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Stanotte si è tenuta la 90esima edizione degli Oscar, i più importanti premi americani del cinema. La cerimonia di premiazione è iniziata quando in Italia erano le due di notte e stava succedendo quell’altra cosa. Il film più premiato è stato La forma dell’acqua, che ha vinto gli Oscar per il Miglior film, la Miglior regia (a Guillermo del Toro), la Miglior colonna sonora e la Miglior scenografia. Dunkirk ha vinto tre Oscar e L’ora più buia, Blade Runner 2049 e Coco ne hanno vinti due ognuno. Gary Oldman ha vinto il premio per il Miglior attore protagonista; McDormand ha fatto il discorso migliore della serata, dopo aver vinto il premio per la Miglior attrice protagonista. Ha vinto un premio anche Kobe Bryant mentre lo sceneggiatore James Ivory, che ha 89 anni, è diventato il più vecchio vincitore di un Oscar competitivo. Premi a parte, ci sono stati come al solito momenti e discorsi notevoli, per vari motivi. Di seguito abbiamo raccolto i principali.
Oscar 2018: i migliori momenti. Le cose rilevanti e divertenti della notte degli Oscar, per chi stanotte ha preferito dormire o aspettare "i dati reali".
L’App Store di Apple è uno dei più grandi servizi al mondo per scaricare e installare applicazioni, e anche il più redditizio. Attraverso il suo motore di ricerca interno, ogni giorno milioni di persone trovano e scoprono nuove applicazioni da installare sui loro dispositivi Apple: essere tra i primi nei risultati di ricerca è una grande opportunità per farsi notare e avere successo, ma secondo diversi sviluppatori di applicazioni e secondo varie inchieste giornalistiche pubblicate negli ultimi mesi, sembra che Apple abbia sfruttato la sua posizione di gestore del servizio a proprio vantaggio, dando maggiore risalto alle proprie applicazioni rispetto a quelle sviluppate da terzi. L’accusa nei confronti di Apple non è nuova e si inserisce nell’ampio filone dei sospetti, e delle iniziative legali, sulla condotta delle grandi aziende tecnologiche che offrono servizi online e al tempo stesso rendono accessibili i servizi di altri soggetti. L’esempio classico che si fa in questi casi è quello di Alphabet, la holding di Google, società ormai gigantesca e che tramite le pagine dei risultati del suo motore di ricerca promuove e offre i propri prodotti in base alle parole chiave utilizzate dagli utenti. Negli anni Google ha ricevuto multe miliardarie da parte della Commissione europea, proprio con l’accusa di avere organizzato i contenuti nelle proprie pagine dei risultati per privilegiare i suoi servizi rispetto a quelli analoghi offerte da altre società. Il sospetto mosso da molti è che Apple abbia di recente fatto qualcosa di analogo, con il sistema di ricerca del suo App Store.
Apple favorisce le sue applicazioni nell’App Store? un'approfondita inchiesta del New York Times mostra come per anni le app dell'azienda fossero in grande evidenza nei risultati delle ricerche, rispetto a quelle della concorrenza.
È morto ieri Nuccio Ciconte, giornalista e cofondatore del Fatto Quotidiano. Le cause della morte non sono state rese note. Prima di arrivare al Fatto Quotidiano, Ciconte era stato uno storico caporedattore della redazione Esteri dell’Unità, e cronista di guerra per molti anni. Ciconte è stato anche il primo caporedattore del Fatto Quotidiano quando fu fondato, nel 2009. È morto Nuccio Ciconte. Era caporedattore agli esteri quando (merito tutto suo) venni assunto all'Unità. Ci conoscemmo a Madrid nel 1985. Nuccio era un uomo dolce, intelligente e buono. Come in una vita se ne incontrano pochissimi. Lavorare con lui era, ogni giorno, una gioia
È morto Nuccio Ciconte, giornalista e cofondatore del “Fatto Quotidiano”.
Giovedì 10 aprile un aeroplano alla ricerca del Boeing 777 del volo MH370 di Malaysia Airlines ha rilevato un nuovo possibile segnale sottomarino, nella zona dell’Oceano Indiano dove da settimane si sono concentrare le ricerche. Il segnale è stato rilevato da un ricognitore australiano di tipo P-3 Orion nella stessa area dove la nave Ocean Shield aveva rilevato alcuni ultrasuoni domenica e martedì scorsi. I segnali potrebbero provenire dalle scatole nere dell’aereo scomparso, che sono dotate di dispositivi per emettere ultrasuoni quando sprofondano in acqua, in modo da potere essere ritrovate. (Come si sente un “ping”)
Come è profondo l’oceano. Una grafica che mostra l'abissale difficoltà di individuare i segnali emessi dalle scatole nere del volo MH370, per non parlare del relitto.
Nella notte tra il 21 e il 22 gennaio i vigili del fuoco hanno continuato le ricerche delle 24 persone che risultano disperse dentro all’Hotel Rigopiano, l’albergo di Farindola sul Gran Sasso ricoperto da una grande valanga mercoledì 18 gennaio. Dopo le quattro persone estratte vive tra venerdì notte e sabato mattina, nessun’altra persona è stata salvata, anche se a partire da sabato mattina i giornali avevano parlato di nuove voci provenienti dall’interno dell’hotel, che non erano però state localizzate dai soccorritori. Nella giornata di sabato la Protezione Civile ha smentito che siano state individuate altre persone vive, spiegando che quelli che si sentono sembrano soprattutto rumori, forse causati dai cedimenti della struttura dell’hotel. In totale, le persone estratte vive sono state nove, mentre i morti accertati sono cinque. Fino a sabato si riteneva che le persone ancora all’interno dell’hotel fossero 23, ma dalle testimonianze di alcuni degli ospiti salvati dalla struttura è emerso che probabilmente si trovava nell’hotel anche Faye Dame, un dipendente dell’albergo di 30 anni. Domenica le ricerche dei vigili del fuoco continueranno. Tra le persone salvate finora ci sono Gianfilippo e Ludovica Parete, i due bambini figli di Giampiero, cuoco di Pescara che era all’esterno dell’albergo al momento della valanga e che ha dato l’allarme. Anche Adriana Vercerao, moglie di Parete, è stata estratta viva. Altri due bambini (senza i genitori) e quattro adulti (tra cui una coppia) sono tra le persone salvate. I soccorsi sono riusciti a raggiungere le persone estratte vive finora attraverso una zona che si trova sopra l’area della piscina dell’albergo, l’unica rimasta parzialmente scoperta dalla neve. Le persone salvate nel corso della notte tra venerdì e sabato, trovate grazie ai cani da valanga, erano in una stanza diversa rispetto ai quattro bambini recuperati venerdì. Le ricerche sono complicate dal freddo e dall’enorme quantità di neve, che si è insinuata negli ambienti dell’albergo rendendo difficili gli spostamenti al suo interno: i vigili del fuoco devono riuscire a completare i soccorsi prima che cedano le travi che finora hanno resistito al peso della neve, consentendo ad alcune delle persone che si trovavano nell’hotel di non essere schiacciate e avere aria da respirare.
Le ricerche nell’hotel Rigopiano. In tutto sono state salvate nove persone, ma nessuna dopo la notte tra venerdì e sabato: rimangono ancora 24 dispersi.
L’Information Commissioner’s Office, l’ufficio indipendente che nel Regno Unito si occupa di privacy e digitale, ha sanzionato Facebook con una multa da 500mila sterline (565mila euro) per il caso Cambridge Analytica. Secondo l’ICO, Facebook non avrebbe adottato misure sufficienti per proteggere i dati dei suoi utenti, fallendo inoltre nel rilevare le attività sospette che portarono allo scorretto utilizzo delle loro informazioni personali da parte di Cambridge Analytica. La multa è un provvedimento preliminare e non ancora definitivo: ICO e Facebook si confronteranno nei prossimi mesi sulla vicenda e la decisione potrebbe essere cambiata. Facebook ha annunciato di stare collaborando con le autorità britanniche per fare chiarezza sul caso Cambridge Analytica.
Il Regno Unito ha multato Facebook per 500mila sterline per il caso Cambridge Analytica.
Sanremo 2015, la 65esima edizione del Festival di Sanremo, è stato vinto da Il Volo con la canzone “Grande amore”. Al secondo posto è arrivato il cantante Nek con “Fatti avanti amore”, al terzo Malika Ayane con “Adesso e qui”. Le tre canzoni finali di Sanremo sono state giudicate in base al televoto e al voto espresso da una giuria. Fra gli ospiti della serata finale ci sono stati Ed Sheeran, Will Smith – che ha improvvisato un duetto rap col presentatore Carlo Conti – Gianna Nannini e il gruppo progressive rock Premiata Forneria Marconi. Il monologo comico della serata è stato affidato a Giorgio Panariello. In base agli ascolti, l’edizione di Sanremo 2015 è stata una delle più viste degli ultimi dieci anni. Il Volo, “Grande amore”
Le foto del Festival di Sanremo. A Sanremo ha vinto Il Volo, battendo in finale Nek e Malika Ayane: tra gli ospiti della serata c'erano Ed Sheeran e Will Smith.
A fine settembre molti giornali si erano occupati di un presunto malfunzionamento di Facebook, segnalato da alcuni utenti francesi, che aveva reso pubblici alcuni vecchi messaggi privati sul social network. Come avevano spiegato i responsabili di Facebook (e come avevamo anche verificato e spiegato qui sul Post), in realtà non era stato pubblicato alcun messaggio privato: ora c’è anche la conferma della “Commission nationale de l’informatique et des libertés”, l’autorità indipendente che si occupa della protezione dei dati personali in Francia e che si era attivata in seguito alle segnalazioni di alcuni iscritti al social network. La Commissione ha concluso la propria indagine e ha confermato che non è avvenuta alcuna violazione della privacy imputabile a Facebook. Si trattava di messaggi pubblicati tra una bacheca e l’altra degli utenti e non di informazioni inviate privatamente, tramite il sistema di messaggistica interno del social network.
Facebook non pubblicò messaggi privati. Lo ha confermato la commissione che in Francia si occupa della protezione della privacy, dopo le segnalazioni e le polemiche dei giorni scorsi.
Il Corriere della sera ha pubblicato un’intervista a Riccardo Cavallero, che fino al gennaio 2015 è stato direttore generale di Mondadori e che a maggio ha fondato Sem (Società editoriale milanese), una piccola casa editrice che pubblicherà una ventina di libri all’anno, insieme ad Antonio Riccardi, ex direttore letterario di Mondadori, e Valerio Giuntini, ex direttore commerciale sempre di Mondadori. Cavallero, che ha il 50 per cento delle quote della nuova società insieme a Mario Rossetti, tra i fondatori di Fastweb, ha spiegato quali saranno i primi titoli di Sem, che usciranno nel gennaio 2017, e in cosa si distingue dalle altre case editrici italiane, tra cui la decisione di pubblicare tutti i libri in formato cartaceo, ebook e audiolibro. Il laghetto di Segrate sembra molto lontano da questo loft milanese, vicino alla Palazzina Liberty, dove Riccardo Cavallero, fino al gennaio 2015 direttore generale di Mondadori Libri Trade, ricomincia da capo. Dal maggiore gruppo italiano, potenza di fuoco che ha inglobato Rcs Libri a una piccola casa editrice che manderà in libreria una ventina di titoli l’anno. Un’avventura che affronta con altre due (ex) colonne del gruppo di Segrate: Antonio Riccardi, poeta, ex direttore letterario di Mondadori, e Valerio Giuntini, che nel gruppo è stato direttore commerciale. La nuova impresa si chiama Società editoriale milanese (Sem) e Cavallero ne è socio al 50% con Mario Rossetti, tra i fondatori di Fastweb e autore del libro “Io non avevo l’avvocato” sull’errore giudiziario di cui è stato vittima.
Sem, la nuova casa editrice di Riccardo Cavallero. Fondata a maggio dall'ex direttore generale di Mondadori, pubblicherà i primi titoli a gennaio 2017, tutti in tre formati: cartaceo, ebook e audiolibro.
Secondo fonti del quotidiano francese Dauphiné Libéré, è stato ritrovato in Francia il corpo di Vittorio Barruffo, un cittadino italiano scomparso due mesi fa. Il corpo dell’uomo, che aveva 44 anni ed era nato a Napoli, è stato identificato grazie all’analisi del DNA. Secondo l’autopsia Barruffo è stato ucciso con un colpo di un oggetto appuntito alla testa. Il corpo di Barruffo è stato trovato a pochi chilometri di distanza da Montalieu-Vercieu, un paese a est di Lione dove viveva con la compagna. Barruffo era scomparso il 9 luglio, e del suo caso si era occupata anche la trasmissione Chi l’ha visto.
Secondo il quotidiano francese Dauphiné Libéré, è stato ritrovato in Francia il corpo di Vittorio Barruffo, un italiano che era scomparso due mesi fa.
Interstellar è il nuovo film del regista Christopher Nolan, il regista della trilogia di Batman uscita tra il 2005 e il 2012 e di altri film molto famosi tra cui Memento e Inception. Di Interstellar non si sa ancora moltissimo, a parte il fatto che riguarda un gruppo di astronauti che deve cercare un modo per salvare la Terra: del cast fanno parte Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Ellen Burstyn, Michael Caine, David Oyelowo, Casey Affleck e Matt Damon. Il film uscirà il 6 novembre. C’è anche un’app per Android, se volete ingannare l’attesa in qualche modo, e si può giocare anche online. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I poster di Interstellar. Il nuovo film di Christopher Nolan uscirà il 6 novembre.
Lunedì 25 gennaio Donald Rumsfeld, ex segretario della Difesa degli Stati Uniti durante le presidenze di Gerald Ford e di George W. Bush e tra i principali politici statunitensi legati alla guerra in Iraq del 2003, ha scritto un post su Medium in cui ha annunciato il lancio di un’app per iPhone di sua invenzione per giocare a un particolare gioco di carte. Nel post, che si intitola “A 83 anni, ho deciso di sviluppare un’app”, Rumsfeld ha spiegato che quando era ambasciatore degli Stati Uniti alla NATO, durante la presidenza di Richard Nixon, conobbe André de Staercke, un diplomatico belga, che gli insegnò un gioco di carte che aveva imparato da giovane dal primo ministro britannico Winston Churchill, del quale era molto amico. Rumsfeld lo definisce «il più difficile gioco di solitario – e probabilmente il più stimolante e strategico rompicapo o gioco di logica – al quale io abbia mai giocato»: si gioca con due mazzi da 52 carte, invece che con un solo; ci sono dieci colonne di carte invece che sette; c’è una colonna aggiuntiva di sei carte da sbloccare, che Rumsfeld chiama “le sei del diavolo”. Una singola mossa sbagliata può fare perdere la partita, e capitano molte mani che non si possono vincere, spiega Rumsfeld: «Come il mio amico Andre de Staercke mi disse una volta, “quello di cui si ha bisogno nella vita è il pessimismo dell’intelligenza e l’ottimismo della volontà”. Giocate a un paio di mani del “Solitario di Churchill” e saprete esattamente che cosa intendeva».
Donald Rumsfeld ha fatto un gioco per iPhone. È l'impegnativo "solitario di Churchill": lo ha prodotto l'ex segretario della Difesa degli Stati Uniti, a 83 anni.
