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Da sabato a Roma sono chiuse le stazioni Barberini e Spagna della linea A della metropolitana, due snodi fondamentali nella viabilità del centro della città; queste chiusure si aggiungono a quella dell’adiacente fermata Repubblica, disposta lo scorso 23 ottobre in seguito al crollo di una scala mobile, un incidente in cui furono ferite 24 persone, in gran parte tifosi russi del CSKA Mosca, che stavano andando allo stadio Olimpico a vedere una partita di Champions League contro la Roma. Di fatto quindi al momento non c’è nessuna stazione della metro A in funzione nel centro storico di Roma: chi arriva dalla stazione Termini deve scendere alla fermata Flaminio, dietro piazza del Popolo. ATAC, l’azienda municipalizzata che gestisce il trasporto pubblico a Roma, ha attivato servizi di navette e bus sostitutivi per raggiungere il centro storico della città. Le chiusure di Barberini e Spagna La fermata Barberini è stata chiusa la mattina di giovedì 21 marzo in seguito alla rottura di alcuni gradini di una scala mobile, che si sono accartocciati. «La scala mobile era sovraffollata come sempre, saremmo stati un centinaio di persone. Quando mancavano sei o sette gradini c’è stato un rumore forte di lamiera che si attorcigliava su sé stessa, si è formato un vero e proprio vuoto e le persone impaurite, per uscire, hanno dovuto saltare», ha raccontato al Giornale una persona che era sulla scala mobile al momento dell’incidente. Nessuno è stato ferito.
Ci sono tre stazioni della metropolitana chiuse nel centro di Roma. Dopo quella di Repubblica, sono state chiuse anche Barberini e Spagna per problemi alle scale mobili: il centro storico ora è di fatto isolato.
Il celebre cantante e bassista inglese Sting, ospite giovedì sera della trasmissione americana Tonight Show condotta da Jimmy Fallon, ha tentato di riprodurre cantando alcune delle più famose suonerie per cellulari (fra cui il famoso Nokia tune e quella dell’iPhone). Ci è riuscito piuttosto bene, tanto che sia lui che Fallon hanno commentato che il rifacimento della suoneria dell’iPhone «sembra una canzone dei Police», l’ex gruppo di Sting. Alla fine, Sting ha anche registrato il messaggio pre-registrato della segreteria telefonica di uno spettatore estratto a caso, cantandolo sulla musica di Message In A Bottle, una delle più note canzoni dei Police.
Il video di Sting che canta il Nokia tune. Mentre era ospite di Jimmy Fallon; e ha anche registrato il messaggio di segreteria telefonica di uno spettatore intonandolo su "Message In A Bottle".
Indigo Technologies è una piccola azienda del Massachusetts (Stati Uniti) con una grande ambizione: cambiare il modo in cui funzionano le automobili elettriche, per renderle ancora più efficienti. Il suo fondatore, Ian Hunter, ha progettato e realizzato un motore elettrico che può essere inserito direttamente all’interno di ogni ruota, consentendo di ridurre i consumi e di aumentare l’affidabilità dei veicoli, grazie alla minore complessità della meccanica. Come racconta un articolo dell’Economist, Hunter non è il primo ad avere pensato a ruote motorizzate, ma la sua soluzione sembra essere più promettente dei prototipi circolati finora, che hanno fallito nel risolvere alcuni dei problemi tecnici e pratici. La storia dell’automobile elettrica è molto più antica di quanto si possa immaginare. All’inizio del Novecento la possibilità di impiegare l’elettricità per muovere i veicoli era stata ampiamente esplorata, con sistemi all’avanguardia per l’epoca. All’Esposizione di Parigi del 1900, per esempio, l’ingegnere tedesco Ferdinand Porsche (il fondatore dell’azienda automobilistica Porsche) presentò un’auto che aveva un motore elettrico incorporato in ciascuna delle due ruote anteriori. In questo modo, aveva spiegato Porsche, erano stati esclusi componenti meccanici come cinghie di trasmissione e ingranaggi, rendendo più semplice la manutenzione.
Le auto elettriche coi motori nelle ruote. Proviamo a metterceli da più di un secolo, inutilmente: ora un'azienda statunitense dice di avere trovato il modo.
Il 28 marzo in un pozzo a Santa Maria in Potenza di Porto Recanati, in provincia di Macerata, sono state trovate ossa umane, in circa cinquanta frammenti: finora le indagini hanno appurato che si tratta dei resti di almeno due persone diverse e gli investigatori ipotizzano che una delle due possa essere Cameyi Mossamet, una ragazza bengalese scomparsa ad Ancona nel 2010. Oltre alle ossa sono stati trovati anche un fermaglio per capelli, un pezzo di un foulard, una scarpa e una maglietta. La procura di Macerata ha aperto un’indagine per omicidio e occultamento di cadavere. Il pozzo in cui sono state ritrovate le ossa si trova vicino a un condominio chiamato Hotel House, in cui vivono oltre duemila persone, in gran parte di origine straniera. Costruito per ospitare seconde case per le vacanze alla fine degli anni Sessanta, viene chiamato “ecomostro” per le sue dimensioni. È considerato al centro di una zona di degrado e spesso la polizia vi conduce delle indagini relative allo spaccio di droga. All’epoca delle indagini sulla scomparsa di Mossamet si parlò dell’Hotel House perché l’ultima traccia della ragazza è un video fatto da una telecamera davanti all’edificio. Nel video Mossamet era con il suo fidanzato, un ragazzo indiano, che viveva con la sua famiglia nell’Hotel House.
Le ossa trovate in un pozzo vicino a Porto Recanati potrebbero essere di una ragazza bengalese scomparsa nel 2010.
Domenica sera le ferrovie austriache ÖBB hanno revocato la sospensione dei treni tra Italia e Austria poche ore dopo averla annunciata. La decisione di interrompere i collegamenti ferroviari era stata presa perché erano state trovate due donne con la febbre sull’Eurocity Venezia-Monaco (EC 86); erano state fatte scendere a Verona Porta Nuova dal personale delle Ferrovie dello stato italiane, che aveva isolato parte del treno e informato il personale delle ferrovie austriache. Una volta arrivato alla stazione del Brennero, poco dopo le 19 e con 80 minuti di ritardo, il treno era stato bloccato per decisione del ministero dell’Intern0 austriaco; era stato fermato anche l’Eurocity EC 1288, arrivato circa 40 minuti dopo, sempre proveniente da Venezia e diretto a Monaco. I treni sono ripartiti verso le 23:30, restando bloccati al Brennero per circa 4 ore.
L’Austria ha bloccato per alcune ore i treni provenienti dall’Italia per timore del nuovo coronavirus.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Non so se voi immaginaste che ancora si vendessero i cd (magari li comprate?), ma la notizia è che nel Regno Unito i ricavi dalle vendite di dischi in vinile stanno per superare quelli delle vendite dei cd. Questi sono i vinili più venduti nel 2020 (sempre nel Regno Unito). 1 Fleetwood Mac – Rumours 2 Oasis – What’s The Story, Morning Glory? 3 Amy Winehouse – Back To Black 4 Harry Styles – Fine Line 5 Kylie Minogue – Disco 6 AC/DC – Power Up Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Jo Stafford. Non si finisce mai di scoprire che questa o quella canzone vengono da secoli prima.
La Corte d’appello di Milano ha stabilito il “non luogo a procedere” nei confronti di Umberto Bossi e di suo figlio Renzo al termine del processo sui fondi pubblici della Lega utilizzati irregolarmente. Bossi e suo figlio erano stati condannati in primo grado insieme all’ex tesoriere del partito Francesco Belsito. La Corte d’appello, però, ha confermato la condanna solo di Belsito. Il “non luogo a procedere” è stato deciso per via di una legge approvata tra il primo e il secondo grado del processo che ha reso perseguibili per una serie di reati soltanto coloro che vengono denunciati dalle vittime. In questo caso la vittima dell’appropriazione indebita contestata agli imputati, cioè il partito Lega Nord, ha deciso di sporgere querela soltanto nei confronti di Belsito.
Umberto Bossi e suo figlio Renzo hanno evitato la condanna nel processo sui fondi della Lega grazie a un accordo con Matteo Salvini.
Nel 2007 la trasmissione Report su RaiTre aveva mandato in onda l’inchiesta “Schiavi del lusso” in cui si spiegava che cosa c’è dietro il marchio del “Made in Italy” nel settore dell’abbigliamento. Oltre a raccontare i criteri e il funzionamento di una delle attività commerciali italiane più conosciute all’estero, l’inchiesta mostrava anche le condizioni di lavoro nelle piccole aziende di Prato, gestite per lo più da cinesi, come quella in cui sono morte sette persone domenica 1 dicembre a causa di un incendio. (La parte su Prato inizia al minuto 34 e 30 secondi.)
Le manifatture a Prato, sei anni fa. Le aveva raccontate Report mostrando come lavorano le aziende gestite dai cinesi, come quella andata a fuoco domenica.
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La diretta dalla stazione Leopolda. Lo streaming dell'iniziativa di Firenze, sta parlando Matteo Renzi.
Stasera grazie alla trasmissione televisiva Storie Maledette – in onda su Rai 3 e condotta da Franca Leosini – si tornerà a parlare di uno dei casi di cronaca nera più noti fra quelli avvenuti in Sicilia negli ultimi anni: quello di Celeste Saieva, una donna di Sciacca, in provincia di Agrigento, che nel 2013 è stata condannata in via definitiva a 30 anni di prigione per avere organizzato l’omicidio di suo marito insieme col suo amante. Della vicenda di Saieva, che all’epoca dell’omicidio aveva 22 anni e aveva già avuto due figli, si interessarono all’epoca molti giornali locali e diversi quotidiani nazionali: anche perché Saieva si è sempre dichiarata innocente, posizione che mantiene ancora oggi. Il marito di Saieva si chiamava Michele Cangialosi: all’epoca della sua morte aveva 35 anni e lavorava come operaio. La storia del suo omicidio inizia nel maggio del 2009: Saieva si presentò ai carabinieri di Sciacca spiegando che suo marito era sparito di casa da circa due settimane. Alla domanda sul perché non ne avesse denunciato prima la scomparsa, Saieva disse che la cosa era successa diverse altre volte. Cangialosi fu cercato per settimane ma il suo caso ebbe una svolta solo in ottobre.
Il caso di Celeste Saieva. Un omicidio avvenuto nel 2009 e molto noto in Sicilia sarà affrontato stasera su Raitre.
Il 3 marzo gli elettori del Partito Democratico voteranno per delle primarie che sembrano avere un esito scontato, e sulle quali l’attenzione dei media e del grande pubblico è piuttosto esigua. Il PD attraversa quello che probabilmente è il momento più difficile della sua storia, e per il partito sarà un gran risultato se andrà a votare un terzo dei 3 milioni e mezzo di persone che elessero Walter Veltroni alle prime, gloriose primarie del 2007. Con Davide De Luca, nella nuova puntata del Weekly Post parliamo di com’è uscito il PD dagli anni di segreteria di Matteo Renzi, ci chiediamo perché il congresso stia attirando così poche attenzioni e proviamo a capire cosa potrà fare il prossimo segretario – con ogni probabilità Nicola Zingaretti – nelle dodici settimane che separano la domenica delle primarie e quella delle elezioni europee. Il Weekly Post è disponibile su Spreaker, su Spotify, su iTunes e su Google Podcast.
Weekly Post #10 – E allora il PD? come arriva il Partito Democratico alle primarie del 3 marzo e cosa può succedere nei tre mesi prima delle europee, nella nuova puntata del podcast del Post.
Eiji Tsuburaya, il famoso esperto di effetti speciali cinematografici giapponese, è il protagonista del doodle di Google di oggi, per ricordare i 114 anni della sua nascita. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un’animazione interattiva, che idealmente permette di realizzare alcune scene dei film con i mostri realizzati da Tsuburaya. Nei suoi anni di lavoro presso alcuni dei più importanti studi di produzione cinematografica del Giappone, Eiji Tsuburaya curò gli effetti speciali di molti film ed è ricordato ancora oggi per quelli della serie con il mostro Godzilla e per Ultraman. Il gioco del doodle su Eiji Tsuburaya è suddiviso in 10 passaggi, ognuno dei quali è ispirato a una caratteristica di un film a cui aveva lavorato Tsuburaya. Nel primo, per esempio, si deve incollare uno dei modellini dei grattacieli che sarebbero poi stati distrutti dai mostri, nel secondo si deve fare indossare correttamente un costume a un attore, mentre in altri passaggi si devono distruggere i carri armati che cercano di combattere un mostro o regolare i cavi degli effetti speciali che fanno sembrare che Ultraman stia volando veramente. Ogni scena deve essere realizzata in pochi secondi e l’obiettivo è riuscire a realizzarla come avrebbe fatto Eiji Tsuburaya.
Chi è Eiji Tsuburaya e come funziona il gioco nel doodle di Google. Google ha dedicato il doodle di oggi al famoso produttore di effetti speciali giapponese, nato 114 anni fa.
Nokia ha realizzato l’animazione in stop motion (quella che in italiano si chiamerebbe “passo uno”, tecnica di animazione per fotogrammi successivi) più grande del mondo come parte di una campagna per pubblicizzare lo smartphone Nokia N8. Il video si intitola Gulp e racconta la storia di un pescatore che viene inghiottito con la sua barca da un enorme mostro. È stato girato dallo studio di animazione Sumo Science, con la direzione dell’agenzia creativa Wieden + Kennedy. La scena più grande occupa uno spazio di 4mila metri quadrati a Pendine Beach in Galles.
La più grande animazione in stop motion del mondo. L'ha fatta Nokia, su una spiaggia del Galles: il dietro-le-quinte è anche più bello.
