source
stringlengths
2
10.4k
target
stringlengths
10
369
Instagram ha presentato Layout, una nuova applicazione separata da quella classica e che serve per creare composizioni di immagini, non necessariamente scattate con Instagram, usando le foto nella memoria del proprio smartphone. L’applicazione è per ora disponibile per iPhone, ma nei prossimi mesi uscirà una versione anche per Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google. L’idea di Layout è venuta agli sviluppatori di Instagram dopo avere notato che in media un utente su cinque condivide sull’applicazione collage di immagini, che però non possono essere realizzati direttamente al suo interno, ma solo utilizzando app alternative. E si sono poi resi conto che queste app sono spesso complicate da usare e poco intuitive, da qui la decisione di realizzarne una molto semplice e che in sostanza faccia una sola cosa. Come funziona Layout A differenza delle classiche applicazioni per fare collage, Layout non mostra da subito una serie di “gabbie” predefinite all’interno delle quali inserire le fotografie. Il primo passaggio consiste, invece, nello scegliere le foto che si vogliono mettere nella composizione, consultando il rullino fotografico dello smartphone: si possono scegliere fino a 9 fotografie diverse da inserire nel collage. Un algoritmo riconosce automaticamente la presenza delle facce nelle foto, mostrando tutte le immagini di questo tipo in una libreria a parte, cosa che dovrebbe semplificare la vita a chi fa molte foto agli amici o si fa molti selfie.
“Layout”, la nuova app di Instagram. Come funziona la nuova applicazione per fare collage da condividere con gli amici su Facebook, o direttamente all'interno di Instagram.
Ogni giorno all’interno dell’area di Expo vengono organizzati numerosi eventi: alcuni variano di giorno in giorno, mentre quelli elencati qui sotto sono quotidiani e si ripetono in diverse aree del sito, in modo da dare la possibilità di assistere alla maggior parte dei visitatori. Uno degli eventi principali del Sito Espositivo, che si ripete ogni ora, è lo show di luci, giochi d’acqua e laser che si tiene alla Lake Arena, situata all’estremità nord di Expo. I visitatori hanno la possibilità di assistere allo spettacolo seduti sulle gradinate nella piazza circostante: al centro del bacino d’acqua c’è “l’Albero della Vita”, una struttura in legno e acciaio che viene illuminata durante lo spettacolo, a ritmo di musica, scritta apposta dal compositore italiano Roberto Cacciapaglia.
Gli eventi fissi di Expo 2015. Si va dallo spettacolo dell'Albero della Vita che viene ripetuto ogni ora, alle due parate delle mascotte sul Decumano, fino all'attività di animazione per bambini.
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda la diciassettesima puntata del “Candidato”, una nuova serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. Questa volta si parla di selfie e di foto virali. E di gattini.
La diciassettesima puntata del “Candidato”, con Filippo Timi. Questa volta si parla di selfie e di foto virali (e di gattini).
Lo scorso 24 giugno a Napoli sono arrivati gli ispettori del Tesoro. La decisione di inviarli per verificare i conti della Campania è stata presa dall’attuale governatore della regione, Stefano Caldoro, in collaborazione con il Ragioniere generale dello stato Mario Canzio e, stando alle prime anticipazioni fornite oggi dal Corriere della Sera, la situazione sarebbe molto difficile con debiti saliti del 90% e voci di spesa fuori controllo. Un problema che dovrà affrontare Caldoro, alla guida della regione dallo scorso marzo e succeduto all’amministrazione di centrosinistra di Antonio Bassolino. Per due mesi gli ispettori hanno controllato i bilanci, analizzato documenti e carte per capire le condizioni dei conti regionali. Il lavoro di ricerca è durato fino allo scorso 25 agosto e, sulla base dei dati raccolti, il Tesoro ha quasi completato il rapporto che sarà diffuso nelle prossime settimane. Un documento preliminare di sette pagine sui conti della Campania è stato già consegnato al ministro dell’economia, Giulio Tremonti, e al governatore Caldoro. I numeri sono poco incoraggianti:
I conti in tasca alla Campania. Gli ispettori del Tesoro parlano di debiti saliti del 90% e voci di bilancio fuori controllo.
AMC Theatres è una società statunitense che possiede e gestisce circa 400 cinema per un totale di più o meno cinquemila schermi: ogni anno circa 200 milioni di persone vedono un film in un cinema AMC (che non c’entra niente con l’omonimo network americano). Il 13 aprile Adam Aron – che da quattro mesi è CEO di AMC Entertainment, la grande società di cui AMC Theatres fa parte – è stato intervistato da Variety e ha detto che la società stava prendendo in considerazione l’idea di consentire, in alcune sue sale cinematografiche, l’uso degli smartphone. Dopo quell’intervista c’è stato quello che in inglese si definisce “backlash”: cioè una grande e intensa reazione negativa, soprattutto sui social network, e AMC ha dovuto diffondere un comunicato per dire che ci aveva ripensato. Nell’intervista, Aron aveva parlato della difficoltà di attrarre al cinema i millennials, cioè i nati tra gli anni Ottanta e Novanta: l’ipotesi delle sale per utilizzare gli smartphone era stata suggerita dall’intervistatore, e Aron aveva lasciato intendere che fosse un’idea già presa in considerazione da AMC. Aron aveva però riconosciuto già nell’intervista il fatto che molte persone non sopportino i vicini di posto che usano gli smartphone, e aveva detto che probabilmente la soluzione era creare aree apposite.
Servono cinema in cui poter usare gli smartphone? una catena di cinema americani ha accennato all'idea di costruire sale apposta, ma è stata molto criticata e ci ha subito ripensato.
Venerdì 9 agosto è uscito negli Stati Uniti Elysium, un film di fantascienza diretto dal regista sudafricano Neill Blomkamp con Matt Damon e Jodie Foster. È il secondo film di Blomkamp: il primo è District 9, quello sul campo profughi per alieni in Sudafrica: uscì nel 2009, fu molto apprezzato e ottenne anche quattro nomination agli Oscar, tra cui quella per il Miglior film. In Italia Elysium uscirà nei cinema il 29 agosto. 1. Di cosa parla Il film è ambientato sulla Terra, nell’anno 2154. L’umanità è divisa in due enormi classi sociali: la più ricca vive in un’enorme stazione spaziale – chiamata Elysium e fornita di ogni comodità – al di fuori dell’atmosfera terrestre, mentre la più povera è costretta ad abitare una Terra arida e piena di relitti meccanici, in cui l’ordine pubblico è mantenuto da una malvagia polizia robotica. Max, interpretato da Matt Damon, è un piccolo criminale al quale a causa di un incidente rimangono cinque giorni di vita, e che tenta di andare su Elysium per curarsi (sebbene ai poveri sia vietato l’accesso): lo aiutano alcune persone interessate a rubare alcune informazioni tenute segrete su Elysium, dove nel frattempo il personaggio di Jodie Foster trama un complesso colpo di stato.
“Elysium”. 6 cose sul nuovo film di fantascienza del regista di District 9 e sul suo discusso contenuto "politico".
Dal 12 febbraio nella stazione di Torino Porta Nuova è stato messo a disposizione dei passanti un pianoforte: come dice un cartello sullo strumento “Play me, I’m Yours” (Suonami, sono tuo), chiunque può suonarlo come e per quanto tempo vuole. L’idea, promossa da Grandi Stazioni a Torino e in altre città italiane, da Milano a Venezia, riprende l’iniziativa ideata nel 2008 a Birmingham dall’artista britannico Luke Jerram di posizionare i pianoforti in luoghi pubblici, invitando le persone a suonarli. Da allora l’idea è stata riproposta in 46 città in tutto il mondo, con oltre 1.300 pianoforti messi a disposizione in parchi, stazioni ferroviarie, strade, piazze e fermate degli autobus. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il pianoforte per i passanti a Torino. Si trova nella stazione di Porta Nuova e lo può suonare chiunque.
Dopo il grande incendio che ha distrutto buona parte del tetto e la guglia della cattedrale di Notre-Dame di Parigi, il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso che tutto verrà ricostruito in 5 anni. In molti pensano ci vorrà più tempo ma almeno non ci saranno problemi di soldi, visto che sull’onda delle drammatiche immagini trasmesse lunedì sera dalle televisioni di tutto il mondo sono già stati raccolti oltre 700 milioni di euro, soltanto grazie alle donazioni private dei miliardari e delle grandi società francesi. In molti, superata l’emotività delle prime ore e assodato che i danni sono stati comunque inferiori a quanto temuto inizialmente, hanno ricordato che episodi del genere possono capitare. Anche i monumenti più preziosi e importanti sono esposti a rischi, più o meno prevedibili, e data per scontata l’importanza di preservare e di investire nella tutela del patrimonio artistico è capitato molte volte nella storia che l’umanità abbia dovuto ricostruire edifici antichi che sembravano insostituibili, o di riparare danni artistici apparentemente irrimediabili. Spesso lo ha fatto con grande ingegno e maestria, tanto da – in certi casi, non tutti – far quasi dimenticare che a un certo punto un’opera d’arte di valore inestimabile sembrasse persa per sempre. Abbiamo raccolto sei storie di questo tipo, alcune più tristi e assurde e altre che semplicemente accaddero perché ogni tanto, purtroppo, cose di questo tipo accadono. E in Italia lo sappiamo molto bene.
6 monumenti che abbiamo dovuto ricostruire. Talvolta perché avevamo avuto sfortuna, altre volte per la guerra e altre ancora per motivi assurdi: ma in tutti i casi facendo alla fine un bel lavoro.
Il nuovo – settimo – film di Star Wars, Star Wars: Il Risveglio della Forza è uscito il 16 dicembre nelle sale italiane. Il film era già stato proiettato in anteprima il 14 dicembre in tre cinema di Los Angeles: chi l’aveva visto in anteprima ne ha parlato molto bene ed è stato attento a non raccontare nessun dettaglio che potesse rovinare la visione agli altri. A partire dal 16 dicembre però, il numero di persone che vedrà il film crescerà velocemente e così anche il numero di articoli e post che ne parleranno: il rischio che qualcuno (apposta o per sbaglio) faccia qualche anticipazione della storia del film è molto alto. Se avete in programma di andare a vedere il film nei prossimi giorni e volete proteggervi da ogni spoiler fino a quando non sarete davanti ai titoli apertura di Star Wars: Il Risveglio della Forza, ci sono due estensioni per Chrome, il browser di Google, che potrebbero aiutarvi: servono a “coprire” tutte le pagine che aprite e che contengono le parole Star Wars, in modo da lasciarvi il tempo di capire di cosa si tratta e se potete continuare a leggere o no. Le due app sono disponibili sul Chrome Web Store.
Modi per proteggersi dagli spoiler di Star Wars. Due estensioni di Chrome vengono incontro ai fan che vogliono navigare tranquilli, in attesa di andare al cinema.
Il 5 giugno del 1968 Robert Kennedy – detto anche “Bobby” o “Bob” – fu ferito all’hotel Ambassador di Los Angeles, pochi minuti dopo aver terminato il discorso con cui aveva celebrato la vittoria nelle primarie del Partito Democratico in California, in vista delle successive elezioni presidenziali. L’attentatore, Sirhan Sirhan, un palestinese cristiano con cittadinanza giordana, sparò a Kennedy tre proiettili da vicino. Successivamente spiegò di averlo fatto per via del sostegno di Kennedy nei confronti di Israele. Robert Kennedy morì il giorno successivo, 26 ore dopo essere stato ferito. Quell’anno, come scrisse lo storico Arthur Schlesinger, il biografo della famiglia Kennedy, «eravamo il popolo più spaventato del pianeta». Nei mesi precedenti all’assassinio di Kennedy, il presidente Lyndon Johnson aveva inviato nuove truppe in Vietnam. A febbraio un’offensiva dei vietcong aveva dimostrato che quegli sforzi non avevano ancora battuto la resistenza vietnamita, mentre la scoperta del massacro di My Lai aveva rivelato all’opinione pubblica che l’esercito americano aveva commesso crimini di guerra. Ad aprile era stato ucciso il leader della campagna per di diritti civili dei neri Martin Luther King, e c’erano state rivolte e sommosse in quasi tutte le grandi città americane. Il clima di paura e di incertezza di quei mesi contribuì poi alla vittoria elettorale del repubblicano Richard Nixon, che aveva come slogan “legge e ordine”, nelle elezioni che si tennero cinque mesi dopo l’assassinio di Robert Kennedy.
L’assassinio di Robert Kennedy. La storia di quello che accadde il 5 giugno di 45 anni fa in un hotel di Los Angeles, poco dopo una vittoria decisiva alle primarie del 1968.
Sta uscendo in questi giorni l’agenda Smemoranda 12 mesi per il 2016, che contiene al suo interno dodici racconti inediti di scrittori italiani. Gli autori dei racconti sono Gino e Michele, Guido Catalano, Sandrone Dazieri, Chiara Gamberale, Fabio Genovesi, Marco Missiroli, Raul Montanari, Michela Murgia, Aldo Nove, Tiziano Scarpa, Marina Terragni, Andrea Vitali. Questo è il racconto intitolato Il ladro, scritto da Sandrone Dazieri, scrittore e sceneggiatore, autore dei libri noir della serie del Gorilla e del romanzo Uccidi il padre. Il racconto, scritto in occasione del compleanno di Stephen King, che Dazieri considera come un suo mentore, ha per protagonista proprio King, in una strana storia di furti di romanzi.
Il ladro di libri di Stephen King. Il racconto inedito scritto da Sandrone Dazieri per la Smemoranda 2016.
Fortnite è un popolarissimo videogioco diventato anche un “fenomeno culturale”; lo ha prodotto Epic Games, una società di videogiochi statunitense che oggi ha un valore stimato in 15 miliardi di dollari. Dietro questo successo c’è Tim Sweeney, che 20 anni fa, nel 1991, fondò la società nella casa dei suoi genitori, a Potomac, nel Maryland, investendo quattromila dollari di risparmi e abbandonando l’università a pochi esami dalla laurea in Ingegneria meccanica. «Passai dal fare il giardiniere all’essere il CEO della Epic Games», racconta Sweeney. Quando aveva 11 anni uno dei suoi fratelli gli regalò un computer Apple II Plus, con cui imparò a programmare. Sweeney col tempo realizzò alcuni giochi di buon successo, tra cui ZZT e Jill of the Jungle, ma il vero salto di qualità avvenne con lo sviluppo del motore grafico Unreal Engine, utilizzato in seguito nella serie di videogiochi Unreal. Nel 1999 Sweeney spostò la sede della società nel North Carolina e le cambiò il nome da Potomac Computer Systems a Epic Games. A 30 anni era diventato milionario e poteva permettersi macchine molto costose, anche se pochi conoscevano il suo nome nell’ambiente: «Avevo una Ferrari e una Lamborghini nel parcheggio di casa mia. Chi non mi conosceva pensava che facessi lo spacciatore», ha raccontato al Wall Street Journal.
L’uomo dietro il successo di Fortnite. Tim Sweeney non ha creato il videogioco di maggior successo degli ultimi anni, ma senza di lui non sarebbe nato.
