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Mercoledì 23 agosto il New York Times Magazine ha pubblicato tradotto in italiano l’articolo sulla morte di Giulio Regeni, il ricercatore universitario italiano ucciso al Cairo all’inizio del 2016 in circostanze ancora molto poco chiare. L’articolo, molto citato e ripreso nei giorni scorsi anche in Italia, è stato scritto da Declan Walsh, caporedattore del New York Times al Cairo, e contiene, tra le altre cose, una ricostruzione precisa e completa, per quanto possibile, della vita di Regeni al Cairo, del suo sequestro e della sua morte, e dei successivi tentativi delle autorità egiziane di depistare le indagini. «Quel giorno di novembre 2015 l’obiettivo della polizia egiziana erano i venditori ambulanti di calze, occhiali da sole da 2 dollari e gioielli finti, raggruppati sotto i portici degli eleganti edifici secolari di Heliopolis, un sobborgo del Cairo. Blitz come questo erano di routine, ma questi venditori occupavano una zona particolarmente sensibile. A solo una novantina di metri di distanza si trova il palazzo riccamente decorato nel quale il Presidente dell’Egitto, l’autoritario leader militare Abdel Fattah el-Sisi, accoglie i dignitari stranieri. Mentre gli uomini raccoglievano in fretta le lore cose dai tappetini e dai portoni, preparandosi a fuggire, avevano tra loro un’assistente improbabile: un ricercatore universitario italiano di nome Giulio Regeni.
L’articolo del New York Times Magazine su Giulio Regeni, in italiano. La precisa ricostruzione di cui si è parlato molto la settimana scorsa è stata tradotta integralmente.
Venerdì sera il presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato alcune modifiche alla campagna vaccinale: le persone con meno di 60 anni avranno la possibilità di ricevere la seconda dose con il vaccino sviluppato da AstraZeneca, rifiutando la cosiddetta vaccinazione eterologa, e dalle parole del presidente sembra che anche le persone con più 60 anni potranno scegliere di ricevere una seconda dose con un vaccino diverso rispetto a quello somministrato con la prima dose, anche se su questa seconda possibilità non ci sono ancora molte certezze. Draghi ha spiegato che sono state introdotte queste modifiche «per chiarire quella che sembra essere una certa confusione sulla questione dei vaccini». Venerdì 11 giugno il comitato tecnico scientifico (CTS) aveva raccomandato la somministrazione delle prime dosi con AstraZeneca esclusivamente alle persone con più di 60 anni, mentre per le fasce d’età inferiori era stata prevista la somministrazione di altri vaccini. Alle persone con meno di 60 che avevano ricevuto la prima dose di AstraZeneca era stata raccomandata la somministrazione di vaccini di Pfizer o Moderna, ricorrendo alla “vaccinazione eterologa”, cioè con due vaccini diversi.
Cosa cambia coi vaccini dopo le parole di Draghi. Ci sarà più libertà di scelta e chi ha meno di 60 anni potrà ricevere anche la seconda dose di AstraZeneca, se vuole.
Il tribunale per i minorenni di Roma ha riconosciuto la stepchild adoption (stralciata dal disegno di legge Cirinnà approvato al Senato con voto di fiducia) a favore di una coppia di donne che convivono da dieci anni e che avevano presentato ricorso: ognuna, in base al Titolo IV della legge 184 del 1983 sulle adozioni, potrà adottare la figlia dell’altra. È il primo caso in Italia di doppia adozione ma non è il primo di stepchild adoption a favore di coppie gay per via giudiziaria: nel 2014 sempre il tribunale dei minorenni di Roma aveva riconosciuto l’adozione di una bambina di cinque anni da parte della compagna della sua madre naturale. Il caso riguarda due bambine, una di 4 anni e l’altra di 8, nate grazie alla fecondazione eterologa praticata in Danimarca. Le bambine avranno lo stesso doppio cognome (quello di entrambe le madri) ma non saranno sorelle e non avranno alcun grado di parentela con le famiglie della loro mamma non biologica, il cosiddetto «genitore sociale» (nella legge si parla infatti esplicitamente di “coniuge” e in Italia non è riconosciuta l’equiparazione della convivenza al matrimonio). La presidente del tribunale dei minorenni di Roma, Melita Cavallo, ha detto che «Il tribunale non si è sostituito al legislatore, ma ha applicato una legge che già applicava dall’84».
Due donne italiane potranno adottare l’una la figlia dell’altra. Per la prima volta in Italia è stata riconosciuta una doppia stepchild adoption, applicando le norme già in vigore.
Domenica 3 novembre è stata visibile da diverse parti del mondo un raro tipo di eclissi solare. Il sito della NASA, gente che se ne intende, la definisce “la più interessante dell’anno”. Questo perché si tratta di un’eclissi “ibrida”, che passa da anulare a totale. Come spiega BBC, l’eclissi totale si verifica quando la Luna copre completamente il Sole, mentre un’eclissi anulare quando la Luna è più distante dalla Terra e non copre del tutto il disco solare, lasciando un alone di luce visibile intorno alla Luna. L’eclissi di oggi è cominciata all’alba, circa 1000 km a est della Florida e, mentre l’ombra della Luna è andata verso est sul nostro pianeta, l’eclissi è diventata totale in un corridoio relativamente stretto (qui una mappa chiara in PDF). L’eclissi si è vista al meglio nello stato africano del Kenya. Altre zone in cui è stato possibile vedere l’eclissi parziale sono nel Nordamerica orientale, nel Sudamerica settentrionale, in alcune zone dell’Europa meridionale, del Medio Oriente e dell’Africa.
Le foto dell’eclissi solare di domenica. Si è verificata un raro tipo di eclissi "ibrida", che è stata totale sull'Atlantico e in Africa.
La mattina del 17 luglio 2013 la Guardia di Finanza di Torino ha eseguito su richiesta della procura sette misure di custodia cautelare nei confronti della famiglia Ligresti e di alcuni ex dirigenti di Fondiaria-SAI: Salvatore Ligresti, 81 anni, è ai domiciliari, mentre le sue figlie Jonella e Giulia Maria sono state trasferite in carcere. Paolo Gioacchino, il terzo figlio, si trova invece in Svizzera e risulta quindi “ricercato”. La Guardia di Finanza ha notificato misure di custodia cautelare anche agli ex amministratori delegati di FonSAI Fausto Marchionni (ai domiciliari), Emanuele Erbetta (in carcere) e all’ex vicepresidente Antonio Talarico (ai domiciliari). Le ipotesi di reato nei loro confronti sono falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato.
Gli arresti della famiglia Ligresti. Salvatore Ligresti, i suoi tre figli e tre ex manager sono accusati di irregolarità nel bilancio di FonSAI degli ultimi anni.
Oggi compie 50 anni Damon Gough, cantautore britannico che ebbe un discreto e meritato successo all’inizio del millennio col nome di Badly Drawn Boy. Negli ultimi anni la sua carriera è stata più discontinua e confusa, come ha raccontato lui stesso, con ripetuti periodi di stress e insoddisfazione personale, e poche cose pubblicate. Ma molte delle canzoni di quei suoi primi dischi sono sempre eccellenti modelli di grande pop britannico contemporaneo, e queste sono quelle che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva raccolto nel suo libro Playlist, La musica è cambiata. Badly Drawn Boy (1969, Bolton, Inghilterra) Si chiama Damon Gough, è inglese, ha sempre un berretto di lana in testa – non più lo stesso, che ha venduto per beneficenza – e non è esattamente uno strafigo da strapparsi i capelli. Però è uno dei migliori giovani scrittori di canzonette pop in circolazione. Il nome – il ragazzo disegnato male – l’ha preso da un cartone animato.
Badly Drawn Boy compie 50 anni. Un'ottima scusa per riascoltare le sue tredici migliori canzoni.
Da oggi su Netflix è possibile scaricare serie tv e film senza costi aggiuntivi, se siete abbonati. Fino ad oggi Netflix permetteva di guardare film e serie tv solo in streaming, quindi richiedeva di avere sempre una connessione internet a disposizione (e senza limiti o tetti sui gigabyte da consumare, visto quanto può pesare un film in alta definizione). Da oggi, invece, organizzandosi per tempo, sarà possibile scaricare una serie o un film per vederli poi in un secondo momento offline.
Ora su Netflix si possono scaricare film e serie tv. E quindi si possono guardare anche quando non abbiamo una connessione a internet, per esempio in aereo.
Luca Pasquaretta, l’ex portavoce della sindaca di Torino Chiara Appendino, è indagato per estorsione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta. La scorsa estate la procura di Torino aveva cominciato un’altra indagine su Pasquaretta, per via di una consulenza da 5mila euro per una prestazione inesistente alla Fondazione del Salone del Libro: per questo Pasquaretta aveva perso il suo posto di portavoce di Appendino. Secondo le nuove accuse, dice Repubblica, avrebbe poi ricattato Appendino, minacciando di rivelare informazioni compromettenti, per ottenere un nuovo incarico. Dopo aver smesso di lavorare per il Comune di Torino e fino a ieri, Pasquaretta ha lavorato come portavoce della viceministra dell’Economia Laura Castelli, esponente torinese del Movimento 5 Stelle: oggi però Castelli ha annunciato di aver interrotto la collaborazione con lui. Il primo febbraio i carabinieri della procura di Torino hanno perquisito l’abitazione di Pasquaretta e gli hanno sequestrato computer e cellulare. Pasquaretta è indagato anche per apertura abusiva di luoghi di spettacolo e invasione di terreni per via di un maxischermo allestito nel parco Dora per la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid del 2017, la partita della ressa di piazza San Carlo a causa della quale morirono due persone.
L’ex portavoce della sindaca di Torino Chiara Appendino è indagato per estorsione, traffico di influenze illecite e turbativa d’asta.
Nella notte tra sabato e domenica, poco dopo la mezzanotte, due ragazze di 16 anni sono state investite e uccise su una strada a scorrimento veloce nel nord di Roma, a poche centinaia di metri dal ponte Milvio e dallo stadio Olimpico. Le ragazze stavano attraversando la strada fuori dalle strisce pedonali e dopo aver scavalcato il guard rail, quando un suv con alla guida un ragazzo ventenne le ha travolte uccidendole sul colpo. Da domenica l’incidente è ampiamente raccontato dai giornali, per la giovane età delle ragazze coinvolte e dell’autista, che secondo le prime ricostruzioni dei quotidiani quella sera aveva assunto alcol.
L’incidente di corso Francia a Roma. Cosa si sa dell'incidente di sabato sera in cui un suv guidato da un ventenne ha investito e ucciso due ragazze sedicenni.
È arrivato quel giorno dell’anno in cui quasi ogni madre aspetta i figli a braccia conserte, per vedere se almeno o anche quest’anno si ricorderanno di farle gli auguri: ve n’eravate dimenticati ma è di nuovo la Festa della mamma. La mamma però non è solo quella biologica che, come anche un padre, può essere pessima e scarsa: in tutta la storia dell’umanità la funzione materna è stata svolta da lupe, pantere, suore, zie e soprattutto matrigne. Che sono, come le mamme, buone e cattive, ma che nessuno ha mai festeggiato. Per rimediare, abbiamo raccolto alcune figure più o meno conosciute di matrigne e figure materne della letteratura, dando per scontato che quelle malvagie delle fiabe le conosciate già tutti: da quella immaginaria di Persepolis, alla vecchia e amabile signora Lolotta di Cesare Zavattini, dall’improbabile Holly Golightly di Colazione da Tiffany a quella che vorremmo avere tutti. E auguri, con chiunque vogliate festeggiarla.
Madre è chi la madre fa. Catalogo di matrigne più o meno famose della letteratura, da rileggere per la festa della mamma.
Giovedì 24 settembre, nella seconda giornata di Milano Moda Donna, Prada ha presentato la collezione primavera/estate 2016 e i giornali ne parlano ancora molto. La sfilata era nella sede dell’azienda, in via Fogazzaro a Milano e gli spazi (colorati in oro) erano stati allestiti con strutture di plexiglass che pendevano dal soffitto. La colonna sonora ha usato pezzi come “Lady Scarface” di Lydia Lunch e una cover di “Gloomy Sunday”. Tim Blanks su Business of Fashion ha spiegato con una serie di metafore aliene e alienanti l’atmosfera della sfilata: «pensate alla nuova collezione di Prada come un cocktail party per le mogli strafatte di piloti di navicelle spaziali. Quella stampa del razzo era un segnale, i completi, piccoli e ordinati, un altro. Considerate gli orecchini sferici, gli stivaletti bassi argentati, la selva di paillettes con dischi volanti che avvolgono le spalle, i canapè arrotolati in plexiglass come cibo disidratato di astronauti e poi alcolici e barbiturici rappresentati dalla musica narcotizzante». Gli addetti ai lavori hanno fatto notare il ritorno del tailleur, che Prada ha disegnato con uno stile anni Sessanta, e l’uso appunto di molte paillettes di varie misure. Anche Angelo Flaccavento sul Sole 24Ore non ha risparmiato enfasi e barocchismi linguistici: «la collezione è un regesto di tutto il Prada-pensiero in tema di classicismo, perbenismo e borghesia, frullato ed esploso attraverso un acceleratore psichedelico di particelle che scompone le superfici in righe ritmiche, che fa planare la sottoveste, d’organza, su gonna e camicetta, che fa brulicare paillette scintillanti su abiti scivolati, mentre alle orecchie roteano palle da discoteca e le labbra virano su tonalità metalliche. In passerella l’effetto è un crescendo ipnotico, carico di quel rigore estremo che solo può diventare sovversione assoluta».
Le foto della sfilata di Prada. Che ha generato giudizi visionari da parte di alcuni commentatori, e la consueta attenzione agli abiti ma anche alle modelle.
Davide Parenti, autore e ideatore del programma televisivo “Le Iene”, ha replicato sulla Stampa di oggi all’editoriale pubblicato sul quotidiano domenica 19 gennaio e firmato da tre importanti scienziati italiani – Elena Cattaneo, senatrice a vita, Michele De Luca e Gilberto Corbellini – che accusava il suo programma di aver promosso ingannevolmente e usato la vicenda Stamina con “furbate”, “inganni”, “sapienti taglia e cuci”. Parenti, in una lunga lettera inviata al direttore, scrive che a leggere il pezzo dei tre scienziati si potrebbe concludere “che è tutta colpa delle Iene”, e invece non è così. Caro Direttore,
La versione delle Iene su Stamina. Davide Parenti si difende dalle critiche degli scienziati ma aggiunge: «se uno solo dei nostri spettatori si è convinto che il metodo funzioni scientificamente gli chiediamo scusa».
Giovedì 22 settembre è la giornata del cosiddetto “Fertility Day”, l’iniziativa voluta dal ministero della Salute che dovrebbe avere lo scopo di sensibilizzare sul tema della fertilità e sul rischio della denatalità. Le cose però non sono andate benissimo, ancora una volta: dopo una campagna promozionale maldestra, che è stata accusata di sessismo e poi ritirata, ne è stata promossa una nuova, che è stata accusata di razzismo e quindi ritirata. L’incarico del responsabile della direzione della comunicazione istituzionale del ministero della Salute è stato revocato, ha detto la ministra Beatrice Lorenzin, ed è stata aperta una procedura disciplinare interna. L’opuscolo in questione si intitolava “Stili di vita corretti per la prevenzione della sterilità e dell’infertilità” e presentava in copertina due gruppi di persone, ognuno dei quali associato a uno stile di vita. Nel primo gruppo in alto, quello delle “buone abitudini da promuovere”, c’erano solo persone bianche, sorridenti e con i capelli in ordine (una classica ed economica immagine di stock usata soprattutto per pubblicizzare dentifrici e dentisti); nel secondo, invece, c’erano dei ragazzi neri, che fumano, con i capelli lunghi, il tutto accompagnato dalla scritta “i cattivi “compagni” da abbandonare”. Anche questa seconda immagine è di repertorio.
