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È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
La puntata di Report di stasera. L'eolico in Italia, la giornalista Rosaria Capacchione, lee sorti di Alitalia,.
Questa intervista a Julian Assange, gestore dell’organizzazione Wikileaks che ha fornito i documenti segreti sull’Afghanistan, è stata pubblicata sull’edizione italiana di Wired di aprile 2010 (alla vigilia del festival del giornalismo di Perugia a cui Assange non poté poi partecipare per le ragioni di sicurezza che lo stanno tenendo molto alla larga dalle occasioni pubbliche). Il progetto islandese di cui si parla è stato nel frattempo approvato dal parlamento ed è in corso di attuazione legislativa. Da quattro giorni rincorro Julian Assange, che mi risponde puntualmente a ogni mail confermandomi un’intervista, ma glissa ogni volta sui tempi e modi. Non so dove chiamarlo, mi ha chiesto i miei numeri e contatti: sto per andare a cena quando ricevo da Skype questo messaggio:
Luca Sofri intervista Julian Assange (marzo 2010). L'intervista al capo di Wikileaks, che quattro mesi fa annunciava un salto di qualità.
Mercoledì 18 gennaio ci sono stati quattro terremoti di magnitudo superiore a 5 nel Centro Italia. Le notizie più seguite hanno a che fare con l’Hotel Rigopiano, che si trova sul lato pescarese del Gran Sasso e che è stato coperto da una valanga, probabilmente in seguito alle intense scosse. Ma la situazione è complicata anche in diverse altre province che si trovano nell’Appenino centrale. Da due giorni ci sono paesi isolati o al buio, che attendono di essere raggiunti dai soccorritori. Le attività di assistenza alla popolazione sono coordinate dalla Protezione Civile che sta impiegando circa 7.000 soccorritori, con 2.400 di questi appartenenti all’esercito. L’aumento delle temperature nelle ultime ore ha fatto aumentare il rischio di nuove slavine, che potrebbero complicare ulteriormente il lavoro e gli interventi.
A che punto sono i soccorsi dopo il terremoto. La situazione resta complicata anche nell’Appenino centrale: oggi il governo dovrebbe approvare un piano per estendere lo stato di emergenza.
La quarta sezione del Consiglio di Stato ha respinto la sentenza con cui lo scorso 13 febbraio il tribunale amministrativo (TAR) di Lecce aveva stabilito che entro 60 giorni l’area a caldo dell’acciaieria ex ILVA di Taranto avrebbe dovuto essere spenta, perché continuava a inquinare. L’area a caldo dell’ex ILVA potrà quindi continuare a operare. La decisione del Consiglio di Stato è quella definitiva da parte della giustizia amministrativa. La multinazionale ArcelorMittal, che gestisce gli stabilimenti dell’ex ILVA, aveva impugnato l’ordinanza del TAR davanti al Consiglio di Stato, che il 19 febbraio aveva respinto la richiesta della multinazionale di sospendere la decisione di spegnere l’area a caldo dell’acciaieria. Il 13 maggio era attesa la decisione del Consiglio di Stato che avrebbe dovuto confermare o meno la sentenza del TAR, ma quel giorno era stato annunciato che l’organo si sarebbe preso altro tempo per esaminare la questione e che la decisione sarebbe stata presa entro poche settimane.
Il Consiglio di Stato ha respinto la sentenza del TAR di Lecce che stabiliva lo spegnimento dell’area a caldo dell’acciaieria ex ILVA.
Si è aperta lo scorso weekend alla Smithsonian’s National Portrait Gallery di Washington una mostra dedicata alla storia del “cool” negli Stati Uniti: che è insieme una riflessione sulla costruzione degli stessi concetti di “cool” e “coolness” e una rassegna di ritratti fotografici dedicati ai personaggi che in modi diversi hanno rappresentato questo concetto nella storia americana. Il museo ha scelto per questo cento nomi ed espone nella mostra le loro foto, divise per epoche ed evoluzioni successive delle accezioni del termine “cool”. La scelta è naturalmente molto arbitraria e gli stessi curatori suggeriscono al pubblico riflessioni autonome su quali possano essere altri nomi da aggiungere, insieme a una seconda lista di “riserve”, altri cento personaggi che non ce l’hanno fatta a entrare nella scelta. Il termine “cool” è già sfuggente e inesatto per gli americani, ancora di più a tradurlo in italiano: tant’è vero che da alcuni anni ha finito per entrare negli anglicismi importati nella nostra lingua, ed è frequente che venga usato senza tentativi di traduzione. I quali tentativi di solito lo avvicinano ai termini “figo” (o “fico”) o declinazioni regionali simili. I curatori della mostra “American cool” hanno scelto i loro cento personaggi a partire da quattro diversi criteri: 1) che abbiano dato un contributo artistico alla cultura, con uno stile originale; 2) che abbiano avuto dei tratti di ribellione o trasgressione; 3) che ha abbiano ottenuto uno status di “icone”; 4) che abbiano lasciato un’eredità culturale significativa. Ma a questi si aggiungono come accessori, spiega un articolo del Washington Post sulla mostra, “l’alone di mistero, la stoica indifferenza alle critiche, e le questioni di abbigliamento e stile personale, apparentemente superficiali ma importanti”. Il “cool”, spiega il catalogo della mostra, è un concetto tipicamente americano, dove invece altre culture premiano atteggiamenti e qualità con declinazioni differenti: è quasi sempre conquistato individualmente, non ereditato, ottenuto da classi sociali medie o basse, spesso dai neri, spesso in risposta e rivincita contro le discriminazioni e le ingiustizie sociali. Un tratto proprio del paese “land of opportunities”, che nacque come espressione stilistica e poi assunse accezioni e motivazioni sovversive, alternative, controculturali. Ma alla fine, come dice la stessa mostra con la sua raccolta di immagini, la coolness resta una questione soprattutto estetica: si è cool nelle foto.
100 americani cool. Li ha scelti una mostra fotografica a Washington, riflettendo sulla peculiarità e la storia dell'indescrivibile concetto di "cool".
La nuova, enorme centrale a batterie costruita lo scorso novembre da Tesla nello stato dell’Australia Meridionale ha già risolto in tempi sorprendentemente rapidi due gravi problemi di blackout avvenuti nelle scorse tre settimane ad altre centrali. La centrale è uno dei più importanti nuovi progetti della società di Elon Musk, ed è la più grande del mondo: serve a immagazzinare l’energia elettrica prodotta da una vicina centrale eolica della francese Neoen, per utilizzarla poi quando c’è poco vento o quando i consumi sono superiori alla produzione delle pale eoliche. La centrale, conosciuta come Hornsdale Power Reserve, dovrebbe entrare in funzione la prossima estate, ma la sua reattività e la sua efficacia sono già state testate per fornire energia elettrica dopo due blackout avvenuti in altre due centrali. L’ultima volta il blackout ha interessato la centrale di Loy Yang, nel confinante stato di Victoria: la centrale di Tesla ha impiegato soltanto 0,14 secondi per intervenire e fornire i suoi 100 megawatt di potenza al servizio nazionale. Tom Koutsantonis, ministro dell’Energia dell’Australia Meridionale, ha detto che «è stato un record, e gli operatori nazionali sono rimasti scioccati dalla velocità e dall’efficienza con cui la centrale a batteria è riuscita a fornire energia». La settimana precedente, la centrale era subentrata dopo un blackout della stessa centrale impiegando quattro secondi.
Sembra che la centrale a batterie di Tesla in Australia funzioni molto bene. È attiva da un mese e ha già risolto due blackout, in un caso mettendoci 0,14 secondi.
Giovedì sera a Hollywood c’è stata la prima mondiale di Solo: A Star Wars Story, lo spin-off della saga di Star Wars incentrato sulla vita di Han Solo, uno dei protagonisti della “vecchia” trilogia. Il film uscirà nei cinema italiani il 23 maggio 2018, è diretto da Ron Howard ed il protagonista del film è Alden Ehrenreich, che recita in compagnia di Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover, Thandie Newton e Phoebe Waller-Bridge, tutti tra le persone da fotografare ieri. Solo: A Star Wars Story è il secondo spin-off della saga (nel 2016 era uscito nei cinema Rogue One: A Star Wars Story, molto apprezzato dai critici) e ha avuto una storia piuttosto travagliata: nel pieno della produzione i due registi originali, Phil Lord e Chris Miller, sono stati licenziati e sostituiti con Ron Howard. Si dice che da allora il film abbia preso una direzione completamente diversa, e nessuno sa bene cosa aspettarsi.
Le foto della prima mondiale di “Solo: A Star Wars Story”. A Los Angeles, con Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald Glover e i soliti Chewbecca e Stormtrooper.
Twitter ha aggiunto una nuova funzione per realizzare video in diretta a 360 gradi tramite la sua applicazione Periscope. Il sistema è già disponibile ma per ora consente solo di vedere le dirette a 360 gradi, mentre la loro produzione è affidata a un numero ristretto di account per sperimentarne capacità e potenzialità. Terminata la fase di test, la realizzazione dei video panoramici sarà messa a disposizione di tutti, a patto di avere una telecamera per le registrazioni a 360 gradi. Per chi osserva un video panoramico di Periscope il funzionamento è del tutto simile a quello classico dei video a 360 gradi: per spostare l’inquadratura è sufficiente inclinare il proprio smartphone, oppure spostare il puntatore del mouse cliccando sopra l’inquadratura. La definizione del video non è un granché, almeno nel primo test messo online da Periscope, ma molto dipende probabilmente dalla qualità della videocamera e della connessione con cui viene realizzata la trasmissione.
Periscope ha aggiunto le dirette a 360 gradi. Possono vederli tutti, ma per ora sono prodotti da un numero ristretto di partner: come funzionano.
Secondo il sito di informazione Politico.eu, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non ha rinunciato al concorso per un posto all’università La Sapienza di Roma, come aveva detto che avrebbe fatto dopo che Politico stesso aveva dato la notizia della sua imminente partecipazione a un esame per l’assegnazione della cattedra. L’esame sarebbe dovuto essere lunedì 10 settembre e Conte avrebbe dovuto partecipare a una prova di inglese con altri due professori, Mauro Orlandi e Giovanni Perlingieri. A loro – scrive Politico – l’università ha spiegato oggi che Conte aveva chiesto un rinvio dell’esame e che era stato deciso di offrire anche agli altri candidati la stessa possibilità. Orlandi e Perlingieri avrebbero scelto di rimandare l’esame a loro volta, dice Politico. Orlandi e Perlingieri non hanno commentato quello che è successo, così come ha fatto La Sapienza. La partecipazione di Conte a un colloquio per un lavoro in una università pubblica era stata molto criticata, perché avrebbe potuto violare una legge che proibisce la partecipazione ai concorsi a persone che potrebbero trovarsi in conflitto di interessi. Conte aveva spiegato di aver fatto richiesta per il posto alla Sapienza prima di diventare presidente del Consiglio e aveva detto che avrebbe «riconsiderato» la cosa alla luce del suo nuovo incarico.
Giuseppe Conte non ha rinunciato al concorso per un posto all’università La Sapienza, dice Politico.
Stamattina diversi account Twitter di importanti aziende, istituzioni o giornali – fra cui il Parlamento europeo, Amnesty International, Forbes, la società di treni Italo e il ministero della Sanità britannico – sono stati attaccati, e nel giro di pochi minuti hanno pubblicato un identico tweet in turco. Non è chiaro in che modo gli hacker siano riusciti ad accedere a questi account, che appartengono a persone e istituzioni di diversi paesi. Molti di questi account hanno cancellato il tweet in turco nel giro di qualche minuto, mentre su altri è ancora visibile: una lista in aggiornamento degli account attaccati si può trovare su Bloomberg (che stima che siano almeno 25). L’attacco non è ancora stato rivendicato da alcun gruppo o persona.
Cosa sappiamo dell’attacco hacker su Twitter. Nel giro di pochi minuti diversi account importanti hanno pubblicato lo stesso tweet in turco, che conteneva una svastica e un testo pro-Erdoğan.
Dalla fine dello scorso luglio, un robot grande come un SUV è in viaggio verso Marte. È il rover della NASA Perseverance che, salvo imprevisti, raggiungerà il suolo marziano il prossimo 18 febbraio. Atterrare su Marte non è per nulla semplice e per questo l’arrivo di Perseverance è considerato uno dei più importanti eventi spaziali del 2021. Ce ne saranno comunque diversi altri, a conferma di un periodo ricco di iniziative e sperimentazioni per esplorare nuovi mondi e scoprire qualcosa anche sul nostro. Hope – 9 febbraio Marte si trova in media a 254 milioni di chilometri dalla Terra, ma complici i movimenti orbitali dei due pianeti, in alcuni periodi la distanza diminuisce sensibilmente. Quella attuale è di circa 140 milioni di chilometri, nei mesi scorsi era ancora inferiore (meno della metà) e per questo molte agenzie spaziali hanno attuato negli ultimi mesi i lanci delle loro strumentazioni verso Marte.
Inizia un grande anno di Spazio. Tra viaggi verso Marte e la Luna, gigantesche astronavi da sperimentare e il lancio di un potentissimo telescopio spaziale, non ci sarà da annoiarsi.
Il 29 luglio 2013 Eric Priebke, un ex ufficiale delle SS condannato all’ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine, ha compiuto cento anni. Priebke si trova a Roma dove sconta la condanna agli arresti domiciliari nella casa del suo avvocato e gode di permessi per uscire di casa in alcuni orari del giorno. L’arrivo del suo compleanno, come era accaduto nel 2003, ha aperto diverse polemiche. Sotto la sua abitazione ci sono stati scontri e sopra diversi muri del quartiere sono comparse scritte di auguri e simboli nazisti. La strage delle fosse ardeatine Il 23 marzo del 1944 in via Rasella, a Roma, i partigiani dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP) che combattevano contro l’occupazione nazista attaccarono un gruppo di soldati altoatesini del reggimento Bozen, uccidendone 33. Il comando tedesco di Roma decise una rappresaglia e l’ordine di uccidere 10 italiani per ogni tedesco morto nell’attentato arrivò direttamente dal quartier generale di Adolf Hitler.
Perché parliamo ancora di Erich Priebke. Perché ha 100 anni ed è un pezzo della storia più tragica del secolo scorso, il pezzo che riguarda noi.
