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Farhad Manjoo, giornalista ed esperto di tecnologia del New York Times, ha scritto un articolo per ricordare il futurologo Alvin Toffler, morto il 27 giugno 2016, e riflettere sul modo in cui le novità – dalla nascita dello Stato Islamico al pilota automatico delle Tesla – colgono impreparate le persone. Secondo Manjoo, dagli anni Ottanta in poi non si è più investito nel fare previsioni e per questa ragione siamo sensibili al cosiddetto “shock del futuro”, dal nome del più famoso libro di Toffler, Future Shock, pubblicato nel 1970 (in italiano con il titolo Lo choc del futuro): le crisi globali e locali sarebbero dovute all’incapacità di affrontare i cambiamenti rapidi degli ultimi anni. Manjoo pensa soprattutto al modo in cui i social network stanno cambiando la vita delle persone, dal modo di fare e leggere i giornali, al rapporto tra cittadini e politica, fino alle possibilità organizzative e di comunicazione che danno alle organizzazioni terroristiche. Al fatto che esistono molte diseguaglianze nel mondo dovute alle differenze nell’accesso alla tecnologia, e a come i governi debbano avere a che fare con le grandi aziende tecnologiche (come Google e Facebook, per esempio) per questioni che riguardano i diritti dei cittadini, tra le altre cose.
La fine delle previsioni. L'esperto di tecnologia del New York Times spiega come abbiamo smesso di immaginarci il futuro.
La crisi mondiale della musica rock è una tendenza nota da tempo, e testimoniata sia da moltissimi pareri autorevoli sia da cifre e dati. Uno dei più citati riguarda la quasi totale assenza di dischi rock nella classifica dei più venduti dell’anno – nella Top200 di Billboard, che tiene conto delle vendite negli Stati Uniti, ce ne sono solo due nelle prime 30 posizioni – ma di recente il Washington Post si è occupato di un altro dato interessante: la crisi delle aziende che vendono chitarre elettriche, lo strumento per eccellenza della musica rock. I numeri sono piuttosto indicativi: negli Stati Uniti, negli ultimi dieci anni, si è passati da vendere 1,5 milioni di chitarre elettriche a circa un milione (non sono disponibili dati simili per l’Europa e l’Italia). I due principali produttori al mondo, Fender e Gibson – entrambe americane – sono in grande difficoltà. Qualche anno fa Fender ha dovuto abbandonare la sua quotazione in borsa, mentre i tentativi di Gibson di rinnovare il proprio catalogo – inserendo per esempio in tutti i nuovi modelli un costoso auto-accordatore elettronico – sono stati fallimentari. Guitar Center, il principale rivenditore di chitarre elettriche americano, ha debiti per circa 1,6 miliardi di dollari. Richard Ash, il presidente della più grossa azienda di negozi musicali negli Stati Uniti, ha una spiegazione molto semplice per queste cifre: «i nostri clienti stanno invecchiando, e presto non ci saranno più».
Taylor Swift può risolvere la crisi di vendite delle chitarre elettriche? da anni se ne vendono sempre di meno e i grandi produttori sono in difficoltà: la soluzione forse è puntare sulle donne.
Sarà pubblicato un sequel ufficiale del celebre romanzo fantascientifico La guerra dei mondi scritto nel 1897 da Herbert George Wells, quello che per la prima volta immaginò un’invasione aliena sulla terra. Il nuovo libro si intitolerà The Massacre of Mankind (“Il massacro del genere umano”) e sarà scritto da Stephen Baxter, matematico e scrittore britannico specializzato nel genere della “fantascienza hard” (hard science fiction), ovvero libri fantascientifici caratterizzati da una particolare attenzione ai tratti scientifici o tecnici. Nella sua carriera Baxter ha collaborato con scrittori di fantascienza molto famosi come Terry Pratchett, Alastair Reynolds e Arthur C Clarke. The Massacre of Mankind sarà pubblicato negli Stati Uniti dalla casa editrice Gollancz, l’uscita è prevista per il 19 gennaio 2017. Il libro racconta un’altra invasione aliena sulla terra, 30 anni dopo quella fallita nel libro di Wells. La storia sarà ambientata a Londra durante gli anni Venti, poiché gli inglesi erano la nazione che più si era impegnata nella resistenza durante le prima invasione. Nel libro di Wells gli alieni perdono la guerra perché non sono immuni ai batteri dell’atmosfera terrestre: non sarà così in questo sequel, ma l’autore e l’editore non hanno voluto svelare quasi nulla della trama. Baxter ha commentato la notizia col giornale inglese Independent: “Wells è il padrino della moderna fantascienza. La sua scrittura si basa su importanti modelli fantascienza dell’horror, come Frankenstein di Mary Shelley o I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift e anche tra i suoi contemporanei, ad esempio Jules Verne. Ma Wells fu colui che più plasmò le tematiche e lo stile della fantascienza moderna, e il suo lavoro ha avuto una profonda influenza sulla storia del ventesimo secolo”.
Il sequel ufficiale di “La guerra dei mondi” di H.G. Wells. Uscirà 120 anni dopo il leggendario originale a gennaio 2017: si intitolerà "The Massacre of Mankind" e lo scriverà l'autore fantascientifico inglese Stephen Baxter.
Il Partito Democratico ha presentato oggi le liste dei candidati delle quattro ripartizioni della Circoscrizione Estero. In base a un accordo fatto con Sinistra Ecologia e Libertà e il Partito Socialista Italiano – alleati con il PD nella coalizione guidata da Pier Luigi Bersani – sulla scheda elettorale ci sarà, in quasi tutte le circoscrizioni, soltanto il simbolo del PD, a eccezione dell’Europa (per la Camera dei Deputati) in cui ci sarà una lista autonoma di SEL. In America meridionale, nelle liste del PD ci sono anche alcuni esponenti di AISA (Associazioni Italiane in Sud America). La legge elettorale n.270 del 2005 prevede l’elezione, nelle circoscrizioni estere, di dodici seggi alla Camera e di sei seggi al Senato. Va ricordato però che il voto degli italiani all’estero è regolamentato dalla Legge n.459 del 2001, che a differenza del voto in Italia prevede, oltre alla possibilità di scegliere il simbolo del partito con la lista collegata, anche due voti di preferenza «nelle ripartizioni alle quali sono assegnati due o più deputati o senatori e un voto di preferenza nelle altre». EUROPA – CAMERA 1 Laura Garavini (Germania – Berlino) 2 Gianni Farina (Svizzera – Pfaeffikon) 3 Franco Narducci (Svizzera – Argovia) 4 Michela Baranelli (Germania – Gross Gerau) 5 Andrea Biondi (Regno Unito – Londra) 6 Francesco Cerasani (Belgio – Bruxelles) 7 Pino Maggio (Germania – Villingen) 8 Domenico Mesiano (Svizzera – Sion) 9 Roberto Serra (Lussemburgo – Lussemburgo) 10 Emilia Barbara Sina (Svizzera – Zurigo)
I nomi dei candidati del PD nella Circoscrizione Estero. In base a un accordo con SEL e PSI, in quasi tutte le ripartizioni ci sarà sulle liste soltanto il simbolo del PD: e sono previste le preferenze.
Miliardi di anni fa sulla superficie di Marte abbondava l’acqua, poi nel corso del tempo scomparve e il suolo marziano divenne brullo e arido come lo conosciamo oggi. Negli ultimi tempi sono state formulate molte teorie per spiegare questa scomparsa: la più condivisa dice che l’acqua si sia via via dispersa nello Spazio, ma non convince tutti. Ora un nuovo studio ipotizza che la maggior parte dell’acqua sia in realtà rimasta su Marte, nascosta nelle sue rocce. La ricerca è stata pubblicata questa settimana sulla rivista scientifica Science, una delle più importanti al mondo, e ha attirato l’attenzione di numerosi studiosi e appassionati di Spazio. È stata realizzata da un gruppo di ricercatori del California Institute of Technology (Caltech, a Pasadena) ed è basata sui dati raccolti in questi anni dai numerosi robot e sonde che abbiamo inviato per studiare le caratteristiche geologiche del suolo marziano, alla ricerca di indizi sulla sua storia.
Che fine ha fatto l’acqua su Marte? una nuova ricerca ipotizza che non sia andata da nessuna parte e che sia ancora sul pianeta, tra le sue rocce.
È possibile che tra le cose che avete ricevuto o avete regalato per Natale ci sia un dispositivo Google Home o un Amazon Echo, gli assistenti vocali per la casa prodotti rispettivamente da Google e Amazon. Entrambi funzionano più o meno alla stessa maniera: dopo averli connessi alla rete elettrica e a una rete Wi-Fi, questi dispositivi restano costantemente in ascolto – a meno che non li si spenga – e sfruttano il riconoscimento vocale per rispondere alle richieste degli utenti, formulate come normali frasi da conversazione, ed eseguirle. Nel caso di Google Home si deve iniziare la domanda pronunciando “Ok Google”o “Hey Google”, mentre per gli Amazon Echo basta pronunciare il nome “Alexa”, il nome dell’assistente vocale. Si possono chiedere le cose più varie, dalle previsioni del tempo, alla riproduzione di una canzone; oppure li si può collegare a oggetti pensati appositamente per rendere la casa “smart”, come lampadine e termostati Wi-Fi, o dispositivi per tenere d’occhio i neonati. È bene però sapere che tutte le domande vengono registrate dai dispositivi, e conservate nella loro memoria, quindi ecco alcuni consigli su come tenere sotto controllo la cronologia dei propri comandi.
Come cancellare le ricerche vocali su Google Home e Amazon Echo. Qualche consiglio per chi li ha ricevuti o li ha regalati a Natale, e non sa che tutte le conversazioni vengono registrate.
Il tribunale di Torino ha condannato 16 attivisti No TAV e ne ha assolti 3 al processo di primo grado relativo agli scontri avvenuti il 28 giugno del 2015 in Val di Susa. Quel giorno, durante una marcia che contestava i cantieri dell’Alta Velocità della Val di Susa in Piemonte, ci furono scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine. Gli imputati erano accusati, tra l’altro, di resistenza aggravata e lesioni. Le condanne più alte sono state date a due attivisti in particolare: 3 anni e 10 mesi. Nicoletta Dosio, 73 anni e storica attivista No TAV, è stata condannata a 1 anno, 8 mesi e 10 giorni. Emanuele D’Amico, uno dei difensori dei No TAV condannati, ha detto: «Le richieste del pm sono state praticamente dimezzate ma rispetto all’entità dei fatti rimangono alte. Sicuramente faremo ricorso».
16 attivisti No TAV sono stati condannati in primo grado per gli scontri del 2015 in Val di Susa.
Merck, Sanofi e GSK sono tra i più grandi produttori di vaccini al mondo, ma nessuna delle tre aziende farmaceutiche nell’ultimo anno è riuscita a sviluppare e fare autorizzare un vaccino contro il coronavirus, facendosi superare da Pfizer-BioNTech e da aziende emergenti come Moderna, che finora aveva una frazione del loro fatturato. Sanofi e GSK sono in evidente ritardo nella sperimentazione dei vaccini, mentre Merck ha di recente rinunciato alla produzione di una propria soluzione contro il coronavirus. Come segnala un lungo articolo del Financial Times, un anno di pandemia ha cambiato radicalmente il mercato dei vaccini e gli equilibri tra i principali produttori. Ancora a inizio del 2020 il settore era dominato da Merck, Sanofi, GSK e Pfizer, aziende farmaceutiche di grandi dimensioni e con una lunga esperienza nella produzione di vaccini contro diverse malattie compresa l’influenza stagionale. Un anno dopo, solo Pfizer ha un vaccino contro il coronavirus, sviluppato con l’azienda tedesca di biotecnologie BioNTech, mentre le altre tre società sono pressoché assenti.
I più grandi produttori di vaccini, senza vaccino. Sanofi e GSK non hanno ancora un vaccino contro il coronavirus pronto, mentre Merck ci ha rinunciato: cosa è andato storto?.
Il futuro del nuovo fondo di salvataggio per i paesi che adottano l’euro è nelle mani della Corte costituzionale della Germania. Ai giudici è stato richiesto di prendere in considerazione alcuni ricorsi sulle nuove norme approvate dal Parlamento per ratificare l’accordo sull’European Stability Mechanism (ESM), che secondo i ricorrenti sarebbero incostituzionali. Associazioni e alcuni partiti di opposizione sostengono che il sistema previsto per l’ESM all’ultimo Consiglio europeo ridurrebbe il potere sovrano della Germania, specialmente nelle decisioni su come utilizzare i propri fondi pubblici. La Corte costituzionale dovrà prima di tutto decidere se i ricorsi siano ammissibili e, nel caso di un parere positivo, dovrà poi esprimersi nel merito. Fino ad allora le leggi approvate in Parlamento sull’ESM non potranno entrare in vigore e, secondo diversi giornali, la Corte potrebbe impiegare settimane prima di esprimersi. Nel difficile Consiglio di fine giugno, i leader europei hanno deciso di conferire maggiori poteri all’ESM per contrastare la crisi dell’euro e avere più strumenti di tutela, specialmente per i paesi in difficoltà e con economie meno stabili. Ogni Stato partecipa al fondo di salvataggio con una quota di denaro, sulla base delle sue disponibilità. L’ESM a pieno regime dovrebbe avere una capacità complessiva pari ad almeno 500 miliardi di euro. Il principale contributore del fondo sarà la Germania con una quota del 27,1 per cento, seguita dalla Francia con il 20,3 per cento. L’Italia aderisce con una quota pari al 17,9 per cento.
La Corte costituzionale tedesca e l’euro. Il futuro del nuovo fondo di salvataggio è legato a una decisione della Germania che potrebbe arrivare tra mesi: ieri c'è stata la prima udienza.
Due dei parlamentari del Movimento 5 Stelle indagati per il caso delle firme false a Palermo, Riccardo Nuti e Giulia Di Vita, hanno commentato il proprio coinvolgimento su Facebook dopo essersi avvalsi della facoltà di non rispondere negli interrogatori coi magistrati. Nuti e Di Vita, insieme ad altre 11 persone, sono accusati di aver presentato documenti con firme false alle Comunali di Palermo del 2012, alle quali il M5S candidò come sindaco lo stesso Nuti. Entrambi su Facebook si sono detti innocenti, ma non hanno chiarito perché non hanno risposto ai magistrati né perché non hanno voluto fornire la propria grafia. Qualche giorno fa i due sono anche stati sospesi dal Movimento 5 Stelle. Nel frattempo l’inchiesta sta andando avanti: secondo il Fatto Quotidiano la procura di Palermo «ha praticamente concluso» gli interrogatori, mentre durante una conferenza stampa su un altro caso giudiziario il procuratore capo Francesco Lo Voi ha spiegato che conta di chiudere presto l’inchiesta relativa al M5S, «probabilmente entro la fine dell’anno».
I parlamentari M5S non parlano delle firme false con i magistrati, ma su Facebook sì. Durante gli interrogatori si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, sui social network hanno spiegato di essere innocenti.
Il referendum sulle trivellazioni è previsto per domenica, il 17 aprile. Il referendum non riguarda le nuove trivellazioni, ma gli elettori italiani potranno votare per decidere se vietare il rinnovo delle concessioni estrattive di gas e petrolio per i giacimenti esistenti entro le 12 miglia dalla costa italiana. È il primo referendum organizzato in Italia dopo una richiesta delle regioni, e non dopo una raccolta firme popolare. I partiti italiani hanno preso posizioni diverse sul referendum: la maggior parte dei partiti di opposizione hanno detto che voteranno “sì”, cioè chiederanno che gli impianti di estrazione già presenti entro le 12 miglia dalle coste concludano le trivellazioni una volta scadute le licenze e non quando il giacimento sarà esaurito. A favore del “sì” ci sono partiti diversissimi tra loro, che vanno dalla sinistra ecologista all’estrema destra, da Grillo e Salvini, un elemento che ha portato i critici del referendum a sostenere che il vero obiettivo della consultazione sia più politico e anti-governativo che ambientale: anche perché le nuove trivellazioni entro le 12 miglia sono già vietate, l’energia che verrebbe meno andrebbe comprata dall’estero e l’Italia sulle energie rinnovabili è messa meglio di molti altri paesi europei.
