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Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 23.839 casi positivi da coronavirus e 380 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 32.256 (156 in più di ieri), di cui 3.635 nei reparti di terapia intensiva (7 in più di ieri) e 28.621 negli altri reparti (149 in più di ieri). Sono stati analizzati 201.652 tamponi molecolari e 155.502 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 10,8 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,3 per cento. Nella giornata di venerdì i contagi registrati erano stati 23.987 e i morti 457. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (4.884), Piemonte (2.636), Emilia-Romagna (2.269), Campania (2.209), Puglia (2.008).
I dati sul coronavirus in Italia di sabato 27 marzo.
Avvenire ha pubblicato sabato una lunga intervista sulle elezioni europee al cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova, ex capo dei vescovi italiani e oggi presidente dell’associazione che riunisce i vescovi europei. Bagnasco ha parlato della sua visione dell’Europa, di quello che si auspica possa risultare dalle elezioni europee di domenica e ha commentato la diffusione degli -ismi, in particolar modo dei sovranismi e populismi. Riguardo a quest’ultimo tema, Bagnasco ha detto: «Per quanto riguarda sovranismi e populismi, come tutti gli ‘ismi’, sono delle patologie. Quindi devono essere assolutamente curate. Stroncare è un metodo, che lascia solo dei ‘morti’ e dei risentimenti. Curare è tutta un’altra. E vuol dire per prima cosa non snobbare nessuno – ciò che a mio avviso è stato fatto anche in Italia, con atteggiamento miope, anziché cercare di capire con serietà e con impegno il perché di certi fenomeni. In secondo luogo ricercare gli elementi di verità, di positività di problematica avvertita e cercare di fare delle sintesi alte. Mi aspetto che il nuovo Parlamento faccia proprio questo, ragionando con calma sui diversi problemi e convogliando tutto con il dialogo verso il bene comune»
Il cardinale Bagnasco dice che il sovranismo è una «patologia». Così come il populismo e tutti gli altri -ismi, ha raccontato ad Avvenire.
La procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per 28 persone, molte delle quali appartenenti a partiti e associazioni di estrema destra, accusate di apologia di fascismo per aver fatto il saluto romano il 29 aprile durante un corteo in ricordo di Sergio Ramelli, un membro del Fronte della Gioventù, l’organizzazione giovanile dell’MSI, che fu ucciso nel 1975. Al corteo, che si era svolto nonostante fosse stato vietato dal prefetto di Milano per motivi di sicurezza, c’erano stati scontri tra polizia e manifestanti. Al termine del corteo, che alla fine si era comunque tenuto in seguito a una trattativa con la questura, diversi manifestanti avevano fatto il saluto romano invocando il «camerata Sergio Ramelli» in una cerimonia tipicamente fascista.
È stato chiesto il rinvio a giudizio per 28 persone accusate di apologia di fascismo per aver fatto il saluto romano durante un corteo.
Se facessimo sparire il titolo di questo articolo e la didascalia delle foto qui sotto – oltre che migliaia di dati online, ok: ma fate uno sforzo – a queste 45 persone potreste plausibilmente dare 45 o 40 anni: molte di loro sono invecchiate bene, altre benissimo, altre sembrano uguali a quando giocavano, sfilavano o recitavano nella serie tv che li ha resi celebri. Invece ne compiono tutti cinquanta, quest’anno. C’è però qualche notevole eccezione: Luke Perry, forse uno degli attori televisivi più famosi degli anni Novanta grazie alla sua partecipazione a Beverly Hills 90210, e George Weah, Pallone d’Oro nel 1995 e oggi irriconoscibile nel suo completo da rispettabile politico e attivista per i diritti umani. Rispetto alla classe del 1976 ci sono in generale meno sportivi e più attori e politici: nella zona grigia fra chi non suona, recita, gioca, allena o fa politica, c’è uno dei più bravi autori contemporanei di graphic novel e un imprenditore russo molto noto anche in Europa. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La classe del 1966. Lista eterogenea di persone che quest'anno ne compiono 50, per esclamare i soliti "ma dai".
Ieri, venerdì 3 febbraio, l’attore statunitense Ben Gazzara è morto all’età di 81 anni a causa di un tumore al pancreas. Biagio Anthony Gazzara era nato a New York il 28 agosto del 1930 da una famiglia di immigrati siciliani. Iniziò a recitare molto giovane nell’ambito di un piccolo progetto teatrale organizzato dall’associazione Boys and Girls Club nel Lower East Side. Successivamente, dopo aver studiato per due anni da ingegnere elettrotecnico, decise di studiare recitazione e arrivò infine all’Actors Studio, il famoso “laboratorio” di New York per la formazione degli attori. A partire dai primi anni Cinquanta fece parte del cast di alcuni sceneggiati della NBC e di alcune produzioni a Broadway, compresa “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams (ma nella versione per il cinema il ruolo fu interpretato da Paul Newman). Nel 1957 debuttò al cinema nel film “Un uomo sbagliato” e tra gli anni Sessanta e Settanta interpretò numerosi ruoli, anche in produzioni italiane come “Risate di gioia” di Mario Monicelli con Totò e Anna Magnani. Divenne molto amico del regista John Cassavetes e comparve in diversi suoi film come “Mariti” e “La sera della prima”. Nel 1986 recitò nel film di esordio di Giuseppe Tornatore “Il Camorrista”, interpretando Raffaele Cutolo. Fu anche Don Bosco nel film di Leandro Castellani. Dopo aver recitato in decine di film e partecipato a molte produzioni televisive, nell’ultimo periodo della carriera Gazzara ridusse notevolmente le proprie apparizioni. Ne fece una notevole nel film “Il grande Lebowski” dei fratelli Coen.
Una vita da Ben Gazzara. Le più belle foto dell'attore italoamericano morto ieri a 81 anni.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.297 nuovi casi di contagio da coronavirus e 7 decessi, per un totale di 277.634 casi e 35.541 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 1.816, di cui 133 nei reparti di terapia intensiva (ieri erano 121). Sono state inoltre testate 53.683 persone, per un totale di 5.538.028 casi testati e 9.219.257 tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi oggi è stato registrato in Lombardia (198). Seguono Veneto (179), Emilia-Romagna (124), Toscana (122) e Lazio (122). In Valle d’Aosta non sono stati registrati nuovi casi di contagio. Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Roma (101), Milano (86), La Spezia (73), Napoli (66), Treviso (57), Vicenza (45), Firenze (34), Trento (33), Caserta (32), Padova (30).
I dati sul coronavirus di oggi, domenica 6 settembre.
Domenica 9 marzo è andata in onda negli Stati Uniti l’ultima puntata di True Detective, una nuova serie tv di HBO. La serie racconta una storia che si sviluppa su diversi piani temporali nell’arco di 17 anni, e ruota attorno alla ricerca di un serial killer in Louisiana. I due protagonisti, due detective interpretati da Woody Harrelson e Matthew McConaughey, che avevano lavorato insieme al caso nel 1995, vengono richiamati dalla nuova squadra omicidi nel 2012 (quando ormai non si parlano più da dieci anni) per ricostruire quello che probabilmente è un caso non ancora chiuso. La serie tv ha ricevuto un grande successo di critica, oltre che di pubblico, e la resa della Louisiana, del suo paesaggio piovoso, grigio e povero, è stata particolarmente apprezzata. Le musiche scelte per accompagnare o chiudere le scene contribuiscono molto all’atmosfera della serie. Indiewire ha messo insieme una playlist di tutte le canzoni della colonna sonora della serie: qui ne trovate una selezione, se avete già nostalgia.
La playlist di “True detective”. Le canzoni più belle che abbiamo ascoltato durante una delle migliori serie tv dell'anno, conclusa domenica.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
La patacca di Dell’Utri. La cultura liberale non nega a nessuno la libertà di parola, scrive Francesco Merlo su Repubblica, ma esistono anche i delitti di truffa, di falsificazione e di contraffazione.
I mesi di limitazioni agli spostamenti e sospensione delle attività produttive sono stati molto duri per le aziende. Da quando il lavoro è ripreso, in modo più o meno normale, hanno poi dovuto cercare delle soluzioni ai problemi legati alla chiusura. In tutto ciò imprenditori e lavoratori hanno imparato molte cose nuove e per raccontarle e condividerle il Sole 24 Ore ha organizzato una serie di incontri con imprenditori e altri esperti, ognuno dedicato a una regione diversa, da seguire online: “Innovation Days. L’Italia che riparte”. L’obiettivo è cercare di capire come favorire la ripresa economica, tenendo conto delle caratteristiche di ogni territorio, e come trovare occasioni di innovazione in questo periodo complicato. Il primo evento della serie, dedicato all’economia nazionale, è stato il 18 giugno; il prossimo, dedicato alle aziende del Veneto, una delle regioni più colpite dalle conseguenze della pandemia di COVID-19, si svolgerà nella mattinata di giovedì 2 luglio, dalle 9.30 in poi. Parteciperanno il direttore del Sole 24 Ore Fabio Tamburini e il presidente di Confindustria Veneto Enrico Carraro, oltre a numerosi imprenditori e rappresentanti di aziende della regione.
La ripartenza delle aziende del Veneto, raccontata dagli imprenditori. Giovedì 2 luglio, in una serie di tavole rotonde organizzate dal Sole 24 Ore e trasmesse online.
Dopo circa un anno, il primo novembre l’operazione militare e umanitaria nel Mar Mediterraneo meridionale chiamata “Mare Nostrum” terminerà. Lo ha detto la settimana scorsa il ministro dell’Interno, Angelino Alfano: «D’accordo col premier Renzi, in uno dei prossimi Consigli dei ministri delibereremo la chiusura». Ma che cos’è, o cos’era, “Mare Nostrum”? E cos’è “Triton”, che – si dice – prenderà il suo posto? “Mare Nostrum” “Mare nostrum” è un’operazione militare e umanitaria decisa dal governo guidato da Enrico Letta il 14 ottobre 2013 e iniziata ufficialmente il 18 ottobre. La decisione di avviare una nuova operazione fu presa per affrontare l’aumento del fenomeno migratorio che si era verificato nella seconda metà dell’anno, e a seguito del naufragio del 2 e 3 ottobre 2013: una barca con a bordo circa 500 migranti naufragò a causa di un incendio vicino all’Isola dei Conigli, causando la morte di 366 persone.
La fine di “Mare Nostrum”. Che cosa comporta l'interruzione dell'operazione italiana per la gestione dei flussi di migranti nel Mediterraneo: sarà sostituita da "Triton", ma non si tratta della stessa cosa.
È morto Salvatore Ligresti, imprenditore nato a Paternò, in Sicilia, che è stato a lungo a capo di Fonsai e al centro di numerose inchieste giudiziarie. Aveva 86 anni, i giornali scrivono che era malato da tempo e che negli ultimi mesi le sue condizioni erano peggiorate: è morto al San Raffaele di Milano. Salvatore Ligresti era un uomo d’affari finito diverse volte in inchieste giudiziarie, ma che ha anche avuto un ruolo in molte delle principali vicende del capitalismo italiano degli ultimi decenni. Aveva origini siciliane e aveva fatto fortuna nel settore immobiliare, in particolare a Milano durante gli anni Ottanta: era stato molto vicino al socialista Bettino Craxi e al celebre banchiere Enrico Cuccia. Ligresti aveva avuto ruoli importanti e partecipazioni azionarie in moltissime società, tra le più importanti la banca Capitalia, Unicredit, Fondiaria-SAI, controllata dalla holding Premafin, oltre ad un ruolo per molti anni in Mediobanca: era stato anche membro del consiglio di amministrazione di Rcs ed era soprannominato “Mister 5 per cento”.
È morto Salvatore Ligresti. Aveva 86 anni e ha avuto ruoli importanti e partecipazioni azionarie in moltissime società (oltre che molti guai giudiziari).
A Xichang, città nella provincia cinese del Sichuan, c’è il più grande allevamento di scarafaggi al mondo. Lo stabilimento non è l’unico in Cina ad allevare scarafaggi da usare per la medicina tradizionale cinese, ma grazie a diversi accorgimenti e all’impiego di sistemi di intelligenza artificiale è diventato il più prolifico, con una produzione annuale intorno ai 6 miliardi di scarafaggi. L’allevamento di questi insetti – molto richiesti per i produttori di cosmetici e medicinali naturali – offre buoni ricavi ed è un settore in sensibile espansione da anni. Lo stabilimento di Xichang è stato di recente descritto e raccontato dal South China Morning Post, storico giornale di Hong Kong. Gestito dal gruppo farmaceutico GoodDoctor, l’allevamento è costituito da una serie di edifici di più piani all’interno dei quali vengono fatti crescere gli scarafaggi. L’ambiente interno non è molto ospitale: buio, caldo e molto umido. Gli scarafaggi sono liberi di muoversi in enormi vasche dove possono trovare acqua, cibo e partner con cui riprodursi.
Abitereste vicino al più grande allevamento di scarafaggi al mondo? è in Cina e ogni anno ne produce sei miliardi, utilizzati per la medicina tradizionale: gli allevamenti sono sempre più diffusi.
Tra le cose più lette sul Post di questa settimana c’è una riflessione della psichiatra Anne Skomorowsky sul copilota che ha fatto precipitare sulle Alpi francesi un aereo di Germanwings. Skomorowsky sostiene che trarre conclusioni avventate sulle condizioni del copilota è sbagliato: chi uccide 150 persone non ha semplici intenzioni suicide. Le indagini sul volo di Germanwings intanto stanno proseguendo, ma ci sono ancora molte cose non chiare, soprattutto riguardo le condizioni di salute del copilota, Andreas Lubitz. Un’altra cosa molto vista questa settimana – e anche molto più leggera – è un video del sito americano Buzzfeed che mostra le reazioni di un gruppo di americani che non avevano mai assaggiato la Nutella in vita loro. – Lubitz e la depressione, andiamoci piano Una psichiatra spiega che trarre conclusioni avventate sulle condizioni del copilota di Germanwings è sbagliato: chi uccide 150 persone non ha semplici intenzioni suicide
Sunday Post. Il galateo del sushi spiegato in un disegno e il primo assaggio della Nutella da parte di alcuni ragazzi americani, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
È dal 1952 che a ridosso delle feste il New York Times sceglie i migliori libri illustrati per bambini dell’anno usciti negli Stati Uniti, tenendo soprattutto conto della bellezza e del valore artistico dei disegni. Nel 2017, per festeggiare i 65 anni della tradizione, lo aveva fatto insieme alla New York Public Library, la biblioteca pubblica di New York, e la collaborazione è stata riproposta anche quest’anno. I libri sono stati scelti da una giuria indicata dalla Book Review, la sezione letteraria del giornale, composta da Leonard Marcus, storico e critico di libri per bambini, Jenny Rosenoff, bibliotecaria della sezione per l’infanzia della biblioteca, e Bryan Collier, autore e illustratore di molti libri tra i vincitori della scorsa edizione. In italiano ce n’è tradotto solo uno, che sta per uscire, ma quel che conta è la bellezza delle immagini, da sfogliare e commentare insieme, e attorno a cui inventare ancora nuove storie.
I migliori libri illustrati per bambini del 2018. Li ha selezionati come ogni anno il "New York Times": storie di migranti, corse nella natura, giungle, giardini e funerali.