Lunedì 24 agosto è stato definito da molti giornali internazionali “lunedì nero”, perché circa 2.300 miliardi di euro sono stati persi dagli investitori nelle borse di tutto il mondo: per i mercati europei è stato il giorno peggiore dal 2008. Il crollo delle borse è stato causato principalmente dalla problematica situazione dell’economia cinese. Oggi le cose sembrano andare meglio, almeno fuori dalla Cina: i mercati europei sono tutti in crescita, anche se manca ancora parecchio per recuperare quanto è stato perso ieri. In Cina invece le cose continuano ad andare male. Questo lascia pensare gli esperti che gli investitori europei ieri si siano lasciati “prendere dal panico” e non sapendo quando il calo dei prezzi si sarebbe fermato hanno venduto le loro azioni, partecipando a far crollare ulteriormente i prezzi. Oggi la situazione è più o meno sotto controllo e i prezzi delle azioni stanno venendo valutati in base ai fondamentali delle aziende (come il flusso di profitti attesi o le condizioni di debito e capitalizzazione). In Europa L’indice di Bloomberg che raccoglie le 500 maggiori società quotate in Europa, il Bloomberg European 500, ha guadagnato il 4,20 per cento. Gli indici principali di Regno Unito e Francia sono cresciuti del 2 e del 4,40 per cento rispettivamente. In Germania, uno dei mercati che è andato peggio ieri, oggi la crescita ha superato il 5 per cento. In Grecia l’indice principale è cresciuto del 9,4 per cento. In Spagna la borsa ha registrato una crescita di quasi il 4 per cento mentre in Italia è arrivata al 5,4 per cento.
Come sono andati i mercati finanziari martedì. Le borse europee hanno recuperato in parte quello che avevano perso lunedì e Milano è andata particolarmente bene.
Il video di una femmina di polpo che cambia colore mentre dorme nel suo acquario è stato molto condiviso online nelle ultime settimane (lo ha pubblicato anche il Post nella sua sezione Flashes). Le immagini mostrano il polpo, Heidi, praticamente immobile, con i tentacoli raccolti, e la sua pelle che cambia di continuo colore come avviene di solito quando i polpi cercano di mimetizzarsi per non farsi notare dai predatori. David Scheel, un ricercatore dell’Alaska Pacific University, spiega nel video che l’animale sta probabilmente sognando qualcosa di molto drammatico. Ma possiamo davvero sostenere con certezza che Heidi stesse sognando mentre era ripresa? Il New York Times ha posto la domanda a diversi ricercatori, ottenendo risponde caute e meno enfatiche rispetto alle affermazioni di Scheel, che tra le altre cose si era spinto ad affermare che forse Heidi stesse sognando di catturare e mangiare un granchio.
Il polpo in quel video stava sognando veramente? è stato visto milioni di volte e molto condiviso, ma alcuni ricercatori invitano ad andarci cauti prima di dire che i polpi sognano come noi.
Stare dietro alle nuove uscite musicali è molto complicato, perché ogni settimana escono decine di dischi e di singoli. Spesso è difficile anche solo rimanere aggiornati su generi e artisti che apprezziamo, e se si seguono solo quelli poi si rischia di perdersi cose nuove e che non sappiamo potrebbero piacerci. Insomma: tenere d’occhio le raccolte di nuove uscite che fanno i siti specializzati, italiani e stranieri, è un buon modo per far fare il lavoro sporco a qualcun altro. Abbiamo raccolto anche noi le canzoni che abbiamo ascoltato di più al Post in questi primi tre mesi del 2017, o che comunque ci hanno incuriosito per qualche motivo. Abbiamo selezionato però quelle che per un motivo o per l’altro potrebbero esservi sfuggite: niente Drake, Gorillaz, Kendrick Lamar o Lorde, per intenderci, che quelli lo sappiamo che li tenete già d’occhio, volenti o nolenti. Qui c’è la playlist su Spotify, se preferite: ma per ogni canzone abbiamo spiegato che storia ha chi l’ha fatta e quali sono le cose notevoli, quelle di cui si è discusso, quelle più belle, quelle che non si notano subito, quelle insolite, eccetera.
Belle canzoni del 2017, finora. Scelte tra quelle che sono uscite in questi primi tre mesi dell'anno, ma di cui probabilmente non vi siete accorti.
Il cancello di ferro all’entrata dell’orfanotrofio Strawberry Field, reso celebre da una canzone dei Beatles, è stato rimosso per prevenire “ulteriori danni” causati dal passare del tempo. L’Esercito della salvezza, che è proprietario dell’orfanotrofio, ha deciso di sostituirlo con una copia e di custodire l’originale in un deposito. Il cancello, che ha oltre cent’anni, è alto tre metri e largo due e mezzo. La copia è stata proposta e realizzata da Jim Bennet, un artigiano locale, che l’ha regalata all’organizzazione. L’orfanotrofio si trova in Beaconsfield Road, nella zona Woolton di Liverpool vicino alla casa di John Lennon, che da piccolo andava a giocare con i suoi amici nei giardini alberati dietro all’orfanotrofio. Nel 1967 Lennon l’ha reso famoso con la canzone “Strawberry Fields Forever”, uscita insieme al singolo di Paul McCartney “Penny Lane”. Da quel momento il cancello di ferro è diventato un luogo di pellegrinaggio per i fan dei Beatles.
Il cancello di Strawberry Field è stato rimosso. Reso famoso da una canzone dei Beatles, l'orfanotrofio di Liverpool era una specie di luogo di pellegrinaggio per fan.
Nick Barclay è un designer inglese che da qualche anno vive e lavora come freelance a Sydney, in Australia. Barclay è specializzato in poster minimalisti in cui prende cose famose – per esempio le locandine dei film – e le riduce ai loro tratti più essenziali. Per un suo recente progetto, Barclay ha scelto di ridurre ai loro minimi termini geometrici le copertine di alcuni dei più famosi dischi della storia: da Random Access Memories dei Daft Punk fino ad Abbey Road dei Beatles. Nonostante siano fatte perlopiù da cerchi e rettangoli, le copertine minimali di Barclay non sono però impossibili da indovinare. Anzi: uno bravo può anche riuscire ad azzeccarle tutte e 12. Dentro ogni immagine c’è il titolo del disco
Copertine semplicissime di dischi famosi. Le ha fatte Nick Barclay, un designer specializzato nel trasformare le cose della cultura pop in un insieme di cerchi e quadrati molto molto minimal.
Al padiglione di Israele – a metà del Decumano circa, appena prima dell’intersezione con il Cardo e di fianco alla Francia – c’è una mostra particolare e provocatoria creata dal designer e artista Peddy Mergui, nato in Marocco ma cresciuto a Israele. In questa sala sono esposti prodotti alimentari che si comprano ogni giorno e che si trovano in tutte le case – come farina, latte, uova, yogurt, biscotti – ma con il packaging e il logo di alcune tra le marche più famose di prodotti di lusso, come Versace, Prada, Apple, Gucci. La mostra si intitola Wheat is Wheat is Wheat (letteralmente “Il frumento è frumento è frumento”) e vuole sottolineare il ruolo importante del design nei consumi. Il packaging di un prodotto – cioè tutto quello che viene venduto con il prodotto ma non è il prodotto: confezioni, etichette, etc – oggi è considerato molto importante per spingere un cliente a preferire un marchio su un altro, e il designer che deve bilanciare gli equilibri tra vendita e buon senso. Sugli scaffali di questo supermercato di lusso si trova quindi la farina di Prada, la pasta della Ferrari, lo yogurt di Tiffany & Co., i biscotti di Dolce & Gabbana o le arance della Nike.
La farina di Prada, lo yogurt di Tiffany. Al padiglione di Israele c'è una mostra originale sull'importanza del design e del "packaging" nella vendita dei prodotti.
È stato pubblicato il nuovo trailer di “X-Men: Days of Future Past” (“X-Men – Giorni di un futuro passato”), il settimo film della saga prodotta da 20th Century Fox basata sui supereroi creati dalla Marvel. Il film uscirà al cinema nella maggior parte dei paesi del mondo tra il 21 e il 23 maggio 2014: in Italia uscirà il 22. Nel cast ci sono Hugh Jackman, Patrick Stewart, Ian McKellen, Halle Berry, James McAvoy, Michael Fassbender, Jennifer Lawrence e Peter Dinklage.
Il nuovo trailer di “X-Men: Days of Future Past”. Il film è il settimo della saga cinematografica, in Italia uscirà il 22 maggio con il titolo "X-Men - Giorni di un futuro passato".
Aggiornamento: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato una conferenza stampa per le 20.20 di questa sera. Questa sera conferenza stampa in diretta da @Palazzo_Chigi pic.twitter.com/eSAXCgpx9D
Il piano del governo per la “fase 2” potrebbe non arrivare oggi.
Tra il 2013 e il 2017 un’epidemia sconosciuta uccise il 91 per cento della popolazione globale di una specie animale, le stelle marine girasole, tra le più grosse del mondo, con 16-24 raggi e fino a un metro di diametro: ne morirono 5,75 miliardi, senza che ci si potesse fare granché. Le stelle marine girasole non sono esattamente animali pucciosi. Nei documentari sono descritte come predatori feroci perché si muovono più velocemente delle loro prede (ricci di mare, vongole e altre stelle marine ad esempio), che non hanno scampo quando sono raggiunte da uno dei raggi. Le stelle marine girasole le ricoprono e poi le mangiano, in alcuni casi circondandole direttamente con il proprio stomaco, che possono estendere al di fuori della bocca.
Dobbiamo imparare ad allevare le stelle marine girasole. Sono terrificanti, ma la loro estinzione distruggerebbe un ambiente naturale molto efficace nell'assorbire anidride carbonica.
A metà maggio il governo italiano ha presentato al parlamento la relazione annuale sulla vendita di armi verso paesi stranieri (PDF), con l’usuale ritardo rispetto alla scadenza prevista dalla legge. Nella relazione sono contenute molte informazioni sulle esportazioni autorizzate nel 2018 dal governo alle aziende produttrici di armi, e sui paesi destinatari. È venuto fuori che la stragrande maggioranza dei sistemi di armamenti che esporta l’Italia è diretta verso paesi che non fanno parte né della NATO né dell’Unione Europea, ma di aree del mondo considerate molto instabili. La relazione mostra anche come finora il Movimento 5 Stelle, da sempre molto critico verso la vendita di armi italiane all’estero, non abbia voluto o non sia riuscito a cambiare le cose, allineandosi con quanto fatto dai governo precedenti. Diverse organizzazioni esperte sull’argomento, come la Rete italiana per il disarmo, sostengono da tempo che le informazioni contenute nella relazione siano insufficienti per farsi un’idea precisa su cosa vende l’Italia e a chi. Nel documento, comunque, ci sono diverse informazioni utili che aiutano a capirci qualcosa di più.
A chi vende le armi l’Italia. Sempre più a paesi che non fanno parte dell'Unione Europea e della NATO, tra cui l'Arabia Saudita: ma le cose non dovevano cambiare con il M5S al governo?.
La maggior parte dei medici e delle ricerche scientifiche concordano sul fatto che l’esercizio fisico sia importante per stare meglio, sia fisicamente sia mentalmente. Inserire qualche ora di attività fisica durante la settimana può essere complicato e molti trovano scuse, talvolta piuttosto creative, per non farlo. Julie Broderick, docente di fisioterapia presso il Trinity College di Dublino, ha messo insieme un breve elenco di convinzioni errate sull’esercizio fisico, che in un modo o nell’altro sono alla base della rinuncia a qualche ora di allenamento per molte persone. 1. “Un tempo ero in forma, non serve continuare a fare attività fisica” Purtroppo non funziona così: i benefici che si ottengono rimangono tali solo se si mantiene un programma costante di allenamento. Se si riduce l’attività fisica o la si interrompe del tutto, si perdono velocemente i benefici iniziali come quelli legati al sistema cardiocircolatorio e più in generale alla resistenza. Il consiglio è di mantenersi in esercizio per tutta la vita, modulando l’attività fisica in base all’età e alle proprie condizioni di salute, magari cambiando di tanto in tanto allenamento e sport per trovare nuovi stimoli e interessi, senza correre il rischio di annoiarsi e di lasciar perdere.
9 miti da sfatare sull’esercizio fisico. Da "non ho più l'età per fare ginnastica" a "non ho mai tempo per allenarmi": cosa dicono le ricerche scientifiche, in breve.
La scorsa settimana, in una casa di riposo in provincia di Cremona con 460 posti letto, 18 persone anziane con gravi sintomi respiratori sono morte, in un giorno soltanto. Un’altra casa di riposo a Mediglia, vicino a Milano, ha registrato 25 decessi in 23 giorni: più di uno al giorno. In un’altra struttura ancora, nella periferia sud di Milano, i morti da inizio marzo sono stati sedici. Quasi tutti prima di morire hanno manifestato sintomi e difficoltà respiratorie compatibili con quelli della COVID-19, ha raccontato il Corriere della Sera, ma quasi nessuno è stato sottoposto al test e le loro morti sono sfuggite al conteggio presentato ogni sera dalle autorità regionali lombarde e poi da quelle nazionali della Protezione Civile. Non c’è modo di conoscere le ragioni esatte per cui siano morte queste persone, anche se il loro numero appare anomalo; e sono sempre più numerosi gli amministratori locali, gli studiosi e i medici che ritengono soltanto parziali le cifre ufficiali fornite sul contagio da coronavirus.
Non sappiamo davvero quanti sono i morti. Nelle province più colpite sempre più persone muoiono a casa o nelle case di riposo, senza che venga fatto loro il tampone e senza rientrare nelle statistiche ufficiali.
Davide Campari-Milano Spa, l’azienda italiana che produce la famosa bevanda alcolica Campari, ha stretto un accordo per l’acquisizione di Grand Marnier Group, società francese che produce l’omonimo liquore a base di cognac. L’operazione finanziaria ha un valore di 684 milioni di euro e porterà una nuova serie di marchi all’interno di Campari, che tra i tanti possiede già Aperol, Amaro Averna, Cinzano, Crodino, Cynar, Glen Grant e Zedda Piras. L’acquisizione è piuttosto articolata e prevede il lancio di un’offerta pubblica di acquisto (OPA) con l’obiettivo di togliere Grand Marnier dalla borsa di Parigi, dove è quotata oggi: gli azionisti di Grand Marnier riceveranno 8.050 euro per azione, cifra che comprende un premio del 60 per cento circa rispetto all’attuale valore azionario della società. La notizia è stata accolta positivamente dalla borsa di Milano, dove il titolo Campari è arrivato a guadagnare più dell’1,8 per cento. Il CEO di Campari, Robert Kunze-Concewitz, ha spiegato che la priorità per la sua azienda sarà fare aumentare in tempi rapidi le vendite di Grand Marnier. Nel 2015 Grand Marnier ha prodotto ricavi per 152 milioni di euro, una decina di anni fa era intorno ai 140 milioni di euro: secondo Campari ci sono quindi ampi margini per ottenere risultati ancora migliori, lavorando sul marketing e la fama del marchio. Più della metà delle vendite di Grand Marnier sono negli Stati Uniti. L’ultima acquisizione di Campari risaliva al 2014, quando acquisì il 100 per cento di Fratelli Averna con un’operazione da 103,75 milioni di euro. Il CEO di Campari ha detto che l’operazione di acquisto sarà molto veloce, con l’obiettivo di concludere entro il prossimo giugno.