Il “Fertility Day” è diventato una farsa. Dopo la campagna ritirata perché sessista, il ministero ne ha diffusa una razzista e ha ritirato anche quella: Lorenzin dice che non ne sapeva niente e ha licenziato il capo della comunicazione.
Il presidente statunitense Donald Trump vuole rientrare nel TPP, l’accordo commerciale tra undici paesi che affacciano sull’Oceano Pacifico che aveva abbandonato lo scorso gennaio, definendolo «uno stupro della nostra nazione», e che aveva criticato per l’intera campagna elettorale. Mercoledì il vice portavoce di Trump, Lindsay Walters, ha confermato che il presidente ha dato mandato a due funzionari di studiare la questione e capire se per gli Stati Uniti è possibile spuntare «condizioni migliori» delle precedenti. Il TPP – ufficialmente ribattezzato CPTPP dopo l’uscita degli Stati Uniti – è un accordo commerciale che riguarda complessivamente 500 milioni di persone e ha l’obiettivo di rimuovere dazi e tariffe che ostacolano il libero commercio tra gli 11 paesi partecipanti. La decisione del presidente Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’accordo si deve al suo noto atteggiamento nazionalista e protezionista in economia, ma anche allo scetticismo traversale dell’opinione pubblica statunitense: oltre ai sostenitori di Trump, infatti, anche la corrente più di sinistra del Partito Democratico aveva criticato l’accordo sostenendo che avrebbe peggiorato le condizioni dei lavoratori statunitensi.
Ora Donald Trump dice che vuole rientrare nel TPP. È l'accordo commerciale con 11 paesi che affacciano sul Pacifico e che aveva abbandonato un anno fa, definendolo «uno stupro della nostra nazione».
Dal 26 luglio al 22 marzo 2015 sarà allestita al Museum of Modern Art (MoMA) di New York la mostra The Paris of Toulouse-Lautrec: Prints and Posters, dedicata a uno dei più famosi artisti francesi della Belle Époque. Henri de Toulouse-Lautrec (1864–1901) era nato in un’antica famiglia nobile francese e sin da giovane si era interessato alla pittura allontanandosi sempre di più dall’ambiente aristocratico e conservatore in cui viveva, probabilmente anche a causa dei problemi di salute e alle malattie genetiche dovute ai rapporti tra consanguinei, frequenti nella sua famiglia. Fu in parte la sua condizione che lo portò a interessarsi alle persone ai margini della società e a rappresentare la figura umana con tratti nervosi e tormentati.
Henri de Toulouse-Lautrec, al MoMA. Una mostra espone oltre 100 opere di uno degli artisti più famosi della Belle Époque, che raccontò i cabaret e la vita bohémien della città.
Sul Corriere della Sera di oggi il sociologo Giuseppe De Rita propone ai partiti politici di abbandonare la pratica di scrivere lunghi programmi prima di presentarsi alle elezioni per raccogliere consensi: il termine «programma» è invecchiato, dice De Rita; spesso i programmi si riducono a vuoti elenchi programmatici e, infine, i grandi «quadri di sintesi del presente e di previsioni di futuro» si riducono all’espressione retorica delle proprie intenzioni a lungo termine mentre ciò che interessa oggi è soprattutto un’azione specifica e puntuale. Sarebbe meglio, dice De Rita, dare spazio «a una logica di “agenda” scadenzata nel breve periodo, articolata per specifici scopi, che quindi lavori sull’esistente più che sulle intenzioni». «Non impiccatevi alla stesura di ambiziosi programmi di medio–lungo periodo. Questo è il disinteressato consiglio che mi viene spontaneo dare alle forze politiche che sembrano non poter fare a meno della ideazione, redazione, lancio e sostegno di ardite proposte programmatiche.
Non ripartiamo dai programmi. Giuseppe De Rita contro il vuoto totem del programma elettorale, da rimpiazzare con scadenze concrete.
Il 28 maggio 1937 venne fondata la Gesellschaft zur Vorbereitung des Deutschen Volkswagens mbH, la società automobilistica che sarebbe divenuta famosa per i 75 anni successivi come Volkswagen (la macchina del popolo): una genesi intimamente legata a quella della Porsche. Sono stati 75 anni di una storia industriale, sociale, culturale, radicata in Germania ma con ricadute e familiarità in tutto il mondo, rappresentata nell’immaginario collettivo e nei panorami quotidiani da una lunga serie di automobili, su tutte il cosiddetto “maggiolino”. Non c’è città del mondo che risparmi a chiunque metta il naso fuori di casa l’occasione di imbattersi in una Volkswagen, e non ci sono stati anni in cui una Volkswagen non è stata raffigurata, fotografata, esibita in occasioni pubbliche e private in mezzo pianeta. Così, per celebrare, abbiamo raccolto dagli archivi una collezione di immagini di Volkswagen, travestite, smembrate, varate, allestite, innevate, e guidate. – Le foto del nuovo maggiolino – Il successo Volkswagen
75 anni di Volkswagen in 30 foto. Maggiolini e non solo, nella storia fotografica di un marchio in cui è difficilissimo non imbattersi in qualunque posto del mondo.
Negli ultimi mesi si è parlato di nuovo molto di spread, e dei suoi effetti sulla vita di tutti i giorni. Molti, soprattutto tra gli oppositori dell’attuale maggioranza parlamentare, hanno sottolineato che il comportamento del governo, che fa alzare lo spread dei tassi di interesse sul debito pubblico italiano, danneggia direttamente tutti i cittadini, poiché comporta un aumento nel costo di mutui e in generale dei prestiti concessi dalle banche italiane. È vero, almeno per quanto riguarda i nuovi mutui, ma la relazione tra spread e prestiti bancari è più complessa e impiega più tempo a manifestarsi di quanto normalmente viene fatto credere. Come sanno oramai quasi tutti, lo spread è la differenza tra il rendimento dei titoli di stato italiani e quello dei titoli di stato tedeschi: “rendimento” però è una parola adatta dal punto di vista di chi compra questi titoli; dal punto di vista dell’Italia, è meglio parlare di “tasso di interesse”. Lo spread è quindi anche la differenza tra il tasso di interesse che l’Italia deve offrire per convincere qualcuno a comprare i suoi titoli di stato, e il tasso che invece può offrire la Germania. Visto che i titoli di stato tedeschi pagano un interesse molto basso, grazie alla solidità dell’economia della Germania, quando lo spread aumenta è quasi sempre perché è aumentato il rendimento dei titoli di stato italiani: per esempio perché agli investitori che comprano il debito italiano non piace una manovra economica, e quindi chiedono al governo un tasso di interesse più alto per procedere con i loro acquisti e prestare i loro soldi all’Italia.
Cosa c’entra lo spread con i mutui? perché quando sale il primo c'è il rischio che salgano anche gli interessi dei secondi, e perché per il momento possiamo restare (abbastanza) tranquilli.
È difficile scegliere chi sia il vero protagonista della foto tra Morgan Freeman con gli occhiali da sole e il lemure Taj, con lo sguardo penetrante e inquietante da lemure. Ci sono altrettante foto di gruppo con l’imbarazzo della scelta, come quella con January Jones, Christina Hendricks e Jessica Paré di Mad Men, oppure Kate Upton, Cameron Diaz e Leslie Mann. Sarà invece più facile decidersi tra Laetitia Casta e la sua statua di cera, oppure tra i gemelli James e Oliver Phelps, cioè Fred e George Weasley. Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana ci sono anche un giovane lottatore di sumo, Kate Winslet che si fa un selfie, Johnny Depp con un diamante all’anulare e Mika con un completo piuttosto colorato. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana ci sono Morgan Freeman con un lemure, Kate Upton e i gemelli Weasley di Harry Potter.
Da poco più di un mese, a Boston, sono iniziate le riprese del nuovo film sui Ghostbusters, che dovrebbe uscire negli Stati Uniti a luglio 2016. Del nuovo film per ora si sanno poche cose: in primo luogo non sarà un sequel, ma un reboot (una specie di remake, insomma) degli originali Ghostbusters; e poi si sa che i quattro Ghostbusters saranno donne: Kristen Wiig, Leslie Jones, Melissa McCarthy e Kate McKinnon. Negli ultimi giorni Paul Feig, il regista del nuovo film, ha twittato le prime foto dal set di Boston, mostrando ai fan alcune immagini della nuova auto dei Ghostbusters (la Ecto-1), delle divise che indosseranno le protagoniste del film, di quello che sembra essere ectoplasma – la sostanza verde di cui è fatto il fantasma Slimer – e dello zaino protonico usato dai Ghostbusters per catturare i fantasmi. ICYMI: Here Are The First Photos Of The New Kick-Ass #Ghostbusters Cast! http://t.co/D0ierUUjAY via @twitney pic.twitter.com/8tLCeJtVCa
Le prime foto del nuovo film dei Ghostbusters. Mostrano la nuova Ecto-1, lo zaino protonico, l'ectoplasma e soprattutto le nuove Ghostbusters.
In seguito alle numerose proteste e polemiche di inizio settimana da parte degli iscritti per l’annunciato cambiamento ad alcune regole di Instagram, il cofondatore della società Kevin Systrom ha confermato il ritiro delle parti più controverse e meno chiare del nuovo regolamento. Instagram, l’applicazione per realizzare e condividere fotografie artistiche con lo smartphone, aveva presentato lunedì 17 dicembre una nuova versione della sua “Normativa sulla privacy” e dei “Termini di servizio”, in cui si parlava tra le altre cose della possibilità di utilizzare i contenuti pubblicati dagli iscritti a scopi promozionali all’interno dell’applicazione e su altri servizi come Facebook, il social network che ha acquisito Instagram lo scorso aprile. Il testo delle nuove regole non era però molto chiaro, tanto da spingere molti iscritti a pensare che la società si stesse preparando a vendere le loro fotografie, senza consensi espliciti e senza la possibilità di ricevere un compenso.
Instagram rinuncia alle nuove regole. Dopo le critiche degli ultimi giorni la società rimane con il vecchio regolamento, che in realtà è peggiore di quello nuovo che aveva proposto.
Peter Fonda, attore americano tra i simboli del cinema e della “controcultura” giovanile degli anni Sessanta, celebre soprattutto per il film Easy Rider, è morto a 79 anni. La sua famiglia ha detto che è morto per insufficienza respiratoria causata da un tumore ai polmoni. Era figlio del grande attore Henry Fonda e fratello di Jane Fonda, ed era uno di quei divi di Hollywood conosciuti per il loro fascino e per l’immaginario che evocavano tanto quanto per i suoi film, tra cui ci furono anche Lilith – La dea dell’amore, I vincitori, Giovani amanti e Il serpente di fuoco. Fonda era uno di quegli attori rimasto legato per tutta la vita a un ruolo, quello di Capitan America in Easy Rider, che racconta la storia di due hippie che girano l’America in motocicletta. Scrisse e interpretò il film insieme al regista Dennis Hopper. Easy Rider ebbe un grandissimo successo, secondo Fonda perché «nessuno aveva ancora cantato la canzone» dei movimenti giovanili che raccontava. La fama del film non si limitò però a quegli anni: diventò infatti uno dei più importanti film a parlare della cultura hippy, diventando un film di culto nei decenni successivi.
È morto Peter Fonda. L'attore diventato un simbolo negli anni Sessanta per "Easy Rider" aveva 79 anni.
Sembra essere infinita la storia di Tirrenia, la compagnia di navigazione italiana controllata dal Ministero dell’economia che combatte da anni contro i debiti e sopravvive grazie ai finanziamento dello Stato. Lo scorso 12 agosto per la società è stato dichiarato lo stato di insolvenza da parte del tribunale fallimentare di Roma, una tappa inevitabile per far scattare la fase di amministrazione straordinaria della compagnia. Governo e amministratore straordinario avevano confermato di non voler suddividere le varie attività della società di navigazione e di essere alla ricerca della miglior soluzione per privatizzare Tirrenia. Inizialmente sembrava che Mediterranea Holding, società il cui socio di maggioranza relativa è la Regione Sicilia, potesse essere il compratore ideale per la compagnia di navigazione, ma nella prima settimana di agosto Mediterranea aveva deciso di tirarsi indietro portando Tirrenia sull’orlo del commissariamento. Nelle ultime ore la compagnia Moby Lines ha invece mostrato nuovamente il proprio interesse per avviare una trattativa con lo Stato per l’acquisto di Tirrenia. Il presidente di Moby Lines, Vincenzo Onorato, ha confermato la volontà di acquisire la compagnia di navigazione come riporta oggi Repubblica:
Sulla rotta di Tirrenia c’è Moby Lines. La società ha nuovamente manifestato interesse per la compagnia che rischia il fallimento, ma resta il nodo sciopero.
Il giudice per le indagini preliminari di Catania ha deciso di archiviare l’indagine aperta un anno fa su Open Arms, l’ong spagnola fra le più attive nel soccorso dei migranti nel tratto di mare fra Italia e Libia. Le accuse erano di associazione per delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, ed erano state rivolte al comandante e al capo della missione della nave della ong. L’indagine era stata aperta dal pubblico ministero Carmelo Zuccaro, che in passato ha spesso criticato (senza prove) e indagato le ong e i loro presunti legami con gli scafisti, senza mai arrivare a qualcosa di concreto. L’inchiesta riguardava lo sbarco di 218 migranti a Pozzallo, in provincia di Ragusa (Sicilia), il 17 marzo 2018. Il caso era iniziato la mattina del 15 marzo 2018. Il centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo di Roma (IMRCC) era stato avvertito della presenza di alcuni gommoni in difficoltà a una settantina di chilometri dalla costa libica. A quel punto l’IMRCC aveva avvisato tutti i centri di soccorso potenzialmente interessati nella zona.
L’indagine su Open Arms è stata archiviata. Dopo un anno di indagini, la procura di Catania non ha trovato prove del rapporto fra l'ong spagnola che soccorre i migranti e i trafficanti libici.
All’apertura della Borsa di Milano di venerdì lo FTSE MIB, il suo principale indice, è risultato il peggiore d’Europa registrando un calo del 2,5 per cento; il settore che ha perso di più è quello bancario, dove i titoli di alcuni istituti sono calati fino al 7 per cento. Lo spread – cioè la differenza di rendimento tra i titoli di stato italiani e quelli tedeschi – ha aperto in rialzo a 261 punti base (erano 237 alla chiusura della Borsa di ieri), e intorno alle 10:30 ha raggiunto i 265 punti. C’era una certa attesa per la reazione dei mercati dopo l’approvazione di giovedì sera in Consiglio dei ministri della nuova nota di aggiornamento del DEF, in cui ha prevalso la linea di Lega e Movimento 5 Stelle su quella più prudente del ministro dell’Economia Giovanni Tria: il governo ha deciso che il deficit – cioè la differenza tra quanto lo stato incassa e quanto spende, in breve – potrà essere del 2,4 per cento rispetto al PIL, un valore che potrebbe essere ritenuto non accettabile per gli investitori che acquistano il debito pubblico italiano e rigettato dalla Commissione europea. L’Italia, pur avendo già un enorme debito pubblico, ha deciso in sostanza che spenderà molti più soldi di quelli che incassa, prendendoli in prestito dai mercati internazionali.
La Borsa di Milano è in forte calo e lo spread è cresciuto parecchio, dopo l’aggiornamento del DEF approvato dal governo.
