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Questa settimana, nell’abituale raccolta del Post di foto di animali, ce n’è una di un soggetto fotografico molto apprezzato e sempre spettacolare: uno stormo di storni, fotografato questa volta in Israele. Domenica scorsa negli Stati Uniti c’è poi stato il Super Bowl, che è una di quelle cose di cui dopo in America se ne parla per settimane, più o meno seriamente: questa volta tra le cose di cui si è discusso di più – e che fa parte di quelle meno serie – c’è stato il “Left Shark”, cioè un ballerino con un costume da squalo apparso nello spettacolo di Katy Perry durante l’intervallo, protagonista di un momento dell’esibizione abbastanza goffo e comico di cui i giornali americani hanno parlato per giorni. Tra le altre foto notevoli c’è quella di un tucano che ha perso metà della parte superiore del becco, fotografato mentre viene curato in un centro medico a La Garita, in Colorado, e quella di un orso che gioca con una ruota di gomma allo zoo di Wuppertal, in Germania. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un cucciolo di orango e un ballerino con un costume da squalo nello spettacolo di Katy Perry al Super Bowl, tra le foto di animali migliori della settimana.
Piu’ di mille persone nude si sono radunate per un set di fotografie di Spencer Tunick sulle rive del Mar Morto (JACK GUEZ/AFP/Getty Images) Piu’ di mille persone nude si sono radunate per un set di fotografie di Spencer Tunick sulle rive del Mar Morto (JACK GUEZ/AFP/Getty Images)
I nudi di Tunick nel Mar Morto. Oltre mille persone hanno partecipato al set fotografico dello specialista di nudi di massa (sono piccoli piccoli, astenersi guardoni).
Il bicarbonato di sodio è la soluzione più efficace per rimuovere i pesticidi dalle mele, almeno secondo i ricercatori dell’Università del Massachusetts (Stati Uniti), che hanno provato diversi sistemi per eliminare i residui di prodotti chimici usati come repellenti contro i parassiti nelle coltivazioni. Il risultato del loro studio è stato pubblicato sul Journal of Agricultural and Food Chemistry e sta raccogliendo molto interesse, perché suggerisce di utilizzare un prodotto semplice da reperire ed economico come il bicarbonato di sodio. La ricerca si è occupata sia dei sistemi industriali sia di quelli casalinghi per rimuovere le tracce di pesticidi. I produttori di mele, per esempio, utilizzano di solito una soluzione a base di acqua e candeggina (ipoclorito di sodio) per lavarle, prima di metterle in commercio. Le mele passano attraverso enormi vasche di lavaggio e sono in seguito risciacquate per rimuovere la soluzione. Gli autori dello studio si sono chiesti quanto sia efficace questo sistema e se ce ne siano di migliori.
Come lavare meglio le mele, secondo la scienza. Una soluzione di acqua e bicarbonato di sodio rimuove buona parte dei pesticidi e dei fungicidi, dice una nuova ricerca (ma niente paura: lavarle sotto il rubinetto resta un'opzione).
Alexandra Elbakyan è una donna kazaka di 27 anni: studia storia della scienza e nel tempo libero gestisce Sci-Hub, un sito che mette gratuitamente a disposizione di chiunque ne abbia bisogno circa 47 milioni di articoli accademici che altrimenti si troverebbero solo a pagamento. Da qualche anno Sci-Hub è diventato per il contesto accademico quello che tra il 1999 e il 2001 Napster è stato per l’industria discografica: è gratis, moltissime persone lo usano ma c’è chi lo considera illegale, perché offre gratuitamente qualcosa che altri vendono e che è coperto da diritto d’autore. Più in generale, le questioni che riguardano Elbakyan e Sci-Hub si inseriscono quindi nel grande e ancora non risolto dibattito sul copyright ai tempi di internet. Il Washington Post ha intervistato Elbakyan via internet e lei ha spiegato: «Ci sono molti argomenti per sostenere che la violazione di copyright non equivale a un furto. Ma anche se lo fosse, in questo caso è un furto giustificato. Tutto il contenuto [degli articoli accademici] dovrebbe essere disponibile senza limitazioni. Ma nel caso della ricerca e dell’istruzione le leggi sul copyright sono particolarmente nocive». C’è ovviamente chi ha paragonato Elbakyan a Robin Hood ma lei ha spiegato di non ritenerlo un buon paragone: «quello che faceva Robin Hood era illegale, e condividere libri e articoli di ricerca non dovrebbe essere illegale».
Il sito che fa scaricare gratis gli articoli accademici a pagamento. La storia di "Sci-Hub", che da anni offre gratuitamente milioni di articoli accademici e ha grandi problemi di copyright.
Virginia Raggi è la candidata sindaco per il Comune di Roma del Movimento 5 Stelle (M5S). Raggi è stata scelta con delle votazioni che si sono tenute martedì 23 febbraio: gli iscritti al Movimento 5 Stelle potevano scegliere il loro candidato tra i cinque più votati al primo turno delle “comunarie”, le primarie del M5S. Lo scorso 18 febbraio, gli iscritti avevano scelto, tra circa 200 candidati, i 48 che avrebbero composto la lista per il consiglio comunale. I dieci più votati hanno ottenuto accesso al secondo turno: cinque di loro hanno tuttavia rinunciato – l’ultima è stata ieri sera Annalisa Bernabei, studentessa di architettura di 27 anni – e in corsa, quindi, erano rimasti in cinque. Tre ex consiglieri comunali e due consiglieri di municipio. Tutti e cinque i candidati per il secondo turno, insieme a tutti gli altri candidati al consiglio comunale, hanno sottoscritto un contratto che li impegna a pagare una penale molto alta e a dimettersi in caso arrechino un “danno di immagine” al movimento. Il contratto li impegna inoltre, una volta eletti, a far approvare preventivamente allo staff di Beppe Grillo tutti gli atti amministrativi di una certa importanza. La conferenza stampa di presentazione dei candidati sindaco e la lista di tutti i candidati
Virginia Raggi è la candidata del M5S a sindaco di Roma. È stata scelta dagli iscritti tra i più votati del primo turno delle "comunarie".
Papa Francesco ha «reagito bene» all’intervento chirurgico programmato al colon a cui era stato sottoposto domenica e a meno di complicazioni rimarrà in ospedale per una settimana. Lo ha fatto sapere l’ufficio stampa del Vaticano. L’intervento era stato programmato per curare una malattia chiamata stenosi diverticolare sintomatica del colon, cioè un restringimento di uno dei tratti finali dell’intestino dovuto all’infezione di piccole sacche che si formano nella sua parete, i diverticoli.
Papa Francesco rimarrà in ospedale almeno una settimana dopo un intervento chirurgico al colon, dice il Vaticano.
Giovedì 26 luglio le azioni di Facebook in borsa sono crollate del 19 per cento, con una riduzione della capitalizzazione di 120 miliardi di dollari, la perdita più grande in un solo giorno per qualsiasi azienda nella storia degli Stati Uniti. Il valore di mercato della società si è ridotto in un giorno di così tanto soprattutto a causa del grande scetticismo tra investitori e analisti suscitato dai dati diffusi mercoledì sulla sua ultima trimestrale di cassa. Negli ultimi tre mesi Facebook ha mancato le previsioni di crescita dei ricavi; i suoi utenti sono cresciuti ancora, ma del valore minimo nella sua storia (e sono rimasti fermi o sono calati tra Europa e Nordamerica). I risultati erano inattesi, nonostante da due anni la società sia alle prese con scandali di vario tipo, e hanno portato al pessimismo degli ultimi giorni e alle speculazioni sul titolo in borsa. La grande perdita di ieri era stata anticipata già mercoledì, quando Facebook aveva perso circa il 23 per cento del proprio valore in borsa nelle ore di contrattazione a mercati chiusi. In un giorno il valore di un’azione è passato da 217,50 dollari a 176 dollari. L’azienda mantiene comunque una capitalizzazione notevole e superiore ai 503 miliardi di dollari. Lo scorso marzo, nel pieno del caso Cambridge Analytica, le azioni avevano raggiunto un minimo di circa 152 dollari. Il titolo si era poi rapidamente ripreso nei giorni seguenti, con un aumento che era proseguito fino a mercoledì indicando le aspettative positive da parte degli investitori, poi disattese.
Il più grande crollo di sempre per un’azienda a Wall Street. Facebook ha perso il 19 per cento del suo valore in un solo giorno: perché e cosa rischia.
La scorsa notte a Roma, in piazza della Libertà, ci sono stati degli scontri fra tifosi della Lazio e polizia. Durante i festeggiamenti per i 119 anni della squadra, un gruppo di tifosi si è staccato dal presidio a cui erano presenti circa 2500 persone e ha iniziato a lanciare bottiglie e altri oggetti contro gli agenti che hanno risposto con cariche, lacrimogeni e idranti. Otto poliziotti sono stati feriti, un tifoso che è stato riconosciuto al pronto soccorso dove era andato a farsi medicare è stato arrestato, mentre altri tre sono stati denunciati e hanno ricevuto il Daspo.
A Roma otto agenti di polizia sono stati feriti negli scontri durante i festeggiamenti di un gruppo di tifosi della Lazio.
Tra le risposte più commentate su internet lunedì sera, di quelle date dai candidati alle primarie del centrosinistra che partecipavano al confronto su Sky, c’è stata quella del segretario del PD Pierluigi Bersani alla domanda sui personaggi di riferimento di ciascuno: “Papa Giovanni”, ha detto Bersani, “ma poi devo spiegar perché”. Lo ha accennato, il perché: ma che il leader del maggiore partito di sinistra italiano, ex comunista, abbia voluto scegliere un papa a ispiratore “di sinistra” ha generato molte riflessioni e battute (compresa la ricostruzione di Makkox). In realtà, a cosa pensi quando indica come modello papa Roncalli (in carica tra il 1958 e il 1963), Bersani lo aveva spiegato più diffusamente nel libro di Ivan Scalfarotto “Ma questa è la mia gente“, pubblicato lo scorso settembre. *****
Perché a Bersani piace Giovanni XXIII. Lo aveva spiegato nel libro di Ivan Scalfarotto, prima di spiazzare molti spettatori del confronto di ieri sera.
Tra il 23 e il 24 gennaio 2016 si è tenuta a Las Vegas la cerimonia di consegna degli Adult Video News Awards, i più importanti premi dell’industria pornografica americana, considerati “gli Oscar del porno”: per capirci, sono quelli che raccontò David Foster Wallace in uno dei suoi reportage più famosi, scritto nel 1998 per Premiere Magazine. L’ambiente dell’industria pornografica è spesso considerato sessista, e le critiche riguardo alla marginalità, alla mercificazione e alla raffigurazione per stereotipi dei ruoli femminili sono molto frequenti: nonostante questo sia in parte vero, agli AVN Awards di quest’anno tra i quindici candidati al premio per il miglior regista cinque erano donne. Agli Oscar 2016 le donne nominate nella stessa categoria sono zero. La prima e ultima donna a vincere l’Oscar come miglior regista fu Kathryn Bigelow per The Hurt Locker, nel 2010: da allora non ci sono più state nemmeno candidature per registe donne. La giornalista Gabriella Paiella è stata alla cerimonia degli AVN Awards e ha intervistato per il Guardian alcune affermate registe di film porno. Tasha Reign, un’attrice e ora regista di film porno laureata in gender studies alla UCLA di Los Angeles, le ha detto di trovare “disgustoso” il fatto che non ci fossero donne candidate all’Oscar per la miglior regia, e le ha spiegato che il mondo del porno è molto più inclusivo rispetto a quello del cinema tradizionale. «L’industria del porno è al 100 per cento più avanti rispetto a qualsiasi altro settore, quando si parla di donne al potere. Ovviamente ci sono eccezioni alla regola, ma ci sono così tante donne che hanno il controllo creativo sul proprio destino nel porno, che si tratti di recitare o di possedere un proprio sito. Questo potere però viene tolto loro dal modo in cui le tratta la società. È una situazione molto complessa». Reign dice che il problema principale è che spesso alle attrici di film porno non vengono concessi alcuni diritti fondamentali: è difficile entrare in altri settori lavorativi dopo essere stati nel porno, o anche solo ottenere un prestito dalla banca. Un altro grosso problema è legato alle denunce di violenze sessuali, che a volte vengono considerate meno credibili se arrivano da un’attrice porno: una cosa di questo tipo è successa pochi mesi fa nel caso delle denunce rivolte al famosissimo attore pornografico James Deen.
Le registe donne nel porno. Sono sempre di più – in un settore storicamente maschilista e stereotipato – e sono meglio considerate delle registe del cinema “tradizionale”.
La società di analisi e consulenza in ambito tecnologico Canalys ha pubblicato un rapporto dove sostiene che il prossimo anno Apple diventerà il primo venditore di computer al mondo, sorpassando Hewlett-Packard (HP). Grazie al successo dell’iPad, la società è salita al secondo posto nella classifica mondiale dei produttori di computer e sta cambiando gli equilibri nel settore. Quest’anno, dicono gli analisti di Canalys, saranno venduti complessivamente 415 milioni di computer, con un aumento del 15 per cento rispetto al 2010. Le vendite sono andate bene soprattutto grazie al successo dei tablet: 59 milioni quest’anno. Le previsioni parlano di 22 milioni di tablet che saranno venduti nel corso degli ultimi tre mesi del 2011, complice la stagione degli acquisti natalizi. L’iPad sarà il dispositivo più venduto, ma inizieranno anche ad affermarsi altri prodotti come i tablet di Amazon, della catena di librerie Barnes & Noble, di Samsung e di altri produttori.
Apple sta diventando il maggior produttore di computer. Il sorpasso ai danni di HP dovrebbe avvenire l'anno prossimo, principalmente grazie all'iPad.
Giovedì 2 luglio è uscito per Feltrinelli I mostri e come sconfiggerli, un saggio scritto da Carlo Calenda, politico e fondatore del partito Azione, già iscritto al Partito Democratico e ministro dello Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni. Attraverso metafore ispirate alla mitologia greca, Calenda elenca e analizza i “mostri” che a suo dire caratterizzano lo scenario politico italiano, cioè problemi strutturali che determinano i guai del paese, come i “giganti” degli estremismi o l'”idrico” disinteresse diffuso per la politica, in riferimento all’Idra di Lerna, che per ogni testa mozzata ne faceva ricrescere due: «sono prodotti dalle nostre azioni, dalle nostre idee e dall’incapacità di fare i conti con la nostra Storia. I mostri siamo noi». Calenda descrive un’Italia immobilizzata, che si scontra con gli stessi problemi da decenni o più. Se le figure mitologiche spiegate dall’autore possono suonare più ignote o distanti ad alcuni, il primo mostro presentato è attuale e familiare: il coronavirus e quello che ha mostrato. Il mostro di tutti i mostri: Coronavirus Mentre terminavo di scrivere questo libro, l’Italia è stata travolta dall’emergenza Coronavirus. Il Nord, cuore produttivo e civile del paese, si è fermato in una settimana, e l’Italia è rapidamente precipitata nel caos e nel terrore. Non siamo riusciti a contenere il virus all’interno degli undici comuni in cui si era dapprima diffuso. I morti sono diventati migliaia e l’intero paese è finito in quarantena. Gli effetti economici dell’epidemia sono devastanti. E il peggio deve ancora venire.