Campari ha comprato Grand Marnier. Con un'operazione da 684 milioni di euro, il marchio del famoso liquore francese entrerà a fare parte della ricca serie di prodotti di Campari.
Il Prime Day di Amazon, il momento degli sconti estivi sul più famoso dei siti di e-commerce, quest’anno non si esaurirà in un solo giorno, come suggerirebbe il nome, ma continuerà per due, a cominciare da domani. Durerà infatti 48 ore, dalla mezzanotte tra domenica 14 e lunedì 15 luglio fino alle 23.59 di martedì 16 luglio, mentre nel 2018 era durato 36 ore e fino al 2017 era stato un vero e proprio giorno di 24 ore. Il cosiddetto Prime Day è, insieme al Black Friday di novembre, la principale occasione dell’anno in cui Amazon, il secondo più grande sito di e-commerce al mondo, fa grandi sconti. Il Prime Day esiste dal 2015 ed è sempre stato a luglio; a differenza del Black Friday offre promozioni riservate esclusivamente agli utenti abbonati ad Amazon Prime, il servizio di Amazon per ricevere consegne in pochi giorni senza costi aggiuntivi. Tutte le offerte si potranno vedere qui. Alcuni sconti del Prime Day saranno disponibili solo il 15 luglio, altri solo il 16. Ci saranno poi alcune promozioni a tempo molto più brevi: sul Post ci saranno degli aggiornamenti sulle offerte più interessanti e convenienti per davvero.
Il Prime Day di Amazon comincia domani. Quest'anno gli sconti estivi dedicati ai clienti di Amazon Prime dureranno 48 ore.
A causa dello tsunami dello scorso marzo e della crisi degli ultimi anni, l’economia giapponese è nuovamente in serie difficoltà. Il prodotto interno lordo del paese è diminuito dello 0,9% nei primi tre mesi dell’anno, facendo quindi registrare una contrazione del 3,7% su base annuale. Si tratta del secondo trimestre negativo consecutivo per il paese, che è quindi per la seconda volta in recessione in tre anni. La riduzione del prodotto interno lordo era stata prevista dagli economisti, che però avevano calcolato un calo più contenuto. La testata di economia e finanza Bloomberg News aveva consultato 23 economisti, stabilendo infine un valore medio pari all’1,9% per la riduzione del PIL giapponese.
Il Giappone è in recessione. Terremoto e tsunami hanno fiaccato l'economia del paese, già messa a dura prova dalla crisi degli ultimi anni.
La storia della bambina di Trento di quattro anni morta all’ospedale di Brescia dopo aver contratto una forma aggressiva di malaria è stata subito usata da alcuni esponenti politici e da alcuni giornali per collegare quanto successo con l’immigrazione e con la diffusione di nuove malattie che i migranti porterebbero in Italia. Libero per esempio ha in prima pagina un titolo che dice: “Dopo la miseria portano le malattie”; Il Tempo apre in un modo simile: “Ecco la malaria degli immigrati”. Intanto: cosa si sa e cosa no La bambina che è morta e i suoi familiari non erano stati in paesi dove la malaria è endemica: per questa ragione si sta ancora cercando di capire come sia stato possibile che la bambina si sia ammalata. Le indagini per trovare la fonte del contagio sono ancora in corso: la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha inviato un gruppo di esperti all’ospedale di Trento e due procure (Trento e Brescia) hanno avviato delle indagini.
Gli “immigrati” portano le malattie? lo sostengono alcuni politici e giornali dopo la morte della bambina di Trento per malaria, citando un documento del ministero della Salute che però dice un'altra cosa.
Secondo quanto stabilito la settimana scorsa dai presidenti delle camere e il presidente della Repubblica, in questo momento il Parlamento è concentrato sulla discussione e sull’approvazione della legge finanziaria, che deve essere definitivamente licenziata entro i primi dieci giorni di dicembre così da poter poi votare le mozioni di fiducia e sfiducia al governo. Di conseguenza, il resto dell’attività legislativa è nel migliore dei casi sospesa, nel peggiore definitivamente accantonata: la Camera e il Senato, che già in tempi normali non brillano per efficienza e rapidità, si trovano quindi ad avere parecchio tempo libero. Il modo in cui questo tempo libero viene utilizzato risente dell’attuale fase politica. Si guardi, per esempio, all’ordine del giorno della seduta odierna alla Camera. Si comincia alle 10,30 con la discussione sulla riforma universitaria, che finché dura il governo resta in piedi, e su un disegno di legge di sostegno al reddito presentato da un parlamentare di centrodestra. Poi si passa alla battaglia delle mozioni: testi dal valore esclusivamente politico, che anche se approvati non vincolerebbero in alcun modo il governo, limitandosi a “impegnarlo”. Oggi se ne discutono sei. Si comincia da quelle sulla RAI, prima fra tutte quella annunciata due mesi fa dai finiani.
Un’ordinaria giornata di battaglia alla Camera. Accantonata l'attività legislativa in attesa del voto sulla Finanziaria, si discutono mozioni su mozioni: oggi ce ne sono sei.
FatWallet è un sito americano specializzato nella comparazione di prodotti e servizi. Negli ultimi giorni FatWallet ha realizzato e condiviso una comparazione molto particolare, quella tra le più famose astronavi della storia (del cinema, della televisione, dei fumetti, dei videogiochi e dell’umanità). Consultando le informazioni della NASA e studiando dialoghi, eventi e informazioni presenti in film e serie televisive, FatWallet ha fatto un elenco delle astronavi più veloci della storia. Quelle vere sono decisamente in minoranza. La più veloce è il Cuore d’Oro, l’astronave di Guida galattica per autostoppisti, libro diventato film nel 2005. Nelle prime posizioni c’è anche il Planet Express di Futurama, serie televisiva creata da Matt Groening, l’ideatore dei Simpson. Tra le più veloci c’è anche l’astronave di Doctor Who, la serie televisiva trasmessa dal 1963. Tra Millenium Falcon (Star Wars) e USS Enterprise (Star Trek) vince il primo. Di alcune astronavi FatWallet ha misurato l’accelerazione (in g), di altre ha misurato la velocità (in C, l’unità di misura per le astronavi che superano la velocità della luce). Le astronavi qui sopra sono una selezione delle più famose tra quelle comparate da FatWallet, che nel suo articolo spiega e presenta tutte le sue fonti.
Le astronavi più veloci della storia, vere e “finte”. Un sito americano ne ha analizzato velocità e accelerazione: il Millennium Falcon batte la USS Enterprise, ma entrambe sono più lente dell'astronave di "Futurama".
Tre astronauti – due della NASA e uno, britannico, dell’Agenzia Spaziale Europea) hanno girato e pubblicato su Facebook un video per augurare buone feste dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). L’astronauta che compare in mezzo è Scott Kelly (della NASA), gli altri due sono Tim Kopra (anche lui della NASA) e Tim Peake. Kelly ricopre il ruolo di comandante della ISS e fa parte di uno degli esperimenti più interessanti condotti negli ultimi anni dalla NASA sulla capacità dell’organismo umano di adattarsi alla vita nello Spazio: la reazioni del suo corpo nello Spazio verranno confrontate con quelle di suo fratello gemello Mark, rimasto sulla Terra. Kelly sta per completare il suo nono mese sulla ISS – la sua missione ha una durata totale di 12 mesi – mentre Kopra e Peake sono arrivata sulla ISS il 15 dicembre e ci resteranno per altri sei mesi circa. Il 2015 è stato un anno ricco di notizie e immagini su stelle, pianeti e il resto dell’immensità che circonda la Terra. Abbiamo osservato per la prima volta da vicino il pianeta nano Plutone, abbiamo visto la luna Dione del pianeta Saturno con la sua superficie frastagliata e mai vista prima così dettagliatamente, la sonda Rosetta ci ha inviato altre magnifiche fotografie della cometa che sta rincorrendo da ormai un anno. E poi proprio gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale hanno scattato centinaia di meravigliose fotografie alla Terra.
Il video degli astronauti che ci augurano buone feste dallo Spazio. È stato girato nella Stazione Spaziale Internazionale, lo aveva fatto anche Samantha Cristoforetti l'anno scorso.
Mercoledì scorso la Corte Costituzionale aveva dichiarato ammissibile la richiesta di sottoporre a referendum l’abrogazione della legge sul legittimo impedimento, promossa dall’Italia dei Valori che a questo scopo aveva raccolto le firme di 500.000 elettori. Il giorno dopo, cioè ieri, la stessa Corte Costituzionale è intervenuta pesantemente sullo stesso testo di legge: abrogandone alcune parti e dando precise e incisive interpretazioni di altre parti. E quindi in molti si sono chiesti cosa succede al referendum: si tiene lo stesso, anche se il testo di legge sulla base del quale erano state raccolte le firme dei cittadini è diverso da quello attuale? Oppure la prima decisione della Corte Costituzionale annulla la seconda? Per prima cosa bisognerà aspettare che la Corte depositi le motivazioni della sentenza. Poi la palla passerà all’ufficio referendum della Corte di Cassazione, che esaminate le motivazioni dovrà valutare se è possibile riadattare il quesito alla nuova formulazione della legge oppure se questo è venuto meno di attualità. Oggi Repubblica parla di non meglio specificati “addetti ai lavori” secondo i quali quest’ultima ipotesi sarebbe ritenuta “residuale”, perché “il referendum punta a cancellare l’intera legge sul legittimo impedimento”, comprese le parti tenute in piedi o interpretate ieri dalla Corte Costituzionale.
Cosa succede adesso al referendum sul legittimo impedimento? dopo la sentenza di ieri, sarà la Corte di Cassazione a decidere se confermare o annullare la consultazione promossa dall'IdV.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Il velocissimo governo italiano. Non è solo il Parlamento a essere svuotato dei suoi poteri: in Consiglio dei ministri si prende una decisione ogni due minuti, racconta Sergio Rizzo.
Ieri Matteo Renzi, segretario del Partito Democratico (PD), ha detto che bisognerà votare una nuova legge elettorale in Parlamento entro la prima settimana di luglio e ha fatto capire che, dopo la sua approvazione, il voto anticipato non sarebbe un problema, pur ricordando che a decidere sulla durata dell’attuale legislatura saranno il Parlamento e il presidente della Repubblica. Renzi ha parlato nel corso della direzione nazionale del PD, la prima che si tiene da quando è stato rieletto segretario. La direzione, che è l’organo incaricato di dare l’indirizzo politico al partito, ha approvato il documento in cui Renzi chiedeva di proseguire le trattative con gli altri partiti per approvare entro luglio una legge elettorale di “tipo tedesco”, con una soglia di sbarramento al 5 per cento e la presenza dei nomi dei candidati da votare sulla scheda. Tutti i principali partiti, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Lega Nord, hanno detto che sono disposti ad approvare una legge elettorale simile. I dettagli precisi del suo funzionamento, però, ancora non si conoscono ed esiste ancora la possibilità che la trattativa si blocchi su qualche aspetto specifico.
Il PD vuole la legge elettorale entro luglio. Lo ha detto ieri il segretario Matteo Renzi durante la direzione nazionale del partito, la prima in cui sono intervenuti i "millennials".
I nuovi Galaxy Fold, i primi smartphone con schermo che si piega su se stesso, sono stati presentati mercoledì da Samsung nel corso di una serie di eventi organizzati in contemporanea a San Francisco (Stati Uniti), Seul (Corea del Sud) e a Londra (Regno Unito). Samsung ha inoltre presentato quattro versioni del nuovo Galaxy S10, il successore del suo modello di smartphone più famoso e tra i più venduti al mondo. Il nuovo dispositivo pieghevole era stato mostrato in anteprima alla fine del 2018 con un prototipo: la versione definitiva mostrata mercoledì sarà messa in vendita dal 3 maggio al prezzo di circa 2mila euro. Samsung Galaxy Fold Il nuovo Galaxy Fold è una sorta di via di mezzo tra uno smartphone tradizionale e un tablet. Quando è chiuso dà l’idea di due smartphone impilati uno sopra l’altro, un po’ più stretti e sproporzionati rispetto al normale.
Samsung ha fatto un Galaxy pieghevole: Fold. È stato presentato insieme alle nuove versioni del Galaxy S10, il modello più conosciuto dell'azienda.
La Commission nationale de l’informatique et des libertés (CNIL), l’autorità che si occupa di tutela della privacy in Francia, ha emesso una multa da 50 milioni di euro nei confronti di Google, accusando la società di non rispettare il nuovo regolamento europeo sui dati personali (GDPR). La multa riguarda il sistema operativo Android, sviluppato da Google, e le opzioni che questo offre quando viene attivato su un nuovo smartphone. Secondo la CNIL, Google non ha reso sufficientemente chiari i dettagli su quali dati degli utenti siano utilizzati per gli annunci pubblicitari personalizzati, così come non ha disposto chiaramente un’opzione per utilizzare gli smartphone Android senza dover necessariamente impostare un account Google. Per la società è la prima multa consistente legata al GDPR, entrato pienamente in vigore lo scorso anno. Google ha confermato di prendere sul serio la privacy degli utenti e di voler studiare la multa prima di assumere nuove decisioni.
Google ha ricevuto una multa da 50 milioni di euro in Francia per una violazione del GDPR.
Dal 16 al 19 giugno alla Fortezza da Basso di Firenze si tiene Pitti Uomo 88, uno dei maggiori eventi della moda mondiale, familiarmente noto come “Pitti” tra gli addetti ai lavori e chi ne sente parlare dai telegiornali (prende il nome da uno dei più noti palazzi fiorentini, dove si teneva una volta). Pitti Uomo è una manifestazione dedicata a quello che si chiama il “pronto moda maschile”, ovvero i capi più rapidamente pronti per il mercato della prossima stagione: paragonata alle più spettacolari sfilate delle varie settimane della moda internazionali, ha come protagonisti non tanto gli stilisti più importanti ma i brand di abbigliamento e i loro prodotti più destinati al mercato. È organizzata da una società che si chiama “Pitti Immagine”, e due volte all’anno (a gennaio e a giugno) ospita quindi aziende italiane e internazionali che presentano alla stampa e ai compratori le collezioni per l’anno successivo. Nei quattro giorni in cui si tiene la fiera, vengono organizzati anche eventi collaterali, sfilate e installazioni da parte di stilisti e brand di abbigliamento maschile, che coinvolgono anche altre parti della città di Firenze. Pitti Uomo è sempre in calendario subito prima della settimana della moda maschile di Milano.
Cos’è “Pitti Uomo”. Comincia oggi a Firenze uno degli eventi di moda più importanti del mondo: cos'è, che storia ha, perché si chiama così e cos'ha di diverso dalle sfilate di Milano.
La presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha inviato a tutti i deputati una lettera per invitarli a rispettare la parità di genere linguistica quando parlano di deputate e ministre donne, evitando di riferirsi a loro con titoli maschili. Nella lettera Boldrini chiede l’«adeguamento del linguaggio parlamentare al ruolo istituzionale, sociale e professionale assunto dalle donne e al pieno rispetto delle identità di genere», cosa che ha chiesto di fare anche alla Segreteria generale della Camera. In pratica, Boldrini invita a usare all’occorrenza le parole “ministra” e “deputata” al posto del loro corrispondente maschile, spesso utilizzato in maniera indiscriminata. Boldrini ha detto che le critiche sul tema sono simbolo di una «resistenza culturale» che va superata. Stamattina Boldrini ha partecipato al convegno “Non Siamo Così. Donne, parole e immagini”, sullo stesso tema della sua lettera. Di seguito, la parte della lettera indirizzata ai deputati pubblicata da Boldrini su Twitter. Come è noto, in questa legislatura si registra il numero più elevato di deputate, circa il 30%, così come si riscontra un significativo numero di donne che rivestono cariche e ruoli istituzionali prima ricoperti in via quasi esclusiva da uomini. Anche da ciò deriva in modo più evidente rispetto al passato l’esigenza dell’adeguamento del linguaggio parlamentare al ruolo istituzionale, sociale e professionale assunto dalle donne e al pieno rispetto delle identità di genere, a garanzia del principio di non discriminazione e a tutela della dignità della persona, in conformità a quanto previsto dagli articoli 2 e 3 della Costituzione.
La lettera di Laura Boldrini sulla parità di genere linguistica. La presidente della Camera invita a usare "deputata" al posto di "deputato", per esempio, e spiega che non farlo è un esempio di «resistenza culturale».
Il nuovo governo di Giuseppe Conte è formato da 18 ministri: alcuni, come Matteo Salvini e Luigi Di Maio, sono molto noti; altri lo sono meno. Molte persone potrebbero voler iniziare a seguire i profili social dei nuovi ministri del governo italiano e come sempre potrebbe esserci il rischio di seguire un profilo finto. Abbiamo quindi messo in ordine i ministri, partendo dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e linkato – quando ci sono – i loro profili Twitter, Instagram e Facebook. L’articolo è in aggiornamento, perché dopo la nomina alcuni ministri hanno aperto un profilo che prima non avevano.
I profili social dei ministri del governo Conte. Tutti i link utili per seguire su Instagram, Facebook e Twitter i 18 ministri del nuovo governo.
Domare la natura e mettere le mani addosso al nostro pianeta per salvarlo dalla catastrofe ambientale. Concetto sovversivo e alternativo: invece di ridimensionare la nostra volontà di potenza rispetto alla fragilità del pianeta, esaltarla adattandolo a resisterci. La geoingegneria si occupa anche di questo e secondo alcuni ricercatori potrebbe modificare radicalmente il nostro approccio nei confronti del surriscaldamento globale, spiegano sul New York Times. L’idea è alla base di “Hack the Planet” il nuovo libro di Eli Kintisch, uno dei divulgatori che lavorano per la rivista scientifica Science. Il libro è nato in seguito a un incontro organizzato nel 2007 dalla American Academy of Arts and Sciences e dalla Harvard University che ha raccolto i maggiori esperti sulla geoingegneria, chiamati a esporre le loro idee per contrastare i possibili effetti del surriscaldamento globale nei prossimi decenni. Secondo ricercatori e scienziati, racconta Kintisch nel libro, la geoingegneria potrebbe effettivamente alleviare parte dei problemi legati al cambiamento climatico, ma le soluzioni andrebbero sperimentate prima dell’effettiva emergenza per non farsi cogliere impreparati. Le ipotesi di azione non mancano e contemplano interventi su larga scala, dagli effetti collaterali difficilmente prevedibili.
Salvare la Terra o rifarla. La geoingegneria contro il riscaldamento globale, facendo attenzione a non combinare guai.
L’art director italiano Cristiano Maifrè ha diffuso un video che mostra diversi posti di Expo da un punto di vista particolare: ci sono solo inquadrature strette e incentrate su alcuni dettagli, mentre non c’è nessuna ripresa allargata. Come ha spiegato lo stesso Maifré, «questo è quello che ha catturato la mia attenzione a Expo 2015. Nonostante il tema principale comprenda molte più cose di queste, mi sono semplicemente innamorato dei piccoli dettagli, e ho cercato di creare una storia parallela».
Expo, visto dai particolari. Un artista italiano ha montato un video che mostra soltanto i dettagli più belli dei vari padiglioni.
All’inizio degli anni Duemila, il timore che la cosidetta “influenza aviaria” si trasformasse in una pandemia mondiale portò a un rinnovato interesse per lo studio delle malattie epidemiche e dei loro effetti sulla società. Nel 2006 la Commissione Europea commissionò a due ricercatori uno studio su quali effetti avrebbe avuto sull’economia europea una pandemia paragonabile per virulenza e letalità a quella micidiale del 1918-1919, la famigerata influenza spagnola. Oggi, di fronte a una nuova epidemia di una malattia contro la quale non abbiamo difese e che minaccia di trasformarsi in una ben più vasta pandemia (qui è spiegata la differenza tra epidemia e pandemia), quello studio, insieme a molti altri, vecchi e nuovi, è iniziato a circolare nuovamente. Con tutti i limiti che un lavoro come questo può avere, ammessi dagli stessi autori, lo studio aiuta a farsi un’idea delle dimensioni economiche e sociali di una crisi come quella che stiamo vivendo.
Come sarebbe lo scenario peggiore. Qualche anno fa la Commissione Europea cercò di stimare quale sarebbe stato l'impatto economico di una pandemia senza cura che uccidesse milioni di persone.
Alcune persone pensano che il morbillo sia una malattia semplicemente fastidiosa: seccante e sgradevole per un certo periodo di tempo, ma tutto sommato innocua. Per molti effettivamente non è così tremenda. Per altri, però, il morbillo è una cosa seria e potenzialmente fatale. Secondo il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) – l’autorità in fatto di sanità pubblica negli Stati Uniti – i bambini con meno di cinque anni sono particolarmente esposti alle complicazioni che si possono sviluppare dal morbillo. Una delle peggiori è l’encefalite morbillosa. “L’encefalite acuta si presenta in circa lo 0,1 per cento dei casi riportati”, spiega il CDC. “Inizia circa sei giorni dopo la comparsa dell’esantema (cioè le chiazze cutanee tipiche della malattia) in un tempo compreso tra uno e 15 giorni, ed è caratterizzata da febbre, mal di testa, vomito, torcicollo, irritazione meningea, torpore, convulsioni e coma. Il liquido cerebrospinale presenta un aumento dei globuli bianchi e delle proteine. Circa il 15 per cento delle persone ammalata ne muore”. Roald Dahl, il celebre autore di Boy, La fabbrica di cioccolato, Matilde e molti altri apprezzatissimi libri per bambini e sceneggiature, ha perso sua figlia Olivia a causa dell’encefalite nel 1962. Nel 1988, due anni prima di morire, scrisse un appello struggente per conto della Sandwell Health Authority, l’autorità sanitaria pubblica del distretto di Sandwell, in Inghilterra, in cui invitava tutti a far vaccinare i bambini. Il racconto di Dahl sulla morte della figlia è stato scoperto recentemente ed è circolato molto a causa dell’epidemia di morbillo in California, diffusasi soprattutto a causa di persone non vaccinate che sono state infettate a Disneyland da una donna che aveva visitato il parco il 28 dicembre scorso mentre era ammalata di morbillo e contagiosa. Ecco cosa scrisse Dahl:
La triste lettera che Roald Dahl scrisse su sua figlia e i vaccini. Raccontò la morte della figlia dovuta a una complicazione del morbillo: sta circolando di nuovo dopo la recente epidemia in California.
Durante un incontro con i giornalisti in cui ha presentato un suo nuovo progetto musicale e teatrale, il cantautore Francesco De Gregori ha detto cosa pensa della proposta che vorrebbe costringere le radio a trasmettere un terzo di canzoni italiane nella loro programmazione. È una proposta di legge della Lega che negli ultimi giorni ha anche ricevuto il supporto di Mogol, il presidente della SIAE, che in una lettera agli associati ha chiesto di «contribuire a questa battaglia». Secondo quanto scritto da diversi giornalisti che erano alla presentazione di De Gregori, lui ha detto: «Mi sembra una stronzata. Non so cosa sarebbe stata la mia vita da musicista se non avessi potuto ascoltare fin da piccolo tutte le canzoni straniere che ho sentito».
Francesco De Gregori non è d’accordo con quella proposta delle canzoni italiane in radio. La Lega vuole che un terzo delle canzoni trasmesse dalle radio sia italiano; lui ha detto che gli sembra «una stronzata».
Da qualche giorno sui giornali italiani si parla di Emanuele Dessì, candidato con il Movimento 5 Stelle al Senato nel listino proporzionale del collegio Lazio 3 e considerato vicino alla deputata del Movimento Roberta Lombardi, candidata alla presidenza della Regione Lazio alle prossime elezioni. Dessì ha 54 anni, risulta avere degli incarichi in due società ed è stato consigliere comunale a Frascati dal 2014 fino allo scioglimento del municipio deciso due anni dopo. Se il 4 marzo il Movimento Cinque Stelle otterrà almeno il 27 per cento, è praticamente certo che Dessì entrerà in Senato. I motivi per cui negli ultimi giorni si parla di lui sono sostanzialmente tre: un video in cui lo si vede insieme a un membro del clan di Ostia degli Spada, un post su Facebook in cui si vanta di aver «menato un ragazzo rumeno» e l’affitto irrisorio della casa popolare che gli è stata assegnata. Le polemiche sono iniziate martedì, quando il consigliere regionale del Lazio del PD Eugenio Patanè ha trovato e pubblicato su Facebook un video del 2014 per promuovere i candidati del Movimento 5 Stelle a Frascati, in cui si vede Dessì in palestra con Domenico Spada. L’uomo è soprannominato “Vulcano” ed è un esponente del clan di Ostia, arrestato nel novembre del 2014 e condannato nel 2016 a sette anni e mezzo di carcere per estorsione e usura.
Il controverso candidato del M5S a Roma. Si chiama Emanuele Dessì, è nel listino del proporzionale al Senato e da giorni è al centro di critiche e vicende poco chiare.
Negli ultimi mesi c’è stato molto fermento tra i partiti e movimenti politici che si collocano generalmente a sinistra del Partito Democratico. È un’area che nell’ultimo quindicennio non ha avuto grandi fortune elettorali, ma che negli ultimi mesi sta vivendo un momento di apparente rinascita in vari paesi europei. Secondo diversi leader e dirigenti politici italiani, anche nel nostro paese è arrivato un buon momento per linee politiche e idee più di sinistra, come quelle che stanno cercando di attuare Jeremy Corbyn nel Regno Unito, Benoît Hamon in Francia e Martin Schulz in Germania. In Italia oggi ci sono soprattutto quattro forze politiche che stanno cercando di occupare quest’area: Sinistra Italiana, che attraverso una serie di complessi passaggi si può considerare l’erede delle principali coalizioni e partiti della cosiddetta “sinistra radicale” del recente passato; Possibile, il partito creato da Pippo Civati, ex candidato alle primarie del PD nel 2013; la nuova formazione dei fuoriusciti dal PD e di cui ancora si conosce molto poco; e infine Campo progressista, il movimento dell’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia che vorrebbe riunirli tutti.
A sinistra del PD. Da Sinistra Italiana a Possibile, passando per il movimento di Pisapia e quello che nascerà – nascerà? – da chi esce dal PD: chi sono e dove vanno.
Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato che da lunedì 11 gennaio Lombardia, Emilia-Romagna, Calabria, Veneto e Sicilia diventeranno “zona arancione” e dovranno pertanto rispettare le restrizioni stabilite dal decreto legge approvato lo scorso 3 dicembre. Il resto d’Italia tornerà invece in un regime di zona gialla “rafforzata” (le regole della zona gialla “rafforzata” sono qui) fino al 15 gennaio. La decisione è stata presa utilizzando i criteri stabiliti dal nuovo decreto legge entrato in vigore lo scorso 6 gennaio per contrastare la diffusione del coronavirus, con cui erano stati stabiliti nuovi parametri per valutare l’andamento epidemiologico. Le nuove misure entreranno in vigore dopo il weekend del 9 e del 10 gennaio, in cui tutta l’Italia sarà in fascia arancione. Speranza ha detto che firmerà l’ordinanza questa sera.
I nuovi colori delle regioni, da lunedì. Dall'11 gennaio Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Calabria e Sicilia saranno arancioni, il resto d'Italia sarà nell'area gialla.
Juergen Stark, l’economista tedesco membro del comitato esecutivo e del Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea, ha dato le dimissioni oggi pomeriggio. L’annuncio è stato subito seguito da un ribasso delle borse europee, che hanno interpretato la decisione come un segnale delle tensioni interne alla BCE, impegnata nel difficile tentativo di trovare soluzioni alla crisi europea del debito. La borsa di Londra ha perso l’1,56 per cento, Milano il 3,39 per cento, Parigi il 3 per cento e Francoforte il 2,92 per cento. Nel comunicato ufficiale, Stark ha detto di dare le dimissioni per «motivi personali». Ma già il mese scorso si era fortemente opposto alla decisione della BCE di sostenere i paesi europei più colpiti dal debito acquistando i loro titoli di Stato, opinione che tra l’altro è condivisa dal governo tedesco. Stark resterà nella sua attuale posizione finché non verrà nominato un successore, che dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno. L’economista tedesco è stato membro del comitato esecutivo e del direttorio della BCE dal primo giugno 2006. È il secondo rappresentante tedesco che lascia gli incarichi alla BCE quest’anno, dopo le dimissioni a sorpresa di Axel Weber dalla guida della Bundesbank, e quindi dalla BCE, alla fine dello scorso aprile.
Chi è Juergen Stark. E perché le sue dimissioni dal comitato esecutivo e direttivo della BCE hanno fatto precipitare le borse europee.
Dopo i primi esperimenti fatti da Coca-Cola lo scorso febbraio, altre aziende hanno iniziato a sperimentare l’utilizzo degli emoji in alternativa ai normali caratteri per gli indirizzi dei loro siti. Il sistema per ora non è ancora molto diffuso ed è permesso da un numero limitato di gestori di domini di primo livello nazionali, come .ws (West Samoa) e .tk (Tokelau). Le URL con gli emoji sono utilizzate più che altro a scopo promozionale e per rendere più immediata, visivamente, l’esistenza di una particolare offerta commerciale. Da pochi giorni la compagnia aerea Norwegian Airlines ha creato il dominio www.✈️🎰💸.ws per promuovere un suo nuovo volo diretto da Copenaghen (Danimarca) a Las Vegas (Nevada, Stati Uniti). Gli emoji utilizzati nell’indirizzo sono tre: un aeroplano, una slot machine e una mazzetta di soldi con le ali, per dare l’idea della convenienza del nuovo volo. AdWeek spiega che l’iniziativa promozionale di Norwegian Airlines ha funzionato soprattutto sui social network e in particolare su Instagram, dove non si possono inserire link verso i siti. Gli utenti hanno visto i tre emoji, li hanno digitati sui browser dei loro smartphone e hanno raggiunto il sito con l’offerta. L’iniziativa ha funzionato soprattutto tra gli utenti più giovani, cui comunque era indirizzata l’offerta.
