in Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna. A Isola d’Asti, in Piemonte, un uomo di di 58 anni è morto travolto dalla propria automobile, che stava cercando di liberare dalla neve. Tra i disagi maggiori ci sono stati quelli dell’esondazione del fiume Reno, in provincia di Bologna, che ha costretto 280 persone ad abbandonare le proprie case. Un tratto di 12 chilometri dell’autostrada Modena-Brennero, in Alto Adige, è rimasto bloccato dalla sera di venerdì alla sera di sabato e nelle Dolomiti venete invece c’è stata una valanga che ha travolto cinque sciatori, che però ne sono usciti illesi. Il masso caduto a Bries di Agordo, in provincia di Belluno, a causa del maltempo, il 2 febbraio 2019 (ANSA/VIGILI DEL FUOCO)
I danni del maltempo nel nord e nel centro Italia. Ci sono state esondazioni, valanghe e frane: i vigili del fuoco sono intervenuti in 625 occasioni, specialmente in Lombardia, Toscana ed Emilia-Romagna.
Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte è arrivato al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A meno di sorprese, Conte scioglierà la riserva con cui aveva accettato l’incarico di guidare un nuovo governo, che avrà il sostegno del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico. Subito dopo il colloquio con Mattarella, come da prassi, Conte dovrebbe comunicare la lista dei ministri del suo governo. Secondo le informazioni riportate dai giornali e non confermate il governo dovrebbe giurare ufficialmente domani, giovedì 5 settembre. #Quirinale, il Presidente #Mattarella riceve il Presidente @GiuseppeConteIT pic.twitter.com/zsBRaEF8zK
Giuseppe Conte è al Quirinale. A meno di sorprese scioglierà la riserva e poi annuncerà i ministri del nuovo governo.
Frédéric Auburtin è un regista francese: nella sua carriera ha diretto soprattutto film e episodi di serie tv francesi; fino al 2012 il suo più importante incarico era stato quello di aiuto regista per il film del 1998 La maschera di ferro, con Leonardo DiCaprio e Gérard Depardieu. Proprio Depardieu nel 2012 telefonò a Auburtin: gli disse di aver appena parlato con il presidente della FIFA Sepp Blatter, interessato a fare un film sulla storia della FIFA, di cui Auburtin sarebbe stato il regista e Depardieu uno dei protagonisti. Quel film è stato fatto e nel maggio del 2014 – poco prima dell’inizio dei Mondiali di calcio in Brasile – è stato presentato nella selezione ufficiale Festival del cinema di Cannes, col titolo United Passion. Nel luglio del 2014 il film è stato anche trasmesso su Rai 1, col titolo La grande passione. La grande passione celebra gli oltre cento anni di storia della FIFA – acronimo di Fédération Internationale de Football Association – dalla sua fondazione a Parigi nel 1905 fino agli anni recenti. Il film si concentra soprattutto su tre personaggi: Jules Rimet, João Havelange e Joseph Blatter. Rimet, francese, fu presidente della FIFA per oltre trent’anni, dal 1921 al 1954, e fu lui a organizzare nel 1930 i primi Mondiale di calcio ed è da lui che prende il nome la coppa Rimet, il trofeo che dal 1930 al 1970 fu assegnato alla nazionale vincitrice dei Mondiali di calcio. Havelange, brasiliano, fu presidente FIFA dal 1974 al 1998, anno in cui il suo posto fu preso dallo svizzero Sepp Blatter, che a maggio è stato eletto presidente per la quinta volta e pochi giorni dopo ha annunciato l’intenzione di dimettersi in seguito alle indagini sulla corruzione nella FIFA.
Il bizzarro e fallimentare film sulla FIFA. È costato 25 milioni di euro, ne ha incassati appena 150 mila: il Guardian l'ha definito "un escremento", per dire il tono delle recensioni.
Quando aveva 18 anni Dan Britton andava male in tutte le materie tranne scienze e disegno. Il suo insegnante di arte sospettava che ci fosse qualcosa che non andava e lo portò a fare dei test. Scoprì che Britton aveva l’abilità di lettura di un bambino di 10 anni e quella di scrittura di uno di 11. A Britton, che oggi lavora come designer nel Regno Unito, venne diagnosticata una grave forma di dislessia, un problema dell’apprendimento che rende molto difficile leggere e scrivere. All’improvviso tutti i problemi che aveva avuto a scuola acquistarono un senso. «Riuscite a immaginare quanto possa essere difficile far affrontare il liceo a una specie di bambino di 10 anni? Non ha speranza di farcela», racconta oggi Britton. La dislessia è un disturbo sorprendentemente comune e raramente diagnosticato. Uno studio pubblicato di recente sostiene che ne soffre tra il 6 e il 17 per cento della popolazione in età scolastica. Altre ricerche parlano di un totale del 20 per cento della popolazione, di cui il 4 per cento in maniera grave. Ma secondo l’Istituto di ricerca sulla dislessia americano, negli Stati Uniti soltanto il 5 per cento delle persone dislessiche riceve una diagnosi corretta del problema.
Cosa vede un dislessico quando legge? un designer inglese ha creato un font grafico per mostrare cosa vuol dire avere un disturbo più diffuso di quanto sembri.
Aggiornamento 14.40 – Il comunicato del Quirinale successivo alla deposizione: Si è svolta stamattina nel Palazzo del Quirinale l’udienza del processo in corso davanti alla II Sezione della Corte d’Assise di Palermo nella quale il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che aveva dato la sua disponibilità a testimoniare, ha risposto alle domande senza opporre limiti di riservatezza connessi alle sue prerogative costituzionali né obiezioni riguardo alla stretta pertinenza ai capitoli di prova ammessi dalla Corte stessa. L’udienza è durata circa tre ore.
