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Domani al Parco Ferrari di Modena Vasco Rossi terrà un grande concerto per festeggiare i suoi 40 anni di carriera. Dalla location dell’evento, e da un pezzo della canzone Colpa d’Alfredo, viene il nome ufficiale dell’evento: Modena Park. Il concerto sarà trasmesso in parte su Rai 1 e integralmente in quasi 200 cinema. Nei giorni scorsi si è parlato molto anche delle dimensioni dell’evento, che potrebbero essere un nuovo record: al Parco Ferrari sono attese più di 220 mila persone – il palco sarà lungo 150 metri e alto 26 – quando la città di Modena ha in tutto circa 185 mila abitanti. Per farsi trovare pronto, il comune di Modena ha vietato la vendita di bevande in vetro e lattine, sospenderà il trasporto pubblico per due giorni, ha chiesto alle scuole di rimandare gli esami di maturità previsti per la giornata e ha anticipato l’inizio dei saldi. TIM incrementerà la potenza della rete mobile – di dieci volte rispetto al normale, dice – con tre impianti radio posti su mezzi mobili. Con 220mila biglietti venduti, lo spettacolo di Vasco Rossi sarebbe il più grande concerto di un singolo artista con pubblico pagante di sempre: ad oggi il record appartiene al gruppo norvegese a-Ha, che nel 1991 suonarono allo stadio Maracanã di Rio de Janeiro davanti a 198 mila spettatori paganti. In questa classifica non vengono considerati i festival in cui si esibiscono più artisti e gli eventi gratuiti: il concerto più grande di sempre resta quello, gratuito, di Rod Stewart sulla spiaggia di Copacabana a Rio de Janeiro il 31 dicembre del 1994, a cui si stima che parteciparono quasi 4 milioni di persone.
Il concerto di Vasco Rossi a Modena Park, le cose da sapere. Sono previste più di 220 mila persone al Parco Ferrari: alcune informazioni utili per chi va a Modena e per chi vuole vederlo in televisione.
Oggi, mercoledì primo settembre, è scaduta la sospensione dei pagamenti verso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione che era stata introdotta dal governo per agevolare i contribuenti nel periodo della pandemia da coronavirus ed era stata prorogata fino al 31 agosto. Da oggi fino alla fine del 2021 dovranno essere pagate circa 4 milioni delle 20-25 milioni di cartelle esattoriali attualmente esigibili dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione. In particolare, la legge di conversione del Decreto Sostegni bis stabilisce che i pagamenti delle rate scadute lo scorso anno dovranno essere effettuati entro ottobre 2021, mentre le rate scadute nel 2021 dovranno essere pagate in un’unica soluzione entro il prossimo 30 novembre.
Oggi l’Agenzia delle Entrate ha inviato le prime cartelle esattoriali dopo il blocco per la pandemia.
È morta a Milano Franca Rame, attrice teatrale, attivista femminista ed ex senatrice: aveva 84 anni. Franca Rame era malata da tempo: il 19 aprile dell’anno scorso aveva avuto un ictus ed era stata ricoverata d’urgenza al Policlinico di Milano. Nata a Parabiago, in provincia di Milano, in una famiglia con antiche tradizioni teatrali, Franca Rame iniziò a lavorare giovanissima nel campo dello spettacolo. Nel 1954 sposò Dario Fo da cui ebbe un figlio nel 1955. Rimasero insieme per quasi sessant’anni, lavorando e condividendo l’impegno civile e quello lavorativo: a Dario Fo è dedicato l’ultimo post di Franca Rame pubblicato nel suo blog sul Fatto Quotidiano. Franca Rame e Dario Fo iniziarono a lavorare insieme nel 1958 fondando la “Compagnia Dario Fo-Franca Rame”: lui era il regista e il drammaturgo del gruppo, lei la prima attrice e l’amministratrice. Durante il 1968, sempre insieme, decisero di fondare il collettivo “Nuova Scena” dal quale si separarono «per divergenze politico-ideologiche». Questo portò alla nascita di un altro gruppo di lavoro: “La Comune”, celebre per gli spettacoli di satira e critica politica che mise in scena, come “Morte accidentale di un anarchico” e “Non si paga! Non si paga”. Franca Rame recitò anche in alcuni film: “Lo sai che i papaveri” di Marcello Marchesi e “Lo Svitato” di Carlo Lizzani.
Le foto di Franca Rame. Aveva 84 anni, era stata attrice teatrale, attivista femminista e senatrice.
A metà degli anni Novanta, si cominciò a diffondere negli Stati Uniti una nuova terapia che avrebbe portato a un notevole aumento del tasso di sopravvivenza tra le persone affette da HIV, il virus che causa l’AIDS. Lo scopo delle terapie con farmaci cosiddetti antiretrovirali era quello di ridurre al minimo la presenza del virus nell’organismo, riattivare il sistema immunitario e impedire la trasmissione ad altre persone. Perché sia efficace, la terapia prevede l’assunzione quotidiana di diversi farmaci, che devono essere assunti con una regolarità minima del 95 per cento: se assunti in modo saltuario, infatti, non solo rischiano di essere inutili ma potrebbero rendere il virus più resistente. Oggi, dopo più di vent’anni dall’introduzione dei farmaci antiretrovirali, i risultati di diversi studi indicano un’aderenza media che non supera l’80 per cento e precipita, in alcuni casi, fino al 27 per cento. In medicina, il grado di adesione di un paziente alle indicazioni ricevute dal medico si definisce compliance. Oltre alla regolare assunzione dei farmaci prescritti, la compliance del paziente comprende la sua capacità di apportare e mantenere cambiamenti nelle abitudini di vita (come smettere di fumare, fare attività fisica, rispettare indicazioni nella dieta) e di attenersi al percorso di eventuali visite, esami e sedute di riabilitazione, così come prescritto dal medico.
Molte persone non si curano come dovrebbero. I progressi nella medicina rischiano di essere inutili se non si trova un modo per convincere le persone a cambiare abitudini e curarsi nel modo giusto.
Il 13 ottobre il Partito Democratico, Sinistra Ecologia Libertà e il Partito Socialista Italiano hanno presentato a Roma le regole delle primarie del centrosinistra e hanno sottoscritto un documento politico intitolato “Carta d’Intenti per l’Italia bene comune” che forma la base della loro coalizione elettorale. Il testo è stato presentato da Pierluigi Bersani, Nichi Vendola e Riccardo Nencini: la cui storia politica, rispetto a quella dei primi due, è forse meno conosciuta. Riccardo Nencini è nato il 19 ottobre 1959 a Barberino di Mugello, in provincia di Firenze. Dal luglio del 2008 è segretario nazionale del Partito Socialista Italiano e dal 2010 è assessore al Bilancio e rapporti istituzionali della regione Toscana nella giunta di Enrico Rossi. La sua carriera politica è iniziata a Firenze, dove è stato consigliere comunale e capogruppo del PSI dal 1990 al 1995. Durante l’XI legislatura, la più breve della storia della Repubblica Italiana, quella del primo governo Amato e del governo Ciampi dall’aprile 1992 all’aprile 1994, è stato deputato al Parlamento.
E chi è Nencini? lo vediamo da giorni accanto a Bersani e Vendola: da dove viene? E che cosa ha a che fare il suo PSI con il PSI della Prima repubblica?.
Instagram, il social network per la condivisione di foto, ha rilasciato oggi un aggiornamento della sua app che include alcuni importanti cambiamenti. Instagram, innanzitutto, ha cambiato il suo storico logo a forma di macchina fotografica con una nuova icona, più essenziale e molto più colorata. Anche il design interno dell’app è stato cambiato: la grafica della nuova app è completamente in bianco e nero, tranne per le notifiche che saranno di un rosso acceso. È scomparso del tutto, invece, il colore blu che aveva contraddistinto il social network fino ad oggi. L’aggiornamento è disponibile già da ora sia per iOS che per Android.
Instagram ha cambiato logo e design. La nuova icona è molto più colorata, mentre l'app è in bianco e nero.
Nell’agosto del 2012 un ragazzo che frequentava la North Shore Technical High School di Middleton, una città del Massachusetts poco distante da Boston, sviluppò uno strano singhiozzo cronico, accompagnato da tic vocali. Nelle settimane successive altri ragazzi cominciarono a presentare sintomi simili nella Essex Agricultural Technical High School, nella confinante città di Danvers, conosciuta soprattutto perché nel 1692 ospitò il famoso processo alle streghe di Salem. Nel giro di qualche mese 24 adolescenti di Danvers e Middleton, soprattutto ragazze, svilupparono una forma di singhiozzo cronico: nei due anni successivi il ministero per la Salute del Massachusetts avviò un’indagine per studiare il caso. Nel novembre del 2014 furono pubblicati i risultati dell’indagine che stabilì, in sostanza, che a Danvers non era successo niente di strano: le conclusioni dell’inchiesta non convinsero alcuni ricercatori, che da allora hanno provato a capire le reali cause di quella che sembrava un’epidemia di singhiozzo. In un recente articolo sulla strana epidemia, BuzzFeed News ha spiegato che la maggior parte dei ragazzi che alla fine del 2012 aveva contratto il singhiozzo faceva parte delle squadre sportive delle due scuole interessate dall’epidemia. Le prime ipotesi che iniziarono a circolare tra gli abitanti delle città riguardavano presunte tossine presenti nell’aria, che arrivavano dai laboratori di cosmetici e di carpenteria presenti nelle scuole, che erano due istituti tecnici. Alcuni genitori invece sostennero che i ragazzi avevano un disturbo conosciuto come PANDAS, acronimo di Pediatric Autoimmune Neuropsychiatric Disorders Associated with Streptococcal infections. Non è un tipo di malattia ufficialmente riconosciuta ed è contestata da alcuni ricercatori: consiste, secondo le ipotesi, nello sviluppo di tic particolari come reazione a un’infezione batterica. Si iniziò a parlare di disturbi psicologici di massa, ma le autorità sanitarie locali provarono a minimizzare la questione, scoraggiando alcuni giornalisti che volevano scrivere di questa storia e suggerendo che non ci fossero casi di persone malate confermati.
Un’epidemia di singhiozzo. Nel 2012 una ventina di ragazzi di una città del Massachusetts sviluppò un singhiozzo cronico: e non si è ancora certi del perché.
Il Wall Street Journal ieri sera aveva lo scoop giusto: Apple ha da poco messo a disposizione online i dischi più famosi dei Beatles. Da qualche minuto su iTunes possono essere acquistati diciassette album, compresa The Beatles Box Set, la raccolta di tutti gli album registrati in studio Past Masters compresi. L’evento non è solamente storico per gli appassionati dei Beatles, ma anche per Apple stessa che da anni cercava di portare le canzoni del gruppo britannico su iTunes. Per ottenere il via libera dalla EMI, la casa discografica che detiene i diritti dei Beatles, ci sono voluti anni anche a causa delle numerose iniziative legali avviate dalla società di Steve Jobs e dalla Apple Corps, l’etichetta discografica dei Beatles.
“And in the end” su iTunes ci sono i Beatles. Diciassette album tra originali, compilation e raccolte per collezionisti sono l'annuncio "memorabile" di Apple di oggi.
Negli ultimi giorni si è sviluppata una estesa polemica fra uno dei magistrati antimafia più famosi e controversi in Italia, Nino Di Matteo, e il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Di Matteo ha accusato pubblicamente Bonafede di avergli negato nel 2018 un prestigioso incarico al ministero della Giustizia per via di alcune pressioni ricevute da boss mafiosi, che si sarebbero lamentati dell’eventuale nomina. In sostanza Di Matteo ha lasciato intendere che Bonafede sia stato condizionato nella sua valutazione più dal parere di un gruppo di mafiosi, che dai meriti o demeriti di Di Matteo. Del caso si sono occupati tutti i giornali, per varie ragioni: sia per la gravità delle accuse rivolte a Bonafede, in carica ancora oggi, sia per i tempi e i modi con cui Di Matteo ha avviato la polemica – dopo due anni, in diretta su una tv nazionale – sia per le sue conseguenze politiche. Da anni inoltre Di Matteo è considerato molto vicino al Movimento 5 Stelle, di cui Bonafede è uno dei leader più noti, e la polemica ha creato due fazioni distinte all’interno del principale partito di governo.
Il caso Di Matteo, spiegato. Da giorni uno dei magistrati più controversi in Italia accusa con un certo clamore il ministro della Giustizia, sostenendo che due anni fa gli negò una promozione dopo le lamentele di alcuni boss mafiosi.
Repubblica scrive che il senatore leghista ed ex sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri è indagato per autoriciclaggio presso la procura di Milano, nell’ambito di un’inchiesta «con al centro la concessione di due mutui ritenuti “anomali” concessi dalla Banca Agricola di San Marino», uno dei quali sarebbe stato usato per comprare una palazzina a Bresso, non lontano da Milano. Siri è indagato da mesi anche per corruzione presso la procura di Roma: è accusato di aver ricevuto 30.000 euro, o la promessa di quel denaro, in cambio dell’approvazione di una norma legata alla costruzione di impianti eolici.
Il senatore leghista Armando Siri è indagato a Milano per autoriciclaggio, scrive Repubblica.
«Vaccinati o mascherati» è un video di un paio di secondi che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha pubblicato sui social network per spiegare alla popolazione che le persone completamente vaccinate possono fare a meno della mascherina nei luoghi al chiuso. Il messaggio, molto semplice e immediato, è basato sulle nuove indicazioni delle autorità sanitarie federali statunitensi e ha l’obiettivo di incentivare ulteriormente il ricorso alla vaccinazione, ma ha ricevuto critiche dagli esperti che ritengono prematuro l’abbandono delle mascherine in circostanze che potrebbero essere ancora a rischio. Negli Stati Uniti il dibattito sull’impiego delle mascherine nell’ultimo anno è stato piuttosto polarizzante, con movimenti e gruppi più o meno organizzati che si sono opposti agli obblighi per utilizzarle imposti da alcuni stati o a livello federale. La nuova decisione potrebbe alleviare qualche tensione, ma si porta dietro numerose incertezze sia dal punto di vista sanitario sia per quanto riguarda il comportamento dei singoli, con il rischio che persone non vaccinate fingano di esserlo per non indossare la mascherina.
È presto per non usare le mascherine al chiuso. Lo sostengono molti esperti, criticando le ultime indicazioni delle autorità sanitarie statunitensi per i completamente vaccinati.
Tra oggi e domani si decide la sorte del governo Berlusconi. La Camera discuterà e voterà le mozioni di fiducia presentate dall’opposizione e dai finiani, il Senato discuterà e voterà il documento di sostegno al governo presentato da PdL e Lega. Tutte le cose da sapere per seguire i lavori sono nella nostra guida. 14,20: chiede ancora “al flì” di pensarci bene: “la notte porta consiglio”. E annuncia la questione di fiducia sul documento di sostegno al Governo della maggioranza. Fine della seduta e della diretta.
La diretta dal Senato. Berlusconi ha parlato alle 9, la discussione al Senato è chiusa: alle 16 il dibattito alla Camera.