Qualche giorno fa abbiamo elencato la lista completa dei 49 luoghi che l’UNESCO – l’organizzazione dell’ONU che si occupa di promuovere l’educazione, la scienza e la cultura nel mondo – ha dichiarato “patrimonio mondiale dell’umanità”, una celebre iniziativa nata nei primi anni Settanta. Ma ci sono molti altri luoghi che potrebbero diventarlo presto, in Italia: sono quelli che fanno parte della lista di candidature depositata presso l’UNESCO per le successive valutazioni, che oggi comprende 40 località. Il primo passo della procedura di riconoscimento, infatti, è la compilazione di un “inventario” dei luoghi nazionali che hanno un importante valore naturale e culturale secondo lo stesso paese membro. Questa lista – chiamata tentative list – può essere integrata e rivista in qualsiasi momento: la stessa UNESCO invita a fare revisioni periodiche. Si presenta poi una nomination: cioè un dossier in cui si danno tutte le informazioni su una specifica candidatura, scelta tra i luoghi della lista, in modo che possa partire il processo di valutazione. Questa è fatta da due organismi indipendenti: l’International Council on Monuments and Sites (ICOMOS, per i luoghi di interesse culturale) e la World Conservation Union (IUCN, per i luoghi naturali). Un terzo organismo indipendente fornisce pareri sulle attività di conservazione dei siti.
Altri 40 posti speciali in Italia. Quali sono i luoghi che aspirano a diventare "patrimonio dell'umanità" dell'UNESCO: magari ne avete uno a pochi chilometri e non lo sapete.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.597 nuovi casi di contagio da coronavirus e 10 decessi, per un totale di 283.180 casi e 35.587 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 2.000 (72 in più di ieri), di cui 164 nei reparti di terapia intensiva (14 in più di ieri). Sono state inoltre testate 57.779 persone, per un totale di 5.757.488 casi testati e 9.554.389 tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi oggi è stato registrato in Lombardia (245). Seguono Campania (180), Lazio (163), Veneto (147), Liguria (114) ed Emilia-Romagna (110). Oggi solo in Valle d’Aosta non sono stati registrati nuovi casi di contagio. Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Roma (136), Napoli (118), La Spezia (92), Milano (91), Trento (82), Treviso (47), Palermo (39), Torino (38).
I dati sul coronavirus di oggi, giovedì 10 settembre.
I genitori di Giulio Regeni – il ricercatore italiano dell’università di Cambridge scomparso il 25 gennaio 2016 al Cairo, in Egitto, e trovato morto pochi giorni dopo –, Paola Deffendi e Claudio Regeni, insieme alla loro avvocata Alessandra Ballerini, hanno depositato alla procura di Roma una denuncia contro il governo italiano per aver violato una legge che vieta di vendere armi ai paesi che hanno commesso gravi violazioni dei diritti umani. La denuncia si riferisce alla vendita da parte del governo italiano di due fregate, cioè due navi da guerra, all’Egitto. I genitori di Regeni avevano annunciato la denuncia già alcuni giorni fa, nel corso di una puntata del programma di La7 Propaganda Live, durante il quale avevano anche chiesto il richiamo dell’ambasciatore italiano in Egitto, ma l’hanno depositata solo ieri, 6 gennaio, come riferisce Repubblica.
I genitori di Giulio Regeni hanno denunciato il governo italiano. Per aver violato la legge che vieta di vendere armi ai paesi «i cui governi sono responsabili di gravi violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani».
Dopo la riunione che si è tenuta giovedì, il Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia ha diffuso una nota in cui dice di aver “esaminato l’ipotesi di integrazione di 3 Italia”. La riunione, presieduta dal presidente esecutivo Franco Bernabè, era stata convocata per discutere il percorso di integrazione del fornitore di servizi telefonici 3 Italia in Telecom Italia “eventualmente mediante conferimento o fusione per incorporazione, che il gruppo Hutchison Whampoa ha condizionato, tra l’altro, all’acquisizione di un’ulteriore quota azionaria in Telecom Italia, tale da farne l’azionista di riferimento della società”. Della trattativa si parla da diversi giorni, e ha suscitato molte attenzioni e molte oscillazioni di borsa: le prime voci sul possibile acquisto di 3 Italia da parte di Telecom hanno via via fatto spazio a quelle su un piano più ampio, ovvero della contropartita di una cospicua quota di azioni che Telecom cederebbe al gruppo Hutchison, rendendo quest’ultimo il suo principale azionista: è Telecom che sta comprando 3 Italia o è Hutchison che sta comprando Telecom?, si sono chiesti in molti. E con che implicazioni per la società che detiene la rete italiana, e in un momento di vuoto politico e un governo in carica dimissionario? Infine, in una fase molto complessa e difficile per il mercato dei fornitori di telefonia mobile, impoverito da una concorrenza di abbassamento dei prezzi molto serrata.
Cosa si sa dell’affare tra Telecom e H3G. Oggi il CdA ha confermato che c'è un'"ipotesi di integrazione" con 3 Italia e che H3G potrebbe diventare primo socio di Telecom.
Pierluigi Bersani ha scritto oggi una lunga lettera pubblicata sulle pagine di Repubblica per spiegare che cosa vuole fare il Partito Democratico in questo momento di crisi del governo Berlusconi. Il segretario del PD è disponibile a un governo di transizione per modificare la legge elettorale e confida nella formazione di un nuovo Ulivo: un soggetto politico che riesca a superare il modello (fallito) dell’Unione. Caro direttore, dopo anni di illusione berlusconiana l’Italia continua a regredire sul piano economico e sociale e si allontana, alla luce di ogni parametro, dai paesi forti dell’Europa. Nello stesso tempo l’impegno a riformare e a rafforzare le istituzioni repubblicane si sta trasformando in una deformazione grave della nostra democrazia. Ci si vuole trascinare ad un sistema dove il consenso viene prima delle regole e cioè delle forme e dei limiti della Costituzione; dove si limita l’indipendenza della Magistratura; dove il Parlamento viene composto da nominati; dove il Governo ha il diritto all’impunità e ad una informazione asservita e favorevole; dove si annebbiano i confini fra interesse pubblico e privato. I segni di tutto questo li abbiamo potuti valutare in questi anni berlusconiani: regressione dello spirito civico e della moralità pubblica, politica ridotta a tifoseria, allargamento del divario tra nord e sud, nessuna buona riforma sui problemi veri dei cittadini. Il populismo infatti è, per definizione, una democrazia che non decide, specializzata com’è nell’usare il governo per fare consenso e non il consenso per fare governo. Il dato di fondo della situazione politica sta qui, mentre la questione sociale e quella del lavoro sono senza risposte e si drammatizzano ogni giorno.
Un nuovo Ulivo. Pierluigi Bersani invia una lettera aperta a Repubblica invitando le forze di opposizione a fare fronte comune.
Tre migranti che erano a bordo della nave della ong spagnola Open Arms, bloccata da 11 giorni in mare senza un “porto sicuro” dove attraccare, sono stati trasferiti da una motovedetta della Guardia costiera a Lampedusa per ragioni mediche: si sospetta infatti che abbiano contratto la tubercolosi o la polmonite. Tra i tre casi, scrive Repubblica, «si registra quello di un migrante con un tumore al cervello». Intanto la procura di Agrigento ha deciso, di nuovo, di aprire un’inchiesta per reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, come era già successo in altre occasioni in passato. Sulla Open Arms ci sono ancora più di 100 migranti a bordo: per il momento non c’è alcun accordo per il loro sbarco.
Tre migranti a bordo della nave della ong Open Arms, bloccata da 11 giorni in mare, sono stati portati a Lampedusa per ragioni mediche.
Sull’Unità di oggi c’è una lettera con cui Gianni Cuperlo – già presidente del PD e sfidante sconfitto da Matteo Renzi all’ultimo congresso del partito – risponde a Sergio Staino, storico disegnatore e vignettista del giornale, che domenica gli aveva rivolto a sua volta una lettera. Staino aveva scritto che Renzi è «un frutto amaro del nostro partito, un frutto che ci pone ogni giorno problemi difficili e non sempre positivi», ma che le critiche della minoranza PD – che “nessuno sopporta più” – sono eccessive e dannose. Caro Sergio, non sono di gomma. Linguaggio e asprezza del giudizio lasciano il segno. Per parte mia fatico nell’accordarmi a toni che non siano di rispetto e conservo l’affetto per un’amicizia da non bruciare malgrado tutto. Se l’occasione serve a chiarire degli snodi è giusto farlo, ciascuno per come sa e come vuole. Sul passato. È vero, ho detto per tempo che la realtà di adesso è anche figlia degli errori di prima. L’ho affermato – un paio di volte c’eri pure tu – e l’ho fatto con qualche costo sul piano umano che per me conta. Ma era serio non rimuovere perché non pianti nulla nel futuro se non sei altro dal passato.
La risposta di Cuperlo a Staino. L'ex presidente del PD risponde sull'Unità sulle accuse di critiche eccessive a Renzi e sul centrosinistra che vorrebbe costruire.
Martedì sera Emma Bonino è stata intervistata da Massimo Giannini nel corso della trasmissione televisiva Ballarò, in onda su RaiTre. Famosa e rispettata politica radicale italiana, Bonino ha 66 anni e ha avuto incarichi istituzionali importanti (ministro degli Esteri, commissario europeo). A inizio anno ha annunciato di essere in cura per un tumore al polmone sinistro. Durante l’intervista ha raccontato come sta e ha parlato di politica e di terrorismo internazionale. Sul governo Renzi, che ha segnato la fine del suo incarico da ministro degli Esteri nel precedente governo Letta, non ha dato giudizi: «Dico solo che l’esperienza non è un demerito. D’accordo sul rinnovamento generazionale, ma essere giovani non è un gran merito, succede, però vorrei segnalare che dura pochissimo».
L’intervista di Emma Bonino a Ballarò – video. Ospite della trasmissione di RaiTre, ha raccontato come sta e ha parlato di politica e di terrorismo internazionale.
“UberPop” è un nuovo servizio che da oggi Uber – il progetto di trasporto privato a metà tra il taxi e il noleggio di auto con autista, che si usa con un’app del cellulare – attiva anche a Milano: UberPop è un sistema che permette a chiunque di registrarsi come autista con Uber e usare un veicolo privato per trasportare clienti del servizio. UberPop si aggiunge ai servizi già offerti da Uber: Uber Berlina Nera e Uber Van. Nei normali servizi di Uber le auto sono guidate da autisti professionisti e con licenza; UberPop, invece, offre un servizio formalmente simile a quelli di car pooling che permettono a chi si sta per mettere in viaggio con la sua macchina di trovare qualcuno con cui dividere le spese di pedaggio e benzina. A mediare tra cliente e autista ci sarà sempre Uber, che si occuperà anche del pagamento della corsa e di garantire la qualità del servizio.
UberPop, il nuovo servizio di Uber. Un nuovo servizio permette a (quasi) chiunque di usare la sua auto per lavorare come autista: è attivo a Milano, ha già fatto arrabbiare i tassisti e anche il comune.
Il 26 settembre del 1997, esattamente vent’anni fa, due scosse di terremoto di magnitudo 5.7 e 6 colpirono l’Umbria e parte della Marche, causando in totale 11 morti e danni per 5 miliardi di euro. Il terremoto rimase molto impresso nell’immaginario collettivo per il crollo della volta della Basilica superiore di San Francesco ad Assisi, ripreso in diretta da una tv locale. Nel crollo morirono due frati e due tecnici che stavano facendo delle ispezioni sui danni causati da una scossa precedente. La prima scossa fu alle 2.33 del 26 settembre, con una magnitudo di 5.7 e con epicentro sotto Cesi, una frazione di Terni, in Umbria. Poco lontano, vicino a Serravalle, due anziani morirono nel crollo della loro abitazione. Il comune più colpito fu Nocera Umbra, in provincia di Perugia, dove l’85 per cento degli edifici venne danneggiato al punto da diventare inagibile. Lo sciame sismico era cominciato tre settimane prima, il 4 settembre: gli abitanti e la Protezione Civile erano preparati alle scosse, tanto che una grande tendopoli era già stata allestita vicino a Foligno. Inizialmente la scossa della notte fu considerata il culmine dello sciame, e il giorno successivo i tecnici erano già al lavoro nei comuni colpiti per valutare i danni.
Il terremoto in Umbria, 20 anni fa. Due scosse nelle prime ore del 26 settembre causarono 11 morti e fecero crollare – davanti alle telecamere – la volta della basilica di Assisi.
Mercoledì 4 dicembre la Corte Costituzionale ha annunciato di avere accettato il ricorso presentato contro il “Porcellum”, la legge elettorale in vigore, ritenuto incostituzionale per le modalità con cui assegna il premio di maggioranza e per la mancanza delle preferenze. La decisione dei giudici costituzionali ha pochi precedenti di simile portata e lascia numerose domande e incertezze su quali saranno i prossimi passi, della stessa Consulta e del Parlamento, chiamato a sistemare un guaio realizzato tre legislature fa, nel 2005. Porcellum Prima di vedere che cosa ha deciso la Corte Costituzionale è opportuno un rapido ripasso sull’attuale legge elettorale (chi è cintura nera in materia può saltare al punto successivo).
Il Porcellum è incostituzionale, e ora? le risposte alle domande che circolano di più: il Parlamento è legittimo? Cosa succede se si vota prima di approvare una nuova legge elettorale? E il governo che fine fa?.
La procura di Palermo ha chiesto il giudizio immediato per Piero Messina e Maurizio Zoppi, i due giornalisti autori dell’articolo – pubblicato sull’Espresso – secondo cui il medico personale del presidente della Sicilia, Rosario Crocetta, gli avrebbe rivolto una frase violenta contro l’allora assessore alla Salute, Lucia Borsellino, in un’intercettazione telefonica. Secondo l’articolo dell’Espresso, il medico aveva detto a Crocetta che Borsellino doveva essere “fatta fuori, come il padre”. Il procuratore di Palermo però smentì da subito l’esistenza stessa agli atti di una simile intercettazione, che invece l’Espresso dissee di aver ascoltato sebbene non fosse «trascritta negli atti depositati». Di fatto le versioni della procura e l’Espresso – dandole entrambe per sincere – tenevano aperte solo due possibilità: che l’intercettazione fosse stata totalmente o parzialmente inventata da chi l’aveva fatta ascoltare ai giornalisti, oppure che fosse frutto di un’iniziativa giudiziaria autonoma compiuta illegittimamente senza autorizzazione dei magistrati.
È stato chiesto il giudizio immediato per i giornalisti del caso Crocetta. Ci sono novità nella storia della presunta telefonata in cui il medico di Crocetta augurava la morte a Lucia Borsellino.
Secondo il “Worldwide Cost of Living Survey” dell’Economist, a dicembre 2011 la città più cara al mondo era Zurigo, che ha scalzato dalla vetta della classifica Tokyo, ora in seconda posizione. Rispetto alla classifica dell’anno passato Zurigo ha guadagnato quattro posti mentre un’altra città svizzera, Ginevra, ne ha guadagnati addirittura sei, diventando così la terza più cara al mondo. Come scrive l’Economist, il franco svizzero sempre più forte ha fatto alzare notevolmente i prezzi in Svizzera. Più o meno lo stesso è capitato anche all’Australia, dove il dollaro australiano ha raddoppiato il suo valore rispetto a quello americano negli ultimi dieci anni: così cinque città australiane (Sydney, Melbourne, Adelaide, Brisbane e Perth) sono entrate nelle prime venti posizioni della classifica. New York, invece, scende sempre di più: nel 2001 era al settimo posto, oggi al 47esimo. Londra è ferma al 17esimo posto, mentre la città più cara del Nordamerica è Vancouver, oggi al 37esimo posto. Roma e Milano sono più in fondo, a metà classifica.
