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Un gruppo di ricercatori della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore ha annunciato di avere realizzato un nuovo tipo di batteria che può essere ricaricata fino al 70 per cento in appena due minuti. Il sistema permette inoltre di preservare meglio i componenti della batteria, permettendo di farle sopportare fino a 20 anni di ricariche senza perdite significative della sua capacità. L’annuncio sta circolando molto perché potrebbe costituire una soluzione all’annoso problema della scarsa durata della carica di diversi dispositivi, come gli smartphone o le auto elettriche. Saranno necessari altri test e verifiche ed è bene andarci cauti, ma secondo i ricercatori della NTU i primi modelli della nuova batteria potrebbero essere messi sul mercato entro un paio di anni. A differenza di altri annunci, quello della NTU fa ben sperare perché tecnicamente la scoperta non è legata a un nuovo tipo di batteria, ma è più semplicemente un miglioramento del modo in cui funzionano quelle attuali basate sulle tecnologia agli ioni di litio. I ricercatori hanno modificato uno dei componenti della batteria, l’anodo, utilizzando al posto della grafite un altro materiale: un gel a base di biossido di titanio, simile a quello utilizzato nelle creme solari per la protezione della pelle dai raggi ultravioletti. Il composto è stato modificato creando nanostrutture che permettono di rendere più rapido l’assorbimento di energia da parte della batteria agli ioni di litio.
Le batterie a carica superveloce. Un gruppo di ricercatori di Singapore ha trovato il modo di ricaricarle fino al 70 per cento in appena due minuti: potrebbe cambiare la vita dei nostri aggeggi (e la nostra).
WatchMojo.com è un famoso sito statunitense il cui canale YouTube è seguito da oltre 10 milioni di utenti. Watch Mojo è famoso soprattutto per le sue “Top 10”, gli elenchi delle dieci cose più rilevanti rispetto a qualsiasi argomento (che nella maggior parte dei casi ha a che fare con cinema e tv). Alcuni giorni fa Watch Mojo ha pubblicato una lista di 10 importanti attori che per i loro ruoli sono stati pagato poco (o in certi casi quasi niente), nonostante fossero famosi, le loro interpretazioni apprezzate e i film che hanno fatto di successo. Il video di Watch Mojo, con le scene dei film:
10 attori famosi che hanno accettato “piccole paghe per grandi ruoli”. Ci sono Matthew McConaughey, Ryan Gosling e Bill Murray, tra gli altri: li ha messi insieme il sito Watch Mojo.
Martedì 26 novembre Papa Francesco ha reso pubblica la sua prima “esortazione apostolica”, intitolata Evangelii Gaudium (“La Gioia del Vangelo”). L’esortazione apostolica è un documento ufficiale redatto solitamente a seguito di un Sinodo dei vescovi, l’assemblea che ha il compito di aiutare e indirizzare il pontefice nel governo della chiesa. Nella gerarchia degli scritti ufficiali l’esortazione apostolica viene dopo l’enciclica – indirizzata ai vescovi e ai fedeli contenente importanti questioni di carattere dottrinale, morale, sociale o politico – ma prima della lettera apostolica: una lettera aperta indirizzata a un destinatario in particolare e non a tutti i vescovi, e resa pubblica perché di interesse generale per la chiesa. Evangelii gaudium raccoglie il contributo dei lavori del Sinodo che si è svolto in Vaticano dal 7 al 28 ottobre 2012. Il documento è lungo 224 pagine, è scritto con uno stile semplice e diretto (molto diverso da quello più accademico dell’enciclica pubblicata a luglio e che era stata iniziata da Benedetto XVI), si conclude con una preghiera a Maria per tornare «a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto» e, in generale, definisce quanto già detto dal Papa nei suoi discorsi da quando è stato eletto.
Il Papa e il capitalismo. Un po' di estratti dalla sua prima "esortazione apostolica", di cui si parla molto: sul libero mercato, il consumismo, la politica, le donne.
Alle 17.50 Massimo D’Alema presenta il suo nuovo libro, Non solo euro. Democrazia, lavoro, uguaglianza. Una nuova frontiera per l’Europa, pubblicato lo scorso mese da Rubbettino. Alla presentazione, che si terrà a Roma al Tempio di Adriano, parteciperà anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
D’Alema presenta il suo libro con Renzi – streaming. La diretta dal Tempio di Adriano di Roma, alle 17.50.
Il rapporto tra vaccini e autismo, mai dimostrato da nessuna documentata ricerca scientifica, è tornato a essere discusso dopo la decisione della procura di Trani di aprire un’indagine sui possibili effetti del vaccino MPR contro morbillo, parotite (gli “orecchioni”) e rosolia: decisione che ha suscitato una dura reazione della comunità scientifica in Italia. Le indagini sono state avviate in seguito alla denuncia di una coppia di genitori, secondo i quali i loro figli sono diventati autistici dopo la somministrazione del vaccino. Alla base della denuncia c’è un vecchio e fraudolento studio scientifico del 1998, da tempo smentito da tutte le più importanti organizzazioni sanitarie del mondo compresa l’OMS e ritirato dalla stessa rivista The Lancet, che lo aveva pubblicato alla fine degli anni Novanta. Il timore è che le nuove indagini possano portare a una riduzione dei vaccini in Italia contro parotite, rosolia e morbillo, malattia che può avere complicazioni molto gravi. Morbillo, parotite e rosolia Prima di arrivare al caso del 1998, considerato una delle più grandi frodi scientifiche degli ultimi cent’anni, è opportuno fare un breve ripasso sul vaccino MPR, il cosiddetto vaccino trivalente. La sua somministrazione serve per rendere immuni da tre malattie molto comuni nei primi anni di vita, che possono portare a complicazioni pericolose (se siete cintura nera di malanni che si prendono da piccoli potete passare oltre).
I vaccini e l’autismo. La storia del presunto legame tra vaccinazione trivalente e autismo – tornata attuale in Italia per via di un'inchiesta giudiziaria – si deve a una delle più grandi frodi scientifiche degli ultimi cent'anni.
Il tribunale del Riesame di Napoli ha scarcerato tutti i tre uomini indagati per la presunta violenza avvenuta il 5 marzo a San Giorgio a Cremano, vicino a Napoli, in un ascensore della stazione della Circumvesuviana, la rete ferroviaria che collega il capoluogo campano con le città limitrofe che sono intorno al Vesuvio. Nei giorni scorsi aveva ordinato la scarcerazione di due indagati, oggi ha ordinato anche quella del terzo: ha quindi deciso che non si è trattato di stupro. I tre uomini erano stati denunciati da una donna di 24 anni ed erano stati fermati dalla polizia grazie ai video di sicurezza. Repubblica scrive che secondo il tribunale la ragazza avrebbe mentito riguardo alla presunta violenza, anche a causa di gravi problemi psicologici di cui soffre, cosa che ha portato gli inquirenti a ritenere insussistenti le accuse contro i tre uomini.
Il tribunale del Riesame di Napoli ha scarcerato i tre uomini accusati di stupro nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano.
Ieri sera si sono tenuti a Bilbao, in Spagna, gli MTV EMAs, che è il nome con cui gli amici chiamano gli MTV Europe Music Awards: la cerimonia con cui MTV premia la miglior musica europea dell’anno. L’artista più premiata della sera è stata Camila Cabello: aveva sei nomination e ha vinto quattro premi, compresi quelli come miglior artista e quelli per la miglior canzone e il miglior video musicale, entrambi per la canzone “Havana”, fatta insieme a Young Thug. “Havana” è questa, se siete tra quelli che se lo stavano chiedendo.
Le foto più belle degli MTV Europe Music Awards. Camila Cabello ha vinto più premi di tutti, per una canzone che quest'estate avrete sentito in continuazione.
Fino al 26 marzo la galleria Carla Sozzani di Milano ospita la mostra “Araki Amore“, che raccoglie più di ottanta opere del fotografo giapponese Nobuyoshi Araki, controverso e famoso per l’erotismo delle sue fotografie, dove l’amore, il sesso, la morte e la violenza si mescolano e sovrappongono. La rassegna è curata da Filippo Maggia e si può visitare gratuitamente negli spazi di 10 Corso Como a Milano. La maggior parte delle fotografie esposte è stata realizzata negli ultimi due anni; alcuni lavori sono inediti, tra cui tre composizioni di 100 polaroid ciascuna e un video-documentario che mostra Araki al lavoro con una ballerina, girato a Tokyo a luglio 2015. I temi sono quelli per cui Araki è famoso: donne nude o leggermente coperte da kimono, spesso legate o circondate da kaiju, i mostri mitologici – tra cui Godzilla – che si apprestano, come le donne delle fotografie, a sconvolgere la vita serena e rassicurante delle città. E poi ci sono bamboline insanguinate e legate, e molte immagini di fiori e frutta intense e sensuali.
La mostra sull’erotismo di Araki, a Milano. 80 fotografie di uno dei più controversi autori giapponesi: donne legate, nude e circondate da mostri.
Si è concluso domenica 27 gennaio il Sundance Film Festival, il festival di cinema indipendente creato da Robert Redford che si svolge tutti gli anni a Park City, nello Utah. Il vincitore di questa edizione è stato il film drammatico Fruitvale di Ryan Coogler, 26 anni, al suo primo film, che ha vinto il Gran premio della giuria nella sezione U.S. Dramatic Competition e il premio del pubblico. Il film ricostruisce un caso di cronaca che aveva suscitato molte polemiche negli Stati Uniti nel 2009, ovvero la storia di Oscar Grant, un ventiduenne afroamericano ucciso da un agente di polizia la notte di Capodanno ad Oakland, in California. Nella sezione dedicata ai documentari statunitensi ha vinto Blood Brother di Steve Hoover. Anche in questo caso il documentario ha ottenuto lo stesso riconoscimento da parte del pubblico. Sul sito del festival è possibile vedere la lista completa dei film vincitori. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Chi ha vinto al Sundance. Le foto dei vincitori del festival di cinema indipendente americano: è andato molto bene il film d'esordio di un 26enne americano.
Zaha Hadid, una dei più illustri e noti architetti contemporanei è morta giovedì dopo aver avuto un infarto in un ospedale di Miami, nel quale era stata ricoverata per una bronchite. Hadid aveva 65 anni ed era nata a Baghdad, in Iraq, prima di andare a studiare a Beirut e trasferirsi a Londra, dove viveva da molti anni avendo preso la nazionalità britannica. Ma girava molto il mondo seguendo i numerosissimi progetti del suo studio, che l’avevano messa nel gruppo delle “archistar” mondiali già da quasi trent’anni. Tra gli altri, uno dei tre grattacieli della nuova zona Fiera di Milano, quello in costruzione in questi mesi. Hadid era stata la prima donna a vincere il premio Pritzker, il più importante riconoscimento internazionale nel campo dell’architettura, e anche la prima donna a ricevere la medaglia d’oro del Royal Institute of British Architects. Le opere di Hadid hanno strutture curve, anche grazie all’impiego di nuove tecnologie e materiali come vetro, acciaio, lastre di titanio e plastica. Il suo stile è fluido e leggero, ricorda le forme naturali ed è stato definito da alcuni critici una sorta di nuovo barocco. Nel suo studio, aperto da più di trent’anni, lavorano oltre 240 architetti che hanno realizzato oltre mille progetti. Hadid ha lavorato anche nella moda: ha disegnato una collezione di scarpe per Lacoste, una borsa per Louis Vuitton e una linea di gioielli per Swarovski.
Le opere più belle di Zaha Hadid, grande architetto. È morta giovedì a 65 anni, dopo aver sparso sue cose spettacolari in mezzo mondo: fu la prima donna a vincere il Pritzker Prize.
Flickr è il sito per la condivisione e la gestione delle fotografie più conosciuto online. Ogni giorno sul social network vengono caricate centinaia di migliaia di immagini, realizzate con macchine fotografiche professionali, compatte o con le piccole fotocamere dei telefoni cellulari. Per ora la macchina fotografica più popolare su Flickr è la Nikon D90, ma entro un mese il primato sarà probabilmente strappato dall’iPhone 4, che ha scalato rapidamente la classifica superando diverse fotocamere sul mercato già da alcuni anni.
L’iPhone 4 supera le reflex su Flickr. Nella classifica di Flickr sta per diventare la fotocamera più popolare e usata in assoluto.
Giovedì 8 maggio il ministero dell’Antichità egiziano ha presentato la recente scoperta di una tomba nei pressi di un famoso complesso a sud del Cairo, chiamato Saqqara. Secondo gli archeologi, la tomba apparteneva a un importante funzionario egizio di nome Paser che lavorava come ambasciatore e gestore degli archivi dell’esercito. La particolarità della tomba è data dal fatto che, secondo le rilevazioni degli archeologi, risale agli ultimi anni del cosiddetto Nuovo Regno (uno dei periodi in cui è divisa la storia egizia), cioè attorno al 1100 a.C.: fatto notevole, perché circondata da tombe dell’Antico Regno, datato tradizionalmente fra il 2686 e il 2181 a.C, e indicatore del fatto che il sito – una sorta di necropoli della vicina e importante città di Menfi – era ancora utilizzato. Per capirci: è un ritrovamento di poco successivo alla data (circa 1200 a.C.) in cui è tradizionalmente posta la guerra fra Greci e Troiani, narrata nei poemi greci dell’Iliade e dell’Odissea. La struttura è alto 12 metri e largo 6: la tomba vera e propria è situata al centro di una sorta di cortile, che dà accesso a tre piccole stanze. È stata utilizzata quando la sua costruzione non era ancora terminata: nonostante ciò, sulle pareti sono presenti alcuni affreschi. La direttrice degli scavi Ola El-Egezi, ex preside della facoltà di Archeologia dell’Università del Cairo, ha detto al magazine egiziano Ahram che fu costruita nei pressi della tomba di uno scriba reale di nome Ptahmes, scoperta nel 2010. Entrambe le tombe furono saccheggiate nell’antichità.
È stata scoperta una nuova tomba egizia – foto. È più recente di tutte quelle che le stanno attorno: è stata già saccheggiata in passato, ma alcuni affreschi sono rimasti intatti.
FindFace è un’app di riconoscimento facciale – sviluppata da una società russa – che permette di confrontare delle fotografie di sconosciuti con quelle pubblicate su Vkontakte, il più diffuso social network in Russia. FindFace permette agli utenti di scoprire l’identità di una persona a partire da una sua fotografia in meno di un secondo e con un’affidabilità del 70 per cento: se non è in grado di riconoscere la persona, fornisce una lista di account di persone simili a quella che si vuole identificare. FindFace, che non funziona per gli utenti di Facebook, è stata presentata due mesi fa ed è già stata usata da 500mila persone, per un totale di tre milioni di ricerche. E tra le altre cose è stata anche molto criticata per le controverse implicazioni sulla privacy delle persone. Shaun Walker, giornalista del Guardian che si occupa di Russia, ha incontrato a Mosca Artem Kukharenko (26 anni) e Alexander Kabarov (29 anni), i due fondatori di FindFace. Kabarov ha raccontato a Walker che FindFace si basa su un algoritmo che permette ai suoi utenti «di fare una ricerca tra miliardi di fotografie in meno di un secondo da un normale computer». Ha anche aggiunto che l’app potrebbe facilitare la vita a chi cerca di scoprire l’identità di una persona che gli piace: «Se vedi qualcuno che ti piace, puoi fotografarlo, scoprire chi è e mandargli una richiesta di amicizia. Funziona anche per cercare le somiglianze. Puoi caricare una foto di una star del cinema che ti piace, o di una tua ex fidanzata, e trovare dieci ragazze somiglianti e mandare loro un messaggio».