Domenica sera il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto una conferenza stampa per aggiornare sulle decisioni del governo sulle misure restrittive da adottare per contenere la seconda ondata di contagi da coronavirus. Conte ha elencato in successione le seguenti misure, complessivamente moderate rispetto alle discussioni tra chi chiede interventi più drastici rispetto alla diffusione crescente del contagio e chi dà maggior priorità alle preoccupazioni per la salute economica e sociale del paese: Nelle ultime due settimane i dati sui contagi registrati in Italia sono peggiorati drasticamente: dopo che per tutto settembre i positivi accertati quotidianamente si erano mantenuti tra i mille e i duemila, a partire da inizio ottobre hanno cominciato ad aumentare rapidamente e negli ultimi giorni hanno superato per tre volte i diecimila. Anche i dati sui decessi e i ricoveri stanno crescendo, e avendo imparato che seguono andamenti in ritardo di diversi giorni e anche settimane rispetto a quelli dei contagi c’è grande preoccupazione su come evolverà la situazione nel breve periodo.
Cosa ha detto Giuseppe Conte. Nuove limitazioni sugli orari di bar e ristoranti, vietate sagre e convegni, le palestre restano aperte ma minacciate.
Il primo settembre è uscito nelle librerie Lotta di classe, un diario tenuto da Mario Fillioley nel suo primo anno da docente di ruolo di lettere in una scuola media, la Alessandro Volta di San Gemini, in provincia di Terni. Fillioley, oltre ad avere un blog sul Post, è traduttore e scrittore. In Lotta di classe, che inizia il 14 settembre 2015 e finisce il 12 giugno 2016, racconta il suo rapporto con gli studenti, i tentativi di migliorare i suoi metodi educativi, i dubbi e le difficoltà dovute a lavorare in un posto lontano ottocento chilometri dalla città in cui ha sempre vissuto. Il libro però non è del tutto aderente alla realtà: gli studenti di Lotta di classe sono ispirati a ragazzi reali, ma Fillioley li ha creati mettendo insieme caratteristiche di persone diverse; lo stesso ha fatto con colleghi, tutor e preside. C’è un solo personaggio totalmente inventato, come lo stesso Fillioley spiega alla fine del libro. Il libro è strutturato come un diario in cui ogni capitolo corrisponde a un giorno: nel racconto del 15 ottobre 2015 uno studente si sente male, gli altri vogliono aprire la finestra e l’insegnante ricorda di quando faceva il barelliere sulle ambulanze.
«Ah, boh, figurati, sì, è normale». Un giorno di scuola raccontato da Mario Fillioley, insegnante e scrittore, nel suo nuovo libro "Lotta di classe".
Nel viluppo di tendenze, passi avanti e indietro, superamento di regole e creazione di nuove norme, che sono i nostri tempi e le loro consuetudini sociali, ci sono contraddizioni continue e andamenti zigzaganti. Prendete la pornografia, di cui da tempo diciamo che è ormai presente e disponibile con straordinaria facilità: e ricordiamo sorridendo quelle antiche conversazioni sulla “differenza tra porno ed erotismo” (della categoria “doccia o vasca?”), di fronte a queste distese di YouPorn. E intanto però non vi pare siano sparite quelle bacheche torbide di edicole, di certe edicole intorno alle quali da ragazzi ci si aggirava apposta? Stanno sparendo le edicole, direte voi. Ma forse, più in generale, più porno circola, più scompare un’estetica del porno, un linguaggio che lo collocava in certi contesti e in certi no. Che a volte era squallido, e così si definiva, e altre era un di più di attrazione. Ed è un’ulteriore contraddizione, riscoprire in questi tempi di coolness e design di ogni cosa, la ricerca e la qualità della comunicazione di certi film per adulti degli anni Sessanta e Settanta, i cui manifesti sono stati raccolti dal sito Juxtapoz. Erano molto belli, o forse ci influenza il carico del “vintage”? Però lo diciamo più disinvoltamente, in ogni caso: abbiamo fatto il giro.
Il design del porno. I manifesti dei film americani per adulti degli anni Sessanta e Settanta erano molto lontani dallo squallore di certe bacheche delle edicole.
Sabato 30 maggio alle 19.39 ora italiana è partito da Nanchino, città cinese che si trova vicino a Shanghai, l’aereo ultraleggero alimentato a energia solare Solar Impulse 2, pilotato dallo svizzero André Borschberg. L’aereo proverà ad attraversare l’Oceano Pacifico nella settima tappa del giro del mondo cominciato lo scorso 9 marzo e della durata prevista di cinque mesi. L’obiettivo di Borschberg è di raggiungere le isole Hawaii, che si trovano nel Pacifico a quasi quattromila chilometri di distanza dalle coste statunitensi, e di impiegarci dai cinque ai sei giorni. La distanza da percorrere è di circa 8200 chilometri, per un totale di 120 ore di volo. Il progetto di giro del mondo, che è portato avanti dal Politecnico Federale di Losanna in Svizzera, è stato organizzato prevedendo numerose tappe, ma questa è tra le più complesse, assieme a quella che attraverserà l’Oceano Atlantico. La prima tappa era partita da Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti, lo scorso 9 marzo, e si era conclusa in Oman, appena 400 chilometri dopo. Alla guida dell’aereo si stanno alternando Borschberg e Bertrand Piccard, altro pilota svizzero. Solar Impulse 2 ha un’apertura alare di 72 metri – superiore a quella di un Boeing 747 – e proprio sulle sue ali sono collocate circa 17mila celle solari, che convertono l’energia della luce solare direttamente in elettricità grazie all’effetto fotovoltaico. I pannelli alimentano quattro motori elettrici a elica esterna, con una lunghezza delle pale di circa 4 metri. L’aeroplano viaggia a una velocità di crociera intorno ai 70 km orari (ma molto dipende da altre variabili, come per esempio il vento contrario) e pesa nel complesso 2,3 tonnellate. Non tutta l’energia prodotta dai pannelli solari sulle ali dell’aeroplano viene utilizzata immediatamente. In parte viene indirizzata verso una serie di batterie ad alta efficienza, in modo da avere una riserva di energia quando la luce è scarsa o assente durante i voli in notturna. Il primo modello di Solar Impulse fece il suo volo inaugurale nel 2003 e da allora i sistemi di bordo sono stati migliorati, soprattutto per garantire maggiore autonomia. Da allora l’aeroplano a energia solare ha battuto diversi record: nel 2013 ha per esempio attraversato per la prima volta gli Stati Uniti. Ma per realizzare la traversata del mondo è stato necessario realizzare un aereo più grande e in grado di affrontare meglio le lunghe distanze.
La tappa sul Pacifico di Solar Impulse. L'aereo alimentato a energia solare è decollato ieri da Nanchino, in Cina, per una delle parti più difficili del suo giro del mondo.
Il 18 dicembre uscirà nei cinema il nono e ultimo film della saga di Star Wars, L’ascesa di Skywalker, che chiude una serie iniziata più di quarant’anni fa, nel 1977. La saga comprende tre trilogie, che condividono solo parzialmente i propri protagonisti e sono ambientate in periodi diversi, e due spinoff che coprono alcuni buchi lasciati dai film canonici. Tutto questo pone un problema pratico a chi non ha mai visto nessuno dei dieci film usciti finora e vuole arrivare preparato all’Ascesa di Skywalker, oppure per chi semplicemente vuole fare un ripasso: in che ordine bisogna guardarli? Negli anni si sono sviluppate tre scuole di pensiero. La prima consiglia di guardare i film nell’ordine stabilito dal canone ufficiale, la seconda nell’ordine in cui sono usciti al cinema, mentre la terza – il cosiddetto Machete Order – è stata ideata nel 2011 dal programmatore informatico Rod Hilton con un lunghissimo post sul suo blog e da allora è stata sperimentata in tutto il mondo come valida alternativa ai primi due metodi. Al Post tempo fa consigliammo di recuperare i film di Star Wars seguendo proprio il Machete Order: ma da allora sono usciti altri quattro film, senza contare l’Ascesa di Skywalker, e le cose si sono fatte ancora più complicate. Di conseguenza, abbiamo provato ad elencare pregi e difetti di ogni singolo metodo: poi, liberi tutti.
In che ordine guardare i film di Star Wars. E soprattutto: da dove iniziare per arrivare preparati all'ultimo film della saga, che esce a metà dicembre.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui ce ne sono alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: invece qui sotto, online sul Post per gli abbonati, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone degli Hothouse flowers. Una canzone da orsi, che è una scusa per farvene sentire diverse altre.
Ogni anno l’Economist pubblica una serie di articoli, più o meno scherzosi, in cui prova a immaginarsi “Il mondo se…“, facendo diversi ipotesi su come starebbero le cose se si fossero verificati o si verificassero certi eventi particolari. Quest’anno ha provato a chiedersi come sarebbe il mondo se la clonazione umana fosse una realtà, se Trump venisse eletto per un secondo mandato o se, improvvisamente, i paesi del mondo decidessero di accogliere tutti i migranti. Tra le altre domande a cui ha provato a rispondere l’Economist quest’anno c’è anche: come sarebbe il mondo se l’Impero Ottomano esistesse ancora? È l’estate del 1915 e a bordo di una corazzata ancorata a largo della neutrale Norvegia sono radunati gli emissari di tutte le potenze Alleate: Regno Unito, Francia e Russia. La Prima guerra mondiale è scoppiata ormai da un anno e sul fronte occidentale, tra Francia e Germania, sono già morti un milione di uomini: nessuno ha idea di come far breccia nell’intricato sistema di trincee e fortificazioni di entrambi i fronti e mettere così fine ai combattimenti.
E se l’Impero Ottomano non fosse stato annientato? il Novecento probabilmente sarebbe stato molto diverso, come tutto il Medio Oriente, ipotizza l'Economist.
Fabrizio De André, probabilmente il più famoso, amato e citato tra i cantautori italiani, nacque a Genova il 18 febbraio del 1940, ottant’anni fa. Morì 59 anni dopo per un tumore ai polmoni, in quello che fu un grande momento di tristezza collettiva, come ricorda senz’altro chi c’era. Queste erano le dodici canzoni di De André che aveva scelto Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist. La canzone dell’amore perduto (Tutto Fabrizio De André, 1966)
12 grandi canzoni di Fabrizio De André. Scelte tra le tante memorabili dal peraltro direttore, per riascoltarle in quello che sarebbe stato il suo 80esimo compleanno.
L’ottava e ultima stagione di Game of Thrones inizierà il 14 aprile e finirà il 19 maggio, dopo sei episodi. Sono passati più di 600 giorni dall’ultimo episodio della settima stagione e ne sono passati quasi tremila dal primo della prima, andato in onda nell’aprile 2011. In sette stagioni sono andati in onda 67 episodi di Game of Thrones, con una durata complessiva di oltre 50 ore. In mezzo, molte cose sono cambiate: bambine e bambini sono diventati donne e uomini, nemici sono diventati amici e amici sono diventati nemici, moltissimi sono morti e alcuni sono morti più di una volta. Per dirne una: eravamo partiti con tre uova che forse avevano dentro dei draghi e oggi ci ritroviamo con due grandi draghi e un “drago zombie”. È comprensibile essersi dimenticati qualcosa ma non avere tempo o voglia di dedicare altri tre giorni della propria vita a una ri-visione di sette stagioni di Game of Thrones. Un ripasso torna però molto utile per gustarsi meglio l’ottava stagione. Partiamo:
“Game of Thrones” fino a qui. Un riassunto e le cose da sapere sulle prime sette stagioni, ora che sta per arrivare l'ottava (e ultima).
Aggiornamento, ore 14.40 – L’ufficio stampa della Corte dei Conti italiana ha pubblicato un comunicato in cui precisa che il procedimento contro S&P e le altre agenzie di rating è una «istruttoria aperta dal Procuratore Regionale del Lazio in conseguenza delle decisioni di “downgrading” del debito pubblico italiano avvenute il primo luglio 2011, 24 maggio 2011, 5 dicembre 2011 e 13 gennaio 2012». Il procedimento «è solo in fase istruttoria e potrebbe dunque concludersi anche con archiviazione». Conclude poi che «è del tutto prematuro, nella attuale fase di indagine non ancora conclusa, qualsiasi quantificazione in merito ad un eventuale risarcimento.» — — —
La Corte dei Conti contro Standard & Poor’s? lo scrive il Financial Times: l'agenzia di rating avrebbe ricevuto una stratosferica richiesta di danni, per aver ignorato "la storia, l'arte e il paesaggio italiano" decidendo i declassamenti.
Due giudici del comitato che assegna il premio Nobel per la Medicina sono stati licenziati per la loro responsabilità nell’assunzione al Karolinska Institutet di Stoccolma di un chirurgo italiano, Paolo Macchiarini, indagato in Svezia per la morte di alcuni suoi pazienti. I due giudici sono Anders Hamsten e Harriet Wallberg: entrambi avevano un ruolo dirigenziale al Karolinska Institutet – l’università che si occupa di selezionare i vincitori del premio Nobel per la Medicina – quando Macchiarini fu assunto nel 2010. Macchiarini è stato accusato di negligenza scientifica dopo che due pazienti che ha sottoposto a un intervento di trapianto di trachea sono morti. In Svezia si parla del suo lavoro al Karolinska Institutet da un anno, ormai, ma le notizie sulle indagini sono state pubblicate solo alla fine di agosto; in seguito alla loro diffusione, il 5 settembre Wallberg è stata licenziata dal suo ruolo di cancelliera dell’agenzia di vigilanza dell’università del ministero dell’Istruzione svedese. Hamsten invece si è dimesso dal Karolinska Institutet, di cui era rettore. Macchiarini – che ha 58 anni, è nato in Svizzera da genitori italiani e si è laureato in Medicina all’Università di Pisa – è famoso per i suoi trapianti di trachee ottenute con un procedimento di bioingegneria da cellule staminali dei pazienti stessi. A marzo era stato licenziato dal Karolinska Institutet: sia per la morte dei due pazienti, sia per la presenza di informazioni false nel suo curriculum vitae. Oggi è indagato in Svezia, anche per la morte di un terzo paziente. Secondo l’indagine di Sten Heckscher, ex presidente della Corte Amministrativa Suprema della Svezia e sottosegretario di stato del ministero della Giustizia, il Karolinska Institutet avrebbe dovuto accorgersi delle incongruenze nel curriculum di Macchiarini e del fatto che in alcuni dei suoi articoli scientifici venivano presentati dei dati sbagliati. Macchiarini è accusato di aver commesso reati anche in Italia: il 21 febbraio si terrà un processo contro di lui a Firenze, per truffa e tentata truffa ai danni di alcuni pazienti.
C’è una specie di scandalo su un chirurgo italiano e i premi Nobel. Due giurati del Nobel per la Medicina sono stati licenziati perché responsabili di aver assunto un chirurgo italiano indagato per la morte di due suoi pazienti.
Nel 2015 la sonda spaziale New Horizons della NASA ci ha permesso di osservare da vicino Plutone, il pianeta nano del nostro sistema solare che si trova a una distanza tra i 7,5 miliardi e i 4,28 miliardi di chilometri dalla Terra, a seconda delle posizioni orbitali dei due pianeti. Grazie a quelle osservazioni, i ricercatori hanno trovato risposte a diversi dubbi sulle caratteristiche della superficie di Plutone, ma sono anche incappati in nuove domande. Una, in particolare, sembrava piuttosto complicata da risolvere: sulla base dei dati raccolti, i ricercatori pensano che sotto la crosta ghiacciata di Plutone ci sia un oceano, ma che cosa fa sì che l’acqua lì sotto non si congeli considerate le gelide temperature del pianeta? Shunichi Kamata, un ricercatore dell’Università di Hokkaido (Giappone), pensa di avere trovato la giusta risposta. Secondo il suo lavoro, e quello dei suoi colleghi, uno strato gassoso isola l’oceano sotterraneo dalla crosta ghiacciata di Plutone, impedendo all’acqua di congelarsi. Se l’ipotesi fosse confermata, vorrebbe dire che anche altri pianeti – molto lontani dalle stelle cui orbitano intorno – potrebbero ospitare oceani sotterranei. Un dettaglio non da poco: dove c’è acqua le probabilità di trovare forme di vita, per come la conosciamo, sono molto più alte.
