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In un’intervista al Corriere della Sera il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, in carica solo da pochi giorni, ha detto che anche nella maturità 2021 non ci saranno prove scritte, ma solo un orale che partirà da un elaborato degli studenti (il ministro ha detto che usare il termine «tesina» è riduttivo) e si svilupperà poi su altri argomenti, affrontando diverse materie. Rispetto all’anno scorso, gli studenti non saranno tutti ammessi automaticamente alla maturità, ma «l’ammissione sarà disposta in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe», ha detto Bianchi. Per quel che riguarda invece il recupero delle ore di lezione perse, di cui aveva parlato il presidente del Consiglio Mario Draghi nel suo discorso programmatico sulla fiducia al Senato, Bianchi ha detto che si tratta di una competenza regionale, e per questo si confronterà con chi governa nei territori, valutando in base alle diverse situazioni. Nell’intervista Bianchi non ha dato dei tempi per il rientro a scuola completo degli studenti.
Anche quest’anno non ci saranno gli scritti alla maturità, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Lo sappiamo, lo sappiamo che l’aria frizzantina del Natale con i suoi festoni, le lucine, i jingle sdolcinati vi sta facendo rotolare di eccitazione come il rinoceronte protagonista della raccolta bestiale della settimana. Nelle prossime settimane vi aspettano leccornie come quella nelle zampette dello hutia di Desmarest (le nostre istruttive intenzioni non vanno in vacanza: è un roditore endemico dei Caraibi); momenti di tenerezza come quello tra Boris Johnson e il suo cane Dilyn; divanate in famiglia come per le foche di Helgoland; riconciliazioni e alleanze inaspettate come per gli uccelli in groppa ai daini; frotte di piccoli sovreccitati come le decine di gatti allevati da una famiglia a Giava. Vi immaginiamo lì, sognanti con un pensiero fisso, come il cane bianco alla finestra in attesa del bianco Natale di Bucarest. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Gatti sovreccitati, cuccioli di elefante e daini ospitali, nella raccolta degli animali più fotogenici della settimana.
Martedì 31 gennaio a Lerwick, un’isola scozzese che fa parte dell’arcipelago delle Shetland, si è svolto l’annuale “Up Helly Aa Festival”, una festa tradizionale durante la quale i partecipanti si dividono in squadre e si vestono da guerrieri, con elmetti e mantelli, per celebrare l’influenza che i vichinghi scandinavi hanno avuto in Scozia a partire dalle invasioni del nono secolo. Il momento più scenografico dei festeggiamenti è quando mille “guizers” (come si chiamano gli uomini in costume) danno fuoco alla replica di una nave vichinga gettandoci sopra delle torce accese: ne escono foto spettacolari di fiamme e luci.
Vichinghi e fuoco, in Scozia. Le foto dell'Up Helly Aa Festival, un antico e spettacolare festival della tradizione scozzese.
Venerdì sera è morto a 90 anni Bernardo Caprotti, fondatore e amministratore di Esselunga, la più grande società di grande distribuzione organizzata in Italia. Caprotti era un imprenditore molto apprezzato, soprattutto al nord-ovest, dove sono concentrati i punti vendita di Esselunga, e soprattutto negli ambienti di centrodestra, ma non solo: l’ex segretario del PD Pierluigi Bersani ha definito il suo modello imprenditoriale “straordinario”. Caprotti è ricordato per la sua tenacia e la passione per la sua azienda, che continuò a gestire con successo fino alla soglia dei 90 anni. Ma nella sua lunga vita ci sono stati anche punti oscuri: la lotta a volte molto dura contro i sindacati, il piglio paternalistico e padronale con cui gestiva l’azienda e i durissimi scontri con i figli, a cui lasciò l’azienda, prima di cambiare idea e riprendersela, fino alla morte.
Chi era Bernardo Caprotti. La storia dell'uomo che fondò Esselunga, la lasciò ai figli e poi se la riprese, morto ieri a 90 anni.
È uscito martedì Storia della mia ansia, il nuovo romanzo di Daria Bignardi e il sesto della sua carriera di romanziera iniziata nel 2009 e che si è aggiunta a quella di giornalista e conduttrice e autrice televisiva. Bignardi aveva iniziato a scriverlo prima di essere nominata direttore di Rai3 nel 2016 e lo ha concluso dopo avere lasciato quel ruolo un anno e mezzo dopo. Come i cinque precedenti il libro è pubblicato da Mondadori. La protagonista si chiama Lea ed è sposata con Shlomo, con cui ha un rapporto e un amore complicati. L’ansia del titolo è quella di Lea, appunto. Il terzo percorso del romanzo – insieme all’amore e all’ansia – è la malattia della protagonista, ma Bignardi l’ha definito più un contesto per gli altri due che un tema. In un’intervista a Vanity Fair ha parlato del suo personaggio e della «nuova occasione d’amore» che le capita dopo aver scoperto di avere un tumore al seno: «In questa storia a Lea sarebbe potuto accadere di tutto: cadere in un dirupo, avere un incidente d’auto, essere fatta prigioniera dai talebani come succede a Brody in Homeland. Bisognava che a questa donna innamorata e divorata da un’ansia atavica succedesse qualcosa di molto forte. Un evento importante che cambiasse il tessuto delle sue giornate e dei suoi pensieri».
Come inizia “Storia della mia ansia”. Oggi esce il sesto romanzo di Daria Bignardi, che racconta di una donna, di un amore e di quel che può avere di buono un'ansia.
Un team di chirurghi dell’ospedale Saint Vincent di Sydney, in Australia, ha annunciato di essere riuscito a trapiantare con successo in una giovane paziente il cuore di un donatore il cui battito cardiaco era cessato da circa 20 minuti: si tratta del primo caso conosciuto di trapianto di un cuore “morto”, come è stato definito da gran parte dei media che ne hanno scritto. Solitamente il cuore donato ai pazienti in attesa di trapianto proviene da donatori di cui sia stata accertata e dichiarata la morte cerebrale ma non la cosiddetta morte “circolatoria”. Quindi paziente che presentano ancora battito cardiaco: il cuore è l’unico organo il cui trapianto può avvenire soltanto a queste condizioni, o almeno così è stato largamente ritenuto finora dalla comunità scientifica.
Il primo trapianto di cuore non battente. È avvenuto in un ospedale australiano, da un donatore il cui battito era cessato da 20 minuti: è una tecnica che potrebbe estendere la disponibilità di cuori per i trapianti.
Ogni giorno la combinazione di tasti per fare una faccina come questa 🙂 viene usata probabilmente miliardi di volte. Secondo le stime di chi monitora conversazioni e contenuti online il suo utilizzo continua ad aumentare a un ritmo sorprendente, specie se si considera che la faccina di cui sopra ha meno di 33 anni e che nacque quando ancora non esisteva il Web, e comunicare a distanza con i computer era ancora una cosa per smanettoni. La faccina che sorride fu inventata casualmente nel settembre del 1982 da Scott Fahlman, un docente di informatica della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, Pennsylvania (Stati Uniti), che non ha ricavato nulla dall’invenzione di quello che è probabilmente diventato il simbolo grafico più conosciuto e riconoscibile al mondo. La storia di Fahlman era già stata raccontata in passato, in occasione del trentennale dell’emoticon nel 2012, ma di recente si è tornato a parlare di come andarono le cose nel 1982 in seguito a un interessante articolo pubblicato da Rachel Wilkinson e Thomas Howes, che si sono appassionati alle vicende di Fahlman e di come arrivò a scrivere per la prima volta 🙂 con la tastiera del suo computer. Fahlman, che ha 67 anni, è molto conosciuto nella sua Università anche grazie a un’iniziativa che viene organizzata ogni 19 settembre per festeggiare la sua invenzione, che proprio in quel giorno fu inviata per la prima volta a una serie di suoi corrispondenti su un “Bulletin Board System” (BBS): una specie di forum ante-litteram che attraverso un software permetteva di pubblicare messaggi e altri contenuti su una bacheca virtuale.
La storia di :-). Lo sapete come si chiama l'uomo che si è inventato il simbolo grafico più conosciuto e riconoscibile al mondo?.
È iniziato il 2016 e il motore di ricerca Google ha scelto un’immagine animata, con cinque uccelli e un uovo, per fare ai suoi utenti di tutto il mondo gli auguri per un Felice anno nuovo!. Per far iniziare bene l’anno 2016 a chiunque decidesse di cercare qualcosa su Google, il motore di ricerca ha infatti scelto quest’anno un doodle (un logo particolare, presente solo per un giorno) che porta alla scritta “Felice anno nuovo!. Il doodle è una sorta di “secondo capitolo” del doodle del 31 dicembre, simile ma con una differenza: l’uovo, che oggi si è aperto rivelando cosa c’è al suo interno, ieri era chiuso. Dove ieri c’era un uovo ancora chiuso oggi c’è però un uovo che si è aperto rivelando al suo interno tre animali diversi: in tutti e tre i casi sono verdi e in tutti e tre i casi stanno dove dovrebbe stare la “L” di GOOGLE. Il doodle di Capodanno è ormai un classico di Google (che ne ha fatto di simili per gli auguri di felice anno nuovo degli anni passati) e ha la particolarità di essere uguale in tutto il mondo. I doodle scelti da Google hanno in genere lo scopo di celebrare anniversari o momenti particolari, e succede spesso che siano diversi da paese a paese.
“Felice anno nuovo!”, gli auguri di Google per il 2016. È ormai tradizione che Google faccia gli auguri per un "Felice anno nuovo!" con un doodle fatto apposta per l'occasione: le foto e le cose da sapere su quello del 1° gennaio 2016.
C’è di sicuro qualcuno che ha detto o scritto che i grandi film, quelli che si fanno ricordare, devono per forza avere: una canzone, una scena e una battuta che restino. Dirty Dancing, che negli Stati Uniti uscì il 21 agosto 1987, ce le ha tutte e tre. Potreste non averlo visto ma difficilmente non sapete fischiettare “(I’ve Had) The Time of My Life”, non avete mai sentito dire “nessuno può mettere Baby in un angolo”, o visto questa scena. Il pezzo che non potete non aver visto è dopo tre minuti e 22 secondi. Dirty Dancing – in italiano Dirty Dancing – Balli proibiti – è senza dubbio uno di quei film che sono rimasti, che non abbiamo messo da parte, che ci ricordiamo, che citiamo e che vediamo citati ancora oggi. Ed è strano, perché le sue ambizioni erano di gran lunga minori: costò 6 milioni di dollari e sia il regista Emile Ardolino (che poi avrebbe fatto Sister Act – Una svitata in abito da suora) che i suoi due protagonisti erano poco noti. Patrick Swayze non aveva ancora fatto Ghost e sia lui che Jennifer Grey (che aveva 10 anni più del personaggio che interpretava) non si erano fatti notare fino a quel momento; avevano già recitato insieme in Alba rossa, un film di guerra del 1984.
Perché “Dirty Dancing” ci è rimasto appiccicato. Non lo abbiamo mai messo in un angolo.
Al ballottaggio delle ultime elezioni amministrative, a Varese ha vinto il centrosinistra. il candidato del PD Davide Galimberti, avvocato, ha vinto con il 51,84 per cento dei voti contro Paolo Orrigoni, imprenditore e candidato della Lega Nord, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, che si è fermato al 48,16 per cento. Galimberti aveva ottenuto l’appoggio esterno del candidato di centro Stefano Malerba, che aveva ottenuto circa il 7 per cento al primo turno. A Varese la Lega Nord governava da 23 anni con una piccola eccezione nel 2005, quando il comune venne commissariato in seguito alle indagini dell’allora sindaco Aldo Fumagalli. Con la perdita di Varese il partito di Matteo Salvini non governa più nemmeno uno dei capoluoghi di provincia della Lombardia. A Varese vivono circa 80 mila persone. L’affluenza al ballottaggio è stata del 50,23 per cento, contro il 55,89 del primo turno. Hanno cioè votato quasi 33 mila persone. La lista della Lega Nord a sostegno di Orrigoni ha ottenuto poco più del 16 per cento al primo turno, mentre alle elezioni del maggio del 2011 (quando vinse Attilio Fontana sostenuto da Lega e Forza Italia) aveva ottenuto poco più del 24 per cento. La Lega ha dunque perso 8 punti percentuali dalle ultime elezioni: non sono pochi, tenendo conto anche del fatto che il capolista di Orrigoni era Roberto Maroni, storico dirigente del partito e presidente della Lombardia, che aveva ottenuto solo 313 preferenze al primo turno. «A Varese il risultato è di portata storica. Solo qualche anno fa sarebbe apparso irraggiungibile», ha detto il segretario provinciale del PD, Samuele Astuti. «La sconfitta è mia, non credo che ci siano altri ragionamenti da fare», ha commentato invece Orrigoni. «Ha vinto la voglia di cambiamento e discontinuità», ha scritto La provincia di Varese, sito locale di news.
Perché la Lega Nord ha perso a Varese? dopo 23 anni la città sarà guidata da una giunta di centrosinistra: secondo molti c'entra la metamorfosi della Lega, dai tempi di Bossi a quelli di Salvini.
Oggi alla Camera il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha rivolto un breve discorso programmatico chiedendo all’aula di rinnovare la fiducia nel Governo. La Camera era semivuota, dato che l’opposizione ha deciso di non partecipare al voto, e questo ha creato una situazione che oscillava tra il surreale e il tremendamente noioso. La stessa replica di Berlusconi è durata appena due minuti. Gli unici esponenti dell’opposizione presenti in aula erano cinque deputati radicali, in dissenso da quanto deciso dal gruppo del Partito Democratico. Le foto di oggi riflettono un po’ questo scenario: ci sono soprattutto ministri, molto intenti a parlare sottovoce e impegnati nel non fare troppi sbadigli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto di giovedì alla Camera. Il discorso del PresdelCons, i ministri che confabulano e sbadigliano, i Radicali tutti soli in un'aula semivuota.
Nella più completa solitudine su un pianeta diverso dal nostro a 250 milioni di chilometri da noi, il robot automatico (rover) Curiosity ha fatto una scoperta che potrebbe aiutarci a capire se ci sia mai stata vita su Marte. Con i suoi strumenti, il rover della NASA ha rilevato nuove importanti tracce di molecole organiche, i composti base della vita per come la conosciamo qui sulla Terra. Curiosity ha inoltre rilevato aumenti e riduzioni nella quantità di metano nell’atmosfera, gas molto importante per avere prove indirette sulla presenza di esseri viventi. Le nuove scoperte sono state pubblicate sulla rivista scientifica Science e – anche se richiederanno ancora anni di studi e nuove analisi del suolo marziano – stanno attirando l’interesse e qualche comprensibile entusiasmo da parte dei ricercatori che da decenni setacciano Marte alla ricerca della vita. Tracce nei sedimenti Grande più o meno quanto un’utilitaria, Curiosity è al lavoro su Marte dal 2012 nell’area dell’Aeolis Mons, una grande montagna alta circa 5mila metri che sorge sulla base del cratere Gale, che ha un diametro di oltre 150 chilometri. In questi anni, il rover si è spostato di diversi chilometri viaggiando sul suolo formato dai sedimenti che si depositarono sul fondo di un grande lago che esisteva nella zona circa 3 miliardi di anni fa, quando si ipotizza che le condizioni climatiche su Marte fossero molto meno ostili e aride. Sulla Terra i sedimenti di questo tipo sono ideali per conservare tracce organiche, anche per miliardi di anni: gli strati rocciosi superficiali fanno da schermo alle radiazioni ultraviolette e agli altri elementi che potrebbero degradare i composti, creando una sorta di scatola del tempo naturale che mantiene intatti (o quasi) i composti.
