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La Commissione Europea ha emesso una multa da 997 milioni di euro nei confronti di Qualcomm, società statunitense tra i più grandi produttori di processori e altri componenti per dispositivi mobili. L’azienda è accusata di avere violato le leggi per la libera concorrenza in una serie di accordi stretti con Apple. Secondo l’indagine della Commissione, Qualcomm pagò svariati miliardi di dollari tra il 2011 e il 2016 ad Apple per assicurarsi che la società utilizzasse in esclusiva i suoi componenti per la ricezione del segnale 4G negli iPhone. La Commissione dice che in questo modo “nessun rivale poteva fare concorrenza a Qualcomm in questo settore di mercato, a prescindere dalla qualità dei propri prodotti”. Questa pratica non è lecita nell’Unione Europea e di conseguenza Qualcomm è stata multata. Una multa da quasi un miliardo di euro non è mai una buona notizia per un’azienda, ma non lo è ancora di più per Qualcomm, che sta attraversando un periodo molto complicato. Apple le ha fatto causa accusandola di non avere rispettato alcune licenze legate a componenti elettronici. Sul piano aziendale e finanziario, Qualcomm sta cercando inoltre di resistere a un’offerta di acquisto non richiesta pari a 130 miliardi di dollari da parte di Broadcom, altro grande produttore di componenti e sistemi di telecomunicazioni.
Qualcomm è stata multata per 997 milioni di euro dalla UE. È accusata di avere violato le leggi sulla concorrenza, pagando Apple per ottenere l'utilizzo in esclusiva di alcuni suoi componenti negli iPhone.
Il governo ha nominato Luca Attias come nuovo Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, l’incarico più importante per lo sviluppo e la coordinazione dei programmi di digitalizzazione della pubblica amministrazione. Attias prende il posto di Diego Piacentini, nominato dal governo Renzi nel 2016 e rimasto in carica fino a quest’anno. La nomina era attesa da tempo, in seguito all’annuncio di Piacentini di avere terminato la propria esperienza come commissario; Piacentini tornerà a vivere a Seattle, dove è stato per anni dirigente e vicepresidente di Amazon. Luca Attias ha 53 anni, è laureato in ingegneria elettronica ed è attualmente dirigente presso la Direzione generale sistemi informativi automatizzati della Corte dei conti, l’istituzione che si occupa di controllare e vigilare su come sono amministrate le risorse economiche da parte dello stato. Attias ricopre l’incarico di dirigente da sette anni, in precedenza aveva mantenuto diversi altri incarichi sempre all’interno della Corte dei conti.
Luca Attias è il nuovo Commissario per il digitale. Si dovrà occupare della digitalizzazione della pubblica amministrazione, dopo il lavoro molto apprezzato svolto da Diego Piacentini e il suo team.
Il Macro Testaccio, il Museo d’arte Contemporanea di Roma, ha organizzato una mostra dedicata alla storia e alle vignette satiriche del disegnatore e fumettista Sergio Staino. La mostra – aperta il 6 maggio e visitabile fino al 23 agosto – è stata curata da due giornalisti: Maurizio Boldrini e Claudio Caprara. Attraverso oltre trecento opere – disegni e acquerelli, ma anche lavori digitali – la mostra “Sergio Staino. Satira e sogni” ripercorre la vita, gli oltre 35 anni di carriera e le numerose evoluzioni dei lavori satirici e artistici di Staino. La mostra è stata organizzata in tre diversi percorsi: uno storico, che dagli anni ’70 porta all’Italia degli ultimi mesi; uno che celebra l’evoluzione della dimensione del racconto nelle opere di Staino, dalle prime vignette alle ultime graphic novel; uno legato al difficile rapporto di Staino con la sua vista, che negli anni è progressivamente peggiorata, non impedendogli però di proseguire nel suo lavoro. Grazie alle opere di “Sergio Staino. Satira e sogni” è possibile scoprire e ricordare e capire, attraverso l’ironia di Staino, la recente storia italiana e l’evoluzione della sua società. In particolare grazie a Bobo, il personaggio caricaturale creato da Staino nel 1979 durante la sua collaborazione con la rivista Linus, e poi apparso sui molti quotidiani e riviste con cui Staino ha collaborato: tra loro anche l’Unità, il Corriere della sera, il Venerdì di Repubblica, l’Espresso, Panorama, Cuore e Tango, il settimanale satirico che Staino ha fondato nel 1986 e diretto fino alla sua chiusura, nel 1998.
La mostra su Sergio Staino a Roma. Racconta con più di 300 opere esposte la carriera del vignettista, conosciuto soprattutto per il suo Bobo.
Nel complesso dibattito sulla privacy e sulle sue violazioni, dimentichiamo spesso che siamo noi stessi, ogni giorno, a regalare ad archivi permanenti parti delicate della nostra vita privata. E ormai la presenza online di tutte queste informazioni entra in relazione sempre più assiduamente con le vite offline e col funzionamento delle nostre società. Ne parla Jeffry Rosen, in un lungo articolo sul New York Times intitolato “Il web significa la fine dell’oblìo”: Quattro anni fa Stacy Snyder, una venticinquenne di Lancaster in Pennysylvania che stava facendo un tirocinio come insegnante in una scuola superiore, pubblicò una foto sulla sua pagina di MySpace che la ritraeva ad una festa, mentre beveva da un bicchiere di plastica ed indossava un cappello da pirata. Il titolo dell’immagine era “piratessa sbronza”. Dopo aver visto la pagina, il supervisore nella scuola dove stava facendo il tirocinio le disse che la foto «non era professionale», ed il preside della scuola la accusò di promuovere il consumo di alcool tra i suoi alunni minorenni. Il risultato fu che pochi giorni prima della sua laurea, l’Università le negò la specializzazione e di conseguenza l’abilitazione all’insegnamento. Snyder fece ricorso, sostenendo che l’Università avesse violato il Primo Emendamento (sulla libertà di espressione, di parola e di stampa) e l’avesse penalizzata per aver pubblicato una foto che documentava un fatto perfettamente legale avvenuto al di fuori dell’orario lavorativo. Nel 2008, però, un giudice del distretto federale rigettò il ricorso, spiegando che le foto non potevano essere messe in relazione con una questione di pubblico interesse; la sua foto da “piratessa ubriaca” non poteva quindi considerarsi protetta dal primo emendamento.
La rete non dimentica. I contenuti che pubblichiamo in rete ci restano per sempre: e così cambia il nostro mondo, spiega il New York Times.
Dieci anni fa, nel ventennale della caduta del Muro di Berlino, l’allora ministro tedesco incaricato dello sviluppo della ex Germania Est, Wolfgang Tiefensee, spiegò che – grazie ai grossi investimenti pubblici – le differenze economiche tra le due grandi regioni del paese si stavano assottigliando e finalmente la Germania stava tornando a essere veramente unita. Come notarono in molti già allora, Tiefensee era stato probabilmente molto ottimista. La ex Germania Est era ancora molto più povera del resto del paese, con una disoccupazione crescente e un ulteriore grosso problema da affrontare: si stava progressivamente svuotando. Oggi, racconta il Financial Times, quel grosso problema è ancora lì ed è peggiorato, al punto che in certe parti della ex Germania Est non ci sono nemmeno abbastanza persone per occupare tutti i posti di lavoro. Il problema del progressivo spopolamento delle aree della ex Germania Est cominciò subito dopo la caduta del Muro di Berlino, nel 1989. La regione che per 50 anni era stata la Repubblica Democratica Tedesca, sotto il controllo dell’Unione Sovietica, era considerevolmente più povera del resto del paese: il crollo dell’amministrazione sovietica e la fine delle sue logiche economiche portarono in pochi anni alla chiusura delle grandi industrie che avevano dato per anni lavoro a milioni di persone in tutta la regione. Centinaia di migliaia di persone cominciarono a lasciare le regioni confinanti con Polonia e Repubblica Ceca per spostarsi verso gli stati della Germania Ovest o nelle grandi città per cercare lavoro. Nel 2015, secondo l’Istituto di statistica tedesco, nella ex Germania Est vivevano 12,5 milioni di persone: 2,3 milioni in meno del 1989.
La Germania dell’est si sta svuotando. Dalla caduta del Muro di Berlino ha perso milioni di abitanti, con conseguenze sempre più gravi per chi ci è rimasto: soprattutto anziani.
John Avildsen, regista americano famoso soprattutto per aver diretto Rocky e Karate Kid, è morto venerdì a Los Angeles: aveva 81 anni. Il figlio Anthony Avildsen ha detto che la causa della morte di suo padre è stata un cancro al pancreas. Avildsen raggiunse il massimo della notorietà negli anni Ottanta, e non faceva un film dal 1999, quando diresse Inferno con Jean-Claude Van Damme. Un documentario sulla sua carriera diretto e prodotto da Derek Wayne Johnson dovrebbe uscire quest’anno. Avildsen, uno di quei registi molto meno famosi dei suoi film, nacque il 21 dicembre 1935 nell’Illinois e iniziò a lavorare come pubblicitario, per poi trasferirsi a Hollywood all’inizio degli anni Sessanta e iniziare a fare da aiuto regista a gente come Otto Preminger (con cui lavorò a E venne la notte, del 1967). Nel 1970 era già arrivato molto in alto: il suo film Joe fu uno dei film più apprezzati dell’anno; la sceneggiatura di Norman Wexler ricevette una nomination agli Oscar. Nel 1973 un suo altro film, Salvate la tigre, ebbe un buon successo e fece vincere a Jack Lemmon il suo secondo Oscar. Tutti e due i film furono girati con pochi soldi: raccontano storie di violenza ed emarginazione sociale, con protagonisti borderline e reduci di guerra.
È morto John Avildsen. Aveva 81 anni ed è stato un regista molto meno famoso dei suoi film: “Rocky” e “Karate Kid”, tra gli altri.
OnlyFans – un sito noto soprattutto per i suoi contenuti porno a pagamento – ha comunicato che, a differenza di quanto annunciato pochi giorni fa, non vieterà più, a partire dal 1° ottobre, i contenuti sessualmente espliciti. «Grazie per esservi fatti sentire» ha scritto OnlyFans sul suo profilo Twitter. Il servizio ha poi aggiunto di aver ottenuto le rassicurazioni necessarie per sostenere finanziariamente i suoi creatori (anche quelli di contenuti sessualmente espliciti) e sospendere i cambiamenti da poco annunciati. Thank you to everyone for making your voices heard.
OnlyFans ha detto che non vuole più rinunciare al porno, e sospenderà i cambiamenti da poco annunciati.
Da lunedì 1 a mercoledì 3 febbraio il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi è stato in visita in Nigeria, Ghana e Senegal, tre paesi dell’Africa centro-occidentale. Il motivo ufficiale della visita è genericamente il rafforzamento dei legami politici ed economici, e insieme a Renzi c’era una delegazione di vari imprenditori e dirigenti di aziende italiani, con rappresentanti di Confindustria, Eni ed Enel. La prima tappa del viaggio di Renzi è stata in Nigeria, dove ha incontrato il presidente Muhammadu Buhari; poi è andato ad Accra, capitale del Ghana, dove ha parlato al Parlamento e incontrato il presidente John Dramani Mahama; l’ultimo paese visitato è stato il Senegal, dove ha parlato alla più importante università del paese, la Cheikh Anta Diop, e dove ha incontrato il primo ministro Mohammed Dionne e con il presidente Macky Sall. In una newsletter pubblicata sul suo sito, Renzi ha scritto: «Noi investiamo sull’Africa perché pensiamo che sia doveroso per il nostro posizionamento geografico e geopolitico. Se vogliamo combattere la povertà, sradicare il terrorismo, affermare valori condivisi l’Africa oggi è la priorità. E dopo anni di assenza, l’Italia ci deve essere». Soprattutto in Nigeria, dove sono frequenti gli attentati del gruppo islamista Boko Haram, Renzi ha discusso di terrorismo: durante una conferenza stampa nella capitale Abuja ha detto che «i terroristi sanno benissimo che la comunità internazionale è impegnata a distruggerli e noi li distruggeremo, con determinazione, perché i nostri valori, le nostre idee, i nostri ideali sono troppo grandi per essere bloccati». I temi più importanti di cui ha discusso Renzi con i leader africani, secondo diversi giornali, sono però stati lo sfruttamento delle risorse petrolifere nell’Africa sub-sahariana e la candidatura dell’Italia per uno dei seggi non permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU per il biennio 2017-2018. Renzi ha parlato anche di immigrazione, e con il primo ministro nigeriano ha firmato un memorandum di cooperazione per la lotta al traffico di esseri umani. È il terzo viaggio di Renzi in Africa da quando è presidente del Consiglio: l’anno scorso era stato in Etiopia e Kenya, mentre nel 2014 in Mozambico, Congo e Angola.
Il viaggio di Renzi in Africa. Le foto della visita ufficiale in Nigeria, Ghana e Senegal: la terza in Africa da quando è al governo.
Le cose hanno due facce, anche l’elezione del Papa. Lo scrive Adriano Sofri su Repubblica, riprendendo il tema molto discusso negli ultimi due giorni sul presunto coinvolgimento di Jorge Mario Bargoglio nei crimini commessi dalla dittatura argentina, che durò dal 1976 al 1983. C’è una faccia bella, affabile e piena di speranza, quella che ha fatto festeggiare per avere un nuovo papa che si preoccupa dei poveri e che lava i piedi ai malati di AIDS. Poi c’è la faccia triste, quella degli argentini che credono fondate le accuse di vicinanza di Bergoglio con la giunta militare di Videla, Massera e Agosti. Sofri si chiede se, qualunque sia questo passato, esso possa chiudere la strada a un pontificato degno e anche mirabile. E la sua risposta è no. Le cose hanno due facce. Almeno due. La prima è bella, affabile e piena di speranza. Loro il papa straniero l’hanno trovato. Straniero, benché non tanto. A Buenos Aires, mi pare, gli italiani li chiamano “tanos”, che è l’abbreviazione di “napolitanos”, ma ci fu un lungo tempo in cui arrivarono soprattutto dal Piemonte e dal Veneto. Il Piemonte di quelli che stanno in fondo alla campagna, e hanno visto Genova e il mare solo per salpare alla volta della fine del mondo.
Bergoglio da qui in poi. Qualunque sia il suo passato, scrive Adriano Sofri, non esclude di per sé la possibilità di "un pontificato degno e anche mirabile".
A Torino c’è la metropolitana e da un bel pezzo, ma del lungo tunnel sotterraneo che collega una parte della periferia al centro cittadino fuori dalla città non si sa poi molto. Eppure l’opera di costruzione dell’attesa metropolitana è stata evidente per anni con cantieri sparsi lungo le principali vie di comunicazione di Torino, con trincee e sventramenti che la città non vedeva dai tempi dei bombardamenti. Il metrò – a Torino la metro la chiamano così – è già in servizio tra Collegno (periferia ovest) e Porta Nuova (centro città) e presto raggiungerà dalla parte opposta il Lingotto, l’ex struttura industriale e direzionale della Fiat convertita in moderno centro congressi e centro commerciale. Ieri Sergio Chiamparino, il sindaco della città, ha inaugurato la stazione di piazza De Amicis, una delle tappe del nuovo pezzo di tragitto del quale inizierà presto il collaudo in attesa della definitiva apertura al pubblico nel primi mesi del 2011. La prima parte del percorso fu inaugurata nel febbraio del 2006 in occasione dell’inizio dei XX Giochi olimpici invernali. La costruzione del primo tratto di galleria e delle stazioni era iniziata nel dicembre del 2000 dopo una lunga fase preparatoria, condizionata dalla mancanza di fondi per la messa in opera. I tempi per la realizzazione sono stati poi allungati dalla necessità di spostare i sottoservizi – tubi dell’acquedotto, condotte del gas, cavi telefonici e dell’elettricità – in prossimità degli scavi per le stazioni. La costruzione del tunnel è invece andata avanti spedita grazie a due speciali macchinari, le “talpe”, in grado di scavare la galleria, rivestirla di cemento e collocare i binari.
