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Martin Bellander, giovane ricercatore svedese che segue un dottorato in psicologia al Karolinska Institutet, vicino a Stoccolma, studia da diverso tempo il modo in cui si è storicamente evoluto e modificato l’utilizzo dei colori nella pittura: l’idea gli è venuta dopo avere letto i risultati di alcuni studi secondo cui l’arancione è il colore dominante dei poster e dei trailer cinematografici. Bellander allora ha selezionato un campione piuttosto significativo di quadri e ha scoperto che tra il 1800 e il 2000 nella pittura si è usato sempre di più il blu. Bellander ha spiegato sul suo blog la metodologia usata per lo studio. A differenza dell’analisi dei colori nei trailer e nei poster – che è basata su un periodo di tempo limitato all’esistenza del cinema – Bellander ha lavorato su un arco di tempo decisamente più esteso e su una maggiore quantità di dati. Le sue fonti principali sono state Google Art Project, Wikiart, Wikimedia, ma soprattutto il ricco archivio di BBC, che contiene più di 200mila immagini di quadri. Bellander ha scaricato tutto l’archivio e ha ordinato le immagini cronologicamente, cercando di eliminare quelle senza data o di approssimare per difetto le datazioni incerte; poi ha reso omogenei i campioni confrontati e ha iniziato a lavorare sul colore. Nel suo lavoro ha usato il metodo denominato HSB (Hue, Saturation, Brightness), basato sull’analisi di tre valori: tonalità, saturazione e luminosità. Analizzando il modo in cui questi valori si sono presentati di anno in anno, Bellander ha elaborato un grafico che mostra la tonalità dei vari colori usati e l’incremento del colore blu nell’arte contemporanea.
La pittura è sempre più blu. Un ricercatore svedese ha studiato l'uso dei colori in 200 anni di storia dell'arte e ha messo le sue conclusioni in un grafico eloquente.
Il terremoto in Centro Italia del 24 agosto ha distrutto quasi del tutto i tre piccoli centri di Amatrice, Accumoli e Pescara del Tronto, uccidendo 292 persone e provocando 2.925 sfollati. Dal giorno stesso del terremoto la Protezione Civile ha attivato il suo numero per le donazioni via SMS, il 45500: mandando un SMS vuoto a questo numero si donano immediatamente 2 euro alla Protezione Civile, che poi smista i soldi raccolti tra le regioni interessate dal terremoto (è un sistema già usato anche dopo il terremoto dell’Abruzzo e quello dell’Emilia). Grazie ai soldi donati in questo modo, la Protezione Civile è riuscita a raccogliere quasi 10 milioni di euro in quattro giorni.
Come fare donazioni per il terremoto in Centro Italia. Chi vuole andare oltre i due euro dell'SMS può donare alla Croce Rossa e direttamente alle regioni coinvolte, tramite appositi conti corrente.
Come possono cambiare le cose in una settimana. Qualche giorno fa il fuoco nei confronti di Fini aveva portato diversi esponenti del Pdl a dire peste e corna delle correnti, definite da Berlusconi “metastasi” del partito. Il testo approvato a larga maggioranza dalla direzione nazionale del partito, poi, non lasciava dubbi. Chiaro, semplice, cristallino. Le “correnti” o “componenti” negano la natura stessa del Popolo della Libertà ponendosi in contraddizione con il suo programma stipulato con gli elettori e con chi è stato dagli stessi elettori designato a realizzarlo attraverso il governo della Repubblica.
Liberi tutti? ieri anche La Russa ha lanciato la sua, ehm, corrente. Il Giornale passa in rassegna tutti gli orticelli del PdL.
Nel pomeriggio di giovedì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è andato al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Secondo i giornali il colloquio, durato circa un’ora, sarebbe servito a fare un punto sulla situazione del governo dopo le ennesime frizioni tra i due partiti della maggioranza parlamentare, Lega e M5S. I rapporti tra Lega e M5S proseguono tra alti e bassi da diversi mesi, con periodici momenti di maggiore tensione – “tensione nel governo” è la frase più abusata di questi mesi sui giornali – seguiti poi da qualche periodo di tregua. Dopo la bocciatura in Senato della mozione presentata dal Movimento 5 Stelle per bloccare la costruzione della TAV, in cui la Lega ha votato con l’opposizione, siamo tornati di nuovo in modalità “tensione nel governo”. Poco dopo la fine del colloquio di Conte con Mattarella, la Lega ha pubblicato sui social network un comunicato per dire che non chiederà nessun rimpasto di governo, e che il voto di ieri sulla TAV è «l’ultima, evidente, irrimediabile certificazione» delle divergenze con il M5S. Il comunicato dice che «l’Italia ha bisogno di certezze e di scelte coraggiose e condivise, inutile andare avanti fra no, rinvii, blocchi e litigi quotidiani» e che «ogni giorno che passa è un giorno perso, per noi l’unica alternativa a questo governo è ridare la parola agli Italiani con nuove elezioni». Per quanto siano dure le parole del comunicato, non c’è molto di più: la Lega non ha chiesto a Conte di dimettersi, non ha deciso di togliere la fiducia al governo, non ha ritirato i suoi ministri. Il M5S ha risposto dicendo che «la nota della Lega è incomprensibile. Dicano chiaramente cosa vogliono fare. Siano chiari».
È un altro di quei giorni. Stiamo assistendo alla solita rituale "tensione nel governo", come ormai da mesi senza che cambi niente, o c'è qualcosa di più?.
Nella mattina di venerdì 6 aprile, il sito Butac.it (BufaleUnTantoAlChilo) è stato sottoposto a sequestro preventivo da parte della procura di Bologna, con un’operazione svolta dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni per l’Emilia-Romagna. Butac.it si occupa di segnalare e spiegare le notizie false che circolano spesso online e in questi anni ha ottenuto un buon seguito, soprattutto attraverso i social network. Il fondatore di Butac.it, Michelangelo Coltelli, ha spiegato al Post che il sequestro preventivo è stato disposto in seguito a una querela per diffamazione per un articolo pubblicato due anni e mezzo fa, nel quale erano segnalate le dichiarazioni di un oncologo che promuoveva la medicina olistica, senza fondamento scientifico. Il sito aveva già ricevuto querele in passato, ma nei casi precedenti i magistrati avevano disposto il sequestro dei soli articoli interessati e non dell’intero sito, che ha un archivio di oltre 3mila articoli. A Butac.it lavorano due persone, che coordinano poi il lavoro di diversi collaboratori. Il sito collabora spesso con la stessa Polizia Postale, segnalando per esempio tentativi di truffe online.
Il sito BufaleUnTantoAlChilo è sotto sequestro. Lo ha deciso la procura di Bologna in seguito a una querela: invece di sequestrare il solo articolo è stato reso irraggiungibile tutto l'archivio.
Come nella migliore delle tradizioni della sinistra italiana, quando la situazione politica è in subbuglio, quando gli elettori dell’opposizione si guardano intorno smarriti e perplessi, quello che serve è un’intervista chiarificatrice da parte del Segretario. La differenza è che un tempo questo genere di interviste si davano all’Unità e oggi a Repubblica, ma lo schema non cambia: e oggi Pier Luigi Bersani si prende un’intera pagina di Repubblica – incalzato da Goffredo De Marchis – per spiegare al paese e ai suoi elettori quali sono le idee del Partito Democratico per il prossimo futuro. «Non si tratta solo di mandare a casa un governo. Dobbiamo superare una fase lunga sedici anni, non due. Dobbiamo liberarci di Berlusconi. Per questo non vado troppo per il sottile e mi rivolgo a tutti. Se è vero che rischia la democrazia, se la posta in gioco è quella, ognuno si assuma le proprie responsabilità. Accorciamo le distanze tra i partiti che vogliono archiviare questa stagione ed evitiamo veti reciproci»
Ma il PD che fa? pier Luigi Bersani prova a spiegarlo, intervistato da Repubblica.
Mercoledì sera il consiglio di amministrazione del Monte dei Paschi di Siena ha annunciato il fallimento di un’operazione di ricapitalizzazione con fondi privati, che ha mancato gli obiettivi fissati. Poche ore dopo, al termine di un Consiglio dei ministri, il governo Gentiloni ha comunicato che MPS sarà salvata con fondi pubblici, per la terza volta negli ultimi dieci anni. Molti dettagli non sono ancora chiari, ma il governo ha detto che cercherà di tutelare i piccoli risparmiatori. Questa decisione potrebbe portare a un costo maggiore per lo Stato, rispetto a una soluzione che preveda un maggior contributo di investitori e risparmiatori. Le ragioni per cui MPS si è trovata in questa situazione cominciano quasi trent’anni fa e hanno a che fare con il rapporto spesso malsano che la banca ha avuto con la politica locale a Siena. MPS è stata per decenni controllata dalla politica, e lo è rimasta anche dagli anni Novanta in poi. Fino a pochi anni fa, infatti, la maggioranza assoluta delle azioni della banca erano possedute dalla Fondazione Monte dei Paschi, un’istituzione semi-privata i cui vertici vengono nominati in gran parte dai rappresentanti della politica locale, come il sindaco di Siena, il presidente della provincia e quello della Toscana (oggi la fondazione ha una percentuale trascurabile di azioni della banca). Visto che il centrosinistra è sempre stato molto forte in quelle aree, MPS spesso viene indicata come una banca vicina al PCI, ai DS e ora al PD (come vedremo tra poco, in realtà, è sempre stata molto vicina alla politica, di qualunque colore fosse).
Da dove arrivano i guai di MPS? la banca che per la terza volta sarà salvata dallo Stato è stata per anni dominata dalla politica: alla fine non si è rivelata una buona idea.
La Farm Security Administration è un’agenzia federale statunitense fondata nel 1937 dal presidente Franklin Delano Roosevelt: il suo obiettivo era contrastare la notevole povertà nelle zone rurali degli Stati Uniti, aggravata in quegli anni dalla Grande Depressione. Tra i molti programmi che prevedeva e finanziava – soprattutto sussidi e aiuti ai contadini – ce n’erano alcuni volti a informare l’opinione pubblica sulla vita nelle campagne, e sono rimaste tutt’ora particolarmente famose le immagini che i suoi fotografi scattarono a questo scopo dal 1935 al 1944. Sono moltissime, circa 250 mila fotografie in bianco e nero, che documentano la vita dei braccianti agricoli, dei migranti, delle famiglie di contadini poveri, dei minatori, e che plasmarono di fatto l’immaginario sulla Grande Depressione negli Stati Uniti. La FSA contribuì anche a lanciare alcuni dei più grandi fotografi di quegli anni, come Walker Evans, Dorothea Lange e Gordon Parks. I negativi delle foto sono conservati dalla Library of Congress, che li ha digitalizzati e resi disponibili online su Flickr.
55 vecchie fotografie americane. A colori, bellissime, scattate negli anni Trenta e Quaranta durante la crisi.
Da giorni sui principali quotidiani nazionali si parla di una cosa apparentemente molto piccola, che è successa e sta succedendo alla facoltà di Lettere dell’Università di Bologna. La storia ha a che fare con i tornelli messi dall’ateneo all’entrata della biblioteca di Discipline umanistiche che si trova al numero 36 di via Zamboni, per permettere l’ingresso solo agli studenti. Ci sono stati gesti di disobbedienza civile da parte di chi era contrario, poi un’occupazione, uno sgombero e infine diversi scontri con la polizia. Com’è andata A fine gennaio la dirigenza dell’Università di Bologna aveva deciso di installare e attivare un nuovo sistema di accesso alla biblioteca di via Zamboni che prevedeva si potesse entrare solo da una porta automatica che si apriva strisciando il badge dell’Università. Della possibile installazione si parlava da mesi, spiegandola con ragioni di sicurezza: la presidente del comitato scientifico della biblioteca, Francesca Tomasi, aveva spiegato per esempio che all’interno della biblioteca c’erano stati furti e episodi di spaccio e che sia il personale che gli studenti si lamentavano perché non si sentivano a loro agio all’interno della struttura: negli anni la biblioteca ha allungato il proprio orario di apertura prima oltre le 17 e poi fino a mezzanotte.
La storia dei tornelli all’università di Bologna. Dall'inizio: l'ateneo ha deciso di installare dei tornelli in una biblioteca, per far entrare solo gli studenti; collettivi e centri sociali protestano e ci sono stati scontri con la polizia.
Lunedì 22 febbraio è iniziato il Mobile World Congress (MWC) di Barcellona, in Spagna, la più importante fiera dell’elettronica dedicata ai cellulari durante la quale i principali produttori di smartphone presentano le loro ultime novità. Come è ormai tradizione da qualche anno, nel giorno precedente all’inizio ufficiale del MWC molte aziende hanno organizzato eventi speciali per mostrare i nuovi dispositivi di cui si sentirà parlare di più per lo meno fino all’arrivo dell’estate. La sudcoreana Samsung ha presentato i nuovi attesi smartphone della serie Galaxy S7, più potenti e con batterie più grandi per avere maggiore autonomia, mentre la concorrente cinese Huawei ha presentato lo smartphone Mate 8 con uno schermo enorme (sul serio, più grande di quello dell’iPhone 6S Plus) e il Matebook, il suo primo laptop che si trasforma in tablet con Windows 10 come sistema operativo. La giapponese Sony ha presentato i nuovi smartphone della serie Xperia X, mentre la cinese ZTE ha presentato diversi dispositivi e non solo orientati al mercato della Cina. Oltre ai telefoni, molti produttori hanno mostrato accessori di vario tipo, da tablet che si trasformano in microproiettori a videocamere per la realtà virtuale, e concept più o meno avveniristici che forse un giorno avremo sempre con noi o di cui perderemo presto ogni traccia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le novità del Mobile World Congress. Cioè la fiera di cellulari più importante al mondo: molti smartphone, visori per la realtà virtuale e diversi altri aggeggi che non sapevate di volere.
Una revisione degli studi sul tempo trascorso dai bambini davanti agli schermi, come quelli di smartphone e tablet, ha portato a concludere che i genitori dovrebbero preoccuparsi meno del loro utilizzo e che non ci sono sufficienti elementi per dire che siano di per sé dannosi. Lo studio è stato utilizzato dal Royal College of Paediatrics and Child Health (RCPCH), l’associazione dei medici pediatri nel Regno Unito, per preparare nuove linee guida sull’utilizzo degli schermi da parte dei bambini e degli adolescenti. L’RCPCH spiega che a oggi non ci sono prove consistenti per dire che il tempo trascorso davanti agli schermi da parte dei bambini sia di per sé “tossico”, un’affermazione ricorrente e al centro di un ampio dibattito che dura ormai da anni. Nelle linee guida non sono quindi indicati tempi massimi di utilizzo di smartphone e tablet, ma viene comunque ricordato che il loro impiego non deve sostituire altre attività, come quella fisica, il tempo trascorso con i familiari e il sonno. Alcuni studi avevano indicato una correlazione tra l’utilizzo prolungato degli schermi con l’obesità e la depressione; le linee guida dell’RCPCH dicono che non ci sono prove sufficienti per sostenere un nesso causale tra le due cose.
Preoccupatevi meno dei bambini davanti agli schermi. Secondo le linee guida dei pediatri britannici, a oggi non ci sono prove per dire che facciano male.
Nel decreto conosciuto come “milleproroghe”, diventato legge dopo l’approvazione di oggi alla Camera, è contenuta una norma che rischia di bloccare il settore degli autobus low cost, cioè quello delle compagnie – come FlixBus e Megabus (controllata da FlixBus) – che offrono la possibilità di viaggiare su lunghe tratte a basso prezzo. Giovedì il governo ha però preso formalmente l’impegno di cancellare quella norma, hanno detto Andrea Mazziotti (Civici innovatori), Sergio Boccadutri (Partito Democratico) e Daniele Capezzone (Conservatori e Riformisti), i parlamentari che hanno presentato oggi tre ordini del giorno per chiedere al governo di occuparsi del problema e permettere alle compagnie di autobus low cost di continuare a operare in Italia. Capezzone ha spiegato che il governo interverrà «nel provvedimento sulla concorrenza [un disegno di legge che dovrebbe essere approvato entro marzo] o nel primo provvedimento utile». In teoria, Flixbus dovrebbe adeguarsi alle regole stabilite nel milleproroghe entro 90 giorni: per consentire alla compagnia di continuare a operare, il governo deve quindi legiferare entro questo periodo. Maziotti ha scritto su Twitter che «il governo ci ha dato ragione», assicurando che l’emendamento sarà cancellato.
