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Il governo Renzi ha ottenuto lunedì il voto di fiducia del Senato, con 169 favorevoli, 139 contrari, un astenuto. Renzi ha iniziato a parlare alle 14, il voto di fiducia è arrivato prima dell’una di notte. Martedì si ripete alla Camera. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di lunedì in Senato. Renzi con un libro di Ichino sul banco, il nuovo governo schierato, facce sonnacchiose e caffé durante una seduta durata oltre 10 ore.
Negli ultimi giorni è circolato molto online un video che mostra George W. Bush, ex presidente degli Stati Uniti, ballare durante la cerimonia organizzata a Dallas, in Texas, per ricordare i cinque poliziotti uccisi in una sparatoria dal 25enne Micah Johnson la settimana scorsa. Mentre veniva eseguita The Battle Hymn of the Republic, una canzone patriottica risalente ai tempi della guerra civile, Bush in piedi sul palco con altri ospiti, tra i quali c’erano anche il presidente Barack Obama con la moglie Michelle, ha iniziato a ondeggiare e seguire il ritmo della musica mostrandosi sorridente e quasi divertito, nell’imbarazzo di chi gli stava intorno. Molti, soprattutto sui social network, hanno giudicato fuori luogo il suo comportamento e si sono chiesti come ci si possa mettere a ballare in una simile e luttuosa cerimonia; altri hanno difeso l’ex presidente ricordando che ognuno reagisce diversamente in circostanze di quel tipo e che Bush non ha mancato di rispetto a nessuno. Prima dell’esecuzione dell’inno, Bush e Obama avevano entrambi tenuto discorsi profondi e commoventi per ricordare i morti di Dallas e per riflettere sul tema della disuguaglianza negli Stati Uniti, che in molti casi riguarda soprattutto la comunità afroamericana e il trattamento che riceve dalla polizia. Durante il suo discorso, Bush aveva detto: “Non vogliamo essere uniti nel dolore, non vogliamo nemmeno esserlo nella paura. Vogliamo essere uniti nella speranza”. Secondo diversi osservatori, i movimenti accennati sul palco seguendo la musica riflettevano proprio questo passaggio del discorso di Bush.
Perché George Bush ballava da solo alla cerimonia di Dallas? è stato l'unico a farlo durante la cerimonia solenne per i poliziotti uccisi: molti l'hanno trovato fuori luogo, ma qualcuno lo difende.
Il 29 maggio uscirà in Italia Edge of Tomorrow – Senza domani, un film di fantascienza con protagonisti Tom Cruise ed Emily Blunt. Il film è tratto da un apprezzato light novel – cioè una specie di romanzo corredato da molte immagini – chiamato All You Need Is Kill, creato dallo scrittore giapponese Hiroshi Sakurazaka e pubblicato nel 2004. Il regista del film è Doug Liman, che negli anni scorsi ha diretto Mr. & Mrs. Smith e The Bourne Identity (il primo della saga). Negli Stati Uniti il film uscirà il 6 giugno.
Il trailer di Edge of Tomorrow – Senza domani. Il film con Tom Cruise ed Emily Blunt tratto da un apprezzato light novel giapponese, All You Need Is Kill.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta per annunciare un piano di sanzioni economiche contro la Cina, accusata di avere incentivato il furto di brevetti e proprietà intellettuali dalle aziende statunitensi, per trarne vantaggi economici e produttivi di vario tipo. L’amministrazione Trump sostiene che il provvedimento si sia reso necessario dopo anni di trattative infruttuose con il governo cinese. Tra le sanzioni dovrebbero esserci dazi sulle importazioni dalla Cina di alcuni beni e altre misure, non ancora chiarite dal governo statunitense. Gli Stati Uniti potrebbero inoltre presentare formalmente il problema all’Organizzazione mondiale del commercio. Analisti e osservatori temono che la decisione di Trump possa portare a una nuova guerra commerciale, con conseguenze per l’economia mondiale.
Donald Trump vuole imporre dazi e sanzioni alla Cina, accusata di rubare i brevetti delle aziende statunitensi.
Mercoledì 3 marzo si è svolta la seconda serata del festival di Sanremo, il principale festival televisivo della canzone italiana. Sono state suonate le altre 13 canzoni in gara nella sezione principale e le ultime quattro delle Nuove Proposte: quindi quelle di Bugo, Gaia, Ermal Meta, Extraliscio, Gio Evan, Fulminacci, La Rappresentante di Lista, Lo Stato Sociale, Malika Ayane, Noemi, Orietta Berti, Random e Willie Peyote, oltre a Davide Shorty, Dellai, Greta Zuccoli, Wrongonyou. Tra gli ospiti della serata invece c’erano la cantante Elodie, molto apprezzata e fotografata, Claudio Santamaria e Francesca Barra, Laura Pausini, Marcella Bella, e Gigi D’Alessio. – Ascolta anche: L’ormai consueto podcast sul Festival
Le foto della seconda serata di Sanremo. Elodie, Laura Pausini, Achille Lauro e gli altri passati sul palco dell'Ariston mercoledì sera.
Il Rosatellum è passato anche in Senato, dopo che la Camera lo aveva approvato il 12 ottobre scorso. La nuova legge elettorale, di cui trovate il testo completo qui, introduce nel nostro paese un sistema misto, proporzionale e maggioritario: circa un terzo dei seggi tra Camera e Senato sarà eletto in scontri diretti nei collegi uninominali, e i restanti due terzi saranno eletti con sistema proporzionale. Ieri in Senato erano stati approvati cinque articoli della legge con voto di fiducia: si è trattato di un espediente tecnico, utile a rendere le procedure più veloci. Per via della presenza di collegi uninominali, il Rosatellum consente e favorisce la formazione di coalizioni tra partiti diversi. Come accadeva anche con il Mattarellum, la vecchia legge elettorale, le alleanze tra partiti avranno un incentivo a dividersi tra di loro i vari collegi e appoggiare in maniera unitaria i candidati di coalizione. È una situazione che favorisce il centrodestra che, soprattutto alle elezioni amministrative, ha mostrato di riuscire a ottenere buoni risultati quando si presenta unito. Anche il centrosinistra potrebbe risultare avvantaggiato, se il PD riuscisse a formare una coalizione con le forze di centro e con quelle alla sua sinistra. Il Movimento 5 Stelle, invece, rischia di essere la forza più penalizzata dal Rosatellum. Da un lato non intende allearsi con nessuno, dall’altro non ha molti candidati forti e con l’esperienza e la notorietà necessaria a competere efficacemente nei collegi uninominali.
Come funziona il “Rosatellum”, spiegato. Guida semplice nuova legge elettorale che verrà usata nelle elezioni del 4 marzo.
Star Wars: Gli Ultimi Jedi è uscito da meno di una settimana: le vendite di biglietti stanno andando benissimo, i critici ne hanno parlato in maniera entusiasta ma alcuni fan, soprattutto quelli “storici”, sono rimasti molto delusi da alcune scelte nella trama e dall’umorismo molto diverso da quello a cui erano abituati. Ultimamente gli impallinati più impallinati stanno anche dibattendo se la scena più importante del film non sia in aperto contrasto con quello che sapevamo dell’universo di Star Wars (come potete immaginare, da qui in avanti sarà tutto uno SPOILER). Se avete visto Gli Ultimi Jedi, avete capito probabilmente a quale scena ci riferiamo: quella in cui l’ammiraglio della Resistenza Amilyn Holdo, interpretato da Laura Dern, si lancia contro l’incrociatore stellare del Primo Ordine attraverso l’iperspazio, per permettere alle ultime navi della Resistenza di scappare dopo un lunghissimo inseguimento. È una scena così centrale che il regista Rian Johnson ha scelto di mostrarla senza alcun suono, per concentrare l’attenzione degli spettatori sulle immagini: si vede l’astronave di Holdo che grazie all’iperspazio si trasforma in una specie di enorme proiettile, spezzando in due l’incrociatore del Primo Ordine in un efficace attacco suicida. Ai critici è piaciuta molto, e a loro modo dovrebbero averla apprezzata anche i fan: la distruzione della base spaziale/arma gigante dei cattivi è uno dei temi classici della saga.
Quella scena del nuovo Star Wars non sta in piedi. In base a quello che sapevamo da film e fumetti precedenti, secondo i fan più duri quella-cosa-lì non poteva succedere.
Un gruppo di ricercatori ha notato cambiamenti fisici negli alberi durante la notte che, seppure lontanamente, hanno qualcosa in comune con i cicli di sonno e veglia degli esseri umani e di molti altri animali. Anche se non si può dire con certezza che gli alberi “dormono”, il gruppo di ricerca dell’istituto di ricerca geospaziale della Finlandia spiega in uno studio che di notte è rilevabile una sorta di rilassamento della chioma e dei rami degli alberi, paragonabile a quella già osservata sperimentalmente nelle piante più piccole. Tra il giorno e la notte è stata osservata una flessione delle fronde che in alcuni casi ha superato i 10 centimetri. La ricerca è stata condotta su due betulle, una in Finlandia e l’altra in Austria, utilizzando sistemi di rilevazione laser per misurare la flessione degli alberi: semplificando, misurando il tempo che il raggio impiega per raggiungere i rami e le foglie e tornare indietro si può tenere traccia del movimento dell’albero con margini di errore accettabili. Le misurazioni sono state effettuate in entrambi i casi in una sola notte, in assenza di vento e in prossimità dell’equinozio, in modo da avere una durata del giorno e della notte praticamente uguale. Le rilevazioni sulla betulla finlandese sono state eseguite 11 volte, mentre per quella austriaca è stato usato un metodo per effettuare misurazioni più frequenti, per un totale di 77 (circa una ogni 10 minuti). I ricercatori hanno utilizzato il laser perché permette di effettuare ottenere dati più accurati e, al tempo stesso, di farle al buio senza la necessità di illuminare le betulle; usando riflettori si sarebbe corso il rischio di condizionare l’attività notturna degli alberi.
Anche gli alberi dormono? è difficile stabilirlo, ma per la prima volta un gruppo di ricercatori ha osservato che di notte flettono rami e foglie.
La sera del 9 novembre 1983 Freddy Heineken, presidente della società produttrice di birra Heineken e uno degli uomini più ricchi dei Paesi Bassi, fu rapito insieme al suo autista da cinque uomini armati, mentre lasciava il suo ufficio ad Amsterdam. I rapitori, che avevano studiato il sequestro per almeno due anni, portarono Heineken in un magazzino nella periferia della città e lo rinchiusero in una stanza insonorizzata. Poco dopo fecero sapere alla polizia che lo avrebbero liberato solo dietro il pagamento di un riscatto enorme, l’equivalente di 25 milioni di euro di oggi. Fu una notizia raccontata dai giornali di mezzo mondo e che attirò l’attenzione dei media olandesi per settimane: sequestri di quel tipo succedevano negli Stati Uniti, si vedevano in televisione e nei film, non nella Amsterdam degli anni Ottanta. Tra i sequestratori c’era un uomo che ancora oggi viene considerato il criminale più pericoloso di tutti i Paesi Bassi: Willem (Wim) Holleeder, conosciuto con il soprannome olandese De Neus, “il naso”, per via del suo naso molto pronunciato.
Una famiglia criminale e un “tradimento”. L'incredibile storia di come il criminale più famoso dei Paesi Bassi – che rapì Freddy Heineken, quello della birra – sia stato incastrato da sua sorella minore, raccontata dal New Yorker.
Il 28 ottobre il Telegraph, uno dei più importanti giornali britannici, ha pubblicato un’intervista a Bob Dylan, la prima in cui Dylan parla pubblicamente del premio Nobel per la letteratura, che gli è stato assegnato lo scorso 13 ottobre. Dylan ha finalmente accettato il premio, e parlando con la giornalista Edna Gundersen ha commentato: «È notevole, vero?» («Isn’t that something?», in inglese). Gundersen gli ha anche chiesto se andrà a ritirarlo alla cerimonia a Stoccolma: lui ha detto «assolutamente sì, se sarà possibile». Dal giorno dell’assegnazione del Nobel, l’Accademia svedese – l’istituzione che ogni anno assegna i Nobel – ha provato a mettersi in contatto con lui, senza mai riuscirci. L’Accademia voleva contattare Dylan per invitarlo ufficialmente alla cerimonia di premiazione che si terrà il prossimo 10 dicembre a Stoccolma, durante la quale il re di Svezia Carlo XVI Gustavo premierà i vincitori del Nobel nelle varie discipline con una medaglia e durante la quale Dylan dovrebbe tenere un discorso, così come ogni altro vincitore. Quattro giorni dopo, l’Accademia aveva detto di aver smesso di cercare di contattare Dylan. Sara Danius, segretaria permanente dell’Accademia, aveva detto: «non sono preoccupata, penso che si presenterà», mentre altri membri dell’Accademia lo avevano criticato, definendolo arrogante.
Bob Dylan ha parlato del Nobel, alla fine. Oltre due settimane dopo l'assegnazione ha parlato con una giornalista del Telegraph, dicendo di essere stato molto felice e che forse andrà a ritirarlo.
Da martedì 15 ottobre e fino al 15 novembre i libri della casa editrice il Saggiatore – riconoscibili per le loro copertine bianche e molto uniformi – sono scontati del 20 per cento, in libreria e nei negozi online. Dal 2011, quando è entrata in vigore la legge Levi sui libri, ogni anno le case editrici possono fare una campagna di sconti fino al 25 per cento per un mese. Gli ultimi sconti del Saggiatore risalgono a più di un anno fa e, visto che nel frattempo il catalogo si è ampiamente arricchito, molte novità sono in sconto per la prima volta. Il Saggiatore si occupa principalmente di saggistica, ma non è raro trovare libri in cui saggistica e narrativa si mescolano come Sabbie Bianche di Geoff Dyer e Città sola di Olivia Laing, e ci sono anche alcuni romanzi nel catalogo. Nel tempo il Saggiatore ha pubblicato autori come Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Claude Lévi-Strauss, Carl Gustav Jung, Bernard-Henri Lévy, Joan Didion e molti altri. Abbiamo raccolto alcuni consigli sulle novità più interessanti e su qualche classico.
I libri del Saggiatore sono in sconto fino al 15 novembre. Da Witold Gombrowicz a Joan Didion: qualche consiglio per chi vorrebbe leggere più saggi, ma anche autobiografie.
L’attore inglese Bob Hoskins è morto a 71 anni per una polmonite: era divenuto famoso e amato per molti ruoli al cinema tra cui Chi ha incastrato Roger Rabbit, Sirene, Mona Lisa, per il quale venne candidato all’Oscar. La notizia è stata data in un comunicato firmato dalla moglie Linda e dai quattro figli. Nel 2012 Hoskins aveva annunciato il suo ritiro dalla recitazione a causa del morbo di Parkinson. Allora il Post lo aveva raccontato così, “uno dei più famosi tra i divi non famosi”: Hoskins era inglese, nato nel Suffolk ma cresciuto a Londra da genitori di sinistra, atei e di professioni umili: lui stesso ha fatto molti lavori, con quella faccia da uno che ha fatto molti lavori, prima di cominciare a recitare un po’ per caso a quasi trent’anni. I suoi primi successi al cinema arrivarono che aveva passato i quaranta: divenne familiare al pubblico di mezzo mondo – quello britannico lo aveva conosciuto in alcune cose televisive – con Mona Lisa di Neil Jordan (con cui vinse il premio come migliore attore a Cannes ed ebbe una nomination all’Oscar) e Super Mario Bros (di cui ha sempre parlato male), Brazil di Terry Gilliam. E da lì il suo personaggio fisicamente “normale” e di grande e brusca umanità, capace di tenerezze e sarcasmi, debolezze e spacconerie, è stato molto usato ancora. In Sirene, Chi ha incastrato Roger Rabbit, Il nemico alle porte, tra gli altri. Al tempo stesso, il suo aspetto duro ed energico ha invitato diversi registi a dargli ruoli da leader storici. Nikita Kruscev, Benito Mussolini, Papa Giovanni XXIII.
È morto Bob Hoskins. Era un attore molto amato, aveva fatto "Chi ha incastrato Roger Rabbit", "Sirene", "Mona Lisa", tra gli altri: aveva 71 anni.