Torino sta finendo la metropolitana. Inaugurata una nuova stazione, ci si avvicina al completamento del tragitto fino al Lingotto.
Shani Shinganapur è un paese dello stato indiano di Maharashtra a circa 200 chilometri da Mumbai, in cui – con qualche piccola eccezione – le case non hanno porte. Shani Shinganapur è abitato da circa 5 mila persone e gli unici edifici ad essere chiusi, ma non con serrature, sono la banca, che ha aperto una filiale nel 2011, e la stazione di polizia che esiste solo da poche settimane. Il villaggio è diventato noto fuori dall’India negli anni Novanta dopo essere stato mostrato in un film e da allora Shani Shinganapur è diventata una meta per migliaia di turisti e pellegrini. La tradizione di non avere delle porte ha a che fare con una credenza religiosa e con la fede nella divinità protettrice del villaggio, Shani. Secondo una leggenda, centinaia di anni fa una lastra di ferro e pietra venne trasportata sulla riva di un fiume dopo un’alluvione. Quando i curiosi si avvicinarono alla lastra e la colpirono, l’oggetto iniziò a grondare sangue. Quella notte la lastra, dicendo di essere il dio Shani, apparve in sogno a un contadino e parlò dicendo di voler rimanere nel villaggio e di voler proteggere i suoi abitanti da ogni pericolo. I contadini, il giorno dopo, trasportarono la lastra sulla terraferma e cominciarono a costruirci intorno un tempio per ospitarla. Durante la costruzione dell’edificio le pareti crollarono e alcuni lavoratori rimasero feriti. Si decise allora che nessun tempio tradizionale avrebbe potuto ospitare il dio Shani e il santuario è rimasto un semplice spazio aperto su cui la lastra è stata posata e dove si trova ancora oggi.
Il paese indiano dove le case non hanno le porte. Si chiama Shani Shinganapur e da decenni funziona così per una tradizione religiosa: ci sono però eccezioni e qualche lamentela.
Fino al 30 luglio Camera di Torino ospiterà la retrospettiva The Many Lives of Erik Kessels, sul lavoro dell’artista, designer ed editore olandese Erik Kessels. Una delle cose per cui Kessels è più conosciuto è la cosiddetta “fotografia trovata”, fatta di fotografie scattate non da lui ma da altri: Kessels raccoglie le immagini che trova in giro, spesso su internet o negli album di famiglia, e le riutilizza in contesti e con significati nuovi. In mostra a Torino ci sono per esempio 24hrs of Photos, che raccoglie le stampe di tutte le immagini pubblicate in un solo giorno su Flickr; My Feet, con foto che le persone si scattano ai piedi; e In almost every picture, il suo lavoro più famoso, suddiviso in 14 progetti diversi ognuno con una propria tematica: i tentativi di una famiglia di fotografare il proprio cane nero (con scarso successo), una donna che si fa fotografare in acqua dal fidanzato e una serie sull’errore più comune tra fotografi amatoriali, le dita della mano davanti all’obiettivo.
Una mostra su Erik Kessels, che fa foto con le foto degli altri. A Torino sono esposti i lavori dell’artista olandese, che raccoglie le immagini trovate su internet e negli album di famiglia e le accorpa in serie e in significati nuovi.
Il premio Nobel per la Fisica 2016 è stato assegnato a David Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz per i loro studi sulle transizioni di fase topologiche e per le fasi topologiche della materia. Con le loro ricerche, hanno permesso di approfondire particolari circostanze in cui la materia assume stati strani e imprevisti. Per farlo hanno utilizzato modelli matematici molto complessi, che in questi anni hanno consentito di esplorare gli stati della materia, e che in futuro serviranno per applicazioni pratiche di vario tipo nei campi delle scienze dei materiali e dell’elettronica. Per i loro studi, Thouless, Haldane e Kosterlitz hanno utilizzato metodi matematici molto avanzati – basati sulla topologia – per spiegare gli strani fenomeni che si verificano quando la materia assume particolari stati, per esempio nei superconduttori. Kosterlitz e Thouless si sono occupati in particolare dei fenomeni che si verificano in un mondo sostanzialmente bidimensionale: superfici o strati di materiale talmente sottili che possono essere considerati bidimensionali, e quindi con caratteristiche diverse da quelle classiche tridimensionali con cui abbiamo a che fare ogni giorno. Haldane, invece, ha studiato la materia quando forma complessi così sottili da potere essere considerati monodimensionali.
Il Nobel per la Fisica a David Thouless, Duncan Haldane e Michael Kosterlitz. Per i loro studi sulle transizioni di fase topologiche e per le fasi topologiche della materia, che hanno aperto nuove opportunità nel campo dei superconduttori.
La corrispondenza è il nuovo film – il dodicesimo – di Giuseppe Tornatore: sarà nei cinema dal 14 gennaio e racconta la storia di Amy, una studentessa universitaria che lavora come controfigura per il cinema e la televisione. Amy è innamorata di un professore di astrofisica di alcuni anni più vecchio di lei; a un certo punto il professore sparisce, ma resta comunque in contatto con lei tramite messaggi di diverso tipo, senza però dire dove si trova. Il film è stato girato a Edimburgo (in Scozia), York (in Inghilterra) e in Piemonte e Trentino-Alto Adige. Amy è interpretata dall’attrice e modella francese Olga Kurylenko, che negli ultimi anni ha recitato in The November Man, The Water Diviner e Perfect Day. Il professore è invece interpretato da Jeremy Irons, l’attore britannico di 67 anni che nel 1991 ha vinto l’Oscar come miglior attore in Il mistero Von Bulow. La scena del film qui sotto mostra Amy mentre fa il suo lavoro e un paio dei messaggi che riceve dal professore.
Una scena da “La corrispondenza” di Tornatore. È il dodicesimo film del regista di "Nuovo Cinema Paradiso": esce il 14 gennaio e nel cast ci sono Jeremy Irons e Olga Kurylenko.
Ieri è morta Wanda Miletti Ferragamo, presidente onoraria della casa di moda Ferragamo, fondata dal marito Salvatore: aveva 96 anni ed era Cavaliera del lavoro della Repubblica dal 1987. Ferragamo è morta a Fiesole, in provincia di Firenze. Guidò l’azienda di famiglia dal 1960, quando morì suo marito, al 2006: sotto di lei passò dalla sola produzione di scarpe a quella di foulard, poi borse e abbigliamento. Il suo posto fu poi preso dal figlio Ferruccio Ferragamo, mentre attualmente l’amministratrice delegata dell’azienda è Micaela Le Divelec Lemmi.
È morta Wanda Ferragamo, presidente onoraria della casa di moda Ferragamo.
Giuliano Poletti è il nuovo ministro del Lavoro. La sua nomina è stata annunciata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo un lungo colloquio con il presidente Napolitano per scegliere la sua squadra di governo. Poletti prende il posto di Enrico Giovannini, ministro nel precedente governo Letta. Nato a Imola il 19 novembre 1951, è il presidente della Legacoop – l’associazione delle cooperative italiane tradizionalmente legata al PCI – dal novembre del 2002. Prima di allora, ha lavorato per quasi vent’anni come tecnico agricolo (è perito agrario) e ha una lunga storia di impegno politico nel Partito Comunista: come assessore all’agricoltura del comune di Imola negli anni Settanta, poi come segretario della federazione locale. Ha due figli ed è appassionato di pallamano (è vicepresidente da dieci anni della Federazione Italiana). Prima delle ultime elezioni disse di aver rifiutato una candidatura alle primarie per i parlamentari del Partito Democratico.
Chi è Giuliano Poletti. Il nuovo ministro del Lavoro è il presidente della Legacoop.
Abbiamo già raccontato le travagliate vicende della produzione de Lo Hobbit, il film tratto dall’omonimo romanzo di J.R.R. Tolkien e ambientato in Nuova Zelanda che tra cambi di regista, problemi economici e incendi sul set è stato più volte rinviato. In queste ultime settimane il regista Peter Jackson, lo stesso della trilogia de Il Signore degli Anelli, ha visto bloccarsi di nuovo le riprese a causa di uno scontro tra la produzione (di cui fa parte) e il sindacato neozelandese degli attori, che sono entrati in sciopero in attesa di raggiungere un accordo. Mentre la Warner Bros ragionava su altri luoghi possibili in cui poter ambientare il film, nella disputa sono intervenuti anche due ministri del governo neozelandese nel tentativo di placare gli animi e mettere d’accordo le due parti. Il Signore degli Anelli, girato sempre in Nuova Zelanda, aveva portato enormi introiti al paese e ne aveva aumentato la popolarità, con ottime conseguenze sul turismo, e perdere Lo Hobbit sarebbe un disastro per l’industria cinematografica neozelandese.
“Non c’è Terra di Mezzo senza Nuova Zelanda”. I neozelandesi indicono una manifestazione per convincere Peter Jackson a girare "Lo Hobbit" nel proprio paese.
Una fotografia scattata nella Mongolia Interna, in Cina, da Anthony Lau di Hong Kong ha vinto il Travel Photo Contest 2016, il concorso dedicato ai viaggi e alla natura organizzato ogni anno dalla rivista Traveler della casa editrice National Geographic. L’immagine mostra un uomo a cavallo mentre incita un altro gruppo di cavalli, circondato dalla neve e dalla foschia mattutina. La fotografia di Lau è stata scelta tra migliaia di immagini da una giuria selezionata dalla National Geographic e oltre al primo premio – che prevede un safari per fotografare gli orsi polari al Churchill Wild-Seal River Lodge, un sito della National Geographic che si trova in Canada – ha vinto anche il primo premio nella categoria Persone. Le altre categorie erano Natura e Città, ognuna delle quali prevedeva tre premi e tre menzioni d’onore: i vincitori hanno ricevuto una macchina fotografica Sony.
Le foto vincitrici del concorso Travel del National Geographic. Il premio più importante è andato all'immagine di un cavaliere tra neve e foschia mattutina, ma sono tutte bellissime.
Circa quindici anni fa, nell’estate del 2001, in Italia si diffuse una certa agitazione dopo un articolo in cui il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine sosteneva che il 70 per cento del grano duro coltivato in Italia, quello da cui si ottiene la pasta, fosse geneticamente modificato. «In Germania di geneticamente modificato c’è di sicuro l’informazione», disse l’allora ministro dell’Agricoltura Alfonso Pecoraro Scanio in un bellicoso comunicato. «Non subiremo senza reagire questa offensiva contro il made in Italy. Ho incaricato l’ufficio legale di provvedere a tutelare gli interessi dei nostri produttori». Pecoraro Scanio sbagliava due volte. La prima, perché sosteneva che un alimento geneticamente modificato dovesse essere necessariamente insicuro o addirittura dannoso: affermazione per la quale non esistono prove. La seconda, perché il 70 per cento del grano duro coltivato all’epoca in Italia era davvero geneticamente modificato. Certo, non era modificato con le raffinate tecniche di ingegneria genetica che si utilizzano oggi: il grano “Creso” e i suoi discendenti erano stati ottenuti con una tecnica molto più rozza, ma tutto sommato efficace. La pianta originale era stata riempita di radiazioni fino a che non era mutata in una maniera utile agli agricoltori.
Spaghetti nucleari. Storia di cibi e piante creati grazie a fiumi di radiazioni, come la maggior parte del grano duro coltivato in Italia.
Trent’anni fa morì a Parigi Jacques Tati, regista, attore e mimo francese. Jacques Tatischeff (il suo vero nome) nacque a Le Pecq, vicino a Parigi, nel 1907. Da giovane giocò a rugby e si trasferì a Parigi dove a 24 anni si dedicò al cabaret, specializzandosi in mimica ed acrobazie. Nel 1949 diresse il suo primo lungometraggio, Giorno di festa, che vinse il premio per la miglior sceneggiatura alla Mostra di Venezia. Quattro anni dopo scrisse e interpretò Le vacanze di Monsieur Hulot, il film in cui inventò il suo alter ego cinematografico, il signor Hulot, che interpreterà anche in Mio zio del 1958, il suo film più famoso premiato con l’Oscar al miglior film straniero. Monsieur Hulot è un personaggio facilmente riconoscibile, col suo impermeabile, l’ombrello, il cappello e la pipa e si ispira alla grande tradizione del cinema comico dei tempi del muto di Charlie Chaplin e Buster Keaton. Nel 2010 Sylvain Chomet ha diretto L’Illusionista, film d’animazione basato su una sceneggiatura inedita scritta da Tati nel 1956.
Le foto e i video di Jacques Tati. Morì a Parigi trent'anni fa, dopo un Oscar e una carriera di attore e mimo che è diventata parte della cultura francese.
Marissa Mayer è da tre settimane il nuovo amministratore delegato (CEO) di Yahoo e le sue prime decisioni all’interno della società, che cerca da anni di riscattare sé stessa e di tornare a crescere, sono osservate con molta attenzione da analisti e investitori. Il nuovo CEO ha spiegato che non comunicherà nulla di ufficiale sul nuovo progetto industriale fino a quando non avrà raccolto informazioni sufficienti su Yahoo, sui servizi che funzionano, sulle cose che non vanno e sulle potenzialità ancora da sviluppare. Sarà un lavoro lungo, che richiederà diverse settimane e che sembra comunque tranquillizzare gli investitori, in attesa di decisioni chiare e di piani sul medio-lungo periodo che sono mancati per troppo tempo. Come spiega Amir Efrati sul Wall Street Journal, basandosi sul racconto di alcune fonti interne a Yahoo, in queste prime settimane Mayer ha dimostrato di avere le idee chiare sul futuro della società. Ispirandosi chiaramente a come vengono di solito gestite le cose a Google, azienda in cui Mayer ha lavorato per anni (fu la 20esima impiegata a essere assunta), il nuovo CEO vuole rilanciare Yahoo puntando principalmente sulla qualità dei prodotti e l’efficacia dei servizi forniti agli utenti. L’obiettivo è rendere gli utenti nuovamente affezionati al marchio, come era nei primi tempi del Web, offrendo loro soluzioni di qualità e convenienti per gestire la posta elettronica, i contatti con gli amici e per rendere più pratiche le ricerche online.
Come sarà la nuova Yahoo. Un po' più come Google: stipendi migliori, attenzione alla qualità e agli utenti.
Oggi compie 80 anni Roberta Flack (anche se la sua data di nascita è controversa: alcune fonti parlano del 1939, altre del 1937), grande cantautrice americana famosa soprattutto per alcune bellissime canzoni di grande successo, “The first time ever I saw your face” e “Killing me softly with his song”, con cui vinse il premio Grammy nel 1973 e nel 1974 (solo lei e gli U2 hanno vinto due anni consecutivi nella categoria “Record of the year”). Questa è la storia di “Killing me softly”, raccontata dal peraltro direttore del Post Luca Sofri. Molti la canzone l’hanno sentita in About a boy. È il momento più esilarante del film, quando il ragazzino sfigato canta con passione assieme alla mamma Killing me softly with his song, stonati come una mandria di campane, di fronte a un costernato Hugh Grant. Il secondo momento migliore del film è quando alla fine i due – ragazzino e ragazzone – cercano di riabilitarla assieme, la canzone, facendone ulteriori sfracelli: I heard he sang a good song….
E oggi ha 80 anni Roberta Flack. Oppure 82, che non si è mai capito bene quando è nata: però la sua canzone più bella è del 1973, su questo non ci piove.