Daraya è una città siriana di circa 70mila abitanti, a sud di Damasco, che dal dicembre del 2012 è assediata e bombardata dall’esercito del presidente Bashar al-Assad. In quell’anno era stata conquistata dai ribelli, l’esercito cercò di riprenderla attaccandola più volte – ad agosto massacrò 400 persone – ma la città è rimasta nella mani di ribelli moderati, alleati dell’Esercito libero siriano. Da allora Daraya è costantemente sorvolata da aerei da guerra lealisti, che la bombardano distruggendo case, scuole, e ospedali: migliaia di persone sono scappate, la città è in rovine e semi-deserta. Tra le macerie di edifici distrutti e case abbandonate, ci sono tantissimi libri dimenticati: da più di due anni ribelli e studenti li cercano e recuperano, dapprima ammassandoli in una sorta di deposito e poi in una vera e propria biblioteca, costruita nel seminterrato di un edificio residenziale. La biblioteca è stata chiamata Fajr, che in arabo significa alba, e raccoglie oltre 15 mila volumi. È gestita da circa 40 volontari, soprattutto ragazzi dell’università di Damasco che hanno interrotto gli studi a causa della guerra.
La biblioteca con i libri salvati dalle macerie, in Siria. È aperta e gestita da volontari che recuperano i volumi in case, scuole e ospedali bombardati dal regime.
Il numero di aprile della celebre rivista americana National Geographic è dedicato al tema delle razze umane – che non esistono, se non come costrutto sociale – e l’editoriale della direttrice Susan Goldberg parla del fatto che per anni gli articoli del National Geographic hanno contenuto frasi razziste, hanno ignorato gli afroamericani se non per mostrarli come operai o lavoratori domestici, e non hanno fatto nulla per contrastare gli stereotipi sulle differenze del colore della pelle. Goldberg ha chiesto a John Edwin Mason, un professore dell’Università della Virginia specializzato in storia della fotografia e storia dell’Africa, di studiare gli archivi del National Geographic per scoprire quanto la rivista – fondata nel 1888 – sia stata razzista in passato: lo scopo di questo studio era ammettere i propri errori, prima di analizzare quelli fatti ancora oggi dagli altri. «Quello che Mason ha scoperto è che fino agli anni Settanta il National Geographic ignorava gli afroamericani, parlando di loro solo saltuariamente come operai o lavoratori domestici. Allo stesso tempo descriveva le popolazioni “native” di altre parti del mondo come felici cacciatori e nobili selvaggi esotici, spesso e notoriamente senza vestiti, rispettando quindi ogni tipo di cliché».
Il National Geographic ha ammesso di essere stato razzista. In un numero speciale dedicato al fatto che le razze non esistono se non come costrutti sociali: contiene anche un'analisi sul passato della rivista.
WhatsApp ieri notte non ha funzionato per più di due ore, rendendo impossibile l’utilizzo del suo sistema per scambiarsi messaggi attraverso Internet agli oltre 1,2 miliardi di utenti che ogni mese utilizzano l’applicazione in tutto il mondo. I primi problemi sono stati segnalati intorno alle 22 con rallentamenti e malfunzionamenti all’interno delle chat, poi le cose sono peggiorate fino al blocco completo del servizio per la maggior parte dei suoi iscritti. L’applicazione non riusciva a collegarsi ai server che si occupano di ricevere e smistare i messaggi verso i destinatari, lasciando quindi in sospeso ogni comunicazione. Il problema è stato risolto intorno all’una di notte di oggi, giovedì, ma alcuni utenti hanno segnalato nelle ore successive qualche disservizio. Durante le oltre due ore in cui il servizio era offline, milioni di persone hanno usato l’hashtag #WhatsAppDown sui social network, per commentare la notizia o avvisare i loro conoscenti di utilizzare sistemi alternativi per scambiarsi messaggi, come Messenger di Facebook o l’applicazione Telegram. I responsabili di WhatsApp non hanno dato molte informazioni sul disservizio mentre era in corso, limitandosi a dichiarare di “essere a conoscenza del problema e di essere al lavoro per risolverlo il prima possibile”.
Il guaio di ieri di WhatsApp. Per diverse ore la popolare app per scambiarsi messaggi usata da 1,2 miliardi di persone non ha funzionato, e non è ancora chiaro perché.
Dalle 9.30 di giovedì 28 gennaio comincia in Senato la discussione dei disegni di legge sulle unioni civili: il disegno di legge numero 2081, a prima firma della senatrice Monica Cirinnà del PD, ma anche altre tredici proposte. La conferenza dei capigruppo al Senato ha comunque indicato il ddl Cirinnà – che era stato presentato dalla maggioranza lo scorso ottobre – come testo base per la discussione. Si tratta in realtà del “Cirinnà bis” cioè di una seconda versione rispetto all’originale, presentato per aggirare l’opposizione di alcuni senatori in commissione Giustizia, dove il precedente ddl (il primo Cirinnà) era bloccato da mesi anche a causa delle resistenze dell’area cattolica del Pd. Oggi al Senato ci sarà solo l’incardinamento del testo e la discussione su sospensive e pregiudiziali. Il primo voto importante – sulle sospensive e pregiudiziali presentate dalle opposizioni – è stato rimandato a martedì 2 febbraio. Questa è l’unica data che finora è stata fissata in calendario per l’esame al Senato del ddl: non c’è infatti alcuna indicazione sulla data di inizio delle votazioni sugli emendamenti, né è stato stabilito un termine per il voto finale.
Inizia la discussione sulle unioni civili. Alle 9.30 il ddl Cirinnà arriva in Senato: il primo voto è previsto la prossima settimana.
A metà aprile Apple ha presentato la nuova edizione del suo iPhone SE, la versione più economica dei suoi famosi smartphone e con la quale l’azienda confida di attirare nuovi clienti e aumentare le vendite. Nell’ultimo mese, il nuovo iPhone SE ha ricevuto recensioni estremamente positive dai principali siti di tecnologia e giornali statunitensi, con apprezzamenti per la qualità del prodotto in rapporto a un prezzo tutto sommato contenuto per un iPhone: 499 euro, con la possibilità di arrivare fino a 359 euro se si effettua la permuta del proprio vecchio smartphone. Prezzo e design Sul New York Times, Brian X. Chen ha scritto che il nuovo iPhone SE è uno smartphone “superbo” a un prezzo “modesto”, se confrontato con gli altri iPhone attualmente in vendita, con prezzi che arrivano a circa 1.200 euro per gli iPhone Pro 11, i modelli di punta. Chen scrive che: “Apple ha preso tutte le parti migliori dei suoi iPhone più costosi – compreso un processore molto veloce e una fotocamera eccellente – e li ha compressi nel guscio di un iPhone più vecchio con il tasto “Home” e uno schermo più piccolo”.
Cosa si dice del nuovo iPhone SE. Le recensioni uscite nelle ultime settimane ne parlano benissimo per il rapporto tra la qualità e il prezzo, molto conveniente per un telefono di questo tipo.
Google ha aggiunto un nuovo strumento per verificare la sicurezza delle proprie password per i servizi online, e scoprire se alcune sono a rischio e se sia opportuno sostituirle. Il sistema è stato integrato all’interno delle impostazioni del proprio account Google, rendendo più semplice la verifica e la gestione delle password. Da diverso tempo Google dà la possibilità di salvare le password per i siti sul suo browser Chrome, e di sincronizzarle poi con gli altri dispositivi attraverso il proprio account Google. In questo modo non si devono necessariamente ricordare a memoria tutte le password, perché al momento del login su un sito è lo stesso servizio a ricordarsi le credenziali, inserendole automaticamente. L’elenco delle password viene salvato in modo sicuro da Google e può quindi essere utilizzato per verificare se alcune siano state compromesse e debbano essere sostituite.
Dovremmo tutti controllare le nostre password con questo nuovo strumento di Google. Adesso! ?.
Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono stati rinviati a giudizio per una storia di fatture false. Sarà processato, per la stessa storia, anche l’imprenditore Luigi Dagostino. Bovoli e Renzi sono accusati di aver emesso due fatture per un totale di 160.000 euro senza che a questi compensi corrispondessero delle reali prestazioni lavorative. Il processo comincerà il 4 marzo 2019.
Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, sono stati rinviati a giudizio per una storia di fatture false.
Il neuroscienziato americano Gregory Berns è molto conosciuto negli Stati Uniti per i suoi studi sui cani: è stato tra i primi a utilizzare la risonanza magnetica funzionale, un tipo di esame non invasivo che serve per vedere e analizzare i tessuti interni dell’organismo, per rilevare quali aree del cervello si attivano a seconda degli stimoli ricevuti. Lo scorso anno Berns ha pubblicato una ricerca, piuttosto discussa, con la quale ha provato a scoprire se i cani amino più il cibo o i loro padroni. Con i suoi collaboratori, il ricercatore ha osservato i cervelli di 90 cani mentre reagivano a stimoli legati al cibo e alle coccole da parte dei padroni e hanno visto che nella maggior parte dei cani la risposta cerebrale ai due stimoli era la stessa; nel 20 per cento dei cani, quella alle coccole era maggiore. This is Ender, the latest MRI #dog, looking very proud after his first scan. pic.twitter.com/dR1rabwJMf
Si possono leggere le emozioni dei cani? un neuroscienziato americano dal 2012 addestra i cani a farsi fare risonanze magnetiche: ha scoperto cose interessanti, ma qualcuno critica il suo metodo.
Elon Musk e Jeff Bezos di solito competono ai primi posti della classifica delle persone più ricche della Terra, ma ultimamente litigano per la Luna. Il primo ha appena vinto con la sua SpaceX un bando della NASA per tornare sulla Luna a oltre 50 anni dalle missioni Apollo, battendo il secondo che ora ha fatto ricorso. Nel mezzo ci sono i piani estremamente ambiziosi degli Stati Uniti per tornare sul nostro satellite naturale e il futuro delle esplorazioni spaziali con esseri umani verso Marte. La competizione tra Musk e Bezos per lo Spazio non è nuova, ma finora era stata relativamente pacifica e accompagnata da molto fair play, con reciproci complimenti per i successi delle loro iniziative verso l’orbita terrestre.
Elon Musk e Jeff Bezos litigano per la Luna. Entrambi volevano portarci di nuovo gli astronauti con le loro aziende spaziali, ma la NASA ha scelto quella di Musk, e Bezos non l'ha presa bene.
Imbarcavano acqua ed avevano il motore in avaria quando sono arrivate le motovedette italiane. Nell’oscurità della notte hanno cominciato a sbracciarsi, alzandosi in piedi sulla carretta nella quale erano stipati all’inverosimile. Un’imprudenza dovuta anche alla gioia per quello che pensavano il pericolo scampato. E invece è stato l’inferno. La barca di appena 13 metri si è sbilanciata su un fianco e circa 300 immigrati sono finiti in mare. E’ stato un lungo e straziante aggrapparsi l’uno all’altro, tra onde alte quattro metri e un feroce vento di maestrale a 39 nodi. «Proprio come il Titanic» hanno raccontato i superstiti. Solo 53 sono riusciti ad aggrapparsi alla barca o ad afferrare i salvagente lanciati dalle motovedette italiane. Dopo ore ed ore di ricerche non è stato recuperato nessun altro in vita. Poi il mare ha restituito solo cadaveri, compresi quelli di 5 bambini piccolissimi. Gli elicotteri ne hanno avvistati 25 che oggi si tenterà di recuperare per trasferirli a Porto Empedocle dove la procura di Agrigento si appresta ad aprire un’inchiesta, seppure contro ignoti. Ufficialmente si continua a parlare di dispersi ma all’appello mancano almeno 250 persone per le quali le speranze sono praticamente nulle. Una delle più gravi tragedie dell’immigrazione in un Canale di Sicilia ormai diventato una gigantesca fossa comune. Questa la ricostruzione del Corriere della Sera dell’affondamento del barcone di ieri a sud di Lampedusa.
“Mancano 250 persone”. La cronaca di quello che è successo ieri nel mare a sud di Lampedusa.
Sono passati quattro giorni dalla pubblicazione delle inchieste del Washington Post e del Guardian che hanno svelato l’esistenza di PRISM, il sistema grazie al quale la National Security Agency (NSA), l’Agenzia per la sicurezza statunitense, da almeno sei anni ha accesso alle comunicazioni online effettuate all’estero dai clienti delle più grandi società informatiche e attive su Internet del mondo. Molti dettagli sul funzionamento del programma e sulla sua effettiva estensione non sono ancora chiari, ma nel fine settimana ci sono stati numerosi sviluppi, che da un lato hanno aiutato a capire meglio la storia di PRISM, e dall’altro a ridimensionarne alcuni aspetti che pare siano stati ingigantiti dai media. Edward Snowden Lo sviluppo più importante e inatteso si è verificato domenica 9 giugno, quando il Guardian ha pubblicato un lungo articolo svelando la propria fonte delle inchieste sulla NSA. I documenti e le informazioni su PRISM, e non solo, sono stati forniti da Edward Snowden, un ex assistente tecnico per la CIA di 29 anni, che negli ultimi tempi ha lavorato come collaboratore della società di consulenza privata Booz Allen Hamilton, che tra le altre cose collabora con la NSA.
Tutte le novità sul caso PRISM. Le cose da sapere se eravate distratti nel weekend: sappiamo chi è la fonte dei documenti e sappiamo di qualche frettolosa iniziale imprecisione della stampa.
Sui social network stanno circolando molto – anche perché rilanciati da alcuni siti di notizie false – diversi articoli che sostengono che i 28 milioni di euro raccolti dalla Protezione Civile con gli “SMS solidali” sarebbero “scomparsi” o “spariti”. La bufala cita un’interrogazione parlamentare di Laura Castelli, deputata del Movimento 5 Stelle, che chiede conto di un presunto “ritardo” nell’utilizzo di questi fondi.
La bufala sui “soldi scomparsi” per i terremotati. I 28 milioni di euro raccolti con gli SMS non sono "spariti", ovviamente: lo ha smentito anche la Protezione Civile.
Ieri il titolo di FCA – il gruppo di cui fanno parte Fiat e Chrysler – ha guadagnato l’8 per cento in borsa dopo le voci di un’offerta di acquisto da parte di un gruppo cinese. La notizia dell’offerta è stata data dal sito Automotive News che ha citato fonti nel gruppo. Secondo Automotive News FCA è in vendita da circa due anni e questo mese è arrivata almeno un’offerta da parte di un gruppo automobilistico cinese, offerta rifiutata da FCA perché giudicata troppo bassa. Sembra inoltre che FCA abbia intavolato trattative anche con altri gruppi cinesi, senza che si sia però arrivati ad altre offerte.
