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Lunedì 8 febbraio è stata un’altra pessima giornata sui mercati finanziari di tutto il mondo. Dopo Atene, Milano è stata la borsa peggiore d’Europa e ha chiuso con una perdita del 4,7 per cento. Ma quasi nessun paese si è salvato, dagli Stati Uniti al Giappone. Hanno sofferto in particolare i titoli bancari europei e quelli italiani più di tutti. Nel corso della giornata si è alzato persino lo spread – cioè la differenza di rendimento – tra titoli di stato tedeschi e italiani, che è ritornato al livello più alto da otto mesi a oggi. Stamattina la Borsa di Milano sta perdendo il 2,8 per cento. È ormai da un mese che le borse continuano ad andare male e sembra oramai difficile giustificare questi cali con il riallineamento dei valori dopo il cosiddetto “bull run”, cioè il lungo periodo di rialzo avvenuto nel 2015. Alcuni iniziano a parlare apertamente del pericolo che questa situazione dei mercati finanziari si rifletta sull’economia reale, causando una nuova recessione globale. Alcuni dei fattori di incertezza dei mercati sono oramai noti, ma questa settimana c’è stata anche qualche piccola novità.
Che sta succedendo alle borse? le solite cose, a parte i nuovi timori per la Grecia, ma il fatto che continui a succedere sta cominciando a preoccupare gli esperti.
«L’account Instagram più temuto nella moda»: è così che la rivista Business of Fashion ha definito Diet Prada nell’unica intervista data finora dai fondatori dell’account, Tony Liu e Lindsey Schuyler, e in cui per la prima volta i due hanno raccontato chi sono, com’è nato Diet Prada e cosa intendono farne. Se vi interessate un po’ di moda vi ci sarete probabilmente imbattuti. Per gli altri: è un account di ottimo successo, diventato fonte di divertimento e punto di riferimento per gli appassionati, implacabile segnalatore di copie e plagi di stilisti famosi. Diet Prada ha più di 460 mila follower, cioè tanti, ma soprattutto è seguito da «tutti i professionisti che lavorano in un qualche settore importante della moda», dice Liu. Ci sono per esempio il produttore Pharrell Williams, l’ex direttrice di Vogue Francia Carine Roitfeld, il direttore di Vogue UK Edward Enninful e le modelle Karlie Kloss, Naomi Campbell e Gigi Hadid. È stato citato e ripreso da riviste autorevoli come il New York Magazine, il Financial Times e i-D, e non è seguito soltanto da tutti quelli del settore ma anche da chi compra nel lusso; molti stilisti sono terrorizzati all’idea che i loro abiti finiscano in un post di Diet Prada con l’accusa di essere copiati da altri.
L’account Instagram di moda più temuto. Si chiama "Diet Prada", è nato come divertimento tra due giovani stilisti e denuncia da anni copie e plagi di marchi più o meno famosi.
Venerdì, un tribunale californiano ha deciso di bloccare la vendita negli Stati Uniti del Galaxy Nexus, un modello di smartphone che l’azienda sudcoreana Samsung ha presentato negli Stati Uniti ad aprile e che funziona grazie al nuovo sistema operativo Android sviluppato da Google. (Il Samsung Galaxy Nexus e il sistema operativo Android Ice Cream Sandwich)
Le vendite del Samsung Galaxy Nexus negli USA sono state bloccate. Lo ha deciso ieri un giudice californiano, in seguito alle denunce di plagio da parte di Apple, e non è la prima volta.
Nell’ultimo trimestre, Amazon ha avuto guadagni minori di quelli attesi dagli analisti e inferiori a quelli degli ultimi tre trimestri, quando Amazon aveva fatto ogni volta il suo record di guadagni. Nel secondo trimestre del 2019, Amazon ha avuto ricavi di 63,4 miliardi di dollari (in crescita del 20 per cento rispetto al 2018) e guadagni di 2,63 miliardi di dollari, in crescita rispetto al 2018 ma in diminuzione rispetto al trimestre precedente, quando erano stati di 3,56 miliardi di dollari. Il calo dei guadagni sembra essere collegato ai grossi investimenti della società per rendere più veloci le spedizioni di merci e rendere le “spedizioni in un giorno” il suo standard per i clienti Prime (quelli che pagano un abbonamento annuale per avere spedizioni meno costose e più veloci).
Nell’ultimo trimestre, Amazon ha avuto guadagni minori di quelli attesi dagli analisti.
Jack Dorsey, il CEO di Twitter, ha annunciato che il suo social network non pubblicherà più annunci politici a pagamento in tutto il mondo. In una serie di tweet, ha spiegato che la decisione deriva dal fatto che la politica dovrebbe “guadagnarsi” l’attenzione delle persone e non acquistarla. We’ve made the decision to stop all political advertising on Twitter globally. We believe political message reach should be earned, not bought. Why? A few reasons…?
Twitter non pubblicherà più annunci politici a pagamento. Dal 22 novembre su Twitter la politica dovrà guadagnarsi l'attenzione e non comprarla, ha detto il CEO Jack Dorsey.
Questa settimana si è parlato molto della possibile alleanza al Parlamento Europeo tra il Movimento 5 Stelle e lo UKIP, il partito di estrema destra che ha vinto le elezioni europee nel Regno Unito. Non c’è ancora nulla di ufficiale, ma mercoledì 28 maggio Beppe Grillo si è incontrato a Bruxelles con Nigel Farage, il leader dello UKIP, mentre negli ultimi giorni sul blog di Grillo sono comparsi diversi post che difendono proprio Farage e lo UKIP e la possibilità di allearsi con loro. E da qualche giorno si comincia a parlare della possibilità che l’alleanza tra i due partiti sia votata online dagli iscritti. L’incontro Durante la campagna elettorale il Movimento 5 Stelle non aveva mai parlato esplicitamente delle possibili alleanze da stringere dopo le elezioni europee. Si tratta di un tema molto importante, perché al Parlamento Europeo fare parte di un gruppo costituito da almeno 25 deputati provenienti da sette paesi membri diversi permette di avere accesso a una serie di vantaggi, come la possibilità di presentare interrogazioni e quella di ricevere finanziamenti elettorali.
Beppe Grillo, Nigel Farage e l’Europa. Da giorni si parla della possibile alleanza al Parlamento europeo tra il M5S e l'UKIP: le cose fondamentali da sapere e cosa dovrebbe accadere nei prossimi giorni.
Demna Gvasalia è il nuovo direttore creativo di Balenciaga, a partire da ieri, mercoledì 7 ottobre. La nomina del successore di Alexander Wang era attesa: a luglio Wang aveva annunciato la fine della sua collaborazione con Balenciaga, dopo soli tre anni, e la settimana scorsa aveva presentato a Parigi la sua ultima collezione per la casa di moda, generando la consueta curiosità e serie di ipotesi su chi sarebbe stato scelto come successore. Gvasalia è tedesco, di origini georgiane, ha 34 anni e diverse esperienze nel mondo della moda: non è uno dei nomi famosi che tutti conoscono, ma ha fondato un suo brand, Vêtements, e prima di farlo ha lavorato per Maison Margiela e Louis Vuitton. Da Margiela Gvasalia si occupava delle collezioni donna, dal 2009 fino al 2013, ed è poi passato a Louis Vuitton, dove era uno degli stilisti responsabili della collezione ready-to-wear. Le ipotesi erano che Balenciaga si sarebbe rivolta a qualcuno di poco conosciuto e che potesse dedicarsi senza distrazioni all’azienda dopo l’esperienza con Wang (che aveva anche una sua marca personale), ma Gvasalia continuerà a svolgere il suo ruolo anche per Vêtements smentendo tali ipotesi. È proprio lo stile delle creazioni di Vêtements ad essere al centro dell’attenzione nelle ore dopo la nomina di Gvasalia. Vêtements è stato fondato l’anno scorso da un collettivo di sette stilisti, con a capo Gvasalia, che hanno lasciato Margiela per il nuovo brand. Vêtements è una marca che si è affermata positivamente nell’ambiente della moda francese (ha debuttato a Parigi l’anno scorso e ha presentato la sua collezione primavera/estate 2016 questo primo ottobre) ed il brand si distingue per avere uno stile lontano da quello classico dell’alta moda. Quartz spiega che i vestiti di Vêtements propongono un’immagine che sembra “da quattro soldi, cruda, praticamente l’opposto del lusso”. Gli abiti sono destrutturati (ad esempio un paio di jeans formati da diversi pezzi di jeans vintage), con molti capi oversize e prodotti con materiali riciclati (ad esempio una tovaglia di plastica). Uno stile che, come scrive The Cut, è già molto apprezzato nell’ambito della street-style e tutti si chiedono in che misura influenzerà le scelte di Balenciaga, conosciuta al contrario per essere una casa di moda dall’immagine elitaria.
Balenciaga ha scelto Demna Gvasalia. È tedesco di origini georgiane, ha 34 anni ed esperienza da Margiela e Louis Vuitton, ma anche un suo marchio, e sostituirà Alexander Wang.
A metà gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge che dall’aprile del 2019 istituisce il “reddito di cittadinanza”, un sussidio di disoccupazione e inoccupazione pensato per aiutare persone e famiglie che si trovano momentaneamente in difficoltà economica. Quello che il governo ha chiamato “reddito di cittadinanza” non è quello che nel resto del mondo viene chiamato “reddito di cittadinanza”, cioè una sorta di stipendio che percepiscono tutti i cittadini di un certo paese, a prescindere dalla loro situazione economica. Il reddito di cittadinanza italiano sarà temporaneo e vincolato alla partecipazione di chi lo riceve a un percorso di reinserimento lavorativo: prevederà anche diverse condizioni di accessibilità legate al reddito e alle rendite, tra le altre cose. Sommario: chi ha diritto al reddito di cittadinanza? | A quanto ammonta il reddito di cittadinanza? | Come si richiede il reddito di cittadinanza? | Che obblighi ha chi riceve il reddito di cittadinanza? | Cos’è un’offerta di lavoro “congrua”? | Come si possono spendere i soldi del reddito di cittadinanza? | Quanto dura il reddito di cittadinanza? | Si può perdere il reddito di cittadinanza?
Come funziona il reddito di cittadinanza, spiegato. Che vi piaccia o meno, è legge ed esiste: come si chiede? Quanto si può ricevere? Cos'è un'offerta di lavoro "congrua"?.
Il 16 giugno Conor Dougherty, giornalista di tecnologia del New York Times, ha fatto un tweet che è circolato tantissimo nel giro di poche ore. Dougherty ha twittato la foto dell’inizio di una deposizione del 1984 che sua madre, allora tossicologa e oggi malata di Alzheimer, era stata chiamata a rilasciare come esperta in un tribunale statunitense. Dougherty ha scritto poi un articolo molto bello per raccontare come ha trovato la deposizione, e soprattutto per spiegare cosa significa stare a fianco di una persona malata di Alzheimer, che oggi ha bisogno di assistenza continua ma che prima di ammalarsi era “bossy”: una tipa tosta. ***
La storia di Conor Dougherty, di sua mamma e di un tweet. Un giornalista ha raccontato perché una sua foto è stata condivisa da migliaia di persone: contiene una cosa che disse sua madre.
Sergio Mattarella ha tenuto martedì sera il tradizionale discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, il suo quinto. Mattarella ha parlato a lungo di giovani e della necessità di investire su di loro con lavori, responsabilità e retribuzioni adeguate; ha parlato di cambiamento climatico e di divario tra Nord e Sud Italia; di democrazia e della necessità di arginare «aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza». In chiusura, Mattarella ha ricordato i tre Vigili del Fuoco morti ad Alessandria nell’esplosione di una cascina organizzata per una truffa assicurativa e il sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini, morto nell’incendio del municipio della sua città, da cui era scappato per ultimo per accertarsi che nessuno fosse rimasto indietro. Durante il suo discorso, Mattarella ha fatto riferimento a una fotografia dell’Italia scattata dallo Spazio, che gli è stata donata «da una astronauta, adesso al vertice di un Paese amico»: si tratta di Julie Payette, oggi governatrice generale del Canada, la rappresentante della monarchia britannica in Canada.
Il video del discorso di fine anno di Sergio Mattarella. Ha parlato di giovani, cambiamento climatico e della necessità di arginare «aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza».
Romulus – la serie di Matteo Rovere sull’origine di Roma – è stata girata in Italia, con una troupe italiana e con attori italiani. Per chi la guarda in italiano, però, è una serie doppiata. La sua lingua originale – dura e primitiva – è il protolatino, la lingua che si parlava nel Lazio prima che nascesse Roma, sette secoli prima di Giulio Cesare. Una lingua che nessuno conosce e che è stata in parte ricostruita e in parte reinventata. Le tre parole che fanno da titolo a questo articolo sono scritte in quella lingua e vogliono dire “Così parlò Romolo”. Nel latino classico, per molti il latino del liceo, sarebbero state qualcosa come “Sic Romulus dixit”. Ma quello di Romulus non è il latino del liceo, di Fedro o di Cicerone. È una lingua molto più arcaica, un latino-prima-del-latino, che arriva da molto lontano. Prima di Romulus, invece, c’era stato Il primo re, il film del 2019, diretto da Rovere, che per protagonisti aveva proprio Remo e Romolo, il fratello che – secondo la leggenda – fondò Roma nel 753 avanti Cristo. Già Il primo re era girato in protolatino, ma era un’altra cosa: perché durava due ore, non quasi dieci come la serie; perché aveva lunghi segmenti in cui nessuno parlava e perché il suo latino, seppur arcaico e anti-classico, era molto più grezzo e semplice di quello di Romulus, una serie costata più di 20 milioni di euro, preceduta e accompagnata da un lavoro produttivo che è raro vedere in Italia e da una ricerca linguistica che ha pochissimi paragoni anche a livello mondiale.
Seike Romulos deiksed. Com'è fatta la lingua della serie "Romulus", il latino-prima-del-latino in cui è scritto questo titolo (che vuol dire Così parlò Romolo).
È un buon venerdì per gli appassionati di film d’azione. Esce Source Code, del regista dell’apprezzatissimo Moon – che poi sarebbe il figlio di David Bowie – e che dal trailer sembra una cosa a metà tra Inception e Ritorno al Futuro. Bello bello, dice chi l’ha già visto. E poi esce Thor, ennesimo filmone di supereroi Marvel con Natalie Portman e Anthony Hopkins (e regia di Kenneth Branagh). Ci sono anche molti film italiani: sembrano tutti perdibili a parte I baci mai dati, che l’anno scorso ha rappresentato l’Italia al Sundance. I baci mai dati Regia: Roberta Torre Attori: Beppe Fiorello, Donatella Finocchiaro, Piera Degli Esposti, Carla Marchese, Pino Micol
I film che escono oggi. Thor è uscito due giorni fa, oggi esce Source Code, il nuovo film del regista di Moon (nonché figlio di David Bowie).