Giovedì è finita la quarantena dei 55 italiani che erano stati rimpatriati da Wuhan, in Cina, e che si trovavano nella cittadella militare della Cecchignola, a sud di Roma, per evitare il rischio di contagio da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Tutti i 55 sono stati autorizzati a lasciare le strutture dove erano isolati, 19 di loro lo hanno fatto giovedì e gli altri 36 lo hanno venerdì mattina. La quarantena è durata 18 giorni, poco più delle due settimane previste inizialmente. All’inizio i rimpatriati erano 56, poi uno di loro è stato trasferito all’Istituto Spallanzani di Roma perché positivo al test. Tra quelli rimasti alla Cecchignola c’erano 4 bambini e un neonato.
La quarantena dei 55 italiani che si trovavano nella cittadella militare della Cecchignola è terminata.
Un pizzetto bianco su una faccia scolpita. Delle sopracciglia folte sopra due occhi infuocati. Una chioma argentea che fluisce da sotto un cilindro decorato con delle stelle. E un dito ossuto che punta in direzione di chi osserva. Queste caratteristiche appartengono allo Zio Sam, nel famoso manifesto “I want YOU for U.S. Army”, che contribuì a reclutare legioni di giovani americani per combattere nella Prima e Seconda guerra mondiale. La prima apparizione del manifesto risale a cento anni fa, nel periodo in cui gli Stati Uniti dichiararono guerra alla Germania entrando nella Prima guerra mondiale, il 6 aprile 1917. Il manifesto si rivelò efficace e fu stampato oltre 4 milioni di volte nel corso dell’ultimo anno della guerra, secondo la Biblioteca del Congresso statunitense. Un articolo del New York Times del 1961 sosteneva che il numero finale superò le 5.350.000 copie. Il manifesto ideato da Flagg all’esterno di una base per l’arruolamento a Washington, l’8 dicembre 1961 (Bob Schutz/AP)
Come nacque il famoso manifesto “I Want YOU”, 100 anni fa. Lo disegnò James Montgomery Flagg, usandosi come modello e ispirandosi a un altro manifesto britannico, per una campagna di reclutamento dell'esercito.
Tra qualche settimana gli studenti di tutta Italia torneranno a frequentare le aule di scuole e università, anche se non ancora come prima della pandemia da coronavirus: ci saranno distanze da rispettare e, per molti studenti universitari, continueranno le lezioni online. Anche alla Holden, la scuola di scrittura di Torino fondata nel 1994 da Alessandro Baricco, il nuovo anno accademico sarà diverso dal solito, al punto che è stata annunciata una Scuola Holden Special Edition 2020/2021. In breve, i cambiamenti saranno questi: si cercherà di fare in presenza il maggior numero di lezioni, ma alcune saranno online; al posto del tradizionale corso biennale ce ne sarà uno di un anno; le rette saranno meno costose.
Come riparte l’università alla Holden. Alla scuola di scrittura di Torino l'anno prossimo sarà speciale e, tra le altre cose, le rette saranno più basse.
Da due giorni sono in corso proteste nella zona di Casal Bruciato, un quartiere della periferia est di Roma, contro l’assegnazione di un alloggio popolare a una famiglia di etnia rom. La famiglia Omerovic – composta da un uomo bosniaco di 40 anni, da sua moglie e dai 12 figli, tutti nati in Italia – è arrivata nell’abitazione il 6 maggio ed è stata accolta da un gruppo di circa trenta persone, tra cui alcuni militanti del partito neofascista CasaPound, che hanno manifestato contro il loro arrivo anche con violenza. La famiglia ha preso possesso dell’appartamento secondo quanto previsto da leggi, regolamenti e graduatorie, ma le proteste non si sono fermate e il 7 maggio CasaPound – che dal 2003 ha occupato una palazzina romana in cui ha portato la sua sede e in cui vivono dirigenti, attivisti e simpatizzanti del partito – ha organizzato un sit-in invitando i cittadini a manifestare contro i rom. La manifestazione è stata piuttosto agitata, ci sono stati spintoni e solo una numerosa presenza di poliziotti ha permesso alla famiglia di raggiungere la propria abitazione. Inoltre, sono state urlate diverse minacce nei confronti della famiglia rom: nel tumulto qualcuno ha anche gridato “vi impicchiamo”, e un ragazzo ha detto “troia, ti stupro” alla madre Omerovic che cercava di entrare in casa scortata dalla polizia.
Cosa succede a Casal Bruciato, Roma. I militanti di CasaPound contestano con violenza l'assegnazione di una casa popolare a una famiglia di etnia rom, che oggi ha ricevuto la visita della sindaca Virginia Raggi.
Sabato pomeriggio l’ospedale San Raffaele di Milano ha diffuso un comunicato sulle condizioni cliniche di Silvio Berlusconi, che giovedì era risultato positivo al coronavirus e poi era stato ricoverato venerdì per un «blando coinvolgimento polmonare». Nel comunicato Alberto Zangrillo, direttore della rianimazione generale dell’ospedale e medico personale di Berlusconi, «rende noto che le condizioni cliniche del paziente Silvio Berlusconi permangono stabili. Il quadro respiratorio e quello clinico confermano un decorso regolare e atteso, che induce quindi a un cauto ma ragionevole ottimismo».
Le condizioni di Silvio Berlusconi sono stabili, dice l’ospedale San Raffaele.
Ieri il Coni, il comitato olimpico italiano, ha approvato la candidatura italiana per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, che nei prossimi mesi verrà esaminata dal CIO, il comitato olimpico internazionale. La candidatura di quest’anno ha creato molte più polemiche che in passato: il Coni ha deciso infatti di presentare una candidatura di compromesso fra le tre città che si erano offerte di ospitare da sole le Olimpiadi, cioè Milano, Torino e Cortina. Mentre Cortina è soddisfatta della candidatura condivisa, Milano e Torino speravano di ospitare da sole la manifestazione e hanno criticato la decisione del Coni. Ieri mattina il sindaco di Milano Beppe Sala aveva scritto una lettera aperta al presidente del Coni Giovanni Malagò spiegando che Milano conferma la sua disponibilità «solo come venue di gare o eventi» e che «non ritiene praticabile una sua partecipazione alla governance del 2026». La sindaca di Torino Chiara Appendino aveva invece detto che Torino non sarebbe stata «stampella di altre città», chiedendo un ruolo di primo piano nell’organizzazione delle Olimpiadi (che Torino ha ospitato l’ultima volta nel 2006).
Perché si litiga per le Olimpiadi invernali? il Coni ha proposto ufficialmente la candidatura condivisa di Milano, Torino e Cortina, ma le prime due non ne sono granché contente.
Sono state annunciate le nomination per i BAFTA, i più importanti premi britannici per il cinema (che premiano però film di tutto il mondo). La cerimonia di premiazione dei BAFTA (British Academy of Film and Television Arts) sarà il 18 febbraio alla Royal Albert Hall di Londra. Un anno fa andò così. Il film che quest’anno ha ottenuto più nomination, 12, è La forma dell’acqua di Guillermo del Toro; poi ci sono, con nove nomination a testa, Tre manifesti a Ebbing, Missouri e L’ora più buia.Blade Runner 2049 e Dunkirk ne hanno ottenute otto. Miglior film: Chiamami col tuo nome, L’ora più buia, Dunkirk, La forma dell’acqua; Tre manifesti a Ebbing, Missouri
La lista delle nomination per i BAFTA, i premi britannici per il cinema.
Progetto di Fabio Sgroi, finalista circuito Off Cortona On The Move Selezione fotografica di Sarah Carlet Testo di Diego D’Ippolito Quasi dieci anni in viaggio per descrivere parte di un mutamento secolare. È questo l’ambizioso progetto di Fabio Sgroi che si chiama “Passage” non per caso. Il fotografo siciliano è stato guidato dalla necessità di raccontare un’area geografica divisa, ma legata da una storia comune, rendere uno sguardo unitario su una porzione della mappa oggi così diversa.
Passage. Il fotografo siciliano Fabio Sgroi ha viaggiato quasi 10 anni nei Balcani per raccontarne la storia e gli aspetti in comune.
Il Tribunale di Venezia ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge con cui si vota in Italia per le elezioni europee, pare per via della soglia di sbarramento al 4 per cento. Alle elezioni europee è l’Unione Europea stessa ad affidarsi agli stati per decidere come eleggere i deputati, fornendo solo qualche paletto per la scelta della legge elettorale: sistema proporzionale e soglie di sbarramento non più alte del 5 per cento. Le soglie di sbarramento sono quindi esplicitamente ammesse dalla legge comunitaria e sono diffusissime: tra gli altri, la Francia ha una soglia di sbarramento al 5 per cento, la Svezia al 4 per cento e la Grecia al 3 per cento. Ce l’aveva anche la Germania, ma è stata abolita l’anno scorso dalla Corte Costituzionale. Il Tribunale di Venezia – come rivela l’Ansa – ha rinviato alla Corte Costituzionale la legge elettorale per le europee per soglia di sbarramento del 4%. La decisione è stata assunta durante l’esame di un ricorso presentato dall’avvocato Felice Besostri, che già aveva impugnato il Porcellum, poi bocciato dalla Consulta. Quella assunta dal Tribunale di Venezia è la prima decisione nel merito assunta rispetto ai ricorsi presentati sulla legge elettorale che regola in Italia il meccanismo delle elezioni europee. Oltre che a Venezia, sono stati presentati ricorsi a Roma, Napoli, Milano, Cagliari e Trieste.
La legge elettorale delle europee è stata rinviata alla Consulta. Lo ha deciso il Tribunale di Venezia accogliendo il ricorso di un avvocato: sembra che c'entri la soglia di sbarramento al 4%.
Nonostante l’ultimatum fissato per ieri a mezzogiorno da Angela Merkel, sono state rimandate a oggi le trattative tra il governo greco e la cosiddetta troika – Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale – per la concessione alla Grecia del secondo prestito internazionale da 130 miliardi di euro. La situazione sembra ancora molto incerta. Ieri il ministro per le riforme del settore pubblico, Dimitris Reppas, ha annunciato formalmente un ulteriore taglio di 15mila dipendenti pubblici (che insieme al taglio dei salari del 20 per cento era una delle resistenze più forti dei partiti greci). Il settore pubblico greco ha dimensioni enorme e ha assunto 25.000 persone tra il 2010 e il 2011, quando la situazione economica del paese era già disastrosa. UE, BCE e FMI chiedono anche l’abbassamento dei salari minimi e il taglio delle tredicesime nel settore privato, una riforma che vada a toccare le pensioni complementari e nuovi tagli alla spesa pari all’1,5 per cento del PIL nel 2012 (per oltre due miliardi di euro).
La Grecia taglierà 15.000 dipendenti pubblici. Servono però altri interventi per ottenere il prestito internazionale, e oggi c'è l'ennesimo sciopero generale.
Sette persone sono morte a Genova nel crollo della torre piloti, causato dalla nave portacontainer Jolly Nero della Linea Messina, che si è schiantata contro il molo Giano. L’impatto, che si è verificato intorno alle 23.30 di martedì, ha causato la distruzione di buona parte della palazzina e della torre, utilizzata per dare indicazioni e monitorare gli spostamenti delle navi nel porto. Al momento dell’impatto nella palazzina stavano lavorando 13 persone. Oltre alle sette persone morte, quattro sono state ricoverate in ospedale con ferite gravi e si cercano ancora due dispersi. La notizia di una persona sopravvissuta trovata sotto le macerie, data da alcune agenzie di stampa in mattinata, è stata smentita.
L’incidente al porto di Genova – Foto. Sono morte sette persone e si cercano due dispersi al molo dove si è schiantato il mercantile contro la torre piloti: foto e aggiornamenti.
Surface Laptop è il nuovo computer portatile presentato da Microsoft nel corso di un evento organizzato ieri a New York. A differenza dei dispositivi realizzati in passato, di solito un ibrido tra un computer e un tablet, il nuovo Surface Laptop è semplicemente un notebook, con un design molto curato e potente a sufficienza per concorrere con i MacBook Air di Apple, almeno nelle intenzioni di Microsoft. A differenza dei computer di Apple, il nuovo dispositivo ha comunque un touchscreen per spostarsi all’interno di Windows e dei programmi senza usare tastiera e trackpad. Surface Laptop è stato pensato soprattutto per le scuole e gli studenti, ma le prime impressioni molto positive di chi lo ha provato suggeriscono che potrebbe avere successo anche in ambito lavorativo o per lo svago. Il nuovo Surface Laptop ricorda esteticamente i MacBook Air, anche se ha un design più squadrato soprattutto lungo gli spigoli: l’involucro esterno è di alluminio, mentre l’area intorno alla tastiera e al trackpad è rivestita in Alcantara, come i rivestimenti delle automobili di lusso (il materiale è trattato per essere impermeabile e lavabile). Come fa già da qualche tempo con la sua linea Surface, Microsoft ha curato molto i dettagli nella progettazione con un’attenzione per il design che di solito viene riservata a computer molto più costosi.
I nuovi Surface Laptop di Microsoft. Come sono fatti e che cosa fanno i nuovi portatili che faranno concorrenza ai MacBook Air, con un rivestimento in Alcantara.
La Corte d’Appello di Milano ha condannato Silvio Berlusconi a due anni di interdizione dai pubblici uffici. La condanna è arrivata in seguito alla richiesta della Corte di Cassazione di ricalcolare le pene accessorie del processo Mediaset, nel quale Berlusconi era stato condannato per evasione fiscale. La Cassazione aveva confermato la condanna per evasione fiscale a quattro anni di prigione (tre dei quali sono stati “scontati” grazie all’indulto del 2006). Nel processo d’appello Berlusconi era stato anche condannato a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, una sanzione che la Corte di Cassazione aveva chiesto di ricalcolare con un processo definito “di appello bis”, quello che si è concluso oggi.
Berlusconi condannato a due anni di interdizione. I suoi legali hanno annunciato che faranno ricorso in Cassazione: cosa succede ora?.
Harvey Weinstein, il noto produttore di Hollywood accusato di violenze e molestie da decine di donne, si è consegnato oggi agli investigatori di New York. Weinstein è stato arrestato con l’accusa di avere stuprato una donna e di averne forzata un’altra ad avere un rapporto orale. Nel pomeriggio è stato poi rilasciato su cauzione, dal valore di un milione di dollari, in attesa del processo. Weinstein è sotto inchiesta del procuratore distrettuale di Manhattan dall’ottobre del 2017, cioè da quando i giornali americani pubblicarono le prime accuse nei suoi confronti, e indagini su di lui sono in corso anche a Londra e Los Angeles. Le autorità hanno diffuso l’identità di una sola delle due donne che lo accusano: la cantante Lucia Evans, che nell’ottobre 2017 aveva raccontato al New Yorker di essere stata costretta da Weinstein ad avere un rapporto orale durante un incontro di lavoro nel 2014. L’identità della donna vittima di stupro non è invece stata diffusa.
Harvey Weinstein è stato arrestato e poi liberato su cauzione a New York. È stato accusato formalmente di avere stuprato una donna e di averne forzata un'altra ad avere un rapporto orale.
Nello straordinario successo ottenuto dall’ultimo disco di Adele, cantante inglese di gran voce e particolare fascino e culminato nelle vittorie dei Grammys di domenica, è stato molto notato che Someone Like You, una canzone romantica del disco, tende infallibilmente a far piangere. L’ha scritta la stessa Adele con Dan Wilson, e parla di una storia d’amore conclusa: lui si è sposato con un’altra e si è lasciato il passato alle spalle, lei è rimasta aggrappata ai ricordi e, nonostante gli auguri ogni bene, è convinta che non riuscirà mai a superare i sentimenti che ancora prova. A parte il testo malinconico e in cui molte storie possono riconoscersi, pare che ci sia una regola precisa nella costruzione delle canzoni strappalacrime, seguita alla lettera durante la composizione di Someone Like You e accentuata dall’interpretazione di Adele. Alcune ricerche hanno scoperto che alcune caratteristiche della musica possono provocare forti emozioni nelle persone, e studiando i passaggi della canzone durante i quali gli ascoltatori dimostravano le reazioni più forti hanno elaborato una teoria, raccontata dal Wall Street Journal.