FCA ha guadagnato l’8 per cento in borsa dopo le voci di un’offerta di acquisto da parte di un gruppo cinese.
Lo stetoscopio, uno degli strumenti più diffusi nella professione medica, da qualche tempo è al centro di un dibattito molto esteso e senza precedenti nei suoi due secoli di storia, che potrebbe avere implicazioni in generale su come viene esercitato il lavoro dei medici. Negli ultimi anni i rumori del cuore, dei polmoni, dei vasi sanguigni e di altri organi interni che si sentono grazie allo stetoscopio sono stati digitalizzati, amplificati, filtrati e registrati. Quattro mesi fa la Food And Drug Administration degli Stati Uniti (l’agenzia del governo che si occupa di regolamentare farmaci e prodotti alimentari) ha approvato uno stetoscopio che può riprodurre fedelmente questi rumori grazie a una applicazione su un cellulare, e che può inviarli direttamente a un sistema di monitoraggio medico. Ci sono anche algoritmi che servono per analizzare gli indizi forniti da uno stetoscopio e ipotizzare una prima diagnosi.
Lo stetoscopio è diventato obsoleto? i medici che sanno usarlo davvero sono sempre di meno e c'è chi sostiene che sia ora di rimpiazzarlo.
Giovedì Amnesty International ha diffuso un rapporto che accusa l’Italia di avere compiuto diversi abusi nei confronti dei migranti. Amnesty ha raccolto le testimonianze di decine di migranti arrivati in Italia via mare e portati negli hotspot, le strutture di prima accoglienza nelle quali vengono fatte le richieste di asilo. Alcuni migranti hanno raccontato di avere subito violenze per essersi rifiutati di farsi registrare le impronte digitali, un procedimento obbligatorio per legge. Il governo italiano, che in passato aveva denunciato all’Unione Europea la mancanza di risorse per gestire la crisi dei migranti – non ha ancora commentato il rapporto. Il rapporto di Amnesty International si concentra molto sul ruolo degli hotspot, strutture nate in Italia e in Grecia su indicazione della Commissione europea con l’obiettivo di registrare i migranti e individuare quelli che vogliono chiedere una qualche forma di protezione internazionale, come l’asilo politico. Una delle testimonianze più crude raccolte da Amnesty International è quella di un uomo di 27 anni che ha subìto abusi in Sicilia. L’uomo ha raccontato che alcuni poliziotti prima lo hanno picchiato e colpito con una pistola taser – quella che usa una scarica elettrica per stordire – poi lo hanno immobilizzato su una sedia e gli hanno tirato i testicoli con “una specie di pinza con tre estremità”. Il racconto dell’uomo è stato confermato anche da un secondo testimone.
Amnesty accusa l’Italia di abusi sui migranti. In un nuovo rapporto che raccoglie le testimonianze di decine di richiedenti asilo, ma dice anche che la maggior parte dei poliziotti italiani si comporta correttamente.
Aggiornamento delle 12.30: l’ufficio stampa del PD ha diffuso dei dati ufficiosi sulle primarie di domenica 30 aprile in attesa «dell’acquisizione dei verbali» e della conseguente «certificazione del voto»: il numero dei votanti è pari a 1.848.658 (nel 2013 avevano partecipato 2,8 milioni di persone); Andrea Orlando ha ottenuto 357.526 preferenze (pari al 19,50 per cento), Michele Emiliano 192.219 preferenze (pari al 10,49 per cento) e Matteo Renzi ha vinto con 1.283.389 voti (pari al 70,01 per cento). Inoltre si sono registrate 15.524 tra schede bianche e nulle. ***
I risultati delle primarie del PD, spezzettati. Quelli ufficiali e nazionali non ci sono ancora: questi sono quelli di regioni o città comunicati dalle sezioni locali del partito.
I siti di CheBanca! e Mediobanca sono tornati operativi martedì mattina dopo quasi 24 ore di problemi che li avevano resi irraggiungibili. Per tutta la giornata di lunedì c’erano stati problemi anche per altri siti legati al gruppo Mediobanca, come quelli di Compass e Mbres. Il guasto era cominciato lunedì mattina e secondo il Sole 24 Ore è probabilmente riconducibile a un problema dei server che fanno funzionare i siti del gruppo Mediobanca. Non sembrano invece esserci stati problemi agli sportelli bancomat e per l’uso di carte di credito.
I siti di CheBanca! e Mediobanca sono tornati operativi questa mattina dopo quasi 24 ore.
Dall’8 al 15 settembre c’è stata la New York Fashion Week, cioè la settimana della moda statunitense, che di fatto apre un mese di presentazioni delle collezioni per la primavera/estate 2017. Dopo New York ci saranno nell’ordine le sfilate di Londra, Milano e Parigi. Molti hanno definito un po’ noiosa questa settimana della moda di New York, rispetto alle edizioni degli altri anni, anche se è stata utile per capire un fenomeno che si sta sviluppando negli ultimi anni da quelle parti: i marchi più piccoli e spesso più giovani funzionano meglio di quelli più grandi e famosi. Elisabeth Segran ha spiegato sulla rivista Fast Company che aziende americane come Tommy Hilfiger, Calvin Klein e Michael Kors, per esempio, hanno perso il fascino di una volta perché si sono aperte a un mercato più ampio, abbassando molto i prezzi e diventando quindi meno desiderabili. Al contrario, altri marchi nuovi si stanno facendo conoscere per essere innovativi o per aver cambiato il modo di sfilare, presentando i vestiti per l’immediato autunno invece di quelli per la prossima primavera: due esempi sono Tom Ford e Ralph Lauren, che hanno introdotto il cosiddetto “see-now, buy-now”, ovvero la possibilità di comprare subito le cose viste in passerella. Le sfilate di cui si è parlato di più in questi giorni sono state quelle dei marchi Altuzarra, Delpozo, Thom Browne, Jeremy Scott e Ralph Lauren.
5 sfilate di New York. Le cose più interessanti viste nella settimana che apre il mese più importante per la moda: Altuzarra, Delpozo, Thom Browne, Jeremy Scott e Ralph Lauren.
Maria Antonietta Ventura sarà la candidata del centrosinistra alle elezioni regionali in Calabria, che si terranno tra il 15 settembre e il 15 ottobre 2021. Le elezioni sono state anticipate rispetto alla scadenza naturale della legislatura per via della morte della presidente in carica Jole Santelli, avvenuta lo scorso ottobre. Ventura, che ha 54 anni ed è un’imprenditrice, sarà sostenuta da PD, M5S, Articolo Uno, PSI, Centro Democratico e alcune liste civiche; non la sosterranno invece Italia Viva e Leu. Il candidato del centrodestra sarà Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati. Si candiderà da indipendente anche Luigi de Magistris, sindaco di Napoli uscente e già sostituto procuratore alla Procura di Catanzaro. Italia Viva presenterà come suo candidato il senatore Ernesto Magorno.
Maria Antonietta Ventura sarà la candidata del centrosinistra alle elezioni regionali in Calabria.
Il troll è quella persona che partecipa a una discussione online con uno scopo soltanto: rovinare la giornata agli altri partecipanti. Il troll ha diverse armi a sua disposizione: può usare argomentazioni estremamente controverse in grado di far inferocire chiunque con un minimo di buon senso. Può colpire le persone nei loro punti deboli, cercando di provocare una reazione rabbiosa. In genere fa tutto questo senza un motivo particolare: è il modo che ha per divertirsi. Il troll è l’utente più odiato su internet – insieme a quello che risponde alle discussioni mettendo i link al suo blog. Questa settimana alcuni studiosi canadesi hanno pubblicato una ricerca su Personality and Individual Differences, un’importante rivista di psicologia, dal titolo “Trolls just want to have fun” (“I troll si vogliono soltanto divertire”). I ricercatori hanno sottoposto 1.215 utenti di internet a una serie di test, tra cui un test della personalità e una serie di questionari e per determinare quanto quella persona fosse interessata a comportarsi da troll. La definizione “scientifica” che viene data di troll nell’articolo è quella di una persona che si comporta in maniera «ingannevole, distruttiva o disturbante in un contesto sociale su internet».
Psicologia dei troll. Alcuni ricercatori canadesi hanno pubblicato una ricerca che descrive i tratti dei troll di internet come "narcisisti, machiavellici, sadici e psicopatici".
Giovedì Alphabet, la società che controlla Google, ha ricevuto l’autorizzazione della Commissione Europea all’acquisizione, per 2,1 miliardi di dollari (circa 1,8 miliardi di euro), di Fitbit, l’azienda produttrice di smartwatch, specializzata soprattutto in dispositivi che rilevano l’attività fisica. L’autorizzazione all’acquisizione è arrivata dopo che Alphabet aveva concordato con la Commissione alcune restrizioni sull’utilizzo dei dati relativi alla salute dei clienti. A novembre del 2019 Alphabet aveva infatti annunciato che avrebbe acquistato il produttore di smartwatch, ma lo scorso agosto la Commissione Europea aveva avviato un’indagine per esaminare la proposta. Margrethe Vestager, Commissaria europea alla Concorrenza, aveva spiegato che l’utilizzo di dispositivi come gli smartwatch nei prossimi anni sarebbe stato sempre più diffuso, e pertanto sarebbero cresciuta non solo la quantità di dati accumulati dai dispositivi, ma anche, di conseguenza, le notizie sullo stile di vita e sullo stato di salute di chi li usa. Vestager aveva detto quindi che l’indagine della Commissione Europea mirava ad «assicurare che la gestione da parte di Google dei dati raccolti attraverso i dispositivi mobili in seguito all’acquisizione non turbi la competitività di mercato».
La Commissione Europea ha autorizzato Google ad acquisire Fitbit.
Sei mesi fa Enrico Letta concludeva le consultazioni per la formazione del governo che avrebbe giurato tre giorni dopo, come tutti ricordano, grazie soprattutto alla decisa volontà del Presidente della Repubblica Napolitano che aveva ottenuto dai partiti “tradizionali” un potere praticamente assoluto, quando quelli erano andati da lui in ginocchio ad ammettere il proprio fallimento nella ricerca di un nuovo Presidente della Repubblica. Napolitano individuò nell’accordo tra PD e PdL la soluzione preferibile al guaio di maggioranze inesistenti uscito dalle elezioni – l’altra sarebbe stata tornare a votare – e costrinse a un’alleanza gli alleati più improbabili, consegnando a Letta le chiavi di una macchina con le ruote tutte fuori convergenza e spiegandogli che facendole girare si sarebbero raddrizzate. Che ha fatto Letta in questi sei mesi, per un’Italia in cerca di grandi cambiamenti e ripartenze? Piccola manutenzione, con quello che aveva – poco – buoni discorsi (che sa fare), e poco coraggio. E, sospettiamo a questo punto, anche poca visione. Spiegare a uno straniero cosa definisca il governo Letta è impossibile. L’idea di Letta dell’Italia sembra essere quella di un paese che ha avuto un incidente di gioco, e va curato per vedere se potrà tornare in campo e giocare bene come prima. Ma sembra non ricordarsi che al momento dell’incidente l’Italia stava già in panchina per gran parte della partita, e quando entrava in campo finiva sempre in fuorigioco. E che questo è il massimo a cui la sua cura omeopatica la possa riportare (poi lui arriva e spiega che no, stiamo ricostruendo, creando modi e approcci nuovi, e deve-finire-il-tempo-di, ma nessuno se ne è accorto).
Sei mesi di mah. L'Italia del governo Letta è una prosecuzione dell'Italia del governo Monti, ma con Alfano e Zanonato: è inevitabile, siamo tutti sempre gli stessi.
Tra le cose più lette della settimana c’è un articolo che si occupa dei vaccini e dell’autismo: il legame è dovuto a una delle più grandi frodi scientifiche degli ultimi decenni, e dunque sarebbe il caso di non darvi così tanto peso. Nel campo delle opinioni, invece, c’è quella della giornalista italiana Caterina Soffici, che ha descritto in un nuovo libro la sua scelta di trasferirsi all’estero e ha esaminato le differenze tra la vita in Italia e quella in Gran Bretagna. Per quanto riguarda la fotografia, ci sono immagini del panorama di Milano scattate da Francesco Langiulli e quelle del progetto del nuovo stadio della Roma, che dovrebbe essere pronto nel 2016. – I vaccini e l’autismo La storia del presunto legame tra vaccinazione trivalente e autismo – tornata attuale in Italia per via di un’inchiesta giudiziaria – si deve a una delle più grandi frodi scientifiche degli ultimi cent’anni.
Sunday Post. I vaccini e l'autismo, trasferirsi all'estero e il panorama di Milano, tra le cose più viste sul Post della settimana.
A Timor Est, un piccolo stato dell’oceano Pacifico, negli ultimi dieci anni gli attacchi dei coccodrilli sono aumentati di venti volte rispetto ai dieci anni precedenti. In media, i coccodrilli uccidono almeno una persona al mese. Se si pensa che Timor Est ha poco più di un milione di abitanti, è come se in Italia uccidessero 600 persone l’anno. Non è chiaro il perché di quest’aumento, ma ci sono almeno due teorie principali: una dice che ha tutto a che fare con l’indipendenza di Timor Est, ottenuta nel 2002; un’altra sostiene che i principali responsabili delle uccisioni di est-timoresi siano coccodrilli arrivati a nuoto dall’Australia, la cui costa settentrionale è a più di 600 chilometri di distanza. Comunque, c’è chiaramente un problema-coccodrilli, a Timor Est. Ed è ancora più un problema se si pensa che tradizionalmente a Timor Est i coccodrilli sono venerati e che c’è una leggenda secondo cui la stessa isola di Timor nacque da un coccodrillo.
I coccodrilli di Timor Est. Molti abitanti li venerano, ma gli attacchi sono in notevole aumento e c'è chi dice che i responsabili potrebbero essere esemplari arrivati dall'Australia.
