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Issey Miyake è tra gli stilisti più importanti del Novecento, famoso soprattutto per la ricerca sui materiali, l’impiego della carta come tessuto e la capacità di unire materiali e tecnologie nuove con le tecniche artigianali più tradizionali, come spiega sul Guardian la giornalista di moda Tamsin Blanchard. I suoi abiti sono sempre realizzati con tessuti naturali, con la carta – ne ha progettate anche di impermeabili e cucibili – e con il poliestere. Il suo stile è molto vicino alla tradizione del costume giapponese, sia nell’uso delle forme che dei colori, che è però riuscito a rinnovare profondamente. Quest’anno Miyake festeggia 45 anni di attività, e per l’occasione il National Art Centre di Tokyo gli ha dedicato una mostra, inaugurata il 16 marzo, che ripercorre il suo lavoro e i suoi abiti. Issey Miyake è nato nel 1938 a Hiroshima, la città su cui nel 1945 gli americani lanciarono la bomba atomica durante la Seconda guerra mondiale: a causa delle radiazioni cammina ancora oggi zoppicando leggermente. Dopo aver studiato disegno grafico alla Tama Art University di Tokyo, andò a Parigi per studiare moda e lavorò con lo stilista Hubert de Givenchy. Nel 1970 fondò la sua casa di moda, il Miyake Design Studio; ha sempre lavorato tra Tokyo e Parigi. | I vestiti stropicciati di Issey Miyake. Con tessuti naturali, poliestere e tantissima carta plissettata e impermeabile. |
Alla borsa di Wall Street Amazon, la grande società americana di e-commerce, ha brevemente raggiunto il valore di mille miliardi di dollari, l’equivalente di 860.915.000.000 euro: è la seconda società della storia a raggiungere questo valore dopo Apple, che ci è arrivata all’inizio di agosto. Le azioni di Amazon, che è quotata in borsa dal 1997, sono cresciute del 109 per cento negli ultimi 12 mesi, del 75 per cento da gennaio. Oggi hanno raggiunto il valore di 2.050,27 dollari l’una, cosa che ha permesso di arrivare alla quotazione di mille miliardi di dollari per l’azienda; poi sono un po’ scese di valore. Al momento le azioni di Apple valgono circa 227 dollari ciascuna, per una capitalizzazione dell’azienda a 1.100 miliardi di dollari. Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon, è l’uomo più ricco del mondo secondo la classifica della rivista Forbes. | Anche Amazon ora vale mille miliardi di dollari. È la seconda azienda del mondo a raggiungere questo valore dopo Apple. |
Qualche giorno fa la Corte dei Conti ha censurato il comportamento della giunta provinciale di Milano durante la presidenza di Filippo Penati, in relazione alla cosiddetta “operazione Serravalle”: la provincia di Milano aveva acquistato nel 2005 il 15 per cento della società che possiede l’autostrada A7 Milano-Serravalle dall’imprenditore Marcellino Gavio, per 238 milioni di euro. La Corte dei Conti è stata chiamata a esprimersi da un ricorso presentato da Gabriele Albertini quando era sindaco di Milano e gli ha dato ragione praticamente su tutta la linea, definendo l’operazione “onerosa e priva di qualsiasi utilità”. Onerosa perché le azioni sarebbero state pagate una cifra superiore al prezzo di mercato, provocando un danno erariale di oltre 76 milioni di euro. Inutile perché le quote societarie già nelle mani di provincia e comune rappresentavano comunque la maggioranza, e quindi “gli enti locali detenevano il controllo della società pubblica”. La storia è lunga e molto intricata, e comincia alla fine degli anni Novanta. Sono gli anni delle privatizzazioni: sia lo Stato che gli enti locali stanno cedendo ai privati la gestione di servizi anche molto importanti per la collettività, nel tentativo di fare cassa e nella speranza che l’apertura ai privati e al mercato possa migliorare la qualità di quei servizi senza incidere sui loro prezzi. Sono gli anni dell’opa di Colaninno su Telecom e di quella di Benetton su Autostrade. Iniziative simili procedono nelle province e i comuni, e nel Nord Italia uno dei personaggi al centro delle privatizzazioni è l’imprenditore Marcello Gavio, vicino alla DC, uscito più o meno indenne da Tangentopoli grazie alla prescrizione, protagonista di diverse vicende quantomeno torbide nel suo rapporto con i partiti politici e gli appalti. | Filippo Penati e la guerra di Serravalle. La Corte dei Conti accusa l'ex presidente della provincia di aver buttato via i soldi dei milanesi. |
Negli ultimi mesi una startup californiana che si occupa di far durare di più gli avocado ha ottenuto 110 milioni di dollari di finanziamenti, quasi 95 milioni di euro, per commercializzare il suo prodotto. La startup si chiama Apeel, esiste dal 2012 e tra i suoi sostenitori ha la fondazione filantropica di Bill Gates e Viking Global Investors, uno dei più grandi fondi speculativi del mondo. Produce una sostanza di origine vegetale che rallenta la maturazione dei frutti su cui viene spalmata, permettendo di conservarli più a lungo. È un’innovazione che, nelle previsioni più ottimistiche, potrebbe permettere di ridurre l’uso dei frigoriferi per trasportare frutta e verdura dal luogo di produzione a quello dell’acquisto e consentire grandi risparmi ai supermercati. Nella pratica il prodotto di Apeel è una polvere fatta di grassi vegetali che si trovano normalmente nelle bucce, nei semi e nella polpa dei frutti. La polvere si può applicare mescolandola all’acqua con cui la frutta e la verdura vengono lavate dopo essere state raccolte; in alternativa la soluzione che la contiene si può spruzzare. Apeel ha anche sviluppato un sistema per i produttori su larga scala che permette di ricoprire centinaia di tonnellate di frutta e verdura col proprio prodotto in un minuto. In ogni caso il risultato è dare ai frutti una seconda buccia che non si vede, non si sente e non ha sapore: rallenta la velocità di evaporazione dell’acqua contenuta nella frutta e riduce la quantità di ossigeno che vi penetra, e quindi l’ossidazione. Per questo la maturazione rallenta e, nel caso degli avocado, raddoppia il tempo che possono passare in un supermercato. | Una startup ha raccolto 110 milioni di dollari per fare durare di più gli avocado. Si chiama Apeel e produce una sostanza trasparente e insapore che rallenta la maturazione di frutta e verdura. |
Da metà novembre è possibile scaricare per iPhone e Android un’app che si chiama Dubsmash, i cui prodotti probabilmente avete già visto invadere le vostre pagine di Facebook se non utilizzato direttamente. Dubsmash permette di girare dei brevi video inquadrando se stessi con la fotocamera del cellulare: nei video si possono doppiare in playback le frasi più famose di film, serie televisive, personaggi famosi dello sport o della musica, oppure un audio caricato direttamente dall’utente. I video possono poi essere caricati su su Youtube, Twitter, Facebook o inviati agli amici via Whatsapp. Una cosa tipo questa, per capirci: | Dubsmash cosa diavolo è? cose minime da sapere sull'app dei video "doppiati" che hanno invaso Facebook. |
L’azienda di telecomunicazioni statunitense Verizon ha annunciato la vendita della sussidiaria Verizon Media, che comprende il portale Yahoo e il fornitore di servizi Internet AOL, al fondo d’investimento Apollo Global Management per 5 miliardi di dollari (circa 4,1 miliardi di euro). Verizon manterrà una quota del 10 per cento della società, che prenderà il nome di Yahoo. Yahoo e AOL erano state due delle società più importanti acquistate da Verizon negli ultimi anni (Verizon aveva acquistato AOL nel 2015 per 4,4 miliardi di dollari e Yahoo nel 2016 per 4,8 miliardi di dollari) e la loro vendita è l’ultima di una serie di operazioni compiute da Verizon per uscire dal settore dei media. Nel 2019 aveva venduto il social network Tumblr a WordPress e nel 2020 il sito di informazione Huffpost a Buzzfeed. | Verizon vende Yahoo e AOL per 5 miliardi di dollari al fondo Apollo. |
Quest’anno abbiamo aspettato qualche giorno di più per rovistare negli appunti del 2015 – link, foto scattate sugli scaffali, segnalazioni – e scegliere i libri con le copertine che ci sembrano più belle o pensate, in un panorama editoriale che spesso vede la copertina di un libro come certi quotidiani vedono i titoli degli articoli: il mezzo per attrarre l’attenzione delle parti meno raffinate e più pigre del nostro cervello. Ma in molti altri casi editori e grafici fanno un bel lavoro: alcuni lo hanno fatto una volta disegnando una bella immagine grafica complessiva (Adelphi, Einaudi, 66th and 2nd) che poi declinano con limitate sovversioni, altri riflettono su quello che si può fare con ciascun libro e ciascuna copertina, lavorando non solo su un’immagine ma su una composizione e un’invenzione generale. L’anno passato ci erano piaciute queste e l’anno prima queste: quest’anno quelle che seguono, per ragioni diverse. Sono benvenuti pareri. | I più bei libri del 2015 (da fuori). Mica li abbiamo letti – chi ha tempo? – però abbiamo scelto le migliori copertine. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 7.230 casi positivi da coronavirus e 27 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 2.677 (108 in più di ieri), di cui 268 nei reparti di terapia intensiva (8 in più di ieri) e 2.409 negli altri reparti (100 in più di ieri). Sono stati analizzati 98.803 tamponi molecolari e 113.424 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,01 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,27 per cento. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 6.584 e i morti 21. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Veneto (888), Sicilia (831), Lombardia (793), Toscana (765) e Campania (670). | I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 5 agosto. |
Subito dopo quella di Milano, dal 22 al 26 giugno si è tenuta la settimana della moda uomo di Parigi con le sfilate delle principali case di moda francesi e internazionali, che hanno presentato le collezioni per la primavera/estate 2016. A differenza che a Milano, erano presenti tutti i marchi che sfilano solitamente a Parigi: sono sempre parecchi, dato che sono presenti molti stilisti non francesi, soprattutto quelli asiatici come Comme des Garçons, Yohji Yamamoto e Issey Miyake; l’unico italiano è Valentino. Le sfilate di Parigi si distinguono per la forte creatività e quest’anno si sono viste molte trovate insolite: queste sono le cinque collezioni più innovative e interessanti a detta degli esperti. Balenciaga È stata la sfilata più attesa e commentata dato che presentava la prima collezione maschile disegnata dal nuovo direttore creativo Demna Gvasalia, che lo scorso ottobre ha sostituito Alexander Wang alla guida creativa dell’azienda francese. La collezione femminile presentata a febbraio, la prima in assoluto di Gvasalia per Balenciaga, aveva fatto parlare parecchio perché segnava un netto cambio dello stile del marchio, allontanandosi da quello di Wang e recuperando il gusto del fondatore, Cristobal Balenciaga. Lo stesso è successo per la linea uomo: in particolare Gvasalia ha recuperato e fatto sfilare per primo un cappotto color cammello dalle spalle esageratamente larghe che Balenciaga stava realizzando per sé ma che non aveva mai completato. Gvasalia ha trovato il cappotto nell’archivio, lo ha terminato e lo ha utilizzato come ispirazione per l’intera collezione, fatta soprattutto di giacche dalle spalle enormi e pantaloni corti e stretti. Ha ridefinito la silhouette maschile attraverso la sartoria, con soprabiti molto aderenti, quasi femminili. Ha anche fatto sfilare modelli con tuniche bianche da cardinale e paramenti liturgici portati sopra il cappotto, un richiamo – pare – alla fede cattolica di Balenciaga. La sfilata si è tenuta in un liceo del settimo arrondissement di Parigi. Alain Gil-Gonzalez/ABACAPRESS.COM | Cosa si è visto nella moda maschile a Parigi. Quali sono le 5 sfilate più innovative e di cui si è parlato di più: dai surfisti di Thom Browne al cappotto ritrovato di Balenciaga. |
Oltre ad avere cambiato il nostro modo di vedere molte cose, la pandemia potrebbe anche cambiare per un po’ di tempo il modo in cui festeggiamo i compleanni: e non solo perché non è consigliabile riunire molte persone insieme, magari al chiuso. L’idea di soffiare sulle candeline per spegnerle, prima di servire la torta di compleanno, inizia infatti a lasciare diffidenti molte persone, considerato che potrebbe causare una contaminazione del dolce con il rischio di contribuire alla diffusione del coronavirus. Qualcuno ha cambiato abitudini e rinunciato alle candeline, ma i pasticceri e i professionisti che organizzano feste e ricevimenti confidano in un cambiamento temporaneo e senza effetti sul lungo periodo su una delle tradizioni più radicate in molti posti del mondo. Da dove arrivano le candeline di compleanno A oggi gli storici non sono ancora riusciti a ricostruire con precisione da dove derivi la tradizione di soffiare sulle candeline – di solito una per ogni anno compiuto – collocate su una torta di compleanno. Ci sono comunque alcune ipotesi basate sui documenti e le testimonianze arrivate fino a noi dal passato, anche piuttosto remoto. | Ma quindi non soffieremo più sulle candeline? soffiare su una torta che poi mangeranno tutti non sembra più questa grande idea. |
L’Australian War Memorial è un grande complesso monumentale che si trova a Canberra, la capitale dell’Australia. È stato inaugurato nel 1941 per commemorare tutti i soldati australiani morti nelle guerre in cui è stato coinvolto il paese. Comprende un massiccio edificio in arenaria in stile bizantino – con una cupola di rame che è tra i simboli più caratteristici della città – e si trova al termine di una larga strada denominata ANZAC Parade (ANZAC era la sigla del corpo militare australiano impegnato nella Prima Guerra Mondiale). Alle sue spalle c’è un grande parco naturale, la riserva collinare di monte Majura. Fanno parte dell’Australian War Memorial un monumento commemorativo, un museo e un archivio: il suo scopo, dichiara il sito ufficiale, è “commemorare il sacrificio degli australiani morti in guerra”. La sua missione è “aiutare gli australiani nel ricordare, interpretare e comprendere l’esperienza australiana in guerra e il suo perdurante impatto nella società australiana”. | Gli australiani in guerra. Le foto storiche dell'impegno bellico dell'Australia, raccolte dall'Australian War Memorial e pubblicate online: canguri e opossum compresi. |
Mentre i suoi contenuti sono ancora oggetto di dibattito all’interno della maggioranza, e ogni giorno c’è una novità su questo o quello, la manovra economica d’emergenza si trova in questo momento all’esame della commissione Bilancio del Senato. È lì da due giorni e alcune cose sono già state modificate, mentre altre lo saranno nei prossimi giorni. Il Corriere della Sera oggi ha una pagina che fa un completo punto della situazione. Cosa è rimasto, per ora – i tagli ai ministeri, 6 miliardi di euro nel 2012 e 2,5 miliardi nel 2013 – 350 uffici dirigenziali dell’amministrazione centrale – su 3.500 – saranno tagliati entro il 31 marzo 2012 – se entro il 30 settembre 2012 non sarà stata ridotta la spesa sociale e assistenziale per 4 miliardi nel 2012, per 16 miliardi nel 2013 e per 20 miliardi nel 2014, scatterà una cosiddetta “clausola di salvaguardia”: cioè un taglio del 5 per cento nel 2012 e del 20 per cento nel 2013 di tutte le agevolazioni fiscali (anche tramite aumento dell’IVA) – è anticipato al 2012 il patto di stabilità interno: le amministrazioni locali dovranno risparmiare 4,2 miliardi nel 2012 e 3,2 nel 2013 (gli importi sono stati ridotti) – aumento dell’età pensionabile delle donne del settore privato da 60 a 65 anni nel periodo 2016-2028 – aumento delle sanzioni penali, fino al carcere, per gli evasori fiscali – dimezzate le multe per le imprese che non utilizzano i contanti – stretta sulle società di comodo usate per intestare fittiziamente case e beni di lusso | A che punto è la manovra. Uno schema per punti dal Corriere della Sera, per capirci qualcosa: cosa è stato cancellato, cosa è stato inserito, cosa è rimasto. |