Alla centrale di Fukushima I continuano i lavori per mettere in sicurezza i reattori dopo l’intenso terremoto dello scorso 11 marzo che ha colpito il Giappone settentrionale, causando un violento tsunami che ha travolto numerose infrastrutture dell’impianto. Le principali preoccupazioni sono dovute alle alte quantità di radiazioni rilevate nell’acqua intorno a uno dei reattori, rimasta contaminata a causa della parziale fusione di alcune barre di “combustibile” nucleare rimaste esposte. «Le radiazioni sembrano arrivare dalle barre di combustibile,che si sono parzialmente fuse e sono entrate in contatto con l’acqua utilizzata per raffreddare il reattore. Il vapore si sarebbe condensato, portando così dell’acqua all’interno dell’involucro di contenimento» ha spiegato Yukio Edano, il portavoce del governo che dal giorno del terremoto aggiorna media e opinione pubblica sugli sviluppi alla centrale atomica. Una simile spiegazione sembra escludere la rottura dell’involucro del reattore 2, inizialmente temuta, che avrebbe comportato nuovi rischi per la perdita di radiazioni e di una possibile fusione del nocciolo.
A che punto sono a Fukushima. Quali sono oggi le condizioni di reattori e sistemi di raffreddamento.
Ashely Muspratt è originaria degli Stati Uniti, ha conseguito un dottorato di ricerca in Energia e risorse all’Università della California, Berkeley, e da anni lavora per riciclare in modo sostenibile una delle risorse meno sfruttate al mondo: le feci umane. Prima di tornare negli Stati Uniti lo scorso anno, ha vissuto in Ghana, Kenya e Rwanda, dove ha coordinato i progetti della sua azienda Pivot per il riutilizzo dei liquami, trasformandoli in materie prime utilizzate nella produzione di mattoni e di cemento. Muspratt è solo una dei tanti imprenditori che hanno iniziato a vedere negli escrementi prodotti dalla popolazione un’opportunità per fare affari e al tempo stesso risolvere il problema dello smaltimento dei liquami, che nei paesi meno sviluppati è spesso al centro di emergenze sanitarie. Come spiega Chelsea Wald in un lungo e interessante articolo sul sito di Nature, lo scorso luglio le Nazioni Unite hanno calcolato che 2,8 miliardi di persone (circa il 38 per cento della popolazione mondiale) vivono in luoghi dove non ci sono fognature e accumulano le loro feci in vasche di raccolta o latrine a fossa, cioè in buche più o meno profonde scavate nel terreno. In molti casi dopo che le latrine si sono riempite fino al colmo vengono abbandonate, senza adeguati piani di smaltimento. In assenza di politiche incisive, la situazione è destinata a peggiorare: si stima che nel 2030 le persone che utilizzeranno vasche, pozzi e altre soluzioni rudimentali per la raccolta delle feci saranno 5 miliardi.
Il business della cacca. Aziende intraprendenti stanno studiando il modo di trasformare le feci umane in concimi e biocarburanti, soprattutto nei paesi meno sviluppati dove lo smaltimento dei liquami è un problema.
Questa mattina il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini ha commentato a Radio Anch’io, su Radio Uno, l’intervento al Senato del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sul caso della presunta trattativa della Lega per ottenere un finanziamento illegale dalla Russia. Salvini, che non era in Senato durante l’intervento di Conte, ha detto di aver ascoltato il discorso e ha inizialmente spiegato di averne condiviso il contenuto (Conte ha sostanzialmente confermato cose che già si sapevano, come il fatto che Savoini fosse uno stretto collaboratore di Salvini e fosse stato invitato dal ministero dell’Interno agli incontri con Vladimir Putin). Poi, incalzato dal conduttore Giovanni Acquarulo su quello che i giornali di oggi hanno descritto come un tentativo di Conte di prendere le distanze da lui, Salvini ha detto che le parole del presidente del Consiglio «mi interessano men che zero». Salvini ha infine detto di aver trovato «strano» il passaggio del discorso di Conte in cui si faceva riferimento all’eventualità che il governo cadesse, e ha aggiunto che lui sarà disposto a rimanere al governo fino a che si potranno «fare cose».
Le parole di Conte sul caso Lega-Russia «mi interessano men che zero», dice Salvini. Il leader della Lega stamattina non aveva molta voglia di parlare del discorso del presidente del Consiglio.
Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, dopo un incontro con Napolitano, ha presentato in commissione al Senato il maxiemendamento al ddl stabilità con le misure richieste da Europa e Bce per far fronte alla crisi del debito. Venticinque articoli, ventitre pagine e dieci punti che arriveranno in aula al Senato venerdì mattina. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, durante la quale le opposizioni avevano chiesto di anticipare a giovedì l’esame del testo. L’Aula della Camera è convocata per sabato alle 12.30 e il presidente Gianfranco Fini comunicherà i tempi per la discussione e il voto della legge. L’obiettivo è chiudere entro lunedì, in tempo per la riapertura dei mercati. Pensioni: nel testo si legge che a partire dal 2026 l’età minima di accesso alla pensione di vecchiaia sarà 67 anni.
Cosa c’è nel maxiemendamento. Giulio Tremonti ha depositato il testo al Senato: aumento della benzina, pensioni, privatizzazioni, dismissione degli immobili pubblici e liberalizzazioni.
Il discorso conclusivo di Fini al congresso fondativo di Futuro e Libertà ha rimesso ufficialmente in discussione la stabilità e la salute del governo, che fino a qualche giorno prima stava approfittando dell’effimera ma evidente tregua seguita alla fiducia votatagli dalle camere alla fine di settembre. Cinque settimane dopo aver votato la fiducia al governo – a questo governo – su quei cinque punti, il presidente della Camera ha definito quella piattaforma “cinque punticini” e, di fatto, ritirato il suo appoggio al governo: ha chiesto a Berlusconi di dimettersi per formare un nuovo esecutivo, allargato all’UdC, e ha detto che se questo non accadrà i ministri e i sottosegretari di Futuro e Libertà si dimetteranno dai loro incarichi. Ora, da due giorni i quotidiani e gli opinionisti si affannano nel fornire letture e analisi del comportamento del presidente della Camera. Sinteticamente, a noi sembra che il discorso di domenica sia l’ennesima tappa della strategia di logoramento messa in piedi ormai da più di un anno dei finiani nei confronti di Berlusconi: una strategia il cui obiettivo ultimo è sì defenestrare il premier, ma al termine di un processo lento e lungo. Non con uno shock improvviso, quindi, ma con una serie di mosse volte ad alzare l’asticella progressivamente – ognuna sempre un po’ più forte di quella prima, e seguita poi da un periodo di tregua apparente – e a far arrivare la fine del premier come un evento inesorabile, inevitabile, e non come il frutto di uno scontro all’ultimo sangue. Per questo i finiani non sfiduciano il governo in parlamento, come sarebbe opportuno, ma in tv; per questo i membri del governo appartenenti a Futuro e Libertà non rimettono il loro mandato nelle mani del premier, come dovrebbero, bensì poco elegantemente in quelle del loro leader di partito; per questo non minacciano di sfiduciare il governo in parlamento, ma di uscirne; per questo propongono di allargare la maggioranza all’UdC, che però dice di non volerne sapere.
E adesso che succede? gli scenari possibili sulla sorte del governo Berlusconi.
(Guarda tutte le foto) Per il mondo, Piccadilly Circus è uno dei simboli di Londra: venne costruito nel 1819 per collegare con un incrocio circolare Regent Street con l’omonima Piccadilly, importante strada piena di negozi nel West End di Londra. La forma originaria si perse però nel 1886, con la costruzione di Shaftesbury Avenue. Piccadilly Circus fu pensato per risolvere l’intenso traffico della zona, ma in realtà la sua costruzione non fece altro che aumentarlo soprattutto dopo l’apertura, nel 1906, della stazione della metropolitana, ancora oggi una delle più trafficate della città. Due anni più tardi comparve su uno dei palazzi che circondavano l’incrocio il primo pannello pubblicitario illuminato e dopo il primo molti altri. Col tempo sono diventati il simbolo colorato di quell’incrocio, una di quelle cose che ci si ricorda dai primi libri di scuola insieme ai bus a due piani e alle cabine del telefono. Con l’aumento degli affitti, il numero di display luminosi è diminuito e oggi lo spettacolo si riduce a pochi schermi video sulla facciata di un unico edificio. Queste sono foto degli anni d’oro di Piccadilly Circus: la più vecchia è del 1928, ma si arriva fino al 2014.
Le luci di Piccadilly Circus. Storia dell'incrocio più famoso del mondo e delle sue bellissime pubblicità luminose, quando erano ancora tante.
Veloce come il vento è nei cinema dal 7 aprile: è un film italiano, anche se secondo molti critici non lo sembra. La cosa è da intendersi come un complimento: Veloce come il vento è infatti un film sportivo e d’azione sulle corse automobilistiche. È stato pensato anche per l’estero, dove sarà distribuito con il titolo Italian Race. Il regista è Matteo Rovere, che nel 2011 ha diretto il film drammatico Gli sfiorati, tratto da un omonimo romanzo di Sandro Veronesi. I due attori principali sono entrambi bolognesi: Stefano Accorsi e Matilda De Angelis, al suo primo film. Veloce come il vento è ambientato in Emilia Romagna: De Angelis interpreta Giulia, una ragazza che si trova a dover crescere da sola il fratello minore, Nico, e che – per soldi ma non solo – fa la pilota nel campionato italiano GT (macchine, insomma). Per provare a vincere, Giulia accetta l’aiuto di suo fratello maggiore Loris, interpretato da Accorsi. Loris è un ex pilota che si è ritirato ed è diventato tossicodipendente. Il film racconta il difficile rapporto tra i due e mostra moltissime scene di corse d’auto.
“Veloce come il vento”: la storia e le recensioni. È un film con Stefano Accorsi, sulle corse d'auto in Italia: è uscito il 7 aprile e se ne parla molto bene.
Dopo lo sciopero per il clima di venerdì 27 settembre, quando migliaia di ragazzi delle scuole medie e superiori sono tornati a protestare in tutta Italia, anche nel nostro paese si è tornati a parlare della possibilità di allargare il diritto di voto ai maggiori di 16 anni. Dato che si tratta comunque di una scelta arbitraria, e mentre il paese invecchia i giovani mostrano tanto interesse per il futuro del nostro pianeta, sostiene qualcuno, perché non dare loro la possibilità di votare così che possano concretamente contribuire a deciderlo? L’ex presidente del Consiglio Enrico Letta è stato il primo a riproporre l’idea, che Walter Veltroni aveva già lanciato nel 2007 quando divenne segretario del Partito Democratico. «È un modo per dire a quei giovani che abbiamo fotografato nelle piazze, lodando i loro slogan e il loro entusiasmo: vi prendiamo sul serio», ha detto Letta in un’intervista a Repubblica, e la sua proposta è stata immediatamente accolta con favore da quasi tutti i partiti e i leader politici.
Il voto ai sedicenni, e anche a tutti gli altri. In un mondo sempre più anziano, molti esperti e studiosi propongono di abbassare l'età del voto: e c'è anche chi sostiene che vada eliminata del tutto.
Tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana ci sono vecchie glorie come Billy Idol, Jean Paul Belmondo, Magic Johnson e la regina Elisabetta II, che si diverte a firmare un autografo. C’è poi la cerimonia degli Oscar, sempre più vicina, con una foto-ricordo di tutti i candidati e ritratti singoli di chi sa bene di meritarsi un premio. Parlando di cinema, è iniziato anche il Festival del cinema di Berlino, con una sorridente Juliette Binoche e un James Franco impellicciato. E per finire ci sono un po’ di capi di stato e di governo in momenti solenni, come Sergio Mattarella dopo il giuramento da presidente della Repubblica; di velata propaganda, come il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che controlla il confine con la Siria; preoccupati, come il Segretario di stato John Kerry al suo arrivo – sotto la neve – in Ucraina; e decisamente più leggeri, come Barack Obama, molto compiaciuto di sé mentre tiene in mano un bastone da hockey. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Il cattivo di Lost, i Take That invecchiati e qualche vecchia gloria – da Billy Idol a Magic Johnson – tra quelli valeva la pena fotografare questa settimana.
Skype Translator è un servizio che permette agli utenti di tradurre immediatamente quello che scrivono o dicono mentre usano Skype. Mercoledì 8 aprile è stato annunciato che Skype ha aggiunto l’Italiano e il Cinese (Mandarino) a Inglese e Spagnolo, che erano già disponibili. Microsoft, l’azienda che ha acquisito Skype nel 2011 per 8,5 miliardi di dollari, lavora alla traduzione simultanea da più di dieci anni. Per quanto riguarda i messaggi scritti in chat, c’è la possibilità di tradurli istantaneamente in più di 45 lingue diverse. La traduzione simultanea mentre si parla invece è prevista solo per quattro lingue, Italiano compreso. Per il momento il servizio è disponibile solo se chi chiama usa un dispositivo con Windows 8.1 o successivi, mentre chi riceve la chiamata può usare anche altri dispositivi. Con Skype Translator è quindi possibile parlare in Italiano e vedere tradotto immediatamente quello che si è detto in un messaggio testuale, tradotto nella lingua della persona con cui stiamo parlando. Il messaggio viene letto da una voce computerizzata appena compare nella chat. Se l’altra persona parla in Cinese, Spagnolo o Inglese, Skype compie lo stesso procedimento.
Skype adesso traduce anche l’Italiano. Dovete avere Windows 8.1, e quello che scrivete o dite può essere tradotto in 45 lingue diverse (non tutte insieme).
Il 28 settembre, a Parigi, c’è stata la seconda sfilata di Fenty, il marchio di Puma disegnato dalla cantante Rihanna. La collezione presentata è quella per la primavera-estate 2017 e lo stile degli abiti, femminili e maschili, era ispirato alla reggia di Versailles, dove Rihanna aveva posato per una pubblicità di Dior nel 2015. Per questo Rihanna ha organizzato la sfilata durante la Settimana della moda di Parigi – all’Hôtel Salomon de Rothschild, nell’ottavo arrondissement – e non a New York come per la prima sfilata di Fenty. Vogue spiega che la collezione immagina gli abiti che la regina Maria Antonietta avrebbe indossato in un universo parallelo, dove coesistono palestre e corsetti di stecche di balena. La sfilata era uno degli eventi più attesi della Settimana della moda di Parigi. Come già nella prima collezione di Fenty – quella per l’autunno-inverno 2016-17 da poco in vendita – la collezione alterna abiti dai volumi larghi a maglie e tute molto aderenti. Il colore prevalente è il rosa cipria, seguito da verde scuro, lilla e panna. Fiocchi, lacci, perle, cappucci, cappellini e ventagli (uno portato dalla stessa Rihanna) erano altri elementi indosso ai modelli; su alcuni accessori c’erano il logo e il nome di Puma.
La sfilata di Fenty, disegnata da Rihanna. È la sua seconda collezione in collaborazione con Puma: è ispirata alla regina Maria Antonietta ed è stata presentata alla Settimana della moda di Parigi.
A Venezia è già il secondo giorno di Festival del cinema; il primo vero giorno di cinema, tra l’altro. Gli attori del giorno sono Scarlett Johansson e Adam Driver, protagonisti del film in concorso Storia di un matrimonio. Ma si sono presi le loro quote di foto anche Liv Tyler, che in Ad Astra recita con Brad Pitt, Brad Pitt stesso, e poi Laura Dern e Pedro Almodóvar, premiato con il Leone d’oro alla carriera. I film in concorso di oggi sono: The Perfect Candidate, Storia di un matrimonio e Ad astra. The Perfect Candidate è scritto e diretto dalla regista saudita Haifaa Al-Mansour, di cui potreste aver visto (o almeno sentito parlare di) La bicicletta verde. Parla di una dottoressa che, in Arabia Saudita, si candida alle elezioni per diventare membro del consiglio municipale.
Le foto del secondo giorno del festival di Venezia. Con Scarlett Johansson, Brad Pitt, Adam Driver, Liv Tyler, Laura Dern e Pedro Almodóvar.