Su Plutone c’è un oceano, ma come resta liquido? se lo chiedono da qualche anno gli studiosi del pianeta nano, a miliardi di chilometri dal Sole: un gruppo di ricercatori ha trovato un'affascinante spiegazione.
La campagna elettorale per il sindaco di Milano, che sarà votato l’anno prossimo, si sta preparando da qualche settimana. Se a destra sembra confermata la ricandidatura del sindaco Moratti, che lavora quindi a resuscitare una fragile idea di qualità della città e a non farsi togliere spazio dal governatore Formigoni, a sinistra la prima tappa sono le primarie. Che si faranno, a dispetto dei recalcitranti, e su cui una agitazione sotterranea nel Partito Democratico è già cominciata. Nessun candidato nuovo e coraggioso si fa avanti, e l’establishment del partito fa il solito giro dei soloni: ma per ora siamo in alto mare. L’unico a esserci, già pronto, non è un uomo del maggiore partito del centrosinistra. Giuliano Pisapia, deputato di Rifondazione per due legislature e soprattutto avvocato molto noto e stimato in città, ha annunciato la sua candidatura alle primarie due settimane fa. E oggi approfitta dello spazio lasciato libero dagli altri per consolidare la sua notorietà e guadagnar credito come potenziale sindaco. C’è una sua intervista sulla cronaca milanese di Repubblica che comincia a descriverne – ancora un po’ sommariamente – i progetti e la scelta. “La Moratti è in campagna elettorale già da tempo per recuperare consensi, non le si poteva dare troppo vantaggio. Per il resto, certo, sono di sinistra. Ma finora i rispettabilissimi candidati ultracentristi proposti dal centrosinistra hanno fallito. La mia candidatura è indipendente, una risposta ai tanti che hanno fatto il mio nome, riconoscendomi equilibrio e capacità di dialogo con tutti. Ci sono le firme su Facebook. Gliele mostrerei, se solo fossi iscritto”.
Milano, Pisapia è pronto. Il primo candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco comincia a spiegarsi.
Il modo in cui Facebook prospera, si espande e introduce nuove funzioni – in pratica: come riesce a fare soldi – è così ovvio e noto che ormai non ci pensiamo più: ma in un recente articolo, il New York Times si è fermato a ricordarci il suo funzionamento. Quello che fate mentre aspettate l’autobus o quando vi prendete una pausa del lavoro è la spiegazione più esauriente di un terremoto in corso nell’economia e nei media.
Da dove vengono gli enormi profitti di Facebook. Da tutti quanti noi, una decina di dollari a testa, ricorda un articolo del New York Times a commento dei dati del primo trimestre.
Molte delle persone che valeva la pena di fotografare negli ultimi giorni erano spettatori o protagonisti della settimana della moda di Parigi: alcune sfilavano in passerella come Cara Delevingne, Rihanna e Jared Leto, altre sedevano tra il pubblico, come Lupita Nyong’o (che ha appena vinto un Oscar per 12 anni schiavo) che si scattava un selfie con Adele Exarchopoulos e Lea Seydoux, le attrici di La vita di Adele. Ci sono poi un John Kerry evidentemente preoccupato per la situazione in Crimea, la pattinatrice Arianna Fontana e Scarlett Johansson, che spezzerà il cuore di molti tenendosi per mano con il suo fidanzato (che non è un attore o un modello, ma un giornalista francese). Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Angelina Jolie tra i rifugiati in Libano, Scarlett Johansson e il suo fidanzato poco famoso e Jared Leto che sfila a Parigi, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Durante la puntata di Ballarò del 15 settembre, il noto deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha detto che nelle città governate dal suo partito i cittadini non pagano la TASI, la tassa annuale sui servizi locali – fra cui ad esempio la manutenzione di strade e luci pubbliche – che nel 2014 ha parzialmente sostituito l’IMU. La frase di Di Battista è girata molto online ma è stata smentita quasi subito: la deputata del Partito Democratico Anna Ascani ha infatti diffuso il link alla pagina Internet per calcolare la TASI del comune di Livorno e il documento che spiega come e dove pagarla diffuso dal comune di Parma. Il sindaco di Livorno è Filippo Nogarin, ingegnere 54enne eletto nel 2014 col Movimento 5 Stelle; a Parma il sindaco è Federico Pizzarotti, ex bancario eletto nel 2012 col Movimento 5 Stelle. .@RaiBallaro ah ok. Quindi @ale_dibattista questi moduli del Comune di Livorno a che servono?!? #ballea5stelle pic.twitter.com/e6TXlHed29
La bugia di Di Battista sulla TASI. Ha detto a Ballarò che nelle città governate dal Movimento 5 Stelle non si paga, ma non è vero (e ora si è corretto).
La persona più vecchia al mondo, di cui si sono avute notizie verificabili, fu la francese Jeanne Calment: nacque nel 1875 e visse fino a 122 anni e 164 giorni. L’italiana Emma Morano, invece, a novembre di quest’anno compirà 117 anni e risulta essere la persona vivente più vecchia del mondo. Record come questi attirano da tempo l’attenzione dei ricercatori che si occupano di invecchiamento, e che vorrebbero scoprire nuovi farmaci e soluzioni per farci vivere più a lungo e possibilmente in salute. Il settore delle ricerche intorno alla longevità è in piena espansione e, come spiega l’Economist in un lungo e dettagliato articolo, coinvolge molti ambiti della medicina, la ricerca genetica e lo studio delle abitudini di vita di chi ha superato i cento anni, e di molto. La maggior parte delle ricerche per ora è condotta da aziende di piccole o medie dimensioni, che talvolta funzionano con la logica delle start-up della Silicon Valley e, in altri casi, direttamente come controllate delle grandi aziende farmaceutiche, che ripongono grandi speranze in una possibile nuova generazione di medicinali per invecchiare meglio, da vendere potenzialmente a milioni di persone in giro per il mondo. Gli approcci seguiti da queste aziende sono molto diversi tra loro, ma in un modo o nell’altro cercano tutti di rispondere alla stessa domanda: perché non c’è mai stato un essere umano che ha vissuto fino a 130 anni? Ed è possibile arrivarci?
Le ricerche per ritardare la morte. A che punto sono gli studi sui metodi per rallentare l'invecchiamento e farci vivere più a lungo possibile.
Rane senza polmoni, serpenti aranacioni e lumache che lanciano frecce. Sembra Avatar e invece è la foresta del Borneo. Il WWF ha annunciato la scoperta di 123 nuove specie a seguito di una ricerca iniziata nel 2007. La ricerca fa parte del progetto Heart of Borneo per la tutela della foresta pluviale più antica del mondo – la terza per dimensioni – ed è supportata da Malesia, Indonesia e Brunei, i tre Paesi che si dividono la superficie dell’isola. L’obiettivo è scoprire nuove specie e proteggere il suo ecosistema.
Il Cupido della foresta del Borneo. Il WWF annuncia la scoperta di 123 nuove specie nella foresta del Borneo.
In Italia, quando una persona muore, non ci sono moltissime opzioni su cosa fare del suo corpo: la legge prevede che possa essere seppellito o tumulato (cioè messo in un loculo in muratura) oppure ancora cremato, cioè ridotto in ceneri, che poi possono essere disperse in natura oppure conservate in un’urna. In altri paesi le opzioni sono più numerose, sia per quanto riguarda le tecniche tradizionali di sepoltura, come la sepoltura senza bara, direttamente nella terra, sia per le nuove tecnologie nel campo funerario. Tra queste c’è la tecnica dell’idrolisi alcalina, un’alternativa alla cremazione, che viene svolta non bruciando il corpo ma sottoponendolo a un trattamento fisico e chimico che scioglie organi e tessuti e successivamente polverizza le ossa. È già usata in 14 stati americani e in tre province canadesi. Viene proposta come alternativa alla cremazione più sostenibile a livello ambientale ed è chiamata “biocremazione”, “cremazione verde” o anche “cremazione con l’acqua”. Un gruppo di giornalisti di BBC ha spiegato come viene eseguito questo processo con un lungo reportage sulla visita al Bradshaw Celebration of Life Center (“Centro Bradshaw per la Celebrazione della vita”), una struttura per il trattamento dei corpi dei morti di un’agenzia di pompe funebri del Minnesota, una delle quattordici al mondo che permette di sottoporre i cadaveri all’idrolisi alcalina. Il Bradshaw Celebration of Life Center offre anche la possibilità di una normale cremazione, allo stesso prezzo, ma grazie a una comunicazione efficace è riuscita convincere molti dei propri clienti per la “biocremazione”: circa l’80 per cento dei corpi che non vengono sepolti in modo tradizionale è sottoposto alla nuova procedura.
Potremmo sciogliere i morti, invece di cremarli. È una pratica che esiste in alcune zone di Stati Uniti e Canada, e ha i suoi vantaggi.
A raccontare cosa succede all’Isola del Giglio durante le operazioni di rotazione della Costa Concordia, per il Corriere della Sera c’è Marco Imarisio: che racconta bene in un lungo articolo come la vivono gli abitanti dell’isola: la rotazione dell’isola e la rotazione di tutto quanto intorno. Ce l’avevano detto, che sarebbe stata una prova, e non delle più facili, che non c’erano da aspettarsi risposte definitive e neppure certezze. Per l’abuso di metafora ci sarà tempo. Doveva essere la svolta. È stata una rappresentazione gelida e tecnica diventata presto ossessiva, senza colpi di scena da offrire all’Italia che avrebbe una certa fretta di mettersi alle spalle la tragedia del Giglio. Niente, invece.
«Dategli fiducia, a questa gente». Marco Imarisio racconta lo scontro tra culture al Giglio in attesa del raddrizzamento: giornalisti agitati e isolani pazienti.
Il Global Citizen Festival è un evento organizzato ogni anno dall’ONU per sensibilizzare le persone sulle disuguaglianze economiche nel mondo e per raccontare i suoi diversi progetti per contrastare la povertà. Sabato 26 settembre si è svolta a Central Park, New York, la quarta edizione del festival: ci sono stati interventi del vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden, di Michelle Obama e Bill Gates, tra gli altri, e poi un lungo concerto a cui hanno assistito circa 60.000 persone. Il momento più atteso era l’esibizione di Beyoncé, che ha cantato per circa un’ora presentando alcune famose canzoni sue e qualche cover in compagnia di altri artisti: con Eddie Vedder, storico cantante dei Pearl Jam, ha cantato Redemption Song, la famosa canzone di Bob Marley del 1980. Mentre i due cantavano sul palco, dietro di loro venivano proiettati su uno schermo stralci di un discorso dell’ex presidente del Sudafrica Nelson Mandela. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il video di “Redemption Song” cantata da Eddie Vedder e Beyoncé. A Central Park, New York, durante un evento organizzato dall'ONU per sensibilizzare sulle disuguaglianze economiche nel mondo.
WhatsApp – l’app di messaggi di proprietà di Facebook usata da almeno un miliardo di persone al mondo – ha creato degli emoji personalizzati, dopo che per anni ha usato quelli creati da altre società come Apple, Google o Samsung. I nuovi emoji non sono ancora disponibili per tutti gli utenti ma sono stati notati da molti, per esempio dal blog Emojipedia. Sono una versione beta, preliminare: non si sa ancora quando – e in realtà nemmeno se – i nuovi emoji diventeranno disponibili per tutti. Come ha scritto il Guardian, «i nuovi emoji sono molto simili a quelli di Apple, che WhatsApp ha usato in precedenza anche su dispositivi non iOS» e le differenze sono minime, evidenti solo in alcuni emoji. Facebook e WhatsApp non hanno per ora commentato la cosa, ma secondo diversi esperti WhatsApp vuole svincolarsi da possibili problemi di diritti d’autore con Apple. Per farla facile, avendo i suoi emoji WhatsApp non rischierebbe di dover pagare altri per poter usare i loro emoji. Emojipedia ha scritto che l’approccio usato da WhatsApp sembra essere stato qualcosa di simile a “prendete gli emoji di Apple e cambiateli quel tanto che basta per poter dire che siano nostri”. Le differenze principali si notano nell’emoji del clown, in quello della cacca, in quello delle ballerine e nella faccina con gli occhi a cuore (nella versione beta i cuori sono più grandi).
WhatsApp sta cambiando i suoi emoji. Avrà delle faccine originali, dopo aver usato per anni quelle degli altri; ma comunque sono molto simili a quelle degli altri.
Le sezioni riunite della Corte dei Conti hanno respinto il ricorso sul dissesto finanziario del comune di Catania. Il dissesto era stato deliberato lo scorso luglio dalla sezione di Palermo della Corte dei Conti, per via di «un debito finanziariamente non sostenibile»: i giudici avevano stimato il buco contabile del comune in 1,6 miliardi di euro, giudicando che non ci fosse la possibilità di sostenerlo economicamente. L’amministrazione comunale aveva dunque presentato un ricorso sostenendo che il piano di risanamento avviato nel 2013 era stato cambiato più volte a seguito di modifiche legislative e di correttivi richiesti sempre dalla Corte dei Conti. Dopo la bocciatura del ricorso, il sindaco Salvo Pogliese ha detto: «Prendiamo atto con amarezza di questo giudizio della magistratura contabile (…) che toglie al Comune ogni possibilità di evitare il default».
La Corte dei Conti ha respinto il ricorso sul dissesto finanziario del comune di Catania.
Alle 8:11 di questa mattina c’è stata una nuova scossa di terremoto di magnitudo 3.7 nelle zone dell’Emilia in cui si erano verificati i forti eventi sismici di domenica scorsa, 20 maggio. La scossa è stata la più forte delle ultime ore, dopo quella di magnitudo 4.1 rilevata ieri dai sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), e ha portato nuove preoccupazioni tra le migliaia di persone sfollate nelle province di Modena e Ferrara, che hanno trascorso un’altra notte lontane da casa. Molti non possono tornare alle loro abitazioni perché sono rimaste seriamente lesionate a causa dei terremoti, mentre altri preferiscono dormire in auto o nei campi della Protezione Civile per precauzione e motivi di sicurezza. (Terremoto in Emilia, la cronaca minuto per minuto di domenica)
Terremoto in Emilia, le ultime. Continuano le scosse, anche se di minore entità, e oggi Monti visita le zone più colpite tra ferrarese e modenese, dove ci sono 5000 sfollati.
La Cassazione ha stabilito che chi si sottopone alla riassegnazione chirurgica del sesso, e può dunque rettificare i propri dati all’anagrafe, ha il diritto di scegliersi il nuovo nome e non ha l’obbligo di modificare semplicemente al maschile o al femminile – con un semplice cambio di desinenza – quello originario. Il ricorso era stato presentato da una transessuale MtF (che aveva fatto cioè la transizione dal genere maschile al genere femminile) e che non aveva accettato di modificare in “Alessandra” il nome avuto dalla nascita (“Alessandro”) come invece stabilito dalla Corte di Appello di Torino. I giudici di Torino avevano motivato il loro rifiuto dicendo che il nuovo nome scelto, “Alexandra”, non era «la mera femminilizzazione del precedente», e che ci si trovava di fronte a «un voluttuario desiderio di mutamento del nome di cui, di per sé» non sussistevano i presupposti.
La Cassazione ha stabilito che chi si sottopone alla riassegnazione chirurgica del sesso ha il diritto di scegliersi il nome che vuole all’anagrafe.