Quindi c’è vita su Marte? non lo sappiamo, ma Curiosity ha trovato tracce consistenti di composti organici nel suolo marziano: ci aiuteranno a rispondere alla domanda delle domande.
C’è un problema in Italia che riguarda i beni sequestrati alla mafia. Secondo dati aggiornati a giugno 2021, 18.518 immobili e 2.929 aziende in 2.176 comuni devono ancora essere destinati. In pratica bisogna ancora capire cosa farne: se venderli o liquidarli, abbatterli in alcuni casi o se assegnarli ad associazioni del terzo settore. Molte amministrazioni comunali dicono di non sapere nemmeno se nel loro territorio esistano beni sotto sequestro. E anche quando lo sanno, spesso non conoscono le finalità cui possono essere destinati e qual è la strada da seguire per arrivare a utilizzarli. In generale il percorso burocratico è lentissimo, gli immobili si deteriorano, le aziende sequestrate rischiano il fallimento. Le criticità sono descritte nella relazione dell’inchiesta sui beni sequestrati e confiscati realizzata dalla Commissione bicamerale antimafia e approvata all’unanimità ad agosto. Due mesi prima era stata l’associazione Libera a realizzare un rapporto in occasione dei 25 anni della legge 109 del 1996, che integrava la legge Rognoni-La Torre del 1982 per quanto riguardava la restituzione alla collettività dei beni tolti ai mafiosi.
Metà dei beni sequestrati alla criminalità organizzata è inutilizzata. Lo dice un'indagine della Commissione bicamerale antimafia, che spiega i problemi nel processo di regolarizzazione e riassegnazione.
WhatsApp renderà possibile le videochiamate per tutti i suoi utenti, sfruttando il suo popolare servizio che al momento permette di scambiare messaggi scritti, registrare messaggi audio e video o telefonare. La novità è stata annunciata lunedì 14 novembre con un post sul blog della società: non è stato detto con esattezza da quando la nuova funzione sarà disponibile, nel comunicato c’è scritto genericamente “nei prossimi giorni”. Seppur con qualche differenza grafica, la nuova funzione sarà disponibile sia per Android che per iOS. Le videochiamate su WhatsApp saranno possibili solo all’interno di chat tra due persone, non quindi nelle chat di gruppo. Per iniziare una videochiamata sarà sufficiente entrare in una chat, premere il pulsante con il simbolo del telefono che già si usa per iniziare una telefonata e successivamente scegliere l’opzione “videochiamata” dal menu a tendina che si aprirà al centro dello schermo. Da lì in avanti la videochiamata funziona come su molte altre app che già offrono servizi simili: si vedrà a tutto schermo quello che inquadra la fotocamera della persona con cui si sta parlando e si vedrà in un riquadro più piccolo quello che inquadra la nostra videocamera, così da poter aggiustare l’inquadratura a nostra volta. Durante la chiamata si può decidere se usare la fotocamera frontale o posteriore del telefono e mettere in “muto” il microfono, una funzione utile se per qualche ragione bisogna mettere brevemente in attesa la videochiamata.
Presto con WhatsApp si potranno fare le videochiamate. La nuova funzione sarà disponibile a tutti gli utenti entro pochi giorni: ecco come funziona.
Taboola – una grande azienda specializzata nella pubblicità online – ha annunciato giovedì 3 ottobre l’acquisizione della sua concorrente Outbrain per 250 milioni di dollari (più uno scambio del 30 per cento delle sue azioni). L’unione potrebbe cambiare diverse cose per il mercato della pubblicità online, nel quale le due aziende sono da tempo attive con soluzioni alternative a quelle più classiche offerte da Google, Facebook e Amazon, che controllano buona parte della compravendita e della gestione degli annunci pubblicitari sul Web. Anche se non ne avete mai sentito parlare, probabilmente avete avuto a che fare con gli annunci di Taboola e Outbrain almeno una volta. Le loro pubblicità si trovano per lo più sui siti di notizie, di solito al fondo degli articoli: mostrano suggerimenti per accedere ad altri articoli della testata che si sta già leggendo, mischiati a link verso articoli di altre testate – spesso con titoli particolarmente urlati o sensazionalistici – o di marchi che sono interessati a farsi pubblicità. La distinzione tra i contenuti non è sempre così evidente e, secondo i più critici, proprio questa ambiguità ha permesso a Taboola e Outbrain di avere un grande successo commerciale negli ultimi anni.
È successo qualcosa di grosso per la pubblicità online. Taboola e Outbrain, due aziende rivali agguerrite e un po' controverse, si fonderanno per competere meglio in un settore dominato da Google, Facebook e Amazon.
Oggi è iniziata la 76esima edizione della Mostra del cinema di Venezia (tutti lo chiamano Festival), che si svolgerà fino al 7 settembre. Il film che sarà proiettato dopo la cerimonia di apertura è La vérité del regista giapponese Kore-eda Hirokazu, in cui recitano Ethan Hawke, Catherine Deneuve e Juliette Binoche, fotografate durante la presentazione alla stampa: parla di Fabienne (Deneuve), una famosa attrice del cinema francese che dopo aver scritto la sua autobiografia riceve la visita della figlia Lumir (Binoche) e suo marito (Hawke). Tra i tanti attori e personaggi famosi attesi stasera e nei prossimi giorni si sono già visti Brad Pitt, Isabella Ferrari e la cantante Mel B, ma anche Toni Servillo, Alessandra Mastronardi e Ghali. Gli altri più fotografati sono stati i membri della giuria del festival, che assegnerà il premio più importante, il Leone d’oro: la presidente è la regista argentina Lucrecia Martel, accompagnata dal critico Piers Handling, la regista Mary Harron, l’attrice Stacy Martin, il direttore della fotografia Rodrigo Prieto, e i registi Shin’ya Tsukamoto e Paolo Virzì.
Le foto del primo giorno del festival di Venezia. Con Brad Pitt, Juliette Binoche, Catherine Deneuve, Toni Servillo, Alessandra Mastronardi e Ghali.
Dopo una recente sentenza della Corte di Cassazione, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli e il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi si sono espressi sull’argomento dell’uscita da scuola per i minori di 14 anni, e in particolare a chi appartenga la responsabilità di quello che succede loro fra genitori, docenti o dirigenti scolastici. Se n’è parlato abbastanza soprattutto per la posizione molto netta di Fedeli, poi ammorbidita da una dichiarazione di Renzi. La sentenza della Cassazione – legata alla morte di un ragazzo di 11 anni di Firenze investito da un autobus dopo essere uscito da solo da scuola nel 2002 – è stata diffusa a settembre e ha confermato la condanna di un docente e un preside per non aver consegnato il bambino a un adulto. In seguito alla sentenza, molti dirigenti scolastici hanno smesso di accettare le liberatorie firmate dai genitori per permettere ai figli di uscire da soli al termine delle lezioni – sostengono infatti che non siano sufficienti per sollevarli davvero dalla responsabilità che prevede la legge – e hanno firmato una lettera aperta per chiedere al governo di cambiare la legge in questione.
Perché Renzi e Fedeli parlano dell’uscita dei ragazzi da scuola. C'entra una recente sentenza della Cassazione che da settimane sta preoccupando i presidi delle scuole medie.
Di Battisti ognuno ha le sue canzoni preferite, noi vi proponiamo quelle scelte da Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist. Lucio Battisti (1943, Poggio Bustone, Rieti – 1998, Milano) Lucio Battisti è stato ed è il più grande di tutti nella musica pop italiana: nella musica “leggera”. Le ha provate tutte, e gli sono riuscite tutte. Si potrebbe riempire un juke-box solo con le sue canzoni migliori. Ed era così bravo da averci resi familiari e tollerabili anche dei versi che sarebbero stati imbarazzanti in bocca a chiunque altro. Adesso non c’è più.
Un po’ di canzoni di Lucio Battisti. Ognuno ha le sue preferite: noi vi proponiamo quelle scelte da Luca Sofri per il suo libro Playlist.
Tre cose degne di nota questa settimana. La prima è l’ennesimo capitolo della saga degli X-Men, che avrà pure stufato però a questo giro è diretta da Matthew Vaughn, regista dell’apprezzatissimo Kick-Ass. La seconda è l’esordio da regista di William Monahan, premio Oscar per la sceneggiatura di The Departed: il suo film si chiama London Boulevard. La terza è Punto d’impatto, il regista è Matthew Chapman, ha vinto un premio al Sundance e se ne sente parlare un gran bene. X-Men: L’inizio Regia: Matthew Vaughn Attori: James McAvoy, Michael Fassbender, Nicholas Hoult, Jennifer Lawrence, January Jones
I film del weekend. Il nuovo ennesimo X-Men dovrebbe meritare una visione, insieme ad altri due film interessanti.
La Banca Popolare della Cina, l’equivalente cinese della BCE e della Fed, ha annunciato che taglierà i tassi d’interesse dello 0,25 per cento a partire dal 24 ottobre. La decisione è stata presa per cercare di stimolare l’economia nazionale in un periodo di rallentamento. Il tasso di deposito, quello che ottengono le banche quando depositano soldi presso la banca centrale, passerà dall’1,75 al 1,50 per cento. il tasso a cui la banca centrale presta alle altra banche invece passerà dal 4,6 al 4,35 per cento. I tassi d’interesse di cui si sta parlando sono quello a cui le banche “normali” e anche la banca centrale si prestano soldi fra loro, spesso per periodi molto brevi. La banca centrale decide il tasso a cui le banche “normali” possono chiederle soldi, e quello a cui possono depositare presso di lei del denaro quando ne hanno troppo. Da questi tassi dipendono tutti gli altri, anche se non in misura perfettamente corrispondente: se i tassi decisi dalla banca centrale si alzano, si alzerà alla fine anche quello a cui le banche concedono i mutui alle famiglie.
La Banca centrale della Cina abbasserà i tassi d’interesse. Di 25 punti percentuali, a partire dal 24 ottobre: verrà tagliato anche il tasso di riserva obbligatoria per le banche (cos'è?).
Il Leone d'oro è andato a “L'événement” di Audrey Diwan, mentre Paolo Sorrentino ha vinto il Gran premio della giuria È considerata la prima scrittrice, la prima storica e una delle prime femministe della storia: Google la celebra con un doodle
La ricomparsa di Majorana. Repubblica racconta una nuova fragile ipotesi sulla sorte del fisico sparito nel 1938, a partire da una foto.
Diverse fonti hanno confermato lunedì sera la morte di Mark Hollis, musicista britannico famoso per essere stato cantante e fondatore della band dei Talk Talk. Martedì pomeriggio la sua ex agente Keith Aspden ha parlato di una “breve malattia da cui non si è ripreso”: Hollis aveva 64 anni. Il bassista dei Talk Talk Paul Webb ha scritto su Facebook di essere “scioccato dalla notizia”.
È morto Mark Hollis, musicista e cantante dei Talk Talk. Aveva spopolato in tutto il mondo con "It's my life" e "Such a shame" per poi rivelarsi innovatore e sperimentatore: aveva 64 anni.
Mercoledì 14 settembre si potrà andare al cinema pagando due euro, grazie all’iniziativa Cinema2Day, promossa dal ministero dei Beni culturali in collaborazione con i produttori, i distributori e gli esercenti dei cinema. Le sale che hanno aderito sono oltre tremila in tutt’Italia, e sono indicate sul sito internet di Cinema2Day. Nei cinema che partecipano all’iniziativa l’ingresso alle proiezioni di tutti i film in programmazione, in ognuno degli orari previsti, costerà due euro; saranno esclusi solo i film in 3D, che avranno comunque una tariffa agevolata. Mercoledì 14/09 il cinema costa solo 2 euro! #cinema2day Scegli il cinema vicino a te su https://t.co/pHmU0jHYjb pic.twitter.com/AxUuk09mw9
Cinema2day: mercoledì 14 settembre il cinema costerà 2 euro. All'iniziativa del ministero dei Beni culturali hanno aderito oltre tremila sale: sarà valida fino a febbraio, ogni secondo mercoledì del mese.
Amazon ha diffuso un nuovo video per pubblicizzare il suo futuro servizio di consegna tramite droni. Nel video c’è Jeremy Clarkson, popolare personaggio televisivo britannico ed ex conduttore di Top Gear, che illustra il funzionamento del servizio. Lo spot presenta l’esempio di una famiglia dove la figlia ha un’importante partita di calcio e ha bisogno di una consegna il giorno stesso: il cane ha mangiato lo scarpino destro della ragazza ma la madre ne ordina su Amazon un nuovo paio e, tramite la consegna via drone, il pacco arriva nel giardinetto della famiglia in tempo perché possano essere usati per la partita. Amazon Prime Air, il servizio di consegna tramite droni, era già stato annunciato nel 2013, con un altro video illustrativo in cui venivano usati dei droni più piccoli. Jeff Bezos aveva detto che, verosimilmente, il servizio non sarebbe stato disponibile prima del 2015. Ancora oggi Amazon non rende note delle date per l’avvio della consegna con i droni, ma dice che la tecnologia «è reale» e che un giorno vedere i droni di Amazon che effettuano consegne sarà normale come lo è oggi vedere il camioncino della posta girare per strada.
Jeremy Clarkson spiega le consegne via drone di Amazon – video. Il servizio si chiama Prime Air ed era già stato annunciato nel 2013: non c'è ancora una data per la sua introduzione ufficiale.
È morto oggi all’età di 97 anni il biologo e genetista italiano Renato Dulbecco. Nel 1975 era stato insignito del premio Nobel per la medicina per le sue ricerche su interazioni tra virus tumorali e materiale genetico della cellula. Dulbecco nacque a Catanzaro il 22 febbraio del 1914 e dopo la Prima guerra mondiale si trasferì con la famiglia in Liguria e nei primi anni Trenta si iscrisse alla Facoltà di medicina dell’Università di Torino. Divenne amico e compagno di studio e lavoro di Rita Levi Montalcini presso l’Istituto di anatomia di Giuseppe Levi. Nel 1936 si laureò a 22 anni con una tesi sul funzionamento del fegato e sugli afflussi di bile, ricevendo premi e riconoscimenti. Gli anni della Seconda guerra mondiale portarono a un rallentamento della sua carriera accademica e dopo un periodo sul fronte occidentale fu costretto a partie per la campagna in Unione Sovietica sul Don. Tornato in Italia, nel 1943 prese contatto con alcune organizzazioni antifasciste clandestine e successivamente divenne membro del Comitato di Liberazione Nazionale, sempre a Torino.
È morto Renato Dulbecco. Il biologo e genetista italiano aveva 97 anni, nel 1975 ricevette il premio Nobel per i suoi studi sui virus tumorali (e presentò Sanremo).
Dal 3 dicembre Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google, hanno smesso di essere a capo di Alphabet, società di cui dal 2015 fanno parte Google, tutti i suoi prodotti e tutti i suoi progetti. Dal 3 dicembre il nuovo amministratore delegato di Alphabet è Sundar Pichai, che è nato in India 47 anni fa e che negli ultimi 15 ha fatto una carriera notevole proprio dentro Google. Pichai, che già era amministratore delegato di Google e che continuerà a mantenere anche questo ruolo, è quindi ora a capo di una delle più potenti e influenti aziende al mondo, seppur il suo nome non dica granché a molti. Come ha scritto il sito di tecnologia CNET, nonostante il suo nome sia certo meno noto di quelli di Marc Zuckerberg o Jeff Bezos, «Pichai è tranquillamente diventato una delle persone più potenti al mondo». Pichai era a capo di Google, la parte di Alphabet che si occupa del titanico motore di ricerca, delle mappe e di YouTube, ma «da ora sarà anche capo delle auto a guida autonoma, dei tentativi di espandere la durata della vita umana e di tutto quello che sta nel vasto universo di cose di cui si occupa Alphabet».
