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David Letterman – il conduttore tv e comico statunitense che fino al 2015 ha condotto per 33 anni il famoso Late Show – tornerà a condurre un nuovo programma, ma su Netflix. Saranno sei episodi, ognuno da un’ora, e in ognuno ci sarà una lunga intervista a un ospite e dei momenti in cui Letterman parlerà d’altro. Il programma non ha ancora un titolo o una data d’uscita. Parlando al telefono con il New York Times, Letterman ha detto: «Dopo la fine del Late Show, tutti mi chiamavano per chiedermi cosa volessi fare e io continuavo a rispondere che l’avevo già fatto, quello che volevo fare». Letterman ha detto che la società gli ha lasciato molta libertà nel decidere cosa fare e come e che il suo primo interesse per ora è «fare una lista di persone che non si possono intervistare, per intervistarle». Letterman ha 70 anni e ha condotto il Late Show dopo Johnny Carson e prima di Stephen Colbert: negli ultimi anni si è fatto crescere la barba e ha girato un po’ il mondo. Ha detto che la barba non la taglierà.
David Letterman condurrà un programma su Netflix. Saranno 6 episodi da circa un'ora, ma per ora non si sa né il titolo né chi saranno gli ospiti.
Negli anni Ottanta le stazioni sciistiche hanno iniziato a commissionare dettagliate mappe che raffigurassero vette, vallate, discese e impianti di risalita. In quegli anni James Niehues, artista nato e cresciuto in Colorado, ha iniziato a dipingere a mano, con pennelli e aerografi, vedute aeree di stazioni sciistiche americane. Niehues è oggi il più famoso, apprezzato e richiesto artista-cartografo di impianti sciistici: e negli ultimi 30 anni ha disegnato le mappe di quasi 200 stazioni negli Stati Uniti, in Canada, in Australia, in Cile, in Giappone e in Nuova Zelanda. Per poter realizzare le sue mappe, Niehues scatta delle fotografie da terra e poi delle fotografie aeree, fatte sorvolando gli impianti con un elicottero. La fase di documentazione si conclude con uno studio delle mappe topografiche delle aree da dipingere. Terminata questa prima fase Niehues realizza nel suo studio i dipinti, cercando – spiega – di non sacrificare il dettaglio e la precisione in nome dell’arte. Pur essendo opere artistiche, le sue mappe devono infatti avere un’utilità per chi le dovrà guardare e, soprattutto, devono riuscire a presentare in una sola veduta un intero impianto sciistico. Alcune distorsioni nella rappresentazione sono quindi necessarie, ma devono essere fatte, spiega Niehues, per permettere agli sciatori di potersi orientare al meglio: anche se, come ammette lui stesso intervistato da NBC, «spero che gli sciatori, quando guardano le mie mappe, oltre a scegliere come e dove scendere a valle si soffermino un momento ad ammirare la bellezza del dipinto».
Disegni artistici di impianti sciistici. Li realizza James Niehues, cartografo e artista statunitense, che si è specializzato nella realizzazione di mappe commissionate dalle stazioni sciistiche di tutto il mondo.
Tra i capi della collezione autunno-inverno 2016-17 di Prada è ricomparso un indumento associato ormai da tempo a Dita von Teese e più recentemente a Kim Kardashian: il corsetto. Già negli anni Ottanta corpetti e corsetti (per essere precisi, i secondi sono la variante intima dei primi) erano tornati popolari, in parte grazie alla stilista inglese Vivienne Westwood e a Madonna, che durante il “Blonde Ambition” – il suo secondo tour mondiale, nel 1990 – indossò i famosi body con il reggiseno con coppe a cono disegnati per lei da Jean Paul Gaultier. I corpetti della collezione di Prada assomigliano più ad alte cinture che a indumenti intimi: le modelle li hanno indossati allacciati su giacche e cappotti. La modella Gigi Hadid ospite da Jimmy Fallon nella puntata del 16 maggio 2016
Il ritorno di corsetti e corpetti. Molti stilisti li hanno proposti nelle loro ultime collezioni ma i più famosi sono quelli portati da Kim Kardashian per assottigliare il girovita.
Le vendite della casa di moda Prada non stanno andando molto bene: a settembre Reuters scriveva che nella prima metà del 2015 il reddito netto del gruppo Prada Spa è calato del 23 per cento, passando dai 244,8 milioni di euro nello stesso periodo dell’anno precedente ai 188,6 di quello in corso. Il calo dipende soprattutto dalla diminuzione delle vendite a Hong Kong (dove il gruppo è quotato in borsa) e a Macao, tra i posti in cui Prada vende solitamente di più. A marzo gli esperti attribuivano parte del calo delle vendite all’introduzione della legge anti-corruzione cinese (dirigenti del partito e importanti funzionari sono spesso corrotti con banchetti e beni di lusso, tra cui appunto i prodotti di Prada): il mercato asiatico, infatti, rappresenta per l’azienda quasi il 36 per cento delle vendite totali. A inizio 2015 il sito di moda Racked ha raccontato la diminuzione delle vendite in Asia, nel Pacifico e anche in Europa, attribuendola alla crisi economica in corso, alla diminuzione di turisti asiatici in Europa e alle tensioni politiche in Russia. Racked sottolineava anche che la crisi di Prada non si limitava al fatturato ma riguardava il prestigio dell’azienda, tanto da parlare di “declino del brand”. Secondo Racked nel mercato americano l’interesse per Prada era stato sostituito da quello per Proenza Schouler, Alexander Wang e Michael Kors, soprattutto per gli accessori, che per i marchi del lusso rappresentano spesso l’attività principale. Ultimamente poi molti clienti si lamentano della qualità dei prodotti Prada, forse dovuti – come ha raccontato la giornalista Sabrina Giannini su Report – al fatto che Prada produce capi a prezzi bassissimi e, pare, a discapito della qualità, in Transnistria, uno stato non riconosciuto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite tra la Moldavia e l’Ucraina.
Prada non va benissimo. Nell'ultimo anno le vendite sono calate del 23 per cento, ma la casa di moda milanese – dicono gli esperti – può ancora riprendersi.
Martedì 28 marzo il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo in cui sostiene che la ministra della Semplificazione e Pubblica Istruzione, Marianna Madia, avrebbe copiato parte della propria tesi di dottorato intitolata “Essays on the Effects of Flexibility on Labour Market Outcome” da altri lavori, senza citare le fonti nel testo. Madia ha ottenuto il dottorato nel 2008 – anno della sua elezione in parlamento – presso la scuola IMT Alti Studi Lucca, scuola pubblica organizzata come centro di ricerca e scuola di dottorato. La storia del plagio si trova oggi sulla prima pagina del Fatto ed è stata ripresa da diversi altri quotidiani nazionali. La ministra ha negato le accuse e Pietro Pietrini, direttore dell’IMT, le ha definite infondate. La tesi di Marianna Madia si trova sul sito dell’IMT. Il Fatto l’ha analizzata dicendo che «in 35 di 94 pagine della tesi (al netto di bibliografia, figure e tabelle) ci sono passaggi pressoché identici a quelli presenti in altre pubblicazioni. La fonte di quei passaggi non risulta citata laddove il ministro li riporta nella sua tesi. Col risultato che spesso non è possibile distinguere le parole originali della Madia da quelle di altri autori». Al Fatto risultano essere circa 4 mila le parole senza una chiara attribuzione, passaggi che erano già apparsi in pubblicazioni scientifiche, in rapporti della Commissione europea, del Fondo monetario internazionale e di centri di ricerca. A questo risultato, precisa il Corriere della Sera, il Fatto è arrivato utilizzando due software antiplagio.
La storia del presunto plagio nella tesi di dottorato di Marianna Madia. Il Fatto dice che ci sono passaggi identici a quelli di altre pubblicazioni: Madia dice che il suo lavoro è corretto e che le fonti sono citate in bibliografia.
Scappa – Get Out uscirà in Italia il 18 maggio ed è un film horror – anche se molto particolare – di Jordan Peele, quello della serie tv comica Key & Peele. Scappa – Get Out è un horror, come dicevamo, ma è anche un film thriller e satirico: parla di un ragazzo nero che, insieme alla sua ragazza bianca, va a visitare la famiglia di lei. Il protagonista è interpretato da Daniel Kaluuya, la sua ragazza da Allison Williams (potreste averla vista in Girls); i genitori di lei sono Bradley Whitford e Catherine Keener. Negli Stati Uniti, dove è già uscito da qualche settimana, Scappa – Get Out è andato benissimo sia tra il pubblico (ha incassato quasi 200 milioni di dollari, dopo esserne costato meno di 5) sia tra i critici cinematografici, che ne hanno quasi sempre elogiato l’originalità. Scappa – Get Out è, tra le altre cose, una satira sul razzismo, in particolare sul razzismo di chi fa di tutto per non sembrare razzista.
Una scena di “Scappa – Get Out”. È un horror particolare che è andato benissimo negli Stati Uniti, sia nel pubblico che tra i critici, e arriva in Italia il 18 maggio.
Il vertice europeo di ieri a Bruxelles, al quale hanno partecipato tutti i leader dell’Unione Europea, ha approvato la bozza del Fiscal Compact, ossia il Trattato sull’Unione di bilancio che dal 2013 regolerà con leggi più ferree le politiche economiche dei singoli governi. Sono 25 i paesi che lo hanno approvato: oltre al risaputo no del Regno Unito, è arrivato anche il rifiuto da parte della Repubblica Ceca per «problemi procedurali» nel suo Parlamento (il paese si è riservato comunque la possibilità di approvare successivamente il Fiscal Compact). Deficit Confermata nel Fiscal Compact la “regola aurea” del pareggio di bilancio (che dunque dovrà essere inserita nelle singole costituzioni) per cui il rapporto deficit/PIL dei paesi membri non potrà avere un disavanzo superiore allo 0,5 per cento. Chi non rispetta questa regola verrà punito con una multa pari allo 0,1 per cento del PIL. Confermate le sanzioni già esistenti per chi supera il deficit del 3 per cento, che però ora saranno “semiautomatiche”, ossia potranno essere bloccate solo da un voto a maggioranza qualificata dei paesi membri.
Il vertice europeo in 6 punti. Che cosa si è deciso ieri, che cosa è stato rimandato, chi ha vinto e chi ha perso: l'Italia se l'è cavata bene.
Con la rinnovata attualità – non per ragioni di cui essere contenti – della figura del governatore della Lombardia Roberto Formigoni, oggi la Stampa affida a Mattia Feltri un suo vivace ritratto con analisi della situazione. L’ardita tesi di questo articolo è che Roberto Formigoni non è mai cambiato, sebbene nei decenni abbia smesso le fiacche grisaglie stile ufficio mobilità per le t-shirt di Paperino indossate sotto il giubbotto di pelle alla Fonzie. Infatti di recente l’impietoso Roberto D’Agostino ha scritto che il governatore lombardo, negli imbarazzanti spot autopromozionali diffusi sul web, nei quali ammicca come una Lolita e col fioretto disegna sullo schermo una «F» tipo la «Z» di Zorro, «sculetta come i Teletubbies». Ma uno storico ciellino, per quanto si dica roso dal senso di colpa e dopo il preambolo sulle indiscutibili qualità politiche del soggetto, ieri ha confessato che «lo dicevamo pure noi, che sculettava, e se non ricordo male nell’85 o nell’86 lo scrisse Aldo Busi su Epoca». Era un giovanotto, così bello e così alto, dotato di una monacale barbetta che Filippo Ceccarelli avrebbe poi definito «sempre adeguatamente ispida», e già attraversava la vita a petto in fuori e natiche roteanti. Il punto è che approdò al Parlamento europeo nell’84, trentasettenne, ed era il piccolo e serio fuoriclasse di Comunione e Liberazione e della Prima repubblica, e Giulio Andreotti progettava di farne il suo successore. Lui da quattordici anni faceva parte dei Memores Domini , associazione di Cl riconosciuta dalla Chiesa, e che chiede ai suoi di vivere in piccole comunità, di versare lo stipendio al priore che poi lo redistribuisce secondo i bisogni, di meditare e recitare le preghiere sera e mattina, di essere morigerati, umili, e soprattutto di rispettare il voto di castità. Ancora oggi le ragazze di Cl ricordano quale spreco gli parve. Ma Formigoni – attenzione, era già Formigoni, seppur in bianco e nero – seppe farne un punto di forza e nonostante a Strasburgo fosse atterrata con lui una giovane concorrente del settore astinenza, la Rosi Bindi dell’Azione cattolica. A ogni intervista il Celeste (soprannome di caratura nordcoreana da lui mai scansato) ribadiva, spiegava, illustrava, finché don Luigi Giussani non colse un’occasione per invitare l’amato figlioccio a una più marcata ritrosia nell’esibizione della virtù (si deve aggiungere che la Bindi non l’ha mai digerita, e una volta chiamò Formigoni «il signorino presidente»).
Dirgli che è ridicolo. Mattia Feltri sulla Stampa sostiene "un'ardita tesi" su Formigoni e teme che il problema sia soprattutto intorno a lui.
Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera ha messo insieme un breve racconto dei politici della Prima repubblica noti per la loro capacità di raccogliere preferenze, tornate d’attualità dopo che mercoledì 4 dicembre la Corte Costituzionale ha annunciato di avere accettato il ricorso presentato contro il “Porcellum”, la legge elettorale in vigore, ritenuto incostituzionale proprio per le modalità con cui assegna il premio di maggioranza e per la mancanza delle preferenze. Il Corriere della Sera si chiede oggi se sia possibile che «non esistano vie di mezzo tra la lista bloccata dove decide tutto il padrone del partito e quel sistema scellerato che grazie a Dio ci lasciammo alle spalle». «Mi dissero: “Emi’, fatti vedere perché dicono che è inutile votarti essendo morto”. Mica potevo mettere manifesti: “L’onorevole Colombo nega d’esseredefunto”! E così per giorni e giorni dovetti girare come un pazzo perché tutti mi vedessero. Vivo». Erano feroci tra gli stessi amici di partito, come raccontava ridendo Emilio Colombo, le guerre delle preferenze.E chi se le ricorda si sente gelare il sangue all’ipotesi: oddio, la sentenza che ha sepolto il Porcellum non resusciterà il voto personale? Sono entrati nella leggenda, i trucchi per controllare i voti degli elettori. Ai tempi in cui ancora non c’erano i cellulari e la possibilità di imporre ai «clientes» di fare la foto alla scheda, i gran feudatari del voto mettevano a punto tutte le combinazioni possibili (prima questo numero, poi quest’altro, poi quest’altro ancora in ordine perfetto…) così da controllare la fedeltà dei propri beneficiati. Se non veniva dimostrata, niente trasferimento del figlio militare in una caserma vicina a casa, niente raccomandazione per un posto da bidella, niente sostituzione estiva all’Aci… Erano così tanti, i sistemi di controllo e gli accorgimenti necessari per costruirsi un buon bacino elettorale che Aldo Giannuli, dietro lo pseudonimo di Algido Lunnai, si sentì di dover scrivere il Manuale dell’aspirante deputato . Un libro mai letto, si capisce, da chi già sapeva tutto.
Quelli delle preferenze. Storie e trucchi dei candidati capaci di ottenere i voti di centinaia di migliaia di elettori, da Sbardella a Vito, che rischiano di tornare attuali dopo la sentenza sul Porcellum.