Ieri sera c’è stato uno sviluppo inatteso nella formazione del nuovo governo guidato dall’avvocato Giuseppe Conte e sostenuto dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. Mercoledì Conte aveva ricevuto l’incarico dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e stava lavorando alla lista dei ministri da proporgli. Ieri sera, un po’ a sorpresa, l’ha incontrato per un’ora al Quirinale: sembra che l’oggetto dell’incontro sia stato Paolo Savona, un noto economista italiano a cui Lega e M5S vorrebbero affidare il ministero dell’Economia. Alla fine dell’incontro i giornali e le agenzie hanno scritto che Mattarella avrebbe fatto capire a Conte di non volere Savona nel nuovo governo a causa delle sue posizioni anti euro. In serata, il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato così la notizia: Sono davvero arrabbiato.
Il nuovo governo si è incartato su Savona. Sembra che Mattarella non lo voglia come ministro dell'Economia a causa delle sue posizioni anti euro, Salvini ha scritto su Facebook di essere «molto arrabbiato».
Il giorno della Vigilia di Natale, Bono e Sinead O’Connor hanno colto di sorpresa chi girava per i negozi di Grafton Street a Dublino per gli ultimi regali, improvvisando un concerto di strada insieme a Glen Hansard. Il miniconcerto serviva per raccogliere fondi per due associazioni di assistenza ai senzatetto, la Simon Community e il Peter McVerry Trust.
Il concerto di strada di Bono, Sinead O’Connor e Glen Hansard. I tre hanno improvvisato un concerto in strada alla vigilia di Natale per raccogliere fondi per due associazioni di beneficenza.
La procura di Catania ha chiesto l’archiviazione delle accuse contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini per la vicenda della nave militare Diciotti risalente allo scorso agosto. L’annuncio è stato dato dallo stesso Salvini durante una diretta Facebook. Il caso della Diciotti era finito sulle prime pagine di tutti i giornali italiani e aveva provocato parecchie polemiche. Il 15 agosto la Diciotti, nave della Guardia Costiera, aveva soccorso nel mar Mediterraneo 190 migranti partiti dalla Libia e diretti in Italia. Per cinque giorni era rimasta bloccata in mare, senza ricevere l’autorizzazione per l’attracco. Il 20 agosto erano stati fatti scendere a Lampedusa 13 migranti con problemi di salute. La Diciotti aveva poi fatto rotta sul porto di Catania, dove era rimasta cinque giorni senza che il governo autorizzasse lo sbarco dei migranti a bordo: Salvini era stato accusato di sequestro di persona, abuso d’ufficio e arresto illegale. L’inchiesta su quello che era successo era composta da due filoni: il primo in capo alla procura di Palermo, che ha già archiviato la parte di sua competenza, cioè i primi cinque giorni di crisi; il secondo in capo alla procura di Catania, relativo ai fatti avvenuti nel porto. La procura ha stabilito oggi che le accuse di sequestro di persona sono infondate, e per questo ha chiesto l’archiviazione del caso.
La procura di Catania ha chiesto l’archiviazione delle accuse contro Salvini per il caso Diciotti.
La Banca centrale del Venezuela, un paese di circa 29 milioni di abitanti nel nord del Sud America, ha fatto sapere ieri che il PIL del paese nel terzo trimestre dell’anno è nuovamente sceso – del 2,3 per cento – e ha confermato così che l’economia del paese è in recessione. Tecnicamente si parla di recessione quando il PIL è negativo per due trimestri consecutivi. La recessione del Venezuela era stata prevista da diversi analisti: il paese è da tempo in crisi economica (avvengono ciclicamente carenze di alcuni prodotti di prima necessità: nel 2013 è toccato alla carta igienica), aggravata negli ultimi tempi da un notevole calo del prezzo del petrolio, da cui dipende circa il 95 per cento delle esportazioni del paese. La Banca centrale ha fatto sapere che fra luglio e settembre il PIL è calato del 2,3 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: nei due trimestri precedenti il calo era stato rispettivamente del 4,8 e 4,9 per cento. È stato inoltre reso noto il tasso dell’inflazione, che a novembre è stato del 63,6 per cento, in aumento di dieci punti rispetto all’anno scorso: si tratta del tasso più alto del continente e di uno dei più alti al mondo (per avere un’idea: il tasso di inflazione in Europa è lo 0,3 per cento, negli Stati Uniti è l’1,3 per cento).
Il Venezuela è in recessione. Il PIL è calato per il terzo trimestre consecutivo e l'inflazione è arrivata al 63,6 per cento: il presidente Maduro ha incolpato i suoi oppositori e gli Stati Uniti.
Ieri il fotografo italiano Fausto Podavini è stato premiato con il secondo posto nella categoria dei progetti a lungo termine del World Press Photo per il suo lavoro Omo Change, che mostra l’impatto sulle popolazioni locali della grande diga Gilgel Gibe III, costruita dalla ditta italiana Salini Impregilo nella Valle dell’Omo, in Etiopia. La diga è in funzione dal 2015 dopo nove anni di lavori; è stata molto contestata dalle ONG e dai critici preoccupati per le conseguenze che avrebbe avuto sulle quasi 200 mila persone appartenenti ai diversi gruppi etnici della zona. Molti dipendono infatti dal fiume Omo, che nasce nell’altopiano centrale e sfocia nel Lago Turkana al confine con il Kenya, e dalla valle che attraversa e a cui dà il nome: per il pesce delle sue acque o per i pascoli e i raccolti nei terreni resi fertili dalle esondazioni del fiume.
Le foto di Fausto Podavini premiate al World Press Photo. Mostrano l'impatto che la grande diga Gilgel Gibe III, in Etiopia, ha avuto sulle popolazioni locali.
Una scena che potrebbe risultarvi familiare: state guidando in autostrada quando all’improvviso un enorme SUV vi taglia la strada da destra, costringendovi a frenare bruscamente per evitare un incidente. Vi ritrovate nervosamente a urlare insulti contro la persona alla guida del SUV, che non conoscete – e che non può sentirvi – e che inseguirete per i successivi due chilometri solo per dargli una lezione o sfogarvi. Perché succedono cose del genere? Parte della trasformazione che subiamo quando ci mettiamo alla guida è dovuta a quella che gli psicologi chiamano “deindividualizzazione”. È un termine creato all’incirca negli anni Cinquanta per indicare la perdita di autocontrollo e della percezione di responsabilità individuale. La “deindividualizzazione” può verificarsi in svariati contesti, ma l’anonimato è sempre una della cause principali.
Perché quando guidiamo ci comportiamo da stronzi? perché siamo "anonimi" e spesso siamo da soli, in breve: ma ci sono diversi altri motivi, dice Slate.
È il weekend di To Rome With Love, il nuovo film di Woody Allen, e probabilmente è per questo che esce molto poco altro. Il film non ha convinto del tutto quelli che l’hanno già visto, ma ha un cast pazzesco e vale la pena quasi solo per questo. Esce poi il nuovo film di Gianni Amelio, Il primo uomo, tratto da un romanzo postumo e incompiuto di Camus e un film sull’anoressia, Maledimiele. Per chi vuole qualcosa di più leggero c’è Una spia non basta, in cui due spie (Chris Pine e Tom Hardy) scoprono che stanno uscendo con la stessa ragazza, e Street Dance 2, un film su un gruppo di ballerini che raccoglie i migliori ballerini da tutto il mondo per battere – indovinate un po’ – un altro temibile gruppo di ballerini, in 3D. Per i bambini c’è Leafie, un lungometraggio d’animazione sudcoreano che racconta di una gallina che adotta un anatroccolo. Segnaliamo anche il documentario di Martin Scorsese George Harrison: Living in the Material World, uscito giovedì. Il primo uomo Regista: Gianni Amelio Attori: Jacques Gamblin, Catherine Sola, Maya Sansa, Denis Podalydès, Ulla Baugué
I film del weekend. Il documentario di Scorsese su George Harrison, il nuovo film di Gianni Amelio ma soprattutto To Rome With Love di Woody Allen.
Google ha reso disponibile oggi un aggiornamento della sua app Google Calendar riservato a tutti gli utenti con un abbonamento a Google Apps for Edu o Work. L’aggiornamento, per ora disponibile solamente per i possessori di smartphone Android, aiuta a trovare il tempo per organizzare facilmente le proprie riunioni. Nella schermata principale dell’app basterà cliccare sull’icona in basso a destra per aggiungere un appuntamento al proprio calendario, scegliere se invitare altre persone e cliccare su “Find a time”. A questo punto sarà l’app a fare il lavoro sporco, analizzare gli impegni di tutti i partecipanti alla riunione e trovare il momento più adatto per tutti. Nel caso in cui non ci fossero spazi disponibili per organizzare una riunione, l’app analizzerà gli appuntamenti che si accavallano e suggerirà quali possono essere rinviati. La nuova funzione di Google Calendar arriva pochi giorni dopo l’introduzione di “Obiettivi“, lo strumento con cui l’app aiuta a trovare il tempo per raggiungere degli obiettivi (come fare attività fisica o imparare a suonare uno strumento musicale).
Google adesso ti aiuta a organizzare le riunioni di lavoro. Una nuova funzione di Google Calendar per quel momento in cui bisogna fissare una riunione di lavoro e mettere d'accordo tutti.
Havaianas, la più nota tra le aziende che producono ciabatte infradito colorate in gomma, da qualche anno sta allargando la propria produzione anche ad altre cose, come espadrillas, stivali in gomma e costumi da bagno. In un lungo articolo il sito Business of Fashion si chiede se questa strategia di espansione funzionerà, e spiega un po’ di cose sugli affari del più grande venditore di infradito al mondo, e anche sulle infradito stesse (o flip-flops, come le chiamano gli americani). Le ciabatte che hanno reso famosa l’azienda brasiliana sono originariamente ispirate agli zōri, le calzature giapponesi basse indossate tradizionalmente dalle geishe (ma simili calzature compaiono nella storia antica di diversi popoli anche in Europa e Africa): dopo la Seconda guerra mondiale ebbero una prima diffusione negli Stati Uniti da parte dei soldati tornati dal Giappone, ma nel 1962 in Brasile le commercializzò la società Alpargatas – fondata dallo scozzese Robert Fraser e oggi l’azienda di scarpe più grande del Brasile – che le chiamò Havaianas: inizialmente furono utilizzate soprattutto dai lavoratori delle piantagioni brasiliane e dalle classi più povere in generale, e un paio di Havaianas costava circa 2 dollari. Negli anni Ottanta l’azienda vendeva fino a cento milioni di paia di infradito l’anno, ma il boom economico in Brasile a metà degli anni Novanta contribuì a una perdita del 35 per cento nelle vendite, perché il tenore di vita dei brasiliani era cresciuto e quel tipo di ciabatta era ritenuto appunto povero e poco attraente. Il rilancio avvenne negli anni Novanta del secolo scorso con l’introduzione di modelli più curati e colorati e grazie ad alcune testimonial importanti delle flip flop – come spesso succede – come le top model Naomi Campbell, Kate Moss e Giselle Bündchen (quest’ultima per la concorrenza, in realtà).
Cosa fa Havaianas oltre alle Havaianas. La società brasiliana che si è impadronita del mercato mondiale delle "flip-flop" vuole vendere cose anche nelle altre stagioni.
Un gruppo di medici e ricercatori che lavorano in Lombardia ha pubblicato una prima indagine sulle caratteristiche e gli esiti di quasi 1.600 ricoveri nelle unità di terapia intensiva, effettuati nelle ultime settimane negli ospedali lombardi a causa delle infezioni da coronavirus. Lo studio, uno dei più completi finora diffusi sui casi della Lombardia, è stato pubblicato sulla rivista scientifica JAMA e mostra quanto la COVID-19 comporti lunghi periodi di degenza nelle terapie intensive, con un’incidenza piuttosto alta dei decessi soprattutto tra i pazienti più a rischio (anziani e con precedenti malattie). Nell’80 per cento dei casi circa la COVID-19 causa sintomi piuttosto lievi, come febbre e tosse secca, che possono essere trattati a casa con i comuni farmaci da banco. Il restante 20 per cento manifesta invece sintomi più seri, soprattutto ai polmoni, che possono rendere necessario il ricovero in ospedale. Nei casi più gravi si fa ricorso all’intubazione nelle unità di terapia intensiva, per aiutare i pazienti a respirare meglio e ad affrontare i sintomi della malattia, in attesa che il sistema immunitario impari a riconoscere e a sconfiggere il coronavirus.
Il nuovo studio su coronavirus e terapie intensive in Lombardia. È il più completo diffuso finora: tra i 1.600 casi gravi esaminati un paziente su quattro è morto dopo il ricovero, e i tempi di degenza per chi sopravvive sono spesso lunghi.
I ministri del nuovo governo sono stati indicati lunedì sera dal presidente del Consiglio incaricato Gentiloni, che ha sciolto la sua riserva, accettando l’incarico che gli aveva affidato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella domenica. Il governo Gentiloni sarà molto simile al governo Renzi che lo ha preceduto, e d’altra parte la maggioranza che lo sosterrà sarà molto probabilmente la stessa: l’unico dubbio riguarda ALA, il gruppo parlamentare che fa riferimento a Denis Verdini, che all’ultimo momento ha capovolto la sua disponibilità e ha annunciato proprio durante il colloquio tra Gentiloni e Mattarella di non volere votare la fiducia: salvo ulterori cambiamenti di idea. I ministri del governo Gentiloni sono 18, a cui si aggiunge Maria Elena Boschi, nominata Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: ci sono ancora Pier Carlo Padoan all’Economia, Roberta Pinotti alla Difesa, Beatrice Lorenzin alla Salute, Andrea Orlando alla Giustizia, Graziano Delrio ai Trasporti e Dario Franceschini alla Cultura. Pochissimi incarichi sono cambiati: per esempio Angelino Alfano sarà ministro degli Esteri, e agli Interni lo sostituirà Marco Minniti del PD. Valeria Fedeli è il nuovo ministro dell’Istruzione. Quindi solo Stefania Giannini, tra i ministri precedenti, è stata esclusa, Renzi a parte. Di seguito la lista completa, con le cose essenziali da sapere su ogni ministro.
I ministri del governo Gentiloni. Sono 18: Alfano è passato agli Esteri, Giannini non c'è, mentre rimangono in qualche posto tutti gli altri.
In India alcune donne hanno trovato un nuovo modo per guadagnare bene come “imprenditrici di se stesse”, sfidando le norme sociali del loro paese: il mukbang. È un fenomeno nato in Corea del Sud una decina di anni fa, il cui nome viene dalle parole sudcoreane muk-ja, che significa mangiare, e bang-song, che significa trasmettere: è quello che fa una persona che si riprende mentre mangia grandi quantità di cibo, osservata in diretta online da molte altre che la commentano e spesso la premiano pagandola. – Leggi anche: Cos’è il mukbang
Le donne indiane che fanno soldi mangiando online. Qui il mukbang – la pratica di fare dirette mentre si divora molto cibo – è diventato un gesto di indipendenza e sfida alle norme sociali.
In vista del settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, che cade il prossimo 25 aprile, si è svolta oggi alla Camera dei Deputati una cerimonia commemorativa: hanno partecipato, oltre alla presidente Laura Boldrini (che ha tenuto un discorso che si può leggere qui), il presidente del Senato Piero Grasso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e un gruppo di partigiani e partigiane che parteciparono alla Resistenza. Molti deputati avevano con sé la bandiera italiana mentre alcuni parlamentari hanno cantato Bella Ciao, la canzone simbolo della Resistenza, mentre il presidente Mattarella incontrava i partigiani.