Il nuovo capo di Alphabet. Si chiama Sundar Pichai, ha 47 anni, è un tipo mite, su Instagram mette foto del suo cane e dopo una notevole carriera è a capo di una delle aziende più potenti del mondo.
Jean Gabin, che fu uno dei più famosi attori francesi tra la fine degli anni Trenta e gli anni Sessanta, morì a Parigi il 15 novembre 1976, quarant’anni fa. Era nato nella stessa città settantadue anni prima, quando si chiamava ancora Jean-Alexis Moncorgé, figlio di due ballerini e intrattenitori che lavoravano nei locali parigini. Lasciò la scuola presto, fece diversi lavori e a 19 anni ottenne una piccola parte in uno spettacolo del Folies Bergères, il famoso locale di Parigi. Dopo il servizio militare si dedicò interamente allo spettacolo, ottenendo varie parti minori anche al Moulin Rouge, e cominciando a farsi notare. Nel 1928 recitò in due film muti, e con l’arrivo del sonoro le sue parti aumentarono, finché nel 1934 recitò da protagonista in Il giglio insanguinato, un film di Julien Duvivier su un cacciatore del Québec. La svolta arrivò però due anni dopo, quando recitò in un altro film di Duvivier, La Bandera, su un francese che commette un omicidio e si arruola nella legione straniera spagnola.
Jean Gabin, morto 40 anni fa. Fu uno dei più grandi attori francesi tra gli anni Trenta e Sessanta, compagno di Marlene Dietrich nonché uno dei migliori Maigret.
Lunedì 14 aprile è stato diffuso il primo trailer di Gone Girl, il nuovo film di David Fincher (Seven, Fight Club, The Social Network), adattamento cinematografico del romanzo del 2012 L’amore bugiardo di Gillian Flynn, che ha curato anche la sceneggiatura. Il film – che ha come protagonisti Ben Affleck e Rosamund Pike ed uscirà negli Stati Uniti il prossimo ottobre – racconta la storia di un uomo sospettato della scomparsa di sua moglie. La colonna sonora è stata curata da Trent Reznor dei Nine Inch Nails, che aveva già collaborato con Fincher per i film The Social Network e Millennium – Uomini che odiano le donne.
Il trailer di “Gone Girl”, il nuovo film di David Fincher. Uscirà a ottobre negli Stati Uniti, con la colonna sonora di Trent Reznor.
L‘Insight Astronomy Photographer of the Year 2016 è un concorso di fotografia dedicato allo Spazio organizzato dal Royal Observatory di Greenwich, l’associazione che gestisce il famoso osservatorio astronomico di Londra, e da BBC. Come ogni anno da otto a questa parte fotografi di tutto il mondo, professionisti e non, hanno inviato foto spettacolari della Terra e dello Spazio e oggi è stata diffusa la lista delle foto finaliste del concorso, i cui vincitori verranno annunciati il prossimo 15 settembre. Tra le foto finaliste di quest’anno ci sono magnifiche aurore fotografate il primo giorno dell’anno in Nuova Zelanda, uno sciame di stelle cadenti in California, Mercurio, Venere, Marte, Saturno e Giove allineati nel cielo sopra le Alpi, e stelle appena nate a circa 5.000 anni luce di distanza dalla Terra. La cerimonia di premiazione delle foto vincitrici si terrà al Royal Observatory di Londra. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto finaliste dell’Insight Astronomy Photographer of the Year. Aurore boreali il primo giorno dell'anno, la coloratissima cometa Lovejoy e uno sciame di stelle cadenti in California, tra le spettacolari foto del concorso del Royal Observatory di Greenwich.
Negli Stati Uniti il venerdì che segue la festa del Ringraziamento e la tradizionale parata organizzata dalla catena di grandi magazzini Macy’s a New York, è soprannominato “Black Friday”, “Venerdì Nero”. Il giorno del Black Friday sul calendario cambia quindi di anno in anno: questa volta è capitato di 27 novembre, lo scorso anno era il 28. È tradizione, specialmente negli Stati Uniti, che per il Black Friday i negozi facciano dei notevoli saldi sui prodotti in vendita. Questa tradizione viene ripresa da alcuni anni anche in diversi negozi di paesi europei. In Italia il Black Friday non è molto diffuso e gli sconti riguardano prevalentemente i negozi online. Negli Stati Uniti invece molti dormono nei sacchi a pelo davanti ai negozi dalla notte prima, accalcandosi poi all’entrata già dalle prime ore del mattino per potersi comprare i prodotti più scontati.
Breve storia del “Black Friday”, oggi. È il giorno dei grandi sconti negli Stati Uniti e non solo: con le file interminabili, le risse e i grandi magazzini pieni all'inverosimile.
Da qualche giorno sui giornali e nel dibattito politico italiano si parla nuovamente di imposta di successione, dopo che il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha proposto di aumentarne sensibilmente le aliquote per l’1 per cento più ricco della popolazione, e di usare i proventi per introdurre misure di sostegno economico per i più giovani, in particolare i 18enni. La proposta di Letta, annunciata inizialmente sulla rivista 7 del Corriere della Sera, è stata accolta con una certa freddezza dal presidente del Consiglio Mario Draghi – «in generale non è il momento di prendere i soldi ai cittadini ma di darli», ha detto ai giornalisti – e ha trovato l’opposizione molto decisa delle forze di centrodestra, in particolare della Lega. L’annuncio di Letta ha anche provocato un notevole dibattito all’interno del PD, perché secondo una parte del partito un’imposta di successione potrebbe risultare impopolare tra gli elettori.
Perché si parla di imposta di successione. Il segretario del PD Enrico Letta ha proposto di aumentare le aliquote per l'1 per cento più ricco della popolazione e usare i proventi per i 18enni.
Domenica 6 e lunedì 7 aprile i partiti che intendono partecipare alle prossime elezioni europee devono depositare al ministero dell’Interno il loro simbolo. I principali partiti italiani hanno diffuso i loro simboli negli ultimi giorni: quello di Forza Italia reca il cognome “Berlusconi”, che però è incandidabile, mentre quello del PD ha la scritta “PSE”. Il simbolo di Fratelli d’Italia è una specie di matrioska: contiene al suo interno il simbolo di Alleanza Nazionale, che a sua volta contiene quello del Movimento Sociale Italiano. Dal simbolo della Lega Nord è sparita la scritta “Padania” ed è apparsa quella “basta euro”. Il simbolo di “Scelta Europea” è pieno di scritte e testo e contiene tre simboli: e sono i simboli di tre partiti che soltanto un anno fa facevano parte di tre coalizioni diverse e avversarie. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I simboli dei partiti per le Europee. Quello di Forza Italia ha la scritta "Berlusconi", quello di Scelta Europea ha un miliardo di scritte, quello di Fratelli d'Italia è una matrioska.
Walter Veltroni, ex sindaco di Roma ed ex segretario del PD, ha raccontato sul Corriere della Sera l’incredibile storia del rapimento e dell’uccisione del 12enne Ermanno Lavorini, iniziata a Viareggio il 31 gennaio 1969. Le indagini sulla morte di Lavorini furono seguite da tutta Italia ed ebbero conseguenze enormi per diverse persone accusate di essere coinvolte nel sequestro e che poi si dimostrarono innocenti. Con la morte di Lavorini ci fu un prima e un dopo, sostiene Veltroni: «per la mia generazione [quell’evento] è stato simbolo di uno spartiacque nella nostra vita di adolescenti». Ha cantato Luciano Ligabue: «Hanno ucciso Lavorini e dopo niente è stato come prima». La canzone che contiene queste parole si intitola «Nel tempo». Ne è passato di tempo, da quell’uggioso 31 gennaio del 1969. Tanto tempo da far dimenticare a molti quel nome di ragazzo, Ermanno Lavorini, che per la mia generazione è stato simbolo di uno spartiacque nella nostra vita di adolescenti. «Dopo niente è stato come prima». E allora come mai miei amici di oggi, colti quarantenni o trentenni ai quali dico che sono stato a Viareggio per occuparmi del caso Lavorini, mi guardano come se parlassi aramaico antico?
Prima e dopo il rapimento di Ermanno Lavorini. Walter Veltroni racconta sul Corriere quella storia incredibile, iniziata il 31 gennaio 1969 a Viareggio, che fu seguita da tutta Italia e che cambiò la vita di molti adolescenti.
Stare dietro alle promesse di Berlusconi è un’impresa titanica, considerato il loro numero e le loro dimensioni dal 1994 a oggi: ogni volta però che questo decide di affiancare a un impegno generico anche un dato, una cifra, un elemento che permetta di poter dire inequivocabilmente se la promessa è stata mantenuta o no, non si può fare a meno di controllare e verificare con puntualità, e chiedergli conto degli eventuali fallimenti. Era successo già con l’ultima grave emergenza affrontata da questo governo, quella dei rifiuti in Campania, quando Berlusconi aveva affastellato e mancato diversi impegni precisi. Ora succede con Lampedusa. Sia chiaro: per quanto il rischio di trovarsi in una situazione del genere fosse noto da due mesi, nessuno pensa che sia semplice trovare soluzioni rapide ed efficaci. Allo stesso modo, però, nessuno costringe il governo a prendere impegni che non è in grado di mantenere per dare l’illusione di avere tutto sotto controllo. Anzi. La delicatezza della situazione avrebbe dovuto suggerire accortezza e responsabilità nel fornire delle scadenze precise a persone – i migranti e i lampedusani – che in modo diverso stanno molto soffrendo di questa situazione. Non è andata così.
L’ennesima balla del governo Berlusconi. «In 48-60 ore Lampedusa sarà abitata solo dai lampedusani», aveva detto il premier il 30 marzo: com'è andata a finire?.
È stato diffuso l’ultimo trailer prima dell’uscita di X-Men: Apocalypse, il nuovo film sugli X-Men – i supereroi creati dal fumettista Stan Lee – diretto da Brian Synger, che aveva già diretto i primi due film sugli X-Men ed è diventato famoso per la regia dei Soliti Sospetti. L’uscita di X-Men: Apocalypse negli Stati Uniti è prevista per il 27 maggio 2016, per l’Italia invece il 18 maggio. Il film racconta il ritorno di Apocalypse, il primo e il più potente fra i mutanti, che nell’Antico Egitto era venerato come un dio. Apocalypse si risveglia nel 1980 ma non è contento della convivenza tra Sapiens e Mutanti. Il primo trailer si può vedere qui; c’è anche uno spot trasmesso durante il Super Bowl. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
“X-Men: Apocalypse”, l’ultimo trailer. È il nuovo film sugli X-Men – i supereroi creati dal fumettista Stan Lee – ed esce prima in Italia che negli Stati Uniti.
Nell’audio diffuso ieri dal giornale statunitense Buzzfeed, in cui si sentono tre italiani discutere di finanziamenti illegali alla Lega insieme a tre russi, l’unica persona che è stata identificata è Gianluca Savoini, un ex giornalista con un passato nell’estrema destra, oggi consigliere di Matteo Salvini per la Russia e suo ex portavoce. Nella conversazione registrata, Savoini parla apertamente di un piano illegale per far arrivare alla Lega poco meno di 60 milioni di euro dalla Russia, ma non è chiaro se quei soldi siano mai arrivati né se Savoini agisse per conto suo o se avesse ricevuto un mandato dai vertici della Lega. Savoini ha 56 anni ed è nato ad Alassio, in Liguria. Secondo quanto ricostruito dal giornalista Claudio Gatti nel suo libro I demoni di Salvini, che si occupa delle infiltrazioni di gruppi neonazisti nella Lega, tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni Novanta Savoini si avvicinò ai gruppi di estrema destra; in particolare iniziò a frequentare il gruppo Orion, riunito intorno al militante neofascista Maurizio Murelli (condannato per aver ucciso un agente di polizia). Era lo stesso gruppo di cui all’epoca faceva parte Mario Borghezio, di una generazione più vecchio e all’epoca direttore dell’inserto economico del giornale del gruppo.
Chi è Gianluca Savoini. L'uomo registrato mentre parlava con i russi di fondi illeciti per la Lega è un vecchio amico e portavoce di Salvini con simpatie neonaziste, oltre che il suo attuale consigliere per la Russia.
Venerdì mattina un operaio che lavorava sui binari della linea ferroviaria Milano-Brescia è stato ucciso da un treno che lo ha investito. L’operaio aveva 35 anni ed era dipendente di una ditta esterna che lavorava per conto di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che ha la responsabilità della gestione di quei binari. Sulle cause dell’incidente è stata aperta un’indagine interna ed è in corso un sopralluogo della magistratura sul posto dell’incidente. Tutta la circolazione dei treni sulla linea ha subito forti ritardi.
Un operaio che lavorava sui binari della linea Milano-Brescia è stato ucciso da un treno.
Nel gennaio del 2018 Amazon ha inaugurato il primo supermercato senza casse, chiamato Amazon Go, che permette ai clienti di prendere i prodotti che vogliono dagli scaffali, metterli in borsa e uscire senza il bisogno di fermarsi a una cassa a pagare. Il funzionamento del negozio è possibile grazie all’utilizzo di centinaia di telecamere e sensori che riconoscono i clienti e quello che prendono dagli scaffali, dopo che questi si sono identificati all’ingresso scansionando un codice attraverso un’applicazione. I clienti non devono fare nessuna fila e possono uscire liberamente dal supermercato dopo aver fatto la spesa: il costo degli oggetti presi viene addebitato successivamente all’uscita dal supermercato sulla propria carta di credito. Al momento i supermercati Amazon Go sono 13 e si trovano solo negli Stati Uniti (a Seattle, San Francisco, Chicago e New York). Non si sa ancora se e quando arriveranno in Europa ma, secondo quanto riferito a Bloomberg da una fonte informata sui fatti, Amazon vorrebbe aprirne circa 3mila entro il 2021 in diverse città del mondo.
Gli altri supermercati senza casse. Dopo quelli di Amazon negli Stati Uniti, anche in Europa alcune catene ne hanno iniziato la sperimentazione.
Tre uomini sono stati arrestati per aver violentato una donna il 5 marzo a San Giorgio a Cremano, vicino a Napoli, in un ascensore della stazione della Circumvesuviana, la rete ferroviaria che collega il capoluogo campano con le città limitrofe che sono intorno al Vesuvio. L’arresto è avvenuto grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza della stazione e alla testimonianza della donna che ha subito la violenza, una 24enne con problemi psicologici, che ha raccontato agli inquirenti di conoscere indirettamente uno degli stupratori. Gli uomini arrestati hanno tra i 18 e i 20 anni e sono cittadini italiani.
Tre uomini sono stati arrestati per aver violentato una donna nella stazione della Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano.