La scorsa settimana i vicepresidenti del Consiglio Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono tornati ad attaccare la Banca d’Italia. Secondo i capi di Lega e Movimento 5 Stelle, i vertici della banca centrale italiana andrebbero “azzerati” poiché non sono stati capaci di prevenire la crisi che negli ultimi anni ha colpito diverse banche del nostro paese, da Monte dei Paschi a Carige. Salvini e Di Maio non sono i soli ad aver criticato Banca d’Italia per le sue supposte mancanze negli ultimi anni. Anche l’ex segretario del PD Matteo Renzi aveva criticato l’istituto, chiedendo che il suo attuale governatore Ignazio Visco non venisse riconfermato. In altre parole Banca d’Italia continua a restare un argomento di discussione e divisione tra le forze politiche. E questo perché, nonostante l’arrivo dell’euro e delle nuove regole bancarie europee ne abbiano fortemente ridimensionato il ruolo, rimane ancora un’istituzione con funzioni molto importanti – che condizionano i risultati economici che i governi vogliono ottenere ed esibire – e indipendente, o quasi, dal potere politico.
Che cosa fa la Banca d’Italia? perché è un'istituzione di grande autonomia e indipendenza, ma anche un interlocutore importante su cui i governi cercano di intervenire.
Ieri ad Arcore si sono visti Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Giulio Tremonti, Roberto Calderoli, Fabrizio Cicchitto, Angelino Alfano, Maurizio Gasparri e Silvano Moffa (tutti maschi, tra l’altro) per discutere della manovra finanziaria d’emergenza da 45 miliardi di euro varata dal governo. Quella manovra è stata approvata sotto forma di decreto legge, dando quindi al Parlamento sessanta giorni per approvarla definitivamente: durante l’incontro di ieri i leader della maggioranza hanno deciso come e dove intervenire per modificarla in Parlamento, decidendo interventi così vari e incisivi da dare corpo, di fatto, a una nuova manovra. Anche questa non definitiva, peraltro: gli stessi gruppi parlamentari di maggioranza hanno annunciato la presentazione di vari emendamenti, quindi anche quanto segue è da intendersi come provvisorio. Il contributo di solidarietà Dal testo originale della manovra è stato cancellato il cosiddetto “contributo di solidarietà”, il prelievo straordinario sui redditi superiori a 90.000 euro. Lo pagheranno soltanto i parlamentari, e la Lega ha promesso un emendamento per far sì che lo paghino, raddoppiato, anche gli “sportivi professionisti”. Continuano a pagare il prelievo straordinario – lo fanno già dal primo gennaio – dipendenti pubblici e pensionati con redditi oltre i 90.000 euro, in base a quanto stabilito dalla manovra del 2010. Di fatto, quindi, il contributo di solidarietà viene cancellato solo per lavoratori del settore privato e lavoratori autonomi.
Che cosa c’è nella nuova manovra. Abbiamo scherzato: il governo ricomincia da capo e cambia così la legge a cui siamo appesi.
L’ufficio statistico del governo tedesco ha comunicato che nel 2020 il PIL della Germania si è ridotto del 5 per cento, in gran parte per via delle conseguenze della pandemia da coronavirus. Bloomberg fa notare inoltre che il rapporto fra deficit e PIL è salito al 4,8 per cento, un dato che non si vedeva dal 1995. Più in generale, era dai tempi della crisi economica del 2009 che il PIL tedesco non si contraeva in questo modo: in quell’occasione era calato del 5,7 per cento. Eppure il dato è migliore delle aspettative, e probabilmente inferiore alla contrazione che verrà registrata negli altri paesi europei più sviluppati come Francia, Italia e Spagna. In estate la Commissione Europea aveva ipotizzato per la Germania una riduzione del 6,25 per cento del PIL. I tre paesi sopra citati non hanno ancora diffuso le proprie stime e per tutti e tre ci si aspetta una contrazione intorno al 10 per cento.
Nel 2020 il PIL della Germania si è ridotto del 5 per cento, un dato migliore rispetto alle aspettative.
Negli ultimi giorni c’è stata una certa agitazione ai piani alti di TIM, la società conosciuta fino a due anni fa come Telecom Italia, cioè la principale azienda di telecomunicazioni in Italia. Un noto fondo di investimenti americano ha aumentato sensibilmente la sua quota di azioni di TIM passando dal 2 al 5 per cento, e ha fatto sapere di voler proporre al prossimo CdA la rimozione del presidente della società e di cinque consiglieri, accusandoli di scelte sbagliate e scarsa indipendenza. La riunione è in programma il 23 aprile, e da qui a un mese potrebbero succedere ancora diverse cose. Il fondo di investimenti in questione si chiama Elliott, è uno dei più potenti al mondo ed è già noto al pubblico italiano: la scorsa estate ha prestato 303 milioni di euro all’imprenditore cinese Yonghong Li per permettergli di acquistare il Milan, dopo che aveva avuto difficoltà a reperire i soldi necessari. Li deve rifinanziare il debito o restituire i soldi entro ottobre: se non ci riuscirà, il fondo Elliott diventerà il nuovo proprietario della squadra. Il Milan è solo una delle aziende a cui è interessato Elliott, che gestisce azioni per più di 30 miliardi di dollari, e non è nemmeno l’unica in Italia. In passato Elliott aveva gestito importanti quote di Ansaldo STS, una nota azienda genovese che produce sistemi di segnalamento ferroviario. Ora è il turno di TIM.
Che succede dentro TIM? un aggressivo fondo di investimenti americano chiede la rimozione del presidente e di parte del CdA, accusandoli di scarsa indipendenza.
È stato diffuso ieri il primo trailer di “Hyde Park on Hudson”, film in uscita il prossimo dicembre che racconta un particolare episodio della storia degli Stati Uniti e del loro 32esimo presidente, Franklin Delano Roosevelt, interpretato da Bill Murray. Il momento storico è il weekend del 1939 durante il quale per la prima volta nella storia i monarchi britannici visitarono gli Stati Uniti: fu una visita di grande rilevanza politica, dato che il Regno Unito cercava l’appoggio americano in vista del conflitto – considerato ormai inevitabile – contro la Germania nazista. L’episodio personale riguardo il presidente Roosevelt è la sua relazione con una sua lontana cugina, Margaret Suckley. Il film è diretto da Roger Michell. Oltre a Bill Murray che fa il presidente Roosevelt, Laura Linney è Margaret Suckley, Olivia Williams è Eleanor Roosevelt, Olivia Colman è la regina Elisabetta.
Il trailer di “Hyde Park on Hudson”. Cioè il film in cui Bill Murray fa il presidente Roosevelt, alle prese con la prima visita dei monarchi britannici, sua cugina e la Germania nazista.
Quelli che si chiedono cosa succederà alla politica italiana quando si esaurirà il periodo dell’amministrazione Monti possono trovare una facile risposta osservando quel che è avvenuto in questa settimana esemplare in cui Monti si è spostato in Asia, mettendo alla prova il contesto politico-mediatico su come comportarsi in sua assenza. Mario Monti è partito per il suo viaggio domenica. Lunedì è stato un giorno di totale spaesamento per i quotidiani, che ha paradossalmente generato scelte e attenzioni varie, più accurate, nel decidere le notizie e i titoli di prima pagina. Diversamente dal consueto, ogni quotidiano mostrava sue diverse gerarchie e priorità di notizie: la liberazione di un italiano in India, un’intervista a un ministro, l’aumento dell’IRPEF, la morte di Antonio Tabucchi, tra le altre.
Una settimana nel futuro. L'eccitazione politico-mediatica di questi giorni con Monti in Asia è la risposta più chiara alla domanda "cosa ci aspetta dopo?": il prima.
Da qualche giorno si è tornati parlare parecchio di Tom Cruise, per via dell’annuncio del suo divorzio da Katie Holmes, sua terza moglie. Ma oggi si sarebbe parlato comunque di Tom Cruise, visto che l’attore compie 50 anni. Tom Cruise è nato a Syracuse, nello stato di New York, ed è uno dei più famosi attori americani. Il suo primo successo è stato Risky Business, del 1983, seguito da altri importanti film com Top gun (1986), Rain Man – L’uomo della pioggia (1988), Nato il quattro luglio (1989) di Oliver Stone e Codice d’onore (1992), scritto da Aaron Sorkin e in cui recita insieme con Jack Nicholson e Demi Moore. Nel 1996 Tom Cruise ha recitato in Mission: Impossible, che sarà seguito da altri tre film della serie. Nel 1999 è stato protagonista di Eyes Wide Shut, di Stanley Kubrick, insieme all’allora moglie Nicole Kidman. Tra gli altri suoi film più famosi ci sono Minority Report di Steven Spielberg del 2002, Leoni per agnelli di Robert Redford (2007), Tropic Thunder di Ben Stiller (2008), Operazione Valchiria di Bryan Singer (2008) e Rock of Ages di Adam Shankman – uscito in Italia lo scorso 20 giugno – in cui interpreta una rockstar.
Tom Cruise ha cinquant’anni. 30 foto di molti film, qualche premio e tre mogli.
Condé Nast è uno dei colossi dell’editoria mondiale: fondato nel 1909 da Condé Montrose Nast, rivoluzionò il mondo dell’editoria dell’epoca e continua a pubblicare alcune delle riviste più lette e conosciute, come Vogue, Vanity Fair, il New Yorker e GQ. Per molti anni lavorarci era tra le massime aspirazioni per chi voleva fare il giornalista, non solo per l’alta qualità del suo giornalismo ma anche per la vita che ci si faceva, fra stipendi e benefit generosi e la frequentazione di personaggi celebri e potenti. Negli ultimi anni però anche Condé Nast è stato travolto dalla crisi dell’editoria e si è scoperto un colosso poco aggiornato ai tempi, che arranca dietro a piattaforme digitali agguerrite e che si barcamena tra tagli di personale e il calo dei ricavi pubblicitari: si trova insomma, come aveva riassunto nel 2017 il direttore del New Yorker David Remnick, in un «dignitoso stato di panico». Nel 2014 Condé Nast abbandonò la sua storica sede a Times Square per distribuirsi su 23 piani nel nuovo One World Trade Center di New York e tre anni dopo dichiarò perdite pari a 120 milioni di dollari (108 milioni di euro); sempre nel 2017 Graydon Carter lasciò la direzione di Vanity Fair dopo 25 anni e a ottobre morì, a 89 anni, Samuel Irving Newhouse Jr., detto Si, il presidente emerito della casa editrice che aveva ereditato dal padre, Samuel Irving Newhouse Sr., e aveva trasformato in un gruppo di successo planetario. Da allora il futuro di Condé Nast sembra ancora più incerto e confuso: il giornalista Reeves Wiedeman del (rivale) New York Magazine ha scritto un lungo e informato articolo per provare a delinearlo, raccontando gli ultimi difficili anni dell’azienda, lo stato delle pubblicazioni più importanti e le scelte dei suoi dirigenti e direttori chiave, a partire da Anna Wintour, leggendaria direttrice di Vogue.
Gli ultimi difficili anni di Condé Nast. Il New York Magazine racconta la crisi, le perdite, la nuova organizzazione e il futuro prossimo del grande gruppo editoriale americano.
Paolo Mereghetti, eminente critico cinematografico del Corriere della Sera, oggi tira le somme della fine della Mostra del Cinema di Venezia, e risponde in un paio di modi alle accuse lanciate nei giorni scorsi dal direttore della mostra Marco Müller contro la categoria dei critici e anche contro Mereghetti stesso. Il primo modo è ribaltare minacciosamente le accuse, sostenendo che Venezia non sappia tenere insieme le diverse anime dei suoi fruitori: quelle che Müller aveva più schematicamente diviso tra gli appassionati di cinema e i giornalisti cialtroni e conniventi con Roma, mentre Mereghetti li separa tra giornalisti e cinefili-tifosi.
Venezia, i nomi per il dopo Müller. La Stampa elenca i primi candidati in ballo per guidare la Mostra del Cinema, ma tutto ormai gira intorno alla guerra con Roma.
Matteo Salvini ha ricevuto oggi al ministero dell’Interno i rappresentati di 43 associazioni di categoria e sindacati per discutere della prossima legge di bilancio. In molti tra i partecipanti hanno osservato che è insolito per sindacati e associazioni di categoria essere convocati dal ministero dell’Interno per discutere di una manovra economica, invece che dal presidente del Consiglio o da un ministro con un portafoglio economico. Oltre che per i rapporti tra Lega e Movimento 5 Stelle, l’incontro ha avuto un qualche significato anche per Matteo Salvini: dopo una settimana in cui si è parlato soltanto dello scandalo Russia, avrà occasione di parlare di un argomento diverso e per lui potenzialmente più favorevole. Praticamente tutte le principali associazioni di rappresentanza hanno accettato di partecipare all’incontro: Confindustria, i tre principali sindacati, CGIL, CISL e UIL; Coldiretti, l’associazione degli agricoltori alleata della Lega e di Salvini; le associazioni di categoria di banche e assicurazioni e moltissime altre. Ufficialmente l’obiettivo dell’incontro era chiedere alle associazioni cosa si aspettano dalla prossima manovra e cercare, se possibile, di accontentarle. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha commentato l’incontro dicendo che non c’è alcun problema se si tratta di un incontro di partito, ma che se Salvini ha intenzione di fornire anticipazioni sulla manovra, allora «si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale».
Salvini prova a parlare d’altro. Oggi ha invitato i rappresentanti di 43 sindacati e associazioni di categoria per parlare della manovra, mentre continuano a uscire aggiornamenti sul caso Lega-Russia.
È una foto che fa già parte della “Hall of Fame” delle fotografie meteorologiche: un’immagine inquietante e stupenda di un lampo che illumina l’occhio di un ciclone. Questa foto – molto rara – è stata scattata questa settimana dall’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, che è sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), mentre il ciclone Bansi stava attraversando l’Oceano Indiano meridionale. Il lampo rivela la meravigliosa struttura del ciclone: l’eyewall, cioè le “pareti” dell’occhio dove si trovano i temporali più forti; l’effetto stadio, cioè l’allargarsi del diametro dell’occhio man mano che si risale verso la sommità del ciclone; e le strette strisce a spirale che lo circondano. And a look from above into the eye of the cyclone! E uno sguardo dall’alto nell’occhio del ciclone. #Bansi pic.twitter.com/1IKScsJekl
La splendida foto di un ciclone tropicale scattata da Samantha Cristoforetti. L'astronauta italiana l'ha scattata sopra l'Oceano Indiano, mentre il ciclone Bansi era illuminato da un lampo.
Ieri a Herat, nell’Afghanistan occidentale, si è tenuta la cerimonia per il ritiro del contingente italiano nel paese, a vent’anni dall’inizio della missione militare degli Stati Uniti e dei loro alleati, a cui l’Italia ha partecipato nel corso degli anni con migliaia di soldati. Alla cerimonia hanno preso parte il ministro della Difesa Lorenzo Guerini, il generale Austin Miller, capo delle forze ISAF, cioè della missione NATO in Afghanistan, e il capo di stato maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli, tra gli altri. La cerimonia è stata in gran parte simbolica – serviranno ancora alcune settimane per evacuare tutti gli uomini e i mezzi – ma segna comunque un momento importante e pieno di incertezze: dopo vent’anni di presenza italiana e occidentale in Afghanistan, ci sono ancora molti dubbi sul fatto che, una volta partiti i soldati, il governo civile sostenuto dall’Occidente rimarrà solido e non sarà rovesciato dai guerriglieri talebani, che non sono mai stati del tutto sconfitti e puntano a riconquistare il paese.
La fine della missione italiana in Afghanistan. Dopo vent'anni, martedì si è tenuta la cerimonia conclusiva e i soldati torneranno nelle prossime settimane, con i colleghi della NATO.