L’app russa che scopre l’identità di uno sconosciuto da una sua foto. Si chiama FindFace e per ora funziona solo con le fotografie caricate su Vkontakte, il "Facebook russo", e ha implicazioni inquietanti.
Saverio Romano, l’ex ministro dell’Agricoltura nell’ultimo governo Berlusconi, è stato assolto dalle accuse a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa con rito abbreviato. Romano divenne ministro il 23 marzo del 2011 dopo aver dato l’appoggio alla debole maggioranza di allora, tramite Iniziativa Responsabile. In seguito alle accuse per concorso esterno fu al centro di molte discussioni e scontri politici. Partito Democratico, Italia dei Valori e Futuro e Libertà per l’Italia presentarono una mozione di sfiducia nei suoi confronti, che fu però respinta dalla Camera. Romano terminò il proprio incarico a metà novembre 2011, quando il governo di Silvio Berlusconi rassegnò le dimissioni. L’ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano è stato assolto dall’accusa di concorso in associazione mafiosa dal Tribunale di Palermo. Dopo due richieste di archiviazione da parte della Procura e l’imputazione coatta, si conclude così, con la sentenza emessa al termine del giudizio abbreviato, la vicenda giudiziaria dell’esponente politico del Pid.
L’ex ministro Romano è stato assolto. Era accusato di concorso in associazione mafiosa a Palermo.
Mercoledì sera è stato depositato in commissione Affari costituzionali alla Camera il testo della riforma della legge elettorale sottoscritto da Partito Democratico, Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Nuovo Centrodestra, secondo quanto riportano i maggiori quotidiani italiani, ha sottoscritto il testo dopo che è stata eliminata la cosiddetta “clausola salva-Lega”, la norma che avrebbe consentito alla Lega Nord e ad altri partiti connotati territorialmente di superare lo sbarramento previsto. La legge elettorale, molto discussa nei giorni scorsi perché frutto di un accordo tra il segretario del PD Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, è un sistema proporzionale in cui i seggi si attribuiscono su base nazionale. I candidati eletti vengono scelti sulla base di circa 120 collegi all’interno del quale ogni partito o coalizione presenterà una breve lista di candidati. Non ci sarà la possibilità di candidature multiple in diversi collegi mentre ci sarà l’obbligo di liste composte per il 50 per cento da donne. Verrà assegnato direttamente un premio di maggioranza del 18 per cento a chi ottiene più voti purché siano almeno il 35 per cento dei voti validi del totale nazionale (nel caso in cui nessuno raggiunga il 35 per cento si va al doppio turno). In caso di ballottaggio non saranno consentiti apparentamenti tra liste o coalizioni di liste presentate al primo turno con le due liste o coalizioni di liste che hanno avuto accesso al ballottaggio.
Il testo della nuova legge elettorale. È stato sottoscritto da PD, Forza Italia e NCD e depositato in commissione Affari Costituzionali alla Camera: vieta, tra le altre cose, candidature multiple in diversi collegi.
Sabato 12 ottobre è avvenuto il primo test del MOSE (Modulo Sperimentale Elettromeccanico), il sistema di dighe mobili che dovrebbe proteggere Venezia dall’acqua alta. Il test ha riguardato le prime quattro paratie che sono state installate in uno dei canali che danno accesso alla laguna di Venezia. Il sistema, composto in tutto da 78 paratoie, dovrebbe essere completato nel 2016. Il progetto al suo completamento dovrebbe costare 5 miliardi e mezzo di euro. Le quattro paratie testate sabato si trovano nel canale di Lido-Treporti. Altre paratie dovranno essere sistemate alle bocche di porto di Malmocco e Chioggia. Ognuna di esse è larga venti metri e alta dai 19 ai 29 metri, a seconda della profondità del punto dove sarà posizionata.
Il primo test del MOSE. È avvenuto ieri: i lavori dovrebbero finire nel 2016, ma nella prossima legge di stabilità bisognerà trovare più di 600 milioni di euro per finanziare il progetto.
Business of Fashion (BOF), uno dei più autorevoli giornali di moda, ha messo in fila quelli che considera i dieci migliori video realizzati dalle case di moda negli ultimi mesi. BOF scrive che le aziende hanno spesso trascurato il grosso potenziale dei video per promuovere le loro collezioni, limitandosi a utilizzarli per mostrare i filmati del backstage o a riproporre una versione della pubblicità su carta adattata al formato. Ultimamente alcuni marchi hanno però iniziato a sperimentare e utilizzare i videoclip in modo più innovativo e interessante, come per esempio Kenzo che ha girato un mini-film sugli adolescenti, o Balenciaga che ha proposto i suoi accessori ispirandosi allo stile di Wes Anderson. Alla selezione di BOF, la redazione moda del Post aggiunge anche questo video di Louis Vuitton con Michelle Williams, che ricorda in qualche modo le ambientazioni della serie tv True Detective. Nel video il duo di ballerine giapponesi Aya Sato e Bambi (conosciute come AyaBambi) balla il vogue, un tipo di danza nata per imitare con gesti angolari e fluidi le pose dei modelli delle sfilate e di quelli sulle copertine di Vogue, da cui la danza prende il nome. Il video, brevissimo e con una colonna sonora di musica elettronica, è in bianco e nero, ed è stato presentato in occasione della collezione autunno/inverno 2015 di Alexander Wang.
I 10 video di moda più belli del momento. Scelti da Business Of Fashion: ci sono il mini-film sugli adolescenti di Kenzo e quello di Balenciaga ispirato a Wes Anderson.
Dal 19 novembre al 10 gennaio 2016 la galleria ONO Arte Contemporanea di Bologna ospiterà la mostra MADONNA: The Rise of a Star, con circa 55 immagini in diversi formati realizzate da Peter Cunningham, George DuBose e Deborah Feingold, che raccontano l’inizio della carriera “dell’icona pop per eccellenza”, Madonna Louise Veronica Ciccone. Le fotografie in mostra, tra cui alcune inedite, sono state realizzate tutte all’inizio degli anni Ottanta: quelle di George DuBose nell’autunno del 1981 durante un concerto di Madonna col suo gruppo dell’epoca, i Breakfast Club, mentre quelle di Peter Cunningham nel 1982, quando il fotografo, che all’epoca non conosceva Madonna, rimase stupito della sua versatilità, quando da sola preparò il trucco e i vari cambi d’abito per il servizio, che sarebbe in seguito diventato celebre come prova del trasformismo e della personalità di Madonna. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’inizio della carriera di Madonna, fotografato. Una mostra a Bologna espone decine di immagini scattate all'inizio degli anni Ottanta.
È uscito il nuovo disco di Jovanotti: le tracce si possono ascoltare in anteprima su Apple Music. Il disco si intitola Jova Beach Party, ha otto nuove canzoni e si potrà comprare anche in vinile. Il nome è lo stesso del tour che Jovanotti terrà questa estate in 15 spiagge italiane. #sivoooooola https://t.co/BqyMuqfcnz
È uscito il nuovo disco di Jovanotti, “Jova Beach Party”.
Claudio Baglioni, direttore artistico della prossima edizione del Festival di Sanremo, ha annunciato alcuni cambiamenti che saranno fatti al regolamento del concorso canoro per la 68esima edizione. La prima è che non ci saranno eliminazioni: i cantanti in gara, sia nella categoria “giovani” che in quella “campioni”, rimarranno tutti tali fino alla serata finale. La seconda è che non ci sarà la serata delle cover, quella in cui tradizionalmente i concorrenti non cantano la propria canzone ma una vecchia canzone italiana, reinterpretandola. Un festival radicalmente rinnovato nel suo impianto quello raccontato stasera al TG1 dal direttore artistico e "capitano" Claudio Baglioni. Le cinque serate della 68° edizione presentano, infatti, molte novità, sia nelle modalità di gara sia dal punto di vista artistico. «L'eliminazione è stata eliminata. Non ci sarà, come in tutte le edizioni precedenti, quella pratica del dover mandare a casa qualcuno. Chiunque degli invitati al Festival, dei proponenti, che siano essi giovani o campioni, cominceranno il Festival e lo finiranno. Nessuno andrà via, nessuno dovrà fare le valigie. Ci sarà comunque un concorso, ma questo renderà Sanremo simile a un festival del cinema o a un festival letterario». «Non ci sarà una serata dedicata alle cover. Penso che in maniera coerente, chi lavora da tanto tempo a un progetto, a una canzone, abbia dignità e diritto di riproporre quel suo brano, questa volta con altri artisti, ospiti, musicisti o con altri cantanti, in forma di duetto, di trio, come performance aggiuntiva». «Conduttore no, conducente sì. Perché il Festival lo condurrò fino a quel punto, poi dipenderà un po' dalla squadra, ma sicuramente il mio lavoro è già tantissimo, perché significa fare e decidere molti degli aspetti del Festival. Praticamente tutti, dalla scenografia, alla linea editoriale, ai contenuti, al significato generale di questo Festival, che vedrà la musica al centro, visto che hanno voluto un musicista e cantautore alla guida. Salirò sul palco qualche volta per vedere se è tutto a posto. È un po' come il sacrestano che deve rimettere a posto la chiesa dopo la funzione. Io l'ho fatto anche sui miei palchi, una volta mi sono travestito da ragazzo della sicurezza e sono andato a sistemare la moquette davanti al pubblico. Quindi penso che farò anche questi lavori diciamo più piccoli e minimali, di aggiustamento… spolveratina dei vestiti dei presentatori, una botta di coraggio, un colpo sulla schiena al direttore d'orchestra… ecco, mi presterò a questi impieghi di contorno».
Al prossimo Festival di Sanremo non ci saranno né le eliminazioni né la serata delle cover.
Apple licenzierà 190 dipendenti che lavoravano al progetto che si occupava della realizzazione di un’auto a guida autonoma, conosciuto col nome di “progetto Titan”. La notizia è stata annunciata in una lettera inviata al Dipartimento per lo sviluppo dell’occupazione della California ed è stata confermata da Tom Neumayr, portavoce di Apple. I licenziamenti riguarderanno i lavoratori delle strutture di Santa Clara e Sunnyvale e saranno effettivi a partire dal 16 aprile. Apple sta lavorando al progetto Titan da diversi anni, ma di recente aveva gradualmente deciso di ridimensionarlo, rinunciando a costruire un’intera automobile che si guida da sola e preferendo concentrarsi sui software in grado di guidarle. Negli ultimi tempi il calo dei ricavi, il primo in dieci anni da quando è stato introdotto l’iPhone, ha inoltre costretto Apple a rivedere le sue priorità, spostando l’ex capo di Titan su altri progetti, tra cui un nuovo servizio di streaming di film e serie tv che verrà presentato ad aprile.
Apple licenzierà 190 dipendenti che lavoravano al progetto delle auto a guida autonoma.
Huawei, la società cinese di telecomunicazioni, ha fatto causa al governo degli Stati Uniti per via del divieto per le agenzie federali statunitensi di usare i prodotti dell’azienda tecnologica cinese per ragioni di sicurezza nazionale. Il divieto è contenuto nella legge sul bilancio del dipartimento della Difesa per l’anno 2019, firmata dal presidente Donald Trump ad agosto. Già da prima dell’arresto della direttrice finanziaria di Huawei Meng Wanzhou, avvenuto nel dicembre 2018, sia le agenzie di intelligence statunitensi che l’amministrazione stavano infatti prendendo provvedimenti contro Huawei per il timore di possibili attacchi informatici e operazioni di spionaggio compiute dalla Cina attraverso i prodotti dell’azienda. Secondo Huawei, che nega di agire nell’interesse del governo cinese, il divieto per le agenzie federali americane di usare i suoi prodotti è incostituzionale perché non è stato deciso a seguito di un processo. L’azienda sostiene che le istituzioni americane non abbiano prove sufficienti per giustificare il boicottaggio, e che in particolare non le avessero allora.
Huawei ha fatto causa al governo degli Stati Uniti. Secondo l'azienda tecnologica cinese non ci sono ragioni valide dietro al divieto per le agenzie federali americane di usare i suoi prodotti.
Ieri sera a Milano è crollata parte del soffitto di un cinema, ci sono due feriti. Il cinema si trova in via Ludovico Ariosto, nel centro della città, ed è gestito dal gruppo Anteo. Il crollo è avvenuto intorno alle 20.30 durante la proiezione del film E poi c’è Katerine; un pezzo del controsoffitto è caduto su alcuni spettatori seduti in sala, che però era semi-vuota (c’erano soltanto 60 persone, circa un quarto della capienza massima). I due feriti sono una coppia di anziani, che comunque non sono in gravi condizioni. Secondo una prima ricostruzione delle autorità, citata dal Corriere della Sera, il crollo è stato dovuto «a un cedimento strutturale dell’armatura che teneva in posizione il controsoffitto».
Ieri sera a Milano è crollata parte del soffitto di un cinema, ci sono due feriti.
James Passin è un investitore americano che ha lavorato in quasi tutti i mercati emergenti del mondo. Da quasi 10 anni si è trasferito in Mongolia. «Resterò qui fino a che non sarò morto o finché non sarò più interessato a investire in niente», ha detto a Businessweek, che ha raccontato la sua storia. Passin ha attraversato tutta la storia recente della Mongolia: il sonnolento inizio a metà degli anni 2000, il boom dei minerali degli ultimi anni e la brusca frenata nei primi mesi di quest’anno, una parabola tipica di molte economie in via di sviluppo. Ma Passin, a differenza di molti altri investitori, crede ancora in questo paese. La Mongolia è un paese di 3 milioni di abitanti grande più o meno quanto Italia, Francia, Spagna e Germania messe insieme. Fino agli Anni ’90 è stato un paese comunista e un satellite dell’Unione Sovietica. Il suo sottosuolo è uno dei più ricchi di minerali al mondo ed è pieno di rame, carbone, oro, ferro e terre rare. Secondo alcune stime tutte le riserve valgono agli attuali valori di mercato più di 3 mila miliardi di dollari e negli ultimi anni il boom minerario ha attirato investitori da tutto il mondo. Nel 2011 l’economia della Mongolia è cresciuta del 17 per cento e quest’anno si prevede un tasso di crescita del 13 per cento, il secondo al mondo.
Un americano in Mongolia. Si chiama James Passin, fa l'investitore e ci vive da quasi 10 anni: ha visto il boom del paese e la frenata di questi ultimi mesi (ma ci crede ancora).
Il leader della Lega ed ex ministro Matteo Salvini ha smentito di aver incontrato a Milano la senatrice a vita Liliana Segre, come invece era stato comunicato da diversi giornali e telegiornali. La notizia dell’incontro era oggi sulle prime pagine di Repubblica, Stampa, Corriere della Sera, Manifesto, Giornale e Libero, e dentro molti altri quotidiani. Salvini ha detto: «L’incontro con Segre l’avrò più avanti».