La storia di Fini e della casa di Montecarlo, che ha agitato la politica italiana prima dell’estate e ora sembrava in qualche modo finita nell’oblio, ha riconquistato visibilità e importanza negli ultimi giorni grazie alla pubblicazione di una serie di documenti e ora sembra possa addirittura condizionare in modo definitivo i rapporti tra Futuro e Libertà e il PdL, mettendo quindi in discussione più di quanto già non fosse il futuro della legislatura. Il paradosso è che in questo caso la scintilla non ha direttamente a che fare con gli articoli pubblicati dal Giornale e da Libero, bensì con quelli di due sconosciuti quotidiani dominicani. Il primo, pubblicato sul quotidiano Listin Diario e ripreso oggi dal Corriere della Sera, scrive esplicitamente che “un documento ufficiale della Repubblica di Santa Lucia segnala che Giancarlo Tulliani è il titolare sia della Printemps Ltd che della Timara Ltd”. Sostiene quindi che AN abbia venduto la casa a Tulliani a un prezzo di favore, celandolo dietro le società offshore: una cosa che sia Fini che i legali dello stesso Tulliani hanno sempre negato. Poche ore dopo il documento viene pubblicato dal quotidiano dominicano El Nacional. Il Corriere della Sera ha scritto che “delle due l’una: o è un clamoroso falso oppure è la prova che il cognato del presidente della Camera è il regista di tutti i passaggi della casa di Montecarlo”.
Anche i finiani nel loro piccolo s’incazzano. Tulliani dice che il documento sulla casa di Montecarlo è un falso, Briguglio pure: Futuro e Libertà rompe col PdL sulla giustizia.
La catena di abbigliamento e accessori Urban Outfitters ha annunciato un piano per eliminare dai propri negozi i classici registratori di cassa, che saranno sostituiti con una serie di iPad. La decisione della società sta generando molta curiosità, soprattutto negli Stati Uniti dove è una delle prime grandi catene a fare qualcosa del genere. Nel paese da qualche anno si stanno sperimentando sistemi alternativi per registrare i pagamenti e per facilitare ulteriormente le transazioni elettroniche senza l’utilizzo del denaro contante. Il progetto di Urban Oufitters non cambierà solamente il modo di pagare alla cassa, ma anche la stessa esperienza dei clienti nei negozi e dà un’idea di quale potrebbe essere il futuro per i pagamenti di tutti i giorni. Che cos’è Urban Outfitters Urban Outfitters fu fondata a Philadelphia nel 1970 e conta oltre 170 negozi tra Stati Uniti, Canada, Irlanda, Danimarca, Svezia, Germania, Belgio e Regno Unito. Inoltre, attraverso il proprio sito vende i propri prodotti di abbigliamento (e non solo) in numerosi altri paesi, Italia compresa. La società controlla anche i marchi Anthropologie, Free People, Terrain e BHLDN per un totale di oltre 400 negozi in giro per il mondo. Il marchio principale è Urban Outfitters, che vende principalmente cose da hipster, clienti col pallino della musica alternativa e attenti alle tendenze culturali emergenti e a un particolare modo di vestire con ispirazioni rétro (approssimando a spanne, ché ogni hipster ci ha la sua idea di che cosa sia): e non solo vestiti ma anche libri, gadget, oggetti vari.
Gli iPad al posto delle casse. La decisione della grande catena Urban Outfitters di sostituire i registratori di cassa con i tablet potrebbe accelerare un processo rivoluzionario di gestione e amministrazione delle attività commerciali.
Gino Selva, che qui al Post già conosciamo perché autore di un’infografica con la mappa degli abusi sessuali nella Chiesa, ha fatto un’infografica che colloca sul territorio nazionale le sessantatré persone detenute che nel corso del 2010 si sono suicidate all’interno delle carceri italiane, ormai affollate ben oltre quanto consente la Costituzione italiana e quanto dovrebbe consentire la nostra coscienza. L’elenco completo è qui. Un anno fa il consiglio dei ministri aveva varato un “piano carceri” che prometteva, tra le altre cose, la costruzione di 45 nuovi padiglioni entro la fine del 2010. Alla fine dell’anno, invece, le carceri italiane ospitavano 69mila persone, a fronte di una capienza regolamentare di 44mila.
I suicidi nelle carceri italiane (infografica). Un'infografica mostra i sessantatré del 2010, a un anno dalle promesse del governo sul "piano carceri".
Il 4 marzo 1994 morì a Durango, in Messico, John Candy, uno dei più grandi e amati attori comici canadesi, che diventò molto popolare in un momento particolarmente epico per la comicità in televisione e al cinema (insieme a personaggi come John Belushi, Bill Murray, Dan Aykroyd, Steve Martin). Candy, nato a Toronto, iniziò facendo programmi televisivi per ragazzi in Canada prima di dedicarsi al cinema tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta: recitò in The Blues Brothers di John Landis, in Stripes, un plotone di svitati di Ivan Reitman (con Harold Ramis e un giovane Bill Murray), ed ebbe grande successo qualche anno più tardi con Splash, una sirena a Manhattan di Ron Howard, con La piccola bottega degli orrori, insieme a Steve Martin; con Balle Spaziali di Mel Brooks, in cui faceva la parodia di Chewbecca di Guerre stellari, Barfolomew (che in italiano diventò “Rutto”), e di nuovo accanto a Steve Martin in Un biglietto per due di John Hughes. Uno dei suoi ultimi film è stato Operazione Canadian Bacon, primo film di finzione del regista di documentari Michael Moore, girato nel 1993 ma distribuito solo due anni più tardi, proprio a causa delle complicazioni seguite alla sua morte. Candy morì nel sonno a causa di un attacco di cuore – aveva solo 43 anni – mentre si trovava in Messico a girare il film Wagons East!. L’autopsia rivelò che era allo stadio terminale di malattie cardiache e aterosclerosi avanzata, gli stessi problemi che avevano avuto in molti nella sua famiglia prima di lui.
Vent’anni senza John Candy. Uno dei più grandi e amati attori comici canadesi – un pezzo di una gran generazione – morì il 4 marzo 1994, a 43 anni.
Nel 1977 la NASA, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, lanciò nello spazio due sonde – Voyager 1 e Voyager 2 – il cui scopo era di vagare per lo Spazio inviando informazioni alla Terra e trasportando il Golden Record, un disco per grammofono registrato e placcato in oro contenente suoni e immagini della Terra, per provare a raccontarla, sintetizzarla e spiegarla bene nel caso qualche forma di vita aliena ci si fosse imbattuta. Le due sonde sono entrambe ancora in funzione e nel 2012 Voyager 1 – la più veloce delle due – ha superato i confini del Sistema Solare. Il Golden Record trasportato dalle due sonde contiene un saluto fatto in 50 lingue, una raccolta di suoni tipici del pianeta Terra (suoni della natura, ma anche il rumore di un treno), 90 minuti di musica (da Bach a Chuck Berry, ma non i Beatles, perché pare che la loro casa discografica non diede i “diritti” per Here Comes the Sun), un messaggio dell’allora presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter – ci arriviamo poi – e 116 immagini della e dalla Terra, in formato analogico. Le immagini erano tutte in bianco e nero ed erano sia tecniche (informazioni sul Sistema Solare e sull’anatomia umana) che artistiche (paesaggi ed esseri umani, tra le altre cose). Vox ha raccolto e ricolorato le immagini, aggiungendo le scritte in giallo e le “didascalie”. Tra le foto non ci sono immagini di guerre, povertà, carestie, ideologie o religioni: si decise di non metterle.
116 foto per spiegare la Terra agli alieni. Nel 1977 la NASA mandò due sonde nello spazio: a bordo, tra le altre cose, mise 116 immagini che raccontano la nostra vita, dal sistema metrico al modo in cui comunichiamo con gli sguardi.
La Francia è il paese con il maggior numero di librerie indipendenti – cioè quelle che non appartengono a un grande gruppo editoriale – al mondo: sono circa tremila, di cui più di 600 nella sola Parigi (nonostante abbiano chiuso oltre 80 dal 2011). Secondo un rapporto del 2015 dell’Atelier parisien d’urbanisme (l’agenzia che si occupa di pianificazione urbana di Parigi) le librerie indipendenti francesi coprono circa il 40 per cento del mercato, contro il 28 per cento delle grandi catene, il 16 della grande distribuzione e il 16 degli operatori online. Già a fine 2014 sono uscite dalla recessione e nel 2015 sono cresciute del 2,7 per cento. Il successo delle librerie indipendenti francesi è favorito sia dalle abitudini delle persone, poco inclini a leggere su schermo e particolarmente affezionate all’oggetto libro, sia da alcune leggi statali che da anni proteggono il settore dalla concorrenza di Amazon e delle catene di librerie. La prima in tal senso fu la legge Lang del 1981, voluta dall’allora ministro della cultura francese Jack Lang in risposta all’apertura delle prime grandi catene di librerie. La legge limita lo sconto applicabile sul prezzo di copertina a un massimo del 5 per cento, favorendo così le piccole librerie: i grandi gruppi hanno un margine di profitto minore su ogni prodotto venduto rispetto alle piccole librerie, ma vendono molti più libri e per questo hanno interesse ad abbassare il prezzo. Dal 2011 esiste in Italia qualcosa di simile: è la legge Levi, che limita lo sconto sui libri al 15 per cento, sostenuta dai piccoli librai per limitare Amazon e le vendite online.
Le librerie indipendenti francesi stanno bene. Soprattutto grazie alle leggi che limitano lo sconto sul prezzo di copertina al 5 per cento e impediscono le spedizioni gratuite dei rivenditori online.
Samantha Cristoforetti, la prima astronauta italiana, è da 2 mesi e 18 giorni in orbita, sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) a circa 400 chilometri sopra le nostre teste. Resterà nello Spazio fino al prossimo maggio e in questi primi mesi ha partecipato a diversi esperimenti per valutare la reazione del fisico umano a lunghi periodi in microgravità e, insieme ai suoi cinque altri colleghi, si è data da fare con gli indispensabili lavori per mantenere operativa l’ISS. Nel tempo libero, Samantha Cristoforetti racconta la sua esperienza in orbita online tramite Twitter, dove pubblica con una certa frequenza fotografie spettacolari del panorama che si ha della Terra dalla Stazione Spaziale Internazionale. Samantha Cristoforetti Samantha Cristoforetti è nata a Milano il 26 aprile del 1977, ma è cresciuta nella provincia di Trento, in un piccolo paese di circa duemila abitanti che si chiama Malè, nella Val di Sole. Si è diplomata in un liceo scientifico di Trento nel 1996, dopo avere trascorso un anno negli Stati Uniti grazie a un programma di scambio per studenti. Cinque anni dopo, Cristoforetti si è laureata presso l’Università Tecnica di Monaco di Baviera, in Germania, seguendo poi un master in ingegneria meccanica. Negli anni seguenti ha frequentato in Italia l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli e tra il 2005 e il 2006 è diventata pilota di guerra, conseguendo titoli e riconoscimenti per la sua attività e diventando Capitano dell’Aeronautica Italiana.
Samantha Cristoforetti e le sue foto spaziali. La prima astronauta italiana è in orbita da 2 mesi e 18 giorni: ha fatto un sacco di esperimenti, ha raccontato come si vive a 400 chilometri dalla Terra e ci ha fatto tante foto.
Oggi ci sarà uno sciopero del trasporto pubblico locale e nazionale dei trasporti, organizzato dai sindacati FILT Cgil, FIT Cisl, Uiltrasporti, UGL, FAISA Cisal e FAST Confsal. Gli orari dello sciopero sono diversi a seconda delle categorie coinvolte e delle città, ed è stato proclamato per dare sostegno alla «piattaforma unitaria» di proposte intitolata “Rimettiamo in movimento il Paese”, per il diritto allo sciopero e per protestare contro le morti e gli infortuni sul lavoro. Mercoledì 24 luglio è stato proclamato uno sciopero di 4 ore. A Milano possibili disagi dalle 18 alle 22. Tutte le informazioni a questa pagina: https://t.co/zOOuWxmDP5 pic.twitter.com/AYU4JKj8Q5
Sciopero dei trasporti di oggi, gli orari e le informazioni utili. Riguarderà tutti i settori del trasporto pubblico locale e nazionale, ma con orari e modalità diverse a seconda del settore e della città.
La morte di Pino Daniele avvenuta a Roma nella notte scorsa è oggi la notizia di apertura su gran parte dei principali siti di news italiani. Pino Daniele aveva 59 anni ed era uno dei più popolari e apprezzati cantautori italiani: con la sua voce molto riconoscibile aveva raccontato Napoli meglio di molti altri e aveva ottenuto grandi successi in giro per il mondo. Nel suo libro Playlist, la musica è cambiata, il peraltro direttore del Post Luca Sofri aveva scelto otto belle canzoni di Pino Daniele, tra le tante. Poi è invecchiato, come tutti noi, e i suoi discografici gli saranno stati addosso perché continuasse a stravendere con delle ballate un po’ sdolcinate per giovani innamorati (certo, potevano spendere due lire in più per le copertine). Ma le cose che aveva fatto prima con Napoli e con la musica italiana, non le ha fatte nessuno. E poi è sempre stato uno dei più umili e ammodo nel capriccioso mondo dei cantautori. C’è quella vecchia barzelletta: – Perché sulle macchine dei carabinieri napoletani c’è scritto “Pino Daniele”? – Beh, e gli americani, perché ci scrivono “Police”?
Otto belle canzoni di Pino Daniele. Una playlist del cantautore che fece con Napoli e con la musica italiana cose che ancora non aveva fatto nessuno.
Eugène Viollet-le-Duc, grande architetto francese famoso per i suoi restauri di castelli e chiese medioevali nacque oggi 200 anni fa, il 27 gennaio 1814, e morì il 17 settembre 1879. Viollet-le-Duc era un appassionato di storia medioevale e viveva in un’epoca in cui cominciava ad essere riconosciuta l’importanza di preservare i monumenti storici. Durante la sua carriera lavorò ad alcuni dei più importanti castelli, palazzi e chiese dell’architettura francese: a Parigi restaurò la cattedrale di Notre Dame e la Sainte-Chapelle, in Normandia il santuario di Mont Saint-Michel, in Linguadoca la fortezza di Carcassone, oltre ad altri numerosi edifici in tutta la Francia. Viollet-le-Duc era nato a Parigi da genitori intellettuali, ed ebbe sempre opinioni sovversive e anticonformiste: ma in architettura si occupò soprattutto di restauri e realizzò pochissimi progetti propri nuovi. Il suo stile di restauro venne successivamente – ma anche già ai suoi tempi – molto criticato per le libertà prese rispetto alla fedeltà all’originale o alla conservazione dello stato esistente. Come diceva lui stesso, restaurare «significa restituire [un edificio] al suo stato di completezza, uno stato che forse non è mai esistito davvero in un qualche momento preciso». I suoi restauri erano creativi e guidati spesso più dalla sua personale immagine del medioevo che dall’accuratezza storica.
Eugène Viollet-le-Duc e i suoi restauri. L'architetto francese famoso per le sue ricostruzioni di edifici medievali era nato 200 anni fa oggi.
Capita, a molti attori, di fare un ruolo che ha molto successo e di portarselo dietro per tutta la vita, nonostante altri successivi lavori, notevoli e altrettanto apprezzati. Ad altri invece capita di fare un ruolo che ha molto successo e di portarselo dietro per tutta la vita, per non essere mai riusciti a fare di meglio. Audrey Tatou sta un po’ in mezzo: ce la ricordiamo tutti per Il favoloso mondo di Amelie, del 2001, ma cinque anni dopo fu la protagonista femminile del Codice da Vinci, che fu uno dei film più di successo del 2006 e guadagnò 750 milioni di dollari in tutto il mondo. Neanche con quel film, però, riuscì a diventare qualcosa che non fosse quella-di-Amelie, forse perché Tom Hanks era il vero protagonista, e le rubò un po’ la scena. Da allora ha fatto poche altre cose, e dieci anni dopo è ancora, appunto, quella-di-Amelie: e oggi compie 40 anni. Tatou nacque a Beaumont, un comune francese nella regione dell’Alvernia. Suo padre era dentista e sua madre un’insegnante, e la chiamarono così per Audrey Hepburne. Lei iniziò presto a recitare, e nel 1998, a 22 anni, vinse il premio per la migliore giovane attrice al Jeune Comedien de Cinema Festival di Bezier. Il suo primo ruolo importante, che ottenne dopo essersi laureata in letteratura alla Sorbona, fu nel film Sciampiste & Co. del 1999, che parlava delle clienti di un salone di bellezza: Tatou raccontò che quando le telefonarono per dirle che era stata scelta per il film era convinta avessero sbagliato numero. Il film vinse il premio César per il miglior film nel 2000, e quello per la migliore promessa femminile. La sua interpretazione fu notata dal regista Jean-Pierre Jeunet, che la scelse per la protagonista di Il favoloso mondo di Amelie. Il film, che racconta la strana storia di una cameriera di Montmartre con una grande passione per cose come mettere le mani dentro i sacchi di legumi e guardare la gente che guarda i film al cinema, ebbe un successo straordinario, diventando il sesto film in lingua straniera a guadagnare di più negli Stati Uniti.