Le città più care del mondo. In cima alla classifica non c'è più Tokyo, mostrano i dati dell'Economist, ma una città europea (quale?).
Questo articolo è stato pubblicato il 5 ottobre del 2017. Giovedì sera su Canale 5 Maurizio Costanzo intervisterà Pietro Maso, cioè l’uomo che il 17 aprile del 1991 uccise insieme a tre complici i suoi genitori a Montecchia di Crosara, in provincia di Verona, per intascarne l’eredità. Maso, che confessò due giorni dopo, fu condannato a trent’anni di prigione ed è uscito dopo ventidue, in semilibertà: quello che lo riguarda fu uno dei più famosi casi di cronaca nera degli anni Novanta, ed è diventato probabilmente il più rappresentativo e citato tra i casi di figli che uccidono i genitori, insieme al cosiddetto “caso Graneris”, del 1975, e al delitto di Novi Ligure, del 2001.
La storia di Pietro Maso, che uccise i genitori nel 1991. Fu protagonista di uno dei casi di cronaca nera italiani più famosi degli anni Novanta.
A tre mesi dalla sua pubblicazione, Immuni è stata scaricata 5.570.799 volte sugli smartphone, secondo i dati forniti dal ministero della Salute al Post. I download dell’applicazione per il tracciamento dei contatti – resa disponibile dal governo per contrastare la diffusione del coronavirus – dopo una fase iniziale di maggiore interesse hanno iniziato a rallentare, e per questo nelle ultime settimane sono state rafforzate le campagne per invitare la popolazione a utilizzarla. Immuni consente di ricevere notifiche se si è entrati in contatto con persone che hanno poi scoperto di essere positive al coronavirus: entrambe devono avere naturalmente l’app installata sul loro smartphone. L’applicazione funziona su iOS (dalla versione 13.5) e su Android (dalla versione 6) tramite Bluetooth, e ha diversi accorgimenti per ridurre il consumo della batteria e tutelare la privacy degli utenti senza la necessità di registrarne la posizione geografica (avevamo spiegato più estesamente Immuni qui).
Quanti stanno usando Immuni. È stata scaricata 5.570.799 di volte e ha consentito di avvisare quasi duemila persone entrate in contatto con positivi al coronavirus.
I critici cinematografici del Guardian – che sono molto appassionati di liste ed elenchi di film – hanno chiesto ai loro lettori di scegliere il loro film preferito dell’anno fino a questo momento: ne è venuta fuori questa lista di 10 titoli, non scontata. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 10 migliori film del 2014, fin qui. Li ha messi insieme il Guardian, chiedendo ai suoi lettori: e insomma, vincono i LEGO.
Si è conclusa la 67esima edizione del festival di Cannes: la Palma d’oro è andata a Winter Sleep del regista turco Nuri Bilge Ceylan. Il Gran Premio della giuria è stato assegnato a Le Meraviglie di Alice Rohrwacher, unico film italiano in concorso. Bennett Miller ha ricevuto il premio alla regia per Foxcatcher. Il premio per la miglior sceneggiatura è stato assegnato ai russi Andrey Zvyagintsev e Oleg Negin per il film Leviathan. Julianne Moore è stata premiata come miglior attrice per la sua interpretazione in Maps to the stars di David Cronenberg. Il premio per il miglior attore è stato assegnato a Timothy Spall per il film Mr Turner di Mike Leigh. La Camera d’Or, con cui viene premiata la miglior opera prima di tutte le sezioni, è andata a Party Girl dei francesi Claire Burger, Samuel Theis e Marie Amachoukeli.
Chi ha vinto a Cannes. Tutti i premi e le foto: la Palma d’oro a Winter Sleep del regista turco Nuri Bilge Ceylan, il Gran Premio della giuria a Le Meraviglie di Alice Rohrwacher, unico film italiano in concorso.
È stato pubblicato il nuovo video di Taylor Swift, che accompagna la canzone “Blank Space”, inclusa nel suo ultimo disco “1989”, uscito il 27 ottobre. “Blank Space” è il secondo singolo ufficiale dopo “Shake It Off”. Swift è tra gli artisti che hanno venduto più dischi negli ultimi anni, soprattutto negli Stati Uniti, dove è una degli artisti più famosi in assoluto. Negli ultimi giorni si è molto discusso della sua decisione di rimuovere tutte le sue canzoni dal popolare servizio di streaming musicale Spotify. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo video di Taylor Swift, “Blank Space”. È il secondo singolo ufficiale tratto dal suo nuovo disco "1989".
Su Avvenire il giornalista Pietro Saccò ha raccontato come un articolo che alzava le accise sulle sigarette elettroniche e quelle a tabacco riscaldato – come le IQOS di Philip Morris – sia entrata e uscita nel giro di pochi giorni dalla bozza della legge di bilancio per il 2021. Le ragioni economiche e sanitarie per alzare la tassazione su questi prodotti, avvicinandola a quella delle sigarette tradizionali, ci sarebbero secondo Saccò: ma le ragioni per cui è difficile farlo sono diverse, e riguardano anche gli investimenti di Philip Morris in Italia. L’idea di alzare le tasse sulle sigarette elettroniche e su quelle a tabacco riscaldato è rimasta nella bozza della legge di Bilancio solo per un fine settimana. La sera di venerdì 13 novembre l’agenzia Ansa scrive che nel testo è entrata una norma che impone un’accisa pari al 25% del prezzo finale su «prodotti derivati dal tabacco, tabacchi da inalazione senza combustione, sigarette elettroniche e prodotti accessori» con l’obiettivo di «omogeneizzare» le regole dei nuovi prodotti da fumo con quelli delle vecchie sigarette.
Perché le sigarette elettroniche sono poco tassate. Avvenire spiega le ragioni per cui le accise andrebbero alzate, raccontando i tentennamenti della politica e le difficoltà incontrate.
Il Comando provinciale dei Carabinieri di Perugia ha diffuso un comunicato per informare dell’arresto di oltre 150 persone sospettate di essere coinvolte nel traffico internazionale di droga. I Carabinieri hanno detto che durante l’operazione, compiuta a Perugia in collaborazione con organismi di polizia nazionali e internazionali, è stata sequestrata droga dal valore di decine di milioni di euro. Per il momento non ci sono altre informazioni: i dettagli dell’operazione verranno resi noti in una conferenza stampa con il procuratore della Repubblica reggente di Perugia, Giuseppe Petrazzini, in programma sabato mattina.
A Perugia sono state arrestate più di 150 persone accusate di essere coinvolte nel traffico internazionale di droga.
Ieri aveva compiuto 60 anni Bryan Adams, che pure lui qualcosa di buono lo ha fatto (io poi quest'estate sono stato qui). C'è una canzone inedita di George Michael (qui invece quelle vecchie). E una nuova di Joe Henry, lui finirà inevitabilmente in questa newsletter, presto. Ha fatto un disco nuovo, e ha un cancro. Olivia Colman (lei) invece ha registrato una versione di un famoso vecchio pezzo dei Portishead (qui c'è un vivace dietro le quinte con altri ingredienti). Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di René Aubry. Si possono chiamare canzoni se nessuno le canta?.
Venerdì è uscito a sorpresa un nuovo disco del rapper americano Eminem: si chiama Music To Be Murdered By e contiene venti canzoni. Tra le altre, ci sono delle collaborazioni con il cantante americano Anderson .Paak e soprattutto una con l’inglese Ed Sheeran, che si chiama “Those Kinda Nights”. Dr. Dre è accreditato tra i produttori del disco. L’ultimo album di Eminem era stato Kamikaze, del 2018.
È uscito a sorpresa un nuovo disco di Eminem, “Music To Be Murdered By”.
Giovedì è stata pubblicata una nuova bozza del “contratto di programma” (qui il testo integrale), il documento a cui da giorni stanno lavorando il Movimento 5 Stelle e la Lega e che dovrebbe costituire il progamma del futuro governo italiano. La bozza è datata “17 maggio ore 11”. Leggi: il testo integrale dell’ultima bozza di programma
La nuova bozza del programma Lega-M5S. Dovrebbe essere la versione definitiva: ora sarà esaminata un'ultima volta da Salvini e Di Maio, che dovranno anche scegliere il futuro presidente del Consiglio.
“Dietro le quinte” è un’espressione che deriva dal linguaggio teatrale e viene usata per descrivere tutto ciò che accade durante la produzione di uno spettacolo, di un programma televisivo, di un concerto o di un film. Nei contenuti speciali dei DVD ormai ci sono quasi sempre scene girate sul set, in un momento di pausa delle riprese o quando la telecamera del regista è spenta, che sicuramente restituiscono un’immagine più spontanea e spesso molto divertente degli attori protagonisti. L’utente joinyouinthesun ha raccolto su imgur 100 meravigliose foto di “dietro le quinte” di celebri film: possiamo così vedere una bizzarra foto di Ingmar Bergman con il modello di uno squalo usato nell’omonimo film di Spielberg, Dustin Hoffman fare le smorfie al suo compagno Robert Redford e, com’era prevedibile, molto sangue sui set di Quentin Tarantino.
Dietro le quinte. Una raccolta fotografica dai set di film celebri: Ingmar Bergman con uno squalo, smorfie e attori che si prendono poco sul serio.
Il dj britannico Goldie, famoso per essere stato uno dei pionieri della scena rave, potrebbe aver dato involontariamente un nuovo indizio sull’identità di Banksy, lo street artist più famoso al mondo di cui nessuno conosce la vera identità: sarebbe una conferma della teoria secondo cui Banksy è in realtà Robert Del Naja, il fondatore dei Massive Attack, noto anche con lo pseudonimo 3D. Il nuovo indizio è venuto fuori durante un’intervista radiofonica a Goldie per una puntata del podcast Distraction Pieces, pubblicato online martedì. Goldie e il conduttore del podcast Scroobius Pip stavano parlando di come le persone cercano di ricavare del denaro grazie a Banksy e alle sue opere e Goldie ha detto: «Dammi una scritta da graffiti, mettila su una maglietta e scrivici “Banksy” e siamo a posto. Possiamo venderla subito» poi ha aggiunto, senza esitazioni: «Non voglio mancare di rispetto a Rob [alcuni ascoltatori dicono che abbia detto “Robert”], penso che sia un artista brillante. Penso che abbia ribaltato il mondo dell’arte». Le frasi le potete ascoltare qui. Poco dopo aver detto la frase su “Robert”, Goldie ha fatto una pausa, ma non sembra che fosse per quello che aveva appena detto; nemmeno il conduttore Scroobius Pip sembrava sorpreso da quello che era appena stato detto. Molte persone tra gli ascoltatori del podcast, però, l’hanno notato e hanno cominciato a parlarne sui social network.
Forse abbiamo un nuovo indizio sull’identità di Banksy. Il dj britannico Goldie si è lasciato scappare una cosa che confermerebbe la teoria per cui il famoso artista sarebbe Robert Del Naja dei Massive Attack.
Repubblica ha ottenuto ieri un’intervista estemporanea – a quanto racconta lo stesso giornale – con Silvio Berlusconi, alla fine della presentazione del libro di Domenico Scilipoti, con Claudio Tito che lo seguiva mentre se ne andava e il PresdelCons che si “sfogava”. E Berlusconi ha detto a Tito di non avere intenzione di ricandidarsi nel 2013 alla guida del governo, proponendo per questo ruolo Angelino Alfano. “Ma quand’è che smetterete di attaccarmi? Provate a essere più equilibrati. Se ci riuscite”. Silvio Berlusconi ha appena presentato il libro del “responsabile” Domenico Scilipoti. Esce dalla sala del Mappamondo alla Camera, dribbla le telecamere e alcuni parlamentari del Pdl in attesa di un colloquio. Ma davanti al cronista di Repubblica fa partire l’offensiva. Attacca, per difendersi e difendere il suo governo. Si dice convinto che non ci saranno le elezioni anticipate e che le inchieste in corso che lo riguardano “finiranno nel nulla”. Spara ad alzo zero contro i magistrati (“il partito dei giudici si sta preparando all’appuntamento elettorale del 2013”), sferza il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti (“è l’unico che non fa gioco di squadra”) e blinda il cosiddetto Lodo Mondadori (“L’ha scritto il Tesoro e il Guardasigilli”). Soprattutto annuncia formalmente che tra 18 mesi il candidato premier del centrodestra non sarà più lui. Bensì Angelino Alfano, il nuovo segretario del Pdl. E la carta che il centrodestra giocherà per il Quirinale sarà invece quella di Gianni Letta. Il premier è un fiume in piena. Non si ferma nemmeno quando un paio di deputati del suo partito cercano di salutarlo. Si infila nell’ascensore che lo porta verso il tunnel “segreto” tra Montecitorio a Palazzo Chigi. E fa di tutto per mostrarsi sereno e deciso a proseguire la legislatura. Lei dice che dobbiamo essere più equilibrati, eppure contro di lei sembra ormai schierarsi tutto il centrodestra. “Ma non è vero. Qualcuno cerca solo un po’ di visibilità. Nient’altro”.
Berlusconi dice a Repubblica che non si ricandida. In un'esclusiva ed estemporanea intervista, il PresdelCons lancia Alfano nel 2013 e Letta per il Quirinale.
Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera di oggi scrive un commento su come la stampa e la politica abbiano reagito con diverse attenzioni alla protesta pacifica di diecimila detenuti e alla rivolta violenta di quindici persone, nei giorni scorsi, e ne deduce inevitabilmente e rassegnatamente che il modo migliore per protestare per le condizioni fuorilegge delle carceri italiane sia fare casino. Diecimila detenuti – che nei mesi scorsi avevano scelto il metodo della non violenza attraverso lo sciopero della fame per chiedere allo Stato di cessare di essere esso stesso fuorilegge nel sovraffollamento, nella inadeguatezza delle cure sanitarie e nella carenza di percorsi di avviamento al lavoro – non hanno mai avuto un decimo dell’attenzione accordata invece dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dai mezzi di informazione ai “15 facinorosi” subito trasferiti dal carcere di Sanremo perché protagonisti di disordini rubricati a “rivolta” man mano che la dimensione dei fatti, sabato notte, lievitava di comunicato in comunicato nella rappresentazione di organizzazioni sindacali non sempre davvero rappresentative della polizia penitenziaria. Materassi incendiati e sedie scaraventate assicurano dunque più ascolto (agli occhi delle tv e delle istituzioni) di un impegno serio?
Come ottenere attenzione sulle carceri. Con rivolte violente invece che con manifestazioni pacifiche, spiega Luigi Ferrarella sul Corriere: i giornali si occupano solo delle prime.
