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Attori, registi, produttori, tecnici e compositori che partecipano alla cerimonia cinematografica più importante del mondo sono, prima di tutto, persone che si rivedono, si salutano, si congratulano, scherzano insieme e ovviano a piccoli incidenti. Le foto del prima, del dopo e del durante la cerimonia rivelano momenti divertenti, belle facce e bei vestiti. Ci sono Jean Dujardin col cane Uggie (che domina la scena), i due emozionati autori del corto animato vincitore, l’annunciata sceneggiata di Sacha Baron Cohen, il Cirque du Soleil, Esperanza Spalding e un sacco di altra gente. – Chi ha vinto gli Oscar – Le foto storiche degli Oscar | Le foto più belle degli Oscar. Meryl Streep molto contenta, l'onnipresente cane di The Artist, quelli che hanno vinto e quelli che passavano di là, Muppet compresi. |
Il 16 luglio 1951 uscì negli Stati Uniti Il giovane Holden, leggendario e straordinario romanzo di J.D. Salinger che in Italia uscì nel 1952 con il titolo Vita da uomo per l’editore Casini, ma raccolse la meritata notorietà soprattutto a partire da dieci anni dopo, quando fu pubblicato da Einaudi. A tradurlo fu Adriana Motti, che Luca Sofri aveva intervistato e raccontato nel 1999 per Diario, e che è morta nel 2009. Ripubblichiamo quell’articolo, sessant’anni dopo la nascita del libro. Un libro le ha cambiato la vita. Chissà se i libri cambiano davvero le vite, e figurarsi uno. Ma è bello sentire qualcuno dirlo, fingere di crederci, chiedere quale libro. Quale libro vi ha cambiato la vita? Ascoltare risposte originali, titoli sconosciuti, racconti commossi. E libri noti, quelli che se non cambiano la vita, ci passano almeno attraverso quando la vita si fa, a venti, trent’anni. Siddharta, lo Zen e la motocicletta, Grandi Speranze. E il Giovane Holden, per forza. A lei, già, la vita l’ha cambiata il Giovane Holden, come a molti altri. Solo che a lei l’ha cambiata davvero: non l’ha letto, lo ha tradotto. Che, non fosse stato per Salinger, forse nessuno l’avrebbe tolta dall’ufficio stampa della Società Autostrade, e chissà che altra carriera, che altra vita, che altra città che non questa Roma da cui sta traslocando. È La donna che ha tradotto Il giovane Holden. Adriana Motti, il nome sul frontespizio, ha settantacinque anni, cinque meno di Salinger, ed è oggi una delle più note traduttrici italiane. Note a chi? “Non si presta mai nessuna attenzione al nome del traduttore: è un lavoro aberrante e io mi sono tremendamente pentita di averlo fatto. Nessuna soddisfazione, si guadagna pochissimo e si perde completamente la propria identità. E si sta sempre soli, noi e il libro e nient’altro”. La signora ha tradotto Karen Blixen, Lawrence Durrell, E.M. Forster, Wodehouse, Shikibu Murasaki, Catherine Porter e Colette dal francese. E Ivy Compton Burnett e altri ancora. A ventitré anni, nel ‘47, le capitò la prima traduzione, un Wodehouse: “me lo sono totalmente inventato ’sto mestiere ed è stato molto divertente cominciare con Wodehouse”. Figlia di un avvocato romano, a quel tempo faceva la giornalista all’Avanti, dove era entrata rispondendo con un suo articolo a uno scritto di Benedetto Croce. Le traduzioni le fecero poi perdere l’attitudine a scrivere, dice: “non finisco mai niente, solo cose brevissime, fulminee, ma non si può vivere di cose fulminee”. “A Roma in quegli anni capitava di conoscere tutti e io avevo la smania degli scrittori. Mi sembravano esseri sublimi, che poi non è affatto vero, ma allora ci credevo”. In America negli stessi anni usciva “Questo mio folle cuore”, un film con Dana Andrews e Susan Hayward liberamente tratto dal racconto di Salinger “Lo zio Wiggily nel Connecticut”. Deluso dal risultato, lo scrittore andò poi dicendo che se a Hollywood avessero tratto un film da “Un giorno ideale per i pescibanana” avrebbero dato a Edward G. Robinson la parte della bambina Sybil. E così Holden racconterà per tutto il romanzo il suo odio per il cinema e i film e i dubbi sul fratello scrittore che è andato a Hollywood. Alcuni anni dopo la signora Motti fu contattata da Einaudi e fece un’impressione eccellente. “Le traduzioni sono opere affini agli originali, Croce le chiamava “le belle infedeli”. La libertà che è lasciata al traduttore e che il traduttore deve prendersi è grandissima. E ognuno se ne prende di diverse: Faulkner fu tradotto sia da Vittorini che da Pavese. Vittorini quasi parola per parola, con rigoroso rispetto della cadenza. Pavese in un suo stile. A me piaceva più il primo. Pavese era troppo Pavese e Faulkner diventava un po’ uno delle Langhe”. Il primo lavoro per Einaudi fu Diario d’amore di Maude Hutchins, “che non ebbe nessunissimo successo”. Poi Einaudi ebbe delle difficoltà e Adriana Motti andò a lavorare per tre anni all’ufficio stampa della società Autostrade, “sempre per campare, ovviamente”. Quando Einaudi si “rimpannucciò”, nel 1961, le affidarono The catcher in the rye, e lei si dimise dalle Autostrade (“la più grande cretinata della mia vita”). In America il libro aveva già venduto un milione e duecentomila copie. “Sembrerà un’eresia: sono diventata celebre col Giovane Holden che io non ho preso sul serio per niente. Mi è piaciuto, molto acuto, molto profondo, ma non gli ho dato quest’importanza: divenne un dogma, un catechismo che non capisco tutt’ora. È un libro individualista, la crisi esistenziale di un ragazzo americano. Per dei ragazzi di sinistra italiani, Salinger avrebbe dovuto essere il tipico americano altoborghese e radical chic, non vedevo che rapporto ci fosse con dei giovani marxisti. Lo dissi anche a tre di loro che vennero a parlarmi per fare un pezzo sul giornale di Lotta Continua, e si fecero prestare delle lettere. Più rivisti, né loro né le lettere”. | La donna che tradusse il giovane Holden. Ieri erano sessant'anni dall'uscita del grande romanzo di J.D. Salinger, che gli italiani conoscono nella versione di Adriana Motti. |
L’Eurovision Song Contest – spesso chiamato Eurofestival, in Italia – è il più importante festival musical al mondo, ma è anche apprezzato da molti per i momenti un po’ kitsch che lo caratterizzano ogni anno, almeno dagli anni Ottanta. Guardando i video delle edizioni del passato e facendo un confronto con quelle più recenti, si ha l’impressione che ogni anno un buon numero dei cantanti che si esibiscono cerchino più di stupire il pubblico con trovate buffe o appariscenti, più che con le proprie canzoni (qui e qui trovate le cose più notevoli delle semifinali di quest’anno, che raramente hanno a che fare con la musica). Ma le esibizioni kitsch non sono l’unica cosa che succede all’Eurovision: negli anni sono state presentate anche canzoni molto belle, ci sono stati boicottaggi dei vincitori e forti prese di posizione sui matrimoni gay, tra le altre cose. Coinvolgendo molti paesi diversi tra loro e in alcuni momenti addirittura in conflitto al tempo del festival, l’Eurovision è stato anche influenzato dalla geopolitica. È successo anche per l’edizione di quest’anno: la Russia non partecipa perché alla sua concorrente è stato impedito di entrare in Ucraina – dove si svolge il festival – perché nel 2015 si esibì in Crimea, occupata dalla Russia nel 2014, senza aver ricevuto il permesso necessario dalle autorità ucraine. Ma facciamo qualche passo indietro. | I momenti memorabili nella storia dell’Eurovision. Le canzoni che hanno ottenuto zero punti, i mille casi provocati dagli artisti israeliani, un pianoforte in fiamme e persino qualche bella canzone. |
Star Wars: Il risveglio della Forza, l’ultimo film della saga fantascientifica di Star Wars uscito nei cinema, sarà trasmesso stasera alle 21.15 sul canale satellitare Sky Cinema 1. Star Wars: Il risveglio della Forza è stato uno dei film più attesi degli ultimi anni: è uscito il 16 dicembre 2015 e nei giorni successivi ha battuto diversi record di incassi. Se avete anche solo una remota intenzione di guardare Star Wars: Il risveglio della Forza, le cose da sapere sono due: che è stato recensito molto bene e che non è necessario aver visto i sei film precedenti per seguire cosa succede. Cos’è Star Wars, in breve Star Wars è ambientato in un universo immaginario: non viene segnalata una data in cui si svolgono gli eventi, ma i film iniziano con la scritta «Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…». In sintesi, Star Wars racconta una lotta fra buoni e cattivi. I buoni vogliono mantenere l’universo libero e democratico; i cattivi cercano in ogni modo di instaurare una dittatura. I buoni sono aiutati dai Jedi, gli aderenti a una setta religiosa elitaria e un po’ magica che usa spade laser e crede nell’esistenza della Forza, una specie di “spirito universale” presente in ogni oggetto o essere vivente. I cattivi sono aiutati dai Sith, la versione cattiva degli Jedi. Qui c’è una breve guida per immagini a tutto il resto c’è da sapere sulla saga di Star Wars, ma fate attenzione che c’è qualche spoiler sui vecchi film (e qui c’è l’ordine consigliato dal Post in cui guardarli: no, non è quello “ufficiale”). | Star Wars, “Il risveglio della Forza”: le cose da sapere. L'ultimo film della celebre saga fantascientifica va in onda su Sky Cinema: lo si può vedere anche senza aver visto i primi sei. |
Domenica 11 maggio, durante una marcia da Perugia ad Assisi per chiedere l’introduzione del reddito di cittadinanza, Beppe Grillo ha parlato in più occasioni con i giornalisti e ha parlato tra l’altro dei rapporti poco trasparenti tra le istituzioni di cura e le case farmaceutiche. Tra le altre cose, ha a un certo punto accusato il famoso oncologo Umberto Veronesi di suggerire alle donne di fare le mammografie con una frequenza di due anni perché sovvenzionato da un’azienda, la General Electric, che produce gli strumenti per fare le mammografie, un esame molto diffuso e importante per la prevenzione del tumore al seno. (Intorno al minuto 1.32 si parla di Veronesi) | Cosa ha detto Grillo sulle mammografie. Lui dice di aver parlato solo della scarsa trasparenza nella sanità, i cronisti invece hanno riportato alcune dichiarazioni sulla scarsa efficacia delle mammografie. |
L’agenzia danese di design Ferdio ha fatto una ricerca sulle bandiere dei 198 paesi riconosciuti dalle Nazioni Unite. Il progetto si chiama “Flag Stories” e in una serie di infografiche raccoglie le varie bandiere in base ad alcuni criteri: forma, geometria interna, colori, proporzioni, complessità, evoluzione. Scorrendole si può capire qualcosa di più sugli elementi e i colori più comuni, le dimensioni (che non sono sempre uguali) e come siano cambiate nel tempo. C’è anche il tentativo di creare una bandiera per ogni continente utilizzando gli elementi che si trovano di più nelle bandiere delle singole nazioni. In ogni infografica c’è una breve spiegazione di cosa mostra: Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | 15 infografiche per capire meglio le bandiere di tutto il mondo. Quali sono i colori più utilizzati? E le forme? Perché sono così spesso formate da tre strisce verticali?. |
La campagna per le primarie del Partito Democratico di Matteo Renzi ha messo online un sito ispirato all’idea di grafica e comunicazione presentata un mese fa, quella intitolata “L’Italia cambia verso”: sul sito gli utenti possono scegliere un messaggio con cui creare un proprio manifesto nello stesso formato e impostazione grafica e condividerlo in rete. Tra i manifesti pubblicati, alcuni sono in linea col messaggio politico di Renzi, alcuni approfittano per scherzare. | I manifesti di Renzi fai-da-te. Un sito è stato creato apposta per permettere a tutti di inventare e condividere slogan, tra il serio e il faceto. |
Da giorni sono in corso manifestazioni e proteste (anche sui social network) contro le motivazioni dell’assoluzione in secondo grado di sei ragazzi accusati – e condannati in primo grado – di aver stuprato una ragazza di Firenze nel 2008. Si tratta del caso che viene citato dai giornali come “stupro della Fortezza da Basso”, con riferimento al luogo dove avvenne la presunta violenza. La vicenda è accaduta il 26 luglio del 2008 in una macchina parcheggiata fuori dalla Fortezza da Basso a Firenze dove erano in corso feste e eventi estivi: coinvolge una ragazza che all’epoca aveva 22 anni e sette ragazzi che avevano tra i 20 e i 25 anni. Dopo la denuncia per stupro (presentata quattro giorni dopo i fatti), gli accertamenti medici e le indagini, gli imputati vennero arrestati: rimasero un mese in carcere e circa due mesi ai domiciliari. Il processo (nel quale il comune di Firenze si era costituito parte civile) terminò nel gennaio del 2013 con la sentenza di condanna per sei dei sette accusati a 4 anni e 6 mesi di reclusione. I sei furono condannati per violenza sessuale di gruppo aggravata dal fatto che la vittima era ubriaca, cioè dal fatto che i violentatori avevano approfittato delle sue “condizioni di inferiorità fisiche e psichiche” a causa dell’alcol. Di seguito, quello che accadde secondo i giudici di primo grado: | Le motivazioni della sentenza sullo stupro della Fortezza da Basso. La storia di una sentenza giudiziaria – e soprattutto delle sue motivazioni – che fa discutere da giorni e ha generato polemiche e proteste. |
Domenica 17 agosto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha dato un’intervista al canale radio BBC 4 che è finita oggi sulle prime pagine di quasi tutti i quotidiani italiani. Nell’intervista Padoan ha chiesto alla Banca Centrale Europea di «fare la sua parte», cioè «portare l’inflazione nuovamente vicina al 2 cento, che è una cifra ragionevole». Il 2 per cento di inflazione è uno degli obiettivi della BCE, ma attualmente è ancora molto lontano: secondo gli ultimi dati, che risalgono a luglio, l’inflazione annualizzata del 2014 dovrebbe essere dello 0,4 per cento. Un’inflazione così bassa è un problema in particolare per i paesi con un grande debito pubblico, come l’Italia. Più è alta l’inflazione, infatti, più il peso del debito relativamente al resto dell’economia diminuisce: diventa più facile da pagare e diventa più facile anche rispettare tutti i parametri di bilancio europei. Un’inflazione così bassa, inoltre, rischia di diventare deflazione, che è una situazione particolarmente pericolosa perché incentiva le persone a spendere meno, e quindi porta le fabbriche a produrre meno e aver meno bisogno di nuovi lavoratori, eccetera (qui avevamo spiegato più estesamente perché serve un’inflazione più alta di così). | Cosa chiede l’Italia all’Europa. Ne parlano tutti i giornali, dopo un'intervista del ministro Padoan alla BBC, insieme a una presunta "trattativa segreta" per uno sconto sui parametri di bilancio europei. |
L’azienda francese Chanel è famosa per le sfilate di prêt-à-porter – cioè i vestiti già confezionati in taglie standard e venduti online e nei negozi – molto scenografiche, tra cascate, transatlantici, casinò e boschi appositamente allestiti. Per presentare la collezione di haute couture – l’alta moda, con abiti fatti su ordinazione e su misura, dai tessuti elaborati e preziosi, pensati per le grandi occasioni – per l’autunno-inverno 2018/2019 ha ricreato nel Grand Palais di Parigi il lungo Senna, con il Pont des Arts, la cupola dell’Accademia francese, le riconoscibili panchine e le edicole verdi, straripanti di riviste, fotografie, libri e manifesti tutti su Chanel. Anche gli abiti avevano un che di metropolitano, dai toni di grigio che ricordavano quelli della città, ai semplici stivaletti alla caviglia. La preziosità degli abiti risaltava nei tessuti e nella raffinata lavorazione artigianale, tra velluti, piume, sete metalliche, tulle, paillettes e maniche chiuse dalle zip che si arrampicano sulle braccia. | Sfilare per Chanel è come passeggiare per Parigi. La collezione di alta moda è stata allestita in una replica della capitale francese, con il lungo Senna, le panchine e le edicole verdi. |
Il New York Times ha di recente raccontato una cosa di cui probabilmente vi siete accorti negli ultimi anni: i selfie con i personaggi famosi stanno sostituendo gli autografi dei personaggi famosi. Già cinque anni fa la cantante Taylor Swift definì gli autografi “obsoleti” in un articolo che scrisse per il Wall Street Journal, e da allora il fenomeno si è probabilmente solo allargato. È successo per motivi che immaginate: quasi tutti ormai hanno uno smartphone, le telecamere continuano a migliorare, i social permettono di condividere le foto e una foto con è oggettivamente un miglior ricordo di una firma di. Date per assodate queste premesse, il New York Times si è concentrato su come funzionano le cose per chi i selfie li concede, spesso scattando le foto in prima persona. L’articolo si intitola “Inquadra. Sorridi. Scatta. Ripeti” e parla di come questa cosa dei selfie viene vissuta dalla nazionale statunitense femminile di calcio. Le calciatrici della nazionale statunitense sono le più forti al mondo – hanno vinto le ultime due edizioni dei Mondiali, e quattro delle ultime otto – e tra le più famose atlete statunitensi. Negli Stati Uniti il calcio femminile è infatti piuttosto seguito, di certo più che in Italia, cosa che contribuisce in modo rilevante alla loro fama. L’attaccante Alex Morgan, la calciatrice americana più pagata, è seguita su Instagram da oltre 9 milioni di utenti, più di quelli che, per fare un esempio, seguono Mario Balotelli. Il New York Times scrive che per Morgan e compagne è molto importante essere percepite come vicine al pubblico, anche quando si tratta di selfie, per aiutare l’intero movimento del calcio femminile a crescere. | I selfie al posto degli autografi. È un fatto, come vi sarete accorti, ma per sportivi e famosi che si fanno fotografare ogni giorno con sconosciuti comporta qualche accorgimento. |
