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Giovedì 22 ottobre lo stilista Raf Simons si è dimesso dal ruolo di direttore creativo della casa di moda francese Christian Dior dopo solo tre anni e mezzo di lavoro, spiegando di volersi dedicare ad altre cose, tra le quali il marchio che porta il suo nome e per cui disegna una linea maschile dal 1995. La notizia, che è stata annunciata direttamente dai capi di Christian Dior, è stata per molti una sorpresa: a differenza di altri casi (come quello di Alexander Wang), non circolavano voci su un possibile allontanamento di Simons, anche se The Cut ha scritto che in occasione della sfilata per la primavera/estate 2016 dello scorso ottobre a Parigi, Sydney Toledano, l’amministratore delegato di Dior, e Bernard Arnault, presidente e amministratore della holding LVMH, proprietaria di Dior, fossero già al corrente della decisione di Simons e abbiano cercato di persuaderlo a restare. In ogni caso, c’è stato molto stupore per le sue dimissioni soprattutto perché per Raf Simons le cose da Dior stavano andando piuttosto bene. Secondo la rivista Dazed, nelle collezioni che ha disegnato, Simons è riuscito ad avere il giusto rispetto per la storia del marchio riuscendo però a inserire alcuni elementi innovativi, adattando gli elementi tipici, come le gonne a ruota e i fiori, al guardaroba contemporaneo e soprattutto alle esigenze delle donne che oggi comprano Dior. Il sito Fashionista spiega che, tra le altre cose, Simons è riuscito anche a riprogettare la Bar jacket, ovvero la famosa giacca a corolla inventata da Christian Dior. Nei tre anni in cui Simons ha disegnato le collezioni femminili, lo stilista ha portato il 60 per cento in più di vendite, e in particolare nell’ultimo anno il fatturato è salito a 1,94 miliardi di euro, con un incremento del 18 per cento. Simons, che è belga e ha 47 anni, è arrivato a Christian Dior nell’aprile del 2012 (dopo che John Galliano era stato licenziato per alcune frasi antisemite dette in un bar di Parigi) e ha alleggerito molto lo stile del brand rispetto al suo predecessore, che proponeva cose molto scenografiche ed eccentriche. Prima di lavorare a Dior Simons è stato direttore artistico di Jil Sander, dal 2005 per sei anni. Per questi marchi ha sempre disegnato collezioni femminili, mentre per il suo brand personale si occupa solo della linea uomo, continuando a lavorarci parallelamente dividendosi tra Parigi, sede di Dior, e Anversa, sede invece di Raf Simons.
Cosa si dice delle dimissioni di Raf Simons da Dior. Potrebbe essere a causa dei ritmi di lavoro troppo sostenuti e del desiderio di dedicarsi esclusivamente alla sua linea personale, intanto si comincia a parlare dei possibili successori.
Il ministero del Tesoro, guidato da Fabrizio Saccomanni, ha diffuso un documento che offre “una rassegna delle diverse ipotesi di intervento sulla tassazione immobiliare che sono emerse nel recente dibattito, corredandole con valutazioni di natura quantitativa e qualitativa”: un rapporto sull’abolizione o il superamento dell’IMU, insomma, su quello che comporterebbe e sulle strade possibili per realizzarlo. Nel documento si afferma comunque che “la proposta di esenzione totale dall’IMU per l’abitazione principale non sembra pienamente giustificabile sul piano dell’equità ed efficienza del tributo, come peraltro emerge anche dalle audizioni di esperti (Copaff, Banca d’Italia) e dalle raccomandazioni del Fondo Monetario Internazionale. […] Sotto il profilo dell’efficienza, le imposte immobiliari sono preferibili alle imposte sui fattori produttivi (lavoro e capitale) perché minimizzano l’impatto negativo delle imposte sulla crescita economica e hanno effetti meno distorsivi sull’utilizzo dei fattori produttivi e sull’accumulazione del capitale. Sotto il profilo dell’equità si rileva come il possesso dell’abitazione principale è uno dei fattori per la definizione della condizione economica dei contribuenti e la relativa capacità contributiva». La cosa è rilevante dal punto di vista politico perché il PdL ha sempre detto di volere l’abolizione dell’IMU sulla prima casa (e addirittura la restituzione di quella già pagata).
Il documento del Tesoro sull’IMU. Il testo integrale: elenca nove possibili strade per intervenire sulla tassa sugli immobili ma avverte che abolirla del tutto sarebbe ingiusto e inefficiente.
In seguito allo scandalo che ha coinvolto Cambridge Analytica, la controversa società di consulenza accusata di aver ottenuto senza permesso i dati di 50 milioni di utenti di Facebook, e alle discussioni e polemiche sull’uso di notizie false per condizionare la politica statunitense, Mark Zuckerberg aveva spiegato che in futuro tutti i post sponsorizzati su Facebook che avessero avuto dei contenuti politici sarebbero stati inseriti in un database, perché un team ne verificasse la legittimità e li approvasse. Insieme ai post sponsorizzati direttamente da partiti o da singoli politici, però, nel database finiscono anche i post pubblicati su Facebook dalle pagine che si occupano di notizie, da quelle delle testate più grandi a quelli della stampa locale. Questa nuova policy è entrata in vigore ufficialmente negli Stati Uniti lo scorso maggio – mentre in Italia per ora non è cambiato nulla per quanto riguarda la sponsorizzazione di articoli con contenuti politici – e in questi giorni arriverà anche nel Regno Unito. Naturalmente i post possono essere pubblicati immediatamente senza nessuna sponsorizzazione, ma di questi tempi per tanti giornali sponsorizzare i propri post – cioè pagare Facebook perché li mostri a più persone – può diventare una questione di sopravvivenza. Il News Feed di Facebook non mostra infatti tutti i contenuti pubblicati da tutte le pagine seguite da ogni utente e da tutti i suoi amici, bensì una selezione operata da un algoritmo secondo alcuni criteri generali e gli interessi di ogni utente. Negli ultimi anni Facebook ha progressivamente corretto il proprio algoritmo limitando la visibilità dei post delle pagine, e con il nuovo algoritmo annunciato a gennaio del 2018, e i cui primi effetti si sono visti verso la metà dell’anno, sono stati ancora più valorizzati i post delle persone fisiche – degli amici, per intenderci – a scapito dei contenuti pubblicati dalle pagine e di quelli sponsorizzati.
I giornali americani hanno un altro motivo per avercela con Facebook. Mentre il nuovo algoritmo continua a penalizzare le pagine dei giornali, è diventato più lungo e complesso sponsorizzare gli articoli che parlano di politica.
Questo pomeriggio Mario Monti ha deciso di non firmare i documenti per la candidatura di Roma a ospitare le Olimpiadi del 2020, di cui si è parlato a lungo negli ultimi giorni. Roma si era candidata per la prima volta a ospitare i Giochi olimpici nel 1908, ma a causa dell’eruzione del Vesuvio nel 1906 decise di rinunciare e cedere l’organizzazione a Londra. Nel 1955 il Comitato olimpico la scelse per ospitare la XVII edizione dei Giochi, che si tennero dal 25 agosto all’11 settembre del 1960. Alle Olimpiadi di Roma esordì Muhammad Ali, che aveva 18 anni e allora si chiamava ancora Cassius Clay, e che vinse la medaglia d’oro per i pesi mediomassimi. L’atleta americana Wilma Rudolph, che aveva già partecipato alle Olimpiadi di Melbourne del 1956, a Roma vinse per la prima volta la medaglia d’oro: nei 100 metri, nei 200 metri e nella staffetta 4×100. La maratona invece fu vinta dall’etiope Abebe Bikila, che corse a piedi nudi.
Com’era Roma 1960. Le foto dei Giochi dell'esordio di Muhammad Ali, dei tre ori di Wilma Rudolph e del primo grave caso di doping: non ne vedremo per un po', da queste parti.
Dall’1 gennaio 2021 entreranno in vigore nuove regole previste dall’European Banking Authority (EBA), l’Autorità bancaria europea, per la definizione di default che le banche europee, e quindi anche quelle italiane, dovranno applicare alle posizioni dei loro clienti. In sostanza si tratta dei criteri – più stringenti rispetto alle attuali norme italiane – in base ai quali le banche possono stabilire che un cliente, titolare di un conto corrente, non sia più in grado di ripagare il proprio debito. Negli ultimi giorni sui giornali si è parlato di queste nuove regole soprattutto in relazione ai cosiddetti “conti in rosso”, cioè la situazione in cui un correntista si trovi in una posizione di debito nei confronti della banca. Secondo alcune interpretazioni, in questo caso la banca bloccherebbe tutti gli addebiti automatici, i cosiddetti RID, come ad esempio quelli delle carte di credito o delle bollette delle utenze di casa, con il risultato per il correntista di diventare insolvente nei confronti dei fornitori del servizio. Alcune associazioni di imprese, come Unimpresa, hanno segnalato come ciò comporterebbe grossi problemi per le imprese con una liquidità già ridotta a causa della crisi causata dalla pandemia da coronavirus.
Cosa succederà dall’1 gennaio a chi avrà un “conto in rosso”. Nel 2021 entreranno in vigore le nuove norme dell'EBA, l'Autorità bancaria europea, per la definizione di default: ecco quello che c'è da sapere.
La settimana di elezioni statunitensi ha fatto in modo che i più fotografati fossero i suoi protagonisti: qui trovate il primo incontro di Trump con Obama, qui gli elettori vincenti e quelli sconfitti. Mentre Hillary Clinton si riprende nei boschi, John Kerry è andato in Antartide. Ci sono tante foto anche dalla Gran Bretagna: la prima ministra Theresa May era in visita a Bangalore con abiti del posto; se vi piace The Crown apprezzerete il principe Filippo in divisa e la regina Elisabetta II compiaciuta di un suo ritratto. Tra gli attori invece valeva la pena fotografare Brad Pitt e Marion Cotillard alla prima di Allied, ma anche Tom Cruise a quella di Jack Reacher: Punto di non ritorno. Per i romantici: Amy Adams e il marito Darren Le Gallo alla prima di Arrival. Poi ci sono stati gli MTV European Awards, di cui trovate foto e vincitori qui, e gli Hollywood Film Awards, dove si sono visti Lenny Kravits, Matthew McConaughey e Nicole Kidman, tra gli altri. E poi Cate Blanchett e Rihanna durante le riprese di Ocean’s Eight, Kobe Bryant, David Beckham e Jack Ma che si sono messi in scala d’altezza e Beyoncé in concerto, tra gli altri.
Celebripost. Amy Adams, Rihanna, Brad Pitt e Marion Cotillard, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Negli ultimi giorni si è intensificata una polemica nata alcuni giorni fa sulla distribuzione a prezzi calmierati delle mascherine chirurgiche, uno dei principali dispositivi di protezione individuale per limitare la diffusione del coronavirus. Le mascherine in questione sono praticamente introvabili, e il commissario straordinario Domenico Arcuri e i distributori che riforniscono le farmacie si accusano a vicenda del problema. Martedì Arcuri ha parlato della questione durante una lunga conferenza stampa, mentre i distributori si sono affidati soprattutto a comunicati stampa e interviste. La scarsità di mascherine chirurgiche – le uniche che il governo italiano ha promesso di garantire – dipende soprattutto dal fatto che sono fatte di un materiale in microfibra prodotto soltanto in minima quantità sul mercato italiano, il melt blown. I distributori devono cercarlo soprattutto all’estero, cosa che ha generato parecchie incomprensioni e i ritardi alla base del litigio fra Arcuri e i distributori.
Perché si litiga sul prezzo delle mascherine, spiegato. Quelle a 50 centesimi sono quasi introvabili: il commissario Arcuri dà la colpa ai distributori delle farmacie, i distributori danno la colpa ad Arcuri.
Aggiornamento del 9 dicembre 2015 Yahoo ha annunciato di avere rinunciato al piano per separare le sue azioni di Alibaba in una nuova società, operazione da un valore stimato intorno ai 30 miliardi di dollari. L’azienda ha deciso invece di vendere buona parte delle sue altre attività, compresi i servizi online e le partecipazioni in Yahoo Giappone. Se avesse separato le azioni Alibaba dal resto, Yahoo avrebbe dovuto pagare svariati miliardi di tasse e avrebbe rischiato un lungo contenzioso con l’agenzia delle entrate statunitense se qualcosa fosse andato storto. — — —
Che ne sarà di Yahoo? una delle più famose aziende di internet potrebbe vendere presto il suo motore di ricerca, e deve il suo valore attuale soprattutto alla quota che possiede del sito cinese Alibaba.
Il Massachusetts Institute of Technology, una delle più importanti università di ricerca al mondo, ha detto che non licenzierà lo scrittore Junot Díaz, che lì ha una cattedra di scrittura creativa, visto che l’indagine che ha condotto su di lui non ha trovato prove di alcun comportamento scorretto verso studenti, professori e impiegati. L’indagine era iniziata dopo che il mese scorso la scrittrice Zinzi Clemmons aveva accusato Díaz di averla costretta a baciarlo quando era una studentessa all’università; poi altre due donne del mondo dell’editoria lo avevano accusato di comportamenti inopportuni e aggressivi. Da allora Díaz, che ha 49 anni, vive negli Stati Uniti ma è di origine portoricana, si è dimesso dalla carica di presidente del premio Pulitzer – premio che vinse anche lui nel 2008 – ha visto cancellate numerose apparizioni pubbliche, mentre alcune librerie indipendenti hanno smesso di vendere i suoi libri. Lo scorso aprile si era parlato molto di lui dopo un articolo sul New Yorker in cui raccontava di essere stato stuprato da un amico di famiglia a otto anni. L’indagine dell’associazione del premio Pulitzer nei suoi confronti non è invece ancora finita.
Junot Díaz continuerà a insegnare al Massachusetts Institute of Technology.
Zayn Malik ha lasciato la band degli One Direction, nata nel 2010 durante l’edizione britannica di X-Factor e diventata uno dei più popolari e apprezzati gruppi pop tra gli adolescenti di tutto il mondo. La settimana scorsa Zayn Malik aveva lasciato il tour della band in Asia. L’annuncio è stato pubblicato sull’account ufficiale di Facebook della band: nel comunicato Malik dice di voler essere «un normale ventiduenne in grado di rilassarsi e avere una vita privata, fuori dai riflettori» e che gli altri membri del gruppo «saranno miei amici per la vita». Nel maggio del 2014 Malik era stato uno dei due membri del gruppo filmati in un video mentre fumavano marijuana. Recentemente Malik era stato fotografato con una ragazza che non era la sua fidanzata e la cosa era stata ripresa e raccontata dai giornali di mezzo mondo; Malik aveva scritto su Twitter: «Ho 22 anni… amo una ragazza che si chiama Perrie Edwards. E ci sono un sacco di stronzi invidiosi nel mondo. Mi dispiace per come sembrano le cose da fuori».
Zayn Malik ha lasciato gli One Direction. E dice di voler essere «un normale ventiduenne con una vita privata».