Referendum sulle trivellazioni: cosa votano i partiti? il PD è per l'astensione ma la minoranza andrà a votare; tutte le opposizioni sono per il sì, dal M5S a SEL alla Lega.
Fino al 17 settembre alla Sala delle Volte dell’EXMA di Cagliari sarà possibile visitare la mostra Sale Sudore Sangue, sulle fotografie che Francesco Zizola ha scattato negli ultimi 5 anni nelle tonnare sarde. Le foto di Zizola sono state scattate tra Portoscuso e Porto Paglia e raccontano l’antico metodo di pesca del tonno rosso, che rischia di scomparire soprattutto a causa della pesca industriale. Zizola ha spiegato che ogni anno, alla fine della primavera, enormi esemplari di tonni migrano dall’Oceano Atlantico verso le acque più calde del Mediterraneo: «questi pesci possono raggiungere un peso di oltre 400 chili e vengono catturati e caricati sulle barche contando solo sul sudore dei tonnaroti, ultimi testimoni di una pesca compatibile che è in grado di rispettare il ciclo della vita marina. Le reti colossali vengono sollevate dagli uomini sotto la supervisione del Rais, capo supremo della tonnara e unico depositario dell’antica arte della mattanza, durante la quale il sangue del tonno tinge di rosso il mare».
Sale, sudore, sangue, tonni. La mattanza del tonno rosso in Sardegna, nelle foto del pluripremiato fotografo italiano Francesco Zizola, in mostra a Cagliari.
Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi, dopo cinque ore e mezzo di riunione, il disegno di legge sulla riforma del lavoro. I contenuti sono quelli descritti negli ultimi giorni dopo il lungo negoziato con le cosiddette “parti sociali”. Il comunicato del governo spiega però che la riforma è stata approvata “salvo intese”: questo vuol dire che il governo si riserva di modificare il disegno di legge prima di sottoporlo al Parlamento (che poi naturalmente potrà a sua volta emendarlo). Questo permetterà al presidente Mario Monti di mostrare ai mercati e alla comunità internazionale lo stato di avanzamento del progetto di riforma senza per questo rinunciare a ritoccare le norme che oggi non sembrano essere gradite a vari pezzi della maggioranza parlamentare che sostiene il suo governo. Di seguito il comunicato che descrive la riforma, diffuso al termine del Consiglio dei ministri. ***
Che cosa vuol dire “salvo intese”? la formula usata dal governo nel lungo comunicato con cui annuncia il varo della riforma del lavoro lascia spazio a nuove modifiche.
Il magazine economico 24/7 Wall Street ha messo insieme una lista dei loghi più antichi ancora utilizzati da grosse aziende (sebbene a volte con qualche modifica). I due criteri di cui si è tenuto conto per compilare la classifica sono il fatto che l’azienda abbia oggi una rilevanza internazionale e che il logo abbia subito poche modifiche a partire dalla sua introduzione. Quello più antico – per distacco – è il caratteristico logo di una nota birra belga, mentre altri prendono spunto da un animale o dalla firma di uno dei fondatori dell’azienda.
I 10 loghi più antichi ancora in uso. Li ha messi insieme il magazine economico 24/7 Wall Street: sono tutti molto noti e dietro hanno delle storie piuttosto particolari.
L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato la somministrazione del vaccino di Pfizer-BioNTech anche agli adolescenti tra i 12 e i 15 anni, come aveva raccomandato venerdì l’Agenzia europea dei medicinali (EMA). «I dati disponibili dimostrano l’efficacia e la sicurezza del vaccino anche per i soggetti compresi in questa fascia di età», ha spiegato l’AIFA. Finora il vaccino era approvato per la somministrazione solo su chi aveva almeno 16 anni. Il Comirnaty – è questo il nome del vaccino di Pfizer-BioNTech – è stato testato su circa 2mila adolescenti tra i 12 e i 15 anni che non fossero già stati contagiati dal coronavirus, e la risposta immunitaria riscontrata (basata sul livello di anticorpi prodotti contro il virus) è stata paragonabile a quella rilevata sui giovani tra i 16 e i 25 anni. Come sempre in studi di questo genere, gli adolescenti testati sono stati divisi in due gruppi: 1.005 di loro avevano effettivamente ricevuto il vaccino, e di questi nessuno ha sviluppato sintomi del COVID-19; 978 avevano ricevuto invece un placebo, e 16 hanno sviluppato sintomi della malattia. In questo studio, quindi, il vaccino ha avuto il 100 per cento dell’efficacia nel prevenire la COVID-19, anche se l’EMA ha detto che la percentuale di efficacia reale potrebbe essere tra il 75 e il 100 per cento.
L’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato la somministrazione del vaccino di Pfizer-BioNTech anche agli adolescenti tra i 12 e i 15 anni.
La giornata di oggi si è aperta con una dichiarazione del ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, in cui si esprimeva un parere fortemente contrario a un referendum tra i cittadini greci sul piano degli aiuti economici stabilito con l’Unione Europea e gli istituti finanziari internazionali. La notizia ha provocato grande confusione tra i capi di stato riuniti a Cannes per il G20, e a voci insistenti sulle dimissioni del primo ministro George Papandreou. Papandreou ha convocato un consiglio dei ministri straordinario, che si è tenuto ad Atene intorno all’ora di pranzo, seguito da una riunione tra i parlamentari del suo partito, il PASOK. L’opposizione, guidata dal partito di centrodestra Nuova Democrazia, si è detta disponibile a un non meglio specificato “governo di transizione”: Papandreou ha accolto molto bene la notizia, e l’ipotesi delle dimissioni è sembrata svanire, mentre sulla questione del referendum non ha detto una parola definitiva in un senso o nell’altro. Il ministro delle Finanze, in serata, ha detto che la Grecia deve assicurare alle istituzioni internazionali e agli altri governi due cose: che il referendum non si farà, e che la Grecia accetterà i termini dell’accordo del 26 ottobre a Bruxelles. All’accettazione dell’accordo è subordinata l’erogazione della sesta rata del prestito internazionale, di cui, ha detto Venizelos, il paese ha bisogno entro il 15 dicembre.
Un giorno di crisi. In Grecia il governo è in bilico, la BCE abbassa i tassi di interesse, in Italia due deputati del PdL passano all'UdC: tutto quello che è successo oggi.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Solo per Elvis Costello e pochi altri segnalerei l'uscita di un disco così molesto e privo di senso, come questo suo nuovo di versioni in francese del suo già brutto ultimo disco, con dentro Iggy Pop e Isabelle Adjani tra gli altri: su Spotify. Pezzo strano ma niente male, che gode di ampia copertura anche per il titolo e il tema di masturbazione femminile: Sex is good (but have you tried). Lei si chiama Donna Missal, ha fatto già due dischi, è del New Jersey. Moby pubblica a fine maggio una raccolta di suoi vecchi pezzi rifatti con un'orchestra e la casa discografica Deutsche Grammophon, di fama imbattibile nella musica classica. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di Maximilian Hecker. «Seriamente, vogliamo ascoltare un tedesco che canta con vocetta lagnosa e ansimante delle cose che sembrano uscite dagli anni Ottanta con carico sdolcinato di pianoforte e tastiere elettroniche?».
Il 29 giugno scorso Stefano Zanetti, sociologo e blogger, ha scoperto con sopresa che il suo blog Il Giustiziere è stato chiuso da Google sotto ordinanza del PM della Procura di Bergamo su richiesta di Massimiliano Frassi, il presidente e fondatore dell’associazione Prometeo, gruppo anti-pedofilo coinvolto nel caso di presunti abusi su bambini di Rignano Flaminio che prosegue ormai da tre anni. Quasi tutti ricordano l’inchiesta aperta nel gennaio 2007 contro cinque persone accusate di aver abusato dei bambini della scuola materna Olga Rovere. I cinque vennero arrestati e rilasciati due settimane dopo. Repubblica spiegava così i motivi della scarcerazione.
I professionisti dell’antipedofilia. Un blog che ospitava dubbi su un'associazione contro la pedofilia è stato chiuso dopo una denuncia per diffamazione.
Oggi, lunedì 24 luglio, è in programma uno sciopero di 4 ore dei lavoratori di Trenord, l’azienda che si occupa del trasporto ferroviario locale in Lombardia e, parzialmente, in Piemonte. Lo sciopero è stato proclamato da tutti i sindacati dopo che un controllore di Trenord è stato accoltellato mentre cercava di fare una multa ad un passeggero senza biglietto. Inizialmente lo sciopero sarebbe dovuto durare 8 ore ma i sindacati hanno deciso di ridurne le durata dopo aver ottenuto un incontro, indetto dal prefetto di Milano, con i rappresentanti di Trenord e della regione per discutere delle misure di sicurezza sui treni. Lo sciopero durerà dalle 9 alle 13: non sono quindi interessate le fasce di garanzia, ma l’interruzione dei servizi potrebbe avere ripercussioni anche sulla circolazione nelle ore successive. Saranno garantiti i treni con partenza prima delle 9.01 e arrivo prima delle 10. Anche i i collegamenti aeroportuali gestiti da Trenord saranno coinvolti nella protesta: alcuni potrebbero essere sostituiti con autobus, ma i servizi non sono garantiti.
Lo sciopero di Trenord di oggi, per l’accoltellamento di un ferroviere. È attualmente in corso, ma i sindacati hanno deciso di ridurne la durata dopo aver ottenuto un incontro col prefetto.
Il 10 dicembre la società di produzione cinematografica Disney ha annunciato una serie di nuove produzioni durante il suo Investor Day 2020, la giornata dedicata agli investitori, in cui vengono spiegati i progetti per gli anni a venire. Molti di questi riguardano Disney+, la piattaforma di streaming lanciata alla fine del 2019 e arrivata lo scorso marzo anche in Italia. Disney+ ha raggiunto gli 86 milioni di abbonati nel mondo e dal 26 marzo 2021 il costo dell’abbonamento salirà da 6,99 a 7,99 dollari negli Stati Uniti, ma non è ancora chiaro se aumenterà anche per gli abbonati di altri paesi. Il motivo di questo aumento è spiegato anche dai costi per le nuove produzioni annunciate.
Disney ha grossi piani per il futuro. Ha annunciato le nuove uscite dei prossimi anni, tra cui nuovi film e serie tv Marvel, 10 serie tv su Star Wars e un film su Buzz Lightyear.
I chiodi. Tutto cominciava da lì. Ogni giorno, andando a lavoro oppure uscendo per pranzo o ancora tornando a casa, Doni si fermava un istante e li guardava. Da lontano sembravano solo imperfezioni o macchie naturali delle lastre: e invece erano chiodi, grossi chiodi a espansione in metallo: un modo per tenere saldo il marmo, visto che la malta originale stava per cedere e l’intero edificio era a rischio. Quegli oggetti avevano qualcosa di morale, naturalmente. Il luogo della Giustizia piegato alle leggi più alte della materia. Ma Doni ci vedeva soltanto l’idiozia della gente, e appena un monito: mai edificare sulla sabbia. Il giorno in cui lei gli scrisse, Doni pensò che il Palazzo aveva subito quel destino perché rifiutava lo spazio circostante. Lo combatteva, incapace di appartenere a quella come a qualsiasi altra zona della città. E non poteva essere solo una questione di chiodi e crepe e bruttura, e nemmeno l’architettura fascista o il trionfo della larghezza sull’altezza bastavano a condannarlo: no, il Palazzo aveva un attributo unico. Era qualcosa che aveva a che fare con l’esilio. Una sensazione difficile da catturare. Dentro quell’edificio Doni si sentiva esiliato dal resto della città, della nazione, del mondo. Tenuto in piedi dalla forza di centinaia di chiodi, sabbia edificata sulla sabbia. Invece della solita barretta energetica, il giorno in cui lei gli scrisse Doni pranzò con Salvatori, un sostituto procuratore della Repubblica. Non era abitudine. I magistrati erano sempre di fretta, e al più si andava in qualche orribile self-service dei dintorni. I pochi amici rimasti, e suo cognato in particolare, lo invidiavano per la posizione del Palazzo: sarà stato un Coso che Rifiutava lo Spazio, quel che voleva, ma era a due passi dal Duomo. Di qui l’idea che lui pranzasse in piccole, deliziose brasserie stile francese o in austeri bar anni Venti – risotto allo zafferano, bistecche, e caffè al bancone con la sciarpa sul cappotto. In realtà, Doni e colleghi mangiavano quasi solo panini. Molti avevano sviluppato un autentico odio per il rito del pranzo, e alcuni tiravano diritti fino all’aperitivo o alla cena, dove si rifacevano del resto. Ma con Salvatori era diverso. Con lui perdere un po’ di tempo era piacevole, perché era volgare e disperato. Due caratteristiche che Doni odiava, ma che riunite in un lucano grassoccio, sui quarantacinque anni e non privo di autoironia, producevano un composto divertente. Andarono in un ristorante in via Corridoni. Doni ordinò una sogliola alla mugnaia e provò una birra artigianale. Per tutto il pranzo gestirono il solito teatro in cui Salvatori faceva il chiacchierone e Doni reggeva la parte con risposte telegrafiche. «Tu ormai sei a posto, eh», diceva Salvatori. «Più che a posto sono vecchio». «Eh, sì. Ma arrivarci, in Procura Generale». «Guarda che ci arrivi pure tu. Basta avere pazienza». «Ma tu sei quadrato. Sei uno che lavora duro, lo sanno tutti». «Ho sempre lavorato duro». «Sì, ma continui a farlo. Non ti siedi. Capisci cosa voglio dire?». Doni scosse appena la testa. «Adesso ti danno una bella procura di provincia e ti sistemi», insisté Salvatori. «O no?». «È quello che spero. Dovevo andare a Varese, ma hanno preferito Riccardi». Doni tagliò l’ultimo pezzetto di sogliola in due parti uguali. «Più giovane e più brillante di me, a quanto pare». «E più legato alla sua corrente». «E più legato alla sua corrente». «Ma adesso ti rifai, no? Pavia, Piacenza… O magari più a nord, Como… Come cazzo si chiamano quei posti lì?». «Non so. Como, Lecco?». «Sì, esatto. Un posto così». «Vedremo». «Sei stufo di star qua, eh?». Doni alzò le spalle e bevve un sorso d’acqua. La cameriera portò il conto. «Io ne ho le tasche piene», disse Salvatori. «Milano mi fa schifo. Son quattro anni che ci lavoro e già non ne posso più. Ma come si fa? Sì, lo so, si sopravvive. È appunto questo il problema. Milano è una città che si attraversa. Io ancora non l’ho capita, e soprattutto non la conosco. Ci passo sempre sotto, a questa città del demonio. Abito a Piola, prendo la verde, poi cambio con la rossa, esco a San Babila al mattino e percorso inverso la sera. Mi vuoi dire dove minchia vivo?». «A Piola». «Sì, buonanotte». «Puoi passeggiare la sera, se ci tieni tanto». «Ma no. Dove vuoi andare? Poi d’inverno fa freddo e d’estate fa caldo». «Be’, ora si sta bene». «Ah, come posso spiegarti. È una questione di tempi, di passi». Doni allargò un sorriso. «Di gratificazione». «Milano è una città avara. Devi pregarla, per ottenere qualcosa». «Ma non sono abituato. Io sono abituato che una città mi arrivi in faccia, non che debba mettermi in ginocchio e combattere per ogni pezzetto di pace. Sarà che sono del sud come da luogo comune, che ne so. Sarà quel che sarà, ma per vivere qui ci va l’aiuto di Dio». «Amen», disse Doni, e prese un altro sorso di birra artigianale. Era fresca e forte: sentì la bocca rilassarsi e un dolore piacevole alle mascelle. Salvatori lo fissò e si fece una risata. «Amen», ripeté. «E gloria nell’alto dei cieli».
