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È prevista per l’inizio del 2015 l’apertura al pubblico della nuova sede del Whitney Museum, uno dei musei d’arte più importanti di New York e degli Stati Uniti. Il Whitney è dedicato all’Arte americana e di solito espone retrospettive su artisti ancora in attività, mentre la sua collezione permanente conta 19 mila opere di moltissimi artisti, tra i quali Jasper Johns, Mark Rothko, Andy Wahrol e Jackson Pollock. Il progetto del nuovo edificio – che è in costruzione dal 2011, all’incrocio tra Washington Street e Gansevoort Street nel Meatpacking District (l’ex area dei depositi alimentari e di distribuzione della carne, trasformata in un vivace quartiere di locali, gallerie e nuovi negozi), nella zona meridionale di Manhattan sul fiume Hudson – è dell’architetto italiano Renzo Piano. Avrà una superficie di circa 19 mila metri quadrati, contro gli appena 3 mila attuali, suddivisi in una parte interna per le mostre e una esterna dedicata alle attività degli artisti emergenti.
Il progetto della nuova sede del Whitney Museum. Dopo 25 anni di false partenze, nel 2015 il museo si sposterà nel nuovo edificio progettato da Renzo Piano.
René Favaloro, medico chirurgo specializzato in cardiologia e ricordato soprattutto per aver sviluppato negli anni Sessanta la tecnica del bypass coronarico al cuore, nacque oggi 96 anni fa. Lavorò a tecniche che cambiarono profondamente il modo in cui sarebbero stati trattati da lì in poi diversi disturbi cardiaci. Favaloro nacque il 12 luglio 1923 a La Plata, in Argentina. Suo padre era carpentiere e sua madre sarta, ma la persona della famiglia che lo spinse a intraprendere gli studi scientifici fu la nonna materna, a cui dedicò la tesi di dottorato. Frequentò l’università nella sua città natale, cominciando poi a praticare nel policlinico di La Plata, dove convergevano tutti i casi della provincia di Buenos Aires. Si laureò nel 1949 e cominciò subito a lavorare come ausiliare medico, interessandosi e approfondendo nel frattempo il campo che lo avrebbe reso famoso: la chirurgia toracica e cardiovascolare, ancora poco sviluppata in quegli anni.
Chi era René Favaloro. Fu un importante chirurgo argentino, pioniere della tecnica del bypass coronarico e protagonista di un pezzo della storia del suo paese.
Lunedì l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio (OPEC) ha interrotto senza un accordo la riunione indetta a Vienna con l’obiettivo di concordare un aumento della produzione di greggio per soddisfare la domanda crescente dovuta alla ripresa economica mondiale, che ne ha fatto quasi raddoppiare i prezzi da inizio anno. La riunione includeva dieci paesi produttori esterni al cartello (che è composto di 13 stati membri), il quale in questo caso prende il nome di OPEC+ e comprende la Russia, secondo produttore al mondo dopo gli Stati Uniti, oltre che numerosi paesi produttori come Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Nigeria, tra gli altri. L’interruzione delle trattative ha fatto salire improvvisamente i prezzi del petrolio, portando quello del greggio texano (il West Texas Intermediate, comunemente chiamato WTI) da 75,12 a 76,69 dollari al barile, mentre quello del Brent, il petrolio del Mare del Nord, è passato da 76,05 a 77,47 dollari al barile.
Perché l’OPEC litiga sul prezzo del petrolio. Un dissidio tra Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti ha interrotto le trattative per aumentare la produzione, e le conseguenze potrebbero farsi sentire presto in tutto il mondo.
Siamo abituati a utilizzare i nomi Tizio, Caio e Sempronio – sia nelle conversazioni che per iscritto – quando vogliamo riferirci a tre persone ipotetiche: peraltro sempre tre, e tutte insieme. Tizio, Caio e Sempronio sono dei nomi veri però, e soltanto a un certo punto, siccome erano diventati nomi comuni, qualcuno cominciò a utilizzarli con il significato che gli attribuiamo adesso. Stando a quello che scrive Francesca Sboarina nel testo La lingua di due quotidiani veronesi del secondo Ottocento, l’espressione “Tizio, Caio e Sempronio” è apparsa per la prima volta nel 1867 sul quotidiano L’Adige. Usare nomi fittizi a scopo esemplificativo è però una pratica molto più antica, diffusa soprattutto nell’ambiente giuridico. Presi singolarmente, infatti, i tre nomi si trovano frequentemente nei testi giuridici antichi; l’uso del terzetto Tizio, Caio e Sempronio invece è comunemente fatto risalire al Dodicesimo secolo, come invenzione del “giureconsulto” Irnerio. In quel periodo era attiva la cosiddetta “Scuola di Bologna”, un gruppo di giuristi e studiosi che analizzava il Corpus iuris civilis, la raccolta di leggi messa insieme dall’imperatore bizantino Giustiniano I nel Sesto secolo d.C. All’interno della Scuola di Bologna operavano i cosiddetti giureconsulti: esperti di diritto che analizzando il Corpus sapevano dare pareri su questioni pratiche, o che si dedicavano al suo insegnamento: e tra questi Irnerio, che fu il primo a scrivere in latino Titius et Gaius et Sempronius.
Chi sono Tizio, Caio e Sempronio. Ammesso che si possa rispondere a questa domanda (se sono qualcuno, non sono Tizio, Caio e Sempronio), chi è stato il primo a usarli?.
Ogni anno il New York Times sceglie 52 posti nel mondo che vale la pena visitare. Li sceglie per via di un anniversario importante – come quello dei 50 anni dal lancio dell’Apollo 11 – o perché prevede che nei prossimi anni diventeranno mete turistiche molto ricercate, oppure anche perché apriranno nuovi musei o infrastrutture, qualcosa è stato restaurato di recente, o c’è qualche grande evento internazionale in programma, come le Olimpiadi invernali in Cina nel 2022. Molte delle destinazioni sono pensate per i lettori statunitensi, ma per chi parte dall’Europa le possibilità non mancano: una su tutte è Zara, in Croazia, da cui parte anche un tour dei set cinematografici di Game of Thrones. Per quelli che non riescono ad aspettare l’ottava stagione. Dentro ogni foto, informazioni sul luogo e sul perché vale la pena visitarlo nel 2019:
I posti da vedere nel mondo nel 2019, secondo il New York Times. Alcuni esotici e proibitivi, altri comodi anche per noi europei: tutti accompagnati da una buona ragione, come ogni anno.
A Pontelangorino, una frazione del comune di Codigoro in provincia di Ferrara, proseguono le indagini sull’uccisione di Salvatore Vincelli (59 anni) e della moglie Nunzia Di Gianni (45 anni), avvenuta il 10 gennaio scorso. Il loro omicidio è diventato rapidamente un caso di cronaca nazionale, non solo per la sua efferatezza, ma anche per gli ultimi sviluppi nelle indagini che hanno portato al fermo di un ragazzo di 16 anni, figlio della coppia, e di un suo amico di 17 anni, ritenuti al momento i responsabili del delitto. Molti dettagli devono essere ancora chiariti, ma nelle ultime ore il procuratore capo di Ferrara, Bruno Cerchi, ha detto che i due minorenni hanno confessato le loro responsabilità nel duplice omicidio. In precedenza Riccardo, il figlio dei Vincelli, aveva dato una versione diversa dei fatti nel tentativo di depistare le indagini, cosa che ha complicato le ricostruzioni su quanto accaduto ai suoi genitori. La prima versione Vincelli aveva raccontato di essere tornato dopo avere pranzato con un amico, e di avere trovato i suoi genitori morti nella casa in cui viveva con loro a Pontelangorino. Il corpo del padre era nel garage, con una busta di plastica avvolta intorno alla testa e diverse lesioni al capo, mentre quello della madre era in cucina. Vincelli aveva chiamato i vicini e poi i carabinieri, che avevano avviato subito le indagini.
Il delitto di Ferrara. Che cosa è successo a Pontelangorino, dove un 16enne ha chiesto a un amico di aiutarlo a uccidere i suoi genitori.
MyWind, il servizio offerto dalla compagnia telefonica Wind che informa con un SMS di eventuali chiamate perse, a partire dal 16 maggio avrà un costo settimanale fisso di 0,19 euro. Fino al dicembre 2014 il servizio era completamente gratuito. Da quella data in poi ha avuto un costo di 0,19 euro per 7 giorni. Scaduto quel periodo il servizio sarebbe rimasto attivo ma l’utente avrebbe dovuto pagare solo se avesse perso una nuova chiamata. Adesso, invece, MyWind avrà un canone settimanale da pagare anche se non si dovesse ricevere nessun SMS di notifica. In altre parole il costo del servizio vi sarà addebitato una volta alla settimana, anche se non lo usate. I clienti interessati dalla modifiche del servizio verranno informati della variazione tramite un SMS, con un preavviso di almeno 30 giorni, così come prescritto dai termini di legge. Per disattivare MyWind basta chiamare il numero 403020 o recarsi all’interno della propria pagina personale nell’area clienti, e entro 48 ore la richiesta verrà presa in carico.
Il servizio MyWind di Wind avrà un costo fisso. Dal 16 maggio le notifiche delle chiamate perse costeranno 19 centesimi a settimana, ma si possono disattivare.
Secondo uno studio condotto dalla Chinese Academy of Sciences di Pechino, i panda rossi (o panda minori) non appartengono a un’unica specie, bensì a due diverse. La scoperta ha allertato gli scienziati che si occupano di animali, che hanno sottolineato come la protezione e la conservazione di questi panda – già considerati a rischio di estinzione – sia ancora più urgente, visto che andranno considerati come appartenenti a due specie diverse. Lo studio è stato condotto sul DNA di 65 esemplari di panda rossi e ha confermato un sospetto che fino a questo momento si basava su alcune caratteristiche fisiche che distinguono i panda rossi tipici della Cina da quelli della zona dell’Himalaya: i primi infatti hanno il pelo più rosso mentre i secondi più chiaro, soprattutto sul muso. I risultati dei test genetici hanno chiarito definitivamente che i due tipi di panda appartengono a due specie diverse e non a due variazioni della stessa specie, come si pensava all’inizio. L’ipotesi è che le due specie discendano da antenati comuni che furono divisi da un fiume circa 250mila anni fa.
Ci sono due specie di panda rossi e non una. Sono ugualmente pucciose ma geneticamente diverse, abbiamo scoperto: e questo comporta anche un maggior rischio di estinzione.
Dopo il terremoto di Ischia della scorsa notte – in cui sono morte due persone, mentre altre decine sono ferite o disperse – in molti sostengono che tra le cause dei crolli di molte case ci siano gli abusi edilizi compiuti negli anni. In altre parole, sarebbero crollate soprattutto le case costruite illegalmente, con materiali spesso scadenti e senza rispettare le norme di sicurezza previste dalla legge. Il sospetto di molti è dovuto al fatto che terremoto di questa notte non è stato particolarmente forte: ha liberato circa mille volte meno energia del terremoto dell’Italia centrale di un anno fa. L’unico modo di spiegare i danni, quindi, sarebbe la scarsa qualità delle costruzioni sull’isola. Non tutti però sono convinti che questa sia l’unica spiegazione. Geologi ed esperti suggeriscono che parte della responsabilità si debba alla conformazione del terreno dell’isola, che in alcuni punti sarebbe in grado di amplificare gli effetti delle scosse. Altri suggeriscono che a essere vulnerabili non sono solo le case abusive ma in generale tutte le costruzioni vecchie, che sull’isola sono molte. Infine, bisogna sottolineare che possono esserci case costruite con materiali scadenti che hanno ottenuto tutti i permessi, mentre case costruite solidamente possono essere abusive. È molto presto per trarre conclusioni definitive: una risposta definitiva sulle ragioni dei crolli si potrà avere solo dopo aver studiato meglio il terremoto e dopo aver esaminato attentamente gli edifici crollati e la loro storia.
Gli abusi edilizi c’entrano con i crolli per il terremoto ad Ischia? in parte sì, anche se è presto per avere certezze: di sicuro però Ischia è uno dei posti con più abusi edilizi in Italia.
Il manifesto del PD delle Marche che annunciava una netta indipendenza di vedute sull’immigrazione rispetto al partito nazionale – accusando il governo di avere creato “più immigrati” – era stato criticato anche dall’Unità. Ieri il suo autore – il segretario del PD delle Marche Palmiro Ucchielli – informato delle molte perplessità apparse in giro, ha scritto una risposta piuttosto fumosa nella forma ma che nella sostanza sembra voler dire “che bello che se ne parli, era proprio quello che volevo!” senza minimamente affrontare il merito delle obiezioni sulla questione immigrazione. Grati dell’occasione che i media nazionali e i vari blog mediatici ci hanno dedicato, volentieri riprendo i temi non della polemica ma della discussione. Il manifesto così come il video hanno l’obiettivo di provocare un’attenzione ed un dibattito, da tempo spento, dentro e fuori le fila della sinistra italiana. Dalla risonanza avuta, certamente questo obiettivo è stato raggiunto! Detto questo credo sia necessario riflettere su come siamo, haimè (sic), tutti molto attenti e capaci nell’esprimere critiche sterili e negative, ma molto meno interessati a riflettere insieme. E’ inderogabile arrivare ad elaborare, attraverso un pensiero critico ma costruttivo, un’ alternativa di programma credibile e attuabile, capace di interpretare le necessità dei cittadini, questo rimane sempre il nostro obiettivo prioritario. In un panorama piatto e desolato che ha visto molti intellettuali allontanarsi nel dare il loro contributo di riflessione alla cosa pubblica, siamo ben contenti di essere riusciti a lanciare un sasso, che a qualcuno può anche aver fatto male, ma che certamente ha suscitato vivaci reazioni. Sta a noi,ora, riuscire a spostarsi dall’area della facile e superficiale critica, per contribuire a realizzare una costante attenzione e dibattito sui temi segnalati. In una politica di Governo fondata ed attuata solo unicamente attraverso tecniche mediatiche di acquisizione e di consenso, abbiamo ritenuto importante denunciare pubblicamente l’elenco dei punti di contraddizione altrimenti misconosciuti.
Il PD delle Marche risponde sul manifesto anti immigrati. La tesi del segretario Ucchielli è "basta che se ne parli", ma non corregge la linea.
Nel mese di marzo il tasso di disoccupazione in Italia è diminuito di 0,4 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,8 rispetto a un anno fa. Nello stesso periodo sono aumentati anche gli occupati, cioè coloro che lavorano: ci sono 60 mila lavoratori in più, cioè lo 0,3 per cento del totale. Tra questi ultimi la maggioranza, cioè 44 mila persone, ha un lavoro stabile a tempo indeterminato. Si tratta di dati positivi per il governo, una sorta di regalo statistico arrivato ieri, giusto un giorno prima del primo maggio, la festa dei lavoratori. Ma facendo un passo indietro rispetto alle statistiche mensili e provando a dare uno sguardo più ampio sulla situazione del lavoro nel nostro paese si scopre una situazione che continua a rimanere molto complicata. Il nostro paese non ha ancora recuperato dopo i danni causati dalla crisi e non ha nemmeno risolto i problemi che l’hanno afflitto nei decenni precedenti. I lavoratori italiani sono ancora divisi tra coloro che sono riusciti a mantenere tutte o parte delle tutele del passato, un gruppo di lavoratori mediamente anziani e percentualmente sempre più ridotto, e una minoranza in crescita fatta di precari e da chi in età più avanza si è trovato tagliato fuori dal mondo del lavoro. Fenomeni come sottoccupazione e part-time involontario sono sempre più diffusi, mentre gli stipendi sono fermi e, in alcuni casi, addirittura in diminuzione.