A Mira Loma, nella California meridionale, c’è una gigantesca batteria in grado di fornire elettricità a 15mila abitazioni per 4 ore consecutive: 80 megawattora con la possibilità di raggiungere un picco di erogazione pari a 20 megawatt. In realtà a Mira Loma non c’è un’unica batteria, ma una rete di 396 alimentatori a batteria (Tesla Powerpacks), costituiti ciascuno da 16 capsule contenenti 12 pacchetti di batterie, che a loro volta sono formati da 85 cilindri contenenti le celle vere e proprie delle batterie. In tutto, la centrale ha quindi oltre 6,4 milioni di celle cilindriche, ciascuna delle quali ha una dimensione di 21 millimetri di diametro per 70 millimetri di altezza. La centrale è stata costruita da Tesla, l’azienda di Elon Musk conosciuta soprattutto per le sue automobili elettriche, ed è uno dei primi esempi delle potenzialità dei nuovi sistemi per accumulare l’energia prodotta in eccesso e ridistribuirla quando aumenta la domanda. The new cell for the Model 3 will also be made at the #Gigafactory pic.twitter.com/DHldjJCqcS
Migliaia di case a Los Angeles sono alimentate a batteria. Una nuova centrale realizzata da Tesla accumula l'energia in milioni di batterie, che la ridistribuiscono nelle ore in cui la domanda è più alta evitando blackout.
Nonostante i rapporti diplomatici molto difficili degli ultimi mesi, la Russia ha trovato un accordo con l’Ucraina per riattivare le forniture di gas nel corso dell’inverno. Il patto è stato stretto grazie alla collaborazione dell’Unione Europea, che ha ricevuto garanzie e assicurazioni sul fatto che i gasdotti che portano il gas dalla Russia all’Europa passando per l’Ucraina funzioneranno regolarmente, senza sospensioni del servizio. Sono stati necessari mesi di incontri e di contrattazioni per raggiungere l’accordo. Il commissario europeo per l’energia, Günther Oettinger, ha detto di essere fiducioso sul fatto che l’Ucraina sia in grado di pagare le forniture di gas. L’UE farà comunque da garante e si è impegnata ad aiutare il governo ucraino con i pagamenti se sarà necessario. L’intero accordo ha un valore stimato intorno ai 3,7 miliardi di euro e vede coinvolta sia l’UE sia il Fondo Monetario Internazionale. L’Ucraina sta ricevendo ingenti aiuti economici che stanno contribuendo a rimettere a posto i conti del paese e a stringere i rapporti con l’Occidente, a scapito della Russia.
L’accordo per il gas tra Ucraina e Russia. È stato raggiunto con la mediazione dell'UE, nonostante l'aria che tira: garantisce forniture per l'inverno agli ucraini e il regolare passaggio di gas verso il resto d'Europa.
Il governo ha approvato sabato notte un nuovo decreto per isolare il più possibile i territori della Lombardia e di altre 14 province, per contenere l’epidemia da coronavirus (SARS-CoV-2) che da due settimane interessa il Nord Italia. Nel decreto il governo indica tra le altre cose di «evitare ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori» della Lombardia e delle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli, «nonché all’interno dei medesimi territori». La zona rossa esistente fin qui – attorno ai comuni lombardi del basso lodigiano e di Vo’ in Veneto – è stata invece rimossa. Secondo quanto riferito dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in queste zone varrà quindi da subito il «vincolo di evitare ogni spostamento in entrata e in uscita, anche all’interno del territorio: ci si muoverà solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e motivi di salute».
Il governo isola la Lombardia e 14 province. Per contenere i contagi da coronavirus, impone di "evitare" gli spostamenti dentro, fuori e all’interno di queste zone, se non per ragioni di emergenza.
Nel febbraio 2013 il brand di abbigliamento sportivo Puma lanciò InCycle, una linea di abbigliamento ecologico che prevedeva scarpe, giacche e zaini fatti di materiali biodegradabili e riciclabili. Due anni e mezzo dopo il Guardian racconta la storia del fallimento della linea, annunciato dall’azienda lo scorso novembre. Puma ha infatti spiegato che i rivenditori non avevano ordinato i prodotti di InCycle, che si potevano quindi acquistare solo nei negozi monomarca, dove c’era comunque «una richiesta molto scarsa». Ora Puma ha sospeso anche la ricerca per realizzare nuovi progetti ecosostenibili. InCycle comprendeva abiti e accessori fatti con fibre naturali e nel processo non venivano utilizzate sostanze tossiche: magliette e scarpe da ginnastica realizzate con cotone e lino biologici, zaini di uno speciale polipropilene che poteva essere riportato allo stato originario, e una felpa fatta di poliestere riciclato. Anche le parti metalliche e le cerniere potevano venire riutilizzate quando i vestiti diventavano vecchi e inutilizzabili. Puma aveva inoltre avviato il programma “Bring me Back” che, sul modello dell’iniziativa del marchio sportivo Patagonia, permetteva ai clienti di riportare nei negozi i capi dismessi di Puma e non solo. Recentemente anche H&M ha portato avanti un progetto simile per riciclare i tessuti, limitare gli sprechi e promuovere la sostenibilità.
La moda ecosostenibile. Per i grandi marchi – come Puma – non funziona, ma ci sono molti esempi di successo tra le aziende più piccole.
Nella puntata di domenica di Report, dedicata alle autorità di garanzia, il servizio che ha raccolto il maggior numero di trasversali incredibili figuracce umane, politiche e professionali è stato quello sul funzionamento dell’AgCom, tra impiegati pagati per non lavorare, dirigenti poeti e indipendenti per definizione, deputati della maggioranza a comando e deputati dell’opposizione che scoprono all’improvviso di esserlo.
La favola dell’indipendenza dell’AgCom. L'istruttivo servizio di Report di ieri sera sull'autorità per le comunicazioni.
Da questo mese la PepsiCo ha messo in commercio uno yogurt. L’azienda statunitense produttrice soprattutto di bevande gassate e snack, storica concorrente della Coca-Cola, ha avviato una partnership con la Theo Müller Group, società casearia tedesca. Il nuovo gruppo nato dall’associazione si chiama Müller Quaker Dairy e venderà tre diversi tipi di yogurt: Müller Corner, Müller Greek Corner, Müller FrutUp. I prodotti saranno commercializzati in 17 negozi negli stati americani della costa atlantica e nelle città di New York, Boston, Philadelphia, Baltimora e Washington. La PepsiCo l’ha definita «una svolta salutista» nella sua produzione che include, oltre alla Pepsi, anche gli snack Frito-Lay e le bevande sportive della Gatorade. Con questa partnership la società intende «raggiungere i 30 miliardi di dollari di fatturato entro il 2020» nel suo portafoglio di prodotti salutisti.
Lo yogurt della Pepsi. Sarà in vendita negli Stati Uniti da questo mese, è fatto insieme a Müller ed è un tentativo di emancipazione dal business delle bevande gassate.
I firmatari del documento che ha agitato il Partito Democratico nel weekend, dopo aver sospeso l’appuntamento di Orvieto che il testo annunciava cominciano a commentarlo e a darne la loro versione: oggi Matteo Orfini della segreteria del partito, uno di loro, in un’intervista al Riformista prova a smorzare le accuse di cercare rogne che hanno ricevuto, e quelle di contraddizione tra il ruolo di dirigenti e le critiche al funzionamento del partito. Ma senza annullare i toni polemici. Allora Orfini, perché ce l’avete tanto con l’ex sindaco di Roma? Nessun attacco a Veltroni. La nostra semmai era un’autocritica. Siamo tutti dirigenti del Pd. Ma a essersi offesi sono i veltroniani. Abbiamo solo sottolineato le difficoltà del centrosinistra negli ultimi 15 anni. Il punto di fondo della nostra riflessione è diverso: oggi non ci troviamo di fronte alla crisi del governo Berlusconi, ma alla crisi del sistema politico. Nel documento scrivete che il discorso del Lingotto ha rappresentato «il momento culminante» della crisi del partito. Se è per questo nel documento critichiamo anche l’esperienza dell’ultimo governo Prodi. Mi dispiace essere in un partito in cui è permesso fare fondazioni e associazioni, ma c’è chi ritiene pericoloso che un gruppo di dirigenti convochi una giornata di riflessione. Giornata di riflessione che avevate organizzato ad Orvieto il 25 settembre. E che in seguito alle polemiche suscitate dalla vostra presa di posizione è stata cancellata. Si è deciso di sospendere l’incontro per venire incontro a una richiesta del segretario del partito. Io resto d’accordo con le cose che ho scritto. Spero sia così anche per gli altri fautori dell’iniziativa. Nessuna cancellazione però. Prima o poi l’incontro si farà. Mi auguro solo che quelli tanto preoccupati dalla nostra proposta, possano presto riscoprire il gusto del confronto. Tra i veltroniani c’è persino chi vi ha accusato di essere reazionari. Queste sono provocazioni che non vanno nemmeno raccolte. Il nostro era un documento che meriterebbe quantomeno di essere discusso. I veri reazionari sono altri. Sono quelli che negli ultimi anni hanno considerato la sinistra un succedaneo delle politiche liberiste. Tonini e Morando dovrebbero pensarci bene. Si discute tanto di questo incontro a Orvieto. Nessuno ricorda, però, che il vertice era aperto a tutto il partito. Mica solo a noi.. A voi giovani turchi intende? Ancora con questa storia dei giovani turchi. Ma chi l’ha tirato fuori questo nome? Con tutto il rispetto per i giovani turchi, io non mi sono mai definito così. E come preferite chiamarvi? Non ci chiamiamo. Prima di tutto perché non siamo un gruppo. Siamo solo dirigenti del Pd che hanno scritto un documento di riflessione sul partito. Qualcosa in comune l’avrete. La giovane età? Nemmeno quella. Ci definiscono i quarantenni, ma io ho ancora 36 anni. Vuole sapere se siamo pronti a fondare una corrente? La risposta è no. E i veltroniani? Pare che siano pronti a formare gruppi autonomi in Parlamento. Lasciamo stare. Per fortuna Walter Verini ha già smentito. In un grande partito come il nostro è normale che ci sia una dialettica interna. Un confronto che dovrebbe articolarsi sui problemi dell’Italia, non su questioni personalistiche e accordi di potere. Leadership. Siete con Bersani? In questo momento il leader del partito è Bersani. Quando ci saranno le primarie, voterò per lui. Prima o poi anche voi giovani dovrete confrontarvi con la sfida della leadership. Lo ripeto: nessun personalismo. La sinistra deve parlare con il “noi”, non con l’”io”.
“La nostra era un’autocritica”. Matteo Orfini commenta il documento di sabato dei giovani cosi del PD: "Nessun attacco a Veltroni".
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 14.844 nuovi casi positivi da coronavirus e 846 morti a causa della COVID-19, la malattia causata dal virus. I ricoverati attualmente sono 30.345 (515 in meno rispetto a ieri), di cui 3.003 nei reparti di terapia intensiva (92 in meno di ieri) e 27.342 negli altri reparti (423 in meno di ieri). Sono stati analizzati in tutto 162.880 tamponi. È risultato positivo il 9,1 per cento dei tamponi di cui è stato comunicato il referto. Ieri i contagi registrati erano stati 12.030 e i morti 491.
I dati sul coronavirus di martedì 15 dicembre.
Da mesi proseguono le trattative politiche portate avanti dal governo riguardo l’approvazione definitiva della nuova legge elettorale, approvata dalla Camera il 12 marzo ma ferma al Senato perché legata dal governo all’approvazione del disegno di legge costituzionale sulle riforme, l’ambizioso progetto per modificare il funzionamento di numerose istituzioni a partire dallo stesso Senato. La legge elettorale vigente, la cosiddetta “legge Calderoli” del dicembre 2005 che da tempo si insisteva di voler cambiare, è stata poi ritenuta parzialmente incostituzionale da una sentenza della Corte Costituzionale il 4 dicembre 2013. Da giorni il presidente del Consiglio Matteo Renzi dice di voler cominciare la discussione della legge elettorale in Senato «il giorno dopo» il voto sul disegno di legge costituzionale sulle riforme. Al contempo, però, ha spiegato che nel caso il disegno di legge dovesse non essere approvato nei tempi previsti (che abbiamo spiegato estesamente qui) «si andrà sparati alle elezioni». Anche il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, in un’intervista pubblicata oggi dall’Unità, ha detto che «se l’obiettivo delle riforme costituzionali dovesse rivelarsi impraticabile, le elezioni anticipate sarebbero inevitabili».
Se si va a votare davvero, come si vota? renzi e il PD minacciano elezioni se le riforme non passano, ma la legge elettorale è diventata più un garbuglio di prima.
Amazon apre il sito italiano la settimana prossima. Un vero e proprio sito italiano di e-commerce, alla stregua degli altri già presenti negli Stati Uniti, in Canada, in Giappone, in Germania e in Francia, in Cina e in Regno Unito. Le voci che circolavano da qualche mese su una prossima apertura alludevano al 2011 e anche a un’ipotesi di presenza parziale legata ai siti europei già esistenti: invece il sito sarà un sito completo con distribuzione e logistica appoggiata sulle sedi vicine all’Italia, in Francia, Germania e Lussemburgo. L’annuncio e la messa online sono previsti per la settimana prossima, ma a Roma e a Milano in questi giorni sono già comparsi dei cartelloni pubblicitari misteriosi fino a un certo punto, come mostra il sito Bitmat: quello di Roma dice “Puntiamo sull’Italia” e quello di Milano “non è il solito pacco”, sobriamente illustrati da un abbozzo di simbolo di Amazon. La prima apertura riguarderà almeno otto categorie di prodotti: libri, musica, dvd, software, videogiochi, apparecchi elettronici, orologi, giocattoli.
Amazon arriva in Italia, tra una settimana. Affissioni rivelatrici a Roma e a Milano, l'apertura con libri, musica, dvd, videogames e altre quattro categorie.
L’idea di fare un Festival del cinema a Cannes, in Francia, venne nel 1938 al diplomatico francese Philippe Erlanger. Al tempo esisteva già il Festival del cinema di Venezia, che però era controllato in tutto e per tutto dal regime fascista: l’idea di Erlanger era quella di fare una cosa simile, ma libera. Il primo Festival di Cannes fu organizzato nel 1939. Sarebbe dovuto iniziare l’1 settembre, ma quello stesso giorno la Germania nazista invase la Polonia e l’evento fu annullato: alla fine la prima edizione si tenne nel 1946, quando la Seconda guerra mondiale era già conclusa. Nei suoi primi anni, il Festival non andò troppo bene e per problemi di bilancio furono cancellate due edizioni, nel 1948 e nel 1950. Dal 1951 l’evento cominciò a tenersi in primavera – fino a quel momento si teneva a settembre, negli stessi giorni del Festival di Venezia – e da un paio di decenni è considerato il più importante festival cinematografico al mondo. Il Festival di Cannes è sia un evento mondano, a cui partecipano registi, attori e celebrità internazionali, sia un momento importante per chi si occupa di cinema: per esempio mette insieme grandi film d’azione americani e piccole produzioni di registi da tutto il mondo. Ma non è sempre stato così. Il famoso critico statunitense Todd McCarthy ha spiegato su Hollywood Reporter cosa è stato il Festival nei suoi primi anni e perché a un certo punto è diventato qualcos’altro, più simile a quello che conosciamo oggi. Per capire come fosse percepito allora, McCarthy ha raccontato un aneddoto.
Come Cannes è diventato Cannes. O anche: come un piccolo festival cinematografico di film d'autore è diventato quello che è oggi, con i tappeti rossi e tutto il resto.