Giovedì notte verso le due c’è stato un incendio a Genova, nell’ex caserma Garibaldi della guardia di finanza, nella zona soprastante la stazione ferroviaria di Principe. Le fiamme sono arrivate fino al tetto dell’edificio, diffondendo fumo e un odore acre in tutto il quartiere. Le cause dell’incendio, che è stato contenuto, non sono state ancora chiarite. Secondo un progetto della Regione Liguria l’ex caserma verrà riqualificata per ospitare una residenza universitaria. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dell’incendio a Genova. Si è verificato verso le due di giovedì notte in un'ex caserma.
Dal 17 luglio al 9 novembre il Palazzo del Governatore di Parma ospita la mostra “Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures”, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’uscita del film “Marnie”. Il percorso della mostra racconta la figura di Alfred Hitchcock attraverso i principali film girati con la Universal Pictures, dal 1940 al 1976 (tra cui “Psyco”, “La finestra sul cortile”, “Gli Uccelli”, “La donna che visse due volte”), attraverso oltre 70 fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della casa di produzione. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La mostra su Alfred Hitchcock a Parma. Al Palazzo del Governatore, fino al prossimo 9 novembre, per celebrare i cinquant'anni del suo film "Marnie".
La Unión è una piccola area urbana nella periferia di Yoro, città dell’Honduras centrale a circa quattro ore di automobile dalla capitale Tegucigalpa. È una zona molto povera dove mancano lavoro e opportunità per i suoi abitanti, stipati in casette di mattoni di fango, che vivono per lo più dei raccolti dei loro piccoli campi agricoli, in cui coltivano mais e fagioli. La Unión non ha nulla di diverso da molte altre aree abitate dell’Honduras o di altri paesi dell’America Centrale, eppure una volta l’anno tra primavera ed estate i suoi abitanti dicono di assistere a un fenomeno misterioso e secondo loro inspiegabile: piovono pesci. La dinamica descritta è più o meno sempre la stessa: il cielo si rannuvola, arrivano i primi fulmini e tuoni, accompagnati da una pioggia torrenziale che induce a starsene in casa al riparo e aspettare che passi. Quando torna il sereno, gli abitanti di La Unión escono e trovano in terra centinaia di piccoli pesci. Con secchielli, bacinelle e altri recipienti passano le ore successive a raccogliere i pesci piovuti dal cielo, che vengono poi usati per preparare ricchi banchetti. In un’area così povera, per molti abitanti è l’unica occasione di mangiare pesce in tutto l’anno, come racconta il New York Times.
Piovono pesci. A La Unión, in Honduras, gli abitanti raccontano di piogge miracolose che lasciano per strada centinaia di pesci, ma ci sono spiegazioni più razionali.
La rivista scientifica BMC Public Health ha pubblicato uno studio della ricercatrice Sara C Walpole e colleghi sulla biomassa complessiva dell’umanità. Secondo i calcoli basati sui dati forniti dalle Nazioni Unite e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), e riferiti al 2005, il “peso” dell’umanità sul pianeta è pari a 287 milioni di tonnellate, 15 milioni delle quali sono dovute a casi di sovrappeso (il 5 per cento). Gli obesi adulti, dice la ricerca, costituiscono l’1,2 per cento della biomassa complessiva calcolata. La loro distribuzione nel pianeta non è naturalmente omogenea. Una tonnellata di biomassa umana corrisponde a 17 persone adulte in Asia, ma solamente a 12 negli Stati Uniti d’America. Negli Stati Uniti i tre quarti degli adulti sono in sovrappeso od obesi. Se le popolazioni degli altri paesi avessero medie simili a quelle degli Stati Uniti, la biomassa umana di tutto il mondo aumenterebbe del 20 per cento. L’Economist ha rappresentato i dati della ricerca in un grafico. I cerchi di colore rosso rappresentano la popolazione adulta in milioni, mentre i cerchi blu mostrano la biomassa derivante dall’obesità in milioni di chilogrammi.
Quanto pesiamo messi tutti insieme? e le persone sovrappeso e obese quanto influiscono sul totale?.
17,44 La discussione in Parlamento continua, con l’opposizione che parla senza gran costrutto e la maggioranza che si mantiene in aula per evitare blitz sul voto degli emendamenti. La diretta del Post si chiude qui, pronta però a ricominciare qualora dovessero esserci sviluppi importanti o voti decisivi. I lavori si possono seguire in streaming qui. 17,37 Briguglio, di Futuro e Libertà, invita i deputati della maggioranza a partecipare alla discussione. Loro però non intervengono, nessuno.
L’ostruzionismo alla Camera. La discussione sulla prescrizione breve e i modi più o meno creativi dell'opposizione per prendere tempo.
Sabato sera i presidenti delle regioni Piemonte e Lombardia hanno introdotto nuovi divieti per aperture, impieghi e spostamenti col fine di attenuare ulteriormente la diffusione del contagio da coronavirus. Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha firmato una nuova ordinanza con ulteriori limitazioni per le attività nella regione. L’ordinanza è stata anticipata con un post su Facebook, e ha una validità fino al 15 aprile: il testo completo è allegato in coda a questa pagina e consigliamo di leggerlo con attenzione perché le anticipazioni diffuse in un comunicato (che riprendiamo qui sotto) e su Facebook sono parziali (in particolare non contengono il passaggio “se non nei pressi delle proprie abitazioni” che conclude il divieto di attività motorie).
Le nuove limitazioni in Lombardia e Piemonte. I presidenti delle due regioni hanno firmato ordinanze che prevedono la chiusura di uffici pubblici, studi professionali, cantieri.
Secondo una relazione dell’ARPA del Lazio, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale, il controverso impianto di riciclo del quartiere Salario a Roma produce più rifiuti di quanti ne recuperi. Intorno all’impianto, di proprietà di AMA, la società che gestisce i rifiuti a Roma, c’è da tempo un intenso dibattito tra gli abitanti del quartiere, che ne chiedono la chiusura a causa delle emissioni maleodoranti, e la giunta della sindaca Virgnia Raggi, eletta dal Movimento 5 Stelle. Inizialmente Raggi ne aveva promesso la chiusura entro il 2019, salvo poi cambiare idea e decidere addirittura di aumentare il quantitativo di rifiuti che saranno smaltiti dall’impianto.
Il controverso impianto di riciclo del quartiere Salario a Roma non riesce a riciclare i rifiuti, dice l’ARPA.
Come annunciato alla fine dello scorso anno, Facebook ha iniziato a segnalare le notizie false – o per lo meno sospette – sul suo social network. La funzione è disponibile per ora negli Stati Uniti, ma in alcuni casi è visibile anche nella versione italiana di Facebook, se il contenuto condiviso è stato identificato e segnalato in quella statunitense. Per ora il sistema è piuttosto limitato e in fase sperimentale, ma dovrebbe essere esteso nel corso delle prossime settimane. È la prima risposta concreta da parte di Facebook all’ampio dibattito sulle notizie false, che circolano spesso sul social network conquistando molta visibilità, e che secondo alcuni osservatori avrebbero condizionato la campagna elettorale per le presidenziali statunitensi, vinte da Donald Trump. Un articolo del Seattle Tribune – sito di notizie noto per pubblicare bufale – è stato segnalato come “contestato” (“disputed”) su Facebook a partire da venerdì scorso. Quando viene condiviso il link nella propria sezione Notizie (“News feed”), compare al fondo dell’anteprima un’icona con un segnale di pericolo per avvisare i lettori. L’articolo del Seattle Tribune s’intitola “Si pensa che le recenti fughe di notizie dalla Casa Bianca arrivino direttamente dallo smartphone Android di Trump” e contiene informazioni chiaramente inventate e che non possono essere provate.
Facebook ha iniziato a segnalare le notizie false. Un segnale di pericolo viene aggiunto alle anteprime verso articoli contenenti le bufale, ma il sistema è ancora lento e imperfetto.
Una delle novità del decreto “immigrazione e sicurezza” approvato lunedì dal Consiglio dei ministri riguarda l’applicazione del cosiddetto “DASPO urbano”, una misura introdotta per la prima volta dall’ultimo governo di centrosinistra. Il nuovo decreto legge – che dovrà ora passare l’esame del presidente della Repubblica e poi essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni – ha esteso i campi di applicazione del “DASPO urbano”, rendendo più severa una norma già esistente. Il “DASPO urbano” si chiama così perché è simile al DASPO, acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive, una misura adottata in Italia nel 1989 per contrastare la violenza negli stadi. Lo scorso anno l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti (PD) promosse un “decreto sicurezza” in cui si parlava per la prima volta di “DASPO urbano”, una misura con cui un sindaco – in collaborazione con il prefetto – può multare e poi stabilire un divieto di accesso ad alcune aree della città per chi «ponga in essere condotte che limitano la libera accessibilità e fruizione» di infrastrutture di trasporto (strade, ferrovie e aeroporto).
Cos’è il “DASPO urbano”. È un provvedimento incluso nel decreto “immigrazione e sicurezza” approvato ieri dal governo, ed estende l'applicazione di una norma già esistente.
Il 15 luglio del 1938 venne pubblicato sul Giornale d’Italia – quotidiano fondato nel 1901, famoso negli anni Venti e poi chiuso dopo lungo declino nel 1976 – quello che poi sarebbe diventato famoso come il “manifesto della razza”, o il “manifesto degli scienziati razzisti”. L’articolo, in prima pagina e non firmato, era intitolato “Il Fascismo e i problemi della razza”. Era diviso in dieci punti e introdotto da un breve sommario in cui si spiegava che un gruppo di scienziati, professori e intellettuali fascisti, insieme al Ministero per la cultura popolare (il famigerato “Minculpop”) aveva redatto il documento per chiarire qual era la posizione del fascismo nei confronti della questione razziale. Il primo dei dieci punti affermava che “le razze umane esistono” e, per dare un’idea della prosa, diceva così:
Il manifesto degli scienziati razzisti. 75 anni fa un gruppo di scienziati - ma molte liste che circolano sono false - scrisse che per gli italiani era arrivato il momento di diventare razzisti.
Nel corso del processo di appello per la strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, in cui morirono 32 persone, la procura di Firenze ha chiesto 15 anni e 6 mesi di condanna per Mauro Moretti, per i reati di incendio e lesioni. La richiesta di condanna riguarda sia il ruolo di Moretti di ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana che quello di ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato. In primo grado era stato condannato a 7 anni per il primo ruolo, mentre era stato assolto il secondo. Sono stati chiesti inoltre 14 anni e 6 mesi per Michele Mario Elia (ex amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana) e 7 anni e 6 mesi per Vincenzo Soprano (ex amministratore delegato di Trenitalia).
La procura di Firenze ha chiesto 15 anni e 6 mesi di condanna per Mauro Moretti, nel corso del processo di appello per la strage di Viareggio.
Il cosiddetto “decreto milleproroghe” – un decreto legge con dentro un po’ di tutto che viene solitamente approvato ogni anno e in cui vengono, appunto, “prorogate” una serie di norme in scadenza – è stato approvato dal Consiglio dei ministri il 29 dicembre “salvo intese”, mancante quindi di alcuni dettagli che sono stati aggiunti in seguito prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. È una consuetudine molto criticata del funzionamento dello Stato, anche perché i decreti legge in teoria dovrebbero essere usati solo per casi di grande necessità e urgenza: le cose che contengono entrano in vigore immediatamente, senza passare dal Parlamento, che ha poi sessanta giorni per convertirlo in legge. Il Sole 24 Ore si è occupato delle proroghe inserite nel decreto legge, con diversi articoli per dar conto della prima versione, delle novità arrivate nel testo finale e di tutte le 103 proroghe che comprende. Dal Sole 24 Ore del 29 dicembre:
Cosa c’è nel “Milleproroghe” del 2017. Un po' di tutto, come sempre: dalle termovalvole alla ristrutturazione delle scuole pubbliche.
True Detective – la seconda stagione della serie tv – è finito domenica notte con l’ottava puntata, che ha generato, come tutte le serie popolari, estese discussioni tra gli estimatori e i critici. Ma comunque sia finita, l’ultima puntata ha raccolto una cospicua dose di riferimenti cinematografici più o meno facilmente riconoscibili. Noi al Post abbiamo notato quelli che seguono, ma ci aspettiamo da più sgamati lettori ulteriori integrazioni, nei commenti. La citazione più riconoscibile e fedele di tutto l’episodio è quella del più famoso uomo-morto-nella-piscina-della-villa-californiana della storia del cinema. William Holden in Viale del Tramonto.
Le citazioni nell’episodio finale di True Detective. L'ultima puntata è stata ricca di cose che avete già visto: quante ne avete riconosciute? (e noi?) ATTENZIONE: SPOILER.
Hannah e Alena sono due sorelle che vivono nel piccolo paesino di Merkenbrechts, una zona rurale austriaca al confine con la Repubblica Ceca: l’olandese Carla Kogelman le fotografa dal 2012 e con la serie Ich Bin Waldviertel ha vinto il primo premio nella categoria dei progetti a lungo termine del World Press Photo, il più importante premio di fotogiornalismo al mondo. Hannah e Alena hanno due fratelli maggiori, ma trascorrono gran parte del tempo insieme in quella che sembra una vita spensierata e all’aperto, che nelle foto di Kogelman è raccontata in bianco e nero. Kogelman le ha fotografate ogni anno durante le estati trascorse in Austria, mentre le bambine crescevano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il lavoro che ha vinto il World Press Photo per i progetti a lungo termine. È la storia di due sorelle fotografate nel tempo, mentre crescono, dall'olandese Carla Kogelman.
Avete mai visto un coniglio che fa una corsa a ostacoli? Non dite di sì tanto per fare quelli di mondo. E non sbirciate per vedere se è tutto uno scherzo: vi promettiamo che non lo è. Per convincervi però dovrete arrivare alla fine delle foto di animali più belle della settimana, con pesci tropicali a Torino, pecore ad Aubervilliers, pellicani spiumati a Colombo e anche una poiana molto arrabbiata, a cui forse non piace la Florida. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Avete mai visto un coniglio che fa una corsa a ostacoli?.
In una delle scene centrali di Punto di non ritorno – Before the Flood, il documentario di Leonardo DiCaprio sul riscaldamento globale, il CEO di Tesla Elon Musk fa visitare a DiCaprio la Gigafactory, una enorme fabbrica di batterie alimentate a energia solare che Tesla sta costruendo da alcuni mesi in Nevada, negli Stati Uniti. L’obbiettivo immediato della Gigafactory è quello di ridurre i costi delle batterie per i prodotti Tesla – le auto elettriche sono quello più famoso – ma nel film Musk spiega che tutto il mondo potrebbe beneficiare della produzione di Gigafactory. «Abbiamo fatto i calcoli», dice Musk a DiCaprio: «cosa ci vorrebbe per far sì che tutto il mondo consumasse energia sostenibile? Di che volume di produzione [di batterie] stiamo parlando? Parliamo di 100 Gigafactory, per tutto il mondo». «E basta?», risponde DiCaprio, abbastanza stupito. «Sembra fattibile!» La Gigafactory è stata inaugurata nel luglio del 2016 ma è ancora in costruzione: fino a pochi mesi prima dell’inaugurazione, solo il 14 per cento delle sue strutture totali era stata finita. Quando sarà ultimata, si stima che sarà più grande di 100 campi da football messi insieme – cioè più o meno come un centinaio di campi da calcio. Sarà anche uno degli edifici più estesi al mondo, secondo solo al cantiere Boeing di Everett, nello stato di Washington. Gigafactory è stata costruita in Nevada dopo una fase di progettazione di diversi anni, a cui ha collaborato anche Panasonic. The Verge ha stimato che Tesla beneficerà di circa 1,3 miliardi di dollari di agevolazioni fiscali concesse dal Nevada, e che in cambio fornirà lavoro a un indotto di più di 22mila persone.
Cos’è la Gigafactory. È l'enorme fabbrica di batterie di Tesla citata nel documentario di Leonardo DiCaprio: Elon Musk dice che se ne costruissimo 100, avremmo risolto il problema dell'energia sostenibile.