Non si capisce più se Salvini ha incontrato Liliana Segre. Il capo della Lega ha smentito la notizia che oggi era sulle prime pagine dei giornali.
Il prossimo mercoledì Apple presenterà probabilmente – a un evento annunciato – una nuova versione dell’iPad, il tablet sul mercato da quasi un anno che fino a ora ha lasciato poco spazio alla concorrenza, che si è dimostrata impreparata e in affanno nel trovare soluzioni alternative valide da offrire agli utenti. Samsung è riuscita a ritagliarsi uno spazio con il proprio Galaxy, HP e RIM (il produttore dei BlackBerry) sono ancora al lavoro per sistemare i loro tablet che saranno sul mercato a metà anno, mentre Motorola ha da poco rotto gli indugi avviando le vendite di Xoom, un dispositivo promettente che potrebbe complicare le cose ad Apple. Esteticamente Xoom è del tutto simile all’iPad: cornice nera, angoli arrotondati e retro bombato. Lo schermo è da 10 pollici e il tablet ha dimensioni e peso molto vicini a quelli dell’iPad. Rispetto al dispositivo di Apple, lo schermo è però più definito e consente di vedere video in HD, le casse offrono una migliore definizione del suono e la potenza complessiva di calcolo è superiore perché lo Xoom usa un sistema dual-core, due processori indipendenti che lavorano insieme.
Xoom, un altro che ci prova. Motorola sfida Apple con un tablet che usa Android e Flash, ma con poche novità.
In un’intervista pubblicata dal Quotidiano Nazionale, il segretario del PD Matteo Renzi ha proposto l’introduzione di un salario minimo legale tra i 9 e i 10 euro l’ora, cioè una soglia minima che deve essere corrisposta per ogni ora di lavoro per cui non sia già prevista una retribuzione minima da parte dei contratti collettivi nazionali. È una proposta nuova di cui nel PD si parla da una settimana. Ad anticiparla era stato Tommaso Nannicini, docente di economia e responsabile del programma economico del PD, che in un articolo pubblicato su Avvenire aveva scritto: «È il momento di introdurre un salario minimo legale che abbracci tutti i lavoratori». Lo scorso ottobre, durante la conferenza programmatica del PD, Renzi aveva detto sul salario minimo: «Non è una proposta del Pd ma parliamone». Ieri, per la prima volta, la proposta è diventata concreta: Renzi ha parlato di una cifra, un salario orario minimo tra i 9 e i 10 euro l’ora, e l’ha definita una proposta “molto importante”, che potrebbe «migliorare la qualità del lavoro, oltre che la quantità».
La proposta di Renzi sul salario minimo. Il leader del PD prevede di fissare una retribuzione minima tra i 9 e i 10 euro l'ora, una cifra che diversi esperti considerano troppo alta.
Il disegno di legge sulle intercettazioni approvato dal Senato il 10 giugno 2010 al momento all’esame della Camera, nella parte in cui interviene, modificando radicalmente l’articolo 8 della legge 8 febbraio 1948, numero 47, introduce delle novità che suscitano gravi perplessità. E questo già si sapeva, e le righe che aprono l’articolo nella pagina dei commenti e delle opinioni del Corriere della Sera di oggi pare di averle lette mille volte nelle ultime settimane. Ma questa volta parlano d’altro: dopo le inchieste, dopo i giornali, dopo i blog, una nuova e trascurata vittima della legge sulle intercettazioni sono i libri. La questione è simile a quella che riguarda i blog ma forse anche più complicata, come spiegano i firmatari dell’articolo-appello, un gruppo di avvocati e giuristi.
Il bavaglio pure ai libri? la legge sulle intercettazioni impone termini assurdi e iniqui per l'obbligo di rettifica anche alla "stampa non periodica".
Un tribunale brasiliano ha disposto l’arresto di uno dei dirigenti di Google nel paese, con l’accusa di non aver rimosso per tempo da YouTube alcuni video in cui veniva criticato un candidato alle prossime elezioni amministrative del 7 ottobre nel Mato Grosso do Sul, lo stato federato del Brasile che si trova a sud-est, al confine con Bolivia e Paraguay. L’ordine di arresto è stato emesso alla fine della scorsa settimana, è stato trasmesso dal tribunale alla polizia e riguarda il dirigente Fabio José Silva Coelho. Google ha annunciato che ricorrerà in appello contro la decisione del giudice e che YouTube non può essere considerato responsabile per i contenuti che vengono caricati sul sito, linea difensiva assunta numerose volte dalla società già in passato. La corte aveva ordinato a YouTube di rimuovere i due video considerati offensivi nei confronti di Alcides Bernal, candidato per il Partito Progressista (PP) a sindaco a Campo Grande, la capitale del Mato Grosso do Sul. L’ordine era stato emesso sulla base delle norme che regolano le elezioni in Brasile e che vietano esplicitamente campagne elettorali che “violano il decoro” dei candidati.
Il Brasile vuole arrestare un dirigente di Google. La società è accusata di non aver rimosso da YouTube alcuni video contro un candidato alle elezioni.
Come era stato ampiamente anticipato, la prima giornata del nuovo Parlamento si è conclusa senza che Camera e Senato siano riusciti a eleggere i loro rispettivi presidenti. La maggior parte dei deputati e senatori, a partire da quelli del PD e del PdL, hanno votato scheda bianca. Solamente il M5S ha votato, come aveva preannunciato, i propri candidati al Senato (Luis Alberto Orellana) e alla Camera (Roberto Fico). Le votazioni in calendario per domani nelle due aule saranno quindi determinanti per l’elezione dei due presidenti. Alla Camera il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, si è riunito con Dario Franceschini ed Enrico Letta per fare il punto sulla situazione. Il PD aveva scelto di votare scheda bianca per dare un segno di disponibilità, soprattutto verso il M5S, e dimostrare di non essere necessariamente interessato a fare eleggere i propri candidati alla presidenza delle due camere. Fin qui la decisione non ha portato frutti. Per quanto riguarda il voto di domani, alla Camera dei Deputati il nome più ricorrente che circola è quello di Franceschini, mentre al Senato non è ancora chiaro quali accordi saranno raggiunti e con quali forze politiche. L’ipotesi che circola di più è che si possa trovare un accordo su Anna Finocchiaro, senatrice PD, anche se nelle ultime ore è circolato anche il nome di Mario Monti.
Il primo giorno del nuovo Parlamento. La cronaca della prima seduta della legislatura, che si è conclusa senza l'elezione dei presidenti di Camera e Senato.
Lunedì 7 ottobre il governo greco ha presentato la prima bozza del suo bilancio preventivo 2014, nella quale si prevede che il prossimo anno la Grecia uscirà dalla recessione che colpisce la sua economia da sei anni, grazie a una crescita dello 0,6 per cento. Per quanto sia ancora una bozza – il bilancio definitivo verrà presentato dal governo a novembre – il documento è stato molto commentato e raccontato, anche con un po’ di scetticismo: l’economia della Grecia si è contratta del 23 per cento dal 2008 e dal 2010 è dipendente dai prestiti dell’Unione Europea, della Banca Centrale Europea e del Fondo Monetario Internazionale. Nel documento la Grecia prevede per il 2014 entrate superiori alle uscite di 2,8 miliardi di euro, cioè l’1,6% del PIL (al lordo del pagamento dei debiti). L’ottimismo sui primi segnali di crescita per l’economia greca è stato espresso anche da Christos Staikouras, vice ministro delle Finanze, che ha detto: «A partire da quest’anno i sacrifici che abbiamo fatto hanno cominciato a dare i loro frutti. Questo bilancio mostra i primi segnali di uscita della Grecia dalla crisi». Staikouras ha aggiunto che la Grecia sta verificando la possibilità di emettere nuovi titoli di stato nella seconda metà del 2014.
La Grecia sta uscendo dalla crisi? nella prima bozza del bilancio 2014 il governo di Atene dice di sì, ma le istituzioni internazionali ci vanno molto caute.
Il presidente della regione Marche, Luca Ceriscioli, ha firmato martedì sera un’ordinanza che prevede la chiusura delle scuole e altre misure straordinarie fino al 4 marzo, per i rischi legati alla diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). La chiusura delle scuole riguarda anche le università e i percorsi di formazione professionale, mentre le altre misure comprendono la chiusura di musei e biblioteche, la sospensione di manifestazioni pubbliche di qualunque natura e quella dei concorsi pubblici. Poco dopo l’annuncio di Ceriscioli, il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia ha detto che il governo potrebbe impugnare l’ordinanza, perché contraria agli accordi presi con le regioni nelle quali per il momento non ci sono situazioni particolarmente gravi legate al coronavirus.
Nelle Marche è stata decisa la chiusura delle scuole e la sospensione degli eventi pubblici fino al 4 marzo.
In occasione dell’anniversario dei 200 anni dalla propria fondazione, la rivista scientifica New England Journal of Medicine ha pubblicato un grafico, ripreso anche dall’Atlantic, che mostra il cambiamento del tasso di mortalità e delle cause delle morti nella popolazione statunitense, confrontando i dati del 2010 e quelli del 1900.
Le cause di morte, nel 1900 e oggi. L'Atlantic ha pubblicato un grafico che mostra il cambiamento nelle cause che portano alla morte degli statunitensi negli ultimi 100 anni.
Il sito della Casa Bianca ha annunciato che mercoledì 21 gennaio verrà organizzato per il secondo anno consecutivo il “Big Block of Cheese Day”, una giornata in cui alcuni membri dell’amministrazione di Barack Obama risponderanno sui social network alle domande dei cittadini americani su argomenti a loro scelta (e in particolare sul discorso sullo stato dell’Unione, che Obama terrà il 20 gennaio). Gli americani potranno partecipare su Facebook, Twitter, Instagram e Tumblr, utilizzando l’hashtag #AskTheWH. Per pubblicizzare l’evento, l’amministrazione americana ha diffuso un video piuttosto divertente a cui hanno partecipato alcuni attori di West Wing – famosa serie tv di Aaron Sorkin andata in onda tra il 1999 e il 2006 sulla vita e il lavoro di un immaginario presidente degli Stati Uniti e della sua amministrazione. Nel video, molto simile a uno diffuso per lo stesso evento l’anno scorso, ci sono alcuni tra i principali attori di West Wing – Bradley Whitford, Joshua Malina, Mary McCormack, Dulé Hill, Richard Schiff, Allison Janney e Martin Sheen, che nella serie interpretava il presidente Josiah Bartlet – che provano a convincere il vero portavoce della Casa Bianca Josh Earnest a organizzare il “Big Block of Cheese Day”.
Lo spot per il il “Big Block of Cheese Day”, con il cast di West Wing. È un giorno in cui i cittadini possono fare domande sui social network ai membri dell'amministrazione Obama, ma ha una storia in cui c'entrano l'ex presidente Andrew Jackson e del formaggio vero.
Stasera Rod Stewart suona all’Arena di Verona, e ci saranno momenti emozionanti e commoventi malgrado il suo recente repertorio di cover sia piuttosto stucchevole e con tutta probabilità vi attingerà lautamente. In parziale supplenza, il Post vi offre una selezione delle sue cose migliori di sempre, tratte da “Playlist” di Luca Sofri (direttore peraltro del Post). Una volta era davvero bravo. Trent’anni fa ha cantato canzoni formidabili, con quella voce lì. Poi ha tirato i remi in barca; ma le ha provate tutte e sempre vendendo milioni di dischi. Adesso registra raccolte di classici da autogrill che rifatti da lui suonano ridicoli, ma vende anche queste. Ci sono anche tutte quelle cose di lui e le ragazze, e di lui e il calcio, e di lui e le macchine, ma era un’altra vita e un altro mondo.
Tonight’s the night. Rod Stewart, 65 anni, è stasera all'Arena di Verona. Piccola guida affezionata e indulgente alle sue canzoni.
Il Movimento 5 Stelle terrà un voto sulla piattaforma online Rousseau sul sostegno al potenziale governo guidato dal presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. Il voto sarà aperto per 24 ore a partire dalle 13 di mercoledì 10 febbraio, e potrà esprimersi chi è iscritto a Rousseau da almeno 6 mesi. Nelle prossime ore verrà comunicato più precisamente a quale quesito dovranno rispondere gli iscritti che vorranno partecipare. Il sostegno del M5S è di fatto determinante per la maggioranza, a meno di un’alleanza che abbia come principali partiti i soli Partito Democratico e Lega, attualmente poco plausibile. Dopo che i leader del M5S si erano schierati nettamente contro Draghi, nei giorni scorsi la dirigenza ha progressivamente ammorbidito le sue posizioni, e ora sembra che la componente “governista”, che vuole entrare nel governo Draghi, sia maggioritaria.
Il Movimento 5 Stelle terrà un voto sulla piattaforma Rousseau sul sostegno al governo Draghi.
Esce il 15 giugno in Italia, per Mondadori, il nuovo libro di E.L. Doctorow, “Homer & Langley” che romanza la storia di Homer e Langley Collyer. Figli di un medico benestante, vissero in una grande casa ad Harlem ai primi del Novecento. Dopo la morte dei genitori, i due fratelli gradualmente si sottrassero al mondo e cominciarono ad accumulare cose nella loro abitazione. Avevano ammassato 180 tonnellate di oggetti, spazzatura, e cose senza valore quando le autorità scoprirono i loro corpi nel 1947. Langley rimase travolto da una valanga di oggetti, lasciando Homer, cieco e dipendente dal fratello, a morire di fame. Come avevamo raccontato, grazie alla pubblicazione di “Homer & Langley” la tendenza a conservare e raccogliere oggetti e la difficoltà a liberarsene (una vera e propria patologia chiamata “disposofobia”) l’anno scorso è entrata assiduamente nei racconti dei giornali americani.
“Homer & Langley”, il nuovo libro di E. L. Doctorow. La storia dei due fratelli newyorkesi travolti dalla loro follia e dalle loro cose.
L’oritteropo è l’animale-che-non-conoscete della settimana: è l’unica specie dell’ordine dei Tubulidentati, è diffusa nell’Africa sub-sahariana ed è conosciuto anche con il suo nome aardvark, che in afrikaans significa “maiale di terra”. A noi sembra una specie di incrocio tra un maiale e un formichiere: una specie di formichiere rosa saltellante, anche se in realtà non si nutre di formiche ma soprattutto di termiti. Se questa descrizione non vi ha intenerito, potete provare con la foto, dov’è c’è un piccolo aardvark di 23 giorni accovacciato vicino alla mamma. Per chi ha gusti più tradizionali, ci sono ben due piccoli panda giganti appena nati (uno talmente piccolo che è ancora rosa), un cucciolo di leone e addirittura un gattino randagio. Chi non è in vena di pucciosità può invece trovare conforto nella faccia ingrugnita di un leopardo delle nevi, nella lotta tra due orsi bruni, e nell’espressione soddisfatta di una mucca che si gratta la schiena dopo essere stata munta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Due panda giganti prima di diventare giganti (MOLTO prima), un piccolo aardvark (eh?) e una lotta tra orsi, tra le migliori foto bestiali della settimana.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 8.804 nuovi casi di contagio da coronavirus e 83 decessi, per un totale di 381.602 casi e 36.372 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 6.382 (373 in più rispetto a ieri), di cui 586 nei reparti di terapia intensiva (47 in più di ieri). Sono stati inoltre analizzati 162.932 tamponi e testate 98.542 persone: è risultato positivo il 5,4 per cento dei tamponi testati. Ieri i contagi registrati erano stati 7.332, i tamponi analizzati 152.196 e le persone testate 87.601. – Leggi anche: Il tasso di positività dei tamponi, spiegato
I dati sul coronavirus di oggi, giovedì 15 ottobre.