Mercoledì 6 gennaio, Apple ha annunciato di “aver creato e sostenuto 1,9 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti”. L’azienda ha inoltre rivelato di aver registrato una stagione festiva da record, con oltre 1,1 miliardi di dollari di introiti derivanti da acquisti di app e in-app in sole due settimane. Queste cifre sbalorditive sono state prontamente e ampiamente riportate dalla stampa. A differenza del dato relativo alla vendita di app, tuttavia, i numeri di Apple in termini di posti di lavoro sono un po’ vaghi. Apple ha davvero creato e sostenuto 1,9 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti? Sì e no. La cifra è reale, ma va presa in considerazione con una nota a margine che potrebbe gettare un’ombra sull’indiscutibile forza della recente ascesa di Apple come grande azienda che assume direttamente migliaia di lavoratori: o perlomeno ridimensionarla. Secondo il comunicato “nel corso degli anni, Apple ha stimolato un’incredibile crescita di posti di lavoro e creato nuove produzioni. I nostri prodotti e le nostre innovazioni hanno infatti portato alla creazione di quasi 2 milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti – dai nostri ingegneri e rivenditori ai fornitori, produttori e sviluppatori di app.”
Apple ha creato quasi due milioni di posti di lavoro negli Stati Uniti? lo hanno scritto tutti, riprendendo un comunicato dell'azienda: ma non è esattamente come suona, a fare i conti togliendo baristi e idraulici.
Il regista britannico Danny Boyle – famoso soprattutto per The Millionaire e Trainspotting – ha abbandonato la produzione del prossimo film della serie di James Bond per “differenze creative”. L’annuncio è stato dato dai produttori del film e da Daniel Craig, l’attore che ha interpretato James Bond negli ultimi quattro film della serie. Le riprese del nuovo film – il cui nome di produzione è Bond 25 – sarebbero dovute iniziare a dicembre e Boyle stava finendo il lavoro sul copione del film. L’uscita del film è prevista per il novembre 2019.
Il regista Danny Boyle ha abbandonato la produzione del prossimo film di James Bond.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
“Cosa faremo dopo Firenze”. Pippo Civati spiega i suoi programmi per il futuro.
Alessandro Trocino spiega oggi sul Corriere della Sera l’imbarazzante equivoco su due omonimi che ha convinto ieri Francesco Braga, docente all’università di Guelph e incaricato alla Cattolica, di essere diventato sottosegretario all’Agricoltura. Il nuovo sottosegretario era invece Franco Braga, docente di Tecnica delle Costruzioni alla Sapienza e presidente della Associazione di ingegneria sismica. Ma nessuno dei due era al giuramento a Palazzo Chigi, ieri mattina, e questo ha protratto la confusione: il primo Braga si trovava in Canada e diceva al telefono «Io sottosegretario? La situazione è fluida. Al momento no, ma in effetti dovrei essere io». Primo responsabile dell’equivoco pare essere già la Presidenza del Consiglio (la cui indicazione errata era stata inizialmente ripresa anche dal Post, chiediamo scusa).
Sottosegretari che non lo erano. Un'omonimia ha convinto un professore italiano in Canada di essere stato nominato all'Agricoltura.
«Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso? La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo. Ascolta come mi batte forte il tuo cuore» La poetessa polacca Wislawa Szymborska è morta ieri nella sua casa di Cracovia, a 88 anni. Dalla fine degli anni Cinquanta le sue poesie vennero tradotte in quasi tutte le lingue europee (compreso il russo, grazie ad Anna Achmatova), ma nel 1996, quando ricevette il premio Nobel per la letteratura, in Italia era praticamente sconosciuta e presente solamente con Gente sul ponte, una piccola raccolta pubblicata da Vanni Scheiwiller.
Le poesie di Wislawa Szymborska. Raccontò la vita ordinaria, le piccole-cose-quotidiane e il crollo delle ideologie, vinse il Nobel nel 1996 ed è morta ieri a 88 anni.
Ieri sera poco dopo le nove si è conclusa una settimana molto impegnativa per la dirigenza FIAT: al termine di un incontro tra Mario Monti, Sergio Marchionne e John Elkann, l’azienda e il governo hanno diffuso un comunicato stampa congiunto. Nel comunicato si legge che FIAT si impegna «a salvaguardare la presenza industriale del gruppo in Italia». Ma soprattutto, il governo dichiara nel comunicato che sarà costituito un gruppo di lavoro per individuare le migliori strategie per favorire l’export nel settore automobilistico. L’incontro, avvenuto a Palazzo Chigi e durato circa 4 ore, è stato organizzato in seguito a un comunicato stampa in cui FIAT, il 14 settembre, annunciava che il piano di investimenti denominato “Fabbrica Italia” non era più attuale, visti i cambiamenti nella situazione del mercato dell’auto. Nel piano, annunciato nel 2010 quando l’economia italiana non era ancora entrata in crisi, FIAT prevedeva di investire in cinque anni 20 miliardi negli impianti italiani. Il comunicato aveva causato molte polemiche e timori sulla mancata intenzione di FIAT di investire ancora in Italia, o addirittura sulla sua volontà di lasciare il paese. L’incontro doveva servire a chiarire le decisioni dell’azienda sugli investimenti futuri.
Le novità sul caso FIAT. Poche cose concrete, dopo l'incontro di ieri con il governo: la società ripete che intende restare in Italia, mentre il governo dice che aiuterà l'azienda nell'export.
È stata pubblicata un’ordinanza firmata dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli con cui si autorizza a chiedere e ottenere una ricetta medica dal proprio medico di base tramite mail o telefono. In sostanza, al momento in cui il medico emette la ricetta elettronica, è autorizzato a trasmettere il numero della stessa per via telematica e non ci sarà più bisogno del promemoria cartaceo (il foglio che di solito viene consegnato al momento della richiesta della ricetta). Il ministro della Salute Roberto Speranza ha detto che è «un passo avanti tecnologico che rende più efficiente tutto il Sistema sanitario nazionale». L’ordinanza dice che il paziente può chiedere al medico il numero della ricetta elettronica in tre modi:
Da oggi si può chiedere la ricetta medica tramite mail o telefono. Lo ha deciso la Protezione Civile per facilitare il lavoro dei medici di famiglia: ecco come funziona.
La cosa banale da dire di una nota attrice che compie gli anni è che non li dimostra, tutti quegli anni. Julia Roberts non sembra averne 50, Jane Fonda non sembra averne 80 e, da oggi, la cosa facile da dire è che Sharon Stone, nata il 10 marzo 1958, non sembra di certo averne 60. Poi si dice anche altro: di Fonda, per esempio, che avuto una carriera e una vita lunga e ricca di grandi film e momenti; di Roberts che è riuscita a non essere solo “quella di Pretty Woman“. Di Sharon Stone è difficile dire che sia stata molte altre cose oltre “quella di Basic Instinct“, ma ha comunque fatto molto altro nella vita e nel cinema. Il suo unico Golden Globe e la sua unica nomination all’Oscar li ha per esempio ottenuti per un altro film: Casinò di Martin Scorsese. Sharon Stone (sembra uno pseudonimo, ma è il suo vero nome) è nata e cresciuta a Meadville, una piccola città della Pennsylvania, figlia di una contabile e di un operaio. La sua famiglia ha antenati tedeschi, irlandesi, inglesi e scozzesi e Stone ha raccontato che da giovane era particolarmente precoce e intelligente: «Quando avevo un anno già parlavo e camminavo. E quando iniziai la scuola mi comportavo da adulta. Facevo domande da adulta e volevo risposte da adulta». Stone, che si dice aver ottenuto ottimi risultati nei test del quoziente intellettivo, studiò arte e scrittura creativa e stava pensando di diventare avvocata quando decise invece di provare a fare la modella.
Sharon Stone ha sessant’anni. E nonostante abbia fatto molte cose è molto difficile parlare di lei senza citare "Basic Instinct".
L’azienda italiana Gucci ha ritirato dal mercato un maglione a collo alto con un passamontagna, accusato di razzismo: a molti, soprattutto negli Stati Uniti, ha ricordato il “blackface“, la pratica dei bianchi di dipingersi la faccia di nero per offendere gli afroamericani. Gucci si è scusata sui social network ribadendo che la «diversità è un valore fondamentale» al centro di «ogni decisione che prendiamo». Il maglione, in lana nera, costava più di 780 euro. Balaclava knit top by Gucci. Happy Black History Month y’all. pic.twitter.com/HA7sz7xtOQ
Gucci ha ritirato un maglione considerato razzista.
Venerdì 10 novembre ci sarà uno sciopero nazionale nel settore dei trasporti: per 24 ore potrebbero esserci ritardi o problemi nella circolazione di treni, aerei e mezzi pubblici. Gli orari e le modalità dello sciopero saranno diversi a seconda delle città e delle aziende (pubbliche e private) coinvolte: di seguito trovate le informazioni sullo sciopero dei treni e degli aerei in tutto il paese, e dei mezzi pubblici per le città di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, Firenze e Genova. Le agitazioni sono state proclamate dall’Unione Sindacale di Base insieme a Unicobas e Cobas per protestare «contro le politiche economiche e sociali del governo italiano e dell’Unione Europea». Quella di venerdì 10, ha comunicato Usb, sarà una forma di protesta «contro le politiche economiche e sociali del governo italiano e dell’Unione Europea». Usb ha aggiunto che «si terranno mobilitazioni, cortei e presidi in oltre 40 città italiane». (Qui potete leggere per esteso le motivazioni dei sindacati). Per i treni a lunga percorrenza, i problemi inizieranno dalle 21 del 9 novembre e dureranno fino alle 20.59 del 10 novembre. Per quanto riguarda i treni regionali, lo sciopero inizierà alle 21 del 9 novembre e finirà alle 17.59 del 10 novembre. Qui trovate i treni garantiti programmati da Italo. Trenord, invece, garantisce la circolazione dei treni nelle fasce più frequentate dai pendolari, tra le 6 e le 9 e tra le 18 e le 21; trovate tutte le informazioni qui.
Informazioni utili sullo sciopero generale di venerdì 10 novembre. Riguarderà treni, aerei e mezzi pubblici: durerà 24 ore, ma gli orari e le modalità saranno diversi a seconda delle città e delle aziende coinvolte.
Il PD della Lombardia ha organizzato un referendum online per chiedere agli iscritti come il partito dovrebbe comportarsi nella formazione del governo (domani comincerà un secondo giro di consultazioni con il presidente della Repubblica, dopo il fallimento delle consultazioni della scorsa settimana). Si può votare al referendum sul sito PDlatua.it, un portale che il PD lombardo usa da tempo per interpellare i suoi iscritti. Dopo essersi registrati e aver dichiarato di essere iscritti al PD è possibile votare una delle tre possibili risposte alla domanda: «A seguito del risultato elettorale, quale maggioranza ritieni debba formarsi per sostenere il nuovo Governo?». Le risposte sono: centrodestra-M5S, centrosinistra-M5S, centrosinistra-centrodestra. Il sondaggio dà anche la possibilità di scegliere una tra cinque risposte alla domanda: «Con quale di queste affermazioni sei maggiormente d’accordo?». Le cinque risposte possibili sono:
Il PD della Lombardia ha organizzato un referendum online per chiedere agli iscritti cosa dovrebbe fare il partito con il governo.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 23.225 nuovi casi di contagio da coronavirus e 993 morti a causa del COVID-19. I ricoverati attualmente sono 35.369 (701 in meno rispetto a ieri), di cui 3.597 nei reparti di terapia intensiva (19 in meno di ieri) e 31.772 negli altri reparti (682 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 226.729 tamponi. È risultato positivo il 10,2 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 20.709 e i morti 684. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati sul coronavirus di oggi, giovedì 3 dicembre.
Il 23 marzo del 1987, trent’anni fa, la rete americana CBS trasmise la prima puntata di una soap opera chiamata The Bold and The Beautiful, che avrebbe dovuto rimpiazzare Capitol, la serie sulle due famiglie di Washington, una Repubblicana e una Democratica. A inventare Beautiful, come il titolo venne accorciato in Italia, fu William J. Bell, che insieme a sua moglie Lee Philip Bell aveva già creato Febbre d’amore, una delle poche soap la cui popolarità sarebbe stata ancora maggiore di Beautiful. Da quel momento in poi ci furono altri 7.458 episodi della soap, che va in onda ancora oggi e che racconta ancora le storie delle stesse famiglie, i Forrester, gli Spencer e i Logan, che vivono ancora a Los Angeles e lavorano ancora nel mondo della moda. In Italia è trasmessa dal 1990, prima su Rai 2 e poi su Canale 5 (dove va in onda ancora oggi). Provare a raccontare Beautiful con la trama, con i suoi innumerevoli matrimoni, divorzi, tradimenti, morti, morti che non lo erano, nascite, scambi di persona, fantasmi, relazioni al limite dell’incesto, schiaffi e litigi sarebbe impossibile. I garbugli inestricabili e le incoerenze narrative della trama sono stati probabilmente una delle ragioni stesse del suo successo. Meglio partire dai numeri, per farsi un’idea della popolarità che ha avuto e di come sia riuscita a mantenerla in trent’anni in cui nel mondo vero sono cambiate giusto un paio di cose.
Quanto tempo ci vuole per fare binge-watching di tutto “Beautiful”? provate a dire un numero di mesi, e probabilmente sarà poco: il primo episodio andò in onda trent'anni fa.
Una nuova ricerca scientifica che sta facendo molto discutere sostiene che due tumori su tre sono dovuti a mutazioni del tutto casuali del DNA, senza cause riconducibili direttamente ai propri stili di vita o alle condizioni ambientali in cui si vive. Lo studio è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica Science ed è stato condotto dai ricercatori Bert Vogelstein e Cristian Tomasetti della Johns Hopkins University di Baltimora, Maryland (Stati Uniti), che hanno realizzato un modello matematico per analizzare l’incidenza di diversi tipi di tumori. Il loro studio è quindi di tipo statistico ed è basato su un’ampia serie di dati raccolti negli ultimi decenni dai centri di cura e ricerca sul cancro. Vogelstein si occupa da molti anni del rapporto tra genetica e tumori, mentre Tomasetti ha da poco conseguito un dottorato in matematica applicata. I due si conoscono da tempo e un giorno, mentre discutevano di diverse teorie sui tumori, hanno pensato di provare a rispondere a una delle domande più frequenti tra chi si occupa dello studio di questa materia: quanti tumori sono causati da abitudini scorrette e condizioni ambientali e quanti da mutazioni genetiche? I due si sono resi conto che, per rispondere a questa domanda, fosse necessario capire quanti dei tumori siano frutto di eventi sostanzialmente casuali.
Prendere il cancro è solo sfortuna? secondo una nuova discussa ricerca 2 tumori su 3 sono dovuti a mutazioni casuali delle cellule, senza cause riconducibili direttamente a stili di vita e condizioni ambientali.
Inizia a fare caldo – molto caldo, in un bel pezzo d’Italia – e quindi torna comodo avere queste cose a portata di mano, gli articoli più letti sul Post di questa settimana: li aprite con lo smartphone, con l’iPad o più tradizionalmente li stampate, andate al parco e vi mettete lì all’ombra. * – La vita a Pyongyang, fotografie molto belle da un posto in cui probabilmente non andrete mai in vacanza – Gli anni Settanta del calcio, immagini fantastiche da un nuovo libro che racconta la storia d’Italia quanto certi trattati sul Risorgimento – Le 18 canzoni più belle di De Gregori, come il Post ha festeggiato il suo sessantesimo compleanno – Un altro giorno alla Camera, la cronaca di una delle molte convulse giornate parlamentari di questa settimana – Gli aquilotti in diretta sul web, una webcam su un nido nell’Iowa sta attirando ancora oggi folle di visitatori
Sunday Post. Il meglio della settimana sul Post.