Il fotografo tedesco Peter Ortner ha visitato in sette anni diversi paesi dell’ex Unione Sovietica, interessandosi particolarmente a un elemento ricorrente sul ciglio delle strade che percorreva: le fermate degli autobus, con le loro micro-architetture eclettiche e colorate molto diverse da quelle che siamo abituati a vedere o che ci potremmo aspettare. Ortner ha spiegato: «Spesso associamo l’architettura socialista a edifici grigi e a prefabbricati, invece guardare queste reliquie dimenticate evoca una prospettiva diversa e forse nuova». Ortner ha viaggiato in Uzbekistan, Azerbaijan, Georgia, Armenia, Crimea, Ucraina e Moldavia e le foto che ha scattato sono raccolte nel libro Back in The Ussr. Le foto scattate da Ortner ricordano un po’ il progetto Soviet Bus Stops del fotografo canadese Christopher Herwig, pubblicato qualche tempo fa sul Post. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Nell’Unione Sovietica i pullman si aspettavano in posti bellissimi. Micro-architetture colorate delle fermate d'autobus che si possono trovare nelle ex repubbliche sovietiche, fotografate da Peter Ortner.
Condé Nast International, uno dei più importanti gruppi editoriali al mondo (pubblica Vogue, GQ, Vanity Fair, Glamour e Wired), non lavorerà più con il fotografo statunitense Terry Richardson, accusato da tempo di molestie sessuali da modelle e attrici. Richardson è conosciuto per il suo stile al limite del soft-porn, pieno di adolescenti nude e in pose provocanti, tanto da essere famoso il nomignolo allusivo di “Uncle Terry”, lo zietto Terry. La notizia è stata data ieri dal Telegraph, che ha ottenuto una email inviata dal presidente esecutivo del gruppo, James Woodhouse, e circolata internamente. Nella mail si legge anche che tutti i lavori che erano stati commissionati a Richardson ma che non sono stati ancora pubblicati saranno sostituiti con altro. L’autenticità della mail è stata confermata da un portavoce di Condé Nast. La decisione di Condé Nast è arrivata dopo che domenica scorsa il giornale britannico Sunday Times si era chiesto perché il mondo della moda continuasse a lavorare con Richardson, viste le ripetute accuse di molestie. Il caso di Richardson non sembra molto diverso da quello del produttore cinematografico Harvey Weinstein, accusato di molestie e in alcuni casi di stupro da oltre 40 donne. L’impressione è che il mondo della moda – modelle, celebrità, direttori di riviste, fotografi, critici – fosse a conoscenza del comportamento di Richardson e lo tollerasse, sminuisse e coprisse, con molte donne che finivano per lasciar correre temendo di avere la carriera rovinata e altre che lo assecondavano per finire su una copertina.
Condé Nast non lavorerà più col famoso fotografo di moda Terry Richardson. Che è accusato da anni di molestare le modelle: ora i suoi lavori non compariranno più su Vogue e Vanity Fair.
Sta circolando molto su Facebook un post con un’immagine di alcune arance tagliate a spicchi con quelle che sembrano essere delle venature rosse. Il messaggio scritto sopra alla foto – tradotto malamente in italiano, perché il post originale era scritto in arabo – spiega che le arance, importate dalla Libia, sarebbero state bloccate alla dogana algerina perché infettate col sangue di un malato di HIV (virus dell’immunodeficienza umana).
La bufala delle arance libiche contaminate dal virus HIV. Sta circolando molto su Facebook un'immagine allarmista che non ha niente di vero e neanche di verosimile.
Il trombettista jazz sudafricano Hugh Masekela è morto martedì a 78 anni a Johannesburg: da una decina d’anni era malato di cancro alla prostata. Masekela, che nacque nel 1939 a Witbank, è considerato uno dei più importanti musicisti africani del Novecento: a partire dalla fine degli anni Cinquanta si affermò come un talentuoso trombettista ed entrò nel giro dei più importanti jazzisti statunitensi. Pubblicò i suoi primi dischi da solista negli anni Sessanta, e collaborò con molti altri musicisti, come Paul Simon e Bob Marley. Poi tornò in Africa, dove scrisse alcune famosissime canzoni anti-apartheid: la più famosa fu “Soweto Blues”, cantata dalla celebre Miriam Makeba (che fu sua moglie per due anni, negli anni Sessanta) e ispirata alle rivolte del 1976 degli studenti neri contro le politiche segregazioniste degli afrikaner, nelle quali morirono centinaia di persone. Dopo avere attivamente sostenuto la campagna per la scarcerazione di Nelson Mandela, nel 1990, quando finì l’apartheid, Masekela tornò infine in Sudafrica, dove ha vissuto fino alla sua morte.
È morto a 78 anni Hugh Masekela, famoso trombettista jazz sudafricano.
È morto a Londra Rod Temperton, importante autore di canzoni e produttore inglese, che era stato complice e protagonista di grandi successi soprattutto negli anni Ottanta, dopo aver suonato le tastiere nella band degli Heatwave, per la quale aveva scritto tra l’altro “Boogie nights”, diventata dal 1977 una delle canzoni più famose della discomusic. Era malato di cancro e aveva 68 anni. La sua canzone più famosa è senz’altro “Thriller“, cantata da Michael Jackson nel disco omonimo del 1983: ma sono molto famose anche “Give me the night” di George Benson (1980) e “Mystery” dei Manhattan Transfer (1983), poi ancora più popolare in una versione di Anita Baker. Per Michael Jackson aveva scritto anche altre canzoni sia di Off the wall che di Thriller, e aveva lavorato sempre soprattutto con musicisti della musica nera americana, come anche Quincy Jones, Donna Summer, Herbie Hancock, Patti Austin.
Chiedi chi era Rod Temperton. È morto a 68 anni, di cancro, l'autore inglese di "Thriller", "Give me the night", "Mystery" e altri grandi successi della musica americana.
La procura di Roma ha disposto il sequestro preventivo di 23 milioni depositati dallo IOR su un conto corrente del Credito Artigiano, banca controllata dal Credito Valtellinese. Il provvedimento è stato adottato nell’ambito di un’inchiesta che vede l’iscrizione nel registro degli indagati dello stesso presidente dello IOR, Ettore Gotti Tedeschi, e di un altro dirigente dell’istituto bancario vaticano. L’accusa è quella di mancato rispetto delle norme europee anti riciclaggio. Lo IOR, Istituto per le Opere Religiose, è un istituto di credito che ha sede in Vaticano, noto soprattutto per la riservatezza dei suoi conti e per essere stato nel Dopoguerra al centro di alcuni grossi scandali. Lo IOR è guidato da un presidente, da un anno Ettore Gotti Tedeschi, che riferisce a un collegio di cinque cardinali, nominati dal Papa e in questo momento presieduti da Tarcisio Bertone. Per molti anni le attività dello IOR si sono poste fuori dal controllo di qualsiasi organizzazione indipendente o governo che non fosse quello Vaticano. Dall’arrivo alla presidenza di Gotti Tedeschi, è iniziata una sorta di “operazione trasparenza” che ha portato lo IOR a raggiungere un accordo con l’Unione Europea e a recepire le normative vigenti sul riciclaggio. Dal 2003 la Corte di Cassazione ha attribuito alla giurisdizione italiana la competenza sullo IOR.
Lo IOR e le leggi sul riciclaggio. L'indagine nei confronti del presidente della banca vaticana tocca una ferita scoperta, diciamo.
Amazon ha confermato che quest’anno il Prime Day, il periodo di sconti che l’azienda organizza dal 2015 a luglio, sarà posticipato. Amazon non ha fissato una nuova data, ma ha spiegato che quest’anno gli sconti riservati ai clienti Prime ci saranno «più tardi del solito» e che a breve verranno comunicati maggiori dettagli. Come era stato già anticipato nelle scorse settimane da diversi giornali americani il rinvio del Prime Day è probabilmente dovuto ai problemi avuti da Amazon a causa della pandemia da coronavirus. Un portavoce della società ha detto al sito The Verge che il rinvio è stato deciso per garantire «la sicurezza dei dipendenti» e venire incontro alle esigenze dei clienti e dei partner commerciali dell’azienda. Il portavoce di Amazon ha poi spiegato che in tutto il mondo il Prime Day ci sarà prima della fine dell’anno, mentre il 6 e 7 di agosto ci saranno una serie di sconti riservati all’India.
Amazon ha rinviato il Prime Day.
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana c’è, come sempre, Barack Obama, con una delle sue solite espressioni buffe: ormai Michelle Obama ci è abituata, vista la sua reazione. Tra gli eventi più fotografati ci sono stati la cerimonia dei BET Awards a Los Angeles e la prima di diversi film tra cui Ant-Man, il nuovo film Marvel, dove si sono visti il creatore del fumetto Stan Lee e l’attrice Evangeline Lilly (che per molti di noi resterà sempre Kate di Lost), e la prima di Minions, durante la quale Sandra Bullock ha indossato un paio di scarpe perfette per l’occasione. Ma c’è stato anche un evento per celebrare i 30 anni del film Ritorno al futuro, con gli attori Christopher Lloyd e Lea Thompson, e, come ogni anno, si sono viste le prime celebrities ad assistere al torneo di tennis di Wimbledon, tra cui Kit Harington stranamente sorridente e l’allenatore della nazionale inglese di calcio Roy Hodgson in una posa che ci ha ricordato quella celebre del signor Burns dei Simpson. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Obama che fa le facce, Evangeline Lilly incinta e gli attori di "Ritorno al futuro" trent'anni dopo, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Quando Sinéad O’Connor si è arrabbiata con Rolling Stone per aver messo Kim Kardashian in copertina, molti l’hanno applaudita. Ecco una della vecchia scuola, hanno detto, una vera star del rock che dice quello che pensa, rivendicando il suo diritto a essere scandalosa. Leggendo la tirata di O’Connor sulla sua pagina Facebook, tuttavia, non sono riuscito a trattenere un po’ di solidarietà con la rivista. Anche io, infatti, sapevo cosa volesse dire essere vittime della Rabbia di Sinéad (oppure, se volete, il Fastidio di Sinéad). L’esperienza fu allora terrificante, ma anche molto istruttiva: un anno dopo ho cominciato a sospettare che mi abbia cambiato come giornalista e appassionato di musica. Mi spiego. Un pomeriggio di agosto del 2014 stavo facendo jogging vicino a casa mia quando suonò il cellulare. Era Sinéad O’Connor e, come potete immaginare, rimasi piuttosto stupito. Aveva da ridire sui molti articoli che avevo scritto sul suo disco uscito da poco, “I’m not Bossy, I’m the Boss”. Lo trovai strano, visto che avevo parlato del disco come di uno dei migliori dell’anno e come di un suo “ritorno alle origini”, se mi concedete l’espressione (nessun giornalista musicale rinuncia a usare un cliché a portata di mano). Dove io vedevo solo baci e abbracci giornalistici, però, Sinéad vedeva una stroncatura. A suo dire io avevo parlato male della fase precedente della sua carriera, trattando con poco riguardo dischi di cui io, con tutta probabilità, non sapevo niente, solo per poter scrivere una banalità sul nuovo disco.
Una scommessa con Sinéad O’Connor. Un critico musicale l'ha persa, e ha imparato molte cose sulla musica e sul suo lavoro: però aspetta ancora di pagarla.
Su Repubblica di oggi c’è una lunga intervista a Emma Bonino, stimata politica radicale più volte ministro che il 12 gennaio ha detto di avere un cancro al polmone sinistro. Nell’intervista, di Giovanna Casadio e Dario Cresto-Dina, Bonino racconta la sua malattia e commenta le notizie di attualità della politica interna e dal mondo. Sul tavolino del salotto un album raccoglie il prima e il dopo, le coppie di fotografie appaiate ne raccontano la ristrutturazione passo passo e passo passo i suoi occhi si accendono mentre la descrive. La sua mente è un caos di cose e progetti illuminati, ma è anche un ambaradan sabaudo, dietro a ogni passione c’è uno studio rigoroso, uno spirito di applicazione mazziniano, il senso del dovere prima di tutto che la guida anche adesso nella battaglia contro la malattia. La “bestiola”, come la chiama lei. Oppure lo “stronzo”.
Emma Bonino e la «bestiola». Su Repubblica di oggi c'è una lunga intervista, sul cancro e su tutto il resto.
Questa settimana, alcuni rappresentati dell’industria nucleare cinese sono andati nel Regno Unito per discutere con i più alti funzionari del Dipartimento dell’energia e dei cambiamenti climatici del governo britannico. Il Guardian, che riporta la notizia, afferma anche che il piano cinese prevederebbe investimenti per 35 miliardi di sterline, circa 45 miliardi di euro. Con questi soldi l’industria nucleare cinese vorrebbe costruire fino a cinque reattori nucleari sul suolo britannico. Secondo quanto scrive il Guardian, il governo britannico potrebbe essere molto interessato dall’offerta cinese per due motivi principali: il primo è rappresentato dai problemi di finanziamento del programma nucleare, mentre il secondo è la paura, da parte del governo, del fatto che gli investimenti e la politica della multinazionale energetica a base francese EDF potrebbero cambiare, dopo la vittoria di François Hollande alle ultime elezioni presidenziali in Francia. L’EDF, secondo quanto riporta sul proprio sito inglese, produce attualmente un quinto del fabbisogno energetico britannico, dando lavoro a circa 15mila impiegati, e gestisce 8 centrali nucleari che producono intorno ai 9mila megawatt.
La Cina vuole investire sul nucleare, nel Regno Unito. I rappresentanti cinesi stanno trattando con il governo britannico per costruire 5 nuovi reattori, causando diverse polemiche.
Mercoledì 13 marzo Google ha annunciato sul proprio blog la chiusura di una nuova serie di servizi, che non saranno a breve più disponibili, per consentire alla società di concentrare gli sforzi sulle attività che ritiene più promettenti. Come avevano temuto nei mesi scorsi molti utenti affezionati, nell’elenco dei servizi che saranno chiusi c’è anche Google Reader, il sistema per leggere i feed atom e RSS messo a disposizione degli utenti nell’ottobre del 2005, inizialmente come un progetto dei Google Labs. Il servizio, che in questi ultimi anni non ha subito molti aggiornamenti ed era quasi abbandonato a se stesso, sarà chiuso il prossimo primo luglio. La notizia è molto dibattuta in queste ore, soprattutto tra la comunità di utenti che usano ancora oggi Google Reader per leggere gli articoli e i post dei blog pubblicati online. Come altri lettori di feed (parola inglese che significa “flusso”), Google Reader serve per avere sott’occhio i contenuti pubblicati dai propri siti preferiti in un unico luogo, senza doverli andare a cercare ogni volta sito per sito. Semplificando, il sistema può essere paragonato a un programma di posta elettronica: quando un sito pubblica un nuovo contenuto, il feed cui si è iscritti si aggiorna con le ultime pubblicazioni e il proprio reader indica che ci sono nuove cose da leggere, come un nuovo messaggio nella posta in arrivo. La lettura avviene direttamente all’interno del servizio, senza la necessità di andare sul sito che lo ha prodotto. Prima del successo dei social network, questa soluzione era molto utilizzata per rimanere aggiornati sulle cose pubblicate dai propri siti e blog preferiti.
Google chiude Google Reader. Era abbandonato a se stesso da tempo, come sanno i suoi utenti più affezionati, a luglio non esisterà più: ma ci sono delle alternative.
