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Tra le nuove regole per la riapertura delle attività commerciali approvate dal governo – tra cui bar, ristoranti e stabilimenti balneari – quelle che riguardano i negozi di parrucchieri, barbieri ed estetisti sono tra le più rigide, per via dell’irrinunciabile distanza ravvicinata tra i lavoratori e i clienti. Sono comunque generalmente più flessibili di quelle che erano state proposte dall’INAIL e dall’Istituto Superiore di Sanità, e che le regioni avevano giudicato troppo stringenti, ottenendone un ammorbidimento dal governo. Gestione degli spazi Gli spazi all’interno dei negozi di estetisti e parrucchieri dovranno essere riorganizzati in modo che tra le singole postazioni di lavoro e tra i clienti ci sia almeno 1 metro di separazione. I clienti potranno rimanere all’interno dei locali solo per il tempo indispensabile per ricevere servizi o trattamenti e a seconda degli spazi dei locali l’ingresso dovrà essere limitato. Le aree di lavoro, quando possibile, potranno essere delimitate da barriere fisiche pensate per evitare il contagio tramite goccioline di saliva (droplets).
Le regole per la riapertura di parrucchieri ed estetisti. Con mascherine e senza riviste da leggere in attesa del proprio turno.
Google ha aggiornato la sua applicazione Google Maps con una nuova opzione per creare liste di luoghi, organizzarle e condividerle con i propri amici. La novità avvicina un po’ il servizio di Google ai social network, con una funzione che prevede il coinvolgimento di altre persone e la condivisione dei propri gusti e interessi. L’aggiornamento è in fase di distribuzione in queste ore sia su Android sia su iOS, quindi potrebbe non essere immediatamente disponibile all’interno della vostra applicazione. Come funziona Quando si trova sulla mappa un luogo interessante, come un ristorante o un locale, si tocca sul suo nome per far comparire la sua scheda. Espandendola, si tocca l’icona “Salva” per aggiungerla a uno degli elenchi preimpostati di Google Maps come “Preferiti” e “Da visitare”. Si possono anche creare nuove liste più specifiche, in vista di una loro condivisione.
Le nuove liste di luoghi su Google Maps. Come si usa la nuova funzione per salvare elenchi dei propri posti preferiti e condividerli con gli amici.
Pasquetta è il nome con cui in Italia si indica la giornata del lunedì dopo la domenica di Pasqua: è una giornata di festa come in molti altri luoghi del mondo, anche se per definirla ci sono denominazioni e tradizioni differenti. In Italia è chiamato “Lunedì dell’Angelo” (anche se poi non era davvero lunedì), per via dell’episodio dei Vangeli in cui un angelo – due, per Luca – annuncia la resurrezione di Gesù a Maria Maddalena, Maria madre di Giacomo e Salomé, che sono andate al sepolcro di Gesù e lo hanno trovato vuoto. «Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l’ho detto» (Vangelo di Matteo)
Da dove viene la Pasquetta. Dai Vangeli - per via di un angelo, quello del "Lunedì dell'Angelo" - anche se poi quello non era davvero lunedì.
Tradizionalmente impersonali e poco confortevoli, le preoccupazioni portate dalla pandemia stanno spingendo a riprogettarne gli spazi per renderli più accoglienti È quello alla fondatrice di Theranos, Elizabeth Holmes, che promise un sistema rivoluzionario per le analisi del sangue che non ha mai funzionato
Occhio a non esagerare, con gli “esodati”. Secondo Pietro Ichino allargare eccessivamente questa definizione rischia di svuotare la riforma delle pensioni, ripristinando la situazione precedente.
Dunkirk è il nuovo film di Christopher Nolan e parla dell’evacuazione, durante la Seconda guerra mondiale, di più di 300mila soldati britannici che, sulla spiaggia di Dunkerque – nel nord della Francia, vicino al confine col Belgio – erano praticamente assediati dai nazisti. “Dunkirk” è il nome inglese di Dunkerque. Il film dura un po’ meno di due ore e alla grande maggioranza dei critici e degli spettatori che l’hanno già visto (nel resto del mondo è uscito da settimane) è piaciuto molto. Le parole “capolavoro”, “film dell’anno” e Oscar sono state usate più volte e c’è anche chi ha scritto che Dunkirk è tra i film del decennio, che è uno dei migliori film di guerra di sempre (anche se lo è a suo modo), e che Nolan è praticamente arrivato al livello di Alfred Hitchcock. In Italia Dunkirk esce il 31 agosto, ma già nella tarda serata di oggi, mercoledì 30 agosto, alcuni cinema hanno organizzato delle proiezioni. Abbiamo messo insieme un po’ di cose da sapere e video da vedere.
“Dunkirk”, dunque. È l'apprezzatissimo film di Christopher Nolan di cui è difficile non abbiate sentito parlare: in Italia esce domani, le cose da sapere.
Sarà inaugurata venerdì 1 marzo alla Triennale di Milano una mostra, curata da Roberta Valtorta e promossa dal Museo di Fotografia di Cinisello Balsamo, che raccoglie alcune delle opere dal progetto To Face, per il quale Paola De Pietri ha fotografato una serie di luoghi sul fronte italo-austriaco della Prima guerra mondiale con l’idea di indagare il mutamento del paesaggio in questi luoghi segnati da trincee, fossi, bombardamenti. Paola De Pietri è una fotografa italiana che si occupa di ricerca e paesaggio. Molti dei suoi lavori, a metà tra fotografia e arte, provano a raccontare il rapporto tra la natura, l’ambiente, il paesaggio e gli esseri umani. De Pietri va alla ricerca delle tracce materiali nel paesaggio e le fotografa con una macchina di grande formato – le fotografie sono stampate molto grandi, 130 x 160 cm – con l’intento di raccontare le atmosfere di qualcosa che non c’è più e che è stato assorbito dalla natura e dal tempo.
Cinque fotografie di Paola De Pietri. Che cosa è rimasto della Prima guerra mondiale sul fronte tra Italia e Austria, raccontato nelle immagini di un progetto esposto da venerdì a Milano.
Paola Caruso sta facendo uno sciopero della fame da quattro giorni per protestare contro la sua lunga condizione di precariato al Corriere della Sera, e contro la sua mancata assunzione. La storia l’avevamo raccontata qui ed è oggetto da sabato di accese discussioni e numerose solidarietà sul web. Massimo Mantellini aveva analizzato il fenomeno sul suo blog. Stamattina Caruso ha pubblicato questo aggiornamento sul suo blog. Sciopero della fame, quarto giorno. Inizio ad avere qualche dolore muscolare e sono davvero debole. I parametri vitali sono buoni. Il medico dice che posso arrivare a 7 giorni, al massimo, ma se vede che sto male, mi ricovera. Spero di non arrivare a questo punto. Leggo oggi la comunicazione di “Senza Bavaglio” a cui ho rilasciato qualche dichiarazione. Non mi è piaciuto il titolo: “Il sindacato non mi ha difeso”. Perché, di fatto, prima della protesta non mi sono mai rivolta al sindacato. Anche l’ultimo virgolettato non è quello che ho affermato. Questo è il motivo per cui non voglio rilasciare interviste: ho paura di sbagliate interpretazioni. Ieri mi ha chiamato un capo desk che è un amico e mi ha detto: “Mi fai un pezzo?”. Ho risposto: “Ma sono in sciopero!”. E lui: “Lo so. Non puoi farlo lo stesso?” 😀 LOL
Lo sciopero della fame di Paola Caruso. La giornalista del Corriere della Sera prosegue la sua protesta, al quarto giorno.
Seppure con qualche difficoltà, governo e Parlamento del Regno Unito stanno completando la complessa revisione delle leggi sul diritto d’autore per aggiornarle e renderle più adatte alle novità portate dal digitale. A fine luglio il Parlamento ha approvato una serie di eccezioni per quanto riguarda la possibilità di fare copie di opere protette dal diritto d’autore per uso personale, stabilendo che i cittadini britannici non dovranno pagare preventivamente un “equo compenso”, come invece avviene in Italia, per le copie che effettueranno per uso privato. Il sottosegretario che si occupa delle politiche sulla proprietà intellettuale, Lucy Neville-Rolfe, ha spiegato durante una seduta in Parlamento che i sistemi di “equo compenso” per le copie private sono “inefficienti, ingiusti e una complicazione burocratica, nonché uno svantaggio per chi già paga per un contenuto”.
Niente equo compenso nel Regno Unito. Il Parlamento ha stabilito che i sistemi di compensazione per la copia privata sono "inefficienti, ingiusti e una complicazione burocratica, nonché uno svantaggio per chi già paga per un contenuto”.
Nella sua rubrica quotidiana su Repubblica, Michele Serra si rivolge giovedì a Pippo Civati – che mercoledì ha annunciato la sua uscita dal Partito Democratico – chiedendogli di convincere “quelli come me”, ribelli nell’animo ma rassegnati nei fatti. Caro Pippo Civati, è da una vita che preferisco quelli come te, gli irrequieti, i curiosi, i movimentisti, li sento più affini, più liberi, perfino più convincenti, ma alla fine butto il mio voto, per sicurezza, nel calderone più grande a disposizione, quello del partitone di massa. Per fare numero, per cercare di vincere (ogni tanto) oppure di perdere un po’ meno (quasi sempre). Non mi pongo come esempio, magari sono speculare a Montanelli quando, da destra, invitava a votare Dc turandosi il naso (certi giorni bisognerebbe averne due, di nasi da turare, per votare Pd), forse sono uno che ha imparato ad accettare e perfino a rispettare la mediocrità della democrazia.
Come si fa a ribellarsi rimanendo popolo? lo chiede Michele Serra a Pippo Civati, a nome degli "italiani di mezzo".
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.350 nuovi casi di contagio da coronavirus e 17 decessi, per un totale di 299.506 casi e 35.724 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 2.707 (120 in più rispetto a ieri), di cui 232 nei reparti di terapia intensiva (ieri erano 222). Sono state inoltre testate 39.893 persone per un totale di 6.342.654 casi testati e 10.488.676 tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi è stato registrato in Campania (243). Seguono Lazio (198), Emilia-Romagna (116), Veneto (103) e Lombardia (90). Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi Roma (168), Napoli (156), Caserta (57), Palermo (43), Torino (40), Bari (37), Genova (35) e Treviso (31).
I dati sul coronavirus di oggi, lunedì 21 settembre.
Domani inizia la sesta edizione di Libero Cinema in Libera terra, un festival cinematografico che si svolge in luoghi confiscati alle mafie in undici regioni italiane. Il festival, che terminerà il 23 luglio, è organizzato dalla Fondazione Cinemovel, presieduta da Ettore Scola, in collaborazione con l’associazione Libera fondata da don Luigi Ciotti. La prima tappa è a Galbiate, in Lombardia, dove verrà proiettato il film Pietro di Daniele Gaglianone. Il festival proseguirà in Piemonte e in Emilia Romagna e il 5 luglio si sposterà a L’Aquila, in Piazza Duomo. Proseguirà in Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio per concludersi a Firenze. Diciassette tappe saranno organizzate in alcune cooperative di Libera Terra.
“Libero cinema in libera terra”. Comincia domani la sesta edizione del festival cinematografico che si svolge in luoghi confiscati alle mafie.
In questi giorni si sono viste in Italia, al Giffoni Film Festival, un po’ di facce del cinema nazionale e internazionale: qui trovate per esempio Charlie Heaton, Amber Heard, Alessandro Borghi, Vittoria Puccini e Woody Harrelson. Britney Spears, che non si vedeva da un po’, è spuntata alla prima di C’era una volta a… Hollywood, dove si sono visti anche Pierce Brosnan e suo figlio (e si, c’erano anche quei tre). Ci sono infine due astronauti e chi è passato al Comic-Con di San Diego, la più importante fiera di settore per chi si occupa di film, fumetti e serie tv: Scarlett Johansson, David Harbour, Natalie Portman e un po’ di attori di Game of Thrones, che hanno brindato con un bicchiere da caffè simile a quello che qualcuno aveva dimenticato sul set. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. La raccolta dei famosi da fotografare della settimana è dedicata ai nostalgici: di “Game of Thrones”, Britney Spears e Ricky Martin.
Mercoledì 19 giugno, quasi mezzo milione di studenti ha affrontato la prima prova dell’esame di stato, cioè il tema di maturità. Gli studenti potevano scegliere tra sette diverse tracce, dall’analisi del testo alla composizione di un saggio breve passando per temi di argomento storico e generale. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Tutte le tracce dei temi della maturità. I testi della prima prova dell'esame di stato da Claudio Magris a l'individuo e la società, passando per gli omicidi politici e i BRICS.
Cento anni fa, il 6 agosto 1916, nel pieno della Prima guerra mondiale, fu ucciso Enrico Toti, il bersagliere italiano senza una gamba noto per aver scagliato la sua stampella contro gli austriaci che lo avevano ferito. Insignito della medaglia d’oro al valore militare postuma, Toti divenne un’icona della propaganda di guerra, e dopo la fine della guerra il regime fascista gli dedicò centinaia tra libri, vie e scuole. Oggi, a parte alcuni libri di esperti “revisionisti”, di Enrico Toti si ricorda per lo più la figura stereotipata tramandata dalla propaganda nazionalista. Toti nacque a Roma, il 20 agosto del 1882, da genitori originari del basso Lazio (suo padre era un ferroviere di Cassino). All’età di 15 anni, si arruolò nella marina militare come mozzo e sei anni dopo, a bordo dell’incrociatore Coatit, partecipò alla campagna contro i pirati arabi del Mar Rosso. Nel 1905 Ernesto, il suo unico fratello, morì, costringendolo a congedarsi e tornare a Roma, dove vinse il concorso per diventare ferroviere. Nel 1908, mentre manovrava due locomotive, scivolò e la sua gamba sinistra finì stritolata. I medici furono costretti ad amputargliela all’altezza del bacino. In una lettera in cui raccontava i mesi successivi all’operazione, Toti scrisse: «Rimessomi in salute ripresi la mia vita sportiva e presi parte con una gamba sola al concorso internazionale a Roma per la traversata del Tevere, guadagnandomi la medaglia d’argento» (questa e altre citazioni sono prese dal volume di Marco e Valentino Mattei “Enrico Toti”, disponibile qui). Toti imparò anche ad andare in bicicletta con una gamba sola e nel 1911 tentò un “giro del mondo” che lo portò dall’Italia alla Lapponia, nell’odierna Finlandia, e poi fino in Sudan, dove le autorità locali gli impedirono di proseguire per ragioni di sicurezza.
La morte di Enrico Toti, 100 anni fa. Il 6 agosto del 1916 morì in combattimento il bersagliere senza una gamba diventato un eroe dei nazionalisti e un'icona del fascismo.