Gli indirizzi web con gli emoji. Stanno arrivando, rassegnatevi: alcune aziende li usano già, soprattutto per attirare i clienti più giovani 👶.
Per la prima volta la vendite della musica in formato digitale hanno superato quelle delle canzoni in formato fisico, come compact disc e dischi in vinile. Il dato è stato diffuso dalla Federazione Internazionale dell’Industria Fonografica (IFPI) nel suo rapporto annuale riferito al 2015, nel quale si dice che i servizi per la musica in streaming online hanno contribuito a fare aumentare i ricavi per le principali case discografiche, dopo anni piuttosto turbolenti. Secondo il rapporto, “il consumo di musica sta esplodendo su scala globale”, ma ci sono ancora problemi legati ai margini che riescono a trattenere le case discografiche e gli artisti, in parte a causa dei siti che sfruttano le carenze delle leggi sul copyright per diffondere musica online senza licenza. Musica in streaming Il rapporto dell’IFPI dice che nel 2015 le vendite di musica online hanno costituito il 45 per cento dei ricavi, mentre le canzoni vendute su supporto fisico sono valse il 39 per cento. L’aumento dei ricavi per la musica digitale è stato del 10,2 per cento rispetto al 2014, con maggiori incassi per 6,7 miliardi di euro. Il successo di servizi come Spotify, Apple Music e YouTube è stato tale da portare a un aumento dei ricavi per la musica in streaming del 45,2 per cento, arrivando a 2,9 miliardi di dollari che hanno compensato in parte il calo dei download delle canzoni.
La musica in streaming va forte. Per la prima volta le vendite digitali hanno superato quelle dei formati fisici, dice la principale associazione dei discografici.
La scorsa settimana è diventato virale il video di un ciclista che aggrediva una bambina che stava appendendo dei manifesti sulla morte di George Floyd, provocando grandi indignazioni. Il video, che oggi ha oltre 30 milioni di visualizzazioni, era stato girato in Maryland, e mostrava anche l’uomo inseguire e urtare un adulto con la sua bici. La polizia locale aveva chiesto aiuto su Twitter per identificare l’aggressore. Una sera di pochi giorni dopo, ha raccontato il sito The Intelligencer, Peter Weinberg iniziò a ricevere messaggi di insulti e minacce sul suo profilo Twitter: per un errore era stato accusato da alcuni utenti di essere il ciclista del video, con il risultato che migliaia di persone stavano chiedendo il suo licenziamento e il suo arresto. They were putting up signs to commemorate the death of George Floyd. He wasn't having it. pic.twitter.com/eukrXrxoLN
Cosa succede quando Internet decide che sei colpevole di qualcosa. Lo ha sperimentato un uomo del Maryland accusato ingiustamente di essere protagonista di un video virale violento.
Una delle funzioni più apprezzate di Snapchat – un social network molto di moda fra gli adolescenti e i giovani da almeno un paio di anni – è il fatto che ogni messaggio che si riceve o si invia viene cancellato automaticamente dopo 24 ore. Negli ultimi tempi, però, si è sviluppata una tendenza che sembra andare nella direzione opposta a quella delle conversazioni effimere e fugaci: è una specie di “gara” per tenere vive il più a lungo possibile le conversazioni con i propri contatti più stretti, o chat a cui si tiene particolarmente. Snapchat le chiama snapstreak, cioè “strisce di snap”: sono identificate da un piccolo fuocherello (🔥 ) che compare a destra del nome del contatto nella rubrica dell’app e che è diventato il simbolo di questo nuovo modo di usare il social network. Il fuocherello si attiva dopo tre giorni consecutivi in cui ci si è scambiato almeno un messaggio. Dopo il terzo giorno, accanto al fuocherello compare anche un numero che indica da quanti giorni va avanti la conversazione: sullo hashtag #snapstreak, attivo da mesi su Twitter, trovate persone che si vantano di parlare con la stessa persona da 100, 200 o 300 giorni, oppure che festeggiano un anno di conversazione quotidiana con un loro contatto.
Non fate spegnere il fuocherello di Snapchat. Cioè quello che segnala le conversazioni che vanno avanti da più tempo: il Wall Street Journal racconta che certi adolescenti ne sono "ossessionati".
Gli One Direction hanno pubblicato il 21 febbraio 2013 il video della loro nuova canzone One Way or Another (Teenage Kicks), un mash-up della canzone del gruppo punk americano Blondie – One Way or Another – e di quella degli Undertones, Teenage Kicks. La canzone è stata pubblicata il 17 febbraio 2013 e gli incassi delle vendite saranno dati in beneficenza all’associazione Comic Relief. Nel video appare brevemente anche il primo ministro britannico David Cameron, davanti all’ingresso della storica residenza del premier a Londra, al numero 10 di Downing Street.
Il nuovo video degli One Direction, con David Cameron. In cui appare, in un cameo, il primo ministro David Cameron.
Giuliano Poletti è il nuovo ministro del Lavoro. La sua nomina è stata annunciata dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dopo un lungo colloquio con il presidente Napolitano per scegliere la sua squadra di governo. Poletti prende il posto di Enrico Giovannini, ministro nel precedente governo Letta. Nato a Imola il 19 novembre 1951, è il presidente della Legacoop – l’associazione delle cooperative italiane tradizionalmente legata al PCI – dal novembre del 2002. Prima di allora, ha lavorato per quasi vent’anni come tecnico agricolo (è perito agrario) e ha una lunga storia di impegno politico nel Partito Comunista: come assessore all’agricoltura del comune di Imola negli anni Settanta, poi come segretario della federazione locale. Ha due figli ed è appassionato di pallamano (è vicepresidente da dieci anni della Federazione Italiana). Prima delle ultime elezioni disse di aver rifiutato una candidatura alle primarie per i parlamentari del Partito Democratico.
Chi è Giuliano Poletti. Il nuovo ministro del Lavoro è il presidente della Legacoop.
Stamattina la Commissione parlamentare bicamerale di indagine sulle banche – che doveva indagare sullo stato del sistema bancario in Italia, ma è diventata una specie di “commissione Boschi” – ha raccolto la testimonianza di Federico Ghizzoni, ex presidente di Unicredit e da alcuni mesi al centro della storia che riguarda Banca Etruria e la sottosegretaria Maria Elena Boschi. Ghizzoni ha raccontato di alcuni contatti legati a Banca Etruria che ebbe con Boschi e con Marco Carrai, imprenditore e stretto collaboratore del segretario del PD Matteo Renzi, negando però che questi gli abbiano fatto delle «pressioni». La storia, in estrema sintesi, riguarda una banca toscana in difficoltà economiche – Banca Etruria – di cui il padre della sottosegretaria Boschi era vicepresidente, e alla quale Banca d’Italia nel 2013 aveva imposto di cercare un partner. L’unica offerta pervenuta era quella molto aggressiva di Banca Popolare di Vicenza, un altro istituto in grosse difficoltà economiche. Un’offerta più conciliante da parte di un’altra banca avrebbe forse concesso a Banca Etruria condizioni migliori, e un futuro più stabile viste le difficoltà della Banca Popolare di Vicenza. Boschi è accusata quindi dall’opposizione di essere intervenuta impropriamente sollecitando altre banche perché presentassero offerte per Banca Etruria, e quindi di conflitto di interessi per via del ruolo di suo padre; lei dice di essersi semplicemente interessata alla situazione di una banca in difficoltà nel territorio che rappresenta come parlamentare – è originaria di un paese in provincia di Arezzo, città dove ha sede Banca Etruria – e senza fare indebite pressioni.
Ci sono novità sul caso Banca Etruria. L'ex presidente di Unicredit ha detto che Boschi gli parlò della situazione di Banca Etruria, ma senza fare «pressioni», mentre Carrai gli scrisse un'email.
Secondo l’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, nel secondo trimestre del 2020 il PIL italiano è diminuito del 12,8 per cento rispetto al trimestre precedente e del 17,7 per cento nei confronti del secondo trimestre del 2019. L’istituto ha rivisto al ribasso le stime preliminari comunicate il 31 luglio in cui prevedeva un calo del 12,4 per cento rispetto al periodo gennaio-marzo 2020 e del 17,3 per cento rispetto al secondo trimestre 2019. ???? Nel secondo trimestre 2020 il prodotto interno lordo (#Pil) è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre 2019.
L’Istat ha rivisto al ribasso le stime sul PIL italiano nel secondo trimestre del 2020.
Aggiornamento: la risposta di Amadori al servizio di Report. ***
L’inchiesta di Report su Amadori. Domenica RaiTre ha parlato di animali e antibiotici e tra le altre cose ha mostrato immagini molto sgradevoli da un allevamento in Emilia-Romagna.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: online sul Post c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Cars. "La canzone omonima", da prendere e andare.
Il Premio Pulitzer nella categoria Feature Photography, quella dedicata ai reportage, è stato assegnato al fotografo australiano Daniel Berehulak: sul Post avevamo già raccolto alcune sue belle foto dopo che nel maggio 2014 aveva vinto il premio dedicato alla memoria di Chris Hondros, il fotografo di Getty Images morto mentre lavorava in Libia nel 2011. Berehulak lavora come freelance: è stato premiato per le fotografie pubblicate dal New York Times che raccontano l’epidemia di ebola nell’Africa occidentale, che potete sfogliare qui. Berehulak – che è nato a Sydney nel 1975 in una famiglia di immigrati ucraini – ha iniziato ha iniziato a lavorare come fotografo nel 2000 occupandosi di sport, cosa ha continuato a fare anche per l’agenzia Getty Images, con cui ha iniziato a lavorare nel 2002. Nel 2005 si è trasferito a Londra e nel 2009 si è spostato in India, a New Delhi, dove vive tuttora. Ha visitato più di 50 paesi, fotografato il processo a Saddam Hussein, lo sfruttamento del lavoro minorile in India, il ritorno alla vita quotidiana dopo lo tsunami in Giappone nel 2012, e le alluvioni in Pakistan nel 2010, per cui era già stato candidato al Premio Pulitzer. È stato premiato per tre volte anche a World Press Photo, nel 2008, nel 2011 e nel 2013.
Le foto di Daniel Berehulak, premio Pulitzer. Ha vinto per il suo reportage su ebola in Africa, prima ha fotografato tanto sport, le alluvioni in Pakistan e la guerra in Iraq.
Nelle prime ore di martedì è stato diffuso un nuovo trailer di Star Wars: Il risveglio della Forza, cioè il settimo episodio della famosa saga di fantascienza. Il trailer è stato trasmesso da Disney, la casa di produzione che ha acquisito i diritti per la saga, durante la partita di football americano del lunedì sera, un evento sportivo molto seguito negli Stati Uniti. È il terzo trailer del nuovo Star Wars a essere diffuso, dopo quello dello scorso aprile e un primo teaser del novembre 2014. Il film uscirà nei cinema italiani il 16 dicembre 2015. I biglietti possono essere già acquistati, dal 19 ottobre, nelle biglietterie dei vari cinema secondo modalità differenti. Il regista di Star Wars: Il risveglio della Forza è J.J. Abrams, già ideatore della serie tv Lost e fra le altre cose regista dell’ultimo film della saga di Star Trek, Into Darkness. Nel cast ci sono, tra gli altri, Harrison Ford, Mark Hamill, Carrie Fisher, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Lupita Nyong’o, Andy Serkis, Domnhall Gleeson, Anthony Daniels, Peter Mayhew e Max von Sydow. Il trailer in lingua originale:
Il nuovo trailer dell’ultimo film di “Star Wars”. È il terzo, e probabilmente l'ultimo, prima dell'attesa uscita del film nei cinema il prossimo 16 dicembre. I biglietti si possono già acquistare.
Il prossimo 15 luglio (il 13 in Italia) esce nei cinema la seconda parte di “Harry Potter e i Doni della Morte”, l’ultimo film della saga sul mago di Hogwarts e i suoi amici impegnati nell’immancabile lotta contra il male. I sette film fino a ora usciti hanno portato complessivamente a oltre sette miliardi di dollari di ricavi, collocando il marchio Harry Potter al terzo posto nella classifica delle serie di film più redditizi dopo Star Wars, al secondo posto, e James Bond al primo. Con l’ottavo film, dicono gli analisti, Harry Potter potrebbe superare i sei film di Star Wars (fatti i dovuti aggiustamenti per l’inflazione). L’Economist ha raccolto e messo a confronto in un grafico interattivo le sorti delle principali serie di film da James Bond a Indiana Jones, passando anche per Harry Potter. La scheda “Total revenue” mostra la classifica delle serie di film più redditizi, “Biggest film” i titoli di maggior successo di ogni serie al botteghino e “Revenue per film” mostra l’andamento del marchio a seconda delle varie uscite dei film nel tempo. Batman, per esempio, iniziò bene con il primo episodio e ha poi affrontato un progressivo declino, riscattato dal successo degli ultimi due film. Lo Squalo (Jaws) ebbe un enorme successo nel primo film e poi un considerevole declino, mai recuperato dagli altri film. Dopo un grande successo iniziale, Harry Potter si è mantenuto stabile.
Quale serie di film ha incassato di più? no, non è Harry Potter, per ora.
Dal 2006 c’è un posto a Torino che non è né una biblioteca né una libreria, ma in cui – dal lunedì al sabato e qualche volta anche di domenica – si parla di libri, con chi ne ha scritti e con chi li legge: è il Circolo dei lettori, fondazione della Regione Piemonte che ha la sua sede in via Bogino 9, poco distante da piazza Carlo Alberto da una parte e via Po dall’altra. Aperto da mattina a sera, organizza presentazioni di libri con scrittori italiani e stranieri, reading, gruppi di lettura, laboratori per bambini e anche viaggi letterari: è un luogo unico in Italia per il numero di attività e per il tipo di spazi che mette a disposizione. Ha anche un bar, che si chiama Barney’s, dal nome di quel Barney. Il Circolo dei lettori, centro culturale presieduto da Luca Beatrice e diretto da Maurizia Rebola, ha preso negli anni la forma di una comunità di appassionati di storie, curiosi e critici, che dialogano e partecipano, in cui gli scrittori si avvicendano per conversare con loro, portando l’ultimo romanzo pubblicato, oppure sono protagonisti di narrazioni, reading e spettacoli, intorno a libri e autori del passato. È il caso del ciclo sugli autori russi, curato da Paolo Nori intitolato Gli inabbracciabili e di Parlando di Lolita con Stefano Benni, per esempio. Ma anche musica e canzoni sono oggetto di approfondimento, per esempio con le voci del progetto L’orecchio indiscreto, Emidio Clementi, Francesco Bianconi, Piero Pelù e Niccolò Contessa.