Ieri l’Agenzia delle entrate ha pubblicato sul suo sito le istruzioni e i moduli necessari per aderire all’imposta sostitutiva per redditi prodotti all’estero. Si tratta di quella che l’agenzia ha ribattezzato “flat tax” per stranieri (anche se, come vedremo fra poco, non è una flat tax) e consiste in un regime fiscale molto vantaggioso per incentivare ricchi stranieri a trasferire la residenza fiscale in Italia. Il regime agevolato permette di pagare 100 mila euro di imposte l’anno, più 25 mila euro per ogni familiare che vuole avvalersi della stessa opportunità. Per avere diritto a questa imposta forfettaria bisogna aver trascorso fuori dall’Italia nove degli ultimi dieci anni, quindi questa agevolazione non può essere utilizzata da persone che spostano la residenza fuori dall’Italia per poi riportarla dentro dopo pochi mesi solo per godere dello sconto. Il regime agevolato avrà una durata massima di 15 anni.
Cos’è la “flat tax” per gli stranieri. Cose da sapere sul nuovo regime fiscale per gli stranieri residenti in Italia, prima cosa: non è una vera "flat tax".
A gran parte dei genitori di bambini capita di usare smartphone e tablet come strumento per tenere occupati i propri figli mentre si prepara la cena, si guida o si ha bisogno di un momento di riposo dopo una giornata di lavoro e cure genitoriali. Non c’è nulla di male: a oggi non ci sono prove scientifiche per dire che il tempo trascorso dai bambini davanti agli schermi sia dannoso, checché se ne dica. Tuttavia per un genitore può essere complicato dire ai propri figli che bisogna smettere di giocare o guardare un cartone animato sull’iPad perché bisogna mangiare, fare i compiti o andare a dormire. Le stesse caratteristiche che rendono attraenti i giochi su tablet e smartphone – i suoni intensi, i colori vivaci, l’interattività, i premi e i punteggi – fanno sì che sia difficile separarsene, perché sono gratificanti: quello che succede nel cervello dei bambini – come in quello degli adulti in casi simili – è che si diffonde la dopamina, il neurotrasmettitore legato alle sensazioni di piacere. I bambini in sostanza vorrebbero continuare a fare quello che stanno facendo perché si stanno divertendo, ma a differenza degli adulti sono meno capaci di gestire le proprie emozioni quando gli viene chiesto di smettere. Per aiutare i genitori, il New York Times ha parlato con alcuni esperti di psicologia infantile e ha messo insieme qualche consiglio su come gestire il tempo che i bambini passano davanti agli schermi (compresi quelli dei televisori), per evitare scontri e litigi.
Qualche consiglio per genitori sui tablet e i bambini. Il New York Times ha parlato con alcuni esperti di psicologia infantile per capire cosa è bene fare per non litigare quando è ora di staccarli dallo schermo.
Di Tenet – il primo grande film ad arrivare nei cinema mondiali dopo l’inizio della pandemia – in questi mesi si è parlato come di un esperimento (per il cinema), come di un atto d’amore (verso il cinema, da parte del suo regista Christopher Nolan) e addirittura come di un’ancora di salvezza (per l’industria cinematografica). Ancor prima che uscisse, Tenet era stato raccontato come un film che avrebbe potuto far ripartire l’intero settore del cinema e, come ha scritto David Sims sull’Atlantic, era atteso «come una luce nelle tenebre». È ancora presto per dire se Tenet, che finora ha incassato nel mondo un po’ più di 200 milioni di dollari, arriverà ai circa 450 milioni necessari per non essere un’operazione economicamente in perdita. Ma guardando intorno e oltre Tenet, già si può dire che l’industria cinematografica non è per niente uscita dalle tenebre, perché oltre a non essere particolarmente intensa, la luce di Tenet è anche l’unica.
Non è bastato nemmeno “Tenet”. Era atteso come il film in grado di far ripartire il cinema, ma non tutto sta andando come sperato.
A ricordare che esistono posti in cui è sempre estate, un’iguana percorre con aria trionfale le Dune Dorate di Natal, in Brasile, e si guadagna la copertina delle foto degli animali di questa settimana. Poi c’è anche una delle foche liberate con un trasmettitore satellitare in testa nell’Oceano Pacifico e un’ampia selezione di cuccioli: non ci saranno gattini, quelli no, ma c’è un piccolo tapiro, un gibboncino dall’aria spaurita, e si scopre che persino i rinoceronti da piccoli hanno l’aria molto mansueta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il giorno dell’iguana. Un'iguana ricorda che ci sono posti in cui è sempre estate, e tra le bestie della settimana c'è anche una sfilata di cuccioli che non fanno rimpiangere i gattini.
Per l’apertura della stagione espositiva 2014-15 la Fondazione Fotografia Modena dedica una mostra al grande fotografo napoletano Mimmo Jodice, “Arcipelago del mondo antico”, a cura di Filippo Maggia, in programma dal 12 settembre all’11 gennaio 2015 al Foro Boario di Modena. La mostra raccoglie 50 opere fotografiche la maggior parte delle quali non è mai stata esposta: è un’indagine sul Mediterraneo attraverso l’immagine delle civiltà che hanno attraversato la sua storia, alla quale l’artista ha dedicato gli ultimi trent’anni della sua lunga carriera. Di fronte alle fotografie di Mimmo Jodice, alla contemplazione segue una sensazione di stupore per tanta bellezza abbandonata a se stessa, destino ineluttabile dell’uomo e dei suoi manufatti. Tuttavia, non è con atteggiamento nostalgico che questo autore si accosta al passato, ma con un’esortazione a non dimenticare e a ristabilire un contatto con il mondo antico. Fotografare l’antichità per Jodice è una sorta di antidoto al degrado in cui versa la società attuale, destinato a peggiorare quanto più essa trascura le sue origini e dimentica la sua storia.
Le foto di Mimmo Jodice in mostra a Modena. Dal 12 settembre all’11 gennaio 2015 al Foro Boario, nella personale "Arcipelago del mondo antico".
Lo scorso 29 marzo gli italiani avrebbero dovuto votare per confermare o respingere la riforma costituzionale sul taglio del numero dei parlamentari, che ridurrà di circa un terzo il numero di deputati e senatori nel nostro paese. A causa dell’epidemia da coronavirus il referendum non solo è stato rinviato a data da destinarsi, ma è anche sparito dal dibattito politico, di cui fino ad alcuni mesi fa sembrava un punto centrale. – Leggi anche: I decreti sicurezza sono ancora lì
C’è sempre un referendum da recuperare. Il 29 marzo avremmo dovuto votare sul numero dei parlamentari, ma l'epidemia ha fatto rinviare tutto: oggi si parla di votare tra settembre e ottobre.
Il magazine Vice ha pubblicato sul suo sito un documentario in tre parti sul calcio fiorentino, uno sport particolarmente violento nato alla fine del medioevo e praticato ancora oggi. Oltre alle origini e alla storia, il documentario racconta anche il torneo che c’è stato a Firenze, questa estate. Queste sono tutte le puntate (mercoledì avevamo pubblicato la prima). Il calcio storico fiorentino è uno sport violentissimo che affonda le sue radici nella nascita stessa di Firenze. Progenitore del calcio e del rugby, è giocato dai cosiddetti “calcianti”: uomini, principalmente fiorentini, che si allenano e rischiano per passione, onore e gloria. Nessuno riceve un euro. Nel torneo si affrontano sempre le stesse quattro squadre: i Verdi di S. Giovanni, i Rossi di S. Maria Novella, i Bianchi di S. Spirito e i pluridecorati Azzurri di S. Croce.
Il documentario di Vice sul calcio fiorentino. Le tre puntate che raccontano la storia dello sport/tradizione, tra sospensioni recenti e nuove regole, e il torneo che si è giocato a Firenze quest'estate.
Pete Wells, che è un famoso critico gastronomico del New York Times, ha scritto un articolo per consigliare come lamentarsi di un ristorante quando qualcosa non va, perlomeno se volete ottenere qualcosa e non solo sfogarvi. Wells descrive un meccanismo in cui è facile riconoscersi: quando un ristorante ha deluso le vostre aspettative – perché i piatti non erano buoni o non lo erano abbastanza, perché il conto era eccessivo o il personale lento – ve ne uscite in silenzio, non lasciate nessuna mancia e sfogate l’indignazione con messaggi agli amici e furiose recensioni online. Che sia la pagina Facebook del locale, siti appositi come TripAdvisor e Yelp, o il proprio profilo Instagram, ci sono sempre più luoghi dove esprimere opinioni e disappunto. «Si dà il caso che io sia pagato per criticare», scrive Wells, «e quindi vorrei criticare questa sciocchezza: no, non tutti sono un critico. Quello che state facendo là fuori, online e nel mondo reale, è un’altra cosa: è lamentarvi».
Lamentarsi di un ristorante, è meglio al ristorante. Già, perché quelle che pubblichiamo online non sono "critiche", ma "lamentele", spiega il critico del New York Times: e se vogliamo che servano a qualcosa, meglio esporle subito.
Molti animali al fresco questa settimana: due cigni su un lago in Bielorussia, un cammello coperto di neve allo zoo di Francoforte e un mastino dei pirenei in posa nel suo campo innevato. Ci sono poi un panda gigante che fa la linguaccia, due foto di cuccioli di elefante e giraffa ripresi da dietro, la statua dello scimpanzè più vecchio d’Europa, Jojo, morto a 60 anni nello zoo di Nancy, in Francia, e un cavallo in Colombia prima di essere consegnato all’Università di scienze naturali, dato che verrà presto sostituito da un carretto a motore. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Sguardo di ghiaccio. Cammelli e cani nella neve, i piedi di un orso bruno e una volpe che fa stretching nelle migliori foto di animali di questa settimana.
Debora Serracchiani ieri è stata eletta – a sorpresa – presidente del Friuli Venezia Giulia, battendo di poche migliaia di voti il presidente uscente, Renzo Tondo, candidato col centrodestra. Prima di diventare presidente della sua regione Debora Serracchiani era stata eletta parlamentare europea, nel 2009, con 144.558 preferenze, come pochi altri candidati in Italia. Prima ancora era stata altre cose – consigliera provinciale e segretaria del PD a Udine – ma non la conosceva nessuno, a parte forse nella sua città: la sua popolarità nazionale infatti esplode in un momento ben preciso, anzi, in un giorno ben preciso, improvvisamente. Era il 21 marzo del 2009, Dario Franceschini era da poco subentrato al dimissionario Walter Veltroni come segretario del Partito Democratico. Durante un’assemblea dei circoli del partito, anche grazie al clima da psicodramma simile a quello visto negli ultimi giorni, un intervento di 13 minuti di Debora Serracchiani molto critico con la dirigenza del PD ottenne decine di applausi e le portò un’immediata fama nazionale: se ne parlò moltissimo in Italia, ne scrisse anche la stampa europea, dopo qualche giorno Serracchiani andò in tv a L’Era Glaciale e da lì in poi divenne, a tutti gli effetti, un politico di rilevanza nazionale del Partito Democratico e del centrosinistra. Tutto era cominciato con questo discorso, a risentirlo ancora piuttosto attuale.
Il discorso che lanciò Debora Serracchiani, nel 2009. Nessuno sapeva chi fosse la donna che ieri ha vinto in Friuli prima che un giorno raccogliesse decine di applausi dicendo cose - piuttosto attuali - sul PD.
Aggiornamento dell’8 gennaio: Netflix ha nuovamente negato di avere modificato il suo sistema per impedire l’accesso al servizio dai paesi in cui questo non è attivo, e di avere aumentato i tentativi di bloccare le connessioni dei clienti che usano sistemi che mascherano l’effettivo paese da cui ci si collega. Neil Hunt, uno dei principali manager di Netflix, parlando al Consumer Electronics Show (CES) a Las Vegas ha definito “false” le affermazioni di chi aveva accusato la società di aver cambiato la sua politica sugli accessi dall’estero, e ha detto: «Le persone che usano una VPN [una virtual private network] per accedere al nostro servizio da regioni esterne, troveranno che funziona ancora, esattamente come ha sempre fatto». Ha detto anche che Netflix ha provveduto a dei blocchi di routine agli accessi di questo tipo, ma che non sono stati più del solito. L’unica cosa che Netflix ha cambiato, ha aggiunto Hunt, sono alcune caratteristiche dell’applicazione per Android, il sistema operativo per dispositivi mobili di Google. ***
Netflix blocca i suoi utenti “abusivi”? il popolare servizio americano di streaming di film e serie tv si può usare anche nei paesi dove non è attivo, grazie a un piccolo stratagemma tecnico: ma i produttori cinematografici non sono contenti.
Guido Ruotolo, sulla Stampa di oggi, torna a parlare della strage di via D’Amelio con una storia più concreta delle molte cose che si sono confusamente dette in questi giorni di anniversari. Quella di una relazione della Criminalpol di Catania, ora nelle mani dalla Procura di Caltanissetta, che avrebbe potuto dare un contributo alle indagini sull’attentato che il 19 luglio 1992 uccise il magistrato Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. E che invece fu archiviata. A 18 anni di distanza, nessuna verità processuale ha stabilito ancora chi e da dove ha premuto il pulsante del telecomando dell’autobomba. Ruotolo presenta i due uomini della Criminalpol di Catania, Ravidà e Arena – “arrivati come tanti altri poliziotti da altre sedi per aiutare i colleghi palermitani nelle indagini” – che la mattina del 20 luglio si trovarono di fronte alla scena dell’attentato. La scena l’hanno raccontata ai magistrati di Caltanissetta che li hanno interrogati. È come se avessero consegnato un video, tanto il racconto è apparso vivido. Immaginate i due in via D’Amelio. D’istinto hanno cominciato ad alzare gli occhi al cielo per capire da dove quel maledetto carnefice avesse premuto il pulsante dell’autobomba. Una panoramica a 360° e gli sguardi si fermano su quel palazzo marrone che ancora era un cantiere. Non si poteva accedere da via D’Amelio, era dietro il garage Galatolo, accanto a quell’altro palazzone grigio. Ma a differenza del primo, non era ancora ultimato. Di chi è quel palazzo? I due «sbirri» sono curiosi, vanno lì, salgono le scale, fanno domande. Incontrano i costruttori, i Graziano, si fanno consegnare i numeri dei loro cellulari. Guardano in giro, salgono all’attico ancora non ultimato: un vetro blindato, cicche di sigarette, una siepe di pini. Tornano in questura, scrivono la loro relazione di servizio che lasciano ai colleghi della Mobile.
I mozziconi in Via D’Amelio. Guido Ruotolo sulla Stampa racconta errori e trascuratezze dell'inchiesta sull'attentato a Paolo Borsellino.
Apple e IBM hanno annunciato una collaborazione senza precedenti nella loro storia per favorire la diffusione degli iPhone e degli iPad nelle aziende, con applicazioni e soluzioni studiate appositamente per chi lavora nelle imprese. L’accordo è insolito per una società come Apple, che fino a ora aveva sempre lavorato da sola alla progettazione e allo sviluppo dei suoi prodotti e del suo software, coinvolgendo raramente altre società e mai di dimensioni enormi come nel caso di IBM. Tim Cook, il CEO di Apple, ha però spiegato che in ambito aziendale la sua società è stata fino a ora poco presente se confrontata con IBM, che fornisce da anni servizi e programmi per organizzare e gestire il lavoro in azienda. Da questo punto di vista, ha detto Cook, le due società sono complementari e potranno collaborare mantenendo una giusta distinzione dei loro ruoli. Vecchi nemici In passato i rapporti tra Apple e IBM sono stati alquanto burrascosi. Negli anni Ottanta IBM era uno dei principali produttori di computer al mondo e Steve Jobs, il cofondatore di Apple, considerava l’azienda il suo nemico numero uno, da sconfiggere a tutti i costi con computer e programmi più innovativi e differenti. Trent’anni fa, per una pausa del Super Bowl, l’evento sportivo più seguito negli Stati Uniti, Jobs fece realizzare il leggendario spot “1984” nel quale IBM, senza essere direttamente nominata, era identificata come una sorta di Grande Fratello reazionario, interessato a mantenere il suo regime e a impedire qualsiasi tipo di rivoluzione. I nuovi Macintosh di Apple – rappresentati da una donna con un martello che sfasciava lo schermo su cui appariva il Grande Fratello – erano la soluzione per cambiare lo stato delle cose e fare qualcosa di nuovo.
