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L’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, ha pubblicato sul sito della società una lettera di scuse rivolta ai consumatori cinesi per “le incomprensioni” e “le preoccupazioni” causate dall’azienda ai suoi clienti riguardo le politiche adottate in materia di assistenza e garanzia dei prodotti. “Ci siamo resi conto che la nostra mancanza di comunicazione è stata vista come arroganza e come segno di una nostra assenza di cura verso le osservazioni dei nostri clienti. Esprimiamo dunque le nostre più sincere scuse”. Da circa due settimane Apple è criticata sui media cinesi per non aver rispettato i periodi di garanzia, per aver adottato politiche che discriminavano i clienti cinesi e per aver fornito risposte inadeguate alle lamentele. Il Quotidiano del Popolo, organo ufficiale del Partito comunista cinese, il 27 marzo ha pubblicato un articolo in cui accusava apertamente Apple di “impareggiabile arroganza” nei confronti dei suoi consumatori. Lo stesso giornale, lo scorso venerdì, aveva fatto sapere che Apple sarebbe diventata oggetto di indagine e di maggiore sorveglianza da parte del governo cinese.
Le scuse di Apple alla Cina. L'amministratore delegato Tim Cook ha scritto una lettera - in cinese - per difendersi dalle accuse di "impareggiabile arroganza" e discriminazione.
L’agenzia spaziale indiana (ISRO) ha lanciato con successo Chandrayaan-2, la sua seconda missione per l’esplorazione della Luna. Il lancio è avvenuto alle 14:43 (le 11:13 in Italia) di lunedì 22 luglio dalla base di Sriharikota, nell’Andhra Pradesh. La missione, che ha un costo intorno ai 130 milioni di euro, era stata rinviata la settimana scorsa a causa di alcuni problemi tecnici. Dopo la partenza, il razzo ha trasportato Chandrayaan-2 in orbita terrestre, dove resterà per 23 ore prima di intraprendere il suo viaggio verso l’orbita della Luna. L’India aveva già realizzato una missione lunare nel 2008 con Chandrayaan-1, una sonda che era stata collocata intorno alla Luna per studiarne le caratteristiche e cercare tracce d’acqua. Anche Chandrayaan-2 è dotata di una sonda, che resterà in orbita, ma porta con sé un lander che proverà a raggiungere la superficie lunare, nei pressi del polo sud del nostro satellite naturale.
L’India è in viaggio verso la Luna. Ha lanciato con successo Chandrayaan-2 la sua missione più ambiziosa di sempre, per esplorare il suolo lunare.
Si è tenuta mercoledì a Caltanissetta una nuova udienza del processo “Borsellino quinquies”: ovvero il processo apertosi quest’anno contro alcuni agenti di polizia accusati di avere indotto e forzato le false confessioni di Vincenzo Scarantino, parte del depistaggio che portò alla condanna di imputati innocenti per la strage di Via D’Amelio a Palermo in cui venne ucciso nel 1992 il magistrato Paolo Borsellino. L’udienza di mercoledì poteva essere importante perché da pochi giorni sono indagati due dei magistrati che condussero quella prima inchiesta che portò alle condanne sbagliate (le falsificazioni vennero poi svelate dalle confessioni autentiche di Vincenzo Spatuzza, che portarono alle condanne dei veri colpevoli), Carmelo Petralia e Annamaria Palma, che lavoravano allora alla procura di Caltanissetta guidata da Antonio Tinebra: con loro c’era anche il pubblico ministero Nino Di Matteo, il cui reale coinvolgimento nella costruzione di quell’accusa non è fino a oggi stato chiarito. Petralia e Palma sono accusati di concorso in calunnia aggravata. Alla domanda di un avvocato sul ruolo dei magistrati nella sua confessione, Scarantino – nascosto all’aula da un paravento bianco – ha però risposto prima con alcuni “non ricordo” e poi con la formula «mi avvalgo della facoltà di non rispondere per ogni domanda che riguarda i magistrati». Parti civili nel processo sono gli imputati che vennero condannati benché innocenti e scagionati solo molto più tardi; il loro avvocato Rosalba Di Gregorio ha mostrato nell’udienza di mercoledì un documento che dichiara che Vincenzo Scarantino, sulla cui affidabilità garantirono con grande insistenza quei magistrati di Caltanissetta, fu congedato dal servizio militare perché ritenuto dai medici «neurolabile».
Nel processo sul depistaggio Borsellino il falso “pentito” Scarantino si è rifiutato di rispondere sul ruolo dei magistrati indagati.
Dal 29 settembre diversi utenti in tutta Italia stanno segnalando problemi alla linea telefonica e alla linea internet di Infostrada, che fa parte del gruppo Wind-Tre. Le segnalazioni arrivano principalmente da Genova, Torino, Milano e Roma e riguardano la rete fissa. Sulla sua pagina di Facebook Wind ha riconosciuto il problema, dicendo di essere al lavoro per risolverlo. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//connect.facebook.net/en_US/sdk.js#xfbml=1&version=v2.10";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Da diversi giorni ci sono problemi alla rete di Wind-Infostrada.
Da ieri, venerdì 22 giugno, si è tornati a parlare di vaccini in Italia. È successo perché Matteo Salvini – leader della Lega e ministro dell’Interno – ha detto in un’intervista di ritenere che i 10 vaccini obbligatori previsti un anno fa dal cosiddetto “decreto Lorenzin” per gli studenti delle scuole elementari siano troppi e forse anche dannosi. A quel punto a Salvini hanno risposto Giulia Grillo, ministra della Salute e esponente del Movimento 5 Stelle, e Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e capo politico del Movimento 5 Stelle. Visto che si è tornati a parlare di vaccini si sono poi, di nuovo, espressi a riguardo anche quelli che se ne intendono: come il medico Roberto Burioni e l’Istituto superiore di Sanità (ISS). Il decreto Lorenzin, in breve È la misura assunta dal governo Gentiloni per rendere obbligatoria la vaccinazione dei bambini e dei ragazzi che frequentano la scuola dell’obbligo, poi convertita in legge dal Parlamento. Il provvedimento è in vigore dallo scorso anno ed è stato adottato per riportare entro i limiti di sicurezza le coperture vaccinali nella popolazione, indispensabili per evitare epidemie di malattie pericolose e facilmente trasmissibili come il morbillo. Il provvedimento si era reso necessario perché era aumentato in modo pericoloso il numero di non vaccinati e di conseguenza i casi di alcune malattie tra cui il morbillo.
Perché si sta parlando – di nuovo – di vaccini. Salvini ha detto che 10 vaccini sono troppi, perché inutili «e in parecchi casi pericolosi», facendo ricominciare la solita discussione.
Dopo un volo di prova fatto lunedì sotto la supervisione dell’ENAC (l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), mercoledì Italia Trasporto Aereo (ITA), ha ottenuto il permesso di volare. ITA è la società pubblica di proprietà del ministero dell’Economia e delle Finanze che controlla Alitalia e dovrebbe sostituirla dal prossimo 15 ottobre, in una complessa operazione di ristrutturazione aziendale pensata con l’obiettivo di mettere fine alla crisi in cui Alitalia si trova da trent’anni. Come reso noto dall’ENAC, ITA ha ottenuto sia il Certificato di Operatore Aereo (il COA: un attestato della capacità professionale e dell’organizzazione aziendale indispensabili a far volare gli aerei in sicurezza), sia la Licenza di Esercizio di Trasporto Aereo, cioè il provvedimento che dà alla compagnia aerea il via libera per iniziare le proprie operazioni e viene rilasciato solo dopo una serie di verifiche giuridico-amministrative, economico-finanziarie e tecnico-operative. Come ha detto Alessio Quaranta, direttore generale dell’Enac, «con il possesso del COA e della licenza di operatore aereo la società può avviare la vendita di biglietti».
I problemi della transizione da Alitalia a ITA. La nuova compagnia aerea è pronta per volare, ma non è ancora chiaro cosa succederà con biglietti, servizi e miglia, e soprattutto alla maggior parte dei dipendenti.
Il governo ha approvato questa sera il decreto legge che contiene le norme sul reddito di cittadinanza e “quota 100”, le due riforme economiche a lungo promesse dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. «Questo governo le promesse le mantiene», ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante la conferenza stampa. L’approvazione del decreto era stata rimandata più volte (l’ultima la settimana scorsa) e anche negli ultimi giorni molti temevano che a causa delle difficoltà nel trovare coperture economiche per i due interventi il Consiglio dei ministri avrebbe dovuto essere rimandato un’altra volta. Le ultime difficoltà nella stesura delle norme erano state risolte questa mattina nel corso di un incontro tra i due capi della maggioranza, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. «Sono felice. È un’altra promessa mantenuta, anche in meglio», aveva detto Salvini al termine dell’incontro, mentre Luigi Di Maio aveva commentato: «Oggi è una giornata importante e a vincere sono, come sempre, i cittadini. Un risultato che ripaga anni di battaglie portate avanti dal M5S».
Il governo ha approvato il decreto per il reddito di cittadinanza e “quota 100”. Sono le due misure a lungo promesse da Movimento 5 Stelle e Lega: entreranno in vigore nei prossimi mesi.
Chiamami col tuo nome è il quinto film di Luca Guadagnino, regista siciliano di 46 anni. Tra i precedenti ce ne sono due che sono piaciuti più all’estero che in Italia e più ai critici che al pubblico (Io sono l’amore e A Bigger Splash) e uno (Melissa P.) che è andato bene in Italia ma non è piaciuto né ai critici né a Guadagnino stesso. Con Chiamami col tuo nome le cose sono cambiate, soprattutto da quando il film è stato candidato a quattro premi Oscar: Miglior film, attore protagonista, canzone e sceneggiatura non originale. Alcuni critici di cinema si accorsero del film un anno fa, quando fu presentato al Sundance Film Festival; nei cinema italiani esce solo oggi, giovedì 25 gennaio. Se siete tra quelli che le recensioni preferite leggerle dopo, non prima, e per decidere se andarlo a vedere vi fate guidare da altro, qui c’è quello che serve: le premesse della trama e un po’ di scene del film.
Quattro scene di “Chiamami col tuo nome”. Per decidere se è il caso di andarlo a vedere, questo film di Luca Guadagnino nei cinema da oggi.
L’oppositore kazako Mukhtar Ablyazov, marito di Alma Shalabayeva espulsa dall’Italia lo scorso 31 maggio insieme alla figlia Alua di 6 anni e tornata in Italia il 27 dicembre dopo aver ottenuto la libertà provvisoria, ha scritto una lettera al direttore di Repubblica Ezio Mauro pubblicata sul giornale di oggi. Ablyazov, che è detenuto a Aix-en-Provence, in Francia, dopo essere stato arrestato a Cannes il 31 luglio scorso, spiega il motivo per cui il regime del Kazakistan avrebbe temporaneamente accettato di «lasciar andare» la moglie e la figlia: garantire l’estradizione di Ablyazov stesso. Caro Direttore,
La lettera di Ablyazov a “Repubblica”. Dopo il ritorno della moglie e della figlia in Italia, l'oppositore kazako spiega che «l'obiettivo principale del regime» è garantire la sua estradizione in Kazakistan.
Questa notte c’è stato un incendio nel Terminal 3 dell’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, a Roma. L’incendio è cominciato poco dopo la mezzanotte e ci sono volute 7 ore per spegnerlo. Non è ancora chiaro da dove sia cominciato l’incendio: sembra si sia trattato di un quadro elettrico all’interno di un bar nella sala transiti del Terminal 3. Le causa dell’incendio sono al momento sconosciute, ma è già stato escluso che si sia trattato di un’azione dolosa. Lo scalo è rimasto chiuso fino alle 14.00 I voli Per chi deve partire oggi dall’aeroporto di Fiumicino o deve andare a prendere qualcuno, è consigliato chiamare la compagnia aerea del volo. I voli intercontinentali sono gestiti attraverso gli altri Terminal dell’aeroporto. Per quanto riguarda i voli nazionali e internazionali, molti hanno ripreso il normale servizio a partire dalle 12.00, ma alcuni sono stati cancellati. In particolare Alitalia, AirFrance e Klm hanno cancellato tutti i voli con partenza prevista prima delle 14.00 e con arrivo a Fiumicino prima dello stesso orario. Sul sito dell’aeroporto si possono controllare tutti i voli in partenza e in arrivo, di tutte le compagnie: i voli cancellati sono segnalati. Oggi, inoltre, è previsto uno sciopero del personale del trasporto aereo, che potrebbe condizionare il traffico aereo nazionale.
I voli da e per Fiumicino di oggi: le informazioni utili per chi prende l’aereo. Lo scalo ha ripreso a funzionare ma con capacità ridotta, alcuni voli possono subire pesanti ritardi.
I quindici giudici (quattordici uomini, una donna) della Corte Costituzionale entrano stamattina alle 9,30 in camera di consigio, ovvero si riuniscono a porte chiuse – strachiuse, i giornalisti non sono ammessi neanche nel palazzo – per prendere una decisione sulla costituzionalità della legge sul Legittimo Impedimento, che consente ai ministri – soprattutto al Presidente del Consiglio – di chiedere una sospensione dei processi che li riguardino per impegni di governo. La previsione di Repubblica è che la sentenza sia annunciata con un comunicato nel tardo pomeriggio, il Corriere dice che “nessuno si spinge a prevedere” i tempi. Molti giornali hanno fatto i conti e segnalano un bilancio di 8 voti a 7, con la maggioranza per una bocciatura del legge. È ancora in campo l’ipotesi che la bocciatura non sia tout court ma riduca molto l’ambito di possibile applicazione del Legittimo Impedimento imponendo modifiche alla legge. Questo tra l’altro farebbe probabilmente saltare il referendum contro la legge chiesto dall’Italia dei Valori e accettato ieri dalla stessa Corte Costituzionale. Ma appare più lontana la possibilità che questa bocciatura parziale ottenga un compromesso e un’adesione maggiore da parte dei vari giudici della corte, obiettivo cercato nei giorni scorsi: ci vorrebbe un giudizio ancora meno critico per conquistare l’adesione dei giudici favorevoli alla legge.
Oggi il giudizio sul legittimo impedimento. La Corte Costituzionale entra in camera di consiglio stamattina, Berlusconi da Berlino si dice indifferente.
Nella notte tra domenica e lunedì al Microsoft Theater di Los Angeles sono stati consegnati gli Emmy 2019, i più importanti premi della televisione americana, considerati gli “Oscar delle serie tv”. Fleabag e Game of Thrones hanno vinto i due premi più importanti, rispettivamente per la miglior comedy e la miglior serie drammatica. L’autrice e interprete di Fleabag, l’inglese Phoebe Waller-Bridge, ha vinto anche come miglior attrice in una comedy e per la miglior sceneggiatura comica, mentre Chernobyl ha vinto l’Emmy per la miglior miniserie. Bill Hader, il protagonista di Barry, la serie tv di HBO su un sicario con velleità teatrali, ha vinto come miglior attore in una comedy, mentre Jodie Comer ha vinto l’Emmy per la miglior attrice in una serie drammatica per Killing Eve, e Billy Poter ha vinto l’equivalente maschile per Pose. Tra gli altri premi, Peter Dinklage ha vinto come miglior attore non protagonista in una serie drammatica per il ruolo di Tyrion in Game of Thrones, Michelle Williams ha vinto quello per la migliore attrice in una miniserie per Fosse/Verdon e il Last Week Tonight with Jojn Oliver ha vinto come miglior talk show.
