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La pagina Wikipedia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump è la più visitata del mondo, tra quelle dedicate a una persona: a gennaio è stata vista 156 milioni di volte, 30 milioni in più di quella del suo predecessore Barack Obama. Per motivi piuttosto ovvi – il sistema alla base di Wikipedia, cioè la possibilità per tutti gli utenti, con alcuni vincoli e limitazioni, di contribuire al suo contenuto – è però molto difficile da gestire, e ha provocato discussioni e polemiche nella comunità di persone che si occupano con regolarità di modificare e creare le voci dell’enciclopedia online, noti come “wikipediani”. Aaron Mak ne ha intervistati alcuni, e ha raccontato su Slate alcuni aneddoti e funzionamenti nascosti di quella che definisce «una zona di guerra». La maggior parte delle pagine di Wikipedia possono essere modificate più o meno da chiunque, a patto che vengano rispettate le linee guida che servono a mantenere (o a cercare di mantenere) le voci oggettive e neutrali. Ovviamente esistono dei correttivi, meccanismi che servono a prevenire per quanto possibile interventi interessati o in malafede: per esempio bot automatici che correggono volgarità, limitazioni al numero di volte in cui un utente può intervenire sulle modifiche apportate da un altro utente, punizioni per chi utilizza account multipli. Buona parte dei controlli di questo tipo, poi, è affidata agli stessi utenti dell’enciclopedia.
La pagina Wikipedia di Trump è un campo di battaglia. È la più visitata al mondo tra quelle che riguardano una sola persona, e aggiornarla richiede un lavoraccio di sorveglianza e mediazioni: Slate ha raccontato come funziona.
Negli ultimi anni sia negli Stati Uniti che in Europa sono nati servizi per gli abiti di alta moda simili a Airbnb per gli appartamenti e a Uber per i taxi. A New York VillageLuxe permette di affittare e noleggiare vestiti e accessori tra privati per qualche giorno. Ad Amsterdam ci sono Rewear, che funziona come VillageLuxe, e Lena Fashion Library, che acquista abiti usati per poi affittarli con una forma di abbonamento mensile. A Milano c’è My secret dressing room; esistono anche Drexcode, che è un negozio online che permette anche il noleggio, e Front Row Tribe, simile a Lena Fashion Library: si possono noleggiare i capi una sola volta o iscriversi a un abbonamento mensile. Questi siti prevedono anche recensioni sulla qualità dei capi noleggiati e sull’affidabilità di chi mette in affitto e di chi affitta. Il modello di Lena Fashion Library è quello che si distingue di più perché propone tre diverse forme di abbonamento: a seconda della spesa mensile (19,95 euro, 34,95 o 49,95) si può noleggiare un diverso numero di oggetti per un periodo di tempo illimitato. Su Lena si può noleggiare però solo un certo tipo di abiti: sono esclusi i marchi di “fast fashion” come Zara e H&M, e devono rispettare lo stile dei vestiti pubblicati sul sito di Lena.
Gli Airbnb dei vestiti. Quali sono i servizi che permettono ai privati di affittare il proprio guardaroba, per un weekend, una settimana o un mese.
Le tracce dei temi della maturità di quest’anno sono su Umberto Eco, l’esplorazione dello Spazio, il suffragio universale per le donne nel 1946 e il concetto di confine, tra i vari proposti dal ministero dell’Istruzione. Oggi è iniziata la maturità 2016 con il tema, la prima prova scritta dell’esame di stato. Riguarda 503.452 studenti: gli ammessi all’esame sono il 96 per cento dei frequentanti delle classi quinte superiori, uno 0,4 per cento in più dello scorso anno. Gli studenti hanno scelto tra diverse tipologie di temi: analisi del testo, ambito artistico letterario, ambito scientifico, ambito socio-economico, ambito storico-politico, tema di carattere storico e tema di attualità. Il tema su Eco era stato dato come molto probabile nei giorni scorsi da diversi osservatori, così come quello sui 70 anni di voto alle donne.
Tutte le tracce dei temi della maturità. Umberto Eco, il voto alle donne nel 1946, l'esplorazione dello Spazio, il concetto di confine e il rapporto padre figlio sono tra le tracce della prima prova.
Non ha le restrizioni di Twitter, non genera il gravoso senso di responsabilità instillato dal possedere un blog, è facile da usare ed è uno dei sistemi più semplici per raccogliere o scoprire quanto di interessante gira su internet: Tumblr è l’anello di congiunzione tra il blog e il social network, ospita contenuti di qualsiasi natura e mette in contatto tra loro gli utenti. Dopo una prima fase in sordina, che ha impostato tono e livello dei contenuti, sta conquistando un’utenza sempre più ampia grazie all’estrema semplicità d’uso. Secondo i fondatori il numero di nuovi utenti si aggira intorno ai 30.000 quotidiani, anni luce di distanza dai numeri che fa un colosso come Facebook ma comunque un ottimo risultato per un servizio che è sempre stato un po’ di nicchia. La caratteristica di Tumblr è che difficilmente viene usato per pubblicare contenuti originali: la funzione di “reblog”, simile al “condividi” di Facebook, permette di pubblicare sul proprio blog il contenuto già postato da un altro utente; con un solo click è possibile preservare non solo la fonte del contenuto, ma mantenere traccia di tutti i passaggi precedenti.
Cos’è Tumblr. A metà tra un blog e un social network, continua nel suo piccolo ad accumulare utenti e contenuti.
Il disegno di legge costituzionale sul Senato e la riforma delle sue funzioni, presentato dal Consiglio dei ministri del governo Renzi la scorsa settimana, si basa su quattro punti fondamentali: i senatori non potranno votare la fiducia al governo né approvare leggi, non riceveranno indennità, non potranno approvare il bilancio e – soprattutto – non saranno eletti direttamente dai cittadini. Quest’ultimo punto rappresenta la critica principale che viene fatta al disegno di legge, proveniente anche da alcune parti dello stesso Partito Democratico (c’è una proposta di riforma alternativa presentata da Vannino Chiti). Più volte Renzi ha detto però che la riforma non è modificabile – si basa su un accordo politico trovato con Berlusconi e Alfano – e ieri la ministra Maria Elena Boschi ha precisato: «Si tratta di un meccanismo previsto in altri ordinamenti come la Francia e la Germania, non è una stranezza inventata da questo governo». Se è vero che tra i grandi paesi europei solo in Spagna la seconda Camera è in gran parte elettiva, e che altrove l’elezione dei senatori è quasi sempre indiretta, nella sovrapposizione dei diversi sistemi bisogna tenere conto sia della forma dello stato con cui si fa il paragone (la Germania per esempio è uno stato federale) sia del sistema con cui i senatori vengono scelti o nominati (in Francia i senatori sono scelti da 150 mila grandi elettori, ed è da poco stato introdotto il divieto di cumulo tra le funzioni esecutive locali con il mandato di deputato o di senatore).
Come funziona il Senato, altrove. Cosa può fare e come viene eletta la camera alta in Spagna, Francia, Germania e altri paesi del mondo, per capire come giudicare la riforma proposta in Italia.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
“Discutiamo e stiamo uniti”. Veltroni scrive a Repubblica e risponde ad alcune delle critiche rivolte a lui e al suo documento.
Xerox, una delle più grandi produttrici di stampanti e fotocopiatrici al mondo, ha detto che è in corso una trattativa per l’acquisizione di HP Inc., la multinazionale statunitense produttrice di computer e stampanti. Il Wall Street Journal scrive che Xerox avrebbe offerto più di 27 miliardi di dollari, circa 24 miliardi di euro; HP ha confermato la notizia dicendo di aver ricevuto un’offerta martedì. Il sito di tecnologia Tech Crunch scrive che «la cosa strana della trattativa è che HP ha il maggiore capitale azionario, pari a 29 miliardi di dollari (26 miliardi di euro), contro gli otto (sette miliardi di euro) di Xerox».
C’è una trattativa in corso per l’acquisto della multinazionale di prodotti tecnologici HP da parte di Xerox.
È morto a 81 anni il chitarrista e compositore statunitense Dick Dale, soprannominato il “re della chitarra surf” e pioniere del surf rock, un genere musicale nato all’inizio degli anni Sessanta nella California del Sud e portato poi al successo da band come i Beach Boys. Dale, il cui vero nome era Richard Anthony Monsour, aveva composto tra le altre cose “Misirlou”, canzone usata poi anni dopo dal regista Quentin Tarantino come tema musicale di Pulp Fiction. Con la sua chitarra Fender Stratocaster, Dale sviluppò uno stile che fece poi scuola a gente come Eddie van Halen e a molti altri chitarristi hard rock, e definì un tipo di suono – il “tremolo”, quell’effetto che provoca una specie di intermittenza nel suono dello strumento – che fu molto imitato negli anni successivi. Non sono state ancora rese note le cause della sua morte, ma da diversi anni il chitarrista soffriva di diabete e aveva il cancro.
È morto a 81 anni il chitarrista statunitense Dick Dale.
Nella mattina di domenica 4 maggio ha smesso di piovere su buona parte delle Marche dopo che sabato 3 maggio l’esondazione di alcuni fiumi ha causato la morte di due persone e numerosi disagi in quasi tutta la regione. I problemi più gravi si sono verificati a Senigallia, in provincia di Ancona, dove è esondato il fiume Misa e dove diverse frazioni sono rimaste isolate per gli allagamenti. Domenica la situazione in città è migliorata e il livello del fiume si è abbassato, anche se gran parte della popolazione a Senigallia è rimasta senza corrente elettrica per gran parte della giornata. In città, le scuole rimarranno chiuse sia lunedì sia martedì. Secondo le agenzie di stampa, il presidente del Consiglio Matteo Renzi visiterà nel pomeriggio alcune zone interessate dall’alluvione. Senigallia, Ancona
Il punto sull’alluvione nelle Marche. Ha smesso di piovere nella zona di Senigallia dove ieri ci sono stati due morti e molti disagi per l'esondazione di un fiume.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha presentato mercoledì “La buona scuola”, il suo piano molto ambizioso per la riforma e la riorganizzazione della scuola, che era stato al centro di qualche controversia nei giorni passati per alcune precoci anticipazioni da parte del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, non confermate da Renzi stesso. Il progetto pubblicato adesso ha una parte iniziale molto consistente dedicata all’annoso problema dei precari della scuola, di chi ha vinto i concorsi senza essere stato poi assunto e di chi deve fare i conti da tempo immemore con le graduatorie. L’idea, senza precedenti e complessa da realizzare, prevede di sistemare le pendenze per quanto riguarda il personale con l’assunzione in un colpo solo di circa 150mila insegnanti. L’operazione risolverebbe problemi e disparità che si sono accumulati negli anni, con un costo stimato di circa 3 miliardi di euro. Il progetto di Renzi prevede poi una rimodulazione dei programmi scolastici (più musica, arte ed educazione fisica), un rapporto più stretto tra istituti professionali e mondo del lavoro e il compimento dell’attesa digitalizzazione della scuola. È bene ricordare che l’iniziativa – come per altre riforme annunciate dal governo Renzi – apre una fase di discussione all’interno della scuola, che durerà fino al 15 novembre, e poi si passerà all’applicazione dei provvedimenti (eventualmente modificati).
Le intenzioni sulla scuola del governo Renzi. Dall'ambizioso piano per assumere 150mila insegnanti e risolvere il problema dei precari all'insegnamento della musica: le cose da sapere in 17 brevi punti.
Alessandro Bratti è un ricercatore universitario, laureato in Agraria a Ferrara, ha 53 anni, è stato direttore generale dell’Agenzia per l’Ambiente dell’Emilia Romagna dal 2006 e assessore all’Ambiente a Ferrara dal 1994 al 2006. Nel 2008 è stato eletto alla Camera dei Deputati con il Partito Democratico. Ogni anno pubblica un bilancio dell’attività che ha svolto come deputato e dei suoi ricavi e spese. È interessante per avere un’idea più precisa sul tema – assai dibattuto in questi giorni – degli stipendi dei parlamentari, dei costi della politica e del loro impegno: ricordando che i parlamentari eletti sono 945, e un esempio è un esempio ma ognuno ha una sua storia (qui ci sono i conti dell’onorevole Pietro Ichino, anche).
I guadagni di un deputato. E le sue spese, e il suo lavoro: l'esempio del bilancio di un parlamentare PD di Ferrara.
La British American Tobacco, multinazionale produttrice di sigarette con sede a Londra, ha annunciato il taglio di 2.300 posti di lavoro entro gennaio 2020, a causa di una ristrutturazione interna diretta a favorire la crescita di nuovi prodotti, considerato il calo delle vendite delle sigarette tradizionali. La British American Tobacco, che produce i marchi Kent, Dunhill e Lucky Strike, sta puntando soprattutto sulle sigarette elettroniche Vuse e su quelle Glo, che scaldano il tabacco invece di bruciarlo: un cambio di questo genere richiede però nuovi investimenti e una struttura aziendale che riesca a prendere decisioni rapide per rispondere alle nuove preferenze dei consumatori. Il taglio dei posti di lavoro, ha detto la British American Tobacco, riguarderà oltre il 20 per cento delle posizioni “senior” della società, che in totale impiega più di 55mila dipendenti.
La British American Tobacco taglierà 2.300 posti di lavoro entro gennaio 2020.
È in corso uno sciopero dei treni Italo: l’azienda NTV ha fornito un elenco di quali treni sono garantiti oggi e di quali non lo sono. Circa la metà dei treni previsti per oggi non sono garantiti. Gli scioperi riguardano le stazioni ferroviarie dell’alta velocità nelle città di Torino, Milano, Venezia, Padova, Reggio Emilia, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Salerno. Lo scioperò è stato indetto per protestare contro l’intenzione di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori), l’azienda che controlla i treni Italo, di mettere in mobilità 246 dipendenti. Qui sotto trovate l’elenco completo dei treni Italo di oggi. In caso di treno garantito Italo assicura che il servizio sarà svolto regolarmente. Per chi dovesse viaggiare su un treno che risulta essere non garantito, il comunicato di Italo sullo sciopero invita a scrivere a [email protected] indicando il proprio codice biglietto (PNR), insieme con nome e cognome, per ricevere maggiori informazioni.
Lo sciopero dei treni Italo di oggi. L'elenco dei treni Italo garantiti per oggi e cosa fare se il proprio treno non è fra i garantiti.
Domenica 21 febbraio Alessandro Baricco ha dedicato su Repubblica un lungo articolo a Umberto Eco, l’intellettuale e scrittore morto nella notte tra venerdì e sabato a 84 anni. Semplifico: era il più grande. Lo era in uno sport molto particolare, che a molti può sembrare un lusso noioso come il Polo, e che invece può essere incantevole, e lo dico senza vergogna: fare gli intellettuali. Forse ad alcuni ne sono sfuggite le regole, quindi le ricordo: si vince quando si comprende, racconta o nomina il mondo. Fine. Periodicamente, in quello sport arriva qualcuno che non si limita a giocare da dio: quelli entrano in campo, giocano, e quando escono, il campo non è più lo stesso. Non nel senso che lo hanno rovinato: nel senso che nessuno aveva pensato a usarlo in quel modo, nessuno aveva visto prima quelle traiettorie, quella velocità, quella tattica, quella leggerezza, quella precisione.