Per fronteggiare l’epidemia di coronavirus il governo ha approvato una vasta serie di restrizioni agli spostamenti in tutto il paese, ma questa scelta ha reso ancora più necessario introdurre misure adeguate per contrastare gli effetti economici dell’epidemia. Milioni di persone rischiano di trovarsi senza un lavoro e migliaia di aziende rischiano la chiusura, mentre il sistema sanitario nazionale ha urgente bisogno di nuove risorse per rispondere adeguatamente. La scorsa settimana il governo ha stanziato 7,5 miliardi di euro per una prima serie di interventi, ma nuove misure sono già allo studio. Questa settimana la cifra totale stanziata per fronteggiare l’epidemia potrebbe arrivare fino a 17 miliardi di euro, scrivono i giornali, e il deficit potrebbe essere fissato al 2,8-2,9 per cento del PIL, il limite massimo secondo i trattati europei (ma è una cifra del tutto indicativa al momento, visto che non sappiamo quanto duramente il PIL sarà colpito dalla crisi).
Cosa sta facendo il governo per l’economia. Tra le misure decise e quelle che lo saranno presto ci sono assunzioni e investimenti in sanità, cassa integrazione straordinaria, sospensione di pagamenti e credito alle imprese.
L’ATS di Milano, l’azienda sanitaria del capoluogo lombardo, ha detto che nella serata di lunedì ha inviato «ad alcuni assistiti», per via di un «errore informatico», un SMS che li identificava come contatti di persone risultate positive al coronavirus. Il messaggio invitava il ricevente a «rimanere isolato al suo domicilio, limitare il contatto con i conviventi e misurare la febbre ogni giorno». Il giorno dopo, l’ATS di Milano ha inviato un secondo SMS per avvisare dell’errore. Non è chiaro quante persone abbiano ricevuto il messaggio.
L’ATS di Milano ha inviato per sbaglio un SMS che avvisava alcune persone di essere state contatti di casi di coronavirus.
Il rapporto tra i blog e la stampa tradizionale, così come quello tra giornalismo cartaceo e giornalismo online, è da anni al centro di un dibattito internazionale allo stesso tempo interessante e pigro, centrale per l’evoluzione della società moderna ma viziato da luoghi comuni e superficialità. Discussioni del genere, seppure un po’ diverse, stanno avvenendo da tempo anche per una serie di pubblicazioni meno generaliste, che si trovano anche loro ad affrontare le difficoltà e le sfide poste dalle nuove tecnologie: le pubblicazioni scientifiche. Qualche giorno fa il Guardian raccontava proprio il rapporto tra i blog e la ricerca scientifica, partendo da una domanda posta a due fisici inglesi, Brian Cox e Jeff Forshaw, dell’università di Manchester. Lo spunto nasce dalla seguente domanda posta via email da un lettore, qualche giorno prima: “Cosa ne pensate degli scienziati che pubblicano la propria ricerca sui loro blog piuttosto che aspettare la pubblicazione dei loro risultati finali sulle riviste scientifiche?”. I due scienziati si sono detti entrambi molto critici riguardo questa possibilità, sottolineando come la serietà della ricerca scientifica si garantisce solo con il meccanismo della cosiddetta peer review.
La ricerca scientifica sui blog. Come la Rete sta cambiando il rapporto degli scienziati con le loro scoperte e con l'opinione pubblica.
Nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 giugno si è svolta a Los Angeles la cerimonia per l’assegnazione dei Golden Globe Awards, più semplicemente chiamati Golden Globes. i golden Globes sono fra i più importanti premi americani per la tv e il cinema e vengono assegnati ogni anno dalla Hollywood Foreign Press Association, un’associazione che riunisce i giornalisti internazionali che si occupano di cinema e tv; l’edizione di quest’anno era la 73esima. The Martian e The Revenant si sono divisi i premi più importanti: il primo ha vinto il premio per il miglior film di categoria comedy (per quanto non sia una commedia) e per il miglior attore nella categoria (Matt Damon); il secondo ha vinto i premi per il miglior film nella categoria drama, per il miglior attore nella categoria (Leonardo DiCaprio) e per la miglior regia (Inarritu). I premi per le migliori attrici nelle due categorie sono stati assegnati a Jennifer Lawrence (attrice comedy) e Brie Larson (attrice drama). Il compositore italiano Ennio Morricone ha vinto il premio per la miglior colonna sonora, per The Hateful Eight; Sylvester Stallone ha vinto come miglior attore non protagonista per Creed, guadagnandosi molti applausi. L’attore Denzel Washington ha vinto un premio speciale alla carriera.
La lista dei vincitori dei Golden Globes 2016. "The Revenant" e "The Martian" si sono spartiti i premi più importanti, Ennio Morricone ha vinto per la colonna sonora di "The Hateful Eight".
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
“Schnell, Frau Merkel”. Le tre proposte alla Germania del direttore del Sole 24 Ore, che oggi apre con un titolo in tedesco.
Giovedì 31 gennaio il Comune di Milano ha confermato che “Body Worlds”, la mostra che espone cadaveri umani con una particolare tecnica che consente di vederne i particolari anatomici, non sarà chiusa anticipatamente e proseguirà come previsto fino al prossimo 17 febbraio. Nei giorni scorsi un gruppo di persone aveva firmato un appello indirizzato al sindaco della città, Giuliano Pisapia, chiedendo la chiusura immediata della mostra, definita un “abominio”. La lettera al sindaco era stata firmata da diverse personalità tra cui l’ex senatore della Margherita Nando dalla Chiesa, l’ex senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, il pittore Stefano Levi Della Torre e l’ex parroco della zona di via Padova don Piero Cecchi. Come spiegava Maurizio Giannattasio sul sito del Corriere della Sera mercoledì 30 gennaio, l’appello faceva riferimento ad alcuni articoli circolati negli ultimi anni sulla mostra in cui era stata messa in dubbio la provenienza dei cadaveri, con illazioni sulla possibilità che fossero stati ottenuti per vie illecite e senza una regolare donazione, certificata dalle persone coinvolte quando erano ancora in vita.
I corpi di Body Worlds arrivano da? il comune di Milano conferma che la mostra dei cadaveri "plastificati" resterà aperta, nonostante chi dice - senza prove - che siano corpi di condannati a morte cinesi.
Tre uomini italiani, dipendenti della catena tedesca di supermercati Lidl, sono indagati dalla procura di Grosseto per sequestro di persona per aver rinchiuso due donne rom nel gabbiotto per i rifiuti del supermercato per cui lavorano a Follonica, dopo averle sorprese a rovistare. I tre uomini hanno filmato la scena con un telefonino giovedì 23 febbraio, riprendendo sia loro che le due donne rinchiuse nel gabbiotto dei rifiuti, e poi hanno pubblicato il video sui social network, causando la denuncia. Nel video i tre uomini prendono in giro le due donne, una delle quali urla molto forte e si lamenta, dicendo che non avrebbero dovuto entrare in quella zona – “l’angolo rotture” – e dicono loro che “ora sono in gabbia”. Il gabbiotto è una piccola area all’esterno del supermercato, recintata e chiusa anche sopra con delle griglie, in cui ci sono i cassonetti per l’immondizia. Le due donne probabilmente erano entrate per recuperare qualcosa dai bidoni; i tre uomini, come si vede nel video, hanno poi bloccato la porta del gabbiotto con un muletto impedendo loro di uscire. Le due donne sono state fatte andare via dopo pochi minuti, scrivono i giornali.
La storia del video di Follonica. Tre persone sono indagate per aver chiuso due donne rom in un gabbiotto per i rifiuti di un supermercato, dopo aver ripreso la scena con il cellulare e diffuso il video sui social.
Giugno è iniziato, ma il meteo continua a non essere quello che probabilmente vi aspettereste. Tranne che al Nord, infatti, dove ci sarà sole pieno quasi per tutto il giorno, al Centro e al Sud sarà una domenica prevalentemente nuvolosa. Al Nord potrebbe esserci qualche nuvola più intensa a metà giornata sulle aree alpine e prealpine, con qualche debole temporale annesso, ma niente di più. Al Centro la giornata inizierà con nuvole dense su Lazio e Abruzzo, con possibilità di rovesci e temporali sparsi. Nel corso della giornata il maltempo si sposterà anche sulle Marche, e nel pomeriggio le nuvole andranno gradualmente diradandosi. Al Sud ci sarà fin dal mattino cielo coperto su gran parte delle regioni, con temporali anche intensi su quelle tirreniche. Le previsioni per domani a Roma
Meteo: le previsioni del tempo per domenica 2 giugno. Dove pioverà e dove no, che alla fine è quello che importa più o meno a tutti.
Un gruppo di epidemiologi dell’Università di Harvard (Stati Uniti) ha stimato che potrebbe essere necessario praticare il distanziamento sociale fino al 2022, per ridurre la diffusione del coronavirus. L’isolamento potrebbe essere svolto in forma intermittente o per meno tempo rispetto al periodo massimo di due anni nel caso in cui sia prima trovato e distribuito su vasta scala un vaccino, o siano sviluppati farmaci più efficaci per trattare la COVID-19, la malattia causata dal coronavirus (SARS-CoV-2). Lo studio, da poco pubblicato su Science, è stato accolto con interesse perché è uno dei primi a fornire simulazioni su cosa potrebbe accadere subito dopo l’attuale picco della pandemia. Prima di vedere i risultati dello studio, è bene ricordare che è molto difficile fare previsioni sul domani, considerato che fatichiamo ancora a comprendere completamente l’oggi. Il SARS-CoV-2 è noto da meno di quattro mesi e ha iniziato a diffondersi globalmente in modo significativo da meno di due mesi, seppure con andamenti simili in numerosi paesi. I ricercatori hanno scoperto molte cose sulle caratteristiche del coronavirus, ma diversi dettagli sfuggono ancora: non sappiamo per esempio se e per quanto si resti immuni dopo averlo contratto, e questo complica enormemente le previsioni su che cosa potrà accadere nei prossimi mesi.
Quanto durerà il distanziamento sociale? uno studio di Harvard ha prodotto diversi scenari: potrebbero essere necessarie forme intermittenti di isolamento fino al 2022, ma restano molte domande aperte.
Anche oggi, lunedì 25 febbraio, si vota in Italia per le elezioni politiche, e per le elezioni regionali in Lombardia, Lazio e Molise. Si chiude alle 15: se ci dovessero essere code si darà modo di votare a tutte le persone che a quell’ora saranno dentro il seggio, ma comunque da lì in poi sarà possibile diffondere dati di sondaggi. A tale scopo è utile fare un po’ di chiarezza. Gli instant poll sono sondaggi effettuati con le tradizionali modalità dei sondaggi – CATI o CAWI, cioè interviste telefoniche o su Internet – nei giorni del voto. Gli intention poll sono sondaggi effettuati con le modalità di cui sopra a ridosso del giorno del voto o nel giorno del voto stesso, tra chi vuole votare e deve ancora farlo. Gli exit poll, invece, sono sondaggi effettuati all’uscita dei seggi o comunque a persone che hanno appena votato. Dati come questi saranno diffusi dalle 15.
Elezioni 2013, guida alla giornata. A che ora arriveranno i primi sondaggi (e come distinguerli), quando le prime proiezioni, da cosa comincia lo scrutinio: tutte le cose fondamentali da sapere.
Le dimissioni di Ignazio Marino da sindaco di Roma hanno fatto aggiungere Roma alla già corposa lista dei comuni italiani che rinnoveranno le loro amministrazioni l’anno prossimo. Nel maggio del 2016 infatti si voterà per il rinnovo dell’amministrazione comunale in 1.285 comuni d’Italia: tra questi ci sono anche importanti e popolate città come Milano, Trieste, Bologna, Cagliari, Napoli e Torino. Pur essendo ancora presto, in alcuni di questi comuni è già iniziata la discussione su primarie, candidati e alleanze. Milano Il sindaco di Milano, dal maggio del 2011, è Giuliano Pisapia: è il primo sindaco di Milano espresso dal centrosinistra dal 1993 ed è stato eletto battendo al ballottaggio il sindaco uscente di centrodestra Letizia Moratti. In precedenza aveva vinto le primarie del centrosinistra nonostante non fosse stato sostenuto dal PD, che promuoveva invece la candidatura di Stefano Boeri (Boeri divenne poi il consigliere comunale più votato e assessore alla Cultura, prima di dimettersi). Qualche mese fa però Pisapia ha detto che non intende ricandidarsi.
Dove si vota nel 2016. Le dimissioni di Marino hanno aggiunto Roma a una corposa lista che comprende già Milano, Napoli, Torino e Bologna, tra le altre.
Martedì 10 dicembre la NASA ha portato a termine con successo il primo volo libero sperimentale di Morpheus (cioè senza cavi o altri vincoli), un nuovo sistema per il trasporto di materiale le cui tecnologie in futuro potranno essere utilizzate per portare oggetti e strumentazioni sulla Luna o su asteroidi. Il volo è durato complessivamente 54 secondi ed è stato effettuato presso la Shuttle Landing Facility del Kennedy Space Center in Florida, negli Stati Uniti.
Il primo volo libero di Morpheus – video. Il nuovo mezzo di trasporto della NASA è rimasto in aria per quasi un minuto, recuperando il disastroso insuccesso dello scorso anno.
Nella laguna veneziana, pochi uomini su una piccola isola sono stati in grado, negli ultimi tre secoli, di salvare un’antica storia nazionale. Lontani, quasi appartati, hanno prodotto, per il proprio popolo, una rinascita artistica, letteraria e sociale in qualche modo paragonabile all’opera dei grandi umanisti, pittori e scultori del Rinascimento italiano. La storia inizia nel Vicino Oriente, a Sebaste dove nel 1676 era nato Mechitar: al centro della Turchia di oggi. Il suo nome di battesimo era in realtà Manuk, ovvero “bambino”, ma entrato in monastero, appena adolescente, lo aveva cambiato in Mechitar (“consolatore”). La vita monastica nella Chiesa armena apostolica non aveva però impedito a Mechitar di avvicinarsi a missionari cattolici e allo stesso tempo di rendersi conto del lento declino culturale in cui si trovava il monachesimo armeno. L’istituzione monastica cristiana era stata in passato il fondamento della crescita culturale, letteraria e sociale del popolo armeno. Gli armeni erano diventati cristiani, ufficialmente, all’inizio del IV secolo, nell’anno 301, a seguito del battesimo di re Tiridate III da parte di San Gregorio Illuminatore. Circa un secolo dopo, nel 404 o 405, il monaco Mesrop Mashtots aveva inventato l’alfabeto armeno e avviato così una straordinaria produzione letteraria che avrebbe percorso il medioevo. All’epoca di Mechitar, però, come accennato, la crisi culturale del monachesimo armeno coincideva dunque anche con una profonda decadenza culturale dell’intera nazione, in gran parte sotto la dominazione ottomana. L’obiettivo di Mechitar, quando nel 1700 fondò a Costantinopoli, appena ventiquattrenne, la sua Congregazione armena cattolica (originariamente basata sulla Regola di Sant’Antonio Abate e più tardi su quella di San Benedetto), era dunque restituire al popolo una figura di monaco in grado di risvegliare una coscienza nazionale attraverso la funzione educativa, quasi accademica, dell’antico monaco-dottore, conosciuto in armeno come vardapet.
L’isola degli Armeni a Venezia. Storia di San Lazzaro, dove il monaco Mechitar ricostruì trecento anni fa una cultura in pericolo.
Secondo le stime preliminari dell’ISTAT, nel 2015 l’Italia è cresciuta dello 0,7 per cento. Era la prima volta dal 2011 che l’Italia tornava a crescere, ma la ripresa ha rallentato alla fine dell’anno ed è rimasta sotto le aspettative annunciate dal governo italiano, che aveva stimato per il 2015 una crescita dello 0,8 per cento. Quelli diffusi questa settimana sono dati provvisori, che potrebbero essere rivisti al rialzo quando il 4 marzo saranno pubblicati i dati definitivi – ed è già accaduto in passato che l’ISTAT rivedesse al rialzo i dati nella sua seconda comunicazione. (ANSA/ US CENTRO STUDI PROMOTOR)
È già finita la ripresa? nel 2015 l'economia italiana è cresciuta per la prima volta da quattro anni, ma è andata male verso la fine: c'entra soprattutto il rallentamento dell'economia globale.