Keith Jarrett, uno dei più creativi e influenti pianisti degli ultimi cinquant’anni, la cui musica è ancora oggi popolare e amata in tutto il mondo, ha avuto due ictus che gli hanno parzialmente paralizzato la metà sinistra del corpo, e per questo non può suonare e probabilmente non potrà farlo mai più, almeno ad alti livelli. Lo ha detto in una intervista rilasciata al New York Times, chiarendo per la prima volta i motivi per cui l’anno scorso si ritirò improvvisamente dall’attività concertistica, senza spiegazioni. Quello che potrebbe essere stato l’ultimo dei suoi leggendari concerti, che teneva improvvisando da solo al pianoforte per una serata intera, si è tenuto nel 2017 alla Carnegie Hall di New York: era stato particolarmente emozionante, e alla fine – lui che è un tipo notoriamente irascibile e insofferente – aveva detto al pubblico «siete i primi che mi fanno piangere».
Keith Jarrett non può più suonare. È tra i jazzisti più influenti e amati e uno dei più grandi pianisti del mondo: ha raccontato al New York Times di avere avuto due ictus e di passarsela piuttosto male.
Come sappiamo, le foto che accompagnano le notizie che leggiamo o di cui sentiamo parlare compongono un pezzo della notizia stessa: e nel caso riescano particolarmente bene vengono inevitabilmente associate a questo o a quell’evento storico, finendo dentro alla Storia con la maiuscola. È quello che vale per queste cinquanta fotografie, scelte tra quelle leggendarie e memorabili dell’archivio di Reuters, una delle più grandi agenzie di stampa internazionali: ci rimangono appiccicate come le canzoni, spesso, e ci permettono di ricordarci storie e persone per anni. Attenzione: la galleria contiene immagini forti.
La storia nelle foto di Reuters. 50 fotografie leggendarie scelte dall'archivio di una delle più grandi agenzie al mondo.
Come era stato ampiamente anticipato nelle settimane scorse, Google ha messo a disposizione una nuova applicazione per usare le sue mappe su iPhone, dopo la rimozione di quella predefinita decisa da Apple con l’introduzione del sistema operativo iOS 6 a fine estate. La società l’aveva rimossa dando ai possessori di iPhone e iPad una propria applicazione per le mappe, ma le cose non sono andate fino a ora per il verso giusto: l’app ha ricevuto enormi critiche ed è ritenuta poco precisa nel fornire informazioni geografiche. L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, si è scusato con i clienti con una lettera aperta in cui invitava, tra le altre cose, a provare mappe alternative in attesa di un miglioramento di quelle di Apple. La vicenda secondo diversi osservatori sarebbe stata anche una delle cause delle dimissioni dalla società di Scott Forstall, il principale responsabile dello sviluppo di iOS 6. Google Maps per iPhone è una versione sensibilmente migliorata rispetto all’applicazione di una volta, che aveva il difetto di avere poche funzionalità (in parte a causa delle limitazioni imposte da Apple, che pare non volesse lasciare troppo spazio a Google, proprietario del sistema concorrente Android). La grafica è stata completamente rivista ed è molto coerente con le impostazioni grafiche del motore di ricerca, e degli altri servizi offerti online dalla società. La funzione destinata a essere più utilizzata, quella di ricerca, è in chiara evidenza nella parte superiore dello schermo e funziona molto bene, trovando in pochi istanti non solo le vie, ma anche i locali e i punti di interesse inseriti. L’applicazione può essere inoltre sincronizzata con il proprio account Google, cosa che consente di avere anche su iPhone la cronologia delle ricerche geografiche effettuate su altri dispositivi, come per esempio il proprio computer.
Google Maps torna su iPhone. Abbiamo provato la nuova applicazione: è la migliore possibile, mette in difficoltà Apple e farà contenti i nostalgici.
I nuovi contagi da coronavirus registrati nelle ultime 24 ore sono stati 234 ha detto domenica la Protezione Civile, con 9 morti. C’è un ricoverato in terapia intensiva in più rispetto a ieri, mentre le persone sottoposte al tampone sono aumentate di 23.061 rispetto a ieri. In totale, il bilancio ufficiale dei contagi accertati in Italia è di 243.061, con 34.954 morti. In Lombardia sono stati confermati 77 nuovi casi di coronavirus, e i decessi sono stati 8. Le altre regioni che hanno registrato i maggiori aumenti nelle ultime 24 ore sono l’Emilia-Romagna con 71, la Calabria con 28 (sono i migranti pakistani soccorsi ieri in mare), il Lazio con 20 e il Veneto con 16. La Liguria, la provincia autonoma di Trento, la Puglia, il Friuli Venezia Giulia, la Sicilia, l’Umbria e la Basilicata non hanno registrato nessun nuovo contagio. Le province in cui l’aumento dei casi di contagio nelle ultime 24 ore è stato più alto sono Mantova (27), Bergamo (21), Modena (20), Bologna (19), Roma (19), Ferrara (11).
Le notizie di domenica sul coronavirus in Italia. I nuovi contagi registrati sono stati 234, con 9 morti.
Quando nei mondi della cultura, dello spettacolo e dell’intrattenimento arrivano nuovi grandi successi, si fanno sempre inevitabili e sensati paragoni con grandi successi del passato e con chi in altri contesti aveva fatto cose simili: come Lady Gaga con Madonna, per capirci. Ci sono però alcune persone che hanno fatto talmente tante cose per primi, o comunque hanno avuto brillanti intuizioni per migliorare quello che c’era prima di loro, per cui questa cosa non si può fare: Phineas Taylor Barnum, meglio noto come P.T. Barnum, è sicuramente uno di questi. Il fondatore del famoso circo Barnum, vissuto tra il 1810 e il 1891 e interpretato di recente da Hugh Jackman in The Greatest Showman, anticipò moltissimi dei meccanismi che poi tutti hanno cominciato a usare nel mondo dello spettacolo, con una grande libertà permessa dalle ingenuità del suo pubblico, che non era ancora abituato a essere tale. Barnum era capace di capire cosa sarebbe potuto piacere alle persone e cosa avrebbe potuto stupirle ma soprattutto sapeva come attirarle e convincerle a pagare un biglietto per entrare in un museo di curiosità o assistere a uno spettacolo. Le attrazioni del suo museo e del suo circo – tra cui finte sirene e altri manufatti ingannevoli e persone deformi – oggi non avrebbero molto successo e comunque non sarebbero moralmente accettabili, ma quello che pensava sulla pubblicità è ancora valido e le sue strategie di comunicazione possono ancora essere prese a esempio. Lo si capisce bene leggendo Battaglie e trionfi. Quarant’anni di ricordi, una delle sue biografie, pubblicata originariamente nel 1869 e in Italia, da Sellerio, lo scorso giugno. Non era mai stata tradotta in italiano prima, nonostante a lungo sia stata un grandissimo bestseller.
Come si faceva pubblicità il primo grande uomo di spettacolo. P.T. Barnum, quello del circo Barnum, ebbe prima di tutti grandi intuizioni di comunicazione, come si legge nella sua autobiografia pubblicata da Sellerio.
L’ex consigliere di stato Francesco Bellomo è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti, estorsione aggravata, minacce e calunnia. Bellomo avrebbe molestato alcune studentesse che frequentavano i suoi corsi di preparazione all’esame per entrare in magistratura e poi avrebbe minacciato e calunniato l’attuale presidente del Consiglio Giuseppe Conte, all’epoca presidente della commissione che avrebbe dovuto giudicare sulla sua espulsione. Bellomo al momento si trova agli arresti domiciliari. L’arresto di Bellomo è stato ordinato dalla procura di Bari che – oltre al filone delle quattro studentesse che lo accusano di molestie – ha aperto un nuovo capitolo nell’inchiesta: quello delle minacce e delle calunnie nei confronti di Giuseppe Conte e della sua collega Concetta Plantamura. All’epoca i due facevano parte del Consiglio della presidenza della giustizia amministrativa, l’organo che si occupa di questioni disciplinari tra i giudici amministrativi, e Conte fu scelto per guidare la commissione incaricata di valutare Bellomo dopo le prime denunce. Plantamura ne faceva parte insieme a lui.
Francesco Bellomo è stato arrestato. È l'ex giudice accusato di abusi contro le studentesse che frequentavano i suoi corsi, e ora anche di aver minacciato Giuseppe Conte.
Un articolo dell’Economist della settimana scorsa mette insieme i motivi del successo di KIKO, un’azienda italiana di cosmetici che ha raggiunto una cospicua espansione soprattutto negli ultimi anni. Secondo l’Economist il pregio di KIKO è adottare i criteri dei negozi di cosiddetta fast fashion: quelli a basso costo che propongono un tipo di abbigliamento alla moda ma accessibile a tutti, e al tempo stesso rendono accessibili alcuni servizi che normalmente offrono solo i marchi più costosi. Il successo di KIKO sta incoraggiando altri a ripensare il proprio modello commerciale. L’Economist spiega che finora l’industria dei cosmetici si è essenzialmente divisa in due categorie: da una parte i marchi più costosi, venduti in catene come Sephora o Douglas, per esempio, o nei dipartimenti dei grandi magazzini di lusso, dove i clienti possono provare i diversi prodotti e avere consigli da parte del personale; dall’altra i marchi meno costosi, venduti nei supermercati o in farmacia, con poco servizio verso i clienti. KIKO offre entrambe le possibilità: prezzi bassi uniti a consigli in negozio, insieme al fatto di cambiare spesso la linea di prodotti disponibili, seguendo le tendenze del momento, per incoraggiare i clienti a visitare spesso i negozi. Kantar Worldpanel, una società di ricerca internazionale, ha stimato che oggi i consumatori francesi tra i 15 e i 24 anni comprano tanto da KIKO quanto da Sephora (che ha entrate per circa 4,6 miliardi di euro e fa parte di LVMH, una delle più grandi holding internazionali del lusso). Secondo EY, una società di consulenza finanziaria, nel 2014 il mercato dei cosmetici – che include detergenti e creme per la pelle, oltre ai trucchi – è cresciuto del 3,6 per cento, raggiungendo i 181 miliardi di euro, e si aspetta che nei prossimi 10-15 anni raddoppi il suo giro d’affari.
Perché KIKO va molto bene. L'Economist spiega il grande successo della società italiana di cosmetici, che sta spingendo i concorrenti a cambiare piani e progetti.
Alle 16:31 il presidente del Consiglio incaricato, Matteo Renzi, ha raggiunto il palazzo del Quirinale a Roma, dove ha incontrato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per sciogliere la riserva e sottoporgli la lista dei ministri per il suo nuovo governo. Il colloquio è durato oltre due ore e mezza. La lista dei 16 ministri è qui. Dopo due ore di colloquio con Napolitano, Renzi ha inviato un breve tweet per rassicurare sul ritardo.
Il nuovo governo Renzi. Renzi è al Quirinale per presentare la lista dei ministri al presidente Napolitano; Pier Carlo Padoan ha detto al "Sole 24 Ore" che sarà ministro dell'Economia.
Il social network Twitter ha comunicato ieri di aver usato “involontariamente” per scopi pubblicitari alcuni indirizzi email e numeri di telefono che gli utenti avevano fornito solo per questioni di sicurezza. Twitter ha detto di non avere un numero esatto degli indirizzi email e dei numeri di telefono usati erroneamente per finalità pubblicitarie, ma ha specificato che «nessun dato è stato condiviso con partner esterni o parti terze». Twitter ha anche aggiunto che il problema era diventato noto alcune settimane fa e che nel frattempo è stato risolto. We recently found that some email addresses and phone numbers provided for account security may have been used unintentionally for advertising purposes. This is no longer happening and we wanted to give you more clarity around the situation: https://t.co/bBLQHwDHeQ
Twitter ha “involontariamente” usato per scopi pubblicitari indirizzi email e numeri di telefono che gli utenti avevano fornito per questioni di sicurezza.
È il terzo documento a saltare fuori in pochi giorni nell’ambito della storia di Gianfranco Fini e della casa a Montecarlo, e fino a questo momento sembra essere il più rilevante: un documento ufficiale del governo dell’isola di Santa Lucia, il paradiso fiscale caraibico sede delle misteriose società offshore proprietarie dell’immobile, che scrive testualmente che “il proprietario della società è Giancarlo Tulliani”. Breve e consueto ripasso delle puntate precedenti. AN nel 1999 riceve in eredità da una sua sostenitrice, la contessa Colleoni, una casa a Montecarlo. AN vende la casa nel 2008 per 300 mila euro, ma il Giornale sostiene che nel corso degli anni AN avrebbe ricevuto e rifiutato offerte superiori al milione di euro, più vicine al valore di simili immobili, e offre varie testimonianze a riguardo. La casa viene venduta a una società offshore dai titolari misteriosi, la Printemps Ltd, e viene poi ceduta alla Timara Ltd, che ha gli stessi titolari misteriosi. Pochi mesi fa il Giornale scopre che nella casa vive in affitto a Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta Tulliani e cognato del presidente della Camera. Fini ha detto che gli acquirenti dell’immobile furono presentati ad AN dallo stesso Tulliani. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta contro ignoti per appropriazione indebita e truffa aggravata, in seguito alla denuncia presentata da due esponenti della Destra, il partito di Francesco Storace. La denuncia ha a che fare col fatto che il testamento della contessa donava gli immobili a Fini “per la buona battaglia”, che i due esponenti della Destra considerano tradita dalla svolta politica intrapresa da Fini negli ultimi anni.
“Tulliani è il titolare della Timara Ltd”. Lo dice quello che sembra un documento del governo dell'isola di Santa Lucia, sede della società offshore proprietaria della casa di Montecarlo.
(aggiornamenti e video in coda all’articolo) Luigi Zingales, economista e docente universitario, ha annunciato con questa lettera di voler lasciare Fermare il Declino, il movimento guidato da Oscar Giannino di cui Zingales era stato promotore, per via di una polemica relativa al curriculum vitae e agli studi dello stesso Giannino.
Il caso del master inventato di Oscar Giannino. Lo ha rivelato Luigi Zingales, cofondatore di "Fermare il declino", decidendo di lasciare il movimento.
Con la nuova alta diffusione dei contagi da coronavirus molte persone stanno acquistando un saturimetro, cioè uno di quei piccoli strumenti che grazie agli infrarossi misurano la percentuale di ossigeno nel sangue di una persona. Servono per rilevare segnali di problemi respiratori seri e vengono molto usati dai medici che seguono le persone malate di COVID-19, ma non sono apparecchi particolarmente sofisticati: chiunque può imparare a usarli e costano circa come un misuratore di pressione. Nei mesi del primo lockdown era difficile trovarne, sia nelle farmacie fisiche che nei negozi online, mentre ora l’assortimento non manca, e giovedì in un’intervista a Repubblica il presidente della Società italiana di pneumologia Luca Richeldi, che è anche primario dell’ospedale Gemelli di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico del governo, ha consigliato a tutti di averne uno a casa.