Perché Apple e IBM lavoreranno insieme. Dopo essersi guardate male per anni, le due società hanno stretto un accordo per favorire l'utilizzo degli iPhone e degli iPad nelle aziende.
La Corte di giustizia dell’Unione Europea ha condannato il governo italiano a pagare una multa di 20 milioni di euro per la mancata risoluzione di alcuni problemi riguardo la gestione dei rifiuti in Campania fra il 2010 e il 2012. L’Italia dovrà inoltre pagare 120mila euro al giorno per ogni giorno in cui non prenderà provvedimenti per risolvere il problema dei rifiuti. La Corte di giustizia ha multato il governo per non avere rimediato a delle mancanze evidenziate già nel 2010 con una simile sentenza da parte della Corte di giustizia, decisa a sua volta in seguito alla violazione di una direttiva della Commissione Europea sui rifiuti approvata nel 2006. Già nella sentenza del 4 marzo 2010, infatti, si leggeva che l’Italia non aveva preso «tutte le misure necessarie per assicurare che [in Campania] i rifiuti siano raccolti e gestiti senza mettere a rischio la salute delle persone e l’ambiente circostante». Dato che l’Italia si era dimostrata inadempiente anche dopo la sentenza del 2010, il 10 dicembre 2013 la Commissione Europea ha chiesto che l’Italia venisse multata. L’Italia ha ancora oggi 98 procedure d’infrazione aperte con la Commissione Europea, ma di solito sono molto poche quelle che arrivano a una multa pecuniaria: ciascun paese ha a disposizione diversi anni – nonché una sentenza “preliminare”, che non prevede multe – per mettersi in regola con le direttive della Commissione, nel caso di infrazioni.
La Corte di giustizia UE ha multato l’Italia sui rifiuti in Campania. L'Italia dovrà pagare 20 milioni di euro per non avere rimediato alle mancanze evidenziate già nel 2010 nella gestione dei rifiuti.
Ieri Repubblica ha pubblicato un lungo articolo dello scrittore britannico Martin Amis. Raccontando com’è stata la promozione dei suoi libri all’inizio della sua carriera letteraria, negli anni Settanta – quasi nulla – e che cosa è diventata oggi, Amis parla del rapporto tra la narrativa e i mezzi di comunicazione: frutto dei cambiamenti di come i giornali si fanno e di come si parla oggi della cultura. Tutto questo, poi, produce equivoci e incomprensioni, come quelli che si sono creati intorno alla sua decisione di lasciare Londra e andare ad abitare a New York. Una volta, in un reame chiamato Inghilterra, scrivere narrativa era una bislacca e innocente occupazione. Più rispettabile dell’angelologia, certo, e più apprezzata dello studio delle muffe fosforescenti: ma senza alcun dubbio era un’attività che interessava una minoranza degli individui.
Martin Amis e i giornali. Lo scrittore ha scritto un lungo articolo sui suoi rapporti difficili con i mezzi di comunicazione (e con la promozione dei suoi libri).
Una scossa di terremoto è stata sentita intorno alle 5 del mattino in gran parte della provincia e della città di Roma. Secondo l’INGV, il terremoto è stato causato da una scossa di magnitudo 3.3 con ipocentro a 11 km di profondità ed epicentro a 5 chilometri dal comune di Fonte Nuova, a Nord Est della città. Sui social network molte persone raccontano di aver sentito un forte boato pochi minuti dopo le 5 del mattino, sembra che alcune abbiano lasciato le loro abitazioni e siano scese in strada. I vigili del fuoco hanno comunicato circa mezz’ora dopo di non aver ricevuto richieste di intervento per danni a persone o cose causati dal terremoto. [DATI #RIVISTI] #terremoto ML 3.3 ore 05:03 IT del 11-05-2020 a 5 km SW Fonte Nuova (RM) Prof=11Km #INGV_24397691 https://t.co/aAnY9MWXzy
C’è stata una scossa di terremoto di magnitudo 3.3 in provincia di Roma. È stata sentita in gran parte della città e della provincia, ma non risulta ci siano danni a persone o cose.
Con un post sul blog di Google, la società più ambiziosa e potente della rete ha annunciato poche ore fa la sua più grossa ritirata di sempre: il progetto di “Wave”, l’innovativo sistema di comunicazione e condivisione online presentato a maggio di un anno fa con enorme battage mediatico, sarà abbandonato. Dopo averne celebrato la visione rivoluzionaria, il vicepresidente di Google Urs Hölzle ammette che “malgrado i suoi successi e i molti fan affezionati, Wave non è stato adottato quanto avremmo voluto”. Google smetterà di svilupparlo, mantenendo il sito almeno fino alla fine del 2010 e cercando di sfruttare la tecnologia per altri progetti. L’anno scorso la sua introduzione era stata accompagnata da annunci che si riferivano più a quello che sarebbe diventato che a quello che già permetteva, e da una corsa tra geek e appassionati di nuove tecnologie a ottenere “inviti” per testarlo in anteprima. Questa era la spiegazione di Wave – tuttora oscura ai più – di Wikipedia:
Il flop dell’anno: Google abbandona Wave. Il sistema innovativo di comunicazione e condivisione "non è andato come avremmo voluto".
Il 6 marzo uscirà Break it yourself, il nuovo disco di Andrew Bird. Break it yourself, anticipato dal singolo Eyeoneye, è il sesto disco di Bird ed è stato registrato nella sua casa di campagna in Illinois. «È cominciato tutto come una prova fatta un po’ in grande, era l’opposto di una produzione, eravamo soltanto quattro musicisti seduti in una stanza», ha raccontato Bird, che si dice sempre molto diffidente rispetto ai meccanismi contemporanei di composizione e produzione dei dischi: «Troppi dischi suonano troppo come una serie di decisioni e troppo poco come un’esibizione». Le quattordici canzoni di Break it yourself, a suo parere, non corrono questo rischio. Il disco contiene, tra l’altro, Lazy Projector, una canzone che gli era stata originariamente commissionata per la colonna sonora del film dei Muppet, e Lusitania, un bellissimo duetto con Annie Clark (il vero nome di St. Vincent), che con Bird ha collaborato e suonato in alcuni dei suoi tour. Il disco uscirà in Europa per l’etichetta Bella Union, si può ascoltare in anteprima sul Post.
Il nuovo disco di Andrew Bird in streaming. Si chiama Break it yourself, uscirà il 6 marzo e si può ascoltare in anteprima sul Post.
Il sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, ha annunciato di avere stretto un accordo preliminare con The Boring Company, una società di Elon Musk, per la costruzione di un sistema sotterraneo che metta in comunicazione la città con l’O’Hare International Airport, il suo principale aeroporto. Come buona parte delle imprese che coinvolgono Musk, il piano è molto ambizioso e ci sono dubbi sulla possibilità che venga realizzato mantenendo le promesse, compresa quella di costare meno di un miliardo di dollari, una cifra ritenuta troppo bassa dalla maggior parte degli osservatori ed esperti di trasporti. The Boring Company ha inoltre promesso di pagare interamente l’opera, senza incidere sulle non solidissime finanze pubbliche di Chicago. Elon Musk è soprattutto conosciuto per essere il CEO di Tesla, società che produce automobili elettriche, e di SpaceX, azienda spaziale che in questi anni sta rivoluzionando il settore dei lanci spaziali privati. Da un anno e mezzo Musk ha aggiunto alle sue attività una nuova azienda, che ha chiamato The Boring Company e che si occupa di progettare e realizzare nuovi sistemi di trasporto di massa. La società si chiama così per un gioco di parole con il termine “boring”, che in inglese significa sia “noioso” sia “foratura”, a indicazione della principale area di business: creare tunnel sotterranei dove far muovere veicoli elettrici ad alta velocità, alleviando i problemi di traffico in superficie nelle città.
Elon Musk costruirà un super tunnel sotto Chicago. Servirà per farci viaggiare dentro minibus ad alta velocità per raggiungere l'aeroporto dal centro, ma ci sono dubbi su costi e fattibilità.
Se frequentate abitualmente i social network le possibilità che nel corso della giornata di oggi possiate imbattervi in vostri amici ritratti in foto in compagnia di un asciugamano sono altissime. È perché avete amici scemi, direte voi. Sì. Sono amici scemi ma simpatici che condividono il culto di Douglas Adams, della sua Guida Galattica per autostoppisti e del numero 42. Perché la notizia è che oggi è il “giorno dell’asciugamano”. Spiego. Douglas Adams era uno scrittore inglese, e scrittore è dire poco: era anche un fervente ambientalista; fan dei Beatles e dei Procol Harum; amico dei Pink Floyd (in un’occasione suonò dal vivo sul palco con David Gilmour) e dei Monty Python (appare in due episodi del Monty Python’s Flying Circus e collabora a scriverne alcuni altri); fanatico di Apple (è il primo europeo a possedere un Macintosh; il secondo è l’attore Stephen Fry); visionario (a breve vi spiego perché); appassionato di fotografia e di macchine.
E buon giorno dell’asciugamano a tutti. Che cos'è il "towel day", che i fans di Douglas Adams celebrano oggi.
Nella notte tra sabato e domenica c’è stato un incidente stradale in provincia di Catania in cui sono morte quattro persone. Secondo le prime ricostruzioni, verso le 5 di mattina un’auto su cui viaggiavano cinque persone di ritorno da una serata in discoteca si sarebbe schiantata contro il guard rail di uno spartitraffico della statale 121, all’altezza dello svincolo per la zona industriale del comune di Belpasso, che collega Catania a Paternò. Il conducente dell’auto, un quarantenne, è rimasto ferito, mentre sono morti la sua compagna di 28 anni e altri tre passeggeri di 15, 17 e 20 anni. Dai primi rilievi sembra che nessuno di loro indossasse la cintura di sicurezza. Il conducente è ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Cannizzaro di Catania: gli esami tossicologici dovranno verificare se avesse bevuto alcol o assunto sostanze stupefacenti prima di mettersi alla guida.
Nella notte tra sabato e domenica quattro persone sono morte in un incidente stradale in provincia di Catania.
Il valore delle azioni di Rovio, l’azienda finlandese dietro la serie di giochi per smartphone Angry Birds, è diminuito oggi di oltre il 20 per cento, dopo la pubblicazione dei primi risultati dopo la quotazione in borsa della società, lo scorso settembre. Rispetto al valore di settembre, il titolo ha perso quasi il 19 per cento. Allora il valore dell’azienda era stato stimato in 896 milioni di euro. Le perdite, secondo gli analisti, sono dovute agli eccessivi investimenti per cercare nuovi utenti e a un fatturato leggermente minore del previsto.
Rovio, l’azienda finlandese dei giochi Angry Birds, ha perso più del 20 per cento del suo valore alla borsa di Helsinki.
Il 6 luglio 2016 Pokémon Go, il primo videogioco per smartphone dedicato ai Pokémon, uscì in Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti. Ci mise un po’ di giorni a uscire nel resto del mondo (in Italia arrivò il 15 luglio) ma in generale ci mise piuttosto poco ad avere un successo pazzesco. Fece parlare di sé come pochissimi altri videogiochi erano riusciti a fare, e soprattutto entrò nella quotidianità di milioni di persone: non solo per chi ci si appassionò, ma anche per tutti gli altri. Ci fu infatti qualche settimana, quell’estate, in cui uscendo di casa in mezzo mondo, Italia compresa, era inevitabile vedere gruppetti di ragazzi (e anche non più ragazzi) vagare per i parchi con lo smartphone proteso davanti a sé, intenti a cercare e catturare Pokémon. Per alcuni versi, quel successo sta continuando. – Leggi anche: Ma i Pokémon, cosa sono?
Un tempo qui era tutto Pokémon Go. Quattro anni fa, per la precisione, quando uscì il videogioco che entrò nella nostra quotidianità come avevano fatto pochissimi altri.
Sono stati chiesti 12 anni di carcere per Luca Traini, il neofascista responsabile dell’attentato del 3 febbraio scorso a Macerata, quando sparò decine di colpi per strada contro diversi stranieri ferendone sei. Traini – che ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato – è accusato di strage, porto abusivo di armi e danneggiamenti con l’aggravante dell’odio razziale. Durante l’udienza in tribunale, Traini ha chiesto scusa leggendo una dichiarazione spontanea di cinque fogli. Tra le altre cose ha detto: «In carcere ho capito che il colore della pelle non c’entra». Traini aveva raccontato di avere sparato contro decine di stranieri per vendicare la morte di Pamela Mastropietro, 18enne uccisa pochi giorni prima della tentata strage: dell’omicidio era stato accusato Innocent Osheghale, 29enne nigeriano.
L’accusa ha chiesto 12 anni di carcere per Luca Traini, che lo scorso febbraio aveva tentato di fare una strage a Macerata.
INRIX è un’azienda statunitense specializzata nella rilevazione e nell’analisi del traffico stradale, grazie a informazioni raccolte in forma aggregata e anonima da oltre 300 milioni di dispositivi di vario tipo, come smartphone e navigatori satellitari collegati alle reti cellulari. Ogni anno INRIX pubblica un rapporto molto dettagliato sull’andamento del traffico nelle principali città del mondo, tenendo in considerazione parametri come l’espansione dei quartieri, l’introduzione di nuove infrastrutture e altre variabili che possono influire sui dati. Le informazioni sono poi messe insieme e raccolte in una classifica globale che ordina le principali città del mondo in base alla quantità di traffico. I dati possono essere isolati per ricavare le classifiche dei singoli paesi, facendosi un’idea più concreta e vicina alle proprie esperienze. In Italia la città con più traffico è Roma, al 114esimo posto nella classifica mondiale. INRIX stima che a Roma l’11 per cento del tempo di guida sia stato trascorso in imbottigliamenti e code. Al secondo posto c’è Milano, 137esima nella classifica generale, seguita da Palermo (era ovvio). Come prevedibile nell’elenco ci sono quasi tutte le grandi città italiane, ma con qualche sorpresa, come potete vedere nelle immagini qui sotto.
Le città più trafficate d’Italia. Quella al primo posto quale volete che sia se non Roma: le altre sono un po' meno facili da indovinare.
