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Come stiamo ricordando in questi giorni in cui ne ricorre il 50esimo anniversario, i primi uomini ad andare sulla Luna furono Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins. Il primo a camminarci fu Armstrong e dopo di lui solo altri undici uomini lo hanno fatto: l’ultimo, Eugene Cernan, nel 1972. Prima che Armstrong ci riuscisse, la Luna stava comunque già lì: e molti immaginarono – nei loro libri, nei loro film e nei loro racconti di ogni tipo – come sarebbe stato, andare sulla Luna. Le storie di viaggi sulla Luna prima di quello vero sono tante, ma alcune si sono fatte notare perché pensate da autori migliori, ben raccontate o anche solo perché piuttosto accurate o, al contrario, particolarmente stravaganti (ma è ovviamente facile dirlo ora). Uno dei primi a pensare a un viaggio sulla Luna fu Luciano di Samosata, un retore greco nato un po’ più di un secolo dopo Cristo in quella che oggi è la Turchia. In Icaromenippo a finire sulla Luna è il filosofo Menippo di Gadara, che ci si ferma un po’, prima di andare in cielo con gli Dei. In La storia vera invece è lo stesso Luciano a finire sulla Luna, dopo che la sua nave viene sollevata in aria. Non stiamo a raccontarvi tutta la storia ma una volta sulla Luna («vasta come un’isola, splendente e sferica e illuminata da una grande luce») arrivano degli ippogrifi (nella mitologia, incroci tra cavalli e grifoni) e si scopre che è in corso una guerra contro Venere. Ma Luciano inizia La storia vera spiegando: «Dirò questa sola verità, che io dirò la bugia».
I viaggi sulla Luna immaginati, prima di quello vero. Prima di Neil Armstrong ci andarono per finta anche Astolfo, Tintin, Totò, Luciano di Samosata e il cane del figlio di Tolkien, tra gli altri.
Il 2 novembre 1973, 39 anni fa, una donna siciliana scrisse una lettera al marito, emigrato in Germania. La lettera, parte di un carteggio andato smarrito, finì poi tra le mani dello scrittore di Comiso Gesualdo Bufalino, il quale tentò di darne un’interpretazione. Sia la donna che il marito, infatti, erano analfabeti. Per questa ragione la donna, anziché rivolgersi ad uno scrivano come si faceva in questi casi, scelse di esprimersi con una serie di disegnini o pittogrammi, all’interno di un unico foglio bianco e a righe.
Una lettera d’amore, in Sicilia nel 1973. La storia della corrispondenza tra analfabeti raccontata da un foglio disegnato 39 anni fa e da Gesualdo Bufalino.
Fernando Aiuti, immunologo e fondatore dell’Associazione Nazionale per la lotta contro l’AIDS, è morto mercoledì 9 gennaio al Policlinico Gemelli di Roma, aveva 83 anni. Laureato in medicina presso l’Università La Sapienza di Roma all’inizio degli anni Sessanta, Aiuti si batté per anni per evitare che i malati di AIDS fossero emarginati dalla società in Italia. Divenne famoso nel 1991 quando durante un congresso, in cui si discuteva della possibilità che il virus dell’HIV si potesse trasmettere per via orale, baciò sulla bocca una donna sieropositiva. Un fotoreporter scattò una fotografia della scena, che sarebbe poi circolata in tutto il mondo. Aiuti ebbe anche una modesta carriera politica e fu eletto nel 2008 come capolista al Comune di Roma, con il Popolo della Libertà. Il 1 Dicembre 1991 l'immunologo Ferdinando Aiuti bacia Rosaria Iardino, sieropositiva, per abbattere il falso mito riguardante la via di trasmissione del virus HIV attraverso il bacio. #WorldAIDSDay #AIDS #WAD2017 #stopAIDS #1dicembre pic.twitter.com/1cUt8rvRyI
È morto l’immunologo Fernando Aiuti, famoso per le sue iniziative contro l’AIDS.
Dal 2011 l’artista giapponese Tatsuya Tanaka realizza dei diorami, cioè ambientazioni in scala che ricreano scene di vario genere, in cui delle statuine interagiscono con oggetti di uso quotidiano, dal cibo, ai libri a tablet e smartphone, visti da una prospettiva diversa e originale. Tatsuya Tanaka ha realizzato quasi ogni giorno un’immagine diversa, che ha poi raccolto in un “calendario” dal titolo Miniature Calendar. “Ognuno deve aver avuto almeno una volta un pensiero simile”, ha scritto Tanaka del suo progetto, “I broccoli o il prezzemolo a volte potrebbero sembrare un bosco, o le foglie dell’acqua che galleggiano sulla superficie dell’acqua potrebbero sembrare delle piccole barche”. Tutte le immagini si possono vedere sul sito Miniature Calendar o sulle pagine Facebook e Instagram dell’artista. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Calendario di miniature. I diorami di Tatsuya Tanaka, che crea scene e ambientazioni accuratissime con oggetti di uso quotidiano.
Johnny Depp compie oggi 50 anni e continua a portarli bene, davvero molto bene. Per festeggiarlo abbiamo scelto un po’ di foto con alcuni degli attori, registi e scrittori più famosi che ha incrociato nella sua carriera – e soprattutto i trailer di cinque film poco conosciuti in cui compare, oppure film che avete visto di sicuro senza accorgervi di lui. Platoon (1986) Uno dei più famosi film sulla guerra del Vietnam, diretto da Oliver Stone. È il terzo film nel quale Johnny Depp compare come attore accreditato (è l’undicesimo nella lista ufficiale degli attori). Nel film recita il ruolo del soldato Gator Lerner, uno dei pochi nella compagnia che parla vietnamita. Solo nel trailer compare per ben due volte, vediamo se riuscite a trovarlo.
Altri cinque film con Johnny Depp. Non quelli che si citano sempre, per i suoi cinquant'anni compiuti domenica (già, già).
Alla fine delle ultime elezioni regionali, lo scorso marzo, molti politici e giornalisti dissero che ci sarebbero stati “tre anni senza elezioni”, e quindi lo scenario politico italiano si sarebbe potuto stabilizzare: il governo avrebbe potuto governare senza l’assillo di una campagna elettorale imminente, il PD avrebbe avuto il tempo di organizzarsi con calma in vista delle politiche, eccetera. Com’è andata a finire lo sappiamo: ci sono concrete possibilità che si vada a votare la prossima primavera. La cosa singolare è che – anche al di là delle eventuali elezioni politiche – molti italiani in primavera sarebbero andati a votare in ogni caso: altro che “tre anni senza elezioni”. La data esatta non è ancora stata decisa dal ministero dell’interno, ma è certo che la prossima primavera si rinnoveranno diverse amministrazioni locali. Alcune tra queste sono molto rilevanti: Milano, Torino, Bologna, Napoli, Salerno, Trieste. Per ognuna di queste elezioni ci sono dei candidati da scegliere, e per ogni candidato da scegliere c’è una coalizione di centrosinistra che sta tentando di individuarlo e sceglierlo o lo ha appena fatto, magari con le elezioni primarie. E per ogni elezione primaria c’è un casino di candidature annunciate, confermate, minacciate, ritirate, e poi gli accordi e le polemiche e le accuse e le vittorie e le sconfitte. Il centrodestra, com’è noto, non ha di questi problemi, anche se da qualche parte qualcosa inizia a muoversi pure sul loro fronte
In giro per primarie. Si fatica in tutta Italia a pescare i candidati giusti per le amministrative: una mappa della situazione nelle città maggiori.
Uno sciopero del trasporto pubblico di Roma è stato indetto per venerdì 26 giugno. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati CGIL, UIL Trasporti, Or.S.A., TPL e UGL Autoferrotranvieri e riguarderà tutti i servizi di ATAC, l’azienda che gestisce il trasporto pubblico di Roma. Lo sciopero durerà 24 ore e verranno garantiti i trasporti solo all’interno delle fasce protette: da inizio servizio fino alle 8 e 30 e dalle 17 alle 20. Potete seguire gli aggiornamenti in tempo reale dall’account twitter dell’ATAC. I lavoratori ATAC scioperano contro il mancato rinnovo del loro contratto di lavoro. Lo sciopero riguarderà tutta la rete ATAC, quindi oltre a bus, tram e metropolitane, anche filobus, i treni delle linee Termini-Giardinetti, Roma-Lido di Ostia e Roma-Civitacastellana-Viterbo. Oltre ai disagi legati ai mezzi di trasporto, potrebbero esserci problemi anche nelle stazioni della metropolitana (per esempio nella funzionalità di scale mobili e ascensori) e alcune biglietterie potrebbero restare chiuse. Resteranno invece aperti i parcheggi gestiti da ATAC.
Le notizie aggiornate sullo sciopero dei mezzi ATAC a Roma di venerdì 26 giugno. Interesserà tutte le linee gestite da ATAC e durerà 24 ore: gli orari e le cose da sapere.
Sabato 21 settembre si svolge a Roma il secondo giorno dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico – il massimo organismo democratico del partito nei periodi di tempo che separano un congresso da un altro. La presidente dell’assemblea, Rosy Bindi, ha dato le dimissioni lo scorso aprile: l’assemblea per questo sarà presieduta dai vice Marina Sereni e Ivan Scalfarotto. La riunione dell’assemblea nazionale deve fissare le regole e le date per lo svolgimento del congresso e delle primarie del Partito Democratico. Ieri, al termine del suo intervento, il segretario Guglielmo Epifani ha proposto il prossimo 8 dicembre come data per le primarie, che dovrebbero concludere così il percorso per l’elezione del nuovo segretario.
L’assemblea nazionale del PD in streaming. Oggi è la giornata conclusiva: Epifani ha proposto l’8 dicembre per le primarie.
La sera del 31 dicembre il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha tenuto il suo nono discorso di fine anno, annunciando le sue prossime dimissioni. Si tratta quindi del suo ultimo discorso di questa tradizione (lo dicemmo anche due anni fa, già), e le straordinarie condizioni della sua rielezione del 2013 hanno reso Napolitano il presidente che ne ha tenuti di più. I discorsi del presidente sono sempre molto “istituzionali” e quindi le parole più usate hanno spesso la solennità del caso: però è interessante vedere di anno in anno quelle che hanno prevalso, fino a ieri sera. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Tutte le parole di fine anno di Napolitano. Le tag cloud di nove anni di discorsi, tanti come non ne ha fatti nessuno: con le parole più usate ogni volta.
Due anni fa Joaquin Phoenix, l’attore che aveva interpretato tra gli altri Commodo nel film Il Gladiatore e Johnny Cash in Walk the line, sembrava deciso ad abbandonare la sua carriera cinematografica per diventare una star del rap. L’11 febbraio del 2009 fu ospite del David Letterman Show per promuovere quello che sarebbe stato il suo ultimo film, Two Lovers. Si presentò con grossi occhiali scuri e una folta barba incolta e rispose a ogni domanda con farneticazioni sempre più confuse e svogliate, come se fosse sotto l’effetto di qualche droga. Letterman gli chiese di smettere almeno di masticare la gomma e lui gliela appiccicò alla scrivania. Alla fine dell’intervista, Letterman lo ringraziò dicendo: «Mi dispiace che tu non sia potuto essere qui stasera, Joaquin». I’m still here, prodotto dalla Magnolia Pictures, era l’atteso documentario su quest’ultima parte della vita di Phoenix girato da Casey Affleck, amico e cognato di Joaquin. Uscito nelle sale americane la settimana scorsa, ha suscitato grandissima curiosità nel pubblico, impaziente di sapere quanto di vero ci fosse in tutta questa storia: le stranezze di Phoenix ampiamente circolate su YouTube avevano insospettito diversi scettici. Ieri Casey Affleck ha annunciato ufficialmente che è tutto falso, definendo il (finto) documentario la «performance definitiva» della carriera di Phoenix: «Non volevamo prendere in giro nessuno, volevamo creare uno spazio, farvi credere che quello che accadeva fosse reale». Quindi non era finto soltanto il documentario: era finta la pazzia di Phoenix, il suo sbroccare da Letterman, tutto.
La follia di Joaquin Phoenix era una balla. Aveva dato di matto da Letterman, ma era una sceneggiata: così come il documentario presentato a Venezia.
A oltre 980 milioni di chilometri da noi, c’è un pezzo di roccia e ghiaccio che secondo i ricercatori prese forma miliardi di anni fa nello stesso luogo e nello stesso periodo in cui si formò la Terra, e che ancora oggi conserva intatte buona parte delle caratteristiche degli elementi che portarono alla formazione del nostro pianeta. Questo grande frammento di ghiaccio e materiale roccioso è una cometa (C/2014 S3) osservata per la prima volta un paio di anni fa dal telescopio Pan-STARRS1 alle Hawaii e in seguito dal Very Large Telescope dell’European Southern Observatory (ESO) in Cile. A differenza delle sue colleghe, C/2014 S3 è una cometa senza coda: cioè non ha dietro di sé la classica lunga scia di polveri e gas che si formano quando il Sole scalda questi corpi celesti. Lo studio delle comete è importante perché contengono al loro interno materiali risalenti ai primi stadi di formazione del nostro sistema solare, rimasti sostanzialmente intatti e quindi utili per capire meglio come si formarono i pianeti, compreso il nostro (per questo nel 2014 l’Agenzia Spaziale Europea ha condotto uno storico atterraggio su una cometa con la missione Rosetta). Secondo le teorie più condivise, circa 4,5 miliardi di anni i frammenti dei materiali che portarono alla formazione della Terra e degli altri pianeti rocciosi si sparpagliarono a grandi distanze dal sistema solare, a causa della loro interazione con le orbite dei quattro giganti gassosi Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Finirono in un’area chiamata nube di Oort, la cui esistenza è solo ipotizzata perché è talmente buia e remota da non essere osservabile direttamente con i sistemi attuali.
Questa strana cometa può dirci molto sul nostro passato. Sfuggì alla turbolenta formazione della Terra finendo ai margini del sistema solare, ora è tornata: non ha una coda e si comporta da asteroide.
Da mesi sembra che tantissime persone indossino la stessa maglietta, quella con il logo Levi’s (lo sapete vero, che si pronuncia “livàis“?) in varie combinazioni di colori, ma soprattutto bianca col logo rosso: basta farsi una passeggiata di pochi minuti per vederla portata da ragazzini e adulti, uomini e donne, che si tratti di grandi città, comuni di provincia e capitali europee, mentre su Instagram l’hashtag #levistshirt è usato decine di migliaia di volte.
La maglietta di Levi’s che vedete ovunque è effettivamente ovunque. Il Guardian ha provato a capire perché, senza andare molto lontano (c'entrano forse «questi tempi incerti e spaventosi»?).
Oggi Google.it non ha un doodle, ma alcune versioni straniere del motore di ricerca sì: Google.gr, per esempio, ha un doodle appositamente preparato per le elezioni legislative in Grecia di oggi. Google.co.uk, invece, è dedicato oggi alla festa del papà. Ma da dove viene la parola “doodle”, oramai utilizzata con grande dimestichezza anche in italiano? La parola doodle in inglese significa principalmente “scarabocchio”, di quelli che facciamo mentre siamo sovrappensiero o al telefono, per esempio. In realtà, però, almeno inizialmente, la parola doodle aveva un altro significato, e cioè quello di “babbeo” o “sciocco”, che probabilmente derivava dal tedesco dudel o dödel. Non a caso è proprio questo il suo significato in Yankee Doodle, una canzone delle truppe britanniche che risale a prima della Guerra di Indipendenza americana e poi diventata una canzone patriottica negli Stati Uniti nonché l’inno ufficiale del Connecticut: in questo caso, “babbeo” era riferito agli yankee, cioè ai futuri americani, che avevano combattuto con i britannici nella Guerra franco-indiana (1754-1763).
