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Con iOS 6, l’ultima versione del sistema operativo per iPhone e iPad, Apple ha sostituito la classica applicazione per le mappe di Google con una versione completamente nuova e rivista. Il sistema offre diverse funzionalità aggiuntive rispetto al precedente, come la possibilità di avere indicazioni vocali passo-passo simili a quelle dei navigatori satellitari tradizionali, ma è stato duramente criticato in questi giorni per le indicazioni geografiche poco chiare o del tutto scorrette. L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, oggi ha pubblicato una lettera aperta sul sito della società per scusarsi con i propri clienti, promettendo miglioramenti in tempi rapidi alle mappe. Cook suggerisce anche di usare servizi alternativi a quelli di Apple per le mappe, nel frattempo, consiglio che sta facendo già molto discutere. Ai nostri clienti,
«Ci dispiace moltissimo». Tim Cook, il CEO di Apple, ha scritto una lettera aperta per scusarsi della scarsa qualità delle nuove mappe e per invitare a usarne altre.
Sui giornali di oggi ci sono maggiori dettagli sulla vicenda dei sette professori di diritto tributario messi agli arresti domiciliari da ieri, lunedì 25 settembre, con l’accusa di corruzione per aver truccato le procedure per l’abilitazione. Altri 22 docenti sono stati sospesi dall’insegnamento per dodici mesi, mentre il numero totale degli indagati dalla procura di Firenze in quella stessa inchiesta è 59. Le accuse vanno dalla corruzione all’induzione indebita e alla turbativa del procedimento amministrativo. Molti degli indagati, in quanto membri delle commissioni nazionali nominate dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per rilasciare le abilitazioni all’insegnamento, sono pubblici ufficiali. I docenti arrestati sono Fabrizio Amatucci, docente della Federico II di Napoli, Giuseppe Maria Cipolla (Università di Cassino), Adriano di Pietro (Università di Bologna), Alessandro Giovannini (Università di Siena), Valerio Ficari (Università di Roma 2), Giuseppe Zizzo (Università Carlo Cattaneo di Castellanza, Varese), Guglielmo Fransoni (Università di Foggia). Tra i professori sospesi, scrive Repubblica, ci sono tra gli altri Giuseppe Marino dell’Università di Milano, delegato di Confindustria presso l’Ocse; Roberto Cordeiro Guerra, ordinario a Firenze e difensore dei titolari della Menarini farmaceutici nel maxi-processo per riciclaggio; Livia Salvini della Luiss, nel consiglio di amministrazione del Sole 24 Ore. Altri sette professori saranno infine ascoltati dal giudice per le indagini preliminari, che deciderà se interdirli. Tra le persone coinvolte c’è anche Augusto Fantozzi, ministro per tre volte negli anni Novanta, commissario straordinario di Alitalia dal 2008 al 2011 e oggi è rettore dell’Università degli Studi Giustino Fortunato di Benevento. Fantozzi tramite il suo legale ha spiegato di essere estraneo ai fatti anche perché all’epoca era già andato in pensione.
La storia dei concorsi truccati all’università. Cosa sappiamo sull'indagine della procura di Firenze e sui sette professori universitari arrestati con l’accusa di corruzione (e sul fatto che non erano concorsi).
Instagram ha aggiornato la sua applicazione per scattare e condividere fotografie con filtri artistici, aggiungendo alcune nuove opzioni per personalizzare ulteriormente le proprie foto prima di pubblicarle. È l’aggiornamento più consistente per l’app dopo quello di metà dicembre 2013, quando fu presentato un nuovo sistema per inviarsi messaggi diretti e condividere fotografie privatamente, opzione che per ora non ha ottenuto moltissimo successo. La nuova versione di Instagram permette di regolare la luminosità, il contrasto, la saturazione e la temperatura colore dei vari filtri. Dopo avere scattato una foto e avere scelto un filtro, si può toccare un’icona a forma di chiave inglese per attivare le nuove funzioni e cambiare l’aspetto della fotografia.
Instagram fa tante cose nuove. L'applicazione per scattare e condividere fotografie con filtri artistici ha diverse nuove opzioni per regolare le immagini e personalizzarle.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto giovedì pomeriggio che il governo intende prendere altro tempo per decidere cosa fare con la TAV, la linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione sulla cui costruzione l’Italia deve prendere una decisione definitiva. Conte ha parlato con i giornalisti dopo diversi giorni di trattativa tra Lega e Movimento 5 Stelle per decidersi il da farsi e dopo un lungo incontro nella notte tra mercoledì e giovedì, dal quale ci si aspettava una scelta definitiva e unitaria del governo. La Lega di Matteo Salvini è favorevole alla TAV, il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio è contrario, ma per ora non è stata trovata una sintesi tra le due posizioni e non è stata presa nessuna decisione. Nella conferenza stampa Conte ha detto di non avere nessun pregiudizio ideologico o emotivo, ma di non essere convinto che la TAV sia «un progetto infrastrutturale di cui l’Italia ha bisogno» e ha aggiunto, facendo riferimento alla ormai famosa analisi costi-benefici commissionata dal Ministero delle Infrastrutture, che gli «elementi negativi superano quelli positivi». Conte ha poi detto, come anticipato in mattinata da molti giornali, che l’Italia ora ha intenzione di riparlare della TAV con la Francia e con l’Unione Europea, per presentare i dubbi del governo e i risultati dell’analisi costi-benefici. Conte ha parlato della necessità di «una interlocuzione con i nostri partner» e ha detto che di questa «interlocuzione» si occuperà lui, rappresentando l’intero governo.
Il governo ha preso altro tempo sulla TAV. Non ha deciso niente, quindi: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha solo detto che vuole ridiscutere l'opera con Francia e Unione Europea.
Tra le macerie del ponte Morandi di Genova, il viadotto su cui passava l’autostrada A10 crollato martedì, sono ancora in corso le operazioni di soccorso. Centinaia di soccorritori, tra cui 1.000 operatori della Protezione Civile e oltre 300 Vigili del Fuoco, stanno lavorando da ieri per mettere in sicurezza la zona e trovare eventuali sopravvissuti. Intanto, il numero dei morti accertati è salito a 39, ma c’è ancora un numero imprecisato di dispersi. Il ponte è crollato poco prima di mezzogiorno di ieri, mentre lo stavano attraversando una trentina di veicoli tra auto e mezzi pesanti. Il tratto coinvolto dal crollo, lungo decine di metri, passava sopra due capannoni industriali, che si pensa fossero vuoti. Non sono ancora chiare le cause del crollo, ma gli esperti hanno escluso categoricamente possa essere dipeso dalle piogge di ieri e hanno definito improbabile l’ipotesi che possa essere stato un fulmine. Il ponte Morandi, un simbolo di Genova e tra le principali vie del traffico attraverso la Liguria, era stato costruito negli anni Sessanta ma aveva richiesto fin da subito imponenti e frequenti lavori di manutenzione. L’eventualità di un suo crollo era circolata in diverse occasioni nel dibattito al riguardo.
39 morti per il crollo del ponte Morandi. A Genova continuano le ricerche sotto le macerie, i feriti sono 16 di cui 9 gravi.
Contrariamente a quello che è successo l’anno scorso, quando Adele si era portata a casa tutti e sei i premi per cui era stata nominata, non c’è nessuno che abbia stravinto ai Grammy di quest’anno. I premi, che sono 70 in tutto, sono stati distribuiti piuttosto democraticamente. Per quanto riguarda le categorie più importanti, We are young dei Fun è stata scelta come canzone dell’anno (“Song of the year”), e i Fun come “Best new artist”. Gotye e Kimbra hanno vinto nella categoria “Record of the year” con Somebody that I used to know, mentre i Mumford & Sons hanno vinto nella categoria “Album of the year” (diversa da “Record of the year”) con il loro disco “Babel”. Le esibizioni (tante) si faranno ricordare forse più dei premi. Justin Timberlake ha cantato il suo nuovo singolo Suit & Tie e ha duettato con Jay-Z, Rihanna ha cantato due volte, con Mikky Ekko e con Bruno Mars, Damien, Ziggy Marley in un momento di commemorazione di Bob Marley. Hanno suonato dal vivo anche Alicia Keys con i Maroon 5 e Taylor Swift, e altri tra cui Sting ed Elton John. Di seguito i video delle esibizioni:
I Grammy in 10 video. Le migliori esibizioni durante la serata dei premi musicali americani, dove nessuno ha stravinto.
La Commissione Europea ha abbassato le sue stime di crescita per l’Europa rispetto a quelle precedenti pubblicate lo scorso maggio. Secondo la Commissione, i 28 paesi dell’Unione Europea cresceranno del 2,3 per cento nel 2018 e del 2,1 per cento nel 2019, rispetto al 2,5 e al 2,2 per cento stimati in primavera per lo stesso periodo. Il paese che crescerà di più sarà l’Irlanda, con un tasso di crescita stimato al 5,6 per cento nel 2018. Quello che cresce più lentamente è l’Italia, che secondo le nuove stime crescerà nel 2018 dell’1,3 per cento, rispetto all’1,5 stimato in precedenza, e poi dell’1,1 nel 2019, rispetto all’1,2 della stima primaverile. Secondo la Commissione, le ragioni principali del rallentamento sono due: le tensioni commerciali, in particolare quelle con gli Stati Uniti, e l’aumento del prezzo del petrolio.
La Commissione Europea ha abbassato le stime di crescita per l’Europa, l’Italia continua a essere il paese che cresce meno.
Il 3 marzo è morto a Bologna l’economista Andrea Ginzburg, figlio della scrittrice Natalia e fratello dello storico Carlo. Ginzburg aveva 78 anni ed era nato a Torino, ma da molti anni viveva a Bologna. Fu tra i fondatori della facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Modena e Reggio Emilia, dove insegnò politica economica dal 1970 al 2000. Nel 2001 invece fu tra i fondatori della facoltà di Scienze della Comunicazione e dell’Economia della stessa università: in questa facoltà insegnò istituzioni di economia ed economia delle reti internazionali fino al 2010.
È morto l’economista Andrea Ginzburg, aveva 78 anni.
Gli abbonamenti per i treni ad Alta Velocità di Trenitalia da marzo avranno un prezzo minore rispetto a quanto annunciato in precedenza. Poche settimane fa Trenitalia aveva infatti introdotto quattro nuovi tipi di abbonamento con prezzi maggiorati fino al 35%, che erano stati molto criticati dai suoi clienti. Anche il ministro dei Trasporti Graziano Delrio si era detto preoccupato dagli aumenti, definendoli eccessivi e introdotti troppo velocemente. Con una nota oggi Trenitalia ha annunciato di aver modificato i prezzi degli abbonamenti a partire da marzo, mentre chi ha già acquistato un abbonamento per febbraio potrà richiedere un rimborso della differenza di costo. Sulla tratta Roma-Napoli l’abbonamento “Lunedì-Venerdì, senza limiti di orario” ora costa 391 euro, l’abbonamento “Lunedì-Venerdì, 9-17” costa 303 euro, l’abbonamento “7 giorni, senza limiti d’orario” costa 418 euro e l’abbonamento “7 giorni, 9-17” costa 338 euro. Sulla tratta Torino-Milano l’abbonamento “Lunedì-Venerdì, senza limiti di orario” da marzo costerà 374 euro, l’abbonamento “Lunedì-Venerdì, 9-17” 289 euro, e quelli “7 giorni, senza limiti d’orario” e “7 giorni, 9-17” costeranno rispettivamente 399 e 323 euro. Sulla tratta Firenze-Bologna il prezzo dell’abbonamento “Lunedì-Venerdì, senza limiti di orario” scenderà a 246 euro, quello dell’abbonamento “Lunedì-Venerdì, 9-17” a 190 euro, l’abbonamento “7 giorni, senza limiti d’orario” costerà 263 euro e l’abbonamento “7 giorni, 9-17” 213 euro.
Trenitalia ha ridotto gli aumenti per gli abbonamenti all’Alta Velocità. Da marzo i prezzi degli abbonamenti costeranno di meno rispetto agli annunciati, e criticati, aumenti.
La giudice costituzionale Marta Cartabia è stata eletta presidente della Corte: è la prima donna a ricoprire l’incarico. Ha ottenuto 14 voti su 15: quello mancante è il suo, perché ha fatto sapere di essersi astenuta. Marta Cartabia è nata a San Giorgio su Legnano (MI) nel 1963: ha 56 anni ed è tra i presidenti più giovani che la Consulta abbia mai avuto. Resterà in carica fino al 13 settembre 2020, quando scadrà il suo mandato di giudice costituzionale. La Corte ha confermato come vicepresidenti i giudici Aldo Carosi e Mario Morelli. Cartabia, sposata e con tre figli, è professore di Diritto costituzionale all’Università Bicocca di Milano. Ha insegnato e fatto ricerca in molte università italiane e straniere, tra cui in Francia, Spagna, Germania e Stati Uniti, e ha pubblicato su riviste internazionali. Nel settembre del 2011 venne nominata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano giudice della Corte costituzionale, di cui è vicepresidente dal novembre 2014: fu la terza giudice donna della Consulta, dopo Fernanda Contri e Maria Rita Saulle. Da allora ha redatto 171 decisioni, tra cui quelle sui vaccini e sull’Ilva. Cartabia è cattolica e considerata vicino al movimento Comunione e Liberazione. Di lei si era già parlato nel 2015, come possibile candidata alla presidenza della Repubblica, e più di recente nell’estate scorsa, come potenziale presidente del Consiglio durante la crisi del governo della Lega e del M5S.
Marta Cartabia è la prima donna presidente della Corte costituzionale. Con 14 voti a favore su 15, perché lei si è astenuta.
Un editoriale del Foglio commenta martedì un fenomeno notato nelle ultime settimane da molti lettori del quotidiano Repubblica e osservatori delle vicende politiche a sinistra: l’adesione di Repubblica al nutrito gruppo degli ex detrattori del sindaco di Firenze Matteo Renzi che di recente hanno invece modificato le loro precedenti posizioni (e nel caso di Repubblica, il più letto quotidiano di sinistra, è un’adesione ancora piuttosto rilevante). I rapporti tra Matteo Renzi e Repubblica hanno avuto un’evoluzione piuttosto complessa. Nella competizione che lo contrappose a Pier Luigi Bersani, Renzi fu sconfitto anche perché la potente macchina propagandistica del quotidiano più influente nella sinistra era apertamente schierata con il segretario. Dopo la mancata vittoria elettorale, mentre Renzi spiegava le ragioni della sconfitta nell’impostazione incerta e puramente antiberlusconiana della campagna elettorale, da Repubblica veniva una lettura opposta, quella secondo cui la timidezza nello scontro con il “nemico” aveva favorito l’inatteso esito elettorale del Movimento 5 stelle.
Repubblica e Renzi. Il Foglio commenta, preoccupato, il recente avvicinamento del maggiore quotidiano della sinistra al maggiore candidato della sinistra.
