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All’inizio del 2014 Ryan Case and Damion Silver erano seduti a un tavolo in una stanza spoglia nella vecchia sede di Converse a North Andover, in Massachusetts, e ritagliavano pezzi da un mucchio di scarpe All Star con un taglierino. Passarono un paio di mesi a sezionare ed esaminare ogni angolo delle scarpe, dalla suola alla linguetta. Soprannominarono il loro laboratorio – dove si rinchiusero ogni giorno per quasi un anno – la “fossa”, come la violenta zona dedicata al pogo ai concerti punk rock e heavy metal. La pizza a notte fonda diventò frequente, mentre i custodi dell’edificio non avevano le chiavi del laboratorio, così nessuno poteva toccare i materiali che erano pronti per il lavoro del giorno dopo: la fossa finì per diventare davvero lurida. Nella fossa furono inventate le Chuck Taylor All-Star II (il nome ufficiale delle All Star), la nuova versione della scarpa simbolo di Converse. L’uscita sul mercato delle nuove All Star l’estate scorsa ha segnato l’inizio di una nuova era per il produttore di scarpe, nato 108 anni fa. Le All Star – che negli anni sono state indossate da John F. Kennedy, Kurt Cobain, e David Bowie – sono tra i modelli di scarpe più vendute di sempre (ogni giorno Converse ne vende circa 270mila paia in tutto mondo). Se si escludono piccole variazioni nel materiale, il design delle All Star è rimasto lo stesso per decenni. Lo spaventoso compito di scombinare questa formula vincente fu affidato a Case, il 36enne direttore globale per il settore calzature di Converse, e a Silver, il 42enne direttore del design. «Nessuno di noi era molto tranquillo all’idea di occuparsene», ha raccontato Case, «una delle cose più importanti che ci diciamo a Converse è: “Non fate casino con le All Star”». Il primo marzo Converse ha lanciato la prima versione delle nuove All Star, che hanno delle stampe riflettenti che ne migliorano la visibilità al buio. L’idea è offrire un vantaggio ai clienti che vada al di là dell’aspetto delle scarpe. Di notte le scarpe riflettenti possono essere più sicure per chi si sposta in bicicletta, con lo skateboard, e per chi lavora nei cantieri sulla strada. O, più banalmente, spiccano di più.
Era il caso di rifare le All Star? a Converse ci hanno lavorato per un anno tagliuzzando e studiando migliaia di scarpe: a prima vista non sono molto diverse, a parte le stampe che riflettono la luce.
Chi frequenta molto Twitter potrebbe essersi imbattuto in uno dei thread di Johannes Bückler: sequenze di tweet collegati tra loro che raccontano storie di persone poco note ma realmente esistite che per qualche ragione vale la pena ricordare. Le storie di Bückler sono raccontate generalmente in prima persona e sono costruite in modo da commuovere: alcune sono storie di partigiani antifascisti, altre di ebrei morti nei campi di concentramento; alcune hanno per protagoniste persone uccise dalla mafia o dal terrorismo dei cosiddetti “anni di piombo”, oppure di persone che in tempi più o meno remoti hanno subito gravi atti razzisti. Johannes Bückler (è uno pseudonimo, ispirato al nome di una specie di Robin Hood tedesco vissuto a fine Settecento) le racconta da alcuni anni e nel tempo ha accumulato quasi 50mila follower. Ora alcune di queste storie sono state raccolte in un libro, pubblicato dalla casa editrice People e il cui ricavato sarà donato all’Associazione Amici di Adwa. Il libro si intitola Non esistono piccole storie. Nella prefazione lo scrittore Carlo Lucarelli definisce Johannes Bückler «un narratore, e uno di quelli bravi», per due ragioni. La prima è che quando racconta una storia, la storia funziona: «Quando la finisco, un po’ mi dispiace perché non ce n’è più, ma sono contento di averla letta e, da lettore, ne aspetto un’altra». La seconda sono le «emozioni che quella storia produce»:
Tre storie raccontate da @JohannesBuckler. È uscito un libro della persona che – dietro uno pseudonimo – racconta storie su un profilo Twitter molto popolare.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana ci sono i dettagli della legge di stabilità approvata dal Consiglio dei ministri e presentata (con le slide, ovviamente) dal governo Renzi: per capirci qualcosa in più sulle cose buone e quelle meno buone della manovra si può leggere qui quello che ne dicono gli esperti. La cosa più guardata della settimana è invece un progetto fotografico di Valerio Spada sulle giovani donne che vivono nei posti controllati dalla criminalità organizzata (tutte le fotografie sono contenute nel premiato libro “Gomorrah Girl”). E per ricordarsi di quanto è stata importante questa settimana, vale la pena leggersi altre due cose: gli italiani che hanno vinto il Nobel – da Camillo Golgi a Rita Levi-Montalcini, passando per l’unico che ha vinto quello per la Pace – e sedici diverse curiosità su Pulp Fiction: che ha compiuto vent’anni ed è uno dei film più famosi e amati di sempre, pieno di storie e aneddoti e origine di mille citazioni. – Cosa c’è nella legge di stabilità Matteo Renzi e Pier Carlo Padoan hanno descritto alla stampa il contenuto della legge approvata dal Consiglio dei ministri: con le slide, ovviamente
Sunday Post. La legge di stabilità, le cose che forse non sapete su Pulp Fiction e gli italiani che hanno vinto il Nobel, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Matteo Renzi – senatore, ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Partito Democratico – ha annunciato in un’intervista a Repubblica che lascerà il PD per fondare un nuovo partito, come si ipotizzava da mesi e come era diventato pressoché certo negli ultimi giorni. Renzi non ha detto come si chiamerà il nuovo partito a Repubblica, ma lo ha poi annunciato a Porta a Porta: Italia Viva. Per ora esisterà nella forma di due gruppi parlamentari, uno alla Camera e uno al Senato, composti da una quarantina di parlamentari in tutto. I nuovi gruppi continueranno a sostenere il governo Conte, ha assicurato Renzi, che ha detto che «saranno un bene per tutti»: sia per il PD che per il governo. La mossa di Renzi, secondo gli osservatori, è un tentativo di creare una nuova forza politica più centrista rispetto al PD, in grado di attrarre i voti degli elettori di Forza Italia e +Europa e quindi allargare il centrosinistra, oggi in difficoltà anche per la maggiore ampiezza della coalizione di centrodestra. Renzi ha assicurato che le imminenti elezioni amministrative, che si terranno nei prossimi mesi in Umbria, Calabria ed Emilia-Romagna e poi nel 2020 in diverse altre regioni, non sono un obiettivo e che il nuovo partito non si presenterà. Avrà invece come obiettivo le prossime elezioni politiche (che Renzi spera essere nel 2023, dice) e poi quelle europee del 2024.
Renzi lascia il PD, infine. Ha annunciato la scissione in un'intervista a Repubblica, assicurando che il suo nuovo partito continuerà a sostenere il governo.
Da mercoledì si sta parlando molto, sui giornali, di nuove inchieste giudiziarie che riguardano Silvio Berlusconi. Uno dei suoi collaboratori più stretti e più conosciuti, il senatore Marcello Dell’Utri, è accusato dalla procura di Palermo di averlo ricattato molto a lungo e di aver ricevuto da lui diversi milioni di euro. A rendere pubblica l’inchiesta è stata dapprima la notizia che Berlusconi fosse stato convocato in procura lunedì scorso, ma avesse fatto sapere di non poter andare per altri impegni. L’indagine è probabilmente collegata a quella, che dura da anni e che è tornata molto attuale e discussa, sulla presunta “trattativa tra Stato e mafia”: ovvero sugli ipotizzati contatti tra le istituzioni della Repubblica italiana ed esponenti della criminalità organizzata dopo gli attentati mafiosi del 1992-1993. Se ne sta riparlando da circa un mese a causa della questione controversa che riguarda il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e l’ex ministro Nicola Mancino.
Cosa succede con Dell’Utri. Che cosa è chiaro (poco) e che cosa non lo è: il senatore sarebbe accusato di "estorsione" ai danni di Berlusconi, e c'entra ancora la famosa "trattativa".
Il governo italiano ha preso altro tempo sulla TAV, la linea ferroviaria ad alta velocità che dovrebbe collegare Torino e Lione, ottenendo un rinvio formale nella pubblicazione dei bandi di gara per la costruzione del tunnel di base, bandi che erano stati al centro di un duro scontro tra Lega e Movimento 5 Stelle negli scorsi giorni. Ma lunedì saranno comunque pubblicati degli “avvisi” che, a quanto sembra, sono sostanzialmente la fase preparatoria alla pubblicazione dei bandi: il rinvio, stando ai documenti pubblicati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte su Facebook sembra quindi essere soltanto apparente. In breve, i bandi per gli appalti che avrebbero dovuto essere pubblicati lunedì da Telt, la società che si occuperà di gestire i lavori, sono stati rinviati. La società ha però comunque detto di volerli pubblicare entro marzo, per non perdere i finanziamenti europei previsti: «in assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario». Lunedì, invece dei bandi veri e propri, saranno pubblicati degli «inviti a presentare candidatura», che servono proprio a rispettare la scadenza di fine marzo. Lo dice una lettera della società che ha pubblicato su Facebook lo stesso Conte. Secondo fonti vicine a Telt citate dalla Stampa, questi avvisi «altro non sono che la formulazione della prima fase dei bandi di gara». Nel frattempo, scrive Repubblica, Conte spera probabilmente di ottenere maggiori garanzie sul fatto che anche dopo la pubblicazione dei bandi il governo potrà tirarsi indietro dal progetto.
Il governo prende altro tempo sulla TAV. Il duro scontro tra Lega e M5S si è concluso con un rinvio formale dei bandi per la costruzione del tunnel, ma concretamente non sembra essere cambiato granché.
Pay Your Selfie è una start up che esiste dallo scorso settembre, co-fondata da Michelle Smyth, imprenditrice di Chicago che è anche CEO della società. Il suo prodotto principale è un’app che permette agli utenti di scattarsi delle fotografie con i propri smartphone mentre usano certi prodotti, e di ricevere in cambio dei soldi. Farsi pagare da grandi società per pubblicare sui social network delle foto che promuovano i loro prodotti è una pratica molto diffusa, ma solitamente coinvolge solo quegli utenti con centinaia di migliaia follower: la particolarità di Pay Your Selfie è che è rivolta agli utenti “normali”, indipendentemente da quanti follower hanno. Quello che è importante, infatti, non è quante persone vedono quelle foto, ma le informazioni che contengono: analizzando i selfie scattati con Pay Your Selfie le società possono capire cose sulle abitudini e le preferenze dei consumatori che magari nessuno di loro direbbe durante una normale indagine di marketing. Gli utenti di Pay Your Selfie, che per ora è disponibile solo in Nord America, non possono scattarsi i selfie come vogliono e con i prodotti che vogliono, ma sono le aziende a commissionare delle specie di consegne: possono chiedere ad esempio agli utenti di fotografarsi mentre si lavano i denti. Per ogni consegna completata, gli utenti dell’app ricevono una cifra che va dai 20 centesimi al dollaro. Non si possono scattare più fotografie per la stessa consegna. Una volta accumulati 20 dollari di credito, gli utenti possono riscuotere i propri soldi. Le società raccolgono per ogni consegna decine di migliaia di fotografie, che vengono scansionate da un software per verificare che siano nitide e che in ognuna ci sia un volto. Per ogni foto che ritengono accettabile, le società danno a Pay Your Selfie due dollari, una parte dei quali va all’utente. Alla fine di marzo, Pay Your Selfie ha detto di aver raccolto in tutto 500mila selfie.
L’app per guadagnare con i selfie. Si chiama Pay Your Selfie e serve per fare ricerche di mercato diverse dalle altre.
«Forse pensavate che le calzature della pandemia sarebbero stati i calzini, ma i dati di vendita mostrano che, in realtà, sono degli zoccoli in resina», cioè le Crocs, come scrive il sito Quartz. Negli Stati Uniti infatti sono tra i pochi tipi di scarpe che si vendono ancora, nonostante le restrizioni e il distanziamento fisico per contenere il coronavirus, che hanno messo in difficoltà il settore delle calzature, oltre che della moda in generale. Un rapporto della società di ricerca NPD ha confrontato la vendita di scarpe negli Stati Uniti tra il primo trimestre del 2020 e quello del 2019 e ha scoperto che è diminuita complessivamente del 24 per cento, se si escludono le pantofole. La categoria che ha sofferto meno è quella delle calzature per il tempo libero, come le infradito, gli scarponcini e gli zoccoli, cioè la categoria della Crocs. Beth Goldstein, analista di accessori e calzature per NPD, ha detto che le Crocs sono state «l’unico marchio a crescere nel mese di marzo».
Il successo delle Crocs durante il coronavirus. Le stanno comprando anche quelli che le trovano brutte perché sono comode e facili da lavare: e ora non le vede nessuno.
Sfogliando la raccolta degli animali più fotogenici della settimana si trovano capretti al guinzaglio, un varano coccodrillo, una tartaruga piccola come una moneta, la simpatia di un ornitorinco, il fascino delle meduse, e la fierezza di una lince rimessa in libertà, insieme a un’oca e i suoi pulcini e a un cane piuttosto alla moda durante una sfilata di Moncler. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Capretti al guinzaglio, una tartaruga piccola come una moneta e un varano coccodrillo, tra le bestie più fotogeniche della settimana.
Amanda Gorman è una poeta afroamericana di 22 anni di cui, da ieri, stanno parlando i giornali e i social network di mezzo mondo. Ha provocato l’ammirazione di molti grazie alla lettura, sicura di sé e piena di grazia, di una sua poesia durante la cerimonia di insediamento alla presidenza di Joe Biden. Gorman si è esibita in qualità di National Youth Poet Laureate, cioè in quanto Giovane poeta laureata americana, la prima a ricevere la carica, nel 2017. I poeti laureati sono nominati dal bibliotecario del Congresso degli Stati Uniti e sono considerati i poeti ufficiali della nazione; ricevono un piccolo salario e devono presenziare ad alcune cerimonie ufficiali. On a day for the history books, @TheAmandaGorman delivered a poem that more than met the moment. Young people like her are proof that "there is always light, if only we're brave enough to see it; if only we're brave enough to be it." pic.twitter.com/mbywtvjtEH
Chi è Amanda Gorman, la poeta dell’insediamento. Ha 22 anni, è di Los Angeles ed è piaciuta non solo per la poesia ma anche per come l'ha letta e per cosa indossava.
Fino al 9 aprile Officine Fotografiche di Milano ospiterà Imperium et Permixtio, una mostra dedicata alle fotografie che Davide Monteleone ha scattato in Russia negli ultimi 15 anni nel tentativo di conoscerla e capirla, pur non riuscendo «ancora ad abbracciare un concetto univoco di Russia».
Foto di cosacchi, statue di Lenin, troni di zar. Scattate negli ultimi 15 anni dal bravo fotografo Davide Monteleone, e ora in mostra a Milano.