Perché si dice “doodle”? la storia e le curiosità di una parola che ormai usiamo con una certa dimestichezza quando andiamo su Google.
È morto a 72 anni Cesare Cadeo, giornalista e noto conduttore televisivo. Cadeo è stato per molti anni conduttore di diversi programmi televisivi delle reti Mediaset, dove iniziò a lavorare negli anni Ottanta. Aveva iniziato lavorando nella trasmissione sportiva Gol e negli anni aveva condotto programmi come Record, Super Record e Super Record Sport. Ma in seguito aveva lavorato anche a programmi non sportivi, anche insieme a Mike Bongiorno. Nella sua carriera Cadeo ha anche collaborato con la Gialappa’s Band, come inviato in una finta edicola, e condotto un quiz per bambini. Negli ultimi anni Cadeo aveva anche lavorato in Rai ed era stato protagonista di alcune televendite. Tra il 1999 e il 2004 Cadeo era anche stato assessore allo Sport della provincia di Milano, quando la presidente della provincia era Ombretta Colli.
È morto Cesare Cadeo, noto conduttore televisivo.
Il prossimo 14 dicembre il governo si presenterà in Parlamento per sottoporsi al voto delle camere. Il Senato voterà un documento di sostegno a favore del governo, presentato dal PdL e dalla Lega. La Camera voterà una mozione di sfiducia del governo, presentata dal PD e dall’Italia dei Valori. Per restare in piedi, il governo deve ottenere la fiducia da entrambe le camere. Partiamo innanzitutto dai numeri. L’ultima volta che le camere hanno votato la fiducia al governo era la fine di settembre. Il 30 settembre, al Senato, il governo ottenne la fiducia con 174 voti favorevoli. Se tutti i senatori fossero presenti, la maggioranza sarebbe fissata a quota 158. Considerato che i finiani possono contare su dieci senatori, salvo sorprese dal gruppo misto la tenuta della maggioranza al Senato non è in discussione. Diverso il discorso alla Camera. Il 29 settembre il governo ottenne la fiducia con 342 voti favorevoli. Se tutti i deputati fossero presenti, la maggioranza sarebbe fissata a quota 316. Dei 35 deputati dei finiani, lo scorso settembre votarono la fiducia in trenta: Fini per prassi non vota, Granata, Tremaglia e Barbareschi votarono no, Menia si astenne. Oggi il gruppo dei finiani alla Camera conta 36 iscritti, 35 senza Fini. Anche il Movimento per l’Autonomia si è sfilato e dovrebbe far mancare i suoi voti. Se dovessero negare anche loro in modo compatto la fiducia al governo, questo otterrebbe meno voti di quanto necessario, probabilmente 305 o 306. E Berlusconi sarebbe quindi costretto alle dimissioni.
Prepararsi al 14 dicembre, facendo due conti. Il punto della situazione a tre settimane dallo showdown del governo: Berlusconi si può salvare? E il governo?.
Mercoledì 8 ottobre la maggioranza al governo ha depositato al Senato un nuovo testo sulle unioni civili che sostituisce, di fatto, il precedente elaborato dalla relatrice Monica Cirinnà. Il nuovo testo sarebbe stato presentato per aggirare l’opposizione di alcuni senatori in commissione Giustizia dove il ddl era bloccato da mesi a causa di due motivi: il duro ostruzionismo di Nuovo Centro Destra e le resistenze dell’area cattolica del PD. Sembra probabile che la legge sulle unioni civili sarà portata in aula direttamente e senza relatore al termine dell’esame del cosiddetto ddl Boschi sulla riforma del Senato: il primo testo Cirinnà finora esaminato non sarebbe più stato valido, perché decaduto, e ne è stato dunque presentato un altro che è simile ma presenta alcune differenze. Il nuovo testo ribadisce all’articolo 1 la netta separazione nella formulazione tra “nuove” unioni e matrimonio, secondo le richieste di diversi cattolici del PD: cancella ogni riferimento al matrimonio e qualsiasi riferimento all’articolo 29 della Costituzione, quello che cioè regola il matrimonio – a cui nelle versioni originarie della legge Cirinnà c’erano diversi impliciti rimandi. La nuova formulazione ripropone in sostanza un emendamento al primo testo già approvato in Commissione Giustizia definendo l’unione civile come una «formazione sociale» e richiamando in maniera più esplicita un’espressione utilizzata nell’articolo 2 della Costituzione, quello che sancisce i diritti inviolabili dell’uomo. La nuova legge introdurrà di fatto un nuovo istituto di diritto di famiglia, distinto dal matrimonio ma ad esso equivalente.
C’è un nuovo ddl sulle unioni civili. Lo ha depositato la maggioranza al Senato per aggirare l'ostruzionismo di NCD ed è il risultato di una mediazione con i cattolici del PD.
Lunedì il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che a breve anche in Italia si comincerà a somministrare la terza dose di vaccino contro il coronavirus. I primi a riceverla nel corso del mese di settembre saranno i soggetti “fragili”, ossia le persone immunodepresse, quelle con un sistema immunitario meno efficiente (come ad esempio chi ha subito il trapianto di un organo o i malati di tumore). Nel corso di una conferenza stampa tenuta a conclusione dei lavori del G20 sulla Salute a Roma, Speranza ha detto che a settembre «partiranno in Italia queste prime terze dosi, poi analizzeremo per proseguire con gli over 80, i residenti delle RSA e il personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e con tutta probabilità da loro si partirà». L’annuncio di Speranza è arrivato nello stesso giorno in cui l’Agenzia europea del farmaco (EMA) ha detto di aver avviato l’esame della richiesta da parte di Pfizer-BioNTech per autorizzare la somministrazione di una terza dose del vaccino nelle persone dai 16 anni in su.
Anche in Italia verrà somministrata la terza dose di vaccino. Lo ha annunciato il ministro Speranza: si comincerà con i soggetti “fragili”, come chi ha subito un trapianto o i malati di tumore.
La Direzione Nazionale del Partito Democratico è cominciata alle 13 e si è conclusa intorno alle 18, quando i componenti dell’organo direttivo del PD hanno votato la relazione iniziale di Pier Luigi Bersani. Dei 206 membri della direzione, in 32 hanno deciso di astenersi (tra cui i 22 appartenenti all’area che al congresso sosteneva Ignazio Marino), nessuno ha votato contro. Bersani ha aperto i lavori con una relazione che ha ripreso i contenuti del discorso di Torino ma è passata presto a occuparsi dei movimenti del PD di queste settimane, facendo riferimento soprattutto al cosiddetto documento dei 75, diventati nel frattempo 76, promosso da Walter Veltroni e Beppe Fioroni. Il segretario del PD lo ha definito “un errore” che ha provocato “sgomento” tra gli elettori del partito. Bersani ha tenuto il punto dicendo che “rispetto al discorso di Torino non ho niente di sostanziale da correggere” e che “lì c’è la bussola e la direzione di marcia”. Il riferimento alla bussola si deve a una frase contenuta inizialmente nel documento di Veltroni, e poi eliminata, che voleva il PD “senza bussola”: e la prima cosa che Bersani ha detto in conferenza stampa dopo il voto è stata proprio “la bussola c’è”.
La Direzione nazionale del PD vista da chi c’era. Una sintesi di cosa è successo durante la riunione di oggi pomeriggio, con i commenti di Civati e Orfini.
Il Sole 24 Ore di oggi scrive che la Costa Concordia – la nave da crociera che si arenò lungo le coste dell’Isola del Giglio nel gennaio del 2012, e nel cui naufragio morirono 32 persone – sarà smantellata a Genova. L’annuncio ufficiale sarà dato solo a metà giugno, ma la decisione è stata già presa nel corso di una riunione organizzata mercoledì scorso nella sede di Costa Crociere a Genova. È una notizia importante, perché si tratta di un lavoro dai costi molto alti – almeno decine di milioni di euro, probabilmente centinaia – e perché sembrava che i porti italiani non avessero presentato offerte adeguate: qualche mese fa si era scritto che l’offerta più conveniente fosse arrivata dalla Turchia. Il sito Informazioni Marittime racconta come sarà smantellata la Costa Concordia e con quali tempi.
La Concordia sarà smantellata a Genova? lo scrive il Sole 24 Ore, l'annuncio ufficiale sarà dato il 16 giugno: qualche mese fa si era parlato dell'ipotesi che finisse in Turchia.
In questi giorni Google ha sostituito il proprio logo con un doodle (il primo interattivo a 360°, che può essere visto con un casco per la realtà virtuale) celebrativo di Georges Méliès: è l’illusionista, regista e attore francese da molti considerato uno dei padri della cinematografia insieme ai fratelli Lumière. Il doodle, chiamato “Viaggio nella Luna” in onore del più celebre film di Méliès, mostra in immagini animate la storia e le invenzioni del regista, e vuole ricordare l’uscita di À la conquête du pôle (Alla conquista del polo), che arrivò al cinema il 3 maggio di 106 anni fa. À la conquête du pôle racconta in 44 minuti la storia del professor Maboul, interpretato dallo stesso Méliès, e di altre sei persone a bordo di una mongolfiera diretta al Polo Nord, e rielabora in chiave comica e fantastica le esplorazioni del capitano norvegese Roald Amundsen al Polo Sud. Uscì il 3 maggio del 1912.
La storia e i film di Georges Méliès, tra gli inventori del cinema. Un doodle di Google ricorda l'uscita del film "À la conquête du pôle" 106 anni fa, realizzato dal padre del cinema fantastico e fantascientifico.
Venerdì sera sul grattacielo Pirelli di Milano, che è chiamato anche il “Pirellone” e ospita la sede del Consiglio Regionale della Lombardia, è comparsa la scritta “Family Day”, realizzata lasciando accese le luci di alcune stanze dell’edificio. Dal dicembre del 2013 in Lombardia si è insediata una giunta di centrodestra: la scritta è stata fatta per indicare l’adesione della giunta alla manifestazione contro il ddl Cirinnà per il riconoscimento delle unioni civili in Italia, organizzata per il prossimo 30 gennaio. L’attuale presidente della regione Lombardia è il leghista Roberto Maroni: scrive Repubblica che per evitare il boicottaggio del centrosinistra la scritta “Family Day” è stata composta accendendo solo le luci dal diciottesimo piano del grattacielo Pirelli in su, dove si trovano gli uffici della maggioranza. Sabato 23 gennaio in piazza della Scala a Milano e in diverse città italiane si terranno invece delle manifestazioni a sostegno del ddl Cirinnà.
Il Pirellone di Milano con la scritta “Family Day”. Per esprimere l'adesione della giunta lombarda di centrodestra alla manifestazione contro il ddl Cirinnà sul riconoscimento delle unioni civili.
Questa settimane l’ISTAT ha pubblicato gli ultimi dati sulla pressione fiscale del 2014, dicendo che rispetto al 2013 è passata dal 43,4 per cento del PIL al 43,5 per cento. Si tratta di un aumento molto contenuto, ma che comunque è in contrasto con le previsioni del governo, che aveva stimato un calo della pressione fiscale al 43,3 per cento. Dopo la pubblicazione dei dati dell’ISTAT, il governo ha pubblicato una nota sostenendo che in realtà, tenendo conto del bonus 80 euro, la pressione fiscale nel 2014 è scesa al 43,1 per cento. In un certo senso hanno ragione sia l’ISTAT che il governo. Il famoso bonus da 80 euro è un provvedimento annunciato dal governo Renzi nel marzo 2014, poche settimane dopo il suo insediamento. In base a questo provvedimento, i lavoratori dipendenti che guadagnano meno di 26 mila euro l’anno ricevono un bonus da 80 euro al mese (una misura prorogata anche nel 2015). Per finanziare il provvedimento degli 80 euro il governo ha alzato alcune tasse – in particolare quelle sul risparmio detenuto in forma diversa dai titoli di stato – che però ne hanno coperto soltanto una parte del costo. La parte restante è stata finanziata con un aumento della spesa pubblica.
Quante tasse abbiamo pagato nel 2014? l'ISTAT dice più che nel 2013, il governo sostiene il contrario, se si conta anche il bonus da 80 euro: una breve guida.
Lunedì 17 marzo un gruppo di ricercatori guidato da John Kovac dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics, una delle più importanti organizzazioni scientifiche nel campo dell’astrofisica al mondo, ha annunciato di avere trovato per la prima volta una serie di prove che dimostrano la correttezza dell’inflazione cosmica, cioè la teoria formulata alla fine degli anni Settanta per spiegare ciò che accadde nei primissimi istanti del Big Bang, il momento in cui si creò ed ebbe inizio il processo di espansione dell’universo. Se la scoperta di Kovac e colleghi sarà confermata, sarà la più importante per la cosmologia degli ultimi decenni e permetterà di perfezionare e ampliare le teorie che in sostanza spiegano come si è formato tutto ciò che abbiamo intorno, il Post compreso. Il gruppo di ricerca guidato da John Kovac ha fatto la sua scoperta dopo anni di lavoro nell’ambito di un progetto che si chiama BICEP2 (Background Imaging of Cosmic Extragalactic Polarization), un esperimento per studiare alcune variazioni all’interno della radiazione cosmica di fondo, la traccia elettromagnetica lasciata dopo l’inizio del Big Bang. Le osservazioni di BICEP2 sono state effettuate con un radiotelescopio in una piccola porzione di cielo sopra il Polo Sud, luogo scelto per la sua aria molto asciutta e pulita, che favorisce le osservazioni.
C’è una grande scoperta sull’universo. Un gruppo di astrofisici dice di avere trovato le prove della teoria sull’espansione estremamente rapida dell’universo poco dopo l'inizio del Big Bang.
Venerdì 27 giugno sono cominciati i concerti veri e propri al festival di Glastonbury, uno dei festival musicali estivi più importanti d’Europa: tra gli altri, hanno suonato gli Arcade Fire, Lily Allen, i Kaiser Chiefs, i Blondie, Skrillex, le Haim e Paolo Nutini. Il festival, iniziato il 25 giugno, negli ultimi tempi è diventato un evento sempre più popolare (i biglietti – che costano circa 250 euro – vanno acquistati mesi e mesi prima) e i partecipanti sono circa 170 mila: tra i concerti in programma quest’anno uno dei più attesi è sicuramente quello dei Metallica domani sera, la prima band metal che si esibirà da headliner nella storia del festival. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di ieri a Glastonbury. Pioggia, arcobaleni, tende e vestiti bizzarri ma soprattutto i primi concerti: Arcade Fire, Lily Allen, Paolo Nutini e i Kaiser Chiefs.
Microsoft ha annunciato che le trattative per acquistare il social network cinese TikTok stanno proseguendo. La società ha dunque smentito quanto aveva riportato domenica il Wall Street Journal, secondo cui Microsoft aveva temporaneamente sospeso le trattative a causa dell’opposizione del presidente statunitense Donald Trump. In un post sul blog aziendale, Microsoft ha scritto che il CEO Satya Nadella ha discusso della trattativa con Trump e che, nonostante abbia apprezzato le preoccupazioni del presidente, si impegna a completare le trattative entro il prossimo 15 settembre.
Microsoft dice che le trattative per acquistare TikTok stanno proseguendo.
Sulla prima pagina della Stampa di ieri, una pubblicità a fondo pagina invitava i lettori a «scegliere un regalo che vale» per una occasione particolare e a orientarsi sull’acquisto di un francobollo da collezionismo. L’annuncio pubblicitario, che suona allegramente anacronistico in tempi di videochat e iPad, comprendeva una riproduzione del Gronchi rosa, forse il francobollo più famoso della filatelia italiana che per un certo periodo riuscì a rendere pop il collezionismo di francobolli negli anni Sessanta, divenendo proverbiale sinonimo di oggetto prezioso fin dentro alle storie di Topolino.