Tutti i vincitori degli Emmy 2019. Phoebe Waller-Bridge e la sua “Fleabag” hanno sbancato, e hanno vinto anche “Game of Thrones” e “Chernobyl”.
Non è la prima volta che tra le foto di bestie più belle della settimane ci finiscono famiglie di suricati alle prese con una zucca intagliata in uno zoo in Germania. Si tratta di una specie piuttosto buffa, i cui esemplari si sollevano spesso sulle zampe posteriori, per ispezionare l’ambiente circostante: vivono in gruppi familiari numerosi e presentano un tipo di dimorfismo sessuale meno frequente tra i mammiferi (è la femmina adulta a essere più grande del maschio, e non viceversa). C’è anche un animale piuttosto comune ma in un contesto in cui non ci si aspetterebbe di trovarlo: si tratta di un’oca in una strada allagata a Montpellier, nel sud della Francia, dove le forti piogge dei giorni scorsi hanno provocato lo straripamento del fiume Lez: molti abitanti sono stati costretti a muoversi su imbarcazioni per spostarsi da una parte della città all’altra.
Pois bestiali. Suricati in fila di fronte a zucche piene di frutta, furetti dai piedi neri che sbucano da tubi dell'Arizona e pecore dipinte a pois, nelle migliori foto di animali della settimana.
Cristina Bignante scrive di anime – semplificando: animazione giapponese – su Fumettologica, per esempio facendo liste in cui consiglia i nuovi anime più interessanti. In un articolo in cui ha raccontato come fa a scegliere cosa consigliare tra le decine di nuove uscite, Bignante ha spiegato di trovare solo poche cose davvero nuove o interessanti e che finisce per essere «sinceramente dispiaciuta per lo stato dell’animazione giapponese». Per prima cosa ha spiegato come fa una prima scrematura per scegliere cosa guardare ed eventualmente consigliare. Tra le cose che elimina ci sono: – Reboot, sequel, spin-off e derivazioni di ogni sorta da serie o franchise già esistenti: come regola generale, cerco di proporre solo cose davvero nuove. – Serie harem in cui il protagonista maschile è circondato da duemilacinquecento belle ragazze. – Serie moe in cui duemilacinquecento belle ragazze sono coinvolte in situazioni lesbo più o meno soft porn. – Serie otome in cui duemilacinquecento bei ragazzi si contendono la protagonista femminile. – Serie per fujoshi in cui duemilacinquecento bei ragazzi si contendono fra loro. – Uno qualsiasi degli scenari sopracitati, ma in declinazione fantasy.
Come se la passano gli anime. Non bene, secondo Cristina Bignante di "Fumettologica": troppe cose troppo uguali e spesso sessiste, pochissime cose davvero originali.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui: e qui ce ne sono alcune altre accessibili a tutti. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: invece qui sotto, online sul Post per gli abbonati, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Pet Shop Boys. Quel giorno è arrivato: con un pianoforte e due disertori russi a Londra.
Piero Angela, il più famoso divulgatore scientifico italiano, oggi compie 90 anni. Nella sua sterminata carriera, trascorsa per lo più in RAI, ha lavorato come corrispondente prima di diventare documentarista e conduttore di programmi televisivi sulla scienza e la cultura, raccogliendo successi e un crescente affetto da parte del pubblico. Dai dinosauri allo Spazio profondo, passando per l’esplorazione del corpo umano, non c’è praticamente argomento di cui Angela non si sia occupato, raccontando e facendo capire il mondo che abbiamo intorno e come funziona. Per festeggiarlo e raccontare la sua storia, che è anche un po’ la nostra, abbiamo messo insieme 90 cose sulla sua vita, prendendo spunto da interviste, articoli e suoi libri, a cominciare dalla sua recente autobiografia: “Il mio lungo viaggio“. E auguri e grazie. 1. È nato a Torino il 22 dicembre 1928, sua madre non aveva latte a sufficienza per allattarlo: fu una balia fatta arrivare dal Friuli a salvargli la vita.
90 cose sui 90 anni di Piero Angela. È il compleanno del più famoso e apprezzato divulgatore scientifico italiano: una lista che vale un lunghissimo biglietto di auguri.
Più di 190 leader dei paesi del mondo si riuniranno a Parigi, a partire dal 30 novembre, per la XXI Conferenza delle Parti (COP21) sul cambiamento climatico, la riunione più importante degli ultimi anni per decidere come rallentare – e se possibile fermare – l’aumento della temperatura a livello globale nei prossimi decenni. La conferenza inizierà in circostanze molto diverse da come si pensava poche settimane fa: in seguito agli attentati di venerdì 13 novembre proprio a Parigi, dove sono state uccise 130 persone, la sicurezza e la lotta al terrorismo sono tornati in primo piano e secondo molti osservatori potrebbero oscurare, almeno in parte, l’interesse verso le riunioni che serviranno per decidere come evitare conseguenze catastrofiche per il nostro pianeta. Preoccupato da questo possibilità, il presidente statunitense Barack Obama ha invitato tutti i leader del mondo invitati a partecipare alla COP21 – i cui lavori sono coordinati dalle Nazioni Unite – dicendo che “è assolutamente vitale per gli Stati Uniti e per ogni altro leader inviare un segnale: la malvagità di una manciata di assassini non fermerà il mondo a proseguire nei suoi affari fondamentali”. In questo senso, la conferenza sarà la prima occasione per dimostrare che il mondo “non ha paura”, per usare le parole di Obama, e che l’agenda per contrastare il cambiamento climatico sarà seguita senza interruzioni. Gli stessi funzionari del governo francese sembrano essere di questa opinione, anche se negli ultimi giorni in Francia si è parlato quasi esclusivamente di lotta al terrorismo, attacchi aerei contro l’ISIS in Siria e operazioni di polizia in buona parte del paese con arresti e sequestri di armi. I responsabili della conferenza confidano comunque in un maggior senso di solidarietà da parte degli altri paesi, in seguito agli attentati, cosa che potrebbe aiutare a trovare l’atteso accordo sul clima.
Cosa si decide alla conferenza sul clima di Parigi. Capi di stato e di governo di mezzo mondo discuteranno un tema cruciale per il futuro di tutti, con misure di sicurezza con pochi precedenti.
Questo weekend si terrà a Bologna la riunione convocata insieme da Pippo Civati e Debora Serracchiani: rispettivamente consigliere regionale e deputata europea del Partito Democratico, i due più visibili esponenti delle possibilità di rinnovamento – generazionale e non solo – di quel partito, assieme al sindaco di Firenze il quale ha programmato invece per il fine settimana successivo una sua convention fiorentina, un anno dopo quella che già organizzò con Civati nella stessa stazione Leopolda. Nel frattempo si sono visti per la seconda volta in due mesi – stavolta all’Aquila – alcuni trenta-quarantenni del PD più fedeli alla attuale dirigenza del partito ma con loro ambizioni di ricambio, meno sovversive. I movimenti di queste persone – che si portano dietro idee, progetti e visioni già molto ricchi e che saranno ulteriormente arricchiti nei due incontri prossimi – uniti alla precarietà confusa dello scenario politico, creano una situazione propizia come non è mai stata per un eventuale e auspicabile cambiamento del maggiore partito di opposizione, che ha la responsabilità di essere da modello per un auspicabilissimo rinnovamento generale del paese e invece continua ad apparire gestito con meccanismi e letture antiche da persone che lo hanno governato in tempi diversi e lontani (con ampi meriti ma anche una recente cospicua dose di fallimenti) e che non mostrano oggi di essere in grado di attrarre sufficienti nuovi consensi di fronte alla crisi del centrodestra. E il cambiamento del Partito Democratico e la sua capacità di raccogliere forze e pensieri nuovi di cui oggi parla Stefano Menichini passano inevitabilmente per un eventuale ricambio della leadership, come avviene in ogni trasformazione politica. Vediamo di capire quali sono i protagonisti in ballo, come si stanno muovendo e che cosa potrebbe succedere nel mescolarsi dei loro movimenti.
Chi cambierà il PD. Ammesso che cambi: Renzi, Civati e i TQ spiegati nelle cose che stanno facendo, in quelle che faranno e in quelle che dovrebbero fare.
Da anni Dyson, l’azienda britannica che produce aspirapolvere e purificatori, è considerata «la Apple degli elettrodomestici»: i suoi prodotti sono molto costosi e appaiono diversi da quelli delle aziende concorrenti, in termini estetici e funzionali, e per queste due ragioni hanno attorno una notevole aura di prestigio. Negli ultimi tre anni, in modo particolare, questo prestigio è stato avvertito tra chi ha i capelli lunghi: prima per via del phon Supersonic, che c’è dal 2016, poi, dall’anno scorso, per la spazzola asciugacapelli e arricciacapelli Airwrap. L’Airwrap è stato molto desiderato e si è fatto desiderare parecchio: poco tempo dopo il suo ingresso sul mercato, nonostante costi 500 euro, è andato esaurito e per molti mesi non è stato possibile acquistarlo. Visti i prezzi, il Supersonic e l’Airwrap di Dyson fanno parte di quella grande categoria di oggetti che si ricevono molto volentieri in regalo. Dato che siamo in un periodo di regali, la redazione Consumismi del Post li ha provati entrambi, per metterli a confronto e dare qualche dritta a chi vuole metterli nella propria wishlist e a chi pensa di regalarne uno a qualcun altro.
Per chi vorrebbe un Dyson per i capelli, a Natale. Ma non ha capito qual è il più adatto alla sua testa, tra l'arricciacapelli Airwrap e il phon Supersonic.
L’11 dicembre c’è stato un grande incendio nell’impianto per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti (TMB) del quartiere Salario, a Roma. Il rogo si è sviluppato in un capannone in cui erano stipati rifiuti di vario genere, e ha generato una densa nube di fumo che ha coperto diverse zone della città e ha costretto il Comune a invitare a tenere chiuse le finestre delle proprie abitazioni per evitare di respirare sostanze potenzialmente nocive. L’impianto andato a fuoco era in una situazione critica da molto tempo: per anni era stato al centro di un intenso dibattito tra gli abitanti del quartiere, che ne chiedevano la chiusura a causa delle emissioni maleodoranti, e le diverse amministrazioni che si sono avvicendate alla governo della città. Oltre ad essere uno degli impianti più controversi di Roma, il TMB del quartiere Salario è anche uno dei più importanti, dato che può trattare fino a 700 tonnellate di rifiuti al giorno, quasi un quarto di tutti i rifiuti indifferenziati prodotti quotidianamente in città.
Che succede con i rifiuti a Roma. Dopo il grande incendio della settimana scorsa, Roma è rimasta senza uno dei suoi più importanti impianti per il trattamento dei rifiuti, e ora si stanno cercando alternative.
Ci sono diversi cani, nella raccolta bestiale del Post di questa settimana: Benny, quello della regista Ana Lily Amirpour, ha sfilato sul tappeto rosso del festival di Venezia e Roscoe è arrivato al Gran Premio di Monza al fianco del padrone Lewis Hamilton. A New York, alla sfilata della designer Laquan Smith, c’erano almeno due cani barboni pettinati di tutto punto per l’occasione, ma c’è anche chi si è umilmente accontentato di farsi coccolare dalla duchessa di Cornovaglia. Lontano dai riflettori, invece, ci sono panda che si grattano, giraffe sguaiate e svariati pappagalli in cerca di affetto. Per commentare gli articoli abbonati al Post oppure accedi, se sei già abbonato
Weekly Beasts. Cani molto mondani e poi ippopotami, giraffe e faraone, tra gli animali che valeva la pena fotografare questa settimana.
Il premio Nobel per la Chimica 2013 è stato assegnato a Martin Karplus, Michael Levitt e Arieh Warshel per i loro studi “sullo sviluppo di modelli multiscala per i sistemi chimici complessi”. Karplus, Levitt e Warshel hanno posto le basi per i programmi usati oggi in tutto il mondo per comprendere e prevedere i processi chimici. I modelli realizzati al computer in chimica sono diventati una risorsa fondamentale per la ricerca, soprattutto negli ultimi anni.
Il Nobel per la Chimica a Martin Karplus, Michael Levitt e Arieh Warshel. Per i loro studi "sullo sviluppo di modelli multiscala per i sistemi chimici complessi", cioè simulazioni più accurate al computer delle reazioni chimiche.
Oggi è la Giornata della Terra, un’occasione per celebrare il pianeta su cui viviamo e per affrontare questioni che riguardano la protezione dell’ecosistema, la lotta all’inquinamento e il modo per contrastare il progressivo esaurimento delle riserve naturali e la scomparsa di tante specie di animali e vegetali. In occasione della Giornata della Terra abbiamo messo insieme una selezione delle più belle foto scattate dall’astronauta Scott Kelly, che ha passato 340 giorni sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e ha raccontato quello che faceva e vedeva sui social network. Nel suo poco tempo libero in orbita Kelly ha scattato fotografie meravigliose della Terra da oltre 400 chilometri di distanza: c’è anche un po’ d’Italia. L’istituzione di una Giornata della Terra avvenne nel 1970 su iniziativa del Senatore degli Stati Uniti Gaylord Nelson. Quando, infatti, tra il gennaio e il febbraio del 1969 a Santa Barbara, in California, si verificò uno dei più gravi disastri ambientali degli Stati Uniti, causato dalla fuoriuscita di petrolio da un pozzo della Union Oil, il senatore Nelson decise di occuparsi maggiormente delle questioni ambientali e, per portarle all’attenzione dell’opinione pubblica, propose appunto di fissare una giornata dedicata a questi temi. La Giornata della Terra si tenne per la prima volta il 22 aprile 1970 per ragioni pratiche, scegliendo una data tra le vacanze primaverili e la sessione di esami per coinvolgere gli studenti, e vi parteciparono moltissimi cittadini americani.
Oggi è la Giornata della Terra. La si festeggia ogni anno dal 22 aprile 1970: per l'occasione abbiamo scelto le più belle foto che l'astronauta Scott Kelly ha scattato alla Terra, dallo Spazio.
Tra le cose più lette della settimana sul Post c’è un articolo di riflessioni su cosa possa fare il mondo democratico rispetto alle violenze sui civili compiute dal regime siriano, scritto dal saggista ed esperto di politica internazionale anglo-olandese Ian Buruma. Ci sono poi le risposte a due dubbi quotidiani, uno dei quali forse non sapevate neppure di averlo: perché i tasti del telefono sono messi così? Tra i blog, una vignetta di Makkox, che negli ultimi tempi è in gran forma. – Cosa si fa con la Siria L’intervento militare americano non è una buona idea, spiega Ian Buruma: e probabilmente lo sa anche Barack Obama, che sta cercando di uscire dal guaio in cui si è messo.
Sunday Post. Creature sottomarine, il nuovo logo di Yahoo e dubbi che non sapevate di avere, tra le cose più lette sul Post questa settimana.
Sul “caso Ruby” è ancora il Corriere oggi a pubblicare elementi nuovi sui contatti di quella sera di maggio tra Palazzo Chigi e la questura di Milano: ovvero la ricostruzione agli atti della telefonata fatta da Silvio Berlusconi per ottenere che la ragazzina marocchina fosse consegnata a Nicole Minetti, consigliere regionale del PdL. È il 27 maggio 2010, le 23 sono appena passate. Nella stanza del fotosegnalamento c’è Ruby, 17 anni, marocchina, fermata perché è stata denunciata da una sua amica per il furto di 3.000 euro. Lei cerca di difendersi, giura che quei soldi sono suoi. E quando le chiedono come mai è a Milano da sola, dice di essere in lite con la sua famiglia che vive a Messina. «Sono andata via, perché ho problemi con i miei genitori», chiarisce.