Il sociologo Francesco Alberoni – 90 anni, a lungo importante collaboratore del Corriere della Sera, oggi del Giornale – ha deciso di candidarsi alle elezioni europee con Fratelli d’Italia, il partito di destra radicale guidato da Giorgia Meloni. Oggi ne parla in due interviste, pubblicate dal Corriere della Sera e da Repubblica, in cui affronta la questione anagrafica con un paio di battute – «Non c’è il pericolo che sia un impegno per tutta la vita» e «Anche Carlo Alberto pensava di aver vita facile con Radetzky» – e dice di voler fare sul serio (anche se andare o no a Bruxelles «dipenderà dalle condizioni di salute»), pur distribuendo una serie di giudizi sbilenchi. Alberoni racconta anche che la candidatura gli è stata proposta da Giorgia Meloni e Ignazio La Russa e che ha accettato per «dare un segnale». Alberoni critica molto – ma anche molto genericamente – l’attuale alleanza tra Movimento 5 Stelle e Lega, che definisce «maggioranza e opposizione nello stesso momento», dice che Salvini è molto estremista ma che lo ha votato il 4 marzo, che Giorgia Meloni non è poi così di destra («quando la vedo nei dibattiti in tv, mi sembra moderata») e che comunque non deve fare «vita di partito», che i grillini sono «una setta esoterica e anarchica» ma che Gianroberto Casaleggio è stato «un genio visionario», si descrive come «un cittadino italiano che si ribella a un regime» e si dice preoccupato soprattutto dalla proposta introduzione del referendum propositivo («rischia di farci finire ai livelli di certi regimi sudamericani»). A Repubblica ha detto:
Francesco Alberoni vuole fare da argine a difesa della democrazia. Il tutto candidandosi alle europee con Giorgia Meloni, che – tra i mille giudizi sbilenchi che oggi affida ai giornali – considera una «moderata».
Le uscite cinematografiche di questo fine settimana non sono un granché, come potete vedere dai trailer che seguono. Però ci sono due cose interessanti che vi segnaliamo. La prima è Cirkus Columbia, il nuovo film del regista bosniaco Danis Tanović, già autore di una perla come No Man’s Land (film tra l’altro attualissimo e consigliatissimo). La seconda è The Housemaid, della regista sudcoreana Im Sang-soo. Cirkus Columbia Regia: Danis Tanovic Attori: Miki Manojlovic, Mira Furlan, Boris Ler, Jelena Stupljanin, Mario Knezovic, Milan Strljic
I film del weekend. Venerdì moscio, ma con una o due cose interessanti per nicchie di appassionati.
Aggiornamento. Il direttivo del PD alla Camera ha deciso di non comminare nessuna sanzione ai Radicali, rimandando una decisione definitiva successivamente a un incontro “politico”. Scrive così il Corriere della Sera: Il Pd non punisce i sei deputati radicali che mercoledì non hanno preso parte al voto su Romano a Montecitorio, in segno di protesta pro-amnistia. Niente espulsione, dunque. È questo l’esito della riunione del direttivo convocata per discutere della posizione assunta mercoledì in Aula dai pannelliani. «C’è da affrontare il nodo politico del rapporto tra i due partiti, perciò ci sarà l’incontro tra i partiti e dopo riuniremo nuovamente il direttivo del gruppo per decidere quale misura adottare», ha detto Dario Franceschini. «Ieri – ha aggiunto il capogruppo del Pd alla Camera – in un momento politicamente e parlamentarmente rilevante e centrale per i rapporti tra maggioranza e opposizione i Radicali hanno assunto un atteggiamento molto grave. Se si fosse trattato di un singolo deputato il caso si sarebbe risolto con le sanzioni previste dal nostro Statuto ma la valutazione fatta dopo la loro richiesta di un incontro tra partiti è che c’è un nodo politico da affrontare».
Il PD rimanda la decisione sui Radicali. Dopo la mancata partecipazione al voto di ieri, il PD si prende del tempo per decidere le eventuali sanzioni.
Sono state diffuse illegalmente due nuove canzoni di Beyoncé: si chiamano “7/11” e “Ring Off” e fanno parte di un nuovo disco che uscirà il 24 novembre, una versione Platinum Edition Box Set del disco “Beyoncé”. Oltre ai due inediti, il nuovo disco dovrebbe contenere quattro nuovi remix di canzoni già uscite, registrati in collaborazione con Kanye West, Nicki Minaj, Pharrell Williams e Mr.Vegas. Il disco si può già preordinare, “7/11” e “Ring Off” si possono ascoltare di seguito (finché qualcuno non le fa rimuovere). 7/11
Le due nuove canzoni di Beyoncé, diffuse illegalmente. Si chiamano "7/11" e "Ring Off", fanno parte nel nuovo disco che uscirà il 24 novembre.
La settimana scorsa nel Regno Unito è andata in onda la prima puntata di Planet of the Apemen (“Il pianeta degli uomini scimmia”), una nuova serie di documentari della BBC dedicata alle diverse specie di esseri umani che popolarono il pianeta prima dell’affermazione dell’Homo sapiens sapiens, la specie cui apparteniamo tutti noi (sì, tutti). La serie è stata realizzata con trucchi ed effetti speciali per ricreare con attori veri le fattezze delle diverse specie di ominidi, ricostruendo le loro abitudini, i loro spostamenti nelle varie aree del Pianeta e le loro capacità di comunicare e instaurare legami sociali. Per centinaia di migliaia di anni abbiamo condiviso la Terra con diverse altre specie di esseri umani, tutte dotate di intelligenza, piene di risorse e abili nella caccia, eppure solamente la nostra specie alla fine è sopravvissuta, mentre le altre sono andate incontro all’estinzione. Il divulgatore scientifico Michael Mosley spiega come sia potuto succedere sul sito della BBC in occasione dell’inizio del programma televisivo.
Perché c’è solo una specie di esseri umani? per via del monte Toba, spiega un documentario della BBC.
Venerdì 3 luglio uscirà in edicola il primo numero di Linus – la più famosa rivista di fumetti italiana – curato dal nuovo direttore, Giovanni Robertini. Robertini è stato scelto come direttore lo scorso maggio; ha 39 anni, ha fatto il giornalista, l’autore televisivo (Avere vent’anni, L’Infedele e Le Invasioni Barbariche), ha scritto Il Barbecue dei panda – L’ultimo party del lavoro culturale, ed è anche blogger del Post. Nel suo primo editoriale, Robertini scrive di essere sicuro «di una cosa: o miglioreremo o peggioreremo», definisce la rivista una «istituzione che però è sempre stata divertita e coraggiosa» e aggiunge che «si cambia un po’, perché oggi mettersi in discussione sembra essere l’unica cosa che val la pena fare». Nella rivista ci sono storiche strisce come i Peanuts e Doonesbury, vignette di Staino e Vincino, conversazioni con Ferruccio de Bortoli e Michele Serra, e articoli di svariati autori e giornalisti, come lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo, il giornalista Alberto Piccinini e il co-fondatore di Spinoza Stefano Andreoli. Questo che segue è l’articolo di Giacomo Papi, giornalista, co-fondatore della casa editrice ISBN, scrittore (I primi tornarono a nuoto, È facile ricominciare a fumare (se sai come farlo), Inventario sentimentale, Accusare) nonché anche lui blogger del Post.
Mio suocero è un gufo. Un articolo di Giacomo Papi dal nuovo numero di Linus, il primo del nuovo direttore Giovanni Robertini, sull'"animale simbolo di questa fase politica".
Tra chi s’interessa di cosmetici, così come online sui siti che li vendono o li recensiscono, può capitare di imbattersi nell’espressione “ecobio”: per qualcuno indicherebbe i cosmetici più sicuri e salutari, per qualcun altro quelli con un minore impatto sull’ambiente. In realtà, questo termine non ha un vero significato e nemmeno le parole “naturale” e “biologico” hanno una definizione precisa quando si tratta dei cosmetici e delle loro etichette: lo spiega la divulgatrice scientifica Beatrice Mautino nel suo nuovo libro, La scienza nascosta dei cosmetici, da qualche giorno in libreria. Sui cosmetici non viene fatta moltissima ricerca, ma dietro le creme, i rossetti e gli shampoo che compriamo in profumeria o al supermercato c’è una scienza complessa, per quanto poco nota. Mautino, che prima di diventare divulgatrice si occupava da ricercatrice di biotecnologie, ne è diventata un’esperta: dal 2016 ha un blog su Le Scienze e da qualche anno è molto seguita e apprezzata su YouTube e su Instagram come @divagatrice. Il suo nuovo libro – il secondo, dopo Il trucco c’è e si vede, del 2018, di cui è una specie di proseguimento – parla, tra le altre cose, delle aziende terziste che fabbricano i cosmetici per i marchi più noti e della presenza di microplastiche in alcuni prodotti.
I cosmetici “ecobio” non esistono. E non è nemmeno facile definire quali siano "biologici" e quali "naturali": lo spiega Beatrice Mautino nel suo nuovo libro “La scienza nascosta dei cosmetici”.
A causa delle piogge copiose cadute tra giovedì 30 e venerdì 31 gennaio, in molte zone del centro e centro-nord Italia ci sono disagi al traffico e si sono verificate alcune inondazioni. La situazione più complicata, soprattutto per quanto riguarda la circolazione, è a Roma dove nelle ultime 24 ore sono caduti tra i 90 e i 130 millimetri di pioggia con il conseguente allagamento di alcune aree della città. Una frana si è staccata da una collina nella zona Aurelia ed è caduta su alcune baracche distruggendole. Erano abitate da almeno sei nomadi, che sono stati salvati dalle macerie. Alcune scuole in zona Prima Porta sono state evacuate per motivi di sicurezza. “Autostrade per l’Italia” consiglia di mettersi in viaggio verso Roma solo in caso di stretta necessità. Molte vie di accesso sono bloccate o si transita a rilento. Il fiume Aniene ha rotto gli argini in diversi punti, alcune automobili sono rimaste bloccate nei sottopassaggi. Preoccupati dalla piena, gli abitanti hanno lasciato la zona. Altri fiumi minori sono esondati allagando le campagne, con conseguenti danni alle coltivazioni.
Le foto delle grandi piogge in Europa. A Roma esondazioni e allagamenti con grandi problemi per il traffico, a Pisa l'Arno in piena ha quasi raggiunto i ponti, ma ci sono problemi anche in Francia e Regno Unito.
Signor Presidente, onorevoli deputati, il Governo è consapevole di aver ricevuto, dal Capo dello Stato e dalla fiducia del Parlamento, un mandato limitato nel tempo per far fronte a una situazione estremamente grave. Ritiene, pertanto, di dovere intervenire con urgenza e determinazione. Al tempo stesso, il Governo è convinto che, al fine di affrontare un’emergenza finanziaria che ha portata europea e internazionale e che mette a rischio il benessere conquistato in sessant’anni, attraverso gli sforzi e i sacrifici compiuti da quattro generazioni di italiani, sia necessario operare impegnando tutte le energie per disegnare una strategia organica di riforma strutturale di tutti i punti che frenano il nostro futuro.
Il discorso di Monti. Il testo integrale della presentazione della manovra in Parlamento: "Nessuno di voi sarà contento e soddisfatto di ciò che abbiamo portato qui".
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi ha detto che si candiderà alle elezioni europee del prossimo maggio «per portare in Europa la mia voce, di un’Europa che deve essere cambiata». Ha anche aggiunto che si candiderà «per fermare questo governo, dove una parte è rappresentata dal Movimento 5 Stelle, guidato da persone con nessuna esperienza e nessuna competenza. Sono come quei signori della sinistra comunista del ’94, in più hanno questo grande difetto». Berlusconi, che ha 82 anni, era stato interdetto dai pubblici uffici per via degli effetti della legge Severino in seguito alla sua condanna del 2013. Lo scorso maggio, però, il Tribunale di Sorveglianza di Milano aveva accolto una sua richiesta di riabilitazione rendendolo di nuovo candidabile.
Silvio Berlusconi ha detto che si candiderà alle elezioni europee. «Per portare in Europa la mia voce, di un'Europa che deve essere cambiata», ha detto.
Sacchi di plastica, bottiglie di latte accartocciate, pluriball, scatole di regali semiaperte, buste di boutique, nastro adesivo, tende da doccia, guanti abbandonati e tanto cartone: di questo erano fatti gli abiti e gli accessori della collezione per l’autunno/inverno 2017-2018 di Moschino, disegnata dal direttore creativo Jeremy Scott e presentata giovedì alla Settimana della moda di Milano. Il tema centrale era, come si immagina, quello del riciclo. Per Scott, che ha fatto camminare le modelle su cartoni tenuti insieme da nastro adesivo, il senso non è soltanto etico e ambientalista, ma in un certo senso decadente: «Mi interessa quello che le persone non reputano bello, e che gettano via», ha spiegato nel backstage, prima di uscire in passerella indossando una maglietta bianca con scritto Couture Is an Attitude, “la moda è un atteggiamento”. Ed è una specie di posa anche l’invito al riciclo della collezione, dato che i materiali sono stati realizzati appositamente. Vanessa Friedmann, la critica di moda del New York Times, racconta per esempio di aver chiesto a Scott da dove venisse il tappeto persiano utilizzato nell’abito di chiusura e di aver ottenuto come risposta un allegro «L’abbiamo tessuto noi»: di fatto un nuovo vestito realizzato apposta «per sembrare qualcosa che un tempo aveva ricoperto il pavimento del salotto».
Moschino è spazzatura. La nuova collezione disegnata da Jeremy Scott e presentata alla Settimana della moda di Milano è ispirata al riciclo, con vestiti di cartone, sacchi di plastica e nastro adesivo.
Un gruppo di ricercatori dell’Institut Pasteur di Parigi, uno dei più importanti centri di ricerca sui microrganismi in Europa, ha trovato prove consistenti sul fatto che le infezioni da virus Zika possono causare in alcuni casi la sindrome di Guillain-Barré (SGB), una malattia neurologica grave che porta alla paralisi progressiva delle gambe e delle braccia con complicazioni di vario tipo, che raramente possono essere letali. Il virus Zika è da mesi al centro dell’attenzione delle autorità sanitarie mondiali, in seguito all’alto numero di casi registrato in Brasile e in altri paesi del Sudamerica con un aumento sospetto di microcefalia nei neonati, che si pensa possa essere stato causato dall’infezione virale. Lo Zika si è diffuso in altre parti del mondo e la scorsa settimana sono stati segnalati due casi nella Repubblica Ceca. Nella maggior parte dei casi il virus causa sintomi blandi, per lo più febbre, che passano in pochi giorni, ma ci sono ancora grandi interrogativi sulle sue complicazioni. Zika e sindrome di Guillain-Barré La ricerca del Pasteur è stata pubblicata sulla rivista scientifica Lancet ed è basata sullo studio di 42 casi di SGB rilevati nella Polinesia Francese nel corso di una precedente epidemia da virus Zika. I ricercatori hanno analizzato il sangue dei pazienti e hanno identificato gli anticorpi che l’organismo sviluppa per contrastare l’infezione virale. Intervistando le persone coinvolte, hanno inoltre notato che l’88 per cento di loro aveva sviluppato sintomi tipici della malattia di Zika prima di notare quelli della SGB. In alcuni casi sono state trovate tracce precedenti di contagio da virus dengue, ma i test hanno escluso un ruolo nello sviluppo della SGB.
Il virus Zika causa una malattia paralizzante? una nuova ricerca ha messo in relazione l'infezione virale con la sindrome di Guillain-Barré, aggiungendo preoccupazioni sull'emergenza sanitaria degli ultimi mesi.