Regalare un Gronchi rosa nel 2011. Una pubblicità in prima pagina sulla Stampa suggerisce un regalo anacronistico ma originale.
Il primo film in concorso oggi al Festival del Cinema di Cannes era Nebraska di Alexandey Payne. Il film racconta di un uomo che accompagna il padre, convinto di aver vinto un milione di dollari, in un viaggio in auto dal Montana al Nebraska, dove il padre pensa di poter riscuotere la vincita. Ed era in concorso oggi anche La vie d’Adele (Blue Is The Warmest Color), di Abdellatif Kechiche, con Lea Seydoux – che ha pianto durante la conferenza stampa – e Adele Exarchopoulos. Il film racconta la storia d’amore tra due ragazze. Per la sezione “Un Certain Regard” sono stati proiettati Norte, The End Of The History, di Lav Diaz, un film filippino su un uomo erroneamente incarcerato per omicidio, e Tore Tanzt (Nothing Bad Can Happen) di Katrin Gebbe, che racconta di una ragazza che fa parte di una sorta di setta cristiana, e del suo rapporto con Benno, un uomo a cui un giorno ripara l’automobile. Per gli Special Screenings, invece, è stato presentato (con un’unica proiezione, dato che quella per la stampa è stata annullata) Max Rose di Daniel Noah, sul pianista jazz Max Rose, interpretato da Jerry Lewis che oggi ha fatto un piccolo show per i fotografi, con macchine fotografiche, riviste e smorfie. Poi in sala però è sembrato più compreso.
Cannes, le foto di giovedì. Jerry Lewis un po' malinconico e un po' Jerry Lewis, Nicole Kidman, due Dern, e anche oggi tutta un'allegra compagnia di giro (ah, e la solita Sharon Stone).
23.52. La Stampa mostra una foto del vuoto là dove c’era la Torre di Novi. (la foto sembra in realtà venire da Quotidiano.net) 23.27. Un riassunto della serata e delle informazioni essenziali qui.
Terremoto in Emilia, la nuova scossa. Alle 21.20 di stasera, magnitudo 5.1, epicentro a Novi di Modena: nuovi crolli, ma nessun ferito.
Nella serie Sky Original The New Pope, scritta e diretta dal premio Oscar Paolo Sorrentino, John Malkovich è Sir John Brannox, un cardinale aristocratico britannico che sceglie di diventare Giovanni Paolo III. Un nuovo Papa, dunque, diversissimo da quello della precedente serie (Lenny Belardo, interpretato da Jude Law), ma allo stesso modo carismatico e profondamente atipico. È un ruolo che si aggiunge a una lunga lista di persone che John Malkovich è stato nella sua carriera al cinema, in tv e in teatro. Una carriera in cui Malkovich è stato, tra i tanti: un ladruncolo in L’impero del sole, il visconte Sébastien di Valmont in Le relazioni pericolose, un clown in Ombre e nebbia, un americano in viaggio per l’Africa degli anni Quaranta in Il tè nel deserto, un oligarca russo in Billions, uno dei due di Uomini e topi (quello tonto ma fortissimo), il regista di Al di là delle nuvole (diretto da Michelangelo Antonioni), il moschettiere Athos in La maschera di ferro, Carlo VII di Francia in Giovanna D’Arco, Gustav Klimt in Klimt e John “Horatio” Malkovich in Essere John Malkovich.
Essere John Malkovich. È un tipo che si fa certamente notare: dal 10 gennaio sarà Papa nella serie Sky Original di Paolo Sorrentino, nel suo ruolo più famoso è stato se stesso, più o meno.
Il 26 maggio Lenny Kravitz compie 50 anni, e in effetti a pensarci, sembra in circolazione da sempre. Per chi non se le ricorda e per chi le vuole riascoltare, qui ci sono le dieci sue canzoni che Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, scelse per il libro Playlist, la musica è cambiata. Lenny Kravitz (1964, New York City, New York) Lenny Kravitz è una specie di George Michael nero, non si offenda nessuno. Nel senso che è capace di stare contemporaneamente sul fronte della buona musica, delle canzonette da jukebox, e delle riviste di celebrità. Certo, tra la formidabile partenza rock di Kravitz e i coretti dei Wham ci passa un camion in derapata, ma poi lui si è addolcito. Ora fa bei pezzi che si somigliano.
Dieci canzoni di Lenny Kravitz. Da riascoltare oggi che compie 50 anni (cinquanta, sì).
Oggi Google ha inserito sulla propria pagina iniziale un doodle interattivo, che sostituisce il solito logo del motore di ricerca, per far conoscere e celebrare i linguaggi di programmazione per bambini, a circa cinquant’anni dalla loro introduzione. I linguaggi di programmazione per bambini consentono ai più piccoli di imparare con sistemi facili e intuitivi a programmare computer, e a capire come funzionano gli algoritmi e l’inserimento di istruzioni in un’applicazione. Il doodle mostra alcuni dei principî che stanno dietro a questi linguaggi di programmazione: è una sorta di gioco a livelli di crescente difficoltà, all’inizio dei quali bisogna dare una serie di istruzioni a un coniglio per fargli raggiungere una carota posta alla fine dello scenario. La realizzazione del doodle entra nell’ambito delle iniziative per la “Computer Science Education Week” (CSEdWeek), organizzata in tutto il mondo per coinvolgere i bambini nello studio e nell’utilizzo dei linguaggi di programmazione.
I linguaggi di programmazione per bambini. Un doodle interattivo mostra come funzionano: esistono da circa 50 anni e consentono ai bambini di imparare la programmazione dei computer.
Cesare Alemanni ha raccontato su Studio la storia notevole di Sergey Prokudin-Gorsky, il fotografo russo che tra il 1909 e il 1917 attraversò l’Impero russo su permesso dello zar, portandosi dietro un carro a vapore provvisto di una camera oscura e degli speciali permessi di viaggio, e fotografando tutto a colori grazie a una tecnica particolare. Ritrae un uomo anziano seduto a gambe accavallate con la schiena leggermente arcuata, la barba bianca elettrica fino alle spalle, i lucidi stivali neri poco sotto il ginocchio e lo sguardo severo dritto all’obiettivo con al centro la rotondità del naso leggermente a tubero, che verso l’alto sgorga nella fronte sferica e corrugata. È una fotografia formidabile, e in un certo periodo è stata tra le più ammirate di tutta la Russia, per almeno tre ragioni. La prima: è un ritratto di Lev Tolstoj. La seconda: è l’unico ritratto di Lev Tolstoj a colori. La terza: la qualità dei colori è sbalorditiva anche senza aggiungere che la foto è stata realizzata, insieme ad altre, tra il 22 e il 23 maggio 1908. Nel giro di pochi mesi dallo scatto, l’immagine ottenne una popolarità tale («il primo ritratto fotografico a colori nella storia russa ottenuto solo per procedura tecnica senza l’intervento del pennello di un pittore», come specificava la più importante rivista tecnologica moscovita del tempo) che persino Nicola II Romanov, l’ “ultimo Zar” di Russia, chiese di conoscerne il realizzatore. Esattamente nove estati più tardi i bolscevichi della rivoluzione d’Ottobre ne scioglievano i resti nell’acido solforico ma a quel tempo Nicola era ancora il regnante più ricco del mondo e, con un capitale stimato intorno ai 240 miliardi di euro contemporanei, poteva esaudire qualunque richiesta. Sergei Mikhailovich Prokudin-Gorsky, l’autore del ritratto a Tolstoj, ne aveva una sola e tutto sommato modesta paragonata a tanto denaro: un carro a vapore provvisto di una camera oscura e degli speciali permessi di viaggio. Conquistato da quell’uomo, Nicola II gli concesse entrambi senza battere ciglio.
La Russia a colori, cent’anni fa. Le immagini e la storia di Sergey Prokudin-Gorsky, che tra il 1909 e il 1917 girò l'impero dello zar scattando migliaia di foto di qualità sbalorditiva.
Mercoledì 22 giugno la Corte di Cassazione ha confermato una decisione della Corte d’Appello di Roma che aveva dato il permesso di adozione di una bambina di sei anni alla convivente della madre naturale. Nelle motivazioni della sentenza, la numero 12962/16, la Cassazione ha spiegato che l’adozione oggetto del ricorso «non determina in astratto un conflitto di interessi tra il genitore biologico e il minore adottando, ma richiede che l’eventuale conflitto sia accertato in concreto dal giudice», e ha aggiunto che «prescinde da un preesistente stato di abbandono del minore e può essere ammessa sempre che, alla luce di una rigorosa indagine di fatto svolta dal giudice, realizzi effettivamente il preminente interesse del minore». La madre della bambina e la sua compagna si sono sposate in Spagna e due sentenze, di primo e secondo grado, avevano stabilito che la bambina potesse essere adottata dalla compagna della madre naturale. La prima sentenza era arrivata nell’agosto del 2014. La procura di Roma aveva però fatto ricorso contro la decisione della Corte d’Appello, sostenendo che senza una decisione della Cassazione ci fosse il rischio che alcuni tribunali approvassero la “stepchild adoption”, cioè la possibilità che il genitore non biologico adotti il figlio, naturale o adottivo, del partner, e altri no. La decisione della Corte d’Appello riguardo all’adozione della bambina è stata però confermata dalla prima sezione civile della Cassazione, presieduta da Salvatore Di Palma. La sentenza della Cassazione si è basata sulla legge 184 del 1983, che regolamenta le adozioni “in casi particolari”.
La sentenza della Cassazione sulla stepchild adoption. Ha confermato una precedente sentenza della Corte d'Appello di Roma che aveva autorizzato una donna ad adottare la figlia di sua moglie.
Nei mesi scorsi l’attore Alfonso Ribeiro aveva fatto causa alle società produttrici dei videogiochi Fortnite e NBA 2k16 sostenendo che gli avessero copiato senza permesso i movimenti di un ballo che l’attore eseguiva nel telefilm Willy, il principe di Bel-Air. Il ballo è la cosiddetta “Carlton Dance”, che in Fortnite è possibile far eseguire a un personaggio per celebrare l’uccisione di un avversario, e che è presente anche in NBA 2K16. L’attore aveva anche provato a ottenere il copyright sul ballo, ma nel corso della causa fatta da Ribeiro nei confronti di Take-Two Interactive, la casa produttrice di NBA 2K16, l’ufficio che si occupa della registrazione dei brevetti negli Stati Uniti ha respinto la richiesta, sostenendo che si tratti di semplici passi di danza e non di una coreografia vera e propria.
L’attore che faceva Carlton in “Willy, il principe di Bel-Air” non può registrare i diritti della “Carlton Dance”.
Dopo la morte della scrittrice americana Harper Lee, il 19 febbraio scorso, il fumettista Berkeley Breathed – autore della striscia Bloom County per cui vinse il Premio Pulitzer per il fumetto nel 1987 – ha raccontato su Facebook il loro rapporto di amicizia, e condiviso con il New York Times quattro lettere che la scrittrice gli aveva mandato: la prima nel 1994 e altre tre inviate tra gennaio e dicembre 2008. Breathed ha raccontato di aver avuto una corrispondenza con Lee, nota per essere molto riservata, tra il 1994 e il 2008. Breathed aveva scritto a Lee per chiederle di inserire una citazione di Il buio oltre la siepe (il romanzo che Lee pubblicò nel 1960 e per cui vinse in quell’anno il Premio Pulitzer) in una striscia di Outland, spin-off domenicale della serie Bloom County. Il fumettista ha spiegato che l’ambientazione rurale della sua serie più celebre è ispirata a Maycomb, l’immaginaria cittadina in Alabama dove è ambientato Il buio oltre la siepe, e che circa dodici delle sue strisce fanno diretto riferimento al romanzo di Lee.
Le lettere di Harper Lee e Berkeley Breathed. L'autrice di "Il buio oltre la siepe", morta il 19 febbraio, era una fan del pinguino Opus, protagonista di una serie di strisce del fumettista Premio Pulitzer.
Eric Clapton è nato a Ripley, nella contea inglese del Surrey, il 30 marzo 1945: oggi compie 70 anni. Queste sono le dieci canzoni che Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, ha scelto per il suo libro Playlist: c’è quella con la storia molto famosa e molto triste, scritta per la morte del figlio Conor avuto da Lory Del Santo, e c’è quella che segretamente parlava della moglie di George Harrison. Eric Clapton (1945, Ripley, Inghilterra) Rarissimo caso di longevo mito del rock, con tanto di casini e traversie di ogni genere, impersonato da un uomo di reticente eleganza e sobrietà. Comunque: uno dei più grandi chitarristi di tutti i tempi, uno dei Cream, uno degli Yardbirds, uno dei Blind Faith, e uno di almeno altre quattro bands. Ma si convinse anche a cavarsela da solo.
Dieci canzoni di Eric Clapton. Compresa quella con una storia molto famosa e molto triste, da riascoltare oggi che compie 70 anni.
PornHub, uno dei siti più grandi al mondo per guardare video pornografici in streaming, ha pubblicato sul suo blog ufficiale una serie di dati sull’utilizzo del suo portale da parte degli italiani. Dai dati l’Italia risulta essere il settimo paese al mondo per numero di visite a PornHub, con una media di tempo trascorso sul sito di 8 minuti e 19 secondi a ogni visita, circa un minuto sotto la media mondiale di 9 minuti e 16 secondi. Il sito viene visitato soprattutto tra le 3 e le 4 del pomeriggio e il picco di visite si verifica al martedì, mentre il giorno in cui ci sono meno italiani in giro su PornHub è la domenica.
L’Italia su PornHub. Il famoso sito per guardare video porno in streaming ha pubblicato una serie di dati sulle abitudini degli utenti italiani: a che ora ci si collega di più? Da quale regione?.
Alle elezioni europee il Partito Democratico si presenterà in una lista comune assieme al movimento Siamo Europei, fondato dall’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. Nel loro programma, PD e Siamo Europei propongono di rilanciare del ruolo dell’Italia all’interno delle istituzioni europee e lavorare per un’Europa più accogliente, unita e solidale di fronte a chi arriva attraverso il Mediterraneo. Si parla poi di rilancio della crescita attraverso politiche economiche espansive che puntino su grandi investimenti comuni, l’istituzione di un salario minimo comune e di un’indennità europea di disoccupazione: punti in comune con diverse altre liste socialiste e progressiste europee, così come la promozione di politiche per l’occupazione femminile che portino alla chiusura del cosiddetto gender pay gap, cioè il divario di retribuzione tra uomini e donne. Tra le proposte del PD e di Siamo Europei c’è anche rendere diretta l’elezione del presidente della Commissione Europea, per avvicinare le istituzioni ai cittadini. Al momento il presidente viene scelto attraverso il cosiddetto metodo dello Spitzenkandidat, ma la sua nomina deve comunque essere confermata dal Consiglio europeo e approvata dal Parlamento.
Il programma del Partito Democratico per le elezioni europee 2019. Tutte le proposte e le promesse del partito in vista delle elezioni europee del 26 maggio.
È finita giovedì 19 febbraio la settimana della moda di New York, dove molti dei più famosi stilisti hanno mostrato la loro collezione per l’autunno-inverno 2015. Oltre a vedere molti bei vestiti, i fotografi hanno fatto attenzione anche ad alcuni particolari del backstage delle sfilate: ci sono modelle al cellulare durante i lunghi preparativi prima di essere pronte per la passerella, banconi del trucco un po’ confusionari, una modella in sedia a rotelle, tante celebrities – tra cui Beckham, Rihanna e North West, la figlia di Kanye e Kim Kardashian – e delle unghie finte un po’ esagerate. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La moda a New York. Fotografie intorno alle sfilate di questi giorni, oltre alle passerelle: modelle al cellulare, pubblico notevole, unghie finte e un tavolo da sala operatoria.