Martedì sera il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha consegnato in una cerimonia alla Casa Bianca la Medaglia presidenziale della libertà a Bob Dylan dicendo che «non c’è nessuno più grande di lui nella storia della musica americana». La medaglia è la più alta onorificenza destinata ai civili degli Stati Uniti e viene consegnata a chi ha dato un contributo importante agli Stati Uniti, alla pace mondiale e al progresso dell’umanità. Oltre a Dylan, Obama ha consegnato la medaglia ad altre undici persone tra cui l’ex segretario di Stato Madeleine Albright, l’astronauta John Glenn e l’allenatrice di basket femminile Pat Summitt. Il presidente israeliano Shimon Peres riceverà l’onorificenza durante una cena di stato a giugno. «Non potremmo essere più orgogliosi di tutti loro. Non potremmo essere più grati. Avete avuto un grande impatto su tutti noi e continuerete ad averlo». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Bob Dylan ha ricevuto la Medaglia presidenziale della libertà. Gliel'ha consegnata Barack Obama in una cerimonia alla Casa Bianca: è la più alta onorificenza civile statunitense.
Il Sinodo valdese e metodista si è espresso contro l’affissione del crocifisso nelle aule scolastiche italiane. I deputati delle chiese locali e i pastori si sono ritrovati come da tradizione a Torre Pellice, in provincia di Torino, per dare luogo all’assemblea annuale nella quale si discutono la condotta e le decisioni assunte dalle varie chiese della comunità dei valdesi. Il no del Sinodo porta nuovamente di attualità il pronunciamento della Corte europea che nel novembre del 2009 si era dichiarata contraria all’esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, una pratica ritenuta lesiva del diritto dei singoli genitori di educare i propri figli secondo le loro convinzioni religiose e filosofiche. In seguito alle indicazioni della Corte, il governo italiano aveva deciso di fare ricorso, una scelta non condivisa dal Sinodo che «si duole che il governo italiano, anziché conformarsi alla decisione della Corte abbia presentato ricorso alla Grande Camera». Nel comunicato emesso a conclusione dell’assemblea di Torre Pellice viene fortemente criticato «l’uso strumentale che del crocifisso è stato fatto, e continua ad essere fatto: il crocifisso non può essere considerato simbolo della civiltà e della cultura italiane».
I valdesi contro il crocifisso nelle scuole. «Non può essere considerato simbolo della civiltà e della cultura italiane».
Qualche giorno fa su Repubblica Stefano Bartezzaghi si è chiesto come mai il Movimento 5 Stelle insista così tanto sull’idea di stipulare un «contratto» di governo, invece che parlare di un’alleanza o un patto, per esempio. Una delle ragioni di questa scelta linguistica, dice Bartezzaghi, è che con un «contratto» nessuna delle parti in causa rischia di compromettere la sua identità. Patto, alleanza, intesa, coalizione, concordato, convenzione, transazione, trattato, concerto, pattuizione, agreement, soluzione, compromesso, accomodamento, aggiustamento, appianamento, conciliazione, sistemazione… Non c’è proprio nulla da fare. Di tutte le alternative che la lingua italiana propone per il lemma «accordo» il M5S insiste ad ammettere solo quella che, guarda caso, risulta più lontana dalla politica: «contratto».
Perché lo chiamano «contratto» di governo? invece di patto o alleanza? Proprio perché dà l'impressione che non ci sia nessun patto o alleanza, scrive Stefano Bartezzaghi su Repubblica.
L’Italia è uno dei primi venti paesi al mondo per lunghezza delle coste, il terzo in Europa dopo Grecia e Regno Unito: ne ha circa 7.600 chilometri. Per la sua favorevole posizione (in mezzo al calmo Mediterraneo, a un paio di migliaia di chilometri dal canale di Suez) è stata a suo tempo detta la “piattaforma logistica del Mediterraneo”, un ideale punto di sbarco per le portacontainer, le navi su cui viaggiano quasi tutti gli oggetti che acquistiamo, e per le petroliere. Il soprannome ha ormai perso valore, dopo essere sopravvissuto per parecchi anni nei convegni del settore. L’Italia ha infatti un’impossibilità strutturale ad assumere questo ruolo, quello di punto di arrivo da mare e smistamento via terra delle merci da distribuire verso il nord dell’Europa. Le ragioni sono in primo luogo morfologiche: la costa italiana, anche se molto estesa, è troppo frastagliata e la maggior parte dei grandi porti commerciali hanno a ridosso delicate e complesse zone urbane. All’interno, poi, gli Appennini tagliano trasversalmente in due il paese, rendendo problematici i trasporti su strada. In secondo luogo c’è una ragione prettamente logistica che aggrava e amplifica il problema morfologico: la faticosa macchina burocratica italiana. Una merce sbarcata in Italia dal mare per essere libera di circolare deve avere il nulla osta da 18 enti diversi, determinando tempi di sdoganamento medi di quattro giorni, contro il giorno e mezzo dei porti del Nord Europa. La World Bank quest’anno ci piazza al ventesimo posto nel mondo (su 160, dopo quasi tutti i paesi del Vecchio Continente) per performance logistica, l’anno scorso l’Europa a 28 al ventesimo (i criteri di valutazione sono differenti, ma in entrambi i casi veniamo dopo quasi tutti i paesi d’Europa).
Come funzionano i porti in Italia. Tutti insieme fanno il traffico di container della sola Rotterdam e sono gestiti da "autorità portuali" che non funzionano quasi mai: 9 su 24 sono commissariate.
La Morgan Library & Museum di New York ha organizzato una mostra sulla vita di Ernest Hemingway, lo scrittore statunitense tra i più celebrati e famosi del Ventesimo secolo, che morì nel 1961. La mostra, che può essere visitata fino al 31 gennaio del 2016, è intitolata Ernest Hemingway: between two wars e raccoglie fotografie di Hemingway, alcune pagine dei suoi taccuini privati (Hemingway fu tra i primi a usare i famosi quadernetti Moleskine) e altri oggetti. La maggior parte dei materiali proviene dalla John F. Kennedy Presidential Library and Museum, che ha collaborato ufficialmente con l’esposizione, e si riferisce al periodo compreso tra il 1915 e il 1945. Hemingway – che era nato nel 1899 a Oak Park, un sobborgo di Chicago – arrivò per la prima volta in Europa come reporter del Kansas City Star, ma si arruolò poi come volontario nella Croce Rossa (guidava le ambulanze): dalla Francia fu trasferito sul fronte italiano e nel 1918, sul Piave, fu ferito da un colpo di mortaio. Venne ricoverato a Milano, in un appartamento al terzo e quarto piano di una casa in via Armorari che funzionava da ospedale della Croce Rossa. Fu lì che – proclama ancora oggi la lapide – “nacque la favola vera di Addio alle armi” (libro che racconta l’amore tra un’infermiera inglese e un guidatore di ambulanze americano sul fronte italiano). Nella prima foto della mostra c’è Hemingway a 19 anni in stampelle, proprio nell’ospedale di Milano. Durante gli anni Venti, a guerra finita, Hemingway si trasferì a Parigi dove entrò a fare parte del circolo di scrittori che poi lui stesso avrebbe fatto passare alla storia come “the Lost Generation”, “la generazione perduta” cresciuta negli anni della Prima guerra mondiale: ne facevano parte, tra gli altri, F. Scott Fitzgerald, John Steinbeck, William Faulkner e John Dos Passos. (L’epigrafe di Fiesta, il primo romanzo di Hemingway uscito nel 1926, è “You are all a lost generation” – “Siete tutti una generazione perduta” – frase che in Festa mobile Hemingway dice essere stata rivolta alla scrittrice Gertrude Stein da un carrozziere parigino). In seguito Hemingway partecipò alla Guerra di Spagna (raccontata in Per chi suona la campana, di cui il prossimo 21 ottobre cadrà il settantacinquesimo anniversario) e alla Seconda Guerra mondiale, ma nel 1940 si comprò anche una grande fattoria a Cuba.
Le foto di Ernest Hemingway a Milano. Sono esposte con molte altre in una mostra a New York, aperta fino a gennaio.
Domani 20 aprile inizierà la 13esima edizione di Fotografia Europea, il festival di fotografia che viene organizzato ogni anno a Reggio Emilia dal 2006. L’evento è fatto di mostre, incontri e workshop che come ogni anno ruotano intorno a un tema: per il 2018 sono le rivoluzioni (il titolo dell’evento è Rivoluzioni. Ribellioni, cambiamenti, utopie). Tra le 22 mostre che si potranno visitare in diversi posti della città ci sono: Sex & Revolution! Immaginario, utopia, liberazione, “sulle trasformazioni nel modo di concepire e vivere la sessualità tra gli anni Sessanta e Settanta”; una mostra sul fotografo americano Joel Meyerowitz, Transitions; una mostra su 9 autori iraniani che spiegano l’evoluzione della fotografia nel loro paese; ma anche un approfondimento sul fotoromanzo, mostre dedicate alla fotografia emergente e una sul fotografo italiano Elio Ciol, con alcune delle sue foto più famose. Qui sotto trovate alcuni dei lavori dei fotografi in mostra, mentre sul sito di Fotografia Europea tutto il programma.
Rivoluzioni e ribellioni fotografate, a Reggio Emilia. Un po' di foto da "Fotografia Europea", il festival di fotografia che quest'anno ha scelto come tema cambiamenti e utopie.
Ieri il presidente del Consiglio Mario Monti ha annunciato di aver presentato in Senato l’emendamento 91-bis al decreto sulle liberalizzazioni, che prevede l’annullamento parziale dell’esenzione dell’IMU (l’Imposta Municipale Unica che sostituisce la vecchia ICI) per quanto riguarda associazioni, partiti ed enti ecclesiastici. La vecchia ICI non si pagava sugli immobili e sulle case usate per attività “assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive” la cui “attività non commerciale” fosse “prevalente”. La nuova imposta, invece, prevede che l’IMU non si paghi solo per quelle parti di immobile in cui si fanno attività “non commerciali”, mentre per il resto dell’edificio sì: in pratica, dovrà essere calcolata la parte dell’immobile che non è utilizzata per attività commerciali, e in base al calcolo ci sarà una riduzione proporzionale dell’imposta. Il decreto è attualmente all’esame del Senato e poi passerà alla Camera, dove deve essere approvato entro il 24 marzo. Per mettere a punto i dettagli delle nuove norme sull’IMU, il governo si è dato tempo due mesi a partire dall’approvazione del decreto liberalizzazioni. La norma “Qualora l’unità immobiliare abbia un’utilizzazione mista”, si legge nell’emendamento, “l’esenzione si applica solo alla frazione nella quale si svolge l’attività non commerciale”. L’esenzione completa resta valida solo nel caso in cui nell’intero edificio si svolgono “in modo esclusivo” attività non lucrose. Qualora venga approvata, l’IMU sugli immobili della Chiesa e delle altre associazioni sarà valida dal primo gennaio 2013, a differenza dell’IMU sulla prima casa che invece scatterà già nel 2012.
L’emendamento del governo sull’ICI della Chiesa. Che cosa prevede l'emendamento sulla tassazione degli immobili delle associazioni non a scopo di lucro che Monti ha aggiunto al decreto liberalizzazioni.
Il 20 aprile è uscito God of War, un nuovo videogioco di combattimenti e avventura a tema mitologico per PlayStation 4, che in due settimane si è affermato come uno dei migliori titoli a essere mai usciti sulla console, ricevendo critiche entusiaste e quasi unanimi nel considerarlo uno dei videogiochi più belli degli ultimi anni. Attualmente nella classifica del sito Metacritic, che riassume in un ponteggio da 0 a 100 le recensioni di film serie e videogiochi, God of War (69 euro su Amazon, 59 euro su ePrice) è al terzo posto tra i migliori videogiochi di sempre per PS4: dietro a due classici come Grand Theft Auto V e The Last Of Us Remastered. God of War è stato sviluppato dagli americani del Santa Monica Studio, ed è l’ottavo di una celebre e fortunata serie di videogiochi il cui primo titolo uscì nel 2005 per PlayStation 2, e l’ultimo, God of War III, nel 2010. God of War ha lo stesso protagonista degli altri videogiochi della serie: Kratos, un guerriero spartano che scopre di essere in realtà figlio di Zeus, e quindi un semidio. La storia di Kratos è complicata e viene sviluppata nei molti capitoli della serie: la cosa più importante da sapere è che Kratos era un tempo il servitore di Ares, il dio della guerra (da cui il titolo), che a un certo punto ha ucciso prendendo il suo posto.
God of War è uno dei migliori videogiochi degli ultimi anni. È l'ultimo capitolo di una storica serie di avventura e combattimento, ma ha una storia diversa e da settimane se ne parla benissimo.
Negli ultimi decenni raccogliere capitali per finanziarie idee coraggiose è diventato molto più semplice che in passato. Società di informatica fondate in un garage da un paio di ragazzi sono riuscite a diventare multinazionali miliardarie. Progetti creati da studenti un po’ nerd si sono quotati in borsa con valori da record. Più recentemente, anche alcune idee piuttosto improbabili hanno trovato finanziatori, come ad esempio applicazioni che servono soltanto a inviare degli “yo” agli amici oppure progetti per creare un’insalata di patate. Nell’ultima settimana questo trend sembra aver raggiunto nuovi livelli. Cynk, la compagnia dietro il social network “Introbuzz” (o Introbizz o Introbiz, ci arriviamo), nell’ultimo mese ha visto le sue quotazioni crescere di 24 mila volte. Venerdì scorso il valore delle sue azioni ha toccato i sei miliardi di dollari. Per fare un paragone, il New York Times vale soltanto poco più di due miliardi di dollari. Praticamente nessuno ha mai sentito parlare di Cynk e di Introbuzz: non si tratta dell’ultima imperdibile moda di internet, ma con ogni probabilità di una truffa geniale che è sfuggita di mano ai suoi creatori. Cynk ha soltanto un dipendente e nel 2013 ha perso più di un milione di dollari, senza produrre nemmeno un dollaro di ricavi.
Un social network di cui non avete mai sentito parlare. In borsa vale 6 miliardi di dollari, ma ha un solo dipendente e nel 2013 non ha prodotto nemmeno un dollaro di ricavo: probabilmente è soltanto una truffa geniale.
Mario Greco, amministratore delegato di Assicurazioni Generali dal 2012, ha fatto sapere al presidente della compagnia di non essere disponibile per un altro mandato. Poco dopo la notizia, il gruppo svizzero Zurich Insurance ha fatto sapere che Greco, dal prossimo primo maggio, sarà il loro nuovo amministratore delegato. Nel frattempo il titolo di Generali ha chiuso in Borsa con un calo del 3 per cento. In una nota, la compagnia triestina indica che Greco «ha informato in serata il Presidente della società, Gabriele Galateri di Genola, della sua indisponibilità a un altro mandato come Amministratore Delegato alla scadenza di quello attuale, prevista in concomitanza con l’assemblea per l’approvazione del bilancio» 2015, fissata per il 28 aprile prossimo. Greco ha «peraltro manifestato la piena disponibilità a continuare ad operare nella pienezza delle sue funzioni e nell’interesse delle Generali fino al termine dell’attuale mandato». Il presidente «ha preso atto, con rincrescimento, della comunicazione e convocherà a breve il consiglio di amministrazione per una riunione informativa».
Mario Greco non sarà più l’amministratore delegato di Assicurazioni Generali. Dopo la notizia – Greco passerà a Zurich Insurance – il titolo di Generali ha chiuso in Borsa con un calo del 3 per cento.