Richard Avedon, uno dei fotografi più conosciuti e celebrati al mondo, nacque a New York il 15 maggio 1923 e morì nel 2004: oggi avrebbe compiuto 90 anni. Famoso soprattutto per i suoi ritratti, Avedon è un fotografo del Novecento ma il suo lavoro ha radici nello stile ottocentesco, mescolato al “divismo” del cinema statunitense degli anni Trenta. Negli anni Avedon ha fotografato i più grandi personaggi del suo tempo: Buster Keaton, Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Ezra Pound, Dwight D. Eisenhower, Andy Warhol, i Beatles, collaborando anche con Versace e Revlon. Ma Avedon fotografò anche moltissime persone normali: i suoi ritratti non si limitavano a mostrare un abito o un costume ma cercavano di andare oltre la superficie, portando alla luce in qualche modo la personalità dei soggetti. In un discorso al MoMA di New York, il 27 settembre 1986, Avedon spiegò quanto fosse importante riorganizzare i gesti della persona fotografata: «Tutti gli artisti del ritratto devono pensare a cosa fare delle mani. Non è affatto vero che il ritratto è una specie di momento catturato all’interno di un flusso di gesti». La posizione del soggetto, i suoi gesti, rappresentano simbolicamente la sua psicologia e i suoi sentimenti: per questo Avedon era un convinto sostenitore del ruolo di elaborazione della fotografia, come luogo che non rappresenta mai la “verità”.
I ritratti di Richard Avedon. Uno dei fotografi più noti e celebrati al mondo nacque novant'anni fa: avete visto moltissimi suoi lavori, magari senza saperlo.
Non è una novità, ma ogni tanto è bene ricordarlo. Soprattutto a fronte dei dati di Contribuenti.it riportati dal Corriere della Sera, che mostrano quanto l’evasione fiscale in Italia sia una pratica diffusa e probabilmente in crescita. L’Associazione Contribuenti Italiani fa notare che il 47 per cento dei contratti di locazione delle ville di Porto Cervo, Forte dei Marmi, Capri, Sabaudia, Positano, Ravello, Panarea, Portofino, Taormina e Amalfi sono intestati a nullatenenenti o pensionati con la social card, prestanome di imprenditori che evadono le tasse. Identica cosa per gli yacht, al 64 per cento posseduti da nullatenenti o società di comodo. Una volta la Guardia di finanza ha pizzicato a Siena un signore che aveva chiesto il contributo per pagare la pigione spettante agli indigenti: aveva due ville e quattro appartamenti. In un’altra occasione è stato sufficiente controllare a fondo il parco macchine di un caseggiato popolare per scoprire fra gli assegnatari degli alloggi i proprietari, rispettivamente, di una Porsche Carrera, una Jaguar e un Suv Volkswagen Tuareg. E questo a Padova, non a Napoli, dove il 59,9 per cento degli occupanti abusivi delle abitazioni Iacp e addirittura il 78 per cento di quelli comunali dichiara di vivere d’aria.
Poveri con la Jaguar. Secondo i dati di Contribuenti.it, il 47 per cento delle ville dei luoghi di villeggiatura sono intestate a nullatenenti.
Una delle foto più famose che si trovano in questa selezione – Photoshop non c’entra – è stata scattata a Città del Guatemala nel maggio del 2010: nei pressi di un incrocio stradale si formò improvvisamente un buco circolare largo una ventina di metri e profondo cento, che inghiottì un palazzo di tre piani e una casa vicina. Nella zona era avvenuto un altro fenomeno simile nel febbraio 2007. Il suolo sotto la capitale del Guatemala contiene grandi depositi di materiale vulcanico, accumulatosi nei secoli: ceneri vulcaniche e altri detriti estremamente friabili. Con il tempo, in quegli strati si formano cavità molto larghe, che l’acqua piovana scava a poco a poco fino a quando il soffitto sopra gli spazi vuoti non diventa troppo sottile e crolla improvvisamente.
Buchi. Album di foto - un po' inquietanti - di quando il terreno si apre sotto i piedi.
Voto di scambio con la ’ndrangheta per un importante assessore pdl della Regione Lombardia presieduta da Roberto Formigoni. Il responsabile dell’assessorato alla Casa, Domenico Zambetti, 60 anni, è stato arrestato questa mattina a Milano dai carabinieri con l’accusa di aver comprato un pacchetto di 4.000 preferenze, decisivo per la sua elezione con 11.217 voti nelle regionali 2010, pagando 200.000 euro a due colletti bianchi della ’ndrangheta, uno esponente della cosca calabrese «Morabito-Bruzzaniti» di Africo (Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni già condannato anni fa per traffico di droga nell’inchiesta sull’Ortomercato) e uno referente invece del clan «Mancuso» di Palmi, il gestore di negozi Costantino Eugenio: un tandem che a sua volta, oltre che all’hinterland milanese della famiglia «Barbaro-Papalia» di Platì, per investire sulla candidatura di Zambetti avrebbe attinto in parte a un bacino di preferenze nella disponibilità di Ambrogio Crespi, fratello di Luigi, l’ex sondaggista di Berlusconi condannato nel dicembre 2011 in primo grado a 7 anni per la bancarotta Hdc. REGIONE FALCIDIATA – L’arresto segna il caso di maggior infiltrazione della ‘ndrangheta nella politica sinora svelato al Nord Italia dalle indagini. Zambetti, in Regione in passato responsabile dell’Ambiente e poi dell’Artigianato, è il quinto assessore delle varie giunte di Formigoni a essere arrestato, dopo Guido Bombarda (Formazione professionale), Piergianni Prosperini (Turismo), Franco Nicoli Cristiani (Ambiente, Commercio) e Massimo Ponzoni (Protezione civile, Ambiente). E in questo momento è anche il tredicesimo consigliere regionale dell’attuale assemblea (su 80) a finire sotto inchiesta.
Arrestato un assessore in Lombardia. Domenico Zambetti, PdL, è accusato di voto di scambio con la 'ndrangheta: ed è il quinto membro della giunta Formigoni a essere arrestato.
Percy Sledge, uno dei più famosi cantanti soul, è morto il 14 aprile a Baton Rouge, in Louisiana. Aveva 74 anni, ed era malato da tempo. Percy Sledge era nato nel 1940 in Alabama: prima di diventare famoso aveva lavorato nei campi e poi aveva fatto l’inserviente in un ospedale di Sheffield. A metà degli anni ’60 aveva cominciato ad andare in tour con gli “Esquires Combo”, mantenendo i turni in ospedale durante la settimana. Un ex paziente gli presentò il produttore Quin ivy della casa discografica Atlantic, che gli fece un provino e lo scritturò. La prima canzone che registrò dopo aver firmato il contratto fu “When a man loves a woman” nel 1966. Era ispirata a una ragazza che aveva lasciato Sledge per un altro uomo, secondo una versione, ma la storia della creazione della canzone è controversa. Arrivò al primo posto delle classifiche degli Stati Uniti e in cima a quelle di tutto il mondo, e fu poi cantata da diversi altri.
La morte di Percy Sledge. La sua grande canzone famosa la sanno tutti: “When a maaaan loves a woman”.
Oggi nel web design c’è una tendenza interessante: fare siti brutti. Pensate a Hacker News, Pinboard, Drudge Report, Adult Swim, o la sezione Businessweek di Bloomberg. Tutti questi siti – alcuni hanno già qualche anno, altri sono più recenti – e centinaia di altri non utilizzano le soluzioni grafiche e gli schemi che da tempo sono considerati le soluzioni migliori per il design sul Web. Sono costruiti con un codice HTML imperfetto e compilato a mano, e si ispirano alla grafica degli anni Novanta. Questa corrente (sempre che si possa definirla così) viene chiamata “brutalismo del web” e deve senza dubbio gran parte dell’interesse nei suoi confronti al lavoro di Pascal Deville. Nel 2014 Deville – che oggi è il direttore creativo dell’agenzia pubblicitaria di Zurigo Freundliche Grüsse (che in tedesco vuol dire “cordiali saluti”) – ha fondato il sito brutalistwebsites.com, per mettere in mostra i siti che secondo Deville aderiscono all’estetica “brutalista”, cioè quelli con un design caratterizzato «dall’irregolarità e dalla mancanza di interesse per un aspetto pratico o facile», che rappresentano una «risposta da parte di una generazione più giovane al web design contemporaneo contraddistinto dalla leggerezza, dall’ottimismo e dalla frivolezza» (in architettura, il brutalismo è un movimento caratterizzato da grandi edifici con costruzioni di cemento a vista).
La moda dei siti brutti. Il "brutalismo del web" si rifiuta di seguire i canoni classici, creando siti complicati e di rara bruttezza (e forse funziona).
Giovedì la banca centrale della Corea del Sud ha alzato il suo tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo dal minimo storico dello 0,50 per cento allo 0,75. Era una decisione molto attesa perché la Corea del Sud è la prima grande economia asiatica (è la quarta più grande dell’Asia e la dodicesima del mondo per PIL) ad alzare i suoi tassi di interesse dall’inizio della pandemia. La decisione è stata presa per contrastare l’aumento dei prezzi, soprattutto nel settore immobiliare, e l’aumento del debito privato delle famiglie, che secondo la banca centrale del paese rischiano di mettere in pericolo la ripresa economica dopo la pandemia.
La Corea del Sud ha alzato i tassi di interesse: è la prima grande economia asiatica a farlo dall’inizio della pandemia.
Bonnie and Clyde – che in Italia divenne Gangster Story – uscì 50 anni fa, e cambiò il cinema. Per farlo ci mise però qualche mese. Fu mostrato in anteprima il 4 agosto 1967 e dieci giorni dopo uscì nei primi cinema statunitensi: andarono a vederlo in pochi, perché i film di gangster erano considerati una cosa un po’ vecchia, e la maggior parte dei critici che lo videro ne parlarono tra il male e il malissimo: mischiava scene quasi comiche a momenti sessualmente espliciti (a loro modo) e estremamente violenti, ed era diverso da gran parte di quello che si era visto fino a quel momento. Bosley Crowther del New York Times scrisse: «Questo miscuglio tra buffonate e omicidi brutali è senza senso e fatto senza gusto». Crowther aveva 62 anni, lavorava al New York Times dagli anni Quaranta ed era considerato il più influente critico di cinema degli Stati Uniti. Parlò del film in più di un articolo, anche in altre recensioni, per dire che rappresentava il miglior esempio di dove non sarebbe dovuto andare il cinema del futuro. Invece Bonnie and Clyde è oggi considerato un film che fece un’ottima sintesi di quanto era stato fatto prima – negli Stati Uniti e soprattutto in Europa – e che per molti versi riuscì ad anticipare e influenzare il cinema del futuro. Come ha scritto – nel 2017, un paio di giorni fa – Luis Menand del New Yorker: «È uno dei più vecchi film americani che si possono guardare oggi senza avere la sensazione di stare davanti a un vecchio film». Secondo Luke Buckmaster, che ha parlato del film sul sito della BBC, per spiegare come Bonnie and Clyde cambiò il cinema basta l’ultima scena: quella in cui i due rapinatori di banche Bonnie Parker e Clyde Barrow vengono uccisi da moltissimi proiettili, dopo un agguato dell’FBI. Si vede anche un pezzo di cervello di Clyde uscirgli dalla testa: è da intendersi come un riferimento al modo in cui, quattro anni prima, morì John Fitzgerald Kennedy.
Il film che cambiò i film. È "Bonnie and Clyde", quello con Faye Dunaway e Warren Beatty, che magari conoscete come "Gangster Story": se no, è il caso di vederlo.
Visitando oggi la homepage di Google, un doodle punta sulla pagina di ricerca “Prima dimostrazione di televisione”: e questo perché la prima dimostrazione pubblica della televisione meccanica avvenne il 26 gennaio del 1926, esattamente novant’anni fa. Novant’anni fa l’ingegnere scozzese John Logie Baird mostrò il funzionamento del televisore in un laboratorio di Soho, a Londra, davanti ai membri della Royal Institution, una prestigiosa associazione scientifica, e a un giornalista del Times. Il televisore meccanico era una sorta di radio con l’aggiunta di un meccanismo rotante (il disco di Nipkow) che generava una piccola immagine, poi ingrandita con una lente di ingrandimento. Era il predecessore delle televisioni elettroniche, che vennero commercializzate a partire dagli anni Trenta.
La prima dimostrazione di televisione avvenne 90 anni fa a Londra. Un doodle su Google oggi ricorda l'ingegnere scozzese John Logie Baird, che riuscì a trasmettere il volto della sua socia dalla stanza vicina.
Disney e Marvel hanno momentaneamente sospeso la produzione di Guardiani della Galassia Vol. 3: lo ha scritto lo Hollywood Reporter, dopo aver parlato con alcuni membri della troupe che si stavano occupando della pre-produzione e a cui è stato detto che sono liberi di cercare un altro lavoro per i prossimi mesi. Il film avrebbe dovuto uscire nel 2020 e le riprese sarebbero dovute iniziare nel 2019. La sospensione arriva alcune settimane dopo che Disney ha licenziato James Gunn, il regista dei primi due film per via di alcuni vecchi tweet (tutti i principali attori dei primi due film hanno poi pubblicato un comunicato a sostegno di Gunn). Per il momento non è stato annunciato il nuovo regista del film e The Verge ha scritto che Disney potrebbe mantenere Gunn come sceneggiatore, scegliendo però un nuovo regista.
La produzione di “Guardiani della Galassia Vol. 3” è stata messa in pausa.
Il blog Forgotten Bookmarks raccoglie e pubblica gli oggetti ritrovati nei libri usati e utilizzati come segnalibri. È suddiviso in sezioni, tante quante le tipologie di segnalibri: fotografie, cartoline, biglietti di cinema, autobus e aerei, volantini pubblicitari, pezzi di carta, biglietti da visita, figurine e molto altro. L’autore del blog è Micheal Popek, un libraio americano proprietario della Popeks Book, che vende libri antichi e usati a Otego, nello stato di New York. Popek ha iniziato a collezionare i segnalibri dimenticati fin da piccolo, quando passava in rassegna tutti i volumi acquistati dalla libreria gestita dai genitori. L’idea di aprire un blog gli venne circa 10 anni fa quando trovò un po’ di marijuana pressata tra le pagine di un testo di cucina usato che aveva comprato: scattò una foto e la inviò via mail ad alcuni amici, che lo incoraggiarono ad aprire un blog, cosa che fece nel 2007. Popek ha scritto che quello dei segnalibri è un tipo di collezionismo che richiede molta pazienza: se ne trova uno ogni circa 500 o 600 libri. La scoperta preferita di Popek è questa, probabilmente apparteneva a un optometrista, mentre la più impressionante è la lettera di un suicida, che ha deciso di non mostrare sul blog. Popek ha pubblicato un libro con le ricette dimenticate nei libri e uno con i segnalibri più vari apparsi sul blog.
Tutte le cose che usiamo come segnalibri. Fotografie di famiglia, soldi e lettere d'amore, raccolti da libri usati e pubblicati sul blog Forgotten Bookmarks.
Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, un comune di 21.500 abitanti nella provincia di Caserta, si è dimesso perché la procura di Santa Maria Capua Vetere non ha concesso un rinvio all’abbattimento per abuso edilizio di una casa abitata da due famiglie con difficoltà economiche. «In questa vicenda» dice Natale al Post, «non riesco a coniugare legalità e giustizia, e in questo caso specifico, legalità non è giustizia». Oggi a Roma Mara Carfagna, ministra per il Sud e la Coesione territoriale, ha convocato una riunione interministeriale per cercare una soluzione: ci saranno i rappresentanti del ministero dell’Interno, delle Politiche sociali, delle Infrastrutture e della Giustizia. Ma la demolizione è cominciata comunque giovedì mattina, senza aspettare. Natale sperava si potesse trovare una soluzione diversa, come «destinare l’immobile da abbattere a housing sociale». «Le stesse associazioni ambientaliste nel caso di cui stiamo parlando avevano aperto a possibilità alternative. L’abbattimento dovrebbe essere l’estrema soluzione, l’ultima se non ce ne sono altre».