Anche chi non si interessa di moda potrebbe essere incuriosito da un nuovo personaggio che ha tutte le caratteristiche per diventare protagonista di quel mondo e della cultura pop in generale, come accaduto negli ultimi anni ad Alessandro Michele di Gucci. È Virgil Abloh, nuovo direttore creativo della linea maschile di Louis Vuitton, tra le più consolidate aziende del lusso mondiale. Ha appena presentato la sua prima collezione alla Settimana della moda di Parigi, dove le aziende di moda francesi hanno fatto sfilare, dal 19 al 24 giugno, le collezioni per la primavera/estate 2019. La storia di Abloh è peculiare e riflette gli stravolgimenti nel mondo e nel gusto della moda degli ultimi anni. Nato in Illinois nel 1981 da genitori ghanesi, laureato in Ingegneria civile con una specializzazione in Architettura, non ha una formazione professionale da stilista ma ha imparato i rudimenti dalla mamma, che lavorava come sarta. Nel 2009 entrò a Fendi come stagista e incontrò il rapper Kanye West, che l’anno seguente lo nominò direttore creativo del suo think tank DONDA. Abloh e Kanye hanno collaborato insieme per i 14 anni successivi, Abloh ha aiutato Kanye a costruire la sua immagine ed è il suo uomo di fiducia in tutto quel che ha fatto nel mondo della moda; era in prima fila alla sfilata per Louis Vuitton, che si è conclusa con un abbraccio e il pianto commosso di entrambi.
Cosa si è visto nella moda a Parigi. Si è conclusa la settimana con le sfilate delle collezioni maschili, con nuovi stilisti e vecchie celebrità.
Martin Scorsese dirigerà Leonardo DiCaprio in un film tratto dal libro Killers of the Flower Moon, scritto nel 2017 dal giornalista del New Yorker David Grann. Il film sarà prodotto da Imperative Entertainment, che acquistò i diritti prima ancora che uscisse il libro. La sceneggiatura sarà scritta da Eric Roth, che ha vinto l’Oscar per la sceneggiatura di Forrest Gump. Scorsese – che collaborerà con DiCaprio per la sesta volta – ha detto: «Quando ho letto il libro di Grann, ho subito iniziato a vederlo – le persone, gli ambienti, l’azione – e sapevo che avrei dovuto farne un film». Killers of the Flower Moon è ambientato in Oklahoma negli anni Venti: parla di un gruppo di nativi americani che scoprirono di avere del petrolio nelle loro terre, diventarono ricchi e furono poi uccisi uno a uno. Fu il primo grande caso di cui dovette occuparsi l’FBI, creata da poco.
Martin Scorsese dirigerà Leonardo DiCaprio in un film tratto dal libro “Killers of the Flower Moon”.
Venerdì 12 giugno si è svolta a Roma la cerimonia di consegna dei David di Donatello, i più importanti premi del cinema italiano assegnati ogni anno dall’Accademia del cinema italiano. Il film Anime Nere del regista Francesco Munzi ha vinto 9 premi, tra cui quello per il miglior film, per la migliore regia, per la migliore sceneggiatura e per il miglior produttore. Il film è uscito nel 2014 e racconta la storia di tre fratelli coinvolti nella malavita calabrese. Gli altri film in concorso per i premi principali erano Hungry Hearts di Saverio Costanzo, Il Giovane Favoloso di Mario Martone, Mia Madre di Nanni Moretti e Torneranno i prati di Ermanno Olmi. Margherita Buy ha vinto il premio per la migliore attrice per il film Mia Madre, Elio Germano quello per il migliore attore per il film Il Giovane Favoloso, film che ha vinto anche i premi per le migliori scenografie, costumi, trucco e acconciature. Il premio al miglior regista esordiente è andato a Edoardo Falcone, per il film Se Dio Vuole, mentre Giulia Lazzarini (per Mia Madre) e Carlo Buccirosso (per Noi e la Giulia) hanno vinto il premio come migliori attori non protagonisti. La cerimonia è stata presentata dall’attore Tullio Solenghi. È stato premiato anche il regista americano Quentin Tarantino, che ha ricevuto i premi che aveva vinto in passato e che non aveva mai ritirato per i suoi film Pulp Fiction e Django Unchained. Nel pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si era rivolto in un suo discorso proprio a Tarantino, citando Pulp Fiction con una battuta molto ripresa sui siti di news.
I vincitori dei David di Donatello. Ha sbancato il film “Anime Nere” di Francesco Munzi, alla cerimonia c'era anche Quentin Tarantino.
A Livermore in California, a circa 70 chilometri a est di San Francisco, c’è il National Ignition Facility (NIF), un laboratorio ospitato nel Livermore National Laboratory per effettuare esperimenti legati alla fusione nucleare. Nel centro i ricercatori lavorano da alcuni anni a un ambizioso progetto: realizzare un sistema per creare fusioni nucleari in grado di mantenersi autonomamente dal punto di vista energetico, come avviene nelle stelle. A ottobre del 2013 il laboratorio ha annunciato di aver realizzato un dispositivo che ha prodotto più energia di quanta fosse stata applicata per avviarlo. La notizia ha fatto molto discutere e per ora è solo un piccolo passo verso il progetto più ambizioso di soddisfare il criterio di Lawson, che prevede un insieme di parametri che consentano a un reattore a fusione di produrre più energia di quanta ne assorbe (cosa che avrebbe enormi implicazioni). Come spiegano sull’Atlantic, che ha pubblicato una serie di fotografie alle quali ci siamo ispirati per questo articolo, la parte più importante del NIF è una camera sferica grande quanto una casa nella quale vengono attivati 192 laser, indirizzati verso un obiettivo minuscolo. Nel recente esperimento di ottobre, un raggio di luce con energia pari a 2 megajoule (la quantità di energia che consumano 20mila lampadine da 100 watt in un secondo) è stato indirizzato verso una sfera costituita da deuterio e trizio. La sfera ha restituito un’alta quantità di energia, cosa che fa ben sperare per i prossimi sviluppi legati alla fusione nucleare.
La fabbrica delle stelle. Le foto del National Ignition Facility, l'enorme laboratorio sferico in California usato per studiare e provare a realizzare la fusione nucleare.
Anche quest’anno come ogni anno da molti anni la maggior parte dei romanzi della cinquina del Premio Strega è molto autobiografica. A parte i romanzi di Nucci e Marasco, che non sono favoriti, quelli di Cognetti, Ciabatti e Rollo raccontano vicende e personaggi per cui è impossibile stabilire il confine tra ciò che è inventato e ciò che è stato effettivamente vissuto. L’autobiografia è preponderante anche nella lista dei vincitori degli ultimi anni.
In Italia tutti scrivono di sé. Non è un fenomeno solo italiano, ma i "memoir" e le autobiografie sono sempre di più, come mostra anche il Premio Strega.
Event Horizon Telescope (EHT), un consorzio internazionale tra più radiotelescopi, è riuscito per la prima volta a osservare direttamente l’”ombra” del buco nero supermassiccio che si trova al centro della galassia M87 (Virgo A), a 55 milioni di anni luce da noi. L’annuncio è stato fatto oggi dal team di ricerca di EHT, che ha inoltre mostrato un’immagine del buco nero, la prima a essere realizzata nella storia dello studio di queste misteriose regioni dello Spazio. Lo storico risultato consentirà di comprendere meglio le caratteristiche dei buchi neri, per confermare o smentire alcune parti della teoria della relatività di Einstein e della meccanica quantistica. Se vi sta già girando la testa, fate un bel respiro e partiamo con calma, dall’inizio. Che cos’è un buco nero Immaginate un cannone che spara una palla verso l’alto, perfettamente perpendicolare al suolo. Che cosa succede? La palla raggiunge una certa quota poi, a causa della gravità, torna indietro. Se però il cannone riesce a sparare la palla con la giusta velocità, questa può vincere la forza di gravità e può continuare ad allontanarsi dalla Terra senza tornare indietro. Per farlo ha raggiunto la cosiddetta “velocità di fuga”. Ma cosa accadrebbe se collocassimo il cannone su un corpo diverso dalla Terra, con una massa enorme, talmente grande da rendere gravitazionalmente impossibile la fuga della palla?
La prima immagine di un buco nero. Siamo riusciti a osservarne uno per la prima volta, ed è un risultato storico: servirà per capire come sono fatti gli oggetti più misteriosi dell'Universo.
Per la sua sezione “Smarter Living”, nella quale dà consigli su vari aspetti pratici della vita quotidiana, il New York Times ha raccolto una lista di istruzioni su come gestire quella che per molti è una paranoia, ma che almeno negli Stati Uniti è una questione piuttosto sentita: l’organizzazione in caso di un’emergenza, che sia un uragano, un terremoto, un’alluvione o un attentato terroristico. Parlando con diversi esperti, e riportando i consigli dell’agenzia federale statunitense che si occupa delle emergenze (FEMA), ne è uscita una lista piuttosto completa di cose fondamentali da avere con sé nel caso si debba passare qualche giorno in un bosco, o in un bunker, o comunque in un posto isolato e senza alcun tipo di infrastruttura o comodità. Molti dei consigli valgono anche per chi ama fare escursioni di più giorni in montagna, per esempio. Lo sapete che si può rendere potabile l’acqua con la candeggina (in situazioni di emergenza, certo)? E che un filtro per bere dai torrenti o dai laghi non costa molto? E anche: avere nello zaino una coperta isotermica è sempre una buona cosa.
Cosa portarsi dietro in caso di emergenza. Consigli del New York Times su come prepararsi la borsa per situazioni estreme, che siano un terremoto o un attentato terroristico.
Dal 1949 al 1966 in Italia ci fu un settimanale di politica, economia e cultura di orientamento liberale che si chiamava Il Mondo: lo dirigeva Mario Pannunzio, uno dei fondatori del Partito Radicale, e ci scrivevano, tra gli altri, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia ed Eugenio Scalfari. Qualcuno l’avrà presente per la sua seconda versione, pubblicata dal 1969 al 2014 e dedicata soprattutto all’economia, ma Il Mondo di Pannunzio era un’altra cosa. Oltre che per i suoi autori, la rivista si distingueva anche per le fotografie: erano di grande formato e pensate per essere guardate indipendentemente dai testi, non solo illustrarli; per avere un loro valore narrativo, sia per i soggetti che per il punto di vista. Insomma, non erano come la maggior parte delle foto che ci sono oggi sulle riviste. Il principale dei fotografi del Mondo era Paolo Di Paolo, che quando la rivista chiuse smise di fare il fotografo e che per questo oggi non è molto conosciuto. Di recente però sua figlia lo ha convinto a esporre una parte delle 250mila fotografie che scattò in quegli anni: fino al 30 giugno si possono vedere al MAXXI a Roma, nella mostra Paolo Di Paolo. Mondo perduto, sponsorizzata dalla azienda di moda Gucci.
L’Italia nelle foto di Paolo Di Paolo. Bellissime, pubblicate sul "Mondo" tra gli anni Cinquanta e Sessanta e mai più circolate: potete vederle qui oppure fino al 30 giugno al MAXXI a Roma.
È statisticamente probabile che tra i destinatari di un regalo dell’ultimo minuto – fidanzate del cugino, cognati della cognata, genitori del consuocero, pronipoti che si ignorava di avere – ce ne sia qualcuno che va a correre, o almeno a camminare. Negli ultimi anni l’utilizzo delle gambe per muoversi e tenersi in forma si è diffuso al punto che davanti a ogni semaforo rosso c’è sempre qualcuno in tutina di lycra e auricolari che corre da fermo per non perdere il passo in attesa del verde. Distinguere chi cammina per spostarsi da chi lo fa per piacere è più difficile, ma sono tanti quelli che vanno al lavoro a piedi, se non altro per controllare ogni sera sul telefonino quanti chilometri hanno percorso quel giorno. Passeggiare è un’attività che fa bene, pressoché universale e ideologicamente neutra, che permette al cervello di pensare. A regalarli, quasi sempre si fa bella figura. Nella lista sei sono per chi va di corsa, altri quattro per chi è in cammino. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Libri per gente che corre o cammina. Regali all'ultimo minuto per appassionati di jogging o di passeggiate, da Zátopek ai Tarahumara, da Marco Olmo a Paolo Poli.
Il genetista Edoardo Boncinelli ha raccontato sulla Stampa perché la nostra testa è tonda e senza un muso importante, rispetto a quella di altri animali a noi più prossimi, come i primati. La forma del nostro cranio è il frutto di una serie di progressive evoluzioni, quasi sempre vantaggiose. Di tutti gli animali di una certa dimensione noi siamo quelli con la testa più rotonda. Per diversi motivi. Alcuni ovvi, altri meno. Per prima cosa si osserva in noi la riduzione del «muso», che perde terreno rispetto alla vera e propria scatola cranica, arrotondata per natura. Il muso serve per masticare, oltre che per aggredire a morsi e raggiungere e staccare il cibo, e ha una primaria funzione olfattiva. Non è che per noi la funzione nutritiva abbia perso valore, ma è stata ridimensionata e i suoi correlati anatomici profondamente riprogettati. Anche grazie all’uso delle braccia e delle mani e alla stazione eretta, il cui sviluppo incide così indirettamente sulla geometria del cranio.
I vantaggi della testa tonda. Il genetista Edoardo Boncinelli spiega perché la cosa più esposta e in vista del nostro corpo è fatta così e come si distingue da quella di tutti gli altri animali.
Riguardo i recenti scontri al centro di accoglienza per rifugiati di Tor Sapienza, a Roma, da alcuni giorni sta circolando con una certa diffusione sui social network una parte di un servizio mostrato durante la scorsa puntata di Piazzapulita su La7, andata in onda lunedì 17. Nel video vengono mostrati alcuni scontri, prima verbali e poi fisici, tra alcuni residenti e i migranti ospiti del centro di accoglienza in via Giorgio Morandi, gestito da una cooperativa sociale. A un certo punto del video, uno dei residenti intervistati dice: «Non sono io razzista, sono loro che sono negri». Un altro minaccia di morte gli immigrati dicendo che gli taglierà la gola; mentre un immigrato dice che gli italiani sono «razzisti di merda». Nei dintorni del centro di accoglienza di Tor Sapienza ci sono stati scontri con diversi feriti, e numerose proteste, nel corso delle ultime settimane: diversi agenti di polizia in tenuta antisommossa sono stati impiegati per sorvegliare l’ingresso del centro, per impedire nuovi tentativi di assalto. 24 minorenni del centro sono stati trasferiti. Il servizio completo, di Francesca Mannocchi, dura circa 15 minuti: la parte che sta circolando in queste ore comincia dal minuto 7:25.
Il video di Piazzapulita sugli scontri a Tor Sapienza. Sta circolando molto un video che mostra scontri verbali e fisici tra i residenti del quartiere e i migranti del centro di accoglienza.