Le 47 persone ancora a bordo della nave Sea Watch 3 – appartenente alla ong tedesca Sea Watch – sono state trasferite su un’imbarcazione delle Guardia Costiera per essere portate a Lampedusa, dopo un giorno passato in mare per mancanza di autorizzazione ad attraccare. Lo sbarco è stato possibile come conseguenza di un sequestro della nave disposto dalla procura di Agrigento ed eseguito dalla Guardia di Finanza, che ha agito in autonomia nonostante il ministro dell’Interno Matteo Salvini avesse più volte comunicato la sua opposizione. Una cosa simile era già successa in passato nel caso della nave Mare Jonio, il cui sbarco era stato permesso sempre dalla procura di Agrigento. Secondo i giornali, Salvini ha commentato: «la magistratura faccia come crede ma il Viminale continua e continuerà a negare lo sbarco». La nostra missione umanitaria è finalmente compiuta. | I 47 migranti della Sea Watch sono sbarcati. Per decisione della procura di Agrigento, che ha anche disposto il sequestro della nave: Salvini non sembra averla presa bene. |
All’inizio di maggio 2013 Facebook ha superato un miliardo di utenti registrati: i quali, tutti insieme, pubblicano circa due miliardi e mezzo di messaggi al giorno; e circa l’ottanta per cento di questi utenti non sono americani. Su Twitter gli utenti attivi sono circa 200 milioni e la media di tweet in un giorno è di 400 milioni. Su YouTube vengono caricati filmati a una media di 48 ore di nuovi contenuti ogni minuto. Per i social network e i grandi gruppi del web è evidentemente impossibile valutare ogni singolo contenuto caricato dagli utenti, ed è anche tecnicamente difficile sviluppare sistemi automatici efficienti di blocco preventivo dei contenuti offensivi o violenti. Jeffrey Rosen – un giurista statunitense molto popolare e molto attento alle cose di internet – fu invitato l’anno scorso a un convegno organizzato dalla Facoltà di Legge di Stanford sulla libertà di espressione in rete, a cui parteciparono anche i giovani rappresentanti di grande aziende del web come Google e Facebook. Rosen ha ora raccontato del loro contributo alla discussione e di come si regolano con i contenuti offensivi o pericolosi, e con le espressioni che nella tradizione anglosassone rientrano o potrebbero rientrare nella categoria dello hate speech. | Lo “hate speech” per i social network. Cosa si può dire e cosa no secondo Facebook, Google, YouTube e Twitter, e cosa è libertà di parola e cosa incitamento all'odio. |
Victoria è un film del 2015 ma in Italia è arrivato solo in questi giorni: in realtà in pochissimi cinema, ma se abitate nei pressi di uno di questi, ne vale la pena. Secondo diversi critici cinematografici è uno di quei film che conviene vedere al cinema oppure procurarselo su Amazon. La prima cosa da dire su Victoria è che ha ottenuto delle grandi recensioni un po’ da tutti. La seconda da dire è che è riuscito ad ottenerle nonostante sia davvero particolare, girato in un modo in cui sono stati girati pochissimi altri film. È stato girato di notte, a Berlino, in 22 location differenti, in un unico e lunghissimo piano-sequenza; cioè tutto in una volta, senza tagli tra un’inquadratura e l’altra e quindi senza necessità di montaggio. Eppure è difficile descrivere di cosa parli Victoria, perché è sia un esercizio di stile sia un film che racconta una storia movimentata e complessa. Si può però dire – senza spoiler: ce ne sono alcuni più avanti, ma sarete avvertiti a tempo debito – che inizia in un locale underground di Berlino, più o meno alle quattro di notte, con una ragazza spagnola (Victoria, appunto, interpretata da Laia Costa) che balla e ordina da bere. Poi esce e fuori dal locale incontra quattro ragazzi che le dicono di essere veri berlinesi, di conoscere la vera Berlino e di volergliela mostrare. Quello che le dà più attenzioni (e a cui lei ne dà di più) è Sonne, interpretato da Frederick Lau, che potreste aver già visto in Oh Boy – Un caffè a Berlino e in L’onda.Victoria non parla tedesco, i ragazzi si parlano tra loro in tedesco e con lei in inglese, a volte facendo qualche errore (il film è sottotitolato in italiano). Da quel momento in poi, succede una serie notevole di cose. | Il film tedesco girato in un unico piano sequenza che avrete voglia di vedere. Si intitola "Victoria", se ne parla benissimo ed è appena uscito in alcuni cinema italiani. |
Negli Stati Uniti il futuro dell’edilizia domestica dipende da sempre più persone come Cyndicy Yarborough, una 26enne ex commessa della catena di supermercati Wal-Mart senza esperienza nel settore edile. Yarborough lavora per la Blueprint Robotics di Baltimora, in Maryland, in una fabbrica che costruisce case come se fossero automobili: in catena di montaggio, usando robot che ogni giorno “sparano” migliaia di chiodi su delle travi senza sbagliare mai. Yarborough manovra un macchinario che solleva i pavimenti e i muri per poi sistemarli sul pianale di un camion, l’ultimo passo prima della consegna in un centro di sviluppo dove verranno assemblati. «Mi piace fare parte di qualcosa di nuovo e all’avanguardia», ha detto Yarborough, che è una madre single e ha iniziato a lavorare per Blueprint a maggio. Cyndicy Yarborough nella fabbrica di Blueprint Robotics a Baltimora, il 10 Aprile 2017 (Bloomberg/Andrew Harrer) | Costruiremo le case come i Lego? l'edilizia modulare è veloce ed economica, mette d'accordo operai e macchinari, negli Stati Uniti sta prendendo piede. |
Il Corriere della Sera racconta oggi di una nuova complicata tesi presentata dall’accusa nel secondo processo d’appello contro Alberto Stasi, accusato dell’omicidio della fidanzata Chiara Poggi – un delitto che fu tra i più discussi e seguiti dai media italiani degli ultimi anni – e che riguarda una delle prove principali: la bicicletta vista davanti alla casa di Chiara Poggi nelle ore della sua morte, e che ora l’accusa sostiene sia stata manipolata, scambiandone i pedali con quelli di un’altra. L’articolo del Corriere riassume perché la questione della bicicletta sia stata così importante. Il pasticcio infinito di questa bicicletta, è nato lo stesso giorno dell’omicidio, il 13 agosto del 2007. Chiara, 26 anni, viene trovata morta, con la testa sfondata, in fondo alle scale che portano in cantina, nella sua villetta di Garlasco. La trova Alberto, allora 24enne laureando alla Bocconi. Nel pomeriggio dello stesso giorno Franca Bermani, madre di una vicina dei Poggi, racconta ai carabinieri di aver visto davanti alla casa del delitto una «bici nera da donna con portapacchi posteriore» in una fascia oraria che poi risulterà compatibile con quella dell’omicidio. In caserma i genitori del ragazzo spiegano, in verbali separati, di avere tre biciclette: una Umberto Dei bordeaux, una grigia e una nera da donna. Mentre Alberto alla stessa domanda dice: abbiamo tre bici, una Umberto Dei bordeaux e altre due, una grigia e una rossa in soffitta. La nera non la cita (la Cassazione dirà poi che quest’omissione era un «potenziale indizio» contro di lui). Il giorno dopo, mentre giornali e televisioni parlano della testimone e della bicicletta nera, il maresciallo della locale stazione dei carabinieri, Francesco Marchetto, scrive un’annotazione di servizio nella quale racconta: assieme al padre di Alberto, Nicola (morto a fine 2013 per un malattia) sono andato nella sua officina a controllare la bicicletta nera da donna della famiglia Stasi e ho deciso di non sequestrarla perché «non corrispondeva alla descrizione della testimone». | I pedali della bici di Garlasco. Sette anni fa ci fu l'omicidio di Chiara Poggi, molto misterioso e seguito dai media: ora pare ci sia una nuova confusione intorno alla prova centrale contro il fidanzato. |
Elena Tebano racconta sul Corriere della Sera la storia di Diego Rizzuto e Paolo Canova, due torinesi che attraverso la divulgazione della matematica, in modo divertente, insegnano a riconoscere le insidie di lotterie e gioco d’azzardo e a capire i meccanismi che portano il banco a vincere sempre, o quasi. Dopo avere iniziato nelle scuole, sono diventati piuttosto conosciuti e sono spesso chiamati da enti locali, aziende e agenzie sanitarie locali per le loro dimostrazioni. L’idea è aiutare le persone a vincere la loro dipendenza dal gioco d’azzardo, o prevenirla insegnando nelle scuole come funzionano il calcolo delle probabilità e la statistica. Tutte le volte che Diego Rizzuto e Paolo Canova incontrano i ragazzi a lezione fanno un gioco (apparentemente) molto poco educativo: digitare un numero telefonico di Torino a caso e chiedere del portiere della Nazionale Gigi Buffon. Dal 2009 ha risposto un solo Gigi, e non era Buffon. «La probabilità di indovinarlo è di una su 10 milioni – dice Rizzuto —. Se sembra poco, consideri che quella di vincere al Superenalotto con la giocata minima è una su 622 milioni». Rizzuto, 36 anni, è un matematico, Canova, 40, un fisico. Torinesi, sono divulgatori scientifici: hanno iniziato usando il gioco per spiegare la matematica nelle scuole, ora li chiamano Asl, aziende ed enti locali per prevenire la dipendenza dall’azzardo con la matematica. «Per ogni gioco è possibile calcolare prima quanto si perderà. Tutti sanno che il banco vince sempre – aggiunge Canova —. Ma quasi nessuno si rende conto di quanto». | Perché il banco vince sempre, o quasi. La storia di due torinesi che raccontano, in modo divertente, come funzionano probabilità e statistica contro la dipendenza dal gioco d'azzardo. |
Il protagonista degli animali di questa settimana non può che essere Yuan Zai, primo panda nato allo zoo di Taiwan, mentre festeggia con una torta di frutta gigante il suo primo compleanno. Ma un certo spazio lo merita anche un drago di Komodo dello zoo di Knoxville, negli Stati Uniti, che – in quanto drago – si chiama “Khaleesi” (sappiamo tutti di cosa stiamo parlando?). Sempre sul fronte “cose curiose”, questa settimana c’è anche una foto della pulizia del modello di balenottera azzurra al museo di storia naturale di New York: una storia che vale la pena raccontare (come in effetti abbiamo fatto qui). Ma alla fine sappiamo tutti benissimo quale animale sarà tra i vostri preferiti questa settimana: si tratta di Jogi un cucciolo di foca con uno sguardo piuttosto irresistibile. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Tanti auguri. Panda con torte di compleanno, draghi di Komodo e cuccioli di foca, tra le migliori foto di animali della settimana. |
Nei giorni successivi all’alluvione che ha provocato disastri e danni a Genova, aveva colpito in molti la notizia che ad alcuni dirigenti comunali che avrebbero potuto occuparsi maggiormente della prevenzione di rischi simili, erano comunque stati assegnati dei “premi per il raggiungimento di obiettivi” legati proprio alla prevenzione. Il paradosso sta nel fatto che in molti comuni vige un sistema di retribuzione dei dirigenti che aumenta spesso fuori di misura le loro retribuzioni legandole al raggiungimento di obiettivi che dovrebbero stare tra le loro mansioni ordinarie, ovvero il compimento di progetti e l’applicazione di decisioni prese. Alcuni di questi casi li elenca oggi Corrado Zunino su Repubblica. Al Comune di Perugia i trentasei dirigenti si sono divisi 188mila euro in premi, 5.200 euro a testa in media. Un sei per cento abbondante di aggiunta sul loro stipendio. Obiettivi del 2012, premi sull’anno 2013 bonificati a inizio 2014 (poi, lo scorso giugno, è cambiata giunta: il sindaco elargitore Wladimiro Boccali è andato a casa per far posto al centrodestra). I dirigenti che non hanno raggiunto gli obiettivi hanno preso il premio lo stesso, solo un po’ più magro: sui duemila euro. E gli obiettivi sono i più svariati a Perugia: far riaprire in tempo i bagni pubblici di via Boncambi (risultato non raggiunto anche se affrontato da due dirigenti), celebrare i 50 anni del gemellaggio tra Perugia e Bratislava (le celebrazioni obiettivamente ci sono state e le spese sono state coperte per metà dagli sponsor). | L’imbroglio dei premi ai dirigenti comunali. Repubblica elenca gli esempi di una pratica che ha fatto notizia di recente a Genova: i bonus che i Comuni danno ai dirigenti che si limitano a fare il proprio lavoro. |
La fotografia di un uomo che si asciuga le lacrime mentre partecipa a una parata commemorativa della Seconda guerra mondiale negli ultimi giorni è stata condivisa milioni di volte sui social network, grazie ad alcune pagine Facebook molto popolari e note soprattutto per diffondere curiosità e stranezze trovate online. La fotografia è accompagnata da una vistosa descrizione inserita in due bande nere che incorniciano l’immagine: “L’ultimo reduce di una squadra della Seconda guerra mondiale marcia da solo alla parata della Giornata della vittoria. Quante persone ‘condivideranno’ questo eroe?”. L’invito a condividere la fotografia, bella e commovente, è stato in effetti seguito da milioni di persone, anche se non ci sono molti elementi per confermare con certezza la sua descrizione. La fotografia è stata pubblicata il 31 marzo scorso sulla pagina Facebook di UNILAD, un sito che promuove spesso meme, fotografie e video che funzionano molto sui social network (i cosiddetti “contenuti virali”). La pagina ha oltre 13 milioni di persone iscritte e il post sul presunto reduce di guerra ha raggiunto 1,6 milioni di “Mi piace” e quasi mezzo milione di condivisioni. La fotografia è stata inoltre commentata più di 26mila volte, con discussioni di vario tipo, comprese quelle di chi ha provato a ricostruite il luogo e il momento in cui fu scattata. Il giorno seguente HypeDojo, un’altra pagina piuttosto popolare, ha condiviso la stessa fotografia ricevendo più di 130mila “Mi piace”. | Chi è l’uomo in questa fotografia? forse l'avete vista: è commovente, è stata condivisa milioni di volte sui social network e pare mostri un reduce della Seconda guerra mondiale. |
Domenica 22 gennaio un ragazzo di 22 anni proveniente dal Gambia si è buttato nell’acqua del Canal Grande di Venezia ed è morto annegato, mentre alcune persone riprendevano la scena con il telefonino da un vaporetto. Il video è piuttosto impressionante per i commenti che si sentono: il ragazzo viene chiamato «Africa» e qualcuno dice anche «Meglio lasciarlo morire, tanto ormai…». A un certo punto si sente la persona che ha ripreso la scena con il telefonino rivolgersi a un vaporetto vicino per chiedere che venisse lanciato un salvagente, che il ragazzo però non prende. Nessuno si getta in acqua per tentare di salvarlo. Secondo i primi rapporti della polizia, il ragazzo intendeva suicidarsi. La procura di Venezia ha aperto un’inchiesta. Dino Basso, direttore della sezione di Mestre della Società nazionale di salvataggio, ha detto che c’era un loro bagnino nella zona dell’annegamento che stava per buttarsi: «Si è tolto il giubbotto, si è guardato in giro per consegnarlo a qualcuno, ma in quel momento è stato distratto dalle urla di una donna in barca che diceva “sta facendo finta”. Il tempo di guardare meglio e l’uomo era sparito». E ancora: «Se lanci un salvagente a qualcuno impietrito dall’acqua gelida non lo prenderà, è meglio cercare di afferrare la persona da un barchino. Non voglio incolpare nessuno, ma forse qualcosa in più per salvarlo si poteva fare». | Il video del migrante annegato nel Canal Grande. Pateh Sabally si è gettato in acqua, mentre i soccorsi non arrivavano e le persone presenti lo chiamavano "Africa". |
Le tensioni di questi giorni tra il governo e le regioni hanno trovato probabilmente ieri il loro punto più alto, quando il ministro per i rapporti con le regioni Raffaele Fitto ha convocato un incontro tra i presidenti di regione e il ministero dell’Economia e questi hanno rigettato l’offerta, per bocca del presidente dell’Emilia Romagna Vasco Errani, dicendo di voler discutere e trattare direttamente con Berlusconi. Le ragioni di queste tensioni sono i tagli contenuti nella manovra finanziaria in discussione in questi giorni al senato. Il testo su cui si sta lavorando taglia quasi nove miliardi di euro in due anni dai fondi destinati alle regioni. Le regioni scalpitano da settimane: sostengono che un taglio di questa entità li costringerebbe a rinunciare ad alcuni servizi fondamentali offerti ai cittadini, costringendoli alla bancarotta o alla restituzione allo stato delle loro deleghe su sanità e trasporti. Il governo non ci sente, sostiene che le regioni vengono amministrate in modo allegro e sprecone – Tremonti ha fatto più volte riferimento alle costosissime sedi aperte all’estero – e tira dritto. | Perché le regioni ce l’hanno con il governo. La manovra taglia 8,5 miliardi di euro. Secondo le regioni mette a rischio servizi fondamentali, il governo chiede di eliminare gli sprechi. |