Ricky Gervais è un comico, regista e attore britannico. Ha condotto i Golden Globes nel 2010, nel 2011 e nel 2012. È tornato a condurli quest’anno, dopo tre anni in cui erano stati condotti da Tina Fey e Amy Poehler. Negli anni in cui Gervais aveva condotto i Golden Globes si era molto parlato delle sue battute provocatorie e “politicamente scorrette” sulla rete che ospitava il programma, sugli attori in sala, sui film candidati e premiati, sul cinema e, a ben vedere, un po’ su tutto. All’inizio del discorso di stasera, Gervais ha detto: «Farò questo monologo e poi andrò a nascondermi, nemmeno Sean Penn mi troverà». Parlando al pubblico di attori e attrici ha poi detto: «Sarà carino, siete tutti delle grandi star. Quasi tutti. Alcuni di voi hanno solo sposato la persona giusta». Parlando delle precedenti edizioni in cui ha condotto i Golden Globes, ha detto: «Sono cambiato. Non tanto quanto Bruce Jenner, ovviamente». Gervais ha poi preso in giro Jennifer Lawrence per il suo impegno nel far sì che le attrici di Hollywood guadagnino tanto quanto gli attori e ha anche scherzato più di una volta sul fatto che il film The Martian – Sopravvissuto sia nominato nella categoria per la miglior commedia.
Il discorso con cui Ricky Gervais ha aperto i Golden Globes. Ha fatto le solite battute provocatorie sulle celebrities presenti (e anche su altre cose d'attualità).
Ieri il festival di Glastonbury ha annunciato la lineup per l’edizione di quest’anno, durante la quale suoneranno i Radiohead, i Foo Fighters, Ed Sheeran, Katy Perry, gli XX e un sacco di altra gente famosa. Per andare al Glastonbury bisogna prepararsi a pagare un biglietto molto costoso e soprattutto pensarci a ottobre, quando sono messi in vendita. È un’esperienza consigliatissima da chi ci è stato, ma probabilmente non pratica per tutti. Ogni estate però in Europa ci sono molti festival in cui sentire in pochi giorni alcuni dei più importanti artisti pop, rock e hip hop del mondo: ce ne sono praticamente in ogni capitale europea (in Italia no), e può essere un ottimo modo per vedere un posto nuovo e ascoltarsi un paio di giorni di concerti potenzialmente molto belli. Abbiamo raccolto alcuni di questi festival, scelti tra quelli che ospitano musica di tutti i tipi (e quindi non quelli esclusivamente di elettronica, che sono comunque tanti e molto frequentati) e in cui passano i nomi grossi dell’industria discografica mondiale. Vi accorgerete che molti artisti – soprattutto quelli americani – compaiono nelle lineup di diversi festival. E se guardate i cartelloni completi vi accorgerete che da un certo punto in poi smettete di riconoscere i nomi: perché gli artisti che si esibiscono sono quasi sempre decine, e spesso una cosa bella dei festival di questo tipo è lasciare il palco principale e perdersi tra quelli più piccoli, per scoprire musica nuova. Se decidete di andarci, in ogni caso, ricordate di prepararvi su quello che non bisogna fare ai concerti (o che si può fare, ma poco). E se invece non potete, ce ne sono tre che potrete guardare in streaming sul sito di Red Bull TV (il Primavera, il Lollapalooza e il Roskilde).
I festival di musica europei di quest’estate. Dalla Svizzera all'Islanda alla Serbia, fino a quelli storici e più battuti: dove ascoltare dal vivo i nomi grossi del pop, del rock, dell'hip hop e dell'elettronica.
Davide Casaleggio – che tramite la Casaleggio Associati è proprietario del Movimento 5 Stelle e controlla la piattaforma online usata dal partito, “Rousseau” – ha chiesto al Garante per la privacy una proroga per adeguare la piattaforma a quanto deciso più di un anno fa, dopo che aveva subìto un attacco informatico. L’attacco era stato fatto nell’agosto 2017, quando un hacker violò la piattaforma, che serve agli iscritti al Movimento per votare candidati e proposte politiche, mostrandone le inadeguate misure di sicurezza: l’attacco era stato realizzato grazie a una falla che permetteva di accedere ai dati sensibili degli iscritti pur non avendo privilegi da amministratore. A dicembre il Garante per la privacy aveva stabilito che Casaleggio dovesse adeguare la piattaforma con specifici accorgimenti tecnici e che dovesse farlo entro il 30 giugno (per alcuni accorgimenti) ed entro il 30 settembre (per altri). Un documento del 4 ottobre pubblicato sul sito del Garante per la privacy – e raccontato oggi dalla Stampa – spiega che Casaleggio aveva iniziato a occuparsi della cosa solo nel giugno 2018, e che ha chiesto una proroga di 15 giorni. Casaleggio ha quindi tempo fino al 15 ottobre per adeguare la piattaforma Rousseau a quanto deciso a dicembre 2017 dal Garante della privacy.
Davide Casaleggio ha chiesto 15 giorni di proroga per adeguare la piattaforma Rousseau alle richieste del Garante della privacy.
Praticamente qualunque musicista che abbia studiato o suonato la musica jazz negli ultimi cinquant’anni lo ha fatto almeno in parte sugli spartiti di una raccolta clandestina pubblicata a partire dagli anni Settanta e diventata nel corso dei decenni un’istituzione e una specie di codice estetico della notazione musicale. Il Real Book, realizzato originariamente da due studenti del Berklee College di Boston, si chiamava così perché era una versione più accurata delle decine di “fake book” (libri falsi) in circolazione prima di allora, e senza pagare i diritti di proprietà intellettuale agli autori delle canzoni fornì un indispensabile strumento a generazioni di jazzisti di tutto il mondo, Italia compresa. Il Real Book è sopravvissuto infatti fino ad oggi, e ne esiste anche una versione “ufficiale” dal 2004, la prima che ha infine legalizzato la raccolta. Ma la clandestinità non frenò mai il successo del libro, che per anni fu venduto sottobanco nei negozi di dischi e strumenti di tutto il mondo, e soprattutto passato di mano in mano tra musicisti e aspiranti tali, sotto forma di plico di fotocopie, di CD-ROM o di raccolta di file pdf. Il font del titolo, e la riconoscibile e pulita grafia con cui sono annotati i brani, lo hanno reso un oggetto familiare e caro agli appassionati e ai musicisti.
La storia del libro clandestino su cui hanno studiato tutti i jazzisti. Il “Real Book” fu pubblicato negli anni '70 da due studenti che raccolsero gli spartiti più famosi, poi arrivò ovunque.
La Fondazione Prada è un’istituzione dedicata a cultura e arte, creata dalla celeberrima società di moda. È presieduta da Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada, e da sua moglie Miuccia Prada, famosa stilista e nipote di Mario Prada, il fondatore del marchio. Il 9 maggio la Fondazione Prada aprirà la sua nuova sede di Milano, progettata dallo studio di architettura OMA, guidato da Rem Koolhaas, settantenne architetto e urbanista olandese di grande importanza internazionale e già autore dello store di Prada su Rodeo Drive, la via di Beverly Hills a Los Angeles. La nuova sede della Fondazione Prada si trova in Largo Isarco, nella zona sud di Milano, nei pressi della più nota via Ripamonti e di fronte a un tratto della ferrovia. Come spiega il sito della Fondazione, il complesso si sviluppa su una superficie totale di 19mila metri quadrati, 11mila dei quali saranno utilizzati per le attività espositive: un’ultima parte del complesso – la “torre” – sarà ultimata entro il 2016. La struttura progettata da Koolhaas è stata realizzata combinando edifici preesistenti – quelli di una vecchia distilleria – e nuove costruzioni per ottenere uno spazio che accoglie la collezione d’arte contemporanea Prada e, tra le altre cose, uno spazio per mostre temporanee – inizialmente dedicato a una raccolta di arte antica curata da Salvatore Settis -, “un’area didattica dedicata ai bambini e sviluppata con gli studenti dell’École nationale supérieure d’architecture de Versailles”; e un bar ideato dal regista Wes Anderson, in cui la sua estetica riconoscibilissima è adattata a un’idea di vecchio bar di Milano. Complessivamente il progetto cerca di far convivere con le rispettive identità quello che già esisteva e i progetti completamente nuovi, senza ricercare mimetisimi e adattamenti tipici di molti interventi di riutilizzo nel territorio italiano.
Le foto della nuova Fondazione Prada a Milano. È stata realizzata dallo studio olandese Oma, sarà aperta al pubblico il 9 maggio per mostrare le opere della collezione Prada (e un bar di Wes Anderson).
La politica nazionale non è fatta di soli Giulio Andreotti e Ciriaco De Mita, “professionisti” che alla politica hanno dedicato la loro intera vita. Ci sono molti personaggi, anche molto importanti o visibili per molti anni, che a un certo punto però hanno preferito dedicarsi ad altro, soprattutto nella cosiddetta Seconda Repubblica, cioè più o meno dagli anni Novanta in poi. Qualcuno ha cominciato a fare il lobbista o a lavorare in associazioni di categoria, qualcuno fa il docente universitario. Per esempio: Francesco Rutelli oggi presiede l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali, mentre Antonio Di Pietro si è dato all’agricoltura. Tutti gli altri li trovate qui sotto, anche se abbiamo barato: ci sono due di cui non si sente più parlare, ma che in qualche modo sono ancora nel giro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Ve li ricordate? cosa fanno oggi alcuni importanti politici della Seconda repubblica che nel frattempo hanno cambiato vita, buttandosi sul lobbismo o sull'agricoltura.
Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Jacob J. Lew, ha annunciato che nel 2020 sulla banconota da 10 dollari ci sarà il ritratto di una donna. Nel 2020 ricorrerà il centesimo anniversario del XIX emendamento, quello che diede alle donne statunitensi il diritto di voto. Il nome della donna che sarà raffigurata sulla banconota verrà comunicato alla fine del 2015, al termine di un processo partecipativo: è stato anche lanciato l’hashtag #TheNew10 per raccogliere idee e suggerimenti. L’unico criterio necessario è che la donna scelta sia morta. Il segretario al Tesoro ha fatto sapere di essere alla ricerca di una donna che sia stata «campionessa della nostra democrazia inclusiva». Diverse donne e attiviste femministe hanno parlato di una «decisione storica». Sulle banconote statunitensi ci sono ex presidenti e Segretari del tesoro, come Alexander Hamilton raffigurato sulla banconota da 10 dollari, che comunque non sarà sostituita. Nel corso del Diciannovesimo secolo e per un breve periodo è stata rappresentata Martha Washington, moglie di George Washington, sulla banconota da un dollaro. Solo due donne sono state raffigurate su una moneta – e non banconota – degli Stati Uniti: la prima è Susan B. Anthony, attivista per i diritti delle donne del Diciannovesimo secolo che fu raffigurata sulla moneta da un dollaro coniata dal 1979 al 1981 e poi di nuovo nel 1999. La seconda è Sacagawea, nativa americana della tribù dei Shoshoni che accompagnò Lewis e Clark nella loro spedizione in America nord-occidentale all’inizio del 1800: dal 2000 Sacagawea è stata raffigurata sulla moneta da un dollaro. La produzione di entrambe le monete è stata poi sospesa.
Dal 2020 sulla banconota da 10 dollari ci sarà una donna. Lo ha deciso il governo statunitense dopo una mobilitazione di attiviste, politiche e attrici: l'iniziativa coinciderà con il 100esimo anniversario del XIX emendamento.
Negli ultimi sei mesi, scrive il Wall Street Journal, Facebook ha contattato alcuni produttori di contenuti video per incoraggiarli a pubblicare cose su Facebook al posto che su YouTube, la piattaforma di video online più nota al mondo, e di proprietà di Google. Secondo il Wall Street Journal, l’intenzione di Facebook è quella di «diventare un distributore di video ancora più importante, cercando di spostare all’interno di sé un numero più alto di contenuti video». Una portavoce di Facebook contattata dal Wall Street Journal ha detto che l’azienda «è regolarmente in contatto con i produttori di contenuti – inclusi quelli video – riguardo come utilizzare al meglio le funzioni di Facebook». Non ha aggiunto altri dettagli. Ciascun utente di Facebook – anche un’azienda privata – può scegliere di caricare video sulla propria pagina e condividere quelli postati da altri: recentemente alcuni produttori di video come i Maker Studios – di proprietà della Disney – e la Collective Digital Studio – che ha prodotto la nota serie dell’Annoying Orange – hanno cominciato a caricare i propri video su Facebook anziché utilizzare il lettore video di Facebook per YouTube, che permette di guardare video caricati su YouTube mentre si naviga all’interno del social network (ma potendo raggiungere il sito di YouTube con facilità).
Facebook vuole fare concorrenza a YouTube? secondo il Wall Street Journal, la società di Zuckerberg sta cercando di convincere i creatori di video a postare contenuti sulla propria pagina: penalizzando YouTube.
Ieri il direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante il punto sui contagi da coronavirus (SARS-CoV-2) ha detto che al momento non si può ancora parlare di “pandemia”, ma solo di “epidemia”. Qual è la differenza? Le parole “epidemia” e “pandemia” riguardano le malattie infettive, quelle causate da agenti che entrano in contatto con un individuo (come i virus, appunto), si riproducono e ne causano un’alterazione. La differenza tra epidemia e pandemia non ha a che fare con la gravità di una malattia, ma con la sua diffusione geografica. Le malattie infettive, spiega l’Istituto Superiore della Sanità, hanno caratteristiche diverse di diffusione. Alcune sono molto contagiose e altre lo sono meno. In base alla suscettibilità della popolazione e alla circolazione dell’agente infettivo, una malattia infettiva può manifestarsi in una popolazione in forma sporadica, epidemica, endemica o pandemica (“Pan-demos”, in greco, significa “tutto il popolo”).
La differenza tra epidemia e pandemia. E perché per ora l'Organizzazione Mondiale della Sanità non parla di pandemia per il coronavirus.
C’è una frase, detta dal personaggio di Valeria Bruni Tedeschi alla fine del Capitale Umano (il film di Paolo Virzì del 2013), che rimane in testa a molti che lo vedono ed è diventata una citazione frequente in relazione a molte altre cose dell’attualità anche diverse da quelle relative ai personaggi del film. Perché è una frase che si estende fedelmente a molti (persone e imprese politiche o editoriali) che hanno ottenuto in questi anni successi e consensi da forme varie di attacco distruttivo – e poco costruttivo – alle cose italiane. «Avete scommesso sulla rovina di questo paese, e avete vinto».
La frase di un decennio italiano. La disse Valeria Bruni Tedeschi dentro un film di Paolo Virzì del 2013.
Negli ultimi giorni si sta parlando molto delle cosiddette smartshoes, le scarpe che si collegano con gli smartphone e, vibrando, inviano segnali a chi le indossa. Sono state inventate da Ducere Technologies, una startup indiana, si chiamano “Lechal”, e saranno in vendita dal prossimo settembre. Come funzionano le Lechal? Le scarpe Lechal, spiega il Wall Street Journal, sono dotate di un trasmettitore Bluetooth e di un sistema per la vibrazione – simile a quello dei telefoni cellulari – posizionati nella parte posteriore della suola. Il sistema Bluetooth si collega al cellulare tramite un’applicazione, che a sua volta si collega a Google Maps, il sistema di mappe e navigazione GPS di Google. Quando la modalità di navigazione GPS è attivata e ci si sta muovendo per raggiungere la propria destinazione, le scarpe vibrano in corrispondenza di ogni svolta: se Google Maps indica una svolta a sinistra, vibra la scarpa sinistra, se la svolta è a destra invece, vibra la scarpa destra. In questo modo si possono seguire le istruzioni del navigatore tenendo sempre il telefono in tasca.