I giornali di oggi aprono quasi tutti allo stesso modo. “Stragi, il pentito riconosce uno 007”, scrive il Corriere della Sera. “Uno 007 nell’agguato a Borsellino” è il titolo di apertura di Repubblica. Il Messaggero invece “Borsellino, accuse a uno 007”. E via dicendo. La storia è quella dell’ex mafioso Gaspare Spatuzza e delle sue presunte rivelazioni riguardo la strage del 19 luglio 1992, quando un’esplosione in via D’Amelio, a Palermo, uccise il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta. Storia che comincia quindi molto lontano e il cui ultimo episodio è descritto dai quotidiani in maniera molto approssimativa, complice forse l’esigenza di sintesi richiesta dai titoli. Cominciamo dall’inizio, quindi. La strage di via d’Amelio Paolo Borsellino muore a causa dell’esplosione di una FIAT 126 contenente cento chilogrammi di esplosivo. La giustizia italiana celebra tre processi diversi per individuare esecutori e mandanti dell’attentato. Il primo processo ha portato alla condanna all’ergastolo di tre mafiosi, Orofino, Scotto e Profeta, esecutori della strage. Li accusa il pentito Vincenzo Scarantino, la cui testimonianza risulta fondamentale, insieme a quella di Salvatore Candura. Nel 1997 comincia il secondo processo, per individuare i mandanti: sette mafiosi vengono condannati all’ergastolo, tra cui Totò Riina. Poi c’è un terzo stralcio, partito pochi mesi dopo il secondo, riguardo altri mafiosi responsabili a vario titolo dell’attentato. Nel 1998 però Scarantino ritratta tutto. Nel 2007 la procura di Caltanissetta, titolare dell’inchiesta, la riapre: principalmente per scoprire – come testimonianze vaghe e non confermate lascerebbero intendere – se apparati dello stato deviati abbiano avuto un ruolo nella strage. I sospetti si intrecciano a quelli, simili, riguardo la strage di Capaci, nella quale morì il giudice Giovanni Falcone, e nel tentato attentato dell’Addaura, sempre ai danni di Falcone.
La storia di Spatuzza e dell’attentato a Borsellino. Piccola guida per capire gli ultimi sviluppi e diffidarne.
Il governo dell’Indonesia ha segnalato la presenza di maiali affetti da peste suina africana nella parte settentrionale dell’isola di Sumatra, dopo che l’epidemia ha causato enormi danni agli allevamenti, a cominciare dalla Cina dove gli esperti ritengono che non sia ancora contenuta e che potrebbe causare la morte di numerosi altri maiali. L’epidemia in corso ha reso necessario l’abbattimento di milioni di suini in Asia, con diversi paesi della zona che hanno assunto misure piuttosto drastiche (compreso l’uso di cecchini e droni) per evitare che i maiali infetti raggiungano le aree dei loro allevamenti. Il ministero dell’Agricoltura indonesiano ha stimato che finora almeno 30mila maiali siano morti nella provincia di Sumatra Settentrionale, e il sospetto è che la maggior parte di loro fosse infetta dall’ASFV, il virus che causa la malattia. Il dato è ritenuto preoccupante, perché potrebbe indicare un più alto rischio di diffusione della peste suina africana in altre parti del paese. Il governo indonesiano è al lavoro per contenere l’epidemia, ma ci sono dubbi circa l’efficacia degli interventi promessi per farlo. Proprio la scarsa organizzazione e alcune inadempienze da parte delle amministrazioni locali sono state tra le principali cause della diffusione della malattia in Cina, dove sono stati abbattuti milioni di maiali.
La peste suina africana ha raggiunto l’Indonesia. Portando nuove preoccupazioni sulla diffusione della malattia, che ha già causato l'abbattimento di milioni di maiali nel Sudest asiatico.
Nelle prossime settimane il comune di Napoli rischia di dover dichiarare il dissesto finanziario, perché a causa dei debiti accumulati in passato non è più in grado di far fronte alle spese correnti. Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ha detto che cercherà di evitare questa possibilità. «Posso rassicurare tutti che Napoli non andrà in dissesto», ha detto giovedì. Oggi però il presidente dell’ANM, la società che si occupa di trasporto pubblico nel comune di Napoli, ha annunciato le sue dimissioni perché, ha scritto, «in assenza di nuove risorse sarà di difficile realizzazione il riequilibrio finanziario dell’azienda». Il dissesto si è avvicinato dopo che mercoledì la Corte dei Conti ha respinto un ricorso con cui il comune di Napoli si era appellato contro una decisione della Corte dei conti regionale, che contestava irregolarità contabili per il 2014 e il 2016. Secondo la Corte regionale il comune in due occasioni aveva sforato il patto di stabilità, cioè il regolamento che impone ai comuni di mantenere un rigido equilibrio finanziario. Il comune di Napoli ha fatto appello contro la decisione. La Corte dei conti ha accolto il ricorso per quanto riguarda il 2014 ma lo ha respinto per il 2016. Una delle sanzioni previste per gli enti locali che sforano il patto è il taglio dei trasferimenti statali in quantità pari allo sforamento del patto. La conseguenza principale per Napoli sarebbe la dichiarazione di dissesto finanziario.
Napoli rischia il dissesto finanziario. La città non è più in grado di pagare i debiti ereditati dal passato: ora probabilmente dovrà intervenire lo Stato.
Lunedì 19 aprile per la prima volta nella storia un elicottero costruito sulla Terra ha volato su un altro pianeta. Lo storico risultato è stato raggiunto da Ingenuity, il piccolo drone della NASA che due mesi fa aveva raggiunto Marte in compagnia del più ingombrante robot automatico (rover) Perseverance. Il volo sperimentale è stato un successo e consentirà nei prossimi mesi di esplorare meglio il pianeta, osservandolo e fotografandolo dall’alto. Ingenuity significa “ingegno” in inglese e in effetti i ricercatori e gli ingegneri della NASA ne hanno utilizzato parecchio per progettarlo, considerato che il loro mini elicottero era sviluppato per volare su un pianeta dove l’atmosfera è quasi 100 volte più rarefatta di quella terrestre, senza contare la gravità pari al 40 per cento della nostra. Consapevoli delle difficoltà, i progettisti sapevano che l’esperimento sarebbe potuto fallire al primo tentativo: Ingenuity avrebbe dovuto fare tutto da solo, a circa 290 milioni di chilometri da noi (l’attuale distanza tra Terra e Marte).
Il primo volo a elica su un altro pianeta. Ingenuity, il piccolo elicottero della NASA, ha sorvolato per qualche secondo Marte: non era mai successo prima nella storia.
È morto a 92 anni Mario Bortolato, disegnatore meglio conosciuto con lo pseudonimo Bort. Bortolato era stato per anni uno dei disegnatori delle vignette della Settimana enigmistica, per cui aveva curato, a partire dagli anni Sessanta, la rubrica Le ultime parole famose. Bortolato era nato a Salzano, in provincia di Venezia, ma aveva vissuto gran parte della sua vita ad Alessandria. Iniziò la sua carriera realizzando disegni per i per i periodici satirici Guerin Meschino e Marc’Aurelio, e in seguito collaborò anche con Epoca, L’Europeo, Grazia, Famiglia cristiana e Le Ore. dal sito Fumettologica.it
È morto Bort, il disegnatore della rubrica “Le ultime parole famose” della Settimana Enigmistica.
Dal 2013 il comune di Napoli si trova nella cosiddetta condizione di pre-dissesto, una situazione che i comuni in crisi finanziaria strutturale possono mettere in atto per evitare di arrivare al dissesto finanziario vero e proprio, cioè al fallimento. Sui giornali circolano da tempo notizie che hanno a che fare con Napoli e con un emendamento presente nel cosiddetto “decreto Milleproroghe” che i giornali hanno definito “salva Napoli”: secondo qualcuno è stato pensato proprio per le sue esigenze finanziarie. La situazione di Napoli Napoli è stato il primo grande comune d’Italia a dichiarare fallimento, nel 1993. Il contesto, allora, era quello di Tangentopoli: i bilanci del comune erano considerati “fasulli”, il passivo superava i duemila miliardi di lire e i mutui contratti dal comune non avevano copertura. In mezzo a una situazione politica altrettanto complicata, arrivarono dunque tre commissari governativi che imposero una rigidissima manovra di rientro.
Le finanze di Napoli. Da tempo si parla del rischio che il comune vada in dissesto, e nel decreto Milleproroghe è stato approvato un emendamento "salva Napoli": ma salva davvero qualcosa?.
La senatrice Gelsomina Silvia Vono ha annunciato di aver lasciato il Movimento 5 Stelle per entrare in Italia Viva, il nuovo partito fondato dall’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Vono ha quindi aderito al nuovo gruppo del Senato PSI-Italia Viva, che ora conta in tutto 16 parlamentari (il gruppo ne ha altri 26 alla Camera). Vono era stata eletta in Senato per la prima volta nel 2018, nel collegio uninominale di Catanzaro – Vibo Valentia, e ha spiegato così la sua scelta: «Ho preso una decisione importante, difficile e sofferta ma improcrastinabile che però mi dà finalmente la possibilità di ragionare in termini democratici. Mi sono messa più volte in discussione in questi mesi di legislatura e ho messo in discussione tanti principi che forse qualcuno si illude ancora di avere come guida ma, appunto, è solo una fragile illusione […] Perché Matteo Renzi? Ha dimostrato coraggio, lungimiranza e determinazione. Se ha sbagliato qualcosa nel suo percorso precedente, ne ha fatto tesoro, sapendo farsi da parte, rispettando l’impegno preso con gli italiani. Ha continuato a lavorare con intelligenza e in piena libertà e onestà intellettuale, ha scelto di esporsi coraggiosamente, un’altra volta, per l’Italia. Con senso del dovere per il Paese e per il bene comune, onestà intellettuale per il rispetto verso i cittadini, con coraggio e responsabilità anche quando tutto il sistema ti consiglierebbe, proprio perché sistema, di agire in modo diverso».
La senatrice Silvia Vono ha lasciato il M5S ed è entrata in Italia Viva.
Lo zoo Buin di Santiago, uno degli zoo più grandi del Cile, sta avendo una serie di difficoltà economiche legate alle chiusure per le restrizioni per il coronavirus: da poco ha avviato una campagna per raccogliere fondi per i suoi animali, tra cui un lemure, un panda minore, un alligatore, una giraffa e due leoni che trovate in questa raccolta. C’è anche una buona rappresentanza di cani, tra quelli da concorso in gara al Westminster Kennel Club Dog Show, quelli fotografati dietro la finestra di casa e quelli addestrati a riconoscere il coronavirus. Per passare a esemplari più esotici bisogna saltare al gonger, un pesce anguilliforme, e a un presbite dalla cresta, cioè una scimmia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un po' di ospiti da uno zoo di Santiago e cani da concorso, tra gli animali fotogenici della settimana.
La nave Gregoretti della Guardia costiera, che ha a bordo 131 migranti soccorsi nei giorni scorsi nel Mediterraneo centrale, è stata fatta ormeggiare nella notte tra sabato e domenica al molo NATO di Augusta, in provincia di Siracusa (Sicilia), ha scritto Adnkronos; i migranti, almeno per ora, non sono stati fatti scendere, ad eccezione di una donna all’ottavo mese di gravidanza insieme al marito e ai due figli piccoli. Della Gregoretti si era iniziato a parlare venerdì, quando il ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini aveva fatto sapere che ai migranti a bordo della nave della Guardia costiera non sarebbe stata data l’autorizzazione a sbarcare fino a che qualche paese europeo non avrebbe accettato di farsi carico della loro richiesta di protezione. La Commissione Europea aveva detto di essere stata contattata dal governo italiano e si era detta disponibile a consultare gli stati membri per redistribuire i migranti su base volontaria, come già fatto in numerose occasioni in passato.
La nave “Gregoretti” della Guardia costiera è stata fatta ormeggiare ad Augusta (Siracusa), ma i migranti a bordo non sono ancora stati fatti scendere.
Instagram ha annunciato due nuovi strumenti che secondo i suoi responsabili aiuteranno a ridurre i casi di bullismo sulla sua applicazione. Il primo impiega sistemi di intelligenza artificiale per analizzare i testi dei commenti, facendo comparire – nel caso di contenuti offensivi – un avviso che chiede a chi sta commentando se sia sicuro di voler davvero pubblicare qualcosa del genere e con quel tono. Il secondo dà invece la possibilità di limitare le attività di una persona sul proprio account, facendo in modo che i commenti che scrive siano visibili solamente a chi lo ha limitato, e non a tutti gli altri suoi follower. Il sistema è simile al “Silenzia” di Twitter, uno degli strumenti che più hanno funzionato sul social network per ridurre scontri verbali e litigiosità tra i profili (almeno relativamente). I due strumenti annunciati da Instagram saranno progressivamente resi disponibili a tutti gli utenti e rientrano nelle iniziative che l’app porta avanti da anni, proprio per ridurre i casi di bullismo online.
Instagram ha aggiunto due nuovi strumenti per contrastare il bullismo.
La sessantasettesima Fiera del Libro di Francoforte – Francoforte sul Meno, non sull’Oder che è una città più piccola sul confine polacco – è iniziata mercoledì 14 e finirà domenica 18 ottobre. Per i primi tre giorni la Buchmesse – in tedesco si chiama così – sarà frequentata soltanto dagli operatori del settore, quindi da editori, agenti, responsabili dei diritti, scout, giornalisti (9.300) e bloggers (1.400, secondo la Fiera) oltre a qualche sparuto traduttore e scrittore. Come ogni anno il pubblico potrà entrare solo nel fine settimana. Nel 2014 le presenze sono state 269.534: 167.654 operatori e 101.880 visitatori. Per il 2015 i comunicati ufficiali annunciano 7200 espositori per 104 Paesi. Al pubblico il biglietto costa 18 euro (26 per l’intero weekend), ma per gli operatori è molto più caro, anche se varia a seconda della tipologia e se è stato acquistato online e in anticipo, o direttamente alla fiera. In compenso gli operatori possono entrare dalle 8 del mattino e trattenersi fino alle 8 di sera, mentre per il pubblico l’ingresso è alle 9 e l’uscita alle 18:30. Ogni anno c’è un ospite d’onore (quest’anno è l’Indonesia) e un tema (quest’anno è “Esplorare i confini”). Nell’app ufficiale, che si può scaricare gratis, ci sono le mappe per orientarsi (la Fiera è grandissima: qualche anno fa erano 171.790 metri quadrati), gli eventi (4 mila secondo la fiera) e i tuoi contatti di LinkedIn che eventualmente si aggirino nelle vicinanze.
Cosa succede alla Fiera del libro di Francoforte. Guida per chi ci va per la prima volta, per chi vuole fare come se ci fosse stato e per chi alla fine legge i libri.
Business of Fashion (BOF), uno dei più autorevoli siti online dedicati alla moda, racconta i frequenti meccanismi di lobbying del mondo della moda statunitense, cioè i tentativi di influenzare il potere politico e amministrativo per difendere e promuovere i propri interessi. Com’è facile immaginare, stabilire con esattezza le pressioni delle lobby della moda è piuttosto complicato, vista la discrezione con cui le aziende affrontano l’argomento; BOF ha raccolto alcuni esempi per darne un’idea. In questi ultimi mesi le lobby si sono concentrate attorno al Trans Pacific Partnership (TPP), un grande trattato internazionale sul commercio che coinvolge 12 paesi affacciati sull’Oceano Pacifico: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore, Vietnam e soprattutto Stati Uniti. Il TPP prevede la cancellazione o la riduzione di alcune tasse che alcuni paesi applicano alle merci provenienti da altri: al momento l’accordo è stato solo annunciato, non è stato ancora firmato e non se ne conoscono i dettagli in termini di numeri e prodotti.
Come funzionano le lobby della moda. Non sono radicate come quelle farmaceutiche ma ogni anno investono comunque parecchi milioni di euro per promuovere i proprio interessi.
Nella notte tra martedì e mercoledì, dopo 11 ore di riunione a Bruxelles, i ministri delle Finanze dei paesi che hanno l’euro come moneta hanno deciso di alleggerire il debito della Grecia, per la prima volta dal 2012. «Si tratta di un grande passo avanti», ha detto Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo. We achieved a major breakthrough on #Greece which enables us to enter a new phase in the Greek financial assistance programme #eurogroup
Il debito della Grecia sarà alleggerito. Lo ha deciso l'Eurogruppo questa notte: era la cosa che la Germania non voleva assolutamente fare.