Cos’è il Circolo dei lettori di Torino. Ogni settimana ospita decine di eventi, gruppi di lettura e incontri con scrittori, in un accogliente palazzo del centro della città.
Tim Caro insegna all’Università della California a Davis ed è probabilmente il più grande esperto al mondo di zebre e delle loro caratteristiche strisce. Non lo si capisce solamente dalla sua pagina sul sito universitario, dove sfoggia un’invidiabile tuta zebrata, ma anche da un libro scritto alcuni anni fa sul tema e dalle ricerche che ha pubblicato per rispondere alla domanda che più lo incuriosisce: perché le zebre hanno le strisce? Caro non è l’unico a chiederselo, ma certamente è tra i ricercatori che hanno trovato teorie e risposte più convincenti al problema. Le zebre appartengono alla famiglia degli equidi, vivono nelle zone orientali e meridionali dell’Africa e si distinguono dai loro più stretti parenti, i cavalli, per le loro striature nere (talvolta bruno-rossastre) e bianche. Ed è proprio questa caratteristica ad avere incuriosito di più i loro studiosi, portando alla formulazione di spiegazioni più o meno fantasiose nell’arco dell’ultimo secolo e mezzo.
Perché le zebre hanno le strisce? non per mimetizzarsi ma a quanto pare per confondere tafani e zanzare, dice una nuova ricerca (e sì, per farla hanno travestito cavalli da zebre).
Gianandrea Noseda, direttore musicale del Teatro Regio di Torino, ha annunciato che lascerà l’incarico al termine della stagione teatrale in corso. Noseda, quindi, non chiederà di essere riconfermato dal nuovo sovrintendente del Teatro Regio William Graziosi, indicato il 24 aprile come successore del dimissionario Walter Vergnano. Le dimissioni di Noseda – che non sono proprio delle dimissioni, perché per legge il suo incarico avrebbe dovuto essere riconfermato – stanno facendo molto discutere perché a lui vengono attributi grandi meriti nel ritrovato prestigio del Teatro Regio. Noseda ha parlato dell’impossibilità di continuare il lavoro al Teatro Regio dopo che era stata annullata una tournée negli Stati Uniti prevista per il prossimo anno, ma in molti pensano che le sue dimissioni abbiano più a che fare con il brutto momento che sta passando l’amministrazione del teatro.
Si è dimesso il direttore musicale del Teatro Regio di Torino, Gianandrea Noseda.
Sui fondali oceanici del pianeta, in corrispondenza di formazioni geologiche particolari nascoste nell’oscurità a migliaia e migliaia di metri di profondità, giacciono minerali sempre più richiesti dall’industria globale. Non sappiamo ancora in che quantità, ma investitori e governi di tutto il mondo si stanno muovendo da anni per trovare il modo di estrarli, e per farlo per primi. L’estrazione mineraria nelle profondità marine è una pratica che potrebbe diventare tanto fondamentale quanto controversa, nei prossimi decenni, e pone questioni delicatissime su quale sia il prezzo accettabile per sostenere lo sviluppo umano. Avremo sempre più bisogno di certi metalli I metalli – preziosi e non – sui fondali marini che interessano ai sostenitori delle estrazioni in alto mare sono principalmente oro, argento, rame, cobalto, nichel, manganese e zinco. Oro e argento sono usati nei circuiti elettronici, il rame nei cavi, mentre cobalto, nichel, manganese e zinco sono utilizzati abbondantemente per le batterie elettriche. Sono materiali già oggi richiestissimi e che lo diventeranno sempre di più, man mano che avverrà l’inevitabile transizione energetica dai combustibili fossili a forme considerate più pulite. I metalli in questione non servono soltanto per le batterie elettriche, che oggi alimentano gli smartphone di tutto il mondo e che saranno sempre più utilizzate con il diffondersi della mobilità elettrica, ma anche per i dispositivi legati ad altri tipi di fonti rinnovabili, come i pannelli solari.
Dragheremo gli oceani. Molti pensano che estrarre minerali dai fondali sia l'unico modo per sostenere lo sviluppo e la transizione verso l'energia pulita, ma ci sono rischi enormi.
La casa della famiglia del boss Tony Soprano nella celebre serie tv I Soprano è in vendita a un prezzo di 3,4 milioni di dollari (poco più di 3 milioni di euro). La casa, come anche nella serie, si trova nel New Jersey, a North Caldwell, è grande circa 520 metri quadrati e comprende quattro camere da letto, quattro bagni, due garage per due auto, e una dépendance con una camera da letto per gli ospiti. Secondo il sito di valutazioni immobiliari Zillow, la casa varrebbe al massimo 2 milioni di dollari, ma i proprietari, Patti e Victor Recch, credono che valga molto di più grazie alla serie tv che l’ha resa celebre. Costruita nel 1982, fu una delle 150 case considerate dai produttori della serie. Durante le sei stagioni dei Soprano la produzione vi girò alcune scene tra le 30 e le 50 volte, scrive il New York Times, mentre molte altre scene furono girate in una replica realizzata nei Silvercup Studios di New York.
La casa dei Soprano è in vendita.
Il National Health and Medical Research Council, il più importante istituto australiano di ricerca medica, ha pubblicato i risultati di un’indagine sull’efficacia dell’omeopatia, concludendo che la pratica è inefficace per il trattamento di qualsiasi patologia e può mettere a rischio la salute di chi la utilizza, dato che può ritardare il ricorso a trattamenti di dimostrata efficacia. La ricerca si è basata sullo studio di 255 paper scientifici sugli effetti dell’omeopatia nel trattamento di diverse malattie ed è stata rivista da un gruppo di ricercatori indipendente, che ne ha sottoscritto la validità. L’inefficacia dell’omeopatia era già stata più volte dimostrata da diversi studi clinici, spiega il Guardian, tuttavia esistono anche studi che sostengono posizioni contrarie: l’indagine del NHMRC – la più completa mai realizzata su questo argomento – ha dimostrato che questi secondi sono tutti invalidati dalla presenza di rilevanti errori metodologici o di ricerca, come il ricorso a un campione troppo ristretto.
L’omeopatia è inefficace per il trattamento di qualsiasi patologia. Lo studio più completo mai realizzato sugli effetti dell'omeopatia in ambito medico dice che non ce ne sono.
Il sindaco, il vicesindaco e l’assessore alle Opere pubbliche del comune di Legnano, in provincia di Milano, sono stati arrestati giovedì dalla Guardia di Finanza e sono accusati di aver manipolato le selezioni per tre importanti incarichi nel comune e in società partecipate. Secondo la procura di Busto Arsizio, che ha condotto le indagini, i tre gestivano un sistema parallelo per controllare le nomine e in diversi casi avevano ritoccato bandi delle selezioni pubbliche in modo che aderissero meglio ai profili di persone da loro individuate privatamente, e a cui volevano fare ottenere gli incarichi. Il sindaco Gianbattista Fratus, della Lega, eletto nel 2017, è inoltre accusato di aver nominato nel consiglio di amministratore di una società municipalizzata la figlia di un candidato sindaco che lo aveva appoggiato al secondo turno delle ultime elezioni. Nonostante Legnano non sia una città particolarmente importante – e nonostante i politici coinvolti non avessero nessuna importanza nazionale – degli arresti si sta parlando molto, perché sono arrivati a pochi giorni dalle notizie delle indagini su altri amministratori della Lega e del centrodestra nella regione Lombardia e al comune di Milano. E perché – come si nota dall’abuso di questo parallelismo sui giornali di oggi – a Legnano c’è la statua di Alberto da Giussano, che per anni è stato il simbolo della Lega, fino a che l’attuale segretario Matteo Salvini aveva deciso di eliminarlo.
Gli arresti al comune di Legnano. Sindaco, vicesindaco e un'assessore legati alla Lega e a Forza Italia sono accusati di aver manipolato tre selezioni pubbliche: è una storia locale, ma se ne sta parlando molto.
Elon Musk è convinto che entro un anno le automobili elettriche prodotte dalla sua azienda Tesla potranno sostanzialmente guidarsi da sole, senza che le persone a bordo debbano preoccuparsi della strada. Musk, che è noto per fare annunci a effetto e indicare scadenze che poi non riesce a mantenere, lo ha spiegato nel corso di una sorta di seminario organizzato nella sede di Tesla a Palo Alto (California) il 22 aprile, per esporre i nuovi piani della società sulla guida autonoma, una delle sfide più grandi per i produttori di automobili insieme al passaggio ai veicoli elettrici. Nel corso dell’evento, Tesla ha annunciato di avere completato la costruzione di un nuovo microchip, progettato appositamente per gestire il grande numero di calcoli e operazioni che devono effettuare le automobili a guida automatica. Il microchip viene già installato da qualche settimana sulle nuove auto prodotte da Tesla in sostituzione del processore precedente, che era realizzato dalla società Nvidia (uno dei più grandi e famosi produttori di componenti per computer al mondo).
Nessuno guiderà una Tesla. Elon Musk dice che le sue auto elettriche faranno tutto da sole entro il 2020, ma ci sono molti dubbi.
Il 9 maggio di vent’anni fa, nel 1997, una ragazza 22enne che studiava Giurisprudenza all’università della Sapienza di Roma fu ferita con un colpo di pistola all’interno della Città universitaria, il quartiere studentesco che ospita diverse facoltà dell’università. La ragazza si chiamava Marta Russo e morì cinque giorni dopo in ospedale, senza mai risvegliarsi dal coma in cui era entrata in seguito allo sparo. Il suo assassinio rimase per mesi sulle pagine dei giornali e se ne discusse a lungo nei talk show e nei telegiornali. A distanza di vent’anni, non c’è quasi nulla di chiaro nella dinamica e nelle ragioni dell’omicidio di Russo: le indagini e il processo furono tra i più controversi della storia moderna italiana, e ancora oggi le uniche due persone che hanno ricevuto una condanna – sulla base di prove fragilissime se non addirittura inesistenti, ma ci arriviamo – si dicono innocenti. Come diversi altri casi di cronaca finiti sotto l’attenzione un po’ morbosa dei media italiani, più del caso in sé – di cui tuttora si sa pochissimo – risalta l’approssimazione di tutto quello che venne dopo, e la coda polemica che ha interessato la vita degli imputati. Quando venne colpita, Russo stava passeggiando con una sua amica dopo una lezione: il proiettile le entrò dalla nuca e le fece perdere immediatamente conoscenza. Il rumore dello sparo non fu eclatante, e l’amica che era con lei ha raccontato di un rumore sordo e attutito. Nei primi giorni di indagini la procura di Roma valutò diverse piste, dal terrorismo – il 9 maggio era anche il giorno in cui nel 1978 fu ucciso Aldo Moro – a quella legata a un ex fidanzato della ragazza, che però non portarono da nessuna parte. Al caso iniziano a occuparsi in maniera massiccia anche giornali e tv, come raccontò due anni più tardi Giovanni Valentini su Repubblica:
L’omicidio di Marta Russo, vent’anni fa. La storia di uno dei più famosi casi italiani di cronaca nera, che diede inizio a un processo dalle circostanze assurde.
Mercoledì sera la Giunta delle immunità del Senato ha autorizzato l’arresto di Alberto Tedesco, senatore del Partito Democratico. Servirà il voto dell’aula, però, per far diventare esecutiva la decisione. I senatori dell’opposizione hanno votato tutti a favore dell’arresto, quelli del PdL hanno votato contro, i due senatori della Lega non hanno partecipato al voto, determinando la sconfitta della maggioranza. ***
Il caso Tedesco. La storia dell'ex assessore della giunta Vendola accusato di corruzione, sul cui arresto domani deciderà il Senato.
La Corte Costituzionale ha rigettato i ricorsi presentati da alcune regioni sul ritorno al nucleare, dichiarandoli in parte infondati e in parte inammissibili. A impugnare la legge erano state Toscana, Umbria, Liguria, Puglia, Basilicata, Lazio, Calabria, Marche, Emilia Romagna e Molise. Anche il Piemonte aveva presentato ricorso, ma una delle prime decisioni di Roberto Cota come nuovo presidente della regione era stata proprio il ritiro del ricorso da parte del Piemonte. Le regioni contestavano al governo il fatto che non fossero state consultate nella scelta dei siti delle centrali, i criteri e le modalità di esercizio del potere sostituivo dell’esecutivo centrale in caso di mancato accordo, la possibilità di dichiarare i siti aree di interesse strategico nazionale, soggette a speciali forme di vigilanza e di protezione, la procedura che prevede una autorizzazione unica (e non a livello locale) sulle tipologie di impianti per la produzione di energia nucleare. Non sono ancora chiare le ragioni che hanno motivato la decisione della Corte sul conflitto di competenze, per le quali bisognerà attendere la pubblicazione delle motivazioni della sentenza.
Che succede col nucleare. Oggi una sentenza della Corte Costituzionale dà ragione al governo, qualche giorno fa un'altra sentenza aveva detto il contrario.
Giovedì 9 novembre inizia la ventunesima edizione di Paris Photo, una delle più importanti fiere di fotografia al mondo, che si tiene al Grand Palais di Parigi fino al 12 novembre. Nata nel 1997, coinvolge alcuni dei più famosi musei, collezionisti, gallerie d’arte e case editrici. Il fulcro dell’evento sono le mostre organizzate dalle gallerie d’arte e dalle case editrici (che quest’anno saranno rispettivamente 151 e 32) e quelle della sezione Prisme, dove verranno esposti progetti fotografici, grandi formati e installazioni. La novità di quest’anno è una sezione della fiera dedicata a film e video.
L’evento d’arte da non perdere a Parigi. Inizia la 21esima edizione di una delle fiere di fotografia più importanti al mondo, con Karl Lagerfeld come ospite d'onore.
Negli ultimi anni la finanza sostenibile, cioè la pratica di investire in aziende che adottino politiche etiche e rispettose dell’ambiente, ha conosciuto un eccezionale aumento di popolarità, che però è stato accompagnato anche da dure critiche. Secondo numerose analisi, i criteri per definire un investimento come “sostenibile” sono spesso piuttosto laschi, e consentono di includere anche aziende che operano in settori molto inquinanti. L’insieme di questi fenomeni, in finanza come in altri settori, è chiamato greenwashing, e corrisponde a un “ambientalismo di facciata” che spesso è difficile da riconoscere. In teoria, la popolarità della finanza sostenibile è un ottimo segnale per la causa ambientalista, perché dovrebbe spingere le aziende quotate a diventare sempre più sostenibili se vogliono ricevere investimenti dai fondi che si dichiarano sensibili alle questioni etiche e ambientaliste. Dal 2018 a oggi, i fondi d’investimento che si definiscono sostenibili sono passati dal gestire circa 400 a oltre 2.200 miliardi di dollari, e ogni giorno ne nascono due nuovi in media.
La finanza sostenibile spesso non lo è davvero. Gli investimenti "green" e socialmente responsabili hanno sempre più successo, ma a causa della mancanza di trasparenza e di criteri condivisi non sempre mantengono le promesse.