La deposizione di Giorgio Napolitano. Il presidente della Repubblica ha risposto alle domande dei pm e degli avvocati sulla cosiddetta "trattativa Stato-mafia", e ora chiede che la trascrizione sia resa pubblica.
A partire dall’inchiesta giudiziaria sul caso di Bibbiano, si leggono e si sentono molte inesattezze e illazioni sugli affidi e la tutela dei minori in Italia. Queste inesattezze sono facilmente individuabili, se si cerca di capire come funziona realmente la cosa di cui si parla. L’affido provvisorio di minori a una famiglia diversa da quella biologica avviene in situazioni rare, in cui una valutazione collettiva – nella quale hanno un ruolo parti molto diverse e indipendenti: genitori, scuola, assistenti sociali, avvocati, tribunali – ha concluso che le difficoltà ad assicurare al minore un ambiente idoneo sono in quel momento insuperabili. Il fine ultimo è riunificare ed emancipare la famiglia, non separarla, in modo che il minore possa farvi ritorno in condizioni migliori il prima possibile. Per questo è fondamentale non confondere i singoli casi con il tutto, distinguere i ruoli e le responsabilità dei soggetti giudiziari e di quelli del servizio sociale, considerare non solo i diritti dei genitori ad avere con sé il proprio figlio ma anche e innanzitutto i diritti dei bambini ad avere relazioni familiari sane. Cosa succede Generalmente, la procedura di allontanamento di un minore dalla propria famiglia di origine fa seguito a una segnalazione alle forze dell’ordine, ai servizi sociali o direttamente al tribunale per i minorenni, e può provenire da chiunque. Gianmario Gazzi, presidente del Cnoas (Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali), spiega: «Tutti possono fare una segnalazione: la scuola, il pediatra o i vicini di casa. In una situazione-tipo, l’intervento dei servizi sociali ha sempre come primo obiettivo evitare di arrivare all’allontanamento, dando innanzitutto supporto alla famiglia e al minorenne». La legge, prosegue Gazzi, «impone ai servizi di tentare tutti gli interventi possibili per tenere il minore a domicilio. Dietro a un allontanamento c’è infatti tutta una storia pregressa di tentativi e percorsi di accompagnamento, mentre nella narrazione collettiva sembra sempre che il minore venga allontanato dalla sera alla mattina. Certamente esistono casi urgenti (regolati da uno specifico articolo del codice civile, il 403), ma di solito l’allontanamento rientra in un percorso che è ben più lungo e complesso» e non viene deciso in base a pochi e affrettati elementi valutativi. Infine, Gazzi precisa: «Non sono i servizi sociali che decidono l’allontanamento, ma i tribunali dopo aver sentito tutti i soggetti coinvolti, servizi sociali compresi».
Cos’è davvero l’affido familiare. La legge, i dati e le criticità: per capire molte cose che si leggono in giro da mesi, su Bibbiano e non solo.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Veltroni risponde a Ricolfi sulla Stampa. Sconfiggere Berlusconi e il berlusconismo, dice, ma anche costruire qualcos'altro. Solite cose.
Microsoft ha realizzato una serie di spot per Windows 10, la nuova versione del suo famoso sistema operativo che sarà possibile scaricare a partire dal prossimo 29 luglio. Le pubblicità mostrano alcuni bambini in giro per il mondo, dall’Africa alla Groenlandia, con una voce fuoricampo che spiega alcuni dei vantaggi che avranno le nuove generazioni mostrate nel video: “Questi bambini non dovranno più ricordare password o essere ossessionati dalla sicurezza informatica”. Un altro spot dice che questi bambini potranno sbloccare Windows 10 “con un sorriso” e ancora che potranno interagire direttamente con i loro dispositivi, grazie all’assistente virtuale Cortana.
I primi spot di Windows 10, con i bambini. Saranno trasmessi da Microsoft in televisione in tutto il mondo per fare conoscere il nuovo sistema operativo, che arriva il 29 luglio.
Questa sera alle 9 e 30 ora di New York, le 15 e 30 in Italia, Facebook farà il suo debutto a Wall Street. In quel momento ci sarà un’eclissi di sole e secondo l’astrologia vedica non è favorevole cominciare un’attività importante entro tre giorni da un’eclissi, se è visibile nella zona dove ci si trova. Mark Zuckerberg si trova in California, dove l’eclissi è ben visibile. Ma oltre a questo, il fondatore di Facebook ha anche qualche motivo più concreto per essere preoccupato. La sera di giovedì è arrivata la notizia che il prezzo di partenza dell’IPO di Facebook, cioè il prezzo con cui saranno collocate le azioni all’apertura, è stato fissato a 38 dollari per azione, una delle valutazioni più alte di sempre. Questo significa che alla chiusura di Wall Street, venerdì sera, Facebook potrebbe valere intorno a cento miliardi di dollari. Ma questa è solo una stima. Una volta collocate sul mercato le azioni potrebbero arrivare a qualsiasi prezzo perché rispondono alle normali leggi della domanda e dell’offerta.
Comprare o no le azioni di Facebook? dipende da che cosa volete farne, ma comunque forse è meglio evitare la frenesia del primo giorno.
Lo scrutinio del voto all’estero è terminato con una vittoria del Partito Democratico. Su 12 deputati e 6 senatori eletti nella circoscrizione estero, dove risiedono circa 4 milioni di elettori italiani (ma votano in molti meno), il PD ne ha raccolti 7, il centrodestra 5, i due principali movimenti degli italiani all’estero, MAIE e USEI due ciascuno e infine uno ciascuno per Movimento 5 Stelle e +Europa. Come a ogni elezione, però, le procedure di voto all’estero sono state criticate per la loro vulnerabilità a errori e frodi. Il diritto di voto per gli italiani residenti all’estero esiste in questi termini da relativamente poco tempo – fu introdotto nel 2001 con la legge Tremaglia – e si presta a molte critiche: è discutibile infatti che persone che non vivono in Italia, non pagano le tasse in Italia e non sono sottoposte in alcun modo alle leggi italiane – senza contare che, grazie allo ius sanguinis, a volte non parlino nemmeno italiano – possano votare ed essere rappresentate nel Parlamento italiano. Ma ci sono anche molti problemi concreti: dalla presentazione delle liste allo spoglio dei voti, passando per la loro raccolta, tutti i passaggi del voto hanno mostrato problemi e criticità.