Questa notte un barcone carico di migranti è affondato a quaranta miglia da Lampedusa, a causa di una forte tempesta. Il barcone aveva chiesto aiuto con un telefono satellitare ma quando due motovedette e un elicottero lo avevano raggiunto si stava già inabissando: il mare agitato ha reso proibitivi i tentativi di mettere in salvo i migranti. Le autorità maltesi stanno coordinando i soccorsi. Il barcone conteneva almeno duecento persone: 48 di queste sono state salvate, tra cui una donna incinta, tutti in stato di ipotermia. Altri 150 sarebbero dispersi. Diversi corpi sono stati individuati ma non sono stati ancora recuperati, sempre a causa del mare mosso. «Abbiamo sperato di vedere qualcuno che alzasse il braccio», hanno detto i soccorritori, «ma non è accaduto. Tra i cadaveri, difficili da quantificare, anche corpicini di bambini». Secondo la Guardia Costiera italiana, il barcone era lungo 13 metri ed era partito due giorni fa da Zuwarah, in Libia.
La strage dei migranti. Le poche cose che sappiamo sul barcone affondato questa notte al largo di Lampedusa (foto).
Ultimo avviso, che lunedì prendiamo due piccioni con una fava. Un piccione è che io stacco un po’ dalla newsletter fino alla fine di agosto, mese in cui anche molti di voi leggono meno le mail. Il secondo piccione è che gli iscritti alle Canzoni sono diventati molti di più e per esempio più di tre quarti di voi non c’erano nelle prime settimane (e quelle Canzoni erano molto belle, tra l’altro). Quindi fino alla fine di agosto la newsletter arriverà regolarmente ogni sera con le canzoni di quelle prime cinque settimane, che ve le meritate tutti. Invece la pubblicazione della newsletter qui sul Post la sospendiamo. Poi da settembre ci rivediamo in diretta. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Joe Jackson. Una storia di poco amore ma di piacevole e spiacevole ineluttabilità e dipendenza.
La cantante irlandese Sinead O’Connor ha chiesto di boicottare la famosa rivista di musica Rolling Stone in un post piuttosto aggressivo pubblicato su Facebook. Il motivo del suo disappunto è che sulla copertina del nuovo numero della rivista compare Kim Kardashian, in una foto scattata da Terry Richardson. Scrive O’Connor:
Sinead O’Connor vuole boicottare Rolling Stone. Perché l'ultimo numero della rivista ha Kim Kardashian in copertina: una scelta che "uccide la musica", secondo lei.
Elon Musk, CEO e presidente di Tesla e della società spaziale SpaceX, ha detto, intervistato dal New York Times, che il suo ultimo anno è stato «massacrante». Musk ha detto – commuovendosi più volte – di aver lavorato 120 ore a settimana, di aver passato tutte le 24 ore del suo 47° compleanno lavorando, ha raccontato che gli è capitato di passare tre o quattro giorni consecutivi, giorno e notte, negli uffici di Tesla, e di non aver mai preso più di una settimana di pausa dal lavoro da quando, nel 2001, restò a casa qualche giorno perché aveva la malaria. Ha aggiunto di aver quasi perso il matrimonio del fratello, in cui era testimone. Musk ha anche provato a chiarire alcune delle questioni che l’hanno riguardato negli ultimi mesi, spesso per via del suo istintivo e avventato uso di Twitter; in particolare, ha parlato del suo annuncio, fatto sempre su Twitter, di un possibile ritiro di Tesla da Wall Street. Il 7 agosto infatti Musk ha scritto in un tweet che voleva ritirate Tesla dalla borsa americana, ricomprando tutte le azioni; Musk aveva aggiunto anche di aver già trovato i soldi necessari e che gli attuali azionisti avrebbero potuto scegliere se diventare azionisti privati o vendere le loro azioni a 420 dollari l’una (un valore più alto di quello che quelle azioni avevano allora e hanno ora). È insolito che una società quotata in borsa decida di ritirarsi dalla borsa (nel 2013 lo fece la società di informatica Dell, che però recentemente ha annunciato che tornerà a quotarsi in borsa) e non è per niente normale (e forse nemmeno legale) che l’annuncio sia fatto su Twitter, in nove parole, a mercati aperti e senza dare ulteriori dettagli.
Elon Musk non sta molto bene. Intervistato dal New York Times, ha detto – commuovendosi – che il suo ultimo anno è stato massacrante, che lavora troppo e che «il peggio deve ancora venire».
Negli ultimi tempi la società di videocamere e campanelli “intelligenti” Ring, controllata da Amazon, ha stretto accordi con le forze di polizia di oltre 400 città negli Stati Uniti, offrendo l’accesso alle immagini registrate dai suoi dispositivi installati in milioni di abitazioni. L’iniziativa, raccontata in una recente inchiesta sul Washington Post, ha numerose implicazioni per la tutela dei dati personali e aggiunge nuovi argomenti al dibattito – già molto ampio – sui sistemi di videosorveglianza e sull’opportunità che la loro gestione sia delegata ad aziende private sulle quali non è sempre facile esercitare controlli adeguati. Ring esiste dal 2013 (inizialmente si chiamava Doorbot) e in pochi anni ha ottenuto un successo notevole negli Stati Uniti, vendendo telecamere di sicurezza per la casa inserite in diversi sistemi, compresi campanelli e citofoni. Le telecamere si attivano quando rilevano un movimento e salvano i video online, dove possono essere consultati in tempo reale o in differita dai loro proprietari, per verificare eventuali attività sospette.
I videocitofoni che collaborano con la polizia. Una società di Amazon offre sistemi di videosorveglianza e un social network per condividere i video con la polizia, con le preoccupazioni che immaginate.
Come da tradizione, anche quest’anno Google ha pubblicato il suo Zeitgeist, l’elenco delle cose che sono circolate di più sul su motore di ricerca durante il 2013. La parola “zeitgeist” è composta dai termini tedeschi “Zeit”, cioè “tempo”, e “Geist”, che significa invece “spirito”. È utilizzata per indicare lo “spirito del tempo”, cioè le tendenze culturali predominanti in un certo periodo nella società. Google usa da tredici anni questa parola, utilizzata soprattutto a partire dalla seconda metà del diciottesimo secolo, per descrivere le sue liste di termini più cercati o in maggiore ascesa sul suo motore di ricerca. Le “ricerche emergenti” su Google nel 2013 nel mondo sono state:
Le cose più cercate su Google nel 2013. È di nuovo tempo di Zeitgeist, da Nelson Mandela alla Corea del Nord passando per siti di ecommerce e canzoni di Sanremo.
Ogni giorno sulle nostre teste circola uno sciame di 31 satelliti, che ci aiuta a trovare la strada verso casa, la farmacia più vicina e a far seguire le giuste rotte a navi e aeroplani. Sviluppato a partire dai primi anni Settanta e reso del tutto operativo nel 1994, il Global Positioning System (GPS) continua a essere il sistema di localizzazione geografica più usato al mondo, anche se negli ultimi anni sono nati diversi progetti paralleli per soluzioni alternative in grado di offrire informazioni più precise. Il segnale GPS ha il difetto di essere particolarmente debole, cosa che a volte rende il sistema a volte poco affidabile e sempre inutilizzabile al chiuso, gallerie e sottopassaggi stradali compresi. Per superare questo difetto, da tempo i produttori di dispositivi sono al lavoro per realizzare soluzioni alternative, basate sullo sfruttamento di altri dati provenienti, per esempio, dai punti di accesso WiFi e dai ripetitori cellulari. Della possibilità di realizzare un sistema analogo a quello del GPS, ma per gli ambienti chiusi, si è tornato a parlare molto negli ultimi mesi in seguito alla diffusione su Google Maps delle prime mappe di particolari edifici aperti al pubblico come biblioteche, stazioni, aeroporti e centri commerciali. Il problema è che per ora non esiste uno standard unico, come quello del GPS, e di conseguenza i vari produttori di dispositivi stanno creando soluzioni autonome per tracciare i propri spostamenti al chiuso.
L’IPS ci cambierà la vita? è come il GPS, ma serve per orientarsi all'interno degli edifici e potrebbe cambiare il nostro modo di interagire con i luoghi e con le persone.
I giornali di oggi scrivono che Ignazio Marino ha intenzione di ritirare le sue dimissioni da sindaco di Roma. Marino ha annunciato le sue dimissioni l’8 ottobre e le ha formalizzate il 12. La legge prevede che «le dimissioni presentate dal sindaco diventano efficaci ed irrevocabili trascorso il termine di 20 giorni dalla loro presentazione al consiglio», Marino, che aveva alluso alla possibilità di ripensarci già quando aveva annunciato le dimissioni e lo ha fatto più volte in questi giorni, sarebbe quindi ancora in tempo per ritirarle. Secondo alcune voci circolate ieri, mai confermate ma abbondantemente raccontate dai giornali, già mercoledì o giovedì Marino potrebbe revocare le dimissioni. “Ha ormai deciso”, scriveva questa mattina Repubblica, ma una decisione non è arrivata nemmeno oggi: si è tenuta una giunta definita “tecnica” e in cui “non si sono affrontati temi politici”, hanno spiegato alcune fonti interne al Campidoglio alle agenzie di stampa.
Cosa diavolo sta facendo Marino? dopo le recenti dichiarazioni allusive si parla molto del possibile ritiro delle sue dimissioni: la questione è aperta ma per ora non è successo nulla.
Domenica 10 agosto un gruppo formato da oltre 900 scrittori, per lo più statunitensi, ha comprato una pagina del New York Times per pubblicare una lettera contro la società di e-commerce Amazon, accusata di aver boicottato sul proprio sito, in vari modi, la vendita di libri pubblicati dall’editore Hachette, del gruppo francese Lagardère. La disputa tra Amazon e Hachette va avanti da mesi e riguarda il prezzo degli e-book. In pratica: Amazon vorrebbe applicare uno sconto maggiore, riducendo di conseguenza i ricavi dell’editore; Hachette non vuole, e quindi non hanno ancora trovato un accordo. Per disincentivare le vendite di libri di Hachette, Amazon avrebbe volontariamente adottato strategie come non applicare gli sconti consueti sui libri, allungare i tempi di spedizione o rimuovere la possibilità di preordinare i libri in uscita. «Invitiamo Amazon nel modo più deciso a smettere di danneggiare gli autori su cui ha costruito i suoi affari. Nessuno di noi ci guadagna, né i lettori né gli autori, quando i libri vengono presi in ostaggio», hanno scritto gli autori della lettera (la maggior parte di loro non è sotto contratto con Hachette). L’acquisto della pagina sul New York Times, secondo quanto rivelato dal quotidiano stesso, è costata 104 mila dollari (circa 77 mila euro), e la spesa è stata sostenuta da alcuni degli scrittori di maggiore successo tra i firmatari della lettera. L’iniziativa è stata promossa dallo scrittore statunitense Douglas Preston, uno degli autori di punta di Hachette, e anche uno dei più danneggiati dalle recenti scelte di vendita di Amazon contro Hachette.
La lettera degli autori contro Amazon. Oltre 900 scrittori hanno chiesto ad Amazon di smetterla di boicottare le vendite dei loro libri, per la disputa con l'editore Hachette sul prezzo degli e-book.
Forse Boris Johnson, primo ministro inglese, ha pensato che era il caso di allenarsi con un toro, per prepararsi a gestire il Parlamento britannico che non sa cosa vuole, o forse semplicemente voleva distrarsi con un compito meno difficile; un senatore del Missouri invece ha scelto una pogona – un rettile che assomiglia a una piccola iguana – come animale domestico. Ci sono poi una gru che si è svegliata presto per ammirare l’alba sul lago Kivu, in Congo, un’aquila che vola durante la convalescenza in Germania, un ippopotamo che prende il latte dal suo biberon e una poiana che sorveglia la Casa Bianca, hai visto mai. Ci sono anche oche francesi molto rumorose, ma dalla foto non si sente. Se avete i capelli rossi siete eritristici, come il tasso nel parco Peak District. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Panda gemelli appena nati e un sauro senatoriale, tra gli animali da fotografare questa settimana.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 5.456 nuovi casi di contagio da coronavirus e 26 decessi, per un totale di 354.950 casi e 36.166 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 4.939 (213 in più rispetto a ieri), di cui 420 nei reparti di terapia intensiva (30 in più di ieri). Sono stati inoltre analizzati 104.658 tamponi e testate 68.708 persone: è risultato positivo un tampone ogni 19. Il maggior numero di contagi è stato registrato in Lombardia (1032). Seguono Campania (633), Toscana (517), Veneto (438), Piemonte (409), Liguria (386), Emilia-Romagna (384) e Lazio (371).
I dati sul coronavirus di oggi, domenica 11 ottobre.
C’è un discreto consenso, tra chi si occupa di cinema, sul fatto che il 1999 fu un grande grande anno per il cinema; secondo alcuni l’ultimo grande anno. Forse c’entra il fatto che stava finendo un secolo, ma più probabilmente c’entrano fattori tecnologici e economici che permisero di avere un po’ più di coraggio quando si trattava di sperimentare. E c’è grande consenso, ormai, sul fatto che uno dei migliori film di quell’anno fu Fight Club, presentato vent’anni fa alla Mostra del cinema di Venezia, nella sottocategoria “Sogni e Visioni”. Allora Fight Club passò perlopiù inosservato, almeno tra i non-addetti-ai-lavori, e andò male anche nei cinema tra i normali spettatori. Nell’estate del 2000, dopo il suo deludente giro nelle sale cinematografiche, sembrava essere un film destinato a essere dimenticato. Poi però uscì in DVD e cambiò tutto, sebbene il film fosse sempre quello. Prima Prima di essere un film Fight Club era stato un libro: il primo di Chuck Palahniuk, pubblicato nel 1996. Già prima che uscisse qualcuno a Hollywood l’aveva adocchiato, pensando che sarebbe potuto diventare un film: ma era lo strano libro di un autore esordiente, nessuno si strappò davvero i capelli per averlo. La Fox Searchlight organizzò una lettura ad alta voce del libro e ne mandò le registrazioni alla produttrice Laura Ziskin, il cui più grande risultato era stato Pretty Woman. Ziskin apprezzò e pagò 10mila dollari per i diritti del film. Poca roba, anche vent’anni fa.
“Fight Club” è ancora qui. Sono passati vent'anni e, anche se all'iniziò non l'avrebbe detto nessuno, ci ricordiamo ancora molto bene di Marla Singer e Tyler Durden.
Giovedì 21 agosto Philip Danks, un 25enne inglese, è stato condannato a scontare 33 mesi di prigione da un giudice di Wolverhampton per avere filmato e diffuso una copia pirata di Fast and Furious 6, il sesto film di una saga cinematografica sulle corse automobilistiche clandestine. Danks aveva registrato il film il 17 maggio 2013, durante il primo giorno di uscita del film nel Regno Unito, usando una videocamera in un cinema. In seguito, lo aveva reso disponibile online e aveva messo in vendita alcune copie della registrazione sul suo profilo Facebook al costo di una sterlina e mezzo (circa 1,8 euro). È stato calcolato che il file sia stato scaricato più di 700mila volte e che Danks abbia ricavato circa un migliaio di sterline dalla vendita tramite Facebook. Secondo Sky News, la polizia ha arrestato Danks il 23 maggio dopo che ha notato che lo username Thecod3r associato al file disponibile online era lo stesso del profilo di Danks su un sito per appuntamenti, Plenty of Fish. È stato reso noto che Danks ha continuato a vendere copie del film anche in seguito al suo arresto: in totale, secondo una ricostruzione dell’avvocato dell’accusa, Danks avrebbe fatto perdere alla Universal – la casa cinematografica che ha prodotto e distribuito il film – circa 2,8 milioni di euro.
