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Nella puntata di domenica 15 febbraio durante il programma di Rai Tre Gazebo è andato in onda un servizio di Zoro (Diego Bianchi) sugli sbarchi di clandestini provenienti dall’Africa settentrionale al molo Favarolo di Lampedusa. Le riprese sono del 13 febbraio scorso a pochi giorni dalla morte – secondo i dati dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati – di oltre 300 migranti che cercavano di raggiungere Lampedusa sui barconi. Non è la prima volta che Zoro va a Lampedusa per occuparsi del problema dell’immigrazione: era già successo nel febbraio del 2011, quando la maggior parte degli immigrati proveniva dalla Tunisia.
Il video di Zoro a Lampedusa. Diego Bianchi ha raccontato com'è la situazione sull'isola, dove cercano di arrivare persone che «scappano da cose terribili» e che «non hanno alternative».
Lunedì è morto a Inverness, in Canada, il fotografo Robert Frank: aveva 94 anni ed era considerato uno dei più grandi fotografi del Novecento. La notizia è stata data oggi dal New York Times e confermata dalla galleria Pace-MacGill Gallery di Manhattan, New York, che lo rappresentava. Frank era noto soprattutto per The Americans, un libro che raccoglieva le foto scattate da Frank viaggiando in 48 stati americani a metà degli anni Cinquanta, con uno stile nuovo che cambiò il modo di vedere i reportage. Robert Frank era nato a Zurigo, in Svizzera, nel 1924. Era figlio di due ebrei, sua madre era svizzera e suo padre tedesco, e di buona famiglia. Iniziò a occuparsi di fotografia da giovane, collaborando con diversi fotografi svizzeri, ma a 23 anni si trasferì negli Stati Uniti, lamentandosi dell’ambiente chiuso e poco stimolante della Svizzera di quegli anni.
È morto Robert Frank, uno dei più importanti fotografi del Novecento. Aveva 94 anni ed era famoso soprattutto per il reportage "The Americans", che cambiò la storia della fotografia.
Col progetto Daring&Youth Yulia Krivich ha raccolto le foto che ha scattato a un gruppo di hooligans ucraini di estrema destra: le sue foto sono ora esposte per la sezione “Circuito OFF” del festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia, in una mostra curata dal collettivo Kublaiklan che si potrà visitare fino al 27 maggio. Come spiegato dai curatori, Krivich è entrata in contatto con un gruppo di hooligans ucraini di estrema destra tramite Igor, un ragazzo che aveva notato dopo che era stato fotografato mentre lanciava una catena addosso alla polizia durante gli scontri tra dicembre e novembre del 2013, nell’ambito delle manifestazioni contro il presidente Viktor Yanukovych. Dopo averlo cercato su Instagram, Krivich ha studiato il modo in cui lui e gli altri membri del gruppo si raccontano sui social e ha cominciato a frequentarli di persona e a fotografarli imitando lo stile che usano sui social, per parlare del modo in cui oggi fruiamo le immagini: «In una fotografia di Krivich, così come in uno scatto postato su Instagram da Igor e gli altri, i colori piacevoli e l’atmosfera sospesa distraggono da una pistola che sporge dai pantaloni di un ragazzo, o da una svastica tatuata sul braccio di un altro».
Giovani ucraini di estrema destra. Colori pastello che distraggono da svastiche e pistole, nelle foto di Yulia Krivich.
Da settimane gli aggiornamenti quotidiani sul nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) offrono numeri e statistiche sul numero di persone infette, sulle persone morte a causa della malattia (COVID-19) e sui pazienti guariti dimessi dagli ospedali. Le cifre fornite ogni giorno sono importanti per le autorità sanitarie e gli epidemiologi, che devono valutare l’efficacia delle politiche di contenimento dei contagi, ma possono risultare fuorvianti per l’opinione pubblica, soprattutto se sono presentante con poche informazioni di contesto. Sul New York Times il matematico John Allen Paulos, un docente della Temple University (Philadelphia) che si occupa spesso di numeri e del modo in cui sono usati sui giornali, ha scritto una breve guida per non perdersi tra i dati del nuovo coronavirus o farsi prendere troppo dal panico. Quanto si muore di COVID-19 Tecnicamente, definire il tasso di letalità di una malattia non è una cosa molto complicata. Il termine serve per indicare la percentuale calcolata sul numero di persone morte per una determinata malattia (D) diviso per il numero totale di persone che si sono ammalate (I). Il problema non è l’operazione in sé, piuttosto banale, bensì determinare con certezza i due numeri da utilizzare nel calcolo.
Come leggere i numeri sul nuovo coronavirus. Gli aggiornamenti giorno dopo giorno su nuovi contagi e numero di morti possono distrarre dal quadro complessivo, più complicato e che ancora non conosciamo.
Valentina Pigmei, giornalista che conosce il posto, ha scritto per Internazionale una lunga descrizione e riflessione su cosa sia diventata la cittadina di Forte dei Marmi, località turistica toscana di vecchia fama e alterni fascini, facendosi aiutare da un altro esperto del luogo, lo scrittore Fabio Genovesi. Qualche giorno fa ero a Forte dei Marmi, un posto che conosco bene, o almeno mi sembrava di conoscere bene, che passeggiavo per via Mazzini. Mi hanno fermato un ragazzo e una ragazza in bicicletta, cappellino in testa e piantina in mano: “Scusi, dov’è il centro storico?”.
Si stava sempre meglio prima, a Forte dei Marmi. Valentina Pigmei racconta su Internazionale storie e presente di un posto in cui il rischio maggiore è la nostalgia, fin da quando c'era Montale.
Si è conclusa la 66esima edizione del festival di Cannes: la Palma d’oro è andata a La vie d’Adéle, del regista franco-tunisino Abdellatif Kechiche, una storia d’amore fra due ragazze interpretate da Lea Seydoux e Adele Exarchopoulos, premiate insieme al regista per volere della giuria guidata da Steven Spielberg. Il Gran Premio della giuria è stato assegnato a Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen, il Premio della giuria a Like Father Like Son di Hirokazu Kore-eda. Il messicano Amat Escalante ha ricevuto il premio alla regia per Heli. Il premio per la miglior sceneggiatura è stato assegnato al regista e sceneggiatore cinese Jia Zhang-ke per il film A Touch of Sin. Bérénice Bejo è stata premiata come miglior attrice per la sua interpretazione in The Past. Il premio per il miglior attore è stato assegnato al 76enne Bruce Dern, per il film Nebraska di Alexander Payne. La Camera d’Or, con cui viene premiata la miglior opera prima di tutte le sezioni, è andata a Ilo Ilo di Anthony Chen.
Chi ha vinto a Cannes. Tutti i premi e le foto più belle dell'ultimo giorno di festival.
Martedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ricevuto una lettera da un gruppo di avvocati in cui gli veniva ingiunto di sbloccare immediatamente da Twitter una serie di persone che nei mesi scorsi lo avevano preso in giro o insultato sul popolare social network. Secondo gli avvocati la Costituzione americana vieta a Trump si bloccare chiunque, almeno fino a che si troverà in carica come presidente. Bloccare qualcuno su Twitter significa impedirgli di interagire con un account in alcun modo: la persona bloccata non può nemmeno vedere i tweet di chi lo ha bloccato. Nella loro lettera, gli avvocati scrivono: «L’account Twitter del presidente funziona come un luogo pubblico di discussione per quanto concerne il Primo emendamento [la parte della Costituzione americana che garantisce la libertà di parola], bloccare i nostri clienti solo per il fatto di aver espresso un’opinione, quindi, è incostituzionale. Le chiediamo di sbloccare i nostri clienti e tutti coloro che sono stati bloccati per ragioni simili». Secondo il New York Times la formulazione della lettera indica che gli avvocati sono pronti a fare causa al presidente Trump se le loro richieste non saranno accolte.
È legale che Trump blocchi qualcuno su Twitter? secondo un gruppo di avvocati americani è incostituzionale: il presidente non può impedire ad alcuni cittadini di leggere e commentare quello che scrive.
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La direzione nazionale del PD in diretta.
Domenica 2 febbraio la compagnia aerea italiana Alitalia e quella degli Emirati Arabi Uniti Etihad Airways hanno confermato di essere nella fase finale di un negoziato, che potrebbe portare a un importante accordo commerciale. Nei prossimi 30 giorni sarà fatta una verifica economica, patrimoniale e finanziaria dei conti e dei contratti di Alitalia, passaggio necessario prima di un investimento nella compagnia aerea da parte di Etihad, che a questo punto sembra essere più probabile e vicino. Etihad ha posto alcune condizioni per l’operazione, tra le quali una ristrutturazione finanziaria di Alitalia e una riduzione del suo debito. La compagnia italiana è ancora operativa grazie a un aumento di capitale di 300 milioni di euro concluso lo scorso dicembre, a fronte di un debito lordo di circa 2,5 miliardi di euro. Alitalia è in trattativa per ottenere dalle banche un nuovo prestito da 200 milioni di euro, senza il quale entro poche settimane potrebbe esaurire la liquidità. Gli arabi di Etihad si avvicinano all’Alitalia. Le due compagnie entrano nella fase finale del negoziato che potrebbe portare all’investimento della compagnia di Abu Dhabi in quella italiana. Gabriele Del Torchio, amministratore delegato di Alitalia, e James Hogan, presidente e amministratore delegato di Etihad Airways, hanno confermato oggi che le due compagnie «sono entrate nella fase finale di un processo di due diligence volta al possibile investimento di Etihad Airways in Alitalia».
Etihad entra in Alitalia? la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti ha avviato verifiche e controlli dei conti della società italiana, entro un mese sarà deciso il suo ingresso.
Muhammad Yunus è un economista e banchiere bengalese che nel 2006 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace per aver ideato il microcredito, un sistema che consente agli imprenditori troppo poveri che non otterrebbero credito dai circuiti bancari tradizionali di fare affidamento su un sistema di piccoli prestiti. Yunus è molto rispettato tra gli economisti alternativi e meno ortodossi, ma da alcune settimane è al centro di numerose critiche in seguito a un’inchiesta sulla scorretta gestione di alcuni fondi per lo sviluppo che il Nobel era chiamato ad amministrare. Il caso è scoppiato dopo l’inchiesta “Intrappolato nel microcredito” andata in onda sull’emittente televisiva NRK della Norvegia, il paese che ospita il Comitato che ogni anno si occupa di assegnare il premio Nobel per la Pace. Secondo l’autore del reportage, Tom Heinemann, nel corso degli anni Yunus avrebbe dirottato alcuni fondi destinati allo sviluppo per sostenere altri progetti all’insaputa dei tanti paesi donatori come la Germania, i Paesi Bassi, la Norvergia, la Svezia e gli Stati Uniti, ricorda con un lungo articolo il settimanale tedesco Spiegel.
Il microcredito e una reputazione da salvare. Il premio Nobel Muhammad Yunus è accusato di aver approfittato di alcuni fondi per lo sviluppo per favorire la propria banca.
Il primo settembre del 2011 in Italia è entrata in vigore la legge 27 luglio 2011, n.128 meglio conosciuta come “legge contro gli sconti sui libri“. La sua approvazione da parte del Parlamento fece molto discutere perché secondo molti il provvedimento, promosso dal senatore Ricardo Levi (Partito Democratico), avrebbe penalizzato i lettori con l’intenzione di difendere l’interesse di alcuni editori e in parte dei librai. Il punto principale stabilito dalla Legge 128 è che non si possono effettuare sconti superiori al 15 per cento sul prezzo di copertina dei libri. Il provvedimento stabilisce anche limiti per le “vendite per corrispondenza”, in sostanza quelle su Internet, e ha posto dei limiti a molti distributori a partire da Amazon, che negli ultimi mesi si è industriata per trovare sistemi che consentissero di vendere libri scontati sfruttando le poche e contorte eccezioni previste dalle nuove norme. Non a caso, al momento della sua definitiva approvazione, la legge fu definita anche “anti-Amazon”. Il 25 settembre, a oltre un anno dall’entrata in vigore della Legge 128, l’Associazione degli Editori (AIE) ha organizzato presso la Camera dei Deputati un incontro per fare il punto sull’efficacia delle nuove norme. Durante il convegno è stato presentato uno studio, realizzato in collaborazione con la società di rilevazione Nielsen. Dalla ricerca è emerso che il mercato dei libri continua a essere in crisi: una sua crisi assai ampia e strutturale, di cui è difficile trovare le relazioni (positive o negative) con l’approvazione delle legge.
Come va il mercato dei libri? male, e lo dicono i numeri: l'associazione degli editori ha presentato alcuni dati, a un anno dall'entrata in vigore della legge sugli sconti.
Circola molto online il video di una conversazione tra Luciana Littizzetto ed Emma Bonino, nel quale la prima chiede alla seconda di spiegare il voto contrario dei Radicali ad autorizzare l’arresto di Nicola Cosentino. Il voto dei sei deputati radicali fu decisivo, con gli altri, nell’esito del voto. Il video è stato registrato durante un incontro del Circolo dei lettori, moderato da Mario Calabresi. «Le carte non giustificavano l’arresto preventivo», spiega Bonino, che poi racconta anche dei casi in cui i Radicali votarono a favore dell’arresto (Milanese e Papa).
Emma Bonino spiega il voto dei Radicali su Cosentino. «Le carte non giustificavano l'arresto preventivo», dice a Luciana Littizzetto in un video che circola molto online.
Amazon ha attivato il servizio “Consegna Oggi” anche a Roma: è un servizio che permette agli abbonati a “Amazon Prime” di ricevere le consegne di alcuni prodotti il giorno del loro acquisto, gratuitamente. La consegna gratuita è valida però solo per ordini superiori ai 29 euro ed è attiva solo dal lunedì al venerdì: bisogna ordinare entro il mattino per ricevere la consegna tra le 18.30 e le 21.30 del giorno stesso. La possibilità di ottenere la consegna lo stesso giorno è indicata nella pagina di dettaglio di ogni prodotto. Prima che a Roma, “Consegna Oggi” era già disponibile a Milano. Altre informazioni si possono trovare qui.
Amazon ha attivato il servizio “Consegna Oggi” anche a Roma.
Fino al 2008 Jaguar, uno dei più antichi e prestigiosi produttori di automobili di lusso, faticava a mantenere un’identità e a produrre utile. Dal 1990 era di proprietà di Ford, un’azienda americana piuttosto restia a rifornire Jaguar del denaro necessario a progettare e realizzare auto di alta gamma. Nel 2002 Jaguar venne fusa con Land Rover diventando Jaguar Land Rover (JLR). Nel 2008 la nuova società fu acquistata da Tata Motors e le sue fortune cominciarono a cambiare. Almeno per Land Rover. Nel 2013, su 425 mila auto vendute da JLR, solo 77 mila erano Jaguar. Come ha dimostrato Porsche con Cayenne, i SUV sono uno dei segmenti di mercato delle automobili che vendono meglio (oggi ogni due Porsche vendute una è un Cayenne). Land Rover vende soprattutto Range Rover, l’auto di gamma più alta, che parte da più di 100 mila euro di prezzo. Anche Evoque, una versione meno costosa del principale SUV dell’azienda, ha avuto molto successo. JLR sta andando particolarmente bene in Cina, dove ha sorpassato Lexus conquistando il quarto posto nel segmento auto di lusso dopo BMW, Daimler e Audi. Le tre società tedesche, però, sono sistemate da molto più tempo sul mercato cinese e si time che un rallentamento economico della Cina possa influire sulle vendite di JLR nel paese.