La norma contro i bus low cost sarà cancellata. Il governo si è impegnato a cancellare l'emendamento che avrebbe impedito a compagnie come Flixbus di operare in Italia.
IBM ha annunciato che acquisirà la società statunitense di sviluppo di software open source Red Hat per 34 miliardi di dollari. L’accordo consentirà a IBM di espandere la propria presenza nei servizi aziendali, fornendo nuove soluzioni cloud per i suoi clienti. Red Hat esiste dal 1993 ed è conosciuta soprattutto per i suoi sistemi operativi basati su Linux. Negli anni si è specializzata nelle tecnologie per i servizi cloud. IBM dice che, grazie all’acquisizione, potrà offrire ai propri clienti un maggior numero di risorse per il passaggio al cloud e alla gestione decentralizzata dei loro dati. L’acquisizione è una delle più grandi nella storia di IBM.
IBM spenderà 34 miliardi di dollari per acquisire Red Hat.
Oggi si svolge a Roma l’Assemblea Nazionale del PD (qui la diretta) per eleggere il nuovo segretario che dovrà portare il partito alla congresso che si terrà questo autunno, dopo le dimissioni di Pier Luigi Bersani. Tra gli interventi più notevoli – spesso molto critici e appassionati – ci sono stati quelli del sindaco di Firenze Matteo Renzi, del sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, di Pippo Civati e dell’ex presidente della regione Sardegna Renato Soru, oltre a quello dell’ex segretario che ha aperto l’assemblea. Pier Luigi Bersani
Gli interventi all’assemblea del PD. Una selezione dei più rilevanti di oggi: Pier Luigi Bersani, Matteo Renzi, Vincenzo De Luca, Pippo Civati, tra gli altri.
Per raccontare il caso PRISM e l’inchiesta sulle attività di controllo delle comunicazioni realizzate dalla National Security Agency (NSA) statunitense, televisioni e giornali hanno ripreso a usare con insistenza parole come “ciberspionaggio”, “ciberspazio” e “ciberguerra”, in un’abitudine giornalistica frequente di replicare prefissi, suffissi e nomignoli (pensate ai casi “-opoli” o “-gate” o “-leaks”, eccetera) anche allontanandosi o ignorando i significati originali. Da molto tempo la semplificazione associa il prefisso “ciber-” a molte parole, creando nuovi termini che più o meno efficacemente fanno riferimento alle cose di Internet e dell’informatica. I ciberqualcosa continuano a essere usati, ma non spiegati: per comprendere come si sia arrivati a una quantità così massiccia di ciberparole bisogna partire da lontano, dall’antica Grecia. La parola “cibernetica” deriva dalla parola greca “κυβερνήτης” (“kybernetes”), che letteralmente significa “timoniere”, “pilota”. La parola fu utilizzata per la prima volta nel senso di avere l’esperienza di condurre qualcosa, una nave o anche un popolo, da Platone nell’Alcibiade primo, in cui Alcibiade ha una conversazione con Socrate. Fu probabilmente scritto nella prima metà del quarto secolo avanti Cristo, ma l’attribuzione a Platone è ancora oggi messa in dubbio da diversi studiosi. Nel testo, il termine è inteso come l’arte di governarsi.
Perché è tutto ciber-qualcosa? storia di una parola e di un prefisso che ai tempi di Platone aveva un significato politico e oggi è usata un po' ovunque.
Ieri i parlamentari italiani eletti per la prima volta in questa legislatura hanno maturato il cosiddetto “vitalizio”: la legislatura è infatti arrivata a 4 anni, sei mesi e un giorno, il termine minimo per poterlo ottenere. Per il Movimento 5 Stelle e alcuni giornali stata l’occasione per portare avanti una vecchia polemica contro i privilegi dei politici. In realtà non stiamo parlando di veri “vitalizi”, e la questione è più sfumata di quanto sembra. I vitalizi veri e propri – una pensione aggiuntiva che in diversi casi in Italia superava i contributi effettivamente versati – sono stati aboliti alla fine del 2011 dal governo Monti. Il nuovo regolamento di Camera e Senato li ha ribattezzati “pensione dei deputati” e “pensione dei senatori”. Il metodo con cui vengono calcolate è diventato “contributivo”: significa che l’assegno è legato ai contributi che vengono effettivamente versati. Il risultato è stata una significativa riduzione dell’importo.
La storia dei vitalizi per i parlamentari, spiegata semplice. Se ne riparla da ieri, per via di una vecchia polemica del Movimento 5 Stelle, ma in realtà i "vitalizi" veri e propri sono stati aboliti nel 2011.
Grace Coddington si è dimessa dal ruolo di direttrice creativa dell’edizione americana di Vogue, ruolo che ricopriva da 28 anni. Coddington è gallese, ha 74 anni, da giovane ha lavorato come modella ed è famosa per essere il braccio destro di Anna Wintour, celebre direttrice della rivista. La notizia è stata data mercoledì dall’autorevole rivista di moda Business of Fashion (BoF) e confermata da un addetto stampa di Vogue, che ha spiegato che i rapporti con Wintour restano buoni, e che Coddington continuerà a collaborare al magazine. Anche Coddington ha parlato con BoF: ha spiegato di non voler abbandonare Vogue – «amo davvero Vogue, ha sempre fatto parte della mia vita da quando mi ha scoperta come modella, a 19 anni. Non me ne sto andando, mi ha aperto così tante strade. Ma sarà bello collaborarci e sarà anche bello uscire fuori e parlare con la gente» – di voler provare a fare qualcosa di nuovo – è la prima volta da quando è stata assunta a Vogue che può collaborare a progetti esterni – e di non aver intenzione di «restare con le mani in mano» o andare in pensione. Tra i suoi prossimi progetti c’è per esempio il lancio di un nuovo profumo di Comme des Garçons, o l’animazione delle sue illustrazioni Catwalk Cats.
Grace Coddington non sarà più la direttrice creativa di Vogue. Il braccio destro della direttrice Anna Wintour si è dimessa dopo 28 anni per dedicarsi a nuovi progetti, ma continuerà a collaborare con la rivista.
Domenica 30 giugno la cantante Jennifer Lopez ha partecipato a un evento organizzato ad Avaza, città del Turkmenistan sul Mar Caspio, in occasione del compleanno del presidente turkmeno Gurbanguly Berdymukhamedov, un personaggio politico considerato molto autoritario e molto poco rispettoso dei diritti umani. Jennifer Lopez ha cantato la canzone “Happy Birthday, Mr. President” per festeggiare il compleanno di Berdymukhamedov, indossando per l’occasione abiti tradizionali turkmeni. Lopez è stata molto criticata da diverse associazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, che l’hanno accusata di avere indebolito l’attività di tutti coloro che si oppongono all’autoritarismo di Berdymukhamedov, in carica dal dicembre 2006.
Il concerto di Jennifer Lopez per il dittatore del Turkmenistan. Ha cantato "Happy Birthday, Mr President" a uno dei leader più autoritari del mondo ed è stata molto criticata.
Sono stati firmati due accordi preliminari per il salvataggio dello stabilimento dell’azienda dolciaria Pernigotti, che si trova a Novi Ligure, in Piemonte. Gli accordi, firmati in seguito a un incontro che si è tenuto presso il ministero dello Sviluppo economico, prevedono la reindustrializzazione dello stabilimento, la sua continuità operativa e il mantenimento del posto di lavoro di tutti i suoi dipendenti. Il Corriere della Sera scrive che all’incontro hanno partecipato il ministro Luigi Di Maio, i sindacati e, soprattutto, l’imprenditore Giordano Emendatori, che rileverà una parte della Pernigotti (quella che si occupa di «preparati per gelati») e la cooperativa torinese Spes, «che rileverà il ramo d’azienda che produce il cioccolato e il torrone». La Pernigotti fu fondata nel 1860 da Stefano Pernigotti e all’inizio era una drogheria famosa per il torrone. Il suo successo è tuttavia legato soprattutto al gianduiotto, il cioccolatino inventato a Torino nel 1865, che Pernigotti iniziò a produrre industrialmente nel 1927. Nel 1935 acquistò Sperlari e un anno dopo avviò la produzione dei preparati per gelateria, una delle maggiori fonti di entrate. Nel 1971 acquistò la Streglio, specializzata in prodotti a base di cacao mentre negli anni Ottanta attraversò una crisi che portò alla vendita di Sperlari, nel 1981 alla statunitense H. J. Heinz Company. Nel 1995 Stefano Pernigotti, rimasto senza eredi dopo la morte dei due figli in un incidente stradale, vendette il marchio alla famiglia Averna che lo cedette nel 2013 al gruppo turco della famiglia Toksöz, attivo nel settore dolciario, farmaceutico ed energetico. Fu proprio la Toksöz che circa un anno fa annunciò la chiusura dello stabilimento di Novi Ligure, spiegando però che non intendeva cedere il marchio Pernigotti.
Sono stati firmati due accordi preliminari per il salvataggio della fabbrica di Pernigotti a Novi Ligure.
Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha detto oggi in una conferenza stampa che Vasco Errani, il commissario alla ricostruzione per il terremoto che un anno fa ha colpito l’Italia centrale, concluderà il suo mandato a settembre. Errani, ex presidente della regione Emilia-Romagna dove aveva già gestito la ricostruzione dopo il terremoto del 2012, era stato nominato commissario lo scorso primo settembre dal governo Renzi con un mandato della durata di un anno. Gentiloni ha parlato insieme allo stesso Errani e ai presidenti delle regioni colpite durante una conferenza stampa in cui ha riassunto i risultati a un anno dall’inizio della ricostruzione. Nel gennaio di quest’anno Errani aveva abbandonato il Partito Democratico ed era stato tra i fondatori di Articolo 1 MDP. Nonostante il cambio di partito, ha continuato a lavorare come commissario del governo. Oggi Gentiloni ha ringraziato Errani per il suo lavoro e ha detto che, terminata la fase della gestione commissariale: «Il governo continuerà a svolgere un ruolo di coordinamento in un sistema che si evolverà con una maggiore responsabilità di regioni e territori». Negli ultimi giorni i giornali hanno scritto che Errani non intendeva ricevere un secondo mandato da commissario perché intende tornare a svolgere un ruolo politico insieme al suo nuovo partito.
Vasco Errani a settembre lascerà l’incarico di commissario alla ricostruzione per il terremoto in Italia centrale.
Il 7 marzo è stata inaugurata alla Mondo Gallery di Austin, in Texas, la mostra Nothing’s Impossible, una collaborazione tra Disney e Mondo, un’azienda che realizza poster in edizione limitata di film classici e contemporanei, dischi in vinile di colonne sonore, videocassette e vestiti. La mostra raccoglie locandine di cartoni animati Disney rivisitati dagli artisti di Mondo: dai più recenti come Up e Wall E, a vecchi cortometraggi degli anni Venti, come La danza degli scheletri. L’esposizione – che si trova nella galleria permanente di Mondo, insieme a stampe di film in edizione limitate e altre opere d’arte originali – resterà aperta fino all’11 marzo; altri poster realizzati per Nothing’s Impossible si possono guardare sul blog Oh My Disney. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Locandine rivisitate dei classici Disney. Da "Il Re Leone" a "Up" e "Wall E", sono realizzati per una mostra in Texas: sono più belli degli originali?.
Il premio per il miglior cortometraggio documentario agli Oscar 2019 è andato a Il ciclo del progresso, diretto da Rayka Zehtabchi, americana di origini iraniane. È un cortometraggio che parla delle condizioni delle donne in India e, più precisamente, di mestruazioni. Da qualche giorno è disponibile su Netflix, la piattaforma dove è visibile anche un altro film protagonista di questi Oscar, Roma. Il titolo originale di Il ciclo del progresso è Period. End of Sentence (un gioco di parole sul doppio significato inglese di “period“). Il ciclo del progresso è ambientato in un piccolo villaggio poco distante da New Delhi, dove le donne hanno poca libertà e c’è una cultura molto conservatrice. In particolare, c’è una specie di tabù intorno al ciclo mestruale: gli uomini quasi non sanno cosa sia, e le donne sono restie nel parlarne. Ma i problemi non sono solo culturali, sono anche igienici: le donne in età da ciclo non usano assorbenti, ma pezzi di stoffa, con tutti i problemi di igiene conseguenti. Certe ragazze arrivano a saltare dei giorni di scuola per il ciclo mestruale, su cui nelle società indiane più tradizionali esiste ancora un forte stigma sociale.
L’altro vincitore degli Oscar che potete vedere su Netflix. È “Il ciclo del progresso”, che è ambientato in India, parla di mestruazioni e ha vinto il premio per il miglior cortometraggio documentario.
Adriano Sofri scrive su Repubblica della morte di sette persone – cinque uomini e due donne, tutti di origine cinese – a causa di un incendio nella zona industriale del Macrolotto di Prato, in Toscana. I cinesi che lavorano a Prato, dice il sindaco Roberto Cenni, sono ufficialmente 16mila ma in realtà potrebbero essere fino a 50mila: lavorano 15 o 16 ore al giorno, se va bene, con una paga bassissima e inseriti in un complesso sistema di usura, ricatti ed estorsioni. Sofri è stato dentro al capannone del Macrolotto insieme al presidente della regione Enrico Rossi, e una delle cose che l’ha più colpito sono stati i bottoni: centinaia, migliaia di bottoni disseminati sul pavimento nero di acqua e cenere. La commozione è arbitraria, anche in mezzo a una tragedia vi sopraffà con un dettaglio. Sul pavimento nero di acqua e cenere erano i bottoni: centinaia, migliaia di bottoni disseminati di ogni misura e colore. Archeologia contemporanea, un tappeto di bottoni alla deriva per una Pompei di cinesi a Prato. Un’altra cosa colpiva e quasi esasperava: che, di qua dai cordoni tesi per proteggere la fatica dei soccorritori, gli italiani –e telecamere fotografi e cronisti- stessero nei propri capannelli, e i cinesi, giovani quasi tutti, donne e uomini, e qualche bambino, nei loro. Eppure faceva molto freddo e tirava un gran vento, lo stesso freddo e lo stesso vento per cinesi e italiani. Non credo né al cinismo né all’ottusità, piuttosto a un’abitudine a pensare che gli altri non vogliano avere a che fare con noi, che se ne stiano fra loro. Lo pensiamo senz’altro dei cinesi –non senza buone ragioni- e probabilmente lo pensano i cinesi di noi, e anche loro hanno qualche ragione… Però ieri erano lì per i loro morti, e bisognava andargli in mezzo, dar loro la mano, abbracciarli, con rispetto, ma senza esitazione. Si sarebbe scoperto che erano pronti a fare altrettanto. Che avrebbero usato il loro italiano, quelli che ce l’hanno, per dirvi che là c’era un fratello, uno zio, una cugina, e se sapeste niente dei morti, quanti, e come si chiamassero. Sarebbe stato il giorno di una tragedia terribile, ma anche il giorno in cui gli italiani e i cinesi si abbracciarono. Forse però lo si è fatto, e comunque oggi si è ancora in tempo.
I bottoni di Prato. Adriano Sofri sull'incendio nella "Rosarno dell'abbigliamento" e su cosa dovremmo fare "noi" con "loro" (abbracciarli, intanto).