Il voto all’estero è un disastro. Tutte le cose che sono andate storte quest'anno – e sono tante – nella parte più controversa e criticata del modo in cui si vota in Italia.
In occasione della prima puntata di X Factor abbiamo fatto un pezzo mettendo in fila tutte le canzoni originali delle cover cantate dai concorrenti del programma. Il risultato ci è piaciuto, e abbiamo deciso di farne un appuntamento fisso. Qui tutti gli episodi precedenti. https://www.youtube.com/watch?v=PKueJ7svyio Lontano Dagli Occhi, Sergio Endrigo
X Factor, le canzoni vere (episodio 10). Decima raccolta di originali, con tanti italiani: Gaber, Endrigo, Vasco, Vanoni, Graziani, Benigni...
A Torino davanti al parco del Valentino c’è un edificio austero, il Palazzo degli Istituti Anatomici dell’Università, che tra le altre cose ospita il Museo di Antropologia criminale “Cesare Lombroso”. Fu inaugurato alla fine del 2009 e ci furono nei mesi seguenti molte polemiche in città per il timore che si potessero nuovamente diffondere idee e teorie ormai superate, sviluppate nell’Ottocento da Lombroso e legate alla fisiognomica e alla frenologia. Fu chiarito che il museo sarebbe servito, invece, per raccontare e documentare un sistema scientifico oggi superato e la cosa rientrò. In questi giorni Lombroso è intanto nuovamente chiamato in causa e ampiamente citato, specialmente sui social network, in seguito alla diffusione delle fotografie di alcuni dei protagonisti del caso giudiziario che sta interessando la Lega Nord, il suo tesoriere Francesco Belsito e il leader del partito, Umberto Bossi. Spesso un po’ troppo sbrigativamente, citando il titolo di una popolare rubrica umoristica del mensile a fumetti Eureka, “Lombroso aveva ragione”.
Chi era Cesare Lombroso. E perché no, non aveva ragione, battute a parte.
Commentando nella sua rubrica su Repubblica la morte di Franco Marini – importante leader sindacale e politico, presidente del Senato – Concita De Gregorio ha ricordato mercoledì un passaggio del suo romanzo Nella Notte: il romanzo era ispirato a un famoso episodio politico di cui Marini era stato protagonista e vittima, la scelta del Presidente della Repubblica italiana nel 2013. Nel romanzo non era indicato che il personaggio del “Presidente” fosse Marini, e De Gregorio lo ha esplicitato nel suo articolo. Franco Marini si è ritirato dalla politica il giorno in cui i suoi compagni di partito gli fecero mancare i voti per l’elezione al Quirinale. Ha fatto, da allora, silenzio. Fu il primo a cadere. Lui prima dell’agguato a Prodi, il tradimento dei 101, il patto scuro che ha segnato l’inizio del precipizio. L’ultima volta che l’ho visto sono andata a chiedergli di questo. Al primo piano della sua villetta fuori Rieti, nel suo studio di libri e di legno. Per più di due ore parlò solo lui. Sapeva, naturalmente, tutto. Chi fossero i 101 (“molti di più”) da quale vincolo fosse nato il tradimento e da quali ambizioni. Disse di D’Alema, di Renzi, dei suoi vecchi compagni Dc. Raccontava come uno storico che ricostruisce una battaglia. Poi, in cucina, tagliò del salame. Gli dissi che avrei scritto un libro su come si uccide un Presidente e che l’avrei intitolato “Nella Notte”, perché tutto in politica accade di notte. Sorrise. Mi suggerì di farne un romanzo: “Così sarà più libera di dire la verità, senza il vincolo dei nomi reali. Le ho parlato di un meccanismo. Limitarlo a quell’evento sarebbe riduttivo”.
Franco Marini e “quella notte”. Il capitolo del romanzo di Concita De Gregorio che raccontava la scelta del Presidente della Repubblica del 2013.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Il brutto tempo nel nord Italia. A causa delle forti piogge ci sono state nuove frane in Liguria, mentre in Emilia è straripato il fiume Secchia.
Nella notte tra sabato e domenica i sistemi informatici della Regione Lazio sono stati colpiti da un “ransomware”, cioè da un attacco informatico che mira a bloccare i dati e i sistemi della vittima con l’obiettivo di ottenere un riscatto (ransom, in inglese). L’attacco ha colpito il Centro elaborazione dati (CED), il sistema informatico che gestisce l’intera struttura informatica regionale, che di conseguenza è stato disattivato dai tecnici della Regione. Tra le altre cose, sono stati interessati dall’attacco anche i sistemi informatici della campagna regionale di somministrazione del vaccino contro il coronavirus, e questo ha provocato alcuni disagi che si sono visti domenica.
Il grave attacco hacker alla Regione Lazio. Ha colpito tutti i sistemi informatici regionali, compreso quello che si occupa delle vaccinazioni, e non è ancora stato risolto.