«Era il più grande». Alessandro Baricco su Umberto Eco e lo sport che praticava come nessun altro: capire il mondo, fare l'intellettuale.
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per il comportamento tenuto dalle forze dell’ordine durante l’irruzione alla scuola Diaz nei giorni del G8 di Genova del luglio 2001. La Corte, nello specifico, ha condannato l’Italia per tortura, ha stabilito che ha una legislazione penale inadeguata perché non prevede tale reato e che non ha nemmeno delle norme in grado di prevenire in modo efficace il ripetersi di tali possibili violenze da parte della polizia. Il problema, si legge nel comunicato stampa della sentenza, è «strutturale». La Corte europea è intervenuta dopo il ricorso presentato a Strasburgo da Arnaldo Cestaro, una delle persone presenti alla scuola Diaz il 21 luglio del 2001. Nel ricorso, «l’uomo, che all’epoca dei fatti aveva 62 anni, afferma che quella notte fu brutalmente picchiato dalle forze dell’ordine tanto da dover essere operato, e da subire ancora oggi ripercussioni per alcune delle percosse subite. Cestaro, rappresentato dall’avvocato Nicolò Paoletti, sostiene che le persone colpevoli di quanto ha subito sarebbero dovute essere punite adeguatamente ma che questo non è mai accaduto perché le leggi italiane non prevedono il reato di tortura o reati altrettanto gravi». I giudici della Corte europea dei diritti umani gli hanno dato ragione.
La Corte di Strasburgo ha condannato l’Italia per il massacro alla scuola Diaz. Quello che accadde il 21 luglio 2001 a Genova "deve essere qualificato come tortura", ha detto accogliendo un ricorso.
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda la quindicesima puntata del “Candidato”, una nuova serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. Nel nuovo episodio si parla di come dovrebbe essere l’inno di un candidato (Indie? Hip-hop? Trascinante? La soluzione è sempre Ivana Spagna).
La quattordicesima puntata del “Candidato”, con Filippo Timi. Sui regali di Natale del partito e sulla - ehm - beneficenza, diciamo.
Venerdì sera alle Invasioni Barbariche Vittorio Sgarbi, libero improvvisamente dal demone che lo obbliga a prestazioni televisive circensi e macchiettistiche, ha raccontato un po’ di cose: condivisibili o no, inventate o no, ma è stata un’intervista-monologo notevole.
Come è nata la Padània. Vittorio Sgarbi alle Invasioni Barbariche si attribuisce l'accidentale battesimo leghista e racconta la nuova vita di Berlusconi.
15,12: Conferenza stampa finita dopo la lettura di un intervento scritto, senza domande: meno di cinque minuti. Frase più rilevante e minacciosa nelle analisi che verranno: “non esiteremo a contrastare scelte dell’esecutivo ritenute ingiuste o lesive dell’interesse generale”. 14,58: il commento in diretta della conferenza stampa su FriendFeed.
Futuro e Libertà. Finita la conferenza stampa di Fini: "Non esiteremo a contrastare scelte dell'esecutivo ritenute ingiuste o lesive dell'interesse generale".
Decine di persone hanno trascorso la notte fuori casa nella Valnerina, la zona delle Marche dove nella serata di mercoledì 26 ottobre ci sono state diverse scosse di terremoto, che hanno causato crolli in diversi paesi e che sono state avvertite anche nelle regioni vicine, tra Umbria, Lazio, Toscana e Abruzzo. La più intensa, di magnitudo 5.9, si è verificata alle 21:18 ed era stata preceduta alle 19:10 da un’altra scossa di magnitudo 5.4; ad alcune ore di distanza, intorno alle 23:42, c’è poi stata una nuova scossa di magnitudo 4.6. La notte è proseguita con diverse altre scosse di entità minore rilevate dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e un terremoto di magnitudo 4.4, con epicentro nel maceratese, intorno alle 5:50 del mattino. Le aree più interessate sono state quelle dei paesi di Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera, dove sono stati segnalati numerosi crolli. Altri danni sono stati rilevati nei paesi già interessati dal terremoto del 24 agosto scorso, e già sgomberati da tempo per la presenza di numerosi edifici pericolanti. La protezione civile ha fatto sapere che al momento gli sfollati sono circa quattromila, ma che dopo una prima rilevazione sulle case danneggiate dovrebbero scendere a un numero compreso fra 2500 e 3000: date le basse temperature di questa stagione, non saranno sistemate in tendopoli ma in vari alberghi. Il governo ha stanziato fondi di emergenza per 40 milioni di euro, e ha esteso lo stato di emergenza già attivato per il terremoto di agosto.
Le ultime sul terremoto nelle Marche. Decine di persone hanno trascorso la notte fuori dalle loro case, dopo le tre scosse di ieri sera di magnitudo 5.4, 5.9 e 4.5.
Oggi doppia razione di Makkox: la consueta vignetta, e un video col making of. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Come nasce una vignetta di Makkox. Il making of dell'ultima tavola (video).
Questa settimana esce La grande bellezza, il nuovo film di Paolo Sorrentino con Toni Servillo, Sabrina Ferilli e Carlo Verdone, presentato martedì 21 maggio al festival del cinema di Cannes: è la storia di Jep Gambardella, un giornalista e scrittore 65enne che vive a Roma, tra feste e eventi mondani. Fast & Furious 6 invece è il sesto episodio della saga con Vin Diesel: il protagonista stavolta viene interpellato dall’agente Luke Hobbs per sgominare una banda di ladri e piloti. Epic – Il mondo segreto è un film d’animazione in 3D diretto da Chris Wedge, su una ragazzina che scopre un mondo segreto nascosto nel bosco, dove viene coinvolta in una battaglia insieme a curiose creature magiche. Fiamme di Gadda. A spasso con l’ingegnere è un documentario di Mario Sesti sullo scrittore Carlo Emilio Gadda, a quarant’anni dalla sua morte.
I film del weekend. Il nuovo film di Paolo Sorrentino e l'ennesimo capitolo di Fast & Furious, tra gli altri: tutti i trailer.
Forse quando eravate bambini una nonna vi ha detto che mangiando molte carote si diventa capaci di vedere al buio per convincervi a finire il vostro piatto di verdure. Se è così sappiate che non era vostra nonna a essere molto fantasiosa, ma il governo britannico durante la Seconda guerra mondiale. La vitamina A presente nelle carote fa davvero bene agli occhi – è una cosa assodata per la scienza – ma non migliora la vista, soprattutto quella notturna. Questa falsa credenza è nata per due ragioni: da un lato perché il governo britannico voleva nascondere un segreto militare dai tedeschi, dall’altro perché cercava di risolvere il problema della scarsità di cibo disponibile a causa della guerra. All’epoca si potevano vedere manifesti di propaganda con l’immagine di un soldato durante un bombardamento aereo e la scritta: «La visione notturna è una questione di vita o di morte. MANGIA carote o verdure a foglie verdi e gialle… sono ricche di vitamina A, essenziale per la visione notturna».
Da dove arriva la credenza per cui le carote aiutano a vedere di notte. Dalla propaganda britannica durante la Seconda guerra mondiale, anche per nascondere segreti militari ai tedeschi.
Mivar, l’azienda italiana di televisori che ha sede a Milano, produrrà i suoi ultimi dispositivi a dicembre, quando è previsto saranno esauriti i componenti per produrli. I circa quaranta dipendenti che assemblavano televisori con materiale importato soprattutto dalla Cina saranno messi quasi tutti in mobilità: in fabbrica rimarranno solo alcuni tecnici (sette o otto persone) che si occuperanno, da dicembre, della manutenzione garantita per i 24 mesi dall’acquisto degli ultimi modelli. Mivar fu fondata nel 1945 da Carlo Vichi, che ora ha 90 anni: inizialmente si trattava di un semplice laboratorio in via Tommei a Milano che assemblava piccoli apparecchi radio. Negli anni Cinquanta si sviluppò costruendo direttamente i più importanti componenti radio e i primi modelli a modulazione di frequenza (FM). Negli anni Sessanta avviò la produzione di televisioni e divenne un’azienda di successo: nacque uno stabilimento industriale che occupava, tra il 1968 e il 1970, circa 800 persone e produceva quasi un milione di televisori l’anno. Da lì in poi, la storia è raccontata molto chiaramente sul sito della società:
Mivar smetterà di produrre tv. L'ultima fabbrica italiana che costruisce televisori è in perdita dal 2001 ed entro dicembre interromperà l'attività.
Se ne parla da quanto si parla di iPad: cosa farà adesso Amazon con il suo Kindle, il primo lettore di libri elettronici a conquistare una sensibile fetta di mercato, ora minacciato da un apparecchio straordinariamente più versatile e rivoluzionario? E adesso che iPad sta avendo un buon successo, Amazon non resterà ancora a lungo a guardare. La società non ha fornito molti dettagli sulle prossime evoluzioni del proprio dispositivo, ma un certo fermento nel Lab 126, la struttura che sviluppa Kindle, suggerisce che qualcosa di nuovo sia ormai nell’aria. Bits Blog, il blog di tecnologia del New York Times, segnala che negli ultimi giorni sono comparsi numerosi annunci di offerta di lavoro per il Lab 126, cosa che solitamente avviene a pochi mesi di distanza dal lancio di un nuovo prodotto. La possibile nuove versione del Kindle sarà chiamata a sfidare l’iPad e le sue numerose funzionalità per ora assenti nel lettore di Amazon. Il tablet di Apple offre uno schermo a colori sensibile al tocco, la possibilità di utilizzare applicazioni e giochi e, naturalmente, una funzione per leggere i libri in formato elettronico. Kindle, invece, cerca di fare una sola cosa e bene: riprodurre gli ebook su uno schermo eInk (inchiostro elettronico) non touchscreen, e offrire lo straordinario catalogo di Amazon.
Kindle contro iPad. Amazon non può più stare a guardare l'ascesa della tablet di Apple: è tempo di rimboccarsi le maniche, e assumere personale.
Ieri Antonio Fazio, ex governatore della Banca d’Italia, è stato condannato per aggiotaggio a quattro anni di reclusione e a pagare una multa da un milione e mezzo di euro, nel processo sulla tentata scalata ad Antonveneta da parte della Banca Popolare di Lodi. Sono fatti che si riferiscono al cosiddetto caso Bancopoli, che coinvolse diverse banche italiane lungo l’estate del 2005 con molte ripercussioni anche sulla politica. È una storia intricata e complessa, difficile da leggere e da spiegare: ne facciamo una sintesi, privilegiando gli aspetti direttamente collegati al caso Antonveneta, oggetto delle sentenze di ieri. Di cosa parliamo Tra il 2004 e il 2005 il sistema bancario italiano fu coinvolto da una serie di significativi movimenti, collegati soprattutto al tentativo di alcuni grossi gruppi stranieri di assumere il controllo di alcune banche italiane. È questo il periodo in cui circola molto sui giornali e nel dibattito pubblico la formula “italianità delle banche” o “delle aziende”, volta a indicare proprio il presunto valore nel fatto che una banca o un’azienda fondata in Italia e operante in Italia resti in mano ad azionisti o gruppi economici italiani. I principali movimenti di quei mesi vedevano al centro la Banca Antonveneta, oggetto delle attenzioni della banca olandese ABN Amro, e la Banca Nazionale del Lavoro (BNL) oggetto delle attenzioni della banca spagnola Banco Bilbao Vizcaya Argentaria (BBVA). Allo stesso tempo, queste due banche italiane erano oggetto di interesse anche da parte di due altre banche italiane: la Banca Popolare di Lodi (BPL), poi Banca Popolare Italiana (BPI), guidata da Gianpiero Fiorani, e Unipol, guidata da Giovanni Consorte. Siamo nella primavera del 2005: ABN Amro e BPL lanciano un’offerta pubblica di acquisto su Antonveneta, BBVA e Unipol lanciano un’offerta pubblica di acquisto su BNL. Tutte e quattro le offerte falliscono. Ma il modo in cui si arriva a questo scenario è oggetto delle inchieste e delle condanne emesse ieri.
Il caso Antonveneta. La storia delle scalate bancarie del 2005 che ha portato alla condanna di Antonio Fazio, ex governatore della Banca d'Italia.
Il 25 novembre del 1965 era nevicato, a Londra: non tanto, perché quello stesso giorno fu scattata questa foto che mostra, dice la didascalia, «il presidente della National Bank of Detroit, Robert M. Surdam, che arriva al suo nuovo ufficio di King Street, su una Mini. Ai dirigenti della banca sono state fornite delle Mini perché possano mostrare la loro disposizione ad adattarsi alla British way of life». E non c’è neve.
Mezzo secolo fa a Londra. Il 3 dicembre 1965 faceva freddo, era pure nevicato qualche giorno prima: e nei negozi uscirono due dischi da storia del rock.
Il 30 giugno di quaranta anni fa, la missione Soyuz 11 tornava sulla Terra dopo aver raggiunto per la prima volta la stazione spaziale Salyut 1, lanciata senza equipaggio nell’aprile del 1971. La missione precedente, la Soyuz 10, avrebbe dovuto portare a bordo della Salyut 1 l’equipaggio, ma un problema tecnico aveva reso impossibile l’attracco e si procedette con una nuova spedizione. L'equipaggio della Soyuz 11 (foto: Getty Images)
Il disastro della Soyuz 11. Il 30 giugno di 40 anni fa, tre cosmonauti morivano nello spazio di ritorno dalla prima stazione spaziale orbitale mai costruita.
Con un editoriale in prima pagina, il direttore di Repubblica Mario Calabresi commenta severamente mercoledì quello che il quotidiano definisce “l’affondamento” della proposta di legge sul cosiddetto “ius soli“, ovvero della possibilità di ottenere la cittadinanza per alcuni minori nati in Italia figli di stranieri residenti in Italia da diversi anni, o che hanno frequentato le scuole italiane. Chiamiamo le cose con il loro nome, senza giri di parole o finzioni: hanno vinto la propaganda della Lega, la furbizia di Grillo e Di Maio, le paure e le mistificazioni. Hanno perso ottocentomila ragazzi, la politica che ha il coraggio di scegliere e uno scampolo di idea che si poteva ritenere di sinistra, ma perfino di centro. Certo la legge è stata affondata da Angelino Alfano e dal suo piccolo partito, in cerca di una casa che garantisca di poter sedere ancora al tavolo del potere nella prossima legislatura. Ma questo è successo anche perché il Partito democratico non è stato capace di indicare le proprie priorità a un alleato che ha incassato enormemente più di quanto valga (basti pensare alle poltrone ministeriali collezionate da Alfano, al cui confronto impallidiscono persino i big della Prima Repubblica). La legge che dava la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri che avessero un regolare permesso di soggiorno (da almeno 5 anni) non verrà approvata in questa legislatura ed è rinviata a un futuro indefinito. Un futuro però che possa garantire ai politici la sicurezza di non indisporre nessuno e di non rischiare nulla.