Come è messo il lavoro in Italia? la situazione è un po' migliorata negli ultimi anni, ma si continua a lavorare meno che nel periodo prima della crisi, mentre gli stipendi sono fermi da oltre 20 anni.
Comprando sui siti di e-commerce delle aziende di abbigliamento, basta modificare il paese da cui si fanno gli acquisti per veder spesso cambiare anche i prezzi: non dipende solo dal cambio di valuta, certi capi sono effettivamente più cari in alcuni paesi che in altri. In particolare, negli Stati Uniti i prezzi sono più alti che in Europa per i marchi europei; i prezzi salgono anche in Giappone e ulteriormente in Cina e in Brasile: è uno dei motivi per cui i turisti asiatici fanno molti acquisti quando vengono in vacanza in Europa. Secondo una stima di Exane BNP Paribas, il 50 per cento delle vendite di prodotti di lusso dipende da turisti e persone in visita per lavoro in un paese diverso dal loro. La rivista Business of Fashion ha analizzato questo fenomeno spiegando perché le aziende di moda fanno pagare di più i loro prodotti in alcuni paesi. Grazie a Internet è più facile rendersi conto che i prezzi non sono uguali dappertutto (o che a volte gli stessi prodotti nella versione maschile sono meno costosi di quelli femminili). Sul sito di Louis Vuitton si scopre per esempio che la borsa monogrammata Speedy 30 costa 760 euro in Francia e in Italia e che per il Regno Unito il valore non cambia molto, anche se è in sterline. Per gli Stati Uniti però la borsa costa 970 dollari (circa 855 euro), il 12 per cento in più; l’aumento è maggiore, del 21 per cento, per il Giappone, dove costa circa 920 euro, e in Cina, dove costa il 32 per cento in più, raggiungendo il prezzo di 1.000 euro circa. Per il Brasile il costo della Speedy 30 è di 1.170 euro: un prezzo del 53 per cento più alto rispetto a quello francese.
Dove conviene comprare una borsa Louis Vuitton. Il costo dei beni di lusso varia da paese a paese, e in alcuni casi la differenza può superare il 60 per cento.
Praticamente in ogni istante c’è un fulmine che dal cielo si scarica a terra, o che si verifica nell’atmosfera passando da una nuvola all’altra. Tenere traccia di tutte le scariche è impossibile, ma da tempo il loro andamento è studiato con satelliti e altri sistemi di rilevazione per capire dove si concentrano, in quali periodi dell’anno e se possono causare contrattempi ai sistemi di comunicazione o ad altre infrastrutture. I sistemi per tenere i fulmini sotto controllo sono costosi, ma da qualche tempo un ambizioso progetto che si chiama “Blitzortung.org” confida di risolvere il problema, creando una rete di rilevazione distribuita sul territorio con rilevatori a basso costo, il cui prezzo non supera i 200 euro.
La mappa di dove cadono i fulmini, ora. Realizzata dal progetto “Blitzortung.org”, che vuole costruire un sistema di rilevazione a basso costo in tutto il mondo.
Il critico letterario e scrittore svizzero Jean Starobinski è morto lunedì a Morges, in Svizzera: aveva 98 anni. Starobinski era nato a Ginevra nel 1920 e si era laureato in Lettere e successivamente in Medicina, con una specializzazione in psichiatria. Si era però fatto conoscere soprattutto come critico letterario. Armando Torno lo ha definito sul Sole 24 Ore «il più grande critico della letteratura dei nostri giorni». Tra i suoi libri più famosi ci sono L’occhio vivente, Il rimedio nel male. Critica e legittimazione dell’artificio nell’età dei Lumi e A piene mani. Dono fastoso e dono perverso. Ha poi scritto alcuni importanti saggi su Jean-Jacques Rousseau, Montaigne e Charles Baudelaire.
È morto a 98 anni il critico letterario Jean Starobinski.
A maggio alcuni progettisti, ingegneri e responsabili del prodotto di Instagram si sono riuniti per una settimana. Non nella sede della società a Menlo Park, in California, ma in una casa in affitto, rifornita di snack da supermercato, dove, lontano dai computer e armati di carta e matite, si sono messi a ragionare su una questione importante per il futuro dell’app per la condivisione di foto: come spingere gli utenti a fare acquisti. Nello specifico, queste persone volevano capire come introdurre degli strumenti per fare shopping all’interno dell’app senza renderli così evidenti da trasformarla in un catalogo appariscente. I dipendenti di Instagram hanno messo insieme 150 idee e, dopo un ampio processo di scrematura, hanno selezionato il progetto che verrà presentato questa settimana: una funzione che permetterà alla aziende di taggare i loro prodotti nello stesso modo in cui gli utenti taggano i loro amici. Dando un colpetto con un dito sulla descrizione del tag si otterranno maggiori informazioni, e premendo un’altra volta si potrà comprare il prodotto sul sito dell’azienda. La nuova funzione è il primo test di Instagram – che è controllata da Facebook – per avviare una strategia più ampia finalizzata ad aiutare le persone a scegliere e comprare dei prodotti sull’app, ha detto James Quarles, vice presidente di Instagram e responsabile del progetto.
Instagram ci prova con l’e-commerce. La società sta testando una nuova funzione per permettere alle aziende di vendere direttamente dall'app, una cosa che per ora non è riuscita ad altri social network.
Anche per l’anno cinematografico che volge al termine è il momento di fare liste e classifiche. In questo caso parliamo delle migliori locandine di film del 2018, raccolte da Rotten Tomatoes, popolare sito di informazioni e recensioni su film e serie tv, dove i film vengono valutati mettendo insieme i giudizi di critici cinematografici professionisti. Qui ha scelto le 24 migliori locandine – senza farne una classifica – sulla base della loro bellezza o della particolarità del loro design. Per questo motivo troverete sia film d’autore premiati nei più importanti festival cinematografici, che film d’azione che si prestano per passare una serata tranquilla sul divano. Alcuni sono già usciti al cinema in Italia, altri sono su Netflix, altri ancora per vederli da noi dovrete aspettare un po’ (oppure, ehm, chiedere a quel vostro amico che durante un viaggio all’estero ne ha trovato fortunosamente un DVD).
Le migliori locandine di film del 2018. Le ha scelte Rotten Tomatoes, per gli appassionati di grafica e per quelli abituati a giudicare un libro dalla copertina.
È in corso in questi giorni la mostra fotografica Fashion, un secolo di fotografie di moda dagli archivi Condé Nast, curata da Nathalie Herschdorfer, curatrice indipendente specializzata in fotografia e direttrice dell’ufficio svizzero della Foundation for the Exhibition of Photography (FEP). La mostra è allestita negli spazi della Fondazione Forma per la fotografia a Milano e raccoglie alcune delle immagini più rappresentative della fotografia di moda, tratte dagli archivi Condé Nast di New York, Parigi, Londra e Milano, provando a ricostruire un percorso molto complesso su un genere editoriale tutt’ora molto importante, che va di pari passo anche con la storia delle riviste illustrate e con la crescente importanza data alla fotografia al loro interno: fino a identificarlo con la fotografia tout court, come con il reportage.
10 grandi fotografie di moda. Vengono dalla mostra Fashion, allestita a Milano, che racconta la storia della fotografia di moda attraverso gli archivi di Condé Nast.
Domenica 26 gennaio, poco dopo la preghiera dell’Angelus dalla finestra del palazzo Apostolico in Vaticano, papa Francesco insieme con una coppia di bambini ha liberato due colombe bianche, simbolo di pace. Poco dopo aver preso il volo, i due uccelli sono stati però attaccati da altri volatili, perdendo diverse piume (nel migliore dei casi). La scena è stata vista dalle migliaia di persone in piazza San Pietro per ascoltare il Papa ed è stata fotografata da diversi fotografi delle agenzie di stampa internazionali. Nelle ore seguenti le immagini hanno circolato molto sui social network, con post ironici sull’accaduto e altri che hanno preso più sul serio la vicenda parlando di messaggio divino. Mel White del National Geographic ha scritto un articolo per riportare la vicenda nel giusto ambito, quello della natura e del comportamento animale, e spiega che le colombe sono state attaccate dagli altri uccelli innanzitutto per un semplice motivo: perché erano bianche. Nelle città come Roma vivono migliaia di piccioni, che sono parenti delle colombe, e il colore del loro piumaggio è di solito tra il nero, il grigio e il marrone. Si confondono con il colore dell’asfalto e delle facciate dei palazzi e sono quindi poco identificabili per gli altri uccelli. Lo stesso vale per altre specie di volatili perché in circolazione in natura i casi di piumaggi completamente bianchi sono rarissimi.
Perché le colombe del Papa sono state attaccate. Il sito del National Geographic spiega che c'entra soprattutto il loro colore.
La sezione dell’Unione Sindacale di Base dello stabilimento automobilistico di FCA a Melfi, in provincia di Potenza, ha indetto due giorni di sciopero per protestare contro l’acquisto del calciatore Cristiano Ronaldo da parte della Juventus, club che – come FCA – appartiene alla società d’investimento Exor. Lo sciopero è in programma dalle 22 di domenica 15 alle 6 di martedì 17 luglio. Per Cristiano Ronaldo, attaccante portoghese considerato il più forte e famoso giocatore al mondo, la Juventus pagherà 100 milioni di euro al Real Madrid più altri 12 milioni di oneri accessori. È l’acquisto più costoso di sempre sia per la Juventus che per la Serie A italiana, ma molti ritengono che il suo valore reale sia superiore alla cifra a cui è stato venduto. Sembra che Ronaldo e la Juventus abbiano firmato un contratto di quattro anni in cui il giocatore percepirà 30 milioni di euro netti a stagione fino al 2022.
Un sindacato dello stabilimento FCA di Melfi ha indetto uno sciopero contro l’acquisto di Cristiano Ronaldo alla Juventus.
È stata presentata la schedina del Superenalotto che ad agosto aveva fatto vincere 209.160.441 euro, la cifra più alta nella storia del concorso. La schedina era stata emessa da un bar a Lodi, ma finora non era stata presentata alla Sisal, la società che gestisce il concorso. Oggi però Sisal ha fatto sapere che la schedina «è stata presentata per le procedure di ritiro del premio, a cura di un Ente Bancario incaricato dal vincitore, che mantiene dunque l’assoluto anonimato». Secondo il Corriere della Sera il vincitore aveva tempo fino al 14 novembre per presentare la schedina, altrimenti la vincita sarebbe stata annullata.
È stata presentata la schedina del Superenalotto che ad agosto aveva fatto vincere 209 milioni di euro, la cifra più alta nella storia del concorso.
Sono stati assegnati i premi del 73esimo festival del cinema di Venezia: il Leone d’oro per il miglior film, il premio più importante del festival, è andato a The Woman Who Left del regista filippino Lav Diaz. La Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile è andata a Oscar Martínez, l’attore di El Ciudadano Ilustre; quella per la miglior interpretazione femminile è invece andata a Emma Stone per La La Land. Il Gran premio della giuria l’ha vinto Nocturnal Animals di Tom Ford. I premi principali del festival del cinema di Venezia
I vincitori del festival di Venezia. Il Leone d'oro è andato al film "The Woman Who Left" del regista filippino Lav Diaz, il premio per la migliore attrice l'ha vinto Emma Stone.
Esce Machete, il film di Robert Rodriguez che nasceva come finto trailer di Grindhouse e nel resto del mondo è uscito lo scorso settembre: non è eccezionale ma divertirà gli appassionati del genere. Sempre per gli appassionati c’è Fast & Furious 5, di cui si parla molto bene. Altre segnalazioni: Tatanka, il film di Giuseppe Gagliardi tratto da un racconto di Roberto Saviano e Come l’acqua per gli elefanti, che racconta una storia d’amore vista un milione di miliardi di volte ma ha tra i protagonisti Christoph Waltz, buttalo via. Machete Regia: Robert Rodriguez, Ethan Maniquis Attori: Danny Trejo, Jessica Alba, Michelle Rodriguez, Robert De Niro, Steven Seagal, Don Johnson, Tim Roth, Rose McGowan, Sacha Baron Cohen, Lindsay Lohan
I film che escono oggi. Finalmente esce Machete, quello nato come finto trailer di un film di Tarantino; e poi il nuovo Fast & Furious.
Qualche anno fa un professore di economia sostenne coraggiosamente che la pratica medievale dell’ordalia (una prassi giuridica che consisteva nel sottoporre l’imputato a prove particolarmente dolorose per determinare se era colpevole o meno) “funzionava” perché era più probabile che un innocente prendesse in mano un ferro incandescente o immergesse le mani nude in olio bollente rispetto a un colpevole: un vero innocente avrebbe pensato che Dio lo avrebbe salvato. Nonostante sia meno brutale, anche la manipolazione psicologica impiegata dagli Stati Uniti nelle indagini penali potrebbe “essere efficace” per strappare confessioni. Sempre più dati scientifici però sostengono che le strategie attualmente accettate non sarebbero utili per scoprire la verità. La recente diffusione di massa delle registrazioni degli interrogatori – come quelle contenute nel documentario di Netflix Making a Murderer – mostra come non sempre le confessioni siano un atto di pentimento spontaneo motivato dalla necessità di pulirsi la coscienza. Gli interrogatori possono rappresentare un’esperienza traumatica, e le confessioni possono essere indotte grazie a una combinazione di pressione psicologica, inganno e semplice sfinimento.
Le confessioni degli innocenti. Bloomberg sui sospettati di "Making a Murderer" e sul perché interrogatori lunghi e pesanti possono spingere a confessare il falso.
La sera del 20 febbraio 1965, intorno alle 19.30, l’alpinista Walter Bonatti era appollaiato in un precario bivacco sulla parete Nord del Cervino, a quasi 4.000 metri d’altezza. A Zermatt, il paese svizzero alle pendici di una delle montagne più celebri e iconiche delle Alpi, oltre duemila metri più in basso, una luce si accese per chiedere aggiornamenti. Bonatti era da solo, esposto alle freddissime temperature dell’inverno in alta montagna. Sparò prima un razzo bianco, poi uno verde; prese il terzo che aveva con sé, rosso, e lo gettò giù dalla parete. Non gli serviva più: era quello con cui avrebbe dovuto segnalare la sua intenzione di ritirarsi. Con i razzi che aveva sparato, invece, aveva appena annunciato agli amici che la mattina dopo avrebbe superato il punto oltre il quale non era più possibile tornare indietro se non dopo aver concluso la sua ultima, ambiziosissima scalata: la prima in solitaria invernale sulla Nord del Cervino, su una via mai percorsa prima che attraversava la parete quasi in linea retta.
L’ultima grande impresa di Walter Bonatti. 55 anni fa uno dei più grandi alpinisti di sempre scalò la parete Nord del Cervino da solo e d'inverno, chiudendo una carriera complicata e memorabile e cominciandone un'altra.
Il Corriere della Sera ha anticipato oggi parte del racconto che lo scrittore Paolo Giordano leggerà questa sera alla Milanesina in cui spiega come, per imbarazzo, si è spesso costretti a mentire. Soprattutto quando ci si trova in un autosalone. Il problema è che davanti ai venditori di auto finisco sempre per mentire. Non appena metto piede in uno di questi showroom sfavillanti, con i neon appesi al soffitto che si riflettono sulle carrozzerie metallizzate e incerate, di colori che non sono mai più veri del bianco, del nero, del grigio — sapete cos’ha detto il figlio della mia compagna quando l’ho portato dentro uno di quei posti? A otto anni e mezzo, ha detto: «Usciamo da qui, non mi piace l’aria di questo posto, è artificiale, non è un’aria di natura» —, insomma, non appena respiro una boccata dell’aria artificiale di una concessionaria e mi avvicino all’autovettura che m’interessa e fingo di considerarne con apprensione la capienza del bagagliaio e la sensazione del volante (ben sapendo che per me un volante o l’altro non fa alcuna differenza), non appena scelgo con la coda dell’occhio il venditore libero che mi sembra meno aggressivo degli altri — perciò niente basette, niente capelli tirati indietro con il gel, niente coetanei e, per l’amor del cielo, niente cravatte sottili —, non appena mi lancio risoluto verso il suo cubicolo e prendo posto su una delle due sedie libere accostate alla scrivania, inizio immancabilmente a mentire.