A Parigi dal 24 al 28 gennaio ci sono le sfilate di haute couture, l’alta moda francese. Sono organizzate dalla Chambre Syndicale de la Haute Couture, l’organo che gestisce l’alta moda in Francia e che decide se una casa di moda può o meno sfilare a Parigi. L’haute couture presenta le collezioni due volte l’anno e a differenza del prêt à porter – che fa sfilare i capi dell’anno dopo – propone quelli della stagione immediatamente successiva, perché il mercato è più circoscritto. In questi giorni quindi sfilano le collezioni per la primavera/estate 2016. L’haute couture è considerata l’origine della moda. Il primo couturier, ovvero lo stilista d’alta moda, fu l’inglese Charles Frederick Worth, che iniziò a lavorare a Parigi nel 1858 alla corte di Napoleone III, creando abiti per la moglie Eugenia de Montijo. Le donne della borghesia francese andavano negli atelier degli stilisti per farsi fare esclusivi vestiti su misura che nessun’altra donna poteva avere: questo concetto di unicità dell’abito di haute couture è rimasto ancora oggi. Durante la Seconda guerra mondiale ci fu il tentativo di spostare l’alta moda a Berlino, ma la Chambre Syndicale si oppose in modo deciso. Inizialmente gli stilisti presentavano gli abiti nei propri atelier facendoli indossare alle bambole, poi couturier come Paul Poiret, Coco Chanel e Cristobal Balenciaga iniziarono a organizzare, sempre nei loro atelier, piccole sfilate con le cosiddette “manniquin” (le modelle), a cui invitavano le donne più ricche e i giornalisti. All’epoca le clienti di haute couture erano circa 20mila in tutto il mondo. Negli anni Quaranta, nacque negli Stati Uniti il prêt à porter (in inglese ready to wear), che permise a tutti di acquistare abiti disegnati da stilisti.
Piccola guida alla haute couture. In questi giorni a Parigi sfilano le collezioni di alta moda: cos'è, quand'è nata, quali maison se ne occupano, e chi porta davvero quegli abiti stravaganti e costosissimi.
Il cardinale vicario della diocesi di Roma Angelo De Donatis ha preso delle nuove misure sull’apertura delle chiese in città, limitate in tutta Italia per via delle misure per fermare la diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2). Ieri De Donatis aveva deciso che tutte le chiese e gli oratori sarebbero stati chiusi al pubblico. Stamattina invece, con un nuovo decreto, ha deciso che rimarranno chiuse le chiese non parrocchiali – cioè non sedi di parrocchia – e i generici edifici di culto, mentre le chiese parrocchiali saranno aperte. I fedeli romani sono comunque dispensati «dall’obbligo di soddisfare al precetto festivo» (ovvero la partecipazione alle messe domenicali). Rimangono chiuse all’accesso del pubblico le chiese non parrocchiali e più in generale gli edifici di culto di qualunque genere; restano invece aperte le chiese parrocchiali e quelle che sono sedi di missioni con cura d’anime ed equiparate. #13marzo ▶️ https://t.co/T90AYlVuqf pic.twitter.com/HtR9k8BBZ0
Le chiese di Roma rimarranno parzialmente aperte nonostante il coronavirus.
Chi ripone grandi speranze nella rete non ha più voglia di spiegare ciò che ormai è dato leggere anche nelle premesse delle peggiori leggi internetticide. «La rete è l’ambito delle nuove libertà e dei nuovi diritti»: il Presidente di AGCom esordisce decantando le meraviglie del medium, poi passa al sodo, e spiega sul Corriere delle Comunicazioni come proteggerà la rete: da se stessa. L’Italia è agli ultimi posti in Europa quanto a sviluppo, diffusione e utilizzo della rete internet. Nel mare in tempesta della crisi economica, ci si aspetterebbe una particolare attenzione per il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione che, a buon diritto e in tutto il mondo, è considerato strategico per portar la nave fuori dai marosi. L’Europa ha adottato una complessa agenda digitale nell’ambito dell’ambizioso piano 2020. Il nostro governo se ne era dimenticato. La rete ha emendato proponendo una (sua) agenda digitale italiana.
Cosa non fare con internet e il diritto d’autore. Pensare di ricostruire in un contesto rivoluzionato i funzionamenti di quello vecchio a forza di leggi non solo è perdente, ma crea guai peggiori.
Il primo marzo ha riaperto al pubblico dopo 14 anni il Mausoleo di Augusto, a Roma, uno dei più importanti monumenti dell’epoca dell’Impero Romano, rimasto chiuso dal 2007 in attesa di un restauro. Il restauro è iniziato nel 2017, con il contributo economico della Fondazione Tim, e ha riguardato sia il Mausoleo che tutta la piazza che lo circonda, Piazza Augusto Imperatore. È possibile visitare il Mausoleo solo prenotandosi sul sito: fino al 21 aprile (giorno del Natale di Roma) le visite sono gratuite, ma non ci sono più posti disponibili. Il Mausoleo prende il nome da Gaio Giulio Cesare Augusto, primo imperatore di Roma, che lo fece costruire nel 28 a.C.: qui Augusto fece seppellire gran parte dei membri della sua famiglia e vi fu seppellito lui stesso alla sua morte, nel 14 d.C. Negli anni seguenti il Mausoleo ospitò le salme di diversi imperatori romani, finché Adriano nel 139 d.C. non fece costruire un nuovo grande mausoleo, quello che oggi è Castel Sant’Angelo.
Le foto del Mausoleo di Augusto, riaperto al pubblico dopo 14 anni. Era chiuso dal 2007, in attesa di essere restaurato.
È stato diffuso il primo teaser trailer di Tartarughe Ninja, il nuovo film sui personaggi della serie a fumetti ideata nel 1984 dai disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird, per la casa editrice statunitense Mirage Studios. Il film, che uscirà in Italia il 18 settembre 2014, è stato diretto dal regista sudafricano Jonathan Liebesman, e ha come protagonisti Megan Fox, che interpreta la giornalista April O’Neil, e Pete Ploszek, Alan Ritchson, Noel Fisher e Jeremy Howard, che interpretano le tartarughe ninja. Il film è prodotto dalla Platinum Dunes di Michael Bay.
Il trailer del film sulle “Tartarughe Ninja”. Il nuovo film sui personaggi della serie a fumetti ideata trent'anni fa da Kevin Eastman e Peter Laird uscirà in Italia il 18 settembre 2014.
Giovedì 12 giugno su Twitter Beppe Grillo è tornato a criticare Federico Pizzarotti, sindaco di Parma del Movimento 5 Stelle. La questione aveva questa volta a che fare con l’inceneritore di Ugozzolo. L’impianto, di proprietà della IREN, era stato al centro di diverse polemiche e procedimenti giudiziari ed era stato molto contestato in città da Federico Pizzarotti quando era candidato e dal Movimento 5 Stelle, che ne avevano fatto uno dei temi principali della loro campagna elettorale: avevano promesso di bloccare il progetto, anche a costo di pagare delle penali. Pizzarotti risponda nel merito Perché non ha indetto referendum per stabilire se Parma preferisce le penali o l’inceneritore come promesso?
L’ultima lite tra Grillo e Pizzarotti. Ha a che fare con l'inceneritore di Parma, che in campagna elettorale il sindaco e il M5S avevano promesso di bloccare.
Il Comune di Roma ha detto che domani, mercoledì 28 febbraio, le scuole di ogni ordine e grado saranno aperte: da due giorni sono chiuse, per via della nevicata che ha interessato la Capitale nella notte tra domenica e lunedì. A Roma la maggior parte della neve si è sciolta e la situazione sta pian piano tornando alla normalità, dopo due giorni di estesi problemi e disagi alla circolazione e ai servizi pubblici. Maltempo: Campidoglio, domani, mercoledì 28 febbraio, le scuole di ogni ordine e grado di Roma saranno regolarmente aperte. pic.twitter.com/1ixYIIkCfH
Domani tutte le scuole di Roma saranno aperte.
I panda giganti sono tra gli animali selvatici più conosciuti in tutto il mondo e sono considerati un simbolo della salvaguardia delle specie in via di estinzione, ma ci sono cose su di loro che i biologi ancora non si spiegano. Tra queste c’è la questione della colorazione della loro pelliccia: non sappiamo con certezza perché i panda abbiano pancia, schiena e gran parte del muso bianche, e zampe, orecchie e zona intorno agli occhi nere. Negli anni sono state fatte molte ipotesi, ad esempio che la particolare colorazione dei panda possa servire come avvertimento, come nel caso delle moffette, per mimetizzazione, come protezione (nel caso degli occhi) o come sistema di regolazione termica. Uno studio di un gruppo di biologi dell’Università della California a Davis, pubblicato sull’ultimo numero della rivista scientifica Behavioral Ecology, propone una nuova spiegazione abbastanza complessa, secondo cui ci sarebbero diverse ragioni per la particolare colorazione del panda, una per ciascuna delle parti del corpo di questi animali. Gli autori dello studio – Tim Caro, Hannah Walker, Zoe Rossman, Megan Hendrix e Theodore Stankowich, che in passato hanno anche studiato le strisce delle zebre – si sono approcciati al mistero del colore dei panda considerando ogni parte del loro corpo singolarmente e confrontandole con le parti analoghe di altre 195 specie di mammiferi terrestri carnivori (i panda si sono evoluti per nutrirsi esclusivamente di bambù, ma i loro progenitori erano carnivori) e di altre 39 sottospecie della famiglia degli orsi, Ursidae.
I panda sono così carini un po’ per caso. Un nuovo studio sul perché abbiano quello strano colore bianco e nero dice che ci sono ragioni diverse con storie diverse per ogni parte del corpo.
Nel 1972 Mina affiancò Alberto Lupo nella conduzione della terza edizione di Teatro 10, un programma di varietà andato in onda sulla RAI che ebbe molto successo: “Parole, parole” viene da lì, era la sigla del programma. Tra gli ospiti di quell’edizione ci fu anche Lucio Battisti, che cantò con Mina in un duetto diventato poi molto famoso. Cantarono “Insieme”, “Mi ritorni in mente”, “Il tempo di morire”, “E penso a te”, “Io e te da soli”, “Eppur mi son scordato di te” e “Emozioni”. Battisti raccontò che «cinque amici da Milano» l’avevano accompagnato, apposta per sentirlo cantare con Mina.
Il video di Mina che canta con Lucio Battisti nel 1972. Cantarono insieme nel 1972 a "Teatro 10": Mina era di casa, Battisti si era portato gli amici.
Bere caffè ci rende più svegli? Grazie alla presenza di caffeina, il caffè si è conquistato nei secoli la fama di bevanda stimolante. Una ricerca pubblicata nel 2010 suggerisce tuttavia che possiamo esserci sbagliati tutti quanti. Nell’esperimento condotto dai ricercatori era stato raccomandato ai soggetti, che comprendevano sia bevitori di caffè sia non bevitori, di astenersi dalla caffeina per 16 ore. Era stata poi loro somministrata o una capsula di caffeina o un placebo, e più tardi una nuova dose un po’ superiore o un altro placebo. I soggetti si erano infine sottoposti a un test sulla personalità al fine di valutare il loro stato emotivo e la loro soglia di attenzione. I risultati dimostrarono che la caffeina non aveva migliorato l’attenzione in nessun gruppo, anche se alcuni dei non bevitori di caffè accusavano cefalea e mostravano un’accresciuta ansietà. I forti bevitori, ai quali erano stati somministrati dei placebo, mostravano invece un livello più basso di attenzione e riferivano anch’essi di avere mal di testa. I risultati sembravano dunque indicare non tanto che il caffè ci rende più vigili ma che una mancanza di caffeina rende i consueti bevitori di caffè meno attenti. Per un consumatore abituale, una tazza di caffè al mattino serve solo a contrastare i sintomi di astinenza da caffeina creatasi nel corso della notte. Gli effetti della caffeina sembrano essere pertanto più complessi di quanto si pensava. Di che colore erano i dinosauri? Fino a poco tempo fa, non sapevamo nulla sulla pelle dei dinosauri e la sua colorazione era lasciata alla fantasia degli illustratori, che avevano la tendenza a preferire una miscela tra il verde delle lucertole e il grigio o bruno scuro di elefanti e rinoceronti. In Cina, tuttavia, nel 2009 sono stati ritrovati su resti di dinosauri alcuni frammenti di pelle e di «proto-piume», che, insieme con altre caratteristiche di quei resti, hanno indotto a pensare che sia la pelle sia le «proto-piume» fossero parte di un corredo di parata sessuale dell’animale allo scopo di migliorare le sue prospettive di accoppiamento. Se i dinosauri prediligessero i colori vivaci negli esemplari del sesso opposto è una pura congettura, ma il ritrovamento del 2009 ha almeno spinto gli illustratori di questi ultimi anni a usare tavolozze con una gamma di colori più vivaci e brillanti.
Le cose che non sappiamo. Bere caffè ci rende più svegli? Perché sogniamo? Quanto era alto Gesù? William Hartston ha messo insieme in un libro 501 casi di "comune ignoranza".
© Darcy Padilla – Agence VU Dal 5 al 27 ottobre si terrà la decima edizione del Festival della Fotografia Etica di Lodi, diventato negli anni uno dei più importanti festival di fotografia e fotogiornalismo in Italia, con un programma di mostre, visite guidate, workshop e incontri per i quattro weekend in cui si svolge, con autori come Darcy Padilla, Renée C. Byer, Nick Hannes, Monika Bulaj, Letizia Battaglia, Guillermo Arias, Pedro Pardo e Olivier Papegnies.
Le foto da vedere a Lodi. Alla decima edizione del Festival della fotografia etica, con le mostre, gli incontri e i workshop per riempire i prossimi weekend di ottobre.
Un vaccino contro l’acne in fase di sperimentazione potrebbe rivelarsi una buona alternativa agli attuali trattamenti, che non sempre tengono adeguatamente sotto controllo questa condizione fastidiosa e fonte di molti stress, per i difetti estetici e i segni permanenti che può lasciare. Il vaccino per ora ha dato risultati incoraggianti sui topi e in test di laboratorio condotti su tessuti umani, ma richiederà ancora qualche anno di lavoro, ha spiegato Yang Wang, ricercatore presso l’Università della California, San Diego (Stati Uniti), e autore dello studio pubblicato con i suoi colleghi sulla rivista scientifica Journal of Investigative Dermatology. Cos’è l’acne L’acne volgare si manifesta con un’infiammazione del follicolo pilifero, la struttura della pelle che produce il pelo. Il processo infiammatorio interessa anche la minuscole ghiandole che producono il sebo, un composto di grassi che svolge diverse funzioni nella regolazione del tessuto cutaneo, la nostra pelle. L’infiammazione porta al formarsi dei brufoli, che si presentano come rigonfiamenti sulla pelle, di solito di colore rossastro e, nei casi d’infezione, contenenti pus causato dall’accumularsi dei batteri. Le parti solitamente più interessate dall’acne sono quelle dove maggiore è la presenza di ghiandole sebacee, quindi viso, spalle e parte della schiena.