Conviene comprare un saturimetro? misura l'ossigeno nel sangue, non costa troppo ed è semplice da usare: sia la Società italiana di pneumologia che la Federazione Italiana dei Medici di Famiglia consigliano di averne uno a casa.
L’editore Fazi ha appena ripubblicato “Città amara” (Fat City, nell’originale), nella traduzione di Stefano Tummolini. È l’unico romanzo di Leonard Gardner – autore di racconti e sceneggiatore, e anche attore – e uscì negli Stati Uniti nel 1969: John Huston ne fece un film con Stacy Keach e Jeff Bridges. Tuttolibri ha pubblicato sabato un articolo di Gardner sulla storia del libro. Stockton, la città dove è ambientato Città amara, è il posto dove sono nato. Mio padre era un ispettore dell’ufficio postale e un ex pugile non professionista, che ammiravo e al quale piaceva condividere i ricordi del ring. «Non riuscivano neanche a sfiorarmi col guantone», gli piaceva dire, e quando finalmente mi regalò un paio di guantoni mi resi conto che colpirlo era davvero impossibile. Stockton si trova su un ampio delta molto fertile, la cui ricchezza di terreno e acqua lo hanno reso una delle più importanti aree di produzione di frutta e verdura nonché un importante centro per il lavoro agricolo, noto per i suoi salari bassi e la fatica fisica. Allora Stockton era considerato come il più grande agglomerato di taverne e bordelli a ovest di Chicago, un’etichetta degna di nota per una cittadina che allora contava una popolazione di appena ottantamila abitanti. I lavoratori andavano e venivano, ciondolavano sui marciapiedi e dormivano nelle fatiscenti pensioni costruite durante l’epoca della corsa all’oro. I campi, i frutteti e i conservifici offrivano ad alcuni un lavoro a breve termine; mentre i numerosi bar e negozi di liquori offrivano agli altri una via di fuga.
Il più bel romanzo sul pugilato. Per Tuttolibri è "Città amara" di Leonard Gardner, del 1969, che Fazi ha appena ripubblicato.
La settimana passata è stata molto probabilmente la settimana del tacchino, almeno dove si celebra il giorno del Ringraziamento, e due esemplari sono finiti anche nella galleria fotografica degli animali della settimana. Ma la copertina è di un leone nello zoo di Novosibirsk, che mantiene la sua aria maestosa e tremenda con a fianco un cucciolo: il quale sembra ricordare che anche i leoni, da piccoli, sanno fare uso del proprio tenero aspetto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il giovane leone. Le bestie della settimana ricordano che anche i grossi felini sono stati piccoli, da piccoli.
Fiat Chrysler è in trattative avanzate con Google per lo sviluppo di tecnologie legate alle automobili che si guidano da sole. La notizia, non ancora ufficiale, è stata diffusa dal Wall Street Journal sulla base di una fonte vicina alle trattative; in precedenza il sito AutoExtremist aveva dato informazioni simili. I contatti tra le parti sono stati avviati alcuni mesi fa e hanno coinvolto diversi dirigenti di Alphabet, la società costituita da Google nel 2015 e cui ora fanno capo tutte le aziende e le attività del gruppo legato al motore di ricerca. Da alcuni anni Google è al lavoro per stringere accordi con partner interessati ad acquistare i sistemi che fanno funzionare le sue auto che si guidano da sole, considerate da molti osservatori il futuro dell’industria automobilistica. Oltre a cercare nuovi partner, negli ultimi anni i ricercatori di Google hanno lavorato per migliorare e rendere più affidabile il loro sistema di guida automatico, realizzando tra le altre cose un primo prototipo per mostrare ai produttori come dovrebbero essere fatte le automobili che si guidano da sole. In più occasioni i dirigenti dell’azienda hanno però detto di non essere interessati a diventare una casa automobilistica vera e propria: l’obiettivo è vendere le tecnologie sviluppate ai produttori che già esistono e che sono interessati al progetto.
Fiat Chrysler e Google lavorano a un accordo per le auto che si guidano da sole. Lo dice il Wall Street Journal, secondo cui manca poco a un patto definitivo.
Questa settimana esce Come un tuono, diretto da Derek Cianfrance, con Bradley Cooper, Eva Mendes e Ryan Gosling, che aveva già lavorato con lo stesso regista in Blue Valentine: è la storia di Luke, un pilota acrobatico di motociclette che inizia a rapinare banche dopo aver scoperto di avere un figlio, e che si trova ad affrontare un ambizioso ufficiale di polizia. Hitchcock, con Anthony Hopkins, Helen Mirren e Scarlett Johansson e tratto dall’omonimo libro di Stephen Rebello racconta la genesi, i problemi produttivi e la lavorazione di Psycho, il film del 1960 che diventò il più grande successo di Hitchcock, e del rapporto del regista con Alma Reville, sua moglie ma anche sua storica assistente e sceneggiatrice di talento. Esce poi Jimmy Bobo – Bullet To the Head, diretto da Walter Hill, il regista de I guerrieri della notte, con Sylvester Stallone che interpreta un sicario che forma un’alleanza con un poliziotto per vendicare la morte del suo partner. Bianca come il latte, rossa come il sangue è tratto dal romanzo omonimo di Alessandro D’Avenia e racconta la storia di Leo, un liceale che si innamora di una ragazza malata di leucemia. Dalla Francia infine arriva Le avventure di Zarafa – Giraffa giramondo, un film d’animazione che racconta il viaggio di una giraffa dall’Africa alla corte del re di Francia Carlo X.
I film della settimana. Un nuovo film con Ryan Gosling, quello su Hitchcock e Psycho e un cartone ambientato in Africa, tra gli altri: tutti i trailer.
Occorre raggiungere in volo Lampedusa per capire quanto sia “isola”, sola nella distesa del Mediterraneo. Poco più a nord una terra ancora meno estesa e completamente diversa: Linosa. A ovest uno scoglio, Lampione, il cui profilo si rivela quando il sole scompare alle sue spalle e offre l’illusione dell’Africa. C’è stato un tempo, ed è stato lunghissimo, in cui uomini di ogni costa e secolo hanno raggiunto Lampedusa rispondendo a desideri espansionistici, istinti di conquista o più semplicemente necessità di ristoro: cibo, acqua e protezione per le notti di risposo. E così da sempre fino a pochi decenni fa Lampedusa è servita a chi aveva bisogno o voglia di qualcosa; ultimi a scomparire furono gli alberi, bruciati dal folle miraggio del carbone.
Lampedusa da vicino. Un reportage mostra i barconi abbandonati, le spiagge turistiche e gli abitanti dell'isola dove tutti sono un po' migranti.
Aggiornamento di lunedì 12 maggio – L’agenzia ANSA ha riportato che la visita di oggi del ministro russo Vladimir Medinskij all’Università Ca’ Foscari – durante la quale avrebbe dovuto ricevere il premio “Ca’ Foscari Honorary Fellowship” – è stata annullata, citando una fonte dell’università secondo la quale il ministro ha avuto «improvvisi impegni istituzionali». La pagina dell’evento è ancora presente sul sito dell’università. ***
La cultura del ministro della Cultura russo. L'università di Venezia sta nominando "membro onorario" l'ispiratore di politiche culturali russe scioviniste e persecutorie del dissenso.
La discussione al Senato sulla legge Cirinnà – che propone di introdurre per la prima volta in Italia le unioni civili intese come «specifica formazione sociale» – riprenderà mercoledì alle 9,30. Martedì pomeriggio è stata rimandata, su richiesta di Sel, la votazione sull’emendamento presentato dal senatore del Partito democratico Andrea Marcucci, il cosiddetto “supercanguro”: un emendamento all’articolo 1 che contiene tutti i punti principali della legge e che, se approvato, farebbe cadere in un colpo solo quasi tutte le modifiche presentate dalle opposizioni. A inizio seduta la Lega Nord – contraria all’approvazione del ddl Cirinnà – ha annunciato di voler ritirare la maggioranza dei 5mila emendamenti presentati mantenendone 580 e ha chiesto al Partito Democratico – che invece ha proposto e sosterrà la legge, almeno con la maggioranza dei suoi senatori – di ritirare il “supercanguro”. Il PD ha però deciso di non ritirarlo («Il canguro resta, ha un obiettivo sano» ha detto il capogruppo del PD Luigi Zanda) e il M5S ha detto di non avere intenzione di votarlo, complicando le cose e sovreccitando la discussione. Alberto Airola del M5S ha detto: «Il super canguro è un piccolo trucco incostituzionale e non me la sento di chiedere al mio gruppo di votarlo».
Sulle unioni civili le cose si sono complicate. La Lega ha ritirato la maggioranza degli emendamenti presentati, il PD ha deciso di mantenere il "supercanguro" e il M5S ha detto che non lo voterà: si riprende domattina alle 9,30.
Il 12 settembre 2019 la Scuola Belleville inaugura un nuovo progetto, BellevilleOnline, con una grande festa a Milano: è una scuola di scrittura grazie alla quale aspiranti scrittori e scrittrici da tutta Italia e da tutto il mondo potranno frequentare corsi e lavorare su manoscritti e idee, ma tutto online. Per accedere basterà registrarsi su TYPEE.it, la comunità online di scrittura e lettura della scuola Belleville. Su BellevilleOnline saranno disponibili video-lezioni e audio-lezioni di alcuni dei più importanti scrittori, editor, agenti e sceneggiatori italiani. E ancora: dispense, servizi di lettura e valutazione degli inediti, video chat individuali per lavorare con editor delle maggiori case editrici. Per saperne di più si può visitare il sito di Belleville, mentre per partecipare alla festa del 12 settembre bisogna registrarsi su TYPEE o scrivere a [email protected]. Una delle idee di BellevilleOnline è dare una struttura e una declinazione didattica alla scrittura istantanea. Grazie agli smartphone e ai social media, infatti, la scrittura è diventata un’attività mobile, che si può fare ovunque e in qualsiasi momento. Si scrive camminando o guidando (non fatelo), si scrive in tram o in bagno, si scrive per lavorare, ridere, informarsi, amare o odiare. Alla fine del 2015 su internet, secondo il Washington Post, c’erano almeno 305 miliardi di pagine per un totale approssimativo di 500 milioni di miliardi di parole, cioè 71mila per ogni essere umano vivente. Una quantità che, stampata su carta, riempirebbe almeno 212 milioni di libri lunghi come Guerra e pace. Le parole più tragiche o comiche della nostra epoca, forse, sono state scritte via mail, WhatsApp o Messenger, a trovarle.
Scrivi dove sei. Il 12 settembre la Scuola Belleville inaugura un corso online di scrittura, per sperimentare nuove forme di narrativa collettiva.
Dal 1999 la NASA raccoglie e mette a disposizione online una selezione delle proprie immagini satellitari della Terra sul sito Earth Observatory. È la raccolta di fotografie dallo spazio del nostro pianeta più ricca e conosciuta al mondo e offre ogni giorno immagini con un alto valore scientifico, e stupende. Una delle sezioni più ricche e interessanti è “Natural Hazards”, dove vengono raccolte le foto satellitari dei disastri o grandi eventi naturali che si verificano nelle varie parti del mondo e che ci mostrano quanto l’ambiente intorno a noi sia tutto tranne che fermo e immobile. Abbiamo selezionato venti immagini tra quelle pubblicate sul sito negli ultimi mesi: ci sono tempeste di sabbia, grandi nevicate, uragani e vulcani, molti vulcani. – Un mese di disastri visti dal cielo – Le foto dallo spazio di Paolo Nespoli
La Terra in movimento, dallo spazio. Le formidabili immagini della NASA su uragani, tempeste di sabbia, nevicate ed eruzioni vulcaniche degli ultimi mesi.
Jason Abruzzese, un redattore di Mashable, ha deciso qualche giorno fa di ruotare di 90 gradi il monitor del suo computer e provare a usarlo così; poi ha scritto una recensione entusiasta della sua scelta, intitolata “La stai guardando nel verso sbagliato. Perché Internet ha bisogno di schermi verticali“, spiegando i motivi per cui non tornerà più indietro «all’epoca buia degli schermi orizzontali». Secondo Abruzzese ci sono diversi buoni motivi per preferire lo schermo verticale: in primo luogo la maggior parte dei siti web sono strutturati in verticale e li navighiamo dall’alto verso il basso; visualizzarli su uno schermo orizzontale ce ne mostra solo una piccola porzione, ci costringe a “scrollare” di più e spesso lascia ampie zone vuote a sinistra e a destra dello schermo; girare lo schermo in verticale, dunque, risolve tutti questi problemi e rende la navigazione online istantaneamente più semplice ed intuitiva. D’altra parte milioni di persone ogni giorno utilizzano monitor verticali, senza farci caso più di tanto: gli smartphone e i tablet.
Col monitor verticale si naviga meglio? un giornalista di Mashable ha provato a girare lo schermo del suo computer di 90 gradi e ha detto che non tornerà più indietro.
Il regista Roman Polanski ha minacciato di fare causa contro la sua espulsione dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’organizzazione che assegna i premi Oscar. L’Academy aveva annunciato a inizio maggio di aver espulso dai suoi membri Polanski e Bill Cosby perché «non eticamente idonei» a far parte dell’organizzazione. Qualche giorno prima Cosby era stato condannato per violenze sessuali aggravate, al termine di un lungo processo; Polanski invece nel 1977 aveva ammesso di aver avuto un rapporto sessuale con Samantha Geimer quando lei aveva solo 13 anni, e aveva passato 42 giorni in prigione prima di scappare in Francia dove vive da allora. In una lettera inviata all’Academy e ottenuta dal Los Angeles Times, l’avvocato di Roman Polanski, Harland Braun, ha contestato le modalità con cui è avvenuta l’espulsione di Polanski, dicendo che il suo cliente non ha avuto modo di difendersi dalle accuse, in violazione delle regole dell’associazione e delle leggi californiane. Al Los Angeles Times, Braun ha detto che spera che l’Academy decida di rivedere la sua decisione e ricominciare da capo il procedimento di espulsione, dando a Polanski la possibilità di difendersi. In caso contrario, ha detto Braun, Polanski farà causa all’Academy.
Roman Polanski ha minacciato di fare causa all’Academy contro la sua espulsione dall’organizzazione per motivi etici.