Oggi Roberto Calderoli ha presentato una insinuante interrogazione a risposta scritta al presidente del Consiglio, Mario Monti, chiedendogli informazioni sul suo Capodanno e sulle modalità dei festeggiamenti. L’ex ministro chiedeva anche se corrispondesse al vero che il cenone si fosse svolto «presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri in Palazzo Chigi» e se Monti non ritenesse «inopportuno e offensivo verso i cittadini organizzare, in un momento di crisi come quella attuale, una festa utilizzando strutture e personale pubblici». La lettera si concludeva chiedendo sostanzialmente le dimissioni di Monti. Il presidente del Consiglio ha risposto con un comunicato stampa a Calderoli, prendendosi anche vistosamente gioco del leghista, fornendo una dettagliatissima relazione sul suo Capodanno. Il Presidente del Consiglio ha appreso da fonti di stampa che il Senatore Roberto Calderoli avrebbe presentato in data odierna un’interrogazione a risposta scritta con la quale chiede di dar conto delle modalità di svolgimento della cena del 31 dicembre 2011 del medesimo Presidente del Consiglio.
Il Capodanno di Monti. A causa di una strampalata richiesta di Calderoli, il presidente del Consiglio ha fornito un precisissimo e surreale resoconto del suo cenone, menu compreso.
Carlo Calenda, ex manager e ministro nei governi Renzi e Gentiloni, ha pubblicato sul sito siamoeuropei.it un appello per creare una lista unica con tutti i partiti e i movimenti europeisti in vista delle elezioni europee di maggio. «È necessario costruire alle prossime elezioni europee una lista unitaria delle forze civiche e politiche europeiste», si legge nel manifesto, che propone sei priorità tra cui nuovi investimenti nello stato sociale alla creazione di una difesa comune europea. L’appello è stato firmato, oltre che da Calenda, da circa cento persone tra politici, accademici e imprenditori. Tra gli altri ci sono diversi esponenti del Partito Democratico, come i sindaci Virginio Merola (Bologna), Beppe Sala (Milano), Dario Nardella (Firenze), alcuni persone uscite dal Partito Democratico come il presidente della Toscana Enrico Rossi, che fa parte di Articolo 1 – MDP, e altre provenienti dell’area del centrosinistra, come l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia. Dopo la pubblicazione del sito hanno comunicato la loro adesione al progetto anche altri leader, come l’ex segretario e candidato alle primarie Maurizio Martina e l’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.
L’appello di Carlo Calenda per una lista unitaria europeista alle elezioni europee di maggio.
Ci sono poche figure del giornalismo mondiale con una fama, un carisma e un potere paragonabile a quello di Anna Wintour, la direttrice di Vogue America (la più importante rivista di moda al mondo) dal 1988: da allora ha ottenuto molti altri incarichi nel mondo dell’editoria, ha rivoluzionato il mondo della moda facendo pesare il suo giudizio praticamente su tutti ed è diventata un personaggio pop, conosciuto anche da chi di moda non ne sa niente. Oggi, domenica 3 novembre, compie 70 anni e per l’occasione abbiamo messo insieme un po’ di cose che l’hanno resa quella che è: dalla passione per il tennis agli onnipresenti occhiali da sole, dai pettegolezzi attorno al Il diavolo veste Prada al documentario su di lei, da non perdere.
Una vita da Anna Wintour. Un po' di cose sulle leggendaria direttrice di Vogue, che oggi compie 70 anni: il Diavolo veste Prada, la passione per il tennis e la copertina che ha cambiato la moda.
In alcune regioni italiane del Centro e Sud Italia, la seconda ondata dell’epidemia da coronavirus si sta dimostrando peggiore della prima, che aveva investito soprattutto alcune regioni del Nord, in particolare la Lombardia. La situazione dei sistemi sanitari in Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna e Umbria, tra gli altri, è peggiore oggi di quanto non fosse tra marzo e aprile, quando fu imposto un rigido lockdown in tutto il territorio nazionale. Questo significa che in alcune zone d’Italia si stanno affrontando ora per la prima volta i grandi problemi contro cui si scontrarono le medicine territoriali e gli ospedali del Nord la scorsa primavera, anche se con qualche vantaggio: avere avuto il tempo di prepararsi, per chi l’ha fatto, e sapere molte cose in più sul virus e su come trattare i pazienti malati di Covid-19. Ci sono alcuni dati che più di altri mostrano l’andamento dell’epidemia in queste regioni, e aiutano a capire la gravità delle singole situazioni. Quelli da tempo considerati più stabili e “affidabili” per farsi un’idea sono due: i posti letto occupati nei reparti di terapia intensiva da pazienti malati di Covid-19 e l’eccesso di mortalità in un territorio, cioè il saldo delle morti in eccesso in un certo periodo rispetto alla media dei precedenti. Riguardo ai numeri, però, ci sono da fare due premesse.
In un pezzo d’Italia, questa è la prima ondata. Abbiamo analizzato i dati che mostrano come in diverse regioni italiane, soprattutto al Sud, l'epidemia è già adesso molto peggiore rispetto alla scorsa primavera.
Marcello Dell’Utri, ex parlamentare di Forza Italia e del Popolo della Libertà, è stato assolto dalle accuse di frode fiscale e di bancarotta. L’inchiesta era partita nel 2015, richiesta dalla procura di Milano che accusò Dell’Utri di aver sottratto al fisco 43 milioni di euro, accumulati per il mancato pagamento dell’IVA sulla vendita di spazi pubblicitari da parte delle concessionarie Publitalia 80 e Sipra. Le aziende con cui queste concessionarie lavoravano, rispettivamente Mediaset e Rai, non erano indagate. La motivazione che la Corte d’appello di Milano ha dato per l’assoluzione di Dell’Utri è “difetto di estradizione”: i suoi avvocati hanno contestato il fatto che al momento della messa in stato di accusa non fu richiesta l’estradizione di Dell’Utri, che si trovava in Libano. Attualmente Marcello Dell’Utri sta scontando una pena di 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. La condanna arrivò il 9 maggio 2014, a circa vent’anni dalla sua iscrizione nel registro degli indagati per questo reato. Il 7 luglio 2018 gli erano stati concessi gli arresti domiciliari a causa delle sue precarie condizioni di salute, dopo che numerose richieste di scarcerazione erano state respinte sia dal Tribunale di Sorveglianza di Roma che dalla Corte europea dei diritti umani.
Marcello Dell’Utri è stato assolto dalle accuse di frode fiscale e bancarotta.
Carlo Bonini sintetizza oggi su Repubblica le cose che non tornano nelle dichiarazioni che il ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha fatto nei giorni scorsi sul caso dell’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie dell’oppositore politico kazako Mukhtar Ablyazov. Alfano, dice Bonini, si è difeso finora con tre argomenti, tutti piuttosto traballanti e contraddittori, specie dopo le importanti rivelazioni dei giorni scorsi contenute nei documenti allegati alla relazione del capo della polizia Alessandro Pansa. Cinquanta giorni di silenzio e dodici di frenetico maquillage della verità del ministro dell’Interno Angelino Alfano sul caso Ablyazov consegnano all’opinione pubblica una vicenda in cui si contano almeno tre macroscopiche menzogne.
Tre cose che non tornano. Il ministro Alfano chiarisca i suoi traballanti argomenti sul caso Shalabayeva: sembrano "macroscopiche menzogne", scrive Carlo Bonini su Repubblica.
Al sole come i gatti, edito da Bao Publishing, è il nuovo graphic novel di Marta Baroni, giovane illustratrice e fumettista romana. Il libro fa parte della collana “Le città viste dall’alto” ed è viaggio– reale ed emotivo – nella città di Roma attraverso gli occhi della protagonista, che poi è l’autrice stessa: un viaggio in treno per trasferirsi in un’altra città diventa il pretesto per ricordare e raccontare i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza, partendo dalla Garbatella e passando per la scoperta di decine di quartieri, piazze e strade più o meno conosciute di Roma, in un racconto in cui si fondono esperienze personali, informazioni storiche e leggende. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Un po’ di tavole di “Al sole come i gatti”. Un graphic novel su Roma dell'illustratrice Marta Baroni, edito da Bao Publishing.
In un’intervista all’Hollywood Reporter l’attore americano Billy Porter ha detto pubblicamente per la prima volta di essere positivo all’HIV dal 2007. Porter in Italia è noto principalmente per Pose, una serie tv ambientata a New York tra il 1987 e il 1994 che racconta della ball culture, una controcultura della comunità LGBT+ incentrata su gare di ballo e altre performance: nella prima stagione il personaggio di Porter, Pray Tell, scopre di avere l’HIV e l’attore ha raccontato che questo gli ha permesso di «dire tutto quello che voleva dire attraverso un surrogato». Dagli anni in cui si svolge Pose a oggi tuttavia la vita delle persone con l’HIV è molto cambiata. Devono ancora sottoporsi a periodici controlli medici, più frequenti rispetto a chi è negativo al virus, e fare particolare attenzione alla propria salute, oltre a gestire il forte impatto psicologico di una diagnosi che tuttora si porta dietro un senso di vergogna, di colpa e paura delle opinioni altrui. Però contrariamente a quanto potrebbe pensare chi non conosce persone con l’HIV, grazie alle moderne terapie antiretrovirali oggi chi è positivo al virus può condurre una vita quotidiana normale, anche dal punto di vista dell’attività sessuale. Le condizioni sono che l’infezione sia diagnosticata per tempo, e che ci sia la possibilità di accedere alle cure.
Cosa significa avere l’HIV oggi. Grazie alle terapie antiretrovirali l'aspettativa di vita è quasi la stessa delle persone negative, si può fare sesso serenamente e avere figli sani.
Si potrà chiedere l’esenzione dal pagamento del canone RAI fino al 31 gennaio 2019, ma solo per chi non possiede una televisione e per chi ha più di 75 anni con un reddito sotto una certa soglia. Il canone, che in realtà è un’imposta che si paga sull’apparecchio televisivo e viene chiamato per semplicità “canone RAI”, si paga automaticamente con la bolletta delle utenze dal 2016, ann0 in cui venne introdotta la cosiddetta «presunzione» del possesso delle televisioni: la detenzione di un apparecchio si presume nel caso in cui ci sia anche un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un individuo ha la residenza anagrafica. Se avete un’utenza ma non una televisione, quindi, dovete compilare un modulo in cui lo dichiarate, così da essere esentati dal pagamento del canone: il modulo lo trovate qui. Il canone ordinario, che è di 90 euro, deve essere pagato «da chiunque detenga un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive». Se si usa la tv solo come monitor per il computer o per vedere dei dvd si deve comunque pagare. Se si ha un apparecchio ma non si guarda mai la RAI o si ha un contratto per la visione di trasmissioni tramite satellite o via cavo, si deve pagare. Insomma, la tassa è sul possesso, per cui a prescindere dall’uso che si fa della televisione andrà pagato il canone. La radio non conta, invece. Il canone si paga una volta sola, indipendentemente dal numero di apparecchi, e chi possiede due case, ognuna con un televisore, dovrà pagare il canone soltanto nell’abitazione in cui ha la residenza.
Canone Rai: come chiedere l’esenzione. La scadenza per chiederla è il 31 gennaio, ma ci sono delle limitazioni: se avete una tv, non potete essere esentati.
La metropolitana si associa di solito a immagini non molto allegre, come la mattina presto, il tragitto per il lavoro nelle grandi città, la calca dell’ora di punta, un ambiente in cui non si vede mai la luce del sole (è anche uno dei mezzi di trasporto più moderni del mondo: quella più antica ha appena compiuto 150 anni, ma in Italia c’è da più o meno cinquanta). Forse per far dimenticare tutto questo, in molti luoghi del mondo le stazioni della metropolitana sono diventate una sorta di laboratorio per esperimenti artistici e utilizzo intelligente degli spazi: in questa galleria fotografica abbiamo raccolto immagini di strutture permanenti e strutture temporanee, quasi tutte con la capacità di far dimenticare, almeno per qualche momento, che si viaggia in grandi tunnel scavati molti metri sotto il suolo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Viaggiare sottoterra. Fotografie dalle metropolitane di mezzo mondo, tra opere d'arte e grandi immagini di Dostoevskij.
Il presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato un’ordinanza che impone ad AMA, l’azienda che si occupa dei rifiuti a Roma, di provvedere alla pulizia della città entro 48 ore. Nelle ultime settimane le strade di Roma si sono ritrovate nuovamente piene di rifiuti, a causa di una serie di problemi antichi e concomitanti – tra cui la mancanza di un numero sufficiente di impianti di smaltimento – che hanno reso la raccolta dei rifiuti quasi impossibile. Nell’ordinanza Zingaretti ha imposto di provvedere entro 48 ore «alla pulizia, raccolta dei rifiuti e disinfezione e disinfestazione vicino a siti sensibili come strutture sanitarie e socio-assistenziali, strutture per l’infanzia, mercati rionali, esercizi di ristorazione». AMA avrà sette giorni per provvedere alla raccolta dei rifiuti anche nelle altre zone della città. Sempre entro sette giorni dovrà essere attivo l’impianto tritovagliatore di Ostia, e si dovranno distribuire per la città 300 nuovi cassonetti.
I rifiuti di Roma dovranno essere rimossi entro sette giorni. E alcuni già entro 48 ore, dice un'ordinanza della regione, mentre la città è da giorni piena di spazzatura per le strade.
Mercoledì 15 maggio, durante un’audizione in Commissione di Vigilanza della Rai, Vito Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, ha annunciato ancora che il governo non ha intenzione di prorogare la convenzione stipulata nel 1994 con Radio Radicale. La convenzione, che da allora era stata sempre rinnovata, ha permesso alla storica emittente radiofonica di trasmettere le sedute integrali del Parlamento – e moltissimi altri eventi di pubblico interesse – in cambio di un finanziamento da 10 milioni di euro l’anno. La convenzione scadrà il 20 maggio: se il governo deciderà di non rinnovarla, come annunciato, dal giorno successivo Radio Radicale dovrà sospendere le trasmissioni. «Sulla convenzione con Radio Radicale ad oggi non c’è nessuna volontà di prorogare la convenzione; sull’archivio ci stiamo ragionando, ma quella è una questione del tutto diversa», ha detto Crimi, che ha aggiunto però la propria incompetenza sul caso di Radio Radicale, sottolineando che la questione spetta al ministero dello Sviluppo economico (MiSE), guidato dal capo del suo partito, Luigi Di Maio. Lo stesso giorno delle dichiarazioni di Crimi, però, la Lega ha presentato un emendamento al cosiddetto “decreto crescita” che prevederebbe una proroga della convenzione a Radio Radicale di altri sei mesi, per 3,5 milioni di euro invece di 5. Al termine di questo periodo si aprirebbe una nuova gara che contemplerebbe anche il coinvolgimento di Rai Parlamento, che già trasmette parte delle sedute parlamentari.
Radio Radicale chiude martedì? il tempo per rinnovare la convenzione scadrà il 20 maggio: il M5S dice che non verrà rinnovata, mentre la Lega ha chiesto una proroga di sei mesi.
Oggi pomeriggio, Giuseppe Mussari e gli altri sei componenti del comitato di presidenza dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana, hanno deciso di dimettersi a causa della «norma sulle commissioni bancarie non modificata dal maxiemendamento» e contenuta nell’articolo 27 bis del decreto sulle liberalizzazioni che ha ottenuto il via libera al Senato. L’Abi contesta soprattutto che attraverso l’abolizione delle commissioni sui fidi bancari vengano imposti «prezzi amministrati o un divieto di avere dei ricavi». Via libera al Senato al decreto liberalizzazioni. I sì alla fiducia sono stati 237 e 33 i voti contrari (2 astenuti). Il decreto passerà ora all’esame di Montecitorio e dovrà essere convertito in legge entro il 24 marzo. Il decreto è stato duramente contestato dall’Abi, l’ Associazione bancaria italiana, il cui comitato di presidenza si è dimesso oggi per protesta. Confindustria si è schierata con i banchieri chiedendo che venga modificata la norma sull’azzeramento delle commissioni.