Su Repubblica Gianluca di Feo ha raccolto un po’ di dati e pareri che aiutano a farsi un’idea sulla reale utilità dell’impiego dei soldati nelle città per aiutare le forze dell’ordine con quella che genericamente viene chiamata la “sicurezza”. L’operazione “strade sicure”, quella con cui è stato gestito l’impiego di soldati in città, è iniziata nel 2008 per iniziativa dell’allora ministro della Difesa Ignazio La Russa e non è più stata interrotta: in questi giorni se ne parla nuovamente per via di alcune dichiarazioni del sindaco di Milano Giuseppe Sala. Che siano efficienti nessuno lo mette in dubbio. Ma sono anche efficaci? Perché quando si cerca di misurare i risultati ottenuti con lo schieramento dei soldati nelle città, ci si trova di fronte a tanti pareri e pochi punti fermi. Una certezza in realtà c’è: fanti, alpini e parà possono influire pochissimo sulla sicurezza globale, visto che la loro attività ha una rilevanza statistica minima. Oggi gli uomini e le donne dell’Esercito in servizio nelle strade sono 7000 – il record numerico assoluto – contro gli oltre 250 mila tra carabinieri, poliziotti e finanzieri a cui vanno sommati i corpi di polizia locale, i vigili urbani di una volta, e una moltitudine di guardie private. Insomma, i soldati sono troppo pochi per pesare nella battaglia contro il crimine. Tanto che la Corte dei Conti non ha potuto verificare le prestazioni dei militari perché la “percentuale di risultati è estremamente ridotta rispetto a quelli delle forze dell’ordine”.
Servono davvero i soldati in città? gianluca di Feo su Repubblica ha messo in ordine un po' di numeri sull'uso dell'esercito con compiti di polizia, ora che ne parla anche il sindaco di Milano.
Dal 1980 a oggi il mondo ha subito quattro recessioni economiche globali: una all’inizio degli anni Ottanta, una all’inizio degli anni Novanta, una nei primi anni Duemila e poi un’altra nel 2008-2009. Significa che, da circa quattro decenni, ogni dieci anni comincia una crisi globale: la crescita del PIL mondiale rallenta o addirittura si inverte, la disoccupazione aumenta, mentre le banche tagliano il credito a imprese e famiglie per poi, spesso, dover essere salvate dai governi. Questo andamento, accettato in economia come fisiologico e normale, è quello che si chiama un “ciclo economico”. Quando le cose vanno bene, le famiglie decidono di spendere il loro denaro, le imprese fanno investimenti sul futuro e le banche concedono crediti a chi li chiede. Tutti insieme questi fattori producono crescita economica, cioè un aumento dei beni e dei servizi prodotti in un certo periodo. Di solito però – ultimamente, come abbiamo visto, all’incirca ogni decennio – qualcosa va storto e questo circolo virtuoso diventa vizioso. Le banche smettono di fare prestiti, le imprese bloccano gli investimenti, le famiglie smettono di spendere e così l’economia si ferma e poi si contrae.
Come sarà la prossima crisi. Arriverà presto e non sarà grave come quella del 2008, scrive l'Economist, ma non siamo comunque attrezzati per affrontarla.
Da lunedì 9 aprile e fino a giovedì 12 aprile in Italia ci sono i CinemaDays, cioè quei giorni in cui in molti cinema si possono guardare i film a 3 euro. Sono escluse dalla promozione CinemaDays le iniziative speciali e le visioni in 3D, che «godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa», ha scritto Anica, una delle associazioni nazionali degli esercenti cinematografici. In passato il prezzo dei film in 3D durante i CinemaDays era di 5 euro. Cinemadays è un’iniziativa del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo fatta in collaborazione con produttori, distributori ed esercenti cinematografici, e tra le altre cose serve ad aumentare le presenze al cinema in un periodo (aprile-ottobre) in cui escono pochi film di richiamo rispetto al periodo invernale. L’anno scorso ha funzionato: la promozione “Cinema2day” (ogni secondo mercoledì del mese da settembre a maggio si potevano guardare film a 2 euro) era stata prorogata di tre mesi oltre il termine fissato inizialmente e aveva portato al cinema circa 8 milioni di persone.
Tornano i CinemaDays, quei giorni in cui andare al cinema costa 3 euro. La promozione durerà quattro giorni, da lunedì 9 aprile: i film in sala e le altre cose da sapere.
Gianantonio Girelli ex sindaco di un comune del bresciano e membro dell’Esecutivo Regionale del PD lombardo, ha scritto una lettera al Presidente della Repubblica sulla questione del complesso Gianfranco Miglio di Adro, quello cosparso di simboli della Lega, in cui segnala un problema collaterale, non bastassero quelli sollevati finora. Tralascio le proteste sacrosante di coloro che lamentano lo sfregio al rispetto per chi non la pensa come il Sindaco, mi associo a chi si sente offeso per l’ennesima provocazione alle istituzioni repubblicane, indirizzata al luogo che deve essere in grado più di tutti di garantire formazione e coscienza civica vera e imparziale, non condizionata da ideologie di parte, nella sua delicata fase nascente. Però mi chiedo solo se un domani questa stessa scuola, con le sue aule griffate con il simbolo politico di un movimento ovunque, dall’ingresso alle lavagne, possa essere utilizzata, come spesso succede, anche come sede elettorale per votazioni, politiche o amministrative. Perché ritengo che invece si possa e debba ravvisare, proprio per queste marchiature, un’ evidente inopportunità e quindi non utilizzabile per queste altre esigenze. Perché è chiaro che lo sponsor non è una qualsiasi azienda privata, e mi chiedo quali effettivi vantaggi ne derivino, dopo questa bella pensata, all’intera comunità di Adro dotata di una scuola privatizzata e dimezzata per quanto concerne le sue articolate funzioni di luogo pubblico.
Il seggio elettorale di Adro. Un dirigente del PD lombardo pone un'altra questione, a proposito dei simboli leghisti nella scuola.
Si è svolta oggi a Roma la manifestazione organizzata dall’associazione “Non una di meno” contro la violenza sulle donne. Il corteo, a cui hanno partecipato migliaia di persone, è partito alle 14 da piazza della Repubblica ed è arrivato a piazza di Porta San Giovanni. Come gli anni scorsi, la manifestazione è stata organizzata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che esiste dal 1999 e sarà domani, domenica 25 novembre. La manifestazione è stata organizzata oggi perché domani si terrà, sempre a Roma, l’assemblea nazionale di “Non una di meno”. Il comunicato sulla manifestazione di oggi dalla pagina Facebook di “Non una di meno”.
Le foto della manifestazione contro la violenza sulle donne a Roma. È stata organizzata dall'associazione "Non una di meno", hanno partecipato migliaia di persone.
La Pasqua è la festività celebrata oggi dai cristiani di tutto il mondo, eppure negli anni si è trasformata in una giornata di festa e riposo anche per i non credenti. Se il Natale – che invece celebra la nascita di Gesù – ha un’origine più intuitiva, quella della Pasqua è più incerta e discussa. La Pasqua si festeggia di domenica perché nei Vangeli è scritto che il sepolcro vuoto di Gesù Cristo fu scoperto il giorno successivo al sabato. La sua data cambia però di anno in anno per via del fatto che da quasi 1700 anni per calcolare il giorno esatto di festa si tiene conto del calendario lunare: per la Chiesa, la Pasqua si festeggia la domenica successiva al primo plenilunio dopo l’equinozio di primavera, che può avvenire in diversi giorni del calendario solare (cioè quello che usiamo oggi). – Leggi anche: La Pasqua, spiegata bene
Perché Pasqua è oggi? come si calcola il giorno da celebrare, chi l'ha inventata e come mai ci sono conigli e uova, spiegato per chi vuole rivendersi qualche curiosità a pranzo con i parenti.
Secondo una perizia ordinata dalla procura di Genova, 20 dei 21 quadri attribuiti al celebre pittore Amedeo Modigliani ed esposti in una recente mostra a Palazzo Ducale sono falsi. La procura li aveva sequestrati a luglio dopo un esposto dello storico dell’arte Carlo Pepi, e aveva indagato per truffa aggravata, messa in circolazione di false opere d’arte e riciclaggio il curatore della mostra Rudy Chiappini e Joseph Guttmann, collezionista e proprietario di molte opere sequestrate. Chiappini e altri hanno criticato la perizia e difeso le opere, che valgono diversi milioni di euro. I risultati di un’ulteriore perizia dovrebbero arrivare nei prossimi giorni. La mostra è rimasta aperta fra aprile e luglio 2017 – ne avevamo scritto anche qui sul Post – e ospitava una trentina di quadri. Fra i 20 quadri attribuiti a Modigliani ed esposti all’interno della mostra, molti raffigurano ritratti di modelle e amici. Secondo la perizia, eseguita dall’esperta Isabella Quattrocchi e trapelata ai giornali, i quadri sono «grossolanamente falsificati» sia «nel tratto» sia «nel pigmento», cioè nella pittura. Anche le cornici non sarebbero originali, ma «provenienti da paesi dell’est europeo e dagli Stati Uniti, per nulla ricollegabili né come contesto che come periodo storico a Modigliani».
Sembra che a Genova siano stati esposti dei Modigliani falsi. Lo dice una perizia ordinata dalla procura, secondo cui una ventina di quadri sono stati «grossolanamente falsificati».
Con il progredire delle campagne vaccinali contro il coronavirus in molti paesi del mondo, superati almeno in parte gli iniziali problemi logistici e di forniture, inizia a emergere con più evidenza rispetto ai mesi scorsi un bisogno condiviso e stringente di coinvolgere il maggior numero possibile di persone. Dopo aver raccolto l’adesione di ampie maggioranze della popolazione disposte fin da subito a vaccinarsi, i responsabili delle campagne nelle fasi più avanzate si stanno ora concentrando sulle persone non del tutto convinte dell’opportunità o della sicurezza di ricevere un vaccino. E si interrogano su quale sia il modo migliore per comunicare con quelle persone. L’obiettivo è impedire che quelle minoranze – quali che siano le loro ragioni, ovunque nel mondo – possano di fatto compromettere l’immunità in formazione nei gruppi più ampi a cui appartengono. Un’opinione abbastanza condivisa dagli esperti, e in realtà probabilmente evidente a quasi tutti sulla base della propria esperienza personale recente, è che tra i no vax più convinti e inamovibili e le molte persone bendisposte verso i vaccini esista un vasto insieme di altri individui che non partono da posizioni antiscientifiche, ma mostrano paure, dubbi e riluttanza rispetto alla prospettiva di essere vaccinati. Sono sentimenti spesso provocati o rinvigoriti da allarmismi mediatici, sospensioni impreviste delle campagne vaccinali e messaggi contraddittori nel dibattito pubblico. In generale, i ricercatori concordano nel sottolineare che quello che sembra un blocco compatto di opposizione alla vaccinazione è in realtà un insieme di molti gruppi sovrapposti, con differenti motivazioni per essere titubanti.
Come fare con chi non vuole vaccinarsi. Dubbi ed esitazioni continuano a circolare in gruppi molto eterogenei della popolazione, e gli esperti si interrogano su come convincere anche quelle persone.
Lunedì la nave Eleonore della ong tedesca Lifeline ha forzato il divieto di entrare in acque territoriali italiane e si è diretta verso il porto di Pozzallo, in Sicilia. Eleonore era bloccata in mare con a bordo 104 migranti da otto giorni: era stata la prima tra le navi delle tre ong attualmente attive nel Mediterraneo centrale a ricevere il divieto di ingresso in acque territoriali italiane firmato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, dalla ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, e dal ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Fino a domenica sera, ha scritto Repubblica, Eleonore si trovava all’altezza di Malta e aspettava indicazioni del governo tedesco, il suo paese di bandiera. Nach einem heftigen Gewitter hat #Leonore Kapitän Reisch den Notstand ausgerufen und fährt nun trotz Verbots der italienischen Behörden den Hafen von Pozzallo an. Menschen an überspültem Deck durchnässt, mehrere seekrank. #Seenotrettung
La nave Eleonore della ong tedesca Lifeline ha forzato il divieto di entrare in acque territoriali italiane.
Dalle indagini della magistratura nell’inchiesta sull’alluvione di Genova, sono emersi nuovi dettagli e testimoni che confermerebbero la tesi che ha portato il 15 ottobre scorso all’arresto Sandro Gambelli, uno dei responsabili della Protezione civile del comune allora amministrato da Marta Vincenzi. Gambelli è accusato, con altri due responsabili del comune (Gianfranco Delponte e Pierpaolo Cha) e un coordinatore dei volontari “convenzionati”, Roberto Gabutti, di falso e calunnia per aver modificato alcune informazioni sull’alluvione che il 4 novembre del 2011 causò la morte di sei persone. Secondo i magistrati, i funzionari comunali avrebbero firmato una relazione in cui si affermava che la piena del torrente Fereggiano fosse avvenuta in anticipo di almeno mezz’ora rispetto quanto accaduto realmente. Il dettaglio sarebbe stato modificato per dimostrare che nessun intervento tempestivo avrebbe potuto evitare il disastro. Secondo gli inquirenti tra il documento ufficiale su cui si è basata quella relazione (la «Cronologia degli eventi alluvionali registrati dal settore protezione civile sul territorio del Comune di Genova dalle ore 13.30 del 2 novembre 2011 alle ore 22 del 4 novembre») e la realtà dei fatti, compresa la testimonianza delle persone ascoltate e le immagini acquisite, «emergeva una clamorosa discrasia».
L’inchiesta sull’alluvione a Genova. Nuovi testimoni raccontano di riunioni segrete e verbali falsificati per "evitare sputtanamenti" e "sviare responsabilità penali, amministrative, politiche".
Nella notte tra domenica e lunedì ci sarà la cerimonia dei Golden Globes: alcuni dei film con più nomination – Carol e La grande scommessa – sono nei cinema nei prossimi giorni: di entrambi si parla molto bene ed è il momento giusto per andarli a vedere. Tra i primi film usciti nel 2016 ci sono anche Macbeth con Michael Fassbender e Marion Cotillard e, per l’Italia, Assolo, di e con Laura Morante. Da qualche giorno è anche uscito l’horror The Vatican Tapes: non se ne parla benissimo, ma agli appassionati del genere (si parla di esorcismi) potrebbe interessare. È invece già uscito più di settant’anni fa, ma ritorna nei cinema lunedì dopo essere stato rimesso a nuovo, Il grande dittatore: scritto, prodotto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin. La grande scommessa È un film diretto dallo statunitense Adam McKay ed è tratto dal libro The Big Short – Il grande scoperto, scritto nel 2010 dal saggista statunitense Michael Lewis (The Big Short è anche il titolo originale del film). Lewis è anche l’autore del libro Moneyball: The Art of Winning an Unfair Game, da cui è stato tratto il film L’arte di vincere. La grande scommessa è uscito il 7 gennaio e nel cast ci sono Christian Bale, Steve Carell, Ryan Gosling, Brad Pitt e Marisa Tomei. Libro e film raccontano la vera storia di alcuni investitori che, negli anni prima del 2008, si accorsero della crisi finanziaria che stava per arrivare e decisero di “scommettere” contro il sistema e di arricchirsi grazie alla loro intuizione.
Stasera cinema? sì, e anche domani pomeriggio, nel caso: sono usciti "La grande scommessa", "Macbeth" e "Carol"; e poi lunedì ri-esce "Il grande dittatore" di Chaplin.
Suicide Squad è stato uno dei film più attesi di quest’anno: in gran parte del mondo è già uscito, in Italia arriverà il 13 agosto. Suicide Squad è scritto e diretto da David Ayer – regista di Sabotage e Fury e co-sceneggiatore di Fast and Furious – e tra gli attori principali ci sono Will Smith, Jared Leto, Margot Robbie e Cara Delevingne. Parla di un gruppo di super-criminali che sono carcerati e si mettono a collaborare con il governo in cambio della loro liberazione. È il terzo film dell’universo cinematografico basato sulle storie a fumetti della DC Comics, che sta provando a fare quello che la Marvel è riuscita a fare benissimo negli ultimi anni: creare un insieme di film tra loro più o meno collegati, tutti d’azione e tutti tratti da fumetti. Suicide Squad era molto atteso perché i film della DC Comics non sono finora stati al livello dei migliori film della Marvel: L’uomo d’acciaio, il primo, è stato recensito malino (soprattutto dalla critica); Batman v Superman: Dawn of Justice, il secondo, è stato recensito male. Suicide Squad era il film che doveva andare benissimo e piacere a pubblico e critica. Ma le recensioni dei critici dicono che invece è bruttissimo. Ma brutto quanto? Tantissimo, secondo molti critici. Matt Singer di ScreenCrush ha scritto che «è un completo casino, dalla prima all’ultima scena». Tod McCarthy di Hollywood Reporter ha scritto che è «un progetto confuso, che lascia spaesati e non riesce mai a diventare figo come invece pensa di essere: mette insieme una squadra di star supercattive ma non sa cosa farsene». Secondo Richard Lawson di Vanity Fair il film non ha senso, «rimbalza in giro in cerca di uno stile» e finisce per essere «una torbida e soffocante zuppa di possibilità sprecate». Jeff Sneider di Mashable ha intitolato la sua recensione: “Suicide Squad: il film più deludente dell’estate. Forse il più deludente di sempre“. Sneider ha scritto che il film è un «nonsense di effetti speciali» e che era dai tempi di Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma che non ci si imbatteva in un film che portava le aspettative così in alto e «non riusciva a confermarne nemmeno una piccola frazione».