Con la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia, molti ospedali si stanno trovando sotto enormi pressioni, soprattutto in Lombardia e nelle altre regioni settentrionali dove si è concentrato il maggior numero di contagi. Curare un paziente affetto da COVID-19, la malattia causata dal coronavirus, è un’operazione lunga e complessa: nei casi più gravi è necessario intubarlo e assisterlo per settimane in terapia intensiva, cosa che sta mettendo in seria difficoltà molte strutture sanitarie. Per cercare di aiutare gli ospedali a gestire questa emergenza sono nate diverse raccolte fondi: alcune attivate dagli stessi ospedali che ne hanno bisogno, altre promosse da enti privati o personaggi pubblici. Qui ne abbiamo messo insieme alcune, con i dati relativi per chi vuole contribuire; ci siamo limitati alle più affidabili, quando non direttamente alle strutture stesse, anche se circolano su Internet pagine per le donazioni attivate da volontari. | Le raccolte fondi per aiutare gli ospedali a gestire l’epidemia di coronavirus. In questi giorni si stanno moltiplicando: un elenco affidabile con i riferimenti, per chi volesse dare una mano. |
Nel 2010 il quotidiano canadese Winnipeg Free Press mandò a un concerto dei Guns N’ Roses uno dei suoi fotografi, che fece diverse foto ad Axl Rose, il cantante del gruppo. Le immagini vennero pubblicate sul giornale insieme a una recensione positiva del concerto, e furono poi notate dal sito di musica heavy metal Gauntlet, che le ripubblicò con un titolo decisamente diverso: «Oh mio dio Axl Rose è ciccione». Fu l’inizio di “Fat Axl“, un crudele meme nelle cui didascalie vengono riscritti i testi delle canzoni dei Guns N’ Roses per prendere in giro l’aspetto fisico di Rose di quel periodo. Rose, però, sembra essersi stufato: la settimana scorsa Google ha ricevuto diverse notifiche di violazione del Digital Millennium Copyright Act – la legge statunitense sul diritto d’autore – in cui veniva chiesto alla società di rimuovere da Internet una delle immagini. Le notifiche, presentate per conto di Rose, riguardano diverse versioni tagliate della poco lusinghiera foto originale, e di altre a cui è stata aggiunta una didascalia in linea con lo spirito del meme. In una delle immagini si legge: «Take me down to the bakery city/where the pies have cream and the cakes are tasty» (“portami in pasticceria/dove ci sono le crostate alla crema e le torte sono buone”, una parodia di un verso della famosa canzone dei Guns N’ Roses Paradise City). | Axl Rose vuole cancellare una sua foto da Internet. Fu scattata a un suo concerto nel 2010 ed è diventata un meme virale perché lo ritrae sovrappeso. |
“La band che prese per mano una generazione” è un sottotitolo un po’ enfatico ed eccessivo, come certi sottotitoli, però è vero che per “un pezzo” notevole di quella generazione gli Smiths – la band a cui è dedicato questo bel libro fotografico, di grande cura estetica – furono una cosa che non si era mai sentita prima, e che sembrò costruire un rapporto specialissimo con i propri fans. Il libro lo ha messo insieme Nalinee Darmrong, fotografa thailandese che vive a Washington, che nel 1985 andò a un concerto degli Smiths da diciassettenne fan e aspettando fuori da un albergo finì per fare amicizia con la band, e da allora in poi non smise di fotografarli fino a che esistettero: lo racconta nell’introduzione del libro, ricca di aneddoti (come quando il chitarrista Johnny Marr le sorrise dal palco per tutto il concerto a New York nel 1986, e lei era lusingata, ma lui stava solo cercando di farle capire, invano, che dietro di lei c’era Mick Jagger, perché lo fotografasse). Un’altra prefazione è scritta da Andy Bell, cantante della band dei Ride, che dice “è impossibile avere una sola canzone preferita degli Smiths”, e ne elenca quindici (tra cui naturalmente “la più grande”, There is a light that never goes out). – Luca Sofri: Fermatemi, se vi sembra di averla già sentita e Stasera uscirei, ma non ho uno straccio da mettermi | La ragazza che fotografava gli Smiths. E ora ci ha fatto un librone illustrato: la sua storia sembra tratta da "Almost famous". |
La band britannica dei Coldplay ha annunciato che il 22 novembre, giorno dell’uscita del nuovo doppio disco Everyday Life, terrà due concerti ad Amman, la capitale della Giordania. I concerti verranno trasmessi in diretta streaming su YouTube: la band suonerà per intero le due parti dell’album, le cui ispirazioni mediorientali hanno determinato la scelta di Amman come posto per la diretta. Nella prima parte del concerto, che inizierà alle 5 del mattino in Italia, verrà suonato l’album Sunrise, mentre nella seconda i Coldplay eseguiranno Sunset. | I Coldplay faranno due concerti in diretta streaming da Amman il 22 novembre, giorno dell’uscita del loro nuovo disco. |
La Nike ha accettato di risarcire con un milione di dollari circa 4.500 operai indonesiani della sua fabbrica PT Nikomas a Serang, sull’isola di Giava, in Indonesia. Secondo i sindacati, infatti, negli ultimi due anni l’azienda non aveva pagato 593.468 ore di straordinari. L’accordo è stato raggiunto dopo undici mesi di negoziati tra i sindacati indonesiani e la Nike. Bambang Wirahyoso, capo nazionale del sindacato Serikat Pekerja Nasional, si è detto soddisfatto della vittoria, anche se secondo lui gli operai avrebbero meritato un risarcimento più alto: ha spiegato che l’azienda ha obbligato gli operai a fare gli straordinari senza poi pagarli anche nei 18 anni precedenti, ma che la legge indonesiana permette che vengano risarciti soltanto gli ultimi due anni. Wirahyoso si augura che la vittoria contro la Nike sia un messaggio anche per gli altri lavoratori nelle fabbriche del paese: «lo SPN si prepara a combattere per tutti i lavoratori che sono stati costretti a fare gli straordinari senza venire pagati. Siamo solo all’inizio». La Nike ha detto in un comunicato stampa che sostiene gli sforzi della fabbrica per rimediare alla situazione e migliorare le condizioni di vita degli operai. Ha aggiunto che offrirà dei programmi di formazione e una tark force per far fronte alle lamentele dei lavoratori. | La Nike risarcisce 4.500 operai indonesiani. Un milione di dollari per due anni di straordinari mai pagati da una fabbrica della multinazionale a Serang. |
Una nuova specie di salamandra è stata di recente scoperta in Florida, dopo anni di ricerche e appostamenti per osservarla in natura. È stata chiamata Siren reticulata per le numerose macchie scure sulla sua pelle, che ricordano quelle della pelliccia maculata dei leopardi. Oltre ad avere dei fronzoli molto distintivi ai fianchi del capo, questa salamandra è piuttosto grande, con gli esemplari adulti che arrivano a essere lunghi più di mezzo metro. La nuova specie è infatti una delle più grandi a essere state scoperte e descritte negli Stati Uniti nel corso degli ultimi cento anni. Da decenni in Florida e parte dell’Alabama circolavano racconti, leggende e segnalazioni su uno strano animale con la pelle come un leopardo e la forma simile a quella di un’anguilla. Nonostante alcuni avvistamenti, era però sempre stato impossibile osservarne un numero sufficiente di esemplari in natura per capire se si trattasse o meno di una nuova specie. Le cose cambiarono quando David Steen, ecologo presso il Georgia Sea Turtle Center, e Sean Graham, zoologo presso la Sul Ross State University (Texas), si misero in testa di risolvere il mistero perlustrando centinaia di pozze e piccoli corsi d’acqua in Florida. | Dite ciao a questa nuova grande salamandra. Dopo anni di ricerche nelle pozze d'acqua di mezza Florida, è stata infine osservata e descritta la Siren reticulata: una sorta di anguilla leopardata. |
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. I più esperti tra voi lo conoscono, ma quelli di voi che nella vita hanno avuto altro da fare saprebbero immaginare chi sia secondo il critico del Guardian "il più grande bassista del pop"? Aiutino: è gallese. Secondo aiutino: non ha per niente un nome gallese. Se leggete l'inglese, il ritratto/intervista di Pino Palladino è affascinante. Per non farla semplice, Sufjan Stevens fa uscire un "progetto in cinque volumi" da domani a un mese. C'è una canzone (una specie) già. È morto Malcom Cecil: potete anche trascurare tutta la sua storia di ingegnere del suono e ispiratore di Stevie Wonder, ma guardate almeno le sue foto che aprono e chiudono il necrologio del New York Times. Fare We will rock you dei Queen a un evento sportivo è una delle cose più banali che si possano immaginare, dopo fare We are the champions dei Queen a un evento sportivo, ma quando Miley Cyrus si è cimentata con Don't stop me now e Heart of glass alla finale di basket NCAA non le sono venute niente male (Miley Cyrus dal vivo è sempre meglio di ogni altra Miley Cyrus). Quando comprai il mio primo lettore di cd, da qualche parte a metà degli anni Ottanta, scelsi quello con una funzione particolare e allora rivoluzionaria: si poteva programmare la successione delle canzoni nel cd e renderla indipendente dall'ordine "ufficiale", oppure mandarla "a caso". Adesso ci sembra come uno che racconti di quando prese il primo ascensore della storia, lo so. Ma immaginate fare tutte quelle scale, sempre, senza alternative. E immaginate che si compravano i dischi, e dentro avevano pure canzoni brutte, o che eri costretto ad ascoltare sempre lo stesso prevedibile ordine di canzoni, mai sorprendente, presto noioso. Quel lettore di cd cominciò a cambiare le cose (dopo ne venne uno enorme che accoglieva dieci cd con la stessa opportunità di mescolare tutto: adesso è su uno scaffale in un ripostiglio in redazione al Post), e a permettere di saltare Mother in Synchronicity dei Police e altre cose così, e a introdurre la funzione "random" nelle vite musicali. La mia, di vita musicale, ora è governata da anni dalla funzione "random" - riflettendo probabilmente approcci più generali alla vita, ma non indugio - e malgrado questa si applichi su playlist di migliaia di canzoni, dopo un po' diventa prevedibile tutto. Immagino sia questo che porti molti ad esplorare le playlist altrui su Spotify, dovrei farlo più spesso anch'io. Ma insomma, stavo solo cercando di spiegarmi perché da giorni sto ascoltando una vecchia compilation mixata "funk soul" che ho trovato su YouTube, malgrado ne conosca praticamente ogni pezzo, e di condividerla. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Una canzone di Mark Isham. L'inizio di una carriera cinematografica con pochi uguali. |
Regalare un ebook invece che un libro di carta è progressivamente diventato più comune e familiare: la maggiore attrattiva estetica del libro di carta è spesso superata dalla consuetudine di molti destinatari con la lettura in digitale – fino a preferirla – e dalla maggior praticità del regalo, buono poi in particolare per le necessità dell’ultimo momento. E le librerie online si sono attrezzate per facilitare queste scelte: BookRepublic ha costruito una procedura dedicata appositamente, e la possibilità di inserire dediche personali nelle pagine del libro regalato. Gli stessi di BookRepublic, da librai in grado di consigliare i clienti e lettori, hanno poi quest’anno formulato una serie di consigli, raccontati in una mail al Post Libri, di cui BookRepublic è partner e sponsor. | Gli ebook che regalano quelli che ne sanno. Consigli di Natale da BookRepublic, libri "sulla stessa lunghezza d'onda". |
Venerdì mattina il Movimento 5 Stelle ha annunciato i risultati delle votazioni per modificare il suo regolamento interno e il cosiddetto “Non Statuto”, con l’introduzione tra le altre cose di nuove regole per le espulsioni dei membri del M5S. Stando ai dati forniti nel comunicato, pubblicato sul blog di Beppe Grillo, hanno votato 87.213 iscritti sui 135.023 che ne avevano diritto, cioè il 64,6 per cento. Nel comunicato si dice che le modifiche sono state approvate, ma sta facendo molto discutere la modalità di votazione e il fatto che non sia stato raggiunto un quorum del 75 per cento, citato da alcuni attivisti. Nei giorni scorsi lo stesso Beppe Grillo aveva invitato gli iscritti a votare con vari appelli, temendo che il numero dei votanti sarebbe stato ancora più basso. Il Regolamento del M5S prevede che per modificarlo sia sufficiente il voto di “un terzo degli iscritti”, ma nelle ultime settimane le cose si sono complicate in seguito a un ricorso presentato da un gruppo di espulsi del Movimento a Napoli. Il gruppo ha ottenuto da un giudice l’emissione di un’ordinanza cautelare nella quale si dice che un terzo degli iscritti non è un limite minimo sufficiente per modificare regolamenti e statuti di un’associazione. L’ordinanza dice anche che in assenza di altre regole più specifiche vale quanto previsto dal Codice Civile per le associazioni di questo tipo, e cioè che per rendere validi i cambiamenti ci debba essere un quorum del 75 per cento. | I risultati del voto sul “non statuto” del M5S. Le modifiche sono state approvate con un voto a cui ha partecipato il 64,6 per cento degli iscritti, ma un gruppo di espulsi dice che serviva il 75 per cento. |
L’Ufficio del lavoro della California (Labor Commissioner’s Office) ha stabilito che un’autista del servizio Uber doveva essere trattata come dipendente, e non come una libera professionista. La decisione si applica alla sola persona coinvolta nella causa di lavoro, ma se venisse confermata in appello potrebbe costituire un serio problema per Uber, azienda che deve buona parte dei suoi successi economici al fatto di avere rapporti lavorativi poco stretti con gli autisti: se si stabilisse che gli autisti devono essere trattati come dipendenti a tutti gli effetti, i costi di gestione per la società aumenterebbero e ci potrebbero essere azioni legali collettive (class action) da parte di gruppi di autisti per ricevere indennizzi e risarcimenti di vario tipo. Le autorità del lavoro della California hanno imposto a Uber di rimborsare Barbara Ann Berwick con 4.125,20 dollari per spese di vario tipo sostenute nelle otto settimane in cui ha lavorato per il servizio lo scorso anno. Secondo l’ordinanza, a differenza di quanto sostiene da sempre l’azienda, gli autisti che lavorano per Uber non ricevono un trattamento da semplici liberi professionisti: devono sottostare a diverse regole imposte dalla società e, tra le altre cose, ricevono dispositivi dall’azienda per la gestione delle corse, compresa un’applicazione che viene disattivata automaticamente se non si accettano corse per 180 giorni. Sulla base di queste e di altre valutazioni, l’Ufficio del lavoro ha stabilito che per le regole della California il trattamento di Berwick non poteva essere di semplice libera professionista, e di conseguenza Uber deve pagare spese e indennità cui avrebbe avuto diretto se fosse stata regolarmente assunta come dipendente. | Un altro guaio per Uber. In California dovrà risarcire un'autista per averla trattata come libera professionista e non come dipendente, e potrebbero esserci molti altri casi. |
L’ultima bozza del cosiddetto “contratto” tra Lega e Movimento 5 Stelle per formare un nuovo governo è stata diffusa giovedì mattina alle ore 11, e contiene diverse novità rispetto alle versioni che erano state fatte circolare nei giorni prima. È sempre una bozza, non un programma definitivo, ma probabilmente si avvicina molto a quello che poi diventerà il programma di governo dell’alleanza tra i due partiti: sempre che alla fine riescano a trovare un accordo su tutto, persone comprese. Qui ci sono gli elementi principali della bozza, queste di seguito sono invece tutte le pagine del documento. | Tutte le pagine dell’ultima bozza del contratto tra Lega e M5S. È la versione nota più recente e avanzata del programma del prossimo governo di coalizione. |
Da martedì su tutti i dispositivi Android e iOS sarà possibile utilizzare WhatsApp in modalità “dark mode”, introdotta per non affaticare troppo gli occhi negli ambienti con poca luce. Per gli utenti iOS che hanno la versione del software aggiornata e il “dark mode” già abilitato, WhatsApp attiverà il “dark mode” automaticamente, e lo stesso vale per chi ha Android 10, cioè l’ultima versione rilasciata da Google. La “dark mode” su iPhone | WhatsApp ha introdotto il “dark mode”. Era una modalità molto attesa e sarà disponibile su tutti i dispositivi Android e iOS. |
Oggi presso la sede della Lega Nord si è riunito il Consiglio federale. L’incontro era stato organizzato per nominare un nuovo tesoriere in seguito alle dimissioni di Francesco Belsito, indagato per aver usato illecitamente i rimborsi elettorali della Lega Nord, ma a sorpresa il segretario Umberto Bossi ha annunciato le proprie dimissioni irrevocabili. Il leader della Lega ha motivato la propria scelta spiegando di voler tutelare il partito e al tempo stesso la propria famiglia, coinvolta nel caso Belsito per il presunto uso di alcuni fondi del partito. Roberto Calderoli, Roberto Maroni e la parlamentare veneta Manuela Dal Lago si occuperanno dell’amministrazione della Lega Nord in attesa del prossimo congresso federale, che si dovrebbe tenere in autunno (l’ultimo fu organizzato nel 2002). Stefano Stefani, intanto, è stato nominato come nuovo tesoriere del partito. — — — | Umberto Bossi si è dimesso. È stato nominato presidente, la guida del partito a Calderoli, Maroni e Dal Lago, mentre Stefano Stefani è il nuovo tesoriere. |