A inizio febbraio Facebook ha annunciato ufficialmente di volersi quotare in borsa, presentando i propri documenti alla Security Exchange Commission (SEC) per ottenere i necessari permessi. Il social network potrebbe ottenere una valutazione intorno ai 90 miliardi di dollari e per questo motivo nelle ultime settimane i suoi conti, per la prima volta resi pubblici, sono stati studiati e analizzati da investitori e società di analisi finanziarie. In attesa della quotazione vera e propria, ieri Facebook ha diffuso altri dati che confermano la difficoltà di trasformare in denaro le decine di milioni di visite che riceve ogni giorno attraverso la pubblicità, soprattutto su cellulari e smartphone. (Sei cose sull’ingresso in borsa di Facebook)
Facebook ha un problema coi cellulari. Gli utenti che usano il social network su dispositivi mobili continuano ad aumentare, ma gli annunci pubblicitari rendono meno.
In seguito all’apertura di un’indagine da parte della procura di Trani su una presunta correlazione tra vaccini e malattie come l’autismo, smentita da tutte le principali organizzazioni sanitarie del mondo e nata da una ricerca nel 1998 rivelatasi una frode, Niccolò Zancan della Stampa ha fatto alcune verifiche per capire le circostanze in cui è nata la discussa iniziativa giudiziaria. Come confermato anche da un successivo articolo di Giuliano Foschini pubblicato su Repubblica, Zancan ha scoperto che il pubblico ministero che si sta occupando della vicenda partecipò a inizio anno come relatore a un convegno sul tema “vaccini e autismo”, insieme al medico Massimo Montinari, che da anni sostiene di avere un proprio “protocollo” per trattare con l’omeopatia le persone affette da autismo a causa dei vaccini. Il magistrato, il medico e il grande affare dei vaccini. Riassunto ambiguo. Ma è proprio di questo che si discute in rete da giorni. Se sia opportuno che un chirurgo e un sostituto procuratore, insieme, presentino le loro tesi in un dibattito pubblico. E poi, sempre loro, se ne occupino dal punto di vista professionale. L’uno aprendo un’inchiesta sugli effetti delle vaccinazioni non obbligatorie, l’altro spingendo i suoi pazienti a rivolgersi al magistrato in questione. Succede a Trani, Puglia. E se non è un classico cortocircuito italiano, ci assomiglia.
La procura di Trani, i vaccini e l’autismo. Il pubblico ministero che ha avviato la discussa indagine partecipò come relatore a un convegno sul tema, insieme a un medico che dice di curare l'autismo con l'omeopatia.
Il bambino della foto è indiano: nel nord del paese ha fatto un freddo cane in queste settimane, con gran venti himalaiani. È nevicato di nuovo anche a New York, di San Pietroburgo non ne parliamo, lì la neve c’è per contratto: è il Natale a essere spostato. Poi nel Golfo del Messico non è che si sia ripulito ben bene, e ci sono altri bambini con le loro mamme e senza i loro papà. È il 2011, bellezza. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
State coperti. Nevica a New York, ma si gela anche in India: le più belle foto di oggi.
Leonardo da Vinci morì il 2 maggio 1519: fra qualche giorno saranno passati 500 anni ed è per questo che in tutto il mondo sono in corso mostre e celebrazioni per ricordare le sue opere artistiche e ingegneristiche. Tra queste c’è una mostra in corso alle Scuderie del Quirinale di Roma che mostra come Leonardo si inserì in una lunga tradizione di ingegneristica toscana e che, nella sua ultima sala, spiega che l’immagine del genio universale che ci viene in mente oggi quando pensiamo a Leonardo è piuttosto recente. In Italia, deriva dal modo in cui il suo personaggio fu usato negli anni del fascismo per celebrare l’inventiva degli italiani, senza rispettare del tutto la realtà storica. In generale, secondo un articolo dell’Economist che prova a mettere in prospettiva alcuni aspetti della sua opera, dipende dal fatto che per molte sue caratteristiche Leonardo sembra un nostro contemporaneo. Se si considera ciò che Leonardo effettivamente fece nella sua vita – escludendo quello che progettò o iniziò soltanto a fare – non raggiunse i livelli di altri artisti e inventori del passato. Leonardo era ovviamente un brillante e vulcanico pensatore, come dimostrano i suoi studi in tanti campi diversi, dall’anatomia all’idraulica: ma dato che non realizzò molti dei suoi progetti, né li pubblicò (il Codice Atlantico, la sua più grande e importante raccolta di disegni, fu pubblicata solo alla fine dell’Ottocento), molte sue intuizioni vennero riscoperte a secoli di distanza, senza che contribuissero direttamente al progresso delle scienze in questione.
L’idea che abbiamo di Leonardo da Vinci. Per secoli non fu considerato il genio universale che è ritenuto oggi: se lo è diventato è anche perché la sua è una figura “contemporanea”, spiega l'Economist.
Giovedì 17 settembre la settimana della moda di New York si è chiusa con la presentazione della collezione primavera/estate 2016 di Marc Jacobs. La sfilata si è tenuta allo Ziegfeld Theatre, un cinema dallo stile barocco con una sola sala proiezione (ma grandissima), pareti e poltroncine rosse, candelieri oro e la passerella montata nei corridoi tra i sedili della platea. Sul palco un’orchestra suonava mentre sfilavano le modelle; sullo schermo del cinema era proiettato un finto sipario. Agli spettatori sono stati offerti pop corn e drink. Non è stata una sfilata tradizionale, ma più uno spettacolo: prima di sfilare le modelle sono uscite dallo Ziegfeld e hanno camminato sul red carpet all’ingresso del cinema, per farsi vedere dalla folla dietro le transenne e posare per i fotografi. Tra le modelle in passerella c’erano Kendal Jenner (la sorella di Kim Kardashian) e Emily Ratajkowski – ma anche scelte più insolite, come la cantante Beth Ditto.
La sfilata di Marc Jacobs a New York. Ha chiuso la settimana della moda di New York con una sfilata-show, in un momento delicato per l'azienda: le foto.
Spotify, uno dei servizi più diffusi per ascoltare musica in streaming, sta sperimentando un meccanismo per inserire delle canzoni “sponsorizzate” – cioè scelte da Spotify e non dall’utente – nelle playlist personali dei propri utenti. Un rappresentante di Spotify l’ha confermato di recente a BBC News. Gli utenti interessati saranno quelli che usano Spotify senza pagare un abbonamento, e che già ascoltano la musica in mezzo a diverse interruzioni pubblicitarie. Le canzoni sponsorizzate vengono scelte da Spotify in base agli ascolti precedenti di ciascun utente, come già funziona per le playlist generate automaticamente dall’applicazione, e sono quindi pensate per soddisfarne i gusti. Non è chiaro se la sperimentazione riguardi solamente alcuni paesi al mondo o tutti quelli in cui è disponibile Spotify. Very happy I've found where to turn off "sponsored songs" on @Spotify I don't pay for a platform AND expect adverts. pic.twitter.com/1AWBr3cm1T
Spotify sta inserendo canzoni “sponsorizzate” nelle playlist. Basate sui gusti dell'utente, e soltanto per quelli che non pagano un abbonamento.
L’Istituto Comprensivo Vivaldi di Padova non offriva l’insegnamento alternativo alla religione, come richiesto dalla legge, così due genitori hanno deciso di ricorrere al tribunale per far valere i loro diritti e consentire alla loro figlia di non seguire le ore di religione. I giudici del Tribunale Civile di Padova hanno dato loro ragione e hanno condannato la scuola e il Ministero dell’Istruzione a un risarcimento danni di 1.500 euro per aver discriminato l’alunna e non aver fornito un servizio richiesto dalle norme che regolamentano l’insegnamento della religione nella scuola primaria. Lo scorso anno i due genitori avevano scelto di non far seguire l’ora di religione alla loro bambina. I responsabili della scuola avevano però spiegato che non era previsto un insegnamento alternativo alla religione, cosa che obbligava di fatto l’alunna a rimanere in classe o a trasferirsi in classi parallele. I genitori avevano così deciso di fare ricorso in tribunale e la sentenza è arrivata lo scorso 4 giugno.
Condannata una scuola di Padova che non offriva l’ora alternativa alla religione. Multati la scuola e il ministero: la sentenza ordina si rispettino «la libertà di religione e il diritto all'istruzione, valori tutelati dalla Costituzione».
Il premio Oscar al miglior documentario viene assegnato dagli anni Quaranta e negli ultimi quattro anni è stato vinto da Icarus, O.J.: Made in America, Citizenfour (sulla vita di Edward Snowden) e Amy, sulla cantante britannica Amy Winehouse. In questi ultimi anni è capitato piuttosto spesso che l’Oscar per il miglior documentario andasse a film che parlavano di persone famose o temi molto d’attualità: Una scomoda verità parlava del riscaldamento globale, Bowling a Columbine di Stati Uniti e armi, Inside Job della recessione economica e di questioni finanziarie. I candidati di quest’anno sono Free Solo, RBG, Of Fathers and Sons, Minding the Gap e Hale County This Morning, This Evening. Parlano di: arrampicata, di una giudice della Corte suprema, della famiglia di un estremista islamico, di skateboard (ma non solo) e di una comunità di neri a Hale County, in Alabama. Li abbiamo raccolti qui, spiegando di cosa parlano.
I 10 documentari candidati agli Oscar. Lungometraggi e cortometraggi, con tante storie notevoli e alcuni anche disponibili online.
Il 21 ottobre del 2003 Elliott Smith è stato trovato morto nella sua casa di Los Angeles. Queste sono le sue canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto per il suo libro Playlist: Elliott Smith (1969, Omaha, Nebraska – 2003, Los Angeles, California) «Il suo corpo è stato trovato dalla sua ragazza nella loro casa nel 445 quartiere di Silver Lake. Aveva una sola ferita di coltello che all’apparenza si era inflitto da solo, stando all’Associated Press, che ha riferito le parole del coroner». Elliott Smith aveva trentaquattro anni, ed era ritenuto dalla critica anglosassone il più grande tra i giovani cantautori americani. Il numero uno. Negli Stati Uniti era finalmente diventato un po’ famoso, soprattutto dopo che le sue canzoni erano state usate nel film Will Hunting: interviste televisive e tutto quanto. Ma malgrado il diluvio di complimenti e riconoscimenti, lui si sentiva sempre allo stesso modo. Fuori luogo. “Non corrispondo a nessuna idea di quello che dovrei essere”.
Le migliori 10 canzoni di Elliott Smith. Scelte dal peraltro direttore del Post, nel suo libro "Playlist".
Giovedì 17 settembre è uscito in Italia Un disastro di ragazza (“Trainwreck”), il primo film scritto e interpretato dalla comica americana Amy Schumer. Il film è una commedia piuttosto leggera – parla di una donna molto indipendente che incontra un uomo interessante ma parecchio diverso da lei – ed è diretto da Judd Apatow, che ha prodotto o diretto alcune delle migliori commedie americane degli ultimi anni, fra cui Funny People e Le amiche della sposa, oltre alla serie comedy di culto Freaks and Geeks. In Italia Schumer è poco nota, ma negli Stati Uniti è considerata da almeno due anni una delle comiche più brave e popolari: il suo programma tv di sketch comici Inside Amy Schumer è uno dei più apprezzati degli ultimi anni e nel 2015 è stato candidato a quattro Emmy, i premi delle televisione americana. Amy Schumer, nel frattempo, è apparsa sulle copertine di magazine “leggeri” ma molto diffusi come GQ, Variety, Glamour ed Entertainment Weekly. “Trainwreck” finora è piaciuto molto sia ai critici che al pubblico: ha ricevuto ottime recensioni e ha incassato una cifra quattro volte superiore ai soldi con cui è stato girato. Schumer ha 34 anni ed è nata a New York. Dopo avere studiato teatro all’università, nel 2004 ha cominciato a esibirsi come comica. Nel 2007 è stata fra i finalisti di Last Comic Standing, un reality show per aspiranti comici trasmesso da NBC. Nel 2010 è stato trasmesso il suo primo “speciale” su Comedy Central, un canale via cavo specializzato in programmi comici. Nel 2013 è iniziato Inside Amy Schumer, che nell’aprile del 2015 è stato rinnovato per una quarta stagione. I temi toccati negli sketch di Inside Amy Schumer, in cui Schumer finge di interpretare se stessa, girano moltissimo attorno alla percezione e al trattamento riservato alle donne – anche quelle nel mondo dello spettacolo – e alle relazioni di coppia. Per questi e altri motivi è spesso stata definita una comica “femminista”.
Amy Schumer: bisogna sapere chi è? negli Stati Uniti è la comica del momento, in Italia è appena uscito il suo primo film, "Un disastro di ragazza": una guida per orientarsi.
Pete Seeger nacque 100 anni fa, oggi. Diventò uno dei più celebri e ammirati cantautori della tradizione folk americana, autore di grandi canzoni come “Where have all the flowers gone?”, “If I had a hammer” e “Turn turn turn”, e responsabile della popolarità internazionale di canzoni riprese dalla tradizione americana come “We shall overcome” e “Shenandoah”, da solo e con la band dei Weavers. Seeger – che è morto il 27 gennaio 2014 – aveva sempre associato la sua attività di cantautore a un impegno durato fino agli ultimi anni nei movimenti di protesta americani sui temi più diversi, dal pacifismo ai diritti civili all’ambientalismo. Seeger nacque a New York, da due colti genitori musicisti e una genealogia di radici americane bicentenarie. Si era sposato dal 1943 con Toshi Aline Ohta, e non si erano mai separati fino alla morte di lei, nel 2013. Dopo gli inizi come musicista negli anni Quaranta, la sua fama maggiore la ottenne negli anni Cinquanta e Sessanta, sia con l’uso delle sue canzoni nei movimenti di protesta, sia con i successi in classifica di altre canzoni da parte di interpreti diversi, in un periodo di grande successo della musica folk. La sua band dei Weavers venne sciolta dopo essere stata perseguitata dalle iniziative anticomuniste del governo americano durante il periodo maccartista.
7 canzoni di Pete Seeger. Che nacque oggi, 100 anni fa, e continuò a farne di nuove fino a poco prima di morire.
Il 26 settembre è uscito per ISBN Edizioni Ti porto via con me – Backup tour Lorenzo negli stadi, libro fotografico che racconta i concerti del tour di Jovanotti della scorsa estate. Il tour è cominciato il 7 giugno ad Ancona e si è chiuso a Cagliari il 20 luglio, dopo tredici tappe. Le foto mostrano Jovanotti e il suo pubblico prima, durante e dopo i concerti, e sono state scattate da Michele Lugaresi, il suo fotografo ufficiale. I testi di accompagnamento sono di Jovanotti. Il tour era stato raccontato anche nel documentario “In questa notte fantastica – #LorenzoNegliStadi” andato in onda il 2 settembre su RaiUno (ora si può guardare integralmente online). Lorenzo “Jovanotti” Cherubini compie oggi 47 anni. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Ti porto via con me. 12 fotografie dal diario del tour di Jovanotti uscito per ISBN (e auguri).