33 mesi di carcere per una copia pirata di “Fast and Furious”. Un giudice britannico ha condannato a tanto un 25enne che aveva registrato il film in un cinema il giorno dell'uscita.
Anche questa settimana si è discusso parecchio di IMU e di IVA, temi che continuano a causare discussioni all’interno della maggioranza. Nei giorni scorsi, inoltre, il Fondo Monetario Internazionale ha inviato un rapporto che ha causato diverse reazioni nel mondo politico. Venerdì 5 luglio Letta ha ripetuto che l’obbiettivo del governo è «superare l’IMU». La questione dell’IMU Giovedì 4 luglio il governo ha incontrato i rappresentanti della maggioranza (PD, PdL e Scelta Civica) e Letta ha definito la riunione «molto positiva», ma ha sottolineato che trovare una copertura per abolire l’IMU sulla prima casa e impedire l’aumento dell’IVA «non è semplice». Nel pomeriggio del 4 luglio, il Fondo Monetario Internazionale ha inviato il rapporto conclusivo della sua missione annuale in Italia: tra le altre cose, suggeriva di mantenere l’IMU sulla prima casa, una frase che ha causato reazioni molto dure da parte del PdL.
Il punto su IMU e IVA. Il PdL vuole cancellare l'imposta sulla prima casa, Letta parla di «superarla», il FMI dice di tenerla (e intanto bisogno trovare 2 miliardi per evitare che aumenti l'IVA).
Lunedì la Warner Bros ha detto che l’uscita dei film Dune e The Batman verrà posticipata. Dune, film di fantascienza diretto dal regista canadese Dennis Villeneuve, uscirà nei cinema statunitensi il primo ottobre 2021, invece che il 18 dicembre di quest’anno, mentre The Batman, con Robert Pattinson e diretto da Matt Reeves, uscirà il 4 marzo del 2022 invece che, come previsto, ad ottobre del 2021. La decisione di posticipare i due film è stata dettata, oltre che dai rallentamenti delle riprese durante la pandemia da coronavirus, anche dallo scarso afflusso di spettatori nei cinema negli ultimi mesi. Anche dopo l’allentamento delle misure sul distanziamento fisico che avevano imposto prima la chiusura e poi la capienza ridotta dei cinema, le persone sono ancora diffidenti ad entrare nelle sale, e molti cinema negli Stati Uniti e nel resto del mondo non hanno nemmeno riaperto.
È stata posticipata l’uscita dei film “Dune” e “The Batman”.
Domenica 14 giugno si vota in 65 comuni per il secondo turno delle elezioni amministrative, il cui primo turno si è tenuto il 31 maggio. Undici comuni nei quali si vota sono capoluoghi di provincia: Arezzo, Chieti, Lecco, Fermo, Macerata, Mantova, Matera, Nuoro, Rovigo, Trani e Venezia. Quest’ultimo è probabilmente il risultato più atteso, e ancora oggi considerato in bilico. Domani i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 in 65 comuni. Fra domenica e lunedì, invece, si terrà il ballottaggio in altri 13 comuni della Sicilia. Nel pomeriggio il ministero dell’Interno ha reso nota l’affluenza registrata alle 12: è del 13,85 per cento degli elettori che hanno diritto di voto, mentre al primo turno alla stessa ora era stata del 19,52 per cento. A Venezia, l’ex magistrato Felice Casson – appoggiato dal PD, SEL e alcune liste di centro – ha ottenuto al primo turno il 38 per cento dei voti. Il candidato Luigi Brugnaro, appoggiato da Forza Italia, ha ottenuto il 28 per cento dei voti. La situazione però è molto incerta, perché su Brugnaro potrebbero convergere i voti della Lega Nord che al primo turno appoggiava il candidato Gian Angelo Bellati. Al primo turno Bellati ha ottenuto l’11 per cento dei voti. In teoria, quindi, i voti del centrodestra nel suo insieme sono più o meno pari a quelli ottenuti da Casson. Il candidato del Movimento 5 Stelle, Davide Scano, ha ottenuto il 12,6 per cento dei voti: nei giorni scorsi sono circolate sui giornali diverse voci – smentite – secondo cui gli attivisti locali del Movimento 5 Stelle voteranno per Casson. Venezia è governata ininterrottamente da sindaci di centrosinistra dal 1993.
I ballottaggi delle amministrative, oggi. Si vota in 65 comuni e il caso più delicato è quello di Venezia: alle 12 l'affluenza è stata del 13,85 per cento.
La scorsa settimana, la compagnia aerea Alitalia ha avviato “Voli COVID-tested”, un’iniziativa sperimentale per accogliere a bordo di alcuni dei propri aerei – che viaggiano tra gli aeroporti di Milano Linate e Roma Fiumicino – solamente passeggeri che si siano sottoposti a un test per il coronavirus, risultando negativi. La fase sperimentale coinvolge per ora due dei sette voli attivi sulla tratta e prevede che i viaggiatori si imbarchino presentando un certificato che attesti la loro negatività, oppure che si sottopongano a un test rapido direttamente in aeroporto prima di imbarcarsi. La sperimentazione dovrebbe aiutare a comprendere se sia percorribile la strada dei test rapidi prima di imbarcarsi, in modo da ridurre i rischi di contagio sugli aerei e indurre più persone a tornare a prendere i voli di linea, alleviando la grave crisi che la pandemia ha comportato per le compagnie aeree. I test rapidi utilizzati in questa fase sperimentale sono diversi da quelli che abbiamo finora imparato a conoscere, e si inseriscono in una famiglia sempre più larga di sistemi per rilevare un’eventuale infezione da coronavirus.
I molti test per capire se si ha il coronavirus. Alitalia ha iniziato a sperimentare un ulteriore sistema per imbarcare sugli aerei solo passeggeri negativi: una guida rapida per confusi.
In Italia i cani randagi sono diverse centinaia di migliaia: nel 2012 il ministero della Salute li aveva stimati tra i 500 e i 700mila, ma secondo il Sindacato italiano veterinari nell’ultimo quinquennio potrebbero addirittura essere raddoppiati. Sono cifre di fatto impossibili da verificare, ma gli esperti concordano sul fatto che la tendenza sia al rialzo e che i numeri potrebbero arrivare presto a livelli incontrollabili. È un problema che di anno in anno aumenta e che riguarda soprattutto le regioni del Sud, e se ne parla periodicamente quando accadono gravi fatti di cronaca come quello del 26 agosto, quando una quindicina di cani meticci ha aggredito e ucciso una giovane di vent’anni, Simona Cavallaro, nel bosco di Satriano, in provincia di Catanzaro. Era in compagnia di un amico: quando i due hanno incontrato i cani, lui è scappato verso una chiesetta abbandonata mentre lei verso l’auto, che però non ha fatto in tempo a raggiungere. Secondo la testimonianza del ragazzo, poco prima dell’arrivo dei cani era passato un gregge. I carabinieri della compagnia di Soverato stanno indagando per capire se il branco di cani venisse in realtà utilizzato da un pastore per controllare i propri animali, e se quindi ne fosse responsabile.
I cani randagi sono sempre di più, soprattutto al Sud. Le stime parlano di molte centinaia di migliaia, senza che ci sia un piano per contenerli: il problema ogni tanto sconfina nella cronaca.
Se c’è un aggettivo in grado di rappresentare in modo ottimale la smodatezza nel mangiare o l’esagerata sontuosità di un banchetto, e non sia facilmente sostituibile per efficacia ed espressività, questo è pantagruelico, termine di provenienza francese (pantagruélique). Un appetito pantagruelico è un appetito esagerato, insaziabile, smodato, spropositato. Dire luculliano, quando il riferimento è a un’occasione (e a un luogo, e a un momento) per gozzovigliare, non è dire esattamente la stessa cosa: se un pranzo pantagruelico è perfetto per famelici ghiottoni, un pranzo luculliano è più adatto a commensali che siano dei raffinati buongustai. L’origine di pantagruelico è letteraria, come quando usiamo donchisciottesco per dire di qualcuno che è inutilmente (e ingenuamente) sfrontato, spavaldo, temerario, e si collega alla figura di François Rabelais. Il primo dei cinque romanzi del suo straordinario ciclo, nel quale lo scrittore aveva usato lo pseudonimo di Alcofribas Nasier, era intitolato Pantagruel (1532) dal nome del gigantesco personaggio protagonista, dalla smisuratissima fame. Alcofribas Nasier è l’anagramma del nome e cognome dell’autore, e dell’uno e dell’altro è un quasi anagramma anche Séraphin Calobarsy – la versione originaria del personaggio di maistre Theodore – nella prima edizione del secondo romanzo della saga: Gargantua (1534).
Cosa vuol dire “pantagruelico”. Descrive la smodatezza nel mangiare o l'esagerata sontuosità di un banchetto, e ha origine dal personaggio di un famoso romanzo.
Quello che già da alcuni mesi era diventato l’ultimo Blockbuster degli Stati Uniti, ora è di fatto diventato anche l’ultimo del mondo. Giovedì, infatti, anche l’altro Blockbuster rimasto in attività, in Australia, ha smesso di noleggiare DVD e videocassette: chiuderà del tutto a fine mese. A quel punto, dei più di 9.000 negozi Blockbuster che esistevano nel 2004 – al massimo dell’espansione della catena – resterà solo quello di Bend, in Oregon, stretto tra un negozio che vende cannabis legale e un crematorio per animali, ma con affari che vanno ancora molto bene. Il New York Times ha provato a capire come sia possibile che il Blockbuster di Bend sia ancora aperto, quando tutti gli altri al mondo sono chiusi (l’ultimo, in Italia, ha chiuso nel 2012) e quando è sempre più difficile trovare qualcuno che noleggi o compri DVD e videocassette, nel 2019. La prima ragione, la più concreta, è legata al posto in cui si trova il negozio: una regione con una bassissima densità abitativa e dove, per questa ragione, in molte case non arrivano i cavi per internet ad alta velocità, che è il principale fattore tra quelli che hanno portato al fallimento di Blockbuster. Non potendo guardare film in streaming e non potendo scaricarli con facilità, molti abitanti della zona di Bend fanno ancora come facevano quasi tutti fino a una decina di anni fa: vanno a noleggiare un film in DVD.
Come fa a sopravvivere l’ultimo Blockbuster del mondo. È in un posto particolare, e questo aiuta, e poi è appunto "l'ultimo Blockbuster del mondo".
Giuliana Di Pillo, candidata del Movimento 5 Stelle, sarà il nuovo presidente del X Municipio di Roma, quello di Ostia: ha battuto con ampio margine (il 59% contro il 40%) la candidata del centrodestra Monica Picca, nel ballottaggio che si è tenuto domenica. Le elezioni di Ostia – il X Municipio amministra diverse frazioni che ospitano insieme oltre 230mila abitanti – erano importanti anche per verificare il consenso nei confronti del M5S dopo l’anno di governo sul comune di Roma e per le grosse tensioni tra le forze politiche e i cittadini acuite da una cospicua presenza criminale nella zona e dal successo dei movimenti politici meno moderati, che aveva portato all’esclusione dal ballottaggio del candidato del centrosinistra. È la vittoria di tutti i cittadini e della voglia di rinascita. Grazie di cuore! #DecimoRiparte
A Ostia ha vinto il M5S. Nell'agitato ballottaggio da cui era rimasto fuori il centrosinistra, Giuliana Di Pillo ha battuto la candidata del centrodestra.
Dopo giorni e giorni – moltissimi: oltre 150 – di vacanza della poltrona di ministro dello sviluppo economico, dopo le ripetute sollecitazioni ricevute dalla stampa, dopo le battutine sarcastiche del Capo dello Stato, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha deciso finalmente di affrontare la questione. Non annunciando la nomina del nuovo ministro – troppa grazia – ma promettendo che questa arriverà la prossima settimana. E rivendicando il lavoro che dice di aver fatto in questi mesi di interim: non c’è stato alcun “vuoto”, dice, ma semmai un “pieno”. Questo il testo della nota diffusa da Palazzo Chigi. Vedo che da più parti si chiede la nomina di un nuovo Ministro per lo Sviluppo, sostenendo che sino ad ora ci sarebbe stato un vuoto in questa funzione.
La settimana prossima il nuovo ministro dello sviluppo? così almeno promette Berlusconi, che dice che in questi giorni ci ha pensato lui.
Ieri a San Francisco, in California, è iniziata la Facebook Developer Conference (F8), la serie di incontri che Facebook organizza ogni anno per presentare le sue ultime novità e dare consigli e informazioni a chi realizza applicazioni utilizzando i suoi sistemi (gli “sviluppatori”). F8 è iniziata con una presentazione del CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, sui prodotti nuovi. App su Messenger La novità più importante riguarda Facebook Messenger, l’applicazione per smartphone e tablet che viene utilizzata ogni giorno dagli iscritti a Facebook per scambiarsi messaggi e altri contenuti. Zuckerberg ha annunciato che Messenger diventerà un sistema aperto agli sviluppatori di altre applicazioni, in modo che queste possano integrare alcune funzionalità con il social network. Facebook ha già collaborato con alcuni di loro, realizzando una cinquantina di applicazioni che si integrano già all’interno di Messenger.
Le app su Facebook Messenger. E le altre novità di Facebook presentate ieri da Mark Zuckerberg.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’agenzia dell’ONU che si occupa di salute e medicina, ha stabilito che è sorta una nuova epidemia del virus ebola in Repubblica Democratica del Congo, un paese dell’Africa centrale dove abitano 77 milioni di persone. Secondo l’OMS nelle ultime tre settimane sono stati registrati nove casi sospetti nel nord del paese: in tre casi i pazienti sono morti, e in uno di questi è stata accertata la presenza del virus ebola. Il ministro della Sanità della Repubblica Democratica del Congo ha fatto sapere che quella in corso è l’ottava epidemia di ebola nel paese: l’ultima era avvenuta nel 2014 e aveva causato la morte di più di 40 persone. Fra il 2013 e il 2014 ebola ha causato più di 11mila morti e una grande epidemia nell’Africa occidentale: da qualche mese è disponibile un vaccino sviluppato dall’azienda farmaceutica statunitense Merck la cui efficacia è stata provata da moltissimi test. – Leggi anche: Il vaccino contro ebola funziona davvero
È tornato ebola in Repubblica Democratica del Congo. Nelle ultime tre settimane ci sono stati nove casi sospetti nel nord del paese, e l'OMS si è già mobilitata.
È morto a 84 anni il manager statunitense Jack Welch, noto soprattutto per essere stato l’amministratore delegato di General Electric dal 1981 al 2001, anno in cui andò in pensione: la causa della morte, ha fatto sapere la moglie, è stata un’insufficienza renale. Sotto la sua guida l’azienda divenne una delle più ricche al mondo, passando da una capitalizzazione di 12 miliardi di dollari iniziale a oltre 400 miliardi di dollari all’inizio degli anni Duemila, attraverso diverse importanti acquisizioni e un’espansione del modello di business dell’azienda in campi diversi dal solo manifatturiero (per esempio con la creazione di GE Capital, gruppo bancario specializzato in servizi finanziari alle imprese). Nei primi cinque anni in General Electric tagliò inoltre più di 100mila posti di lavoro, una decisione che gli valse il soprannome di “Neutron Jack” (in riferimento alla capacità distruttiva della bomba al neutrone).