Mentalità arretrate. Il direttore di Repubblica chiama così quelle a cui si è arresa la politica di centrosinistra a proposito dello "ius soli".
Le elezioni per il Parlamento Europeo si terranno in Italia domenica 25 maggio: oltre 49 milioni di italiani potranno votare per eleggere i nuovi deputati europei, ma anche i presidenti e i consigli regionali di Piemonte e Abruzzo e i sindaci di quasi 4.000 comuni. Abbiamo messo insieme una guida su come, dove e quando votare, mentre qui trovate la spiegazione su come saranno conteggiati i risultati e i seggi, qui i candidati delle liste maggiori, e qui l’aria che tira nei diversi stati membri in cui si vota e si è già votato. Chi può votare Possono votare tutti i cittadini con una tessera elettorale valida, quindi tutti i cittadini che hanno compiuto 18 anni entro domenica e sui quali non sono in corso particolari limitazioni decise dall’autorità giudiziaria. Chi ha perso la sua tessera elettorale può richiederne una nuova presso gli uffici comunali della città in cui vota, che saranno aperti per tutta la durata delle operazioni di voto. Gli aventi diritto al voto per le Europee sono 49,4 milioni di persone.
Come si vota alle elezioni Europee. E alle regionali in Piemonte e Abruzzo, e per i sindaci in quasi 4.000 comuni: si fa tutto nella sola giornata di domenica 25 maggio, occhio a come distribuite le preferenze.
La società Haeres Equita, dell’imprenditore svizzero Philippe Camperio, ha vinto l’asta per l’acquisizione della storica azienda di cappelli Borsalino, fallita lo scorso dicembre dopo anni di difficoltà. Haeres Equita gestiva Borsalino dal 2015 con un contratto di affitto e aveva più volte provato a evitare il fallimento della società: le sue richieste di concordato preventivo erano state respinte. Spiega La Stampa che l’asta riguardava lo “stabilimento di produzione di Spinetta (Alessandria), tutti i macchinari e le attrezzature, i contratti di lavoro e i diritti delle boutique di vendita al dettaglio”.
Borsalino, la storica azienda di cappelli fallita lo scorso dicembre, è stata comprata all’asta dalla società di Philippe Camperio.
Abbiamo avuto delle perplessità su questa festa del 17 marzo, preparata, decisa e raggiunta nel solito ordine sparso e con le consuete approssimazioni. Non siamo tra quelli che apprezzano il cliché del presunto “modo italiano” di fare le cose, e consideriamo pigra e autoindulgente tutta la retorica sull’Italia che diventa forte e unica solo nelle difficoltà e ha nella capacità di arrangiarsi e cavarsela dei tratti peculiari e addirittura ammirevoli. No. L’Italia a cui siamo affezionati è un posto in cui persone straordinarie hanno fatto cose straordinarie, comportandosi in modi leali e onesti, facendo le cose bene, avendo ambizioni di grandezza e qualità. E l’Italia a cui siamo affezionati è quella che quelle persone, molte persone, hanno sognato ma non hanno mai visto realizzata e non se ne sono dati pace. Un’idea di paese con un senso della comunità, della correttezza, del bene e del male, che trovassero applicazione e costruissero un orgoglio nazionale pari a quello di altri grandi paesi del mondo. Un paese a cui pensare con commozione e partecipazione invece che allargando le braccia. Un paese che non trovasse scuse ai suoi ritardi nella costruzione di un’identità nazionale di cui andar fieri. Un grande paese, prima che una patria.
L’Italia da domani. Buon 17 marzo, ma ci interessa soprattutto il 18.
Renato Sarno, architetto indagato per corruzione e finanziamento illecito insieme a Filippo Penati e a una decina di altri imputati, è comparso ieri per la prima volta in aula e ha ritrattato quanto aveva detto in precedenza durante gli interrogatori dei pubblici ministeri Walter Mapelli e Franca Macchia. Sulle dichiarazioni di Sarno si basava buona parte dell’accusa nel processo sul cosiddetto “Sistema Sesto”. Sarno ha parlato di «interrogatori in manette» e ha spiegato i suoi rapporti con Penati dicendo che le sue vecchie dichiarazioni erano state «frutto di una serie di angosciosi condizionamenti» mentre si trovava in carcere in custodia cautelare: «Ho subito pressioni di tutti i tipi. Mi è stato chiaro che se non avessi detto qualcosa su Penati non sarei uscito da lì». Dall’inizio L’inchiesta che ha coinvolto Filippo Penati – sindaco di Sesto San Giovanni con il centrosinistra dal 1994 al 2002, presidente della provincia di Milano dal 2004 al 2009, ex coordinatore della segreteria di Pier Luigi Bersani al Partito Democratico e, fino al 2011, vicepresidente del Consiglio regionale della Lombardia – è cominciata nel 2011. I reati contestati sono tre: concussione, corruzione e finanziamento illecito ai partiti.
L’accusatore di Filippo Penati ha ritrattato. L'architetto Renato Sarno, principale testimone dell'accusa, ha cambiato versione: «Mi è stato chiaro che se non avessi detto qualcosa su Penati non sarei uscito dal carcere».
Da lunedì 3 dicembre l’Unione Europea ha vietato il cosiddetto geo-blocking: quell’insieme di pratiche con cui i negozi online limitavano gli acquisti dei clienti che si collegavano da altri paesi dell’Unione Europea, applicavano loro condizioni di vendita diverse o li costringevano a comprare da altri siti registrati nei loro paesi di provenienza. Ora per chi si trova in un paese dell’Unione Europea è possibile fare acquisti online su tutti i siti di e-commerce dei paesi dell’Unione Europea, senza essere bloccati perché non si risiede nello stato del venditore o perché si effettua il pagamento con una carta di credito di un altro paese. Il nuovo regolamento sul geo-blocking era stato approvato da Parlamento e Consiglio dell’Unione Europea lo scorso febbraio ed è entrato in vigore il 3 dicembre: fa parte di una serie di nuove regole per l’e-commerce che mirano a creare il mercato unico digitale europeo e che tra le altre cose permetteranno di abbassare le tasse per la spedizione di beni tra i paesi dell’Unione e aumentereranno le protezioni per i consumatori. L’eliminazione del geo-blocking porterà benefici soprattutto i consumatori, che avranno più scelta a disposizione e più garanzie sui prodotti che acquistano, ma anche i rivenditori visto che il commercio online tra paesi europei aumenterà.
L’Unione Europea ha vietato il geo-blocking. Da oggi tutti i siti di e-commerce europei devono applicare condizioni uguali a chiunque compri da un paese UE: prima le cose erano molto complicate.
Da ormai qualche giorno si parla molto della serie Chernobyl, anche perché al momento è la serie tv con il voto più alto su IMDb, il più importante sito di voti di film e serie tv al mondo, da diversi anni controllato da Amazon. Chernobyl è al primo posto grazie a un voto medio di 9,6 su 10, ma le altre serie non sono molto distanti: le 25 migliori serie della classifica (che conta 250 posti) hanno tutte un voto medio sopra il 9. Per questo motivo abbiamo messo in ordine, dalla 25ª alla prima, quelle che secondo gli utenti di IMDb sono le migliori serie tv di sempre. Le cose da sapere sulla classifica sono:
Le migliori serie TV di sempre, secondo chi le vota su IMDb. Ce ne sono diverse che non vi aspettereste, di certo almeno qualcuna che non conoscete, e in testa c'è "Chernobyl".
Negli ultimi sette giorni il numero di contagi da coronavirus ha continuato a crescere, come avviene ormai da metà febbraio. Dal 5 all’11 marzo sono stati registrati 149.808 nuovi casi di positività, il 14,7 per cento in più rispetto al monitoraggio di venerdì scorso. Questo aumento percentuale è leggermente calato rispetto alla terza e nella quarta settimana di febbraio, quando la crescita settimanale aveva sempre superato il 20 per cento. – Leggi anche: Perché non c’è da agitarsi sui vaccini di AstraZeneca
I dati della settimana sul coronavirus in Italia. I contagi continuano a crescere e in dodici regioni il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva è oltre il livello di allerta.
Il primo maggio la rivista scientifica Physical Review Letters ha pubblicato i risultati di un esperimento portato avanti da un gruppo di ricercatori tedeschi che sono riusciti ad ottenere in laboratorio l’elemento 117, noto anche con il nome provvisorio di ununseptio. Si tratta di un atomo superpesante che non è presente in natura e che è possibile creare soltanto artificialmente. L’ununseptio era già stato creato una prima volta nel 2010 da un gruppo di scienziati russi e statunitensi (il Guardian ha raccontato la complicata storia di come avvenne l’esperimento). Sono serviti altri quattro anni di lavoro affinché un secondo gruppo di ricercatori riuscisse a replicare l’esperimento, una condizione necessaria per far sì che la scoperta venisse accettata dalla Unione Internazionale di Chimica Pura e Applicata (IUPAC). L’ununseptio dovrebbe ora ricevere il suo posto nella tavola periodica, e un nuovo nome ufficiale.
Dite ciao all’ununseptio. Un esperimento ha confermato l'esistenza del 117esimo elemento che probabilmente ora avrà un posto nella tavola periodica (e un nuovo nome).
Da lunedì sera – ma la notizia si è diffusa solo martedì – il magistrato di Napoli Henry John Woodcock e Federica Sciarelli, giornalista e popolare conduttrice televisiva, sono indagati dalla procura di Roma per rivelazione di segreto. Secondo i magistrati di Roma lo scorso dicembre Woodcock e Sciarelli avrebbero fornito informazioni coperte da segreto sull’inchiesta CONSIP al giornalista del Fatto Quotidiano Marco Lillo. Woodcock e Sciarelli – che, secondo i giornali, hanno da tempo una relazione – hanno detto entrambi di non avere nulla a che fare con la fuga di notizie. In un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano, Lillo ha scritto che non sono loro i responsabili della fuga di notizie e ha chiesto di essere sentito dai magistrati. Lillo non ha dato però ulteriori dettagli su chi possa essere la sua fonte. Venerdì i magistrati di Roma dovrebbero interrogare Sciarelli, mentre l’interrogatorio di Woodcock è fissato per il prossimo 7 luglio.
Perché Woodcock è indagato. È accusato insieme a Federica Sciarelli di aver rivelato informazioni segrete sul caso CONSIP al giornalista Marco Lillo del Fatto, che però dice che la sua fonte è un'altra.
Nel mondo della moda i motivi ricorrenti di indignazione sono soprattutto tre: l’eccessiva magrezza delle modelle; la stravaganza di molti vestiti, giudicati importabili e follemente costosi; le polemiche sulla contraffazione e sul chi ha copiato chi, che ricorrono in tutto il mondo dell’arte. Negli ultimi mesi Gucci è stata al centro di quest’ultimo tipo di controversia: da una parte ha accusato l’azienda di fast fashion Forever21 di aver riprodotto il suo riconoscibile nastro su giacche e magliette; dall’altra è stata accusata di aver copiato una famosissima giacca inventata nel 1989 dal leggendario, come si dice in questi casi, Dapper Dan. In Italia non è molto conosciuto, ma Dapper Dan è considerato tra i padri dello stile hip-hop afroamericano grazie al suo negozio ad Harlem, aperto dal 1982 al 1992, spesso 24 ore su 24 ogni giorno della settimana, dove Dan – il cui vero nome è Daniel Day – vendeva abiti che creava lui stesso spesso riutilizzando e trasformando vestiti, stoffe e accessori di grandi marche, oppure imprimendo loghi fasulli su giacche e borsoni: c’erano pellicce, accessori, giacche in pelle e carte da parati commissionate dai suoi clienti con sopra marchi falsi. «Era contraffazione elevata ad arte. – scrive il New York Times – Day faceva le sue borse Gucci, Louis Vuitton e Fendi per clienti come Mike Tyson, LL Cool J e Eric B. e Rakim in stili e taglie che le aziende di lusso non offrivano». Dan, che doveva ricorrere alla contraffazione perché le grosse aziende non gli avrebbero venduto i vestiti di alta moda, inventò un nuovo modo di giocare con i marchi, che poi venne ripreso dalle grandi aziende di moda, e allo stesso tempo rese accessibii quelle marche alle persone afroamericane, che spesso in quei negozi non trovavano nemmeno le taglie adatte a loro.
Una storia di plagio nella moda finita bene. Gucci era stata accusata di aver copiato un leggendario stilista degli anni Novanta di Harlem, ora lo aiuterà a riaprire il suo storico negozio.
Con il marcato aumento del numero di nuovi positivi al coronavirus in Italia, in molti sono tornati a chiedersi quali siano i sintomi della malattia causata dal virus (COVID-19) e che cosa sia meglio fare per sé e per gli altri, riducendo il rischio di contagiare altre persone. Sintomi I sintomi più comuni della COVID-19 comprendono: • febbre almeno a 37,5 °C; • tosse secca di recente comparsa e di solito persistente per qualche giorno; • spossatezza.
Che fare se si hanno i sintomi della COVID-19. Quali sono quelli più comuni, chi chiamare, che differenza c'è tra quarantena e isolamento, che cos'è un contatto stretto: una guida rapida.
In tutto il mondo, si sta riflettendo sulla vita e l’eredità di David Bowie: che comprende anche quella volta che su MTV mise pubblicamente in imbarazzo la rete per la sua scarsa attenzione agli artisti neri. Nel 1983, quando Bowie incontrò il vj Mark Goodman durante un programma promozionale per il disco “Let’s Dance” – uno dei grandi successi commerciali di Bowie – i video rock dei musicisti bianchi dominavano le trasmissioni della neonata rete via cavo. «Guardando MTV negli ultimi mesi, ho notato che è un progetto solido, con un sacco di cose interessanti», disse Bowie durante l’intervista. «Sono solo sconcertato dal fatto che vengono mandati in onda… così pochi artisti neri. Perché?».
La volta che Bowie piantò una grana a MTV sui musicisti neri. Nel 1983, durante un'intervista per "Let's Dance", mise in difficoltà il disgraziato conduttore ponendo una questione che sarebbe poi diventata grossa.