L’ISTAT ha pubblicato un rapporto sulla povertà in Italia relativa al 2015. I dati mostrano che il 6,1 per cento delle famiglie residenti in Italia si trova in condizione di povertà assoluta, per un totale di 4 milioni e 598 mila persone (il numero più alto dal 2005 ad oggi): il 7,6 per cento della popolazione residente. L’incidenza della povertà assoluta si è mantenuta sostanzialmente stabile sui livelli stimati negli ultimi tre anni per le famiglie, mentre è cresciuta se misurata in termini di persone (nel 2014 la popolazione residente in povertà assoluta era il 6,8 per cento). Anche la povertà relativa ha avuto un andamento simile nel 2015: è rimasta stabile in termini di famiglie (2 milioni e 678 mila pari al 10,4 per cento delle famiglie residenti, rispetto al 10,3 per cento del 2014), mentre è aumentata in termini di persone (8 milioni e 307 mila pari al 13,7 per cento, rispetto al 12,9 per cento del 2014). | Quanti sono i poveri in Italia. E cosa vuol dire, da un punto di vista economico e statistico, essere "poveri": i nuovi dati dell'ISTAT. |
La richiesta da parte della maggioranza che Berlusconi venga giudicato dal Tribunale dei Ministri sulle accuse che gli vengono rivolte dall’inchiesta della Procura di Milano è evocata continuamente ormai da settimane, senza che ne vengano mai spiegati esattamente gli argomenti. E a rendere più sospettosi è anche il fatto che a destra siano diventati tutti giuristi convinti che debba decidere il Tribunale dei Ministri e a sinistra sono invece diventati tutti giuristi convinti che debba decidere la procura di Milano. La discussione ruota intorno acosa si debba intendere con l’espressione “nell’esercizio delle proprie funzioni” e se la telefonata del PresdelCons in favore di Ruby alla questura di Milano vi rientri (non che vi rientri il reato, ovviamente, altrimenti non sarebbe reato: ma che il reato sia stato compiuto durante un atto che aveva a che fare con le funzioni del PresdelCons). Vediamo cosa dice la legge e cos’è il Tribunale dei Ministri. E vi avvisiamo subito che possiamo anche togliere le maiuscole, perché il tribunale dei ministri così immaginato non esiste. | Chi giudica Silvio Berlusconi? cos'è il tribunale dei ministri, cosa non è, e cosa c'entra con Ruby. |
A causa del nuovo coronavirus (provvisoriamente chiamato 2019-nCoV e successivamente SARS-CoV-2), in Cina e nel resto del mondo sono morte migliaia di persone, con decine di migliaia di casi confermati di persone che si sono ammalate a causa del virus. La situazione è ancora difficile a Wuhan, la città della Cina centrale dove alla fine del 2019 erano partite le prime segnalazioni di pazienti con gravi polmoniti, che hanno poi portato alla scoperta del coronavirus. Che cos’è un coronavirus? I coronavirus sono un particolare tipo di virus appartenente alla famiglia Coronaviridae. In generale, i virus sono entità biologiche particolari: non sono esseri viventi veri e propri, ma hanno la capacità di invadere un organismo e sfruttarne le risorse per prosperare e moltiplicarsi, come fanno i parassiti. Per farlo, si legano alle cellule degli organismi, eludono le difese delle loro membrane e si aprono un varco attraverso il quale ne modificano le caratteristiche genetiche. | Il nuovo coronavirus, spiegato bene. Tutte le cose da sapere sul virus che continua a diffondersi tra la popolazione. |
È morta a 78 anni la cantante australiana Helen Reddy, nota soprattutto per la canzone “I Am a Woman”, del 1972. Reddy era nata a Melbourne e aveva iniziato la sua carriera musicale negli anni Sessanta, dopo essersi trasferita negli Stati Uniti. Scrisse “I Am a Woman” insieme a Ray Burton e la canzone ottenne in breve un enorme successo, arrivando prima nella classifica Hot 100 di Billboard, la più citata e importante della musica statunitense, e divenendo un manifesto della controcultura e del femminismo. Negli anni successivi si dedicò anche alla recitazione, partecipando a film come Airport ’75, Elliot, il drago invisibile, Come ammazzare un miliardario e morire dal ridere e The Perfect Host. Alla sua vita è stato dedicato il film biografico I Am a Woman, prodotto nel 2019 e uscito in Australia lo scorso agosto, in cui è interpretata da Tilda Cobham-Hervey. – Leggi anche: Quando ero piccolo | È morta la cantante Helen Reddy. |
L’11 settembre 2001 due aerei si schiantarono contro le Torri Gemelli di New York, uno sul Pentagono, a Washington, e un altro precipitò a terra dopo che i passeggeri si ribellarono ai dirottatori. Negli attacchi morirono 2.996 persone. In occasione dei 15 anni da quegli attentati, il sito di cultura IndieWire ha riproposto il modo in cui nei giorni successivi all’11 settembre tre dei più famosi programmi televisivi degli Stati Uniti decisero di iniziare le loro trasmissioni: il “The Daily Show with Jon Stewart”, il “The Late Show with David Letterman” e “Saturday Night Live”. Oggi Letterman si è ritirato e anche Stewart va in televisione solo in rarissime occasioni, il Saturday Night Live, un programma comico, è invece ancora in onda. Stewart – che andava in onda da New York – iniziò il suo monologo dicendo che gli spiaceva che il pubblico dovesse vedere «un altro programma d’intrattenimento che iniziava con un pomposo discorso di un conduttore commosso». Disse poi che toccava «tornare al lavoro di far ridere gli spettatori» e provò a far ridere. Poi, quasi piangendo, parlò del suo lutto, del fatto che non voleva disperarsi e parlando dei terroristi disse: «Vivono nel caos, e il caos non può sostenersi, non ha mai potuto». Alla fine disse: «Dal mio appartamento vedevo il World Trade Center; ora non c’è più. […] Ora vedo la Statua della Libertà». | Fare ridere dopo l’11 settembre. Come iniziarono tre grandi programmi della televisione statunitense, dopo gli attacchi del 2001. |
È morta a 97 anni l’attrice e cantante statunitense Doris Day, nome d’arte di Doris Mary Anne Kappelhoff. Day, nata a Cincinnati nel 1922, era diventata famosa come cantante negli anni Quaranta e poi, nel Secondo dopoguerra, anche come attrice, sia televisiva che cinematografica. Day sapeva cantare, recitare e anche ballare, ed è una di quelle attrici delle quali, a un certo punto nella loro carriera, si è parlato di “fidanzata d’America”. Variety ha però spiegato che «nonostante fosse considerata la “ragazza della porta accanto”, le commedie in cui recitò furono piuttosto sensuali e audaci, e la sua vita personale fu movimentata ed ebbe quattro matrimoni». Nella sua carriera Day recitò in più di trenta film, incise in studio 29 dischi e registrò centinaia di canzoni. Tra i suoi film più noti ci sono Amore sotto coperta, L’uomo che sapeva troppo, Amami o lasciami, Non sparare, baciami! e Il letto racconta… La notizia della morte di Day è stata data dalla sua fondazione. | È morta Doris Day. Aveva 97 anni ed è stata cantante (di centinaia di canzoni), attrice (di decine di film) e anche ballerina. |
Negli ultimi mesi sui media, soprattutto quelli statunitensi, si parla molto di Bitcoin, il sistema per produrre e scambiarsi moneta virtuale su Internet. L’interesse è principalmente dovuto alle caratteristiche della nuova valuta, che tra le altre cose non prevede l’esistenza di una banca centrale e che si basa su concetti come il peer-to-peer (noto soprattutto come protocollo per scaricare e condividere file online, in cui ogni computer diventa un nodo della rete alla pari con gli altri, senza nodi centrali) e la crittografia (messaggi “offuscati” che possono essere resi leggibili solo utilizzando una chiave). Chi è Marc Andreessen, e cosa c’entra con Bitcoin Alcune società in giro per il mondo hanno iniziato ad accettare i pagamenti con Bitcoin e, sebbene con grandi oscillazioni, la valuta continua ad aumentare sensibilmente il proprio valore: oggi per comprare un Bitcoin servono all’incirca 620 euro. Molti investitori confidano di sfruttare la nuova moneta per creare imprese che si basano sul nuovo sistema di pagamento e tra questi c’è anche Marc Andreessen, cofondatore di Mosaic, il primo programma largamente utilizzato per navigare online, e della società Netscape, che si mise a produrre un proprio browser. Andreessen è considerato uno dei principali artefici del successo iniziale di Internet: grazie al suo browser fu possibile dare una spinta fondamentale allo sviluppo del Web e renderlo familiare a milioni di persone in giro per il mondo. | Capire Bitcoin. La moneta virtuale cambierà il modo in cui paghiamo e spostiamo denaro online? Lo pensa Marc Andreessen, ideatore dei primi browser, e spiega perché sul New York Times. |
Sabato 24 agosto è morta in un ospedale di Manhattan Muriel Siebert. Aveva 84 anni ed era malata di cancro. Nel 1967 fu la prima donna – e per dieci anni anche l’unica – a diventare membro del New York Stock Exchange, la borsa di New York. I giornali hanno parlato di lei come di una «pioniera» e di un «simbolo» di un’intera generazione, non solo nel mondo della finanza. Muriel Sibert nacqua a Cleveland il 12 settembre 1928 e per due anni frequentò la Western Reserve University abbandonando gli studi prima della laurea per assistere il padre malato. Si trasferì a New York nel 1954 «con 500 dollari, una Studebaker e un sogno». Fu assunta a 65 dollari la settimana come tirocinante nel reparto di ricerca della società di investimenti Bache & Company, cambiando più volte lavoro all’interno di diverse società di intermediazione finanziaria dopo aver scoperto che gli uomini che svolgevano le sue stesse mansioni venivano pagati di più. | La prima donna a Wall Street. È morta Muriel Siebert: fu l'unica impiegata per dieci anni alla Borsa di New York e divenne un simbolo per le donne che si occupano di finanza, la sua formidabile storia. |
Il Tar del Lazio (cioè il tribunale amministrativo regionale) ha bocciato con due sentenze la nomina di cinque dei venti direttori di importanti musei italiani, scelti nel 2015 dal ministero dei Beni Culturali, il cui ministro era ed è ancora Dario Franceschini. I direttori erano stati scelti con una procedura di selezione internazionale e sette erano stranieri: erano stati scelti da una commissione composta da docenti universitari, storici dell’arte e dirigenti di importanti musei internazionali. Antonello Cherchi ha spiegato sul Sole 24 Ore cosa è stato bocciato dal Tar del Lazio: secondo i giudici «le procedure di selezione sono viziate in più punti» che riguardano, in sintesi, «i criteri di valutazione dei candidati ammessi», il fatto che certi colloqui siano avvenuti a porte chiuse o via Skype (ma comunque «senza la presenza di uditori estranei») e il fatto che il bando «non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani». La sentenza ha avuto effetto immediato: i cinque direttori in questione sono decaduti dall’incarico. Il ministero dei Beni Culturali farà ricorso al Consiglio di Stato per annullare la sentenza del TAR. Non tutti i ricorsi presentati contro le nomine di Franceschini sono stati accolti: due che in particolare riguardano Eike Schmidt della Galleria degli Uffizi di Firenze e Cecile Holberg della Galleria dell’Accademia di Firenze sono stati respinti perché il TAR non li ha giudicati fondati (nessuno dei due tirava in ballo la nazionalità dei due direttori). Schmidt e Holberg, per ora, hanno mantenuto il loro incarico. | Il Tar del Lazio ha bocciato le nomine di alcuni direttori dei musei italiani. Sono quelle fatte nel 2015 dopo un processo di selezione internazionale, che ha portato alla scelta di alcuni direttori stranieri. |
Papa Francesco sarà lunedì a Lampedusa: visiterà l’isola e i centri per migranti, e celebrerà una messa. ROMA – Papa Francesco sarà a Lampedusa per la officiare messa con i migranti lunedì 8 luglio e pregare con loro. Lo conferma la sala stampa della Santa Sede: si tratterà di una «visita in forma discreta», dettata da un desiderio del pontefice – ha detto padre Federico Lombardi – «toccato dal recente naufragio di una imbarcazione» di immigrati dall’Africa, quello dello scorso 21 giugno, quando 45 migranti alla deriva su un gommone di 10 metri vennero soccorsi dalla Guardia costiera italiana nel canale di Sicilia. Ma in particolare hanno colpito il Santo Padre le sofferenze dei migranti trovati aggrappati alle reti di una gabbia per tonni lo scorso 15 giugno. | Il Papa va a Lampedusa lunedì. Visiterà l'isola e i centri per i migranti, celebrerà una messa. |
I film annunciati in uscita questa settimana sono sette, di cui quattro italiani. C’è finalmente Cesare deve morire, il documentario dei fratelli Taviani, vincitore dell’Orso d’oro alla Berlinale, che racconta della rappresentazione del Giulio Cesare di Shakespeare nel carcere di Rebibbia a Roma. C’è poi Gli sfiorati, tratto dal romanzo di Sandro Veronesi, su un uomo attratto dalla sorellastra, e in pochissime sale uscirà Henry, un poliziesco ambientato a Roma. Poi c’è Posti in piedi in paradiso, il nuovo film di Carlo Verdone, che invece sarà presumibilmente dappertutto. È poi il weekend di The woman in black, in cui Daniel Radcliffe cerca di emanciparsi da Harry Potter – tanto glielo ricordano sempre tutti – senza allontanarsi troppo dall’area del soprannaturale, e di 50 e 50, ovvero le probabilità di sopravvivenza al cancro del personaggio di Joseph Gordon-Levitt, ma pare non faccia piangere, o non del tutto. Per chi vuole un film d’azione c’è Safe House: CIA, pistole, waterboarding e Denzel Washington. Posti in piedi in paradiso Regista: Carlo Verdone Attori: Carlo Verdone, Pierfrancesco Favino, Marco Giallini, Micaela Ramazzotti, Diane Fleri | I film del weekend. Il documentario dei fratelli Taviani, il nuovo film di Verdone e Daniel Radcliffe che non fa Harry Potter. |
Lonely Planet, la casa editrice famosa per le sue guide turistiche, ha messo insieme una lista delle dieci attrazioni più interessanti fra quelle che apriranno nel 2017. La lista comprende musei, parchi naturali o semplicemente cose da fare il prossimo anno: sono molto diverse fra loro e vanno incontro ai gusti e alle esigenze più differenti. Si va dalla costosissima e lunghissima crociera in giro per il mondo al nuovo museo sulla Rivoluzione americana, passando per lo spettacolare parco vulcanico in Islanda. | 10 attrazioni notevoli che apriranno nel 2017. Le ha messe insieme Lonely Planet: si va da un museo all'aperto in Islanda a una crociera di cinque mesi, passando per una gita in treno sulle Ande. |
Il progetto Systematic composition raccoglie immagini di luoghi abbandonati scattate dal fotografo canadese Bart Synowiec. Secondo Synowiec, questi ambienti in rovina rappresentano il “punto debole” della nostra idea di ordine e controllo, provocato dal passaggio del tempo. L’abbandono e la distruzione ricordano a chi guarda l’esistenza del disordine, del declino: attraverso la fotografia e la registrazione dello stato di questi luoghi Synowiec prova a costruire un immaginario costituito da un nuovo ordine e da un nuovo equilibrio. La serie completa è stata esposta alla Mark Christopher Gallery di Toronto ed è interamente pubblicata sul sito del fotografo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | 10 affascinanti posti abbandonati. Scuole, chiese, teatri, palazzi: le fotografie del progetto Systematic composition di Bart Synowiec. |
Oggi a Venezia è stato il nono giorno di proiezioni. In concorso sono stati presentati Jiaoyou (Stray Dogs) di Tsai Ming-liang su un uomo che vive sulla strada insieme ai due figli, Sacro GRA di Gianfranco Rosi, risultato di un anno trascorso in un camper sul Grande Raccordo Anulare di Roma, La jalousie di Philippe Garrel, che racconta delle relazioni di un attore trentenne e il suo rapporto con la figlia (in cui recita Louis Garrel, figlio del regista). Fuori concorso, invece, sono stati proiettati Pine Ridge di Anna Eborn, ambientato nella riserva indiana di Pine Ridge del South Dakota, e Walesa. Czlowiek z nadziei di Andrzej Wajda, un film biografico sul sindacalista e politico che fu presidente della Polonia dal 1990 al 1995 e premio Nobel nel 1983. | Le foto di giovedì a Venezia. C'erano Paola Cortellesi, girotondi di attori, Lech Walesa e - scoop! - le Femen vestite. |