Dopo mesi di costante e forte crescita, negli ultimi cinque giorni le azioni di Apple a Wall Street hanno progressivamente perso valore, mettendo in allarme investitori e analisti finanziari. Il loro timore è che una simile riduzione possa avere conseguenze importanti per tutti i listini azionari, portando nuova sfiducia sui mercati già messi a dura prova dalla crisi economica. Ieri le azioni di Apple hanno perso il 4,15 per cento del loro valore, pari a circa 25,10 dollari. Le azioni sono arrivate a costare 580,13 dollari, cifra distante dai 644 dollari dell’ultimo picco registrato lo scorso 10 aprile. Negli ultimi cinque giorni di contrattazioni in borsa, spiegano sul Wall Street Journal, Apple ha perso circa 50 miliardi di dollari della propria capitalizzazione azionaria. Una cifra considerevole, se si considera che costituisce l’intera capitalizzazione azionaria di altre società, come per esempio quella del produttore di computer Hewlett-Packard il cui valore in borsa è intorno ai 48 miliardi di dollari.
Che cosa succede alle azioni Apple? ieri la società ha perso valore in borsa per il quinto giorno consecutivo, perdendo circa 50 miliardi di dollari di capitalizzazione e generando preoccupazioni.
La Camera dei Deputati ha approvato la riforma della Costituzione – il cosiddetto ddl Boschi – con 367 voti a favore e 7 contrari; l’opposizione è rimasta fuori dall’aula per protesta. Era la sesta e ultima lettura, ma dato che la riforma è stata approvata senza la maggioranza di due terzi dei componenti di ciascuna camera, sarà sottoposta a un referendum confermativo, che sarà probabilmente organizzato nell’autunno di quest’anno. Se vinceranno i “sì”, sparirà il Senato per come lo conosciamo oggi, trasformato in un “Senato delle autonomie” formato da 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 senatori di nomina presidenziale (che durano in carica 7 anni e non potranno essere rinominati) che avranno per lo più un ruolo consultivo. Diverse competenze affidate alle regioni dalla precedente riforma saranno nuovamente attribuite allo stato, nell’ottica di ottimizzare e coordinare meglio le risorse affidate agli enti locali. Se vinceranno i “no”, resterà tutto come oggi. Durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, il presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva detto, tra le altre cose, che qualora la riforma dovesse essere bocciata dagli elettori, prenderebbe atto del «fallimento del mio impegno politico».
La riforma della Costituzione va al referendum. Cosa ci aspetta dopo il voto finale della Camera: quali sono i precedenti e con quali regole (non c'è quorum, per esempio).
A partire da oggi i nuovi iPhone 7 e iPhone 7 Plus sono in vendita anche in Italia, nei negozi di elettronica, in quelli degli operatori telefonici, negli Apple Store e online. I nuovi modelli sono stati presentati lo scorso 7 settembre: sono esteticamente simili ai loro predecessori, ma al loro interno hanno diverse novità a partire da una fotocamera migliore e da un processore molto più veloce. Come accade sempre dopo la diffusione dei nuovi modelli, negli ultimi giorni tutti i principali giornali internazionali e le testate di tecnologia hanno pubblicato le loro recensioni sugli iPhone, raccontando pregi e difetti degli smartphone più conosciuti del mondo e che devono affrontare una concorrenza sempre più agguerrita da parte degli altri produttori. • A Brian X. Chen del New York Times è piaciuta soprattutto la velocità dei nuovi iPhone 7 e 7 Plus, quasi doppia rispetto agli iPhone 6 messi in vendita due anni fa. La fotocamera di entrambi i modelli realizza “foto superbe e vivide”, scrive, e la batteria dura più a lungo rispetto ai modelli precedenti. La mancanza del jack audio, tema estesamente dibattuto ancora prima che fossero annunciati i nuovi iPhone 7, non si fa sentire più di tanto dopo qualche giorno di utilizzo, e c’è comunque un adattatore per usare le proprie vecchie cuffie. Ai possessori di un iPhone 6, quindi vecchio di un paio di anni, Chen consiglia di passare a un iPhone 7, se stanno pensando di cambiare telefono. Chi invece ha un iPhone 6s e si trova bene può attendere l’anno prossimo, quando sarà presentata una versione ancora più innovativa del telefono, in occasione del suo decimo anniversario.
Che si dice degli iPhone 7 e 7 Plus. Le recensioni uscite finora, dal Wall Street Journal al New York Times, passando per i principali siti di tecnologia, quasi tutte positive.
Il 12 marzo del 1894 la Coca Cola fu venduta per la prima volta in bottiglia. All’epoca, infatti, la maggior parte delle bibite gassate erano vendute in apposite fontane che si trovavano nelle farmacie e nelle drogherie: luoghi in cui le persone si trovavano per bere qualcosa insieme e chiacchierare. La Coca Cola non esisteva da moltissimo tempo: la sua formula era stata inventata nel maggio del 1886 da John Pemberton, un farmacista di Atlanta, in Georgia. Il nome gli fu suggerito dal suo contabile Frank Robinson, che – avendo una bella grafia – realizzò anche la scritta del logo. La bevanda fu venduta per la prima volta nella fontana della farmacia dei fratelli Jacob, l’8 maggio del 1886. L’anno successivo Pemberton vendette la formula per 2.300 dollari – una grossa cifra per l’epoca – a Asa Candler, un altro farmacista e uomo di affari di Atlanta. Candler trasformò in pochi anni la Coca Cola da marchio locale a nazionale. Si servì di un marketing particolarmente efficace, stampando poster, dipingendo il marchio sui muri, regalando taccuini, e assoldò venditori nei vari stati con il compito di distribuire buoni per acquistare gratuitamente della Coca Cola, così da invogliare le persone ad assaggiarla. La Coca Cola fu imbottigliata per la prima volta nella Biedenharn Candy Company a Vicksburg, Mississippi. Il proprietario della fabbrica, Joseph Biedenharn, fu molto colpito dalla crescente richiesta di Coca Cola e decise di installare una macchina per imbottigliarla vicino al suo negozio. Iniziò a venderla nelle fattorie vicine lungo il fiume Mississippi, così da non obbligare le persone a prenderla nelle fontane della città. Il logo della Coca Cola negli anni è finito in un’infinità di posti diversissimi tra loro fino a perdere progressivamente una connotazione geografica esclusiva, come mostrano le immagini di chioschi davanti alla Grande muraglia cinese e lungo la strada Panamericana in Perù, le insegne luminose nel centro di Buenos Aires e i cartelloni pubblicitari a Ramallah, in Cisgiordania.
Coca Cola dappertutto. Album fotografico dei posti – alcuni incredibili – in cui si è infilato il logo della bevanda più popolare al mondo, che fu venduta la prima volta in bottiglia nel 1894.
Il prefetto di Genova ha emesso una interdittiva antimafia nei confronti di un’azienda napoletana impegnata nella ricostruzione del ponte Morandi, crollato lo scorso 15 agosto, perché «permeabile ed esposta al pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata di tipo mafioso». La ditta è la Tecnodem s.r.l. Unipersonale, e da febbraio era stata inserita tra le aziende subappaltatrici «per la demolizione e la bonifica degli impianti tecnologici, per una cifra pari a 100 mila euro», scrive il Secolo XIX. La Direzione Investigativa Antimafia, continua il quotidiano genovese, ha segnalato che l’amministratrice della ditta è consuocera di un dipendente ligure della Tecnodem con diversi precedenti penali in processi collegati alla criminalità organizzata.
Una delle aziende impegnate nella ricostruzione del ponte Morandi di Genova è stata interdetta dall’antimafia.
Libero Grassi fu un imprenditore siciliano del settore tessile, ucciso dalla mafia il 29 agosto del 1991, esattamente 25 anni fa, per aver rifiutato di pagare il pizzo e per aver denunciato i suoi estorsori. La storia di Libero Grassi è stata molto raccontata in questi anni, e lunedì 29 agosto su Raiuno andrà in onda Io sono Libero, una docufiction che mescola scene recitate da attori con interviste e immagini di repertorio. Libero Grassi nacque a Catania nel 1924, in una famiglia antifascista: era nato poco più di un mese dopo l’assassinio di Giacomo Matteotti, e fu chiamato così – raccontò lui stesso – in memoria del deputato socialista ucciso dai fascisti per essersi opposto a Benito Mussolini. A otto anni la sua famiglia si trasferì a Palermo, dove Libero Grassi studiò al liceo Vittorio Emanuele: nel 1942 Libero Grassi si trasferì di nuovo con la famiglia, questa volta a Roma, dove studiò inizialmente Scienze Politiche. Per evitare di combattere nella Seconda guerra mondiale, Grassi entrò però in seminario. Dopo la fine della guerra Grassi tornò a Palermo e si iscrisse a Giurisprudenza. All’inizio degli anni Cinquanta Libero Grassi mise in piedi un’azienda a Gallarate, in provincia di Milano, con il fratello Pippo, e si inserì nell’ambiente della borghesia industriale milanese. Dopo l’esperienza a Milano, fondò un’azienda propria a Palermo: si chiamava MIMA e produceva biancheria da donna: ebbe successo ed arrivò presto ad avere 250 operai.
Libero Grassi, la storia vera. Chi era l'imprenditore siciliano ucciso dalla mafia per aver denunciato la richiesta del pizzo, 25 anni fa.
La sindaca di Torino Chiara Appendino è finita in un guaio a causa del suo ex portavoce e braccio destra, Luca Pasquaretta, accusato di traffico di influenze, turbativa d’asta ed estorsione proprio nei confronti della sindaca. Secondo i magistrati di Torino, dopo che l’estate scorsa era stato costretto a dimettersi dall’incarico di portavoce per un’altra inchiesta, Pasquaretta avrebbe minacciato la sindaca di rivelare segreti e informazioni compromettenti se Appendino non lo avesse aiutato a trovare un nuovo lavoro. Pasquaretta, 42 anni, ex giornalista locale scelto da Appendino come suo portavoce, era stato soprannominato “pit bull” dalla stessa sindaca per via della sua durezza e abilità nel proteggere la sindaca dai giornalisti ostili. Gran parte della stampa locale in un momento o nell’altro è stata oggetto dei suoi modi bruschi diventati in poco tempo proverbiali nell’ambiente. Nel tempo, il suo ruolo è cresciuto da quello di semplice portavoce a braccio destro e principale collaboratore della sindaca. La scorsa estate la sua carriera era stata interrotta da un’inchiesta per peculato, riguardante un compenso percepito per una consulenza che secondo i magistrati non era realmente stata fatta. Costretta dalla maggioranza del Movimento 5 Stelle, Appendino licenziò Pasquaretta. A questo punto, secondo i magistrati, l’ex portavoce minacciò di fare rivelazioni in procura se la sindaca non gli avesse trovato un nuovo lavoro.
Cos’è la storia delle minacce a Chiara Appendino. Secondo i magistrati la sindaca di Torino sarebbe stata ricattata dal suo portavoce Luca Pasquaretta, che voleva un nuovo lavoro dopo essere stato licenziato.
Il New York Times ha raccontato il sistema scivoloso che governa il mondo della moda, dove i rapporti lavorativi e di amicizia tra stilisti, giornalisti, modelle e fotografi hanno confini labili e finiscono per confondersi, con conseguenze sugli articoli e sui servizi di moda. Il sistema si regge da anni su uno scambio di doni, favori e recensioni positive più o meno disinteressate complici anche, ai livelli medio-bassi, le paghe notoriamente contenute e insufficienti a sopravvivere in un ambiente in cui bisogna indossare vestiti costosi e frequentare i posti giusti. È un sistema anomalo rispetto agli standard di altri giornalismi, dove simili regali e legami sono esclusi e considerati indice di scarsa trasparenza e oggettività. – Leggi anche: È iniziata la Settimana della moda di Milano
Il sistema della moda si regge sull’amicizia. E non è un bene, racconta il New York Times, che denuncia l'intreccio di omaggi e favori tra aziende e giornali.
Da un paio di giorni le pagine politiche dei quotidiani italiani sono piene di ricostruzioni e retroscena che raccontano come il presidente del Consiglio abbia definitivamente perso la pazienza nei confronti di Giulio Tremonti, ministro dell’Economia. Il 23 settembre Francesco Bei raccontava su Repubblica dei molti nervosismi durante il Consiglio dei ministri, scriveva che Tremonti “ha le ore contate”. Il giorno dopo addirittura Libero titolava sull’esistenza di un “piano anti Tremonti” (il titolo di oggi è “Non si può morire per Tremonti”). Qui al Post siamo abituati a leggere i retroscena politici come genere a sé, narrativa, pieni come sono di virgolettati ripetuti di bocca in bocca, di dettagliatissime descrizioni di riunioni a porte chiuse, di particolari impossibili da verificare. In questo caso però sembra ci sia qualcosa di più sostanzioso del solito, dietro i retroscena. Ieri Francesco Verderami sul Corriere della Sera descriveva lo scenario a suo dire più probabile.
La volta che fecero fuori Tremonti. Quanto previsto in questi giorni dai retroscena dei quotidiani è già successo nel 2004, e allora il nemico giurato di Tremonti era Fini.
Ieri diversi siti e giornali hanno pubblicato una bozza che conterrebbe le linee guida del ministero dell’Istruzione per la ripresa dell’attività scolastica a settembre. All’interno ci sono una serie di indicazioni che vanno dall’organizzazione della didattica alla formazione del personale: sono piuttosto generiche e, chiamando in causa l’autonomia, rimandano di fatto la maggior parte delle decisioni alle amministrazioni locali e ai dirigenti scolastici. Il 25 giugno la conferenza Stato-regioni si riunirà a Roma per approvare o meno le linee guida. Nel testo vengono immaginate due ipotesi: che i contagi rimangano sotto controllo, o che invece peggiorino e si torni a un livello nuovamente emergenziale. Nel secondo caso, la bozza prevede l’avvio della didattica a distanza e invita le scuole ad organizzare attività specifiche di formazione per il personale docente in materia di utilizzo delle nuove tecnologie. L’obiettivo, si dice, è «non disperdere e potenziare ulteriormente le competenze acquisite nel corso del periodo di sospensione delle attività didattiche».
La bozza con le linee guida per la riapertura delle scuole. Circola da ieri, è molto generica e, di fatto, rimanda la maggior parte delle decisioni alle amministrazioni locali e ai dirigenti scolastici.
Gli UGG, gli stivali imbottiti che da anni sono tra le calzature invernali più diffuse tra le donne, hanno un passato insospettabile: erano destinati a uomini amanti dello sport e della vita all’aria aperta. Ora che il target si è decisamente spostato, l’azienda sta cercando di riconquistare i maschi alfa scegliendo un testimonial che li rappresenti: Tom Brady, giocatore di football americano che con i New England Patriots ha vinto tre Super Bowl. La popolarità degli stivali UGG tra le donne comincia con una frase di Oprah Winfrey. Deckers Outdoor, che nel 1995 aveva acquistato l’allora prevalentemente maschile UGG Australia, stava cercando di riposizionare il prodotto puntando sulle donne (che comprano più scarpe e sono più disposte a variazioni nello stile) e sui bambini. La conduttrice statunitense dichiarò che quei morbidi stivali rivestiti di pelle di pecora erano tra le sue calzature preferite. Da lì l’operazione commerciale di trasferimento del target si trovò di fronte un percorso in discesa, furono introdotti il rosa e il celeste tra le colorazioni degli stivali e questi si diffusero prima tra celebrity di varia natura – sempre di sesso femminile – e poi in giro per il mondo, tra costosi originali e imitazioni più abbordabili.
Stivali soffici per veri uomini. I popolari stivali imbottiti UGG vogliono ritrovare il loro target originale, e per questo hanno ingaggiato come testimonial un giocatore di football americano.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Itabolario: Italiano (1867). Cosa vuol dire essere «italiano» e quando abbiamo cominciato a rivendicare di esserlo.
Tra scettici ed entusiasti, è in corso una discussione tra gli esperti di tecnologia sulla prospettiva di un mondo virtuale – o «un incubo distopico» – in cui faremo tutto Lo ha deciso una giudice della California, nell'ambito del processo tra Apple ed Epic Games
Ancora sul caso Philip Roth e Wikipedia. Maurizio Codogno spiega perché l'enciclopedia online aveva giudicato "non credibile" una modifica dello scrittore alla voce su un suo libro.