Domenica si è tenuta allo Shrine Auditorium di Los Angeles la ventunesima edizione degli Screen Actors Guild Awards, i premi sul cinema e la tv consegnati dalla Screen Actors Guild, il sindacato di chi lavora nel mondo del cinema e della tv americana. Sono una sorta di anteprima dei premi Oscar e considerati molto prestigiosi tra chi fa parte del settore: di fatto sono quelli che lavorano nel mondo del cinema e della tv che premiano i migliori tra loro. Le categorie sono suddivise tra i premi riservati al cinema e quelli per la tv, che a loro volta riguardano le miniserie o film per la tv, le serie tv drammatiche e le serie tv comiche. C’è anche un premio per la carriera, che quest’anno è stato assegnato a Debbie Reynolds. Nell’ambito del cinema, Eddie Redmayne è stato premiato come Miglior attore protagonista per La teoria del tutto e Julianne Moore come Miglior attrice protagonista per Still Alice; J.K Simmons è stato scelto come Miglior attore non protagonista per Whiplash e Patricia Arquette come Miglior attrice non protagonista per Boyhood. Il Miglior cast invece è quello di Birdman, uno dei film candidati all’Oscar. Di seguito la lista di tutti i vincitori, mentre qui si possono leggere anche i candidati nelle diverse categorie.
Le foto più belle dei SAG Awards 2015. Sono i premi che il sindacato della tv e del cinema assegna ogni anno ai suoi iscritti: un'anteprima degli Oscar.
Mark Zuckerberg, fondatore e CEO di Facebook, è a Roma dove ha partecipato a una sessione di domande e risposte con gli studenti dell’università Luiss. Zuckerberg e sua moglie Priscilla Chan sono andati sabato a Como al matrimonio di Daniel Ek, fondatore e capo di Spotify, e domenica a Modena dove tra le altre cose hanno mangiato all’Osteria Francescana di Massimo Bottura, considerato il miglior ristorante del mondo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il video del dibattito con Mark Zuckerberg a Roma. Il capo di Facebook, in visita in Italia, ha tenuto un incontro con gli studenti dell'università Luiss di Roma.
Un anno fa, alle 3.36 del 24 agosto, un terremoto di magnitudo 6.0 con epicentro sotto le montagne tra Umbria, Marche e Lazio distrusse decine di paesi e provocò la morte di più di 300 persone. I paesi più colpiti furono Amatrice, in Lazio, dove morirono più di duecento persone, Arquata del Tronto, nelle Marche, dove ne morirono una cinquantina, e Accumoli, in Lazio, dove morirono in 11. A un anno dal terremoto rimane molto ancora da fare nei comuni del cosiddetto “cratere”, l’area più colpita dal terremoto. La ricostruzione non è ancora cominciata e, tra polemiche e proteste, la rimozione delle macerie va a rilento. Più di trentamila persone sono ancora sfollate, senza un’abitazione e alloggiate in sistemazioni provvisorie. Il dato più impressionante e più citato in questi giorni è quello della quantità di macerie che restano ancora da rimuovere. Secondo Legambiente, che insieme alla CGIL ha istituto un osservatorio sulla ricostruzione post terremoto, devono ancora essere rimossi 2,4 milioni di tonnellate di detriti. Circa 1,2 milioni di macerie si trovano soltanto in Lazio, ha fatto sapere la regione. In dodici mesi di lavori ne sono state rimosse meno del dieci per cento del totale, circa 227.500 tonnellate. La maggior parte delle macerie sono costituite da edifici pericolanti che dovranno essere demoliti prima di poter procedere alla ricostruzione. La priorità della rimozione è stata data alle strade: quelle di 44 su 52 comuni colpiti sono già state completamente liberate. La presenza di così tante macerie ed edifici ancora pericolanti – che bisognerà decidere se demolire o salvare con altri interventi – significa che di fatto la ricostruzione deve ancora cominciare.
Il terremoto in Centro Italia, un anno dopo. A un anno dalla scossa la ricostruzione non è iniziata, ci sono milioni di tonnellate di macerie da rimuovere e 30 mila persone sono ancora sfollate.
Da qualche settimana Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Germania occidentale stanno facendo i conti con estese infestazioni di processionaria della quercia, un lepidottero le cui larve rilasciano peli urticanti che possono causare irritazioni e altri problemi di salute. La processionaria è originaria dell’Europa centrale e orientale, ma si è diffusa anche più a occidente, complice il caldo precoce in primavera e all’inizio dell’estate. Tenere sotto controllo le infestazioni è complicato, e non sempre le attività di prevenzione sono sufficienti. Le uova di processionaria si schiudono in primavera, di solito in concomitanza con la comparsa dei primi germogli e delle foglie sugli alberi. Questi insetti nidificano solitamente sui tronchi degli alberi, prediligendo le porzioni della corteccia rivolte verso Sud, e che garantiscono quindi una maggiore esposizione ai raggi solari. Le larve si nutrono di foglie di quercia e sono piuttosto voraci, anche perché devono raccogliere le energie per crescere e per affrontare poi la metamorfosi che le trasformerà in farfalle notturne.
C’è un’infestazione di processionaria in parte d’Europa. Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo stanno facendo i conti con le larve di questi insetti, i cui peli sono molto urticanti.
Esattamente 70 anni fa, un aereo da ricognizione tedesco che sorvolava Stalingrado, nella Russia meridionale, comunicò al comando che per la prima volta in sette mesi, tra le macerie della città, non c’erano più segni di combattimento. Due giorni prima il comandante tedesco aveva disobbedito all’ordine di Hitler di resistere fino all’ultima pallottola – quella destinata a sé stesso – e si era arreso all’Armata Rossa. Altri centomila soldati dell’Asse lo avevano seguito nei due giorni successivi. Tra questi c’erano anche 77 italiani, finiti per sbaglio nella morsa che aveva circondato la città di Stalingrado. Soltanto due di loro tornarono in Italia. Quella dei 77 soldati a Stalingrado è una storia che è stata sconosciuta per lunghissimo tempo e di cui non si ritrova quasi traccia negli archivi ufficiali. Non ci sarebbero dovuti essere soldati italiani in città: quando nel novembre del 1942 i russi circondarono Stalingrado, ci combattevano solo tedeschi. Gli italiani si trovavano in un altro punto del fronte e per quei 77 italiani fu un incredibile colpo di sfortuna trovarsi coinvolti nell’ultima fase di una delle battaglie più famose (e più dure) della storia.
Stalingrado e 77 italiani. La storia di una delle battaglie più famose della storia, 70 anni fa, e di alcuni soldati italiani che ci si trovarono in mezzo per sbaglio.
Eben Alexander è un neurochirurgo americano di 59 anni che è diventato molto famoso soprattutto negli Stati Uniti – ma anche nel resto del mondo – dopo aver pubblicato A Proof of Heaven (in Italia pubblicato quest’anno da Mondadori con il titolo Milioni di farfalle), un libro autobiografico in cui parla di un’esperienza “pre-morte” che Alexander avrebbe vissuto quando, a causa di una malattia che colpì il suo sistema nervoso, rimase in stato di coma per sette giorni, dal 10 al 17 novembre 2008. Il libro, nel quale Alexander afferma l’esistenza di un luogo «che è molto più che un paradiso», e in cui ciò che resta della persona si fonde con un’entità che lui chiama «Dio» in un contesto di amore e conoscenza totale, è uscito nel 2012 e da allora è sempre rimasto nella classifica dei best seller del New York Times. Lo scorso martedì 2 luglio, però, il magazine americano Esquire ha pubblicato una lunga inchiesta del giornalista Luke Dittrich, il quale, dopo aver parlato più volte con Alexander e con varie persone con cui Alexander ha avuto contatti in passato, smonta l’argomento principale sul quale è fondato il libro intero, cioè che le esperienze raccontate da Alexander non fossero scientificamente compatibili con il suo quadro medico. Secondo quanto ha raccontato Alexander infatti «durante il coma non è che il mio cervello funzionasse parzialmente – non funzionava per nulla». Per questo, sostiene, non sarebbe stato scientificamente possibile avere visioni, anche di tipo allucinatorio oppure onirico. Inoltre, Dittrich ricostruisce una biografia di Alexander che mette pesantemente in dubbio la sua sincerità e correttezza.
La storia di Eben Alexander, smontata. L'esperienza di "pre-morte" e visione del paradiso raccontata in un libro che sta vendendo milioni di copie è accusata di falso da un'inchiesta di Esquire.
A causa dello scarico, forse per errore, dell’acqua di zavorra, o per una falla nello scafo di un mercantile, si sono riversate in un tratto di mare a Taranto 20 tonnellate di carburante, secondo le prime stime delle squadre di intervento. L’incidente è avvenuto la notte scorsa e la Capitaneria di porto è intervenuta su segnalazione dell’equipaggio di un’altra nave, che ha notato alcune chiazze intorno all’imbarcazione battente bandiera panamense. Non è ancora del tutto chiaro quali siano state le cause della perdita, ma da diverse ore sono già iniziate le operazioni di bonifica. Si stima che la chiazza nel tratto del mar Grande abbia una estensione di circa 800 metri quadrati. Sul posto sono al lavoro i mezzi della Capitaneria di porto e della società Ecotaras: hanno circoscritto la zona e avviato le procedure per ripulire il tratto di mare. Secondo l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa), sarebbero già state recuperate circa 8 tonnellate di carburante. Per completare le operazioni di bonifica saranno necessari alcuni giorni. La situazione è difficile, ma tenuta sotto stretto controllo, dicono i responsabili delle operazioni.
20 tonnellate di carburante scaricate in mare a Taranto. La chiazza è ampia 800 metri quadrati ed è stata causata da una perdita di un mercantile battente bandiera panamense.
Il 6 maggio è stato presentato a Milano il festival internazionale di fotografia Cortona On The Move – fotografia in viaggio. Il festival, arrivato alla quarta edizione, è curato da Arianna Rinaldo e dall’associazione “On the move”: inizierà il 17 luglio 2014 e si concluderà il 28 settembre. Nei giorni del festival a Cortona, in provincia di Arezzo, alcuni dei più importanti fotografi internazionali racconteranno storie, viaggi e avventure. I primi due mesi, dal 17 luglio al 20 luglio, saranno i più ricchi di eventi: incontri e workshop, letture portfolio con fotografi esperti e photo editor italiani e internazionali, inaugurazioni, dibattiti e proiezioni. Tra i grandi fotografi in mostra quest’anno ci sono anche Rob Hornstra, Jacob Aue Sobol, William Albert Allard e un’esposizione sulla smart photography curata da Kathy Ryan e Scott Thode.
Fotografie da “Cortona On The Move”. È stata presentata la nuova edizione di un importante evento di fotografia internazionale, dedicato al viaggio: inizia il 17 luglio.
Domenica è morto a Roma Luigi Covatta, ex parlamentare del Partito Socialista Italiano (PSI) e direttore di Mondoperaio, rivista mensile di politica e cultura fondata nel 1948 da Pietro Nenni, uno dei leader storici del PSI. Covatta aveva 77 anni. Covatta nacque nel 1943 a Forìo, un comune sull’isola di Ischia (Napoli). Si presentò per la prima volta alle elezioni politiche nel 1972 con il Movimento Politico dei Lavoratori, un partito appena nato di cui lo stesso Covatta fu tra i fondatori e che voleva rappresentare i cattolici progressisti e di sinistra. Alle elezioni del 1972 il partito ottenne solo lo 0,36 per cento, e si sciolse. La maggior parte dei suoi esponenti, tra cui Covatta, passò al PSI.
È morto a 77 anni Luigi Covatta, ex politico socialista e direttore della rivista “Mondoperaio”.
A metà giugno le prime notizie sul desametasone – un farmaco antinfiammatorio steroideo con risultati promettenti nei casi gravi di COVID-19 in una ricerca svolta nel Regno Unito – erano state diffuse con grande enfasi dal governo britannico e accolte con interesse da medici e ricercatori che si occupano della malattia causata dal coronavirus. A distanza di una decina di giorni dall’annuncio alla stampa, il gruppo di ricerca ha infine messo a disposizione il proprio studio online, dal quale emerge che il desametasone potrebbe causare danni in chi ha forme più lievi di COVID-19 e dovrebbe quindi essere utilizzato con grande cautela. Il desametasone è impiegato in medicina dai primi anni Sessanta: è un farmaco economico e facile da reperire, utilizzato soprattutto per trattare malattie come l’artrite reumatoide, l’asma, alcuni tipi di allergie gravi e patologie croniche che interessano l’apparato respiratorio. Come altri antinfiammatori steroidei (cortisonici), il desametasone blocca alcuni meccanismi del sistema immunitario consentendo di tenere sotto controllo i processi infiammatori.
Il desametasone contro la COVID-19 non è per tutti. Uno dei farmaci più promettenti per trattare la malattia causata dal coronavirus è utile nei casi gravi, mentre potrebbe fare danni tra i pazienti con sintomi lievi.
La NASA è alla ricerca di nuovi astronauti e per trovarli ha pubblicato un annuncio di lavoro online, sul sito UsaJobs.gov, usato dal governo degli Stati Uniti per segnalare la disponibilità di nuovi posti nelle sue agenzie. Era dal 2011 che l’ente spaziale statunitense non cercava nuovo personale per andare nello Spazio: benché ci siano state riduzioni della spesa negli ultimi anni, i piani per la NASA continuano a essere piuttosto ambiziosi e riguardano la Stazione Spaziale Internazionale e lo sviluppo delle tecnologie per portare un primo equipaggio di astronauti su Marte tra una ventina di anni. Per partecipare è necessario essere cittadini statunitensi e i criteri di preselezione imposti dalla NASA sono piuttosto severi:
La NASA assume nuovi astronauti. Servono una laurea (ma non una qualsiasi), tre anni di esperienza nel proprio settore, una buona vista: e bisogna essere più alti di 1,58 metri.
Il ministro dei Beni e delle Attività culturali Alberto Bonisoli ha firmato il decreto attuativo che estende il “bonus cultura” – il buono da spendere in prodotti culturali istituito dal governo di Matteo Renzi per tutti i diciottenni italiani – a chi ha compiuto o compirà 18 anni nel 2018. Il decreto è stato firmato dopo aver ottenuto il parere positivo del Garante per la protezione dei dati personali e del Consiglio di Stato, che il 15 giugno aveva stabilito che per poter finanziare il bonus per i diciottenni del 2018 e del 2019 sarebbe servita una legge apposita. Il decreto sarà operativo non appena sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale; da quel giorno i ragazzi potranno registrarsi alla piattaforma 18app.italia.it per riscuotere il buono. Non è ancora chiaro se il “bonus cultura” per i nuovi diciottenni sarà ancora di 500 euro come in passato o se la cifra a disposizione sarà modificata. Chi ha compiuto 18 anni o li compierà entro la fine dell’anno potrà registrarsi entro il 30 giugno 2019 sul sito e utilizzare il buono entro il 31 dicembre 2019. In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, però, sul portale 18app la registrazione e la richiesta dello SPID – il sistema pubblico per l’identità digitale – sono consentite solo ai ragazzi nati nel 1999.