Per legge superiore. Il romanzo di Giorgio Fontana sulla giustizia, su Milano e sulla complicazione delle cose.
Il New York Times ha calcolato il numero delle impostazioni (50) e delle preferenze (170) che regolano la gestione della privacy su Facebook, e ha cercato di riassumerle in un diagramma e alcune spiegazioni grafiche. La “privacy policy” di Facebook, spiega l’articolo, è più lunga della Costituzione degli Stati Uniti.
Il codice Facebook. Il New York Times pubblica uno schema sulla complicazione normativa della privacy su FB.
Qualche settimana fa Giuseppe Civati e i deputati del partito Possibile hanno proposto di abbassare l’IVA sugli assorbenti intimi femminili dal 22 al 4 per cento, l’aliquota ridotta che si applica in Italia ai beni considerati di prima necessità. Misure simili negli ultimi anni sono state proposte in molti paesi e in alcuni sono già diventate legge: la Francia, per esempio, ha abbassato la tassazione degli assorbenti al 5,5 per cento, il Canada ha fatto lo stesso a luglio. In Italia la proposta ha generato, tra le altre cose, battutine sarcastiche – Civati ha parlato di «un atteggiamento provinciale, troglodita e involontariamente sessista» – e risposte infastidite o indignate di chi ha mostrato di considerare il problema trascurabile. È possibile che queste ironie si debbano al tono da scuola media di un pezzo consistente della discussione politica sui social network e nella realtà, ma esiste probabilmente anche un’altra questione: a giudicare dai commenti e dalle reazioni online moltissimi uomini hanno idee molto vaghe su cosa siano davvero le mestruazioni e cosa comportino nella vita quotidiana di una donna; un’ignoranza di fatto alla quale partecipano probabilmente anche i retaggi delle molte false credenze circolate per secoli sulle mestruazioni, in un circolo vizioso di luoghi comuni che si rinnovano a vicenda. Molti dei commenti negativi – dai più combattivi ai più moderati, da quelli che invocano necessità più pressanti a quelli che si interrogano sul perché lo stesso discorso non debba essere fatto per i rasoi – potrebbero riassumersi in una domanda: «Ma sono davvero così necessari, questi assorbenti?».
Cosa sono davvero le mestruazioni. La sgangherata discussione sulla tassazione degli assorbenti ha mostrato la distanza di conoscenza tra chi è costretta ad averci a che fare ogni mese e chi mai.
Il video del TGR Leonardo andato in onda nel 2015 su un coronavirus modificato in laboratorio ha attirato grandi attenzioni e portato a numerose incomprensioni, anche a causa di post insinuanti pubblicati da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che prospettavano la possibilità di un grande complotto dietro l’attuale pandemia da coronavirus. Dopo averlo visto sui social network, su WhatsApp e trasmesso da Striscia la Notizia, molti non hanno saputo come prendere la notizia per mancanza di conoscenze sufficienti su come funziona la ricerca sui virus in laboratorio, che negli ultimi decenni ha contribuito a salvare milioni di vite e a migliorare la salute di tutti. Virus in laboratorio Come suggerisce il nome, la virologia è la scienza che studia i virus. I virologi si occupano principalmente di: analizzare la struttura dei virus, il modo in cui infettano gli organismi per poi replicarsi, le modalità di risposta del sistema immunitario alle infezioni, le terapie da adottare, la classificazione e l’evoluzione dei virus, le malattie che causano e le tecniche per isolarli, coltivarli in laboratorio e sfruttarli a nostro vantaggio per trattare altre malattie.
Non c’è niente di sospetto nelle ricerche sui virus in laboratorio. Gli esperimenti dei virologi, come quello raccontato nel 2015 dal TGR Leonardo, sono sicuri ed essenziali per fermare le epidemie e curare le malattie come l'attuale.
Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg ha annunciato con un post di aver deciso di sospendere l’account del presidente uscente degli Stati Uniti Donald Trump «indefinitamente» e almeno per due settimane da Facebook e Instagram. Nel suo messaggio Zuckerberg dice che «il rischio nel continuare a permettergli di usare i nostri servizi in questo momento è semplicemente troppo grande». La decisione di Facebook è arrivata in seguito all’attacco al palazzo del Congresso a Washington nel pomeriggio di mercoledì 6 gennaio, e dopo aver rimosso un video in cui Trump invitava i propri sostenitori a lasciare il palazzo del Congresso, mostrandosi comunque molto comprensivo nei loro confronti, e dopo avergli bloccato l’account per un periodo iniziale di 24 ore. In generale Facebook, come anche Twitter, è stato molto criticato per essere intervenuto tardivamente nell’impedire la circolazione di contenuti che fomentavano le violenze.
Facebook ha sospeso l’account di Donald Trump per almeno due settimane.
In un’intervista pubblicata ieri sull’International Herald Tribune l’amministratore delegato della FIAT, Sergio Marchionne, ha commentato il calo delle vendite di auto in Europa negli ultimi mesi aggiungendo che il «bagno di sangue sui prezzi» nel mercato è stato aggravato dagli sconti applicati dalla Volkswagen, la casa automobilistica tedesca con sede a Wolfsburg. Il ragionamento e l’accusa fatti da Marchionne riguardano soprattutto la politica di sconti sulle auto di taglia medio-piccola, dove gli sconti di Volskwagen sono stati intorno al 30 per cento. Questa decisione secondo Marchionne è stata presa per mandare «gli altri» costruttori fuori mercato, per strappare clienti alla concorrenza e conquistare nuove fasce di clienti. Marchionne ha parlato di «concorrenza sleale»: secondo lui il settore dell’auto sta attraversando una situazione «mai così difficile» a causa della crisi delle vendite e per una sovracapacità produttiva delle aziende automobilistiche. Una situazione nella quale dovrebbe intervenire l’Unione Europea: «dovrebbero coordinare una razionalizzazione del settore», stabilendo cioè degli standard di produzione. Per quanto riguarda la sovracapacità produttiva, «tutti dovrebbero tagliare: quelli che davvero non si sono mossi in questo senso sono i francesi e i tedeschi, che non hanno ridotto minimamente la capacità».
Il caso Marchionne-Volkswagen. Il capo della FIAT ha detto che la crisi del settore auto è «un bagno di sangue» per colpa dell'azienda tedesca, che si è infuriata.
Durante la puntata di Ballarò di martedì 13 maggio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il conduttore Giovanni Floris hanno avuto una specie di battibecco sul tema dei tagli alla Rai annunciati dal governo. La discussione – sempre molto civile – è iniziata quando Floris ha chiesto a Renzi perché la RAI dovrebbe tagliare 150 milioni di euro e Mediaset no, visto che una politica di questo tipo, in una situazione di duopolio, potrebbe penalizzare la televisione pubblica. Renzi ha risposto: «La Rai è partecipata dallo Stato. Lo so che fa confusione dopo dieci anni di Berlusconi, ma le comunico che Mediaset appartiene a Berlusconi, la RAI allo Stato italiano».
La discussione tra Renzi e Floris sui tagli alla RAI. Secondo Floris finiranno per avvantaggiare Mediaset, Renzi ha insistito: «Mi dispiace, ma tocca anche a voi».
Oggi le mappe le facciamo con le foto scattate dai satelliti: vediamo come sono fatte le cose e le rappresentiamo di conseguenza. Prima si faceva più fatica: camminando o stando su una barca bisognava capire e immaginare com’erano fatte le cose. I cartografi dovevano basarsi su osservazioni parziali, resoconti e ipotesi. Per questo motivo, l’Economist ha scritto che la storia delle mappe è piena di «erudite ipotesi»: ogni tanto andava bene, altre volte no. Un esempio: si sapeva che il Nilo era lungo e grande, ma non si sapeva dove iniziasse. Si ipotizzò quindi che, per essere così grande, doveva nascere per forza da una montagna altrettanto grande, e si pensò quindi che esistesse un’immensa catena montuosa che qualcuno chiamò Montagne della Luna. Queste montagne sono rappresentate in molte mappe dell’Africa fatte fino al Diciannovesimo secolo: poi si scoprì che non era così.
Mappe sbagliate. Come immaginavamo fosse il mondo quando per rappresentarlo bisognava sforzarsi molto o tirare a indovinare.
La porta della sala operativa del 118 si apre, e le voci si confondono nel sottofondo di telefoni che squillano senza sosta. Nella centrale di Villa Guardia, a dieci chilometri da Como, gli operatori non hanno tempo di alzare gli occhi dallo schermo. Da marzo, quando l’epidemia ha sconvolto la Lombardia, hanno continuato a lavorare senza fermarsi. Era difficile immaginare che la situazione potesse peggiorare, invece è successo: da inizio novembre il 118 è di nuovo in emergenza, perché adesso è qui – tra Varese, Como e Lecco – l’epicentro della pandemia in Lombardia, e non solo. Il numero di chiamate aumenta di giorno in giorno, e se fino a qualche mese fa le persone mostravano semplice preoccupazione, adesso al telefono si avverte il timore di non farcela, di non rivedere i propri cari. La centrale 118 di Villa Guardia è un edificio enorme a forma di “H”. Sembra un’astronave atterrata nei campi, tra la tangenziale di Como e l’autostrada chiamata “dei laghi”. “Dei laghi” è anche il nome dato alla sala operativa, che ha il compito di coordinare gli interventi di emergenza nelle province di Como, Lecco, Varese, e anche nella zona di Legnano, a nord di Milano. Quasi due milioni di persone.
Anche il 118 è in emergenza. Siamo entrati nella sala operativa di una delle province più colpite dalla seconda ondata, tra gli operatori investiti ogni giorno dal primo vero segnale di pericolo: le telefonate dei malati.
Trent’anni fa ho visitato un negozio di prodotti audio di alta qualità chiamato Excalibur, alla periferia di Washington, con l’idea di scriverne un articolo caustico. Allora leggevo Stereo Review, una rivista che ora si chiama Sound & Vision e che insisteva sul fatto che praticamente tutti i prodotti per la riproduzione musicale suonassero allo stesso modo. Perciò volevo smontare questi illusi e imbonitori, con i loro giradischi da cinquemila dollari e i loro amplificatori da diecimila, che – andiamo! – non funzionavano meglio della roba che avevo comprato a un decimo del prezzo. Ma smisi di sorridere quando mi sedetti e cominciai ad ascoltare. Il primo disco che il proprietario mi fece ascoltare era una registrazione della Petruška di Igor Stravinskij: non avevo mai sentito niente del genere prima. Non avevo nemmeno idea che quello che stavo sentendo fosse addirittura possibile. Gli ottoni erano taglienti, i violini vellutati, i timpani esplosivi, i clarinetti penetranti, e tutti erano posizionati diversamente nello spazio, come se si trovassero in una sala da concerto, con profondità e proporzioni verosimili. Poi, sempre il proprietario del negozio, mise su un disco jazz e uno di musica pop (Coltrane e Joni Mitchell, mi pare di ricordare). Mi sembrò che i musicisti stessero suonando e cantando nella mia stessa stanza: le loro voci e i loro strumenti erano così intensi, quasi in tre dimensioni, permeati di colori e di emozioni reali. Fu un’esperienza inebriante, quasi da cambiarti la vita. Mi portai a casa alcuni numeri di Alphabet Sound, la migliore rivista per audiofili dell’epoca, e iniziai presto a collaborarci come recensore di prodotti. Ora scrivo per l’altra importante rivista del settore, Stereophile.
In difesa degli audiofili. Un esperto di musica ascoltata in alta qualità spiega che esiste una differenza fra gli impianti economici e quelli costosi, nonostante le prese in giro sulla loro efficacia.
Le previsioni meteo per domani, lunedì 9 aprile, sono facili: tante nuvole e piogge diffuse in tutta Italia e almeno per tutta la prima parte della giornata, con timidi miglioramenti e schiarite a partire dal pomeriggio o dalla sera. Nord Cielo coperto, pioggia un po’ dappertutto e neve sulle Alpi. In serata andrà meglio (non nel senso che le precipitazioni smetteranno del tutto, ma nel senso che si «attenueranno») in Liguria, Piemonte e Lombardia e Emilia-Romagna occidentali.
Le previsioni meteo per lunedì 9 aprile. Dove pioverà e dove no, che è la cosa che interessa davvero.
Crispin Burke impiega almeno un’ora al giorno per preparare le diapositive delle presentazioni di PowerPoint. Burke è un capitano dell’esercito degli Stati Uniti e ha a che fare quotidianamente con il celebre programma sviluppato da Microsoft. Quella delle presentazioni al computer è ormai diventata una mania per lo US Army e secondo il New York Times si sta tramutando nel suo “principale nemico”. La presentazione di una slide complicatissima sulla strategia militare americana in Afghanistan, proposta la scorsa estate al generale delle forze sul campo nel paese Stanley McChrystal, ha portato il problema all’attenzione degli alti comandi. La diapositiva in formato elettronico rappresentava un diagramma intricato pieno di frecce e passaggi tortuosi e raccolse un commento sarcastico da parte del generale: «Quando avremo capito la slide, avremo vinto la guerra».
L’esercito americano contro PowerPoint. Le slide sono diventate una mania per i militari, che a volte esagerano.
La comunità scientifica concorda nel ritenere che le conseguenze del cambiamento climatico siano potenzialmente disastrose per il pianeta. C’è però chi potrebbe trarne dei vantaggi, come le regioni vinicole della Polonia, del Montana e della Tasmania: secondo nuovi studi l’aumento delle temperature favorirà la crescita di grappoli d’uva migliori, e quindi la produzione di vini pregiati in nuove regioni a discapito di quelle “storiche”, come la Francia e la Napa Valley, in California. Bastano pochi gradi per alterare la perfetta maturazione e il sapore di alcuni tipi d’uva e nei prossimi anni le aree più adatte per la viticoltura si allontaneranno progressivamente dall’Equatore per spostarsi progressivamente verso i Poli. È un argomento di cui si parla da anni tra ricercatori e appassionati, e il sito Quartz è l’ultimo ad aver messo in ordine quello che sappiamo finora. Bisogna comunque ricordare che il riscaldamento climatico non procede in modo lineare e sempre prevedibile, e l’aumento della temperatura potrebbe essere accompagnato da nuovi fenomeni, come uragani e siccità, con nuove conseguenze per la produzione viticola.
Tra cinquant’anni berremo tutti vini svedesi o argentini? studi ed esperti sostengono che a causa del cambiamento climatico le zone che produrranno i vini migliori si sposteranno sempre più verso i Poli.
Come ogni anno, il sito della collana di guide turistiche Lonely Planet ha pubblicato la lista dei posti del mondo da visitare nel 2020, una serie di consigli su città, regioni e paesi che per un motivo o per l’altro meriteranno particolarmente un viaggio il prossimo anno. Oltre alle tre categorie principali, ce n’è una quarta dedicata alle destinazioni più economiche. A determinare l’inclusione di una meta nella lista possono essere cose diverse: una ricorrenza particolare, una rassegna di eventi, o rinnovamenti e riqualificazioni particolarmente riusciti avvenuti negli ultimi anni. Diversi posti della lista di quest’anno, per esempio, sono segnalati per motivi legati alla sostenibilità ambientale. L’unico posto italiano ad essere finito nella classifica sono le Marche, inserite tra le dieci regioni da vedere. Trovate le quattro liste qui sotto: non serve tornare indietro alla fine di ogni lista: la gallery prosegue con le liste successive. Dentro ogni foto ci sono le ragioni della scelta.