Come sta Jaguar Land Rover. Piuttosto bene, almeno Land Rover, mentre Jaguar ha appena lanciato un nuovo modello di auto, la XE, da cui dipende il suo futuro per i prossimi 10 anni almeno.
La scena del Conclave nel film di Nanni Moretti Habemus Papam, in cui i cardinali silenziosamente pregano di non essere scelti.
«Non io, Signore, non io». La scena del Conclave nel film Habemus Papam, di Nanni Moretti.
Steve P. Jobs è morto. La notizia è stata diffusa da Apple, l’azienda che aveva cofondato nel 1976 e di cui era stato per decenni il simbolo indiscusso, quando in Italia erano le due del mattino. Steve Jobs aveva 56 anni, era malato da tempo ed è morto a causa delle complicazioni di un cancro al pancreas. Nel 2004 era già stato operato per quel tipo di tumore, nel 2009 aveva ricevuto un trapianto di fegato. Sul sito di Apple, questo comunicato annuncia la morte di Jobs. Apple ha perso un visionario e un genio creativo, e il mondo ha perso uno straordinario essere umano. Chi di noi è stato abbastanza fortunato da conoscere Steve e lavorare con lui ha perso un caro amico e un mentore. Steve lascia dietro di sé un’azienda che solo lui avrebbe potuto costruire, e il suo spirito sarà per sempre nelle fondamenta di Apple.
Steve Jobs è morto. Lo ha reso noto Apple stanotte, aveva 56 anni.
Sono state annunciate tutte le nomination per i Golden Globe 2017, i premi televisivi e cinematografici che vengono assegnati dalla Hollywood Foreign Press Association, un’associazione di giornalisti statunitensi che si occupano di cinema e televisione (i giurati che partecipano al voto sono circa un centinaio). I candidati sono stati annunciati la mattina del 12 dicembre e la cerimonia, presentata dal comico e conduttore Jimmy Fallon, sarà l’8 gennaio al Beverly Hilton Hotel di Beverly Hills, in California. Il film con più nomination è La La Land, il musical con Emma Stone e Ryan Gosling: ne ha ricevute 7. Gli altri film con più nomination sono stati Moonlight (con 6) e Manchester by the Sea (con 5). La La Land è ambientato a Los Angeles e i critici che l’hanno visto ne parlano molto bene: Gosling interpreta un pianista jazz, Stone la donna di cui s’innamora. In Italia uscirà a fine gennaio. Tra i nominati per il premio al Miglior film straniero non c’è Fuocoammare, il documentario di Gianfranco Rosi: non era tra i film candidabili perché è un documentario. Agli Oscar possono partecipare i documentari (nell’apposita categoria, ma anche in altre); ai Golden Globe no. Per quanto riguarda le serie tv – o le miniserie, o più in generale le “cose per la tv” – è andata molto bene The People v. O.J. Simpson, con cinque nomination: quattro per il suo cast e una come Miglior miniserie o film per la tv. Il canale tv HBO ha ottenuto 14 nomination; Netflix ne ha ottenute cinque in tutto. Il premio per la Miglior serie tv drammatica se lo giocheranno quasi di certo loro: ci sono infatti The Crown e Stranger Things (di Netflix) e sia Westworld che Game of Thrones (entrambe di HBO). In più c’è anche This is Us, la serie tv trasmessa da NBC (e in Italia da Fox Life).
Golden Globe 2017, tutte le nomination. "La La Land" è il film con più nomination e tra le migliori serie tv drammatiche ci sono "Westworld", "The Crown" e "Stranger Things".
Tolti gli ospiti e i cantanti del festival di Sanremo, le persone da fotografare questa settimana erano soprattutto attori. È iniziata la Berlinale, cioè la 66esima edizione del festival del cinema di Berlino, uno dei più importanti del mondo, dove si sono visti George Clooney e la moglie Amal Alamuddin, Meryl Streep, Channing Tatum e Tilda Swinton, tutti per la proiezione del film Hail, Caesar!. Negli ultimi giorni è continuata la promozione di Zoolander 2 – che esce oggi in Italia – conclusa con una sfilata di Ben Stiller, Will Ferrell, Penelope Cruz e Owen Wilson a New York (trovate tutte le foto qui). Un altro evento con un’alta concentrazione di attori è stato l’Academy Awards Luncheon, un pranzo annuale di preparazione alla cerimonia degli Oscar a cui sono invitati tutti quelli che hanno ricevuto delle nomination (Jennifer Lawrence, Alicia Vikanders, George Miller e Mark Ruffalo, per esempio). Tra i politici bisognava fotografare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in visita da Barack Obama, ma i protagonisti della settimana sono stati i candidati alle elezioni presidenziali americane, nel giorno delle primarie in New Hampshire: ci sono il vincitore Bernie Sanders e la sconfitta Hillary Clinton che abbraccia il marito Bill, tra gli altri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Justin Bieber, George Clooney, Uma Thurman e i soliti problemi dei capelli di Donald Trump, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Da venerdì a domenica, in occasione del ponte per la Festa della Repubblica e per l’apertura della Biennale Architettura, il comune di Venezia ha previsto un’affluenza straordinaria di visitatori che potrebbe congestionare alcune zone della città, generando rischi per la sicurezza e grossi disagi per residenti e lavoratori. Per questo motivo ha disposto l’uso dei nuovi sistemi di deviazione dei flussi di turisti — i cosiddetti varchi, sperimentati per la prima volta a fine aprile — e ha consigliato ai turisti giornalieri, soprattutto quelli che hanno la possibilità di raggiungere Venezia in altri giorni, di evitare se possibile di visitare la città proprio nel fine settimana. I varchi sono stati installati in due punti della zona che comprende piazzale Roma – il capolinea dei mezzi pubblici – e la stazione Santa Lucia: il primo si trova ai piedi del Ponte della Costituzione mentre il secondo all’inizio di Lista di Spagna, l’imbocco di Strada Nova, la via turistica principale della città. In caso di concentrazioni di massa provocate dall’arrivo simultaneo di treni, autobus e tram, i varchi entreranno in funzione deviando il percorso dei turisti per altre vie, verso l’Accademia, permettendo l’accesso verso Strada Nova solo a residenti, lavoratori e turisti ospitati nelle strutture della zona. Finora i varchi non sono mai entrati in funzione e il comune ha detto che è bastata la prevenzione per evitare la congestione dei punti d’accesso alla città.
A Venezia tornano i varchi per i turisti. Per la festa del 2 giugno si è deciso di restringere nuovamente il traffico pedonale verso Rialto e San Marco: cosa cambia?.
Marianne Faithfull, una delle più famose cantanti degli anni Sessanta, conosciuta tanto per le sue canzoni quanto per la sua vita movimentata e la sua relazione con Mick Jagger dei Rolling Stones, nacque a Londra il 29 dicembre 1946, e oggi compie settant’anni. Suo padre era un ufficiale dell’esercito britannico (e docente di letteratura inglese), mentre sua madre era la figlia di una famiglia nobile di Vienna, che aveva combattuto segretamente il nazismo durante la Seconda guerra mondiale. Faithfull ha sempre rivendicato la discendenza nobiliare ricevuta dalla madre, con la quale andò a vivere quando i suoi genitori si separarono, quando aveva sei anni. Diventò molto famosa molto in fretta: dopo un periodo passato a cantare nei locali della Londra di inizio anni Sessanta – la cosiddetta swinging london – fu notata a una festa organizzata dai Rolling Stones nel 1964, dal produttore Andrew Loog Oldham, allora eccentrico manager del gruppo. La sua prima canzone fu anche la sua più famosa: “As Tears Go By”, scritta da Mick Jagger, Keith Richards e dallo stesso Oldham. Fu un successo enorme, tanto che ne fecero una cover anche i Rolling Stones, e Faithfull sfruttò la sua fama appena acquisita per fare uscire altri singoli – come “This Little Bird” e “Summer Nights” – che non divennero così famosi ma che andarono molto bene.
Una vita da Marianne Faithfull. Compie 70 anni una delle cantanti più famose degli anni Sessanta, nota soprattutto per la vita movimentata, una relazione con Mick Jagger e una storia falsa.
Negli ultimi giorni si è tornati a parlare del disegno di legge sulle unioni civili, proposto dal Partito Democratico e ancora in discussione alla commissione Giustizia del Senato. La legge, che è stata descritta come una sintesi di 9 disegni di legge precedenti e ha come relatrice Monica Cirinnà del PD, è da mesi bloccata in commissione a causa di due motivi: il duro ostruzionismo di Nuovo Centro Destra e le resistenze dell’area cattolica del PD. Il secondo di questi due problemi sembra però essere stato risolto: mercoledì 2 settembre è infatti stato approvato un emendamento che riformula parzialmente l’articolo 1 del disegno di legge, separando nettamente nella formulazione le “nuove” unioni dal matrimonio, secondo le richieste di diversi cattolici del PD accolte già a luglio da Cirinnà. La nuova formulazione definisce l’unione civile come una «formazione sociale specifica», richiamando un’espressione utilizzata nell’articolo 2 della Costituzione, quello che sancisce i diritti inviolabili dell’uomo. In questo modo, secondo il PD, ci saranno meno rischi che la legge venga dichiarata incostituzionale in riferimento all’articolo 29 della Costituzione – quello che cioè regola il matrimonio – a cui nelle versioni precedenti della legge Cirinnà c’erano diversi impliciti rimandi. Non ci sono cambiamenti relativamente ai diritti e ai doveri previsti dalla legge, che sono gli stessi del matrimonio escluse le adozioni.
Perché si riparla di unioni civili. La commissione Giustizia del Senato ha approvato un emendamento che le separa giuridicamente – e lessicalmente – dal matrimonio: la legge potrebbe essere discussa a ottobre.
Sul Corriere della Sera di oggi, Enrico Marro si occupa dei calcoli del governo sulle persone che, in seguito alla nuova riforma delle pensioni, rischiano di rimanere senza stipendio e senza pensione (i cosiddetti “esodati”: oggi uno di loro scrive al Corriere per contestare l’uso del termine). Chi ha lasciato il proprio lavoro poco prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, magari con incentivi aziendali in attesa della pensione vera e propria, ha visto spostarsi in avanti nel tempo il pensionamento e di conseguenza si trova in un limbo in cui difficilmente può tornare a lavoro e non può accedere al trattamento pensionistico. Il fenomeno si verifica tutte le volte che vengono riviste le regole previdenziali e di solito il governo prevede condizioni particolari per tutelare questi esodati. Il ministero del Lavoro guidato da Elsa Fornero aveva previsto che ci potessero essere circa 65mila persone in queste condizioni, ma la stima si è rivelata errata, e lo stesso ministro stamattina ha confermato una nuova attenzione sulla questione. Un pasticcio. Difficile trovare un’altra definizione per la vicenda degli «esodati», brutta parola che sta a indicare quelle persone che, dopo la riforma della previdenza, rischiano di restare senza stipendio e senza pensione. È un fenomeno che si verifica ogni volta che una riforma innalza i requisiti pensionistici. Succede che i lavoratori che nel periodo immediatamente precedente hanno lasciato il lavoro, spesso con incentivi aziendali in attesa della pensione che sarebbe arrivata da lì a poco, si ritrovano improvvisamente con le regole del gioco cambiate e con il traguardo previdenziale spostato in avanti di alcuni anni. Per questo, di solito, la legge prevede delle clausole di salvaguardia che consentono, a precise condizioni, a questi lavoratori di andare in pensione con le vecchie regole. Anche questa volta è stato così, solo che a differenza del passato, la riforma Fornero prevede un aumento dei requisiti per la pensione senza precedenti e quindi la salvaguardia inizialmente tarata su 65 mila persone si è rivelata insufficiente.
I calcoli sbagliati del governo tecnico. Le stime su chi avrebbe perso lavoro e pensione, i cosiddetti "esodati", sono in difetto e serviranno nuovi conteggi con l'INPS.
Il gruppo Schlecker è la più grande catena di drugstore della Germania e ha diversi negozi anche in Italia, soprattutto al nord. L’azienda è in grave crisi finanziaria e potrebbe presto fallire. Oggi è un giorno decisivo: i rappresentanti dei vari Länder – i singoli stati federali tedeschi – si incontrano a Berlino per definire un piano comune che possa salvare Schlecker e limitare al massimo i danni della ristrutturazione aziendale che hanno in mente i vertici aziendali. Il 23 gennaio scorso Schlecker aveva dichiarato lo stato di insolvenza per mancanza di liquidità, ma aveva assicurato allo stesso tempo che non avrebbe interrotto, almeno nelle prime settimane, l’attività dell’azienda. Il piano dei Länder prevede una partecipazione comune per un prestito a Schlecker di circa 71 milioni di euro. Il governo centrale federale ha già negato il suo contributo. A fornire il denaro sarebbe il gruppo bancario KFW (Kreditanstalt für Wiederaufbau), l’istituto di finanziamento pubblico tedesco controllato dallo Stato: sarebbe, di fatto, una sorta di salvataggio pubblico, anche se a livello parziale e organizzato da alcuni governi locali. In questo modo si salverebbero almeno 11mila dipendenti che altrimenti verrebbero licenziati già alla fine di marzo (la lista è già stata redatta dall’azienda). Il governatore del Saarbrücken, Annegret Kramp-Karrenbauer, ha detto ieri chiaramente che se non si salveranno questi 11mila posti di lavoro potrebbero essere a rischio anche altri 14mila dipendenti tedeschi.
La crisi di Schlecker. La catena di drogherie si è dichiarata insolvente e ha minacciato 11mila licenziamenti, ma le regioni tedesche stanno cercando di salvarla.
Nel tardo pomeriggio di sabato 22 febbraio la popolare app di messaggistica per smartphone WhatsApp ha smesso di funzionare per circa tre ore e mezzo in tutto il mondo. Intorno alle 21.30 in Italia – quando il problema era in corso da più di un’ora, e dopo migliaia di segnalazioni degli utenti sui social network – la società ha annunciato tramite il suo account Twitter ufficiale di avere problemi ai server, confidando di riuscire a risolverlo in tempi rapidi. sorry we currently experiencing server issues. we hope to be back up and recovered shortly.
Perché WhatsApp non funzionava. Sabato il servizio è stato inutilizzabile per alcune ore: la società ha parlato di guasti ai server e in molti hanno pensato all'acquisto da parte di Facebook.