Le banche protestano contro Monti. ll comitato di presidenza dell’Associazione bancaria italiana ha deciso di dimettersi a causa di una norma che cancella le commissioni: «Non è possibile indurre le banche a fare servizi gratuiti».
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Tra le altre tante occasioni in cui generazioni almeno sopra i 50 occupano stabilmente l'informazione e la promozione culturale italiana, mi rallegro almeno di quella che ormai sta colonizzando con la musica degli anni Ottanta ogni ambito pubblico: non solo le tante radio del genere di cui ho parlato altre volte, le colonne sonore, le citazioni, i revisionismi, ma oggi mi sono seduto a pranzo in un ristorante e stava andando una versione di So good so right degli Imagination. Ora che ne scrivo mi è venuto in mente quel film che finiva con Just an illusion, con due dei miei attori preferiti allora, Bryan Brown e Brian Dennehy. Peter Gabriel ha ricantato Biko. Ho visto il documentario del New York Times su Britney Spears: un po' piatto, per me, ma se non ne avete abbastanza di documentari che mostrano il mondo rovinato dai giornalismi pessimi, c'è una storia. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Reo Speedwagon. Una stupenda baracconata da San Valentino postumo, o da San Valentino prossimo.
Dopo mesi di discussioni e ripensamenti, martedì sera i rappresentanti locali del Partito Democratico hanno partecipato alla prima riunione convocata per organizzare le primarie del centrosinistra per le elezioni amministrative di Roma. Le primarie dovrebbero tenersi il prossimo 20 giugno, mentre le comunali sono fissate per l’autunno dopo il rinvio deciso per via della pandemia. Non ci sono ancora state candidature ufficiali per le primarie, ma si suppone che si faranno avanti gli esponenti del PD che avevano detto di volerci provare nei mesi scorsi, dall’ex ministro dell’Economia Roberto Gualtieri alla senatrice Monica Cirinnà. Nicola Zingaretti, presidente del Lazio, da settimane riceve richieste dai colleghi di partito affinché si candidi, in quanto ritenuto l’esponente più forte del centrosinistra romano. Ma ancora ieri ha ribadito di non volerlo fare, e di voler invece concludere il suo mandato in Regione. Carlo Calenda di Azione dice di non voler partecipare alle primarie, e di volersi candidare autonomamente alle comunali.
Alla fine il PD ha deciso di fare le primarie a Roma. Dovrebbero tenersi il 20 giugno, e Nicola Zingaretti continua a dire di non volersi candidare.
L’ex coordinatore di Forza Italia Denis Verdini è stato condannato in appello a sei anni e dieci mesi di carcere per bancarotta nell’ambito di un’indagine sul Credito Cooperativo Fiorentino, una banca di cui era stato presidente. In primo grado Verdini aveva ricevuto una condanna di nove anni di carcere per bancarotta e truffa. La sentenza di appello ha sostanzialmente confermato quella del processo di primo grado, durante il quale la tesi dell’accusa era che l’istituto di credito fosse stato utilizzato da Verdini come una specie di conto personale con il quale gestire operazioni in favore dei propri interessi e quelli di persone a lui vicine.
Denis Verdini è stato condannato in appello a sei anni e dieci mesi per bancarotta nel caso del Credito Cooperativo Fiorentino.
Oggi, giovedì 7 maggio, proseguiranno le trattative tra i partiti della coalizione di maggioranza sulla regolarizzazione delle persone migranti attualmente in Italia senza permesso di soggiorno: potrebbe essere inserita nel cosiddetto “decreto maggio” che in settimana dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei ministri. Nelle ultime ore ci sono stati diversi scontri politici, sulla questione. Parte del Movimento 5 stelle è contraria a una «sanatoria», mentre la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova, di Italia Viva, la sta chiedendo da tempo e ha minacciato di dimettersi se non verrà approvata. Secondo Bellanova, quella sulla regolarizzazione dei migranti «non è una battaglia strumentale per il consenso: queste persone non votano. Se non passa, sarà un motivo di riflessione sulla mia permanenza al Governo. Non sono qui per fare tappezzeria».
Perché nel governo si litiga sulla regolarizzazione dei migranti. Innanzitutto per la proposta in sé, ma anche per i numeri e la durata degli eventuali permessi.
Ho parlato con un importante dirigente del centrosinistra che me l’ha messa così, semplifico un po’: per raddrizzare le condizioni economiche – e non solo – dell’Italia in questo momento ci vogliono scelte molto drastiche, risolute e coraggiose, con sicure conseguenze di impopolarità e dissenso di cospicui gruppi di elettori. Nessuno, e dico nessuno – nemmeno il partito del mio interlocutore, dice lui – è in grado di fare quelle scelte oggi, nessuno è capace di andare incontro alle conseguenze: “nemmeno noi”. L’unica strada è quindi un governo tecnico, non in ragione delle sue maggiori competenze sui temi più delicati – che pure ci vogliono – ma della sua indipendenza ed estraneità alle cautele della politica. Solo il Mario Monti del caso o chi per lui possono fare le cose che vanno fatte, di certo nessuno che abbia paura per la propria rielezione o per i destini del proprio partito. Il ragionamento è semplice, circola da molto, ma è anche molto interessante per le sue implicazioni. Intanto l’analisi suona drammaticamente vera: c’è una dimensione dei problemi che potrebbe essere difficilmente affrontabile se non con sacrifici pesantissimi e la creazione di ulteriori problemi. “There is no easy way out”, come dicono gli americani. E questo è un paese abituato a che le cose siano easy, almeno quelle immediate e giorno per giorno. Appare quindi difficilmente credibile che le opposizioni attuali – per come le conosciamo – una volta guadagnata una eventuale maggioranza elettorale siano in grado di trovare la forza di un progetto forte, unitario, sicuro del fatto suo, e guidare una traversata nel deserto. La situazione spaventerebbe maggioranze anche più toste e coraggiose di quella in ipotesi. E persino chi ha cara, come noi, la ricostruzione della politica italiana attraverso persone e pensieri diversi e con meno fallimenti alle spalle di quelli che guidano oggi il centrosinistra, ha anche dubbi sul fatto che questi tempi siano quelli giusti per transizioni così rilevanti, che rischierebbero di vedere travolte le loro visioni e i loro progetti a lungo respiro dai guai contingenti.
Commissariare l’Italia? sono in molti a pensare che solo un governo tecnico abbia la libertà di fare quello che si deve fare.
National Geographic Traveler, la rivista dedicata ai viaggi pubblicata dal National Geographic, ha avviato per il 25esimo anno il suo concorso fotografico dedicato ai viaggi e alla natura. I partecipanti potranno inviare le loro fotografie fino alla fine di giugno scegliendo tra le quattro possibili categorie: Ritratti di viaggio, Scene all’aperto, Dare il senso di un luogo, Momenti spontanei. Il vincitore sarà premiato con un viaggio di 10 giorni alle isole Galapagos, nell’oceano Pacifico a un migliaio di chilometri dalla costa occidentale del Sudamerica. Abbiamo scelto dieci belle foto tra le tante fino a ora inviate alla giuria del premio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
10 gran foto di natura. Scelte tra le tante inviate al concorso fotografico della rivista National Geographic Traveler (compreso un rilassatissimo canguro).
WhatsApp ha annunciato l’introduzione di una nuova funzione che permette di non farsi aggiungere liberamente a qualsiasi gruppo. La nuova funzione permette di stabilire da chi farsi aggiungere in un gruppo: se da chiunque, solo dai propri contatti o da nessuno. Per abilitare la funzione bisogna andare nelle Impostazioni di WhatsApp, e poi dal menu selezionare Account > Privacy > Gruppi. A quel punto si troveranno tre opzioni tra cui scegliere: “Nessuno”, “I miei contatti” o “Tutti”. Se si seleziona “Nessuno”, non si verrà aggiunti in automatico a un gruppo, ma bisognerà prima dare la propria autorizzazione. Se invece si seleziona “I miei contatti”, si potrà essere aggiunti in un gruppo solo dai contatti salvati nella propria rubrica. Infine se si seleziona “Tutti”, si potrà essere aggiunti a un gruppo anche da chi non è tra i propri contatti, come succedeva fino a oggi.
Ora WhatsApp permette di non farsi aggiungere ai gruppi da chiunque. Si può scegliere se non può farlo nessuno o solo i propri contatti.
Le religioni sono estremamente diffuse nel mondo, ma non sono universali, e da tempo teologi, filosofi e scienziati cercano di capire che cosa ci sia di preciso alla base della loro esistenza. Secondo i credenti, il fatto che le religioni esistano praticamente in ogni società è la chiara dimostrazione di una volontà superiore, mentre chi non ha la fede si chiede perché allora ci siano così tante religioni e così diverse tra loro. L’Economist di questa settimana prova a rifletterci raccontando gli sviluppi di “Explaining Religion”, un progetto scientifico che negli ultimi tre anni ha raccolto dati e informazioni sulle diverse pratiche religiose e i cui risultati sono stati pubblicati da pochi giorni.
Le ragioni delle religioni. Un progetto scientifico prova a spiegare le fedi e le loro differenze.
Cose rilevanti della settimana. Primo: i film non sono usciti oggi ma mercoledì. Secondo: Zack e Miri, malgrado l’abominevole titolo italiano, dovrebbe meritare una visione (per Seth Rogen ma anche per Elizabeth Banks, cioè la moglie di Jack Donaghy in 30 Rock). Terzo: c’è Paul, la storia di un alieno doppiato da Elio. Quarto: Four Lions è una commedia che racconta la storia di quattro aspiranti terroristi che vogliono fare un attentato a Londra, è uscito in Gran Bretagna più di un anno fa e se n’é parlato bene. Four Lions Regia: Christopher Morris Attori: Kayvan Novak, Nigel Lindsay, Riz Ahmed, Adeel Akhtar, Preeya Kalidas, Mohammad Aqil, Craig Parkinson
I film della settimana. Ci sono tre commedie che promettono bene: Zack & Miri, Paul e Four Lions.
La compagnia petrolifera californiana Chevron comprerà la texana Anadarko Petroleum in un’operazione dal valore di 33 miliardi di dollari in azioni e contanti (circa 30 miliardi di euro). Si tratta della più grande acquisizione nel settore petrolifero dal 2015, cioè dalla fusione da 61 miliardi di dollari tra Royal Dutch Shell e Bg Group. Si stima che con questa operazione Chevron e Anadarko Petroleum produrranno insieme circa 3,9 milioni di barili di petrolio al giorno, diventando così i secondi produttori al mondo dopo Exxon Mobil. L’operazione si dovrebbe chiudere nella seconda metà dell’anno e verrà pagata per il 25 per cento in contanti e per il 75 per cento in azioni. Inoltre Chevron si farà carico di 15 miliardi di debiti di Anadarko Petroleum, facendo salire il valore complessivo dell’acquisizione a circa 50 miliardi di dollari.
La compagnia petrolifera Chevron comprerà Anadarko Petroleum per circa 33 miliardi di dollari.
La NASA ha da poco diffuso una nuova serie di immagini che mostrano, per la prima volta, uno Shuttle collegato alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fotografato in prospettiva da una Soyuz. E qua, per i meno esperti, serve qualche dritta di massima. Lo Shuttle nelle foto è l’Endeavour nel corso dell’ultima missione nella sua storia, la struttura tubolare con gli enormi pannelli solari è la ISS, una casa nello spazio dove gli astronauti eseguono esperimenti e osservazioni in sostanziale assenza di gravità, e infine la Soyuz – che non compare nelle foto – è il tipo di astronavi russe utilizzate dagli astronauti per spostarsi dalla ISS alla Terra e viceversa. Le fotografie sono state scattate il 23 maggio dall’astronauta italiano Paolo Nespoli, durante il viaggio di ritorno dopo aver trascorso 157 giorni in orbita sulla ISS. Dopo essersi sganciata dalla Stazione, la Soyuz si è allontanata a sufficienza per consentire a Nespoli di fotografarla da una nuova prospettiva mai utilizzata prima. Le raccolta di foto è importante anche perché mostra per l’ultima volta lo Shuttle Endeavour in orbita. L’astronave della NASA è atterrata lo scorso primo giugno e non volerà più, perché l’ente spaziale sta chiudendo il programma per gli Shuttle. L’ultimo a volare sarà l’Atlantis nei primi giorni di luglio, poi per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale si potranno utilizzare solamente le Soyuz.
Lo spazio visto dallo spazio. Le spettacolari foto che mostrano per la prima volta lo Shuttle agganciato alla Stazione Spaziale Internazionale da una Soyuz.
Negli ultimi giorni Silvio Berlusconi è tornato sulle prime pagine di diversi giornali nazionali: le notizie riguardano stavolta le indagini del cosiddetto processo “Ruby ter”, che si sono concluse qualche giorno fa e che hanno a che fare con la presunta compravendita di testimonianze fatta da Berlusconi. L’ex presidente del Consiglio è indagato per corruzione in atti giudiziari. “Ruby” e “Ruby bis”, in breve Nel marzo del 2015 la Corte di Cassazione ha confermato definitivamente la non colpevolezza di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Berlusconi era accusato di avere avuto rapporti sessuali a pagamento con una minorenne marocchina, Karima el Marough, “Ruby”, benché fosse consapevole che era minorenne, e anche di aver chiamato tra il 27 e il 28 maggio del 2010 la Questura di Milano abusando del suo ruolo di presidente del Consiglio per indurre il capo di Gabinetto, Pietro Ostuni, ad affidare la ragazza – trattenuta per un sospetto furto – a Nicole Minetti, all’epoca consigliera regionale del PdL in Lombardia e sua amica personale.
Silvio Berlusconi e le ragazze, di nuovo. Cos'è la cosiddetta inchiesta "Ruby ter", chi coinvolge e da dove nasce.
L’imprenditore calabrese Pippo Callipo ha annunciato che si candiderà alle prossime elezioni regionali in Calabria, previste per il 26 gennaio. Callipo è famoso soprattutto per il suo gruppo di aziende che si occupano della produzione di tonno in scatola e di altri prodotti ittici. Ha annunciato la propria candidatura spiegando che: “Esponenti della società civile, delle organizzazioni sindacali e datoriali mi chiedono un impegno diretto. Ho scelto di accettare la sfida. Lancio un forte appello a partiti e movimenti civici: uniamoci e portiamo avanti questa battaglia di legalità, trasparenza e rinnovamento”. Callipo sarà sostenuto dal centrosinistra, ma si presenterà come candidato della società civile. Nel 2010 si era già presentato alle elezioni per la presidenza della Regione Calabria, ottenendo il 10 per cento circa dei voti.
L’imprenditore Pippo Callipo si è candidato alla presidenza della Calabria.
Una foto di Madonna che posa nuda su un letto mentre fuma una sigaretta è stata venduta all’asta di Bonhams di New York per 23.000 dollari, circa 18 mila euro. La foto venne scattata dal fotografo Steven Meisel nel 1990, quando Madonna aveva 31 anni, ed è stata acquistata da un collezionista rimasto anonimo. Steven Meisel ha ritratto Madonna anche nel libro Sex, del 1992. La foto, in bianco e nero, è alta circa 54 centimetri e larga 48.
La foto di Madonna – nuda, che fuma – venduta per 23.000 dollari. Venne scattata dal fotografo Steven Meisel nel 1990, quando la cantante aveva 31 anni.