I posti da vedere nel 2020 secondo Lonely Planet. Città, regioni, paesi e mete a basso costo: per l'Italia ci sono le Marche.
Il calendario Pirelli del 2018 sarà come quello del 2017 e del 2016, cioè diverso da tutti gli altri prima, come mostrano le prime foto dal backstage pubblicate dall’azienda: il calendario, che nei decenni aveva guadagnato grandi attenzioni sia per la fama dei suoi fotografi che per le inclinazioni pruriginose dei media verso le sue modelle nude, da qualche anno è stato ripensato in una nuova direzione più sensibile all’impegno sociale (sempre molto virato jet-set) e al suo effetto promozionale: quindi attento a rappresentare corpi più vari – allontanandosi dalle modelle bianche, giovani, magrissime, svestite e bellissime – per proporre diversi generi di bellezza e di successo, anche se non certo sovversivi. Il fotografo del prossimo calendario è il britannico – maschio e bianco – Tim Walker, ma il cast è fatto da 17 modelle e modelli, attrici e attori esclusivamente neri, nati o originari di diversi paesi: Sudafrica, Messico, Ghana, Senegal, Stati Uniti. Edward Enninful, il nuovo direttore dell’edizione britannica di Vogue e il primo nero a occupare questo ruolo, ha fatto da stylist, cioè ha scelto gli abiti, mentre Shona Heath si è occupata della scenografia.
Le foto dal backstage del calendario Pirelli 2018. Scattato da Tim Walker, è il secondo con solo modelle e modelli neri ed è ambientato nel mondo di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Giovanni Bianconi racconta oggi sul Corriere della Sera la serie di errori e ingiustizie che hanno portato alla morte di Stefano Cucchi, 31enne romano arrestato a Roma il 15 ottobre 2009 perché in possesso di droga. Cucchi è morto sette giorni dopo all’ospedale “Sandro Pertini”, dopo che secondo l’accusa era stato prima picchiato e poi lasciato senza acqua e cibo (due giorni fa i medici, gli infermieri e gli agenti di polizia penitenziaria imputati nel processo per la sua morte sono stati tutti assolti in appello per insufficienza di prove). Bianconi, ad esempio, racconta che il giudice che convalidò l’arresto di Cucchi lo fece in quanto nel verbale della polizia risultava che l’uomo fosse senza dimora: questo, secondo Bianconi, perché «il verbalizzante aveva utilizzato sul computer il modello riempito in precedenza con i dati di un albanese, senza preoccuparsi di modificarli». Bianconi aggiunge che se in quella circostanza «fosse tornato a casa, sia pure da detenuto, probabilmente Stefano sarebbe ancora vivo». La sentenza di assoluzione è il nuovo anello della catena di eventi relativi alla morte di Stefano Cucchi, non ancora l’ultimo. Altri se ne aggiungeranno, con il ricorso in Cassazione e i nuovi sviluppi giudiziari. Per adesso la Corte d’assise d’appello ha ritenuto insufficienti le prove raccolte contro tre guardie carcerarie e tre infermieri (per la seconda volta) e sei medici (ribaltando il giudizio di primo grado), dopo un’indagine che forse poteva essere condotta diversamente e di un’impostazione dell’accusa cambiata più volte in corsa.
Gli errori del caso Cucchi. Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera mette in fila una serie decisiva di torti e negligenze subite da Cucchi nei sette giorni che passarono dal suo arresto alla sua morte.
La telefonata che l’ha reso famoso arrivò alle 4 del mattino, il 24 gennaio del 2012. Dormiva profondamente. Driin, driin. Anzi: il telefono vibrava. Poiché questa è una storia su come nell’era di internet la tecnologia può cambiare le nostre vite, è importante cogliere il suono giusto. Vibrazione, vibrazione. Vibrazione, vibrazione. Kyle Craven dormiva. Si trovava nella sua stanza nel nordest dell’Ohio ed era solo un ventiduenne appena laureato pronto per iniziare a lavorare nella società di costruzioni di suo padre. Vibrazione, vibrazione. Vibrazione, vibrazione. La chiamata fu deviata nella segreteria telefonica. «Ehi, bello», disse il suo amico nel messaggio che lasciò nella sua segreteria e che Kyle avrebbe ascoltato la mattina dopo. «Ti ho appena fatto diventare una celebrità di internet».
Storia di un ragazzo diventato meme. Kyle Craven è diventato "famoso" quando un suo amico ha caricato una sua buffa foto su internet e la sua faccia è finita dappertutto, comprese le pubblicità.
Arrivi prima del previsto al cinema, ti accomodi in sala mentre lo schermo è ancora bianco e dalle casse esce solo la musica e ti rendi conto di stare ascoltando una canzone che hai già sentito, ma non conosci il titolo o chi la canta. Oppure non l’hai mai sentita, ma è bellissima, al primo ascolto. Oppure esce dall’autoradio e quello sciagurato del deejay chissà se poi ricorderà il titolo. E insomma forse non la sentirai mai più, non hai nessuno a cui chiedere, però forse hai la risposta in tasca. Tiri fuori il tuo cellulare, avvii Shazam e dopo pochi istanti l’applicazione ti dice che titolo e interprete di quello che stai ascoltando, evitandoti di rimuginarci sopra durante tutto il film e di andare a casa canticchiando per chiedere al tuo amico esperto prima che ti passi di mente. Merito di un complesso sistema di riconoscimento delle canzoni che in pochi anni si è aggiunto al già ricchissimo cambiamento del nostro rapporto con la fruizione della musica e delle canzoni. Gizmodo ieri ha ripreso un articolo pubblicato lo scorso anno da Bryan Jacobs, uno sviluppatore di software, per capire come funziona Shazam. Un tempo era disponibile come servizio telefonico: tu chiamavi un numero e aspettavi che il sistema ti dicesse il titolo del brano che stavi ascoltando. Poi Shazam è diventato un’applicazione per diversi tipi di telefoni cellulari come gli iPhone, i BlackBerry, i Nokia e gli smartphone animati da Android, il sistema operativo di Google. L’applicazione consente di riconoscere al volo una canzone che si sta ascoltando, anche nel rumore di un locale affollato, e anche di condividere la propria scoperta su internet o comprare la canzone online.
Come funziona Shazam. L'applicazione che riconosce le canzoni dice di avere 75 milioni di utenti, a cui ha cambiato ancora la scoperta della musica.
Il fotografo di Getty Images Johannes Eisele ha fotografato alcuni lupi polari adulti che giocano con i loro piccoli di un mese, nello zoo di Berlino. I lupi polari, detti anche lupi bianchi, vivono solitamente nella regione artica del Canada, in Alaska, e nelle zone settentrionali della Groenlandia. Possono sopravvivere a lungo a temperature inferiori allo zero, vivono nella totale oscurità per circa cinque mesi all’anno e possono restare senza cibo per settimane. I branchi sono molto piccoli, e vanno dai due ai venti lupi. I piccoli nascono tra la fine di maggio e gli inizi di giugno, dopo una gestazione che va dai 63 ai 75 giorni. La madre partorisce in media due o tre piccoli: i lupi grigi di solito ne hanno quattro-cinque, grazie a una maggiore disponibilità di cibo. I piccoli nascono sordi e ciechi, pesano mezzo chilo e la loro pelliccia è più scura di quella dei genitori. Iniziano a uscire dalla tana dalla quinta settimana di età.
Una famiglia di lupi polari a Berlino – foto. I piccoli sono nati un mese fa.
Lo scorso 4 giugno il ministero della Salute ha emanato una circolare con le “raccomandazioni per la stagione 2020-2021” a proposito di “prevenzione e controllo dell’influenza”. Il documento però cominciava parlando di un’altra malattia, la COVID-19, e spiegava, dopo un lungo preambolo, che proprio a causa della pandemia «si rende necessario ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale». La ragione è che l’influenza stagionale e la COVID-19 hanno sintomi simili, e ridurre la possibilità di insorgenza dell’influenza in autunno e inverno significa rendere più facile ai medici la cosiddetta “diagnosi differenziale”, cioè capire se il paziente ha l’influenza o la COVID-19. Quest’anno il vaccino antinfluenzale è così importante che il ministero faceva raccomandazioni molto pressanti. Per esempio, «è cruciale che le Regioni e Province Autonome avviino le gare per l’approvvigionamento dei vaccini anti-influenzali al più presto basandole su stime effettuate sulla popolazione eleggibile e non sulle coperture delle stagioni precedenti», che significa: le regioni devono sbrigarsi a fare rifornimento di vaccini antinfluenzali, e stare pronte perché quest’anno le persone da vaccinare saranno molte di più. Inoltre stabiliva che tra i soggetti a rischio sarebbero state incluse tutte le persone sopra i 60 anni (di solito sono sopra ai 65) e raccomandava di cominciare prima le vaccinazioni, all’inizio di ottobre, quando di solito la campagna di immunizzazione comincia a metà del mese, ed entra nel suo pieno a novembre.
Cos’è andato storto con il vaccino antinfluenzale. Le dosi ci saranno per le categorie a rischio ma forse non per gli altri, almeno in alcune regioni: perché è successo, e come potrebbe andare con il vaccino contro la COVID-19.
Tra le cose più viste sul Post questa settimana ci sono diverse novità tecnologiche: come ad esempio la presentazione del nuovo sistema operativo di Apple e quella della nuova Playstation. Poi un bel reportage sulle atmosfere delle discoteche in Lituania – in genere le costruiscono negli ex centri culturali del partito comunista – e le foto dell’astronauta Luca Parmitano, scattate dalla Stazione Spaziale Internazionale. Infine, un pezzo per rispondere a un po’ di domande su chi ha inventato cosa e l’arrivo degli hashtag anche su Facebook (come funzionano e a cosa servono). – Il nuovo iOS 7, e tutto il resto Le novità e le immagini dalla presentazione di Apple, dal nuovo sistema operativo per iPhone ai MacBook Air passando per iTunes Radio.
Sunday Post. Chi ha inventato la ola, una lettera da un campo di lavoro cinese e parecchie discoteche lituane, tra le cose più viste sul Post questa settimana.
Carly Simon è nata il 25 giugno 1945 a New York e oggi compie 70 anni. Queste sono le sue sei canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto per il suo libro Playlist, per chi è curioso di conoscerne qualche altra a parte la solita “You’re so vain”. Carly Simon (1945, New York City, New York) La bocca più grande della storia del pop, se non si conta Mick Jagger. Figlia di un pianista e cofondatore di una delle più importanti case editrici del mondo – Simon & Schuster – ha fatto due figli con James Taylor, da cui ha divorziato dopo undici anni. La ricca famiglia borghese newyorkese e le frequentazioni liberal degli anni Settanta spiegano il mix di storia del rock e repertorio banale della sua carriera. Malgrado un cancro curato da pochi anni, fa ancora un sacco di cose da distinta signora americana: scrive libri per bambini, canta le canzoni di Winnie the Pooh e vive a Martha’s Vineyard.
Sei grandi canzoni di Carly Simon. Da riascoltare oggi che compie 70 anni: c'è anche quella per cui la conoscono tutti.
È morto a 62 anni in un ospedale di Houston Christopher Hitchens. Era inglese ma viveva da molto negli Stati Uniti, dove era diventato forse il più noto tra i giornalisti “polemisti” del mondo, per le sue straordinarie capacità di scrittura, intelligenza e chiarezza nel trattare i temi dell’attualità politica mondiale. “Un tagliente polemista nella tradizione di Thomas Paine e George Orwell che prese di mira bersagli diversi come Henry Kissinger, la monarchia britannica e Madre Teresa, scrisse un best-seller contro la fede religiosa e spiazzò i suoi ex compagni di sinistra sostenendo entusiasticamente la guerra americana in Iraq”, scrive il New York Times nel suo necrologio. Hitchens scriveva soprattutto per Vanity Fair, l’Atlantic e Slate, e in Italia era tradotto dal Corriere della Sera. Era nato a Portsmouth, in Inghilterra nel 1949. I suoi molti fans, per cui era noto amichevolmente come “Hitch”, erano stati commossi dalla rivelazione della sua malattia, nel 2010, e dalle immagini delle sue difficili condizioni di salute. Nei mesi scorsi erano apparsi su YouTube molti video di lettori che lo ringraziavano brindando alla sua salute citando il suo whisky preferito, il “Johnny Walker Black Label”, che lui chiamava “la colazione dei campioni”.
È morto Christopher Hitchens. Era uno dei più bravi e intelligenti polemisti e commentatori giornalistici viventi, ed era malato di cancro dall'anno scorso.
Tra il 2020 e il 2021, le attenzioni di molti psicologi e di altri specialisti e studiosi dei comportamenti umani e della sfera dell’affettività si sono concentrate sui cambiamenti – in alcuni casi anche molto evidenti – nelle abitudini delle persone durante la pandemia. Le misure introdotte in diversi paesi per ridurre la diffusione del coronavirus hanno prodotto effetti diretti e rilevanti, tra gli altri, sia sulle modalità che sulla frequenza dei rapporti umani, inclusi quelli sessuali. Riguardo a questi ultimi, una generale e diffusa riduzione della frequenza è stata attestata da studi e sondaggi sui rapporti sia tra partner conviventi che tra persone non impegnate in relazioni stabili. La decisione di molti governi di limitare gli incontri all’interno delle abitazioni tra persone non conviventi e di far rispettare distanze minime negli incontri all’esterno ha fortemente ridotto le occasioni di socialità e, di conseguenza, la possibilità di condividere spazi di intimità. Specialmente nei momenti iniziali di maggiore incertezza e paura, durante i lockdown, il sesso è stato peraltro incluso nell’insieme di pratiche oggetto di attente – e spesso acrobatiche e bizzarre – valutazioni dei possibili rischi di contagio: condizione che potrebbe aver causato ulteriori spostamenti rispetto a predisposizioni e attitudini diffuse in precedenza.
Un anno con poco sesso. L’isolamento e le restrizioni hanno condizionato la vita sessuale di molti, sia coppie sia persone single, e non sempre in modi scontati.
Con una cerimonia che inizierà alle 10.15 in Vaticano, la Chiesa Cattolica ha proclamato oggi sette nuovi santi. I più famosi della lista sono due figure molto importanti per il cattolicesimo del secondo Dopoguerra: papa Paolo VI, che guidò il Concilio Vaticano II e promosse un’idea più moderna della Chiesa, e Óscar Romero, il vescovo salvadoregno che fu ucciso nel 1980 quasi certamente dalle milizie paramilitari che dominavano il piccolo paese centroamericano. People still trying to get into St. Peter's Square for the canonization of Pope Paul VI, Archbishop Oscar Romero and five other saints. #CruxatSynod18 #OscarRomero #PaulVI pic.twitter.com/d0YIjf0cbq
Ci sono sette nuovi santi. I più famosi sono papa Paolo VI e il vescovo salvadoregno Óscar Romero, ma nella lista ci sono anche un operaio e due suore.