Le foto dei partigiani alla Camera. Durante una cerimonia per il 70esimo anniversario della Liberazione: hanno incontrato il presidente Mattarella mentre i deputati applaudivano e cantavano "Bella ciao".
Il principale strumento scelto dal governo italiano per far fronte alle conseguenze della crisi economica causata dal coronavirus, cioè la garanzia pubblica sui prestiti chiesti alle banche dalle imprese in difficoltà, sta incontrando difficoltà a entrare a regime. Una parte del problema sono i ritardi con cui i fondi di garanzia stanno venendo finanziati, ma ci sono anche difficoltà burocratiche e altre prodotte dalle scelte fatte dalle banche, e dai dubbi sulla loro solidità. Infine, esiste il rischio che parte delle risorse stanziate non finisca a chi ne ha effettivamente bisogno.
Qualcosa non funziona nei prestiti alle aziende. Il governo ha stanziato decine di miliardi per permettere finanziamenti a tassi convenienti, ma non tutto sta andando secondo i piani.
Mercoledì 5 agosto è stata presentata a Venezia la nuova ala dell’Hotel Santa Chiara, un albergo che si trova in via Santa Croce 548 e si affaccia sul Canal Grande, il principale canale che attraversa Venezia. La nuova ala dell’hotel è un ampliamento di una struttura che esiste da più di 500 anni, è stata presentata dopo cinque anni di lavori ed è stata molto criticata da veneziani, giornalisti e architetti. La nuova ala è un grande cubo bianco di pietra, “un parallelepipedo unico, bianco, spezzato solo dalle finestre“. #Venezia, un "cubo" spunta sul Canal Grande: è un hotel http://t.co/6UvGL5eGx6 pic.twitter.com/exO2FwUyNQ
Le polemiche sul nuovo Hotel Santa Chiara, a Venezia. È stata presentata da poco una nuova ala del famoso hotel di Venezia: ha una lunga storia, è molto moderna e a tanti non è piaciuta.
Laterza ha pubblicato nella sua collana di racconti e guide sulle città italiane affidate a scrittori Sul Lungomai di Livorno, di Simone Lenzi: che cerca di spiegare nel libro illustrato con foto scattate da lui stesso, in cosa consista la “livornesità” attraverso i tre traslochi della sua vita in una città che può essere molto accogliente, ma anche una trappola da cui non si riesce a fuggire, dice. Simone Lenzi è nato a Livorno nel 1968, e nel 2012 ha pubblicato il romanzo La generazione, da cui è stato tratto il film Tutti i santi giorni di Paolo Virzì. In questo estratto dal libro Lenzi racconta i suoi incontri nel recinto per i cani di piazza Magenta. ***
Sprecarsi a Livorno. E altre meraviglie e trappole della città, nel nuovo libro di Simone Lenzi.
Nel corso di questo autunno, Amazon pubblicherà direttamente più di cento libri di carta e in formato elettronico. Questa progressiva trasformazione della società da distributore a editore preoccupa le case editrici, che temono di essere tagliate fuori e di conseguenza di assistere a una riduzione dei loro ricavi. Nelle prossime settimane, spiegano sul New York Times, Amazon pubblicherà 122 nuovi libri tra romanzi, saggi e manuali. Per la selezione dei titoli, la società si è affidata principalmente a Laurence Kirshbaum, un grande esperto di case editrici che aveva lavorato per Time Warner Book e che era stato assunto da Amazon lo scorso maggio. Grazie al lavoro di Kirshbaum, la società potrà pubblicare direttamente alcuni libri di grande interesse come una attesa biografia sulla regista e attrice Penny Marshall. Per ottenere i diritti per la pubblicazione del libro si dice siano stati pagati 800mila dollari.
Amazon fa concorrenza agli editori. Quest'autunno Amazon pubblicherà direttamente più di cento libri e la decisione preoccupa le case editrici.
In un articolo il New York Times racconta che alla Stanford University esiste un corso chiamato Design Your Life, in cui si insegna ad applicare il processo creativo del design alle grosse domande della vita. Gli ideatori e insegnanti sono Bill Burnett e David Evans, che per anni hanno lavorato nelle aziende tecnologiche della Silicon Valley, e che hanno anche pubblicato un libro con i loro insegnamenti. Secondo Burnett, una delle applicazioni più interessanti dell’approccio del design è quella che riguarda la crescita personale. In particolare, quella di ragazzi che di lì a poco si troveranno nella fase che i professori del corso chiamano “l’esplosione delle decisioni”: passeranno da essere studenti (con scadenze, obblighi, e un sacco di cose da fare) a non esserlo più, probabilmente senza sapere cosa voler fare da grandi. Una delle indicazioni più dannose e avvilenti secondo Burnett è quella di dire ai ragazzi di seguire la propria passione. La maggior parte delle persone non sa a priori quale sia questa passione, e spesso crede di non averne una fino a che non inizia a impegnarsi in qualcosa che poi scopre appassionarlo. Molti studenti arrivano al corso con quelle che gli psicologi chiamano “convinzioni disfunzionali”, cioè visioni distorte della realtà, per le quali credono che il loro corso di specializzazione determinerà quello che faranno per il resto della loro vita. Oltre a non essere statisticamente vero, questa convinzione genera in loro un’enorme ansia di non fare la scelta giusta. Un errore che le persone fanno spesso è di ritenere che ci sia solo una soluzione giusta o una sola versione ottimale della tua vita, e che se fai la scelta sbagliata sei spacciato. Ed è completamente assurdo, dice Evans: «Ci sono tantissimi te, tantissime risposte giuste».
Come si progetta cosa fare della propria vita. Facendo degli esperimenti, cambiando strada, e non "seguendo la propria passione": lo insegnano in un corso alla Stanford University.
Lo scandalo che coinvolge in questi giorni il deputato democratico Anthony Weiner non è l’unico che nasce da qualche tweet imbarazzante o compromettente: Joshua E. Keating su Foreign Policy elenca altri casi degli ultimi anni. George Lepp Lepp è un membro del Progressive Conservative Party, il partito conservatore attualmente all’opposizione in Ontario, e si è candidato alle prossime elezioni per il parlamento dello stato canadese, nel distretto elettorale di Niagara Falls (che ha circa novantamila elettori). Nella notte di sabato 28 maggio scorso è comparso sulla sua pagina di Twitter una foto di genitali maschili. La foto è rimasta online circa venti minuti, prima che il figlio di Lepp, che gestisce l’account, la notasse e la rimuovesse: ma è stato abbastanza perché la notasse il Toronto Sun. Un portavoce ha cercato di spiegare il fatto in modo piuttosto implausibile: la foto sarebbe stata scattata casualmente dal cellulare mentre Lepp lo teneva in tasca. Questa prima versione è stata smentita poco tempo dopo da Lepp, dicendo che in realtà il cellulare gli era stato rubato da un gruppo di fan di anime che partecipavano a un raduno nello stesso hotel dove lui doveva tenere un discorso.
Gli scandali dei politici su Twitter. Anthony Weiner non è l'unico ad essersi messo nei guai con un tweet.
Nella Cina sud-occidentale è iniziato il trasferimento di circa novemila persone che abitano nei dintorni del FAST (Five hundred meter Aperture Spherical Telescope), il più grande radiotelescopio al mondo in fase di completamento e che secondo i programmi sarà attivato il prossimo settembre: lo sgombero è necessario per assicurarsi che nei pressi della grande antenna non ci siano interferenze radio, che potrebbero falsare i dati raccolti dal sistema. Il governo cinese ha investito l’equivalente di oltre 160 milioni di euro per il FAST, con il quale confida di raccogliere nuovi dati per studiare lo Spazio e di captare eventuali comunicazioni extraterrestri. L’obiettivo di identificare onde radio aliene può sembrare fantascientifico, ma è da anni al centro dell’attività del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), il programma di ricerca di comunicazioni prodotte da forme di vita intelligenti portato avanti dall’organizzazione scientifica privata SETI Institute. Il FAST si trova nella contea di Pingtang, nella provincia sud-occidentale del Guizhou, in un’area montuosa senza grandi centri urbani nelle vicinanze. La sua realizzazione fu proposta nel 1994, ma richiese quasi 13 anni prima di essere approvata: nel 2007 la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma approvò la sua realizzazione con un primo stanziamento di 700 milioni di yuan (quasi 100 milioni di euro). Nei mesi seguenti furono avviati i primi lavori per la realizzazione del grande cantiere, mentre a fine 2008 fu tenuta una cerimonia per la posa della prima pietra. La costruzione vera e propria del radiotelescopio è iniziata nel 2011 e da allora è proseguita speditamente, considerate le grande dimensioni dell’antenna.
Il nuovo gigantesco radiotelescopio in Cina. Si chiama FAST, ha una parabola larga 500 metri e sarà attivo da settembre per studiare l'Universo e captare gli alieni (se gli va di farsi sentire).
Un treno regionale è deragliato questa mattina verso le 5:30 nei pressi di Santa Margherita Ligure in seguito a una frana causata dal crollo di un muro lungo il percorso. La frana ha provocato l’uscita del primo carrello del treno dai binari, ma nessuna delle trenta persone a bordo è stata ferita: il treno, il regionale 11361, era partito da Brignole ed era diretto verso La Spezia. Il crollo del muro è stato causato, secondo Ferrovie dello Stato, «dall’abbondante quantitativo di acqua proveniente da aree non di competenza ferroviaria». Per tutta la mattina sia sulla linea Genova-La Spezia che su quella Genova-Vemtimiglia i treni hanno subito ritardi fino a 60 minuti. Trenitalia ha fatto sapere di aver attivato un servizio di 7 autobus sostitutivi per i viaggiatori del trasporto regionale nel nodo di Genova, e 2 autobus sostitutivi per i viaggiatori della lunga percorrenza.
Un treno è deragliato a Santa Margherita Ligure in seguito al crollo di un muro, non ci sono feriti.
I principali sindacati hanno proclamato per i prossimi giorni una serie di scioperi per chiedere la riduzione del numero di attività definite “essenziali”, e che quindi potranno rimanere aperte anche durante la quarantena imposta al resto del paese. Alcune categorie di lavoratori, inoltre, hanno annunciato scioperi nei loro settori per chiedere migliori condizioni di lavoro e maggiori aiuti economici da parte del governo. I sindacati sostengono che le fabbriche e i supermercati sono, insieme agli ospedali, gli unici luoghi dove sono consentiti assembramenti, e dove quindi il virus può ancora diffondersi liberamente. Per questa ragione, solo le attività davvero essenziali dovrebbero rimanere aperte. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto ieri che in questo momento di emergenza «il paese non può permettersi scioperi», ma nel frattempo il governo ha accettato di trattare con i sindacati. Una serie di incontri sono avvenuti nella giornata di martedì e mercoledì. Al termine degli incontri i sindacati hanno detto di essere soddisfatti e, nelle prossime ore, il governo doverebe annunciare le novità e di conseguenza alcuni scioperi dovrebbero essere revocati.
Gli scioperi contro le attività “non essenziali”. I sindacati accusano molte aziende rimaste aperte di non essere fondamentali per contrastare l'epidemia, e stanno trattando con il governo per ridurne l'elenco.
La BBC ha condotto un sondaggio per scoprire quali sono i libri su cui i britannici mentono di più, sia perché dicono di averli letti quando non l’hanno fatto, sia perché non ammettono di averli letti. Il sondaggio è stato realizzato su un campione di duemila persone in occasione della messa in onda, domenica prossima, dell’ultima puntata della serie tv War and Peace, tratta dal libro Guerra e Pace del romanziere russo Lev Tolstoj. I tre libri su cui i britannici mentono più spesso sono grandi classici della lettura che è facile spacciare di aver letto grazie alle trasposizioni cinematografiche: Alice nel paese della meraviglie di Lewis Carroll, seguito da 1984 di George Orwell e dalla trilogia del Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien. Seguono altri classici russi, britannici e statunitensi, mentre al sedicesimo posto c’è 50 sfumature di grigio di E. L. James, che molti hanno ammesso nel sondaggio di aver letto ma di non rivelarlo in pubblico.
I libri che i britannici dicono di aver letto (ma non è vero). Ci sono grandi classici della letteratura, come "Delitto e castigo" e "Anna Karenina", ma anche la saga di Harry Potter e "50 sfumature di grigio".
A nessuno piace ammettere di avere degli amici un po’ razzisti, o di vivere in un posto ostile agli stranieri: soprattutto se sei una coppia che accetta di ospitare in casa per alcuni mesi un giovane rifugiato, come quelle che sono coinvolte nel progetto dell’associazione Refugees Welcome, nata in Germania nel 2014 e da due anni attiva anche qui col nome di Refugees Welcome Italia. Tutte le famiglie coinvolte hanno un aneddoto di preoccupazione o diffidenza iniziale riguardo la loro decisione: una zia che chiede se hanno intenzione di lavare i vestiti del ragazzo insieme a quelli di tutti gli altri, un amico di famiglia perplesso sul dargli le chiavi di casa, o la bibliotecaria di paese restìa a concedere la tessera per prendere in prestito i libri. E queste sono solamente le fatiche che emergono in superficie. Mesi dopo le coppie ospiti raccontano queste cose ridendo e minimizzando, ma si capisce che la loro decisione ha avuto delle conseguenze non semplici da gestire. Alcune di loro, nelle scorse settimane, hanno accettato di parlarne con il Post. Non sono le esperienze che sono andate meglio o quelle che sono andate peggio, né sono esemplari di tutte le altre: le ha proposte Refugees Welcome, ritenendo che ciascuna possa avere degli elementi di interesse, e il Post le ha indagate e raccontate.
Quelli che li aiutano per davvero, a casa loro. Tre storie di famiglie italiane che hanno deciso di accogliere un rifugiato in casa, con soddisfazioni e fatiche, e di un'associazione che li aiuta.
Negli ultimi giorni i dati sul coronavirus a Milano sono diventati sempre più preoccupanti. Sia mercoledì che giovedì il numero dei nuovi contagi giornalieri nel comune di Milano ha superato 500, mentre nella prima settimana di ottobre si era registrata una media di 84: la provincia di Milano è arrivata ad avere metà dei contagi dell’intera Lombardia, la regione oggi più colpita dall’epidemia, e la città di Milano la metà dei contagi dell’intera provincia. In città si sta inoltre osservando una crescente pressione sugli ospedali, e le attività di contact tracing svolte dalle autorità sanitarie stanno andando molto a rilento. Come ha segnalato il sindaco Giuseppe Sala, l’indice di trasmissione (Rt) ha superato 2, un valore piuttosto alto e ampiamente al di sopra della soglia di 1, considerato il livello di guardia e pari al valore medio nazionale calcolato dall’Istituto Superiore di Sanità nel suo ultimo rapporto. Per questo Sala sta considerando l’introduzione di nuove restrizioni.
Cosa sta succedendo a Milano. I nuovi casi giornalieri sono in forte aumento, così come la pressione sugli ospedali, e il tracciamento dei contatti non sta funzionando: si parla di nuove restrizioni imminenti.