Il mostro di tutti i mostri. Il primo capitolo del nuovo libro di Carlo Calenda sui guai cronici italiani ha invece un protagonista molto attuale che li riunisce tutti.
Da quando è stato eletto presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha iniziato una logorante battaglia contro l’Organizzazione mondiale del commercio (in inglese World Trade Organization, WTO), fondata nel 1995 per supervisionare e regolamentare gli accordi commerciali tra i 164 stati membri. Trump ha accusato più volte il WTO di danneggiare gli Stati Uniti e propendere per gli altri paesi quando decide sulle dispute tra i membri: una delle due funzioni principali del WTO, che nel tempo è diventata la più importante. «Il WTO è stato creato per fare gli interessi di tutti tranne i nostri», ha detto per esempio Trump in un’intervista recente. «Si approfitta del nostro paese in modo incredibile». In realtà, contrariamente a quanto sostenuto da Trump, gli Stati Uniti hanno vinto la maggior parte delle dispute internazionali che hanno presentato al WTO dal 1995, quando è entrato in funzione, e hanno perso la maggior parte di quelle che gli erano state presentate contro, esattamente come accade per gli altri stati membri. Secondo un’analisi dell’Istituto universitario europeo, gli Stati Uniti hanno la percentuale di dispute aperte e vinte più alta di tutti, pari al 70 per cento; come querelati, hanno vinto il 42 per cento delle volte, sempre più di tutti gli altri stati.
Trump ha bloccato il WTO. Da ieri l'organizzazione che regola il commercio internazionale non può più emettere sentenze e regolare le controversie tra i paesi, con conseguenze caotiche e imprevedibili.
Il ministro leghista per la Famiglia, Lorenzo Fontana, noto per essere vicino a gruppi di estrema destra e per le sue posizioni integraliste cattoliche, ha scritto su Facebook che vorrebbe abrogare la legge Mancino, cioè quella che dal 1993 sanziona le discriminazioni razziali, etniche, nazionali e religiose. Fontana sostiene che «il razzismo sia diventato l’arma ideologica dei globalisti e dei suoi schiavi (alcuni giornalisti e commentatori mainstream, certi partiti) per puntare il dito contro il popolo italiano». Propone quindi:
Il ministro Fontana vuole abolire la legge Mancino. Cioè quella sulla discriminazione razziale, etnica, nazionale o religiosa, usata secondo lui dai «globalisti» per nascondere il loro «razzismo anti-italiano».
Secondo una ricerca condotta presso la Princeton University e la New York University (Stati Uniti) le persone con più di 65 anni tendono a condividere fino a 7 volte più notizie false rispetto ai giovani, contribuendo alla diffusione di informazioni sbagliate spesso pubblicate a fini politici e di propaganda. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances e sta facendo molto discutere, soprattutto perché s’inserisce nell’ampio dibattito sulle cosiddette “fake news”. La ricerca è stata condotta esaminando le attività di migliaia di utenti prima e dopo le elezioni del 2016 negli Stati Uniti. In collaborazione con YouGov, i ricercatori hanno messo insieme un panel di 3.500 persone, che comprendeva sia iscritti a Facebook sia persone senza un profilo sul social network, usate come gruppo di controllo. Dopo le elezioni, è stato chiesto agli utenti di Facebook del panel di installare un’applicazione, che consentiva ai ricercatori di raccogliere informazioni sui post che avevano pubblicato, i loro orientamenti politici e religiosi, il genere, l’età e le pagine seguite su Facebook. Circa la metà dei partecipanti iscritti a Facebook ha installato l’app per condividere le informazioni dal suo profilo con i ricercatori.
Le persone con più di 65 anni condividono molte più notizie false dei giovani. Tendono a pubblicarne fino a 7 volte in più, almeno secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti sulle presidenziali del 2016.
Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ha parlato al Corriere della Sera della situazione dei contagi da coronavirus in Italia. Locatelli ha detto di non ritenere che le riaperture siano state affrettate, ma anche che «forse, si doveva prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d’oro», in particolare quelle che riguardano l’uso della mascherina e una «scrupolosa igiene delle mani». Inoltre, si è detto d’accordo sulla scelta di chiudere le discoteche – da lui definita «improcrastinabile» – e alla domanda «è stato calcolata la percentuale di giovani tornati infetti dalle vacanze?» ha risposto così: «A seconda delle Regioni, il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti, intesi come disperati che fuggono, è minimale, non oltre il 3-5% sono positivi e una parte si infettano nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate».
I nuovi contagi arrivano molto più dai turisti che dai migranti, dice Franco Locatelli. «Il contributo dei migranti, intesi come disperati che fuggono, è minimale, non oltre il 3-5%».
L’ultimo inverno particolarmente rigido ha contribuito a fare aumentare sensibilmente il numero di morti stagionali, soprattutto nei paesi in cui il freddo è stato particolarmente anomalo. Nel Regno Unito, per esempio, lo scorso anno sono morte circa 30mila persone in più rispetto alla media. Come spiegano sull’Economist, l’inverno non è però sempre stata la stagione con il tasso di mortalità più alto, o almeno così pensa Neil Cummins della London School of Economics, che ha studiato l’andamento delle famiglie nobiliari negli ultimi secoli in Europa, su cui c’è una documentazione molto più ampia e completa rispetto al resto della popolazione. Cummins ha studiato nel complesso le sorti di circa 1,3 milioni di nobili europei, dall’anno Mille a oggi. Per 230mila di questi ha identificato la data, o per lo meno la stagione, in cui sono morti. Dai dati è emerso che la stagione con il più alto tasso di mortalità è stata per un lungo periodo l’estate.
In quale stagione si muore di più? se la giocano l'estate e l'inverno, spiega uno studio basato sui registri di 1,3 milioni di nobili in Europa dall'anno Mille ai giorni nostri.
Fino al 30 agosto si terrà a Torino una mostra dedicata a Tamara de Lempicka, pittrice polacca famosa per le opere art déco e per l’immagine affascinante e da diva che aveva creato attorno a sé, paragonabile a quella di altri artisti dell’epoca come Gabriele D’Annunzio ed Eleonora Duse. I suoi dipinti sono diventati nella cultura pop simbolo degli anni Venti, con le loro donne dalle forme geometriche, dal trucco pesante e dallo sguardo seducente, mentre indossano vestiti eleganti alla guida di auto costose. Lempicka – che era dichiaratamente bisessuale, si sposò, ebbe una figlia e molti amanti – fu tra le protagoniste della vita bohémienne parigina dell’epoca, e fu amica di Pablo Picasso, Jean Cocteau e André Gide. A renderla nuovamente famosa ha contribuito anche l’apprezzamento per le sue opere di alcune star di Hollywood contemporanee, in particolare Madonna che oltre a collezionare le sue opere ne ha inserito delle riproduzioni nei video delle sue canzoni e nelle scenografie dei suoi concerti.
La mostra di Tamara de Lempicka a Torino. Raccoglie le opere della più celebre pittrice europea degli anni Venti e Trenta, famosa soprattutto per la vita intensa e il fascino da diva.
L’imbarazzante caso dell’assenza di un ministro per lo sviluppo economico in un paese in crisi di sviluppo economico arriva stamattina sulla prima pagina del Corriere della Sera, ospitato da un fondo di Dario Di Vico intitolato “La scomparsa di un ministro”. La questione, come si sa, si è arricchita via via di successivi fallimenti: 1. nacque dalle dimissioni di Claudio Scajola travolto dallo scandalo dell’acquisto della sua casi con soldi di losca provenienza;
Se ne può fare a meno? poltrona ancora vuota, il Corriere della Sera attacca il governo sulla mancata nomina di un ministro "che si occupi di industria".
Oggi, 19 giugno, apre alla Serpentine Gallery di Londra To the light, una mostra con installazioni, film, opere recenti e giovanili di Yoko Ono. Yoko Ono, nata a Tokyo nel 1933 e famosa soprattutto per il suo matrimonio con John Lennon e per il suo impegno da pacifista, ha lavorato come artista, poetessa, musicista, regista e scrittrice. Le sue opere hanno influenzato generazioni di artisti, sono state esposte in importanti gallerie internazionali e vinto numerosi premi. La mostra, che resterà aperta fino al 19 settembre, fa parte del London 2012 festival, dodici settimane di oltre 12 mila eventi dedicati all’arte, alla letteratura, alla musica e organizzati in tutto il Regno Unito dal 21 giugno al 9 settembre. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto della mostra di Yoko Ono a Londra. Dal 19 giugno al 19 settembre alla Serpentine Gallery.
Il tribunale di Taranto ha respinto la richiesta di una proroga per la messa a norma dell’altoforno 2 dell’acciaieria ex ILVA, ribaltando il parere della procura che si era detta favorevole per permettere alla produzione di proseguire durante i lavori di adeguamento dell’impianto. Senza la proroga, i gestori dell’acciaieria hanno tempo fino al 13 dicembre per mettere a norma l’altoforno: oltre quel giorno si rischia il sequestro e poi lo spegnimento dell’altoforno. I gestori dell’ex ILVA – la società multinazionale ArcelorMittal – dovrebbero fare ricorso al tribunale del Riesame. Scriveva pochi giorni fa il Sole 24 Ore:
Il tribunale di Taranto ha respinto la richiesta di una proroga per la messa a norma dell’altoforno 2 dell’acciaieria ex ILVA.
Il presidente del Veneto Luca Zaia sostiene che chi ha pensato il decreto che obbliga gli operatori sanitari a vaccinarsi contro il coronavirus non abbia tenuto conto della possibile mancanza dei medici. Lo ha detto quando si è reso conto che gli ospedali e le case di riposo venete avrebbero dovuto rinunciare a un numero notevole di medici e infermieri non vaccinati: 18.766, poco meno del 10 per cento del totale, secondo gli ultimi dati. All’inizio di aprile, quando il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che obbliga medici e infermieri a sottoporsi al vaccino, era difficile prevedere quanti avrebbero scelto di non vaccinarsi. A quattro mesi di distanza i numeri sono ormai noti e la situazione sembra piuttosto complicata soprattutto in Veneto: i dirigenti delle aziende sanitarie e i sindacati hanno organizzato una serie di incontri per capire come riorganizzare i servizi sanitari, la programmazione degli esami e i turni del personale nelle strutture dove l’incidenza degli operatori sanitari non vaccinati è più rilevante.
In Veneto sarà un problema rimpiazzare gli operatori sanitari non vaccinati. Perché sono oltre 18mila e spostarli significa dover riorganizzare i servizi sanitari, con conseguenze non trascurabili.
Juliette Lewis, a un certo punto si parlava molto di Juliette Lewis, al cinema. Nella prima metà degli anni Novanta faceva due o tre film all’anno, a vent’anni: e con Martin Scorsese, Oliver Stone, Woody Allen e Kathryn Bigelow, con tutto il contorno di divismo hollywoodiano, copertine, Brad Pitt per fidanzato, e molti poster nelle camerette dei suoi quasi coetanei in tutto il mondo. Poi a un certo punto è uscita da quelle copertine con la sua faccia bambina, e un po’ alla volta è successo che oggi ha compiuto 40 anni. È nata il 21 giugno del 1973 a Los Angeles, in California e da un po’ di tempo ha ruoli meno importanti, ha fatto qualche serie tv che non ha spaccato, e canta in una rockband (cantava già in Strange Days, per chi se lo ricorda). Aveva cominciato a recitare in alcune serie e film per la televisione a 13 anni, ed ebbe una nomination per Cape Fear (il remake, naturalmente) di Scorsese a soli 18 anni: nel film Lewis girò una scena di bacio molto sensuale con Robert De Niro. Dopo, le rimase a lungo incollata l’immagine della Lolita: una ragazza giovane e all’apparenza innocente, in grado di far perdere la testa a uomini più anziani. Poi rimase ancora più memorabile il suo personaggio violento e altrettanto sfacciato in Natural Born Killers di Oliver Stone.
Juliette Lewis ha 40 anni. Ma quando ne aveva venti e ne dimostrava sedici tutte le copertine erano per lei: ora è membro di Scientology e canta in una rockband.
I progressi più importanti raggiunti negli ultimi anni sull’intelligenza artificiale sono legati al “deep learning”, il campo della ricerca che si occupa di insegnare ai computer a imparare, attraverso tecniche di apprendimento automatico. Questo sistema, che ha permesso di realizzare programmi sempre più utilizzati, come quelli per il riconoscimento dei visi, è il più promettente per costruire programmi “intelligenti”. Reti neurali, machine learning e deep learning sono termini che ricorrono spesso quando si parla di intelligenza artificiale. In molti casi sono integrati tra loro: pensiamo alla pista di un trenino. La rete neurale sono i binari di una pista, un insieme di nodi di calcolo in rete tra loro che si scambiano dati ed elaborazioni; il machine learning sono tutti i possibili trenini, programmi che possono servire per far imparare ai computer a riconoscere certi tipi di dati o a dare particolari risposte; il deep learning è un particolare tipo di trenino – quindi di machine learning – compatibile con i binari della pista, in grado di elaborare e analizzare enormi quantità di dati, resi per lo più accessibili grazie a Internet.
Come si insegna a un computer a imparare. Guida minima al "deep learning", la tecnica più utilizzata per far sì che un computer sappia riconoscere un gatto, per esempio.
Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato Paolo Borsellino ucciso in un attentato a Palermo l’estate di 26 anni fa, ha scritto una lettera al quotidiano Repubblica che elenca una serie di domande relative alle indagini su quell’attentato in cui morirono anche cinque persone della scorta. Le indagini furono infatti un deliberato depistaggio e condussero a inchieste e processi che furono quantomeno succubi, se non complici, di quel depistaggio oggi acclarato (severamente acclarato da una sentenza di poche settimane fa): Fiammetta Borsellino cita i nomi dei magistrati che ne furono responsabili e chiede risposte sulle maggiori incongruità di quell’inchiesta. La storia della strage di via D’Amelio e delle indagini e processi è raccontata qui. Sono passati 26 anni dalla morte di mio padre, Paolo Borsellino, ucciso a Palermo insieme ai poliziotti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina. E, ancora, aspettiamo delle risposte da uomini delle istituzioni e non solo. Ci sono domande – le domande che io e miei fratelli Manfredi e Lucia non smetteremo di ripetere – che non possono essere rimosse dall’indifferenza o da colpevoli disattenzioni. Domande su un depistaggio iniziato nel 1992, ordito da vertici investigativi ed accettato da schiere di giudici.