Il 9 ottobre Salani Editore ha pubblicato Il baco da seta, il nuovo libro di Robert Galbraith, pseudonimo della scrittrice inglese J.K. Rowling, famosa per essere l’autrice della saga di Harry Potter. Il romanzo è il secondo della serie che ha per protagonista l’investigatore privato Cormoran Strike: il primo, Il richiamo del cuculo, era stato pubblicato nell’aprile del 2013 ma qualche mese dopo il Sunday Times aveva scoperto e rivelato la vera identità dell’autore. Rowling aveva spiegato che lo pseudonimo era stata «una vera e propria liberazione» che le aveva consentito di scrivere «tranquillamente e senza aspettative». Nel Richiamo del cuculo Strike era alle prese col misterioso suicidio di una modella, mentre il Baco da seta ruota attorno alla scomparsa di un eccentrico scrittore e descrive il mondo dell’editoria e del giornalismo – più volte criticato da Rowling –, come si legge dal primo capitolo che pubblichiamo di seguito.
Il primo capitolo de “Il baco da seta”. Come comincia il nuovo giallo di Robert Galbraith, cioè lo pseudonimo di J.K. Rowling, l'autrice della saga di Harry Potter.
Basilico Milano è un libro di oltre 200 fotografie che racconta come negli anni il fotografo Gabriele Basilico, morto nel 2013, abbia scelto di raccontare Milano. Il libro, pubblicato da Contrasto Books, inizia con una lettera che Basilisco scrisse alla città ed è accompagnato dai testi di amici e artisti che Basilico ha conosciuto nella sua vita. Basilico è stato un grande fotografo italiano e negli anni ha mostrato un particolare interesse per la rappresentazione dei mutamenti e delle evoluzioni degli spazi cittadini. A Basilico è stato dedicato un documentario realizzato nel 2008 da Giampiero D’Angeli e prodotto da Giart-Visioni d’arte: il documentario racconta l’attività di Basilico attraverso progetti di ricerca e incarichi istituzionali, ponendo al centro il dibattito sulla città e sul paesaggio contemporaneo.
Milano vista da Gabriele Basilico. Un libro di oltre 200 fotografie racconta com'è cambiata Milano negli ultimi anni, e come Basilico ha saputo fotografare quei cambiamenti.
Fino all’8 gennaio 2017 il Palazzo Santa Margherita di Modena ospita una mostra di fotografie e disegni, tra cui opere dei fotografi Luigi Ghirri, Walker Evans, Gabriele Basilico, Olivo Barbieri e Mimmo Jodice. La mostra è a ingresso gratuito e si intitola Versus. La sfida dell’artista al suo modello in un secolo di fotografia e disegno. Le opere raccolte dai curatori Andrea Bruciati, Daniele De Luigi e Serena Goldoni sono di 125 artisti diversi, italiani e non, e vanno dal 1915 al 2016; alcune sono state commissionate specificamente per Versus e sono state realizzate da artisti emergenti, nati tra il 1979 e il 1990. Gran parte delle fotografie appartiene alla Galleria civica di Modena, altre sono state prese in prestito da collezioni pubbliche e private. L’esposizione è organizzata in modo che ogni opera appaia come un superamento delle precedenti, per mostrare come gli artisti si confrontano con quelli che li hanno preceduti. Tra i temi ci sono anche le performance artistiche incentrate sul corpo degli artisti (come quelle di Marina Abramovic e Ulay) e il modo in cui disegni e fotografia si incontrano, ad esempio nelle Photo-Graffie di Vincenzo Agnetti o nei paesaggi grafici del fotografo Mario Giacomelli.
Grandi fotografi, maestri e allievi, in mostra a Modena. Con opere che vanno dal 1915 al 2016: Luigi Ghirri, Walker Evans, Gabriele Basilico, fino ad artisti nati negli anni Novanta.
Repubblica ha pubblicato la traduzione di una lettera scritta da Michael Ignatieff, ex politico e noto accademico canadese, rivolta a un generico ragazzo che vuole fare politica. La lettera – che è stata pubblicata nella sua versione originale il 22 novembre 2014 sul sito del New Republic – racconta cosa ci vuole secondo Ignatieff per fare politica e dà alcuni consigli basati sulla sua esperienza come capo del Partito Liberale del Canada. Ignatieff – che è noto anche per il suo lavoro di opinionista – scrive che per fare politica ci vogliono “ambizioni smisurate, addirittura ridicole” e la voglia di fare qualcosa che migliori la vita di tante persone. E poi dice una cosa che non va troppo di moda di questi tempi: “la politica non è un volgare mezzo per raggiungere un obiettivo, ha nobiltà in sé”. Caro amico, mi ha colpito che tu ti sia rivolto a me per avere un consiglio in vista del tuo ingresso in politica. Chi ha alle spalle una carriera politica difficile, crudele e breve — come la mia — è grato che qualcuno tenga in considerazione la sua opinione. Posso solo dire che il mio pensiero ha “l’autorità del fallimento”, come scrisse Francis Scott Fitzgerald.
Cosa ci vuole per fare politica. Michael Ignatieff è un rispettato docente universitario che ha fatto il leader politico in Canada: spiega che ci vogliono ambizioni smisurate e voglia di fare qualcosa che migliori la vita di tante persone.
Oggi è iniziata la quarta edizione del Festival di Internazionale a Ferrara, appuntamento molto seguito e molto apprezzato che permette ai tanti lettori della rivista di vedersi, divertirsi e imparare un sacco di cose, grazie agli interventi di giornalisti e scrittori provenienti da ogni parte del mondo. E poi Ferrara è bellissima. Il Post va al festival domani con il direttore che alle 14,30 parla con Giovanni De Mauro e Oliver Reichenstein dei giornali tra carta, web, tablet e smartphone, ma ci sono un sacco di altre cose molto belle che vi consigliamo di non perdervi. Oggi, per esempio, alle 16 c’è l’inaugurazione della mostra “Viaggio nel Caucaso” e alle 17, al cinema Apollo, si parla della ricerca della verità sui desaparecidos con il fotografo italiano Giancarlo Ceraudo e il giornalista argentino Horacio Verbitsky. Alle 17.30 Concita De Gregorio presenta il nuovo libro di Laura Boldrini, portavoce dell’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati, “Tutti indietro”. Alle 18 c’è la proiezione di Last Train Home, di Lixin Fan, un documentario sui milioni di cinesi che ogni anno, a Capodanno, affollano le stazioni delle città per tornare nei loro villaggi d’origine. E sempre alle 18, allo Zuni, c’è Anna Keen che parla dei suoi disegni per Internazionale. Per la serata invece vi segnaliamo due cose: il documentario Red Chapel, al cinema Boldini – un viaggio nella Corea del Nord in compagnia di due comici e della satira del regista Mads Brügger, che alla fine parlerà con il pubblico – e le Cronache Mediorientali raccontate da Robert Fisk, uno degli inviati di guerra più famosi (e discussi) del mondo, alle 21 al Teatro Comunale.
Le cose da non perdere alla festa di Internazionale. Piccola guida del Post alle cose più belle che succedono in questi giorni al Festival di Ferrara.
L’Atlantic ha messo insieme una lista delle 28 serie televisive più attese nei primi mesi del 2016: alcune usciranno su canali tradizionali, altre su Netflix, Amazon o altri servizi per lo streaming online. La prima delle serie tv elencate dall’Atlantic è già uscita: è il nuovo episodio speciale di Sherlock, andato in onda il primo gennaio. Per altre delle serie tocca ancora aspettare qualche mese (House of Cards arriverà il 4 marzo), per altre si è aspettato molto ma manca ormai poco: dopo l’ultima stagione del 2002 il 24 gennaio tornerà su Fox The X-Files. Tra le 28 serie scelte da Atlantic molte sono nuove: ce n’è una d’animazione (Animals) e una – con James Franco protagonista – tratta da 22/11/’63, un romanzo di fantascienza di Stephen King. (Le immagini sono ordinate in senso cronologico, dalla messa in onda più vicina a quella più lontana. La data di trasmissione e il canale sono quelli statunitensi)
Le serie tv da tenere d’occhio nel 2016. Sono 28, in una lista messa insieme dall'Atlantic: alcune già le conosciamo (House of Cards, X-Files), altre sono alla prima stagione e promettono molto bene.
Il servizio di webmail Libero ha informato i propri utenti di avere subito nei giorni scorsi un attacco informatico: qualcuno ha ottenuto l’accesso al database in cui sono conservate le password degli utenti. Le password, ha spiegato Libero, sono memorizzate in forma criptata, proprio per proteggerle da violazioni informatiche: Libero ha però chiesto agli utenti di reimpostare la propria password, «per proteggere ulteriormente il tuo account», e di aggiornarla poi sull’app di Libero e sugli eventuali client di posta elettronica utilizzati (come Outlook o Mail). Il servizio ha anche detto che «sono state messe in atto tutte le misure tecniche atte a contrastare l’attacco, non appena ne è stata rilevata la presenza».
Se usate la mail di Libero cambiate la password. Il servizio ha subito un attacco informatico: le password erano criptate, ma è meglio cambiarle in fretta comunque.
Oggi al Senato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha riferito sulla situazione generale del governo, diventata particolarmente precaria dopo la decisione della Lega di ritirare il proprio sostegno, e ha annunciato che si dimetterà alla fine della discussione in aula. Dalla decisione della Lega a oggi, però, un po’ di cose sono cambiate: il leader della Lega Matteo Salvini prima ha criticato duramente il governo e il Movimento 5 Stelle, poi è sembrato voler tornare sui suoi passi quando è maturata la possibilità di un’alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Oggi la crisi politica è arrivata in Parlamento, e seduto tra i banchi del governo a pochi centimetri da Conte c’era proprio Salvini, che ha sottolineato i vari passaggi del discorso con varie espressioni facciali (e agitando un dito ha chiesto ai senatori della Lega di non esagerare con le contestazioni). – Il liveblog del Post sulla crisi politica al Senato
La crisi di governo delle faccette. Le foto di Salvini che ascolta il discorso di Conte da pochi centimetri, commentandolo senza parlare.
Tanya Roberts, attrice statunitense di 65 anni nota soprattutto per aver interpretato il ruolo di “Bond girl” nel film 007 – Bersaglio mobile, accanto a Roger Moore, è morta nella notte di lunedì 4 gennaio. La notizia della sua morte, data inizialmente domenica dal suo agente, era stata ripresa dai giornali di tutto il mondo, tra cui il Post, e poi smentita dall’ospedale in cui si trovava ricoverata. In seguito, il compagno ha di nuovo confermato la morte dell’attrice nella serata di martedì, questa volta in maniera definitiva. Roberts era ricoverata dallo scorso 24 dicembre all’ospedale Cedar-Sinar di Los Angeles, dopo aver avuto un malore.
È morta l’attrice Tanya Roberts, dopo che la sua morte era stata smentita.
L’organizzazione europea non governativa Transport & Environment (T&E) – una lobby ambientalista che opera nel settore dei trasporti per promuoverne lo sviluppo sostenibile – ha pubblicato uno studio in cui sostiene che i reali consumi di carburante delle automobili europee sono in media del 31 per cento superiori rispetto a quelli dichiarati dalle case produttrici, un gap che la stessa T&E definisce “un abisso” rispetto all’8 per cento del 2001. Secondo lo studio un’automobile nuova costa in carburante al guidatore-tipo circa 500 euro in più l’anno, rispetto a quanto dovrebbe se i suoi consumi reali corrispondessero a quelli ufficiali. La differenza tra consumi dichiarati ed effettivi delle auto è una questione molto dibattuta negli ultimi anni – la stessa cosa vale per le emissioni di CO2, ossidi di azoto e polveri sottili – che vede contrapposte da un lato le case costruttrici e dall’altro le associazioni ambientaliste e dei consumatori, con l’Unione Europea a svolgere il ruolo di arbitro e legislatore. Le ONG accusano i produttori di falsare i risultati del test europeo NEDC (New European Driving Cycle), che misura in modo scientifico le emissioni inquinanti e i consumi delle nuove auto in uscita.
Le case automobilistiche barano sui consumi delle macchine? un nuovo studio sostiene che i consumi di carburante e le emissioni siano il 30 per cento più alti di quelli dichiarati, per via del metodo utilizzato nei test.
Il presidente del Consiglio ha firmato un nuovo DPCM che introduce nuovi obblighi e restrizioni per l’epidemia da coronavirus valide dal 14 ottobre al 13 novembre: tra le principali ci sono la chiusura di bar e ristoranti a mezzanotte, il divieto di feste al chiuso e all’aperto, la sospensione degli sport di squadra amatoriali come calcetto e basket e quella delle gite scolastiche. Sui bar e i ristoranti, il governo ha deciso di introdurre delle fasce orarie per regolarne l’apertura e la vendita di cibo e bevande: dovranno chiudere dopo mezzanotte, e dalle 21 in poi potranno continuare il servizio soltanto al tavolo ai clienti seduti, che siano all’interno o all’esterno. Il decreto contiene inoltre il divieto di sostare davanti ai locali dopo le 21.
Cosa prevede il nuovo DPCM. Introduce l'obbligo di chiusura di bar e ristoranti a mezzanotte, il divieto di feste nei locali e la sospensione degli sport di squadra amatoriali come calcetto e basket e delle gite scolastiche.
Filippo Sensi, portavoce della Presidenza del Consiglio, ha pubblicato su Instagram diverse foto della giornata a Parigi e Bruxelles di Matteo Renzi, giornata che è culminata nella nomina di Federica Mogherini alla carica di Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri. Infine, Sensi ha messo online anche questa notevole scena sentimental-politica.
La foto dell’abbraccio tra Matteo Renzi e Federica Mogherini. Molto da cinema, l'ha messa su Instagram il portavoce di Renzi, Filippo Sensi.
È la prima classifica di fine anno che segnaliamo nella sezione cultura, e probabilmente non sarà neanche l’ultima. L’ha preparata Alex Ross – stimato e discusso critico americano – sul New Yorker, e ripercorre i “momenti più memorabili” del 2010 nella musica classica e contemporanea. Ross ha scelto un concerto, un disco, un compositore, un direttore d’orchestra, un debutto e un addio; l’articolo è un po’ per addetti — Ross cita con nonchalance qualche nome che qua al Post abbiamo sentito a malapena nominare, se ci consultiamo tutti assieme — ma è utile e interessante anche per i profani che vogliono avere qualche spunto sparso dall’anno appena passato. I player dei pezzi aiutano e, in caso vogliate approfondire, nel dubbio abbiamo messo link a qualsiasi cosa. Ecco cosa dice Ross. Il concerto Se il programma della Carnegie Hall newyorkese (una delle sale da concerto più importanti della storia della musica, sia classica che leggera) ha offerto una serie di spettacoli tutti ugualmente eccezionali, Ross sceglie come suo preferito il concerto di Osmo Vänskä e della Minnesota Orchestra, che hanno intepretato Kullervo del compositore finlandese Jean Sibelius. “Ancora oggi se ci penso mi vengono gli occhi lucidi”, scrive Ross.
Il meglio della musica classica nel 2010. La classifica di Alex Ross sul New Yorker, preparatevi a parole come "ensemble" e "microtonale".
Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che istituisce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), che avrà il compito di proteggere le funzioni essenziali dello stato italiano da minacce informatiche e di sviluppare le capacità per prevenirle e combatterle. L’agenzia opererà sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e avrà le funzioni di Autorità nazionale in materia di cybersicurezza. Dovrà inoltre contribuire all’innalzamento della sicurezza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione delle pubbliche amministrazioni, degli operatori di servizi essenziali e dei fornitori di servizi digitali dello stato, e sarà l’interlocutore unico nazionale per i soggetti pubblici e privati in materia di misure di sicurezza e attività ispettive in ambito di sicurezza nazionale informatica. Come ha scritto il Sole 24 Ore, l’Agenzia avrà inizialmente 300 dipendenti, che potrebbero diventare 800 nei prossimi anni. Il governo non ha ancora ufficializzato chi sarà a capo dell’agenzia, ma diversi giornali scrivono che la carica dovrebbe essere affidata a Roberto Baldoni, ordinario di Sistemi distribuiti alla Facoltà di Ingegneria dell’Informazione della Sapienza e vice direttore del DIS (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), con delega alla cybersicurezza.