“Berlusconi mi ha chiesto di andare a prendere Ruby”. Nicole Minetti dà ulteriori conferme alla storia che ha sempre meno misteri, e il Corriere racconta la telefonata del PresdelCons alla questura di Milano.
Giovedì mattina, durante una conferenza stampa, il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha spiegato la sua posizione sulle trattative per la cessione dell’acciaieria ILVA di Taranto al gruppo ArcelorMittal, rendendo nuovamente chiare le grosse contraddizioni che ci sono all’interno del governo. Citando un parere dell’Avvocatura dello Stato, Di Maio ha infatti spiegato che per il momento non ci sono i presupposti per annullare la gara con cui ILVA fu assegnata a ArcelorMittal, ma ha aggiunto che il governo ritiene che la gara sia comunque illegittima. Di Maio ha detto quindi che la gara per l’ILVA fu insieme legittima e illegittima, parlando di «delitto perfetto» e lasciando intendere che il governo continuerà le trattative con ArcelorMittal nonostante sia aperto alla possibilità di annullare la gara che ha assegnato ILVA ad ArcelorMittal se dovesse presentarsi un nuovo soggetto con una valida offerta di acquisto. Non siete voi: è davvero tutto molto aggrovigliato e contraddittorio.
Abbiamo provato a capire che cosa ha detto Di Maio sull’ILVA. Secondo il ministro la cessione della grande acciaieria di Taranto è illegittima ma oggi non si può annullare, e il governo proverà sia a revocarla che a portarla a termine.
Il 25 aprile è ufficialmente una delle festività civili della Repubblica italiana, scelta per ricordare la fine dell’occupazione tedesca in Italia, del regime fascista e della Seconda guerra mondiale, simbolicamente indicata al 25 aprile 1945. La data del 25 aprile venne stabilita ufficialmente nel 1949, e fu scelta convenzionalmente perché fu il giorno della liberazione da parte dei partigiani delle città di Milano e Torino, ma la guerra continuò per qualche giorno ancora, fino ai primi giorni di maggio. La fine della guerra Nei primi mesi del 1945 i partigiani che combattevano contro l’occupazione tedesca e la repubblica di Salò nell’Italia settentrionale erano diverse decine di migliaia di persone, abbastanza bene organizzate dal punto di vista militare. Molti soldati occupanti, nel marzo del 1945, si trovavano a sud della pianura padana per cercare di resistere all’offensiva finale degli americani e degli inglesi, che iniziò il 9 aprile (in una zona a est di Bologna) lungo un fronte più o meno parallelo alla via Emilia. L’offensiva fu subito un successo, sia per la superiorità di uomini e mezzi degli attaccanti che per il generale sentimento di sfiducia e inevitabilità della sconfitta che si era diffuso tra i soldati tedeschi e i repubblichini, nonostante la volontà delle massime autorità tedesche e fasciste di continuare la guerra fino all’ultimo.
25 aprile, perché si celebra oggi la Liberazione. La guerra continuò anche il 26, il 27 e nei giorni seguenti, ma abbiamo scelto quella data lì per festeggiarne la fine.
L’account twitter satirico @ProfJeffJarvis cambierà nome nei prossimi giorni. Rurik Bradbury, il creatore dell’account, spera così di risolvere una disputa con il vero Jeff Jarvis, un rispettato opinionista e professore di giornalismo alla City University di New York, secondo cui l’uso che Bradbury fa dell’account costituisce una diffamazione nei suoi confronti. Went out riding with a cowboy. I asked him, why won't cowboys innovate? pic.twitter.com/5WmdNze3es
La contesa sul fake satirico di Jeff Jarvis. Uno dei più famosi "guru di Internet" non trova tollerabile una sua parodia online, e ne è nato un gran dibattito.
Negli ultimi giorni la Svezia è stata travolta da uno scandalo legato all’improvvisa diffusione delle password di oltre 180mila persone, tra cui soprattutto giornalisti, politici e celebrità di vario genere. Tutto è iniziato martedì, quando l’account Twitter dell’ex esponente dei Democratici Svedesi – partito nazionalista di destra – William Petzäll ha cominciato a pubblicare le password di centinaia di utenti associati alla piattaforma Blogtoppen.se. Le password sono accoppiate al relativo indirizzo email e fanno riferimentosia ai blog che a caselle di posta elettronica e utenze di social network. Petzäll, che ha lasciato il partito lo scorso settembre ed è in Parlamento come indipendente, è al momento ricoverato in una clinica per disintossicarsi dal consumo di droga e ha fatto sapere tramite il suo avvocato che il suo account Twitter è stato sabotato, negando di avere a che fare con la fuoriuscita delle password. Al momento il suo account Twitter non risulta più attivo. Il direttore di Blogtoppen.se ha confermato che il suo sito è stato sabotato e l’ha temporaneamente chiuso.
Lo scandalo delle password in Svezia. Qualcuno ha reso pubbliche le informazioni personali di decine di migliaia di persone, tra cui politici e giornalisti.
La quantità di eventi sismici rilevanti in Emilia continua a ridursi, come mostrano i dati più recenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Nelle ultime ore si sono verificate poche scosse e tutte di lieve entità. Quella più significativa si è verificata questa mattina alle 8:48 ed è stata di magnitudo 3.6 a una profondità di 6,1 chilometri. È stata rilevata tra le province di Mantova e Modena e ha interessato la zona già colpita dai forti terremoti del 20 e 29 maggio scorso nei pressi di Cavezzo, Medolla, Mirandola e Concordia sulla Secchia. Il sismologo Alessandro Amato dell’INGV ha confermato che il ritmo delle scosse in Emilia è diminuito notevolmente negli ultimi giorni. Si è passati dalle 200 scosse di varia magnitudo, subito dopo il terremoto del 20 maggio, alle 20 leggere registrate nella giornata di ieri: «Dal 16 maggio a oggi sono stati oltre 1.800 i terremoti avvenuti in Emilia e la tendenza è quella di una progressiva riduzione, anche se non si possono escludere picchi secondari». Gli strumenti consentono infatti di rilevare l’andamento delle scosse e la loro magnitudo, ma a oggi non permettono comunque di prevedere quando e come si verificheranno nuovi terremoti.
Terremoto in Emilia, le cause e i danni. Mentre prosegue la verifica delle migliaia di edifici lesionati, i ricercatori studiano i piani di faglia da cui sono originate le forti scosse di maggio.
A settembre la casa editrice Gestalten ha pubblicato il libro Designing News del graphic designer Francesco Franchi. Franchi ha 31 anni, dal 2008 è direttore artistico di IL, il mensile del Sole 24 Ore, e ha vinto numerosi premi tra cui gli European Design Awards. Nel libro, Franchi spiega come sta cambiando il giornalismo digitale e come dovranno cambiare i mezzi di comunicazione più tradizionali, i nuovi media, i giornalisti e i grafici. In particolare Franchi sottolinea l’evoluzione del ruolo del graphic designer, che dovrà avere un peso maggiore nelle redazioni dei giornali così da realizzare un progetto editoriale riuscito, dove forma e contenuto si integrino e completino.
Disegnare le notizie. 15 immagini dal libro di Francesco Franchi, il bravo art director di IL, che raccontano come cambia il mestiere del grafico.
In un articolo pubblicato domenica 2 marzo sul Corriere della Sera, Fabrizio Massaro e Sergio Rizzo mettono in ordine i sospetti e le accuse, circolate nei giorni scorsi su diversi giornali, secondo cui il governo di Matteo Renzi stia discutendo la possibilità di approvare una norma che salverebbe dalla crisi Sorgenia, un’azienda che produce energia elettrica. Sorgenia è controllata dalla CIR, la holding di Carlo De Benedetti, editore di Repubblica e del Gruppo l’Espresso. Secondo l’articolo del Corriere, Sorgenia è vicina al fallimento e avrebbe liquidità soltanto per altre tre settimane. Oltre al fallimento e alla cessione, le sue possibilità di salvezza sono in mano al governo, che potrebbe approvare una norma con la quale lo stato pagherebbe per il salvataggio dell’azienda. In realtà, non c’è ancora nulla di deciso e, pubblicamente, non risultano discussioni sul tema del capacity payment, il principio già presente in Italia e che, se modificato dal governo, darebbe molti soldi a Sorgenia e ad altre società. Massaro e Rizzo sul Corriere inseriscono però questa storia in una trama che parte dal famoso scherzo telefonico a Fabrizio Barca – nel quale sembrava che l’ex ministro parlasse di pressione proprio da parte di De Benedetti per accettare un posto nel governo Renzi – arriva fino al Monte dei Paschi di Siena e coinvolge anche il ministro allo Sviluppo economico Federica Guidi, considerata vicina a Silvio Berlusconi. Secondo questa ricostruzione, Guidi sarebbe stata attaccata da Repubblica, il giornale di De Benedetti, proprio per spingerla alle dimissioni e far in modo che fosse un altro ministro a gestire la questione Sorgenia (che è di competenza primaria proprio del ministero per lo Sviluppo economico).
Sorgenia sarà salvata dallo stato? il Corriere della Sera mette in ordine i sospetti e le accuse su un presunto aiuto in discussione nel governo Renzi per un'azienda dell'editore di Repubblica.
Una commissione del Parlamento del Regno Unito ha concluso che Facebook ha violato “intenzionalmente e consapevolmente” le leggi sulla privacy dei dati e della concorrenza. La commissione ha compilato il suo rapporto finale basandosi sui documenti aziendali interni resi pubblici lo scorso dicembre, e alla fine di un’indagine durata 18 mesi: era entrata in possesso dei documenti, tra cui alcune e-mail del CEO Mark Zuckerberg e di altri dirigenti, da una piccola compagnia chiamata Six4Three che sta facendo causa a Facebook in California. Nel rapporto si legge che Facebook avrebbe «ignorato le impostazioni sulla privacy dei propri utenti al fine di trasferire i dati a sviluppatori di applicazioni terze» e che «compagnie come Facebook non dovrebbero comportarsi come “gangster digitali” nel mondo online, considerandosi al di là della legge».
Una commissione del Parlamento britannico dice che Facebook ha violato “intenzionalmente e consapevolmente” le leggi sulla privacy dei dati e sulla concorrenza.
Nanni Campus è il nuovo sindaco di Sassari, in Sardegna: al ballottaggio di domenica ha battuto il candidato di centrosinistra Mariano Brianda con il 56,2 per cento dei voti ed è stato eletto sindaco per la seconda volta (lo era già stato tra il 2000 e il 2005). Campus, sostenuto da due liste civiche, era arrivato secondo al primo turno del 16 giugno, ma al ballottaggio è stato appoggiato anche dal centrodestra e da una parte del Movimento 5 Stelle. Nel 2000, Campus faceva parte di Alleanza Nazionale ed era stato eletto con il sostegno del Polo per le Libertà: prima di allora, dal 1994 al 200o, era stato eletto senatore due volte con Forza Italia e Alleanza Nazionale; tra il 2009 e il 2014 è stato invece consigliere regionale. Come sindaco di Sassari prenderà il posto Nicola Sanna, eletto nel 2014 con il Partito Democratico.
Nanni Campus è il nuovo sindaco di Sassari, di nuovo.
Dal 30 aprile fino al 14 giugno 2014 la galleria ONO arte contemporanea di Bologna presenta Jane et Serge: une histoire de famille, una mostra fotografica su una delle coppie più emblematiche degli anni Settanta, l’attrice e cantante inglese Jane Birkin e il cantautore francese Serge Gainsbourg. La mostra, patrocinata dalla Fondazione Cineteca di Bologna e dal Comune di Bologna, raccoglie 40 storiche fotografie della coppia, realizzate da Tony Frank, Xavier Martin e Claude Gassian. Jane Birkin e Serge Gainsbourg si incontrarono per la prima volta nel 1968 sul set del film Slogan; Gainsbourg, che aveva una relazione con l’attrice Brigitte Bardot, era giù un musicista affermato mentre Jane Birkin era una giovane modella inglese, che col suo stile androgino e sbarazzino incarnava i nuovi canoni estetici della Swinging London. Un anno dopo l’inizio ufficiale della loro relazione Gainsbourg e Birkin pubblicarono un disco a due voci che conteneva Je t’aime… moi non plus, canzone esplicitamente erotica che provocò scandalo e rese molto popolare la coppia, che da quel momento avrebbe condiviso vita privata e carriera per dodici anni, fino al 1979 (Gainsbourg morì a Parigi nel 1991). Tra le foto in mostra ce ne sono molte che ritraggono anche Charlotte Gainsbourg, l’attrice francese – protagonista, tra le altre cose, di Nymphomaniac di Lars Von Trier – nata dalla coppia nel 1971.
L’album di famiglia di Jane Birkin e Serge Gainsbourg. Le fotografie in mostra a Bologna dal 30 aprile, con dentro un pezzo degli anni Settanta.
Un elicottero e un aereo da turismo si sono scontrati all’altezza del ghiacciaio del Rutor, in località La Thuile, al confine tra Val d’Aosta e Francia. Sul posto sono stati inviati tecnici del Soccorso Alpino, medici e vigili del fuoco. Il Soccorso Alpino ha detto che cinque persone sono morte e che due sono state ferite. #ValledAosta, ghiacciaio del #Rutor: le vittime accertate sono 5. Proseguono le operazioni. Qui la prima foto aerea dal luogo dell'incidente. Seguono aggiornamenti. pic.twitter.com/cHpaVe0PBJ
Un elicottero e un aereo si sono scontrati al confine tra Val d’Aosta e Francia, ci sono cinque morti.
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e dirigente della Lega Giancarlo Giorgetti, considerato il politico più vicino a Matteo Salvini, è intervenuto domenica al “meeting” di Rimini, la manifestazione organizzata annualmente dall’organizzazione cattolica Comunione e Liberazione, e ha fatto alcuni criticati commenti sui medici di base. Giorgetti stava rispondendo a una richiesta del leader di Articolo Uno, Roberto Speranza, sui maggiori fondi necessari secondo lui per la sanità, e ha detto: Caro Speranza, è vero, mancheranno 45mila medici di base nei prossimi cinque anni. Ma chi va più dal medico di base? Senza offesa per i medici di base anche qui presenti in sala. Nel mio piccolo paese vanno ovviamente per fare le ricette mediche, ma quelli che hanno meno di cinquant’anni vanno su internet, si fanno fare le autoprescrizioni su internet, cercano lo specialista. Tutto questo mondo qui, quello del medico di cui ci si fidava anche, è finita anche quella roba lì.
La frase di Giancarlo Giorgetti sui medici di base. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha detto che è vero, ne mancheranno 45mila: ma tanto «chi ci va più?».
Woody Wise è un uomo ottantenne ormai in pensione. È noto, nel suo piccolo, per essere fondatore e membro dei Cliffhangers, un cineclub di persone appassionate di vecchi film in bianco e nero. Un po’ di mesi fa Matt Novak raccontò però sul blog Paleofuture che mezzo secolo fa Wise fu tra i primi a vendere copie piratate dei film. Dove per “copie piratate” non si intendono DVD o VHS, che ovviamente non c’erano, ma veri e propri film in pellicola. Negli anni Sessanta, Wise riuscì a vendere singole copie di film per più di 500 dollari l’una, pari a circa 4mila dollari di oggi. Di Wise si occupò persino l’FBI, preoccupata dal crescente mercato dei film illegali. Novak ha raccontato che, mentre faceva ricerche per un altro progetto, scoprì che già dagli anni Sessanta l’FBI teneva sotto controllo chi collezionava o vendeva copie illegali dei film, che allora erano ovviamente in pellicola. Ha spiegato che è una storia su cui si sa pochissimo e che quindi si è messo in contatto con Wise per farsi raccontare un po’ di cose.