Negli ultimi dieci anni la fotografa e artista di Brooklyn Rachel Sussman, 39 anni, ha viaggiato alla ricerca degli organismi viventi più vecchi della Terra, realizzando una collezione di foto di luoghi e forme di vita così resistenti da riuscire a sopravvivere ai cambiamenti del pianeta per migliaia di anni. Le foto di questi organismi viventi sono state raccolte nel libro The Oldest Living Things in the World, realizzato con la collaborazione di ricercatori e biologi allo scopo di contestualizzare il materiale e dargli una collocazione precisa nello spazio e nel tempo. Nelle foto ci sono, tra le altre cose, un abete rosso di oltre 9.000 anni in Svezia, un muschio antartico vecchio 5.500 anni o una llareta, una pianta con più di 2.000 anni che cresce nel deserto di Atacama, in Cile: sembra una gigantesca macchia di muschio ma è invece un arbusto formato da piccole piante a fiore singolo (e che botanicamente, e incredibilmente, è un lontano parente della carota). Sussman ha raccontato che il progetto è nato da un viaggio fatto in Giappone nel 2004, alla ricerca di un vecchio albero sull’isola di Yakushima: “quando l’ho visto non ho avuto alcuna epifania, ma poi, dopo quasi un anno, ho capito che un progetto sugli organismi più vecchi del pianeta sarebbe stato interessante”.
Gli organismi viventi più vecchi della Terra. Rachel Sussman per 10 anni ha girato il mondo per fotografare le forme di vita più anziane e resistenti.
Mercoledì 8 gennaio il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi ha illustrato nella enews pubblicata sul suo sito la bozza del Jobs Act, il nuovo codice del lavoro proposto dal PD che dovrebbe racchiudere e semplificare tutte le regole che attualmente esistono relative al mercato del lavoro, e che sia comprensibile anche all’estero. Tra le altre cose, Renzi ha proposto che non ci dovrà più essere l’obbligo per le aziende di iscriversi alla camera di commercio, il nuovo Codice del lavoro dovrà essere formato solo da 50 norme e sarà previsto un assegno universale per chi perde il posto di lavoro. Renzi ha spiegato che gli spunti inseriti nella enews sul Jobs Act saranno inviati giovedì 9 gennaio ai parlamentari, ai circoli e agli addetti ai lavori per critiche, osservazioni e eventuali integrazioni. La settimana prossima la proposta verrà arricchita con le osservazioni ricevute e il 16 gennaio verrà discussa dalla direzione del Partito Democratico.
La proposta di Renzi sul “Jobs Act”. Il Codice del lavoro avrà solo 50 norme, sarà previsto un assegno universale per chi perde il posto di lavoro: tra le cose proposte dal segretario del PD.
Martedì 9 giugno David Marcus, vicepresidente del dipartimento di messaggistica di Facebook, ha annunciato che Facebook Messenger ha superato il miliardo di download sul PlayStore, lo store per le app dei dispositivi che usano Android. Facebook Messenger è l’app di messaggistica istantanea che permette di scrivere gratis da smartphone o tablet a tutti i propri amici su Facebook, usando la connessione internet.
Quali sono le app più scaricate dal PlayStore di Google? facebook Messenger è la nona app ad aver superato il miliardo di download dal PlayStore Android: quali sono le altre?.
Il 13 dicembre è morto Mario Dondero, a Fermo, nelle Marche, dove viveva: aveva 87 anni e era malato da tempo. Dondero era uno dei più importanti fotografi e fotogiornalisti italiani del Dopoguerra, conosciuto e apprezzato in Italia ma non solo per le sue immagini “umane” e impegnate («ho concepito la fotografia come documento, come denuncia, come incursione», aveva raccontato in un’intervista del 2014). Fu anche autore di tanti documentari per cinema e televisione. Angelo Mastrandrea, sul Manifesto, ha raccontato Dondero nel maggio scorso in occasione della presentazione del documentario biografico a lui dedicato e intitolato “Calma e gesso”:
È morto Mario Dondero. Aveva 87 anni, era uno dei più importanti fotografi e fotogiornalisti italiani del Dopoguerra.
Uno dei dibattiti più frequenti nella politica italiana è quello sulla legge elettorale. È così da circa trent’anni, ma in concreto dal 1946 al 1993 – i primi cinquant’anni della storia italiana – si è votato sempre con lo stesso sistema (poi vedremo quale). Dopo le ultime elezioni politiche, il tema è ritornato di attualità: subito dopo i risultati, si è cominciato a parlare di una nuova legge elettorale che sia in grado di garantire “la governabilità”: ovvero una solida maggioranza per i partiti vincitori delle elezioni alla Camera e al Senato. L’Italia oggi ha una legge elettorale complicata, proporzionale con liste bloccate e vari sbarramenti nonché alcune correzioni maggioritarie, su tutte il grosso premio di maggioranza alla Camera. È stata definita Porcellum, a parole non la vuole nessuno, in pratica ci abbiamo già eletto tre parlamenti: chi volesse approfondire come funziona può leggere qui. Negli altri paesi e nella storia recente ci sono sistemi diversi, che esporremo con qualche esempio e con qualche distinzione iniziale, per arrivare preparati al prossimo, prevedibile dibattito. Un’unica premessa. I sistemi elettorali sono moltissimi e non ne esiste uno perfetto: ciascuno privilegia un aspetto piuttosto che un altro (la rappresentanza territoriale; la durata dei governi; la tutela delle minoranze) e la scelta tra l’uno e l’altro è una scelta delicata e senza garanzia di successo.
Guida minima ai sistemi elettorali. Visto che tra poco si ricomincerà a parlarne, meglio arrivare preparati: come funzionano le cose in cinque paesi europei.
Boardgamegeek è il più importante sito al mondo che parla di giochi da tavolo: è un enorme database con recensioni e discussioni su praticamente tutti i giochi da tavolo o di carte mai realizzati. Il sito ha una classifica che elenca i migliori giochi di sempre, sulla base delle recensioni di migliaia di utenti: il gioco al primo posto, che è arrivato lì dopo essere stato valutato da oltre 10mila utenti, si chiama Pandemic: Legacy, è uscito nel 2015 ed è considerato attualmente il miglior gioco da tavolo di sempre. Pandemic: Legacy in realtà non è esattamente un gioco ma un’espansione – cioè, semplificando, un’evoluzione di un altro gioco già esistente, che aumenta le possibilità dell’originale – di Pandemia, che fu prodotto da Z-Man Games nel 2007. La prima cosa da sapere su Pandemia è che non è un gioco competitivo, in cui i giocatori devono cercare di sconfiggersi tra loro, bensì collaborativo: possono giocarci fino a un massimo di 4 persone, che devono cercare di neutralizzare quattro diverse malattie mortali che nella storia si sono diffuse nel mondo. I giocatori interpretano dei personaggi – medico, scienziato, ricercatore, esperto delle operazioni o responsabile dei trasporti – e agiscono su una plancia che rappresenta un planisfero con 48 città collegate tra loro. Pescando delle carte speciali i giocatori possono spostarsi, scambiarsi informazioni, debellare l’epidemia dalle città, costruire laboratori e trovare nuove cure per le malattie. Alla fine di ogni turno si pescano delle carte che corrispondono a particolari eventi, e che rappresentano gli ostacoli casuali alla missione dei giocatori. Questi ostacoli, turno dopo turno, possono sommarsi e provocare uno dei diversi scenari in cui i giocatori perdono: lo scopo è evitare che questo succeda, prendendo le decisioni giuste, al momento giusto e nell’ordine giusto, discutendole a ogni turno con gli altri giocatori. Se non si è esperti, è probabile che giocando a Pandemia si perda più volte di quante si vinca.
Pandemic: Legacy, il miglior gioco da tavolo di sempre. Lo dicono gli esperti di un gioco in cui bisogna collaborare per debellare un'epidemia mondiale: e ci si può giocare una partita sola.
Anche quest’anno i Cahiers du Cinéma, rivista di critica cinematografica francese tra le più prestigiose al mondo, hanno diffuso la lista dei 10 migliori film tra quelli distribuiti in Francia nel 2014. Spesso la classifica dei Cahiers è stata accusata di dare troppo risalto ai film prodotti e girati in Francia; quest’anno, un po’ in controtendenza, i film francesi in classifica sono solo tre, due dei quali però occupano le prime due posizioni. Al primo posto, con una scelta molto originale, i critici dei Cahiers hanno votato P’tit Quinquin di Bruno Dumont, mini-serie in quattro episodi per la televisione: una scelta che conferma l’importanza sempre maggiore che viene dedicata ai prodotti televisivi anche da chi si occupa più propriamente di cinema. Al secondo posto invece c’è Addio al linguaggio di Jean-Luc Godard, vincitore del Premio della giuria all’ultimo festival del cinema di Cannes ex aequo con il film che si trova al settimo posto di questa classifica, Mommy, del giovane canadese Xavier Dolan. Della classifica fa parte anche un film d’animazione, Si alza il vento, scritto e diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 10 migliori film del 2014 secondo i Cahiers du Cinéma. La classifica annuale della celebre rivista di critica cinematografica francese (e si vede).
Ieri sera Alessandro Baricco è stato ospite su Raitre di Che tempo che fa. Fabio Fazio gli ha prima fatto alcune domande sul suo libro di prossima uscita, Mr Gwyn, e poi gli ha chiesto perché si scrive. La risposta è in un monologo di Baricco che comincia al minuto 11:15, e parte da un libro sul tiro con l’arco.
Perché si scrive. Lo ha spiegato ieri Alessandro Baricco a Che tempo che fa, partendo dal tiro con l'arco.
La Walt Disney Company comprerà la società Twenty-First Century Fox, Inc. (più nota come “21st Century Fox”) per circa 52,4 miliardi di dollari in azioni, l’equivalente di circa 44 miliardi di euro. L’accordo è ufficiale e definitivo, e fa passare sotto il controllo di Disney gli studi cinematografici di 21st Century Fox e anche quelli televisivi, così come i suoi canali via cavo (22 canali sportivi, FX e National Geographic, la tv britannica Sky e quella indiana Star, tra gli altri). Altri canali – come il famoso Fox News, Fox Business Network e il canale sportivo FS1 – resteranno sotto il controllo di Fox, che costituirà una nuova società. 21st Century Fox – che possiede anche la più antica e famosa casa di produzione cinematografica 20th Century Fox – è di proprietà di Rupert Murdoch
Disney comprerà 21st Century Fox.
Da diversi giorni la nave Sea Watch 3 della ong tedesca Sea Watch attende al largo delle coste di Lampedusa l’autorizzazione per sbarcare in Italia 43 richiedenti asilo. Le persone a bordo erano state soccorse il 12 giugno, quasi una settimana fa. Da allora il governo italiano non ha concesso alla nave la disponibilità dei propri porti invocando il cosiddetto «decreto sicurezza bis», approvato a fine maggio. Tre giorni fa sono stati fatti scendere dalla nave donne, bambini e uomini in gravi condizioni di salute, ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha sottolineato che il resto delle persone può restare a bordo «fino a Capodanno». Dalla Sea Watch 3 fanno sapere che la situazione psicologica delle persone soccorse è molto grave, dato che molte di loro sono reduci da periodi nei centri di detenzione libici, dove i diritti umani vengono sistematicamente violati. Al momento le scorte di cibo e di acqua sono sufficienti per rimanere a bordo diversi altri giorni, ma non è ancora chiaro se e quando la situazione potrà sbloccarsi. Sea Watch sostiene di essere in contatto con diverse città tedesche che hanno dato la propria disponibilità ad accogliere le 43 persone soccorse, se saranno fatte sbarcare, ma resta ancora da convincere il governo italiano.
La Sea Watch 3 aspetta. Da oltre una settimana 43 richiedenti asilo sono in attesa di poter sbarcare in Italia, ma il governo non vuole saperne.
“From where I drone” è il sito e account di Instagram di Dirk Dallas, un appassionato di fotografia e foto aerea che dice di avere creato il sito per poter aiutare tutti quelli che come lui si sono trovati a voler scegliere quale tipo di drone comprare e come fare delle belle fotografie dai droni. Sull’account di Instagram Dallas pubblica immagini straordinarie di posti bellissimi visti dall’alto o di posti che visti dall’alto diventano bellissimi, e mostra quanto i droni – insieme a molti altri settori – stiano rinnovando e trasformando anche il campo della fotografia e delle foto aeree in particolare, rendendolo a portata di tutti. “From where I drone”, il nome del sito, è un gioco di parole col modo di dire “from where I stand”, che significa “dal mio punto di vista”. Dinner 🍽 #fromwhereidrone ]+[ Photo by @obofili
Com’è bello qui, visto da sopra. Un account americano su Instagram raccoglie immagini stupende fotografate dai droni, che stanno cambiando la fotografia aerea.
Microsoft ha confermato (una volta per tutte) che non è più necessario eseguire la “rimozione sicura dell’hardware” quando si scollega una chiavetta USB dal computer, o un disco rigido esterno collegato tramite USB. Nel suo sito per l’assistenza tecnica, Microsoft ha chiarito che su Windows 10 è attiva ormai da tempo un’opzione per la rimozione veloce delle memorie collegate tramite USB, pensata per evitare che ci siano perdite di dati o danni quando si estrae una chiavetta dal computer senza averla prima disattivata. Naturalmente questo sistema può essere solo usato se non si stanno salvando o leggendo file sulla chiavetta, altrimenti si rischierebbe comunque di danneggiarli. Per anni le numerose versioni di Windows hanno sempre segnalato la necessità di effettuare la “rimozione sicura dell’hardware” prima di scollegare chiavette e dischi USB. La raccomandazione, talvolta ripetuta con un certo gusto per il terrorismo dagli esperti informatici, era sensata: in alcune circostanze Windows poteva continuare a leggere e scrivere sulla chiavetta, anche quando questa non era direttamente utilizzata dall’utente. Nel caso di una rimozione improvvisa, il suo contenuto si sarebbe potuto danneggiare diventando illeggibile. Questa eventualità era piuttosto remota, ma per sicurezza Microsoft consigliava comunque sempre di impostare prima la rimozione dal sistema operativo, in modo che Windows smettesse di vedere la chiavetta e fosse quindi possibile rimuoverla senza brutti scherzi.
Potete scollegare le chiavette USB dai PC senza farvi problemi. Una volta per tutte: Microsoft ha confermato che su Windows 10 non rischiate niente, e da un pezzo.
Da oggi, i farmaci ormonali usati per il processo di femminilizzazione delle donne transgender e per il processo di virilizzazione degli uomini transgender sono gratuiti in tutta Italia per le persone che hanno ricevuto una diagnosi di disforia di genere o di incongruenza di genere da «una equipe multidisciplinare e specialistica dedicata». Lo ha stabilito l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), inserendoli nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale come farmaci di classe H: quelli che possono essere distribuiti, gratuitamente, solo nelle farmacie ospedaliere. La decisione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 settembre ed è entrata in vigore oggi. Finora i farmaci che permettono alle persone transgender – cioè le persone che non si riconoscono nel genere corrispondente al loro sesso biologico – di seguire una terapia ormonale erano gratuiti solo in alcune regioni e province. In Toscana, la prima regione a renderli gratuiti, lo erano dal 2006. Solo ieri l’Emilia-Romagna aveva esteso la gratuità di questi farmaci a tutto il territorio regionale. Nonostante la decisione dell’AIFA, tuttavia, per le persone transgender l’accesso alle terapie di transizione farmacologica varia da regione a regione, perché in alcune non sono presenti centri che possano fare diagnosi di incongruenza di genere, e sono quindi costrette a spostarsi.
Da oggi i farmaci ormonali per le transizioni di genere sono gratuiti in tutta Italia. Li possono richiedere tutte le persone transgender che abbiano ricevuto una diagnosi di disforia di genere o di incongruenza di genere.
Mercoledì 19 marzo Gabriella Colarusso ha scritto su Lettera43 come sono ripartiti i circa 50 milioni di euro spesi dal dipartimento per l’Editoria della presidenza del Consiglio, a partire dal 2013, per la «fornitura di servizi giornalistici». Si tratta di contratti stipulati in molti casi con affidamento diretto, (cioè senza gara di appalto), scrive Colarusso, e che hanno comportato negli ultimi due anni il pagamento di diversi milioni di euro alle principali agenzie di stampa italiane. Per capirci: non sono i fondi all’editoria, da tempo molto discussi: sono soldi che il governo spende per abbonare le sue strutture alle agenzie di stampa. Le cifre sono davvero notevoli. In tempi di spending review, con il commissario Carlo Cottarelli impegnato a far dimagrire il bilancio dello Stato per circa 30 miliardi in tre anni, tagliando tutto il tagliabile – dalla Difesa alla Sanità ai Trasporti – leggere quanto i nostri politici spendono solo per tenersi informati, per usare un eufemismo, fa un certo effetto. Non fosse altro perché si tratta di soldi pubblici.