Le bugie di Paolo Giordano. Il Corriere della Sera anticipa una parte di un suo racconto su imbarazzi e concessionarie.
La raccolta delle persone che valeva la pena fotografare in settimana è composta da Ivanka Trump che balla, Jair Bolsonaro che manda cuori, Michelle Obama che continua a presentare il suo libro in giro per il mondo, Katy Perry al Coachella, Greta Thunberg dal Papa e gli attori Maisie Williams, Kit Harington, Sophie Turner e Isaac Hempstead Wright, cioè la famiglia Stark di Game of Thrones. E poi il nuovo candidato alle primarie del Partito Democratico statunitense Pete Buttigieg che bacia il marito, José Mourinho tra gli spalti di Fulham-Everton e l’etologa Jane Goodall. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Ivanka Trump che balla, Jeremy Corbyn con un arco e la famiglia Stark di "Game of Thrones", tra quelli da fotografare in settimana.
Se la sinistra europea è morta o moribonda, come si sente dire da parecchio tempo, il centrodestra non se la passa molto meglio. Dalla Scandinavia alla Spagna, passando per l’Italia, nell’ultimo anno i tradizionali partiti conservatori hanno subìto una sconfitta dietro l’altra e i loro consensi sono a un minimo storico. «Dopo l’implosione della sinistra moderata», scriveva una settimana fa il giornalista Paul Taylor su Politico.eu, «sembra arrivato il turno del collasso dei conservatori». A portare il tema sulle prime pagine dei quotidiani in queste ultime settimane è stato lo scontro che ha diviso i due principali partiti conservatori tedeschi, la CDU, il partito della cancelliera Angela Merkel, e la bavarese CSU. Le difficoltà per la coalizione erano cominciate alle ultime elezioni politiche, nel settembre 2017, quando CDU e CSU avevano ottenuto il risultato peggiore della loro storia recente, soffrendo in particolare la concorrenza della destra radicale dell’AFD. Nel timore di perdere ancora terreno alle elezioni bavaresi del prossimo ottobre, il leader della CSU e ministro dell’Interno Horst Seehofer ha chiesto al governo misure più dure contro l’immigrazione, minacciando una rottura della coalizione se non fosse stato accontentato. Per risolvere la crisi la cancelliera Merkel ha dovuto accettare politiche più restrittive nei confronti dei migranti che ora rischiano di produrre una reazione a catena nei paesi vicini, come Austria e Italia.
Il centrodestra ha perso il centro. Non è solo la sinistra a essere in crisi, anche i tradizionali partiti conservatori sembrano sempre più in difficoltà: cosa significa e come potrebbe andare a finire.
Il 12 gennaio 1969 uscì negli Stati Uniti Led Zeppelin, il primo disco dell’omonima band inglese che avrebbe cambiato la musica dell’epoca, dando inizio a decenni di chitarre distorte e di modi da rocker imitati ancora oggi da una buona dose di giovani musicisti. Queste sono le quattordici canzoni che aveva scelto il peraltro direttore Luca Sofri per il suo libro Playlist, la musica è cambiata. Passano come i papà dell’hard rock (e i Deep Purple le mamme), ma è un’immagine assai riduttiva: nessuno dei loro emuli ha mai saputo fare canzoni altrettanto immediate e ascoltabili (e altrettanto varie e complesse). Erano quattro, leggendari, e avevano preso il nome da una battuta di Keith Moon degli Who a proposito del progetto di una superband («bella idea, precipiterà come un dirigibile di piombo», “a lead zeppelin”). Tutto il repertorio mitico del rock degli anni Settanta – groupies, aerei privati, concerti massacranti, droga, risse, alberghi distrutti – erano loro, i Led Zeppelin. Si sono riuniti per una tournée nel 2008, con il figlio di John Bonham al suo posto
14 grandi canzoni dei Led Zeppelin. Scelte dal peraltro direttore, da riascoltare oggi che sono passati 50 anni dall'uscita del loro primo disco.
Negli ultimi quattro anni un dibattito ha impegnato e agitato moltissimi esperti di museologia e dirigenti dei musei di tutto il mondo, riuniti nell’ICOM (Consiglio Internazionale dei Musei). Il dibattito riguarda quale debba essere una definizione contemporanea di “museo”. Dallo scorso settembre il dibattito ha ottenuto visibilità anche fuori dal settore e dagli addetti ai lavori, e negli ultimi mesi ha portato alle dimissioni di numerosi membri dell’ICOM. La questione cominciò nel 2016, quando l’ICOM creò una commissione con il compito di riscrivere la definizione ufficiale di “museo”, che era rimasta quasi la stessa dagli anni Settanta e nel frattempo modificata solo in piccoli dettagli, l’ultima volta nel 2007. La proposta di modificare la definizione era arrivata dai dirigenti di alcuni musei e dai rappresentanti di alcuni paesi, desiderosi di trovare una formulazione più attuale. Non era semplicemente una questione di parole: dalla definizione ufficiale di museo dipendono le decisioni su cosa possa essere considerato “museo” e cosa no, con tutto quello che ne consegue in termini di descrizioni ufficiali, status legali, accesso a bandi e fondi, oltre che quello che debba fare un “museo” per essere giudicato tale.
Che cos’è un museo? se lo chiede da quattro anni il Consiglio Internazionale dei Musei, ed è stato fin qui molto difficile trovare una definizione che piaccia a tutti.
Il mondo dei cosmetici – come quello della moda – vive di apparenza: sia delle persone che dei prodotti, che vendono grazie a tutto un contorno di slogan, pubblicità accattivanti, tubetti eleganti e confezioni originali. Il prestigio di una marca e la fama dei suoi testimonial vanno di pari passo col costo dei suoi prodotti: un contorno d’occhi di Shiseido arriva a 12o euro, un siero di Estée Lauder da 75 ml a 170 euro e una crema giorno di Helena Rubinstein da 50 ml a 330 euro. Deciem è una giovane azienda di cosmetici che punta invece a offrire prodotti essenziali ma efficaci al prezzo più contenuto possibile, utilizzando un packaging semplice ed evitando stellari spese di marketing. L’obiettivo è, spiegano i suoi fondatori, rivoluzionare il mondo della cosmesi come hanno fatto Zara e le aziende di fast fashion per quello della moda, offrendo continuamente nuovi capi ispirati a quelli dei grandi stilisti e alle ultime tendenze ma a costi contenuti. Deciem fu fondata nel 2013 a Toronto da un ex informatico, Brandon Truaxe, un personaggio eccentrico e carismatico, come si intuisce anche dal principale slogan dell’azienda – “The Abnormal Beauty Company”, l’anormale azienda di bellezza – e dal nome: deciem, spiega l’azienda sul sito, deriva dal latino decima, a indicare una sequenza di 10 cose. Truaxe scelse questo nome perché tutti gli consigliavano di non fare dieci cose alla volta, e allora aprì un’azienda che raccoglieva dieci diverse linee – dedicate alla cura dei capelli, della pelle o delle mani – che inizialmente offrivano un singolo prodotto. Ora le linee si sono ridotte a otto, ognuna con un’estetica e un sito apposito: Fountain propone integratori alimentari liquidi; Stemm, soluzioni per la cura dei follicoli cutanei e dei capelli; The Chemistry Brand per la cura delle mani; Ab Crew è una linea maschile di integratori sportivi, bagnodoccia e schiume da barba; hif, di detergenti e balsami per capelli. A questi si aggiungono tre linee dedicate allo skincare, cioè alla cura per la pelle, che sono quelle di maggior successo: Hylamide, con prodotti che agiscono a diversi livelli di profondità; Niod, acronimo di Non-Invasive Options in Dermal Science (Opzioni non invasive nella scienza dermatologica), caratterizzata dalle formule più avanzate e aggiornate continuamente; e infine The Ordinary, quella per cui Deciem è più conosciuta.
L’azienda che vuole cambiare l’industria dei cosmetici. Si chiama Deciem e offre sieri e creme efficaci a prezzi dieci volte inferiori a quelli delle grandi marche.
Lì, sotto le fronde dell’albero di natale, c’era un pacchetto con il tuo nome scritto sopra. L’hai scartato e in un istante sei diventato il possessore di uno smartphone, che forse non desideravi, ma che nel bene e nel male ti potrà cambiare la vita. Finito l’effetto sorpresa, ora tocca impostare il nuovo telefono e capire che cosa farci. In attesa di chiedere aiuto a quel vecchio cugino che vedi una volta l’anno e che usava il Commodore 64 quando tu scrivevi ancora su una Lettera 22, qui al Post abbiamo messo insieme una guida minima per neofiti. Niente tasti È molto probabile che il tuo nuovo telefono non abbia tasti, ma uno schermo bello grande sensibile al tocco. Spostarsi tra i menu, le icone e le impostazioni è facile, mentre scrivere i messaggi con una tastiera virtuale può rivelarsi più complicato. Tocca allenarsi un poco per acquisire un minimo di naturalezza ed evitare di scrivere cinque refusi per parola. I sistemi di correzione automatica danno una mano, così il tuo “ciso” diventa automaticamente “ciao”. Le correzioni sono accurate, ma a volte gli smartphone sono troppo zelanti e ti cambiano le parole, meglio rileggere sempre.
Ti hanno regalato uno smartphone? guida minima per i nuovi possessori di iPhone, BlackBerry, Androidi, e compagnia bella.
In seguito a nuove analisi su alcune tracce di DNA, è stata aperta una nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 – il cosiddetto “caso Garlasco” – e per il quale Alberto Stasi è stato condannato – dopo due assoluzioni – a 16 anni di carcere. La procura di Pavia ha aperto l’inchiesta al termine dell’indagine condotta dai periti della difesa di Stasi, su campioni di DNA già noti agli investigatori ma la cui analisi in un primo momento si era rivelata inconcludente. Il Corriere della Sera scrive che il profilo genetico di un amico di Poggi “coincide con i frammenti di DNA trovati sotto le unghie” della ragazza. Gli esami dovranno essere controllati dalla polizia giudiziaria e probabilmente ripetuti, così come dovrà essere verificato l’alibi del ragazzo, che era già stato interrogato anni fa nell’ambito delle indagini sull’omicidio. Il suo profilo genetico, come svelato lunedì dal Corriere, coincide con i frammenti di Dna trovati sotto le unghie di Chiara Poggi, uccisa la mattina del 13 agosto 2007 nella villetta di Garlasco. Era un amico di Marco, il fratello della 26enne, e frequentava l’abitazione di via Pascoli 8 spesso muovendosi in bicicletta. La «prima» inchiesta sull’omicidio si era conclusa con la condanna definitiva a sedici anni per l’ex fidanzato di Chiara, l’oggi 33enne Alberto Stasi, detenuto dallo scorso dicembre nel carcere di Bollate. Ma adesso, al termine dell’indagine difensiva dei legali dello studio Giarda (che assistono la famiglia Stasi) insieme a una società di investigazioni, la Procura di Pavia ha aperto una «seconda» inchiesta. Accogliendo l’esposto della mamma di Alberto, Elisabetta Ligabò, e iscrivendo nel registro degli indagati quel giovane, all’epoca appena maggiorenne.
C’è una nuova inchiesta sul caso di Garlasco. Dopo le indagini della difesa di Alberto Stasi su alcune tracce di DNA, la procura di Pavia ha iniziato accertamenti su un nuovo sospettato.
Walt Mossberg è uno dei più temuti e rispettati giornalisti esperti di tecnologia al mondo, ha una rubrica fissa sul Wall Street Journal e le sue recensioni vengono prese molto in considerazione dai produttori di computer, telefonini e altri dispositivi. A pochi giorni dalla fine del 2011, il giornalista ha messo insieme qualche riflessione interessante sui prodotti tecnologici per i singoli consumatori che hanno funzionato di più quest’anno e che – almeno in parte – potranno segnare anche il prossimo anno con le loro innovazioni. Apple La società arriva alla fine del 2011 senza Steve Jobs, morto lo scorso ottobre dopo essersi dimesso dalla carica di amministratore delegato a fine agosto, ma l’assenza del suo fondatore non le ha comunque impedito di ottenere notevoli successi. A marzo è arrivata la seconda versione dell’iPad, più leggera, sottile e veloce, che ha ottenuto un enorme successo e venduto milioni di esemplari. Anche il lancio dell’iPhone 4S a ottobre si è rivelato un successo, nonostante il nuovo telefono non abbia molto di diverso dal suo predecessore, ricorda Mossberg. L’introduzione di Siri, l’assistente personale per inviare comandi vocali direttamente al telefono, ha fatto la differenza anche se si tratta di una versione ancora rudimentale e decisamente perfettibile.
Il 2012 delle nuvole e dei tablet. Le sfide che dovranno affrontare nel nuovo anno Apple, Amazon, Google e compagnia.
Non erano tantissime le occasioni in cui trovare persone da fotografare questa settimana, sarà che in tanti hanno iniziato le vacanze – Theresa May sta passando le sue sul lago di Garda, a proposito – e molti di quelli che sono ancora impegnati agli eventi di lavoro erano gli attori che si sono visti al Comic-Con di San Diego (Jared Leto non ci è andato e si è fatto sostituire da un suo ologramma). Tra le prime cinematografiche della settimana c’è stata quella di Valerian e la città dei mille pianeti a Londra, di cui probabilmente vi sarete accorti per la presenza di Rihanna, che ha fatto Rihanna. Molte foto dalla Casa Bianca, con i protagonisti della settimana: Donald Trump, Anthony Scaramucci e John McCain. E poi chi è stato fotografato con un cane in braccio, e chi con un tuatara in mano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Jennifer Aniston, Christina Aguilera e un ologramma di Jared Leto, tra quelli da fotografare in settimana. Oltre a Rihanna, diva.
Il 10 giugno del 2007 andò in onda su HBO l’ultima puntata dei Soprano, una delle serie tv americane più famose e di maggior successo, incentrata su Tony Soprano, un boss della mafia italoamericana interpretato da James Gandolfini. Per l’occasione il New Yorker dedicò la copertina alla serie: si chiama Last Exit, fu disegnata dall’illustratore Mark Ulriksen e raffigura Gandolfini nei panni di Tony Soprano dopo una seduta dalla psicologa. James Gandolfini è morto mercoledì 19 giugno a 51 anni, mentre si trovava a Roma in vacanza con la sua famiglia.
La copertina del New Yorker con Tony Soprano. Uscì nel giugno del 2007 in occasione dell'ultimo episodio della serie tv (no spoiler).
L’agenzia di stampa Associated Press ha diffuso le foto di alcuni orangotango mentre vengono curati e operati nel centro del Programma per la conservazione degli orangotango di Sumatra, a Batu Mbelin, in Indonesia. Marvel ha quattro anni ed è stato operato alla gamba sinistra, che era stata infettata dalle catene con cui era veniva legato in cattività. Puyul ha circa 40 anni e viene operato a una gamba che si era fratturato cadendo da un albero. Puyul ha anche delle ferite causate da un fucile ad aria compressa. Septian e Seroja sono due cuccioli di orangotango: sono rimasti orfani e giocano in un cesto nel centro. Negli ultimi cento anni l’Indonesia ha distrutto metà delle sue foreste pluviali, mettendo a rischio anche la sopravvivenza degli orangotango, che si sono ridotti a 50-60mila esemplari. Gli orangotango sono costretti a sopravvivere in foreste spesso rade e degradate e vengono frequentemente a contatto con l’uomo che li cattura per tenerli in cattività o li aggredisce per difendersi. Il Programma per la conservazione degli Orangotano di Sumatra (SOCP), realizzato in cooperazione da una ONG e dal governo indonesiano, cerca di garantire la sopravvivenza degli orangotango di Sumatra. Il programma prevede che gli animali feriti vengano curati e che quelli in cattività vengano sequestrati e reintrodotti nel loro ambiente naturale. Si occupa anche di educare le persone al rischio di estinzione di questa specie.