Audrey Tautou ha 40 anni. Foto e storia di quella-di-Amelie, che nonostante siano passati quindici anni da quel film è ancora quello, per tutti.
Haruki Murakami, lo scrittore giapponese più celebre al mondo, compie oggi 70 anni. I suoi libri sono tradotti in cinquanta lingue e hanno venduto milioni di copie, come nessun altro scrittore contemporaneo giapponese e come pochi scrittori che non scrivono in lingua inglese. Ha ammiratori incalliti che pensano che si meriterebbe di vincere il premio Nobel per la letteratura ma anche tanti detrattori, come spesso capita agli scrittori di grande successo che scrivono in uno stile facilmente accessibile. Anche chi non fa parte né della prima né della seconda categoria ha molto probabilmente sentito parlare di lui, ma forse non ha mai capito perché sia considerato un autore “di culto”, come si dice: c’entrano un quinto romanzo diverso da tutti gli altri, qualche traduzione per far imparare l’inglese agli studenti giapponesi e, per quanto riguarda l’Italia, un personaggio di nome Kafka con qualche somiglianza col giovane Holden di J.D. Salinger.
Com’è che Haruki Murakami è diventato uno degli scrittori più importanti del mondo. Compie oggi 70 anni un autore giapponese per cui si usa spesso l'espressione “di culto”, a ragione.
Poco dopo la mezzanotte di lunedì c’è stato un terremoto di magnitudo 4.0 nelle vicinanze di Amatrice, uno dei comuni della provincia di Rieti maggiormente colpiti dal terremoto nel centro Italia del 2016 che causò la morte di almeno 330 persone. L’epicentro del nuovo terremoto è stato a circa 3 chilometri dalla città ed è stato avvertito in diversi altri comuni della zona. Il sindaco di Amatrice, Sergio Pozzi, ha spiegato che non sono stati rilevati nuovi danni nella città e che non ci sono notizie di persone ferite.
Poco dopo mezzanotte c’è stato un terremoto di magnitudo 4 vicino ad Amatrice.
Nel 1976 il regista John G. Avildsen stava girando un film sulla boxe con un sacco di problemi e un protagonista sconosciuto: Sylvester Stallone. Quel film sembrava essere destinato a diventare un progetto inutile e fallimentare e invece diventò Rocky: parte del merito fu di un cameraman che, mentre Avildsen stava pensando a come girare un’importante scena in cui il protagonista corre per Philadelphia, gli fece vedere la videodimostrazione di un nuovo strumento a cui un certo Garrett Brown stava lavorando da un po’ di tempo. Brown era un inventore appassionato di cinema; il video promuoveva quello che allora era un prototipo e si chiamava “stabilizzatore Brown” e che sarebbe poi diventato la Steadicam, il supporto meccanico che permette ai cameraman di fare riprese fluide camminando o persino correndo dietro a degli attori in movimento. "Going Steadi: 40 Years of #Steadicam" The Film Society of Lincoln Center's Tribute to #GarrettBrown's Creationhttps://t.co/6TicXNNaOm pic.twitter.com/jwBXuIWoxm
L’importanza della Steadicam. La inventò quarant'anni fa un appassionato di vela: ha cambiato il cinema e ha reso possibili quelle scene famosissime di "Rocky" e "Shining".
Nel 1986 il regista e scenografo inglese Derek Jarman scoprì di avere contratto l’HIV; in quello stesso anno comprò Prospect Cottage, una casa di pescatori sul promontorio di Dungeness, nella costa sud dell’Inghilterra. Jarman lo scoprì mentre girava in auto con Tilda Swinton in cerca del posto giusto dove girare il film The garden, e investì d’impulso 32mila sterline ereditate dal padre. Jarman era appassionato di giardini sin da piccolo, e iniziò a crearne uno suo, raccogliendo selci dalla spiaggia per delimitare le aiuole, piantando rose canine, cavoli marini, pruni, cespugli di sambuco e banchi di ginestre, trasformando ferraglia e pezzi di legno, raccattati nelle lunghe passeggiate nei dintorni, in statue e sculture. La nascita del giardino e lo sviluppo della malattia si intrecciarono da allora nei suoi film come nei suoi diari, fino a fondersi negli ultimi anni nel racconto delle rigogliose violaciocche e dei giovani smangiati dall’AIDS in ospedale. La casa editrice nottetempo ha appena pubblicato in Italia Il giardino di Derek Jarman, un libro uscito in Regno Unito postumo nel 1995, un anno dopo la morte di Jarman: accompagna brani, tratti dai suoi diari scritti dal 1986 all’ultimo anno di vita, a 150 fotografie scattate nel giardino da Howard Sooley, suo caro amico e fotografo, che dal 1991 lo visitò spesso e accompagnò in mercatini e camminate a Dungeness. «Quando fotografa assume la posa di una T a cui manca metà braccio: sorride, scatta, mormora qualche parola di incoraggiamento, più che altro rivolto a se stesso o al giardino», scrive di lui Jarman. Nel libro troverete immagini del cottage, della vicina centrale nucleare sullo sfondo, di licheni, arnie, calendule e aglio da fiore, insieme a ritratti di Jarman tra piante aromatiche, con in braccio legnetti appena raccolti, su un trono tra i ciottoli; descrizioni puntuali sulla disposizione delle aiuole rincorrono ballate per lucertole, flebo staccate, stralci di poesie, le orchidee selvatiche a bordo strada, i ranuncoli dei boschi, il profumo del promontorio di Ness e l’odore del ginestrone e del mare.
Il giardino di Derek Jarman. È appena uscito un libro che unisce i diari del grande regista morto nel 1994 a fotografie scattate nel suo cottage sul promontorio inglese.
Google ha annunciato nuove regole per la gestione dei casi di molestie sessuali e di discriminazione all’interno dei suoi uffici. In una email inviata ai dipendenti, il CEO della società, Sundar Pichai, ha spiegato che le novità comprendo nuovi sistemi per segnalare e gestire in modo più trasparente casi che riguardano le risorse umane. I dipendenti potranno segnalare problemi e seguire le vicende in corso su un sito aziendale dedicato, e avranno più opzioni per gestire le controversie di questo tipo. L’annuncio di Google è arrivato a pochi giorni di distanza dalla manifestazione organizzata da parte dei suoi dipendenti, che avevano richiesto più trasparenza sui casi di molestie sessuali e di discriminazioni nell’azienda, dopo diverse inchieste giornalistiche. I rappresentanti dei manifestanti hanno accolto positivamente l’annuncio di Google, anche se molte delle loro richieste – compreso un sistema più chiaro per rilevare discriminazioni in termini di trattamento e stipendio tra generi e nazionalità diverse – non sono state accolte.
Dopo le proteste dei suoi dipendenti, Google ha annunciato nuove regole contro molestie e discriminazioni in azienda.
Oggi compie ottant’anni Joaquin Salvador Lavado, conosciuto con lo pseudonimo Quino: è il fumettista autore di Mafalda, nato nella provincia di Mendoza, in Argentina il 17 luglio 1932. Mendoza è una città agricola a più di mille chilometri da Buenos Aires, era a quel tempo abitata soprattutto da italiani e spagnoli. Anche Quino (che tutti chiamano da sempre così per non confonderlo con lo zio Joaquin Tejon, pittore e disegnatore pubblicitario) era figlio di immigranti andalusi, ed era il più piccolo di tre fratelli. I suoi genitori erano repubblicani, e la nonna comunista: quando Quino aveva quattro anni ed era iniziata la guerra civile in Spagna, a casa sua si discuteva moltissimo di politica. Quino ha frequentato la scuola di Belle Arti per due anni, ma, spiega lui stesso, «m’insegnavano a ritrarre modelli bellissimi: gessi, anfore, anatre impagliate, una chitarra… Ma io fin da piccolo volevo fare il cartoonist e mi sono rotto le palle. Ho smesso: è una cosa che rimpiango un po’, insieme alla mia mancanza di disciplina. Infatti ho dovuto imparare da solo cose che lì avrei imparato con meno fatica, come la prospettiva. Se non la conosci bene diventa un casino disegnare certe immagini, come ad esempio un campo sportivo».
Gli 80 anni di Quino. Oggi è il compleanno dell'autore di Mafalda, e di mille analisi disegnate di come siamo fatti.
Il primo ministro greco Alexis Tsipras ha annunciato un referendum per chiedere ai suoi concittadini se vogliono accettare il piano di riforme chiesto dall’Europa e dagli altri creditori in cambio del prestito che permetterà alla Grecia di evitare la bancarotta nelle prossime settimane. Tsipras ha definito le proposte europee «umilianti» e le ha chiamate «un ricatto», ma ha anche aggiunto che rispetterà la volontà dei greci che emergerà dal voto. Il referendum, ha detto Tsipras, si terrà il 5 luglio. Il piano di aiuti alla Grecia, però, scadrà martedì e non è ancora chiaro cosa accadrà anche nel caso i greci dovessero votare a favore dell’accordo. I ministri dell’eurozona hanno rifiutato la possibilità di estendere il programma di aiuti fino a dopo il referendum. Nelle ultime settimane di negoziati, il governo greco aveva offerto programmi di riforma che contenevano soprattutto aumenti di imposte alle grandi aziende e ai professionisti e riducevano molto i tagli al settore pensionistico e a quello pubblico. I creditori della Grecia, cioè il resto degli stati membri dell’eurozona, il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea, hanno sempre respinto le proposte greche definendole irrealistiche e chiedendo invece tagli soprattutto alla spesa pensionistica. Le trattative su questi punti vanno avanti oramai da mesi e giovedì notte è fallito l’ultimo vertice tra i negoziatori greci e i ministri delle Finanze dell’eurozona. Il tempo a disposizione della Grecia, però, è oramai quasi scaduto.
La Grecia farà un referendum sul piano di aiuti. Il 5 luglio i greci dovranno decidere se accettare il programma di riforme che l'Europa ha chiesto in cambio di un prestito.
Il nuovo libro di Adriano Sofri, Il martire fascista, è una storia di storie che non sono come si pensava che fossero, con protagonista un maestro siciliano finito a insegnare vicino a Gorizia e ucciso nel 1930. Ma intorno c’è molto altro, comprese le ragioni “per fatto un po’ personale” che l’autore aggiunge nel secondo capitolo del libro. ***
“È strano che questa storia non sia stata ancora raccontata”. Il nuovo libro di Adriano Sofri, "Il martire fascista", sulla morte di un maestro elementare nel 1930.
A partire dal 20 giugno Google ha introdotto una nuova funzione per migliorare i risultati mostrati per le ricerche legate ai sintomi di malattie e malesseri fisici. La funzione per ora è attiva solo negli Stati Uniti e solo per le ricerche fatte da dispositivi mobili con l’app di Google, ma sarà introdotta anche in altri paesi. Con la nuova funzione, quando si cercano determinati sintomi – per ora solo alcuni, ma ne saranno aggiunti altri – Google mostra una serie di riquadri con altrettante malattie e disturbi fisici, e per ognuno mostra una breve descrizione, specificando se ci si può curare da soli o se si deve consultare un medico. I sintomi scelti da Google sono quelli più cercati, e i riquadri sono stati compilati prendendo le informazioni dal “knowledge graph”, un database di Google introdotto nel 2012, e con la collaborazione di un gruppo di medici. Le informazioni sono state controllate da medici e da alcuni esperti della Harvard Medical School e dell’organizzazione no profit Mayo Clinic.
Google vuole evitare di terrorizzarci quando stiamo male. Avete presente quando un mal di testa cercato su Google diventa sintomo di una malattia terribile? Una nuova funzione permetterà di evitare diagnosi allarmiste e pericolose.
Martedì 21 ottobre sono state presentate le fotografie vincitrici del Wildlife Photographer of the Year, uno dei concorsi per le fotografie naturalistiche più importanti al mondo. Il concorso, alla sua 50esima edizione, è organizzato dal Natural History Museum di Londra in collaborazione con il BBC Wildlife Magazine e ogni anno attira un numero enorme di fotografi. Il premio più importante nella categoria degli adulti è stato vinto dal fotografo statunitense Michael Nichols – da anni collaboratore del National Geographic – per un’immagine che ritrae un branco di leoni che si riposa nel parco nazionale di Serengeti, in Tanzania. Il premio principale nella categoria giovani è stato consegnato allo spagnolo Carlos Perez Naval, di dieci anni, che ha ritratto uno scorpione con il sole sullo sfondo.
I vincitori del Wildlife Photographer of the Year. La 50esima edizione di uno dei concorsi di fotografia di natura più importanti al mondo: il premio giovani lo ha vinto un bambino di dieci anni.
Enjoy – il popolare servizio di car sharing di ENI attivo a Milano, Roma, Firenze e Torino – cambierà dal 16 giugno le regole del servizio per i suoi clienti, per quel che riguarda la prenotazione delle macchine. – il tempo di prenotazione delle auto sarà prolungato da 30 a 90 minuti – i primi 15 minuti di prenotazione saranno gratuiti – a partire dal 16° minuto incluso sarà applicata la tariffa di 10 centesimi di euro al minuto
Le nuove regole dei noleggi Enjoy. Le prenotazioni potranno durare anche 90 minuti, ma solo il primo quarto d'ora sarà gratuito.
Lunedì in tarda mattinata il governatore del Veneto Luca Zaia, della Lega, ha parlato in conferenza stampa dei contagi da coronavirus nella sua regione, usando toni piuttosto duri nei confronti di chi nega la gravità della situazione negli ospedali e di chi non adotta le misure di sicurezza necessarie per prevenire il contagio. Nel video, diffuso sui suoi canali social ufficiali, Zaia fa riferimento ad alcune foto circolate online che mostrano «piazze strapiene dove comunque si vive come se non ci fosse un domani», per usare le sue parole. Zaia se l’è presa con quella che considera una parte minoritaria dei veneti, specificando che la stragrande maggioranza è «gente per bene che sta utilizzando le mascherine», e che «per colpa di pochi tutti rischiamo di rimetterci». Le dichiarazioni di Zaia sono notevoli soprattutto se confrontate con i toni usati dal leader della Lega Matteo Salvini e da altri esponenti leghisti, che da tempo cercano di minimizzare gli effetti del COVID-19 e di spostare l’attenzione su altro, dalle conseguenze del lockdown sull’economia all’immigrazione, spesso diffondendo notizie false o fuorvianti.
Il video di Luca Zaia contro i negazionisti del coronavirus. In una conferenza stampa ha usato toni molto duri con chi sottovaluta la gravità della situazione: ancor più notevoli se confrontati con quelli degli altri leghisti.