Google e la società LyricFind hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per mostrare i testi delle canzoni direttamente in un riquadro, quando si cerca “titolo canzone testo”, insieme ai risultati della ricerca. Da lunedì 27 giugno la funzione è disponibile negli Stati Uniti (ma anche in Italia, utilizzando google.com) e verrà messa a disposizione prossimamente in decine di altri paesi. Il testo della canzone compare se si cerca il nome della canzone e si aggiunge “lyrics” (ma funziona già anche con la parola “testo”): viene mostrata però solo una parte del testo, e per leggerlo in versione integrale bisogna cliccare su un link a Google Play, dove insieme al testo completo Google propone di acquistare la canzone o di iscriversi al suo servizio di streaming musicale. I siti di testi delle canzoni ottengono la stragrande maggioranza del proprio traffico dalle ricerche su Google: con l’introduzione del testo in cima a tutte le altre ricerche, la maggior parte delle persone leggerà il testo rimanendo su Google e i siti perderanno moltissimi utenti.
Google ora mostra i testi delle canzoni direttamente su Google. E i siti che pubblicano testi di canzoni sono comprensibilmente molto preoccupati.
I cosiddetti “eurobond” sono al centro del dibattito su come l’Unione Europea, e i paesi che adottano l’euro in particolare, possano uscire dalla crisi causata dalla pandemia da coronavirus (e questa è la ragione per cui alcuni giornali hanno iniziato a chiamarli “coronabond”). In sostanza chi chiede l’introduzione degli eurobond chiede che venga istituito un nuovo tipo di titolo di debito pubblico – come i titoli di stato, che l’Italia vende per ottenere denaro in prestito – il cui rimborso sia garantito non da un singolo stato ma da tutti i paesi dell’euro. Gli eurobond sono richiesti con insistenza da paesi come Italia, Francia e Spagna, con l’approvazione di numerosi commentatori ed economisti e della Commissione Europea; la loro introduzione viene invece respinta dai governi di paesi come Germania, Paesi Bassi e Austria. Se non siete esperti di finanza pubblica e volete capire davvero di cosa stiamo parlando e quali siano le posizioni che si stanno confrontando, come prima cosa è necessario fare un passo indietro.
Questi benedetti eurobond, spiegati bene. Cosa sono i "titoli di stato europei" chiesti da paesi come Italia, Francia e Spagna, e perché altri paesi non ne vogliono sapere.
Le edizioni Doppiozero hanno pubblicato un ebook di Tiziano Bonini dedicato alla cultura e allo stile “Hipster”, al ricostruirne la storia del secolo scorso e i ritorni recenti: «L’hipster è di sicuro la cultura giovanile dominante degli anni Zero del Duemila e ora che sta iniziando a tramontare, possiamo finalmente cercare di capirci qualcosa», scrive Bonini. Il libro si intitola semplicemente Hipster e si può scaricare qui al prezzo di 3 euro. *****
Teoria e archeologia degli Hipster. Le cose da sapere su una cultura “che ora sta iniziando a tramontare", nell'ebook di Tiziano Bonini.
Questa settimana Twitter ha reso noti i suoi risultati finanziari del primo trimestre del 2016 e ancora una volta ha deluso le aspettative di analisti e investitori, che si aspettavano una crescita più marcata di iscritti e ricavi. Twitter ha avuto 595 milioni di dollari di ricavi, il 36 per cento in più dello scorso anno, ma meno dei 607,8 milioni di dollari che si aspettavano le principali società di analisi. Twitter ha inoltre rivisto le sue previsioni di crescita per il trimestre iniziato ad aprile, dicendo di aspettarsi ricavi tra i 590 e i 610 milioni di dollari, meno di quanto era stato inizialmente previsto. Nei primi tre mesi di quest’anno, infine, Twitter ha guadagnato 5 milioni di nuovi utenti, per un totale di 310 milioni: più di quanto previsto dagli analisti, ma ancora pochi per avere qualche speranza di attrarre nuovi inserzionisti, che spendono per farsi pubblicità soprattutto su Facebook e Google, dove gli utenti sono miliardi. Le azioni di Twitter hanno perso il 12 per cento dopo l’annuncio dei dati finanziari, confermando lo scetticismo da parte degli investitori, convinti che le molte novità presentate nell’ultimo anno siano state inutili e non abbiano funzionato. La lista delle cose fatte da Twitter nel 2015 e nei primi mesi del 2016 per provare a recuperare terreno è effettivamente lunga e inizia con la sostituzione dell’ex CEO Dick Costolo con Jack Dorsey, il cofondatore di Twitter, nell’estate dello scorso anno, e che era già stato alla guida della società tra il 2007 e il 2008. La sostituzione fu spiegata con la necessità di riorganizzare l’azienda, semplificare il funzionamento del social network per i nuovi iscritti e portare innovazioni di vario tipo per attrarre pubblicità e fare aumentare i ricavi.
Tutto quello che Twitter ha provato a fare. E che non è bastato a risolvere i suoi problemi di crescita e identità, almeno per adesso.
Aggiornamento: la Cassazione ha confermato la condanna a Formigoni. La Corte di Cassazione deciderà oggi se confermare, annullare o rinviare la condanna subita in appello dall’ex presidente della Lombardia Roberto Formigoni a sette anni e mezzo di carcere per corruzione nell’inchiesta sui fondi neri della Fondazione Maugeri e dell’ospedale San Raffaele di Milano. In primo grado, nel 2016, Formigoni era stato condannato a 6 anni di carcere con l’interdizione dai pubblici uffici; la sentenza era stata confermata in appello, con un aumento della pena. Ora si è arrivati all’ultimo grado di giudizio e in caso di conferma la pena potrebbe diventare esecutiva: a quel punto la Procura di Milano emetterebbe il mandato di arresto.
Oggi Formigoni potrebbe andare in carcere. La Cassazione deciderà se confermare, rinviare o annullare la condanna in appello dell’ex presidente della Lombardia a sette anni e mezzo per corruzione.
Dow Chemical e DuPont – due fra le più importanti aziende chimiche americane – hanno raggiunto un accordo per fondersi e creare la più grande azienda del settore chimico, che varrà circa 130 miliardi di dollari (118 miliardi di euro). Le due aziende trattavano la fusione da più di due anni, ma da febbraio la cosa si era fatta più concreta; due giorni fa la fusione era data per certa da molti giornali che si occupano di finanza, oggi è arrivata l’ufficialità dell’accordo. L’operazione di fusione avverrà solo tramite lo scambio azioni, senza denaro contante, e gli azionisti delle due aziende attuali possederanno la nuova società in parti uguali: questo vuol dire che chi oggi ha 100mila dollari in azioni DuPont, manterrà 100mila dollari in azioni della nuova società. Grazie alla fusione la nuova società, che prenderà il nome di DowDuPont, potrà scegliere i migliori progetti di ricerca portati avanti da DuPont e Dow e scartare tutti gli altri. Il progetto, hanno spiegato le due società nel comunicato di oggi, è di mantenere DowDuPont per due anni e poi scorporarla in tre società per azioni che si occupino di settori diversi: una per i prodotti agricoli, una per i materiali (come la plastica) e una per prodotti speciali (come quelli usati nei pannelli solari).
La fusione tra Dow Chemical e DuPont. Le due maggiori aziende chimiche degli Stati Uniti si fonderanno per creare la più grande società al mondo del settore.
Il governo guidato da Matteo Renzi ha approvato ieri in via definitiva i decreti attuativi sul contratto a tutele crescenti e sui nuovi ammortizzatori sociali che fanno parte del cosiddetto “Jobs Act”, la legge delega per la riforma del lavoro approvata dal Parlamento all’inizio di dicembre. Il governo ha anche approvato in via preliminare i decreti attuativi che riguardano i congedi parentali e di maternità e i nuovi tipi di contratto. Questi ultimi due decreti ora dovranno passare all’esame delle Camere che daranno un parere non vincolante prima dell’approvazione definitiva da parte del governo. In quanto legge “delega”, il Jobs Act è stato votato da entrambe le Camere, ma conteneva solamente una serie di principi direttivi entro i quali il governo era stato “delegato” a legiferare, tramite appunto i decreti attuativi. Le novità più importanti, come ha detto lo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri, sono l’approvazione definitiva del contratto a tempo indeterminato con tutele crescenti per le nuove assunzioni, l’eliminazione dell’articolo 18 (di cui però sopravvivono alcuni effetti) e quella dei contratti a progetto, che a partire dal primo gennaio 2016 non potranno più essere stipulati (quest’ultima norma però, fa parte dei decreti approvati solo in maniera preliminare). Di seguito, le decisioni più importanti contenute nei decreti attuativi.
Cosa c’è nei decreti attuativi del Jobs Act. Tra le altre cose, l'eliminazione dei contratti a progetto e un nuovo contratto per i dipendenti del settore privato che prevede il "superamento" dell'articolo 18.
Il centrodestra italiano – il cui storico leader, Silvio Berlusconi, ha governato il paese per più giorni di qualsiasi altro politico nella storia della Repubblica – oggi è diviso in due: una parte, chiamata a volte “populista” o “lepenista”, vuole sposare la linea della Lega Nord, a costo di cedere la leadership della coalizione a Matteo Salvini e abbracciare un programma di destra radicale. Un’altra, al momento minoritaria, ha inclinazioni più moderate e centriste. A fare l’arbitro di questa scelta sarà ancora una volta Silvio Berlusconi, che ha da poco compiuto 80 anni e ha subìto pochi mesi fa una delicata operazione al cuore. Quello che sarà probabilmente il suo ultimo atto nella politica italiana è un ironico paradosso: trovare un nuovo leader per il centrodestra, dopo averne eliminati un numero di cui oramai persino i giornalisti hanno perso il conto. Il caos di Forza Italia La caduta della giunta di Padova, il più grande comune governato dalla Lega Nord, una settimana fa, ha riportato l’attenzione dei giornali sulla situazione di Forza Italia, per vent’anni forza politica egemone del paese e oggi diventata un mondo caotico in cui è difficile contare correnti e aspiranti leader. La caduta di Padova, causata da uno scontro tra Lega e Forza Italia, è solo l’ultimo episodio di un anno iniziato con le fallimentari “gazebarie” per la scelta del candidato sindaco di Roma e che sta per terminare con la campagna elettorale per il referendum costituzionale, che ne ha lacerato l’elettorato. Nonostante tutto questo Forza Italia è riuscita a sopravvivere alla elezioni amministrative dello scorso giugno, mentre il centrodestra, nel suo complesso, è ancora una forza politica di rispettabili dimensioni numeriche, soprattutto se riunificata: è la famosa «mucca nel corridoio» di cui parla l’ex segretario del PD Pier Luigi Bersani.
Quel che resta del centrodestra. A che punto sono quelli che stanno a destra del PD, appesi ancora all'uomo che ha governato il paese per più tempo di qualsiasi altro politico nella storia della Repubblica.
Il famoso presentatore e comico americano Jon Stewart ha iniziato la puntata di giovedì 18 giugno del suo Daily Show con un monologo sulla strage avvenuta mercoledì sera a Charleston, in South Carolina, nella quale un ragazzo di 21 anni ha ucciso nove afroamericani all’interno di una chiesa metodista. Il monologo, che dura circa cinque minuti, sta circolando molto online: Stewart ha parlato della sparatoria in toni molto duri e insoliti – quasi a braccio, e in maniera molto contrita – criticando il fatto che «non faremo un cazzo» per impedire che cose del genere accadano di nuovo, a differenza di quanto sarebbe accaduto invece con un attentato di un estremista islamico. Presentando l’ospite della serata – la celebre attivista pakistana Malala Yousafzai – Stewart ha inoltre avvisato che durante la puntata non avrebbe fatto battute, perché non se l’era sentita di prepararle. Nei mesi scorsi Stewart ha detto che lascerà il Daily Show il 6 agosto del 2015 dopo sedici anni di conduzione.
Il monologo di Jon Stewart sulla strage di Charleston. È stato molto duro e insolito e sta circolando moltissimo online e sulla stampa internazionale.
Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge sull’ILVA, il grande stabilimento siderurgico di Taranto al centro di un’inchiesta per disastro ambientale e altri reati oggetto nei giorni scorsi di un provvedimento di sequestro da parte della magistratura che ne ha fermato la produzione, costringendo gli oltre 5000 lavoratori a restare fuori dalla fabbrica. In attesa di diffondere il testo del decreto legge, il governo ha diffuso un comunicato secondo cui le nuove norme permettono alla produzione di ripartire nell’ambito di un percorso concordato di risanamento attraverso investimenti da parte dell’azienda, con controlli periodici e supervisione affidata a un organismo indipendente. Di seguito il testo del comunicato. ***
Arriva un decreto sull’ILVA. Il testo del comunicato diffuso dal governo dopo un lunghissimo Consiglio dei ministri: la produzione nell'impianto di Taranto ripartirà, insieme alla bonifica.
Aggiornamento del 16 dicembre 2014 La giuria popolare del processo in cui era coinvolta Apple ha stabilito che la società non violò le regole antitrust. Il verdetto è stato raggiunto all’unanimità dalla giuria popolare composta da otto persone a Oakland, in California, che doveva decidere sull’azione legale contro Apple presentata nel 2005 per monopolio nella musica digitale e riferita ai vecchi iPod, che consentivano di ascoltare solo la musica scaricata da iTunes. Gli autori della class action chiedevano 350 milioni di risarcimento per i danni subiti. Il loro avvocato ha detto che intende fare ricorso. ***
La causa antitrust su iPod e iTunes. Si trascina da dieci anni: Apple è accusata di avere reso il suo sistema impenetrabile alla concorrenza, danneggiando gli utenti, ma è stata assolta.
Uber ha fatto sapere di avere comprato l’azienda americana di bike-sharing Jump Bikes, attiva a San Francisco e Washington. La cifra dell’accordo non è stata diffusa, ma una fonte del Financial Times ha detto che Uber ha pagato circa 100 milioni di dollari. Jump Bikes è nata nel 2017 e in vista del 2018 aveva promesso un’espansione del servizio in altre città. Già a febbraio aveva attivato un accordo grazie al quale le proprie biciclette possono essere noleggiate con l’app di Uber.
Uber ha comprato l’azienda di bike-sharing Jump Bikes.
L’espressione “cancel culture”, attorno alla quale da anni ruota un acceso e rilevante dibattito nel mondo anglosassone, è entrata da qualche tempo nelle discussioni italiane in tv e sui giornali, pur con una certa confusione che contribuisce a frequenti incomprensioni. La “cancel culture” è stata citata da vari opinionisti per commentare la storia del “bacio non consensuale di Biancaneve”, o un monologo televisivo in cui i comici Pio e Amedeo hanno rivendicato la libertà di riferirsi alle persone nere o gay con termini ritenuti generalmente offensivi e discriminatori. Come è successo in parte anche all’estero, il dibattito sulla “cancel culture” si è sovrapposto a quello sul cosiddetto “politicamente corretto”, un’espressione familiare a molte più persone che però negli ultimi anni è arrivata a indicare un fenomeno molto più complesso e sfaccettato di quello per cui era usata qualche decennio fa. È un discorso estesissimo che tiene dentro un sacco di cose, dai libri ritirati dal commercio per le controversie sui loro autori alle sempre più frequenti proteste sui social network quando in tv vengono dette cose razziste o sessiste. E che ha al centro le nuove e sempre più diffuse sensibilità sui linguaggi da adottare, sulle parole da evitare e su quelle invece da introdurre nel lessico comune per essere più rispettosi delle cosiddette minoranze e delle persone in generale.