Una storia di film piratati dagli anni Sessanta. Quando per "copie piratate" non si intendono DVD o VHS, ma veri e propri film in pellicola: che all'FBI non piacevano già allora.
Secondo diverse fonti dell’intelligence statunitensi e secondo il governo ucraino, il volo MH17 diretto da Amsterdam (Paesi Bassi) e Kuala Lumpur (Malesia) sarebbe stato abbattuto da un missile, probabilmente un Buk di fabbricazione russa. Sempre secondo le stesse fonti, il missile sarebbe stato sparato dai ribelli filorussi. Non è la prima volta che accade un episodio simile ed è probabile che questo incidente abbia conseguenze decisive sulla crisi in Ucraina, che va avanti ormai da diversi mesi. Questi incidenti sono spesso avvenuti in condizioni simili, come ad esempio periodo di grandi tensioni internazionali, oppure durante guerre o scontri armati. A volte hanno peggiorato una situazione già grave, rischiando di rendere “caldi” diversi momenti della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Per dare un’idea di che cosa accade alle relazioni internazionali quando un aereo civile viene abbattuto per sbaglio, il sito Vox ha raccontato cosa è successo in sette episodio simili degli ultimi cinquant’anni. Volo Siberia Airlines 1812, 2001 L’ultimo abbattimento certificato di un aereo civile da parte di un esercito è avvenuto 13 anni fa, proprio in Ucraina. Il 4 ottobre del 2001 l’esercito ucraino stava conducendo una complessa operazione che comprendeva un’esercitazione con missili veri e droni bersaglio. Intorno all’una di pomeriggio, l’esercito ucraino sparò un S-200, un missile a guida radar progettato alla fine degli anni Sessanta in Unione Sovietica. Il missile sorvolò la zona dei bersagli senza colpire nulla – il suo drone bersaglio era stato distrutto da un altro missile – e invece di autodistruggersi proseguì la sua corsa, agganciando per errore un aereo di linea che transitava sul Mar Nero a 150 chilometri dall’area dell’esercitazione. All’1.45 il missile esplose circa venti metri sopra l’aereo distruggendolo e causando la morte di tutte le 76 persone a bordo. Inizialmente sia i russi che gli ucraini negarono che l’aereo potesse essere stato abbattuto da un missile e il governo russo accusò i ribelli ceceni di aver organizzato l’attentato. Successivamente il governo ucraino ammise le sue responsabilità, il ministro della Difesa si dimise e il governo pagò circa 10 milioni di euro alle famiglie delle persone rimaste uccise.
Sette storie di aerei civili abbattuti per sbaglio. Da quando gli americani abbatterono un aereo iraniano a quando i russi ne colpirono uno coreano, rischiando di causare la Terza Guerra Mondiale (e c'è anche Ustica).
Cinque giorni fa, il primo novembre, è iniziato il cosiddetto Movember, parola in cui potreste già esservi imbattuti online (o potrete farlo presto: oggi è stato per un po’ la prima parola nei Twitter Trends). Concretamente, è un mese in cui gli uomini che aderiscono alle iniziative – chiamati i “Mo bro”, “fratelli di baffo” – si fanno crescere i baffi per raccogliere fondi e sensibilizzare su alcune patologie che colpiscono gli uomini, come il cancro alla prostata e ai testicoli. Il nome Movember viene dalla fusione delle due parole inglesi, “november” e “moustache” (novembre e baffi). L’iniziativa è nata nel 2003, ideata da quattro amici di Melbourne, in Australia: negli anni è diventata sempre più popolare e ha trovato testimonial famosi e sponsorizzazioni di importanti marchi che si occupano di prodotti o cose per uomini.
Cosa diavolo è il “Movember”. Informazioni minime per quelli che lo vedono citato in giro (insieme a foto di gente con i baffi).
Durante la trasmissione Mezz’ora in più, trasmessa su Rai 3 e condotta da Lucia Annunziata, è andata in onda un’intervista al capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio. Buona parte dell’intervista ha riguardato le consultazioni indette domani da Sergio Mattarella per cercare di formare un nuovo governo a circa due mesi dal voto. Parlando della possibilità che il centrodestra e il centrosinistra si mettano d’accordo per fare un governo da soli – possibilità finora evocata solo dai giornali – Di Maio ha fatto alcuni commenti molto duri lasciando intendere che considererebbe illegittimo un governo formato senza il M5S, che lui considera “la prima forza politica”: «Se la democrazia rappresentativa fallisce – dicendo a un movimento come il nostro “andatevene fuori perché siete il Movimento 5 Stelle” e non “perché non avete i voti”, perché siamo la prima forza politica – e allora dovremo inventarci qualche altra cosa».
Cos’ha detto Di Maio sulla democrazia rappresentativa. Parlando a Lucia Annunziata ha suggerito che vada sostituita con "qualche altra cosa", per poi precisare che non intende nulla di "eversivo".
Sulla Stampa Nadia Ferrigo ha raccontato quanto ancora in Italia sia complicato per i disabili avere una vita sessuale e trovare qualcuno in grado di aiutarli, nonostante per molti di loro sia uno dei bisogni più urgenti. «Il disabile come e più degli altri ha bisogno di amare e di essere amato, di tenerezza, di vicinanza e di intimità. Particolare attenzione va riservata alla cura delle dimensioni affettive e sessuali». A pronunciare queste parole fu Giovanni Paolo II, tredici anni fa, in un messaggio a un simposio sui disabili mentali. Ancora prima, alla fine degli Anni Ottanta, grazie a un pionieristico e mai replicato sondaggio tra le persone con lesioni spinali in Piemonte, venne fuori che il desiderio più grande di riconquista non era recuperare le disfunzioni motorie, ma quelle cosiddette autonome: urinarie, intestinali e genito-sessuali. La buona notizia è che la qualità di vita di chi ha una lesione spinale da allora è infinitamente migliorata grazie ai progressi della medicina e della tecnologia. Quella cattiva è che il sesso è rimasto un tabù.
I disabili e il sesso. Nadia Ferrigo ha raccontato sulla Stampa come ancora in Italia sia complicato parlarne e occuparsene.
Aggiornamento del 6 febbraio: Il compositore Ludovico Einaudi con un post sulla sua pagina ufficiale di Facebook ha chiesto al M5S di togliere un suo brano dallo spot che promuove l’uscita dall’euro e il ritorno alla lira. Come si legge su Facebook: In questi giorni è stato divulgato un video di propaganda politica contente uno dei brani più noti di Ludovico Einaudi. Si vuole rendere noto che il Maestro Einaudi non ha mai autorizzato ne’ intende autorizzare l’uso di sue musiche all’interno di spot o filmati di qualsiasi natura politica o propagandistica. Il video che sta circolando in questi giorni sul web ha utilizzato il brano in modo illegittimo senza interpellare ne’ l’artista ne’ i detentori dei diritti. Per questo motivo è stata richiesta la rimozione del brano dal filmato.
Lo spot del M5S sul ritorno alla lira. Promuove un referendum per uscire dall'euro, ma le cose sono molto più complicate di così.
Aggiornamento, 18.40 – Oggi pomeriggio Roberto Formigoni, prima a Domenica Live su Canale 5 e poi pubblicando diversi tweet, ha fatto sapere – con qualche confusione – qual è il suo pensiero sulle vicende che riguardano la sua posizione come presidente della Lombardia, sulle inchieste a carico degli ex assessori della sua giunta e sui protagonisti della vicenda della Fondazione Maugeri e dell’ospedale San Raffaele. Per quanto riguarda le possibili elezioni anticipate in Lombardia, ha detto che si voterà «il prima possibile» e che lui sarà «in campo», anche se «in una posizione che devo ancora definire». Sul suo account Twitter ha scritto: «Non è necessario essere candidati presidenti per portare avanti la buona battaglia» (“combattere la buona battaglia” è un’espressione che richiama il libro biblico della Prima lettera a Timoteo di San Paolo). Formigoni ha preso atto della decisione presa dal collegio federale della Lega Nord, che ieri ha chiesto di andare a votare nella prossima primavera, anche se secondo lui «mandare in crisi la Lombardia in questo momento economico è del tutto sbagliato», ma che «se ci dovesse essere crisi in Lombardia, ho l’obbligo di abbreviarla il più possibile». Per quanto riguarda invece la legge elettorale regionale, che anche la Lega Nord vorrebbe cambiare, Formigoni ha detto che «occorre cancellare il privilegio del listino», riferendosi al meccanismo dei listini bloccati, cioè con i nominativi scelti dai partiti. Sulla “questione sanità”, Formigoni ha detto che su di lui «sono state scritte tonnellate di falsità». A proposito di chi le ha scritte il governatore ha fatto una previsione: «pagheranno i danni, diventerò milionario e darò tutto in beneficenza».
Il punto sui guai di Formigoni. Alfano ha detto di essere contro gli "accanimenti terapeutici", il governatore ha detto che si voterà «il prima possibile» e che lui si ricandiderà.
La sera del 30 agosto due joystick di un metro e mezzo ciascuno sono stati messi di fronte al municipio di Tel Aviv in Israele, in piazza Rabin, per permettere ai passanti di giocare a Tetris sulla facciata dell’edificio. Tetris è un videogioco popolarissimo: ci sono forme geometriche che cascano dall’alto e bisogna incastrarle perfettamente tra loro per costruire un muro, che distrugge da solo ogni linea orizzontale completa; i pezzi vengono giù sempre più velocemente; se li incastri male il muro continua a crescere in altezza fino al Game Over. E poi si ricomincia. Il torneo è stato organizzato per l’inizio dell’anno scolastico e in occasione del DLD Tel Aviv Innovation Festival, un festival della tecnologia che si terrà dal 25 al 29 settembre. Si potrà giocare tutte le sere di questa settimana e ogni giovedì a partire dalla prossima. Verranno aggiunti anche i giochi Snake e Pong. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Una gigantesca partita a Tetris. A Tel Aviv si può giocare al celebre videogioco sulla facciata del comune: le foto.
Mercoledì sera si è svolto al Madison Square Garden di New York un grande concerto di beneficenza per il Robin Hood Relief Fund, fondo destinato alle persone colpite dall’uragano Sandy, che all’inizio di novembre ha devastato la costa orientale degli Stati Uniti. Il concerto è durato sei ore e si sono esibiti sul palco musicisti leggendari come Roger Waters, i Rolling Stones, Paul McCartney con i Nirvana, Eddie Vedder, gli Who, Eric Clapton, Billy Joel, Michael Stipe. Hanno partecipato anche gli attori Susan Sarandon, Ben Stiller, Jake Gyllenhaal, Kristen Stewart e Blake Lively, che hanno invitato gli spettatori a donare qualcosa. Gli organizzatori del concerto dicono che tra le varie trasmissioni televisive, radiofoniche e in streaming due miliardi di persone hanno avuto la possibilità di assistervi. La playlist del concerto si può acquistare su iTunes e il ricavato sarà devoluto al fondo. Roger Waters ed Eddie Vedder, Comfortably Numb
“121212”, il grande concerto di New York. Foto e video di McCartney, Springsteen, Waters, Rolling Stones Nirvana e gli altri che ieri hanno suonato per sostenere la ricostruzione dopo Sandy.
Lo scrittore George R. R. Martin, autore delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco”, da cui è stata tratta la serie televisiva Game of Thrones, ha pubblicato sul sito Prizeo.com un concorso per vincere una cena e un viaggio in elicottero in un’oasi per lupi, in sua compagnia. Per partecipare al concorso basta fare una donazione al Wild Spirit Wolf Sanctuary oppure al Food Depot di Santa Fé, in New Mexico, un’associazione di beneficenza che si occupa di donare cibo alle mense per poveri.
Il concorso per vincere una cena e un viaggio in elicottero con George R. R. Martin. L'autore del libro da cui è tratto Game of Thrones offre anche una visita a un'oasi per lupi: per partecipare basta fare una donazione a due associazioni no-profit.
Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al rialzo le stime del PIL spagnolo per il 2014: il tasso di crescita previsto è infatti passato dallo 0,9 per cento delle previsioni di tre mesi fa all’1,2 per cento. Secondo l’analisi dell’FMI, dopo la grave crisi del 2011 il paese si è infatti avviato verso la ripresa – tanto che il settimanale britannico Economist, a fine giugno, aveva dedicato un articolo al paese intitolandolo “Il rimbalzo spagnolo, una ripresa sorprendentemente forte guidata dalle esportazioni”. Uscita dalla recessione nell’ottobre del 2013, la Spagna ha già registrato quattro trimestri consecutivi di PIL in aumento. In Spagna, si spiega nella relazione dell’FMI, sono migliorate sia la crescita che la disoccupazione, che resta molto alta ma che è in calo: circa 400 mila persone hanno trovato lavoro nel secondo trimestre del 2014. Sono migliorate le esportazioni – più 8,1 per cento già a marzo, soprattutto verso i cosiddetti paesi emergenti – e anche la solidità del sistema finanziario; gli investimenti delle imprese si stanno riprendendo, sono aumentati quelli diretti dall’estero. Alcuni grandi gruppi produttori di auto come Ford o Renault hanno aumentato la loro produzione nel paese, attratti da costi più bassi rispetto a quelli di altri paesi o dalla flessibilità del mercato del lavoro. In generale hanno cominciato a recuperare terreno anche i consumi privati, grazie al miglioramento delle prospettive occupazionali e a una maggiore fiducia nell’economia del paese.
Come ha fatto la Spagna a ripartire? l'austerità di Rajoy ha funzionato? Le cose vanno meglio, le stime di crescita sono state riviste al rialzo, ma secondo diversi analisti è ancora presto per parlare di "svolta".
L’8 febbraio 2007, dieci anni fa, nella camera 607 dell’Hard Rock Hotel della Hollywood che sta in Florida fu trovata morta la modella e attrice Anna Nicole Smith, una delle celebrità americane più conosciute e discusse dello scorso decennio. Smith, si scoprì settimane dopo, aveva assunto una dose eccessiva di diversi farmaci, che prendeva per la depressione: la sua vita, costantemente raccontata dai mass media, era stata segnata da episodi controversi e comportamenti criticati dai giornali, da eterne cause legali e soprattutto da gravi lutti. Nonostante qualche ruolo nel cinema e una prestigiosa carriera da modella, in un certo senso divenne famosa soprattutto perché era famosa: per reality show falliti su se stessa, per uno dei matrimoni più discussi degli anni Novanta, per il suo stile appariscente e per le sue eccentriche apparizioni in pubblico. Era nata il 28 novembre 1967 con il nome di Vickie Lynn Hogan, e quando morì aveva 39 anni. Smith crebbe in Texas, con la madre e la zia. Lasciò la scuola dopo il secondo anno di high school, e cominciò a lavorare come cameriera in un locale di pollo fritto. Qui conobbe il cuoco sedicenne Billy Wayne Smith, che sposò nel 1985: i due ebbero un figlio l’anno successivo, e si separarono l’anno dopo ancora. Smith, che aveva 19 anni, si trasferì a Houston e cominciò a lavorare come spogliarellista. Nell’ottobre del 1991, quando ancora era sconosciuta, conobbe in uno strip club di Houston J. Howard Marshall, un ricchissimo magnate petrolifero di 86 anni, e i due iniziarono una relazione. Nel 1992 rispose a un annuncio di Playboy, e fu notata da Hugh Hefner – il leggendario fondatore della rivista – che la mise sulla copertina del numero di marzo di quell’anno.