Come mai Adele fa piangere. Uno studio spiega perché Someone Like You spinge infallibilmente alla commozione.
Dopo una giornata passata a rincorrere chiacchiere, oggi la scombinata e pericolante situazione del Governo italiano si troverà davanti oggi un ostacolo concreto: il voto sul Rendiconto finanziario generale del 2010. Per capirci, quello su cui il Governo era già inciampato un mese fa. La discussione e il voto alla Camera si terranno nel pomeriggio, a partire dalle 15.30. Oggi alle 10 si è riunita la presidenza del gruppo parlamentare del PD, poche ore dopo si riuniranno i capigruppo di tutta l’opposizione e Bersani vedrà Pannella e Bonino, in rappresentanza dei sei deputati radicali. L’opposizione ha deciso di astenersi sul Rendiconto finanziario. Per due ragioni, una di merito e una di metodo: nel merito, perché molti considerano irresponsabile e dannosa una seconda bocciatura del Rendiconto finanziario del 2010, che sarebbe tra l’altro molto sgradita al Capo dello Stato; nel metodo, perché è noto da mesi che le opposizioni vogliono dare il colpo di grazia a Berlusconi solo quando avranno la certezza dell’esistenza dei numeri per sfiduciarlo. Quella di oggi, quindi, sarà realisticamente una prova generale: il numero di voti che riuscirà a ottenere il Governo determinerà le prossime tappe di questa crisi politica.
Le prove generali. Guida alla giornata parlamentare di oggi, con un po' di numeri.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Il patteggiamento Mondadori. Repubblica e il Fatto riassumono come l'azienda possa scongiurare il rischio di saldare un'evasione fiscale da 173 milioni pagandone 8,6.
Sulla prima pagina del Giornale di sabato 13 marzo c’è una fotografia in bianco e nero in cui un gruppo di soldati sta per sparare contro cinque uomini di spalle. La fotografia è stata usata dal quotidiano per illustrare una notizia che riguarda i soldati italiani che disertarono e furono fucilati durante la Prima guerra mondiale, dopo che il 10 marzo la Commissione Difesa del Senato aveva approvato una risoluzione per la loro riabilitazione. Però la fotografia scelta dal Giornale non raffigura «soldati italiani fucilati come traditori al fronte», come dice la didascalia: fu scattata nel 1942 e mostra cinque sloveni fucilati dall’esercito italiano. Non è comunque la prima volta che questa fotografia viene spacciata per qualcosa di diverso da ciò che è, anzi tra giornalisti e storici è nota proprio per essere stata usata molte volte nel contesto sbagliato: di solito per illustrare articoli o iniziative sulle cosiddette foibe, le uccisioni di civili e soldati italiani da parte dei partigiani jugoslavi, avvenute alla fine e subito dopo la Seconda guerra mondiale. E infatti cercando “foibe” su Google con la ricerca per immagini, quella fotografia è tra i primi risultati.
Quelli non sono disertori italiani. Il Giornale ha pubblicato una nota foto di cinque sloveni fucilati dai soldati italiani nella Seconda guerra mondiale spacciandola per altro.
Ieri, al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica, il segretario della Lega Matteo Salvini ha detto tra le altre cose che «il 20 per cento degli italiani fa uso di psicofarmaci» e che lo fa «spesso per mancanza di speranza fiducia, prospettive». Secondo Salvini, quindi, un italiano su cinque usa farmaci per curare disturbi psichici e lo fa a causa della difficile situazione economica nella quale si trova. Ma da dove arrivano questi numeri, e sono numeri affidabili? I numeri sono corretti, ma rischiano seriamente di trarre in inganno rispetto a quanto ha detto Salvini. Il tema dell’utilizzo di psicofarmaci, come ansiolitici e antidepressivi, è molto attuale e discussione in gran parte d’Europa e negli Stati Uniti. Sono farmaci il cui consumo è in aumento anche in Italia, e molti medici si interrogano da tempo sulle cause e i potenziali effetti della loro diffusione. Il legame tra malattie mentali e precarietà economica, poi, è molto complesso: se si vuole parlare sulla base delle evidenze scientifiche, al momento è difficile trarre conclusioni nette sul rapporto tra i due fenomeni. Il paese europeo con il maggior numero di depressi, per esempio, risulta essere la Germania, cioè quello con l’economia più solida e stabile. L’argomento quindi, andrebbe trattato con prudenza: come vedremo tra poco, invece, Salvini non è sembrato particolarmente attento.
Davvero il 20 per cento degli italiani usa psicofarmaci? lo ha detto ieri Matteo Salvini, ma per dargli ragione bisogna usare una definizione di "psicofarmaci" molto ampia (i sonniferi, per esempio).
Negli ultimi anni il mondo della moda sta provando a cambiare il paradigma di un unico corpo perfetto – quello delle modelle bianche e magrissime a cui siamo abituati – per esaltare i fisici più diversi: grassi, vecchi, coi fianchi larghi e le cicatrici. L’attenzione per la diversity – l’interesse e l’esaltazione di corpi diversi dal canone – è molto sentita soprattutto negli Stati Uniti. È una richiesta che arriva dai più giovani, educati a “essere sé stessi”, e dall’imporsi di popstar e personaggi famosi appartenenti alle minoranze etniche: neri, latini, asiatici, che hanno corpi e modelli estetici diversi che ora stanno rivendicando. Cantanti e celebrità come Beyoncé, Nicki Minaj e Kim Kardashian hanno fatto molto per sdoganare forme curvilinee, così come l’attrice Lupita Nyong’o e la cantante Janelle Monae per la pelle scura. Le riviste di moda e gli stilisti sono molto più statici e sembrano reagire alla necessità di adeguarsi ai tempi più che a una volontà di cambiare.
La Settimana della moda di New York sarà ricordata per Rihanna. La sfilata di Savage X Fenty, il suo marchio di intimo, è stata una celebrazione della bellezza femminile, tra modelle grasse, nere e incinte.
Chi è stato almeno una volta a Central Park, New York, avrà visto probabilmente uno scoiattolo che correva tra l’erba, si arrampicava sugli alberi o si avvicinava alle panchine e ai passanti in cerca di cibo. Gli scoiattoli del parco attirano da sempre l’attenzione dei turisti, mentre l’interesse degli abitanti della città oscilla dalla simpatia all’indifferenza al fastidio: il New York Times Magazine ne ha raccontato la storia, da quando incontrare uno scoiattolo in città era un evento raro a quando furono reintrodotti fino a diventare migliaia in pochi anni. La rivista riprende un articolo scritto da Etienne Benson, professore all’Università della Pennsylvania, che spiega accuratamente i processi culturali che tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento portarono alla diffusione e al successo dello scoiattolo grigio nordamericano nei parchi di New York. La storia inizia nel Settecento, quando gli scoiattoli vivevano nelle foreste attorno a New York, erano considerati alla pari degli altri animali selvatici e venivano a volte cacciati per essere mangiati. Gli unici scoiattoli che si vedevano in città erano quelli addomesticati – come Mungo, l’esemplare di Benjamin Franklin che sopravvisse a un viaggio oltreoceano in Europa per finire ucciso da un cane (e Franklin gli scrisse un epitaffio).
La storia degli scoiattoli di New York. E che storia: furono introdotti dall'uomo a Central Park e in poco tempo diventarono migliaia, per due volte fecero chiudere il NASDAQ, nel 2001 erano quasi tutti rossi.
Come ogni anno la rivista statunitense Time ha scelto il miglior fotografo di news delle agenzie di stampa (Wire Photographer of the Year) tenendo conto sia dello stile dell’autore che della rilevanza delle storie raccontate. Quest’anno ha vinto Kevin Frayer di Getty Images, per il suo forte reportage sulla crisi dei rohingya e per le foto sulla Cina, dalla tecnologia energetica alla vita quotidiana.
Il miglior fotografo di news del 2017, secondo Time. È il canadese Kevin Frayer, per il suo forte reportage sulla crisi del rohingya e per le foto in cui racconta la Cina.
Dopo un confronto durato settimane, il centrodestra ha scelto i propri candidati sindaci per le città di Milano e di Napoli, per le prossime elezioni comunali che si terranno in una data tra il 15 settembre e il 15 ottobre (dovrà definirla il governo). A Milano è stato candidato il pediatra Luca Bernardo, mentre per la candidatura a Napoli è stato scelto il magistrato Catello Maresca. La scelta del candidato per il comune di Bologna è stata invece rinviata. Milano Luca Bernardo ha 53 anni ed è primario di pediatria presso l’ospedale Fatebenefratelli di Milano. Nella sua carriera si è occupato di disagio adolescenziale e bullismo, materie sulle quali presta consulenze in diverse istituzioni. Nel 2017 aveva partecipato alle iniziative dell’Anticorruzione (ANAC) guidata da Raffaele Cantone, per la sua esperienza su varie dinamiche nel sistema sanitario.
Il centrodestra ha scelto i candidati sindaci per Milano e Napoli. È stato infine trovato l'accordo su Luca Bernardo per le comunali milanesi e su Catello Maresca per Napoli.
In Sicilia si voterà per le elezioni regionali domenica 5 novembre, dalle 8 alle 22, ma lo spoglio inizierà solo lunedì mattina alle 8. Il candidato che prenderà più voti sarà il nuovo presidente della regione. Il presidente uscente è Rosario Crocetta del centrosinistra, che al momento è molto impopolare. Ha deciso di non ricandidarsi per un secondo mandato, e ha anche avuto dei problemi burocratici che non gli hanno permesso di presentare la sua lista. Nel 2012 Crocetta venne eletto con circa il 30 per cento dei consensi; in queste elezioni dovrebbero dividersi i suoi voti Claudio Fava, il candidato della sinistra, e Fabrizio Micari del PD, che è stato anche rettore dell’università di Palermo. Il candidato sostenuto dal Movimento 5 Stelle, invece, è Giancarlo Cancelleri: probabilmente arriverà secondo, dietro al grande favorito Nello Musumeci. Musumeci è il candidato sostenuto da quasi tutte le forze di centrodestra, che è l’area politica storicamente più forte in Sicilia. La politica locale non è in nessun modo esemplare rispetto alla situazione del paese (non lo è da un punto di vista economico, politico, sociale, storico, culturale). Nelle ultime settimane i quotidiani italiani parlano comunque delle regionali in Sicilia come di un “test” per stimare il consenso per i partiti, in vista delle elezioni regionali più prossime, che si svolgeranno in Lombardia e in Lazio, e in vista delle elezioni politiche del 2018.
Domenica si vota in Sicilia. Il candidato del centrodestra parte da netto favorito; il M5S si è incartato, mentre la sconfitta del centrosinistra è data tanto per certa che già si discute di cosa sia andato storto.
Il 18 aprile del 1948, al termine di una dura campagna elettorale, si svolsero in Italia le prime elezioni della storia repubblicana: le prime dopo la Seconda guerra mondiale e l’entrata in vigore della Costituzione, in cui si scontrarono principalmente la Democrazia Cristiana (DC) e il Fronte Popolare, formato da socialisti e comunisti. Era la prima volta che veniva eletto il moderno Parlamento italiano, quello che è stato rinnovato lo scorso 4 marzo. Le elezioni del 1948 furono combattute e molto partecipate e l’affluenza fu superiore al 92 per cento. Al termine dello scrutinio risultò che la DC aveva ottenuto un trionfo: di fronte al 30 per cento del Fronte Popolare, la Democrazia Cristiana guidata dall’allora presidente del Consiglio Alcide De Gasperi raccolse il 48,5 per cento dei voti, un risultato mai più raggiunto da nessun altro singolo partito nella storia repubblicana.
Le elezioni del 1948. Furono le prime della Repubblica Italiana: l'affluenza fu del 92 per cento e la Democrazia Cristiana ottenne quasi un voto su due.
Martedì la Commissione europea ha autorizzato il governo italiano a procedere alla ricapitalizzazione precauzionale del Monte dei Paschi di Siena, una banca in crisi da molto tempo che lo scorso dicembre il governo aveva deciso di salvare per la terza volta in pochi anni. Cosa vuol dire: lo Stato impegnerà 5,4 miliardi di euro che investirà nel capitale della banca e che lo porteranno a controllare il 70 per cento delle sue azioni. Parte di questo denaro servirà a limitare le perdite ai piccoli risparmiatori che hanno investito nelle banca. Mercoledì il governo ha presentato il piano industriale per i prossimi anni. Da qui al 2021, quando lo Stato dovrà aver ceduto le sue quote, si prevedono 5.500 esuberi tra i lavoratori e la chiusura di 600 filiali. Lo Stato ha deciso di intervenire su MPS lo scorso dicembre, dopo mesi di tentativi per mantenere in piedi la banca senza compiere ulteriori interventi pubblici (nel gennaio 2016 l’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi aveva definito MPS un “ottimo affare”). L’intervento prese la forma di un decreto che consentiva di aumentare il debito pubblico fino a 20 miliardi per aiutare le banche in difficoltà. Nei sei mesi successivi si è svolta una lunga trattativa tra governo e Commissione europea per approvare l’intervento su MPS, classificato come “aiuto di stato” e che quindi doveva essere esaminato dalle autorità europee.
Il piano per salvare MPS. Lo Stato spenderà 5,4 miliardi di euro e controllerà la banca al massimo fino al 2021: ci saranno 5.500 esuberi tra i lavoratori e chiuderanno 600 filiali.
La linea verticale, il romanzo dello scrittore e sceneggiatore Mattia Torre, tra i più talentuosi e apprezzati degli ultimi anni, morto ieri a 47 anni, inizia con la descrizione di come deve essere un funerale riuscito. Prima di tutto «molto doloroso». Poi comincia il racconto della malattia del protagonista, Luigi, la cui esperienza con un tumore al rene è ispirata a quella dello stesso Torre, che era malato da molto tempo. Dal libro la Rai ha tratto l’omonima serie tv interpretata da Valerio Mastandrea: sia la serie – molto apprezzata – che il romanzo mescolano dramma e commedia, con cose che mettono tristezza e tante altre che fanno ridere. Torre era conosciuto principalmente per essere stato uno degli autori principali della serie Boris. ***
Come sono i funerali più riusciti, secondo Mattia Torre. Lo aveva raccontato nell'incipit del suo romanzo "La linea verticale", da cui è stata tratta la serie con Valerio Mastandrea.
Mario Monti ed Elsa Fornero hanno presentato ieri il disegno di legge di riforma del mercato del lavoro – il testo integrale si può leggere qui – che era stato già annunciato in queste forme due settimane fa. Il disegno di legge consta di 70 articoli ma quella in circolazione è ancora una bozza non definitiva, ha detto il governo: senza contare che dovrà poi passare al vaglio del Parlamento e subire ulteriori modifiche. Insomma, le cose possono ancora cambiare. La principale modifica annunciata dal governo riguarda la disciplina dell’articolo 18. Nella prima stesura della riforma, le diverse fattispecie di licenziamenti venivano così gestite: nei casi di licenziamenti discriminatori il giudice poteva sempre disporre il reintegro del lavoratore discriminato, come già adesso; nei casi di licenziamenti per motivi disciplinari, il giudice poteva disporre il reintegro nei casi più gravi – “se il motivo è inesistente perché il fatto non è stato commesso o se il motivo non è riconducibile al novero delle ipotesi punibili ai sensi dei contratti collettivi nazionali” – e altrimenti disporre un indennizzo da 15 a 27 mensilità; nei casi di licenziamenti per motivi economici, il giudice non poteva disporre il reintegro, neanche se avesse ritenuto il licenziamento ingiustificato, ma solo eventualmente un indennizzo tra le 15 e le 27 mensilità. Quest’ultima norma è stata molto contestata in queste settimane dal Partito Democratico e dalla CGIL, ed è quella più importante tra quelle che sono cambiate.