Cosa vuol dire “cancel culture”. Un'espressione discussa da anni negli Stati Uniti sembra infine arrivata nel dibattito italiano, spesso sovrapposta alla questione del “politicamente corretto”.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
Schiavi del popolarismo. Cioè il fenomeno per cui "la qualità della leadership politica declina ogni 100 milioni di nuovi utenti di Facebook o Twitter", secondo Thomas Friedman.
Expo 2015, l’esposizione universale organizzata a Milano dopo anni di attese, discussioni, polemiche e proteste, è iniziata venerdì primo maggio. Giuseppe Sala, Commissario unico di Expo 2015, ha detto ieri che finora i biglietti venduti per Expo sono stati più di 11 milioni, un milione dei quali è stato venduto negli ultimi due giorni. L’agenzia Ansa ha pubblicato un comunicato che parla di oltre 400mila visitatori tra venerdì e sabato. La cerimonia di inaugurazione di Expo 2015 si è svolta il primo maggio ed è stata seguita in televisione da 4 milioni di italiani. Secondo il sito ufficiale dell’Expo ci sono 145 paesi partecipanti (che rappresentano il 94 per cento della popolazione mondiale), ma hanno degli spazi anche aziende, organizzazioni internazionali e no profit. I paesi che hanno presentato un progetto specifico sul tema della nutrizione sono 94, mentre hanno aderito tre organizzazioni internazionali: l’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite), l’UE (Unione Europea) e il CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare).
I primi giorni di Expo 2015 fotografati. Nuove foto mostrano cosa c'è concretamente da vedere all'attesa esposizione universale, inaugurata venerdì.
Giovedì i produttori dell’app Houseparty, un’app per le videochiamate che era diventata popolare durante i primi mesi di pandemia, hanno comunicato che smetteranno di aggiornarla a partire dal prossimo ottobre. Houseparty esiste dal 2016 ed è una versione più semplice di altri diffusi servizi di videochiamate, come Skype o Zoom: si rivolge soprattutto alle persone giovani o giovanissime, offrendo anche la possibilità di giocare con gli amici con cui si è collegati. Millions of people around the world have used Houseparty to connect with their friends and family since the app launched. Today, we’re sharing that we’ve made the decision to discontinue the app in October. ❤️????
L’app per le videochiamate Houseparty smetterà di funzionare.
Il comandante della Costa Concordia è stato fermato con l’accusa di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave. Le ricerche sulla nave, dicono i Vigili del Fuoco, andranno avanti per tutta la notte. È stato preparato un piano di ispezione per le porzioni emerse, mentre saranno molto più difficoltose le operazioni di controllo nella parte della nave affondata. I dispersi sono ancora decine. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha avviato una propria indagine per capire come si sia verificato l’incidente di ieri sera, che ha causato la morte di tre persone e il ferimento di una quarantina di passeggeri. 18.21 – Il direttore generale di Costa Crociere, Gianni Onorato, spiega ulteriormente come sono andate le cose per la Costa Concordia questa notte:
Il naufragio della Costa Concordia. La nave si è incagliata venerdì sera al largo dell'Isola del Giglio: tre morti, 40 feriti e decine di persone "non rintracciate".
Il porto di Livorno è il terzo in Italia per tonnellate di merci transitate annualmente, ma non può accogliere le navi portacontainer più grandi che si usano oggi: la profondità massima delle sue acque è di 12 metri, meno dei pescaggi di tante imbarcazioni cargo (quello della Ever Given, la nave che si era incagliata nel Canale di Suez, è di 14,5 metri per dire), e anche i suoi canali d’accesso non sono sufficientemente larghi. Per questo da più di cinque anni si discute di espandere il porto e costruire una nuova darsena, più ampia e profonda: la Darsena Europa. Ad agosto il ministero delle Infrastrutture aveva stanziato 200 milioni di euro per la realizzazione del progetto, che si erano aggiunti ai precedenti 250 milioni di finanziamenti pubblici già accordati: così era stata raggiunta la somma di partenza richiesta per cominciare i lavori.
Un cesto di cozze ha bloccato l’ampliamento del porto di Livorno. Il progetto stava per partire, ma nei molluschi usati per gli studi ambientali è stata trovata una sostanza inquinante.
Gianluca Costantini è nato nel 1971 a Ravenna, dove vive tuttora, e fa l’illustratore e il fumettista. Ha lavorato per riviste e giornali italiani e stranieri. Dal 2002 dirige la rivista inguineMAH!gazine che raccoglie disegni e fumetti da diversi Paesi, con molta attenzione alla situazione politica in cui sono ambientate le storie raccontate. Ultimamente cura il sito Graphic Journalism in cui disegna cosa succede nel mondo: dalla politica, alla musica, dalla tecnologia allo sport. Per il Post ha disegnato quattro tavole che raccontano le elezioni presidenziali che si sono svolte il 26 febbraio in Senegal e i fatti degli ultimi mesi: le contestazioni al presidente in carica Abdoulaye Wade, che ha 85 anni e si è candidato al terzo mandato nonostante la Costituzione lo proibisca; il rifiuto da parte della Corte Costituzionale della candidatura del cantante Youssou N’Dour, temibile avversario per Wade; i risultati del voto che sono arrivati ieri e saranno seguiti dal ballottaggio tra Wade e l’ex primo ministro Macky Sall.
Le elezioni in Senegal, a fumetti. Li ha disegnati per il Post Gianluca Costantini, illustratore e fumettista che racconta le notizie del mondo con le sue tavole.
Da qualche giorno circola su Facebook una specie di catena di Sant’Antonio che diffonde una sedicente “notizia”, coi toni allarmistici e sgangherati propri di questo genere di comunicazioni. Secondo l’appello, il governo Monti starebbe per introdurre una nuova legge secondo cui, come dice l’annuncio che viene diffuso dagli utenti su Facebook, “ogni famiglia dovrà pagare una tassa su ogni animale domestico in quanto il signor Monti li definisce BENI DI LUSSO, non beni affettivi.” Fabio Chiusi, autore del blog ilNichilista, ha notato oggi che anche l’account Facebook di Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, ha ripreso l’appello contro la presunta nuova tassa e ha dichiarato la propria ferma contrarietà: “Attraverso la rete vorrei lanciare un appello perché questo provvedimento non si realizzi”.
Letizia Moratti e la tassa sui cani. L'ex sindaco di Milano inciampa di nuovo sui social network e riprende su Facebook una bufala che sta girando molto in questi giorni.
Matteo Renzi ha pubblicato venerdì sera su Facebook alune sue considerazioni sulla convulsa giornata di votazioni per il Presidente della Repubblica. Per tutto il giorno di oggi sono stato accusato su Facebook di sostenere una candidatura, quella di Romano Prodi. Adesso l’accusa é opposta: aver complottato contro la candidatura Prodi. Se non ci fosse di mezzo l’Italia ci sarebbe da ridere. Primo punto: io le cose le dico in faccia, sempre. I doppiogiochisti non mi piacciono. Se dico che sosteniamo Prodi, lo facciamo. Se andiamo contro Marini lo diciamo a viso aperto. Secondo punto: il Quirinale richiede per definizione una persona esperta e competente. Lasciatevelo dire da rottamatore, il Quirinale non si trova il candidato “nuovo”. Il Presidente della Repubblica deve avere caratura internazionale e senso dello stato: Prodi sarebbe stato un ottimo presidente. Ma lo hanno fatto fuori alcuni parlamentari PD che al mattino avevano applaudito la sua designazione a scena aperta. Occorre dire a questi rappresentanti del popolo che non si fa così: si deve avere il coraggio delle proprie azioni. Io non sono un grande elettore e non ho mai espresso UN candidato. Ho sempre detto che ce ne sono molti, donne e uomini. Chi ha la responsabilità di guidare il partito adesso abbia la lucidità di indicare una soluzione autorevole, per l’Italia. Chi sta in Parlamento sappia che sta scherzando con il bene più prezioso, la dignità della politica…
Renzi sul fallimento Prodi. Non siamo stati noi, dice: «Prodi sarebbe stato un ottimo presidente».
Diventato famoso per il video sullo scandalo che aveva coinvolto il golfista Tiger Woods, il gruppo taiwanese NMA, Next Media Animation, si è poi affermato continuando a pubblicare animazioni comiche e vagamente giornalistiche su notizie da tutto il mondo; noi abbiamo pubblicato quello su Berlusconi e Ruby e quello sul giocatore di football Brett Favre, al centro di uno scandalo sessuale. Com’era prevedibile, quelli di NMA si sono messi al lavoro sul Cablegate di Wikileaks, e — tra Zio Sam spia all’ONU, Ahmadinejad Hitler, Sarkozy nudo e Putin mafioso — questo è il risultato, particolarmente ispirato.
Il Cablegate di Wikileaks, animato. Il gruppo taiwanese che gira video pseudogiornalistici ne ha fatto uno sui documenti diplomatici.
Dalle 9.20 di stamattina il social network Twitter sta avendo qualche problema di funzionamento: il servizio si è interrotto completamente per circa un’ora e invece della normale pagina web ha iniziato a mostrare una schermata di colore blu in cui era scritto che si era «verificato un errore tecnico». Poi è tornato a funzionare anche se molto lentamente o parzialmente. Intorno alle 14.00 si è di nuovo bloccato, mostrando la stessa schermata blu di stamattina. Il disservizio è stato riconosciuto dallo staff di Twitter su Twitter status stamattina circa una ventina di minuti più tardi dopo il primo blocco. Twitter aveva già avuto un problema lunedì mattina intorno alle 6 e 20, era durato una decina di minuti e poi era tornato a funzionare. Il guasto di oggi riguarda sia il funzionamento da smartphone che da desktop. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Twitter continua a funzionare male. Il social network si è guastato stamattina: è tornato a funzionare per un po' ma ora sembra di nuovo avere problemi.
Dal 6 luglio scorso a Roma è iniziata la raccolta di firme su otto referendum cittadini sui temi della mobilità sostenibile, dell’ambiente, dei diritti del cittadino e per la cancellazione dei Consigli di amministrazione delle aziende municipalizzate, cioè quelle cioè che gestiscono alcuni servizi pubblici per conto degli enti locali. I componenti del comitato promotore di “Roma Sì Muove“, questo il nome dell’iniziativa, sono: il segretario dei Radicali Mario Staderini, Angelo Bonelli del partito dei Verdi e Umberto Croppi del partito Futuro e Libertà per l’Italia (FLI). Anche Fabrizio Barca, il ministro per la Coesione territoriale e Mario Catania, il ministro delle Politiche agricole, hanno appoggiato i referendum. L’anno scorso c’è stata un’iniziativa simile a Milano: il Comitato “Milano Sì Muove”, di cui faceva parte il segretario dei Radicali Marco Staderini, aveva proposto cinque referendum che avevano raggiunto il numero minimo di firme ed erano stati votati con un “sì” dal 53% dei cittadini.
Gli otto referendum di Roma. Un'iniziativa del Comitato "Roma Sì Muove" sull'ambiente, la mobilità e sul taglio dei costi della politica: devono essere raccolte entro il 5 ottobre 50 mila firme.
La catena di supermercati americani Walmart ha fatto causa a Tesla, l’azienda automobilistica di auto elettriche di Elon Musk, accusandola di «diffusa negligenza» per via dei ripetuti problemi che aveva avuto con i suoi pannelli solari: sette dei sistemi di pannelli solari di Tesla installati nei supermercati Walmart si sono incendiati e decine di altri hanno avuto dei problemi, dice Walmart. Secondo l’accusa i pannelli sarebbero stati installati da lavoratori poco qualificati. Walmart ha chiesto a un tribunale dello stato di New York di obbligare Tesla a rimuovere a proprie spese i sistemi di pannelli solari installati in più di 240 supermercati. Tesla si occupa di pannelli solari dal 2016, quando acquistò per 2,6 miliardi di dollari l’azienda SolarCity. Da allora Tesla ha molto ridotto il numero di punti vendita dei pannelli solari e il numero di nuove installazioni è diminuito dell’85 per cento.
Walmart ha fatto causa a Tesla per i malfunzionamenti dei suoi pannelli solari.
Negli ultimi giorni sui giornali di tutto il mondo è stata raccontata la storia di Mila Makovec, una bambina americana di 8 anni con una malattia neurodegenerativa rarissima, e del farmaco che sta assumendo, probabilmente il primo a essere stato sviluppato per essere preso da un’unica persona. La malattia da cui è affetta Makovec, il morbo di Batten, è infatti una malattia genetica molto rara per cui non esiste una cura. Il farmaco sviluppato per la bambina è adatto solo a lei perché agisce su una particolare mutazione che ha soltanto lei; non è in grado di guarirla, ma ha permesso alle sue condizioni di migliorare. Se ne discute perché si è potuto realizzarlo solo grazie ai fondi raccolti dalla fondazione messa in piedi dai genitori di Makovec per aiutare la figlia: la maggior parte delle persone con una malattia rara non ottiene simili possibilità. Il morbo di Batten è una malattia che normalmente si manifesta nei bambini di 4-7 anni e causa attacchi epilettici, difficoltà e poi impossibilità di camminare e muoversi, cecità, impossibilità di parlare e poi deglutire. Solitamente i bambini che ne sono affetti non vivono molto oltre i 10 anni di età. È dovuta a una mutazione del gene MFSD8 e per sviluppare la malattia un bambino deve avere la mutazione su entrambe le copie del gene. O almeno, questo è quello che succede nella maggior parte dei casi: Mila Makovec però ha sviluppato il morbo pur avendo un’unica mutazione. Proprio per questa ragione è stato possibile sviluppare il “milasen”, il farmaco per aiutarla che prende il nome da quello della bambina.
Il primo farmaco creato per un solo paziente. Il milasen è stato sviluppato unicamente per una bambina americana affetta da una malattia rarissima, cosa che ha aperto un dibattito.
Questa settimana esce Il cacciatore di giganti, diretto da Bryan Singer (I soliti sospetti), un adattamento della favola di “Jack e la pianta di fagioli”: Jack è un agricoltore che un giorno apre involontariamente il varco che da centinaia di anni teneva separata la razza umana da quella dei giganti, che si nutrono di umani e cercano vendetta per essere stati cacciati dalla Terra. Un giorno devi andare è il nuovo film di Giorgio Diritti con Jasmine Trinca, che interpreta Augusta, una giovane donna italiana che decide di fare un viaggio in Amazzonia per reagire ad alcune vicende personali molto dolorose. Altro film italiano in uscita è Outing – Fidanzati per sbaglio, che racconta la storia di Riccardo e Federico, due giovani amici pugliesi che si fingono una coppia di omosessuali per ottenere dei fondi europei messi a disposizione in Puglia per le giovani coppie di fatto con un progetto imprenditoriale.