Ieri il comune di Roma ha presentato il suo nuovo marchio, “destinato alla promozione culturale e turistica della città”. Il nuovo logo è stato scelto al termine di un concorso rivolto ad agenzie, professionisti e studenti di comunicazione, e non rimpiazzerà quello istituzionale: servirà per il merchandising, il marketing e la promozione della città. Ha vinto il logo dell’agenzia torinese Mediapeople s.r.l. per «la forza del richiamo alla tradizione classica, evidente tanto nella ricca iconografia del capitello quanto nello slancio della colonna sovrastata da una stilizzazione della leggendaria Lupa», ma già ieri qualcun altro aveva rivendicato la paternità del lavoro, minacciando azioni legali. Il Secolo spiega un po’ a cosa servirà il nuovo logo, approfittando delle parole dell’assessore alla cultura Umberto Croppi. Croppi ha ricordato, nel corso della conferenza stampa, che molte città e territori occidentali hanno avvertito, da tempo, la necessità di avere un simbolo universale per essere rappresentate nella propria essenza (come il sole di Mirò, per la Spagna): e che Roma non aveva ancora colmato questa sua lacuna, a dispetto del formidabile consolidamento dell’idea di Roma, nel mondo. E così è nato il concorso: per scegliere un brand e adottare una ben diversa strategia commerciale. Ad esempio: «Serve per trattare con diversi partner senza servirci del logo del comune. Con questo brand noi diamo, su licenza, il nostro marchio di garanzia. A pagamento. Si tratta, insomma, di una forma di partnership avanzata, che inverte gli antichi equilibri tra pubblico e privato: e potrà diventare, nel tempo, un marchio di qualità, per prodotti e iniziative. Il marchio della città di Roma».
Il logo di Roma. Presentato ieri: non sostituirà quello istituzionale e in sostanza servirà, si spera, a fare dei soldi.
Angelini Pharma, l’azienda farmaceutica italiana che tra le altre cose produce Moment, Tachipirina e Amuchina, ha annunciato che comprerà Arvelle Therapeutics, società biofarmaceutica con sede in Svizzera specializzata in trattamenti innovativi per i pazienti che soffrono di disturbi al Sistema Nervoso Centrale. L’accordo valuta Arvelle Therapeutics 960 milioni di dollari (circa 780 milioni di euro), dei quali 350 saranno pagati al raggiungimento di alcuni obiettivi di fatturato. Con questa acquisizione Angelini si pone l’obiettivo di migliorare nella cura della salute mentale, ottenendo in esclusiva la licenza per vendere il “cenobamato”, un farmaco antiepilettico, in Unione Europea, Svizzera e Regno Unito. Il cenobamato deve ancora ricevere l’approvazione dell’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) – che arriverà verosimilmente entro il 2021 –, mentre è già stato approvato da quella statunitense, la Food and Drug Administration (FDA).
L’azienda farmaceutica italiana Angelini comprerà la svizzera Arvelle Therapeutics per 960 milioni di dollari.
È il 31 dicembre, e tutti stanno tirando le somme di quanto successo durante l’anno. Anche le società di rilevazioni online stanno pubblicando i dati dei siti più visitati dell’anno, e nonostante i dati non siano univoci, il trend è chiaro: Facebook sta andando più forte di Google. Secondo Experian Hitwise, avrebbe addirittura superato il motore di ricerca, almeno negli Stati Uniti, mentre secondo ComScore non sarebbe ancora successo, ma starebbe comunque per succedere. Secondo Hitwise, ripresa da Technorati e il Washington Post, nel 2010 Facebook sarebbe stato il sito più visitato negli Stati Uniti. Nel 2009 era stato Google, e Facebook si trovava solo al terzo posto. Facebook sarebbe inoltre stata la parola più ricercata, così come era già successo nel 2009. Stanto ai dati di Hitwise, quest’anno Facebook avrebbe costituito l’8,9 per cento delle pagine viste dagli americani mentre Google il 7,2 per cento, seguita da Yahoo (3,5 per cento) e YouTube (2,7 per cento).
La battaglia delle visite tra Facebook e Google. Fine anno, è tempo di bilanci, e sembra proprio che il social network sia andato più forte del motore di ricerca.
I pulcinella di mare, quei piccoli uccelli marini graziosi e un po’ buffi che avete visto nelle foto dei vostri amici che sono andati in vacanza in Islanda, sono sempre meno. Dal 2015 sono considerati una specie “Vulnerable” nella Lista rossa dello IUCN, che compila un ampio e autorevole database di informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali: significa che si pensa che ci sia un alto rischio che si estinguano. Secondo BirdLife International, la più importante organizzazione internazionale che si occupa della salvaguardia delle specie di uccelli, dal 2000 al 2065 il numero dei pulcinella potrebbe diminuire tra il 50 e il 79 per cento. Le cause sono gli eccessi della pesca, la predazione da parte di specie infestanti (come i ratti), l’inquinamento e il cambiamento climatico, ma anche il fatto che i pulcinella vengono tuttora cacciati per essere mangiati. I pulcinella di mare sono uccelli marini che vivono nel nord dell’oceano Atlantico: durante l’inverno si trovano in mare aperto, mentre tra maggio e agosto si possono avvistare sulle scogliere delle coste di Islanda, Norvegia, Regno Unito, Irlanda (compresa l’isola Skellig Michael dove è stato girato Star Wars: Gli Ultimi Jedi, in cui i pulcinella sono stati “coperti” creando i porg), Bretagna, in Francia, dell’isola canadese di Terranova e dell’arcipelago danese delle Fær Øer. Nidificano in tane nella roccia e mangiano piccoli pesci, soprattutto quelli che fanno parte della famiglia degli ammoditidi e sono chiamati “anguille della sabbia”. Il loro nome scientifico è Fratercula arctica. Fanno parte del genere Fratercula insieme a due altre specie, i pulcinella dal corno (Fratercula corniculata) e i pulcinella dai ciuffi (Fratercula cirrhata), che vivono nell’oceano Pacifico e per cui il rischio di estinzione secondo lo IUCN è minimo.
I pulcinella di mare sono sempre meno. Le loro colonie sono ancora molto affollate, ma c'è un grosso problema di ricambio generazionale: e c'entrano i pesci di cui si nutrono.
Venerdì sono divampati centinaia di incendi nelle zone intorno alla piana di Catania, in Sicilia, sia sulla costa ionica che nell’entroterra. Sono arrivati fino ad alcuni quartieri densamente popolati di Catania, come San Giorgio e Fossa della Creta (entrambi a un paio di chilometri dal centro), e fino al lido la Plaia, a sud della città, dove hanno interamente distrutto lo stabilimento balneare “Le Capannine”. L’origine degli incendi non è ancora chiara, ma secondo i giornali locali e secondo il presidente della regione Nello Musumeci sarebbe dolosa. Le operazioni dei Vigili del Fuoco sono andate avanti tutta la notte tra venerdì e sabato e nella mattina di sabato gli incendi sono stati in gran parte limitati o spenti, compresi quelli di Catania che in tutto sono stati circa trenta. Per il momento non ci sono state segnalazioni di persone ferite, ma molte case, villaggi turistici e stabilimenti sono stati evacuati.
In Sicilia ci sono stati centinaia di incendi. La zona più interessata è stata quella di Catania, dove è bruciato completamente uno stabilimento balneare.
Oggi, 16 giugno, si celebra il Bloomsday: il giorno in cui ricordare lo scrittore irlandese James Joyce e la sua opera più famosa, l’Ulisse. Nel libro si raccontano le vicende che capitano al protagonista, Leopold Bloom – da cui il nome della giornata – nell’arco di sole ventiquattr’ore, quelle del 16 giugno 1904. In quel particolare giorno Joyce aveva conosciuto Nora Barnacle, che sarebbe diventata sua moglie. Ogni anno il Bloomsday viene festeggiato a Dublino – città in cui Joyce nacque e in cui è ambientato l’Ulisse – con letture pubbliche e spettacoli. Molte persone si vestono con costumi d’inizio Novecento e ripercorrono i percorsi di Bloom attraverso le vie della città. Al James Joyce Centre vengono rappresentate diverse scene del libro, e nei pub della città si serve la «colazione alla Bloom»: salsicce, pudding e pancetta. L’opera di Joyce viene celebrata anche in molte altre città del mondo: in Italia la festa più importante è a Trieste, dove Joyce visse per molti anni e che chiamò «la mia seconda patria». Ogni anno ci sono conferenze e spettacoli pubblici dedicati a uno degli episodi del libro: nel 2016 è stato scelto l’undicesimo, quello dedicato alle sirene, che nel libro di Joyce sono due giovani bariste.
Che cos’è il Bloomsday. Il 16 giugno è il giorno in cui si svolgono le vicende raccontate nell'"Ulisse" di James Joyce: a Dublino e in molte altre città si organizzano spettacoli e letture pubbliche.
L’origine di indigente è il participio presente (indigens) del latino indigere; significava “necessitare, esser sprovvisto, aver bisogno”, ed era un composto di egere. Un testo scolastico ottocentesco, dopo aver indicato, di entrambi, il costante riferimento «a qualche cosa di buono, a cose onde si ha bisogno per un fine», così distingueva i due verbi: Egere, difettare, esprime la indigenza come una condizione; indigere, aver bisogno, esser bisognoso, dice col desiderio di esser sodisfatto, ancor più che il semplice senso opprimente di questa condizione. Entrambi accennano ad una difficoltà di ottenere ciò che manca (Ferdinand Schultz, I sinonimi latini ad uso delle classi liceali e quinta ginnasiale, prima versione italiana sull’ultima edizione tedesca del prof. L. R. Germano Serafini, con note del traduttore, Napoli, Gabriele Sarracino, 1872, p. 115).
Cosa vuol dire “indigente”. Può essere usato come sinonimo di bisognoso o disagiato, ma non di povero o misero che hanno invece una connotazione più negativa.
Il ministro del Petrolio dell’Arabia Saudita, Ali Al-Naimi, ha trovato un accordo con il ministro dell’Energia russo, Alexander Novakin, per fermare l’aumento della produzione del petrolio, che ha contribuito a farne crollare il prezzo di oltre il 70 per cento da giugno 2014. I ministri si sono incontrati a Doha, in Qatar, e hanno deciso di bloccare il loro livello di produzione a quello di gennaio 2016, senza ulteriori aumenti. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, un’agenzia dell’OCSE, l’Arabia Saudita ha prodotto 10,2 milioni di barili di petrolio al giorno a gennaio 2016. La Russia e l’Arabia Saudita sono i due più grandi produttori al mondo di petrolio greggio e i due paesi più influenti sulle questioni relative alla produzione mondiale del petrolio: l’Arabia Saudita – che fa parte dell’OPEC, un’importante organizzazione dei paesi esportatori di petrolio – aveva detto che non avrebbe posto limiti alla produzione se non ci fosse stato un accordo con la Russia, uno dei più importanti produttori di petrolio che non fanno parte dell’OPEC. Ali Al-Naimi ha detto che dell’accordo fanno parte anche il Venezuela e il Qatar, che hanno partecipato alla trattativa e sono tra i più grandi produttori di petrolio al mondo.
C’è un accordo per limitare la produzione di petrolio. Lo hanno trovato Russia e Arabia Saudita, i due più grandi produttori di petrolio greggio: dovrebbe servire a farne risalire il prezzo.
C’è stato uno smottamento a San Felice Circeo, in provincia di Latina: una parte della via Pontina ha ceduto e i vigili del fuoco hanno detto che è rimasta coinvolta un’auto. Sono in corso le ricerche di eventuali dispersi. Intervento dei #vigilidelfuoco per una voragine sulla via #Pontina in località San Vito di #SanFeliceCirceo (LT). Coinvolta un'autovettura, in corso ricerche dei #vigilidelfuoco per la presenza di possibili dispersi #25nov 8:00 pic.twitter.com/Yfj2QuBvLd
Si è aperto un buco sulla via Pontina, in provincia di Latina: un’auto è rimasta coinvolta.
La sera del 6 dicembre 1969, cinquant’anni fa, i Rolling Stones salirono sullo sgangherato palco di un concerto organizzato al circuito di Altamont, in California, come risposta della costa occidentale degli Stati Uniti al festival di Woodstock, avvenuto tre mesi e mezzo prima. C’erano circa 300mila persone, che avevano già assistito alle esibizioni degli artisti che avevano preceduto gli Stones, che essendo una delle band rock più famose del mondo erano gli ultimi a suonare. Quel loro concerto – durante il quale Meredith Hunter, un giovane afroamericano, fu accoltellato a pochi metri dal palco – sarebbe diventato uno degli eventi più tristemente noti della storia del rock, e il momento che secondo molti critici terminò tragicamente gli anni Sessanta della cultura hippie e del pacifismo. Il pubblico ad Altamont. (AP Photo)
Il disastro al concerto di Altamont, 50 anni fa. Il 6 dicembre 1969 un giovane afroamericano fu accoltellato a pochi metri dal palco dei Rolling Stones, in quello che fu considerato “il lato oscuro di Woodstock” e la fine di un'era.
È morto Ezio Bosso, direttore d’orchestra, compositore e pianista; aveva 48 anni ed era malato dal 2011 di una malattia neurodegenerativa, che gli era stata erroneamente diagnosticata come Sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Bosso ha continuato a suonare il pianoforte fino al 2019, quando la malattia aveva compromesso l’uso delle mani. Era nato a Torino il 13 settembre 1971; è morto a Bologna. Bosso era noto al grande pubblico dall’esibizione a Sanremo nel 2016. The 12th Room è il suo primo disco da solista, uscito nel 2015. – Leggi anche: La risposta di Ezio Bosso a chi lo aveva preso in giro per la sua capigliatura
È morto il pianista Ezio Bosso. Aveva 48 anni e soffriva di una malattia degenerativa: era diventato molto noto dopo essersi esibito a Sanremo nel 2016.
Il nuovo piano sulla banda ultralarga e la crescita digitale per l’Italia è stato presentato dal governo al termine del Consiglio dei ministri di lunedì pomeriggio. Il progetto, atteso da tempo e piuttosto ambizioso, mira a recuperare il ritardo dell’Italia per quanto riguarda le infrastrutture e le velocità delle connessioni a Internet rispetto alla media dei paesi europei, raggiungendo entro il 2020 gli obiettivi posti dall’Agenda Digitale Europea, l’iniziativa dell’Unione Europea per modernizzare il sistema delle telecomunicazioni. L’obiettivo è fornire connessioni a 100 Mbps (Mbps = megabit per secondo) ad almeno la metà della popolazione italiana, facendo comunque in modo che tutti i cittadini possano accedere a Internet ad almeno 30 Mbps da connessioni fisse. Il governo vuole raggiungere una copertura dell’85 per cento della popolazione con i 100 Mbps, nella sua previsione più positiva, sempre entro il 2020. Ottenere un simile risultato non sarà semplice, considerato che attualmente le connessioni a 30 Mbps coprono solo il 20 per cento della popolazione, contro una media in Europa del 62 per cento. Le previsioni più ottimistiche, prima dell’introduzione del nuovo piano, parlavano della possibilità di arrivare al 60 per cento solo nel 2016, ma con la mancanza di iniziative concrete da parte degli operatori per investire in nuove reti da 100 Mbps.
Il nuovo piano sulla banda ultralarga. Il governo vuole portare connessioni a 100 Mbps all'85 per cento della popolazione entro il 2020: per ora ci sono una serie di impegni a cui dovranno seguire nuovi provvedimenti.
“Oltre le mura di Roma” è un progetto di fotogiornalismo dedicato alle periferie di Roma, in mostra dal 21 gennaio al 10 marzo al MACRO Testaccio. Il progetto è cominciato circa un anno fa grazie a Global Shapers, un gruppo di giovani tra i 20 e i 30 anni che lavora a diverse iniziative con finalità sociale: è stato realizzato con il patrocinio del Comune di Roma e sotto la direzione artistica di Francesco Zizola. Zizola ha vinto il premio Foto dell’anno al World Press Photo Award nel 1996, altri otto riconoscimenti nell’ambito del World Press Photo Award ed è stato premiato quattro volte al Pictures of the Year Award: una sua foto è stata scelta dal Guardian tra le migliori del 2015. Zizola e altri quattro fotografi italiani di livello internazionale (Stefano De Luigi, Davide Monteleone, Angelo Turetta e Tommaso Protti) hanno realizzato un loro reportage per “Oltre le mura di Roma” e sono poi diventati i componenti della giuria del concorso alla base della seconda fase del progetto. Tra più di mille partecipanti sono stati selezionati come vincitori Sara Camilli (al primo posto) e Matteo Vieille (al secondo posto) nella categoria senior, Isabella Borrelli e Lucia D’Amato (rispettivamente prima e seconda classificata) nella categoria emergenti, riservata a chi aveva meno di 26 anni. Tra i lavori esposti ci sono i migranti, gli ex-detenuti e gli studenti universitari della squadra di calcio “Atletico Diritti” fotografati da Zizola, le lezioni di danza in un centro anziani di Tor Sapienza nelle immagini di Tommaso Protti e le donne per le strade del quartiere Settecamini di Sara Camilli.