In un video condiviso su YouTube la scorsa settimana si sente qualcuno dire «la mia voce così come la conoscevo mi è stata portata via», ma «adesso posso esprimermi di nuovo». Ascoltando il messaggio, gli appassionati di cinema potrebbero capire che si tratta dell’attore statunitense Val Kilmer, diventato famoso tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta per film come Top Gun, The Doors e Batman Forever: quella che si sente nel video però non è la sua voce naturale, bensì una voce artificiale ricostruita dalla startup inglese Sonantic su richiesta dell’attore, che dopo un intervento chirurgico del 2015 dovuto a un cancro alla gola non riesce più a parlare come prima. Negli ultimi tempi moltissime startup e aziende di software hanno migliorato notevolmente le loro tecnologie per creare non soltanto voci artificiali come quelle delle assistenti vocali Alexa e Siri, ma anche per riprodurre il timbro e la parlata di persone reali, viventi o meno, che possono essere utilizzate in diversi ambiti, come il cinema o l’intrattenimento. | Ricostruire voci che non esistono più. Attraverso tecnologie per far dire alle persone cose che non hanno mai detto, per esempio nei film: è in corso un dibattito etico. |
Non si sa ancora chi sia stato il cosiddetto “paziente zero” attraverso cui il coronavirus (SARS-CoV-2) si è diffuso in Italia, né per i contagi in Lombardia né per quelli in Veneto, le due regioni in cui al momento ci sono più casi. L’uomo di 41 anni tornato di recente dalla Cina che si pensava avesse contagiato il 38enne di Codogno, il primo caso diagnosticato in Italia, è stato escluso dalla ricerca: è risultato negativo anche al test per gli anticorpi, che si sviluppano nell’organismo in presenza del virus, quindi non ha mai contratto il coronavirus. Le autorità sanitarie continuano le ricerche del paziente zero, o meglio, dei pazienti zero, dato che i focolai di Lombardia e Veneto non sembrano essere collegati: capire come si sia propagato il virus potrebbe aiutare a contenere il numero di nuove infezioni. | Stiamo ancora cercando il “paziente zero”. O i pazienti zero, dato che i focolai di coronavirus di Lombardia e Veneto non sembrano collegati. |
Tomaso Montanari, quarantenne storico dell’arte che scrive spesso su Repubblica a proposito delle questioni sulla conservazione del patrimonio artistico italiano, ha criticato severamente la nuova polemica montata – a suo stesso dire – dai media italiani intorno alla chiusura in alcune giornate festive di luoghi di visita turistica come le rovine di Pompei. Secondo Montanari la chiusura è una cosa normalissima, e la questione deriva dalla “pigrizia” dei mezzi di informazione che l’hanno esaltata nei giorni passati. Siamo davvero un Paese singolare: da tre giorni infuria la polemica sugli scavi di Pompei chiusi a Natale e a Capodanno (e il 1° maggio: come tutti gli altri musei e siti monumentali statali). E allora? Il Louvre chiude il 1° gennaio, il 1° maggio, l’11 novembre (armistizio della Grande Guerra) e il giorno di Natale. Il British Museum chiude il 24, 25, 26 dicembre e il Venerdì Santo. Il Metropolitan di New York è chiuso a Natale e a Capodanno, oltre che nel giorno del Ringraziamento e il primo lunedì di maggio. Si potrebbe continuare a lungo: notando anche che moltissimi grandi musei del mondo chiudono anche un giorno ogni settimana (il Louvre di martedì), mentre Pompei è aperta sempre, 362 giorni all’anno. Insomma, dall’elenco dei mille veri scandali del povero patrimonio culturale italiano possiamo depennare almeno questa polemichetta natalizia, tristanzuola e provinciale. La netta sensazione è che anche in questo caso abbia colpito la proverbiale pigrizia della macchina italiana dell’informazione: lo “scandalo Pompei” è ormai diventato come le “bombe d’acqua”, il “bollino rosso” sui giorni del rientro e altri topoi di larghissimo consumo. Luoghi comuni che ci sollevano dall’ingrato compito di pensare. E invece si parla pochissimo del fatto che a Pompei sono appena state riaperte dodici domus , e che finalmente funziona la governance formata dal generale Giovanni Nistri, a capo del Grande Progetto, e da Massimo Osanna, a capo della Soprintendenza Speciale. | La “polemichetta” sulla chiusura festiva di Pompei. Tomaso Montanari scrive, su Repubblica, sulla "proverbiale pigrizia della macchina italiana dell'informazione". |
Oggi compie 50 anni la tennista statunitense Pamela Shriver, nata il 4 luglio del 1962 a Baltimora, in Maryland. Pam Shriver è considerata una delle più grandi giocatrici nel doppio della storia del tennis: ha vinto 21 titoli di Grande Slam (i più importanti tornei di tennis, ovvero l’Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon e lo US Open) in doppio e uno in doppio misto. Shriver era brava anche nel singolare: a 16 anni è arrivata in finale allo US Open, dove aveva battuto Martina Navratilova per 7-6 7-6 prima di venire sconfitta da Chris Evert, e nel 1984 divenne numero tre al mondo della classifica WTA delle tenniste professioniste. Shriver era famosa per la sua versatilità, per l’eleganza in campo e per il suo potente dritto. Navratilova divenne la sua compagna nel doppio: insieme hanno vinto 79 titoli, tra cui sette Australian Open, cinque Wimbledon, cinque US Open e quattro Roland Garros. Dall’aprile del 1983 vinsero 109 partite consecutive, nel 1984 realizzarono il Grand Slam (cioè vinsero i quattro titoli di Grande Slam) per poi perdere in finale a Wimbledon nel 1985. Il WTA le nominò “coppia nel doppio dell’anno” per otto anni consecutivi, dal 1981 al 1988. Alle Olimpiadi di Seul del 1988 Shriver vinse la medaglia d’oro nel doppio femminile insieme a Zina Garrison. | Pam Shriver ha 50 anni. È stata una delle più grandi tenniste di doppio e giocava in coppia con Martina Navratilova: le foto. |
Photographers against wildlife crime™ è un progetto fotografico realizzato da venti premiati fotografi per richiamare l’attenzione sul commercio illegale degli animali selvatici e più in generale sul loro maltrattamento. Le foto saranno raccolte in un libro che uscirà a maggio del 2018 (ma è già possibile preordinarne una copia o sostenere il progetto attraverso una campagna di crowdfunding). Il commercio illegale degli animali selvatici vale miliardi di dollari all’anno ed è considerato il quarto giro d’affari illegale più redditizio, dopo il traffico di droga, esseri umani e armi. Del gruppo fanno parte fotografi premiati in concorsi importanti, come il Wildlife Photographer of the Year: c’è anche il vincitore di quest’anno, Brent Stirton, che ha documentato il traffico illegale legato all’avorio e ai corni di rinoceronte. Stirton ha detto che è in corso «una decimazione degli spazi naturali e delle specie che non era mai avvenuta prima d’ora. La maggior parte delle persone non capisce davvero cosa stia succedendo al pianeta». Tra gli altri fotografi ci sono Britta Jaschinski, vincitrice del Magnum Photography Awards 2017, e Keith Wilson, che nel 2013 ha fondato Wild Planet, il primo mensile digitale completamente dedicato alla fotografia naturalistica. | 20 foto contro il traffico di animali. Un libro fotografico denuncia bracconaggio e maltrattamenti, mostrando rinoceronti senza corno, pangolini braccati ed elefanti in catene. |
L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta ha annunciato la sua candidatura alla segreteria del Partito Democratico, dopo averci pensato per un paio di giorni in seguito alle esplicite e insistenti richieste della dirigenza del partito, rimasto senza leadership in seguito alle dimissioni di Nicola Zingaretti. Domenica l’Assemblea del PD voterà sulla candidatura di Letta, che ci si aspetta sarà eletto a larga maggioranza. #iocisonoPD pic.twitter.com/IBWyXcaw5h | Enrico Letta si candida a fare il segretario del PD. Dopo averci pensato per un paio di giorni, l'ex presidente del Consiglio ha accettato la proposta della dirigenza del partito. |
In Ucraina i coati – sì, i coati, sapete cos’è un coati – vengono addestrati per esibirsi nei circhi e saltano attraverso cerchi infuocati. Un acquario giapponese ospita un beluga che dipinge, invece, mentre allo zoo di Baghdad le oche vengono mischiate ai fenicotteri. A Rhenen, nei Paesi Bassi, per fare in modo che i leoni si interessino alle zucche e i visitatori possano scattare foto in tema autunnale, le zucche vengono farcite di pollo. Funziona. A Chicago è stato presentato al pubblico un rinoceronte molto giovane, ancora senza corno, mentre allo zoo di Brookfield, sempre in Illinois, qualche mese fa è nato un leopardo delle nevi: il 18 settembre è stato mostrato al pubblico per la prima volta, in compagnia della madre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Fuori dal guscio. Chiocciole, beluga che dipingono e trucchi per far piacere le zucche ai leoni, tra le foto di animali più belle della settimana (e non perdetevi il coati). |
Martedì 17 gennaio a Dallas il CEO di Facebook, Mark Zuckerberg, ha testimoniato nel processo da poco iniziato su Oculus, società di proprietà del social network e accusata dal produttore di videogiochi ZeniMax di avere violato alcuni suoi copyright e brevetti nella realizzazione dei caschi per la realtà virtuale (VR). La deposizione di Zuckerberg era molto attesa, non solo perché sono rare le sue apparizioni in tribunale, ma anche per ottenere qualche informazione in più sui piani di Facebook per la realtà virtuale, tecnologia su cui sta investendo milioni di dollari, e per avere qualche dettaglio su come fu organizzata l’acquisizione di Oculus nel 2014 per 2 miliardi di dollari. ZeniMax ha diverse aziende controllate, come Bethesda, nota soprattutto per la produzione della serie di videogiochi The Elder Scrolls e id, conosciuta per titoli come Wolfenstein, Doom e Quake. Nel 2012 Palmer Luckey, uno dei fondatori di Oculus, strinse amicizia con uno degli sviluppatori di id, John Carmack, che in seguito sarebbe diventato responsabile della tecnologia proprio di Oculus. All’epoca la startup era già molto promettente, ma piccola e finanziata tramite crowdfunding su Kickstarter. Carmack si mise al lavoro con altri sviluppatori di id per mettere insieme una demo del videogioco Doom 3 per Rift, il casco per la realtà virtuale realizzato da Oculus. Per sviluppare questa versione di Doom 3 furono sfruttate da un lato le risorse hardware disponibili grazie a Rift, e dell’altra alcune soluzioni software di proprietà di id. | La causa miliardaria contro Oculus. Una casa produttrice di videogiochi ha fatto causa alla società dei visori per la realtà virtuale di Facebook per violazione delle sue proprietà intellettuali, Zuckerberg ha testimoniato ieri in tribunale. |
La sera di martedì 19 maggio il Senato italiano ha approvato definitivamente il disegno di legge sui delitti contro l’ambiente con 170 voti a favore (PD, SEL e M5S), 20 contrari (Forza Italia) e 21 astenuti (Lega nord). L’approvazione è arrivata dopo una battaglia di vent’anni e, se fosse stata in vigore prima, avrebbe molto probabilmente cambiato diverse sentenze come ad esempio quella sul caso Eternit. Il disegno di legge era un’iniziativa parlamentare e non governativa: era nato da una proposta di legge del presidente della Commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci del PD, e da quelle simili del Movimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia Libertà. Con la sua approvazione alcuni crimini contro l’ambiente non saranno più considerati semplici contravvenzioni ma reati inseriti nel codice penale italiano, i tempi di prescrizione sono raddoppiati e le pene possono arrivare fino a 20 anni di carcere. | La nuova legge sui reati ambientali. Cosa dice la legge approvata martedì, che inserisce nel codice penale italiano cinque nuovi reati contro l’ambiente. |
“Icona” è un termine che viene facilmente abusato nei linguaggi correnti, senza distinguere più tra il suo significato originale legato a un’immagine figurativa e quello metaforico, spesso sinonimo di simbolo: si può tentare di darne una definizione con “figura emblematica di un’epoca o di un ambiente”, e anche qui “figura” è entrambe le cose. La parola è stata usata molto, per Kate Moss, che oggi compie 40 anni: e per lei, a differenza di altri, il significato figurativo è ancora del tutto prevalente: è l’immagine in copertina dell’epoca che va dagli anni Ottanta a oggi e di un ambiente che all’inizio è stato quello della moda, ma molto presto è diventato “tutto”, o quasi: lo spettacolo, la musica, l’arte contemporanea, il costume. Quando Kate Moss fu “scoperta” – alla fine degli anni Ottanta, a 14 anni, in un aeroporto di New York da Sarah Doukas, fondatrice dell’agenzia di moda Storm – la moda stava molto cambiando e già era cambiata: il marketing aveva guadagnato sempre più peso a livello internazionale, e soprattutto le modelle non erano più semplici indossatrici ma supermodel, personaggi celebri e seguiti al pari di attori e rockstar. Le più conosciute in quegli anni erano donne dai corpi statuari come Elle Macpherson, Linda Evangelista, Cindy Crawford, Naomi Campbell. | Quarant’anni da Kate Moss. E 40 fotografie di quella di cui ha senso dire "icona", che si è infilata in ogni angolo del panorama. |
Il Comune di Milano ha presentato a inizio giugno un progetto per regolarizzare quattro delle moschee “informali” che si trovano in città, e per aprirne un massimo di altre tre. Il progetto si chiama Piano per le Attrezzature Religiose (PAR) ed è stato elaborato dopo che nel 2015 la Regione aveva approvato una legge sui luoghi di culto studiata appositamente per ostacolare i negoziati fra la comunità islamica milanese e la giunta comunale guidata allora da Giuliano Pisapia, e impedire che venisse costruita una imponente moschea nell’area dell’ex Palasharp. Al momento Milano non ha alcuna moschea ufficiale nel suo territorio. La legge regionale del 2015 – approvata dalla giunta di centrodestra e confermata nel suo impianto da una sentenza della Corte Costituzionale – imponeva che prima di concedere autorizzazioni a costruire nuovi luoghi di culto, il Comune elaborasse un documento aggiuntivo al Piano di governo di territorio (PGT) per censire gli edifici religiosi esistenti e individuare gli spazi dove costruirne di nuovi. La legge poi stabiliva dei paletti molto rigidi per regolarizzare gli edifici esistenti e costruirne di nuovi, come ad esempio la disponibilità di parcheggi molto ampi e l’obbligo di installare impianti di video-sorveglianza. | Il Comune di Milano vuole regolarizzare quattro moschee. Ha presentato un piano che verrà votato nei prossimi mesi in Consiglio comunale: l'opposizione ha già annunciato che farà ostruzionismo. |
Le previsioni meteo per domani, domenica 12 agosto, portano brutte notizie solo per il Nord Italia: già a inizio giornata ci saranno temporali su Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, e dalla tarda mattinata il maltempo si allargherà alla Liguria, all’Appennino occidentale dell’Emilia-Romagna e al Trentino-Alto Adige. Al Centro e al Sud si parla invece di cielo sereno o appena nuvoloso quasi ovunque. In mattinata ci sarà qualche nuvola in più su Marche, Abruzzo e zone interne della Toscana, con la possibilità di isolati piovaschi pomeridiani negli entroterra di Marche e Abruzzo. A parte alcuni addensamenti e rovesci locali sulle coste tirreniche di Calabria, Campania del sud e Sicilia del nord-est, al Sud ci sarà un gran sole. | Le previsioni meteo per domenica 12 agosto. Pioggia e nuvole in buona parte del Nord Italia, un gran sole su quasi tutto il Centro-Sud. |
A Milano ha iniziato a nevicare giovedì sera intorno alle 22.30 e praticamente non ha smesso più fino alle 14 di venerdì. Nella notte sono caduti 12 centimetri di neve e in giro ci sono 200 mezzi dell’AMSA, l’azienda municipale dei servizi ambientali, che lavorano per mantenere la sicurezza delle strade (ieri abbondantemente “salate”). Oggi in città i taxi possono effettuare turno libero, per facilitare gli spostamenti, mentre l’annunciato sciopero dei mezzi pubblici è sostanzialmente rientrato. Gli aeroporti di Linate e Malpensa stanno faticando: diversi voli stanno subendo ritardi, alcuni potrebbero essere cancellati. Il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha invitato “a uscire da casa solo se necessario”. Giulia Ticozzi ha disobbedito e ha scattato queste foto in giro per la città. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Le foto della neve a Milano. Ieri sera è iniziata la prima vera nevicata della stagione in città. |