Nel 2016 erano morte così tante persone molto famose, che il tema dell'”anno maledetto” era diventato un diffuso argomento di conversazione, e c’erano state analisi e spiegazioni. Che sarebbero valse anche quest’anno, se non fosse che poi ogni cosa ha un fattore casuale imprevedibile, e ancora di più la fine delle vite: quindi tra le persone conosciute che sono morte nel 2017 ci sono meno nomi di fama immensa e planetaria – soprattutto nelle carriere della musica e del cinema – e personaggi in generale più “stimati” che “amati”, con le dovute eccezioni. E ci sono molti più uomini che donne, solo perché il nostro passato – e il nostro presente prosegue – ha dato maggior fama agli uomini che alle donne. Come diciamo ormai da tempo, tra un anno forse avremo dimenticato molti di loro: ma ci sono cose che hanno lasciato in giro – film, paesi, libri, scoperte, canzoni, momenti, città – che resteranno in giro ancora per molto.
Senza di te. Quelli che non ci saranno più nel 2018, ma che fino al 2017 si erano fatti notare.
Netflix produrrà The Eddy, una serie tv ideata da Damien Chazelle (il regista di La La Land): sarà una serie musical ambientata a Parigi. The Eddy sarà fatta da otto episodi e Chazelle ne dirigerà due. La sceneggiatura sarà scritta da Jack Thorne, sceneggiatore delle tre miniserie britanniche This is England. La storia sarà ambientata più o meno al giorno d’oggi e parlerà di un locale, un club, di Parigi, con dialoghi in francese, inglese e arabo.
Netflix produrrà una serie tv di Damien Chazelle: musical e ambientata a Parigi.
Uno sciopero dei mezzi pubblici è stato indetto per oggi lunedì 30 marzo, dall’Unione Sindacale di Base (USB). Lo sciopero avrà orari diversi nelle varie città italiane in cui è previsto: fra di esse ci sono Milano, Roma, Torino e Napoli. Il servizio di trasporto privato con autista Uber ha anche fatto sapere che offrirà una corsa gratis a chi prenoterà una macchina nelle ore dello sciopero e si presenterà con un biglietto o un abbonamento ai mezzi pubblici. La promozione è valida solamente per i nuovi clienti di Milano, Torino, Roma e Genova. Milano ATM, che gestisce tutti i mezzi pubblici cittadini (autobus, metro, tram), ha fatto sapere che lo sciopero sarà tra le 18 e le 22. Il servizio di trasporto privato con autista Uber ha anche fatto sapere che offrirà una corsa gratis a chi prenoterà una macchina nelle ore dello sciopero e si presenterà con un biglietto o un abbonamento ai mezzi pubblici.
Sciopero dei mezzi pubblici di lunedì 30 marzo, le cose da sapere. Orari, fasce garantite e la promozione di Uber: le cose da sapere divise fra le varie città in cui è stato indetto lo sciopero.
Martedì 13 ottobre il Senato ha approvato la riforma del Senato, il cosiddetto “ddl Boschi”. Si trattava della “prima lettura”, cioè della prima votazione che devono fare Camera e Senato sulle leggi costituzionali. La riforma è stata approvata dal Senato con 178 voti favorevoli, 17 contrari e 7 astenuti; chi si opponeva alla riforma ha preferito non partecipare al voto. Oltre alla riforma del Senato, di cui si è molto discusso, il “ddl Boschi” modifica anche altre parti della Costituzione, in particolare per quanto riguarda il titolo V, cioè la parte del testo costituzionale che tratta il rapporto tra Stato e Regioni. L’iter legislativo per le leggi costituzionali è abbastanza complesso: è previsto che le riforme della costituzione siano possibili, ma solo quando c’è un vasto consenso parlamentare e con dei tempi che permettano di analizzare le conseguenze del cambiamento. Questo per evitare che la Costituzione venga cambiata troppo spesso o da governi eletti con maggioranze risicate. Per ogni legge costituzionale è prevista prima un’approvazione in “prima lettura” da entrambe le camere. Il testo approvato dalle due camere deve essere lo stesso: quindi se, per esempio, viene approvato dalla Camera dei Deputati e poi il Senato lo approva ma con delle modifiche, allora deve tornare alla Camera dei Deputati per un’altra approvazione. Che è quello che è successo in questo caso, con il “ddl Boschi”. Dopo la “prima lettura” devono trascorrere tre mesi prima che il testo torni a dovere essere approvato da tutte e due le camere, ma con una maggioranza di 2/3 dei componenti. Se viene approvata con una maggioranza minore allora può comunque entrare in vigore, ma deve prima essere confermata con un referendum – chiamato referendum confermativo – senza quorum, cioè senza un numero minimo di votanti che vi debba partecipare.
Cosa prevede la riforma del Senato, in breve. Come cambia l'elezione dei senatori, come dovrebbe funzionare il nuovo Parlamento e le ragioni di chi è d'accordo e chi no.
In Italia oltre 63mila persone non possono avere connessione internet perché dove abitano non arriva la linea, e 16mila vivono in aree dove non prende nemmeno il cellulare. Sono le stime del ministero dell’Innovazione e AGCOM, l’autorità garante delle telecomunicazioni, che nel 2020 hanno mappato il territorio nazionale per trovare i luoghi senza servizi essenziali. Questi comuni vengono definiti “bianchissimi”, cioè dove non risulta disponibile nessun tipo di accesso ad internet fisso in oltre il 10 per cento delle abitazioni. Sono 204 in tutta Italia e sono abitati da 186mila persone, anche se concretamente la mancanza della connessione riguarda 63mila persone, cioè quelle che abitano nelle zone dove non arriva la connessione. Nelle aree di territorio connesse, la rete è spesso antiquata e l’unico modo per avere la linea è affidarsi ai ponti radio, una tecnologia meno stabile e veloce.
In Italia 63mila persone non possono avere internet. Vivono nelle tante zone e comuni dove non arrivano linee ADSL, ma un'agenzia pubblica sta provando a portarle a tutti entro un paio d'anni.