Le domande di Fiammetta Borsellino sul depistaggio di via D’Amelio. Ne ha elencate tredici in una lettera a Repubblica, chiamando in causa i magistrati che accolsero e protessero le false accuse per la strage del 1992.
Nella serata dell’11 agosto c’è stato un grave incidente stradale a Castelmagno, in alta Valle Grana, nelle Alpi Cozie meridionali della provincia di Cuneo. Un’auto, un Land Rover Defender da 9 posti, è uscita di strada vicino al rifugio Maraman, a 1.800 metri di quota, ed è precipitata in una scarpata per oltre cento metri: nell’incidente sono morti il guidatore, un ragazzo di ventiquattro anni, e altri quattro giovani di età comprese fra gli 11 e i 16 anni. Altri quattro ragazzi, tra cui tre minorenni, sono rimasti feriti, due in condizioni gravi. Secondo La Stampa i 9 giovani erano in villeggiatura con le proprie famiglie in alta Valle Grana, e avevano deciso di passare la serata all’Alpe Chastlar, uno dei punti più panoramici della vallata. Il conducente ha perso il controllo dell’auto al ritorno, verso mezzanotte, per cause ancora da chiarire. Fra i morti ci sono una sorella di 11 anni e un fratello di 17.
5 persone sono morte in un incidente stradale a Castelmagno, in provincia di Cuneo.
Un vecchio proverbio latino dice che se un orologio ad acqua rimane vuoto non è mai colpa dell’ultima goccia. Con parole diverse, è lo stesso concetto che esprimono i medici e gli esperti di sanità in Calabria quando cercano di spiegare perché una regione con un numero bassissimo di morti e contagiati sia finita fra le zone rosse stabilite dal governo per limitare la diffusione della pandemia da coronavirus. «Se l’emergenza è difficile da gestire per tutti, figuriamoci per un posto che era già in una condizione di emergenza», sintetizza un medico che lavora nel più grande ospedale della regione, il GOM di Reggio Calabria. Nelle condizioni in cui si trova il sistema sanitario regionale sono bastate poche decine di ricoverati per COVID-19 – di cui appena 26 in terapia intensiva, secondo i dati di sabato 14 novembre – per provocare un collasso del sistema ampiamente prevedibile, per chi conosce la realtà locale.
Da dove viene il disastro della sanità in Calabria. Alla regione col peggior sistema sanitario in Italia sono bastate poche centinaia di casi per ritrovarsi in zona rossa: abbiamo provato a capire come mai.
Quando parliamo di film, il più delle volte intendiamo qualcosa che si può vedere: subito o fra qualche mese, in un cinema, in tv o in qualche altro modo su internet, ma si può vedere. In questo caso, no. Si parla di idee per film, progetti per film, film che forse diventeranno film e forse no: li chiamiamo film ma sono poche immagini, quando va bene, e tante parole di registi che non conoscete. Quella che segue è la storia dei film prima del film: di storie che i registi vogliono raccontare e di come provano a farlo con i lunghissimi tempi che ha il cinema, specie quando quasi nessuno ti conosce e si fa un mucchio di domande prima di darti dei soldi. Il TorinoFilmLab è un laboratorio e una sorta di concorso, con premi finali totali di oltre 300mila euro, che permette a registi alle prese con il loro primo o secondo film di trovare qualcuno che li aiuti – con soldi, consigli o competenze – a iniziare e finire quel film. In questi anni grazie al TorinoFilmLab sono stati completati 79 film, alcuni dei quali hanno vinto importanti premi dei più importanti festival di cinema. Nel 2012 l’ungherese László Nemes, allora autore di solo tre cortometraggi, arrivò con una bozza di sceneggiatura che è poi diventata Il figlio di Saul, vincitore del premio Oscar per il Miglior film straniero del 2016. Sei film scelti nel 2017 dai loro paesi per rappresentarli agli Oscar del 2018 sono stati sviluppati grazie al TorinoFilmLab, e tra loro c’è anche quello italiano: A Ciambra, di Jonas Carpignano.
Uno di questi magari vince l’Oscar. Storie di storie che stanno provando a diventare film – anche da Oscar, come è già successo – grazie a una cosa che si chiama TorinoFilmLab.
Sulla tutela dalle discriminazioni si scontrano da sempre due pensieri: quello di chi propone di introdurre correttivi allo status quo discriminante e quello di chi ritiene che i correttivi – di fatto leggi emergenziali – di fatto sanciscano lo status quo e generino controindicazioni e persino controdiscriminazioni. Tra i fautori della seconda linea – apparentemente più sensata -ci sono spesso anche interessi di mantenimento delle discriminazioni. Un esempio di questione del genere storicamente dibattuta è quello delle tutele per i neri negli Stati Uniti andate sotto il nome di “affirmative action”, termine poi esteso ad altre politiche di questo genere (è stato chiamato anche “positive discrimination”, appunto). Un esempio più attuale e più familiare in italia è quello delle cosiddette “quote rosa” che stabiliscano dei minimi di posti riservati alle donne nelle liste elettorali o in altri ambiti pubblici e privati. Questo dibattito non può non essere la base di partenza per la nuova discussione sull’innalzamento dell’età pensionabile a 65 anni per le dipendenti pubbliche, richiesto all’Italia da una sentenza dell’Unione Europea e di cui si sta discutendo molto. Da una parte c’è chi trova assolutamente corretto non solo obbedire a una norma UE, ma soprattutto equiparare il trattamento tra maschi e femmine. Dall’altra chi sostiene che fino a che questa equiparazione non riguarderà i diritti e le opportunità non è giusto che insista sui doveri, aumentando così il gap di privilegi di fatto tra uomini e donne.
Donne in pensione a 65 anni? Anche sì. Alessandra Bocchetti, femminista e di sinistra, è favorevole: non stiamo parlando solo di cinque anni di lavoro in più o in meno.
Negli Stati Uniti, come in Italia, la parola “incidente” (accident, in inglese) ha due significati: può significare un evento imprevisto accaduto per caso oppure uno scontro tra automobili. Negli Stati Uniti però è nato un eterogeneo movimento – che comprende attivisti per la sicurezza stradale, associazioni di vittime di incidenti e membri delle forze dell’ordine – che da anni chiede che gli incidenti stradali non vengano più chiamati accidents, “incidenti”, ma car crashes, “scontri tra auto”. La tesi è che chiamandoli incidenti si escluda in qualche modo il fatto che la stragrande maggioranza sia causata da errori umani: tutt’altro che incidenti. Mark Rosekind, capo della National Highway Traffic Safety Administration, un’agenzia governativa statunitense del Dipartimento dei Trasporti, ha spiegato in una conferenza a Harvard: «Quando usate la parola “incidente”, è come se diceste: “È Dio che l’ha fatto succedere”. Nella nostra società il linguaggio può essere tutto». Gizmodo ha scritto che la parola «incidente è l’equivalente di ¯\_(ツ)_/¯ per i trasporti». Se una cosa è un incidente, cioè è capitata per caso, allora non è colpa di nessuno. Invece no. In inglese la proposta di sostituire accident con car crash ha senso, oltre che per i motivi legati al significato, perché la seconda è un’espressione comunque comune e diffusa, già usata per descrivere incidenti stradali. Anche in italiano la parola “incidente” ha una connotazione inevitabile e casuale, indipendente dal fattore umano, ma non esistono alternative altrettanto diffuse e comuni: la più praticabile, cioè “scontro tra auto”, è comunque farraginosa e non immediata.
Non dovremmo chiamare “incidenti stradali” gli incidenti stradali. La parola "incidente" suggerisce che sia successo per caso e non sia colpa di nessuno, quando in realtà spesso non è così.
Le persone non sono isole, e lo stesso vale per le aziende. All’interno di un sistema economico ogni impresa è strettamente legata, oltre che ai suoi clienti finali e ai suoi concorrenti, a tante altre imprese che insieme ne costituiscono la filiera. E ogni filiera è interdipendente dalle altre e l’economia di un paese intero, sul lungo periodo, si sviluppa attraverso la crescita e il benessere delle filiere più che per i meriti delle singole imprese. Per questa ragione è bene che le grandi aziende, quelle più significative per l’economia di un paese, abbiano a cuore la rete dei propri fornitori. Una grande azienda italiana che lo fa è Maire Tecnimont, multinazionale che si occupa di ingegneria impiantistica leader internazionale nella trasformazione delle risorse naturali. Recentemente infatti ha firmato un accordo con la Cassa depositi e prestiti (CDP), l’istituto controllato per circa l’80 per cento dal ministero dell’Economia e delle Finanze che rappresenta una specie di banca d’investimento pubblica, per sostenere la filiera dei suoi fornitori, composta principalmente da una serie di piccole e medie imprese. La collaborazione fra Maire Tecnimont e CDP darà alle piccole e medie imprese fornitrici del gruppo ingegneristico strumenti e soluzioni per l’innovazione, la crescita e l’internazionalizzazione. Lo scopo dell’accordo e della collaborazione fra CDP e Maire Tecnimont è quello di aumentare la competitività e la capacità di innovazione delle imprese italiane che esportano impianti industriali.
Cassa Depositi e Prestiti e Maire Tecnimont insieme per sostenere le PMI. Un accordo darà a una prima selezione di 50 fornitori del Gruppo sostegno finanziario, strumenti e competenze per l'innovazione, la crescita e l'internazionalizzazione.
Barneys New York, la celebre catena statunitense di grandi magazzini di lusso, ha chiesto l’amministrazione controllata per far fronte ai creditori, all’aumento degli affitti e al calo delle vendite. La decisione non era inaspettata: la crisi di Barneys era monitorata sui giornali da settimane e non avendo trovato un socio o un acquirente questa era rimasta l’unica possibilità. In particolare, Barneys ha fatto ricorso al Chapter 11, una legge fallimentare statunitense simile all’amministrazione straordinaria italiana, che consente di tenere aperta un’azienda in grave crisi a patto di concordare con il tribunale un piano di risanamento che tuteli i creditori. Il primo negozio di Barneys venne fondato a New York nel 1923: era un modesto negozio di vestiti da uomo con molti sconti e offerte, che negli anni si ingrandì e si trasformò nel posto frequentato dagli appassionati di moda, quello dove trovare le novità del momento e gli stilisti più interessanti. Contribuì a portare la raffinata moda sartoriale europea negli Stati Uniti – fu per esempio Barneys a far conoscere Armani agli americani – e fece la fortuna di stilisti, fotografi e modelle come Alexander Wang, Steven Meisel e Linda Evangelista. È citato in libri, film e serie tv come Friends, Seinfeld e soprattutto Sex and the City; una volta Sarah Jessica Parker, l’attrice che interpretava Carrie Bradshaw nella serie, disse che «se ti comporti bene e lavori duro, poi vai a fare shopping da Barneys: è la migliore ricompensa che c’è».
La catena di negozi di lusso Barneys New York ha chiesto l’amministrazione controllata.
Le nomination per i premi Oscar 2017 sono state annunciate oggi: la cerimonia di premiazione degli Oscar sarà il 26 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles e sarà condotta dal comico Jimmy Kimmel. Quella di quest’anno è la 89esima edizione dei premi Oscar (in realtà chiamati Academy Awards). Sono state annunciate le nomination per ognuna delle 24 categorie da premiare. Quasi tutte le categorie comprendono cinque nomination, ma ci sono alcune eccezioni. La scelta di chi candidare (e da ora di chi far vincere) è presa dai membri dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, un’organizzazione composta da persone che fanno parte di ogni ruolo del cinema (registi, attori, direttori della fotografia, costumisti e così via). Il film con più nomination è La La Land: 14 in tutto (ma due nomination sono nella stessa categoria, per la Migliore canzone). Ha eguagliato il record di nomination della storia degli Oscar, che era di Eva contro Eva e Titanic. Tra le nomination che ha ottenuto La La Land ci sono Miglior film, Miglior regia, Miglior attore protagonista e Migliore attrice protagonista). Il film italiano Fuocoammare è tra i film candidati come Miglior documentario. Moonlight di Barry Jenkins e Arrival di Denis Villeneuve hanno avuto otto nomination. Un altro record l’ha battuto Meryl Streep, che ha ottenuto la ventesima nomination della sua carriera: più di ogni altra attrice della storia. Dopo che negli ultimi due anni si era parlato di “razzismo dell’Academy” per l’assenza di attori o attrici neri nelle nomination, quest’anno ci sono sei attori o attrici neri nominati (su 20 nomination totali).
Oscar 2017: tutte le nomination. La lista completa di ognuna delle 24 categorie: il film con più nomination è "La La Land", tra i documentari c'è "Fuocoammare".
In questi giorni di vacanze e lunghi pasti delle feste si sviluppano discussioni creative, online e offline: una che è circolata abbastanza, mentre si annunciava “la fine del decennio”, riguarda l’obiezione che il decennio non stia davvero finendo, ma che si debba considerare tutto l’anno 2020 come appartenente ancora agli “anni Dieci”, che finirebbero così tra un anno. Secondo questa tesi, un decennio comincia con l’anno uno (in questo caso il 2011) e quindi si conclude con l’anno zero (in questo caso il 2020). Matematicamente il dubbio non esisterebbe: la matematica (o più precisamente, l’aritmetica) prevede lo zero e l’intervallo da zero a uno, quindi i primi dieci intervalli si concludono a dieci (e l’intervallo tra 2020 e 2021 è un inizio di decina, non una fine). Per capirsi, “dieci e mezzo” non appartiene alla prima decina, e infatti non esiste a scuola il voto “dieci e mezzo” (mentre “zero più” sì: ci risulta per esperienza). Per essere ancora più scolastici: se avete una torta tagliata in dieci fette ma ancora tutta intera, avete mangiato zero torta. La prima fetta è quindi quella che va da zero a uno, la seconda da uno a due, eccetera. L’ultima, e poi la torta è finita, è quella che va da nove a dieci. Dopo, non c’è più torta: non esiste la fetta da dieci a undici. L’ultimo anno del decennio è quindi quello che va da 2019 a 2020, e che sta per concludersi; nel 2020, nuovo anno e nuovo decennio. E fin qui sarebbe quindi facile.
Sta finendo il decennio, o no? c'è dibattito, ed è tutta colpa del più permanente errore matematico della Storia.
In un video in diretta trasmesso su Facebook da Bruxelles, il ministro del Lavoro Luigi Di Maio è tornato a parlare di una bizzarra affermazione che aveva fatto per la prima volta una settimana fa durante una trasmissione televisiva, cioè che il governo avrebbe già dato mandato di stampare oltre 5 milioni di tessere tramite le quali sarà erogato il cosiddetto “reddito di cittadinanza“. Nel corso della diretta Di Maio ha moderato molto la sua affermazione, dicendo di aver «dato mandato» al suo staff di consultarsi con Poste Italiane per studiare lo strumento e quindi arrivare in futuro a «stampare le tessere». Con questa dichiarazione Di Maio ha smentito se stesso. Lo scorso 22 novembre, infatti, aveva detto alla trasmissione Piazza Pulita su La7: «Noi abbiamo già dato mandato di stampare i primi cinque-sei milioni di tessere elettroniche». L’affermazione era parsa da subito poco credibile: il cosiddetto “reddito di cittadinanza”, al momento, non solo non è stato approvato, ma non è nemmeno citato in un testo di legge in attesa di approvazione. Non era chiaro quindi sulla base di cosa il governo avesse dato mandato di stampare le tessere.