È indetto per domani, venerdì 24 aprile, uno sciopero nazionale della scuola. Lo sciopero coinvolgerà tutto il personale docente e il personale Ata (personale amministrativo, tecnico e ausiliario), vale a dire tutti coloro che lavorano nella scuola pubblica. Hanno aderito allo sciopero le seguenti sigle sindacali: Slai-Cobas, Anief, Usb Pubblico Impiego-Scuola, Unicobas Scuola, Orsa Scuola Università e Ricerca, Cub Scuola Università e Ricerca Autoconvocati Scuola Roma. Lo sciopero, che durerà per tutta la giornata di domani, è stato organizzato per protestare contro il Ddl Buona Scuola del governo di Matteo Renzi. Il ddl Buona scuola ha cominciato l’esame della settima commissione della Camera– quella per Cultura, Scienza ed Istruzione– il primo aprile scorso e ora è alla Camera dei Deputati. Qui potete leggere il testo depositato in commisione.
Lo sciopero contro il ddl “Buona Scuola”, il 24 aprile. Le cose da sapere sullo sciopero nazionale del personale scolastico indetto per domani, e sulla manifestazione di Roma.
Il video con la diretta dal Samuel Goldwyn Theater di Beverly Hills, dove l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS) annuncia i film in nomination per i prossimi premi Oscar, che saranno consegnati il 27 febbraio. Qui il liveblogging del Post.
Le nomination agli Oscar in streaming. La diretta video da Beverly Hills con l'annuncio dei film che si contenderanno la statuetta quest'anno.
Negli ultimi giorni è circolato molto su Internet un meme che ha per protagonista il calciatore francese Thierry Henry, 36 anni, capitano dei New York Bulls (Stati Uniti): Henry appare in piedi con un braccio sollevato e la testa bassa, ed è inserito nei più svariati contesti, dalla foto in cui Maradona festeggia il gol della mano de Dios, al video di Wrecking Ball di Miley Cyrus. Il sito Know your meme ha ricostruito la storia del meme e ha raccontato che l’8 settembre del 2013 durante una partita in Major League, il principale campionato di calcio americano, tra i New York Bulls e gli Houston Dynamo, Henry fece un gol al 47esimo minuto del primo tempo, dopo sei partite in cui non aveva mai segnato. Subito dopo il gol Henry, anziché esultare, si era semplicemente appoggiato alla rete, riprendendo fiato, mentre i compagni arrivavano per festeggiarlo.
Il meme su Thierry Henry. Circola su Twitter con l'hashtag #Henrying: è una foto del calciatore francese e della sua composta esultanza dopo il 400esimo gol in carriera.
ExoMars, la nuova missione verso Marte dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), è partita questa mattina dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan alle 10:31 (ora italiana). Il lancio è stato gestito da Roscosmos, l’agenzia spaziale russa che collabora al progetto fornendo i sistemi per portare nello spazio ExoMars e alcune delle strumentazioni scientifiche a bordo della sonda. L’obiettivo della missione è condurre nuove analisi per capire se siano mai esistite forme di vita su Marte, come sembrano suggerire gli indizi raccolti finora dalle sonde e dai robot automatici (rover) della NASA. Per l’ESA si tratta di una delle missioni più ambiziose degli ultimi anni, dopo quella di Rosetta per inseguire e studiare una cometa atterrandoci sopra. Molti dei sistemi sviluppati per ExoMars sono stati realizzati da aziende pubbliche e private di 20 paesi, con a capo l’italiana Thales Alenia Space Italia, che ha ottenuto il contratto più importante con l’ESA per questa missione.
ExoMars è partita oggi per Marte. Dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan inizia la più importante missione dell'Agenzia Spaziale Europea degli ultimi anni, con molta Italia a bordo.
È morto a 68 anni Ronald Bell, musicista e cantante statunitense noto soprattutto per essere stato insieme a suo fratello Robert tra i fondatori del gruppo funk e R&B dei Kool & the Gang. Bell, che era musulmano e che aveva cambiato il suo nome in Khalis Bayyan, è morto il 9 settembre alle Isole Vergini statunitensi: la causa della morte non è stata comunicata. Bell, che suonava principalmente il sax, aveva scritto e prodotto alcuni dei brani più famosi del gruppo, che ha avuto la sua maggiore popolarità alla fine degli anni Settanta: tra questi ci sono “Jungle Boogie”, “Celebration”, “Cherish”, “Summer Madness” e “Open Sesame”.
È morto Ronald “Khalis” Bell, co-fondatore dei Kool & the Gang.
The Bourne Ultimatum è il terzo film della serie dedicata a Jason Bourne, che racconta la storia di un ex agente segreto della CIA colpito da amnesia, interpretato da Matt Damon. Il film – che in italiano ha in aggiunta il titolo Il ritorno dello sciacallo – è stato diretto da Paul Greengrass e nel cast ci sono anche Julia Stiles, David Strathairn, Scott Glenn, Daniel Brühl e Paddy Considine. La trama in breve
Qual è la storia di The Bourne Ultimatum. È il terzo capitolo della saga di Jason Bourne con Matt Damon, e ha vinto tre Oscar anche se forse non lo ricordate.
Slot Machine è un progetto del fotografo Emile Antic – nato a Milano e cresciuto ad Ancona – che accosta le immagini di slot machine a quelle dei giocatori, per raccontarli e cercare di capirne il legame. Per scattare le immagini Antic si è posizionato proprio tra la persona e la slot machine che stava utilizzando. Le fotografie sono state poi pubblicate in un flip book, cioè uno di quei libri costituiti da una sequenza di immagini che vanno sfogliati rapidamente per produrre una sorta di animazione. Secondo Antic, le immagini mostrano «un duplice rapporto, con diverse relazioni contrastanti: il movimento della macchina e la staticità dell’individuo, che è a suo modo attivo e passivo, invisibile al resto che lo circonda. Nella ricerca continua dei posti adatti a questa indagine mi sono accorto di come tutte le slot machine siano quasi sempre posizionate nella parte più buia e nascosta di un locale. Malgrado le luci e i suoni eccitanti della macchina l’individuo è avulso, incantato. Estraneo alle attività e dal contesto, l’unico rapporto esistente è tra lui e la macchina».
Facce da slot machine. Il fotografo Emile Antic racconta con le GIF il legame tra le macchine per giocare e l'espressione incantata di chi le usa.
L’Arabia Saudita ha presentato un ambizioso piano di apertura di nuovi musei, con l’obiettivo di diventare un importante centro internazionale d’arte. Insieme alle nuove regole introdotte lo scorso settembre per favorire il turismo straniero, il piano fa parte dell’ambizioso progetto “Vision 2030”, ideato dal potente principe ereditario Mohammed bin Salman per rendere l’Arabia Saudita indipendente dall’andamento dei mercati petroliferi entro il 2030, e per riformare alcuni degli aspetti più conservatori della società. – Leggi anche: Cosa aspettarsi da un viaggio in Arabia Saudita
L’Arabia Saudita vuole diventare un importante centro d’arte. Ha presentato un piano per la costruzione di molti importanti musei: uno dovrebbe ospitare il "Salvator Mundi" di Leonardo.
All’alba di giovedì 22 aprile sono state eseguite sei misure cautelari tra Abruzzo, Campania e Puglia, nei confronti di alcune persone accusate di far parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico e allo smaltimento illecito di rifiuti. Le misure sono state disposte dal giudice per le indagini preliminari (GIP) del tribunale di Bari: per due persone è stato disposto l’arresto in carcere, per una gli arresti domiciliari e per tre il divieto di dimora (cioè il divieto di stare o entrare) in Puglia e Abruzzo. Sono stati anche sequestrati preventivamente beni per oltre 1,6 milioni di euro, corrispondenti a una stima dei profitti derivanti dalle attività illegali. Le indagini erano iniziate nel 2018 e da allora le autorità avevano trovato complessivamente più di 13mila tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi smaltiti illecitamente (i rifiuti speciali sono quelli derivanti dalle attività di industrie e aziende, che dovrebbero essere smaltiti da aziende autorizzate). I rifiuti erano in depositi non autorizzati e organizzati in ecoballe (i cilindri di grosse dimensioni in cui si compattano i rifiuti solidi), in cui venivano inseriti scarti tessili, plastica, gomma, carta e legno, tra gli altri.
Sono state eseguite sei misure cautelari tra Abruzzo, Campania e Puglia per traffico e smaltimento illecito di rifiuti.
Il centro di ricerca e di allevamento di panda di Chengdu, nella provincia cinese del Sichuan, ha presentato al pubblico e alla stampa i 14 esemplari di panda gigante nati nella struttura nel 2013, tra luglio e settembre. I panda sono allevati in due sale parto del centro e alimentati artificialmente: i primi dieci giorni dopo la nascita sono particolarmente delicati perché gli animali rischiano di contrarre facilmente malattie e essere feriti inavvertitamente dalla madre durante l’allattamento. Il panda più grande si chiama Meng Meng e pesa meno di quattro chili; il più giovane, Ya Yi, è nato 40 giorni dopo e pesa 600 grammi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
14 piccoli panda cinesi – foto. Sono nati tra luglio e settembre nel Sichuan: il più grande pesa meno di 4 chili e il più giovane 600 grammi.
I fondatori dei tre più grandi siti di poker online sono stati ufficialmente incriminati dalle autorità federali degli Stati Uniti per frode e riciclaggio di denaro. Le accuse sono state accompagnate dalla chiusura dei rispettivi domini: PokerStars, Full Tilt Poker e Absolute Poker. I giornali americani l’hanno descritta come la più grande stangata contro il gioco d’azzardo mai avvenuta negli Stati Uniti. Le aziende, tutte con base al di fuori degli Stati Uniti, sono accusate di avere cercato di aggirare la legge americana che vieta di effettuare pagamenti con carta di credito per operazioni legate al gioco d’azzardo. I siti riuscivano ad aggirare questo divieto mascherando i pagamenti con operazioni destinate all’acquisto di palline da golf, gioielli e fiori.
La stangata sul poker online. I tre più grandi siti di poker online sono stati chiusi con l'accusa di frode.
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
Puntiamo al ristagno. Michele Salvati sul Corriere della Sera spiega quali sono la padella e la brace delle prospettive politiche ed economiche dell'Italia (sconsigliato se siete già di cattivo umore).
Il 21 dicembre è morto a 86 anni lo stilista francese Emanuel Ungaro. Era nato nel 1933 a Aix-en-Provence, dove suo padre, un italiano nato a Francavilla Fontana, era emigrato per scappare dalla dittatura fascista. A 22 anni Ungaro si traferì a Parigi, dove iniziò a lavorare nell’alta moda, e poco dopo andò a Barcellona per lavorare con Balenciaga. Nel 1968 tornò in Francia per fondare il proprio atelier, e nel corso degli anni il marchio Ungaro divenne uno dei più importanti della moda parigina. Nel 1996 cedette l’azienda al gruppo italiano Ferragamo, e nel 2004 si ritirò definitivamente dal mondo della moda. Dal 2014 il marchio Ungaro è diventato di proprietà dell’azienda italiana Aeffe.
È morto lo stilista francese Emanuel Ungaro, aveva 86 anni.
Billy Idol nacque – con un altro nome – il 30 novembre 1955 a Stanmore, nel Middlesex, e oggi compie 60 anni. Diventò famoso negli anni Settanta con la band punk rock Generation X, fondata insieme a Tony James. Poi continuò da solo, trasferendosi negli Stati Uniti, dove cominciò a suonare con il chitarrista Steve Stevens e dove i suoi video trasmessi da MTV contribuirono molto al suo successo. Queste sono le otto canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, ha scelto per il suo libro Playlist. Billy Idol (1955, Middlesex, Inghilterra) Come trasformare una voce aggressiva, una smorfia cattiva e i capelli dritti in testa, da divisa punk a prodotto di successo pop mondiale. Partì emulo dei Sex Pistols e finì in cima alle classifiche di tutto il pianeta, ma soprattutto di quelle americane (veniva dal Middlesex). Gli piacque abbastanza, ci marciò un po’ e poi sparì nel quasi nulla. Ogni tanto recita in un film, e ha fatto un disco passato inosservato ancora nel 2014.
Billy Idol ha 60 anni. E quindi è il giorno giusto per riascoltare le sue otto migliori canzoni, scelte da Luca Sofri.
Su Netflix, maggio è stato il mese in cui è finita The Last Dance – «Starts with hard work, ends with champagne» – o, per chi proprio non vuole guardare dieci ore di documentario su Michael Jordan, il mese di Hollywood, Boris, SKAM Italia 4 e Space Force. Giugno sarà per molti il mese della terza stagione di Dark, della quarta di Tredici e, per chi vuole qualcosa di nuovo, della serie italiana Curon, un paese sommerso. Poi, come sempre, tanti altri film (molti già da oggi) e molte altre cose. Ma promettono bene anche il nuovo film di Spike Lee, il film Eurovision Song Contest: La storia dei Fire Saga e la docuserie sportiva (seppur a modo suo) Home Game.
Le novità di giugno su Netflix. La terza stagione di "Dark", tutta "24", il nuovo film di Spike Lee, la serie italiana "Curon" e, già da oggi, "Gremlins" e "Ready Player One".
Il catalogo di Netflix cambia ogni giorno, perché c’è sempre qualcosa di nuovo che arriva e qualcos’altro che viene tolto (o che viene tolto, fa dei giri immensi e poi ritorna). Ogni mese Netflix comunica alcune delle nuove cose che arriveranno nei giorni seguenti: salvo sorprese, le più importapunnti. Come capita sempre, il primo del mese – che è anche il primo dell’anno, stavolta – arrivano un bel gruzzolo di film e serie, dalla nuova stagione di Una serie di sfortunati eventi a The Butler – Un maggiordomo alla Casa Bianca. Tra i film che escono nei 30 giorni seguenti c’è l’horror It Follows, Manchester By The Sea e il Grande Lebowski, mentre tra le serie tornerà Unbreakable Kimmy Schmidt e la seconda stagione di American Crime Story, sull’omicidio di Gianni Versace.
Netflix, le novità di gennaio nel catalogo italiano. “Manchester by the Sea”, la serie sull'omicidio di Gianni Versace e un horror recente di cui si è parlato parecchio, tra gli altri.
Dopo quattro anni la piattaforma di blogging Medium sta abbandonando Holacracy, un innovativo sistema di gestione aziendale che aveva adottato come alternativa alla tradizionale gerarchia da ufficio. Soltanto un anno fa Medium sembrava convintissima di Holacracy e aveva investito migliaia di dollari in consulenti e nel software di HolacracyOne, Glass Frog. I dipendenti di Medium parlavano il gergo di una società post-gerarchica: non esistevano più dirigenti, capi, o qualifiche; le persone “rinvigorivano” i ruoli all’interno di “cerchie”; i team gestivano incontri “tattici” e di “governance” gestiti da facilitatori selezionati. Cosa ha fatto cambiare idea a Medium, quindi? «Per noi Holacracy era di ostacolo al lavoro», ha scritto la settimana scorsa sul blog aziendale Andy Doyle, che lavora nel settore operations di Medium. In teoria la rinuncia a un’organizzazione gerarchica dovrebbe liberare le aziende dalla tirannia della burocrazia. Ma Holacracy ne ha creata una nuova. Per decenni le aziende hanno cercato un’alternativa al modello di gestione dell’alto. La gerarchia tradizionale è considerata sempre di più come un’obsoleta reliquia della rivoluzione industriale, e come la strada verso il fallimento per le società che operano con quel modello. Nonostante questo però, superare il modello della tradizionale gerarchia aziendale si è dimostrato un’impresa difficile. La maggior parte delle aziende non funzionano come gerarchie pure. Solo il 38 per cento delle oltre settemila aziende interpellate per un recente studio dall’importante società di consulenza e revisione Deloitte si sono definite “organizzate in modo funzionale”. Eppure molti uffici sono bloccati in un limbo complicato.