Una trentina di lavoratori della Carbosulcis, la miniera di carbone di Nuraxi Figus, a Gonnesa, nella parte sud-occidentale della Sardegna, hanno occupato i pozzi barricandosi a 373 metri di profondità. I minatori hanno sequestrato 350 chili di esplosivo. La protesta, iniziata ieri sera verso le 22.30, è stata organizzata per convincere il Governo a sbloccare il progetto di rilancio della galleria (che dovrebbe essere in parte finanziato dall’Unione europea) destinato a riconvertire la miniera di carbone in una centrale che produca energia elettrica attraverso lo stoccaggio di anidride carbonica nel sottosuolo. Non è la prima volta che accade qualcosa del genere. La miniera, dove ora lavorano 463 persone, fu già occupata nel 1984, nel 1993 e nel 1995, quando gli operai restarono in galleria per 100 giorni. Oltre a regione Sardegna, provincia e sindacati, la protesta è sostenuta anche da Enrico Piras, segretario regionale dell’Unione Popolare Cristiana (UpC), Marco Ferrando del Partito Comunista dei Lavoratori (PcL) e il deputato del Popolo della libertà (PdL) Mauro Pili, che oggi ha deciso di raggiungere i minatori.
L’occupazione della Carbosulcis. Perché circa 30 lavoratori della miniera sarda si sono barricati a 373 metri di profondità e che cosa chiedono al governo.
Il fondatore e amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos, oggi ha presentato a Los Angeles i nuovi lettori per gli ebook e i nuovi tablet della società. Tra le novità più interessanti ci sono un Kindle con schermo chiaro (non più grigino) e illuminato a led, una versione rivista del tablet Kindle Fire a un prezzo molto conveniente e due nuovi tablet, che si chiamano Kindle Fire HD e che faranno principalmente concorrenza all’iPad di Apple e agli altri dispositivi Android, come il Nexus 7 di Google. Come avvenuto già in passato, non tutte le novità presentate saranno da subito disponibili anche in Europa, e di conseguenza in Italia. Nelle prossime settimane qui da noi arriveranno il Kindle Fire da 8 GB a 159 euro e il Kindle Fire HD da 7 pollici nella versione 16 GB da 199 euro e nella versione 32 GB da 259 euro. Possono essere prenotati su www.amazon.it/kindlefire e le spedizioni inizieranno da fine ottobre. Per ora non arriveranno in Italia il Kindle Fire HD da 8,9 pollici e il Kindle Paperwhite.
I nuovi Kindle di Amazon. Jeff Bezos ha presentato un ebook reader con lo schermo illuminato e i nuovi tablet Kindle Fire HD per fare concorrenza all'iPad: i prezzi.
A partire da martedì 3 novembre Amazon Prime Now sarà disponibile nella città di Milano e alcuni altri comuni limitrofi. Prime Now è il servizio di Amazon che permette di ricevere ciò che si è acquistato in tempi brevissimi, anche solo un’ora. Nell’offerta Prime Now rientrano più di 15mila prodotti e ci sono anche quelli alimentari, il cui servizio di consegna era già stato inaugurato da Amazon lo scorso luglio, sempre nel comune di Milano. Inoltre si potranno ordinare bevande alcoliche: Amazon aveva cominciato a sperimentare la consegna di alcolici in un’ora alla fine di quest’estate a Seattle, negli Stati Uniti, ora ha esteso la possibilità anche all’Italia. Prime Now è disponibile per i clienti di Amazon Prime, l’abbonamento annuale di Amazon che consente di ricevere gli acquisti senza costi di spedizione e consegna. Per i prodotti dell’offerta Prime Now funziona così: si scarica l’app per smartphone Amazon Prime Now; bisogna fare un ordine minimo di 19 euro; si può chiedere la consegna entro un’ora dall’acquisto, pagando 6,90 euro; oppure si indica una finestra di due ore entro cui si vuole ricevere l’ordine, il giorno stesso, gratis. Prime Now funziona tutti i giorni, anche il sabato e la domenica, dalle 8 del mattino a mezzanotte. Oltre a Milano sono compresi nel programma anche i comuni di Cinisello Balsamo e Paderno Dugnano e altri dell’hinterland milanese: per scoprire se nella vostra zona è disponibile Prime Now potete inserire il vostro CAP qui.
Amazon Prime Now, il servizio per le consegne a Milano entro un’ora. Un nuovo servizio consente di ricevere i prodotti entro un'ora dall'acquisto, e presto sarà esteso anche ad altri comuni.
Fino a dieci giorni fa il nome Harvey Weinstein diceva molto a chi si intende di cinema, pochissimo a tutti gli altri. Era conosciuto come un potentissimo produttore cinematografico di Hollywood, con un gran fiuto per gli affari e una spiccata capacità organizzativa. Nell’ultima settimana decine di donne fra cui Angelina Jolie, Gwyneth Paltrow e Asia Argento lo hanno accusato – soprattutto attraverso due articoli del New York Times e del New Yorker – di averle molestate sessualmente. Nel frattempo Weinstein è stato licenziato dalla casa di produzione che aveva fondato e l’Academy, la società che assegna gli Oscar e di cui fa parte ogni importante persona del cinema americano, ha organizzato una riunione speciale per decidere se escluderlo dai suoi membri. Ma a cosa deve la sua fama, almeno nell’ambiente di Hollywood? Prima che si sapessero tutte le recenti accuse, prima che il Time gli dedicasse una copertina definendolo “Produttore, predatore, reietto”, già giravano voci su certi suoi atteggiamenti; ma nella maggior parte dei casi sembravano battute, cose di gossip. Weinstein, insomma, era famoso solo per il suo lavoro e i risultati eccellenti che ne aveva ottenuto.
Chi è esattamente Harvey Weinstein. Da quando è stato accusato di molestie sessuali da decine di donne lo conosciamo come famoso-produttore-di-Hollywood, ma perché è così noto nel suo ambiente?.
Venerdì pomeriggio il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele di Milano, dove era stato ricoverato giovedì per alcuni controlli. Secondo fonti dei suoi collaboratori citate dal Corriere della Sera, il ricovero di Berlusconi era dovuto ad accertamenti relativi a un lieve problema cardiaco. Lo scorso settembre l’ex presidente del Consiglio era stato ricoverato dopo essere risultato positivo al coronavirus ed era stato dimesso dopo una decina di giorni. Dall’11 al 15 maggio era stato nuovamente ricoverato al San Raffaele per alcuni accertamenti dovuti alle conseguenze dell’infezione dello scorso anno.
Silvio Berlusconi è stato dimesso dall’ospedale San Raffaele.
Quando si compone una playlist celebrativa si tende sempre a cadere in due errori, diametralmente opposti ma diabolicamente immancabili: troppo fighetti o troppo prevedibili. Siccome il dj dovrebbe essere quello che vi fa la cassettina e non la lezioncina, questa è quella che vi farei io. Linus
Le canzoni di 30 anni di Radio Deejay. Le ha scelte Linus, trenta: e tanti auguri dal Post.
Il 29 settembre Equitalia ha depositato al tribunale di Milano l’atto di desistenza che permetterà di archiviare l’istanza di fallimento che la stessa Equitalia aveva presentato nei confronti di Dieci Srl, la società proprietaria del negozio “10 Corso Como” a Milano, noto in tutto il mondo come uno dei più ammirati “concept store”. Dieci Srl ha un grosso contenzioso aperto con Equitalia per non avere pagato tasse per un totale di 4,67 milioni di euro, ovvero per il mancato rispetto delle scadenze dei pagamenti. Il 16 settembre si era svolta un’udienza pre-fallimentare nell’apposita sezione del tribunale di Milano e già in quell’occasione i legali delle due parti avevano comunicato la loro disponibilità a trovare un accordo. Il Sole 24 Ore scrive che l’avvocato di Dieci srl ha precisato: «Sono stati ripristinati i vecchi piani di dilazione del pagamento a fronte del versamento delle rate scadute», e ha aggiunto che in seguito all’intesa Equitalia ha depositato al tribunale di Milano “atto di desistenza” dell’istanza di fallimento. Dieci Srl aveva già chiesto a Equitalia di poter pagare il debito in 72 rate perché si trovava in grande difficoltà, poi aveva chiesto una proroga di altre 72 rate e infine una di 120 che però non le era stata concessa ed aveva portato Equitalia a richiederne il fallimento, lo scorso 3 agosto. Dieci Srl ha avuto un calo del fatturato dai 6,3 milioni di euro del 2013 ai 5,6 del 2014, con debiti a fine gennaio 2015 per 11 milioni di euro.
10 Corso Como non fallirà. La società che possiede il "concept store" ha trovato un accordo con Equitalia per il pagamento dilazionato delle tasse arretrate.
Il fondo FSI Mid-Market Growth Equity controllerà il 41 per cento dell’azienda di moda Missoni, partecipando a un aumento di capitale di 70 milioni di euro; il restante 58,8 per cento delle quote resterà sotto il controllo della famiglia Missoni. La direttrice creativa Angela Missoni rimarrà presidente dell’azienda, sua madre Rosita sarà presidente onoraria, e Michele Norsa, partner industriale di FSI, diventerà vicepresidente. Missoni fu fondata nel 1953 a Gallarate (Varese) dai coniugi Ottavio e Rosita Missoni; ora ha sede a Sumirago, sempre in provincia di Varese, impiega circa 300 persone e fattura 150 milioni di euro all’anno, il 75 per cento all’estero. FSI investe soprattutto in aziende italiane; il suo amministratore delegato Maurizio Tamagnini ha spiegato «Abbiamo investito in Missoni perché crediamo sia una straordinaria opportunità per accompagnare un marchio del lusso e dell’esclusività italiana alla leadership globale». Missoni cercherà soprattutto di espandersi all’estero, ampliando l’offerta di prodotti e puntando sulla vendita al dettaglio, ha spiegato annunciando l’accordo.
Il fondo d’investimento FSI controllerà il 41,2 per cento di Missoni. Dopo un aumento di capitale del valore di 70 milioni di euro.
Nel novembre di una ventina di anni fa Tim Berners-Lee pubblicava la sua proposta per realizzare il World Wide Web. Da allora le cose sono cambiate sensibilmente: ogni giorno online ci sono miliardi di persone che consultano i loro siti web preferiti, si mandano email, guardano i video su YouTube e condividono le cose che fanno sui social network come Facebook e Twitter. Nonostante il Web faccia ormai parte della nostra vita da tempo, sono in pochi a sapere come Internet funzioni davvero. Partendo da questi presupposti, quelli di Google hanno deciso di realizzare un libro illustrato e animato per raccontare “20 cose che ho imparato sui browser e sulla Rete” (nell’originale inglese “20 Things I Learned about Browsers and the Web”). Le illustrazioni sono state realizzate dal disegnatore Christoph Niemann, mentre i testi sono stati scritti dai responsabili del progetto Chrome, il browser di Google.
Il libro di Google per raccontare il Web. Il motore di ricerca spiega con parole semplici come funziona Internet e come sarà il suo futuro con HTML5.
Esce domani per Orecchio Acerbo Spiaggia Magica di Crockett Johnson, disegnatore e illustratore di libri per bambini, noto soprattutto per Barnaby (pubblicato tra il 1942 e il 1952) e la serie di libri su Harold, che parte da Harold e la matita viola. Negli Stati Uniti Spiaggia Magica è uscito soltanto nel 2005, trent’anni dopo la morte di Johnson. Nonostante il successo dei suoi libri precedenti nessun editore aveva accettato di pubblicare il racconto, considerato troppo filosofico e difficile per i bambini. Il volume, anche nella sua traduzione italiana, è introdotto da un altro grande illustratore: Maurice Sendak, autore di Nel paese dei mostri selvaggi, morto un anno fa. In anteprima vi mostriamo qualche tavola del libro di Johnson e la prefazione di Sendak. Cosa ci fanno, questi due nuovi, coraggiosi ragazzini beckettiani in un libro per bambini scritto negli anni Sessanta? Sono molto scaltri e non hanno difficoltà a vivere in un mondo che contiene sia il reale che l’irreale, un mondo letterario, un mondo negato a molti adulti che hanno perso il potere di immaginare e credere in quell’immaginario. Ann e Ben appartengono, ovviamente, a Crockett Johnson, lo straordinario creatore di Barnaby e del famosissimo Harold con la sua matita viola, ragazzini che la sanno lunga e che hanno contribuito a cambiare il vecchio volto imbalsamato dell’editoria per ragazzi. Questi bambini ci invitano tutti, sia adulti sia piccini, a vivere come più ci aggrada, nel reale e nell’irreale allo stesso tempo. In Spiaggia magica c’è un ritmo moderno e vivace, e la stravaganza sorniona che elevava tutti i libri di Crockett Johnson e Ruth Krauss, sua brillante moglie e partner perfetta nella creazione ingegnosa del nonsense burlesco. Io ero il fortunato ragazzino di Brooklyn, un po’ rozzo e privo di esperienza, che incontrò questa coppia nei primi anni Cinquanta. Mi presero in simpatia e, con il loro tipico atteggiamento poco ortodosso, mi permisero di frequentarli – in pratica, di vivere con loro – nel Connecticut, nella loro spaziosa casa vecchio stile, sul fiume. Illustrai nove degli straordinari libri di Ruth, fui testimone della creazione di Harold e potevo sempre contare su Crockett Johnson. Ascoltavo e imparavo. Crockett e Ruth offrivano un piacere soave e meraviglioso a generazioni di nuovi bambini che vivevano in un mondo esausto, scioccato dalla guerra e sconcertante: prosa e poesia sfavillanti, all’apparenza semplici; la riproduzione accurata degli strani modi dei bambini e l’abile evocazione del loro universo egocentrico; le riflessioni, l’umorismo assurdo e le fantasie oscure dell’anima infantile; e l’amore, la fiducia e la libertà perfetta che consentivano ai ragazzini di essere sé stessi in un mondo creato solo per loro. E in una forma così semplice e modesta! Quando riceveva lodi a profusione per i suoi grandi romanzi, Jane Austen affermava di aver dipinto con un minuscolo pennello su un piccolissimo pezzo di avorio. Nelle loro opere, Crockett e Ruth mostrano la stessa toccante onestà e umiltà. Ma il valore del loro spirito tagliente, del loro umorismo estroso e bizzarro, del loro profondo e generoso impegno, è enorme. Il loro amore condiviso per i bambini, la loro intensa curiosità per ciò che è un bambino, sono universalmente riconosciuti.
15 tavole di Spiaggia magica. Un libro per bambini "di una qualità pari a quella dei diamanti grezzi", ne scrisse nella prefazione il grande Maurice Sendak: esce domani in Italia.
Fino al 31 gennaio 2019 è possibile chiedere l’esenzione dal pagamento del canone RAI in bolletta per chi non possiede una televisione. Il canone, che in realtà è un’imposta che si paga sull’apparecchio televisivo e viene chiamato per semplicità “canone RAI”, si paga automaticamente con la bolletta delle utenze dal 2016, quando fu introdotta la «presunzione» del possesso delle televisioni: la detenzione di un apparecchio si presume nel caso in cui esista un’utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un individuo ha la residenza anagrafica. Tutti quelli che hanno un’utenza ma non posseggono una televisione, quindi, sono tenuti a compilare un modulo in cui lo dichiarano per essere esentati dal canone: lo trovate qui. Innanzitutto: il canone ordinario, che è di 90 euro, deve essere pagato «da chiunque detenga un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive». Se si usa la tv solo come monitor per il computer o per vedere dei dvd si deve comunque pagare. Se si ha un apparecchio ma non si guarda mai la RAI o si ha un contratto per la visione di trasmissioni tramite satellite o via cavo, si deve pagare. La radio non conta, invece. Il canone si paga una volta sola, indipendentemente dal numero di apparecchi, e chi possiede due case, ognuna con un televisore, dovrà pagare il canone soltanto nell’abitazione in cui ha la residenza.