Non è vero che si stanno già stampando le tessere per il reddito di cittadinanza. Lo ha detto oggi lo stesso Luigi Di Maio, smentendo se stesso e la sottosegretaria Laura Castelli.
Nei giorni scorsi Amazon ha informato i rivenditori di libri che non permetterà più la vendita di diversi libri scritti da autori nazisti, tra cui il Mein Kampf, il libro di Adolf Hitler che espone i fondamenti del nazismo. Lo ha rivelato il Guardian dopo avere ottenuto una mail inviata da Amazon ai rivenditori in cui si dice che il libro «non può più essere offerto al pubblico» perché viola il codice etico della piattaforma. Tra gli altri libri che non saranno più venduti su Amazon c’è anche Der Giftpilz (“Il fungo velenoso”), un libro antisemita per bambini scritto dal nazista Julius Streicher. Per anni Amazon aveva continuato a vendere il libro di Hitler spiegando la necessità di trattarlo come un documento storico. Al momento non ha spiegato ufficialmente i motivi della sua decisione, ma tramite un portavoce ha detto che «in quanto venditori di libri, forniamo ai nostri clienti l’accesso a un’ampia varietà di punti di vista, inclusi titoli che hanno un ruolo educativo importante per conoscere e prevenire l’antisemitismo. Tutti i rivenditori prendono decisioni su quale selezione di libri offrire e noi non prendiamo queste decisioni alla leggera».
Amazon non permetterà più la vendita del “Mein Kampf” di Adolf Hitler.
Il Consiglio comunale di Milano ha approvato a metà febbraio un emendamento al Piano di governo del territorio (PGT) che potrebbe portare all’ufficializzazione di alcuni nuovi nomi per le zone e i quartieri di Milano. La proposta è stata fatta dall’allora vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Alessandro De Chirico (ha lasciato l’incarico pochi giorni dopo) e approvata con i voti favorevoli della maggioranza e il parere positivo della Giunta di centrosinistra: ora però ci sarà un passaggio consultivo – attraverso cui i cittadini potranno dire la loro – e infine un nuovo voto del Consiglio. Per ora quindi non è cambiato niente coi nomi dei quartieri, ma in futuro potrà. I nomi di cui si parla sono quelli dei cosiddetti “Nuclei di identità locale”, come vengono chiamati i quartieri di Milano nel Piano di governo del territorio. Sono quindi i nomi “ufficiali” con cui il comune identifica i quartieri della città, che non coincidono necessariamente con quelli usati dai cittadini (anche se l’intenzione è andare in questa direzione, aggiornando in base all’uso comune un vecchio elenco che aveva avuto criteri più tecnici).
C’è una proposta per cambiare i nomi dei quartieri di Milano. È stata approvata una prima volta ma non è ancora definitiva (e introduce tra gli altri anche il discusso nome "NoLo").
Graziano Mesina, ex storico esponente del banditismo sardo, dal 2 luglio è irreperibile, secondo quanto scrive l’Unione Sarda. Nella stessa giornata la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso presentato dagli avvocati di Mesina dopo la condanna in appello a 30 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti. La condanna è diventata quindi effettiva e Mesina, che un anno fa era stato scarcerato per decorrenza dei termini, avrebbe dovuto tornare in carcere. Il 2 luglio Mesina però non si è presentato nella caserma dei carabinieri di Orgosolo, in provincia di Nuoro, dove vive e dove ha l’obbligo quotidiano di firma. Quando gli stessi carabinieri nella notte hanno raggiunto l’abitazione di Mesina per arrestarlo non l’hanno trovato. Prima di questa nuova condanna – secondo cui Mesina sarebbe stato a capo di due gruppi criminali impegnati nel traffco di droga nell’isola – a Mesina nel 2004 era stata concessa la grazia dall’allora presidente della Repubblica Ciampi per i numerosi reati, soprattutto sequestri di persona, commessi fino ad allora.
L’ex bandito Graziano Mesina è irreperibile.
Il nuovo numero del New Yorker, uscito lunedì 16 settembre, presenta un lieve restyling grafico, annunciato domenica in un video dal direttore creativo della rivista, Wyatt Mitchell. Il New Yorker è particolarmente famoso non solo per i suoi articoli di approfondimento, ma anche per le bellissime copertine e la grafica elegante, minimale e accurata, che ha subìto pochissimi cambiamenti nel corso degli anni.
Il restyling del New Yorker. Un evento molto raro per una delle più famose ed eleganti riviste statunitensi: è stato rinnovato il font e ridisegnata qualche sezione.
McDonald’s, una delle più grandi catene di fast food al mondo, quest’anno ha speso centinaia di milioni di dollari per fare acquisizioni nel settore tecnologico, ottenendo il controllo di aziende e startup che si occupano soprattutto di intelligenza artificiale. La società confida così di rilanciare le proprie vendite, soprattutto negli Stati Uniti dove ha faticato nell’ultimo trimestre, anche a causa della crescente concorrenza dei ristoranti che vendono i loro piatti attraverso le applicazioni per le consegne a domicilio. Nel terzo trimestre di quest’anno McDonald’s ha prodotto ricavi per 5,43 miliardi di dollari, contro i 5,49 miliardi di dollari previsti dagli analisti. Le vendite nei suoi ristoranti negli Stati Uniti sono aumentate del 4,8 per cento, ma era stato previsto un aumento del 5,2 per cento. Le cose sono andate lievemente meglio nel resto del mondo, dove le vendite hanno mancato solamente dello 0,2 per cento le aspettative, arrivando al +5,9 per cento. I risultati hanno fatto perdere valore alle azioni in borsa, passate in pochi giorni da 210 dollari a poco meno di 200. Niente di così grave, ma l’azienda si è comunque data da fare per rassicurare analisti e investitori, spiegando che le innovazioni a cui sta lavorando contribuiranno a fare aumentare le vendite.
McDonald’s vuole prevedere cosa ordineremo. E per questo sta investendo centinaia di milioni di dollari in startup e intelligenza artificiale.
Il Festival del cinema di Locarno, nel sud della Svizzera, è iniziato il 2 agosto e finirà il 12, il giorno dell’assegnazione dei premi. Quella di quest’anno è la 70esima edizione del festival e tra gli altri si sono visti, o si vedranno, Todd Haynes, Mathieu Kassovitz, Adrien Brody, Fanny Ardant, Marco Tullio Giordana, Dario Argento e Vanessa Paradis. I film in concorso sono 18 e il premio più importante – quello che a Cannes è la Palma, a Venezia il Leone e a Berlino l’Orso – è il Pardo d’oro, che l’anno scorso è stato vinto da Godless, della regista bulgara Ralitza Petrova. Il Festival del cinema di Locarno – da quest’anno il nome ufficiale è Locarno Festival – è famoso soprattutto per le sue proiezioni e premiazioni in Piazza Grande, che con circa 8000 posti è la più grande sala cinematografica all’aperto d’Europa. Parlando del Locarno Festival, Alessandra Levantsi Kezich ha scritto sulla Stampa che è «il più piccolo dei grandi festival». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Foto dal Festival del cinema di Locarno. Che è il più piccolo dei grandi festival cinematografici di cui sapete il nome, e il più grande di quelli di cui non avete mai sentito parlare.
Il nuovo modulo per l’autocertificazione (o autodichiarazione) per gli spostamenti durante le restrizioni per il coronavirus (SARS-CoV-2) è stato diffuso nella serata di lunedì 23 marzo dal ministero dell’Interno. Il modulo di autocertificazione, necessario per spostarsi sul territorio nazionale, è stato aggiornato per rispettare le ultime normative del governo, cioè il decreto del 22 marzo che prevede la chiusura delle attività produttive “non essenziali” e le ordinanze degli ultimi giorni dei ministeri dell’Interno e della Salute, che avevano ulteriormente limitato le condizioni in cui si può fare attività all’aperto e le ragioni per spostarsi tra comuni diversi. La novità principale è che nel modulo di autocertificazione (o autodichiarazione) è inclusa la motivazione di “assoluta urgenza” per gli spostamenti tra comuni diversi, che quindi non sono più consentiti per motivi “di necessità”, come per esempio andare a fare la spesa. Per fare la spesa bisognerà quindi restare nel comune in cui ci si trova. È stata anche esclusa l’opzione del “rientro nel proprio domicilio o residenza”, motivazione per cui non è più consentito spostarsi tra comuni: ognuno deve restare dove si trova.
C’è un nuovo modulo di autocertificazione per spostarsi durante le restrizioni per il coronavirus. È stato diffuso lunedì sera dal ministero dell'Interno, ed è aggiornato all'ultimo decreto e alle ultime ordinanze del governo.
Amazon ha iniziato la sperimentazione di un nuovo supermercato dove si può entrare, prendere i prodotti dagli scaffali, metterseli in borsa e uscire senza passare alla cassa. Il negozio senza casse fa parte del progetto Amazon Go, si trova a Seattle nello stato di Washington (Stati Uniti), dove l’azienda ha la sua sede principale: se la fase di prova darà buoni risultati, il modello potrà essere applicato in altre città in giro per il mondo. Al momento il supermercato è aperto ai soli dipendenti di Amazon in zona, ma è prevista una sua apertura al pubblico entro le prime settimane del prossimo anno. All’interno del supermercato sperimentale, quelli di Amazon hanno inserito centinaia di videocamere e sensori sugli scaffali, in modo da tenere traccia dei prodotti che vengono presi dai clienti. Per fare la spesa è sufficiente avere con sé uno smartphone e l’applicazione di Amazon Go, che consente di identificarsi ai varchi d’ingresso del negozio con la scansione di un codice. Da quel momento in poi, telecamere, sensori e algoritmi tengono traccia dei propri spostamenti tra gli scaffali e identificano i prodotti che vengono messi in borsa. A vedere il video di presentazione diffuso da Amazon, l’impressione è che sia in corso un campionato di taccheggio, ma è proprio l’obiettivo del progetto: dare a ogni cliente la sensazione di una maggiore libertà mentre fa gli acquisti, senza preoccupazioni su dove mette la spesa o di dover passare dieci minuti in coda alla cassa.
I supermercati senza casse di Amazon. A Seattle c'è un primo negozio sperimentale dove entri, metti in borsa quello che vuoi e te ne vai: sensori e un'app pensano al resto.
Martedì 14 maggio a Cincinnati, negli Stati Uniti, Jeff Bezos – l’uomo più ricco del mondo – è salito su una ruspa per avviare la costruzione di un nuovo centro da 300mila metri quadrati per le consegne aeree cargo di Amazon, la società che ha fondato nel 1994 e di cui è amministratore delegato. Il nuovo hub da 1,5 miliardi di dollari permetterà all’azienda di effettuare consegne più rapidamente negli Stati Uniti, ed è solo l’ultima delle innumerevoli iniziative portate avanti da Amazon per rafforzare la propria posizione nel settore delle vendite online, ed espandersi in altre attività. Bezos controlla una società che solo nel 2018 ha prodotto oltre 230 miliardi di dollari di ricavi, enorme al punto da far chiedere a molti se le sue dimensioni possano diventare un problema per il suo stesso futuro, come racconta Christopher Mims in un articolo da poco pubblicato sul Wall Street Journal.
Amazon e il problema di essere enorme. Consegna ogni giorno decine di milioni di prodotti, gestisce un bel pezzo di Internet e fa cento altre cose diverse: ma quand’è che grande diventa troppo grande?.
Codice Edizioni ha pubblicato il libro “Il bagnino e i samurai“, scritto dalla giornalista Daniela Minerva e dall’oncologo Silvio Monfardini, con una prefazione di Ignazio Marino (medico e attualmente sindaco di Roma). Nel libro, Minerva e Monfardini raccontano come la decisione di Montedison negli anni Novanta di cedere all’estero le aziende controllate nel settore farmaceutico abbia danneggiato la ricerca oncologica in Italia, sviluppatasi negli anni settanta soprattutto grazie all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e la possibilità per l’Italia di avere un ruolo in un mercato che è rimasto estraneo alla crisi economica come quello farmaceutico. ***
L’occasione persa della farmaceutica. Il libro Il bagnino e i samurai racconta come andò la cessione delle aziende farmaceutiche di Montedison negli anni '90, e le conseguenze che paghiamo ancora oggi.
La notte del 4 maggio 1821 era stata tranquilla, secondo il racconto di Carlo Tristano di Montholon, compagno di esilio di Napoleone nella remota isola di Sant’Elena. Non c’erano state crisi, anche se «la debolezza dell’Imperatore» durante il giorno e soprattutto la sera fu «estrema». Poi, la notte del 5 maggio, verso le due, cominciarono il delirio e le convulsioni. Montholon sentì Napoleone, mentre si gettava fuori dal letto, ripetere alcune parole sconnesse – “Francia”, “esercito”, “capo dell’esercito”, “Josephine” – in preda alle contrazioni e ai dolori. Montholon cercò di calmarlo e alle sei di mattina, con l’aiuto del dottor Antonmarchi, lo rimise a letto. Circa dieci ore dopo, al tramonto, Napoleone Bonaparte morì. A duecento anni di distanza da quel 5 maggio, i giudizi sull’esperienza storica, politica e militare di Napoleone somigliano per certi versi a quelli espressi quando era in vita. Già dai primi anni, quando salì al potere in Francia e si conquistò la fama di genio militare, Napoleone era una figura straordinariamente divisiva: nei popoli europei suscitò ammirazione, devozione e speranza, ma anche disillusione, odio e indignazione. Da un lato c’era chi lo idolatrava per essere il campione della Rivoluzione francese e chi per lo stesso motivo lo biasimava; dall’altro, specularmente, c’era chi lo sosteneva per aver dato un taglio agli eccessi giacobini e chi per lo stesso motivo lo detestava in quanto traditore della Rivoluzione.
Quella di Napoleone “fu vera gloria”? il 200° anniversario della sua morte è preceduto da accese discussioni, parte del più ampio dibattito sull'opportunità di giudicare la storia con la sensibilità di oggi.
È stata presentata la canzone ufficiale dell’Italia ai Mondiali. Si chiama “Un amore così grande”, la cantano i Negramaro, ed è una cover di una canzone resa famosa da Mario De Monaco e poi da Claudio Villa. I Negramaro la canteranno per la prima volta dal vivo in piazza Duomo a Milano il 1 giugno.