Prada non venderà più un accessorio a forma di scimmia, accusato online di essere razzista. Le scimmie costano 550 dollari l’una (485 euro) e fanno parte della collezione Pradamalia, che comprende animaletti immaginari venduti come giochini, accessori e stampati su portafogli, magliette e borsette. Le critiche erano iniziate lo scorso venerdì quando Chinyere Ezie, avvocato dell’organizzazione no-profit Center for Constitutional Rights, le aveva viste in vetrina nel negozio Prada di Soho, a New York, le aveva fotografate e aveva condiviso le immagini su Facebook, definendo le scimmie un esempio moderno di razzismo: secondo lei ricordavano la tradizione del blackface, cioè l’abitudine dei bianchi di dipingersi la faccia di nero per deridere gli afroamericani. Spotted today in Soho. Thanks @Prada for making sure blackface remains live and well. #stopracism #NoExcuses #shameonyou pic.twitter.com/C5lWNHqsUm
Prada non venderà più degli accessori a forma di scimmia accusati di essere razzisti.
Venerdì l’azienda di biotecnologia Monsanto, acquistata a giugno da Bayer, ha perso una causa contro un ex giardiniere malato di tumore che l’aveva accusata di essere responsabile delle sue condizioni di salute, ed è stata condannata a risarcirlo con 289 milioni di dollari, l’equivalente di 253 milioni di euro. L’uomo si chiama Dewayne Johnson, ha 46 anni e ha un linfoma non Hodgkin, un tumore del sistema linfatico, in fase terminale. Ritiene che la sua malattia sia stata causata dall’uso dell’erbicida Roundup, un prodotto di Monsanto a base di glifosato. È stata la prima persona a fare causa a Monsanto con questa accusa. La sentenza contro Monsanto, emessa da un tribunale di San Francisco, dice che l’uso di Roundup ha causato il tumore di Johnson e che l’azienda è responsabile di non aver avvertito l’uomo dei rischi legati all’erbicida. Secondo la giuria del processo, Monsanto ha agito in malafede perché conosceva o avrebbe dovuto conoscere i rischi legati all’uso del glifosato. Gli avvocati di Johnson l’hanno convinta delle responsabilità di Monsanto portando come prova delle email scambiate tra alcuni dirigenti dell’azienda che, secondo gli avvocati, dimostrano che negli anni i pareri negativi degli esperti sugli effetti del glifosato sono stati ignorati e che gli studi scientifici favorevoli al suo uso sono stati diretti dall’azienda stessa. Gli avvocati hanno argomentato che Monsanto avrebbe «combattuto la scienza» per anni.
Monsanto è stata condannata a risarcire un malato di tumore. Con 289 milioni di dollari: una giuria a San Francisco ha stabilito che la multinazionale è responsabile del suo linfoma non Hodgkin.
Negli ultimi tre mesi il Nucleo Antisofisticazione e Sanità (NAS) dei Carabinieri ha sospeso 21 aziende di catering che operano nelle mense scolastiche per carenze igeniche nella conservazione dei cibi. Lo hanno fatto sapere i Carabinieri citando il risultato di un “piano di controllo nazionale” sulle mense scolastiche. Alcune di queste aziende sono state poste anche sotto sequestro. Inoltre i NAS hanno sequestrato circa 900 chili di cibo tra formaggi, carne, olio, frutta e ortaggi. L’operazione è stata realizzata con la collaborazione di procure di diverse città e ha portato all’ispezione di quasi mille aziende. Secondo Repubblica, oltre alla mancanza di indicazioni sulla tracciabilità dei prodotti e sugli allergeni al loro interno, tra le 21 aziende sospese c’è chi non si è attenuto al contratto acquistando prodotti di qualità inferiore o surgelati (quando il contratto prevedeva l’utilizzo di prodotti freschi) per ottenere un maggiore margine di guadagno.
Negli ultimi tre mesi 21 aziende di catering di mense scolastiche sono state sospese dai Carabinieri.
La Corte d’Appello di Genova ha confermato la condanna a 5 anni dell’ex sindaca Marta Vincenzi per i danni causati dall’alluvione del 2011, nella quale morirono sei persone. Nel 2016 Vincenzi era stata condannata in primo grado per disastro colposo, omicidio colposo plurimo e falso ideologico. Vincenzi è stata sindaca di Genova fra il 2007 e il 2012, eletta col centrosinistra. Secondo l’ipotesi dell’accusa accolta dalla sentenza, Vincenzi e le altre persone condannate nell’ambito del processo non fecero tutto il possibile per limitare i danni dell’alluvione. Cinque delle sei persone che morirono nell’alluvione stavano andando ad aspettare un parente all’uscita della scuola: le autorità comunali avevano ricevuto un’allerta di livello 2 già in mattinata, ma ciononostante non chiusero le scuole. Il Fereggiano esondò poi poco prima dell’una di pomeriggio. Secondo i giudici Vincenzi avrebbe dovuto disporre anche la chiusura di via Fereggiano, per via del rapido innalzamento del livello del torrente. Il reato di falso ideologico è stato contestato a Vincenzi e agli altri imputati per aver falsificato il verbale che dava conto dell’orario dell’esondazione del Fereggiano, anticipandola in modo da fare apparire meno gravi le loro responsabilità.
La Corte d’Appello di Genova ha confermato la condanna di 5 anni all’ex sindaca Marta Vincenzi per i danni causati dall’alluvione del 2011.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.587 nuovi casi di contagio da coronavirus e 15 decessi, per un totale di 298.156 casi e 35.707 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 2.587 (8 in meno rispetto a ieri), di cui 222 nei reparti di terapia intensiva (ieri erano 215). Sono state inoltre testate 57.139 persone per un totale di 6.302.761 casi testati e 10.432.814 tamponi effettuati. Il maggior numero di contagi è stato registrato in Lombardia (211). Seguono Veneto (173) e Campania (171). I dati riguardanti l’Abruzzo, ma da ieri mancano i dati riguardanti l’Abruzzo che verranno aggiornati da domani. Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Roma (131), Napoli (100), Milano (81), Palermo (81), Torino (61), Trento (45), Genova (42).
I dati sul coronavirus di domenica 20 settembre.
Roger Cohen, un esperto giornalista inglese che si è occupato molto di esteri per il New York Times (e prima al Wall Street Journal) e oggi – che ha 58 anni – ha una column fissa sul quotidiano, ha pubblicato lunedì una severa critica nei confronti dei critici routinari delle depravazioni indotte da internet e da Twitter ai tempi correnti. Viviamo nell’era noiosa della caccia a Twitter. A chi è di una certa generazione, è difficile non capiti di trovarsi in mezzo a una conversazione a cena che va sempre a finire su calo dell’attenzione, schiavitù delle tecnologie, triste superficialità e narcisismo online delle giovani generazioni dedicate a una vita in 140 caratteri o meno. Devi nasconderti sotto il tavolo o morderti le labbra mentre intorno a te monta un’altra geremiade sulle depravazioni dei social media. I monitor che hanno preso il sopravvento. Le relazioni che non sono più quelle di una volta. Le esperienze vere che stanno sparendo. È come se la generazione dei baby boomers fosse stata colpita da un’amnesia collettiva sul fatto che i nostri genitori, identicamente, non capivano niente di come comunicavamo, che relazioni avevamo, come ci accoppiavamo.
Quelli contro Twitter, che noia. Sul New York Times Roger Cohen si meraviglia della sua generazione di cinquanta-sessantenni incapaci di capire il cambiamento, come i loro genitori.
Ieri il ministero della Salute ha diffuso un avviso urgente, comunicando la sospensione “a scopo cautelativo” dell’utilizzo di alcuni vaccini antinfluenzali prodotti dalla società farmaceutica Novartis. Il timore è che possano causare reazioni indesiderate ed effetti collaterali non previsti, a causa di alcuni presunti difetti di fabbricazione. La decisione ha fatto molto discutere perché la sospensione riguarda centinaia di migliaia di vaccini, nei giorni dell’annuale campagna di vaccinazione contro l’influenza per i soggetti più a rischio. Il ministero ha chiesto di non acquistare e di non utilizzare i farmaci in questione fino a quando non saranno stati eseguiti nuovi controlli. Quali vaccini La sospensione riguarda quattro tipologie di vaccini prodotti da Novartis, che sono:
Cosa succede coi vaccini antinfluenzali. Il ministero della Salute ha sospeso l'utilizzo di alcuni vaccini dell'azienda Novartis per il rischio di "effetti indesiderati", si stanno facendo altre verifiche.
In Calabria il centrodestra ha vinto le elezioni regionali. La candidata di Forza Italia Jole Santelli sarà la nuova presidente della regione, la prima donna a ricoprire l’incarico. Non ci sono ancora i risultati definitivi – bisognerà aspettare ancora qualche ora – ma il vantaggio delle proiezioni è tale da non lasciare dubbi: secondo quelle di SWG, Santelli ha ottenuto il 53,7 per cento dei voti, contro il 30 per cento del suo principale avversario, l’imprenditore Pippo Callipo, candidato del centrosinistra. La vittoria di Santelli era stata prevista, con un grande vantaggio, dagli ultimi sondaggi prima della pausa elettorale. Santelli ha 51 anni ed è nata a Cosenza. Avvocata, è membro di Forza Italia dal 1994. È deputata da cinque legislature: venne eletta per la prima volta nel 2001. Fu sottosegretaria al ministero della Giustizia nel secondo e nel terzo governo di Silvio Berlusconi (dal 2001 al 2006) e sottosegretaria al ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali nel governo di Enrico Letta (da maggio a dicembre 2013).
Il centrodestra ha vinto le regionali in Calabria. Secondo le prime proiezioni il vantaggio di Jole Santelli è di più di 20 punti percentuali, abbastanza per dare per certa la sua vittoria.
Martedì 3 maggio 101 rifugiati siriani di un campo profughi in Libano sono arrivati all’aeroporto di Fiumicino di Roma. È il terzo gruppo di rifugiati che arriva in Italia da febbraio grazie al cosiddetto corridoio umanitario organizzato tra il governo italiano, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, la comunità di Sant’Egidio e la Chiesa valdese. I rifugiati sono arrivati in aereo da Beirut alle 7 del mattino: sono 37 famiglie siriane e una irachena e subito dopo il loro arrivo sono stati accompagnati dalla polizia di frontiera in un’area del terminal degli arrivi per iniziare le procedure di ingresso e registrazione, come la raccolta delle impronte digitali. Ad accoglierle c’erano il fondatore della comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi e il vice ministro degli Esteri Mario Giro. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dei rifugiati arrivati a Fiumicino. Sono 101, sono siriani e tra loro ci sono diversi bambini.
In Norvegia, un’azienda sta usando un sistema di riconoscimento facciale per distinguere milioni di salmoni atlantici, in modo da tenere traccia delle malattie che a volte ne decimano intere popolazioni. La raccolta dei dati potrebbe essere molto utile ai gestori degli allevamenti di questi pesci, per ridurre il tasso di mortalità ed evitare che si diffondano pericolosi parassiti. Quello dei salmoni è solo uno degli innumerevoli esempi di come queste tecnologie sviluppate per gli esseri umani siano sfruttate da aziende e ricercatori per tenere sotto controllo intere popolazioni di animali. Il New York Magazine ha raccolto alcune di queste soluzioni, scegliendo tra le più promettenti e originali. L’impiego del riconoscimento facciale per gli animali finora si rivelato molto più virtuoso di quello per gli esseri umani. Nella maggior parte dei casi, infatti, è adottato per migliorare la loro vita, sia allo scopo di preservare alcune specie sia per motivi commerciali, come nel caso dei salmoni. Per noi umani funziona diversamente: il riconoscimento facciale è una grande opportunità per migliorare la nostra sicurezza, dai sistemi per sbloccare uno smartphone a quelli più articolati per identificare persone ricercate, ma si porta dietro molte questioni sulla tutela della privacy e la diffusione dei nostri dati. In Cina il controllo del governo sulle persone sta diventando sistematico, al punto da essere paragonato a un vero e proprio sistema di sorveglianza di massa, dove i computer riescono a identificare le persone attraverso le immagini delle telecamere dei circuiti di sicurezza.
Il riconoscimento facciale degli animali. È sempre più usato e con risultati ottimi, dalla sorveglianza di massa dei polli alla tutela dei leoni, perché rispetto agli umani c'è un vantaggio fondamentale: la privacy degli animali non esiste.
Il Museo dell’innocenza è un museo di Istanbul, in Turchia, aperto nel 2012 dallo scrittore premio Nobel per la letteratura Orhan Pamuk. Porta lo stesso nome di un suo romanzo perché libro e museo sono stati pensati e costruiti insieme da Pamuk, a partire dagli anni Novanta: gli oggetti esposti nel museo, raccolti nel tempo tra negozi dell’usato e case di amici, sono serviti a Pamuk per costruire la storia d’amore al centro del romanzo. Dopo essere stata esposta in altre città europee negli ultimi anni, una parte del Museo dell’innocenza è arrivata a Milano: fino al 24 giugno sarà al Bagatti Valsecchi, una casa museo ottocentesca che si trova nel Quadrilatero della moda e che è citata anche in Il museo dell’innocenza perché il protagonista la visita più volte, anche il giorno prima di morire. Il Museo dell’innocenza è composto di 83 vetrinette numerate, una per ogni capitolo di Il museo dell’innocenza, che contengono oggetti di vario genere e fotografie, in alcuni casi organizzati come in un diorama, in altri – come nella vetrinetta 49 in cui si vede un lavandino – come un pezzo di casa. Chi ha letto Il museo dell’innocenza può riconoscere una serie di oggetti nominati nel romanzo, oltre a molti panorami di Istanbul che vi vengono descritti.
C’è un pezzo del Museo dell’innocenza di Orhan Pamuk a Milano. Fino al 24 giugno è al Museo Bagatti Valsecchi, di cui si parla anche nell'omonimo romanzo dello scrittore premio Nobel.
Il 7 dicembre del 1817, esattamente duecento anni fa, morì a Londra William Bligh, l’ufficiale di marina che 30 anni prima aveva comandato il Bounty, la nave dove avvenne quello che oggi è probabilmente il più famoso ammutinamento della storia. Nella letteratura e nei numerosi film dedicati all’ammutinamento, Bligh ha avuto invariabilmente la parte del cattivo. Bligh è il capitano dai modi spietati e dalla lingua tagliente che con la sua disciplina costringe i poveri marinai ad ammutinarsi. Al cinema ha avuto la fortuna di essere interpretato da grandi attori come Charles Laughton e Anthony Hopkins, ma la sua reputazione ne è rimasta irrimediabilmente compromessa. La verità storica, però, è probabilmente molto lontana dal mito hollywoodiano. Bligh fu un ufficiale abile, non così crudele, ma estremamente sfortunato. Nella sua carriera subì tre rivolte o ammutinamenti degli uomini sotto il suo comando, fu processato due volte, fu sempre assolto, combatté agli ordini dei più famosi ammiragli della marina britannica, sfuggì ai cannibali e compì un incredibile viaggio di seimila chilometri a bordo di una scialuppa lunga sette metri. Per tutta la vita, però, non riuscì mai a togliersi di dosso il soprannome che gli era stato assegnato in quel viaggio sfortunato: il bastardo del Bounty.