Bruno Rota ha detto di essersi dimesso da direttore generale di ATAC il 21 luglio con una lettera mandata all’azienda in cui spiegava le sue intenzioni. Le dimissioni, scrive ANSA, sono state accettate oggi dalla società, dopo che negli ultimi giorni si era parlato molto delle dure dichiarazioni di Rota sulle difficili condizioni di Atac: dichiarazioni che erano state molto criticate dall’amministratore unico della società Manuel Fantasia.
Bruno Rota ha detto di essersi dimesso da direttore generale di ATAC.
Il consiglio di amministrazione della FIAT ha fatto sapere che il gruppo nato dopo l’acquisizione di Chrysler sarà “Fiat Chrysler Automobiles”: sarà quotato in borsa a New York e Milano, avrà sede legale in Olanda e anche un nuovo logo (disegnato da RobilantAssociati). Si chiamerà Fiat Chrysler Automobiles (Fca) il nuovo gruppo nato dall’unione della casa torinese e di quella di Detroit. Avrà sede legale in Olanda, la residenza a fini fiscali nel Regno Unito e sarà quotata a New York, oltre che a Milano, entro la fine dell’anno. Il consiglio di amministrazione del Lingotto ha preso la decisione ufficiale, che ricalca quanto ricostruito nei giorni scorsi da Repubblica e poi confermato dalle indicazioni provenienti dagli Stati Uniti. Oggi il board ha anche approvato i risultati economici per il 2013, che hanno deluso il mercato, e annunciato le stime dell’anno in corso.
Il nuovo logo del gruppo FIAT. Il gruppo nato dopo l'acquisizione di Chrysler si chiamerà "Fiat Chrysler Automobiles": sarà quotato a New York e Milano, avrà sede legale in Olanda e un nuovo logo.
Alle 15 di giovedì 24 gennaio 2008, Romano Prodi si presentò al Senato per un voto di fiducia al suo governo, in carica da poco più di un anno e mezzo. Il giorno prima aveva ottenuto la fiducia della Camera, dove beneficiava ancora di un’ampia maggioranza grazie al premio attribuito alla coalizione con più voti dalla legge elettorale approvata nel 2005 dal centrodestra, il famoso Porcellum con cui si voterà alle prossime elezioni politiche. Il problema, però, era al Senato: la minuscola maggioranza di soli due senatori uscita dalle elezioni del 2006 (grazie al voto degli italiani all’estero, altra novità introdotta dal precedente governo Berlusconi) era stata rafforzata dal sostegno di alcuni senatori a vita, e la fiducia iniziale era stata approvata con 165 voti a 155. Ma dal settembre 2006, quando il senatore Sergio De Gregorio – giornalista campano dalla traiettoria politica piuttosto varia, iniziata con Forza Italia nel 1994 – aveva annunciato la sua uscita dall’Italia dei Valori, la maggioranza di governo al Senato non esisteva più. Da allora il governo si era trascinato per più di un anno con il sostegno decisivo dei senatori a vita sulle votazioni più importanti.
L’ultimo governo di centrosinistra. Fece una brutta fine cinque anni fa, al Senato, durante una tremenda seduta che è meglio non dimenticare, anche se ne verrebbe la voglia.
Dopo la conferma da parte della corte di Cassazione della condanna a Silvio Berlsusconi a quattro anni di reclusione per frode fiscale nel processo Mediaset, alcuni esponenti del PdL hanno ribadito di voler approvare una riforma della giustizia, necessità condivisa anche dal Partito Democratico (sulla sostanza, invece, ci sono molte differenze). Per questo motivo il PdL ha detto di voler sostenere e firmare i quesiti referendari depositati dai Radicali sulla giustizia. I quesiti però sono in tutto dodici e riguardano anche altri temi relativi ai diritti civili per gli immigrati, all’abolizione del finanziamento pubblico e quella dell’ergastolo. I primi sei quesiti referendari sono stati depositati dai Radicali presso la Corte Costituzionale il 10 aprile scorso dal segretario Mario Staderini, e sono sostenuti dal Comitato Cambiamo Noi. Questi sei quesiti riguardano:
I 12 referendum dei Radicali. Alcuni riguardano la giustizia, altri i diritti civili: le firme si possono raccogliere fino a settembre, il PdL ha detto che ne sosterrà alcuni.
Ieri sera è finito Festival di Sanremo, arrivato alla sua 68esima edizione: hanno vinto Fabrizio Moro ed Ermal Meta con la canzone “Non mi avete fatto niente”: parla di terrorismo e se ne era parlato perché simile a un’altra (ma senza che violasse il regolamento). Al secondo posto è arrivato Lo Stato Sociale e al terzo Annalisa. E se vi interessa anche sapere chi è arrivato tredicesimo, qui c’è la classifica completa (Renzo Rubino, comunque). È stata una serata in linea con le altre, con molta musica e poco spazio per altro: più o meno a metà della gara la scena è stata rubata, come si dice in questi casi, da un bel monologo di Pierfrancesco Favino sui migranti e gli stranieri. Claudio Baglioni ha cantato di nuovo moltissimo, e con ospiti come Francesco Renga e Max Pezzali. Ieri infine c’era anche Laura Pausini, che nei giorni scorsi aveva rinviato la sua partecipazione perché non stava bene. Alla faccia del freddo ha cantato una delle sue canzoni più famose fuori dal teatro Ariston, assieme a centinaia di fan.
Cos’è successo alla finale di Sanremo. Le cose da sapere, per chi non c'era: il bel monologo di Favino, Laura Pausini che canta fuori dall'Ariston e i vincitori, naturalmente.
Il 14 agosto è uscito negli Stati Uniti Straight Outta Compton, un film diretto dal regista F. Gary Gray (quello di The Italian Job) che racconta la storia – nascita, ascesa, discesa e scioglimento – dei N.W.A., un importante gruppo rap di fine anni Ottanta e inizio anni Novanta. Il film uscirà in Italia a ottobre e nell’ultimo weekend se n’è molto parlato negli Stati Uniti: è costato 26 milioni di euro e solo nei suoi primi giorni nei cinema ne ha incassati circa il doppio. Il film è stato il più visto del weekend negli Stati Uniti e in pochi avevano previsto che questo sarebbe successo, anche perché Straight Outta Compton – ricco di immagini e dialoghi violenti – è stato vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da un adulto (una restrizione che di solito impedisce grandissimi successi). Oltre al grande successo di pubblico, Straight Outta Compton è stato apprezzato anche da parte della critica cinematografica. Il sito IMDB, che fa una media tra le recensioni dei critici professionisti, da al film una valutazione di 72 su 100; i normali utenti gli hanno dato in media 8,4 su 10. Su Rotten Tomatoes, sito famoso per premiare i film di qualità più che i blockbuster, Straight Outta Compton ha una valutazione media di 89 su 100. Si dice addirittura che il film ambisca a ricevere alcune importanti nomination per gli Oscar.
Cos’è “Straight Outta Compton”. È un film che sta andando benissimo negli Stati Uniti – racconta la storia del gruppo gangsta rap N.W.A. – e anche un meme in cui forse vi siete imbattuti.
Dal 24 ottobre al 10 novembre si svolge – lungo la spettacolare passeggiata sul mare di Sydney che va da Bondi Beach a Tamarama Beach – la diciassettesima edizione di Sculpture by the sea, la più grande esposizione d’arte all’aperto del mondo. Ogni anno questi due chilometri di costa si trasformano in una grande galleria d’arte contemporanea ad accesso libero, ospitando più di cento artisti da ogni parte del mondo con le loro opere temporanee visitate da decine di migliaia di visitatori (qui nomi e provenienza di tutti gli artisti della Sculpture by the sea). La rassegna di scultura sulla spiaggia è iniziata nel 1996 a Bondi Beach, e nel 2005 un evento simile e legato all’originale è stato organizzato a Cottesloe Beach nell’Australia Occidentale. Nel 2009 si è tenuta la prima edizione della manifestazione fuori dall’Australia, organizzata dalla città danese di Aarhus. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le sculture in spiaggia a Sydney. Le foto della più grande esposizione d'arte all'aperto del mondo, lungo due spettacolari chilometri di costa.
Nei giorni scorsi ha conosciuto una ripresa la discussione sul presente e il futuro dell’università italiana, e quella sulla proposta del Partito Democratico di anticipare l’età della pensione per i professori a 65 anni. Ci è tornato con un articolo il Corriere della Sera, e l’economista Francesco Giavazzi si diceva d’accordo, mentre oggi sul Foglio Francesco Forte la contesta e propone un piano alternativo. Invece è possibile mantenere la attuale normativa sul pensionamento a 70 anni, stabilendo che i concorsi si facciano tre anni prima delle vacanze. Se si stabilisce che chi ha avuto l’idoneità in un concorso può essere chiamato per cinque anni dopo che l’ha avuta, e che l’università che lo richiede lo può “prenotare” con un anno di anticipo, si risolvono i quattro quinti del problema giavazziano, senza sconvolgere l’attuale ordinamento sulle età pensionabili. E si attua una soluzione più efficiente.
Il fallimento dell’università. Il '68 non c'entra, scrive lo storico Guido Crainz su Repubblica: e il 2010 non migliorerà le cose.
È cominciato a Roma il primo processo legato all’inchiesta giudiziaria conosciuta come “Mondo di mezzo” o “Mafia Capitale”, che lo scorso dicembre aveva portato all’arresto di decine di persone in Sicilia, in Abruzzo ma soprattutto nel Lazio. Alle 11 è iniziata l’udienza preliminare per il giudizio abbreviato dell’ex direttore generale dell’AMA, Giovanni Fiscon, e di altri quattro imputati: l’istanza è stata respinta per Fiscon e accolta per le altre quattro persone coinvolte. Giovanni Fiscon sarà quindi imputato a partire dal 5 novembre prossimo nell’ambito del processo in cui compariranno altri 40 imputati. AMA è l’azienda municipalizzata che a Roma si occupa di gestione dei rifiuti. Il rito abbreviato è stato invece accolto per Emanuela Salvatori, ex responsabile del coordinamento amministrativo per l’attuazione del Piano nomadi del comune di Roma; Emilio Gammuto, collaboratore di Salvatore Buzzi, una delle persone al centro dell’inchiesta; Raffaele Bracci e Fabio Gaudenzi, accusati di usura nei confronti di un imprenditore.
Il primo processo per Mafia Capitale. È iniziato oggi: tra gli imputati c'è l’ex direttore generale di AMA, l'azienda che a Roma si occupa di rifiuti, al quale è stato negato il rito abbreviato.
Il 26 luglio uscirà negli Stati Uniti Heroes of the Frontier, il prossimo romanzo dello scrittore statunitense Dave Eggers, pubblicato dalla casa editrice Knopf. Il libro è ambientato in Alaska e racconta di una donna di nome Josie che, scrive il New York Times, «fugge da un matrimonio fallito e da una deludente vita di periferia in Ohio, dove ha chiuso lo studio dentistico in seguito a una causa legale fattale da un ex paziente. Senza dirlo all’ex marito, porta con sé i due figli in Alaska, dove noleggia un camper e parte per un viaggio a volte angosciante». Heroes of the Frontier è il settimo romanzo di Eggers e sarà pubblicato due anni dopo il suo ultimo libro I vostri padri dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre? (Your Fathers, Where Are They? And the Prophets, Do They Live Forever?), di cui avevamo pubblicato un estratto qui. Eggers iniziò a scrivere il romanzo sei anni fa e nel 2014 il New Yorker ne pubblicò un primo estratto, che si può leggere qui. Nel frattempo lo si può anche preordinare su Amazon, in inglese.
A luglio esce il settimo romanzo di Dave Eggers. Si intitola "Heroes of the Frontier", è ambientato in Alaska e si può già leggere un estratto (in inglese).
Domenica 22 settembre Gucci ha chiuso le sfilate della Settimana della moda di Milano, iniziata mercoledì 18 settembre con la sfilata di Prada, dove le più importanti aziende di moda – italiane ma non solo – hanno presentato le collezioni uomo e donna ready-to-wear (cioè gli abiti da portare ogni giorno) per la primavera/estate 2020. La sfilata di Gucci si è fatta notare per una riflessione sul potere, che non sarebbe più dispotico, concentrato e riconoscibile ma frammentato e comunque in grado di «imporre regole di comportamento che vengono interiorizzate dagli individui», per le citazioni del concetto di biopolitica del filosofo Michel Foucalt e un invito a resistere incoraggiando la nascita di nuovi modi ed espressioni della personalità per sfuggire alla pressione delle norme sociali.
Le foto della settimana della moda di Milano. Con la sfilata "riflessiva" di Prada, quella sul potere di Gucci e Jennifer Lopez, soprattutto.
“The Pirate Bay”, un famoso sito che permette di scaricare file torrent, ha da poco lanciato un proprio browser, PirateBrowser, per aggirare i molti divieti di accesso che i governi di alcuni paesi hanno deciso nei confronti del sito, che attualmente non è raggiungibile, fra gli altri, dall’Italia, dal Regno Unito e dai Paesi Bassi (almeno teoricamente: basta cercare “The Pirate Bay” su Google per vedere come anche in Italia sia ancora facilmente raggiungibile). I file torrent consentono di scaricare musica, film e altri contenuti spesso coperti da copyright attraverso un sistema di condivisione che sfrutta la connessione dell’utente stesso, il quale una volta scaricato il file lo mette similarmente a disposizione affinché altri possano farlo a loro volta – evitando così di creare un unico, enorme deposito esterno da cui scaricare i file. PirateBrowser si basa su Firefox e permette anche agli utenti dei paesi in cui è stato bloccato Pirate Bay di cercare e scaricare torrent dal proprio archivio, sebbene non garantisca l’anonimato di chi lo utilizza. Il lancio del browser è stato annunciato attraverso un post del blog di The Pirate Bay, intitolato “PirateBrowser – Basta con la censura!”. Uno degli amministratori del sito ha scritto che si tratta di un “regalo” per gli utenti in occasione del decimo anno di attività del sito. Nel 2012, attraverso un altro post del proprio blog, il sito aveva dichiarato l’intenzione di costruire dei droni volanti per consentire alle persone di scaricare file torrent attraverso appositi trasmettitori radio.
The Pirate Bay ha lanciato un proprio browser. Si chiama PirateBrowser e consente di accedere al sito dei torrent anche dai paesi in cui è stato bloccato (fra cui l'Italia).
L’89esima edizione dei premi Oscar si è tenuta nella notte tra domenica 26 e lunedì 27 febbraio al Dolby Theatre di Los Angeles. Oltre ai soliti momenti buffi, barocchi o commoventi c’è stato anche un grosso colpo di scena finale: per una busta sbagliata, La La Land è stato inizialmente annunciato come vincitore dell’Oscar per il miglior film, e invece era Moonlight. Con guaio o senza guaio, gli Oscar sono l’evento dell’anno più ricco di celebrities e persone da fotografare, tra quelli che sono lì solo per guardare e applaudire e (soprattutto) quelli che hanno vinto: Emma Stone, premiata come miglior attrice protagonista, è stata la più fotografata, seguita con distacco da tutti gli altri, compreso il suo socio in La La Land Ryan Gosling. Si sono fatti notare anche Meryl Streep, Scarlett Johansson e Casey Affleck, che aveva una folta barba e dei lunghi capelli. Justin Timberlake e Jessica Biel poi hanno fatto gli scalmanati sul red carpet, che è tutto un genere di fotografie a sé. E poi certo: le facce del momento di caos dopo l’annuncio sbagliato sono una storia a parte, e rimarranno probabilmente le più ricordate di questa serata. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Oscar 2017: le foto più belle. La solita miniera di celebrities più o meno in vena di attenzioni, arricchita dalle facce di chi era sul palco e tra il pubblico nel momento dell'annuncio sbagliato.