Si può eliminare la gerarchia dai posti di lavoro? a Medium hanno provato a farlo usando un famoso software, Holacracy, ma le cose no sono andate bene e ora hanno fatto marcia indietro.
Una delle frasi più ricorrenti quando si parla di film tratti da libri è «però è meglio il libro». Walt Hickey, un giornalista del sito americano di analisi statistica FiveThirtyEight, ha incrociato le valutazioni online fatte da critici cinematografici e lettori sui film e i libri che li hanno ispirati per capire quanto il luogo comune fosse veritiero, e ha indicato i 20 casi con il maggior divario di apprezzamento tra il film e libro che lo ha ispirato. Hickey ha preso in considerazione i film taggati su IMDB come “tratti da un libro”, e selezionato i primi 500 secondo le valutazioni di Metacritic, il sito che raccoglie le recensioni pubblicate dai giornali online su film, serie tv e videogiochi, sintetizzate in un numero da 0 a 100. È poi risalito alla votazione, espressa da 0 a 5, data dagli utenti di Goodreads – il social network di Amazon dedicato ai libri, che permette anche di votarli – ai libri da cui erano stati tratti i 500 film. In tutto ha raccolto le valutazioni di 382 film e libri che li hanno ispirati, e ha visualizzato i risultati in questo grafico. "The book was better than the movie" is usually BUT NOT ALWAYS a dumb opinion. https://t.co/Kozf8zt38Q pic.twitter.com/30aT9YN3St
Quali film sono meglio del libro. Una frase fatta smentita, dati alla mano, dal sito di statistica FiveThirtyEight, che ha incrociato le votazioni di critici e lettori su Metacritic e Goodreads.
Carlo Bonini ha ricostruito oggi su Repubblica la storia della figlia 17enne di Jo Song-gil, l’ex diplomatico ambasciatore “reggente” nordcoreano in Italia che lo scorso novembre ha disertato, sparendo nel nulla. Secondo Bonini, che ha basato la sua storia su quattro fonti dell’intelligence italiana rimaste anonime per ragioni di sicurezza, la ragazza non sarebbe stata riportata nel suo paese forzatamente, prelevata dalle forze di sicurezza nordcoreane e detenuta per la diserzione del padre, come riportato in precedenza; avrebbe invece deciso di sua volontà di non seguire i suoi genitori nella loro fuga perché contraria alla loro scelta, e di raggiungere il nonno in Corea del Nord. La ricostruzione di Repubblica è compatibile con le informazioni diffuse mercoledì dal ministero degli Esteri italiano; finora però non è stata confermata da altre fonti. Secondo Bonini, Jo Song-gil era diventato oggetto dell’attenzione dell’intelligence italiana fin dalla sua nomina ad ambasciatore “reggente”, nell’ottobre 2017, dopo l’espulsione dall’Italia dell’ex ambasciatore Mun Jong-nam come ritorsione per un test nucleare compiuto dalla Corea del Nord che aveva violato una risoluzione ONU.
La figlia di Jo Song-gil è tornata in Corea del Nord di sua volontà, dice Repubblica. Lo sostiene Carlo Bonini su Repubblica, che ha ricostruito la storia della figlia dell'ex ambasciatore a Roma che ha disertato a novembre.
Eugene Curran Kelly, per tutti Gene Kelly, nacque esattamente 100 anni fa a Pittsburgh, in Pennsylvania, terzo di cinque fratelli. Cantante, attore, ballerino e regista, prese lezioni di danza fin da piccolo insieme al fratello minore Fred e alla sorella Louise, e nel 1932 inaugurò la scuola di danza Gene Kelly Studio of the dance. Ebbe il primo ruolo da protagonista a Broadway nel 1940 nella pièce Pal Joey. Due anni dopo debuttò al cinema con il musical romantico For me and my Gal, per poi conquistare il successo internazionale nel 1944 con Cover Girl, in italiano Fascino, dove recita accanto a Rita Hayworth, che interpreta una ballerina russa che improvvisamente diventa la ragazza copertina della rivista Vanity.
Il centenario di Gene Kelly. Fu un grande attore e ballerino e recitò in molti film e musical: almeno uno lo conoscete di sicuro.
Il senatore della Lega Marco Centinaio, ex ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali del primo governo Conte, in un’intervista al Foglio ha fortemente criticato l’ordinanza annunciata dal presidente della Lombardia Attilio Fontana, leghista anche lui, che prevede il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina dal 23 ottobre al 13 novembre. L’ordinanza non è ancora stata pubblicata, ma secondo diversi giornali sarebbe stata già firmata da Fontana e dal ministro della Salute Roberto Speranza. Centinaio ha detto:
Il senatore della Lega Marco Centinaio ha detto che violerà il coprifuoco in Lombardia. «Vediamo se qualcuno viene ad arrestarmi», ha detto l'ex ministro criticando l'ordinanza annunciata dal presidente della Lombardia Attilio Fontana, suo collega di partito.
Prêt-à-porter è un progetto del fotografo e filmmaker Arnaud Deroudilhe: ha ritagliato le sagome dei vestiti apparsi sulle copertine della celebre rivista di moda Vogue negli anni Sessanta, e le ha sostituite con fotografie di paesaggi naturali. I nuovi sfondi mantengono un legame con il tema o i colori della rivista: un costume riempito con l’orizzonte di una spiaggia, nuvole al posto di calze, abiti fatti di boschi bianchi di neve e montagne. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Montagne e nuvole al posto di abiti, su Vogue. Un fotografo ha ritagliato vecchie copertine della rivista, sostituendo a calze, vestiti e cappelli fotografie di paesaggi.
Venerdì pomeriggio il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha accolto la richiesta di riabilitazione presentata del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi a inizio marzo, rendendolo di nuovo candidabile in politica a effetto immediato. Il Tribunale ha di fatto cancellato gli effetti della legge Severino, che in seguito alla sua condanna del 2013 lo aveva interdetto dai pubblici uffici fino al novembre del 2019. Ora la Procura di Milano può fare ricorso in Cassazione, chiedendo che la riabilitazione a Berlusconi venga revocata. Intanto, la riabilitazione è già effettiva, e quindi potenzialmente potrebbe candidarsi a nuove elezioni. La domanda che molti si stanno facendo è come influirà questa novità sul comportamento di Berlusconi nei confronti delle trattative in corso tra Lega e Movimento 5 Stelle per formare un governo, al quale Forza Italia aveva concesso una “benevolenza critica”. Se effettivamente verrà formato, potrebbe perlomeno allontanare la data delle elezioni, che invece avrebbero potuto tenersi già in estate o in autunno, e alle quali Berlusconi a questo punto si sarebbe potuto candidare.
Berlusconi si può di nuovo candidare. Il Tribunale di sorveglianza di Milano ha accolto la richiesta di riabilitazione che aveva presentato due mesi fa, rendendolo eleggibile con effetto immediato.
Nella notte tra lunedì 21 e martedì 22 dicembre a Torino la polizia ha arrestato Rocco Schirripa, un uomo di 62 anni di origini calabresi con precedenti penali che lavorava in una panetteria in piazza Campanella, nella zona ovest della città. Schirripa è accusato di essere una delle persone che il 26 giugno del 1983 uccisero Bruno Caccia, magistrato che allora era a capo della procura di Torino, per conto della ‘ndrangheta. Quello di Caccia è stato uno dei casi di cronaca nera più famosi degli anni Ottanta, anche perché è rimasto parzialmente irrisolto: fu arrestato e condannato il mandante dell’omicidio, ma mai gli esecutori. Chi era Bruno Caccia Bruno Caccia era nato a Cuneo nel 1917, e diventò procuratore di Torino nel 1980 dopo avere lavorato diversi anni come sostituto procuratore a Torino e come procuratore ad Aosta. Negli anni Settanta e Ottanta in Italia erano molto frequenti sequestri, omicidi e attentati di natura politica, e Torino era una città dove gruppi terroristici come le Brigate Rosse e Prima Linea erano molto attivi.
Il caso Bruno Caccia, dall’inizio. Chi era il magistrato piemontese ucciso nel 1983 e per il quale oggi c'è un nuovo accusato, dopo 32 anni.
Ieri, intervenendo a Roma alla presentazione di un libro, il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda è stato molto critico con l’ultimo governo e con la sinistra, italiana ed europea in generale: per esempio ha detto che la sinistra moderna, quella nata e cresciuta negli ultimi 20 anni è “morta” e che ce ne vuole una nuova (di questa storia della sinistra europea abbiamo parlato nell’ultima puntata del podcast del Post). «I messaggi di Tony Blair o di Clinton se li rileggiamo erano spot delle patatine, e li abbiamo idolatrati», ha detto Calenda, riferendosi ai due principali leader che hanno influenzato l’evoluzione della sinistra moderna, contribuendo a spostarne sostanzialmente il programma economico verso il centro. Blair e Clinton sono stati per anni delle guide per la sinistra di tutto il mondo, compresa quella italiana. Per Calenda, però, quel che dicevano un tempo, riproposto oggi, suona come «solenni sciocchezze, come la Terza via che infatti è definitivamente morta, portandosi con sé la sinistra in quasi tutti i paesi».
Calenda ha detto qualcosa di sinistra. Alla presentazione di un libro ha detto che "il Jobs act è sbagliato", che bisogna proteggere l'occupazione e che la sinistra ha fatto molti errori.
Abbiamo una data, intanto. Tra poco meno di un mese – ventotto giorni, per la precisione – la Camera e il Senato saranno chiamate a esprimersi sulla loro fiducia al governo Berlusconi. È questo il risultato dell’incontro di questo pomeriggio tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e i presidenti delle camere, Gianfranco Fini e Renato Schifani. L’accordo sui calendari del parlamento prevede che la legge finanziaria sarà esaminata nei venti giorni e approvata definitivamente entro i primi dieci giorni di dicembre. La mattina del 13 dicembre il presidente del Consiglio farà le sue annunciate comunicazioni al Senato. Nel pomeriggio comincerà il dibattito alla Camera sulla mozione di sfiducia presentata da PD e IdV. La mattina del giorno dopo, contestualmente, Camera e Senato voteranno le due mozioni: quella della Camera è una mozione di sfiducia presentata dall’opposizione, quella del Senato è invece una mozione di sostegno al governo presentata dalla maggioranza. Secondo quanto stabilisce la Costituzione, è sufficiente che una delle due camere neghi la fiducia al governo perché questo debba dare le dimissioni. In questo momento Lega e PdL sembrano avere la maggioranza al Senato ma non alla Camera.
La data di scadenza. Il parlamento voterà la fiducia il 14 dicembre: lo stesso giorno del verdetto della Corte sul legittimo impedimento.
Domenica 14 dicembre a Roma si è svolta l’assemblea nazionale del Partito Democratico, l’organo composto dai delegati eletti con le primarie dello scorso novembre. L’assemblea è stata convocata dopo che in commissione Affari Costituzionali alla Camera la maggioranza era stata battuta due volte su due emendamenti identici alla riforma del Senato e del titolo V della Costituzione: le modifiche, approvate grazie al voto della minoranza del PD insieme all’opposizione, cancellano la possibilità per il presidente della Repubblica di nominare cinque senatori a vita. Nel frattempo la Commissione ha approvato il testo del disegno di legge costituzionale che inizierà ad essere discusso in aula il prossimo martedì. L’assemblea del PD era stata preceduta da polemiche e tensioni tra maggioranza e minoranza del partito, con qualche giornale che è arrivato a parlare di “scissione”. Tutto si è invece risolto con qualche richiamo e qualche intervento critico ma non risolutivo, da parte di nessuno: né da parte del presidente del Consiglio e segretario del PD Matteo Renzi («Noi siamo quelli che cambiano l’Italia, non quelli che stanno a mugugnare»; «Il PD non è un partito che va avanti a colpi di maggioranza ma sia chiaro che non starà fermo nella palude per i diktat della minoranza»; chi non è d’accordo non deve sottostare a un «principio di obbedienza» ma di «lealtà») né da parte degli esponenti della cosiddetta minoranza del partito (Stefano Fassina: «Se vuoi andare al voto dillo»; Gianni Cuperlo: «Nessuno vuole la palude»). Massimo D’Alema non era presente, Pier Luigi Bersani nemmeno, per un «mal di schiena»; Pippo Civati non è intervenuto spiegando di non aver nulla da aggiungere rispetto a quanto già detto il giorno prima in un incontro a Bologna («Un partito a sinistra del PD si costituirà se Renzi continua così, non è colpa o responsabilità nostra»). Alla fine dell’assemblea Matteo Renzi non ha messo ai voti la relazione e non ha parlato di alcun provvedimento disciplinare contro chi non è d’accordo con le riforme.
I video dell’assemblea del PD. Gli interventi di Renzi, Orfini, Fassina, Cuperlo e gli altri, nell'agitata e non risolutiva riunione di domenica.
Sono stati revocati gli arresti domiciliari a Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi: lo ha deciso il tribunale del riesame di Firenze, accogliendo la richiesta della difesa. Il tribunale ha comunque disposto l’interdizione dall’esercizio dell’attività imprenditoriale per otto mesi. Renzi e Bovoli erano stati messi agli arresti domiciliari il 18 febbraio nell’ambito di un’inchiesta della procura di Firenze sul fallimento di almeno tre cooperative collegate ad “Eventi6”, società fondata da Tiziano Renzi. I due, indagati insieme a una terza persona, sono accusati di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. La madre di Matteo Renzi, Laura Bovoli, sarà inoltre processata a Cuneo per concorso in bancarotta documentale per via di alcuni legami fra la società Eventi6, di cui era amministratrice, e l’azienda cuneese Direkta. Entrambi si sono più volte dichiarati innocenti dalle accuse.
Sono stati revocati gli arresti domiciliari ai genitori di Matteo Renzi.
Tra le persone da fotografare questa settimana ci sono alcuni degli inglesi più popolari di sempre: Kate Moss, David Beckham e la famiglia reale con la regina Elisabetta II che spaventa un bambino di due anni. La cancelliera tedesca Angela Merkel invece si è prestata senza troppa convinzione a provare uno “spara-coriandoli” in un asilo a Berlino. Tra i politici italiani ci sono quelli meno felici, come Piero Fassino, e quelli più felici, come Virginia Raggi e Giuseppe Sala. Poi ci sono un po’ di baci, come quello di una sostenitrice di Donald Trump a Donald Trump. LeBron James invece ha dato (e ricevuto) dimostrazioni d’affetto tutta la settimana, dopo aver fatto vincere la NBA ai Cleveland Cavaliers: ai compagni, ai tifosi, alla figlia e alla moglie. Per quanto riguarda invece le persone famose fotografate in contesti diversi da quelli a cui siamo abituati: Brad Pitt si è vestito da pilota e insieme a Patrick Dempsey, ed è andato alla 24 Ore di Le Mans. Nerendra Modi invece fa spesso yoga in pubblico, ma stavolta ha provato una posizione che sembra mica facile. Il principe Harry invece continua a fare il principe Harry. E poi Mark Rylance (con cappello d’ordinanza), Sia, Giorgio Armani e quelli alle sfilate di Armani, tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Brad Pitt vestito da pilota, la regina che spaventa un bambino e Angela Merkel con uno spara coriandoli, tra le persone da fotografare questa settimana.