I film della settimana. Un film tratto da un romanzo di Salman Rushdie e una storia di alieni, tra gli altri: tutti i trailer.
Se un problema di rispetto della privacy c’è e c’è stato, nell’uso che i giornali fanno e hanno fatto dei verbali delle intercettazioni telefoniche, è difficile evocarlo rispetto ai racconti che i giornali di oggi fanno delle telefonate registrate nell’inchiesta contro le manovre di Flavio Carboni, di Pasquale Lombardi (geometra, già esponente della DC campana) e degli altri arrestati l’altroieri. Ed è difficile fare di ogni erba un fascio come pretende strumentalmente di fare il disegno di legge della maggioranza. Fosse stato già approvato, oggi non potremmo leggere questo. Occhio a non fare confusione tra Carboni (Flavio, il faccendiere di cui sopra) e Carbone (Vincenzo, presidente della Corte di Cassazione). Da Repubblica:
“Abbiamo fatto il presidente della corte d’appello”. Difficile sostenere che la pubblicazione dei colloqui per manipolare giudici e nomine sia una violazione della privacy.
Lo zero non c’è sempre stato, o meglio, non abbiamo sempre saputo che ci fosse: nell’aritmetica degli antichi greci non era considerato un numero, ma solo un’assenza – un vuoto – non era usato per fare calcoli e non aveva un simbolo che lo indicasse. Lo stesso avveniva nell’aritmetica dei romani, dove se si doveva dire che il resto di un’operazione era zero non si usava un simbolo, ma la parola “nulla” o “nihil“, che significavano “niente”, o al massimo la lettera N. In altre culture, nonostante lo zero non fosse comunque usato come un vero e proprio numero, un simbolo specifico per indicarlo esisteva e il più antico documento che lo riporta con un simbolo simile a quello attuale, e che ci è rimasto, risale al terzo o al quarto secolo: si chiama manoscritto di Bakhshali ed è in una forma di sanscrito, l’antica lingua indiana da cui deriva l’hindi. È da poco stato datato con il metodo del carbonio-14 ed è più vecchio di quello che si pensava. Il manoscritto di Bakhshali fu trovato nel 1881 da un contadino in un campo vicino a Peshawar, nell’attuale Pakistan; deve il suo nome a un omonimo villaggio, dove si trovava il campo, e comprende 70 fogli di corteccia di betulla. Si pensa che fosse una specie di manuale per fare calcoli negli scambi commerciali: contiene alcuni esercizi di aritmetica – molti problemi del tipo “se qualcuno compra questo e vende quest’altro cosa gli rimane?” – e alcuni di algebra. Dal 1902 è conservato nel Regno Unito presso la Biblioteca Bodleiana di Oxford. Il test con il carbonio-14 è stato eseguito su tre diversi frammenti del manoscritto: uno risale al periodo 224-383, uno al 680-779, il terzo al 885-993. Non si sa ancora però come accadde che i diversi pezzi del documento furono messi insieme a formare un unico testo.
Il più antico 0 a forma di 0. È in un manoscritto del terzo o quarto secolo scritto in sanscrito: all'epoca non era un vero e proprio numero, ma si disegnava più o meno come facciamo noi.
Nella sua prima intervista data a un giornale internazionale, il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha annunciato che già dall’anno prossimo entreranno in vigore le riduzioni fiscali chieste della Lega e una qualche forma di “reddito minimo” come chiesto dal Movimento 5 Stelle. Questi obiettivi, ha spiegato il ministro all’agenzia Bloomberg, saranno ottenuti «senza discontinuità con gli obiettivi di bilancio fissati dai governi precedenti. La discontinuità con il passato non sarà sul livello di deficit, ma nel mix di politiche che metteremo in atto». Tria ha anche detto che «nessuno vuole lasciare l’euro», cercando di smentire le voci che continuano a circolare sulle intenzioni del nuovo governo. Fin dal suo insediamento Giovanni Tria è indicato come uno dei ministri più moderati e prudenti del governo. L’intervista di oggi a Bloomberg, come le sue dichiarazioni quotidiane, sembrano calibrate per accontentare sia i suoi alleati di governo, che chiedono l’approvazione di misure incisive – e quindi costose – da presentare ai loro elettori, sia i mercati e gli osservatori internazionali, che temono che l’Italia non sia in grado di sostenere un significativo aumento di deficit, specialmente se la crescita economica dovesse rallentare.
La prudenza di Giovanni Tria. In un'intervista a Bloomberg il ministro dell'Economia ha ripreso alcune promesse elettorali di M5S e Lega, precisando però che non aumenterà il deficit.
Nella giornata di mercoledì 27 maggio sono state sistemate sulla via principale del Decumano le opere dello scenografo italiano Dante Ferretti, che rappresentano delle bancarelle di un mercato, con frutta, botti, pane, cereali e formaggio: finti ma così realistici da sembrare veri. Sono le prime tre, ne verranno installate altre cinque (con carne, pesce, vino e altri prodotti tipici del mercato) entro la festa della Repubblica del 2 giugno, quando tra l’altro visiterà Expo il premier Matteo Renzi. Ci sono state alcune polemiche tra Ferretti e l’organizzazione di Expo riguardo alle tempistiche con cui queste installazioni sarebbero dovute essere pronte: ad aprile Ferretti, irritato dal fatto che la realizzazione si fosse allungata e che le opere non sarebbero state posizionate sul Decumano entro l’apertura del primo maggio, aveva deciso di non continuare il progetto e aveva minacciato di fare causa a Expo se ci fosse stata soltanto un’esposizione parziale. Ferretti ai primi di aprile aveva detto: “Ci ho messo la faccia e il nome. E’ stato approvato da tempo, ma la gara di appalto è stata perfezionata soltanto da poco: non sarà mai pronto per l’apertura. Mi sento dire che forse sarà realizzato per il 2 giugno, festa della Repubblica. Ma non ci penso proprio a una realizzazione parziale e li diffido dall’usare il mio nome”.
Il mercato di Dante Ferretti a Expo. Le prime tre installazioni – su otto – del famoso scenografo italiano vincitore di tre premi Oscar sono infine sul Decumano.
«Le varianti nascono come reazione al vaccino» è una bufala che circola molto tra i “no vax” Diversi militanti dell'organizzazione neofascista si sono presentati appoggiando il candidato del centrodestra, perlopiù con la Lega
“Ma che volete fare?”. Giuliano Ferrara chiede affettuosamente ai "cazzoni" del centrodestra e al "cazzone in capo" di darsi una mossa.
David Mamet, che compie oggi 70 anni, è un drammaturgo, scrittore, saggista, sceneggiatore e regista statunitense. In generale è uno che scrive cose: giusto per citare quelle più famose, è noto per le opere teatrali Glengarry Glen Ross e American Buffalo, per il saggio sull’industria del cinema Bambi vs. Godzilla, per le sceneggiature di Il postino suona sempre due volte, Gli intoccabili, Sesso & Potere e Ronin, e anche per le regie dei film La casa dei giochi, Hollywood Vermont e Il colpo. Peter Bradshaw, critico cinematografico del Guardian, ha scritto di lui: «È un’icona americana. È stato influenzato da Arthur Miller, Harold Pinter e Philip Roth e ha a sua volta influenzato Aaron Sorkin e James Gray. È riuscito a trattare in modo efficace la mascolinità, la sessualità, il capitalismo e il giudaismo. I suoi film sono seri, ma se la cava anche con cose pop come i thriller, i film di rapine e i neo-noir». Bradshaw ha poi parlato «dello stile unico dei dialoghi scritti da Mamet: cinici, pungenti, fatti apposta per evocare l’effetto desiderato».
Le cose che ha scritto David Mamet. Almeno una sua frase la conosciamo tutti, ma ne ha scritte moltissime per il teatro, per il cinema e sui libri: compie oggi 70 anni.
Il magazine online The Richest ha messo insieme la classifica dei dieci bassisti più ricchi al mondo sulla base del loro patrimonio netto conosciuto: l’idea è interessante perché quello del bassista è sempre stato il ruolo più laterale e oscuro, nella vivace e sovversiva immagine delle rock band, salvo più rare eccezioni. Molti bassisti sembrano sulla scena i custodi dell’ordine e della moderazione – non solo musicalmente -, mentre i loro colleghi inventano, improvvisano e si agitano assai di più. E seguire la linea di questa loro sobria concretezza facendo loro i conti in tasca è divertente, se siete appassionati di musica. Le persone contenute dentro alla lista fanno tutte parte di band famosissime, e sono tutte in attività tranne John Deacon – il sesto classificato – che ha smesso di suonare nel 1997. Cosa notevole: il primo classificato ha un patrimonio grande più o meno quanto quello delle cinque persone che lo seguono in lista messi insieme. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I dieci bassisti più ricchi del mondo. Hanno suonato tutti per grandi rock band, qualcuna sciolta da anni: e il primo della lista ha il quadruplo dei soldi del secondo.
Chimamanda Ngozi Adichie racconta che all’aeroporto di Roma l’addetto al controllo dei documenti, dopo aver visto il suo passaporto nigeriano, l’ha trattata «come se stessi mentendo, ancora prima che dicessi qualcosa»: era «decisamente freddo e poco amichevole», e le ha chiesto di vedere il suo biglietto di ritorno negli Stati Uniti. Adichie considera il comportamento dei funzionari aeroportuali come un indicatore dell’accoglienza riservata alle persone con un passaporto come il suo nei paesi europei – «probabilmente dovrei scriverci un libro, sul viaggiare con un passaporto nigeriano» – e l’Italia non ha fatto una bella figura. Anche in Danimarca le cose erano andate allo stesso modo e l’ipotesi di Adichie è che sia successo perché in entrambi i paesi si fa un’associazione immediata tra “nigeriana” e “prostituta”. «Io ho una posizione di privilegio quando si parla di classe. Non per quanto riguarda il genere e il colore della pelle. So cosa vuol dire fare parte della “classe degli oppressori” in molti modi. Ma la cosa interessante di arrivare in Italia oggi è che non avevo il privilegio legato alla mia classe sociale perché al funzionario dell’aeroporto non importava. Il mio passaporto dimostra quanto spesso io viaggi; a lui importava solo che io fossi nigeriana, cosa che per lui significava una sola cosa specifica».
Femminista, africana, scrittrice, e di passaggio in Italia. La scrittrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie ha partecipato al festival di Mantova, e ha incontrato persone che non sanno come prenderla.
Il tema è in qualche modo ricorrente, da qualche settimana a questa parte. Ne aveva parlato l’Espresso quasi un mese fa, scrivendo che al centrosinistra «non resta che Nichi» e che «correre alle primarie per fare il candidato premier di un centrosinistra unito nel 2013 sembrava fantapolitica» ma «il successo alle urne, così netto e isolato, autorizza a sognare». La Stampa di oggi fa un ulteriore passo in avanti e racconta di un’operazione molto più concreta di un semplice sogno, in funzione della quale si sta già lavorando. L’obiettivo a breve termine è «un primo evento nazionale che dia il la a una nuova area politica».
Scatta l’operazione Nichi? secondo la Stampa è già cominciata la volata verso le primarie per scegliere il candidato premier.
Un emendamento alla legge di stabilità che riguarda le gare d’appalto per l’apertura di sale da poker dal vivo sta causando molte polemiche. La questione è la seguente: attualmente non ci sono in Italia sale da poker in cui è legale il gioco “dal vivo”, cioè un giocatore contro un altro, se si escludono i casinò e circoli privati dove questa pratica è spesso tollerata. Le norme per permettere l’apertura di queste sale da poker erano previste già da alcuni anni. Nello specifico, il ministro Tremonti aveva fissato le gare d’appalto per l’apertura di quel tipo di locali, anche se una circolare del ministero dell’Interno aveva rinviato il tutto al gennaio 2013. I relatori della legge di stabilità – su cui il governo ha posto la fiducia e che è attualmente alla fase conclusiva della sua approvazione in Parlamento – avevano introdotto un emendamento che avrebbe ritardato di sei mesi le gare di appalto, ma con un altro emendamento presentato in Commissione Bilancio del Senato dai senatori del PdL Gilberto Tommaso Pichetto Fratin e Anna Cinzia Bonfrisco quel rinvio di sei mesi è stato cancellato.
Che succede con le sale da poker? il rinvio delle gare per aprirle è stato cancellato dal Parlamento: il governo lo definisce "incredibile" e "sconcertante" ma la questione è ancora aperta.
A marzo, nel Parco nazionale di Garamba, nella Repubblica democratica del Congo, sono stati ritrovati ventidue elefanti morti, quattro dei quali erano cuccioli. La maggior parte degli animali era stata uccisa con un singolo proiettile alla parte superiore della testa. Non c’erano tracce umane sul terreno e nessun altro segno che facesse pensare a un pedinamento delle prede da parte dei bracconieri via terra. Gli elefanti erano senza zanne, ma a nessuno di loro era stato tolto qualche pezzo di carne, cosa che invece i bracconieri fanno spesso per assicurarsi un po’ di cibo lungo la via di casa. In quegli stessi giorni, spiega un lungo articolo del New York Times, le guardie del Parco avevano avvistato un elicottero militare ugandese che, non autorizzato, volava molto basso. I funzionari del Parco e le autorità del Congo sospettano che i responsabili dell’uccisione siano membri dell’esercito dell’Uganda: nel mese di giugno, all’aeroporto di Entebbe, sono state sequestrate 36 zanne che potrebbero appartenere ai 18 elefanti adulti uccisi nel Garamba. L’Interpol sta partecipando alle indagini per cercare di abbinare i campioni di DNA rilevati dai crani degli animali uccisi a quelli del carico di zanne sequestrato nell’aeroporto ugandese.
Il contrabbando di avorio in Africa. Come è cambiata la caccia agli elefanti, perché aumenta e quali sono i paesi in cui il traffico illegale è più diffuso.