La commissione incaricata dal governo di analizzare i costi e i benefici della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione (la TAV) si dichiarerà contraria al progetto perché economicamente non conveniente. Lo scrive Blooomberg, che sostiene di aver avuto accesso a fonti vicino alla Commissione. Il risultato da qualche giorno è dato quasi per scontato dai giornali, dal momento che cinque membri su sei della commissione in passato avevano espresso opinioni dichiaratamente contrarie alla TAV. Il coordinatore della commissione Marco Ponti – docente di Economia applicata al Politecnico di Milano – recentemente ha ammesso di aver indicato personalmente al ministro Danilo Toninelli quattro dei sei tecnici scelti per la commissione, tutti legati alla sua azienda di consulenza privata, la Trasporti e territorio Srl. Il ministro Toninelli ha smentito le anticipazioni di Bloomberg. «Di fronte alle indiscrezioni di stampa odierne, smentisco che sia stata completata l’analisi costi-benefici sul Tav Torino-Lione», scrive Repubblica riportando le sue parole. «Quando sarà effettivamente portata a termine e sarà stata condivisa con gli interlocutori interessati, sarà naturalmente pubblicata, in ossequio a quel principio di trasparenza che abbiamo sempre osservato». Il parere della commissione ovviamente non sarà vincolante – è il governo a decidere – e sarà essere seguito da un’analisi dei costi necessari a bloccare l’opera.
La commissione “costi-benefici” sulle grandi opere dirà che la TAV non va fatta, scrive Bloomberg.
Il prossimo 5 settembre uscirà “This Is Us“, il documentario in 3D sulla band degli One Direction, la più popolare tra gli adolescenti di tutto il mondo. Il film è stato diretto da Morgan Spurlock, regista indipendente famoso soprattutto per “Super Size Me”, documentario sull’industria dei fast food candidato all’Oscar per il miglior documentario nel 2005, in cui il regista portò avanti l’esperimento di mangiare soltanto cibo della catena McDonald’s per un mese, per tre volte al giorno (ingrassando 11 chili e manifestando diversi problemi fisici tra cui cambi di umore, disfunzioni sessuali e tachicardia). Quando si è saputo che sarebbe stato Spurlock – ritenuto per “Super Size Me” un regista impegnato socialmente e interessato a temi di denuncia e reportage – a dirigere il film musicale, la notizia ha sollevato qualche curiosità: “Tutti mi chiedevano perché proprio io volessi fare un film come questo”, ha raccontato al New York Times. Spurlock ha spiegato che ha deciso di farlo per la possibilità di raggiungere un pubblico molto più vasto rispetto a quello dei suoi film precedenti, e ha detto che da anni desiderava realizzare un documentario sulla musica pop, anzi: era stato già contattato per girare un film su Justin Bieber.
“This Is Us”, il film sugli One Direction. E soprattutto chi è il regista, uno famosissimo ma per altro, diciamo.
Le copertine sono un argomento che appassiona molto, qui al Post. Della loro storia e del perché siano diventate indispensabili vi avevamo già raccontato qui: all’inizio servivano solo a proteggere i libri, poi a renderli belli e infine a indirizzarli verso il pubblico pensato dall’editore. Di quest’ultima fase conosciamo soltanto il risultato finale, che vediamo sugli scaffali delle librerie quando il libro è ormai fatto e finito. Invece non sappiamo niente dei titoli di lavorazione, delle parti di testo che sono state tagliate o modificate prima dell’uscita e di tutte le immagini che alla fine sono state scartate prima di individuare quella definitiva. Lo studio grafico The World of DOT di Milano ha pubblicato online una serie di “aspiranti copertine” a cui ha lavorato, a cui abbiamo affiancato quelle che invece lo sono diventate. Sfogliando troverete titoli familiari, come La scuola cattolica di Edoardo Albinati, o Notizie che non lo erano del nostro peraltro direttore Luca Sofri. Guardando le copertine scartate vedrete che c’è molta varietà: illustrazioni, elaborazioni grafiche e anche quadri di fine ‘700.
Copertine di libri che non lo sono diventate. Le ha pubblicate lo studio grafico The World of DOT insieme a quelle che poi ha approvato: voi quale avreste scelto?.
L’attore statunitense Jeff Bridges ha detto che ha un linfoma. Bridges, che ha settant’anni, ha dato la notizia con un tweet in cui ha scritto che, anche se la malattia è grave, si sente fortunato «ad avere una grande squadra di medici» e che la prognosi di guarigione è buona. Nell’attacco del tweet fa riferimento a “the Dude” (in italiano “Drugo”), il protagonista del film Il grande Lebowski interpretato da Bridges nel 1998, e considerato uno dei suoi ruoli più famosi. L’attore, che ha vinto il premio Oscar nel 2010 per la sua interpretazione nel film Crazy Heart, ha detto che sta iniziando le cure e che terrà aggiornati i suoi fan sulle sue condizioni di salute. I’m profoundly grateful for the love and support from my family and friends.
Jeff Bridges ha un linfoma.
Da oggi, martedì 3 febbraio si potrà acquistare su iTunes una quinta canzone – “Si alza il vento” – tratta dal nuovo disco di Jovanotti. Il disco si chiama Lorenzo 2015 CC, uscirà il 24 febbraio e si può già preordinare su iTunes e su Amazon. Per tutti coloro che acquistano il disco vengono da subito rese disponibili cinque canzoni “L’alba” (la prima del disco), “Musica”, registrata con la collaborazione di Manu Dibango, “Il cielo immenso” e “Si alza il vento”, appunto, oltre al singolo “Sabato”. Fino all’uscita del disco verrà pubblicata una nuova canzone ogni settimana (sono trenta: hai voglia). “Si alza il vento” è nata in parte a Cortona – la città di Jovanotti – , in parte a Milano, insieme al musicista del Niger Bombino: Jovanotti ha girato un video che racconta il suo incontro con Bombino e i momenti della fase di registrazione e lo ha offerto in anteprima al Post.
La nuova canzone di Jovanotti, “Si alza il vento”. Esce oggi: in anteprima sul Post il video documentario su come è nata e cosa è diventata.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) con i provvedimenti decisi dal governo per cercare di contenere il nuovo aumento di casi da coronavirus. Sarà valido dalla mezzanotte del 26 ottobre fino a martedì 24 novembre; i suoi contenuti sono stati riassunti in una conferenza stampa dallo stesso Conte. In breve Il DPCM raccomanda di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati, «salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Una delle misure più controverse riguarda l’orario di apertura di bar, pub, ristoranti e attività che effettuano servizi di ristorazione: dovranno chiudere alle 18.00 – e non alle 23.00 come richiesto dalle Regioni – ma potranno restare aperti nel weekend, contrariamente a quanto previsto in una precedente bozza del DPCM circolata nella giornata di sabato. Resterà consentito spostarsi da una regione all’altra. Di seguito, i punti principali del decreto.
Che cosa c’è nel nuovo DPCM. Bar e ristoranti chiuderanno alle 18, è fortemente raccomandato non uscire, tranne per andare a scuola, al lavoro o per strette necessità.
James Deen, attore californiano, ha 26 anni, lavora nell’industria pornografica da 7 e sogna di entrarci da quando era bambino. Sta riscuotendo un successo crescente presso il pubblico femminile, solitamente una minoranza tra i fruitori del porno: parte delle sue fan sono addirittura adolescenti, dai 15 anni in su, incoraggiate dalla facilità con cui è possibile contattarlo su Twitter e rassicurate dal suo aspetto estremamente ordinario, come hanno raccontato nelle scorse settimane molti media americani, e soprattutto dopo che qualche giorno fa se n’è occupata la trasmissione televisiva Nightline sulla rete ABC. Con i suoi ricci castani, gli occhi azzurri e il gran fisico, questo prodigio venticinquenne del porno sembra il ragazzo della porta accanto, il compagno di classe o quel tipo carino al bar che sperate incroci il vostro sguardo.
James Deen, l’idolo porno delle ragazzine. Ha 26 anni, i media americani si stanno appassionando e preoccupando per la sua popolarità presso il segmento di minoranza degli utenti della pornografia.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto lunedì che 14 paesi dell’Unione Europea si sono accordati per mettere in piedi un nuovo «meccanismo di solidarietà» pensato per ricollocare i migranti e i rifugiati tra diversi paesi europei: solo otto paesi hanno però dato la loro disponibilità a parteciparvi direttamente. Il meccanismo, di cui non si conoscono ancora i dettagli, è stato proposto da Francia e Germania e discusso lunedì a Parigi durante una riunione tra i ministri degli Esteri e dell’Interno dell’Unione Europea. Alla riunione non c’era però il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, che si era già detto contrario all’accordo la scorsa settimana a Helsinki, in Finlandia, e che non ha mancato di criticarlo lunedì sera dai suoi account sui social network. L’iniziativa proposta da Francia e Germania prevede di fatto due cose: che i migranti soccorsi nel Mediterraneo siano fatti sbarcare nel “porto sicuro” più vicino, come stabilisce il diritto internazionale, e quindi per lo più in Italia; e che siano poi redistribuiti tra gli stati parte dell’accordo.
C’è un nuovo accordo per la ricollocazione dei migranti, ma senza l’Italia. Otto paesi europei parteciperanno all'iniziativa di Francia e Germania, che Matteo Salvini ha però criticato duramente.
La grande azienda di abbigliamento statunitense Abercrombie & Fitch è famosa in tutto il mondo (soprattutto tra i teenagers) per un’immagine di gioventù patinata e attraente, trasmessa in gran parte attraverso i suoi commessi-modelli, fino a poco fa avvenenti e seminudi, non soltanto nelle immagini sui sacchetti e nelle campagne pubblicitarie, ma anche nei negozi stessi. Tra di loro, negli anni, ci sono state anche molte persone divenute poi piuttosto famose, come Jennifer Lawrence, Channing Tatum e Taylor Swift, apparsi ad esempio su A&F Quarterly, una rivista aziendale a metà fra un magazine e un catalogo avviata nel 1997 e chiusa nel 2003. E tanti altri, raccontati da una scelta del sito PopMatters. Abercrombie & Fitch fu fondato nel 1892 a New York, come negozio di abbigliamento sportivo ed escursionistico per ricchi. Negli anni, ebbe come clienti fra gli altri l’ex presidente degli Stati Uniti Theodore Roosevelt e il celebre scrittore Ernest Hemingway. Quasi un secolo dopo, nel 1988, dopo alcuni anni di cattivi risultati l’azienda fu venduta per 47 milioni di dollari alla Limited, un altro marchio di abbigliamento che rinnovò la linea rivolgendosi agli adolescenti, con vestiti attillati e spesso coperti di scritte col marchio di Abercrombie. Si concentrò molto sull’assunzione di nuovo personale per i negozi della catena e sull’aspetto che dovevano avere: magri, belli e caucasici, fondamentalmente. Il nuovo amministratore delegato Michael Jeffries scrisse un libro chiamato “Look Book”, indirizzato ai commessi dei negozi Abercrombie & Fitch, contenente indicazioni su cosa indossare al lavoro e come rivolgersi ai clienti. Il “Look Book”, fra le altre cose, vietava tatuaggi, orecchini e la possibilità di truccarsi, per le donne. Prevedeva un unico modo per salutare i clienti: «Hey, what’s going on?». I responsabili di ciascun negozio erano soliti passare un giorno nei campus delle università locali per reclutare nuovi commessi: contattavano i membri di confraternite maschili e femminili e gli atleti di squadre sportive. Le loro foto venivano spedite alla sede centrale, che sceglieva se approvare o meno l’assunzione.
Ex modelli di Abercrombie, familiari. Ci sono Jennifer Lawrence, Taylor Swift, Channing Tatum, Sienna Miller e Heidi Klum, tra gli altri che da piccoli sono passati dai cataloghi dell'azienda.
La corazzata Potëmkin fu una nave da guerra russa il cui equipaggio si ammutinò durante la rivoluzione del 1905. Se sappiamo della sua esistenza pur senza essere esperti di storia russa è per il film La corazzata Potëmkin, diretto nel 1925 da Sergej Michajlovič Eisenstein e ancor più per l’opinione che ne dà Fantozzi – il più noto personaggio di Paolo Villaggio, morto questa mattina – in Il secondo tragico Fantozzi, uscito circa cinquant’anni dopo il film di Eisenstein e settanta dopo le vicende che quel film raccontò, prendendosi però molte libertà. Una storia del 1905 usata nel 1925 per celebrare la rivoluzione d’ottobre del 1917, per farla breve. Nel film Fantozzi, obbligato insieme ai colleghi a “terrificanti visioni dei classici del cinema”, dice infine che per lui «La corazzata Kotiomkin è una cagata pazzesca», con successivi 92 minuti di applausi. Peraltro Potëmkin diventa Kotiomkin e Eisenstein diventa Einstein. È per far ridere, ma anche perché la produzione del film di Fantozzi non ottenne i diritti per usare le scene originali: quelle che vengono mostrate a Fantozzi e colleghi sono infatti scene girate apposta a Roma da Luciano Salce, regista del film, sulla scalinata di Valle Giulia, vicino alla Galleria Nazionale di Arte Moderna.
“La corazzata Potëmkin” è davvero una cagata pazzesca? in realtà dura appena un'ora, ha un montaggio serrato ed è stato definito «una delle pietre miliari della storia del cinema».
Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è indagato per abuso d’ufficio dalla procura di Roma. L’inchiesta riguarda l’approvazione dello scorso 23 dicembre da parte del Consiglio dei ministri del trasferimento a Isernia dell’allora prefetto di Enna, Fernando Guida, che era arrivato in Sicilia nel gennaio del 2014. Oltre ad Alfano risultano indagati anche il viceministro del PD Filippo Bubbico e il suo segretario particolare Ugo Malagnino, l’ex senatore del PD Vladimiro Crisafulli e il presidente dell’università Kore di Enna, Cataldo Salerno. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Francesco Caporale e dal sostituto Roberto Felici, ed è stata trasmessa al tribunale dei ministri lo scorso primo febbraio. Il 18 dicembre, pochi giorni prima di essere trasferito a Isernia e senza che venisse nominato un nuovo prefetto che ne prendesse il posto, Fernando Guida aveva avviato il procedimento di commissariamento della fondazione Kore, che sceglie il presidente dell’università non statale Kore di Enna. Nonostante il trasferimento, il commissariamento era avvenuto comunque: a fine gennaio, la vice prefetta vicaria di Enna Tania Giallongo aveva sciolto gli organi amministrativi dell’ateneo e aveva nominato tre commissari, per un periodo di sei mesi, prorogabili. L’inchiesta vuole accertare se il trasferimento di Guida non sia il risultato di un abuso di ufficio per bloccare il commissariamento.
Perché Alfano è indagato. È accusato di abuso d'ufficio insieme al suo viceministro e altri: l'indagine riguarda il trasferimento dell'allora prefetto di Enna e il commissariamento di un'università.
Su Marte c’è acqua allo stato liquido: lo ha confermato la NASA (l’agenzia spaziale degli Stati Uniti) durante una conferenza stampa lunedì 28 settembre, dopo che per anni i ricercatori avevano ipotizzato che sul pianeta ci potesse essere acqua allo stato liquido oltre a quella ghiacciata, quindi allo stato solido. Le nuove prove sulla presenza di acqua su Marte, definite “inequivocabili” dalla stessa NASA, sono state ottenute analizzando i dati raccolti da Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), la sonda spaziale inviata verso Marte nell’agosto di dieci anni fa. I ricercatori hanno identificato i segni di minerali idratati su alcuni rilievi, dove stagionalmente sono visibili strisce scure, piccoli canali evidentemente prodotti dallo scorrere dell’acqua. Questo dettaglio ha permesso la scoperta dell’acqua su Marte allo stato liquido, cosa che potrebbe portare a nuovi importanti studi circa la possibilità che sul pianeta esista qualche forma di vita, per come la conosciamo. I ricercatori hanno utilizzato i dati provenienti da uno spettrometro di MRO – uno strumento che può determinare il tipo di minerale osservando particolari lunghezze d’onda della luce – e hanno capito che le linee stagionali sono composte da sali con acqua all’interno dei loro cristalli. Secondo lo studio della NASA, l’acqua ha quindi un ruolo chiave nella formazione delle striature osservabili periodicamente su alcuni pendii del pianeta durante la stagione calda marziana.