Come chiedere l’esenzione dal canone Rai. Sarà possibile farlo solo fino al 31 gennaio e solo per alcune categorie di persone, ad esempio per chi non possiede una tv.
Paul Weller, già dei Jam e degli Style Council per gran parte del mondo, ma più un’istituzione in quanto cantautore e personaggio della scena culturale in Gran Bretagna, ha messo online nei giorni scorsi una sua nuova canzone che sarà in vendita all’inizio di agosto. Weller ha definito il pezzo “Un po’ balearic beat, un po ‘ poesia e un po’ musica psichedelica”, spiegando che è una specie di sorpresa “in tempo per l’estate” e che non comparirà nel suo prossimo disco. Si annuncia già una gran varietà di remix.
Starlite, la nuova canzone di Paul Weller. Un buon pezzo estivo fatto da chi ha il curriculum, altro che tormentoni (in streaming).
Per il numero speciale di dicembre dedicato al cinema, il New York Times Magazine ha prodotto una serie di undici cortometraggi dal titolo Making a scene, che hanno come protagonisti undici attori scelti tra quelli considerati i migliori dell’ultimo anno. I corti durano poco più di un minuto e hanno una sola battuta. Sono stati scritti da diversi sceneggiatori e sono tutti diretti da Janusz Kaminski, direttore della fotografia polacco naturalizzato statunitense, vincitore di due premi Oscar per Schindler’s List nel 1994 e Salvate il soldato Ryan nel 1999. Tra gli attori ci sono Cate Blanchett, protagonista dell’ultimo film di Woody Allen, Blue Jasmine; Oprah Winfrey e Forest Whitaker, entrambi interpreti del film di Lee Daniels The Butler, sulla storia di Eugene Allen, maggiordomo della Casa Bianca per più di trent’anni; Adèle Exarchopoulos, protagonista di La vita di Adele, vincitore della Palma d’Oro all’ultimo Festival di Cannes; Oscar Isaac, protagonista di Inside Llewyn Davis di Joel ed Ethan Coen. Cate Blanchett
Undici attori per un minuto. I cortometraggi girati dal New York Times Magazine per il numero speciale sul cinema: tutti con una sola battuta, da Cate Blanchett a Bradley Cooper e Robert Redford.
Il blog di Google Chrome, il più diffuso web browser al mondo, ha spiegato che è ora disponibile in versione beta – e presto sarà aperto a tutti – un nuovo plug-in di Google Chrome, che disabilita l’autoplay dei video e delle animazioni create con Adobe Flash, allungando così la durata della batterie dei computer portatili e aumentando la velocità di caricamento delle pagine. I plug-in sono estensioni di un programma informatico che ne migliorano e ampliano la funzionalità. I plug-in, spiega la guida di Google Chrome, “consentono a Chrome di utilizzare altre funzioni che ti permettono di svolgere alcune operazioni, come visualizzare animazioni Flash o PDF, e consentono ad alcuni video e file audio di funzionare meglio”. Il team di Google Chrome spiega dal suo blog che il nuovo plug-in sarà in grado di capire quali video far partire al caricamento di una nuova pagina (quelli essenziali) e in quali casi bloccare invece l’autoplay. Sarà comunque sempre possibile far partire con un semplice click quei video a cui il nuovo plug-in bloccherà l’autoplay. Per controllare quali plug-in sta usando al momento la vostra versione di Chrome e per attivare o disattivare manualmente un plug-in il percorso è questo: Impostazioni > “mostra impostazioni avanzate > Privacy > Impostazioni contenuti… > Plug-in.
L’aggiornamento di Chrome che disabilita l’autoplay dei video in Flash. Per ora è in beta, presto sarà disponibile per tutti: serve per permettere alle pagine web di caricarsi più in fretta e alle batterie di durare di più.
Il 31 gennaio scorso quasi tutti i quotidiani hanno dato grande spazio – diversi anche in prima pagina – alla notizia del forte calo degli iscritti alle università italiane, ricavata da un dato fornito dal Consiglio Universitario Nazionale (la stessa notizia era uscita identica negli anni passati, tra l’altro). Quel dato, però, spiega oggi Mario Pirani su Repubblica – giornale che a sua volta aveva dato grosso risalto alla notizia, e oggi titola “Inganno mediatico” – non era stato contestualizzato e spiegato, e quel dato avrebbe assai minor valore. Nelle settimane scorse i giornali si sono affannati nel titolare la fuga degli studenti dagli atenei italiani come un’inarrestabile cavalcata, un rodeo folle che stava svuotando all’improvviso le università. Le cifre, diffuse all’inizio da una affermazione del Consiglio nazionale universitario, si sono propagate all’unisono in tutto il Paese con una uniformità ridicola: “Fuga dagli atenei. Persi in 10 anni 58.000 studenti”. Molti giornali hanno calcolato quali e quanti istituti sarebbero rimasti vuoti. Altri hanno cercato di approfondire le cause. Nessuno, invece, sembra essersi interrogato sul problema se i dati di partenza fossero quelli esatti per dire qualcosa di sensato sulla scuola. Perché se qualcuno così avesse fatto si sarebbe reso conto che quei 58.000 studenti volatilizzati, tali non sono poiché il numero dei laureati non è cambiato negli anni dal 2005 ad oggi.
La “fuga dall’università” era una balla. Mario Pirani spiega severamente come tutti i giornali (anche il suo) abbiano male interpretato i dati sulle iscrizioni, con allarmismi infondati.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Roger Waters. Gran faccia da bullo, già: ed è pure un po' bullo, ma fa ancora canzoni meravigliose.
La foto più interessante di questa settimana mostra il parto di una giraffa ad Adelaide, la prima nata nel 2019 nello zoo Monarto. Ma anche quella di un cane salvato mentre nuotava a più di duecento chilometri dallo costa nel Golfo della Thailandia. Da segnalare anche le eleganti foto che il fotografo di AFP Philippe Lopez ha scattato allo zoo di Parigi: pattern di zebre, corna di addax e il ritratto di un rinoceronte. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Come nasce una giraffa, corna di addax e pattern di zebre, tra gli animali da fotografare in settimana.
In gran parte d’Italia oggi ci sono perturbazioni che hanno provocato forti piogge, venti e alluvioni. La situazione peggiore è al Sud, a causa di correnti provenienti dal Nord Africa: la Protezione civile ha dichiarato l’allerta rossa su gran parte della Calabria, sui settori costieri della Basilicata e sulla Sicilia orientale, e l’allerta arancione (meno grave) sulla Puglia e sul resto di Basilicata, Calabria e Sicilia. A causa del maltempo, diversi comuni hanno disposto la chiusura delle scuole per precauzione. Per ora non sono stati registrati gravi danni né feriti, ma solo alluvioni molto intense, come nel caso di Matera, in Basilicata, dove le piogge hanno fatto esondare il torrente Gravina che ha allagato le strade, trasportando fango. Sempre nel materano, sulla fascia jonica, nella notte una tromba d’aria ha colpito la zona tra Scanzano Jonico e Policoro, provocando la caduta di alberi e pali della luce, e danni ai tetti degli edifici.
Il maltempo oggi in Italia. Ci sono piogge e venti molto intensi in tutta Italia, ma la situazione peggiore è in Sicilia, Calabria e Basilicata, dove la Protezione civile ha dichiarato l'allerta rossa.
La candidatura da parte del centrosinistra dell’avvocato ed ex parlamentare Giuliano Pisapia nelle elezioni per il sindaco di Milano, ha reso quella competizione improvvisamente più incerta e interessante di quelle a cui la città era abituata. Una solida forza cittadina del centrodestra e cronica debolezza del centrosinistra (aggravata dalla ripetuta scelta di candidati assai deboli) aveva reso improbabili – e rarissime – le vittorie del secondo negli appuntamenti elettorali amministrativi degli ultimi due decenni. Ma a questo turno due variabili nuove rendono invece più complicate le previsioni: una è una notevole “stanchezza” della candidatura del centrodestra, che ripropone l’attuale sindaco Letizia Moratti che non ha fatto molto – a parte un’intensa campagna di manifesti appena lanciata – per invogliare gli elettori del centrodestra alla partecipazione elettorale. L’altra è il credito e la stima di cui gode Giuliano Pisapia, che invece ha il profilo per ricompattare le svogliate comunità di elettori di sinistra milanesi. Contro Pisapia giocano invece la sua non straordinaria visibilità, una certa discrezione comunicativa, e – vuole il luogo comune, fondato o infondato – il suo essere vissuto invece come “troppo di sinistra” dai famosi elettori di centro, o incerti. Ma Pisapia non è Nichi Vendola, è un uomo di di buona famiglia borghese milanese, con ampi rapporti con la città e la professione legale milanese, capace di posizioni apprezzate a destra, come il suo consenso alla separazione delle carriere dei magistrati. Quindi – è la domanda che si fa sempre più spesso in cerca di indizi – chi vince? Qualche settimana fa un primo importante sondaggio compiuto da Renato Mannheimer per il Corriere disse che si andrà al ballottaggio, ma che è impossibile immaginare poi come possa andare.
Che chances ha Pisapia? milano alla ricerca di pronostici realistici sulle elezioni per il sindaco.
Pierluigi Maccalli, sacerdote originario di Crema (provincia di Cremona), e Nicola Chiacchio, turista italiano di cui non si hanno informazioni precise sul sequestro, sono stati liberati in Mali dopo essere rapiti da gruppi estremisti in momenti e luoghi diversi. I due italiani sono stati liberati insieme alla cooperante francese Sophie Pétronin e un ex ministro del Mali, Soumaila Cisse. La notizia, data inizialmente dal governo del Mali, è stata confermata con una nota dal ministero degli Esteri italiano. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha scritto su Twitter che la liberazione dei due ostaggi è stata resa possibile anche dall’Aise, il servizio segreto per l’estero dell’Italia.
Pierluigi Maccalli e Nicola Chiacchio sono stati liberati. Erano rimasti in ostaggio di gruppi estremisti per molto tempo: la notizia è stata confermata dal governo italiano.
Ieri è morto a causa di un attacco cardiaco Buck Henry, sceneggiatore, attore e regista statunitense. Aveva 89 anni. Henry era noto soprattutto per aver scritto insieme a Calder Willingham la sceneggiatura del film del 1967 Il laureato, basato sull’omonimo romanzo di Charles Webb. Nella sua lunga carriera recitò anche in diversi film tra cui Comma 22, Taking Off e Il paradiso può attendere. Di quest’ultimo fu anche regista insieme a Warren Beatty. Fu anche autore della serie tv Get Smart, con Mel Brooks, per cui vinse un Emmy nel 1967. Partecipò inoltre a diverse puntate delle prime edizioni del programma televisivo Saturday Night Live: spesso come spalla di John Belushi, come nel famosissimo sketch del samurai.
È morto Buck Henry, attore e sceneggiatore del “Laureato”: aveva 89 anni.
La procura di Velletri ha cambiato il capo di imputazione di Marco e Gabriele Bianchi, i due fratelli sospettati di avere ucciso il 21enne Willy Monteiro Duarte lo scorso 5 settembre a Colleferro: da omicidio preterintenzionale è diventato omicidio volontario. È rimasta l’aggravante dei futili motivi. La nuova accusa è stata decisa dopo il risultato dell’autopsia, che secondo la Stampa ha rilevato «colpi assestati e non casuali». L’omicidio preterintenzionale è, secondo l’art. 584 del codice penale, un reato contestato quando la morte della persona aggredita si verifica come conseguenza delle percosse o delle percosse, e che esclude la volontarietà dell’omicidio.
L’accusa per Marco e Gabriele Bianchi, i principali sospettati per l’omicidio di Colleferro, è passata da omicidio preterintenzionale a volontario.
Stamattina la Camera ha discusso, votato e respinto la richiesta di arresto presentata dalla procura di Napoli nei confronti del deputato del PdL Marco Milanese. In aula c’era la maggioranza al gran completo, governo incluso, e quindi la seduta è stata particolarmente ricca per i fotografi parlamentari: Silvio Berlusconi e Umberto Bossi hanno dato vita a una specie di siparietto, persino con qualche coccola, mentre più volte sia lui che Bossi e La Russa hanno fatto il segno “tre” con la mano: perché? Alla fine, tra i festeggiamenti del centrodestra, si fa notare la gioia di Gianfranco Micciché. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di giovedì alla Camera. Una specie di fotoromanzo tra Berlusconi e Bossi, coccole comprese, Micciché che quasi bacia Berlusconi e un gesto da decifrare.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 15.479 nuovi casi positivi da coronavirus e 353 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 19.890 (118 in meno di ieri), di cui 2.059 nei reparti di terapia intensiva (14 in più di ieri) e 17.831 negli altri reparti (132 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 170.794 tamponi molecolari e 126.334 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’8,4 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,9 per cento. Nella giornata di giovedì i contagi registrati erano stati 13.762 e i morti 347. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (3.724), Emilia-Romagna (1.821), Campania (1.616), Piemonte (1.307) e Lazio (990).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, venerdì 19 febbraio.
Oggi il Wall Street Journal dedica un lungo articolo a una delle categorie di persone probabilmente più invidiate: quelli che dormono poco per natura. Non quelli che soffrono d’insonnia o non sanno godersi delle lunghe dormite, ma quelli che vivono benissimo anche dormendo solo quattro o cinque ore. Gli short sleeper, come li chiamano negli Stati Uniti. Gli short sleeper sono quelle persone che tipicamente vanno a dormire ampiamente dopo mezzanotte ma che riescono comunque a svegliarsi poche ore dopo come se nulla fosse. Senza bisogno di riposarsi poi durante il giorno o di tenersi svegli a forza di caffè. Secondo le poche ricerche che hanno studiato questi soggetti, di solito si tratta di persone ottimiste e ambiziose. E che non superano il tre percento della popolazione.
Quelli che non hanno bisogno di dormire. Sono pochissimi, ottimisti e magri: ma non c'è modo di imitarli.