Il famoso marchio di moda italiano Dolce & Gabbana ha presentato un’anticipazione della sua nuova campagna pubblicitaria per il profumo The One, con protagonisti gli attori Matthew McConaughey e Scarlett Johansson. Entrambi sono testimonial di The One da anni, rispettivamente nelle versioni da uomo e da donna: McConaughey dal 2008 e Scarlett Johansson dal 2009. Nelle campagna pubblicitaria, scattata dalla fotografa Brigitte Lacombe, Johansson e McConaughey interpretano una tradizionale famiglia italiana, con generazioni di nonni e nipoti intorno al tavolo da pranzo.
Matthew McConaughey e Scarlett Johansson per Dolce & Gabbana. Sono i protagonisti della nuova campagna pubblicitaria per il profumo The One: foto e video.
Gerardo Mercatore, famoso in particolare per avere elaborato una tecnica di rappresentazione cartografica che prese il nome di proiezione di Mercatore, fu uno scienziato e artista, studioso di matematica e astronomia. Era fiammingo e si chiamava Gerhard Kremer: il suo nome latino Gerardus Mercator fu italianizzato in Gerardo Mercatore. Gerardo Mercatore nacque a Rupelmonde, un villaggio che oggi fa parte di Kruibeke, un comune belga nella regione fiamminga delle Fiandre orientali, il 5 marzo 1512. La sua famiglia era di origine tedesca e aveva raggiunto il Belgio qualche anno prima della sua nascita. Allievo in una scuola religiosa di ’s-Hertogenbosch (Boscoducale), ebbe tra i suoi precettori il famoso umanista e drammaturgo Giorgio Macropedio (Joris van Lanckvelt), in seguito studiò presso la Vecchia università di Lovanio, dove iniziò a interessarsi alle scienze matematiche.
Gerardo Mercatore e la sue mappe. Mercatore nacque nelle Fiandre 503 anni fa oggi, trovò il modo di disegnare la Terra per chi l'avrebbe navigata fino ai giorni nostri.
Il primo attacco è Sandro Gilioli, giornalista dell’Espresso spesso critico nei confronti del Partito Democratico, ma di certo competente sulle cose della rete. La giornata dedicata dal Pd alla rete e alla banda larga, intitolata “PD digitale” è stata apprezzata da molti dei partecipanti, e anche dallo stesso Gilioli, che l’ha definita “un bel convegno”. Il problema, però, è stato l’intervento di Pierluigi Bersani. che è riuscito a parlare per oltre un’ora senza mai nominare Internet, il che – in un incontro sul web – è davvero notevole. Ha parlato di piccole imprese, Alitalia, Fiat, elettricita’, giacenze di magazzino e così’ via, ma sul Web manco una parola. Va beh. A un certo punto Giovanni Floris – che lo intervistava genuflesso – per fortuna ha dato la parola al pubblico e così il segretario e’ stato costretto a pronunciare la parola Internet per dire che:
Bersani su internet delude. Il convegno del PD sulla banda larga sarebbe stato apprezzato dai presenti, non fosse stato per l'intervento del segretario.
Il Corriere della Sera pubblica oggi passaggi e sintesi dell’interrogatorio in carcere (a Roma, a Regina Coeli) del 9 luglio di Flavio Carboni, compiuto il giorno dopo il suo arresto. Il verbale comincia così. «Sono Carboni Flavio, nato a Sassari il 14 gennaio 1932». «Titolo di studio?». «La frequenza del liceo» «Diploma di scuola media superiore?». «No, la frequenza. Non ho conseguito il diploma ». «Ha beni patrimoniali?». «Non dispongo». «Nessuno? Automobile, abitazione, niente?». «No, li ho in uso, ma non sono miei…». «È sottoposto ad altri procedimenti penali?». «Sì». «Condanne ne ha avute?». «Sì».
Cosa dice Carboni. Dai verbali dell'interrogatorio e dalle visite in carcere, la versione del presunto capo: che scarica i due coindagati.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
La polizia in supplenza. Il capo della polizia Manganelli intervistato dall'Unità sulle violenze di martedì a Roma.
Nei mesi di marzo e aprile, con l’epidemia da coronavirus nella sua fase più acuta e devastante, uno dei tanti pezzi del sistema sanitario che andarono in crisi fu quello dei test molecolari – i famosi tamponi – necessari per identificare i positivi, che a lungo non riuscì a raggiungere tutte le persone che ne avevano bisogno. Da allora la complessa macchina che sta dietro ai tamponi è stata molto migliorata, sia come efficienza sia come capacità: ma non sappiamo ancora molto su quali siano i piani per prepararsi a quello che ci aspetta in autunno. Indipendentemente da come evolverà l’epidemia, e da quanto la situazione dei contagi peggiorerà, tra alcuni mesi lo sforzo a cui sarà sottoposto il sistema dei tamponi in Italia sarà probabilmente molto superiore a quello attuale. Il motivo principale è che arriveranno le comuni sindromi influenzali, che normalmente interessano diversi milioni di italiani ogni anno: con sintomi nella maggior parte dei casi analoghi a quelli della COVID-19, e la conseguente urgenza di una diagnosi che stabilisca se sia necessario un rigido isolamento del paziente o meno.
Riusciremo a fare abbastanza tamponi? con le scuole aperte e l'influenza che arriva, tra qualche mese ne serviranno molti più di adesso: ma non si sa molto di come ci stiamo preparando.
Dal 14 ottobre 2015 al 14 febbraio 2016 si può visitare presso la sede di Parigi della Cinémathèque française – un’associazione che si occupa di preservare e raccontare la storia del cinema – una mostra dedicata al regista statunitense Martin Scorsese, che il 17 novembre compirà 73 anni. La mostra ha l’obiettivo di raccontare Scorsese e i suoi film attraverso fotografie di scena, costumi, locandine, testi, disegni e tutto ciò che sta prima, durante e dopo la realizzazione di un film. La mostra è stata allestita utilizzando molti oggetti della collezione privata di Scorsese, oltre che dell’attore Robert De Niro e del regista e sceneggiatore Paul Schrader: entrambi hanno in passato collaborato spesso con Scorsese. Per promuovere la mostra su Scorsese è stato realizzato un video in cui due dei più famosi personaggi dei suoi film interagiscono tra loro: sono Travis Bickle di Taxi Driver, interpretato da De Niro, e Jordan Belfort di The Wolf of Wall Street, interpretato da Leonardo DiCaprio.
La mostra su Martin Scorsese a Parigi. La si può visitare fino a febbraio ed è stata fatta con fotografie e documenti di proprietà di Scorsese, Robert De Niro e Paul Schrader.
Al di qua dell’oceano Atlantico il cinque di maggio ha una sua notorietà in quanto giorno in cui Napoleone Bonaparte morì in esilio sull’Isola di Sant’Elena (per colpa del verde?), come ricordato nell’ode di Alessandro Manzoni. Dall’altra parte dell’Oceano, invece, il giorno di oggi è festeggiato negli Stati Uniti e in parte del Messico per ricordare rispettivamente la cultura e le tradizioni messicane e per celebrare la vittoria dell’esercito messicano contro i Francesi nella battaglia di Puebla del 5 maggio del 1862. A causa di una lunga serie di guerre che avevano interessato il paese tra il 1846 e il 1860, il Messico era arrivato sull’orlo della bancarotta, tanto da spingere il governo a sospendere il pagamento dei debiti con i propri creditori per un paio di anni. Questa scelta indusse Francia, Gran Bretagna e Spagna a inviare le loro forze navali verso l’area costiera dello stato messicano di Veracruz per ottenere i debiti non ancora onorati. Spagna e Gran Bretagna scesero infine a patti con il governo del Messico, mentre la Francia guidata da Napoleone III decise di perseverare, cercando così di conquistare una nuova importante area di influenza nelle Americhe.
E buon Cinco de Mayo. Cosa festeggiano oggi i messicani, soprattutto negli Stati Uniti.
Il parlamento della Spagna ha approvato una nuova legge sul diritto d’autore, che tra le altre cose prevede che i giornali possano chiedere il pagamento del diritto d’autore ai motori di ricerca e agli aggregatori che mostrano le anteprime dei loro articoli online. Il nuovo regolamento entrerà in vigore il prossimo 1 gennaio 2015 e sta facendo molto discutere, perché potrebbe complicare seriamente le cose ai motori di ricerca che indicizzano e mettono insieme gli articoli su uno stesso argomento, come fa Google con il suo servizio Google News. La legge parla genericamente del pagamento di una cifra per i diritti d’autore, ma non specifica gli importi per ogni anteprima selezionata. Probabilmente entro l’inizio del 2015 il governo spagnolo chiarirà con una serie di norme aggiuntive come funzionerà il sistema. Per ora le autorità spagnole si sono limitate a dire che le nuove regole saranno applicate ai motori di ricerca e agli aggregatori, ma non ai social network come Facebook e Twitter, dove i contenuti in anteprima sono segnalati dai singoli utenti, con meccanismi e visibilità non comparabili con quelle delle pagine dei risultati di Google, Yahoo e gli altri.
Google dovrà pagare per le anteprime degli articoli in Spagna. Il parlamento ha approvato una nuova discussa legge sul diritto d'autore che riguarda anche motori di ricerca e aggregatori online.
Nell’ultimo Sunday Post dell’anno ci sono molte liste e bilanci di fine 2013, come era facile aspettarsi: dalla selezione delle foto migliori fatta dalla redazione del Post ai venticinque calciatori dell’anno. La notizia più vista della settimana, invece, è sicuramente la grazia postuma data nel Regno Unito ad Alan Turing, grande precursore dell’informatica e crittografo, che era stato condannato nel 1952 perché omosessuale. Se invece la fine dell’anno vi mette malinconia – o vi fa gridare “Augh!” come a Lucy van Pelt – potete informarvi sulle ultime novità sull’abolizione delle province: se ne parla di nuovo come di imminente, e sembra che il tempo non sia mai passato. – Il 2013 in fotografie Le più belle, le più impressionanti, le più spettacolari, tristi o commoventi: quelle che ricorderemo, nell’annuale selezione del Post (consiglio: fermatevi e prendetevi 10 minuti).
Sunday Post. Liste e bilanci di fine anno, ma anche la grazia postuma ad Alan Turing e le province, tra le cose più lette della settimana sul Post.
L’8 marzo è morto a 90 anni George Martin, lo storico produttore dei Beatles. Fu lui a far firmare ai Beatles il loro primo contratto – con l’etichetta Parlophone nel 1962 – e il suo contributo nella storia del gruppo fu così rilevante che Martin era anche noto come “il quinto Beatle”. Ci sono state altre persone che sono state definite “il quinto Beatle” ma Paul McCartney, ex bassista e cantante dei Beatles, ha scritto: «Se qualcuno si è meritato il titolo di “Quinto Beatle”, quello è George». Da un paio di giorni è su YouTube un tributo a Martin, pubblicato sul canale ufficiale dei Beatles. Nel video ci sono foto e immagini di Martin e alcune interviste ad altri produttori musicali o a cantanti con cui Martin collaborò durante la sua carriera: Brian, Eno, Ringo Starr e Rosanne Cash, per esempio. Nigel Glodrich – un famoso produttore britannico (lui è noto come il sesto Radiohead, per la sua intensa collaborazione con il gruppo) – dice che Martin è stata la persona che ha inventato il lavoro di produttore discografico.
Cosa è stato George Martin, spiegato in tre minuti. Alcuni importanti produttori e musicisti – tra cui Ringo Starr – raccontano in un video perché "il quinto Beatle" è stato un grande produttore musicale.
La disco. Storia illustrata della discomusic è un bel librone illustrato di Andrea Angeli Bufalino e Giovanni Savastano, uscito per Arcana editore: racconta il mondo della “discomusic quella degli anni Settanta”, con le storie di alcuni personaggi di quel periodo e quelle delle loro canzoni. Da Donna Summer a Van McCoy, da Gloria Gaynor a Barry White, dai Village People a Grace Jones, i Jackson 5, i Kool & The Gang, i Blondie e Amanda Lear, tra gli altri. La disco dedica una scheda a ogni cantante e gruppo, e ne raccoglie la discografia, insieme a vecchie foto e articoli di riviste straniere e italiane dell’epoca (con titoli come «140 chili sul pentagramma» a proposito di Barry White e alcune bellissime copertine su Amanda Lear). La prefazione del libro è di Bob Esty (famoso produttore arrangiatore e autore dei testi che ha lavorato, tra gli altri, con Donna Summer, Barbra Streisand, Dusty Springfield), e la prima sezione è occupata da un’intervista inedita a Giorgio Moroder.
Ricordi dalla Discomusic. "Quella degli anni Settanta", raccontata con storie e foto nel nuovo libro di due giornalisti musicali.
Lo scrittore e giornalista Ta-Nehisi Coates ha eliminato il proprio account Twitter dopo una discussione con il filosofo Cornel West sulla questione della razza. Ta-Nehisi Coates, che ha 42 anni, è afroamericano e si occupa di cultura, di politica e di razzismo, era stato attaccato qualche giorno fa in un articolo molto condiviso sui social network e pubblicato dal Guardian scritto da Cornel West. West aveva accusato Coates di insistere molto sulle questioni razziali, ignorandone però molte altre come quelle che hanno a che fare con la classe, il genere o la politica estera. Nell’articolo si dice ad esempio che Coates ha difeso Barack Obama, primo presidente nero degli Stati Uniti, dimenticando però di raccontare ciò che di negativo Obama ha fatto. Le posizioni di Coates, ha scritto ancora West, sono «restrittive», «pericolose» e «semplicistiche». Coates si è difeso pubblicando i link ad alcuni suoi articoli in cui criticava Obama sull’uso dei droni e in cui parlava di questioni sociali e di diritti delle donne. Dopodiché ha però deciso di lasciare Twitter scrivendo: «Peace, y’all. I’m out».
Lo scrittore e giornalista Ta-Nehisi Coates ha lasciato Twitter dopo una discussione con il filosofo Cornel West sulla questione della razza.