La canzone ufficiale dell’Italia ai Mondiali 2014. La cantano i Negramaro, si chiama "Un amore così grande".
La sensazione che ci fosse qualche eccesso nel modo in cui la stampa nazionale unita e fiera si è lanciata in un patriottico sdegno nei confronti della norma votata al parlamento europeo “contro la Nutella”, è stata abbastanza immediata. Mancavano molti dettagli, nessuna interpretazione delle ragioni di quella norma, e pareva che la voglia di scrivere dei gran pezzi sulla Nutella piuttosto che sulle alleanze diplomatiche in seno al parlamento avesse un po’ preso la mano. E poi si poteva citare Nanni Moretti, mostrare lui nel film, e battersi da italiani nei giorni in cui gli orgogli nazionali pativano in Sudafrica. Il primo a cercare di fare breccia nell’allarmismo della Ferrero benevolmente fatto proprio dai media è stato Carlo Petrini di Slow Food, su Repubblica:
Com’è andata la storia della Nutella. La "guerra alla Nutella" del parlamento europeo è stata un tantino travisata dai media, a quanto pare.
Domani nella sala stampa della Camera dei Deputati si terrà una conferenza stampa che oggi ha agitato un pezzo della politica italiana, in mancanza di cose più importanti: è intitolata “Libertà di scelta per vaccinarsi in sicurezza” – un titolo precedente promuoveva «l’altra verità» sui vaccini – ed è stata organizzata da Adriano Zaccagnini, deputato di MDP, il partito fondato dai politici che qualche settimana fa sono usciti dal PD, tra cui Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza. La conferenza sta facendo discutere perché Zaccagnini sui vaccini ha sostenuto spesso argomenti notoriamente falsi – per esempio che abbiano un legame con l’autismo o che l’Agenzia Italiana del Farmaco nasconda i dati sulle reazioni avverse alle vaccinazioni – e ha organizzato in passato iniziative simili promuovendo opinioni e teorie smentite e cospirazioniste. Zaccagnini è stato eletto in Parlamento nel 2013 con il Movimento 5 Stelle; poi è passato prima nel gruppo di Sinistra Italiana e ora in MDP. I suoi colleghi di partito si sono dissociati dall’iniziativa, dicendo che è una «iniziativa personale». Francesco Laforgia, capogruppo del MDP alla Camera, ha detto che «come gruppo e come movimento sosteniamo i vaccini senza nessuna ambiguità. È stato scorretto da parte del nostro deputato non avvisarci prima della sua iniziativa, sono sbavature che non ci possiamo permettere». Giuditta Pini del PD ha scritto su Facebook che «la loro teoria è che i vaccini non siano sicuri e quindi siano pericolosi, e mischiando dati senza contraddittorio fanno in buona sostanza disinformazione e confusione. La cosa più grave è che la Camera, dopo l’enorme lavoro fatto in questi anni dalla commissione Affari sociali sull’informazione e la diffusione della pratica vaccinale, ospiti questo evento. La cosa più triste è che sia stato organizzato da un deputato di MDP». Pini ha chiesto inizialmente alla presidente della Camera, Laura Boldrini, di valutare se concedere gli spazi della Camera, ma la sala stampa della Camera è nella disponibilità dei deputati e non della presidenza.
La conferenza stampa contro i vaccini alla Camera. L'ha organizzata un deputato del nuovo partito di Bersani e Speranza, che sostiene che i vaccini siano legati all'autismo: e molti pensano che non sia il caso.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, insieme al ministro dell’Economia Padoan, ha illustrato alla stampa un decreto legge con il quale sarà attuato un parziale rimborso ad alcuni pensionati, sulla base di quanto deciso recentemente dalla Corte Costituzionale sul blocco degli adeguamenti all’inflazione per le pensioni superiori ai 1.500 euro lordi al mese. Il testo del decreto sarà diffuso alla stampa dopo che sarà stato consegnato alla Camera e al Senato. Queste sono le cose che hanno descritto Renzi e Padoan nella conferenza stampa:
Il decreto sul rimborso ai pensionati: come funzionerà. Il governo ha approvato un decreto legge, presentato alla stampa da Renzi e Padoan: chi avrà diritto ai soldi, quanti e quando.
Dopo un inverno in cui i media di tutto il mondo hanno dedicato grande spazio ai bitcoin e alle criptovalute in generale, per via del loro repentino e sorprendente aumento di valore, l’argomento è perlopiù sparito dai giornali e dai siti generalisti. Le notizie sono diminuite, e su quelle poche è calata l’attenzione del grande pubblico: le criptovalute sono tornate quindi a essere un argomento approfondito e commentato quasi esclusivamente da chi ci lavora e da chi ci investe. Dopo aver sfiorato i ventimila dollari per unità a metà dicembre, il valore di Bitcoin ha subìto diversi crolli ed è diminuito gradualmente nei mesi successivi, arrivando a minimi sotto i 6.000 dollari, cioè a meno di un terzo del suo valore massimo, come nell’ottobre del 2017. Oggi un bitcoin vale circa 7.260 dollari: non torna sopra i 10.000 dallo scorso marzo e sopra i 9.000 da metà maggio.
E i bitcoin? da quando ne parlavamo ogni giorno hanno perso il 60 per cento, e ci si domanda che futuro abbiano e quali siano le reali potenzialità della blockchain.
Il governo greco dovrà trovare lungo la giornata di oggi un accordo sul suo debito nei confronti dei privati, ha detto il commissario europeo Olli Rehn, per garantire stabilità finanziaria all’eurozona e ricevere le rate del secondo prestito internazionale approvato nelle scorse settimane dall’Unione Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Centrale Europea. La Grecia ha bisogno che almeno il 75 per cento dei possessori di titoli di Stato accetti un deprezzamento del 53,5 per cento del valore dei bond. Gli investitori privati hanno tempo fino alle 20 di oggi per manifestare la propria opinione riguardo i loro crediti, che oggi ammontano a 206 miliardi di euro. In caso di fallimento il governo greco non potrebbe ripagarli e quindi molti dovrebbero preferire perdere una parte dei loro soldi ma avere la garanzia di riceverne indietro un’altra parte. Anche per questo negli scorsi mesi la situazione della Grecia è stata definita di “default selettivo”.
La Grecia deve trovare oggi l’accordo con i creditori. A banche e investitori privati è richiesto di rinunciare a più della metà del valore dei loro titoli.
Il 4 agosto, in un video realizzato per Netflix, la regista Lilly Wachowski ha confermato definitivamente una cosa che alcuni critici culturali dicevano da anni: Matrix è un’allegoria – cioè una complessa metafora – dell’esperienza di essere una persona transgender, cioè di non riconoscersi nel proprio sesso biologico. Questo è sempre stato il significato originario del film pensato dalle due sceneggiatrici e registe, Lilly e Lana Wachowski, che sono due donne transgender e all’epoca dell’uscita di Matrix erano conosciute come i “fratelli Andy e Larry Wachowski”. Due cose sulla trama di Matrix Brevissimo riassunto per chi non se lo ricorda. Matrix è ambientato in un futuro in cui le macchine hanno schiavizzato gli umani: mantengono in vita i loro corpi all’interno di grandi incubatrici, mentre i loro cervelli sono collegati a una neuro-simulazione che somiglia al mondo del 1999. Gli umani sono inconsapevoli della loro condizione, perché la simulazione è perfettamente identica alla realtà precedente al dominio delle macchine.
“Matrix” è una metafora transgender. Non è una teoria come le altre: lo ha confermato la regista e sceneggiatrice Lilly Wachowski, dopo che alcuni critici lo sospettavano da anni, e il film è effettivamente ricco di indizi.
Dopo i guai di ieri – il primo giorno in cui si poteva fare domanda per il bonus partite IVA – il sito dell’INPS è tornato a funzionare, con qualche limitazione: sull’account ufficiale dell’INPS e su questa pagina del sito è specificato che i servizi telematici saranno disponibili per i cittadini solamente dalle 16 alle 8 del mattino seguente, mentre dalle 8 alle 16 i servizi sono accessibili solo ai «Patronati e Intermediari abilitati». Le richieste per il bonus partite IVA si possono fare a qualsiasi orario e il portale sta funzionando correttamente, anche se diversi segnalano ritardi nella ricezione del PIN semplificato. – Leggi anche: Come si richiede e come funziona il bonus partite IVA
Il sito dell’INPS è tornato a funzionare. Le domande per il bonus partite IVA si possono fare regolarmente, ma tutti gli altri servizi telematici sono accessibili solo dalle 16 alle 8.
Oggi si chiude la campagna per il tesseramento di un nuovo partito, la “Lega per Salvini Premier”. Nel raccontarlo, in questi giorni diversi quotidiani hanno scritto che la vecchia Lega di Umberto Bossi sia stata così definitivamente superata o liquidata, ma formalmente non può essere sciolta poiché gravata dal debito di 49 milioni di euro con lo Stato per l’ormai famosa storia dei rimborsi illeciti. La vecchia Lega, inoltre, continua a ricevere il sostegno di alcuni militanti e dirigenti storici che faticano ad accettare la leadership di Salvini e soprattutto la scomparsa dalle priorità del partito delle questioni legate al federalismo e all’autonomia del Nord, e anzi la rivendicata ambizione di conquistare sempre più voti al Sud. L’essere diventati nazionalisti – “sovranisti”, come si dice oggi – e non più nordisti, insomma. Secondo quanto scritto ieri da Repubblica, che cita genericamente come fonte i responsabili del vecchio partito, il 30 per cento dei militanti della Lega Nord non avrebbe fatto la tessera della nuova Lega.
La nuova Lega e la vecchia Lega. Come si è arrivati alla "Lega per Salvini Premier", che chiude oggi il suo primo tesseramento, superando ufficialmente la "Lega Nord" di Umberto Bossi.
“Habemus Papam” (“Abbiamo il papa”) è il detto latino che viene usato per annunciare ai cristiani cattolici l’avvenuta elezione del nuovo papa e il suo nome. L’annuncio è diventato un modo di dire piuttosto usato nella lingua comune, per indicare l’ottenimento di qualcosa di atteso, e nel 2011 è stato scelto dal regista italiano Nanni Moretti come titolo del suo film con Margherita Buy e Michel Piccoli, che interpreta il cardinale Melville destinato a diventare il nuovo papa. La tradizione vuole che l’annuncio dell’”Habemus Papam” sia pronunciato dalla loggia principale della basilica di San Pietro, la formula completa è:
“Habemus Papam”, da dove viene. Che storia ha la formula con cui si annunciano i nuovi papi, diventata modo di dire e titolo di film.
Aggiornamento di martedì 11 luglio – La situazione degli incendi intorno a Messina sta migliorando. Sono rimasti attivi alcuni focolai sulle colline, ma, scrive ANSA, si sta tornando alla normalità. Nel pomeriggio riprenderanno le lezioni e le attività didattiche nelle facoltà che ieri erano state evacuate nella zona Annunziata. Nel frattempo, Coldiretti Sicilia ha fatto sapere che dal fuoco sono stati distrutti 2 mila ettari di uliveti e vigneti: «Il fuoco sta provocando una catastrofe. Qui siamo in presenza di un vero e proprio piano criminale che va fermato anche con l’Esercito». Oggi a Messina arriverà il presidente della regione Rosario Crocetta per esprimere la sua solidarietà al sindaco Renato Accorinti. ***
Gli incendi intorno a Messina. Si sono sviluppati tra domenica e lunedì e si sono avvicinati ad alcune abitazioni e all'università, che sono state evacuate.
La forma d’arte del momento nel mondo dell’arte è quella performativa, che non è fatta di tele, sculture e cose da toccare, ma di esibizioni evanescenti degli artisti, come la serba Marina Abramović, il russo Petr Pavlensky e l’olandese Bas Jan Ader. In Europa si affacciò nel primo Novecento con il costruttivismo russo, il futurismo e il dadaismo, proseguì negli anni Quaranta e Cinquanta con l’Action painting (in cui l’artista faceva colare il colore sulla tela) e si diffuse definitivamente dagli anni Sessanta, con Andy Warhol, Yoko Ono, Carolee Schneemann, Yves Klein, Chris Burden. Ma come si compra un’opera d’arte performativa? Il Leone d’oro dell’ultima Biennale di Venezia, una delle più importanti esposizioni d’arte contemporanea di tutto il mondo, è stato vinto dalla Lituania con la performance collettiva Sun & Sea (Marina), curata dalle artiste Lina Lapelyte, Vaiva Grainyte e Rugile Barzdziukaite: mette in scena una spiaggia finta con persone vere che la vivono e che gli spettatori possono osservare dall’alto. Anche Anne Imhof, l’artista tedesca che aveva vinto il Leone d’oro l’anno prima, aveva realizzato a marzo una performance alla Tate Modern di Londra, una galleria che nella sua collezione permanente ospita 17 performance, a cui se ne aggiungono «molte altre che stiamo cercando di acquistare», come ha spiegato al New York Times il responsabile della comunicazione, Duncan Holden. Nonostante da anni i musei abbiano accolto le esibizioni tra le loro forme d’arte, il mercato fa ancora fatica a venderle e a promuoverle, come ha raccontato Scott Reyburn sul New York Times.
Come si compra un’opera d’arte immateriale? il New York Times ha raccontato le difficoltà del mercato dell'arte performativa, che però grazie a Internet potrebbe diventare quello del futuro.
Il testo integrale della legge di stabilità 2014-2015 è stato pubblicato sul sito dell’Unione Europea, che ha il compito di coordinare le politiche economiche tra gli stati membri e di verificare che queste aderiscano alle sue linee guida. L’attuale testo della legge di stabilità è una bozza provvisoria e passibile di modifiche nelle prossime settimane, ma nonostante ciò è comunque una versione più dettagliata degli intendimenti del governo rispetto a quanto fino a ora comunicato da Matteo Renzi, nella conferenza stampa di mercoledì 15 ottobre. La bozza con l’integrale della legge di stabilità è di oltre 40 pagine e comprende numerose voci, dai tagli previsti alla spesa pubblica per quasi 15 miliardi di euro alla lotta all’evasione, da cui si confida di recuperare 3,8 miliardi di euro. Tra le spese previste sono indicati dal proseguimento del bonus da 80 euro in busta paga al taglio della componente lavoro dell’IRAP, operazione che secondo il governo costerà circa 5 miliardi di euro.
Il testo integrale della legge di stabilità. La bozza della legge di stabilità presentata dal governo di Matteo Renzi all'Unione Europea.