È morto Jack Welch, ex amministratore delegato di General Electric: aveva 84 anni.
Anche quest’anno si è svolto il concorso di fotografia The World at Night (TWAN), organizzato dal fotografo iraniano Babak Tafreshi. “The World at Night” è una rassegna che si propone di mostrare le meraviglie del mondo di notte e che si concentra anche sul tema dell’inquinamento luminoso, ossia l’alterazione dei livelli di luce naturalmente presenti nell’ambiente notturno. Al concorso sono state ammesse solo opere realizzate dal 2011 in poi. Il vincitore della categoria “Bellezze del cielo notturno” è stato il fotografo cinese Jia Hao per la sua foto “Cometa Lovejoy sull’Australia” scattata nel dicembre del 2011, mentre il vincitore della categoria “Controluci” è stato il fotografo austriaco Norbert Span per la sua opera “Stelle su Innsbruck”. foto: Jia Hao/TWAN 2012
Le più belle foto del mondo, la notte. Le immagini che hanno vinto il concorso "The World at Night 2012", tra comete, Alpi illuminate dalle stelle e una "Via lattea di campagna".
Il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha annunciato che il nuovo presidente della Rai sarà il giornalista Marcello Foa, che sostituirà Monica Maggioni, in carica dal 2015. Anche se l’ha annunciata Di Maio, però, la nomina del presidente della Rai è prerogativa del ministero dell’Economia: Foa presiederà il Consiglio di amministrazione della Rai dopo aver ottenuto le preferenze di due terzi dei membri della Commissione parlamentare di vigilanza. Al Consiglio di amministrazione spetterà poi il compito di nominare il nuovo direttore generale della Rai, ruolo attualmente ricoperto da Mario Orfeo. Di Maio ha annunciato che sarà Fabrizio Salini, direttore di La7 tra il 2015 e il 2017. Fabrizio Salini amministratore delegatoMarcello Foa presidente Oggi diamo il via alla rivoluzione culturale in Rai
Chi è Marcello Foa. Il nuovo presidente della Rai viene dal Corriere del Ticino, è un gran sostenitore di Salvini molto attivo su Twitter e in passato si è fatto conoscere per qualche bufala.
La Commissione Europea ha comunicato ad Airbnb che avrà tempo fino alla fine di agosto per “allineare i termini e condizioni alle norme dell’UE” del suo servizio, sia in termini di tutela dei consumatori sia di trasparenza sui prezzi mostrati. Secondo Vera Jurova – commissaria europea per la Giustizia, i consumatori e la parità di genere – Airbnb deve rendere più distinguibili le offerte dei privati da quelle di chi offre ospitalità in modo più professionale e con criteri aziendali, come i bed and breakfast: “I consumatori devono capire facilmente quanto e per che cosa devono pagare quando acquistano servizi e nei loro confronti vanno applicate regole eque, ad esempio sull’annullamento dell’alloggio da parte del proprietario. Mi aspetto che Airbnb possa presentare rapidamente soluzioni adeguate”. Airbnb esiste da dieci anni e mette in contatto chi vuole affittare uno spazio di sua proprietà – che sia una stanza, una casa in condivisione, una casa autonoma o una villa – e chi vuole risiedere in quello spazio per qualche giorno. Ha ottenuto grandi successi soprattutto dalla diffusione degli smartphone, che hanno reso più semplice e immediata la gestione delle prenotazioni tramite la sua app, sia per chi offre una sistemazione sia per chi cerca un posto dove stare. Osteggiata dagli albergatori, nel tempo Airbnb ha dovuto cambiare diversi servizi per assecondare le richieste delle amministrazioni locali, per esempio in tema di tassa di soggiorno.
La Commissione Europea ha chiesto ad Airbnb di mettersi in regola entro fine agosto. Dovrà rendere più trasparente il sistema dei prezzi e distinguere meglio le offerte dei privati da quelle di aziende come i bed and breakfast.
Venerdì, la nota società di tecnologia Microsoft ha raggiunto in borsa un valore di più di 60 dollari: un risultato notevole, dato che è il valore più alto raggiunto dall’azienda dal 1999, quando raggiunse il suo record storico nel corso di quella che divenne famosa come la bolla delle “dot-com”. Si è trattato di un picco piuttosto improvviso che ha fatto tornare l’attenzione su una delle più trascurate tra le grandi società che si occupano di nuove tecnologie. Come ha notato Vice, infatti, è da tempo che Microsoft è stata messa in ombra da nuove società, come Google, Apple, Facebook e persino Twitter, anche se molti dati raccontano che sta attraversando un ottimo periodo.
Il record di Microsoft in borsa. Ieri le sue azioni hanno avuto un picco improvviso, raggiungendo il valore che avevano durante la "bolla delle dot-com": si dice che il merito sia del nuovo amministratore delegato.
Oggi, martedì 12 maggio, ci sarà uno sciopero nazionale della scuola che riguarderà tutto il personale della scuola, docente, dirigente e Ata. Lo sciopero di oggi è la terza giornata di un unico sciopero nazionale della scuola previsto in tre giorni: il 5 e il 6 maggio per le scuole elementari e materne, il 12 maggio per la scuola secondaria di primo grado (scuole medie) e secondo grado (licei e istituti tecnici e professionali). Lo sciopero riguarda l’intera di giornata di oggi ed è stato indetto da Cobas Scuola: hanno aderito anche Unicobas, Autoconvocati Roma e USI ed è stato proclamato anche dall’ASA. Lo sciopero ha a che fare principalmente con le prove INVALSI previste per il 12 maggio e il 19 giugno nella scuola secondaria (per la scuola primaria si sono tenute il 6 e il 7 maggio). Oltre allo sciopero per l’intera giornata previsto da Cobas Scuola, c’è anche la possibilità di aderire allo sciopero presentandosi comunque a scuola ma rifiutando di consegnare le prove INVALSI agli studenti, secondo una particolare forma di sciopero chiamato “sciopero breve di mansione”. Questo sciopero è stato indetto dall’USB. Non è stato ancora reso noto dal ministero dell’Istruzione e della Ricerca se l’adesione a questo sciopero di mansione comporterà una trattenuta dallo stipendio dei lavoratori che vi parteciperanno: per quanto si sa al momento potrebbe essere nulla (0 euro) ma anche del massimo previsto, che sono 17,50 euro l’ora.
Lo sciopero nazionale della scuola oggi, 12 maggio, e le prove INVALSI: tutte le informazioni. Tutte le informazioni sullo sciopero di oggi, le prove INVALSI, i sindacati partecipanti e le manifestazioni a Roma.
18.00 – L’indice FTSE MIB alla Borsa di Milano ha chiuso in perdita di 2,2 punti percentuali, dopo essere arrivato a perdere anche il 3,8 per cento. In crescita lievissima le borse di Francoforte, Londra e Parigi. Diversi titoli a Milano sono stati sospesi per eccesso di ribasso, durante la giornata, mentre Mediaset è stato uno dei pochi titoli a chiudere la giornata in attivo (+2%). Lo spread tra BTP italiani e Bund decennali tedeschi è tornato a crescere toccando un massimo di 360 punti e assestandosi poi a 352. 15.30 – Pier Luigi Bersani, segretario del PD e candidato alla presidenza del Consiglio per il centrosinistra, ha tenuto una conferenza stampa a Piacenza e ha detto che «proprio perché Monti può essere ancora utile, sarebbe meglio che restasse fuori dalla contesa».
Diario della crisi. Scende la borsa, sale lo spread e noi nel mezzo.
Il 7 marzo Kim Kardashian – personaggio televisivo e imprenditrice e moglie di Kanye West – ha messo su Twitter un suo selfie, scattato mentre era nuda in bagno davanti a uno specchio. Se negli ultimi tre giorni avete aperto Facebook o Twitter ve ne siete di sicuro accorti. È però probabile che il fatto che Kardashian fosse nuda (seppur censurata da due barre nere dove serviva) abbia distratto buona parte degli osservatori dal testo che accompagnava quella foto. C’era scritto: «Quando ti senti che “Non ho niente da metterti” LOL». LOL è un acronimo di Laugh(ing) Out Loud (“sto ridendo a crepapelle”) che esiste da molti anni e viene usato per sottolineare situazioni buffe e ridicole soprattutto nella comunicazione online. L’uso di LOL fatto da Kim Kardashian, tuttavia, è un po’ diverso: non sottolinea una cosa ridicola ma sembra più essere un segno di punteggiatura. Da questa considerazione inizia un articolo dell’Atlantic che spiega come sia cambiato nel tempo il significato di LOL. When you're like I have nothing to wear LOL pic.twitter.com/UlSLZb1fp1
LOL non vuol dire più LOL: LOL. È l'acronimo di Laugh Out Loud, "sto ridendo a crepapelle", ma da qualche tempo ha cambiato significato e c'entra sempre meno con il ridere.
Uno sciopero nazionale dei treni è iniziato alle 21 di ieri sera e durerà fino alle 21 di stasera. Lo sciopero riguarderà i dipendenti di Trenitalia, Trenord e NTV (la società che gestisce i treni Italo) ma non interesserà le regioni di Veneto, Piemonte, Marche, Abruzzo e Umbria. I sindacati Cat, Cub e Sgb hanno indetto lo sciopero del settore ferroviario per protestare tra le altre cose contro alcune condizioni inserite nel contratto nazionale di lavoro in fase di rinnovo. Trenitalia ha specificato sul suo sito che tutte le Frecce circoleranno regolarmente nonostante lo sciopero dei treni e che saranno garantiti i collegamenti con l’aeroporto di Roma Fiumicino, mentre i treni regionali potranno subire modifiche, ritardi o cancellazioni riportati in un elenco che si può trovare qui. Anche Italo ha pubblicato una lista dei treni che viaggeranno sicuramente durante lo sciopero dei treni. Per quanto riguarda invece i treni regionali Trenord, non ci sono servizi garantiti poiché lo sciopero si svolge in giornate festive. Parlando dei treni garantiti durante lo sciopero Trenitalia ha scritto:
Lo sciopero dei treni, le cose da sapere. È iniziato alle 21 di ieri e finirà alle 21 di stasera: riguarda Trenitalia, Trenord e NTV, ma non le Frecce e i treni di Umbria, Piemonte, Veneto, Marche e Abruzzo.
Questa settimana Ian Frazier del New Yorker scrive di Theo Jansen, un artista olandese che realizza “sculture cinetiche”, sculture che si muovono da sole, progettate per spostarsi con disinvoltura sulla spiaggia. La serie di sculture si chiama Strandbeests (in olandese significa appunto “animali della spiaggia”). Nel video, del regista Alexander Schlichter, Frazier parla di queste sculture che traggono l’energia necessaria al movimento dal vento, e spiega come si inseriscono nella tradizione paesaggistica olandese.
Sculture che camminano. Il New Yorker parla degli "Strandbeests", le sculture cinetiche da spiaggia dell'artista olandese Theo Jansen.
Google ha messo online una pagina per chi vuole richiedere la rimozione dalle sue pagine dei risultati di link verso contenuti non più rilevanti sul proprio conto. Lo strumento è stato realizzato seguendo le indicazioni contenute nella discussa sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea sul cosiddetto “diritto all’oblio”, che ha stabilito che i cittadini europei hanno il diritto di chiedere ai motori di ricerca di eliminare dalle loro pagine dei risultati i link verso cose che li riguardano nel caso in lui li ritengano “inadeguati, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessivi in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati”. La decisione della Corte è stata criticata da Google, da molte altre società di Internet e da numerosi esperti di diritto della comunicazione, perché la sua applicazione rischia di limitare la possibilità di trovare e accedere facilmente a determinate informazioni. La Corte infatti ha stabilito che i link verso i contenuti “non più rilevanti” possano essere rimossi sotto richiesta degli interessati, ma che i contenuti a cui rimandano (articoli di giornale, foto, video, eccetera) possano rimanere normalmente online. Escludendo i link dai risultati dei motori di ricerca i contenuti diventano comunque molto più difficili, se non impossibili, da recuperare.
Il modulo di Google per il “diritto all’oblio”. Dopo la discussa sentenza della Corte di giustizia dell'UE, il motore di ricerca ha messo online uno strumento per la rimozione dei link "non più rilevanti" dai suoi risultati.
Albinia, in provincia di Grosseto, è uno dei paesi italiani più colpiti dal maltempo degli ultimi giorni. Il centro della città è allagato a causa dei nubifragi e le zone circostanti sono alle prese con l’esondazione del fiume Albegna e del torrente Elsa. La provincia ha ordinato la chiusura delle scuole per martedì e segnalato che ad Albinia tre persone sono salite sui tetti delle case per ripararsi dall’acqua. Il comune di Grosseto e la Protezione civile hanno allestito un centro di accoglienza per circa 50 studenti, che abitano ad Albinia e in zone al momento non raggiungibili. Alberto Corsinovi, responsabile delle Misericordie toscane, ha raccontato che «il centro di Albinia è sommerso, i tetti delle auto si vedono a malapena. Case, negozi e attività economiche sono completamente sommerse. Mezzi anfibi ed elicotteri fanno la spola per cercare di soccorrere le persone rimaste isolate nelle loro case, e sono tante. Ci sono persone che si sono rifugiate sui tetti, altre barricate ai piani alti delle case, senza elettricità». – Il punto sul maltempo in Italia
Albinia sott’acqua. 15 foto da uno dei comuni messi peggio, in provincia di Grosseto.
Due anni fa, a luglio 2009, l’ufficio stampa della Corona Britannica annunciò l’apertura di un account su Twitter intestato alla suddetta Corona con cui da allora informa degli impegni e delle iniziative ufficiali dei membri della famiglia reale: i tweet sono oggi seguiti da circa 240 mila persone che si sono iscritte all’account da allora. Su Twitter c’è però anche un altro account, intestato personalmente alla regina Elisabetta II, e che ha raccolto ben 450 mila followers entusiasti. Anche se quasi tutti sanno che è un falso (quasi tutti), come indica la descrizione in calce:
I tweet della regina. Un falso account su Twitter di Elisabetta II è popolarissimo in rete e ha il doppio dei followers di quello ufficiale.
Elena Cattaneo, senatrice a vita, scienziata e docente all’Università di Milano, spiega su Repubblica come a causa di una cattiva e scarsa informazione le conquiste della scienza, dell’innovazione o della medicina – quelle su cui «le grandi economie basano il loro futuro» – non vengano mai trasformate in Italia in un vantaggio per tutto il paese. Cattaneo cita il caso Stamina, gli Ogm, la vivisezione, i vaccini che provocherebbero l’autismo o i terremoti che non si possono prevedere, dicendo che la scarsa preparazione su questi temi è tanto più grave quando a doversene occupare sono i politici. E propone dunque che il nuovo Senato sia composto anche da figure di eccellenza in settori ben precisi. Nonostante i freni cui cultura, innovazione, scienza e medicina sono da sempre sottoposti nel nostro paese, l’Italia dispone di competenze scientifiche, umanistiche, tecnologiche e imprenditoriali, abituate a sfide e a vittorie mondiali, dimostrando così che ci siamo anche noi. Eccome. Tuttavia nei campi più diversi ci si è trovati spesso di fronte a soluzioni legislative che hanno dato l’idea di “farsi un baffo” di queste raggiunte competenze, così come dell’esame delle fonti e dei fatti controllati. Il risultato è stato che in troppe occasioni non si è riusciti a cogliere al massimo le opportunità di sviluppo economico e i miglioramenti sociali che scienze e tecnologie e la cultura in generale potevano offrire. In quelle occasioni a perderne è stata anche la crescita civile della nazione, dei suoi cittadini, mal allenati al pensiero critico da pratiche comunicative populiste e demagogiche. Cittadini ai quali non si spiega cosa siano gli ogm (anzi, si vieta persino di studiarli… per poi importarli dall’estero); che la diagnosi pre-impianto è una conquista medica e sociale; che Stamina è l’anti-compassione; che il metodo Di Bella — sul quale ora alcune Regioni pare investiranno (non è il caso che il Governo controlli?) — non è medicina; che la sperimentazione animale è inevitabile; che i vaccini non causano l’autismo e che i terremoti non si prevedono ma che il territorio può essere difeso salvando vite e denaro.