Tra scettici ed entusiasti, è in corso una discussione tra gli esperti di tecnologia sulla prospettiva di un mondo virtuale – o «un incubo distopico» – in cui faremo tutto Lo ha deciso una giudice della California, nell'ambito del processo tra Apple ed Epic Games
Le offese e l’esercizio di critica online. Mattia Feltri racconta la vicenda dell'ex deputato Enrico Nan (PdL), che ha perso una causa per i commenti offensivi nei suoi confronti pubblicati su un sito.
Tra le cose più lette della settimana ci sono le notizie sulla Grecia: lo scorso fine settimana si è tenuto un referendum per decidere se accettare o meno l’ultima proposta fatta dai creditori internazionali della Grecia. Il Post ha seguito la giornata con un liveblog e ha spiegato e raccontato il significato della vittoria del “no”, e di quello che è venuto dopo. Un’altra notizia molto rilevante dell’ultima settimana – anche se meno raccontato della Grecia – è stato il crollo del mercato finanziario cinese, a cui nessuno finora ha trovato soluzioni. Passando ad altre cose meno notiziose: c’è una bella gallery da sfogliare per scoprire chi ha compiuto o compirà 40 anni nel 2015 (con parecchie sorprese) e c’è un’altra gallery dei lavori di Andy Ventura, che disegna le canzoni così come sono scritte. Per esempio: avete presente Lucio Battisti seduto in una tazzina di caffè? – Quelli che non vogliono dare soldi alla Grecia Non c’è solo la Germania: i paesi più poveri che hanno applicato l’austerità – con successo – oggi dicono che la Grecia non merita le concessioni di cui si parla
Sunday Post. Molte notizie dalla Grecia, ovviamente, e le foto di quelli famosi che nel 2015 compiono 40 anni, tra le cose più lette sul Post.
Su molti importanti siti e blog di moda è in corso da giorni una discussione sul ruolo dei fashion blogger, le persone che scrivono di moda sul loro blog, che danno consigli su come vestirsi o si fanno fotografare indossando abiti di stilisti famosi e poi pubblicandoli sui social network: alcuni di loro sono decisamente famosi, hanno milioni di follower e finiscono per influenzare con i loro gusti e opinioni il mondo della moda. Tutto è iniziato dopo che il sito di Vogue America ha pubblicato un articolo in cui alcune giornaliste fanno il bilancio della Settimana della moda di Milano. Nell’articolo ci sono anche molte critiche ai blogger di moda, che si prestano a indossare vestiti regalati dai marchi, spesso senza alcun gusto e cercando di mettersi in mostra per farsi fotografare dagli “street photographer”: vengono definiti via via «tristi», «imbarazzanti» e «patetici». Sally Singer ha criticato l’abitudine dei blogger di cambiarsi in continuazione: «consiglio ai blogger che si cambiano ogni ora da capo a piedi e sono pagate per farlo: per favore, smettetela. Trovate un altro lavoro, state causando la morte dello stile». La famosa critica Sarah Mower se l’è presa soprattutto con quelli che stanno fuori dalle sfilate vestiti in modo eccentrico e che «rischiano la vita in mezzo al traffico pur di farsi fotografare», mentre per Alessandra Codinha molti di loro non sono nemmeno blogger, dato che un blog non ce l’hanno più e «hanno solo voglia di apparire, rendersi ridicoli e mettersi in posa». Le critiche sono state quindi molto dure e pesanti, dato che arrivano dalla rivista di moda più autorevole al mondo.
I fashion blogger sono «patetici» o sono il futuro della moda? la polemica è iniziata con un articolo molto critico di "Vogue", che li ha accusati di "distruggere lo stile" per soldi e vanità.
Sul Corriere della Sera di domenica è uscito un articolo che accusa l’ex ministra della Difesa Elisabetta Trenta, del Movimento 5 Stelle, di continuare ad abitare in un appartamento a Roma che le era stato assegnato quando era al governo, ma che ora non le spetterebbe più. L’appartamento, vicino a San Giovanni in Laterano e descritto come molto grande ed elegante, è abitato da Trenta e dal marito dallo scorso aprile, quasi un anno dopo la formazione del primo governo Conte. Finito il suo mandato da ministra, ad agosto, Trenta ottenne di rimanere nella casa chiedendo che fosse assegnata a suo marito Claudio Passarelli, maggiore dell’Esercito: secondo Fiorenza Sarzanini del Corriere, però, il grado di Passarelli non giustificherebbe un appartamento prestigioso come quello in questione. Trenta, spiega il Corriere della Sera, in realtà possiede una casa al Pigneto, quartiere di Roma a est del centro: normalmente, ai ministri che possiedono già una casa a Roma non ne viene assegnata una “di servizio”, ma in un’intervista pubblicata lunedì Trenta ha spiegato che c’erano dei problemi di sicurezza: «In quella zona si spaccia droga e la strada non ha vie d’uscita. E poi io avevo bisogno di un posto dove incontrare le persone, di un alloggio grande. Era necessaria riservatezza».
Cosa dice Elisabetta Trenta sulla storia della casa a Roma. Le era stata assegnata quando era ministra nonostante ne avesse una al Pigneto, ci è rimasta facendola assegnare al marito dall'Esercito perché fa «una vita di relazioni, di incontri».
Jean Harlow è quella di quella canzone di Giorgio Gaber del 1968: «Sembrerai una Jean Harlow sulla mia Torpedo blu». Quando uscì la canzone Harlow era già morta da più di trent’anni – morì a 26 anni il 7 giugno del 1937, ottant’anni fa oggi – ma era ed è ancora una famosa star del cinema: di quelle che potreste non aver visto niente mai ma comunque avete sentito il nome. Harlow fu un’apprezzata attrice negli anni Venti e Trenta, lavorò per e con alcuni dei più grandi registi e attori di quegli anni, e divenne famosa e imitata per i suoi capelli biondo platino, per il suo corpo e perché era anche particolarmente simpatica. Recitò tra l’altro in La donna di platino e Argento vivo (il cui titolo inglese è Bombshell, che a dirlo a una donna è come dirle “che schianto!”) e viene spesso associata ancora oggi all’espressione “sex symbol”. Per dire quanto fu grande Jean Harlow, alla fine basta una cosa: era l’idolo di Marilyn Monroe. Come nel caso di quasi ogni altro attore o attrice degli anni d’oro di Hollywood – diciamo fino agli anni Sessanta – Jean Harlow non era nata con questo nome. Si chiamava Harlean Carpenter, e prese l’altro dalla madre (un’aspirante attrice): Jean Poe Arlow. Harlow nacque a Kansas City – in Missouri, in mezzo agli Stati Uniti – nel 1911, e 16 anni più tardi se ne andò di casa insieme a un ragazzo di 23: si sposarono e andarono a Los Angeles, in California, dove c’era il cinema. Già prima di compiere 18 anni ottenne le prime parti e alla fine degli anni Venti recitò in alcune scene con Stanlio e Olio. Il suo primo grande film fu Gli angeli dell’inferno: un film di guerra del 1931, diretto da Howard Hughes, cioè quello di The Aviator di Martin Scorsese (e in quel film Harlow è interpretata da Gwen Stefani). Le prime parole dette da Harlow in quel film – tenete presente che il sonoro era arrivato da poco – invitavano il protagonista maschile ad andare a “mettersi qualcosa di comodo”.
L’attrice preferita di Marilyn Monroe. Era Jean Harlow, anche lei molto bionda e molto brava: e anche lei morì giovane, ottant'anni fa oggi.
Il 19 gennaio è iniziato a Park City, nello Utah, il Sundance Film Festival, il festival di cinema indipendente più famoso al mondo: durerà fino al 29 gennaio e per decine di registi esordienti e indipendenti è una delle occasioni più importanti per mostrare i loro lavori realizzati fuori dal circuito delle grandi produzioni hollywoodiane. Il festival fu fondato negli anni Ottanta da Robert Redford e prende il nome dal personaggio di Sundance Kid, il bandito gentiluomo interpretato proprio da Redford nel film Butch Cassidy di George Roy Hill, del 1969. Come ogni anno, il festival è anche l’occasione di fotografare tantissimi attori e registi che passano di lì, facce più o meno note in ritratti più informali rispetto alle classiche prime dei film. Quest’anno, tra gli altri, ci sono Elijah Wood, Jeremy Renner, Mary J. Blige e Danny Glover, ma anche Charlize Theron e Joshua Jackson, che hanno posato per promuovere le manifestazioni delle donne contro il nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Facce da Sundance. Quanti riconoscete tra quelli che sono passati alla rassegna di cinema indipendente più importante al mondo?.
Tra le cose più lette sul Post questa settimana c’è molto che riguarda il Movimento 5 Stelle. A partire dall’approfondita spiegazione su chi sia Gianroberto Casaleggio – l’uomo che gestisce la comunicazione del Movimento e il blog di Grillo. Poi un articolo su Zeitgeist, la serie di documentari complottisti di cui ha parlato a Ballarò Paolo Bernini, appena eletto alla Camera con il M5S (qui potete trovare il video di Bernini). Tornando al movimento: Severgnini smonta quattro luoghi comuni sul M5S, come l’opinione che abbia vinto grazie a internet. Infine, per chiudere con la politica, ci sono gli 8 punti con cui Bersani vuole corteggiare Grillo, ma senza corteggiarlo. Resta di attualità l’uveite, la malattia che dovrebbe tenere in ospedale Silvio Berlusconi fino a lunedì e che secondo i medici del tribunale non gli impedisce di andare in tribunale. E anche molte fotografie: come le cinque di Helmut Newton in mostra a Milano o le 14 scattate da Mike Brodie che per cinque anni ha girato sui treni merci degli Stati Uniti (senza pagare il biglietto). – Chi è Gianroberto Casaleggio Ovvero l’altra persona di cui si parla molto in questi giorni riguardo al Movimento 5 Stelle, oltre a Beppe Grillo.
Sunday Post. Gianroberto Casaleggio, complotti con microchip e l'appartamento di Friends, tra le cose più lette sul Post questa settimana (ma anche tante foto).
Nel 1996 John Perry Barlow ha pubblicato la Dichiarazione di Indipendenza del Cyberspazio. «Vengo dal Cyberspazio, la nuova casa della Mente», scriveva Barlow. «Il nostro mondo è ovunque e da nessuna parte, ma non è materiale. Stiamo creando un posto dove tutti possano vivere senza privilegi o pregiudizi secondo etnia, potere d’acquisto, forza militare o luogo di nascita». Su Internet, spiegava, «i concetti legali di proprietà, espressione, identità, movimento e contesto non ci riguardano». Barlow sognava un mondo dove tutti gli utenti fossero uguali, che fossero uomini o donne, ricchi o poveri, gentili o stronzi. «Nel nostro nuovo mondo, tutti i sentimenti e le espressioni dell’umanità, dal degrado alla perfezione, sono parte di un unico oggetto indivisibile, la conversazione globale. Non possiamo separare l’aria che ci fa tossire da quella che permette agli uccelli di volare». Nella vita reale Barlow viene dal Wyoming ed è il cofondatore della Electronic Frontier Foundation – una fondazione no profit per la difesa dei diritti online – oltre a essere l’ex paroliere della rock band Grateful Dead e un libertario maschio e bianco. Se leggete il testo di Barlow da un certo punto di vista, troverete l’intenzione di dare alle comunità emarginate il potere di criticare chi ha il potere. Contemporaneamente, però, il testo di Barlow scoraggia per esempio le donne e i neri a discutere del loro corpo e della loro identità online, dato che prevede la possibilità che chiunque li possa insultare liberamente. Poco dopo la pubblicazione, ha scritto ai tempi Businessweek, il testo di Barlow «si è diffuso come una pianta infestante attraverso le reti del mondo virtuale». Nel giro di mesi il testo era già stato ripubblicato circa cinquemila volte, un numero enorme per l’Internet di allora. Quasi due decenni dopo Kate Milner, che studia la diseguaglianza nelle comunità online per la University of Southern California, spiega che le parole di Barlow ricordano da vicino i meccanismi violenti – principalmente contro le donne – emersi di recente nel GamerGate, un grande e controverso dibattito sul ruolo delle donne nel mondo dei videogiochi. È come se Internet fosse stato programmato già dall’inizio per permettere la nascita di campagne di opinione bigotte e moleste.
Perché l’odio prospera online? secondo molti studiosi c'entrano le caratteristiche e le idee di chi abitava Internet all'inizio: maschi bianchi nerd.
Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato il 4 settembre. Il leader di Forza Italia era risultato positivo al coronavirus due giorni prima. Dopo essere stato dimesso Berlusconi resterà in isolamento nella sua residenza di Arcore. Alberto Zangrillo, direttore della rianimazione generale dell’ospedale San Raffaele di Milano e medico personale di Berlusconi, aveva spiegato che il 3 settembre, in seguito a una visita medica a cui l’ex presidente del Consiglio si era sottoposto, gli era stato riscontrato un «blando coinvolgimento polmonare» e per questo era stato ritenuto opportuno un approfondimento diagnostico. In seguito al risultato delle nuove analisi, i medici avevano consigliato un ricovero ospedaliero, anche considerando che Berlusconi è «un soggetto a rischio per l’età e per le patologie pregresse».
Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele.
C’è un nuovo indagato dalla procura di Macerata in relazione alla morte di Pamela Mastropietro, e il Corriere della Sera scrive che è accusato di concorso in spaccio di droga. Il corpo smembrato e senza vestiti di Pamela Mastropietro, 18enne di Roma, era stato trovato lo scorso 31 gennaio nelle campagne di Pollenza, vicino a Macerata, all’interno di due valigie abbandonate in un fosso. Mastropietro era nelle Marche dallo scorso ottobre, perché era ospite della comunità di recupero Pars di Corridonia per un problema di tossicodipendenza: si era allontanata a piedi dalla struttura il 29 gennaio, senza documenti né cellulare, portando con sé solo un trolley rosso. L’unica persona arrestata finora nell’ambito delle indagini è il 29enne nigeriano Innocent Oseghale, che ora si trova nel carcere di Ancona: l’accusa è di vilipendio e occultamento di cadavere. Sul nuovo indagato, di cui non è stato pubblicato il nome, il Corriere della Sera scrive che è un amico di Innocent Oseghale e che la mattina del 30 gennaio vendette a Mastropietro una dose di eroina.
C’è un nuovo indagato in relazione alla morte di Pamela Mastropietro: è accusato di concorso in spaccio di droga.
La Cina sta per scalzare il Giappone dal secondo posto nella classifica delle potenze economiche mondiali e tra poco tempo sarà dietro solo agli Stati Uniti: è già il più grande esportatore del mondo, il più grande importatore di auto e il più grande produttore di acciaio. Con la crescita economica sono aumentate però anche le contraddizioni della società cinese. Il divario tra l’élite e gli strati più poveri della popolazione è sempre più grande, con un salario medio annuale che per circa 1.3 miliardi di persone è tra i più bassi del mondo. E mentre il governo pensa a lanciare nuove missioni spaziali e a esportare treni ad alta velocità in California e Europa, la maggior parte delle famiglie che abitano nelle zone più remote del paese vive ancora in case scavate nella roccia sui fianchi delle colline. Il prodotto interno lordo della Cina nel 2009 è stato di 4.980 miliardi di dollari, quello del Giappone è stato di 5.007 miliardi di dollari. Ma la Cina cresce ormai a un ritmo del 10% all’anno, mentre la crescita del Giappone per quest’anno probabilmente non supererà il 3%. Per questo il governo cinese sostiene che il sorpasso in realtà è già avvenuto.