«Pensa alle ragazze che verranno messe per strada: diciannove o vent’anni, senza alle spalle nessun percorso di inclusione, senza rifugio. Cosa devono fare queste ragazze per sopravvivere?». Enzo Pilò è molto preoccupato per gli effetti del nuovo decreto sicurezza, voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini e approvato in via definitiva una settimana fa. Fra i 42 ospiti dei centri di accoglienza che gestisce con la sua cooperativa nella provincia di Taranto, in nove sono protetti dal permesso di soggiorno per motivi umanitari, una forma di protezione molto diffusa della durata di due anni che il nuovo decreto sicurezza ha abolito per ragioni non chiarissime. Il rischio è che ai nove ospiti di Taranto capiti quello che sta succedendo ad altre persone nella stessa situazione in tutta Italia: e cioè essere espulsi dai centri dove vivevano prima dell’entrata in vigore del decreto e non poter entrare nel circuito di seconda accoglienza, il cosiddetto SPRAR, perché in possesso di un permesso che alla sua scadenza non avrà più valore, salvo alcune eccezioni ancora tutte da capire. È capitato per esempio a Catania e a Crotone, e potrebbe capitare in diversi altri posti d’Italia.
Sulla strada per colpa del “decreto sicurezza”. Come il decreto voluto dal ministro Salvini scardina il sistema dell'accoglienza, e con quali preoccupanti conseguenze sulle vite di moltissime persone.
Per il mondo della moda, il 2015 è stato un anno di grandi cambiamenti: assunzioni importanti, come quella di Alessandro Michele, nuovo direttore creativo di Gucci, dimissioni, come quelle di Raf Simons da Dior e Alexander Wang da Balenciaga, e licenziamenti, come quello di Alber Elbaz da Lanvin, dove lavorava da 14 anni. Si è parlato molto della collaborazione tra H&M e la casa di alta moda Balmain, della seconda collezione di Kanye West, del successo del nude look e dello stile athleisure. Come sempre, tra gli eventi più attesi ci sono state la sfilata di Victoria’s Secret e l’uscita del calendario Pirelli, l’edizione più innovativa da moltissimo tempo. È stato l’anno di Gigi Hadid, che in pochissimo tempo è diventata la modella del momento, e quello di Cara Delevingne, che si è ritirata dalle passerelle. E poi dell’abito frittata di Rihanna, e di quello bianco e oro o nero e blu, che ormai conosce anche chi di moda non sa proprio niente. Alessandro Michele da Gucci
Il 2015 della moda. Un riassunto delle cose di cui si è parlato di più in questi ultimi 12 mesi, dalle dimissioni di Raf Simons da Dior all'ascesa di Gigi Hadid.
L’arma dei carabinieri potrebbe costituirsi parte civile nel processo sulla morte di Stefano Cucchi: lo scrive Repubblica, pubblicando una lettera del comandante generale dell’arma dei carabinieri Giovanni Nistri a Ilaria Cucchi, sorella del ragazzo romano trovato morto il 22 ottobre del 2009 in una stanza dell’ospedale Sandro Pertini di Roma, dopo essere stato arrestato e picchiato. Repubblica scrive che la lettera era stata consegnata a Ilaria Cucchi lo scorso 11 marzo dal generale Roberto Riccardi, portavoce di Nistri; nel farlo Riccardi le ha comunicato l’intenzione di Nistri di chiedere alla presidenza del Consiglio «l’autorizzazione a costituire l’arma parte civile nel processo per depistaggio ai suoi militari qualora nella richiesta di rinvio a giudizio appariranno evidenti le circostanze che la vedono parte lesa».
L’arma dei carabinieri potrebbe costituirsi parte civile nel processo sulla morte di Stefano Cucchi. Lo ha fatto sapere il comandante Giovanni Nistri a Ilaria Cucchi consegnandole una lettera, scrive Repubblica.
Pacific Rim è un film fracassone del 2013 diretto da Guillermo Del Toro, con protagonisti dei mostri giganti dall’aspetto rettile e dei robot giganti. Nel cast ci sono Charlie Hunnam, Rinko Kikuchi e Idris Elba. Stasera è trasmesso su Italia1 alle 21.10. La trama Nel 2013 ci sono dei mostri giganti, chiamati Kaiju, che hanno cominciato ad attaccare gli umani. I Kaiju sono spuntati fuori da un portale spaziotemporale che si è aperto sul fondo dell’Oceano Pacifico. Per sconfiggere i Kaiju l’umanità ha costruito dei robot delle stesse dimensioni con cui affrontarli “corpo a corpo”: questi robot sono chiamati Jaeger e sono manovrati dall’interno da esseri umani. All’inizio gli Jaeger sembrano funzionare ma con l’aumentare degli attacchi dei Kaiju molti vengono distrutti; i governi negli anni decidono quindi di abbandonare il progetto degli Jaeger e concentrarsi sulla costruzione di altissime mura per difendere le città. Nel 2025, anno in cui è ambientato il film, un Kaiju attacca Sidney nonostante le mura della città. Raleigh Becket (Charlie Hunnam), ex pilota di Jaeger, viene richiamato in servizio per cercare di risolvere il problema Kaiju una volta per tutte.
Pacific Rim, la trama e un po’ di cose. L'impossibilità di una guerra tra mostri giganti e robottoni, la storia dei cartoni che lo hanno ispirato e qualche notizia sul sequel: per chi lo vede stasera in tv.
Culiacán, Tijuana e Ciudad Juárez sono tre città del Messico: si trovano sul confine che divide lo stato centramericano dagli Stati Uniti e sono tra le città più pericolose al mondo. Il fatto di essere in una posizione strategica le ha rese luoghi di passaggio di merci e persone. Queste città potrebbero essere descritte come perennemente in guerra, considerate le migliaia di persone uccise ogni anno dalle violenze dei narcotrafficanti. Il reportage del fotografo Magnum Jérôme Sessini prova a raccontare, con immagini spesso forti e contrastate, cosa succede in quei luoghi, come sono le persone, che aspetto hanno, cosa provano, come vivono. Sessini è un reporter molto esperto: ha seguito molti conflitti e ha iniziato con il Kosovo nel 1998, ha ricevuto parecchi premi. Per produrre questo lavoro ha passato parecchio tempo in Messico e ci è tornato otto volte. Per guadagnare la fiducia delle persone che resistono a intimidazioni e violenze, per farsi aprire le porte delle case e fotografare certe storie, servono attenzione e tempo.
Il lato sbagliato del Messico. Il bel reportage fotografico di Jérôme Sessini da Culiacán, Tijuana e Ciudad Juárez, tre fra le città più pericolose al mondo.
La Food and Drug Administration, l’agenzia governativa statunitense che si occupa del controllo di alimenti e prodotti sanitari, è al lavoro per rivedere le linee guida sull’utilizzo delle protesi mammarie contenenti silicone. La scelta di ripensare le regole è nata in seguito alla pubblicazione di alcuni studi realizzati nel lungo periodo su questo tipo di protesi e sul loro progressivo deterioramento, che può causare problemi di salute e in alcuni rari casi anche lo sviluppo di forme tumorali. «Il punto chiave è che le protesi mammarie non possono durare tutta la vita. Più a lungo hai una protesi di questo tipo, più aumentano le possibilità di avere complicazioni» ha spiegato Jeff Shuren, direttore della FDA. Nel 2010 solamente negli Stati Uniti ci sono state 400mila operazioni per l’aumento del seno (mastoplastica additiva) e per la ricostruzione del seno nel caso di tumori diagnosticati tardivamente. Il dato comprende sia gli impianti con silicone sia quelli con soluzione salina, più sicure nel caso di rottura delle protesi perché il liquido al loro interno può essere riassorbito senza particolari problemi dal nostro organismo. Le protesi con soluzione salina hanno però una consistenza meno naturale e quindi spesso si privilegiano ancora quelle in silicone o sistemi di nuova generazione con idrogel di poliacrilamide, una sostanza che però può avere effetti dannosi per l’organismo.
Le protesi al seno sono pericolose? complicazioni, rotture e possibilità di sviluppare tumori stanno spingendo gli Stati Uniti a rivedere le regole per il loro uso.
È stata una settimana di annunci importanti per il nuovo governo Renzi e la lista è tra le cose più lette della settimana qui sul Post (se poi volete saperne di più su come cambiano i contratti di lavoro, in particolare, potete leggere qui). Ma ci sono anche le diciotto notevoli immagini di scienza che hanno vinto i Wellcome Image Awards 2014 e la storia incredibile di una tecnica di interrogatorio – la più usata negli Stati Uniti – che in certi casi spinge i sospettati a confessare reati che non hanno commesso. – La contestata pubblicità del David di Michelangelo col fucile L’ha realizzata un’azienda americana e in Italia in molti hanno chiesto che venga ritirata.
Sunday Post. Gli annunci del governo Renzi, notevoli immagini di scienza e una tecnica di interrogatorio che fa confessare gli innocenti, tra le cose più lette della settimana sul Post.
Il governo ha cambiato alcuni punti della legge di stabilità: il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha trovato un accordo con i relatori del provvedimento, Pier Paolo Baretta del PD e Renato Brunetta del PdL, e con il relatore del disegno di legge al Bilancio Amedeo Ceccanti dell’UdC, che rappresentano i partiti della maggioranza che sostiene Mario Monti. È stata tolta la norma che prevedeva la riduzione di un punto percentuale nei primi due scaglioni di reddito per l’aliquota IRPEF (l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche), che doveva passare dal 23 al 22 per cento e dal 27 al 26 per cento e che rimarranno quindi al 23 e al 27 per cento. Questi cambiamenti serviranno per finanziare futuri interventi sul cuneo fiscale – cioè il taglio delle tasse sul lavoro, a favore dei redditi dei lavoratori – e per mantenere l’aliquota IVA al 10 per cento (che doveva invece diventare dell’11 per cento a partire da luglio dell’anno prossimo).
Il governo cambia la manovra. È saltato il taglio delle aliquote IRPEF ma anche l'aumento sull'aliquota IVA del 10 per cento, in un accordo tra governo, PD, PdL e UdC.
Trent’anni fa, il 27 ottobre 1990, morì a Roma Ugo Tognazzi. Fu il primo a morire tra gli attori che negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta erano diventati noti e apprezzatissimi per i loro ruoli nella commedia all’italiana, mostrandosi come eccellenti maschere comiche e, spesso, anche come ottimi interpreti drammatici. Un gruppo di attori tutti nati negli anni Venti del Novecento e di cui di volta in volta, e con composizione variabile, si parla come dei “mattatori”, dei “moschettieri” o dei “colonnelli” del cinema italiano. Un gruppo di cui, oltre a Tognazzi, fanno parte Alberto Sordi, Nino Manfredi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni. Ma la storia di Tognazzi non sta solo nel cinema: iniziò nel teatro, incrociò la televisione nell’anno in cui debuttò in Italia e toccò anche altre questioni, come quella volta in cui Il Male fece credere a qualcuno che lui fosse il capo delle Brigate Rosse. Tognazzi era nato a Cremona il 23 marzo 1922 e, da figlio di un ispettore assicurativo, i primi anni della sua vita furono piuttosto itineranti. Già a 14 anni iniziò a lavorare in un salumificio della Negroni e trovò anche un po’ di tempo per fare le prime esperienze teatrali, che continuò a fare – quando possibile – anche negli anni della Seconda guerra mondiale.
Le cose che faceva Ugo Tognazzi. Storia, film, sketch e storie su uno dei più grandi attori della commedia all'italiana, morto trent'anni fa.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 21.267 casi positivi da coronavirus e 460 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 32.026 (52 in più di ieri), di cui 3.588 nei reparti di terapia intensiva (42 in più di ieri) e 28.438 negli altri reparti (10 in più di ieri). Sono stati analizzati 213.745 tamponi molecolari e 150.022 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’9 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,4 per cento. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 18.765 e i morti 551. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (4.282), Piemonte (2.223), Campania (2.045), Veneto (2.042), Emilia-Romagna (1.725).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 24 marzo.
Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, e i leader del Congresso – il repubblicano Boehner per la Camera, il democratico Reid per il Senato – hanno annunciato di avere trovato un accordo per una legge che tagli la spesa pubblica per migliaia di miliardi di dollari nei prossimi dieci anni e alzi il tetto del debito, così da permettere al governo degli Stati Uniti di evitare il default alla scadenza del tetto attuale, cioè domani. Durante tutta la giornata di ieri molti esponenti del Congresso avevano detto di essere vicini a un accordo e volerlo annunciare prima della riapertura delle borse asiatiche di lunedì. L’accordo prevede il taglio di almeno 2,4 migliaia di miliardi di dollari di spesa pubblica, abbastanza da rimandare il prossimo rialzo del debito a dopo il 2012, come chiedevano i democratici. E non prevede l’introduzione di nuove tasse, nemmeno per i superricchi beneficiati dai tagli fiscali di Bush, come chiedevano i repubblicani. L’accordo entrerà in vigore in due tempi: un primo pacchetto di tagli subito, un secondo dopo un ulteriore esame del Congresso. Con un’altra scadenza, però: se il Congresso non troverà un accordo sugli ulteriori tagli entro una certa data, le opzioni possibili saranno due. O approvare un emendamento costituzionale che impegni il governo a tenere il bilancio in ordine, come chiedono i tea party, o rassegnarsi a tagli orizzontali su quasi tutti i capitoli di spesa, a cominciare dalle spese militari che sarebbero ridotte del 50 per cento. Questi meccanismi dovrebbero incentivare le parti a trovare un accordo per tempo.
L’accordo sul debito americano c’è. Ora servono i voti del Congresso, però, e presto.
In un video sulla sua pagina Facebook, la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è sembrata prendere sul serio una notizia falsa che circola da mesi su numerosi siti complottisti di estrema destra e che in passato è già stata smentita più volte. Secondo Meloni, il finanziere e filantropo George Soros (che è uno dei principali bersagli dell’estrema destra europea e americana) in collaborazione con la società MasterCard avrebbe fornito un imprecisato numero di carte di credito ad alcuni “migranti”, con lo scopo, sembrerebbe, di facilitare il loro viaggio verso l’Europa. Questa carte sarebbero state contrassegnate con il marchio dell’UNHCR, l’agenzia dell’ONU che si occupa di rifugiati. Non si capisce perché – se fosse un piano occulto per finanziare l’immigrazione – sarebbe stato scelto un metodo facilmente tracciabile come la distribuzione di carte di credito, per di più contrassegnate con il marchio di uno degli autori del complotto . Come è abbastanza evidente si tratta di una storia falsa, completamente priva di fonti (e che sembra mettere insieme varie iniziative reali, come ad esempio un programma per fornire carte prepagate ai richiedenti asilo che si trovano in Grecia). La storia è stata inventata da un sito sloveno specializzato in teorie del complotto e negazionismo dell’olocausto e si è rapidamente diffusa su dozzine di siti di estrema destra. Agi e Pagella Politica hanno ricostruito la genesi della bufala e come è arrivata nel nostro paese: non solo sulla pagina Facebook di Meloni ma anche su alcuni quotidiani.
La bufala su Soros, Mastercard e i migranti. Giorgia Meloni e i giornali di destra hanno ripreso una notizia falsa inventata da un sito sloveno: Agi e Pagella Politica hanno ricostruito come è arrivata nel nostro paese.