Le periferie di Roma raccontate dai fotografi. Il progetto “Oltre le mura di Roma” è in mostra da oggi al MACRO Testaccio: tra le altre cose ci sono i reportage di cinque fotografi italiani di livello internazionale.
Le agenzie di rating sono società private che, al termine di studi e ricerche, forniscono giudizi – rating, appunto – su titoli obbligazionari e imprese. Semplificando, tali giudizi fanno riferimento all’affidabilità degli investimenti: un rating basso corrisponde a un rischio più alto e viceversa. Esistono diverse agenzie di rating e la gran parte di queste si occupano di declassare o promuovere i titoli delle società quotate in borsa. Ce ne sono tre, però, che fanno la stessa cosa con i titoli di Stato. Sono le tre agenzie di rating più grosse e influenti e i loro nomi ci sono familiari: Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch Ratings. Insieme, vengono definite le Tre Grandi, le Big Three. Le agenzie di rating sono tra gli attori più influenti dell’economia mondiale. Il recente annuncio di Standard & Poor’s riguardo la possibilità di considerare al pari di una bancarotta un’eventuale ristrutturazione del debito greco ne ha allontanato la possibilità. La decisione di Moody’s di declassare il debito del Portogallo attribuendogli il giudizio più basso, quello comunemente definito “spazzatura”, ha avvicinato un prossimo secondo piano di salvataggio. Di recente sia Standard & Poor’s che Moody’s hanno minacciato di tagliare il rating dei titoli di Stato italiani, agitando la Borsa e i mercati.
Che cosa sono le agenzie di rating. E come sono diventate così influenti nel determinare la sorte di intere nazioni.
Aggiornamento: dice un comunicato di Atac che “gli scioperi di 24 ore, in programma venerdì 13 ottobre sulle reti Atac e RomaTpl, sono stati differiti a data da destinarsi. Venerdì 13 ottobre, quindi, servizio attivo sull’intera rete”. ***
Non c’è più lo sciopero di Atac a Roma di venerdì 13 ottobre. "Gli scioperi di 24 ore, in programma venerdì 13 ottobre sulle reti Atac e RomaTpl, sono stati differiti a data da destinarsi".
Pokémon GO è il primo videogioco per smartphone dedicato ai Pokémon, i personaggi inventati newl 1996 da Satoshi Tajiri e che hanno avuto in enorme successo soprattutto in tv e nei Game Boy. L’app Pokémon GO è uscita mercoledì 6 luglio in alcuni paesi tra cui l’Australia, mentre in Italia dovrebbe arrivare il 15 luglio, anche se qualcuno ha già iniziato a giocarci: chi ha un dispositivo Android, scaricando la versione APK, che si scarica fuori dal Play store di Google (e quindi non è del tutto sicura, sarebbe meglio aspettare). Chi invece ha un iPhone, scaricando legalmente l’app dall’App Store di uno dei paesi in cui è già disponibile: questa operazione è possibile se si crea un account iOS impostando la residenza in una di queste nazioni, ad esempio Australia o Nuova Zelanda. Di Pokémon GO si parla da mesi, perché l’attesa è tanta: permette infatti ai giocatori di catturare i Pokémon esplorando il mondo vero, grazie alla realtà aumentata, quella cosa in cui alle immagini del mondo vero si aggiungono cose aggiunte in digitale. Camminando per strada dopo aver scaricato l’app lo smartphone permetterà di imbattersi in esemplari di Pikachu, Bulbasaur, Charmender, eccetera, e si potrà provare a catturarli. Mashable Australia, che ha potuto provare l’app ha raccontato com’è Pokemon GO:
Che cos’è Pokémon GO. La nuova app che permette di usare la realtà aumentata per "giocare ai Pokémon" uscirà in Italia il 15 luglio, ma chi ha un iPhone se vuole può già scaricarla.
Repubblica.it ha messo online le registrazioni – non le trascrizioni, proprio l’audio – di alcune telefonate fatte da Karima El Mahroug – “Ruby” -, la ragazza al centro dello scandalo che riguarda l’ex premier Silvio Berlusconi e il processo a suo carico per concussione e prostituzione minorile. Le telefonate con amici, amiche e con il padre sono immediatamente successive all’uscita delle notizie sui giornali, e insieme a molti commenti su queste ci sono alcuni passaggi – di cui erano state in gran parte diffuse le trascrizioni – che potrebbero essere rilevanti per le accuse processuali. «Silvio mi ha chiamato ieri dicendo Ruby ti do quanti soldi vuoi, ti metto tutta in oro, l’importante è che nascondi tutto, non dici niente a nessuno»
Cosa c’è nelle intercettazioni di Ruby. Repubblica ha messo online gli audio originali di alcune telefonate agli atti: quasi tutte cose note, ma alcune importanti per il processo.
La ong tedesca Sea Watch ha fatto sapere che alcuni dei richiedenti asilo che da quasi due settimane sono a bordo della nave Sea Watch 3 in attesa che il governo italiano renda disponibile uno dei suoi porti, hanno fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo per ottenere che l’Italia consenta lo sbarco. Una regola interna della Corte prevede che una persona possa fare richiesta di misure provvisorie in casi particolarmente urgenti. Il Corriere della Sera scrive che la Corte ha fatto sapere di aver ricevuto il ricorso, e di aver rivolto alcune domande sia alla Sea Watch sia al governo italiano: «L’una e l’altro dovranno rispondere entro oggi pomeriggio», aggiunge il Corriere.
Alcuni passeggeri della Sea Watch 3 si sono rivolti alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo per chiedere di sbarcare.
Dopo la sospensione dei suoi servizi in diverse città e le accuse di molestie e maltrattamenti sul posto di lavoro, Uber ora rischia pesanti sanzioni negli Stati Uniti e all’estero per avere nascosto un attacco hacker subìto nel 2016 che riguardò circa 57 milioni di account. Per la società statunitense – che gestisce la famosa applicazione per prenotare automobili con autista – potrebbero aprirsi numerose cause legali e un nuovo danno di immagine dopo quelli subiti negli ultimi anni, che secondo gli analisti hanno rallentato i suoi piani per quotarsi in borsa nonostante una valutazione da svariate decine di miliardi di dollari. Uber ha ammesso le proprie responsabilità ed espresso la volontà di collaborare con le autorità giudiziarie, che in diversi stati stanno raccogliendo informazioni e prove per eventuali azioni legali. Con un comunicato del 21 novembre, l’attuale CEO di Uber, Dara Khosrowshahi, ha annunciato che nel 2016 l’azienda subì un grave attacco informatico e che non avvisò i 57 milioni di utenti (tra clienti e autisti) coinvolti sul fatto che i loro dati fossero stati violati: nomi, indirizzi email, numeri di telefono e i dettagli delle patenti di centinaia di migliaia di autisti. All’epoca alla guida di Uber c’era il suo fondatore Travis Kalanick, costretto a dimettersi da CEO dell’azienda lo scorso giugno in seguito alle numerose notizie di casi di molestie sessuali e maltrattamenti del personale che aveva sostanzialmente ignorato, o ridimensionato.
Il grande attacco hacker nascosto da Uber, spiegato. Come la società ha occultato il furto dei dati di 57 milioni di suoi account nel 2016 e che cosa rischia oggi.
Lunedì il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato un’ordinanza che stabilisce la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni su tutto il territorio italiano fino alla fine del mese di febbraio 2021. Tra gli animali, allevati per la pelliccia, si è sviluppata una mutazione del coronavirus, accertata in diversi paesi europei e già trasmessa ad alcune persone. Il ministero specifica che «pur essendo il numero degli allevamenti in Italia molto ridotto rispetto ad altri paesi europei si è valutato di seguire il principio della massima precauzione in osservanza del parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità». In caso di sospetto di infezione l’ordinanza prevede che le autorità sanitarie dispongano «il sequestro dell’allevamento, il blocco della movimentazione di animali, liquami, veicoli, attrezzature e l’avvio di una indagine epidemiologica». In caso di conferma del contagio, i visoni dell’allevamento dovranno essere abbattuti.
Il ministero della Salute ha ordinato la sospensione delle attività degli allevamenti di visoni.
Tomorrowland è un nuovo film della Disney (prende il nome dalla zona a tema futuristico che si trova in tutti i parchi Disneyland), a metà tra sci/fi e fantasy, diretto da Brad Bird: racconta la storia di una ragazza adolescente che dopo essersi messa in qualche guaio con la polizia scopre una misteriosa spilla che, se toccata, la porta in un altro mondo. Damon Lindelof (uno dei creatori di Lost) che ha scritto la sceneggiatura del film, ha citato Harry Potter per descrivere la situazione della sua protagonista: «È una babbana che capita per sbaglio al binario 9 e 3/4 e vede qualcosa che probabilmente non avrebbe dovuto vedere». Nel primo trailer del film, di due minuti, compare anche George Clooney, un uomo disilluso che era stato un precoce e geniale inventore da ragazzino (al NY Comic Con, dove è stato presentato il trailer, Clooney ha scherzato sul fatto che il suo personaggio compare solo per pochi secondi). In Italia Tomorrowland uscirà il 21 maggio 2015.
Il trailer di “Tomorrowland”, con George Clooney. Il nuovo film della Disney, scritto da Damon Lindelof e diretto da Brad Bird, uscirà in Italia a maggio 2015.
Larry Sanger, il cofondatore di Wikipedia che ha abbandonato il progetto dell’enciclopedia condivisa, ha deciso lo scorso aprile di segnalare all’FBI la condotta di Wikimedia Commons, accusata di aver diffuso immagini pedopornografiche. L’azione di Sanger ha indotto l’altro cofondatore di Wikipedia e suo attuale capo e guru, Jimmy Wales, a rimuovere rapidamente alcuni contenuti ritenuti pornografici dai server di Wikimedia, la sezione dove vengono raccolte immagini e contenuti multimediali dei Wiki. La rimozione non è stata accolta positivamente dai moderatori dell’enciclopedia online, abituati a discutere e confrontarsi prima di rimuovere qualcosa da Wikipedia. Per calmare gli animi, Wales ha così deciso di rinunciare ad alcuni privilegi da amministratore, ripromettendosi di non procedere alla rimozione unilaterale di altri contenuti.
Può la pornografia essere “enciclopedica”? I responsabili di Wikipedia rispondono alle critiche e polemiche per la presenza di immagini... a-hem...
In questi giorni e fino ai primi di novembre Venere, Marte e Giove sono visibili in cielo in una congiunzione multipla rara, che non si ripeterà in questo modo fino al 2021. I tre pianeti, i più luminosi nel cielo notturno, appaiono molto vicini e possono essere osservati in questa configurazione nelle prime ore del mattino – intorno alle 5, poco prima dell’alba – guardando verso est. Dall’alto verso il basso è visibile Giove, il pianeta più grande del sistema solare, con Venere poco più sotto e con Marte ancora più in basso e spostato di qualche grado verso est. Dei tre, Venere appare come il più luminoso, seguito da Giove e infine da Marte.
Come vedere Venere, Marte e Giove insieme in cielo. I tre pianeti sono visibili in cielo in una congiunzione multipla rara: per rivederli così vicini bisognerà attendere il 2021.
È morto a 76 anni l’artista tedesco Ulay, pseudonimo di Frank Uwe Laysiepen, noto soprattutto per le sue performance d’arte insieme a Marina Abramovic tra gli anni Settanta e Ottanta. I due, che furono a lungo anche legati sentimentalmente, si separarono con un’ultima performance chiamata The Lovers: The Great Wall Walk: entrambi percorsero a piedi tutta la Grande Muraglia cinese partendo dai capi opposti, per poi incontrarsi al centro e dirsi addio. I due si rincontrarono nel 2010, durante la performance di Abramovic al MOMA di New York, in cui l’artista serba rimase per 736 ore ferma a fissare i visitatori che si sedevano di fronte a lei. Ulay, che dal 2009 viveva a Lubiana, in Slovenia, era malato da tempo di cancro, malattia a cui aveva anche dedicato un documentario intitolato The Project Cancer, diretto da Damjan Kozole. La notizia della sua morte è stata data proprio da Kozole su Facebook, oltre che dal suo curatore Tevž Logar.
È morto l’artista tedesco Ulay, noto soprattutto per la sua collaborazione con Marina Abramovic.
Nel corso dell’ultima Era glaciale i lemming andarono incontro a cinque distinte estinzioni regionali a causa dei bruschi cambiamenti del clima. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori guidati da Ian Barnes della Royal Holloway University (Surrey, Regno Unito), è stata pubblicata sulla rivista Proceedings of the Natural Academy of Sciences e dà qualche nuova informazione sui piccoli roditori artici, conosciuti più che altro per la leggenda metropolitana sul fatto che siano soliti compiere suicidi di massa, mito nato anche a causa della Disney (ma ci arriveremo dopo). La ricerca fornisce dati importanti su come andarono le cose migliaia di anni fa per i lemming, che un tempo si pensava non avessero subito più di tanto i cambiamenti del Pleistocene superiore (che durò da circa 11.700 a 126mila anni fa). Estinzione I ricercatori hanno analizzato resti fossili di lemming, appartenenti alla specie Dicrostonyx torquarus, in alcune grotte nel Belgio, scoprendo che popolazioni di lemming con codice genetico diverso popolarono i periodi del Pleistocene superiore. Questo significa che in quella zona i roditori furono spazzati via diverse volte, e che solo successivamente ripopolarono l’area, probabilmente in seguito alle loro migrazioni dall’Europa dell’est e dalla Russia. Accadde durante i periodi di rapido riscaldamento del clima che si verificarono nel corso dell’Era glaciale, spiegano i ricercatori. L’ipotesi è che i lemming non furono in grado di adattarsi rapidamente ai cambiamenti nella vegetazione dovuti al clima diverso, estinguendosi in alcune regioni.
Ascesa e caduta dei lemming. Sopravvissero a cinque estinzioni regionali nell'ultima Era glaciale ma quella dei suicidi di massa è una leggenda metropolitana (nata anche a causa della Disney).
È agosto 2010 quando Paolo, 55 anni, professore universitario a Roma in vacanza a Ponza, si ammala. Febbre e brividi. Il cognato medico diagnostica una banale infezione delle vie urinarie e gli prescrive un antibiotico comune, la ciprofloxacina. Paolo non migliora, passando la settimana a prendere antibiotici che non gli fanno nulla. Torna da Ponza, si sottopone a esami, scoprono che è stato infettato con un ceppo di E.coli resistente agli antibiotici -inclusa la ciprofloxacina. Gli viene prescritto un altro antibiotico – stavolta per quattro settimane. Sembra migliorare, ma appena interrompe il trattamento, l’infezione ritorna. Paolo chiama un amico, un esperto di malattie infettive, che suggerisce un terzo antibiotico. Altre tre settimane. È la volta buona: dopo due mesi e tre cicli di antibiotici, l’infezione scompare. La storia di Paolo (riportata dall’Independent) non è un’eccezione, ma un esempio dei tanti di un’emergenza da prendere sul serio. Paolo, perlomeno, è stato fortunato e alla fine è stato curato: a moltissimi altri non è andata così bene. Giovedì 17 novembre la Commissione europea ha pubblicato un piano d’azione quinquennale per contrastare l’emergenza delle infezioni resistenti agli antibiotici -gli unici farmaci che ci permettono di sopravvivere a malattie che fino a un secolo fa massacravano interi continenti. Il documento riporta che
La fine dell’era antibiotica. In Europa esplode la percentuale di infezioni che i farmaci non riescono più a trattare: e l'Italia è in cima alla lista.