Nell’ultima settimana si è iniziato a parlare molto di premi cinematografici: sono stati assegnati i Golden Globes e sono state annunciate le candidature per gli Oscar del 2016, la cui cerimonia di premiazione sarà il 28 febbraio a Los Angeles. Il film che è andato meglio ai Golden Globes e che ha migliori possibilità di andare bene agli Oscar è Revenant – Redivivo, nei cinema italiani da stasera, il 16 gennaio. Per chi dovesse preferire Stallone a DiCaprio (entrambi vincitori di un Golden Globe pochi giorni fa) da qualche giorno c’è nei cinema anche Creed – Nato per combattere, lo spinoff della saga di Rocky. Tra le più interessanti nuove uscite della settimana ci sono poi La corrispondenza, il nuovo film di Giuseppe Tornatore con Olga Kurylenko e Jeremy Irons, e per gli appassionati della serie tv Sherlock c’è un episodio speciale: è lungo quanto un film e ci sono sia Benedict Cumberbatch che Martin Freeman. Revenant – Redivivo È senza dubbio il film più atteso di questa settimana: l’11 gennaio ha vinto tre Golden Globe (miglior regia, miglior film drammatico e miglior attore in un film drammatico), il 14 gennaio è stato candidato a 12 premi Oscar e da sabato 16 gennaio è in 386 sale cinematografiche italiane. Il regista è Alejandro González Iñárritu e l’attore protagonista è Leonardo DiCaprio, che è il favorito per vincere l’Oscar per il miglior attore: sarebbe il primo della sua carriera. Revenant – Redivivo si ispira alla storia vera di Hugh Glass, che viene attaccato da un orso, abbandonato dai suoi compagni, dato per morto e tradito dall’uomo che si offre di seppellirlo. Da solo in un territorio difficile – e molto, molto freddo – dovrà sopravvivere e trovare chi l’ha abbandonato per vendicarsi.
Stasera cinema? esce oggi "Revenant - Redivivo", il film con DiCaprio candidato a 12 premi Oscar: ci sono anche "Creed" e "La Corrispondenza".
Dal primo gennaio 2018 è entrata in vigore una legge, approvata lo scorso agosto, che porta delle novità nell’uso dei sacchetti di plastica leggeri e ultraleggeri nei supermercati: per intenderci, sono quelli comunemente utilizzati per imbustare frutta, verdura, carne e salumi, che – tra le altre cose – sono tra i principali responsabili dell’inquinamento dei mari. La norma ha previsto l’introduzione di nuovi sacchetti biodegradabili da far pagare ai consumatori, al pari delle normali buste della spesa. Il costo dei sacchetti potrà variare da un negozio all’altro, ma dovrebbe aggirarsi tra 1 e 5 centesimi ciascuno. I sacchetti, come già quelli biodegradabili venduti alle casse dei supermercati, potranno essere usati per contenere i rifiuti organici. La legge è quella di conversione del decreto legge 2017 n. 91, Disposizioni urgenti per la crescita economica del mezzogiorno, e dice che i sacchetti (chiamati spesso “shopper”) con spessore della singola parete inferiore a 15 micron siano biodegradabili e compostabili, certificati da enti appositi. I nuovi sacchetti dovranno essere composti da materiali biodegradabili e compostabili con un contenuto minimo di materia prima rinnovabile non inferiore al 40 per cento, che diventerà 50 per cento dal primo gennaio 2020 e 60 per cento dal primo gennaio 2021. Per chi non rispetta la nuova legge si prevedono sanzioni che vanno dai 2.500 ai 25 mila euro.
Come stanno le cose sui sacchetti biodegradabili di frutta e verdura a pagamento. Una nuova legge introduce nei supermercati dei nuovi sacchetti leggeri, che dovranno pagare i consumatori.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Lionel Richie. Bisogna togliersi un po' di pensieri e sovrastrutture, per godersi certe canzoni.
Nella notte fra venerdì 11 e sabato 12 marzo, il noto artista italiano Blu si è messo a cancellare diversi suoi murales realizzati in passato a Bologna. Blu si è fatto aiutare da alcuni membri dei centri sociali bolognesi, che ancora stamattina hanno coperto diversi murales con una vernice grigia. Blu non ha chiarito esplicitamente perché abbia cancellato le sue opere, ma sul suo blog ha pubblicato un breve messaggio in cui c’è scritto: «a bologna non c’è più blu e non ci sarà più finchè i magnati magneranno per ringraziamenti o lamentele sapete a chi rivolgervi». Non è chiaro quante opere siano state cancellate: il Corriere di Bologna ha scritto di «almeno una decina». Molte delle foto qui sotto sono state scattate al centro sociale Xm24 del quartiere Navile, dove ancora stamattina diverse persone stavano cancellando un famoso murales di Blu. Il link nel messaggio di Blu rimanda a un articolo del collettivo letterario di sinistra radicale Wu Ming che ha provato a spiegare quello che è successo in un lungo articolo pubblicato la mattina del 12 marzo. Secondo Wu Ming, Blu sta cancellando le sue opere per protestare contro l’inizio di una mostra sulla street art, intitolata Street Art – Banksy & Co: L’arte allo stato urbano e organizzata dalla fondazione privata Genus Bononiae. Secondo i critici, nelle ultime settimane gli organizzatori della mostra hanno “staccato” alcuni murales disegnati a Bologna per la propria esposizione. Wu Ming ha scritto:
La storia dei murales cancellati a Bologna. Blu, un famoso artista di street art, sta versando vernice grigia su alcune sue opere per protestare contro una mostra accusata di voler lucrare su vecchi graffiti.
Dalle prossime righe vi troverete davanti a diversi SPOILER di una delle serie investigative più apprezzate degli ultimi anni: siete avvertiti. Alla fine dell’ultimo episodio della serie del 2015 The Jinx, il protagonista, l’ereditiere milionario Robert Durst, viene messo di fronte a quella che sembra una prova schiacciante della sua colpevolezza per un delitto avvenuto 15 anni prima. Di fronte alle telecamere, Durst nega il suo coinvolgimento, ma pochi minuti dopo, mentre si trova in bagno e apparentemente non si rende conto di aver il microfono ancora addosso, confessa i suoi crimini. «Che cosa diavolo ho fatto?», si domanda e dopo una decina di secondi si sente di nuovo la sua voce: «Li ho uccisi tutti, ovviamente».
La storia di The Jinx non è come ce l’hanno raccontata? gli autori del documentario sono accusati di avere manipolato la confessione finale del membro di una ricchissima famiglia newyorkese accusato di due omicidi e della scomparsa di sua moglie.
La procura di Nuoro ha chiesto di archiviare l’indagine sulla presunta aggressione alla deputata Maria Lapia, eletta nel 2018 col Movimento 5 Stelle. Del caso di Lapia si parlò parecchio nel dicembre del 2018: Lapia raccontò ai giornali di essere stata picchiata da un uomo all’uscita da un supermercato di Nuoro, riportando diverse ferite. In seguito però la deputata ha più volte cambiato versione sull’aggressione e numerosi testimoni hanno detto che le cose si svolsero in maniera diversa, alcuni smentendo del tutto che sia avvenuta un’aggressione. Secondo Repubblica, la procura di Nuovo ha chiesto di archiviare le indagini perché «non sono emersi elementi tali da suffragare il racconto fornito dalla deputata», mentre gli avvocati di Lapia sostengono che i magistrati abbiano ignorato «prove documentali come i certificati medici e alcune testimonianze». Non è ancora chiaro quando il giudice si esprimerà sulla richiesta della procura.
La procura di Nuoro ha chiesto di archiviare l’indagine sulla presunta aggressione alla deputata Maria Lapia.
Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio e attuale segretario del PD Matteo Renzi, è indagato dalla procura di Roma per il reato di traffico di influenze nell’inchiesta sugli appalti CONSIP, la società pubblica che dipende dal ministero dell’Economia e delle Finanze e che si occupa di centralizzare gli acquisti di beni e servizi per le pubbliche amministrazioni. Tiziano Renzi ha ricevuto giovedì 16 febbraio un invito a comparire e sarà interrogato, secondo quanto scrivono i principali giornali, la prossima settimana. Il procedimento in cui è coinvolto Tiziano Renzi è uno stralcio dell’inchiesta principale per corruzione in CONSIP avviata dalla procura di Napoli e in cui è coinvolto l’imprenditore Alfredo Romeo (Romeo, per una vicenda legata all’appalto per le pulizie all’ospedale Cardarelli, è indagato anche per concorso esterno in associazione mafiosa). Dall’indagine principale, il filone in cui è coinvolto anche Tiziano Renzi è stato trasferito a Roma per competenza territoriale. A fine dicembre in questo filone secondario erano già stati indagati Luca Lotti, ministro dello Sport con delega all’editoria e al Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe), il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette e il comandante della Legione Toscana dei carabinieri, il generale Emanuele Saltalamacchia. Nei loro confronti la procura ha ipotizzato i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento: Luigi Marroni, ex assessore alla Sanità della Toscana e nominato da Renzi amministratore delegato di CONSIP, aveva detto ai magistrati che Lotti, all’epoca sottosegretario alla presidenza del Consiglio, e gli altri due indagati lo avevano avvertito di un’indagine che riguardava lui e la CONSIP. Quando infatti lo scorso dicembre gli investigatori sono entrati nella sede della CONSIP gli uffici erano stati bonificati dalle cimici.
Perché Tiziano Renzi è indagato. Per "traffico di influenze", un reato che esiste da poco: la storia riguarda un filone secondario dell'inchiesta sugli appalti in CONSIP.
Dal 5 agosto Spotify, il popolare software per ascoltare la musica in streaming, propone ai suoi utenti un nuovo tipo di playlist personalizzate, create con un sistema che si chiama Release Radar. Come la funzione Discover Weekly, che viene aggiornata ogni lunedì mattina, Release Radar è diversa per ogni utente perché viene messa insieme da un algoritmo che riconosce i gusti personali a partire dalla musica che si ascolta di solito. Release Radar però viene aggiornata solo di venerdì e raccoglie solo canzoni nuove, appena uscite. Spotify ha deciso di proporre questo nuovo tipo di playlist per via del successo di Discover Weekly, che è utilizzata frequentemente da più di 40 milioni di persone. In Release Radar gli utenti trovano sia novità dei cantanti e dei gruppi che seguono, sia nuovi brani di autori che non conoscono ma che – secondo l’algoritmo di Spotify – potrebbero apprezzare. Esisteva già una playlist con alcune delle novità che escono di venerdì, che nell’industria musicale è il giorno dei nuovi dischi e singoli: è New Music Friday che comprende circa 60 canzoni scelte dagli esperti di musica che lavorano per Spotify. New Music Friday però è uguale per tutti (e la seguono più di un milione e 400mila persone) e non personalizzata come Release Radar. Le diverse playlist hanno anche una durata diversa. In Release Radar ci sono infatti meno canzoni rispetto a New Music Friday e a Discover Weekly, circa una ventina: l’intera playlist dura da un’ora e mezzo a due ore, a seconda della settimana e dell’utente. Per seguire Release Radar basta andare nella sezione “Naviga” e poi su “Scopri”, sotto “Nuove uscite per te”; la copertina della playlist è bianca con delle linee ondulate (il colore varia a seconda dell’utente).
Come funziona la nuova playlist personalizzata di Spotify. Si chiama "Release Radar" e ogni venerdì si riempie di canzoni appena uscite, scelte in base ai nostri gusti.
Un mese fa Lexus – una casa automobilistica giapponese – ha annunciato di aver creato “Slide”, il primo hoverboard funzionante. L’hoverboard è un “volopattino”: una specie di skateboard senza ruote che funziona a levitazione magnetica. Dopo quel video c’erano stati molti dubbi su quanto fosse vera quella notizia e di quanto potesse effettivamente funzionare un hoverboard di quel tipo. Da poche ore Lexus ha pubblicato un video che mostra l’hoverboard in funzione, testato – con cadute ma anche ottimi risultati – da alcuni skateboarder professionisti. Il video si apre con una citazione di Haruhiko Tanahashi, ingegnere capo di Lexus: «Non c’è nulla di impossibile. Bisogna solo capire come fare». Seguono dimostrazioni pratiche dell’uso (anche sull’acqua) dell’hoverboard Slide. Lexus spiega sul suo sito il funzionamento di Slide: il suo volopattino utilizza la levitazione magnetica per staccarsi dal suolo, insieme ad alcuni superconduttori raffreddati con l’azoto liquido. Sotto la superficie su cui si muove sono presenti dei magneti che permettono la levitazione dell’hoverboard. La dimostrazione dell’utilizzo di Slide è stata fatta in un “hover-park” (uno skate-park per hoverboard) appositamente costruito a Cubelles, in Spagna, a circa un’ora da Barcellona.
Il nuovo video dell’hoverboard di Lexus. È vero, esiste e funziona, anche sull'acqua: ma per il resto è meno entusiasmante di quanto sembri.
Attenzione, che dalla settimana prossima prendiamo due piccioni con una fava. Un piccione è che io stacco un po’ dalla newsletter fino alla fine di agosto, mese in cui anche molti di voi leggono meno le mail. Il secondo piccione è che gli iscritti alle Canzoni sono diventati molti di più e per esempio più di tre quarti di voi non c’erano nelle prime settimane (e quelle Canzoni erano molto belle, tra l’altro). Quindi fino alla fine di agosto la newsletter arriverà regolarmente ogni sera con le canzoni di quelle prime cinque settimane, che ve le meritate tutti. Invece la pubblicazione della newsletter qui sul Post la sospendiamo. Poi da settembre ci rivediamo in diretta. Oggi è il centenario della nascita di Amália Rodrigues, celebrato a dovere in Portogallo. Stasera esce un disco di Taylor Swift a cui hanno messo mano Aaron Dessner dei National e Justin Vernon dei Bon Iver. Nessuno mi scalda moltissimo tra i dischi candidati al Mercury Prize annunciati oggi (c'è Dua Lipa, pure), ma non li conosco tutti (meno originali del solito anche per Alex Petridis del Guardian). Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Blind Melon. Quella che cambiò loro le cose, prima che cambiassero in molto peggio.
Venerdì 12 luglio il governo italiano ha fatto sapere con un comunicato stampa che è stata annullata l’espulsione di Alma Shalabayeva, moglie del dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, e della loro figlia di sei anni, Alua. Le due persone erano stata espulse dall’Italia in modo piuttosto frettoloso e poco chiaro alla fine di maggio e oggi si trovano agli arresti domiciliari nella città di Almaty, in Kazakistan. Oggi la vicenda è sulle prime pagine di quasi tutti i principali quotidiani con nuovi dettagli ed editoriali molto critici sull’operato del governo (ad esempio quello di Massimo Giannini di Repubblica, intitolato “Un atto di viltà”). Il caso è tornato d’attualità dopo che il 5 luglio scorso il tribunale di Roma ha stabilito che Shalabayeva e sua figlia non andavano espulse e che non sussisteva il presupposto che giustificò l’espulsione – cioè un passaporto diplomatico della Repubblica Centrafricana in possesso della donna e considerato falso.
Le novità sul caso di Alma Shalabayeva. Che diventa sempre più complicato: l'espulsione della moglie del dissidente kazako è stata annullata dal governo, mentre i giornali pubblicano nuovi particolari.
I tapis roulant non sono cambiati granché negli ultimi anni, forse anche decenni. Sono stati aggiunti gli schermi, poi gli schermi sono migliorati un po’ insieme ai materiali su cui si corre e la tecnologia che permette di farlo. Ma, come ha fatto notare Bloomberg, il principio di base è sempre quello dei primissimi tapis roulant, inventati in età Vittoriana dall’ingegnere William Cubitt, per dare qualcosa da fare ai prigionieri (che a volte erano però obbligati a usarli). Nonostante le tante e oggettive migliorie dei decenni successivi – per esempio nell’assorbimento dell’energia scaricata sul rullo mentre si corre – i tapis roulant hanno ancora quel problema di base: rendere interessante l’idea di sudare senza spostarsi, “rimbalzando” su un tappeto scorrevole. Ci sono però alcune società che vogliono provare a cambiare, per quanto possibile, il mercato dei tapis roulant, che ha un valore complessivo di oltre un miliardo di euro. Alcune aziende, come Studio e Aaptiv, stanno puntando sul software, offrendo ricchi e dettagliati cataloghi di piani di allenamento; altre, come Zwift sull’offerta di esperienze interattive, in cui si corre contro altri, non contro se stessi (la società è nota soprattutto per la sua app che permette, con una bici da corsa e degli appositi rulli, di competere su certi percorsi con altri utenti). Altre società puntano sulla comodità, con tapis roulant che occupano poco spazio, o sulla praticità: il tapis roulant pieghevole Mini-Walk, della società cinese IPO Sports, adatta ad esempio la sua velocità in base alla corsa di chi lo sta usando, e non viceversa.