I soldi del governo per le agenzie di stampa. Dall'inizio del 2013 Palazzo Chigi ha speso circa 50 milioni di euro per la «fornitura di servizi giornalistici».
Vista da fuori la vita dei musicisti in tour è un insieme affascinante di adrenalina, divertimento e fan adoranti, ma ci sono anche molti aspetti negativi, come l’insonnia, l’ansia e problemi relazionali di vario genere. Un aspetto positivo è comunque che i concerti finiscono relativamente presto, poco dopo la mezzanotte: più o meno quando i DJ più famosi del mondo non hanno ancora iniziato a lavorare. I DJ insomma devono sopportare gli stessi svantaggi dei musicisti a cui si aggiunge l’ora molto più tarda in cui finiscono di esibirsi, come ha raccontato sul Guardian Ashley Zlatopolsky in un articolo intitolato “Farmaci, assenza di sonno e isolamento: gli svantaggi di essere un musicista dance“. Per scriverlo Zlatopolsky ha intervistato alcuni dei più famosi DJ al mondo: Moby, Steve Aoki e Tony McGuinness degli Above & Beyond. Tony McGuinness ha 47 anni e fa parte degli Above & Beyond, un trio che fa musica elettronica – trance e progressive trance – dal 2000. Ha detto che «il jet lag e l’impossibilità di dormire quando si vorrebbe farlo sono i più grandi rischi del lavoro». Secondo McGuinness «la differenza [rispetto agli altri musicisti] è la velocità con cui un DJ va in tour. Hai un calendario completamente flessibile, cosa che non succede nel rock’n’roll, e ti capita spesso di esibirti nel mezzo della notte». I famosi DJ sono persone di trenta, quaranta o cinquant’anni che fanno – per settimane, spesso insieme a un altro lavoro – quello che alcuni 18enni fanno a Ibiza per dieci giorni, svegliandosi poi molto tardi. Curt Cameruci del duo trap Flosstradamus ha detto: «I DJ finiscono di esibirsi alle 3 di notte, o anche più tardi. Poi dobbiamo tornare in hotel e cercare di dormire un po’ prima di svegliarci per prendere un volo alle 8 del mattino, ma siamo così gasati dalla performance che è difficile “farsela scendere” e prendere sonno».
La dura vita dei DJ. Sono sempre in tour, dormono poco e male, soffrono di ansia e si sentono soli: per questo alcuni – come Moby e Avicii – decidono di smettere.
Lunedì un turista francese è morto in un naufragio causato dal maltempo in Sardegna. L’uomo si trovava sulla sua barca a vela davanti alle coste di Porto Corallo, nel Comune di Villaputzu, nella provincia del Sud Sardegna, quando il forte vento ha fatto ribaltare la barca facendo cadere in mare lui con una donna che era a bordo con lui. L’imbarcazione dell’uomo era uscita in mare nonostante l’allerta meteo lanciata dalla protezione civile e stava cercando di rientrare in porto. Sul posto sono arrivati Guardia costiera, carabinieri, 118 e vigili del fuoco che sono riusciti a soccorrere la donna, mentre il corpo dell’uomo è stato trovato dai soccorritori più tardi tra gli scogli.
Un turista francese è morto in un naufragio causato dal maltempo in Sardegna.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Il PD, l’unico partito di opposizione che può vincere. Francesco Piccolo spiega chi ha bisogno di chi a sinistra.
Katy Perry avrà attirato l’attenzione del mondo intero grazie alle sue enormi pupille ma, come ho già spiegato, la ragione per cui “Teenage dream” è arrivata al numero uno ed è ancora in programmazione nelle radio sta nel suo essere un esempio perfetto dell’eccellenza e supremazia delle regole della teoria musicale occidentale. Oggi continueremo questo stimolante esercizio con il successo dei Daft Punk “Get lucky”. Per prima cosa, dobbiamo occuparci della ripetitività della canzone. C’è una gustosissima presa in giro, oltre al giro di quattro accordi che non cambia mai: la parte vocale di Pharrell Williams e quelle di chitarra di Nile Rodgers sono fotocopiate. Il pre-ritornello e il ritornello sono identici, copiaincollati su GarageBand. Non è nemmeno sicuro che i Daft Punk abbiano chiesto ai loro ospiti di registrare le parti per tutta la durata del brano. Non è una novità, ma è una scelta ammirevole, quasi punk, che manda un messaggio chiaro: «Questo è pop. Qui la ripetizione regna sovrana. E il nostro tempo è più prezioso del vostro».
Get lucky, spiegata sul serio. Un altro trattato musicale per profani di Owen Pallett: come mai la canzone dei Daft Punk è un capolavoro pop e ci si è appiccicata addosso.
La raccolta bestiale ha un che di moralistico, questa settimana: oltre ai consueti criteri di bellezza, simpatia, maestosità e generale fotogenia spuntano alcuni modelli scelti a titolo esemplare. Per entrare nei negozi, treni e musei, evitate calche e ammassi e fate le pecore, in file ordinate e rispettose. Non siate avidi come la scimmia dell’Assam, pena lo sguardo giudicante del leone marino di Central Park; godetevi la libertà che potete come le antilopi tibetane in corsa, non lesinate tenerezze come mamma ippopotamo e il suo piccolo, ma non abbassate troppo la guardia, come fanno i due bufali d’acqua. – Leggi anche: Esistono gatti ipoallergenici?
Weekly Beasts. Scimmie avide, teneri ippopotami e pecore da cui prendere esempio, nella raccolta bestiale della settimana.
A partire dai primi giorni di maggio un finto antivirus per Mac sta causando seri problemi a diverse decine di migliaia di utenti che utilizzano i computer Apple. Il sistema si è diffuso rapidamente e a distanza di qualche settimana la società ha deciso di intervenire, annunciando che a breve sarà pubblicato un aggiornamento di sicurezza del suo sistema operativo per liberarsi del programma malevolo. Per colonizzare i Mac, il sistema utilizza la buona fede degli utenti, o la loro scarsa dimestichezza con l’informatica, come avviene per il phishing. Quando un utente clicca su alcuni link dopo una ricerca su Google, viene reindirizzato verso un sito web malevolo, dove viene avvisato che il suo Mac ha problemi di sicurezza. Dopo aver mostrato l’avviso, il sito web fa partire il download del finto antivirus MAC Defender e poi richiede all’utente di installarlo sul proprio computer.
La truffa del finto antivirus per i Mac. Il programma finge di aver scoperto delle minacce e propone l'acquisto della versione completa per risolverle, ci sono cascati in molti.
Dopo il raccoltone degli animali più fotogenici dell’anno passato, occorre cominciare il 2020 con una selezione temporalmente più ridotta, ma non meno soddisfacente. Vi suggeriamo subito una nuova tendenza natalizia per le prossime feste: l’assaggio dell’albero di Natale, che a quanto pare è stato offerto su molte tavole bestiali del 2019, tra le giraffe come tra i bisonti. I dromedari, pare, si limitano a studiarlo dubbiosi, senza afferrare le decorazioni di frutta e noci. Nella prima raccolta bestiale di quest’anno c’è anche un cormorano che si tuffa in acqua e una scimmia cappuccina che gioca a pallone, per incoraggiarvi a fare un po’ di attività sportiva. Ma tanto lo sappiamo che state ancora sonnecchiando come la neghittosa tigre siberiana. C’è anche un messaggio amoroso per iniziare bene il 2020: la foto di una femmina di elefante che, dopo la morte del maschio, ha trovato una pecora a farle compagnia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Mandrilli, locuste, scimmie scoiattolo e profili di nutrie, nella prima raccolta bestiale di quest'anno.
DeepMind, la divisione di Alphabet (Google) che si occupa di intelligenza artificiale (AI), sta realizzando il più grande e completo archivio della struttura delle proteine umane e di alcuni altri esseri viventi, una risorsa che nei prossimi anni potrebbe avere un forte impatto in numerosi ambiti della ricerca, dalle scienze della vita al settore farmaceutico. L’archivio contiene al momento 350mila previsioni sulle caratteristiche e la forma delle proteine, ma l’obiettivo di DeepMind è di arrivare a 100 milioni entro la fine dell’anno. L’iniziativa è stata resa possibile dai progressi di AlphaFold, un’intelligenza artificiale sviluppata da DeepMind e che già alla fine dello scorso anno aveva dimostrato di essere molto affidabile nel prevedere la forma di una proteina, partendo dai dati sulle catene di amminoacidi che la costituiscono.
Il più grande contributo di un’intelligenza artificiale alla biologia. DeepMind sta pubblicando milioni di previsioni sulla struttura delle proteine: potrebbe avere un impatto enorme nelle scienze della vita.
Gianni Crea lavora ai Musei Vaticani e fa il clavigero, il responsabile delle chiavi. Nel suo caso, le chiavi di cui è responsabile sono 2.797. Ogni mattina intorno alle 5.30 Crea si sveglia e, insieme ad altri clavigeri di cui è il responsabile, passa dalla Gendarmeria vaticana, prende le chiavi e le usa per aprire centinaia di porte dei Musei Vaticani. Inizia sempre dall’Atrio dei Quattro Cancelli e per aprire tutte le porte cammina per più di tre chilometri, per circa un’ora e mezza. Da qualche settimana i Musei Vaticani offrono alcune visite speciali “fuori orario“, per permettere ai visitatori di pagare per un «ingresso esclusivo alle 6 di mattina per compiere con il “clavigero” dei Musei il rito solenne dell’apertura porte e accensione luci». I partecipanti alle visite non possono essere più di venti per volta; i prezzi non sono noti.
L’uomo che ha le chiavi dei Musei Vaticani. Ogni giorno ne usa circa 300 – in tutto sono quasi 3.000 – per aprire e chiudere tutte le porte, comprese quelle della Cappella Sistina.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
L’ansia del Pd bolognese. In attesa che Cevenini dica se pensa di proseguire o ritirarsi, circolano ipotesi e spaesamenti.
Da oggi sono entrati in vigore i nuovi colori delle regioni, da cui dipendono le restrizioni per il coronavirus. La Campania è passata dalla zona rossa a quella arancione, mentre tutte le altre regioni hanno mantenuto il colore che già avevano: le uniche regioni in zona rossa attualmente sono quindi Valle d’Aosta, Sardegna e Puglia. Nessuna regione è stata inserita in zona gialla o bianca: secondo quanto stabilito dal decreto legge approvato dal governo il primo aprile, infatti, anche per le regioni che hanno una situazione epidemiologica da zona gialla si applicano fino a fine mese le stesse misure della zona arancione.
I nuovi colori delle regioni, da oggi. La Campania è passata in zona arancione, mentre Valle D'Aosta, Sardegna e Puglia sono rimaste in zona rossa.
Nel 2015 le immatricolazioni di auto nuove in Italia sono cresciute del 15,8 per cento rispetto al 2014 per un totale di 1.574.872 auto vendute, oltre 210mila in più dell’anno precedente. Nonostante la crescita economica in Italia sia stata piuttosto debole – secondo alcune stime nel 2015 il PIL italiano è cresciuto dello 0,8 per cento – e non ci siano stati incentivi statali all’acquisto, il mercato italiano dell’auto nuova è andato meglio della media europea (+9,2 per cento) e degli altri mercati principali della regione, ossia quelli di Francia (+6,8 per cento), Regno Unito (+6,3 per cento) e Germania (+5,6 per cento). L’unica tra i grandi paesi europei ad avere fatto meglio dell’Italia in termini percentuali è stata la Spagna, dove le immatricolazioni sono cresciute del 20,9 per cento grazie agli incentivi statali per la rottamazione (2.000 euro per chi acquista un’auto nuova a basse emissioni) e a una buona crescita del PIL nel 2015, che secondo le stime della Banca Centrale spagnola è stata del 3,2 per cento. Dei venti modelli più venduti l’anno scorso in Italia otto sono italiani per marchio o fabbricazione. Delle prime quattro, tutte auto FCA, la prima classificata – che peraltro ha venduto da sola più di seconda e terza messe insieme – è facile da indovinare, un po’ meno le altre tre. Al quinto posto, invece, c’è un modello tedesco che è il più popolare in Europa (i dati sono di UNRAE, un’associazione di settore).
Le auto più vendute in Italia nel 2015. Fra le prime cinque, quattro sono prodotte da Fiat e una è il modello tedesco più popolare in Europa: e in Italia il mercato del nuovo è cresciuto di più rispetto alla media europea.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Bruce Springsteen se l'è cavata sulla guida in stato di ebbrezza, ma gli hanno fatto una multa di 500 dollari per aver bevuto alcolici in un Parco nazionale. La Royal Albert Hall di Londra è un posto incredibile, se ci siete stati lo sapete. Se non ci siete mai stati, come me fino a sei anni fa, e ne avete sentito parlare, e avete visto le foto, e conoscete il verso della canzone dei Beatles, lo stesso quando ci finite dentro... è una di quelle occasioni in cui capite come sia imbattibile l'espressione "wow!". Negli anni scorsi ci ho visto un po' di tutto, Joan Baez, Phil Collins, i concerti di musica classica dei Proms, un coro gospel, e ogni volta è la sala che ruba la scena. Adesso la Royal Albert Hall compie 150 anni, in questa situazione, e ci hanno fatto un video narrato da Mick Jagger. Boy George e Gary Barlow che fanno Patience dei Take That, per appassionati del genere. C'è una canzone seminuova di Matt Berninger, che uscirà in un'edizione "deluxe" del suo ultimo disco: si chiama Let it be, ma non c'entra con quelli che volevano mettere delle buche nella Royal Albert Hall. È uscito il disco nuovo di David Gray (su Spotify), e un nuovo singolo. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Un’altra canzone dei James. Granelli di polvere, di quelli che fluttuano nella luce.