Perché “Suicide Squad” è così brutto? il film più atteso dell'estate, sui supereroi cattivi della DC, è stato demolito dai critici, che dicono sia sconclusionato e senza stile.
In molte regioni italiane sono stati accertati negli ultimi giorni diversi nuovi focolai di coronavirus. In altri casi i focolai erano stati individuati già da tempo ma sono cresciuti di dimensione. Quelli in cui è stato registrato il maggior numero di contagi sono quelli dell’ex caserma “Silvio Serena” di Treviso, ora centro di accoglienza per migranti, e quello dell’azienda agricola di Rodigo, in provincia di Mantova. I positivi del centro di accoglienza trevigiano, fra operatori e migranti, sono saliti a 257. La procura di Treviso ha aperto un fascicolo di indagine per verificare come sia stato possibile che quasi tutti i 300 migranti siano stati contagiati quando due mesi fa i positivi erano risultati soltanto due.
I focolai di coronavirus in Italia. I maggiori sono a Treviso e nel mantovano, ma ci sono diversi casi più piccoli in tutta Italia.
Nel suo ultimo trimestre fiscale (gli ultimi tre mesi del 2015), Twitter ha prodotto ricavi per 710 milioni di dollari con una perdita netta intorno ai 90 milioni di dollari. Rispetto allo stesso periodo del 2014 i ricavi sono quindi aumentati del 90 per cento, mentre le perdite si sono ridotte del 27 per cento. I risultati sono nel complesso migliori delle previsioni dei principali analisti, ma non sono stati sufficienti per rassicurare gli investitori dell’azienda e i mercati finanziari. Twitter sta comunque faticando a far crescere il numero dei suoi iscritti. Twitter ha annunciato di avere 320 milioni di utenti mensili attivi, lo stesso dato del trimestre precedente. Se si escludono quelli che accedono al social network tramite gli SMS, una soluzione molto diffusa nei paesi in via di sviluppo dove non ci sono ancora connessioni mobili affidabili, il dato peggiora ulteriormente: nel suo ultimo trimestre Twitter ha perso circa 2 milioni di utenti, passando da 307 a 305 milioni.
Twitter ha perso 2 milioni di utenti. Le cose continuano ad andare male, nonostante i ricavi superiori alle aspettative.
Silvio Berlusconi è stato condannato a tre anni di reclusione dal tribunale di Napoli per corruzione. Berlusconi era imputato in primo grado nel processo sulla cosiddetta compravendita dei senatori: in pratica è stato riconosciuto colpevole di aver pagato tra il 2006 e il 2008 per ottenere un voto a suo favore da Sergio De Gregorio, all’epoca parlamentare dell’Italia dei Valori, allo scopo di mettere in difficoltà o far cadere il governo Prodi. Insieme a lui è stato condannato anche Valter Lavitola. Entrambi sono stati anche interdetti per cinque anni dai pubblici uffici. Berlusconi si è sempre detto innocente, citando a suo favore anche le norme costituzionali sull’insindacabilità dei voti dei parlamentari; in ogni caso a novembre questo presunto reato sarà prescritto. L’indagine, condotta dai pm Henry John Woodock ed Enzo Piscitelli, è cominciata grazie alle dichiarazioni spontanee che De Gregorio aveva fatto ai magistrati in tre incontri a partire dal 28 dicembre 2012. De Gregorio aveva detto di avere ricevuto 3 milioni di euro – in parte come finanziamento alla sua fondazione, in parte in contanti e in nero – come compenso per il suo passaggio alla coalizione di centrodestra. Il tramite tra Silvio Berlusconi e De Gregorio sarebbe stato Valter Lavitola, ex direttore dell’Avanti e collaboratore di Berlusconi.
Silvio Berlusconi è stato condannato in primo grado per corruzione di un senatore. L'ex PresdelCons è stato riconosciuto colpevole nel processo sulla cosiddetta "compravendita dei senatori", ai tempi del governo Prodi.
Nel momento in cui la maggioranza traballa, e l’attività di governo s’incaglia in una delle paralisi più lunghe della storia recente, è senz’altro doveroso che l’opposizione s’impegni a preparare un programma di governo del Paese. In tale cornice, le proposte per l’università e la ricerca acquisiscono una duplice importanza: da un lato perché, come usa dire, ne va del nostro futuro, e perché guardando alle politiche condotte su questo tema si capisce abbastanza dell'”aria che tira”; dall’altro perché l’unica riforma di iniziativa governativa promossa dal gabinetto Berlusconi IV è stata proprio quella relativa al sistema universitario, che va sotto il nome del ministro Gelmini. Non ho alcuna intenzione né di ribadire i giudizi su tale riforma (che sta creando negli atenei il prevedibile disorientamento, normativo e istituzionale) né di tediare i lettori del Post insistendo su astrusi codicilli o faide di baroni. Intendo parlare invece brevemente di una proposta importante e molto netta, presentata in forma di interrogazione parlamentare da un manipolo di senatori del Partito Democratico e del cosiddetto Terzo Polo (una sorta di “modello Macerata”, per intendersi), capeggiati da Pietro Ichino, Tiziano Treu, Francesco Rutelli e Adriana Poli Bortone. I proponenti chiedono esplicitamente al governo se non sia il caso di applicare in Italia il famoso “rapporto Browne”, che ha ispirato una recente legge del governo guidato da David Cameron: in sostanza, l’innalzamento delle tasse universitarie a un ammontare di circa 10mila euro, che i più agiati pagano subito e per intero, e i meno abbienti invece possono vedersi anticipati tramite un prestito in forma di mutuo bancario al tasso del 2,2/3 per cento annuo, da ripagare se e quando, nel corso della loro vita professionale, raggiungeranno un reddito adeguato (si presume, non inferiore ai 40000 euro annui). Lo scopo dichiarato della proposta è quello di abbattere quasi del tutto il peso degli oneri universitari sul bilancio dello stato, di far pagare l’università anzitutto a chi è più ricco, di favorire la competizione fra gli atenei (gli studenti, si sostiene, correranno là dove pensano di ottenere una formazione che consenta loro di accedere a un mestiere redditizio, e dunque di ripagare il debito contratto).
I soldi dell’Università. Dove è sbagliato cercarli, cosa deve fare il PD, e cosa c'entra il mago Silvan: un'analisi dal campo.
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha nominato Fabrizio Curcio nuovo capo della Protezione Civile. Succederà ad Angelo Borrelli, il cui mandato sarebbe finito a marzo. Curcio aveva già ricoperto la carica di capo della Protezione Civile dal 2015 al 2017, quando aveva dato le dimissioni per motivi personali. Al suo posto era stato nominato lo stesso Borrelli. Curcio ha 54 anni, cominciò a lavorare in quest’ambito come funzionario nel corpo dei vigili del fuoco, all’interno del quale affrontò l’emergenza del terremoto in Umbria e nelle Marche del 1997. Entrò nella Protezione Civile nel 2007, quando l’allora capo Guido Bertolaso – attuale consulente per la campagna vaccinale contro il coronavirus in Lombardia – lo mise prima a capo della segreteria, poi della sezione di gestione delle emergenze: tra le più importanti che dovette affrontare ci furono il terremoto dell’Aquila e la rimozione della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata nel 2012 durante una manovra all’Isola del Giglio.
Fabrizio Curcio sarà il nuovo capo della Protezione Civile.
Il rito di addobbare l’albero di Natale può essere uno dei momenti più belli o più snervanti dell’anno, a seconda che facciate prevalere lo spirito natalizio, rilassato e collaborativo o lo sfinimento per le lucine da districare, gli accostamenti di colori delle palline che cozzano tra loro, i litigi per gli spazi lasciati tra un giro di festoni e l’altro. Per rendere il tutto più efficiente potete provare a organizzarvi almeno con le lucine, stabilendo in anticipo quante ve ne serviranno per illuminare il vostro albero nel modo migliore possibile. Esperti, riviste, aziende hanno le loro teorie su quale sia la regola da seguire per ottenere l’equilibrio perfetto tra macchie di verde e luci. Il sito Vox riporta per esempio quella del Lowe’s, grosso rivenditore statunitense di mobili ed elettrodomestici, che consiglia «100 lucine per ogni 45 centimetri di altezza dell’albero», proprio come la rivista femminile Real Simple; secondo la rivista Better Homes & Gardens, una delle più vendute degli Stati Uniti, la proporzione ideale è invece di 100 luci ogni 30 centimetri. Il matematico Troy Henderson, professore alla University of Mobile’s College of Arts and Sciences in Alabama, ha messo a punto un sistema matematico per calcolare la proporzione perfetta. Paragonando un albero di Natale a un cono, si serve del concetto matematico di elica conica. Per capire cosa significa, immaginate di arrotolare un nastro a partire dalla cima dell’albero fino alla base: il nastro è l’elica conica. Henderson ha fatto l’esempio di un «albero di Natale largo un metro alla base e alto 2,5 metri. Se si usano 22 metri di lucine, la distanza tra un giro e l’altro risulta di 18 centimetri. Quindi se iniziamo ad avvolgere le luci secondo un modello a elica conica partendo dal basso e distanziando un giro e dall’altro di 18 centimetri di altezza, i fili termineranno precisamente in cima all’albero».
Il metodo matematico per addobbare l’albero. Vi permette di scoprire quante lucine e quante palline vi serviranno o quanti giri di festoni potete fare conoscendone la lunghezza.
La notte tra il 6 e il 7 luglio due ragazzi di Terni (Umbria) di 15 e 16 anni – Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi – sono morti nel sonno dopo aver passato la serata precedente insieme. Gli inquirenti hanno iniziato ad indagare sul caso ipotizzando che i due ragazzi avessero assunto sostanze stupefacenti e hanno interrogato alcuni spacciatori della zona. Tra questi c’era anche il quarantunenne Aldo Maria Romboli che oggi ha confessato di aver venduto ai due ragazzi mezza boccetta di metadone diluito con acqua per quindici euro. Secondo Romboli, che ora si trova nel carcere di Terni, non era la prima volta che i due ragazzi acquistavano droga da lui. In base a ciò che ha dichiarato il suo avvocato, Massimo Carignani, Romboli «è in cura presso il Sert come tossicodipendente», il servizio pubblico per le tossicodipendenze che segue le persone che hanno problemi di abusi, e che fornisce ai tossicodipendenti stupefacenti come il metadone a fini terapeutici.
Cosa si sa dei due ragazzi di Terni morti nel sonno. Un uomo ha ammesso di aver venduto loro mezza boccetta di metadone: ora si attendono i risultati dell'autopsia e degli esami tossicologici.
Cinquant’anni fa uscì “Otis Blue”, un leggendario disco del grande cantante soul Otis Redding, morto a soli 26 anni nel 1967.“Otis Blue” fu il suo terzo album, registrato a 24 anni con la Volt Records. È considerato il suo capolavoro e un pezzo di storia della soul music. Le canzoni più famose del disco sono “Respect”, “Shake” e “I’ve been loving you too long”. Divenne molto nota anche la copertina del disco e l’immagine di una donna bionda virata in blu in sintonia col titolo del disco. Adesso, per l’anniversario del disco, la fondazione intitolata a Otis Redding ha annunciato di voler identificare la modella di quella fotografia, della quale – spiega la fondazione – non si sa ricostruire esattamente il nome. E ha chiesto aiuto sul suo sito internet.
Chi è la donna sulla copertina di Otis Blue. La fondazione intitolata a Otis Redding vuole risolvere un mistero legato al suo disco più famoso, uscito 50 anni fa.
Con la crescente diffusione del coronavirus, nelle ultime settimane sempre più persone sono entrate in contatto con persone risultate positive al test, quindi potenzialmente contagiose. Per chiarire ulteriormente le procedure da seguire in questi casi, il 12 ottobre il ministero della Salute ha aggiornato i protocolli da seguire per chi è entrato in contatto prolungato con una persona positiva, cioè per i suoi cosiddetti “contatti stretti” (quelli che spesso in modo colloquiale vengono semplicemente chiamati “contatti”). Per capire le categorie stabilite dal ministero della Salute è fondamentale il concetto di contatto stretto: significa una interazione prolungata – per esempio quella di due persone che vivono insieme – oppure breve ma significativa, come una conversazione di almeno un quarto d’ora senza mascherina o una stretta di mano. Per tutte le interazioni al di sotto dell’asticella di “contatto stretto” non ci sono indicazioni particolari, a parte l’uso del buon senso e delle più comuni precauzioni.
Cosa fare se hai avuto contatti con un positivo al coronavirus. Uno schema e alcune brevi indicazioni per capire come muoversi, di questi tempi.
I terremoti non si possono prevedere: grazie ai numerosi progressi della geologia negli ultimi decenni però possiamo sapere, se non il quando, almeno il dove. Sappiamo che nella Terra ci sono punti più sensibili di altri, in cui le placche terrestri entrano in contatto tra loro: è in quei posti che si verificano i terremoti più forti e dalle conseguenze più drammatiche. Molti di quei luoghi – il Cile e il Giappone, per esempio – sono conosciuti anche per i devastanti terremoti che li hanno colpiti nel passato; di un’altra regione, la California, si dice spesso che potrà subire in futuro le conseguenze di un potente terremoto. The Big One, “quello grosso”, lo chiamano da quelle parti. Un recente e documentato articolo del New Yorker spiega però che c’è un posto di cui si parla molto meno e che potrà essere devastato da un terremoto dalle conseguenze ben più gravi. È la Cascadia. “Cascadia” è la parola con cui ci si riferisce all’area molto grande che occupa la costa occidentale del Nord America, dalla California al Canada. È lì che potrebbe avvenire “il più grande disastro naturale nella storia dell’America del nord”, scrive il New Yorker: un terremoto e un conseguente tsunami che potrebbero uccidere migliaia di persone, causando danni di breve e lungo termine che è praticamente impossibile quantificare. Benché i geologi abbiano pochi dubbi sul fatto che prima o poi questo terremoto accadrà, gli stati che ne saranno coinvolti fin qui hanno fatto ben poco per prepararsi.
Il terremoto che arriverà. Non sappiamo quando, ma sappiamo dove: un lungo articolo del New Yorker racconta la scossa devastante che prima o poi colpirà l'America del nord.
John Warren Geils Jr. è stato trovato morto nella sua casa in Massachusetts, martedì: aveva 71 anni, ed era noto come J. Geils, il nome usato per la band di cui era stato fondatore nel 1968 e uno dei due musicisti più noti, come chitarrista, insieme al cantante Peter Wolf. La J. Geils Band – band di rock tradizionale americano influenzato dal synth pop, dopo un inizio più blues – era tornata attiva, con delle interruzioni e cambi di formazione, fino a pochi anni fa, ma aveva avuto un momento di notorietà internazionale negli anni Ottanta col successo di alcune canzoni tratte dai dischi Love stinks e Freeze frame , e dei video relativi, all’inizio dell’epoca dei videoclip musicali: “Centerfold”, “Freeze frame”, “Angel in blue”, “Love stinks”. J. Geils era stato anche un grande appassionato di auto sportive e motori, e negli anni Novanta aveva gestito un’officina di riparazioni per auto sportive di lusso. Le cause della morte non sono ancora state appurate, ma la polizia ha dichiarato di non avere ragioni di sospettare implicazioni criminali di nessun tipo.
È morto J. Geils della J. Geils Band. Era stato il fondatore e chitarrista della band americana, che aveva avuto un discreto successo internazionale negli anni Ottanta.