Più scienza in Parlamento. La senatrice Elena Cattaneo sostiene che oggi ce ne sia pochissima, e propone che nel nuovo Senato ci siano figure di eccellenza di vari e importanti settori.
La Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa degli Stati Uniti che si occupa della sicurezza dei farmaci, ha approvato un nuovo spray nasale a base di un derivato dell’anestetico ketamina per trattare la depressione. Il farmaco, il cui nome generico è esketamina, ha dato risultati incoraggianti nei test clinici condotti prima della sua approvazione; è la più importante novità nel settore, dove da tempo non venivano introdotti nuovi farmaci contro gli stati depressivi. L’esketamina dovrebbe essere approvata a breve anche in Europa, dove è già stata presentata una richiesta all’Agenzia europea per i medicinali. La ketamina fu sviluppata circa 50 anni fa come anestetico, alternativo ad altre sostanze come la fenciclidina, che portava a effetti allucinogeni consistenti. È ampiamente utilizzata per sedare i pazienti prima delle operazioni chirurgiche, ma nei primi anni Novanta alcuni ricercatori notarono che poteva anche essere impiegata contro la depressione. Il funzionamento della ketamina non è ancora completamente chiaro, ma secondo alcune ricerche interviene su alcuni recettori, svolgendo un ruolo eccitante per il cervello. Uno studio ha rilevato come la somministrazione di ketamina possa influire rapidamente, e positivamente, sugli stati depressivi dei pazienti.
C’è un nuovo farmaco contro la depressione. Uno spray nasale a base di esketamina è stato approvato negli Stati Uniti: è la novità più importante degli ultimi anni per il trattamento della malattia.
Per tutta la notte di ieri la zona di Christchurch in Nuova Zelanda è stata colpita da nuove scosse di terremoto che hanno causato nuovi danni e messo la popolazione in uno stato di paura e abitudine assieme. Continua a essere impressionate la fortunata distanza tra la dimensione dei danni e il numero dei morti: zero. I danni potrebbero raggiungere i 4 miliardi di dollari neozelandesi (circa 2,3 miliardi di euro) stando alle ultime stime delle autorità. Sabato un sisma molto intenso (magnitudo 7,1) ha colpito l’Isola del Sud del paese (diviso in due isole maggiori), interessando principalmente la città di Christchurch, la più grande e popolosa dell’isola con circa 360mila abitanti. Ci sono stati un centinaio di feriti e migliaia di edifici sono stati profondamente lesionati.
In Nuova Zelanda continuano le scosse. A Christchurch ci si attrezza a convivere col terremoto, e si lavora di ruspe e Twitter.
Oggi BBC, la principale emittente pubblica radiotelevisiva del Regno Unito, ha reso pubblici gli stipendi di tutti i suoi più importanti presentatori e dipendenti, rispondendo a una richiesta del governo conservatore di Theresa May. Prevedendo polemiche e critiche per le alte spese per alcuni personaggi famosi, i dirigenti dell’azienda si sono preparati a difendere le loro scelte, ricordando che i conduttori di maggior fama contribuiscono sensibilmente al successo dei suoi programmi e non solo nel Regno Unito. La vicenda ricorda molto il dibattito in Italia degli ultimi mesi sugli stipendi dei dipendenti RAI, e dimostra quanto possa essere complicato per un’azienda pubblica muoversi alla pari con le altre società private, in un settore sempre più concorrenziale. Almeno 96 conduttori e giornalisti di punta di BBC ricevono uno stipendio annuo superiore alle 150mila sterline (170mila euro) e ci sono grandi disparità. Tra i più pagati con 850mila sterline (1,1 milioni di euro) c’è Graham Norton, conduttore molto famoso che conduce il Graham Norton Show, uno dei programmi più seguiti su BBC One e trasmesso da diverse altre emittenti all’estero su licenza. Il programma è un talk show, di solito molto leggero e divertente, con ospiti internazionali del mondo dello spettacolo. La cifra che guadagna Norton è probabilmente più alta, perché il suo programma si appoggia in parte su una produzione esterna.
Anche BBC è alle prese con gli stipendi dei presentatori. Ha dovuto rendere pubblici tutti quelli superiori a 150mila sterline, tra molte polemiche e critiche simili a quelle viste per la RAI.
Venerdì 10 maggio, il Partito Democratico ha comunicato la proposta dei dirigenti del partito per il ruolo di segretario, dopo le dimissioni di Pier Luigi Bersani, in vista dell’Assemblea Nazionale del PD che si terrà oggi a Roma. «Il gruppo indicato dal coordinamento per preparare l’Assemblea nazionale, al termine di due giorni di consultazione e di confronto, ha registrato un’ampia convergenza sulla figura di Guglielmo Epifani, il cui profilo risulta il più idoneo a condurre il Pd verso la stagione congressuale e nelle nuove e impegnative responsabilità che spettano al Partito democratico nella difficile fase politica del Paese»
Cosa succede oggi col PD. Che forse il segretario "reggente" sarà Guglielmo Epifani, se l'Assemblea accoglie l'invito dei vertici del partito.
Marco Imarisio sul Corriere della Sera di oggi commenta criticamente l’atteggiamento del Partito Democratico di Genova a un anno dall’alluvione che uccise sei persone, e alla luce delle inchieste giudiziarie in corso. Che brutta immagine, pronta per il Pantheon della politica sbagliata. Sei morti annegati in un sottoscala del centro di Genova, e un sindaco che poco dopo si presenta alla riunione della Protezione civile scortato da un consulente all’immagine e da un avvocato addetto al controllo di un comunicato da consegnare al resto d’Italia a propria discolpa.
Il silenzio del PD sulle alluvioni di Genova. Marco Imarisio critica la rimozione delle responsabilità su quanto accadde un anno fa, benché ogni giorno porti "la pena di un dettaglio inedito e doloroso".
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Chi è Valentino Valentini. Mattia Feltri sulla Stampa racconta "l'uomo più riservato del governo", il consigliere internazionale di Berlusconi, tramite fra lui e la Russia.
Nella notte fra venerdì 11 e sabato 12 marzo, il noto artista italiano Blu si è messo a cancellare diversi suoi murales realizzati in passato a Bologna. Blu si è fatto aiutare da alcuni membri dei centri sociali bolognesi, che ancora stamattina hanno coperto diversi murales con una vernice grigia. Blu non ha chiarito esplicitamente perché abbia cancellato le sue opere, ma sul suo blog ha pubblicato un breve messaggio in cui c’è scritto: «a bologna non c’è più blu e non ci sarà più finchè i magnati magneranno per ringraziamenti o lamentele sapete a chi rivolgervi». Non è chiaro quante opere siano state cancellate: il Corriere di Bologna ha scritto di «almeno una decina». Molte delle foto qui sotto sono state scattate al centro sociale Xm24 del quartiere Navile, dove ancora stamattina diverse persone stavano cancellando un famoso murales di Blu. Il link nel messaggio di Blu rimanda a un articolo del collettivo letterario di sinistra radicale Wu Ming che ha provato a spiegare quello che è successo in un lungo articolo pubblicato la mattina del 12 marzo. Secondo Wu Ming, Blu sta cancellando le sue opere per protestare contro l’inizio di una mostra sulla street art, intitolata Street Art – Banksy & Co: L’arte allo stato urbano e organizzata dalla fondazione privata Genus Bononiae. Secondo i critici, nelle ultime settimane gli organizzatori della mostra hanno “staccato” alcuni murales disegnati a Bologna per la propria esposizione. Wu Ming ha scritto:
La storia dei murales cancellati a Bologna. Blu, un famoso artista di street art, sta versando vernice grigia su alcune sue opere per protestare contro una mostra accusata di voler lucrare su vecchi graffiti.
“La favolosa storia della radice quadrata di due” è un libro appena pubblicato da Bollati Boringhieri e dedicato in effetti alla radice quadrata di due: un numero, ma che numero. A parte essere lunghissimo, ma quello capita a molti numeri decimali, diremmo infiniti, la radice due ha una storia e una bellezza uniche, dice l’autore Benoît Rittaud, professore e matematico francese. Quello che segue è il capitolo introduttivo del suo libro. La radice quadrata di 2, che vale approssimativamente 1,414213562, è, secondo la definizione attualmente più in voga, «il numero che, moltiplicato per se stesso, dà 2». È anche «la radice del quadrato di dimensioni pari a 2», ovvero la lunghezza del lato di un quadrato di area 2. È questo carattere geometrico che fa di questa «radice» un punto di partenza, un’origine.
La favolosa storia della radice quadrata di due. Un libro sul numero che, moltiplicato per se stesso, dà 2.
Il ricercatore cinese He Jiankui, che nel novembre del 2018 aveva annunciato di aver modificato geneticamente due embrioni, facendo nascere la prima coppia di gemelle con geni alterati artificialmente in laboratorio, è stato condannato a tre anni di carcere da un tribunale di Shenzen, in Cina. L’accusa è di avere esercitato in modo illegale la professione medica. La notizia della scoperta di He aveva fatto molto discutere in tutto il mondo, riaprendo il dibattito sulle opportunità offerte dalle nuove tecniche per modificare geneticamente gli organismi e sulle ripercussioni sul piano etico e morale di queste pratiche. Per modificare gli embrioni delle gemelle, He aveva usato la tecnica CRISPR-Cas9, che permette di copincollare parti di DNA di un organismo in un altro, e che oggi è considerata la tecnologia più promettente per quanto riguarda gli interventi sul DNA: sta già offrendo grandi opportunità per lo sviluppo di nuove terapie e cure per malattie gravi e finora incurabili.
Il ricercatore cinese che aveva fatto nascere due gemelle “modificate geneticamente” è stato condannato a tre anni di carcere.
Oggi, lunedì 8 marzo, entrano in vigore le nuove ordinanze sui colori delle regioni, firmate venerdì scorso dal ministro della Salute Roberto Speranza. Friuli Venezia Giulia e Veneto passano in area arancione, mentre la Campania passa in zona rossa. La Lombardia rimane in area arancione “rafforzata”, passaggio avvenuto venerdì in seguito a un’ordinanza del presidente Attilio Fontana, e diventa dello stesso colore anche il Piemonte. Sono quindi in area rossa: Campania, Basilicata e Molise. In area arancione ci sono: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche, Toscana, Abruzzo, Umbria e le province autonome di Bolzano e Trento. In area gialla: Valle d’Aosta, Liguria, Lazio, Calabria, Puglia e Sicilia. Alcune province o singoli comuni sono in area rossa in seguito a ordinanze regionali. La Sardegna rimane invece in area bianca.
I nuovi colori delle regioni, validi da oggi. Friuli Venezia Giulia e Veneto sono passati in area arancione, la Campania in area rossa, Lombardia e Piemonte in arancione “rafforzato”.
Nel quarto testo che lo scrittore islandese Andri Snær Magnason ha scritto per il Post, racconta delle conseguenze della bomba atomica, «più potente di un vulcano», sull’ambiente e sull’immaginario delle persone. Ricorda che ora quella minaccia è poco sentita, com’è poco sentita un’altra, forse ancora più pericolosa: i fuochi invisibili che, nascosti nelle automobili, negli stabilimenti industriali e nelle centrali energetiche, producono emissioni inquinanti. – Leggi anche: Quante armi atomiche ci sono nel mondo?
Il fuoco e la maledizione di Prometeo. Lo scrittore Magnason racconta, nel suo quarto testo per il Post, le conseguenze della bomba atomica sull'ambiente e una minaccia molto più attuale.
L’attore e modello Godfrey Gao è morto a 35 anni nella città cinese di Ningbo, durante le riprese di Chase Me, un reality televisivo in cui due squadre si affrontano in una serie di gare, soprattutto fisiche. I produttori di Chase Me hanno detto che Gao, nato a Taiwan e cresciuto in Canada, è caduto mentre correva, ha perso i sensi ed è morto due ore dopo in ospedale. Nel 2011 Gao era stato il primo modello asiatico a firmare un contratto per uno sponsor con l’azienda di moda francese Louis Vuitton; nel 2013 aveva recitato nel film Shadowhunters – Città di ossa, tratto dall’omonimo romanzo fantasy. In Cina era famoso anche per la popolare serie tv Remembering Lichuan.
È morto a 35 anni l’attore Godfrey Gao, durante le riprese del reality “Chase Me”.
La Diciotti, la nave militare della Guardia costiera su cui si trovano i 67 migranti soccorsi domenica dalla Vos Thalassa, è arrivata nel porto di Trapani, in Sicilia; i migranti sono sbarcati in nottata. Secondo i giornali la situazione si è sbloccata dopo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte di risolverla. Due dei migranti, il sudanese Ibrahim Bushara e il ghanese Hamid Ibrahim, sono indagati per violenza privata in concorso continuata e aggravata, ai danni del comandante e dell’equipaggio della Vos Thalassa. La polizia ha però escluso il reato più grave di cui si era parlato in relazione al loro comportamento sulla Vos Thalassa, quello di dirottamento, che era stato ipotizzato da Salvini. Secondo le ricostruzioni pubblicate dai giornali, i due migranti indagati si sarebbero ribellati all’equipaggio della Vos Thalassa – che poi aveva chiesto l’intervento della Guardia costiera – dopo aver scoperto che la nave si stava dirigendo verso la Libia, nei cui campi per migranti sono frequenti e attestati omicidi, stupri e in generale violazioni dei diritti umani.
I migranti della nave Diciotti sono sbarcati. Tutti e 67, a Trapani, e nessuno "in manette" come chiedeva Salvini: sembra che la situazione si sia sbloccata dopo l'intervento del presidente della Repubblica.
Alcuni iPhone XS e iPhone XS Max non ricaricano la loro batteria quando vengono collegati al caricatore, stanno segnalando diversi proprietari dei nuovi smartphone Apple sul forum dell’assistenza tecnica della società. Il malfunzionamento si presenta quando gli iPhone XS e iPhone XS Max sono in standby e bloccati: se si collega il cavo Lightining per la ricarica, non succede nulla ed è necessario sbloccare il telefono per farlo ricaricare. Il problema sembra riguardare un numero limitato di utenti ed essere dovuto a un errore nel software di iOS 12, il sistema operativo che li fa funzionare. Apple non ha commentato la notizia, ma The Verge segnala che nella versione di prova di iOS 12.1 il problema non si presenta: dovrebbe quindi sparire con il prossimo aggiornamento.
Alcuni iPhone XS e iPhone XS Max non avviano la ricarica se non si sblocca lo schermo.