Il “bonus cultura” per i diciottenni è stato confermato dal governo.
Al Post avevamo avuto posizioni diverse sulla scelta delle opposizioni di non partecipare alla seduta di ieri alla Camera e non ascoltare l’intervento di Berlusconi. Ad alcuni, come Stefano Menichini, era sembrata una scelta giusta di dissenso estremo, ad altri – lo avevamo scritto già ad aprile – le pretese di “Aventino” erano parse un’ultima inconsistente trovata di un fronte senza più idee migliori, e una sanzione dell’incapacità di condurre un regolare confronto parlamentare. Ma ieri era ieri, chiacchiere e distintivo. La partita si giocava oggi, col voto di fiducia in aula, i numeri, le cose che restano, e il governo messo in discussione e a rischio di sconfitta. E crisi di governo. Non sarebbe successo, sappiamo ora, nemmeno se cinque deputati radicali avessero aderito alla scelta delle opposizioni – stavolta concreta, strategica e a conti fatti sicuramente vincente – di far mancare il numero legale. Il governo non avrebbe ottenuto la fiducia, ma nemmeno la “sfiducia”. Però il guaio politico parlamentare in cui si era messo martedì con la sconfitta sul rendiconto finanziario si sarebbe aggravato, e se questa opposizione ha dovuto rinunciare da tempo alle “spallate”, fa bene invece a investire nel logoramento progressivo della maggioranza politica, a forza di nuovi colpi ben assestati.
Non ci sono più i radicali. Col voto di oggi hanno fatto il contrario di ciò per cui sono stati eletti, e squalificato le grandi battaglie eccetera.
La Banca d’Italia possiede la quarta riserva d’oro più grande del mondo, dietro soltanto Stati Uniti, Germania e Fondo Monetario Internazionale. Sono quasi 2.500 tonnellate di oro, per un valore – agli attuali prezzi di mercato – di 90 miliardi di euro. La storia di questo accumulo risale al boom economico del dopoguerra, quando una serie di prudenti governatori della Banca scelsero di investire in lingotti d’oro i proventi in valuta estera delle esportazioni italiane. La riserva avrebbe dovuto funzionare come una sorta di paracadute di emergenza, nel caso in cui la situazione economica del paese fosse volta al peggio. L’ultimo acquisto di oro fu fatto nel 1973, quando la riserva toccò il record di 2.600 tonnellate. Da allora non si parla più di comprare oro, anzi: sempre più spesso si è iniziato a parlare di venderlo o di trovare altri modi per metterlo a frutto. Romano Prodi, per esempio, propose nel 2011 di cederlo a un fondo dove sarebbero dovute confluire le riserve auree di tutte le banche centrali europee, e che sarebbe stato poi usato per garantire l’emissione di un nuovo debito pubblico europeo. Di recente l’attuale maggioranza ha più volte lasciato intendere che queste riserve possano essere utilizzate per finanziare in qualche modo la spesa pubblica: per esempio disinnescando le famose clausole di salvaguardia che rischiano di scattare nel 2020 e far aumentare l’IVA per oltre 40 miliardi di euro.
Di chi è l’oro della Banca d’Italia. E soprattutto, una volta per tutte: chi può disporne? È la quarta riserva più grande del mondo, e secondo alcuni potrebbe servire a fare un sacco di cose.
Di fumetti e graphic novel in Italia non si sa quasi niente, non esistono rilevazioni di vendita ufficiali che abbiano qualche attendibilità e completezza, e non pare che della cosa importi troppo a nessuno. Eppure, quello italiano è un mercato in grande trasformazione e crescita, il quarto a livello mondiale per fatturato, dopo l’irraggiungibile Giappone, gli Stati Uniti e la Francia, ma prima della Spagna. Le ragioni dell’ignoranza sono due: la prima è l’inerzia e/o il disinteresse, un po’ supponente, del mondo dell’editoria, ancora solidamente fondato sui libri; ma la seconda ragione, quella determinante, è che in Italia la vendita di fumetti si disperde in tre canali che non comunicano tra loro e si basano su sistemi di rilevazione diversi e parziali, e non sempre qualcuno rileva qualcosa: l’edicola, la libreria e la fumetteria. I tre canali Il primo canale – il più importante per volumi e, un po’ meno, per fatturato – sono ancora le quasi 30 mila edicole italiane, dove si vendono i fumetti classici, i cosiddetti «industriali», quindi cose tipo Tex, Topolino, Diabolik, Batman, i manga o la Pimpa. La centralità dell’edicola per i fumetti in Italia è un caso unico al mondo: per quanto da un decennio i fumetti industriali perdano quote di mercato, le edicole fanno numeri ancora incomparabili rispetto a quelli di librerie e fumetterie. Le vendite in libreria (3.600) sono in forte crescita, quindi sono in crescita i graphic novel, soprattutto di autori italiani, a cominciare da Zerocalcare, i cui risultati sono determinanti per il risultato di cui sopra. Il terzo canale è quello delle fumetterie, che in Italia sono tra le 200 e le 300, ma sfuggono a ogni rilevazione, anche se sono il luogo dove si servono appassionati e collezionisti, i più attenti alle novità, lo zoccolo duro del mercato. Rimane residuale, invece, il fumetto digitale.
Di cosa parliamo quando parliamo di fumetti. Quello italiano è il quarto mercato mondiale e ora le vendite aumentano anche in libreria, dove Zerocalcare fa sfracelli.
Giovedì pomeriggio un uomo ha cercato di rapinare una filiale di Banca Intesa a Roma, nel quartiere Gianicolense. La rapina non ha avuto successo: l’uomo è stato fermato dalla polizia pochi minuti dopo ed è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli. La storia però è stata riportata da diversi quotidiani nazionali perché il rapinatore in questione è Francesco Zampaglione, musicista e compositore di buon successo ed ex chitarrista della band pop Tiromancino, guidata da suo fratello Federico. Zampaglione ha 49 anni e negli anni Novanta e Duemila ha suonato e composto moltissime canzoni per i Tiromancino, fondati nel 1989. Zampaglione ha avuto anche una carriera solista e contribuito alla colonna sonora di vari film, fra cui Le fate ignoranti di Ferzan Özpetek. Negli anni Zampaglione è entrato e uscito più volte dai Tiromancino, dato che i rapporti con suo fratello Federico non erano buoni. Repubblica racconta che ultimamente si vedevano solo durante le feste di famiglia. Una fonte ha raccontato che durante l’esperienza nei Tiromancino fra i due ci sono stati sia successi sia litigi, «ma d’altronde con Federico ci hanno discusso tutti, è capitato. I fratelli erano divisi ma uniti»
La rapina in banca di Francesco Zampaglione. L'ex chitarrista dei Tiromancino ha provato a rubare una grossa somma di denaro in una filiale di Roma, ma è stato arrestato.
Gli importanti registi Christopher Nolan e Paul Thomas Anderson sono intervenuti contro il “soap opera effect“, un accorgimento che è stato introdotto da diversi anni nel modo in cui i televisori mostrano le immagini in movimento. Il “soap opera effect” è un’opzione che in molti televisori è attiva di default: serve a rendere le immagini più fluide. Il problema è che per alcuni rende le immagini fastidiose e per niente naturali: si chiama così perché crea un effetto che ricorda quello delle soap opera di qualche decennio fa, girate con telecamere di bassa qualità. – Leggi anche: The soap opera effect, di Luca Sofri
Christopher Nolan e Paul Thomas Anderson vogliono cambiare le impostazioni delle nostre tv. Sono intervenuti contro il "soap opera effect" e si sono messi in contatto con chi produce le tv, per cambiare una cosa di cui alcuni non si accorgono e che ad altri dà molto fastidio.
Questa settimana la raccolta delle persone famose e meritevoli di essere fotografate soddisferà un po’ tutti: per gli appassionati di politica ci sono lo sguardo di Kim Jong-un, in visita in Russia per incontrare Vladimir Putin, e quello un po’ più benevolo di Joe Biden, l’ultimo a essersi candidato alle primarie Democratiche per la presidenza degli Stati Uniti. Dal festival musicale del Coachella arriva Janelle Monáe e da quello cinematografico del Tribeca il suo presidente Robert De Niro, Whoopi Goldberg e Alec Baldwin. Per gli appassionati di reali invece ci sono i principi britannici e le principessine spagnole mentre sul fronte cinema ci sono i protagonisti di Avengers: Endgame e quelli dell’ultimo film di James Bond, che uscirà nel 2020. Accontentiamo anche gli scienziati e gli appassionati di animali, con un ritratto di Jane Goodall, la più importante studiosa di primati al mondo, insieme a Glenn Close e al peluche di uno scimpanzé. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Il saluto maori tra il principe William e Jacinda Ardern, gli attori degli Avengers e i tanti al Tribeca, tra i famosi da fotografare in settimana.
È morta giovedì a 80 anni l’attrice statunitense Valerie Harper, famosa soprattutto per le parti recitate negli spettacoli televisivi The Mary Tyler Moore Show e Rhoda, per le quali vinse tre Emmy Awards consecutivi tra il 1971 e il 1973. In Italia era conosciuta per aver recitato nella serie La famiglia Hogan e nei film Una strana coppia di sbirri e Capitolo secondo. Nel 2013 le venne diagnosticato un cancro al cervello, ma continuò a recitare ancora per qualche anno, prima di ritirarsi definitivamente. La sua famiglia non ha rilasciato dichiarazioni.
È morta a 80 anni l’attrice Valerie Harper.
La statunitense Johnson & Johnson, una delle più grandi industrie farmaceutiche e di cosmetici al mondo, ha cambiato la formula del suo conosciutissimo shampoo per bambini, quello che sulla confezione promette di non fare lacrimare gli occhi, grazie alla sua composizione molto delicata. La modifica interessa tutti i mercati in cui è attiva la società e il passaggio alla nuova ricetta avverrà entro i prossimi mesi. Il nuovo Johnson’s Baby Shampoo è all’apparenza uguale identico a quello vecchio, con lo stesso colore e lo stesso profumo, ma non contiene due componenti chimici ritenuti potenzialmente pericolosi: la formaldeide e l’isomero 1,4-diossano. I due composti sono stati rimossi in seguito alla crescente richiesta dei clienti di Johnson & Johnson, che due anni fa accettò di mettere mano alla sua formula per eliminarli entro la fine del 2013. Oltre allo shampoo, è stata cambiata la ricetta di circa altri 100 prodotti sempre per bambini, cosa che ha permesso di escludere i due componenti potenzialmente pericolosi. Entro il 2015 Johnson & Johnson rimuoverà formaldeide e 1,4-diossano da tutti i suoi prodotti anche per adulti, compresi quelli venduti sotto altri marchi posseduti dalla società come Neutrogena e Clean & Clear.
Johnson & Johnson ha cambiato il suo shampoo. Quello per bambini che non fa lacrimare: ha rimosso due composti potenzialmente pericolosi per la salute e ci ha messo due complicati anni.
L’Agenzia spaziale indiana (ISRO) ha riprogrammato il lancio della sua seconda missione lunare per lunedì 22 luglio alle 2.43, ora locale. Lunedì 15 luglio l’agenzia lo aveva rinviato a causa di un problema tecnico emerso a circa un’ora di distanza dall’orario di partenza. Ora ha fatto sapere che un comitato di esperti ha identificato la causa del problema e che sono stati fatti gli interventi correttivi necessari. Chandrayaan 2 is ready to take a billion dreams to the Moon — now stronger than ever before! Join us for the launch on Monday — 22 July, 2019 — at 2:43 PM IST. #Chandrayaan2 #GSLVMkIII #ISRO pic.twitter.com/4ybFcHNkq6
L’Agenzia spaziale indiana (ISRO) ha riprogrammato per il 22 luglio il lancio della sua seconda missione lunare.
Il Guardian ha raccolto le immagini e le storie di alcune specie animali o vegetali scoperte o riscoperte nel 2017. In alcuni casi non erano conosciute agli esseri umani: non si sapeva della loro esistenza. In altri casi si pensava che fossero estinte, ma si è scoperto che non era così. Tra le nuove specie scoperte c’è un gambero con una chela rosa brillante, a cui è stato dato il nome dei Pink Floyd perché sa generare un suono così potente da uccidere pesci di piccola dimensione. C’è poi una specie di gibbone scoperto in Cina a cui è stato dato il nome di Skywalker (come Luke di Star Wars, sì) perché i ricercatori che l’hanno trovato sono fan della saga. Sono interessanti anche le storie delle scoperte: un ragno rarissimo è stato trovato da due volontari del National Trust (un’organizzazione che lavora per conservare e proteggere l’eredità storica e naturale di Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord), un pesce sconosciuto alla scienza è stato invece trovato da un uomo tedesco con l’hobby delle immersioni. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le nuove specie scoperte nel 2017. Dal gibbone chiamato "Skywalker" come Luke, al gambero che emette un suono così potente da uccidere i pesci, e per questo è stato chiamato Pink Floyd.
Un Samsung Galaxy Note 7 sostitutivo, fornito nell’ambito della campagna di richiamo organizzata dalla società per i modelli con batteria a rischio di esplosione, si è surriscaldato e ha emesso fumo sul volo 994 della Southwest Airlines, rendendo necessaria l’immediata evacuazione dell’aeroplano per motivi di sicurezza. L’incidente si è verificato nella mattina di mercoledì 5 ottobre all’aeroporto di Louisville (Kentucky, Stati Uniti), poco prima che l’aeroplano lasciasse il gate e decollasse verso Baltimora. Tutti i passeggeri e l’equipaggio sono usciti dalla porta principale dell’aereo, senza la necessità di utilizzare le altre uscite di emergenza, e nessuno si è fatto male. Samsung attende di fare qualche verifica sul telefono ma la vicenda è un’ulteriore pessima notizia per l’azienda, che da più di un mese deve fare i conti con i malfunzionamenti ai suoi smartphone Galaxy Note 7, con decine di segnalazioni di incendi causati dal surriscaldamento della loro batteria. Il sito di tecnologia The Verge si è messo in contatto con Brian Green, il proprietario del cellulare: ha spiegato che in estate aveva acquistato un Galaxy Note 7 e che in seguito aveva ricevuto un messaggio di Samsung, con l’invito a riportarlo al più presto in un negozio per sostituirlo con un modello sicuro e senza problemi alla batteria. La sostituzione era avvenuta il 21 settembre scorso in un negozio dell’operatore telefonico AT&T. Sulla scatola del Galaxy Note 7 c’era un quadrato nero, uno dei simboli scelti da Samsung per distinguere i nuovi smartphone della campagna di richiamo da quelli difettosi. Green ha anche detto che c’era l’icona verde di una batteria, altro segno di riconoscimento per i nuovi modelli.