Ci sono nuove accuse di molestie sessuali contro l’attore statunitense Dustin Hoffman: due donne hanno raccontato di essere state molestate fisicamente, una terza che lui si sarebbe spogliato davanti a lei quando aveva 16 anni. Non sono i primi casi che coinvolgono Hoffman, dopo quelli della scrittrice Anna Graham Hunter, che aveva raccontato che nel 1985, quando aveva 17 anni e lavorava sul set per lui, si era comportato con lei in modo sessualmente inappropriato e le aveva fatto una battuta inopportuna; e dell’attrice Kathryn Rossetter, che aveva detto che Hoffman l’aveva palpeggiata più volte mentre recitava con lui in uno spettacolo di Broadway nel 1984, un’esperienza “orribile, demoralizzante e offensiva”. Le nuove accuse sono state pubblicate giovedì da Variety, autorevole e informato sito su cinema e celebrità. La commediografa Cori Thomas da ragazza andava a scuola con la figlia di Hoffman, Karina: ha raccontato che Hoffman le si sarebbe spogliato davanti un sabato pomeriggio in un hotel di Manhattan, quando aveva 16 anni. All’epoca Hoffman stava divorziando dalla moglie Anne Byrne e viveva in hotel; Thomas aveva accompagnato Karina a trovarlo, che dopo cena si era messa a fare i compiti lasciando Thomas sola con Hoffman. La ragazza stava aspettando che i suoi genitori venissero a prenderla quando l’attore uscì dalla doccia con addosso solo un asciugamano che poi «lasciò cadere»: «se ne stava lì tutto nudo, pensavo di svenire. Era la prima volta che vedevo un uomo nudo, ero mortificata, non sapevo cosa fare». Poi lui si mise un asciugamano e le chiese dei massaggiargli i piedi: «Non sapevo che potevo dire di no e lo feci. E lui continuava a dirmi “Sono nudo, vuoi vedere?”». A quel punto arrivarono a prenderla i suoi genitori.
Altre tre donne hanno accusato Dustin Hoffman. Avrebbe aggredito sessualmente due di loro e si sarebbe spogliato davanti a una terza, l'amica di scuola sedicenne di sua figlia.
Foto di Nadia Cianelli (finalista sezione Off Cortona On the Move) Selezione fotografica a cura di Sarah Carlet Testo di Diego D’Ippolito Questa storia inizia in Italia e finisce nella Terra del Fuoco a bordo di una vecchia nave. Nadia Cianelli è la fotografa, ma soprattutto la protagonista di questa avventura. Doveva essere un normale viaggio in Argentina organizzato da tempo, ma pochi giorni prima della partenza un conoscente le mette in mano una busta. «Se vai nella Terra del Fuoco, puoi recapitarla al capitano della Barracuda?». Una busta gialla con il destinatario scritto a penna e dal contenuto sconosciuto diventa una missione che si sarebbe conclusa a Ushuaia, la città più australe del mondo che si affaccia sul canale Beagle.
Destino. Il bel progetto di Nadia Cianelli, che ha girato la Terra del Fuoco con una busta chiusa, in cerca del capitano di una vecchia nave.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Il nuovo video degli Yeah Yeah Yeahs. La canzone è "Despair", e il video è stato registrato sul tetto dell'Empire State Building.
Il 15 e il 16 maggio si vota in molte regioni d’Italia per una importante tornata di elezioni amministrative. Si vota per le elezioni comunali in molti importanti capoluoghi, come Milano, Torino, Napoli e Bologna, e poi tra le altre anche a Varese, Cesenatico, Ravenna, Rimini, Pordenone, Trieste, Savona, Siena, Ancona, Latina, Cagliari, Caserta, Benevento, Reggio Calabria, Salerno, Novara, Arezzo, Grosseto e Rovigo. Si vota per le elezioni provinciali a Mantova, Treviso, Reggio Calabria, Pavia, Imperia, Ravenna, Campobasso, Gorizia, Trieste, Lucca, Vercelli e Macerata. Alle comunali, il sistema elettorale per i comuni con più di 15.000 abitanti è un proporzionale a doppio turno. Si può votare una lista (e un consigliere comunale nella lista) e un candidato a sindaco, anche se non è sostenuto dalla lista che si è scelto. Se nessun candidato a sindaco ottiene più della metà più uno dei voti, si va al ballottaggio: il sindaco eletto ottiene un premio di maggioranza per le liste che lo sostengono, tale da garantirgli la maggioranza in Consiglio comunale.
Guida alle elezioni amministrative. Dove si vota, come si vota, quali città tenere d'occhio.
Esiste in Italia una scuola estiva che insegna a impostare nuovi progetti, imprese e startup con radici o ispirazioni africane, per giovani di origine africana, e per giovani italiani appassionati d’Africa. Ekutsu Mambulu, trentenne e originario della Repubblica Democratica del Congo, è il direttore del Business Incubator for Africa, e quest’anno la sua African Summer School a Verona arriva alla quinta edizione, che si svolgerà a Villa Buri dal 24 al 30 luglio 2017. Mambulu ha riunito nel progetto della Summer School diverse intuizioni: che i giovani “afrodiscendenti” avessero sete di riscoprire le loro radici, che fosse possibile aiutarli a scrivere progetti molto concreti uscendo però dai luoghi comuni, e che esistesse anche nei giovani italiani una curiosità per il business africano. La scuola estiva, nata nel 2013, accetta 50 o 60 persone per edizione (ci si può iscrivere qui fino a esaurimento dei posti), e propone lo studio della cultura africana fra economia, geostrategia, imprenditoria, e visioni alternative rispetto a quelle coloniali. Nel panorama difficile dell’imprenditoria in Italia, in cui gli stranieri fanno ancora più fatica degli italiani (per esempio ci sono meno laureati, e gli stranieri vengono impiegati meno nell’industria tecnologica), i dati sull’imprenditoria del 2014 che l’Istat ha analizzato a fine 2016 dicono però che nella fascia di imprenditori under 35 le proporzioni fra italiani e stranieri corrispondono. Gli under 35 sono il 37,3 per cento dei lavoratori in proprio stranieri e il 38,5 per cento dei lavoratori in proprio italiani, mentre fra gli imprenditori stranieri con dipendenti, gli under 35 superano in proporzione la quota degli italiani (34,6 per cento contro 26,2 per cento). Intanto, in diversi paesi africani a forte aumento demografico, i giovani stanno mettendo in piedi startup nuove e a volte visionarie, con una crescita notevole in alcuni paesi e nuovi investimenti da parte delle grandi multinazionali tecnologiche e del governo americano. Mambulu fa proprio riferimento al cosiddetto “rinascimento africano”, e ha deciso di puntare sulla spinta verso «un business su base identitaria» che ha già molti seguaci fra i giovani afrodiscendenti in altri paesi europei e negli Stati Uniti. «L’intercultura nell’imprenditoria è una realtà certa del futuro», dice, «quello che per ora manca in Italia è una preparazione che incoraggi i giovani a ritrovare le loro radici, e a fare tesoro della loro doppia esperienza».
La scuola di business sull’Africa a Verona. Un corso intensivo per incontrare pensatori africani, conoscere punti di vista africani sulle cose e avviare progetti imprenditoriali.
In questi giorni sta andando in onda negli Stati Uniti, sul canale Showtime, The Putin Interviews, un documentario in quattro parti che raccoglie quattro ore di interviste tra il regista Oliver Stone e il presidente russo Vladimir Putin. The Putin Interviews sta andando in onda anche nel Regno Unito e in Australia, andrà in onda in Russia (Putin ha detto che lo guarderà) ma non si sa ancora se e quando lo si potrà vedere in Italia. Nel frattempo sono comunque usciti alcuni video e molti articoli con alcuni estratti che aiutano a farsi un’idea di cosa ci sia dentro. Di The Putin Interviews si è parlato soprattutto perché Stone – che ha da poco diretto un film su Edward Snowden – è stato criticato per un approccio generalmente poco o per nulla critico nei confronti di Putin. Il documentario è però comunque un’occasione per vedere Putin in situazioni insolite, sentendolo parlare (in russo, con un traduttore, e in rari momenti in inglese) per quattro ore filate (sintesi di circa 20 ore d’intervista) di un po’ di tutto. Showtime ha scritto che «si parla della sua vita privata e lavorativa, della sua infanzia sotto il comunismo, della sua salita al potere, della sua relazione con quattro diversi presidenti degli Stati Uniti e della sua sorprendente opinione su come sono oggi le relazioni tra Russia e Stati Uniti».
Cosa sappiamo del film di Oliver Stone su Putin. È un documentario di 4 ore che sta andando in onda negli Stati Uniti e che secondo diversi critici è stato solo un'occasione per il presidente russo di farsi propaganda.
Nelle prossime settimane la versione di Gmail per browser cambierà grafica e ci saranno alcune novità legate al modo in cui funziona. Google, che gestisce il servizio di posta elettronica, sta lavorando agli ultimi dettagli, ma il sito di tecnologia The Verge ha ottenuto una prima serie di screenshot che anticipano diverse delle novità in preparazione. Anche su Gmail arriverà il “Material Design”, la grafica e il sistema di immagine coordinata che Google ha introdotto sul suo sistema operativo per smartphone Android e in seguito in buona parte dei suoi servizi online, compreso YouTube. Altre novità saranno derivate da Inbox, la versione alternativa di Gmail creata qualche anno fa da Google, ma che non ha ottenuto molto successo. Come sarà il nuovo Gmail:
Gmail sta per cambiare. La versione per browser avrà una nuova grafica e alcune nuove funzioni, compresa una per sospendere quelle discussioni con molte mail.
L’isola di Mauritius è talmente famosa per le sue bellezze naturali che Mark Twain, in Seguendo l’Equatore. In viaggio intorno al mondo scriveva che, a sentire i mauriziani, Dio l’aveva creata prima di creare il Paradiso e il Paradiso l’aveva creato copiando Mauritius (anche se oggi il suo delicato e speciale ecosistema è a rischio, e il suo animale simbolo, il dodo, è ormai estinto). Isola africana di 2 mila chilometri quadrati con alcune isolette più piccole, si trova a qualche centinaio di chilometri sia dal Madagascar che da Réunion, ed è stata olandese, poi francese nel Settecento, e britannica nell’Ottocento. Repubblica indipendente e democratica dal 1968, ha uno dei PIL più alti fra i paesi africani, con molte esportazioni a cominciare dalla canna da zucchero, ma anche vaniglia, tè e rhum, e produzioni tessili anche per marchi noti della moda italiana e francese. Chi migra da Mauritius spesso non lo fa per fuggire dalla povertà, ma per vedere il mondo, e in cambio si trova ad accettare di fare mestieri meno qualificati di quelli a cui avrebbe avuto accesso in patria. In Italia i mauriziani non sono molti, circa 7 mila in tutto, e sono straordinariamente concentrati in Lombardia, dove sono circa 2 mila, e in Sicilia, dove sono quasi 3 mila: le due regioni italiane più importanti per Vashish Soobah, 22 anni, studente di origine mauriziana di media e design, rispettivamente quella dove vive e studia e quella dove è nato. «A me piace essere “nel mezzo”», dice, «non dovermi per forza definire come questo o quello». I suoi genitori, che hanno la cittadinanza italiana e hanno quindi potuto farla avere anche a lui, si conoscevano già quando abitavano nelle Mauritius. Più di vent’anni fa, suo padre è partito per l’Europa in cerca di lavoro, mentre sua madre partì per Catania, la città con più mauriziani d’Italia, dove in seguito si sono ritrovati e hanno messo su famiglia, con la nascita di Vashish e di un fratello minore che oggi ha 16 anni. Soobah è arrivato a Milano da piccolo e non si ricorda molto degli anni trascorsi in Sicilia ma si considera, oltre che mauriziano, anche catanese, e ne va piuttosto fiero. Sua madre è casalinga e suo padre operaio nel settore elettronico, e ci tenevano molto a farlo studiare: probabilmente è stato il motivo principale della loro decisione di trasferirsi a Milano. Vashish si considera molto fortunato a poter fare la scuola che fa, anche grazie a una borsa di studio.
Mauriziani a Milano. In Italia sono pochi, concentrati in Sicilia e Lombardia, e raramente migrano dalla loro isola per ragioni legate alla povertà.
L’autorità che si occupa della tutela della privacy nello stato dello Schleswig-Holstein, il più a nord dei 16 stati che formano la federazione della Germania, ha imposto a Facebook di rivedere le proprie regole che obbligano a iscriversi utilizzando nome e cognome al posto di uno pseudonimo. Secondo lo Unabhaengiges Landeszentrum fuer Datenschutz (ULD, Ufficio del commissario per la protezione dei dati), il social network viola le leggi sulla privacy del paese e dovrà quindi introdurre un sistema diverso per le iscrizioni, che permetta di registrarsi senza fornire la propria reale identità. Facebook Inc. e la controllata irlandese Facebook Ltd., che gestisce gli affari del social network in Europa, hanno tempo due settimane per mettersi in regola, almeno stando alle condizioni imposte dall’ULD. Se, come appare evidente, i responsabili di Facebook si rifiuteranno di seguire l’avvertimento, lo ULD multerà le due società coinvolte. La multa prevista non è particolarmente onerosa se confrontata con il volume di affari generato da Facebook con quasi un miliardo di iscritti: 20mila euro. I responsabili dello ULD basano la loro richiesta sulla Telemediengesetz (TMG), la legge federale che regola tutto ciò che riguarda i servizi forniti online dalle società. La TMG prevede che gli utenti possano utilizzare su Internet pseudonimi al posto dei loro nomi reali. Secondo lo ULD, quindi, anche Facebook deve rispettare quanto previsto dalla TMG aprendo il proprio sistema ai nomi di fantasia.
In Germania vogliono che Facebook accetti gli pseudonimi. Un'autorità statale per la privacy minaccia di multare il social network se non si adeguerà entro 15 giorni.
Immaginate di salire su un’astronave, superare l’orbita terrestre, viaggiare per trenta milioni di anni luce (vuol dire 280 miliardi di miliardi di chilometri), voltarvi e scattare una fotografia della Via Lattea, la galassia che ospita anche il sistema solare e quindi la Terra. Con un po’ di fortuna e un telescopio da 2,2 metri otterreste un risultato molto simile alla foto qui sotto.
Una specie di Via Lattea. La foto della galassia lontana 30 milioni di anni luce dalla Terra che assomiglia alla nostra.
Nel pomeriggio di sabato l’attenzione sulla politica è stata dedicata tutta agli annunci di Matteo Renzi su una riduzione di diverse tasse nel 2016, compresa la famigerata TASI. Così ne racconta il Sole 24 Ore: «Una rivoluzione copernicana» sulle tasse. È l’annuncio a effetto del premier Matteo Renzi lanciato all’assemblea del Partito democratico che si è svolta stamane all’Expo. In un intervento lungo due ore, Renzi ha anche reso noto un cronoprogramma di massima: via tassa sulla prima casa, Imu agricola e tassa sugli imbullonati dal 2016, interventi su Ires e Irap dal 2017 e misure su «scaglioni Irpef e pensioni» dal 2018. Tutto senza aumentare il debito. Una sfida che poggia su due condizioni: mantenere aperto il cantiere delle riforme e sbloccare i 20 miliardi fermi per investimenti e infrastrutture.
Cosa ha detto Renzi sulle tasse. Gli annunci di oggi sulle riduzioni dei prossimi anni, IMU compresa, sono la notizia politica del giorno.
Ieri è stato firmato un accordo tra Unicredit e i sindacati riguardo i 4.700 esuberi previsti dalla banca. L’accordo prevede che 3000 persone possano decidere volontariamente di lasciare il posto di lavoro: qualora al 15 novembre la cifra non sia stata raggiunta, è prevista l’uscita forzosa a cominciare dai dipendenti che hanno quarant’anni di contributi e quindi hanno la possibilità di avere una pensione piena. Ieri le agenzie di stampa aggiungevano un altro particolare dell’accordo, a prima vista piuttosto singolare. “Dopo ore di discussione”, si leggeva, Unicredit si è impegnata a “privilegiare le assunzioni dei figli dei dipendenti con due vincoli legati alla laurea e alla conoscenza della lingua inglese”. Sempre stando a quanto ha pubblicato la stampa, e che nessuno ha smentito, “Unicredit non ha invece accettato l’idea di un’assunzione automatica dei figli dei propri dipendenti destinati al prepensionamento”, che era stata proposta dai sindacati. La questione è stata discussa un po’ online, durante la giornata di ieri, ma non ha trovato grande attenzione da parte della stampa nazionale. L’unico giornale a dedicare ampio spazio a questa storia oggi è il Mattino, con un articolo e un’intervista a Pietro Ichino.