La Cina sorpassa il Giappone. Ma le condizioni di vita della maggior parte della popolazione sono ancora molto lontane da quelle dei paesi ricchi.
Quest’anno la produzione della macchina Volkswagen Golf compie quarant’anni: il primo esemplare di questa berlina compatta tedesca – disegnata dal progettista italiano Giorgetto Giugiaro – uscì dalla linea di produzione della fabbrica Volkswagen di Wolfsburg il 29 marzo 1974. Da allora sono state prodotte sette diverse generazioni, di cui sono state vendute complessivamente oltre trenta milioni di unità nel mondo. In Italia sono state vendute in totale 2,4 milioni di Golf: è un numero notevole se si pensa, per usare un termine di paragone, che della Fiat 500 ne sono state vendute 4,2 milioni tra il 1957 e il 1975. La Golf nacque in un periodo difficile per l’industria automobilistica e per la Volkswagen in particolare: all’inizio degli anni settanta la crisi petrolifera stava avendo un pesante impatto su consumi e costi di produzione. La casa tedesca, inoltre, aveva registrato un pesante calo di vendite del suo modello principale, il Maggiolino, che dopo trentacinque anni era diventato obsoleto sia nelle forme che nelle caratteristiche tecniche.
Quarant’anni di Volkswagen Golf. Il primo esemplare di una delle macchine più vendute al mondo uscì nel marzo 1974: da allora ne sono state vendute oltre 30 milioni, in moltissime versioni.
Larry Page, il fondatore di Google insieme con Sergey Brin, è diventato amministratore delegato (CEO) della società un anno fa e in occasione dell’anniversario ha pubblicato una lunga lettera aperta, raccontando le cose che ha fatto per l’azienda dal giorno della sua nomina. Il CEO spiega che la nascita di Google+, il social network che per ora stenta a decollare, è stata decisa per consentire agli utenti di condividere più facilmente i contenuti attraverso i vari servizi online di Google. Il social network sta compiendo ancora i suoi primi passi “e la strada da percorrere è ancora molto lunga”. Page racconta anche come è cambiato il motore di ricerca per dare risultati più pertinenti e direttamente le risposte, senza il tradizionale elenco di link, primo stadio verso una nuova versione di Google che capirà (o quasi) quello che gli stiamo chiedendo. Infine, il CEO della società spiega a che punto è la realizzazione di smartphone e tablet che utilizzano Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google sempre più diffuso e in diretta competizione con iOS di Apple e Windows Phone di Microsoft. I responsabili di Google sono di solito restii a dare indicazioni precise sui numeri della società, ma per la sua lettera Page ha fatto una notevole eccezione, diffondendo diversi dati. Kim-mai Cutler su TechCrunch li ha messi insieme in una lista.
L’ultimo anno di Google in numeri. Quanti sono gli iscritti a Gmail? E quelli che usano Chrome? E Google+? (Ok, l'ultima è facile: pochi).
Negli ultimi mesi Levi’s, probabilmente la più famosa azienda produttrice di jeans al mondo, è di nuovo in crescita: l’azienda ha infatti pubblicato i risultati economici dell’ultimo trimestre, da inizio giugno a fine agosto, che mostrano un aumento di profitto del 15 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, dov’è passata da 51 a 58 milioni di dollari. Il merito è dovuto soprattutto alla Serie 700, la nuova collezione femminile lanciata a luglio con una massiccia campagna pubblicitaria che aveva per protagonista la cantante statunitense Alicia Keys. Nonostante il periodo di vendita relativamente breve ha fatto crescere del 7 per cento le vendite della società. I buoni risultati arrivano dopo un periodo di ripensamenti per Levi’s, la più antica e popolare tra le aziende che producono jeans: fondata nel 1853 negli Stati Uniti dall’immigrato tedesco Levi Strauss, dopo la sua morte è rimasta sempre ai suoi eredi. Negli ultimi tempi – come raccontava l’Economist un anno fa – Levi’s stava subendo la concorrenza di marche più economiche, e soprattutto delle cosiddette catene di “fast-fashion”, come Zara, H&M e Diesel, che offrono vestiti di ogni tipo a prezzi competitivi. La specializzazione di Levi’s invece è in controtendenza, dato che il suo più grosso limite è al contempo il suo principale vantaggio: essere cioè un marchio storicamente legato ai pantaloni in jeans di buona qualità e di prezzo medio-alto. Trasformarsi in qualcosa di diverso è difficile e rischioso, che si tratti di espandersi in altri segmenti dell’abbigliamento, o di introdurre una linea di jeans più economici (cosa che ha provato a fare in Asia, senza ottenere però successo).
La nuova collezione di successo di Levi’s. È una linea femminile che cerca di battere la concorrenza dei pantaloni sempre più comodi: in pochi mesi ha aumentato le vendite dell'azienda del 7 per cento.
Oltre a inquinare meno l’ambiente, le auto elettriche hanno il pregio di ridurre l’inquinamento acustico, forse eccessivamente. L’assenza di un motore a scoppio e il minor numero di parti meccaniche in movimento, le rende sostanzialmente silenziose, e chi si è trovato di colpo una Prius alle spalle sa di cosa stiamo parlando. Negli Stati Uniti, la National Highway Traffic Safety Administration, la divisione del Dipartimento dei trasporti che si occupa tra le altre cose della sicurezza sulle strade, ha deciso infatti che i costruttori devono inserire nelle auto elettriche un dispositivo che faccia rumore. L’obiettivo è rendere facilmente identificabili i mezzi elettrici quando si avvicinano, riducendo la possibilità di incidenti con i pedoni. L’agenzia non ha specificato che tipo di suono debba essere emesso e spetta quindi ai produttori ingegnarsi per realizzare il più efficace.
Che rumore devono fare le auto elettriche? sono troppo silenziose e i pedoni non si accorgono quando arrivano: Ford ha lanciato un sondaggio sui suoni possibili.
Da qualche anno a questa parte, in una zona precisa dell’Italia, sono iniziati frequenti incendi sospetti a discariche e impianti di smaltimento dei rifiuti. Non stiamo parlando della cosiddetta Terra dei Fuochi, in Campania, ma di una zona intorno a Pavia, in Lombardia, in cui nel 2017 sono andate a fuoco sei aziende che smaltiscono i rifiuti, una ogni due mesi. Non è un fenomeno che si limita a Pavia: fra il 2014 e l’estate del 2017 il 47,5 per cento degli impianti di smaltimento e delle discariche che hanno subito un incendio segnalato alle autorità si trovava nel nord Italia (124 su 261). Nessuno ci ha ancora capito molto, ma nell’ultimo periodo si sono occupate dell’argomento alcune inchieste giornalistiche e un’apposita commissione parlamentare d’inchiesta, che ha concluso i suoi lavori a gennaio. L’Italia è considerata un paese virtuoso dal punto di vista del riciclo dei rifiuti, soprattutto di vetro e plastica. Negli ultimi tempi però sono successe due cose che hanno inceppato il meccanismo. La prima è che gli inceneritori italiani, che trattano i materiali di scarto dei processi di riciclo, hanno iniziato a ricevere materiali dagli stati limitrofi che non riescono a disfarsene, come la Germania. L’estate scorsa, inoltre, la Cina ha annunciato che avrebbe progressivamente diminuito le importazioni dei rifiuti plastici e cartacei, che fino a quel momento aveva richiesto da tutto il mondo per produrre materiale da imballaggio (si parla di un giro d’affari da 17 miliardi di dollari all’anno).
I roghi di rifiuti nel nord Italia. Sono diventati sempre più frequenti negli ultimi anni e sappiamo bene perché accadono: ma risolvere il problema è tutta un'altra storia.
Certi animali sui social network hanno molto successo: non solo gatti e cani che fanno cose buffe, e i panda, attorno a cui esisteva già un immaginario piuttosto condiviso, ma anche tante specie più o meno bizzarre che per qualche ragione vengono bene o risultano interessanti nei video, al punto da farli diventare “virali”, come si dice. A più riprese si è parlato dei lori lenti, dei capibara e dei quokka, ma anche degli axolotl e dei tardigradi. Sempre restando in tema di animali molto piccoli, meritano di far parte di questo campionato anche alcune specie di nudibranchi, un sottordine di molluschi di forme e colori molto vari. Forse avete sentito parlare di una di queste specie, la Jorunna parva, come del “coniglietto del mare”: ha avuto particolare attenzioni sull’internet giapponese per la sua manifesta pucciosità. I Nudibranchia, il nome del sottordine nella classificazione scientifica, sono molluschi senza conchiglia – in pratica delle lumache – che vivono in mare, in acque basse e tendenzialmente nelle zone tropicali, anche se ci sono specie che vivono nei mari freddi e molte nel mar Mediterraneo. Il loro nome, intuitivamente, significa “branchie nude”: si chiamano così perché le loro branchie si trovano su protuberanze di varie forme (chiamate “cerati”) sul loro dorso. La loro lunghezza può variare tra i 6 millimetri e i 30 centimetri – normalmente gli esemplari di Jorunna parva sono lunghi meno di 2 centimetri e mezzo – e possono vivere fino a un anno. Sono ermafroditi, cioè nella riproduzione possono fare sia da maschi che da femmine, ma non possono autofecondarsi.
Gli animaletti più belli e colorati di cui non conoscevate l’esistenza. Sono i nudibranchi, molluschi marini senza guscio di cui esistono moltissime specie, e con armi piuttosto temibili: alcune somigliano a conigli, altre a Pokémon.
Vestiti con le loro tute bianche, ieri mattina i cosiddetti “disobbedienti” del gruppo di Luca Casarini sono entrati nel fondo agricolo di Giorgio Fidenato a Vivaro, in provincia di Pordenone, e hanno distrutto le pianticelle di presunto mais transgenico. I giovani friulani e veneti, una settantina in tutto, hanno compiuto il loro raid per protestare contro l’imprenditore che durante la scorsa primavera aveva annunciato di voler coltivare OGM nel suo campo agricolo, una scelta in contrasto con le norme regionali che di fatto impediscono l’utilizzo di organismi geneticamente modificati in agricoltura. L’azione degli attivisti ha raccolto l’inedito apprezzamento del governatore leghista Luca Zaia, già Ministro dell’agricoltura prima di lasciare l’incarico a Giancarlo Galan per il suo nuovo ruolo di presidente di regione. Zaia si è da sempre detto contrario all’utilizzo degli OGM in Italia e ha accolto positivamente l’azione dimostrativa di ieri, come dimostrano le sue parole pubblicate oggi su Repubblica:
Zaia e Galan litigano sugli OGM distrutti in Friuli. Il governatore ha apprezzato il blitz (illegale) dei no global contro un campo transgenico dicendo che "ripristina la legalità".
Il segretario del Tesoro degli Stati Uniti, Jacob Lew, ha annunciato mercoledì 20 aprile che per la prima volta una donna sarà rappresentata sulle banconote da 20 dollari, tra le più utilizzate in tutto il paese. Sul fronte della nuova banconota ci sarà Harriet Tubman, una delle più importanti leader anti-schiavitù prima e durante la Guerra civile nell’Ottocento: nata in condizioni di schiavitù, aiutò centinaia di schiavi a sfuggire ai loro padroni, trovando rifugio negli stati che avevano già abolito la schiavitù o all’estero in Canada e Messico. Tubman sarà mostrata al posto di Andrew Jackson, settimo presidente degli Stati Uniti, autore del processo di democratizzazione della politica e dell’amministrazione statunitensi, ricordato dai suoi detrattori per essere stato anche un mercante di schiavi e per aver di fatto permesso la violazione dei diritti umani dei nativi americani. Jackson continuerà a essere rappresentato sulla banconota da 20 dollari, ma sul retro. La decisione di Lew accoglie le richieste di una lunga campagna, avviata per chiedere che una donna fosse rappresentata su almeno un taglio delle banconote con maggiore circolazione negli Stati Uniti, come quelle da 10 e da 20 dollari. Inizialmente il Tesoro aveva ipotizzato di modificare la banconota da 10 dollari, ma la proposta di sostituire l’immagine di Alexander Hamilton, l’unica persona assieme a Benjamin Franklin a essere rappresentata senza essere mai stata presidente degli Stati Uniti, non fu accolta positivamente e ricevette grandi critiche. Il Tesoro ha impiegato mesi e coinvolto storici e altri esperti prima di arrivare alla sua decisione. Lew in una lettera aperta ha scritto: “Con questa decisione, le nostre banconote diranno qualcosa di più sulla nostra storia, riconoscendo il ruolo delle donne e degli uomini per la nostra grande democrazia”.
Sui nuovi dollari ci saranno molte donne. Harriet Tubman sulle banconote da 20$ (sapete chi fu?), le leader del movimento per il voto alle donne su quelle da 10$, la cantante Marian Anderson su quelle da 5$.
Il fotografo Jean-François Monier, dell’agenzia Getty Images, ha scattato qualche foto a un orso polare nello zoo di La Fleche, nella Francia occidentale, mentre cattura un pesce e mangia un grosso ghiacciolo alla fragola. Il ghiacciolo è uno dei tanti cibi e spuntini preparati dal personale dello zoo per aiutare gli animali a sopportare il caldo durante l’estate. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Gli spuntini di un orso polare – foto. Un pesce e un grosso ghiacciolo alla fragola, preparato dal personale dello zoo di La Fleche per aiutarlo a sopportare il caldo.
Google oggi ha dedicato un doodle alla sonda spaziale Juno della NASA, che è entrata nell’orbita di Giove dopo una manovra piuttosto delicata durata 35 minuti e un viaggio durato cinque anni e miliardi di chilometri. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un’animazione che mostra in modo stilizzato Juno che comunica con la Terra, dove i tecnici della NASA festeggiano la loro sonda spaziale per il risultato ottenuto. Juno ha seguito un percorso piuttosto tortuoso, sfruttando la spinta orbitale di altri pianeti, per raggiungere Giove e dal giorno del suo lancio nell’estate del 2011 ha completato più di 2,8 miliardi di chilometri: ora si trova a 869 milioni di chilometri dalla Terra.
Il doodle di Google dedicato alla sonda spaziale Juno. Per festeggiare il suo ingresso oggi nell'orbita di Giove, dopo 5 anni di viaggio e miliardi di chilometri percorsi.
Mercoledì la Corte d’Assise di Roma ha condannato in primo grado all’ergastolo Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, i due cittadini americani accusati dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma a luglio del 2019. L’avvocato di Elder ha detto che farà appello contro la sentenza. Secondo il tribunale, nella notte tra il 25 e il 26 luglio Elder e Hjorth, entrambi californiani, cercarono di comprare della droga a Trastevere e si rivolsero a Sergio Brugiatelli, che fece da intermediario accompagnandoli da un’altra persona, Italo Pompei: quest’ultimo vendette loro una pasticca di Tachipirina spacciandola per una droga pesante. Elder e Hjorth decisero quindi di rubare lo zaino di Brugiatelli e di proporlo poi in uno scambio per avere indietro i soldi che avevano già pagato.