Anche i Galaxy Note 7 sostitutivi bruciano. Un aereo è stato evacuato dopo che un nuovo modello dello smartphone Samsung, cambiato con la campagna di richiamo, ha iniziato a produrre fumo in cabina.
Un uomo sospettato di progettare un attentato terroristico è stato arrestato in provincia di Napoli con un’operazione coordinata di polizia e carabinieri. L’arresto è stato eseguito il 20 aprile, ma ne è stata data notizia solamente oggi durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato il procuratore di Napoli Giovanni Melillo, il capo della polizia Franco Gabrielli e il capo dei ROS – il nucleo investigativo dei carabinieri – Pasquale Angelosanto. L’uomo arrestato – Alagie Touray, di 22 anni – è un immigrato del Gambia che si trovava in Italia in attesa che fosse esaminata la sua richiesta di asilo politico. Viveva in un centro di accoglienza a Licola, in provincia di Napoli, da circa un anno ed è stato arrestato lì all’uscita dalla moschea. L’arresto è stato eseguito dopo che la polizia italiana aveva ricevuto una segnalazione dalla polizia spagnola, che aveva trovato – non è stato detto come – un video in cui Touray giurava fedeltà allo Stato Islamico (o ISIS). Il reato di cui è accusato Touray è partecipazione in associazione terroristica.
Cosa sappiamo dell’arresto per terrorismo a Napoli. Un 22enne del Gambia è stato fermato per aver registrato un video in cui giurava fedeltà allo Stato Islamico.
Finalmente la scienza ha risposto a una delle domande più scottanti del nostro tempo: che significa quando uno aggiunge un tweet ai suoi preferiti? Un gruppo di coraggiosi ricercatori dalla Germania e dal Regno Unito ha tenuto sotto controllo il comportamento di 606 persone iscritte a Twitter per arrivare a una risposta definitiva, o meglio: a 25 risposte definitive. Proprio così, ci sono esattamente 25 distinti motivi per i quali le persone mettono i tweet nei preferiti, almeno secondo questa analisi qualitativa approfondita. Eccole tutte e 25, in ordine di popolarità tra la persone che hanno partecipato alla ricerca.
25 motivi per cui si usano i preferiti su Twitter. Un gruppo di ricercatori ha dimostrato che ognuno con quella stellina fa un po' quello che vuole.
Robert Indiana, artista pop statunitense conosciuto soprattutto per la famosa scritta “Love”, è morto sabato 19 maggio a 89 anni nella sua casa sull’isola di Vinalhaven, in Maine, dove viveva da 15 anni. La notizia è stata data oggi dai giornali. Indiana è famoso in tutto il mondo per la scritta “Love”, in maiuscolo e con la “O” storta, che realizzò nel 1965 per una cartolina di Natale del Museum of Modern Art di New York. Nel 1973 divenne anche un francobollo celebrativo da otto centesimi emesso dal Servizio postale degli Stati Uniti, mentre versioni scultoree della scritta sono presenti in tutto il mondo: sulla Sixth Avenue a New York, nel Paseo del Prado a Madrid, nel quartiere NishiShinjuku di Tokyo e in Praça do Rossio a Lisbona. Indiana non registrò i diritti d’autore e questo ha contribuito a renderla una delle opere d’arte pop più conosciute di sempre, riprodotta e parodiata in lingue e mezzi diversi: è richiamata per esempio nella copertina del disco Renegades dei Rage Against the Machine, del singolo “Little by Little” degli Oasis, e in Italia del disco Il primo bacio sulla Luna di Cesare Cremonini.
È morto l’artista pop Robert Indiana, autore della famosa scritta “Love” con la O storta. Che avrete visto riprodotta su francobolli, statue e copertine di dischi, anche italiani.
Dopo settimane di negoziati il comitato organizzatore dell’Eurovision, il noto festival musicale europeo, ha squalificato la Bielorussia dall’edizione 2021 del festival. Il comitato organizzatore, cioè l’Unione europea di radiodiffusione (EBU), lo ha annunciato con un comunicato pubblicato venerdì sul sito dell’Eurovision. Nel comunicato si legge che la canzone bielorussa sottoposta per partecipare al festival – la seconda, dopo che la prima era stata respinta per lo stesso motivo – «viola le regole che assicurano che il festival non sia strumentalizzato» dal punto di vista politico. La Bielorussia non sarà sostituita da alcun paese. Dall’estate del 2020 sono in corso in Bielorussia estese proteste contro il regime del presidente Alexander Lukashenko, che governa in maniera autoritaria dal 1994. Le proteste erano iniziate subito dopo le elezioni del 9 agosto, quando Lukashenko aveva sostenuto di avere ottenuto un improbabile 80 per cento dei voti. Da allora ogni weekend centinaia di manifestanti protestano contro Lukashenko e il regime. Le autorità bielorusse stanno cercando di reprimere le proteste con la violenza e centinaia di arresti arbitrari, fra cui anche quelli di giornalisti, ma per ora le manifestazioni stanno proseguendo.
La Bielorussia non parteciperà all’Eurovision. Il governo ha tentato di presentare per due volte una canzone con un velato messaggio politico a favore del regime di Lukashenko.
Il 17 maggio, il rettore dell’Università di Verona Nicola Sartor ha annullato un convegno che si sarebbe dovuto svolgere la settimana successiva intitolato “Lgbt: richiedenti asilo, orientamento sessuale e identità di genere”, dopo che l’estrema destra locale aveva minacciato di impedirlo. Forza Nuova aveva definito l’università «ostaggio di potenti lobby lgbt». Nicola Sartor ha spiegato la sua decisione con una nota ufficiale in cui si dice: «Ho dovuto disporre la sospensione della giornata, rinviando l’approfondimento dei suoi contenuti scientifici a data da destinarsi. L’evento è uscito dall’ambito scientifico per diventare terreno di contrasto e soprattutto di ricerca di visibilità per diversi attivisti di varia estrazione. L’Università non può prestarsi a strumentalizzazioni da parte di soggetti estranei al mondo scientifico che si scontrano su temi politicamente ed eticamente controversi come quelli delle migrazioni e dell’orientamento sessuale delle persone». Il comunicato è stato criticato da diverse associazioni e movimenti. Venerdì 18 maggio c’è stato un presidio spontaneo davanti al rettorato per chiedere le dimissioni di Sartor. Il rettore, hanno detto al megafono, ha messo sullo stesso piano Forza Nuova e i movimenti LGBT e ha definito l’immigrazione, considerata dal punto di vista della protezione internazionale, e l’orientamento sessuale, legato ai diritti LGBT, delle questioni “politicamente ed eticamente controverse”. In realtà, hanno proseguito i manifestanti, i diritti di cui si sarebbe parlato durante la giornata di studi sono sanciti da convenzioni internazionali e dal diritto costituzionale. Contro Nicola Sartor, e a favore delle sue dimissioni, è stata presentata anche un’interrogazione parlamentare da parte del deputato di Possibile-LeU Luca Pastorino.
A Verona è stato annullato un convegno universitario sui migranti LGBT dopo le proteste dell’estrema destra.
Nell’ultima settimana Apple ha annunciato alcune modifiche al modo con cui amministra il proprio App Store, che dovrebbero dare la possibilità a chi sviluppa le applicazioni di essere meno vincolato al sistema di pagamento dell’azienda e alle sue commissioni. Le concessioni offerte, seppure modeste, arrivano dopo anni di critiche per come gestisce il proprio servizio di distribuzione e vendita delle applicazioni per gli iPhone e gli iPad, sia da parte degli sviluppatori sia dalle autorità antitrust che in numerosi paesi hanno avviato inchieste per potenziali violazioni che potrebbero rivelarsi assai costose per l’azienda. L’App Store fu aperto nel 2008 e nelle intenzioni dell’allora CEO di Apple, Steve Jobs, avrebbe dovuto garantire la diffusione di applicazioni verificate e certificate dalla propria azienda, in modo da rendere più sicuri e affidabili gli iPhone (e in seguito gli iPad). Gli sviluppatori avrebbero avuto a disposizione tutti gli strumenti per realizzare le loro app, mentre Apple si sarebbe fatta carico della loro distribuzione e di riscuotere gli eventuali pagamenti, in cambio di una commissione del 30 per cento su ogni acquisto effettuato dagli utenti all’interno dell’App Store (sia per l’acquisto di un’applicazione, sia per acquistare servizi aggiuntivi offerti all’interno dell’applicazione, come un abbonamento).
La piccola concessione di Apple sull’App Store. I produttori di alcuni tipi di applicazioni potranno segnalare nelle app la possibilità di pagare i loro servizi altrove, evitando le commissioni imposte dall'azienda.
Un disegno di legge per vietare l’uso del burka è stato presentato oggi al Senato dalla parlamentare del PdL Simona Vicari. Il ddl andrebbe a modificare l’articolo 5 della legge n. 152 del 1975, che aveva introdotto il divieto dell’uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo atto a rendere difficoltoso il riconoscimento della persona, in luogo pubblico o aperto al pubblico, senza giustificato motivo. La modifica proposta dalla Vicari estenderebbe il divieto in tutti i luoghi tranne che nell’abitazione privata. «È altresì vietato – recita il testo – in qualsiasi luogo non adibito ad abitazione privata, l’uso di indumenti che comportino la copertura o velatura del volto della persona che lo indossa». «Non ci si vuole sottrarre al processo di integrazione tra i popoli», ha detto la Vicari, «che anzi vogliamo favorire, ma chi decide di vivere in un altro paese deve accettare le regole e gli usi di quel luogo». Una proposta di legge simile era stata depositata alla Camera il 17 settembre da alcuni deputati dalla Lega.
Vietare il burka anche in Italia? una senatrice del PdL ha presentato un disegno di legge per proibire l'uso di indumenti "che comportino la copertura o velatura del volto".
La quarta votazione per eleggere il Presidente della Repubblica si è conclusa con un risultato inatteso, anche rispetto all’incertezza preventivata. Il candidato scelto in mattinata – all’unanimità – dai parlamentari del PD, e appoggiato anche da SEL, Romano Prodi, non solo non ha ottenuto il quorum diminuito della maggioranza semplice (504 elettori), ma lo ha mancato di oltre cento voti, andando ben sotto le previsioni più pessimiste per lui. Alla fine, si è fermato a 395 voti. Evidentemente il numero dei dissociati all’interno dello stesso PD è stato molto alto, e questo dà un ulteriore robusto colpo alla sua leadership, da Bersani a tutto il gruppo dirigente. Complicata anche la valutazione su Matteo Renzi, che aveva appoggiato Prodi con scelta pragmatica mettendo da parte le sue usuali posizioni sovversive, pensando di offrire una tregua ai suoi rivali del partito e di collaborare all’elezione del presidente e invece ora si trova ad aver partecipato a una sconfitta. Prodi ha annunciato con una nota di non essere più disponibile:
Neanche Prodi ce la fa, e rinuncia. Al quarto scrutinio il candidato del centrosinistra manca di molto la maggioranza semplice e tutto è rimandato a sabato: per il PD è un disastro.
Minimum Fax, la casa editrice romana fondata nel 1993 da Daniele di Gennaro e Marco Cassini (che ne è uscito nel 2011 per aprire un’altra casa editrice, Sur), sta attraversando un periodo di rinnovamento grafico ed editoriale. A maggio al Salone del libro di Torino presenterà un nuovo progetto grafico curato dal nuovo art director Patrizio Marini, grafico e designer già autore del logo della casa editrice. Luca Briasco, che è stato direttore editoriale di Fanucci ed editor di narrativa e saggistica straniere per Einaudi Stile libero dal 2006 al 2016, sarà il nuovo editor della narrativa straniera; la saggistica invece sarà curata dal direttore Giorgio Gianotto che prende il posto di Christian Raimo, che diventerà collaboratore per la non fiction di Laterza. Briasco, laureato e con un dottorato in letteratura angloamericana, ha curato e fatto conoscere in Italia molti autori americani del Novecento e contemporanei; ha scritto con Mattia Carratello La letteratura americana dal 1900 a oggi. Dizionario per autori, pubblicato da Einaudi, e Americana, sulla narrativa americana contemporanea, uscito per Minimum Fax. Ha tradotto quasi 50 romanzi e racconti, tra cui James Ballard, Jim Thompson, Ed McBain, Richard Powers, Paul Harding, Edward St. Aubyn. Tra le più recenti ci sono Una vita come tante di Hanya Yanagihara e Il simpatizzante dello scrittore vietnamita naturalizzato statunitense Viet Thanh Nguyen, che ha vinto il premio Pulitzer per la narrativa nel 2016.
Cosa cambia in minimum fax. La casa editrice indipendente ha annunciato un restyling grafico, un nuovo editor della saggistica e uno della narrativa straniera.
Sta circolando – con le formule “a quanto si apprende”, “fonti parlamentari indicano”, eccetera – una lista di parlamentari del PdL che si starebbero organizzando per la formazione di un nuovo gruppo se la sentenza dell’ufficio di presidenza del PdL prevista per stasera alle 19 (anticipata dalle 20 per esigenze televisive) sancisse la rottura decidendo per l’espulsione di Fini e dei suoi. È un modo come un altro di passare il lungo pomeriggio di attesa da parte di addetti ai lavori e interessati, e poi le liste funzionano sempre. Eccola qui, dal sito del Corriere.
I trenta di Fini. In attesa della sentenza delle 19, circola una lista di 30 parlamentari pronti a formare un nuovo gruppo.
Domenica sera gli U2 hanno suonato a Parigi, recuperando una delle due date dei concerti cancellati in seguito agli attentati terroristici del 13 novembre in cui sono morte 130 persone. In origine il gruppo rock irlandese si sarebbe dovuto esibire il 14 e il 15 novembre, ma i due concerti erano stati annullati per motivi di sicurezza e in segno di rispetto nei confronti delle persone uccise dai terroristi dell’ISIS. Il giorno dopo gli attentati, Bono e gli altri componenti degli U2 avevano visitato il Bataclan, storico teatro di Parigi in cui sono state uccise 89 persone durante un concerto della band californiana Eagles of Death Metal. Si era detto che i suoi componenti stessero preparando una sorpresa per fare visita ieri agli U2 sul palco, ma non si sono presentati. Dal palco, Bono ha salutato il pubblico iniziando in francese con un “Vive La France” (“Viva la Francia”), proseguendo poi dicendo che “questa notte siamo tutti parigini”. Bono ha detto che “se amate la libertà, Parigi è la vostra città” e riferendosi alle persone uccise negli attacchi ha spiegato che ci sono poche cose da dire “sul senso di perdita che sentite questa sera: immagino che il lutto sia una ferita che non si chiude mai”.
Il concerto degli U2 a Parigi – foto e video. Il gruppo rock irlandese si è esibito per recuperare le date annullate dopo gli attentati: sul palco Bono ha ricordato le 130 persone uccise.