L’attore americano Eli Wallach è morto martedì 24 giugno a New York, a 98 anni. Aveva recitato per il cinema, la televisione e il teatro ed era particolarmente famoso per alcuni suoi personaggi, quasi sempre dei “cattivi”: era stato Tuco (il “Brutto”) nel western di Sergio Leone “Il Buono, il Brutto e il Cattivo”, Calvera ne “I magnifici sette” e Don Altobelli ne “Il padrino III”. Wallach era nato nel 1915 a New York in una famiglia di immigrati polacchi e aveva studiato Storia all’Università del Texas con l’intenzione di diventare un insegnante. Dopo la seconda Guerra Mondiale, durante la quale era stato ufficiale in un ospedale medico delle Hawaii, aveva però cominciato a studiare recitazione all’Actors’ Studio. Nel 1945 aveva avuto il suo primo ruolo a teatro e aveva incontrato la sua futura moglie, l’attrice Anne Jackson. Al cinema, invece, Wallach iniziò con una parte nel film di Elia Kazan del 1956 Baby Doll, quello con Carroll Baker: Wallach ne ricevette una nomination ai Golden Globe e vinse un premio BAFTA per il miglior esordio cinematografico.
È morto Eli Wallach, il Brutto. «Ho interpretato più banditi, ladri, killer, signori della guerra, molestatori e mafiosi di quanti voi ne possiate immaginare», disse quando infine gli diedero un Oscar.
Nella serata di lunedì 19 dicembre il Consiglio dei ministri ha autorizzato il governo a chiedere al Parlamento l’autorizzazione ad aumentare il debito pubblico fino a 20 miliardi per “interventi di salvaguardia” sulle banche italiane. Il caso che ha bisogno di una soluzione più urgente è quello del Monte dei Paschi di Siena, che proprio in questi giorni sta cercando di salvarsi con un’operazione a cui dovrebbero partecipare capitali privati. Se l’operazione andrà male, servirà un intervento pubblico per evitare un fallimento della banca. Anche Veneto Banca, Popolare di Vincenza e Banca Carige potrebbero avere bisogno di un aiuto pubblico nei prossimi mesi. Secondo le regole europee, l’intervento pubblico implicherà anche la partecipazione di azionisti e obbligazionisti della banca. In altre parole, chi ha investito negli istituti che saranno salvati con denaro pubblico dovrà perdere parte del suo investimento (d’altra parte, senza l’intervento pubblico perderebbe tutto). Il governo ha spiegato che si tratterà di un intervento «one-off», cioè “una tantum”, che avrà impatto soltanto sul debito pubblico e non sul deficit. I 20 miliardi, ma potrebbero essere anche meno, serviranno a fornire «una garanzia di liquidità per ripristinare la capacità di finanziamento a medio e lungo termine» e «per un programma di rafforzamento patrimoniale». Significa che il governo pianifica di chiedere al Parlamento di emettere nuovi titoli di stato in modo da creare una riserva di denaro da utilizzare per fornire garanzie alle banche o, in casi più gravi, entrare direttamente nel loro capitale.
Venti miliardi per le banche. Il governo chiederà al Parlamento di poter alzare il debito pubblico per salvare le banche in difficoltà, su tutte il Monte dei Paschi: come funzionerà.
TikTok, il social network di condivisione di brevi video popolarissimo tra gli adolescenti, è continuamente attraversato da mode musicali e meme capaci di diffondersi in poco tempo in tutto il mondo, e di scomparire altrettanto in fretta. In questo periodo c’è una moda un po’ più insolita delle altre, perché riguarda i sea shanties, come vengono chiamati in inglese vecchissimi canti marinareschi. Quelli tipo “Quindici uomini sulla cassa del morto”, citata nell’Isola del tesoro di Robert Louis Stevenson: canzoni popolari usate in passato, e specialmente nell’Ottocento, da marinai, pescatori o balenieri per scandire i tempi del lavoro sulle navi. The Scotsman. #viral #singing #new #original #abc #fyp #foryou #scottish #shanty #seashanty #singing #scottishsinger #acoustic #cooncilhooseoftiktok
Su TikTok vanno forte vecchi canti marinareschi. Dopo aver scandito a lungo il lavoro sulle baleniere, i “sea shanties” stanno godendo di un'improvvisa popolarità sul social network più usato dagli adolescenti.
“Da allora a oggi a Napoli non è stato fatto quasi niente di tutto questo”. Questa la ragione del nuovo caos sui rifiuti di questi giorni, spiega oggi Fulvio Bufi sul Corriere della Sera, che dedica alla questione l’apertura e le prime pagine del giornale. “Allora” è il 21 maggio 2008, quando il primo Consiglio dei Ministri del governo Berlusconi si riunì a Napoli per mostrare simbolicamente la volontà di affrontare il problema. Ma di tutte le decisioni prese allora è rimasto solo il simbolicamente. La raccolta differenziata è rimasta al 18 per cento, ferma a un paio di quartieri. Del nuovo termovalorizzatore non c’è traccia, l’inceneritore di Acerra invece è una specie di mistero: delle tre linee di cui dispone, a lungo ne è stata attiva soltanto una, e quando la notizia si è diffusa, e i responsabili della gestione hanno smentito dicendo che il fermo era dovuto soltanto all’ordinaria manutenzione, sono passati due o tre giorni ed è saltata pure l’unica linea che lavorava. Ora pare ne siano attive due, ma in ogni caso l’impianto riceve una parte minima rispetto a quella raccolta nelle strade di Napoli.
Toh, c’è un problema rifiuti a Napoli. "Non è stato fatto niente", e siamo di nuovo all'immondizia in strada, ai blocchi stradali, ai camion bruciati.