Bligh, il cattivo. La vera storia dello sfortunatissimo capitano del Bounty, la famosa nave dell'ammutinamento, che tanto cattivo non era e morì oggi duecento anni fa.
Ieri la Camera ha convertito in via definitiva il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179, il cosiddetto “decreto sviluppo bis”. Tra le molte cose contenute nel provvedimento – compresa l’Agenda digitale – ce n’è una che sta creando qualche confusione e che è stata ripresa da molti giornali nei giorni scorsi: la questione delle gomme da neve. Nel decreto, infatti, è stato approvato un ampio emendamento all’articolo 8 (comma 11, lettera f bis), che impone di “prescrivere al di fuori dei centri abitati, in previsione di manifestazioni atmosferiche nevose di rilevante intensità, l’utilizzo esclusivo di pneumatici invernali, qualora non sia possibile garantire adeguate condizioni di sicurezza per la circolazione stradale e per l’incolumità delle persone mediante il ricorso a soluzioni alternative”.
Le gomme da neve sono diventate obbligatorie? no, ha detto il ministero, anche se un emendamento al decreto sviluppo sta generando molta confusione.
Il cantante e produttore Cosmo ha pubblicato sui quotidiani La Nazione e il Resto del Carlino e sul suo profilo Instagram una lettera al presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e alla vice presidente Elly Schlein per spiegare che le attuali regole sugli eventi continuano a tenere bloccato un grosso pezzo della musica dal vivo e degli eventi nei club. Per molti artisti e molti organizzatori di concerti, la possibilità di fare gli spettacoli con il pubblico seduto e distanziato non esiste: per chi come Cosmo fa musica elettronica, i concerti possono prevedere soltanto un pubblico in piedi, con la possibilità di ballare. Quegli stessi concerti, col pubblico seduto, non si possono fare: sia perché «non fa proprio parte di determinati riti, determinate culture musicali», sia perché le capienze ridotte non consentono di sostenere le spese. La richiesta di Cosmo è che siano permessi gli ultimi concerti che si possono ancora fare all’aperto, con l’accesso riservato a chi ha il Green Pass, come quelli che ha organizzato e per cui ha già venduto tutti i biglietti – ma che non sa se si potranno davvero fare – a Bologna a inizio ottobre. Con una deroga alle regole nazionali, chiede alla presidenza della regione, si potrebbe fare un esperimento per quegli eventi, come già avvenuto in altri paesi.
La lettera del produttore Cosmo sulla ripresa dei concerti in cui si balla. «È ora di creare aggregazione senza lo stigma dell’irresponsabilità o dell’untore» ha scritto alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.
A entrare nelle librerie in queste settimane ci si trova davanti un sacco di montagne: ci sono montagne, per dire dei libri più visibili negli scaffali delle novità e successi, sulla copertina del romanzo di Paolo Cognetti candidato al premio Strega, su quella di Mauro Corona – naturalmente – e su quella di “L’ultima dei Neanderthal” di Claire Cameron. Scrittori e romanzieri sono sempre stati più ispirati dalle montagne che da altri ambienti naturali, probabilmente anche più del panorama speculare degli oceani – malgrado i mille esempi che ci vengono in mente, da “Moby Dick” in là -, ma la scelta delle copertine che viene fatta dalle case editrici spesso si prende libertà rispetto ai contenuti: e anche in questa parte di lavoro intorno ai libri e alla loro promozione, le montagne sembrano essere sempre state una risorsa preziosa. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Vanno le montagne, in copertina. Gli scaffali delle novità letterarie sono ricchi di vette: ma nelle case editrici le montagne sono sempre state una risorsa grafica.
Massimo Franco, giornalista e tra le altre cose biografo di Giulio Andreotti, racconta così sul Corriere quanto è successo ieri a Roma a casa dell’ex presidente del Consiglio. Ha il solito doppiopetto blu presidenziale. E se non fosse per il rosario nero che gli avvolge le mani intrecciate sul grembo, e perché è sdraiato sul letto vestito di tutto punto con gli occhi chiusi, potrebbe quasi sembrare il Giulio Andreotti di sempre. Ma il piccolo presepe vivente che lo circonda, stavolta, non è nella sua stanza da letto per ascoltare le battute al curaro, o le perle di buonsenso romano-papalino. Le tre bombole a ossigeno accostate alla parete raccontano giorni di sofferenza. E il senatore a vita Emilio Colombo, vecchio alleato e avversario in decine di congressi democristiani e di quasi altrettanti governi, si fa un segno della croce che non è solo un saluto a lui ma il commiato a un’epoca della storia d’Italia.
È finita. Massimo Franco racconta il "piccolo mondo antico" che ha circondato Giulio Andreotti nel giorno della sua morte.
In questi giorni il governo sta discutendo con le regioni e i partiti che lo sostengono ulteriori restrizioni ai movimenti delle persone per via della progressiva diffusione della variante delta del coronavirus, su modello di quelle appena entrate in vigore in Francia e in discussione in diversi altri paesi europei. Al centro delle discussioni c’è il cosiddetto certificato “Green pass”, che potrebbe diventare obbligatorio per accedere a diversi luoghi e attività: l’obiettivo è quello di incentivare la vaccinazione e rendere più sicuri possibili i potenziali luoghi di assembramento. Cos’è, a cosa serve Al momento il Green pass, chiamato anche “certificato COVID-19”, è in vigore dal primo luglio in Italia e in tutta l’Unione Europea, anche se ogni paese conserva la libertà di decidere i parametri con cui assegnarlo. Attesta che la persona che lo possiede è stata vaccinata (in realtà in Italia per riceverlo è sufficiente la prima dose del vaccino), che è guarita dall’infezione, oppure che è risultata negativa al virus tramite un test molecolare o antigenico. Oltre a permettere gli spostamenti fra i paesi dell’Unione, in Italia consente di muoversi liberamente fra regioni in zona arancione e rossa (al momento, nessuna), di accedere alle residenze socio-assistenziali (RSA) e di partecipare a feste, cerimonie ed eventi sportivi.
Il governo prenderà una decisione sul “Green pass”. Ne sta discutendo con le regioni e i partiti della maggioranza, ci si aspetta un aumento delle restrizioni per chi non sarà vaccinato.
Il 7 marzo Kim Kardashian – personaggio televisivo e imprenditrice e moglie di Kanye West – ha messo su Twitter un suo selfie, scattato mentre era nuda in bagno davanti a uno specchio. Se negli ultimi tre giorni avete aperto Facebook o Twitter ve ne siete di sicuro accorti. È però probabile che il fatto che Kardashian fosse nuda (seppur censurata da due barre nere dove serviva) abbia distratto buona parte degli osservatori dal testo che accompagnava quella foto. C’era scritto: «Quando ti senti che “Non ho niente da metterti” LOL». LOL è un acronimo di Laugh(ing) Out Loud (“sto ridendo a crepapelle”) che esiste da molti anni e viene usato per sottolineare situazioni buffe e ridicole soprattutto nella comunicazione online. L’uso di LOL fatto da Kim Kardashian, tuttavia, è un po’ diverso: non sottolinea una cosa ridicola ma sembra più essere un segno di punteggiatura. Da questa considerazione inizia un articolo dell’Atlantic che spiega come sia cambiato nel tempo il significato di LOL. When you're like I have nothing to wear LOL pic.twitter.com/UlSLZb1fp1
LOL non vuol dire più LOL: LOL. È l'acronimo di Laugh Out Loud, "sto ridendo a crepapelle", ma da qualche tempo ha cambiato significato e c'entra sempre meno con il ridere.
«È ancora incredibilmente bello, ma col tempo sta guadagnando anche coraggio e solennità», scriveva tre anni fa IndieWire, per elogiare il modo in cui Jude Law aveva saputo diventare «un attore di successo mondiale». L’articolo era stato scritto pochi mesi dopo l’uscita di The Young Pope, la serie Sky Original, in cui Law era Lenny Belardo, il cardinale che diventava Papa Pio XIII in una delle migliori – per molti addirittura la migliore – interpretazione della sua carriera. Law, che continua a essere «incredibilmente bello», continuerà anche a essere Papa Pio XIII nella serie The New Pope, in arrivo il 10 gennaio su Sky. Jude Law è nato il 22 dicembre 1972 a Lewisham, a sud di Londra, ed è figlio di due insegnanti, che nel frattempo si sono spostati in Francia per fare e insegnare teatro. Il suo nome, Jude, è in parte un omaggio alla famosa canzone dei Beatles e in parte omaggio al libro Jude l’Oscuro di Thomas Hardy. Il giovane Jude Law si appassionò presto di recitazione e già prima di compiere vent’anni aveva un discreto curriculum televisivo: fu, per esempio, uno dei personaggi ricorrenti della soap opera Families.
Jude Law prima di diventare Papa. Il ruolo di Lenny Belardo in "The New Pope", dal 10 gennaio su Sky, è tra i più memorabili di una lunga carriera in cui l'attore ha dimostrato di essere particolarmente bravo, oltre che molto bello.
Con l’arrivo dell’estate per molte persone inizia la stagione dei gelati e dei ghiaccioli, e più in generale delle bevande ghiacciate per rinfrescarsi nelle giornate più calde. La sensazione piuttosto piacevole per alcuni viene guastata dal “cervello ghiacciato”, o “emicrania da gelato”, un mal di testa che si sviluppa e dura per pochi istanti dopo avere consumato cibi molto freddi e bevande gelate. Si avverte una rapida fitta nella zona delle tempie, talvolta accompagnata da dolori più diffusi al cranio. È un fenomeno noto e studiato da tempo, anche se alcuni suoi meccanismi continuano a essere un mistero per i ricercatori. Alcune ricerche scientifiche condotte negli anni scorsi hanno rilevato una maggiore incidenza del cervello ghiacciato tra gli individui che soffrono di emicrania, ma non tutti gli studi hanno portato a conclusioni simili. I ricercatori ipotizzano che ci possa essere qualcosa in comune tra le due condizioni, e che si possa sfruttare il mal di testa da gelato per provare a capire qualcosa di più sull’emicrania.
Perché viene il mal di testa da gelato? cosa dicono le ricerche pubblicate in questi anni su un malanno familiare a molti e fastidioso, soprattutto d'estate.
Dal prossimo luglio alcune categorie di pensionati potranno incassare la cosiddetta “quattordicesima”, cioè un assegno aggiuntivo previsto già dal 2007 dal governo Prodi che con la legge di bilancio del dicembre 2016 è stato esteso. La quattordicesima riguarderà 3,4 milioni di persone e cioè i pensionati che hanno raggiunto un certo requisito di età al 31 luglio e che hanno redditi annui compresi tra una volta e mezzo e due volte il trattamento minimo. Gli importi variano in generale da un minimo di 336 a un massimo di 655 euro, in base all’assegno percepito normalmente e agli anni di contributi versati. La quattordicesima spetterà con un importo pieno ai pensionati che hanno un reddito complessivo fino a una volta e mezzo il trattamento pensionistico minimo. Se il reddito del pensionato supera la soglia di una volta e mezzo il minimo ed è entro le due volte il trattamento minimo, la quattordicesima verrà corrisposta in modo ridotto. Sul sito dell’INPS si trovano alcune indicazioni pratiche. La quattordicesima spetterà ai pensionati che hanno compiuto e compiranno 64 anni al 31 luglio e che hanno un reddito complessivo individuale annuo fino a 13.049,14 euro (due volte il trattamento minimo pari a circa 500 euro e dunque circa mille euro al mese). Nel conteggio non è importante il reddito del coniuge né i beni che non danno reddito. Nella determinazione del reddito è cioè rilevante il solo reddito individuale composto dalla stessa pensione e dai redditi di qualsiasi altra natura, con l’esclusione dei trattamenti di famiglia, le indennità di accompagnamento, il reddito della casa di abitazione, i trattamenti di fine rapporto e competenze arretrate. Sono escluse, inoltre, le pensioni di guerra, le indennità per i ciechi parziali, l’indennità di comunicazione per i sordomuti.
Cos’è e come funziona la quattordicesima dei pensionati. Cioè un assegno aggiuntivo previsto già dal 2007 che con la legge di bilancio del dicembre 2016 è stato esteso: a chi spetta e quali sono i requisiti.
Le previsioni per domani dicono che il tempo sarà “sereno-variabile”, per usare un cliché da meteorologi della tv. Al Nord ci saranno nuvole fin dal mattino, soprattutto sulle aree alpine, con possibilità di piogge e temporali: nel pomeriggio la situazione dovrebbe migliorare. Anche al Centro ci sarà una “nuvolosità diffusa” – altra espressione che avete già nell’orecchio – già a inizio giornata, in particolare sul versante tirrenico, mentre saranno possibili piogge sulle aree interne di Abruzzo, Marche e Lazio. Al Sud invece sono previste abbondanti piogge su Sicilia tirrenica e nella Calabria meridionale, dal mattino fino al tardo pomeriggio. Le mappe e le previsioni arrivano dal sito dell’Aeronautica Militare, quello che dovete visitare se volete previsioni affidabili e stare alla larga da allarmismi inutili.
Le previsioni del tempo per domani, lunedì 18 giugno. Dove pioverà e dove no, che alla fine è la cosa che interessa davvero in questo periodo.
L’attrice e sceneggiatrice inglese Phoebe Waller-Bridge è la persona che più di tutte è stata premiata agli ultimi Emmy, i più importanti premi della televisione americana, che sono stati assegnati ieri sera. Fleabag, la serie tv di BBC che ha ideato, scritto e interpretato, ha vinto il premio per la migliore serie comedy, mentre lei in persona ha vinto quello per la miglior attrice in una serie comedy e per la miglior sceneggiatura nella stessa categoria: dopo Tina Fey, Waller-Bridge è diventata così la seconda persona a vincere nella stessa serata un Emmy per la sceneggiatura e uno per la recitazione. Per avere una prima idea di che genere di persona (e artista) sia Waller-Bridge basta ascoltare il discorso con cui ha accettato l’Emmy per la miglior sceneggiatura: «Per me scrivere è molto difficile e molto doloroso. Vorrei dire però, onestamente e dal profondo del mio cuore, che la ragione per cui lo faccio è… questo [detto agitando il premio, ndr]».
Cosa ha fatto Phoebe Waller-Bridge, oltre “Fleabag”. L'attrice e sceneggiatrice più premiata agli Emmy è inglese, ha 34 anni e si vedrà sempre di più in giro.