La società che vuole diventare la Tesla dei tapis roulant. È Peloton, nota per una cyclette da 2mila euro, e promette di rivoluzionare un oggetto che non è mai cambiato troppo.
Nel novembre del 1993, la città di Mostar era divisa tra le forze croato-bosniache della Comunità Croata di Herceg-Bosna, uno stato autoproclamatosi indipendente nel 1991, che occupavano la parte occidentale, e l’Esercito della Repubblica di Bosnia e Erzegovina, a est, dove abitavano i musulmani bosniaci. Le due metà della città, divise dal fiume Neretva, erano unite fin dal 1557 dallo Stari Most, il “Ponte Vecchio” costruito con 456 blocchi di pietra bianca dall’architetto ottomano Hajrudin Mimar. I combattimenti proseguivano da settimane e sei ponti su sette nell’area di Mostar erano stati distrutti. Solo lo Stari Most restava in piedi. Mostar, una delle città più importanti della regione dell’Erzegovina, era già stata assediata e bombardata dai serbi nel 1992, ma inizialmente croati e bosniaci avevano combattuto insieme contro il nemico comune ed erano riusciti ad allontanare l’esercito serbo. La situazione cambiò nel corso del 1993 e Mostar diventò una delle città divise dalla guerra nella ex Jugoslavia, con le forze croate che provavano a spingere la popolazione musulmana verso la parte orientale, dove volevano confinarla.
La distruzione del ponte di Mostar. Il 9 novembre 1993 venne distrutto a colpi di cannone un ponte ottomano vecchio di 500 anni, uno degli eventi simbolici della guerra nella ex Jugoslavia.
Se avete più di 25 anni, a spanne, sapete che per anni si è tramandata da fratello maggiore a fratello minore la nozione che in caso di problemi col videogioco di una console Nintendo basti soffiare dentro la cartuccia e provare a inserirla di nuovo. In questo modo si toglie la polvere, si diceva, e le piastrine metalliche nella parte inferiore della cartuccia possono tornare a funzionare. Un lungo articolo del magazine Mentalfloss, però, ha indagato questa specie di mito e lo ha smontato: per farla breve, soffiare nelle cartucce alla lunga rovina le piastrine in metallo, causando molti più problemi di quanti ne risolva a breve termine. Tutto questo, nonostante da ragazzini si avesse l’impressione che funzionasse davvero, soffiarci dentro. Come funziona L’articolo di Mentalfloss si occupa principalmente del primo Nintendo, una console a 8 bit messa in vendita in Europa e negli Stati Uniti fra il 1985 e il 1987 col nome di Nintendo Entertainment System (NES). In realtà, dato che il sistema delle cartucce è stato utilizzato da Nintendo per diverse console uscite successivamente, come il Super Nintendo o il Game Boy, le conclusioni dell’articolo possono essere ritenute valide per qualsiasi console Nintendo a cartuccia.
Soffiare dentro le cassette del Nintendo funzionava davvero? gli esperti dicono di no, con qualche decennio di ritardo; ma spiegano anche perché sembrava servire a qualcosa.
I nuovi iPhone 6s, iPad Pro e Apple TV sono stati presentati ieri da Apple nel corso di un evento organizzato a San Francisco, in California, durante il quale sono state confermate le aspettative di esperti e analisti che nelle ultime settimane avevano anticipato buona parte delle novità legate ai prodotti che sarebbero stati presentati dall’azienda. Gli iPhone 6s e iPhone 6s Plus sono un’evoluzione dello smartphone presentato lo scorso anno, mentre il nuovo iPad Pro è il tablet più grande mai realizzato da Apple ed è stato presentato dal suo CEO Tim Cook come “la più importante novità per iPad, da quando esiste l’iPad”. I nuovi prodotti saranno disponibili anche in Italia e in tempo per la stagione degli acquisti natalizi, di solito la più redditizia per Apple. iPhone 6s Esteticamente iPhone 6s è tale e quale al suo precedessore, solo lievemente più spesso e un poco più pesante: il suo involucro è realizzato in una nuova lega di alluminio più resistente, che ha al suo interno un processore veloce quasi il doppio rispetto a quello di iPhone 6. La novità più importante è 3D Touch che permette al telefono di rilevare il livello di pressione delle dita sullo schermo, dando la possibilità di fare più gesti per aprire nuovi menu e opzioni: con un tocco lieve si possono vedere le email in anteprima senza aprirle, per esempio, mentre con un tocco più deciso si possono aprire menu direttamente dalle icone delle app per accedere a comandi rapidi. Un piccolo motore magnetico emette lievi vibrazioni per rendere più realistico e intuitivo l’utilizzo del nuovo sistema. Sui nuovi iPhone 6s c’è anche una fotocamera più potente del modello precedente, con un sensore da 12 megapixel e una nuova opzione che si chiama “Live Photos” e che serve per scattare fotografie che diventano video (quando le si scatta il telefono registra alcuni secondi poco prima e poco dopo lo scatto): la fotocamera registra anche video nel formato 4K. Le antenne per il WiFi e la connessione dati cellulare LTE sono state riviste per ricevere meglio il segnale. I nuovi iPhone 6s e iPhone 6s Plus saranno disponibili in Italia entro fine anno, Apple non ha ancora comunicato i prezzi, ma saranno probabilmente in linea con quelli attuali di iPhone 6.
iPhone 6s, iPad Pro e Apple TV: cosa fanno e come sono fatti. Tutte le cose da sapere sugli smartphone, i tablet e il nuovo affare per la tv presentati da Apple (c'è anche una matita).
La morte dei quattro soldati italiani della scorsa settimana ha puntualmente riaperto il dibattito sul ruolo della nostra presenza in Afghanistan a fianco delle forze della NATO e delle trentotto nazioni che partecipano alla missione ISAF. Oggi L’Espresso è in edicola con un lungo servizio su quello che viene definito «il vero volto della nostra missione di pace in Afghanistan», ricostruito a partire dai documenti segreti diffusi da Wikileaks: l’organizzazione di Julian Assange che a fine luglio aveva già diffuso i cosiddetti “diari della guerra”. L’Espresso sarebbe entrato in possesso di altri 14mila rapporti dell’intelligence americana non ancora noti, che andrebbero a integrare i file già divulgati due mesi fa e che chiarirebbero il ruolo dell’esercito italiano nelle operazioni in Afghanistan. Eccoli i due volti della guerra in Afghanistan. Quello che ci viene raccontato da anni, con i nostri soldati che lavorano per aiutare la popolazione e proteggerla dagli estremisti islamici. E quello che è sempre stato nascosto, con i reparti italiani che combattono tutti i giorni e uccidono centinaia di guerriglieri. Una sterminata serie di scontri, con raid dal cielo e anche tra le case dei villaggi. Ma anche una missione che deve fare i conti con traditori e doppiogiochisti, con militari afghani addestrati dalla Nato che invece aiutano i talebani, con sospetti sul destino di centinaia di milioni di euro di aiuti pagati anche dall’Italia per la ricostruzione del Paese e scomparsi nei ministeri di Kabul. Una cronaca di reparti con la bandiera tricolore che sparano migliaia di proiettili in centinaia di battaglie, sfidando le trappole esplosive e le imboscate, convivendo con il terrore dei kamikaze che rende ogni auto una minaccia, mentre gli elicotteri Mangusta esplodono raffiche micidiali, incassando spesso i razzi dei talebani.
I diari della guerra, quelli italiani. Cosa c'è nei documenti di Wikileaks sulle operazioni militari italiane in Afghanistan, raccontati dall'Espresso.
Matilde Hidalgo de Procel, nata nel settembre 1889 e morta nel febbraio 1974, è stata una dottoressa, poetessa e attivista ecuadoriana. Matilde Hidalgo de Procel fu la prima donna ecuadoriana a diventare dottoressa e fu anche grazie a lei che l’Ecuador, indipendente dal 1822, divenne il primo paese sudamericano a dare diritto di voto a tutte le donne. Hidalgo de Procel era nata a a Loja – nel sud del paese, vicino al confine con il Perù – ed era la più giovane tra i sei figli di una sarta rimasta vedova. Anche grazie all’iniziale aiuto del fratello, riuscì a studiare fino a che nel 1921 riuscì laurearsi in medicina presso la Universidad del Azuay. In alcuni articoli è scritto che per i primi tempi la volontà di Hidalgo de Procel di proseguire gli studi, e non fermarsi dove in genere si fermavano la maggior parte delle donne, fu malvista dalle famiglie del suo paese, ma che i suoi fratelli e sua madre le diedero sempre supporto.
Chi era Matilde Hidalgo de Procel. È stata una dottoressa, poetessa e attivista, e diede un grande contributo per far affermare il diritto di voto di tutte le donne dell'Ecuador, negli anni Venti del Novecento.
Una delle figure più riconoscibili legate ai primi anni della storia dei giornali sono i cosiddetti “strilloni”: i ragazzi che vendevano il giornale per strada nelle città americane, urlandone le principali notizie e cose come «Extra! Extra!»: nelle traduzioni cinematografiche italiane «edizione straordinaria» (in alcune città italiane i loro eredi – più quieti e adulti – si incontrano tuttora agli incroci con le edizioni appena stampate). Dalla metà dell’Ottocento ai primi anni del Novecento furono negli Stati Uniti i principali distributori di giornali: non erano assunti direttamente dal giornale, ma ne compravano all’ingrosso grandi quantità, vendendole a un prezzo leggermente superiore. Di solito non potevano restituire le copie invendute, e di conseguenza la loro giornata lavorativa si concludeva solo quando avevano terminato le copie acquistate. Il Museo della città di New York possiede una foto del 1890 che mostra un ragazzo mentre distribuisce dei giornali: la didascalia raccontava la storia di Barney Flaherty, che aveva dieci anni ed «era diventato il primo strillone, dopo aver risposto ad un annuncio sul New York Sun». Flaherty è tuttora considerato uno dei primi strilloni ed è festeggiato ogni anno nel “giorno dello strillone”, celebrato dalla Newspaper Association of America il 4 settembre di ogni anno – cioè il giorno del 1833 nel quale si ritiene fu assunto Flaherty.
Strilloni. Le foto di un secolo fa di Lewis Hine, che documentarono le condizioni di lavoro dei bambini che vendevano i giornali negli Stati Uniti.
Il sito Messy Nessy ha messo insieme alcuni dei migliori dieci ristoranti della Corea del Nord, facendo affidamento sulle recensioni di TripAdvisor e Flickr e sulle indicazioni della guida turistica Lonely Planet. La Corea del Nord è uno dei paesi più chiusi e inaccessibili, famoso tra le altre cose per la povertà, la carestia e la scarsità di cibo che i suoi abitanti hanno sopportato per anni e continuano a sopportare. Per questo è piuttosto stridente parlare di ristoranti e fast food: non ce ne sono molti e sono rivolti soprattutto a turisti, stranieri che vivono nel paese e ai pochissimi ricchi nordcoreani. Ci sono quelli più istituzionali che si trovano nei grandi hotel internazionali, una trattoria di noodles nell’antica capitale Kaesong, un fast food con hamburger e pollo fritto e l’unico posto dove mangiare una pizza. Le informazioni vanno comunque prese con cautela dato che si basano soprattutto sui pareri di turisti, uomini d’affari e funzionari che hanno accesso al paese. Si trova al 47esimo piano dell’Hotel Yanggakdo nella capitale Pyongyang, che con 170 metri è il secondo grattacielo più alto del Paese. È un ristorante panoramico e girevole che permette una vista a 360 gradi sulla città, ma dicono su Tripadvisor che in realtà non ruota affatto. Compare anche nel graphic novel Pyongyang dell’illustratore francese Guy Delisle. Qui, altre foto del ristorante.
Come sono i ristoranti in Corea del Nord. Nel Paese famoso per la scarsità di cibo sono rivolti soprattutto a turisti e ai pochi ricchi nordcoreani: oltre ai tradizionali noodles freddi ci sono tre fast food di hamburger e una sola pizzeria.
L’Unità di domenica ha pubblicato una pagina di riflessioni di Adriano Sofri intorno all’attitudine a ritenere che periodi della Storia che non apprezziamo siano una parentesi: attitudine a suo tempo esposta da Benedetto Croce e di nuovo tornata attuale con l’elezione di Donald Trump. Ora noi siamo abituati a mettere fra parentesi, a condannare alla reclusione fra due parentesi, ciò che temiamo, detestiamo e sentiamo come pressoché inspiegabile e insensato tanto delle nostre vite personali –le malattie soprattutto, appunto- quanto delle nostre vicende collettive. Noi, se non siamo stati berlusconiani, al contrario, diciamo: “la parentesi berlusconiana”. Lo dicevamo quando era ancora aperta e, come quella dello scolaro renitente, nessuno avrebbe saputo dire se e quando si sarebbe richiusa. La parentesi berlusconiana è durata anche lei molti anni –con intermittenze, le parentesi dei governi Prodi e poco più, ma in questo caso parentesi voleva dire proprio la durata breve e pressoché incidentale, e così ci prepariamo a parlare della parentesi Renzi. La parentesi berlusconiana è stata vissuta per lo più dai suoi avversari non come un fenomeno di alternanza politica e governativa, ma come l’irruzione di un corpo estraneo nella normalità politica, come una recidiva malattia morale. Lo era stata già il Partito Socialista di Bettino Craxi, benché la formazione di lui fosse la più tradizionalmente politica, della politique politicienne, che si potesse richiedere. Con Berlusconi il corpo estraneo si fece estraneo fino alla caricatura e, complementarmente, all’oltraggio. Senonché la politica e la vita pubblica in generale non fanno altro che riprodurre corpi e modi estranei, di durata e successo alterno e comunque capaci di prendere il campo. Dopo il Craxi così inteso («un cinghiale entrato nella vigna del Signore», come diceva Leone X di Martin Lutero nella sua Bolla di scomunica) e Berlusconi, è venuto il corpo estraneo di Beppe Grillo –a non voler considerare i numerosi attori e pagliacci minori, pure per lunghi momenti in grado di far la faccia dell’orco e spaventare i bambini. Davanti al successo esoso dei 5 stelle ci si è chiesti, chi non inclinava a imbarcarvisi, «quanto sarebbe durata la parentesi dei grillini». Ce lo si è richiesto a Roma dopo il trionfo della sindaca Raggi: «Quanto durerà la parentesi della sindaca Raggi?» –qualcuno si è illuso che potesse durare un mesetto sì e no, poi è sceso il silenzio. Adesso tutto ciò ha preso una portata mondiale: “La parentesi Donald Trump”. Un corpo più estraneo di così era difficile da immaginare, tuttavia qualcuno l’aveva immaginato, e soprattutto si era immaginato lui. Noi no, noi non abbiamo voluto. Non erano i sondaggi a sbagliare, eravamo noi. «Non ci posso credere!», è questa la reazione di noi, quelli dalla parte normale della storia, dalla parte del senso e della ragione, dentro le strade, fuori dalle parentesi. Trump ha prevalso, dunque è di nuovo il momento di dire: «Non praevalebunt!». È una parentesi, è incredibile che si sia aperta, prima o poi si chiuderà. E potremo ricominciare da dove eravamo arrivati. Heri dicebamus… Ma dove eravamo arrivati? Che cosa cazzo dicevamo ieri?
La Storia, a forza di parentesi. L'elezione di Trump sarà una parentesi? Come quella di Berlusconi? Come quella di Grillo? Come il fascismo? Come la Guerra Mondiale?.