La storia della seconda repubblica è costellata di lunghe analisi e preoccupati editoriali da una parte sulla natura ambigua e instabile del nostro bipolarismo, dall’altra dalla necessità di dare al bipolarismo un assetto più congruo riformando il bicameralismo perfetto. La difficoltà di spiegarlo in poche righe rende l’idea di quanto si tratti di un nodo complicato e irrisolto, anche perché i partiti spesso non concordano nemmeno sulle premesse, figuriamoci sulle possibili soluzioni. Quello che è piuttosto evidente è il malfunzionamento del sistema attuale, e Mattia Feltri sulla Stampa di oggi ne fa notare in poche righe due delle distorsioni più grandi. La prima è la sostanziale inutilità dell’opposizione, che l’attuale sistema relega a ruolo di spettatore come in poche altre democrazie al mondo. L’inutilità dell’opposizione è una categoria della politica italiana e, nella Seconda repubblica, un postulato. Tutti i governi – dal primo di Silvio Berlusconi ai due di Romano Prodi a quello di Massimo D’Alema – sono caduti per fregole dentro la maggioranza. E così ieri qualche cronista si era spinto fino al Senato, fronte non più occupato dalla scorsa legislatura, nella speranza di imbattersi in qualcosa da raccontare: sulle intercettazioni la sinistra prediceva barricate e qualcosa di circense, se non di ciccioso, sarebbe saltato fuori. E nessuno si è stupito quando la ciccia è effettivamente arrivata ma da Gianfranco Fini e lì, a proposito di riforme, si è colta in pieno, in un paio di fotogrammi, la vacuità del bicameralismo perfetto, più vacuo persino dell’opposizione.
L’opposizione inutile, la vacuità del bicameralismo. Mattia Feltri trova nella giornata politica di ieri la dimostrazione dell'«anacronismo del nostro pletorico sistema legislativo».
Harvey Stein è un fotografo statunitense che per 40 anni (dal 1970 al 2010) ha fotografato New York e i suoi quartieri, in particolare Coney Island, Harlem, e Manhattan, dedicando un libro a ciascuno di loro. Fino al 22 luglio una selezione delle sue immagini saranno esposte alla Leica Gallery di San Francisco e raccontano un pezzettino di New York: gente per strada a Manhattan, persone in spiaggia a Coney Island, gli afroamericani di Harlem. Harvey Stein è un fotografo di strada famoso per utilizzare un metodo che chiama “confronto collaborativo”, che prevede appunto l’interazione tra il fotografo e i soggetti delle sue foto: dopo aver ritratto qualcuno, Stein chiedeva solitamente di dargli la sua opinione sull’immagine, se gli piaceva, se andava più o meno bene, contrariamente a quanto accade di solito con i classici scatti rubati delle fotografie di strada, fatti a insaputa o senza il permesso delle persone ritratte, che Stein giudica furtivi e subdoli. Tutte le foto scattate a Harlem e gran parte di quelle ambientate a Coney Island sono state realizzate in questo modo. In alcuni casi Stein ha abbandonato la tecnica del confronto collaborativo per mettersi alla prova con foto più spontanee che non prevedessero l’interazione con le persone ritratte: queste immagini sono state pubblicate nel libro Briefly Seen: New York Street Life e scattate a Manhattan.
Gente di New York. Le strade affollate di Manhattan, le persone in spiaggia a Coney Island e gli afroamericani di Harlem, nelle foto di Harvey Stein.
Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile le persone che in Italia sono risultate positive al test per il coronavirus (SARS-CoV-2) dall’inizio dell’epidemia sono in tutto 21.197: il dato comprende sia le persone “guarite” (1.966, 527 in più di ieri) che quelle morte (1.441, 175 in più di ieri). Le persone che risultano attualmente positive sono 17.750, 2.795 in più rispetto a venerdì (1.518 sono ricoverate in ospedale nei reparti di terapia intensiva, 190 in più di ieri). Casi attualmente positivi
Le ultime notizie sul coronavirus in Italia. I contagiati sono 2.795 in più di ieri, ma l'aumento dei morti in percentuale è diminuito rispetto ai giorni scorsi.
Facebook ha scoperto di aver fatto diversi errori nei dati sul comportamento dei suoi utenti che ha comunicato a soci e inserzionisti: nel risolvere il problema, ha promesso che in futuro sarà più trasparente in merito a episodi del genere. La società ha condotto un’estesa analisi dopo che tre mesi fa aveva scoperto di aver sovrastimato il tempo di visualizzazione dei video sul sito da parte degli utenti. Il fatto che l’errore non fosse stato spiegato a fondo aveva generato alcune critiche. Ora Facebook ha detto di aver scoperto l’esistenza di altri calcoli sbagliati in merito alla capacità dei suoi contenuti di raggiungere gli utenti: tra questi ci sono dei dati gonfiati sul tempo di lettura di Instant Articles e sul numero degli utenti che interagiscono con le pagine delle aziende.
Facebook ha sbagliato a contare, di nuovo. Si sono accorti di aver misurato in modo sbagliato (e spesso in eccesso) alcuni parametri sul comportamento dei loro utenti, e promettono di metterci una pezza.
Nella raccolta dei famosi da fotografare della settimana troverete un po’ di tutto: abbracci ma tra primi ministri, principi che preparano mojito, vecchi imperatori meravigliati dai ciliegi, un Papa che non lo è, presidenti cinesi e imperatori romani, una modella trasformata in Medusa. Ci sono Avril Lavigne e Shakira, Joe Biden e Kevin Costner, Johnny Depp e Uma Thurman. E un profilo regale, che non potete non indovinare. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Alessandro Borghi commosso, Cara Delevingne come Medusa e una principessa tra gli scout, tra quelli che valeva la pena fotografare in settimana.
Bruce Springsteen. Further Up The Road è un libro sui quarant’anni di collaborazione tra il fotografo Frank Stefanko e Bruce Springsteen. Raccoglie più di 400 immagini, alcune famose come le copertine dei dischi Darkness on the Edge of Town e The River e quelle dell’autobiografia Born To Run, altre inedite, come una serie realizzata apposta per l’uscita del libro. In quest’occasione sono state organizzate anche alcune mostre: una a Los Angeles, una a New York e una in Europa alla Wall Of Sound Gallery di Alba, che verrà inaugurata il 18 novembre alla presenza dell’autore Stefanko con il curatore ed editore del libro, Guido Harari. Stefanko è uno dei fotografi storici di Springsteen, insieme a Danny Clinch ed Eric Meola, che hanno scritto la prefazione al libro. Oltre alle foto celebri, nel libro ci sono anche scatti più intimi, come quelli realizzati nel 1982 a Monmouth County, dove Springsteen affittò una casa per scrivere il disco Nebraska. Tra quelle più recenti, ci sono le foto inedite scattate durante i concerti degli ultimi tour e il servizio che Stefanko scattò a Springsteen nell’aprile del 2017 per l’uscita del libro. Ne verranno stampate 1978 copie, di cui 350 in edizione deluxe: il 1978 è infatti l’anno in cui iniziò la collaborazione tra Stefanko e Springsteen.
40 anni di Bruce Springsteen in foto. Raccontati nel libro del fotografo Frank Stefanko e nella mostra alla Wall Of Sound Gallery di Alba, l'unica in Europa.
Martedì il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato un documento che, quando diventerà operativo, dovrebbe consentire a chi ha meno di 24 anni di ottenere gratuitamente qualsiasi tipo di contraccettivo presso i consultori pubblici e privati della regione (dove attualmente è gratuita soltanto la visita per la contraccezione). Il documento è un ordine del giorno alla manovra di bilancio, presentato dalla consigliera del Partito Democratico Paola Bocci e passato con 63 voti a favore e un voto non espresso. Nello stesso ordine del giorno è stato approvato anche un emendamento chiesto dal PD che incrementa di 200mila euro i fondi per la rete dei centri antiviolenza. L’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera ha rilasciato una dichiarazione in cui sostiene che «tutti gli ordini del giorno alla manovra di assestamento di bilancio presentati in materia di Sanità sono stati accolti modificando la dicitura “impegna” con “invita” nel testo», sostenendo che la distribuzione gratuita nei consultori non sarebbe vincolante ma da applicare «nell’ambito e nei limiti delle disponibilità di bilancio». Il PD della Lombardia ha smentito la versione di Gallera diffondendo un audio estratto dalla seduta del Consiglio: il documento approvato impegna la giunta a garantire copertura economica al servizio.
Le regioni che distribuiscono contraccettivi gratis. La Lombardia si è aggiunta a Puglia, Emilia-Romagna, Piemonte e Lazio, approvando un documento che dovrebbe renderli disponibili per chi ha meno di 24 anni.
Dopo l’approvazione del decreto sviluppo, venerdì scorso, si è aperto un dibattito nel settore energetico tra i produttori di energia rinnovabile e le cosiddette “aziende di produzione ed erogazione”, cioè quelle società pubbliche che “producono ed erogano servizi alla collettività”: aziende come l’ENEL, che forniscono energia che in parte producono e in parte importano grazie a contratti, spesso molto onerosi, con produttori stranieri di gas ed energia elettrica. Questo perché il decreto sviluppo, tra le altre cose, destina a queste aziende delle risorse che teoricamente non dovevano essere assegnate fino al 2017, tra le proteste dei produttori di energia rinnovabile. Il Financial Times ha scritto che da una recente analisi emerge che la maggior parte del centro Italia e tutto il sud stanno raccogliendo una buona parte del proprio fabbisogno energetico da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, idrogeno) e che l’Italia è sulla buona strada per raggiungere già nel 2012 la quota di produzione di elettricità prodotta da rinnovabili che richiede l’Unione Europea entro il 2020: il 26 per cento. Questo risultato si è sommato a un crollo della domanda energetica complessiva, a causa della recessione. La sovracapacità di produzione ha abbassato i prezzi medi dell’energia durante il giorno e per far fronte alle perdite avrebbe portato diverse aziende fornitrici ad alzare i prezzi notturni (gli aumenti sono oggetto di indagine da parte dell’Autorità per l’Energia). A fronte di questa situazione il governo ha anticipato, con due emendamenti del decreto sviluppo, i cosiddetti capacity payment: sovvenzioni per gli impianti esistenti e per quelli che le aziende fornitrici vorrebbero costruire, che sarebbero dovuti entrare in vigore a partire dal 2017.
I fondi del governo per l’energia. Il decreto sviluppo destina nuove risorse alle fonti "convenzionali", i cosiddetti capacity payment, e i produttori di energie rinnovabili protestano.
Prima ancora che Diego Armando Maradona esprimesse la sua felicità per l’elezione del nuovo papa Francesco, suo connazionale, diverse testate di tutto il mondo e molti siti di news avevano parlato dell’elezione di Jorge Mario Bergoglio titolando “La mano de Dios”: si riferivano evidentemente a uno dei più conosciuti – ma certamente il più discusso – gol di Maradona, segnato con una mano il 22 giugno 1986 nei quarti di finale dei Mondiali che l’Argentina giocò contro l’Inghilterra. Quella partita entrò nella storia non solo per il risultato calcistico (2-1 a favore dell’Argentina, con due gol di Maradona che entrarono nella storia), ma anche per la rivalità tra Argentina e Inghilterra, i cui eserciti avevano da poco combattuto la guerra delle Falkland/Malvinas. Uno spezzone del programma Sfide, trasmesso da Rai 3 nel 2010, ha raccontato la storia della partita e di tutto quello che ci stava intorno.
La “Mano de Dios”. La storia del famosissimo gol di Maradona citato molto dopo l'elezione di Bergoglio a papa.
Il sindaco di Milano Beppe Sala ha annunciato che domenica 2 febbraio ci sarà un nuovo blocco del traffico in città per via degli elevati livelli di inquinamento dell’aria rilevati negli ultimi giorni. Non è chiaro se alcune categorie di veicoli saranno escluse dal blocco: il Comune non ha ancora diffuso i dettagli della misura. A Milano non piove in maniera costante da diverse settimane, e i dati sull’inquinamento dell’aria sono diventati piuttosto preoccupanti: negli ultimi tre giorni di rilevazione i livelli di Pm10, le particelle inquinanti con un diametro inferiore al centesimo di millimetro usate spesso come indicatori dello smog, hanno superato gli 80 microgrammi per metro cubo (il valore limite è considerato 50 µg/m³).
A Milano ci sarà un blocco del traffico per domenica 2 febbraio.
Negli ultimi anni, dopo l’inizio della guerra in Siria, sempre più musulmani sciiti libanesi hanno deciso di tatuarsi simboli che richiamano lo sciismo, uno dei due principali orientamenti dell’Islam (l’altro è il sunnismo, che nel mondo musulmano è nettamente maggioritario). L’obiettivo di questo tipo di tatuaggi è in particolare quello di schierarsi contro lo Stato Islamico (o ISIS), gruppo esclusivamente sunnita. Associated Press ha raccontato per esempio la storia di Hamada Bayloun, un libanese sciita non particolarmente musulmano che pochi mesi dopo l’inizio della guerra in Siria si è fatto un tatuaggio dell’imam Ali, la figura più importante nell’Islam sciita (Ali era cugino e genero di Maometto). Tayseer, un altro libanese sciita, si è invece tatuato sul petto Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, il gruppo libanese sciita storicamente schierato contro Israele e che da alcuni anni partecipa alla guerra in Siria a fianco del presidente siriano Bashar al Assad (che è alauita, una branca legata allo sciismo). AP ha scritto che i tatuaggi sono vietati dai religiosi sunniti, ma sono generalmente accettati da quelli sciiti. Uno dei tatuaggi più diffusi tra musulmani sciiti è il “313”, cioè il numero di comandanti sciiti che si crede accompagneranno l’ultimo imam, Mahdi, una volta che tornerà per salvare il mondo dall’oppressione. Hussein Mistrah, un tatuatore professionista particolarmente conosciuto in Libano, ha detto che tra i suoi clienti sono passati anche diversi membri di Hezbollah e alcuni di loro sono morti nella guerra in Siria.
In Libano vanno forte i tatuaggi sciiti. Che raffigurano l'imam Ali e il numero "313", tra le altre cose: c'entra la vicina guerra in Siria e l'opposizione all'ISIS.
Il mondo si divide tra le persone che quando devono comprare qualcosa, o sottoscrivere un abbonamento, studiano nei minimi dettagli le diverse possibilità a disposizione e leggono anche le cose scritte in piccolo, e quelle che invece non lo fanno. Questa guida alle offerte per mettere internet a casa è per la seconda categoria di persone: in particolare per quelle che non sanno bene cosa sono i Mb/s e pensano che le aziende che permettono di avere una connessione a internet siano solo tre o quattro. Abbiamo messo insieme le offerte più economiche e interessanti disponibili in questi giorni. Ci sono altri operatori di servizi internet disponibili oltre a quelli che citiamo ma alcuni, come Linkem o Cheapnet, non arrivano alle velocità di download maggiori; altri sono presenti solo in alcune zone d’Italia, magari perché poco servite dalla rete Telecom, come Siportal in Sicilia e Sardegna. Sotto il confronto tra le offerte ci sono alcuni consigli per scegliere la più adatta a voi, che contengono anche qualche breve spiegazione per chi (anche se siamo nel 2018 e probabilmente non lo ammetterebbe mai) non sa bene come funzioni l’ADSL e non ha mai sentito parlare dell’internet senza fili di aziende come Eolo. Oppure per i vostri nonni, se l’ultima volta che siete andati a pranzo da loro vi hanno chiesto cose come «cosa sono i link?».
Per chi deve mettere internet a casa. Abbiamo confrontato al posto vostro le offerte più economiche disponibili in questi giorni (cambiano spesso).