Le scarpe che ti indicano la strada. Si chiamano Lechal e sono prodotte da una società indiana: si collegano a Google Maps con il Bluetooth e vibrano quando dobbiamo girare a destra o sinistra.
Sul Corriere della Sera di martedì 29 gennaio, Fiorenza Sarzanini torna a occuparsi dell’inchiesta della procura di Siena sul Monte dei Paschi di Siena, spiegando che i magistrati indagano anche su una ipotesi di truffa nei confronti dei vertici della banca. Agli azionisti furono nascoste le operazioni sui derivati che sarebbero servite per ripianare il debito contratto con l’acquisizione di Antonveneta. Per capire da dove arrivano i guai di MPS e il resto della vicenda, qui c’è il racconto dell’intricata storia della banca di Siena. I vertici del Monte dei Paschi nascosero agli azionisti le operazioni sui «derivati» che dovevano servire a ripianare il debito causato dall’acquisto di Antonveneta. E per questo sono adesso indagati per truffa. Dopo le contestazioni di aggiotaggio, ostacolo agli organi di vigilanza e turbativa, l’inchiesta della Procura di Siena su quella voragine nel bilancio che scuote il mondo finanziario e politico fa un nuovo e clamoroso passo in avanti. Puntando all’allora responsabile dell’Area Finanza Gianluca Baldassari, ma anche all’ex presidente Giuseppe Mussari vero «motore», secondo l’accusa, di quanto accaduto tra il 2007 e il 2012. E artefice di quell’accordo con Jp Morgan che ebbe conseguenze disastrose per i conti della banca senese, perché gravato da due contratti «ancillari» che in realtà si rivelarono condizioni capestro. Nuovi elementi sono emersi su questo fronte rivelando anche le omissioni e le false comunicazioni trasmesse a Bankitalia che aveva chiesto chiarimenti. In particolare le lettere di risposta inviate il 3 ottobre 2008 dai vertici di Mps per garantire sulla regolarità degli atti che invece, accusano i magistrati, dichiaravano circostanze «non rispondenti al vero».
Il Monte dei Paschi e l’ipotesi di truffa. Sul Corriere Fiorenza Sarzanini si occupa dell'inchiesta a Siena che sta indagando sulle operazioni sui derivati dopo l'acquisizione di Antonveneta.
Tra le altre cose, il 2010 è stato l’anno in cui è morto J.D. Salinger, dopo essere scomparso al mondo per decenni. È stato l’anno in cui è morto Pietro Taricone, e davvero non doveva. È stato l’anno in cui sono morti Elvira Sellerio ed Enzo Bearzot, grandi persone e vestali in modi lontanissimi e da luoghi lontanissimi di una qualità italiana che chissà se c’è mai stata o se è sempre stata affidata a singole straordinarie persone. È stato l’anno in cui è stato ucciso Angelo Vassallo, in cui si è ucciso Mario Monicelli, in cui sono morti Tony Curtis, Blake Edwards e Tom Bosley: ma di questi per fortuna non ce ne accorgeremo. Sono morte persone che predicavano bene, come Raimon Panikkar e Adriana Zarri, e restiamo noi, mediocri razzolatori. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Senza di te. Un promemoria di quelli che abbiamo perso nel 2010.
Il governo di Singapore ha avviato una collaborazione con Apple per incentivare l’adozione di stili di vita più sani e fare prevenzione. Il Consiglio per la promozione della salute (HPB), che dipende dal ministero della Salute singaporiano, ha sviluppato insieme all’azienda statunitense un’app che si chiama LumiHealth e che potrà essere impiegata da tutti i proprietari di iPhone che utilizzano un Apple Watch. Il progetto è il primo del suo genere a riguardare un’intera nazione, per quanto si tratti di una città-stato da 5,5 milioni di abitanti, ed è visto come un’anticipazione dei piani di Apple e delle altre grandi aziende tecnologiche nel settore della salute e delle assicurazioni sanitarie. Secondo le classifiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e di altre istituzioni internazionali, Singapore ha uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, organizzato in una forma mista tra pubblico e privato. La parte pubblica copre tutte le spese più grandi legate ai ricoveri in ospedale e a numerose terapie, mentre per esami e visite di minore entità è previsto un sistema misto, con il pagamento di alcuni premi alle compagnie assicurative private.
A Singapore ti ricompensano se hai stili di vita sani e un Apple Watch. I proprietari di dispositivi Apple potranno usare un'app per dimostrare di tenersi in salute, ricevendo fino a 240 euro, ma è solo l'inizio di qualcosa di molto più grande.
Nel tentativo di mantenere le vendite ai livelli da record del 2015, le case automobilistiche americane stanno sfruttando tutte le risorse a loro disposizione per attirare i clienti. La realtà virtuale potrebbe essere il loro prossimo asso nella manica. Audi ha in programma di fornire dei visori Oculus Rift a una serie di concessionarie entro la fine dell’anno, mentre a febbraio Johan de Nysschen, presidente di Cadillac, ha incoraggiato alcuni dei suoi rivenditori con bassi volumi di vendita a sfruttare la realtà virtuale per vendere di più. Molte concessionarie dal Brasile alla Germania stanno già sperimentando l’uso della realtà virtuale, che per le case automobilistiche americane ha un vantaggio doppio: migliora l’esperienza dei clienti e allo stesso tempo riduce parte dei 2,75 miliardi di dollari che le concessionarie spendono ogni anno per mantenere i nuovi modelli nelle concessionarie. «Quando si usa il visore si ha la sensazione di essere davvero all’interno dell’auto», ha detto Marcus Kuehne, responsabile di Audi per la realtà virtuale. Audi offre già ai suoi clienti la possibilità di provare l’allestimento delle auto in alcune concessionarie dotate di tecnologie digitali, e considera la realtà virtuale come il prossimo passo per permettere ai clienti di vedere quello che vogliono comprare. «Ci si può fare una buona idea delle dimensioni dell’auto, capire se i cerchioni si adattano al resto della macchina e se i colori degli interni stanno bene», ha detto Marcus Kuehne, «con questo tipo di tecnologia si riesce a giudicare molto meglio che su uno schermo».
Vendere auto con la realtà virtuale. Sempre più case automobilistiche offrono ai propri clienti la possibilità di "provare" le auto con la realtà virtuale: è un modo per attirarne di nuovi e distinguersi dalla concorrenza.
Il problema della pesca intensiva nel mondo e della conseguente prospettiva dell’esaurimento delle risorse ittiche lo si sente nominare da anni e, proprio questa settimana, è stato rilanciato da un dato, ripreso dal Telegraph, secondo il quale nel Mare del Nord ci sarebbero in questo momento meno di 100 esemplari di merluzzo che superano i 13 anni di età (i merluzzi possono arrivare a vivere più di 20 anni). Al di là dello shock che può provocare l’idea della presenza di un numero così basso di pesci adulti in un’area così vasta di mare (circa 750mila chilometri quadrati), il vero problema è che questi esemplari, per età e per grandezza, sono decisivi per il mantenimento in vita della specie e per la sua moltiplicazione. Questo dato, però, è soltanto l’ennesima spia – spiega un articolo della giornalista scientifica Gaia Vince, pubblicato su BBC Future – di come gli oceani e i mari del pianeta, sempre più sfruttati dal mercato ittico, si stiano spopolando, rendendo sempre più credibile la possibilità che nell’arco di pochi decenni la pesca in mare scompaia del tutto. I pesci, scrive Vince, sono gli ultimi animali selvatici che l’uomo caccia ancora massicciamente, e lo fa sempre di più, con tecniche molto più invasive e rese molto più ingenti rispetto a qualche decennio fa.
Il problema con la pesca. Un articolo su BBC Future analizza lo stato attuale dei mari e spiega perché tra pochi anni potrebbe non esserci più nulla da pescare.
Si dice David Boui o David Baui? In Italia sembra prevalente la pronuncia della “o” come “a”, Baui, ma Bowie pronunciava il suo nome in modo diverso, dicendo qualcosa più vicino al suono di “Boui”. In questa registrazione di una trasmissione di MTV del 1993, Bowie si presenta dicendo di essere il presentatore e di aver preso il posto di David Boui. O qualcosa del genere. David Bowie è stato uno dei più importanti musicisti della storia del rock: è morto a 69 anni domenica 10 gennaio. David Bowie era nato a Londra nel 1947, il suo vero nome era David Jones ma lui scelse un diverso nome d’arte per non essere confuso con il cantante inglese Davy Jones e si ispirò al nome dell’avventuriero americano Jim Bowie, storico protagonista della battaglia di Alamo.
Come Bowie diceva Bowie. Boui, più che Baui.
Da oggi, lunedì 15 marzo, diverse regioni italiane cambiano colore, in base a tre ordinanze firmate dal ministro della Salute: alcune regioni che fin qui erano state in zona arancione passano in zona rossa, mentre non ci sono più zone gialle. Sempre oggi, infatti entra in vigore un nuovo decreto legge che prevede che alle regioni in zona gialla si applichino le stesse misure della zona arancione. La Sardegna continua a restare l’unica regione in zona bianca. – Leggi anche: Le regole per le zone rosse
Da oggi l’Italia è quasi tutta rossa e arancione. Non ci sono più zone gialle, mentre la Sardegna è l'unica regione in zona bianca.
Il 21 maggio a Uniondale, nello stato di New York, è andato in scena l’ultimo spettacolo del Ringling Bros and Barnum & Bailey Circus, più comunemente noto come circo Barnum. Il circo, che era anche l’ultimo circo americano a spostarsi su un treno, era attivo, in varie forme da 146 anni. La decisione di chiuderlo è stata dovuta al calo di pubblico e agli alti costi di gestione. Il circo nacque ufficialmente nel 1919 quando si fusero il circo Ringling Bros. e quello Barnum & Bailey. Quest’ultimo era a sua volta nato da una fusione tra il circo di Cooper & Bailey e quello dell’imprenditore Phineas Taylor Barnum, i cui primi spettacoli vengono fatti risalire al 1871 e che ad oggi è considerato probabilmente il più famoso di tutti i tempi: si chiamava il P.T. Barnum’s Great Traveling Museum, Menagerie, Caravan, and Hippodrome (“Il grande museo, serraglio, carovana e ippodromo viaggiante di P.T. Barnum”). Il circo diventò nel corso degli anni famoso in tutto il mondo per gli spettacoli con animali esotici e per le funamboliche esibizioni dei suoi artisti, che nessun altro circo all’epoca proponeva, tanto da aggiungere al nome di ogni spettacolo l’appellativo “The greatest show on earth” (“il più grande spettacolo del mondo”, conservato anche da Ringling Bros. and Barnum & Bailey). Il circo Barnum, inoltre, divenne noto per l’impiego dei cosiddetti “fenomeni da baraccone”. Si trattava spesso di persone con malattie rare, difetti fisici evidenti e altre caratteristiche che li rendevano strani agli occhi degli spettatori.
Le foto dell’ultimo spettacolo del circo Barnum. Era uno dei circhi più famosi al mondo, in attività da 146 anni: ultimamente non vendeva più molti biglietti.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 1.400 casi positivi da coronavirus e 12 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 1.308 (28 in meno di ieri), di cui 161 nei reparti di terapia intensiva (8 in meno di ieri) e 1.147 negli altri reparti (20 in meno di ieri). Sono stati analizzati 79.339 tamponi molecolari e 129.080 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’1,65 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,07 per cento. Nella giornata di venerdì i contagi registrati erano stati 1.390 e i morti 25. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Campania (210), Lombardia (205), Sicilia (192), Lazio (176), Veneto (157).
I dati del coronavirus in Italia di sabato 10 luglio.
“Two-frame pictogram movie posters” è il nuovo progetto di Viktor Hertz, un graphic designer svedese nato nel 1983 e appassionato di pittografia, quella forma di scrittura in cui il segno grafico rappresenta la cosa vista e non la cosa udita. Un pittogramma riproduce direttamente l’oggetto a cui ci si riferisce, e non, per esempio, il concetto a cui un oggetto fa riferimento (in quel caso il segno è un ideogramma). Nel suo nuovo progetto, Hertz ha unito pittografia e passione per il cinema scegliendo di rappresentare e sintetizzare interi film con soli due frame, ovvero le singole immagini di una pellicola. In passato Hertz aveva fatto qualcosa di molto simile con delle famose canzoni. Con i suoi pittogrammi, Hertz ha dimostrato come certi film – Il grande Lebowski, Forrest Gump, Pulp Fiction, tra gli altri – possano essere perfettamente sintetizzati e riassunti in due sole immagini. Ancora meno, quindi, dei 9 frame dell’ormai famoso Tumblr 9 Film Frames. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Film famosi raccontati in due frame. Il graphic designer svedese Victor Hertz ha usato la pittografia per sintetizzare in due immagini film come "Il grande Lebowski", "Forrest Gump" e "Pulp Fiction".
Quando si parla di riscaldamento globale, raramente si sente nominare l’altopiano del Tibet. Eppure secondo gli scienziati il cambiamento che si sta verificando in quell’area è uno dei più preoccupanti tra quelli in corso nel nostro pianeta. Il problema principale è la progressiva riduzione dei manti erbosi, dovuta all’aumento delle temperature, all’eccessiva presenza di bestiame da pascolo e alla piaga costante di insetti e roditori. In molti punti – la cui estensione complessiva arriva a coprire un’area pari a un terzo della superficie degli Stati Uniti – tutto quello che resta è solo qualche macchia di vegetazione giallastra sulla superficie rocciosa. Questa progressiva desertificazione riduce le capacità dell’altopiano tibetano di assorbire l’umidità e aumenta al contrario la sua capacità di irradiare calore. Sarebbe questo il motivo per cui i ghiacciai delle montagne intorno si sono surriscaldati a una velocità due o tre volte superiore a quella della media globale.
Il deserto in Tibet. Se ne parla pochissimo, ma uno degli effetti più devastanti dei cambiamenti climatici si sta verificando sull'altopiano del Tibet.
Dal 4 novembre al 10 dicembre 2017 la galleria Ono Arte di Bologna ospiterà la mostra Brian Hamill’s Test of Time: Woody Allen, New York e gli altri, che raccoglie 50 delle immagini che il fotografo statunitense Brian Hamill ha scattato su decine di set cinematografici e a New York, tra gli anni Sessanta e Ottanta. Ci sono foto di Woody Allen e Diane Keaton, John Lennon e Robert Downey Jr. ventenne.
Woody Allen e gli altri, sul set. Le foto scattate da Brian Hamill sui set cinematografici di New York, con Diane Keaton, John Lennon, Coppola e De Niro.