Nell’ultimo giorno e mezzo una gran quantità di neve è scesa su Torino, oltre 20 centimetri, portando le autorità a chiudere le scuole di ogni ordine e grado e creando disagi ai trasporti. La situazione sta tornando alla normalità grazie all’intervento di oltre 250 mezzi spazzaneve e 27 macchine spargisale. Anche le università hanno sospeso le lezioni. I disagi maggiori si sono registrati però in provincia e sulle colline, dove sono caduti 30 centimetri di neve e molti rami di alberi sono crollati. A Piaggia, in provincia di Cuneo, sono caduti 58 centimetri di neve. Il grosso è finito, comunque: stando alle previsioni meteorologiche il maltempo si sposterà nelle prossime ore verso il sud. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La neve a Torino. Le foto della città coperta da oltre 20 centimetri di neve: in provincia ne è caduta ancora di più.
Manca un mese a Natale: si vede dalle vetrine dei negozi, dai panettoni e pandori sugli scaffali e anche dal Celebripost del Post. Ci sono per esempio David Beckham davanti a un albero di Natale, mentre aiuta una bambina ad aprire un regalo enorme, e Pharrell Williams che canta a un concerto di Natale indossando un maglione con le renne. Se siete già stufi potete immedesimarvi nello sbadiglio di Vladimir Putin al G20 o nello scambio di sguardi corrucciati tra Keira Knightley e Benedict Cumberbatch. Per chi ha posizioni più neutre ci sono Ronaldo e Nadal che giocano a poker, Agnese Renzi che accarezza un serpente, Scarlett Johansson con un nuovo taglio di capelli, e la famiglia del Principato di Monaco al completo. E Francesco Totti commosso. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Beckham che apre un regalo di Natale (di già), Pharrell Williams con un maglione di Natale (di già) e Angelina Jolie venuta quasi male, tra quelli che andavano fotografati questa settimana.
Aggiornamento 19.45: Il governo ha ottenuto alla Camera la fiducia sul decreto legge contro le tossicodipendenze con 335sì e 186 voti contrari. Il provvedimento dello scorso 20 marzo, emanato dall’esecutivo dopo la sentenza della Consulta che ha stabilito l’incostituzionalità della Fini-Giovanardi, passa domani al vaglio dell’Aula di Montecitorio, per il voto finale, previsto per le 12.30. Il ddl reintroduce la distinzione tra droghe pesanti e droghe leggere.
La nuova legge sulle droghe. Il governo ha ottenuto la fiducia sul decreto che dovrà riempire il vuoto legislativo lasciato dalla bocciatura della Fini-Giovanardi: ecco cosa cambierà.
Dopo che l’antologia di persone che quest’anno compiono 50 anni aveva ricevuto molte attenzioni e commenti, al Post ci siamo domandati quali altri “passaggi di età” suonino così solennemente di svolta, come quello che porta per la prima volta dentro ai 50 anni. La particolarità di quella raccolta era infatti di suscitare per la maggior parte dei citati la reazione “maddai? ha già 50 anni?”, una tappa anagrafica che probabilmente non ha uguali nell’effetto che fa, in termini di cambiamento, di tempo che passa. Cinquantanni. Prima e dopo, suonano molto diversi. Abbiamo concluso che l’unico altro passaggio di stato che compete con quello, in termini di svolta, è quello che fa abbandonare definitivamente i vent’anni, che toglie da quell’epoca lì della vita. Trentanni. Certo, oggi si è “giovani” ancora a trent’anni, o addirittura “ragazzi”: ma si hanno trent’anni, e qualcosa è finito. Oggi, lunedì 15 settembre, compie trent’anni pure il principe Harry, il “fratello piccolo”: e con lui li compiono nel 2014 molti altri di cui viene da dire “maddai? ha già 30 anni?”, tra i quali ne abbiamo scelti – pensa un po’ – trenta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La classe dell’84. Trenta persone che nel 2014 diventano grandi, come il principe Harry oggi ("Maddai, ha già trent'anni?").
Maude “Lores” Bonney, protagonista del doodle di Google di oggi, fu una pioniera dell’aviazione, la prima donna a volare da sola dall’Australia all’Inghilterra, nel 1933. Google celebra il 122° anniversario della sua nascita. Bonney nacque a Pretoria, in Sudafrica, il 20 novembre del 1897, ma fin dall’infanzia si trasferì con la sua famiglia in Australia. Iniziò ad appassionarsi al volo nel 1928, dopo aver conosciuto Bert Hinkler, famoso aviatore australiano, nonché cugino di suo marito. Affascinata dalle imprese di Hinkler, autore del primo volo assoluto in solitaria tra Australia e Inghilterra, iniziò a prendere lezioni di volo di nascosto. Quando suo marito lo scoprì decise di regalarle un aereo personale, un de Havilland DH.60 Moth, chiamato “My Little Ship”.
Chi era Maude Lores Bonney, aviatrice. Fu la prima donna a volare da sola dall'Australia all'Inghilterra: nacque il 20 novembre di 122 anni fa.
Ad aprile, in occasione dei cent’anni della morte dello scrittore Emilio Salgàri, la casa editrice Orecchio Acerbo pubblicherà una versione illustrata dell’Isola di fuoco. Le illustrazioni, accompagnando la storia, rievocano il disastro ambientale causato dalla fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma BP nel Golfo del Messico, iniziato con l’esplosione dello scorso 20 aprile. Le illustrazioni sono di Luca Caimmi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’isola di fuoco. Le illustrazioni da una nuova ristampa di Salgari, che rievoca il disastro nel Golfo del Messico.
A due mesi circa dalla pubblicazione sul New York Times di un articolo molto critico nei confronti di Amazon e delle condizioni in cui lavorano i suoi impiegati, il vicepresidente per gli affari aziendali di Amazon Jay Carney ha pubblicato un lungo post su Medium in cui accusa il giornale di essere stato approssimativo e impreciso. Secondo Carney, nell’articolo di agosto sarebbero stati omessi diversi dettagli che avrebbero reso la notizia “molto meno sensazionale, molto più equilibrata” e “molto più noiosa”. Carney lavora in Amazon dallo scorso marzo, mentre dal 2011 al 2014 era stato portavoce della Casa Bianca. L’articolo del New York Times era stato ripreso moltissimo dai media di tutto il mondo, portando a dure critiche nei confronti di Amazon e a riflessioni in generale sulle condizioni in cui lavorano i dipendenti di alcune delle più grandi aziende del mondo legate a Internet. Carney scrive che molte delle vicende raccontate dal New York Times nell’articolo sono state pubblicate senza le adeguate verifiche. Cita per esempio il caso di Bo Olson, un impiegato che aveva detto al giornale di avere visto piangere alla scrivania “praticamente qualsiasi persona” con cui avesse lavorato in Amazon. Per Carney, Olson non è però una fonte attendibile: lasciò il suo posto di lavoro dopo avere ammesso la tentata truffa nei confronti di alcuni rivenditori che vendono attraverso il sito di Amazon.
La risposta di Amazon al New York Times, due mesi dopo. Il vicepresidente per gli affari aziendali Jay Carney ha accusato il giornale di essere stato approssimativo nella sua inchiesta sulle condizioni di lavoro in azienda.
Il gruppo cinese Haier – una multinazionale di elettrodomestici e elettronica di consumo – comprerà la società italiana Candy, che ha sede a Brugherio, in provincia di Monza, ed esiste dal 1945. Haier, che completerà l’acquisto attraverso la società controllata Haier Europe, pagherà 475 milioni di euro per Candy e l’acquisizione sarà ultimata nel 2019. Haier, una società quotata alla borsa cinese, è il più grande gruppo al mondo per la produzione di elettrodomestici. Il Sole 24 Ore ha scritto che «Haier stabilirà a Brugherio il suo quartier generale europeo».
Il gruppo cinese Haier comprerà Candy.
La Scuola Belleville di Milano organizza corsi online sulla letteratura, la scrittura e la traduzione, in diretta streaming per tutta l’estate su BellevilleOnline. Lezioni frontali o interattive per imparare come si crea un personaggio memorabile, da dove nascono le teorie del complotto, come si diventa traduttori professionisti, come fare l’editing di un racconto (proprio o altrui) e quali percorsi possono seguire oggi aspiranti autori e autrici per giungere a pubblicare il loro primo libro. Su BellevilleOnline, oltre ai corsi in diretta streaming, si possono acquistare videolezioni di alcuni dei maggiori scrittori e scrittrici, sceneggiatori ed editor italiani, servizi di lettura e valutazione manoscritti, incontri in videochat con editor, laboratori di scrittura in chat sotto la guida di un docente e borse di studio a copertura totale dei costi. I corsi estivi sono spiegati di seguito; più sotto ci sono anche alcuni consigli di lettura per l’estate degli insegnanti di Belleville.
L’estate più lunga di BellevilleOnline. Tutti i corsi di Belleville da luglio a ottobre (e i consigli di lettura per le vacanze degli insegnanti della scuola).
Arun Chaudhary ha 35 anni e non perde mai di vista Barack Obama. Chaudhary non è una guardia del corpo e nemmeno l’assistente personale del presidente. Con la telecamera in spalla, segue Obama e lo riprende per realizzare “West Wing Week“, il diario filmato che ogni settimana racconta sul sito della Casa Bianca i fatti più salienti della presidenza degli Stati Uniti. Chaudhary fa questo lavoro da un anno e alla BBC ha da poco spiegato come Obama gli abbia praticamente salvato la vita. Stavo riprendendo il presidente quando all’improvviso ha iniziato a guardarmi preoccupato. Ho pensato: “Forse ho ripreso la cosa sbagliata, ma come posso essermi sbagliato? Ci sono milioni di telecamere in questo momento”. In realtà stavo per cadere in un piccolo precipizio e Obama mi ha fermato prima che accadesse.
L’uomo che segue Obama. Si chiama Arun Chaudhary, riprende il presidente per il diario video della Casa Bianca ed è invidiato dagli altri giornalisti.
La provincia autonoma di Bolzano ha comunicato che da lunedì 8 febbraio farà entrare in vigore «misure più rigide per contrastare la diffusione del Covid-19». Le nuove misure, dettagliate sul sito della provincia, prevederanno tra le altre cose la chiusura dei negozi, la didattica a distanza nelle scuole medie e superiori e il divieto di spostamento tra comuni, se non per motivi di salute, lavoro o urgente necessità. Le misure resteranno in vigore per tre settimane. Nell’ultima settimana nella provincia di Bolzano stati registrati 763 casi di contagio da coronavirus ogni 100.000 abitanti; nella precedente settimana erano stati 629.
Dall’8 febbraio in Alto Adige entreranno in vigore nuove e più rigide restrizioni.
WhatsApp ha introdotto la possibilità di aggiungere disegni, scritte o emoji alle foto e video che si vogliono condividere, come già succede su Snapchat. I nuovi strumenti di modifica compariranno automaticamente quando si scatterà una foto oppure si deciderà di condividerne una già presente nella memoria del telefono. La nuova funzione è stata testata da alcuni gruppi di utenti a partire dai primi giorni di settembre, ed è disponibile da lunedì 3 ottobre per tutti gli utenti che hanno uno Smartphone con sistema operativo Android. L’aggiornamento per iOS invece verrà diffuso tra qualche giorno.
Ora si possono ritoccare le foto anche su WhatsApp. Come già si fa su Snapchat, si potranno aggiungere disegni, scritte o emoji a foto e video prima di inviarli.
Questa mattina a Irgoli, in provincia di Nuoro, due persone con il volto coperto hanno bloccato un camion cisterna che trasportava latte e gli hanno dato fuoco. Nei giorni scorsi c’erano stati altri due episodi simili: il 24 febbraio un camion era stato solo bloccato, e alcuni uomini avevano obbligato l’autista a rovesciare in strada tutto il latte trasportato, mentre il 26 febbraio alcune persone avevano dato fuoco a un camion cisterna che trasportava latte. Questi fatti rientrano nelle proteste che vanno avanti da settimane in Sardegna da parte degli allevatori contro il crollo del prezzo del latte di capra e di pecora, sceso nelle ultime settimane sotto i 60 centesimi al litro. In alcuni casi le proteste sono state particolarmente vistose, con blocchi stradali e manifestazioni. +++Guerra del #latte assalto ad un camion cisterna a #Irgoli,il mezzo dato alle fiamme bloccato da due uomini armati e con il volto coperto,aggiornamenti con l'inviato @TgrRai @PaoloMastino #IoSeguoTgr @casarinale58 pic.twitter.com/si5gnhUQqZ
In Sardegna alcuni uomini hanno dato fuoco a un altro camion cisterna che trasportava latte.
Martedì è iniziata la 71esima edizione del Festival di Sanremo, il principale festival televisivo della canzone italiana: dura cinque serate e come ogni anno è trasmesso in diretta da Rai Uno. Il conduttore e direttore artistico è Amadeus, che aveva già avuto lo stesso ruolo nella scorsa edizione, secondo i dati dello share televisivo una delle più seguite degli ultimi vent’anni. Ieri sono state suonate la metà delle canzoni in gara nella sezione principale e nelle Nuove Proposte: cioè quelle di Aiello, Arisa, Annalisa, Colapesce Dimartino, Coma_Cose, Fasma, Francesca Michielin e Fedez, Francesco Renga, Ghemon, Madame, Maneskin, Max Gazzè e Noemi per la sezione principale, Avincola, Elena Faggi, Folcast e Gaudiano per le Nuove Proposte. Tutte facce che ritrovate a seguire, tra le foto della serata, insieme a quelle di Fiorello, di Matilda De Angelis, di Achille Lauro e di Zlatan Ibrahimović. – Leggi anche: Inizia il Festival di Sanremo
Le foto della prima serata di Sanremo. Matilda De Angelis, Achille Lauro, Zlatan Ibrahimović, Fiorello, Amadeus e i cantanti che hanno riempito la prima sera del festival.
Un gruppo di archeologi ha scoperto una nave funeraria vichinga, nel sud-est della Norvegia, in uno stato di conservazione molto promettente. Il sito è stato trovato grazie a sistemi di rilevazione radar e contiene un’imbarcazione lunga circa 20 metri. È molto raro che siano trovati reperti di questo tipo e in buono stato di conservazione. La nave è parte di un cimitero più grande, hanno spiegato i ricercatori del’Istituto norvegese per la ricerca del patrimonio culturale (NIKU), e si trova a circa mezzo metro di profondità nel suolo. Per i vichinghi le navi erano tra i beni più preziosi: sepolture di questo tipo erano destinate ai membri più prominenti e ricchi delle comunità. Gli archeologi compiranno nuovi studi sulla zona, ma non è ancora chiaro come e quando procederanno con uno scavo vero e proprio. (NIKU)
In Norvegia è stata scoperta una nave funeraria vichinga a meno di un metro sottoterra.