Il governo italiano ha dato il permesso di entrare nel porto italiano di Lampedusa alla nave Ocean Viking di Medici Senza Frontiere, che da sei giorni aveva a bordo più di 80 migranti soccorsi al largo della Libia. Repubblica scrive che nelle prossime ore si capirà se fare approdare la nave nel porto oppure organizzare il trasporto dei migranti su motovedette della Guardia costiera italiana. È la prima decisione di questo tipo per il nuovo governo di Giuseppe Conte, sostenuto da Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, dopo che il precedente aveva adottato la politica dei “porti chiusi” nei confronti delle ong che soccorrono le persone nel Mediterraneo. I migranti erano stati soccorsi l’8 settembre. Due di loro, una donna e suo marito, due giorni fa erano stati trasportati in elicottero a Malta per via delle condizioni della donna, incinta di 9 mesi. Subito dopo l’arrivo a Malta, la donna ha partorito un bambino.
I migranti della Ocean Viking sbarcheranno in Italia. Il governo italiano ha reso disponibile il porto di Lampedusa alla nave di Medici Senza Frontiere che da sei giorni ha a bordo 82 persone.
Da febbraio lo stilista francese Hedi Slimane sarà il nuovo direttore creativo di Céline, prendendo il posto della stilista britannica Phoebe Philo. Slimane, che ha 49 anni, è stato il direttore creativo di Saint Laurent dal 2012 al 2016: è lui l’autore del cambio del nome della casa di moda, che prima era “Yves Saint Laurent”. Prima di lavorare per Saint Laurent era stato per sette anni il direttore della linea maschile di Dior e come tale è stato il primo stilista di moda maschile a ricevere il premio annuale del Council of Fashion Designers of America, la Camera della moda statunitense. Passando a Céline Slimane è tornato a lavorare per il gruppo del lusso LVMH, che possiede sia questa azienda di moda che Dior. LVMH est très heureux d’annoncer le retour de Hedi Slimane dans le Groupe, comme Directeur de la Création Artistique et de l’Image de la Maison Céline.https://t.co/TuBPTcM11w#HediSlimane #Celine #LVMH pic.twitter.com/zPzMZ9VdhW
Lo stilista Hedi Slimane sarà il nuovo direttore creativo di Céline.
Edward BurtynskyCoal Mine #1, North Rhine, Westphalia, Germany 2015photo © Edward Burtynsky, courtesy Admira Photography, Milan / Nicholas Metivier Gallery, Toronto In questi giorni e fino al 5 gennaio alla fondazione MAST di Bologna è possibile visitare una mostra sulla nostra attuale era geologica, quella caratterizzata dalle trasformazioni terrestri dovute all’attività umana, e che sempre più scienziati identificano come Antropocene.
Foto dalla nostra era geologica. Cioè l'Antropocene, in mostra al MAST di Bologna, per documentare le trasformazioni terrestri dovute all’attività umana.
Qualche giorno fa abbiamo cercato di fare un po’ di luce sui progetti e le intenzioni del PD per il futuro suo e del Paese, orientandoci tra primo e secondo cerchio, alleanza democratica e Nuovo Ulivo. Abbiamo appreso quindi che Bersani pensa per il futuro a una coalizione – il Nuovo Ulivo, appunto – capace di mettere insieme un’alleanza di centrosinistra pronta ad assumersi l’onere di governare il paese in modo più efficace, ordinato e proficuo di quanto fatto dall’ultimo governo Prodi. Non è chiaro chi farà parte di quest’alleanza, e d’altra parte c’è tempo: i lavori però sono in corso e quindi da qualche giorno se ne discute, anche sulle pagine dei giornali. I leader del PD tengono sempre molto a precisare che nessuno di loro ha intenzione di “rifare l’Unione”, cioè di rimettere in piedi un’alleanza sgangherata tra soggetti piccoli, litigiosi, assetati di visibilità e con poche idee in comune, ma in questi giorni i quotidiani hanno dato per fatto un accordo proprio con le formazioni politiche che di quella fase furono protagoniste. Così scriveva qualche giorno fa Fabio Martini sulla Stampa.
Il PD ha già un accordo con Ferrero e Diliberto? da giorni si dà per fatto un accordo con l'estrema sinistra: Veltroni protesta, oggi Penati smentisce.
«Che vestito indossi?» è una delle domande più fastidiose che le donne – contrariamente agli uomini – si sentono rivolgere dai giornalisti in qualsiasi occasione più o meno mondana, tanto che molte hanno deciso di ignorarla o rispondere a tono. Anche Michelle Obama – moglie del presidente degli Stati Uniti Barack Obama e considerata un’icona di moda – è stata coinvolta in polemiche sugli abiti che ha indossato in occasioni ufficiali, come quando nel 2011 scelse un vestito dello stilista britannico Alexander McQueen per una cena di stato a Pechino: gli americani non si sentirono rappresentati e quando tornò in Cina nel 2015 Michelle Obama rimediò con un abito di Vera Wang, stilista statunitense di origine cinese. Michelle Obama indossa il vestito di Narciso Rodriguez per il discorso sullo stato dell’Unione, Washington DC, 12 gennaio 2015. (NICHOLAS KAMM/AFP/Getty Images)
Il messaggio politico del vestito di Michelle Obama. L'ha indossato durante l'importante discorso sullo stato dell'Unione tenuto dal marito martedì: è stato disegnato da uno stilista americano gay e di origine cubana.
Di ritorno da alcuni giorni di vacanza e dalle feste comandate, può essere complicato recuperare un ruolo nelle conversazioni riguardo cosa sta succedendo o è appena successo nel mondo, a fronte del fatto che la maggior parte delle storie – nonostante il nostro estemporaneo e comprensibile disinteresse – sono andate avanti per conto proprio; per rimediare nel giro di cinque minuti, abbiamo messo insieme una lista degli aggiornamenti riguardo le vicende più grosse del momento, e un paio di cose che sono successe in mezzo. Nel caso vogliate fermarvi a questo paragrafo: in Ucraina le cose stanno peggiorando, da ieri per i cattolici ci sono due nuovi santi e l’accordo politico fra Renzi e Berlusconi viene oggi considerato più fragile rispetto a qualche giorno fa. ***
Cosa vi siete persi. Se eravate in giro per Pasqua, pasquetta o il 25 aprile, queste sono le cose da sapere per rimettersi in pari col mondo.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha tenuto il discorso conclusivo della Leopolda, il raduno annuale organizzatao dai suoi sostenitori che era iniziato venerdì 4 novembre. A un mese dal referendum costituzionale e con i sondaggi che danno ancora il “No” leggermente in vantaggio, c’era molta attesa per quello che Renzi avrebbe detto sul voto e sul recente accordo interno al PD per modificare la legge elettorale. Il discorso di Renzi, durato circa un’ora, ha seguito una traccia piuttosto usuale. Dopo aver ringraziato i volontari che hanno aiutato a organizzare l’evento, Renzi ha parlato dei benefici che porterà la riforma e dei successi ottenuto dal suo governo. Ha toccato quasi tutti i temi, dalla situazione economica ai danni del terremoto, passando per la battaglia di Mosul e il cinema italiano. Renzi ha speso molto tempo per criticare i suoi avversari, come il Movimento 5 Stelle, i sostenitori del “No” e il centrodestra. Nessun passaggio, però, ha eccitato il pubblico quanto quello dedicato alla minoranza del partito e in particolare all’ex segretario Pier Luigi Bersani (anche se Bersani non è mai stato nominato direttamente).
Cosa ha detto Renzi alla Leopolda. Ha tenuto il discorso di chiusura del raduno annuale dei suoi sostenitori parlando dell'importanza del referendum ma evitando di citare l'accordo con la minoranza PD.
Un anno fa, come ricorda il primo degli articoli linkati qui sotto, andò in onda l’ultima puntata di Lost, la serie tv più famosa, originale, magnetica e ormai storica dell’ultimo decennio. Con il dovuto senso della misura, il 24 maggio 2010 segna la fine del mondo con Lost e l’inizio del mondo senza Lost, in termini di cultura pop, televisiva e letteraria. Poi adesso può capitare di dimenticarsene, ma per molti di noi basta poco per scatenare una nostalgia, una specie di malinconia. Sono stati pure gli anni di Lost (2004-2010): se non ve ne siete accorti è perché ognuno vive nei suoi microcosmi, compreso chi vedeva Lost e chi non lo vedeva. Se ve ne siete accorti potete superare la nostalgia lavorando sulla rimozione oppure tuffandovici dentro. Per iniziare, cliccate sul tasto play. [audio:http://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2011/03/Lockeing-Horns.mp3|titles=Locke’ing Horns]
Un anno senza Lost. Ecco cos'era, quella malinconia: gli strumenti del Post per affogarci dentro.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Gli articoli del “dossier Marcegaglia”. Gli undici articoli che compongono le quattro pagine del Giornale sulla presidente di Confindustria.
Domenica pomeriggio si è conclusa a Madrid, in Spagna, la 25esima conferenza sul cambiamento climatico organizzata dall’ONU, soprannominata anche COP25. A detta della maggior parte degli osservatori, la conferenza si è conclusa con un sostanziale fallimento: non sono state prese decisioni particolarmente rilevanti o ambiziose e non è stato trovato un compromesso su uno dei temi più delicati, cioè il meccanismo che in futuro dovrebbe permettere ai paesi che inquinano di meno di «cedere» la quota rimanente di gas serra a paesi che inquinano di più. Nei documenti approvati alla fine della conferenza dalla plenaria – che non ha trovato l’intesa su un unico testo finale – c’è anche l’impegno a presentare piani per ridurre ulteriormente le proprie emissioni di gas serra per raggiungere gli obiettivi fissati dagli Accordi di Parigi sul clima (che erano basati su calcoli ormai vecchi). La mozione tuttavia non è vincolante. A frenare compromessi ambiziosi su vari punti sono intervenuti i delegati di diversi paesi fra cui Brasile e soprattutto gli Stati Uniti, che da poche settimane hanno avviato le procedure per uscire formalmente dagli Accordi di Parigi.
La deludente conclusione della COP25. La conferenza dell’ONU sul cambiamento climatico, terminata domenica a Madrid, è stata un fallimento.
Poste italiane ha diffuso il 3 agosto un aggiornamento della sua app “Ufficio Postale” che permette, tra le altre cose, di prenotare con il cellulare il numero che di solito si prende per fare la coda in un ufficio postale. La funzione per ora non è utilizzabile in tutti gli uffici in Italia, ma solo in alcuni uffici selezionati a Milano, Venezia, Roma, Torino Napoli e Palermo. In futuro il servizio diventerà gradualmente disponibile anche negli altri uffici di Poste italiane. Per prenotare un numero per la coda bisogna scaricare l’app, disponibile gratuitamente per Android e iPhone, scegliere dal menù l’opzione “Richiedi Ticket” e indicare infine per quale ufficio postale si intende prenotare un posto in coda e per quale servizio specifico. Con l’app è anche possibile controllare quante persone ci sono in coda in un certo momento per un determinato servizio: se ci sono meno di 10 persone in coda l’app invita a recarsi direttamente all’ufficio postale e non permette di prenotare un numero per la coda. Una volta che si è ricevuto un numero basta mostrarlo all’impiegato dello sportello quando è il proprio turno. Se quando si prenota il numero ci sono più di 10 persone in coda, allora l’app invierà una notifica all’utente per ricordargli dell’appuntamento e informarlo della distanza dall’ufficio postale.
L’app delle Poste, per non fare la coda. Ora "Ufficio Postale" permette di prenotare un numero dallo smartphone e sapere quanto manca al proprio turno.
Al momento, una volta morti è molto probabile che il nostro corpo venga seppellito o cremato. Ma da quando i problemi ambientali sono per forza di cose balzati in cima alle priorità (almeno dichiarate) di aziende e governi, in molti si sono accorti che i due trattamenti dei resti di un defunto più diffusi in occidente non sono ecologicamente sostenibili. La maggior parte delle bare sono costruite con truciolati non biodegradabili e quelle biodegradibili lasciano filtrare nel terreno la formaldeide cancerogena con cui sono imbalsamati i corpi. E ogni cadavere e bara cremati alla temperatura di 850 gradi rilasciano nell’atmosfera circa 160 kg di gas serra, come stabilito da una ricerca dell’Università di Melbourne. Per questi motivi, in molti stanno cercando metodi “verdi” per trattare i nostri resti. Time ha intervistato l’ex impresario di pompe funebri John Humphries ora direttore di Aquamation Industries, una ditta australiana nata lo scorso agosto che sembra aver trovato un modo economico per gestire i corpi a impatto zero, o quasi. La “acquamazione” funziona attraverso un processo chiamato idrolisi alcalina, in cui il corpo viene sistemato in una vasca di acciaio inossidabile che contiene una soluzione di idrossido di potassio e acqua alla temperatura di 93 gradi centigradi. Dopo quattro ore in questo stato, tutto ciò che rimane del corpo sono le ossa — a quel punto diventate molto meno rigide — che una volta ridotte in polvere vengono restituite ai familiari del defunto. Humphries specifica che il liquido rimasto non contiene DNA e la procedura sfrutta dal 5 al 10 per cento dell’energia usata nella cremazione. E alla fine del processo i residui liquidi possono essere riciclati: se il loro pH ha un valore alcalinico troppo alto si può aggiungere aceto o acido citrico e a quel punto, spiega Humphries, si possono usare anche per innaffiare le rose in giardino.
Morire a impatto zero. Sepoltura e cremazione non sono metodi sostenibili, preparatevi ad essere acquamati.
Mentre sui media tradizionali dilagavano oggi bufale costruite ad arte per ragioni sensazionalistiche – il pericolo di caduta del satellite sull’Italia, la lista dei parlamentari gay, gli spari tedeschi estraneissimi alla visita del Papa – la Rete preferiva dedicarsi a una storia più piccola, ma – a differenza di queste – drammaticamente fondata. Un comunicato del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Rivolgo il mio plauso e le mie più sentite congratulazioni agli autori di un esperimento storico. Sono profondamente grata a tutti i ricercatori italiani che hanno contribuito a questo evento che cambierà il volto della fisica moderna. Il superamento della velocità della luce è una vittoria epocale per la ricerca scientifica di tutto il mondo. Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Inoltre, oggi l’Italia sostiene il Cern con assoluta convinzione, con un contributo di oltre 80 milioni di euro l’anno e gli eventi che stiamo vivendo ci confermano che si tratta di una scelta giusta e lungimirante.
Il buio in fondo al tunnel. Lo strafalcione del tunnel dalla Svizzera all'Abruzzo supera parecchi record di incompetenza, ed è drammaticamente verosimile per questo governo.