Un giovane capodoglio femmina di 6 anni è stato trovato morto venerdì sulla spiaggia di Cefalù, in Sicilia. In media un capodoglio vive tra i 60 e i 70 anni. Secondo l’organizzazione ambientalista Greenpeace, che ha condiviso le immagini dell’animale, nel suo stomaco è stata trovata molta plastica, e anche se per il momento non è possibile stabilire con certezza se sia stata questa la causa, Carmelo Isgrò, del comitato tecnico scientifico del museo della fauna dell’Università degli studi di Messina, ha detto che per ora non hanno «trovato altri segni che indicassero un’altra possibile morte». È il quinto capodoglio spiaggiato sulle coste italiane negli ultimi cinque mesi. Giorgia Monti, responsabile campagna Mare di Greenpeace Italia, ha detto ad Ansa che «nello stomaco della femmina gravida ritrovata a marzo in Sardegna sono stati trovati 22 chili di plastica. Il mare ci sta inviando un grido di allarme, un SOS disperato. Bisogna intervenire subito per salvare le meravigliose creature che lo abitano».
Un giovane capodoglio spiaggiato è stato trovato venerdì a Cefalù, in Sicilia.
Nella nuova versione di iOS, il sistema operativo che fa funzionare gli iPhone e gli iPad, non ci sarà più pre-installata l’applicazione per cercare e guardare i video su YouTube. Il particolare è stato notato nelle ultime ore da chi ha ottenuto la versione di prova più recente di iOS 6, che sarà messo a disposizione di tutti i possessori di dispositivi mobili di Apple entro l’autunno. L’applicazione di YouTube fino a ora aveva sempre fatto parte del sistema operativo, anche se nel tempo non aveva ricevuto particolari aggiornamenti e migliorie. La notizia arriva a due mesi di distanza dall’annuncio di Apple di aver inserito in iOS 6 una propria applicazione per le mappe, alternativa a quella offerta fino a ora da Google. In seguito alle segnalazioni circolate online nelle ultime ore sulla scomparsa dell’applicazione per YouTube, i responsabili di Apple hanno diffuso un breve comunicato per confermare la notizia:
Apple rimuove l’app di YouTube. Il nuovo sistema operativo per iPhone e iPad non avrà più un programma predefinito per i video del portale di Google.
Da giovedì 18 aprile il parlamento italiano comincerà a votare per eleggere il presidente della Repubblica che succederà a Giorgio Napolitano, giunto al termine dei suoi sette anni di incarico. Si vota con scrutinio segreto e nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza di due terzi, mentre dalla quarta votazione in poi basta la maggioranza assoluta. I primi due scrutini (o solo il primo, se bastasse) si svolgeranno giovedì. (Chi elegge il presidente della Repubblica)
Tra chi sta scegliendo il PD. Forze e debolezze di tutti i candidati alla presidenza alla Repubblica che domani potrebbero essere proposti dal partito col pallino in mano.
I giornali di oggi riportano, secondo una tradizione ormai consolidata, la trascrizione pressoché integrale dei verbali dell’interrogatorio di Valter Lavitola, il “faccendiere” rientrato in Italia la settimana scorsa e accusato a Napoli di corruzione internazionale e false fatturazioni, e a Bari di induzione a mentire. Durante l’interrogatorio Lavitola avrebbe confermato di avere pensato di contattare Berlusconi, durante la latitanza, per farsi «prestare cinque milioni», ma di non essere riuscito né a contattarlo né ad avere i soldi. La somma gli sarebbe servita per fare «una scorta finanziaria», prevedendo di passare un periodo in carcere una volta tornato in Italia. Berlusconi avrebbe dovuto dargli questi soldi per gratitudine: «Fino a ieri io ho fatto sette mesi di latitanza per avere dato i soldi a Tarantini per conto suo, fino a prova del contrario. E per quel tipo di latitanza mi è stato chiuso il giornale, perché se non ci fosse stata quella roba di Tarantini, io probabilmente tutta questa storia dell’Avanti, non l’avrei avuta».
L’interrogatorio di Lavitola. Che cosa c'è nei verbali pubblicati oggi sui giornali.
Da venerdì l’Argentina è tecnicamente in fallimento (è in “default”) perché non è in grado di pagare i suoi debiti. Il governo argentino, guidato dal peronista moderato Alberto Fernández, non è infatti riuscito a trovare un accordo con i rappresentanti dei fondi di investimento a cui deve versare 500 milioni di dollari, quasi 460 milioni di euro. Il termine per farlo era scaduto lo scorso 22 aprile e l’Argentina aveva avuto altri 30 giorni di tempo per rinegoziare un accordo con gli obbligazionisti proprietari del suo debito. Le trattative per trovare un accordo continueranno fino al 2 giugno e per ora i creditori non hanno intenzione di ricorrere ai tribunali. È la nona volta che l’Argentina dichiara fallimento, la seconda in meno di vent’anni, dopo quella del 2001.
L’Argentina è tecnicamente in fallimento. Non ha trovato un accordo con i creditori per ripagare il suo debito, le trattative proseguiranno almeno fino al 2 giugno.
Lo scorso febbraio Google ha lanciato in Sri Lanka il suo primo pallone aerostatico del progetto Loon, un ambizioso piano per portare internet nelle aree più remote del pianeta sfruttando, appunto, dei palloni aerostatici. Da quando nel 2009 in Sri Lanka è finita la guerra civile combattuta per oltre 25 anni dal governo contro le milizie nazionaliste conosciute come Tigri Tamil, il paese ha cominciato una notevole ripresa economica. Come spiega Bloomberg, il governo ora sta cercando di trasformare il paese in un posto attraente per le grandi società di tecnologia internazionali, finanziando startup, investendo in cavi sottomarini per internet, e sta lavorando con Microsoft, Facebook e Google per ospitare alcuni dei loro principali progetti sperimentali, da sistemi di cloud informatici alle auto che si guidano da sole ai droni. Il progetto dei palloni aerostatici va avanti da circa due anni – Google li ha già provati ad esempio in Nuova Zelanda, in Brasile e in Indonesia – ma fino ad ora non erano ancora stati testati per lavorare su vasta scala: per farlo, Google ha scelto lo Sri Lanka, collaborando con Rama, una compagnia di telecomunicazioni che è in parte di proprietà statale e in parte di Chamath Palihapitiya, un imprenditore milionario che un tempo lavorava per Facebook e che ha mediato l’accordo economico tra lo Sri Lanka e Google. I palloni aerostatici del progetto Loon sono studiati per volare nella stratosfera – il secondo strato dell’atmosfera terrestre – a un’altitudine di circa 20 chilometri. Nella stratosfera i venti soffiano per strati, in direzioni diverse: attraverso un algoritmo, i palloni capiscono dove devono spostarsi – dove c’è bisogno di loro, in pratica – e salgono e scendono di quota, ricevendo così la spinta del vento nella direzione desiderata. Ogni pallone può fornire una connessione internet intorno a sé per un raggio di circa 40 chilometri, al livello terrestre, sfruttando la tecnologia di connessione mobile LTE, e appoggiandosi agli operatori telefonici del paese in cui si trovano. Un pallone funziona per circa 180 giorni, ma in seguito può essere “riciclato” e usato nuovamente dopo un periodo di manutenzione, scrive il Guardian. Per la fase di prova saranno utilizzati tre palloni: due sono stati lanciati dal Sudamerica e uno dal Sudafrica. Hanno raggiunto lo Sri Lanka in qualche giorno.
In Sri Lanka si provano i palloni di Google per Internet. A febbraio sono stati lanciati i palloni aerostatici che portano la connessione dove ancora non c'è (ma perché proprio in Sri Lanka?).
A poco più di dieci anni dalla sua nascita, da oggi le migliaia di blog ospitati dal servizio Splinder non esisteranno più. La notizia era stata comunicata il 22 novembre scorso con un breve avviso sulla homepage di Splinder. Splinder è una piattaforma sviluppata dalla società Tipic Inc, acquisita nel 2006 dal Gruppo Dada, azienda italiana che si occupa di diversi portali e offre servizi per la registrazione e la gestione dei domini web. Nel corso degli anni il servizio ha raccolto decine di migliaia di utenti, che hanno costruito una comunità molto solida. Nel 2008 Splinder dichiarava di avere oltre 400mila blog e 600mila iscritti. Poi però il grande successo di altre piattaforme come WordPress e Blogspot ha decretato il suo declino. Dopo l’annuncio di novembre di Splinder, la società Banzai Media si era proposta di prendere in gestione il servizio per continuare ad erogarlo e scongiurare una sua chiusura definitiva. Ma l’offerta era stata gentilmente declinata da Claudio Corbetta, l’amministratore delegato di Dada, in quanto il gruppo ha deciso di concentrarsi su altri settori, quali Domini&Hosting e Performance Advertising.
Oggi chiude Splinder. A dieci anni dalla sua nascita, scompare una storica piattaforma per bloggers (e resta poco tempo per spostarne altrove i contenuti).
Venerdì sera Giorgia Meloni, leader del partito della coalizione di centrodestra Fratelli d’Italia, ha detto che il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio le ha chiesto di sostenere lui o un altro membro del suo partito come presidente del Consiglio, in cambio dell’ingresso di FdI nel nuovo governo che M5S e Lega stanno cercando di formare. Meloni ha detto di aver rifiutato, perché considera la questione del presidente del Consiglio “dirimente”. A quel punto, dice Meloni in un video su Twitter, Di Maio avrebbe messo il veto sull’ingresso nel governo di FdI, in quanto forza politica «troppo di destra». Meloni ha chiesto quindi al leader della Lega Matteo Salvini cosa pensa di questa posizione di Di Maio. Di Maio è venuto a chiedere il sostegno alla premiership M5S in cambio dell'ingresso di FDI nel governo M5S-Lega. Di fronte al mio NO ha detto che avrebbe messo il veto su FDI perché troppo di destra. in quello che tutti già chiamano governo giallo-verde non ci sarà il TRICOLORE! pic.twitter.com/lZLQue4rxk
Meloni dice che Di Maio le ha chiesto di sostenerlo come presidente del Consiglio. In cambio aveva offerto a FdI di entrare nel governo: lei ha rifiutato, e il leader del M5S ha detto che ne rimarranno fuori perché «troppo di destra».
La notizia del suicidio di una ragazza di 14 anni a Cittadella, in provincia di Padova, che secondo le prime ricostruzioni era stata insultata e derisa su internet per la sua depressione e le sue inclinazioni autolesionistiche e suicide, ha svegliato il ciclico e quasi sempre superficiale e sterile dibattito sui “pericoli di internet” con molti rituali commenti sui quotidiani. Il sito del magazine Wired ha preferito provare a capire cosa dicono i dati dei suicidi tra i giovani in Italia, almeno quelli disponibili. La presunta esplosione di suicidi legata al cyberbullismo non ha alcun supporto scientifico. Così come non esisteva un boom di suicidi causati dalla crisi economica. “Ogni anno in Italia si verificano circa tremila casi di suicidio, con punte di quasi quattromila casi nei primi anni Novanta”, ci aveva raccontatoStefano Marchetti, responsabile dell’ultima indagine dell’Istat su suicidi e tentativi di suicidio in Italia, relativa all’anno 2010: “Ogni gesto estremo, come quelli che le cronache recenti raccontano, nasconde una tragedia umana e impone il massimo rispetto. Ma è difficile affermare che vi sia un aumento statisticamente significativo dei suicidi dovuto alla crisi economica. Temo che si stiamo facendo affermazioni forti, senza robuste evidenze scientifiche”.
I dati sui suicidi tra i giovani, dopo internet. Non sono aumentati, anzi: lo spiega Wired suggerendo di discutere dei fatti e dei problemi degli adolescenti, senza assolversi dando le colpe alla Rete.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati dal ministero della Salute 208 nuovi casi di contagio da coronavirus, per un totale di 241.819. I morti totali comunicati sono 34.869, 8 in più rispetto a ieri. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva sono 72 (ieri erano 74) e quelle in altri reparti sono 946 (ieri erano 945); le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 13.771, per un totale di più di 3,4 milioni. In Lombardia sono stati registrati 112 nuovi casi di contagio, per un totale di più di 94mila casi totali, e i dati lombardi continuano a essere di gran lunga i peggiori in Italia: le altre regioni con il maggior incremento del numero dei casi confermati oggi sono Emilia-Romagna (38), Campania (27), Lazio (19) e Piemonte (6). Ci sono nove regioni senza nemmeno un nuovo caso: Puglia, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Valle d’Aosta, Basilicata, Molise, Marche, Umbria e Abruzzo oltre alle province autonome di Trento e Bolzano. Le province in cui l’aumento dei casi di contagio nelle ultime 24 ore è stato più alto sono Cremona (23), Mantova (22), Bergamo (17), Roma (15), Milano (12), Parma (12) e Avellino (10).
Le notizie di lunedì sul coronavirus in Italia. Sono stati registrati 208 nuovi casi di contagio e 8 morti. Stabili i ricoverati in terapia intensiva e negli altri reparti.
– I trailer online sono illegali? La SIAE chiede di pagare una licenza ai siti che pubblicano trailer cinematografici online, anche da Youtube. – Un altro giorno sott’acqua a Bangkok È stata una settimana tremenda per la capitale della Thailandia, per buona parte allagata a causa delle alluvioni delle scorse settimane: giorno per giorno abbiamo raccontato l’evoluzione della crisi, anche attraverso molte fotografie impressionanti.
Sunday Post. Le tredici cose più lette sul Post di questa settimana, da Bangkok alla SIAE, dalle pensioni a Makkox.
Billy Joel compie 70 anni oggi: “sono un anacronismo”, ha detto in una bella intervista a Rolling Stone. È uno dei cantautori più venduti, importanti e amati di sempre, soprattutto negli Stati Uniti ma non solo. Da quando Luca Sofri, peraltro direttore del Post, scelse queste canzoni per il suo libro Playlist, La musica è cambiata, Joel non ha più fatto dischi (rivendicando come non ce ne sia nessun bisogno, e che sarebbero imparagonabili con i suoi vecchi), si è sposato una quarta volta con un’altra moglie più giovane di lui di 33 anni (e ci ha fatto due figli), e ha preso una sorta di “residency” al Madison Square Garden di New York, dove tiene un concerto al mese. ***
Il buon vecchio Billy Joel ha 70 anni. E queste sono le sue migliori tredici canzoni: così migliori, che poi di dischi non ne ha fatti più.
Una delle conseguenze più bizzarre e imprevedibili della diffusione dei cosiddetti Panama Papers – i documenti trapelati dalla grande società di creazione e gestione di società off shore Mossack Fonseca nell’aprile 2016 – è stato un recente scandalo politico in Pakistan, iniziato con una rivelazione contenuta nei documenti, continuato con un tentativo della figlia del primo ministro del paese di discolparsi con un atto probabilmente falso, e finito con la pagina di Wikipedia in inglese dedicata al font Calibri bloccata. Tra i documenti dei Panama Papers, infatti, ce n’erano alcuni che riguardavano i figli del primo ministro pakistano Nawaz Sharif e otto società off shore a loro collegate, alcune delle quali proprietarie di appartamenti di lusso nel centro di Londra. All’epoca dello scandalo, membri dell’opposizione pakistana sostennero che il denaro usato per comprare quegli appartamenti fosse stato ottenuto con delle tangenti, e per questo la Corte Suprema del paese istituì una commissione di indagine, formata da funzionari dei servizi di intelligence e da esperti di questioni finanziarie. Lo scorso lunedì la commissione ha pubblicato un rapporto sulle società sotto inchiesta: il rapporto dice che Sharif e i suoi figli non sono stati in grado di giustificare la provenienza di parte dei loro introiti.