Anna Nicole Smith, morta giovane e celebre 10 anni fa. Fu trovata morta in albergo a 39 anni, dopo essere diventata famosa per le sue copertine e per il matrimonio con un uomo ricchissimo e 60 anni più vecchio di lei.
Difficile mettere l’articolo giusto davanti al nome della band, di solito sul “The” si soprassiede, ma in questo frangente è più complicato. In ogni caso, questo è quello che ne scriveva Luca Sofri (il peraltro direttore del Post) in Playlist, la musica è cambiata: Sono cinque, di Cincinnati, ma stabiliti a Brooklyn: due coppie di fratelli e Matt Berninger, che è quello che canta con la voce da io- la-so-lunga-baby. Secondo una sua definizione, fanno “delusional rock music”. Scelsero il nome più insignificante possibile per fastidio nei confronti delle ricerche di ironia nei nomi delle bands. Però in Germania furono contestati da alcuni attivisti di sinistra che li pensavano nazisti. Poi finirono tutti a ubriacarsi insieme.
Il nuovo video di The National. In "Conversation 16" c'è John Slattery di Mad Men.
Sono passati esattamente due anni da quando il 2 maggio del 2017 Alitalia, dopo essere arrivata a un passo dal fallimento, entrò in amministrazione straordinaria, la procedura del diritto fallimentare che permette a un’azienda in difficoltà di elaborare e realizzare un piano per essere di nuovo funzionante e solvibile. Il piano di salvataggio elaborato in questi anni prevede la divisione di Alitalia in due società, una “nuova” Alitalia e una bad company caricata degli oltre 3 miliardi di euro debiti della compagnia. Il termine per la presentazione di offerte vincolanti per i nuovi soci che dovranno finanziare la nuova società scadeva il 30 aprile e oggi i commissari comunicheranno probabilmente la loro decisione di posticipare la scadenza di un mese, dopo che i termini erano già stati prorogati per due volte in assenza di offerte. La nuova società, che avrebbe bisogno di un capitale di circa 2 miliardi di euro, al momento infatti non avrebbe raggiunto un numero sufficiente di offerte. Nella nuova Alitalia dovrebbero entrare il ministero dell’Economia con il 15 per cento del capitale, Ferrovie dello Stato con il 30 per cento e la compagnia aerea statunitense Delta Air Lines con il 15 per cento. Per il 40 per cento restante del capitale nei mesi scorsi si era parlato di Atlantia, la società che controlla Autostrade per l’Italia e gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino a Roma, che però si è sfilata, e del Gruppo Toto, già proprietario in passato della compagnia aerea Air One, che però ha smentito di aver presentato un’offerta. Si era parlato anche di un possibile interessamento da parte di Poste italiane, Fincantieri, Cassa depositi e presiti, e della compagnia aerea cinese China Eastern Airlines, ma finora non c’è stata nessuna proposta concreta da parte loro.
Cosa succede con Alitalia, spiegato in breve. A due anni dall'inizio della crisi non è ancora stata trovata un'offerta d'acquisto convincente, e oggi i commissari chiederanno probabilmente un'altra proroga.
Lo Smithsonian Magazine è, dal 1970, il mensile ufficiale dello Smithsonian Institution, un istituto di istruzione e ricerca amministrato e finanziato dal governo degli Stati Uniti con sede a Washington DC, che gestisce 19 musei negli Stati Uniti e nel mondo. Dal 2004 lo Smithsonian promuove un importante concorso fotografico: nel 2012 la commissione della rivista ha esaminato ben 37.600 fotografie, realizzate da fotografi provenienti da 112 paesi. Martedì 5 marzo sono state annunciate le 50 foto finaliste dell’edizione 2012, divise in cinque categorie: The Natural World, People, Travel, Americana e Altered Images (Natura, Persone, Viaggi, America e Immagini ritoccate). Le foto “sono state selezionate in base alla qualità tecnica, alla chiarezza e alla composizione, al gusto dell’imprevisto e all’abilità di catturare l’attimo”. Come negli anni precedenti la rivista invita i suoi lettori a votare per il Readers’ Choice winner (si può votare qui, fino al 29 marzo), che sarà annunciato a giugno insieme ai vincitori delle rispettive categorie. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il concorso fotografico dello Smithsonian. 15 fotografie tra le finaliste del concorso organizzato dal celebre istituto che gestisce 19 musei in tutto il mondo.
Tra le cose più viste sul Post questa settimana c’è un articolo in cui Ivan Scalfarotto, deputato del PD, spiega gli stipendi dei parlamentari, le loro spese e tutto ciò che ci sta intorno. Poi c’è la storia di un pianoforte abbandonato su una collina di San Francisco e, sempre per restare in tema di musica, ci sono anche le 10 migliori cover di “Get Lucky”. Google Reader è stato spento pochi giorni fa: se vi sentite orfani c’è un’agile guida che vi consiglia 10 comode alternative. Infine, la storia dei vestiti fatti in Bangladesh per le principali marche di abbigliamento del mondo e qualche foto spettrale di parchi olimpici dopo che le Olimpiadi sono terminate. – I conti dell’onorevole Scalfarotto Che li elenca e spiega, stipendio, spese e anacronismi parlamentari.
Sunday Post. Stipendi dei parlamentari, pianoforti abbandonati e qualche alternativa a Google Reader ora che non c'è più, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Sandro Becchetti è nato a Roma nel 1935. Ha iniziato l’attività di fotografo negli anni Sessanta, documentando fatti e personaggi dell’epoca. Ha esposto i suoi lavori in molti spazi italiani ed esteri e ha collaborato con diverse riviste e giornali tra cui L’Espresso, Il Mondo, Il Messaggero e L’Unità. La sua ricerca, che dura da più di quarant’anni, ritrae intellettuali, scrittori, attori e artisti come Alfred Hitchcock, Pier Paolo Pasolini, Roman Polanski, Francois Truffaut, Billy Wilder, Franco Zeffirelli, Dustin Hoffman, Claudia Cardinale, Andy Warhol e molti altri. Fotografati con sapienza e immortalati in atteggiamenti quotidiani e in pose piuttosto naturali, diventano personaggi trasparenti, dove è facile vedere la personalità e i caratteri particolari di ciascuno, nonostante per il fotografo l’immagine sia sempre qualcosa a metà tra il vero e il falso:
Dieci ritratti che hanno fatto la storia. Tra cui Alfred Hitchcock, Carmelo Bene e Pasolini: le foto di Sandro Becchetti.
Questa mattina alle 8 si sono aperti i seggi per il ballottaggio delle primarie del centrosinistra, dopo il primo turno di domenica scorsa in cui il segretario del PD Pier Luigi Bersani ha ottenuto il 44,9 per cento e Matteo Renzi il 35,5 per cento. I seggi resteranno aperti fino alle 8 di sera. Entrambi i candidati hanno votato questa mattina a Piacenza (Bersani) e a Firenze (Renzi). I primi dati sull’affluenza parlano di un lieve calo dei votanti rispetto al primo turno, in cui hanno votato 3.107.568 persone di cui circa 15 mila all’estero. Qui il liveblog del Post con i risultati elettorali. ***
Il giorno del ballottaggio. La cronaca della giornata in cui il centrosinistra ha scelto il suo candidato tra Bersani e Renzi.
Negli ultimi giorni sono stati pubblicati numerosi studi sui cosiddetti “flussi elettorali”, cioè i passaggi di voti da un partito all’altro tra le elezioni del 2013 e quelle di domenica scorsa. Analisi di questo tipo sono state realizzate dalla società demoscopica IPSOS e da centri studi come l’Istituto Cattaneo e il Centro Studi Elettorali dell’Università Luiss. In genere queste indagini circolano nei primi giorni dopo le elezioni e vengono realizzate con due metodologie differenti. La prima: tramite sondaggi, cioè semplicemente chiedendo alle persone cosa hanno votato in passato e cosa invece hanno scelto nell’ultima tornata elettorale. La seconda: analizzando la distribuzione reale dei voti in alcuni seggi campione e utilizzando un particolare metodo di analisi, il cosiddetto metodo Goodman. Sono entrambi metodi con punti di forza e debolezze e i cui risultati andrebbero presi con una certa cautela. Adottando qualche accortezza, però, possono restituire risultati interessanti.
Chi ha votato per chi. Cosa dicono le cosiddette "analisi dei flussi", che cercano di ricostruire i passaggi degli elettori da un partito all'altro.
Quel genio di Philip K. Dick nella sua opera prima, Paradiso Maoista, descrive una scena che ben rappresenta il timore yankee di fronte allo spettro cinese: un soldato americano offre il proprio accendino ad un cinese. Quest’ultimo accende la sigaretta e poi lascia cadere a terra l’accendino. Infine, sprezzante, lo schiaccia col piede, distruggendolo. L’ambientazione temporale è il 1949, l’anno che vide nascere la Repubblica Popolare Cinese. Dick scrisse la sua opera nel 1954, immaginando forse uno strapotere che sarebbe dovuto ancora passare attraverso la carestia, i balzi in avanti, la rivoluzione culturale, un paese sulle ginocchia piegate del proprio controverso leader. Dopo la morte di Mao, la spuntò il piccolo uomo, Deng Xiaoping, con il suo «arricchirsi è glorioso». La Cina, l’ex malato d’Asia, tornò a risplendere economicamente, portando nel giro di pochi anni milioni di persone al di sopra della soglia di povertà. Lo ha fatto a prezzi altissimi, superando la crisi di fine anni Ottanta macchiata dagli spasmi in mondovisione della protesta studentesca, creando un modello sociale profondamente ineguale in cui il collettivismo socialista è stato sostituito da una forma di individualismo completamente declinato al consumo. L’orgasmo della rinascita. L’uomo cinese diventa tronfio, non mangia il riso, perché è cibo dei poveri, si affanna a sfoggiare la nuova ricchezza. Poi arriva il momento in cui questa ricchezza, i progressi, vanno spiegati, modulati, espressi, consegnati. Arriva il momento dell’autonarrazione: ogni mito vive del proprio racconto, celebrativo o meno, ma pur sempre mitico. C’è oggi una grande differenza tra il Paradiso Maoista e l’Attuale Realtà con Caratteristiche Cinesi: oggi l’uomo cinese del romanzo di Dick forse non schiaccerebbe l’accendino americano. Forse proverebbe a comprarlo, spiegando poi agli americani come produrne uno migliore. L’uomo occidentale, invece, ha ancora paura.
I cinesi che volevano comprare Newsweek. Il tentato acquisto della rivista potrebbe essere il primo passo verso la rottura dell'isolamento mediatico cinese.
Mario Monti e i leader di altri undici paesi dell’Unione Europea hanno inviato una lettera (qui la versione integrale) al Consiglio Europeo e alla Commissione Europea. Monti, il premier britannico David Cameron, quello spagnolo Mariano Rajoy, l’olandese Mark Rutte, l’irlandese Enda Kenny e i leader di Estonia, Lettonia, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Svezia e Polonia, hanno sostanzialmente chiesto all’Europa un piano per la crescita in tempi rapidi e hanno dettagliato le loro richieste in otto punti. 1. Rafforzamento del mercato unico europeo, soprattutto nel settore dei servizi: “Dobbiamo agire rapidamente”, si legge nella lettera, “a livello nazionale ed europeo, per rimuovere le restrizioni che limitano la competitività per stimolare il mercato unico”.
La lettera di Monti e Cameron all’UE. Insieme ad altri 10 leader europei hanno chiesto ufficialmente "un piano per la crescita" che Germania e Francia non hanno voluto firmare.
Frank Zamboni, inventore italoamericano, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un semplice videogioco che ricorda le macchine Zamboni per il rifacimento del ghiaccio sulle piste di pattinaggio, l’invenzione più importante realizzata da Frank Zamboni per ricordare i 112 anni della sua nascita. Frank Joseph Zamboni Jr. nacque il 16 gennaio del 1901 a Eureka nello Utah, da una famiglia di immigrati italiani. Poco dopo la sua nascita, i genitori si spostarono a Lava Hot Springs, nei pressi di Pocatello nell’Idaho, dove acquistarono una fattoria in cui Zamboni avrebbe trascorso l’infanzia e l’adolescenza. Una ventina di anni dopo, la famiglia si trasferì nuovamente, spostandosi a Los Angeles in California. Nello stesso periodo Zamboni studiò in un istituto commerciale di Chicago (Illinois) e nel 1922 aprì con il fratello minore Lawrence un negozio di ricambi elettrici a Los Angeles.
Frank Zamboni e le macchine del ghiaccio. L'inventore delle famose macchine per rifare il ghiaccio sulle piste di pattinaggio è il protagonista del doodle di Google per ricordare i 112 anni della sua nascita.
Il logo Parental Advisory – “avvertenza per i genitori”, in italiano – compare da vent’anni sui dischi statunitensi che si ritiene contengano riferimenti espliciti a sesso, violenza, attività criminali e consumo di alcol e droghe. Oltre a segnalare contenuti ritenuti non adatti a bambini, il Parental Advisory – il cui nome è PAL, Parental Advisory Label (“etichetta”, in inglese) – è diventato nel tempo una parte importante della musica e della cultura statunitense: il suo logo – con scritte in bianco e nero su sfondo rispettivamente nero e bianco – è famosissimo anche in Italia, e diffuso oltre il suo uso di base. Per esempio è il titolo di una nota canzone del rapper Jay Rock ed è presente su moltissimi capi d’abbigliamento. È praticamente impossibile non averlo mai visto, anche senza averlo mai avuto in mano un disco che lo avesse sopra. La storia di come è nato è invece poco nota, oltre che piuttosto particolare. Il sito NPR spiega che il Parental Advisory è oggi ancora in uso, anche in servizi di vario tipo che offrono brani o video musicali online, Vimeo per esempio. A scegliere se mettere o no il loro Parental Adivsory – accompagnato dalla scritta Explicit Content, “contenuti espliciti” – sono gli artisti che fanno i dischi e le case discografiche che li vendono. Il logo ha ormai perso la sua originaria funzione di “avvertenza” e nella pratica comune è oggi più che altro un simbolo, quasi un segno di riferimento che serve a spiegare che quel disco è interessante, alternativo, esplicito. Urban Dictionary – un sito umoristico che spiega il significato di molte parole e modi di dire gergali degli Stati Uniti – usa queste definizioni per spiegare a cosa serve l’etichetta Parental Advisory oggi: «È un disegno pubblicitario indirizzato ai bambini e agli adolescenti, un adesivo che i ragazzini pensano sia così figo da volere sugli album che ascoltano, un logo che spiega ai ragazzi di non ascoltare quella musica con i loro genitori, il modo per distinguere la musica rap dalla buona musica».
Chi ha inventato il logo “Parental Advisory”? fu un'iniziativa delle mogli di alcuni importanti politici e imprenditori americani: è una storia strana e poco nota, che a un certo punto portò Frank Zappa al Senato.
Come il tulle e il leopardato, le piume sono tornate di moda da qualche anno e non sono ancora scomparse dalle sfilate e dalle vetrine dei negozi. Il loro impiego su vestiti, borse e scarpe non è un’invenzione recente, e secondo alcuni storici risale addirittura alla preistoria: T Mag – il mensile di lifestyle del New York Times – ha raccontato quand’è iniziato, com’è cambiato e che forme ha oggi, quando alcune grosse aziende, tra cui Asos, hanno deciso di abbandonarlo per ragioni etiche. Piume al Festival del cinema di Venezia:
Siamo tornati a vestirci di piume. Gli abiti piumati sono di moda ma hanno una lunga storia, da Robin Hood alle signore che giravano coi pappagalli impagliati sul cappello.