Gli orangotango di Sumatra. Le foto di due esemplari sotto i ferri in Indonesia: uno ferito dalle catene con cui era legato, l'altro da un fucile ad aria compressa.
«È entrato/a in stretto contatto con casi accertati di COVID-19, vivi o deceduti?» è una delle domande del questionario che, il 14 aprile, il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) ha pubblicato online per raccogliere dati sulla reale diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia. I dati annunciati ogni giorno dalla Protezione Civile infatti non possono essere considerati completi al fine di fare studi epidemiologici: un po’ perché ci sono delle differenze nel modo in cui le regioni mettono insieme i propri numeri, ma soprattutto perché, dato che il numero di test per il coronavirus che si riesce a fare è limitato, sappiamo poco o niente dei numerosi contagiati con sintomi leggeri (i cosiddetti “paucisintomatici”) o asintomatici. Una delle domande del questionario del CNR
Il questionario per provare a capire quanti sono davvero i contagiati in Italia. Lo hanno fatto i ricercatori del CNR: si compila online e più persone lo fanno meglio è.
La Digos ha arrestato venerdì il 39enne Fabio Manduca, ultrà napoletano, accusato di avere investito e ucciso l’ultrà interista Daniele Belardinelli durante gli scontri tra tifosi vicino allo stadio Giuseppe Meazza di Milano prima della partita Inter-Napoli del 26 dicembre 2018. Repubblica scrive che nel corso delle indagini Manduca aveva sempre scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Secondo l’accusa, Manduca investì volontariamente Belardinelli passando sopra il suo corpo, e poi proseguendo la marcia. Lo scorso marzo cinque persone erano state condannate per rissa aggravata e altri reati in relazione alla morte di Belardinelli.
È stato arrestato un uomo accusato di guidare l’auto che investì e uccise Daniele Belardinelli lo scorso dicembre.
Una delle conseguenze economiche della pandemia da coronavirus è che una parte degli italiani, e non solo, è riuscita a risparmiare di più. Secondo l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), «i depositi (in conto corrente, certificati di deposito, pronti conto termine) sono aumentati, a settembre 2020, di oltre 125 miliardi di euro rispetto a un anno prima»: una crescita dell’8 per cento. Le misure decise dal governo per contenere l’epidemia e l’incertezza sulla situazione attuale e futura possono aver favorito una tendenza al risparmio. Conseguentemente, soprattutto chi ha continuato ad avere un reddito costante ha potuto accumulare qualche soldo in più. Questa maggiore disponibilità economica, parallelamente all’impossibilità di prevedere quanto accadrà nei prossimi mesi, ha poi spinto i risparmiatori a cercare forme di investimento diverse dal versamento sul comune conto corrente. Una delle possibilità che offrono le banche è quella del conto deposito.
Che cos’è un conto deposito. La soluzione proposta da Banca Ifis in un periodo in cui molti italiani stanno risparmiando di più.
Un recente articolo del Guardian ha spiegato quali sono le città più inquinate del mondo partendo dai dati raccolti e pubblicati quest’anno dall’Organizzazione mondiale della Sanità (WHO). Il Guardian ha messo insieme una classifica delle città più inquinate basandosi sui livelli registrati di PM2,5, il cosiddetto particolato fine: quelle polveri che hanno un diametro inferiore a un quarto di centesimo di millimetro e che se respirate possono arrivare fino ai polmoni. La classifica, che si basa su dati raccolti tra il 2008 e il 2013 e che non prende in considerazione le città per cui non c’erano dati a disposizione, vede ai primi posti tre città indiane, New Delhi, Patna e Gwalior, mentre tra le prime cinquanta città ce n’è solo una cinese, Lanzhou. Partendo dai dati raccolti dal WHO – disponibili per tutti sul loro sito – abbiamo fatto la classifica delle città più inquinate in Italia in base alla concentrazione di PM2,5 nell’aria. Dentro ogni foto sono indicati i livelli medi annuali di concentrazione di PM2,5 e PM10 (polveri con diametro inferiore a un centesimo di millimetro) espressi in microgrammi per metro cubo.
Le 20 città più inquinate in Italia. Sono quasi tutte al nord e Milano non è tra le prime tre, in base ai dati raccolti dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
L’AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha multato Tim e Wind Tre per alcune questioni che riguardano il passaggio dalle bollette a 28 giorni (da qualche tempo vietate, dopo che molti le avevano adottate) a quelle mensili. Si tratta di sanzioni diverse ma, sommandole, Tim dovrà pagare circa un milione e mezzo di euro e Wind Tre dovrà pagare 870mila euro.
L’AGCOM ha multato Tim di 1,5 milioni di euro e Wind Tre di 870mila euro, per questioni legate alle bollette ogni 28 giorni.
Il principe britannico Harry e l’attrice californiana Meghan Markle si sposeranno sabato 19 maggio: sta arrivando quindi il giorno del royal wedding, le nozze reali annunciate a novembre e anticipate da migliaia di articoli con indiscrezioni e polemiche, soprattutto sulla famiglia della sposa. Contrariamente a quello del principe William e Kate Middleton – sono già passati sette anni, “la sposa era bellissima” – per questo matrimonio non ci sarà una cerimonia ufficiale ma privata, perché Harry è sesto nella linea di successione al trono britannico e difficilmente diventerà re. Nonostante questo, è uno degli eventi dell’anno e sarà seguito da milioni di persone in tutto il mondo: perché c’è di mezzo una famiglia reale, perché lei è un’attrice famosa oltre che statunitense, figlia di un’afroamericana, divorziata e più grande di lui, e perché a un matrimonio – la commozione della cerimonia, i pettegolezzi sugli ospiti, la torta e gli abiti – è sempre difficile resistere. Abbiamo messo insieme le cose da sapere per arrivare preparati: a che ora inizia la cerimonia, dove seguirla, chi ci sarà di famoso e cosa succederà dopo.
Il matrimonio reale spiegato bene. Tutte le cose da sapere: quando, dove, come seguirlo e soprattutto chi (dai, questo lo sapete: il principe Harry e Meghan Markle).
Ieri sera a DiMartedì, talk show politico condotto da Giovanni Floris su La7, erano presenti il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio e il direttore di Repubblica Mario Calabresi, che più volte si sono attaccati e criticati negli ultimi mesi. Di Maio e Calabresi hanno parlato per circa mezz’ora e lo scambio si è fatto piuttosto vivace sul tema della libertà di stampa e del rapporto tra politica e giornali. Tra le altre cose, Calabresi ha detto che i governi «non dovrebbero intromettersi in quello che fanno i giornali», Di Maio ha parlato di finanziamento pubblico ai giornali (anche se non esiste più), ha detto che la libertà di stampa non è libertà di dire bugie e ha mostrato alcune prime pagine di Repubblica; Floris è intervenuto commentando che è «imbarazzante» il fatto che un ministro ripercorra tutte le prime pagine contestando i titoli.
Cosa si sono detti Luigi Di Maio e Mario Calabresi a DiMartedì. Si è parlato – animatamente – di libertà di stampa e rapporto tra politica e giornali, e delle querele arrivate a Repubblica dal M5S (una indirizzata al padre di Calabresi, morto nel 1972).
Da un paio di giorni circolano molto online i risultati di una ricerca scientifica condotta negli Stati Uniti da Beatrice A. Golomb della Università della California (San Diego) insieme con alcuni colleghi, dove si sostiene che la regolare assunzione di cioccolato aiuta a mantenere il peso forma. Lo studio è stato ripreso da molti giornali in tutto il mondo e online gli articoli che ne parlano sono tra i più letti – per esempio – sul sito della BBC, del Wall Street Journal e del New York Times. Non sono mancati i titoli a effetto in materia e le eccessive semplificazioni, che rischiano di dare un messaggio diverso da quello che avevano in mente Golomb e colleghi quando hanno tratto le conclusioni del loro studio. La ricerca è stata pubblicata il 26 marzo scorso sulla rivista scientifica Archives of Internal Medicine ed è stata finanziata dai National Institutes of Health, un’agenzia del ministero della Salute e dei Servizi umani degli Stati Uniti. I ricercatori hanno coinvolto 1000 volontari, indagando sul loro stile di vita: hanno chiesto informazioni sulla frequenza con cui fanno attività fisica, sulla quantità di calorie assunte ogni giorno e sulla frequenza con cui mangiano cioccolato. Nella maggior parte dei casi si trattava di persone di mezza età, abituate a fare attività fisica tre volte la settimana e a concedersi un po’ di cioccolato un paio di volte la settimana. Cioccolato di diverso tipo a seconda dei loro gusti: fondente, al latte o bianco.
E quindi il cioccolato fa dimagrire? non proprio, al contrario di quanto sostengono gli articoli più letti sui giornali online di tutto il mondo da qualche giorno a questa parte.
Oggi Elisabetta II, regina del Regno Unito di Gran Bretagna e dell’Irlanda del Nord, compie 87 anni: è nata il 21 aprile del 1926. Per commemorarlo saranno sparati 41 colpi di cannone a Hyde Park, mentre 61 colpi saranno sparati alla Torre di Londra. A parte questo e, forse, una festa privata con i suoi familiari, nel Regno Unito e nei paesi del Commonwealth non si terranno altre celebrazioni. Tutta un’altra storia rispetto al secondo sabato di giugno – o il terzo, in caso di brutto tempo – quando si celebrerà il compleanno ufficiale della regina. Nello spiazzo della Horse Guard Parade, davanti al St. James Park e accanto a Downing Street, dove risiede il primo ministro britannico, si terrà la cerimonia del Trooping the Colour la sfilata della bandiera, chiamata anche Official Queen’s birthday parade (la parata del compleanno ufficiale della regina).
I due compleanni della Regina. Perché Elisabetta II domenica ha compiuto gli anni, ma la vera festa, con tanto di bandiera e parate, si celebrerà a giugno?.
Domenica è morto a Northampton, città del Massachusetts, negli Stati Uniti, lo scrittore e illustratore statunitense di libri per bambini Eric Carle: aveva 91 anni. Era noto soprattutto per il suo libro Il piccolo Bruco Maisazio (il titolo originale in inglese è The Very Hungry Caterpillar), di sole 224 parole, che dalla sua prima pubblicazione nel 1969 ha venduto oltre 55 milioni di copie in tutto il mondo ed è stato tradotto in più di 70 lingue. Carle nacque a Syracuse, nello stato di New York, nel 1929, da genitori tedeschi immigrati. Studiò tipografia e arte grafica all’accademia statale delle belle arti di Stoccarda, in Germania, dove si laureò nel 1950. Due anni dopo decise di trasferirsi di nuovo negli Stati Uniti, a New York, dove lavorò in ambito pubblicitario come graphic designer per il New York Times (interrompendo per prestare servizio militare in Germania). Nel 1963 iniziò la sua carriera da freelance, e ufficialmente quella nei libri per l’infanzia quando l’educatore e scrittore Bill Martin Jr, notando le sue illustrazioni pubblicitarie, gli chiese di illustrare il suo libro Brown Bear, Brown Bear, What Do You See?, pubblicato nel 1967. Nella sua carriera Carle ha pubblicato più di 70 libri per bambini e venduto oltre 170 milioni di copie in tutto il mondo, ricevendo diversi premi.
È morto a 91 anni Eric Carle, scrittore e illustratore statunitense noto soprattutto per il libro “Il piccolo Bruco Maisazio”.
Il governatore della Banca di Inghilterra, Mark Carney, ha annunciato che dal 2016 verranno introdotte in Regno Unito le banconote di materiali polimerici, cioè di plastica, che circoleranno insieme a quelle di cartamoneta, in uso da 320 anni. Nel 2016 saranno introdotte quelle da cinque sterline, che raffigureranno Winston Churchill, e l’anno successivo quelle da dieci sterline, con la scrittrice inglese Jane Austen. La decisione è stata presa dopo tre anni di ricerche e una consultazione pubblica svolta dalla Banca nell’autunno del 2013: i funzionari hanno mostrato prototipi delle banconote di plastica nei centri commerciali e ai gruppi finanziari in tutto il paese, e l’87 per cento dei 37mila intervistati si è detto favorevole alla loro introduzione. Carney ha spiegato che «le banconote di plastica uniranno il meglio del progresso e della tradizione. Saranno più sicure perché più difficili da contraffare e più resistenti ai danni, e allo stesso tempo celebreranno la storia e la tradizione, che sono importanti sia per la banca che per l’intera nazione».
Il Regno Unito adotterà le sterline di plastica. Le prime saranno introdotte nel 2016: sono più resistenti, pulite, difficili da contraffare ed ecologiche rispetto a quelle di carta.
Ai Golden Globe, che si sono tenuti nella notte tra domenica e lunedì al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles, c’erano davvero quasi tutti quelli che ci si aspettava di vedere: i premi sono considerati tra i più importanti al mondo per il cinema e la televisione, e attirano come ogni anno sfilze di celebrità, tra vincitori, candidati e semplici ospiti, impegnati a sfoggiare sorrisi, corpi canonici e abiti di gala. C’erano ovviamente Emma Stone e Ryan Gosling, protagonisti del musical La La Land cha ha vinto sette premi, e Claire Foy di The Crown, scelta come miglior serie tv drammatica; e poi Sylvester Stallone con le tre figlie, Naomi Campbell, Jeff Bridges, Drew Barrymore e Sarah Paulson che dà un bacio all’amica Amanda Peet. L’elenco con tutti i vincitori dei premi lo trovate qui, mentre qui le cose da sapere (per esempio, chi li assegna? E cosa cambia rispetto agli Oscar?) e qui i momenti più belli della cerimonia.
Golden Globe: le foto del red carpet. Il consueto album di figurine di celebrità e vestiti: Emma Stone, Isabelle Huppert, Amy Adams, Ryan Gosling e molti altri.
Nonostante il nome suggestivo, che richiama storie di oceani e continenti diversi, il nome del Codice Atlantico, la più grande e importante raccolta di disegni di Leonardo da Vinci al mondo, non c’entra niente col suo contenuto. Più prosaicamente indica il formato dei grandi fogli che lo compongono, che peraltro non fu scelto da Leonardo ma arrivò soltanto decenni dopo la sua morte, in uno dei molti passaggi di mano e peripezie a cui fu sottoposto il Codice. La mostra Leonardo da Vinci. La scienza prima della scienza, fino alla fine di giugno alle Scuderie del Quirinale di Roma, è costruita intorno a dieci disegni autografi del Codice Atlantico, scelti tra i circa 1.750 che lo compongono. La mostra, come il Codice, racconta la grandezza di Leonardo al di fuori dei campi a cui viene tradizionalmente associato, dalla pittura alle invenzioni. Testimonia infatti l’enorme contributo che l’artista toscano diede all’ingegneria, all’architettura, all’idraulica, alla meccanica, all’urbanistica e in generale alla cultura scientifico-tecnologica. Insieme ai disegni, la mostra espone più di 200 opere tra modelli, manoscritti, volumi, stampe e dipinti provenienti da varie istituzioni italiane ed europee.