Negli ultimi due giorni – da martedì 9 fino a giovedì 11 ottobre – ci sono state piogge molto intense nella parte meridionale della Sardegna, che hanno causato allagamenti e reso necessaria l’evacuazione di diversi paesi. Giovedì mattina è stato trovato il corpo di una donna di 45 anni che risultava dispersa da alcune ore, dopo che l’auto su cui viaggiava con i suoi familiari era rimasta bloccata a causa dell’acqua che aveva sommerso la strada a Cortexandra, a una decina di chilometri da Cagliari. Le altre quattro persone a bordo erano state messe in salvo nella notte dai soccorritori, a poca distanza dalla loro automobile, mentre la donna era stata portata via dalla corrente. In buona parte della provincia di Cagliari è piovuto copiosamente per ore, portando a numerosi allagamenti in diversi paesi. Le piogge sono diventate più intense tra la mezzanotte e le 4 del mattino di giovedì, poi la perturbazione si è ridotta e spostata. Tra i centri abitati più interessati nel cagliaritano ci sono Assemini, Capoterra e Uta, mentre nella zona del Sarrabus a sud-est la pioggia ha causato danni e allagamenti soprattutto a San Vito, Villaputzu e Castiadas.
I danni delle forti piogge in Sardegna. Una donna è morta vicino a Cagliari e ci sono circa 50 sfollati a causa degli allagamenti avvenuti nella notte.
Dopo giorni di discussioni e un confronto politico piuttosto acceso con l’opposizione e interno allo stesso Partito Democratico, il governo Renzi ha ottenuto che per ora sia messo da parte un provvedimento nella legge di stabilità che avrebbe introdotto un nuovo sistema di tassazione per chi affitta per brevi periodi la propria casa, la cosiddetta “tassa Airbnb”. Le nuove norme dovevano servire a regolamentare meglio un settore che in Italia si è espanso notevolmente negli ultimi anni, complice l’assenza di regole fiscali chiare sul modo in cui dichiarare i ricavi ottenuti con gli affitti temporanei di pochi giorni. I sostenitori del provvedimento dicono che norme più chiare aiuterebbero a eliminare un’area grigia nel sistema di tassazione, che può essere sfruttata per evadere i pagamenti allo Stato, mentre i contrari dicono che le regole attualmente in vigore sono già sufficienti per regolamentare il settore, dove Airbnb non ha praticamente concorrenti. La società statunitense Airbnb gestisce il più grande servizio al mondo per gli affitti temporanei. Attraverso il suo sito e la sua applicazione consente a chiunque di mettere in affitto una stanza, o un’intera abitazione, e di essere facilmente rintracciabile con un motore di ricerca geografico. Airbnb fornisce inoltre i sistemi necessari per ricevere i pagamenti dai propri clienti tramite carta di credito, e trattiene per sé una percentuale su ogni transazione come pagamento per i servizi offerti. I bassi costi e la sua semplicità d’uso hanno reso Airbnb un successo planetario, soprattutto per chi viaggia per turismo, con molte preoccupazioni da parte degli albergatori tradizionali che spesso non possono offrire le loro stanze a prezzi così bassi per via dei costi più alti che devono affrontare (a partire da quelli per il personale e delle imposte).
Perché si parla di una “tassa Airbnb”. Governo e parlamento litigano sull'introduzione di nuove regole per rendere più chiara la tassazione dei servizi per gli affitti a breve termine.
Oggi avrebbe compiuto 80 anni Johnny Cash, formidabile voce della musica country-rock americana, che godette di un rinnovato successo negli ultimi anni della sua vita (e poi fu celebrato anche in un film hollywoodiano). Questo era quello che ne scrisse Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, nel suo libro Playlist, scegliendone sette canzoni. Johnny Cash (1932, Kingsland, Arkansas – 2003, Nashville,Tennessee) Diventò vecchio che era un monumento del country, e sconosciuto al resto del mondo: benché il suo country fosse di influenze blues e rock assai più strutturate del solito country da barzelletta. Però fu riscoperto alla fine del secolo scorso grazie a un produttore che intuì che aveva ancora molto da dire e cantare anche fuori dal country, e poi fu reso universale da un film hollywoodiano: così adesso è johnnycash per tutti.
7 canzoni di Johnny Cash. Era nato ottant'anni fa, divenne un monumento del country negli USA e poi del rock in generale nel resto del mondo, quando era già vecchio.
Martedì la poeta 22enne americana Amanda Gorman – diventata famosa dopo aver letto una sua poesia alla cerimonia di insediamento di Joe Biden – ha firmato un contratto con IMG models, probabilmente la più importante agenzia di modelle al mondo, che rappresenta Kate Moss, Gisele Bündchen, Gigi Hadid e altre celebrità del mondo dello sport e dello spettacolo, tra cui la cantante Selena Gomez e la tennista Naomi Osaka. L’agenzia, scrive il sito Hollywood Reporter, si occuperà di «costruire il suo profilo attraverso sponsorizzazioni di marchi e opportunità editoriali». Non è certo una cosa all’ordine del giorno che una scrittrice venga scritturata da un’agenzia di moda: potrebbe essere un fatto circoscritto e occasionale oppure anticipare un fenomeno più ampio, portando a compimento un cambiamento in corso da tempo sia nel mondo della moda che della cultura. NOW REPRESENTING: #AmandaGorman! pic.twitter.com/RjIgulKzLr
Amanda Gorman e i poeti nella moda. La poeta dell'insediamento di Biden ha firmato con la più importante agenzia di modelle al mondo, ma non c'è poi molto da stupirsi.
È uscito in libreria il terzo numero della rivista The Passenger, dedicato al Giappone (il primo era sull’Islanda, il secondo sull’Olanda). Tra le cose che si possono leggere c’è un omaggio della scrittrice Banana Yoshimoto al quartiere di Shimokitazawa, dove ha abitato a lungo prima di traslocare; un racconto della decostruzione della famiglia tradizionale giapponese, dell’orientalista e traduttore Giorgio Amitrano; il reportage dello scrittore Brian Phillips sul più importante torneo di sumo; e un’analisi del saggista Ian Buruma sul perché in Giappone non abbia attecchito il populismo. Come per ogni numero, è stato commissionato un servizio a un fotografo inviato sul posto: per questo è stata scelta la documentarista Laura Liverani, che vive tra l’Italia e Tokyo e ha lavorato per D – La Repubblica, Benetton, il Washington Post e Japan Times. The Passenger è un progetto editoriale di Iperborea, la casa editrice dedicata alla letteratura nordica: è un libro-magazine che unisce il formato del libro alla periodicità e ai contenuti editoriali di una rivista, e racconta un paese e i suoi abitanti con articoli lunghi, inchieste, reportage letterari e saggi narrativi accompagnati da fotografie, infografiche, cartine e consigli di libri e film. I prossimi numeri parleranno di Norvegia, Argentina e Portogallo. Oltre che sul sito, potete seguire la rivista su Instagram, Facebook e Twitter.
Le donne giapponesi del periodo Shōwa. Come inizia uno dei saggi pubblicati sul terzo numero di The Passenger, il libro-rivista di Iperborea, tutto sul Giappone.
Alle 10 di domenica 27 aprile comincerà la cerimonia di canonizzazione di Giovanni Paolo II (Karol Wojtyla, papa dal 1978 al 2005) e di Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, papa dal 1958 al 1963). La canonizzazione è il processo con cui si viene proclamati santi, ed è uno tra i più importanti (e complessi) della Chiesa Cattolica. Già dalla mattina di sabato 26 aprile migliaia di pellegrini si sono riuniti in piazza San Pietro, nella Città del Vaticano, in attesa della cerimonia di domenica, a cui prenderanno parte sia papa Francesco, Jorge Mario Bergoglio, che il papa emerito Benedetto XVI, Joseph Ratzinger, che ha lasciato il papato il 28 febbraio 2013. Avvenire scrive che quella di domani sarà «la prima messa nella storia concelebrata da due Pontefici, uno in carica e uno emerito». Il ministro degli Interni Angelino Alfano, al termine di un incontro con le forze dell’ordine in prefettura a Roma, ha detto che per la cerimonia di canonizzazione di domani è prevista la presenza di 122 delegazioni straniere, e che 105 sono già arrivate a Roma. Complessivamente, ha detto Alfano, tra pellegrini e delegazioni è atteso in città l’arrivo di circa un milione di persone. Le misure di sicurezza prevedono la presenza di 10 mila agenti, sebbene non ci siano allarmi o segnalazioni di particolari pericoli.
Una giornata di attesa a Roma. Le foto di migliaia di persone che stanno arrivando in piazza San Pietro, per la cerimonia di canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII che inizierà domani.
Harry Dean Stanton è morto il 15 settembre a Los Angeles, a 91 anni. Stanton era un attore molto apprezzato come caratterista (un attore che interpreta ruoli secondari, magari particolari e bizzarri, e che si fa notare anche se lo si vede per pochi minuti in un film) ed aveva recitato sia in film considerati indipendenti sia in film più noti e popolari come Il padrino – Parte II, Alien e Il miglio verde. Negli ultimi mesi si era fatto notare nella terza stagione di Twin Peaks. Stanton aveva avuto anche un importante ruolo da protagonista: in Paris, Texas di Wim Wenders, che vinse la Palma d’Oro al festival di Cannes nel 1985. Stanton era anche uno degli attori preferiti da David Lynch: ha recitato parti piuttosto importanti in Una storia vera e Inland Empire, l’ultimo film diretto da Lynch. Ultimamente Stanton aveva anche recitato nella serie tv Big Love, prodotta da HBO e andata in onda dal 2006 al 2011. Diversi giornali – tra cui il New York Times e Variety – hanno fatto notare che nonostante un fisico magro e un aspetto non particolarmente imponente era uno di quegli attori che “riuscivano a rubare la scena”. Variety ha scritto che Stanton, che recitò nei suoi primi film durante gli anni Cinquanta, che «ha lavorato per anni in una virtuale oscurità» e ci ha messo molto prima di farsi notare e apprezzare da diversi importanti registi, tra i quali Sam Peckinpah, John Milius, Monte Hellman e Francis Ford Coppola.
È morto Harry Dean Stanton. Aveva 91 anni: era noto per aver recitato in Alien e Twin Peaks e per il ruolo da protagonista in Paris, Texas di Wim Wenders.
Dall’inizio dell’anno in New Mexico, negli Stati Uniti, sono stati registrati tre casi di peste, una malattia solitamente associata alle grandi epidemie del Medioevo e che oggi è piuttosto rara, soprattutto nei paesi occidentali. Due donne, una di 52 e una di 62 anni, sono state ricoverate in ospedale a Santa Fe, dove sono state sottoposte a trattamenti con antibiotici per fermare l’infezione. In precedenza un uomo di 63 anni era stato sottoposto a un breve ricovero sempre a causa della peste. In New Mexico non c’è naturalmente un’emergenza sanitaria per la peste e nulla di comparabile alle epidemie del passato, ma le autorità sanitarie non vogliono sottovalutare il problema, considerato che alcuni isolati casi della malattia sono segnalati ogni anno. Grazie ai farmaci la peste è meno letale rispetto a qualche secolo fa, ma deve comunque essere trattata il prima possibile, per evitare complicazioni che in alcuni casi possono portare alla morte. Cos’è la peste La peste è una malattia infettiva causata dal batterio Yersinia pestis, che viene in contatto con l’uomo per via diretta attraverso la puntura delle pulci dei ratti, o per via indiretta se si viene morsi da un ratto o da un altro roditore infestato dalle pulci. Anche se in forma minore, le pulci e i pidocchi dell’uomo possono a loro volta portare al contagio tra individui. I sintomi della peste dipendono molto dalle aree in cui si concentrano le colonie di batteri nell’organismo: può essere polmonare, bubbonica e setticemica.
La peste c’è ancora. Se ne parla poco e sembra un ricordo del Medioevo, ma è una malattia di cui si muore anche oggi: nel New Mexico ci sono stati tre casi da inizio anno (ma niente paura).
La senatrice Paola Nugnes ha detto in un’intervista al Manifesto che lascerà il Movimento 5 Stelle e passerà al Gruppo Misto. Negli ultimi mesi Nugnes aveva votato diverse volte in disaccordo con il M5S, contro il decreto sicurezza, contro il cosiddetto “condono” per Ischia e a favore del processo al ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso della nave Diciotti. Nugnes ha spiegato che «qualsiasi critica costruttiva è diventata impossibile. Ogni aspetto della vita del Movimento, dentro e fuori dal parlamento, è sottoposto alla volontà del capo politico e per questo, dopo più di dieci anni, lascio i 5 Stelle». Nugnes è nata a Napoli nel 1962, iniziò da subito a far parte dei primi meetup del M5S, venne eletta in Senato nel 2013 e poi di nuovo nel 2018.
La senatrice Paola Nugnes ha detto che lascerà il M5S.
Ieri ad Arcore si sono visti Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Giulio Tremonti, Roberto Calderoli, Fabrizio Cicchitto, Angelino Alfano, Maurizio Gasparri e Silvano Moffa (tutti maschi, tra l’altro) per discutere della manovra finanziaria d’emergenza da 45 miliardi di euro varata dal governo. Quella manovra è stata approvata sotto forma di decreto legge, dando quindi al Parlamento sessanta giorni per approvarla definitivamente: durante l’incontro di ieri i leader della maggioranza hanno deciso come e dove intervenire per modificarla in Parlamento, decidendo interventi così vari e incisivi da dare corpo, di fatto, a una nuova manovra. Anche questa non definitiva, peraltro: gli stessi gruppi parlamentari di maggioranza hanno annunciato la presentazione di vari emendamenti, quindi anche quanto segue è da intendersi come provvisorio. Il contributo di solidarietà Dal testo originale della manovra è stato cancellato il cosiddetto “contributo di solidarietà”, il prelievo straordinario sui redditi superiori a 90.000 euro. Lo pagheranno soltanto i parlamentari, e la Lega ha promesso un emendamento per far sì che lo paghino, raddoppiato, anche gli “sportivi professionisti”. Continuano a pagare il prelievo straordinario – lo fanno già dal primo gennaio – dipendenti pubblici e pensionati con redditi oltre i 90.000 euro, in base a quanto stabilito dalla manovra del 2010. Di fatto, quindi, il contributo di solidarietà viene cancellato solo per lavoratori del settore privato e lavoratori autonomi.
Che cosa c’è nella nuova manovra. Abbiamo scherzato: il governo ricomincia da capo e cambia così la legge a cui siamo appesi.
ArcelorMittal, la società multinazionale indiana che minaccia di abbandonare l’acciaieria ex ILVA di Taranto, ha annunciato la sua intenzione di spegnere gli altoforni dell’impianto, un’azione che porterebbe alla sospensione per mesi e forse anni della produzione e danni per molti milioni di euro. La decisione ha colto di sorpresa politici e sindacati, che si sono opposti in maniera quasi unanime. Un ricorso d’urgenza è stato depositato oggi al tribunale di Milano per bloccare le intenzioni della multinazionale e obbligarla a tenere accesi gli altoforni. Per oggi sono previsti nuovi incontri tra il governo e i manager della multinazionale. La decisione di spegnere la cosiddetta “area a caldo” dell’impianto di Taranto è stata comunicata ieri dall’amministratrice delegata Lucia Morselli nel corso di un incontro con i sindacati. Morselli ha detto che il 13 dicembre sarà spento l’altoforno numero due, seguirà l’altoforno 4 il 30 dicembre e infine l’altoforno 1 il 15 gennaio. Nel frattempo saranno spenti anche vari altri impianti essenziali per la produzione. Per Rocco Palombella, segretario generale della UILM, con questo annuncio ArcelorMittal ha «gettato la maschera», rivelando la sua intenzione di abbandonare l’impianto e lasciarlo in una condizione che lo renda impossibile da utilizzare per un possibile concorrente.