La crisi dei ricavi pubblicitari online ha coinvolto negli ultimi anni tutti i siti di informazione, dai più grandi ai più piccoli, costringendoli a cercare nuove fonti di profitto e investendo su prodotti considerati non strettamente giornalistici. È il caso per esempio del New York Times, i cui abbonamenti stanno andando sempre meglio grazie a una nuova visione del rapporto del giornale con i lettori, visti non più solo come fruitori passivi ma come potenziali consumatori. Se quello del New York Times è il caso di un giornale tradizionale che ha dovuto cambiare il suo modello di business per non affondare, la crisi ha riguardato anche testate più giovani come BuzzFeed, che fin dalla sua fondazione nel 2006 si è caratterizzato come uno dei più innovativi siti d’informazione online, capace di mischiare notizie e contenuti virali. Da qualche tempo però questo modello non sta più dando i ricavi sperati. Nel 2017 BuzzFeed ha mancato di 350 milioni di dollari l’obiettivo di entrate che si era prefissato, dovendo di conseguenza rimandare l’ipotesi di una quotazione in borsa, e così ora sta sperimentando un nuovo modo di guadagnare: progettando prodotti per conto di altre aziende.
La nuova strategia di BuzzFeed per fare soldi. Vista la crisi dei ricavi pubblicitari online, sta sperimentando un nuovo approccio: progettare prodotti per conto delle aziende.
Nei prossimi giorni il governo dovrà mettere per iscritto il fallimento delle sue promesse sull’economia, in particolare quelle sull’aumento della crescita, sul contenimento del deficit e sulla riduzione del debito pubblico. Entro il 12 aprile dovrà infatti pubblicare il DEF, il Documento di Economia e Finanza, in cui elencare le sue previsioni sulla situazione economica nel prossimo futuro: saranno tutte peggiori di quanto era stato promesso nei mesi scorsi. Una delle promesse che saranno deluse in maniera più significativa è quella sulla crescita. Alla fine dell’anno scorso il governo aveva stimato per il 2019 una crescita del PIL pari all’1,5 per cento, mentre l’allora ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, aveva detto che grazie alle misure contenute nella legge di bilancio e ai futuri investimenti che sarebbero stati realizzati, si sarebbe potuti arrivare fino al 2 per cento di crescita.
Il governo dovrà ammettere che le sue previsioni erano sbagliate. Entro il 12 aprile dovrà approvare il DEF, il documento che contiene le stime economiche per i prossimi anni: saranno tutte molto peggiori di quanto era stato promesso pochi mesi fa.
Tra i nuovi spot pubblicitari da vedere questa settimana c’è Sylvester Stallone che consegna il pane in Inghilterra come lo farebbe in uno dei suoi film e c’è una festa in piscina che così belle non si vedono neanche nei film; poi ci sono i gatti che fanno i gatti e ignorano le persone anche quando proprio non devono e ci sono tutti i piatti che avete sporcato nella vostra vita, tutti insieme, ancora da lavare. E infine c’è una pubblicitò di cui si è molto discusso: quella fatta da Dove e che parla degli standard di bellezza femminile e di come li vivano le donne. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I migliori spot della settimana. Scelti tra le pubblicità che non avete visto sulle televisioni italiane, con gatti, Sylvester Stallone e piatti da lavare.
Il Guardian ha scritto che i procuratori di Palermo hanno intercettato due conversazioni tra il giornalista italiano Lorenzo Tondo e una delle sue fonti. Tondo sta seguendo per il Guardian il processo contro l’uomo che da un anno e mezzo si trova in carcere in Sicilia con l’accusa di essere uno dei più pericolosi trafficanti di esseri umani, e che secondo molte credibili versioni e secondo lo stesso Tondo sarebbe invece vittima di uno scambio di persona. Venerdì 10 novembre, durante un’udienza in tribunale, sono stati depositati dei documenti che identificano Tondo come giornalista del Guardian che «sta lavorando al caso» di Medhanie Yehdego Mered, uomo di 36 anni originario dell’Eritrea accusato di essere uno dei capi di una grande organizzazione con base in Libia che gestisce il traffico di migranti verso l’Europa e coinvolto nei viaggi di almeno 13 mila persone. L’uomo, secondo i suoi legali, sarebbe però Medhanie Tesfamariam Berhe, eritreo di 30 anni arrestato nel 2016 in Sudan, estradato in Italia e poi rinviato a giudizio. Tra i documenti presentati in tribunale venerdì ci sono le trascrizioni di due conversazioni intercettate tra Tondo e Hayle Fishaye Tesfay, un eritreo descritto come amico dell’uomo detenuto che ha vissuto a Palermo per più di 20 anni, che è un ex interprete e che ora lavora come addetto alle pulizie.
La procura di Palermo ha intercettato due conversazioni tra il giornalista italiano del Guardian Lorenzo Tondo e una delle sue fonti.
La NASA ha da poche ore confermato la scoperta dei primi due pianeti con dimensioni simili a quelle della Terra e in orbita intorno a una stella che per certi versi ricorda il nostro Sole. I due corpi celesti sono stati chiamati Kepler-20e e Kepler-20f e, nonostante ricordino per grandezza il nostro pianeta, orbitano molto vicini alla loro stella di riferimento e non si trovano quindi in una cosiddetta zona abitabile, cioè in un’area in cui l’acqua allo stato liquido potrebbe esistere sulla superficie dei pianeti consentendo lo sviluppo di forme di vita per come le conosciamo. La scoperta è comunque molto importante perché si tratta dei più piccoli esopianeti fino a ora scoperti e confermati in orbita intorno a una stella simile alla nostra. (Un esopianeta è un pianeta che non appartiene al nostro sistema solare e che quindi orbita intorno a una stella diversa dal Sole.) Dai dati fino a ora ottenuti, i ricercatori della NASA pensano che i due pianeti siano di tipo roccioso. Kepler-20e ha un raggio pari a 0,87 volte quello della Terra ed è quindi più piccolo, mentre Kepler-20f ha un raggio di 1,03 volte quello terrestre ed è un poco più grande del nostro pianeta. Entrambi i pianeti si trovano in un sistema che ne conta complessivamente cinque e che si trova nella costellazione della Lira, a 1000 anni luce di distanza da noi (circa 9,4 milioni di miliardi di chilometri).
I due nuovi pianeti grandi come la Terra. Decisamente inospitali, però: hanno temperature tra i 400 e gli 800 °C e si trovano a 9,4 milioni di miliardi di chilometri da noi.
Elizabeth Strout viene spesso in Italia, per essere una scrittrice che vive negli Stati Uniti e ha una popolarità mondiale che la porta in molti altri posti del mondo: dopo questi giorni in Italia andrà a Parigi, dove invece è stata raramente a parlare dei suoi libri. In Italia nel 2009 ebbe un successo eccezionale il suo terzo romanzo (che avrebbe vinto il premio Pulitzer), Olive Kitteridge, e da allora è “di casa”, come si dice. Nei giorni scorsi è stata ospite nella sede torinese di Einaudi, l’editore dei suoi ultimi due libri (i primi quattro li aveva pubblicati Fazi), per incontrare alcuni blogger e giornalisti online in una informale conversazione intorno al tavolo di una leggendaria sala Einaudi, di quelle che hanno visto molte celebrate riunioni di decenni fa, e ancora se ne parla ogni volta che arrivano ospiti. Prima dell’incontro, sentendomi più inadeguato dei blogger invitati, avevo chiesto di prendere un più colloquiale caffè con Strout nel suo albergo torinese: nella mia famiglia ci sono due sue precoci ed esperte lettrici, e ne ho approfittato negli anni per tenermi aggiornato sulle sue bravure e qualità, senza leggerne che poche pagine ogni tanto. Ma avevo provato a recuperare negli ultimi mesi, cominciando proprio dal romanzo nuovo, Tutto è possibile, che mi ero goduto malgrado avessi realizzato rapidamente che mi dovesse mancare qualche pezzo. Tutto è possibile, infatti, è un inventivo complemento del suo romanzo precedente, Mi chiamo Lucy Barton: e se non li aveste letti, ora non so se dirvelo oppure no. Nel senso che a leggerli in successione, l’idea è bella e funziona: nel secondo i protagonisti sono i comprimari del primo, e riconoscerli o recuperarli è emozionante. Ma lo è anche a leggerli invertiti, come ho fatto io: e la stessa Strout, abituata a un pubblico di fan fedeli e disciplinati, è spiazzata ma gratificata quando le dico della mia soddisfazione nell’avere sbadatamente invertito il procedimento.
Mi chiamo Elizabeth Strout. La scrittrice di "Olive Kitteridge" e "Mi chiamo Lucy Barton" ha pubblicato un altro libro ed è venuta a raccontarlo in Italia.
Intorno alle 20 sono stati diffusi i risultati della votazione online degli iscritti al Movimento 5 Stelle sulla fiducia a Luigi Di Maio, capo politico del Movimento, molto criticato da attivisti e dirigenti dopo la sconfitta subita dal partito alle elezioni europee di una settimana fa. L’80 per cento per cento degli iscritti ha deciso di confermare la fiducia a Di Maio. Hanno votato in tutto circa 56mila iscritti. La conferma di Di Maio era attesa da tutti gli osservatori dopo che ieri un post di Beppe Grillo, fondatore e a lungo unico leader del Movimento, aveva invitato a non sfiduciare Di Maio. Poco dopo la diffusione dei risultati Di Maio ha ringraziato su Facebook gli iscritti che hanno partecipato alla votazione, e ha sostenuto che sia stata la più partecipata nella storia del Movimento 5 Stelle (e persino «il record mondiale per una votazione online in un singolo giorno per una forza politica»).
Di Maio rimarrà il capo politico del M5S. Lo hanno deciso gli iscritti al partito dopo una consultazione online: ha votato per la sua conferma l'80 per cento dei votanti.
Mettersi il collirio non è semplice, tra fare centro alla prima goccia e vincere l’idea di farsi cadere qualcosa direttamente in un occhio, ma molte case farmaceutiche rendono le cose ancora più complicate. In una recente inchiesta, ProPublica ha spiegato come buona parte degli applicatori sulle boccette del collirio producano gocce molto più grandi del necessario, che quindi inevitabilmente non possono essere raccolte per intero in un occhio e vanno in parte perse, come (ehm) lacrime nella pioggia. Fatte le dovute proporzioni, è come se ogni volta che si prende una pillola se ne buttasse una seconda nel cestino. Il fenomeno è così diffuso da far ipotizzare che in alcuni casi sia voluto, per far durare meno una confezione di collirio e aumentare i profitti, ma come vedremo le cose sono più complicate. Gocce e sprechi In commercio esistono svariate tipologie di collirio, da quelli da banco per ridurre le irritazioni degli occhi ai colliri per contrastare condizioni pericolose come i glaucomi. Questi ultimi sono piuttosto costosi e se finiscono rapidamente, a causa delle gocce troppo grandi, diventano una spesa difficile da sostenere per i singoli o per la collettività, a seconda dei sistemi sanitari dei vari paesi o dei regimi assicurativi. Il problema degli sprechi nel settore sanitario è diffuso e ha numerose responsabilità, che naturalmente non riguardano solamente i produttori di farmaci (che investono enormi quantità di denaro per sperimentare nuovi principi attivi e farli approvare). Nonostante il lavoro delle autorità sanitarie, la tendenza a indurre o costringere i pazienti ad acquistare più medicinali continua a esistere e spesso passa per strategie commerciali opinabili, come l’indicazione di date di scadenza decise in modo arbitrario e al solo scopo di dichiarare un farmaco scaduto anzitempo, in modo da farne acquistare una nuova confezione.
Se il collirio vi finisce sempre sulle guance, non è colpa vostra. Le aziende farmaceutiche inondano i nostri occhi con dosi superiori al necessario, racconta un'inchiesta di ProPublica.
L’abbraccio tra Shakira e Shimon Peres trova un efficace compromesso tra chi è attratto dalle immagini dei grandi leader del mondo e chi preferisce il pop più biondo (e un po’ anche Lindsey Lohan, ormai più fenomeno di cronaca giudiziaria che di show business). Però abbiamo raccolto un po’ di altri vecchi leoni, più o meno spelacchiati o appesantiti, con diversi gradi di fascino. Salvo uno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Bionde, rockstar e vecchi leader. Persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Oggi alle 17 Silvio Berlusconi, è andato al Quirinale per sottoporre al presidente della Repubblica le nomine di Nitto Francesco Palma come ministro della Giustizia e di Anna Maria Bernini come ministro delle Politiche Comunitarie. Napolitano ha accettato le proposte e intorno alle 17.40 l’incontro si è concluso. Nitto Palma prende il posto di Angelino Alfano, di recente nominato segretario del PdL. Il nome di Nitto Francesco Palma non era tra quelli che erano circolati all’inizio e i retroscenisti dicono che la scelta della sua candidatura sarebbe arrivata dopo il rifiuto dell’attuale vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi. Nitto Francesco Palma, 61 anni, fino a ora sottosegretario agli Interni, è un ex magistrato. Fu sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Roma
Il nuovo ministro della Giustizia. Chi è Nitto Francesco Palma e perché prende il posto di Angelino Alfano.
Nella sua rubrica su Repubblica di martedì, Michele Serra è tornato a criticare assai severamente Beppe Grillo – stavolta sul rifiuto a farsi intervistare in tv – di cui un tempo fu collaboratore e autore. Grillo non lo sa (è troppo sicuro di sé per capirlo), ma il rifiuto di sottoporsi al normale tran tran televisivo lo rende odioso quasi quanto Berlusconi, e gli costerà un po’ di voti. Non quelli dei suoi fedeli, sicuri di appartenere a una genia superdotata e autosufficiente, gli internauti che possono comunicare, conoscere, giudicare e decidere servendosi solo del web. Ma quelli degli incerti, che sono attratti dalla sua foga di cambiamento, ma diffidano del suo ininterrotto sbraitare, e tutto sommato non disistimano la mediocrità della democrazia al punto da preferire l’autoritarismo.
La paranoia di Beppe Grillo. La evoca Michele Serra, nella sua rubrica di oggi assai polemica: "odioso quasi quanto Berlusconi".
Il fumettista italiano Zerocalcare ha realizzato un murale su una delle pareti della stazione della metropolitana di Rebibbia, a Roma, in occasione della fiera “Più libri liberi” dedicata alla piccola e media editoria e che si terrà dal 4 all’8 dicembre all’EUR, a Roma. Il soggetto del murale è un mammuth conservato a Rebibbia, dove vive Zerocalcare, che lo cita spesso nei suoi fumetti come l’“altra” cosa che c’è nel suo quartiere, oltre al carcere. (function(d,s,id){var js,fjs=d.getElementsByTagName(s)[0];if(d.getElementById(id))return;js=d.createElement(s);js.id=id;js.src="//connect.facebook.net/it_IT/all.js#xfbml=1";fjs.parentNode.insertBefore(js,fjs);}(document,'script','facebook-jssdk'));
Il murale di Zerocalcare a Rebibbia. Ha disegnato un grande messaggio di benvenuto, diciamo, su una parete della stazione della metropolitana.