Casal di Principe è piena di case da demolire, piene di persone. «Non riesco a coniugare legalità e giustizia» dice il sindaco Renato Natale, che si è dimesso per non aver potuto evitare uno sfratto.
Da più di un mese, cioè da quando ha subìto una rapina nell’appartamento di Parigi in cui alloggiava temporaneamente, Kim Kardashian non pubblica più niente nei suoi profili social. È una cosa abbastanza strana, considerando che i post pubblicati nei suoi profili di Facebook, Instagram e Twitter rappresentano la sua maggiore fonte di reddito. Kardashian infatti guadagna moltissimi soldi facendo da testimonial per una serie di prodotti: postando una foto su Instagram di un certo pettine, parlando su Snapchat di una collezione di gioielli particolarmente bella, e così via. Intuitivamente, se non pubblica più cose sui social network, Kardashian perde l’occasione di fare parecchi soldi. Alcuni esperti sostengono che questo comportamento potrebbe danneggiarla: più continua la sua assenza dai social, infatti, più la gente che la segue potrebbe progressivamente disinteressarsi alla sua immagine e a quello che pubblica (anche se altri ribattono che Kardashian è talmente famosa che questo ragionamento non si applica a lei). Non è chiaro se e quando Kardashian interromperà il suo silenzio. Alcuni giorni fa nei suoi profili sono apparsi tre nuovi post che pubblicizzavano delle custodie per smartphone, ma tutti e tre sono stati rimossi pochi minuti dopo essere stati pubblicati.
Kim Kardashian non si fa sentire da un pezzo. Dopo la rapina di Parigi è praticamente sparita dai social network: è un guaio per la sua principale attività economica, cioè i popolari e remunerativi post sponsorizzati.
Il Financial Times ha scritto che da venerdì scorso è entrato in vigore un provvedimento del governo argentino che vieta agli abitanti di convertire i loro pesos in dollari. Comprare dollari è uno dei pochi modi che hanno gli argentini per proteggersi dall’inflazione (oltre che per viaggiare all’estero, importare prodotti e fare molte altre cose). Si tratta dell’ultima di una serie di decisioni del governo (un mix di misure di protezionismo e politiche monetarie poco ortodosse) che hanno lasciato scettici economisti e analisti finanziari, e hanno fatto nascere il timore che l’Argentina sia nuovamente vicina a fare bancarotta. L’Argentina si è già trovata nella situazione di non poter far fronte ai pagamenti degli interessi sul debito. È accaduto l’ultima volta negli ultimi giorni del 2001 (Piercamillo Falasca ha spiegato l’evento e le sue conseguenze su Epistemes.org). Da allora l’economia argentina è riuscita a crescere, anche se non ha mai raggiunto i livelli pre-default. Per la presidenta Cristina Kirchner l’obbiettivo del 2012 è di raggiungere una crescita del PIL pari al 4,5-7,5% (la stima mssima del Fondo monetario internazionale è del 4,2%). Per ottenere questo risultato, Kirchner ha aumentato la spesa pubblica, tanto che nel 2012, probabilmente, il bilancio si chiuderà con il primo deficit primario (cioè le spese dello stato supereranno le entrate, prima ancora che vengano conteggiate le spese per interessi sul debito) dopo anni.
L’Argentina è di nuovo vicina al default? il governo argentino ha vietato di convertire i pesos in dollari: perché questo è un altro segnale preoccupante sui conti del paese.
Twitter ha comunicato che i dati personali di otto profili fra i 130 hackerati nel grande attacco informatico di giovedì scorso sono stati scaricati dagli autori dell’attacco. Quest’ultimi, quindi, non si sono limitati a chiedere valute digitali dai profili di importantissime personalità e società americane, riuscendo a racimolare circa 120mila dollari, ma si sono appropriati dei dati dei titolari di alcuni account. For up to eight of the Twitter accounts involved, the attackers took the additional step of downloading the account’s information through our “Your Twitter Data” tool. We are reaching out directly to any account owner where we know this to be true.
Nell’attacco informatico contro Twitter sono stati scaricati i dati personali di alcuni profili.
Oggi il presidente della Camera Roberto Fico ha incontrato per la seconda volta le delegazioni del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle per verificare se sia possibile formare un accordo di governo tra i due partiti. Sia il segretario reggente del PD, Maurizio Martina, che il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, hanno detto che ci sono stati “passi in avanti”. Martina ha detto che il 3 maggio il PD riunirà la direzione nazionale, l’organo di indirizzo politico del partito, per decidere se e come accettare la richiesta del Movimento 5 Stelle di iniziare a trattare. Di Maio, che ha parlato dopo Martina, ha detto di aver apprezzato le parole del segretario del PD, ma ha aggiunto che esistono ancora distanze tra i due partiti. In particolare Di Maio ha detto che bisognerà ridiscutere di riforme come il Jobs Act, la Buona Scuola e della riforma della legge Fornero. Di Maio poi ha attaccato duramente Silvio Berlusconi dicendo che bisognerà discutere sia di governance della RAI sia di conflitto di interessi, poiché, ha detto, «non è possibile» che un politico sia contemporaneamente proprietario di tre televisioni.
A che punto siamo: PD e M5S si parlano. Roberto Fico ha detto che il suo mandato ha avuto "esito positivo", i leader di PD e Movimento hanno parlato di "passi avanti": ma non c'è nessuna ipotesi concreta di accordo.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Cinque mesi senza ministro. Repubblica riassume le conseguenze del fatto che l'Italia non abbia un ministro dello sviluppo economico.
Le date di inizio dei saldi estivi del 2020 sono state posticipate all’inizio di agosto: di solito i saldi partono i primi giorni di luglio, ma a causa della pandemia da coronavirus la Conferenza delle Regioni ha deciso di posticiparli. In ogni caso la Sicilia e la Calabria hanno entrambe deciso di fare iniziare i saldi il primo luglio, andando contro il parere della Conferenza delle Regioni. La durata dei saldi sarà al massimo di sessanta giorni: nella gran parte delle regioni finiranno quindi il 29 settembre. Abruzzo: 1 agosto Basilicata: 1 agosto Calabria: 1 luglio Campania: 1 agosto, anche se lunedì è stata approvata una mozione dal consiglio regionale per far iniziare i saldi già da questa settimana Emilia-Romagna: 1 agosto Friuli Venezia Giulia: 1 agosto Lazio: 1 agosto, ma la regione ha permesso vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono la data di inizio dei saldi Liguria: 1 agosto – 14 settembre Lombardia: 1 agosto Marche: 1 agosto, ma la regione ha permesso vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono la data di inizio dei saldi Molise: 1 agosto Piemonte: 1 agosto – 26 settembre Puglia: 1 agosto – 15 settembre Sardegna: 1 agosto Sicilia: 1 luglio Trentino-Alto Adige: nella gran parte dei comuni ci saranno saldi tra il 1 agosto e il 29 agosto, mentre nei comuni turistici inizieranno il 15 agosto e finiranno il 12 settembre: trovate più informazioni qui. Toscana: 1 agosto – 30 agosto, ma la regione ha permesso vendite promozionali anche nei 30 giorni che precedono la data di inizio dei saldi Umbria: 1 agosto Valle d’Aosta: 1 agosto Veneto: 1 agosto
Quando iniziano i saldi estivi 2020. L'inizio degli sconti è stato posticipato a causa della pandemia da coronavirus: nella gran parte delle regioni partiranno il primo agosto.
Alessandro Leogrande, direttore del mensile Lo Straniero, ha scritto per Internazionale un reportage sulla manifestazione organizzata dalla Lega Nord che si è svolta a Roma sabato 28 febbraio. Alla manifestazione, ha raccontato Leogrande, hanno partecipato persone molto diverse: dai leghisti di vecchia tradizione agli aderenti di “Noi con Salvini” (il movimento che la Lega sta cercando di lanciare al centro-sud), passando per i neofascisti di Casa Pound. Il risultato, secondo Leogrande, è stato un insuccesso e durante la manifestazione sono emerse tutte le contraddizioni di questo complicato raggruppamento. Non erano poi tanti i leghisti e i loro compagni di strada raccolti ieri, 28 febbraio 2015, a piazza del Popolo, in un sabato romano di fine febbraio insolitamente caldo. Saranno stati venticinquemila.
La manifestazione di Salvini a Roma è stata un insuccesso. Lo scrive Alessandro Leogrande su Internazionale, parlando di troppa diversità tra Lega Nord e Casa Pound.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto mercoledì sera di aver firmato un decreto che proroga fino al 13 aprile le attuali misure restrittive in vigore per contenere l’epidemia di COVID-19, come già aveva anticipato oggi il ministro della Salute Roberto Speranza. «Se smettessimo di rispettare le regole, se iniziassimo ad allentare queste misure tutti gli sforzi fatti fin qui sarebbero vani», ha detto Conte. «Si iniziano a vedere gli effetti positivi delle misure che abbiamo disposto» ha continuato Conte, aggiungendo che «il nostro paese sta superando la fase acuta dell’emergenza». Non è possibile al momento dire quando si potranno allentare le misure, ha poi detto Conte, spiegando che dovranno valutarlo le autorità sanitarie sulla base dell’evoluzione dei dati sul contagio.
Le misure restrittive sono prorogate fino al 13 aprile. Lo ha annunciato Giuseppe Conte, confermando quanto detto dal ministro della Salute.
Flavia Amabile sulla Stampa ha raccontato dei professori che registrano e pubblicano video di lezioni su YouTube, e che in certi casi hanno canali con migliaia di iscritti. Il fenomeno delle lezioni online non è nuovo, ma almeno in Italia lo è quello delle lezioni per gli studenti dei licei raccontato da Amabile. La prossima volta che vi renderete conto che vostro figlio ha gli occhi incollati allo schermo del cellulare e che sta guardando un video su YouTube, pensateci bene prima di sgridarlo: potrebbe star studiando e voi ci fareste la figura del solito adulto che arriva dall’Età della Pietra.
I professori che insegnano su YouTube. La Stampa racconta chi sono gli insegnanti che pubblicano le loro lezioni online, e il loro enorme successo tra gli studenti.
Il programmatore Kevin Wu ha aperto Graph TV, un generatore automatico di grafici relativi al gradimento delle serie tv presenti sull’archivio online IMDB (cioè praticamente tutte). In pratica, immettendo il nome di una qualsiasi serie nell’archivio, il sistema disegna un grafico cartesiano che sull’asse delle ascisse – quello orizzontale – mostra la successione degli episodi in ordine cronologico, mentre alle ordinate – in verticale – il voto medio ricevuto dagli utenti di IMDB: in questo modo, il peggioramento graduale o repentino di una serie diventano immediatamente visibili (anche grazie a delle linee di colore diverso, una per ogni stagione). La quarta stagione dei Soprano, per esempio, si mantiene a un livello più basso delle altre cinque anche “fisicamente”: la sua linea sta più basso rispetto a quella delle altre perché gli utenti di IMDb le hanno assegnato in media voti fra il 7,5 e l’8 (per le altre serie gli indici stanno fra 8,5 e 9). Le stagioni di Breaking Bad invece cominciano relativamente piano e crescono nel finale. Ma stiamo parlando di una di quelle cose che sono più difficili da spiegare che da mostrare: qui sotto i grafici di 30 serie televisive più o meno note, per chi non ha voglia o tempo di mettersi a smanettare su Graph TV. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
30 serie tv in grafici cartesiani. Un generatore automatico mostra efficacemente quanto sono piaciute agli spettatori tutte le serie presenti su IMDB, da Breaking Bad a Friends.
Da qualche giorno anche in Italia si può aggiungere la musica alle Storie di Instagram, quei contenuti (foto o video) che scompaiono dopo 24 ore. La funzione, attiva da settimane in altri paesi del mondo, consente agli utenti di scegliere da un vasto archivio di canzoni quella da aggiungere alla propria Storia, scegliendo anche da quale punto farla partire. Per aggiungere la musica a una Storia bisogna prima scattare la foto o girare il video che si vuole pubblicare. Poi, cliccando sull’icona con la faccia, nella barra in alto, bisogna scegliere la funzione Musica. Da qui si apre un menù a tendina con le canzoni tra cui si può scegliere. Sono divise in tre categorie: le più popolari, divise per “stati d’animo” e generi. Oppure, le canzoni si possono semplicemente cercare nella barra in alto.
Ora si può mettere la musica nelle storie su Instagram anche in Italia. È arrivata anche qui la nuova funzione attiva da alcune settimane in altri paesi del mondo: come usarla.
L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, ha detto che una donna di 77 anni morta in provincia di Lodi era stata contagiata dal nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Il virus è stato riscontrato nella donna solo dopo il decesso e, secondo Gallera, al momento non ci sono elementi per dire se ne sia stato la causa, dato che la donna era già affetta da altri problemi fisici: questo potrà essere appurato solo dopo l’autopsia. Si sa che però la donna era stata nel pronto soccorso dell’ospedale di Codogno, in provincia di Lodi, dove è stato registrato il maggior numeri di contagi in Lombardia. Cosa sappiamo sui contagi del nuovo coronavirus in Italia, in ordine
Una donna che è morta in Lombardia aveva contratto il nuovo coronavirus.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Sfiducia, la guida di Marco Damilano. Il commentatore politico dell'Espresso aggiunge un po' di riassunti e informazioni.
FireEye, una società di sicurezza informatica molto nota, ha detto di essere stata vittima di un attacco informatico, e che l’attacco è stato così grave e sofisticato che soltanto «una nazione con capacità offensive di primo livello» può averlo messo in pratica. Gli hacker hanno rubato alcuni programmi informatici usati da FireEye per testare le difese dei suoi clienti, che simulano gli strumenti di attacco hacker più usati e quindi potrebbero essere utilizzati per nuovi attacchi. Non è ancora chiaro chi ci sia dietro all’attacco ma secondo il New York Times, che ha sentito diversi esperti, molti indizi fanno pensare che potrebbe essere stata la Russia. Tra questi indizi c’è il fatto che l’FBI ha aperto un’indagine e ha affidato il caso ai suoi specialisti di attacchi informatici russi.
L’attacco informatico contro FireEye. Una nota società di sicurezza informatica è stata derubata di strumenti che potrebbero essere usati in nuovi attacchi.
La bambina di 4 anni gravemente ferita nella sparatoria avvenuta il 3 maggio a Napoli in piazza Nazionale è sveglia, cosciente e respira da sola. Nel bollettino diffuso dall’ospedale Santobono di Napoli, dove la bambina è ricoverata da 17 giorni, si legge che «i parametri vitali sono stabili e il quadro clinico è in miglioramento». Nei giorni scorsi era stato arrestato il presunto autore della sparatoria, Armando Del Re, insieme al fratello, che gli aveva offerto protezione. Nella sparatoria era stato colpito da sei proiettili Salvatore Nurcaro, un pregiudicato di 32 anni, che ora si trova in ospedale in gravi condizioni. La bambina colpita stava passando in piazza assieme alla nonna – anche lei ferita lievemente – quando era stata raggiunta da un proiettile.
La bambina gravemente ferita nella sparatoria del 3 maggio a Napoli è sveglia, cosciente e respira da sola.