Da qualche settimana una nuova app è comparsa nelle classifiche delle app per smartphone gratuite più scaricate in diversi paesi del mondo, e sta generando discussioni anche in Italia: si chiama Sarahah, è stata sviluppata in Arabia Saudita e permette di mandare a chi vi abbia un account messaggi in forma completamente anonima, senza che il destinatario possa rispondere e senza che possa risalire al mittente. Nonostante fosse stata inizialmente pensata per permettere ai dipendenti di mandare messaggi sinceri ai propri datori di lavoro, oggi viene usata per lo più dagli adolescenti solo per mandare e ricevere messaggi anonimi (però occhio alla privacy della vostra rubrica). Sarahah – parola araba che significa “onestà” – è un servizio creato dal 29enne sviluppatore saudita Zain al Abidin Tawfiq nel 2016. Inizialmente era solo un sito internet che Tawfiq aveva condiviso con alcuni amici, con l’obiettivo di arrivare almeno a un migliaio di messaggi. In pratica si potevano mandare messaggi anonimi conoscendo l’indirizzo dell’account di Sarahah della persona che si voleva raggiungere (nome.Sarahah.com): che naturalmente deve appunto avere un account. Alla fine del 2016, però, i messaggi scambiati sul sito di Sarahah erano ancora circa duecento. Tawfiq decise così di provare qualcosa di nuovo e chiese a un suo amico molto popolare sui social network di cominciare a usare il servizio, creandosi un suo account. Nel giro di pochi giorni il numero degli utenti di Sarahah crebbe in maniera significativa: dai 70 che erano, gli utenti diventarono più di un migliaio. Tawfiq ha raccontato a Mashable che Sarahah cominciò a «diffondersi come un virus» in diversi paesi arabi, e all’inizio del 2017 arrivò anche in Egitto, dove il mercato era più ampio.
Cos’è e come funziona Sarahah. È un'app che permette di mandare messaggi completamente anonimi, ed è molto popolare tra gli adolescenti.
Marco Lodoli, giornalista e insegnante di Italiano in una scuola di Roma, ha raccontato su Repubblica come l’uso delle chat di WhatsApp da parte dei genitori di bambini o ragazzi che frequentano la stessa classe stia cambiando il rapporto tra genitori e insegnanti. Secondo Lodoli, le chat di Whatsapp – inizialmente create per facilitare le comunicazioni tra genitori – stanno diventando sempre più spesso una «cassa di risonanza di un sentimento incontrollato», rabbia o risentimento nei confronti degli insegnanti o verso altri genitori. Lodoli ha commentato un articolo uscito martedì, sempre su Repubblica, nel quale la giornalista Tiziana De Giorgio raccontava diversi casi di conversazioni tra genitori finite in litigi e insulti e magari iniziate con una domanda del genere: «Marco è tornato a casa e mi ha detto che la maestra Elena ha risposto ad almeno due sms durante la lezione di matematica. È successo anche ieri. A voi risulta?». Per molti decenni il conflitto nella scuola è stato tra studenti e insegnanti, tra la giovinezza e l’autorità, tra il desiderio fisiologico di libertà e il richiamo all’ordine, al dovere, alla responsabilità. Pinocchio contro la scuola, la spensieratezza contro la pesantezza. Poi, negli Anni 70, questo contrasto generazionale ha preso una dimensione politica. Gli studenti sentivano di incarnare istanze rivoluzionarie, di essere protagonisti di un mondo nuovo e percepivano gli insegnanti come difensori dell’ordine costituito, della conservazione, di un passato ingiusto e decrepito.
Le terribili chat dei genitori su WhatsApp. Potrebbero essere un mezzo utile per scambiarsi informazioni sulla scuola e i figli, ma spesso diventano uno spazio rissoso e di critica agli insegnanti, racconta Repubblica.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Gordi. Stasera cose nuove, una molto bella e australiana, due piuttosto belle e inglesi.
Dalle 6 di mattina del 6 novembre fino alle 6 di mattina dell’8 novembre ci sarà uno sciopero nazionale dei benzinai. Lo comunica una nota dei sindacati che hanno aderito, in cui è scritto che lo sciopero è rivolto «nei confronti del Governo che sta gravando, con adempimenti inutili e cervellotici, un’intera categoria con provvedimenti che vanno dalla fatturazione elettronica ai Registratori di cassa Telematici, dalla rimodulazione dell’Indice Sintetico di Affidabilità fiscale (ISA) irraggiungibile per i gestori all’introduzione di Documenti di Trasporto (Das) e modalità di Registrazione giornaliera in formato elettronico; dall’invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico fino al gravame fiscale e contributivo per i Gestori che non ricevono, in tempo, da Fornitori e Agenzia delle Entrate i documenti necessari per la loro contabilità». Lo sciopero nazionale è stato promosso da Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio.
Il 6 e il 7 novembre ci sarà uno sciopero nazionale dei benzinai.
Questa settimana è uscito Interstellar, uno dei film più attesi in tutto il 2014 e tra quelli di cui si parla e si legge in giro da più tempo. È diretto da Christopher Nolan, regista di film molto conosciuti e apprezzati come The Prestige, Memento e, soprattutto, la trilogia di Batman con Christian Bale che fa Batman. Interstellar è ambientato in un futuro in cui, a causa di una carestia determinata dai cambiamenti climatici, l’umanità è costretta a cercare nuovi pianeti abitabili: il protagonista della storia, interpretato da Matthew McConaughey, è un ex pilota di aeroplani che viene convocato per un viaggio spaziale attraverso un portale interdimensionale. Tra quelli da tenere d’occhio, esce anche Sils Maria, il nuovo film del regista francese Olivier Assayas, uno dei più apprezzati e più graditi ai festival del cinema di mezzo mondo: il film racconta la storia del rapporto tra Maria Enders, una popolare attrice (Juliette Binoche), e un’altra più giovane (Kristen Stewart) a cui viene richiesto di interpretare a teatro il ruolo che rese famosa Maria. Tra i cosiddetti “biopic”, c’è Get On Up, diretto da Tate Taylor, il film biografico sulla storia del cantante James Brown. Per quanto riguarda gli italiani, escono: Torneranno i prati, un film diretto da Ermanno Olmi, ambientato durante la Prima guerra mondiale; e Andiamo a quel paese, un nuovo film scritto, diretto e interpretato dalla coppia di attori comici italiani Ficarra e Picone.
I film del weekend. Il nuovo film di Ermanno Olmi e uno nuovo di Ficarra e Picone, tra gli altri, ma tanto andrete tutti a vedere Interstellar: i trailer.
The Hateful Eight è l’ultimo film di Quentin Tarantino, e nel cast ci sono tra gli altri Samuel L. Jackson, Kurt Russell, Jennifer Jason Leigh, Tim Roth e Bruce Dern. È uscito in Italia il 4 febbraio, mentre negli Stati Uniti era già uscito a Natale. In The Hateful Eight ci sono diverse scene piuttosto violente, in cui gli otto protagonisti si fanno del male in vari modi. C’è anche una scena (spoiler piccolissimo) in cui Daisy Domergue, interpretata da Jennifer Jason Leigh, suona una chitarra. Domergue è una ricercata catturata dal cacciatore di taglie John Ruth (Kurt Russell). Ruth è infastidito dalla canzone suonata da Domergue, va quindi verso di lei e rompe la chitarra. La chitarra è degli anni Settanta dell’Ottocento ed è una Martin molto costosa, una delle migliori marche di chitarre acustiche al mondo. Durante le riprese la chitarra suonata era quella vera. Quella rotta da Ruth avrebbe dovuto essere una replica, ma per errore è stata rotta quella vera. La chitarra era stata prestata al set del film di Tarantino dal Martin Guitar Museum di Nazareth, in Pennsylvania. La chitarra era assicurata per un prezzo molto inferiore al suo valore e, in più, le modalità con cui è stata rotta la chitarra sono piuttosto strane. Qualche settimana fa ne ha parlato a SSNInsider Mark Ulano, il tecnico del suono di The Hateful Eight. Ulano ha detto: «Avevamo previsto di scambiare le due chitarre [quella vera e la replica], tagliare la scena e rompere la replica in una nuova scena. Qualcuno si è però dimenticato di avvisare Kurt [Russell], quindi la reazione di Jennifer [Jason Leigh] che si vede nel film è sincera».
In “The Hateful Eight” hanno rotto per errore una preziosa chitarra d’epoca. E la storia di come è venuto a saperlo il museo che l'aveva prestata è molto bizzarra.
Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi la legge di bilancio, quella che regolerà il bilancio dello Stato per il 2018, e che dovrà ora essere approvata dal Parlamento (dovrebbe arrivare al Senato entro il 20 ottobre). Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha definito la manovra «snella», spiegando che il governo è riuscito nel suo obiettivo di «evitare aumenti dell’IVA e l’introduzione di nuove tasse, gabelle, accise». Il valore complessivo della manovra è stimato in 20 miliardi di euro, e la parte più consistente riguarda la destinazione di fondi per evitare l’aumento dell’IVA nel 2018, che quindi rimarrà al 22 per cento. Tra le altre misure ci saranno incentivi per le assunzioni di giovani, soprattutto al Sud.
Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio, che passerà ora all’esame del Parlamento.
Oliver Sacks, neurologo molto conosciuto e apprezzatissimo divulgatore, è morto a 82 anni a New York. Lo scorso febbraio aveva annunciato in un editoriale sul New York Times di avere un tumore in fase terminale. Oliver Sacks ottenne un grande successo nel 1985 con il suo saggio “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello”, dove raccontava in forma divulgativa le sue esperienze cliniche con pazienti affetti da diverse lesioni cerebrali, che causavano comportamenti bizzarri e talvolta misteriosi. Da allora Oliver Sacks aveva scritto numerosi altri saggi – anni fa ebbe un grande successo mondiale il suo “Musicofilia” – concentrandosi principalmente sulle difficoltà che hanno alcune persone nel riconoscere i volti e i luoghi. Patologie – come la prosopagnosia – che nelle forme più gravi impediscono a chi ne è affetto di condurre una vita normale, con esiti a volte tragicomici. Nel suo editoriale sul New York Times aveva scritto:
È morto Oliver Sacks. Il celebre neurologo, conosciuto e apprezzatissimo divulgatore, è morto a 82 anni per un cancro.
Oggi in prima pagina di Repubblica Concita De Gregorio racconta del suo “fallimento”: cercare di capire le ragioni del successo preventivo presso teenagers e ventenni del film “I soliti idioti” (tratto dalla serie televisiva) e affrontarlo senza spocchia e pregiudizio. Questo articolo è la cronaca di un fallimento, il mio. Volevo descrivere le ragioni per cui migliaia, centinaia di migliaia, i miei figli dicono “milioni” di ragazzi aspettano con ansia l’uscita al cinema, domani, de I soliti idioti. Film, dice la campagna di lancio, “di comicità liberatoria, specchio di un’Italia contemporanea di cui si ride proprio perché ci si riconosce. Bello, no? Interessante. Lo specchio, la liberazione. Volevo – immaginavo – di riprendere il filo dalla comicità demenziale, provare a raccontare cosa è cambiato da Elio e le storie tese a Checco Zalone fino a questi idioti contemporanei che ingolferanno dal fine settimana i multisala portando spropositati guadagni ai produttori e distributori, ai Valsecchi e alla solita Medusa, Berlusconi all around, ma in fondo il cinema si sa che funziona così, almeno si crede: con un film di grandissimo successo commerciale si finanziano poi i lavori di qualche esordiente di talento, i denari si distribuiscono e vanno alla fine a vantaggio di tutti, degli autori e del pubblico, degli artisti e dei tecnici che ci lavorano. O no? Forse no, ma andiamo avanti.
Ripartiamo dai seienni. Concita De Gregorio ha visto e rivisto "I soliti idioti" e ha concluso che la partita sulle nuove generazioni è persa.
War is only half the story è un libro che racconta per temi i dieci anni dalla nascita del progetto di fotografia documentaristica The Aftermath Project, avviato nel 2008 dalla fotografa Sara Terry e che ogni anno premia fotografi impegnati nel racconto di quello che accade dopo una guerra. Come il progetto da cui è partito, War is only half the story vuole raccontare l’altra metà della storia che riguarda i conflitti bellici: “la storia di ciò che serve alle persone per imparare a vivere di nuovo, per ricostruire le vite e le case distrutte, per ripristinare le società civili, per affrontare le ferite persistenti della guerra mentre ci si sforza di creare nuove strade per la pace”. Tra i più di 50 fotografi presenti nel libro ci sono Nina Berman, Stanley Greene, Andrea Bruce, Jim Goldber e Davide Monteleone. Il libro, che Terry ha curato insieme al designer Teun van der Heijden e a cui hanno lavorato anche altri fotografi e critici letterari, verrà pubblicato il prossimo febbraio da Dewi Lewis. Per la sua realizzazione, Terry e van der Heijden hanno deciso di non seguire una narrazione in linea cronologica. Invece di riproporre in successione le immagini che negli anni sono state premiate nell’ambito del The Aftermath Project, i due curatori hanno scelto due poesie della scrittrice premio Nobel per la letteratura Wislawa Szymborska. Seguendo l’ispirazione data dai due testi – La fine e l’inizio e Reality Demands – hanno poi scelto le immagini nel vasto archivio del progetto.
La guerra è solo metà della storia. Cosa succede dopo la fine dei conflitti, in un libro fotografico realizzato intorno alle poesie di Wislawa Szymborska.
Venerdì 11 ottobre Google ha pubblicato una serie di modifiche ai suoi “Termini di servizio”, le regole che stabiliscono che cosa può fare la società con i dati degli iscritti ai suoi servizi. La novità più importante riguarda una nuova opzione, che consentirà a Google di mostrare nome e foto dei profili dei suoi utenti anche sugli annunci pubblicitari, con un sistema simile a quello già utilizzato da Facebook. I “+1”, l’equivalente dei “Mi piace” su Facebook, i commenti e i profili seguiti su Google+ da ogni utente potranno essere trattati da Google come segni di gradimento per un prodotto, una società o un servizio. Sulla base di queste informazioni, Google mostrerà foto e nome degli utenti negli annunci pubblicitari per dare a questi ultimi maggiore credibilità. In pratica, se Homer mette “+1” sulla pagina della birra Duff, chi è nelle sue cerchie potrà visualizzare annunci pubblicitari della Duff accompagnati dalla foto di Homer e da un suo commento, se ne ha lasciati.
La tua foto sulle pubblicità di Google. Come sono le nuove regole per gli annunci pubblicitari, che diventeranno simili a quelli che usa da tempo Facebook.