Martedì 29 giugno l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Settentrionale ha pubblicato il bando del «concorso di idee» per trovare una soluzione al problema delle grandi navi che passano davanti al centro storico di Venezia. L’obiettivo del bando è raccogliere proposte per spostare i punti di attracco delle navi da crociera e delle navi container fuori dalle acque protette della laguna: quindi, tra le altre cose, continuare ad accogliere i turisti e allo stesso tempo «salvaguardare l’unicità e le eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale del suo territorio». Nei mesi scorsi sembrava che il governo avesse deciso di bloccare subito il passaggio, spostando gli approdi a Marghera, ma il decreto approvato all’inizio di aprile, convertito in legge dalla Camera a metà maggio, non conteneva decisioni vincolanti, ma solo l’indicazione di avviare un bando. Il risultato è che le navi stanno continuando a transitare e i tempi previsti dal nuovo bando mostrano in modo piuttosto chiaro che serviranno anni per allontanarle.
Serviranno molti anni per allontanare le grandi navi da Venezia. L'ipotesi dei mesi scorsi di spostare subito gli approdi a Marghera non ha avuto seguito, e trovare un'alternativa richiede tempi lunghi.
I “Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali” hanno invitato in Vaticano un gruppo di bloggers (con la esse in fondo, è la scrittura della Santa Sede: scelta che genererà dibattito) a un incontro per il prossimo 2 maggio. Parteciperanno nomi importanti delle gerarchie ecclasiastiche: il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, S.E. Mons. Claudio Celli, Presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, e Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede e della Radio Vaticana. L’invito è aperto a tutti, ma, per partecipare, bisogna inviare una mail a [email protected] con un link al proprio blog: lo spazio è limitato a 150 posti. Un incontro di bloggers avrà luogo nel pomeriggio del 2 maggio prossimo. L’evento, organizzato dai Pontifici Consigli della Cultura e delle Comunicazioni Sociali, ha come obiettivo quello di permettere un dialogo tra bloggers e rappresentanti della Chiesa, per condividere le esperienze di coloro che sono attivi in questo campo e per meglio capire le esigenze di tale comunità. L’incontro servirà anche a presentare alcune delle iniziative che la Chiesa sta attivando per il mondo dei nuovi media, sia a Roma, sia a livello locale. Nelle due sessioni previste, diversi relatori presenteranno alcuni punti centrali, per avviare una discussione aperta a tutti i partecipanti. Nella prima, cinque bloggers, rappresentanti le diverse aree linguistiche, affronteranno temi specifici di importanza generale. Nella seconda, ci sarà la testimonianza di persone impegnate nelle strategie comunicative della Chiesa, che presenteranno le loro esperienze di lavoro con i nuovi media, e anche le iniziative per un incontro efficace tra la Chiesa e il mondo dei bloggers.
I “bloggers in Vaticano”. La Chiesa invita a un incontro con 150 posti, ecco come partecipare.
È noto che l’unica dichiarazione fatta dal PresDelCons sulla lobby di Flavio Carboni e i suoi affari inquietanti è stata finora piuttosto sbrigativa. Silvio Berlusconi ha definito l’intera vicenda come “un polverone” che riguarda “quattro pensionati sfigati”. Una definizione piuttosto sprezzante: se da un lato può risultare comprensibile riguardo personaggi come Carboni, Lombardi o Martino, dai quali Berlusconi ha ogni interesse a prendere le distanze, dall’altro risulta sorprendente che sia allargata anche al quarto “pensionato sfigato”, storico amico e sodale del premier: Marcello Dell’Utri. Sulla apparente contraddizione (può darsi che Berlusconi abbia usato il numero sbrigativamente come si dice “quattro gatti”) scherza Massimo Gramellini, sulla Stampa di oggi. Lo conosci alla Statale di Milano che non hai ancora vent’anni. A ventitré cominci a lavorare per lui. A trentatré diventi il suo segretario personale e segui i lavori di ristrutturazione della sua villa: impianti elettrici e antifurto umano, un certo Mangano stalliere. A quarantuno entri nella sua concessionaria di pubblicità e gliela trasformi in una macchina da soldi. A cinquantadue converti la concessionaria in un partito politico ed è grazie a te se vince le elezioni. A cinquantaquattro vieni arrestato a Torino per un’indagine sui fondi neri della sua azienda, ti ritiri dietro le sbarre con un’edizione rilegata dei Promessi Sposi e sopporti tutto in silenzio, persino il chiasso di Sgarbi quando corre a visitarti in carcere. A cinquantotto patteggi una pena di due anni e tre mesi per frode fiscale e false fatture relative a un’azienda il cui proprietario è lui. A sessantanove sei condannato in appello a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa e intanto rilasci interviste sulla sua bontà e su quella di Mussolini, lo consigli, lo proteggi, ti fai intercettare in conversazioni curiose con un coordinatore del suo partito e un piduista sardo. E lui, invece di dedicarti un monumento a cavallo con stalliere o almeno un vialone di villa Certosa con vista sulle ballerine, che cosa fa? Ti definisce «pensionato sfigato».
Berlusconi pensa che Dell’Utri sia un “pensionato sfigato”? massimo Gramellini sulla Stampa nota l'ingratitudine del premier, che ha liquidato malamente il suo amico e sodale di una vita.
Netflix ha annunciato di aver acquistato i diritti di Cent’anni di solitudine, romanzo del 1967 dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez. È il primo adattamento del romanzo che racconta la storia di sette generazioni della famiglia Buendìa, che abita nella città immaginaria di Macondo, e da cui Netflix realizzerà una serie in lingua spagnola. I figli dello scrittore, Rodrigo García e Gonzalo García Barcha, saranno produttori esecutivi. «Per decenni nostro padre è stato restio a vendere i diritti di Cent’anni di solitudine, perché non credeva che si sarebbe potuto realizzarne un film per limiti di tempo e perché riteneva che produrlo in una lingua diversa dallo spagnolo non gli avrebbe reso giustizia» ha detto Rodrigo García, specificando che però ormai il livello delle serie televisive è così alto, e che le persone di tutto il mondo sono così abituate a vedere contenuti in lingua straniera, che non potrebbe esserci un momento migliore per produrre un adattamento del libro del padre.
Netflix produrrà una serie tratta da “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez.
Negli ultimi giorni è stato molto ripreso un video girato da un gruppo di ragazzi in Val Verzasca, nel Canton Ticino, che mostrava una bella pozza per fare il bagno presentandola come “le Maldive a Milano”, perché raggiungibili in solo un’ora dalla città. Milano è una delle più grandi città italiane, sicuramente la più grande a essere così lontana dal mare, e tra chi ci deve passare l’estate per lavoro o altri motivi è abitudine diffusa spostarsi nel fine settimana cercando posti dove poter fare il bagno e allontanarsi per qualche ora dalla città bollente. La Val Verzasca, sfortunatamente, non è così vicina a Milano come raccontato nel video che sta girando in questi giorni: e quindi abbiamo raccolto un altro po’ di posti belli e vicini alla città.
10 posti dove fare il bagno vicino a Milano. Laghi, pozze, fiumi, piscine e spiagge che si raggiungono facilmente dalla città, per chi ci dovrà passare agosto.
Dieci giorni fa avevamo raccontato della proposta del sindaco di Forte dei Marmi Umberto Buratti: un Piano Casa in grado di garantire abitazioni a prezzi contenuti alla comunità versiliese, diminuita sempre di più nel corso degli anni a causa dei prezzi degli immobili, esagerati da ricchi compratori e affittuari stranieri perlopiù russi. I dati sono chiari: su 7700 abitazioni, solo 3200 sono di proprietà dei residenti. Le altre sono tutte seconde case. Il tentativo di privilegiare i locali è finito anche sul giornale inglese Guardian, ripreso poi dal Wall Street Journal e, infine, dal quotidiano russo Pravda, con un titolo da tabloid: “I milionari russi umiliati dall’Italia“. Il Guardian non aveva infatti riportato le dichiarazioni di non belligeranza del sindaco, che – attento anche alle fortune economiche della sua città – aveva precisato come i russi e gli altri turisti stranieri fossero comunque i benvenuti a Forte dei Marmi. È iniziata così una “guerra fredda”, scrive la cronaca toscana di Repubblica, fatta di telefonate, mail e fax in cerca di chiarimenti arrivati al Municipio della città.
“I milionari russi umiliati dall’Italia”. È il titolo della Pravda sul Piano Casa del sindaco di Forte dei Marmi, che ha risposto in un'intervista alla tv nazionale russa.
Il 23 gennaio prossimo saranno annunciate le nomination per i premi Oscar, che verranno poi assegnati la sera del 4 marzo (la stessa sera che si avranno, nel nostro piccolo, i risultati delle elezioni politiche italiane). Tra le varie categorie ce n’è una sempre un po’ speciale – quella della Migliore canzone originale in un film – per la quale l’Academy costruisce, prima di scegliere le 5 candidate, una lista di 70 titoli, diffusa nei giorni passati. Ci sono due canzoni di Sufjan Stevens dal film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, una di Elvis Costello, una dei Bastille, una di Chris Cornell (l’ultima, prima di morire), una di Stevie Nicks, e molto altro: anche se la gran parte è fatta di gorgheggi melensi e di routine da momento-struggente-telefonato. In coda alla lista c’è una playlist di Spotify quasi completa. “U.N.I (You And I)” da And the Winner Isn’t “Love And Lies” da Band Aid “If I Dare” da Battle of the Sexes
Le 70 canzoni che si giocano l’Oscar. Il 23 febbraio saranno scelte le cinque candidate in questa lista: per qualità e statistica dovrebbe partire avvantaggiato Sufjan Stevens.
Se anche voi passate le prime ore del primo giorno di vacanza a chiedervi se avete dimenticato qualcosa, questo è l’articolo che fa per voi, a patto che lo leggiate prima di partire: abbiamo messo insieme una lista di cose da ricordarsi prima di fare un viaggio all’estero. Sono indicazioni di buon senso, a cui i più previdenti fra voi avranno già pensato, e valgono soprattutto per chi ha scelto una meta esotica (o più semplicemente un paese al di fuori dell’Unione Europea). Ma forse anche i più metodici troveranno qualche spunto, per rendere ancora più efficienti i loro piani di avvicinamento alle ferie. Assicurazioni Ne esistono vari tipi, ma le più comuni coprono i danni civili – per lo smarrimento dei bagagli e l’annullamento di alcuni spostamenti – e soprattutto le emergenze sanitarie. All’interno dell’Unione Europea l’assistenza d’emergenza viene garantita praticamente senza costi a tutti i cittadini comunitari. Al di fuori dell’UE le cose si complicano: per non rischiare di dover pagare cifre esorbitanti o ricevere cure in strutture poco adeguate, è meglio dotarsi di una polizza sanitaria. Per viaggi inferiori alle due settimane costano quasi tutte meno di 100 euro: Altroconsumo offre uno sconto per i suoi iscritti e soci tramite la compagnia Europ Assistance, mentre il blog di viaggi Il Backpacker ha confrontato le tariffe offerte dalle principali compagnie.
Cose da fare prima di un viaggio all’estero. Una guida ad assicurazioni, soldi, vaccinazioni, misure di sicurezza, prese elettriche e burocrazia varia.
Nella notte tra il 18 e il 19 gennaio la Chiesa ortodossa celebra l’Epifania, che cade tredici giorni dopo rispetto a quella cattolica: durante la notte moltissime persone si immergono dentro vasche allestite in chiese o cappelle o direttamente nelle acque gelide di un fiume, di un lago o del mare, precedentemente benedette da un sacerdote, per ricordare il Battesimo di Gesù. I fedeli non solo si immergono nell’acqua benedetta, che si ritiene abbia dei poteri speciali in grado di dare protezione, ma la raccolgono per portarla a casa e spesso la bevono. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’Epifania ortodossa in Russia. Fotografie di persone che si immergono nell'acqua benedetta: non solo nelle chiese ma anche in quelle gelide dei fiumi.
Internet, come diceva quello, è una rete di tubi, che però a volte sono attaccati dagli squali. Le prime testimonianze di squali che mordono i cavi sottomarini che trasportano velocemente i nostri documenti in giro per il mondo risalgono almeno al 1987, l’anno nel quale uscì un pezzo del New York Times dove si diceva che «gli squali hanno dimostrato di avere un’inspiegabile predilezione per i nuovi cavi a fibra ottica che si stanno posando nei fondali degli oceani per collegare Stati Uniti, Europa e Giappone».
Google contro squali. Slate racconta che la società americana sta cercando di migliorare la protezione dei propri cavi transoceanici per prevenire dei guasti causati dai morsi degli squali.
Quindici persone, tra cui un importante avvocato e un magistrato, sono state arrestate perché negli ultimi cinque anni avrebbero condizionato l’esito di alcuni procedimenti giudiziari sia in sede civile che penale. Le ordinanze di custodia cautelare sono state firmate dai gip di Roma e Messina e sono state eseguite in mattinata dalla Guardia di Finanza. I reati contestati agli indagati sono associazione per delinquere, corruzione, falso, intralcio alla giustizia. L’avvocato coinvolto si chiama Piero Amara, ha 48 anni ed è originario di Augusta. Il magistrato è Giancarlo Longo, fino a qualche mese fa pubblico ministero alla Procura di Siracusa e poi trasferito al tribunale civile di Napoli dove, scrive Repubblica, sono in corso perquisizioni. Tra gli arrestati ci sono poi: Enzo Bigotti, imprenditore già indagato per il caso Consip, l’avvocato Giuseppe Calafiore, socio e collega di Amara, il professore universitario della Sapienza di Roma Vincenzo Naso.
15 persone, tra cui un importante avvocato e un magistrato, sono state arrestate perché avrebbero condizionato l’esito di alcuni procedimenti giudiziari.
Come ha notato lo HuffPost, i fondi risparmiati dalla Camera dei Deputati grazie al recente ricalcolo dei vitalizi – circa 40 milioni di euro l’anno – resteranno congelati per almeno tre anni, per cautelarsi rispetto ai ricorsi che sporgeranno molto probabilmente i destinatari degli assegni. “La spesa complessiva iscritta nel capitolo resterà immutata”. Otto paroline nella variazione di bilancio che verrà licenziata oggi dall’ufficio di presidenza della Camera per poi passare al voto dell’Aula racconta sui vitalizi una storia diversa da quella finora narrata. È una questione tecnica, che travalica nel versante politico per la narrazione fatta dalla maggioranza di Governo e in particolare dal Movimento 5 stelle sulla misura introdotta lo scorso 12 luglio. Quella per la quale, secondo Luigi Di Maio, il taglio dei “privilegi” sarebbe servito a “finanziare i diritti”. Con tanto di dedica “alle vittime della riforma Fornero”. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro – che da questore ha istruito la pratica – ha parlato di “soldi che vengono sottratti alla politica per essere restituiti ai cittadini”. Il presidente della Camera Roberto Fico: “Ripariamo un’ingiustizia sociale”.