Giovedì 19 giugno si sono tenuti al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles i Critics’ Choice Television Awards 2014, i premi televisivi assegnati annualmente dalla Broadcast Television Journalists Association (BTJA), formata da oltre cinquanta critici televisivi. Le due serie più premiate sono state Orange is the new black e Fargo con tre premi a testa: la prima ha ricevuto quelli per la migliore serie comedy, la migliore attrice non protagonista (Kate Mulgrew) e migliore guest di una serie comedy (Uzo Aduba); Fargo li ha ricevuti come miglior mini-serie, migliore attore in una mini-serie (Billy Bob Thornton) e miglior attrice non protagonista (Allison Tolman). L’immancabile Matthew McConaughey ha vinto il premio come miglior attore in una serie drammatica per True Detective, ma il premio per la migliore serie drammatica è andato a Breaking Bad per il secondo anno consecutivo. Tra gli altri premiati Jessica Lange, miglior attrice in una mini-serie per American Horror Story: Coven e Allison Janney, che ha vinto due premi in due categorie diverse: migliore attrice non protagonista nella comedy Mom e migliore guest in una serie drammatica, Masters of Sex. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dei Critics’ Choice Awards. "Orange is the new black" e "Fargo" hanno vinto più premi di tutti, ma c'erano anche Jim Parsons e il solito Matthew McConaughey.
Dopo due anni di indagini, i carabinieri del ROS hanno arrestato diverse persone – non è chiaro ancora precisamente quante – accusate tra le altre cose di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e istigazione al terrorismo. Gli arrestati sono accusati di far parte di un’organizzazione criminale che operava tra Tunisia e Italia: facevano pagare 1.500 euro ai migranti che volevano raggiungere le coste italiane (un fenomeno già noto con l’espressione «sbarchi fantasma») e contrabbandavano tabacchi lavorati esteri che venivano poi rivenduti nella zona di Palermo grazie alla mediazione di complici italiani. Secondo i procuratori che hanno seguito il caso, l’organizzazione si occupava di favorire l’arrivo in Italia di persone che erano ricercate in Tunisia per diversi reati, tra i quali l’appartenenza o il legame a gruppi terroristici. Repubblica ha scritto che il capo dell’organizzazione criminale, un cittadino tunisino, è ancora latitante: è accusato tra le altre cose di avere fatto propaganda jihadista su Facebook e gli viene contestato di avere «pubblicamente istigato a commettere più delitti in materia di terrorismo».
I carabinieri hanno arrestato diverse persone accusate di trafficare esseri umani tra Tunisia e Italia.
È finita domenica la sesta edizione della Festa di Internazionale – nel senso del settimanale – a Ferrara (a cui il Post partecipa con un suo spazio dall’anno scorso). È finita con un bilancio eccellente: a fronte di preoccupazioni sui tempi economici difficili e gli investimenti più ridotti, e delle difficoltà seguite al terremoto emiliano, i numeri dei partecipanti sono stati gli stessi dell’anno passato, anzi qualcosa di più, e gli eventi molto seguiti e apprezzati. E poi c’è stato il solito collaterale successo di una città stupenda invasa da visitatori – molto giovani, in media – interessati a sapere cose su che succede nel mondo e come cambia, e a trovarsi con chi condivide lo stesso interesse. Che è una cosa che Internazionale e Ferrara possono andare fieri di avere costruito. Un pezzo di tutto questo è mostrato dalle foto scattate in questi giorni da Giulia Ticozzi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Immagini da Ferrara. Un'antologia di angoli, teatri e persone della Festa di Internazionale 2012.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 18.727 nuovi casi di contagio da coronavirus e 761 morti a causa del COVID-19. I ricoverati attualmente sono 31.827 (552 in meno rispetto a ieri), di cui 3.265 nei reparti di terapia intensiva (26 in meno di ieri) e 28.562 negli altri reparti (526 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 190.416 tamponi. È risultato positivo il 9,8 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 16.999 e i morti 887.
I dati sul coronavirus di oggi, venerdì 11 dicembre.
Gli Smashing Pumpkins hanno diffuso su YouTube la canzone “One and All”, contenuta nel loro nuovo disco, Monuments to an Elegy, che uscirà il 9 dicembre. Monuments to an Elegy è il nono disco in studio degli Smashing Pumpkins e fa parte del progetto “Teargarden by Kaleidyscope”, che oltre ad esso comprende due EP, il disco del 2012 Oceania e un disco che uscirà nel 2015. Due settimane fa, la band ha diffuso “Being Beige”, un’altra canzone che farà parte di Monuments to an Elegy.
“One and All”, la nuova canzone degli Smashing Pumpkins. Fa parte di "Monuments to an Elegy", il loro nono disco in studio che uscirà il 9 dicembre.
La grande attenzione che negli ultimi anni si sta dando al femminismo e in generale alle questioni che riguardano le donne ha avuto un grosso impatto sull’editoria, in tutto il mondo: lo si è visto ad esempio con le numerose biografie di donne forti e ribelli pensate per bambini e adolescenti, con i pamphlet che danno consigli su come crescere figli femministi, con le riedizioni di libri che trattano di argomenti come lo stupro e con la pubblicazione di uno che spiega quasi tutto lo spiegabile sulle mestruazioni. Uno degli ultimi libri associabili a questa categoria pubblicati in Italia è Il libro della vagina delle norvegesi Nina Brochmann ed Ellen Støkken Dahl. Brochmann e Dahl sono due studentesse di medicina e volontarie di un’associazione che si occupa di educazione sessuale: nel 2015 hanno aperto un blog per provare a rispondere alle più svariate domande su apparato sessuale femminile, riproduzione, ciclo mestruale e orgasmi che venivano poste loro nel proprio lavoro di educatrici sessuali. Il libro della vagina – già pubblicato in dieci paesi e in attesa di esserlo in altri 23 – è un riassunto del lavoro fatto in questo blog ed è una specie di guida al possesso e all’uso di un apparato genitale femminile.
Come funziona il desiderio sessuale per le donne. Spiegato da "Il libro della vagina", un manuale su tutto ciò che si può dire dell'apparato genitale femminile scritto da due studentesse di medicina norvegesi e pubblicato in dieci paesi.
Da oggi e fino al 13 aprile il MAXXI di Roma, il museo nazionale delle arti del XXI secolo, ospita una retrospettiva dedicata a Gio Ponti, uno dei più grandi architetti e designer italiani, morto a Milano nel settembre 1979. La mostra racconta Ponti – che il MAXXI descrive anche come «art director, scrittore, poeta, critico e artista integrale a 360 gradi» – attraverso materiali di archivio, modelli originali, libri, fotografie, riviste e «classici del design strettamente collegati ai suoi progetti architettonici». Il MAXXI ha spiegato che lo spazio espositivo per la mostra è diviso «in otto sezioni che evocano concetti-chiave espressi dallo stesso Ponti», in un allestimento descritto come «immersivo e scenografico», che «suggerisce l’idea dello spazio del maestro: fluido, dinamico, colorato». Tra le altre cose, al MAXXI c’è anche una «mostra nella mostra» che presenta, attraverso il lavoro di otto fotografi, «una serie di sguardi contemporanei su altrettante opere pontiane, mostrandone la vita odierna». Opere come la Concattedrale di Taranto, il Palazzo del Bo dell’Università di Padova e il Grattacielo Pirelli a Milano.
La mostra del MAXXI di Roma su Gio Ponti. A quarant'anni dalla morte del famoso architetto e designer, per ricordare il suo invito a praticare l'amore per l'architettura.
La gestione dei cadaveri è stata – e in alcuni posti è tuttora – un grosso problema conseguente all’epidemia di COVID-19: il trasporto di bare in veicoli militari da Bergamo ai forni crematori di altre città a marzo e il ritrovamento di alcune decine di corpi già decomposti ammassati all’interno di due furgoni a New York ad aprile sono stati solo due dei più eclatanti esempi della criticità del problema. Per le persone musulmane che vivono in paesi a maggioranza non musulmana questo problema è ancora più difficile da gestire, per tre motivi: il rito funebre tradizionale prevede delle azioni non in linea con le misure sanitarie di precauzione, la cremazione (promossa in alcuni paesi come soluzione poco ingombrante e quindi utile per affrontare l’aumento dei morti) non è permessa, perché considerata contraria alla dignità della persona morta; la chiusura delle frontiere ha reso impossibile il trasporto delle salme nel paese d’origine dei musulmani di origini straniere. Questo in Italia ha messo in evidenza un problema che esisteva già prima dell’emergenza: non ci sono abbastanza cimiteri musulmani.
Per le minoranze musulmane i problemi non finiscono nemmeno dopo la morte. Devono adattare i riti funebri alle nuove norme sanitarie, difendere il divieto di cremazione del loro culto e, in Italia, affrontare la grande scarsità di cimiteri.
Domenica mattina il ministero degli Esteri ha confermato che il giornalista italiano Andrea Rocchelli, 30 anni, originario di Piacenza, è stato ucciso in Ucraina, mentre si trovava nell’area di Sloviansk, nella regione di Donetsk, una delle più filo-russe di tutto il paese. La notizia era stata data ieri sera da alcuni media russi, tra cui Russia Today, ma non era stata confermata da altre fonti ufficiali. Il corpo di Rocchelli è stato trasportato questa mattina dall’ospedale di Andreevka a quello di Sloviansk, distante pochi chilometri. La famiglia di Rocchelli è in contatto con il ministero degli Esteri e l’ambasciata italiana a Kiev. A Sloviansk sono stati fotografati i passaporti di Rocchelli e di Andrey Mironov, interprete e attivista russo anche lui rimasto ucciso nella sparatoria.
La morte di un giornalista italiano in Ucraina. Si chiamava Andrea Rocchelli, aveva 30 anni ed è morto nella regione di Donetsk: la notizia è stata confermata dal ministero degli Esteri.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
«Non puoi giudicare un libro dalla copertina». Un'altra lista di luoghi comuni sulla lettura, descritti e confutati.
Tenet, il nuovo film di Christopher Nolan, è nei cinema dal 26 agosto e solo in Italia lo hanno già visto oltre 300mila di spettatori. Fatta eccezione, forse, per quelli fortissimi in fisica e paradossi temporali, sono oltre 300mila le persone con almeno qualche dubbio sul film e su tutto quello che ci succede dentro. Per loro, e per tutti i confusi che arriveranno poi, abbiamo messo un po’ di ordine agli eventi e risposto ad alcune delle domande che potrebbero girare nella testa dopo la visione. Ne parliamo dopo l’immagine. Per chi non vuole spoiler, invece, è meglio tornare a questa casella. (© 2020 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved / Melinda Sue Gordon)
“Tenet”, spiegato. Spiegato per quanto possibile, almeno: domande e risposte su cosa succede e quando succede, per cominciare, e poi entropie, inversioni, paradossi.
La nostra mente ci gioca ogni tipo di trucchetto quando si tratta di prezzi. Di qualsiasi cosa. Tutti abbiamo visto prodotti venduti a un prezzo giusto un pochino inferiore rispetto al numero tondo – 9,99 invece che 10, per esempio. Molti tra noi penseranno che siamo troppo saggi per permettere che un centesimo di differenza possa influenzare le nostre scelte di acquisto. Ma più volte le ricerche hanno dimostrato di sì. Questa strategia del “pochino in meno” (anche nota come “charm pricing”) risale ad almeno cento anni fa e il suo uso è largamente diffuso. Sorprendentemente, neppure le case – l’acquisto più grosso che chiunque di noi possa fare – sono un’eccezione. Uno studio (pdf) pubblicato sul Journal of Real Estate Finance and Economics ha scoperto che i venditori che usano la strategia del “pochino in meno” traggono più profitto rispetto a quelli che non lo fanno. Infatti ottengono mediamente il 2 per cento in più, che per una casa da qualche centinaio di migliaia di dollari è un bel po’. “Le persone hanno queste barriere psicologiche sul prezzo”, dice Michael J. Seiler, coautore dello studio e docente al College of William & Mary a Williamsburg, in Virginia. “Sono artificiali e sono un po’ arbitrarie, però contano”.
Perché ci affascinano i prezzi che finiscono con il 9. Ci facciamo convincere dallo sconto di una sola unità – 9,99 invece che 10, per esempio – anche quando si tratta di cifre molto grosse.
Giovedì la casa di produzione cinematografica Warner Bros ha annunciato che tutti i suoi film che usciranno nei cinema americani nel 2021 – tra cui Godzilla vs. Kong, il remake di Dune e un sequel di Matrix – saranno distribuiti in contemporanea sulla piattaforma di streaming HBO Max. Warner Bros ha anche detto che i film rimarranno disponibili in streaming per un mese e che la scelta di organizzare la distribuzione in questo modo è stata dettata dalla pandemia da coronavirus, per cui molti cinema continueranno a rimanere chiusi anche l’anno prossimo. Finora nessuna azienda cinematografica degli Stati Uniti aveva mai preso una decisione così drastica riguardo allo spostamento dei nuovi film dai cinema alle piattaforme di streaming. Ann Sarnoff, presidente e amministratrice delegata di WarnerMedia Studios Networks Group, ha detto: «Sappiamo che i nuovi film sono la linfa vitale dei cinema, ma dobbiamo anche considerare che nel 2021 la maggior parte dei cinema americani saranno aperti in modo ridotto».
Nel 2021 Warner Bros distribuirà i nuovi film in streaming su HBO Max in contemporanea all’uscita nei cinema.
Lunedì Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito hanno accusato la Cina di essere dietro al grande attacco hacker compiuto ai danni di Microsoft Exchange, un software che aziende e organizzazioni in tutto il mondo utilizzano per gestire email e calendari. L’attacco era iniziato a gennaio e scoperto a inizio marzo, e già allora Microsoft aveva accusato il governo cinese di coordinare il gruppo di hacker che lo aveva compiuto. Lunedì queste stesse accuse sono state formulate anche dai rappresentanti di diversi stati occidentali. Lo ha detto in una nota l’Alto rappresentante per gli Affari esteri europei, Josep Borrell, che ha definito l’attacco un tentativo della Cina di “furto di proprietà intellettuale e spionaggio”. Sempre lunedì anche Anne Neuberger, funzionaria statunitense dell’amministrazione Biden che si occupa di sicurezza informatica, durante una conferenza stampa ha accusato direttamente la Cina di essere responsabile dell’attacco, e il ministro degli Esteri britannico Dominic Raab ha detto che attacchi di questo tipo sono “sistematici” da parte di hacker cinesi, accusando il governo cinese di non aver fatto nulla per fermarli.
Unione Europea, Stati Uniti e Regno Unito hanno accusato la Cina di essere dietro al grande attacco hacker a Microsoft Exchange.
Da ieri si è tornato a parlare di Banca d’Italia e della sua vigilanza sulle crisi bancarie degli ultimi anni. La ragione è stata l’audizione in Commissione banche (qui avevamo spiegato cos’è e come funziona) di Roberto Rossi, procuratore di Arezzo che sta indagando sul fallimento di Banca Etruria. Rossi ha criticato Banca d’Italia e in parte scagionato il padre della sottosegretaria Maria Elena Boschi, Pierluigi Boschi, che fu un importante amministratore della banca subito prima del fallimento. Per questa ragione molti dirigenti del PD, tra cui il segretario Matteo Renzi, sono tornati a criticare con forza Banca d’Italia (c’erano già state pesanti in critiche all’epoca della riconferma del governatore Ignazio Visco). Venerdì mattina proprio Renzi ha detto: «Il problema delle banche non era il PD. La commissione d’inchiesta ieri lo ha dimostrato: avevamo ragione noi, qualcosa non ha funzionato». Mentre ieri mentre l’audizione di Rossi era ancora in corso, “fonti vicine a Matteo Renzi” avevano dichiarato all’ANSA che quello che stava accadendo «ha dell’incredibile, dell’inenarrabile: emerge che anche nel caso di Banca Etruria Bankitalia non ha vigilato mai nulla». È una questione particolarmente delicata, sia perché riguarda da vicino la sottosegretaria Boschi, tra i principali collaboratori di Renzi, sia perché il governo Renzi è stato spesso attaccato dai suoi avversari politici per aver gestito male le crisi bancarie, causando danni a migliaia di risparmiatori.