Le condanne all’ergastolo per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega. In primo grado, dei due studenti americani Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, su un caso molto discusso nell'estate 2019.
La Pasqua è la più importante festività del calendario cristiano: secondo la tradizione celebra la risurrezione di Gesù Cristo, ma col tempo è diventata festa e giorno di riposo anche per i non credenti. Se il Natale – che invece celebra la nascita di Cristo – ha un’origine più intuitiva, quella della Pasqua è più incerta e discussa. La Pasqua si festeggia di domenica perché nei Vangeli è scritto che il sepolcro vuoto di Gesù Cristo fu scoperto il giorno successivo al sabato. La data cambia però di anno in anno per via del fatto che da quasi 1700 anni per calcolare il giorno esatto di festa si tiene conto del calendario lunare: per la Chiesa, la Pasqua si festeggia la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, che può capitare in diversi giorni del calendario solare (cioè quello che usiamo oggi). Abbiamo messo insieme una piccola guida per fare quelli che la sanno lunga, e per rispondere ad alcune domande che si sono fatti tutti, almeno una volta: che ne è della diretta antenata della Pasqua, e cioè la Pasqua ebraica? E perché nel corso degli anni i suoi simboli più ricorrenti sono diventati i conigli e le uova di cioccolato?
Tutto quello che volete sapere sulla Pasqua. Cinque cose da sapere per fare bella figura a pranzo, a partire dalla domanda che vi fate ogni anno: cosa c'entrano le uova, il cioccolato e i conigli?.
Secondo il Corriere della Sera, nei giorni scorsi la Chiesa Cattolica ha inviato una nota formale al governo italiano per chiedere una modifica del disegno di legge Zan, la proposta di legge contro l’omotransfobia approvata alla Camera nel novembre del 2020 e ora in discussione alla commissione Giustizia del Senato. La Chiesa avrebbe scritto al governo italiano che il ddl Zan violerebbe il cosiddetto Concordato, cioè il documento ufficiale che regola il rapporto fra lo Stato italiano e la Chiesa cattolica, in vigore dal 1984. Al momento la notizia non è stata confermata ufficialmente, anche se è stata ripresa da altri giornali. Se confermata, però, sarebbe molto significativa: in passato la Chiesa aveva interferito pesantemente nel dibattito politico italiano, ancora di recente contro le cosiddette unioni civili, ma senza minacciare potenziali conflitti diplomatici.
Il Vaticano ha chiesto al governo di modificare il ddl Zan. Secondo il Corriere ha inviato una richiesta formale in cui tira in ballo anche il documento che regola i rapporti con lo Stato italiano.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Brunetta dice balle, sostiene Taormina. La bega sulle accuse di Nadia Macrì si complica già.
Stasera a Report, uno dei programmi televisivi più noti di inchieste giornalistiche, andrà in onda un servizio su una presunta contraffazione dei gettoni d’oro con cui la RAI premia i vincitori dei suoi quiz. L’inchiesta di Report è stata anticipata questa mattina da un articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, giornale con cui Report in passato ha spesso collaborato. Rizzo scrive che l’inchiesta è basata sul caso di Maria Cristina Sparanide, che nel 2013 vinse 100mila euro durante una puntata del quiz Red or Black – in realtà 64mila tolte tasse e commissioni varie. Sparanide è stata pagata in gettoni d’oro, che però ha scoperto non essere composti da materiale “puro” come sostenuto dalla RAI: al posto di avere solo 0,1 grammi di materiali impuri per ciascun chilo d’oro, i gettoni di Sparanide hanno 5 grammi di impurità, una percentuale 50 volte superiore a quella dell’oro “puro”. Report sostiene che i gettoni siano forniti alla RAI dalla Zecca di Stato, che però a sua volta riceve l’oro principalmente da un’unica banca: Banca Etruria, che alcuni mesi fa era praticamente fallita ed è stata “salvata” dallo stato italiano.
L’inchiesta di Report sulle vincite in gettoni d’oro nei programmi RAI. Riguarda il livello di impurità dell'oro vinto ai quiz, superiore a quanto annunciato dalla RAI: la puntata andrà in onda stasera.
Su Repubblica di oggi lo storico Siegmund Ginzberg ha raccontato chi era Bruno Pontecorvo, grande fisico italiano naturalizzato sovietico vissuto tra il 1913 e il 1993. Quest’estate è uscito un nuovo libro su Pontecorvo, scritto dal fisico britannico Frank Close: si intitola Una vita divisa. Storia di Bruno Pontecorvo, fisico o spia ed è pubblicato da Einaudi, che ha raccolto nuovi indizi sulla teoria per cui Pontecorvo sarebbe stato una spia russa prima del 1950, quando se ne andò in Unione Sovietica, dopo aver lavorato negli Stati Uniti, in Canada e in Regno Unito. Pontecorvo, che era fratello del famoso regista Gillo, ha sempre negato di aver lavorato ai progetti per lo sviluppo della bomba atomica, ma Ginzberg spiega che «le sue ricerche evidentemente servivano anche a quelli che facevano la bomba». Pontecorvo si dedicò soprattutto alle ricerche sui neutrini, e secondo Close avrebbe meritato di vincere il premio Nobel, che però non gli fu mai assegnato. «Voglio essere ricordato come un grande fisico, non come una vostra fottutissima spia». Così, nel 1993, poco prima della morte, Bruno Pontecorvo avrebbe declinato una richiesta di intervista da parte di uno storico russo che stava facendo ricerche per un documentario sulla guerra fredda. La citazione è di terza mano: dice lo storico che così gli riferì il rifiuto il funzionario ex Kgb a cui si era rivolto perché sollecitasse l’intervista. Contrasta con lo stile e l’eleganza del personaggio. Ma lo sfogo è assolutamente verosimile. Pontecorvo, uno degli allievi più promettenti di Enrico Fermi, come il suo maestro emigrato prima in America, per sfuggire alle leggi razziali, poi in Inghilterra, nel 1950 era “sparito” in Russia. Ma di queste cose non parlava. Non con i giornalisti, non con i familiari, forse nemmeno con se stesso. A quanto pare non ne discusse mai con il figlio Gil, che aveva dodici anni quando la famiglia interruppe in pieno agosto le vacanze in Italia e si ritrovò a Mosca, e che continua a fare il fisico nel laboratorio del padre a Dubna. Non diede spiegazioni a nessuno dei parenti e amici che aveva potuto rivedere in Italia solo trent’anni dopo, e nessuno gliele chiese.
Bruno Pontecorvo, grande fisico e forse spia. Lo storico Siegmund Ginzberg racconta l'importanza delle ricerche del fratello del regista Gillo, che nel 1950 andò a lavorare in Unione Sovietica.
Fabio Benfenati, direttore del Dipartimento di neuroscienze e tecnologie del cervello dell’Istituto Italiano di Tecnologia, questa sera (lunedì) alle 20:50 racconta ai partecipanti del progetto didattico Oilproject gli ultimi progressi e le scoperte su particolari malattie che interessano il cervello e il sistema nervoso come epilessia e autismo. Per partecipare e inviare le domande, basta inserire il vostro nome nel campo qui sotto e fare clic sul tasto “Entra”.
A che punto sono le neuroscienze. Fabio Benfenati dell'Istituto Italiano di Tecnologia lo spiega nella nuova lezione in diretta del progetto didattico Oilproject.
Le restrizioni necessarie per contenere il coronavirus (SARS-CoV-2), in particolar modo l’isolamento e il divieto a uscire, sono gravose per tutti e possono risultare psicologicamente molto pesanti per alcune persone: perché erano già in difficoltà, perché si ritrovano sole o al contrario sono costrette a vivere in uno spazio angusto con persone con cui non si trovano bene. A queste si aggiungono la preoccupazione per il diffondersi del virus, la paura che contagi noi o le persone a cui vogliamo bene, l’ansia legata a una possibile crisi economica e alle conseguenze che avrà tutto questo sul futuro. Come ha ricordato l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) in un breve documento con i consigli su come gestire lo stress, la prima cosa da ricordare è che «è normale sentirsi tristi, stressati, confusi, spaventati e arrabbiati» e che un modo semplice ma efficace per stare meglio è fare una telefonata a qualcuno di cui ci si fida. Abbiamo raccolto un po’ di consigli di autorevoli organizzazioni e di psicologi su come affrontare al meglio questo periodo difficile, insieme ad alcuni numeri verdi e sportelli a cui rivolgersi in caso di difficoltà. Qui trovate anche un volantino realizzato dal Consiglio Nazionale Ordine Psicologi.
Come restare mentalmente sani durante la quarantena. Un po' di consigli e numeri utili per tenere a bada l'ansia e la solitudine, e non restare un mese in pigiama.
Come era stato anticipato nelle settimane scorse, Apple è al lavoro per realizzare un nuovo set di emoji, i simboli di vario tipo da usare al posto delle classiche emoticon, con disegni multiculturali e più diversificati rispetto alla serie utilizzata finora, dove per esempio compaiono quasi esclusivamente facce con la pelle bianca. Soprattutto grazie alla diffusione degli smartphone, gli emoji si sono diffusi molto negli ultimi anni e per centinaia di milioni di persone in giro per il mondo costituiscono una valida alternativa per comunicare uno stato d’animo o dare una risposta al volo mentre si scambiano messaggi. Il nome emoji deriva dal giapponese e comprende le parole “immagine” e “lettera”. Finora Apple ha adottato un set predefinito, basato su alcuni standard utilizzati da chi realizza le tastiere virtuali per i dispositivi elettronici, ma ora è intenzionata a intervenire e a personalizzare i disegni come hanno già fatto diversi altri, da Google a Facebook a Twitter. La nuova versione multiculturale degli emoji è visibile per ora solo nelle edizioni di prova (beta) del sistema operativo OS X 10.10.3 e in quella di iOS 8.3. Quando i due sistemi operativi saranno aggiornati, nei prossimi mesi, tutti potranno utilizzare i nuovi simboli.
I nuovi emoji di Apple. Hanno facce di tutti i colori e coppie dello stesso sesso con figli, tra le altre cose: saranno disponibili per tutti con i prossimi aggiornamenti dei sistemi operativi.
La casa editrice E/O ha fatto sapere che Amazon ha sospeso l’acquisto di tutti i suoi libri e restituito quelli che aveva in magazzino, dopo che E/O si era rifiutata di praticargli uno sconto più alto. I librai indipendenti acquistano i libri dagli editori con uno sconto che va dal 30 al 35 per cento sul prezzo di copertina, che arriva fino al 50 per cento per le librerie di catena, per la loro maggiore forza contrattuale. Spesso questo vantaggio competitivo permette loro di fare piccoli sconti ai clienti, come quelli proposti da Amazon che sono fissi al 15 per cento. E/O sostiene che Amazon abbia chiesto uno sconto troppo alto e ingiustificato, ma non ha specificato quanto avesse chiesto e se fosse diverso dagli sconti che E/O pratica verso i librai. I libri di E/O che si trovano ancora su Amazon sono venduti da terzi, e quindi con prezzi e tempi più svantaggiosi rispetto agli altri. E/O ha criticato duramente Amazon, accusandolo di aver concorso alla chiusura di molte librerie con una concorrenza insostenibile, di offrire cattive condizioni di lavoro ai suoi dipendenti, di evadere le tasse e di esercitare un pericoloso monopolio col rischio di diventare l’unica azienda, o quasi, a vendere libri e limitare infine la libertà di espressione: un pericolo che E/O ha definito “reale, costante e quotidiano”, nonostante Amazon non sia certo l’unico negozio online di libri. E/O ha anche ricordato che le case editrici hanno bisogno di ricavi economici per cercare nuovi autori e proposte, margini che vengono sempre più rosicchiati dalle richieste di Amazon.
L’editore E/O non venderà più i suoi libri su Amazon. Dopo aver rifiutato la richiesta di vendergli i libri a minor prezzo, e accusandolo di minacciare la sopravvivenza dell'editoria.
Oggi è l’ultimo giorno in cui si possono pubblicare e diffondere i risultati dei sondaggi politici in vista delle elezioni del prossimo 4 marzo: dalla mezzanotte di oggi la loro diffusione sarà vietata per via di una delle norme più discusse e criticate di una legge molto discussa e criticata, quella sulla “par condicio”. Per questo oggi quasi tutte le società di rilevazioni statistiche hanno pubblicato le loro stime sui principali quotidiani e siti di informazione. I sondaggi naturalmente continueranno a essere fatti fino al giorno delle elezioni, solo non potranno essere diffusi: e quindi in conseguenza della legge rivedremo presto anche i soliti articoli con i dati dei sondaggi mascherati. Comunque: secondo gli ultimi sondaggi pubblicabili la situazione dei partiti è rimasta simile nel corso delle ultime settimane. A oggi, nessuna coalizione o lista dovrebbe riuscire a raggiungere una chiara maggioranza dei seggi in Parlamento.
Cosa dicono i sondaggi politici. Oggi è l'ultimo giorno in cui si possono pubblicare: il centrodestra è vicino al 40 per cento, il centrosinistra è sotto il 30, il Movimento 5 Stelle è in mezzo.
Sul numero di IL di aprile, in edicola da oggi col Sole 24 Ore, Francesco Costa spiega che cosa è cambiato a quasi due anni dai referendum sull’acqua del 12 e 13 giugno 2011. Il 12 e il 13 giugno del 2011, più o meno due anni fa, gli elettori italiani hanno abrogato quattro norme con quattro referendum. Oggi di quei referendum potreste avere due ricordi molto diversi tra loro, secondo la salute della vostra memoria e l’attenzione con cui seguiste la questione. Chi la seguì poco pensa probabilmente che quei referendum sancirono una volta per tutte che in Italia l’acqua è un bene pubblico e che avremmo fatto a meno di centrali nucleari e legittimi impedimenti. Se invece all’epoca la storia vi appassionò, sapete che le cose sono molto più complicate.
Due anni dopo i referendum sull’acqua. Francesco Costa spiega su IL che cosa è cambiato (poco) e come funziona la storia dei rimborsi sulle tariffe.
Oggi si insedia il nuovo Parlamento – eletto il 4 marzo – e Camera e Senato iniziano le votazioni per scegliere i loro presidenti. È il primo atto importante della nuova legislatura, la XVIII, ma difficilmente i presidenti saranno eletti oggi: gli accordi tra Movimento 5 Stelle e centrodestra per spartirsi Camera e Senato sono saltati nel corso della giornata di ieri. Qui trovata la nostra guida a come si eleggono i presidenti delle due camere, mentre a seguire le foto della giornata, man mano che arrivano.
Le foto di oggi da Camera e Senato. Man mano che arrivano e continuano le votazioni per sceglierne i presidenti.