Cos’è il Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Non c’entra nulla col thriller di Dan Brown: alle Scuderie del Quirinale potete vederne una parte fino al 30 giugno.
Il nuovo direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana – che da pochi giorni ha preso il posto di Ferruccio De Bortoli – ha pubblicato giovedì il suo primo editoriale in prima pagina, una specie di dichiarazione di intenti sul futuro del quotidiano: «C’ è un’immagine, l’abbiamo vista tutti, che vale più di ogni discorso sullo stato dell’Italia e sulle sue possibilità di uscire dalla crisi. È quella di tantissimi cittadini in tuta bianca che ripuliscono palazzi, vetrine e strade, che tentano di mettere riparo alle devastazioni degli estremisti anti Expo. È la fotografia di un Paese che non si arrende alla violenza e ai soprusi, che sa reagire con ammirevole senso civico. Non era scontato in una nazione troppe volte incline alla rassegnazione, che mortifica migliaia di giovani lasciandoli senza lavoro, che raramente riconosce il merito come criterio unico di selezione. Che ha una visione arretrata delle donne e della loro vita, dalla famiglia al lavoro. Che spende energie nel creare barriere quando potrebbe usare la stessa forza per abbatterle.
Il primo editoriale del nuovo direttore del Corriere. Dice Luciano Fontana che «Non saremo mai gufi, ma nemmeno tifosi».
Il 24 settembre aprirà a Washington, D.C., il nuovo museo nazionale di storia e cultura afroamericana dello Smithsonian Institution, grande istituzione didattica e museale statunitense che già gestisce i più importanti musei della città. La struttura del museo è stata progettata dall’architetto britannico di origini tanzaniane David Adjaye e si trova sul National Mall, il grande prato longitudinale che si estende per tre chilometri al centro della città, dal Campidoglio al Lincoln Memorial, e su cui si affacciano anche gli altri grandi musei nazionali. Davanti a dove si trova adesso il museo, in un giorno del 1963 si affollarono 200mila persone per ascoltare Martin Luther King che dal Lincoln Memorial tenne il discorso famoso con la frase “I have a dream”. La creazione del museo è stata raccontata e discussa molto estesamente sui media americani nelle scorse settimane, ed è considerata un necessario e dovuto completamento al modo con cui le istituzioni nazionali raccontano la storia degli Stati Uniti nella capitale, soprattutto in tempi in cui le discriminazioni pratiche e culturali degli afroamericani nel passato e nel presente sono di nuovo molto di attualità: più che un completamento, quindi, una scelta di grande importanza nell’incompleta storia dell’integrazione. Sui cinque piani di esposizioni, tre dei quali interrati, la storia e la cultura afroamericane vengono raccontate cronologicamente: si inizia con la schiavitù in Africa, si tratta il 1968 come anno di svolta e si arriva a oggi con i movimenti di protesta recenti contro la violenza sui neri. Il museo apre tredici anni dopo l’autorizzazione alla sua costruzione – e dopo un percorso ancora più lungo e tormentato di discussione politica sulla sua realizzazione – allo scadere del secondo mandato presidenziale di Barack Obama e in un momento in cui la questione dell’uguaglianza tra bianchi e neri appare tutt’altro che risolta.
Il nuovo museo sulla storia afroamericana a Washington. Si inaugura sabato, e la sua realizzazione è discussa da settimane come un evento storico negli Stati Uniti.
Per decidere sullo stabilimento Fiat di Pomigliano, Sergio Marchionne aveva chiesto la più alta partecipazione possibile dei lavoratori e così è stato, affluenza intorno al 95%, ma è mancato il risultato plebiscitario. I voti a favore del piano per il rilancio della fabbrica sono stati il 62,2%, dunque circa un lavoratore su tre ha espresso la propria contrarietà per l’accordo. La Fiom chiede ora “una mediazione che rispetti la costituzione, le leggi dello stato e il contratto”. Gli altri sindacati vogliono chiudere, spiega Repubblica: C’è poi l’altro fronte dei sindacati con la Fim e la Uilm in primo luogo, che se da un lato si dicono soddisfatte del successo ottenuto, dall’altro chiedono alla Fiat di ratificare presto l’accordo e, quindi, di tener fede agli impegni. Saranno quindi giorni altrettanto decisivi quelli che seguiranno al referendum di ieri.
Pomigliano senza plebiscito: e ora? i sì al nuovo piano di rilancio sono stati il 62,2%, i sindacati spingono per chiudere, la Fiom per ridiscutere, e in Polonia seguono che succede.
Il prossimo 3 ottobre uscirà nei cinema italiani il film Gravity, che ha aperto la 70esima Mostra del cinema di Venezia il 28 agosto. Il film è stato diretto, montato e prodotto dal regista messicano Alfonso Cuarón e ha nel cast Sandra Bullock e George Clooney. Gravity racconta la prima missione spaziale su uno Shuttle dell’ingegnere medico Ryan Stone (Sandra Bullock) accompagnata dal comandante Matt Kowalsky (Clooney), al suo ultimo viaggio prima di ritirarsi in pensione. Mentre Stone e Kowalsky si trovano fuori dalla navicella, questa viene distrutta da una pioggia di meteoriti, lasciando i due da soli nello spazio, con una quantità limitata di ossigeno e senza poter comunicare con la Terra. WarnerBros, che distribuisce il film, ha pubblicato un nuovo trailer.
Il nuovo trailer di “Gravity”. Sandra Bullock astronauta alla deriva nello Spazio, nell'atteso film di Alfonso Cuarón con George Clooney.
Giovedì 27 marzo il nuovo amministratore delegato di Microsoft, Satya Nadella, ha presentato la prima versione di Office fatta appositamente per gli iPad, mettendo fine ad anni di ipotesi sull’arrivo della serie di applicazioni per scrivere, compilare fogli di calcolo e fare presentazioni sul tablet di Apple. Office per iPad è costituito da tre diverse app – Word, Excel e PowerPoint – che possono essere scaricate gratuitamente sull’App Store per vedere le anteprime dei propri file ed effettuare presentazioni al computer. Le funzioni di modifica e salvataggio dei file sono disponibili solo per chi ha già o decide di sottoscrivere un abbonamento a Office 365. In questo modo Microsoft confida di fare diffondere rapidamente le sue nuove applicazioni, incentivando al tempo stesso la sottoscrizione di nuovi abbonamenti al suo servizio Office 365, che dà la possibilità di usare Word, Excel e il resto su più computer a partire da 99 euro l’anno. Nadella ha spiegato che le app di Office per iPad hanno sostanzialmente tutte le funzionalità e le opzioni della versione classica per computer. Tasti, menu e icone sono stati adattati per essere utilizzati più facilmente su un dispositivo che non ha un mouse, cercando comunque di mantenere un’impostazione grafica familiare e che richiama il più possibile la versione desktop di Office. Come mostrano le prime immagini di presentazione, si possono effettuare diverse modifiche durante l’editing sia su Word, con l’inserimento di note, commenti e indici, sia su Excel con l’utilizzo di formule, grafici e sistemi di compilazione automatica. PowerPoint offre tutte le principali opzioni della versione desktop, transizioni e animazioni comprese tra una slide e l’altra.
Com’è fatto Office per iPad. Le cose da sapere sulla prima versione di Word, Excel e PowerPoint fatte da Microsoft per il tablet di Apple.
Instagram ha aggiornato le sue Storie con alcune nuove funzionalità, che per la prima volta le differenziano da quelle della concorrente applicazione Snapchat, da cui erano state sostanzialmente copiate. Menzioni È stata aggiunta la possibilità di inserire una menzione all’interno delle Storie: per usarle basta inserire “@“ più il nome dell’utente che si desidera menzionare, che riceverà una notifica per vedere il contenuto. Se mentre si visualizza la Storia si tocca sul nome, Instagram apre un’anteprima del profilo, mentre con un secondo tocco si va alla versione completa. L’idea è di rendere più condivise e personali le Storie e di consentire di scoprire più facilmente nuovi profili, cosa che invece su Snapchat è più complicata.
Instagram ha aggiunto link e menzioni alle sue Storie. E la possibilità di inserire brevi video in loop: sono le prime opzioni differenti da Snapchat.
Con la decisione del governo di estendere le restrizioni a tutta Italia per limitare il più possibile la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2), non è più possibile spostarsi senza una giustificazione valida, da autocertificare tramite un apposito modulo. Per questo motivo, che scoraggia e limita la maggior parte degli spostamenti, diverse compagnie aeree hanno cancellato del tutto o parzialmente i voli da e per l’Italia nelle prossime settimane. British Airways ha cancellato tutti i voli in programma per l’Italia, Ryanair ha preso la stessa decisione per i voli fino al 9 aprile mentre EasyJet e altre compagnie ne hanno cancellati solo alcuni. Per cercare di orientarsi, di seguito trovate un elenco delle modalità di rimborso delle varie compagnie, tenendo conto che l’ENAC – l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – dice che hanno diritto al rimborso anche i passeggeri impossibilitati a viaggiare ma il cui volo non è stato cancellato.
Cosa deve fare chi aveva comprato un biglietto aereo cancellato per il coronavirus. Con le restrizioni decise dal governo molte compagnie hanno ridotto i voli da e per l'Italia: una guida per chiedere rimborsi e modifiche alle prenotazioni.
Lunedì mattina 13 immigrati sono morti annegati di fronte alla spiaggia di Sampieri, una piccola frazione di Scicli, in provincia di Ragusa. Secondo le prime ricostruzioni e testimonianze, gli immigrati stavano cercando di raggiungere la riva a nuoto, dopo essere stati buttati da una barca che li stava portando in Italia e si è arenata. Secondo le prime ricostruzioni gli immigrati che sono riusciti a raggiungere la costa sono circa 200 e i due presunti scafisti sono stati fermati dalla polizia. Almeno 13 migranti sono morti annegati questa mattina nel ragusano mentre cercavano di scappare da un barcone che si è spiaggiato a Scicli. Secondo le prime ricostruzioni, gli immigrati sono stati presi a colpi di cinghia dagli scafisti e costretti a lanciarsi in mare. Lo ha raccontato uno dei bagnini che hanno assistito alla tragedia e che sono intervenuti per soccorrere i naufraghi. Un carabiniere fuori servizio che si trovava sulla spiaggia si è lanciato in mare ed è riuscito a trarre in salvo due migranti in difficoltà che stavano per annegare.
13 migranti sono annegati in Sicilia. A pochi metri dalla riva, dopo essersi spiaggiati con la barca che li stava trasportando: i due presunti scafisti sono stati fermati dalla polizia.
Christina Grimmie, una cantante che nel 2014 aveva partecipato al programma “The Voice” negli Stati Uniti, è stata uccisa dopo un suo concerto a Orlando, in Florida, da un uomo di cui non è stata resa nota l’identità. Venerdì sera, subito dopo l’esibizione, Grimmie stava firmando alcuni autografi quando un uomo le si è avvicinato e le ha sparato. Il fratello di Grimmie ha immediatamente cercato di bloccarlo, e durante la lotta l’assalitore si è suicidato con un colpo di pistola. Grimmie aveva 22 anni e nel 2014 era arrivata terza nella sesta stagione del talent show americano “The Voice”, di cui esiste anche l’edizione italiana. Grimmie aveva iniziato a cantare nel 2009 e alcuni dei suoi video di YouTube, come una cover di “Hello” della cantante Adele, hanno ottenuto milioni di visualizzazioni. La polizia di Orlando ha detto che il motivo dell’aggressione non è ancora stato chiarito. Dopo essere stata ferita, Grimmie è stata trasportata in ospedale e su Twitter si è rapidamente diffuso l’hashtag #PrayForChristina. Dopo la conferma della morte, l’account Twitter di The Voice ha scritto: “Non si sono parole. Abbiamo persona una bellissima persona con una splendida voce. I nostri cuori sono con gli amici, i fan e la famiglia di Christina».
Un’ex concorrente di The Voice americano è stata uccisa dopo un concerto. Si chiamava Christina Grimmie e aveva 22 anni: i motivi dell'aggressore – che si è suicidato poco dopo – non sono ancora stati chiariti.
Giovedì 29 settembre è uscito in tutto il mondo (tranne in Nord America, dove era uscito due giorni prima) FIFA 17, l’ultimo videogioco di calcio della casa di produzione EA Sports. FIFA è la serie di videogiochi sportivi più venduta al mondo negli ultimi anni, e una delle più popolari di sempre: l’unico altro videogioco di calcio che compete con FIFA è Pro Evolution Soccer e ogni anno verso settembre i siti e le riviste che si occupano di videogiochi pubblicano le loro recensioni, anche per capire quale dei due sia meglio. Si va molto a gusti personali, e ci sono tifoserie piuttosto appassionate che sostengono la superiorità dell’uno o dell’altro: in generale negli ultimi anni sono di più quelli che preferiscono FIFA, ma quelli di PES sono piuttosto agguerriti. Il giocatore sulla copertina di FIFA 17 è il centrocampista del Borussia Dortmund Marco Reus, scelto tramite un sondaggio tra i giocatori. Il gioco è disponibile per PC, Playstation 3 e 4, Xbox 360 360 e One. Cosa c’è di nuovo I motivi che spingono milioni di persone nel mondo a comprare ogni autunno un nuovo videogioco di calcio, che sia FIFA o che sia PES, sono sostanzialmente due: ci sono le squadre nuove, con i campionati aggiornati con promozioni e retrocessioni e le rose completate con i trasferimenti estivi, e ogni anno i giochi migliorano un po’, almeno in teoria. FIFA 17 è il primo della serie a usare il motore grafico Frostbite – lo stesso di Battlefield, uno dei più apprezzati giochi di guerra – che è più potente e consente un maggiore numero di dettagli. La grafica del gioco è migliore di FIFA 16 e per tre squadre – Bayern Monaco, Manchester United e Juventus – ai giocatori sono stati fatte delle scansioni facciali per rendere più realistici i loro omologhi nel gioco (quando l’hanno fatto alla Juventus c’era ancora Paul Pogba, che è passato allo United). Tra le altre cose quest’anno ci sono anche quasi tutti gli allenatori della Premier League, che vengono inquadrati nelle pause e nei festeggiamenti dopo i gol.
Com’è “FIFA 17”. È uscita la nuova edizione del videogioco di calcio più venduto al mondo, con una nuova modalità di gioco di cui si parla molto bene.
L’ufficio centrale di statistica dell’Irlanda ha pubblicato una serie di dati sull’economia del paese che mostrano come nel secondo trimestre del 2014 il PIL sia cresciuto dell’1,5 per cento rispetto al primo trimestre e addirittura del 7,7 per cento rispetto all’anno precedente: è il più forte tasso di crescita registrato nel paese negli ultimi anni. Non solo: in Irlanda sono cresciute le esportazioni (del 13 per cento rispetto all’anno scorso) e anche i consumi privati (più 1,8 per cento). Visti gli ultimi dati, il ministro delle Finanze Michael Noonan ha detto che i 2 miliardi di consolidamento per i conti pubblici previsti per il 2015 non saranno ricavati attraverso nuovi tagli: basterà l’aumento del gettito fiscale frutto della crescita. Nel 2010 l’Irlanda era uno dei paesi messi peggio nell’eurozona, insieme con Grecia, Portogallo e Cipro: dopo una gravissima crisi delle banche, travolte dal crollo del mercato immobiliare, il governo era stato costretto ad affidarsi a un programma di aiuti internazionali del valore complessivo di 85 miliardi di euro (il cosiddetto bailout dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale) concessi in cambio di alcune misure fiscali ispirate alla cosiddetta “austerità”. Nel dicembre del 2013 l’Irlanda era stato anche il primo paese a uscire dal piano di aiuti, tornando a fare affidamento sul mercato per finanziare la propria spesa pubblica. Molti analisti economici e politici – anche all’interno della Commissione Europea – avevano visto nel percorso dell’Irlanda la dimostrazione che le misure di austerità combinate a riforme incisive potessero salvare un paese dalla crisi e riportare la crescita economica.