Mercoledì sera il Senato ha approvato con 164 voti a favore, 122 contrari e 2 astensioni la risoluzione del governo sulla riforma del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità, già approvata alla Camera dei Deputati con 291 voti a favore e 222 contrari, un documento in cui le forze di maggioranza si impegnano ad approvare la riforma in discussione a determinate condizioni. Anche il Movimento 5 Stelle, da giorni molto critico sul tema, ha votato compattamente per la riforma (solo 4 senatori del partito si sono opposti nel voto al Senato). La risoluzione però non è impegnativa e la riforma potrà ancora incontrare problemi quando dopo l’approvazione a livello dovrà essere ratificata dal Parlamento italiano Il MES è un’organizzazione intergovernativa che ha lo scopo di aiutare i paesi dell’eurozona che dovessero trovarsi in difficoltà, prestando loro del denaro in cambio dell’adozione di riforme economiche. Gli stati membri dell’eurozona hanno versato al MES un capitale pari a 80 miliardi di euro (l’Italia ne ha versati 14). Il MES integra questo denaro raccogliendo prestiti sul mercato che poi, a sua volta, presta ai paesi in difficoltà. Fino ad oggi Grecia, Cipro, Portogallo, Irlanda e Spagna hanno ricevuto l’aiuto del MES.
Il Senato ha approvato la risoluzione del governo sul MES.
Da una persona che ambisce a far colonizzare Marte all’umanità, tra le altre cose, non ci si aspetterebbe scetticismo sul futuro delle intelligenze artificiali (AI) e il timore che potrebbero essere «la più grande minaccia all’esistenza dell’umanità». Invece Elon Musk, l’amministratore delegato di SpaceX e di Tesla, è abbastanza preoccupato per ciò che potrebbero diventare le AI se mai dovessimo perdere il controllo su di loro. Ha parlato per la prima volta dei suoi timori nei confronti delle AI nel 2014, durante un discorso tenuto al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e poi ha cominciato quella che i suoi critici hanno chiamato la «crociata di Elon» anche nei fatti: nel 2015 ha fondato, insieme a Sam Altman, presidente dell’acceleratore di startup Y Combinator (che tra le altre cose ha permesso a Airbnb e Dropbox di diventare quello che sono), l’organizzazione non governativa OpenAI il cui scopo è sviluppare un sistema di AI open source. In pratica ha deciso di condurre la sua battaglia “contro” le AI provando a sorpassare le aziende che stanno lavorando per svilupparle sempre di più. Worth reading Superintelligence by Bostrom. We need to be super careful with AI. Potentially more dangerous than nukes.
Elon Musk vuole salvarci dalle intelligenze artificiali. Il capo di SpaceX e Tesla teme che un giorno le AI possano diventare troppo potenti e che possano distruggere l'umanità: per questo prende precauzioni (a modo suo).
Il New York Times ha pubblicato un articolo che racconta – per la prima volta in modo così completo ed esplicito, e facendo i nomi di molte persone coinvolte – i numerosi casi di abusi e molestie sessuali subiti da alcune imprenditrici della Silicon Valley, impegnate nello sviluppo delle loro startup tecnologiche. Le testimonianze raccolte confermano le difficoltà che molte donne affrontano ogni giorno in ambienti di lavoro diretti quasi esclusivamente da uomini, con investimenti che sono in minima parte indirizzati verso le iniziative imprenditoriali delle donne e verso l’adozione di politiche per ridurre le disparità di genere. L’articolo sta facendo molto discutere, anche perché da anni si parla del sessismo del settore tecnologico statunitense, e in un paio di giorni ha già avuto qualche effetto, portando a dimissioni e cambi di posizione di alcuni manager molto in vista delle imprese di venture capital, cioè le aziende che investono i loro fondi nelle startup sperando – tra i tanti investimenti – di avere un giorno quote azionarie nei futuri Facebook e Google. Per il suo articolo, Katie Benner del New York Times ha intervistato una ventina di donne che lavorano in startup tecnologiche: dieci di loro hanno fatto i nomi degli investitori coinvolti nei casi di molestie subite, mostrando alla giornalista anche scambi di messaggi ed email avvenuti in passato. Tra le persone coinvolte ci sono Chris Sacca di Lowercase Capital e Dave McClure di 500 Startups, due delle più note società di investimenti nel settore del venture capital.
La Silicon Valley ha un serio problema con le donne. Una ventina di imprenditrici hanno denunciato casi di molestie e abusi subiti mentre cercavano di ottenere finanziamenti per le loro startup, facendo i nomi degli investitori coinvolti.
DiePuppenstubensammlerin è un blog e un account Flickr che raccoglie fotografie di bambole, case di bambole, mobili, accessori e le scatole in cui erano venduti, prodotti o diffusi in Germania dagli anni Venti agli anni Ottanta. La sua curatrice, che vive nella regione occidentale della Ruhr, è una collezionista: la bambola più antica che possiede risale agli anni Venti, la più nuova agli anni Settanta. Le fotografie di questi vecchi giocattoli sono affascinanti e a volte inquietanti: i dettagli sono tantissimi, dalle riviste del salone di bellezza, alle spazzole per pulire il pavimento; dalla tappezzeria delle pareti alle posate, poltrone, lampade, e tazzine che riproducevano quelle alla moda dell’epoca. Le stanze più moderne sono arredate con colori vivaci, mobiletti di design, coperte e lenzuola decorate, tanto che sembra quasi di sfogliare un catalogo di IKEA, dove al posto delle persone si aggirano bambole con gonne a ruota e capelli cotonati.
Vecchie case di bambole tedesche. Erano molto realistiche e piene di dettagli: alcune sono inquietanti, quelle più moderne sembrano uscire da un catalogo IKEA.
La notizia del terremoto che mercoledì ha colpito il Centro Italia è sulle prime pagine di tutti i giornali internazionali: le foto usate più di frequente sono quelle che mostrano la devastazione di Amatrice dall’alto, dei soccorritori al lavoro e delle persone estratte dalle macerie. Il tono dei titoli varia invece da quelli più sobri che si limitano a riportare il numero delle persone morte, a quelli più sensazionalistici, che insistono molto su dolore e devastazione, fino al gallese Western Mail che cita l’Inferno di Dante o al venezuelano Diario 2001 che titola “¡Forza Italia!” Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il terremoto sulle prime pagine internazionali. La notizia è sui giornali di tutto il mondo, con foto simili ma titoli molto diversi.
La larghissima diffusione di modalità e strumenti adatti a svolgere il lavoro a distanza durante la pandemia ha permesso, tra le altre cose, di ampliare le conoscenze riguardo agli effetti dell’uso sistematico e prevalente di questi strumenti sulle persone. Recenti ricerche hanno portato a individuare un fenomeno ormai noto come “affaticamento da Zoom”, espressione che sintetizza e descrive una serie di difficoltà poste dalle sfinenti sessioni di videochiamate e videoconferenze che in moltissimi casi hanno sostituito le interazioni dal vivo negli ambienti di lavoro, ma non solo. Secondo un nuovo studio pubblicato da un gruppo di ricerca dell’Università di Göteborg e dell’Università di Stanford, le donne trascorrono complessivamente più tempo degli uomini in videoriunioni e hanno pause più brevi tra una videochiamata e l’altra. Lo studio, condotto su un campione di 10.591 persone, mostra inoltre una prevalenza della sensazione di essere «fisicamente in trappola», determinata dal dover rimanere nell’inquadratura, e di ansia legata al cosiddetto “effetto specchio” tra le donne.
Siamo tutti stanchi di Zoom, e le donne di più. Hanno riunioni generalmente più lunghe e pause più brevi tra l’una e l’altra, dice un nuovo studio sull'affaticamento da videochiamate.
Ieri il governo israeliano ha dichiarato lo scrittore tedesco Günter Grass “persona non grata”. Il motivo di questa decisione è da ricercare in un poemetto intitolato “Cosa deve essere detto” che Grass ha pubblicato mercoledì scorso sul quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung e in contemporanea su altri quotidiani europei, tra cui Repubblica, in cui criticava duramente la possibilità di un attacco israeliano contro l’Iran, affermando che la politica nucleare israeliana è un pericolo per tutti e che la produzione nucleare dei due paesi venga messa sotto controllo dalla comunità internazionale. Perché riesco a parlare solo adesso da vecchio, con l’ultima goccia di inchiostro: il potere nucleare di Israele è un rischio per la nostra, già fragile, pace mondiale?
Cosa è successo tra Israele e Grass. Lo scrittore tedesco, che aveva pubblicato un poemetto molto contestato, è stato dichiarato ieri "persona non grata" da Israele e non è il primo intellettuale a cui capita.
A Dubai sono da poco iniziati gli scavi per la costruzione della “Tower at Dubai Creek Harbor”, una torre di osservazione progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava e che quando sarà completata sarà la struttura costruita più alta del mondo, quindi con un’altezza superiore rispetto al Burj Khalifa, il grattacielo più alto del pianeta (828 metri) che si trova sempre a Dubai. Lo scorso 11 ottobre, lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti ed emiro di Dubai, ha partecipato alla cerimonia per l’avvio del cantiere che si trova a poca distanza dal Burj Khalifa nella nuova area del Dubai Creek Harbor. La costruzione dovrebbe essere terminata entro il 2020. Come avviene spesso con gli edifici molto alti, per ora lo studio di Calatrava non ha rivelato con precisione quanto sarà alta la nuova torre. L’informazione non viene diffusa per evitare che altri progetti concorrenti in altre parti del mondo siano modificati per sottrarre il primato. Secondo alcune fonti non confermate potrebbe essere alta circa 100 metri in più rispetto al Burj Khalifa. La “Tower at Dubai Creek Harbor” riprende la forma dei minareti, le torri adiacenti alle moschee da cui i muezzin ripetono l’appello alla preghiera ai credenti musulmani, nelle varie ore del giorno. Idealmente, ricorda anche la forma del giglio, hanno spiegato i progettisti. La torre sarà dotata di terrazze girevoli per osservare il panorama e di giardini sospesi, per rievocare quelli leggendari di Babilonia.
È iniziata la costruzione della torre più alta del mondo a Dubai. La "Tower at Dubai Creek Harbor" diventerà la struttura più alta mai costruita dall'uomo, rubando il primato al Burj Khalifa che le sorge vicino.
Il prossimo 19 giugno uscirà in Italia Synecdoche, New York, film del 2008 scritto e diretto da Charlie Kaufman, vincitore del premio Oscar nel 2005 per la miglior sceneggiatura originale per il film di Michel Gondry Se mi lasci ti cancello e sceneggiatore dei primi tre film di Spike Jonze. Il film, il primo da regista di Kaufman, presentato in concorso nel 2008 al Festival di Cannes, racconta la storia del regista teatrale Caden Cotard (interpretato da Phillip Seymour Hoffman, il grande attore morto lo scorso febbraio a 46 anni), che decide di allestire un nuovo spettacolo sulla sua vita in un enorme spazio che riproduce i luoghi da lui frequentati. Nel frattempo, la moglie Adele lo lascia per proseguire la carriera di pittrice a Berlino portando con sé la figlioletta Olive, Cotard inizia una nuova relazione e la sua analista non sembra molto interessata alle sue confidenze: andando avanti la vicenda del film diventa sempre più complessa e articolata, e si fa fatica a distinguere la realtà dalla messa in scena. Del cast fanno parte, oltre a Phillip Seymour Hoffman, anche Catherine Keener, Samantha Morton, Michelle Williams, Emily Watson, Dianne Wiest, Jennifer Jason Leigh, Hope Davis e Tom Nooan. Il titolo del film è un gioco di parole tra “Schenectady”, il nome della cittadina in cui è ambientata la storia e la “sineddoche”, la figura retorica in cui si usa una parola di senso più stretto per indicarne una di senso più ampio o viceversa.
Esce in Italia “Synecdoche, New York”. Un articolato film del 2008 scritto e diretto da Charlie Kaufman – lo sceneggiatore di "Se mi lasci ti cancello" – con Philip Seymour Hoffman: qui una scena e il trailer.
Il momento in cui si viene colpiti dal fascino-dei-vinili arriva per molti, non solo per gli impallinati di musica. Il mondo dell’hi-fi è pieno di appassionati che difficilmente sono disposti a scendere a compromessi, ma è un dato di fatto che non tutti quelli che vogliono potere ascoltare un disco sono disposti a spendere duemila euro, o molti di più, per costruirsi un impianto: specialmente se è il primo. Potenzialmente si possono spendere molte migliaia di euro, oppure si può partire spendendone meno di duecento: non ci sarà il minimo confronto, ma a qualcuno potrà bastare di fruire dell’esperienza di scegliere il disco in negozio, di maneggiarne la custodia, di metterci sopra la puntina, e di rigirarlo ogni quarto d’ora. Sentendo delle piccole casse gracchiare, in una qualità molto inferiore a quella che si raggiungerebbe con un abbonamento gratuito a Spotify e un paio di cuffie da trenta euro, ma tant’è. Qualcun altro magari vorrebbe spendere il minimo indispensabile per avere un impianto completo, fatto di giradischi, amplificatore e casse. E qualcun altro ancora forse vorrebbe spendere il minimo indispensabile per avere un impianto completo e dignitoso. Abbiamo raccolto un po’ di consigli per chi rientra in queste tre categorie: chi cerca cose più prestigiose solitamente ne sa abbastanza da volersi confrontare solo con altri audiofili, di persona. Molti dei prodotti di questa lista si possono trovare su Amazon: sia i giradischi compatti e più economici che quelli più costosi. Se potete, però, andate in un negozio di hi-fi per sentire come suonano gli impianti veri e propri: difficilmente vi faranno provare il giradischi – che quindi si può comprare senza problemi online – ma è normale che vi facciano sentire un amplificatore abbinato a varie casse, e viceversa. Spesso i negozi fisici hanno prezzi simili a quelli online, ma con la possibilità di maggiore assistenza e magari qualche offerta sull’usato.
E così volete comprarvi un giradischi. Ma solo quello, oppure tutto un impianto? Spiegazioni fondamentali e consigli per gli acquisti, dai 65 ai 1.000 euro.
Una settimana fa avevamo raccontato di quanto accaduto nel municipio I di Roma, quello del centro storico, dove il presidente Orlando Corsetti – soprannominato “il mini sindaco”, per la rilevanza del territorio che amministra – aveva promosso un rimpasto della sua giunta promuovendo una squadra composta per metà da transfughi del centrodestra e per l’altra da suoi diretti fiduciari. Il tutto per salvare l’alleanza con l’UDC, e a spese di chi componeva la giunta nella sua versione precedente. Tra questi c’è Francesca Santolini, ex assessore all’ambiente, che ha scritto questa lettera. Al Partito Democratico. Caro PD,
“Aprite quella porta”. La lettera di Francesca Santolini, ex assessore del municipio Roma Centro, estromessa nel recente incredibile rimpasto.