Manca sempre meno alle elezioni statunitensi e l’attenzione per i due candidati è sempre più alta: Donald Trump stringe forte la bandiera, Hillary Clinton si sente benissimo, con i suoi 69 anni (e Katy Perry vuole che si voti per lei). Belle foto dalla famiglia reale britannica: mentre la regina girava tra gli scaffali di un supermercato, Camilla, Duchessa di Cornovaglia, spillava una birra per il principe Carlo. A Londra, Pamela Andersson continua a impegnarsi per i diritti degli animali. Tante attrici e modelle sorridenti a gala, prime e premiazioni: Heidi Klum, Charlize Theron, Nicole Kidman e Jennifer Garner, per dirne quattro. Due facce annoiate: Nicki Minaj e Jean-Claude Juncker. Zerocalcare si è messo la giacca. Vecchie glorie del tennis che si fanno un selfie. E poi valeva la pena fotografare Scarlett Johansson che vende pop corn, i primi capelli bianchi di Zooey Deschanel, il cappello rosa di Lady Gaga, un ritratto della famiglia Smith e chi si diverte con lo scherzo fotografico più vecchio del mondo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Scarlett Johansson che vende pop corn, la Regina Elisabetta al supermercato e chi si diverte con lo scherzo fotografico più vecchio del mondo, tra le persone da fotografare in settimana.
Da qualche giorno Google ha sostituito il classico blu dei link con il nero nelle sue pagine dei risultati, nell’ambito di un esperimento che per ora coinvolge un numero limitato di utenti. Molti di loro hanno segnalato il cambiamento con toni piuttosto allarmati, dicendo di essere contrari e chiedendo a Google di rimettere le cose a posto. In effetti, in quasi 18 anni la grafica del motore di ricerca è cambiata molto ma non ha mai abbandonato la regola non scritta per cui il colore predefinito predefinito è il blu, che tutti hanno imparato a riconoscere e associare alle parole sottolineate che consentono di navigare all’interno del Web. Google ha un peso come pochi altri su Internet: se decidesse di passare al nero sancirebbe la fine di uno dei canoni più longevi nella storia degli ipertesti – la cui origine è comunque legata al caso, come spesso avviene nelle vicende dell’informatica e non solo. Hyperlink La parola “link” è l’abbreviazione di “hyperlink”, parola inglese che indica un collegamento ipertestuale (“link” significa collegamento, mentre “hyper”/“iper” deriva dal greco “ὑπερ-” e significa “oltre”). La parola hyperlink fu ideata tra il 1964 e il 1965 da Ted Nelson, un informatico statunitense che lavorava al progetto Xanadu, il primo dedicato allo sviluppo e alla formalizzazione di un ipertesto, cioè di un testo con collegamenti ad altri documenti, all’interno dei quali ci si può spostare per una consultazione più pratica. Traendo ispirazione da un saggio degli anni Quaranta di Vannevar Bush su un ideale microfilm che si comportasse come un ipertesto, Nelson scrisse articoli e libri sull’argomento, che insieme ad altre fonti ed esperienze nel campo furono la base per lo sviluppo del concetto di “link” nei lavori di Tim Berners-Lee, considerato l’ideatore del Web per come lo conosciamo oggi (il Web, cioè le pagine che leggete tramite un browser come quella su cui siete adesso, è solo una parte di Internet: la più accessibile e navigabile, per intenderci).
Perché i link sono blu. La storia di una cosa che abbiamo da sempre sotto gli occhi, senza un motivo univoco, e che ora Google sta pensando di cambiare.
Dallo scorso venerdì centinaia di migliaia di computer in tutto il mondo sono stati infettati da WannaCry, un virus informatico (di tipo “ransomware”, ci arriviamo) che cripta le informazioni sul proprio computer rendendole inaccessibili e chiedendo il pagamento di oltre 300 dollari per sbloccarle. Il malware si è diffuso molto rapidamente perché sfrutta una falla di sicurezza nel sistema di condivisione dei file di Windows, che ha permesso a WannaCry di infettare migliaia di computer senza il permesso da parte dei loro utenti. Il problema di sicurezza era noto a Microsoft, che aveva diffuso già a marzo gli aggiornamenti necessari per impedire che qualche malware la potesse sfruttare, ma non tutti aggiornano con frequenza i loro computer e questo ha permesso a WannaCry di infettarne molti (soprattutto nelle aziende, dove gli aggiornamenti richiedono più tempo e pianificazioni). Microsoft dice che l’attacco non riguarda Windows 10, la versione più recente del suo sistema operativo, ma è comunque sempre raccomandata qualche precauzione. La prima cosa da fare contro WannaCry Se utilizzate Windows verificate di avere installato gli aggiornamenti di sicurezza più recenti: Microsoft di solito diffonde un aggiornamento di questo tipo ogni mese, mettendo al riparo il suo sistema operativo dalle ultime falle scoperte. Per verificare di avere il computer aggiornato andate su “Start” > “Impostazioni” > “Aggiornamento di sicurezza” > “Windows Update” (il percorso può variare a seconda della versione di Windows, se non lo trovate, potate usare la funzione “Cerca” scrivendo “Windows Update”).
Cosa fare contro WannaCry, il virus che ha infettato i pc in mezzo mondo. Qualche facile dritta per stare al sicuro e non avere rimpianti.
Luca Carra, direttore del giornale online Scienza in rete, che si occupa di divulgazione scientifica, ha intervistato Walter Ricciardi sull’emergenza in Italia provocata dall’epidemia di coronavirus, parlando tra le altre cose delle conseguenze degli spostamenti di persone da Nord a Sud dopo il primo decreto del governo approvato sabato scorso che isolava la Lombardia e altre 14 province italiane. Ricciardi è membro del comitato esecutivo dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e consigliere del ministro della Salute, Roberto Speranza, nella gestione dell’emergenza del coronavirus in Italia. Parlando della situazione italiana, Ricciardi ha detto di aspettarsi «ancora almeno due settimane dure», perché le misure adottate dal governo «hanno bisogno di tempo vista l’alta contagiosità del virus». Ricciardi ha espresso preoccupazione per un possibile aumento di contagi in alcune zone oggi meno interessate dal coronavirus – aumento causato soprattutto dai movimenti della popolazione da Nord e Sud degli ultimi giorni:
Lo spostamento di persone da Nord a Sud farà aumentare i contagi, dice Walter Ricciardi. Che è consulente del ministero della Salute nella gestione dell'emergenza coronavirus in Italia.
Tra le altre funzioni con cui Google ha via via reso più facile ed efficiente l’offerta dei risultati attraverso il suo motore di ricerca c’è l’”autocomplete”, ovvero il suggerimento di alcune alternative per il completamento delle formule che immettiamo quando cerchiamo qualcosa. Il suggerimento è basato sulla valutazione e la sintesi delle ricerche effettuate più di frequente, spiega Google: “rispecchiano l’attività di ricerca di tutti gli utenti del Web e i contenuti delle pagine web indicizzate da Google”. L’unico filtro riguarda contenuti che possano essere violenti o offensivi o incentivare l’uso di siti con materiale pirata: per il resto il completamento automatico è effettivamente automatico, senza alcun intervento umano. La funzione di autocompletamento è quindi interessante per avere un’idea sommaria delle ricerche più frequenti che gli utenti associano a determinati temi o nomi, e della prevalenza di determinati contenuti associati a quei temi o nomi. Niente di scientifico o di quantitativamente classificabile e comparabile, ma indicazioni potenzialmente interessanti. Un esempio su cui vedere l’effetto che fa può essere quello più frequentemente associato a sondaggi e ricerche sulla popolazione, ovvero quello della politica: dopo l’esperimento del 2013, abbiamo provato di nuovo a cercare su Google i nomi di alcuni uomini e donne politici noti, e leggere cosa Google ci dice delle curiosità o delle idee che abbiamo su di loro come delle associazioni col loro nome che hanno più attecchito in rete.
I politici italiani secondo Google, di nuovo. Cosa racconta la funzione "autocomplete" del motore di ricerca a proposito di cosa pensiamo e cosa vogliamo sapere dei maggiori leader.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Il sindaco di Adro “è un caso umano”. Secondo La Stampa Lancini sarebbe stato scaricato anche dalla Lega, ma la questione non si risolve.
La vittoria di Donald Trump alle presidenziali degli Stati Uniti non ha avuto i previsti effetti negativi sulle borse, come era stato anticipato da alcuni analisti prima dalle elezioni, secondo i quali solo con l’elezione di Hillary Clinton ci sarebbero stati benefici per i mercati. La borsa di Wall Street ha chiuso la giornata di mercoledì 9 novembre – la prima del dopo elezioni – in positivo guadagnando quasi l’1 per cento circa. Il risultato è stato reso possibile dal buon andamento dei titoli nel settore finanziario, in quello assicurativo e in quello delle grandi costruzioni, che potrebbero ottenere vantaggi dalla presidenza Trump se manterrà le promesse fatte in campagna elettorale, molto favorevoli alla finanza, alle banche e alla deregolamentazione dei mercati. Nel complesso nella giornata di ieri hanno tenuto anche le altre borse, con quella italiana che ha chiuso a -0,1 per cento, ma più per fattori interni legati alle incertezze sulle condizioni economiche del paese anche in seguito alle stime della Commissione europea sull’andamento del Prodotto interno lordo (PIL) nel 2017, rivisto al ribasso rispetto a quanto annunciato dal governo (da 1 a 0,9 per cento). La giornata di oggi è iniziata più positivamente, con Milano che è arrivata a guadagnare l’1,7 per cento.
L’effetto di Trump sulle borse. Perché non c'è stato il "panico sui mercati" previsto da alcuni analisti e cosa ha reso possibile una delle migliori giornate di Wall Street.
Vi starete chiedendo che fine ha fatto l’autunno: non quello astronomico, che è già tra noi, ma quello delle foglie gialle, del “Meglio prendere su una felpina” e delle pioggerelle deboli ma costanti del sabato sera che vi liberano da ogni senso di colpa per essere rimasti a casa davanti alla tv. La risposta è che potremmo esserci vicini, visto che le temperature sono «in sensibile diminuzione» in quasi tutta Italia (16° C di minima a Roma, 13° C a Milano e Torino). Le previsioni: al Nord cielo sereno, con qualche addensamento di nuvole sui rilievi occidentali. Nella Sardegna centrale e occidentale ci saranno molte nuvole e rovesci al mattino, poi il tempo migliorerà. Al Centro farà generalmente bello, ma la giornata inizierà con le nuvole nelle Marche del sud, in Abruzzo e nel Lazio da Roma in giù, dove ci si aspetta qualche pioggia; dal pomeriggio tornerà il sereno.
Le previsioni meteo per martedì 25 settembre. Bel tempo in molte parti d'Italia, ma temperature «in sensibile diminuzione».
Stamattina ci sono state due sparatorie a Bitonto, in Puglia: una donna è stata uccisa da un proiettile vagante, un uomo è rimasto ferito al torace. La prima sparatoria è avvenuta intorno alle 7.30 nella periferia nord, la seconda a distanza di mezz’ora nel centro storico. Proprio durante la seconda sparatoria è stata colpita un’anziana che stava passando di lì. La donna è morta mentre un’ambulanza la stava portando all’ospedale San Paolo di Bari. Non è chiaro invece se l’uomo ferito al torace fosse coinvolto o meno nelle due sparatorie.
Stamattina ci sono state due sparatorie a Bitonto, in Puglia: una donna è stata uccisa.
Microsoft ha confermato di avere già aggiornato Windows nei primi giorni di ottobre per eliminare una grave falla di sicurezza che interessa lo standard WiFi, resa pubblica all’inizio di questa settimana allo scopo di indurre tutti i principali produttori di sistemi operativi e dispositivi a porvi rimedio. L’aggiornamento per Windows è stato diffuso il 10 ottobre scorso, nell’ambito della periodica diffusione di aggiornamenti di sicurezza e per aggiungere nuove funzionalità nel sistema operativo. La falla riguarda WPA2, il sistema per cifrare le connessioni senza fili tra dispositivi (router, computer, smartphone e via discorrendo), e consente a utenti malintenzionati di ottenere l’accesso ai dati scambiati tramite WiFi. Il problema riguarda soprattutto il sistema operativo Android, per via del modo in cui gestisce WPA2, e Google ha annunciato che renderà disponibile un aggiornamento entro le prossime settimane. Apple ha già sistemato la falla in una beta di iOS, che dovrebbe essere distribuita in versione stabile entro i prossimi giorni. Per i produttori di punti di accesso e altri dispositivi l’attesa potrebbe essere invece più lunga, così come potrebbe risultare macchinoso l’aggiornamento dei loro router, soprattutto per gli utenti meno esperti. Per escludere la falla è comunque sufficiente che uno dei due dispositivi, tra smartphone/pc/tablet e router, sia stato aggiornato.
Microsoft ha già aggiornato Windows contro la grave falla di sicurezza nel WiFi.
Mercoledì 13 marzo Fiat Chrysler Automobilies (FCA) richiamerà volontariamente 862.520 veicoli negli Stati Uniti, a causa del mancato rispetto delle normative sulle emissioni. Il richiamo è stato annunciato dall’Agenzia per la protezione dell’ ambiente (EPA), in seguito a test sulle emissioni condotti dalla stessa EPA e dalla FCA. A essere richiamati saranno modelli di Jeep, Chrysler e Dodge prodotti tra il 2011 e il 2016. Nel comunicato si legge che i proprietari dei veicoli riceveranno da FCA un avviso non appena saranno disponibili i componenti necessari per la riparazione, aggiungendo che nel frattempo potranno continuare a usarli. Dato il grande numero di auto coinvolte, i richiami si svolgeranno un po’ alla volta nel corso del 2019 a partire dai modelli più vecchi. FCA ha commentato la notizia dicendo che si tratta di un richiamo “di routine” che non avrà implicazioni sulla sicurezza dei veicoli e che non comporterà nessuna multa per la società. Il richiamo arriva dopo che a gennaio FCA aveva concordato con il Dipartimento di Giustizia americano il pagamento di circa 800 milioni di dollari per il caso sulle emissioni falsate dei suoi motori diesel negli Stati Uniti. Nonostante l’accordo, FCA ha continuato sempre a negare di avere manomesso i dati sulle emissioni dei suoi motori diesel e sostenuto di avere agito in buona fede.
FCA richiamerà 862.520 auto negli Stati Uniti a causa del mancato rispetto delle normative sulle emissioni.
Il papa emerito Benedetto XVI, che si è dimesso dal suo incarico il 28 febbraio 2013, ha scritto una lettera a Massimo Franco del Corriere della Sera, che si era informato sulle sue condizioni di salute. Da tempo circolano voci mai confermate secondo cui Benedetto non stia bene: Franco gliene ha chiesto conto e Benedetto XVI, cioè Joseph Ratzinger, ha risposto con un breve testo in cui scrive, fra le altre cose: «Nel lento scemare delle forze fisiche, interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa»
Benedetto XVI dice di sentirsi «in pellegrinaggio verso Casa». L'ha scritto al Corriere della Sera, che gli aveva chiesto conto del suo stato di salute.
Da due giorni è nata una nuova discussione intorno ai cosiddetti “80 euro”, il bonus fiscale mensile da 80 euro, deciso nel 2014 dal governo Renzi per una fascia di cittadini italiani e poi mantenuto dal governo Gentiloni. In una nota diffusa il 28 febbraio dal ministero dell’Economia, si è saputo che alla fine del 2016 circa 966mila persone che avevano ricevuto il bonus l’hanno dovuto restituire integralmente, mentre circa 765mila ne hanno dovuto restituire una parte, perché non rientravano nei requisiti stabiliti dalla legge. In tutto circa 1,7 milioni di persone – il 14,5 per cento dei beneficiari totali del bonus, che sono 11,9 milioni – hanno dovuto restituire tutti i soldi ricevuti, circa 960 euro, o parte di questi. I critici del governo hanno accusato il ministero e Renzi di avere ingannato i cittadini che hanno dovuto restituire tutto o parte del bonus, e più in generale di avere creato disagi per le persone che avevano già speso questi soldi. Queste critiche sono fondate solo in parte, e hanno a che fare col meccanismo un po’ particolare con cui si calcola il bonus piuttosto che con una decisione precisa del governo (come già avevamo spiegato un anno fa quando il ministero dell’Economia aveva fornito dati simili relativi al 2015). I critici inoltre omettono un particolare importante: ci sono anche persone che all’inizio dell’anno non beneficiavano del bonus – oppure ne ricevevano solo una parte – e che in seguito ne hanno ottenuto il diritto e quindi sono state “risarcite” a fine anno, sempre per via dello stesso meccanismo. Secondo la nota del ministero dell’Economia, alla fine dell’anno scorso 514mila persone hanno ricevuto l’importo corrispondente a un anno intero di bonus, mentre un milione e novemila persone hanno ottenuto un’integrazione rispetto al bonus percepito durante l’anno.