ArcelorMittal dice che spegnerà gli altoforni dell’ILVA. Significa che la produzione dovrà rimanere ferma per mesi e forse anni, e riprenderla costerà centinaia di milioni di euro: i sindacati dicono che la società «ha gettato la maschera».
L’invecchiamento migliora alcuni vini e ne rende più ricco il sapore, ma finora nessuno aveva provato a vendere bottiglie tenute a maturare in una cantina molto particolare e letteralmente fuori dal nostro mondo: la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Christie’s, la grande casa d’aste britannica, ha di recente messo in vendita una bottiglia di Bordeaux Pétrus del 2000 che ha trascorso 14 mesi sulla ISS, stimandone un valore intorno al milione di dollari. L’iniziativa ha attirato gli interessi non solo dei collezionisti, ma anche degli analisti che seguono l’andamento dell’economia spaziale e la rapida crescita delle aziende private nel settore. Il Pétrus è considerato uno dei migliori vini prodotti nella regione viticola francese di Pomerol, non molto distante da Bordeaux. La produzione è relativamente ridotta rispetto a quella di altre cantine e il prezzo di una bottiglia oscilla tra i 600 e gli oltre 3mila euro a seconda delle annate. Quella del 2000, insieme a quelle del 1990 e del 2005, è considerata una delle migliori degli ultimi decenni con ovvie conseguenze sul prezzo di vendita.
Che gusto ha il vino invecchiato nello Spazio. Più o meno lo stesso di quello rimasto sulla Terra, ma lo potrà verificare chi sarà disposto a spendere oltre un milione di dollari per un Bordeaux.
Il Libro del Rock esce oggi in libreria, edito da BUR per la collana 24/7. Questa è l’ultima data di storia della musica che pubblichiamo sul Post.
Il grande libro del rock (e non solo) – 6 aprile. Le storie del rock di oggi raccontate da Massimo Cotto: Fred Bongusto, Franca Evangelisti.
Netflix ha diffuso lunedì 25 gennaio un nuovo teaser trailer per la quarta stagione di House of Cards, la serie televisiva sulla politica americana e sulla carriera del politico Frank Underwood, interpretato da Kevin Spacey. Nel trailer compaiono solamente Frank Underwood e Douglas “Doug” Stamper, il suo chief of staff e leale braccio destro, mostrati mentre iniziano a scavare un buco per terra durante quello che sembra un evento stampa in un bosco. La quarta stagione di House of Cards sarà distribuita il 4 marzo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il nuovo teaser della quarta stagione di “House of Cards”. Dura 26 secondi, che bastano per dare l'idea di cosa ci aspetta (la serie esce il 4 marzo).
1. I Daft Punk sono due, sono francesi, hanno rispettivamente 39 e 38 anni, si chiamano Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter. Si sono conosciuti a scuola a Parigi che avevano 14 e 13 anni. Si presentano sempre in pubblico con quei caschi in testa. 2. Dopo un breve tour della loro prima band in Inghilterra (i Darlin’, nome che citava una canzone dei Beach Boys), la rivista Melody Maker definì le loro canzoni incluse in una raccolta “una stupida spazzatura punkeggiante”: a daft punky trash. Il terzo membro di quella prima band Laurent Brancowitz divenne poi uno dei musicisti dei Phoenix, un’altra band francese che ha poi raggiunto un buon successo internazionale. I due rimasti divennero i Daft Punk, nel 1993.
Daft Punk, prima di Random Access Memories. Breve storia in 8 punti della band che ha fatto "il disco dell'anno" e sta raccogliendo milioni di nuovi fans ignari del passato.
Animali fantastici e dove trovarli, nei cinema dal 17 novembre, è il primo dei cinque nuovi film ambientati nello stesso mondo delle storie di Harry Potter, ma in un altro luogo e in un altro periodo storico. Le storie di Harry Potter – sette libri e otto film – erano infatti ambientate più o meno nel periodo in cui erano state scritte, cioè tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, quasi sempre in Gran Bretagna. Animali fantastici e dove trovarli è ambientato invece negli anni Venti a New York e sembra che anche i suoi quattro sequel non andranno oltre gli anni Cinquanta. Il film è tratto da un omonimo libro scritto da J.K. Rowling, l’autrice dei sette libri di Harry Potter: più un libricino, in realtà, da poche decine di pagine. Il film ha un budget da 180 milioni di dollari. Il protagonista di Animali fantastici e dove trovarli è Newt Scamander, che è interpretato da Eddie Redmayne ed è un magizoologo (uno zoologo di animali magici), che arriva a New York nel 1926.
Tutto su “Animali fantastici e dove trovarli”. 15 anni dopo il primo, c'è un nuovo film ambientato nel mondo di Harry Potter: la trama, le recensioni e le curiosità, senza spoiler.
Lunedì 6 maggio il Financial Times ha pubblicato un editoriale piuttosto scettico sulle promesse del governo Letta di ridurre la pressione fiscale, rivedendo almeno in parte le misure di austerità adottate in Italia. È il primo articolo di un importante giornale straniero a occuparsi con particolare attenzione del programma presentato dal presidente del Consiglio, Enrico Letta, la settimana scorsa al Parlamento per ottenere la fiducia. Secondo il Financial Times, alle promesse fatte finora non corrisponde un’effettiva possibilità di rivedere le politiche di austerità, soprattutto considerata la scarsa disponibilità di altri paesi europei a una simile ipotesi, a partire dalla Germania. L’editoriale ricorda che Letta ha confermato l’impegno a mantenere il limite del deficit entro il 2,9 per cento del PIL, come stabilito con le autorità europee per il 2013, e un simile obiettivo può essere difficilmente coniugato con una riduzione della pressione fiscale. Grazie agli interventi della Banca Centrale Europea (BCE) i tassi di interesse per i titoli di stato a 10 anni sono al di sotto del 4 per cento, e questo dà qualche margine di manovra in più all’Italia. Ma gli spazi sono comunque molto stretti, considerato che il paese ha un debito del 131 per cento rispetto al reddito nazionale, uno dei più alti nel mondo sviluppato.
«Il libro dei sogni di Letta». Con un editoriale piuttosto pessimista, il Financial Times spiega perché le cose che ha promesso il neo presidente del Consiglio difficilmente si realizzeranno.
La casa automobilistica Lexus ha pubblicato un video in cui sostiene di avere realizzato un hoverboard funzionante, una sorta di “volopattino” ispirato allo skateboard che si muove sollevato da terra e senza ruote visibile in alcune scene della seconda e della terza parte della saga cinematografica Ritorno al Futuro. Il modello di hoverboard creato da Lexus si chiama Slide, ma nel video non viene mostrato in funzione: sta fermo su una rampa semicircolare per skateboard (half-pipe), sollevato di qualche centimetro da terra. Lexus ha anche dedicato una parte del suo sito a Slide e spiega che il suo volopattino utilizza la levitazione magnetica per staccarsi dal suolo, insieme ad alcuni superconduttori raffreddati con l’azoto liquido. Non vengono fornite molte altre informazioni, ma è probabile che il sistema funzioni grazie a una serie di magneti collocati anche all’interno dell’half-pipe, e che permettono all’hoverboard di restare a mezz’aria. Il sito spiega che nelle prossime settimane saranno diffusi ulteriori dettagli sul suo Slide.
Lexus ha fatto un hoverboard. La casa automobilistica dice che funziona grazie alla levitazione magnetica, ma non sembra molto una cosa alla "Ritorno al Futuro".
Samuele Piccolo, politico del PdL e vice presidente del consiglio comunale di Roma, è da questa mattina agli arresti domiciliari insieme a suo padre, Raffaele, mentre suo fratello Massimiliano è in carcere. Tra i reati ipotizzati ci sono associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, appropriazione indebita e finanziamento illecito dei partiti. Stando a quanto ricostruiscono i giornali, secondo il gip gli accusati – in tutto sette – avrebbero creato finti crediti IVA attraverso una serie di società allo scopo di finanziare l’attività politica di Samuele Piccolo. Che è un personaggio notevole: ha trent’anni, alle ultime comunali aveva ottenuto quasi 12.000 preferenze risultando il candidato più votato a Roma. Claudio Cerasa lo aveva raccontato così nel suo libro La presa di Roma. Nel corso degli ultimi anni c’è un nome un po’ misterioso che rappresenta il più spregiudicato terminale offensivo dei rapporti tra Alemanno e alcune espressioni ecclesiali romane. Tra le decine di migliaia di manifesti che rivestirono per giorni e giorni i muri della Capitale, nella primavera del 2006 comparve in modo improvviso il nome di un politico di Alleanza nazionale di cui alcuni tra gli stessi militanti di An ignoravano persino l’esistenza: Samuele Piccolo. All’inizio il suo volto sorridente campeggiava solo con il nome, il cognome e il sito web; poi anche con il simbolo del partito con cui si sarebbe presentato. Se l’obiettivo dell’oscuro candidato era quello di incuriosire i suoi elettori, colse nel segno. Ci si chiedeva: chi è questo Piccolo? Chi lo appoggia? Da dove viene? Quanti anni ha? La sua performance sarà strepitosa, ma nulla a che vedere con il successo di due anni dopo. Alle amministrative del 2008 risulterà essere il politico più votato in consiglio comunale (con 11.996 preferenze, seimila in più rispetto a quelle messe insieme nel 2006), superando di quattromila voti il secondo (ovvero Davide Boroni, 8332 preferenze) e ricevendo la nomina di vicepresidente del consiglio comunale e quella di responsabile alla Sicurezza.
Chi è Samuele Piccolo, il consigliere comunale arrestato oggi a Roma. Ha trent'anni, era stato il più votato alle ultime elezioni, Claudio Cerasa lo aveva raccontato nel suo libro: ora è accusato di essersi finanziato illecitamente.
Il titolo di Gran maestro è il più importante riconoscimento per uno scacchista. È assegnato dalla Federazione Internazionale degli Scacchi (FIDE) sulla base di uno specifico punteggio (l’Elo) e di alcuni risultati ( le “norme”) ed è un titolo a vita, che può essere revocato solo se viene accertato che uno scacchista ha barato. Di “grandi maestri” degli scacchi si parlava già nell’Ottocento ma è solo nel 1950 che la FIDE ne formalizzò il riconoscimento, che fu assegnato immediatamente a 27 scacchisti e per il quale vennero stabiliti i requisiti. Negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta il titolo di Gran maestro continuò a essere riservato a pochissimi: «per tre decenni, i Gran maestri erano davvero una rarità» ha scritto il New York Times, «gli scacchisti conoscevano non solo il nome ma anche lo stile di gioco di ognuno, e ad ogni torneo i Gran maestri erano trattati come celebrità».
Diventare Gran maestri di scacchi è troppo facile? un 12enne è appena diventato il più giovane di sempre, ma persino la federazione che assegna il titolo lo considera inflazionato.
Giovedì il decreto legge noto come “decreto sicurezza bis” è stato approvato dalla Camera dei Deputati con 322 voti favorevoli, 90 contrari e un astenuto; nei prossimi giorni – entro il 1 agosto – sarà sottoposto al voto del Senato per completare la trasformazione in legge. Voluto dal leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini ed entrato in vigore a giugno dopo l’approvazione del Consiglio dei ministri, il decreto ha a che fare principalmente con l’arrivo di immigrati in Italia e con questioni di ordine pubblico, come il primo “decreto sicurezza”. Tra le altre cose, prevede lo stanziamento di nuovi fondi per l’assunzione di personale amministrativo per gli uffici giudiziari, l’introduzione di multe molto onerose – da 150mila euro a un milione di euro – per i capitani di imbarcazioni che arrivano in Italia nonostante indicazioni contrarie da parte delle capitanerie di porto e l’inasprimento delle pene per chi aggredisce agenti di polizia. Inoltre stabilisce che il ministro dell’Interno, e non quello delle Infrastrutture, possa limitare o vietare l’ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali per motivi di ordine e sicurezza o per presunto favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La Camera ha approvato il “decreto sicurezza bis”, che ora va all’esame del Senato.
In Italia i posti letto di terapia intensiva, cioè quelli dei reparti ospedalieri per i malati più gravi, che sono fondamentali per curare le infezioni più acute da coronavirus, sono attualmente 6.458, secondo le stime di Quotidiano Sanità. Sono circa 1.250 in più rispetto a quelli precedenti all’epidemia, ma molti meno di quelli che il governo aveva progettato di allestire in previsione della seconda ondata, che proprio in questi giorni sta cominciando a mettere sotto stress gli ospedali di diverse regioni. I piani per aumentarli fatti a maggio non sono stati rispettati: nonostante le regioni avessero preparato e presentato i progetti già a luglio, come richiesto dal governo e dal commissario straordinario Domenico Arcuri, i lavori devono ancora cominciare. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
Come stanno le terapie intensive. I lavori per aumentare i posti letto sono in grande ritardo e il commissario Arcuri litiga con le regioni: la situazione è sotto controllo, ma i ricoverati aumentano.
Starbucks, la grande catena statunitense con migliaia di caffetterie in giro per il mondo, metterà a disposizione di tutti i suoi clienti un nuovo servizio per ricaricare gli smartphone senza fili, mentre si trovano all’interno dei suoi negozi. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con Duracell – una delle più grandi società produttrici di batterie al mondo, controllata dalla multinazionale Procter & Gamble (P&G) – e prevede l’utilizzo dei suoi Powermat, una sorta di tappetini che ricaricano gli smartphone appoggiandoceli sopra. I Powermat saranno messi a disposizione dei clienti di Starbucks a San Francisco entro pochi giorni e successivamente arriveranno negli altri negozi della società in giro per gli Stati Uniti. Entro fine anno saranno avviati test anche nelle caffetterie in Europa, dove il servizio sarà attivato a partire dal 2015. L’iniziativa non riguarderà direttamente l’Italia perché a oggi Starbucks non ha ancora aperto un solo negozio nel nostro paese.
Da Starbucks si potranno ricaricare gli smartphone senza usare cavi. Prima negli Stati Uniti, poi dal 2015 anche in Europa: il tutto grazie a una tecnologia di Duracell.
Il ministro agli Affari Europei Paolo Savona, la persona intorno a cui si era bloccato il primo tentativo di formare un governo fra M5S e Lega, ha scritto una lettera a Repubblica per rispondere a un articolo di Ferdinando Giugliano pubblicato sull’edizione domenicale del quotidiano. Savona – un economista di 81 anni la cui nomina a ministro dell’Economia era stata bloccata dal presidente Mattarella per via del suo esplicito euroscetticismo – nella lettera difende alcune tesi del governo a proposito della Banca Centrale Europea. Il testo non sta facendo discutere per il suo contenuto, ma per un errore commesso da Savona e giudicato piuttosto grave da osservatori ed economisti. In un passaggio, Savona spiega che il direttore della BCE Mario Draghi «mostrò grande abilità nel varare l’Omt, più noto come QE (Quantitative Easing) europeo, sfruttando gli interessi dei Paesi che ne avrebbero beneficiato». Il problema è che OMT e QE – due programmi della BCE per aiutare i paesi in difficoltà – «non sono proprio la stessa cosa», come ha scritto su Twitter l’addetto stampa della BCE, Andrea Zizola. Altri osservatori ed economisti hanno usato parole più gravi: Mario Seminerio, noto commentatore e divulgatore economico, lo ha definito «uno sfoggio di ignoranza». Mattia Guidi, che insegna Politiche pubbliche e regolazione nell’UE alla Normale di Pisa, ha dedotto che «il ministro Savona non sa la differenza fra OMT e Quantitative Easing».