La casa editrice Hoepli ha pubblicato la seconda edizione di Wave Watching. Il libro, realizzato da Alessandro Benedetti, Stefano Gallino e Luca Onorato, è una sorta di atlante che raccoglie fotografie di onde notevoli e informazioni sulle mareggiate in Liguria. Per la conformazione del territorio, infatti, in Liguria le mareggiate sono tra le più spettacolari e violente d’Italia. Il fenomeno è stato osservato e fotografato dagli autori, i primi a pubblicare un libro sull’argomento. Alessandro Benedetti è un ricercatore presso il CNR-ICMATE (l’Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologie per l’energia) oltre che fotografo e appassionato di onde. Alla realizzazione di Wave Watching hanno partecipato anche i meteorologi Luca Onorato e Stefano Gallino, morto lo scorso 2015 e al quale il libro è dedicato.
Le mareggiate della Liguria, fotografate. E raccolte in un libro che vi farà pensare ai surfisti della California o ai fari solitari delle acque del Mare del Nord.
Tutti gli anni, dopo l’annuncio delle nomination degli Oscar, il sito britannico The Shiznit realizza una serie di finti poster di alcuni dei film candidati nelle varie categorie. I poster descrivono in maniera “onesta” il contenuto del film, prendendo in giro la trama o gli attori del cast: cambiano i titoli, i sottotitoli e le frasi di commento, mentre restano invariate le immagini, i colori e i caratteri originali. Per ogni film abbiamo spiegato il perché del titolo inglese. Alcune cose però, funzionano davvero bene solo in inglese e solo se avete visto il film. Le altre locandine fatte da The Shiznit sono qui. O magari vi interessa rivedere i poster onesti realizzati dal sito nel 2018 (Dunkirk divenne “Immensa metafora su Brexit“), nel 2017 o nel 2016 (The Martian diventò “Un’altra missione per salvare Matt Damon”).
I poster “onesti” dei film candidati agli Oscar. Che parlano del film su Satana, della versione messicana di Mary Poppins e del recente remake di "A spasso con Daisy".
Neon Genesis Evangelion è una famosa serie televisiva animata prodotta in Giappone nel 1995 e diretta da Hideaki Anno: racconta la storia di Shinji, un giovane ragazzo giapponese che abbastanza bruscamente si ritrova a dover combattere una creatura aliena che vuole distruggere la Terra. La storia è ambientata nel futuro immaginato da Anno nel 1995: le vicende di Neon Genesis Evangelion cominciano il 22 giugno 2015, cioè oggi. Valerio Mattioli su Prismo ha approfittato della ricorrenza per raccontare la storia di Neon Genesis Evangelion, che definisce «l’anime più discusso, citato, analizzato, studiato, commentato dell’intera storia dell’animazione nipponica». Mattioli paragona la data di oggi al «21 ottobre, il giorno in cui Marty McFly compie il suo tanto atteso viaggio nel futuro» nel film Ritorno al Futuro. Mattioli racconta tutta la storia della serie, dai primi episodi – poco fortunati in termini di pubblico – fino al grande successo in tutto il mondo e in Giappone dove «citazioni prese dall’anime hanno contaminato persino il vocabolario di politici e primi ministri».
Il giorno in cui inizia Neon Genesis Evangelion. La storia di fantascienza raccontata da uno degli anime più famosi del mondo cominciava proprio il 22 giugno 2015.
La Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni di carcere per Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, per il naufragio avvenuto all’isola del Giglio il 13 gennaio del 2012, nel quale morirono 32 persone. Ansa scrive che Schettino era davanti al carcere romano di Rebibbia al momento della sentenza, e il suo avvocato Saverio Senese ha detto che «è pronto a costituirsi». Sempre Ansa dice che Schettino ha detto: «Busso in carcere per costituirmi perchè credo nella giustizia». Senese ha anche detto che Schettino vuole fare ricorso alla Corte europea. La condanna di Schettino era arrivata in primo grado nel 2015, e poi confermata in appello nel 2016: era di 5 anni per naufragio colposo, 10 anni per i reati di omicidio plurimo colposo e lesioni plurime colpose, un anno per il reato di abbandono della nave e per abbandono di incapaci. La quarta corte penale di Cassazione, presieduta da Vincenzo Romis, era riunita da questa mattina, e aveva deciso di respingere la richiesta dei difensori di ammettere in aula un video di 17 minuti in cui Schettino spiegava le sue ragioni, spiegando che «non vi è alcuno spazio in sede di legittimità per l’acquisizione di nuove prove, non si può chiedere a questa corte una sorta di rinnovazione dibattimentale». Attualmente la Costa Concordia si trova al porto di Genova, nel bacino di carenaggio numero 4, dove è in corso il suo smantellamento.
La Cassazione ha confermato la condanna per Francesco Schettino. L'ex comandante della Costa Concordia dovrà scontare 16 anni di carcere, per il naufragio all'isola del Giglio del 2012 in cui morirono 32 persone.
L’attore premio Oscar Geoffrey Rush si è dimesso da presidente dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts (Aacta) dopo che una storica compagnia teatrale (la Sydney Theatre Company) ha detto di aver ricevuto una lamentela contro di lui per “comportamento inappropriato”. I fatti risalirebbero a due anni fa, quando Rush stava mettendo in scena il Re Lear di William Shakespeare. Rush ha 66 anni, ha interpretato il pirata Barbarossa nella saga i Pirati dei Caraibi e ha vinto l’Oscar come migliore attore nel 1997 per Shine. L’attore ha inizialmente respinto ogni accusa contro di lui e poi ha deciso di lasciare l’incarico di presidente dell’Aacta, a pochi giorni dalla cerimonia di consegna dei premi del cinema australiano che si svolgerà mercoledì 6 dicembre.
L’attore Geoffrey Rush si è dimesso da presidente dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts dopo la notizia di un’accusa contro di lui per “comportamento inappropriato”.