Venerdì 20 febbraio la Camera ha calendarizzato il voto su due mozioni parlamentari che chiedono al governo di riconoscere la Palestina come stato. Le mozioni sono state presentate da deputati di SEL, PSI e Movimento 5 Stelle: anche se fossero approvate, il procedimento del riconoscimento della Palestina non sarebbe concluso. L’ultima parola spetta al governo, che è l’unico organo in grado di avviare delle relazioni diplomatiche con un nuovo stato. Il voto della Camera – che quindi è per lo più simbolico – è previsto per il prossimo 27 febbraio. Cosa significa riconoscere uno stato? Significa avviare relazioni diplomatiche ufficiali che in genere prevedono lo scambio di ambasciatori o altro personale diplomatico. Nel caso della Palestina, il riconoscimento internazionale ha un alto valore simbolico e politico. Gli stati che decidono di avviare relazioni diplomatiche con lo stato palestinese decidono di fatto di fare pressione sul governo israeliano: Israele ha sempre sostenuto che il riconoscimento della Palestina debba avvenire solo sulla base di accordi conclusi tra lo stesso governo israeliano e l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP). L’ANP è l’autorità che dovrebbe esercitare il controllo su tutto il territorio palestinese, ma che in realtà controlla solo la Cisgiordania: la Striscia di Gaza è di fatto governata da Hamas. Oggi Israele non riconosce lo stato palestinese e l’ANP non riconosce Israele.
L’Italia e il riconoscimento della Palestina. La Camera dei Deputati voterà due mozioni sul riconoscimento dello stato palestinese il 27 febbraio: chi è favorevole e chi contrario, e cosa potrebbe significare.
Dan Mallory, uno scrittore statunitense il cui primo romanzo – uscito nel 2018 negli Stati Uniti e in molti altri paesi del mondo tra cui l’Italia – era stato tra i più apprezzati e discussi dell’anno, ha ammesso di aver mentito per anni sulla sua vita e soprattutto sulla sua salute, inventandosi di aver avuto diverse malattie tra cui un tumore al cervello. Mallory, che aveva scritto il suo romanzo La donna alla finestra (pubblicato in Italia da Mondadori) con lo pseudonimo di A.J. Finn, ha ammesso di aver mentito dopo la pubblicazione di un lungo articolo sull’ultimo numero del New Yorker, che ne aveva raccontato la sorprendente storia di bugie e manipolazioni durata anni. La donna alla finestra è un thriller: racconta di una donna che rimane chiusa nella sua casa di New York con il terrore di uscire, la cui vita prende una piega violenta e inaspettata. Quando il libro uscì, fu paragonato ad altri romanzi con una trama e un’atmosfera simile che hanno avuto un grande successo negli ultimi anni, come L’amore bugiardo e La ragazza del treno. Anche di La donna alla finestra sarà fatto un film, con Amy Adams e Gary Oldman. Il romanzo, l’esordio di Mallory, era arrivato in cima alla classifica dei best-seller del New York Times, ed era stato molto commentato negli Stati Uniti anche per la fama di Mallory, un editor che nel decennio precedente aveva lavorato in alcune prestigiose case editrici di New York e Londra. L’accordo di pubblicazione del libro negli Stati Uniti prevedeva un anticipo di due milioni di dollari per due romanzi; su una fascetta del libro comparve anche un commento di Stephen King che ne parlava come «uno di quei rari romanzi che non si riesce a smettere di leggere».
A.J. Finn ha detto un sacco di bugie. L'autore del best-seller "La donna alla finestra" ha mentito per anni dicendo di avere un cancro al cervello e un fratello suicida, ha scoperto il New Yorker.
Guadagnare attenzione e interesse da parte dell’opinione pubblica e dei giornali quando la maggioranza di governo si prende a schiaffi da giorni non è una cosa semplice, al di là delle negligenze e delle inadeguatezze dell’opposizione. E bisogna dire anzi che, nonostante rimangano alcuni momenti di black out, il Partito Democratico stia provando adesso a reagire: a organizzare qualcosa, invece che stare a guardare, e mettere in campo un progetto nell’eventualità probabile che la legislatura si concluda anticipatamente. La prima mossa è stata quella annunciata da Bersani, la “campagna porta a porta” che farà sicuramente felici gli innumerevoli opinionisti – da bar e da redazione – secondo cui il PD deve stare “fra la gente”, nel famigerato “territorio”. In realtà in Italia non esiste un partito radicato in modo territorialmente più capillare del Partito Democratico, e spesso dietro l’invito a “stare tra la gente” si nasconde la richiesta di dire un po’ di più le cose che alla gente piace sentire. Insomma: buona l’iniziativa, non fosse altro per l’idea di dinamismo e attività che se ne deriva, ora bisogna sperare che la gente gradisca quello che gli esponenti del PD hanno da dire loro.
“Una alleanza costituzionale”. Franceschini intervistato da Repubblica descrive i programmi del PD per il prossimo futuro, incappando in qualche contraddizione.
Nella puntata di venerdì sera di Propaganda Live, la trasmissione di Diego Bianchi su La7, è andato in onda un servizio che mostra un giovane fermato con violenza dalla polizia per aver esposto un cartello con scritto il passo evangelico “Ama il prossimo tuo” alla manifestazione della Lega in piazza del Popolo a Roma, lo scorso 8 dicembre. Bianchi ha raccontato di avere incontrato l’uomo e la sua compagna per caso, appena arrivato in piazza, e di averli subito seguiti: nel giro di pochi minuti l’uomo, che aveva il cartello in mano e stava solo camminando in mezzo ai manifestanti, è stato fermato da alcuni uomini, presumibilmente poliziotti in borghese, e portato a una camionetta per essere identificato.
Il video del giovane fermato dalla polizia per aver esposto il cartello “Ama il prossimo tuo” alla manifestazione della Lega. Nella puntata di venerdì sera di Propaganda Live, la trasmissione di Diego Bianchi su La7, è andato in onda un servizio che mostra un giovane fermato con violenza dalla polizia per aver esposto un cartello con scritto il passo evangelico “Ama.
22.30 – È stato affittato un teatro, il Moderno di Grosseto, per contenere le 4.228 persone, o loro rappresentanti, che erano a bordo della Costa Concordia il 13 gennaio. Nel teatro, si svolgerà il 3 marzo prossimo l’incidente probatorio chiesto dalla procura di Grosseto sulla scatola nera della nave. Sono state convocate anche la Compagnia Costa e il Codacons. Come indagati saranno invece presenti il vicecomandante Ciro Ambrosio e il comandante Francesco Schettino. 20.09 – Sono stati identificati questa sera i corpi di tre dei sei cadaveri che erano ancora senza nome dopo essere stati recuperati dalla Costa Concordia. Si tratta, secondo quanto comunica la prefettura, di Egon Hoer, Josef Werp e Horst Galle. I nomi erano nella lista dei dispersi pubblicata dalla stessa prefettura di Grosseto.
Costa Concordia, riprendono le ricerche. Il mare è diventato meno mosso, consentendo ai sommozzatori di tornare al lavoro, intanto l'inchiesta dei magistrati prosegue (liveblog).
Nell’estate del 2006, qualcuno mise in piedi un sito per promuovere il World Jump Day: il 20 luglio gli organizzatori invitavano gli abitanti dell’emisfero occidentale terrestre a saltare per due minuti, in modo da spostare il pianeta Terra dalla sua orbita su una nuova, il che avrebbe risolto i problemi del riscaldamento globale. L’iniziativa scherzosa ebbe il suo momento di celebrità in diverse parti del mondo, Italia inclusa, ma il giorno previsto per il salto, fissato alle 11.39 e 13 secondi secondo l’orario di Greenwich, passò naturalmente senza conseguenze per il pianeta. La domanda, però, rimane, uno di quei quiz fisici oziosi che almeno una volta vengono in mente a tutti: che cosa succederebbe se tutti gli esseri umani della Terra si radunassero nello stesso posto e saltassero contemporaneamente?
E se saltassimo tutti insieme? la Terra si sposterebbe? Suggerimento: no, e i problemi verrebbero dopo.
C’è un buco nero là fuori che ogni due giorni divora la massa equivalente del nostro Sole. Fortunatamente si trova a debita distanza da noi, a miliardi di anni luce. È stato scoperto da un gruppo di astronomi dell’Università nazionale dell’Australia e il suo studio potrà aiutarci a capire i processi che portarono l’Universo a formarsi ed evolversi in ciò che vediamo oggi. La scoperta è stata resa possibile analizzando i dati forniti dai satelliti Gaia (dell’Agenzia Spaziale Europea) e WISE (della NASA), insieme alle osservazioni effettuate dall’Osservatorio di Siding Spring nel New South Wales. I ricercatori non hanno osservato direttamente il buco nero, ma i suoi effetti sull’ambiente circostante con l’emissione di grande quantità di radiazioni, fenomeno noto come quasar. Osservare un oggetto così distante è un po’ come viaggiare nel tempo: poiché la luce ha impiegato 12 miliardi di anni per arrivare a noi, significa che stiamo osservando eventi avvenuti miliardi di anni fa, non molto dopo la formazione dell’Universo con l’evento scatenante del Big Bang (intorno a 13,8 miliardi di anni fa).
Il buco nero che cresce più in fretta di tutti. Ogni due giorni divora l'equivalente di un nostro Sole, diventando sempre più grande e massiccio.
Potreste scoprire un po’ di cose nuove sul mondo animale, guardando la raccolta degli animali più fotogenici della settimana: in Corsica per esempio sostengono di aver trovato una nuova specie di felino, che vorrebbero chiamare gatto-volpe. Oppure che c’è chi cavalca mucche intersessuali e sterili, che non producono latte. E anche che nell’arcipelago delle Frioul, vicino a Marsiglia, ci sono piccoli animali trasparenti appartenenti al genere Clavelina, tunicati che popolano il Mar Mediterraneo e non solo. Dopo tutte queste informazioni potete rilassarvi e godervi immagini che sono belle e basta: un cane vicino a dei mattoni, un bruco su una foglia di salvia e il principe William che tosa una pecora. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Mucche intersessuali, un gatto-volpe, i tunicati e un bruco su una foglia di salvia, tra gli animali più fotogenici della settimana.
Giovedi 20 giugno a Menlo Park, in California, è stata presentata la nuova funzione video per Instagram, la popolare applicazione per smartphone usata fino a ora per realizzare fotografie con filtri artistici da condividere con i propri amici. La novità è stata introdotta dall’amministratore delegato di Facebook, Mark Zuckerberg, che ha acquisito lo scorso anno Instagram per circa un miliardo di dollari, e da Kevin Systrom, il cofondatore dell’applicazione usata ogni mese da circa 130 milioni di persone in tutto il mondo. L’introduzione dei video su Instagram era stata anticipata da alcuni siti di tecnologia nei giorni scorsi, e del resto era una aggiunta molto attesa e ritenuta naturale per una app come Instagram. Systrom ha spiegato che i video su Instagram non cambiano il modo in cui funziona e si è fatta conoscere la sua applicazione. Semplicemente, oltre alla possibilità di scattare le classiche foto quadrate con filtri artistici, ogni utente può girare e condividere video dalla durata massima di 15 secondi, applicando uno dei 13 nuovi filtri a scelta fatti apposta per i video. Il formato è quadrato, lo stesso delle fotografie, così come non cambiano le opzioni per la condivisione.
I video su Instagram. Come funziona e si usa la nuova opzione per girare filmati con filtri artistici sulla popolare applicazione che Facebook si è comprata un anno fa.
Il 23 aprile del 1946 la società Piaggio depositò il brevetto della Vespa, lo scooter che oggi compie 70 anni. Il progetto fu realizzato dall’ingegnere aeronautico Corradino D’Ascanio (prima di fare motociclette, la Piaggio si occupava di aeronautica). Il brevetto parlava di una «motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofani ricoprenti tutta la parte meccanica». La prima Vespa aveva una cilindrata di 98 centimetri cubi, tre marce e un motore a due tempi, e raggiungeva una velocità massima di circa 60 chilometri all’ora. Quelle “truccate, anni Sessanta” si dice invece arrivassero a sfiorare i 90. La Vespa ebbe soprattutto la particolarità di avere una carrozzeria portante che copriva tutto il motore, cosa che la rendeva molto comoda, oltre che molto diversa da tutto quello che era stato fatto fino ad allora. In questi 70 anni sono stati fatti più di 100 modelli di Vespa, uno scooter che è entrato in vari modi e momenti nella cultura popolare e nella storia del design industriale: un modello di Vespa GS 150 è per esempio esposto al MoMa di New York.
70 anni di Vespa nella cultura popolare. I film e le canzoni che l’hanno mostrata o citata, da Vacanze Romane ai Lùnapop (passando per Nanni Moretti, ovviamente).
Aggiornamento delle 22.00 Renata Polverini ha ottenuto il consenso del consiglio a un piano di tagli calcolato “di 20 milioni” e le minacce di dimissioni sono rientrate: resta aperta la questione delle dimissioni di Battistoni, e soprattutto non si capisce come dei tagli siano la soluzione per gli abusi sui fondi esistenti. Si abuserà un po’ meno? Aggiornamento delle 17:15 Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ha tenuto un lungo discorso durante il Consiglio regionale di oggi sul caso Fiorito. Polverini ha parlato di una “catastrofe politica”, dicendo di aver vissuto la vicenda con “sconcerto e disgusto”. Come era stato anticipato nelle ultime ore, il presidente ha elencato una serie di punti da seguire per cambiare “oggi stesso” altrimenti “si va a casa”. Ha chiesto di azzerare la Giunta regionale, di applicare nuovi tagli ai costi della politica, al numero di assessori e di rinunciare ai fondi per i gruppi consiliari, quelli da cui Fiorito avrebbe attinto per spese difficilmente giustificabili come attività politica. Se le nuove misure non saranno adottate, ha spiegato Polverini, ci saranno le dimissioni del presidente della Regione.
Tutte le storie del caso Fiorito. SUV e vacanze pagate con i soldi pubblici, guerricciole nel PdL, minacce e regione Lazio a rischio crisi: promemoria di quello che l'Italia è stata in questi anni (ed è tuttora).
Quanti di voi nel weekend andranno a vedere Rogue One: A Star Wars Story? Tanti, probabilmente, e nella raccolta delle persone che valeva la pena fotografare questa settimana trovate parte del cast alle varie promozioni e prime di questi giorni. Qualcun altro magari preferirà il nuovo film di Aldo, Giovanni e Giacomo, che non sono gli unici italiani che valeva la pena fotografare però: ci sono anche Beppe Grillo ritratto molto da vicino e tre ministri che ti fanno venire voglia di dire quella frase da genitore “metti giù quel telefono dieci minuti”, oltre a Paolo Gentiloni e Matteo Renzi. Poi. Le figlie di Stallone assomigliano al papà. E avete presente quando non vedete qualcuno da tempo e siete felici di rincontrarlo? Tipo Michael Fallon e Jean Yves Le Drian, o Michelle Obama e Margot Lee Shetterly. Nel settore foto natalizie: abbiamo Babbo Natale, David Beckham vicino a un albero addobbato e John Kerry che fa acquisti ai mercatini.
Celebripost. Putin con il suo cane, le figlie di Stallone e Beppe Grillo da molto vicino, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Sabato 1 giugno, nell’area sciistica Nordkette – Innsbruck del Tirolo si è verificata una spettacolare valanga di neve bagnata, causata dalle precipitazioni degli ultimi giorni e dal progressivo aumento delle temperature. Una enorme quantità di neve è scivolata lentamente verso valle, creando una sorta di torrente nevoso lungo il proprio cammino, che è stato ripreso da alcuni gestori delle strutture sciistiche della zona. Le valanghe di neve bagnata si verificano di solito quando si formano grani di neve di medie dimensioni, tra i quali si infiltra l’acqua, che favorisce il loro spostamento verso valle.
Il fiume di neve a Innsbruck – video. Il video della spettacolare valanga di neve bagnata di sabato 1 giugno che si è verificata nell'area sciistica Nordkette - Innsbruck.