Il nuovo articolo 18, per ora. Come il governo ha cambiato le norme sui licenziamenti economici, venendo incontro alle richieste di PD e CGIL, e con quale contropartita.
I Red Hot Chili Peppers, famosa band rock californiana, suoneranno stasera a Milano, dopo il concerto di ieri a Roma: sono le uniche due tappe italiane del Getaway World Tour, che segue l’uscita del loro ultimo album The Gateway l’estate scorsa. Il tour è particolarmente grande e ricco di date: è iniziato a maggio 2016 e in tutto dovrebbe durare circa 18 mesi. Le tappe europee sono quasi tutte previste in festival musicali, ed è il caso anche nelle tappe italiane: a Roma i Red Hot Chili Peppers hanno suonato al festival Postepay Rock in Roma, mentre quella di stasera è la serata conclusiva del Milano Summer Festival. Il concerto del 21 luglio a Milano è sold out: il concerto è all’ippodromo SNAI di San Siro, nella periferia ovest della città (dove c’è l’omonimo stadio, per intenderci). I Red Hot Chili Peppers inizieranno a suonare alle 21.30 e prima di loro si esibiranno i Knower, un duo americano che fa musica elettronica. I cancelli apriranno alle 15, ma i biglietti si potranno ritirare dalle 12: l’organizzazione consiglia di arrivare presto, perché è prevista una grande affluenza. Ci sono tre ingressi per l’ippodromo, sono indicati insieme alla biglietteria su questa mappa.
Il concerto dei Red Hot Chili Peppers il 21 luglio a Milano, le cose da sapere. Suonano stasera, all'ippodromo di San Siro: come arrivare, dove parcheggiare e le altre informazioni utili.
Le mappe sull’estensione della calotta artica, la crosta di ghiaccio dovuta al congelamento dell’acqua marina che copre la zona del Mar Glaciale Artico, sono a disposizione degli scienziati e dei ricercatori da decenni. Le più recenti sono state realizzate grazie alle rilevazioni dei satelliti, che hanno permesso di verificare le contrazioni stagionali delle quantità di ghiaccio lungo il perimetro della calotta e le riduzioni dovute probabilmente al riscaldamento globale. Quello che le mappe non avevano mai mostrato fino allo scorso anno era, però, lo spessore della crosta di ghiaccio del Polo Nord. Grazie ai dati forniti lo scorso anno dal satellite CryoSat-2 dell’Agenzia Spaziale Europea, gli scienziati possono ora valutare i cambiamenti non solo nell’estensione della calotta artica, ma anche nel suo spessore. La mappa è stata presentata questa settimana a Parigi e offre nuove importanti informazioni per conoscere meglio la zona dell’Artico.
Quanto è spesso il ghiaccio nell’Artico? l'hanno misurato con un satellite e servirà anche per studiare gli effetti del cambiamento climatico.
Da qualche giorno i ragazzi che hanno compiuto 18 anni possono registrarsi al sito www.18app.italia.it e richiedere un buono da 500 euro da spendere a scopi culturali (è il cosiddetto “bonus cultura” deciso dal governo Renzi). Ciascun 18enne ha a disposizione 500 euro che può spendere fino alla fine del 2017 per biglietti del cinema e di concerti, libri e ingressi ai musei. Secondo il governo l’iniziativa riguarderà circa 550mila ragazzi che compiono o hanno compiuto 18 anni nel 2016 (i ragazzi nati nel 1998 che devono ancora compiere 18 anni potranno utilizzare il bonus a partire dal giorno del loro compleanno). Un anno fa, quando venne annunciata la misura, le opposizioni criticarono il governo parlando di “scambio elettorale”: Renzi rispose dicendo che «questo modo di pensare è offensivo». La prima cosa da fare per richiedere il bonus è registrarsi sul Sistema pubblico di identità digitale (SPID). Si può fare nei quattro modi elencati qui: il più rapido è tramite il sito Sielte. Altrimenti ci si può registrare online tramite il sito della società Infocert – pagando 9,90 euro – oppure tramite il sito delle Poste, anche se è richiesta una seconda fase in cui bisogna andare in un ufficio postale (la procedura tramite le Poste è però gratuita). I possessori di una sim TIM possono invece ritirare le proprie credenziali SPID in un negozio TIM.
Come funziona il “bonus cultura” da 500 euro per i diciottenni. Le istruzioni per usare i 500 euro messi a disposizione dal governo per i ragazzi nati nel 1998: dallo SPID (cos'è?) alle modalità degli acquisti online.
Il governo britannico ha detto che vuole trasformare in legge il principio conosciuto nel Regno Unito come “Agent of Change”, che prevede che la persona o la società responsabile di un cambiamento urbanistico abbia la responsabilità di adattarsi al contesto locale. È un principio sostenuto principalmente dalle associazioni che rappresentano i locali di musica dal vivo, perché nella pratica significa che se viene approvata la costruzione di un nuovo condominio residenziale vicino a un locale in cui si fanno concerti, per esempio, il progetto deve prevedere una forma di isolamento acustico, in modo che non sia il locale a dover chiudere per le lamentele dei nuovi residenti. Vale anche al contrario: se un locale adibito a concerti vuole aprire in una zona residenziale, deve assicurarsi che il livello di emissioni sonore non aumenti. Il principio, che è stato promosso da un’attiva campagna a cui hanno partecipato tra l’altro Nick Mason dei Pink Floyd, Billy Bragg e Glen Matlock dei Sex Pistols, ha l’obiettivo di tutelare i locali notturni e che fanno musica dal vivo nel Regno Unito, che negli ultimi anni hanno chiuso in massa. Soltanto a Londra hanno chiuso il 50 per cento delle discoteche negli ultimi cinque anni, e dei 430 locali da concerti attivi nel 2007, nel 2015 ne erano rimasti aperti solo 245, secondo i dati riportati da BBC. Tra i più famosi locali di Londra ad avere chiuso recentemente ci sono il Passing Clouds, il Public Life, il Dance Tunnel e il Coronet. Secondo MusicWeek, nel Regno Unito ha chiuso il 35 per cento dei locali da concerti negli ultimi dieci anni. C’entra in parte un minore interesse generale per la musica dal vivo, ma in moltissimi casi i locali – che possono essere anche discoteche – hanno chiuso per le lamentele sul rumore notturno sporte dai residenti.
Una buona notizia per la musica dal vivo nel Regno Unito. Il governo farà una legge che, in pratica, impedirà a chi si trasferisce in un nuovo condominio di lamentarsi dei rumori dei locali notturni.
Dopo avere completato il ciclo vaccinale contro il coronavirus molti si chiedono fino a che punto siano protetti contro la COVID-19, se possano riprendere alcune delle abitudini che avevano prima della pandemia o se ci siano ugualmente precauzioni da mantenere. Vorrebbero comprensibilmente una risposta chiara e univoca, ma come accade spesso in medicina le risposte variano molto a seconda di ciascuno di noi, di come siamo fatti e dei contesti in cui ci troviamo. Non c’è un manuale di istruzioni uguale per tutti, ma in un anno e mezzo di pandemia abbiamo comunque imparato molte cose sul coronavirus e su quali siano i comportamenti più adatti per ridurre i rischi, per noi e per gli altri. Il punto centrale, da ricordare, è che i vaccini non sono una barriera impenetrabile e che in rari casi possono fallire nel proteggere totalmente dalla COVID-19. La buona notizia è che anche in questi casi il rischio di sviluppare sintomi gravi è estremamente basso, perché i vaccini finora autorizzati offrono un’alta protezione dalle forme più rischiose della malattia, riducendo i ricoveri in ospedale e i decessi.
Ok, ci siamo vaccinati, e adesso? domande e risposte per chi ha dubbi su cosa sia sicuro tornare a fare e cosa sia ancora sconsigliato, in questa fase della pandemia.
In Perù ogni 25 dicembre alcune migliaia di persone si riuniscono per assistere al “Takanakuy”, una cerimonia tradizionale in cui si tengono parate, danze e soprattutto combattimenti in cui chi partecipa si sfida a calci e pugni. I combattimenti possono essere anche molto violenti, ma in ogni caso cominciano e si concludono sempre con un abbraccio o almeno una stretta di mano: per quanto possa sembrare un metodo insolito, l’idea è che il Takanakuy aiuti le persone a risolvere i loro conflitti e serva per cominciare l’anno nuovo in pace. Il Takanakuy è una tradizione tipica di Santo Tomás, una città di poche centinaia di abitanti nella remota provincia di Chumbivilcas, sulle Ande, nel sud del Perù. Negli anni si è estesa anche ad altre città, tra cui Cuzco – che si trova circa cento chilometri più a nord – e Lima, la capitale del paese, dove è praticata anche da persone non indigene.
La cerimonia in cui ci si prende a calci e pugni per far ritornare la pace, in Perù. Si chiama "Takanakuy", si tiene una volta all'anno e serve per pareggiare i conti in sospeso all'interno di una comunità.
Dalle agenzie delle 12, Roberto Maroni: “Ho il solo il dato di ieri sera, e non ci saranno altre rilevazione sull’affluenza se non alle 15 quando si chiudono i seggi, però la proiezione fatta dagli esperti del ministero dell’Interno rispetto al dato di ieri fa pensare che si raggiungerà il quorum per tutti e quattro i referendum anche senza considerare il voto degli Italiani all’estero e questo risolve un problema non da poco che era quello della doppia sheda che siamo stati costretti a stampare dalla decisione della Cassazione”
Per Maroni il quorum c’è. «Le proiezioni fanno pensare che si raggiungerà per tutti e quattro i referendum».
Stando a Ngram Viewer, il servizio di Google Books che permette di scoprire la frequenza con cui una certa parola è comparsa nei libri pubblicati in varie lingue dal 1800 al 2008, di “audiolibri” non si era mai parlato fino al 1963. Cercando nell’archivio storico della Stampa il termine compare invece per la prima volta nel 1976, quando Mondadori realizzò la prima collana europea di audiolibri, in molti casi adattamenti da romanzi, ma anche poesie e saggi, in audiocassette. Già dieci anni prima però era stata fatta una specie di audiolibri che sono tuttora in circolazione e per questo si possono considerare gli esempi più longevi del genere: le Fiabe sonore, da quest’estate disponili sul servizio di streaming di audiolibri e serie audio Storytel. Molti ex bambini se le ricorderanno per la canzone con cui iniziavano:
A mille ce n’è ancora. Storia delle "Fiabe sonore" di Fabbri, in giro dagli anni Sessanta, sopravvissute a formati audio via via più obsoleti e che oggi si possono ascoltare in streaming.
In un’intervista ad Affari Italiani, Pippo Civati – consigliere regionale del Pd e indicato negli ultimi mesi come uno dei rappresentanti più popolari e qualificati di un potenziale rinnovamento della leadership del PD – ha contestato apertamente i vertici cittadini del suo partito che sembrerebbero intenzionati a scegliere il prossimo candidato sindaco senza ricorrere alle primarie. Le elezioni amministrative milanesi si terranno per il 2011 e a destra si parla da un po’ di un’eventuale ricandidatura di Letizia Moratti. A sinistra, invece, il dramma della scelta del candidato è aggravato da una sorta di vocazione alla sconfitta consolidata in quasi tutti i turni elettorali degli ultimi due decenni (Milano ha un sindaco di centrodestra da diciassette anni) associata a un’altrettanto lunga serie di candidati vissuti come inadeguati e insoddisfacenti dall’elettorato di sinistra. E ogni volta riparte il circo delle candidature eccellenti proposte – quasi sempre ottuagenari – che poi si sciolgono e lasciano il campo a un prevedibile perdente.
Sapessi com’è strano, fare le primarie a Milano. Il Consigliere Regionale del PD Pippo Civati contesta le manovre del suo partito per scegliere il candidato sindaco nei soliti circoli.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
I Verdi che non ci sono. I partiti verdi conoscono una seconda giovinezza in tutto il mondo, ma non in Italia.
È uscito per Codice Edizioni Cosmicomic. Gli uomini che scoprirono il big bang, di Amedeo Balbi, che è astrofisico e blogger del Post, e Rossano Piccioni, grafico pubblicitario e illustratore. Cosmicomic racconta mezzo secolo di avvenimenti e ricerche scientifiche che hanno portato alla scoperta e comprensione dell’origine dell’universo, attraverso gli studi di scienziati famosi e meno conosciuti in ogni parte del mondo. Sul Post potete leggere le dodici tavole che raccontano l’incontro fra Edwin Hubble e Albert Einstein, e il loro confronto sulle teorie sull’espansione dell’universo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il Big Bang a fumetti. 12 tavole da "Cosmicomic", il graphic novel di Amedeo Balbi e Rossano Piccioni sull'origine dell'universo.
L’Enciclopedia Treccani ha da poco presentato la nuova versione del suo portale Treccani.it. Il nuovo sito web raccoglie le 300mila voci dell’enciclopedia, accessibili gratuitamente e aggiornate all’occorrenza dai redattori dell’Istituto. Oltre alle voci enciclopediche sono disponili il vocabolario e il dizionario biografico. Per realizzare il nuovo sito e il sistema di ricerca interno, Treccani ha investito due milioni di euro negli ultimi tre anni e si è affidata a Banzai (disclaimer: Banzai è partner industriale del Post). Il sistema si basa su un motore di ricerca semantico, simile a quello utilizzato da Liquida.it, e consente di ottenere in un’unica pagina una serie di risultati per ogni voce enciclopedica. Se per esempio cerchi “Garibaldi“, il motore di ricerca interno ti propone come primo risultato la voce su Giuseppe Garibaldi e poi un’altra serie di risultati che possono essere filtrati a seconda delle categorie come Storia, Letteratura, Arti Visive e Geografia. Il sistema ti permette di condurre ricerche molto approfondite, navigando all’interno delle numerose voci enciclopediche messe a disposizione online.
La nuova Treccani, punto it. L'Enciclopedia per definizione rinnova il suo portale e rende consultabili le sue 300mila voci.
Due dipinti di Vincent van Gogh che erano stati rubati nel 2002 dal Van Gogh Museum di Amsterdam, il più importante museo del mondo dedicato al pittore olandese, sono stati ritrovati vicino a Napoli dalla polizia italiana: lo ha scritto in una nota il museo, aggiungendo che i quadri sembrano in condizioni relativamente buone, nonostante siano senza cornice e presentino – soprattutto il primo – qualche danno. I due dipinti si chiamano “La spiaggia di Scheveningen”, del 1882, e “Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen”, del 1884, e la loro autenticità è stata confermata da un esperto. Il recupero di quadri rubati non è una cosa molto frequente: la maggior parte delle volte non vengono ritrovati. “La spiaggia di Scheveningen” (Van Gogh Museum)
I due quadri di van Gogh ritrovati vicino a Napoli. Li ha recuperati la Guardia di Finanza in casa di un camorrista, dopo una lunga indagine. Erano stati rubati nel 2002 dal van Gogh Museum di Amsterdam.
Secondo i dati diffusi sabato dalla Protezione civile, i contagi totali registrati ufficialmente dall’inizio dell’epidemia di COVID-19 in Italia sono stati 92.472: 5.974 in più rispetto a ieri, quando erano aumentati di 5.959. Le morti registrate nelle ultime 24 ore sono state 889 (ieri erano state 969), portando il totale a 10.023. I nuovi guariti registrati sono 1.434, per un totale di 12.384. Le persone attualmente positive sono 70.065 (ieri erano 66.414), quelle ricoverate in terapia intensiva sono 3.856 (ieri erano 3.732). Alla conferenza stampa di oggi era nuovamente presente il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, che negli ultimi due giorni era stato assente a causa di alcuni sintomi influenzali.