Sabato il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, parlando alla festa della rivista Left Wing a Roma, ha proposto di rifondare il partito in vista delle elezioni europee del 2019, per unire le forze di opposizione al governo. Il PD, che alle elezioni politiche dello scorso marzo prese il 19% dei voti in una delle peggiori sconfitte elettorali del centrosinistra italiano, potrebbe anche mantenere il suo nome, secondo Orfini. Io credo che noi dovremmo fare un’operazione un po’ più alta. Io credo che dovremmo prendere il PD così com’è, prendere quello statuto e stracciarlo, ragionare su come modificarlo. Che dovremmo sciogliere il PD per come è oggi e rifondarlo insieme a chi in questi mesi vuole fare la battaglia di opposizione. Se l’obiettivo che noi dobbiamo avere è di non essere travolti, che l’Europa non sia travolta alle europee, dobbiamo mobilitare un pezzo di paese in quella battaglia. (…)
Orfini vorrebbe sciogliere e rifondare il PD, anche senza cambiarne il nome. Il presidente del partito ha detto che è quello che serve per evitare di essere “travolti alle elezioni europee”.
Michele Ferrero è morto oggi a Montecarlo all’età di 89 anni. Ferrero era il proprietario della Ferrero SPA, la multinazionale dell’alimentare con sede ad Alba, in Piemonte. Secondo la rivista Forbes, con un patrimonio di circa 20 miliardi di euro Ferrero era l’uomo più ricco d’Italia e il 29esimo più ricco del mondo. Michele Ferrero era figlio di Pietro, che nel 1946 fondò ad Alba la Ferrero SPA. Nel 1949, dopo la morte del padre, Michele diresse l’azienda al suo posto. Sotto la sua guida, nel 1964, venne inventata la Nutella, ancora oggi uno dei prodotti più celebri della società. Alla guida della società da alcuni anni è arrivata la terza generazione dei Ferrero. L’attuale amministratore delegato è Giovanni Ferrero, secondogenito di Michele. Il primogenito, Pietro, morì nel 2011 a causa di un arresto cardiaco.
È morto Michele Ferrero. Aveva 89 anni, era il proprietario del gruppo Ferrero e secondo Forbes era anche l'uomo più ricco d'Italia.
Oggi il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha incontrato a Roma il presidente francese François Hollande. È stato accolto a Palazzo Chigi per un colloquio sui principali temi di attualità, a partire dalla crisi economica e dai problemi della zona euro. Hollande si è insediato ufficialmente il 15 maggio scorso, dopo aver vinto le presidenziali contro il presidente uscente Nicolas Sarkozy. Nei suoi primi incontri bilateriali con i leader europei, ha spiegato di essere a favore di nuove misure per stimolare la crescita in Europa, ammorbidendo se possibile la politica dell’austerità promossa dalla Germania. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Monti e Hollande insieme a Roma. Le foto dell'incontro a Palazzo Chigi.
Science è una delle riviste scientifiche più importanti al mondo. Ogni anno sulle sue pagine vengono pubblicate centinaia di resoconti sulle ultime scoperte in tutti i campi della scienza. Scoperte che cambiano il nostro modo di vedere le cose e in alcuni casi anche la nostra vita, quasi sempre in meglio. Dopo aver analizzato gli articoli scientifici pubblicati quest’anno, i responsabili editoriali di Science hanno deciso di stilare una classifica con le dieci scoperte che a loro giudizio hanno segnato maggiormente questo 2010 ormai agli sgoccioli. La scoperta più importante interessa la fisica dell’infinitamente piccolo. Motore quantistico Fino allo scorso marzo tutti gli oggetti creati dall’uomo si sono sostanzialmente mossi seguendo le classiche leggi della meccanica, poi sono arrivati Andrew Cleland e John Martinis della University of California (Santa Barbara) e le cose sono cambiate. Insieme al loro gruppo di ricerca, i due fisici hanno realizzato un dispositivo che si muove seguendo le leggi della fisica quantistica, quell’insieme di regole che interessa l’infinitamente piccolo e che condiziona il comportamento delle molecole, degli atomi e delle particelle subatomiche.
Le 10 scoperte scientifiche dell’anno. La rivista Science ha scelto il motore quantistico, le terapie contro l'AIDS, la programmazione delle cellule e i ratti.
Nella notte tra il 25 e il 26 aprile ci sarà la 93ª edizione degli Oscar, quest’anno posticipata di due mesi a causa della pandemia. I candidati come miglior film sono Nomadland, Il processo ai Chicago 7, Una donna promettente, The Father, Judas and the Black Messiah, Mank, Minari e Sound of Metal. In tutto, hanno ricevuto 51 nomination: Mank, che però sembra destinato a vincerne pochi o addirittura nessuno, in 10 categorie, Una donna promettente in 5 e tutti gli altri in 6. Compreso Nomadland, considerato il più probabile vincitore dei premi per il miglior film e la migliore regia, con buone possibilità di vincerne anche un altro paio. Tra questi otto film, due (Il processo ai Chicago 7 e Mank) sono di Netflix e sono su Netflix da ormai diversi mesi, uno (Sound of Metal) è invece disponibile su Amazon Prime Video dal dicembre 2020. Da qualche giorno Judas and the Black Messiah è disponibile per l’acquisto e il noleggio online a 15 euro su diverse piattaforme e altri due film – Nomadland e Minari – arriveranno poco dopo gli Oscar su Sky e Disney+. Una donna promettente e The Father devono invece ancora uscire, e – pandemia permettendo – potrebbero farlo nei cinema.
I migliori film di questi Oscar. Quali sono, di cosa parlano e dove si vedono gli otto candidati al premio più importante della cerimonia di domenica.
Fino al 31 maggio se vi trovate nella metropolitana di Milano e avete uno smartphone potete leggere gratis un romanzo o dei racconti gialli ambientati in città. Nelle stazioni della metro ci sono dei manifesti su cui sono stampati dei QR code: scansionandoli si ottengono dei link da cui scaricare, in formato EPUB o mobi, dieci diversi gialli: classici come la raccolta di racconti Milano calibro 9 di Giorgio Scerbanenco, e romanzi di autori contemporanei come Arrivano i NAM di Piero Colaprico. È un’iniziativa del Sistema Bibliotecario di Milano in collaborazione con l’azienda dei trasporti pubblici ATM. Si chiama “Milano da Leggere”, è alla seconda edizione e il Comune di Milano sta pensando di estenderla a tutto l’anno. I diritti dei romanzi sono stati concessi dalle case editrici Bollati Boringhieri, Garzanti, Guanda, Marcos y Marcos, Meravigli, Mondadori e Mursia, e dell’agenzia letteraria Santachiara. (Il Post)
Nella metro di Milano potete leggere gratis gialli ambientati a Milano. È un'iniziativa delle biblioteche della città: basta avere uno smartphone e scansionare un QR code.
I cicli del sonno sono principalmente regolati dai ritmi circadiani, alla base delle fluttuazioni dei livelli ormonali. Gli esseri umani ne hanno di diverso tipo, ma conosciamo bene soltanto il funzionamento di quello principale, che si trova nell’ipotalamo, vicino alla base del cervello. Funziona così. Gli occhi contengono alcune speciali cellule fotosensibili (in aggiunta ai bastoncelli e ai coni per la visione normale) che sono collegate al vostro ipotalamo. Quando la luce raggiunge gli occhi, queste cellule allertano l’ipotalamo, che utilizza l’informazione per decidere quando è giorno in base a un ciclo di circa 24 ore. Nei momenti in cui l’ipotalamo decide che è notte, manda un comando all’epifisi affinché produca melatonina. E la melatonina innesca la sensazione di torpore.
Perché alcuni sono mattinieri e altri no. C'entrano gli ormoni, la luce artificiale, i geni e qualche cattiva abitudine.
Il 16 maggio del 1985 la rivista scientifica Nature pubblicò uno degli articoli scientifici più influenti del secolo. Un gruppo di ricercatori, guidato dal fisico Joe Farman, aveva scoperto che a 22 chilometri di altezza sopra i ghiacci dell’Antartide si era formato un buco nella fascia di ozono, un gas che avvolge la Terra e la protegge dai raggi ultravioletti dannosi del Sole. L’articolo ebbe quasi immediatamente una risonanza mondiale e due anni dopo, nel 1987, una conferenza internazionale vietò i clorofluorocarburi (CFC), i gas responsabili del danneggiamento della fascia di ozono. Trent’anni dopo la fascia di ozono si sta lentamente ricostituendo. Quello causato dall’articolo di Farman fu uno dei pochi eventi nella storia recente in cui i leader mondiali riuscirono a prendere una decisione comune per il bene della Terra. I CFC La scoperta di Farman non sarebbe stata possibile senza il lavoro di un altro scienziato che dieci anni prima scoprì che nei CFC c’era qualcosa che non andava: il suo nome era Frank Sherwood Rowland, era un ricercatore di chimica dell’Università della California-Irvine. Nel 1972 Rowland partecipò a una conferenze in cui si parlava dei CFC, un composto molto utilizzato all’epoca come refrigerante, solvente e come propellente nelle bombolette spray. Era una sostanza scoperta negli anni Trenta dalla società DuPont. Il Freon, il marchio con cui era stata commercializzata, aveva avuto successo grazie al fatto che i CFC non erano infiammabili ed erano molto meno tossici delle sostanze utilizzate in precedenza.
Il buco nell’ozono, 30 anni fa. Il 16 maggio 1985 un gruppo di scienziati pubblicò su Nature uno degli articoli scientifici più influenti del secolo: parlava di un buco nella fascia di ozono che protegge la Terra.
L’Atlantic ha messo insieme una lista delle 27 serie televisive più attese per il 2015, similmente a quanto ha fatto per i 26 film più attesi dell’anno. Nella lista sono incluse moltissime serie nuove e già parecchio promettenti; è il caso di The Last Man on Earth, una comedy incentrata sull’ultimo uomo rimasto sulla Terra, e di The Slap, una serie drammatica creata dalla regista di I ragazzi stanno bene e basata su un romanzo australiano di grande successo. Ci sono anche serie la cui prima stagione ha ottenuto un buon successo – Looking e Broadchurch – e altri grandi classici come House of Cards. La serie più bizzarra della lista, almeno a giudicare dal trailer e da quel poco che si sa, è Galavant, che negli Stati Uniti inizia il 4 gennaio: mischierà comedy, fantasy e musical. (la gallery è ordinata in senso cronologico, dalla messa in onda più vicina a quella più lontana. La data di trasmissione e il canale sono quelli statunitensi)
Le serie tv più attese del 2015. Sono 27, in una lista messa insieme dall'Atlantic: ce ne sono un sacco di nuove, e solo pochi eccellenti ritorni (House of Cards, Parks and Recreation).
Il tribunale fallimentare di Como ha approvato la proposta di concordato in continuità presentata dalla società di gestione del casinò di Campione d’Italia: il piano prevede la riapertura entro la fine dell’anno e la riassunzione iniziale di 174 dipendenti. Il casinò era stato chiuso il 27 luglio del 2018 quando la società di gestione, controllata interamente dal comune, era stata dichiarata fallita dal tribunale. Un mese e mezzo prima era emerso il dissesto finanziario dello stesso comune a causa dei mancati trasferimenti in arrivo dal casinò, che negli anni precedenti aveva accumulato debiti per 130 milioni di euro. Campione d’Italia è un piccolo comune italiano di quasi duemila abitanti e da oltre un secolo il suo nome e il suo benessere economico sono legati al casinò. È un’exclave, cioè un territorio che si trova interamente fuori dai confini nazionali. È circondato dalla Svizzera, a circa trenta chilometri dalla dogana di Como, della cui provincia fa formalmente parte, e si affaccia sul lago di Lugano.
La nuova scommessa a Campione d’Italia. Dopo tre anni di chiusura e 130 milioni di euro di debiti il casinò dell'exclave italiana in Svizzera riaprirà con un nuovo piano finanziario.
La Cina ha rimosso dall’orbita terrestre la sua stazione spaziale sperimentale Tiangong-2, con una manovra che l’ha fatta distruggere nel suo rientro nell’atmosfera, in modo da ridurre al minimo la quantità di rottami in caduta sull’oceano Pacifico meridionale. L’operazione è stata svolta venerdì 19 luglio, a circa tre anni di distanza dal lancio in orbita della stazione spaziale, sulla quale avevano vissuto per circa un mese due astronauti cinesi (taikonauti). Nell’aprile del 2017, una seconda missione senza equipaggio aveva raggiunto la stazione per alcuni ulteriori test dimostrativi. Da allora, la Tiangong-2 era rimasta in orbita senza ricevere particolari attenzioni. Insieme alla precedente stazione, la Tiangong-1, la Tiangong-2 ha permesso di migliorare le conoscenze del programma spaziale cinese, in vista del futuro lancio di una nuova stazione orbitale, il cui primo modulo dovrebbe raggiungere lo Spazio il prossimo anno. Verso l'infinito e oltre.
La stazione spaziale cinese Tiangong-2 non esiste più.
L’architetto e illustratore italiano Federico Babina – di cui sul Post abbiamo già pubblicato diversi lavori – ha realizzato un nuovo progetto dal titolo ARCHIDIRECTOR, una serie di poster che illustrano le case immaginarie di decine di famosi registi cinematografici, in cui i dettagli di ogni edificio si rifanno a scene dei film di ogni regista. “I registi sono come gli architetti del cinema”, ha spiegato Babina, “Sono quelli che costruiscono storie che, come se fossero degli edifici, avvolgono lo spettatore e lo conducono in un mondo diverso. Ciascuno con il proprio stile, il proprio linguaggio e la propria estetica, pensano, progettano e costruiscono luoghi e storie che ci ospitano per tutta la durata del film”. Per il nuovo progetto Babina ha realizzato anche un sito in cui alcune delle illustrazioni diventano delle animazioni, accompagnate da brani musicali. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le case dei registi, immaginate. L'architetto e illustratore italiano Federico Babina disegna le case di decine di registi famosi, partendo dalle scene dei loro film.
Domenica 16 febbraio in 16 regioni italiane sono stati eletti i segretari regionali del Partito Democratico. In molti casi non si sono tenute primarie vere e proprie perché il candidato era unico e sarebbe stata quindi superflua la votazione. Come per le elezioni del segretario nazionale, chi è andato ai seggi ha votato anche per i rappresentanti all’Assemblea regionale, che hanno poi il compito di votare il candidato alla segreteria sostenuto durante le primarie. In molte regioni il dato più rilevante è stato quello della bassa affluenza (fatta eccezione per la Campania con oltre 100mila votanti). Valle d’Aosta Fulvio Centoz è il nuovo segretario regionale del PD: era l’unico candidato. Centoz è sindaco di Rhemes-Notre-Dame, comune sparso nella Val di Rhemes con 128 abitanti e ha fatto parte della segreteria regionale del PD con il ruolo di responsabile del dipartimento Enti locali. La decisione di non organizzare le primarie per la presenza di un solo candidato era stata presa lo scorso 8 febbraio dalla Convenzione del partito.
I nuovi segretari regionali del PD. Sono stati eletti nelle 16 regioni in cui erano previste le primarie, anche se in alcuni casi non si è votato perché il candidato era unico: l'affluenza è stata molto bassa.
Cominciamo da cosa è successo: al termine di un incontro nello studio di Gianfranco Fini, il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini, Francesco Rutelli, Raffaele Lombardo, Giorgio La Malfa, Paolo Guzzanti e Italo Tanoni sono giunti a un accordo e hanno presentato alla Camera una mozione di sfiducia al governo, anche questa da votare il 14 dicembre. Il testo della mozione, piuttosto articolato, dice: La Camera dei deputati, preso atto che la delicata situazione internazionale, la crisi economica e monetaria che aggredisce l´Europa e lo stato di malessere sociale di ampie fasce della popolazione italiana richiedono la piena operatività di un governo solido e sicuro; alla luce della comprovata inadeguatezza dell´attuale esecutivo a garantire, oltre alle misure di contenimento del deficit, il risanamento strutturale della finanza pubblica e il sostegno della ripresa economica e dell´occupazione; auspicando l´avvio di una nuova fase politica della legislatura ispirata al senso di responsabilità nazionale e istituzionale con un governo capace di prendere le misure adeguate per evitare il declino del Paese e garantire il suo futuro civile ed economico; esprime, ai sensi dell´articolo 94 della Costituzione, la sfiducia nei confronti del governo.