Mentre la Stampa, nel giorno in cui comincia la scuola in diverse regioni italiane (in altre è già cominciata lunedì), intervista il ministro Gelmini che rivendica successi e lustri presunti della sua gestione e afferma che «da due anni le scuole che chiedono un contributo alle famiglie lo fanno per attività particolari, non per la gestione ordinaria», il Corriere della Sera ospita un rapporto che mostra una situazione assai diversa. Il viaggio nella scuola italiana 2011 comincia da un liceo scientifico di Marcianise, provincia di Caserta. Mancano le sedie, e per il primo giorno di lezione all’Isiss Novelli si corre il rischio di un girotondo collettivo: tutti giù per terra. Come nel resto d’Italia, i soldi per gli arredi sono terminati prima ancora di cominciare l’anno scolastico. Il preside allora ha giocato la carta della carità cristiana. Ha alzato il telefono ed ha chiamato il parroco del duomo. Che nella sua infinita bontà ha messo a disposizione delle classi sguarnite le panche della cattedrale (momentaneamente chiusa per lavori). Prendendo spunto dai colleghi campani, a Roma potrebbero rivolgersi al Vaticano. All’Istituto Manzi (elementari e medie) avevano bisogno di 60 sedie e venti banchi. La prima richiesta risale all’anno scorso. L’hanno ripetuta periodicamente fino allo scorso 29 agosto. A oggi hanno ricevuto dieci tavolini singoli e venti sgabelli. In molte scuole, in tutta Italia, si sopperisce alla mancanza di sedie usando altri banchi. Ma non è il massimo della comodità. Si potrebbe ovviare portandosi da casa le poltrone del soggiorno, come del resto già si fa con carta igienica e materiale di cancelleria. A Palermo le scuole hanno chiesto banchi e sedie per 650 mila euro ma il Comune almeno fino a questo momento riesce a stanziarne solo 18 mila. ALatina e provincia le associazioni dei consumatori hanno calcolato che le famiglie concorrono alle spese degli istituti scolastici sostenendo fino al 50 per cento dei costi. Alle elementari Novelli diPisa, invece, ci sono sia banchi, che sedie, persino moltissimi gessetti. Però la scuola cade a pezzi. Quando al primo giorno di scuola sono cominciati a crollare gli intonaci, i genitori si sono ripresi i bambini.
Che cosa manca alle scuole italiane. Un sacco di cose, checché ne dica il ministro Gelmini.
Il gip del Tribunale di Napoli Nord ha archiviato l’indagine per istigazione al suicidio aperta dopo la morte di Tiziana Cantone, la 31enne campana che si uccise nel settembre del 2016 dopo che alcuni suoi video privati, che la mostravano mentre faceva sesso, erano stati diffusi su internet. Già lo scorso aprile erano state archiviate le indagini contro cinque persone: quattro erano state denunciate direttamente da Cantone per diffamazione, e la quinta era il padre di uno di loro. A questi quattro uomini la stessa Cantone, tra dicembre 2014 e gennaio 2015, aveva mandato via WhatsApp delle fotografie in cui appariva in costume da bagno o a seno nudo e dei video di atti sessuali. Anche se durante gli atti ripresi nei video Cantone era consenziente, non aveva acconsentito alla loro diffusione online. Rimane ancora aperta l’indagine della Procura di Napoli su Sergio Di Palo, ex fidanzato di Cantone, per il quale si ipotizza il reato di calunnia: spiega Repubblica che «gli inquirenti ipotizzano che sia stato lui a convincere la ragazza a querelare i cinque e a indicarli come i responsabili della diffusione on-line dei video incriminati». Nei mesi in cui si è svolta l’indagine per istigazione al suicidio, invece, non sono state trovate prove sufficienti a carico dei cinque indagati, né di altri: lo scorso febbraio lo smartphone di Cantone era stato sbloccato, ma al suo interno non erano stati ritrovati conversazioni o file incriminanti per gli indagati.
L’indagine per l’istigazione al suicidio di Tiziana Cantone è stata archiviata. La 31enne campana si era uccisa nel settembre del 2016 dopo la diffusione online di alcuni suoi video privati.
Lunedì è tornato in vigore il regime a tre zone (gialla, arancione e rossa) per le regioni italiane, dopo che durante il periodo delle feste natalizie le decisioni prese dal governo erano state applicate a tutta Italia, senza differenze per i singoli territori. Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto e Sicilia sono diventate “zona arancione” e dovranno pertanto rispettare le restrizioni stabilite dal decreto legge approvato lo scorso 3 dicembre per contrastare la diffusione del coronavirus. Il resto d’Italia tornerà invece in un regime di zona gialla “rafforzata” (le regole della zona gialla “rafforzata” sono qui) fino al 15 gennaio, giorno in cui le regioni verranno di nuovo valutate e in cui scadono i decreti attualmente in vigore.
Cinque regioni sono arancioni, tutte le altre gialle. Da oggi in Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto e Sicilia sono in vigore misure più rigide rispetto al resto d'Italia: le cose da sapere.
Amazon ha annunciato di aver modificato il modo in cui paga le tasse in Europa e che inizierà a pagarle nei singoli stati dove ha la maggior parte delle sue attività; fino a questo momento Amazon – rispettando la legge, ma tra molte proteste – trasferiva buona parte dei suoi ricavi europei in Lussemburgo, dove otteneva una tassazione più favorevole. La notizia era stata anticipata la settimana scorsa dal Guardian e segna un cambiamento importante dopo mesi di polemiche sulle strategie seguite da Amazon, e da molte altre aziende statunitensi di Internet, che producono enormi ricavi in Europa e ci pagano sopra pochissime tasse grazie a complessi sistemi di trasferimento di denaro verso aziende controllate in paesi come Irlanda e Lussemburgo, dove la tassazione è più bassa. Dal primo maggio Amazon ha iniziato a gestire diversamente la sua contabilità per le attività in Germania, Spagna, Italia e nel Regno Unito. La modifica dovrebbe portare al pagamento di più tasse, ma non è comunque escluso che l’azienda utilizzi altri sistemi per ridurre l’entità delle somme dovute al fisco dei vari paesi. Da qualche settimana le fatture per i clienti italiani, pere esempio, fanno riferimento alla sede legale di una succursale con sede a Milano. Amazon produce grandi ricavi in Europa: solo nel 2013 (anno per cui sono disponibili i dati definitivi) ha ottenuto 13,6 miliardi di ricavi, con un aumento del 14 percento rispetto all’anno precedente.
Amazon cambia linea sulle tasse in Europa. Dopo molte polemiche l'azienda statunitense ha modificato la sua contabilità: pagherà le imposte nei singoli paesi, invece che dove è più conveniente.
Roger Sterling e Joan Harris vorremmo vederli sempre insieme, e per questo John Slattery e Christina Hendricks si meritano la foto d’apertura tra chi valeva la pena fotografare questa settimana. Non ce n’eravamo mai accorti ma John Kerry assomiglia parecchio a Thomas Jefferson – perlomeno al quadro di Jefferson al Dipartimento di Stato – mentre un fan di Rambo conciato da Rambo non assomiglia molto a Sylvester Stallone, con cui si sta facendo un selfie. Poi ci sono Katie Holmes con il sorriso-da-Katie-Holmes, Kate Upton a una partita di baseball, Jane Levy che alcuni di voi ricorderanno per Suburgatory e che ora recita in About Alex. E Alex Del Piero. E Cristiano Ronaldo. Infine un bacio tra un soldato statunitense tornato dall’Iraq e il fidanzato che le ha chiesto di sposarlo, il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan in abiti tradizionali turchi, e Maria Elena Boschi con la stessa faccia che faremmo tutti durante una seduta al Senato. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Jeff Bridges che gioca a baseball, Kate Upton che guarda il baseball e poi la nostra coppia preferita di Mad Men, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Voto di scambio con la ’ndrangheta per un importante assessore pdl della Regione Lombardia presieduta da Roberto Formigoni. Il responsabile dell’assessorato alla Casa, Domenico Zambetti, 60 anni, è stato arrestato questa mattina a Milano dai carabinieri con l’accusa di aver comprato un pacchetto di 4.000 preferenze, decisivo per la sua elezione con 11.217 voti nelle regionali 2010, pagando 200.000 euro a due colletti bianchi della ’ndrangheta, uno esponente della cosca calabrese «Morabito-Bruzzaniti» di Africo (Giuseppe D’Agostino, gestore di locali notturni già condannato anni fa per traffico di droga nell’inchiesta sull’Ortomercato) e uno referente invece del clan «Mancuso» di Palmi, il gestore di negozi Costantino Eugenio: un tandem che a sua volta, oltre che all’hinterland milanese della famiglia «Barbaro-Papalia» di Platì, per investire sulla candidatura di Zambetti avrebbe attinto in parte a un bacino di preferenze nella disponibilità di Ambrogio Crespi, fratello di Luigi, l’ex sondaggista di Berlusconi condannato nel dicembre 2011 in primo grado a 7 anni per la bancarotta Hdc. REGIONE FALCIDIATA – L’arresto segna il caso di maggior infiltrazione della ‘ndrangheta nella politica sinora svelato al Nord Italia dalle indagini. Zambetti, in Regione in passato responsabile dell’Ambiente e poi dell’Artigianato, è il quinto assessore delle varie giunte di Formigoni a essere arrestato, dopo Guido Bombarda (Formazione professionale), Piergianni Prosperini (Turismo), Franco Nicoli Cristiani (Ambiente, Commercio) e Massimo Ponzoni (Protezione civile, Ambiente). E in questo momento è anche il tredicesimo consigliere regionale dell’attuale assemblea (su 80) a finire sotto inchiesta.
Arrestato un assessore in Lombardia. Domenico Zambetti, PdL, è accusato di voto di scambio con la 'ndrangheta: ed è il quinto membro della giunta Formigoni a essere arrestato.
Nelle ultime settimane, diversi paesi hanno avviato indagini su campioni rappresentativi della popolazione per stimare più accuratamente quanti finora siano stati infettati dal coronavirus. Secondo le prime analisi, la percentuale di persone contagiate è piuttosto bassa e distante dalla soglia oltre la quale per una malattia contagiosa diventa più difficile diffondersi (la cosiddetta “immunità di gregge”). Indagini e studi di questo tipo aiutano a comprendere meglio quanto diffusa sia la COVID-19, considerato che i test tramite i tamponi offrono una visione molto parziale sull’effettivo andamento del contagio nei vari paesi. Immunità di gregge L’immunità di gregge indica la capacità di un insieme di persone di resistere a una particolare infezione, verso la quale è immune un’alta percentuale della popolazione. Solitamente si ottiene questo risultato quando una parte consistente della popolazione contrae una malattia infettiva e guarisce, o viene vaccinata ottenendo l’immunità senza doversi ammalare (evitando i rischi che ne conseguono). L’immunità fa sì che si riduca la trasmissione dell’agente infettivo perché la maggior parte degli individui ha sviluppato anticorpi per fermarlo, prima che possa replicarsi e renderli contagiosi, tutelando in questo modo anche le persone che non si sono ammalate o che non si sono potute vaccinare. Con una copertura sufficientemente alta di un vaccino, per esempio, si può ottenere la scomparsa di un virus fino alla completa eradicazione della malattia che lo causa.
L’immunità di gregge è ancora lontana. Solo una piccola percentuale della popolazione è stata infettata dal coronavirus, anche nei paesi dove l'epidemia si è diffusa più rapidamente causando decine di migliaia di morti.
A fine novembre il Financial Times ha pubblicato una lista di quelli che ha chiamato “campioni digitali” europei: 100 tra persone o aziende che stanno usando bene la tecnologia, cambiando qualcosa nel loro settore. Su 100, 11 sono italiani. Potrebbe quindi interessarvi sapere chi sono, perché oltre ad aziende grandi e famose ce ne sono anche di più piccole, giovani e meno note. La lista del Financial Times è divisa in cinque categorie: individui, trasformazione digitale d’azienda, nuove tecnologie e modelli di business, formazione tecnologica e uso delle tecnologie per le sfide sociali. Tra gli individui non c’è nessun italiano, quindi nella lista ci sono solo aziende: sei sono nel settore della trasformazione digitale d’azienda, tre si occupano di formazione tecnologica e due provano a usare la tecnologia per cambiare in meglio la società. Le aziende sono La bottega del calzolaio, Botta, Di Sciascio, Enel, FarmaRegno, Gucci, Associazione Officine Leonardo, HelPeople, World’s Advanced Saving Project, Estra e Treedom. Qualche parola su cosa sono e cosa fanno.
11 aziende italiane che usano bene la tecnologia. Sono quelle inserite dal Financial Times in una lista di persone e società che si sono fatte notare negli ultimi anni.
Il 22 maggio è finito il 69esimo Festival del cinema di Cannes, considerato il più importante evento al mondo per il cinema “di qualità”. La Palma d’oro – il premio più importante – è stata vinta da I, Daniel Blake, un film drammatico di Ken Loach, che ha 79 anni. Secondo alcuni critici però il suo film non è nulla di eccezionale ed è troppo tradizionale (ad altri è anche piaciuto, eh). Si è parlato molto invece di Juste la fin du monde: ha vinto il Grand Prix Speciale della Giuria – il secondo più importante premio di Cannes, dato al film ritenuto più originale – e l’ha diretto il canadese Xavier Dolan, che ha 27 anni: poco più di un terzo di quelli di Loach. Oldest And Youngest Director In Competition Took Top Two Prizes But Only Ken Loach Deserved… https://t.co/lsZKNiEgLT pic.twitter.com/WvAIpsYx8I
Le cose che ha fatto Xavier Dolan. Prima di vincere il secondo più importante premio di Cannes, a 27 anni, con il suo sesto film da regista.
Tra le attrazioni meno conosciute che si possono sperimentare a Expo c’è anche la possibilità di provare gli Oculus Rift, una nuova tecnologia – non ancora in vendita al pubblico – che permette di vedere ricostruzioni realistiche e tridimensionali di ambienti fantastici o reali, grazie a un visore da indossare che ricorda molto gli occhialoni da pilota d’aereo di una volta. Bisogna sapere dove cercare perché non sono molto pubblicizzati, il che può essere un vantaggio perché si fa generalmente poca coda per provarli. Sono cinque i padiglioni che hanno gli Oculus, con contenuti diversi e personalizzati a seconda del paese o dell’azienda che li mette a disposizione: Egitto, Indonesia, Lombardia, MSC Crociere, Alitalia Etihad. Indossando questi occhiali si vede un filmato in 3D e girato a 360 gradi, il che vuol dire che girando la testa a destra, a sinistra, in alto e in basso si vede una parte diversa del filmato. I due schermi all’interno del visore mostrano la stessa immagine, ma con una prospettiva lievemente diversa: in questo modo il cervello ha la percezione di guardare in un ambiente tridimensionale e non nelle due dimensioni di uno schermo.
A Expo si possono provare gli Oculus Rift. Gli occhialoni per la realtà virtuale non sono ancora in commercio, ma si possono provare – senza fare troppa coda – in alcuni padiglioni.
La Cina ha sospeso la quotazione nella sua borsa (IPO) di Ant Group, un’azienda di pagamenti digitali, che era prevista per il 5 novembre e che avrebbe dovuto essere il più ricco debutto in borsa della storia, in cui Ant intendeva vendere l’11 per cento delle sue azioni per 34,4 miliardi di dollari. La borsa di Shangai ha dichiarato che aveva segnalato a Jack Ma, il miliardario cinese che controlla Ant Group ed è stato il fondatore di Alibaba, «importanti problemi», compresi cambiamenti nel «contesto normativo della tecnologia finanziaria», che avrebbero potuto provocare il mancato rispetto dei requisiti per quotazione.
La Cina ha sospeso la quotazione in borsa di Ant Group, prevista come la più grande di sempre.