Da due giorni l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, oggi parlamentare europeo e fondatore del partito Azione, sta rimproverando al governo di avere sbagliato a concedere una garanzia pubblica su un ingente prestito chiesto da Fiat Chrysler Automobiles (FCA), cioè il gruppo che controlla l’ex FIAT. Rispondendo a Matteo Renzi, che in un tweet ha difeso la richiesta di FCA, Calenda ha chiarito la sua posizione e accusato i partiti della maggioranza e il governo di essere «appecoronati ai grandi gruppi», cioè in sostanza troppo sensibili alle richieste delle multinazionali. Te lo spiego in parole semplici 1) FCA non ha mai rispettato il piano degli investimenti previsto per l’Italia; 2) avrebbe la liquidità per sostenere il gruppo ma la tiene nella capogruppo per distribuire un maxi dividendo pre fusione PSA: 3) quel maxi dividendo non verrà tassato https://t.co/PIowNaFUEo
Calenda ha accusato il governo di essere «appecoronato» alle grandi aziende. Lo ha detto rispondendo a un tweet di Matteo Renzi alla questione del prestito a FCA garantito coi soldi pubblici.
Sul sito Il Fatto Alimentare Roberto La Pira elenca e smonta alcune delle più popolari bufale sul cibo e l’alimentazione circolate quest’anno. Lo spazio e l’attenzione dedicata dai media ai cittadini-consumatori è aumentato e in decine di programmi ormai si parla di cibo, di ricette e sicurezza alimentare con troppa superficialità. In molte di queste trasmissioni i cuochi diventano esperti nutrizionisti e i conduttori si trasformano in tecnologi alimentari. Alla fine il bilancio è disarmante perché questo sconfinamento dei canali televisivi nel mondo del cibo affiancato dagli esperti improvvisati che transitano su alcuni giornali crea molta confusione. La situazione si complica ulteriormente considerando Facebook, YouTube e i blog che rilanciano a raffica notizie verosimili o palesemente false. Il sistema utilizza il metodo del “copia e incolla”. Basta un titolo efficace e una bella fotografia per trasformare un falso allarme in notizia. Quello che segue è una rassegna di episodi inventati o poco attendibili proposti da testate prestigiose e siti spregiudicati. Il problema è sempre esistito, ma la novità è che adesso solo in pochissimi casi si riesce a ripristinare la verità.
Un anno di bufale sul cibo. Dal pane rumeno surgelato al grano ammuffito di Barilla fino alle caraffe per l'acqua potabile, messe insieme e smontate una per una.
Damien Hirst è uno degli artisti contemporanei più famosi e quotati al mondo, e per questo c’è una certa attesa per la sua prossima mostra, Treasures from the Wreck of the Unbelievable, che sarà esposta a Palazzo Grassi e a Punta della Dogana, a Venezia, dal 9 aprile. Treasures from the Wreck of the Unbelievable, oltre a essere la prima mostra di Hirst in Italia da quando il Museo Archeologico Nazionale di Napoli ospitò una sua retrospettiva nel 2004 e la prima mostra per cui entrambi gli spazi della Fondazione Pinault saranno dedicati contemporaneamente a un unico artista, è anche la prima mostra personale da molto tempo in cui Hirst presenterà una nuova serie di opere: è da dieci anni che sta lavorando a questo progetto di cui non è stata diffusa quasi nessuna anticipazione. L’inaugurazione è molto attesa nel mondo dell’arte anche perché i prezzi delle opere di Hirst sono molto calati dopo che nel 2008 mise all’asta tutte in una volta le opere della mostra Beautiful inside my head forever, decidendo di venderle da solo senza passare per una galleria come si fa solitamente. Non fu una buona idea, per vari motivi: l’asta avvenne lo stesso giorno in cui i mercati finanziari furono scossi dalla dichiarazione di bancarotta di Lehman Brothers, e furono proposte 223 opere tutte insieme. In generale Hirst è un artista molto prolifico e per questo le sue opere hanno saturato il mercato, facendone scendere moltissimo il valore per gli standard del mondo dell’arte. Per avere un’idea, si possono considerare due opere molto simili: Lullaby Spring fu venduta nel 2007 per 19,2 milioni di dollari, mentre Lullaby Winter fu venduta nel 2015 per 4,6 milioni di dollari.
La nuova attesa opera di Damien Hirst, di cui si sa pochissimo. Il 9 aprile aprirà a Venezia "Treasures from the Wreck of the Unbelievable", una nuova mostra personale di uno degli artisti più famosi e quotati al mondo.
In un’intervista a Repubblica, Roberto Maroni – dirigente della Lega scettico sul segretario Salvini ed ex presidente della Lombardia – ha detto che secondo lui Lega e Movimento 5 Stelle non riusciranno a fare un accordo per formare una maggioranza di governo. Per questa ragione, ci sarebbe un’unica soluzione possibile alla crisi nata dopo il voto del 4 marzo. «A ottobre si tornerà alle urne»
Maroni dice che «a ottobre si tornerà alle urne». Secondo l'ex presidente della Lombardia, Lega e Movimento 5 Stelle non riusciranno ad accordarsi per fare un nuovo governo.
22.58. Simili parole sono attribuite a Formigoni, che rimanda le decisioni all’incontro previsto domani tra Alfano e Maroni: «Mi sono sentito con il presidente Berlusconi e con il segretario Alfano, che hanno confermato la linea del Pdl: se cade la Lombardia un secondo dopo cadono Veneto e Piemonte»
Cade Formigoni? dopo l'assessore arrestato e le nuove indagini, la Lega chiede al governatore "un passo indietro o un passo di lato" e annuncia elezioni ad aprile.
La Commissione Europea ha multato Mastercard, la società di carte di credito, per concorrenza sleale. Fino al 2015, quando entrò in vigore un’apposita misura della Commissione, Mastercard obbligava le banche dei negozianti che accettavano un pagamento con carta di credito a tariffe fisse valide in quel paese, anche se erano disponili tariffe più vantaggiose in altri stati dell’Unione Europea. Ora l’azienda dovrà pagare 573 milioni di euro di multa. «I consumatori pagano con la carta ogni giorno, quando comprano cibo, vestiti e per fare acquisti online», ha detto la commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager. «Impedendo di cercare condizioni migliori offerte da banche in altri stati membri, le regole di Mastercard alzavano artificialmente il costo dei pagamenti con la carta, danneggiando i consumatori e i rivenditori europei». Mastercard è il secondo servizio per le carte di credito più usato nell’Unione Europea. La multa della Commissione è stata comunque ridotta del 10 per cento perché la società ha accettato di collaborare alle indagini.
L’Unione Europea ha multato Mastercard per 570 milioni di euro per concorrenza sleale.
Oggi Roberto Benigni compie 60 anni. A parte le canzoni o i monologhi, che sono scritti e preparati a tavolino, il personaggio che si è costruito negli anni – tra i più amati e celebrati, in Italia – è stato creato anche dai molti momenti in cui si è lasciato andare all’improvvisazione, trascinato dal suo stesso entuasimo (o almeno dando quell’impressione) baciando, abbracciando e sollevando i suoi spesso molto imbarazzati ospiti. 1. Il Festival di Sanremo, 1980 Al festival del 1980, dopo una lunga dichiarazione d’amore, Benigni baciò la conduttrice, Olimpia Carlisi (che all’epoca era la sua compagna) per 45 secondi.
Dieci momenti da Benigni. Quelli genuini e improvvisati: baci, abbracci, camminate sulle sedie e assalti, da rivedere oggi che compie 60 anni.
Il 29 ottobre del 1956 l’esercito israeliano, segretamente d’accordo con i governi di Francia e Regno Unito, oltrepassò il confine egiziano e iniziò l’invasione della penisola del Sinai. L’obiettivo dell’operazione militare era la conquista del canale di Suez, che pochi mesi prima era stato nazionalizzato dal presidente egiziano Gamel Abdel Nasser, che lo espropriò ai suoi azionisti francesi e britannici. Il conflitto, durato appena otto giorni, segnò la fine delle ambizioni globali delle antiche potenze coloniali europee e l’affermazione di Israele come potenza militare del Medio Oriente, e chiarì a tutti che nel mondo erano rimaste soltanto due superpotenze: gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. Una mappa delle operazioni militari in Sinai e intorno al canale di Suez (Department of History, U.S. Military Academy)
La crisi di Suez, 60 anni fa. Il 29 ottobre 1956 Israele invase la penisola del Sinai, d'accordo con Francia e Regno Unito: non andò come avevano previsto.
Dal 5 luglio, Milano sperimenterà il sistema di bike sharing “free floating”, che a differenza dei sistemi di condivisione delle biciclette ai quali siamo abituati, non avrà postazioni fisse dalle quali prelevare e riporre le biciclette. La sperimentazione durerà tre anni e prevede che vengano impiegate fino a 12mila biciclette: il servizio non sarà fornito dal Comune, ma da aziende private. Concretamente, funzionerà un po’ come per i sistemi di car sharing, per i quali non è necessario l’utilizzo di stazioni fisse: attraverso una app collegata al GPS delle biciclette sarà possibile trovare quella più vicina, sbloccare il lucchetto integrato, utilizzare la bicicletta senza limiti di tempo e poi parcheggiarla ovunque ci si trovi, chiudendo di nuovo il lucchetto con l’app senza che sia necessario legarla a un supporto. Il sistema GPS servirà anche per bloccare le biciclette da remoto in caso di furto. Non sono ancora chiare le modalità con cui andranno parcheggiate le bici: se per esempio lo si potrà fare soltanto nelle rastrelliere, o anche in altri posti. Bici condivise e senza stallo. Nuovo servizio sperimentale di tre anni. Si affiancherà al BikeMi https://t.co/b6BJnv2sCe pic.twitter.com/wc09vnTHWH
A Milano arriva il bike sharing “free floating”. Cioè un sistema per utilizzare biciclette condivise senza stazioni fisse di prelievo e deposito, un po' come i servizi di car sharing.
È stata una giornata di movimento per molti degli immigrati sbarcati negli ultimi giorni a Lampedusa. Alcuni sono stati trasferiti nella tendopoli allestita fra le polemiche a Manduria, in provincia di Taranto, dove alcuni sono scappati per le campagne e il l’e l’ex ministro Andrea Ronchi è andato in visita. Altri a loro volta erano fuggiti ieri e da Reggio Calabria erano arrivati in treno a Milano, dove oggi in stazione sono stati nuovamente fermati per essere trasferiti nei centri di tutta Italia. Poi ci sono le proteste dei consiglieri comunali di Lampedusa, che si sono incatenati al porto, e l’allestimento di un campo profughi all’Arena Rock di Torino. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La giornata degli immigrati. Quelli che scappano dalle tendopoli, quelli fermati dopo essere scappati, i politici incatenati al porto di Lampedusa per protesta.
Sul Corriere della Sera di oggi lo scrittore e fisico Paolo Giordano ha spiegato cosa significa che la crescita dei contagi da coronavirus a cui stiamo assistendo in Italia è “esponenziale”: cioè che l’aumento dei casi non è lineare, ma è maggiore ogni giorno che passa. E che quindi «il peggio di oggi sarà peggiore del peggio di ieri, e il peggio di domani sarà peggiore di quello di oggi». Per questo, scrive Giordano, bisogna entrare subito nell’ottica che «abbiamo davanti molti altri morti» e che possiamo guardare avanti con una prospettiva di «un paio di settimane al massimo». E nel frattempo servono decisioni mirate ma tempestive, perché «ogni giorno di rimpallo fra governo e regioni non equivale a un giorno in più dei semi-lockdown che infine verranno introdotti, ma a molti giorni di più». Siamo tornati a dire «esponenziale», ma l’impressione è che non abbiamo ancora chiare tutte le implicazioni del termine, che non ne capiamo la portata abnorme, e che finiamo così per ragionare e agire in modo inappropriato. Tornare ancora una volta sulla non-linearità dell’epidemia non è un puntiglio formale: la non-linearità costituisce l’essenza stessa del contagio. Comprenderla profondamente è perfino più importante di conoscere il virus. E finché questi concetti — «non-linearità», «esponenziale» — non saranno famigliari ai più, ma soprattutto a chi si esprime pubblicamente, agli esperti stessi e a chi stabilisce le misure, le decisioni continueranno a essere ritardate e insufficienti.
Cosa comporta una crescita “esponenziale” dei contagi. Che «il peggio di domani sarà peggiore di quello di oggi» e perdere un giorno ha grosse conseguenze, spiega Paolo Giordano sul Corriere.
Il nuovo disco di Ben Folds sta cominciando a conquistare anche la stampa mainstream che finora non aveva mai citato e conosciuto questo cantautore dalla ormai solida carriera. Tutto perché il disco, in uscita il 24 settembre, contiene canzoni i cui testi sono stati scritti da Nick Hornby, la cui popolarità è assai più ampia fuori dagli Stati Uniti (benché le doti e l’umorismo da paroliere di Folds siano da sempre pregevoli). Per prepararvi, ecco la voce dedicata a Ben Folds tratta da Playlist, la raccolta di canzoni scritta da Luca Sofri, il peraltro direttore del Post. Ben Folds è americano, di grande culto nell’ambiente universitario, ed è spesso paragonato a Elton John per come sa scrivere canzoni pop attorno a un pianoforte. Il paragone è stato sancito dalla sua memorabile cover di “Tiny Dancer”. Prodigo nelle collaborazioni, è uno dei giovani più stimati nell’ambiente pop americano. Per la prima parte della sua carriera incise con una band sotto il nome di “Ben Folds five”.
Ben Folds, aspettando Hornby e Folds. Le migliori canzoni del cantautore che sta per diventare famoso anche fuori dagli USA grazie al disco con Nick Hornby.
Kevin Wisbith, un grafico e Youtuber, ha aperto da qualche giorno il canale A Quick Perspective, in cui “incolla” oggetti giganti in contesti diversi per mostrare la loro reale grandezza. Finora ha realizzato video sulle nebulose, su uno squalo preistorico e sugli Space Shuttle. Su Imgur ha anche diffuso delle immagini “scartate” per i suoi video: mostrano ad esempio la grandezza di uno scorpione preistorico in rapporto ai nostri animali domestici, quanto sarebbe grande la Morte Nera di Star Wars se fosse stata davvero costruita, o che effetto farebbe una nave petroliera nel famoso laghetto di Central Park. Wisbith ha anche aperto un crowdfunding per continuare a sostenere il suo progetto.
Cose enormi, messe in prospettiva. È il progetto di un grafico e Youtuber, che "incolla" oggetti giganti in contesti diversi per mostrarne la grandezza reale: quanto sarebbe grande la Morte Nera rispetto alla Florida, per esempio?.
La prima delle persone da fotografare di questa settimana è Emma Watson, che ha tenuto un nuovo discorso al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, per promuovere la campagna “He for She” in qualità di ambasciatrice del settore UN Women delle Nazioni Unite. Dell’efficace discorso che aveva tenuto a settembre a New York si era scritto molto, anche se poi le era costato minacce e attacchi su internet. A Davos c’erano anche Pharrell Williams (senza cappello, per una volta), Al Gore e Paulo Coelho, tra gli altri. ll presidente francese Hollande intanto ha visitato la redazione di un giornale per bambini e lo scrittore francese Michel Houellebecq è stato intervistato. Tra quelli impegnati in attività più leggere c’erano Jay-Z e Beyoncé, fotografati a una partita di basket, e tutti quelli che in queste settimane hanno partecipato a eventi di moda a Los Angeles, Parigi , Berlino e Milano: Cara Delevingne e le sue consuete smorfie per i fotografi, Kate Moss in pelliccia, Katie Holmes con uno sguardo mesto in prima fila alle sfilate, Rihanna e Miley Cyrus.