Un gruppo di ricercatori è riuscito a ricostruire in laboratorio parte del tessuto muscolare di un cuore umano, utilizzando la foglia di uno spinacio. In futuro questa tecnica, per ora sperimentale e da affinare, potrebbe essere sfruttata per ripristinare il tessuto cardiaco danneggiato dopo un infarto e quindi non più funzionale. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Biomaterials e sta facendo discutere soprattutto per il sistema piuttosto ingegnoso sfruttato dai ricercatori. Grazie ai progressi raggiunti negli ultimi anni, in laboratorio si riescono a ricostruire molti tessuti, che in seguito possono essere impiantati nei pazienti. Molte di queste tecniche sono ancora sperimentali, ma continuano a dare risultati sempre più soddisfacenti. Il problema è che alcune parti degli organi sono più complicate di altre da realizzare: nel caso del tessuto cardiaco per esempio, nessuno era ancora riuscito a riprodurre in modo efficace l’intricata serie di vasi sanguigni che avvolgono il muscolo cardiaco. | Come trasformare una foglia di spinacio in tessuto cardiaco. Sfruttando le nervature della foglia, un gruppo di ricercatori è riuscito a ricostruire l'intricata serie di vasi sanguigni. |
WhatsApp ha annunciato che da oggi si possono fare chiamate e videochiamate anche sulla versione desktop dell’applicazione, disponibile sia per PC che per Mac. Finora si potevano fare solamente dall’app per dispositivi mobili (la funzione era stata introdotta sperimentalmente in “beta” dall’inizio di dicembre per una parte degli utenti). Al momento la funzione riguarda solo le chiamate one-to-one, cioè quelle tra due singoli utenti, ma WhatsApp dice che in futuro sarà estesa anche alle videochiamate e chiamate vocali di gruppo. Sometimes you just need a little more space. Secure and reliable, end-to-end encrypted voice and video calls are now available on our desktop app. Download now: https://t.co/JCc3rUunoU pic.twitter.com/PgCl76Mn7U | Ora si possono fare chiamate e videochiamate su WhatsApp anche da computer. |
Domani ci sarà uno sciopero nazionale che coinvolgerà i lavoratori delle aziende che gestiscono i mezzi pubblici locali, i treni, gli aerei e le navi. I mezzi di trasporto potrebbero circolare con dei ritardi o essere cancellati soprattutto nel corso della mattinata, secondo orari e modalità che cambiano a seconda delle città e dei settori interessati. Lo sciopero è stato indetto da Cub (Confederazione Unitaria di Base) insieme ad altre sigle sindacali come Sgb, UsI-Cobas, Usi-Ait e Slai Cobas, per protestare tra le altre cose “contro il liberismo, le privatizzazioni, le liberalizzazioni”. Inizialmente la durata dello sciopero doveva essere di ventiquattro ore, tra le 21 di oggi e le 21 di domani, ma poi è intervenuto il Ministero dei trasporti con un’ordinanza che ha limitato le agitazioni a venerdì, per quattro ore. Gli orari dello sciopero dei treni Trenitalia ha comunicato che le Frecce non subiranno ritardi o cancellazioni, mentre per tutti gli altri collegamenti si prevedono “ripercussioni molto limitate” dalle 9 alle 13. Trenord ha specificato che le fasce più frequentate dai pendolari saranno garantite, e che viaggeranno i treni in partenza entro le 9.01 con arrivo previsto entro le 10. Anche il personale di Italo sarà coinvolto nello sciopero, dalle 9 alle 13: qui trovate i treni garantiti. | Lo sciopero dei trasporti di domani, 27 ottobre: orari e informazioni utili. Durerà quattro ore, e riguarderà i mezzi pubblici, i treni, gli aerei e le navi: è una protesta "contro il liberismo, le privatizzazioni, le liberalizzazioni”. |
Esattamente 240 anni fa, il 9 novembre del 1778, morì a Roma, a 58 anni, Giovanni Battista Piranesi, uno dei più importanti incisori del XVIII secolo, oltre che architetto e critico dell’architettura: fu «un incisore con l’anima d’architetto, un veneziano ossessionato dalle rovine di Roma». Piranesi è una figura centrale della cultura e dell’arte italiana ed europea dell’epoca, sia dal punto di vista stilistico che culturale: è insieme considerato uno degli ultimi eredi del rococò; un esponente controcorrente del neoclassicismo che sosteneva – al contrario della cultura imperante – la superiorità dell’architettura e scultura Romana su quella Greca; e ispiratore infine dell’immaginario Gotico e Romantico che si andavano formando. Le sue opere, che raffiguravano rovine classiche e architetture contemporanee, finirono nei salotti di mezza Europa, portate come souvenir dai giovani di ritorno dal Grand Tour, il viaggio di formazione compiuto dai rampolli della buona società dell’epoca. Piranesi doveva la sua fama anche ai contatti con la comunità internazionale che si era stabilita a Roma, e in particolare con il britannico Thomas Hollis. Grazie a lui, nel 1757 Piranesi venne anche eletto membro onorario della Society of Antiquaries di Londra. La carriera di Piranesi iniziò quando a 20 anni lasciò Mogliano Veneto, in provincia di Treviso, dov’era nato, per andare a Roma a studiare incisione e acquaforte; in quegli anni andò anche a Napoli a studiare l’arte barocca e visitare gli scavi archeologici di Ercolano. Nel 1744 tornò a Venezia dove incontrò Giovan Battista Tiepolo e il Canaletto, che lo influenzarono molto; nel 1747 si stabilì definitivamente a Roma e aprì una bottega da incisore in via del Corso. Da allora visse sempre a Roma, dove fece fortuna, oltre che con le incisioni, con le commissioni di Papa Clemente XIII, che gli affidò lavori di restauro e riqualificazione della città e gli fece decorare gli appartamenti della sua famiglia. | Cos’ha fatto Giovanni Battista Piranesi, in immagini. Considerato tra i più importanti incisori del '700, plasmò l'immaginario della Roma antica ma creò anche un'opera tuttora inquietante. |
Twitter sta facendo alcuni esperimenti per cambiare il modo in cui sono visualizzati i tweet nella timeline di ogni utente del social network, passando dall’ordine cronologico attuale (con i tweet più recenti in testa) a un ordine basato sulla rilevanza dei tweet: qualcosa che sembra assomigliare all’algoritmo con cui Facebook riordina i contenuti nel suo “newsfeed” (in base ai “mi piace” e alle condivisioni, per esempio). La notizia è stata confermata da Liina Potter, portavoce di Twitter, che ha detto: “È un esperimento. Esploriamo continuamente modi per fare emergere i migliori contenuti per le persone che usano Twitter”. Twitter, che ha 316 milioni di iscritti, è uno dei social network più diffusi al mondo, ma negli ultimi anni ha sofferto un calo del numero dei nuovi iscritti e una certa difficoltà nel convincere i suoi utenti a passare del tempo usando la sua piattaforma: molte persone si iscrivono, faticano a capire come funziona il sistema, non trovano con facilità i loro amici e lo abbandonano, preferendogli Facebook che è invece più intuitivo e frequentato. Per queste ragioni Twitter sta provando a cambiare alcune delle sue funzioni, per renderle più facili e intuitive: qualche settimana fa aveva cambiato il simbolo della stella – che veniva usato per “preferire” un tweet – con un cuore, un simbolo dal significato più simile a quello del “mi piace” di Facebook; più recentemente ha introdotto novità nella visualizzazione delle foto sulla timeline, che ora sono più grandi e ordinate. | Twitter vuole cambiare l’ordine dei tweet? il social network sta facendo alcuni esperimenti per passare dall'ordine cronologico a uno basato sulla rilevanza dei contenuti (tipo Facebook, esatto). |
L’ex direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, sarà processato per la vicenda dei bilanci falsati del giornale. Il processo inizierà il 16 gennaio 2020, e i reati contestati a Napoletano sono, a vario titolo, false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo. Il giudice dell’udienza preliminare di Milano ha accolto invece la richiesta di patteggiamento dell’ex amministratrice delegata del gruppo Donatella Treu e dell’ex presidente Benito Benedini. La prima ha patteggiato una pena di 1 anno e 8 mesi e 300mila euro, e il secondo una pena di 1 anno e 6 mesi e 100mila euro: le pene sono state sospese a entrambi. Anche il Sole 24 Ore ha patteggiato una sanzione pecuniaria di 50.310 euro. «Avrei potuto patteggiare come gli altri, ma non posso patteggiare per un reato che non ho commesso. Sono innocente e affronterò a testa alta il dibattimento e sono consapevole che in quella sede emergerà la verità», ha detto Napoletano dopo la decisione del giudice. Il gruppo del Sole 24 Ore ha commentato la notizia dicendo che «la decisione del tribunale di Milano, che va ad aggiungersi all’archiviazione del procedimento sanzionatorio Consob nei confronti della Società, permette al Gruppo 24 ore di chiudere un capitolo del passato […] La Società potrà così concentrarsi sulle tematiche industriali e continuare con lo sviluppo in atto, che ha già visto in questi mesi il varo di numerose iniziative editoriali innovative». | Roberto Napoletano, ex direttore del Sole 24 Ore, è stato rinviato a giudizio. |
L’11 febbraio è iniziata la 66esima edizione del festival del cinema di Berlino (noto anche come Berlinale), uno dei più importanti del mondo, che finirà il prossimo 21 febbraio. I film presentati quest’anno sono circa 400: verranno assegnati diversi premi in varie categorie, ma il più importante – l’Orso d’oro per il miglior film – sarà selezionato da una giuria presieduta dall’attrice Meryl Streep e composta dall’attore tedesco Lars Eidinger, dal critico inglese Nick James, dalla fotografa francese Brigitte Lacombe, dall’attore inglese Clive Owen, dall’attrice italiana Alba Rohrwacher e dalla regista polacca Małgorzata Szumowska. Il festival si è aperto l’11 febbraio con la proiezione di Hail, Caesar!, il nuovo film di Joel ed Ethan Coen con George Clooney, Channing Tatum, Tilda Swinton, Josh Brolin, e Ralph Fiennes, tutti fotografati sul red carpet o al photocall. Il 12 febbraio è stato proiettato L’uomo che cadde sulla Terra al Friedrichstadt-Palast in memoria di David Bowie, che in quel film nel 1976 esordì come attore, e i prossimi eventi commemorativi saranno dedicati al regista italiano Ettore Scola e all’attore inglese Alan Rickman: per il primo è in programma il 18 febbraio la proiezione di Ballando ballando, premiato con l’Orso d’Argento alla miglior regia al festival tedesco nel 1983; per il secondo quella del 16 febbraio di Ragione e sentimento di Ang Lee, Orso d’Oro alla Berlinale nel 1996. Il 13 febbraio è stato presentato invece Fuocoammare di Gianfranco Rosi: girato a Lampedusa, parla della crisi dei migranti ed è l’unico film italiano in gara (uscirà al cinema il 18 febbraio). Tra gli altri c’è stata anche la presentazione di Midnight special, di Jeff Nichols e con Kirsten Dunst. | Le prime foto della Berlinale. Lista fotografica di chi è passato dal festival del cinema di Berlino in questi giorni: George Clooney, Channing Tatum, Tilda Swinton e Kristen Dunst, tra gli altri. |
È risaputo che negli Stati Uniti ci sono moltissime persone sovrappeso e obese, e da anni questo problema viene studiato per porvi rimedio. Tra le altre cose, è noto che – non solo negli Stati Uniti, ma in gran parte del mondo occidentale – il numero di persone obese o in sovrappeso è più alto tra chi ha un reddito più basso: un fenomeno che è sempre stato spiegato con la teoria dei cosiddetti food deserts, cioè “deserti alimentari”, secondo cui nei quartieri meno agiati c’è minore disponibilità di alimenti salutari, perché mancano i supermercati che li vendono e ci sono soprattutto minimarket che offrono cibi pronti e il cosiddetto “cibo spazzatura”. Un nuovo studio statistico però confuta questa teoria e dice che la ragione principale per cui le persone con reddito più basso mangiano peggio è culturale: preferiscono acquistare e mangiare prodotti meno salutari. Lo studio è stato pubblicato – senza essere stato rivisto da altri ricercatori col metodo della peer-review – sulla rivista del National Bureau of Economic Research, un’organizzazione privata che si occupa di studi economici. Lo ha realizzato un gruppo di economisti della New York University, dell’università di Stanford e di quella di Chicago. Si basa su una grande quantità di dati sugli acquisti di prodotti alimentari negli Stati Uniti raccolti da Nielsen, la società internazionale che si occupa di rilevazioni e stime su mercati, prezzi e distribuzione commerciale di beni e servizi: i dati si riferiscono agli anni dal 2004 al 2015 e riguardano circa 39mila famiglie per il periodo compreso tra il 2004 e il 2006, circa 61mila famiglie per quello successivo. | Perché le famiglie più povere mangiano peggio. Uno studio sostiene che non c'entrino prezzi e disponibilità: semplicemente preferiscono cibi meno salutari, per mancanza di istruzione o per abitudine. |
Negli ultimi anni novembre è diventato anche in Italia il mese degli acquisti online per via dell’accresciuta popolarità del Black Friday, la giornata di sconti e promozioni arrivata dagli Stati Uniti che cade l’ultimo venerdì di novembre, e del successivo Cyber Monday, dedicato soprattutto ai prodotti tecnologici. Circa due settimane prima, cioè tra cinque giorni, c’è però un’altra giornata in cui conviene fare shopping online: il cosiddetto Singles’ Day (Guanggun Jie in cinese), cioè in breve il Black Friday della Cina. Cos’è il Singles’ Day Il Singles’ Day in Cina è una specie di festa di San Valentino per le persone single, come suggerisce il nome: è nato come una specie di festività, per poi diventare soprattutto un’occasione per vendere e comprare cose. Ci sono varie storie sulla sua origine. Secondo quella più popolare e verosimile sarebbe stato inventato nel 1993 all’Università di Nanchino, nell’est della Cina: quattro studenti maschi e single avrebbero scelto l’11 novembre come giornata di festa per le persone senza compagni, considerando simbolicamente gli 1 del numero del giorno e di quello del mese (11/11) come quattro persone single. Nel tempo questa ricorrenza è diventata l’occasione per feste ed eventi vietati alle coppie e anche un’occasione per i negozi di attrarre clienti; grazie ai social network tutto il fenomeno si è diffuso ancora di più in Cina e in altri paesi. | Sapete cos’è il Singles’ Day? come il Black Friday, è una giornata di novembre in cui su internet si possono comprare molti prodotti a prezzi scontati: ma solo sui siti cinesi. |
Annalisa Fulvi e Livia Oliveti hanno vinto la seconda edizione del premio Griffin, rispettivamente nella categoria Artisti emergenti e Studenti d’arte. Il premio, consegnato alla Fabbrica del Vapore di Milano, che promuove gli artisti con meno di 35 anni residenti in Italia e gli studenti di qualsiasi nazionalità delle scuole d’arte italiane, che utilizzano la tecnica della pittura e del disegno. I lavori sono stati scelti tra mille candidature da una giuria internazionale, presieduta dal critico e curatore d’arte Ivan Quaroni. La giuria ha spiegato che Fulvi, nata a Milano nel 1986, è stata scelta per «la qualità e maturità di linguaggio e per l’adesione a un tema, quello della continua trasformazione del paesaggio urbano e dell’architettura nelle aree metropolitane […] capace di riflettere pienamente lo spirito del nostro tempo». Riceverà un soggiorno pagato di tre mesi in Francia presso “Les Ateliers du Plessix Madeuc” e parteciperà a una mostra collettiva alla Griffin Gallery a Londra. Oliveti, nata a Roma nel 1991, ha vinto per il «linguaggio formale interessante» e per «l’attitudine a sperimentare»; le sue opere verranno esposte da novembre 2014 a gennaio 2015 all’università Bocconi di Milano. Fino al 26 giugno la Fabbrica del Vapore esporrà i lavori delle vincitrici e quelli degli altri otto finalisti. | I vincitori del premio Griffin. Consegnato oggi a Milano, premia gli artisti emergenti e gli studenti delle scuole d'arte. |