Jason Bourne è il nome dell’ex agente della CIA interpretato da Matt Damon in una serie di film d’azione iniziata nel 2002 con The Bourne Identity. Dal primo settembre è nei cinema Jason Bourne, il quinto capitolo della saga e il quarto con Damon protagonista. Il regista è Paul Greengrass, che ha diretto anche il secondo e il terzo film della serie: The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum. Oltre a Damon nel cast di Jason Bourne ci sono Julia Stiles, Alicia Vikander, Tommy Lee Jones e Vincent Cassel. Il personaggio di Jason Bourne è stato protagonista di alcuni romanzi dello scrittore statunitense Robert Ludlum, dai cui libri – pubblicati anche in Italia – sono stati tratti i primi film della saga. Il quarto film è invece The Bourne Legacy: è uscito nel 2012 ed è uno spin-off con un altro protagonista, interpretato da Jeremy Renner. Jason Bourne prima di Jason Bourne È un ex agente segreto che all’inizio non sa chi è: poi piano piano lo scopre e capisce di essere stato usato come arma da un progetto governativo segreto. All’inizio il suo obiettivo è scoprire il suo passato, poi ne ha anche un altro: eliminare il piano governativo di cui è stato “vittima”. Il quarto film della serie, quello senza Damon, aggiunge poco alla storia: è utile ma non indispensabile. Qualche mese fa, prima dell’uscita statunitense del film, Damon ha spiegato in un minuto e mezzo tutto quello che c’è da sapere sul personaggio da lui interpretato nei precedenti film. Sotto al video c’è una sintesi in italiano di quello che dice. | 5 cose per arrivare pronti a “Jason Bourne”. È uscito giovedì il quinto film della saga con Matt Damon, che sta incassando molti soldi: serve aver visto gli altri per vederlo?. |
Martedì 15 aprile si è verificata un’eclissi lunare totale, la prima di due per quest’anno. Il fenomeno è stato visibile nell’area dell’Oceano Pacifico, Australia e Nuova Zelanda comprese, e nelle Americhe, dove milioni di persone hanno osservato la Luna mentre si colorava di rosso e diventava meno visibile all’orizzonte per diversi minuti. Un’eclissi lunare totale si verifica quando la Luna attraversa per intero l’ombra della Terra. Da brillante, la Luna diventa meno luminosa e successivamente si colora di rosso-marrone a causa del modo in cui si diffonde la luce solare e della sua rifrazione (scattering di Rayleigh). Durante un’eclissi la Luna non smette completamente di ricevere la luce, perché questa viene deviata dalla rifrazione dell’atmosfera terrestre e raggiunge ugualmente la superficie del satellite. Per questo motivo la Luna non scompare mai del tutto. | Le foto dell’eclissi lunare totale. È stata visibile nell'area dell'Oceano Pacifico e nelle Americhe, dove milioni di persone hanno visto la Luna colorarsi di rosso e diventare meno luminosa all'orizzonte. |
Il nuovo libro di Enrico Deaglio – “Il vile agguato“ (Feltrinelli) – è dedicato alle indagini sulla strage di via D’Amelio a Palermo in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino assieme a cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio 1992. Il libro si conclude con una “succinta cronologia degli ultimi cinquantasei giorni di vita di Paolo Borsellino, compresi avvenimenti che avevano a che fare con lui, ma di cui non era a conoscenza”. Il Post pubblicherà in sequenza, assieme al secondo capitolo del libro, la successione di quegli eventi, a vent’anni di distanza. 13 giugno Borsellino incontra a Palermo l’ex presidente Cossiga che lo invita pressantemente a presentare la sua candidatura alla direzione nazionale antimafia. “È inutile che si agiti. Lei è il successore e l’erede di Giovanni Falcone.” Francesco Cossiga era allora da pochi mesi l’ex presidente della repubblica, ma evidentemente si considerava ancora un “game maker”. Durante il settennato le sue posizioni su magistratura e mafia erano state molto bizzarre. Applaudì per esempio, in nome del garantismo, la decisione del giudice Carnevale di liberare (“per decorso limite della custodia cautelare”) i più importanti mafiosi fatti arrestare da Falcone (in quella occasione la decisione di Carnevale fu impugnata da Martelli e Andreotti, che li fecero rimettere in carcere quarantotto ore dopo). Si scagliò beffardamente contro “i giudici ragazzini”, quando uno di loro, Rosario Livatino, era stato inseguito su un’autostrada e ucciso da Cosa nostra. Difese sempre l’Arma dei carabinieri da qualsiasi sospetto di collusione, invocandone anche una discesa in campo nella politica. Inquietante il ricordo che Agnese Borsellino, la vedova di Paolo, ha raccontato al settimanale “Left” alla fine del 2011: “Mi chiamò l’ex presidente Cossiga un mese prima di morire. In quella telefonata mi disse: ‘La storia di via D’Amelio è da colpo di stato’. Poi chiuse il telefono senza dirmi nient’altro”. Sempre nel 2011 anche il successore di Cossiga al Quirinale, Oscar Luigi Scalfaro (che sarebbe morto di lì a poco), venne intervistato sulla possibile trattativa stato-mafia degli anni 1992-1993. Le sue risposte non furono esaustive: “Temo che non sapremo mai la verità sugli attentati”. E ancora, in un’altra intervista: “A chi insiste sulla vicenda del famoso ‘papello’, sul quale Riina avrebbe scritto le condizioni di Cosa nostra, l’unica risposta possibile deve essere di assoluta cautela”. Marzio Breda sul “Corriere” gli chiedeva: “Ci fu il negoziato?”. Scalfaro: “Bisogna stare attenti a non superare il confine tra vero-verosimile e falso”. | Gli ultimi 56 giorni di Borsellino: 13 giugno 1992. Dal libro di Enrico Deaglio, la cronologia degli avvenimenti tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio. |
Dagli anni Sessanta e fino a poco tempo fa si riteneva che l’île aux Cochons, un’isola vulcanica disabitata di circa 6 chilometri di diametro che si trova più o meno tra il Sudafrica e l’Antartide, ospitasse la più grande colonia di pinguini reali (Aptenodytes patagonicus) del mondo. Erano stati contati per l’ultima volta nel 1982: all’epoca ce n’erano 500mila coppie. Alla fine del 2016 un gruppo di ricercatori ha sorvolato l’isola in elicottero e ha visto molti meno pinguini di quelli che si aspettava: usando un gran numero di fotografie satellitari scattate negli anni è stato possibile stimare che oggi le coppie di pinguini reali siano solo 60mila, il 90 per cento in meno. L’île aux Cochons – letteralmente “Isola dei maiali”, non perché sia abitata da maiali ma perché nel 1820 alcuni cacciatori di foche americani ce li portarono per fare da provviste in caso di naufragi – fa parte dell’arcipelago delle Crozet, che appartiene alla Francia. Non ha mai avuto una popolazione umana stabile: gli ultimi a rimanerci per un po’ furono 13 naufraghi nel 1887, e dal 2006 è una riserva naturale. Dato che raggiungerla è costoso e difficile per via delle condizioni climatiche del sud dell’oceano Indiano, dove si trova, gli studiosi dei pinguini non sono mai andati a contarli di persona dal 1982. Oltre ai pinguini reali, la seconda specie di pinguini più grandi dopo i pinguini imperatori, vivono sull’isola alcune specie di uccelli, foche ed elefanti marini. | I pinguini reali sono probabilmente molti meno di quanto pensassimo. Si è scoperto che la colonia più grande al mondo, su un'isola vicino all'Antartide, è passata da 500mila coppie a 60mila. |
Facebook ha annunciato un nuovo cambiamento al modo in cui funziona la sua sezione Notizie (“News Feed”), annunciando che i miglioramenti permetteranno di mostrare contenuti più coerenti con le aspettative dei suoi iscritti, soprattutto per quanto riguarda il tempismo con cui sono mostrati. In pratica, la modifica dovrebbe evitare che si visualizzino post di amici e di Pagine ormai datati, di eventi passati come per esempio una partita di calcio già giocata. Facebook sta lavorando da diverso tempo al miglioramento degli algoritmi del suo News Feed, sul quale negli ultimi mesi ci sono state diverse polemiche – soprattutto da parte dei gestori delle Pagine – per il sistema con cui sono messi in evidenza i post sul social network. La nuova modifica sarà introdotta progressivamente da parte di Facebook, che la sta ancora affinando. L’obiettivo della sezione Notizie (News Feed) è mostrare a tutti gli iscritti a Facebook i contenuti giusti al momento giusto, così che non si perdano niente di ciò che per loro è importante. Sappiamo che ci sono problemi quando un post di un vostro amico o di una Pagina è rilevante solo in un momento ben preciso, per esempio quando state guardando entrambi la stessa partita, o parlando dello stesso episodio di una serie tv. Ci sono anche casi in cui un post di uno o due giorni fa non è più rilevante. Il nostro ultimo aggiornamento del News Feed utilizza due nuovi fattori per determinare se un post sia più importante di un altro in un determinato momento. | Facebook ritocca ancora qualcosa. Per rendere più pertinenti i post mostrati nella sua sezione Notizie, evitando che siano proposti contenuti vecchi e superati dai fatti. |
Durante la Prima guerra mondiale, i medici del grande ospedale militare di Étaples, nel nord della Francia, si imbatterono in una malattia respiratoria con un decorso particolarmente aggressivo. I pazienti colpiti, per lo più giovani soldati, al mattino erano sani e alla sera erano collassati a letto, con le labbra blu per la mancanza di ossigeno. Nei casi più gravi i sintomi della malattia comprendevano febbre alta, tosse, emorragie da naso e bocca, polmoniti e pleuriti secondarie. I pazienti che non finivano uccisi dalle infezioni morivano soffocati nei loro letti. La nuova malattia venne soprannominata “bronchite purulenta”, poiché durante l’autopsia i bronchi dei pazienti risultavano impregnati di liquido infetto. I medici dell’ospedale inviarono allarmati rapporti ai loro superiori, ma con gli alti comandi impegnati nelle grandi offensive del 1916 e del 1917, che costarono centinaia di migliaia di morti, nessuno prestò loro molta attenzione. Poi, mentre il fronte si stabilizzava dopo le sanguinose perdite dei mesi precedenti, i pochi focolai della malattia si spensero. E i soldati negli ospedali tornarono a morire di tifo e di colera, come prima. La “bronchite purulenta”, o una sua stretta parente, sarebbe tornata presto a visitare non solo i campi di battaglia dell’Europa occidentale, ma tutto il mondo. Nella primavera del 1918 nuovi focolai di una devastante influenza emorragica scoppiarono a Étaples e poi nel resto della Francia. L’epidemia si estese rapidamente all’esercito tedesco, dall’altro lato del fronte, e arrivò nel Regno Unito, oltre il canale della Manica. Facilitata dallo spostamento di truppe ai quattro angoli del mondo, l’epidemia arrivò in pochi giorni in Italia, negli Stati Uniti, in Russia, in India e in Africa. La maggior parte del mondo era impegnata nella guerra e sottoposta alla censura militare, mentre l’unico paese dove l’epidemia e i suoi effetti potevano essere discussi liberamente era la Spagna, dove la malattia aveva colpito tra gli altri Re Alfonso XIII. Nel giugno del 1918 i giornali iniziarono così a parlare di “influenza spagnola”, anche se la nuova malattia di spagnolo aveva ben poco. Era un’epidemia globale, la più devastante che il genere umano avesse mai visto. Quando terminò l’ultima ondata, alla fine del 1919, tra 50 e 100 milioni di persone erano stati uccisi dall’influenza: un bilancio più devastante di quello della guerra appena conclusa e una strage di dimensioni almeno pari a quelle del Secondo conflitto mondiale che sarebbe scoppiato dopo vent’anni. | Cosa fu l’influenza spagnola. La storia dell'epidemia che quasi esattamente un secolo fa uccise tra i 50 e i 100 milioni di persone in tutto il mondo. |
Uno dei pochi tram di Roma parte da piazzale Flaminio, in centro, e va verso nord percorrendo viale Tiziano, una bella strada a due corsie circondata da palazzi residenziali. Quando il tram supera la fermata di piazzale Ankara e arriva nei pressi del quartiere Parioli, passa davanti a una stradina seminascosta dagli alberi che se percorsa a piedi porta a una malandata ringhiera verde, circondata da erba incolta e quasi invisibile dalla strada. Qualche metro più in là, oltre la ringhiera, c’è una grande struttura di cemento che potrebbe sembrare un enorme vassoio, o un’astronave rovesciata. Quella struttura è lo stadio Flaminio, un impianto dalla storia gloriosa ma inutilizzato da quasi dieci anni, nonostante gli sia riconosciuto un certo valore storico e architettonico. Oggi la sua struttura è molto deteriorata – anche a distanza si notano la corrosione e le infiltrazioni tra le lastre di cemento – e circondata dai resti di un cantiere aperto nel 2007 e mai finito. Nel corso degli ultimi anni la questione del recupero dello stadio Flaminio è ciclicamente emersa nel dibattito pubblico romano, in quanto simbolo e sintomo del generale declino della città, e del suo immobilismo; poco più di un mese fa, però, è stato presentato un piano di conservazione che potrebbe cambiare le cose. | Che fine farà lo stadio Flaminio? è inutilizzato da quasi dieci anni e molto deteriorato, ma un nuovo piano di conservazione potrebbe cambiarne il futuro. |
Giovedì 1 agosto Motorola ha presentato Moto X, un nuovo smartphone molto atteso perché considerato indispensabile per il rilancio della società, che negli ultimi anni non è riuscita a sostenere la concorrenza di Apple con i suoi iPhone e di Samsung. Motorola dal 2011 è di proprietà di Google, che la acquistò con la sua più grande acquisizione di sempre, valutata intorno ai 12,5 miliardi di dollari. All’epoca si disse che Google aveva comprato Motorola principalmente per entrare in possesso di tutti i suoi brevetti, mettendosi al sicuro da possibili grandi cause legali per il suo sistema operativo per dispositivi mobili Android: fu sicuramente così, ma non fu comunque mai nascosta l’esistenza di piani ambiziosi per riportare al successo Motorola, il vero produttore del primo telefono cellulare mai realizzato. Il Moto X ricorda esteticamente gli smartphone di Samsung nella parte frontale e quelli di Nokia nella parte posteriore. I progettisti di Motorola hanno lavorato molto sul design del telefono, rendendolo pratico da tenere in tasca e soprattutto in mano: ha uno schermo da 4,7 pollici ed è quindi alto quasi 13 centimetri per 6,5 centimetri di larghezza. Non appare particolarmente “aggressivo”, per usare le parole di Jim Wicks, veterano della divisione design di Motorola, ma accogliente e amichevole grazie agli angoli molto arrotondati e ai materiali che sono stati scelti, per lo più plastica e gomma. «Stiamo andando verso una direzione che funziona per Motorola, ma si tratta anche di un dispositivo “alla Google”» ha chiarito Wicks. | Com’è fatto Moto X. Le cose da sapere sul nuovo smartphone di Motorola (e Google), che ascolta sempre e scatta foto con un colpo di polso. |
Tubì, tubì è il primo romanzo di Neige De Benedetti, giovane fotografa milanese (il Post aveva pubblicato queste sue foto di Atene): lo ha pubblicato Sellerio e racconta il rapporto tra una bambina di cinque anni e una nuova supplente della sua scuola – Layla e Andrea, ognuna delle due con una storia complicata – attraverso le alternate versioni dell’una e dell’altra. In questi due estratti è Andrea a parlare. Ieri sono andata dal dentista. Mi ha tolto il dente del giudizio. Non fa niente. Tutte quelle scene che fa la gente per il dente del giudizio sono penose: non fa male. È una leggenda metropolitana. Quello che fa male è avere un dente del giudizio, essere vecchi abbastanza, insomma, adulti abbastanza. Io, per esempio, sono abbastanza adulta da avere un dente del giudizio. Che buffona. Sono uscita da lì con il ghiaccio sulla guancia, erano le tre del pomeriggio, sono andata al bar. Non potevo fumare, avevano detto, ma di bere non aveva parlato nessuno. Tra i fumi dell’alcol mi è venuto in mente che avere ventiquattro anni è la vera fregatura. È peggio che averne quindici. Avere ventiquattro anni è la nuova adolescenza, signore e signori. Sai ancora meno chi sei, ma non sei nemmeno giustificato dall’età, così difficile, così oscura, così complicata. Durante l’adolescenza, lo dicono tutti quei libri insulsi che ti danno da leggere – perché non ti devi sentire solo, ci siamo passati tutti – ti senti in bilico, tra l’infanzia e l’età adulta. Povera piccola crisalide. Be’, te lo dico adesso, adesso che ci sono: era meglio quello. Non hai più l’età, per essere una crisalide, vecchia mia. Hai l’età del dente del giudizio. Hai l’età per avere un lavoro, un fidanzato – uno serio, per pensare ai figli, per esempio. Hai quell’età lì. Quella in cui, fiore appena sbocciato, t’incammini verso la donna che vuoi essere, verso la vita che vuoi avere, che sta lì, definita davanti a te, e tu, un piede davanti all’altro, un giorno in fila all’altro, ti ci avvicini sempre di più. Non rientri in questa descrizione, tu, perché sei problematica. Una ragazza problematica. Una giovane donna, direi. Problematica. Senza il dente del giudizio e con un sacco di problemi. Quando la finirai, di piangerti addosso? Quando comincerai a mettere un piedino davanti all’altro e andare verso la donna che vuoi essere? Ah, ma tu non sai che donna vuoi essere. Tu non sai assumerti le tue responsabilità. Tu non sei una crisalide. Tu, Andrea, non sei niente. Conversavo così, tra me e me. Un intero pomeriggio. Devo aver mangiato delle patatine, a un certo punto. Mi ricordo vagamente di essere entrata in una discoteca, scura, con le luci a intermittenza e una insopportabile musica techno. Devo aver ballato, con gli occhi chiusi e una vodka lemon in mano, in uno di quei bicchieri di plastica che si crepano non appena stringi un po’. Mi sono tagliata un dito, con la plastica del bicchiere. Ho deciso di tornare a casa, insopportabile la mia vita, infinita, indefinita e interminabile. In bagno non ho trovato un rasoio. Mi sono addormentata sulle piastrelle fredde. Questa mattina era il compleanno di Layla, e io non sono andata all’asilo. Ho telefonato dicendo che stavo male. Sapessero quanto sto male davvero. Ho messo giù il telefono con quella sensazione di quando bigi la scuola, sei contenta di averla scampata, sei distrutta dal senso di colpa. Mi tiro il piumone sulla faccia, sto come in un igloo, com’è bello piangere. | «Avere ventiquattro anni è la nuova adolescenza». Un estratto del primo romanzo di Neige De Benedetti, la storia di una bambina di cinque anni e della sua giovane maestra. |