Un po’ di ordine sulla storia degli 80 euro. È vero che 1,7 milioni di persone hanno dovuto restituirli, ma la faccenda è più complicata di come l'avete letta sui titoli dei giornali.
Domenica a Bologna ci sono stati scontri tra membri dei centri sociali e polizia durante la manifestazione contro il governo organizzata dalla Lega Nord a cui hanno partecipato anche Silvio Berlusconi e molti altri leader del centrodestra. Gli scontri sono avvenuti questa mattina sul ponte di via Stalingrado, tra le 11:50 e le 13, quando circa 500 persone hanno cercato di forzare il blocco della polizia. Un poliziotto è rimasto ferito e al momento si trova in ospedale, in condizioni non gravi. Secondo il Corriere della Sera, due ragazzi sono stati fermati e si trovano al momento in questura. I manifestanti appartengono quasi tutti a diversi centri sociali di Bologna e il loro obiettivo era protestare contro il comizio di Matteo Salvini, segretario della Lega Nord. Salvini ha parlato alle 11 per circa un’ora. A proposito degli scontri ha detto: «Dopo aver sgomberato i campi rom abusivi, ora bisogna sgomberare i centri sociali abusivi, perché quella non è politica, ma delinquenza». Berlusconi ha parlato invece intorno alle 13.30, circa un’ora dopo Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia che ha annunciato una manifestazione contro il governo per gennaio a Roma.
Cosa è successo domenica a Bologna. C'è stato qualche scontro tra polizia e manifestanti durante una protesta contro il governo organizzata dalla Lega Nord: un poliziotto è rimasto ferito.
Il 24 marzo la senatrice di Forza Italia Maria Elisabetta Alberti Casellati è stata eletta presidente del Senato grazie a un accordo tra centrodestra e Movimento 5 Stelle. Alberti Casellati ha 71 anni, è un avvocato e questa è la sua sesta legislatura da senatrice. Da quando si è capito che sarebbe diventata presidente del Senato, è circolata di nuovo una vecchia storia che la riguarda: nel 2005, quando era sottosegretaria del ministero della Salute guidato da Girolamo Sirchia, la figlia Ludovica Alberti Casellati fu assunta proprio come capo della sua segreteria. Ludovica Casellati è nata a Bolzano, e nella sua vita ha fatto un mucchio di cose: su internet sono disponibili due suoi curriculum (qui e qui). Nel 1995 ha ottenuto una laurea in Giurisprudenza al’università di Padova: subito dopo è entrata in Mediaset – dove ha fatto diversi corsi in marketing e pubblicità e stage al Tg4 e Studio Aperto – e poi in Publitalia, la concessionaria di Mediaset, dove è rimasta fino al 2012 diventando anche una dirigente. Casellati è anche giornalista pubblicista e per anni ha anche curato sul giornale Il Gazzettino la rubrica domenicale “Think Pink”, descritta come rubrica di gossip. Nel 1998 aveva anche aperto un’agenzia di viaggi insieme a un altro socio; su LinkedIn ha scritto: «Ne sono uscita nel 2001 quando ho intravisto, con l’avvento di internet, la criticità di quel mercato».
Com’è la storia della figlia della presidente del Senato. Nel 2005 Elisabetta Alberti Casellati assunse la figlia come capo della sua segreteria al Ministero della Salute: poteva farlo, ma se ne sta riparlando molto.
La Indesit Company, società italiana produttrice di elettronica ed elettrodomestici, ha presentato martedì 4 giugno un “piano di salvaguardia e razionalizzazione dell’assetto di Indesit Company in Italia” che prevede complessivamente la perdita del posto di lavoro per 1425 dipendenti degli stabilimenti di Fabriano, Comunanza (Ascoli Piceno) e Caserta. Indesit si trova in difficoltà a causa della crisi economica e negli ultimi mesi ha fatto ricorso più volte alla cassa integrazione. Su Repubblica di oggi c’è un reportage di Jenner Meletti da Fabriano, in provincia di Ancona, che racconta alcune storie intorno alla crisi industriale. Cominciava qui, quella fetta di Italia felice che confinava con il nord delle industrie e il Sud senza fabbriche. Dalla Fabriano delle lavatrici si scendeva ad Ascoli e Fermo che producevano scarpe per mezzo mondo. Piena occupazione, stipendi per ex contadini e braccianti che avevano lasciato terre troppo magre. «Qui abbiamo sempre vissuto — dice il sindaco Giancarlo Sagramola — di pane e frigoriferi, pane e lavatrici. Qui tutti, compreso mio padre, lavoravano “nel bianco”». Il «bianco» è quello delle lavatrici, delle cappe, dei frigoriferi, dei forni e dei piani di cottura. Adesso, quella che era «l’isola felice — dice Andrea Cocco della Fim Cisl — rischia di trasformarsi in un deserto che fa paura».
La crisi della Indesit. Jenner Meletti racconta su Repubblica le reazioni all'annuncio di 1425 licenziamenti in Italia da parte dell'industria di elettrodomestici.
Le vaschette portaoggetti ai controlli di sicurezza degli aeroporti contengono più germi di quanti se ne trovano nei bagni pubblici, almeno secondo una ricerca da poco pubblicata sulla rivista scientifica BMC Infectious Diseases. La scoperta potrebbe aiutare a ridurre la circolazione di virus e altri germi in aeroporto, che trasportati dai passeggeri contribuiscono alla diffusione in tempi rapidi di malattie da una parte all’altra del mondo. La ricerca è stata condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Nottingham (Regno Unito) e dell’Istituto Nazionale per la Salute e il Benessere della Finlandia. Nell’inverno del 2016 i ricercatori hanno prelevato periodicamente campioni da diverse superfici degli ambienti dell’aeroporto di Helsinki, la capitale della Finlandia, alla ricerca di germi e microorganismi. La loro ricerca si è concentrata soprattutto sui rhinovirus, responsabili del raffreddore, e dei virus che causano l’influenza.
Ci sono più germi sulle vaschette dei controlli di sicurezza in aeroporto che nei WC. La scoperta potrebbe portare a nuove soluzioni per ridurre la diffusione di virus e microrganismi a causa del trasporto aereo.
Tra la fine di gennaio e i primi giorni di febbraio l’influenza stagionale dovrebbe raggiungere il proprio picco anche in Italia, dove si stima che stiano contraendo il virus decine di migliaia di persone ogni giorno. Mentre in Europa l’andamento della malattia procede nella media rispetto agli scorsi anni, negli Stati Uniti l’epidemia di influenza stagionale ha raggiunto picchi notevoli e secondo le autorità sanitarie è la peggiore degli ultimi quattro anni. È iniziata con qualche settimana di anticipo, cogliendo impreparati alcuni Stati, ed è ora molto diffusa e ha riguardato (o sta interessando) decine di milioni di persone. A parte i casi con complicazioni per le persone a rischio, l’influenza stagionale non è nulla di così grave, ma per tenerne sotto controllo i sintomi e ridurne la diffusione vengono spese ogni anno risorse economiche enormi e difficili da quantificare nel loro complesso. Anche per questo motivo i ricercatori studiano da anni l’andamento dell’influenza stagionale per comprenderne meglio i meccanismi di diffusione e per rispondere, in modo definitivo, a una domanda che si fanno da un sacco di tempo: perché ci si ammala di influenza nel periodo invernale?
Perché l’influenza viene d’inverno? secondo una recente ricerca scientifica c'entrano l'umidità, il riscaldamento e lo stare molte ore al chiuso.
È andato in prescrizione il reato di finanziamento illecito contestato all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno nel processo “Accenture”, che si riferiva a un episodio avvenuto durante le elezioni regionali del 2010. Per Alemanno erano stati chiesti 1 anno e 10 mesi, ma il tribunale ha deciso per il suo proscioglimento per intervenuta prescrizione. Secondo la tesi dell’accusa, Alemanno avrebbe ottenuto un finanziamento di 30mila euro mascherando il versamento come un finto sondaggio: la somma avrebbe in questo modo favorito sua moglie Isabella Rauti, candidata a consigliere regionale a quelle elezioni. L’ex manager dell’azienda da cui è arrivato il finanziamento e altri tre dirigenti sono invece stati condannati a due anni per false fatturazioni, mentre anche nel loro caso è stato dichiarato prescritto il reato di finanziamento illecito.
L’accusa di finanziamento illecito contestata all’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno è andata in prescrizione.
Da mesi esperti e analisti ipotizzano che per rilanciare le vendite dei propri telefoni più economici Nokia sia al lavoro per realizzare il suo primo smartphone Android, il sistema operativo di Google. È una notizia perché la divisione della società che si occupa dei dispositivi mobili è in fase di acquisizione da parte di Microsoft, con cui ha da tempo un accordo per l’uso del sistema operativo Windows Phone. Nokia non ha smentito né confermato l’ipotesi ma secondo il Wall Street Journal, solitamente ben informato, il primo smartphone Android di Nokia è ormai pronto e sarà presentato al prossimo Mobile World Congress, la serie di incontri organizzati annualmente a Barcellona, in Spagna, per presentare le novità nel settore della telefonia mobile. Il salone sarà aperto il 24 febbraio. Normandy Fino a ora Nokia si era tenuta alla larga da Android perché vincolata a uno stretto rapporto commerciale con Microsoft, interessata a fare diffondere il più possibile Windows Phone, in diretta concorrenza con il sistema operativo di Google. A fine estate Microsoft ha annunciato l’acquisizione della divisione di Nokia che si occupa della produzione di smartphone per 5,4 miliardi di euro, cosa che sembrava avere chiuso ulteriormente qualsiasi possibilità per la società finlandese di mettersi a realizzare un telefono Android.
Nokia farà un telefono Android? sì e molto presto, secondo il Wall Street Journal, nonostante la società sia stata da poco acquisita da Microsoft (che ha un suo sistema operativo, Windows Phone).
Le espressioni dei tre alpaca qui sopra, e di quello centrale in particolare, sarebbero sufficienti a intrattenere gli affezionati a questa raccolta, che invece continua con un gruppo di corgi che ben si sposa con i colori della tempesta di sabbia di Pechino, con una severa civetta occidentale e con una donnola che sembra non poterne più, in un bar di Shanghai dove si può interagire con diversi animali. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Basterebbero questi tre alpaca, ma ci sono altri animali che valeva la pena fotografare in settimana.
Ogni anno alla vigilia di Natale viene trasmesso sui canali Mediaset Una poltrona per due, un famoso film uscito nel 1983 con Eddie Murphy e Dan Aykroyd che riprende la storia del principe e il povero di Mark Twain. Il film racconta la storia di un agente di borsa, Luois Winthorpe (Dan Aykroyd), e di un mendicante, Billie Valentine (Eddie Murphy). Winthorpe lavora per un’azienda che investe in borsa su materie prime e prodotti agricoli, la Duke&Duke posseduta dai fratelli Randolph e Mortimer Duke. Un giorno Winthorpe si imbatte in Valentine che chiede l’elemosina: per un equivoco Valentine viene arrestato e i fratelli Duke – che hanno assistito alla scena – si mettono a discutere se la propensione delle persone a comportarsi bene sia innata o derivi dal contesto sociale che le circonda: decidono quindi di fare una scommessa per sostituire le vite di Winthorpe e Valentine e vedere se cambierà il loro comportamento. I Duke incastrano e fanno arrestare Winthorpe e offrono a Valentine un ruolo prestigioso nella loro azienda; Valentine si dimostra un ottimo investitore in borsa mentre Winthorpe, preso dalla disperazione per avere perso tutto, irrompe con violenza a una festa di Natale organizzata dalla Duke&Duke. I fratelli Duke considerano concluso il loro esperimento: uno dei due paga all’altro il prezzo della scommessa persa – un dollaro – e pianificano come liberarsi di Valentine, che però assiste al pagamento della scommessa e capisce tutto. Winthorpe e Valentine decidono quindi di trovare un modo per far perdere tutto ai Duke con un’operazione di borsa.
Il finale di “Una poltrona per due”, spiegato. Il classico film da vigilia di Natale si basa su un fenomeno finanziario semplice per gli addetti ai lavori, ma sconosciuto agli altri.
Una nuova serie di regole sul copyright cui sta lavorando l’Unione Europea potrebbe drasticamente cambiare il modo in cui usiamo Internet e – secondo i detrattori più pessimisti – potrebbe portare a un controllo senza precedenti dei contenuti online. Il 20 giugno la Commissione giuridica (JURI) ha approvato le proposte contenute in una nuova direttiva europea per il copyright, necessarie per introdurre alcuni aggiornamenti alle norme per la tutela del diritto d’autore. Il problema è che la direttiva contiene due articoli – l’11 e il 13 – che secondo molti osservatori potrebbero avere conseguenze pericolose per la libera circolazione delle informazioni online. Il documento dovrà essere approvato dal Parlamento Europeo entro fine anno o nei primi mesi del 2019, e in questi giorni sono apparsi molti appelli agli europarlamentari da parte di giuristi, attivisti e organizzazioni per la tutela della libertà di espressione per evitare che siano mantenuti i due articoli più contestati. L’articolo 13 dice che i contenuti caricati online nell’Unione Europea devono essere verificati preventivamente, in modo da impedire che finiscano online file con materiale protetto dal diritto d’autore. Il sistema dovrebbe funzionare più o meno come Content ID di YouTube, la funzione di riconoscimento automatico dei video, che verifica se siano stati caricati contenuti protetti da copyright e su cui non si hanno diritti, in modo da eliminarli immediatamente dal sito o mostrarli solo con pubblicità, condividendo i ricavi con gli effettivi proprietari del diritto d’autore. Content ID è un sistema estremamente raffinato e su cui YouTube ha lavorato moltissimo, ma è opinione condivisa dalla maggior parte degli esperti che sia impossibile immaginare un meccanismo simile per qualsiasi caricamento online effettuato nell’Unione Europea.
Cos’hanno che non va le regole su Internet proposte dall’Unione Europea. Le nuove norme per il copyright in discussione contengono due articoli controversi e – a detta di molti – pericolosi per la libera circolazione dei contenuti online.
È cominciata oggi la 70esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Le proiezioni sono divise in diverse sezioni: Venezia 70 (i film in concorso per il Leone d’oro), Orizzonti (dedicata ai nuovi autori e alle produzioni più sperimentali), Venezia Classici (film classici restaurati e documentari sul cinema). Ci sono poi le sezioni autonome e parallele: la “Settimana Internazionale della Critica” e le “Giornate degli Autori”, oltre ovviamente a quella dei film fuori concorso ma presentati in anteprima al Festival. L’edizione di quest’anno è diretta dal critico cinematografico Alberto Barbera, mentre è stata la modella e attrice Eva Riccobono a presentare la cerimonia di inaugurazione. La giuria della sezione ufficiale è presieduta da Bernardo Bertolucci, e tra i giurati ci sono Carrie Fisher, Ryuichi Sakamoto e Pablo Larraín.