Lunedì 20 giugno una signora che passeggiava sulla spiaggia di Peka Peka a Waikanae, una città nella parte meridionale dell’Isola del Nord della Nuova Zelanda, ha incontrato un pinguino. Il pinguino era a circa 3200 km di distanza da dove sarebbe dovuto essere, non ci sono pinguini sulle spiagge della Nuova Zelanda, di solito: gli esperti hanno ricostruito che probabilmente stava nuotando nei mari antartici in cerca di polpi e krill e si è allontanato dal gruppo, perdendosi e deviando dalle rotte abituali della sua specie. Il pinguino ha circa dieci mesi, è alto circa 80 cm ed è un “imperatore”; gli imperatori sono la specie più alta e grande, tra i pinguini. Possono crescere fino un metro e venti e e pesare fino a 35 chili, e possono resistere in acqua, anche in mare aperto, per mesi di seguito, tornando sulla terra soltanto per fare la muta o riposarsi. A differenza di altre specie più piccole di pinguini, vivono solo nelle regioni estremamente meridionali della terra. Quando è stato avvistato, il pinguino di Peka Peka Beach appariva ben nutrito, con un discreto strato di grasso corporeo: e nonostante i 14-15 gradi dell’inverno neozelandese siano un po’ troppi per lui, gli esperti hanno considerato che non era a rischio di disidratazione. | Come sta il pinguino che si è perso. Ha sbagliato strada di 3000 km, ha mangiato la sabbia, è stato operato dal miglior chirurgo neozelandese, ora sta meglio, ma non si sa cosa farne. |
Quasi vent’anni fa il professore di psicologia e biologo Paul Rozin decise di verificare una teoria sull’alimentazione. Molte persone pensano che il loro corpo sia in grado di segnalare quando iniziare e smettere di mangiare: Rozin però non ne era convinto. «Molti dei fattori che determinano cosa e quanto mangiamo non hanno niente a che vedere con lo stato della nostra alimentazione», aveva raccontato Rozin al New York Times nel 1998. Il suo esperimento – pubblicato sulla rivista Psychological Science – era tanto semplice quanto ingegnoso: Rozin servì un pasto a due pazienti affetti da una forma grave di amnesia, la cui memoria era stata danneggiata dalla malattia e che avevano difficoltà a ricordare eventi accaduti a più di un minuto di distanza. Diede quindi da mangiare ai pazienti una seconda e terza volta, ad almeno dieci minuti l’una dall’altra. Rozin ripeté l’esperimento in tre occasioni distinte e ogni volta il risultato fu lo stesso: i pazienti mangiavano con gusto il cibo che veniva loro servito. Uno dei due, dopo aver pranzato per la terza volta, disse addirittura di avere in programma di «farsi una passeggiata e comprarsi qualcosa di buono da mangiare». «Senza l’aiuto della memoria, quello che i pazienti avevano mangiato in precedenza non influì in nessun modo su quanto mangiarono la seconda o la terza volta», ha detto David Just, professore di economia comportamentale alla Cornell University nello stato di New York, che si occupa di scelte alimentari dei consumatori. «Fu affascinante: questa convinzione diffusa in realtà non reggeva». Le aree del cervello che provocavano il senso di sazietà e fame sembravano non funzionare se i pazienti non erano in grado di ricordare cosa avessero effettivamente mangiato. Sembrava esserci qualcosa di più importante degli effetti fisiologici della nutrizione, dell’attivazione delle papille gustative e della digestione delle calorie. Rozin non ha risposto alla nostra richiesta di un suo commento. Secondo il suo studio, la memoria «ha svolto un ruolo notevole nel causare l’inizio o la fine di un pasto». | Perché ci abbuffiamo. C'entra la memoria, oppure il peso del nostro amico o quanto è grande il tavolo, dicono diversi studi: e anche il fatto che «non siamo poi tanto diversi dai cani». |
A quasi 25 anni dal suo arrivo nei negozi, Sony ha deciso di mettere nuovamente in vendita la sua prima PlayStation, in una versione in miniatura e con alcuni videogiochi precaricati al suo interno. La mini console costerà 99 euro e avrà in memoria diversi titoli che contribuirono alla sua fama come Final Fantasy VII, Ridge Racer Tupe, Wild Arms e Tekken 3. Sony non ha ancora diffuso un elenco completo dei videogiochi, ma lo farà nelle prossime settimane in tempo per la messa in vendita prevista per i primi giorni di dicembre. Seppure in miniatura, la PS1 è una riproduzione piuttosto fedele dell’originale, grigino compreso. | Sony ha fatto una mini versione commemorativa della sua prima PlayStation. La versione in miniatura avrà 20 videogiochi precaricati al suo interno, compresi alcuni dei suoi più grandi successi. |
Negli ultimi giorni si è riparlato della progettata costruzione di un nuovo stadio per la squadra di calcio della Roma – tema che va avanti ormai da cinque anni – per via di due episodi: uno più istituzionale, e cioè il nuovo parere negativo (ma non definitivo) del comune di Roma al progetto, che sarebbe realizzato interamente con capitali privati; uno meno, e cioè una dichiarazione inaspettata ed esplicita dell’allenatore della squadra, Luciano Spalletti. Durante un collegamento di Sky Sport dal centro sportivo della Roma, tre giorni dopo il parere negativo del comune, Spalletti si è presentato alle spalle dell’inviato di Sky e ha detto, scandendo le parole: «A Roma va fatto lo stadio. Fàmo ‘sto stadio. E non solo a Roma: lo stadio, gli stadi, vanno fatti per tutte le squadre in tutta Italia». Il Mister irrompe in diretta…#FamoStoStadio pic.twitter.com/iTAAi59ITC | A che punto è lo stadio della Roma. Dopo anni di progetti e trattative – adesso tra imprenditori americani e una giunta grillina – tra meno di un mese si decide: le cose da sapere, dall'inizio. |
L’11 agosto 2014 il popolare attore statunitense Robin Williams si è suicidato nella sua casa di Tiburon, in California. Negli ultimi giorni la moglie di Williams, Susan Williams, ha dato alcune interviste – le prime dalla morte del marito – in cui dice che non era stata la depressione a spingerlo a suicidarsi, come era stato scritto da molti giornali nei giorni successivi alla morte. Susan Williams ha raccontato che suo marito era affetto dalla demenza da corpi di Lewy: una malattia neurodegenerativa strettamente correlata con il morbo di Parkinson, che gli era stato diagnosticato tre mesi prima della morte. La demenza da corpi di Lewy è la seconda forma di demenza più diffusa dopo il morbo di Alzheimer. Nelle interviste la moglie ha confermato che Robin Williams, che aveva avuto problemi di dipendenza da alcol e droga nella sua vita, non faceva uso di queste sostanze da almeno 8 anni. Ha detto che la malattia lo aveva portato a soffrire di paranoia, allucinazioni e difficoltà motorie, e nell’ultimo mese i sintomi erano molto peggiorati: «avrebbe potuto vivere altri tre anni nel migliore dei casi, e sarebbero stati anni molto duri». Robin Williams non le aveva mai parlato della possibilità di suicidarsi, ha detto. | Robin Williams aveva una malattia neurodegenerativa. Gli restavano al massimo tre anni da vivere, ha raccontato la moglie Susan Williams nelle prime interviste dopo la morte dell'attore. |
Stamattina alle 5.11 c’è stata una scossa di terremoto di magnitudo 4.7 con epicentro a due chilometri da Muccia, in provincia di Macerata. La stessa zona era stata colpita dal forte terremoto che aveva interessato il Centro Italia nel 2016. In seguito alla scossa di stamattina non ci sono feriti. Sono stati segnalati invece danni agli edifici in alcuni paesi della zona fra cui Muccia e Pieve Torina. Scrive Repubblica che la scossa è stata avvertita anche nell’Umbria e in parte del Lazio. #terremoto ML 4.7 ore 05:11 IT del 10-04-2018 a 2 km SW Muccia (MC) Prof=9Km https://t.co/8zJmZ1rMuI | C’è stata una scossa di terremoto nelle Marche. Di magnitudo 4.7, vicino Macerata: sembra che non ci siano feriti. |
Il Consiglio per la promozione della Svezia (NSU), l’ente che si occupa di promuovere il turismo e l’immagine del paese, ha incaricato l’agenzia di comunicazione Söderhavet di disegnare il nuovo logo per le comunicazioni ufficiali. Il logo sostituirà gli svariati simboli delle agenzie e dei ministeri, così da rappresentare la Svezia in modo unitario e immediatamente riconoscibile in tutto il mondo. L’agenzia ha ottenuto il lavoro dopo una gara pubblica, la cui giuria era composta da membri dell’NSU, che è costituito da cinque enti governativi che promuovono la Svezia e la sua immagine nel mondo: il ministero degli Esteri; Visit Sweden; il ministero per l’Impresa, l’energia e la comunicazione; Business Sweden e l’Istituto svedese. Il logo prevede come elementi fissi la bandiera svedese «nelle esatte proporzioni e negli stessi colori usati dal XII secolo» e la parola “Sverige” (che significa Svezia, appunto), accompagnata eventualmente dal nome tradotto nel paese straniero a cui è rivolta la comunicazione. I grafici hanno anche disegnato un nuovo font, il “Swedish Sans” e una serie di strumenti aggiuntivi che possono essere utilizzati di volta in volta nei vari contesti, come un angolo colorato creato da un compasso immaginario per unire la Svezia al paese in questione, e soluzioni per valorizzare l’identità degli altri enti in caso di progetti condivisi. | Il nuovo logo della Svezia. Giallo e blu e con un font disegnato apposta: lo ha realizzato un'agenzia su mandato dell'ente per la promozione del paese. |
Il 21 marzo 1919, nella piazza principale di Budapest in Ungheria, di fronte a una folla di operai, soldati e militanti, venne proclamata la nascita della Repubblica Sovietica di Ungheria. Nelle ore precedenti era avvenuto un colpo di stato quasi incruento. Era stata l’unica vittoria di una rivoluzione comunista in Europa dopo quella russa, ma la repubblica ebbe una vita breve e contraddittoria. I suoi leader promulgarono riforme moderne e liberali, ma ricorsero sistematicamente alla violenza; volevano migliorare la condizione dei più poveri, ma le loro riforme peggiorarono la situazione economica del paese, rendendola caotica. Nel giro di quattro mesi dalla sua fondazione, la Repubblica sovietica fu schiacciata dall’invasione dell’esercito rumeno, appoggiato dalla Francia e dalle forze paramilitari di estrema destra, dando inizio a un periodo di governi autoritari e antisemiti che sarebbe durato fino al 1945. La Repubblica sovietica di Ungheria nacque nel periodo turbolento iniziato al termine della Prima guerra mondiale. L’Ungheria all’epoca era uno dei paesi più arretrati d’Europa, sottoposta da quasi 500 anni al dominio della famiglia reale austriaca e a lungo trattata come un possedimento coloniale. Soltanto nel 1867 il decadente Impero Austriaco era stato costretto a concedere autonomia all’aristocrazia ungherese, portando alla nascita dell’Impero Austro-Ungarico. | La Repubblica Sovietica di Ungheria. La storia poco conosciuta dell'unica rivoluzione comunista che ebbe successo in Europa dopo quella russa, ma durò solo quattro mesi. |
I due marinai accusati di omicidio in India risultano essere, secondo Repubblica, indagati dalla procura militare di Roma per i reati di “violata consegna aggravata” e “dispersione di oggetti di armamento militare”. L’oggetto delle indagini sarebbe legato a quanto avvenne al largo dell’India nel febbraio del 2012, quando i due marinai di scorta sulla nave “Enrica Lexie” aprirono il fuoco contro un’imbarcazione ritenuta di pirati, causando la morte di due pescatori. I due marinai sono stati convocati nel tardo pomeriggio di mercoledì 20 marzo dalla procura. Il fuciliere Salvatore Girone è stato interrogato dalla procura militare di Roma e risulta indagato assieme a Massimiliano Latorre per i reati di “violata consegna aggravata” e “dispersione di oggetti di armamento militare” in relazione ai fatti che nel febbraio del 2012 portarono alla morte di due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala. Latorre e Girone erano imbarcati in servizio anti-pirateria a bordo della petroliera “Enrica Leixe”. | Le indagini su Latorre e Girone. I marinai accusati in India sono indagati a Roma per "violata consegna aggravata" e "dispersione di oggetti di armamento militare" (cioè i proiettili). |
Negli Stati Uniti è da poco uscito un libro autobiografico di Barney Rosset, un importante editore morto nel 2012 che negli anni Cinquanta e Sessanta riuscì a pubblicare molti romanzi ritenuti scandalosi. Si intitola Rosset: My Life in Publishing and How I Fought Censorship, cioè “Rosset: La mia vita nell’editoria e come ho combattuto la censura”, e racconta le sue battaglie per pubblicare testi anticonvenzionali oggi considerati classici. Rosset era il proprietario della casa editrice Grove Press, che in quegli anni portò negli Stati Uniti le opere di molti autori d’avanguardia europei, come Samuel Beckett, Jean Genet ed Eugène Ionesco, pubblicò per la prima volta i libri del marchese de Sade (quello di Le 120 giornate di Sodoma) in versione non censurata e i più importanti autori della cosiddetta Beat Generation: Jack Kerouac, Allen Ginsberg e William Burroughs. Tra le storie raccontate in Rosset: My Life in Publishing and How I Fought Censorship c’è anche quella della complicata pubblicazione di L’amante di Lady Chatterley dello scrittore inglese David Herbert Lawrence, a lungo censurato o addirittura proibito – nel Regno Unito lo fu fino al 1960 – perché è un romanzo erotico. Grove Press fu la prima casa editrice a pubblicarlo in versione originale, senza censure, dopo la prima edizione fiorentina di sole mille copie, vietata sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti. | La storia complicata di “L’amante di Lady Chatterley”. Fu censurato per 20 anni per le scene di sesso e l'anticonformismo, finché l'editore Barney Rosset fece causa al governo americano. |
The Irishman è su Netflix da una settimana: abbastanza perché molti di quelli che volevano vederlo trovassero il tempo per farlo, cioè tre ore e mezza. È un grande film di gangster ed è piaciuto molto a molti critici, e ci sono buone probabilità di sentirne parlare di nuovo per gli Oscar: per la regia di Martin Scorsese, per le interpretazioni di Al Pacino, Joe Pesci e Robert De Niro, e per molti suoi aspetti tecnici. Sì, è lungo È il più lungo film di Scorsese, uno che di solito li fa comunque lunghi. Ci sono pochi film che durano più dei suoi 209 minuti, tra quelli che alla fine interessano a un normale pubblico. Senza contare The Woman Who Left – che vinse il Festival di Venezia nel 2016, dura quattro ore, ma non era un film per un pubblico normale – tra i casi più noti ci sono Ben Hur (212 minuti), Lawrence d’Arabia (230 minuti), Via col vento (238) e Novecento (310 minuti). Guardando agli anni recenti, tra i film che hanno superato la soglia delle tre ore ci sono The Wolf of Wall Street (180 minuti) e Avengers: Endgame (181 minuti). Titanic ne durava 195 e tutti e tre i Signori degli Anelli esistono in versioni che superano abbondantemente i 200 minuti. A proposito delle critiche alla lunghezza del film Bobby Cannavale, uno degli attori del film, ha detto: «Fatevene una ragione. È un film di Scorsese, con De Niro, Pacino e Pesci, è un film incredibile. Non volevo finisse». | Dentro “The Irishman”. Curiosità e cose da sapere che stanno dentro – e attorno – il filmone di Scorsese, da leggere dopo averlo visto. |
La missione spaziale Apollo 11 è quella con la quale Neil Armstrong e Buzz Aldrin, i due più famosi astronauti statunitensi, raggiunsero la Luna il 20 luglio del 1969, esattamente 50 anni fa oggi. Armstrong e Aldrin e vi camminarono sopra poche ore dopo, osservati da oltre 650 milioni di persone che seguirono la loro impresa in diretta televisiva. Oggi è per l’appunto il 50esimo anniversario dell’allunaggio, e ormai da settimane la NASA ha avviato iniziative e celebrazioni per ricordare uno degli eventi più importanti del Novecento, e dell’esistenza del genere umano. L’allunaggio della missione spaziale Apollo 11, in quell’estate di 50 anni fa, avvenne dopo 8 anni di preparazione, con l’impegno assunto nel 1961 dall’allora presidente statunitense John F. Kennedy di raggiungere la Luna “entro la fine di questo decennio”. Erano gli anni della Guerra fredda e il confronto con l’Unione Sovietica stava interessando anche le tecnologiche spaziali. | Cosa fu la missione spaziale Apollo 11. Riassunto rapido della cosa straordinaria che facemmo 50 anni fa, ricordata dal doodle di Google. |
Da alcuni giorni in tutta Italia è entrato in vigore il prezzo calmierato delle mascherine chirurgiche, stabilito in 50 centesimi più IVA (61 centesimi in totale) dal commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri. La decisione, che doveva servire a ridurre le speculazioni economiche sulle mascherine chirurgiche usa e getta (il cui prezzo è aumentato fino a 15 volte rispetto a prima della crisi), sembra però aver avuto anche un altro effetto: molti farmacisti e altri distributori sostengono che da questa settimana la scarsità di mascherine, che dura da mesi, si sia persino aggravata. Al momento non ci sono dati certi con cui misurare il numero di mascherine in commercio e la loro scarsità, ma molti sostengono che il prezzo calmierato imposto dal governo ne abbia limitato la circolazione. Lunedì 4 maggio, il primo giorno in cui il meccanismo creato da Arcuri è entrato pienamente in funzione, le mascherine a 61 centesimi sono state rapidamente esaurite in moltissime farmacie e supermercati. | Dove sono le mascherine a 50 centesimi? secondo molti il piano del governo non sta funzionando – le mascherine sono introvabili e ci sono stati guai con l'approvvigionamento – ma è un problema comune ad altri paesi. |