C’è un promettente vaccino contro l’acne. Potrebbe diventare presto una nuova risorsa per combattere i brufoli, ma non sarà la soluzione definitiva a un problema in parte inspiegabile.
Fino al 30 settembre a Parma sarà possibile visitare la mostra Figure contro. Fotografia della differenza, all’Abbazia di Valserena, sede dello CSAC (Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma). La mostra è stata inaugurata lo scorso weekend in occasione del festival di Fotografia Europea a Reggio Emilia. In mostra ci sono fotografie d’archivio che raccontano un pezzo della storia degli anni Settanta in Italia e dei molti cambiamenti sociali del tempo: le foto di Giordano Bonora, Anna Candiani, Carla Cerati, Mario Cresci, Uliano Lucas, Paola Mattioli e Giuseppe Morandi parlano del referendum sull’abrogazione della legge sul divorzio, delle donne, degli omosessuali, della cultura contadina e del ruolo della fotografia nel sensibilizzare le coscienze su questi temi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La nuova Italia degli anni ’70, fotografata. La campagna per la legge sul divorzio, il ruolo della donna, la vita contadina e gli altri cambiamenti sociali dell'epoca, in mostra a Parma.
C’è un account su YouTube che fa circa 3,5 miliardi di visualizzazioni al mese, e che da quando esiste ne ha accumulate oltre 70 miliardi. Nelle classifiche mondiali dei canali più seguiti e visti è sempre nelle primissime posizioni, e in quella che conteggia le visualizzazioni totali nella storia della piattaforma è al secondo posto, dietro soltanto alla più grande casa discografica indiana, che possiede gran parte delle colonne sonore dei film di Bollywood. Eppure è probabile che non l’abbiate mai sentito nominare: si chiama Cocomelon, e carica settimanalmente brevi video di animazione in inglese, rivolti a bambini molto piccoli. Secondo il sito specializzato SocialBlade, Cocomelon fa circa 11 milioni di dollari al mese di ricavi. Il video più visto del canale, “Bath Song”, a oggi ha 2,8 miliardi di visualizzazioni (è il 21esimo nella classifica generale di YouTube). Pochi giorni fa, la società britannica Moonbug Entertainment Ltd ha comprato il canale a un prezzo che non è stato reso pubblico. Rene Rechtman, CEO dei Moonbug, crede che Cocomelon sia la prossima Peppa Pig, il cartone animato su una famiglia di maiali diventato probabilmente il più visto e amato dai bambini negli ultimi dieci anni. Eppure fino a qualche mese fa non si sapeva praticamente niente di chi facesse i video di Cocomelon, fino a un’intervista di Bloomberg dello scorso febbraio in cui una delle due persone che hanno creato il canale ha accettato di raccontare chi è. Non ha voluto dire niente sulla sua socia, che è anche sua moglie, con la quale si inventò la formula che accomuna tutti i video, quasi quindici anni fa.
Il canale YouTube per bambini più popolare al mondo. È anche il secondo più visto in generale, anche se fino a qualche mese fa non si sapeva nemmeno chi ci fosse dietro.
Nella notte tra il 24 e il 25 dicembre è morta nella sua casa di Certosa di Pavia la fumettista e illustratrice Grazia Nidasio, autrice tra le altre cose dei fumetti di Valentina Mela Verde e di Stefi. Nidasio aveva 87 anni. La sua carriera di disegnatrice era cominciata negli anni Sessanta al Corriere dei Piccoli, la prima rivista settimanale di fumetti italiana. Dal 1968 al 1976, prima sul Corriere dei Piccoli e poi sul Corriere dei Ragazzi, pubblicò le storie di Valentina Mela Verde di cui quelle di Stefi furono uno spin-off, pubblicato sul Corriere dei Piccoli dal 1976 al 1992. Nidasio sceneggiò molti cartoni animati e sigle per Rai e Mediaset e illustrò moltissimi romanzi per ragazzi, tra cui quelli di Astrid Lindgren per Salani. Nel 1987 vinse il premio Andersen, il più importante riconoscimento italiano nel campo della letteratura per ragazzi, come migliore autrice; nel 2001 le fu assegnato anche una menzione speciale alla carriera dagli organizzatori del premio.
È morta la fumettista Grazia Nidasio, aveva 87 anni. Era l'autrice dei fumetti di "Valentina Mela Verde" e di "Stefi", oltre che l'illustratrice di tantissimi romanzi per ragazzi.
A partire da lunedì 21 luglio, gli SMS di avviso di TIM e Vodafone per sapere quando un numero è raggiungibile o se qualcuno ha provato a telefonare al proprio numero senza riuscirci saranno a pagamento. La modifica interessa milioni di persone perché i servizi venivano attivati automaticamente e gratuitamente su tutti i nuovi numeri: chi non li vorrà più utilizzare dovrà richiedere la loro disattivazione attraverso l’assistenza clienti o il sito del proprio operatore. I servizi che diventano a pagamento – curiosamente nello stesso giorno – sono:
Gli avvisi di chiamata via SMS diventano a pagamento per i clienti TIM e Vodafone. A partire dal 21 luglio i servizi gratuiti costeranno qualche euro, per tutti: come si disattivano.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Chris Isaak. Che c'entra con "Volare", alla lunga (e ha anche simili progetti).
Archiviato il processo breve, disinnescata la legge sulle intercettazioni, i finiani aprono un altro fronte nel loro rapporto dialettico con il governo. Già nelle scorse settimane diversi esponenti di Futuro e libertà avevano manifestato malessere nei confronti della situazione della televisione pubblica italiana e soprattutto dei suoi telegiornali. Il 29 luglio Della Vedova si lamentava del fatto che il TG1 avesse messo gli esponenti di Futuro e libertà tra quelli dell’opposizione, nel suo pastone politico serale. Il 6 settembre sempre il TG1 invita Cicchitto e Gasparri a commentare in diretta il discorso di Mirabello, e il giorno dopo sul magazine di FareFuturo appare la lettera a Babbo Natale che chiede le dimissioni di del direttore. “La faziosità di Minzolini non è più tollerabile”, dice Andrea Ronchi. Minzolini pochi giorni dopo fa addirittura un editoriale, criticando aspramente i finiani, “Il problema di Minzolini al TG1 è ormai non rinviabile”, dice Bocchino. Lo stesso Fini a Mirabello era stato esplicito, parlando dei telegiornali come di “fogli d’ordine del PdL”.
I finiani aprono un nuovo fronte: la RAI. Bocchino annuncia la presentazione di una mozione contro Minzolini e Masi, per modificare il contratto di servizio.
Giuseppe Conte è stato indicato da Movimento 5 Stelle e Lega Nord come presidente del Consiglio del loro futuro governo. Conte ha 53 anni, è nato a Volturara Appula, in provincia di Foggia, è un avvocato civilista e insegnante di diritto, e non ha mai fatto politica. Il suo nome è stato annunciato lunedì pomeriggio da Luigi di Maio dopo avere incontrato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dal 2013 Giuseppe Conte è componente del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa, scelto dal Parlamento. Quando il Movimento 5 Stelle lo candidò per quell’incarico, scrive Repubblica, presentò un “curriculum di 18 pagine” e i giornali di oggi insistono molto sulle sue esperienze lavorative e di studio. Le più importanti, tra quelle che dichiara, sono la laurea in Giurisprudenza del 1988, gli studi di perfezionamento a Yale e alla New York University (che ha però smentito che Conte abbia studiato lì) e le docenze di Diritto Privato all’Università di Firenze e all’università LUISS di Roma. Conte, che lavora come avvocato a Roma e ha un suo studio legale, è anche avvocato patrocinante in Cassazione. Giuseppe Conte è stato inoltre il legale nella complessa vicenda sul caso Stamina della famiglia di Sofia, bambina con una grave malattia neurodegenerativa non curabile.
Giuseppe Conte, chi è e le altre cose da sapere. La persona indicata da M5S e Lega come nuovo presidente del Consiglio è un avvocato di 54 anni e non ha mai fatto politica.
Nel corso di una prova speciale del Jolly Rally della Valle d’Aosta al Colle San Carlo, vicino a La Thuile, il pilota Pietro Scavone ha perso il controllo della sua Renault Clio mentre stava percorrendo una curva, urtando un muretto sul quale c’erano alcuni spettatori. L’automobile si è ribaltata e ha percorso diversi metri prima di fermarsi nuovamente sull’asfalto. Nonostante fossero praticamente in traiettoria, gli spettatori non si sono fatti male. Scavone e il suo copilota Diego D’Herin se la sono cavata con qualche contusione. Il video è piuttosto impressionante.
L’impressionante video dell’incidente a un rally in Valle d’Aosta. Un'auto ha perso il controllo ed è uscita di strada, sfiorando per pochissimo alcuni spettatori: non ci sono stati feriti.
C’è aria di vacanze, tra i banchi del parlamento, ma momenti più spensierati si vedono anche tra le altre persone che valeva la pena fotografare in settimana. I sorrisi più larghi arrivano da Meg Ryan e Eva Longoria, ma ci sono espressioni divertite anche dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, dall’attrice Reese Witherspoon e dal primo ministro canadese Justin Trudeau, mentre perde l’equilibrio. Sia Ethan Hawke che Rita Moreno ci tenevano a farci vedere bene le loro magliette. Poi valeva la pena fotografare Due Lipa con mamma e papà, Sting dal Papa e scattare la foto di gruppo alla festicciola a Palazzo Chigi per il 54esimo compleanno del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Dua Lipa, Spike Lee, Charlize Theron e Justin Trudeau che perde l'equilibrio, tra le persone da fotografare in settimana.
Fino a qualche anno fa chi voleva ascoltare musica, guardare film o serie tv in streaming e in modo legale non aveva moltissime opzioni, anzi: in alcuni casi solo una o solo una davvero soddisfacente. Oggi invece ci sono diverse aziende che forniscono servizi simili e dato che le offerte disponibili cambiano e ne arrivano di nuove, ogni tanto vale la pena verificare di avere scelto il servizio più adatto a noi. Per la musica in streaming l’avevamo già fatto l’anno scorso: questa è una versione aggiornata di quell’articolo, fatta mettendo a confronto i principali servizi del settore. In breve gli abbonamenti che potete fare hanno tutti lo stesso prezzo mensile per le due forme di sottoscrizione principali: quello che cambia è la qualità di riproduzione della musica, la possibilità o meno di ascoltare musica gratis e qualche offerta speciale, per studenti universitari o “vecchi abbonati”, in un certo senso.
Amazon Music, Apple Music, Google Play e Spotify, a confronto. Cosa offrono di diverso e quanto costano i vari servizi di musica in streaming.
Alla Galleria Carifano a Palazzo Corbelli di Fano, in provincia di Pesaro, è aperta fino al 10 settembre una retrospettiva dedicata ai lavori del grafico italiano Massimo Dolcini. La mostra, in particolare modo, si concentra sul tema della “grafica di pubblica utilità”, quella che Dolcini sviluppò per migliorare la comunicazione delle istituzioni verso i cittadini e a cui lavorò per il comune di Pesaro per oltre 20 anni, rendendola un punto di riferimento per tutta la grafica italiana. La retrospettiva, curata da Mario Piazza, raccoglie lavori di diversa natura – disegni, fotografie, sculture e documenti di altro genere – che raccontano il pensiero e l’opera di Massimo Dolcini in modo completo e articolato. La mostra è aperta dal martedì al sabato dalle 18:30 alle 21:30 ed è a ingresso libero. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I lavori grafici di Massimo Dolcini. A Fano, fino al 10 settembre, in una retrospettiva che si articola intorno al concetto della "grafica di pubblica utilità".
Dalla fine di maggio a oggi, nella zona tra Forlì e Cesena ci sono state centinaia terremoti di lieve intensità e picchi massimi intorno a magnitudo 3,7 della scala Richter (il terremoto a L’Aquila del 2009 raggiunse 5,9). Niente di preoccupante, ma in seguito alle numerose segnalazioni della popolazione, i sismologi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno deciso di preparare un breve rapporto per spiegare che cosa sta succedendo, considerato che l’area adiacente al Montefeltro è ritenuta zona sismica di categoria 2, dove i terremoti possono causare gravi danni anche se con intensità moderata. L’INGV ha registrato complessivamente 640 terremoti. Tra il 24 e il 28 maggio e tra il 3 e il 7 giugno si è verificato il maggior numero di terremoti, il 90 per cento, dello sciame. Il più forte è stato di magnitudo 3,7 e si è verificato poco dopo la mezzanotte del 25 maggio. In buona parte dei casi i terremoti hanno avuto un epicentro relativamente superficiale, appena 5 – 10 chilometri nel sottosuolo e per questo motivi sono stati percepiti dalla popolazione, specie nei comuni di Bagno di Romagna, Verghereto e Santa Sofia.
I terremoti in Romagna. Ce ne sono stati 640 in pochi giorni, alcuni intensi, ma i sismologi dicono che non c'è da preoccuparsi.
L’intricata vicenda politica e parlamentare del cosiddetto ddl Cirinnà – il disegno di legge che qualora approvato introdurrebbe in Italia una prima forma di riconoscimento delle unioni civili, anche tra le coppie gay – è precipitata mercoledì scorso, quando il Movimento 5 Stelle ha fatto sapere al PD che non avrebbe votato un particolare emendamento, il cosiddetto “supercanguro”, che avrebbe consentito di passare direttamente all’esame degli articoli della legge saltando il voto su centinaia di emendamenti. Nei giorni che sono seguiti, il PD ha cercato mediazioni politiche e strade alternative ed è arrivato a una conclusione, per come ne ha parlato il segretario Matteo Renzi: se non si vuole affrontare il voto sugli emendamenti, l’unica possibilità è trovare un accordo col Nuovo Centro Destra per modificare la legge – stralciando la stepchild adoption, come minimo – e a quel punto porre la questione di fiducia. Il fatto che questa scelta riguardi regolamenti e precedenti parlamentari a volte articolati e complessi ha generato in questi giorni diverse domande e perplessità.
Cosa succede se il PD tira dritto. Perché il PD non vuole votare il ddl Cirinnà emendamento per emendamento, spiegato.
È online il nuovo video degli Arcade Fire, che accompagna la canzone “We exist”, tratta dal loro ultimo disco “Reflektor”, uscito lo scorso ottobre. Il protagonista del video è l’attore Andrew Garfield, che interpreta un ragazzo che viene aggredito in un bar perché indossa abiti femminili. (La canzone “We exist”, aveva spiegato il frontman degli Arcade Fire Win Butler, racconta di un ragazzo gay e di una sua conversazione con il padre).
Il nuovo video degli Arcade Fire. La canzone è "We exist", il protagonista è l'attore Andrew Garfield.