L’Assessore al Bilancio del comune di Roma, Andrea Mazzillo, ha rinunciato oggi alle deleghe al Patrimonio dopo aver scoperto che il sindaco, Virginia Raggi, era in cerca di un nuovo assessore che si occupasse di questa materia. Mazzillo resterà assessore al Bilancio, almeno per il momento. In una nota diffusa alle agenzie di stampa, Mazzillo ha scritto: «Preso atto, attraverso una chat, dell’intenzione della sindaca di nominare altri due assessori: uno con delega ai lavori pubblici e l’altro con delega al Patrimonio e politiche abitative, senza avermi neanche informato, ho ritenuto di rimettere formalmente a disposizione della sindaca le deleghe attinenti al Patrimonio già da stamattina». Mazzillo si era già scontrato con il sindaco Raggi nel corso del fine settimana, quando aveva detto al vicedirettore di Repubblica Sergio Rizzo: «Qui serve una svolta, continuando così andiamo a sbattere. Va a sbattere tutta la città». Raggi gli aveva risposto: «Chi preferisce polemizzare si mette da solo fuori dal gruppo». Mazzillo a quel punto aveva precisato la sua posizione, specificando con un post su Facebook: «Condivido pienamente le linee strategiche e operative della sindaca Virginia Raggi nella conduzione della macchina amministrativa». Nonostante il ripensamento di Mazzillo, il sindaco avrebbe comunque deciso di togliergli parte delle sue responsabilità.
L’assessore al Bilancio di Roma, Andrea Mazzillo, ha rinunciato alle deleghe alla gestione del patrimonio.
Il 14 settembre la casa d’aste statunitense Philip Weiss metterà all’asta Images of a woman, un dipinto realizzato dai Beatles nell’estate del 1966 durante il loro primo e unico tour in Giappone. Per motivi di sicurezza – avevano ricevuto minacce di morte – i Beatles passavano gran parte del loro tempo chiusi nell’Hilton Hotel di Tokyo e il loro manager Brian Epstein cercava di aiutarli trovando loro modi di far passare il tempo. Un giorno, come racconta Robert Whitaker (il fotografo che seguì i Beatles in numerosi tour tra cui quello in Giappone), Epstein sistemò su un tavolo una tela di 30×40 centimetri con una lampada al centro, e invitò ciascun membro dei Beatles a disegnarne un angolo. I quattro apprezzarono l’idea tanto che Whitaker disse di non «averli mai visti così tranquilli e contenti».
Il quadro dei Beatles messo all’asta. È probabilmente l'unico che realizzarono tutti e quattro, è stato dipinto durante il tour in Giappone del 1966.
Da domani e fino a domenica 17 novembre a Milano c’è Bookcity, il festival cittadino dedicato ai libri che viene organizzato ogni anno dal 2012, grazie anche al sostegno di Intesa Sanpaolo. Il programma (che qui si può consultare nella sua interezza) è sterminato e prevede eventi in tutta la città: dal Castello Sforzesco alle biblioteche periferiche e brianzole, da Brugherio a Rozzano, nelle cascine, nei supermercati Esselunga, nei cinema, nelle librerie e nelle gallerie d’arte. Mercoledì c’è l’evento inaugurale del festival, in programma per le 20.30 al Teatro Dal Verme e condotto dal direttore di Radio3 Marino Sinibaldi: lo scrittore basco Fernando Aramburu riceverà il “Sigillo della Città” e ci saranno anche Paolo Giordano e Michela Marzano, e lo slam poet Simone Savogin. Si parlerà di «convivenze». Per quanto riguarda le altre giornate di festival, con un programma ricchissimo, abbiamo messo insieme una selezione di eventi interessanti, per orientarsi e scegliere più facilmente cosa andare a vedere.
20 cose interessanti a Bookcity. Il programma del festival di libri di Milano, sostenuto da Intesa Sanpaolo, è vastissimo: abbiamo scelto il meglio, e anche una cosa del Post.
L’alta domanda di merci prodotte in Cina sta avendo effetti sull’intero settore delle spedizioni internazionali, in grande difficoltà a causa dell’epidemia da coronavirus che ha colpito tutto il mondo. Una delle conseguenze più problematiche riguarda la carenza di container, cioè le enormi scatole di metallo che servono per spedire qualsiasi cosa soprattutto via nave. I container vengono utilizzati per spostare il 60% delle merci globali e secondo le statistiche commerciali dell’ONU ne circolano 180 milioni. Dopo le difficoltà di inizio 2020, in Cina c’è stata una notevole crescita delle esportazioni, che a novembre sono aumentate del 21% rispetto all’anno precedente grazie alla produzione di elettrodomestici, giocattoli e – merce molto richiesta – i dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti. Ma al flusso di container che escono dalla Cina non corrisponde un identico flusso di container in entrata. C’entrano ovviamente gli effetti della pandemia, anche se un’altra delle cause è proprio la crescita della produzione cinese: più si esporta e meno ci sono container a disposizione per esportare, la domanda si alza e i prezzi delle spedizioni crescono, così come quelli della merce.
In Cina mancano i container. È un problema nuovo ed è legato allo straordinario aumento delle esportazioni, tra le altre cose di dispositivi di protezione per il coronavirus.
Il premio Nobel per la letteratura è stato assegnato al cantautore americano Bob Dylan lo scorso giovedì: quattro giorni dopo, l’Accademia svedese – l’istituzione che assegna ogni anno i Nobel – non è ancora riuscita a mettersi in contatto con lui. Lunedì l’Accademia ha fatto sapere di avere smesso di provare a parlare con Dylan. Sara Danius, segretaria permanente dell’Accademia, ha detto alla radio nazionale svedese: «Ora come ora, non stiamo facendo niente. Ho chiamato e mandato email ai suoi collaboratori più stretti, e ho ricevuto risposte molto cordiali. Per ora è sicuramente abbastanza». L’Accademia voleva contattare Dylan per invitarlo alla cerimonia ufficiale che si terrà il prossimo 10 dicembre a Stoccolma, durante la quale il re di Svezia Carlo XVI Gustavo premierà i vincitori del Nobel nelle varie discipline con una medaglia. Come ogni anno, per la cerimonia è prevista anche una cena, durante la quale, come tutti gli altri vincitori del premio, Dylan dovrebbe fare un discorso. «Non sono preoccupata, penso che si presenterà», ha detto Danius, aggiungendo: «se non vuole venire, non verrà. Sarà comunque una grande festa».
L’Accademia svedese si è stufata di cercare Bob Dylan. Da quando gli ha assegnato il Nobel per la letteratura non è ancora riuscita a contattarlo: lui in mezzo ha già fatto tre concerti, ma fa finta di niente.
Secondo le fonti di polizia riportate dai giornali, si ritiene che sia stato l’utilizzo di uno spray al peperoncino a provocare la fuga disordinata nella quale sono morte sei persone in una discoteca in provincia di Ancona, prima di un concerto del rapper Sfera Ebbasta. Se la polizia confermerà questa ipotesi, rafforzata dalle testimonianze dei clienti del locale che hanno parlato di “odore acre”, sarebbe il caso più grave di panico generato da spray al peperoncino, ma non il primo: negli ultimi due anni, infatti, ci sono stati diversi episodi simili in Italia, quasi sempre a concerti di rapper popolari tra gli adolescenti. Il più noto e grave fu quello di piazza san Carlo a Torino, del 2 giugno 2017, quando per lo stesso motivo si generò un gigantesco falso allarme durante la proiezione di Juventus-Real Madrid, nel quale rimasero ferite centinaia di persone e in cui morì la 38enne Erika Pioletti. Per quell’episodio sono state arrestate diverse persone, il cui processo è appena iniziato: secondo i magistrati appartenevano a una banda che aveva usato la stessa tecnica in diverse altre occasioni, spruzzando lo spray per fare piccole rapine a concerti ed eventi.
I casi di spray urticanti ai concerti sono frequenti. Sembra sia stata la causa della calca nella discoteca in provincia di Ancona, e negli ultimi due anni è successo molte altre volte in Italia.
Per limitare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), il governo ha approvato nella notte tra sabato e domenica alcune nuove misure restrittive per isolare il più possibile i territori di Lombardia e altre 14 province. Le misure, contenute in un decreto del presidente del Consiglio, dispongono diversi divieti e sospensioni tra cui il prolungamento della chiusura delle scuole e università nelle zone isolate. In particolare, in tutta la regione Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli le scuole e le università di ogni ordine e grado rimarranno chiuse fino al 3 aprile. Il decreto specifica anche che «al fine di mantenere il distanziamento sociale, è da escludere qualsiasi altra forma di aggregazione alternativa», e che resta comunque aperta la possibilità di attivare eventuali lezioni o corsi a distanza.
Fino a quando rimarranno chiuse scuole e università. Nelle zone isolate le scuole e le università saranno chiuse fino al 3 aprile, nel resto d'Italia fino al 15 marzo.
Domenica è andata in onda negli Stati Uniti Mother’s Mercy, la decima e ultima puntata della quinta stagione di Game of Thrones, la popolare serie tv di HBO ispirata alla saga scritta da George R.R. Martin; in Italia è stata trasmessa lunedì sera da Sky Atlantic in versione originale sottotitolata. L’episodio sarà trasmesso lunedì prossimo nella versione doppiata in italiano. Il tono del finale è stato in sintonia con le ambientazioni cupe, drammatiche e sanguinolente che hanno reso famosa la serie, che si è conclusa con la morte o il ferimento di alcuni personaggi importanti. Attenzione, da qui in poi ci sono SPOILER per chi non ha visto il finale della serie.
Cosa diavolo succederà in Game of Thrones? un articolo per chi ha visto l'ultimo episodio della quinta stagione e sta cercando conforto e confronto: SUPER SPOILER per gli altri.
Sul New York Times lo scrittore Fred Kaplan ha raccontato la storia di come un film per ragazzi del 1983 abbia contribuito a far approvare negli Stati Uniti la prima legge contro gli hacker, e in generale a far nascere attenzioni e sospetti sui primissimi hacker di quei tempi. Il film in questione è WarGames – Giochi di guerra, fu presentato fuori concorso al Festival di Cannes e racconta la storia di un giovane ragazzo americano che si introduce per scherzo in un sistema informatico militare, combinando un sacco di guai. Kaplan racconta un aneddoto notevole sul film e il successivo iter legislativo di una direttiva secretata sulla sicurezza informatica e del Computer Fraud and Abuse Act, la prima legge contro gli hacker approvata dal Congresso americano nel 1986. WarGames raccontava la storia di David J. Lightman, un giovane hacker di Seattle – interpretato da Matthew Broderick – che nel tentativo di accedere al database di un società di videogame entra per errore nel sistema del Comando di Difesa Aerospaziale del Nord America, un sistema informatico di sicurezza gestito dal Canada e dagli Stati Uniti. Lightman si convince di essere davvero entrato nel database della società di videogiochi dopo aver visto un elenco di quelli che lui credere essere giochi ma che sono invece dei sistemi usati per simulare possibili attacchi missilistici, e inizia a usare uno di questi giochi senza rendersi conto che è il simulatore di uno scenario di guerra termonucleare. Nel film succedono diverse altre cose inverosimili – è considerato un film di fantascienza – ma ebbe un discreto successo e ancora oggi è considerato un buon film. All’epoca fece molta impressione, soprattutto a uno spettatore in particolare: l’allora presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, eletto coi Repubblicani due anni prima.
Come un film di fantascienza portò alla prima legge anti-hacker negli Stati Uniti. Ronald Reagan vide "WarGames", un film del 1983, e capì che bisognava contenere i rischi dei crimini informatici.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui ce ne sono alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: invece qui sotto, online sul Post per gli abbonati, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Suzanne Vega. Le rime ci sembrano una cosa naturale, e invece ce le siamo inventate e cambiano con le lingue.
Il secondo sabato di maggio, quindi quest’anno l’8, si celebra la giornata mondiale del commercio equo e solidale, cioè quel tipo di commercio che promuove le aziende che garantiscono un prezzo più giusto per il prodotto e un salario più corretto per chi lo produce, con tecniche inoltre che favoriscono il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali. Fra i principi base del commercio equo e solidale c’è quello di vendere al cliente finale i prodotti limitando la catena di intermediari. L’idea iniziò a farsi strada dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando i paesi ancora sotto dominio colonialista erano costretti ad accettare le richieste produttive dei paesi stranieri, spesso in condizioni di sfruttamento e con guadagni miseri. Le grosse aziende occidentali facevano ottimi affari e i cittadini dei loro paesi acquistavano merci lontane a prezzi molto convenienti. Negli anni Sessanta aprirono in Europa e negli Stati Uniti i primi piccoli negozietti che compravano direttamente dai produttori dei Paesi in via di sviluppo. Non era ancora un sistema organizzato, ma stava nascendo il movimento equosolidale, che attraverso l’attivismo di alcune associazioni era interessato a migliorare la vita degli agricoltori.
Perché acquistare prodotti equosolidali. L'8 maggio è la giornata mondiale del commercio che tutela i diritti degli agricoltori in Asia, Africa e America Latina.
L’utilizzo di droni ha permesso a sempre più persone di praticare la fotografia aerea: ora le fotografie fatte coi droni sono così diffuse e numerose da essere diventate un vero genere. La comunità online SkyPixel, per gli appassionati di fotografia aerea, ha organizzato il suo primo concorso per fotografie di questo genere: hanno partecipato 27mila immagini, premiate in tre categorie (Beauty, 360 e Drones in Use). Il concorso era aperto sia ad amatori che a professionisti, che sono stati valutati in competizioni diverse. I vincitori sono stati selezionati da una giuria di fotografi professionisti insieme con giornalisti di TIME e di Traveler. Il premio più importante è stato vinto da una foto di Ge Zheng scattata nella provincia del Fujian, in Cina: mostra un pescatore vicino alle reti, i loro riflessi e i giochi di luce nell’acqua. Poi ci sono il tuffo di un uomo nudo, una carovana di cammelli nel deserto e droni che diventano i protagonisti della fotografia.
Fotografie di droni e con i droni. Sono le vincitrici di un concorso di fotografia aerea, scelte tra più di 27 mila proposte: per chi è sempre affascinato dal mondo visto dall'alto.
Dopo le più famose settimane della moda di settembre – New York, Londra, Milano e Parigi – che sono considerate le più importanti del settore e di cui si parla sempre moltissimo, a ottobre ne sono state organizzate altre più laterali un po’ in tutto il mondo. Dal 12 al 18 ottobre si è svolta la fashion week di Tokyo, in Giappone, e dal 13 al 21 ottobre quella di Shanghai, in Cina. Dal 18 al 21 ottobre è stata la volta Tel Aviv, in Israele, dal 14 al 18 ottobre quella di Ho Chi Minh, in Vietnam, che era alla sua seconda edizione. A San Paolo, in Brasile, la settimana dedicata alla moda compie vent’anni ed è iniziata il 18 ottobre. A Tokyo hanno sfilato modelle con la faccia ricoperta da spille da balia, mentre per lo stilista Takafumi Tsuruta di Tenbo c’erano anche modelli disabili, tra cui il surfista giapponese Yoshihiro Kojima. Tsuruta è famoso per disegnare collezioni anche per le persone disabili e vestiti che si indossano facilmente grazie ai bottoni magnetici. Si è anche parlato molto della sfilata di Yoshiki, una cantante famosa in Giappone che ha accompagnato la sfilata della sua prima collezione suonando al pianoforte. La vietnamita Hoang Minh Ha ha fatto sfilare le modelle con il viso decorato con applicazioni luccicanti, e sempre in Vietnam la casa di moda francese Chardon Savard ha colorato di nero il viso delle indossatrici. Si sono visti anche molti fiori: tra i capelli delle modelle – sgargianti come a Tel Aviv, o rinsecchiti e decadenti come a San Paolo – a nascondere il viso, come a Ho Chi Minh, o in bocca, come a Shanghai.