The Dark Knight Rises è il terzo film su Batman girato da Christopher Nolan e uscirà nelle sale cinematografiche nel luglio del prossimo anno. Per dare qualche informazione sul nuovo episodio, che dovrebbe chiudere la trilogia inizia con Batman Begins e proseguita con The Dark Knight (Il cavaliere oscuro), Warner Bros ha da poco messo online il sito ufficiale del film con una interessante campagna promozionale che invita gli utenti a scoprire alcuni indizi per ottenere qualche anteprima sul nuovo lavoro di Nolan. La ricerca inizia, naturalmente, visitando il sito ufficiale del film, ma se non avete voglia di lambiccarvi il cervello vi spieghiamo cosa si sono inventati quelli della Warner. Il sito web si presenta con una pagina completamente nera con un effetto sonoro abbastanza inquietante in sottofondo. Un utente ha analizzato lo spettro sonoro del file audio al computer e ha scoperto che conteneva la parola “thefirerises”.
Gli indizi sui social network per Batman. Il Post vi racconta come arrivare alla prima immagine ufficiale dell'atteso The Dark Knight Rises di Nolan.
La Conferenza Episcopale Italiana, l’assemblea permanente dei vescovi italiani della Chiesa cattolica, ha criticato la decisione del governo italiano di non avere incluso le messe nelle attività consentite a partire dal 4 maggio, giorno in cui saranno allentate alcune restrizioni prese per il coronavirus. In un duro comunicato, la CEI ha ricordato che già a fine marzo la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in un’intervista ad Avvenire, aveva detto che il governo stava lavorando a «nuove misure per consentire il più ampio esercizio della libertà di culto», a cui era seguita «un’interlocuzione continua e disponibile tra la Segreteria Generale della CEI, il Ministero e la stessa Presidenza del Consiglio»:
La Chiesa italiana «esige» di riprendere le messe. Lo ha scritto in un duro comunicato dopo che il governo non ha ammorbidito le restrizioni sulle funzioni religiose.
A metà aprile, IKEA ha annunciato di essere al lavoro per realizzare un nuovo tipo di televisori da vendere nei propri negozi di mobili. La notizia ha suscitato molto interesse, soprattutto tra i clienti più assidui e affezionati di IKEA, che attendono di poter vedere e acquistare il nuovo prodotto. La loro attesa non dovrebbe durare più a lungo, almeno stando alle ultime informazioni raccolte da GigaOM: i primi modelli di Uppleva saranno messi in vendita a partire da giugno in alcuni negozi IKEA in Francia, Germania, Polonia, Svezia e Italia. Altri paesi europei si aggiungeranno nel corso dell’autunno, mentre negli Stati Uniti occorrerà attendere fino all’inizio del 2013.
Uppleva, la tv di IKEA. Arriva a giugno in Italia ed è integrata in un mobiletto, naturalmente da montare (brugole!).
La casa automobilistica americana Chrysler, di cui FIAT è azionista di maggioranza, ha fatto domanda per quotarsi in borsa presentando alla US Securities and Exchange Commission (ente che si occupa della vigilanza della borsa statunitense) la documentazione per l’IPO, Offerta Pubblica Iniziale. Il titolo Chrysler non era quotato in borsa dal 1998, anno in cui la società si fuse con Daimler AG. Secondo quanto si legge nella documentazione S1 (Registration statemen) di 393 pagine, «il numero delle azioni da offrire e il range di prezzo non sono stati ancora determinati», ma Chrysler ha indicato che il totale dell’offerta potrebbe essere intorno ai 100 milioni di dollari e che potrebbe essere guidata dalla banca JPMorgan. Le azioni vendute saranno quelle di Veba, il fondo del sindacato United Auto Workers (UAW), azionista di minoranza di Chrysler che detiene il 41,5 per cento delle quote e che vuole venderne una parte. L’azionista di maggioranza di Chrysler è FIAT, che ha il 58,5 per cento dell’azienda e la gestione. Chrysler ha fatto sapere che i proventi della vendita andrebbero esclusivamente a Veba e che se l’offerta dovesse partire la Chrysler verrebbe convertita da “società a responsabilità limitata” (Llc) a “corporation”, e verrebbe ribattezzata così Chrysler Group Corporation. Il documento indica come data di consegna attesa dei titoli la fine del 2013.
Chrysler vuole quotarsi in borsa. O meglio: non vorrebbe ma deve, almeno finché Marchionne non trova un accordo con il sindacato statunitense.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 19.903 nuovi casi positivi da coronavirus e 649 morti a causa della COVID-19, la malattia causata dal virus. I ricoverati attualmente sono 31.265 (562 in meno rispetto a ieri), di cui 3.199 nei reparti di terapia intensiva (66 in meno di ieri) e 28.066 negli altri reparti (496 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 196.439 tamponi. È risultato positivo il 10,1 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 18.727 e i morti 761.
I dati sul coronavirus di oggi, sabato 12 dicembre.
Marino Sinibaldi, direttore di Radio 3 e assiduo protagonista di progetti ed eventi culturali, aveva espresso lunedì pomeriggio in un tweet un’opinione diversa da quella che da ieri prevaleva nel mondo dell’arte e della cultura italiano, molto impegnato a protestare contro la decisione del governo di includere la chiusura di cinema, teatri ed eventi nelle nuove limitazioni imposte per limitare il contagio da coronavirus. Ma ha senso chiedere di tenere aperti cinema e teatri che comunque si svuoteranno sempre più? Non è meglio pretendere sostegni, incentivi al digitale, spazi sui mezzi di comunicazione, Rai compresa? pic.twitter.com/HfqvyEfzA5
Alla cultura serve altro che aprire i teatri a tutti i costi. Secondo Marino Sinibaldi le proteste contro le chiusure trascurano i pericoli e sono di retroguardia.
«Buon anno» è la chiave di ricerca associata al doodle di Google di oggi, il primo del 2019, l’ultimo fin qui della serie di doodle per le feste. Nel doodle per il primo giorno del nuovo anno ci sono gli stessi due elefantini stilizzati che giocavano con i palloncini mangiando pop corn nel doodle per la notte di san Silvestro, visibile ieri sera e questa notte. Come gli altri anni, il doodle è cambiato intorno a mezzanotte: in quello di oggi, i due elefanti continuano a giocare con i palloncini, ma quello di destra soffia i popcorn dalla proboscide, formando il numero 2019. Buon anno da Google, dal 2000 in poi I doodle di Capodanno sono una tradizione di Google che va avanti da moltissimo tempo: quelli che seguono sono quelli degli ultimi 18 anni. Nel corso degli anni Google ha modificato varie volte lo stile e i contenuti dei doodle per il nuovo anno. Si è passati da quelli più rudimentali dei primi anni 2000 a quelli molto elaborati degli anni più recenti. Le immagini permettono di vedere anche come, a prescindere dalle diverse idee usate per augurare un «Buon anno», si sia evoluto anche il design di Google. Se nel 2000 il massimo per augurare buon anno era aggiungere un cappellino da festa al logo; due anni fa invece il motore di ricerca aveva scelto di inserire un uovo animato, che si è schiuso una volta arrivata la mezzanotte del 31 dicembre.
«Buon anno», gli auguri di Google per il 2019. Anche per questo inizio dell'anno Google ha deciso di fare un doodle speciale: i protagonisti sono due piccoli elefanti.
Probabilmente non ve ne siete mai accorti, ma le foto dei personaggi famosi americani scattate in inverno e pubblicate sulle riviste di gossip li mostrano spesso indossare piumini del marchio canadese Canada Goose. La popolarità delle giacche di questa azienda tra le persone che lavorano nel cinema americano si deve al fatto che da più di 25 anni i piumini e le giacche a vento di Canada Goose sono usate sui set, quando vengono fatte riprese in esterna in luoghi freddi. La rivista di moda Fashionista ha spiegato che i prodotti di Canada Goose hanno per slogan “le giacche (non) ufficiali delle troupe cinematografiche dovunque faccia freddo”, e l’azienda fa da sponsor a due dei più importanti festival del cinema del mondo, il Sundance Film Festival dal 2012 e il Toronto International Film Festival (TIFF) dal 2011. La direttrice del settore marketing di Canada Goose, Jackie Poriadjian-Asch, ha spiegato a Fashionista che gli attori e le altre persone che lavorano nell’industria cinematografica hanno cominciato a scegliere le giacche dell’azienda per via di un passaparola tra colleghi. I piumini di Canada Goose possono arrivare sui set in diversi modi però: a volte sono i costumisti o gli addetti della produzione che li richiedono, e nei film con un grosso budget e molte persone che ci lavorano può capitare che venga fatto appositamente un grosso ordine.
Le giacche che vedete moltissimo nei film. Oppure nelle foto degli attori pubblicate dai giornali di gossip: sono di un'azienda canadese e tengono molto caldi.
È stato diffuso il primo trailer di God’s Pocket, uno degli ultimi film in cui ha recitato l’attore Philip Seymour Hoffman prima di morire di overdose lo scorso 2 febbraio a 46 anni. Il film è diretto da John Slattery – al suo primo film da regista, famoso soprattutto per interpretare Roger Sterling nella serie tv Mad Men – e il cast comprende anche Richard Jenkins, Christina Hendricks e John Turturro. Uscirà negli Stati Uniti il 9 maggio, non c’è ancora una data di uscita italiana. Pochi giorni fa era uscito il primo trailer di A Most Wanted Man, un altro degli ultimi film di Hoffman. Prima di morire Hoffman era anche impegnato nelle riprese del quarto episodio della serie The Hunger Games, in cui aveva una parte secondaria.
Il trailer di “God’s Pocket”, con Philip Seymour Hoffman. È uno dei suoi ultimi film ed è il primo diretto da John Slattery, il Roger Sterling di Mad Men.
Adriano Sofri racconta oggi su Repubblica la storia della Ferriera di Servola, un’acciaieria in un quartiere di Trieste che dà lavoro a 450 dipendenti e dove il dato sull’incidenza dei tumori polmonari tra i lavoratori negli anni dal 1974 al 1994 risulta superiore del 50 per cento rispetto alla media fuori dalla fabbrica, ricordando da vicino il caso dell’ILVA di Taranto. La Ferriera fu costruita nel 1896 dalla Kraniske Industrie Gesellschaft (KIG), una società industriale con sede a Lubiana, ma la sue attività vennero bloccate durante le due guerre mondiali. Nel secondo dopoguerra l’azienda ebbe una lenta ripresa e nel 1961 passò all’Italsider, nata dalla fusione della Società ILVA e della Cornigliano di Genova. Nel 1981 avvenne il passaggio alla Nuova Italsider e nel 1982 alla Società Terni, gestione che si concluse nel 1989 con il passaggio al gruppo Ferriere di Udine, e nel 1995 al Gruppo Lucchini. In seguito lo stabilimento passò sotto il controllo delle banche e oggi è affidato a un commissario straordinario, Piero Nardi, ex direttore generale dell’Ilva, che deve presentare un piano industriale per evitare il fallimento. Luigi Pastore, è nato a Barletta, ha 57 anni, è perito agrario, lavora da operaio alla Ferriera di Trieste da 14 anni, e fino a 4 mesi fa. Perché 4 mesi fa ha scoperto di avere un linfoma di MalT, e quando lo incontro sta per finire un ciclo di chemio “pesantissima”, poi dovrà ripeterla ogni due mesi. “Ho pensato: viene il cancro proprio a me, che sono quello che rompe… Poi ho ripensato che attorno a me i miei amici andavano in pensione e dopo pochi mesi morivano. E guarda che si andava in pensione giovani, per l’esposizione all’amianto. In questi giorni di festa mi hanno telefonato due che lavorano con me: uno ha un tumore al cervello, uno allo stomaco”.
I malati della Ferriera. Adriano Sofri racconta la storia dell'acciaieria di Trieste che potrebbe chiudere presto, mentre tra i lavoratori l'incidenza dei tumori è molto superiore alle media.
Pochi giorni fa in Vietnam due genitori hanno scoperto che i loro due figli gemelli hanno padri diversi. I sospetti dei familiari – che secondo il Guardian sono cominciati dopo che si sono accentuate le differenze fisiche tra i due bambini – sono stati confermati da un esame del DNA eseguito in un laboratorio di Hanoi, la capitale del Vietnam: dagli esami è risultato che il cromosoma Y di uno dei due neonati non corrisponde con quello che avrebbe dovuto essere il padre di entrambi i bambini. Si tratta di un caso molto raro non solo in Vietnam, ma in tutto il mondo. Le Dinh Luong, presidente di un’associazione vietnamita che si occupa di genetica, ha detto che nel mondo ci sono meno di 10 casi conosciuti di fratelli gemelli con padri diversi. Probabilmente comunque ce ne sono di più, perché potrebbero esserci casi non scoperti o famiglie che non hanno voluto rendere pubblica la loro situazione. Il Guardian ha scritto che sono stati eseguiti anche gli esami del DNA sulla madre, per verificare che non ci fosse stato uno scambio di neonati in ospedale: gli esami hanno confermato che entrambi i gemelli sono figli della stessa donna.
La coppia di gemelli con padri diversi. Una famiglia vietnamita si è insospettita per le differenze fisiche tra due gemelli eterozigoti: ha fatto gli esami del DNA e ha scoperto di essere tra i pochi casi al mondo di "superfecondazione".
Da qualche mese l’azienda spaziale privata statunitense SpaceX, che ha contratti di collaborazione con la NASA, sta lavorando a un progetto molto ambizioso per fare atterrare il primo stadio del suo razzo Falcon 9 su una barca nell’oceano dopo il lancio verso l’orbita terrestre, in modo da poterlo riutilizzare per successive missioni spaziali. Finora i risultati erano stati piuttosto deludenti ma il 14 aprile i tecnici di Space X sono riusciti a centrare la barca e a fare atterrare il razzo. Sfortunatamente per loro, il razzo è arrivato con una velocità laterale eccessiva e si è quindi inclinato su un lato, andando a sbattere sulla piattaforma ed esplodendo pochi istanti dopo il suo arrivo, come mostra il video diffuso da Space X. La barca è un drone ed è controllata a distanza, quindi nessuno si è fatto male: a parte il razzo.
SpaceX è quasi riuscita a fare atterrare il suo razzo spaziale su una barca. Il video dell'atterraggio del primo stadio del Falcon 9 e della sua spettacolare esplosione quando qualcosa è andato storto.