La Royal Society for Public Health, un’associazione indipendente del Regno Unito che riunisce seimila medici ed esperti della salute pubblica, ha chiesto ai produttori di sigarette elettroniche di cambiare il nome dei loro prodotti in “bastoncini di nicotina” (“nicotine stick”, in italiano suonerebbe più semplice “stecche di nicotina”). Secondo la RSPH il cambio di nome renderebbe le sigarette elettroniche meno attraenti per i giovani diminuendone l’uso e il rischio che incentivino il passaggio alle vere sigarette. La RSPH ha proposto ai produttori di adattarsi volontariamente, ma ha anche chiesto al governo di intervenire cambiando le denominazioni formali se i produttori non dovessero accettare. Pochi giorni prima della dichiarazione della RSPH, martedì 26 agosto, l’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva chiesto ai governi di tutto il mondo di modificare la legislazione che riguarda le sigarette elettroniche, in particolare impedendone l’uso in luoghi pubblici e vietandone la pubblicità. Secondo l’OMS l’utilizzo di sigarette elettroniche, soprattutto da parte dei più giovani, può portare al consumo di sigarette vere e proprie, e in più l’OMS ha dichiarato che ci sono ancora troppe incertezze sui rischi – soprattutto su bambini e donne incinte – che possono causare i vapori prodotti dalle sigarette elettroniche, e che fino a che non saranno prodotte ulteriori ricerche è più sicuro vietarne l’utilizzo in luoghi pubblici.
Cosa succede con le “stecche di nicotina”. È come un'istituzione medica britannica propone di chiamare le sigarette elettroniche, dopo le critiche dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
Nella redazione del Post, appoggiato a terra e contro il muro, in un angolo, c’è un originale di Al Capp in una cornice nera. Al Capp è il leggendario creatore americano del personaggio di Lil’ Abner e dei suoi fumetti, amato anche in Italia dai fans del vecchio Linus di Oreste del Buono. Un po’ di anni fa, quando ebbi un breve ma intenso periodo di dipendenza da eBay e di improvvisa accessibilità a feticci e madeleines delle mie passioni infantili, mi comprai pure questa china di Al Capp, e ne fui molto fiero. La misi dentro una sobria cornice di Ikea lunga un metro e la appesi nel mio studio, a Milano. Poi quello studio divenne la prima redazione del Post.
Il Post e Makkox. La prefazione del direttore al librone "Post Coitum", che intanto è arrivato in tutte le librerie della penisola.
Il 15 luglio 1989, trent’anni fa, la band inglese dei Pink Floyd tenne a Venezia quello che probabilmente è il più famoso e controverso concerto rock della storia italiana. I Pink Floyd suonarono su una gigantesca chiatta galleggiante nella laguna davanti a 200mila persone stipate senza le minime condizioni di igiene e sicurezza in piazza San Marco, in un evento che ancora oggi, a seconda di chi ne parla, viene ricordato come un concerto straordinariamente suggestivo o terribilmente disorganizzato, come un momento di prestigio internazionale o come una tragedia cittadina paragonabile all’alluvione del 1966. Dal 1985, i Pink Floyd non erano più quelli che avevano venduto decine di milioni di dischi in tutto il mondo: Roger Waters, bassista e sostanzialmente leader del gruppo, se ne era andato con l’intenzione di sciogliere la band, che però aveva ripreso a fare concerti utilizzando il nome originale. La formazione che suonò a Venezia era composta dal chitarrista David Gilmour, dal tastierista Richard Wright e dal batterista Nick Mason, che nel 1987 aveva inciso il disco A momentary lapse of reason. La band fece una grande tournée tra il 1987 e il 1989, che aveva già fatto tappa in Italia per diversi concerti, tre dei quali in un’Arena di Verona tutta esaurita.
Il concerto dei Pink Floyd a Venezia, 30 anni fa. Si tenne il 15 luglio 1989 su una chiatta davanti a piazza San Marco, fu un enorme casino e diventò uno dei più celebri e controversi della storia italiana.
Facebook ha aggiornato la sezione “Notifiche” sulla sua app per smartphone aggiungendo nuove informazioni oltre a quelle che riguardano le attività sul proprio profilo e i contenuti su cui si è lasciato un commento. L’aggiornamento è valido solo per l’applicazione di Facebook per gli smartphone Android e iOS (gli iPhone) e sarà diffuso in queste settimane negli Stati Uniti, mentre non è ancora chiaro quando sarà messo a disposizione in altri paesi, Italia compresa. Il nuovo sistema ricorda molto quello utilizzato da tempo da Google con il suo servizio Google Now, che serve per avere informazioni in tempo reale su diversi temi: dai risultati delle partite della propria squadra agli orari degli aerei, passando per il meteo e le condizioni del traffico. Oltre al classico elenco degli ultimi “Mi piace” ricevuti e dei commenti lasciati dai proprio amici ai post, la nuova sezione “Notifiche” mostra i compleanni e altri eventi importanti segnalati dai propri amici, i risultati delle partite, promemoria sui propri programmi televisivi preferiti, e novità sugli eventi cui si è deciso di partecipare. A queste informazioni si possono aggiungere quelle basate sulla propria posizione geografica (se l’opzione è stata attivata nelle impostazioni). Si possono per esempio vedere gli eventi pubblici organizzati nel vicinato, le notizie legate all’area in cui si si trova, aggiornamenti sul meteo, sui film in programmazione nei cinema nei paraggi, e naturalmente un elenco di ristoranti con le recensioni degli altri utenti di Facebook.
Com’è fatta la nuova sezione “Notifiche” di Facebook. Mostrerà molte più informazioni, compresi i risultati delle partite e il meteo.
Di solito mi piace scrivere recensioni di film. È un modo divertente per raccogliere i miei pensieri attorno a un certo film, analizzarne la trama, la produzione, la sceneggiatura, persino la sua plausibilità scientifica. Per questo motivo ho avuto qualche ritrosia a scrivere di Interstellar. Non vedevo davvero l’ora di vederlo: ma poi, dopo averlo visto, ho pensato che fosse orribile. Un disastro totale. Se state cercando una lunga recensione di Interstellar, eccola. Non mi è piaciuto per nulla, ma proprio per nulla. E ci speravo davvero, che mi piacesse.
I problemi di Interstellar. Riguardano sia la trama che la plausibilità scientifica, dice uno scienziato su Slate: attenzione, ci sono un sacco di spoiler, chi non vuole saperne niente stia alla larga.
Sabato 2 aprile è morto Leonardo “Gato” Barbieri, famoso sassofonista argentino diventato popolare in tutto il mondo negli anni Sessanta e Settanta. Barbieri era nato a Rosario, in Argentina, il 28 novembre 1932, ed è morto per le conseguenze di una polmonite: aveva 83 anni. Barbieri suonava il sax tenore, e nel corso della sua carriera aveva registrato oltre trenta dischi. Tra le altre cose, Barbieri aveva composto la colonna sonora del film di Bernardo Bertolucci Ultimo tango a Parigi, per il quale vinse un premio Grammy. Barbieri iniziò suonando il clarinetto a 12 anni, dopo aver conosciuto la musica del grande sassofonista jazz Charlie Parker, e a 18 anni si trasferì a Buenos Aires, dove cominciò a suonare il sax in alcune orchestre da ballo. Si fece conoscere in Argentina e prese il soprannome di “Gato” (gatto) per via del fatto che a Buenos Aires si spostava continuamente da un locale all’altro per suonare. Negli anni Sessanta si trasferì prima a Roma e poi a New York, e diventò un importante esponente del free jazz, un sottogenere del jazz molto popolare negli anni Sessanta che prevedeva una maggiore libertà e sperimentazione dal punto di vista dell’armonia musicale. Suonò in gruppo insieme a Don Cherry, che era stato trombettista di Ornette Coleman, tra i principali jazzisti di quel periodo. Alla fine degli anni Sessanta Barbieri cominciò a suonare latin jazz, un jazz che si ispira ai ritmi e alla musicalità del Sudamerica, genere per il quale diventerà famoso in tutto il mondo. Negli anni Barbieri aveva collaborato con diversi artisti italiani, soprattutto con Antonello Venditti e Pino Daniele.
È morto il jazzista Leonardo “Gato” Barbieri. È stato un importante sassofonista argentino, famoso per i suoi dischi di latin jazz e per la colonna sonora di “Ultimo tango a Parigi”: aveva 83 anni.
Milton Glaser, tra i più grandi graphic designer di sempre, è morto venerdì nel giorno del suo novantunesimo compleanno. Famoso in tutto il mondo per aver creato fra gli altri il logo I Love New York nel 1977 e la copertina originale del disco Bob Dylan’s Greatest Hits nel 1967, Glaser è stato un artista completo e apprezzato in tanti ambiti diversi: fondò il New York Magazine insieme al giornalista Clay Felker, curò esposizioni nei più grandi centri culturali al mondo, compresa la Biennale di Venezia, ed ebbe un impatto significativo sulla formazione di un immaginario visivo moderno. (Milton Glaser, Inc.)
È morto Milton Glaser, famoso grafico newyorkese. Autore del logo "I Love New York", della copertina del disco "Bob Dylan's Greatest Hits" e dei manifesti pubblicitari della Olivetti, è morto venerdì nel giorno del suo compleanno.
Nel corso dell’evento Apple di ieri, Steve Jobs ha presentato “Ping”, una nuova funzione di iTunes per trasformare il celebre programma per acquistare e gestire la propria musica in un social network. La decima edizione di iTunes, da poco disponibile per il download, potrebbe trasformare sensibilmente il modo di scegliere la musica da ascoltare per le decine di milioni di utenti che ogni giorno utilizzano il programma Apple. Per progettare e realizzare Ping, i responsabili della società sono partiti da questa considerazione: gli iscritti a iTunes sono circa 160 milioni, ma – a differenza dei social network come Twitter e Facebook – non hanno alcuna possibilità di mettersi in contatto tra loro nonostante abbiano in comune la musica, un interesse che si coltiva anche grazie alla condivisione con gli altri. Gli sviluppatori di Apple si sono così messi al lavoro e hanno creato all’interno di iTunes il nuovo social network dedicato esclusivamente alla musica, che ricorda per molti aspetti Last.fm.
Ping, il social network musicale di Apple. Come funziona la nuova evoluzione di iTunes, uno spazio per condividere e scoprire nuova musica con amici e artisti.
In un comunicato Disney ha ringraziato Trevorrow – noto per aver diretto Jurassic World – e spiegato che la decisione è stata presa in comune, dopo essersi resi conto che «le nostre idee per il progetto sono diverse». Tre mesi fa avevano lasciato il loro incarico anche Phil Lord e Chris Miller, i registi dello spinoff della saga incentrato su Han Solo, che uscirà nel 2018: il loro posto è stato preso da Ron Howard. Il prossimo film della saga a uscire nei cinema sarà Gli ultimi Jedi, l’episodio 8, previsto per il 15 dicembre.
Colin Trevorrow ha lasciato l’incarico di regista dell’episodio 9 di Star Wars.
È uscita per la casa editrice Tunué la ristampa di Rughe di Paco Roca, primo volume di una nuova collana di graphic novel a prezzo ridotto, “Le Ali“. Rughe è la storia di Emilio, un anziano ex direttore di banca, che la famiglia decide di ricoverare in una residenza per la terza età. Lì Emilio scopre un mondo triste e commovente e un amico che lo aiuta a cercare di dissimulare il morbo di Alzheimer per far sì che non lo trasferiscano in un altro reparto.
Rughe. Le prime 10 tavole del graphic novel di Paco Roca dedicato alla vecchiaia: una cosa che ci si commuove.
Quando si pensa a Bollywood, e cioè al cinema d’intrattenimento puro in lingua hindi, le prime immagini che vengono in mente sono quelle di donne in abiti coloratissimi e luccicanti, piene di gioielli e ornamenti, che ballano in un modo straordinario. Se nell’immaginario collettivo i personaggi femminili sono percepiti come protagonisti, la realtà è molto differente. Nella società indiana ultra-conservatrice – soprattutto per quanto riguarda la condizione delle donne – i film di Bollywood non fanno altro che trasmettere idee coerenti con questa gerarchia: sessiste e piene di stereotipi sui presunti ruoli che gli uomini e le donne dovrebbero avere. In India il cinema è un elemento costitutivo della cultura nazionale e occupa un posto fondamentale nella vita quotidiana (ogni giorno in India vanno al cinema più di 13 milioni di persone): è dunque uno strumento fondamentale per diffondere e radicare la cultura patriarcale, ma anche – volendo – per sovvertirla. Sul sito di Quartz India è stata presentata una ricerca sulla disparità di genere nel cinema di Bollywood basata sull’analisi di 4 mila film prodotti tra il 1970 e il 2017 e 880 trailer ufficiali distribuiti tra il 2008 e il 2017. Il primo problema riguarda le locandine e i trailer: nella maggior parte dei casi compare una donna che viene però usata semplicemente come «esca» per vendere e pubblicizzare il film. A quell’esposizione non corrisponde un’importanza effettiva o un ruolo nella vicenda. Nishtha Madaan, co-autrice dello studio, ha detto: «Basano la loro pubblicità sulle attrici, ma quando si tratta della vicenda vera e propria, le donne sono relegate a un piano secondario».
Anche Bollywood ha problemi di sessismo. Le donne, usate nei trailer e nelle locandine per pubblicizzare i film, hanno ruoli meno importanti degli uomini e sono descritte quasi sempre come "mogli di".
Francesco Spano, direttore generale dell’Unar – l’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali che dipende dalla presidenza del Consiglio dei ministri e, in particolare, dal dipartimento delle Pari Opportunità – si è dimesso dal suo ruolo dopo un servizio delle Iene in cui si denuncia un uso improprio dei finanziamenti pubblici all’ente: si dice cioè che è stato assegnato un finanziamento attraverso un bando pubblico a un’associazione a cui sono legati del circoli nei quali non si farebbe nessuna attività di promozione sociale e culturale ma si praticherebbe la prostituzione maschile. Il servizio delle Iene L’Unar dipende dal dipartimento per le Pari Opportunità, la cui delega è stata confermata anche nel governo guidato da Paolo Gentiloni a Maria Elena Boschi: è stato istituito nel 2003 con l’obiettivo di promuovere la parità di trattamento tra le persone e di combattere contro le discriminazioni anche attraverso la concessione di fondi a enti o associazioni che lavorano per questo scopo.
Perché si parla dell’Unar. L'ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali – che dipende dal governo – è stato criticato da un servizio delle Iene per aver finanziato un'associazione che praticherebbe la prostituzione maschile.
Nelle prime ore di questa mattina, le forze dell’ordine hanno condotto un’operazione per sgombrare l’accampamento dei No TAV nei pressi della Maddalena, vicino Chiomonte, dove si sta allestendo il cantiere per la linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione. Circa 2.500 agenti della polizia hanno sfondato gli ostacoli e le barricate create dai manifestanti sulle vie di accesso al cantiere, disperdendoli con un massiccio lancio di lacrimogeni. I manifestanti hanno reagito lanciando pietre – ma anche sedie e assi di legno, come si vede nelle foto – e usando estintori per respingere le cariche. Ci sono stati scontri e momenti di tensione anche lungo l’autostrada che da Torino porta al traforo del Frejus, verso la Francia. L’autostrada è stata chiusa dalle forze dell’ordine, che si sono poi confrontate con i manifestanti all’altezza della galleria di Ramat, che confina con il cantiere. Negli scontri sono rimasti feriti 25 agenti e quattro manifestanti. Sul Corriere della Sera, l’inviato Marco Imarisio segnala che alla protesta hanno partecipato anche molti militanti dei centri sociali del Nord. Nelle ore successive l’area di cantiere è stata consegnata all’impresa che ha il compito di allestirlo. – No TAV: cosa sta succedendo
Le foto degli scontri in Val di Susa. Manifestanti, bandiere, tende, caschi, sedie e pietre: un sacco di pietre.