La Corte di Cassazione ha stabilito che le anagrafi italiane non possono trascrivere gli atti stranieri che riconoscono il rapporto di filiazione tra un bambino nato grazie alla gestazione per altri e il suo genitore non biologico. Dunque le coppie che hanno avuto figli all’estero ricorrendo alla gestazione per altri non possono ottenere che lo stato italiano riconosca automaticamente il rapporto di parentela tra il bambino e il genitore con il quale non ha un legame biologico. Tuttavia i genitori non biologici potranno comunque fare richiesta per adottare i propri figli, come previsto dall’articolo 44 della legge n. 184 del 1983 sulle adozioni in casi particolari. La Cassazione ha spiegato la decisione, arrivata in risposta al caso di una coppia di uomini omosessuali che ha avuto due figli grazie alla gestazione per altri, dicendo che è «a tutela della gestante e dell’istituto dell’adozione». Secondo la Cassazione «il riconoscimento del rapporto di filiazione con l’altro componente della coppia» va contro «il divieto della surrogazione di maternità, previsto dall’art. 12, comma sesto, della legge n. 40 del 2004».
L’anagrafe italiana non trascriverà gli atti stranieri che riconoscono la filiazione del genitore non biologico di bambini nati dalla gestazione per altri.
Apre oggi, presso la Fondazione Forma per la fotografia a Milano, la mostra Infanzia in Pericolo, Child survival in a changing climate, del fotografo Luca Catalano Gonzaga. Catalano Gonzaga è un fotoreporter che collabora con associazioni per i diritti umani, e ha deciso di raccontare con oltre 100 immagini la storia dei bambini e delle persone che vivono in situazioni ambientali instabili. I luoghi delle fotografie sono diversi e i problemi ambientali da cui sono colpiti raccontano l’adattamento e i metodi di sopravvivenza per fare fronte ad emergenze e a repentini cambiamenti ambientali: all’interno del campo profughi Dadaab in Kenya vivono 400.000 eco-rifugiati che scappano per la violenta siccità e la carestia del Corno d’Africa, il ritiro dei ghiacciai dell’Hindu Kush himalayano potrebbe causare la tracimazione di un lago montano e l’allagamento dei villaggi sottostanti, il deserto del Gobi, in Mongolia, avanza sempre più all’interno della capitale Ulan Bator.
La mostra sui bambini e il cambiamento climatico, da oggi a Milano. Le foto di Luca Catalano Gonzaga alla Fondazione Forma.
Il 3 febbraio il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha detto che Emanuele Dessì, il candidato del M5S al centro di critiche e storie poco chiare emerse negli ultimi giorni, ha deciso di ritirare la sua candidatura al Senato. Per la precisione Di Maio ha detto che Dessì «ha rinunciato alla sua candidatura e ha rinunciato alla sua eventuale elezione in Parlamento». Le leggi sul sistema di elezione al Senato però non prevedono che si possa rinunciare a una candidatura modificando le liste già depositate, ha fatto notare la deputata del Partito Democratico Alessia Morani su Twitter. Per questo è possibile che Dessì venga eletto senatore: se succederà, stando alle parole di Di Maio, Dessì rinuncerà al seggio, ma in questo caso non sarà affatto una procedura automatica: è una cosa lunga e complicata.
Risolvere il problema della candidatura di Dessì sarà complicato. Nonostante ciò che dice Di Maio il controverso candidato al Senato del M5S non può ritirarsi ora, e se verrà eletto potrebbe metterci un bel po' a dimettersi.
Giovedì è circolato molto online un vecchio video in cui Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio e potente spin doctor del Movimento 5 Stelle, sostiene che “vecchi” e i “ragazzi down” gli facciano “schifo”. Il video, molto criticato anche dagli avversari politici del M5S, fu girato nel 2004 durante un corso di giornalismo organizzato dal cronista Enrico Fedocci, che ha spiegato su Twitter che si trattava di una «simulazione di una intervista fatta con i miei studenti» e che Casalino «stava provocando», dopo che gli era stato chiesto genericamente di “sollecitare” i ragazzi. «Da sempre a me i vecchi fanno schifo. Cioè, i bambini. E tutti i ragazzi down, mi danno fastidio. Non ho nessuna voglia di relazionarmi a loro né di aiutarli. Poveretti che gli è capitata ‘sta cosa, ma non voglio occuparmene.
Cos’è il video in cui Rocco Casalino parla di “vecchi” e “ragazzi down”. Risale a un corso di giornalismo del 2004 ed è stato molto criticato, ma lui dice che stava provocando gli studenti interpretando un personaggio.
La Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti. Lo ha stabilito venerdì la Giunta per il regolamento del Senato, che ha concesso una deroga ai 30 giorni, in scadenza oggi, entro i quali il Tribunale dei ministri di Catania aveva chiesto che avvenisse il voto. La proposta è stata approvata grazie al voto decisivo della presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, che ha impedito che la conta finisse 6 pari tra maggioranza e opposizione. La maggioranza aveva deciso di votare no alla proposta di deroga sostenendo che, essendo scaduti i termini per votare in Giunta, la questione dovesse essere affrontata nelle prossime settimane, dopo le elezioni regionali in Emilia-Romagna, dato che la prossima settimana proprio a causa delle elezioni c’è una pausa dei lavori del Senato.
La Giunta per le immunità del Senato voterà il 20 gennaio sull’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini per il caso della nave Gregoretti.
Da stamattina in Alto Adige il tratto dell’autostrada A22 fra Bressanone e Vipiteno è chiuso per i danni causati dal maltempo, in particolare dalle eccezionali nevicate che da alcuni giorni stanno causando problemi e disagi in tutta la regione. Sull’autostrada, in particolare, sono caduti alcuni cavi elettrici che hanno causato la chiusura temporanea del tratto. Il sito dell’A22 sta aggiornando la situazione in tempo reale. Più in generale, la situazione continua a essere piuttosto difficile: secondo il Tgr Alto Adige da ieri sera sono caduti sulla regione in media circa 80 centimetri di neve e la protezione civile ha consigliato di evitare di uscire di casa per viaggi non urgenti.
In Alto Adige è stata chiusa l’autostrada fra Bressanone e Vipiteno per danni causati dalla neve.
Mercoledì 30 settembre è scaduto il termine che Mondadori e RCS, due delle più grandi società editrici in Italia, si erano date per accordarsi sulla cessione della divisione RCS Libri a Mondadori. Sull’edizione di oggi di Repubblica, Giovanni Pons ha spiegato che alcuni guai sono sorti proprio giovedì: il problema principale è che Mondadori teme che l’acquisto di RCS Libri – che comprende importanti case editrici fra cui Rizzoli, Fabbri e Sonzogno – possa comportare una multa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (la cosiddetta “Antitrust”). Se Mondadori acquistasse RCS Libri arriverebbe infatti a possedere quasi il 40 per cento del mercato: a fare da concorrenza rimarrebbero soltanto gruppi di piccoli e medie dimensioni, con limitate possibilità economiche. Temendo una multa, Mondadori ha chiesto a RCS di poter pagare i 135 milioni di euro pattuiti per l’accordo solamente dopo una eventuale decisione dell’Antitrust. RCS invece, che ha da tempo grossi problemi economici, vuole ottenere subito i soldi della cessione e ha chiesto a Mondadori di assumersi la responsabilità per eventuali conseguenze presso l’Antitrust. In un comunicato diffuso l’1 ottobre, RCS ha detto che ci sono «punti ancora aperti» ma che il CdA «ha dato mandato all’amministratore delegato di verificare la possibilità di finalizzare entro i prossimi giorni l’operazione».
A che punto è l’affare Mondadori-Rizzoli. Le trattative per la creazione di un unico enorme editore si sono bloccate per il timore di una multa dell'Antitrust, ma riprenderanno nei prossimi giorni.
Come conferma l’agenzia di stampa della Regione Lombardia, le amministrazioni della regione hanno proposto al ministro della Salute Speranza l’istituzione di un “coprifuoco” tra le 23 e le 5 in tutta la Lombardia, a partire da giovedì. Stop di tutte le attività e degli spostamenti, ad esclusione dei casi ‘eccezionali’ (motivi di salute, lavoro e comprovata necessità), nell’intera Lombardia dalle ore 23 alle 5 del mattino. A partire da giovedì 22 ottobre. È la proposta che, all’unanimità, i sindaci di tutti i Comuni capoluogo della Lombardia, il presidente dell’Anci, Mauro Guerra, i capigruppo di maggioranza e di opposizione e il governatore Attilio Fontana, preso atto di quanto rappresentato dal Comitato Tecnico Scientifico lombardo, chiederanno di condividere al Governo, nella persona del ministro della Salute, Roberto Speranza, per fronteggiare la diffusione del coronavirus. […] Inoltre, nella riunione tenutasi lunedì 19 ottobre, oltre a condividere la richiesta di stop ad attività e spostamenti, tutte le parti intervenute hanno condiviso l’opportunità della chiusura, nelle giornate di sabato e domenica, della media e grande distribuzione commerciale. Tranne che per gli esercizi di generi alimentari e di prima necessità.
La regione e i comuni lombardi hanno chiesto al governo di attuare un coprifuoco da giovedì. In cui sia sospeso ogni spostamento all'esterno salvo casi eccezionali tra le 23 e le 5.
Nella raccolta bestiale della settimana c’è un effetto farfalla (ma non la farfalla): lo zoo di Cincinnati ha venduto magliette per il compleanno di un ippopotamo e ha regalato il ricavato agli zoo dell’Australia, che stanno curando gli animali feriti negli incendi. A rappresentarli abbiamo qui un koala sotto cure (ma agli animali alle prese con l’eruzione del vulcano Taal chi ci pensa? I fotografi ci sono, e quindi anche noi). Se l’è vista brutta anche un alce impigliato nei binari ferroviari in Vermont mentre una tigre del Bengala che vive in Guatemala avrà, forse, miglior vita in Sudafrica. C’è uno scontro volante tra avvoltoi, un vermilingua che mostra la lingua, una pitecia dalla faccia bianca nello zoo di Zlin e un nuovo animale guida: il pollo sultano comune. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un vermilingua, una pitecia e un pollo sultano comune, tra i protagonisti della raccolta bestiale della settimana.
Il Corriere della Sera scrive che il regista Fausto Brizzi è indagato per violenza sessuale: dice anche che i magistrati della procura di Roma hanno formalizzato l’accusa dopo che tre donne si sono presentate testimoniando di essere state molestate da lui. Il Corriere precisa però che «l’indagine rischia di finire in archivio. Per due casi l’esposto è stato infatti presentato dopo la scadenza dei sei mesi prevista dalla legge, mentre per l’altra donna non ci sarebbero gli elementi sufficienti a dimostrare l’aggressione». In Italia la legge prevede che si possa procedere legalmente contro un presunto colpevole di violenze sessuali e abusi se la vittima sporge querela entro sei mesi dai fatti. Fausto Brizzi era stato accusato pubblicamente di aver molestato delle donne lo scorso novembre, dopo un servizio delle Iene. Le persone che avevano parlato durante il servizio avevano raccontato storie molto simili e coerenti. Avevano spiegato che Brizzi le aveva ricevute nel suo studio di Roma, che tutte hanno descritto più come una casa, con letto e idromassaggio. Hanno poi detto che Brizzi aveva proposto a ciascuna di loro un massaggio, e poi di improvvisare alcune scene che prevedevano quasi sempre un’interazione tra una moglie e un marito. Con il pretesto di queste scene Brizzi avrebbe cercato il contatto fisico, anche molto molesto, strofinando i suoi genitali sulle donne. Nei racconti, poi, Brizzi è accusato di essersi spogliato completamente e di aver cercato di avere un rapporto con le donne. Lui ha sempre negato di aver avuto rapporti non consenzienti.
Il Corriere della Sera scrive che il regista Fausto Brizzi è indagato per violenza sessuale.
Alle 4 di stamattina c’è stata una scossa di terremoto vicino Amatrice, uno dei comuni più colpiti dai terremoti avvenuti nel Centro Italia nell’estate 2016. La scossa è stata di magnitudo 4.2 ed è stata avvertita fino a Rieti: Repubblica scrive che nei paesi già colpiti la scorsa estate «la popolazione si è riversata nelle strade in preda al panico e ha trascorso la notte fuori dalle abitazioni, sia quelle rimaste in piedi dopo gli eventi del 2016, sia quelle costruite dai soccorsi». Non è ancora chiaro se ci siano feriti o danni. Nella mezz’ora successiva ci sono state altre piccole scosse di assestamento di magnitudo molto inferiore. #terremoto ML:4.2 2017-07-22 02:13:07 UTC Lat=42.57 Lon=13.34 Prof=14Km Zona=L'Aquila. https://t.co/cVcUgGRXH2
Alle 4 di stamattina c’è stata una scossa di terremoto vicino ad Amatrice, di magnitudo 4.2.
Il sito di tecnologia TechCrunch ha scoperto che Facebook sta valutando di rimuovere il conteggio dei like – i “mi piace” – dai post degli utenti, come sta già facendo in via sperimentale su Instagram, social network controllato proprio da Facebook. Jane Manchun Wong, un’ingegnera di Hong Kong specializzata nell’individuare nuove funzioni di questo tipo prima che diventino pubbliche, ha scoperto originariamente l’esperimento di Facebook, che poi lo ha confermato a TechCrunch: non è ancora operativo per nessun utente, però, e non sono stati forniti ulteriori dettagli. Come per Instagram, dove i “mi piace” per alcuni utenti hanno cominciato ad essere nascosti a luglio, le ragioni dietro alla decisione di Facebook sono legate alla cosiddetta “invidia da social network”, l’ansia sociale che dipende dal confronto con la popolarità altrui su internet.
Facebook sta valutando di rimuovere il conteggio dei “mi piace” dai post degli utenti.
Pasquale Viespoli, Adriana Poli Bortone, delegazione di “Coesione nazionale”. (Roberto Monaldo / LaPresse) Pasquale Viespoli, Adriana Poli Bortone, delegazione di “Coesione nazionale”. (Roberto Monaldo / LaPresse)
Tutti al Colle. Ma proprio tutti tutti: le foto delle delegazioni dei partiti, più o meno note e numerose.
Negli ultimi giorni i quotidiani italiani e internazionali sono tornati a occuparsi del flusso di migrazione dal Nord Africa e dal Medio Oriente verso le coste europee. Le associazioni che si occupano di migranti hanno registrato un nuovo picco di arrivi – o meglio, di salvataggi al largo del Nord Africa – nei pressi delle coste italiane. Repubblica scrive che negli ultimi quattro giorni le persone arrivate in Italia sono 13mila (la metà degli arrivi complessivi di luglio). La mattina del 31 agosto Medici Senza Frontiere ha calcolato che in meno di due giorni quasi diecimila persone sono state soccorse nel tratto di mare fra Libia e Italia. Non sono gli unici dati preoccupanti che circolano in questi giorni. Secondo stime dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, la più importante ONG che si occupa di migranti, nel 2016 già 2.721 persone sono morte nel tentativo di raggiungere l’Italia via mare: è una cifra molto vicina a quella delle persone morte nell’intero 2015 sulla stessa rotta. All were rescued from a boat off the coast of Libya. 10,000 have been pulled from the sea in just 3 days. #bbcnews pic.twitter.com/mlzYxxVc8C
Arrivano di nuovo tantissimi migranti. Diecimila in meno di due giorni, tutti dalla Libia, e il flusso sta mettendo pressione sul già precario sistema di accoglienza italiano.