I sindacati del trasporto aereo hanno indetto uno sciopero di 24 ore per il 21 maggio, a cui parteciperanno le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporti. Le motivazioni sono legate alla crisi di Alitalia e alle difficoltà del settore. Oggi al ministero dello Sviluppo economico si è tenuto un incontro con i commissari straordinari sulla questione Alitalia e sulla richiesta di proroga fatta da Ferrovie dello Stato per definire la cordata di investitori necessaria al salvataggio della compagnia aerea. Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio si trova a Tunisi per un incontro bilaterale tra Italia e Tunisia, quindi non è chiaro chi stia presiedendo la riunione.
Il 21 maggio ci sarà uno sciopero del trasporto aereo di 24 ore.
La mattina del 7 luglio 2005 – un giovedì – durante l’ora di punta del trasporto pubblico, una serie di attentanti a Londra uccise 52 persone e quattro attentatori, causando più di 700 feriti. Tre bombe esplosero a bordo di tre diversi treni della metropolitana, mentre una quarta distrusse un autobus nei pressi di Tavistock Square, vicino alla stazione ferroviaria di St. Pancras. Due settimane dopo altre 4 bombe esplosero a Londra, ma senza causare feriti – esplosero solo i detonatori, senza innescare l’esplosivo. Più di dieci persone vennero arrestate per entrambe le serie di attentati e risultarono tutte legate all’estremismo islamico. Molti degli attentatori erano nati e cresciuti nel Regno Unito. Gli attentati del 7 luglio sono entrati nella storia recente del Regno Unito con la sigla “7/7”, e furono i più sanguinosi nel paese dalla strage di Lockerbie, nel dicembre 1988.
Le bombe di Londra. Le foto e la storia degli attentati nella metropolitana di Londra del 7 luglio 2005, che uccisero 52 persone e ne ferirono 700.
The Hollywood Reporter è una delle più importanti riviste statunitensi di cinema e, come ogni anno, con l’avvicinarsi degli Oscar chiama alcuni dei registi che hanno fatto i film più importanti dell’anno per intervistarli e farli parlare tra loro. Negli Stati Uniti – soprattutto tra chi si occupa di cinema – il roundtable – intervistatore, tavolo, sei persone sedute attorno – è un format molto famoso e apprezzato: i registi di solito sono rilassati, scherzano, si confrontano e si fanno domande, alternando momenti divertenti a momenti “tecnici”, in cui discutono nel dettaglio i loro film. Al roundtable di quest’anno c’erano Damien Chazelle (regista di La La Land), Denzel Washington (che ha diretto Barriere), Mel Gibson (La battaglia di Hacksaw Ridge), Oliver Stone (Snowden), Barry Jenkins (Moonlight) e la regista indiana Mira Nair (Queen of Katwe). Ci sono ottime possibilità che uno di questi registi – e uno di questi film – vinca l’Oscar, ma anche a prescindere dal premio nel video c’è una piacevole e interessante conversazione sul cinema, fatta da gente che se ne intende moltissimo. Il roundtable è presentato da Stephen Galloway di Hollywood Reporter. Qui c’è il video integrale; più sotto alcuni estratti.
6 registi che parlano di cinema per un’ora. A una tavola rotonda organizzata da "Hollywood Reporter": tra loro c'erano Denzel Washington, Mel Gibson, Oliver Stone e Damien Chazelle.
Oggi molti di noi fanno lavori che una o due decine di anni fa nemmeno esistevano o erano molto meno diffusi: c’è chi sviluppa o inventa applicazioni, chi fa il copywriter, il graphic designer o il social media manager, e probabilmente deve spiegare ogni volta che ne parla con nonni e zii cosa fa esattamente per avere uno stipendio. D’altra parte ci sono tanti mestieri scomparsi e dimenticati, che oggi ci appaiono bizzarri o che ci fanno sorridere ma che un tempo erano fondamentali, come quelli che ogni mattina passavano a svegliare gli operai bussando alle finestre del quartiere. Altri hanno preso forme diverse, pur sopravvivendo in qualche modo: non c’è più chi porta il latte fresco ogni mattina e lo lascia fuori dalla porta di casa, ma ci sono quelli che in bici o motorino consegnano il pranzo ordinato online. I parrucchieri fanno ancora permanenti, ma in modo più rapido e facile che negli anni Trenta; in Giappone quelli che spingono la gente in metro per lavoro esistono ancora, ma nelle foto in bianco e nero degli anni Sessanta fanno tutto un altro effetto.
Lavori bizzarri che non si fanno più. Vecchie foto di mestieri scomparsi o molto cambiati, come gli uomini-sveglia o gli "spingitori" di folla sui treni.
Voi siete stufi di Facebook. Io sono stufo di Facebook. Vostro cugino, vostra nonna e la sorella teenager di Josh Miller sono stufi di Facebook. Perfino i bambini che ancora devono nascere sono stufi di Facebook. Ho sentito storie di paesi lontani in cui qualcuno non è ancora stufo di Facebook: ma è solo questione di tempo prima che lo siano anche loro. Le nostre lamentele riguardo Facebook sono innumerevoli. Siamo stufi di vedere le ecografie dei nostri amici. Siamo stufi delle filippiche politiche delle persone con idee diverse dalle nostre. Siamo stufi di inseguire mi piace, stufi dell’autopromozione. E siamo stufi di affidare i nostri pensieri, le nostre conversazioni, le nostre foto e la nostra cronologia di ricerche a un’azienda gigantesca il cui interesse è aiutare gli inserzionisti a venderci cose. E ciononostante: c’è uno smartphone nella vostra tasca e avete cinque minuti da riempire. Che altro potete fare, giocare a Flappy Bird? La ricerca di un’alternativa a Facebook – un posto migliore, più umano per postare le nostre foto e dare un’occhiata a quello che stanno facendo i nostri amici e familiari – va avanti da anni. Ha ispirato innumerevoli flop ed esperimenti falliti, da Bebo a ConnectU, da Path a App.net fino al rinnovato Myspace. Perfino Google, la più potente azienda tecnologica del mondo, non è riuscita a inventare un serio rivale per Facebook. E comunque questo non ha fermato altri dal provarci. Semmai, il fermento tra chi vorrebbe distruggere Facebook sta di nuovo aumentando. L’ultima grande speranza è Ello, un social network minimalista che mira a essere un’alternativa più figa e senza pubblicità dei grandi colossi. Ha guadagnato popolarità il mese scorso permettendo alla gente di iscriversi anonimamente, in un momento in cui Facebook era discussa per la sua decisione di costringere gli utenti a usare i loro veri nomi. Questo ha infastidito soprattutto gli attivisti transgender, molti dei quali sono diventati tra i primi utilizzatori di Ello.