Il governo ha istituito l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale.
Alle 22 ora italiana di lunedì si giocherà la partita di ottavi di finale di Coppa del Mondo tra Algeria e Germania: la Germania, avendo vinto con una certa tranquillità il suo girone, arriva come favorita; l’Algeria invece ha passato il turno per un pelo, con una vittoria, un pareggio e una sconfitta. Quella di questa sera non sarà la prima partita tra le due nazionali ai Mondiali: nel 1982 Algeria e Germania giocarono una partita che era iniziata con un pronostico simile a quello di oggi, che era finita in modo sorprendente e che aveva provocato una delle situazioni più discusse della storia del calcio, il primo “biscotto”. I Mondiali del 1982 si giocarono in Spagna e la Germania Ovest ci arrivò come una delle grandi favorite: aveva vinto gli Europei giocati due anni prima in Italia e si era qualificata ai Mondiali vincendo tutte e otto le partite del suo girone e concludendo con 33 gol fatti e 3 gol subiti. Aveva grandi campioni come Karl-Heinz Rummenigge, Uli Stielike e Paul Breitner. Uno squadrone, insomma: tutto lasciava presagire che contro la semi sconosciuta Algeria – alla sua prima partecipazione a un Mondiale – avrebbe avuto gioco facile.
Una gran storia su Germania-Algeria. Si incontrarono ai Mondiali del 1982, finì come nessuno aveva previsto e ne nacque poi un episodio famoso e discusso: il primo "biscotto".
A Palermo 20 persone sono state arrestate dai carabinieri con le accuse, a vario titolo, di associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, ai furti e alla ricettazione, tentato omicidio aggravato, estorsioni e danneggiamenti. In particolare sarebbero state accertate dalla Direzione Distrettuale Antimafia oltre 20 estorsioni, 13 delle quali scoperte grazie alla denunce spontanee dei commercianti del quartiere palermitano Borgo Vecchio, vittime delle estorsioni stesse. In altri 5 casi i commercianti hanno ammesso di aver pagato la “protezione” mafiosa solo dopo essere stati convocati in procura. Tra gli arrestati c’è anche Angelo Monti, considerato nell’inchiesta il nuovo reggente della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio. La famiglia avrebbe anche fatto pressioni sui gruppi ultras del Palermo per evitare scontri fra le tifoserie con il fine di assicurare che le partite si svolgessero regolarmente e che non si creassero problemi per uno storico capo ultrà, che secondo la procura era l’uomo di collegamento fra Cosa nostra e la tifoseria. La procura ha escluso qualsiasi coinvolgimento della società calcistica.
A Palermo ci sono stati 20 arresti per mafia.
La British Medical Association (BMA) si scaglia nuovamente contro l’omeopatia e invita le autorità britanniche a eliminare le sovvenzioni pubbliche previste dal sistema sanitario nazionale (NHS) e gli scaffali nelle farmacie per i farmaci omeopatici. I componenti dell’associazione suggeriscono provocatoriamente di collocare i prodotti per l’omeopatia in appositi scaffali etichettati “placebo”. L’omeopatia non ha alcun fondamento scientifico plausibile, dicono, e non dovrebbe più ricevere un soldo dallo stato. Le proposte della BMA, riunita in questi giorni a Brighton, sono destinate a sollevare nuove polemiche dopo i risultati dello Science and Technology Committee della Camera dei Comuni, che a inizio anno aveva prodotto un’articolata documentazione dove si sosteneva che i prodotti omeopatici non sono efficaci e non funzionano meglio di un placebo, spiega Mary McCarth al Guardian.
I medici britannici non mollano contro l’omeopatia. La British Medical Association chiede che le cure omeopatiche non ricevano sovvenzioni pubbliche: "Sono solo placebo".
Venerdì 23 ottobre inaugura a Milano negli spazi di Pelagica, in via Termopili 28, La Tunisia, una mostra a cura di Laura Lecce e Fabrizio Vatieri in collaborazione con Marco Trulli (La Ville Ouverte). La mostra è il risultato di un anno di ricerca che ha come punto di partenza “La Tunisia”, una monografia militare redatta dal Comando del Corpo di Stato Maggiore italiano e pubblicata nel febbraio 1912, che è un resoconto geografico, politico ed etnografico sulla Tunisia del tempo, parte di quelle edizioni sull’Africa orientale ricollegabili all’entusiasmo imperialistico e coloniale italiano della prima metà del Novecento. Pelagica, progetto dedicato alla ricerca artistica sull’area mediterranea, ha iniziato una ricerca partendo dal testo del 1912 per indagare il rapporto tra colonialismo e turismo. La mostra ospita ospita le opere di Giuseppe de Mattia, Giuseppe Fanizza, Tothi Folisi, Rachele Maistrello, NASTYNASTY© (Emiliano Biondelli e Valentina Venturi), Anna Positano e Angela Zurlo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La Tunisia di Pelagica. Una mostra sul rapporto tra colonialismo e turismo, basata su una vecchia monografia militare italiana del 1912.
Sulla Stampa di oggi la scrittrice Caterina Soffici ha raccontato di cosa parla il suo nuovo libro Nessuno può fermarmi: cioè la storia non molto nota – che lei stessa ha scoperto per caso – di quello che accadde ai molti italiani che si trovavano nel Regno Unito quando Mussolini dichiarò guerra alla Gran Bretagna, e a quelli che morirono sul transatlantico Arandora Star mentre venivano deportati in Canada. Questa storia mi è venuta a cercare. Come gli amori che ti capitano addosso quando meno te l’aspetti e non puoi evitarli. Così è successo a me con la vicenda che racconto in Nessuno può fermarmi. Mi ci sono imbattuta per caso, camminando per Clerkenwell Road, una strada di Londra dove i turisti non si spingono, anche se è vicinissima a Soho. Questo era il cuore di Little Italy, il quartiere degli immigrati italiani: qui arrivavano per scappare dalla miseria, sognando una nuova vita di benessere e prosperità. In Clerkenwell Road c’è la chiesa italiana di St Peter, dove ho visto la targa dedicata alle vittime dell’Arandora Star: 446 italiani morti in una tragedia di cui non avevo mai sentito parlare. Quante targhe del genere si vedono nelle chiese? Perché non sono passata oltre, anche quella volta? Non lo so. O meglio, l’ho capito dopo, quando questa grande epopea popolare ha iniziato a spiegarmisi di fronte. All’inizio è stato solo un intuito, una mosca nell’orecchio. La storia mi è venuta a cercare e mi ha portato dentro le sue pagine. Un po’ come il giovane Bartolomeo nel romanzo, ho iniziato la mia personale ricerca.
Di cosa parla il nuovo libro di Caterina Soffici. La storia poco nota di cosa accadde agli italiani che si trovavano nel Regno Unito quando l'Italia dichiarò guerra alla Gran Bretagna, e della nave su cui morirono mentre venivano deportati in Canada.
Lunedì 27 aprile è stata presentata a Roma una mappa della street art, che segnala 330 opere in 150 strade di trenta quartieri romani. Lo slogan dell’iniziativa, realizzata dall’assessorato alla Cultura e da Zètema Progetto Cultura, e che sarà distribuita in 50 mila copie in tutti i PIT (punti turistici informativi) di Roma, è “Cambia prospettiva. La strada è il tuo nuovo museo”: l’idea è proprio segnalare – in una città come Roma, dove l’arte è soprattutto antichissima e i murales sono stati considerati a lungo simbolo di degrado – percorsi turistici alternativi, con un nuovo punto di vista non archeologico ma rivolto all’arte contemporanea e urbana, che passa dai quartieri storici e centrali come Testaccio a quelli periferici come San Basilio e Tor Bella Monaca. Insieme alla mappa sono stati presentati anche una app associata al progetto dal nome “StreetArt Roma”, realizzata da Artribune e disponibile gratuitamente su AppStore e Google Play; una sezione del sito turismoroma.it interamente dedicata alla street art, divisa per quartieri e geolocalizzata per individuare in modo semplice e veloce la posizione dei murales, che permetterà un aggiornamento costante delle opere; una mappatura sul Google Cultural Institute curata da NUfactory che mira ad offrire una digitalizzazione quanto più completa delle opere murarie presenti in città e infine un video promozionale realizzato da Made in Tomorrow srl.
La mappa della street art a Roma. Le opere sui muri di 30 quartieri romani raccolte in una mappa e in un'app, per un percorso turistico alternativo a quelli classici e archeologici.
Aggiornamento delle 21.40 Dal Messico, dove è in corso il G20, il ministro dell’Economia Vittorio Grilli ha voluto rassicurare le persone con malattie invalidanti che hanno protestato in questi giorni per i tagli del finanziamento alle cure e l’assistenza che sarebbe stato deciso dal governo, con un provvedimento contenuto nella legge di stabilità: «Le risorse per i malati di SLA ci sono», ha detto Grilli. Nella legge di stabilità sono stati previsti, in base all’ultimo accordo tra il governo e i partiti di maggioranza che l’hanno modificata, un fondo da 900 milioni di euro che, in base alle parole di Grilli, servirà per finanziare «diverse priorità, la prima delle quali sono le politiche sociali e al loro interno c’è la questione della non autosufficienza e quindi della SLA». Quando sono state pubblicate le nuove norme, che dovranno comunque essere approvate dal parlamento, si era parlato di un Fondo sociale, da identificare per la destinazione e per le ripartizioni, di 900 milioni di euro che appartiene a Palazzo Chigi, cioè la Presidenza del Consiglio, che dovrà emanare un decreto in cui saranno suddivise le risorse. Al momento quindi c’è un accordo tra governo e maggioranza per destinare una parte di questi 900 milioni di euro «per questa gravissima malattia», ma non sono state comunicate cifre. Questi soldi, che sono stati ricavati da una revisione delle norme della legge di stabilità, sembrano essere una cosa diversa dal Fondo per la non autosufficienza di 400 milioni di euro approvato con alcuni emendamenti dalla commissione Affari sociali, che dovrebbe derivare al fondo Catricalà. ***
Il governo e i disabili. Che cosa cambiano le parole di Grilli (poco) nella storia dei fondi stanziati - e poi tagliati - per i malati di SLA.
Alda Merini, una delle più importanti e famose poetesse italiane del Novecento, è ricordata nel doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che ricorda Alda Merini per l’85esimo anniversario della sua nascita, avvenuta il 21 marzo del 1931. Nel doodle, Merini tiene tra le braccia uno dei suoi libri e ha alle spalle un ponte stilizzato, che idealmente richiama quelli dei Navigli di Milano, zona in cui abitava.
Il doodle di Google con Alda Merini. Sarebbe stato bello vedere la sua faccia, potendoglielo dire.
Ci sono posti che hanno fatto fortuna col turismo gastronomico grazie a ostriche e molluschi, come le coste della Bretagna francese. Le isole Fær Øer, un arcipelago del Regno di Danimarca, potrebbero non essere da meno, ma gli abitanti non solo non ne approfittano per fare affari: non li mangiano nemmeno, ritenendoli disgustosi e velenosi. Le Fær Øer sono 18 isole vulcaniche nell’Oceano Atlantico tra Norvegia e Islanda, abitate da circa 50mila persone e 70mila pecore. Controllate per secoli dalla Norvegia, nel 1814 passarono alla Danimarca da cui ottennero l’autogoverno nel 1948, e da allora sempre più autonomia. Le coste si allungano per oltre mille chilometri e le acque che controllano si estendono per 260 mila chilometri quadrati. Solo il paesino di Vatnsoyrar non si affaccia sull’Oceano e nessun posto è distante dall’acqua più di 5 chilometri.
La bizzarra cucina delle isole Fær Øer. Perché mangiare crostacei e molluschi quando puoi avere agnello decomposto?.
In una notte di marzo di quasi 600 anni fa, gli astronomi nei pressi dell’odierna Seul (Corea del Sud) annotarono nei loro registri l’improvvisa apparizione di una nuova stella molto luminosa. La stella rimase a illuminare parte della volta celeste per un paio di settimane, prima di diventare sempre più flebile e infine sparire. L’apparizione fu registrata l’11 marzo del 1437 e per circa sei secoli è rimasta un mistero, risolto solo ora grazie a uno studio durato anni e condotto da Michael Shara del dipartimento di astrofisica dell’American Museum of Natural History (New York): nel Seicento gli astronomi coreani assistettero a una nova, una gigantesca esplosione nucleare che raggiunge livelli di luminosità pari a centinaia di migliaia di volte quella del nostro Sole. Shara e colleghi hanno impiegato quasi 30 anni per risalire all’evento che causò la nova osservata dai coreani, e il risultato della loro ricerca è stato da poco pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Semplificando, le novae si verificano nei sistemi stellari binari, costituiti cioè da due stelle, una delle quali è una nana bianca: una stella al suo ultimo stadio evolutivo. La nana bianca inizia a “nutrirsi” della sua stella compagna, che di solito ha caratteristiche paragonabili a quelle del nostro Sole, accumulando grandi quantità di idrogeno ed elio nel corso di decine di migliaia di anni. La gravità esercitata dalla nana bianca porta a una crescente compressione e a un aumento della temperatura dei gas accumulati, fino al punto di innescare una fusione nucleare (di solito la nana bianca sopravvive). L’enorme quantità di energia prodotta soffia via i gas più superficiali che si erano accumulati, producendo un lampo luminosissimo e di breve durata. Nell’antichità non era raro che fenomeni di questo tipo fossero definiti come “stelle nuove” (“novae stellae”), proprio perché da una notte all’altra sembrava comparire una nuova stella in cielo, da qui il nome novae mantenuto ancora oggi per questo fenomeno.
Come è stato risolto un mistero astronomico di 600 anni fa. L'11 marzo 1437 gli astronomi in Corea notarono una nuova stella, che però scomparve dopo due settimane: ora sappiamo cos'era.
Le anticipazioni sulla manovra diffuse e raccontate dai giornali nel corso della settimana scorsa parlavano di possibili interventi sul fronte dei giorni di festa, da anni oggetto di battute da parte di Berlusconi, che ha lamentato spesso la loro eccessiva frequenza. Qualcosa in effetti nella manovra c’è, come si è letto in questi giorni, ma il meccanismo di accorpamento delle festività non è semplicissimo. Nella manovra si parla di festività al comma 24 dell’articolo 1, che recita: A decorrere dall’anno 2012 con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, da emanare entro il 30 novembre dell’anno precedente, sono stabilite annualmente le date in cui ricorrono le festività introdotte con legge dello Stato non conseguente ad accordi con la Santa Sede, nonché le celebrazioni nazionali e le festività dei Santi Patroni in modo tale che, sulla base della più diffusa prassi europea, le stesse cadano il venerdì precedente ovvero il lunedì seguente la prima domenica immediatamente successiva ovvero coincidano con tale domenica.
La manovra e le festività accorpate. Letto il testo della legge, cerchiamo di capire meglio che fine faranno il 25 aprile, l'1 maggio e il 2 giugno.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 1.367 nuovi casi di contagio da coronavirus e 13 nuovi decessi, per un totale di 262.540 casi e 35.458 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate per la COVID-19 nei reparti di terapia intensiva italiani sono 69 (tre in più di ieri) e quelle in altri reparti 1.055 (tre in meno di ieri). Le persone testate nelle ultime 24 ore sono state 58.054, per un totale dall’inizio dell’epidemia di 4.877.178. – Leggi anche: Le reinfezioni da coronavirus, spiegate
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, mercoledì 26 agosto.