I fondi risparmiati col ricalcolo dei vitalizi saranno bloccati almeno fino al 2021.
Vogliamo darvi un buon motivo per litigare a Natale, mettendo da parte la politica, lo sport e i rancori familiari mai sotterrati. È sempre più comune che le tavolate delle feste siano mescolate con parenti acquisiti da altre regioni, ognuna con la sua diversa tradizione gastronomica: quando sentirete la conversazione farsi tesa o al contrario, troppo pacifica e noiosa, potete far litigare un napoletano o un bolognese su quale sia l’unico vero ragù, oppure creare un po’ di turbamento tra romani e pugliesi annunciando una portata a base di stracciatella. E ancora: è meglio la parmigiana siciliana o napoletana? la cotoletta milanese o bolognese? e le lasagne da dove vengono? e i taralli? Il ragù napoletano e il ragù bolognese Il nome deriva dal francese ragoût che indicava un piatto di carne di montone stufata e con molto condimento; derivava a sua volta da ragoûtant, “appetitoso”. La diatriba su quale sia il ragù autentico e più buono è forse la più classica della cucina italiana, anche per la diffusione che il condimento ha nel paese e nel resto del mondo. Quello che si è affermato di più è probabilmente – preferiamo essere cauti anche noi – il ragù alla bolognese, servito tradizionalmente con le tagliatelle. La ricetta più conosciuta venne codificata nel Cucchiaio d’argento, il popolare ricettario pubblicato nel 1950, e ripresa in una versione depositata nel 1982 alla Camera di Commercio di Bologna dall’Accademia Italiana della Cucina (la trovate qui): prevede polpa di manzo macinata grossa, pancetta di maiale, carote, costa di sedano, cipolla, passata di pomodoro o pelati, vino bianco, latte, un po’ di brodo, olio o burro, sale, pepe, panna liquida facoltativa e una cottura di circa due ore.
Buone ragioni per litigare a tavola. Il vero ragù è bolognese o napoletano? La braciola è un involtino o una fetta di carne? Chi ha inventato la parmigiana? E cos'è il pesto?.
Janell Burley Hofmann è americana, è saggista, scrittrice e consulente per questioni familiari; è sposata, ha cinque figli e vive a Cape Code (Massachusetts) con la sua famiglia. Ha un blog i cui post sono anche pubblicati sullo Huffington Post. Per Natale del 2012 ha regalato un iPhone al figlio tredicenne Gregory. Il regalo era accompagnato da un vero e proprio contratto in 18 punti che il figlio ha dovuto sottoscrivere per ricevere e poter utilizzare lo smartphone. Il contratto circolò moltissimo online e generò discussioni sul rapporto tra gli adolescenti e le nuove tecnologie e sull’intervento educativo dei genitori in questo contesto. A un anno di distanza, Hofmann ha scritto un bilancio sull’efficacia delle regole, e sull’influenza che hanno avuto nel rapporto tra lei e suo figlio. Il testo originale, che abbiamo tradotto qui di seguito, si trova sul blog di Hofmann.
18 regole sull’uso di iPhone, un anno dopo. Il bilancio di Janell Burley Hofmann, che un anno fa scrisse per il figlio tredicenne un contratto sull'uso dello smartphone.
Sono passati tre giorni dall’annuncio di Al Jazeera riguardo la presunta liberazione di Rossella Urru, la cooperante italiana rapita lo scorso ottobre in Algeria da un gruppo estremista islamico. Il ministero degli Esteri italiano continua a non commentare la vicenda e oggi l’inviato speciale del ministero per le emergenze umanitarie, Margherita Boniver, ha chiesto un silenzio stampa dicendo che “per la liberazione è la dimensione ideale”. Boniver, inoltre, ha chiesto a tutti gli italiani di avere fiducia nel lavoro della Farnesina. Il governo italiano è in costante contatto con quello spagnolo, anch’esso impegnato nella liberazione dei due cooperanti spagnoli rapiti con Urru, Ainhoa Fernández de Rincón e Enric Gonyalons. L’agenzia di stampa mauritana Ani, che sabato aveva scritto dell’imminente liberazione di Urru, oggi cita fonti riservate che avrebbero visto in vita il poliziotto mauritano Aal Ould Al-Mukhtar, rapito due mesi fa al confine tra Mali e Mauritania da estremisti islamici. Al-Mukhtar, che inizialmente si diceva sarebbe stato liberato con Urru, sarebbe ancora nelle mani dei suoi rapitori. Secondo le stesse fonti di Ani la trattativa per la liberazione di Urru e Al-Mukhtar sarebbe ancora in corso e coinvolgerebbe contemporaneamente al-Qaida nel Maghreb Islamico (AQMI), il gruppo terroristico Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya (Movimento Monoteista per il Jihad in Africa occidentale, che avrebbe rapito la cooperante italiana), il governo italiano e quello mauritano.
Rossella Urru, a che punto siamo. Circolano nuove indiscrezioni sulla trattativa per la liberazione, da prendere con le molle, mentre il governo continua a predicare cautela.
Come ogni anno a metà anno, il Guardian ha scelto le migliori cose passate quest’anno in tv, soprattutto nelle tv del Regno Unito. Ci sono molte serie tv ma anche un film per la tv, che immagina come sarebbe una movimentata e problematica ascesa al trono del principe Carlo. Alcune serie scelte dal Guardian sono molto note – Big Little Lies e Twin Peaks – altre sono un po’ più di nicchia. Sono 22 in tutto e, così come il Guardian, le abbiamo messe in ordine alfabetico, senza spoiler, nemmeno sulle precedenti stagioni: che magari non le avete mai viste e decidete che stasera è la sera buon per iniziare a mettersi in pari.
Le migliori serie del 2017, fin qui. Le ha scelte il Guardian e sono 22: c'è "Twin Peaks", certo, ma anche cose più di nicchia o molto britanniche.
Toys ‘R’ Us è una delle più grandi aziende distributrici di giocattoli del mondo, ha sede vicino a New York, negli Stati Uniti e impiega più di settantamila dipendenti in circa 1500 negozi sparsi in tutto il mondo. Ma l’azienda è in forte crisi, come spiegano Stephanie Clifford e Peter Lattman sul New York Times. Fondata nel 1948, la società divenne azionaria nel 1978 ma nel 2005 fu costretta a cercare un compratore in seguito alla fortissima concorrenza dei grandi magazzini Walmart, che causò gravi perdite all’azienda. Quell’anno la Toys ‘R’ Us fu acquisita da una società di investimenti per più di 6 milioni e mezzo di dollari e Gerald L. Storch fu nominato amministratore delegato. Nel 2010 l’azienda guidata da Storch sembrava essere in grado di aprirsi di nuovo al mercato e lanciare un IPO, un’offerta pubblica iniziale di acquisto, ma l’operazione non venne conclusa. Da quel momento, secondo Charles O’Shea, un analista di Moody’s citato dal New York Times, la società si è indebolita sempre di più. Le vendite natalizie negli Stati Uniti nel 2011 sono state addirittura peggiori di quelle del 2008, l’anno peggiore della crisi economica.
La crisi di Toys ‘R’ Us. Le vendite di giocattoli continuano ad andare male e ora la nota catena di negozi ha davanti un futuro molto incerto.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 5.193 casi positivi da coronavirus e 57 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.664 (48 in meno di ieri), di cui 547 nei reparti di terapia intensiva (1 La storia di uno dei delitti più noti e violenti degli anni Settanta, al centro del film tratto da “La scuola cattolica” di Edoardo Albinati
Approvata la retroattività del Lodo Alfano. In Commissione votano a favore anche i finiani.
Infine Twitter ha acquistato TweetDeck. La notizia non è ancora ufficiale, ma l’avvenuto accordo tra le due società è stato confermato da CNN Money, che ha consultato alcune fonti vicine al social network. Twitter ha acquistato il sistema per gestire e organizzare i propri tweet pagando circa 40 milioni di dollari in contanti e in azioni. Il contratto sarebbe stato firmato ieri e segna un momento importante nella storia di TweetDeck, uno dei programmi più utilizzati dagli utenti per gestire i loro messaggi sul social network. Le prime notizie su una possibile vendita di TweetDeck erano circolate online lo scorso febbraio, quando la società UberMedia aveva dimostrato un particolare interesse per l’azienda e si diceva fosse pronta a spendere fino a 30 milioni di dollari per entrarne in possesso. Nei mesi seguenti Twitter stesso è diventato uno dei potenziali, e più probabili, acquirenti di TweetDeck.
Twitter ha comprato TweetDeck. Il social network ha speso almeno 40 milioni di dollari per entrare in possesso del programma per gestire i tweet.
La Corte Costituzionale ha giudicato illegittima la legge regionale che in Lombardia restringe l’accesso alle case popolari per gli stranieri. La legge era stata approvata nel 2016 dal governo presieduto da Roberto Maroni e guidato dalla Lega, che ancora oggi esprime il presidente di regione e buona parte della giunta. La legge prevedeva che per accedere alle graduatorie che assegnano le case popolari gestite dalla regione bisognava provare la «residenza anagrafica» o lo «svolgimento di attività lavorativa in Regione Lombardia» per almeno cinque anni. Di fatto, come hanno segnalato diverse associazioni che si occupano di diritti umani, la norma impediva l’accesso agli stranieri da poco arrivati in Italia.
La legge che restringe l’accesso alle case popolari per gli stranieri in Lombardia è stata giudicata incostituzionale.
Il 21 febbraio il sito di cinema IndieWire ha scritto – ripreso dai principali siti del mondo, di cinema e non – che Netflix aveva comprato i diritti per distribuire in tutto il mondo il prossimo film di Martin Scorsese, che dovrebbe intitolarsi The Irishman: non è una notizia ufficiale e non ci sono dati certi, ma sono passati giorni senza smentite e la cosa, insieme con l’autorevolezza della fonte (e una successiva conferma dell’ancora più autorevole Variety), fanno sì che se ne possa parlare come di una cosa certa, anche se magari con contorni e numeri non precisissimi. I diritti di distribuzione permettono di distribuire un film in giro per il mondo, con i conseguenti ricavi. Netflix ha comprato sia quelli per il Nordamerica (che erano della Paramount) che quelli per la distribuzione in Cina (che erano di Media Asia) e nel resto del mondo (che erano di STX Entertainment, che per averli aveva speso circa 50 milioni di dollari, battendo nel 2016 la concorrenza della 20th Century Fox e della Universal: come se Bayern Monaco, Barcellona e Manchester United si mettessero a fare un’asta per lo stesso giocatore, per capirci). È quindi probabile che Netflix abbia pagato in tutto tra i 50 e i 100 milioni di dollari. The Irishman dovrebbe anche avere un costo di produzione (mezzi tecnici, stipendi, processi vari di pianificazione, ripresa e montaggio) di diverse decine di milioni di dollari.
Netflix ha speso un sacco di soldi per un nuovo film di gangster di Scorsese. Dovrebbe uscire nel 2019 e ci saranno Joe Pesci, Robert De Niro e Al Pacino: e che se lo sia preso Netflix è una notizia.
Mercoledì 23 giugno l’assemblea degli azionisti di Mediaset ha approvato lo spostamento della sede legale della società ad Amsterdam, nei Paesi Bassi. Il trasferimento era da tempo voluto dalla famiglia Berlusconi, che controlla Mediaset con una maggioranza relativa del 44 per cento attraverso la società finanziaria Fininvest. L’operazione avverrà attraverso la formazione di una nuova società (in olandese una naamloze vennootschap: società anonima, simile alle nostre società di capitali) le cui azioni continueranno a essere scambiate alla borsa italiana ma che sarà assoggettata al diritto olandese, che è meno complesso di quello italiano ed è stato perciò ritenuto dai vertici di Mediaset più idoneo ad attrarre capitali e finanziamenti da investire nell’acquisizione di altre imprese del settore, per facilitare l’espansione della società a livello europeo e competere con le piattaforme di streaming come Netflix, Disney+ e Amazon Prime Video.
Perché Mediaset sposterà la propria sede legale nei Paesi Bassi. Lo ha deciso l'assemblea dei soci: per ragioni legate agli investimenti internazionali, e per la fine dello scontro con Vivendi.
La Corte di Appello di Roma ha confermato le assoluzioni per Silvio Scaglia, ex amministratore delegato e fondatore di Fastweb, e Stefano Mazzitelli, ex amministratore delegato di Telecom Italia Sparkle, una società controllata di TIM, in un processo riguardo il presunto riciclaggio di due miliardi di euro attraverso l’emissione di false fatturazioni di servizi telefonici e telematici inesistenti, l’evasione dell’Iva per 400 milioni di euro e l’uso di conti all’estero. Invece all’imprenditore Gennaro Mokbel è stata ridotta la pena per riciclaggio: da 15 a 10 anni di carcere. Alcuni dei 24 imputati sono stati assolti e alcuni dei reati oggetto del processo sono stati prescritti.
Silvio Scaglia, ex amministratore delegato di Fastweb, è stato assolto in appello nel processo Fastweb-Tis.
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
Il chilometrico ingorgo italiano. La migliore metafora della situazione italiana viene dalla Cina, scrive Adriano Sofri.
Sulla copertina del numero di questa settimana dell’Economist c’è un uomo seduto a una scrivania, intento a lavorare con tastiera e mouse, che non sono però collegati a un computer, ma a un intero stabilimento industriale in miniatura dal quale escono automobili, aeroplani e utensili. Il disegno illustra efficacemente come si sta realizzando in questi anni la terza rivoluzione industriale, almeno secondo gli autori della rivista britannica, che dedicano la loro storia di apertura – con qualche deriva positivista – al cambiamento nel modo di progettare e soprattutto produrre le cose che ci stanno intorno grazie al digitale. La prima rivoluzione industriale, spiega l’articolo di apertura dell’Economist, iniziò nel tardo diciottesimo secolo, quando nacque la nuova industria tessile con gli stabilimenti meccanizzati: i lavori che prima erano eseguiti nelle case dei singoli tessitori furono raggruppati in un singolo impianto, cosa che portò alla nascita del moderno concetto di fabbrica. La seconda rivoluzione industriale arrivò più di un secolo dopo, all’inizio del Novecento, quando Henry Ford perfezionò la catena di montaggio per le sue automobili, aprendo le porte alla produzione di massa. Le due rivoluzioni cambiarono radicalmente la vita di centinaia di milioni di persone in poco tempo, favorendo l’urbanizzazione e condizioni di vita migliori. Ora è in corso una terza rivoluzione che sta portando alla digitalizzazione dei metodi produttivi.
La terza rivoluzione industriale. Perché le nuove tecnologie cambieranno radicalmente il modo di produrre le cose nei prossimi anni, spiegato dall'articolo di copertina dell'Economist.