Le notizie di sabato sul coronavirus in Italia. I casi confermati dall'inizio dell'epidemia sono 92.472, nelle ultime 24 ore sono morte 889 persone.
Domenica 2 ottobre Hiroyuki Nishimura, che da circa un anno è il proprietario del famoso sito per la condivisione di immagini 4chan, ha scritto che il sito ha problemi economici, e che non può più sostenere i «costi infrastrutturali, i costi dei server e dei CDN», i server che distribuiscono i file molto pesanti, come i video in alta qualità. 4chan è, tecnicamente, una imageboard, cioè un forum che si basa soprattutto sulla condivisione di immagini: è uno dei siti più famosi del mondo, perché ospita quotidianamente alcune delle discussioni e dei contenuti più volgari, violenti e offensivi di tutta internet. Nishimura ha scritto in un post nella sezione “Domande e risposte” del sito: «Grazie per preoccuparvi di 4chan. Abbiamo provato a tenere 4chan così com’era. Ma ho fallito. Sono profondamente dispiaciuto». Nishimura ha aggiunto che ci sono tre strade per la sopravvivenza di 4chan: «abbattere i costi mettendo un limite di dimensioni per i file caricati dagli utenti e chiudere alcune “board”, cioè le sezioni in cui è diviso il forum; aggiungere molte pubblicità, incluse quelle a pop-up; aggiungere funzioni a pagamento, a cui possono accedere utenti che sottoscrivono un abbonamento». Molti utenti hanno reagito con disperazione al messaggio di Nishimura, altri hanno proposto delle altre soluzioni ai problemi di 4chan: ad esempio chiudere la board /b/, che è quella più frequentata, e quindi che occupa più spazio sui server, ma che non ha un vero argomento. Altri hanno suggerito di chiudere alcune delle sezioni pornografiche, che secondo molti utenti sono troppe. Altri ancora hanno proposto di vendere del merchandising per raccogliere fondi.
4chan è nei guai. Il famoso sito per la condivisione di immagini, una delle parti più sessite e razziste di internet, non ce la fa a sostenere i costi e sta cercando soluzioni per andare avanti.
Domenica sera un tifoso del Milan è stato accoltellato al termine della partita di Serie A Bologna-Milan, finita 2 a 3. L’incidente, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuto in seguito a una rissa tra alcuni tifosi milanisti: la Gazzetta dello Sport scrive che il motivo del litigio sarebbe stato un paio di pantaloncini lanciato da un giocatore del Milan verso il settore ospiti, e conteso tra più tifosi. Repubblica scrive che il tifoso ferito è stato trasportato all’ospedale Maggiore di Bologna in gravi condizioni, mentre il presunto aggressore sarebbe stato individuato e fermato dalla Digos.
Un tifoso del Milan è stato accoltellato al termine della partita Bologna-Milan.
Facebook e Ray-Ban, uno dei più grandi marchi di occhiali al mondo di proprietà del gruppo italiano Luxottica, hanno realizzato insieme Ray-Ban Stories, un paio di occhiali con due videocamere inserite all’interno della montatura per scattare fotografie e registrare video. L’idea è di utilizzarli quando non si hanno le mani libere o si vuole cogliere al volo un momento, senza dover utilizzare il proprio smartphone. Le due aziende confidano di avere successo in un settore ancora ai primordi e dove altri produttori hanno sostanzialmente fallito, proponendo “occhiali smart” che non hanno attirato più di tanto l’interesse perché scomodi o poco pratici da utilizzare. A prima vista i Ray-Ban Stories non sono molto diversi dai classici occhiali Ray-Ban: hanno più o meno le stesse dimensioni e peso dei Wayfarer, forse il modello più classico e riconoscibile prodotto dall’azienda.
Cosa sono questi occhiali di Ray-Ban e Facebook. Il social network ha collaborato con Luxottica per produrne un paio che fa foto e video, cercando di renderli poco inquietanti.
Il 4 febbraio 1938, 75 anni fa, uscì nelle sale americane Snow White and the Seven Dwarfs, cioè Biancaneve e i sette nani, il primo film animato in technicolor della storia del cinema, tratto dall’omonima fiaba dei fratelli Grimm. Il film fu prodotto da Walt Disney, il quale dovette ipotecare la sua casa per ottenere i finanziamenti necessari, e costò in totale un milione e 500 mila dollari, una cifra enorme per l’epoca. Disney venne ripagato subito: il film fu un grande successo e ancora oggi, al netto dell’inflazione e considerando i guadagni provenienti dalle riedizioni successive, rappresenta uno dei primi dieci incassi della storia del cinema americano. Walt Disney vinse un Oscar alla carriera per questo film, che nel 2008 è stato eletto miglior film d’animazione americano di tutti i tempi dall’American Film Institute.
Biancaneve e i sette nani, in streaming. Uscì 75 anni fa negli Stati Uniti, è su Youtube in versione integrale in italiano.
Da oggi, giovedì 23 agosto, è in edicola IL, il magazine mensile del Sole 24 Ore diretto da Christian Rocca. La storia di copertina è dedicata “alle nuove risorse di gas e di petrolio shale, intrappolate in rocce argillose fin qui poco convenienti da sfruttare”, che potrebbero portare a una nuova rivoluzione energetica. E poi si parla del fighettismo italiano, della fine degli uomini (con l’ascesa delle donne) e anche di cinema, con il Festival di Venezia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo numero di IL. Le pagine del nuovo numero del magazine diretto da Christian Rocca, da oggi in edicola con Il Sole 24 Ore.
Il 26 settembre è stata prodotta una piccola quantità di carne bovina artificiale sulla Stazione Spaziale Internazionale, in orbita a 339 chilometri di distanza dalla Terra, nello Spazio, per la prima volta. Si tratta di un esperimento svolto nella sezione russa della Stazione per conto dell’azienda israeliana Aleph Farms, in collaborazione con l’azienda russa 3D Bioprinting Solutions. Per produrre la carne è stata usata una stampante 3D in grado di “stampare” materiale biologico, o meglio di costruire un tessuto come succederebbe all’interno del corpo di una mucca partendo da alcune cellule, che erano state preparate sulla Terra e poi portate sulla Stazione. In futuro è possibile che una tecnica simile si possa usare per nutrire gli astronauti, ma al momento portare nello Spazio tutta l’acqua necessaria per produrre un chilogrammo di carne sarebbe proibitivo. Nel 2015 sulla Stazione Spaziale Internazionale era stata fatta crescere della lattuga: il primo vegetale a essere coltivato nello Spazio e, il 10 agosto di quell’anno, il primo cibo coltivato nello Spazio a essere mangiato, dagli astronauti Scott Kelly, Kjell Lindgren e Kimiya Yui.
È stata prodotta della carne artificiale nello Spazio per la prima volta.
L’Osservatorio Europeo Meridionale (ESO) ha pubblicato una nuova immagine molto definita della nebulosa Omega, una delle nubi interstellari più studiate e note grazie alla sua particolare colorazione che tende al rosa. I gas colorati e le polveri molto scure della nebulosa costituiscono le materie prime per la creazione di nuove stelle. Nell’immagine, ottenuta dal Very Large Telescope (VLT), i punti più luminosi e che tendono verso l’azzurro sono le stelle più giovani, che illuminano buona parte del complesso stellare. I loro raggi ultravioletti fanno illuminare i gas, costituiti principalmente da idrogeno, creando tinte che variano dal rosa al rosso scuro. clicca per ingrandire
Dentro la nebulosa Omega. La straordinaria foto che mostra la famosa nube interstellare rosa ad alta definizione, dell'Osservatorio Europeo Meridionale.
In Cina esistono gruppi e chat sui social network in cui gli utenti pagano per ricevere complimenti da decine di sconosciuti. I gruppi si chiamano kuakuaqun, che in cinese mandarino vuol dire “gruppi di adulazione”: esistono da qualche anno ma negli ultimi giorni stanno crescendo molto. La maggior parte dei gruppi è su WeChat, che in Cina è usatissimo sia come social network che come servizio di messaggistica, ma se ne trovano anche su QQ, un altro social network. Nella maggior parte dei casi gli utenti pagano tra i 15 e i 50 yuan, pari a circa 2-5 euro, per ricevere cinque minuti di lusinghe e complimenti. Ma esistono anche gruppi in cui i complimenti o le frasi consolatorie sono gratuiti. Nel caso dei gruppi gratuiti, il meccanismo è facile. Qualcuno crea un gruppo di supporto reciproco e via via vengono invitati nuovi membri: il compito di ognuno è fare complimenti agli altri e ogni tanto lamentarsi di qualcosa, così da ricevere supporto dagli altri. In generale si cerca di essere positivi e si incentiva la gentilezza reciproca.
I complimenti online a pagamento, in Cina. Esistono chat in cui – in cambio di qualche soldo – decine di persone consolano e adulano per pochi minuti uno sconosciuto.
Mercoledì pomeriggio Martin Winterkorn ha annunciato le sue dimissioni da CEO di Volkswagen in seguito allo scandalo sulle auto “truccate” per risultare in regola con i limiti imposti per le emissioni di gas nocivi. Da amministratore delegato, Winterkorn si è assunto le responsabilità per quanto accaduto, dicendo di non esserne stato a conoscenza prima, e ha di conseguenza rassegnato le dimissioni, ricordando che “il lavoro per chiarire la situazione deve continuare: è l’unico modo per riottenere la fiducia”. Giovedì 24 settembre, il ministro dei trasporti tedesco ha annunciato che Volkswagen ha ammesso che il problema legato alle auto “truccate” non riguarda solo i modelli venduti negli Stati Uniti, ma anche diverse automobili vendute in Europa, come era già stato ipotizzato dagli analisti nei giorni scorsi. Sempre giovedì, la procura di Torino ha avviato un’inchiesta sul caso Volkswagen su iniziativa del pubblico ministero Raffaele Guariniello, in collaborazione con i carabinieri del NAS, per quanto riguarda i veicoli in circolazione in Italia. Non risultano esserci iscritti nel registro degli indagati, dice La Stampa, ma tra le ipotesi di reato c’è la frode in commercio.
Volkswagen ha ammesso che il caso delle emissioni truccate riguarda anche l’Europa. L'ipotesi circolava da tempo ma è stata confermata al governo tedesco il giorno dopo le dimissioni del CEO Martin Winterkorn.
Il critico cinematografico Morando Morandini è morto sabato sera a Milano all’età di 91 anni. Morandini era nato a Milano nel 1924 ed era diventato particolarmente popolare negli ultimi anni grazie a “Il Morandini”, il dizionario dei film pubblicato da Zanichelli a partire dal 1999 e aggiornato ogni anno (quella del 2015 è stata la diciassettesima edizione). Da qualche anno la figlia di Morandini, Luisa, lo aiutò a completare le ultime edizioni del suo dizionario di cinema. Nel 1980 il figlio Paolo prese parte all’azione con cui fu assassinato il giornalista Walter Tobagi. Morandini cominciò a collaborare con vari giornali negli anni Cinquanta, prima su La Notte e poi su Il Giorno, quotidiano con cui continuò a lavorare fino al 1998. Nel 1988 uscì il primo volume della “Storia del cinema” che Morandini scrisse insieme ai critici Goffredo Fofi e Gianni Volpi.
È morto il critico cinematografico Morando Morandini. Aveva 91 anni ed era diventato popolare grazie al dizionario dei film che portava il suo nome, pubblicato da Zanichelli.
Il Comitato tecnico scientifico (CTS) ha consigliato al governo di ridurre i tempi di isolamento a 10 giorni e di utilizzare un solo tampone per accertare il superamento di un’infezione da coronavirus, annullando quindi la necessità di effettuarne un secondo almeno 24 ore dopo il primo. Questa soluzione, che dovrebbe essere adottata contestualmente alle norme del prossimo decreto del governo, dovrebbe consentire di ridurre il carico di lavoro dei laboratori che analizzano i tamponi (test molecolare), rendendo possibile una maggiore capacità per diagnosticare i nuovi casi. Fino al consiglio del CST, l’Italia era tra i pochi paesi a richiedere ancora che ci fossero due tamponi negativi – eseguiti a distanza di almeno un giorno – prima di dichiarare la fine dell’isolamento per un individuo risultato positivo al coronavirus. Il doppio test consentiva di ridurre il rischio di interrompere l’isolamento nel caso di un falso negativo, ma con il passare del tempo aveva portato a diverse storture, perché in alcune persone il coronavirus viene rilevato dal test molecolare anche per settimane, e anche se non sono più contagiose.
Cosa ha detto il CTS su isolamento e tamponi. Il Comitato tecnico scientifico consiglia di ridurre l'isolamento a 10 giorni e di eliminare il doppio tampone per accertare la fine di un'infezione da coronavirus: vediamo.
Giulio Andreotti è morto. Aveva 94 anni, era stato uno degli esponenti più importanti della Democrazia Cristiana durante la Prima Repubblica. La sua carriera politica era iniziata nel 1946, quando grazie ad Alcide De Gasperi divenne membro della Costituente. Considerato uno dei più importanti politici della storia italiana, Giulio Andreotti ha ricoperto un’enorme quantità di incarichi. È stato sette volte presidente del Consiglio (una di queste durante il sequestro di Aldo Moro, un’altra alla guida del cosiddetto “governo della non sfiducia”, molto citato in queste settimane) e poi otto volte ministro della Difesa, tre volte ministro delle Partecipazioni Statali, due volte ministro delle Finanze, cinque volte ministro degli Esteri, due volte ministro dell’Industria, due volte ministro del Bilancio, una volta ministro del Tesoro, una volta ministro dell’Interno, una volta ministro dei Beni Culturali, una volta ministro delle Politiche Comunitarie.
Le foto di Giulio Andreotti. Uno dei più importanti politici italiani - sette volte presidente del Consiglio, e molto altro - è morto oggi a 94 anni.
Nel corso della sua vita quasi ognuno di noi avrà visto cambiare intorno a sé quasi tutto. Dai vestiti alle auto ai telefoni, ci sono poche cose che sono uguali a com’erano anche solo dieci o venti anni fa. Una cosa che sicuramente sarà rimasta uguale, immutata, anche andando indietro qualche decina di anni, sono gli ombrelli: e questo nonostante si tratti di strumenti tutt’altro che perfetti. Gli stuzzicadenti, per fare un esempio, non cambiano da tantissimo tempo ma fanno egregiamente quello che devono fare; gli ombrelli invece sono fragili, o se non lo sono sono molto ingombranti, si rischia spesso di dimenticarli da qualche parte, o di romperli se c’è vento. Senza contare che ci si bagna sempre un po’ e poi quando li si ripone rimangono zuppi e goffi. E allora perché gli ombrelli non sono cambiati? Come mai, come scrive Atlas Obscura, “in un’epoca in cui riusciamo a mettere un computer in un orologio” non riusciamo ad avere un ombrello migliore? In molti negli anni hanno provato a progettare ombrelli migliori, ma a guardar bene non è una missione semplice e dipende soprattutto da noi.
Un ombrello migliore è possibile? è uno degli oggetti di uso quotidiano che è cambiato meno nella storia, nonostante si rompa, si perda, si bagni: c'è chi vorrebbe perfezionarlo, ma è difficile.