Oggi le diamo per scontate (nel 2009 abbiamo prodotto 330 milioni di tonnellate di tuberi), ma non fu sempre così. Fino a meno di cinquecento anni fa furono il cibo privilegiato su cui si reggeva l’impero degli Inca. Il conquistador Gonzalo Jimenez de Quesada le portò dalle Ande in Europa solo nel 1565. All’inizio molti europei diffidarono della pianta, tanto che venne incolpata di causare sifilide e lebbra, e nel ‘600 a Besançon in Francia fu addirittura vietata. Venne redenta dalla stessa accademia di Besançon nel 1771, quando, all’indomani di una carestia, si accorsero del suo potenziale nutritivo. Fu Luigi XVI in persona a incentivarne la coltivazione: Maria Antonietta si legava fiori di patata ai capelli. Le patate diedero l’energia necessaria alla rivoluzione industriale dell’800, donando le calorie necessarie agli operai nelle fabbriche del nord dell’Inghilterra: per Friedrich Engels, furono tanto importanti quanto il ferro. E le patate cambiarono per sempre la storia dell’Irlanda, quando una malattia le fece marcire in massa, causando la tragica carestia irlandese del 1845. Questa pianta umile, fondamentale e onorata svela adesso i suoi residui segreti grazie agli sforzi del Potato Genome Sequencing Consortium – guidato dallo Scottish Crop Research Institute di Dundee, in Scozia, che ha annunciato oggi su Nature la sequenza del genoma della patata.
Svelato il genoma della patata. Ha più geni di noi, è stato difficile da decifrare, spiega i perchè della carestia irlandese dell'800 e una complessa storia evolutiva.
Il sottosegretario all’Istruzione ed ex maestro elementare Marco Rossi Doria scrive oggi sulla Stampa le sue riflessioni sulla scuola italiana e sul suo abbandono da parte della politica, anche nella presente campagna elettorale. Caro Direttore, in questi giorni sento una fortissima urgenza: che si parli di scuola, di com’è, di come deve diventare. E sogno una campagna elettorale che sappia farlo. In modo positivo e dunque riparativo e innovativo. E rispettoso, dunque partendo da quel che già si fa. Quando sono stato chiamato a fare il sottosegretario all’Istruzione avevo appena finito un’inchiesta per La Stampa, a più puntate, in cui avevo intervistato docenti e dirigenti di tante scuole. Emergeva una scuola competente e battagliera. Che s’interroga sul futuro educativo del Paese. E che innova nonostante le difficoltà. Cose concrete… Come abbiamo messo su un laboratorio scientifico. Come ho fatto fare volontariato ai ragazzi del mio liceo. Come abbiamo messo intorno a un tavolo genitori e insegnanti in modo da condividere un’idea educativa, ciascuno facendo la sua parte anziché rimpallarsi le colpe. Come uso la lavagna multimediale imparando io, a mia volta, dai miei alunni. Come porto i bambini a leggere le costellazioni nel cielo. Come metto su un’orchestra o una compagnia che recita in un teatro vero. Come consolido bene l’Italiano e la matematica in un quartiere di periferia.
La scuola nella campagna elettorale. Non c'è. «La scuola italiana è stata indebolita da un disinvestimento culturale e politico enorme» scrive il sottosegretario Marco Rossi Doria.
L’agenzia di design spagnola Atipo ha realizzato una serie di 15 poster minimalisti di film famosi per promuovere il progetto galería de papeles dello studio grafico spagnolo Minke, uno strumento online che facilita la scelta della carta per biglietti da visita, carta intestata e altri servizi forniti dall’azienda. Ogni poster corrisponde a un film, rappresentato soltanto con un foglio di carta che può essere di volta in volta tagliato, bruciato, rigato, cucito, per cogliere in modo brillante e originale l’essenza della trama: Lo Squalo per esempio è un foglio blu con uno strappo a forma di morso mentre Psycho richiama la tenda della doccia che compare in una delle scene più famose del film. Il progetto, che si chiama Papeles de cine, si inserisce in modo particolarmente efficace nel vasto filone di locandine inventate di film famosi e allo stesso tempo mette in evidenza la bellezza della carta e dei materiali utilizzati.
Film famosi raccontati coi fogli di carta. Poster astratti ed efficaci realizzati da uno studio grafico spagnolo: questo, per esempio, è Frankenstein.
Il grande attacco informatico contro gli Stati Uniti scoperto a dicembre, che ormai viene identificato con SolarWinds, l’azienda texana che è stata il principale punto d’ingresso degli hacker, sta diventando sempre più grave ed esteso mano a mano che gli esperti di sicurezza e le agenzie governative americane proseguono con le indagini e valutano i danni: potrebbero volerci mesi per capire quanto l’attacco sia andato in profondità, e potrebbero volerci anni per rimettere tutti i sistemi informatici in sicurezza, con grosse perdite economiche e danni politici. Negli Stati Uniti si sta anche cominciando a parlare delle responsabilità: non soltanto quelle dell’attacco, che secondo gli esperti è stato ordinato dall’intelligence russa, ma anche di chi avrebbe dovuto prevenirlo e non l’ha fatto. Sulla base delle informazioni raccolte e dei precedenti, gli esperti di sicurezza informatica sono concordi nell’attribuire la responsabilità dell’attacco all’SVR, il Servizio di intelligence internazionale russo, una delle agenzie nate dal KGB di epoca sovietica. L’obiettivo principale dell’attacco sono gli Stati Uniti, dove sono state colpite molte agenzie governative e centinaia di società private, ma sono coinvolte anche centinaia di aziende in tutto il mondo. L’attacco, inoltre, era così complesso ed esteso che non è ancora chiaro quale sia stato lo scopo degli hacker russi, quale e quanto materiale sia stato rubato, e quanto tempo e quali misure saranno necessarie per eliminare gli hacker dalle reti colpite.
L’attacco hacker contro gli Stati Uniti è un disastro. Il numero di agenzie governative e società private infiltrate è più alto di quello che si pensava, e sono stati trovati gravi problemi alle difese informatiche americane.
Nei giorni scorsi diversi giornali italiani si sono occupati della storia di Angelo Pattini, proprietario di diverse panetterie a Milano, che con diversi giornalisti si è lamentato di non riuscire a trovare cinque persone disposte a lavorare nei suoi negozi come barista, cassiere o addetto alla pulizie. Negli ultimi giorni la storia è stata ridimensionata da alcuni approfondimenti. Contattata da Repubblica, una ragazza che è stata appena assunta da Pattini ha raccontato di aver mandato il suo curriculum a inizio ottobre – quindi prima che Pattini si lamentasse coi giornali – ma di non essere mai stata ricontattata. «Leggendo la storia sui giornali, ho chiamato per chiedere spiegazioni. Sono stata convocata per il colloquio giovedì e mi hanno assunta», ha poi spiegato.
Ci sono dei dubbi sulla storia del panettiere di Milano che non riesce a trovare dipendenti. Era girata molto online, ma alcuni articoli pubblicati negli ultimi giorni l'hanno un po' ridimensionata.
Sesame Street è un programma televisivo statunitense per bambini, in onda dal 1969: dal 1971 al 1978 è stato trasmesso in Italia col nome Sesamo apriti, ha superato le 4mila puntate e va oggi ancora in onda negli Stati Uniti, sulla PBS, e in molti altri paesi. Sesame Street è famosa nel mondo perché ospita i Muppet, un gruppo di pupazzi creati da Jim Henson negli anni Cinquanta. Uno dei più famosi Muppet di Sesame Street è Big Bird, conosciuto in Italia come Bibo: un grande uccello giallo alto circa due metri, presente in Sesame Street fino dalla prima puntata, il 10 novembre 1969. A far muovere e parlare Big Bird è dal 1969 la stessa persona: Caroll Spinney, che oggi ha 81 anni. Spinney – che per Sesame Street ha anche “impersonato” un altro Muppet, Oscar il Brontolone – ha recentemente raccontato al Guardian la sua storia nelle vesti di Big Bird: “All’inizio Big Bird non era un personaggio principale, e Jim Henson – che ha creato i personaggi – mi disse di interpretarlo come fosse un buffo zoticone di campagna. Ma mi sembrò più naturale farlo diventare un bambino. Fu così che Big Bird diventò una superstar mondiale”. Nell’intervista Spinney racconta anche che grazie a Big Bird ha potuto incontrare star come Michael Jackson e Ray Charles, e che ultimamente comunque gli capita molto meno spesso di entrare nel pupazzone. A Spinney e ai suoi quasi cinquanta anni di carriera da Big Bird è stato dedicato un documentario: I Am Big Bird.
Chi c’è dentro Big Bird, il pupazzo di Sesame Street. È un uomo di 81 anni, lo stesso fin dal 1969: un documentario presentato al Tribeca Festival racconta la sua storia.
Il premio Oscar Paolo Sorrentino, nell’ottavo giorno del Festival del cinema di Cannes, ha presentato Youth – La giovinezza. Si tratta del terzo film italiano presente al festival quest’anno: interpretato da Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Jane Fonda, Paul Dano e Madalina Ghenea, racconta la storia di due vecchi amici ottantenni che si incontrano durante una vacanza e ricordano il loro passato. Il film uscirà al cinema in Italia giovedì 21 maggio. L’altro film presentato in concorso oggi è Mountains Main Depart del regista cinese Jia Zhang-ke (Still Life), che racconta un quarto di secolo della vita della protagonista Tao, a partire dal 1999. A mezzanotte, invece, è prevista la proiezione del film fuori concorso Love, diretto dal regista argentino Gaspar Noè (Irreversible). Per Un Certain Regard sono stati presentati Madonna della regista sudcoreana Shin Su-Won, Je suis un soldat del regista francese Laurent Lariviere e Lamb, primo film del regista etiope Yared Zeleke, mentre per la selezione parallela della Quinzaine des Réalisateurs è stato presentato Peace to us in our dreams del lituano Sharunas Bartas. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Cannes, il giorno di Sorrentino. E con lui sono arrivati anche Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz e Jane Fonda: le foto più belle della giornata.
Il giudice per l’udienza preliminare (GUP) del tribunale di Roma ha rinviato a giudizio quattro persone, appartenenti ai servizi di sicurezza egiziani, accusate di aver sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni, il ricercatore italiano dell’università di Cambridge scomparso il 25 gennaio 2016 al Cairo, in Egitto, e trovato morto pochi giorni dopo. Gli accusati sono il generale Tareq, i colonnelli Helmy e Kamal, il maggiore Magdi Sharif. Il GUP, Pierluigi Balestrieri, ha accolto la richiesta della Procura, avanzata lo scorso gennaio. Le accuse nei confronti degli imputati sono a vario titolo di sequestro di persona pluriaggravato, concorso in omicidio aggravato e concorso in lesioni personali aggravate. Lo scorso dicembre, dopo che la procura di Roma aveva chiuso le indagini sulla morte di Regeni, l’Egitto aveva fatto sapere che non avrebbe collaborato con l’Italia nel processo e che avrebbe agito con un processo autonomo. L’Egitto processerà per furto, e non per omicidio, una presunta banda di truffatori che aggrediva cittadini stranieri, fingendo di appartenere alla polizia egiziana con documenti contraffatti. La procura di Roma aveva giudicato questa ricostruzione «priva di ogni attendibilità».
Quattro membri dei servizi di sicurezza egiziani sono stati rinviati a giudizio per l’omicidio di Giulio Regeni.
Oggi in Senato prosegue e si conclude la discussione parlamentare sulla conversione in legge della manovra economica, approvata dalla Camera la settimana scorsa. L’inviato del Post, Makkox, già ieri aveva raccontato con le sue vigne il dibattito della mattina, oggi ha fatto lo stesso. 14.13
La manovra in Senato vista da Makkox. Makkox ha raccontato dall'aula il dibattito sulla fiducia.
Sally Ride fu la prima astronauta statunitense a far parte di una missione nello Spazio, ed era nata a Los Angeles il 26 maggio di 64 anni fa. Dopo aver studiato arte e aver preso una laurea di primo livello in inglese, ottenne un master e un dottorato in Fisica all’Università di Stanford. Nel 1978 Sally Ride fu selezionata dalla NASA come candidata per il programma spaziale, e completò l’anno di addestramento necessario per diventare Mission Specialist, un membro specializzato dell’equipaggio dello Space Shuttle.
La storia di Sally Ride, astronauta. Sally Ride era nata il 26 maggio di 64 anni fa e la sua prima missione a bordo dello Space Shuttle Challenger fu nel 1983.
Il video di Lotus Flower, la prima anticipazione del nuovo disco dei Radiohead – “The king of limbs” – in vendita online da venerdì, dopo essere stato annunciato e in preordine da alcuni giorni sia in formato digitale che concreto. Il video è stato pubblicato su YouTube venerdì mattina. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo video dei Radiohead. Il disco "The King of Limbs" è online già oggi.
Secondo la Commissione Europea nella manovra finanziaria del governo italiano per il 2019 «non ci sono misure capaci di impattare positivamente sulla crescita di lungo termine». Lo rivela Repubblica anticipando una bozza del Country Report, l’analisi che viene fatta annualmente sulle economie dei paesi dell’Unione, che verrà presentato dalla Commissione mercoledì 28 febbraio. Il documento di cui Repubblica è entrata in possesso critica in particolare le due misure economiche più discusse e più a lungo promesse da M5S e Lega: la “quota 100” e il reddito di cittadinanza. Secondo la Commissione, che alcune settimane fa aveva già abbassato le stime di crescita dell’Italia nel 2019 dall’1,2 allo 0,2 per cento, la “quota 100” non farebbe altro che «aumentare la spesa pensionistica e peggiorare la sostenibilità del debito», mentre il reddito di cittadinanza non avrebbe effetti significativi sul PIL né aiuterebbe l’occupazione.
Secondo un report della Commissione Europea anticipato da Repubblica, la legge di bilancio del governo italiano avrà effetti negativi sull’economia.
In occasione della “Giornata della Memoria”, dal 25 gennaio e per altri due giorni in alcuni cinema italiani sarà proiettato “The Eichmann Show – Il processo del secolo”, film diretto da Paul Andrew Williams che racconta il lavoro del produttore televisivo Milton Fruchtman per organizzare le riprese TV del processo a uno dei più conosciuti gerarchi nazisti: Adolf Eichmann. Quello ad Eichmann fu il primo processo per crimini contro l’umanità a svolgersi in Israele e il primo evento di questo tipo ad essere trasmesso in televisione. Fino ad allora il processo più famoso contro gli ufficiali nazisti era stato quello di Norimberga che tra il 1945 e il 1946 ebbe un ruolo importantissimo nello stabilire innanzitutto che “eseguire gli ordini” non era una difesa legittima per atti criminali.
Cosa fu il processo Eichmann. Fu il primo processo contro gerarchi nazisti a svolgersi in Israele e fu trasmesso in tv: lo ha raccontato un film che esce al cinema in questi giorni.
Il consiglio di amministrazione della Rai ha approvato la nomina di Teresa De Santis come nuova direttrice di Rai Uno e di Carlo Freccero come direttore di Rai Due; Stefano Coletta è stato confermato come direttore di Rai Tre. Il cda ha anche approvato la nomina di Auro Bulbarelli come direttore di Rai Sport e di Antonio Preziosi a direttore di Rai Parlamento. Le nomine, approvate come previsto, erano state proposte dall’amministratore delegato Fabrizio Salini, nominato lo scorso luglio insieme al controverso direttore generale Marcello Foa. Il cda – che oggi è controllato da membri nominati da Lega e Movimento 5 Stelle – “ha ringraziato i direttori uscenti di rete e di testata Angelo Teodoli, Andrea Fabiano, Bruno Gentili e Nicoletta Manzione per il prezioso lavoro svolto”. Teresa De Santis, nuova direttrice di Rai Uno, è una giornalista e funzionaria Rai che era già stata vicedirettrice di Rai Uno con Fabrizio Del Noce e poi vicedirettrice del Televideo (periodo descritto dai media come “un esilio”), dopo aver iniziato a lavorare come giornalista al Manifesto. Descritta dai giornali come nominata “in quota Lega”, “gradita alla Lega” o come “neo-grillina” – nella spartizione politica delle nomine Rai la direzione di Rai Uno è sempre di scelta filo-governativa – sarà la prima donna a dirigere Rai Uno.