Nella serata di ieri sul sito Big Bang 2011 sono state pubblicate le 100 proposte in buona parte annunciate e descritte nel corso dell’iniziativa promossa da Matteo Renzi alla stazione Leopolda di Firenze. Sono quelle che seguono, suddivise nelle cinque aree tematiche in cui erano suddivisi gli interventi dei partecipanti: sono le proposte per il “WikiPD” e “sono a disposizione di tutti per essere discusse, rielaborate e anche riviste completamente da chiunque abbia voglia di contribuire”. TEMA 1 – RIFORMARE LA POLITICA E LE ISTITUZIONI | Le 100 proposte di Matteo Renzi. La lista della spesa della Leopolda, dalla RAI ai partiti, dalle pensioni alle tasse, da Internet alle unioni civili. |
Chi cambia il nome del proprio profilo Twitter – non verificato via SMS – in quello di “Elon Musk” sarà bloccato dal social network. Con questa soluzione Twitter confida di ridurre il numero di profili fasulli che affollano le conversazioni di Musk sul social network, e che di solito organizzano truffe con le criptovalute come Bitcoin fingendosi il CEO di SpaceX e Tesla. Il fenomeno è piuttosto diffuso e lo stesso Elon Musk si era chiesto chi fossero gli autori di queste truffe, riconoscendo loro una certa abilità nel portarle avanti. I want to know who is running the Etherium scambots! Mad skillz … | Chi usa “Elon Musk” come nome su Twitter sarà bloccato. |
Tra le bombe, le caciare e gli scandali, hanno trovato poco spazio sui media due documenti di un certo rilievo, emanati nei giorni scorsi dal governo, e curiosamente accomunati dal medesimo acronimo: PNR. Non si tratta – tranquillizzo i lettori – di conclamati Piani Nazionali di Rinascita, bensì di due semplici ancorché un po’ verbosi Programmi, che riguardano rispettivamente le riforme e la ricerca: qui riprenderò brevemente alcuni aspetti del primo, e parlerò un po’ più a lungo del secondo, e dei suoi precedenti. Il primo PNR Il primo PNR, che è firmato Berlusconi e Tremonti, è un “Programma Nazionale di Riforma”, e si occupa dei principali indirizzi di innovazione politica che il governo seguirà nel resto della legislatura: insomma, un manuale su come “fare le riforme”, per dare senso a quel mantra che ricorre au bon moment sulle labbra degli esponenti di ogni parte politica. A volerlo prendere sul serio, sarebbe un documento-cardine dell’esecutivo; in verità, come hanno mostrato la discussione di martedì scorso a “Ballarò”, e soprattutto la lucida analisi apparsa qui sul Post, si tratta di un testo ibrido, tendente a descrivere il già fatto o a proporre mete con ogni evidenza irrealizzabili. È questa l’impressione argomentata, più nel dettaglio, anche da Tito Boeri. | Il governo e la ricerca. La retorica dei programmi di cui si è litigato all'ultima puntata di Ballarò, analizzati con attenzione. |
L’attrice Irene Papas compie oggi 90 anni: divenne famosa nei primi anni Cinquanta, quando arrivò dalla Grecia – dove aveva fatto soprattutto teatro – a Cinecittà, e recitò in diversi importanti film di alcuni dei più famosi registi di allora, tra cui Pietro Francisci e Mario Monicelli. Ha poi continuato a recitare per molti decenni, sia a teatro che al cinema, alternando ruoli a Hollywood e ruoli nel cinema europeo. È stata Penelope in un famoso sceneggiato della Rai ed è soprattutto diventata famosa grazie a Z – L’orgia del potere e Zorba il greco, il film del 1964 con Anthony Quinn. Irene Papas, il cui vero nome di nascita è Irene Lelekou, nacque il 3 settembre 1926 a Chilliomodi, un piccolo paese del Peloponneso, a circa 20 chilometri da Corinto. Sua madre era una maestra elementare e suo padre insegnava drammi classici. Anche per questo Papas iniziò a studiare recitazione a 12 anni, in una scuola d’arte drammatica non lontano da dove viveva. Continuò a studiare teatro anche quando si trasferì ad Atene, dove fece la ballerina e la cantante. Nel 1943 sposò il regista greco Alkis Papas: restarono insieme per quattro anni ma lei decise di tenere quel cognome anche dopo la separazione. In Grecia Papas recitò soprattutto a teatro, in opere della tragedia classica; divenne però famosa nei primi anni Cinquanta, dopo che arrivò in Italia: nel 1953 recitò insieme a Gina Lollobrigida in Le infedeli di Mario Monicelli e in Una di quelle, un film di Aldo Fabrizi con Totò; nel 1954 recitò con Sophia Loren in Attila di Pietro Francisi. | Irene Papas ha 90 anni. È stata bravissima a teatro ma è famosa soprattutto per i molti ruoli nel cinema: un film su tutti, "Zorba il greco". |
Il prossimo 22 ottobre Apple terrà un nuovo evento speciale, come era stato ampiamente anticipato nei giorni scorsi. Come da tradizione la società ha diffuso un invito, che questa volta mostra la parte superiore del logo Apple e una serie di colori. L’immagine è accompagnata dalla frase “We still have a lot to cover”, cioè “Abbiamo ancora molto di cui occuparci”. La frase è anche un gioco di parole e probabilmente “cover” fa riferimento ai gusci e agli involucri dei dispositivi portatili Apple. Secondo le previsioni, il 22 ottobre Apple presenterà nuove generazioni di iPad e iPad mini e probabilmente la versione finale di Mac OS X Mavericks, per i suoi Mac. A settembre la società ha presentato i suoi nuovi iPhone. | L’invito ufficiale di Apple per il 22 ottobre. Durante l'evento saranno presentate le novità che riguardano iPad. |
Jeff Buckley nacque in California il 17 novembre del 1966 e morì annegato in Tennessee il 29 maggio del 1997. Nonostante l’enorme fama, Buckley – che era figlio di Tim Buckley, altro famoso cantautore americano, e della violoncellista Mary Guibert – registrò in studio un solo disco, “Grace” (1994). Del resto della sua musica rimangono i live e il disco che fece pubblicare sua madre mettendo insieme le canzoni su cui stava lavorando prima di morire. Per capire perché è così ricordato, qui ci sono otto sue gran canzoni, scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist. Jeff Buckley (1966, Orange County, California – 1997, Memphis,Tennessee) Gli eroi son sempre giovani e belli. Jeff Buckley è entrato nel mito, suo malgrado: nel momento in cui entrava nelle acque del Wolf River, un affluente del Mississippi, il 29 maggio 1997, a trent’anni (“Ninetta mia, morire di maggio”). Tre anni prima aveva pubblicato il suo primo disco che lo aveva reso l’ammirata e malinconica promessa del songwriting americano. Suo padre, il popolare cantautore Tim Buckley, era morto di overdose a ventotto anni: quando Jeff, che non aveva mai vissuto con lui, ne aveva nove. Non si è mai capito come Jeff sia annegato. | Otto grandi canzoni di Jeff Buckley. Da riascoltare oggi che avrebbe compiuto 50 anni, per ricordarsi di tutte quelle che non sono "Hallelujah". |
Lo scrittore dominicano Junot Díaz ha raccontato per la prima volta di quando venne stuprato a otto anni da un adulto che conosceva, e delle conseguenze devastanti che ha avuto sulla sua vita. Díaz ha detto al New Yorker di non averlo raccontato per anni a nessuno e di aver chiesto aiuto psicologico solo di recente: ha avuto problemi a casa, a scuola, ha fatto abuso di alcol e droghe, non è riuscito ad avere rapporti sentimentali stabili e ha finito per rovinare la sua relazione più importante, tradendo continuamente la sua compagna, come racconta nel suo romanzo È così che la perdi. Díaz ha 49 anni, tra gli altri libri che ha scritto ci sono Drown e La breve favolosa vita di Oscar Wao, che vinse il Premio Pulitzer per la narrativa nel 2008. Questo è un estratto tradotto del racconto The Silence, pubblicato sul New Yorker (Díaz scrive in inglese inframezzando alcune parole in spagnolo, che anche qui non sono state tradotte). Qui si può leggere l’articolo per intero. «Quella violación. Non ci sono abbastanza pagine al mondo per descrivere cosa mi ha fatto. Il pianeta intero potrebbe diventare il mio calamaio e ancora non sarebbe abbastanza. Quella merda ha spaccato il mio pianeta a metà, mi ha mandato totalmente fuori orbita, nelle regioni dello spazio senza luce dove la vita non è possibile. Posso dire davvero che quasi me destruyó. Non solo lo stupro ma quel che venne dopo: l’agonia, l’amarezza, l’auto-recriminazione, lo asco, il disperato bisogno di nascondere e tacere. Ha fottuto la mia infanzia. Ha fottuto la mia adolescenza. Mi ha fottuto la vita intera. Più che l’essere dominicano, più che l’essere immigrato, più ancora che l’essere di discendenza africana, è il mio stupro a definirmi. Ho speso più energia nel fuggirlo che a vivere» | Lo scrittore dominicano Junot Díaz ha raccontato sul New Yorker di essere stato stuprato a otto anni. |
Il 6 agosto di dieci anni fa il volo Bari-Djerba della compagnia tunisina Tuninter effettuò un ammaraggio al largo di Palermo: meno di un’ora dopo il decollo entrambi i motori si erano spenti. Nella manovra morirono quattordici passeggeri e due membri dell’equipaggio. Cosa accadde Il volo charter Tuninter 1153, un ATR-72, la mattina del 6 agosto 2005 volò da Tunisi a Bari per imbarcare 34 passeggeri e riportarli a Djerba. A bordo c’erano in tutto 39 persone. L’ATR-72 è un aereo di fabbricazione francese, molto usato per i voli brevi, che non richiede un’eccessiva manutenzione e non consuma molto carburante. Poco dopo le 14.30 l’aereo decollò da Bari e 49 minuti dopo la partenza si trovava a 600 chilometri di distanza dalla destinazione. A 120 chilometri dalla costa più vicina e a 7 mila metri sul livello del mare, però, il motore di destra smise di funzionare. | Il disastro dell’ATR-72, dieci anni fa. Il 6 agosto del 2005 un aereo fece un ammaraggio al largo di Palermo: morirono 16 persone, per un errore evitabilissimo. |
Giovedì alla galleria Yossi Milo di New York è stata inaugurata una mostra – Beyond Architecture – che raccoglie alcune delle più importanti opere del fotografo statunitense Ezra Stoller. Stoller, che è morto nel 2004 a 89 anni, è stato uno dei più importanti fotografi di architettura modernista: con la sua macchina di grande formato ha fotografato le opere di architetti importanti come Mies van der Rohe e Frank Lloyd Wright (sono sue le immagini più famose della casa sulla cascata e del museo Guggenheim). La mostra espone stampe originali alla gelatina d’argento – un particolare sistema di stampa analogica – scelte da un archivio che conta più di 50mila immagini e che comprende, oltre che le opere per cui Stoller è più conosciuto, molte altre immagini di architetture del post guerra, fabbriche, cantieri, i primi calcolatori informatici, dighe e piantagioni, e che ci fanno capire che l’importanza del suo lavoro non sta tanto nelle fotografie in sé quanto piuttosto nell’aver documentato le opere di autori importanti. Ci sono gli interni della fabbrica Heinz, il quartier generale delle Nazioni Unite progettato da un team di architetti tra cui Oscar Niemeyer e Le Corbusier, i locali dell’IBM, il Guggenheim. Ogni fotografia racconta con chiarezza un periodo in cui produrre significava anche stare in luoghi ben illuminati, costruiti con i colori giusti e con idee chiare circa il progetto architettonico e la relazione tra lavoro e ambiente. | 15 fotografie di Ezra Stoller. Dalla mostra in corso a New York che ripercorre le principali opere di uno dei più importanti fotografi di architettura modernista. |
IMDb, “Internet Movie Database”, uno dei più apprezzati e trafficati siti di cinema al mondo, ha deciso di chiudere le sue sezioni per i commenti degli utenti, che – si legge in un comunicato della società che gestisce il sito – “non forniscono più un’esperienza utile e positiva per la grande maggioranza dei nostri 250 milioni di utenti mensili in tutto il mondo”. Le diverse piattaforme di commenti presenti sul sito, inclusa quella dei messaggi privati tra gli utenti, verranno chiuse il 20 febbraio dopo due settimane di transizione. Spiegando la sua decisione, IMDb ha detto di averla presa dopo una lunga e approfondita fase di studio, basandosi su dati e informazioni sul traffico del sito. Nel comunicato diffuso per annunciare la novità, IMDb spiega che ormai gran parte degli utenti hanno smesso di usare le diverse piattaforme di commenti e preferiscono lasciare le loro opinioni sulle pagine di IMDb sui diversi social network, Facebook e Twitter prima di tutti. Il periodo di transizione prima della chiusura dei commenti, ha detto sempre IMDb, servirà ai pochi affezionati utenti del sito che ancora commentano usando le vecchie piattaforme per archiviare messaggi importanti o scambiarsi informazioni e contatti con altri utenti. | IMDb chiude i commenti. Il popolare sito di cinema dice che "non forniscono più un'esperienza utile e positiva", e le persone preferiscono discutere sui social network. |
Il Garante per la protezione dei dati personali ha multato Facebook di 1 milione di euro per violazioni legate al caso “Cambridge Analytica”, che dimostrò l’uso scorretto di un’enorme quantità di dati prelevati da Facebook, da parte di un’azienda di consulenza e per il marketing online che si chiama Cambridge Analytica. Il Garante aveva già accertato che 57 italiani avevano scaricato l’app Thisisyourdigitallife, che prometteva di produrre profili psicologici basandosi sulle attività online svolte e che venne usata per rubare dati a migliaia di persone che non l’avevano scaricata grazie a un meccanismo legato all’uso di Facebook. Secondo il Garante, in Italia, i gestori di Thisisyourdigitallife riuscirono ad ottenere i dati di 214.077 utenti e per questo, nonostante avesse già dato una prima multa a Facebook, ha deciso di darne un’altra. | Il Garante per la protezione dei dati personali ha multato Facebook di 1 milione di euro per violazioni legate al caso “Cambridge Analytica”. |
Domenica a Pesaro si vota per eleggere il nuovo sindaco. I candidati sono sei, compreso l’attuale sindaco di centrosinistra Matteo Ricci che correrà per un secondo mandato e che nel 2014 aveva vinto al primo turno con il 60,51 per cento dei voti, lasciando poco spazio al centrodestra – che si era fermato al 17,87 per cento dei voti – e al M5S, il cui candidato aveva ottenuto il 16,43 per cento. A Pesaro dal Dopoguerra a oggi ha sempre amministrato il centrosinistra. Matteo Ricci è del Partito Democratico e ha avuto diversi ruoli nel partito: dal dicembre 2013 al maggio 2017 è stato vicepresidente del PD, con Matteo Renzi segretario, e nell’ottobre del 2016 è stato responsabile degli Enti Locali entrando anche nella segreteria nazionale fino al 17 novembre 2018. Per le amministrative Ricci ha raccolto il sostegno anche dalle liste Forza Pesaro, Giovani è Tempo, Una Città in Comune, Il Faro di Pesaro e Matteo Ricci Sindaco: «centrosinistra più tanto civismo», ha detto. Rispetto a cinque anni fa, però, la sua coalizione ha perso la componente più di sinistra. | Si vota anche a Pesaro. Dove cinque anni fa il candidato del centrosinistra – che correrà per un secondo mandato – vinse al primo turno con il 60 per cento dei voti. |
Durante la sua visita ad EXPO di giovedì 27 agosto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha spiegato la soluzione che l’Italia dovrebbe adottare per risolvere il problema delle tasse eccessivamente elevate. Netanyahu si trovava a cena con il commissario di EXPO Giuseppe Sala e la commissaria del padiglione Italia, l’imprenditrice Diana Bracco. Quando gli è stato raccontato che in Italia la tassazione è spesso superiore al 50 per cento, Netanyahu è rimasto molto sorpreso, ha scritto il Corriere della Sera, e si è messo a disegnare sul retro di un menù un grafico la cui immagine è stata pubblicata in seguito dal Corriere. La curva di Laffer. #Netanyahu pic.twitter.com/5Cq1JcMILv | Il grafico disegnato da Netanyahu per risolvere il problema delle tasse in Italia. Si tratta della famosa "Curva di Laffer": il primo ministro israeliano l'ha disegnata dietro a un menù durante una cena a EXPO. |