Mercoledì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto la sua prima relazione al Parlamento sulla pandemia da coronavirus. Conte ha parlato a una Camera dimezzata in cui, a distanza di sicurezza l’uno dall’altro, sedevano soltanto metà dei deputati. Conte ha ricostruito le fasi dell’attuale crisi e le misure intraprese dal governo, ha respinto le critiche al suo operato e ha richiamato il Parlamento all’unità nell’azione per affrontare la crisi. Sul fronte delle nuove misure, Conte ha annunciato che ad aprile il governo approverà un nuovo decreto contro gli effetti economici della crisi che, come il precedente “Cura-Italia”, avrà un valore di 25 miliardi di euro. Tra le risposte al discorso di Conte è stata molto celebrata, anche dai suoi avversari politici, quella del deputato leghista Daniele Belotti, bergamasco e ultrà dell’Atalanta, che si è commosso mentre ricordava la difficilissima situazione della sua provincia, dove le cifre ufficiali oramai non restituiscono più le dimensioni dei danni causati dall’epidemia. Tra i principali leader di partito, l’unica presente alla Camera era Giorgia Meloni, che ha utilizzato il tempo della sua risposta per attaccare l’Europa che, secondo lei, approfitterebbe dell’attuale epidemia per derubare il nostro paese.
Le foto di ieri alla Camera, diverse. Molte mascherine, guanti di plastica e qualche lacrima per quello che sta succedendo a Bergamo, durante la relazione sul coronavirus di Giuseppe Conte.
Il gip della procura di Roma ha confermato l’arresto di Roberto Spada, membro del cosiddetto “clan Spada” di Ostia, che martedì ha aggredito un giornalista della trasmissione Nemo, di RaiDue. Spada era stato arrestato giovedì pomeriggio a Roma per ordine della Direzione distrettuale antimafia. Durante un interrogatorio di circa due ore col gip, scrive La Stampa, Spada ha raccontato di aver reagito violentemente a causa dell’insistenza del giornalista coinvolto. Le accuse sono di violenza e lesioni aggravate dal metodo mafioso. Spada è titolare di una palestra – sequestrata oggi per alcune violazioni – e fratello di Carmine Spada, condannato a dieci anni per estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.
Il gip di Roma ha confermato l’arresto di Roberto Spada, l’uomo che ha picchiato un giornalista della RAI a Ostia.
Da sabato 27 febbraio nella città di Bologna e in tutti i comuni della città metropolitana saranno in vigore le regole della cosiddetta zona arancione “rinforzata” (o arancione “scuro”). La decisione, che verrà ufficializzata con un’ordinanza venerdì 26 febbraio, arriva dopo che nei giorni scorsi già alcuni comuni dell’area metropolitana di Bologna erano stati inseriti nella zona arancione “rinforzata”, insieme ad altri comuni della provincia di Ravenna. Sempre a partire da sabato 27 febbraio, in Toscana le province di Siena e Pistoia saranno invece in zona rossa, quella dove sono in vigore le maggiori restrizioni. A Bologna, oltre alle misure della zona arancione, saranno previsti: il divieto di spostamento tranne per motivi di lavoro, situazioni di necessità o ragioni di salute, la chiusura di tutte le scuole ad eccezione di quelle per l’infanzia, e la sospensione degli eventi culturali e delle attività sportive di gruppo.
Dal 27 febbraio Bologna sarà in zona arancione “rinforzata”.
Pitchfork, uno dei più seguiti siti di musica al mondo, ha messo insieme una lista dei migliori video musicali del 2016. Dentro ci sono video che hanno accompagnato alcuni dei dischi più attesi dell’anno, da The Life of Pablo di Kanye West a Lemonade di Beyoncé, insieme ad altri di artisti meno conosciuti da chi non è molto aggiornato su quali sono i nomi da tenere d’occhio negli ultimi tempi. Abbiamo raccolto i primi 15 – nella classifica di Pitchfork ce ne sono 25, li potete vedere qui – accompagnandoli con una descrizione, se non avete tempo di vederli tutti e dovete scegliere.
I 15 migliori video musicali del 2016. Li ha scelti Pitchfork: ci sono ovviamente i pezzi grossi, insieme a qualche nome che forse conoscete meno (e Aziz Ansari).
Jon Schultz è un uomo magro, fumatore, che indossa una veste color rubino e si mette in una posa regale per le fotografie: è un uomo d’affari e vuole presentarsi bene, si possono guadagnare soldi da ogni cosa, anche da tragedie e disastri. Per il giusto tipo di investitore, ha detto lunedì sera, le catastrofi costituiscono un’opportunità di business unica. E Schultz, venditore di domini sulle malattie, è proprio quel tipo di investitore. Dite un nome di una malattia, ed è probabile che Schultz la possieda. Ha birdflu.com (l’aviaria). Ha H1n1.com (la suina). Ha un sito per la malattia mortale che si prende dalle zanzare, Chikungunya, e un altro per la febbre emorragica Marburg. E soprattutto, c’è il gioiello della sua collezione, Ebola.com, che Schultz ha comprato nel 2008 per poco più di 10mila euro. E ora è arrivato il momento di riscuotere il compenso. Schultz vuole 150mila dollari (120mila euro) per Ebola.com, un prezzo che ritiene più che ragionevole. «Secondo il contatore del nostro sito stiamo già facendo 5mila visitatori al giorno solo grazie alle persone che digitano ebola.com per vedere cosa c’è» dice Schultz, che controlla i titoli dei giornali come i broker controllano il loro portafoglio di azioni, per capire quanto valga il suo dominio. «Riceviamo tutti i giorni richieste di informazioni sul prezzo. Ho una grande esperienza in questo genere di commercio sui domini, e il mio intuito mi dice che 150mila dollari sono ragionevoli». Guerre e disastri hanno sempre presentato opportunità commerciali, dai trafficanti clandestini di armi agli speculatori edili che vogliono guadagnare milioni dalla ricostruzione di Gaza. E gli speculatori dei domini come Schultz – che gestisce anche terror.com, PotassiumIodide.com e fukushima.com – sono gli ultimi sintomi di questa tendenza.
L’uomo che ha ebola.com. Jon Schultz ha trovato un modo discutibile e discusso per guadagnare dalle epidemie: adesso chiede 150mila dollari per un dominio attualissimo.
Sul rischio noia da post-Scajola stamattina si buttano tutti i quotidiani, e fanno a gara nell’evocare altri possibili scandali successivi. La copia della lettera anonima che ha scatenato inchieste giudiziarie e giornalistiche campeggia sulla prima pagina di Libero, ma è mostrata o citata anche da altri quotidiani. E mentre Repubblica rincara la dose di accuse di “bugiardo” all’ormai ex ministro, gli altri montano grandi attese su possibili “effetto domino” (espressione usata da Corriere e Stampa), la Stampa stessa parla persino di “un’agenda che fa tremare il palazzo”: formula che non può mai mancare in storie come questa. Al momento, però, non c’è niente di nuovo. L’unica ricostruzione in più è quella fatta ancora da Carlo Bonini su Repubblica, ma anche da Fabrizio Caccia sul Corriere, che racconta come Balducci e la famiglia Anemone abbiano avuto a che fare anche con una più recente ristrutturazione dell’appartamento di Scajola, e che anche di questo l’ex ministro abbia finto di essersi dimenticato. E l’unico altro nome “importante” a cui i quotidiani sono costretti ad attaccarsi – con poca eccitazione: non è più neanche ministro – è quello di Pietro Lunardi, a cui i racconti dei soldi del giro Balducci girano intorno da giorni: l’impressione è che proprio il suo scarso rilievo politico di oggi gli abbia risparmiato approfondimenti di indagine giornalistica maggiori.
Non è finita qui? tutti i quotidiani annunciano seguiti alle dimissioni di Scajola e"carte che fanno tremare il palazzo".
È un'antologia che raccoglie reportage e saggi scritti dall'autore di "L'avversario" e di "Limonov" negli ultimi 25 anni; in Italia uscirà nel 2017 La Stampa ha chiesto a ristoranti, commercianti e altri business in città se gli affari siano aiutati o limitati da Expo
I videogiochi nel 2020. Matteo Bittanti su Wired gioca ipotizzando dieci scenari futuri, tra 3D e sale giochi.
Dal 4 luglio all’8 febbraio 2015 il Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto ospiterà la mostra Álvaro Siza. Inside the human being, dedicata all’architetto portoghese Álvaro Siza, uno dei più importanti dell’ultimo mezzo secolo. Siza ha vinto nel 1992 il premio Pritzker, il più importante riconoscimento internazionale di architettura, e nel 2012 la Biennale di Venezia gli ha assegnato il Leone d’Oro alla carriera perché, tra le altre cose, «pare essere sempre davanti a tutti, apparentemente non toccato e non intimorito dalle sfide pratiche e intellettuali che pone a se stesso»..single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:16%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0} Siza è nato nel 1933 a Matosinhos, vicino a Porto, e nel 1955 si è laureato in Architettura all’università di Porto, dove nel 1976 è diventato titolare della cattedra di Costruzioni. Le sue prime opere sono della metà degli anni Cinquanta, e dagli anni Settanta in poi, dopo la caduta del regime autoritario di António Salazar, si è dedicato soprattutto all’architettura dell’edilizia popolare. Il suo stile viene spesso chiamato “modernismo poetico” per la capacità di introdurre elementi creativi ed emotivi.
La mostra di Álvaro Siza a Rovereto. Modelli, bozzetti e fotografie del grande architetto portoghese a cui si devono, tra le altre cose, le riqualificazioni di Kreuzberg a Berlino e del Chiado a Lisbona.
Il Guardian ha raccontato in un suo recente articolo la cosiddetta “architettura ostile” o “architettura difensiva”: una particolare progettazione urbanistica che dietro all’apparente funzionalità o estetica (che comunque spesso mancano) ha un obiettivo ben preciso, cioè esercitare una sorta di controllo sociale dello spazio pubblico e scoraggiare alcuni comportamenti considerati “anti-sociali”. Le persone che vengono più colpite da questo tipo di arredo urbano sono gli adolescenti o chi si trova in una situazione di disagio: i senzatetto. L’architettura ostile è diffusa sia negli Stati Uniti che in Europa, Italia compresa, e in molte città ha causato proteste e discussioni. Il Guardian ha raccontato la storia di Jeff Few, un uomo che vive a Seattle e che al suo rientro da un breve viaggio di lavoro ha trovato il tratto di strada che passa sotto l’Highway 99 sgomberato da un accampamento di senzatetto: le tende, gli uomini, le donne e i bambini che cercavano riparo sotto il viadotto non c’erano più. Al loro posto c’erano delle nuove rastrelliere per biciclette. Few ha chiesto spiegazioni al Dipartimento dei trasporti di Seattle (SDOT): lo scambio di mail mostra come il dipartimento si fosse coordinato con la polizia in modo che l’installazione delle rastrelliere avvenisse subito dopo lo sgombero. E questo per impedire il ritorno dell’accampamento e la necessità di nuovi sgomberi.
L’architettura ostile. Come le cose che ci circondano nelle città a volte sono progettate per rendere ancora più difficili le giornate di chi ha già una vita difficile.
Da lunedì 6 luglio c’è un nuovo modo per arrivare a Expo, oltre alla metropolitana, al tram e all’elicottero: l’ATM (Azienda dei Trasporti Milanesi) ha inaugurato il servizio di pullman Gran Turismo “City Tour”, che passa in città e arriva all’ingresso Est di Roserio, che si trova in fondo al Decumano. I pullman partono da piazzale Cairoli – verso Foro Buonaparte, prima di Largo Callas – e arrivano a Expo in 45 minuti circa, poiché effettuano alcune fermate intermedie in cui possono salire altri passeggeri: le fermate sono a piazzale Cadorna (via Paleocapa 4), in Triennale (viale Alemagna, prima di via Moliere), vicino alla fermata Domodossola in corso Sempione 52 e in via Colleoni, prima di viale Scarampo. I pullman sono un mezzo alternativo alla metro, più turistico, perché il tragitto passa in mezzo alla città e così i passeggeri possono osservare Milano attraverso i finestrini.
Arrivare a Expo in pullman. Costa dieci euro – con andata e ritorno – e fa alcune fermate in giro per Milano: è un'alternativa alla metropolitana e al tram.
Il Presidente del Consiglio ha pubblicato su internet martedì 6 gennaio sera una sua nuova lista di comunicazioni e considerazioni, di quelle che da tempo raccoglie sotto il nome di “Enews”. Tra i temi di oggi c’è ancora la discussa legge fiscale che è stata sospesa in seguito alle accuse di poter favorire il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e la pena che sta scontando. Prima enews del 2015 e di cuore buon anno a tutti! Sarà un anno ricco di difficoltà, certo. Ma anche di tante, tantissime cose da fare. E dunque sarà affascinante e entusiasmante continuare il lavoro che abbiamo iniziato per ridare all’Italia il coraggio che merita e agli italiani la speranza che deve contraddistinguerli.
La risposta di Matteo Renzi su Berlusconi e sul resto. Nella prima "Enews" del 2015, in cui parla anche di scuola, Ilva e legge elettorale.
Oggi entrano in vigore le ultime ordinanze relative alle restrizioni disposte nelle regioni italiane per contenere la pandemia da coronavirus, firmate sabato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. I dati positivi sull’epidemia permettono a quasi tutte le regioni italiane – comprese Lazio e Lombardia – di essere in “zona gialla”, mentre sono in “zona arancione” Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e provincia autonoma di Bolzano. !function(){"use strict";window.addEventListener("message",(function(a){if(void 0!==a.data["datawrapper-height"])for(var e in a.data["datawrapper-height"]){var t=document.getElementById("datawrapper-chart-"+e)||document.querySelector("iframe[src*='"+e+"']");t&&(t.style.height=a.data["datawrapper-height"][e]+"px")}}))}();
I nuovi colori delle regioni, validi da oggi. Tutte le regioni sono in zona gialla tranne Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Alto Adige, che restano in zona arancione.
Senza mettersi di nuovo a tirare fuori quel vecchio aneddoto delle due capre che mangiano la pellicola di un film tratto da un romanzo di grande successo, anche nel 2020 arriveranno decine di serie tv e film tratti da libri di ogni tipo. E come ogni anno qualcuno si chiederà se sia meglio leggere il libro prima di vedere il film o la serie, o magari leggerlo dopo, oppure non leggerlo e fare finta di averlo fatto perché si è vista la serie. Qualsiasi sia la scelta, qui avanti parliamo proprio dei libri che quest’anno diventeranno film o serie tv. Quanto alla storia delle due capre, raccontata da Alfred Hitchcock a François Truffaut, diceva che a un certo punto una delle due capre che stanno mangiando la pellicola di un film tratto da un romanzo di grande successo si ferma e dice all’altra: «Per me, era meglio il libro».
Libri che nel 2020 diventeranno film e serie tv. Per alcuni non sarà la prima volta, per altri sì (e sono quindi forse prossimi al loro primo "era meglio il libro").