I nuovi direttori delle reti RAI. Teresa De Santis sarà la direttrice di Rai Uno, Carlo Freccero dirigerà Rai Due e Stefano Coletta è stato confermato a Rai Tre.
In Valle d’Aosta i carabinieri hanno arrestato 16 persone, tra cui il consigliere regionale Marco Sorbara, nell’ambito di un’operazione sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella regione. L’operazione, denominata “Geena”, è stata condotta dai carabinieri del Ros del gruppo di Aosta, coordinati dalla direzione distrettuale antimafia della procura di Torino, ed ha avuto come obiettivo principale le attività del clan Nirta-Scalzone. Secondo Repubblica le indagini, iniziate nel 2014, avrebbero permesso di delineare «uno scenario di pervasiva infiltrazione nel tessuto economico-imprenditoriale nonché di documentare l’esistenza di un’associazione finalizzata al narcotraffico transnazionale tra Spagna e Italia». Oltre a Sorbara, che è stato eletto con l’Union Valdotaine, sono state arrestate altre 15 persone, tra cui anche il consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico.
16 persone, tra cui il consigliere regionale Marco Sorbara, sono state arrestate in Valle d’Aosta in un’operazione contro la ‘ndrangheta.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. C'è un'altra canzone nuova dei Rhye (di Rhye? boh, come al solito), di cui il 22 esce il disco, e promette bene. Incollo da una precedente newsletter: è una band tenuta insieme da un cantautore canadese che si era fatta molto apprezzare per il suono particolare della voce di lui e per gli arrangiamenti sinuosi. E singolo nuovo e disco prossimo anche dei Mogwai, amata band di post-rock (ovvero quel misto di rock tradizionale e inventiva strumentale che fu una delle ultime cose nuove del rock, negli anni Novanta); bello anche questo. Il Guardian spiega che ora su TikTok vanno forte certi canti tradizionali di marinai e che sarebbe tutto iniziato da lui e poi si sono aggiunti tutti e più di tutti. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di John Parish. Anche questa buona da canticchiare mentre sparecchiate.
Sono in programma per venerdì 22 giugno diversi scioperi dei mezzi pubblici gestiti da GTT a Torino e da ANM e EAV a Napoli. A Torino potrebbero esserci modifiche alla circolazione o interruzioni nel servizio di autobus, tram, linea metropolitana e servizio metropolitano ferroviario (oltre che degli sportelli GTT per i clienti). A Napoli lo sciopero coinvolge il servizio delle funicolari, gli autobus, la metropolitana e i treni locali gestiti da EAV. È stato proclamato dai sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti; durerà 4 ore e avrà modalità diverse a seconda dei mezzi coinvolti:
Gli scioperi dei mezzi pubblici di Torino e Napoli di venerdì 22 giugno. Riguardano il trasporto pubblico di GTT a Torino e quello di ANM e EAV a Napoli.
È online il nuovo video di George Michael, White Light. La canzone è uscita come singolo (e si può preordinare su iTunes) ma sarà inclusa in un disco che sarà pubblicato in autunno, secondo quello che Michael ha raccontato in un’intervista alla BBC. Uno dei protagonisti del video di White Light è Kate Moss, che decide del destino di George Michael con una moneta. Il testo della canzone, ha raccontato Michael, allude alla gravissima polmonite per cui lo scorso anno ha rischiato di morire.
Il nuovo video di George Michael. Si chiama "White Light", e c'è Kate Moss.
All’esame di maturità del 2015 è uscita una versione dello storico latino Tacito come seconda prova per gli studenti del Liceo Classico. Il brano è tratto dal libro sesto degli Annales, compreso nel paragrafo 50. Il brano racconta gli ultimi giorni di vita dell’imperatore Tiberio, nato nel 42 a.C. e morto nel 37 d.C. Tacito è uno degli storici romani più studiati al Liceo Classico, e il testo riguardo gli ultimi giorni di Tiberio è piuttosto conosciuto e studiato. L’ultima volta che alla seconda prova era uscito un testo di Tacito è stata nel 2005. In fondo all’articolo, la traduzione del brano. Iam Tiberium corpus, iam vires, nondum dissimulatio deserebat: idem animi rigor; sermone ac vultu intentus quaesita interdum comitate quamvis manifestam defectionem tegebat. mutatisque saepius locis tandem apud promunturium Miseni consedit in villa cui L. Lucullus quondam dominus. illic eum adpropinquare supremis tali modo compertum. erat medicus arte insignis, nomine Charicles, non quidem regere valetudines principis solitus, consilii tamen copiam praebere. is velut propria ad negotia digrediens et per speciem officii manum complexus pulsum venarum attigit. neque fefellit: nam Tiberius, incertum an offensus tantoque magis iram premens, instaurari epulas iubet discumbitque ultra solitum, quasi honori abeuntis amici tribueret. Charicles tamen labi spiritum nec ultra biduum duraturum Macroni firmavit. inde cuncta conloquiis inter praesentis, nuntiis apud legatos et exercitus festinabantur. septimum decimum kal. Aprilis interclusa anima creditus est mortalitatem explevisse; et multo gratantum concursu ad capienda imperii primordia G. Caesar egrediebatur, cum repente adfertur redire Tiberio vocem ac visus vocarique qui recreandae defectioni cibum adferrent. pavor hinc in omnis, et ceteri passim dispergi, se quisque maestum aut nescium fingere; Caesar in silentium fixus a summa spe novissima expectabat. Macro intrepidus opprimi senem iniectu multae vestis iubet discedique ab limine. sic Tiberius finivit octavo et septuagesimo aetatis anno.
La versione di Tacito uscita alla maturità, con la traduzione. È un brano degli Annales che parla degli ultimi giorni di vita dell'imperatore Tiberio.
Lunedì sera molte persone hanno segnalato alla polizia ferroviaria e al 113 la presenza di un uomo armato con un fucile nella stazione ferroviaria di Roma Termini: la polizia e l’esercito – stando a quanto ha scritto il Messaggero – sono subito arrivati in stazione, hanno fatto allontanare le persone dai binari, che sono fuggite nell’antistante piazza dei Cinquecento, e hanno cercato l’uomo. Repubblica scrive che indossava «una giacca celeste, pantaloni scuri, cappellino bianco e azzurro e scarpe a punta» – come mostra anche un video girato dalle telecamere di sicurezza – e che pareva essere straniero. Alle 20:30 la stazione e i negozi sono stati riaperti, le metropolitane sono tornate in funzione ed è ripresa la circolazione ferroviaria, come hanno confermato le Ferrovie dello Stato su Twitter. Poco dopo le 21 i carabinieri hanno detto di aver arrestato ad Anagni, circa 60 chilometri a sud-est di Roma, un italiano di 40 anni: il fucile che portava era un’arma giocattolo che aveva comprato per suo figlio. Secondo i giornali l’uomo soffre di problemi psichici, ma non ci sono conferme. Ripresa alle 20.27 la circolazione ferroviaria a #RomaTermini
Cos’è successo lunedì sera alla stazione Termini a Roma. È stata chiusa per un po' dopo che molti hanno visto un uomo con un fucile, poi fermato dai carabinieri: l'arma era un giocattolo.
All’interno del sito dell’Expo – vicino all’ingresso e al Padiglione Zero, tra il padiglione Irlanda e quello della Caritas – è esposta al pubblico una copia a grandezza naturale della Madonnina, la statua in rame dorato, creata dallo scultore italiano Giuseppe Perego nel 1774, che si trova in cima al Duomo di Milano ed è uno dei più noti simboli della città. La copia, realizzata dalla Fonderia Del Giudice di Nola in collaborazione con la Veneranda Fabbrica del Duomo (l’impresa che da più di sette secoli si occupa della conservazione del monumento), è in bronzo, dorata all’esterno, alta 4,16 metri ed è stata realizzata con la tradizionale tecnica della fusione a cera persa da una scansione ad alta precisione in 3D della Madonnina originale. In questo modo i visitatori possono osservare per la prima volta da vicino i dettagli della statua, cosa impossibile con l’originale data la sua posizione sulla sommità delle guglie del Duomo: per raggiungere la replica della Madonnina i visitatori di Expo devono salire una scalinata che riproduce l’ascesa alle terrazze del Duomo.
La Madonnina di Expo. C'è una copia a grandezza naturale della statua simbolo di Milano: si possono vedere i dettagli da vicino, senza essere un piccione.
Per il secondo giorno del Festival del cinema di Venezia sono stati presentati i primi due film tra i 22 in concorso quest’anno: Looking for Grace della regista australiana Sue Brooks, sulla storia di un’adolescente, interpretata da Odessa Young, che scappa di casa e viaggia attraverso i paesaggi australiani mentre i suoi genitori si mettono al suo inseguimento, e Beasts of No Nation, diretto da Cary Fukunaga (regista della prima stagione di True Detective) e interpretato tra gli altri da Idris Elba, sulla storia drammatica di un bambino africano tolto alla sua famiglia e costretto a combattere nella guerra civile del suo paese. Fuori concorso, invece, è stato presentato Spotlight, diretto da Tom McCarthy e interpretato da Mark Ruffalo, Micheal Keaton, Rachel McAdams, Stanley Tucci e John Slattery, sulla storia vera dell’indagine dei giornalisti del Boston Globe su dei casi di pedofilia che hanno coinvolto l’arcidiocesi di Boston.
Le foto del secondo giorno a Venezia. Sono stati presentati i primi due film in concorso, è arrivato Mark Ruffalo.
La copertina del New Yorker di questa settimana si chiama A New Leaf, è stata disegnata dall’illustratore americano Peter de Sève e raffigura un leone che mangia un piatto di insalata. De Sève ha spiegato sul suo blog che «è in qualche modo autobiografica. Ho provato a diventare vegetariano per sette anni, ma non potevo semplicemente resistere al richiamo della natura. Mi piacerebbe perché amo davvero gli animali. Sfortunatamente sono deliziosi».
Un leone vegetariano sul New Yorker. Disegnata dall'artista Peter de Sève, che per sette anni ha provato a smettere di mangiare carne ma «purtroppo gli animali sono deliziosi».
Netflix ha iniziato a testare in Asia un nuovo tipo di abbonamento economico valido solo per dispositivi mobili. Negli scorsi giorni in Malesia, oltre ai soliti abbonamenti “Base” “Standard” e “Premium”, ne è comparso uno “Mobile” al costo di 17 ringgit malesi al mese (poco meno di 4 euro, praticamente la metà dei 7,99 euro dell’abbonamento attualmente più economico). La scorsa settimana il CEO e co-fondatore di Netflix Reed Hastings aveva annunciato a Bloomberg che il servizio di streaming avrebbe sperimentato abbonamenti più economici per attrarre nuovi clienti in paesi emergenti come quelli asiatici. Non è ancora chiaro, al momento, in quali altri paesi verrà introdotto questo nuovo abbonamento.
Netflix sta testando un abbonamento scontato valido solo per smartphone e tablet.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post per gli abbonati c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Pink Floyd. Ogni canzone parla di questa cosa qui, con bellezza.
Da settimane alcune persone che utilizzano Apple Watch, lo smartwatch di Apple in vendita in diversi paesi del mondo ma non ancora disponibile in Italia, hanno notato che i suoi sensori funzionano male nel caso l’orologio venga indossato da una persona che ha dei tatuaggi sul polso. Gli Apple Watch indossati dalle persone che hanno un tatuaggio sul polso hanno difficoltà soprattutto a misurare il battito cardiaco e a rilevare se l’orologio sia effettivamente indossato o sia “a riposo” (nel caso l’orologio non sia al polso, richiede l’inserimento di un codice per essere sbloccato). Dopo alcuni giorni di lamentele, Apple ha aggiornato la pagina di supporto di Apple Watch sul proprio sito, aggiungendo una frase che riguarda i tatuaggi: Cambiamenti temporanei o permanenti alla pelle, come ad esempio i tatuaggi, possono dare problemi al sensore che rileva i battiti cardiaci. L’inchiostro, il disegno e la saturazione del colore di alcuni tatuaggi possono bloccare l’impulso luminoso inviato dal sensore, rendendo più difficile ottenere dati affidabili.
Apple Watch ha un problema coi tatuaggi. Se indossati da persone che hanno un tatuaggio sul polso danno problemi al sensore che rileva i battiti cardiaci, dice Apple.
Ad alcuni giorni dalla diffusione dell’inchiesta del British Medical Journal sui conflitti d’interesse e le procedure poco trasparenti sulle rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla pericolosità del virus H1N1, la Stampa di oggi torna sulla questione con una serie di approfondimenti e interviste. Andrea Malaguti, corrispondente da Londra, si è messo in contatto con Karl Nicholson, un docente del dipartimento di malattie infettive dell’University Hospital di Leicester che insieme ad altri due ricercatori aveva redatto la documentazione con i consigli per i governi sulla gestione dei vaccini. Tutti e tre gli scienziati avevano avuto stretti rapporti con le industrie farmaceutiche e da qui il sospetto di conflitto d’interesse.
Mai gridare H1N1. I sospetti sull'eccessivo allarmismo sull'influenza suina stanno diventando inchieste giornalistiche: la Stampa prevede "altre pandemie" e altri inganni.
Cosa succede, si dimette o no? Le mie dimissioni sono condizionate al voto per tutte le cariche. Io ho detto “volete la testa di Bocchino? D’accordo, ma allora si ridiscute e ci si conta”. Altrimenti? Altrimenti resto vicecapogruppo, e prendo atto che non ci sono intenzioni di epurazione. D’altra parte, uno che teorizza il partito dell’amore e fa un’epurazione di chi si limita a rappresentare il dissenso interno, come lo spiega al mondo? (poi al mondo non gliene frega niente, ma come lo spiega al partito?)
“Il governo non può cadere”. Italo Bocchino - dimissionario? - al Post: "Fini si candida a progettare un altro PDL. La sinistra si preoccupi di se stessa: la sua attenzione per noi è segno di disperazione".
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
Tagliare le ferie non ha senso. "Il caldo è un grande alibi per tutti" scrive Dario Di Vico sul Corriere commentando l'ultima proposta del sottosegretario Polillo.
Il giudice per l’udienza preliminare (GUP) del Tribunale di Milano ha condannato due ex revisori contabili della Lega, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, nell’ambito del processo su un’operazione immobiliare da parte della fondazione Lombardia Film Commission. Di Rubba è stato condannato a 5 anni di carcere, Manzoni a 4 anni e 4 mesi. Il giudice ha anche disposto un risarcimento danni di 150mila euro alla Lombardia Film Commission e 25mila euro al comune di Milano. Nel processo, svolto con rito abbreviato, Di Rubba e Mazoni erano imputati di turbativa d’asta e peculato nella compravendita di un immobile di Cormano, vicino a Milano. I due, insieme al commercialista Michele Gaetano Arturo Maria Scillieri, avrebbero frodato la Lombardia Film Commission, una fondazione per la promozione della Lombardia in ambito cinematografico che aveva comprato l’immobile di Cormano a un prezzo molto più alto del suo valore reale. Il tribunale ha stabilito che Di Rubba, Manzoni e Scillieri si appropriarono della differenza.
Le condanne nel processo sulla Lombardia Film Commission. Due ex revisori contabili della Lega sono stati ritenuti colpevoli di turbativa d’asta e peculato, nell'ambito di un'inchiesta molto discussa.