In Friuli Venezia Giulia e in Veneto sarà obbligatorio usare mascherine e guanti monouso nei negozi di generi alimentari e nei mercati all’aperto. Per il Friuli Venezia Giulia lo stabilisce un’ordinanza firmata venerdì dal presidente della regione Massimiliano Fedriga; per il Veneto un’ordinanza firmata dal presidente Luca Zaia. Le ordinanze hanno inoltre prorogato fino al 13 aprile le regole già approvate in passato, tra cui il divieto per più di un membro dello stesso nucleo familiare di accedere contemporaneamente ai negozi (salvo esigenze di accompagnamento), la chiusura domenicale di tutte le attività commerciali (salvo farmacie, parafarmacie, edicole ed esercizi nelle aree di sosta autostradali) e il divieto di fare attività sportiva all’aperto. | In Friuli Venezia Giulia e in Veneto sarà obbligatorio usare mascherine e guanti monouso nei negozi di generi alimentari. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.326 nuovi casi di contagio da coronavirus e 6 decessi, per un totale di 271.515 casi e 35.497 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 1.437, 57 in più di ieri, e altre 109 sono nei reparti di terapia intensiva (2 in più rispetto a ieri). Sono state inoltre testate 66.184 persone, per un totale di 5.280.948 casi testati e 8.828.868 tamponi effettuati. – Leggi anche: Cosa c’è di nuovo sulla scuola | I dati sul coronavirus di oggi, mercoledì 2 settembre. |
I bravi ladri di libri non lasciano tracce, solo mancanze che alla fine dell’anno saranno contabilizzate come ammanchi di magazzino o differenze inventariali, senza poter essere attribuite con certezza a ladrocinio. La scomparsa dei libri potrebbe essere dovuta a errori negli ordini o a scatoloni smarriti o non registrati o dispersi o trafugati. Un altro caso piuttosto comune è causato, semplicemente, da chi in libreria consulta un libro e poi lo deposita in un altro scaffale impedendo al povero libraio di rintracciarlo. La prova che un furto c’è stato è solo la flagranza del reato: gli unici ladri di libri accertati sono quelli che vengono presi, cioè una piccola parte del totale e comunque non i più abili. Se i ladri di libri sono invisibili, però, è anche perché le librerie – le piccole come le grandi, le indipendenti come le catene – non ci tengono particolarmente a parlarne, per timore che l’ammissione dei furti subiti possa incoraggiare altri ladri all’azione. In mancanza di dati ufficiali, un’indagine empirica permette di stabilire che in una grande libreria i furti vanno dallo 0,4 per cento – a suo tempo dichiarato da Riccardo Cattaneo, ex direttore generale delle librerie Mondadori, che corrispondevano a 80 mila libri all’anno – fino all’1,5 per cento della giacenza media – dato che si ricava da altre ammissioni non ufficiali. In media viene rubato, insomma, un libro su 100. In una delle tre più grandi librerie italiane la merce che manca ogni anno nell’inventario può arrivare anche a diverse decine di migliaia di euro (a cui però bisogna fare la tara di errori di carico di magazzini e libri dispersi sui banchi). Nelle librerie più piccole l’incidenza dei furti è la stessa: ogni settimana scompaiono in media uno o due libri per un totale di una settantina all’anno in una percentuale che è sempre intorno all’1 per cento. Anche se nelle librerie i ladri sono meno attivi di quelli che frequentano i negozi di vestiti o di occhiali da sole, per dire, che costando di più incoraggiano rischi maggiori, il costo dei furti ricade interamente sul libraio – non su autori ed editori – e costituisce un ulteriore vantaggio competitivo di Amazon, a cui nessuno può rubare, nei confronti delle librerie tradizionali. | Chi ruba nelle librerie. Quanti furti ci sono, quali titoli vanno di più, chi sono i ladri e perché lo fanno, quali metodi usano o potrebbero usare. |
Da ieri la campagna elettorale per l’elezione del nuovo sindaco di Trapani, in Sicilia, è diventata molto più agitata per via di due provvedimenti giudiziari che hanno interessato due candidati sindaco, nell’ambito di un’inchiesta che ruota intorno all’armatore Ettore Morace e che ha coinvolto anche la sottosegretaria alle Infrastrutture e ai Trasporti Simona Vicari, che si è dimessa. Ieri la procura di Palermo ha chiesto l’obbligo di soggiorno a Trapani ad Antonio D’Alì, senatore e candidato a sindaco per Forza Italia, in attesa di un giudizio della Corte di Cassazione su un processo per concorso esterno in associazione mafiosa. Oggi invece è stato arrestato l’altro principale candidato del centrodestra, Girolamo “Mimmo” Fazio, già sindaco dal 2001 al 2012 e sostenuto da alcune liste civiche e dall’UdC. Fazio è coinvolto in un presunto giro di tangenti che riguardano il trasporto marittimo locale. Assieme a lui sono stati arrestati anche il funzionario della regione Sicilia Giuseppe Montalto e Morace, amministratore della Liberty Lines. Fra gli indagati dell’inchiesta ci sono anche il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta, eletto col centrosinistra, che secondo l’Ansa avrebbe ricevuto un avviso di garanzia: Crocetta è accusato di “concorso in corruzione”, per un presunto finanziamento di 5mila euro ricevuto dal suo partito da Morace, oltre che un viaggio alle Eolie. | Perché a Trapani sono tutti indagati. Un candidato a sindaco è stato arrestato e per un altro è stato chiesto un "obbligo di soggiorno", per un'inchiesta di corruzione che ha coinvolto anche Crocetta e una sottosegretaria. |
Nonostante la diffusione delle trecento pagine con cui la procura di Milano ha chiesto la perquisizione dei locali del ragionere Spinelli, stretto collaboratore di Silvio Berlusconi, vari quotidiani in questi giorni continuano di tanto in tanto a pubblicare segmenti di nuovi atti – intercettazioni telefoniche, interrogatori – che finora non erano stati resi pubblici: fanno riferimento alla fase successiva dell’inchiesta, agli interrogatori e intercettazioni effettuate dopo l’iscrizione nel registro degli indagati e o a trascrizioni telefoniche che i pm avevano legittimamente deciso di non inserire nella richiesta di perquisizione. Oggi su Repubblica e sul Corriere si trovano queste tre storie. Riprendersi Ruby Della notte tra il 27 e il 28 maggio alla Questura di Milano sappiamo tutto: dei tentativi di Berlusconi di far liberare Karima El Marough, del suo affidamento a Nicole Minetti prima della sua identificazione, del suo essere poi stata lasciata dalla prostituta brasiliana che l’aveva accusata di furto. Pare che controllare Ruby sia stata una della maggiori preoccupazioni del premier e del suo staff, ed è andata avanti anche molto oltre quella notte. Il 5 giugno, scrivono su Repubblica Piero Colaprico ed Emilio Randacio, Ruby finisce alla clinica De Marchi, “pesta e senza casa”. È ancora minorenne, quindi si rimette in moto la burocrazia: Ruby finisce in una comunità provvisoria ma il 15 giugno va in taxi ai servizi sociali e con 300 euro in mano a dire che c’erano persone adulte – “Nicole Minetti e altri due nuclei familiari da lei non meglio identificati” – che volevano prendersi cura di lei. Lo stesso giorno chiama Lele Mora, anche lui si rende disponibile per l’affidamento della minore dicendo di averla conosciuta lavorando, di avere scoperto che mentiva sulla sua età ma di essere “sensibile alle problematiche sociali”. | Le nuove carte sul processo Berlusconi. Circolano altri stralci dalle carte dell'inchiesta, dai tentativi di avere l'affidamento di Ruby alle offerte di spionaggio ai danni dei finiani. |
La vicenda che coinvolge il senatore del PD Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita accusato – e reo confesso, pare – di aver sottratto 13 milioni di euro dalle casse del suo partito, ha riportato d’attualità il tema del finanziamento pubblico ai partiti politici. Che in teoria non esiste più dal referendum del 1993, ma è stato poi ripristinato sotto forma di “rimborso elettorale” nei modi ben ricostruiti oggi sulla stampa da Paolo Baroni sulla Stampa. Può sembrare un paradosso che 20-30 milioni di euro restino sul conto di un partito, che tra l’altro nel frattempo non esiste nemmeno più, senza che i beneficiari – quelli che in una società privata sarebbero chiamati gli azionisti – di quei soldi ne se preoccupino più di tanto. Al punto da farseli fregare dal proprio tesoriere. Eppure se il caso-Lusi una cosa insegna, è che ai partiti, nonostante il referendum che nel 1993 ha abolito il finanziamento pubblico, arrivano ancora tanti soldi. Troppi soldi. | I soldi che diamo ai partiti. Anche se non esistono: cifre e dati sul finanziamento pubblico da quando lo chiamiamo "rimborso elettorale", messi insieme da Paolo Baroni sulla Stampa. |
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia | Perché la destra non sa fare informazione in tv. Gad Lerner studia successi e fallimenti del giornalismo vicino alla maggioranza. |
Nel 1884 il pittore francese William-Adolphe Bouguereau (1825-1905), esponente dell’arte accademica, creò “La Jeunesse de Bacchus” (Giovinezza di Bacco). È la più grande tela che abbia mai dipinto, misura 331 centimetri per 610 e rappresenta una scena mitologica dove una serie di figure nude e semisvestite, maschili e femminili, danzano davanti a Bacco. Fino a qualche mese fa l’opera occupava a Parigi un’intera parete dello studio dell’artista, in rue Notre-Dame-des-Champs, dove era rimasta dalla morte del pittore, per più di cento anni. L’atelier è stato poi trasformato in casa dai suoi eredi e il 14 maggio questo monumentale dipinto sarà venduto all’asta da Sotheby’s a New York. È stato stimato dai 25 ai 35 milioni di dollari, ma se venderlo potrebbe non essere un problema, portarlo a New York in parte lo è stato. | Come si trasporta un enorme e preziosissimo quadro? "La Jeunesse de Bacchus" di William-Adolphe Bouguereau è stata spostata da Parigi a New York per essere venduta all'asta, con molte precauzioni. |
Anche se ultimamente se ne è parlato poco, Google da anni continua a lavorare e a migliorare il suo ambizioso progetto per realizzare automobili che si guidano da sole, grazie a un complesso sistema di sensori e di rilevatori di posizione. Dopo quasi due anni senza particolari annunci, lunedì 28 aprile Google ha pubblicato sul suo blog ufficiale un aggiornamento in cui si spiega che i ricercatori stanno lavorando a una nuova fase del progetto, che riguarda i sistemi per la guida automatica nel traffico cittadino e non solo sulle strade a scorrimento veloce come era stato fino a ora. I problemi che stanno cercando di risolvere gli sviluppatori sono moltissimi, perché il contesto cittadino presenta molti più imprevisti e variabili rispetto a una comune strada fuori città. I sistemi di bordo devono tenere in considerazione gli incroci, i passaggi pedonali, la segnaletica, gli altri veicoli e altre cose in movimento come per esempio le biciclette. Google spiega che grazie a una serie di telecamere, sensori e ad alcuni nuovi algoritmi, la sua auto che si guida da sola sa riconoscere “centinaia di diversi oggetti” ogni istante, palette tenute in mano dai vigili e segnali di svolta dei ciclisti compresi. | L’auto che si guida da sola. Google ci sta lavorando da anni e ha annunciato di aver fatto importanti progressi, mostrati in un video. |
Giuseppe De Rita, sociologo e fondatore del Censis di cui recentemente è stato fatto il nome come possibile candidato alla Presidenza della Repubblica, è l’autore del fondo in prima pagina del Corriere della Sera di oggi, in cui si spiega il fallimento attuale della politica nell’offrire delle opportunità di ascesa sociale e culturale a chi la pratica, e come queste opportunità siano da cercare altrove. C’è stato un tempo felice in cui tutto il corpo sociale viveva di impulsi politici. Dalla fine della guerra fino al crollo della Prima Repubblica la vita di tutti era segnata dal primato della politica: dal primato delle grandi ideologie dell’epoca (comunismo, liberismo, corporativismo, dottrina cattolica); dal primato della dialettica fra i sistemi geopolitici (mondo occidentale, mondo arretrato, Paesi cosiddetti non allineati); dal primato anche quotidiano di scontri sociali e mobilitazioni di classe. Tutto era politica. | La politica non ci migliora più. Giuseppe De Rita spiega sul Corriere che un tempo serviva a "diventare altro da quello che siamo", mentre oggi la sua "filosofia di uguaglianza" tiene tutti "ai gradini bassi". |
Il progetto An Iranian Journey del giornalista iraniano Hossein Fatemi ha vinto il secondo premio nella categoria Long-Term Projects del World Press Photo (WPP), il più importante concorso di fotogiornalismo al mondo, organizzato dall’omonima fondazione olandese dal 1955. Il premio viene assegnato a lavori lunghi e tematici: in questo caso Fatemi ha fotografato il suo paese natale per più di dieci anni, mostrando la complessità della società iraniana, con le contraddizioni tra l’immagine ufficiale promossa dalle autorità dopo la rivoluzione del 1979 e la realtà della vita quotidiana. Per esempio c’è spesso un grosso scollamento, soprattutto nelle grandi città, tra i comportamenti nella sfera privata e in quella pubblica, e una grande differenza tra le città, appunto, e la più tradizionale e religiosa provincia. A Teheran, la capitale, le donne indossano nelle case private vestiti simili a quelli occidentali, scollati, stretti o corti, partecipano alle feste – come mostrano le foto di Fatemi – e si truccano pesantemente (nei luoghi pubblici devono comunque coprirsi il capo e le braccia e evitare capi aderenti ai fianchi). Sempre in luoghi privati, uomini e donne vivono tranquillamente fianco a fianco, mentre in pubblico non possono stringersi la mano e devono rispettare una sorta di segregazione, con bar e palestre vietati alle donne e i posti sull’autobus riservati all’uno o l’altro sesso. | Le foto sull’Iran che hanno vinto il World Press Photo. Dal progetto "An Iranian Journey" di Hossein Fatemi, che ha ricevuto il secondo premio nella categoria Long-Term Projects. |
In un recente articolo del New York Times Magazine, Alex French ha raccontato la storia di quelli che stanno provando a fare un film tratto da Fruit Ninja, il gioco per smartphone uscito nel 2010 e negli anni riproposto in diverse versioni. Quello che, con qualche evoluzione e variazione, consiste nell’usare il proprio dito come se fosse una spada per tagliare vari frutti che passano sullo schermo. L’articolo è intitolato “Come tirare un film fuori dal niente – anche da un insensato gioco per cellulari”, e non racconta solo la storia di un produttore mezzo matto che sta provando a fare un film partendo da angurie infilzate in aria, bensì quella di una pratica ormai molto diffusa a Hollywood. Il 28 luglio, per esempio, negli Stati Uniti è uscito The Emoji Movie, che in Italia arriverà tra due mesi, con il titolo Emoji – Accendi le Emozioni. Parla della vita di alcuni emoji che vivono dentro uno smartphone, nella città di Textopolis, e di uno di loro che dovrebbe essere l’emoji usato per il “meh” ma che invece riesce a fare anche diverse espressioni, creando problemi. Tra i doppiatori della versione originale c’è anche Patrick Stewart – cioè Jean-Luc Picard di Star Trek, quello del facepalm – che presta la sua voce all’emoji della cacca. | Guardereste un film su Fruit Ninja? sempre più produttori di Hollywood sperano di sì, e cercano di fare film non sulle storie ma sulle cose, tipo gli emoji. |
A Palermo sono state arrestate 42 persone che facevano parte di due bande criminali che organizzavano truffe alle assicurazioni. Entrambe davano qualche centinaio di euro a persone in difficoltà economiche che si offrivano di farsi fratturare braccia o gambe (300 euro per un braccio, 400 per una gamba) per incassare i soldi delle assicurazioni, i quali però finivano sistematicamente nelle casse delle bande criminali. Nelle indagini la polizia e la Guardia di Finanza hanno scoperto circa sessanta casi di mutilazioni. In totale le persone indagate sono 250, tra cui diverse che fingevano di essere testimoni degli incidenti in cui si diceva fossero avvenute le fratture, e altre che si spacciavano per parenti delle vittime in ospedale. Già la scorsa estate erano state arrestate 11 persone che organizzavano lo stesso tipo di truffe organizzate in due bande. La prima indagine era cominciata dopo il ritrovamento del corpo di un uomo tunisino con tre fratture. | A Palermo sono state arrestate 42 persone che truffavano le assicurazioni fratturando braccia e gambe di persone in difficoltà economiche. |