I numeri per sfiduciare il governo ci sono, pare. La mozione presentata ieri da Futuro e Libertà, UdC, ApI, Libdem e MpA chiarisce qualche dubbio in vista del 14 dicembre.
Desertmed è un progetto di ricerca di un gruppo di artisti che vuole raccontare attraverso fotografia, suono, testi, mappe e disegni le 300 isole deserte del Mediterraneo, con l’idea di raccogliere materiali e informazioni su posti che per ragioni naturali, storiche, geografiche, sociali e commerciali vivono uno status particolare, che non permette lo sviluppo spontaneo di un tessuto sociale. Per spiegare cosa intendono per “isole deserte”, quelli di Desertmed citano Gilles Deleuze in L’isola deserta e altri scritti: L’isola e a maggior ragione l’isola deserta sono nozioni estremamente povere e deboli da un punto di vista geografico; esse possiedono un debole statuto scientifico. Ma questo va a loro onore. Non c’è alcuna unità oggettiva nell’insieme delle isole. Ancora meno nelle isole deserte. Magari l’isola deserta può avere un suolo estremamente povero. Deserta, essa può essere un deserto, ma questo non è affatto necessario. Se il vero deserto è inabitato, esso lo è in quanto non presenta le condizioni di diritto che renderebbero la vita possibile, vita vegetale, animale o umana. Al contrario, che l’isola deserta resti spopolata, resta un puro fatto che si collega alle circostanze, vale a dire a ciò che la circonda. L’isola è ciò che il mare circonda, ciò che è deserto è l’oceano tutto intorno. Ed è in virtù delle circostanze che le navi passano da lontano e non si fermano mai.
Le 300 isole deserte del Mediterraneo. Catalogate e fotografate dal progetto di ricerca Desertmed, in mostra a Genova al museo di arte contemporanea di Villa Croce.
Oggi Facebook ha presentato Camera, una nuova applicazione per iPhone che serve per scattare e condividere le fotografie sul social network. Il sistema permette anche di applicare alcuni filtri artistici alle foto, come avviene già con l’applicazione Instagram, acquisita proprio dal social network nelle prime settimane dello scorso aprile. La nuova app è particolarmente essenziale e serve esclusivamente per gestire e caricare le proprie fotografie su Facebook attraverso lo smartphone. Foto degli amici Sotto diversi punti di vista, Camera ricorda alcune funzionalità di Instagram. La schermata principale, per esempio, mostra le fotografie caricate dai propri amici sui loro profili Facebook. Le foto sono riprodotte alla stessa larghezza dello schermo e, se fanno parte di un album, possono essere sfogliate. A ogni immagine si possono anche aggiungere “Mi piace” e commenti, che saranno poi riportati sui profili dei loro proprietari come avviene già con la tradizionale applicazione per Facebook.
Camera, la nuova app di Facebook. L'applicazione per iPhone serve per vedere le foto dei propri amici e caricarne di nuove, applicando anche effetti artistici (Instagram vi dice niente?).
La storia del cinema è piena di storie di attori viziati e di attori che non andavano per niente d’accordo tra loro. Erich Schwartzel ha raccontato sul Wall Street Journal una storia di attori che sembrano avere entrambi i problemi, perché – secondo quanto riferito da fonti e persone informate – sono piuttosto vanitosi e per questo in competizione. Gli attori di cui parla l’articolo sono Vin Diesel, Dwayne Johnson e Jason Statham, i tre principali protagonisti della saga cinematografica di enorme successo Fast & Furious di cui tra pochi giorni uscirà in Italia lo spinoff Hobbs & Shaw, dal cognome dei personaggi di Johnson e Statham. Non ci sarà Diesel, che però dovrebbe tornare nei prossimi film della serie. Il primo Fast & Furious, un film dal basso budget e dalle aspettative non immense, uscì nel 2001 e parlava di gare illegali in auto. Dominic Toretto, cioè Vin Diesel, era il protagonista. Negli anni la saga è cresciuta, diventando una delle principali fonti di guadagno della Universal Pictures, e alle gare d’auto si sono aggiunti complotti internazionali, combattimenti sempre più imponenti e, per Diesel, coprotagonisti sempre più invadenti. Ed è da qui che sarebbero nate le reciproche gelosie fra i tre.
Vin Diesel non vuole farsi picchiare. E nemmeno Dwayne Johnson e Jason Statham, protagonisti con lui dei vari "Fast & Furious": il Wall Street Journal ha raccontato capricci e retroscena dalle riprese dei film.
I principali quotidiani di oggi riportano in prima pagina la notizia dello “slittamento” della TASI, la tassa annuale sui servizi che dal 2014 ha sostituito l’IMU sull’abitazione principale. Lunedì 19 maggio il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha infatti pubblicato un comunicato stampa in cui si annuncia che per alcuni comuni il pagamento della prima rata della TASI sarà rinviato da giugno a settembre. La proroga riguarda quei comuni che non hanno ancora fissato l’aliquota dell’imposta: la scadenza era fissata per venerdì 23 maggio. I comuni che invece l’hanno stabilita dovranno esigere la prima rata, come previsto, il 16 giugno. Il risultato – ed è questa la principale critica al governo – è che i cittadini dei comuni che hanno rispettato le regole dovranno pagare subito, mentre gli altri avranno ancora quattro mesi di tempo. Dopo aver incontrato l’Anci, per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali, il Governo ha deciso che nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno.
Cosa succede con la TASI? i comuni che non hanno rispettato la scadenza per deliberare l'aliquota hanno ottenuto una contestata proroga da parte del governo.
Con una nota pubblicata su Facebook, giovedì 2 maggio il ministro per le Autonomie locali e regionali, Graziano Delrio, ha spiegato perché non darà le dimissioni da sindaco di Reggio Emilia, lasciando quindi che sia il suo incarico a decadere. Questa seconda opzione eviterà al Comune di essere commissariato, gli organi eletti alle amministrative resteranno in carica e la guida della città sarà affidata al vicesindaco, come previsto dalla legge. Anche il sindaco di Padova, Flavio Zanonato – ora ministro dello Sviluppo economico – ha scelto di seguire la stessa procedura. Care cittadine e cittadini,
Delrio e Zanonato decadranno da sindaco. E Del Rio spiega su Facebook perché e cosa vuol dire per i due nuovi ministri.
Mein Kampf (“la mia battaglia”) – il libro di Adolf Hitler che espone i fondamenti dell’ideologia nazista – verrà ristampato per la prima volta in Germania dalla Seconda guerra mondiale. Il primo gennaio 2016 scadranno i diritti di proprietà intellettuali sul libro – fino ad ora in possesso del ministero delle Finanze del Land della Baviera – poiché saranno trascorsi 70 anni dalla morte del suo autore, che si suicidò il 30 aprile del 1945. La prima ristampa annunciata del Mein Kampf sarà un’edizione critica con note e spiegazioni curata da un team di storici dell’Institut für Zeitgeschichte (l’istituto di storia contemporanea) di Monaco di Baviera. L’obiettivo dell’edizione è di contestualizzare storicamente l’opera di Hitler mettendo in luce gli aspetti propagandistici e storicamente inesatti del libro. Il progetto di ricerca era partito nel 2009 e nel 2012 le autorità della Baviera, che deteneva i diritti sul libro, approvarono il progetto di pubblicazione della riedizione del Mein Kampf, con un investimento di 500 mila euro. Nel 2013 però l’allora presidente della Baviera Horst Seehofer della CSU (il partito cristiano demoratico bavarese) cambiò idea e bloccò la ristampa del libro, a causa probabilmente delle molte critiche dei sopravvissuti all’Olocausto e delle comunità ebraiche. Il team di storici dell’istituto ha dovuto quindi aspettare fino allo scadere del copyright per poter procedere con la pubblicazione.
“Mein Kampf” di Hitler verrà ripubblicato per la prima volta in Germania. Da gennaio 2016, quando scadranno i diritti sull'opera dopo 70 anni dalla morte dell'autore: la prima ristampa sarà un'edizione critica con spiegazioni e note accademiche.
Oggi, 9 dicembre, ci sarà uno sciopero generale nazionale dei dipendenti della pubblica amministrazione, indetto dai sindacati di categoria Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, per protestare contro «la mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza, per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi CCNL Sanità Pubblica», si legge in una nota congiunta. Lo sciopero durerà «per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia dei servizi minimi essenziali previsti». La ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone, il 6 dicembre aveva commentato lo sciopero in una lettera aperta ai sindacati: «Va dato atto alle stesse organizzazioni sindacali, ivi comprese quelle che non hanno aderito all’annuncio di sciopero, che l’aspetto finanziario è solo uno degli aspetti cui si deve prestare attenzione. E agli stessi va riconosciuta la capacità di poter comprendere che, almeno in questa fase, nuove ingenti risorse per la contrattazione non potranno essere garantite».
Oggi ci sarà uno sciopero generale dei dipendenti della pubblica amministrazione.
Per martedì 5 maggio è stato indetto uno sciopero generale della scuola per protestare contro il disegno di legge di riforma della scuola del governo Renzi, “La buona scuola”, che nelle settimane scorse è stato in esame presso la Settima commissione della Camera (Cultura, Scienza e Istruzione). Lo sciopero è stato indetto e promosso dai sindacati scuola FLC CGIL, CISL scuola, UIL scuola, SNALS e GILDA. Per lo sciopero della scuola oggi i sindacati hanno organizzato cortei a Milano, Aosta, Catania, Palermo, Roma, Bari e Genova. Altre manifestazioni sono state organizzate dai Cobas in altre città come Torino, Bologna, Firenze, Cagliari e Catania. Era da circa 8 anni che le principali sigle sindacali della scuola non organizzavano uno sciopero con modalità simili contro un provvedimento del governo.
Sciopero della scuola di oggi, martedì 5 maggio: orari dei cortei e linee interessate. È stato promosso dai sindacati contro il disegno di legge "La buona scuola": ci saranno cortei in molte città tra cui Roma e Milano.
La sera di lunedì 7 dicembre gli U2 hanno tenuto il secondo dei loro concerti a Parigi, sempre presso la Accor Hotels Arena nel XII arrondissement. Questa volta gli U2 hanno invitato sul palco gli Eagles of Death Metal, la band californiana che il 13 novembre stava suonando al Bataclan: lo storico teatro di Parigi dove 89 persone sono state uccise in uno degli attacchi terroristici di quella sera. A fine concerto il cantante degli U2, Bono, ha invitato sul palco gli Eagles of Death Metal, che hanno suonato con gli U2 una cover di People have the power di Patti Smith – che era stata sul palco insieme agli U2 la sera prima – e poi la loro canzone I Love You All The Time. Stamattina gli Eagles of Death Metal si sono recati fuori dal Bataclan per posare dei fiori in ricordo delle vittime. Gli Eagles Of Death Metal hanno successivamente ringraziato gli U2 con un post su Facebook:
I video degli Eagles of Death Metal che suonano con gli U2 a Parigi. Sono saliti sul palco alla fine del concerto degli U2, suonando con loro un paio di canzoni, tra cui "People have the power" di Patti Smith.
Stranger Things è una serie tv in otto episodi, su Netflix dal 15 luglio, e se ne parla benissimo sia negli Stati Uniti che in Italia: soprattutto se vi piacciono gli anni Ottanta, E.T., War Games, Stand by me, i Goonies e tutta quell’estetica lì, è probabile che piacerà anche a voi. Oltre ad avere una storia piuttosto avvincente, Stranger Things è infatti piena zeppa di riferimenti, rimandi e citazioni degli anni Ottanta: ci sono misteri da risolvere, fenomeni soprannaturali, dei protagonisti bambini, la musica giusta ed è stata girata con uno stile cinematografico che riprende moltissimo quello di quel periodo, a partire dai titoli di testa che sembrano quelli dei libri di Stephen King. Stranger Things è stata pensata, scritta, diretta e prodotta dai fratelli Matt e Ross Duffer, che nel 2015 diressero Hidden, un horror di cui si parlò pochissimo e mai in modo entusiasta. Anche Stranger Things è un horror, ma solo in parte: è ambientata negli anni Ottanta a Hawkins – una fittizia “cittadina tranquilla” dell’Indiana – e parla di un ragazzino che sparisce e dei suoi tre amici che provano a trovarlo. Nel frattempo provano a trovarlo anche sua madre (interpretata da Winona Rider) e l’agente di polizia Jim Hopper (interpretato da David Harbour). In una delle scene del trailer Hopper spiega che per anni la cosa peggiore capitata da quelle parti è stata «quando un gufo ha attaccato la testa di Eleanor Gillespie, scambiandola per un nido», ma negli otto episodi di Stranger Things (durano circa 50 minuti l’uno) si scopre invece che intorno a Hawkins ne succedono molte: in città c’è una misteriosa base di un’agenzia governativa, c’è una strana bambina che scappa da quella base e ci capitano strane cose soprannaturali.
Che cos’è “Stranger Things”. È una serie tv disponibile su Netflix dal 15 luglio e se vi piacciono i Goonies e gli anni Ottanta l'apprezzerete molto.
A Roma è in corso oggi, venerdì 17 aprile, uno sciopero dei mezzi pubblici dell’ATAC. Si tratta di uno sciopero di 24 ore indetto dalla UGL autoferrotramvieri. L’ATAC ha scritto che dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 fino alla fine del servizio non sono garantite le corse di autobus, tram, metro e delle linee ferroviarie Roma-Viterbo, Roma-Lido e Termini-Giardinetti. Si può controllare la situazione in tempo reale sul sito dell’ATAC, o su twitter @infoatac. Al momento la linea C della metro svolgere il servizio regolarmente, la A non è attiva e la B è «attiva con possibili riduzioni di corse». Per la notte tra venerdì 17 e sabato 18 non sono garantite le corse della metro B e B1 – normalmente fino all’1.30 – e delle linee MA1-MA2-8-115-301 e 913. Anche ROMATPL, l’azienda che gestisce le linee autobus periferiche di Roma, effettuerà uno sciopero lo stesso giorno, sempre di 24 ore, indetto da FAISA-CISAL.
Lo sciopero dell’ATAC a Roma: gli aggiornamenti. Durerà tutta la giornata e riguarda le linee autobus, la metro, i notturni e alcune linee ferroviarie.
A gennaio Amsterdam è diventata il più grande centro di scambio di azioni d’Europa, aumentando di circa quattro volte il valore di quelle scambiate quotidianamente rispetto al 2020 e superando Londra, che per decenni è stata il più grande e importante mercato finanziario europeo. Come ha raccontato il Financial Times, questo importante cambiamento è stato provocato da Brexit: a causa di un mancato accordo tra Regno Unito e Unione Europea, a partire da gennaio, quando si è verificata completamente l’uscita dall’Unione, sui mercati finanziari britannici non è più possibile comprare e vendere titoli denominati in euro: questo ha provocato un enorme spostamento di transazioni da un mercato finanziario a un altro.
Il più grande mercato azionario d’Europa non è più Londra, ma Amsterdam. Dopo Brexit il London Stock Exchange è stato superato dall'equivalente olandese nel valore totale delle azioni scambiate.
L’equinozio di autunno è avvenuto alle 10,21 del mattino italiane di oggi e, per celebrare l’inizio della nuova stagione, Google ha fatto un doodle apposito. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che ricorda l’equinozio d’autunno con alcune zucche, tra i frutti tipici del periodo autunnale. Il doodle è animato e mostra anche uno scoiattolo che gioca a nascondino tra le zucche. L’artista del doodle è Kirsten Lepore, un’artista statunitense che lavora molto con la tecnica dello stop-motion: la tecnica di animazione in cui si impressiona un fotogramma alla volta e poi li si monta insieme per ottenere l’effetto di un’azione fluida. Lepore è molto famosa e ha vinto molti premi tra cui quello della giuria per la migliore animazione dello SXSW. Lepore aveva già collaborato con Google per alcuni doodle, tutti sullo stesso tema: è suo il doodle per il solstizio d’estate 2015 e quello per l’equinozio di primavera 2015 ,con l’eclissi.
Sull’equinozio d’autunno c’è un doodle di Google. Il motore di ricerca segnala la fine dell'estate con un'animazione in tema, con molte zucche.