Who deleted me on Facebook, una popolare applicazione per smartphone (oltre che un’estensione per il browser Chrome) che permetteva di vedere chi ha deciso di cancellarvi dai vostri amici di Facebook, non è più disponibile da sabato 11 luglio. Anthony Kuske, il creatore dell’app, ha spiegato le ragioni in un breve comunicato apparso sul sito di Who deleted me on Facebook. Sfortunatamente, a causa di una richiesta di Facebook, “Who Deleted Me” non è più disponibile su nessuna piattaforma. L’app o l’estensione per Chrome non funzioneranno più. “Who Deleted Me” è stata creata per arricchire l’esperienza degli utenti di Facebook, che però non sembra condividere questa opinione.
L’app per scoprire chi vi aveva cancellato da Facebook è stata rimossa su richiesta di Facebook. "Who deleted me on Facebook" non è più disponibile su nessuna piattaforma.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 31.084 nuovi casi positivi da coronavirus e 199 morti a causa della COVID-19. Le persone attualmente ricoverate sono 18.740 (1.125 in più rispetto a ieri), di cui 1.746 nei reparti di terapia intensiva (95 in più di ieri) e 16.994 ricoverate con sintomi (1.030 in più di ieri). Sono stati analizzati 215.085 tamponi e testate 129.688 persone. È risultato positivo il 14,5 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 26.831, i decessi 217. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 30 ottobre.
I risultati delle Elezioni Europee, con 61.272 sezioni scrutinate su 61.592, sono abbastanza definiti, con i dubbi maggiori relativi al superamento dello sbarramento al 4% da parte di alcune liste più piccole. Ma nel valutare chi abbia vinto e chi abbia perso le notizie della serata sono due, una molto grossa e una piuttosto grossa. PD 40,86% M5S 21,14% Forza Italia 16,79 Lega Nord 6,19 NCD 4,37 Tsipras 4,03 Fratelli d’Italia 3,65 Scelta Europea 0,71
Ha stravinto il PD. Renzi si porta a casa un risultato che non si era mai visto, il M5S perde due milioni di voti e ne ha la metà del PD: tra gli altri, contenti solo i leghisti.
Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fredriga e quello del Veneto Luca Zaia hanno annunciato di aver firmato tre ordinanze che prevedono per le loro regioni nuove norme più restrittive per cercare di rallentare l’aumento di casi di coronavirus. Le nuove ordinanze, che secondo quanto scrive Repubblica sono state approvate dal ministro della Salute Roberto Speranza, non cambiano la collocazione delle tre regioni, che restano “aree gialle”. Le ordinanze, che Fedriga ha definito «sostanzialmente identiche, tranne qualche passaggio di forma», saranno in vigore dalla mezzanotte di venerdì 13 e prevedono l’obbligo di indossare la mascherina sempre, anche all’aperto, fin dal momento in cui si esce di casa. Nei giorni prefestivi e festivi rimarranno chiuse le medie e grandi aree di vendita, compresi tutti i complessi commerciali, con le sole eccezioni di farmacie, parafarmacie, generi alimentari, tabaccherie e edicole. Nei giorni festivi dovranno chiudere invece tutte le attività di vendita al dettaglio. I ristoranti rimarranno aperti, ma con gli orari previsti dall’ultimo DPCM.
In Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia da sabato ci saranno nuove restrizioni.
Giacomo Nanni è un illustratore e fumettista che ha 47 anni, è di Rimini, e vive da diversi anni a Parigi. Ha collaborato molto assiduamente con il Post nei suoi primi due anni con una originale serie di storie ispirate dalle notizie di agenzia su fatti di cronaca: a metterlo in contatto con il Post fu allora il suo collega ed estimatore Gipi, che ora è l’autore di una ammirata postfazione al nuovo libro di Nanni, Atto di Dio (Rizzoli Lizard), un graphic novel originalissimo che racconta le storie contemporanee di un capriolo, di un fucile e del terremoto nelle Marche, facendo parlare ciascuno di loro in prima persona. Il commento di Gipi è dedicato soprattutto alla frase del capriolo nelle prime pagine del libro, “Dicono che sono un capriolo”, di straordinaria efficacia: una specie di “Chiamatemi Ismaele” cervide. «Quella frase mi ha tolto il fiato».
«Dicono che sono un capriolo». Il nuovo graphic novel di Giacomo Nanni, che disegna e fa parlare un capriolo, un fucile e un terremoto.
Martedì i gruppi politici che si sono formati nel nuovo Parlamento – cioè, almeno per ora, i partiti che sono stati eletti lo scorso 4 marzo – hanno eletto i propri capigruppo alla Camera e al Senato. Sono le persone che, oltre a essere i rappresentanti dei gruppi, incontreranno il presidente della Repubblica durante le consultazioni, insieme eventualmente ai leader dei partiti. L’elezione dei capigruppo, nella maggior parte dei casi, è avvenuta per acclamazione durante le assemblee dei gruppi parlamentari, che si sono costituiti ufficialmente proprio oggi. Il Movimento 5 Stelle, il partito che ha ottenuto più voti alle ultime elezioni, ha nominato Giulia Grillo alla Camera e Danilo Toninelli al Senato, come era stato annunciato qualche giorno fa. Il Partito Democratico ha invece eletto alla Camera l’ex ministro dei Trasporti Graziano Delrio e al Senato Andrea Marcucci: il suo nome era stato proposto dal vice segretario Maurizio Martina. Secondo quanto scrivono i giornali, Renzi voleva eleggere Marcucci e Lorenzo Guerini, considerati parlamentari a lui molto fedeli. Una parte del partito voleva però un qualche tipo di rottura con il PD “renziano”, dopo la sconfitta alle elezioni: sarebbe quindi stato trovato il compromesso di Delrio, considerato comunque vicino a Renzi ma indipendente e un po’ più critico, soprattutto recentemente.
I capigruppo dei partiti alla Camera e al Senato. Forza Italia ha eletto Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, il PD Graziano Delrio e Andrea Marcucci, il M5S Giulia Grillo e Danilo Toninelli.
1999. Euro (s. m.) È il passe-partout del Vecchio Continente per il nuovo millennio (entrato in vigore virtualmente nel 1999, nelle nostre tasche nel 2002). La parola d’ordine per le battaglie comunitarie nei mercati internazionali. Un film con milioni di protagonisti (Molto di nuovo sul fronte occidentale…). Sarà vera gloria? Ai poveri l’ardua sentenza.
Itabolario: Euro (1999). Quando un euro era circa duemila lire, e come ci siamo arrivati.
Il ministro dell’Istruzione del governo Conte sarà Marco Bussetti, che ha 56 anni ed è l’attuale capo dell’ufficio scolastico territoriale del ministero dell’Istruzione a Milano. Bussetti sostituirà la ministra uscente Valeria Fedeli. Nel nuovo governo è entrato su indicazione della Lega, ma Bussetti non ha mai ricoperto cariche politiche e non risulta che sia un attivista della Lega (diversi giornali scrivono però che sul suo profilo Facebook, oggi chiuso, ci sono foto di lui con Matteo Salvini). Bussetti ha iniziato la sua carriera come insegnante di educazione fisica alle medie, e ha sempre lavorato nell’ambito della scuola. Ha insegnato Legislazione Scolastica all’università Cattolica di Milano e a quella di Pavia, e negli ultimi anni ha ricoperto diversi incarichi locali come dirigente del ministero dell’Istruzione: nel 2011 fu nominato capo dell’ufficio scolastico provinciale del ministero – “provveditore” – a Monza, e dal 2014 a oggi ha ricoperto la stessa carica a Milano. È considerato un esperto di gestione scolastica e di integrazione delle attività sportive nei corsi di studio (per un certo periodo ha anche allenato una squadra di basket a Gallarate).
Cosa pensa il nuovo ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. Fra le altre cose ha definito la Buona Scuola «un'ottima legge» e criticato le scuole che prestano troppa attenzione alle chat WhatsApp dei genitori.
Circolano da stamattina articoli secondo cui sarebbe in corso un “assedio a comuni e Caf” da parte di cittadini desiderosi di ottenere il reddito di cittadinanza promesso dal Movimento 5 Stelle durante la campagna elettorale. A parlare di “assedio” è stata la Gazzetta del Mezzogiorno, la prima a far circolare la notizia, mentre Repubblica ha parlato di “raffica di richieste” – un titolo precedente diceva “presi d’assalto” – e altri hanno parlato di “code”. È una notizia falsa, almeno se descritta in questi termini. Gli articoli si basano soprattutto su quanto raccontato dal sindaco di Giovinazzo, comune in provincia di Bari, e da un dirigente di un centro per l’impiego della città metropolitana di Bari: e già soltanto il fatto che tutte queste presunte testimonianze su code e assedi ai Caf venissero soltanto da un posto in Italia avrebbe dovuto invitare allo scetticismo (il Fatto ipotizza che c’entri la nota vicinanza al PD di alcuni protagonisti di questa storia). Repubblica ha intervistato una dipendente di un Caf che ha parlato di “poco meno di una cinquantina di persone”, che certo non sono un “assedio” né una “raffica”.
La notizia della “raffica di richieste” di reddito di cittadinanza è stata grandemente esagerata. Non c'è stata nessuna "fila" e nessun "assedio" ma solo le esagerazioni di qualcuno, giornali compresi.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Giulio Mozzi: l’accusa contro Mondadori è piena di inesattezze. Si tratta di un'interessata campagna di Repubblica, dice lo scrittore, che conclude di non avere nessuna ragione per lasciare il suo editore.
L’ISTAT, l’istituto nazionale di statistica italiano, ha diffuso le stime preliminari effettuate sul PIL italiano fra aprile e giugno 2016, cioè nel secondo trimestre dell’anno in corso. In questi mesi l’ISTAT ha rilevato che il PIL italiano – cioè la somma dei beni e dei servizi prodotti dall’intero paese – non ha subito variazioni rispetto al primo trimestre: in sostanza, significa che l’economia italiana non si è espansa né si è ristretta. La notizia non era attesa, ma era in qualche modo prevedibile: nonostante nel 2015 l’economia italiana fosse tornata a crescere per la prima volta dopo quattro anni – anche se solo dello 0,7 per cento – l’espansione si era rallentata verso la fine dell’anno, e nel primo trimestre del 2016 era cresciuta solamente dello 0,3 per cento rispetto all’ultimo del 2015. Nei mesi scorsi un gruppo di analisti di Bloomberg aveva previsto che nel secondo trimestre del 2016 l’economia italiana sarebbe cresciuta dello 0,2 per cento rispetto al primo. Stima preliminare: nel II trimestre 2016 #Pil invariato sul trimestre precedente e +0,7% in un anno https://t.co/r29uoy2efi
L’economia italiana non è cresciuta fra aprile e giugno. Non è una cosa drammatica – era stato previsto da alcuni analisti – ma è una brutta notizia per il governo di Matteo Renzi.
Ernesto Gismondi, fondatore e presidente di Artemide, azienda produttrice di lampade tra le più note al mondo, è morto giovedì 31 dicembre. La notizia è stata data venerdì 1 gennaio da Stefano Boeri, architetto e presidente della Triennale di Milano, e poi confermata da Artemide. Gismondi era nato il 25 dicembre del 1931 a Sanremo, si era laureato in Ingegneria alla fine degli anni Cinquanta e aveva poi fondato Artemide, che in pochi anni diventò notissima per le lampade che produceva, disegnate da alcuni dei più importanti architetti e designer del mondo. Negli anni, Artemide – che ha ancora sede a Pregnana Milanese, dove fu fondata, ma oggi si chiama Gruppo Artemide – ha collaborato con Sergio Mazza (cofondatore dell’azienda), Vico Magistretti, Gio Ponti, Gae Aulenti, Santiago Calatrava e Richard Sapper, solo per citarne alcuni; e Gismondi aveva continuato a lavorare nella società, disegnando anche alcune lampade. La vicepresidente di Artemide era già da diversi anni la terza moglie di Gismondi, Carlotta de Bevilacqua.
È morto a 89 anni Ernesto Gismondi, fondatore e presidente di Artemide.
Aggiornamento del 9 novembre Slate ha intervistato Scout Tufankjian, la fotogiornalista che ha scattato la foto diventata simbolo della rielezione di Barack Obama. Tufankjian aveva già seguito la campagna elettorale di Obama nel 2008 lavorando per diverse testate, e aveva raccolto i suoi scatti in un libro. Da agosto 2012 ha lavorato come fotogiornalista nello staff della campagna elettorale di Obama, scattando un’altra foto diventata subito famosa: quella in cui il proprietario di una pizzeria in Florida prende in braccio il presidente. ***
La storia della foto della vittoria di Obama. È stata diffusa martedì notte nel tweet più condiviso di sempre ma è stata scattata quasi tre mesi fa.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 19.749 casi positivi da coronavirus e 376 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 25.149 (618 in più di ieri), di cui 2.756 nei reparti di terapia intensiva (56 in più di ieri) e 22.393 negli altri reparti (562 in più di ieri). Sono stati analizzati 176.331 tamponi molecolari e 169.005 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 9,6 per cento, mentre quella dei test antigenici dell’1,7 per cento. Nella giornata di lunedì i contagi registrati erano stati 13.882 e i morti 318. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (4.084), Campania (2.709), Emilia-Romagna (2.429), Piemonte (2.018) e Veneto (1.608).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, martedì 9 marzo.
Da qualche giorno a Torino è in corso una discussione politica sull’opportunità di candidare la città a ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, quindi vent’anni dopo le Olimpiadi che Torino ha già ospitato nel 2006. È una discussione interessante e accesa perché la proposta di presentare una “manifestazione di interesse” è arrivata dall’attuale sindaca Chiara Appendino, che durante la campagna elettorale aveva spesso criticato le precedenti amministrazioni per aver messo a repentaglio le finanze comunali con le Olimpiadi del 2006, e il cui partito – il Movimento 5 Stelle – è da sempre più che scettico verso i cosiddetti “grandi eventi”. Secondo quanto riferiscono i giornali è stato Beppe Grillo, co-proprietario del Movimento 5 Stelle, a sostenere per primo questa possibilità con i dirigenti torinesi del partito. A Grillo è stata attribuita questa frase, mai smentita, pronunciata al telefono a un gruppo di attivisti torinesi del suo partito: «Dobbiamo provare a ideare un’Olimpiade diversa, un’olimpiade sostenibile, a zero debiti, non possiamo perdere l’opportunità di dimostrare che il Movimento sa raccogliere le sfide e provare a gestire cose complicate». È la stessa tesi della sindaca Chiara Appendino, che il 10 marzo ha scritto su Facebook: «Zero debito per gli Enti Locali; Recupero e riuso del patrimonio impiantistico, residenziale e infrastrutturale esistente; Sostenibilità sotto ogni punto di vista: ambiente, mobilità, energia, lavoro; Controllo dell’ANAC a tutela della legalità. Sono solo alcuni dei punti con i quali vogliamo provare a dimostrare che un’idea nuova e diversa di Olimpiade esiste».