INPS, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, ha pubblicato nella sezione Concorsi del proprio sito il bando di un concorso pubblico per l’assunzione di 967 persone in tutta Italia come consulenti di protezione sociale. INPS definisce l’inquadramento dei futuri assunti come appartenente all’area C, posizione economica C1 nel proprio contratto collettivo nazionale di lavoro. Per inviare la domanda di partecipazione al concorso c’è tempo fino alle ore 16 di lunedì 28 maggio 2018; se accolta, alla domanda seguiranno due prove scritte e una orale. Per inviare la domanda bisogna essere cittadini italiani o europei; bisogna non aver riportato condanne penali e non essere stati destituiti, licenziati, interdetti, dispensati o essere stati dichiarati decaduti da un altro impiego nella pubblica amministrazione; chi è nato prima del 1986 deve essere in regola con il servizio militare obbligatorio; bisogna godere dei diritti politici e civili e essere fisicamente idonei.
Le cose da sapere sul concorso pubblico di INPS. L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha pubblicato un nuovo bando per l'assunzione di 967 persone come «consulenti di protezione sociale»: le informazioni utili.
Abercrombie & Fitch, l’azienda di abbigliamento statunitense un tempo popolare tra i teenagers ma entrata in crisi negli ultimi anni, ha realizzato il suo primo spot televisivo da più di dieci anni, puntando a un’immagine completamente nuova. Sotto la guida di Michael Jeffries – l’amministratore delegato che guidò l’azienda dal 1992 al 2014, quando fu costretto a dimettersi – Abercrombie raggiunse il massimo del suo successo: per tutti quegli anni, la società si presentò come marchio preppy, sexy ed esclusivo, pensato soprattutto per ragazzini «conformisti», magri, belli e sostanzialmente caucasici. Abercrombie era famoso per i negozi dalle luci soffuse dove si distingueva difficilmente una tinta dall’altra, con commessi dal corpo perfetto che, se maschi, si aggiravano a petto nudo, e dove fino al 2014 non c’erano taglie sopra la 42. Negli ultimi anni Abercrombie era entrata in crisi, il marchio aveva perso il suo fascino e dopo otto trimestri consecutivi di vendite in calo Jeffries aveva dato le dimissioni. Da allora l’azienda ha cercato di cambiare in molti modi, a partire dai negozi, che ora hanno più vetrine, più luce, un volume della musica più basso e meno acqua di colonia diffusa ovunque. Abercrombie sta anche provando a espandersi in nuovi mercati e dall’anno scorso è disponibile su Tmall, la più grande piattaforma di vendita online cinese.
Il nuovo spot di Abercrombie & Fitch, che vuole proprio cambiare. La nota società di abbigliamento non si rivolge più ad adolescenti dal corpo perfetto, ma a giovani ventenni in cerca di avventura.
Recentemente la Guardia di Finanza ha scoperto a Cornaredo, in provincia di Milano, un capannone con 500 bici rubate, per un valore complessivo di decine di migliaia di euro. Le bici sono state sequestrate, e il Comune di Milano ha invitato i cittadini ai quali è stata rubata una bici a controllare se sia sulla pagina Facebook “Bici rubate e ritrovate – Milano”, gestita dalla Squadra Contrasto Bici Rubate della Polizia Locale di Milano. Sulla pagina sono state caricate le foto numerate di tutte le bici: chi riconosce la propria bici (o quella di un conoscente) può provare a dimostrare che è sua, per riaverla indietro. Per provare che si era i proprietari della bici, si dovrebbe inviare «la denuncia del furto, una foto della bici rubata e, possibilmente, una ricevuta d’acquisto oppure una dichiarazione di vendita» all’indirizzo mail [email protected]. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Tra queste 500 bici rubate a Milano c’è la vostra? sono state ritrovate in un capannone di periferia, la Polizia Locale ha messo su Facebook tutte le foto e chiede ai proprietari di farsi avanti.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Marina Berlusconi si sfoga sul Giornale. La presidente di Fininvest e Mondadori ha scritto una lettera indignata sulla sua convocazione a Palermo da parte della procura e "l'inferno mediatico".
Domenica 1 novembre si è svolta al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills la premiazione degli Hollywood Film Awards, i premi che segnano tradizionalmente l’inizio della nuova stagione cinematografica statunitense. Il premio come migliore attrice protagonista è andato a Carey Mulligan per il suo ruolo nel film Suffragette, quello per l’interpretazione maschile a Will Smith per il film Concussion mentre il premio alla carriera è andato a Robert De Niro. Il premio per il miglior regista è andato a Tom Hooper per il film The Danish Girl, mentre Amy Schumer è stata premiata per il film Trainwreck, miglior commedia dell’anno. Sul palco si sono visti, tra gli altri, Ryan Gosling, Selena Gomez, Amy Poehler e Steve Carrell. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto degli Hollywood Film Awards. I premi che danno inizio alla nuova stagione cinematografica statunitense: li hanno vinti Carey Mulligan, Will Smith, Amy Schumer e Robert De Niro.
Per il suo progetto Work il fotografo pakistano Sanwal Deen ha scattato ritratti dall’alto di persone al lavoro, concentrandosi soltanto sulle loro mani, la parte del corpo più utilizzata nella maggior parte delle mansioni. Deen ha spiegato che di media passiamo più di un terzo della vita a lavorare, e il lavoro che facciamo finisce per dire molto della nostra identità. Finora Deen ha fotografato solo negli Stati Uniti, dove vive, ma ha intenzione di viaggiare in altre parti del mondo per mostrare come il lavoro in una determinata città o luogo sia direttamente legato alla cultura di quel posto. Altri suoi lavori si possono vedere sul suo sito. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Mani al lavoro, fotografate dall’alto. Nel bel progetto del fotografo pakistano Sanwal Deen, sui mestieri del mondo – fornai e suonatori di taiko – e la parte del corpo che usiamo di più per farli.
Domenica 6 marzo il Partito Democratico – e i suoi alleati di centrosinistra, anche se non dappertutto – ha scelto con le primarie i candidati sindaco di sei città per le comunali della prossima primavera: oltre a Roma si è votato anche a Napoli, Bolzano, Grosseto, Trieste e Benevento. Roma Tra i sei candidati che hanno partecipato alle primarie di Roma ha vinto Roberto Giachetti con un’ampia maggioranza, circa il 64 per cento, mentre il suo principale avversario, Roberto Morassut, ha ottenuto il 28 per cento dei voti. Giachetti era considerato il candidato di Matteo Renzi, ma era sostenuto anche da parte della minoranza del PD; e aveva l’appoggio anche di Nicola Zingaretti, presidente della regione.
Chi ha vinto le primarie del PD. Roberto Giachetti sarà candidato a Roma e Valeria Valente a Napoli, ma si è votato anche a Trieste, Bolzano, Benevento, Grosseto.
Nei prossimi mesi, con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali statunitensi, la candidata del Partito Democratico Hillary Clinton e quello del Partito Repubblicano Donald Trump parteciperanno a diversi dibattiti televisivi e saranno intervistati più volte da giornali, radio e tv sui loro programmi e progetti futuri. Il primo agosto Clinton ha ricevuto pubblicamente una richiesta di intervista dal famoso conduttore radiofonico Howard Stern, noto per il contenuto irriverente, spesso sessista e politicamente scorretto delle sue trasmissioni, ma anche per il suo talento di intervistatore. La proposta di Stern a Clinton è stata fatta durante un’intervista al Washington Post in cui Stern ha detto che la voterà – la sosteneva già nel 2008, durante le primarie poi vinte da Barack Obama – e che le vorrebbe fare delle domande sulla sua vita personale, su cosa significa essere Hillary Clinton, lasciando da parte questioni come lo scandalo delle email. Secondo Stern la sua sarebbe “l’intervista definitiva” a Clinton. Howard Stern ha 62 anni, è nato a New York da una famiglia di origine ebraica e soprattutto da giovane assomigliava a Joey Ramone dei Ramones, solo più riccio. Stern è diventato famoso a partire dalla metà degli anni Settanta come “shock jock“, cioè uno di quei conduttori che divertono gli ascoltatori parlando di cose che risultano offensive per moltissime persone e scherzando in modo irriverente su cose molto serie, come la sparatoria del liceo Columbine che commentò parlando del fatto che si fossero salvate molte belle ragazze e stupendosi del fatto che gli attentatori non avevano provato a fare sesso con loro. In pratica fa da tanti anni qualcosa di molto simile a quello che Giuseppe Cruciani fa dal 2006 con il programma radio La Zanzara di Radio 24.
The king of all media. Storia di Howard Stern, famosissimo conduttore radiofonico americano che dopo anni di volgarità e irriverenze ha mostrato un grande talento da intervistatore.
Ieri sera a Santa Monica, in California, si è tenuta la 25esima cerimonia di consegna dei Critics’ Choice Awards, i premi di cinema e tv assegnati ogni anno da centinaia di critici della Broadcast Television Journalists Association (BTJA) e della Broadcast Film Critics Association (BFCA), i critici di cinema e tv delle principali testate americane. C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino ha vinto il premio come Miglior film battendo 1917 di Sam Mendes che gli era stato invece preferito ai Golden Globe; Fleabag è stata scelta come serie tv comedy dell’anno e Succession miglior serie tv drammatica, come già ai Globe. Le scelte delle due competizioni si sono sovrapposte anche in altre categorie, tra cui quella di miglior attore in un film drammatico a Joaquin Phoenix per Joker, di Miglior attrice non protagonista in un film per Laura Dern in Storia di un matrimonio, di Miglior attrice in un film drammatico di Renée Zellweger per Judy e di Miglior attore non protagonista in un film a Brad Pitt per C’era una volta…a Hollywood. La miglior regia è andata a pari merito a Mendes per 1917 e al sudcoreano Bong Joon Ho per Parasite, scelto anche come Miglior film straniero. Tra i grandi vincitori c’è comunque Netflix, che ha portato a casa un totale di nove premi: tra The Irishman, Storia di un matrimonio e Dolemite Is My Name. La lista completa dei vincitori è qui.
Le foto dei Critics’ Choice Awards 2020. Sono tra i premi più attendibili per fare previsioni sugli Oscar: sono andati bene "C’era una volta a... Hollywood" e Netflix.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
“Il consueto trionfo”. Marco Imarisio commenta sul Corriere la deriva torinese del Partito Democratico.
La sera prima di essere ucciso, il giornalista del Corriere della Sera Walter Tobagi partecipò a un movimentato incontro al circolo della stampa di Milano. Tobagi all’epoca si occupava soprattutto di terrorismo, e il suo lavoro sul tema era considerato uno dei più attenti, raffinati e profondi in Italia. Quella sera, come succedeva spesso, finì accusato dai suoi colleghi più vicini ai movimenti di protesta di sinistra, e la discussione in breve divenne piuttosto accesa. Ricordando i colleghi giornalisti feriti dai terroristi in quegli anni, alcuni proprio nelle settimane precedenti, Tobagi rispose ai suoi critici domandandosi: «Chissà a chi toccherà la prossima volta». Fu ucciso circa dieci ore dopo, la mattina del 28 maggio 1980, mentre usciva dalla sua casa in via Salaino, vicino al carcere di San Vittore a Milano. Aveva 33 anni. Gli sparò un commando della Brigata XXVIII Marzo, un gruppo di giovani terroristi di estrema sinistra che speravano con un’azione eclatante di farsi riconoscere dalle Brigate Rosse, il più noto gruppo terroristico italiano. Colpito da cinque colpi di pistola, Tobagi morì immediatamente.
L’assassinio di Walter Tobagi, 40 anni fa. Era uno dei giornalisti più apprezzati e noti tra quelli che si occupavano di terrorismo politico e fu ucciso perché, come dissero i suoi assassini, «non era un tipo rozzo».
Sabato è finito il 72esimo festival di Cannes, che è stato vinto dal film Gisaengchung, del regista sudcoreano Bong Joon-Ho. Sono stati come al solito giorni ricchissimi di persone molto fotogeniche, dai superdivi del cast di C’era una volta… a Hollywood di Quentin Tarantino a quelli meno conosciuti ma altrettanto attrezzati in quanto a fascino. Abbiamo raccolto le foto migliori tra quelle in bianco e nero, che come sempre spostano un po’ fuori dal tempo le facce di chi ha calpestato il tappeto rosso, diventato per l’occasione grigio. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Cannes in bianco e nero. Raccolta di foto fuori dal tempo dall'ultima edizione del festival del cinema più importante d'Europa.
Dopo 5 anni di restauri, ha riaperto la Temperate House: il famoso padiglione di vetro dei Kew Gardens, il grande giardino botanico di Londra. È la più grande serra di vetro al mondo, costruita in stile vittoriano tra il 1859 e il 1900: occupa una superficie totale di 4.880 metri quadrati, nel suo punto più alto raggiunge i 19 metri e ospita più di 10.000 piante di 1.500 specie diverse. Negli ultimi anni prima del restauro le condizioni della struttura erano state valutate da un’apposita commissione, che aveva raccomandato al governo inglese di intervenire al più presto per il bene delle piante e dei molti visitatori del parco. La grande serra sarà di nuovo aperta al pubblico dal 5 maggio. La ristrutturazione – che è costata l’equivalente 45 milioni di euro – è stata molto profonda. Tutte le piante che erano conservate nella serra (alcuni sono esemplari rarissimi o unici) sono state trasportate in altre strutture temporanee; l’intera Temperate House è stata poi coperta con un enorme tendone e sono stati smontati, aggiustati e rimontati tutti i 15.000 pannelli di vetro di cui è composta e le parti della struttura metallica che erano più danneggiate.
Ha riaperto la più grande serra del mondo. La Temperate House dei Kew Gardens di Londra – costruita nell'Ottocento – è stata chiusa per 5 anni per un profondo restauro.
Questa settimana esce Wolverine – L’immortale, con Hugh Jackman nei panni del supereroe della Marvel: il protagonista Logan si è ritirato sui monti, viene trovato da una ragazza giapponese e accompagnato a Tokyo da un ricco magnate della tecnologia che gli offre una vita normale e “mortale”. Se sposti un posto a tavola è una commedia francese che racconta un matrimonio e che cosa accadrebbe se per errore i segnaposto di un tavolo degli invitati venissero scambiati. Escono infine due film d’animazione: Titeuf – Il film, la storia di un bambino che fa di tutto per essere invitato alla festa di compleanno della piccola Nadia ed Eco Planet – Un pianeta da salvare, su tre bambini che cercano di salvare il mondo dal riscaldamento globale.
I film del weekend. Il nuovo Wolverine, una commedia francese e due film d'animazione: tutti i trailer.
foto Jon Gustafsson, AP La nube di ceneri e gas prodotta dal vulcano islandese Grimsvotn è in viaggio verso sud e raggiungerà parte del Regno Unito entro le prime ore di domani. Secondo gli esperti del Meteorological Office britannico, l’arrivo della nuvola potrà causare alcuni ritardi al traffico aereo, ma stando alle loro ultime previsioni difficilmente causerà l’arresto dei voli come accaduto lo scorso anno per il vulcano Eyjafjallajokull, che paralizzò diverse decine di aeroporti in Europa.
Dove sta andando la nube vulcanica. Ceneri e gas del Grimsvotn viaggiano verso il Regno Unito, ma il traffico aereo non dovrebbe subire grosse variazioni.
Domenica sera Report ha dedicato la sua inchiesta principale alla privacy su internet, con parentesi aperte su altri temi che riguardano la rete (e un servizio successivo sulla pirateria). La puntata è stata commentatissima in diretta in rete, con molti dissensi ma anche molti interventi in difesa della trasmissione. Qui i messaggi apparsi su Twitter, qui le discussioni su Friendfeed, qui altre cose in giro per la rete. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
“Report” su privacy e internet. La puntata di ieri, accompagnata in rete da grandi critiche e grandi difese.