La figlia del primo ministro pakistano è in un guaio per colpa di un font di Windows. La storia comincia con i Panama Papers, continua con un atto falso scoperto per via del carattere utilizzato e finisce con una pagina Wikipedia bloccata.
Il 21 settembre è morto a 87 anni Enzo Lotti, imprenditore che nel 1965 fondò insieme al fratello Giovanni la Sis, azienda nota soprattutto per aver creato il marchio di stuzzicadenti Samurai. L’azienda, che oggi si chiama Sisma, nacque a Mantova quando i due fratelli Lotti conobbero un commerciante giapponese di legno di betulla, materiale con cui iniziarono a fabbricare i loro stuzzicadenti. Oggi, invece, per i diversi prodotti dell’azienda viene usato legno di betulla, pino e bambù proveniente dalla Cina. Lotti è morto a a Borgo Trento, in provincia di Verona.
È morto Enzo Lotti, fondatore dell’azienda produttrice degli stuzzicadenti Samurai: aveva 87 anni.
Paramount Pictures ha diffuso una nuova versione del trailer di Zoolander 2, il film di e con Ben Stiller, sequel di Zoolander, il film del 2001 che ha avuto molto successo. La produzione del nuovo fim era stata annunciata nel marzo 2015 con un’improvvisata di Ben Stiller e del suo co-protagonista Owen Wilson durante una sfilata di Valentino. Zoolander 2 racconterà la vita dei due “supermodelli” Zoolander e Hansel. Il film – che è stato anche girato a Roma – uscirà in Italia il 12 febbraio 2016 e nel cast ci sono – in alcuni casi per veloci comparsate – Benedict Cumberbatch, Justin Bieber, Kanye West, Mika Olivia Munn, Will Ferrell e Penelope Cruz. Il trailer in italiano Il trailer in inglese
Il nuovo trailer di “Zoolander 2”. Il seguito del film parodia sulla moda diretto e interpretato da Ben Stiller: uscirà nei cinema il 12 febbraio 2016.
Oggi il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto la fiducia al Senato con un discorso di oltre un’ora, tra i più lunghi che si ricordino, secondo i cronisti parlamentari. Nel discorso, Conte ha sostanzialmente riassunto molti punti del cosiddetto “contratto di governo” firmato da Lega e Movimento 5 Stelle, i due partiti che sostengono il suo governo. La maggior parte degli osservatori concorda nel ritenere che sia stato un discorso prevedibile e poco brillante. I passaggi più applauditi del discorso sono stati quelli sulla lotta alla corruzione e per la trasparenza, oltre che il passaggio che ha ricordato il sindacalista maliano Sacko Soumayla, ucciso sabato a San Calogero, in provincia di Vibo Valentia. Verso la fine del discorso, in particolare nella parte in cui Conte ha chiesto alle opposizioni di essere leali, l’aula ha rumoreggiato e ci sono state alcune brevi proteste. Ha fatto molto discutere la sua esplicita apertura alla Russia e la richiesta di “revisione” delle sanzioni imposte negli ultimi anni al paese. Questa apertura è stata comunque accompagnata dalla conferma dell’alleanza strategica con gli Stati Uniti.
Il discorso integrale di Giuseppe Conte al Senato. Tutte e 24 le pagine che ha letto per oltre un'ora il nuovo presidente del Consiglio, e su cui si voterà la fiducia al Senato.
È uscito da poco in Italia Il piccolo mondo di Liz Climo, un libro di 150 pagine pubblicato da Becco Giallo in cui sono state raccolte le tavole della fumettista statunitense Liz Climo. I protagonisti delle pagine sono dinosauri, orsi, conigli e altri animali parlanti buffi e dotati di un grande senso dell’umorismo, che Liz Climo ha iniziato a pubblicare sul suo blog dal 2011.
Vignette di orsi, koala e dinosauri in cui riconoscersi. Sono quelle disegnate dalla famosa illustratrice Liz Climo, appena pubblicate in un libro.
La scorsa settimana la società Tang Media Paertners – guidata da Donald Tang, statunitense nato a Shanghai, e con molti affari in Cina – ha annunciato l’acquisizione di IM Global, una grande casa cinematografica statunitense. A gennaio Dalian Wanda – un’importante società cinese con investimenti e attività nei settori dell’intrattenimento, dell’edilizia e del turismo – ha comprato lo studio cinematografico statunitense Legendary Entertainment: uno dei più importanti di Hollywood, quello che ha prodotto Jurassic World, Interstellar e i tre Batman di Christopher Nolan. Questi due affari sono i più rilevanti, ma un recente articolo del Financial Times ha raccontato altri casi che mostrano come «gli investimenti cinesi stanno invadendo Hollywood». I cinesi stanno investendo nel cinema perché è un’attività remunerativa, perché le conoscenze tecniche statunitensi hanno un grande valore e perché, più in generale, le aziende cinesi hanno molti soldi e stanno investendo in molti settori (chiedetelo ai tifosi dell’Inter). Le società statunitensi stanno accettando i soldi cinesi un po’ perché si tratta di offerte vantaggiose e un po’ perché sperano in questo modo di ottenere una specie di corsia preferenziale per il mercato cinematografico cinese: un paese con tantissimi spettatori e sale cinematografiche ma dove ancora oggi il governo permette solo a pochi film stranieri di entrare nel paese, per proteggere l’industria interna. Un esempio: ancor prima dell’effettivo accordo con Dalian Wanda, Legendary Entertainment si era messa a lavorare a The Great Wall: uscirà a fine 2016, parlerà della Grande Muraglia cinese, il protagonista sarà Matt Damon, il regista sarà il cinese Zhang Yimou.
Hollywood fa affari con la Cina. E viceversa: perché diventerà il più grande mercato mondiale del cinema e servono sia conoscenze che capitali, per sfruttarlo.
Il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, è stato rinviato a giudizio per peculato. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup Francesco Patrone su richiesta della procura, e ha a che fare con l’uso da parte di Minzolini di una carta di credito aziendale messagli a disposizione dalla RAI. Minzolini era stato iscritto nel registro degli indagati lo scorso maggio, in seguito all’esposto presentato dall’Italia dei Valori. La procura sostiene che il direttore del Tg1 ha abusato della carta di credito per finalità che esulano dal suo incarico professionale. La storia comincia un anno fa, a novembre del 2010. Al momento di analizzare il bilancio 2010 della RAI, venne fuori che le spese di rappresentanza del direttore del Tg1 superavano di molto quelle dei suoi omologhi di Tg2 e Tg3, nonché quelle di presidente e direttore generale della RAI. La carta di credito aziendale American Express data a Minzolini, infatti, da settembre del 2009 a settembre del 2010 era stata usata per pagare 65.000 euro: “oltre 5mila euro al mese”, scriveva Repubblica, “tra pranzi, hotel di lusso e weekend di lavoro (Positano, Santa Margherita Ligure, Saturnia)”. Sempre Repubblica scriveva che “Minzolini in 14 mesi avrebbe «effettuato 129 giorni lavorativi in trasferta», su 56 trasferte (Istanbul, Londra, Marrakech, Cannes, Praga) solo in 11 verrebbe «indicato lo scopo della missione»”. Il tutto mentre direttore generale e presidente della RAI erano rimasti dentro i 35.000 euro l’anno. Mario Orfeo, allora direttore del Tg2, aveva speso 6-7.000 euro in tutto l’anno, come lui i vicedirettori generali Antonio Marano e Giancarlo Leone. Fin dal primo momento Minzolini aveva spiegato di doversi muovere di più dei suoi colleghi, avendo una redazione a Milano, e di fare viaggi utili alla qualità del suo telegiornale, prendendo contatti utili, promuovendo la testata.
Perché Minzolini sarà processato. La storia della carta di credito della RAI di cui il direttore del Tg1 è accusato di avere abusato, spendendo 65mila euro in viaggi e soggiorni all'estero.
Il nuovo decreto del governo per le misure di contenimento del coronavirus stabilisce alcune misure in materia di lavoro, facendo una serie di inviti e raccomandazioni ma trasformando di fatto ogni situazione in un caso particolare in cui sta prevalendo la contrattazione privata tra lavoratori e datori di lavoro. Non esiste ancora, insomma, una politica unica, anche all’interno di medesimi settori con le medesime esigenze; come andranno le cose concretamente per ogni persona dipenderà dal tipo di lavoro svolto, dall’accordo raggiunto con la propria azienda e dalla dimensione dell’azienda stessa. Ci sono lavori produttivi che richiedono la presenza, e altri no; ci sono aziende, ove possibile, che sono più attrezzate per trasformare il lavoro in presenza nel lavoro da casa, mentre altre non sono nella condizione di poter scegliere; altre ancora preferiscono di non attivare questa possibilità pur potendolo fare o non hanno ancora attivato l’accesso alle forme compensative create, nell’emergenza, dal governo. Andiamo con ordine.
Si può – e si deve – andare a lavorare? cosa dice e cosa non dice il nuovo decreto sul coronavirus, tra ampie zone grigie.
Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi si contenderanno domenica prossima la candidatura a presidente del Consiglio per il centrosinistra. Il segretario del PD e il sindaco di Firenze sono arrivati rispettivamente al primo e al secondo posto alle primarie di ieri, domenica 25 novembre, e qui finiscono le informazioni certe sulla serata. All’una e mezza del mattino di lunedì, infatti, non sono ancora noti né il dato finale sull’affluenza – 3.100.000, dice il comitato Bersani; 4.100.000, dice il comitato Renzi – né i dati finali sulle preferenze: gli ultimi dati ufficiali sono quelli diffusi alle 22 da Nico Stumpo, responsabile organizzativo del PD, e che si basavano su 3990 seggi su 9232. Secondo questi dati, Bersani avrebbe il 44,36%, Renzi il 36,26%, Vendola il 15,22%, Puppato il 2,97%, Tabacci l’1,2%. Nel corso della serata il comitato Bersani ha diffuso stime vedevano il segretario del PD avanti di 10 punti, mentre il comitato Renzi ne ha diffuse delle altre per cui il distacco sarebbe di quattro punti. ***
Bersani e Renzi al ballottaggio. Ma la diffusione dei dati è ferma dalle 22 e non c'è ancora nemmeno un numero finale sull'affluenza.
Dopo la sentenza di ieri della Corte Costituzionale che ha giudicato illegittima una parte del primo cosiddetto “decreto sicurezza”, la prima delle due controverse leggi sull’immigrazione promosse da Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno, si è tornati a parlare dell’effettiva possibilità che il governo appoggiato dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle possa cambiare i decreti, come chiesto dalle associazioni che si occupano di migranti e come del resto lo stesso PD ha promesso ai suoi elettori fin dall’inizio del secondo governo Conte. Da settimane PD e M5S stanno trattando per modificare i punti principali delle due leggi con un decreto, ma i contenuti e i tempi della misura non sono ancora chiarissimi. In un’intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, il deputato del M5S Giuseppe Brescia – presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, da dove inizierà l’iter legislativo del nuovo decreto – ha spiegato che il M5S ha convinto il PD a rinviare ancora la sua approvazione, stavolta a settembre, perché «ci sono già troppi provvedimenti prima dell’estate».
Perché il governo non cambia i “decreti sicurezza”. Il PD lo ha promesso ai suoi elettori un anno fa, ma non se n'è ancora fatto nulla: c'è una trattativa in corso, con tempi e contenuti poco chiari.
“L’anno scorso a Marienbad” è uno straordinario film del 1961 di Alain Resnais. Non è facile da raccontare, come si può capire anche dal riassunto della trama che dà Wikipedia. La serata teatrale organizzata in una sontuosa villa di campagna si trasforma, per una giovane invitata, in un complicato viaggio nella memoria. Uno sconosciuto intraprendente insiste di averla conosciuta l’anno precedente a Marienbad, ma la donna non ne è affatto sicura. Il film non rivela chi dei due ha ragione, e si perde nei numerosi flashback dei protagonisti, che pronunciano pochissime battute, mantenendosi quasi sempre statici sulla scena.
Si riparla di “Marienbad”, e del Nim. Un documentario sul capolavoro di Alain Resnais, di cui tutti si ricordano soprattutto il gioco con gli stecchini.
Da qualche giorno i giornali nazionali sono tornati a parlare della discarica del Limoncino di Livorno: è una storia che tra processi, esposti e sequestri va avanti da anni e nella quale era stata coinvolta l’amministrazione comunale a guida PD prima del 2014 e ora anche il nuovo sindaco Filippo Nogarin, eletto alle ultime amministrative con il Movimento 5 Stelle. La faccenda si è molto complicata negli ultimi mesi e Nogarin è ora accusato di non aver fatto gli interessi del Comune in una causa riguardante la discarica e qualche giorno fa si è detto sicuro del fatto che riceverà presto un avviso di garanzia. La discarica del Limoncino si trova a Monte La Poggia, a circa dieci chilometri da Livorno. Venne ricavata da una ex cava dopo anni di lavori, una riqualificazione dell’area stabilita dal comune e 6 milioni di euro di investimenti. L’azienda proprietaria della discarica è la Bel.ma della famiglia Bellabarba. La discarica non è mai stata aperta: prima a causa di un sequestro durato tre anni e poi a causa di un processo civile ancora in corso per stabilire la natura della strada che porta all’impianto: vicinale a uso pubblico come si diceva quando governava il PD o privata come è stato stabilito ora che governa il M5S. La questione è importante perché da questo tecnicismo dipende il passaggio dei camion all’impianto.
I guai di Filippo Nogarin a Livorno. Il sindaco del M5S è accusato di non aver fatto gli interessi del comune in una complicata faccenda sulla costruzione della discarica del Limoncino.
Perché dagli incroci di alcune specie nascono esemplari in grado di avere figli mentre da altre la prole è sterile? La domanda è tornata di attualità negli ultimi giorni in seguito alla scoperta di un orso di seconda generazione frutto dell’incrocio tra un orso ibrido e un grizzly. L’esemplare è stato ritrovato nei Territori del Nord-Ovest, Canada, e dimostra che alcuni esemplari ibridi possono avere figli, a differenza dei cavalli e degli asini. Ma perché? Perché hanno una maggiore ascendenza in comune. Quando le barriere geografiche – come l’innalzamento del livello del mare o il ritiro dei ghiacciai – separano le popolazioni, queste possono sviluppare: differenze genetiche, fisiologiche e comportamentali; il cambiamento nella struttura dei cromosomi; una diversa forma dei genitali; tempi e rituali di accoppiamento incompatibili – tutte condizioni che possono impedire la normale riproduzione. Prendete i cavalli e gli asini, per esempio, che iniziarono a differenziarsi probabilmente 2,4 milioni di anni or sono. I cavalli hanno 64 cromosomi, mentre gli asini ne hanno 62, e quando si accoppiano, i loro cromosomi non si combinano efficacemente, inibendo la possibilità di meiosi nella loro prole. Come risultato, i muli sono sterili.
Una specie di orso. Perché gli esemplari nati dall'incrocio tra orsi polari e grizzly possono avere figli mentre per quelli nati da asini e cavalli non c'è niente da fare?.
Paul Allen, il fondatore di Microsoft con Bill Gates e filantropo, è morto lunedì 15 ottobre a causa delle complicazioni per un tumore ai linfonodi. Aveva 65 anni. Allen aveva detto di avere avuto una recidiva del linfoma non Hodgkin un paio di settimane fa, dicendo di essere fiducioso sull’esito dei nuovi trattamenti cui sarebbe stato sottoposto. Insieme a Gates, nel 1975 Allen partecipò alla fondazione di Microsoft, azienda che avrebbe avuto un impatto enorme nell’informatica e sulla diffusione dei computer nelle case di miliardi di persone. Lasciò la società nel 1983 dopo la sua prima diagnosi di un tumore, che riuscì a tenere sotto controllo grazie alle terapie. Divenne un investitore di successo, attraverso la sua società Vulcan avviata nel 1986. Si stima che Allen abbia donato complessivamente più di 2 miliardi di dollari in attività benefiche, di ricerca e per l’istruzione. Nel 2010 si impegnò a donare la maggior parte del suo patrimonio in beneficenza dopo la propria morte.