Marte e l’acqua: cosa abbiamo scoperto. La NASA ha tre ipotesi, ora che ci sono prove "inequivocabili" che sul pianeta c'è acqua allo stato liquido.
Con oltre 33.500 ristoranti, McDonald’s copre praticamente ogni parte del mondo, tanto da rendere i suoi panini un valido strumento per valutare le differenze economiche tra diverse nazioni. Partendo da questa idea, nel 1986 la rivista britannica The Economist introdusse il cosiddetto “indice Big Mac”, un sistema per confrontare il potere d’acquisto delle valute basato sul panino più conosciuto in vendita da McDonald’s. L’indice nacque un po’ per scherzo ma trovò un crescente seguito da parte degli economisti e a oggi è considerato da molti un buon sistema di analisi basato sulla teoria della parità dei poteri di acquisto (PPA). La PPA dice che il tasso di cambio tra due valute (1 in una valuta quanto vale in un’altra valuta) tende naturalmente ad aggiustarsi, in modo che un insieme di beni abbia lo stesso costo in entrambe le valute. Nel caso dell’indice preparato dall’Economist, l’insieme dei beni è rappresentato da un singolo Big Mac. Fu scelto questo panino perché viene venduto con caratteristiche molto simili nei ristoranti della catena McDonald’s nel mondo, con prezzi diversi stabiliti a seconda dell’economie delle singole nazioni.
Che cos’è l'”indice Big Mac”. Il prezzo di un panino venduto in tutto il mondo può dirci qualcosa dell'economia di ogni paese, come mostra l'Economist dal 1986.
Il rapper americano Kanye West ha annunciato su Twitter che a giugno pubblicherà due dischi a distanza di una settimana: l’1 giugno uscirà il suo disco solista, che conterrà sette canzoni, mentre una settimana dopo ne uscirà un altro prodotto insieme al rapper Kid Cudi. Il titolo del primo disco non è ancora noto, il secondo si chiamerà Kids See Ghost. my album is 7 songs
A giugno Kanye West pubblicherà due dischi a una settimana di distanza.
Il governo italiano ha confermato di avere dato la propria disponibilità ad accogliere 20 dei 141 migranti a bordo dell’Aquarius, nave della ong Sos Méditerranée gestita in collaborazione con Medici Senza Frontiere. L’Aquarius ha attraccato ieri a Malta, dopo che cinque paesi europei – Francia, Spagna, Portogallo, Germania e Lussemburgo – avevano annunciato di avere trovato un accordo sulla ripartizione dei migranti che erano stati soccorsi dalla ong lo scorso fine settimana al largo delle coste libiche. Inizialmente il ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, aveva smentito la notizia – non è chiaro perché: forse non era stato informato dall’accordo raggiunto con Malta – e giovedì la situazione si è ulteriormente complicata a causa di una nuova operazione di soccorso di migranti, questa volta compiuta dalla Guardia costiera italiana. Andiamo con ordine. La disponibilità del governo italiano a unirsi all’iniziativa europea era stata annunciata mercoledì dal governo di Malta, ma smentita da Salvini nella conferenza stampa di Ferragosto a San Luca, in Calabria. Salvini si era già espresso il giorno prima sulla vicenda dell’Aquarius, pubblicando un post molto controverso in cui diceva, riferendosi al crollo del ponte Morandi a Genova: «In una giornata così triste, una notizia positiva. La nave Ong AQUARIUS andrà a Malta e gli immigrati a bordo verranno distribuiti fra Spagna, Francia, Lussemburgo, Portogallo e Germania. Come promesso, non in Italia, abbiamo già fatto abbastanza. Dalle parole ai fatti!». Giovedì mattina, però, Repubblica aveva scritto che il ministero dell’Interno aveva confermato la disponibilità italiana ad accogliere 20 migranti dell’Aquarius. Non è chiaro perché il governo abbia deciso di partecipare all’iniziativa europea, vista la linea molto dura adottata verso l’immigrazione – e in particolare verso le ong – nelle ultime settimane.
Sembra che l’Italia accoglierà 20 migranti dell’Aquarius. Dopo una prima smentita di Matteo Salvini, la notizia è stata confermata: ora però le cose potrebbero cambiare di nuovo.
Giovedì sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato che in Italia sono stati confermati due casi del nuovo coronavirus (2019-nCoV). Si tratta di due turisti cinesi, provenienti da Wuhan, la città in cui è iniziata la diffusione del virus. I due turisti sono marito e moglie e avrebbero 67 e 66 anni: attualmente sono ricoverati in isolamento all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma e sono in discrete condizioni, ha detto venerdì pomeriggio Emanuele Nicastri, direttore della sezione Malattie Infettive dell’ospedale. Al momento, secondo il medico, nell’Istituto sono ricoverati altre dodici pazienti che presentano sintomi riconducibili all’epidemia e altri venti asintomatici, che risultano essere stati in contatto diretto con la coppia. Altri nove pazienti erano stati isolati inizialmente, ma dopo essere stati sottoposti ad alcuni test erano stati dimessi. Venerdì il consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza, una misura che dà al governo maggiori poteri per intervenire immediatamente sul problema – in questo caso il nuovo coronavirus – anche in sostituzione degli enti locali.
Cosa sappiamo dei due casi di coronavirus in Italia. Riguardano due turisti cinesi che alloggiavano a Roma da alcuni giorni: al momento sono ricoverati in ospedale in isolamento e sono in buone condizioni.
La polizia ha sequestrato beni per circa un milione di euro a Luca Lucci, capo degli ultras del Milan, fotografato l’anno scorso insieme al ministro dell’Interno Matteo Salvini a un raduno del tifo organizzato del Milan. Qualche mese fa Lucci era stato condannato a un anno e mezzo di carcere per spaccio di droga: secondo i giornali il sequestro è stato eseguito in maniera preventiva per ragioni di «pericolosità sociale» della persona coinvolta, una misura prevista dal codice penale italiano. Fra i beni sequestrati a Lucci ci sono una casa a Bergamo, un’automobile Audi, alcuni conti correnti ma soprattutto un locale a Sesto San Giovanni chiamato Clan 1899 e considerato dalla polizia «una base operativa per riunioni attinenti il traffico di stupefacenti e per ritiri o consegne di droga anche in contesti di criminalità organizzata», di cui Lucci è il gestore di fatto.
La polizia ha sequestrato beni per un milione di euro a Luca Lucci, capo degli ultras del Milan già condannato per spaccio, fotografato qualche mese fa con Matteo Salvini.
Una delibera approvata l’anno scorso dalla giunta di centrodestra del comune di Genova con l’obiettivo esplicito di ostacolare e portare fuori dal centro storico le attività commerciali cosiddette “etniche”, come ristoranti di kebab e servizi dedicati agli stranieri (money transfer, internet point e phone center) e altri esercizi considerati produttori di “degrado”, ha finito con l’ostacolare l’arrivo in città di una grande catena di negozi tedeschi, spingendo il comune a promettere in tutta fretta di trovare una soluzione. La catena che vorrebbe aprire in città è la tedesca Dm, che vende prodotti cosmetici naturali, cibo biologico e prodotti per la cura della casa e della persona. Dm voleva aprire a Genova tre punti vendita, ma già nel corso dei primi incontri con l’assessore allo Sviluppo economico della città, Giancarlo Vinacci, è emerso il problema della delibera dello scorso giugno.
L’ordinanza “anti-kebab” di Genova ha funzionato troppo bene. Una delibera scritta per cacciare le attività gestite da stranieri sarà cambiata perché impedisce l'apertura di una catena di drogherie tedesche.
Questa notte, quando in Italia saranno le due, inizierà la 76esima cerimonia di premiazione dei Golden Globe, i più importanti premi del cinema e delle serie tv insieme (visto che gli Oscar, molto più seguiti, premiano solo il cinema). La cerimonia si terrà al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, a Los Angeles, in California. Tra i film con più nomination ci sono A Star is Born, Vice – L’uomo nell’ombra e La favorita. Tra le serie sono andate molto bene La fantastica signora Maisel, Killing Eve e Barry. Premiare anche le serie tv non è l’unica differenza tra i Golden Globe e gli Oscar: mentre gli Oscar sono assegnati da una giuria di addetti ai lavori – attori, registi, tecnici, etc – i Golden Globe sono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, cioè un’associazione che riunisce i giornalisti internazionali che si occupano di cinema e tv. I vincitori vengono decisi in base ai voti di circa 90 tra questi giornalisti. Le categorie dei Golden Globe sono 25: 14 per il cinema e 11 per la televisione. I premi sono divisi in base al genere del film o della serie tv: esistono premi diversi per il miglior drama e per il miglior film comedy o musical. Ma sono confini molto labili e quest’anno film molto cantati come A Star Is Born e Bohemian Rhapsody sono (spoiler) tra i film drammatici.
Guida ai Golden Globe 2019. Le cose da sapere sulla cerimonia di premiazione, che sarà questa notte.
Si sono tenuti oggi ad Amatrice i funerali di Stato per 28 parte delle 231 persone morte in città a causa del terremoto del 24 agosto scorso, che ha causato danni anche nei comuni vicini e nel complesso la morte di 292 persone. La decisione di celebrare i funerali ad Amatrice è stata presa ieri dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, con le autorità locali, dopo che gli sfollati avevano protestato contro la scelta di tenerli nei pressi dell’aeroporto di Rieti, come inizialmente deciso dalla prefettura locale, dove erano già state trasportate decine di corpi negli ultimi giorni. Le proteste avevano indotto il sindaco di Amatrice a consultarsi con il governo per spostare ad Amatrice la cerimonia, anche se questo comporterà qualche complicazione in più dal punto di vista logistico a causa delle difficoltà di accesso alla zona in seguito al crollo di alcune infrastrutture lungo le strade che portano al comune. I funerali delle vittime del #terremoto si terranno ad Amatrice come chiedono il sindaco e la comunità locale. E come è giusto!
Terremoto, le ultime notizie. Si cercano ancora gli ultimi dispersi tra le macerie, mentre si avviano le indagini sui crolli: i morti sono 292, mentre sono 2.925 gli sfollati assistiti dalla Protezione Civile.
Non si sa per certo dove e quando – e guardando quale film – i primi spettatori sentirono con le loro orecchie il primo urlo cinematografico. Uno dei primi a farsi notare fu senza dubbio in Gli angeli dell’inferno di Howard Hughes, del 1930. Nel film c’è un aereo che sta precipitando e, comprensibilmente, un pilota che urla. Fece probabilmente una grande impressione a molti e, nella sua recensione, un critico di Variety definì quell’urlo «troppo crudo» e «oltremodo raccapricciante». Con il passare del tempo, film dopo film, critici e spettatori si abituarono alla cosa. Ma non del tutto: ancora oggi, infatti, le urla dei film – soprattutto quelle di paura, negli horror – fanno un certo effetto. Perché sono qualcosa di improvviso, potente e viscerale. Nel cinema, però, le urla esistevano già da prima del sonoro: non per niente, infatti, l’urlo più famoso di tutti – sebbene sia percepito e non eseguito – è in un dipinto. Le prime celebri urla cinematografiche – esasperate, come molte cose del cinema muto, che aveva bisogno di compensare con una marcata recitazione l’assenza nel sonoro – sono degli anni Venti del secolo scorso: in film dell’orrore come Il gabinetto del dottor Caligari, Nosferatu il vampiro o Il fantasma dell’Opera.
Film da urlo. È un ingrediente del cinema fin dai tempi del muto e ha una sua storia con tante piccole storie dentro: un po' di curiosità.
Elmahdi Halili, 23enne italo-marocchino, è stato arrestato questa mattina a Torino con l’accusa di avere partecipato all’associazione terroristica dello Stato Islamico, o ISIS. In particolare l’indagine dell’antiterrorismo coordinata dalla procura di Torino sospetta che Halili sia stato l’autore del primo testo di propaganda dell’ISIS in italiano e che abbia promosso una campagna di radicalizzazione e proselitismo su Internet. L’arresto di Halili è parte di una più ampia operazione di polizia che coinvolge italiani convertiti all’Islam e persone originarie di altri paesi, e che ha portato la polizia ha effettuare solo oggi 13 perquisizioni a Milano, Napoli, Modena, Bergamo e Reggio Emilia.
A Torino è stato arrestato un italo-marocchino con l’accusa di avere fatto propaganda per l’ISIS.
Nell’ultima settimana Apple ha annunciato alcune modifiche al modo con cui amministra il proprio App Store, che dovrebbero dare la possibilità a chi sviluppa le applicazioni di essere meno vincolato al sistema di pagamento dell’azienda e alle sue commissioni. Le concessioni offerte, seppure modeste, arrivano dopo anni di critiche per come gestisce il proprio servizio di distribuzione e vendita delle applicazioni per gli iPhone e gli iPad, sia da parte degli sviluppatori sia dalle autorità antitrust che in numerosi paesi hanno avviato inchieste per potenziali violazioni che potrebbero rivelarsi assai costose per l’azienda. L’App Store fu aperto nel 2008 e nelle intenzioni dell’allora CEO di Apple, Steve Jobs, avrebbe dovuto garantire la diffusione di applicazioni verificate e certificate dalla propria azienda, in modo da rendere più sicuri e affidabili gli iPhone (e in seguito gli iPad). Gli sviluppatori avrebbero avuto a disposizione tutti gli strumenti per realizzare le loro app, mentre Apple si sarebbe fatta carico della loro distribuzione e di riscuotere gli eventuali pagamenti, in cambio di una commissione del 30 per cento su ogni acquisto effettuato dagli utenti all’interno dell’App Store (sia per l’acquisto di un’applicazione, sia per acquistare servizi aggiuntivi offerti all’interno dell’applicazione, come un abbonamento).
La piccola concessione di Apple sull’App Store. I produttori di alcuni tipi di applicazioni potranno segnalare nelle app la possibilità di pagare i loro servizi altrove, evitando le commissioni imposte dall'azienda.
Con il passaggio di consegne a palazzo Chigi tra Mario Monti e Silvio Berlusconi si è sostanzialmente chiusa la densa giornata istituzionale di oggi. Questa mattina Monti si è recato al Quirinale per un lungo colloquio con il presidente Napolitano, durato più di due ore. Il nuovo presidente del Consiglio si è presentato poi davanti ai giornalisti per elencare i ministri che faranno parte del suo governo; li trovate tutti qui con foto e breve biografia per ciascuno. Le nomine sono state accolte positivamente dai principali partiti che avevano partecipato alle consultazioni nei giorni scorsi, mentre la Lega Nord ha confermato la propria opposizione al nuovo governo. I nuovi ministri sono piaciuti in modo particolare al Terzo Polo, che ha detto di essere pronto a dare il proprio pieno appoggio al governo. Il Popolo della Libertà ha detto che si tratta di «una squadra di alto profilo» e Pierluigi Bersani (PD) ha espresso la propria soddisfazione per i risultati raggiunti con il sostegno del suo partito.
Il giorno del nuovo governo. La lista dei ministri, il giuramento al Quirinale e il passaggio di consegne con l'ex PresdelCons.