Il 12 aprile di cinquant’anni fa, Yuri Alekseyevich Gagarin salì a bordo della capsula spaziale Vostok 1 e divenne il primo uomo a viaggiare nello spazio e a orbitare intorno alla Terra. La missione segnò un importante successo per il programma spaziale sovietico, che aveva avviato la corsa verso lo spazio appena quattro anni prima con il lancio del primo satellite artificiale, lo Sputnik 1. Lo spazio era diventato uno dei principali campi di confronto tra Unione Sovietica e Stati Uniti. Le due superpotenze erano in competizione per dimostrare di avere le migliori tecnologie e di essere pronte a portare le logiche della Guerra Fredda anche in orbita. Nato il 9 marzo del 1934 nel villaggio di Klušino, Gagarin studiò in un istituto di formazione professionale e successivamente in un istituto scientifico, dedicando buona parte del proprio tempo libero allo studio del volo e degli aerei. All’età di 21 anni si iscrisse a una scuola militare per piloti e nel 1957 divenne luogotenente dell’aeronautica sovietica. Nel 1960, dopo una durissima fase di allenamento a tappe forzate per non perdere il vantaggio sugli Stati Uniti, Gagarin fu scelto per partecipare al programma spaziale Vostok, il cui obiettivo principale era portare per la prima volta un essere umano in orbita intorno al nostro pianeta.
Gagarin: Le foto del primo uomo nello Spazio. Le immagini dell'impresa di Yuri Gagarin e la sua storia: cinquant'anni fa.
Il discusso Congresso Mondiale delle Famiglie in corso a Verona ha contributo a fare emergere nuove divisioni, e qualche litigio pubblico, all’interno della coalizione di governo di Movimento 5 Stelle e Lega. Nei loro interventi durante il Congresso, diversi ministri a partire da Matteo Salvini (Interno) hanno criticato alcune scelte del governo o fatto allusioni alle dichiarazioni di altri loro colleghi scettici nei confronti dell’iniziativa di Verona. Da una parte c’è la Lega che di fatto sostiene il Congresso e molti dei suoi temi, dall’altro il Movimento 5 Stelle che ha preso le distanze e non ha partecipato all’evento. Il Congresso Mondiale delle Famiglie (World Congress of Families, WCF), riunisce il cosiddetto “movimento globale” antiabortista, antifemminista e anti-LGBTQI ed è considerato come “gruppo d’odio” da diverse organizzazioni, a cominciare dal Southern Poverty Law Center, associazione senza fini di lucro statunitense impegnata nella tutela dei diritti delle persone. Qui abbiamo raccontato estesamente di cosa si tratta.
Il Congresso delle famiglie fa litigare il governo? o fanno finta, come al solito? Salvini accusa Conte sulle adozioni, Di Maio dice che Salvini non sa le cose, Conte dice che è colpa di Fontana, che dice che è colpa di Conte.
L’ora legale inizia stanotte, cioè quella tra sabato 30 e domenica 31 marzo, e più precisamente alle 2 di notte, momento in cui bisognerà spostare le lancette dell’orologio – come si dice, come se qualcuno lo facesse davvero di notte – un’ora avanti, posizionandole sulle 3. Il cambio dell’ora di stanotte è perciò quello per il quale si dorme un’ora di meno: ma è anche vero che da domani farà buio un’ora più tardi la sera, quindi ne vale la pena. Molti orologi digitali o quelli degli smartphone dovrebbero invece adattarsi automaticamente al nuovo orario. L’ora legale rimpiazza l’ora solare, e tra le altre cose fa risparmiare sull’energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica: esiste in Italia dal 1916 e fu adottata mentre il paese era impegnata nella Prima guerra mondiale. L’introduzione dell’ora legale è spesso attribuita all’inventore statunitense Benjamin Franklin, che nel 1784 scrisse una lettera satirica pubblicata su un giornale di Parigi, con la quale suggeriva scherzosamente ai parigini di alzarsi più presto al mattino per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele. Abolita nel 1920, nei decenni successivi l’ora legale fu più volte introdotta, sospesa e reintrodotta. Fu poi definitivamente ripristinata nel 1966, durante un periodo di crisi energetica in cui serviva sfruttare meglio la luce del sole nel tardo pomeriggio e alla sera.
Il cambio dell’ora di stanotte, da ora solare a ora legale. È quello per il quale dormiremo un’ora di meno: ma è anche vero che da domani farà buio un’ora più tardi la sera, quindi ne vale la pena.
Dal 9 ottobre Sky Atlantic sta trasmettendo la seconda stagione di Succession, una serie tv americana prodotta dal network HBO che racconta la storia della famiglia proprietaria di un immaginario conglomerato mediatico americano, ispirato piuttosto esplicitamente alla News Corp dell’imprenditore australiano Rupert Murdoch. Succession è un esempio estremo di un fenomeno che si vede con una certa frequenza nel settore dell’intrattenimento americano: una serie che di per sé viene vista da relativamente poche persone, ma che per via del soggetto incuriosisce tantissimi giornalisti in tutto il mondo – in realtà parla molto di business e vicende societarie e finanziarie, e poco di news o giornalisti – che per questo ne stanno scrivendo un po’ ovunque dandole molta più rilevanza di quanta ne abbia, di per sé, fuori dalla bolla dei media. La seconda stagione di Succession è appena finita negli Stati Uniti: il finale è stato trasmesso lunedì scorso, e la serie è stata rinnovata per una terza stagione. L’episodio è stato visto da 660mila persone, che sono più o meno in linea con le serie di HBO, che è un canale via cavo piuttosto costoso, ma sono pochi in relazione a quanto se ne è parlato sui giornali. Per fare un paragone, la stessa sera è andato in onda un episodio di The Walking Dead che è stato il meno visto della storia della serie, arrivata ormai alla decima stagione e ben lontana dai fasti e dall’influenza di qualche anno fa: l’hanno visto comunque 3,47 milioni di persone. Come ha riassunto scherzosamente il giornalista che si occupa di media sul Wall Street Journal – uno a cui Succession è praticamente cucita addosso, quindi – secondo HBO il finale della seconda stagione è stato visto da 1,1 milioni di persone su tutte le sue piattaforme (conta anche i servizi di streaming). I tweet dei giornalisti a riguardo sono stati circa 2 milioni.
La serie tv che guardano i giornalisti. “Succession” fa ascolti piuttosto bassi, ma parla di finanza e media e quindi se ne scrive tantissimo sui media.
Ieri l’ufficio di presidenza del PdL ha chiesto alla presidenza della Camera di calendarizzare la discussione sulla legge sulle intercettazioni – già approvata al senato – per il 29 luglio: subito dopo l’approvazione della manovra finanziaria, in tempo per essere discussa e approvata prima delle vacanze estive. Il presidente della camera Fini si è adeguato, non prima di avere giudicato però “irragionevole” la richiesta. Berlusconi e il PdL chiedono di discutere la legge il 29 luglio per due ragioni fondamentali. La prima è il desiderio di arrivare alle vacanze estive avendo risolto e chiuso tutti i delicati capitoli legislativi in discussione in questi giorni: la manovra finanziaria, la legge sulle intercettazioni, il lodo Alfano costituzionale e magari l’elezione di un nuovo vicepresidente del CSM. La seconda – vi fa riferimento un retroscena su Repubblica – è il timore che durante l’estate possano saltare fuori delle nuove intercettazioni. La terza ragione è lanciare un messaggio preciso ai finiani, la cui strategia sulle intercettazioni prevede invece la derubricazione della legge a questione non urgente, quindi affrontabile con calma a settembre, per magari modificarla e quindi farla tornare al senato: Berlusconi vuole chiudere subito.
La prova di forza sulle intercettazioni. Il PdL vuole portare la legge alla Camera a fine luglio, i finiani tentennano: oggi è il giorno chiave, ecco cosa c'è in ballo.
È stata presentata oggi al Salone dell’automobile di Ginevra la nuova Abarth 124 Spider, variante sportiva della decappottabile a due posti presentata da Fiat lo scorso novembre al Salone dell’auto di Los Angeles, la cui versione riprende nel nome e nel design un modello prodotto dal 1966 al 1985 – prima a marchio Fiat e poi Pininfarina – esportato soprattutto negli Stati Uniti d’America. La Abarth 124 Spider sarà disponibile da settembre e costerà circa 40mila euro: l’automobile può raggiungere i 100 chilometri orari in 6,8 secondi ed ha una velocità massima di 232 chilometri orari. Al Salone di Ginevra è stato presentato anche un prototipo della 124 Rally da competizione. Tra il 1972 e il 1975 venne prodotta in numeri limitati una versione Abarth della vecchia versione della 124 Spider chiamata Fiat 124 Abarth Rally. Questa versione stradale nacque dopo il coinvolgimento della Fiat 124 Spider nelle gare di rally. Nel corso della sua carriera agonistica ufficiale la Fiat 124 Abarth ottenne due primi posti nel campionato europeo rally e quattro secondi posti in quello mondiale.
La nuova Abarth 124 Spider. È stata presentata oggi al Salone dell'automobile di Ginevra: sarà in vendita da settembre e costerà circa quarantamila euro.
Vogue ha sospeso la sua collaborazione con Vice, scrive l’autorevole rivista di moda Women’s Wear Daily. Il progetto, chiamato Project Vs, doveva partire oggi ma, dice sempre WWD, alle persone che ci lavoravano è stato detto che è stato messo in pausa a tempo indeterminato. La notizia è stata confermata da un comunicato stampa congiunto in cui Vogue e Vice dicono di aver «deciso insieme di posticipare la loro collaborazione». Il progetto era stato annunciato a ottobre, suscitando dubbi per la diversità delle testate: Vogue, patinato, autorevole, classico, e Vice, dai toni e contenuti trasgressivi e provocatori. Poi a dicembre era uscito un articolo del New York Times che raccontava molti casi di molestie sessuali all’interno di Vice e in generale del clima sgradevole in redazione, e molti sponsor della collaborazione hanno iniziato a dubitarne. Una fonte interna ha detto a WWD che la collaborazione è stata interrotta a causa della «perdita di sponsor dovute alle difficoltà di Vice dopo l’indagine su #MeToo e per le accuse che continuano». A gennaio Condé Nast, l’editore di Vogue, aveva adottato un codice di comportamento per fotografi e modelli da seguire durante i servizi fotografici dopo che erano emerse accuse di molestie anche nel mondo della moda, e in particolare ai fotografi Mario Testino e Bruce Weber.
Vogue ha sospeso la collaborazione con Vice. Il progetto congiunto doveva partire oggi ma gli sponsor, pare, si sono tirati indietro dopo i casi di molestie a Vice.
Una delle sfilate più apprezzate alla Settimana della moda maschile di Parigi, in corso dal 18 al 23 giugno, è stata quella della collezione primavera/estate 2020 del marchio italiano Valentino, disegnata dal direttore creativo Pierpaolo Piccioli. Piccioli è considerato tra i migliori stilisti in circolazione, per la raffinatezza dei tagli, la mescolanza con l’haute couture (l’alta moda), per la creatività e la capacità di parlare, attraverso gli abiti, del mondo fuori. Questa collezione è stata definita una “utopia esotica“, una mescolanza di alto e basso e di culture diverse, dove un abito tradizionale del Maghreb viene affiancato a un paio di pantaloni grigi e sartoriali: «è un viaggio immaginario» ha spiegato Piccioli. «Mi piace l’idea di mischiare lo stile psichedelico, quello sartoriale e lo streetwear» (il modo di vestire della strada, fatto di felpe, pantaloni larghi, magliette e sneaker). Camicie e capi sportivi erano addolciti da stampe floreali e da disegni di draghi, alberi e foreste realizzati apposta dall’artista britannico Roger Dean, famoso per aver realizzato molte copertine dei dischi degli Yes, mentre i modelli portavano catenine di corallo al collo e grossi zaini in mano.
La sfilata di Valentino, per viaggiatori immaginari. Tra le più apprezzate della Settimana della moda di Parigi, con stampe di draghi e paesaggi immaginari disegnate dall'artista Roger Dean.
La ripartenza della scuola, i vincitori della Mostra del Cinema di Venezia e la vittoria del Napoli contro la Juventus, tra le altre cose Il ventesimo anniversario dell'11 settembre, l'estensione del green pass, e la situazione di Alitalia
“C’è una ambulanza da guidare, so farlo, potrei dare una mano”. Stefano Quintarelli spiega perché voleva fare il commissario dell'AgCom e perché non è stato eletto.
Katalin Karikó pensò di avere avuto un’ottima idea, di quelle con il potenziale per rivoluzionare la medicina, ma si sentì dire “no” per l’ennesima volta dai suoi colleghi e da chi avrebbe potuto finanziare la sua ricerca. Erano i primi anni Novanta, aveva quasi 40 anni e si era trasferita negli Stati Uniti dall’Ungheria, dove aveva studiato biochimica. Aveva dedicato buona parte dei propri studi a come sfruttare i metodi utilizzati dalle cellule per produrre migliaia di proteine con funzioni diverse tra loro, applicando lo stesso concetto al funzionamento dei farmaci. Mentre raccoglieva insuccessi per ottenere qualche finanziamento, non avrebbe immaginato che meno di 30 anni dopo la sua intuizione sarebbe diventata una delle armi più promettenti per fermare la più grave pandemia dell’ultimo secolo. Se Pfizer-BioNTech e Moderna nelle ultime settimane hanno ottenuto risultati giudicati incoraggianti per i loro vaccini è anche merito di Karikó, e degli altri ricercatori che da anni si dedicano allo studio dell’RNA messaggero (mRNA), la molecola che si occupa di codificare e portare le istruzioni contenute nel DNA nelle cellule, per far produrre loro le proteine, alla base di tutti i meccanismi che ci fanno esistere.
La grande scommessa. Milioni di persone potrebbero ricevere presto vaccini contro il coronavirus basati su un sistema rivoluzionario e mai provato prima: funzionerà?.
Wirecutter, il sito di recensioni di prodotti del New York Times, ha testato quasi 70 custodie protettive per iPhone X per trovare quella migliore: un’operazione particolarmente utile visto che l’iPhone X è il telefono più costoso mai venduto da Apple e anche il più costoso da far riparare e forse il più fragile, dato che il retro è fatto di vetro come lo schermo. Alla fine la scelta è ricaduta su una custodia che unisce uno spessore non eccessivo, una buona protezione, un aspetto gradevole dal punto di vista estetico e un prezzo non troppo alto. Su Amazon la trovate a 13,90 euro: si chiama Base Grip e la produce Silk, un’azienda texana. Per testare le custodie per iPhone X i redattori di Wirecutter le hanno usate a turno per diverso tempo; non hanno provato a far cadere gli smartphone, ma hanno osservato i danni capitati a seguito di cadute accidentali. I criteri di valutazione usati per giudicarle hanno, tra le altre cose, tenuto conto dello spessore minimo consigliato da Apple sui bordi, quello che quando un iPhone è appoggiato con lo schermo su una superficie dovrebbe evitare che questa lo graffi. Sono state escluse le custodie che hanno un foro sul retro per mostrare il logo di Apple in quanto il foro è stato giudicato un abbellimento inutile.
La miglior custodia per l’iPhone X. Secondo il sito di recensioni del New York Times: è sottile, rugosa ed economica, e ha dei piccoli airbag sugli angoli.