L’Irlanda ora cresce parecchio. Il PIL è cresciuto del 7,7 per cento nell'ultimo anno: per il governo questo dimostra che il paese è fuori dalla crisi (e che l'austerità ha funzionato), altri invitano a maggiori cautele.
Lo scorso primo ottobre l’azienda italiana di abbigliamento Rifle è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Firenze. La decisione del tribunale è arrivata dopo che lo scorso maggio Rifle aveva chiesto il concordato in continuità, una procedura che permette di continuare l’attività di impresa concordando un piano per ripianare i debiti della società. Nonostante le trattative tra sindacati e regione Toscana per evitare il fallimento, scrive il Sole 24 Ore, «l’atteso piano di rilancio e di ristrutturazione del debito non c’è stato, ed è arrivato il fallimento». Rifle era stata fondata nel 1958 dai fratelli Fratini, dopo che uno dei due fratelli già da anni importava il tessuto denim, quello per produrre i jeans, dagli Stati Uniti. Fin dalla fondazione, quindi, Rifle era specializzata in capi di abbigliamento di jeans, pur diversificando le linee di produzione: il periodo di maggior successo fu negli anni Ottanta, mentre negli anni Novanta e Duemila la società attraversò diverse crisi.
È fallita l’azienda di abbigliamento italiana Rifle, famosa per i jeans.
Intorno alle 3.3o di questa mattina una bomba carta è esplosa in via Ferrante Imparato, a Napoli, causando un morto e un ferito. Il 32enne Antonio Perna è stato trovato dai soccorritori gravemente ferito e in stato di incoscienza ed è morto poche ore dopo in ospedale per le ferite causate dall’esplosione; Monica Veneruso è invece stata ricoverata con ferite gravi ma non è in pericolo di vita. Per il momento non è chiaro chi abbia messo la bomba – che esplodendo ha anche danneggiato un palazzo e due automobili parcheggiate – ma l’ipotesi che sembra più probabile secondo i giornali è che sia esplosa per errore mentre veniva posizionata da Perna e Veneruso.
Questa notte a Napoli un uomo è morto per l’esplosione di una bomba carta.
South Park, il famoso cartone animato satirico creato, scritto e doppiato da Matt Stone e Trey Parker, nei 14 anni della sua esistenza ha preso di mira un po’ qualsiasi cosa, mormoni compresi. Ma non era facile prevedere che, affezionati al tema, i due autori della serie avrebbero creato un musical teatrale chiamato The Book of Mormon: lo spettacolo, lodato dalla critica e adorato dal pubblico, ha raccolto tutte le nomination che poteva raccogliere ai Tony Awards, che potremmo definire come gli Oscar di Broadway. Il musical prende il nome dal testo sacro dei mormoni, Il libro di Mormon, e racconta la storia di due missionari mandati in Uganda dalla loro chiesa con l’obiettivo di convertire la popolazione. Il villaggio a cui sono assegnati, governato da un capotribù despotico e violento, è vessato da povertà, analfabetismo e AIDS. «L’Africa non assomiglia affatto al Re Leone, – commenta uno dei due missionari – credo che in quel film si siano presi qualche licenza poetica.» Chiederà poi di essere destinato a un’altra missione: per esempio una a Orlando, in Florida. Tra alterne vicende, spiegazioni del libro di Mormon miste a convinzioni fantascientifiche, indottrinamenti infantili che hanno poco a che vedere col testo sacro e convinzioni culturali spesso errate, i due riescono nella loro missione di convertire la tribù, despota compreso, e scelgono di non fare ritorno nello Utah dopo aver scoperto che la religione ha poco a che fare con la verità e molto con l’aiutare le persone.
Il musical sui mormoni dei creatori di South Park. Lo spettacolo satirico ha avuto 14 nomination ai Tony Awards, i premi di Broadway.
Le elezioni politiche italiane sono oggi: i seggi hanno aperto alle 7 e chiuderanno alle 23. In queste elezioni si vota per rinnovare il Senato e la Camera e vota con il Rosatellum bis, un sistema elettorale che ha introdotto un sistema misto fra uninominale e proporzionale e ha cambiato i collegi (cinque anni fa si votò invece con la legge Calderoli). La spiegazione lunga della nuova legge elettorale è qui; la versione lunga su come si vota è qui. Qui avanti, invece, abbiamo raccolto le informazioni essenziali da sapere sul voto di domani. Si sta votando per le elezioni politiche
Come si vota alle elezioni politiche di oggi. Le cose da sapere sul voto di oggi per rinnovare Senato e Camera: i seggi chiuderanno alle 23.
Disney+, il servizio di streaming di Disney che da oggi è disponibile negli Stati Uniti, in Canada e nei Paesi Bassi, ha avuto dei problemi tecnici nel suo primo giorno online: molti utenti si sono lamentati sui social network del fatto che non era possibile accedere al servizio, mostrando screenshot di messaggi di errore. Disney ha risposto alle segnalazioni del problema scrivendo su Twitter che «la richiesta per Disney+ ha superato le più alte aspettative» dell’azienda. Più di 8mila persone hanno segnalato i disservizi. The demand for #DisneyPlus has exceeded our highest expectations. We are so pleased you’re excited to watch all your favorites and are working quickly to resolve any current issues. We appreciate your patience.
Disney+, il servizio di streaming di Disney, ha avuto dei problemi tecnici nel suo primo giorno online.
Lunedì 4 aprile i giornali di tutto il mondo si sono occupati dei cosiddetti “Panama Papers”, i documenti riservati pubblicati dopo mesi di indagini giornalistiche da una serie di siti e quotidiani internazionali, e che descrivono il funzionamento di Mossack Fonseca, la quarta società più importante del mondo tra quelle che si occupano della creazione e della gestione di società off shore in paesi considerati “paradisi fiscali”. I “Panama Papers” stanno avendo così tante attenzioni perché coinvolgono – a livelli diversi – diverse personalità pubbliche internazionali, dal presidente russo Vladimir Putin ad alcuni importanti dirigenti della FIFA (e ci sono anche degli italiani). Si definisce società off shore un’organizzazione che ha la propria sede legale in un paese diverso da quello nel quale sviluppa i suoi affari principali: questo paese estero è quasi sempre uno di quelli considerati “paradisi fiscali”, cioè quelli nei quali le restrizioni e le leggi sulle attività economiche sono molto morbide o flessibili, e nei quali le tasse sono basse o inesistenti. Un altro aspetto dei paradisi fiscali molto importante e attraente per le società con grossi capitali è che spesso offrono ampia riservatezza sulle attività finanziarie che hanno sede nella loro giurisdizione: questo significa che le amministrazioni locali in certi casi sono disposte a rifiutarsi di collaborare con le autorità di altri paesi per proteggere gli interessi delle società off shore. Alcuni esempi di paradisi fiscali sono Panama, le Isole Vergini Britanniche, la Svizzera, le Seychelles, le isole Cayman o Barbados: questi paesi offrono questi servizi per attrarre capitale estero nella propria economia (infatti non è detto che un residente in un paradiso fiscale abbia tutti i vantaggi fiscali di un non residente).
Cos’è e come funziona una società off shore, in poche parole. Come fanno le società aperte nei “paradisi fiscali” a ottenere vantaggi economici, legali e non.
Lo scorso 10 marzo Rai Tre aveva trasmesso una puntata di Presa Diretta sulle molestie sessuali intitolata “Sesso e Potere”. Erano state raccontate molte storie compresa quella di una carabiniera, Angela Apparecida Rizzo, che lavora al comando provinciale dei carabinieri di Firenze (lo stesso in cui prestavano servizio i due carabinieri accusati di stupro da due studentesse americane lo scorso settembre). Angela Apparecida Rizzo, che ha 35 anni, aveva denunciato ai suoi superiori un maresciallo che lavorava con lei per molestie sessuali e minacce. Le accuse di minaccia erano poi state portate davanti a un tribunale militare. Ora l’Arma dei Carabinieri ha aperto contro di lei un procedimento disciplinare per non aver chiesto l’autorizzazione a rilasciare un’intervista e per aver gettato discredito sul prestigio dell’Arma dei Carabinieri. Angela Rizzo lavorava a Firenze nel laboratorio di analisi delle sostanze stupefacenti del nucleo investigativo ed era stata molestata per mesi, nel 2015, dal suo superiore Luigi Ruggiero, un maresciallo: a Presa Diretta aveva raccontato delle “attenzioni” che le venivano rivolte, dei palpeggiamenti, delle minacce di ritorsioni, delle umiliazioni verbali e della mortificazione che aveva provato. Nell’intervista Rizzo aveva raccontato in modo molto generico ciò che aveva dovuto subire (e che nei dettagli si può ascoltare in questo audio di Radio Radicale). Rizzo aveva deciso di rivolgersi a un carabiniere di grado più alto e poi al tribunale militare, dove si era costituita parte civile. Non aveva però presentato entro i sei mesi previsti la querela per le molestie, che non sono perseguibili d’ufficio: quindi Ruggiero era stata accusato solamente per minaccia.
È stato avviato un procedimento disciplinare contro la carabiniera che aveva denunciato per molestie un suo superiore. Il suo caso era stato raccontato a Presa Diretta: è accusata di aver screditato il prestigio dell'Arma dei Carabinieri.
Oggi, giovedì 5 dicembre, Google dedica un doodle agli stivali Wellington, gli stivali in gomma utilizzati per proteggersi dalla pioggia o per alcune attività all’aperto. È piuttosto insolito che Google faccia un doodle per un oggetto così comune: di solito i doodle vengono dedicati a personaggi famosi in occasione dell’anniversario della loro nascita o morte. Il motivo di questa celebrazione è che il 5 dicembre di cinque anni fa fu il giorno più piovoso nella storia del Regno Unito, in cui caddero 34 centimetri di pioggia nella contea inglese di Cumbria, al confine con la Scozia. Quelli che in Italia vengono chiamati comunemente stivali di gomma, o stivali da pioggia, in inglese sono chiamati “Wellington boots” o con il diminutivo “wellie”. Il nome dipende dal fatto che la loro forma fu concepita per la prima volta da Arthur Wellesley, duca di Wellington, nella prima metà dell’Ottocento, sulla base di un altro modello molto utilizzato in quegli anni, il modello assiano, che arrivava quasi al ginocchio ed era solitamente decorato con una nappa sul bordo. Wellington pensò di renderlo più pratico eliminando il bordo e la nappa e aumentando l’aderenza della gamba dello stivale sul polpaccio. Inoltre, fece tagliare la gamba così che finisse circa a metà del polpaccio.
La storia degli stivali Wellington. Il 5 dicembre del 2014 fu il giorno più piovoso della storia del Regno Unito: Google lo ricorda con un doodle sui famosi stivali di gomma.
La cosa di cui si è parlato di più domenica riguardo al Festival di Venezia è stata la serie tv L’amica geniale, tratta dai romanzi di Elena Ferrante: c’è stata una proiezione aperta al pubblico e si è tenuta la conferenza stampa di presentazione a cui hanno partecipato le quattro attrici protagoniste della serie, le più giovani Elisa Del Genio e Ludovica Nasti insieme a Margherita Mazzucco e Gaia Girace. I film in concorso di cui domenica c’è stata o ci sarà la prima sono The Sisters Brothers di Jacques Audiard e Sunset di László Nemes, mentre per quanto riguarda quelli fuori concorso è stato proiettato La quietud di Pablo Trapero e sarà proiettato anche La profezia dell’armadillo di Emanuele Scaringi, ispirato al romanzo a fumetti di Zerocalcare. The Sisters Brothers è il primo film in lingua inglese del regista francese Jacques Audiard ed è un western. È tratto dal romanzo Arrivano i Sister di Patrick deWitt e nel cast ci sono John C. Reilly, Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed.
Le foto di domenica a Venezia. C'erano quattro protagoniste della serie tratta da "L'amica geniale" e il cast di "What You Gonna Do When the World’s On Fire?" di Roberto Minervini.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Bocchino: “Lunedì Futuro e Libertà via dal governo”. Lo ha annunciato ad Annozero: via Ronchi, Urso e due sottosegretari.
I saldi invernali 2018 sono iniziati ufficialmente dalla Basilicata, dove ci sono sconti e promozioni già da martedì 2 gennaio; subito dopo è seguita la Valle d’Aosta, dove l’inizio era fissato per mercoledì 3 gennaio. In tutte le altre regioni la prima giornata di sconti sarà venerdì 5 gennaio; l’unica regione a organizzarsi diversamente è la Sicilia, dove si dovrà aspettare sabato 6 gennaio. Le date della fine dei saldi, invece, sono molto diverse da regione a regione: in Trentino-Alto Adige dureranno poco più di un mese (finiranno il 16 febbraio), mentre in Campania fino al 2 aprile, per esempio. La maggior parte di voi potrà comunque fare acquisti a prezzi scontati fino alla fine di febbraio o l’inizio di marzo. I saldi non si limiteranno ai negozi “fisici”: chi preferisce gli acquisti online allo shopping tradizionale dovrebbe sapere che Amazon fa sconti sull’abbigliamento fino al 50 per cento fino al 28 febbraio. Trovate anche promozioni su scarpe, abbigliamento e accessori con sconti fino al 70 per cento su Asos e al 50 per cento su Zalando. Ci sono sconti al 70 per cento anche su tutta la collezione di abbigliamento uomo, donna e bambino di OVS. Inoltre, in questo periodo molti negozi online di abbigliamento, come per esempio Nike, aggiungono prodotti alla loro sezione outlet, che è quella che propone prodotti in saldo tutto l’anno.
Le date di inizio dei saldi invernali 2018. Sono già iniziati in Basilicata e Valle d'Aosta, tutti gli altri devono aspettare il 5 o il 6 gennaio.
Sembra che di questi tempi quasi nessuno usi Facebook perché gli piace usare Facebook. Il muro, pardon, il Diario (Timeline), è difficile da navigare e spesso nasconde i contenuti che stai cercando. E la sezione Notizie (News Feed) sembra più un insieme di pubblicità che un canale per trovare informazioni davvero utili. C’è poi un aspetto inquietante: la pubblicità su Facebook rende chiaro agli utenti che gli inserzionisti conoscono i siti che gli utenti hanno visitato in precedenza. Inoltre, con la sua nuova piattaforma Atlas ad, Facebook userà quello che sa dei suoi utenti per personalizzare la pubblicità anche su altri siti e su applicazioni per smartphone. I più giovani e alla moda si sono già spostati su Twitter, Tumblr e Snapchat. Non è una cosa nuova, Facebook è stato la novità quando tutti usavano MySpace, e prima di MySpace c’era Friendster. La differenza è che Facebook è diventato grande quando usare Internet è diventata la norma e la sua popolazione riflette questo aspetto. Ci sono circa un miliardo di utenti. Circa un sesto del mondo è su Facebook.
Che cos’è Ello. Un nuovo social network "alternativo a Facebook" ha goduto in questi giorni di grandi attenzioni dei media e promette più tutela della privacy, ma non sarà facile.