È morto Paul Allen, il cofondatore di Microsoft. Aveva 65 anni e si stima che abbia donato più di 2 miliardi di dollari in attività filantropiche.
Il sito della compagnia aerea italiana Alitalia è stato irraggiungibile per alcune ore. Alitalia aveva confermato il problema in mattinata, spiegando che era al lavoro per risolverlo. Sono sempre rimasti attivi l’applicazione della compagnia e il numero verde 800 650055 dall’Italia o il numero +39 0665649 dall’estero. Sull’applicazione di Alitalia si possono fare acquisti e pratiche di check-in. Il sito https://t.co/DLHsL8QUda non è al momento accessibile, stiamo lavorando per ripristinarne le funzionalità. Vi invitiamo a usare l'app per check-in e acquisti o a chiamare il numero verde 800650055 dall’Italia e il numero +390665649 dall’estero. Ci scusiamo per il disagio. pic.twitter.com/ZgM5n1yfoH
Il sito di Alitalia è stato irraggiungibile per alcune ore.
Negli ultimi anni le librerie si sono popolate di guide e atlanti illustrati che riorganizzano gli spazi concreti e immaginari del mondo in sottoinsiemi sempre più stretti e trasversali – isole remote e sognate, strade d’Islanda, luoghi misteriosi o maledetti, paesi leggendari, città perdute e, perfino, emozioni umane – nel tentativo di ridare alla geografia un’aura fantastica. Forse è una reazione alla diffusione di Google Maps e Google Street, che rendono esplorabile ogni anfratto della Terra. La riproducibilità fotografica satellitare del mondo ha trasformato la cartografia in una scienza esatta, basata sulla visibilità assoluta. Se viene la curiosità di vedere com’è fatto l’Albatross Bar di Edinburgh of the Seas, il centro maggiore dell’isola di Tristan da Cunha, oggi chiunque abbia a disposizione una connessione a Internet può farlo in un minuto. È meraviglioso – e per chi scrive è anche utilissimo – ma questa visibilità ha rosicchiato il regno dell’immaginabile geografico, fin quasi a estinguerlo. La risposta di molti libri è stata quella di inventarlo da capo, riavvicinando paradossalmente e giocosamente la cartografia ai suoi inizi, quando le mappe erano infestate di mostri terrestri e marini.
Atlante degli atlanti, reali e immaginari. I libri di mappe e guide illustrate sono sempre di più, e riguardano fra le altre cose isole remote, paesi fantastici, strade d'Islanda ed emozioni umane.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito in Senato sul caso della presunta trattativa della Lega per ottenere un finanziamento illegale dalla Russia. Conte non ha detto niente di nuovo o che non si conoscesse già: ha detto che Gianluca Savoini, l’ex portavoce di Matteo Salvini indagato per la sua richiesta di finanziamenti illegali ad alcuni cittadini russi, non aveva incarichi ufficiali di governo, ma che in due occasioni venne invitato a incontri ufficiali alla presenza di Salvini, uno in Russia e l’altro in Italia. Gli inviti arrivarono dal ministero dell’Interno o da un suo consigliere, una circostanza di cui in precedenza Salvini aveva detto di non sapere nulla. Conte ha anche detto che non ha «ricevuto informazioni dal ministro» Salvini nella preparazione della sua informativa al Senato. Tutte le informazioni che ha riferito in Parlamento provengono dagli uffici della presidenza del Consiglio o dall’ambasciata italiana a Mosca. Oggi diversi giornali avevano scritto che gli uffici della presidenza del Consiglio avevano chiesto una relazione scritta sulla vicenda Savoini al ministero dell’Interno, ma che non avevano ricevuto risposta. Secondo Conte, visto che Savoini non aveva incarichi formali nel ministero dell’Interno, «non c’è ragione di interrompere il rapporto di fiducia» con il ministro Salvini. Ma la vicenda dà comunque «motivo di cautela». Per questo ha comunicato a tutti i ministri che d’ora in poi in tutti gli incontri bilaterali che dovessero tenere in Italia o all’estero dovranno essere ammesse solo persone formalmente accreditate e tenute a un vincolo di riservatezza.
L’intervento di Conte sul caso Russia-Lega. Il presidente del Consiglio ha detto che Gianluca Savoini venne invitato in Russia da Salvini e dal suo staff, e che il ministero dell'Interno non gli ha fornito informazioni sul caso.
È morto a 92 anni lo sceneggiatore Alvin Sargent, che aveva vinto due Oscar e che aveva scritto tre film su Spider-man: Spider-man 2, nel 2004, Spider-man 3, nel 2007 e The Amazing Spider-Man nel 2012. Sargent aveva vinto due Oscar per la Miglior sceneggiatura: nel 1977 per il film Giulia di Fred Zinnemann e nel 1981 per Gente comune di Robert Redford.
È morto a 92 anni lo sceneggiatore Alvin Sargent, che aveva vinto due Oscar e scritto tre recenti film su Spider-man.
Il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza della Prefettura di Torino ha deciso di spostare la posizione prevista al Salone del Libro per lo stand di Altaforte, la casa editrice vicina a CasaPound al centro di una grossa polemica per la partecipazione al Salone. La decisione è stata presa per il timore che la presenza della casa editrice possa «generare tensioni» durante il Salone. Inizialmente era stato previsto che lo stand di Altaforte sarebbe stato all’Oval, l’ex palazzetto sportivo vicino al Lingotto trasformato in uno spazio fieristico (il prossimo Salone sarà il primo per cui sarà sfruttato come spazio espositivo): alla fine sarà nel padiglione 3, in uno spazio più defilato, non lontano dagli stand del ministero della Difesa.
La posizione dello stand di Altaforte al Salone del Libro di Torino è stata spostata.
Esiste un modo sbagliato di interpretare il nuovo disco di Rihanna: «Non ci sono pezzi da radio, quindi deve essere grande arte». Non è così. Ma queste giustificazioni cervellotiche sono comprensibili: nessuna popstar della sua epoca ha la capacità di ammaliare di Rihanna, quindi è naturale voler attribuire al suo ottavo disco Anti – appena discreto – un grande valore. “Anti” cosa? Anti-qualsiasi-cosa-ci-potessimo-aspettare. Eravamo convinti che sarebbe stato il disco definitivo di Rihanna, quello capace di canalizzare tutto il suo carisma, il senso di ribellione, abbandono e misticismo in un raggio perfetto di luci laser. Avrebbe dovuto essere pubblicato mesi fa, ma di sicuro sarebbe valsa la pena aspettare ancora un po’ per un capolavoro del genere.
Com’è il nuovo disco di Rihanna? secondo il Washington Post non è un granché: manca dei "tormentoni pop" che l'hanno resa chi è oggi.
Il 2 aprile Microsoft ha annunciato la chiusura della sezione del Microsoft Store dedicata agli ebook: da martedì non si possono più acquistare, noleggiare o ordinare ebook dal negozio di prodotti digitali. Inoltre tutti i libri già acquistati si potranno leggere fino a luglio, dopodiché saranno cancellati. Quando si acquista un ebook infatti, in tutti i grandi negozi digitali che li vendono, non si compra un libro da leggere ma una licenza per leggerlo. Microsoft rimborserà agli utenti quanto speso per acquistare gli ebook e darà loro un buono da 25 dollari da spendere nel Microsoft Store nel caso abbiano scritto appunti e fatto sottolineature negli ebook letti prima del 2 aprile. Secondo il giornalista di BBC esperto di tecnologia Dave Lee, il fatto che Microsoft abbia deciso di rimborsare tutte le persone che avevano acquistato ebook sul Microsoft Store significa che non ce n’erano così tante.
Microsoft non vende più ebook, e a luglio cancellerà tutti quelli acquistati.
Nathalie Kosciusko-Morizet, candidata a sindaco di Parigi per l’UMP (il partito di centro-destra dell’ex presidente francese Nicolas Sarkozy), ha pubblicato sul suo sito alcuni progetti per le stazioni metropolitane abbandonate di Parigi. I progetti sono stati realizzati da Manal Rachdi, un giovane architetto parigino, e dall’urbanista Nicolas Laisné: mostrano le stazioni convertite in ristoranti, piscine, discoteche e auditorium. Kosciusko-Morizet ha detto che se verrà eletta aprirà una piattaforma online per permettere alle persone di proporre le loro idee su come riutilizzare le stazioni abbandonate: sono in tutto undici, alcune non sono mai state aperte, altre sono state chiuse dopo la Seconda guerra mondiale e l’occupazione nazista di Parigi. Le elezioni per il sindaco di Parigi si terranno il 23 e 30 marzo.
Cosa fare delle stazioni della metro abbandonate. Nathalie Kosciusko-Morizet, candidata a sindaco di Parigi, ha promesso che saranno riconvertite e ha fatto 5 proposte.
Da oggi, martedì 1º giugno, entrano in vigore nuove riaperture nelle regioni in zona gialla (ovvero tutte tranne Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, che da ieri sono in zona bianca). Da oggi nelle regioni in zona gialla, come già in zona bianca, possono riaprire i ristoranti al chiuso e si può tornare a consumare al bancone dei bar. I ristoranti possono restare aperti fino alle 23, ovvero l’ora a cui scatta attualmente il coprifuoco nelle zone gialle: nelle zone bianche invece il coprifuoco non è previsto, e in quelle gialle il 7 giugno verrà spostato alle 24 e il 21 giugno verrà eliminato del tutto.
Da oggi ci sono alcune restrizioni in meno. Riaprono i ristoranti al chiuso, si può consumare al bancone dei bar e ritorna il pubblico agli eventi sportivi all’aperto.
Venerdì uscirà in tutto il mondo Star Wars Battlefront 2, un atteso videogioco d’azione ispirato alla saga di Star Wars, ma gli analisti sono preoccupati che le vendite risultino inferiori alle aspettative a causa di una grande campagna contro il gioco in corso sui social network. Da giorni migliaia di giocatori protestano contro il sistema di pagamento interno al videogioco, che serve ad acquistare con soldi veri la possibilità di sconfiggere più facilmente gli altri giocatori. Sistemi simili sono presenti in numerosi videogiochi ma secondo i critici in questo caso EA, il produttore di Star Wars Battle Front 2, ha portato questa pratica a un nuovo livello, introducendo nel gioco un sistema accusato di essere in sostanza una forma di gioco d’azzardo. Star Wars Battlefront 2 è un gioco che punta molto sul multiplayer, cioè sullo scontro competitivo tra diversi giocatori collegati in rete: ognuno interpreta dei personaggi legati alla serie di Star Wars nel corso di battaglie che possono coinvolgere decine di persone diverse. Man mano che si gioca diventa possibile sbloccare delle nuove caratteristiche per il proprio personaggio, che possono essere puramente estetiche (come un accessorio o un elemento del vestiario), oppure avere un impatto sul gioco, per esempio aumentando la possibilità di colpire ed eliminare i propri avversari. Tutte queste aggiunte possono essere sbloccate giocando per molte ore, oppure immediatamente pagando denaro reale per acquistare dei “loot crates”, letteralmente “casse di bottino”.
“Star Wars Battlefront 2” è un gioco d’azzardo? ci sono molte polemiche sull'ultimo gioco ispirato a Star Wars e sul metodo con cui permette di usare soldi veri per provare a battere più facilmente gli altri giocatori.
Giovedì 5 settembre, durante la seduta della mattina, il Senato ha approvato ad ampia maggioranza una mozione sul gioco d’azzardo che aveva ricevuto il parere contrario del governo. È molto probabile che le conseguenze concrete siano molto poche o addirittura nulle, ma il risultato conferma quanto il tema sia e sarà ancora delicato e controverso. Nella mattina di giovedì, il Senato aveva discusso e approvato un ordine del giorno presentato dai rappresentanti di PD, PdL, Scelta Civica e SEL – votato poi anche dal M5S – in cui si impegnava il governo a prendere diverse iniziative per contrastare il gioco d’azzardo patologico, aumentare i controlli e limitare la pubblicità, sulla linea di quello che era già stato deciso nel cosiddetto “decreto Balduzzi” approvato dal governo Monti a fine 2012.
Cosa è successo sul gioco d’azzardo. Il governo è stato battuto su una mozione che chiede un blocco delle concessioni, le conseguenze saranno probabilmente poche, ma la questione si conferma sensibile.
Il New York Times ha pubblicato un lungo profilo della supermodella brasiliana Gisele Bündchen, che ha 35 anni ed è una delle più famose e pagate del momento: secondo la rivista Forbes nel 2015 ha guadagnato 44 milioni di dollari (quasi 39 milioni di euro). Bündchen vive negli Stati Uniti, tra New York e Boston, con il marito Tom Brady, un giocatore di football americano che gioca coi New England Patriots, e i loro tre figli. L’articolo racconta la sua storia: la sua infanzia, quando nel 1994 fu scoperta da un talent scout di un’importante agenzia per modelle, e la sua personalità, che ha contribuito quanto la bellezza a farle avere così successo. All’inizio della sua carriera Bündchen fu più volte criticata per il suo naso, ritenuto troppo lungo per essere bello, troppo grande per finire sulla copertina di una rivista; alcuni le consigliarono anche di rifarselo. Nel 1998 Bündchen posò per la campagna pubblicitaria della collezione autunno-inverno 1998-1999 di Missoni realizzata dal famoso fotografo Mario Testino, che le nascose parzialmente il viso con i capelli perché temeva che il suo naso fosse troppo grande.
9 cose su Gisele Bündchen. Da chi le diceva che aveva il naso grosso a cosa voleva fare da grande la supermodella brasiliana, in un nuovo ritratto pubblicato dal New York Times.
In occasione del decimo anniversario dall’11 settembre 2001, il museo di arte americana Smithsonian, a Washington, ha organizzato una mostra in cui sono esposti più di 50 oggetti provenienti dal World Trade Center, dal Pentagono e dal volo United 93, l’aereo che si è schiantato in un campo a Shanksville, in Pennsylvania, grazie al tentativo dei passeggeri di ribellarsi ai dirottatori e riprendere il controllo della cabina di pilotaggio. La mostra si chiama Remembrance and Reflection, aprirà il 3 settembre e chiuderà l’11. Tra gli oggetti ci sono pezzi della fusoliera dello United 93, brandelli di vestiti, pezzi di plastica sciolti dal calore, attrezzi dei vigili del fuoco, telefonini e borse ritrovati tra le macerie del World Trade Center. Saranno esposti su dei tavoli privi di protezioni. David K. Allison, che è tra i curatori del museo, scrive che
Gli oggetti dell’11 settembre. Apre domani allo Smithsonian un'esposizione di cose - borse, telefonini, vestiti - provenienti dal World Trade Center, dal Pentagono e dal volo United 93.
Lunedì 11 agosto si è tenuta allo Ziegfeld Theater di New York la prima del film The Giver – Il mondo di Jonas, diretto dal regista australiano Phillip Noyce (Ore 10: calma piatta, Sotto il segno del pericolo, Il collezionista di ossa, Salt) e tratto dall’omonimo romanzo distopico per bambini della scrittrice statunitense Lois Lowry, pubblicato nel 1993. All’evento era presente anche il cast del film: Jeff Bridges, Meryl Streep, Katie Holmes, Taylor Swift, Brenton Thwaites, Alexander Skarsgård, Odeya Rush, e Cameron Monaghan. La storia è ambientata in un futuro presentato inizialmente come utopistico che via via si rivela come distopico: non ci sono più guerre né dolore, ma neanche passioni e sentimenti. Il film uscirà negli Stati Uniti il 15 agosto e in Italia l’11 settembre.