Parasite, film del regista sudcoreano Bong Joon-ho, ha vinto quattro premi Oscar, tra cui quello per il miglior film e quello per la miglior regia. Parasite – che è diventato il primo film in lingua straniera a vincere il premio Oscar più importante – era uscito nei cinema a novembre ma già dal 6 febbraio, in previsione degli Oscar, era tornato in alcuni cinema. Qui avanti ci sono un po’ di cose per chi vuole conoscerlo meglio, ora che ha vinto quattro premi Oscar (oltre a miglior film e miglior regia, ha vinto anche miglior film internazionale e miglior sceneggiatura originale). Parasite in tre righe È un thriller, ma anche una satira sociale, con momenti da commedia ma anche drammatici. Parla, senza dire troppo, di una famiglia povera che si infiltra in una famiglia ricca. È vivace e dinamico, con alcuni notevoli colpi di scena.
Cos’è “Parasite”, che ha vinto l’Oscar per il miglior film. Cose da sapere – senza spoiler – sul film sudcoreano che stanotte ha vinto quattro premi agli Oscar, compreso il più importante di tutti.
Questa notte c’è stata la 77esima edizione dei Golden Globe, assegnati durante una cerimonia che si è tenuta al Beverly Hilton Hotel di Los Angeles. I Golden Globe, a differenza degli Oscar, premiano anche le serie tv, oltre ai film, e sono considerati tra i premi più importanti del cinema americano. Inoltre ai Golden Globe non sono previsti i cosiddetti premi “tecnici” (montaggio, fotografia, trucco e costumi, per esempio), e sono una specie di cena di gala, con tantissimi attori e registi seduti a grandi tavoli: è una situazione molto più distesa (e alcolica) della serata degli Oscar, che si tiene invece in un teatro davanti a un pubblico. Leggi anche: Tutti i vincitori del Golden Globe 2020
I migliori momenti dei Golden Globe 2020. Frasi, reazioni e momenti notevoli o divertenti, per chi non può o non vuole rivedersi tutta la cerimonia di premiazione.
Al Post, forse l’avrete capito, abbiamo un debole per l’autunno. Abbiamo provato a convincervi a passare dalla nostra con argomenti razionali, ma fosse per noi basterebbero le fotografie che ogni giorno scorriamo (e pubblichiamo) sui social network e che arrivano dalle agenzie fotografiche: è pieno di gialli, rossi, arancio, accesi o sfumati nella foschia del mattino, e tramonti dove i colori del cielo e degli alberi si confondono. Daini in un campo coperto di brina nel parco di Fountains Abbey nel North Yorkshire, in Inghilterra, 6 novembre 2017(LINDSEY PARNABY/AFP/Getty Images)
Il bello dell’autunno è fotografarlo. O passare le ore a guardare foto di foglie colorate: queste per esempio sono degli ultimi giorni e sono bellissime.
Il mostro di Loch Ness e il più famoso e riuscito tentativo di raffigurarlo come vero sono protagonisti del doodle di Google del 21 aprile 2014, anniversario del giorno in cui fu pubblicata sulla prima pagina del quotidiano britannico Daily Mail quella che divenne la più nota immagine del mostro. Era un falso, e il doodle celebra in effetti più l’inganno che non il mostro di Loch Ness, a cui pure è collegato il criterio di ricerca associato al doodle.
Il mostro di Loch Ness svelato nel doodle di Google. O meglio: l'accrocchio che si finse mostro di Loch Ness nella più celebre fotografia del mostro che secondo una leggenda vive nel lago scozzese.
I tre periti incaricati dalla procura di Genova di esaminare le cause del crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018, hanno consegnato il loro rapporto ai magistrati. Secondo quanto trapelato ai giornali, i periti hanno attribuito il crollo a «difetti esecutivi» del progetto originario e «mancanza di interventi di manutenzione significativi», ha scritto ANSA. Per quanto riguarda in particolare il reperto 132, cioè quello che il Secolo XIX chiama «il punto di connessione fra lo strallo e l’antenna della pila 9, che secondo gli esperti avrebbe ceduto per primo», il rapporto avrebbe individuato «uno stato corrosivo di tipo generalizzato di lungo periodo». Al momento l’inchiesta ha 71 indagati a vario titolo, assieme alle due società che gestivano il tratto stradale e la sua manutenzione, Autostrade e Spea Engineering.
I periti del gip di Genova hanno attribuito il crollo del Ponte Morandi a difetti strutturali e assenza di manutenzione.
Il 10 marzo scorso Elon Musk, il CEO di Tesla e di SpaceX, promise su Twitter che avrebbe installato una centrale a batterie nello stato dell’Australia Meridionale in 100 giorni dal momento della firma del contratto, e che se non ce l’avesse fatta per tempo Tesla avrebbe regalato l’intera centrale senza chiedere un soldo. La sua proposta attirò l’interesse di Mike Cannon-Brookes, un miliardario australiano, e arrivò infine al primo ministro dell’Australia Meridionale, Jay Weatherill, determinato a risolvere i ricorrenti problemi energetici del suo stato, il quinto più grande dell’Australia con una popolazione di 1,7 milioni di persone. Tesla will get the system installed and working 100 days from contract signature or it is free. That serious enough for you?
Tesla costruirà un’enorme centrale a batterie in Australia. Sarà la più grande al mondo e, come aveva promesso Elon Musk, sarà costruita entro 100 giorni altrimenti sarà gratis.
Al Jazeera, la principale emittente televisiva del Qatar e la più conosciuta televisione araba di notizie al mondo grazie al suo canale in inglese, giovedì 3 gennaio ha confermato di avere acquisito il canale televisivo statunitense Current TV. I termini dell’accordo non sono stati resi pubblici, ma secondo diversi osservatori e le informazioni fornite da alcune persone coinvolte nelle due società, per l’operazione Al Jazeera avrebbe messo a disposizione circa 500 milioni di dollari. L’acquisizione consentirà all’emittente di estendere in tempi rapidi la propria presenza negli Stati Uniti, dove fino a ora aveva faticato non poco a guadagnare una base solida di telespettatori. Current TV fu fondata dall’ex vicepresidente degli Stati Uniti Al Gore insieme con l’uomo d’affari ed ex politico democratico Joel Hyatt. Le trasmissioni iniziarono il primo agosto del 2005 e l’emittente aveva l’obiettivo di raccontare il mondo con documentari, reportage e altri contenuti realizzati direttamente dagli spettatori. Nel corso del tempo la rete mise in piedi diversi programmi, con una particolare attenzione ai temi ambientali cui è da tempo molto interessato Al Gore, e raccolse giornalisti e opinionisti, a partire da Keith Olbermann nel 2011 (che sarebbe stato poi licenziato nella primavera del 2012). Current TV lanciò una propria versione italiana visibile sul Web e sulla piattaforma di Sky nel 2008, ma dopo una storia complicata il canale italiano chiuse a fine luglio del 2011 tra molte polemiche.
Al Jazeera s’è comprata Current TV. La tv di Al Gore sarà chiusa e al suo posto l'emittente del Qatar lancerà Al Jazeera America per fare concorrenza negli Stati Uniti a CNN, Fox e MSNBC.
Questa settimana, tra le cose più viste sul Post, ci sono le istruzioni splatter ideate da un’artista misteriosa, che somigliano a quelle che troviamo nel sedile di fronte a noi quando viaggiamo in aereo. Ma c’è anche un articolo che spiega bene che cos’è Comunione e Liberazione e un altro che racconta la storia inquietante di un giornalista di Wired che ha perso tutto online (ma poi, con un po’ di pazienza, ha recuperato quasi tutto). C’ anche è il regista Tony Scott, che si è suicidato da un ponte di Los Angeles, le foto in HD che ha fatto Curiosity su Marte e una risposta decisamente surreale alla domanda “e se saltassimo tutti insieme, la Terra si sposterebbe?”. – Che cos’è Comunione e Liberazione Domenica scorsa è iniziato il Meeting di Rimini, che ogni volta monopolizza giornali e TG per qualche giorno. Ma che cos’è CL? Stiamo parlando di un movimento con circa 300 mila persone, intanto, ma anche una rete di 34 mila imprese, spesso al centro di critiche.
Sunday Post. Foto di Marte, la morte di Tony Scott e illustrazioni splatter nello stile delle istruzioni di emergenza degli aerei, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Lunedì 11 maggio la casa d’aste Christie’s di New York ha venduto per 179,4 milioni di dollari (circa 160 milioni di euro) il quadro “Donne di Algeri (Versione ‘‘O’’)” di Pablo Picasso: è il più alto prezzo mai raggiunto da un quadro venduto all’asta. Il record precedente era di un quadro di Francis Bacon, un trittico di ritratti di Lucian Freud, venduto per 142 milioni di dollari (106 milioni di euro) nel novembre del 2013. La base d’asta per la vendita di lunedì era 140 milioni di dollari, la valutazione più alta mai fatta per un quadro. “Donne di Algeri” è una serie di dipinti e disegni realizzati intorno al 1955 e ispirati dal quadro del pittore Eugene Delacroix intitolato “Donne di Algeri nei loro appartamenti”. Del quadro di Picasso esistono 15 versioni: dalla versione A alla versione O (secondo l’alfabeto inglese). Il record di vendita del quadro di Picasso è relativo solo alle vendite all’asta e non considera il mercato tra privati collezionisti, le cui cifre però vengono raramente rese pubbliche e non sono comunque verificabili. Secondo Vanity Fair, per esempio, “I giocatori di carte” di Paul Cezanne è stato venduto nel 2012 per 250 milioni di euro alla famiglia reale del Qatar da un collezionista greco, ma il prezzo pagato non è stato confermato ufficialmente dalle due parti.
Il quadro più costoso di sempre. È un quadro di Picasso del 1955, "Donne di Algeri (Versione ‘‘O’’)": è stato venduto per 179,4 milioni di dollari.
Isbn Edizioni ha pubblicato Salinger. La guerra privata di uno scrittore, dello scrittore David Shields e dello sceneggiatore e regista Shane Salerno, tradotto da Lorenzo Bertolucci e Paolo Caredda. Il libro – pubblicato l’anno scorso negli Stati Uniti – raccoglie nove anni di ricerche e interviste degli autori a più di duecento persone che hanno avuto legami diversi con l’autore del Giovane Holden, raccoglie queste testimonianze, altre già pubblicate in precedenti biografie di Salinger, suoi scritti inediti, fotografie, diari e lettere. Il lavoro racconta la famiglia, l’adolescenza, i primi contatti con il mondo letterario newyorkese, la seconda guerra mondiale e la partecipazione allo sbarco in Normandia di Salinger, la sua adesione alla religione vedānta, con molte informazioni sulla sua vita, rimasta sempre protetta dall’isolamento in cui Salinger si era rinchiuso a partire dagli anni ’60 ritirandosi a vivere nella campagna del New Hampshire, a Cornish, fino alla sua morte nel 2010.
Il librone su J.D. Salinger. Lo sbarco in Normandia del soldato Salinger, un estratto dalla voluminosa e discussa biografia tradotta e pubblicata ora anche in Italia.
Di quelli che valeva la pena fotografare questa settimana molti erano a fare cose diverse da quelle in cui siamo abituati vederli: ci sono Valentino Rossi che gioca a calcio e Michelle Obama (insieme a tanti altri) al South By Southwest, uno dei più famosi e apprezzati festival di musica, cinema, tecnologia e cultura del mondo. Angelina Jolie (che è anche ambasciatrice UNHCR l’agenzia per l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) ha incontrato a Atene il presidente greco Alexīs Tsipras, dopo esser stata in visita ai migranti al porto del Pireo e il giorno prima in un campo profughi in Libano; l’attivista e artista cinese Ai Weiwei invece ha visitato il campo profughi di Idomeni, in Grecia. Ben Affleck e Henry Cavill hanno fatto cose più tradizionali: erano alla prima di Batman v Superman: Dawn of Justice a Pechino; mentre a Indians Wells, oltre ai tennisti in gara, si sono visti Myke Tison e l’ex tennista Stan Smith. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Bruce Springsteen in concerto, Hillary Clinton che fa l'occhiolino e diverse persone fuori posto, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
Appassionati ed esperti di musica classica, spostatevi. Questo è un momento di orgoglio di ignoranti, ma anche di umile aspirazione alla crescita. Un manuale minimo perché la gran parte di noi, che conosce grandi composizioni di musica classica solo perché le ha sentite in certi film o in certi spot pubblicitari, registri un minimo di informazioni almeno su quelle: e poi magari si incuriosisca ad altro. Oppure no, ma almeno possa dire di cosa si tratta con aria saputa all’amico con cui sta guardando per la centesima volta Apocalypse Now. Inno alla Gioia – Ludwig van Beethoven Si chiama più esattamente Sinfonia numero 9 (o più frequentemente “la Nona”): è l’ultima sinfonia completata da Beethoven, nel 1824, a 53 anni, tre anni prima di morire (la Decima non la finì). Era già sordo. La Nona ha quattro movimenti (lo diciamo una volta sola: sono le parti successive di una composizione, quelle che non bisogna applaudire tra una e l’altra, ma solo alla fine). Hanno diversi passaggi noti, ma la parte famosa è il Quarto Movimento che contiene il coro noto come “Inno alla Gioia”, per il quale Beethoven mise in musica un’ode con questo nome del 1785 del poeta tedesco Friedrich Schiller.
La musica classica che sappiamo tutti. Antologia per profani di sinfonie, ouverture, concerti, che conosciamo senza saperne niente: fino a oggi.
Una stazione radio di Louisville, in Kentucky, ha diffuso una nuova canzone del cantante americano Prince: si chiama “What if”, ed è una cover di una canzone della cantautrice cristiana Nichole Nordeman (negli Stati Uniti il cantautorato cristiano è un vero e proprio genere musicale). Nella canzone Prince canta insieme a Hannah Welton, batterista del gruppo femminile delle 3rdEyeGirl, la band che attualmente suona con Prince nei suoi concerti.
“What if”, la nuova canzone di Prince. È una cover di Nichole Nordeman, cantautrice cristiana, ed è cantata con la batterista Hannah Welton.
Il 14 maggio Tom Waits è stato ospite del Late Show di David Letterman, per la decima e ultima volta: l’ultima puntata del Late Show condotta da Letterman andrà infatti in onda il 20 maggio. La prima volta che Tom Waits ha partecipato a un programma di Letterman era il 1983. Per celebrare la loro ultima volta insieme Tom Waits ha suonato una canzone inedita, “Take One Last Look”, e l’ha dedicata a Letterman. «Passato giovedì sera», aveva detto Waits, «non so quando rivedrò Dave. D’ora in avanti dovremo accontentarci di incontrarci per caso a pilates». Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La canzone inedita di Tom Waits per David Letterman. Si intitola “Take One Last Look”: l'ha suonata per celebrare la sua decima e ultima volta da ospite del Late Show.