I posti dei padri ricadono sui figli. L'accordo firmato ieri da Unicredit e sindacati garantisce corsie preferenziali per i figli dei dipendenti, e la cosa è quasi una prassi.
Da settimane migliaia di incendi stanno bruciando ampie porzioni della foresta amazzonica, la più grande foresta pluviale della Terra, che si trova nella parte nord-occidentale del Brasile e in porzioni di Perù, Colombia e di altri paesi del Sudamerica. Oltre a ospitare un’enorme quantità di specie animali e vegetali, l’Amazzonia è considerata uno dei più importanti produttori di ossigeno per l’intero pianeta. In molti articoli pubblicati dai media sugli incendi amazzonici – compreso il Post – sono circolate però informazioni poco chiare o scorrette sull’effettiva quantità di ossigeno prodotta dalla foresta amazzonica, portando a un po’ di confusione sull’emergenza ambientale in corso. L’Amazzonia in brevissimo L’Amazzonia è una foresta pluviale tropicale, la cui vegetazione si è espansa enormemente grazie alla condizioni calde e umide offerte dal bacino idrografico del Rio delle Amazzoni e dei suoi numerosi affluenti. L’intera area ha un’estensione che supera i 7 milioni di chilometri quadrati, con la foresta vera e propria che che occupa circa 5,5 milioni, circa 18 volte l’Italia. Da sola, la foresta amazzonica costituisce circa la metà di tutte le foreste pluviali ancora esistenti sulla Terra; ha un ecosistema estremamente diversificato, conta oltre 16mila specie di piante e si stima che nel complesso ospiti oltre 390 miliardi di alberi. La sua preservazione non è solo essenziale per tutelare la vita delle migliaia di specie che la popolano, ma anche per mantenere il giusto equilibrio di ossigeno nell’atmosfera.
Quanto è importante l’Amazzonia per la Terra. Non è vero che "produce il 20 per cento dell'ossigeno globale" come hanno scritto in molti (anche noi), ma resta indispensabile.
Lo scorso agosto l’allora amministratore delegato di Hewlett Packard (HP), Leo Apotheker, sorprese investitori e analisti annunciando che la società avrebbe smesso di costruire computer per concentrarsi sulla creazione di soluzioni informatiche per le aziende. Da allora le cose all’interno di HP sono cambiate e il nuovo amministratore delegato, Meg Whitman, ha da poco confermato di voler continuare a produrre e vendere personal computer. La società manterrà quindi la divisione che si occupa dei PC e che ha un valore stimato di almeno 40,7 miliardi di dollari. Dopo la decisione di Apotheker, che la stessa Whitman ha contribuito a cacciare dal consiglio di amministrazione, HP aveva commissionato un’analisi di quanto sarebbe costato abbandonare i personal computer. Una simile mossa, hanno concluso i consulenti, sarebbe stata troppo costosa e avrebbe danneggiato sia la società sia i suoi investitori.
HP ci ripensa e non lascia i computer. Il nuovo CEO di Hewlett Packard ha deciso di non abbandonare la produzione dei PC, ma la società non sa bene dove andare.
Google continua a lavorare alla costruzione del “motore di ricerca del futuro” e ha annunciato l’introduzione di alcune novità, che dovrebbero rendere più semplice e naturale la ricerca delle informazioni online. Le nuove modifiche arrivano a quasi tre mesi di distanza dal lancio di “Knowledge Graph”, il sistema che permette al motore di ricerca di interpretare meglio le richieste degli utenti, dando risposte direttamente nella pagina dei risultati senza dover necessariamente consultare il classico elenco di link. Oltre a “Knowledge Graph”, le novità portano a un nuovo sistema per integrare nei risultati la corrispondenza su Gmail e soprattutto una versione rivista dell’applicazione di Google per iPhone e iPad, che potrebbe fare concorrenza all’assistente automatico Siri. App per iPhone e iPad Google offre da tempo la possibilità di scaricare una propria applicazione per i dispositivi mobili di Apple. Serve per avere a portata di mano i link verso i principali servizi offerti da Google e, naturalmente, per effettuare le ricerche attraverso il motore di ricerca. L’applicazione ha anche un sistema di riconoscimento vocale per inserire le parole chiave da cercare senza dover utilizzare la tastiera virtuale degli iPhone e degli iPad. Con il nuovo aggiornamento, che sarà disponibile nel corso dei prossimi giorni (non è ancora chiaro in quali paesi), l’app di Google diventerà più versatile e in grado di dare direttamente risposte, anche a voce.
Google sfida Siri su iPhone e iPad. E aggiorna ancora una volta il suo motore di ricerca, che potrà anche dare risposte sulla base delle nostre email.
È online la quarta puntata di Le Cose Brutte, una nuova web serie su un gruppo di coinquilini cinici e sopra le righe. Nel quarto episodio Sergio dovrebbe dire a Beatrice, la fidanzata del fratello, che la storia tra lei e il fratello è finita, ma si trova incastrato in una “cenetta a tema gatto”. Sergio era uno dei protagonisti della webserie Kubrick, una storia porno (che trovate per intero sul Post). Kubrick raccontava di tre ragazzi che si trovano a girare un film porno un po’ per caso, più che altro per pagarsi l’affitto. La serie ha vinto il premio al miglior Cast e al miglior Creatore e Produttore al Los Angeles Web Festival 2013. Le Cose Brutte ne è in qualche modo il prequel, e racconta come si sono conosciuti e che cos’erano i personaggi di Kubrick prima di darsi da fare col porno.
Le Cose Brutte: quarta puntata. È online "Mangiare il cibo per gatti", il quarto episodio della web serie che è una sorta di prequel di Kubrick, una storia porno.
In occasione della prima puntata di X Factor abbiamo fatto un pezzo mettendo in fila tutte le canzoni originali delle cover cantate dai concorrenti del programma. Il risultato ci è piaciuto, e abbiamo deciso di farne un appuntamento fisso. Qui tutti gli episodi precedenti. https://www.youtube.com/watch?v=S6i83V6mpUM Mambo italiano, Rosemary Clooney (tratta da Pane, amore, e… di Dino Risi)
X Factor, le canzoni vere (episodio 8). Ottava raccolta di originali, con le canzoni tratte da film.
La prima stagione di Stranger Things arrivò nell’estate 2016, quando nessuno se l’aspettava. La seconda è online dal 27 ottobre, e probabilmente non c’è mai stata così tanta attesa per una nuova stagione di una serie Netflix. È piaciuta molto a molti, fatta eccezione per il settimo episodio, e le recensioni dei critici, i voti sui siti più importanti e i nostri amici al bar dicono che la seconda stagione è bella come la prima, forse di più: ci sono personaggi più sfaccettati, una trama che tiene attaccati e un notevole numero di intriganti citazioni anni Ottanta. Abbiamo messo insieme curiosità, teorie, spiegazioni, cose interessanti, cose divertenti e cose da sapere sulla seconda stagione di Stranger Things e su quel pochissimo che per ora si sa sulla terza. Abbiamo parlato, tra le tante cose: di capelli, di Bud Spencer, della campagna presidenziale del 1984, dello sceriffo Hopper che balla, dei graphic match cut e di una cosa su Netflix di cui forse non vi eravate accorti.
E quindi hai finito di vedere “Stranger Things 2”. Domande, risposte, teorie, curiosità e cose da sapere per chi aspetta già la terza stagione (ci vorrà un bel po').
Di che cosa parliamo quando parliamo di talento? È qualcosa che si può misurare, una dote innata o una capacità che si può sviluppare? Su BellevilleOnline, la sezione web della Scuola di scrittura Belleville di Milano, si possono regalare corsi di scrittura in streaming (per esempio di Aldo Nove sulla poesia o di Benedetta Centovalli su sei grandi scrittrici italiane), videolezioni di Walter Siti, Rosella Postorino, Umberto Contarello, Diego De Silva e molti altri, e servizi professionali di lettura e valutazione dei manoscritti. Ma davvero il talento si può regalare? Oggi il talento è quasi un’ideologia. È in base al talento che le persone vengono definite e si fanno previsioni sul loro futuro. Il talento è considerato come la propensione a essere geniali, o comunque speciali, in una data attività. È un concetto affine a quello di genio, ma implica sempre un’idea di misurazione e di valore. Si basa sulla convinzione che ogni individuo nasca con specifiche capacità, definibili e in qualche modo pesabili. Nell’uso attuale sopravvive, cioè, l’origine economica del termine. Per i babilonesi e i sumeri il talento era un’unità di misura corrispondente alla massa d’acqua necessaria a riempire un’anfora: l’unità di misura del bene più prezioso di tutti. Diventò presto un’unità di misura commerciale e monetaria in base a cui definire il valore di qualcosa e il prezzo necessario per comprarla e spostarla. Per i babilonesi valeva 30,3 chili come per ebrei e palestinesi (ma all’epoca del Nuovo Testamento salì a 58,9 chili), in Grecia corrispondeva a 26 chili, in Egitto a 27, nell’Antica Roma a 32,3. Il talento era anche una moneta che poteva essere d’oro, come il mezzo talento dato da Achille ad Antiloco nell’Iliade, ma anche d’argento o di bronzo.
Il talento è un dono, ma fino a un certo punto. Sulla piattaforma online della Scuola Belleville ci sono diverse idee regalo per chi ama scrivere: buoni da spendere in corsi, pacchetti di videolezioni e incontri con gli editor.
Oggi al palazzo del Quirinale a Roma inizierà il terzo giro di consultazioni Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – il quinto in totale dal voto, compresi anche i presidenti Casellati e Fico – che servirà per capire ancora se è possibile formare una maggioranza parlamentare in grado di dare la fiducia a un nuovo governo. Mattarella incontrerà i rappresentati dalle più grandi forze politiche, che saranno al Quirinale alla mattina, per poi passare nel pomeriggio a quelle più piccole e ai presidenti di Camera e Senato. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La diretta streaming delle consultazioni al Quirinale. Oggi Sergio Mattarella incontrerà per la terza volta i gruppi politici in Parlamento, per provare a formare un nuovo governo.
Il 15 maggio chiuderà definitivamente il Community Bookstore, una libreria di Brooklyn, a New York, famosa per l’enorme quantità di libri accatastati disordinatamente ovunque: non solo le pareti del negozio sono completamente ricoperte di libri, dal pavimento al soffitto, ma pile di libri (e giocattoli, e dischi, e chissà che altro) occupano quasi completamente tutto lo spazio. Per muoversi e visionare i libri i clienti devono camminare lungo stretti cunicoli che sembrano scavati tra i volumi, cercando di non far crollare le pile più instabili: come l’ha descritta un cliente, la libreria è simile a una “caverna di libri”. John Scioli – che l’ha aperta nel 1985 e la gestisce da allora – si orienta invece facilmente tra tutta quella confusione, scovando con facilità i libri richiesti dai clienti. Paul Szynol ha raccontato sul New Yorker la storia e gli ultimi mesi di vita della libreria. Il Community Bookstore non ha orari di apertura precisi e le sue vetrine non vengono lavate da anni: per questo per chi non lo conosce è difficile capire che il negozio è tuttora in attività. Scioli, che sembra avere una di quelle compulsioni che portano ad accumulare oggetti all’infinito, ha venduto il negozio nel giugno del 2015 perché gestirlo era diventato troppo faticoso.
Riuscireste a trovare il libro che volete in questa libreria? sono accatastati ovunque in pile disordinate dal pavimento al soffitto: potete andarci fino al 15 maggio, poi chiuderà.
Il governo ungherese conta di raggiungere l’obiettivo di contenere il deficit sul prodotto nazionale lordo al 3,8%, come da accordi con i creditori internazionali, malgrado ogni difficoltà. Lo ha annunciato il segretario di stato Mihaly Varga, responsabile della commissione sullo stato del bilancio, nella conferenza stampa di stamattina. Varga ha sostenuto che le cifre del bilancio attuale non corrispondono alla realtà e che senza modifiche al bilancio l’obiettivo non sarebbe raggiungibile. Varga ha anche definito “esagerate” e “sventate” le dichiarazioni degli esponenti del governo dei giorni scorsi sulle possibilità che la crisi economica ungherese segua il corso di quella greca. Commenti sulle esagerazioni in quelle dichiarazioni sono arrivati nelle ultime ore anche dai responsabili economici europei riuniti al G20 di Busan in Corea del Sud
L’Ungheria cerca di rassicurare, e annuncia tagli al bilancio. Nella conferenza di stampa di stamattina il segretario di stato Varga ha criticato le dichiarazioni dei suoi colleghi dei giorni scorsi.
Da alcuni giorni su Instagram sta circolando molto la foto di un testo in inglese che sostiene che lo stesso Instagram avrebbe cambiato le sue regole sui diritti d’autore. Il testo è stato pubblicato da molti personaggi famosi statunitensi – tra cui le attrici Julianne Moore e Debra Messing e il regista Judd Apatow – cosa che ha contribuito a renderlo virale, e anche in Italia ha iniziato a circolare nelle ultime ore. Il suo contenuto è falso. Nel testo si legge che Instagram avrebbe modificato le Condizioni d’uso “a partire da oggi”, senza specificare però la data precisa, e che le nuove regole permetterebbero al social network di ottenere il diritto d’autore su qualsiasi contenuto pubblicato dagli utenti, anche su quelli cancellati. Il testo sostiene anche che le foto potrebbero essere usate da Instagram contro gli utenti nel caso di procedimenti legali, e che l’unico modo per evitarlo sarebbe pubblicare la foto del testo sul proprio profilo.
No, Instagram non ha cambiato le regole sui diritti d’autore delle foto. Circola un testo che sostiene che da oggi le vostre foto siano di proprietà del social network, ma è una vecchia bufala.
Dalla fine del 1990 la radio tedesca NDR (Norddeutscher Rundfunk), con sede ad Amburgo, e il quotidiano Süddeutsche Zeitung consigliano ogni mese un elenco di saggi selezionati da una giuria di accademici e giornalisti. Da qualche settimana intorno a questa attesa e riconosciuta classifica si è creato un caso («uno scandalo», hanno scritto diversi giornali tedeschi) che è stato raccontato anche dal New York Times. Un giornalista dello Spiegel si è dimesso dal comitato dei giurati, NDR si è dissociata, è stato messo in discussione il metodo di selezione dei saggi e la classifica è stata per ora sospesa: c’entra la presenza nella lista del libro Finis Germania dello storico Rolf Peter Sieferle. Rolf Peter Sieferle era nato nel 1949 a Stoccarda ed è morto suicida nel settembre del 2016, quando aveva 67 anni. Aveva un passato socialista, aveva collaborato con il governo di Angela Merkel sulle questioni ambientali, era considerato un intellettuale originale e negli ultimi anni aveva fatto parlare di sé per alcune posizioni controverse sulle migrazioni. Finis Germania è un saggio di un centinaio di pagine pubblicato postumo da Antaios, casa editrice gestita da Götz Kubitschek, editore vicino alla destra radicale tedesca.