Perché i rivali di Facebook falliscono? è stato così per Diaspora e Google+, sarà così anche per Ello: è inutile tentare di batterlo “nel suo stesso campionato”, spiega Slate.
Per ricostruire quello che è accaduto venerdì a Napoli in una tabaccheria di via Materdei saranno importanti le immagini delle videocamere di sorveglianza a disposizione della polizia: ma la storia del furto di un tagliando vincente del Gratta e Vinci del valore di 500mila euro, da un paio di giorni al centro delle cronache nazionali tra varie versioni, smentite e apparenti colpi di scena, è diventata un po’ più chiara rispetto a ieri. I protagonisti sono la donna di 69 anni che aveva acquistato il Gratta e Vinci da 5 euro, e che era nella tabaccheria per riscuotere la vincita, e Gaetano Scutellaro, l’uomo che glielo ha rubato ed è scappato in scooter, prima di essere arrestato con l’accusa di furto pluriaggravato e tentata estorsione. Ora è nel carcere di Santa Maria Capua Vetere in provincia di Caserta. La storia è iniziata venerdì pomeriggio quando una donna ha chiamato i carabinieri raccontando di essere stata derubata di un tagliando vincente del Gratta e Vinci da mezzo milione di euro. La donna, secondo il racconto fatto ai carabinieri, ha acquistato due tagliandi, uno dei quali non vincente. A quel punto ha dato l’altro al figlio di Scutellaro per un controllo ulteriore sulla vincita. Sempre secondo la testimonianza della donna, dopo averlo fatto passare sotto lo scanner il figlio lo ha consegnato al padre che, dopo aver fatto a sua volta una verifica, senza dire una parola, sarebbe uscito dalla tabaccheria per fuggire velocemente in sella al suo scooter. Dopo la denuncia, il tagliando vincente è stato immediatamente bloccato dal Monopolio di Stato: la vincita non poteva e non può ancora essere riscossa.
La bizzarra storia del Gratta e Vinci da 500mila euro rubato a Napoli. Cosa sappiamo della vicenda da giorni al centro delle cronache nazionali, con protagonista un tabaccaio e una donna di 69 anni.
Nel corso di Code/Mobile, la serie di conferenze e interviste organizzata dal sito di tecnologia statunitense Re/code ad Half Moon Bay, in California, l’amministratore delegato di YouTube Susan Wojcicki ha confermato che la sua società sta valutando diverse opzioni per aumentare i ricavi, compresa un’opzione per vedere i video con forme di abbonamento e senza pubblicità. In passato analisti e osservatori avevano ipotizzato più volte che YouTube fosse prossimo al lancio di un servizio simile, ma le previsioni si sono sempre dimostrate errate. Google, che ha la totale proprietà di YouTube, fino a ora ha preferito mantenere il classico modello del libero accesso con annunci pubblicitari mostrati prima o durante i video, evitando alternative che avrebbero potuto confondere gli utenti o rallentare la crescita del servizio. Stando alle dichiarazioni di Wojcicki ora le cose stanno cambiando, ma durante l’intervista concessa a Code/Mobile, la CEO non ha dato molte altre informazioni sulle ipotesi che stanno valutando a YouTube per un eventuale servizio in abbonamento. Rispondendo alle domande sull’argomento, Wojcicki ha ricordato che “YouTube ora si sostiene con la pubblicità, che è una gran cosa perché ci ha permesso di raggiungere un miliardo di utenti; ma ci potranno essere casi in cui la gente dice ‘Non voglio vedere le pubblicità’ oppure ‘Voglio qualcosa di diverso’” e il sito dovrà offrirglielo.
YouTube avrà un’opzione a pagamento? la CEO Susan Wojcicki ha spiegato che la società sta valutando sistemi in abbonamento per chi non vuole vedere le pubblicità insieme ai video.
L’estate sta finendo e con l’arrivo dell’autunno riprende l’attività di governo e Parlamento (le commissioni riapriranno il 6 settembre, mentre le assemblee si riuniranno la prima volta l’11). Per la maggioranza e per il governo guidato da Giuseppe Conte adesso inizia la prima vera prova: nelle prossime settimane e nei prossimi mesi dovranno riuscire nel difficile compito di incastrare nella legge di bilancio almeno una parte delle molte promesse contenute nel loro programma economico. Movimento 5 Stelle e Lega dovranno anche risolvere una serie di vicende spinose, come la vendita di ILVA e di Alitalia, la gestione delle concessioni autostradali e, se ci sarà il tempo, approvare la promessa riforma della legittima difesa. Abbiamo riassunto in dieci schede i principali temi di cui si dovrà occupare il governo e su cui si concentrerà il dibattito pubblico, così che possiate arrivare preparati alle discussioni che, inevitabilmente, avrete davanti alla macchinetta del caffè oppure a cena con i vostri parenti e amici.
Dieci cose di cui parleremo. Sono finite le vacanze e ricomincia la politica: le cose da sapere per arrivare preparati ai dibattiti al bar, dal futuro del reddito di cittadinanza a quello delle autostrade.