Tre risposte su Banca d’Italia e il PD. Per capire la notizia in prima pagina sui giornali di oggi, che ha fatto dire a Renzi che «il problema delle banche non era il PD» ma la Banca d'Italia (è vero?).
La grande società ViacomCBS, di cui fa parte anche la Paramount Pictures, ha deciso che dal 4 marzo il suo servizio di streaming che fino a quel momento era noto come CBS All Access avrebbe cambiato nome, per diventare Paramount+. Di certo non è la più originale delle scelte, visto che già esistono almeno sei servizi di streaming (alcuni dei quali non disponibili in Italia) che si chiamano “Qualcosa+”: ESPN+, Apple TV+, Disney+, BET+, AMC+ e Discovery+. «Il simbolo +» ha scritto il New York Times «è diventato un marcatore universale usato per segnalare la presenza di centinaia di ore di serie e programmi disponibili via internet e su richiesta». Forse è un problema. Tra tutti questi servizi, il più famoso e di successo è senza dubbio Disney+, probabilmente il principale responsabile del fatto che molti dei servizi arrivati dopo abbiano a loro volta scelto un + dopo il nome. Disney+ (il cui nome fu presentato nel novembre 2018, circa un anno prima del lancio della piattaforma) non fu però il primo. Nel novembre 2018, infatti, già esisteva ESPN+, una piattaforma per lo streaming di contenuti sportivi che già allora era controllata da Disney. E già tra il 2010 e il 2015 il servizio Hulu aveva scelto di chiamarsi Hulu Plus (cioè Hulu Più).
Non sanno + cosa inventarsi. Tante piattaforme di streaming stanno usando lo stesso simbolo nel nome, ma forse è poco lungimirante.
Per promuovere il film thriller (e pure un po’ horror) La cura del benessere – che negli Stati Uniti è uscito venerdì e in Italia arriverà a fine marzo – la 20th Century Fox, la società che lo distribuisce e ne cura la promozione, ha creato alcuni siti di bufale senza spiegare chiaramente che erano siti di bufale, causando un po’ di malintesi e conseguenti guai. La cura del benessere è diretto da Gore Verbinski (il regista di The Ring e di tre Pirati dei Caraibi) e parla di un centro di cura sulle Alpi svizzere che sembra far ammalare ancora di più le persone che ne sono ospiti. L’idea della 20th Century Fox era di creare interesse nel film con un’originale campagna di marketing in cui mischiare il mondo nel film a quello vero; è finita con migliaia di persone che hanno letto e condiviso quelle notizie senza sapere che si trattava di fake news e con la 20th Century Fox che ha dovuto chiedere scusa. Il primo sito a occuparsi della questione era stato BuzzFeed, il 13 febbraio, e il 15 febbraio – prima delle scuse della 20th Century Fox – Liam Stack del New York Times aveva scritto che la società di distribuzione aveva creato almeno cinque finti siti d’informazione a livello locale – il Sacramento Dispatch, il Salt Lake City Guardian, lo Houston Leader, il NY Morning Post e l’Indianapolis Gazette – in cui c’erano pubblicità dirette del film, riferimenti meno espliciti alla sua trama e notizie false su vari argomenti: Donald Trump, l’aborto, i vaccini e Lady Gaga. Stack ha scritto anche che era stato creato un sito «il cui design era stato fatto per assomigliare a quello [ufficiale] di HealthCare.Gov e uno su una finta società di acqua in bottiglia». Nessuno di quei siti ora è visitabile: rimandano tutti a quello ufficiale del film, che continua a essere fatto come se offrisse una specie di “cura per il benessere”.
La 20th Century Fox ha provato a promuovere un film con dei siti di bufale. Una campagna azzardata per pubblicizzare "La cura del benessere" ha combinato dei guai prevedibili, ed è finita con delle scuse ufficiali.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. È uscito un disco nuovo dei Mountain Goats (qui la loro canzone di cui parlammo): come tutti i loro dischi ha metà canzoni molto belle e metà un po' fastidiose. Provate questa. Kevin Rowland, non so se vi ricordate. Geniale e bizzoso leader dei Dexys Midnight Runners, ne parlammo qui accennando anche a quel catastrofico periodo in cui fu massacrato dalla stampa britannica per il modo in cui si era conciato su una copertina di un suo successivo disco da solo. Beh, mi era sfuggito che - in promozione della ristampa di quel disco - prima dell'estate aveva fatto un nuovo video di una delle canzoni che un po' racconta quella storia per immagini e un po' si toglie dei sassolini dalle scarpe, con l'aiuto di suo nipote. Il Guardian ha un estratto della conversazione tra Cameron Crowe e Joni Mitchell inserita in un cofanetto di ristampe di Mitchell che sta per uscire. Constato con qualche temporaneo sollievo che oggi è un raro caso in cui sono ancora tutti vivi, in questa newsletter. E grazie delle mail, dei complimenti, dei ringraziamenti. We go together, like rama lama lama ka dinga da dinga dong. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Runnner. Con tre enne, sì: qualcosa di nuovo, ogni tanto.
Alcuni recenti articoli del Post che riguardavano il femminismo hanno ricevuto da diversi lettori commenti e reazioni che mostravano un’errata comprensione dei termini “femminista” e “maschilista”, ponendoli sullo stesso piano e dando loro significati speculari e analoghi, alternativi: come faremmo con “europeo” e “americano”, o “conservatore” e “progressista”, e come se il maschilismo chiedesse per gli uomini ciò che il femminismo chiede per le donne. È forse opportuno quindi spiegare meglio che – linguisticamente e storicamente – non è così. Che cos’è il maschilismo Il vocabolario Treccani definisce così il “maschilismo”: «Termine, coniato sul modello di femminismo, usato per indicare polemicamente l’adesione a quei comportamenti e atteggiamenti (personali, sociali, culturali) con cui i maschi in genere, o alcuni di essi, esprimerebbero la convinzione di una propria superiorità nei confronti delle donne sul piano intellettuale, psicologico, biologico, ecc. e intenderebbero così giustificare la posizione di privilegio da loro occupata nella società e nella storia». Il dizionario Garzanti: «Atteggiamento psicologico e culturale fondato sulla presunta superiorità dell’uomo sulla donna; comportamento sociale determinato da questo atteggiamento».
Maschilista e femminista non sono parole equivalenti. In molti lo pensano ancora: e la similitudine delle due parole inganna, ma sono concetti molto distanti.
Sul Corriere della Sera di oggi Andrea Garibaldi racconta in un lungo articolo dei problemi che stanno emergendo tra il ministro degli esteri Terzi e il segretario generale del ministero Massolo. Non c’è alcun dubbio che il ministro e il segretario generale siano i due uomini più importanti e potenti della Farnesina, sede del ministero degli Esteri. Tutti coloro che ben conoscono la vita dei nove piani del palazzo costruito nel ventennio fascista sanno che il rapporto fra chi esercita i due ruoli è sovente pieno di spine. Nel momento presente, però, è più aspro che mai, e rischia di diventare tempestoso. Ministro è Giulio Maria Terzi di Sant’Agata. Segretario generale, Giampiero Massolo. Due diplomatici prestigiosi e stimati. Eleganti, finemente educati. Il ministro dal carattere più duro, il segretario generale più affabile. Le loro strade si sono spesso incrociate, senza incontrarsi davvero mai, nel senso della collaborazione piena e produttiva. Terzi, che ha giurato da ministro il 16 novembre scorso, ha appena avviato una vigorosa ristrutturazione del suostaff e uno dei motivi di fondo starebbe nell’esigenza di «depotenziare» Massolo.
Lo scontro al Ministero degli Esteri. Il Corriere della Sera dedica una pagina alle tensioni tra il ministro e il segretario generale, i due uomini più importanti della politica estera del governo.
Dopo avere annunciato di essere in vendita alcune settimane fa, la società canadese BlackBerry ha ricevuto un’offerta da 4,7 miliardi di dollari da un consorzio guidato da Fairfax Financial Holdings, il suo principale azionista attivo in Canada. L’operazione dovrebbe consentire alla società di non essere più quotata in borsa e di ristrutturarsi, dopo lo scarso successo dei suoi ultimi smartphone, come il BlackBerry Z10, il BlackBerry Q10 e il BlackBerry Q5. Stando a un comunicato diffuso oggi, il consorzio dovrebbe offrire 9 dollari per azione, quindi con un bonus pari al 3,1 per cento del valore delle azioni alla chiusura della settimana scorsa in borsa. Gli acquirenti avranno sei settimane di tempo per analizzare i conti di BlackBerry e in quel periodo la società potrà ricevere e considerare altre offerte.
4,7 miliardi per comprare BlackBerry. Li ha offerti un consorzio guidato da Fairfax Financial Holdings, il principale azionista della società che potrebbe portarla fuori dalla borsa.
Il servizio per consegne di cibo a domicilio Just Eat – che dopo l’acquisizione dello scorso anno da parte dell’olandese Takeaway.com ha formalmente cambiato nome in Just Eat Takeaway – ha raggiunto un accordo per comprare la società americana Grubhub, la più importante a occuparsi di consegne a domicilio negli Stati Uniti. L’acquisizione, del valore totale di 7,3 miliardi di dollari (circa 6,4 miliardi di euro) arriva dopo il tentativo fallito da parte della statunitense Uber Eats di rilevare Grubhub nelle ultime settimane. Just Eat e Grubhub hanno detto in un comunicato congiunto che con questa acquisizione il nuovo gruppo arriverà ad avere più di 70 milioni di clienti in tutto il mondo, diventando la più grande società di consegne a domicilio al di fuori della Cina. Il CEO di Grubhub, Matt Maloney, diventerà il direttore delle operazioni del nuovo gruppo in Nord America, mentre il CEO di Just Eat, Jitse Groen, rimarrà a capo della società.
Just Eat comprerà Grubhub, la più grande società di consegne a domicilio degli Stati Uniti.
Il fotografo britannico Peter Macdiarmid, dell’agenzia Getty Images, ha recentemente prodotto una serie di 11 fotografie scattate a vie, piazze e negozi storici di Londra sulle quali ha sovrapposto alcune foto di archivio risalenti alla prima metà del secolo scorso. La bravura di Macdiarmid è stata quella di fotografare nelle settimane scorse, dalla stessa angolatura, gli stessi posti di Londra che aveva individuato nelle foto di archivio: il risultato è una specie di cornice del tempo presente, che racchiude una foto in bianco e nero di cosa c’era in quello stesso posto parecchie decine di anni fa. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il Natale a Londra, ieri e oggi. Una serie di suggestive sovrapposizioni tra foto di posti storici per come appaiono nel 2014, e foto di quegli stessi posti scattate parecchi decenni fa.
Domenica 25 ottobre si concluderà ufficialmente il Sinodo della Chiesa cattolica, cioè un’assemblea generale dei suoi vescovi, intitolato “La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”. Al Sinodo, che si è aperto il 4 ottobre, hanno partecipato 270 vescovi da tutto il mondo che hanno discusso le pratiche della Chiesa su temi come la famiglia, il ruolo della donna e l’atteggiamento da prendere verso gli omosessuali. I lavori del Sinodo si sono formalmente conclusi nella sera di sabato 24, quando è stata votata una relazione finale di 94 punti che contiene fra le altre cose una sostanziale apertura nei confronti dei fedeli divorziati ma risposati. Tutti e 94 i punti della relazione finale – che è stata messa insieme da una commissione di dieci vescovi sintetizzando tre settimane di discussione – sono stati appoggiati da una maggioranza di due terzi dei vescovi presenti, necessaria per considerarli “approvati”: cosa che ad esempio non era successa nel Sinodo “straordinario” dello scorso anno, quando i vescovi non avevano raggiunto la maggioranza su tre mozioni riguardo proprio la comunione ai divorziati e il riconoscimento delle coppie gay.
Cosa ha deciso il Sinodo dei vescovi. La relazione finale votata ieri contiene una maggiore apertura verso i divorziati risposati e il consueto rifiuto dei matrimoni gay, tra le altre cose.
Negli ultimi sette giorni in Italia sono stati registrati 115.918 casi di contagio da coronavirus, un dato in crescita per la seconda settimana consecutiva e che porta il totale dei positivi confermati dall’inizio dell’epidemia a 2.336.279. Significa che almeno una persona su 25 che vive in Italia è stata contagiata, ma contando le migliaia di casi mai testati e quelli sfuggiti ai conteggi perché asintomatici, la percentuale è certamente più alta.!function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}(); I decessi settimanali sono stati 3.557, il 13 per cento in più rispetto ai sette giorni precedenti, di nuovo in aumento per la prima volta da fine novembre. I morti attribuiti ufficialmente alla COVID-19 dall’inizio dell’epidemia hanno superato gli 80mila, questa settimana: significa 1 ogni 747 persone che vivono in Italia. Anche in questo caso, la percentuale sale certamente contando i decessi per COVID-19 che non sono entrati nelle statistiche.
I numeri della settimana sul coronavirus in Italia. I casi aumentano di poco, ma certe regioni hanno dati assai peggiori di altre: e tornano a salire i decessi.
Le pagine del motore di ricerca di Google hanno mostrato annunci pubblicitari per la vendita non autorizzata dei biglietti delle Olimpiadi di Londra di quest’anno, traendone anche profitto, spiega la BBC. Le pubblicità, messe online attraverso il sistema per gli annunci online AdWords gestito da Google, sono state rimosse dalla società in seguito alla segnalazione della BBC. Altri link verso siti non autorizzati sono stati eliminati dopo le richieste delle forze dell’ordine britanniche. Google manterrà comunque il denaro fino a ora raccolto attraverso gli annunci incriminati. In seguito all’approvazione del London Olympic and Paralympic Games Act del 2006, chi vende biglietti senza autorizzazione – spesso rivendendo a prezzi maggiorati biglietti comprati su canali ufficiali – rischia una multa che può arrivare fino a 20mila sterline (circa 24mila euro). La sanzione massima fino allo scorso anno era di 5mila sterline, ma è stata aumentata per disincentivare ulteriormente il commercio e la rivendita dei biglietti attraverso canali non ufficiali.
Il guaio di Google con i biglietti delle Olimpiadi di Londra. Alcuni annunci sul motore di ricerca rimandavano a siti che vendevano i biglietti senza essere autorizzati, generando equivoci e polemiche.
In un’intervista del 2012 diffusa dall’archivio dell’American Film Institute (AFI) – e che sta circolando moltissimo online in questi giorni – Dustin Hoffman parla del suo ruolo nel film Tootsie e del perché interpretare una donna lo ha improvvisamente reso consapevole di come il mito della bellezza femminile fosse uno stereotipo di genere. Tootsie è un film del 1982 diretto da Sydney Pollack. Dustin Hoffman interpreta Michael Dorsey, un attore di Broadway bravo ma disoccupato – per via del suo carattere difficile – che raggiunge il successo quando si traveste da donna e diventa Dorothy Michaels, poi detta Tootsie. Dorsey è quindi un uomo che vive in prima persona la condizione di una donna: nonostante non sia molto amato dalla critica femminista, il film tenta di fare una critica sociale su sessismo e disuguaglianza di genere soprattutto nel mondo dello spettacolo. Il film ebbe molte candidature all’Oscar, ma venne premiata solo Jessica Lange come attrice non protagonista.
Dustin Hoffman, l’aspetto fisico e il lavaggio del cervello. In un video che circola molto online spiega perché pianse dopo essersi visto vestito da donna, per fare Tootsie.