Un libro di cui in Germania si parla molto. Lo ha scritto uno storico morto un anno fa, ha provocato la sospensione di una prestigiosa classifica mensile, e parla di migranti e Olocausto.
Da mesi sembra che tantissime persone indossino la stessa maglietta, quella con il logo Levi’s (lo sapete vero, che si pronuncia “livàis“?) in varie combinazioni di colori, ma soprattutto bianca col logo rosso: basta farsi una passeggiata di pochi minuti per vederla portata da ragazzini e adulti, uomini e donne, che si tratti di grandi città, comuni di provincia e capitali europee, mentre su Instagram l’hashtag #levistshirt è usato decine di migliaia di volte.
La maglietta di Levi’s che vedete ovunque è effettivamente ovunque. Il Guardian ha provato a capire perché, senza andare molto lontano (c'entrano forse «questi tempi incerti e spaventosi»?).
E insomma, Dissapore sembra abbia deciso di ospitare opinioni più plurali in merito alle posizioni vegetariane/vegane/flessitariane/cruditariane/meletariane. (Una di queste non è una dieta. Indovinate quale). In breve, riassumo le posizioni del dibbbattito finora. Vi piace la carne? 1) Anche a noi! 2) A noi invece tantissimo. 3) A me al sangue. 4) Al sangue è per le donnette, io la mangio blu. E quindi, per amor di varietà, è il turno di un vegetariano normale. Dove per “normale” si intende un vegetariano inserito nella società, che non ricava lettini dalle scatole di fiammiferi per le blatte che trova in cucina. Ed è qui che compaio io, che peraltro non sono un ottimo avvocato per le posizioni vegetariane, visto che mangio il pesce, e soprattutto che lo mangio malgré moi, nel senso che penso sia sbagliato. La mia filosofia di riferimento non è basata sui presunti effetti positivi della dieta vegetariana o vegana, anche perché mi nutro prevalentemente di cioccomerdate, per il resto, bensì su di un animalismo di fondo che, con il passare degli anni, avverto sempre più fortemente, seppur insieme a molte contraddizioni. (Lo hanno detto anche Jeremy Rifkin e Carlo Petrini di Slow Food che la vita intelligente “è la vita delle piante con la loro bellezza, la vita degli animali, dei mammiferi che provano sentimenti).
“Essere vegetariani mangiando cioccomerdate”. Su Dissapore una vegetariana spiega le sue ragioni.
Il prossimo 27 novembre uscirà in Italia Hunger Games: La ragazza di fuoco, sequel del film del 2012 Hunger Games e adattamento cinematografico del secondo romanzo della trilogia di fantascienza scritta da Suzanne Collins, La ragazza di fuoco (Catching Fire), uscito negli Stati Uniti nel 2009 e pubblicato in Italia nel novembre 2010. Lo scorso 14 novembre il film è stato presentato in anteprima italiana durante il Festival Internazionale del Film di Roma. Il film è diretto da Francis Lawrence (Io sono leggenda), che è stato confermato anche per dirigere l’adattamento del terzo episodio della saga, Il canto della rivolta, che verrà diviso in due film e uscirà nel 2014. I protagonisti sono Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Elizabeth Banks, Liam Hemsworth, Donald Sutherland, Stanley Tucci e Woody Harrelson, insieme a Philip Seymour Hoffman (che non faceva parte del cast del primo film).
Una scena di “Hunger Games: La ragazza di fuoco”. Esce in Italia il 27 novembre, dopo essere stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del Film di Roma.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
La camorra e le schede elettorali. Roberto Saviano spiega che la tutela del voto contro le ingerenze dei clan sta facendo passi indietro.
Alan Ford, la serie a fumetti italiana su una scalcinata banda di agenti segreti, popolare specialmente negli anni Settanta e Ottanta, gode ancora oggi di un sorprendente successo nei paesi balcanici. In buona parte è grazie all’ottimo lavoro di un traduttore, riuscito ad adattare l’umorismo e i giochi di parole dell’albo alla lingua serbo croata. Si chiamava Nenad Brixy, e grazie a lui Alan Ford è entrato in una certa misura nella cultura popolare di diversi paesi dell’ex Jugoslavia, anche per alcuni tratti in comune con il regime socialista caduto negli anni Novanta. Alan Ford è il nome di uno dei protagonisti della serie a fumetti omonima che fu creata nel 1969. Racconta le operazioni del gruppo TNT, che ha la propria sede in un negozio di fiori tra la Quinta e la Sesta strada di New York. All’inizio della serie Ford è un grafico pubblicitario a corto di soldi e senza grandi prospettive. Poi a causa di un errore viene scambiato per una recluta del gruppo TNT e finisce per diventarne membro a pieno titolo. Il motivo ricorrente delle storie raccontate da Alan Ford è la totale incapacità e inadeguatezza della banda, che il più delle volte riesce a portare a termine le sue missioni senza disastri grazie a rocamboleschi colpi di fortuna.
Lo strano successo di “Alan Ford” nei Balcani. Il vecchio fumetto italiano su una banda di agenti segreti è amato e letto in buona parte dell'ex Jugoslavia, grazie alla bravura di un traduttore.
Tinder ha raggiunto il primo posto nella classifica delle applicazioni più redditizie sull’App Store statunitense, la versione più grande del sistema di distribuzione e vendita delle applicazioni per gli iPhone di Apple, mentre nella versione italiana è quarta. È il risultato più importante raggiunto finora da Tinder, applicazione molto popolare che serve per conoscere nuove persone online, ed è probabilmente dovuto al recente lancio di “Tinder Gold”, una nuova opzione che consente di vedere da quali persone si sono ricevuti i like. Tinder aveva già iniziato a offrire opzioni a pagamento un paio di anni fa con l’introduzione di “Plus”, ma l’iniziativa non aveva ottenuto molto seguito ed era stata affiancata ad altri sistemi per aumentare i ricavi, come la pubblicità. Ora Tinder Gold sembra avere convinto più iscritti a provare la versione a pagamento, che comporta una spesa di circa 16 euro al mese (se ci si abbona per sei mesi o un anno il costo mensile si riduce sensibilmente). Apple non fornisce dati sui ricavi delle applicazioni nel suo App Store, ma secondo gli analisti di App Annie, Tinder è rimasta nei primi 15 posti delle applicazioni che producono più ricavi giornalieri per tutto il 2017, guadagnando numerose posizioni tra luglio e agosto. Today Tinder is the top grossing app in the world — I told you subscriptions might be a thing one day??? pic.twitter.com/YGWJ30SKJo
Tinder è diventata l’applicazione più redditizia sull’App Store.
Con che musica iniziate l’anno nuovo? Avete mai scelto la musica per la notte di Capodanno? Che sia per una serata a casa con un gruppetto di amici, o per una grossa festa, le strade possibili sono due: una è scaricare subito tutto Discosamba, il Tuca Tuca, eccetera, e un’altra è farsi venire delle idee. In questo secondo caso, a sua volta, si può esagerare con la creatività anticonformista e scegliere una playlist ballabile ma lugubre e selvatica (i Joy Division, tipo) per prendere le distanze dalla sciocca e artificiosa allegria da mezzanotte e dalla diretta di Raiuno. Oppure limitare la sovversione bastian contraria e decidere di passare la serata divertendosi con classici riempipista eccitanti e anche un po’ facili, ma che si fermano un attimo prima del trash. Noi vi invitiamo a fare questa seconda cosa (ma se siete del partito Joy Division, massimo rispetto), con una manciata di suggerimenti col ritmo giusto e l’attacco che ottiene un sorriso e fa venire voglia di andare a ballare cantando, senza che vi dobbiate vergognare quando giorni dopo circolerà il video di voi che fate il trenino urlando “brigittebardòbardò”. E nei commenti, sono benvenute integrazioni. Boys town gang – Can’t take my eyes off you
Capodanno ma senza Discosamba. Quindici suggerimenti per una playlist da divertirsi stando alla larga dal trash.
Lo scorso 8 giugno alle elezioni comunali di Livorno è stato eletto sindaco al secondo turno Filippo Nogarin del Movimento 5 Stelle. Livorno non aveva mai avuto un sindaco che non fosse di sinistra e Nogarin ha vinto anche grazie alla crisi del PD cittadino e al sostegno ufficiale della Lega Nord e di Fratelli d’Italia-AN. Le cose però non stanno andando molto bene. A Bari, a Bergamo, a Modena e nelle altre città dove il sindaco è stato eletto l’8 giugno, le giunte sono state presentate e si sono insediate tra la metà di giugno e i primi giorni di luglio. A Livorno, arrivati alla fine di agosto, una giunta chiusa, completa e insediata non c’è ancora. Una prima formazione della giunta è stata presentata ma incompleta: mancava – e manca ancora – un assessore al Bilancio. Ma anche altre nomine sono ancora al centro di sostituzioni e discussioni.
Come va il M5S a Livorno? a oltre due mesi dalle elezioni vinte a sorpresa non c'è ancora la giunta completa, tra assessori nominati, sostituiti e scelti all'insaputa del sindaco (che però fa lo spiritoso).
In poco più di dieci anni i Marvel Studios, uno studio cinematografico fondato per smistare i diritti della Marvel, una casa editrice di fumetti, sono riusciti a dar vita alla più imponente e fruttuosa serie di film della storia del cinema. In poco più di dieci anni i Marvel Studios hanno costruito una storia composta da più di 20 film e lunga più di 50 ore che ha portato incassi mondiali per oltre 20 miliardi di dollari; nel frattempo hanno rivoluzionato alcune fondamentali dinamiche del cinema, praticamente inventando il concetto stesso di “universo cinematografico“. Un’idea così di successo che in tanti hanno provato a ricreare, ma anche così ambiziosa che nessuno fin qui c’è riuscito in modo minimamente paragonabile. Oggi può sembrarci normale che un film di supereroi sia l’evento cinematografico dell’anno e che una casa di produzione possa far uscire in modo sistematico almeno un paio di grandi blockbuster ogni 12 mesi. È la Marvel ad avere normalizzato questa cosa, perché tranne qualche rara eccezione fino a non molto tempo fa i film di supereroi sembravano aver annoiato il grande pubblico: erano addirittura «visti come il bacio della morte per un attore con ambizioni artistiche». Per capire la grandezza di quanto successo in questi anni, per il cinema e la cultura popolare, bisogna quindi tornare indietro a prima del 2008: quando chi era Tony Stark lo sapevano solo quelli che leggevano i fumetti.
Come ha fatto la Marvel. Il successo che ormai diamo per scontato, poco più di dieci anni fa era impensabile: esiste grazie a una serie di scelte coraggiose e fuori dagli schemi.
Quando è stata l’ultima volta che avete cercato di nascondere la faccia, di non farvi riconoscere, di proteggerla? Vi è mai capitato? Nella maggior parte dei casi raccontati da queste fotografie, lo si fa per nascondere cattive intenzioni, o intenzioni che si pensano buone in paesi che le pensano cattive. Però può capitare che in fotografia non appaia la vostra faccia perché vi stavate riparando da qualcosa, o stavate scherzando, o perché non si sa mai, quando c’è un fotografo in giro o qualcuno che deve pur mettere qualcuno sulla copertina di Time. O per un colpo di vento, oppure per ripararsene, dal vento. E quando ci copriamo il volto, lo mascheriamo, la nostra già fragile percezione di come gli altri ci vedono diventa ancora più povera: agli altri sembriamo delle cose che non sappiamo, sembriamo come queste foto. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
A volto coperto. Persone che si nascondono il viso, volendo o no, per proteggersi o per nascondersi, con intenzioni cattive o buone o tutte e due.
La comandante della Sea Watch 3 Carola Rackete querelerà il ministro dell’Interno Matteo Salvini per diffamazione aggravata e istigazione a delinquere. Repubblica, che ha pubblicato alcuni stralci della querela, scrive che Rackete la presenterà alla Procura di Roma oggi pomeriggio o domani mattina. Nella querela Rackete fa riferimento alle affermazioni fatte nelle ultime settimane dal ministro, giudicate da lei offensive, oltre ai post pubblicati sui social network, e ai commenti degli utenti a questi ultimi. Per questo motivo Rackete nella querela ha anche chiesto ai magistrati di sequestrare per indagarli gli account Facebook e Twitter del ministro. «Matteo Salvini – si legge nel documento riportato da Repubblica – mi ha definito pubblicamente e ripetutamente sbrufoncella, fuorilegge, complice dei trafficanti, potenziale assassina, delinquente, criminale, pirata, una che ha provato a uccidere dei finanzieri e ad ammazzare cinque militari italiani, che ha attentato alla vita di militari in servizio, che ha deliberatamente rischiato di uccidere cinque ragazzi e che occupa il suo tempo a infrangere le leggi italiane e fa politica sulla pelle dei disgraziati: la gravità della lesione al mio onore è in sé evidente».
Carola Rackete querelerà Matteo Salvini per diffamazione aggravata e istigazione a delinquere, scrive Repubblica.
Il numero in edicola di IL, il magazine mensile del Sole 24 Ore, è dedicato allo “stato dell’Italia”, e ospita un articolo di Luca Sofri – il peraltro direttore del Post – che riprende, aggiorna e sviluppa i temi del suo libro Un grande paese. C’è quell’espressione, “attaccati alla poltrona”. È uno dei molti deprecabili concetti che associamo all’idea che ci siamo costruiti degli italiani, nei decenni. O meglio, non proprio degli italiani. Degli altri, italiani. Da un po’ di tempo, gli italiani non siamo noi. Una sera, in una puntata di Ballarò, hanno mostrato una serie di interviste fatte per strada, a Bologna: il giornalista chiedeva quale fosse il problema, con l’Italia. E tutti rispondevano che il problema sono gli italiani; rispondevano con un sorriso imbarazzato, scorati, disincantati, un disincanto familiare a molti: alla fine chi di noi non si trova ogni tanto a pensarlo? Persino Umberto Eco, in quel servizio di Ballarò, lo diceva, che il problema sono gli italiani.
Un più grande paese. Siamo spacciati? Luca Sofri scrive su IL sull'Italia, le poltrone e la scarsa attrattiva della politica.
La legge è stata approvata dal Senato, che ha votato la fiducia al governo. ***
Il punto sulla legge anticorruzione. È stata approvata dal Senato, dopo anni di attesa: cosa prevede.
Nella notte tra martedì e mercoledì il governo ha pubblicato quello che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito il decreto legge “cura-Italia”, il primo provvedimento che contiene una serie di misure economiche e di altro tipo per affrontare la pandemia da coronavirus. Tra gli interventi principali ci sono l’estensione della cassa integrazione a tutte le imprese, la sospensione delle scadenze fiscali e contributive, crediti di imposta per le imprese e molto altro. Qui sotto trovate il testo del decreto e nelle prossime pagine tutte le principali misure che sono state adottate. Il testo del decreto del governo “Cura Italia”
Le misure del decreto “Cura Italia”, spiegate. Dalla cassa integrazione al bonus per le partite IVA, dalla sospensione dei licenziamenti a quella delle rate del mutuo.