La rivista cinematografica britannica Sight & Sound, pubblicata dal British Film Institute e famosa per il sondaggio che dal 1952 viene pubblicato ogni dieci anni per stabilire la lista dei migliori film di tutti i tempi, ha realizzato un sondaggio simile che riguarda i documentari. Al sondaggio hanno partecipato più di 200 critici cinematografici e 100 registi: entrambe le categorie hanno scelto come miglior documentario di sempre L’uomo con la macchina da presa di Dziga Vertov, del 1929, che racconta la giornata di un cineoperatore che riprende scene di vita quotidiana passando da Mosca a Kiev a Odessa. Dziga Vertov è anche stato nominato migliore documentarista dalla critica, mentre i registi si sono espressi in favore del regista statunitense Frederick Wiseman. Qui si può vedere la classifica dei migliori documentari secondo i filmmakers, mentre la lista completa con i commenti e le note di quelli che hanno votato verrà pubblicata il prossimo 14 agosto. 11. Le chagrin et la pitié, Marcel Ophüls (Svizzera, 1969) 12. Grizzly Man, Werner Herzog (Stati Uniti, 2005) 12. Terra senza pane, Luis Buñuel (Spagna, 1933) 12. Nostalgia de la luz, Patricio Guzmán (Cile, Spagna, Francia, Germania, Stati Uniti, 2010) 15. Verità e menzogne, Orson Welles (Francia, Iran, 1975) 15. The Up Series, Paul Almond (Seven Up!) e Michael Apted, (Regno Unito, 1964-in corso) 17. Hoop Dreams, Steve James (Stati Uniti, 1994) 17. Tiexi qu, Wang Bing (Cina, 2002) 19. The Act of Killing, Joshua Oppenheimer, Christine Cynn (2012) 19. La batalla de Chile, Patricio Guzmán (Cile, Cuba, 1975-78) 19. Khaneh siah sat, Forough Farrokhzad (Iran, 1963) 19. Listen to Britain, Humphrey Jennings e Stewart McAllister (Regno Unito, 1942) 23. Yuki Yukite shingun, Hara Kazuo (Giappone, 1987) 24. Harlan County U.S.A., Barbara Kopple (Stati Uniti, 1976) 24. Histoire(s) du Cinèma, Jean-Luc Godard (Francia, 1998) 24. Salesman, Albert Maysles, David Maysles e Charlotte Zwerin (Stati Uniti, 1968) 27. Titicut Follies, Frederick Wiseman (Stati Uniti, 1967) 28. Una storia americana – Capturing the Friedmans, Andrew Jarecki (Stati Uniti, 2003) 28. Gimme Shelter, Albert Maysles, David Maysles e Charlotte Zwerin (Stati Uniti, 1970) 30. Leviathan, Lucien Castaing-Taylor and Véréna Paravel (Francia, Regno Unito, Stati Uniti, 2012) 31. Apocalisse nel deserto, Werner Herzog (Germania, 1992) 31. El sol del membrillo, Victor Erice (Spagna, 1992) 33. Night Mail, Harry Watt e Basil Wright (Regno Unito, 1936) 33. Primary, Robert Drew (Stati Uniti, 1960) 35. Crumb, Terry Zwigoff (Stati Uniti, 1994) 35. A Diary for Timothy, Humphrey Jennings (Regno Unito, 1946) 37. Nema-ye Nazdik (Close-up), Abbas Kiarostami (Iran, 1989) 37. The fog of war: La guerra secondo Robert McNamara, Errol Morris (Stati Uniti, 2003) 37. Los Angeles Plays Itself, Thom Andersen (Stati Uniti, 2003) 37. Man on Wire, James Marsh (Regno Unito, 2007) 37. Moi, un noir, Jean Rouch (Francia, 1959) 37. Portrait of Jason, Shirley Clarke (Stati Uniti, 1967) 37. À Propos de Nice, Jean Vigo (Francia, 1930) 37. Roger and Me, Michael Moore (Stati Uniti, 1989) 37. Le Sang des bêtes, Georges Franju (Francia, 1948) 37. The War Game, Peter Watkins (Regno Unito, 1965) 47. Culloden, Peter Watkins (Regno Unito, 1964) 47. Diaries, Notes and Sketches: Walden, Jonas Mekas (Stati Uniti, 1969) 47. D’Est, Chantal Akerman (Belgio, Francia, Portogallo, 1993) 47. Handsworth Songs, John Akomfrah (Regno Unito, 1986) 47. L’ora dei forni, Octavio Getino e Fernando Solanas (Argentina, 1968) 47. Le stagioni, Artavazd Peleshian (USSR, Armenia, 1975) 47. Trionfo della volontà, Leni Riefenstahl (Germania, 1935) 47. Valzer con Bashir, Ari Folman (Israele, Francia, Germania, Giappone, Stati Uniti, 2008) 47. Welfare, Frederick Wiseman (Stati Uniti, 1975) 47. L’uscita dalle fabbriche Lumière, Louis e Auguste Lumière (Francia, 1895)
I migliori documentari di sempre. Li ha scelti il British Film Institute, trovando concordi sul più bello di tutti sia i critici cinematografici che i registi.
Il vero nome di Yves Montand era Ivo Livi ed era nato il 13 ottobre del 1921 in provincia di Pistoia. Ma fu in Francia (dove i genitori socialisti si rifugiarono a causa del fascismo) che trovò la sua fortuna, come attore e cantante. Lo pseudonimo che si scelse derivava da un richiamo della madre: “Ivo! monta!”, diceva al figlio per farlo risalire dal cortile della loro casa di Marsiglia. Yves Montand lavorò come operaio e parrucchiere e fin da ragazzo amava Charles Trenet e i film di Fred Astaire. Dopo la guerra era già un interprete discretamente affermato, ma la sua occasione arrivò nel 1944 quando sostituì un cantante al Moulin Rouge di Parigi. La vedette della serata era Edith Piaf. Sarà lei a dare una svolta alla carriera di Yves Montand e per, tre anni, vissero anche una storia d’amore.
Vent’anni senza Yves Montand. Le foto e la storia di uno molto figo, rubacuori e gran cantante, che morì il 9 novembre del 1991 mentre faceva un film.
È difficile trovare qualcuno, in tutta Hollywood, che giochi nello stesso campionato di Emma Stone: a trent’anni – compiuti oggi – è una delle più popolari star del cinema contemporaneo, ha già vinto un premio Oscar come migliore attrice ed è stata la protagonista di uno dei film che con ogni probabilità rimarrà tra i più famosi del decennio. Con La La Land, il musical su Los Angeles in cui ha recitato insieme a Ryan Gosling, la carriera di Stone è arrivata a un livello di celebrità riservato a pochissimi attori, quasi sempre più anziani di lei e che solitamente hanno faticato di più. Ma già prima aveva fatto in tempo a diventare una di quelle attrici che si sono guadagnate il titolo di “musa di Woody Allen”, per esempio, uno dei motivi per cui l’hanno paragonata a Diane Keaton insieme al suo brillante senso dell’umorismo, che viene puntualmente decantato da chi la intervista. Stone, che recentemente è stata co-protagonista della serie di Netflix Maniac insieme a Jonah Hill, ha avuto il suo “anno-della-consacrazione” nel 2011, quando uscì nella stessa estate con tre film: Amici di letto, Crazy, Stupid Love e soprattutto The Help, il film sul segregazionismo in Mississippi che la rese famosa. Prima si era fatta conoscere tra gli appassionati di commedie un po’ di nicchia come Benvenuti a Zombieland, ma fu con la sua nuova popolarità che ottenne la parte di Gwen Stacy nella nuova serie di film su Spider-Man: quella con protagonista Andrew Garfield, con il quale Stone ebbe una lunga relazione.
Emma Stone piace a tutti. Compie 30 anni un'attrice che sta già nella cerchia più ristretta delle celebrità di Hollywood, soprattutto per quel film lì.
Nella sua nuova rubrica su Repubblica, Concita De Gregorio si è occupata di un piccolo caso che le è stato segnalato da diversi lettori: il fatto che Fedez, forse il rapper italiano più famoso di oggi, firmi autografi solamente sui suoi CD, e non su altri oggetti che gli vengono portati dai fan. Fedez, parlando con De Gregorio, ha confermato che è vero: sostiene che a ogni sessione per gli autografi arrivano cinquemila o seimila persone, e il suo staff ha deciso di dare la precedenza a chi ha comprato i suoi dischi. Aggiunge De Gregorio: «[Fedez] mi prega di non citare le sue parole tra virgolette per evitare altre polemiche – teme – ma vi assicuro che ha detto così: non ce l’ho coi bambini che arrivano coi fogli ma coi loro genitori che non rispettano le regole e dico loro, se vi tolgono il foglio incazzatevi coi vostri genitori». Ho parlato con Fedez. Dopo la lettera di Anna Maria, 72 anni, che raccontava del pianto di suo nipote al firmacopie del centro commerciale di Paderno (nessuna firma sul diario, bambino allontanato dalla sicurezza, lacrime) ne sono arrivate molte altre. Michela da Genova, madre di Mattia e Margherita, 11 e 13 anni, pure in lacrime. Francesco, le cui riflessioni trovate sul sito di questa rubrica. Link a siti internet, post su Facebook a riprova dei traumi familiari, certo traumi minori. Madri padri e nonni a consolare bambini dopo ore di coda. La brutalità delle guardie del corpo, le male parole della sicurezza.
Fedez autografa solo i suoi CD. Concita De Gregorio si è occupata di una piccola polemica segnalata da diversi lettori della sua nuova rubrica: Fedez dice che è vero, ma che ha i suoi motivi.
L’artista Laura Plageman modifica le sue fotografie di paesaggi manualmente invece che digitalmente, spiegazzando, strappando e tagliandole, per poi rifotografarle e creare una cosa nuova, a metà tra fotografia e oggetto. Nella serie Response Plageman tratta le sue fotografie sia come la rappresentazione di un oggetto che come un oggetto tangibile: «Attraverso l’alterazione fisica di stampe ingrandite e poi ri-fotografate, realizzo delle opere a metà strada tra immagine e oggetto, fotografia e scultura, paesaggio e natura morta. Anche se possono sembrare illusorie, queste immagini raccontano qualcosa di reale e quindi sono autentiche come le foto che racchiudono».
Nuovi vecchi modi di alterare le foto. Laura Plageman modifica immagini di mari, foreste e cieli manualmente, spiegazzandole e tagliandole per farle diventare una cosa nuova.
Nell’ultima settimana tutti gli indicatori utili per monitorare l’andamento dell’epidemia da coronavirus sono stati in calo: è stata confermata la diminuzione dei casi, nessuna regione ha superato le soglie di allerta, è diminuita la pressione sui reparti di terapia intensiva ed è calato anche il numero di morti rispetto ai sette giorni precedenti. Segnali spiegati dalle autorità con le misure restrittive e un primo impatto della campagna vaccinale, di cui si iniziano a vedere i risultati. Rispetto al monitoraggio di venerdì scorso, nell’ultima settimana la situazione epidemiologica è rimasta sotto controllo anche nelle regioni e nelle province che hanno subìto per ultime gli effetti della cosiddetta terza ondata. La curva in discesa dei contagi ha portato il governo a decidere una serie di riaperture che hanno coinvolto principalmente ristoranti e bar, e che ha puntato sulla ripresa delle attività sociali all’aperto. È ancora presto per capire quali saranno gli effetti di queste riaperture sull’andamento dell’epidemia.
I dati della settimana su coronavirus e vaccinazioni in Italia. Nessuna regione o provincia ha superato le soglie di allerta e ovunque è diminuita la pressione sui reparti di terapia intensiva.
È iniziato alle 14 e terminerà alle 16 di oggi, venerdì 15 luglio, uno sciopero dei treni, indetto dal sindacato ORSA in seguito allo scontro fra due treni avvenuto tra Andria e Corato, in Puglia, martedì 12 luglio. Lo sciopero coinvolgerà i lavoratori delle aziende di trasporto ferroviario sia passeggeri che merci. I lavoratori delle società ferroviarie locali che gestiscono tratte in concessione sciopereranno secondo modalità che saranno comunicate a livello aziendale. Ntv, la società che gestisce i treni Italo, ha pubblicato un elenco dei treni che circoleranno regolarmente. Trenord, l’azienda dei treni locali lombardi, garantirà i treni già viaggio prima dell’inizio dello sciopero o che arrivano a destinazione finale entro le 15. Qui ci sono invece le indicazioni di Trenitalia sui servizi garantiti in caso di sciopero.
Lo sciopero dei treni di oggi. Durerà dalle 14 alle 16, ed è stato proclamato dopo l'incidente avvenuto in Puglia.
Nell’Undicesimo secolo Ani era una delle città più belle, ricche, popolose e tecnologicamente avanzate dell’epoca, al pari di Baghdad, Costantinopoli e il Cairo. Era la capitale del regno armeno che, fondato nell’884, comprendeva l’attuale Armenia e parte della Turchia orientale. Si trovava nel cuore delle principali rotte commerciali, all’interno delle sue mura vivevano più di 100 mila persone – secondo alcuni storici anche 200 mila – e le chiese erano talmente tante che fu soprannominata la «città dalle 1001 chiese». Nel 1045 fu attaccata dai bizantini e vent’anni dopo venne conquistata dai turchi, che la vendettero a una dinastia curda, e quindi islamica, contrariamente alla maggioranza della popolazione che era cristiana. Agli inizi del Duecento fu conquistata dai Mongoli e iniziò il suo lungo declino: un forte terremoto nel 1319 distrusse molte delle chiese antiche e gli abitanti cominciarono gradualmente ad abbandonarla, fino a quando divenne deserta a metà Settecento. Adesso Ali si trova nella provincia turca di Kars, al confine con l’Armenia, ed è una città fantasma fatta di ruderi, chiese e campanili in rovina, resti di ponti, affreschi e mura. Il suo passato armeno è ignorato dalle autorità turche, che tengono in considerazione solo il periodo storico musulmano, rendendone ancora più difficile il restauro e il mantenimento.
Una città abbandonata in Turchia. Le gran foto di Ani, che nel Medioevo fu una delle capitali più ricche e avanzate e ora è completamente in rovina.
Giovedì 29 gennaio Jamie Hewlett, disegnatore membro della band dei Gorillaz (famosa tra le altre cose perché i suoi membri sono rappresentati da personaggi di un cartone animato), ha condiviso su Instagram i disegni di due membri del gruppo, Murdoc e Noodle, e ha risposto a un commento scrivendo: «Sì. I Gorillaz ritornano». L’ultimo disco dei Gorillaz è The Fall, uscito nel 2011, e l’ultimo concerto della band è stato nel 2010. Da diverso tempo si parla di un possibile nuovo disco dei Gorillaz, per via di alcune parziali conferme date da Damon Albarn, uno dei membri, negli scorsi anni: secondo The Verge il disco uscirà nel 2015. Anche la pagina Facebook della band ha postato negli ultimi giorni dei video dei Gorillaz, dopo un paio di mesi di inattività.
I disegni condivisi su Instagram da Jamie Hewlett dei Gorillaz. Che a un commento ha risposto «Sì. I Gorillaz ritornano»: i media americani dicono che probabilmente uscirà un nuovo disco nel 2015.
La nuova sede del Whitney Museum di New York, un famoso museo di arte moderna e contemporanea americana, è stata progettata dall’architetto italiano Renzo Piano ed è stata inaugurata con una festa lo scorso 23 aprile; aprirà le porte al pubblico il prossimo primo maggio. Sta facendo parlare molto: non solo per la storia e l’importanza del museo ma anche per l’ambizione del progetto, e alcune delle critiche che ha ricevuto. La storia del museo La storia del Whitney Museum è iniziata negli anni Trenta, quando l’allora direttore del Metropolitan Museum of Art, Edward Robinson, non accettò di esporre 500 opere del Whitney Studio Club, uno spazio espositivo ideato per dare visibilità ai giovani artisti emergenti. La scultrice Gertrude Vanderbilt Whitney nel 1931 decise allora di fondare il Whitney Museum, proprio con lo scopo di lanciare sul mercato dell’arte i nuovi artisti. La sede del nuovo museo si trovava a West Eight Street, nel Greenwich Village, sempre a New York. Nel 1966 fu spostata per la prima volta dalla West Eight Street a Madison Avenue, nell’Upper East Side: il nuovo edificio fu progettato dall’architetto ungherese Marcel Breuer. Nel 2004, soprattutto per esigenze di spazio, si è iniziato a pensare di spostare la sede una seconda volta e il progetto è stato affidato a Renzo Piano.
Cosa si dice del nuovo Whitney Museum. Una delle più grandi istituzioni culturali newyorkesi si appena trasferita in una nuova discussa sede, progettata da Renzo Piano vicino alla High Line.
La piattaforma globale di ricerca di moda Lyst ha pubblicato il Lyst Index, un rapporto trimestrale che individua i marchi e i prodotti più cercati e popolari tra gennaio e marzo 2019. Il rapporto è stato compilato analizzando le ricerche e gli acquisti di più di 5 milioni di utenti di Lyst; è stata anche presa in considerazione, spiega Lyst, «la crescita dei follower degli account dei brand, le menzioni su diverse piattaforme di prodotti, marchi e parole chiave ad essi relative» e allo spirito più o meno positivo che le accompagna. Secondo il rapporto al primo posto della classifica c’è Off-White, il marchio milanese di streetwear dello stilista Virgil Abloh, quello con 4.000 persone in lista di attesa per comprare una bottiglia d’acqua riutilizzabile realizzata con MatchesFashion.com ed Evian. Al secondo e al terzo posto ci sono rispettivamente Gucci e Balenciaga, che da anni si alternano in cima alla classifica, mentre al quarto c’è Valentino, sempre più apprezzato da clienti e critici di moda per il lavoro del direttore creativo Pierpaolo Piccioli. Tra i primi dieci in classifica ci sono altri quattro marchi italiani: Prada, Fendi, Stone Island, Versace.