Celebripost. Emma Watson che ha parlato a Davos, Angela Merkel con un campanaccio, Rihanna, Miley Cyrus e le consuete smorfie di Cara Delevingne, tra le persone da fotografare questa settimana.
A Ivrea, in provincia di Torino, un giudice del lavoro ha stabilito che esiste un “nesso di causalità” tra l’utilizzo dei telefoni cellulari e una particolare forma di tumore. La sentenza ha pochi precedenti in tutto il mondo e sta facendo molto discutere perché a oggi non è mai stato dimostrato scientificamente, e in modo incontrovertibile, che le onde radio emesse dai cellulari possano causare alcuni tipi di cancro. Non è il primo caso in cui un magistrato stabilisce un principio non ancora verificato dalla scienza: negli anni scorsi è accaduto più volte per il caso Stamina o sui vaccini, con molte polemiche e critiche da parte della comunità scientifica e successive revisioni delle sentenze negli altri gradi di giudizio. La sentenza di Ivrea riguarda Roberto Romeo, un dipendente di Telecom Italia di 56 anni, che lavorava come responsabile di una squadra di tecnici che interveniva per riparare i guasti sulla rete telefonica. Alla Stampa ha spiegato che faceva di continuo telefonate per coordinare il suo gruppo di lavoro, restando tra le 4 e le 5 ore al cellulare ogni giorno, per circa 15 anni. Romeo aveva iniziato ad avere qualche problema di udito, trattato con terapie che si erano rivelate inutili, fino a quando non gli era stato diagnosticato un neurinoma, un tumore benigno del nervo acustico, uno dei più frequenti tra quelli intracranici e le cui cause sono ancora sconosciute. Romeo era stato sottoposto a un’operazione di rimozione del neurinoma, con conseguente perdita dell’udito da un orecchio.
I cellulari fanno venire il cancro? se ne riparla dopo la controversa sentenza di Ivrea, dove un giudice ha riconosciuto un “nesso di causalità” benché non ci siano ancora prove scientifiche chiare.
Come deciso dal ministero della Salute, da lunedì la Sardegna tornerà in zona arancione, dopo tre settimane trascorse in zona bianca, istituita il 1° marzo dopo i dati abbastanza positivi sui contagi da coronavirus nella regione. La Sardegna, finora, è stata la prima e unica regione a entrare in zona bianca, che consente una notevole libertà, come la possibilità di frequentare ristoranti e bar anche a cena e di uscire di casa anche dopo le 22 (anche se la Regione aveva comunque imposto un coprifuoco alle 23.30). Mentre gran parte dell’Italia si trovava in zona rossa e doveva affrontare misure piuttosto severe di distanziamento fisico e di limitazione degli spostamenti e delle attività, dunque, in Sardegna la situazione per tre settimane è stata di quasi normalità: i giornali avevano parlato di isola «Covid free» e il presidente della Sardegna Christian Solinas aveva perfino dovuto imporre restrizioni all’ingresso di chi, dalle altre regioni, cercava di raggiungere le seconde case in Sardegna.
Perché la Sardegna passerà in zona arancione. Era la prima e unica Regione in zona bianca: c'è stato un lieve peggioramento dei numeri, e la sospensione della zona gialla.
Ieri sera durante Servizio Pubblico il neo-presidente del Senato, Pietro Grasso, ha telefonato in diretta per lamentarsi di quelle che ha giudicato «accuse infamanti», rivolte nei suoi confronti da Marco Travaglio. Grasso ha chiesto «al più presto un confronto televisivo carte alla mano con Travaglio perché è brutto sentirsi accusare senza poter rispondere». Santoro ha invitato Grasso a Servizio Pubblico ma il presidente del Senato ha detto di non voler aspettare una settimana: «inviterò io Travaglio in un luogo televisivo prima che passino sette giorni, certe cose vanno fatte subito».
La telefonata di Grasso a Servizio Pubblico (video). Il presidente del Senato ha chiamato per lamentarsi delle «accuse infamanti» rivoltegli da Travaglio e sfidarlo a un confronto pubblico.
A un paio di giorni dall’inizio del nuovo anno, Walt Mossberg, il rispettato e temuto giornalista esperto di tecnologia del Wall Street Journal, ha deciso di raccogliere in un articolo le sfide e le opportunità che il 2011 porterà per le principali aziende del settore tecnologico. L’anno che si sta concludendo, ricorda il giornalista, ha visto il debutto di un prodotto di successo come l’iPad di Apple, l’affermarsi sul mercato del sistema operativo di Google per smartphone Android e l’inarrestabile ascesa di Facebook, tutte basi dalle quali partire per ipotizzare le prossime evoluzioni di società e servizi che fanno ormai parte della nostra vita quotidiana. Apple Se il 2010 è stato l’anno della sostanziale navigata in solitaria sul fronte dei tablet, a partire dal prossimo anno Apple dovrà fare i conti con la concorrenza pronta a introdurre sul mercato nuovi dispositivi con funzionalità simili a quelle dell’iPad. Secondo Mossberg, l’azienda di Steve Jobs potrà mantenere il vantaggio rispetto ai concorrenti se lancerà in tempi brevi una seconda e attesa versione del proprio tablet.
Il 2011 dei tablet e dei foni. Le sfide che secondo Walt Mossberg dovranno affrontare nel nuovo anno Apple, Microsoft, Google e compagnia bella.
Da qualche ora in Italia e in altri paesi del mondo ci sono dei problemi nel servizio di car sharing car2go, che in Italia è attivo a Milano, Roma, Firenze e Torino. In particolare sembra che diversi utenti non riescano a chiudere il noleggio dell’auto alla fine della corsa. Attraverso i suoi canali Twitter, car2go ha confermato di avere dei problemi tecnici e spiegato che rimborserà gli eventuali costi addebitati ai propri utenti. Ciao, sì, purtroppo c'è un outage in corso 🙁 I nostri tecnici stanno lavorando per la risoluzione del problema
Da qualche ora ci sono dei problemi col servizio di car sharing car2go.
Oggi inizia il South by Southwest (in codice SXSW), uno dei più innovativi festival degli Stati Uniti. Si tiene dal 1987 ad Austin, in Texas, e si divide in tre grandi aree tematiche con programmi separati: musica, film e SXSW Interactive, quest’ultimo dedicato all’innovazione e alle nuove tecnologie. Il punto di forza del SXSW è il numero enorme di iniziative: durante i cinque giorni di SXSW Music, centinaia di gruppi si esibiscono nel centro di Austin su più di ottanta palchi, mentre durante il giorno si tengono altrettante centinaia di conferenze e tavole rotonde con esperti di settore e celebrità. La città ne è travolta. Nella sezione Interactive si tengono presentazioni delle novità più importanti nel campo tecnologico: giganti del settore e nuove start-up presentano prodotti, videogiochi e programmi, sperando di catturare l’attenzione della stampa specializzata e degli investitori. Twitter è stato lanciato qui. Le aziende organizzano poi party e serate nei tantissimi locali di downtown Austin e i manager arrivano in Texas con grande attenzione agli affari ma lasciandosi coinvolgere volentieri nell’atmosfera festaiola e avventurosa. Come testimonia uno di loro parlando ai colleghi:
Ad Austin inizia il SXSW. Che si legge South by Southwest, ed è il più vivace festival di culture moderne e innovazione degli ultimi anni.
Adriano Sofri – che da sabato è un uomo libero – è andato domenica all’isola del Giglio e ha raccontato quello che ha visto e pensato su Repubblica. Leonardo tiene le mani sprofondate nelle tasche e parla col mento dentro il colletto, come un lupo di mare. Ha un suo battellino a remi, ha dieci anni, fa la quarta. “La mamma mi dice: ‘Oh, apri la finestra’. C’era il saluto della nave”. Al Giglio – spiega la mamma – il suono della sirena si dice “tufare”: la tufa era la conchiglia in cui soffiare. “Ho salutato. Loro erano in pericolo, noi non ce eravamo accorti, aspettavamo i tre fischi. Poi abbiamo capito e l’allegria è finita. Hanno buttato l’ancora, i megafoni dicevano Calma, i passeggeri urlavano. Il babbo è uscito con la barca ad aiutare. Il babbo è pescatore, meccanico e ormeggiatore. Quando hanno cominciato ad arrivare le scialuppe ero già sulla punta del molo. Arrivavano zuppi. La mamma mi ha detto: adesso tu vai a letto. Ma adesso io non avevo sonno. Portavamo le persone alla chiesa, abbiamo distribuito l’acqua, il tè e le coperte. Piangevano, volevano andare a casa, non si capivano. I bambini piccoli li mandavamo all’hotel Bahamas o all’asilo”.
Al Giglio, tutto fa da metafora. Il racconto dall'isola e dagli isolani, di Adriano Sofri.
Il Giornale oggi sostiene che il presidente del Consiglio, Mario Monti, abbia speso 10.000 euro alla settimana per l’affitto di una casa di villeggiatura in Svizzera.
Il governo corregge il Giornale sulle vacanze di Monti. Non erano 10.000 euro per una settimana di affitto ma 12.500 per quattro mesi.
Nokia, il più grande produttore di telefoni cellulari al mondo, ce la sta mettendo tutta per recuperare il terreno perso nei confronti della concorrenza nel campo degli smartphone. Dopo anni di prodotti poco entusiasmanti e di scarso successo, lo scorso febbraio la società ha deciso di affrontare in maniera radicale la propria crisi alleandosi con Microsoft e rivedendo il proprio piano di produzione e uscita di nuovi smartphone. L’obiettivo è rientrare rapidamente in competizione con gli iPhone di Apple e i cellulari che utilizzano Android, il sistema operativo di Google. Dopo mesi di lavoro, la progettazione del primo smartphone Nokia che utilizzerà Windows Phone è sostanzialmente terminata e Chanse Arrington, uno dei manager della società, ha invitato via Twitter a votare per scegliere il nome da dare al dispositivo. Salvo alcune rare eccezioni, fino a ora Nokia aveva scelto sigle con lettere e numeri per i propri cellulari che dicevano ben poco sul telefono ed erano difficili da ricordare. L’iniziativa mira a cambiare le cose, cercando di ottenere qualche buona idea da chi poi potrà comprare il nuovo smartphone.
Si vota per il nome del nuovo Nokia. Per il primo smartphone della società con Windows Phone sono in gara Phoenix, Genesis e Jedi, purtroppo Vergatario era stato già preso.
Le case automobilistiche tedesche Audi, BMW e Mercedes-Benz da circa un decennio competono per il primo posto nelle vendite del settore premium mondiale, una parte del mercato automobilistico che garantisce ottimi margini di profitto ma che richiede investimenti elevati, per mantenere in testa la propria offerta di prodotti sia in termini di ampiezza che di qualità. Per molto tempo il marchio di lusso leader nelle vendite mondiali è stato Mercedes-Benz, ma è stato scavalcato prima da BMW nel 2005, poi da Audi nel 2011, e da allora è rimasto al terzo posto della classifica. Nel 2014, infatti, il gruppo BMW – che produce anche motociclette e auto dei marchi Mini e Rolls-Royce – ha venduto 1,81 milioni di unità a marchio BMW (+9,5 per cento rispetto al 2013) mentre Audi – parte del gruppo Volkswagen – e Mercedes-Benz si sono fermate rispettivamente a 1,74 (+10 per cento) e 1,65 milioni (+13 per cento).
Le auto tedesche di lusso più vendute. La gara tra Audi, BMW o Mercedes è la storia di una rivalità fortissima che va avanti da un decennio con grandi rischi industriali.
Un accavallamento di psicodrammi, incompetenze e battaglie procedurali ha animato il dibattito in Senato sulla riforma dell’università, che va al voto domani se non succedono altri inciampi: ma un macigno in mezzo alla strada c’è già e sono gli errori di scrittura del testo che ha una serie di incongruenze (è “scritto con i piedi” ha detto la senatrice Sbarbati) che la maggioranza non ha voluto correggere per paura di dover ritornare alla Camera, e quindi il problema resta. Il Post ha seguito gli sviluppi in diretta, il momento clou e scatenatore del caos è nel video alla fine di questa pagina. Si riprende la seduta domattina alle 9,30. *****
La pazza giornata del Senato e di Rosy Mauro. La vicepresidente perde il controllo e rischia di rimandare la riforma Gelmini alla Camera per sbaglio: Schifani fa rivotare, ma il governo ha scritto il testo "con i piedi".
Durante la puntata di Ballarò di martedì 18 novembre Matteo Salvini e lo scrittore Antonio Pennacchi hanno avuto una discussione. «Dire che gli italiani sono razzisti è una fesseria» ha detto il segretario della Lega Nord. E ancora: «Un conto è essere generosi, un conto è essere fessi». Pennacchi: «Di fesserie ne dice tante lei». E così via.
La discussione tra Matteo Salvini e Antonio Pennacchi a Ballarò. Si parlava di razzismo e fesserie.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
L’esibizione di Alitalia e delle pattuglie acrobatiche a Roma. Le foto del Roma International Air Show, una delle più importanti esibizioni aeree europee, che si è tenuta dal 27 al 29 giugno.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Cinque anni fa morì Prince. Non contento del riciclo di quello che ha fatto finora, Moby si è fatto anche un documentario su Moby che esce tra un mese. Little Simz è una rapper londinese che ha fatto tre dischi con discreti successi e grandi apprezzamenti (è stata finalista del Mercury prize due anni fa): ora, in attesa del suo quarto disco, ha pubblicato una canzone nuova con un'orchestrazione potente ed enfatica, non una cosa qualsiasi. C'è un suo ritratto sull'Observer. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Un’altra canzone di Joan Baez. Protestare sempre, sorridendo sempre.
Durante il matrimonio reale tra il principe William e Kate Middleton, Cecil Beaton era probabilmente il morto più citato dai commentatori di moda: molti hanno paragonato la sfilata di cappellini delle ospiti ai costumi usati in My Fair Lady durante la famosa scena della corsa di cavalli ad Ascot, la riunione ippica più famosa del mondo che si svolge in questi giorni nel Berkshire, in Inghilterra. Quei costumi li aveva disegnati Beaton, fotografo della famiglia reale, scenografo e costumista teatrale e cinematografico tra i più famosi al mondo. Il suo lavoro gli valse un Oscar (proprio per My Fair Lady), quattro Tony awards, l’investitura di Comandante dell’Eccellentissimo Ordine dell’Impero Britannico e qualche altro titolo dal nome complicato. Se non avete mai visto il film, o non ricordate quella scena in particolare, queste immagini vi aiuteranno a fare un confronto con l’abbigliamento, non meno eccentrico ma certamente meno elegante, degli ospiti di Will e Kate.