Negli ultimi giorni il Parlamento è tornato a lavorare a una nuova legge elettorale. Dopo settimane e mesi di incertezze e dubbi, è stato presentato in commissione Affari costituzionali un testo su cui iniziare la discussione. Come ha detto il suo relatore Andrea Mazziotti, del gruppo Civici e innovatori (ex Scelta Civica), il testo è il compromesso minimo su cui è stato possibile trovare l’accordo di quasi tutte le forze politiche: una trasposizione al Senato dell’Italicum modificato dalla Corte Costituzionale attualmente in vigore alla Camera. Tutta la discussione sulla legge elettorale ruota intorno a questo problema: nelle due camere ci sono oggi due leggi elettorali differenti. Alla Camera c’è l’Italicum modificato dalla Corte costituzionale; al Senato c’è il Porcellum modificato dalla Corte costituzionale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e altri importanti esponenti politici hanno più volte detto che non si può andare a votare senza rendere “omogenee” le due leggi – senza contare che sono due leggi che non sono nate in Parlamento, a questo punto – e quindi i vari partiti da mesi hanno iniziato a discutere le possibili modifiche all’attuale sistema.
La legge elettorale non si farà mai? ora c'è una proposta base in commissione, ma secondo molti è scontato che non vada da nessuna parte.
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, due militari italiani del reggimento San Marco, sono stati consegnati oggi pomeriggio alle autorità indiane per essere interrogati. I due si trovavano insieme ad altri 4 commilitoni a bordo della petroliera Enrica Lexie, con il compito di proteggere l’equipaggio e la nave da possibili attacchi dei pirati: sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani il 15 febbraio, a largo delle coste di Kerala, nell’Oceano Indiano. E sono, ormai, al centro di una crisi diplomatica tra Italia e India e di una vicenda molto poco chiara. Quello che sappiamo Nel pomeriggio del 15 febbraio la nave petroliera Enrica Lexie, battente bandiera italiana, si trovava al largo delle coste del distretto di Kerale, nel sud ovest dell’India. Lì ha incrociato la rotta del peschereccio indiano St. Antony. A un certo punto i militari italiani a bordo della Enrica Lexie hanno sparato verso il peschereccio uccidendo due marinai indiani, Jelestine di 45 anni e Ajesh Binki di 25. Questi sono gli unici fatti su cui le due parti sono d’accordo, per il resto della storia ognuno ha la propria versione.
Il caso Enrica Lexie. La storia dei militari italiani accusati di omicidio in India, spiegata punto per punto: la versione italiana e quella indiana divergono.
Julia Schramm è una politica tedesca, ha 26 anni e fa parte del consiglio direttivo del Partito dei Pirati, che in Germania ha raccolto un buon successo alle ultime consultazioni elettorali, entrando anche alla Camera bassa del parlamento di Berlino. Schramm ha da poco pubblicato un libro e la cosa ha fatto molto discutere, perché secondo diversi giornali tedeschi l’autrice avrebbe dimostrato un particolare attaccamento alla tutela del diritto d’autore sui suoi scritti, cosa che almeno all’apparenza sembra essere in contrasto con la linea politica del Partito dei Pirati, che promuove la libera circolazione delle idee – soprattutto tramite Internet – sostenendo anche la necessità di cambiare il sistema del copyright. In un articolo pubblicato il 18 settembre sul sito della rivista tedesca Spiegel, si sostiene che Schramm avrebbe preso sensibilmente le distanze dalla linea del partito, difendendo il diritto d’autore legato al suo libro, che si intitola “Klick Mich” (“Cliccami”) e che è stato pubblicato dalla casa editrice Random House, di proprietà della multinazionale tedesca Bertelsmann AG. Sul sito della casa editrice, la versione cartacea del libro viene venduta a 16,99 euro, mentre l’edizione e-book a 13,99 euro (va detto che su Amazon si trovano sia il libro sia l’ebook a prezzi più convenienti).
I Pirati tedeschi e la difesa del copyright. Un'esponente del partito ha pubblicato un libro con una grande casa editrice che per tutelare il copyright ne fa rimuovere le copie illegali online: la cosa sta facendo molto discutere.
Il prossimo settembre il relitto della Costa Concordia sarà raddrizzato dopo aver passato 19 mesi parzialmente sommerso e adagiato su un fianco. Si tratta del primo passo per mettere la nave in condizione di essere spostata in un porto e quindi demolita. La preparazione dell’operazione sarà molto lunga e complessa e il suo successo, scrive CNN, che sul recupero ha fatto una bella infografica, è tutto meno che sicuro. Dell’operazione si stanno occupando due società specializzate: la Titan Salvage, un’azienda che ha la sua base in Florida, negli Stati Uniti, e la Micoperi, un’azienda di Ravenna. Al momento ci sono al lavoro sul relitto più di 500 persone e il costo finale dell’operazione dovrebbe essere di più di 300 milioni di euro. Sul sito del progetto di sollevamento si possono trovare molte informazioni sui lavori e sullo stato di completamento (che al momento è al 76 per cento).
Come sarà tirata su la Costa Concordia. Con un'operazione complessa che inizierà a settembre e che CNN ha spiegato con un'infografica.
BlackBerry ha fatto causa a Facebook – e alle sue controllate WhastApp e Instagram – con l’accusa di avere violato numerosi suoi brevetti legati alle tecnologie per scambiarsi messaggi. BlackBerry ritiene che Facebook abbia utilizzato i sistemi sviluppati per BlackBerry Messenger (BBM), applicazione che ancora prima della diffusione dei moderni smartphone serviva per lo scambio di messaggi e per ricevere notifiche. Nei documenti presentati presso un tribunale della California, BlackBerry sostiene che Facebook abbia usato sistemi “innovativi per la sicurezza, l’interfaccia per l’utente e altre funzionalità che hanno portato al successo dei prodotti BlackBerry”. L’elenco delle accuse per le violazioni dei brevetti è lungo e comprende molte delle funzionalità di Facebook e delle sue applicazioni per dispositivi mobili. Si va dai sistemi per criptare i messaggi – in modo che siano leggibili solo a mittente e destinatario – alla possibilità di inserire tag, passando per altri elementi delle interfacce.
BlackBerry ha fatto causa a Facebook. Avete presente i numerini per le notifiche sul social network? BlackBerry dice che sono un suo brevetto, insieme a molte altre cose usate su WhatsApp e Instagram.
Sergio Mattarella, il candidato del Partito Democratico alla presidenza della Repubblica, finì sui giornali 25 anni fa per un episodio che coinvolse la nota cantante americana Madonna. Nel luglio del 1990 Sergio Mattarella era ministro della Pubblica Istruzione del sesto governo di Giulio Andreotti (Democrazia Cristiana) quando gli fu chiesto cosa ne pensasse dei concerti che da lì a poco Madonna avrebbe tenuto a Roma (il 10 luglio) e a Torino (il 13 luglio). Già nei giorni precedenti diversi settori del mondo cattolico italiano avevano criticato “Blond Ambition”, il secondo tour mondiale di Madonna per promuovere i dischi “Like a Prayer” e “I’m Breathless”. Secondo quanto scrissero allora Stampa e Repubblica, Mattarella si disse d’accordo con la CEI, la Conferenza Episcopale Italiana, secondo cui lo spettacolo aveva scarso contenuto artistico ed era molto volgare nel mescolare sacro e profano.
Mattarella contro Madonna, nel 1990. Madonna arrivò in Italia con un tour che non piaceva ai vescovi cattolici: Mattarella concordò con chi parlava di «volgarità» e «scarso contenuto artistico».
Il Senato ha approvato una legge che delega il governo italiano a istituire l’assegno unico universale per i figli a carico. La legge, già approvata dalla Camera all’unanimità lo scorso luglio, prevede che tutte le famiglie riceveranno un assegno il cui valore, secondo le stime, varierà tra i 50 e i 250 euro mensili, a seconda delle fasce di reddito, per ogni figlio a carico. Al Senato la legge è stata approvata con 227 voti favorevoli, 4 voti contrari e due astensioni. Poiché è una legge delega, ora le commissioni competenti di Senato e Camera dovranno discutere i decreti attuativi che definiranno meglio lo stanziamento dei fondi e che dovranno essere approvati dal governo. Le commissioni avranno 30 giorni di tempo per esprimere il proprio parere. La legge prevede che il governo abbia 12 mesi di tempo per approvare i decreti, rendendo quindi l’assegno unico erogabile, ma il 26 marzo il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva promesso che gli assegni saranno erogati già dal prossimo primo luglio.
Cos’è l’assegno unico per i figli. Prevede che tutte le famiglie ricevano fino a 250 euro mensili per ogni figlio a carico fino al diciottesimo anno di età.
Lunedì alle 20 su Deejay TV (online qui, e sul canale 145 di Sky) parte Lorem Ipsum, un nuovo programma “raccontato” da Matteo Curti e scritto da Matteo Curti, Andrea Pettinari e Irene Lumpa Rossi in collaborazione con la redazione del Post, che ne è molto fiera e contenta. Il titolo prende spunto dalle parole Lorem e Ipsum, un testo insensato che viene utilizzato in editoria per stabilire gli ingombri dei testi quando ancora non sono pronti quelli definitivi. “Scelto un tema”, spiega Matteo Curti che lo ha ideato e proposto al Post per costruirne assieme i contenuti, “il programma cerca di mettere ordine nell’enorme e insensata quantità di video caricati in rete relativamente a quell’argomento, selezionandone molti e trasformandoli in storie”
“Lorem Ipsum”, su Deejay TV con il Post. Partono lunedì un programma di video e internet, e una allegra complicità.
Massimiliano Panarari sulla Stampa commenta quanto stridono le polemiche di giovedì sulle primarie con la correttezza del dibattito di mercoledì sera tra Bersani e Renzi. S’erano tanto amati. E noi c’eravamo tanto illusi…? Il «mail bombing» e il relativo esposto hanno ripiombato in un clima di guerra civile il campo nazionale dei progressisti. E dire che lunedì sera avevamo assistito, in televisione, a quella che sembrava una pagina davvero nuova della politica italiana, e che non vorremmo, quindi, venisse semplicemente archiviata nelle (peraltro encomiabili) teche Rai.
Mostrare rispetto. Massimiliano Panarari sulla Stampa commenta quanto stridono le polemiche di giovedì sulle primarie con il dibattito di mercoledì tra Bersani e Renzi.
Stasera inizierà la 71esima edizione del Festival di Sanremo, il principale festival televisivo della musica italiana. Durerà cinque serate e come ogni anno sarà trasmesso in diretta da Rai Uno. Il conduttore e direttore artistico sarà Amadeus, che aveva già ricoperto lo stesso incarico nella scorsa edizione, che secondo i dati dello share televisivo è stata una delle più seguite degli ultimi vent’anni. Eppure per molti mesi il Festival di Sanremo è stato in forte dubbio per via della pandemia da coronavirus, che renderà l’edizione di quest’anno molto particolare: gli artisti in gara si esibiranno senza pubblico, e la presenza di tutte le altre figure che popolavano il Festival – giornalisti, discografici, fan, celebrità varie – è stata ridotta al minimo. Il vincitore sarà annunciato nella serata finale prevista per sabato 6 marzo.
Stasera inizia il Festival di Sanremo. Sarà diverso da tutti quelli precedenti, e non solo per l'assenza di pubblico: una breve guida.
23.16 – La Procura di Grosseto ha presentato oggi ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame di Firenze, che lo scorso 7 febbraio aveva confermato gli arresti domiciliari per Francesco Schettino. La Procura ha chiesto che l’ex comandante della Costa Concordia torni in carcere, perché ci sarebbe ancora il rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato. 15.45 – Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha detto che il ritrovamento delle sette persone ancora disperse “è un imperativo morale”. Oggi il nuovo comandante delle Capitanerie di Porto, Pierluigi Cacioppo, ha parlato dei cosiddetti “inchini” effettuati a volte dalle navi da crociera in prossimità delle località turistiche dicendo che “lavoreremo perché non si verifichino in modo pericoloso” perché “si possono fare, davanti a luoghi turistici di rilievo, ma vanno fatti con grande cautela”.
Costa Concordia, le notizie di oggi. Sono riprese le operazioni di flangiatura e la Procura di Grosseto ha presentato ricorso in Cassazione perché Francesco Schettino torni in carcere.
Il Governo italiano ha approvato ieri un decreto che concede un permesso temporaneo di soggiorno per motivi umanitari a tutte le persone extracomunitarie arrivate in Italia dal primo gennaio al 5 aprile 2011. Tutti: clandestini, richiedenti asilo, profughi. Il testo del decreto, all’articolo 3, consente ai possessori “di un titolo di viaggio la libera circolazione nei Paesi Ue, conformemente alle previsioni della convenzione di applicazione di Schengen”. Questo mette molta pressione alla Francia, dato che molti dei tunisini arrivati in Italia vuole spostarsi lì, dove la comunità tunisina è numerosa, la lingua non è un ostacolo e magari si può avere aiuto e ospitalità da amici e parenti. Il ministro degli Interni italiano, Roberto Maroni, ha detto che se la Francia non accoglierà i migranti “allora esca da Schengen”. La Francia effettivamente non vuole saperne. Ieri il ministro degli Interni francese Claude Guéant ha affermato che “all’interno dello spazio Schengen non basta avere un’autorizzazione di soggiorno in uno degli Stati membri ma sono necessari documenti di identità e, soprattutto, una giustificazione di risorse”. I requisiti che chiede la Francia sono cinque: un titolo di viaggio valido, un documento di soggiorno, la dimostrazione di risorse sufficienti (62 euro al giorno a persona, 31 euro se si dispone di un alloggio), di non costituire minaccia all’ordine pubblico e di non essere entrati in Francia negli ultimi tre mesi. Ancora Guéant: “I documenti rilasciati dall’Italia sono permessi di soggiorno che valgono solo in Italia. Se questi migranti non hanno le risorse per restare nel nostro Paese, in base alla convenzione di Schengen e al trattato bilaterale di Chambéry siglato tra Francia e Italia, saranno rimandati in Italia”.
Per cosa stanno litigando Italia e Francia. Il permesso di soggiorno temporaneo autorizza i migranti a spostarsi liberamente nell'area Schengen - e lasciare l'Italia?.
Mercoledì primo aprile, presso la Segreteria di Stato vaticana, la Santa Sede e il governo italiano hanno sottoscritto un accordo sullo scambio di informazioni fiscali e sulla trasparenza finanziaria. A firmare la convenzione (ancora da ratificare) sono stati per la Santa Sede l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e, per il governo italiano il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. Nel comunicato stampa del governo si legge che «l’Italia è il primo paese con cui la Santa Sede sottoscrive un accordo che disciplina lo scambio di informazioni». Si dice anche che: «La Convenzione, a partire dalla data di entrata in vigore, consentirà il pieno adempimento, con modalità semplificate, degli obblighi fiscali relativi alle attività finanziarie detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia».
L’accordo con il Vaticano sul segreto bancario. È stato firmato oggi con il governo italiano, prevede lo scambio di informazioni fiscali e ribadisce l’esenzione dalle imposte per gli immobili della Santa Sede: ora va ratificato.