La prima di “The Giver – Il mondo di Jonas”. È tratto da un romanzo distopico, nel cast ci sono Jeff Bridges, Meryl Streep, Katie Holmes e Taylor Swift.
Jamie Spears, padre della cantante americana Britney Spears, ha presentato al tribunale di Los Angeles una richiesta ufficiale per terminare la tutela legale nei confronti di sua figlia. Nel documento Jamie Spears dice di aver sempre voluto il meglio per sua figlia e che «se vuole mettere fine alla tutela e ritiene di poter gestire la sua vita, allora è giusto che abbia una possibilità». La cantante è sottoposta da 13 anni a una condizione di tutela legale da parte del padre, detta in inglese conservatorship, che le impedisce di controllare il suo patrimonio e molti altri aspetti della sua vita personale. La conservatorship fu imposta a Britney Spears dopo che nel 2008 ebbe una grave crisi nervosa.
Il padre di Britney Spears ha chiesto ufficialmente la fine della tutela legale della figlia.
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana ci sono i protagonisti di due serie televisive molto attese: quelli di Mad Men durante un gala per la presentazione dell’ultima stagione a Los Angeles e quelli di 1992, la nuova serie di Sky − da un’idea di Stefano Accorsi − sul periodo storico italiano noto come “Tangentopoli”. C’è poi Boris Johnson, il sindaco di Londra, che fa sempre un sacco di cose strane: questa settimana ha suonato l’ukulele alla London Bridge station di Londra. C’è poi una bella foto di Aretha Franklin durante la festa per il suo 73esimo compleanno a New York, Rihanna che ultimamente ha adottato uno stile molto elegante e Papa Francesco con un casco da motociclista durante la sua visita a Napoli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. I protagonisti di "Mad Men" e "1992" e il solito Boris Johnson che fa cose strane, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Il Comitato dei Nobel ha deciso di attribuire il premio agli economisti Sargent e Sims per i loro studi su causa ed effetto in macroeconomia. Grazie al loro lavoro, sono stati sviluppati nuovi metodi e sistemi per capire come il prodotto interno lordo (PIL) e l’inflazione possano essere influenzati da una variazione nei tassi di interesse o nei tagli alle imposte, per esempio. Sargent e Sims hanno fornito gli strumenti per rispondere a molte questioni legate ai rapporti tra politica economica e diverse variabili macroeconomiche come gli investimenti, l’occupazione, l’inflazione e il PIL. Tra politica ed economia c’è naturalmente uno stretto rapporto, con la prima che influenza la seconda e viceversa. In questo gioco di forze si inserisce un elemento comune: le aspettative sul futuro. Le aspettative nel settore privato sul futuro dell’attività economica e della politica, per esempio, influenzano le decisioni sugli stipendi, sugli investimenti e sul risparmio. Allo stesso tempo, le politiche economiche vengono influenzate dalle aspettative legate allo sviluppo nel settore privato.
Il Nobel per l’economia a Thomas J. Sargent e Christopher A. Sims. La motivazione: per i loro studi empirici su causa ed effetto in ambito macroeconomico.
Venerdì 9 giugno Netflix ha diffuso in tutto il mondo la quinta stagione di Orange is the New Black, la serie tv ambientata nel carcere femminile di Litchfield, negli Stati Uniti. Orange is the New Black si basa sull’autobiografia di Piper Kerman, e racconta la storia di una donna bianca e di famiglia ricca che per via di una fidanzata immischiata con il traffico di droga finisce per essere arrestata e condannata ad alcuni anni di carcere. Qui deve convivere con detenute toste e pericolose e con altre buone e normalissime, e deve inserirsi in un ambiente segnato dalle divisioni razziali. Orange is the New Black è una delle serie tv più popolari, tra quelle originali di Netflix, è scritta da Jenji Kohan e ha come protagonista Taylor Schilling. È però una di quelle serie piene di personaggi, quasi tutti importanti, le cui linee narrative sono sviluppate parallelamente, a volte incrociandosi e a volte no. Non è quindi facile ricordarsi tutte le cose successe nella scorsa stagione: le abbiamo riassunte qui, per rinfrescarsi la memoria e ricordarsi come si era arrivati a quella scena finale che invece molto probabilmente ricordate tutti.
“Orange is the New Black”, dove eravamo rimasti. È tornata la serie di Netflix sul carcere femminile di Litchfield, che era finita in sospesissimo: ma come ci eravamo arrivati, fin lì?.
A novembre 2016 uscirà il nuovo romanzo della scrittrice inglese Zadie Smith: si intitolerà Swing Time ed è il primo di Smith dopo NW (Mondadori, 2013), definito dal New York Times uno dei dieci migliori libri del 2012. Swing Time – che sarà pubblicato dalla casa editrice inglese Hamish Hamilton, parte del gruppo Penguin Random House – è il quarto romanzo di Smith, diventata famosa in tutto il mondo con Denti bianchi (Mondadori, 2001), il suo primo libro che fu un caso letterario in tutto il mondo. Il titolo del romanzo è ispirato a un film del 1936 con Fred Astaire e Ginger Rogers, distribuito in Italia con il nome Follie d’inverno. Swing Time racconta la storia di due ragazze provenienti da un contesto multietnico che sognano di diventare ballerine di tip tap. Le protagoniste sono amiche, ma solo una delle due ha talento: la loro amicizia, nata durante l’infanzia, si rompe quando diventano grandi senza più rimarginarsi. Tracy, la più brava, diventerà una ballerina professionista mentre la narratrice – che non ha nome – diventerà l’assistente di una cantante pop. Come NW, Swing Time è in parte ambientato nella parte nord-occidentale di Londra, in parte in Africa occidentale. La storia si svolge tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta.
A novembre uscirà un nuovo romanzo di Zadie Smith. "Swing Time" è la storia di due amiche che sognano di diventare ballerine di tip tap nella Londra multiculturale tra gli anni Ottanta e Novanta.
Questa settimana in Italia sono stati registrati 102.940 casi di contagio da coronavirus, il 14% in meno dei precedenti sette giorni. È il dato più basso da metà ottobre, e arriva dopo la quinta settimana consecutiva di numeri in calo, anche se in parte potrebbe anche essere dovuto a un numero di tamponi un po’ inferiore alla media tenuta nelle ultime settimane. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. Calano i contagi e i decessi (anche i test) e l'incidenza sulla popolazione migliora un po' ovunque, così come i numeri delle terapie intensive.
Il 2 ottobre 1977 al Dodger Stadium di Los Angeles, negli Stati Uniti, la squadra di baseball dei Los Angeles Dodgers giocava l’ultima partita della stagione, contro gli Houston Astros. I Dodgers erano fuori dai playoff ma ci tenevano molto lo stesso, a quella partita, dato che avrebbero potuto battere un record: essere la prima squadra nella storia della Major League Baseball (MLB) – la più importante lega professionistica di baseball al mondo – ad avere quattro battitori con almeno 30 fuoricampo ciascuno. A un certo punto mancava soltanto Dusty Baker (gli altri tre erano Ron Cey, Steve Garvey e Reggie Smith): Baker ribatté un lancio di J.R. Richard, lanciatore degli Astros, realizzò il suo trentesimo fuoricampo e tutto lo stadio esultò come se i Dodgers avessero appena raggiunto i playoff. Baker corse verso la panchina e il primo a congratularsi con lui fu un suo compagno di squadra, un grosso esterno di ruolo soprannominato King Kong per via della sua forza e della sua corporatura: si chiamava Glenn Burke e accolse Baker sollevando il braccio destro in alto con la mano aperta. Non sapendo come rispondere, Baker pensò prima di afferrare la mano di Burke e poi la colpì con la sua mano destra, tenendo anche lui il braccio sollevato. «Mi sembrò la cosa più appropriata da fare».
L’inventore dell’high five. Sembra assurdo ma fino a una trentina di anni fa nessuno si dava il cinque: c'entrano il baseball americano e il primo sportivo professionista a fare coming out.
A Verona dal 29 al 31 marzo 2019 si tiene il XIII Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF). Il WCF riunisce «il movimento globale» antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQI ed è stato classificato come “gruppo d’odio” dal Southem Poverty Law Center, organizzazione americana senza fini di lucro impegnata nella tutela dei diritti delle persone. Alla XIII edizione italiana del Congresso parteciperanno associazioni, capi di stato ed esponenti politici della destra radicale, cristiana e integralista da tutto il mondo ma anche tre ministri del governo italiano (il ministro dell’Interno e vice presidente del Consiglio Matteo Salvini, il ministro per la Famiglia e la Disabilità Lorenzo Fontana, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti). E, sempre dall’Italia, ci saranno Giorgia Meloni, il senatore della Lega Simone Pillon, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Verona Federico Sboarina. Su questa edizione c’è molta attenzione sia in Italia che all’estero, per vari motivi: il primo, molto raccontato dai giornali, ha a che fare con la concessione del patrocinio della “Presidenza del Consiglio dei ministri – ministro per la Famiglia e la Disabilità” e l’altro con la partecipazione, al di là del patrocinio, di un pezzo importante del governo che sembra non essere condivisa, anche se in modo poco efficace, dall’intera maggioranza. L’ultimo, infine: come ci hanno raccontato alcune esperte, sarà la prima volta, da quando il Congresso è nato a metà degli anni Novanta, che è stata organizzata una manifestazione di protesta larga: dal movimento femminista Non Una di Meno e alla quale hanno aderito molte altre associazioni, movimenti nazionali e internazionali e sindacati.
Il Congresso Mondiale delle Famiglie, spiegato bene. Riunisce a Verona il movimento globale antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQI e ci saranno tre importanti ministri del governo italiano.
È morto Giovanni Galloni, storico esponente della DC ed ex vicepresidente del CSM: aveva 90 anni. Galloni era nato a Paternò, in provincia di Catania, il 16 giugno del 1927: si laureò in Giurisprudenza, conseguì la docenza in Diritto Agrario nel 1959 e insegnò in diverse università (Napoli, Firenze e Roma Tor Vergata). Galloni fu tra i fondatori della corrente di sinistra della Democrazia Cristiana, fu vicepresidente del partito e per due volte vicesegretario negli anni Sessanta e Settanta. Fu anche ministro della Pubblica Istruzione nei governi Goria e De Mita (tra il 1987 e il 1989), direttore del Popolo, quotidiano politico organo del Partito Popolare (dal 1982 al 1986) e vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura dal 1990 al 1994. Ad annunciarne la morte è stato il figlio, l’economista Nino Galloni.
È morto Giovanni Galloni, storico esponente della DC ed ex vicepresidente del CSM.
Vasco Errani si è dimesso da presidente dell’Emilia-Romagna, dopo che martedì mattina è stato condannato in appello per falso ideologico. Errani era stato assolto in primo grado perché “il fatto non sussiste”, si è sempre detto innocente e ha annunciato che farà ricorso in Cassazione. I giudici lo hanno condannato a un anno di reclusione (pena sospesa con la condizionale) insieme a due funzionari della regione, condannati a un anno e due mesi. Errani è accusato di aver istigato i due funzionari regionali a fornire informazioni imprecise ai magistrati che stavano indagando sui contributi destinati dalla regione Emilia-Romagna a una cooperativa agricola presieduta da suo fratello Giovanni. Errani aveva chiesto il rito abbreviato.
Vasco Errani si è dimesso da presidente dell’Emilia-Romagna. Martedì mattina era stato condannato in appello per falso ideologico, ricorrerà in Cassazione.
Il prossimo film di Quentin Tarantino si intitolerà Once Upon a Time in Hollywood – letteralmente C’era una volta a Hollywood, ma non c’è ancora un titolo italiano – e i protagonisti saranno Brad Pitt e Leonardo DiCaprio, che non hanno mai recitato insieme in un film. Il film sarà ambientato nel 1969 e uscirà negli Stati Uniti il 9 agosto 2019. Once Upon a Time in Hollywood sarà il nono film di Tarantino (non va contato Four Rooms e i due Kill Bill contano come un unico film) e, stando a quanto dice lui da anni, sarà il suo penultimo, perché dopo il decimo film si metterà a fare altro. Del nono film di Tarantino si parla da mesi, ma ora oltre all’ufficialità del titolo e della presenza di Pitt e DiCaprio, sono arrivate altre informazioni. Tarantino ha detto che Once Upon a Time in Hollywood racconterà «una storia ambientata nel 1969 a Los Angeles, nel momento di massimo splendore della hippy Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (DiCaprio), un attore famoso per aver recitato anni prima in alcune serie tv western, e Clif Booth (Pitt), l’attore che gli faceva da stuntman. Entrambi stanno facendo fatica a trovare ruoli in una Hollywood che non sembra riconoscerli più. Ma Rick ha una vicina di casa molto famosa, Sharon Tate».
Cosa sappiamo di “Once Upon a Time in Hollywood”, il nuovo film di Tarantino. Sarà ambientato a fine anni Sessanta: Leonardo DiCaprio sarà un vecchio attore di serie western e Brad Pitt il suo stuntman.
Esce oggi per Bompiani “Terre rare“, il nuovo libro dello scrittore Sandro Veronesi. Il protagonista del libro è Pietro Paladini, che era già il personaggio principale di “Caos Calmo”, il romanzo di Veronesi del 2005 (da cui fu tratto un film con Nanni Moretti in quella parte), e la storia si svolge in continuità con quella di “Caos Calmo“, otto anni dopo. Accendo una sigaretta, tiro giù il finestrino, e la fumo a lunghe boccate. Sono euforico, euforico. Mi appoggio sulla testa la corona da principessa, mi guardo nello specchietto retrovisore, rido. Quando la sigaretta è finita la butto via col dito, metto in moto e parto, bloccando subito la canzone di Gianna Nannini che da oggi pomeriggio cerca di farsi ascoltare. Tra l’altro D. è una fan della Nannini, mi ha anche portato a vedere un suo concerto, ma il fatto è che sono euforico, come dicevo, e non ho nessuna voglia di ascoltare musica, nessun bisogno di immettere in me energia altrui: al contrario, sono io semmai che dovrei cantare, urlare, sfogarmi, perché trabocco di un’energia terrificante, tanto inattesa quanto insensata – e per questo ancor più terrificante. D’un tratto mi piace essere quello che sono, mi piace aver fatto quello che ho fatto e soprattutto mi piace quello che farò d’ora in poi. Sono orgoglioso di aver così brillantemente governato la mia nave tra gli stessi scogli sui quali poche ore fa ero naufragato, e soprattutto di esser stato visto mentre lo facevo. Ciò che intimamente io so di non essere – deciso, scaltro, determinato, paziente –, improvvisamente lo sono diventato davanti a tre testimoni, e anche se si tratta di un’impostura, o forse proprio per quello, questa cosa mi regala un grande appagamento. Come nel sogno che mi è tornato in mente poco fa – a questo punto, devo pensare, non per caso –, sono diventato quello che non sono, e questo mi rende complice, sì, ma anche invisibile, e dunque invulnerabile. Sto scappando e non lo sa nessuno. L’opacità del mondo, e in particolare quella del mio paese, tante volte biasimata in una intera vita spesa dalla parte della ragione, ora che sono passato da quella del torto diventa una mano amica, e mi protegge. Chi mi troverà mai, ora che ho deciso di non esserci? Chi potrà mai condannarmi per quello che sono se nessuno sa quello che sono? E poi, a suggellare questa improvvisa fratellanza con il mio popolo, a giustificare il mio ingresso nella schiera dei bugiardi, dei fuggiaschi, dei riciclatori di denaro, dei guidatori senza patente, dei ladri, dei ricettatori, dei ricattatori, dei raccomandati, degli evasori fiscali, dei corrotti, dei corruttori, dei puttanieri, dei profittatori delle miserie altrui, delle simpatiche canaglie e di tutta la gente marcia dentro e pulita fuori che con disarmante spudoratezza continua a pretendere d’esser considerata perbene, non c’è forse il fatto che alla fin fine io non ho commesso nulla di male, che sono stato solo messo in mezzo, che sono innocente?