Nella ricca produzione di albi e storie parallele dedicate a Spider-Man dalla Marvel, è arrivata ieri la notizia che il Peter Parker della serie Marvel Ultimate morirà, e con lui il ciclo «aggiornato» che nel 2001 aveva inaugurato molte rivisitazioni di supereroi degli anni Sessanta e Settanta riletti in chiave moderna e con storie slegate da quelle della serie classica (che ha continuato e continua a essere pubblicata). La serie Ultimate è stata ideata dieci anni fa per appassionare ai supereroi Marvel i lettori più giovani, che potevano trovarsi a disagio con storie già avviate da decenni ed essere scoraggiati dall’iniziare la lettura. I protagonisti sono gli stessi supereroi classici, ma modellati con caratteristiche più attuali: il Peter Parker dell’universo Ultimate, è più giovane, lavora come webmaster e non come fotografo del giornale Daily Bugle, è stato morso non da un ragno radioattivo ma geneticamente modificato. E nel numero che esce domani, stando a quanto ha dichiarato l’editore, morirà.
Hanno ucciso l’Uomo Ragno. Muore lo Spider-Man attualizzato della serie Ultimate, edita dalla Marvel a partire dal 2001 (spoiler: vi diciamo anche chi l'ha fatto fuori).
Le cosiddette “stelle cadenti di San Lorenzo” o “Lacrime di San Lorenzo” saranno visibili al loro massimo tra l’11 e il 13 agosto (mentre la “notte di San Lorenzo” tecnicamente era ieri, quella del 10 agosto). I momenti migliori per vedere le stelle cadenti di questo periodo saranno quindi le prossime due notti, quando lo sciame meteorico delle Perseidi sarà particolarmente visibile. L’evento è uno dei più interessanti e caratteristici delle osservazioni astronomiche estive, e ogni anno coinvolge milioni di appassionati e curiosi in giro per il mondo alla ricerca delle rapide scie luminose che si formano nel cielo. L’osservazione di quest’anno si potrà fare mentre la Luna è in fase calante, il che dovrebbe rendere più visibili le scie luminose.
Qual è il momento migliore per osservare le stelle cadenti. Non era ieri sera – la cosiddetta "notte di San Lorenzo" – ma sarà tra l'11 e il 13 agosto.
Il 16 dicembre uscirà in Italia Il ponte delle spie (Bridge of Spies), il nuovo film diretto da Steven Spielberg, sceneggiato da Matt Charman e dai fratelli Coen e con Tom Hanks, Mark Rylance e Amy Ryan, tra gli altri. Il film racconta la storia di James B. Donovan, un avvocato che all’inizio degli anni Sessanta negli Stati Uniti accettò di difendere la spia del KGB Rudolf Abel, e che poi ne negoziò lo scambio con l’Unione Sovietica in cambio dell’agente della CIA Francis Gary Powers – scambio che avvenne sul ponte di Glienicke, che collegava la Germania Est alla Germania Ovest. Una scena del film, in anteprima sul Post:
Una scena di “Il ponte delle spie”. È il nuovo film di Steven Spielberg, ma scritto dai fratelli Coen e con Tom Hanks protagonista: esce il 16 dicembre.
Nastassja Kinski, attrice ed ex modella nata il 24 gennaio 1961 a Berlino, parla cinque lingue, condivise per un po’ un appartamento con Demi Moore, fece una celebre foto con un boa constrictor ed è l’attrice che si dice Quentin Tarantino volesse per la parte di Bastardi senza gloria poi andata a Diane Kruger. È figlia del grande attore Klaus Kinski, che ha sempre accusato di essere un padre terribile, al punto da abusare sessualmente della sorella maggiore. E poi – soprattutto, anzi – Nastassja Kinski ebbe una gran serie di ruoli tra gli anni Settanta e Ottanta. Arrivò al cinema su consiglio di Roman Polanski (suo compagno per un pezzo della sua vita e suo regista in Tess) e imparò a recitare prima con l’attore Lee Strasberg, e poi debuttando con Marcello Mastroianni in Così come sei. Poi arrivarono – tutti tra il 1982 e il 1984 – Un sogno lungo un giorno, Maria’s Lovers e Paris, Texas. Dopo, i suoi ruoli al cinema furono sempre meno, quasi mai al livello dei primi. Ma in molti continuano a ricordarsela. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Nastassja Kinski, sessantenne. Foto e video di un'attrice che fece grandi cose tra gli anni Settanta e Ottanta, con un padre famoso e terribile.
Nel suo progetto Familiar il designer Luca Picardi – che vive e lavora a Londra – ha raccolto e studiato i progetti di sviluppo delle nuove aree urbane in alcune città del nord Europa – Londra, Stoccolma, Copenaghen, Amburgo, Oslo e Helsinki – e ne ha messo in evidenza le molte somiglianze tra loro. L’idea del progetto gli è venuta passeggiando a Helsinki, dove si trovava per un progetto con il British Council per la settimana del design: «Ho trovato l’esperienza di girare per Jätkäsaari e Kalasatama, i nuovi quartieri di Helsinki, stranamente simile a quella che avevo passeggiando in alcune delle aree più recenti di Londra, come Nine Elms e Kings Cross». Da lì Picardi ha utilizzato internet come strumento di ricerca per studiare le somiglianze dei progetti di sviluppo urbani: per capire la geografia e la topologia degli spazi in riqualificazione ha utilizzato Google Earth, e Google Street View per esplorare virtualmente le zone. Poi ha iniziato a raccogliere e analizzare il materiale che trovava online, come i dati e le statistiche sulle nuove aree di sviluppo, cianografie, programmi di pianificazione e brochure di marketing, e li ha raccolti in un libro, Familiar, che mostra come spesso siano intercambiabili.
Città familiari. Un progetto fotografico mostra che lo sviluppo urbano di molte città nord-europee è sempre più simile, con quartieri che si assomigliano tutti.
Ieri sera a Santa Monica, in California, si è tenuta la 24esima cerimonia di consegna dei Critics’ Choice Awards, i premi di cinema e tv assegnati ogni anno da centinaia di critici della Broadcast Television Journalists Association (BTJA) e della Broadcast Film Critics Association (BFCA), i critici di cinema e tv delle principali testate americane. Roma di Alfonso Cuarón è stato premiato come miglior film e ha vinto anche i premi per la miglior regia, la miglior fotografia e come miglior film straniero. Christian Bale, che in Vice è Dick Cheney, ha vinto il premio per il miglior attore, Lady Gaga e Glenn Close si sono aggiudicate a pari merito quello come migliori attrici. La favorita, che uscirà in Italia a fine gennaio, ha vinto il premio per il miglior cast. La fantastica signora Maisel e The Americans sono state premiate come miglior serie comedy e miglior serie drammatica. Ma, premi a parte, le solite belle foto. I Critics’ Choice Awards sono considerati tra i premi più attendibili per provare a capire come potrebbero andare gli Oscar, la cui cerimonia di premiazione si terrà il 24 febbraio. È però ancora molto presto per fare previsioni attendibili: per farlo bisogna perlomeno attendere l’annuncio delle nomination, che sarà il 22 gennaio. La lista completa dei vincitori è qui.
Le foto dei Critics’ Choice Awards 2019. Sono i premi assegnati dai critici di cinema e tv dei giornali americani: sono andati bene "Roma", "The Americans" e "La fantastica signora Maisel".
Conad, la grande società cooperativa italiana di rivenditori al dettaglio, ha acquisito gran parte dei supermercati del gruppo francese Auchan in Italia, in un accordo che secondo il Sole 24 Ore ha un valore di circa un miliardo di euro. Non è chiaro quanti dei 1.600 punti vendita di Auchan – che comprendono anche quelli a marchio Simply – siano stati inclusi dall’accordo: il Sole parla però della «quasi totalità» (sono sicuramente esclusi quelli in Sicilia). Attualmente Conad ha una quota di mercato nel settore dei supermercati in Italia del 13 per cento, e Auchan del 6 per cento: con l’accordo, Conad supererebbe quindi Coop diventando leader nel settore. Perché l’accordo sia operativo serve ancora l’autorizzazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nel 2018 il fatturato di Auchan – che ha circa 18.000 dipendenti – è stato di circa 3,7 miliardi di euro, quello di Conad – che aveva circa 3.300 punti vendita – di 13,4 miliardi di euro.
Conad ha acquisito gran parte dei supermercati del gruppo Auchan in Italia.
Una frase del deputato del Partito Democratico Gianni Cuperlo sul risultato delle elezioni europee in Sardegna e il basso livello di istruzione nella regione è stata ripresa con toni indignati da una serie di siti e giornali, anche se il suo significato originale – espresso peraltro piuttosto chiaramente – era molto diverso. La falsa dichiarazione di Cuperlo – riportata tra gli altri da Libero, Repubblica, il Giornale e Affari Italiani – era più o meno “Chi ha votato la Lega non ha finito la scuola media”. Cuperlo però non aveva detto niente di simile, come ha cercato – un po’ inutilmente – di chiarire dopo il diffondersi della bufala.
Storia di una cosa che Gianni Cuperlo non ha mai detto. Il parlamentare del PD è stato criticato e insultato sui social perché alcuni giornali hanno riportato male una sua frase sul risultato della Lega in Sardegna.
Martedì 13 gennaio in Senato è proseguito l’esame sulla nuova legge elettorale, che tra le altre cose prevede nuove modalità di elezione dei parlamentari alla Camera ed è legata alla revisione delle funzioni del Senato, che non sarà più elettivo secondo la riforma di recente approvata dalla Commissione Affari Costituzionali alla Camera. La discussione proseguirà in aula per tutta la settimana. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di martedì in Senato. Sta proseguendo l'esame della legge elettorale, in un clima rilassato.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Il New York Times ha chiesto a molti musicisti - tra cui Carlos Santana, che ha scelto quella più facile - la loro cosa preferita di Brahms (facendosi però sfuggire il titolo "Le piace Brahms?"). La scrittrice Margaret Atwood ha scritto un articolo per il Guardian su quel disco di Laurie Anderson, quello dov'era O Superman. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Un’altra canzone di Nitin Sawhney. A un certo punto arrivò la "world music".
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 7.260 casi positivi da coronavirus e 55 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.087 (86 in più di ieri), di cui 460 nei reparti di terapia intensiva (18 in più di ieri) e 3.627 negli altri reparti (68 in più di ieri). Sono stati analizzati 88.953 tamponi molecolari e 117.578 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 7,87 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,22 per cento. Nella giornata di mercoledì i contagi registrati erano stati 7.142 e i morti 69. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (1.377), Toscana (844), Campania (647), Lombardia (627), Veneto (588).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, giovedì 19 agosto.
Dal primo settembre fino al primo febbraio 2015 la National Gallery of Art di Washington ospita la mostra “From Neoclassicism to Futurism: Italian Prints and Drawings, 1800–1925”, con oltre ottanta opere tra stampe, disegni e illustrazioni italiane della preziosa collezione di proprietà del museo, arricchita recentemente da nuove donazioni. Le opere esposte variano dai disegni e le vedute della tradizione neoclassica fino alle illustrazioni più sperimentali del Futurismo, con lavori di Luigi Sabatelli, Bartolomeo Pinelli, Carlo Bossoli, Giovanni Fattori, Grubicy de Dragon e Giacomo Balla. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’arte italiana alla National Gallery di Washington. Un po' di immagini dalla mostra "From Neoclassicism to Futurism: Italian Prints and Drawings, 1800–1925", fino al primo febbraio 2015.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
I radicali vogliono denunciare Formigoni per falsificazione delle firme. Un perito calligrafico ne avrebbe trovate almeno 350 false tra quelle usate per presentare la lista alle Regionali.
Ad Amsterdam è stato inaugurato il Light Festival, il festival delle luci. Fino al 18 gennaio le facciate di alcuni famosi edifici saranno illuminate con un sistema di luci particolare, e si potranno seguire due percorsi di visita: Illuminade, una passeggiata attraverso le vie della città in cui sono sistemate installazioni luminose e Water Colors, in cui si possono osservare i giochi di luce interagire con l’acqua dei canali e del mare. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto del Festival delle luci ad Amsterdam. Per le vie e i canali della città sono stati montati giochi e installazioni luminose.
Secondo gli ultimi dati ISTAT, a settembre la disoccupazione e la disoccupazione giovanile sono tornate a salire, mentre rispetto al mese di agosto il numero di occupati è calato (pur rimanendo a uno dei livelli più alti della storia italiana). Si tratta di un nuovo segnale preoccupante per la salute dell’economia italiana dopo che ieri l’ISTAT aveva rivelato che nel terzo trimestre dell’anno la crescita economica italiana si è arrestata. Nel dettaglio, i nuovi dati mostrano che a settembre il tasso di disoccupazione è tornato al 10,1 per cento, più 0,3 punti rispetto al mese di agosto. La disoccupazione giovanile è aumentata di 0,2 punti e ora è al 31,6 per cento. Dopo l’aumento di agosto, il numero di occupati, cioè di persone che lavorano, secondo l’ISTAT è calato leggermente: di 0,1 punti percentuale, che in termine assoluti significa 34 mila persone in meno al lavoro. Come accade oramai da molto tempo, il calo riguarda i dipendenti a tempo indeterminato, che sono scesi di 77 mila unità, mentre sono aumentati i dipendenti a termine, ce ne sono 27 mila in più. Sono cresciuti anche i lavoratori autonomi (16 mila in più rispetto ad agosto), un’occorrenza meno frequente da qualche anno a questa parte.
La disoccupazione è tornata crescere. A settembre il tasso di disoccupazione è salito di nuovo sopra il dieci per cento, mentre rispetto al mese di agosto ci sono 34 mila occupati in meno.
Dal 2015, anno del primo attentato dello Stato Islamico (o ISIS) in Europa, i termini “radicalizzazione” e “jihadismo” sono diventati sempre più comuni. I governi di molti paesi europei hanno approvato nuove leggi antiterrorismo per processare i “foreign fighters”, i combattenti stranieri andati a combattere con l’ISIS in Siria, e allo stesso tempo hanno messo in piedi programmi di prevenzione della radicalizzazione jihadista, con l’obiettivo di eliminare il problema dei cosiddetti “lupi solitari“. Non sempre però queste misure sono state sufficienti. Sono state riscontrate grandi difficoltà soprattutto nel prevenire la radicalizzazione nelle carceri: dal giugno 2014 a oggi, più di un quarto dei terroristi che hanno agito in Europa e negli Stati Uniti aveva trascorso in precedenza del tempo in prigione. Il problema della radicalizzazione islamista in carcere – che continua a esistere ancora oggi, nonostante l’imminente fine del Califfato Islamico – ha interessato anche l’Italia. A inizio marzo l’ISPI (Istituto per gli studi della politica internazionale) ha diffuso una dettagliata analisi sulla radicalizzazione jihadista nelle carceri italiane, mettendo in fila un po’ di informazioni e dati, e raccontando le misure prese finora dalle autorità penitenziarie e dal governo per prevenire il fenomeno.
Nelle carceri italiane si diventa terroristi? l'ISPI ha messo insieme un po' di dati sulla diffusione del jihadismo nelle nostre prigioni: non va benissimo, ma potrebbe andare molto peggio.
La pagina ufficiale di Facebook su Facebook ha pubblicato un breve messaggio per smentire la notizia – falsa, e che nonostante questo circola periodicamente – che il social network potrebbe diventare a pagamento; e allo stesso tempo per spiegare che non serve a niente pubblicare sulla propria pagina quel lungo messaggio che, citando diverse fantomatiche leggi, dovrebbe servire a tutelare la privacy di chi lo pubblica. Quelli di Facebook hanno cercato di spiegare la falsità delle due notizie con una battuta, dicendo: «Anche se è vero che c’è acqua su Marte, non credete a tutto quello che leggete su internet. Facebook è gratis e lo sarà sempre. E quell’avviso legale che copiate e incollate in giro è solo una bufala. State sereni, là fuori, terrestri!». While there may be water on Mars, don’t believe everything you read on the internet today. Facebook is free and it…
Il messaggio per proteggere la privacy su Facebook (ANCORA?) è una bufala, dice Facebook. Il social network suggerisce di non credere a tutto quello che si legge su Internet (a parte la storia dell'acqua su Marte).