Da martedì 24 agosto e fino al 6 settembre, in 55 comuni della Sicilia sarà obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto nei luoghi affollati, saranno vietati gli assembramenti, e chi partecipa a banchetti o feste private dovrà sottoporsi a un tampone. Fino al 2 settembre in due comuni, Barrafranca e Niscemi, torneranno le misure previste dalla zona arancione. Le nuove regole sono contenute in un’ordinanza pubblicata domenica sera dalla Regione nel tentativo di limitare la diffusione dei nuovi casi di coronavirus, che negli ultimi giorni sono stati tantissimi: dalla seconda settimana di agosto in Sicilia sono stati trovati oltre mille contagi al giorno, un quarto di tutti i casi italiani, e l’andamento è ancora in crescita. Oltre ad essere la regione con più contagi settimanali per abitante in Italia, il 30 per cento in più della Sardegna seconda, la Sicilia ha il maggior numero di ricoverati in terapia intensiva, 84, i ricoverati con sintomi sono 704 e le persone in isolamento domiciliare 22.672. Secondo gli ultimi dati, le province con la più alta incidenza settimanale di contagi sono Ragusa con 337 nuovi casi ogni 100mila abitanti negli ultimi sette giorni, Enna con 264 e Caltanissetta con 256.
Cosa succede con il coronavirus in Sicilia. Dopo aver evitato di poco la zona gialla, i contagi sono cresciuti, molti ospedali sono in difficoltà e la campagna vaccinale continua ad andare a rilento.
Due gigantesche esplosioni prodotte da un buco nero, identificate di recente grazie ai dati forniti dal telescopio orbitale Chandra della NASA, potrebbero aiutare i ricercatori a capire meglio come funzionano i buchi neri, e soprattutto quale ruolo hanno avuto nella formazione dello Spazio per come lo conosciamo oggi. È la prima volta che questo tipo di attività viene rilevata così nel dettaglio, nonostante il fenomeno si sia verificato a 26 milioni di anni luce dalla Terra e siano solamente osservabili le tracce di quanto accaduto milioni di anni fa. Secondo Erich Schlegel della University of Texas di San Antonio (Stati Uniti) e i suoi colleghi, le due esplosioni hanno avuto origine da un buco nero supermassiccio che si trova nella parte centrale di NGC 5195, una galassia nana che da tempo sta interagendo con la ben più grande Galassia Vortice (NGC 5194) con un continuo scambio di gas e polveri. (Nella foto qui sotto lo scambio è dimostrato dalla presenza di un “ponte” che mette in collegamento le due galassie, entrambe spirale).
I rutti dei buchi neri. Grazie ai dati di un telescopio della Nasa sono state scoperte due enormi esplosioni causate da un buco nero che aveva ingurgitato moltissimi gas (ehi, "rutti" lo dicono i ricercatori).
Dal primo maggio al 5 ottobre Palazzo Madama a Torino ospiterà una retrospettiva della fotografa Tina Modotti, famosa per il suo impegno politico e la sua personalità eclettica. Tina Modotti nacque a Udine nel 1896 da una famiglia piuttosto povera (il padre era meccanico, la madre sarta), a 12 anni aveva iniziato a lavorare, a 16 emigrò negli Stati Uniti per raggiungere il padre a San Francisco: lì iniziò a recitare a teatro e in film muti, e a posare come modella per pittori e fotografi. Nel 1918 iniziò una relazione con l’artista Roubaix “Robo” de l’Abrie Richey e si trasferì con lui a Los Angeles per iniziare a lavorare nel cinema. Qui conobbe il fotografo Edward Weston: ne divenne la modella preferita e poi l’amante. Nel 1921 il compagno Robo si trasferì in Messico; Modotti lo raggiunse, ma arrivò due giorni dopo la sua morte per vaiolo. Qualche anno più tardi aprì a Città del Messico uno studio di ritratti fotografici insieme a Weston: i due ebbero, tra le altre cose, l’incarico di fotografare il paese per il libro Idols Behind Altars della scrittrice Anita Brenner, che raccontava la storia e l’arte contemporanea del Messico. Nello stesso tempo Modotti divenne la fotografa di riferimento del movimento murale messicano, e documentò le opere di José Clemente Orozco e Diego Rivera. Il suo stile maturò in questo periodo: fece molti esperimenti fotografando interni, nature morte e paesaggi urbani, e iniziò a ritrarre sempre più spesso contadini e operai. Il momento più importante della sua carriera fotografica arrivò nel 1929, con una retrospettiva al Museo nacional de arte di Città del Messico: era presentata come «la prima mostra fotografica rivoluzionaria in Messico». Modotti spiegava:
Tina Modotti, attrice, fotografa e attivista. Modella e militante di sinistra in Messico, fu accusata per un attentato (ingiustamente) e Neruda le dedicò una poesia: le sue opere sono esposte in questi giorni a Torino.
Marina Berlusconi, figlia dell’ex presidente del Consiglio Silvio e presidente di Fininvest e Mondadori, ha scritto al Corriere della Sera una lettera per commentare il caso di Imane Fadil, la donna nota per essere stata una delle testimoni nel processo “Ruby Ter” morta lo scorso marzo. Ieri la procura di Milano ha detto che Fadil morì per un’aplasia midollare: una forma di anemia in cui il midollo osseo smette di produrre globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. Per settimane, dopo la sua morte, sui giornali erano circolate confuse e infondate tesi secondo cui Fadil era stata avvelenata per il suo coinvolgimento nel processo ai danni di Berlusconi, ed erano circolate più o meno velate insinuazioni sul fatto che fosse stata “messa a tacere”. La procura aveva anche aperto un’indagine, che ora secondo il Corriere sta per essere archiviata. Marina Berlusconi si è lamentata di quella che definisce «cultura dell’allusione e della calunnia», che ha «vergognosamente usato [il caso di Fadil, ndr] con una spregiudicatezza e un disprezzo della verità dei fatti che fanno rabbrividire».
La lettera di Marina Berlusconi sul caso di Imane Fadil. La figlia dell'ex presidente del Consiglio ha scritto al Corriere per lamentarsi della «cultura dell’allusione e della calunnia», ora che la storia sembra chiusa.
La cantante Beyoncé interpreterà Nala, la leonessa compagna di Simba, nel film in live action, cioè con attori in carne e ossa, di Il Re Leone della Disney. Simba adulto sarà interpretato dal rapper Donald Glover, mentre l’attore James Earl Jones sarà di nuovo Mufasa, il padre di Simba; era già stato la voce del personaggio nel cartone animato uscito nel 1994. L’attore Chiwetel Ejiofor avrà il ruolo di Scar, lo zio cattivo, Seth Rogen e Billy Eichner saranno Pumba e Timon, John Oliver sarà Zazu. Il cast è stato annunciato ieri dalla Disney. Il film uscirà nel luglio del 2019 e sarà uno dei tanti remake con attori reali di cartoni animati della Disney degli ultimi tempi, come La Bella e la Bestia, Cenerentola e Il libro della giungla, con cui condivide il regista, Jon Favreau. #TheLionKing. 2019. ?? pic.twitter.com/UMJo18FwDt
Beyoncé reciterà nel film “Il Re Leone” (insieme a Donald Glover, Chiwetel Ejiofor, Seth Rogen, John Oliver e altri). Farà Nala, la leonessa compagna di Simba, che sarà invece interpretato dal rapper Donald Glover.
La legge che introdusse il divorzio in Italia fu approvata definitivamente dalla Camera il primo dicembre del 1970, di martedì, al termine di una seduta parlamentare che durò oltre 18 ore. Erano quasi le sei del mattino, e le votazioni erano iniziate alle dieci del giorno precedente. La legge numero 898 è conosciuta come “Fortuna-Baslini”, dal nome dei due deputati, Loris Fortuna (socialista) e Antonio Baslini (liberale), primi firmatari delle proposte di legge che furono abbinate nel corso di un lungo iter di approvazione parlamentare, dopo anni di conflitti che proseguirono anche negli anni successivi e dopo che fuori dal parlamento la riforma era stata chiesta e sostenuta dai movimenti delle donne e dai radicali. Nel 1974, dopo che 1 milione e 300mila firme furono depositate in Cassazione, si tenne il referendum abrogativo della legge. Fu il primo nella storia della Repubblica e venne promosso dalla Democrazia Cristiana di Amintore Fanfani, il segretario. Si votò il 12 e il 13 maggio e andarono alle urne più di 33 milioni di persone, l’87,72 per cento di chi ne aveva diritto: i “no” che confermarono il divorzio ottennero il 59,30 per cento, i “sì” il 40,7 e la Baslini-Fortuna fu definitivamente confermata. Avvenire titolò: “Hanno prevalso i no”, ricordando nell’occhiello che milioni di italiani avevano votato contro. “Grande vittoria della libertà”, rispose L’Unità, riprendendo le parole del segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer: «È una grande vittoria della libertà, della ragione e del diritto, una vittoria dell’Italia che è cambiata e che vuole e può andare avanti».
La legge sul divorzio ha 50 anni. "Per quanto siano forti i sentimenti che uniscono un uomo e una donna, essi possono anche mutare", disse Nilde Iotti prendendo la parola in Parlamento prima dell'approvazione.
Un gruppo di astronomi ha identificato il buco nero supermassiccio più distante mai osservato nell’Universo, con una massa stimata pari a 800 milioni di volte quella del nostro Sole. Il buco nero si trova al centro di una galassia e ne sta divorando parte del materiale che la costituisce, emettendo una grande quantità di radiazione, un fenomeno noto come quasar. Le sue grandi dimensioni raggiunte già in un’epoca molto vicina alle origini dell’Universo e il fatto di essere così attivo stanno suscitando molto interesse, perché mettono in dubbio parte delle teorie formulate finora sul modo in cui si formano ed evolvono i buchi neri. Il suo studio potrebbe inoltre consentire di scoprire nuove cose su come fosse l’Universo nelle sue prime fasi di esistenza. Le caratteristiche del buco nero supermassiccio sono state descritte in due studi pubblicati questa settimana sulle riviste scientifiche Nature e Astrophysical Journal Letters. L’oggetto è così distante da noi che la luce emessa dal quasar impiega circa 13,1 miliardi di anni per arrivare sulla Terra. Secondo le teorie e le stime più condivise, l’evento che generò l’Universo (il cosiddetto “Big Bang”) avvenne 13,8 miliardi di anni fa, quindi gli astronomi stanno in un certo senso viaggiando nel tempo, osservando come si presentava un oggetto quando l’Universo aveva appena 690 milioni di anni (“appena” in termini astronomici, naturalmente).
Questo è il buco nero supermassiccio più distante mai osservato. Ci permette di vedere com'era l'Universo da piccolo, più di 13 miliardi di anni fa, e potrebbe darci nuovi indizi su come si è formato tutto.
Il caso dell’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, e della figlia della coppia Alua, è anche oggi sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani. Il Corriere della Sera e Repubblica hanno riportato notizie provenienti da fonti anonime all’interno del gabinetto del ministro degli Interni Angelino Alfano, che raccontano alcuni passaggi di quello che è avvenuto subito prima dell’espulsione. Il Fatto Quotidiano ha riportato, tradotti dal Financial Times, alcuni estratti della ricostruzione che Shalabayeva ha fatto dei giorni dell’espulsione. Ieri il governo kazako ha fatto sapere che Shalabayeva non si trova agli arresti domiciliari, ma che ha l’obbligo di dimora nella città di Almaty a causa di un’indagine per corruzione che riguarda lei e il marito.
Il punto sul caso di Alma Shalabayeva. Oggi molti giornali scrivono che i collaboratori del ministro Alfano sapevano dell'espulsione, mentre altri aggiungono particolari sulla figura di Ablyazov.
Il governo ha presentato un emendamento al testo di legge sulle intercettazioni in discussione in commissione giustizia alla Camera. L’emendamento modifica il divieto di pubblicazione delle intercettazioni fino alla conclusione delle indagini preliminari e istituisce un meccanismo chiamato “udienza filtro”: il giudice per le indagini preliminari, d’intesa con l’accusa e la difesa, selezionerà le intercettazioni relative a fatti, circostanze o persone estranee ai fatti, secretandole. Tutte le altre, definite appunto “rilevanti”, saranno pubblicabili. Per questa ragione nel nuovo testo sparisce il divieto di pubblicazione delle intercettazioni sino alla conclusione delle indagini. In ogni caso le intercettazioni restano coperte dal segreto fino a quando le parti non ne vengono a conoscenza. L’annuncio dell’emendamento è arrivato dopo l’ennesimo slittamento dei lavori in commissione. E ha comportato un ulteriore rinvio, dato che la modifica del testo da parte del governo rende necessario un ulteriore lasso di tempo perché i vari gruppi parlamentari possano presentare dei nuovi emendamenti. Domani si ricomincia a votare in commissione, la legge dovrebbe arrivare in aula il 29 luglio. Se approvata dalla camera, la legge dovrebbe ritornare al senato, a questo punto probabilmente a settembre.
Il bavaglio non c’è più? emendamento del governo alla legge sulle intercettazioni, saranno pubblicabili tutte quelle "rilevanti" ai fini dell'indagine.
Prada continua a non andare molto bene: i profitti dell’azienda di moda italiana nel 2015 sono stati i più bassi degli ultimi cinque anni. C’è stata una diminuzione del 27 per cento dei profitti e le vendite sono calate dell’8 per cento. L’11 aprile il prezzo delle azioni di Prada è diminuito del 7,8 per cento, dopo la presentazione dei risultati finanziari dell’ultimo anno. Già a settembre il Post aveva scritto della crisi che l’azienda sta affrontando da quando sono diminuite le vendite a Hong Kong, dove Prada è quotata in borsa dal 2011. L’origine della crisi risale agli anni Duemila, quando Prada e molte altre aziende di moda si sono espanse sul mercato cinese e in quello di altri paesi asiatici. Per Prada oggi il mercato asiatico è il più importante; in tutta l’area le vendite sono calate (con una media del 16 per cento), con l’unica eccezione del Giappone, dove i marchi di lusso sono in crescita. Il calo delle vendite è dovuto al generale rallentamento dell’economia cinese e, secondo gli analisti, dalla campagna anti-corruzione lanciata dal governo cinese quattro anni fa e che ha portato i cinesi ad acquistare meno prodotti di lusso, in precedenza usati come un mezzo per corrompere i dirigenti statali.
La crisi di Prada continua. Nel 2015 i profitti dell'azienda di moda sono diminuiti del 27 per cento: è il risultato peggiore in cinque anni.
La Confederazione Unitaria di Base (CUB) Trasporti e il Sindacato Operai in Lotta (SOL) Cobas hanno indetto per venerdì 27 settembre uno sciopero per i dipendenti di ATM, l’azienda che gestisce i mezzi pubblici a Milano. I motivi dello sciopero sono simili a quello organizzato sempre da SOL Cobas lo scorso 6 settembre, cioè la protesta «contro la liberalizzazione e la privatizzazione del TPL [trasporto pubblico locale], contro le gare di appalto e per l’affidamento diretto in house dei servizi di TPL». Tra gli altri motivi ci sono anche la protesta contro «la quotazione in borsa e la vendita delle azioni del Gruppo Atm» e «un adeguamento salariale in linea con i livelli europei». Venerdì 27 settembre i sindacati Cub Trasporti e Sol Cobas hanno proclamato uno sciopero. Possibili disagi dalle 8:45 alle 15 e dopo le 18. Informazioni alla pagina https://t.co/bB4tLyxG1q pic.twitter.com/MWYvGrLgNc
Venerdì 27 settembre ci sarà uno sciopero del trasporto pubblico a Milano. Riguarderà i dipendenti di ATM, l'azienda dei trasporti milanese: inizierà alle 8.45 e ci sarà una pausa tra le 15 e le 18.