Il nuovo libro di Sandro Veronesi. Si chiama "Terre rare", esce oggi e probabilmente immaginerete il protagonista con la faccia di Nanni Moretti.
Johnny Joo è un fotografo statunitense di 24 anni che alcuni anni fa ha iniziato a scattare fotografie di luoghi abbandonati e in rovina negli Stati Uniti: le foto raccolte – prevalentemente di interni – sono state messe insieme in un libro dal titolo “Empty Spaces”, pubblicato da poco. Ci sono foto di giostre, scuole, alberghi, chiese, auditorium, tutti abbandonati e, in genere, messi piuttosto male. Diverse foto sono state scattate in strutture sanitarie e ospedali abbandonati nei paesi dell’est degli Stati Uniti, soprattutto a Cleveland, in Ohio, e Joo ha detto che si tratta dei suoi soggetti preferiti. Nel libro ci sono, per esempio, foto dell’ospedale di Brownsville in Pennsylvania, che negli anni Sessanta fu trasformato in un ospizio e poi definitivamente chiuso nel 1985. «Ricordo di averlo fotografato in mesi invernali freddissimi, mentre il pavimento era ghiacciato e riuscivo a malapena a sentirmi le mani», ha detto Joo, che ha anche spiegato di aver dovuto fare attenzione ai posti pericolosi in cui a volte si è andato a cacciare per scattare queste fotografie.
Spazi abbandonati. Case, chiese, scuole, ospedali: sono i soggetti di un libro fotografico di Johnny Joo, che ha fotografato decine di posti abbandonati negli Stati Uniti.
Il critico cinematografico Paolo Mereghetti scrive oggi sulla Lettura del Corriere della Sera un’argomentata critica allo sdoganamento intellettuale del genere “basso” e volgare, che alla lunga ha contribuito ad annullare il ruolo della qualità nella valutazione di un film. Francis Ford Coppola l’ha spiegato con lucidità: la vera svolta epocale per il cinema degli ultimi decenni non è stata né la rivoluzione digitale né tanto meno il 3D, ma «il giorno in cui invece di chiederci se una film era bello, abbiamo cominciato a chiederci quanto aveva incassato». L’ossessione del successo, non come legittima aspirazione al maggior numero possibile di spettatori ma come scalata (la più rapida possibile) delle classifiche. Con tutto il corollario di «droghe» e «stimolanti» necessari ad arrivare in vetta subito: strategie di marketing invece del bocca- a-bocca, occupazione orizzontale dei cinema invece della penetrazione in profondità («quante copie?» è la domanda di rito ad ogni nuova uscita), offerta multipla (dai cibi alle bevande ai gadget. E non solo) invece dell’interesse per il singolo prodotto.
Populista è il cinema. Paolo Mereghetti accusa il circo di critici, giornalisti e addetti che a forza di sdoganare film facili e grossolani, ha demolito il valore del buon cinema.
Ethan Miller, fotografo dell’agenzia internazionale Getty Images, ha realizzato un servizio fotografico del grande impianto solare di Ivanpah (California), la più grande centrale termica a concentrazione solare del mondo, inaugurata a febbraio e di cui parlammo sul Post qui. Le nuove foto, più recenti di quelle pubblicate il mese scorso, mostrano efficacemente le principali caratteristiche dell’enorme centrale, che occupa quasi 14 chilometri quadrati. Il progetto è stato realizzato dalla società energetica BrightSource e da quella di costruzioni Bechtel. Tra gli investitori c’è anche Google, che ha messo una quota di quasi 170 milioni di dollari. La costruzione dell’intero impianto è costata 2,2 miliardi di dollari. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La più grande centrale solare del mondo, dall’alto. Le nuove foto di Getty mostrano come è fatto l'impianto di Ivanpah, nel deserto del Mojave, costato 2,2 miliardi di dollari.
Coca-Cola dal prossimo mese comincerà a distribuire in tutto il mondo delle bottiglie e lattine con una nuova grafica, per le sue bevande principali: Coca-Cola, Coca-Cola Zero, Coca-Cola Light e Coca-Cola Life. Le nuove grafiche fanno parte di una nuova strategia di marketing che Coca-Cola ha chiamato One-Brand e che verrà adoperata inizialmente in Messico per poi essere estesa a tutto il mondo. Il tratto più evidente della nuova grafica è un grande cerchio rosso che sarà presente su tutte le bottiglie e le lattine di Coca-Cola Zero, Coca-Cola Light e Coca-Cola Life, e che dovrebbe rendere più esplicito il legame con le classiche bottiglie e lattine di Coca-Cola. Ora Coca-Cola Zero è venduta con un’etichetta o una lattina prevalentemente nera, Coca-Cola Light con un’etichetta o una lattina prevalentemente color argento e Coca-Cola Life con confezioni per lo più verdi.
Le nuove bottiglie e lattine di Coca-Cola. Saranno quasi completamente rosse, anche per la Light e la Zero, e arriveranno nei prossimi mesi in tutto il mondo.
Molte volte nella loro storia il cinema e le serie tv hanno mostrato partite di scacchi. Perché sono semplici da girare, immediate ed essenziali, ma anche efficaci nel rappresentare con poche scene momenti dalla grande portata simbolica. Spesso, però, chi si intende di scacchi trova errori in quelle scene, a partire da come sono disposti i pezzi o rappresentate certe mosse. Spesso, ma non sempre. La regina degli scacchi, la miniserie Netflix che per giorni è stato il contenuto più visto del servizio di streaming, ha ricevuto diversi apprezzamenti per la precisione con cui tratta la materia, frutto di un lungo e attento lavoro a cui tra gli altri ha collaborato Garry Kasparov, uno dei migliori scacchisti di sempre e probabilmente il più famoso. La regina degli scacchi, disponibile dal 23 ottobre, è una miniserie in sette episodi di Scott Frank e Allan Scott, tratta da un romanzo di Walter Tevis pubblicato nel 1983. È ambientata tra gli anni Cinquanta e Sessanta e racconta la storia di una ragazza cresciuta in un orfanotrofio del Kentucky che scopre di avere un grande talento per gli scacchi: le sfide con avversari sempre più forti accompagneranno i fatti salienti della sua vita. La protagonista si chiama Beth Harmon ed è interpretata dalla 24enne Anya Taylor-Joy, che già nel 2015 si fece notare come protagonista dell’apprezzato The Witch.
Se amate gli scacchi guardate qui. "La regina degli scacchi", il contenuto più visto su Netflix in questi giorni, è stata fatta con particolari cure e attenzioni, e ha dato qualche dritta pure Garry Kasparov.
Anche oggi continuerà a fare brutto tempo in gran parte del Nord Italia, ci potrebbero essere piogge e nevicate anche al Centro, e nelle regioni sul Tirreno e sugli Appennini, neve e temporali. Con buona probabilità a Roma continuerà a piovere tutto il giorno, dopo il maltempo di ieri che, come capita spesso, ha bloccato il traffico, fatto cadere alberi e allagato strade e piazze. Gli acquazzoni a Roma sono il momento peggiore per viverla e visitarla, con i tanti disagi e le insofferenze che comportano. Certo, a vederla dalle foto, col Colosseo bagnato e luminoso di notte, gli ombrelli colorati dei turisti spiegati dal vento, lo sbrilluccichio dei sanpietrini zuppi, viene quasi voglia di essere lì. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di Roma ieri sotto la pioggia. Strade e piazze allagate, alberi caduti e pozze, ma anche una luce bellissima e speciale.
Il 2018 sarà un anno “di maggese” per il Glastonbury, probabilmente il più famoso festival musicale d’Europa: una volta ogni tanto si ferma per un’estate, per dare una tregua agli organizzatori, agli abitanti del posto e ai terreni su cui si svolge. Anche senza Glastonbury, da giugno ad agosto ci saranno molti festival musicali grossi e pieni di gente importante più o meno in ogni paese d’Europa. Quasi sempre un abbonamento a questi festival è piuttosto costoso, soprattutto man mano che ci si sposta verso nord, ma in molti casi andare a uno di questi eventi è l’unica occasione per vedere artisti che raramente bazzicano l’Europa. Spesso gli stessi artisti, soprattutto se americani, girano più festival: quindi ci sono diversi nomi ricorrenti. Abbiamo raccolto alcuni dei più belli, per il posto in cui si tengono o per la lineup, che cominciano a fine maggio e vanno avanti fino a fine agosto. Un discorso particolare andrebbe fatto per l’Italia, dove la cultura dei festival è molto meno sviluppata e non ci sono festival che possono competere con il Primavera, il Roskilde o il Flow. Ci sono comunque posti in cui si prova a fare qualcosa di simile, seppur con meno pretese, e in certi casi riuscendoci pure bene: raccoglieremo anche quelli, quando ci saranno informazioni più definitive sugli artisti in programma.
I festival di musica più belli di quest’estate, in Europa. Sarà un 2018 senza Glastonbury, ma tra giugno e agosto ce ne sono molti altri che si difendono bene.
Qualche settimana fa, sopraffatti dal proliferare di appelli e petizioni digitali, ci eravamo chiesti quale fosse il valore reale dell’attivismo online e se, in ultima analisi, l’impegno da clic compulsivo potesse davvero servire a cambiare il mondo. Sull’ultimo numero del New Yorker, Malcolm Gladwell – esperto di cose di internet e autore tra gli altri di The Tipping Point (pubblicato in Italia da Rizzoli con il titolo “Il punto critico”) – torna sull’argomento con un lungo articolo in cui approfondisce ulteriormente la questione, concludendo che i social media, per la loro stessa natura, non sono in grado di fornire quello di cui il cambiamento sociale ha da sempre bisogno. La sua analisi parte da un lontano pomeriggio del 1960, quando quattro ragazzi neri al primo anno di università al Nord Carolina A. & T. chiesero un caffè al bancone di un piccolo supermercato di Greensboro. «Non serviamo negri qui», rispose la cassiera. La risposta non aveva nulla di strano all’epoca, e sicuramente non era il primo episodio di razzismo che i quattro ragazzi subivano: la segregazione razziale era ancora molto forte negli Stati Uniti e i neri erano rigidamente separati dai bianchi in ogni attività quotidiana. Ma quel giorno per la prima volta, quei quattro ragazzi non fecero finta di niente. E decisero di non spostarsi più da quel bancone finché non fossero stati serviti. Nei giorni successivi centinaia di altri ragazzi neri si unirono a loro in quello che oggi viene considerato l’inizio del movimento studentesco afroamericano, e in poche settimane decine di altri sit-in di protesta si diffusero in tutto il sud del paese.
I social media servono a cambiare il mondo? malcolm Gladwell sul New Yorker affronta ancora il tema dell'attivismo online, dei suoi rischi e del suo reale contributo al miglioramento del mondo.
Il nuovo libro di Enrico Deaglio – “Il vile agguato“ (Feltrinelli) – è dedicato alle indagini sulla strage di via D’Amelio a Palermo in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino assieme a cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio 1992. Il libro si conclude con una “succinta cronologia degli ultimi cinquantasei giorni di vita di Paolo Borsellino, compresi avvenimenti che avevano a che fare con lui, ma di cui non era a conoscenza”. Il Post pubblicherà in sequenza, assieme al secondo capitolo del libro, la successione di quegli eventi, a vent’anni di distanza. Palermo, 1° giugno Borsellino, tornato a Palermo, scrive al ministro Enzo Scotti che lo ha proposto al vertice della superprocura. Ecco il testo: “La scomparsa di Giovanni Falcone mi ha reso destinatario di un dolore che mi impedisce di rendermi beneficiario di effetti comunque riconducibili a tale luttuoso evento”. Il giudice chiede quindi di poter “continuare a Palermo” la sua opera, “in una procura della repubblica che è sicuramente quella più direttamente e aspramente impegnata nelle indagini sulla criminalità mafiosa”. E lascia al ministro la libertà di diffondere la sua decisione. La lettera, però, resta riservata. È il ricordo di una polemica lontana.
Gli ultimi 56 giorni di Paolo Borsellino: 1° giugno 1992. Dal libro di Enrico Deaglio, la cronologia degli avvenimenti tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio.
Nell’eccitazione del teso confronto in diretta tra Giovanni Floris e il Presidente del Consiglio durante la scorsa puntata di Ballarò si è perso di vista il merito di quello che Berlusconi ha sostenuto e contestato. E si è così soprasseduto sul fatto che il capo del Governo ha mentito in diretta televisiva su una questione grossa e sensibile come il disastro rifiuti a Napoli. Di più: che il capo del Governo è intervenuto a una trasmissione per dare dei bugiardi e dei “mistificatori” a dei giornalisti, che però avevano ragione. Ricapitoliamo. 1. Il 22 ottobre durante una conferenza stampa a Roma Berlusconi fa la prima promessa, quella dei “dieci giorni”:
Su Napoli Berlusconi ha mentito. Abbiamo fatto i conti e controllato i video: le promesse erano chiare e non sono state mantenute, e a Ballarò il PresdelCons ha detto il falso.
Come accade di frequente con le tecnologie nuove e promettenti, capita che si sentano e leggano cose fantasiose sulle stampanti 3D, gli aggeggi che servono per realizzare e personalizzare oggetti su una scala diversa da quella industriale. Nelle ultime settimane il tema è stato ripreso più volte da Beppe Grillo nei suoi comizi: ha spiegato che nel resto del mondo ci sono milioni di persone che si stampano dentiere, protesi e persino case utilizzando stampanti 3D. Come vedremo, molte di queste affermazioni sono false: appartengono, forse, a un futuro ancora molto lontano. È indubbio però che la stampa 3D offra enormi opportunità e possa portare a un cambiamento sensibile degli attuali processi industriali. Già due anni fa l’Economist dedicò un editoriale all’argomento, parlando di una “terza rivoluzione industriale” resa possibile dal cambiamento nel modo di progettare e soprattutto di produrre le cose che ci stanno intorno grazie al digitale. Ma andiamo con ordine. Che cos’è una stampante 3D Per stampare un documento, le comuni stampanti a getto d’inchiostro fanno muovere una testina avanti e indietro lungo un asse orizzontale, mentre il foglio sotto di essa scorre lentamente in avanti. La testina rilascia righe sottilissime di inchiostro che messe una sotto l’altra formano parole e immagini. Una stampante 3D funziona più o meno allo stesso modo, ma invece di lavorare sulle due dimensioni del foglio, si muove lungo tre assi e sovrappone tra loro diversi strati di materiale, di solito particolari plastiche.
Che cosa si può fare con le stampanti 3D? è vero che negli Stati Uniti ci costruiscono le case e le dentiere, come dice Beppe Grillo? No, ma secondo l'Economist porteranno un giorno a una "terza rivoluzione industriale".