I marchi e i prodotti di moda più di moda. Il marchio milanese Off-White ha superato Gucci e Balenciaga, secondo il rapporto trimestrale della piattaforma di ricerca Lyst.
Fino al 2 giugno sarà esposta a Palazzo Reale a Milano una mostra dedicata all’artista lombardo Piero Manzoni. Manzoni – nato in una ricca e nobile famiglia di Soncino nel 1933 e morto nel 1963, a 29 anni, nel suo studio di Milano – è famoso in tutto il mondo per la sua arte sperimentale, considerata all’epoca innovativa e provocatoria, vicina alle avanguardie europee del Secondo dopoguerra e ai lavori di Lucio Fontana e Yves Klein. Tra le sue opere più conosciute ci sono gli Achromes, quadri bianchi realizzati a partire dal 1957 in svariati materiali (caolino, cotone idrofilo, panni cuciti, peluche, pallini di ovatta, panini) e soprattutto la Merda d’artista: 90 barattoli di latta numerati e sigillati che contengono ognuno 30 grammi delle feci di Manzoni. Sui barattoli c’è un’etichetta tradotta in varie lingue con su scritto «Merda d’artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961», e stampato sul fondo Made in Italy. Il prezzo era calcolato su quello di 30 grammi d’oro. Il percorso artistico di Manzoni è variegato e sconfina in molti campi: fondò e diresse la rivista artistica Azimuth, compose due “afonie” musicali, scrisse testi teorici sulla sua idea d’arte, girò film e cortometraggi sulle uova, progettò di tracciare una linea lungo il meridiano di Greenwich. Nel 1960 organizzò la mostra-evento “Consumazione dell’arte Dinamica del pubblico Divorare l’arte”, in cui offriva da mangiare al pubblico uova sode «consacrate» con la sua impronta digitale e trasformate in arte; dal 1961 iniziò a firmare le persone come Sculture viventi, offrendo anche un certificato di autenticità. Nello stesso anno realizzò a Herning, in Danimarca, il Socle du monde, una base in metallo, con il titolo dell’opera rovesciato, su cui è appoggiato il globo terrestre, come fosse un’opera d’arte.
Piero Manzoni a Milano. Le foto delle opere di un artista considerato sperimentale e provocatorio, famoso soprattutto per gli "Achromes" e per la "Merda d'artista", sono in mostra a Palazzo Reale.
Per i fan dei Beatles che sono anche appassionati di grafici, è uscito Visualising the Beatles pubblicato dalla casa editrice Orphans Publishing. I due graphic designer autori del libro, John Pring e Rob Thomas, hanno raccontato in una serie di infografiche la storia del gruppo, dall’evoluzione dello stile di abbigliamento agli strumenti che ciascuno di loro ha suonato nel tempo..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:20%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0} Sfogliando Visualising the Beatles si possono scoprire cose interessanti e poco note, come che “Twist and Shout” è una cover ripresa dai Beatles nel loro primo disco Please Please Me o che sono stati i primi a utilizzare nei loro brani strumenti insoliti, come una macchina del vento e un’incudine.
I Beatles in infografiche. La storia della band in grafici: raccontano gli strumenti suonati da ognuno, il cambio di look nel tempo e le parole più utilizzate nei vari album.
Una delle foto di animali più belle della settimana mostra una bambina palestinese mentre gioca con un cucciolo di leone, davanti alla sua casa al campo profughi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza: Saad al-Jamal, il nonno della bambina, ha detto di aver comprato due cuccioli di leone dallo zoo di Rafah. I cuccioli vivono ora nella sua casa, insieme alla sua famiglia. In un’altra foto notevole una giraffa di 14 anni di nome Kelly viene esaminata dagli operatori e dai veterinari del Blair Drummond Safari Park vicino a Stirling, in Scozia: la giraffa ha subìto un intervento dopo che gli operatori si erano accorti che non riusciva a digerire correttamente per un problema a un molare. Altre belle foto sono quelle di uno stormo di oche in Pennsylvania, che vola formando un pattern quasi regolare, e quella di un piccolo di ghepardo di nome Pancake appena nato allo Wildlife Safari di Winston, nell’Oregon. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un intervento odontoiatrico a una giraffa e un cucciolo di leone nel campo profughi di Rafah, tra le foto bestiali più belle della settimana.
Il fotografo statunitense Michael Kelley ha lavorato insieme a un noto esperto di aviazione, Anthony Toth, a un progetto piuttosto singolare che ha ricevuto molte attenzioni, soprattutto da parte degli appassionati di voli e aerei del passato (un genere a cui sia Toth che Kelley dicono di appartenere). Dopo anni di lavoro, Toth ha interamente ricreato in un magazzino l’interno di un Boeing 747-200 del tipo usato per uno dei voli Pan Am più noti e frequentati negli anni Settanta e in tutta la storia dell’azienda: il volo 120 dall’Aeroporto Internazionale di Los Angeles a quello di Londra-Heathrow. Tra gli anni Sessanta e Settanta, Pan Am è stata una delle più grandi e famose compagnie aeree internazionali al mondo: nel corso dei decenni precedenti al suo fallimento, avvenuto nel 1991, la sua popolarità nell’immaginario collettivo è cresciuta grazie a decine di storie, articoli e film, tutti incentrati o ambientati su voli Pan Am. Tutti gli oggetti, gli arredamenti e i costumi presenti nelle foto sono stati recuperati a partire da quelli autentici dei Boeing 747 Pan Am usati per questa tratta negli anni Settanta. Persino i cibi serviti in occasione della sessione fotografica di Kelley – tra cui il caviale russo, il roast beef e il pane appena cotto – seguono il menu tipico della prima classe del volo. Sul piano superiore degli aerei usati per questo volo, i passeggeri potevano fumare, bere un drink o giocare a ping pong.
Il volo Pan Am 120 negli anni Settanta. Un fotografo e un esperto di aviazione hanno ricreato l'interno di un aereo come quelli usati per volare da Los Angeles a Londra.
La Direzione Nazionale del Partito Democratico è cominciata alle 13 e si è conclusa intorno alle 18, quando i componenti dell’organo direttivo del PD hanno votato la relazione iniziale di Pier Luigi Bersani. Dei 206 membri della direzione, in 32 hanno deciso di astenersi (tra cui i 22 appartenenti all’area che al congresso sosteneva Ignazio Marino), nessuno ha votato contro. Bersani ha aperto i lavori con una relazione che ha ripreso i contenuti del discorso di Torino ma è passata presto a occuparsi dei movimenti del PD di queste settimane, facendo riferimento soprattutto al cosiddetto documento dei 75, diventati nel frattempo 76, promosso da Walter Veltroni e Beppe Fioroni. Il segretario del PD lo ha definito “un errore” che ha provocato “sgomento” tra gli elettori del partito. Bersani ha tenuto il punto dicendo che “rispetto al discorso di Torino non ho niente di sostanziale da correggere” e che “lì c’è la bussola e la direzione di marcia”. Il riferimento alla bussola si deve a una frase contenuta inizialmente nel documento di Veltroni, e poi eliminata, che voleva il PD “senza bussola”: e la prima cosa che Bersani ha detto in conferenza stampa dopo il voto è stata proprio “la bussola c’è”.
La Direzione nazionale del PD vista da chi c’era. Una sintesi di cosa è successo durante la riunione di oggi pomeriggio, con i commenti di Civati e Orfini.
Lo scorso 28 settembre, RIM (Research In Motion) ha presentato il proprio nuovo tablet, il BlackBerry Playbook, lanciando un primo video promozionale e un portale per illustrare le caratteristiche fondamentali del dispositivo. A distanza di un mese Mike Lazaridis, il fondatore della società, ha fornito una prima dimostrazione delle funzionalità del PlayBook nel corso della Adobe Max Conference che si sta tenendo in questi giorni a Los Angeles. L’anteprima offerta da Lazaridis conferma quanto era stato annunciato verso la fine di settembre. Il tablet di RIM è in grado di gestire più applicazioni contemporaneamente, il famoso multitasking, e a differenza dell’iPad è compatibile con la tecnologia Flash di Adobe per la riproduzione di elementi grafici e altri contenuti multimediali.
Il primo video del tablet BlackBerry all’opera. Il presidente di RIM ha mostrato in anteprima le funzionalità del nuovo "Playbook" (video).
Sarà inaugurata sabato 23 novembre la mostra Gabriele Basilico nella collezione della Galleria civica di Modena. Basilico è stato un grande fotografo italiano: è morto lo scorso febbraio a 68 anni dopo aver dedicato buona parte del suo lavoro alla rappresentazione e documentazione delle città. Basilico ha lavorato spesso sotto committenza, incaricato da fondazioni e istituzioni pubbliche, e ha prodotto serie di fotografie dedicate a temi specifici. In mostra saranno esposte le fotografie da “Gli occhi sulla città“, una campagna di documentazione fotografica di Modena condotta con Olivo Barbieri e Mimmo Jodice nel 1994; il progetto di documentazione “L.R. 19/98. La riqualificazione delle aree urbane in Emilia-Romagna” del 2001, promosso dalla regione Emilia-Romagna e dall’IBC (Istituto Beni Culturali) dove Basilico ha documentato le aree dismesse; e infine un lavoro del 2011, promosso dal comune di Modena e dall’IBC, con le immagini presenti nel volume “Città e architetture. Il Novecento a Modena“, di cui si potranno vedere 25 immagini mai mostrate.
Gabriele Basilico e le balere romagnole. Le foto di uno dei lavori meno conosciuti del grande fotografo milanese, esposte da domani a Modena insieme a molte altre immagini.
Jim Morrison dovrebbe ricevere oggi la grazia postuma per la condanna ricevuta quarant’anni fa per oltraggio al pudore, in occasione del celebre e controverso concerto di Miami del 1969, durante il quale il cantante dei Doors completamente ubriaco, secondo l’accusa, avrebbe mostrato il pene alla folla. Ieri Morrison avrebbe compiuto 67 anni. La proposta è partita dal governatore della Florida Charlie Crist, che non può graziare direttamente i condannati. Le direttrice dell’ufficio finanziario Alex Sink ha dichiarato ieri che voterà per la grazia, dando così a Crist il secondo dei due voti necessari in consiglio. L’altro voto arriverà dal commissario dell’agricoltura Charles Bronson, mentre il terzo membro, il procuratore generale Bill McCollum, non ha dichiarato le proprie intenzioni di voto.
Oggi Jim Morrison verrà graziato. Il cantante dei Doors era stato condannato per aver mostrato il pene al pubblico durante un concerto, quarant'anni fa.
Il 6 ottobre verrà annunciato il vincitore del premio Nobel per la Pace del 2017: come ogni anno l’annuncio sarà fatto il venerdì dopo il primo lunedì di ottobre. Il comitato che assegna il Nobel ha fatto sapere che quest’anno il numero di candidati è 318, di cui 215 persone singole e 103 organizzazioni. Nella storia del premio è il secondo numero di candidati più alto: il record è ancora della scorsa edizione, quando i candidati furono 376. Il premio Nobel per la Pace fu assegnato per la prima volta nel 1901 e andò al francese Frederic Passt, fondatore e presidente della Società d’arbitraggio tra le nazioni, la prima società espressamente creata per il mantenimento della pace. A differenza di tutti gli altri premi Nobel, il Nobel per la Pace viene consegnato a Oslo, in Norvegia, e non a Stoccolma, in Svezia. Ogni anno organizzazioni e istituzioni sono invitate dal comitato dei Nobel a proporre le candidature, tra le quali viene poi scelto il vincitore attraverso consultazioni e votazioni interne. Come ogni anno c’è grande segretezza anche sulle candidature stesse che secondo il regolamento potranno essere rese pubbliche a 50 anni dall’assegnazione del premio. Prevedere con certezza la persona che riceverà il riconoscimento è quasi sempre impossibile, ma ci sono anni in cui il compito è meno complicato: nel 2014, per esempio, diedero tutti per vincente Malala Yousafzai, che in effetti ottenne il Nobel per la Pace (era nelle liste dei probabili anche l’anno prima).
Chi vincerà il Nobel per la Pace 2017? federica Mogherini? L'UNHCR? I caschi bianchi della Siria? Le ipotesi che si fanno in attesa del 6 ottobre.
Secondo un gruppo di ricercatori in Brasile, gli individui che hanno avuto la dengue potrebbero mostrare una qualche forma di immunità dal coronavirus, diventando meno esposti al rischio di sviluppare i sintomi della COVID-19. Il risultato della ricerca è stato anticipato dall’agenzia di stampa Reuters, in attesa che lo studio riceva le necessarie revisioni prima di essere pubblicato su una rivista scientifica. La dengue è una malattia infettiva tropicale causata dal virus Dengue (ce ne sono cinque diversi tipi) e trasmessa da alcune specie di zanzare. È presente per lo più nei paesi della zona equatoriale e comporta febbre, mal di testa, dolori articolari e un esantema (eruzione cutanea) che ricorda quello del morbillo. In rari casi, la dengue può portare a febbre molto alta accompagnata da emorragie interne, che possono rivelarsi letali. Sono di solito necessarie diverse settimane per il suo completo decorso e a oggi non esistono vaccini sufficientemente efficaci per prevenirla, anche se c’è stato qualche progresso.
Chi ha avuto la dengue rischia meno col coronavirus? uno studio rileva una minore incidenza della COVID-19 nelle aree del Brasile più interessate dalla dengue, ma servono ulteriori prove.
La storia che domenica ha occupato le homepage dei giornali italiani e che oggi è molto raccontata dai giornali in edicola è quella delle tre persone ritrovate morte carbonizzate in un’automobile a Cassano allo Jonio, in provincia di Cosenza. Tra questi c’era un bambino di tre anni. La scomparsa e il ritrovamento Venerdì 17 gennaio il figlio di Giuseppe Iannicelli, un uomo di 52 anni che in passato aveva scontato una condanna a otto anni di carcere per reati di droga, aveva denunciato il mancato rientro del padre. Iannicelli, dopo essere stato messo in libertà vigilata, aveva infatti l’obbligo di non allontanarsi dalla propria casa dalle 20 alle 8 del mattino. Insieme a lui erano scomparse anche la compagna (di 27 anni e di origine marocchina) e il nipote di tre anni, Nicolò Campolongo.
Il bambino ucciso e bruciato in Calabria. La storia terribile di cui si parla molto da ieri: pare c'entrino la criminalità organizzata e lo spaccio di droga.
Ieri a Londra c’è stata la prima europea del Re Leone, il remake del famoso film di animazione della Disney del 1994, a cui hanno partecipato anche il principe Harry e Meghan Markle, duchi del Sussex, come sempre molto fotografati in ogni loro apparizione pubblica, e se possibile in questa occasione ancora di più per la presenza di un’altra coppia altrettanto famosa e influente: Jay-Z e Beyoncé, che qualche mese fa, in occasione dei Brit Awards, avevano espresso il loro sostegno a Markle sottolineando il suo ruolo come prima donna di etnia mista a entrare nella famiglia reale britannica e nel rappresentare la cultura afroamericana. Beyoncé aveva anche scritto un omaggio alla duchessa sul suo sito web, riconoscendole il suo lavoro con le organizzazioni benefiche. Tra gli altri da fotografare c’erano poi Elton John, Guy Ritchie, Seth Rogen, Vin Diesel e Pharrell Williams. Nella versione originale del film Beyoncé presterà la voce a Nala, la leonessa compagna di Simba, e per questo motivo ha da poco pubblicato una nuova canzone, intitolata Spirit. Nella colonna sonora ufficiale ci saranno anche molte delle canzoni del film del 1994 e alcune nuove canzoni composte da Elton John e Tim Rice, entrambi presenti alla prima di ieri.
Le foto della prima del “Re Leone” a Londra. Con il principe Harry e Meghan Markle insieme a Beyoncé e Jay-Z, soprattutto.