Di nuovo le Olimpiadi invernali a Torino? la sindaca Chiara Appendino vorrebbe presentare una "manifestazione di interesse" ma un pezzo del suo partito non la pensa come lei, e oggi l'ha scaricata in consiglio comunale.
A Man Becomes Invisible è un progetto realizzato nel 1952 dallo scrittore Ralph Ellison e dal fotografo Gordon Parks per la rivista Life, per la promozione del libro Uomo invisibile di Ellison, un romanzo che racconta in prima persona le esperienze di un afroamericano che si sente rifiutato dalla società statunitense e alla fine di una serie di vicende sceglie volontariamente di rendersi invisibile. Il progetto, sviluppato a Harlem (un quartiere di New York), venne pubblicato in forma ridotta: ora la Gordon Parks Foundation e l’Art Institute of Chicago ne hanno raccolto il materiale fotografico e i manoscritti per una mostra a Chicago che durerà fino al 28 agosto. Ellison e Park, entrambi neri, sono famosi tra le altre cose per i loro lavori a difesa dei diritti civili degli afroamericani: Ellison per il suo libro, che nel 1953 vinse il National Book Award, uno dei premi letterari più famosi e importanti del mondo, riservato esclusivamente alla letteratura americana; Parks per aver partecipato nel 1942 alla Farm Security Administration (un grande progetto pubblico per documentare l’America) e come fotografo di Life, dal 1948 al 1972: fu il primo nero a essere assunto come fotografo a Life e documentò moltissimi aspetti della vita nei ghetti e le manifestazioni per i diritti civili. Nel 1969 Gordon Parks fu anche il primo regista nero a dirigere un film per una grande casa di produzione, la Warner Bros, con il film drammatico The Tree Learning (in Italia, “Ragazzo la tua pelle scotta”).
L’uomo invisibile di Gordon Parks e Ralph Ellison. Le foto del progetto parzialmente inedito che realizzarono insieme nel 1952, sulla condizione dei neri americani.
Tra gli appartamenti in affitto su Airbnb ce n’è uno che permette agli ospiti di giocare a fare i librai. Si trova in una cittadina nel sud-ovest della Scozia, poco lontano dalla costa, che si chiama Wigtown. Ha meno di mille abitanti e undici negozi di libri: per questo è stata nominata Città del Libro della Scozia. Ogni anno dal 1999 ospita il Wigtown Book Festival che dura 10 giorni e propone più di 200 eventi e attività legate al mondo dei libri. Tra le varie iniziative realizzate dagli organizzatori del festival – che quest’anno si svolgerà dal 23 settembre al 2 ottobre – c’è anche l’appartamento in affitto su Airbnb, definito “la prima vacanza in libreria al mondo”. L’appartamento può ospitare due persone, ha una camera da letto e un bagno, e si trova sopra la libreria The Open Book. L’affitto costa 37 euro a notte, gli ospiti possono fermarsi una o due settimane e lavorare nella libreria (gratuitamente) anche organizzando reading e altri eventi culturali. Ad accoglierli e aiutarli nella gestione della libreria ci saranno alcuni volontari del festival. Gli ospiti, che possono affittare l’appartamento tutto l’anno, indipendentemente dalle date del festival, sono invitati a tenere un blog sulla loro esperienza sul Tumblr di The Open Book; non sono comunque tenuti a lavorare nella libreria.
Su Airbnb si può affittare una libreria in Scozia. Si può restare fino a due settimane, organizzare eventi e incontri di lettura.
Ieri la cosiddetta “commissione Giovannini”, dal nome del presidente dell’ISTAT che la presiede, ha consegnato il proprio rapporto conclusivo ammettendo di non essere riuscita a calcolare una media affidabile delle retribuzioni dei parlamentari nei paesi che adottano l’euro per confrontarle con quelle dei nostri politici. Il compito era stato affidato alla commissione dal governo Berlusconi, allo scopo di provare a ridurre lo stipendio dei parlamentari italiani. Oltre ad ammettere l’impossibilità di svolgere un simile compito, nel documento la commissione spiega che mediamente un parlamentare italiano percepisce al mese una cifra pari a 11mila euro al netto (16mila euro al lordo). Il dato è stato ripreso ieri da molti quotidiani, che in alcuni casi hanno parlato di emolumenti sopra la media europea e dell’ennesimo scandalo della “casta”, tanto da spingere l’ufficio stampa della Camera a diffondere un comunicato per ricordare che il dato della commissione è indicato al lordo delle ritenute. Fatti i calcoli, spiegano a Montecitorio, lo stipendio diventa pari a circa 5mila euro. Ma chi ha davvero ragione? Ricostruire quanto denaro percepisce ogni mese un parlamentare non è semplice perché nella busta paga ci sono diverse voci con rimborsi e compensazioni. Il dato dei 5mila euro di cui parla Montecitorio è riferito all’indennità, che in genere però rappresenta solo una parte (e nemmeno la più consistente) di quanto riceve un parlamentare. Sul sito della Camera c’è un’intera sezione dedicata al trattamento economico dei parlamentari e, in effetti, la somma delle diverse voci porta a una cifra che si avvicina molto di più agli 11mila euro indicati dalla commissione Giovannini.
La busta paga dei parlamentari, ancora. La commissione Giovannini dice che un deputato guadagna 16mila euro, la Camera dice che in realtà sono 5mila: chi ha ragione?.
Nel suo editoriale sul Foglio del lunedì Giuliano Ferrara smonta il luogo comune che vuole i libri belli e speciali in quanto tali. Il libro come idolo della cultura celebrativa e come bandiera di buona coscienza in chi legge e in chi non legge mi sembra la più volgaruccia tra le creature con le quali abbiamo a che fare nel vasto mondo. Se analizzate con scrupolo, le classifiche di vendita danno risultati disarmanti: salvo eccezioni, vincono la gara del successo quasi sempre libri poco sorprendenti, messaggi scontati, opere che si conquistano il dominio commerciale con più o meno sottili persuasioni televisive, passaggi giornalistici. Da quanto tempo non esce più un libro a sorpresa? Un racconto o un saggio che impegni il forte e il duraturo che abita le testoline di uomini e donne occidentali?
Contro i libri (e in difesa dei libri). Giuliano Ferrara contro il cliché che vuole i libri belli e buoni per definizione: "guardate le classifiche".
Una buona fetta delle celebrità italiane di questa settimana la trovate in queste raccolte dei David di Donatello e tra le foto che arrivano da Camera e Senato durante le votazioni per eleggerne i presidenti. Qui dentro invece trovate, tra le altre cose, una dichiarazione d’amore di Drew Barrymore per Jake Gyllenhaal: ospite al Late Late Show di James Corden, per evitare di mangiare testicoli di tacchino, aveva dovuto mettere in ordine di talento lui, Adam Sandler e Hugh Grant. Dopo averlo messo all’ultimo posto, questo è il modo con cui ha provato a farsi perdonare. Per il resto, ve la ricordate Miranda di Sex and The City? Si candida governatrice di New York. Poi valeva la pena fotografare una pizza con le facce del Papa e di Padre Pio, Arnold Schwarzenegger circondato da culturisti, Bill Murray che fa Bill Murray e Sir Ringo Starr. Mentre questi due probabilmente li vedremo almeno ogni venerdì fino al 19 maggio.
Celebripost. Barack Obama (ve lo ricordate?), Drew Barrymore, Bill Murray e Sir Ringo Starr, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Nestlé, una delle più grandi multinazionali del settore alimentare nel mondo, ha detto di avere trovato un modo per ridurre del 40 per cento la quantità di zucchero in alcune delle sue barrette al cioccolato, senza cambiarne il gusto. I ricercatori della società, che tra le altre cose produce le barrette Kit Kat e i Lion, dicono di aver trovato un modo per strutturare diversamente lo zucchero, in modo che sciolga più in fretta: «perciò anche quando ce n’è di meno nel cioccolato, la vostra lingua percepisce una dolcezza quasi identica a prima». Nestlé sta brevettando la scoperta, che sarà applicata ai suoi prodotti a partire dal 2018: ha anche detto che il prossimo anno, dopo che saranno prodotti i primi dolci di prova con il nuovo tipo di zucchero, verranno forniti maggiori dettagli su come è sintetizzato. Stefan Catsicas, chief technology officer di Nestlé, ha definito la scoperta «all’avanguardia», e ha spiegato: «Vogliamo che le persone si abituino a un gusto diverso, un gusto più naturale. Vogliamo davvero essere tra i promotori della soluzione».
Nestlé ha trovato un modo di ridurre lo zucchero nei dolci senza cambiarne il gusto. Dicono di aver scoperto come sintetizzarne un nuovo tipo che si scioglie più velocemente in bocca.
Non che la guerra di Repubblica contro il Presidente del Consiglio sia cosa nuova, né che si sia mai sopita dai giorni dell’escalation partita col caso Noemi. Ma oggi il quotidiano affida a Giuseppe D’Avanzo – il vicedirettore che era stato a lungo assente da questo fronte dopo esserne stato uno dei protagonisti – un editoriale che si fa largo in prima pagina tra le disgrazie della nazionale di calcio e attacca con violenza la nomina a ministro di Aldo Brancher da parte del governo Berlusconi. La notizia – di ieri – è che la difesa di Brancher ha depositato un’istanza per chiedere l’applicazione del legittimo impedimento per il processo che riguarda il ministro, senza por tempo in mezzo e a neanche una settimana dal suo giuramento, dando impudicamente molte ragioni a chi sostiene che la nomina sia avvenuta per sottrarre Brancher al giudizio del tribunale. Cominciando a smentire la sua volontà di affrontare il processo esibita l’anno scorso (“in un certo senso, sono quasi contento: almeno adesso spero si possa chiarire questa vicenda. Sono ormai quattro anni che questa vicenda va avanti, senza che io sia mai stato sentito in qualsiasi modo dai magistrati”). la settimana scorsa Brancher aveva a questo proposito vagamente detto:
“Corifei e turiferari”. Repubblica si toglie i guantoni sulla nomina a ministro di Aldo Brancher, "l'addetto alla corruzione".
Annunciate dalle previsioni di astronomi e meteorologi, nelle scorse notti sono state visibili delle aurore boreali in aree più meridionali del consueto, sia in Europa che nel Nordamerica, fino all’Inghilterra e al Colorado. Il fenomeno, che in generale si chiama aurora polare, è un effetto ottico dell’atmosfera terrestre che si verifica a causa dell’interazione di alcune particelle cariche (protoni ed elettroni), trasportate dal vento solare, con la fascia dell’atmosfera che si chiama ionosfera. Le particelle eccitano gli atomi dell’atmosfera, che successivamente perdono l’energia accumulata sotto forma di luce con varie lunghezze d’onda. E proprio in questa fase l’aurora diventa visibile, ma solo in prossimità dei poli magnetici della Terra. L’effetto è quello visibile in queste immagini scattate negli scorsi anni in Alaska, Canada, Scandinavia ed Estonia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
18 foto di aurore boreali. Dall'Alaska alla Scandinavia, strisce di luce in cieli verdi e blu.
I fari delle Rotonde di Garlasco sparano nel buio verso il cielo, le colonne luminose sono richiami nella pianura. Quando c’è nebbia, e qui eccome se ce n’è d’inverno, anche la luce artificiale fatica a conquistarsi la strada, la nebbia intorno sembra fumo. Se si potesse guardare dall’alto questo punto di Pianura Padana nelle sere lunghe del sabato, si vedrebbero infinite colonne di fari rossi che dall’uscita dell’autostrada A7 Milano-Genova s’incolonnano diligenti verso i grandi parcheggi di questa discoteca-tempio. Quando la inaugurarono, nel 1964, in mezzo alle risaie della Lomellina, la gente si chiedeva chi mai ci sarebbe venuto fino a qui. E invece ci vennero in tanti e continuano a venirci, tra fine anni sessanta e settanta Le Rotonde di Garlasco fu il Piper del Nord-Ovest. Ci sono foto di tutti i cantanti dell’epoca, l’unica che non ci ha mai messo piede è Mina perché suo fratello Alfredo morì in un incidente di macchina qui vicino, sulla statale tra Pavia e Cremona, e lei queste strade non ha mai più voluto rivederle. Alla fine degli anni settanta su uno dei palchi delle Rotonde cantò anche Madonna, ma non la conosceva nessuno, la mandarono via velocemente. Negli anni ottanta la domenica pomeriggio c’era la fila di ragazzi in auto che passavano puntuali da queste parti per caricare le ragazze che uscivano dalla discoteca e facevano l’autostop.
Garlasco è un punto di passaggio. Le storie del Nord raccontate in «Kronaka», il nuovo libro di Stefano Nazzi.
Tra le nuove funzioni introdotte da Android Oreo 8.1, l’ultima versione del sistema operativo per smartphone e tablet sviluppato da Google, ce n’è una che permette di vedere la velocità delle connessioni WiFi disponibili, prima ancora di collegarsi. Il sistema funziona con le reti WiFi aperte, come quelle pubbliche messe a disposizione da comuni o altre istituzioni. Nell’elenco delle connessioni disponibili, un indicatore descrive lo stato della rete scegliendo tra una di queste diciture: • Molto veloce; • Veloce; • OK; • Lenta.
Ora Android ti dice quanto è veloce una rete WiFi, prima di collegarti. La versione 8.1 di Oreo permette di sapere in anticipo la velocità delle connessioni aperte.