Giovedì 26 marzo è iniziata alla Camera la discussione per la conversione in legge del cosiddetto decreto “antiterrorismo” presentato lo scorso febbraio dal presidente del Consiglio Matteo Renzi e altri ministri del governo. Nella giornata di ieri l’esame era stato rimandato perché mancava il parere della commissione Bilancio sul decreto stesso e sulla copertura di alcuni emendamenti. E sempre ieri si è discusso molto online di una particolare norma che consentirebbe alla polizia di utilizzare programmi per acquisire «da remoto» le comunicazioni e i dati presenti in un sistema informatico tramite il cosiddetto “Trojan di Stato”. E cioè, di accedere al computer di ogni singolo cittadino sospettato di vari reati e non solo di quelli di matrice terroristica. Secondo le ultime notizie, il presidente del Consiglio ha chiesto e ottenuto giovedì lo stralcio di quella norma. Il decreto “antiterrorismo” (il numero 7/2015, 21 articoli suddivisi in 5 capi) ha come obiettivo principale quello di «fornire una risposta globale alla minaccia terroristica, anche di matrice internazionale, che negli ultimi mesi si è manifestata con episodi di inusitata violenza sia in Paesi europei che in Medio Oriente». Interviene su alcuni reati in materia di terrorismo, introduce misure per prevenire e punire diversamente l’istigazione e il proselitismo, anche attraverso internet, modifica il Codice antimafia, semplifica il lavoro delle Forze di polizia nella raccolta dei dati e nell’analisi delle informazioni acquisite, proroga varie missioni internazionali.
Il disegno di legge antiterrorismo contiene una norma anticostituzionale. Permette il controllo incondizionato delle informazioni digitali da parte dello Stato, e stamattina Matteo Renzi ne ha chiesto lo stralcio.
Indossare le mascherine come richiesto dalle regole per contrastare i contagi da coronavirus è scomodo. Si suda sopra il labbro, si appannano gli occhiali e si fa un po’ fatica a respirare. Ma soprattutto comunicare con altre persone, per strada o nei negozi, è più difficile se si porta la mascherina. Se si parla con un normale tono di voce, specialmente rispettando il distanziamento fisico, la persona a cui ci si rivolge potrebbe non sentire. In particolare per chi ha problemi di udito, poi, non poter leggere il labiale è un grande svantaggio. Inoltre bisogna fare a meno dei sorrisi per rendere più amichevoli le conversazioni. Un articolo pubblicato nella sezione Future del sito di BBC spiega perché avere la faccia coperta complichi le conversazioni, secondo la psicologia e andando oltre le considerazioni che ognuno può fare dopo essere entrato in un bar con la mascherina. Quando una persona parla, non comunica solo con la voce, ma con l’insieme di voce, corpo ed espressioni del viso; al tempo stesso il destinatario della comunicazione non si limita ad ascoltare il suo interlocutore, ma inconsapevolmente analizza i suoi gesti, le sue espressioni e le sue parole tutte insieme. Per questo, ha spiegato a BBC la psicologa Rebecca Brewer, che studia le funzioni delle espressioni facciali alla Royal Holloway University di Londra, «quando non possiamo vedere una faccia per intero questa analisi olistica è compromessa».
Come comunicare con le mascherine. Farsi sentire è più difficile e bisogna ricordarsi che gli altri non vedono quando sorridiamo, ma possiamo abituarci a usare di più il linguaggio del corpo.
È morto il critico d’arte e curatore italiano Germano Celant: aveva 80 anni ed era ricoverato da circa due mesi all’ospedale San Raffaele di Milano dopo aver contratto il coronavirus. A Celant, che era nato a Genova nel 1940, si attribuisce l’ideazione del termine “arte povera” per definire lo stile di alcuni artisti del Novecento le cui opere erano caratterizzate dall’uso di materiali poco pregiati. Il termine venne coniato nel corso di una mostra curata da Celant nel 1967 a Genova, in cui esposero le proprie opere Alighiero Boetti, Janis Kounellis, Giulio Paolini, Pino Pascali ed Emilio Prini. Celant teorizzò poi il concetto di “arte povera” in alcuni scritti, tra cui Conceptual Art, Arte Povera, Land Art, del 1970.
È morto il critico d’arte e curatore Germano Celant: aveva 80 anni.
Milano ad agosto si fa apprezzare soprattutto per le cose che mancano: le strade sono quasi vuote, anche di mattina e dopo l’orario d’ufficio; i rumorosi frequentatori di locali si spostano altrove; persino il meteo è più clemente di mesi afosi come giugno e luglio, soprattutto di sera. Ad ammirare le strade vuote e fresche, però, ci si annoia in fretta: per questo abbiamo messo insieme una lista per chi rimarrà in città, che può trascorrere le settimane che ha davanti fra un tuffo in piscina, una serata al Planetario e un film nel cortile di un palazzo storico.
Cosa fare ad agosto a Milano. Guida per districarsi fra mostre, cinema all'aperto, piscine e gite da fare in giornata, per quelli che restano.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato venerdì pomeriggio quanto deciso dal Consiglio dei ministri in relazione soprattutto al taglio dell’IRPEF, l’imposta sui redditi, e dell’IRAP, l’imposta regionale sulle attività produttive. Manca ancora però il testo del decreto – «è in fase di coordinamento con i singoli ministri e sarà in Gazzetta credo all’inizio della prossima settimana», ha detto Renzi – e quindi per adesso si può raccontare solo quello che è stato descritto in conferenza stampa dallo stesso Renzi e da Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia. IRPEF e IRAP Renzi ha confermato il taglio dell’IRAP di 10 punti percentuali e soprattutto il taglio dell’IRPEF da 80 euro al mese per tutte le persone che guadagnano dagli 8.000 euro ai 26.000 euro annuali. L’ipotesi di allargare verso il basso il numero dei cittadini interessati dal bonus alla fine è stata scartata, ha detto Renzi, perché «è prevalso l’obbligo di mantenere l’impegno sugli 80 euro». Gli 80 euro saranno in busta paga da maggio.
Il taglio dell’IRPEF si fa, dice Renzi. Gli 80 euro saranno in busta paga da maggio e il taglio dell'IRAP è stato confermato; però lo Stato, gli enti locali, le regioni e la RAI hanno 60 giorni per decidere dove tagliare.
Di tanto in tanto capita che spunti fuori una proposta economica meritevole, che sembra tanto sensata quanto irrealizzabile da un punto di vista politico. A un’analisi più approfondita, poi, ci si rende conto che la proposta è qualcosa di più di una fantasia di un impallinato di politica, e ci si inizia a chiedere se potrebbe realizzarsi davvero. È quello che sta succedendo con il reddito di cittadinanza universale. Oggi l’idea che un governo dovrebbe garantire a ogni cittadino un reddito annuale di, diciamo, 10mila euro, in modo incondizionato, è allo studio di politici, economisti ed esperti di tutto il mondo. Pensate al reddito di cittadinanza come a una sorta di ammortizzatore sociale universale. Esperimenti del genere sono già in programma, o in corso, nelle democrazie sociali in Europa, Canada e Sud America. Negli Stati Uniti è ancora poco più di un’idea, che sembra avere più sostenitori tra i conservatori di quanti ne abbia a sinisra. Bernie Sanders si è definito un simpatizzante della teoria che sta dietro al reddito universale di cittadinanza, senza arrivare però a sostenerla; Hillary Clinton è sembrata anche meno entusiasta. Dall’altra parte, però, economisti, politici e membri di centri studi conservatori sono più convinti. Marco Rubio, per esempio, aveva proposto di introdurre le basi per un reddito di cittadinanza nel suo programma fiscale per il 2015.
Persino negli Stati Uniti ora si parla di reddito di cittadinanza. E tra i più scettici davanti all'ipotesi di introdurre un reddito-base per tutti ci sono le persone di sinistra, mentre i conservatori sono più possibilisti.
È morta a 85 anni la cantante d’opera Mirella Freni, tra le più conosciute soprano italiane. Freni era nata il 27 febbraio 1935 a Modena, città dove è anche morta. Iniziò la sua carriera nel 1955 debuttando al Teatro Comunale di Modena come Micaela nella Carmen di Georges Bizet. Il suo esordio alla Scala risale invece al 1962, con il Falstaff di Giuseppe Verdi, e l’anno successivo fu la protagonista de La bohème di Giacomo Puccini, diretta da Herbert von Karajan. Nel 2005 abbandonò le scene per dedicarsi all’insegnamento del canto lirico.
È morta la soprano Mirella Freni, aveva 85 anni.
Il National Book Award è uno dei premi letterari più famosi e importanti del mondo, nonostante sia riservato esclusivamente alla letteratura americana. Il Guardian ha definito il National Book Award come i Golden Globe della letteratura americana, il New Yorker lo paragona ai premi Oscar. Ha una grande influenza anche perché è il primo premio letterario della stagione che comincia, ed è il più ambito per il mondo letterario americano. Negli anni il National Book Award si è differenziato da premi altrettanto prestigiosi come il Pulitzer, costruendosi una precisa identità che comprende sia la scoperta di autori non ancora affermati, sia libri di successo, rimanendo al centro del dibattito culturale. Nonostante ciò, nel 2011 il premio fu criticato, tra gli altri, anche dal New York Times che lo definì autoreferenziale e poco attento al gusto del pubblico. Il National Book Award è stato istituito nel 1950, e dal 1983 è diviso nelle quattro categorie che esistono oggi: fiction, non fiction, poesia e letteratura per ragazzi. La National Book Foundation è l’associazione non profit che dal 1988 lo gestisce e organizza. Per ogni categoria ci sono cinque giudici selezionati dall’associazione. Il vincitore del 2014 è stato il romanzo Redemployment di Phil Klay, tradotto in Italia da Einaudi con il titolo Fine missione. Quest’anno i giudici della categoria fiction – cioè romanzi e racconti – sono: Daniel Alarcón (scrittore peruviano), Jeffery Renard Allen (poeta), Sarah Bagby (editrice e proprietaria della catena di bar librerie Watermark Books & Café), Laura Lippman (giallista) e David L. Ulin (critico del Los Angeles Times). Tra i dieci candidati di quest’anno – il premiato sarà annunciato il 18 di novembre -, ci sono due romanzi d’esordio e tre raccolte di racconti: di cosa parlano è scritto nelle didascalie qui sotto.
Cosa sono i romanzi candidati al National Book Award. Sono stati annunciati i dieci romanzi finalisti del National Book Award per la categoria fiction, il premio verrà assegnato il prossimo 18 novembre.
Da una settimana l’etichetta discografica EMI è posseduta al cento per cento da Citigroup, una delle più grandi e importanti aziende di servizi finanziari del mondo. La società è subentrata al fondo di investimento privato Terra Firma, guidato da Guy Hands, che nel marzo del 2007 aveva rilevato tutte le attività di EMI attraverso una transazione da 4,9 miliardi di euro con l’obiettivo di rilanciare il marchio, che ha nei propri cataloghi i dischi dei Beatles, all’epoca già in affanno a causa di un considerevole calo delle vendite che aveva portato la casa discografica a perdere 300 milioni di euro nell’anno fiscale 2006/2007. La crisi economica e le vendite ancora in calo, segnala l’Economist, non hanno consentito a Terra Firma di ripagare i debiti di EMI. Lo scorso anno, Guy Hands decise di fare causa a Citigroup, la banca che aveva finanziato l’accordo per l’acquisizione della casa discografica, accusandola di essere stato ingannato al momento dell’acquisto e di aver così speso più del dovuto per entrare in possesso di EMI. La causa fu vinta dall’azienda di servizi finanziari e la vicenda contribuì a inasprire ulteriormente i rapporti tra le parti, obbligando Hands a rinegoziare il pagamento dei debiti di EMI o rinunciare alla società che aveva acquisito tramite Terra Firma.
La vendita di EMI. La storica casa discografica lotta contro i debiti e cerca un nuovo compratore.
Extremetech ha condotto uno studio sulle visite di due dei principali siti porno al mondo, Xvideos e YouPorn, e i risultati dello studio sono stati raccolti e sintetizzati ieri dal sito di Bloomberg Businessweek. Lo studio è stato condotto su dati pubblici, cioè quelli forniti dal servizio di Google “DoubleClick Ad Planner”. Il servizio si rivolge agli inserzionisti e propone i dati sulle visite e sui visitatori raccolti dai file cookies contenuti nei banner pubblicitari. – Xvideos genera 4,4 miliardi di pagine viste al mese: dieci volte quelle del New York Times e tre volte quelle di CNN;
I numeri del porno su Internet. Quanti miliardi di pagine viste mettono insieme ogni mese i siti più grandi? E quanti gigabyte trasferiscono al secondo?.
Nel Lazio dal 3 ottobre sarà obbligatorio indossare la mascherina anche all’aperto. L’assessore alla Sanità della regione, Alessio D’Amato, venerdì, durante una conferenza stampa ha detto che il presidente Nicola Zingaretti ha firmato un’ordinanza che prevede l’obbligo, ma da cui sono esclusi i minori sotto i sei anni, chi ha problemi di incompatibilità con l’uso delle mascherine e chi svolge attività motoria. D’Amato ha spiegato che nel Lazio l’indice Rt nell’ultima settimana è salito a 1,09, appena sopra il livello, considerato critico, di 1. L’assessore ha detto che «la gran parte dei casi sono legati proprio al mancato rispetto dell’uso della mascherina e del distanziamento» e che è necessario fare attenzione alle cerimonie, alle feste e più in generale agli assembramenti. Il presidente della regione Zingaretti, che ha parlato dopo D’Amato, ha chiarito che al momento non si prevede «alcuna forma di contenimento sugli orari dei negozi, locali e pub».
Nel Lazio dal 3 ottobre sarà obbligatoria la mascherina anche all’aperto.
L’azienda di trasporti statunitense Lyft ha formalizzato la sua offerta pubblica iniziale (IPO) per potersi quotare in borsa nell’indice Nasdaq negli Stati Uniti. La richiesta era attesa da tempo ed è avvenuta anticipando Uber, azienda concorrente di Lyft che offre servizi simili per prenotare automobili con autista. Dai documenti presentati ora sappiamo che Lyft ha prodotto 2,2 miliardi di dollari di ricavi e ha gestito più di un miliardo di corse nel 2018. Lyft non è però ancora in attivo e lo scorso anno ha fatto registrare perdite per 911,3 milioni di dollari. Investitori e analisti guardano con interesse alle IPO di queste aziende, che hanno atteso a lungo prima di avviare le pratiche per quotarsi in borsa e che potrebbero valere svariate decine di miliardi di dollari una volta quotate.
Lyft ha formalizzato la sua richiesta per quotarsi in borsa negli Stati Uniti.
Nell’ultimo anno molti media internazionali, tra cui il New York Times e la BBC, hanno raccontato la storia di Pages Bookstore Café, una libreria a Istanbul, in Turchia, aperta un anno fa – il 12 giugno 2015 – da due rifugiati siriani per vendere libri ad altri rifugiati, siriani, iracheni, libici e yemeniti. I fondatori sono marito e moglie e si chiamano Samer Alkadri e Gulnar Hajo. Si sono trasferiti in Turchia nel 2012, quando i servizi segreti siriani cercarono Alkadri, apertamente critico verso la repressione del regime di Bashar al Assad, nella sede della sua casa editrice specializzata in libri per ragazzi, la Bright Fingers, che si trovava a Damasco. Alkadri si trovava ad Abu Dhabi, e così non fu arrestato: lui e Hajo decisero scappare insieme ai loro figli in Giordania e poi a Istanbul. Pages si trova nel quartiere storico di Ayvansaray, che a sua volta fa parte del distretto Fatih, nella parte europea di Istanbul, dove oggi vivono molte persone fuggite dalla guerra in Siria. La libreria occupa tre piani (uno dei quali riservato ai libri per bambini) di un vecchio edificio di legno dipinto di verde e ha anche un giardino. Pages è anche un bar e una biblioteca: infatti alcuni libri non sono in vendita, ma possono essere presi in prestito e per 20 lire turche (circa 6 euro) bambini e adolescenti possono prendere in prestito per un mese tutti i libri che vogliono. Alkadri e Hajo organizzano anche eventi all’interno della libreria: proiezioni di film, laboratori per bambini e adulti, piccoli concerti, mostre e ovviamente presentazioni di libri.