Si è aperto oggi in Vaticano il Sinodo dei vescovi, un’assemblea rappresentativa di cardinali e vescovi della chiesa cattolica presieduta dal Papa (è in pratica un organo “consultivo” di cui dispone il Papa). È stato convocato in maniera “straordinaria” da Papa Francesco nell’ottobre del 2013 e avrà come titolo “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” (un altro Sinodo “ordinario” che tratterà lo stesso tema è previsto per il 2016). Si concluderà fra due settimane, il 19 ottobre. L’assemblea si occuperà di temi molto delicati per la chiesa, che negli ultimi anni sono stati oggetto di discussione: fra le altre cose, come spiega il documento preparatorio diffuso dalla segreteria del Sinodo, si parlerà del trattamento riservato all’interno della chiesa ai credenti divorziati, dell’atteggiamento da tenere nei confronti delle coppie omosessuali e in generale del rapporto fra chiesa e società sui concetti di famiglia e sessualità. Sarà integrato nella discussione anche un documento contenente le risposte a un “questionario” relativo ai temi del Sinodo inviato nel novembre del 2013 a tutte le parrocchie del mondo. Il papa ha inaugurato ieri l’apertura del Sinodo con una veglia di preghiera, alla quale stamattina è seguita un’apposita messa tenuta nella chiesa di San Pietro. Durante la veglia di preghiera di ieri sera, il papa ha auspicato che durante il Sinodo si tenga «un confronto sincero, aperto e fraterno» che riesca ad occuparsi «degli interrogativi che questo cambiamento d’epoca porta con sé».
Cos’è il Sinodo sulla famiglia. È l'assemblea consultiva del Papa, si apre oggi e durerà due settimane: si occuperà, fra le altre cose, di credenti divorziati e coppie gay.
Il 28 novembre compie 70 anni Randy Newman, uno dei più grandi cantautori americani malgrado di fama molto più ristretta di quella di suoi colleghi di altrettanta rilevanza: presso i quali invece è ammiratissimo, mentre si è costruito i successi e le visibilità maggiori attraverso la composizione di colonne sonore e canzoni da film, con le quali è stato candidato all’Oscar ben venti volte, vincendolo due. Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, ne ha scritto un ritratto alcuni anni fa, e ne ha scelto le seguenti canzoni per il suo libro Playlist, presentandolo così. Randy Newman (1943, Los Angeles, California) Randy Newman somiglia a un fan di Randy Newman. È grande e grosso, un po’ goffo e un po’ strabico. Ha passato la sessantina ed è uno dei più grandi cantautori americani: con Dylan, Paul Simon e Neil Young, il più longevo. Quelli che sono venuti dopo lo citano come maestro, da Elvis Costello a Elliott Smith. Ed è il protagonista del “Grande Mistero di Randy Newman”, secondo Greil Marcus, il critico che ha scritto un celebre libro sul rock americano (Mystery Train, Editori Riuniti): «perché questo genio non è famoso e conosciuto come dovrebbe?». Lui stesso dice di avere quarantamila fans appassionati, e sei miliardi che non lo hanno mai sentito nominare. I critici più importanti mettono i dischi di Randy Newman tra i loro preferiti di tutti i tempi, ogni uscita è trattata come un capolavoro e i suoi testi analizzati con eccitazione. Ma non vende un accidente da quasi quarant’anni: «Phil Collins è bravo a scrivere musica che gli fa guadagnare un sacco di soldi, io sono bravo a scrivere queste melodie un po’ datate».
13 canzoni di Randy Newman. Che oggi compie 70 anni, ed è uno dei più grandi cantautori americani anche se lo conoscono in pochi: però ha vinto due Oscar.
Christian Rocca, da poco nuovo direttore editoriale del giornale online Linkiesta, ha pubblicato sabato un editoriale che sintetizza con efficacia opportunità e limiti della comunicazione politica di Carlo Calenda, e forse di Calenda stesso. Non si può dire che Carlo Calenda non si impegni a mettere insieme tutti quelli che si battono contro gli inadeguati e i pericolosi. Anche troppo, probabilmente. È entrato e poi è uscito dal Partito democratico, ha raccolto l’invito di un editoriale della Stampa per invitare a cena Matteo Renzi e Paolo Gentiloni e progettare una strategia comune contro il nazional-populismo, ha fondato Noi europei e poi l’ha portato dentro il Pd, per poi riportarlo fuori, dopo aver fatto una bella iniziativa in campagna elettorale con Renzi a Milano.
L’uomo col megafono. Opportunità e limiti dell'azione politica di Carlo Calenda, secondo Christian Rocca su Linkiesta.
A causa delle forti piogge degli ultimi giorni, il livello della Senna a Parigi si è alzato fino ad arrivare a 5,17 metri: secondo i meteorologi venerdì potrebbe superare i sei metri, rischiando di esondare in alcune zone della città. Come scrivono alcuni giornali francesi, però, si è ancora lontani dai livelli del 1910, quando la Senna superò gli 8 metri in quella che fu definita “la grande alluvione di Parigi”. Il 18 gennaio 1910 iniziò a piovere ininterrottamente, fino a quando il 21 gennaio la Senna arrivò al livello del lungofiume; l’acqua non superò gli argini ma allagò la città infilandosi e poi fuoriuscendo da fogne, canali e dalle gallerie della metropolitana. Per tutta la settimana successiva molte strade, mezza rete metropolitana e circa 20mila edifici furono allagati: poliziotti e vigili del fuoco si spostavano in barca per recuperare le persone rimaste isolate in casa e distribuire cibo e beni di prima necessità; molti parigini utilizzarono a loro volta le imbarcazioni per fare la spesa, andare in giro e incontrarsi. Molti altri dovettero ripararsi nei centri di accoglienza allestiti in chiese, scuole ed edifici governativi. Il 29 gennaio la Senna arrivò a 8,62 metri, il suo picco, prima di ritornare lentamente entro il suo livello abituale.
Le foto della grande alluvione di Parigi, nel 1910. Se ne riparla in questi giorni di forti piogge in Francia: il livello della Senna è ancora lontano dagli 8,62 metri che toccò cent'anni fa.
Gruppi di ricercatori e aziende in diverse parti del mondo stanno cercando di riprogettare lo zucchero per renderlo meno calorico senza alterarne il sapore o le proprietà. L’idea non è quella di trovare un’alternativa, come l’aspartame o la stevia, ma di modificare le proprietà fisiche o chimiche dello zucchero per fare in modo che resti zucchero ma sia meno calorico, o più dolce. I progetti sono numerosi, alcuni sono ancora in fase sperimentale e altri sono già in commercio, come ha scritto la giornalista Nicola Twilley in un articolo sul New Yorker, ma tutti si basano sul fatto che, quando si parla di alimentazione sana, c’è una differenza sostanziale tra le preferenze dichiarate dai consumatori e quelle rivelate (la teoria della preferenza rivelata è una teoria economica nota e valida in molti campi): tutti dicono di voler mangiare più sano e ridurre gli zuccheri, ma quando poi si trovano davanti allo scaffale del supermercato preferiscono i prodotti zuccherati a cui sono abituati e scartano quelli più salutari.
C’è chi ha un piano per rifare lo zucchero. Cioè per ristrutturarne la chimica, sottrarre calorie o renderlo più dolce: ci stanno lavorando startup e multinazionali.
Il gruppo di abbigliamento Benetton ha interrotto la lunga collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani dopo che martedì aveva detto «Ma a chi interessa che caschi un ponte, smettiamola» parlando del crollo del ponte Morandi di Genova, che il 14 agosto 2018 aveva causato la morte di 43 persone. Toscani aveva risposto, durante la trasmissione Un giorno da pecora, a una domanda sulle polemiche per la foto che mostrava i fondatori del movimento delle Sardine con Luciano Benetton al centro culturale Fabrica dei Benetton, dove erano stati invitati per un incontro sulla comunicazione. I Benetton erano stati accusati di essere responsabili del crollo in quanto importanti azionisti del fondo Atlantia, che a sua volta è azionista all’88 per cento di Autostrade Spa, la società che si occupava della manutenzione e della gestione del ponte. In seguito al commento di Toscani, Luciano Benetton, a capo del gruppo, ha fatto sapere che «nel dissociarsi nel modo più assoluto dalle affermazioni di Oliviero Toscani a proposito del crollo del Ponte Morandi, prende atto dell’impossibilità di continuare il rapporto di collaborazione con il direttore creativo»; e ha rinnovato «la loro sincera vicinanza alle famiglie delle vittime e a tutti coloro che sono stati coinvolti in questa tremenda tragedia». Toscani ha chiesto scusa dicendo che «sono umanamente distrutto, mi scuso nel modo più profondo». Toscani collaborava con Benetton dal 1982; per l’azienda aveva realizzato alcune delle campagne pubblicitarie più famose.
Benetton ha interrotto la collaborazione con il fotografo Oliviero Toscani dopo il suo commento sul ponte Morandi.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Il disco chissà, ma i trailer di St. Vincent per il nuovo disco sono divertenti. Ho fatto male i conti, l'altroieri: naturalmente dal 1971 di Indian Sunset sono 50 anni, non 40. Oggi avevo nelle cuffie Sledgehammer, a un certo punto, e ogni volta mi meraviglio di che sapienza di scelta e invenzione di suoni ci sia in quel pezzo: e mi dico che se è vero che un paio di buone canzoni prima o poi le indovinano in tanti, la sapienza è proprio un'altra cosa e non è né scrivere una buona canzone né cantarla bene. E insomma, tutto per avere la scusa per mostrarvi questa versione dal vivo di Sledgehammer con uno spontaneo prologo collettivo che sarebbe stato bello esserci. (dopo guardatevi gli stessi, 26 anni prima) Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Mina. Con un passaggio che può stare in una specie di "manuale di trovate melodiche immortali".
Sulle prime pagine di alcuni giornali di oggi ci sono critiche nei confronti delle amministrazioni di Milano, Roma e altre città, accusate di avere preso decisioni inefficaci contro l’inquinamento atmosferico come il blocco totale o parziale della circolazione dei veicoli. Le accuse sono basate sui primi dati forniti dall’Agenzia regionale per l’ambiente (ARPA) della Lombardia e da quella del Lazio, che hanno segnalato un lieve aumento delle PM10 (gli inquinanti ritenuti più pericolosi per la salute) tra lunedì e martedì, i primi due giorni in cui sono stati attivi i blocchi. Libero, noto per fare titoli spesso sopra le righe, titola in prima pagina “Bei pirla. Fermano le auto, sale lo smog”, mentre il Tempo scrive “Il blocco del traffico fa aumentare lo smog”. Le cose sono naturalmente più complesse di così, ma riportano a una domanda ricorrente in questi casi: fermare il traffico per qualche giorno serve davvero a qualcosa? Come spiega Antonio Cianciullo di Repubblica, che da tempo si occupa di ambiente, in realtà il blocco della circolazione ha portato a qualche beneficio tangibile, se si analizzano in modo più accurato i dati:
Il blocco del traffico serve a qualcosa? qualche beneficio lo porta, se si guardano con attenzione i dati, ma per migliorare le cose servono soluzioni che non si fanno in un giorno.
Sabato sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, tra le altre cose, ha annunciato l’allentamento delle restrizioni agli spostamenti imposte per il contenimento dell’epidemia da coronavirus che entrerà in vigore da lunedì 18 maggio. Nella propria regione Non servirà più l’autocertificazione, quindi ci si potrà muovere liberamente e senza dover dichiarare, nell’eventualità di un controllo, dove si sta andando e per quale motivo ci si sta spostando. Ci si potrà incontrare con chiunque, anche con gli amici.
Come funzionerà da lunedì con gli spostamenti. Ci si potrà muovere senza autocertificazione nella propria regione, non ancora tra una e l'altra.
Sul Corriere della Sera, Marco Imarisio ha spiegato con ordine cosa è successo il 18 gennaio nella sala operativa della Prefettura di Pescara quando sono state ricevute le prime due telefonate di allarme sul crollo dell’hotel Rigopiano, che per una serie di incomprensioni ed errori non sono state prese immediatamente sul serio. Le segnalazioni ricevute dagli operatori e dai cittadini vanno condivise. A pagina 12 del manuale che regola l’attività della sala operativa c’è scritto così. L’operatrice della Prefettura che in buona sostanza non ha preso sul serio l’allarme lanciato dal cuoco Quintino Marcella dopo la chiamata ricevuta dal suo amico Giampiero Parete, appena scampato dalla valanga dell’hotel Rigopiano, almeno ha eseguito le istruzioni. Anche se forse non le conosceva. È una funzionaria di primo livello, da alcuni anni responsabile dell’area economico-finanziaria. Stava facendo un lavoro che non era il suo, chiamata in servizio fin dal mattino, quando il prefetto Francesco Provolo ha deciso di aprire la sala operativa per fare un coordinamento unico dei soccorsi sul territorio.
Sono stati fatti degli errori nei soccorsi al Rigopiano? marco Imarisio mette in ordine cosa sappiamo sulla telefonata che non è stata presa sul serio e i ritardi nei soccorsi.
«Ci sono quelli che non le mangerebbero manco morti e che le considerano larghi dischetti da hockey che sanno di polistirolo, e poi ci sono quelli che ne vanno matti e che non possono vivere senza questi snack con poche calorie e tanta fibra»: era così che, nel 1986, il Chicago Tribune descriveva le gallette di riso soffiato, in un articolo dedicato alla «rivoluzione» alimentare che avevano provocato. Da allora sono passati quasi 35 anni e la spaccatura tra chi le consuma abitualmente e chi le detesta non è molto cambiata. Sono invece cambiate la popolarità delle gallette di riso, allora altissima negli Stati Uniti e quasi inesistente in Italia, e l’idea che siano un cibo sano e salutare, nonostante vengano ancora pubblicizzate in questo modo. La fama di snack in cui si può indulgere senza pensieri risale agli anni Settanta e Ottanta, quando le preoccupazioni salutiste e l’idea di buttar giù qualche chilo erano diventate di massa, facendo la fortuna di alimenti prima consumati dai pochi attenti all’alimentazione. Allora, racconta Brenna Houck sul sito gastronomico Eater, le gallette venivano presentate come sostitutivo salutare al pane, ai cracker e ad altri snack certamente meno sani, farciti di cioccolato, creme e frutta secca; l’ha confermato anche Quaker Oats, una delle principali aziende produttrici, che negli anni Ottanta le pubblicizzava come un’alternativa al pane o uno snack per le donne da portarsi al lavoro o da consumare al volo sulla strada di casa.
Storia delle gallette di riso e delle loro virtù immaginarie. Da dove vengono le pallide cialde mangiate perché croccanti e salutari (ma non lo sono) o detestate perché sembrano di plastica.
Martedì la pagina Facebook MoVimento 5 Stelle Europa, il canale ufficiale degli europarlamentari del Movimento, ha pubblicato il video di un’intervista a Jeroen Dijsselbloem, l’ex presidente dell’Eurogruppo, distorcendone i contenuti fino a inventarsi delle dichiarazioni che nell’intervista originale non esistono. Il video è circolato moltissimo su Facebook, ottenendo più di novemila condivisioni. Il video era stato pubblicato in origine da Pandora TV, un sito di news complottista che pubblica contenuti in italiano. In un primo momento il Post l’aveva attribuito al M5S, anche perché sulla pagina MoVimento 5 Stelle Europa non c’è alcuna indicazione della fonte (poi il sito Butac ha segnalato l’origine, che aveva indagato). Il video inoltre presenta una cornice con i caratteri e lo stile usati dal M5S. In un post pubblicato venerdì mattina, il M5S ha difeso la condivisione del video, spiegando fra le altre cose: «Fare informazione significa anche raccontare queste verità che qualcuno, nostalgico dell’establishment finanziario, vorrebbe occultare». Contattato dal Post, il gruppo del M5S al Parlamento Europeo ha rimandato al post pubblicato venerdì.
Il M5S ha diffuso un’intervista inventata a Jeroen Dijsselbloem. Secondo un video fatto circolare dalla pagina M5S Europa, l'ex capo dell'Eurogruppo ha invitato i mercati a speculare sui titoli italiani, ma non è vero.