Il quadro Orange, red, yellow dell’artista americano Mark Rothko, è stato venduto all’asta di Christie’s, a New York, per 86,9 milioni di dollari, il prezzo più alto raggiunto da un’opera d’arte contemporanea a un’asta. L’asta ha incassato 388,5 milioni di dollari battendo il record precedente per un’asta di arte contemporanea, stabilito nel 2007. (Le opere d’arte più care al mondo)
Il quadro d’arte contemporanea più costoso al mondo. È dell'artista americano Mark Rothko ed è stato venduto ieri all'asta per 86,9 milioni di dollari.
ANSA ha scritto che Innocent Oseghale – il 29enne nigeriano arrestato dopo la morte a Macerata di Pamela Mastropietro e accusato di omicidio, vilipendio e distruzione di cadavere – ha confessato di aver «fatto a pezzi» il corpo di Mastropietro ma ha detto di averlo fatto dopo che la donna era morta per overdose. Nell’interrogatorio, raccontato con vari dettagli dai principali siti e giornali italiani, Oseghale avrebbe anche raccontato di aver deciso di smembrare il cadavere dopo aver provato a comprare un sacco e aver visto che era troppo piccolo. Oseghale si trova nel carcere di Marino del Tronto, ad Ascoli Piceno, e in precedenza aveva negato sia l’omicidio che il vilipendio e la distruzione di cadavere. Delle indagini si sta occupando la procura di Macerata.
ANSA scrive che Innocent Oseghale ha confessato di aver fatto a pezzi il corpo di Pamela Mastropietro dopo che era morta di overdose.
Martedì è stata una giornata di eventi e celebrazioni per il 70esimo anniversario del festival di Cannes, organizzato per la prima volta il 23 maggio del 1947: oltre alla foto di gruppo del pomeriggio, con 113 attori, registi e sceneggiatori che hanno fatto la storia del cinema e del festival, in serata c’è stata una cerimonia celebrativa, dove sono stati proiettati spezzoni di film, scene delle premiazioni, momenti imbarazzanti e scandali, accompagnati da discorsi di attori e registi. La serata si è conclusa con gli invitati che cantavano “Buon compleanno” a Jean-Pierre Léaud, famoso per aver lavorato soprattutto con il regista François Truffaut, che il 28 maggio compirà 73 anni. Tra le altre cose successe ieri: è stato osservato un minuto di silenzio per le persone uccise nell’attentato a Manchester e sono stati presentati la serie tv Top of the Lake: China Girl (Top of the Lake: Il mistero del lago), con Gwendoline Christie, Elisabeth Moss e l’onnipresente Nicole Kidman, e il film Hikari della regista giapponese Naomi Kawase, in concorso nella sezione Lungometraggi.
Cannes, le foto di martedì. È stata una sera di festeggiamenti per i 70 anni del festival e quelli da fotografare erano davvero tantissimi.
Twitter sta consigliando ai suoi 330 milioni di iscritti attivi di cambiare al più presto la password che utilizzano per accedere ai suoi servizi, a causa di un errore che ha reso tutte le password visibili in un sistema interno gestito dall’azienda. Non sono state trovate prove di un utilizzo non consentito di quelle informazioni, ma Twitter consiglia di cambiare lo stesso password per precauzione: ed è meglio farlo sia nel proprio account principale che su eventuali app collegate a Twitter e anche su tutti gli altri servizi online per cui si è utilizzata la stessa password. Il problema è stato causato da un errore nel sistema che si occupa di mascherare le password, che avrebbe dovuto renderle illeggibili agli stessi sviluppatori di Twitter. Il bug ha fatto sì che in un registro interno dell’azienda le password fossero salvate così come vengono inserite dagli utenti, senza essere criptate (hashing). Twitter dice di avere scoperto l’errore e di avere rimosso le informazioni dal registro. La società ha quindi preferito avvisare da subito i suoi utenti, probabilmente per evitarsi problemi in futuro come è successo in casi simili ad altre aziende che avevano provato a nascondere problemi legati alle password. In queste ore ogni iscritto a Twitter ha ricevuto un messaggio sulla app o sul sito nel quale veniva invitato a sostituire la propria password.
È meglio se cambiate la password di Twitter. Per errore un registro interno all'azienda salvava le password senza nasonderle: non sono state trovate prove di violazioni, ma Twitter consiglia ugualmente di intervenire.
I curatori del Victoria and Albert Museum, il museo di Londra con collezioni d’arte tra le più importanti al mondo, hanno annunciato di avere scoperto un nuovo disegno del pittore John Constable sul retro di un suo stesso quadro. Lo schizzo realizzato a olio si trovava dietro la tela di “Branch Hill Pond, Hampstead” realizzato tra il 1821 e il 1822. La scoperta è avvenuta mentre alcuni addetti stavano predisponendo l’allestimento per una nuova mostra che sarà aperta questa settimana a Londra. Il nuovo quadro appena scoperto di John Constable
Il nuovo quadro di John Constable. È stato scoperto sul retro di un altro quadro del pittore romantico dai curatori del Victoria and Albert Museum di Londra.
Le classifiche dei libri sono una tradizione giornalistica del weekend. Il sabato esce quella di Tuttolibri della Stampa, basata sui dati Nielsen, e la domenica escono quelle di Repubblica e della Lettura del Corriere della sera, entrambe su elaborazione di GFK. La scelta dei giorni d’uscita – probabilmente importata dalla tradizione anglosassone e in particolare dai bestseller del New York Times – si deve alla convinzione che durante il weekend i lettori abbiano più tempo per leggere i giornali e più attenzione per cose che non hanno un’utilità diretta e un legame specifico con il denaro, la politica o la violenza: come i libri, appunto. Le classifiche sono il luogo in cui le lettere stampate si trasformano in numeri, quindi in soldi e lettori: sono l’informazione che misura il successo economico, e quindi in qualche misura anche culturale, di un testo pubblicato in forma di libro. Per questo le classifiche alimentano se stesse: sono fondamentali per indurre gli editori a nuove ristampe, i librai a nuovi ordini e i lettori a nuovi acquisti. Di come funzionano abbiamo già scritto: le rilevazioni si fondano su librerie campione, quindi non dicono l’esatto numero di copie effettivamente vendute: sono stime che peraltro non tengono in considerazione le vendite della grande distribuzione, cioè di autogrill e supermercati, quelle di eBook e soprattutto di Amazon, che ha deciso di non fornire dati ma che negli Stati Uniti ha superato il 50 per cento del totale delle vendite e in Italia nel 2015 – al netto degli eBook, e compresi tutti i negozi online – ha un peso stimato poco sotto il 13,9 per cento. Come si leggano le classifiche, invece, è meno chiaro. Per conoscere i titoli che vendono di più e quelli di cui si parla – di cui, quindi, è bene conoscere per non fare brutte figure – è sufficiente dare un’occhiata. Gli altri numeri invece sono un mistero per la maggior parte dei lettori, ma anche dei giornalisti culturali e degli editori interpellati dal Post.
Come si leggono le classifiche dei libri. Escono sui giornali nel weekend e le posizioni sono chiare a tutti, ma pochi – anche tra gli addetti ai lavori – hanno le idee chiare sul significato degli altri numerini.
Antiche e inaccessibili, avveniristiche ed efficienti, imponenti e minuscole: le biblioteche di tutto il mondo sono accomunate dal raccogliere e conservare libri, e attorno a questa funzione si organizzano e si sono organizzate nei secoli nelle forme più diverse. Anche per questo è affascinante scorrerne le fotografie, che alternano edifici anonimi, palazzi monumentali e scaffali vertiginosi e ordinati. Se vi piace il genere, potete perdervi a sfogliare concretelibraries, l’account Instagram di Thomas Guignard, un bibliotecario svizzero che vive a Toronto e che dal 2006 si occupa anche di fotografia, di interni e paesaggi. Raccoglie le fotografie che ha scattato a più di cento biblioteche che ha visitato finora, soprattutto negli Stati Uniti e in Europa, anche se la sua lista dei desideri ne comprende finora 310, che spera di visitare in futuro. Guignard iniziò a interessarsi all’architettura delle biblioteche nel 2010, quando lavorava per la biblioteca del Politecnico federale di Losanna, in Svizzera, e fu coinvolto nell’apertura di un nuovo centro. «Per trovare ispirazione mi misi a fare ricerca nelle altre biblioteche […] Fotografavo spesso dettagli che mi colpivano e nel tempo mi lasciai affascinare dalle immagine uniche che offrivano, che fossero grandi o piccole». Il suo è un atteggiamento piuttosto reverenziale che si riflette anche nelle fotografie: come ha raccontato al Guardian, «uso la simmetria e faccio particolare attenzione alle inquadrature per sottolineare le sacralità di questi spazi». Oltre che su Instagram Guignard pubblica le sue fotografie anche su Flickr e Twitter; se volete potete suggerirglene o invitarlo a visitarne, scrivendogli qui.
Foto di biblioteche da tutto il mondo. L'account Instagram concretelibraries ne raccoglie a decine, fotografate dal bibliotecario svizzero Thomas Guignard.
È in programma per domani uno sciopero dei lavoratori di Ntv, la società che gestisce i treni Italo. È stato proclamato dai sindacati di categoria Uilt-Uil, Ugl-Taf e Or.S.A. per chiedere l’adeguamento delle condizioni lavorative al contratto collettivo. Durerà 8 ore: potrebbero esserci ritardi, variazioni o cancellazioni nella programmazione dei treni dalle 9 alle 17. Italo ha diffuso una lista dei treni garantiti. I treni con arrivo previsto entro un’ora dall’inizio dello sciopero – quindi entro le 10 di mattina – viaggeranno regolarmente. A questa pagina del sito di Italo potete controllare in tempo reale lo stato della circolazione dei treni, i ritardi e le eventuali cancellazioni. Qui invece trovate l’assistenza della compagnia, con le informazioni sui rimborsi e i contatti telefonici.
Lo sciopero dei treni di Italo di domani, venerdì 7 settembre.
Lo storico produttore e musicista italiano Giorgio Moroder, che il prossimo 26 aprile compirà 75 anni, ha diffuso la prima canzone tratta dal suo prossimo disco, Déjà Vu, che uscirà il 12 giugno. Al disco, il primo di Moroder in trent’anni, hanno collaborato alcuni famosi artisti internazionali, come Kylie Minogue, Britney Spears, Charli XCX, Sia e Kelis. La canzone si chiama “Déjà Vu”, come il disco, e a cantarla è Sia.
La nuova canzone di Giorgio Moroder, con Sia. Si chiama “Déjà Vu”, come il suo prossimo disco che uscirà a giugno.
Da alcuni giorni in Piemonte ci sono almeno venti incendi di varia intensità, distribuiti nelle diverse province. In alcuni casi i fronti sono ampi: circa 4 chilometri tra Cumiana e Cantalupa e più di un chilometro in Valchiusella. Gli incendi più significativi sono poi a Rubiana, Bussoleno e Ribordone nella zona di Torino, a Pietra Porzio, Sambuco e Casteldelfino in provincia di Cuneo, a Oleggio e Bellinzago nel Novarese e a Candelo in provincia di Biella. Diverse zone abitate sono state evacuate. In queste zone sono attivi oltre ai Vigili del fuoco e ai carabinieri forestali, anche 200 volontari Aib (Antincendi boschivi) con impiegati 72 mezzi. Nonostante il maltempo dei giorni scorsi, dal 22 ottobre sono stati utilizzati in totale anche 3 aerei Canadair e 5 elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile. #Incendi vegetazione in #Piemonte: #vigilidelfuoco impegnati operativi a Cumiana, Caprie, Bussoleno (TO) e Sambuco (CN) pic.twitter.com/i7QpEDbnT0
Negli ultimi giorni ci sono stati almeno venti incendi in Piemonte. Gli ultimi sono iniziati nella notte tra ieri e oggi e hanno portato all'evacuazione di diverse case.
Un nuovo vaccino sperimentale contro la tubercolosi sta dando risultati piuttosto promettenti, e potrebbe essere in futuro utilizzato per ridurre i casi di una delle malattie infettive con il più alto tasso di mortalità al mondo. Il vaccino si è rivelato efficace nel 50 per cento dei casi circa, un tasso inferiore rispetto a quello dei vaccini per altre malattie, ma che potrebbe comunque consentire di salvare centinaia di migliaia di vite ogni anno. Si stima infatti che annualmente 10 milioni di persone contraggano la tubercolosi, e che di queste muoiano almeno 1,6 milioni di persone. Che cos’è la tubercolosi La tubercolosi è causata da diversi ceppi di batteri (Mycobacterium tuberculosis) e si trasmette per via aerea, per esempio attraverso le piccole gocce di saliva che vengono proiettate nell’aria quando si tossisce. Questi batteri causano solitamente infezioni a livello dei polmoni, ma in particolari circostanze possono crearne anche al di fuori del sistema respiratorio. Molte persone vivono con un’infezione latente, sono cioè prive di sintomi, e in media il 10 per cento di loro finisce con lo sviluppare la malattia vera e propria, che in un caso su due porta alla morte, se non trattata adeguatamente.
C’è un nuovo vaccino promettente contro la tubercolosi. Potrebbe salvare milioni di vite contro una malattia che causa la morte di almeno 1,6 milioni di persone ogni anno.
Il ministro Tremonti ha annunciato ieri un decreto che proroghi di 90 anni le concessioni degli stabilimenti e dei servizi balneari sulle spiagge italiane, andando incontro alle richieste delle associazioni della categoria, ma secondo le opposizioni e molti osservatori contravvenendo alle richieste dell’Unione Europea. La direttiva europea Bolkestein, che chiedeva di rimettere all’asta le concessioni delle attività balneari a partire dal 2015 nel quadro di un progetto più ampio per portare concorrenza in numerosi servizi, è contestata dalle organizzazioni di categoria che sostengono che la concorrenza potrebbe danneggiare i piccoli gestori a favore dei gruppi economici maggiori. I 90 anni previsti dal decreto sono per il ministro “un periodo lungo tale da dare una prospettiva di tempo sufficiente per fare investimenti e creare lavoro”. Le norme previste interessano direttamente circa 28mila società balneari, che danno lavoro a quasi 300mila persone. Regioni come Emilia, Lazio, Liguria, Puglia e Toscana ottengono grande beneficio dalla presenza degli stabilimenti sia sul fronte del turismo che dei maggiori introiti derivanti dalle società che gestiscono le spiagge. Da anni, però, le concessioni finiscono sempre alle stesse aziende solitamente gestite da piccoli nuclei familiari, cosa che rende complicata l’entrata di nuovi soggetti — magari più grandi e organizzati — nel campo della balneazione.
La questione spiagge raccontata da Report. Ieri Tremonti ha annunciato 90 anni di proroga per gli stabilimenti, riattivando uno scontro ben raccontato a suo tempo da Report.
Nella notte tra lunedì 2 e martedì 3 dicembre sono state sollevate per la prima volta tutte le 19 paratoie mobili della bocca di porto di Malamocco, uno dei tre accessi che collegano le acque della laguna di Venezia al mare Adriatico. La barriera di Malamocco, insieme a quelle del Lido e di Chioggia, formano il Mose, l’enorme, costosa e discussa opera ingegneristica che una volta in funzione dovrebbe proteggere Venezia e la laguna da maree alte fino a 3 metri e da un innalzamento del livello del mare fino a 60 centimetri nei prossimi cento anni. Il test è stato eseguito in condizioni di moto ondoso significativo, mostrando la stabilità prevista. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, presente al momento del sollevamento delle paratoie di Malamocco, lo ha definito “un momento storico per la città”, avvenuto peraltro a pochi giorni di distanza dall’acqua alta straordinaria che ha sommerso l’intera città e le altre isole della laguna come non accadeva da mezzo secolo. Proprio l’ultima acqua alta aveva attirato nuove critiche verso i noti ritardi nella costruzione del Mose, che secondo i piani iniziali sarebbe dovuto già essere in funzione.