A Istanbul c’è una libreria per i rifugiati siriani. È stata aperta un anno fa da una coppia scappata dalla Siria ed è uno dei pochi posti in città in cui trovare libri in arabo.
Swanlights è la canzone che dà il titolo ai due ultimi lavori di Antony and the Johnsons: l’ultimo album, uscito nel 2010, e l’EP in uscita il 16 aprile. Il video di Swanlight è stato diretto da Sara Hegarty (sorella di Antony) e contiene parti di girato del film The Last Hymn, ancora in fase di produzione. Antony and the Johnsons sono una band di New York, fondata da Antony Hegarty. Dal debutto, nel 1998, hanno collaborato, tra i moltissimi altri, con David Lynch e Lou Reed. Alla registrazione del loro album I am a bird now, del 2005, hanno partecipato Lou Reed, Rufus Wainwright, Boy George e Devendra Banhart. Il loro ultimo disco è, appunto, Swanlights.
Il nuovo video di Antony and the Johnsons. «Swanlights» è stato diretto da Sara Hegarty, sorella di Antony.
La città di Philadelphia, negli Stati Uniti, ha approvato una legge che da questa estate vieterà ai negozi di accettare solamente pagamenti con carta di credito ed elettronici, rendendo quindi obbligatoria l’accettazione dei contanti come opzione. Non è la prima città statunitense ad adottare questa soluzione, ma è la più grande ad averlo fatto negli ultimi tempi e la decisione si inserisce nell’ampio dibattito sull’evoluzione degli esercizi commerciali, con molte aziende che stanno sperimentando sistemi per rendere più rapidi e semplici i pagamenti, a scapito delle tradizionali transazioni con banconote e monete. La società più grande e importante che sta lavorando ai negozi senza cassa è Amazon con il suo servizio “Go”. In alcune città degli Stati Uniti, l’azienda ha aperto supermercati sperimentali dove è sufficiente avere un account Amazon, collegato alla propria carta di credito, per pagare la spesa.
Le leggi contro i negozi che non accettano contanti. Negli Stati Uniti diverse città sono contrarie ai posti dove si può pagare solo con le carte, e ne sta nascendo un acceso dibattito sul futuro del commercio.
Negli ultimi mesi nel Regno Unito, negli Stati Uniti e in Francia si è parlato molto delle differenze di prezzi tra prodotti dello stesso tipo destinati alle donne e agli uomini. Per descrivere il fenomeno è stato anche il termine “pink tax“, cioè “tassa di genere” (letteralmente “tassa rosa”), dato che spesso i prodotti di questo colore, destinati quindi a donne e bambine, sono più costosi di quelli rivolti ai maschi. Per esempio, la catena di farmacie inglese Boots è stata criticata per vendere un pacchetto di 8 rasoi da donna a 2,29 sterline e uno di 10 rasoi da uomo a 1,49 sterline. Uno studio effettuato a dicembre dal Dipartimento che si occupa dei diritti dei consumatori di New York mostra che su circa 800 prodotti in vendita in città il costo medio è del 7 per cento più alto nella versione femminile. La rivista online Business of Fashion ha analizzato i siti di e-commerce di sei diversi marchi di alta moda – Saint Laurent, Valentino, Gucci, Dolce & Gabbana, Balmain e Alexander Wang – e ha trovato 17 prodotti per cui la versione femminile ha un costo diverso da quella maschile, nonostante si tratti di capi analoghi senza grandi differenze: nella maggior parte dei casi gli oggetti destinati al pubblico femminile hanno un costo superiore, a volte anche più di 1.000 dollari (quasi 900 euro).
Perché le donne pagano più degli uomini per le stesse cose. Il prezzo di un capo può variare anche di mille euro: i capi femminili sono più ricercati, esistono in più varianti, e quelli importati negli Stati Uniti sono tassati di più.
Agli Oscar di vent’anni fa, il 25 marzo 2001, il miglior regista aveva 38 anni, il miglior attore 36 e la migliore attrice 33. Erano Steven Soderbergh, Russell Crowe e Julia Roberts. Bob Dylan, vincitore dell’Oscar per la miglior canzone, ne aveva 60. In quella cerimonia – la 73ª nella storia degli Oscar e l’ultima organizzata allo Shrine Auditorium di Los Angeles – il miglior film fu Il gladiatore, che vinse anche altri quattro premi. Ma se la cavarono piuttosto bene anche Traffic e La tigre e il dragone, che ne vinsero quattro a testa. Fu tutto sommato una buona cerimonia, anche se dopo un anno non entusiasmante per il cinema e con ascolti in calo rispetto alle edizioni precedenti. Con qualche storia interessante e con molti volti molto noti. Eppure la sua cosa più ricordata è forse un bizzarrissimo abito a forma di cigno indossato da Björk. Gli Oscar del 2001 arrivarono un centinaio di giorni dopo che negli Stati Uniti era finalmente stato accertato che le elezioni presidenziali dell’anno precedente le aveva vinte George W. Bush e le aveva perse, di pochissimo, Al Gore. Che sarebbe poi stato protagonista del documentario Una scomoda verità, premiato con l’Oscar nel 2007. Tra il pubblico, a quegli Oscar, c’era anche un futuro (e ora ex) presidente degli Stati Uniti.
Vent’anni fa agli Oscar. Vinsero Russell Crowe e Julia Roberts, c'era Donald Trump, era l'anno di "La tigre e il dragone" e del bislacco abito di Björk.
L’azienda giapponese Nikon ha rivelato i vincitori della 40esima edizione del concorso fotografico Small World dedicato alla microfotografia, in cui vengono premiate le foto ottenute attraverso un microscopio. Il Nikon Small World si tiene ogni anno dal 1974: le immagini vengono valutate in base alla bellezza e alla tecnica con cui sono state prodotte, e quelle vincitrici sono spesso realizzate ai fini della ricerca scientifica. Quest’anno il primo premio è stato vinto dall’immagine ingrandita della bocca di un rotifero, un minuscolo animale acquatico lungo tra i 200 e i 500 micrometri (meno di un millimetro). La foto è del fotografo Rogelio Moreno ed è frutto di un ingrandimento di 40 volte. Moreno ha iniziato ad appassionarsi al genere della fotografia microscopica cinque anni fa, nel suo tempo libero. Ha sempre partecipato alla ultime tre edizioni del Nikon Small World, e in tutte e tre le occasioni ha sempre vinto almeno un riconoscimento. Sul Post potete trovare le foto vincitrici anche delle edizioni 2010, 2012 e 2013.
I vincitori del Nikon Small World 2014. Le 20 immagini che hanno vinto la 40esima edizione del premio di microfotografia organizzato ogni anno dall'azienda fotografica giapponese.
Anche giovedì sarà dominato dalla pioggia un po’ in tutta Italia. Al Nord la giornata inizierà con cielo solamente nuvoloso, ma già dal primo pomeriggio le precipitazioni si intensificheranno – specialmente sul versante tirrenico – fino a coinvolgere tutte le regioni verso sera. Ci saranno molte nuvole anche al Centro, con temporali previsti nel pomeriggio in particolare su alta Toscana e Sardegna. Al Sud si prevede maltempo principalmente al mattino sulle aree tirreniche e ioniche: in serata le piogge si attenueranno dappertutto, tranne nel Salento dove persisterà ancora il maltempo. Il meteo a Roma
Le previsioni meteo per giovedì 7 novembre. Dove pioverà e dove no, che alla fine è quello che interessa più o meno a tutti.
“Explainer” è una delle rubriche più seguite del sito di informazione online Slate. I lettori inviano le loro domande sui temi più vari e disparati, i responsabili della rubrica selezionano le migliori e rispondono pubblicamente, con articoli che motivano e documentano le risposte. Quelli di “Explainer” nel corso del tempo hanno risposto a più di 250 domande, ma si tratta solamente di una piccola parte delle tante richieste che probabilmente rimarranno senza una risposta. Slate ne ha pubblicate trenta, tra le più strane e creative che ben descrivono chi si fa certe domande, proponendo ai suoi lettori di votare la loro preferita. Che riceverà una risposta, infine. 1. “Perché ci portiamo le mani sulla testa o sul viso quando qualcosa va storto?”
30 domande senza risposta. Dalle abitudini degli scarafaggi ai dinosauri con l'iPod, più una domanda bonus, le richieste più strane inviate alla celebre rubrica di Slate che spiega le cose.
La procura della Corte dei Conti ha archiviato la sua indagine sui voli di stato utilizzati dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini nei primi mesi del 2019, e che secondo un’inchiesta di Repubblica erano stati sfruttati non per fini istituzionali ma per raggiungere i luoghi di comizi elettorali: la procura ha escluso che abbiano rappresentato un danno erariale per le casse pubbliche, ma ha comunque stabilito che sia stata «illegittima la scelta di consentire l’uso dei menzionati velivoli per la finalità di trasporto aereo del Ministro e del personale al seguito». Per questo ha trasmesso gli atti dell’indagine – aperta lo scorso maggio – alla procura della Repubblica di Roma, perché decida cosa fare verificando se sono stati commessi altri reati, per esempio abuso di ufficio. La procura della Corte dei Conti è infatti un organo che svolge la funzione di pubblico ministero per una serie specifica di reati, legati a questioni patrimoniali e amministrative. La procura della Corte dei Conti ha stabilito che l’utilizzo dei voli di stato da parte di Salvini comportò costi «non palesemente superiori a quelli che l’Amministrazione avrebbe sostenuto per il legittimo utilizzo di voli di linea», e quindi non ha riscontrato ipotesi di reato sulle materie di cui è competente. Ma ha anche spiegato che i mezzi su cui ha volato Salvini «erano stati acquistati per finalità prettamente operative e non per il trasporto di autorità, neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale», e per questo ha ritenuto di trasmettere gli atti dell’indagine alla procura ordinaria.
Ci sarà una nuova indagine sull’uso dei voli di Stato da parte di Matteo Salvini. La Corte dei Conti ha escluso danni alle casse pubbliche ma li ha definiti “illegittimi”, trasmettendo gli atti alla procura di Roma.
Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino pare avere annunciato la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico per la premiership. Come già in altre occasioni precedenti, l’annuncio non appare del tutto ufficializzato e definitivo, ma lo si deve prendere sul serio. (AGENPARL) – Roma, 18 nov – Il Sindaco di Torino a ‘Un Giorno da Pecora’: se mi scontrassi con Vendola vincerei io “Si, se ci saranno le primarie mi candido”: questo l’annuncio di Sergio Chiamparino, il sindaco di Torino, che ha scelto di ufficializzare oggi ai microfoni del programma di Radio2 ‘Un Giorno da Pecora’ la sua candidatura alle primarie del Partito Democratico. “Se c’è una possibilità di candidarmi lo farò. Bisognerà però rimuovere il vincolo statuario, come sarebbe giusto fare. Più gente si riesce a coinvolgere meglio è”, ha proseguito Chiamparino. I conduttori Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro gli chiedono chi vincerebbe in uno scontro tra lui e Vendola: “Vincerei io”, ha detto sicuro. E tra Vendola e Bersani? “Mi auguro Bersani, io voterei per lui, ma alla luce di quello che è successo a Milano sarei preoccupato”, ha concluso il neocandidato alle primarie del Pd.
Chiamparino: «Se ci saranno le primarie mi candido». È una svolta ufficiale o il solito tira e molla?.
Il Senato ha approvato in prima lettura il disegno di legge di riforma costituzionale promosso dal governo, con 183 voti favorevoli e 4 astenuti. L’opposizione ha deciso di non partecipare al voto. Il testo di legge ora verrà trasmesso alla Camera, che inizierà l’analisi della legge per proporre nuove modifiche ed emendamenti. Trattandosi di una modifica che riguarda la Costituzione, il disegno di legge sarà poi trasmesso nuovamente al Senato e in seguito alla Camera per la sua seconda lettura. La riforma è arrivata a questo punto attraverso molte discussioni, modifiche in commissione Affari costituzionali, correzioni ed emendamenti, tanto che sembra esserne passata in secondo piano la sostanza. Insomma, dopo tutto questo e tenendo conto del fatto che la riforma potrebbe non restare così com’è, come sarà il nuovo Senato?
Come sarà il nuovo Senato? dopo giorni di emendamenti e correzioni, la riforma costituzionale approvata oggi in prima lettura è fatta così.
Luca Palamara è stato radiato dalla magistratura. La decisione è stata presa dalla sezione disciplinare del Csm (il Consiglio superiore della magistratura), che ha accolto la richiesta della Procura generale della Cassazione, condannando l’ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati alla massima sanzione prevista. Palamara era già stato sospeso dalle funzioni ed è sotto inchiesta per corruzione a Perugia, dove è accusato di aver ricevuto regali e benefici in cambio di favori, e di aver tentato di danneggiare chi aveva avviato un’indagine su di lui. I rappresentanti della Procura generale della Cassazione l’8 ottobre avevano motivato la richiesta della radiazione accusando Palamara di aver cercato di influenzare la nomina del procuratore di Roma per interessi personali e di aver screditato il procuratore aggiunto Paolo Ielo. Lo scorso 20 giugno Palamara era stato espulso dall’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), di cui era stato presidente tra il 2008 e il 2012.
Luca Palamara è stato radiato dalla magistratura.
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, da oggi su Netflix, è un film – diretto da Sydney Sibilia e prodotto da Groenlandia – che racconta, come i più attenti avranno intuito dal titolo, una versione un po’ romanzata di cosa fu l’Isola delle Rose, una micronazione – mai riconosciuta dallo Stato italiano – costruita negli anni Sessanta, al largo di Rimini, dall’ingegnere bolognese Giorgio Rosa. Il consiglio, come quasi sempre in questi casi, è di guardare prima il film. Nel 1958 Giorgio Rosa – che era nato nel 1925 – ebbe l’idea di progettare una sorta di isola artificiale da collocare al largo di Rimini, a circa 12 chilometri dalla costa, oltre le acque territoriali italiane. Per un paio di anni, Rosa fece numerosi sopralluoghi nella zona, studiando il sistema migliore per ancorare la sua piattaforma al fondale. Superati alcuni problemi tecnici e finanziari, fu avviata la costruzione della struttura che richiese diversi anni, anche perché a causa delle condizioni del mare e del meteo non era possibile lavorare molte ore alla settimana nei pressi della piattaforma.
La vera storia dell’Isola delle Rose. Ora che è arrivato su Netflix il film "L’incredibile storia dell’Isola delle Rose".
A partire dagli anni Ottanta i paesi industrializzati hanno iniziato a esportare gran parte dei loro rifiuti da riciclare verso la Cina, un mercato in espansione disponibile ad accontentarsi anche di rifiuti di bassa qualità per trasformarli in materie prime. Solo per quanto riguarda la plastica si calcola che dal 1992 – cioè da quando si è cominciato a raccogliere dati a riguardo – la Cina abbia ricevuto il 45 per cento di tutti i rifiuti prodotti, arrivando nel 2016 ad assorbire più del 70 per cento di tutti i rifiuti di plastica. La Cina prendeva dai rifiuti quello che poteva riciclare e bruciava il resto, sopperendo a una carenza di materia prima causata dall’ancora diffusa povertà del paese. Tutto questo è stato possibile fino a quando, nell’estate del 2017, il governo cinese ha deciso di diminuire le importazioni dei rifiuti plastici e cartacei, imponendo a partire dal 1 gennaio 2018 il blocco delle importazioni di 24 tipologie di rifiuti, tra cui plastica, carta da macero e scarti tessili, a cui nel 2019 sono state aggiunte altre 16 tipologie, tra cui rottami di auto e navi demolite. Si trattava infatti di materiale considerato di bassa qualità, i cui costi di importazione e riciclaggio non erano più convenienti per il mercato cinese. La Cina ha deciso quindi di importare solo rifiuti “di qualità”, più facilmente riciclabili, ma ha provocato problemi enormi, che a cascata riguardano tutti i paesi che per anni avevano venduto alla Cina i loro rifiuti.