È uscita su Netflix Maniac, una nuova serie che ha abbastanza caratteristiche da emergere rispetto alle molte “nuove serie di Netflix” che escono ogni settimana. La prima è che i due protagonisti sono due degli attori più apprezzati della loro generazione: Emma Stone (La La Land, Birdman e Crazy, Stupid Love, tra i molti) e Jonah Hill (The Wolf of Wall Street, 21 Jump Street, Moneyball). La seconda è che il regista di tutti e 10 gli episodi è Cary Fukunaga, cioè il regista della prima stagione di True Detective, che fu un evento televisivo come pochi altri negli ultimi anni. E poi c’è la trama, abbastanza originale e incasinata fin dal trailer, che infatti attirò da subito molte attenzioni. Maniac è in parte ispirata a una serie tv svedese con lo stesso nome, e l’ha scritta Patrick Somerville, uno scrittore che finora aveva sceneggiato un paio di episodi della serie The Bridge e aveva lavorato a The Leftovers. È ambientata in una New York di un futuro prossimo, che in molti hanno descritto però come retrofuturista: cioè come una New York del 2020 immaginata negli anni Ottanta, per intenderci. Jonah Hill è il rampollo di una ricca famiglia di industriali, da cui però è stato allontanato; soffre di schizofrenia. Emma Stone è una giovane donna senza scopo e ambizioni, dipendente da un farmaco misterioso che si dice “aggiusti” la mente delle persone.
“Maniac” sta piacendo perché è abbastanza matta. È la nuova serie di Netflix con Emma Stone e Jonah Hill che fanno le cavie per un misterioso farmaco, e cambia genere un sacco di volte.
Stabilire il rapporto tra legalizzazione della marijuana e sicurezza nelle strade è molto complicato: misurare cioè gli effetti temporanei del THC, il principio attivo della marijuana, su un guidatore non è così semplice come stabilire la presenza di alcol nel suo corpo. La “AAA Foundation For Traffic Safety”, organizzazione statunitense specializzata nella promozione di politiche per la sicurezza stradale, ha commissionato uno studio che dimostra come in sei stati che hanno legalizzato l’uso di marijuana le leggi sui guidatori che risultano positivi al THC non abbiano, di fatto, alcuna base scientifica. La conclusione dello studio è che la presenza di THC nel sangue entro una certa soglia non permette di stabilire in modo attendibile se la capacità di una persone alla guida è stata compromessa oppure no. Il corpo assorbe l’alcol e la cannabis in modi differenti. L’ubriachezza è direttamente correlata alla presenza di alcol nel sangue (ed è rilevabile con un semplice test sul posto) mentre l’alterazione temporanea sulla capacità di guida indotta dalla marijuana non si può stabilire con certezza. Si possono condurre dei test solo riguardo la presenza di marijuana nel metabolismo, e non riguardo i suoi effetti temporanei: e gli effetti della marijuana prodotti nel metabolismo possono restare all’interno del corpo per ore, per giorni e a volte anche settimane, prima che scompaiano, senza che abbiano conseguenze dirette nella vita quotidiana. Poiché ciascuno metabolizza la droga in maniera differente, un test può dire semplicemente se un guidatore ha fumato marijuana o no nei giorni o nelle settimane precedenti alla rilevazione. La presenza di THC non significa insomma necessariamente che l’assunzione di marijuana abbia causato un’alterazione temporanea dei sensi e quindi maggiore pericolo alla guida.
Quanta marijuana è troppa per guidare? è difficile rispondere a questa domanda, dato che il nostro corpo la assorbe in modo diverso dall'alcol e ne conserva tracce per settimane.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Uno dei moduli contestati dai Radicali.
Sul blog di Delicious – il servizio di archiviazione di bookmarks e links di cui era stata diffusa la notizia di un’imminente chiusura da parte di Yahoo – è stato pubblicato oggi un breve post di rassicurazioni per gli utenti. Vi si conferma che Yahoo non è più interessata a Delicious, ma che “si stanno esplorando opzioni” per trovare una nuova strada al servizio: in sostanza, pare di capire, trovare qualcuno che lo compri. Non chiuderemo Delicious
Delicious non chiude, dice Delicious. Il servizio di bookmarks e links rassicura gli utenti, o almeno ci prova.
Pierluigi Bersani e Walter Veltroni (Mauro Scrobogna /LaPresse) Pierluigi Bersani e Walter Veltroni (Mauro Scrobogna /LaPresse)
Le foto di martedì alla Camera. Il governo che non sa se deprimersi o ridere, Veltroni e Bersani in confidenze, la Bindi con la testa tra le mani, Bossi e le ministre: cronache fotografiche di fine impero.
L’importante agenzia pubblicitaria McCann New York ha realizzato una campagna per Evolve, un’associazione statunitense che promuove la sicurezza nell’utilizzo delle armi da fuoco, indirizzata ai genitori che possiedono armi e le tengono in casa. L’agenzia ha creato immagini divertenti che riprendono in maniera leggera un concetto molto serio: ovvero l’idea che i bambini giocano con qualsiasi oggetto trovino che attiri la loro attenzione – in questo caso preservativi, assorbenti, sex toys e biancheria intima – e che è bene quindi tenere le armi chiuse a chiave. Già a luglio dello scorso anno Evolve aveva lanciato una campagna simile, con un video che mostra due bambini giocare con due falli di gomma come se fossero delle spade. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La campagna che invita i genitori che hanno armi a tenerle chiuse a chiave. "I bambini giocano con quello che trovano" (preservativi, sex toys, assorbenti e quindi anche armi).
È stato pubblicato qualche giorno fa dalla casa editrice statunitense Melville House Cotton Tenants, Three Families, un documento importante degli anni della Grande Depressione negli Stati Uniti e del giornalismo americano. La storia inizia nel 1936, quando la rivista Fortune, diretta da Henry R. Luce, decise di inviare un giovane giornalista, il 27enne James Agee, nel sud degli Stati Uniti, in Alabama, per raccontare le condizioni di vita delle famiglie di mezzadri durante la Grande Depressione e la profonda crisi economica e sociale che colpiva il paese in quel periodo. Tornato a New York, però, l’articolo non venne mai pubblicato: l’esperienza sul campo di Agee fu piuttosto forte e il giornalista si lamentò con l’editore per lo sfruttamento delle storie dei protagonisti del suo reportage: disse che un articolo troppo breve non poteva spiegare le difficoltà e le condizioni delle persone che aveva incontrato. In quel periodo Fortune era in una fase di transizione: la linea editoriale stava cambiando, Henry R. Luce stava per passare a Life e l’articolo rimase così in sospeso.
I mezzadri del cotone in Alabama. 20 fotografie di Walker Evans scattate per illustrare un reportage di James Agee, grande narratore della Grande Depressione, appena ri-pubblicato.
Per l’annuale concorso 50 Books | 50 Covers, il sito americano Design Observer, che si occupa di grafica, cultura pop e critica d’arte, ha scelto le 50 copertine più belle dei libri e delle riviste pubblicati nel 2015. Il concorso, fondato nel 1923 dall’American Institute of Graphic Arts (AIGA), premia anche i 50 libri che si distinguono per la grafica (non della sola copertina, ma di tutto il libro): spesso sono libri d’arte o cataloghi di mostre, mentre la categoria delle copertine comprende molti libri di narrativa. Chiunque può proporre alla giuria un libro da selezionare pagando 50 dollari a libro; il libro dev’essere stato pubblicato tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2015. La maggior parte delle copertine, che sono soprattutto di libri usciti negli Stati Uniti, puntano sulla grafica e la tipografia, una tendenza molto presente anche nell’editoria italiana, insieme a quelle che mostrano figure umane in volto o di schiena. In generale però in Italia le sperimentazioni grafiche nel mondo editoriale sono molto limitate, tranne alcune eccezioni.
50 bellissime copertine di libri. Le ha scelte il sito americano Design Observer tra quelle pubblicate nel 2015: quasi tutte puntano su grafica e tipografia.
Su alcuni giornali di oggi sono raccontate novità sulla vicenda giudiziaria in cui è coinvolta Paola Muraro, assessore all’Ambiente del comune di Roma e responsabile della gestione dei rifiuti della giunta di Virginia Raggi. La scorsa settimana il Corriere della Sera aveva scritto che i filoni di indagine su Muraro erano diventati due: il primo ha a che fare con il sospetto traffico illecito di rifiuti, il secondo riguarda invece l’abuso d’ufficio per le consulenze all’AMA, la società municipalizzata del comune di Roma che si occupa della rimozione della spazzatura in città. Paola Muraro sarebbe indagata per abuso di ufficio con la persona che la assunse all’AMA, l’ex direttore generale della municipalizzata Giovanni Fiscon, che è anche uno dei principali imputati nel processo di “Mafia Capitale” a causa dei suoi rapporti con Salvatore Buzzi (Fiscon è stato arrestato nel dicembre del 2014). Oggi alcuni giornali (Corriere, Messaggero, Repubblica, Stampa) dicono che risulta indagato nella stessa vicenda per abuso d’ufficio anche Franco Panzironi, ex amministratore delegato dell’AMA e anche lui imputato nel processo di “Mafia Capitale”. Muraro non risulta direttamente coinvolta nel processo su “Mafia Capitale”, ma si sospetta che abbia ottenuto una serie di consulenze e favoritismi proprio da due delle persone che in quel processo sono implicate: Fiscon e Panzironi.
Ci sono novità sul caso Muraro. I giornali raccontano che l'assessore all'Ambiente di Roma è indagata anche con un'altra persona coinvolta nel processo di "Mafia Capitale", intanto PD e M5S si querelano a vicenda.
Oggi sono stati aperti ai visitatori per la prima volta gli antichi passaggi e corridoi sotto la volta del duomo di Siena. Sono diversi locali a cui si accede tramite scale a chiocciola nascoste nelle mura della chiesa e permettono di compiere un percorso alternativo per visitare il Duomo. In questi corridoi, situati subito sotto il soffitto, si muovevano gli operai che costruirono la chiesa e oggi è possibile vedere la navata e il resto della chiesa da diversi metri di altezza. Attraverso questi spazi si possono raggiungere anche ballatoi e balconi che affacciano sulla città. Le visite sono aperte – su prenotazione – fino alla fine di ottobre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto da sotto le volte del duomo di Siena. Gli antichi passaggi utilizzati dagli operai che costruirono la chiesa sono stati aperti al pubblico oggi per la prima volta.
È morto a 88 anni il fumettista argentino Quino, pseudonimo di Joaquín Salvador Lavado Tejón. Quino era nato a Mendoza, in Agentina, il 17 luglio del 1932 ed era figlio di immigrati spagnoli. Era famoso in tutto il mondo e le sue vignette sono state tradotte 35 lingue. La scorsa settimana aveva avuto un ictus. A dare la notizia della sua morte è stato il suo editore argentino Daniel Divinsky. Se murió Quino. Toda la gente buena en el país y en el mundo, lo llorará.
È morto Quino. Il fumettista argentino aveva 88 anni ed era noto in tutto il mondo, soprattutto per aver creato il personaggio di Mafalda.
Giovedì 21 giugno sono iniziati i saldi estivi su Steam, la popolare piattaforma per acquistare e scaricare videogiochi per il computer. I saldi di Steam dureranno in tutto 15 giorni, fino al prossimo 5 luglio, e riguardano «oltre diecimila giochi». Per esempio: PlayerUnknown’s Battlegrounds, tra i videogiochi multiplayer di maggior successo degli ultimi mesi, è in sconto del 33 per cento (costa 19,99 euro), mentre i capitoli della serie post-apocalittica Fallout hanno fino al 50 per cento di sconto. Tra gli altri titoli in sconto segnalati da Steam ci sono:
Sono iniziati i saldi di Steam. È la più famosa piattaforma per scaricare videogiochi, e offrirà grossi sconti fino al 5 luglio.
Wind e 3, due tra i più importanti operatori di telefonia mobile attivi in Italia, si sono definitivamente fusi dal 31 dicembre 2016, formando la Wind Tre Spa, che è diventato il primo operatore nazionale per numero di utenti sulle linee mobili, con 31 milioni. Tim e Vodafone, che per anni sono stati i gruppi con più abbonati, ne hanno entrambe poco meno di 30 milioni. Wind apparteneva alla compagnia russa Vimpelcom, e 3 – che nella nuova società è passata in lettere, nel nome – apparteneva al gruppo cinese Hutchison: le due società avevano iniziato le trattative, a quanto si sa, a fine 2014, e la fusione era stata annunciata ufficialmente nell’agosto del 2015. Maximo Ibarra, amministratore delegato di Wind Tre, ha spiegato in un comunicato che nei prossimi anni saranno spesi 7 miliardi di euro in «infrastrutture digitali», e ha spiegato che la società punta a diventare «un operatore di riferimento nell’integrazione fisso-mobile e nello sviluppo delle reti in fibra di nuova generazione, anche grazie all’accordo con Enel Open Fiber per la realizzazione della rete in banda ultralarga in Italia». La rete di Enel dovrebbe arrivare in 224 città, e sarà sfruttata direttamente da altri operatori, tra cui, oltre a Wind Tre, ci sarà anche Vodafone. Quella che ha portato all’unione di Wind e 3 è stata una “joint venture paritetica”, cioè un accordo che prevede una divisione dei rischi e degli utili uguali tra le aziende coinvolte, e ha avuto un valore complessivo di 7,9 miliardi di euro. Tra le diverse autorizzazioni che sono state necessarie per permettere la fusione di due operatori così grandi c’è stata quella della Commissione europea, che ha acconsentito solo dopo che Wind e 3 hanno garantito che con la loro unione sarebbe entrato nel mercato italiano un nuovo operatore telefonico, Iliad, francese, per garantire un numero minimo di aziende concorrenti. Lo scorso maggio la Commissione europea aveva bloccato la fusione nel Regno Unito tra l’operatore 3 UK, sempre di proprietà del gruppo Hutchison, e O2.
Ora c’è Wind Tre. La fusione annunciata nel 2015 è stata completata, ne è nato il primo operatore nazionale di telefonia mobile: cosa cambia per i clienti.