Il dibattito italiano sull’immigrazione si concentra spesso su temi molto visibili come gli arrivi dei richiedenti asilo via mare o la loro trafila per ottenere un permesso di protezione internazionale, spesso tortuosa e a forte rischio di sfociare nell’irregolarità, con la permanenza di migliaia di persone sul territorio italiano senza alcun permesso. Al momento in Italia vivono in queste condizioni circa 600mila persone, una ogni cento italiani e stranieri che abitano regolarmente nel territorio italiano secondo le statistiche ufficiali. Di recente, fra l’altro, il rischio è aumentato notevolmente grazie ai cosiddetti “decreti sicurezza”. La ragione principale per cui questa stima è così alta, però, viene citata poco spesso, nonostante sia sostenuta da moltissimi esperti: l’assenza di vie legali praticabili per trasferirsi in Italia per lavorare dai paesi al di fuori dell’Unione Europea.
Il vero motivo per cui l’immigrazione in Italia non funziona. È l'assenza di vie legali praticabili per venire qui a lavorare, come ripetono gli esperti da anni: e la colpa è della famosa legge Bossi-Fini.
Nel luglio del 1976 uscì Porci con le ali. Diario sessuo-politico di due adolescenti dello psichiatra Marco Lombardo Radice e della scrittrice Lidia Ravera: per celebrare il quarantesimo anniversario Bompiani ha pubblicato un graphic novel tratto dal romanzo, che fu un grande successo editoriale all’epoca. A pubblicarlo fu la casa editrice Savelli, specializzata in saggi politici molto di sinistra (fu il primo editore a pubblicare in italiano uno scritto di Ernesto Che Guevara, nel 1967), e inizialmente al posto dei nomi degli autori c’erano quelli dei due personaggi principali, i liceali romani Rocco e Antonia. Il romanzo è scritto come un doppio diario in cui i due ragazzi raccontano le loro prime esperienze politiche e sessuali, oltre alla loro storia d’amore. Il linguaggio usato è molto esplicito e i due protagonisti hanno anche esperienze omosessuali. Negli anni, Porci con le ali ha venduto più di due milioni e mezzo di copie ma è stato probabilmente letto da molte più persone, dato che circolarono molte copie pirata nel periodo in cui il libro fu sequestrato: infatti nel dicembre del 1976 il procuratore Giovanni De Matteo fece sequestrare le copie del libro, che nell’ottobre dello stesso anno era al primo posto nella classifica dei libri più venduti, e il 24 dicembre era ancora al secondo. Prima del sequestro il romanzo aveva venduto 450mila copie. Marco Pannella e altri tre deputati del Partito Radicale fecero un’interrogazione parlamentare per chiedere che il libro fosse di nuovo distribuito. Non si capisce bene come andarono le cose, probabilmente la causa non andò da nessuna parte come scrive Antonio Armano in Maledizioni: Processi, sequestri, censure a scrittori e editori in Italia; in ogni caso già alla fine del gennaio 1977 il libro era tornato in libreria. Successivamente Lidia Ravera ha pubblicato numerosi romanzi, il più recente dei quali è Gli scaduti (Bompiani, 2015); Marco Lombardo Radice è morto a soli 40 anni nel 1989.
Siete tra quelli che hanno letto “Porci con le ali”? la storia del romanzo sulla scoperta della politica e del sesso uscito 40 anni fa che ha venduto due milioni e mezzo di copie; ora Bompiani ne ha tratto un graphic novel.
Un consorzio di ricerca cui partecipano molti centri italiani ha identificato un gene che si pensa sia la principale causa della sclerosi laterale amiotrofica (SLA). La malattia è progressiva, causa la perdita del controllo di buona parte dei muscoli e comporta un’ampia serie di altri effetti molto variabili da paziente a paziente. In molti casi rende impossibile la deglutizione, la capacità di articolare le parole e di compiere anche i più semplici movimenti. In pochi anni dai primi sintomi, la SLA compromette il normale funzionamento dei muscoli respiratori, rendendo necessario l’utilizzo di sistemi per la respirazione artificiale. La malattia può portare a seri problemi cognitivi e a demenza. Per la SLA non esiste cura e le sue cause scatenanti non sono a oggi ancora del tutto chiare, anche se da tempo si ipotizza che alla base di una delle varianti della malattia possano esserci problemi genetici. Per un’altra variante si ipotizzano cause sporadiche, ancora da valutare pienamente. La SLA è conosciuta anche come morbo Gehrig, dal nome del giocatore di baseball statunitense Lou Gehrig, la cui malattia fece molto discutere alla fine degli anni Trenta: la sclerosi laterale amiotrofica sembra abbia una maggiore incidenza tra gli sportivi, in Italia soprattutto calciatori, ma non è ancora chiaro il nesso. Come spiega il genetista Edoardo Boncinelli sul Corriere della Sera, il consorzio di ricerca dell’Italsgen, coordinato da Adriano Chiò dell’Università di Torino e da Mario Sabatelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, ha identificato il gene Matrin3 come probabile responsabile della SLA genetica: quando è difettoso porta a un accumulo anomalo di proteine nei neuroni motori, le cellule nervose che mandano l’impulso ai muscoli per organizzare il loro movimento; l’eccesso di proteine porta a un avvelenamento della cellula, che smette di funzionare correttamente. La scoperta su Matrin3 non risolve il problema della SLA, ma restringe notevolmente il campo in cui studiare i meccanismi della malattia, spiega Boncinelli.
Il gene che fa ammalare di SLA. Un consorzio di ricerca italiano ha trovato una delle possibili cause genetiche della sclerosi laterale amiotrofica ed è un progresso per capire come fermare la malattia.
Da circa un anno in buona parte del mondo il settore delle biciclette si trova in quella particolare condizione in cui la domanda è superiore all’offerta. Per motivi ben noti – e comunque facili da intuire – la pandemia ha fatto aumentare l’interesse verso le biciclette, che tra l’altro già era in crescita da qualche anno, soprattutto per quanto riguarda quelle con pedalata assistita. Secondo recenti stime nel 2020 sono state vendute in Italia oltre due milioni di biciclette, il 17 per cento in più rispetto al 2019. Era dagli anni Novanta – quando in molti si comprarono una mountain bike, allora una novità – che il settore non faceva numeri così buoni. E visto che non è solo “merito” della pandemia, ma anche di una più generale attenzione verso la mobilità sostenibile e l’ambiente, qualcuno ha parlato di una “tempesta perfetta” per spiegare il grande aumento nella domanda di biciclette in questi mesi .
Perché continuano a mancare le biciclette. Dopo i problemi dell'anno scorso, le due “tempeste perfette” – le difficoltà produttive e l'aumento della domanda – portate dalla pandemia sono ancora lì.
Giovedì 21 maggio il governo degli Stati Uniti ha istituto un fondo da oltre 1 miliardo di dollari che potrà impiegare per ricevere tra 300 e 400 milioni di dosi di un vaccino contro il coronavirus, ammesso che ne sia sviluppato uno efficace. Altri paesi si stanno organizzando per fare altrettanto, chiedendo garanzie sulla disponibilità di dosi in quantità sufficienti per la loro popolazione. A oggi non esiste un vaccino contro il coronavirus e gli esperti stimano che potrebbe essere necessario un anno prima di averne uno, ma la sfida nei prossimi mesi non riguarderà solamente questo: sarà necessario organizzarne la produzione e la distribuzione su una scala senza precedenti. Vaccini e coronavirus Attualmente ci sono circa 80 gruppi di ricerca in giro per il mondo al lavoro per sviluppare un vaccino contro il coronavirus, seguendo approcci e tecniche diverse. A inizio settimana l’azienda farmaceutica statunitense Moderna ha annunciato alcuni primi risultati promettenti di un proprio vaccino sperimentale, suscitando però qualche perplessità da parte di diversi osservatori.
Non sarà difficile solo trovarlo, il vaccino. Il suo successo non dipenderà solo dall'efficacia, ma anche dalla capacità di produrne e distribuirne una quantità enorme di dosi: e chi lo riceverà per primo?.
L’Università di Cambridge ha ricevuto 100 milioni di sterline (circa 114 milioni di euro) in regalo dal miliardario David Harding, ex studente dell’università dove si laureò nel 1982 in fisica, prima di intraprendere una carriera nel mondo della finanza. È la più grossa donazione ricevuta dall’università nella sua storia recente. La donazione comprende 79 milioni di sterline che verranno utilizzati per finanziare le borse di studio per i dottorandi, 20 milioni messi a disposizione di chi non si è ancora laureato e un milione che finanzierà i programmi di accesso a Cambridge per gli studenti svantaggiati.
L’Università di Cambridge ha ricevuto la più grossa donazione della sua storia recente: 100 milioni di sterline.
Negri gialli e altre creature immaginarie, del franco-beninese Yvan Alagbé, è considerato in Francia un fumetto di culto, è stato paragonato al celebre Maus di Art Spiegelman ed è appena uscito in Italia per la casa editrice Canicola. Alagbé è tra i fumettisti più innovativi e interessanti della scena francese e internazionale ma è poco conosciuto in Italia; con due mostre e tre incontri dedicati, sarà tra i protagonisti della XIII edizione di BilBOlBul, il Festival internazionale di fumetto di Bologna, che si terrà dal 29 novembre al primo dicembre. Un piano dell’Accademia di Belle Arti ospiterà un centinaio di tavole che compongono Apocalypse des oiseaux, l’opera enciclopedica a cui Alagbé sta lavorando da otto anni e che è ancora incompiuta. È una storia universale sull’amore, che mette insieme immagini che attraversano i secoli, le culture, i generi: Gli Uccelli e La finestra sul cortile di Alfred Hitchcock, la mitologia franco-romana, le preistoriche statuette della fertilità, Botticelli, Bernini, Freud, Munch e Cleopatra. La mostra, intitolata “Una storia dell’amore“, verrà inaugurata da un incontro con Alagbé e la traduttrice e giornalista Tiziana Lo Porto, sabato 30 novembre, e proseguirà fino al 20 dicembre; è stata realizzata in collaborazione con l’Accademia, Canicola e la libreria Stendhal di Roma.
Negri gialli e altre creature immaginarie. Un po' di tavole dal fumetto di Yvan Alagbé, l'autore franco-beninese paragonato ad Art Spiegelman, che sarà al festival BilBOlBul di Bologna.
È uno di quegli attori famosi abbastanza ma non famosi abbastanza, condizione riassunta dalla domanda che qualcuno farà di volta in volta: «che fine ha fatto Bob Hoskins?». E qualcun altro allora risponderà: «si è ritirato, no? Stava male». E dopo si citeranno i film, e chi se ne ricorderà uno, chi tre, quelli bravi arriveranno a cinque. Bob Hoskins ha fatto annunciare mercoledì il suo abbandono del cinema, a causa del morbo di Parkinson che gli era stato diagnosticato un anno fa quando ancora lavorava, anche se in ruoli meno importanti di quelli che gli erano capitati soprattutto negli anni Novanta. Per quanto dotato di un aspetto e una corporatura non da divo di prima fila, era stato per un buon periodo, appunto, uno dei più famosi tra i divi non famosi.
Il tenero Bob Hoskins. Ha fatto parti toste e parti dolci, ed è sempre stato normale e straordinario: ma si ritira dal cinema per il morbo di Parkinson, ed è un peccato.
Venerdì 15 dicembre sono stati annunciati i nomi dei 20 cantanti che parteciperanno al Festival di Sanremo 2018, il più importante concorso musicale in Italia, arrivato alla sua 68esima edizione. A condurre l’edizione, e a fare il direttore artistico del Festival, sarà il cantante Claudio Baglioni, che ha curato la selezione dei concorrenti. Tra le cose notevoli nella lista dei concorrenti presentati ieri c’è la partecipazione degli Elio e le storie tese, che a ottobre avevano annunciato che si sarebbero sciolti e che martedì prossimo faranno quello che dicono essere il loro ultimo concerto, a Milano. Poi ci sono Roby Facchinetti e Riccardo Fogli dei Pooh, insieme, e separatamente concorrerà Red Canzian, anche lui dei Pooh. Il gruppo in quota “indie italiano” è Lo Stato Sociale, mentre tra le facce che sono spesso a Sanremo ci sono Ron e Max Gazzè. Tra gli altri ci sarà anche il leader degli Avion Travel Peppe Servillo, insieme al sassofonista Enzo Avitabile. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – “Il segreto del tempo” Nina Zilli – “Senza appartenere” The Kolors – “Frida” Diodato e Roy Paci – “Adesso” Mario Biondi – “Rivederti” Luca Barbarossa – “Passame er sale” Lo Stato Sociale – “Una vita in vacanza” Annalisa – “Il mondo prima di te” Giovanni Caccamo – “Eterno” Enzo Avitabile con Peppe Servillo – “Il coraggio di ogni giorno” Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – “Imparare ad amarsi” Renzo Rubino – “Custodire” Noemi – “Non smettere mai di cercarmi” Ermal Meta e Fabrizio Moro – “Non mi avete fatto niente” Le Vibrazioni – “Così sbagliato” Ron – “Almeno pensami” Max Gazzè – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno” Decibel – “Lettera dal Duca” Red Canzian – “Ognuno ha il suo racconto” Elio e le storie tese – “Arrivederci”
Sanremo 2018: i nomi dei 20 cantanti in gara. Ci sono tra gli altri tre membri dei Pooh, gli Elio e le storie tese (che dovrebbero poi sciogliersi) e Lo Stato Sociale.
Nella notte tra venerdì e sabato il governo ha inviato una lettera alla Commissione europea per confermare la sua volontà di continuare a sostenere la TAV, il progetto per la costruzione di una linea ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione, in Francia. La lettera era attesa intorno alla metà del mese, ma il governo aveva chiesto qualche giorno in più per decidere cosa fare sulla TAV e la nuova scadenza era stata fissata per il 26 luglio: in caso di rinuncia, l’Italia avrebbe perso i finanziamenti già stanziati dall’Unione Europea (800 milioni di euro) e quelli già versati (120 milioni di euro) per la costruzione. Repubblica scrive che nella lettera, inviata dal ministero dei Trasporti, è stato citato il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte del 23 luglio scorso. In una diretta Facebook, Conte aveva detto che il governo non poteva opporsi alla realizzazione della TAV e che l’unico a poter fermare l’opera era il Parlamento, dove la stragrande maggioranza dei deputati e dei senatori è favorevole alla prosecuzione dei lavori. Conte aveva aggiunto che in seguito ad alcuni cambiamenti avvenuti negli ultimi mesi fermare i lavori sarebbe costato più che proseguirli. Il discorso di Conte era stato molto ripreso, data la storica contrarietà del Movimento 5 Stelle nei confronti della TAV.
Il governo ha confermato all’Unione Europea che continuerà a sostenere la TAV. In una lettera inviata stanotte a Bruxelles: se avesse rinunciato al progetto, avrebbe perso i finanziamenti già stanziati e già versati.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
Lo Iannaccone che non c’era. Mattia Feltri racconta sulla Stampa la giornata di ieri alla Camera.