Il primo incoraggiante test del Mose a Venezia. Sono state sollevate per la prima volta tutte le paratoie del più profondo accesso alla laguna: tutto è filato liscio, il sindaco ha parlato di "un momento storico per la città".
In un racconto delle Metamorfosi di Ovidio, lo scultore Pigmalione detesta il genere femminile e decide di creare una bellissima statua di una donna, di cui si innamora. Un giorno porta la statua in un tempio dedicato alla dea Afrodite, chiedendole di trasformarla in una persona: la dea accetta, la statua si trasforma e Pigmalione la sposa, e con lei ha anche una figlia. Una storia simile, nella mitologia greca, è quella di Laodamia, il cui marito Protesilao partì per la guerra di Troia. Laodamia ne fece costruire una statua di bronzo, e alla morte in battaglia del marito rimase così legata alla statua che non volle più risposarsi: quando suo padre per risolvere la questione decise di far fondere la statua, Laodamia si gettò a sua volta nel rogo. Sono millenni che l’umanità considera la possibilità di costruire artificialmente un amante, che sia il compagno o la compagna ideale o che sia semplicemente un partner, per scopi sessuali o per compagnia. È un tema che si porta dietro un gran numero di implicazioni etiche e conseguenze spesso sgradevoli, preoccupanti, disdicevoli. Da qualche tempo la ricerca di un partner artificiale ha avuto delle applicazioni concrete che rendono la questione meno fantascientifica e più di attualità, aprendo un dibattito sempre più rilevante e serio sulla questione. Il Guardian ha recentemente realizzato un documentario sul tema, accompagnato da un lungo articolo della giornalista Jenny Kleeman, intitolato “La corsa per costruire il primo robot sessuale al mondo”.
I robot sessuali sono vicini: è un problema? i prototipi sono sempre più realistici e grazie all'intelligenza artificiale sono diventati molto diversi dalle bambole gonfiabili: ma si portano dietro un sacco di questioni.
Netflix Italia ha aumentato il prezzo di due suoi abbonamenti: quello Standard (che permette la visione in HD e in contemporanea su due schermi) è passato da 10,99 euro a 11,99 euro al mese; quello Premium (che permette la visione in Ultra HD e in contemporanea su quattro schermi) è passato da 13,99 euro a 15,99 euro al mese. Le nuove tariffe sono già attive da oggi per i nuovi abbonati. Chi ha già l’abbonamento Standard o Premium riceverà invece prossimamente una notifica via e-mail e all’interno dell’app Netflix. Netflix fa sapere che la notifica sarà inviata con almeno un mese di anticipo rispetto all’applicazione dei nuovi prezzi. L’abbonamento Base continuerà invece a costare 7,99 euro al mese.
Netflix ha aumentato il prezzo di due suoi abbonamenti.
Philip Roth, uno dei più grandi e famosi scrittori americani di sempre, è morto martedì notte in un ospedale di Manhattan, a New York; aveva 85 anni. Una delle prime persone che ha confermato la notizia è stata il suo biografo, Blake Bailey, che poco dopo le 5 di mercoledì mattina, ora italiana, ha scritto su Twitter: «Stanotte è morto Philip Roth, circondato dai suoi amici di una vita che gli hanno voluto molto bene. Un uomo amato e il nostro più grande scrittore vivente». Il New York Times ha detto, citando Judith Thurman, un’amica di Roth, che la sua morte è stata causata da un’insufficienza cardiaca congestizia, una malattia cronica che indebolisce il cuore impedendogli di pompare abbastanza sangue nel corpo. Philip Roth era nato il 19 marzo 1933 a Newark, nel New Jersey, in una famiglia ebrea piccolo borghese; suo padre era un manager assicurativo e la madre una casalinga. Roth era sempre rimasto legato alla città di Newark, e qui aveva ambientato diversi suoi romanzi, tra cui quelli che compongono la Trilogia americana: Pastorale americana del 1997, Ho sposato un comunista del 1998 e La macchia umana del 2000, tre storie americane ordinarie e insieme tragiche ed esemplari. Il protagonista di Pastorale Americana per esempio è un uomo di origini ebraiche, Seymour Levov – «un uomo virtuoso e convenzionale», lo riasssume Roth – che riesce a realizzare con enorme sforzo e qualità eccezionali il “sogno americano”: a distruggerlo sarà la sua amatissima figlia, che rinnega il padre e il suo mondo rassicurante per diventare una terrorista.
È morto Philip Roth. È stato uno dei più grandi scrittori americani di sempre, aveva 85 anni.
Una patente speciale per gli autisti delle auto blu. In che senso speciale? Nel senso che non perde punti, anche a fronte di infrazioni del codice della strada. La proposta arriva da Cosimo Gallo, senatore del Pdl, ed è già stata approvata in commissione. Il Corriere della Sera di oggi la racconta così: Guidano senza cintura, superano i limiti di velocità? Pagano la multa (salvo ricorso) ma se viaggiano per lavoro di punti non ne perdono neanche uno. Nemmeno la scocciatura di trovare una zia pronta al sacrificio, come molti continuano a fare. Per loro, solo per loro, lo spauracchio dei punti sarebbe cancellato di colpo.
Perdere punti. I senatori pretendono esenzioni dalle regole del codice stradale per i propri autisti.
L’imprenditore e inventore Elon Musk, famoso per la creazione tra le altre cose del servizio PayPal e della società Tesla Motors, ha presentato lunedì un progetto per un treno ad altissima velocità – chiamato “Hyperloop” – capace di viaggiare a oltre 1200 chilometri all’ora. Musk, che ha detto di essersi ispirato ai vecchi sistemi di posta pneumatica, ha messo online un PDF di 57 pagine che descrive un sistema di veicoli che ospiterebbero passeggeri e automobili correndo dentro un “tubo” sopraelevato, e lo ha spiegato in un’intervista al settimanale BusinessWeek. Il progetto, pensato per collegare le città di Los Angeles e San Francisco in soli 30 minuti, ha avuto un anno di lavorazione ed è nato dalla frustrazione di Musk per la mancata realizzazione di un progetto ferroviario efficiente tra le due città, che distano tra loro circa 600 chilometri. Nella spiegazione di Musk, i singoli veicoli potrebbero partire a distanza di 30 secondi l’uno dall’altro, su un percorso sopraelevato che seguirebbe quello dell’attuale autostrada, e che supererebbe in velocità il collegamento aereo (condizione che resterebbe valida per le distanze inferiori ai 1500 chilometri), sempre condizionato dai tempi di decollo e atterraggio. Musk, che aveva anticipato nelle scorse settimane le sue attenzioni sul treno velocissimo, ha spiegato che non è sua intenzione costruirlo – mentre intende concentrarsi sulle sue imprese esistenti – ma offrire il progetto a chi intenda svilupparlo: anche se si è detto “tentato da un prototipo”.
Il treno di Elon Musk. L'inventore e imprenditore di Tesla Motors ha presentato Hyperloop: un progetto di treno che viaggerebbe a 1500 chilometri all'ora (ma lo faccia qualcun altro).
In tutto il mondo le leggi sul diritto d’autore prevedono che dopo un certo periodo di tempo le opere artistiche perdano il copyright e diventino di dominio pubblico. Nei paesi dell’Unione Europea, succede a tutte le opere di un certo autore nel settantesimo anno successivo alla sua morte. Negli Stati Uniti le opere prodotte dal 1923 al 1977 godono di una protezione di 95 anni: nel 2020, perciò, diventeranno di dominio pubblico tutte le opere pubblicate nel 1924. Quasi sicuramente le principali opere che diventeranno pubbliche finiranno nei grossi archivi online di materiale privo di diritto d’autore come il Progetto Gutenberg o Europeana. Fra i libri, le opere artistiche più facilmente rintracciabili fra quelle che diventeranno di dominio pubblico, molte cose interessanti diventeranno di dominio pubblico negli Stati Uniti, come L’uomo vestito di marrone di Agatha Christie, l’autobiografia di Mark Twain e un classico della letteratura mondiale come Passaggio in India di E. M. Forster. Diventeranno pubblici, sempre negli Stati Uniti, anche il romanzo Il sogno dello scrittore di fantascienza H.G. Wells e il racconto horror I ratti nei muri di H. P. Lovecraft. Sarà inoltre pubblico un classico della poesia mondiale come Venti poesie d’amore e una canzone disperata di Pablo Neruda, pubblicato nel 1924 e considerato il libro che lo rese celebre.
I libri che quest’anno diventeranno di dominio pubblico. Non granché, ma tra gli altri un grande bestseller d'altri tempi: "Via col vento" di Margaret Mitchell.
La grande società di organizzazione di eventi D’Alessandro e Galli, che gestisce il Lucca Summer Festival, ha annunciato in un soddisfatto comunicato come il grande concerto dei Rolling Stones a Lucca sabato sera si sia svolto senza incidenti e in totale sicurezza. Il concerto lungo le mura della città (una città di meno di 100 mila abitanti) è stato seguito da 55mila persone che hanno pagato biglietti tra i 100 e gli oltre 200 euro – alcune trovandosi in effetti a grandissima distanza dal palco – e il complesso sistema di sicurezza pare avere funzionato. A seguito del concerto che i Rolling Stones hanno tenuto ieri sera sotto le Mura di Lucca, vogliamo registrare come un successo i risultati ottenuti dalla macchina organizzativa sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico Da fonti delle Questura ci risulta che non sia stato registrato alcun fermo nella serata di ieri e che i mezzi di emergenza abbiano dovuto ricorrere a interventi di pronto soccorso solo in due casi, peraltro di lieve gravità Considerata l’affluenza importante di pubblico e il fatto che l’evento si tenesse in una location mai testata prima si tratta di un risultato eccezionale per il quale ringraziamo le Forze dell’Ordine che ha messo sul campo un numero straordinario di forze e ha garantito con grande professionalità l’ordine pubblico. Anche sotto il piano delle viabilità i risultati ottenuti sono andati oltre le migliori previsioni. Il pubblico è defluito dall’area concerto in meno di due ore e anche il traffico veicolare non ha mai raggiunto livelli di criticità in fase di uscita dalla città. Gli spettatori che avevano scelto il treno sono riusciti a ripartire regolarmente dalla Stazione di Lucca tanto che non c’è stata necessità di utilizzare i 3 convogli che erano stati previsti in supplemento ai 10 treni speciali già annunciati. Quella della sicurezza è stata, come sempre, la nostra priorità assoluta in fase di preparazione dell’evento e siamo felici di poter celebrare a distanza di 24 ore questo risultato eccellente che è frutto di mesi di lavoro svolti in stretta collaborazione con Prefettura, Questura, Carabinieri, GdF, Comune di Lucca, Protezione Civile, Vigili del Fuoco, 118 a cui siamo grati per l’impegno e la disponibilità che ci hanno rivolto. L’atteggiamento responsabile del pubblico che ha seguito con grande collaborazione tutte le indicazione su sicurezza e viabilità che avevamo abbondantemente comunicato nelle ultime settimane ha fatto il resto, dimostrando che anche in questi tempi difficili per l’Ordine Pubblico eventi di questo tipo possono essere svolti in sicurezza garantendo momenti di cultura e aggregazione sociali che sono indispensabili per ogni comunità
L’organizzazione del concerto dei Rolling Stones ha annunciato che è andato tutto bene.
Il 31 dicembre 2015 è stato pubblicato su YouTube il seguito del popolare e misterioso video “di paura” diventato virale a settembre, e su cui si sono scervellate decine di persone per capire chi e perché l’abbia pubblicato. La “trama” del secondo video segue a grandi linee quella del primo: per due minuti viene ripreso un uomo vestito di nero e che indossa una strana maschera con una proboscide artificiale, mentre fa strani gesti all’interno di un edificio apparentemente abbandonato. In sottofondo si sente un ronzio fastidioso e un po’ inquietante. Nel secondo video però ci sono anche diverse novità: fra queste l’introduzione di un secondo personaggio, un messaggio molto esplicito pitturato in un muro dell’edificio e diversi piccoli “misteri” che man mano diverse persone stanno cercando di decifrare. Riassunto delle puntate precedenti Il primo video è online più o meno da maggio 2015 ed è diventato virale a settembre dopo che Johny Krahbichler, un giornalista ventenne di Gadgetzz, un piccolo sito di tecnologia, ne aveva scritto sul suo blog dicendo di averlo ricevuto per posta. Dopo il post di Krahbichler molti utenti di Reddit hanno provato a decifrare i diversi codici che apparivano nel video: da allora Krahbichler ha tenuto aggiornato il suo blog aggiungendo i vari sviluppi e scoperte man mano che le “indagini” su Reddit andavano avanti, e della storia si sono occupati anche diversi siti di news internazionali. Nei primi giorni delle “indagini” il video circolò moltissimo soprattutto perché non se ne sapeva niente: non si capiva se era un video di minacce, se faceva parte di una campagna promozionale per qualcosa o se era semplicemente un video pieno di piccoli puzzle e misteri da risolvere.
C’è un nuovo “video di paura” virale. L'ha diffuso lo stesso utente che aveva pubblicato il primo – pieno di codici da decifrare, diventato virale a settembre – ma parte del mistero si è un po' persa per strada.
Domenica 23 gennaio il centrosinistra sceglierà i suoi candidati a sindaco a Napoli e a Bologna, dove nella prossima primavera si voterà per le elezioni amministrative. A Napoli le candidature ufficiali fino a poche ore fa erano cinque, di cui tre appartenenti al PD. Il favorito è Umberto Ranieri, più volte parlamentare, forte soprattutto in quel che rimane della storica borghesia napoletana e – dicono i giornali – “uomo gradito al Quirinale”. Lo sfidano Nicola Oddati, attuale assessore comunale alla Cultura della giunta Iervolino, e Andrea Cozzolino, segretario regionale del partito molto vicino a Bassolino. Sinistra e Libertà candida invece Libero Mancuso, magistrato napoletano che vive però da anni a Bologna, dove ha fatto l’assessore nella giunta Cofferati. Il quinto candidato era Gino Sorbillo, dei Verdi, ma proprio oggi ha annunciato il ritiro della sua candidatura e il suo appoggio a Umberto Ranieri. L’Italia dei Valori ha deciso di non partecipare alle primarie, limitandosi a decidere se far parte o no della coalizione dopo la scelta del candidato da parte del centrosinistra. Si vota dalle 8 alle 21, sul sito del Mattino è possibile consultare la mappa dei seggi.
Domenica le primarie a Napoli e Bologna. Torniamo a parlare di cose serie: il centrosinistra sta per scegliere i candidati per due delle elezioni più importanti del 2011.
Il Capodanno di Fantozzi – mostrato nel film Fantozzi, del 1975 – è un grande classico del primo dell’anno: per chi è in cerca di conforto dopo una nottata disastrosa e per chi vuole raccontarla agli amici senza sottoporsi allo strazio dei dettagli, ma lasciando immaginare l’atmosfera generale. Ci sono l’imbarazzo del finire accanto a quelli a cui non si voleva finire, la musica di pessima qualità, la cena sgangherata, le speranze sentimentali cadute nel vuoto e poi – grazie alla complicità del maestro Canello – la saggia decisione di anticipare il Capodanno alle 22.30, per togliersi l’impiccio. Una soluzione tornata attuale in tempi di tv in streaming e bambini da mettere a letto, tra l’altro. “Alle dieci e trenta scarse finita la cena, il maestro Canello, che aveva un altro impegno in un altro veglione, barò bassamente annunciando al microfono: Attenzione, mancano tre minuti a mezzanotte, rimettete gli orologi, preparate lo spumante!”
Il Capodanno di Fantozzi – video. Un grande classico del primo dell'anno, per chi è in cerca di conforto o vuole descrivere la sua nottata agli amici.