I cappellini di Cecil Beaton. Storia e immagini del fotografo e costumista riscoperto dopo il matrimonio reale britannico, mentre oggi cominciano le gare di Ascot.
Da molti anni i guadagni di Disney – una delle più importanti società statunitensi di media, cinema e tv – arrivano da film molto diversi dai classici “film Disney”: la società controlla per esempio – in vario modo e a vari livelli – i Marvel Studios, la Pixar e Lucasfilm, la casa di produzione di Star Wars. L’ultimo film di Star Wars, Il risveglio della forza, sta andando benissimo, battendo molti record d’incassi e portando molti soldi alla Disney; i film della Pixar sono sempre un successo di incassi e successivo merchandising, lo stesso vale quasi sempre per i filmoni con i supereroi. Al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare, però, le azioni Disney alla Borsa di New York stanno andando piuttosto male e sono andate male per tutto il 2015. “Le azioni Disney ruzzolano giù mentre Star Wars sta planando“, ha titolato The Hollywood Reporter.
Perché Disney va male in Borsa. Il nuovo Star Wars incassa soldi a palate, i film Pixar e Marvel vanno benissimo, ma gli investitori vendono e venderanno ancora.
I giornali di oggi dedicano molto spazio a due vicende piuttosto diverse tra loro. La prima è quella della lobby di Flavio Carboni, che la stampa comincia a chiamare “la P3” (ieri Berlusconi li ha definiti “”quattro pensionati sfigati”). La seconda è quella della massiccia operazione contro la ‘ndrangheta effettuata ieri da carabinieri e polizia, che ha portato a oltre trecento arresti tra Calabria e Lombardia. Benché si tratti per l’appunto di vicende tra loro molto diverse e apparentemente non collegate, il presidente della Lombardia Roberto Formigoni si ritrova – direttamente nel primo caso, indirettamente nel secondo – coinvolto in entrambe, e sicuramente la lettura dei giornali di oggi non gli sarà lieve. Cominciamo dall’operazione contro la ‘ndrangheta. Non bastasse la scoperta di quanto vasti e ramificati fossero gli affari della criminalità organizzata in Lombardia a preoccupare Formigoni, sappiamo che le forze dell’ordine hanno diretto le loro attenzioni verso diversi politici lombardi: decine di questi sono indagati e i loro nomi non si conoscono ancora. Altri esponenti illustri della pubblica amministrazione lombarda sono stati arrestati ieri. Tra questi Carlo Antonio Chiriaco, direttore dell’Asl di Pavia, che nelle intercettazioni si vanta di essere il fondatore della ‘ndrangheta a Pavia. È accusato di “corruzione elettorale” e in un’altra intercettazione discute col boss Pino Neri dandogli indicazioni di raccogliere voti per il Giancarlo Abelli, candidato del PdL in consiglio regionale e che i giornali definiscono “formigoniano di ferro”, “braccio destro” di Formigoni nella sanità lombarda. Per capirci, parliamo dell’uomo che per via della sua vicinanza a Formigoni e il ruolo da mediatore che svolge per lui viene soprannominato “il telefonino”.
Le brutte giornate di Formigoni. Il presidente della Lombardia salta fuori nei verbali sulla lobby di Carboni, e i suoi alleati nell'inchiesta sulla 'ndrangheta.
Mercoledì 2 settembre il principe Harry del Regno Unito e sua moglie Meghan Markle hanno annunciato di aver fondato una società di produzione e di aver firmato un contratto con Netflix per la realizzazione di documentari, docu-serie, lungometraggi e programmi per bambini. Il duca e la duchessa di Sussex hanno commentato questa nuova attività professionale spiegando al New York Times che il loro obiettivo sarà «creare contenuti che informino ma anche diano speranza. In qualità di neo-genitori anche per noi è importante realizzare programmi per le famiglie». È possibile che in futuro Harry e Meghan possano comparire all’interno di documentari prodotti dalla coppia, ma l’ex attrice ha già chiarito che non ritornerà a recitare.
Il principe Harry e sua moglie Meghan hanno firmato un contratto di produzione con Netflix.
Oggi è l’ultimo giorno in cui vengono presentati film in gara al festival del cinema di Venezia, che si concluderà domani con la consegna del Leone d’oro per il miglior film, il premio più importante del festival. La più fotografata di oggi è Charlotte Rampling, protagonista di Hannah, il film del regista italiano Andrea Pallaoro, che racconta della crisi d’identità di una donna rimasta sola dopo che suo marito è stato arrestato. Un altro film in concorso presentato oggi è Jusqu’à la garde di Xavier Legrand, sui litigi di una coppia di genitori divorziati per l’affido esclusivo del figlio. Tra i film fuori concorso ci sono invece Il signor Rotpeter, di Antonietta De Lillo, che si ispira al racconto Una relazione per l’accademia di Franz Kafka, con Marina Confalone nei panni del signor Rotpeter, una scimmia diventata uomo; e Piazza Vittorio, un documentario di Abel Ferrara sull’omonima piazza di Roma. Ma anche Le Fidèle, tragedia d’amore del belga Michaël R. Roskam, e Zhuibu (Manhunt), film d’azione del cinese John Woo.
Le foto di venerdì a Venezia. È il penultimo giorno del festival ed è la volta di Charlotte Rampling, che presenta il film italiano "Hannah".
È stato diffuso oggi il trailer italiano di Whiplash, film di Damien Chazelle che uscirà il prossimo 12 febbraio. Whiplash ha già ricevuto diversi riconoscimenti al Sundance Film Festival ed è candidato agli Academy Awards 2015, cioè agli Oscar, come miglior film. Ha ricevuto anche altre candidature: miglior attore non protagonista (J.K. Simmons), miglior sceneggiatura non originale, miglior montaggio. Il film racconta la storia di Andrew, un giovane batterista jazz di diciannove anni che sogna di diventare il migliore musicista della sua generazione. Si iscrive al conservatorio di Manhattan ma il direttore d’orchestra è un insegnante crudele, che spinge i suoi studenti a dare il massimo con metodi violenti.
Il trailer italiano di “Whiplash”. È candidato agli Oscar come miglior film, uscirà in Italia il prossimo 12 febbraio.
Apple ha stretto un accordo per produrre una nuova versione di Storie Incredibili (Amazing Stories), la serie televisiva statunitense ideata e curata da Steven Spielberg andata in onda negli Stati Uniti per due stagioni tra il 1985 e il 1987 su NBC (fu trasmessa tra il 1993 e il 1995 su RaiUno in Italia). La notizia non è ancora ufficiale ed è stata diffusa dal Wall Street Journal, che di solito ha fonti molto affidabili all’interno di Apple. Il progetto prevede la produzione di 10 episodi con un budget di 5 milioni di dollari per ogni puntata, mentre per ora non ci sono informazioni su un eventuale coinvolgimento diretto di Spielberg. Apple sta valutando da tempo la possibilità di produrre contenuti, da rendere disponibili tramite iTunes e negli ultimi mesi ha iniziato a investire molto nel settore, con l’obiettivo di fare concorrenza alle produzioni di Netflix, Amazon e Hulu. I piani dell’azienda non sono però ancora molto chiari e la sua prima produzione, Carpool Karaoke su Apple Music, non ha riscosso un grande successo.
Apple produrrà nuovi episodi di “Storie Incredibili”, la serie di Steven Spielberg.
A dieci anni dall’inizio della crisi economica più grave dell’ultimo secolo, i segnali di una forte ripresa sono finalmente arrivati. Le economie di Europa, Stati Uniti, Cina e Giappone stanno crescendo molto, insieme a quelle dei più grandi paesi in Asia, Africa e Sudamerica. Il fatto che tutti questi paesi siano contemporaneamente in una fase espansiva è un “indicatore cruciale”, ha scritto il New York Times in un articolo pubblicato questa settimana. “Siamo di fronte a un’ondata sincronizzata di crescita che sta creando posti di lavoro, producendo ricchezza e temperando i timori di scontento sociale”. Eppure, al recente forum di Davos, l’evento annuale dove i leader mondiali si incontrano con i rappresentanti delle grandi società e i responsabili delle principali organizzazioni economiche internazionali, il clima non era così uniformemente ottimistico. Come ha scritto il caporedattore economico di BBC: «Quest’anno a Davos ci sono due gruppi di persone. Quelli secondo cui le prospettive dell’economia mondiale sono buone. E quelli che pensano che siano troppo buone». Incontri e dibattiti, ha scritto l’agenzia Bloomberg, sono avvenuti in un «clima di opinioni molto contrastanti». Ma la sintesi più efficace l’ha offerta probabilmente il Wall Street Journal, che ha titolato: «L’economia mondiale va alla grande. Abbiate paura».
L’economia è ripartita ovunque, ma c’è un ma. Non si vedevano dati così buoni da dieci anni, ma allora perché un sacco di esperti mettono in guardia contro il rischio di essere troppo ottimisti?.
Il 27 gennaio al Ray Dolby Ballroom di Hollywood c’è stato il tradizionale Oscar Nominees Luncheon, un rinfresco a cui partecipano i candidati agli Oscar, che quest’anno sono arrivati alla 92esima edizione e verranno assegnati nella notte tra il 9 e il 10 febbraio. L’evento, organizzato dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, è famoso soprattutto perché in quest’occasione viene scattata la foto di gruppo con tutti i candidati presenti, che quest’anno erano più di 100. Meet this year’s class of Oscar nominees! #OscarsLunch pic.twitter.com/rXqgNUOYMM
La foto di gruppo degli Oscar. Con decine di candidati per la 92esima edizione: e quindi, tra gli altri, Leonardo Di Caprio, Charlize Theron, Quentin Tarantino e Bong Joon-ho.
L’ATAC, l’azienda municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico a Roma, ha annunciato di aver querelato i gestori della pagina Facebook “Roma fa schifo”. ATAC, si legge in un post pubblicato dall’azienda su Facebook, ha preso questa decisione «dopo aver letto l’ennesimo post, maldestramente camuffato da un ironico cattivo gusto incapace, però, di nascondere la volontà di continuare a gettare fango su ATAC e, soprattutto, sui suoi lavoratori». “Roma fa schifo” è una pagina molto popolare che si occupa di denunciare le cose che non funzionano a Roma, spesso utilizzando toni provocatori e da alcuni giudicati eccessivi. ATAC non ha specificato quale sia il post sulla base del quale ha deciso di querelare la pagina, ma sembra che possa trattarsi di un video pubblicato alcuni giorni fa intitolato “Rebus. All’Atac sono dei maiali che ci hanno messo a pecora”, in cui si vedono due donne con un maiale e una capra a bordo di un autobus alla stazione Termini. Il post con il video, al momento, risulta irraggiungibile.
L’ATAC ha querelato la pagina Facebook “Roma fa schifo”.
Giovedì 31 gennaio il Comune di Milano ha confermato che “Body Worlds”, la mostra che espone cadaveri umani con una particolare tecnica che consente di vederne i particolari anatomici, non sarà chiusa anticipatamente e proseguirà come previsto fino al prossimo 17 febbraio. Nei giorni scorsi un gruppo di persone aveva firmato un appello indirizzato al sindaco della città, Giuliano Pisapia, chiedendo la chiusura immediata della mostra, definita un “abominio”. La lettera al sindaco era stata firmata da diverse personalità tra cui l’ex senatore della Margherita Nando dalla Chiesa, l’ex senatore dei Verdi Fiorello Cortiana, il pittore Stefano Levi Della Torre e l’ex parroco della zona di via Padova don Piero Cecchi. Come spiegava Maurizio Giannattasio sul sito del Corriere della Sera mercoledì 30 gennaio, l’appello faceva riferimento ad alcuni articoli circolati negli ultimi anni sulla mostra in cui era stata messa in dubbio la provenienza dei cadaveri, con illazioni sulla possibilità che fossero stati ottenuti per vie illecite e senza una regolare donazione, certificata dalle persone coinvolte quando erano ancora in vita.
I corpi di Body Worlds arrivano da? il comune di Milano conferma che la mostra dei cadaveri "plastificati" resterà aperta, nonostante chi dice - senza prove - che siano corpi di condannati a morte cinesi.
Sono finite le scuole, ci sono i Mondiali di calcio e finalmente ogni tanto fa un po’ caldo: è estate. Quella astronomica inizierà tra meno di dieci giorni, ma quella meteorologica è già iniziata da più di dieci. Soprattutto, si può considerare già iniziata la stagione estiva del cinema. Ad aprile avevamo messo insieme una lista di film da vedere, che arrivava fino a oggi; ecco quindi la nuova lista, con i film più interessanti e importanti in uscita in Italia da qui fino alla fine dell’estate.
I film dell’estate. Si inizia con "I morti non muoiono" e si finisce con il nuovo film di Tarantino: in mezzo "Toy Story 4", "Il Re Leone" e qualche film che forse state per scoprire solo ora.
È più facile montare un mobile di IKEA che far funzionare la propria relazione, ma l’azienda di arredamento svedese ha istruzioni semplici anche per risolvere i problemi di coppia. Non servono le brugole, può essere sufficiente usare una scaletta o sostituire un fidanzato con una sedia. Le immagini con le istruzioni sono state diffuse dall’account di Facebook di IKEA Singapore prima di San Valentino con il messaggio “L’amore è complicato, IKEA è semplice”. La campagna pubblicitaria era rivolta ai clienti di IKEA a Singapore, in Malesia e in Thailandia. Anche in Italia IKEA aveva già parlato d’amore, in particolare con il tweet del 28 gennaio 2016 in favore delle unioni civili.
Il manuale d’amore di IKEA. Una campagna pubblicitaria dell'azienda di arredamento svedese spiega come risolvere in modo semplice i problemi di coppia.
Burger King, una delle più grandi catene di fast food al mondo, ha preparato una serie di nuovi spot televisivi da trasmettere in prima serata negli Stati Uniti, sostenendo di averli prodotti utilizzando sistemi di intelligenza artificiale (AI). Ogni pubblicità inizia con il classico rumore dei modem di una volta per collegarsi a Internet, seguito da una voce metallica che legge testi piuttosto sconclusionati e divertenti per descrivere gli hamburger, come: “Un letto di lattuga sul quale puoi dormire, un letto di maionese per un sonnellino extra” e “Il logo di Burger King col pollo è la nuova patata”. Per stessa ammissione di Burger King, in realtà gli spot sono stati pensati e realizzati da pubblicitari in carne e ossa, allo scopo di prendere in giro le grandi aspettative e attenzioni di cui godono le AI negli ultimi tempi, con risultati a volte discutibili. Come ha spiegato al sito di AdWeek il responsabile del marketing di Burger King, Marcelo Pascoa, l’idea era attirare l’attenzione degli spettatori sorprendendoli con qualcosa di chiaramente inverosimile, ma comunque attuale e divertente: “AI, bot, machine learning, algoritmi per il deep learning, blockchain e altro: questi sono tutti argomenti che affrontiamo nel valutare il futuro del marketing. Dobbiamo però evitare di perderci nel mare delle innovazioni tecnologiche e parole alla moda, dimenticando ciò che davvero conta. E questa è l’idea. L’intelligenza artificiale non può sostituire le grandi idee creative che vengono in mente alle persone reali”.