Aggiornamento, 2 agosto 2016: a Fabrizio Pellegrini sono stati assegnati gli arresti domiciliari. ***** | La storia di Fabrizio Pellegrini e della cannabis terapeutica. Un uomo è in carcere, malato, condannato a due anni per aver cercato di curarsi. |
Bright Lights, il documentario di HBO sulle attrici Carrie Fisher e sua madre Debbie Reynolds – morte a un giorno di distanza, tra il 27 e il 28 dicembre 2016 – andrà in onda in prima visione tv italiana stasera: sarà trasmesso alle 21.15 su Sky Cinema Hits HD e alle 23.30 su Sky Arte HD. Il documentario è andato in onda per la prima volta il 7 gennaio su HBO, e se ne è parlato molto bene. Fisher e Reynolds erano tra le madri-figlie più famose del cinema americano: Reynolds era stata una delle attrici più famose al mondo negli anni Cinquanta, mentre Carrie Fisher è stata soprattutto la Principessa Leia della saga di Star Wars, oltre che apprezzata sceneggiatrice e scrittrice. Fisher e Reynolds avevano avuto un rapporto turbolento ma erano molto legate, tanto che vivevano nello stesso complesso residenziale a Hollywood: il documentario mostra proprio la loro vita insieme. | “Bright Lights”, il documentario su Carrie Fisher e Debbie Reynolds. Stasera lo trasmettono Sky Cinema Hits e Sky Arte: negli Stati Uniti se n'è parlato piuttosto bene. |
Alberto Giubilini e Francesca Minerva, i due ricercatori italiani che hanno scritto per il Journal of Medical Ethics (JME) un discusso studio sul cosiddetto “aborto post-natale”, hanno oggi pubblicato sul blog della rivista scientifica una lettera aperta per chiarire meglio l’intento della loro ricerca. In seguito alla pubblicazione dell’articolo, una riflessione accademica sulla possibilità di equiparare un neonato a un feto cui potrebbe essere quindi tolta la vita per le stesse ragioni per cui viene contemplata la legittimità dell’aborto, i due ricercatori e il direttore del JME avevano ricevuto durissime critiche da giornali e siti vicini agli ambienti cattolici e pro-life. In Italia sull’argomento era anche intervenuto Avvenire, con un severo editoriale sul lavoro di ricerca di Giubilini e Minerva, che negli ultimi giorni hanno anche ricevuto email contenenti minacce molto violente e personali. (La discussione sull’“aborto post-natale”) | La lettera aperta sull'”aborto post-natale”. Gli autori della ricerca si rammaricano che una riflessione scientifica sia stata presa per una proposta di legalizzazione dell'infanticidio. |
L’ultima versione della legge di bilancio per il 2019 è finalmente arrivata in Senato dopo che ieri governo e Commissione Europea hanno raggiunto un accordo per evitare l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia. Il nuovo testo della manovra è il frutto di lunghe trattative e per questo contiene molti compromessi rispetto agli obiettivi fissati inizialmente dal governo: un’importante riduzione del deficit, l’inserimento di clausole di salvaguardia che prevedono l’aumento dell’IVA, il taglio delle indicizzazioni delle pensioni più basse e quello degli investimenti. Ecco le principali novità introdotte dall’accordo. Il taglio del deficit Il governo aveva stabilito di fare un deficit pari al 2,4 per cento del PIL – cioè spendere in deficit, superando le entrate, una cifra pari al 2,4 per cento del PIL – e lo scorso settembre i ministri del Movimento 5 Stelle avevano festeggiato sul balcone di Palazzo Chigi l’accordo raggiunto su quella cifra. Per settimane i più importanti esponenti del governo avevano detto che la cifra non era negoziabile, perché necessaria a finanziare le misure ritenute più importanti, il cosiddetto “reddito di cittadinanza” e la riforma delle pensioni nota come “quota 100”. Poi, di fronte al peggiorare della situazione economica e della fermezza della Commissione Europea, i leader della maggioranza Luigi Di Maio e Matteo Salvini hanno preferito trattare (erano «soldi che ci avanzano», ha detto poi Di Maio). | C’è una legge di bilancio, infine. Il governo ha presentato un nuovo testo scendendo a molti compromessi, con tagli alle pensioni e agli investimenti e possibili aumenti dell'IVA. |
Nelle vetrine dei negozi e nelle passerelle delle sfilate rispuntano di tanto in tanto le paillettes, com’è successo per esempio all’ultima sfilata di Gucci. Di solito vengono associate allo stile degli anni Settanta, in particolare agli abiti da discoteca e a quelli indossati da molti musicisti (tra cui Michael Jackson, qui sotto in Rock with you, del 1979) ma la loro storia è molto più antica: vestiti con piccoli oggetti luccicanti ricamati sopra erano diffusi sin dall’antichità. Un’alternativa più preziosa alle paillettes sono i cristalli: i più famosi sono quelli del marchio austriaco Swarovski, diventati molto popolari anche in Asia e in Medio Oriente per decorare gli abiti tradizionali e da cerimonia. Monete sui vestiti In inglese le paillettes (o lustrini) sono chiamate “sequin” una parola che deriva da “zecchino”, un tipo di moneta usato a Venezia a partire dalla seconda metà del XVI secolo. Infatti fin dal XIII secolo le persone più ricche cucivano le monete sui propri abiti, inizialmente per non perderle e tenerle più vicine a sé. Nel XVII secolo non c’era più bisogno di cucirsi le monete addosso per tenerle al sicuro, ma si era diffusa l’abitudine di decorare gli abiti con piccoli dischi metallici: gli antenati delle moderne paillettes, come mostrano alcuni abiti antichi conservati al Victoria and Albert Museum di Londra. Giacca da donna con paillettes argentate realizzata tra il 1630 e il 1640 (© Victoria and Albert Museum, Londra) | Da dove arrivano le paillettes. Le associamo a musicisti rock e serate in discoteca, ma c'erano già nell'Antico Egitto, nella Francia del Re Sole, e negli anni Trenta, quando si scioglievano alle feste. |
Il governo chiederà la fiducia sulla riforma della Giustizia: lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa di giovedì 22 luglio, organizzata per annunciare le nuove regole sul Green Pass. La riforma, presentata dalla ministra Marta Cartabia, è uno dei pacchetti di leggi più importanti tra quelli che l’Italia deve approvare per ottenere i finanziamenti europei del Recovery Fund. La discussione della riforma inizierà alla Camera il prossimo 30 luglio e il governo vorrebbe riuscire ad approvarla entro agosto. Draghi ha ricordato che all’inizio di luglio «c’è stato un testo approvato all’unanimità in Consiglio dei ministri», che questo testo sarà «un punto di partenza» e che sarà possibile fare dei «miglioramenti di carattere tecnico»: si tratterà dunque di tornare in Consiglio dei ministri e trovare un nuovo accordo su un testo condiviso. Draghi ha poi chiarito che «la richiesta di autorizzazione di fiducia è dovuta al fatto di voler porre un punto fermo», ma che c’è «tutta la buona volontà ad accogliere emendamenti che siano di carattere tecnico e non stravolgano l’impianto della riforma e siano condivisi». | Il governo chiederà la fiducia sulla riforma della Giustizia. |
Gli incentivi e le agevolazioni per l’acquisto di macchine “ecologiche” – ossia con basse emissioni “complessive” (BEC) di inquinanti e sistemi di alimentazione alternativa – sono stati stabiliti da un decreto (DL 83/2012) di cui ultimamente si è tornato a discutere, a seguito del decreto di “ripartizione delle risorse” firmato il 3 aprile scorso dal ministro dello sviluppo economico Federica Guidi (la norma originaria è del 2012, modificata dalla legge di stabilità 2013). Questo nuovo provvedimento riguarda prevalentemente le imprese – ma anche i privati, in misura minore – e soltanto una serie limitata di veicoli: elettrici, ibridi, a GPL, a metano, biometano, biocombustibili, idrogeno. Restano quindi ugualmente esclusi sia motori a diesel che a benzina, a prescindere dalle loro emissioni. Le categorie di veicoli interessati non sono soltanto macchine: sono auto, ciclomotori e motocicli a due o tre ruote, quadricicli e veicoli commerciali leggeri. I fondi complessivi disposti dal provvedimento sono 31,3 milioni di euro per il 2014, a cui si aggiunge una parte dei fondi non utilizzati relativi al 2013, per un totale di 63,4 milioni; per il triennio 2013-2015 è previsto uno stanziamento complessivo di 120 milioni di euro. I venditori potranno fare richiesta dei fondi online, da rigirare ai clienti sotto forma di incentivi, a partire da martedì 6 maggio. | Incentivi auto 2014, una guida per capirli. Riguardano l'acquisto di nuove macchine a basse emissioni di anidride carbonica, e saranno destinati sia ai privati che alle imprese. |
Cose che è necessario chiedere al blog e a tutto il cucuzzaro in questa oziosa festa della Repubblica. Se ne trova uno disposto a sostenere la tesi che l’acqua non è un ingrediente fondamentale per qualsivoglia piatto di pasta, spaghi ai frutti di mare, carbonare, amatriciane e via salivando? Specie dopo aver appreso dell’esistenza di Andy Inglis, impiegato 49enne che ispirato da una ricerca di scienze della figlia, si è messo a raccogliere, filtrare, imbottigliare e vendere a quasi 2 euro al litro Acquamara, l’acqua dell’isola di Berneray, nelle Ebridi. E che oggi, trasformata la pensata in un affare, si rivende Acquamara come l’illuminante nonsoche che perfeziona le pastasciutte perché… beh perché: “sa di mare”. Rivolgendosi tra l’altro proprio a quelli come voi, “gli chef che si alzano alle 5 del mattino per comprare gli ingredienti migliori”. Per darsi un tono, Inglis cita esempi di gran moda, tipo la pasta agli scampi cotti in acqua di mare che si occhieggia dal menù del Noma di Copenaghen, miglior ristorante al mondo per la classifica World’s 50 Best di San Pellegrino, o lo chef Tom Kitchin (stella Michelin scozzese), che ritiene Acquamara una salutare alternativa al sale. | Nuove tendenze nella cottura della pasta: acqua delle Ebridi. Massimo Bernardi propone la sua linea di cottura "al chiodo" e si chiede se "Acquamara" può aiutare. |
Maria Carmela e Angelica Sciacca, due sorelle di Catania, sono diventate libraie quasi per caso dopo aver seguito tutt’altre strade. Nel 2011 acquistarono una piccolissima libreria nel centro della città, la Vicolo Stretto, di soli 23 metri quadri, e impararono il lavoro tentando e sbagliando. Poi nel 2018 decisero di rilevare la storica Prampolini, fondata nel 1894, diventata il salotto letterario della Catania del primo Novecento e poi una delle più prestigiose e fornite librerie antiquarie d’Italia. Maria Carmela ha raccontato al Post come si gestiscono due librerie così diverse tra loro e cosa significa tenere viva un’eredità culturale così importante. | Storia delle sorelle Sciacca, diventate libraie a Catania. Hanno iniziato con la Vicolo Stretto, una minuscola libreria del centro, e poi hanno rilevato la storica Prampolini, fondata nel 1894. |
È cominciata l’11 gennaio l’edizione 2016 del NAIAS (North American International Auto Show), uno dei principali saloni dell’auto a livello mondiale. Questa esposizione che si tiene a Detroit, in Michigan, è il primo grande evento del settore automobilistico nell’anno e sta diventando quasi un seguito del CES (Consumer Electronics Show) di Las Vegas, la più importante fiera di prodotti tecnologici organizzata ogni anno nel Nordamerica e una delle più importanti nel mondo. Negli ultimi anni, infatti, il CES ha visto crescere la partecipazione delle case automobilistiche, che sono diventate più numerose e sempre più spesso anticipano a Las Vegas le innovazioni tecnologiche più avanzate che riguardano l’auto elettrica, la connettività o la guida autonoma, per poi presentare a Detroit i prodotti più strettamente automobilistici, come nuovi modelli e concept car. Dal 1989 il NAIAS è un salone internazionale, ma poiché si tiene negli Stati Uniti resta comunque un evento concentrato sul Nordamerica: per questo tra le nuove auto presenti ci sono grossi SUV e pick-up destinati ai mercati di Stati Uniti e Canada, non a quelli europeo o italiano. Come molti altri settori, però, anche quello dell’auto si sta evolvendo verso una maggiore globalizzazione delle tecnologie e dei prodotti, per cui alcune novità presentate a Detroit saranno vendute anche da noi. | Le novità al salone dell’auto di Detroit. Modelli molto americani e altri che invece arriveranno anche da noi: e Sergio Marchionne ha parlato di Google e delle auto elettriche. |
Tra le aziende di abbigliamento che hanno sfilato alla Settimana della moda di New York, dall’8 al 15 settembre, c’è stata per la prima volta anche Under Armour, un’azienda di scarpe e vestiti sportivi molto tecnici. Il 15 settembre ha presentato la collezione Under Armour Sportswear, disegnata dallo stilista belga Tim Coppens, con abiti dal taglio sportivo ma pensati per la vita di tutti i giorni. Under Armour sta infatti puntando a crescere sul mercato e raggiungere un nuovo pubblico, proponendo non soltanto capi del cosiddetto “performance apparel”, caratterizzati sostanzialmente dalla fattura e dai materiali pensati per migliorare le prestazioni sportive. Per la sua nuova strategia, Forbes ha inserito Under Armour al sesto posto della classifica delle aziende più innovative del 2016, dopo Tesla, un’azienda di cloud computing e tre aziende farmaceutiche. | Sentiremo parlare di Under Armour. È un'azienda di capi sportivi tecnici famosissima negli Stati Uniti – la portano Barack Obama e Michael Phelps – e ora vuole farsi indossare da tutti, tutti i giorni. |
Sabato 4 ottobre a Tarragona, in Spagna, si è svolta la 25esima edizione del festival dei Castellers, un’antica tradizione di origine catalana per cui squadre di uomini composte da centinaia di persone costruiscono dei castells, delle torri umane alte anche dieci “piani”, stando in piedi l’uno sulle spalle dell’altro con la partecipazione di un sacco di persone. Le squadre che partecipano si chiamano colles castelleres, hanno una loro “divisa” (camicia dello stesso colore, pantaloni bianchi e una fascia legata in vita) e sono associazioni composte da centinaia di persone di tutte le età che rappresentano la propria cittadina o il proprio quartiere, e che per vincere la competizione mirano a erigere (carregar) e in seguito smontare ordinatamente (descarregar) torri umane della maggiore complessità possibile. La gara di Tarragona (Concurs de Castells de Tarragona) è nata nel 1932 e dal 1980 riunisce ogni due anni le migliori 14 colles del momento: si svolge secondo regole codificate e sotto il controllo di giudici, che valutano ogni esibizione assegnando un determinato punteggio. Le rappresentazioni, che hanno avuto origine nel diciottesimo secolo, sono state dichiarate patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO nel 2010. | Le foto delle torri di persone a Tarragona. La tradizionale costruzione dei "castells" crea disegni e immagini spettacolari, e un'incoraggiante metafora di solidarietà umana. |
La Corte d’appello di Milano ha respinto il ricorso presentato dal comune di Lodi contro un’ordinanza del tribunale di Milano: l’ordinanza definiva discriminatorio il regolamento che impediva l’accesso dei bambini stranieri ad alcuni servizi comunali, come la mensa scolastica e lo scuolabus. La discriminazione è stata confermata anche dalla stessa Corte d’appello. La sentenza ha chiuso una vicenda giudiziaria che durava da tre anni. Nell’estate del 2017 la sindaca Sara Casanova, eletta con la Lega, firmò una delibera che modificava le regole per beneficiare di tariffe agevolate per la mensa scolastica e lo scuolabus. Come in quasi tutti i comuni italiani, fino a quel momento le agevolazioni erano garantite sulla base dell’ISEE, cioè l’indicatore che tiene conto del reddito familiare e della proprietà di beni mobili e immobili, e quindi stabilisce la ricchezza di una famiglia. | Il comune di Lodi ha discriminato le famiglie straniere. Per la Corte d'appello di Milano è stata illegittima la richiesta di documenti aggiuntivi per consentire l'accesso a mensa e scuolabus. |