L’infanzia di chi è nato in Italia da genitori stranieri o è arrivato qui con loro ancora bambino ha complicazioni particolari, rispetto alla mancanza di cittadinanza. Nonostante sia tutelato dalla convenzione sui diritti del fanciullo in quanto minore, il fatto di non essere cittadino lo fa dipendere totalmente dal permesso di soggiorno dei suoi genitori, permesso che a sua volta è legato al loro lavoro e al tipo di contratto. È vero che tutti i minori dipendono sempre dalla condizione economica e lavorativa dei genitori, ma per i minori stranieri questa dipendenza è ancora più forte: la perdita del lavoro del genitore significa anche la perdita del permesso di soggiorno e, di conseguenza, della possibilità di vivere legalmente sul territorio, avere una casa e così via. Il permesso di soggiorno è legato al contratto di lavoro. Questo significa che, a meno che non si abbia un contratto a tempo indeterminato e un permesso di soggiorno a tempo indeterminato (come il permesso UE per “lungo soggiornanti”), ogni variazione della situazione lavorativa può comportare la perdita del permesso. Situazioni di questo genere sono molto frequenti in Italia, soprattutto negli ultimi anni. La maggior parte degli stranieri – così come molti italiani – non ha un contratto a tempo indeterminato, per questo alterna lavori temporanei a periodi di disoccupazione. In quest’ultima condizione, se si è iscritti ai centri per l’impiego, si ha la possibilità di veder rinnovato per altri sei mesi il permesso di soggiorno scaduto una volta perso il lavoro. Se non si trova una nuova occupazione in questo arco di tempo, è possibile prorogare di altri sei mesi l’iscrizione al centro per l’impiego e veder rinnovato il permesso di soggiorno, ma questo può essere fatto solo una volta: se dopo tredici mesi dalla scadenza del permesso in assenza di un lavoro non si è trovato un altro impiego si perde anche il permesso di soggiorno. Un’altra questione legata al permesso di soggiorno è quella della residenza. Gli stranieri devono fare molta attenzione a essere sempre iscritti nei registri di residenza del comune dove vivono, perché è in base agli anni di iscrizione continuativa che possono poi ottenere la cittadinanza. Ogni volta che scade il permesso di soggiorno, bisogna andare in comune a riconfermare la residenza. Quest’obbligo, che si chiama rinnovo della dimora abituale, riguarda solo i cittadini stranieri extracomunitari. Se il rinnovo non avviene, il comune avvia in modo automatico la procedura di cancellazione della residenza. Si parla di procedura perché la cancellazione non avviene in modo istantaneo: ci vogliono 12 mesi e poi la cancellazione diventa effettiva.
Le precarietà dei minori stranieri in Italia. Molti bambini che sono nati e sono sempre vissuti in Italia non sono italiani, per la legge: e la loro condizione dipende spesso dal lavoro dei genitori.
Ospite di Agorà su Rai Tre, il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha parlato della legge di bilancio e ha parlato anche del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che lo scorso maggio voleva mettere in stato d’accusa per alto tradimento e attentato alla Costituzione dopo che Mattarella si era opposto alla nomina di Paolo Savona a ministro dell’Economia. In pochi mesi sembra che le cose siano molto cambiate, e non solo perché la proposta di impeachment si sgonfiò immediatamente. Quando la conduttrice di Agorà ha chiesto a Di Maio quale fosse stato il ruolo di Mattarella nelle «trattative con l’Unione Europea», Di Maio ha risposto così: Il presidente Mattarella, dal punto di vista della garanzia costituzionale, come sempre è stato fondamentale. È chiaro ed evidente che il presidente Mattarella in questi mesi è stato anche un po’ l’angelo custode di questo governo, ma non nel senso politico, nel senso di garante della Costituzione.
Di Maio dice che Mattarella è «l’angelo custode del governo». Sembra ieri che voleva rimuoverlo dal suo incarico per alto tradimento e attentato alla Costituzione.
Come ogni anno il sito di Time ha stilato le classifiche del 2012: dai migliori libri ai peggiori film, dai momenti sportivi più importanti fino alle classifiche dedicate ai social media, con i migliori tweet dell’anno. Una delle classifiche più interessanti e divertenti è quella dei 10 migliori spot televisivi del 2012, che parte da una birra e degli uomini in un pascolo, passa per un giornale che racconta la storia dei tre porcellini, dei padri in mutande e dei piccoli atleti olimpici fino ad arrivare a personaggi famosi come Lena Dunham e Clint Eastwood. Naturalmente si tratta di spot americani. 10. Round Up Your Mates for a Guinness Un cane da pastore si esibisce durante una competizione. Invece delle pecore, però, il suo compito è guidare sette uomini attraverso un prato e allontanarli da diverse tentazioni, tra cui il tradizionale divano di fronte al televisore e delle ragazze attraenti. Alla fine il cane riesce nel suo intento, riportando questi uomini-pecora nel recinto giusto, un bar dove potranno bere una birra Guinness.
I 10 migliori spot del 2012. Li ha scelti Time, sono tutti in inglese ma di molti si è parlato anche qui: da Clint Eastwood ai papà in mutande.
Il Far West dei film di Hollywood era abbastanza romanzato rispetto a com’era in realtà la zona della cosiddetta “Frontiera” nel corso dell’Ottocento, e non solo per come erano rappresentati i nativi americani nella maggior parte dei western. Tra le cose che sono state inventate nei film su cowboy e fuorilegge c’è anche il noto cinturone con la fondina o le fondine per le pistole chiamato “Buscadero rig”: quello che avete visto nei film con John Wayne, ma anche nei recenti Django Unchained e The Hateful Eight di Quentin Tarantino e in Westworld, l’unico contesto in cui può considerarsi appropriato dato che la serie tv è in realtà ambientata in un futuro parco a tema western ispirato più ai film di Hollywood che alla realtà. Nel Far West vero e proprio le armi non venivano usate come nei film e per questo non c’era bisogno che le fondine fossero posizionate nel punto più velocemente accessibile, cioè lungo le cosce. Per le scene cinematografiche invece la tensione e la velocità erano fondamentali e per questo negli anni Venti fu inventato il Buscadero rig. John Wayne e Montgomery Clift in Il fiume rosso (1948) di Howard Hawks e Arthur Rosson
Il cinturone dei film western non esisteva nel vero Far West. Le pistole non venivano tenute dalla cintura perché sarebbero state scomode a cavallo: il cosiddetto "Buscadero rig" è un'invenzione di Hollywood.
All’interno della comunità scientifica, ma non solo, si parla da tempo del cosiddetto “suicidio razionale”, cioè della morte scelta in modo ben ponderato e secondo un ragionamento logico da alcune persone in alcune particolari situazioni: sono persone per le quali la vecchiaia – e le conseguenze più ordinarie della vecchiaia, che siano già arrivate o che siano ancora ipotetiche – è una ragione sufficiente per scegliere di morire. Non si parla quindi, in questo caso, di persone in grandi stati di sofferenza a causa di una malattia o che morirebbero comunque in tempi brevi. All’espressione “suicidio razionale” alcuni preferiscono “morte volontaria”; altri ancora usano “suicidio preventivo”, e per altri ancora la questione si sovrappone a quella del “suicidio altruistico”, la morte scelta in modo sacrificale per il bene degli altri e della comunità. Se tra gli esperti e le esperte non c’è concordanza nemmeno sulla parola da usare, ce n’è ancora meno sulle moltissime implicazioni della questione, soprattutto quando il morire-perché-si-è-vecchi viene rivendicato come un diritto che dovrebbe essere garantito dalla legge.
Che cos’è il suicidio razionale? tra esperti e scienziati si parla sempre di più di chi decide di morire senza essere malato, ma per evitare la vecchiaia e le sue conseguenze più ordinarie.
Amazon ha rinviato al prossimo 18 gennaio il confronto con i sindacati, dopo lo sciopero organizzato da un gruppo di dipendenti dell’azienda nel magazzino di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, venerdì scorso durante la giornata del Black Friday, una delle più importanti per la società statunitense. I lavoratori chiedono migliori condizioni lavorative e stipendi più alti. Nel magazzino lavorano in questo periodo 4mila persone, di cui 1.600 con contratti da dipendenti (500 a tempo indeterminato); a questi si aggiungono centinaia di altri lavoratori in somministrazione, cioè chiamati per aumentare l’organico nei periodi di punta. Il rinvio al prossimo anno del confronto è stato criticato dai sindacati perché di fatto impedisce di avviare da subito eventuali trattative.
Amazon ha rinviato al prossimo 18 gennaio qualsiasi confronto sindacale dopo lo sciopero italiano del Black Friday.
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto “scandalo CONSIP”, la complicata vicenda giudiziaria partita da una sospetta di fuga di notizie e trasformatasi in un’inchiesta sugli ambigui rapporti tra stampa, politica, magistratura e forze dell’ordine. Tra i rinviati a giudizio ci sono l’ex ministro dello Sport ed ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, l’ex comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, il generale dei carabinieri Emanuele Saltalamacchia, l’ex colonnello dei carabinieri Alessandro Sessa, l’ex maggiore dei carabinieri Gian Paolo Scafarto, il presidente di Publiaqua, Filippo Vannoni e l’imprenditore Carlo Russo. Lotti è accusato di favoreggiamento per aver rivelato all’ex amministratore delegato di CONSIP Luigi Marroni notizie riservate riguardanti le indagini che erano in corso nei suoi confronti. Sono accusati di favoreggiamento anche Saltalamacchia e Vannoni, mentre per Del Sette l’accusa è di rivelazione del segreto d’ufficio, per Russo di millantato credito, per Scafarto di rivelazione del segreto d’ufficio, falso e depistaggio, e per Sessa di depistaggio. L’inchiesta – che si era chiusa il 29 ottobre – è quella per cui era stata richiesta l’archiviazione per Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, e diventato il principale protagonista del caso CONSIP.
La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone, tra cui l’ex ministro Luca Lotti, nell’ambito del caso Consip.
Jónsi Birgisson, Ágúst Ævar Gunnarsson e Georg Hólm, i componenti della band islandese Sigur Rós, sono indagati per evasione fiscale. La notizia è stata data dal quotidiano islandese Fréttablaðið, secondo cui ai tre sarebbero stati congelati beni per 8 milioni di dollari, che comprendono auto, case, moto e conti in banca.
I tre componenti dei Sigur Rós sono indagati per evasione fiscale in Islanda.
Alle 17.30 di venerdì 3 gennaio, lo spread, ossia la differenza tra il rendimento dei titoli di stato decennali italiani e tedeschi, ha chiuso a 197 punti base: è la prima volta che scende sotto i 200 punti base dal luglio del 2011. «È una grande notizia», ha commentato venerdì sera il presidente del consiglio Enrico Letta. Che sia una notizia positiva non c’è dubbio, ma diversi commentatori hanno espresso dubbi su “quanto” lo sia davvero. Perché si è abbassato? Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha spiegato venerdì 3 gennaio che lo spread si stava abbassando perché i mercati «apprezzano l’operato del governo, il suo impegno per il mantenimento della stabilità dei conti e per l’avvio delle riforme». È probabile che questi fattori siano stati d’aiuto, ma ci sono anche altre cause meno dipendenti dall’operato del governo per giustificare l’abbassamento di questi giorni.
Che cosa succede con lo spread. Tre risposte sulla questione, ora che per la prima volta dal 2011 è sceso sotto i 200 punti.
Lo scorso 3 marzo sono stati pubblicati i dati economici del Brasile per il 2010. Il PIL del paese è cresciuto del 7,5%, cifra tre o quattro volte superiore rispetto a quella dei principali paesi europei. La valuta nazionale, il real, è sempre più solida: il valore del prodotto interno lordo del Brasile ha raggiunto complessivamente i 2.089 miliardi di dollari, avrebbe superato quello dell’Italia e avrebbe raggiunto il settimo posto nella classifica delle economie più grandi del mondo (l’Italia fu la quinta potenza economica del mondo, superando anche il Regno Unito, per un decennio dopo il 1985). Per il 2011 però le previsioni sono più caute e la Banca Centrale brasiliana ha alzato i tassi di interesse per ottenere una crescita più contenuta e più gestibile, intorno al 4,5% annuo. Ma il ministro dell’Economia, Guido Mantega, ha deciso di concedere di più all’entusiasmo e ha causato qualche confusione. Come racconta l’Economist, Mantega ha dichiarato che il Brasile ha avuto la quinta crescita più veloce del mondo e che, in una classifica che tenesse conto del potere d’acquisto, il PIL brasiliano supererebbe nella classifica Francia e Gran Bretagna.
Il Brasile supera l’Italia, ma solo lei. Il ministro dell'economia brasiliano piazza il paese al quinto posto delle economie mondiali, ma imbrogliando.
Nella notte tra lunedì 18 e martedì 19 novembre l’edificio noto come “5 Pointz“, un complesso industriale nel Queens, a New York, considerato dal 1993 una specie di tempio dei graffiti, è stato ripitturato di bianco per ordine dei suoi proprietari. “5 Pointz” è un posto molto conosciuto in città, in cui fino a ieri era concesso agli artisti di tutto il mondo di disegnare i graffiti legalmente, e uno storico ritrovo per gli appassionati di arte di strada. Negli ultimi anni la fama internazionale di “5 Pointz” è cresciuta parecchio, anche se le cose hanno iniziato a mettersi male dal 2011, quando i due proprietari della struttura, Jerry e David Wolkoff, avevano annunciato di volere demolire l’edificio per far costruire due grattacieli da circa 1300 appartamenti. Di recente anche l’artista britannico Banksy – probabilmente il più noto street artist al mondo – aveva chiesto di salvare “5 Pointz” dalla demolizione, tramite un messaggio sul suo sito che accompagnava le foto dell’ultima opera del progetto newyorhese “Better Out Than In”. L’annuncio della demolizione, che dovrebbe essere completata entro la fine del 2013, ha generato molte proteste tra gli stessi artisti e molti abitanti della zona. Dopo avere cercato inutilmente di ottenere dall’amministrazione di New York il riconoscimento di area di interesse artistico e culturale, centinaia di sostenitori di “5 Pointz” hanno organizzato nei giorni scorsi alcune manifestazioni contro la demolizione dell’edificio. Il responsabile di questa “galleria”, Jonathan Cohen, conosciuto anche come Meres One, aveva provato recentemente a fare un ricorso, ma la scorsa settimana il giudice Frederic Block ha stabilito che non c’era alcuna ragione legale per fermare il progetto dei fratelli Wolkoff. L’account Twitter di “5 Pointz” ha commentato così l’imbiancatura dell’edificio: «Oggi è stato commesso da Jerry Wolkoff il più grave crimine contro l’arte.. Il genocidio di 5 Pointz».
5 Pointz è stato imbiancato. Lo storico edificio di New York considerato una specie di tempio dei graffiti è stato pitturato di bianco per volere dei proprietari, nonostante ricorsi e proteste: le foto di com'era e com'è.
Avete presente quando volete sfogare lo stress sul cibo e scoprite che la vostra scorta di emergenza di cioccolato è ricoperta di quella strana sostanza bianchiccia? E dovete decidere se mangiarla lo stesso o no? Questo è un problema serio che ha bisogno di una soluzione: non solo per gli appassionati di cioccolato ma per tutti quelli che lo producono. Un gruppo di scienziati tedeschi ha ha utilizzato i raggi X per scoprire il processo che porta all’affiorare di quella patina sul cioccolato – che poi è grasso – e sta studiando come impedire che accada. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul numero di aprile della rivista Applied Materials and Interfaces. Per prima cosa: la sostanza biancastra è grasso e si può mangiare. Gli ingredienti del cioccolato non restano sempre immobili e quando i grassi più liquidi affiorano sulla superficie possono cristallizzarsi e formare macchie di grasso. Resta il fatto però che il cambiamento di consistenza e aspetto non è dei migliori. Il processo per cui avviene non era stato ancora osservato in tempo reale, spiega il gruppo di ricercatori dell’Università tecnica di Amburgo, del centro di ricerca tedesco DESY e dell’azienda di cioccolato Nestlé, che ha condotto il nuovo studio. Per questo hanno acceso la PETRA III, una macchina molto potente che cattura i raggi X ad alta intensità luminosa, e cercato di capire cosa succede.
Perché il cioccolato diventa biancastro? è soltanto grasso che affiora in superficie, ma per l'industria dolciaria è un grosso problema: un gruppo di ricercatori ha studiato come impedirlo.