La fuffa intorno all’intelligenza artificiale. Una trovata pubblicitaria di Burger King dimostra quanto siamo ancora confusi e quanto poco sappiamo delle tecnologie che cambieranno il mondo (forse).
La procura di Bologna ha aperto una nuova inchiesta sulla mancata concessione della scorta a Marco Biagi, il professore esperto di diritto del lavoro ucciso dal movimento armato di estrema sinistra “Nuove Brigate Rosse” il 19 marzo del 2002. Si ipotizza il reato di «omicidio per omissione», al momento contro ignoti: l’inchiesta è nata da una serie di appunti (si parla in particolare di due lettere) trovati lo scorso luglio a casa di Luciano Zocchi, ex capo della segreteria dell’allora ministro Claudio Scajola. Nel 2002 Scajola era ministro dell’Interno e attualmente si trova in carcere per aver favorito la latitanza di Amedeo Matacena, ex parlamentare di Forza Italia. La scorta venne data a Marco Biagi nel 2000, gli fu tolta nel 2001 e mai più riaffidata nonostante le minacce ricevute e denunciate dal giuslavorista. Scajola si dimise dopo aver detto che Biagi si era comportato da «rompicoglioni». Dalle nuove lettere risulterebbe che Scajola era direttamente a conoscenza dei rischi che stava correndo Biagi, mentre lui ha sempre sostenuto di non sapere nulla. Chi era Marco Biagi Marco Biagi nacque a Bologna il 24 novembre del 1950, si laureò in Giurisprudenza iniziando ad occuparsi di politiche del lavoro e di diritto comparato del lavoro. Lavorò come professore ordinario nel dipartimento di Economia Aziendale all’Università di Modena e Reggio Emilia, fu direttore scientifico dell’Istituto di ricerca e formazione della Lega delle cooperative, ottenne incarichi anche nelle istituzioni europee e nel 1991 fondò il Centro Studi Internazionali e Comparati.
Perché riaprono l’inchiesta su Marco Biagi. Chi era il professore ucciso a Bologna nel 2002 e perché l'ex ministro Scajola è di nuovo accusato di non avere fatto quello che avrebbe dovuto.
Jill Abramson – la prima donna ad aver diretto il New York Times, dal 2011 al 2014 – è stata accusata di aver copiato alcune parti del suo nuovo libro, Merchants of Truth. In un thread pubblicato mercoledì su Twitter, il collaboratore di Vice Michael Moynihan ha raccolto passaggi del libro molto simili ad alcuni pubblicati su New Yorker, Time Out e altri giornali. Il libro è uscito questa settimana e racconta la crisi dei giornali concentrandosi soprattutto sul New York Times, il Washington Post, Vice e siti come BuzzFeed. So…Jill Abramson's book has finally hit bookstore shelves. A few weeks ago, reading a galley copy, I noticed an egregious error about my colleague @adrs. She tweeted it out, a shit storm followed, Abramson corrected the mistake.
Jill Abramson, ex direttrice del New York Times, è accusata di plagio.
Due settimane fa si è risvegliata su Twitter la divertita e ciclica discussione sui testi delle canzoni che capiamo sbagliati: ho messo insieme un po' di link qui. Il Los Angeles Times ha ricostruito che ne è di tutti i 59 personaggi nominati in We didn't start the fire di Billy Joel (la più bella cosa scritta su Billy Joel è ancora questo pezzo del New Yorker). Nello stesso 16 ottobre del 1989, trent'anni fa, uscirono All around the world di Lisa Stansfield, che per un po' non si sentiva altro, e il disco di Kate Bush in cui c'era This woman's work, una meraviglia, buona per queste ore della notte. In tutto questo oggi compie 60 anni Gary Kemp: la notizia è che da un po' è in tour con Nick Mason dei Pink Floyd. Qui, parlando di gran canzoni, ricordo che lui ha inventato True. (se siete in vena di sentirne altre di quei ciuffoni lì, ecco: ma magari domattina) Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Carmen McRae. Due settimane fa si è risvegliata su Twitter la divertita e ciclica discussione sui testi delle canzoni che capiamo sbagliati: ho messo insieme un po’ di link qui. Il Los Angeles Times ha ricostruito che ne è di tutti i 59 personaggi nominati.
Da ieri il Sole 24 Ore ha introdotto nelle sue pagine online uno strumento che invita i lettori che vogliano copiare parte del testo per usarlo altrove su internet a farlo secondo delle modalità proposte dal sito: usando appositi comandi che appaiono in una finestra popup e che permettono di incollare solo una moderata porzione del testo con allegato un link di default verso la pagina originale del Sole 24 Ore. L’operazione, spiegano al Sole, mira ad affermare una cosa piuttosto nuova nel mondo dei media tradizionali, ovvero che «c’è anche un valore positivo nella copia». Si cerca di passare «da un modello in cui “chi copia ruba” ad un modello in cui “chi copia ci aiuta a diffonderci”. Cercando di considerare amici e non avversari i nostri più affezionati lettori». Il tutto trovando un compromesso rispetto alla necessità di conservare le regole sulla proprietà dei contenuti e sui diritti del loro sfruttamento, e disincentivando le operazioni di copia integrale senza link alla fonte compiute da molti siti. Questo è il testo come appare su un sito che segua le istruzioni contenute nel popup quando incolla una parte dell’articolo originale (la copia integrale resta possibile selezionando tutto e non usando gli strumenti del popup: nella logica già usata dal sistema a pagamento del New York Times per cui una procedura è suggerita e resa più pratica, ma il suo aggiramento non è impedito):
Il Sole 24 Ore apre alla copia dei suoi contenuti online, ma con moderazione. Una interessante proposta di compromesso a chi vuole incollare altrove gli articoli del sito.
Mercoledì 2 luglio inizieranno i saldi estivi in Campania e Basilicata. Seguiranno, sabato 5 luglio, nella maggior parte delle altre regioni. A Roma i saldi si chiuderanno dopo sei settimane, a Milano, Bologna, Firenze, Perugia, Cagliari e Napoli dopo sessanta giorni, a Torino dopo otto settimane, a Genova dopo 45 giorni. A Reggio Calabria finiranno il 31 agosto. A Bari e a Palermo il 15 settembre. Abruzzo 5 luglio
Quando iniziano i saldi. Il calendario completo dei saldi estivi, regione per regione.
Un nuovo trailer di Star Wars: The Force Awakens, il settimo film della saga cinematografica di fantascienza Star Wars, è stato diffuso in occasione di un evento organizzato ad Anaheim, in California. A differenza del primo trailer del film, diffuso lo scorso novembre, in questo compare anche il personaggio di Han Solo – interpretato da Harrison Ford – e quello di Chewbacca; la voce narrante è quella di Luke Skywalker, interpretato da Mark Hamill. Il film uscirà nei cinema italiani il 16 dicembre 2015. Il trailer italiano
Star Wars, c’è il secondo trailer del nuovo film. Nelle nuove immagini del settimo capitolo della saga, che si chiamerà “Star Wars: The Force Awakens”, si vedono anche Han Solo e Chewbacca.
È stato inaugurato da pochi giorni il Messner Mountain Museum Corones, l’ultimo dei sei musei con cui l’alpinista italiano Reinhold Messner ha voluto celebrare la storia e il presente dell’alpinismo. Messner ha settant’anni ed è famoso per essere stato uno dei primi alpinisti a raggiungere la vetta dell’Everest, la più alta del mondo, senza l’ausilio di ossigeno; ed è stato anche il primo a raggiungere tutte le 14 vette che nel mondo superano gli 8mila metri di altitudine. Il Messner Mountain Museum Corones è visitabile tutti i giorni, dalle 10 alle 16, e si trova a 2.275 metri di altitudine, sulla vetta del Monte Plan de Corones, in provincia di Bolzano. Il Messner Mountain Museum Corones è stato progettato da Zaha Hadid, architetto britannico tra i più famosi e apprezzati al mondo. Occupa una superficie di circa mille metri quadrati, ma l’impatto visivo e l’impatto ambientale sono minimi: è stato infatti costruito con grande attenzione al contesto in cui si trova e solo una minima parte esce dalla montagna dentro cui è stato costruito. Hadid ha realizzato il progetto basandosi sulle indicazioni di Messner, che ha per esempio richiesto della ampie terrazze e delle grandi finestre da cui fosse possibile ammirare il paesaggio. «L’idea è che i visitatori possano scendere all’interno della montagna per esplorare le sue caverne e grotte, prima di emergere attraverso la parete sul lato opposto, sulla terrazza a strapiombo sulla valle e la sua spettacolare vista panoramica», ha detto Hadid.
Il nuovo Messner Mountain Museum, a Plan de Corones. È stato inaugurato da poco, l'ha progettato Zaha Hadid ed è l'ultimo dei sei musei voluti da Reinhold Messner per celebrare l'alpinismo.
Dopo gli episodi dei cori razzisti contro il difensore del Napoli Kalidou Koulibaly durante Inter-Napoli, moltissime persone più o meno famose hanno espresso solidarietà nei suoi confronti, condannando il razzismo. Tra questi c’è stato anche il pizzaiolo napoletano Gino Sorbillo, a capo di una famosa catena di ristoranti presente in tutta Italia e anche all’estero. Sorbillo si è fatto fotografare con un cartello con scritto “Siamo tutti Koulibaly, abbasso il razzismo”, ma soprattutto con la faccia dipinta con un colore scuro. Nelle intenzioni, con ogni evidenza, Sorbillo voleva manifestare vicinanza a Koulibaly e avversione al razzismo, ma in molti gli hanno fatto notare che il modo che aveva scelto è noto in tutto il mondo come “blackface”, una pratica che si porta dietro un significato molto razzista e che in alcuni paesi del mondo, specialmente negli Stati Uniti, è ampiamente censurata per i suoi legami con lo schiavismo e il colonialismo.
Sarebbe meglio non tingersi la faccia di nero per mostrarsi antirazzisti. Cos'è il "blackface", e perché si porta dietro una lunga storia di stereotipi e discriminazioni qui ignota per molti.
Il troll è quella persona che partecipa a una discussione online con uno scopo soltanto: rovinare la giornata agli altri partecipanti. Il troll ha diverse armi a sua disposizione: può usare argomentazioni estremamente controverse in grado di far inferocire chiunque con un minimo di buon senso. Può colpire le persone nei loro punti deboli, cercando di provocare una reazione rabbiosa. In genere fa tutto questo senza un motivo particolare: è il modo che ha per divertirsi. Il troll è l’utente più odiato su internet – insieme a quello che risponde alle discussioni mettendo i link al suo blog. Questa settimana alcuni studiosi canadesi hanno pubblicato una ricerca su Personality and Individual Differences, un’importante rivista di psicologia, dal titolo “Trolls just want to have fun” (“I troll si vogliono soltanto divertire”). I ricercatori hanno sottoposto 1.215 utenti di internet a una serie di test, tra cui un test della personalità e una serie di questionari e per determinare quanto quella persona fosse interessata a comportarsi da troll. La definizione “scientifica” che viene data di troll nell’articolo è quella di una persona che si comporta in maniera «ingannevole, distruttiva o disturbante in un contesto sociale su internet».
Psicologia dei troll. Alcuni ricercatori canadesi hanno pubblicato una ricerca che descrive i tratti dei troll di internet come "narcisisti, machiavellici, sadici e psicopatici".
La concorrenza di Mediaset nella pay tv – sul digitale terrestre – inizia a farsi sentire, così Sky Italia ha deciso di ridurre il prezzo del suo pacchetto base premium. Del 26%, nientemeno. La notizia è stata annunciata dall’amministratore delegato della società, Tom Mockridge, che nel corso di una conferenza stampa ha anche confermato un nuovo piano di incentivi per l’acquisto dei decoder ad alta definizione. Negli ultimi due trimestri, segnala Reuters, Sky Italia ha registrato per la prima volta una riduzione del proprio numero di abbonati. Non succedeva dal 2003, l’anno del lancio nel nostro paese della piattaforma di Rupert Murdoch, e secondo la società le cause alla base di questa sensibile riduzione sono almeno tre:
Sky abbassa i prezzi (per non farsi fregare da Mediaset). La concorrenza si fa sentire, così la rete riduce il canone di un quarto.
Mercoledì 13 gennaio il cantante dei Backstreet Boys Nick Carter è stato arrestato per rissa a Key West, in Florida, negli Stati Uniti. NBC News racconta che Carter è stato arrestato dopo che verso le 19 si è presentato in un locale con un suo amico – entrambi «pesantemente sbronzi», dice la polizia – e che i due hanno fatto a botte quando è stato chiesto loro di lasciare il locale. La polizia ha detto che l’amico di Carter ha dato una testata a un dipendente del locale, mentre lui ha afferrato un buttafuori per la gola. Nelle ultime ore sta girando molto la foto segnaletica scattata a Carter dalla polizia. Backstreet's back, alright.. Backstreet Boys singer Nick Carter arrested in Key West https://t.co/AbmNEmZuSH pic.twitter.com/I7wojXD27E
È stato arrestato Nick Carter dei Backstreet Boys. Per rissa, dopo aver aggredito un buttafuori di un locale dov'era arrivato ubriaco, dice la polizia.
La Corte dei Conti della Lombardia ha condannato Roberto Formigoni e le altre persone coinvolte nel caso di corruzione intorno alla Fondazione Maugeri al risarcimento di un danno erariale pari a circa 47,5 milioni di euro. La Corte dei Conti ha accolto solo parzialmente la richiesta della procura lombarda della Corte dei Conti che, lo scorso maggio, aveva chiesto un risarcimento a favore della regione pari a 60 milioni di euro: per una delle persone coinvolte è stato infatti dichiarato il difetto di giurisdizione. La Corte ha comunque riconosciuto la fondatezza delle accuse, accertando l’esistenza «di un complesso sistema illecito». Oltre a Formigoni – già condannato in via definitiva a 6 anni e attualmente ai domiciliari – i risarcimenti coinvolgono gli ex dirigenti della fondazione Umberto Maugeri e Costantino Passerino, la Fondazione stessa, l’uomo d’affari Pierangelo Daccò e l’ex assessore regionale Antonio Simone, questi ultimi legati a Formigoni dalla militanza in Comunione e Liberazione.
La Corte dei Conti della Lombardia ha condannato Roberto Formigoni e altri al risarcimento di circa 47,5 milioni di euro per il caso della Fondazione Maugeri.
Aggiornamento delle 23:00 Un ragazzo di 28 anni è morto a Rossano Calabro (provincia di Cosenza), in Calabria, dopo essere stato travolto dalla piena di un fiume. Il ragazzo stavo pescando alla foce del fiume Crati insieme a un uomo di 53 anni, che è rimasto ferito. — — —
Piogge forti e mareggiate in un pezzo d’Italia. Sono morte due persone e ci sono più di 1500 sfollati e danni soprattutto in Basilicata, Calabria, Puglia, Abruzzo e Campania.