Come lo scorso anno, il sito britannico The Shiznit ha realizzato una serie di poster finti di alcuni dei film candidati alle varie categorie dei premi Oscar 2016, che verranno consegnati il 28 febbraio. I poster descrivono in maniera “onesta” il contenuto del film, prendendo in giro la trama o gli attori del cast: The Martian – Sopravvissuto è diventato così “Un’altra missione per salvare Matt Damon”, facendo riferimento agli altri film nei quali l’attore americano interpretava, appunto, una persona da salvare (Salvate il soldato Ryan, Syriana, Interstellar). Mad Max invece è stato sintetizzato in “Un lungo inseguimento d’auto”, mentre Il ponte delle spie in “Un film di spionaggio senza azione”. La serie completa di poster si può vedere sul sito. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I poster “onesti” dei film candidati agli Oscar 2016. Locandine che dicono da subito quello che c'è nel film: “Un'altra missione per salvare Matt Damon” per The Martian, ad esempio.
La Corte di Cassazione ha deciso di confermare la condanna a quattro anni di reclusione per frode fiscale contro Silvio Berlusconi, ex presidente del Consiglio, relativa al cosiddetto processo Mediaset. La Cassazione ha deciso però di annullare la condanna all’interdizione dei pubblici uffici, stabilendo che i termini dovranno essere ricalcolati e che la decisione in materia debba essere presa in un altro processo d’appello davanti ai giudici di Milano. I quattro anni di carcere sono diventati uno in base all’applicazione dell’indulto. La legge n.251 del 5 dicembre 2005 – la “legge ex Cirielli”, chiamata anche “legge salva-Previti” – stabilisce che nel caso in cui la persona condannata abbia compiuto 70 anni al momento dell’inizio dell’esecuzione della pena – Berlusconi ha 76 anni – questa possa essere scontata nella propria abitazione o in un altro luogo pubblico di cura, assistenza e accoglienza (salvo poche eccezioni in cui Berlusconi non ricade). Oltre alla detenzione domiciliare i condannati a una pena inferiore ai tre anni possono chiedere l’affidamento ai servizi sociali.
Confermata la condanna di Berlusconi. La Cassazione ordina soltanto di ricalcolare la durata dell'interdizione dai pubblici uffici, ma la condanna a 4 anni per frode fiscale è definitiva.
È morto a 80 anni Giorgio Pressburger, scrittore e regista ungherese naturalizzato italiano, considerato tra i più importanti esponenti italiani contemporanei della cultura mitteleuropea, e cioè dell’Europa centrale. Pressburger era infatti nato a Budapest il 21 aprile del 1937 da una famiglia ebrea di origini slovacche; sopravvissuto allo sterminio nazista, lasciò l’Ungheria nel 1956, dopo la repressione dell’insurrezione ungherese da parte del regime comunista, e si stabilì in Italia. Collaborò con il Corriere della Sera e ricoprì anche cariche istituzionali: fu assessore alla cultura del Comune di Spoleto dal 1995 al 1998, fu direttore dell’Istituto italiano di cultura a Budapest e nel 2009 si candidò con l’Italia dei Valori alle elezioni Europee. Scrisse romanzi, saggi e spettacoli teatrali, e nel 1998 vinse il premio Viareggio con La neve e la colpa, composto da cinque racconti e pubblicato da Einaudi. Pressburger vinse per trent’anni a Roma, prima di trasferirsi a Trieste: in un’intervista a Repubblica spiegò che «Trieste mi ricorda Budapest: anche se non c’è il Danubio, c’è il mare. Città letteraria sotto la bruma dei ricordi». Nel 2013 uscì il documentario su di lui Messaggio per il secolo, prodotto e diretto da Mauro Caputo; nel 2014 da una sua raccolta di racconti fu invece tratto il film L’orologio di Monaco, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma. Nel 2016 uscì poi il film Il profumo del tempo delle favole, tratto dal suo romanzo Sulla fede e presentato alla Mostra del cinema di Venezia.
È morto lo scrittore Giorgio Pressburger. Nato a Budapest da una famiglia ebrea, scappò in Italia dove scrisse romanzi, saggi e testi teatrali, televisivi e radiofonici.
La casa editrice Little Brown ha annunciato mercoledì che pubblicherà la sceneggiatura di Harry Potter and the Cursed Child (in italiano “Harry Potter e il bambino maledetto”), lo spettacolo teatrale presentato come ottavo capitolo della saga di Harry Potter della scrittrice inglese J.K. Rowling. Il libro arriverà nelle librerie inglesi e americane il 31 luglio 2016 – che è il giorno del compleanno di Harry Potter e di Rowling – mentre in Italia dove i libri della saga sono stati pubblicati tutti da Salani non c’è una data di uscita. Lo spettacolo teatrale Harry Potter and the Cursed Child è stato scritto da Jack Thorne – autore di serie tv di successo come Skins e This is England ’88 – e sarà diretto John Tiffany, con la supervisione di Rowling. Sarà diviso in due parti, vi reciteranno più di trenta attori, e andrà in scena a Londra dal 30 luglio 2016 al Palace Theatre. Dopo l’annuncio, il libro è già diventato il più venduto di questa settimana – lo si può ordinare scontato a metà prezzo – su Amazon.uk, Amazon.com e sul sito di Waterstones, la più grande e importante catena di librerie inglesi.
A luglio uscirà un nuovo Harry Potter. Cioè la sceneggiatura dello spettacolo teatrale "Harry Potter and the Cursed Child", che racconta cosa succede dopo la fine della saga di J.K. Rowling.
A inizio febbraio General Electric (GE), la storica multinazionale dell’energia statunitense, ha annunciato che intensificherà la sua produzione di lampadine LED, abbandonando progressivamente le lampadine a fluorescenza compatte (CFL), quelle che la maggior parte di noi ha in casa e che negli ultimi anni sono state adottate al posto delle classiche lampadine a incandescenza (quelle di una volta col filamento). Le CFL impiegano molti secondi prima di raggiungere il massimo della luminosità, un difetto mal sopportato da molte persone soprattutto in ambito domestico: entri in una stanza per fare brevemente qualcosa e devi startene lì ad aspettare che la lampadina diventi luminosa per vedere bene. La decisione di GE avrà sicuramente ripercussioni sugli altri produttori, dicono gli esperti, e probabilmente accelererà la fine delle CFL per illuminare la casa. GE non è la prima grande azienda ad avere deciso di farla finita con le lampadine fluorescenti compatte. Lo scorso anno IKEA, tra i più grandi produttori di mobili al mondo, decise di non vendere più le CFL nei suoi negozi per incentivare l’utilizzo delle lampadine LED. Negli anni precedenti l’azienda aveva promosso la vendita delle CFL con grandi campagne di marketing, sfruttando il progressivo abbandono delle vecchie lampadine a incandescenza negli Stati Uniti, Unione Europea e altri paesi a causa dei loro consumi troppo alti in rapporto alla quantità di luce prodotta (la maggior parte dell’energia viene dispersa in calore).
Tanti saluti alle odiose lampade a fluorescenza. Sono quelle che ci mettono un secolo per accendersi e fare luce: i principali produttori stanno iniziando a sbarazzarsene.
A partire dalla mezzanotte e nove minuti di domani (ora italiana), mercoledì 6 giugno, il pianeta Venere inizierà il proprio transito tra il Sole e la Terra. Si tratta di uno degli eventi astronomici più rari tra quelli che possono essere previsti. Poiché l’orbita di Venere è inclinata di qualche grado (3,4°) rispetto a quella terrestre, i due pianeti normalmente non sono allineati con il Sole quando sono in congiunzione. (In astronomia, la congiunzione si ha quando due corpi celesti hanno la stessa longitudine vista dal centro della Terra.) Se si osserva Venere dalla Terra, il pianeta di solito passa quindi “sopra” o “sotto” il disco solare. Quando i due pianeti sono in congiunzione e si trovano nei punti in cui i loro piani orbitali si incrociano si verifica un transito. Il fenomeno durerà alcune ore e si esaurirà pochi minuti prima delle sette del mattino. E proprio nelle prime ore dopo l’alba sarà possibile osservare Venere, che apparirà sul disco solare come un piccolo punto nero. Un transito del pianeta non si verifica da otto anni circa e non si ripeterà più fino al dicembre del 2117.
Il transito di Venere, che ricapita nel 2117. In Italia sarà visibile nelle prime ore di luce di domani, il pianeta apparirà come un piccolo punto nero sul Sole (ma occhio alla vista).
Giovedì 21 marzo a Montecitorio si è tenuta la seconda seduta pubblica della Camera dei Deputati, convocata per l’elezione dei suoi quattro vicepresidenti, degli otto segretari e dei tre questori. Come prevede il regolamento, sono state elette al primo scrutinio le persone che hanno ottenuto più voti. I questori saranno Dambruoso (Scelta Civica), Fontanelli (PD) e Fontana (PdL). I nuovi vicepresidenti sono Marina Sereni e Roberto Giachetti per il Partito Democratico, Maurizio Lupi per il Popolo della Libertà (era già vicepresidente nella legislatura precedente) e Luigi di Maio per il Movimento 5 Stelle. Con ogni foto, una breve biografia di ciascuno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I 4 nuovi vicepresidenti della Camera. Uno è meno nuovo degli altri: chi sono e da dove vengono.
Gian Carlo Blangiardo, professore ordinario di Demografia all’Università di Milano Bicocca considerato vicino a Matteo Salvini, è il candidato alla presidenza dell’ISTAT, l’Istituto nazionale di statistica, scelto dalla ministra della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. La procedura formale per la sua nomina è stata avviata all’inizio di novembre, ma sia sulle modalità che sul nome scelto sono arrivate diverse critiche, per le posizioni molto schierate e conservatrici che Blangiardo ha mostrato di avere in tema di donne e migranti. L’attuale presidenza all’ISTAT di Giorgio Alleva, cominciata nel 2014 con Matteo Renzi al governo, è terminata lo scorso 15 luglio; attualmente l’istituto è guidato dal professor Maurizio Franzini, ordinario di Politica economica alla Sapienza, che è anche il membro più anziano del Consiglio, l’organo di indirizzo e controllo dell’Istituto. Lo scorso 8 novembre il Consiglio dei ministri aveva deliberato l’avvio della procedura per la nomina di Gian Carlo Blangiardo, inviandola per un parere alle due commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Le due commissioni la dovranno approvare con la maggioranza dei due terzi entro il 3 dicembre. Poi, superato questo doppio voto, si passerà alla deliberazione vera e propria, di nuovo in Consiglio dei ministri, e alla firma finale del decreto di nomina da parte del presidente della Repubblica.
Chi è Gian Carlo Blangiardo, che potrebbe diventare presidente dell’ISTAT. Si discute molto del professore che il governo intende nominare a capo dell'istituto nazionale di statistica, per le sue posizioni conservatrici e la sua vicinanza alla Lega.
Ci sono molte coppie notevoli tra quelli valeva la pena fotografare questa settimana: Ethan Hawke e Winona Ryder che si danno un bacio, Roger Federer e la moglie Mirka al Gran premio di Abu Dhabi, Vladimir Putin e Dimitri Medvedev diretti al Cremlino con un passo da bulli, Rihanna con il principe Harry alle Barbados, perfettamente fotogenici, e Michael Fassbender con Marion Cotillard davanti alla Sydney Opera House, come una coppia di turisti qualsiasi. Ci sono stati anche un po’ di eventi decisamente mondani che hanno fornito molto materiale: l’annuale sfilata di Victoria’s Secret e l’attesa presentazione del Calendario Pirelli. L’immagine più imperdibile di tutte però è il grazioso incontro tra gli imperatori del Giappone e il presidente di Singapore e sua moglie, in kimono e giacca e cravatta tra stucchi dorati. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Jennifer Lawrence, le modelle di Victoria's Secret e Usain Bolt alla prima del film che parla di lui, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Tra quelli fotografati questa settimana vale la pena partire dai calciatori: Lionel Messi in tribunale per il processo in cui è accusato di avere evaso 4,1 milioni di euro di tasse e due momenti d’affetto della finale di Champions League, cioè il bacio di Yannick Carrasco alla sua ragazza dopo aver segnato un gol contro il Real Madrid e Cristiano Ronaldo che abbraccia Zinedine Zidane dopo che il Real Madrid ha vinto la coppa. I muscoli dei tennisti invece potete vederli qui, tra quelli che sono al Roland Garros: c’è anche Serena Williams, con le sue solite belle espressioni da esultanza. Mentre si parla della richiesta di divorzio e delle accuse di violenza domestica da parte di Amber Heard (fotografata fuori dal tribunale), Johnny Depp faceva il chitarrista in Germania. Lady Gaga faceva la pilota, alla partenza della 500 Miglia di Indianapolis (in compagnia di Chris Pine e Florence Henderson). In settimana ci sono state poi diverse sfilate: la settimana della moda di Miami con Antonio Banderas che scatta una foto molto concentrato in prima fila e quella di Dior in una residenza aristocratica del Regno Unito con Kate Beckinsale, Bianca Jagger e Gigi Hadid. E poi Lassie, il cane, che ha posato per i fotografi su un red carpet a Los Angeles.
Celebripost. Johnny Depp che fa il musicista, Giachetti che bacia Renzi, Lady Gaga vestita da pilota e Lassie, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Eventi delle dimensioni del terremoto e dello tsunami in Giappone, nella storia dell’ultimo secolo, hanno sempre avuto grandi e imprevedibili ricadute su una miriade di altre questioni. Oggi le attenzioni di tutti sono giustamente riservate all’emergenza nucleare e ai soccorsi delle popolazioni colpite dal disastro. Stanotte a questi temi si è aggiunto anche quello della botta all’economia giapponese, coi dati allarmanti dell’indice Nikkei: che non è un problema paragonabile a quello che sta accadendo in queste ore, ma di certo avrà pesanti conseguenze sul futuro del paese e anche sull’economia mondiale. Le cronache di questi giorni ci dicono anche delle proteste contro il nucleare in molti paesi del mondo, della decisione di Angela Merkel di sospendere le operazioni in alcune centrali più vecchie. Nelle prossime settimane sicuramente sentiremo di altre storie di altri angoli del mondo condizionati in un modo o nell’altro da quello che sta accadendo in Giappone. Una di queste storie riguarderà probabilmente l’Italia. Il prossimo 12 e 13 giugno in Italia si terranno quattro referendum, promossi dall’Italia dei Valori e da alcuni movimenti. Uno propone l’abrogazione della legge sul legittimo impedimento, già mutilata dalla recente sentenza della Corte Costituzionale; due propongono l’abrogazione delle leggi sull’affidamento della gestione dell’acqua pubblica a soggetti privati; uno propone l’abrogazione della legge che prevede la realizzazione di centrali nucleari in Italia. Fino a pochi giorni fa, il destino di questi referendum era praticamente certo: negli ultimi quindici anni, infatti, su 24 referendum abrogativi svolti, tutti e 24 non hanno superato il quorum e sono stati quindi non validi. Oltre alla conclamata disaffezione degli italiani verso questo strumento, l’allargamento della base elettorale ai cittadini residenti all’estero ha reso particolarmente complicato il raggiungimento del quorum, specie se i maggiori partiti dell’arco politico rifiutano di fare campagna e suggeriscono agli elettori di astenersi, come è avvenuto in molte delle ultime consultazioni.
I referendum italiani resuscitati dal Giappone? l'emergenza nucleare potrebbe dare una spinta decisiva ai referendum di giugno, con imprevedibili conseguenze politiche.