Nell’ultimo anno negli Stati Uniti sono stati trovati i responsabili di una serie di omicidi irrisolti – avvenuti anche più di quarant’anni fa, come quelli del cosiddetto “killer del Golden State” – grazie a una nuova tecnica d’indagine: la genealogia genetica. La tecnica consiste nel combinare un’analisi del DNA – più approfondita rispetto a quella solitamente usata dalle forze dell’ordine americane – e il metodo di ricerca delle fonti solitamente usato per ricostruire gli alberi genealogici. Le cose sorprendenti della genealogia genetica sono due: ha permesso di risolvere vecchi casi irrisolti e dati per irrisolvibili in pochissimo tempo; non è stata sviluppata dalla polizia bensì da esperti di alberi genealogici un tempo dilettanti, usando un database gratuito di profili genetici creato da un altro dilettante. Come si risolve un doppio omicidio di 31 anni fa in un weekend Uno dei casi di omicidio risolti con la genealogia genetica è quello dei ragazzi canadesi Tanya Van Cuylenborg e Jay Cook, uccisi nello stato di Washington nel 1987. Dal furgone che i due avevano usato per andare negli Stati Uniti furono trovate tracce di DNA del presunto assassino, ma gli investigatori non riuscirono a ricollegarle a nessuno. Per capire le potenzialità della genealogia genetica, la storia di come il loro caso è stato risolto è esemplare. | La genealogia genetica sta cambiando le indagini sugli omicidi negli Stati Uniti. Molti vecchi casi sono stati risolti grazie a un database di profili genetici messo in piedi da genealogisti dilettanti, ma molto più ricco di quello dell'FBI. |
Diversi anni fa Michael Ball, un attore e cantante britannico, stava assistendo a uno spettacolo natalizio di una scuola teatrale di Londra quando gli studenti hanno attaccato con “River” di Joni Mitchell, celebre cantautrice canadese degli anni Sessanta e Settanta. Ball rimase stupito: quella famosa canzone di Mitchell uscita nel 1971 non è proprio una canzone “natalizia”. È vero, la sua melodia iniziale è “Jingle Bells” suonata in chiave minore, e il testo dice: «Sta arrivando il Natale, stanno tagliando gli alberi / Stanno appendendo le renne, cantando canzoni di gioia e di pace». Alla fine, però, “River” è una canzone triste che parla di una storia d’amore finita male e di una donna che vuole scappare il più lontano possibile dalla propria infelicità, e che canta: «vorrei avere sotto di me un fiume, su cui pattinare via». Questa situazione strappalacrime avviene durante le feste, ma solo per caso. | La canzone di Natale triste. Com’è che un doloroso pezzo di Joni Mitchell è diventato un classico dei dischi natalizi in mezzo a tanta gioia e campanelle. |
In Giappone c’è la peggiore epidemia di morbillo degli ultimi dieci anni, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità delle Nazioni Uniti (OMS). In tutto, dall’inizio del 2019, sono stati registrati 170 nuovi casi di morbillo, in 20 delle 47 province del Giappone. Metà dei 49 casi di morbillo nella provincia di Mie riguardano membri di un gruppo religioso, Kyusei Shinkyo, che ritiene pericolose le medicine. Tutti gli infetti appartenenti al gruppo religioso erano stati a un raduno lo scorso anno. Il ministero della Salute giapponese ha chiesto a tutta la popolazione che ancora non l’ha fatto di vaccinarsi immediatamente contro il morbillo e agli ospedali di seguire tutte le procedure per limitare il contagio. Il morbillo, oltre a uno sfogo cutaneo, causa tosse, raffreddore e febbre alta, che di solito raggiunge picchi intorno ai 40 °C. Il morbillo può essere la causa di molte complicazioni, dalla polmonite all’encefalite (una pericolosa infezione che interessa il cervello e il resto del sistema nervoso centrale contenuto nella scatola cranica) passando per otiti di media entità. Nel 2012 secondo l’OMS ci sono state 122mila morti riconducibili al morbillo. | In Giappone c’è la peggiore epidemia di morbillo degli ultimi dieci anni. |
Bologna è famosa per l’università che attira tanti studenti da ogni parte dell’Italia e del mondo. Lo è meno per l’estensione dell’evasione fiscale praticata dai proprietari degli appartamenti affittati in nero agli studenti. Funziona così: il padrone di casa stabilisce un rapporto di fiducia con un tramite, potremmo definirlo un ospite–esattore, che, pattuita una tariffa a posto letto o a camera, si incarica di raccogliere mensilmente l’affitto dagli altri ospiti. A volte paga regolarmente come gli altri ragazzi, a volte fa valere una sorta di diritto del primo arrivato per cui pratica agli altri un affitto maggiorato per ricavarne un suo vantaggio economico. La proprietà chiude un occhio così l’OE (ospite-esattore) è sempre motivato a tenere occupate tutte le camere e gli garantisce una certa costanza del reddito ricavato dall’appartamento. Niente seccature dei rapporti diretti con gli studenti, e tutto rigorosamente in nero. La garanzia di impunità è un finto contratto di comodato gratuito tra la proprietà e l’OE. La legge nota come “cedolare secca” (D. Lgs. 23/2011), che cerca di favorire l’emersione dei redditi reali da fabbricato, contiene (art. 3) una norma che cerca di mettere fine a situazioni del genere dando facoltà all’inquilino al nero di recarsi autonomamente all’Agenzia delle Entrate e stipulare un normale contratto 4+4 anni, anche senza il consenso del proprietario evasore. Il premio per la regolarizzazione è una sensibile diminuzione dell’affitto, che viene calcolato secondo la rendita catastale dell’immobile. La legge prende in considerazione la difficoltà di dimostrare il pagamento al nero, schierandosi dalla parte del più debole. Il comune di Bologna è in prima linea in questa campagna anti-evasione e noi siamo stati tra i primi, se non i primi, ad aver agito in tal senso. | Scene di evasione fiscale a Bologna. Il racconto di cinque studenti che hanno provato a opporsi al sistema degli affitti in nero, e hanno perso. |
In un normale grattacielo tutti i piani hanno esattamente la stessa pianta, in genere di forma rettangolare. I piani dell’Aqua Tower di Chicago, progettata da Jeanne Gang e completata nel 2010, sono invece tutti di una forma diversa, e curvilinea. Gang è a capo di uno studio di architetti che ha progettato edifici diversamente spettacolari, dall’anfiteatro con il tetto che si apre come un fiore, alla scuola di cinema ispirata all’architettura delle sale cinematografiche e agli studi di registrazione. Sara Goldsmith, su Slate, parla dei suoi progetti più interessanti: Il lavoro più noto di Gang e del suo studio è di sicuro l’Aqua Tower di Chicago, di 82 piani. L’edificio ricorda le onde, evoca qualcosa di liquido, ma Gang ha spiegato che non ha cominciato a progettarlo con l’intenzione di rappresentare l’acqua; l’idea di fluidità però descrive bene il suo modo di lavorare, che comprende una forte atmosfera di collaborazione all’interno dello studio e una fase di ricerca iniziale molto approfondita. La sua flessibilità le ha permesso di portare a un nuovo livello l’architettura sostenibile. | Jeanne Gang, architetto sostenibile. Slate racconta i lavori dell'architetto Jeanne Gang e del suo studio, quelli dell'Aqua Tower di Chicago (foto). |
Francesco Gabbani, vincitore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo con “Occidentali’s Karma”, rappresenta l’Italia all’edizione di quest’anno dell’Eurovision Song Contest ed è tra i favoriti per la vittoria. Fino a due anni fa praticamente nessuno sapeva chi fosse, nonostante la sua carriera musicale sia iniziata da tempo, ma negli ultimi mesi “Occidentali’s Karma” è passata moltissimo per radio, e su Spotify è stata ascoltata quasi 13 milioni di volte. Questa sera Francesco Gabbani sarà il nono artista a esibirsi e lo farà di nuovo con il suo ballerino, Filippo Ranaldi, quello travestito da scimmia (anche se per i canoni dell’Eurovision non sarà di certo la performance più kitsch). “Occidentali’s Karma” è una delle poche canzoni in concorso a non essere in inglese. Gabbani è nato a Carrara il 9 settembre del 1982 e ha lavorato per molti anni sia come musicista che come fonico e tecnico di palco. Iniziò a suonare da piccolo prendendo lezioni di chitarra – suo padre suonava la batteria – mentre il primo contratto discografico lo firmò ad appena 18 anni: era il cantante dei Trikobalto, una band pop rock in cui è rimasto per una decina di anni, pubblicando anche due dischi. La canzone più famosa della band è probabilmente “Preghiera Maledetta”, di cui uscì anche un video. | Chi è Francesco Gabbani, che stasera canta per l’Italia all’Eurovision. Ha 34 anni e ha vinto l'ultimo Festival di Sanremo con la canzone che canterà stasera, "Occidentali's Karma". |
Martedì 6 maggio la società cinese di ecommerce Alibaba Group ha annunciato che si quoterà in borsa negli Stati Uniti, con una offerta pubblica iniziale (IPO) che potrebbe diventare la più grande nella storia di Wall Street. Alibaba ha annunciato di volere vendere azioni per un valore di almeno 1 miliardo di dollari, ma secondo gli analisti l’intera iniziativa potrebbe raggiungere i 15-20 miliardi di dollari, superando probabilmente il record della più grande quotazione in borsa negli Stati Uniti fissato da Facebook nel maggio del 2012, con una IPO da 16 miliardi di dollari. L’operazione dimostra le enormi potenzialità che la Cina può ancora esprimere per quanto riguarda Internet, in particolare per le vendite online. Che cos’è Alibaba Alibaba è stata fondata da Jack Ma, un imprenditore di 49 anni originario della provincia dello Zhejiang, sulla costa orientale della Cina. Dopo essersi laureato nel 1988, Ma iniziò a occuparsi della creazione di siti Internet con la collaborazione di alcuni amici negli Stati Uniti. Alla fine degli anni Novanta, racconta, si trovava in visita a San Francisco quando gli venne in mente di creare un sito per il commercio elettronico che si chiamasse Alibaba, un nome “facile da pronunciare, e conosciuto in tutto il mondo” grazie alla storia dei quaranta ladroni. | Alibaba si quota in borsa, a Wall Street. La gigantesca società di ecommerce cinese – che vende ogni anno più di Amazon e eBay messi insieme – ha scelto gli Stati Uniti per la sua offerta pubblica iniziale, che potrebbe diventare la più grande nella storia della borsa statunitense. |
Mario Calabresi non è più il direttore del quotidiano Repubblica. Lo ha annunciato lui stesso in una serie di tweet in cui ha precisato che la decisione è stata presa dagli editori. Al suo posto, ANSA scrive che sarà nominato Carlo Verdelli, che ha una lunga carriera alle spalle: è stato direttore della Gazzetta dello Sport, responsabile per l’offerta informativa della RAI, direttore di Sette, Vanity Fair e vicedirettore del Corriere della Sera. Calabresi, che ha 48 anni, era arrivato a gennaio 2016 per sostituire Ezio Mauro dopo sei anni di direzione della Stampa. Dopo tre anni finisce la mia direzione di Repubblica. Lo hanno deciso gli editori. Ho l’orgoglio di lasciare un giornale che ha ritrovato un’identità e ha un’idea chiara del mondo. I lettori lo hanno capito, la discesa delle copie si è dimezzata: era al 14 ora è sotto il 7. (1/1) | Mario Calabresi non è più il direttore di Repubblica. Ha annunciato che lascerà il suo incarico dopo tre anni: secondo ANSA sarà sostituito da Carlo Verdelli. |
Terrence Malick è un regista particolare: è un tipo molto riservato (non si fa vedere in giro quasi mai, nemmeno ai festival) ed è uno che ci tiene a fare le cose per bene (dal 1973 a oggi ha diretto otto film in tutto). Il suo film più recente – che in Italia deve però ancora uscire – è Voyage of Time e Malick ci lavora da decenni: è un documentario-su-tutto e la sinossi dice che è «una celebrazione della vita e della grande storia del cosmo, che trasporta il pubblico in un vasto viaggio e al tempo stesso vicino e personale che attraversa gli eoni dal Big Bang fino alla l’età dei dinosauri al presente mondo umano… e non solo». In Italia, come dicevamo, Voyage of Time deve ancora uscire. Il 9 novembre in alcuni (pochi) cinema italiani è invece uscito Knight of Cups, il penultimo film di Malick, che in gran parte del resto del mondo è uscito mesi fa. Knight of Cups racconta una storia decisamente più piccola di quella di Voyage of Time – parla di uno sceneggiatore depresso che più che altro vaga per Los Angeles e Las Vegas incontrando donne e cercando se stesso – ma il film è comunque ambizioso, complicato e per certi spettatori forse respingente. Come spesso è capitato per altri film di Malick (La sottile linea rossa, The New World, The Tree of Life e To the Wonder) molti spettatori l’hanno trovato noioso e anche tra i critici ci sono opinioni diversi: qualcuno lo trova presuntuoso, qualcun altro lo ritiene stupendo e geniale. Di questa categoria fa parte anche Roger Ebert, probabilmente il critico di cinema più famoso di sempre: nel 2011 disse che Malick era «uno dei pochi registi i cui film non sono mai meno che capolavori». | “Knight of Cups”: forse un capolavoro, forse una gran noia. È il penultimo film di Terrence Malick ed è come gli altri suoi: ma stavolta sono più quelli che lo hanno detestato di quelli a cui è piaciuto. |
L’architetto tedesco Frei Otto è morto lunedì 9 marzo: aveva 89 anni e aveva progettato, tra le altre cose, la copertura delle strutture del parco olimpico di Monaco di Baviera, nel 1972. Il comitato del Pritzker Prize – che è il più importante riconoscimento internazionale per l’Architettura fin dal 1979, anno in cui fu istituito dall’imprenditore americano Jay A. Pritzker – ha fatto sapere martedì di aver assegnato a Frei Otto il riconoscimento anticipando di due settimane l’annuncio ufficiale e precisando che la decisione è stata presa quando lui era ancora in vita: i rappresentanti del comitato «hanno potuto recarsi da lui e condividere la notizia del premio». Tra le motivazioni, le sue idee «visionarie, lo spirito curioso, la fede nella condivisione delle conoscenze e delle invenzioni e il modo di utilizzare con attenzione e parsimonia le risorse». Frei Otto era nato a Siegmar, nella Germania occidentale, il 31 maggio del 1925. Era cresciuto a Berlino e da bambino progettava, per gioco, dei piccoli modelli di aliante. Durante la Seconda guerra mondiale prestò servizio nella Luftwaffe, l’aviazione militare tedesca, e fu catturato vicino a Norimberga: trascorse due anni come prigioniero di guerra vicino a Chartres, in Francia, dove lavorò come architetto da campo, imparando a costruire tende e varie strutture con i pochi materiali disponibili. Dopo la guerra tornò a studiare architettura a Berlino, dove nel 1954 conseguì un dottorato anche in ingegneria civile. | È morto Frei Otto, vincitore del Pritzker Prize 2015. Era un importante architetto tedesco: il comitato del prestigioso Pritzker Prize ha fatto sapere di avergli assegnato il premio anticipando di due settimane l’annuncio ufficiale. |
Roberto Saviano ha scritto un atto d’accusa – così lo definisce lui stesso – rivolto direttamente all’onorevole Nicola Cosentino, per il quale la Camera ha negato ieri l’autorizzazione all’arresto. Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, trattenga ancora il fiato. Non creda che questa congiura dell’omertà che si è frapposta tra lei e le richieste della magistratura, possa sottrarla dal dovere di rispondere di anni di potere politico esercitato in uno dei territori più corrotti del mondo occidentale. Non tiri un sospiro di sollievo, Onorevole Cosentino, perché quel fiato non dovrà usarlo solo per rispondere ai giudici. Il fiato che risparmierà lo deve usare per rispondere a chi ha visto come lei ha amministrato – e lo ha fatto nel peggiore dei modi possibile – la provincia di Caserta, plasmando una forma di contiguità, i tribunali diranno se giudiziaria ma sicuramente culturale, con la camorra. Onorevole Cosentino, per quanto ancora con sicumera risponderà che le accuse contro di lei sono vacue accuse di collaboratori di giustizia tossicodipendenti. I pentiti non accusano nessuno, dovrebbe saperlo. I pentiti fanno dichiarazioni e confessioni; i pm ne riscontrano l’attendibilità ed è l’Antimafia a formulare l’accusa, non certo criminali o assassini. Lei, ribadisco, non è accusato da pentiti, lei è accusato dall’Antimafia di Napoli. Ma anche qualora i tribunali dovessero assolverla, lei per me non sarebbe innocente. E la sua colpevolezza ha poco a che fare con la fedina penale. La sua colpa è quella di avere, per anni, partecipato alla costruzione di un potere che si è alimentato di voti di scambio, della selezione dei politici e degli imprenditori peggiori, il cui unico talento era l’attitudine al servilismo, all’obbedienza, alla fame di ricchezza facile. Alla distruzione del territorio. | Cosentino è colpevole, di molte cose. Lo scrive oggi Roberto Saviano: «abbiamo visto lo stesso sangue». |
Kamil Piatkowski è un designer polacco che ha recentemente realizzato una serie di riproduzioni di loghi famosi immaginandoli ricostruiti con i Lego. Piatkowski ha spiegato che fin da bambino il logo che lo ha più segnato è stato proprio quello dei Lego: ha deciso così di sceglierne altri 15 tra quelli che più lo hanno ispirato nella sua carriera professionale e di includerli nella serie. Ce ne sono di molto famosi, come quello storico di Apple o quello di Volkswagen, e ad altri più legati al lavoro di Piatkowski, come quello di Adobe o quello di Behance, il sito che permette di caricare e condividere progetti di vario tipo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Loghi famosi rifatti coi Lego. Da Volkswagen a Instagram, realizzati da un designer polacco appassionato di Lego fin da bambino. |