Domani, prima domenica di dicembre, molti musei in Italia saranno gratis grazie all’iniziativa “Domenica al Museo”, che fu istituita nel 2014 dal ministero dei Beni e delle Attività culturali (MiBACT) e che permette l’ingresso gratuito nei musei e nei parchi archeologici statali ogni prima domenica del mese, da ottobre a marzo. Tra le centinaia di luoghi che si potranno visitare gratuitamente ci sono la Reggia di Caserta, i Musei Reali di Torino, il Parco Archeologico di Ostia Antica e le Gallerie dell’Accademia di Venezia.
Domani sarà una di quelle “domeniche gratis al museo”. Su iniziativa del ministero dei Beni e delle Attività culturali, centinaia di luoghi e musei (compresi alcuni dei più famosi e visitati) si potranno visitare senza pagare.
Durante la conferenza stampa di oggi, il presidente della Banca centrale europea (BCE), Mario Draghi, ha annunciato che a partire da maggio 2013 sarà introdotta una nuova serie di banconote in euro. Le nuove banconote saranno molto simili alle attuali, ma con elementi che richiamano la figura mitologica di Europa, e facilmente distinguibili dagli attuali biglietti (oltre ad essere più sicure). Si inizierà con i 5 euro. La Banca centrale europea (BCE) e le banche centrali nazionali (BCN) dell’Eurosistema introdurranno la seconda serie di banconote in euro. La nuova serie, denominata “Europa”, riporta nella filigrana e nell’ologramma il ritratto di Europa, figura della mitologia greca da cui il nostro continente prende il nome. I nuovi biglietti saranno immessi in circolazione gradualmente nel corso di diversi anni, a partire dal taglio da €5 nel maggio 2013.
Le nuove banconote in euro. Le ha presentate la Banca Centrale Europea, ma le avremo in tasca solo dal prossimo anno e dai tagli più piccoli.
McDonald’s, una delle più grandi catene di fast food al mondo, quest’anno ha speso centinaia di milioni di dollari per fare acquisizioni nel settore tecnologico, ottenendo il controllo di aziende e startup che si occupano soprattutto di intelligenza artificiale. La società confida così di rilanciare le proprie vendite, soprattutto negli Stati Uniti dove ha faticato nell’ultimo trimestre, anche a causa della crescente concorrenza dei ristoranti che vendono i loro piatti attraverso le applicazioni per le consegne a domicilio. Nel terzo trimestre di quest’anno McDonald’s ha prodotto ricavi per 5,43 miliardi di dollari, contro i 5,49 miliardi di dollari previsti dagli analisti. Le vendite nei suoi ristoranti negli Stati Uniti sono aumentate del 4,8 per cento, ma era stato previsto un aumento del 5,2 per cento. Le cose sono andate lievemente meglio nel resto del mondo, dove le vendite hanno mancato solamente dello 0,2 per cento le aspettative, arrivando al +5,9 per cento. I risultati hanno fatto perdere valore alle azioni in borsa, passate in pochi giorni da 210 dollari a poco meno di 200. Niente di così grave, ma l’azienda si è comunque data da fare per rassicurare analisti e investitori, spiegando che le innovazioni a cui sta lavorando contribuiranno a fare aumentare le vendite.
McDonald’s vuole prevedere cosa ordineremo. E per questo sta investendo centinaia di milioni di dollari in startup e intelligenza artificiale.
Gli effetti del terremoto di domenica notte (di magnitudo 5.9 con epicentro vicino a Finale Emilia, in provincia di Modena) non riguardano soltanto abitazioni e edifici storici. Queste foto mostrano l’interno di un magazzino per la stagionatura del parmigiano dell’azienda Caretti di San Giovanni in Persiceto, in cui le scosse hanno divelto gli scaffali facendo crollare a terra le forme. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Gli effetti del terremoto su una fabbrica di parmigiano. Le foto di un magazzino per la stagionatura del parmigiano a San Giovanni in Persiceto.
We-Vibe, una società canadese che produce sex toys, ha concordato il pagamento di circa 4 milioni di dollari canadesi (2,8 milioni di euro) per risolvere una class action, nella quale era stata accusata di avere tracciato l’utilizzo di vibratori elettronici senza che i suoi clienti ne fossero al corrente. La causa è stata risolta da Standard Innovation, società che controlla We-Vibe, e per gli utenti che hanno utilizzato il vibratore insieme a una particolare applicazione per smartphone, dalla quale l’azienda traeva i dati, è previsto un risarcimento fino a 10mila dollari canadesi. Chi non potrà dimostrare di avere utilizzato l’app dovrà invece accontentarsi di un rimborso di poco meno di 200 dollari canadesi. Il prodotto al centro della class action si chiama We-Vibe 4 Plus e, a differenza dei comuni vibratori, può essere collegato tramite Bluetooth al proprio smartphone, per controllarne le vibrazioni attraverso un’applicazione. L’azienda lo vende spiegando che può per esempio essere utilizzato dalle coppie con relazioni a distanza: lo smartphone collegato al vibratore può essere messo in comunicazione, tramite applicazione, al telefono del proprio partner per controllarlo a distanza.
Un produttore di vibratori deve pagare un risarcimento milionario. We-Vibe raccoglieva dati sull'utilizzo di un suo vibratore tramite un'app, all'insaputa dei suoi clienti, che ora riceveranno risarcimenti fino a 10mila dollari canadesi.
L’ultima giornata di grossi eventi parlamentari in Italia risale al 14 dicembre, il giorno della resa dei conti che salvò Berlusconi e rimise in pista il governo: da quel momento la maggioranza si è allargata con regolarità, disinnescando il potere contrattuale del Terzo polo e rendendo quindi più scontate e prevedibili le sedute parlamentari. Serviva qualcosa di imponderabile, come lo show di La Russa, per rimettere qualcosina in ballo. Oggi i lavori ricominciano alle 10, per capire cosa succederà bisogna capire bene cos’è successo ieri. La scintilla In mattinata la maggioranza propone all’aula un’inversione dell’ordine dei lavori: posticipare quelli sulla legge comunitaria, previsti dall’agenda, e discutere prima del disegno di legge sulla prescrizione breve. La legge in questione stabilisce che gli incensurati possano avere uno sconto sui tempi massimi del processo, e incidentalmente avrebbe la conseguenza di concludere il processo Mills ai danni di Berlusconi prima ancora della requisitoria dei pm. La Camera aveva stabilito i cosiddetti “tempi contingentati”, una pratica di organizzazione dei lavori che permette di andare più in fretta: la maggioranza sperava quindi di arrivare in serata a un voto finale, ponendo la questione di fiducia.
Una giornata a Montecitorio. Cosa è successo ieri, per prepararsi adeguatamente a oggi.
Ieri nel corso di un seminario al CERN di Ginevra, i responsabili degli esperimenti ATLAS e CMS hanno annunciato di aver scoperto una nuova particella che si trova nel “posto” dove dovrebbe trovarsi il bosone di Higgs, la particella che i fisici cercano da decenni per completare il “modello standard” (trovate tutto quello che c’è da sapere qui). Se confermata dalle prossime analisi, si tratta di una scoperta enorme e fondamentale per capire meglio come funzionano la materia e, di conseguenza, il mondo e l’Universo. Il modello standard è il frutto delle scoperte e delle teorie elaborate in oltre un secolo dai fisici e, come ricordano con un grafico sull’Economist, divide le particelle elementari in due classi. Nella prima ci sono i fermioni, che comprendono i quark (come quelli che costituiscono i protoni e i neutroni negli atomi) e i leptoni, come gli elettroni che orbitano intorno ai nuclei degli atomi e i neutrini. Nella seconda classe ci sono i bosoni: quelli di gauge, che trasportano le forze fondamentali della natura che consentono ai fermioni di interagire, e il bosone di Higgs, che in teoria (ma grazie all’annuncio di ieri siamo a pochissimo da dire anche nella pratica) conferisce la massa alle altre particelle interagendo con loro.
Dagli elettroni al bosone di Higgs. Un grafico mostra l'evoluzione del "modello standard", quello che spiega esistenza e comportamento delle particelle, dalle prime scoperte di fine Ottocento a oggi.
Il 29 gennaio sono stati assegnati i premi della 33esima edizione del Sundance Film Festival, il famoso festival di cinema indipendente – fondato da Robert Redford – che si tiene ogni anno a Park City, nello Utah. Il nome del festival deriva da Sundance Kid, soprannome del bandito gentiluomo Harry Alonzo Longabaugh, membro della banda di criminali guidata da Butch Cassidy: nel 1969 Redford interpretò Sundance Kid nel film Butch Cassidy, diretto da Geroge Roy Hill. Durante l’edizione 2017 del Sundance, iniziata il 19 gennaio, sono stati presentati 113 film da 36 diversi paesi (selezionati a partire da oltre 13mila). I premi più importanti li hanno vinti I Don’t Feel at Home in This World Anymore (premio della giuria per il miglior film statunitense), il thriller svedese The Nile Hilton Incident (premio della giuria per il miglior film straniero) e Crown Heights e I Dream in Another Language (che hanno vinto il premio del pubblico per il film statunitense e straniero).
I film che si sono fatti notare al Sundance. Perché hanno vinto, perché sono piaciuti, perché qualcuno ha pagato molto per distribuirli o perché fanno schifo (in senso letterale).
Claudio Cerasa, giornalista politico del Foglio, ha pubblicato sul suo blog una tabella che spiega bene una delle cose più importanti da tenere d’occhio da qui alle elezioni politiche del prossimo febbraio (e soprattutto quando ne esamineremo i risultati). Come noto, e come abbiamo imparato dopo le elezioni del 2006, l’attuale controverso sistema elettorale prevede che al Senato non ci sia un solo premio di maggioranza nazionale, come avviene alla Camera, ma ce ne sia uno per ogni regione. Questo meccanismo genera risultati complessivi particolarmente equilibrati e di fatto determina la stabilità o l’instabilità dei governi. La tabella qui sotto è stata preparata da Barclays, una banca internazionale che – come molte altre aziende e istituzioni internazionali – pubblica periodicamente delle relazioni sulle condizioni politiche dei vari paesi in cui lavora. La tabella mostra quanti seggi mette in palio ogni regione e di conseguenza quanti ne servono per avere una maggioranza stabile al Senato. Chi ha redatto lo studio, basandosi sui dati dei sondaggi e le previsioni della gran parte degli analisti, pensa che la coalizione composta da PD, SEL e PSI abbia ottime possibilità di vincere in tutte le regioni meno che in Lombardia, Veneto e Sicilia, dove la situazione è oggi molto incerta.
Un po’ di conti sul Senato. Una tabella diffusa da Claudio Cerasa mostra come il centrosinistra abbia bisogno di stravincere se vuole evitare che finisca come con Prodi nel 2006.
C’è parecchia gente intorno ai trent’anni, poco sopra o poco sotto, tra le facce da fotografare di questa settimana. C’è Beyoncé, che ieri, durante la cerimonia di insediamento di Obama, ha cantato molto bene l’inno degli Stati Uniti, e si è anche tolta l’auricolare nel momento che viene ritenuto il più impegnativo della canzone (pare ora che si sia trattato di un playback, ma non è sicuro). C’è Jessica Chastain, candidata all’Oscar come migliore attrice per la parte in Zero Dark Thirty, e che ha partecipato ai Critics’ Choice Movie Award di Santa Monica con un bigliettino in mano. C’è Kristen Bell, che viene invitata spessissimo ai talk show perché è gradevole e divertente (o perché chi la invita spera segretamente che ripeta la teatrale scena di commozione in cui si era prodotta l’anno scorso da Ellen Degeneres, mentre parlavano di bradipi). C’è il principe Harry, in Afghanistan o altrove, possibilmente lontano da casa, comunque, e Charlene, moglie di Alberto di Monaco, che con Kevin Costner sembra più a suo agio che alle cene di rappresentanza. E poi, fuori categoria, James Taylor: ha fatto diverse prove per la sua esibizione di ieri, è andato tutto bene.
Trentenni di successo. Jessica Chastain, Beyoncé, Kristen Bell, il principe Harry e coetanei tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Douglas Adams, scrittore di fantascienza e sceneggiatore, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è una breve animazione che ricorda il suo libro più conosciuto, la Guida galattica per gli autostoppisti, in occasione dei 61 anni dal giorno della sua nascita. La Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams racconta le vicende di Arthur Dent, che scopre di punto in bianco che la Terra sarà spazzata via per fare spazio a nuova nuova superstrada galattica. Grazie a un suo vecchio amico, che scopre essere un alieno, Arthur si mette in salvo e inizia un viaggio incredibile e molto divertente per l’universo assistito dalla Guida Galattica per gli Autostoppisti, una sorta di guida turistica in formato elettronico con consigli e informazioni sui viaggi spaziali.
Douglas Adams e la sua Guida. Quella galattica per gli autostoppisti, ricordata nel doodle di Google di oggi per celebrare i 61 anni dalla nascita del suo ideatore.
Quando si parla di fonti rinnovabili di energia ci si riferisce soprattutto all’acqua, alla luce del Sole e al vento, ma ce ne sono altre: alcuni paesi del mondo sfruttano le alte temperature presenti all’interno della Terra tramite l’energia geotermica, che si può usare in modo efficiente ad esempio dove ci sono attività vulcaniche. È il caso dell’Islanda, che si trova lungo la linea di congiunzione tra due placche tettoniche, e ancora di più del Kenya, il paese che più di tutti fa affidamento sulla geotermia per alimentare case, uffici e aziende (utilizzata per produrre il 38 per cento dell’elettricità totale, più di qualunque altro paese al mondo). Il merito è della Rift Valley, la lunga valle nota per i ritrovamenti archeologici degli antichi ominini, tra cui quelli dell’australopiteca Lucy
Il Kenya produce elettricità dalla Rift Valley. Grazie all'energia geotermica, sfruttando due placche tettoniche che si allontanano.
Quando nascono, i colobi dell’Angola sono completamente bianchi. Entro i tre mesi di vita il loro colore cambia due volte: diventano prima grigi, poi neri con striature di lunghi peli bianchi, il colore che hanno da adulti. Quelli dello zoo di Brookfield non fanno eccezione. In Europa, intanto, c’è un gran movimento di grandi felini: ad Amneville sono arrivati tre leoni bianchi, mentre da Budapest è partita una tigre, con uno sguardo davvero triste, che è stata portata in uno zoo tedesco. Nel giardino del Museo di Storia Naturale di Londra è stato costruito un padiglione riscaldato e pieno di piante, dove si possono osservare le bellissime farfalle della mostra “Sensational Butterflies”, che vivranno lì per qualche mese. Per il resto, qualcuno in Germania ha avvistato una lepre pasquale, i leoni francesi si godono il sole e sono affettuosi l’uno con l’altro, il drago di Komodo somiglia poco a quelli di Game of Thrones.
Draghi e altri animali. Grossi rettili, scimmie che cambiano colore e movimenti di felini tra le bestie che valeva la pena fotografare questa settimana.