Fabio Fognini, Mario Draghi, i coniugi Biden, The Weeknd, Simona Halep, Rafael Nadal, Alexei Navalny: abbiamo già elencato la metà delle persone che valeva la pena fotografare in settimana e quindi rimane da dire che sono poche, è vero, ma abbastanza da meritare qualche minuto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Pochi ma buoni: Mario Draghi, The Weeknd, Antonio Banderas e Jacinda Ardern, tra quelli da fotografare in settimana.
Netflix, la piattaforma per guardare in streaming film e serie tv, ha annunciato di aver introdotto una nuova opzione per chi vuole scaricare i contenuti. Già da alcuni mesi Netflix permette ai suoi iscritti di salvare sulla sua app per smartphone e tablet i contenuti da guardare quando non si ha a disposizione una connessione internet (e senza limiti o tetti sui gigabyte da consumare). Gli utenti Android da oggi possono effettuare il download anche su una scheda SD esterna, risparmiando così spazio sulla memoria interna di smartphone e tablet. Android Users – You can now download to your SD card so there's always room for more. pic.twitter.com/Uqt2GSjPw5
C’è una nuova funzione per i download su Netflix. Da oggi si possono scaricare film e serie tv anche su una scheda SD, ma vale solo per gli utenti Android e con alcune restrizioni.
Su Instagram e Facebook capita spesso di imbattersi in fotografie descritte dai loro autori come #nofilter, senza filtri. Di solito sono fotografie di panorami, tramonti bellissimi e cieli con colori vivi e coinvolgenti; e l’espressione “no filter” serve a indicare che quelle fotografie sono presentate così come sono state scattate, senza correzioni e migliorie digitali. L’espressione “no filter”, in altre parole, viene usata per indicare fotografie che ritraggono la realtà così com’è, suggerendo per contrasto che le foto ritoccate siano in qualche modo meno veritiere. È un’idea che si è diffusa molto insieme alla diffusione delle fotografie fatte con gli smartphone, ma tradisce una scarsa consapevolezza di come funzioni davvero la fotografia digitale, che non si può quasi mai dire “senza filtri”. Che diavolo è un filtro Nella fotografia analogica, quella fatta con macchine fotografiche a pellicola, i filtri sono vetri colorati che vengono messi davanti agli obiettivi per cambiare il modo in cui la luce arriva sulla pellicola, influenzando quindi il risultato finale. I filtri – semplificando molto – possono essere per esempio usati per cambiare il colore del cielo, dare una tinta alla fotografia o evitare riflessi fastidiosi di qualunque tipo. Lo stesso utilizzo dei filtri esiste anche nella fotografia digitale, almeno quelle fatta con le macchine fotografiche: quando si parla di fotografia fatta con gli smartphone, invece, per filtri si intende qualcosa di molto diverso, almeno per quanta riguarda il funzionamento.
È inutile che scrivete #nofilter nelle vostre foto. Per come funzionano oggi gli smartphone, non esistono foto "originali" o "pure".
La zoologia è la disciplina biologica che si occupa dello studio degli animali. Uno dei primi studiosi di zoologia fu il filosofo greco Aristotele, che nel quarto secolo a.C classificò le caratteristiche e il comportamento di centinaia di specie in cinque libri. Da allora la zoologia è progressivamente avanzata nella descrizione dell’universo animale, spesso annunciando nuove scoperte. BBC Wildlife Magazine ieri ha provato a fare una classifica delle dieci più importanti di tutti i tempi. 10. Gli strumenti usati dagli scimpanzé
Le dieci più grandi scoperte della zoologia. La classifica di BBC Wildlife: al primo posto c'è l'uccello più antico del mondo, metà rettile e metà uccello.
Una polemica molto violenta si è sviluppata giovedì 15 giugno tra il M5S e il quotidiano Repubblica dopo che quest’ultimo aveva pubblicato in prima pagina un articolo in cui afferma che «una decina di giorni fa a Milano» ci sarebbe stato un incontro tra Matteo Salvini, leader della Lega Nord, e Davide Casaleggio del Movimento 5 Stelle. L’aneddoto è politicamente rilevante in quanto si inserisce in un contesto di accuse su possibili alleanze tra i due partiti da parte dei loro avversari: accuse che in particolare mirano da sinistra a screditare il M5S insistendo sulla sua prossimità con gli obiettivi di un partito di destra e xenofobo come la Lega. Ma sia Salvini che Casaleggio hanno smentito la notizia data da Repubblica, che invece ha confermato senza aggiungere maggiori dettagli sul presunto incontro: il deputato del M5S Luigi Di Maio ha annunciato in serata che presenterà una querela contro il direttore di Repubblica Mario Calabresi. Il titolo sulla prima pagina di Repubblica di giovedì mattina era: “Vertice segreto Casaleggio-Salvini. Di Maio: basta Ue”. All’interno c’è un primo articolo in cui si accostano alcune dichiarazioni del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio sull’Unione europea e altre posizioni del Movimento 5 Stelle su migranti e legge di cittadinanza a delle affermazioni di Matteo Salvini, segretario della Lega. L’articolo, la cui tesi è una vicinanza su alcuni temi tra Lega e M5S, dice comunque che «sulla carta, il blog di Grillo smentisce l’ipotesi di alleanze con la Lega». Nella pagina accanto c’è però un secondo articolo firmato da Matteo Pucciarelli dedicato a un inedito incontro personale tra Salvini e Casaleggio, rivelato nelle prime righe.
Cosa è successo tra Repubblica e M5S. Un presunto incontro tra Casaleggio e Salvini è stato rivelato dal quotidiano, ma gli interessati hanno smentito, e siamo arrivati alle querele.
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana e il ministro della Salute Roberto Speranza hanno firmato due nuove ordinanze che irrigidiscono le restrizioni nella regione: la più importante prevede che in Lombardia da giovedì 22 ottobre ci sia il coprifuoco dalle 23 alle 5 di mattina. In questa fascia oraria sarà possibile spostarsi solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o di urgenza e per motivi di salute. Gli spostamenti dovranno essere motivati attraverso un’autocertificazione. Sarà consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza. Le restrizioni saranno in vigore fino al 13 novembre 2020 o fino all’adozione di un successivo decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM). Lunedì la regione e i comuni lombardi avevano annunciato di aver fatto richiesta al ministro della Salute Roberto Speranza di poter attuare il coprifuoco a partire da giovedì. Le due ordinanze prevedono anche altre misure restrittive. Per quanto riguarda le scuole, il sito della regione Lombardia spiega:
In Lombardia da giovedì ci sarà il coprifuoco. Dalle 23 alle 5 saranno consentiti gli spostamenti solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o di urgenza e per motivi di salute.
Nel Nord America in questi giorni fa un grande freddo dovuto al passaggio di una perturbazione, che ha portato venti gelidi e nevicate soprattutto nel nord-est del continente. Il fenomeno è dovuto a una estensione anomala verso sud del vortice polare, l’ampia area di bassa pressione che si trova al di sopra del Polo Nord. In alcune città le temperature si sono abbassate fino a -50 °C, cosa che non succedeva da circa 20 anni nel periodo invernale negli Stati Uniti. Le agenzie di stampa e i media hanno diffuso notizie sulla morte di diverse persone a causa del grande freddo. Le stime sono abbastanza generiche e molto variabili: c’è chi ha dato la notizia di 13 morti e chi ha parlato di 21. Il problema è che non è facile stabilire con esattezza quante persone siano morte per cause riconducibili, più o meno direttamente, alle gelate degli ultimi giorni. Lo stesso discorso, del resto, vale più in generale per tutte le volte in cui viene usata l’espressione “morti per il gelo”: è un modo di dire, per lo più giornalistico, che non aiuta molto a comprendere che cosa abbia effettivamente causato le morti di cui si parla.
Di cosa muoiono i “morti per il gelo”. Le cifre offerte dai media si riferiscono quasi sempre a cause di morte indirette piuttosto che all'assideramento.
Amy aveva otto anni e stava giocando a calcio con i suoi due fratelli in giardino, nella periferia di Chicago. Uno dei due le lanciò addosso la palla facendola cadere a terra e le disse: «L’altra nostra sorella sì che era una ragazza vera». Ma Amy non aveva alcuna sorella, o almeno così pensava. Corse dentro casa, trovò sua madre che fumava al tavolo della cucina e le chiese spiegazioni sulla frase del fratello: «È vero che hai avuto una figlia prima di me?», chiese la bambina, che, come i suoi fratelli, era stata adottata da neonata. Marge Sandberg le raccontò allora la sua storia. Inizia così un articolo del New York Times, sulla storia di una ragazza bianca che prese il posto di una ragazza nera e sulle rispettive vite. Siamo negli anni Sessanta a Deerfield, Illinois: è un’epoca di forti tensioni razziali. Un costruttore acquistò a quel tempo un terreno dove sarebbero state costruite più di cinquanta nuove abitazioni e disse che una dozzina sarebbero state rivendute a persone non bianche. La piccola comunità a nord di Chicago – fatta di case a schiera, prati verdi e una popolazione interamente bianca – reagì con violenza: due delle nuove abitazioni in costruzione furono distrutte e qualcuno bruciò una croce sul prato di un residente che aveva sostenuto il progetto, un pastore locale che venne minacciato.
Storia di due bambine. Una nera, adottata a Chicago da una famiglia bianca e "restituita" dopo qualche mese, e l'altra bianca, che la sostituì: da adulte si sono ritrovate.
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana spiccano i politici: Justin Trudeau e John Kasich, entrambi con dei guantoni da box, Hillary Clinton che mangia un gelato e Angela Merkel che brinda ai 500 anni della “purezza” della birra tedesca (nel 1516 il duca di Baviera Guglielmo IV stabilì in un decreto gli unici ingredienti utilizzabili nella birra). Di quelli del mondo della musica molti erano al primo weekend del Coachella (trovate un esteso racconto fotografico qui), ma valeva la pena fotografare anche Bruce Springsteen a Baltimora e Alicia Keys al TriBeCa, il festival del cinema di New York dove sono passati molti attori inclusi Tom Hanks e Katie Holmes. E poi ci sono le facce pensose di Francesco Totti e Sky Ferreira, Samantha Cristoforetti con Jennifer Lawrence, Usain Bolt che fa Usain Bolt e molti Kevin Spacey in una sola foto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Principi con le spade laser e tanti Kevin Spacey in una foto sola, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Oggi i principali quotidiani nazionali parlano dell’ultimo scontro tra Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, e i giornalisti. È cominciato ieri, quando Beppe Grillo ha pubblicato sul suo sito un post per rispondere a una precedente proposta del presidente dell’Antitrust Giovanni Pitruzzella che chiedeva l’istituzione di enti terzi indipendenti che rimuovano dalla Rete i contenuti palesemente falsi, le cosiddette “fake news”, o illegali. Grillo ha definito l’ente proposto da Pitruzzella un “tribunale governativo” e ha scritto che dovrebbe essere invece istituita una “giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media”. La proposta di Grillo è stata molto criticata, anche perché da diverso tempo il suo partito – e quindi il suo blog, gli account social collegati e molti altri siti controllati dal M5S – è considerato una delle principali fonti di disinformazione in Italia. Pitruzzella aveva parlato della sua proposta per la prima volta durante un’intervista al Financial Times, quando aveva chiesto agli stati membri dell’Unione Europea la creazione di una rete di agenzie per combattere la diffusione delle notizie false. Secondo Pitruzzella, questo è un lavoro di cui dovrebbe farsi carico lo stato e che non può essere demandato completamente alle società che gestiscono i social media, come per esempio Facebook: «La post-verità in politica è una di quelle cose che guida il populismo e una delle minacce alla nostra democrazia. Abbiamo raggiunto un bivio: dobbiamo scegliere se lasciare internet com’è ora, il selvaggio west, o se stabilire delle regole che si adeguino al modo in cui è cambiata la comunicazione. Penso che abbiamo bisogno di queste regole e questo è il ruolo che deve avere lo stato». Pitruzzella era tornato sull’argomento qualche giorno dopo, ribadendo la sua proposta con una lettera aperta indirizzata al Corriere della Sera.
Perché si parla di Grillo e dei giornali. Il leader del M5S ha proposto l'istituzione di una giuria popolare per punire chi diffonde notizie false, rispondendo a un'altra proposta del presidente dell'Antitrust.
Nel fine settimana il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, in visita a Chieti per l’inaugurazione del nuovo reparto di oftalmologia, ha incontrato il padre della bambina di 18 mesi per cui un magistrato ha autorizzato il proseguimento del trattamento Stamina, il controverso sistema di cui si parla da mesi e che ha ricevuto dure critiche da parte della comunità scientifica. Il ministro ha ricordato che a oggi il “metodo” Stamina «non esiste dal punto di vista scientifico» e che non ci sono prove sulla sua eventuale efficacia. Trattamento Secondo i suoi promotori, il trattamento Stamina è a base di cellule staminali e sarebbe in grado di curare malattie gravi e invalidanti come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Sul trattamento nei mesi scorsi ci sono state sentenze della magistratura per permettere ad alcuni pazienti di proseguire le trasfusioni, lo stop del ministero della Salute alla sperimentazione sulla base degli esiti di una commissione di esperti (giudicata poi non imparziale dal TAR del Lazio), accuse di plagio sulla documentazione scientifica fornita dai responsabili di Stamina, rinvii a giudizio e forti critiche da parte della comunità scientifica, non solo in Italia, ma anche all’estero con la pubblicazione di alcuni duri editoriali sulla rivista scientifica Nature
Le ultime su Stamina. Il ministro Lorenzin ha confermato che a giorni sarà nominata una nuova commissione per valutare il trattamento e ci sono nuovi dubbi sulla sicurezza e l'efficacia del "metodo".
Lidl ha allontanato i due dipendenti che a febbraio avevano chiuso due donne rom nel gabbiotto dei rifiuti di un supermercato a Follonica, in provincia di Grosseto. I due avevano anche girato un video in cui prendevano in giro le donne, circolato molto sui social network. Il più anziano dei due dipendenti, che ha 35 anni e aveva un contratto a tempo indeterminato, è stato licenziato, mentre al suo collega di 25 anni non è stato rinnovato il contratto. I due erano già stati sospesi dal lavoro ed erano stati espulsi dal proprio sindacato. La procura di Grosseto ha anche aperto un’indagine per sequestro di persona. Roberto Cerboni, l’avvocato dei due dipendenti, ha detto che valuterà «se ricorrere davanti al giudice del lavoro contro queste decisioni». Nel video, si vedono tre uomini – anche se il provvedimento di Lidl ha riguardato solo due di loro – che prendono in giro le due donne rom, una delle quali urla molto forte e si lamenta, dicendo che non avrebbero dovuto entrare in quella zona e che “ora sono in gabbia”. Il gabbiotto è una piccola area all’esterno del supermercato, recintata e chiusa anche sopra con delle griglie, in cui ci sono i cassonetti per l’immondizia. Le due donne probabilmente erano entrate per recuperare qualcosa dai bidoni; i tre uomini, come si vede nel video, hanno poi bloccato la porta del gabbiotto con un muletto impedendo loro di uscire. Il video era girato moltissimo ed era diventato un piccolo caso nazionale; il segretario della Lega Nord Matteo Salvini aveva anche offerto assistenza legale ai due dipendenti.
Lidl ha allontanato i due dipendenti che chiusero le donne rom nella gabbia dei rifiuti. I due erano già stati sospesi dal lavoro e indagati per sequestro di persona.