Nelle numerose puntate di questa infinita saga chiamata “manovra”, sono state annunciate e poi ritirate le proposte più balzane. Ne abbiamo sentite di tutti i colori – perfino l’idea di un’imposta di bollo sulle rimesse degli immigrati irregolari! – ma intervenire sui privilegi del Vaticano si è confermato ancora una volta un tabù inviolabile. E’ bastato proporre il taglio di alcuni di essi perché la politica, in maniera bipartisan, nascondesse di corsa la testa sotto la sabbia. È successo sabato scorso in Commissione Bilancio del Senato quando l’emendamento – a firma dei radicali Perduca e Poretti, oltre alla sottoscritta, e Chiaromonte (Pd) – sull’abolizione dell’esenzione dell’Ici per le attività commerciali del Vaticano è stato respinto all’unanimità, al netto del voto favorevole di 3 senatori del Pd: Agostini, Carloni e Vita. L’emendamento era volto a recuperare entrate valutate dall’Anci tra i 400 e i 700 milioni di euro l’anno. Come abbiamo cercato di spiegare in tutti i modi, spesso invano a causa dell’intossicazione mediatica che ci ha travolti, non erano le attività di culto ad essere prese di mira ma quelle commerciali su cui, come ammette lo stesso Avvenire, l’area di elusione, tutta giocata sui dubbi interpretativi, non è irrilevante. Se a questo si aggiunge che gli enti ecclesiastici già godono di una riduzione dell’Ires (imposta sul reddito delle società) del 50%, sommandola all’esenzione dell’Ici si arriva a 2 miliardi di euro l’anno. In altre parole, si tratta di veri e propri aiuti di stato, non a caso sotto la lente della Commissione europea, a favore di chiunque faccia profitti da attività immobiliari, turistiche, sanitarie e scolastiche sul suolo italiano ma con lo scudo del Vaticano e in barba alle più elementari leggi della concorrenza. | Le tasse della Chiesa e San Francesco. Emma Bonino spiega i privilegi concessi al Vaticano e le proposte per ridurli. |
Google investirà 550 milioni di dollari (circa 470 milioni di euro) nella società cinese di e-commerce JD.com, nel tentativo di rafforzare la sua posizione sul mercato cinese. L’accordo darà a Google il controllo su meno dell’1 per cento delle azioni di JD.com, che insieme ad Alibaba è una delle due più grandi piattaforme di shopping online in Cina. JD.com sarà inserita nella piattaforma di e-commerce di Google, Google Shopping. | Google investirà 550 milioni di dollari nella società cinese di e-commerce JD.com. |
Mercoledì 22 ottobre Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, ha partecipato a una sessione di domande e risposte con gli studenti dell’Università Tsinghua, a Pechino. Zuckerberg ha esordito mettendo le mani avanti – «Non parlo cinese molto bene» – ma gli studenti sembravano molto contenti e ridevano parecchio. L’incontro era dedicato all’innovazione, a Internet e alla storia di Facebook. Zuckerberg ha pubblicato il video del suo intervento sul suo profilo Facebook. Zuckerberg studia cinese mandarino da anni; e sua moglie, Priscilla Chan, ha origini cinesi. Isaac Stone Fish, direttore della sezione Cina della rivista Foreign Policy, ha definito terribile il cinese di Zuckerberg. «Ha parlato cinese come un bambino di sette anni». Poi ha spiegato che un occidentale che tenta di imparare il mandarino viene comunque visto con simpatia in Cina per lo sforzo dimostrato. | Il video di Mark Zuckerberg che parla in cinese. Ha risposto alle domande degli studenti all'università Tsinghua di Pechino, esordendo con «non parlo cinese molto bene»: ma se l'è cavata. |
A fine giugno è stata molto commentata la decisione di Jony Ive, il più importante designer di Apple, di lasciare la società nei prossimi mesi, con l’obiettivo di costituire un nuovo studio di design autonomo. Ive manterrà una collaborazione con Apple e si sapeva da tempo che il suo impegno all’interno della società fosse diminuito, ma la sua partenza avrà comunque conseguenze per una delle più ricche aziende tecnologiche al mondo, che è diventata tale anche grazie alle numerose intuizioni di Ive. Il passaggio a una gestione diversa della progettazione dei prodotti sarà delicato per Apple, ma potrebbe anche essere l’opportunità per riprendere a innovare, grazie a un approccio diverso e all’apporto di nuove forze. Il difficile compito di coordinare la progettazione dei nuovi prodotti spetterà a Jeff Williams, un dirigente di lungo corso di Apple, che non ha però competenze nel design paragonabili a quelle di Ive, tra i più importanti e rilevanti progettisti di industrial design degli ultimi decenni. Con le sue linee essenziali e l’impiego di materiali come alluminio e vetro, Ive ha reso inconfondibili i prodotti di Apple, a cominciare dai MacBook e dagli iPhone. Il suo stile ha di fatto condizionato buona parte dell’industria, con numerose altre aziende che negli anni hanno imitato, se non proprio copiato, le sue scelte. | Quest’uomo è l’ultima scommessa di Apple. Jeff Williams, manager e ingegnere meccanico, prenderà il posto di Jony Ive, celebrato designer autore dei più grandi successi dell'azienda. |
Pornhub, uno dei più grandi network di siti porno al mondo, ha recentemente diffuso una serie di dati e grafici relativi alle visite su YouPorn – uno dei principali siti del gruppo – durante i Mondiali di calcio, e in particolare prima, durante e dopo le partite. I dati sono stati incrociati con quelli sulla provenienza geografica delle visite, e sono emerse relazioni evidenti e rilevanti tra l’insieme degli utenti di siti porno e quello degli appassionati di calcio. Brasile-Croazia, giovedì 12 giugno Era la partita d’esordio del Mondiale di calcio, vinta dal Brasile 3-1, e YouPorn ha registrato una flessione del traffico in diversi paesi. In Germania, per esempio, il traffico è calato del 50 per cento dopo l’inizio della partita. In Brasile e Croazia, i due paesi le cui nazionali giocavano contro, c’è stato un calo delle visite rispettivamente del 60 per cento e del 75 per cento. | Il traffico su YouPorn durante i Mondiali. Diminuisce un po' ovunque durante le partite: poi aumenta più velocemente nei paesi le cui nazionali perdono (tranne che in uno, in controtendenza). |
Il dibattito su che fine faranno i libri di carta ora che ci sono gli ebook va avanti da anni e ha prodotto una letteratura molto ampia e variegata, tra chi prevede la fine del libro e chi sostiene che continuerà a esistere insieme alle librerie e alle biblioteche. La trasformazione da oggetto tangibile a prodotto digitale è comunque in corso e, anche se non riusciamo ancora a prevedere con certezza le dimensioni e la portata di questo cambiamento, è indubbio che i semplici gesti che hanno accompagnato la lettura da quando esiste la parola scritta stanno cambiando. Partendo da questa considerazione, lo scrittore e critico letterario Lev Grossman si occupa sul New York Times del nostro progressivo passaggio dal leggere srotolando le pergamene allo scorrimento con le dita sugli schermi dei tablet. Grossman osserva che per trovare un cambiamento così importante nella storia della parola scritta, come quello che stiamo vivendo in questi anni, occorre tornare indietro a metà del Quattrocento quando Johann Gutenberg ideò il suo sistema di stampa a caratteri mobili. Andando ancora più indietro nel tempo, c’è un altro precedente efficace per comprendere come stiano cambiando le cose. A partire dal primo secolo dopo Cristo, i lettori nell’Occidente abbandonarono progressivamente i rotoli di pergamena per i codici, i libri rilegati che usiamo ancora oggi. | Gli ebook e sant’Agostino. Lo scrittore Lev Grossman spiega perché solo i libri di carta danno un potere unico al lettore che quelli elettronici non possono dare, santità compresa. |
Il cosiddetto “decreto dignità“, approvato dal Consiglio dei ministri una settimana fa con lo scopo di combattere il lavoro precario, contiene anche alcune norme molto discusse sul gioco d’azzardo. In particolare il decreto vieta di sottoscrivere nuovi contratti per fare pubblicità a certi tipi di gioco d’azzardo. «Vietare la pubblicità al gioco d’azzardo è un passo storico di grande valore culturale», aveva detto Luigi Di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle e, in quanto ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, autore del provvedimento. La norma che vieta la pubblicità del gioco d’azzardo è stata accolta con soddisfazione dalle associazioni che lottano contro la diffusione del gioco d’azzardo. L’Italia è uno dei paesi al mondo dove si gioca di più e, visto che a giocare sono spesso i più poveri e meno istruiti, diversi economisti hanno definito la spesa che finisce in giochi una “tassa volontaria” sull’ignoranza. Nel 2017 il settore ha fatturato circa 96 miliardi di euro, con una spesa netta per i giocatori (pari al denaro speso nel gioco, meno le vincite) pari a 20,5 miliardi di euro. Il decreto però ha anche incontrato l’opposizione delle società che si occupano di gioco d’azzardo e di coloro che dalle loro inserzioni pubblicitarie ci guadagnano, come le squadre di calcio (11 su 20 squadre di serie A ricevono sponsorizzazioni da società di gioco d’azzardo). | Cosa prevede il “decreto dignità” sulla pubblicità del gioco d’azzardo. La vieta, in sostanza, ma non per tutti i giochi, non da subito e con altri criteri che fanno discutere. |
Il 28 agosto del 1963 Martin Luther King non era di buon umore. Qualche giorno prima il presidente Kennedy, suo principale sostegno nella lotta per i diritti civili, gli aveva chiesto di cancellare la marcia di Washington per timore di spaventare l’opinione pubblica. Dagli Stati del Sud arrivavano notizie orribili di pestaggi, incendi e omicidi. Subito prima del suo discorso, Mahalia Jackson aveva cantato una canzone tristissima dedicata ai mali del mondo. King avrebbe potuto raccontare alle migliaia di manifestanti riuniti davanti al Lincoln Memorial di aver fatto un incubo. I suoi sostenitori avrebbero vigorosamente annuito e sarebbero tornati a casa più arrabbiati di prima. | A cosa serve la Leopolda. Quattro protagonisti della riunione di Firenze spiegano cosa se ne aspettano e cosa bisognerà fare dopo. |
«Grazie amico», «dacci un taglio», «dì un po’», «ci puoi scommettere», «dannazione». Sono tutte parole o locuzioni del doppiese (o doppiaggese): la lingua, spesso un po’ di plastica, che si parla nei film tradotti in italiano. Questo sarebbe il momento per le considerazioni sul valore di un film in lingua originale, sull’utilità del doppiaggio, sulla “grande scuola dei doppiatori italiani”, ma ve le risparmiamo: qualcuno guarda film in inglese perché non sopporta l’italiano, qualcun altro li guarda in italiano perché trova ostico l’inglese e faticosa la lettura dei sottotitoli, in qualsiasi lingua siano scritti. Al posto delle considerazioni generali abbiamo scelto un po’ di casi specifici di traduzioni cinematografiche (e solo in un caso di una traduzione televisiva) dall’inglese all’italiano, in cui i traduttori si sono trovati a dover gestire situazioni particolari o peculiari. A volte se la sono cavata con ottimi risultati, in altre situazioni hanno avuto un po’ più di problemi. Ma, ehi amici: diamoci un taglio e iniziamo a vedere il primo caso, dannazione. | Storie di traduzioni di film. Curiosità, sfide non facili, successi e grandi trovate (come lupo ululà), ma anche errori grossolani (il silicone non è il silicio). |
La storia della nascita dei Pearl Jam, la band di maggior successo e forse la più importante di uno degli ultimi periodi creativi della storia del rock – quello che fu chiamato “grunge” – era già una storia straordinaria e drammatica prima ancora che uscisse il loro primo disco: Ten, pubblicato il 27 agosto 1991, 25 anni fa. Di solito le biografie degli inizi delle band famose si somigliano molto: compagni di scuola o conoscenti che cominciano a suonare da adolescenti, concerti nei locali, sviluppi successivi del loro genere, qualcuno che li scopre, primi successi, prime defezioni dalla band. Successe anche quella volta, ma la band non si chiamava Pearl Jam, e ignorava persino l’esistenza di quello che sarebbe diventato il cantante e frontman del gruppo, Eddie Vedder. Si chiamavano Mother Love Bone, e si erano formati nel 1988 nella allora vivacissima scena del rock underground di Seattle, che stava allevando le più famose band del grunge. Erano cinque e andarono presto molto forte, i primi del nascente genere ad avere un contratto con una casa discografica maggiore. Pubblicarono un EP nel 1989, avevano un cantante che si faceva notare e amare da sempre più fans, Andrew Wood: aveva 23 anni e una personalità notevole, da leader, attore e protagonista nei concerti. Nel 1990 registrarono il loro primo disco, circondato da molte attese. Doveva uscire a marzo, ma pochi giorni prima, il 19 marzo 1990, Wood morì di un’overdose di eroina dopo due giorni di coma, a 24 anni. Il disco, Apple, fu pubblicato a luglio, con la band ormai sbriciolata da quello che era successo. La storia è raccontata da diversi testimoni nel bellissimo documentario del regista Cameron Crowe sui Pearl Jam. | 25 anni fa uscì “Ten”, il primo disco dei Pearl Jam. Ma già prima al gruppo erano successe cose drammatiche e straordinarie, quando aveva un nome e un cantante diverso. |
L’azienda tedesca ThyssenKrupp ha presentato Multi, un progetto molto ambizioso per cambiare radicalmente i sistemi utilizzati negli ascensori dei grattacieli entro pochi anni. Il piano prevede di sostituire il classico sistema di cavi e contrappesi, rimasto sostanzialmente invariato in oltre un secolo, con cabine che si muovono autonomamente e che sono libere di spostarsi sia verticalmente sia orizzontalmente. Multi permetterebbe in questo modo di eliminare uno dei più grandi vincoli nella costruzione di nuovi palazzi e di dare più libertà agli architetti durante la fase di progettazione. Gli ascensori classici hanno costituito finora un limite nella realizzazione di grattacieli molto alti per diversi motivi: | Gli ascensori magnetici senza cavi. ThyssenKrupp vuole cambiare una tecnologia che è più o meno la stessa da oltre un secolo, con cabine in grado di muoversi anche orizzontalmente. |
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia | La nipote di Mubarak. Adriano Sofri scrive a Giuliano Ferrara su Berlusconi, sulla sconfitta e su certi ritrovati idraulici. |
Giovedì 8 ottobre è uscito in Italia il film spagnolo La vita è facile ad occhi chiusi (Vivir es facil con los ojos cerrados): il film è uscito in Spagna nel 2013 e nel frattempo ha vinto 6 premi Goya – i principali premi per il cinema spagnolo – ed è diventato il candidato spagnolo per l’Oscar 2015 al miglior film straniero. La vita è facile ad occhi chiusi racconta una storia inventata, basata però su veri avvenimenti che riguardano il cantante John Lennon e il professore universitario d’inglese Juan Carrión. La vita è facile ad occhi chiusi prende spunto dall’incontro tra Lennon e Carrión, avvenuto nell’autunno del 1966 vicino ad Almería, nel sud della Spagna. Lennon era ad Almería perché era tra gli attori del film Come ho vinto la guerra, diretto da Richard Lester. Carrión era un fan dei Beatles e usava i testi delle loro canzoni per insegnare l’inglese ai suoi studenti. C’era però un problema: i dischi dei Beatles non contenevano le trascrizioni dei testi e a Carrión capitava di avere problemi nel trascriverli in modo corretto. Decise di andare personalmente da Lennon per chiedergli delucidazioni su alcuni testi e per suggerirgli di aggiungere le trascrizioni delle canzoni nei successivi dischi dei Beatles. Carrión, scrive El Pais, non andò da Lennon per mitomania ma «solo per l’amore di un lavoro ben fatto». | Storie su John Lennon in Spagna. Le racconta un film appena uscito in Italia: c'entrano un professore spagnolo e il primo testo di "Strawberry Fields Forever". |
Sulla copertina dell’Economist di questa settimana c’è una bomba fatta di baguette, uno dei simboli della Francia. La bomba fatta di baguette indica appunto quella che, secondo il settimanale britannico, rappresenta la prossima e più grave minaccia per l’economia europea, cioè l’economia francese: un problema che potrebbe essere addirittura più grande, per la zona euro, di quello rappresentato dai bilanci di Portogallo, Grecia, Spagna e Italia. La Francia è uno dei paesi che hanno combattuto di più negli ultimi mesi perché l’euro si rafforzasse: il presidente François Hollande è stato spesso in contrasto con Angela Merkel, il cancelliere tedesco, perché venissero aiutati i paesi in difficoltà e perché fosse adottato il “fondo salva stati” permanente (che oggi c’è, più o meno, e si chiama ESM). Anche se l’andamento sul mercato dei titoli di Stato della Francia ha avuto un percorso molto più agile rispetto a Italia e Spagna, con un livello dello spread basso (il differenziale con i titoli di stato tedeschi a dieci anni) e quindi tassi d’interesse relativamente bassi da pagare, l’economia francese rimane molto vulnerabile. | La prossima sarà la Francia? secondo l'Economist, l'economia francese è una "bomba a orologeria" che può fare danni seri in Europa, in tempi brevi. |
Per la mattina di martedì 22 ottobre (in Italia saranno le 19), Apple ha organizzato a San Francisco un evento per presentare le sue ultime novità: per sapere cosa saranno, questa è una guida minima delle voci che circolano online, con beneficio d’inventario. iPad La quarta generazione di iPad fu presentata durante un evento il 12 settembre 2012: rispetto all’edizione precedente aveva di diverso il processore (più potente) e il nuovo connettore Lightning, già introdotto su iPhone 5. Le informazioni circolate nelle ultime settimane indicano che Apple presenterà una nuova generazione di iPad con più sensibili differenze rispetto all’attuale tablet. Il nuovo iPad 5 dovrebbe essere esteticamente simile alla sua versione in piccolo, iPad mini, quindi con la parte posteriore ridisegnata e un poco più squadrata. Lo schermo sarà sempre da 9,7 pollici con Retina display, mentre ci si aspetta che all’interno abbia il nuovo processore A7 a 64 bit, probabilmente una variante del processore utilizzato per iPhone 5S, che sarà in vendita in Italia dal 25 ottobre. | Che cosa presenta Apple martedì. I nuovi iPad grandi e piccoli, il sistema operativo Mavericks, e poi circolano voci molto da confermare. |