Da un mese, alcuni ospedali nel Nord Italia stanno conducendo sperimentazioni cliniche che prevedono l’utilizzo del sangue dei convalescenti da COVID-19, da iniettare nei pazienti che hanno la malattia causata dal coronavirus. Il protocollo sperimentale ha portato ai primi esiti positivi e riprende esperienze analoghe condotte all’estero negli ultimi mesi, soprattutto negli Stati Uniti e prima ancora in Cina, il paese che per primo ha dovuto affrontare l’epidemia. La sperimentazione è coordinata dal gruppo di lavoro di Cesare Perotti, responsabile del servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale del Policlinico Universitario San Matteo di Pavia. Nelle settimane scorse l’iniziativa ha coinvolto altri ospedali, compresi quelli di Mantova in Lombardia, di Novara in Piemonte e di Padova nel Veneto. I centri interessati hanno comunicato di avere riscontrato effetti positivi del trattamento su alcuni pazienti, e ora Perotti e il suo team sono al lavoro per completare uno studio scientifico, che confidano di pubblicare presto.
Anche in Italia si sta provando a trattare i malati COVID-19 col plasma dei guariti. Le sperimentazioni sono state avviate in alcuni ospedali con risultati promettenti, ma serviranno più dati per valutarne l'efficacia.
Il cosiddetto “decreto Genova“, il decreto legge approvato dal governo anche per intervenire dopo il crollo del ponte Morandi dello scorso 14 agosto, è diventato legge: dopo la Camera, anche il Senato ha dato l’approvazione con 167 sì, 49 no e 53 astenuti. Il decreto renderà effettive le misure previste per gli sfollati e le imprese colpite e permetterà al sindaco di Genova Marco Bucci, che è stato nominato commissario per la ricostruzione, di far partire il processo per la demolizione e poi per la ricostruzione di quello che resta del ponte. Prima di avviare il cantiere è necessario però anche chiarire un altro passaggio, che ha a che fare con il dissequestro del ponte stesso: l’autorità giudiziaria ha infatti sequestrato le parti di ponte non crollate. A fine settembre, su questo punto, c’era stato uno scambio a distanza tra il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il procuratore di Genova Francesco Cozzi. Toninelli aveva detto in aula che i «lavori per la ricostruzione del ponte», pur volendo, non sarebbero potuti partire subito, quel giorno, «se non pregiudicando gli esiti dell’indagine penale»: serviva insomma il dissequestro dell’area, aveva detto.
Cosa sarà del ponte Morandi. Il "decreto Genova" è stato approvato ma ci sono ancora molte cose da chiarire su demolizione e ricostruzione: l'obiettivo è la prima metà del 2020.
Un ragazzo di 17 anni ha confessato di avere ucciso Noemi Durini, la ragazza di 16 anni di Specchia, in provincia di Lecce, che era stata trovata morta ieri, dopo essere scomparsa domenica 2 settembre. Il ragazzo, che i giornali identificano come L.M., era il fidanzato di Durini, e ha detto di averla uccisa con un coltello. Secondo la versione di L.M. riportata dai principali giornali, Durini «premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia». L.M. ha detto di averla uccisa per questo motivo, e secondo i giornali la polizia sospetta sia stato aiutato dal padre a nascondere il cadavere di Durini. È stato ritrovato sotto alcuni massi nella campagna intorno a Santa Maria di Leuca, dopo che lo stesso L.M. aveva indicato il luogo durante un interrogatorio.
Il sospettato dell’omicidio della 16enne Noemi Durini ha confessato di averla uccisa.
Donovan è il nome con cui è famoso il cantautore scozzese Donovan Philips Leitch, molto popolare soprattutto negli anni Sessanta e Settanta: famoso fino a un certo punto, che la sua notorietà si è molto poco rinnovata negli ultimi decenni. Oggi compie 70 anni e queste sono le dieci canzoni che Luca Sofri, peraltro direttore del Post, aveva scelto per il suo libro Playlist. Donovan (1946, Glasgow, Scozia) Donovan fu l’icona dell’Estate dell’amore hippy, anche se era scozzese. Sposò la fidanzata di Brian Jones degli Stones, con cui vive da quarant’anni, e suonò con tutti: da Dylan ai Beatles. Viene sempre da pensare a lui (o a James Taylor) quando al toga party di Animal House John Belushi fracassa la chitarra del melenso troubadour seduto sulle scale con le ragazze attorno. È ancora in circolazione, tra tentativi di modernizzazione e revival Mellow yellow.
Chiedi chi era Donovan. Dieci canzoni, che oggi compie 70 anni: la sua fama non si è molto rinnovata ultimamente, ma fu celeberrimo in tempi di fiori, amori, e cose molto stupefacenti.
Dal giorno della direzione nazionale del Pdl a oggi lo scontro tra berlusconiani e finiani è andato avanti con pochi fatti – le dimissioni di Bocchino, la corrente di La Russa – e tante polemiche e battutine. Ieri è toccato nuovamente a Berlusconi, che ricordando Gianni Baget Bozzo a un anno dalla sua morte ha ammonito che “incrinare l’unità del PDL per tornare alla vecchia politica sarebbe un errore imperdonabile”. Poi ancora scaramucce tra Bocchino e Stracquadanio, col primo a lamentare ancora di essere stato “epurato” e il secondo a ironizzare su “l’unico epurato cui gli epuratori pagano l’autista”. A giudicare da quello che scrive Flavia Perina sul suo blog, però, i finiani avrebbero intenzione di tenere fede a quanto promesso e portare lo scontro sul piano delle proposte politiche.
I finiani ancora avanti. Il presidente della camera pronto a giocare due partite: testamento biologico e riforma della cittadinanza.
Lo scrittore americano Paul Beatty ha vinto il Man Booker Prize per il suo romanzo The Sellout, pubblicato in italiano da Fazi con il titolo Lo Schiavista, nella traduzione di Silvia Castoldi. È una satira sul razzismo e l’ingiustizia sociale, e un ritratto pungente dell’America contemporanea. Il libro è uscito in Regno Unito con Oneworld, una piccola casa editrice indipendente, la stessa che nel 2015 aveva pubblicato A Brief History of Seven Killings, il romanzo con cui il giamaicano Marlon James ha vinto il Man Book Prize nel 2015, pubblicato in Italia da Frassinelli con il titolo Breve storia di sette omicidi e tradotto da Paola D’Accardi. Il Man Booker Prize viene assegnato al miglior romanzo pubblicato in Regno Unito durante l’anno; dev’essere scritto originariamente in inglese e non tradotto. Arrivato alla 48esima edizione, inizialmente era riservato agli autori degli stati del Commonwealth più l’Irlanda del Nord e lo Zimbabwe, ma dal 2014 è aperto agli autori di tutte le nazionalità. Il premio è stato consegnato come ogni anno alla Guildhall, un edificio storico nella City di Londra, e per la prima volta il vincitore è uno statunitense: Paul Beatty ha 54 anni, è un afroamericano nato a Los Angeles che ora vive a New York. Ha pubblicato due raccolte di poesie e quattro romanzi, di cui tre tradotti in italiano: The White Boy Shuffle (1996), Tuff e la sua banda (2000) e Slumberland (2008).
Chi ha vinto il Man Booker Prize 2016. Il più importante riconoscimento letterario britannico è andato allo statunitense Paul Beatty per "Lo schiavista": la storia di un nero che vuole ripristinare la schiavitù.
Il Consiglio dei ministri ha approvato un Decreto del presidente del Consiglio (DPCM) con nuove misure per contrastare la diffusione del contagio da coronavirus in Italia: vale dal 6 marzo al 6 aprile e prevede tra le altre cose la chiusura di tutte le scuole nelle zone rosse, compresi gli asili nido. Il DPCM è il primo firmato da Mario Draghi ed è stato presentato in una conferenza stampa dal ministro della Salute Roberto Speranza e dalla ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.
Cosa c’è nel nuovo DPCM. Vale dal 6 marzo al 6 aprile e tra le altre cose prevede la chiusura di tutte le scuole nelle zone rosse, compresi gli asili nido.
E quindi com’è andato questo 2019 in quanto a bellezza e coolness? È riuscito a superare il 2018 e gli anni prima ancora o ha perso colpi? A noi che per il Celebripost abbiamo raccolto, settimana dopo settimana, le immagini più affascinanti, buffe, imbarazzanti di personaggi famosi, il 2019 pare essersela cavata egregiamente. È stato l’anno di Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Tarantino insieme per C’era una volta… a Hollywood, di Phoebe Waller-Bridge, la protagonista di Fleabag, di Greta Thunberg, del piccolo Archie d’Inghilterra, dell’Oscar come migliore attrice a Olivia Colman, di Jennifer Lopez con una versione aggiornata dell’abito che “spaccò l’internet” 19 anni fa, di uno stupefacente Met Gala e di Jane Fonda, arrestata per cinque venerdì di seguito, mentre manifestava contro il cambiamento climatico. Poi ci sono i grandi classici: Justin Trudeau che fa il fenomeno, Joe Biden che fa il simpaticone, Michelle Obama che affascina tutti, Putin bucolico tra i sempreverdi e Kim Jong-un a cavallo sul monte Paektu, rivolto impavido verso nuovi ruggenti anni Venti.
Un anno di facce note. L'annuale antologia del Post di gente famosa che valeva la pena fotografare.
Il cosiddetto “decreto crescita” è diventato legge, dopo l’approvazione del testo da parte del Senato avvenuta con 158 voti a favore, 104 contrari e 15 astenuti; alla Camera era passato una settimana fa con 270 voti favorevoli e c’era tempo per approvarlo fino al 29 giugno. Il decreto prevede una serie di misure fiscali, economiche, relative allo sviluppo e alle politiche energetiche, tra cui il salva-Roma (una norma per ridurre il peso del debito sui conti della capitale), la riapertura fino al 31 luglio dei termini per aderire alla rottamazione, uno scivolo di cinque anni per chi desidera andare in pensione nelle aziende con più di mille lavoratori e la possibilità di accedere al fondo per il credito alle imprese in concordato preventivo, tra cui Mercatone uno, e misure a sostegno dell’editoria tra cui un finanziamento di tre milioni di euro a Radio Radicale. L'approvazione del #DecretoCrescita è il segnale di un Paese che fa sistema e rilancia l’economia. Agevolazioni fiscali per le imprese, promozione degli investimenti privati, tutela del made in Italy: il Governo è con i cittadini per continuare a crescere. Insieme.
Il Senato ha approvato il decreto crescita, che ora è diventato legge.
Training Humans è la nuova mostra dell’Osservatorio Fondazione Prada di Milano, in corso dal 12 settembre al 24 febbraio 2020. È realizzata da Kate Crawford, professoressa e studiosa nel campo dell’intelligenza artificiale, e dall’artista e ricercatore Trevor Paglen, ed è dedicata alle immagini usate dagli scienziati per addestrare le intelligenze artificiali e riconoscere gli oggetti, le persone, le emozioni. Lo fa anche da un punto di vista storiografico, illustrando alcuni repertori e metodi che sono stati usati dagli anni Sessanta a oggi, da enti pubblici e privati. In particolare la mostra esplora due particolari aspetti: la codificazione degli esseri umani attraverso i database usati per l’addestramento, che a volte ricordano pratiche di classificazione sociale, frenologia ed eugenetica; e le modalità con cui le intelligenze artificiali etichettano questi materiali. Inizia con i primi esperimenti di riconoscimento facciale realizzati in laboratorio e finanziati dalla CIA dal 1963 e prosegue con il Face Recognition Technology (FERET), un programma sviluppato negli anni Novanta dal ministero della Difesa statunitense, che raccoglie 1.199 fotografie di persone per un totale di 14.126 immagini, tutte di proprietà dello stato, come le foto segnaletiche scattate dall’FBI o dei detenuti in carcere. Le cose sono cambiate con i Internet e i social network, che hanno aumentato enormemente il numero di immagini disponibili, spesso raccolte e usate dai ricercatori senza chiedere il consenso del fotografo o del soggetto ritratto. Le persone fotografate vengono poi classificate in base all’etnia, al genere, all’età, all’emozione provata.
La mostra su come imparano le intelligenze artificiali, a Milano. Si chiama Training Humans e proseguirà fino al 24 febbraio all'Osservatorio Fondazione Prada.
Da ieri sta girando su Twitter e Facebook un’immagine da cui risulta che alle elezioni del 1994 Emma Bonino, attuale leader di +Europa, fu eletta in Parlamento con la Lega Nord, un partito che Bonino sta criticando da settimane per le sue posizioni contro l’Europa e l’immigrazione. L’immagine è vera ed è tratta dal vecchio sito della dodicesima legislatura, che durò al 15 aprile 1994 all’8 maggio 1996. Sostenere che Bonino fu eletta con la Lega Nord, come sembra indicare il sito in questione, è però impreciso. (sito della XII legislatura, scheda personale di Emma Bonino)
È vero che nel 1994 Emma Bonino fu eletta con la Lega Nord? lo dice uno screenshot che sta girando molto sui social network, ma è più complicata di così.
Lo chef e scrittore gastronomico Kenji López-Alt ha spiegato sul New York Times come cuocere l’uovo perfetto, secondo lui: «Deve essere generalmente tenero anche se sodo. L’albume non deve essere gommoso e il tuorlo non deve essere verdognolo e gessoso. E soprattutto si deve poter sbucciare facilmente. Ci sono poche cose più frustranti di un grosso pezzo di albume che si stacca mentre afferri goffamente il guscio». La sua non è una delle solite guide che indicano il tempo di ideale cottura per l’uovo sodo o alla coque, ma combina studi chimici e anni di esperimenti pratici che prendono in considerazione la temperatura dell’acqua, la freschezza delle uova, i metodi di cottura e l’aggiunta di aceto o bicarbonato di sodio. Dopo decine di test che hanno sfinito la sua famiglia, López-Alt ha radunato per due giorni 96 volontari nel suo ristorante, che hanno sbucciato e assaggiato più di 700 uova cotte con metodi diversi e provenienti dai supermercati e dagli allevamenti di San Mateo, in California, dove vive. L’esperimento era di tipo “doppio cieco”, dove né chi serviva le uova né chi le assaggiava aveva alcuna informazione sulle uova e su come erano state cotte. Le uova venivano servite in campioni da un morso senza alcuna etichetta; quando l’aspetto esteriore poteva influenzare l’assaggiatore, questi veniva bendato. In alcuni test – come quello in cui si chiedeva di distinguere tra uova deposte da galline da cortile o cresciute in batteria – venivano serviti tre campioni di cui due dallo stesso uovo, e l’assaggiatore doveva riconoscere quale dei tre fosse diverso.
Come cuocere l’uovo perfetto. I consigli di uno chef che ha condotto centinaia di test e prove: dai metodi di cottura alla temperatura dell'acqua.
Google ha prodotto una serie di rapporti sul modo in cui sono cambiati gli spostamenti delle persone, in seguito alle misure restrittive introdotte in molti paesi per contrastare la pandemia da coronavirus. Le informazioni sono state elaborate sulla base dei dati che l’azienda statunitense raccoglie da chi utilizza i suoi servizi, soprattutto quelli per le informazioni geografiche come Google Maps (anche quando non si stanno utilizzando direttamente questi servizi). I rapporti riguardano finora oltre 131 paesi, compresa l’Italia, e forniscono dati indicativi sul rispetto del distanziamento sociale e delle limitazioni agli spostamenti. Le informazioni non vanno confuse con quelle sul cosiddetto “contact tracing”, che si potrebbero ottenere solamente attraverso applicazioni dedicate per tenere traccia delle persone contagiate e ridurre il rischio che possano infettarne altre.
Quanto ci stiamo spostando di meno. Lo mostrano i dati diffusi da Google sugli spostamenti dei suoi utenti, regione per regione.