Il sito di tecnologia americano The Verge, tra i più letti e autorevoli del mondo nel settore, ha pubblicato come sempre la sua lista dei dieci videogiochi più belli dell’anno. Ce ne sono di tutte le principali console, e di tanti generi diversi: sparatutto, giochi di ruolo, reboot di vecchi classici e anche uno che si basa soltanto su filmati di attori in carne e ossa (nessun videogioco sportivo, però). Non c’è invece Death Stranding, uno dei titoli di cui si è parlato di più e che è piaciuto tantissimo a Matteo Bordone, che lo aveva recensito qui. Dei migliori videogiochi dell’anno e di quelli premiati ai Game Awards, un importante evento annuale che si tiene a Los Angeles, avevano parlato Bordone, Francesco Fossetti e Alessandro Zampini di Joypad, ovvero “Corri, Salta, Spara”, ovvero l’ex serie di video sui videogiochi diventata adesso un podcast. Potete ascoltare la prima puntata qui, e iscrivervi sulle principali piattaforme di podcast per non perdere le prossime.
I migliori videogiochi del 2019. Secondo il sito di tecnologia The Verge, che come ogni anno ne ha scelti di diversissimi tra loro.
Il 6 febbraio 1932 nacque a Parigi François Truffaut, uno dei più importanti registi francesi del XX secolo e tra i maggiori rappresentanti della corrente cinematografica francese della Nouvelle Vague, oltre che straordinario intellettuale e teorico del cinema. 1. Biografia minima Truffaut ebbe una gioventù difficile e lasciò la scuola per iniziare a lavorare a 14 anni. Ma il ragazzo aveva una grande passione per il cinema fin da quando vide il suo primo film, a 8 anni, e un anno dopo aver lasciato la scuola fondò un club cinematografico. Venne notato da un celebre critico cinematografico, André Bazin, che divenne il suo primo finanziatore e protettore, trovandogli un lavoro nel 1953 nella redazione della rivista Cahiers du Cinema. Sulla rivista, Truffaut pubblicò saggi critici e teorici di grande importanza per la storia del cinema, e si diede da fare con recensioni pesantissime nei confronti dei film dei registi suoi contemporanei, attirandosi molte antipatie (negli anni Settanta, Truffaut litigò furiosamente con Godard, forse l’altro regista francese più famoso dell’epoca).
Truffaut, guida minima per iniziare. Il 6 febbraio 1932 nacque il più grande regista francese di sempre: cinque cose per fare bella figura.
Lunedì 18 febbraio Tiziano Renzi e Laura Bovoli, i genitori di Matteo Renzi, sono stati messi agli arresti domiciliari con le accuse di bancarotta fraudolenta, false fatturazioni e fallimento doloso di tre cooperative. Oltre a loro è stato arrestato anche Gian Franco Massone, vice presidente di una delle cooperative su cui sta indagando la procura di Firenze. Gli indagati, scrive il Corriere della Sera, sono in tutto 15: tra loro c’è anche Roberto Bargilli, la persona che guidava il camper di Renzi nella campagna per le primarie del 2012. Oggi sui principali giornali nazionali si spiega il contenuto dell’inchiesta e anche perché i giudici abbiano ritenuto necessaria l’ordinanza di custodia cautelare. Le indagini che hanno portato agli arresti sono iniziate a Cuneo e riguardavano il fallimento della cooperativa “Direkta Srl”, che era in affari con le società della famiglia Renzi. Da lì gli atti sono stati trasferiti a Firenze. In particolare l’inchiesta della procura di Firenze riguarda il fallimento di tre cooperative: “Delivery”, “Europe service” e “Marmodiv” (la cui richiesta di fallimento è tuttora in corso). Tutte e tre queste cooperative sono collegate a “Eventi 6”, società di marketing fondata da Tiziano Renzi. Secondo l’accusa sono state costituite per mettere a disposizione della società-madre manodopera senza avere oneri previdenziali ed erariali. Queste società collegate, non appena raggiungevano uno stato di difficoltà economica, secondo l’accusa venivano abbandonate: il lavoro operativo veniva insomma scaricato su queste società collegate, mentre la società capofila restava sgravata dagli oneri fiscali e contributivi. “Marmodiv”, dicono i giornali, veniva anche utilizzata per emettere fatture relative a operazioni e prestazioni inesistenti con l’obiettivo di consentire a “Eventi 6” di evadere le tasse.
Che motivo c’era di mettere ai domiciliari i genitori di Renzi. Cosa dice la legge e cosa dicono le carte dell'inchiesta, raccontate sui giornali di oggi.
A Roma la polizia ha sgomberato Palazzo Curtatone, un edificio dove vivevano circa mille migranti, per la maggior parte eritrei ed etiopi; era occupato dall’ottobre 2013. Nell’operazione sono stati impegnati circa 500 agenti. Tra le persone che vivevano nel palazzo ci sono molti richiedenti asilo. Il palazzo, alto nove piani, si trova tra via Curtatone, via Goito, piazza Indipendenza e via Gaeta, vicino alla stazione Termini, e in passato era stato la sede di Federconsorzi e dell’Istituto superiore di protezione ambientale (Ispra). Vicino al palazzo ci sono anche la sede del Consiglio Superiore della Magistratura, alcune ambasciate e alcune redazioni di giornali, tra cui quella romana del Sole 24 Ore, quella del Corriere dello Sport e quella di Internazionale. All’inizio del 2016 la Guardia Costiera aveva potuto accedere all’edificio per arrestare alcuni scafisti che si nascondevano nel palazzo: dodici persone erano state arrestate.
A Roma è stato sgomberato un palazzo in cui vivevano circa mille migranti.
Un vaccino contro la clamidia, una comune malattia sessualmente trasmissibile, ha passato i primi test di sicurezza sulle persone, spiega un articolo pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Lancet. È il primo vaccino contro il batterio della clamidia (Chlamydia trachomatis) ad arrivare ai test umani. Ora bisognerà sottoporlo a nuove fasi di test per capire quali siano le dosi più indicate. È un vaccino importante non solo perché la clamidia è molto diffusa, ma anche perché nei casi più gravi può avere delle conseguenze sulla fertilità. Oggi si può curare con gli antibiotici. Ci vorranno anni perché i test sui vaccini possano essere conclusi e nel frattempo il modo migliore per evitare la clamidia, che si trasmette attraverso lo sperma e i fluidi vaginali, è fare sesso usando un preservativo. In Italia le infezioni da clamidia, spesso asintomatiche, sono raddoppiate dal 2010 al 2016 secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. È diffusa in particolare nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. Tra i sintomi ci sono dolori mentre si urina o al retto, macchie rosse e prurito sui genitali, per le donne rapporti sessuali dolorosi e per gli uomini dolori ai testicoli.
Un vaccino contro la clamidia ha superato i primi test sulle persone.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha nominato Elisabetta Belloni, ambasciatrice e segretaria generale del ministero degli Esteri, nuova Direttrice generale del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), cioè il dipartimento che si occupa di coordinare le attività dei servizi segreti italiani. Nella nota del governo che dà la notizia si legge che Draghi «ha preventivamente informato della propria intenzione» il presidente del COPASIR, il leghista Raffaele Volpi. Il COPASIR è il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e controlla le attività dei servizi segreti. Belloni sostituirà il prefetto Gennaro Vecchione, che Draghi «ha ringraziato» per il lavoro svolto. Elisabetta Belloni è attualmente la donna con il grado più alto all’interno del ministero degli Esteri, è stimata e apprezzata in modo trasversale dalla politica e ha una lunga carriera nelle istituzioni: nel ministero degli Esteri ha svolto il ruolo di direttrice generale per la cooperazione allo sviluppo dal 2008 al 2013, poi direttrice generale per le risorse e l’innovazione e capo di gabinetto durante il governo Renzi, nel 2015, quando era ministro Paolo Gentiloni. Era diventata segretaria generale nel 2016.
Elisabetta Belloni è stata nominata Direttrice generale del DIS, che coordina le attività dei servizi segreti.
RT America, emittente televisiva finanziata e controllata direttamente dal governo della Russia che fa parte del network di canali tv e siti di notizie di RT (già Russia Today), ha avviato negli Stati Uniti una campagna per screditare il 5G, la tecnologia che nei prossimi anni rivoluzionerà i sistemi di comunicazione su rete cellulare. Come spiega una lunga inchiesta del New York Times, da mesi RT America trasmette e pubblica online servizi allarmistici sul 5G, sostenendo – senza prove credibili: ci arriviamo – che questa nuova tecnologia sia estremamente pericolosa per la salute. L’emittente sostiene che i suoi servizi diano informazioni più complete di altri anche sui rischi posti dal 5G, mentre secondo i detrattori l’operazione avrebbe il solo scopo di creare confusione nell’opinione pubblica e danneggiare una soluzione essenziale per i prossimi sviluppi tecnologici negli Stati Uniti, come nel resto del mondo.
La propaganda russa contro il 5G. Negli Stati Uniti l'emittente "RT America" – finanziata dal governo russo – fa disinformazione sulle nuove reti cellulari, per spaventare l'opinione pubblica.
Baldini & Castoldi ha pubblicato il libro American Savage. L’amore rende liberi di Dan Savage, giornalista statunitense autore della rubrica di consigli su sesso e vita di coppia Savage love, tradotta in moltissimi paesi e pubblicata in Italia sul sito di Internazionale. Savage è anche promotore insieme al marito Terry Miller del progetto It gets better, che aiuta gli adolescenti che hanno subìto episodi di bullismo omofobo. Nel libro, tradotto in italiano da Fabio Viola, Savage racconta le sue esperienze personali per affrontare svariati temi – l’amore, il sesso, la religione, la politica nel Nord America – con argomentazioni brillanti, ironia e un linguaggio diretto che i lettori della sua rubrica conoscono bene, finendo per ricondurre sempre il discorso al tema più generale della libertà negli Stati Uniti.
Omosessuali, eterosessuali, serie tv e barboncini. Un capitolo del nuovo libro di Dan Savage, autore di una famosa rubrica di consigli su sesso e vita di coppia.
Alla Triennale di Milano è in corso la mostra Graphic Design Worlds, una mostra dedicata al graphic design internazionale a cura di Giorgio Camuffo. I designer chiamati a esporre sono francesi, olandesi, inglesi, statunitensi, italiani: sul sito della mostra è disponibile una lista completa dei designer presenti, con delle brevi biografie. Daniele Baroni, grande nome del design grafico italiano, ne ha scritto una recensione sul numero di marzo del Giornale dell’Architettura, lamentando quello che potremmo definire “eccesso di rumore” in una professione che un tempo privilegiava un maggiore rigore formale e preferiva il progetto rispetto alla pura espressione artistica.
I mondi del graphic design. Il commento di uno storico del design e alcune foto dalla mostra Graphic Design Worlds, alla Triennale di Milano.
La frenesia con cui consultiamo costantemente i social network li ha trasformati da luogo di piacere e interazione sociale a mezzo sfruttato dalle aziende per farsi pubblicità e vendere i propri prodotti. È un discorso che negli ultimi tempi vale anche per Instagram, a lungo preservato dalle sponsorizzazioni, e per il mondo dei libri, tanto che già in molti scrivono che le copertine, come i piatti, vengono pensate prima di tutto per venire bene in foto, meglio se accompagnate da una tazza di caffè e un muffin. Credit: @petunia ollister
Libri per nasconderci la faccia. Una nuova moda e una nuova strategia su Instagram per vendere più romanzi, saggi e riviste.
Ieri sera a Parla con me è stata trasmessa un’altra delle bellissime cronache di Diego Bianchi in arte Zoro, questa volta andato a vedere il campo di Manduria e quel che vi succede.
Zoro a Manduria. Con i tunisini che scappano e con le ronde che li inseguono.
Da qualche giorno un messaggio musicale viaggia nello Spazio profondo diretto verso GJ 273b, un pianeta fuori dal nostro sistema solare potenzialmente abitabile a 12 anni luce da noi. Gli autori della trasmissione sperano che su quel lontanissimo pianeta ci sia qualcuno e che abbia la capacità di captare il segnale, e magari di inviare una risposta verso la Terra. Tra poco meno di 25 anni potremo quindi sapere se su GJ 273b ci sia una popolazione aliena e se abbia le conoscenze per mettersi in contatto con noi. Potrebbe essere la scoperta del secolo, o forse la più grande delusione degli ultimi decenni nella ricerca di vita oltre il nostro piccolo e tutto sommato accogliente pianeta. Il messaggio è stato preparato e inviato dai ricercatori e gli appassionati del METI (Messaging to Extra-Terrestrial Intelligence), l’organizzazione internazionale che vuole provare a comunicare con gli extraterrestri e non aspettare che siano loro a farsi vivi, come fa invece la più famosa e longeva SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence). Il METI è attivo da pochi anni e studia i modi migliori per comunicare con forme di vita aliene, partendo dal presupposto che abbiano sistemi di comunicazione diversi dal nostro, non necessariamente verbali o basati sulla produzione di suoni o di parole scritte. Il loro lavoro – e più in generale il tema di come comunicare con gli alieni – è tornato di grande attualità a inizio anno con l’uscita nei cinema del film di fantascienza Arrival.
Con questa musica parliamo agli alieni. Un messaggio sonoro è in viaggio verso un pianeta a 12 anni luce da noi in una "zona abitabile", i ricercatori sperano che qualcuno risponda.
Come dopo ogni elezione in Italia, il centro studi indipendente “Carlo Cattaneo” ha diffuso le sue analisi sui dati e i flussi elettorali riguardo le recenti elezioni amministrative in Emilia-Romagna e in Calabria. La lettura degli studi – che si possono scaricare gratuitamente qui – è particolarmente interessante perché dopo il voto si è discusso molto dell’altissima percentuale di persone che hanno deciso di astenersi, soprattutto in una regione dall’affluenza storicamente alta come l’Emilia-Romagna. A differenza del 2010, il 23 novembre si votava in due sole regioni (oltre all’Emilia-Romagna la Calabria), aspetto che ha contribuito ad affievolire l’attenzione mediatica nazionale sull’evento. Inoltre, nel caso dell’Emilia Romagna emergeva chiaramente, dai sondaggi elettorali, la percezione di non contendibilità della regione, storicamente appannaggio del centro-sinistra e in cui, quindi, la capacità del singolo elettore di essere decisivo con il suo voto restava assolutamente irrisoria.
L’astensionismo in Emilia-Romagna ha riguardato tutti. E soprattutto il M5S, dicono i dati dell'istituto Cattaneo.