Le foto del primo giorno di Venezia. Nel senso della Mostra del Cinema: George Clooney, Sandra Bullock, e le altre immagini dei primi arrivati al Lido.
È morto Ennio Fantastichini, attore italiano conosciuto per film come Porte aperte (1989), Ferie d’agosto (1996) e Saturno contro (2007): aveva 63 anni. Era ricoverato da due settimane all’ospedale Federico II di Napoli, per le complicazioni di una forma grave di leucemia. Nel 2010 aveva vinto il David di Donatello per il miglior attore non protagonista per il film Mine vaganti di Ferzan Özpetek. Fantastichini era nato a Gallese, in provincia di Viterbo, nel 1955. Figlio di un maresciallo dei Carabinieri, studiò recitazione all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma. Il suo primo ruolo fu nel film Fuori dal giorno del 1982, e pochi anni dopo ebbe una parte secondaria in I soliti ignoti vent’anni dopo. Nel 1988 recitò nel suo primo ruolo importante, quello dello scienziato Enrico Fermi nel film I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio.
È morto l’attore Ennio Fantastichini. Era famoso per i suoi ruoli in film come “Porte aperte” e “Ferie d'agosto”, aveva 63 anni.
Il modello che tiene traccia del polo nord magnetico ha da poco ricevuto un aggiornamento straordinario per riflettere alcuni cambiamenti imprevisti nella sua posizione, avvenuti nell’ultimo anno. A differenza del polo nord geografico, che indica il punto fisso in cui l’asse di rotazione terrestre interseca la superficie del nostro pianeta, il polo nord magnetico cambia nel corso del tempo ed è il punto verso cui puntano le bussole. Tenere traccia dei suoi cambiamenti è essenziale per avere punti di riferimento certi e accurati nel campo della navigazione, e più in generale dell’orientamento geografico. La Terra è un gigantesco magnete, ma il campo magnetico che produce non è costante e varia a seconda di numerose condizioni, alcune delle quali non ci sono ancora completamente chiare. Per questo, a metà degli anni Sessanta i ricercatori iniziarono a lavorare a un modello matematico che, con un buon grado di approssimazione, consentisse di prevedere l’evoluzione del campo magnetico della Terra in un determinato periodo, un po’ come fanno le previsioni del tempo. Da allora, il “modello magnetico mondiale” viene aggiornato ogni cinque anni per riflettere i cambiamenti di posizione del polo nord magnetico.
Il polo nord magnetico si sta spostando più in fretta del previsto. Al punto da avere reso necessario un aggiornamento straordinario del modello che prevede l’andamento del campo magnetico terrestre (eh?!).
Le prime studenti di medicina del Regno Unito hanno ricevuto dopo 150 anni il diploma che non era mai stato loro consegnato, perché donne. Le “sette di Edimburgo”, così erano definite, si chiamavano Sophia Jex-Blake, Isabel Thorne, Edith Pechey, Matilda Chaplin, Helen Evans, Mary Anderson Marshall e Emily Bovell, e furono le prime donne a studiare medicina nel Regno Unito all’Università di Edimburgo, nel 1869. Tuttavia, a causa del loro genere, l’istituzione si rifiutò di consegnare loro un diploma ufficiale che consentisse alle sette laureate di esercitare la professione. La prima a condurre la propria lotta per l’ammissione fu Sophia Jex-Blake, dopo che venne rifiutata da Harvard con il pretesto che nei dipartimenti non era prevista l’istruzione per le donne. Jex-Blake tentò dunque con altri istituti. Dopo una lunga battaglia amministrativa, l’Università di Edimburgo approvò nel 1869 la sua candidatura, poi il tribunale dell’università la respinse. Il quotidiano The Scotsman lanciò quindi una campagna per incoraggiare altre donne a unirsi alla lotta e nel novembre del 1869 altre sei studenti superarono l’esame di ammissione per la facoltà di medicina dell’università. Dovevano comunque pagare una retta più alta di quella dei loro compagni maschi, e dato che l’università non obbligava i docenti a insegnare alle donne le “sette” dovettero auto-organizzarsi per le lezioni. Durante gli anni dell’università e anche più tardi alcune di loro furono molto attive nella battaglia per l’istruzione delle donne.
L’università di Edimburgo ha emesso i diplomi per le prime studenti di medicina del Regno Unito, che 150 anni fa non lo ricevettero perché donne.
Martedì 14 febbraio il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione sulla promozione della parità di genere nella salute mentale e nella ricerca clinica: e in questa risoluzione si parla anche dell’endometriosi. Il rapporto è stato scritto dalla Commissione per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere: non è vincolante, ma invita la Commissione europea e gli stati membri a legiferare su questo tema e quindi è molto importante, perché può essere usato per fare pressione e sollecitare modifiche legislative agli stati membri che gestiscono le politiche sanitarie. Più in generale, poi, la risoluzione è un’occasione per parlare di medicina di genere e di endometriosi, due questioni rilevanti che non sono molto discusse e popolari. Le premesse Il rapporto del Parlamento europeo contiene moltissime informazioni; chi vuole leggerlo tutto lo trova qui. Per prima cosa spiega chiaramente come sia il concetto biologico di sesso sia il concetto sociale di genere (sesso e genere sono due cose diverse) abbiano un’importanza anche per la salute e si ripercuotano diversamente sullo stato di salute di una persona, sull’accesso alla sanità e sull’assistenza che uomini e donne ricevono. E oggi c’è uno squilibrio a sfavore delle donne.
Lo sapete cos’è l’endometriosi? è una malattia che riguarda molte donne e di cui – anche per questo motivo – si parla pochissimo.
È stata una settimana ricca di notizie, a segnare ufficialmente e concretamente la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno. La selezione degli articoli più letti sul Post lo riflette: ci sono diverse notizie e ci sono analisi, commenti e contributi laterali a quelle notizie. Questo non rende il Sunday Post di oggi meno utile dei precedenti, però: certe cose sono spiegate molto bene, se ci è concessa l’immodestia, come la scoperta sui neutrini o le novità di Facebook. Certe notizie non le avete lette sul grosso della stampa italiana, come quella della morte di Jamey Rodemeyer. E certe altre le avete lette con toni e modi completamente diversi, come quella su Ilona Staller. Buona domenica, noi siamo qui come sempre. – Si è ucciso il ragazzino gay che difendeva i ragazzini gay Jamey Rodemeyer aveva 14 anni e aveva girato un video contro le persecuzioni che subiva a scuola.
Sunday Post. Le tredici cose più lette sul Post di questa settimana, da Mariastella Gelmini a Ilona Staller, dall'ONU alla telefonata muta di Berlusconi.
Giuseppe Scopelliti ha detto che intende dimettersi da presidente della Calabria. Scopelliti è stato condannato in primo grado a sei anni di carcere per abuso d’ufficio e falso in atto pubblico, e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, per fatti relativi a quando era sindaco di Reggio Calabria. Secondo l’accusa Scopelliti era a conoscenza dell’alterazione dei bilanci comunali. Scopelliti è presidente della regione dal 30 marzo 2010, eletto con il Popolo della Libertà ma passato poi al Nuovo Centro Destra nel novembre 2013. Al di là della sua decisione di dimettersi, dopo la condanna la legge Severino determina automaticamente la sua sospensione da presidente della giunta regionale. All’indomani della condanna a sei anni per «abuso e falso» il governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti annuncia le dimissioni: «Le sentenze vanno rispettate sopratutto quando si è uomini delle istituzioni». Ma si dice sorpreso per una «sentenza clamorosa che lancia un messaggio inquietante e pericoloso per tutti gli amministratori del Paese». «Abbiamo di fronte a noi – ha detto ancora Scopelliti – la grande responsabilità di dire che è giunto il momento di rassegnare le dimissioni. Ora lo concorderemo con tutta questa grande squadra che mi ha affiancato in questi anni. La Calabria ha bisogno di un governo legittimato».
Il presidente della Calabria si dimette, dice. Giuseppe Scopelliti di Nuovo Centro Destra, condannato a 6 anni e interdetto dai pubblici uffici, ha detto che la sua regione «ha bisogno di un governo legittimato».
Parlando alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo, il governatore della BCE Mario Draghi ha risposto a una domanda sul nuovo governo italiano e soprattutto sull’impatto che le sue grandi promesse elettorali – non finanziabili a meno di far esplodere il già grandissimo debito pubblico e violare i parametri comuni europei – possano avere sui mercati finanziari e i paesi che usano l’euro come moneta. «Prima di giudicare bisogna aspettare. Il vero test saranno i fatti. Per ora ci sono state solo parole, che peraltro sono cambiate. Prima di parlare dobbiamo aspettare i fatti»
Cosa pensa Mario Draghi del nuovo governo. «Per ora ci sono state solo parole, che peraltro sono cambiate».
Little White Chapel – probabilmente la cappella più famosa in cui sposarsi a Las Vegas, quella delle nozze di Frank Sinatra, Judy Collins, Bruce Willis, Michael Jordan, Britney Spears e recentemente di Joe Jonas e Sophie Turner – non è più in vendita da mercoledì: la sua proprietaria, la 86enne Charolette Richards ha detto di aver cambiato idea dopo aver ricevuto un’offerta, e di aver deciso di continuare il lavoro che fa dal 1951. Da allora il mondo degli affari attorno ai matrimoni di Las Vegas è cambiato e negli ultimi anni attraversa una crisi preoccupante: nel 2018 il turismo legato ai matrimoni di Las Vegas aveva generato 2,5 miliardi di dollari, stando ai dati della Clark County, la contea della città. Non è poco ma è almeno un miliardo di dollari in meno rispetto agli anni di gloria dell’industria, che ora impiega più di 10mila persone. Sempre nel 2018 nella Clark County erano stati celebrati 74.534 matrimoni, il 42 per cento in meno del 2004, quando ce ne erano stati 128.238. La situazione è stata raccontata in un articolo uscito sul New York Times pochi giorni fa, intitolato «Perché nessuno comprerà la cappella per matrimoni più famosa di Las Vegas?»: la decisione di Richards di vendere la cappella – sul mercato da aprile, per 12 milioni di dollari – sembrava il segno definitivo della fine di un mondo. È un mondo iniziato per agevolare frugali e celeri matrimoni durante la Grande Depressione e cresciuto in cerimonie scintillanti e chiassose con comparsate di finti Elvis e Babbi Natale. Nel 1931 lo stato del Nevada, dove si trova Las Vegas, approvò una legge che consentiva di ottenere in pochi minuti una licenza matrimoniale: gli sposi dovevano andare insieme negli uffici dell’anagrafe, dimostrare con un documento di avere almeno 18 anni, di non essere consanguinei o già sposati, e pagare una quota che cambiava di contea in contea; contrariamente agli altri stati non era richiesto l’esame del sangue, che serviva per dimostrare l’assenza di malattie veneree. A quel punto c’era un anno di tempo per fare registrare la licenza da un officiante accreditato in una delle tante cappelle che sorsero in città e che ora proliferano nella cosiddetta Strip, il vialone con gli hotel e i casinò. La facilità di sposarsi – e anche di divorziare, garantita sempre dalle leggi del Nevada – attirò moltissime coppie facendo nascere un’industria organizzata e serrata: ora ci sono pacchetti di tutti i tipi, che propongono matrimoni tradizionali, a tema gotico (tra i più richiesti), hawaiiano, ispirato all’antico Egitto, in mongolfiera, in elicottero o nel deserto.
Storia dei matrimoni a Las Vegas. Quelli organizzati e celebrati in pochi minuti, tra neon, attori vestiti da Elvis e limousine: è un giro d'affari ancora enorme, ma in calo da tempo.
I Carabinieri del comando provinciale di Messina hanno arrestato Giuseppe Pezzino, un ragazzo di 26 anni accusato di avere appiccato buona parte degli incendi nel comune di Caronia, di cui si è parlato molto negli ultimi anni per la loro origine ritenuta dagli abitanti della zona misteriosa e inspiegabile. Pezzino è figlio di Nino Pezzino, presidente di una associazione di cittadini formata proprio per chiedere aiuti alle istituzioni da destinare agli abitanti di Caronia danneggiati dai fuochi. Il giudice per le indagini preliminari ha concesso a Giuseppe Pezzino gli arresti domiciliari. Gli investigatori, che da anni si occupano della vicenda, avevano sospetti nei suoi confronti da tempo, confermati in seguito dalla registrazione di alcuni video. Già da mesi nel registro degli indagati era stato inserito il nome di Nino Pezzino.
I “misteriosi” incendi di Caronia erano dolosi. La procura di Messina ha arrestato un ragazzo accusato di avere appiccato i roghi: è il figlio del presidente di un'associazione che chiedeva fondi alle istituzioni per la vicenda.
Nel primo pomeriggio di lunedì, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha sospeso in via precauzionale l’utilizzo del vaccino di AstraZeneca, in seguito alle segnalazioni dei giorni scorsi su casi ancora da verificare di problemi circolatori (trombosi) riscontrati in alcune persone da poco vaccinate. AIFA ha spiegato in un comunicato che la decisione è “del tutto precauzionale e temporanea” in attesa delle prossime decisioni dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA). La decisione dell’AIFA è arrivata pochi minuti dopo l’annuncio della sospensione da parte della Germania ed è stata poi seguita da un analogo annuncio da parte della Francia e della Spagna. Il Paul-Ehrlich-Institut, l’agenzia del governo tedesco che si occupa della sicurezza dei medicinali, ha indicato la necessità di avere chiarimenti dall’EMA in seguito ad alcuni casi di particolari trombosi, per le quali finora è stato riscontrato un nesso temporale, ma non di causalità.
L’AIFA ha sospeso per precauzione l’uso del vaccino di AstraZeneca. La decisione è "temporanea", in attesa di chiarimenti dall'Agenzia europea per i medicinali.
La Cina ha annunciato di avere brevettato il suo primo vaccino contro il coronavirus. Lo ha fatto sapere l’agenzia stampa statale Xinhua, che ha diffuso una notizia apparsa su un organo di propaganda del governo. Il vaccino è stato sviluppato dalla CanSino Biologics, un’azienda farmaceutica cinese che secondo i media statali cinesi a marzo era stata la prima a portare un vaccino alla fase di sperimentazione. Come la notizia della settimana scorsa sul vaccino sviluppato e registrato in Russia, anche quella di oggi va presa con molta cautela. Secondo i dati ufficiali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, né il vaccino registrato in Russia né quello brevettato da CanSino risultano tra i sei che oggi sono nella “fase 3” di sperimentazione, cioè la più avanzata e affidabile per valutarne l’efficacia, ma anche la più delicata.
La Cina ha brevettato il suo primo vaccino contro il coronavirus. Ma come per la Russia, anche in questo caso la "fase 3" della sperimentazione – quella più delicata e importante – deve ancora iniziare.
Il 24 settembre è iniziata a Parigi la settimana della moda, probabilmente in assoluto la manifestazione più importante del settore, che terminerà domani 2 ottobre: saranno presenti 22 case di moda internazionali e sono in programma circa un centinaio di sfilate. Come ogni anno svariati personaggi famosi hanno assistito alle sfilate, fra questi l’attrice Audrey Tautou e Paul McCartney (la cui figlia, Stella, ha organizzato una propria sfilata). La settimana della moda si svolge due volte all’anno in quattro città nel mondo, fra cui – oltre a Parigi – New York, Milano e Londra; per questo motivo, e data la loro importanza, le sfilate che si svolgono in queste città vengono chiamate “Big Four”.
La moda a Parigi. Le foto più belle della settimana della moda più importante al mondo, e della gente intorno.