La multinazionale ArcelorMittal Italia ha annunciato che per 13 settimane metterà in cassa integrazione ordinaria un massimo di 1.400 dipendenti al giorno tra quelli che lavorano nel suo stabilimento di Taranto. ArcelorMittal è l’azienda che a fine 2018 rilevò l’ILVA in seguito a un accordo che prevedeva tra le altre cose l’assunzione diretta di 10.700 persone. Una nota della società ha spiegato che la cassa integrazione è state decisa a causa di una crisi di mercato e l’amministratore delegato Matthieu Jehl ha spiegato che «sono misure temporanee» e che quello dell’acciaio «è un mercato ciclico». La società ha però detto che intende confermare il suo impegno su tutti gli investimenti previsti dall’accordo del 2018 dopo i quali Taranto diventerà «il polo siderurgico integrato più avanzato e sostenibile d’Europa».
ArcelorMittal Italia ha annunciato la cassa integrazione per un massimo di 1.400 dipendenti al giorno.
Internazionale ha messo online sul suo sito l’inchiesta di Nick Davies del Guardian sulle violenze della polizia al G8 di Genova del 2001, a seguito della sentenza di Cassazione che ha confermato le condanne per alcuni dirigenti di polizia che coprirono quelle violenze. Il direttore di Internazionale Giovanni De Mauro scrive nel suo editoriale di questa settimana: «Nick Davies è un giornalista investigativo del Guardian. È suo lo scoop sulle intercettazioni del settimanale News of the World, lo scandalo che ha travolto l’impero editoriale di Rupert Murdoch. Nel luglio del 2008 pubblicò un’inchiesta in cui metteva insieme le testimonianze di molti ragazzi che erano alla Diaz e a Bolzaneto durante il G8 di Genova». Mancava poco a mezzanotte quando il primo poliziotto colpì Mark Covell con una manganellata sulla spalla sinistra. Covell cercò di urlare in italiano che era un giornalista, ma in pochi secondi si trovò circondato dagli agenti in tenuta antisommossa che lo tempestarono di colpi. Per un po’ riuscì a restare in piedi, poi una bastonata sulle ginocchia lo fece crollare sul selciato. Mentre giaceva con la faccia a terra nel buio, contuso e spaventato, si rese conto che i poliziotti si stavano radunando per attaccare l’edificio della scuola Diaz, dove 93 ragazzi si erano sistemati per passare la notte. Mark sperò che rompessero subito la catena del cancello, così forse l’avrebbero lasciato in pace. Avrebbe potuto alzarsi e raggiungere la redazione di Indymedia dall’altra parte della strada, dove aveva passato gli ultimi tre giorni scrivendo articoli sul G8 e sulle violenze della polizia. Proprio in quel momento un agente gli saltò addosso e gli diede un calcio al petto con tanta violenza da incurvargli tutta la parte sinistra della gabbia toracica, rompendogli una mezza dozzina di costole. Le schegge gli lacerarono la pleura del polmone sinistro. Covell, che è alto 1,73 e pesa meno di 51 chili, venne scaraventato sulla strada. Sentì ridere un agente e pensò che non ne sarebbe uscito vivo. Mentre la squadra antisommossa cercava di forzare il cancello, per ingannare il tempo alcuni agenti cominciarono a colpire Covell come se fosse un pallone. La nuova scarica di calci gli ruppe la mano sinistra e gli danneggiò la spina dorsale. Alle sue spalle, Covell sentì un agente che urlava “Basta! Basta!” e poi il suo corpo che veniva trascinato via. Intanto un blindato della polizia aveva sfondato il cancello della scuola e 150 poliziotti avevano fatto irruzione nell’edificio con caschi, manganelli e scudi. Due poliziotti si fermarono accanto a Covell, uno lo colpì alla testa con il manganello e il secondo lo prese a calci sulla bocca, spaccandogli una dozzina di denti. Covell svenne.
Il fascismo dall’aria simpatica. Internazionale ha messo online l'inchiesta del Guardian del 2008 sulle violenze della polizia contro i cittadini stranieri al G8 di Genova.
Da qualche giorno vicino a un laghetto in un parco di Buxton, nella contea inglese di Derbyshire, c’è un cartello che dice, dal punto di vista delle anatre: «Potete darci il pane! Tutti hanno smesso di darci da mangiare perché pensano che ci faccia male e ora alcune di noi stanno morendo di fame senza pane!». Il cartello, che sembra sia stato appeso spontaneamente da una signora di Buxton e non dal parco, ha provocato l’inizio di un ampio dibattito sui social network, ripreso negli ultimi giorni anche da diversi giornali britannici che hanno provato a rispondere a questa domanda: si fa bene o si sbaglia a dare da mangiare del pane alle anatre di un parco? Ducks and bread pic.twitter.com/r7S6yhXBnX
Si può dare il pane agli anatroccoli? c'è ampio dibattito nel Regno Unito: la risposta è sì, ma senza esagerare.
Una delle foto di animali più belle di questa settimana proviene da Chonburi, in Thailandia, a circa cento chilometri a sud est della capitale Bangkok, dove si disputa da oltre 140 anni una tradizionale corsa sui bufali. Più di un centinaio di bufali indiani detti “kwai” (è il “Bubalus bubalis”, anche noto come bufalo d’acqua) vengono cavalcati senza sella in gare da quattro e da sei da giovani fantini. I fantini devono faticare non poco per portare gli animali al traguardo seguendo, per quanto possibile, una linea retta, ed evitando di finire disarcionati per terra lungo il percorso di 150 metri. Tra le altre foto notevoli c’è quella di una lontra che familiarizza in acqua con una zucca galleggiante; una tartaruga azzannatrice che attraversa – lentamente, per forza – una strada nel Maryland; e poi c’è quella di un crostaceo su un campo da golf, un’immagine che non capita molto spesso di vedere a meno che il torneo di golf non si disputi vicino una spiaggia (come in questo caso, al Victoria Golf Club di Albufeira, in Portogallo).
Sulla groppa dei bufali. Un crostaceo su un campo da golf, il trasloco di un grizzly e una tradizionale gara di bufali indiani, tra le foto di animali più belle della settimana.
Quando Neil Young annunciò il suo progetto per realizzare un lettore di musica digitale migliore di quelli oggi in circolazione, sembrò una grande idea. Il suo progetto, pubblicato su Kickstarter, raccolse in poco tempo 6,2 milioni di dollari; Young disse di essere al lavoro per “riportare la magia che era stata esclusa dalla musica a causa del digitale”. Grazie a una grande passione e alle meraviglie della tecnica moderna, il suo Pono Player avrebbe dovuto offrire una qualità dell’audio molto più ricca di quella che si ottiene normalmente dagli iPod e dagli smartphone, facendo contenti gli audiofili e i comuni ascoltatori di musica meno schizzinosi. Il Pono di Neil Young è stato messo in vendita lo scorso gennaio negli Stati Uniti al prezzo di 399 dollari. Ne ho comprato uno immediatamente: volevo farne una recensione, ma mi sono ficcato in una guerra santa che manco sapevo esistesse.
L’illusione del suono perfetto. Slate ha distrutto Pono, il nuovo e costoso lettore di musica digitale ad alta risoluzione ideato da Neil Young, che però si sente come un iPhone: è "un imbroglio per rubare soldi agli stolti"?.
Lo scorso 22 novembre, il governo ha approvato il cosiddetto “salva banche“, un decreto con cui sono state salvate dal fallimento quattro piccole banche locali che erano da anni in grave difficoltà: Banca dell’Etruria, Banca Marche e le Casse di Risparmio di Ferrara e di Chieti. Il salvataggio è avvenuto in base alle nuove regole europee che hanno aiutato dipendenti e gran parte dei risparmiatori, ma che hanno causato perdite agli azionisti e ad alcune persone che avevano investito denaro nelle obbligazioni delle quattro banche. La notizia è però arrivata sulle prime pagine dei giornali italiani solamente negli ultimi giorni, sostanzialmente in seguito al suicidio di un pensionato a Civitavecchia – attribuito dalla sua famiglia alla perdita dei risparmi seguita al fallimento della sua banca – e al coinvolgimento del Ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, il cui padre è stato per anni un membro del Consiglio d’amministrazione di Banca dell’Etruria, una delle banche salvate dal decreto. Il dibattito ieri è proseguito ieri quando Roberto Saviano ha scritto che il ministro Maria Elena Boschi dovrebbe dimettersi a causa di un conflitto di interessi. Ma andiamo con ordine.
Il salvataggio delle banche italiane, dall’inizio. Cos'è successo esattamente, perché se ne parla tanto e cosa c'entrano l'Unione Europea e Maria Elena Boschi.
Fino al 28 settembre i Magazzini Fotografici di Napoli ospitano la mostra 1% Privilege in a Time of Global Inequality, che raccoglie 40 immagini dell’omonimo progetto di Myles Little – photo editor della rivista Time – sull’ineguaglianza nella distribuzione della ricchezza nel mondo. La mostra parte da considerazioni come quelle di Joseph E. Stieglitz, premio Nobel per l’economia nel 2001, insegnante alla Columbia University di New York e noto per le sue opinioni critiche nei confronti delle istituzioni finanziarie internazionali: la metà più povera della popolazione mondiale possiede meno dell’1 per cento della ricchezza globale e il 10 per cento più ricco ne possiede l’86 per cento. Le immagini in mostra parlano di privilegi nell’istruzione, nel tempo libero, nella sanità, ma anche del conflitto di classe o di concetti più astratti che richiamano, ad esempio, “la natura effimera della ricchezza”. Le foto sono raccolte anche in un libro dallo stesso titolo. Myles Little ha spiegato di aver preso come punto di riferimento per il progetto una mostra del 1955, The Family of Man di Edward Steichen, che esponeva oltre 500 fotografie di persone provenienti da ogni parte del mondo, raggruppate in temi comuni come la famiglia, la religione e il lavoro nell’ottimismo del dopoguerra: «Desideravo rispondere al progetto di Steichen, raccogliendo immagini su temi simili ma scattate nel regno della ricchezza».
L’1 per cento più ricco del mondo. 14 foto sull'ineguaglianza nella distribuzione della ricchezza nel mondo, in mostra ai Magazzini Fotografici di Napoli.
Jeff Bezos lascerà il posto di CEO di Amazon (l’equivalente del nostro amministratore delegato) nella seconda metà del 2021: lo ha annunciato martedì l’azienda, indicando in Andy Jassy il suo successore. Jassy è attualmente il CEO di Amazon Web Services, la società di Amazon dedicata alla fornitura di sistemi di cloud computing. Bezos ha 57 anni ed è il fondatore di Amazon, con cui è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo e il personaggio più noto e simbolico delle rivoluzioni digitali di questi decenni, trasformando l’iniziale successo del sito di e-commerce in uno sviluppo esteso di servizi digitali e progetti tecnologici innovativi che hanno messo Amazon nel ristretto gruppo – Apple, Facebook, Google – delle grandissime aziende digitali che oggi governano vite ed economie di miliardi di persone.
Jeff Bezos lascerà quest’anno la guida di Amazon. L'azienda ha comunicato che resterà presidente del consiglio d'amministrazione e che il nuovo CEO sarà Andy Jassy.
È morto a Cortina d’Ampezzo Cesare De Michelis, ex professore universitario dell’Università di Padova e presidente della casa editrice Marsilio. Aveva 74 anni; ne avrebbe compiuti 75 il 19 agosto. Era fratello di Gianni De Michelis, politico socialista più volte ministro durante la cosiddetta prima repubblica, e nel 2017 era stato nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. De Michelis non era stato tra i fondatori di Marsilio, ma aveva cominciato a lavorarci subito dopo essersi laureato, nel 1965, quando la casa editrice esisteva da quattro anni; la dirigeva dal 1969. Nel 2000 Marsilio entrò nel gruppo Rizzoli, pur restando indipendente dal punto di vista delle scelte editoriali. Dopo l’acquisizione di RCS Libri da parte di Mondadori, De Michelis aveva comprato il 94,71 per cento delle azioni della società da Mondadori, a cui la vendita era stata imposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Lo scorso ottobre poi il 40 per cento della casa editrice era stato venduto a Feltrinelli.
È morto a 74 anni Cesare De Michelis, presidente della casa editrice Marsilio.
La società dei trasporti pubblici di Londra (Transport for London, TfL) ha messo online ai primi di settembre un servizio che permette di conoscere in tempo reale gli arrivi degli autobus in tutte le fermate dei mezzi pubblici della città. Il servizio copre tutti i trentadue boroughs in cui è divisa l’area della Greater London, unità amministrativa che corrisponde più o meno a tutta l’area metropolitana di Londra. Per ora è disponibile solo in versione di prova (beta), quindi senza che la TfL garantisca sulla correttezza del suo funzionamento e con interruzioni periodiche per manutenzione. Il sito del progetto si limita a dire che il lancio ufficiale avverrà “più avanti nel prossimo autunno”.
Gli autobus in tempo reale. Il sistema lanciato a Londra per controllare online quando arrivano i mezzi alle fermate, a Torino esiste da un po', insieme ad altri progetti e novità.
Il fondo d’investimento statunitense Elliott, con sede a New York, ha comprato la famosa catena di librerie statunitensi Barnes & Noble, spendendo 683 milioni di dollari. Nelle ultime ore le azioni di Barnes & Noble, quotate presso la borsa di New York, hanno aumentato in poche ore il loro valore di circa il 30 per cento. Nel 2018 Elliott aveva comprato Waterstones, una nota catena britannica di librerie. Elliott è il fondo di cui in Italia si parla spesso perché, tra le altre cose, controlla il Milan. Le librerie statunitense gestite da Barnes & Noble sono più di 600.
Il fondo Elliott ha comprato la catena di librerie statunitensi Barnes & Noble.
Pietro Grasso è stato scelto dal Senato al suo secondo giorno di convocazione come nuovo presidente. Grasso, ex procuratore nazionale antimafia aveva annunciato in una conferenza stampa insieme a Pier Luigi Bersani lo scorso 28 dicembre la sua intenzione di candidarsi alle elezioni con il Partito Democratico, presentando al Consiglio Superiore della Magistratura la richiesta di aspettativa per potersi candidare e insieme la domanda di pensionamento anticipato a partire dal 28 febbraio: sarebbe altrimenti potuto restare in servizio fino al gennaio del 2020. Pietro Grasso è nato a Licata, in provincia di Agrigento, il primo maggio del 1945: ha quindi 67 anni. Ha iniziato la sua carriera in magistratura nel 1969, diventando pretore a Barrafranca, in provincia di Enna, dove è rimasto fino al 1972 quando è diventato sostituto procuratore al Tribunale di Palermo. Qui dalla dalla metà degli anni Settanta ha seguito indagini sulla criminalità organizzata e sull’amministrazione pubblica e ha anche guidato l’inchiesta sull’omicidio del presidente della Sicilia Piersanti Mattarella, avvenuto nel 1980. Nel 1984 è stato giudice a latere (cioè uno dei due giudici che siedono a fianco del presidente e formano insieme a lui il collegio giudicante) del presidente Alfonso Giordano nel maxiprocesso a Cosa Nostra in cui erano imputate circa 400 persone per reati legati alla criminalità organizzata. Insieme a Giordano, Grasso è stato anche l’estensore della sentenza, di circa ottomila pagine, che ha assegnato 19 ergastoli. Dopo la fine del maxiprocesso è stato nominato consulente della Commissione antimafia e nel 1991 è stato chiamato da Giovanni Falcone come consigliere alla Direzione affari penali del Ministero di grazia e giustizia. Dopo l’assassinio di Giovanni Falcone, ne ha preso il posto nella Commissione Centrale per i programmi di protezione di testimoni e collaboratori di giustizia.
Chi è Pietro Grasso, nuovo presidente del Senato. Ex procuratore generale antimafia, aveva annunciato due mesi prima delle elezioni la sua candidatura col PD.