Il Fatto Quotidiano ha scritto che la procura di Roma ha chiuso le indagini sul caso CONSIP, un presunto caso di corruzione che riguarda un imprenditore napoletano, alcuni dirigenti della società che si occupa di gran parte degli acquisti della pubblica amministrazione (la CONSIP), Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi e il ministro dello Sport Luca Lotti, anche lui molto vicino a Renzi. Secondo il Fatto Quotidiano, la procura ha chiesto l’archiviazione per Tiziano Renzi, che era stato indagato per l’accusa di traffico di influenze, mentre – tra gli altri –rischiano di andare a processo Luca Lotti per l’accusa di favoreggiamento, l’ex comandante dei Carabinieri Tullio Del Sette per rivelazione di segreto d’ufficio, il generale dei Carabinieri Emanuele Saltalamacchia per favoreggiamento e l’imprenditore napoletano Carlo Russo per millantato credito. Nel filone di indagini che riguardava invece alcuni carabinieri del NOE accusati di aver travisato volontariamente alcuni elementi dell’indagine per aggravare la posizione di Tiziano e Matteo Renzi, sembra che siano rimaste le accuse di depistaggio, falso e rivelazione di segreto d’ufficio per Gianpaolo Scafarto e di depistaggio per l’ex colonnello dei Carabinieri Alessandro Sessa. | Sono state chiuse le indagini sul caso CONSIP ed è stata chiesta l’archiviazione per Tiziano Renzi, scrive il Fatto Quotidiano. |
La nota casa di produzione di videogiochi Activision ha annunciato che nell’autunno del 2015 pubblicherà un nuovo videogioco della serie Guitar Hero, che permette al giocatore di “suonare” una canzone premendo una certa combinazione di tasti su una chitarra finta collegata alla console. Il nuovo videogioco si chiamerà Guitar Hero Live e sarà il primo della serie a essere pubblicato negli ultimi cinque anni: l’ultimo era stato Guitar Hero: Warriors of Rock, pubblicato nel 2010. A differenza delle precedenti edizioni, il giocatore impersonerà il membro di una band dalla cui prospettiva vedrà quello che succede sul palco e fra il pubblico. Significa che nel caso di cattiva esecuzione della canzone, il pubblico fischierà il giocatore. Gli altri membri della band saranno invece impersonati da veri attori (nel trailer del gioco, una band di cinque persone suona “Gold on the Ceiling” dei Black Keys, che nella realtà sono in due). Anche la finta chitarra sarà leggermente diversa: non ci saranno più i cinque bottoni colorati da premere sul manico, che avrà invece diverse zone “sensibili” e sarà più simile a quello di una chitarra vera. Guitar Hero Live uscirà per Xbox One, Xbox 360, PlayStation 4, PS3 e Nintendo Wii U. Activision ha detto che sarà disponibile su «alcuni dispositivi mobili». Chi acquisterà il gioco potrà anche accedere ad alcuni canali online in cui verranno proposte 24 ore su 24 canzoni da suonare sfidando altri giocatori. | Il ritorno di Guitar Hero. Uscirà in autunno una nuova edizione del videogioco che permette di "suonare" canzoni vere con una chitarra finta: le cose da sapere. |
«Siamo diventati insicuri e spaventati di esserlo: come sia successo tutto questo, è materia da sociologi», scrive Luca Sofri (il peraltro direttore del Post) nel suo recente libro Un grande paese. E i sociologi sono in effetti intervenuti sul tema: il Censis ha pubblicato ieri un’indagine sulla “Crescente sregolazione delle pulsioni” degli italiani. Ne scrive così la Stampa, oggi: «Questo individualismo rende soli e sbandati, ed espone gli italiani a nuove dipendenze e vecchie fragilità psicologiche» | Insicuri e spaventati. Lo dice il Censis degli italiani, lo dice il direttore del Post nel suo libro. |
Edoardo Rixi, viceministro del governo italiano alle Infrastrutture nominato in quota Lega, è stato condannato a tre anni e cinque mesi di carcere per falso e peculato. Rixi era da tempo coinvolto in un’inchiesta sulla gestione di alcuni fondi regionali in Liguria. Poco dopo Rixi ha annunciato di aver «consegnato a Salvini» le sue dimissioni e lo stesso Matteo Salvini, leader della Lega, ha detto di averle accettate «unicamente per tutelare lui e l’attività del governo da attacchi e polemiche senza senso». Non è chiarissimo cosa intendano, comunque, visto che Rixi dovrebbe consegnare le sue dimissioni da viceministro al presidente del Consiglio dei ministri, e non al vice presidente né al leader del suo partito. La decisione di Rixi e Salvini è un grosso passo indietro rispetto a quanto annunciato soltanto pochi giorni fa: dopo che la Lega aveva stravinto le elezioni europee, infatti, Salvini aveva detto senza mezzi termini che Rixi non si sarebbe dimesso. L’accordo di governo fra Lega e Movimento 5 Stelle prevede le dimissioni per qualsiasi ministro riceva una condanna, anche solo di primo grado. È plausibile che la Lega non abbia voluto forzare la mano su una storia che non avrebbe potuto concludersi se non con le dimissioni di Rixi, come era già successo con Armando Siri. | Edoardo Rixi, condannato e dimesso. Il viceministro leghista è stato condannato per peculato e falso; nonostante le dichiarazioni di Salvini dei giorni scorsi, sembra abbia già dato le dimissioni. |
Grazie all’operato di un sindaco che ha lavorato molto per prevenire l’esclusione sociale, mescolando le persone e facendole sentire al sicuro Le persone che attraversano la Manica partendo dalle coste francesi sono in aumento, e il Regno Unito minaccia di respingerle | Lo spettro islamista in Europa. La diretta video del dibattito a Ferrara tra Ian Buruma, Tariq Ramadan e Oliver Roy (terminata). |
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia | “Il piano di Berlusconi per Napoli è fallito”. Il Mattino sancisce come è andata a finire l'ultima promessa sulla rimozione dei rifiuti. |
Apple ha organizzato per domani, mercoledì 7 marzo, una presentazione presso lo Yerba Buena Center for the Arts di San Francisco. L’evento è particolarmente atteso perché dovrebbe portare, tra le altre cose, alla presentazione di una nuova versione dell’iPad più potente e con uno schermo più definito rispetto al modello attuale. Il compito di annunciare i nuovi prodotti e le altre novità spetterà a Tim Cook, l’attuale CEO della società succeduto a Steve Jobs, e probabilmente ad alcuni altri dirigenti di Apple che già in passato hanno partecipato ai famosi keynote dell’azienda. Come da tradizione, Apple ha solamente diffuso gli inviti per l’incontro di domani senza fornire alcun ulteriore dettaglio. Online circolano diverse voci su cosa potrà essere annunciato domani, alcune ipotesi sembrano essere particolarmente realistiche, mentre altre vanno prese con le molle. Nuovo iPad La presentazione di un nuovo modello del tablet dovrebbe essere al centro dell’evento di domani. L’invito diffuso la settimana scorsa mostra, del resto, il bordo e una porzione dello schermo dell’iPad accompagnati da un essenziale: «Abbiamo qualcosa che dovete proprio vedere. E toccare». La novità “da vedere” più importante è probabilmente il nuovo schermo dell’iPad, che dovrebbe essere molto più definito dell’attuale e paragonabile per definizione a quello utilizzato dall’iPhone 4 in poi: il “retina display”. Oltre a riprodurre immagini e video più nitidi, dovrebbe migliorare notevolmente la lettura dei testi, cosa su cui Apple punta molto dal momento dell’introduzione del proprio store iBook per la vendita dei libri in formato elettronico. | Il nuovo iPad e tutto il resto. Che cosa c'è in ballo in vista della presentazione Apple di domani, dai nuovi Mac alle lingue di Siri. |
Spotify – il più grande servizio di musica in streaming al mondo – ha tolto dalle sue playlist tutte le canzoni del cantante statunitense R. Kelly, in risposta alle accuse di molestie sessuali nei suoi confronti. Le canzoni di R. Kelly possono ancora essere ascoltate su Spotify e gli utenti possono aggiungerle alle loro playlist personali, ma non le troveranno più nelle playlist create da Spotify, alcune delle quali molto seguite e apprezzate. R. Kelly è stato accusato di molestie sessuali, di aver creato e diffuso materiale pornografico e lo scorso anno anche di aver creato una specie di culto sessuale tenendo delle ragazze come schiave in casa sua. Spotify ha detto di non voler censurare artisti per via delle loro condotte, ma ha detto che non intende più promuovere i loro lavori ogni qualvolta si trova a dover fare una scelta editoriale (come quella delle playlist). R. Kelly ha 51 anni e la sua canzone più famosa è probabilmente “I believe I can Fly”. | Spotify ha tolto dalle sue playlist tutte le canzoni di R. Kelly, in risposta alle accuse di molestie nei suoi confronti. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 202 casi di contagio da coronavirus e 71 morti, secondo i dati diffusi mercoledì dalla Protezione Civile. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 249, 14 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 4.381.349, 62.699 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.293, per un totale di 169.939. Oggi sette regioni non hanno registrato contagi: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e altre otto regioni ne hanno registrati meno di dieci ciascuna. #LNews #coronavirus | Le notizie di mercoledì sul coronavirus in Italia. Sono stati comunicati 202 nuovi casi positivi e 71 morti nelle ultime 24 ore. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 249. |
Gomorra – il libro di Roberto Saviano sulla camorra che è stato uno dei maggiori bestseller dell’editoria italiana negli ultimi decenni – fu pubblicato dieci anni fa, nel 2006. In occasione dell’anniversario Mondadori ha fatto uscire una nuova edizione del libro e ci sono state diverse celebrazioni e ricostruzioni, anche da parte dello stesso Saviano. E sabato Edoardo Brugnatelli, creatore della collana Strade Blu che fu allora editor di Gomorra, ha raccontato su Medium come conobbe Roberto Saviano e come si arrivò alla pubblicazione di quel libro: racconto che sovverte abbastanza le letture a posteriori sulla consapevole costruzione del suo successo. Per esempio, scrive Brugnatelli che il progetto fu dapprima “circondato dall’indulgente scetticismo dei capi” in Mondadori. Oltre al testo di alcune email scambiate con Saviano tra il 2004 e il 2005, Brugnatelli ha pubblicato l’estratto di un saggio che parla di come Gomorra venne accolto dai lettori, in particolare dalle più di duemila persone che fino a oggi hanno recensito il libro su Anobii, il social network dedicato ai libri di proprietà di Mondadori. Il saggio, ancora inedito, si intitolerà Leggere in rete. La lettura in ambiente digitale e sarà pubblicato da Editrice Bibliografica, a cura di Chiara Faggiolani e Maurizio Vivarelli. La parte finale dell’intervento di Brugnatelli è una email scritta da Saviano nel marzo del 2005 in cui lo scrittore riflette sulla forma finale da dare a Gomorra. La genesi di “Gomorra” è abbastanza curiosa, caratterizzata da forti elementi di casualità, come spesso accade nell’editoria. L’idea che i mega successi editoriali siano frutto di abili strategie e di sofisticate pianificazioni è una idea ricca di fascino che di solito cercano di spacciare alcuni tra i tantissimi padri putativi di ogni successo (quelle stesse persone che misteriosamente si dissolvono nel nulla quando le cose vanno meno bene, per intenderci) ma che molto poco ha a che fare con quanto effettivamente succede nella realtà. | Come è nato “Gomorra”. Edoardo Brugnatelli, editor di Saviano nel 2006, ha pubblicato parte delle email che hanno portato alla pubblicazione del libro. |
Fino all’1 novembre 2016 la Galleria Carla Sozzani di Milano ospita la mostra David Seidner, celebre fotografo di moda e ritratti che realizzò servizi e pubblicità per riviste come Vogue, Harper’s Bazaar, Vanity Fair e per marchi come Emmanuel Ungaro, Lanvin, Dior e John Galliano. Seidner è considerato uno dei massimi esponenti della fotografia di moda degli anni Ottanta e Novanta. Nato a Los Angeles nel 1957 e morto nel 1999, a 42 anni, per complicazioni legate all’AIDS, nella maggior parte della sua carriera lavorò a Parigi e dal 1980 al 1982 collaborò esclusivamente con la casa di moda Yves Saint Laurent. La mostra alla Galleria Carla Sozzani – in Corso Como 10 – è la prima retrospettiva italiana a lui dedicata e raccoglie 50 fotografie provenienti dall’International Center of Photography di New York: non solo di moda ma anche ritratti e fotografie ispirate alla storia dell’arte. Tra le immagini in mostra c’è un ritratto del compositore John Cage, fotografato nel 1977 per il Los Angeles Times, composto da cinque diversi scatti, ognuno per una parte del corpo di Cage, una tecnica – quella di scomporre e ricomporre la figura del soggetto ritratto – utilizzata spesso da Seidner. C’è anche una serie di ritratti ispirata a quella del pittore americano John Singer Sargent (1856-1925): negli anni Novanta, a partire da un servizio per Vanity Fair, Seidner si mise a rintracciare i discendenti dei soggetti di Sargent per fotografarli negli abiti dei loro antenati. La fotografia di Seidner infatti è colta e pittorica, e cerca di evocare quadri famosi o filoni artistici nella particolare piega di un vestito o nella posizione di una mano. | 50 fotografie di David Seidner in mostra a Milano. È stato uno dei più importanti fotografi di moda degli anni Ottanta e Novanta, famoso per i ritratti destrutturati e ricomposti e il richiamo alla storia dell'arte. |
Il consiglio di amministrazione della grande azienda di costruzioni CMC, con sede a Ravenna, ha chiesto di ammettere la società alla procedura di concordato preventivo “con riserva”, una procedura che si può intraprendere in presenza di grossi debiti per provare a evitare il fallimento. In una nota del gruppo si legge che il concordato rappresenta “il percorso più efficace per porre in sicurezza il patrimonio della società e tutelare, in tal modo, tutti i portatori di interessi”. Il settore dell’edilizia sta vivendo un momento di particolare crisi: poche settimane fa un’altra grande azienda del settore, Astaldi, aveva richiesto il concordato preventivo, mentre in estate il gruppo Condotte aveva chiesto l’avvio dell’amministrazione straordinaria. Il Sole 24 Ore riporta che per CMC “oltre a un possibile aumento di capitale a carico della galassia Legacoop, sul tavolo ci sarebbero anche opzioni più hard: una rinegoziazione del debito, cessioni e altre operazioni straordinarie fino alla potenziale fusione con altri operatori”. | La CMC di Ravenna ha chiesto il concordato preventivo. |
Nelle ultime settimane diverse inchieste giornalistiche si sono occupate delle condizioni dei lavoratori nelle fabbriche cinesi che lavorano per Apple. Come ha spiegato una recente indagine del New York Times, per pochi dollari al giorno, gli operai dei principali fornitori della società devono affrontare turni massacranti, in condizioni di scarsa sicurezza e con pericoli per la loro salute. Il problema è da tempo a conoscenza di Apple, che ha avviato campagne e iniziative per rendere più sostenibili le condizioni di lavoro nelle imprese che materialmente producono gli iPhone, gli iPad e gli altri suoi dispositivi, ma la società viene accusata di aver fatto ancora troppo poco. Tim Cook, l’amministratore delegato di Apple succeduto a Steve Jobs, ha deciso di rispondere alle critiche con una lunga lettera inviata a tutti i propri dipendenti, che è stata da poco resa pubblica dal sito 9to5mac. Team, | «Noi non siamo fatti così». La lettera di Tim Cook inviata ai dipendenti Apple per rispondere alle accuse sulle cattive condizioni di lavoro nella catena di produzione della società. |
Dopo la premiazione degli Oscar dell’anno scorso a moltissimi sarà capitato di ritrovarsi in una discussione sul fatto che fosse stato giusto o no negare per l’ennesima volta il premio a Leonardo DiCaprio, candidato con The Wolf Of Wall Street. È una discussione ricorrente ogni volta che si compila una lista («perché non c’è questo?») o si decidono i vincitori di un premio («non era meglio quest’altro?») e in ottantaquattro edizioni i premi Oscar hanno prodotto tante storie di vincitori mancati. DiCaprio è infatti in ottima compagnia, come racconta il Washington Post: ed è molto probabile che non sappiate che alcuni degli attori qui sotto non hanno mai vinto un Oscar per la recitazione. Robert Redford, per esempio. Julianne Moore, per esempio (che però forse vincerà questa volta). Ci sono attori che sono stati candidati tantissime volte – Peter O’Toole addirittura otto – e non hanno mai vinto: quelli che seguono sono quelli con più nomination “inutili”, diciamo. Per fortuna ci sono i premi alla carriera a correggere di tanto in tanto le ingiustizie. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Quelli che non hanno mai vinto l’Oscar. Di Leonardo DiCaprio sapete tutti, e va bene: ma di Brad Pitt? E Julianne Moore? E Robert Redford? C'è chi ha avuto otto nomination e non ha vinto mai. |
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