Twitter ha annunciato che aggiornerà le sue linee guida per quanto riguarda i tweet particolarmente minacciosi: nel decidere se mantenerli o meno sul social network, sarà valutato il loro valore come notizie. Senza citarlo direttamente, l’annuncio fa riferimento al presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che utilizza spesso Twitter per pubblicare dichiarazioni molto dure e, nel caso della Corea del Nord, bellicose. Nei giorni scorsi, per esempio, Trump ha minacciato il regime nordcoreano dicendo che “non saranno a lungo in circolazione” se continueranno il loro programma di armamenti. Just heard Foreign Minister of North Korea speak at U.N. If he echoes thoughts of Little Rocket Man, they won't be around much longer!
Twitter cambierà le sue regole per Donald Trump.
È morta Elizabeth Taylor, nell’ospedale di Los Angeles dove era ricoverata da sei settimane a causa di un’insufficenza cardiaca. Aveva 79 anni ed era nata a Londra nel 1932. Iniziò a recitare a dieci anni e guadagnò notorietà a undici, per il suo ruolo in Torna a casa Lassie; negli anni Cinquanta era già una delle attrici più famose del mondo. I suoi film più noti sono Piccole donne, Il padre della sposa, Un posto al sole, Quo vadis?, Cleopatra, Il gigante, Improvvisamente l’estate scorsa e La gatta sul tetto che scotta. Nel 1961 vinse il premio Oscar come migliore attrice Venere in visone, e lo vinse di nuovo nel 1967 per Chi ha paura di Virginia Woolf?. Liz Taylor fu celebre anche per la sua movimentata vita sentimentale: si sposò otto volte, due delle quali con l’attore Richard Burton, conosciuto sul set di Cleopatra: per anni furono una delle coppie più appetite dai rotocalchi di tutto il mondo. Non appariva in pubblico dal primo dicembre 2007, quando partecipò ad un evento per raccogliere fondi contro l’AIDS. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La vita intensa di Liz Taylor. Le più belle foto dell'attrice che vinse due premi Oscar, si sposò otto volte ed è morta oggi a 79 anni.
Ieri sera, su La7, c’è stato un dibattito sul referendum costituzionale tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e Ciriaco De Mita, 88 anni, storico esponente della Democrazia Cristiana e oggi sindaco di Nusco, un piccolo paese in provincia di Avellino. Nel dibattito, moderato da Enrico Mentana, se l’è cavata meglio Renzi che, come molti immaginavano nei giorni scorsi, ha potuto facilmente sfruttare a suo vantaggio l’età e la carriera politica di De Mita, presentandolo come un esponente della “vecchia politica”. De Mita è sembrato in alcuni momenti confuso e poco chiaro nell’esposizione.
Il video del dibattito sul referendum tra Matteo Renzi e Ciriaco de Mita. È andata più o meno come ci si aspettava, e probabilmente come voleva Renzi.
Il 20 dicembre 2009, undici anni fa, arrivò nella riserva Ol Pejeta Conservancy in Kenya un rinoceronte di nome Sudan, che per 33 anni aveva vissuto in uno zoo della Cecoslovacchia prima e della Repubblica Ceca poi. Google lo ricorda nel doodle di oggi perché Sudan – morto a 45 anni il 19 marzo 2018 – era un rinoceronte speciale, realmente unico nel suo genere: era l’ultimo esemplare maschio di rinoceronte bianco settentrionale (Ceratotherium simum cottoni), una sottospecie del rinoceronte bianco considerata probabilmente estinta in natura. Della specie esistono ancora solo due esemplari viventi: le femmine Najin e Fatu, di 31 e 20 anni, e rispettivamente figlia e nipote di Sudan. Sudan, il 28 aprile 2016 (Pan Siwei/Xinhua via ZUMA Wire, ANSA)
Sudan era un rinoceronte come non ce ne sono più. Era l'ultimo maschio di rinoceronte bianco settentrionale, una specie di cui ora rimangono solo due femmine.
James R. Eads è nato a Los Angeles nel 1989, ha studiato a New York ed è poi tornato a Los Angeles a vivere e lavorare: oggi lavora alla Brewery Art Colony, un’area dove dal 1903 si concentrano molti artisti. Eads si descrive come un artista multidisciplinare, appassionato sia di arte che di design e nelle sue illustrazioni descrive il rapporto tra uomo e natura, con immagini che mirano a trasmettere movimento e dinamicità. Nel parlare dell’uso dei colori di Eads il sito statunitense This is Colossal cita Van Gogh, con un chiaro riferimento alla sua Notte stellata. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le illustrazioni di James R. Eads, che si ispira ai cieli di Van Gogh. È nato a Los Angeles e vive in una famosa comunità di artisti della città: le sue illustrazioni raccontano in modo originale il rapporto tra uomo e natura.
Lunedì primo settembre finirà Burning Man, un leggendario festival di arte, musica e “autosufficienza” che si tiene ogni anno dal 1991 nel deserto del Nevada. La sera di sabato la fine della manifestazione è stata anticipata con l’evento che da nome al festival: un’enorme statua di forma umana in legno è stata bruciata. La statua si trova al centro di una vera e propria città provvisoria costruita dalle decine di migliaia di partecipanti al festival e realizzata secondo il preciso piano regolatore degli organizzatori. Burning Man, infatti, è un incrocio tra anarchia libertaria e ferrea organizzazione. Non è l’unico contrasto del festival, perché accanto ai campeggiatori che arrivano con una tenda o una roulotte ci sono anche accampamenti ultra-sofisticati. Il segno, secondo alcuni, che il festival si sta “imborghesendo”. Per capire Burning Man è importante sapere che è un evento diverso da un gigantesco concerto (non è Woodstock, per intenderci). Non c’è un palco centrale, non ci sono grandi nomi che fanno esibizioni pubblicizzate. C’è molta musica, ma ci sono anche decine di altre attività: dai corsi di danza a quelli di bricolage. In altre parole: non si va a Burning Man per assistere a qualcosa in particolare, l’evento da vedere è lo stesso Burning Man.
Scene di lotta di classe a Burning Man. Negli Stati Uniti si discute se il festival più strano e bizzarro del paese sia stato colonizzato dai "ricchi" (e se sia una novità).
Domani notte – cioè quella tra sabato 24 marzo e domenica 25 marzo – ci sarà il cambio dell’ora: l’ora solare verrà stata sostituita dall’ora legale. Gli orologi digitali si aggiorneranno da soli (ma comunque è meglio controllare), mentre a quelli analogici vanno spostate le lancette avanti di un’ora. Si dormirà un’ora in meno, perché le due di notte diventeranno le tre, ma di sera ci sarà più luce. L’ora legale in Italia fu introdotta per la prima volta nel 1916, con il decreto legislativo 631 del 25 maggio per risparmiare sull’energia sfruttando un minore uso dell’illuminazione elettrica: poi fu abolita e ripristinata diverse volte e adottata definitivamente con una legge del 1965, applicata a partire dall’anno seguente. Nei primi anni Ottanta si decise di estenderne la durata, portandola da 4 a 6 mesi. Nel 1996 è stato introdotto un ulteriore prolungamento di un mese, concordato a livello europeo: il ritorno all’ora solare è stato quindi ritardato all’ultima domenica di ottobre.
Le cose da sapere sul cambio dell’ora, da solare a legale. Le lancette andranno spostate avanti di un'ora: dormiremo tutti un'ora in meno.
È stato diffuso il trailer del nuovo film della saga cinematografica di spionaggio “Mission: Impossible”. Il film si intitolerà Mission: Impossibile – Rogue Nation e sarà il quinto della saga: il primo si chiamava Mission: Impossibile ed è uscito nel 1996. Il protagonista del film sarà ancora Tom Cruise, che come nei precedenti film interpreterà la parte dell’agente Ethan Hunt: recitano anche Alec Baldwin e Simon Pegg. Mission: Impossibile – Rogue Nation uscirà negli Stati Uniti il 31 luglio, mentre non è ancora nota la data di uscita italiana.
Il trailer del nuovo “Mission: Impossible”. Uscirà negli Stati Uniti il 31 luglio, è il quinto film della saga: oltre a Tom Cruise ci sarà anche Alec Baldwin.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 808 casi positivi da coronavirus e 12 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 1.561 (37 in meno di ieri), di cui 197 nei reparti di terapia intensiva (7 in meno di ieri) e 1.364 negli altri reparti (30 in meno di ieri). Sono stati analizzati 64.290 tamponi molecolari e 77.350 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata dell’1,17 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,07 per cento. Nella giornata di sabato i contagi registrati erano stati 929 e i morti 22. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Lombardia (131), Campania (110), Sicilia (102), Lazio (83), Veneto (53).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, domenica 4 luglio.
Venerdì il ministero della Salute ha diffuso una nuova circolare in cui si dispone che tutti gli alunni, gli insegnanti e gli operatori scolastici che abbiano avuto una sospetta infezione da SARS-CoV-2 vengano sottoposti al tampone prima di poter tornare a scuola. In caso di sintomi sospetti, il pediatra o il medico di famiglia richiederanno «tempestivamente il test diagnostico» per l’alunno o l’insegnante, comunicandolo al Dipartimento di Prevenzione o al servizio preposto sulla base dell’organizzazione regionale. Il nuovo documento chiarisce che un caso è ritenuto «sospetto» quando insorgono febbre sopra 37,5 gradi o sintomi riconducibili alla malattia causata dal coronavirus in classe o a casa, e che gli operatori scolastici e gli alunni avranno priorità nell’esecuzione del tampone.
Studenti, insegnanti e operatori scolastici che abbiano avuto sospette infezioni da coronavirus dovranno sottoporsi al tampone prima di tornare a scuola.
Sabato mattina al giornalista della Stampa Jacopo Iacoboni, da anni tra i più esperti e critici del Movimento 5 Stelle, è stato negato l’accesso a #Sum02, un evento in corso ad Ivrea, in provincia di Torino, organizzato dall’Associazione Gianroberto Casaleggio. L’associazione fu creata in ricordo dell’ex dirigente del M5S morto nel 2016, e attualmente gestita da suo figlio Davide Casaleggio, capo della Casaleggio Associati e accusato da molti di essere il vero leader del M5S. L’evento consiste in una rassegna di incontri sul tema “Capire il futuro” al quale sta partecipando anche Luigi Di Maio. Iacoboni ha contestato la versione secondo la quale ci siano stati dei problemi con il suo accredito stampa, o almeno ha detto che se c’è stato un problema gli organizzatori non hanno voluto risolverlo, sostenendo che gli sia stato negato l’accesso «per ragioni personali». Iacoboni ha scritto che gli è stato detto «Abbiamo l’ordine di non farla entrare».
Al giornalista della Stampa Jacopo Iacoboni è stato negato l’accesso a un evento dell’Associazione Gianroberto Casaleggio.
Nell’arcipelago spagnolo delle Canarie, nell’oceano Atlantico, c’è un’isola che pur essendo relativamente sconosciuta è uno dei circa 70 posti del mondo dove si usa ancora un particolarissimo metodo di comunicazione: quest’isola è La Gomera, e quasi tutti i suoi 22mila abitanti conoscono la sua tipica lingua fischiata, il “silbo gomero”. È un linguaggio costruito su diversi tipi di fischi di varia lunghezza e intensità, e serve per lo più per comunicare in territori montuosi e isolati, anche a lunghe distanze; ha un’origine molto antica e dal 1999 viene insegnato anche nelle scuole, affinché non venga perso. Il silbo gomero è la lingua fischiata più studiata tra quelle conosciute al mondo e nel 2009 è stato dichiarato Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità UNESCO. È un linguaggio che si adatta particolarmente all’orografia della Gomera, che come tutte le isole dell’arcipelago dell’oceano Atlantico è caratterizzata da moltissimi rilievi di origine vulcanica. In questo senso, il silbo – che in spagnolo significa appunto “fischio” –nacque per permettere a due interlocutori di comunicare da due luoghi diversi, sfruttando le gole naturali che separano una montagna dall’altra e consentono di diffondere il suono anche fino a tre chilometri di distanza.
L’isola delle Canarie dove si può parlare fischiando. Alla Gomera c'è un linguaggio antico costruito su diversi tipi di fischi di varia lunghezza e intensità: si chiama "silbo gomero".
Dopo giorni e giorni – moltissimi: oltre 150 – di vacanza della poltrona di ministro dello sviluppo economico, dopo le ripetute sollecitazioni ricevute dalla stampa, dopo le battutine sarcastiche del Capo dello Stato, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha deciso finalmente di affrontare la questione. Non annunciando la nomina del nuovo ministro – troppa grazia – ma promettendo che questa arriverà la prossima settimana. E rivendicando il lavoro che dice di aver fatto in questi mesi di interim: non c’è stato alcun “vuoto”, dice, ma semmai un “pieno”. Questo il testo della nota diffusa da Palazzo Chigi. Vedo che da più parti si chiede la nomina di un nuovo Ministro per lo Sviluppo, sostenendo che sino ad ora ci sarebbe stato un vuoto in questa funzione.
La settimana prossima il nuovo ministro dello sviluppo? così almeno promette Berlusconi, che dice che in questi giorni ci ha pensato lui.
L’applicazione Immuni per il tracciamento dei contatti contro il coronavirus è disponibile in tutta Italia da una decina di giorni e, secondo gli ultimi dati comunicati dal governo, è stata scaricata su circa 3,5 milioni di smartphone. Nelle intenzioni dei suoi progettisti e delle istituzioni sanitarie, l’app dovrebbe contribuire a ridurre il rischio di nuovi contagi, ma secondo diversi osservatori la sua adozione da parte della popolazione sta avvenendo a rilento e in mancanza di una promozione e una comunicazione chiara da parte del governo. Immuni è disponibile per iOS e Android da inizio giugno, ma per la prima settimana era stata sperimentata solamente in Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia con l’obiettivo di verificarne le funzionalità, prima di estendere il suo impiego al resto dell’Italia a partire dal 15 giugno. Per stessa ammissione del governo, l’applicazione è comunque ancora in rodaggio e potrebbe ricevere qualche aggiornamento nelle prossime settimane, per migliorarne le funzionalità.
A che punto è Immuni. L'applicazione per il tracciamento dei contatti è stata scaricata circa 3,5 milioni di volte, ancora pochine, e il governo sta tardando a promuoverla.
Technology Review è la rivista di tecnologia pubblicata dal Massachusetts Institute of Technology. Oggi sul blog della rivista si parla di uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della facoltà di Informatica dell’Università di Indiana-Bloomington, secondo il quale l’analisi dei messaggi pubblicati su Twitter potrebbe aiutare a comprendere e addirittura a prevedere l’andamento della Borsa, relativamente alle oscillazioni dell’indice Dow Jones. L’analisi di milioni di messaggi pubblicati sul sito di micro-blogging nel corso di 10 mesi del 2008, elaborati da 2,7 milioni di utenti, ha permesso a un gruppo di ricercatori della facoltà di Informatica dell’Università di Indiana-Bloomington di misurare «l’umore collettivo» del momento.
Twitter può prevedere l’andamento della Borsa? l'umore degli utenti indicherebbe con qualche affidabilità le oscillazioni del Dow Jones, dice uno studio, ma ci sono dei dubbi.