Come ogni anno Jaap Biemans, il curatore del sito Coverjunkie, che raccoglie e commenta le copertine di moltissime riviste da tutto il mondo, ha pubblicato quelle che a suo parere sono le più belle di quest’anno. In tutto sono 43: ce ne sono molte del New York Times Magazine, una piuttosto notevole di un mensile dell’Oman e varie che hanno fatto discutere parecchio. L’unico numero di una rivista italiana è quello di aprile della rivista ufficiale dell’NBA. Su Coverjunkie è anche possibile votare la migliore copertina tra le 43 della lista. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le copertine più belle del 2013. Le ha scelte Coverjunkie, per appassionati di grafica e giornali: molte sono americane, una sola italiana (difficile da indovinare), tutte notevoli.
Il sito del Quirinale ha pubblicato il calendario delle consultazioni che sono cominciate venerdì 14 febbraio e si concluderanno nella serata di sabato 15. I rappresentanti della Lega Nord e del M5S hanno annunciato che non parteciperanno: la presidenza della Repubblica ha commentato l’assenza dei primi, che sono ancora inseriti nel programma ufficiale, in una breve nota, dicendo di aver appreso della mancata partecipazione «con stupore e con rincrescimento». 10,00 – Daniel ALFREIDER, esponente del Südtiroler Volkspartei del gruppo misto della Camera; 10,20 – Albert LANIÉCE e Rudi Franco MARGUERETTAZ, esponenti della minoranza linguistica della Valle d’Aosta del Senato e della Camera; 10,40 – Aniello FORMISANO, esponente della componente “Centro Democratico” del gruppo misto della Camera, accompagnato da Bruno TABACCI, leader del partito “Centro Democratico – Diritti e Libertà”; 11,00 – Franco BRUNO, esponente della componente MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero – Alleanza per l’Italia (API) del gruppo misto della Camera; 11,20 – Marco DI LELLO, esponente della componente Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l’Italia (PLI) del gruppo misto della Camera, accompagnato da Riccardo NENCINI, segretario del Partito Socialista Italiano; 11,40 – Giorgia MELONI, presidente del gruppo parlamentare “Fratelli d’Italia” della Camera dei Deputati; 12,00 – Mario FERRARA, presidente del gruppo parlamentare “Grandi Autonomie e Libertà” del Senato; 12,20 – Vittorio FRAVEZZI, vicepresidente del gruppo parlamentare “Per le Autonomie (SVP, UV, PATT, UPT) – PSI – MAIE” del Senato, accompagnato da Hans BERGER, segretario del gruppo parlamentare “Per le Autonomie (SVP, UV, PATT, UPT) – PSI – MAIE” del Senato; 16,00 – Maurizio SACCONI e Enrico COSTA, presidenti dei gruppi parlamentari “Nuovo Centrodestra” del Senato e della Camera, accompagnati da Renato SCHIFANI e da Angelino ALFANO, rispettivamente presidente e leader del “Nuovo Centrodestra”; 16,30 – Lucio ROMANO e Lorenzo DELLAI, presidenti dei gruppi parlamentari “Per l’Italia” del Senato e della Camera, accompagnati da Lorenzo CESA, segretario dell’UDC – Unione di Centro; 17,00 – Massimo BITONCI e Giancarlo GIORGETTI, presidenti dei gruppi parlamentari “Lega Nord e Autonomie” del Senato e della Camera; 17,30 – Gianluca SUSTA e Andrea ROMANO, presidenti dei gruppi parlamentari “Scelta Civica per l’Italia” del Senato e della Camera, accompagnati da Stefania GIANNINI, segretario politico di “Scelta Civica per l’Italia”; 18,00 – Gennaro MIGLIORE, presidente del gruppo parlamentare “Sinistra Ecologia Libertà” della Camera dei Deputati; 18,30 – Paolo ROMANI e Renato BRUNETTA, presidenti dei gruppi parlamentari “Forza Italia – Il Popolo della Libertà XVII Legislatura” del Senato e della Camera, accompagnati da Silvio BERLUSCONI, presidente del partito “Forza Italia”; 19,15 – Luigi ZANDA e Roberto SPERANZA, presidenti dei gruppi parlamentari “Partito Democratico” del Senato e della Camera.
Gli orari delle consultazioni di sabato. Il sito del Quirinale ha pubblicato il calendario delle consultazioni che sono cominciate venerdì 14 febbraio e si concluderanno nella serata di sabato 15. I rappresentanti della Lega Nord e del M5S hanno annunciato che non parteciperanno: la presidenza della.
Mercoledì AssoDelivery, l’associazione che rappresenta le principali aziende del settore della consegna del cibo a casa – Deliveroo, Glovo, Just Eat, Social Food e Uber Eats – e il sindacato UGL (Unione Generale del Lavoro) hanno firmato un contratto collettivo nazionale che introduce nuove tutele per i rider, che all’interno del contratto saranno comunque inquadrati come lavoratori autonomi e non come subordinati. Il contratto prevede un compenso minimo di dieci euro per ogni ora lavorata, una indennità integrativa per il lavoro notturno, festivo e in caso di maltempo, la copertura assicurativa infortunistica e per danni a terzi, la fornitura gratuita delle dotazioni di sicurezza e la formazione in materia di sicurezza stradale e nel trasporto di alimenti.
L’associazione di categoria della consegna di cibo a domicilio e il sindacato UGL hanno firmato un contratto collettivo nazionale che prevede nuove tutele per i rider.
Un gruppo di ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ha sviluppato un nuovo sistema per rendere più efficienti le classiche lampadine a incandescenza, quelle che abbiamo usato per oltre un secolo e che da qualche anno sono state messe al bando in Europa, Stati Uniti e altri paesi perché consumano troppa energia rispetto alla luce effettivamente prodotta. La nuova soluzione, per ora sperimentale e ottenuta in laboratorio, potrebbe portare a una nuova generazione di lampadine a incandescenza, rimpiante da molte persone abituate alla loro luce più calda rispetto a quella emessa dalle lampadine a risparmio energetico, fluorescenti o a LED. Come suggerisce il nome, le lampadine a incandescenza funzionano facendo riscaldare un filamento, di solito di tungsteno, grazie al passaggio della corrente elettrica. All’interno del bulbo c’è un gas inerte che impedisce al metallo di bruciarsi troppo rapidamente, considerato che raggiunge una temperatura di 2.700 °C, ma dopo alcune centinaia di ore di utilizzo il filamento comunque si rompe rendendo necessaria la sostituzione della lampadina. Il problema di questo sistema è che è altamente inefficiente dal punto di vista energetico: fino al 95 per cento dell’energia utilizzata si disperde sotto forma di calore, da qui la messa al bando in molti paesi in favore di soluzioni più efficienti per ridurre i consumi a parità di luce prodotta.
Le nuove vecchie lampadine. Messe al bando da qualche anno, le lampadine a incandescenza potrebbero tornare grazie a un nuovo sistema che promette di renderle più efficienti.
Beppe Severgnini scrive oggi nella sua rubrica sul Corriere della Sera un elenco, o meglio un “catalogo”, di quelle che secondo lui sono le “bufale” che negli ultimi giorni sono state scritte e dette circa il Movimento 5 Stelle, il suo successo alle ultime elezioni politiche e sul suo leader Beppe Grillo, definito da Severgnini un “policomico”. Beppe Grillo, in questi giorni, dev’essere preoccupato e divertito. Preoccupato perché ha buttato la rete pensando di tirar su qualche triglia, e ci ha trovato dentro una balena. Solo il capitano Achab sognerebbe una pesca del genere; ma lui doveva gestire solo Moby Dick, non 163 parlamentari inesperti e 8.784.499 elettori pieni d’aspettative.
Quattro luoghi comuni sul M5S. Li elenca e li smonta Beppe Severgnini sul Corriere: che ha vinto per il programma o per Internet, per esempio, o che è un "movimento collettivo".
Google ha annunciato che chiuderà Google+, il suo fallimentare social network, dopo avere scoperto che a causa di un difetto nel software i dati di 500mila utenti del servizio sono rimasti accessibili ad hacker e programmatori per tre anni. Inizialmente Google aveva deciso di non comunicare ai suoi utenti la falla di sicurezza, perché l’ufficio competente nel valutare casi simili aveva sostenuto che non ci fossero prove di un uso improprio dei dati esposti da parte di sviluppatori esterni. La società ha cambiato idea dopo che il Wall Street Journal ha pubblicato un’inchiesta in cui parlava proprio della falla di sicurezza dei dati personali degli utenti di Google+. La falla, comunque, era stata risolta lo scorso marzo.
Google chiuderà Google+. Dopo avere scoperto che a causa di un difetto nel software i dati di 500mila utenti del servizio sono rimasti accessibili ad hacker e programmatori per tre anni.
Riprendendo il titolo del famoso romanzo di David Foster Wallace Una cosa divertente che non farò mai più, il New York Times ha raccolto in un articolo 11 cose che un tempo avremmo fatto con leggerezza, ma che da quando c’è la pandemia evitiamo di fare e probabilmente per un bel po’ di tempo – per sempre? – non faremo con la stessa leggerezza. Tra l’altro, la cosa divertente a cui Wallace fa riferimento nel suo libro è una vacanza in crociera: una cosa che sarebbe potuta rientrare nell’elenco dell’articolo, così come molte delle attività che prevedono la concentrazione di un alto numero di persone in un unico spazio chiuso. – Leggi anche: Come smettere di toccarsi la faccia
14 cose che forse non faremo più. Infilarci le penne in bocca, stringerci in ascensore per far entrare qualcuno, mangiare a un buffet...
Stamattina c’è stato un incendio all’auditorium di via Albergotti, in zona Pineta Sacchetti a Roma. Non ci sono stati feriti e non si sa con precisione cosa abbia provocato l’incendio: molti giornali hanno parlato di un possibile errore da parte degli operai che stavano lavorando alla saldatura della guaina del tetto. L’incendio ha generato una colonna di fumo visibile a chilometri di distanza. L’auditorium non era mai stato inaugurato ed erano in corso lavori di ristrutturazione per l’apertura, prevista per la fine dell’anno: il progetto venne presentato nel 2003, i lavori iniziarono nel 2005 e continuarono con ritardi e lentezze negli anni successivi. Il Corriere della Sera scrive che la sua costruzione è costata 1,6 milioni di euro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’incendio dell’auditorium di Pineta Sacchetti, a Roma. Il tetto ha preso fuoco durante alcuni lavori: non ci sono stati feriti ma il fumo era visibile a chilometri di distanza – foto.
Il primo segnale dell’alluvione che ha colpito la Liguria orientale e l’alta Toscana martedì 25 ottobre è stata una frana che alle ore 13 ha invaso un tratto dell’autostrada A12 tra Carrodano e Borghetto Vara, travolgendo un’autocisterna in transito in quel momento. Le piogge sono durate complessivamente trenta ore: hanno causato frane, smottamenti, inondazioni e crolli. Secondo il bilancio fornito dall’Unità di crisi della prefettura de La Spezia, sono sei i morti accertati finora (giovedì sera) e otto i dispersi. I morti sono tre a Borghetto Vara, uno a Cassana e due ad Aulla. Gli sfollati sono circa 350, ospitati negli edifici comunali e nel palasport di La Spezia. Le abitazioni senza acqua né luce sono duemila. Una prima stima dei danni causati dal nubifragio è di circa 90 milioni di euro.
La situazione in Liguria e Toscana. Il riassunto di cosa è successo e perché, e la raccolta delle immagini del disastro e del lavoro di ieri e oggi.
Oggi a Venezia sono arrivati, tra gli altri, Al Pacino e James Franco: il primo a presentare fuori concorso il film Wilde Salome, il secondo a presentare il film Sal. Poi ci sono anche Jessica Chastain, che molti si ricorderanno da The Tree of Life, Vinicio Marchioni, Tiziana Lodato, Donatella Finocchiaro e Giuseppe Fiorello, insieme al cast del film Terraferma, di Emanuele Crialese. Ah, e pure Patti Smith, a Venezia per presentare il documentario Pivano blues – Sulla strada di Nanda, di Teresa Marchesi. E una lucertola. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il giorno di Al Pacino a Venezia. E poi anche James Franco, Patti Smith, Jessica Chastain e una lucertola, nelle foto di oggi dal Festival del Cinema.
Il Mansudae Art Studio è un centro artistico di Pyongyang, il più grande e il più importante della Corea del Nord, e fu fondato nel 1959. Occupa un’area di 120 mila metri quadrati (più o meno come 20 campi da calcio) e ci lavorano circa quattromila persone, tra cui un migliaio di artisti formati nelle migliori accademie d’arte del paese. Tutto il ricco materiale iconografico di propaganda del regime – dipinti, le celebri statue alte 20 metri, manifesti, monumenti – proviene da lì: gli artisti del Mansudae sono gli unici incaricati di raffigurare i membri della dinastia Kim e i loro familiari. La manodopera del Mansudae Art Studio (la dizione inglese con cui si promuove nel mondo) muove anche un giro di affari internazionale – tramite il Mansudae Overseas Project, la divisione commerciale dello studio – ed è molto richiesta all’estero da istituti, musei e governi che commissionano delle opere pubbliche (statue, monumenti, edifici) e le comprano a prezzi che gli addetti ai lavori considerano anche relativamente convenienti. Fin dagli anni Settanta il Mansudae Art Studio ha lavorato alla costruzione di grandi opere commissionate da paesi stranieri, principalmente da stati africani e soprattutto statue enormi.
Il Mansudae Art Studio di Pyongyang. È il più importante laboratorio artistico della Corea del Nord: realizza tutte le opere celebrative del regime ma ha anche molte richieste di lavoro dall’estero.
Tra le varie cose che ci siamo abituati a fare con gli smartphone e che fino a qualche anno facevamo “analogicamente”, ci sono sempre di più i pagamenti. Dal 2017 a oggi è diventato possibile gestire le carte di credito e usarle per pagare sia con i dispositivi di Apple che con quelli con sistema operativo Android, grazie alla tecnologia contactless, e sono sempre di più le persone che usano app per dividersi un conto al ristorante o mettere da parte i soldi per un acquisto importante. Anche le banche tradizionali hanno cominciato a entrare in questo settore: in Italia lo fa, ad esempio, UniCredit con buddybank, un servizio per avere un conto bancario attivabile e gestibile sugli iPhone. Cosa si può fare con la app di buddybank Prima di tutto aprire un conto bancario senza passare per una filiale: basta scaricare la app e seguire alcune semplici istruzioni. Una volta completato il processo di identificazione necessario e ottenuto l’IBAN del conto, si può usare l’app per tenere sotto controllo uscite ed entrate, fare bonifici, impostare i meccanismi di sicurezza sulle proprie carte, ad esempio limitando l’area geografica in cui funzionano o bloccandole temporaneamente in caso di smarrimento.
Come funziona buddybank, il conto di UniCredit per chi ha un iPhone. Con una app e qualche passaggio può trasformare il proprio telefono in uno sportello bancario e in una carta di credito.
Dal 2020 le spese che le persone vorranno detrarre dalla loro dichiarazione dei redditi dovranno essere effettuate con metodi di pagamento tracciabili – carte di credito o di debito, assegni o bonifici – altrimenti non potranno essere detratte. Le uniche spese che potranno continuare a essere detratte anche se in contanti sono quelle sanitarie, se effettuate in strutture pubbliche o convenzionate. Queste nuove norme fanno parte della legge di bilancio approvata lo scorso dicembre, e servono a incentivare i pagamenti elettronici e scoraggiare così l’evasione fiscale. Nei prossimi giorni l’Agenzia delle Entrate dovrebbe pubblicare una circolare con i dettagli del funzionamento di questa nuova norma.
Le nuove regole sulle detrazioni. Da quest'anno non si potranno più scaricare dalle imposte le spese fatte in contanti (con un'eccezione).