Amazon ha iniziato a vendere una sua linea di pannolini e salviette inumidite per neonati negli Stati Uniti, inaugurando una nuova categoria che si chiama Amazon Elements e che potrebbe essere arricchita in tempi brevi con altri prodotti, offerti a prezzi più convenienti grazie al minor numero di intermediari tra produttore e cliente. L’iniziativa sta facendo preoccupare i rivenditori che si appoggiano ad Amazon per vendere la loro merce e i produttori di pannolini in generale, ma anche tutti gli altri: questa decisione rende più credibile l’ipotesi che Amazon voglia mettersi sempre di più a vendere cose direttamente col suo marchio. Un pacco di 40 pannolini Amazon Elements è venduto a 7,99 dollari (6,44 euro), quindi circa 19 centesimi di dollaro (16 centesimi di euro) a pannolino, contro prezzi degli altri produttori che oscillano mediamente tra i 24 e i 34 centesimi di dollaro (tra i 19 e i 27 centesimi di euro). I pannolini sono quindi mediamente più convenienti rispetto a quelli della marche più conosciute come Huggies e Pampers. Amazon riesce a proporli a quel prezzo perché ha stretto accordi diretti con le aziende che materialmente producono i pannolini, eliminando gli intermediari. | I pannolini di Amazon. Con il nuovo servizio Elements la società intende vendere cose di uso quotidiano direttamente con il suo marchio. |
Per festeggiare il quinto anniversario della sua fondazione, Instagram, l’applicazione per la condivisione di foto e video creata nel 2010 e controllata da Facebook, ha diffuso il 6 ottobre una classifica dei suoi cinque account più seguiti. Gli account appartengono a cinque donne, che fanno tutte parte del mondo dello spettacolo. Instagram ha più di 400 milioni di utenti nel mondo e oltre il 75 per cento delle persone che lo utilizzano vive al di fuori degli Stati Uniti. Le persone con più follower, come mostra questa classifica, sono quelle popolari soprattutto tra i giovani (l’85 per cento dei seguaci di ciascuno di loro ha un’età inferiore ai 34 anni) e, ha spiegato Charles Porch, responsabile dei programmi dell’azienda, sono quelli che pubblicano contenuti «autentici e spesso molto divertenti». 1. Taylor Swift – 49.6 milioni | I 5 account più seguiti su Instagram. Appartengono a cinque donne del mondo dello spettacolo, e le conoscete tutte. |
Mickey Guyton è una cantante country, nera: sulla fatica che ha dovuto fare lei ha appena pubblicato una canzone - onesta, prevedibile, niente di che - con un bel paio di versi: If you think we live in the land of the free you should try to be black like me. Oggi compie 60 anni Mick Hucknall dei Simply Red, che nel loro umile spazio mai ritenuto abbastanza nobile hanno fatto gran belle canzoni. La serie The defiant ones di cui ho tessuto le lodi qualche giorno fa (non è nuova, ma io me l'ero persa) parla d'altro, ma a un certo punto parte la solita chitarra di The edge su Where the streets have no name e insomma che roba pazzesca fu quel disco e quella chitarra (vedi anche I still haven't found), e ruba la scena di nuovo a tutti. Quel disco comunque lo produssero Brian Eno e Daniel Lanois. Ora ci arriviamo. Amazon ha di nuovo un po' di copie di Playlist, per chi aveva chiesto. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Una canzone di Daniel Lanois. Di treni che non passeranno più: ma magari passerà qualcos'altro. |
Cento, Mirandola, Finale Emilia, Cavezzo: sono i nomi di una serie di cittadine che a guardare la cartina si vedono disposte intorno a una linea est-ovest tra Ferrara e la provincia settentrionale di Modena. Ma bisogna guardare la cartina, oppure abitare in quei dintorni, in quelle province. Altrimenti questi nomi, al resto degli italiani, evocavano poco e rare e occasionali citazioni, fino alla settimana scorsa: quando il terremoto emiliano li ha colpiti la prima volta – e di nuovo martedì – rendendo familiari a tutti le immagini di pietre a terra, macerie e ruspe, chiese scoperchiate, e i nomi, nelle sovrimpressioni dei collegamenti dei telegiornali. Però questi paesi sono anche altro, anzi sono altro, con i loro secoli di storia, le persone che ci hanno vissuto finora e ci vivranno ancora, le cose simili e quelle originali di ogni provincia italiana. E abbiamo provato a raccontare, intorno alle macerie, al numero dei morti, e ai nomi in sovrimpressione, qualcosa di più: potrebbero essere la nostra città, e nessuna città è qualsiasi. | Le città del terremoto. Storia, informazioni e vite dei posti di cui vediamo le rovine da una settimana. |
Dalle ore 18 di martedì 29 aprile, al Casello della Darsena in Piazza XXIV Maggio 2 a Milano, verrà presentata la mostra Night Watch, che raccoglie 17 fotografie tratte dall’omonimo progetto di Andrea Centonze. Protagonisti della serie sono i luoghi di Milano, la città che dal primo maggio ospiterà l’EXPO 2015, fotografati a partire dall’estate 2013 fino ad ottobre 2014 tra l’1.00 e le 5.00 del mattino, in modo “da ottenere l’effetto desiderato dal fotografo: assenza della figura umana e sospensione evocativa di una visione inedita della città”. Il titolo del progetto si riferisce – oltre che alla fotografia notturna – al “turno di notte” proposto dalla traduzione inglese, che può far pensare a una guardia notturna, o in generale a qualcuno che ha scelto di diventare un frequentatore delle strade deserte di una città. Nato a Lecce nel 1984, Andrea Centonze lavora a Milano da cinque anni come fotografo commerciale, dedicandosi contemporaneamente alla ricerca sul territorio e il paesaggio. Durante l’inaugurazione verrà presentato il libro tratto dal progetto: il libro è pubblicato da Around Gallery, curato da Milo Sciaky e con testo introduttivo di Sandro Iovine. La mostra invece sarà aperta fino al 3 maggio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Milano di notte. L'ha fotografata Andrea Centonze per il progetto "Night Watch", in mostra a Milano dal 29 aprile: ci sono via Manzoni e i giardini Indro Montanelli, tra gli altri. |
A Pescara sono stati scrutinati tutte 170 le sezioni e Carlo Masci, politico di lungo corso candidato del centrodestra, ha vinto con il 51,33 per cento dei voti; la candidata del centrosinistra Marinella Sclocco ha ottenuto il 22,87 per cento dei voti e farà parte del consiglio comunale della città, così come Erika Alessandrini, già ex consigliera comunale candidata del Movimento 5 Stelle, che ha preso il 12,94 per cento. Gli altri candidati hanno preso meno del 10 per cento: l’unico che è riuscito a farsi eleggere come consigliere comunale è Carlo Costantini, ex deputato dell’Italia dei Valori che aveva l’appoggio di tre liste civiche. Le elezioni di domenica si sono tenute poco tempo dopo quelle regionali vinte a febbraio dal candidato del centrodestra Marco Marsilio, ai danni del centrosinistra, che aveva ottenuto il 31 per cento, perdendo il governo dell’Abruzzo | Alle elezioni comunali di Pescara ha vinto il centrodestra. Carlo Masci, politico di lungo corso sostenuto da Lega e Forza Italia, è stato eletto sindaco. |
Venerdì 6 giugno la CIA – Central Intelligence Agency, l’agenzia di spionaggio degli Stati Uniti – ha aperto un suo account Twitter ufficiale. Il suo primo tweet è stato piuttosto divertente ed è stato molto ripreso in Internet: «Non possiamo confermare né negare che questo sia il nostro primo tweet». In pochissime ore l’account della CIA ha superato gli oltre 300mila followers. We can neither confirm nor deny that this is our first tweet. | Il primo tweet dell’account ufficiale della CIA. Piuttosto divertente: «Non possiamo confermare né negare che questo sia il nostro primo tweet». |
Dal 3 luglio sulla piattaforma di contenuti in streaming Disney+ è disponibile Hamilton, il musical sulla storia del patriota statunitense Alexander Hamilton. Hamilton è sicuramente il musical di maggior successo degli ultimi anni, il più apprezzato e discusso: per la prima volta sarà quindi possibile vederlo in Italia, per quanto in tv e non in un teatro. Scritto e interpretato da Lin-Manuel Miranda e rappresentato per la prima volta nel 2015, Hamilton è stato negli Stati Uniti un notevolissimo fenomeno culturale, recensito con toni spesso entusiasti e premiato con 11 Tony Award (gli Oscar del teatro) e persino con un premio Pulitzer (per la drammaturgia). Prima del 3 luglio, però, quando ancora non c’era il coronavirus e i teatri erano aperti, per vederlo bisognava pagare l’equivalente di diverse centinaia di euro: i biglietti sono sempre stati contesissimi e quindi molto cari. Per circa cinque anni, quindi, molti spettatori ne hanno sentito parlare e ascoltato le canzoni senza però mai vederne la vera e propria rappresentazione. Ora che è in streaming, tra l’altro nella versione con i suoi interpreti originali e più noti, se ne sta di nuovo parlando molto, anche perché continua a essere molto attuale per la storia che racconta e per come lo fa. | “Hamilton”, in streaming. È arrivato su Disney+ il musical più apprezzato e di successo degli ultimi anni. |
Quando si trasferì nella zona di Castro Street a San Francisco, il fotografo Daniel Nicoletta aveva 19 anni: era il 1974, il momento in cui Castro iniziava a trasformarsi nel primo quartiere LGBT degli Stati Uniti. Nicoletta fotografò quel mondo e i cambiamenti di quegli anni, e ora il suo lavoro è stato pubblicato dalla casa editrice Reel Art Press nel libro LGBT: San Francisco. Nel libro – la prima raccolta pubblicata di Nicoletta – è documentata la storia di quelli che per primi, 40 anni fa, rivendicarono i diritti delle persone omosessuali. All’epoca Nicoletta aveva preso in affitto una stanza a pochi metri da “Castro Camera”, il negozio di fotografia dell’attivista Harvey Milk, che divenne anche la prima persona apertamente gay a ricoprire una carica pubblica, quella di consigliere comunale, negli Stati Uniti: la sua storia è stata raccontata anche dal film vincitore di due premi Oscar Milk, del 2008, interpretato da Sean Penn e diretto da Gus Van Sant, che ha curato la prefazione del libro. Nicoletta iniziò a frequentare il negozio per sviluppare i suoi scatti e poco dopo prese a lavorarci. Tra le sue foto c’è anche quella in bianco e nero che scattò a Milk fuori dal suo negozio e che venne poi utilizzata nel 2014 dallo United States Postal Service per realizzare il francobollo commemorativo a lui dedicato. | Com’erano i primi attivisti gay di San Francisco. Le foto di Harvey Milk e dei luoghi in cui iniziò il movimento per i diritti LGBT, scattate dal suo amico Daniel Nicoletta. |
Marco Arment ha 28 anni, vive a New York, è stato uno dei principali sviluppatori di Tumblr e dal 2008 si occupa di Instapaper, una applicazione che ha creato per gli iPhone e successivamente per gli iPad che ha riscosso un notevole successo. Instapaper ti consente di mettere da parte gli articoli che trovi online e che ti interessano, ma che sul momento non hai tempo di leggere. Per farlo usi un semplice segnalibro (bookmark) da tenere nel programma col quale navighi sul web: vedi un articolo, fai clic sul segnalibro e Instapaper raccoglie il testo, lo prepara e te lo fa poi trovare sul tuo iPhone o iPad dove hai installato l’applicazione. In un secondo momento puoi così accedere agli articoli che avevi messo da parte e leggerli in un formato adatto agli schermi dei dispositivi mobili Apple, dove viene privilegiato il testo e lasciati in secondo piano gli altri elementi delle pagine originali dei siti dove avevi trovato l’articolo. | Perché Instapaper non è più gratis. L'inventore della celebre applicazione per iPhone e iPad spiega perché ne ha rimosso la versione free. |
Il 21 marzo 1931, cioè 85 anni fa, nacque a Milano Alda Merini, una delle più importanti e amate poetesse italiane. Alda Merini morì sempre a Milano, nel 2009, dopo molti tormenti umani e di salute e alterni periodi di gratificazioni del suo lavoro e scomparse dalla scena letteraria. Il suo talento nella poesia fu scoperto quando aveva 15 anni e Merini pubblicò con una certa costanza da allora. Più volte, nel corso della sua vita, fu ricoverata e curata per disturbi di tipo bipolare e dopo uno di questi periodi e a proposito della sua vita in ospedale scrisse uno dei suoi lavori più importanti, La Terra Santa. Quando morì viveva nella sua casa sui Navigli, a Milano, in condizioni economiche precarie nonostante il suo successo e la sua fama di qualche decina di anni prima. Sulla sua data di nascita nel giorno tradizionale dell’inizio della primavera, Merini scrisse una poesia pubblicata nel 1991, Sono nata il ventuno a primavera. | Chi era Alda Merini, nata il ventuno a primavera. È stata un'importante poetessa italiana, e nacque esattamente 85 anni fa, come scrisse in una sua famosa poesia. |
L’Italia resterà in zona rossa fino a domenica 3 gennaio compresa. I giorni di zona rossa sono quelli con le misure più restrittive tra quelle decise dal governo con il decreto legge del 18 dicembre, che comunque permette una certa libertà di movimento grazie ad alcune deroghe. Solo lunedì 4 gennaio l’Italia tornerà in zona arancione, mentre martedì 5 e mercoledì 6 gennaio saranno gli ultimi due giorni di zona rossa nazionale previsti dal decreto legge per le settimane di feste. La differenza principale fra i giorni in cui l’Italia è in zona rossa rispetto a quelli in cui è in zona arancione è che nel primo caso sono vietati tutti gli spostamenti, sia dentro che fuori dal proprio comune. Tranne quelli per lavoro, salute o necessità, e tranne per quelli giustificati dalla “deroga sulle visite”, quindi per andare in un’altra casa, rispettando alcuni limiti. In tutti questi casi è necessaria l’autocertificazione. Il 4 gennaio, in regime di zona arancione, ci si potrà invece spostare liberamente all’interno del proprio comune. | Cosa si può fare in zona rossa, fino al 3 gennaio. Le regole e le deroghe in vigore per i prossimi giorni. |
Quando – in una presentazione a Bologna – ho fatto a Eshkol Nevo una delle domande presenti nel suo romanzo L’ultima intervista (Neri Pozza), mi ha risposto come il suo personaggio: «I libri nella forma che conosciamo oggi potrebbero scomparire dal mondo. Ma chissà? La nuova forma potrebbe essere anche più affascinante. Una colonna sonora, magari. Mi fa disperare il fatto di non poter aggiungere una colonna sonora ai miei scritti». La domanda era: a suo parere, anche in futuro si continuerà a leggere libri? Non è nuova la riflessione sull’ipertesto, su come si possa estendere la forma tradizionale del libro, farne “realtà aumentata”. Nei fatti, l’ormai superato booktrailer, la fortuna crescente dell’audiobook e diversi esperimenti di promozione sui social sono nel campo largo e caotico in cui il libro gioca, proiettandosi oltre sé stesso. Le playlist associate ai romanzi hanno già una storia significativa: per i romanzi di Murakami, circola una “colonna sonora” aggiunta di ventisei ore. Una collezione di pezzi musicali che mescola il jazz ai Beach Boys, Springsteen a Puccini, i Beatles a Sheryl Crow. Spotify facilita l’operazione, e agganciare note a parole – che si tratti di mood complessivo o di citazione diretta – suona, è il caso di dire, come un valore aggiunto. | Che musica sentono i personaggi di un libro? paolo Di Paolo risponde per i suoi, riflettendo su come fare uscire "fuori" le storie dei romanzi. |
Lunedì 11 febbraio, Joseph Ratzinger, ovvero papa Benedetto XVI, ha annunciato che lascerà il pontificato alle 20 del 28 febbraio 2013. La notizia è clamorosa per almeno due motivi, uno storico e uno più giornalistico: il primo è che le dimissioni papali sono un gesto rarissimo nella storia della Chiesa, avvenuto solo altre sei volte (ma una sola, con certezza, per scelta spontanea), mentre il secondo ha a che fare con una serie di scandali e tensioni ai massimi vertici della Chiesa Cattolica che, in questi giorni, hanno fatto tornare di attualità le cronache vaticane. Il repertorio di inchieste in questo senso è ricco da qualche anno e ha visto lo straordinario successo internazionale di un libro del giornalista Gianluigi Nuzzi del 2009 (un altro ne è uscito l’anno scorso), mentre la curiosità per le vicende reali veniva moltiplicata dalla popolarità di quelle romanzate nel Codice Da Vinci di Dan Brown. Ma nel 2012 le vicende che giornalisticamente sono state chiamate del “Corvo” o “Vatileaks” – le accuse a un maggiordomo del Papa di aver dato a Nuzzi dei documenti riservati – hanno ulteriormente aumentato l’attenzione sulle dietrologie vaticane, fino alla clamorosa notizia delle dimissioni del Papa e ai tentativi di questi giorni di interpretarla. | Il romanzo del Vaticano. Cosa raccontano le inchieste di questi giorni (e di questi anni) su scandali e divisioni nella Chiesa e cosa c'entrano con le dimissioni del Papa. |
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