È morto a 100 anni l’imprenditore Joseph Nissim, fondatore del Bolton Group, la grande azienda multinazionale che controlla marchi molto noti, tra cui Rio Mare, Simmenthal, Neutro Roberts, Bilboa, Brioschi e Collistar. Nissim era nato in Grecia da una famiglia di origine ebraica, era fuggito prima dell’arrivo dei nazisti e aveva combattuto la Seconda guerra mondiale nell’esercito britannico. Nel 1949 si era stabilito in Italia e dopo aver lavorato per la multinazionale americana Procter & Gamble aveva fondato la propria azienda, che negli anni si era ingrandita acquisendo sempre più marchi. Oggi il Bolton Group, gestito da Marina Nissim, sua figlia, e dall’amministratore delegato Soly Benveniste, controlla più di 50 marchi e ha più di cinquemila dipendenti. Nissim viveva da anni a Ginevra, in Svizzera, ed era famoso per la sua riservatezza e moderazione.
È morto l’imprenditore Joseph Nissim, fondatore del gruppo dei marchi Rio Mare e Neutro Roberts, tra gli altri.
Abbiamo una mappa precisa del 19 per cento dei fondali oceanici: sembra poco, ma solo tre anni fa eravamo fermi al 6 per cento. La percentuale aggiornata è stata annunciata il 21 giugno dai rappresentanti del Progetto Seabed 2030, un’iniziativa internazionale per realizzare una mappa precisa dei fondali oceanici entro il 2030. Conoscere bene come è fatto il fondo degli oceani infatti sarebbe utile per molte ragioni: per la navigazione, per l’installazione di cavi e condotti sottomarini, per regolare lo sfruttamento minerario dei fondali (di cui si parla sempre di più), per comprendere meglio la dinamica delle correnti, per capire come preservare la fauna e la flora degli oceani (che spesso si concentra intorno alle montagne sottomarine) e per fare previsioni sulle conseguenze dell’innalzamento del livello del mare dovuto al cambiamento climatico. Studiare gli tsunami e gli uragani, così come disporre cavi di fibra ottica, sarà più semplice con una mappa generale dei fondali.
Conosciamo bene solo il 19 per cento dei fondali oceanici. Ma c'è un'iniziativa internazionale per ottenere una mappa completa entro il 2030.
Il cinema è tornato. Non il cinema come arte, il cinema come luogo fisico, fatto di biglietti, pop-corn e ultimamente occhialini. Negli ultimi anni il box-office era una parte secondaria degli introiti di Hollywood, più intenta a guadagnare da altre fonti, vendita di dvd in primis. L’Economist scrive che ora che le vendite di dvd sono in crisi, si registra invece un aumento del 7,6% degli incassi dei cinema. Parte del guadagno è dovuto ovviamente al 3D, e al sovrapprezzo che gli spettatori sono obbligati a pagare e che, a quanto pare, non hanno problemi a pagare. All’inizio dell’era del 3D negli Stati Uniti il sovrapprezzo era di un solo dollaro, ora si attesta tra i tre e i cinque. E suona inquietante la frase di David Passman, uno dei capi della catena di cinema Carmike:
La rivincita del biglietto. Ora che il dvd è in crisi, Hollywood sopravvive grazie al box-office.
Di recente ho partecipato – in quanto educatrice e autrice del libro Middle School Makeover – a un incontro pubblico sui ragazzi e la tecnologia. Una madre in platea ha condiviso la sua esperienza, parlando di suo figlio. Ha spiegato che tra lei e suo figlio c’era un patto: siccome lui era ancora un bambino e non era abituato a scrivere messaggi agli amici, lei controllava attraverso il suo iPad ciò che lui scriveva e riceveva. La donna ha spiegato che una sera la conversazione tra il ragazzo e i suoi amici era diventata “inappropriata” e suo figlio aveva scritto agli amici: «ricordatevi che mia mamma legge tutto questo». I ragazzi avevano allora aumentato il carico, rendendo ancora più inappropriato il loro linguaggio. La donna ha raccontato che a quel punto suo figlio aveva deciso di chiederle “cosa dovrei fare?”. Lei gli suggerì di mettersi a cenare, abbandonando la conversazione. Ascoltando questa storia ho pensato: «Vittoria!». Il bambino ha imparato a usare nel modo giusto un nuovo strumento, parlandone con sua madre e tirandosi indietro quando le cose non andavano più bene. Ancora meglio: la madre non ha ingigantito il problema, e questo lascia pensare che suo figlio continuerà a fidarsi di lei. Quando si parla di imparare a usare un nuovo strumento – che sia un coltello tascabile o un’app di messaggi – i genitori dovrebbero come prima cosa insegnare e supervisionare la sicurezza dei figli. Col tempo dovrebbero però imparare a farsi da parte.
Perché è sbagliato controllare gli SMS dei figli. Leggerli sistematicamente fa più danni di quanto si pensi? Quando bisogna intervenire? Qualche parere informato in un articolo del Washington Post.
Ray Manzarek è morto lunedì pomeriggio in un ospedale di Rosenheim, in Germania, dove era andato a curare un cancro al sistema biliare. Aveva 74 anni ed era stato uno dei fondatori dei Doors, oltre che il suo tastierista: in una band che diede alla storia delle tastiere un suono particolarissimo e rimasto leggendario. Manzarek e Jim Morrison – il leader e cantante della band – avevano formato i Doors nel 1965 dopo essersi conosciuti a Venice Beach, in California: arruolarono poi il batterista John Densmore e il chitarrista Robby Krieger. La band ebbe un successo internazionale straordinario, soprattutto con pezzi che avevano in grande evidenza le tastiere di Manzarek, come “Light my fire”, “Riders on the storm”, “Break on through”, “Love street”: in particolare il suono riconoscibilissimo dell’organo elettrico Vox Continental, protagonista dell’immagine psichedelica della loro musica (con cui Manzarek faceva anche le parti di basso, i Doors non avevano un bassista) assieme alla figura idolatrata di Jim Morrison. Dopo la morte di Morrison nel 1971, Manzarek cercò di tenere insieme i Doors invano, poi continuò a suonare con altri musicisti (con Philip Glass compose un’orchestrazione rock dei Carmina Burana di Carl Orff), e ricostruì una band col nome dei Doors nel 2002 insieme a Krieger (ma dovettero abbandonarlo dopo una causa con Densmore e gli eredi Morrison). Ray Manzarek era nato a Chicago e viveva in California.
È morto Ray Manzarek. Le sue tastiere erano la cosa più famosa dei Doors dopo Jim Morrison, con cui aveva fondato la band.
Da lunedì 9 fino a domenica 15 luglio tornano in Italia i CinemaDays, i giorni in cui si possono guardare i film a 3 euro in molti cinema (per la precisione, questi). Sono escluse dalla promozione CinemaDays le iniziative speciali e le proiezioni in 3D, che come ha scritto ANICA, una delle associazioni nazionali degli esercenti cinematografici, «godranno comunque di una tariffa agevolata, comunicata direttamente alla cassa». In passato il prezzo dei film in 3D durante i CinemaDays era di 5 euro. Cinemadays è un’iniziativa del ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo fatta in collaborazione con produttori, distributori ed esercenti cinematografici, e tra le altre cose serve ad aumentare le presenze al cinema in un periodo (aprile-ottobre) in cui escono pochi film di richiamo rispetto al periodo invernale. L’anno scorso ha funzionato: la promozione “Cinema2day” (ogni secondo mercoledì del mese da maggio a settembre si potevano guardare film a 2 euro) era stata prorogata di tre mesi oltre il termine fissato inizialmente e aveva portato al cinema circa 8 milioni di persone.
Tornano i CinemaDays. Quelli in cui il cinema costa 3 euro: per sette giorni, da lunedì 9 luglio.
Dallo scorso 17 settembre, a Bologna, il centro polifunzionale e spazio espositivo MAST (Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia) ospita la mostra David Lynch: The Factory Photographs, che raccoglie 111 fotografie di fabbriche realizzate dal regista statunitense tra il 1980 e il 2000, tra Berlino, la Polonia, l’ Inghilterra, New York, Los Angeles e il New Jersey. David Lynch, che ha da poco annunciato il ritorno della sua storica serie televisiva, Twin Peaks (e che, tra le altre cose, è un musicista), è anche un grande appassionato di fotografia: i lavori esposti svelano “la fascinazione del regista per le fabbriche, la sua passione quasi ossessiva per comignoli, ciminiere e macchinari, per l’oscurità e il mistero” e di conseguenza lo stile visionario e onirico dei suoi film. Durante la mostra, aperta fino al 31 dicembre, verranno proiettati a ciclo continuo alcuni cortometraggi del regista: Industrial Soundscape, Bug Crawls e Intervalometer: Steps.
Le fotografie di fabbriche di David Lynch. In mostra al MAST di Bologna fino al prossimo 31 dicembre.
Dopo che ieri il secondo governo Conte ha ottenuto la fiducia alla Camera, oggi la chiederà al Senato. Sarà l’ultimo voto prima dell’insediamento con pieni poteri del nuovo governo: la giornata di oggi è iniziata alle 10 e ora sono in corso le cinque ore di dibattito a cui il presidente del Consiglio Giuseppe Conte replicherà alle 15.30. A quel punto i gruppi annunceranno le loro intenzioni di voto e, alle 17 circa, cominceranno le operazioni di voto che dovrebbero durare un’ora. Il Post seguirà la giornata con un liveblog, qui, mentre a seguire le foto della giornata in Senato, man mano che arrivano. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di martedì in Senato. Discorsi e facce dei senatori mentre si vota la fiducia al secondo governo Conte.
Nike ha messo in vendita 1500 paia di scarpe identiche a quelle usate da Marty McFly nel secondo film di Ritorno al Futuro, e disegnate appositamente per il film da Nike nel 1989. In Ritorno al Futuro Parte II, Marty McFly – interpretato da Michael J. Fox – trova e prova le scarpe durante il suo viaggio nel tempo nel 2015. Dopo l’uscita del film molti fan e appassionati sperarono che Nike si mettesse davvero a produrre in serie quel modello di scarpe, capaci tra le altre cose di allacciarsi da sole, ma la speranza non fu mai esaudita. Fino a ieri, quando a Los Angeles il noto marchio di abbigliamento sportivo ha annunciato la produzione e la vendita di 1500 paia di Nike Air Mag. La decisione è stata annunciata da questo video, che sta girando parecchio online.
Nike ha fatto le scarpe di Ritorno al Futuro. Da ieri sono all'asta 1500 paia di scarpe identiche a quelle utilizzate da Marty McFly nel 1989, per beneficenza.
Siamo al terzo giorno del festival di Cannes e anche oggi, come ieri e l’altro ieri, tra le persone da fotografare c’è Penelope Cruz, stavolta in compagnia di Marion Cotillard, Jessica Chastain, e Lupita Nyong’o al photocall del film 355 di Simon Kinberg. C’è stato anche il photocall dei film Leto e Yomeddine, entrambi presentati mercoledì sera e in concorso per la Palma d’Oro Tra i film in gara, oggi è la giornata di Zimna Wojna (Cold war), di Pawel Pawlikowski: ambientato negli anni della Guerra fredda, parla dell’amore di un uomo e di una donna molto diversi che si incontrano in Polonia nel dopoguerra; e di Plaire, aimer et courir vite di Christophe Honoré, su Jacques, uno scrittore 40enne, e Arthur, uno studente più giovane, che si incontrano nell’estate 1990 a Parigi. “Jacques e Arthur si piaceranno a vicenda. – si legge nella presentazione del film – Proprio come in un sogno adorabile. Proprio come in una storia triste”.
Le foto di giovedì a Cannes. Con Cate Blanchett, Chloe Sevigny, Jessica Chastain, Lupita Nyong'o e ancora Penelope Cruz.
Aggiornamento, 8 gennaio, ore 18. Rientra solo parzialmente l’allarme stipendi all’Ilva mentre si inasprisce lo scontro giudiziario. Il presidente Bruno Ferrante ha dichiarato che l’azienda pagherà le retribuzioni venerdì prossimo. La notizia è stata confermata ai sindacati, durante un incontro, dal capo del personale Enrico Martino. Ma il conflitto con la magistratura proseguirà. La procura della Repubblica di Taranto ha sollevato oggi l’eccezione di costituzionalità della legge “salva-Ilva” durante l’udienza del tribunale dell’Appello in cui si discuteva la richiesta aziendale di dissequestro dei prodotti finiti prodotti dal siderurgico, la cui vendita è stata bloccata dalla magistratura in conseguenza dell’inchiesta su disastro ambientale che vede coinvolti i vertici del Gruppo Riva. Il tribunale si pronuncerà dopodomani. Se verrà accolta la richiesta della procura scatterà la sospensione del giudizio, in attesa che si pronunci la Consulta, dove già pende un’altra richiesta dei giudici sul conflitto di attribuzione col governo dopo l’approvazione della legge. Questo comporterà un lungo stop e la prosecuzione del blocco della vendita dei prodotti finiti. Il presidente dell’Ilva Bruno Ferrante, ravvede nell’evolversi della vicenda giudiziaria, “un accanimento della procura nei confronti dell’Ilva” e fa rullare i tamburi di guerra: “Abbiamo già iniziato ad applicare l’Autorizzazione integrata ambientale fermando gli impianti, lo sblocco della merce è imprescindibile per continuare la vita aziendale. L’azienda ha fatto uno straordinario sforzo finanziario per pagare gli stipendi di gennaio, mi auguro che la situazione possa evolversi positivamente per fare altrettanto il prossimo mese”. ***
Che cosa può succedere all’ILVA. Ancora conflitti tra il diritto alla salute e il diritto d'impresa, tra codice penale e legge dello Stato, in attesa della decisione sul dissequestro dei prodotti finiti.
Il 22 marzo a Rimini un uomo di 39 anni ha insultato, accoltellato e investito con la propria automobile un uomo nigeriano di 25 anni, che al momento è ricoverato all’ospedale Infermi della città ed è in condizioni gravi anche se stabili. L’aggressore invece è stato arrestato ed è accusato di tentato omicidio aggravato da futili motivi e da motivi razziali. L’aggressione è avvenuta un po’ prima delle 19 in viale Trieste, davanti al supermercato A&O, dove l’uomo nigeriano stava spesso per chiedere un po’ di soldi ai clienti del negozio. Secondo la ricostruzione della pagina locale del Resto del Carlino, prima di colpirlo con dei pugni e accoltellarlo l’aggressore avrebbe urlato al nigeriano: «Sei uno sporco nero di merda. Vattene da qui, tornatene a casa tua».
L’aggressione razzista di Rimini. Un richiedente asilo nigeriano è stato insultato, accoltellato e investito da un uomo di Rimini che è stato arrestato.
Dopo le polemiche sul concerto di Londra, in cui erano stati zittiti microfoni e impianti per l’ora tarda durante l’esibizione con Paul McCartney, Bruce Springsteen ha voluto fare lo spiritoso al concerto di martedì a Dublino e si è presentato sul palco con un grande interruttore, mostrando anche un cartello che diceva “Solo il boss dice quando staccare la spina”. Le foto sono sul sito Backstreets.com.
Le foto di Springsteen con l’interruttore a Dublino. "Solo il boss dice quando staccare la spina".
Sotto la pioggia ci si bacia, si piange, si corre per non bagnarsi o si spalancano le braccia per bagnarsi di più, quando finalmente piove dopo giorni d’afa. Tutti ci siamo sentiti scoraggiati, prima o poi, a uscire di casa in un giorno di pioggia, quando fuori è tutto grigio e umido, ma da bambini ci siamo divertiti a saltare nelle pozzanghere, e c’è sempre che di nostalgico e confortevole nelle domeniche passate sotto le coperte, al caldo, “a sentire come viene giù”.
Piove, piove. Sui giusti, sugli iniqui e su tutti gli altri in mezzo, come mostra questa raccolta fotografica da tutto il mondo: monsoni indiani, uragani in Florida, bambini felici e soldati fradici e tristi.