Il ministro Paolo Savona ha fatto un errore preoccupante nella sua lettera a Repubblica. Spiegando perché bisogna cambiare la BCE, ne ha confuso due importanti strumenti finanziari, facendo sobbalzare gli economisti.
Rocco Hunt, il rapper italiano 21enne che aveva già vinto Sanremo nel 2014 nella sezione Nuove Proposte con la canzone Nu juorno buono è tra i venti cantanti in concorso quest’anno nella sezione Campioni e ha cantato questa sera nel corso della prima serata del Festival la sua canzone Wake Up. Il Festival di Sanremo 2016 è Iniziato martedì 9 febbraio e terminerà sabato 13 febbraio con la finale. Rocco Hunt è un rapper di origine campane, che ha iniziato a cantare e scrivere canzoni da molto giovane raggiungendo però una discreta fama in tutta Italia in breve tempo: dopo la vittoria a Sanremo nel 2014 viene considerato uno dei giovani artisti italiani più promettenti ed è uno dei pochi a non essere passato attraverso un talent show televisivo.
Chi è Rocco Hunt. Il rapper in concorso a Sanremo con la canzone "Wake Up" ha iniziato a fare canzoni da giovanissimo a Salerno, diventando famoso in tutta Italia in poco tempo (e senza passare da un talent show).
“I ♥ NY” è forse il logo più famoso del mondo associato a una città: a New York lo si può vedere praticamente dappertutto, è stato copiato da moltissime altre città e celebrato per la sua essenzialità, efficacia e universalità. Ed è anche esposto al MoMA, uno dei più importanti musei di arte moderna al mondo. Fu inventato su un taxi nel 1977 da Milton Glaser, uno dei grafici più famosi di sempre, per promuovere il turismo a New York, che negli anni Settanta stava attraversando un periodo difficile, caratterizzato da una diffusa criminalità. Oggi i diritti del logo appartengono all’Empire State Development Corporation, un’organizzazione governativa che promuove lo sviluppo economico nello stato di New York, e genera oltre 1 milione di dollari di profitti annui. Glaser lo disegnò praticamente gratis, ricevendo un compenso di appena 2000 dollari: meno di quanto spese per produrre i modelli dimostrativi.
Milton Glaser, quello che ha inventato “I ♥ NY”. La storia del grande grafico newyorchese, che ideò su un taxi uno dei loghi più famosi di sempre.
Nel 1920 venne pubblicato per la prima volta un breve componimento dello scrittore olandese Gerard Nolst Trenité intitolato The Chaos, che aveva un solo scopo: riunire e mostrare alcune delle irregolarità più incomprensibili della pronuncia in inglese, accostando per esempio parole come heart, hear e heard, che si scrivono in modo quasi identico ma si pronunciano in modo molto diverso. Il componimento si concludeva con un invito ad arrendersi (“Hiccough has the sound of cup, my advice is to give up!”, che sottolinea come la parola per “singhiozzo” abbia un suono simile a quello per “tazza”) e in effetti l’ortografia inglese può sembrare priva di logica a chi non l’ha mai studiata a fondo, e più ostica rispetto a quella della gran parte delle altre lingue. Questo nonostante l’inglese sia quella più parlata al mondo. I motivi di questa caratteristica sono principalmente storici, legati alle numerose influenze che l’inglese ha subìto e all’invenzione della stampa.
Perché in inglese grafia e pronuncia sono così irregolari. Se lo “spelling” è così imprevedibile dipende soprattutto da come si diffuse la stampa a caratteri mobili in Gran Bretagna.
La storia di Arianna Huffington è una di quelle che fanno perdere la testa a chi si occupa di media e giornalismo. Nata il 15 luglio 1950 in Grecia con il nome di Arianna Stassinopoulos, andò a studiare in Inghilterra e poi si trasferì negli Stati Uniti dove incontrò e sposò il ricchissimo petroliere Michael Huffington, repubblicano amico dei Bush. Iniziò la sua carriera come editorialista di orientamento conservatore, e divenne molto popolare per il suo impegno durante la corsa alla Camera dei Rappresentanti del marito nel 1992. Alla fine degli anni novanta iniziò a spostarsi a sinistra, e la sua popolarità continuò a crescere: radio, tv, giornali, anche qualche apparizione in alcune serie televisive. Nel frattempo si era separata dal marito, che poco dopo dichiarò di essere bisessuale, di cui decise di tenere il cognome. Nel 2003 si candidò contro Arnold Schwarzenegger alle elezioni per governatore della California. Nel 2005 ha fondato lo Huffington Post, il sito di news che in pochissimo tempo ha rivoluzionato il modo di fare giornalismo online. Oggi è considerata la regina indiscussa del nuovo panorama mediatico americano. Newsweek l’ha intervistata la mattina del suo sessantesimo compleanno, nel suo ufficio newyorchese di SoHo. Mentre sorseggia un bicchiere di San Pellegrino e smangiucchia qualche fetta di mela, i suoi collaboratori entrano ed escono dal suo ufficio portandole cioccolatini, messaggi e un BlackBerry con l’ex marito in linea. Arianna ha appena parlato a una conferenza sull’advertising online: tiene più di cento discorsi all’anno, rivolgendosi alle audience più diverse che in lei vedono il patrono dei nuovi media, la regina dei blogger, quella che ce l’ha fatta a capire quale sarà il futuro del giornalismo.
Il Post di Arianna. Newsweek racconta i sessant'anni della direttrice dello Huffington Post, il più noto successo del giornalismo online.
Mercoledì il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, ha detto di aver firmato un contratto da 23 milioni di euro per consentire il voto elettronico durante il prossimo referendum sull’autonomia della regione, che si terrà il 22 ottobre. Maroni ha spiegato che i 23 milioni serviranno ad acquistare 24 mila tablet, più i software e gli altri servizi necessari a svolgere le operazioni di voto senza utilizzare né carta né matite. L’appalto per la fornitura è stato vinto dalla società venezuelana Smartmatic, uno dei principali operatori mondiali nel settore del voto elettronico. Maroni ha detto che dopo il referendum i tablet saranno ceduti in comodato alle scuole della regione, dove potranno essere utilizzati dagli studenti. Il referendum sarà soltanto consultivo e il suo risultato non sarà vincolante. Nel quesito viene chiesto ai residenti in Lombardia se sono favorevoli o contrari alla richiesta di maggiore autonomia per la loro regione prevista dalla Costituzione. All’articolo 116, infatti, è previsto che le regioni con bilanci in ordine possano chiedere allo stato centrale di ricevere maggiori poteri sul loro territorio. Lo stato può riservarsi di concederli o meno. Per invocare l’articolo 116 non è necessario fare un referendum. La regione Emilia-Romagna ha già effettuato la richiesta senza svolgere alcun referendum.
La Lombardia spenderà 23 milioni di euro per consentire il voto elettronico al referendum sull’autonomia. Serviranno a comprare tablet e software da una delle più importanti società al mondo nel settore del voto digitale.
BuzzFeed News ha pubblicato le domande che faranno parte del sondaggio sulle fonti d’informazione che Facebook proporrà ai suoi utenti, con l’obiettivo di decidere quali siano le testate online ritenute più affidabili. L’iniziativa del social network, annunciata la settimana scorsa, ha fatto molto discutere perché rischia di avere ulteriori conseguenze sul modo in cui le persone s’informano attraverso Facebook, e potrebbe penalizzare alcune testate per motivi diversi dalla loro affidabilità. Il sondaggio prevede due sole domande con risposte molto secche e non sembra prevedere sfumature o particolari approfondimenti.
Queste sono le domande del sondaggio di Facebook sull’affidabilità dei siti di notizie.
Aggiornamento alle 21.15 – Alle 21.04 c’è stata una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.2 con epicentro San Possidonio, in provincia di Modena. ***
Terremoto in Emilia, gli aggiornamenti. A che punto sono i soccorsi e le inchieste, come si stanno organizzando le scuole e le imprese; alle 21 di ieri una nuova scossa di magnitudo 4.2.
Domani, mercoledì 15 maggio, inizierà la 66esima edizione del Festival del cinema di Cannes, che terminerà il 26 maggio. La giuria sarà presieduta dal regista statunitense Steven Spielberg, mentre la regista neozelandese Jane Campion sarà a capo della giuria delle sezioni “Cinéfondation” e “Short Film”. La madrina del festival è l’attrice francese Audrey Tautou, che è già arrivata ed è molto presente nelle fotografie diffuse oggi dalle agenzie. Il festival si aprirà con la proiezione del Grande Gatsby, diretto da Baz Luhrmann e con Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan, e si chiuderà con Zulu, di Jérôme Salle. Tra i film in concorso c’è anche La grande bellezza, produzione italo-francese, diretto da Paolo Sorrentino. La locandina del festival è una foto degli anni Cinquanta che mostra un abbraccio tra Paul Newman e la moglie Joanne Woodward.
I preparativi a Cannes. Inizia domani: per il momento sono arrivate molte locandine e Audrey Tautou.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 15.774 nuovi casi positivi da coronavirus e 507 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 26.104 (244 in meno di ieri), di cui 2.579 nei reparti di terapia intensiva (57 in meno di ieri). Sono stati analizzati 175.429 tamponi, il 9 per cento dei quali positivi. Nella giornata di martedì i contagi registrati erano stati 14.242 e i morti 616. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (2.245), Sicilia (1.969), Veneto (1.884), Lazio (1.612) ed Emilia-Romagna (1.178).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 13 gennaio.
Stefaan Blancke, un ricercatore dell’università di Gand, in Belgio, ha pubblicato su Scientific American, un’importante rivista di divulgazione scientifica americana, un articolo in cui cerca di rispondere a una domanda molto semplice, per spiegare un meccanismo mentale più generale: perché tanta gente è contraria agli OGM nonostante un volume enorme di ricerche scientifiche dimostri che non sono dannosi per la salute e addirittura benefici per l’ambiente? Blancke, che è un filosofo cognitivo, dà alla domanda una risposta che ha a che fare con il modo stesso in cui pensiamo e con cui percepiamo il mondo. Le critiche agli OGM hanno così successo perché ci sembrano intuitivamente corrette: «Fanno ricorso ad intuizioni ed emozioni che funzionano aldilà della sfera cosciente del nostro cervello, ma che sono parte costituente di ogni mente umana». Sul tema Blancke ha appena pubblicato uno studio insieme ad altri ricercatori dell’università di Gand in cui sono elencati alcuni di questi meccanismi.
Perché siamo contrari agli OGM. O almeno la maggior parte di noi, malgrado le ricerche smentiscano le nostre paure: è per via di come funziona il nostro cervello, spiega uno studio scientifico.
La stele in ricordo di Alba Chiara Baroni, una ragazza uccisa due anni fa dal ragazzo che aveva lasciato, è stata danneggiata. La stele era stata posta lo scorso novembre a Tenno, in provincia di Trento, nella giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dopo molte resistenze da parte dall’amministrazione che avevano portato alle dimissioni del sindaco. La storia di Alba Chiara l’avevamo raccontata qui. Il padre di Alba Chiara, Massimo Baroni, ha scoperto che i faretti che illuminavano la stele sono stati rubati e ha presentato denuncia ai carabinieri.
La stele per Alba Chiara Baroni, la ragazza uccisa due anni fa a Tenno dal ragazzo che aveva lasciato, è stata danneggiata.
Per i cittadini romani la toponomastica locale è nota: dato che la incontrano spesso, per loro probabilmente ha poco di straordinario. Chi invece non è avvezzo ai nomi dei quartieri e delle varie zone della capitale, ne trova di interessanti e bizzarri: a volte sono nomi latineggianti quando non proprio latini (Saxa Rubra vi dice qualcosa?), anche se molti di quelli più singolari non hanno niente a che fare con la storia antica. Qui abbiamo messo insieme una lista parziale di nomi con quello che si sa della loro storia: alcuni appartengono a veri e propri quartieri, altri sono zone più circoscritte, altri ancora sono antichi rioni.
I nomi più belli dei quartieri di Roma. Da Saxa Rubra a Grottaperfetta, da Fonte Meravigliosa a Dragona fino all’Infernetto, le storie dietro l’imbattibile toponomastica della capitale.
Il 28 aprile 1945 fu ucciso Benito Mussolini: a ucciderlo fu probabilmente il partigiano Walter Audisio che, dopo aver fucilato Mussolini e la sua amante Claretta Petacci il 28 aprile 1945, ne trasportò a Milano i corpi, insieme a quelli di altri fascisti e repubblichini che, dopo aver preso atto della sconfitta del nazifascismo, cercavano probabilmente di scappare in Svizzera. Mussolini era stato catturato il 27 aprile dalla 52sesima Brigata Garibaldi “Luigi Clerici – una brigata di partigiani le cui idee erano molto vicine a quelle comuniste – a Dongo, un piccolo comune sulla costa nord-occidentale del lago di Como. Benito Mussolini e Claretta Petacci si trovavano a Dongo perché – secondo la fonte più confermata – da lì speravano di fuggire, raggiungendo Como e poi la Svizzera. Fino al 18 aprile Mussolini era stato al Palazzo Feltrinelli di Gargnano, un comune vicino a Brescia, da dove aveva guidato la Repubblica Sociale Italiana, uno stato filo-nazista creato nel settembre del 1943 in seguito all’Operazione Quercia: la missione militare nazista che aveva liberato Mussolini, tenuto prigioniero sul Gran Sasso dopo che nel luglio 1943 una seduta segreta del Gran Consiglio del Fascismo ne aveva deciso l’arresto, reso effettivo da un ordine del re Vittorio Emanuele III e poi avvenuto il 25 luglio 1943.
Il giorno in cui fu ucciso Mussolini. Accadde il 28 aprile 1945, e non a piazzale Loreto: la storia di quel giorno.
Tra aprile e maggio, quando non piove, l’aria delle città italiane si riempie di leggeri batuffoli bianchi, soprattutto nella pianura Padana. Sono comunemente chiamati “pollini”, ma non lo sono: i pollini, che sono i granuli grazie ai quali molte piante si riproducono, sono invisibili a occhio nudo e portano su di sé gli equivalenti vegetali degli spermatozoi. I ben visibili batuffoli bianchi sono invece strutture leggerissime che trasportano i semi – l’equivalente vegetale degli embrioni – di un particolare genere di alberi, i pioppi. Per questo vengono anche chiamati “lana dei pioppi”, anche se il termine esatto per definirli sarebbe “pappi”. Molti se ne lamentano ritenendo che causino reazioni allergiche, come i pollini appunto, ma si tratta di una convinzione scorretta, almeno in parte.
Non sono “pollini”, quei batuffoli bianchi. I pappi dei pioppi vengono spesso chiamati così, erroneamente: i veri pollini sono invisibili.