La crisi del riciclo negli Stati Uniti. A un anno dal blocco delle importazioni di rifiuti da parte della Cina molte città sono tornate agli inceneritori: uno dei problemi, però, è proprio la raccolta differenziata.
Negli ultimi sette giorni, tra venerdì 31 luglio e giovedì 6 agosto, in Italia sono stati registrati 2.046 nuovi casi di contagio da coronavirus: un incremento del 12 per cento rispetto alla settimana precedente e del 28 per cento rispetto a quella prima ancora. Sono numeri in linea con quelli di inizio giugno, e in aumento per la terza settimana successiva. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. Quanti nuovi casi abbiamo scoperto rispetto al mese scorso, in quali regioni crescono i contagi e altri grafici per capire meglio come sta andando l'epidemia.
Venerdì 29 aprile centinaia di persone si sono ritrovate nella riserva indiana del fiume Moapa, in un’area desertica a pochi chilometri da Las Vegas (Nevada), per festeggiare l’inizio del Further Future, un ritrovo che i suoi organizzatori definiscono “un festival di musica e lifestyle” e che è stato definito dai media una specie di Burning Man per ricchi. All’evento, che è finito domenica 1 maggio, hanno partecipato dirigenti e responsabili di numerose aziende tecnologiche della Silicon Valley e tra loro c’era anche Eric Schmidt, ex CEO di Google e ora nel consiglio di amministrazione di Alphabet, la multinazionale sotto cui sono state riorganizzate le attività del motore di ricerca. Concerti e feste organizzati durante il festival sono state l’occasione per incontrare nuove persone, scambiarsi idee e ottenere informazioni su startup promettenti alla ricerca di investitori. Further Future esiste da due anni ed è organizzato da un gruppo di veterani del Burning Man, il leggendario festival che si tiene nel deserto del Nevada a fine estate, in cui migliaia di persone costruiscono una sorta di città temporanea e organizzano eventi di ogni tipo, facendo convivere anarchia con regole rigidissime. Rispetto a Burning Man, Further Future è molto più piccolo e al tempo stesso più esclusivo: si stima che quest’anno i partecipanti siano 5mila circa, che hanno acquistato biglietti il cui prezzo base era 350 dollari. La maggior parte, comunque, ha speso molto di più prenotando pacchetti che prevedono l’ospitalità in resort e strutture alberghiere allestite nella zona, con servizi di lusso di ogni tipo.
Il “Burning Man” per super ricchi. Il Further Future si è tenuto per il secondo anno nel deserto del Nevada, con concerti, feste esclusive, lussi sfrontati e occasioni per parlare di tecnologia e innovazione.
Bob Dylan è il premio Nobel per la Letteratura 2016. Lo ha deciso l’Accademia Svedese, che ogni anno assegna il riconoscimento e che ha scritto nelle motivazioni di aver premiato Dylan “per avere creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana”. Di Dylan quale possibile vincitore del premio si parlava ormai da anni: nel 2011 gli scommettitori lo davano a 8/1, mentre quest’anno era dato a 50/1, dopo Joyce Carol Oates e Amos Oz ma prima di Cormac McCarthy e Salman Rushdie. Press release from the Swedish Academy @bobdylan awarded 2016 #NobelPrize in Literature: https://t.co/fPsRtG97r7 pic.twitter.com/Il0xdIfJo2
Bob Dylan ha vinto il Nobel per la Letteratura. L'Accademia Svedese glielo ha assegnato "per avere creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana".
La società che possiede l’Empire State Building, uno dei più famosi grattacieli al mondo, la Empire State Realty Trust Inc, ha deciso di quotarsi in borsa presentando alla Securities and Exchange Commission i documenti per un’offerta pubblica iniziale (IPO) da un miliardo di dollari. La notizia della probabile quotazione in borsa era già circolata lo scorso novembre. La società appartiene alla famiglia Malkind, che nel 2002 aveva comprato l’Empire State Building e parte del territorio circostante da Donald Trump per 57 milioni di dollari. Negli anni successivi i Malkind hanno restaurato e rinnovato il palazzo spendendo quasi mezzo miliardo di dollari: quotandolo in borsa sperano di ottenere denaro sufficiente per ripagare parte dei debiti, coprire le spese di manutenzione e investire tra i 175 e i 215 milioni di dollari di capitale aggiunto fino alla fine del 2013 per ulteriori modernizzazioni. La famiglia Malkid intende comunque mantenere il controllo sulla maggior parte delle azioni.
L’Empire State Building verrà quotato in borsa. La famiglia che possiede il più famoso grattacielo di New York ha presentato i documenti per l'offerta pubblica iniziale (IPO), nella speranza di ripagare i debiti.
Fiorenza Sarzanini racconta sul Corriere della Sera i verbali del nuovo caso giudiziario legato a Finmeccanica e che coinvolge personaggi politici come l’ex ministro e coordinatore del PdL Claudio Scajola. Ai magistrati, l’ex responsabile delle relazioni istituzionali di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, ha raccontato di una “percentuale di ‘ritorno’ pari all’11 per cento” di un appalto, che sarebbe in realtà servita per nascondere il pagamento di tangenti. Ieri l’inchiesta giudiziaria ha portato all’arresto del dirigente Paolo Pozzessere e ha confermato il coinvolgimento di altri manager, compreso l’ex presidente e amministratore delegato Pierfrancesco Guarguaglini. Una percentuale di «ritorno» pari all’11 per cento dell’appalto che in realtà nasconde il pagamento di tangenti a politici e faccendieri. Affari conclusi o avviati in quattro Stati grazie ai buoni rapporti dell’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e dei suoi uomini più fidati come l’ex ministro e coordinatore del Pdl Claudio Scajola. Sono i verbali di Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle Relazioni istituzionali di Finmeccanica, a svelare ai pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcock i retroscena delle commesse internazionali trattate in India, a Panama, in Indonesia e in Russia. Ma non solo. Perché l’ordinanza di arresto per il manager Paolo Pozzessere svela la presenza di altri testimoni preziosi, come il direttore generale di Fincantieri Giuseppe Bono e come lo stesso ex presidente e amministratore delegato della holding specializzata in sistemi di Difesa Pierfrancesco Guarguaglini, ascoltato dai magistrati come testimone.
La nuova inchiesta su Finmeccanica. Che cosa dicono i verbali dei magistrati sul presunto sistema di tangenti milionarie che avrebbe coinvolto anche l'ex ministro Scajola.
Dopo due prestiti internazionali e molte proteste, il futuro della Grecia è ancora molto incerto. Ieri il governatore della Banca centrale greca, George Provopoulos, ha rivisto ancora una volta al ribasso le stime di crescita della Grecia per il 2012, il quinto anno consecutivo di recessione economica del paese. Le stime precedenti del governo parlavano di una decrescita del 4,5 per cento del PIL nel 2012, l’FMI aveva detto il 4,75, ieri invece Provopoulos ha alzato la quota al 5 per cento (l’anno scorso il PIL della Grecia era sceso del 6,9 per cento). Inoltre, Provopoulos ha accennato anche a una possibile uscita della Grecia dall’euro e dall’Unione Europea, qualora non venissero rispettate le misure di austerità approvate sino a questo momento e quelle future. È la prima volta che il governatore della Banca centrale greca accenna in maniera così esplicita a questa eventualità, che tuttavia ha giudicato disastrosa per l’economia greca, in quanto “portebbe indietro il paese di decenni”. Ma Hans-Werner Sinn, presidente dell’istituto di previsioni economiche tedesco IFO (Information und FOrschung), ha detto due giorni fa che la Grecia per far ripartire la propria economia dovrebbe uscire dall’euro.
E la Grecia? il presidente della Banca centrale ha accennato all'uscita dall'euro e dall'UE, la crisi non sembra avere fine e il 6 maggio si vota per elezioni molto incerte.
È uscito per Rizzoli Lizard il libro Qui di Richard McGuire, illustratore che collabora con alcuni importanti giornali internazionali tra cui il New Yorker, New York Times, McSweeney’s, Le Monde e Libération. Il libro, tradotto in italiano da Steve Piccolo, è una nuova versione molto ampliata della prima edizione del fumetto, pubblicata nel 1989, che si componeva di sole sei pagine in bianco e nero: nelle oltre 300 pagine della versione attuale, McGuire racconta la storia di quello che è accaduto durante centinaia di migliaia di anni disegnata sempre dallo stesso punto di osservazione, che dai primi del Novecento diventerà l’angolo del salotto di una casa americana. In molte tavole, che non hanno un ordine cronologico, l’autore intreccia momenti vissuti in anni diversi, che vanno a ricostruire una specie di storia del mondo ripresa da questo particolare punto di vista.
La storia del mondo vista da un angolo di salotto. Qualche tavola di "Qui", il graphic novel di Richard McGuire pubblicato da Rizzoli in una nuova ed estesa versione.
Il Corriere della Sera ha affidato ad Aldo Cazzullo un’intervista col patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola, sui temi del suo discorso per la festa del Redentore (in alcune parti l’intervista riporta i passaggi del discorso). Che sono temi molto interessanti rispetto alle vicissitudini della Chiesa cattolica nei suoi rapporti con l’amore terreno e col sesso, e di cui Scola parla con grande competenza e dopo evidenti riflessioni. «Mi pare che l’idea biblica del “bell’amore”, che la tradizione cristiana ha approfondito, sia particolarmente adeguata proprio per la sua capacità di coniugare l’amore alla bellezza, di vederlo scaturire da essa e percepirlo come “diffusivo” di bellezza, capace di farla splendere sul volto degli altri. I Padri della Chiesa riferiscono il tema biblico del “bell’amore” non solo alla Madonna ma anche a Gesù. Tommaso parla della bellezza come dello “splendore della verità”; per Bonaventura colui che contempla Dio, cioè che lo ama, è reso tutto bello. Ma questa capacità spesso manca nell’esperienza sessuale degli uomini e delle donne di oggi. Viverne la bellezza significa strappare la sessualità al dualismo tra spirito e corpo; come se trattenessimo la sessualità nell’animalesco e poi a tratti avessimo spiritualissimi slanci d’intenzione di bell’amore. Pascal diceva che l’uomo è a metà strada tra l’animale e l’angelo, ma deve stare bene attento a non guardare solo all’uno o all’altro; ognuno di noi, inscindibilmente uno di anima e di corpo, ha da fare i conti con la dimensione sessuale del proprio io per tutta la vita, dalla nascita fino alla morte».
Amore bello. Per la festa del Redentore il cardinal Scola parla di sesso e amore, e sulla pedofilia chiede aiuto fuori dalla Chiesa.
Venerdì 2 agosto nella zona del safari di Ramat Gan, città israeliana alla periferia est di Tel Aviv, è nato un piccolo elefante – probabilmente una femmina, ha detto il portavoce del safari – che è stato fotografato da Ariel Sharif, fotografo di Associated Press che si occupa normalmente di Medio Oriente. Sharif ha fotografato l’elefante poche ore dopo la nascita, mentre si trovava tra sua madre La Belle e sua nonna La Petite. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’elefante appena nato a Tel Aviv. È stato fotografato a poche ore dalla nascita, ha le gambe molto grosse e la proboscide molto piccola.
Diana Ross compie 70 anni, il 26 marzo 2014: e il Guardian propone di recuperare per lei il termine “diva” senza le connotazioni negative e capricciose che ha acquistato nel tempo. Al Post ci associamo senz’altro, ottenendo dal peraltro direttore Luca Sofri la sua moderata selezione di canzoni di Diana Ross (certo, poteva farci stare anche “Upside down”) di Diana Ross tratta dal libro Playlist, la musica è cambiata. Come si vede, sulla “diva” c’era sintonia. Diana Ross e The Supremes Diana Ross (1944, Detroit, Michigan) The Supremes (1961-1977, Detroit, Michigan) Le Supremes erano un fenomeno vero, le Kessler degli americani (poi siccome sono americani, le loro Kessler erano tre o quattro). Il fiore all’occhiello della Motown, diventarono “Diana Ross e le Supremes” quando si capì chi fosse la diva vera: poi la diva vera si mise in proprio e fece la diva per un bel po’, mentre le Supremes si rimpiazzavano sempre più spesso.
Diana Ross, 70 anni e 8 canzoni. È il compleanno oggi di una che ha sempre avuto senso chiamare "Diva", e non ci sono montagne alte abbastanza.
L’articolo “Manuale di conversazione sui migranti”, pubblicato sabato scorso sul Post, ha generato decine di reazioni fra appunti, commenti, critiche, richieste e polemiche, molte delle quali interessanti e meritevoli di una risposta o di un approfondimento. Qui abbiamo raccolto le questioni principali affrontate nei commenti in questione, e abbiamo provato a dare ulteriori risposte rispetto alle cose già spiegate nell’articolo. Nei box grigi trovate alcuni commenti pubblicati in calce al pezzo o su Facebook. – La questione dei 3,6 miliardi di euro
Appendice al “manuale di conversazione sui migranti”. Abbiamo messo insieme critiche e domande sull'articolo pubblicato sabato scorso, e provato a rispondere.
Solitamente durante la settimana che segue i premi Oscar il film più visto al cinema è quello che si è aggiudicato il premio più importante, quello per il miglior film, o comunque uno dei più nominati, premiati e discussi. In questo caso dovrebbe essere Green Book – il film che racconta la storia di un pianista jazz nero, interpretato da Mahershala Ali e del suo autista italoamericano, interpretato da Viggo Mortensen – che però è solo al secondo posto dei film più visti della settimana. Al primo non c’è Green Book, non c’è un altro film nominato all’Oscar e non c’è una commedia italiana magari con qualche attore qui molto famoso. C’è un film giapponese di animazione: Dragon Ball Super: Broly.
Il film che ha incassato di più in Italia nella settimana degli Oscar. Non è "Green Book", premiato come miglior film, e nemmeno un altro nominato o una commedia italiana: è "Dragon Ball Super: Broly".
Il servizio segreto militare russo GRU (Glavnoe razvedyvatel’noe upravlenie) nel 2016 condusse due attacchi informatici per influenzare le elezioni presidenziali negli Stati Uniti con l’obiettivo di sfavorire la candidata dei Democratici, Hillary Clinton: e non sono gli attacchi già noti, quelli contro il Partito Democratico e il comitato Clinton, ma altri volti ad alterare proprio il processo di voto e manipolare i risultati. La notizia è stata pubblicata dal sito The Intercept ed è basata su un rapporto interno della National Security Agency (NSA), una delle agenzie di spionaggio e sicurezza nazionale degli Stati Uniti, che ha raccolto diverso materiale sull’attività del GRU. La pubblicazione delle informazioni ha portato all’arresto di Reality Leigh Winner, una collaboratrice esterna della NSA di 25 anni accusata dal Dipartimento di Giustizia di aver dato le informazioni a The Intercept e che per questo ora rischia fino a 10 anni di carcere. The Intercept descrive due attacchi distinti condotti dal GRU lo scorso anno con lo scopo di interferire nelle elezioni, realizzati entrambi con tecniche di “phishing”: l’invio di email con loghi e testi contraffatti per sembrare provenienti da una fonte affidabile per trarre in inganno il destinatario, inducendolo a cliccare su link che di solito portano all’installazione di virus informatici per controllare a distanza i computer infettati. Le email sono state inviate utilizzando comuni servizi di posta gratuiti offerti da Google (Gmail) e da Microsoft (Outlook).
La Russia ha tentato di manipolare i risultati elettorali negli Stati Uniti, dice la NSA. Un documento riservato sugli attacchi informatici è stato pubblicato online; la donna che lo ha dato alla stampa è stata arrestata.