A distanza di quasi un mese dalla prima scossa di terremoto in Emilia di magnitudo 5.9, la quantità di eventi sismici nella zona continua a diminuire. Nelle ultime 24 ore l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha rilevato poche scosse con magnitudo superiore a 2 e comunque di lieve entità. Intorno alle 20 di ieri sera è stata registrata una scossa di magnitudo 2.6 in una zona compresa tra Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro, comuni in provincia di Modena già interessati dalle scosse del 20 e del 29 maggio, che hanno causato crolli, lesionato edifici e ucciso 27 persone. Come spiega la Gazzetta di Modena, nelle ultime ore il problema principale è stato il caldo, soprattutto nei campi di accoglienza dove sono ospitate ancora quasi diecimila persone. Non possono rientrare nelle loro abitazioni perché seriamente danneggiate dalle scosse di terremoto o per altri motivi di sicurezza. Nelle aree dove sono stati allestiti i campi si sono raggiunti anche i 30 °C, che hanno portato a temperature insostenibili all’interno delle tende. Le persone sfollate attendono che la Protezione Civile completi la distribuzione dei condizionatori d’aria, che dovrebbero risolvere almeno in parte il problema. Ne sono già stati distribuiti circa 1.400 e alcuni campi erano già dotati di climatizzatori dalla data del loro allestimento. In alcune aree di accoglienza, come in quella di San Felice sul Panaro, non sono stati ancora installati perché sono necessari lavori di adeguamento degli impianti elettrici, che al momento non sosterrebbero i carichi dovuti al maggiore consumo di energia.
Terremoto in Emilia, arriva il caldo. Nelle tende si raggiungono temperature insostenibili e si attendono i condizionatori della Protezione Civile: tutti gli aggiornamenti.
L’illustratore milanese Paolo Ventura ha realizzato il 34esimo numero di Un Sedicesimo, una rivista bimestrale edita dalla casa editrice Corraini. La rivista non ha un tema ricorrente o una redazione fissa: ogni numero viene affidato a un artista diverso che ha 16 pagine a disposizione per illustrarle a suo piacimento. Quello pensato da Ventura è intitolato The Napoleonic soldier and other stories, raccoglie tre “microracconti fotografici”, come li definisce la casa editrice: la storia di un soldato napoleonico che incontra la morte nella campagna di Russia, un bambino che fa birdwatching e poi scompare volando in cielo, e un uomo con la stella di David al petto che svanisce in una città. Come spiega Corraini:
Le illustrazioni di Paolo Ventura. Quattro tavole tratte dalla rivista "Un sedicesimo", che la casa editrice Corraini appalta ogni due mesi a un illustratore diverso.
Martedì è arrivato l’annuncio che il 29 giugno prossimo, allo Heaton Park di Manchester, gli Stone Roses – effimera ma adorata rock band britannica degli anni Ottanta – si esibiranno insieme per la prima volta dopo 15 anni. Alle domande su quanto durerà la reunion, che prevede un tour internazionale, il gruppo ha risposto che resterà unito il più possibile e che un buon traguardo sarebbe dodici mesi. Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, aveva elencato i suoi pezzi preferiti degli Stone Roses nel libro del 2008 Playlist. Diventarono la cosa più grossa del rock britannico alla fine degli anni Ottanta, fecero mille casini con le case discografiche, arrivarono a fatica al secondo disco, e finirono lì. Ma sono probabilmente l’ultimo mito rock inglese, adorati.
Le più belle canzoni degli Stone Roses. La band di Manchester tornerà insieme dopo 15 anni e solo due dischi.
La Giunta per le immunità parlamentari del Senato si riunirà martedì 19 febbraio per votare a favore o contro l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Salvini, per il caso dei migranti della nave Diciotti. La richiesta era stata fatta dal tribunale dei Ministri di Catania che aveva accusato Salvini di sequestro di persona aggravato nei confronti dei migranti presenti sulla nave. Il 13 febbraio il presidente della Giunta, Maurizio Gasparri, ha dichiarato che chiederà alla Giunta di negare l’autorizzazione a procedere, sostenendo che Salvini agì nell’interesse pubblico quando si rifiutò di far sbarcare i migranti dalla nave Diciotti, lo scorso agosto.
La Giunta per le immunità parlamentari del Senato voterà il 19 febbraio sull’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini.
Domenica 26 giugno si è concluso il festival di Glastonbury, uno dei più importanti festival musicali del mondo, che si tiene ogni anno dal 1970 a Worthy Farm, nel Somerset inglese. Come ogni anno i partecipanti sono stati circa 170 mila, con decine di concerti distribuiti sui sei palchi principali e sulle decine di zone minori attrezzate per esibizioni e performance. Tra i musicisti e i gruppi che si sono esibiti quest’anno ci sono stati i Muse, Adele, Ellie Goulding e i Coldplay, che hanno chiuso l’ultima serata del festival suonando due cover dei Bee Gees in compagnia di Barry Gibb, cantante e fondatore del gruppo. Oltre ai concerti, le foto degli ultimi giorni raccontano anche un pezzo dell’atmosfera del festival: con le tende, le luci e soprattutto tanto fango. Quest’anno ci sono stati anche vari riferimenti all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea decisa con il referendum del 23 giugno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto del festival di Glastonbury. Immagini da uno dei più importanti festival musicali al mondo, tra fango, cantanti, fango, spettatori, fango, tende e soprattutto fango.
La Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge “Codice rosso” con 380 voti favorevoli e nessun contrario: gli astenuti sono stati 92 (di PD e LeU). Il testo passa ora al Senato. Il disegno di legge “Codice rosso” introduce delle misure di contrasto alla violenza contro le donne: prevede ad esempio che il periodo di tempo utile per denunciare una violenza sessuale passi da 6 a 12 mesi. Il “Codice rosso” introduce anche il cosiddetto reato di revenge porn, cioè la pratica di diffondere immagini e video privati senza il consenso della persona interessata. L’ordine del giorno prevedeva anche la votazione di un emendamento presentato da Fratelli d’Italia che introduceva una forma di castrazione chimica per i condannati per reati sessuali, ma è stato respinto con 383 no, 126 sì e 1 astenuto.
La Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge “Codice rosso”.
In occasione dell’8 marzo, la storica e filologa Silvia Ronchey ha pubblicato su Repubblica un articolo dedicato alla figura di Ipazia, la filosofa di Alessandria d’Egitto uccisa da un gruppo di fanatici cristiani 1600 anni fa. Ronchey è una delle massime studiose di Ipazia e a lei ha dedicato, tra gli altri, il libro “Ipazia. La vera storia“, che uscì nel 2011 e ottenne grande successo anche tra il pubblico non specializzato. Nel suo articolo, Ronchey racconta tra le altre cose come la Chiesa Cattolica abbia ancora un rapporto ambiguo con Cirillo, vescovo di Alessandria che ordinò l’assassinio di Ipazia. Cirillo è stato fatto santo ed è ancora celebrato della chiesa, l’ultima volta è stato ricordato nel 2007 da papa Benedetto XVI, mentre i suoi crimini sono in gran parte dimenticati. Nella primavera di sedici secoli fa, ad Alessandria d’Egitto, una donna fu assassinata. Fu aggredita per strada, spogliata nuda, trascinata nella chiesa «che prendeva il nome dal cesare imperatore», il Cesareo, come riferisce una delle fonti contemporanee ai fatti, lo storico ecclesiastico costantinopolitano Socrate Scolastico. Qui fu dilaniata con cocci aguzzi. Mentre ancora respirava le furono cavati gli occhi. Poi i resti del suo corpo smembrato vennero dati alle fiamme. A massacrarla furono fanatici cristiani, i cosiddetti parabalani, monaci-barellieri venuti dal deserto di Nitria, di fatto miliziani al servizio di Cirillo, allora potente e bellicoso vescovo della megalopoli d’Egitto fertile di grano e di intelletti, di matematica e poesia, musica, gnosi e filosofia. Il nome di quella donna era Ipazia e quel nome in greco evocava un’idea di “eminenza”. Chi fosse nei lati più segreti della sua eminente personalità e cosa avesse fatto per attirare su di sé la sadica violenza collettiva maschile che la uccise, non lo sappiamo quasi più. Sappiamo meglio chi non era, e di cosa certamente era incolpevole. Conosciamo le maschere che la propaganda o la fantasia o semplicemente l’incoercibile tendenza umana alla manipolazione e alla bugia hanno sovrapposto alla sua pura sembianza di filosofa platonica. La storiografia l’ha strumentalizzata, la letteratura l’ha trasfigurata e tradita: scienziata punita per le sue scoperte, eroina protofemminista, martire della libertà di pensiero, illuminista e romantica, libera pensatrice e socialista, protestante, massone, agnostica, vestale neopagana e perfino santa cristiana. Ma Ipazia non era nulla di tutto questo.
L’assassinio di Ipazia, 1600 anni fa. Silvia Ronchey ha raccontato su Repubblica la storia della filosofa uccisa dai fanatici cristiani nell'anno 415.
Si è aperto giovedì 28 al teatro Parenti di Milano il festival “If!” (sta per “Italians Festival”) che ospita per tre giorni incontri, presentazioni e show di persone impegnate in diversi campi della “creatività”, per mettere in comunicazione produttori di contenuti i più diversi e professionisti della comunicazione. Spiega il sito: Cinema, moda, letteratura, musica, arti grafiche e visive per elaborare nuove connessioni, ispirare, educare e comunicare imprimendo nuova potenza relazionale ai brand, ai loro prodotti e servizi. Arte applicata e tecnologia per sovvertire il sistema e indicare la strada a una nuova generazione di creativi e di brand.
Il Post al festival “If!” a Milano. Il direttore Luca Sofri presenterà il progetto della nuova partecipazione del Post al FLA di Pescara.
Palermo, 1987. Giravamo in elicottero sopra la città. Mare, giardini – la parola con cui i siciliani chiamano gli agrumeti – cemento; la sontuosa nettezza delle coste, il disordine sfacciato dei villini incompiuti. Avevamo volteggiato anche sopra la famosa contrada Ciaculli e sul «fondo Favarella» del papa della mafia Michele Greco. Non distante dalla casa del papa, sulla strada che porta al quartiere Brancaccio, ci eravamo fermati sopra una villa. Dietro una grande inferriata, una costruzione pretenziosa, con archi, porticati, palme, cortiletti. Scendemmo di quota. La villa, non ultimata, appariva «vandalizzata»: i vetri erano rotti, gli infissi scardinati. Sul grande cancello di ferro battuto, con la vernice era stato scritto un insulto: «Suca».
“Non tutti hanno una lapide”. Il nuovo libro di Enrico Deaglio, sul sangue, il potere, e le nostre vite cambiate in peggio dalla mafia.
© Eve Arnold /Magnum Photos Robert Capa è uno dei fotoreporter di guerra più apprezzati e famosi di sempre, con una storia personale ricca e interessante (non si chiamava Robert Capa e, contrariamente a quanto pensano in molti, non era americano, per iniziare: potete leggerne di più qui). Una delle sue frasi più celebri è: “If your pictures aren’t good enough, you’re not close enough, “Se le tue foto non sono abbastanza buone, non sei abbastanza vicino”: attorno a questo tema Magnum – la prestigiosa agenzia fotografica che Capa fondò nel 1947, 70 anni fa, con i fotografi Henri Cartier-Bresson, George Rodger e David Seymour – ha organizzato una vendita speciale di grandi immagini scattate da più di 70 tra i suoi fotografi, una delle molte iniziative previste per il 2017 in occasione del suo 70esimo anniversario.
Potete comprare alcune delle foto più famose di sempre. Grazie alla vendita speciale organizzata fino a venerdì dall'agenzia fotografica Magnum: ci sono opere di Robert Capa, Steve McCurry e Martin Parr.
Il Tribunale dell’Unione europea ha stabilito che il nome e il logo di Skype ricordano eccessivamente quello dell’emittente televisiva Sky, di proprietà del magnate australiano Rupert Murdoch, e che di conseguenza Skype non può ottenere una registrazione generica del marchio nell’Unione. Microsoft, che è proprietaria di Skype, già in passato aveva avuto problemi con Sky per il nome di altri servizi che ricordavano quello dell’emittente. Secondo i giudici del Tribunale il logo di Skype non dà concettualmente indicazioni sul tipo di servizio offerto dalla società:
Skype non può registrare il suo marchio in Europa. Lo ha stabilito il Tribunale dell'Unione europea accogliendo una richiesta dell'emittente Sky: il nome troppo simile e il logo generico possono confondere gli utenti.
Fratelli d’Italia, l’unico partito attualmente all’opposizione del governo Draghi, ha avviato la raccolta di firme per presentare una mozione di sfiducia contro il ministro della Salute Roberto Speranza. Da settimane Speranza è criticato duramente per la gestione dell’epidemia anche da Matteo Salvini della Lega, alleata di Fratelli d’Italia nel centrodestra ma entrata nella maggioranza: la mossa di Giorgia Meloni (FdI) è stata ampiamente interpretata come un tentativo di consolidare il proprio ruolo di unica leader di opposizione e contemporaneamente mettere in difficoltà Salvini. Il segretario leghista ha già infatti in parte ritrattato gli attacchi a Speranza, perché dare seguito alle critiche delle scorse settimane sostenendo la mozione di sfiducia significherebbe aprire una crisi di governo che con ogni probabilità lo farebbe uscire dalla maggioranza. Non è peraltro l’unico terreno di scontro e dissidi tra Lega e FdI: il principale è la presidenza del COPASIR, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica che esercita il controllo sulle attività dei servizi segreti, attualmente assegnata a Raffaele Volpi della Lega che si rifiuta di cederla a FdI, come prevederebbe la legge secondo le interpretazioni più condivise. L’altra è l’ipotesi di formare un nuovo gruppo sovranista al Parlamento europeo nel quale, per problemi di politica estera, difficilmente FdI si troverebbe a proprio agio.
Meloni continua a mettere in difficoltà Salvini. Il leader leghista da settimane attacca il ministro Speranza: Fratelli d'Italia ha proposto una mozione di sfiducia, vedendo il suo bluff.
Lunedì 16 maggio nella sua ultima newsletter il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha parlato di nuovo del fatto che il suo governo ha operato il “taglio delle tasse più sostanziale della storia”; eppure tutti i politici di opposizione dicono che le tasse sono aumentate e lo stesso Renzi nella sua newsletter ammette che la gran parte degli italiani non sembra essersi accorta del calo delle tasse. Come stanno quindi le cose? Le imposte sono rimaste stabili Per quanto imperfetto, un primo metodo per calcolare quante imposte si pagano è misurare la pressione fiscale in percentuale al PIL, cioè contare quante sono le entrate fiscali dello Stato e metterle in rapporto al prodotto interno lordo. Mentre le entrate fiscali sono una grandezza abbastanza certa, però, il PIL subisce parecchie variazioni nel corso dell’anno (lo avevamo spiegato qui). Per questa ragione spesso si trovano documenti che contengono cifre differenti sulla pressione fiscale. Un documento dell’ISTAT pubblicato lo scorso marzo contiene le stime di PIL e pressione fiscale più aggiornate. Secondo l’ISTAT nel 2013, prima dell’arrivo del governo Renzi, la pressione fiscale in Italia era al 43,6 per cento. È rimasta stabile nel 2014, mentre nel 2015 è calata dello 0,1 per cento arrivando così al 43,5 per cento.
Ma le tasse sono scese o no? renzi dice di aver fatto "il più grande taglio della storia" ma che gli italiani non se ne sono accorti: quattro cose brevi spiegano che non proprio, diciamo.