Le sfilate di San Paolo, Tokyo e Tel Aviv. Le belle foto delle settimane della moda organizzate in giro per il mondo a ottobre, dopo quelle più famose di Parigi e New York.
Siamo abituati a parlare di “recessione” per intendere semplicemente un momento in cui l’economia di un paese si trova in difficoltà, ma in realtà il termine ha un significato economico circoscritto e può essere utilizzato correttamente solo in determinate situazioni. Che cos’è la recessione? In linea generale la recessione si verifica quando un paese, arrivato ad avere una certa capacità produttiva, non è più in grado di sfruttarla completamente: per esempio perché la domanda complessiva di beni e servizi diminuisce. La recessione è l’opposto della crescita economica, cioè dello sviluppo di un paese in diversi settori con aumento della ricchezza, dei consumi, della produzione di beni e di servizi.
Cos’è la recessione, spiegato. Una parola che sta per tornarci familiare: non vuol dire solo che "l'economia va male", ma che va male in un certo modo.
Le notizie che arrivano dai mercati sono che il prezzo del petrolio West Texas Intermediate – cioè il petrolio preso come standard di riferimento (è quello a cui ci si riferisce di solito quando si parla del “prezzo del petrolio”) – è sceso sotto i 70 dollari al barile per la prima volta dal 2010. È solo la più recente tappa di un notevole crollo, dato che in giugno costava più di 100 dollari. Il cambiamento ha sensibilmente ridotto il prezzo medio della benzina negli Stati Uniti (ora considerevolmente sotto i 3 dollari al gallone, che corrisponde a 3,7 litri). In Italia, al contrario, la tassazione sulla benzina è molto elevata e il petrolio è solo un fattore parziale, e finora non ci sono stati notevoli cali del prezzo sulla benzina. Le ragioni della grande diminuzione del prezzo del petrolio, che è diventata la storia economica del 2014 – e forse del 2015? – sono una a breve termine e tre a lungo termine.
4 ragioni per cui il petrolio costa meno. Non era mai stato così basso dal 2010, e c'entrano questioni economiche e tecnologiche.
In un articolo pubblicato sulla prima pagina del Sole 24 Ore domenica 9 gennaio, l’esperto di sistemi elettorali e direttore del CISE (Centro Italiano Studi Elettorali) Roberto D’Alimonte, insieme ad Aldo Paparo, hanno presentato i risultati di una simulazione effettuata sulla base della nuova proposta di legge elettorale che è stata proposta da PD, Forza Italia e NCD. I due autori premettono che non è una previsione di come andranno le prossime elezioni, anche se partono dai dati degli ultimi sondaggi, ma un modo di capire come funziona il meccanismo: l’Italia è stata divisa in 148 collegi, che dovrebbero essere simili a quelli previsti dalla legge, e si è provato a vedere che cosa succederebbe in ciascuno con il cosiddetto “Italicum”. Le simulazioni non servono a prevedere come andranno le prossime elezioni. Servono invece a capire come funzionano i sistemi elettorali. In questo caso l’Italicum. Prima di vedere i risultati della simulazione fatta dal Cise, è bene spiegare come è stata realizzata.
Come funziona la nuova legge elettorale. Lo spiegano Roberto D'Alimonte e Aldo Paparo, sul Sole 24 Ore, con i risultati di una simulazione fatta sulla proposta degli ultimi giorni.
Braden Matejka è canadese, e per festeggiare i suoi trent’anni l’1 ottobre era a Las Vegas insieme alla sua ragazza, Amanda Homulos, al concerto in cui Stephen Paddock sparò sulla folla uccidendo più di 50 persone e ferendone più di 500. Matejka fu colpito alla testa da un proiettile e si salvò perché un uomo lo portò subito all’ospedale e, soprattutto, perché il proiettile gli passò a circa due centimetri di distanza dal cervello. Nei giorni dopo la sparatoria, la più grave nella storia degli Stati Uniti, Matejka e Homulos hanno raccontato la loro storia: a tanti, ma soprattutto in due video-interviste fatte da Associated Press e dal Guardian, due tra le più autorevoli fonti d’informazione al mondo. La loro intervista, però, non è stata accolta come ci si aspetterebbe. Come succede con ogni tipo di notizia – e in particolare con quelle su stragi, tragedie e sparatorie – esistono migliaia di persone che credono sia tutta una messa in scena organizzata dal governo, e che di conseguenza Matejka sia parte di un grande complotto. È quindi successo che alcune persone si siano messe a insultarlo e a dargli del bugiardo. I complottisti sono solo una piccola parte degli utenti di internet, ma sono anche molto rumorosi e capaci di influenzare il dibattito online, come successo in questo e molti altri casi.
«Spero che qualcuno ti spari per davvero». Lo hanno scritto alcuni commentatori a Braden Matejka, un sopravvissuto alla sparatoria di Las Vegas oggetto di alcuni video complottisti molto visibili su YouTube.
È stato diffuso ieri su YouTube il video di “Night Changes”, il secondo singolo del disco Four della boy band britannica One Direction. Four è uscito il 17 novembre ed è il quarto disco della band, che si è formata nel 2010 e da circa tre anni è la più popolare boy band al mondo. Il video è stato girato dalla prospettiva di un’ipotetica ragazza che partecipa a un appuntamento con ciascuno dei cinque componenti del gruppo, che quindi viene ripreso di fronte e si rivolge cantando verso la telecamera. A un giorno dalla sua pubblicazione, il video ha circa 3,7 milioni di visualizzazioni. Gli One Direction saranno in tour da febbraio a settembre del 2015: non è prevista, per il momento, alcuna data italiana.
“Night Changes”, il nuovo video degli One Direction. È il secondo singolo del nuovo disco "Four" ed è filmato dalla prospettiva di una ragazza che partecipa a un appuntamento con ciascuno dei cinque membri del gruppo.
Cinque anni fa Cesare Picco – pianista e compositore, e autore di un blog sul Post – inventò un’idea di concerto che da allora ha portato con successo in molti posti del mondo: “Blind date” è un’improvvisazione di pianoforte in pubblico, al buio, buio completo. In un libro appena uscito per l’editore ADD – Musica nel buio – Picco racconta il senso di quell’idea, la storia della sua costruzione e delle sue implicazioni ideali e pratiche, fin da quando quell’idea gli venne in mente e la propose per la prima volta ad alcuni amici. Il nuovo disco di Cesare Picco si chiama Secret Forest. *****
La prima volta che ho suonato al buio. Il pianista Cesare Picco racconta in un libro come nacque la sua idea di tenere dei concerti in cui nessuno vede niente, e tutti vedono un sacco di cose.
La sonda Cassini della NASA ha immortalato alcuni lampi su Saturno. Le fotografie in sequenza fornite dalla sonda sono state utilizzate dai ricercatori per realizzare un breve filmato, il primo a mostrare una sequenza di lampi su un altro pianeta. Il video contiene anche il rumore del disturbo radio causato dall’emissione di luce sul corpo celeste. Immagini e sonoro hanno permesso agli scienziati della NASA di confermare l’effettiva presenza dei lampi. I dati raccolti dimostrano che su Saturno si scatenano tempeste molto potenti, corredate da emissioni di luce paragonabili ai fulmini più luminosi che avvengono qui sulla Terra a milioni di distanza dal pianeta osservato dall’orbiter Cassini.
Su Saturno c’è aria di tempesta. La NASA ha rilasciato il primo video di una sequenza di fulmini.
Da qualche settimana diversi politici della corrente più di sinistra del Partito Democratico parlano dell’ipotesi di tenere in anticipo il prossimo congresso del partito. I congressi del PD si tengono ogni quattro anni quindi il prossimo dovrebbe tenersi nel 2017. Dopo il voto di fiducia al Senato sul maxi-emendamento che ieri ha riscritto il ddl Cirinnà sulle unioni civili, approvato anche grazie ai voti dei senatori che fanno riferimento a Denis Verdini, è tornato a parlarne Pier Luigi Bersani; qualche giorno fa invece Enrico Rossi, presidente della Toscana e importante dirigente del Partito Democratico, ha detto (di nuovo) di volersi candidare alla guida del partito. La candidatura di Enrico Rossi Il 22 febbraio Enrico Rossi ha annunciato la sua candidatura alla segreteria nazionale del PD e ha detto che «lavorerà per raccogliere le firme necessarie per farlo». La candidatura, ha detto, ha come obiettivo «uscire dagli schemi attuali dell’essere con Renzi o anti-Renzi e di avere come interlocutore la sinistra del partito pur riconoscendo la spinta innovativa del premier». Rossi ha lasciato intendere quindi di volersi candidare a segretario del partito ma non alla presidenza del Consiglio, e i giornali concordano nel dire che nessuno – nemmeno nella minoranza del PD – sostiene che il candidato del PD alla presidenza del Consiglio alle prossime elezioni politiche possa non essere Renzi.
Il prossimo congresso del PD. Dovrebbe tenersi nel 2017 ma qualcuno chiede di anticiparlo: e c'è anche già un candidato.
Oggi a Roma i Vigili del Fuoco hanno salvato un cavallo che era finito nel fiume Aniene, affluente di sinistra del Tevere, all’altezza di Montesacro. Queste foto sono state scattate da Alfredo Falcone per LaPresse. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il cavallo salvato nell’Aniene. Le foto del cavallo salvato oggi a Roma dai Vigili del Fuoco.
Tra le cose più viste sul Post questa settimana c’è una classifica stilata dalla rivista Grantland sull’indice di tristezza dei cartoni animati: secondo Grantland, il primo posto lo conquista Up, dove ci sono «i 4 minuti e 18 secondi di film più devastanti di tutti i tempi» (e sì, nella classifica ci sono anche il Re Leone e Bambi). Un’altra classifica molto vista è stata quella dei migliori vini del 2014 stilata dalla rivista specialistica Wine Spectator: al primo posto c’è un po’ inaspettatamente il Porto, che molti non chiamano nemmeno “vino”, mentre l’unico italiano in classifica, il Castello di Ama, si è posizionato al sesto posto. Infine, se abitate a Milano e vi state chiedendo come mai ogni maledetta volta che piove forte il Seveso esonda, il Post vi consiglia “I fiumi di Milano”, una rapida guida per capire esattamente quali sono i fiumi di Milano e perché scorrono sotto terra. – L’indice di tristezza dei cartoni animati La rivista Grantland ha compilato una classifica del dolore nei film d’animazione per bambini, tra anziani vedovi e svariati mammiferi orfani
Sunday Post. Una classifica sui cartoni animati più tristi di sempre e un'altra sui migliori vini del 2014, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Questa sera la cantante Milva verrà premiata con il premio alla carriera del Festival di Sanremo, il più importante concorso musicale in Italia: Milva ha 78 anni e nella sua lunga carriera ha partecipato per 13 volte al Festival di Sanremo: è stata scelta per il premio dopo un appello del cantante Cristiano Malgioglio, poi sostenuto da altre personalità del mondo dello spettacolo. Milva però stasera non ci sarà, e il premio sarà ritirato dalla figlia. La canzone per cui è principalmente ricordata è “Alexander Platz”, che scrisse per lei Franco Battiato. Milva è nata a Goro, in provincia di Ferrara, nel 1938, con il nome di Maria Ilva Biolcati: la sua carriera cominciò dai locali di provincia, ma avanzò molto in fretta dopo la vittoria di un concorso per esordienti organizzato dalla RAI nel 1959. Milva ottenne un contratto con l’etichetta discografica Cetra, e nel 1961 partecipò al Festival di Sanremo, arrivando terza con la canzone “Il mare nel cassetto”. Negli anni successivi si affermò come una delle più apprezzate cantanti italiane, insieme a Mina e Iva Zanicchi, e incise alcune delle sue canzoni più famose, come “Tango italiano” (che arrivò secondo a Sanremo nel 1961) e “Flamenco Rock”.
Le cose da sapere su Milva, che stasera viene premiata a Sanremo. È stata una delle più grandi cantanti italiane degli anni Sessanta e Settanta, ma fu anche un'attrice di successo.
L’azienda di moda britannica Burberry non distruggerà più i prodotti invenduti, una pratica mediamente diffusa nel mondo della moda soprattutto di lusso, per evitare che vengano rubati, contraffatti o svenduti a prezzi troppo bassi. A luglio un rapporto sui suoi guadagni aveva rivelato che nel 2017 Burberry aveva distrutto vestiti, profumi e accessori per un valore di 28,6 milioni di sterline, circa 32 milioni di euro. L’azienda aveva spiegato che era stato un anno eccezionale, perché aveva dovuto eliminare profumi dal valore di 10 milioni di sterline come richiesto dall’accordo per la distribuzione con la multinazionale di cosmetici statunitense Coty. I prodotti non venduti da adesso verranno riutilizzati, riciclati, riparati o regalati. L’azienda ha anche confermato che non utilizzerà più pelliccia di animali, un’ipotesi che aveva preso in considerazione lo scorso maggio: non sarà già presente nella collezione che verrà presentata il 17 settembre alla Settimana della moda di Londra, la prima realizzata dal nuovo direttore creativo Riccardo Tisci. Da anni Burberry utilizzava solo pelliccia di coniglio, volpe, visone e procione.
Burberry non distruggerà più le merci invendute. Una pratica diffusa nella moda di lusso per evitare che vengano contraffatte, rubate e rivendute a prezzi troppo bassi.
Si chiama “Allenati per la vita”, e non si capisce se il verbo sia un imperativo o un participio. È il nome di un programma rivolto agli studenti delle scuole superiori italiane e promosso grazie a un protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e il Ministero della Difesa: anzi, per dirla come recitano i powerpoint che girano per le scuole italiane, “è supportata dalla sinergia che viene sempre di più sospinta dal Ministro Gelmini e dal Ministro La Russa”. Parliamo di un corso – facoltativo e valido come credito formativo, quindi utile a migliorare il punteggio della maturità – che propone agli studenti alcune attività “come stimolo per toccare con mano i valori della lealtà, dello spirito di corpo e di squadra, oltre ad acquisire senso di responsabilità e rispetto delle regole e dei principali valori della vita”. Scrive Famiglia Cristiana nell’articolo che racconta il progetto:
A scuola con la pistola. Il progetto del Ministero della Difesa per gli studenti italiani è in bilico tra buone intenzioni e machismo militare.