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L’Ilva di Taranto è una delle più grandi acciaierie d’Europa. Si estende per millecinquecento ettari tra la via Appia e il mare e sforna quasi la metà dei ventisei milioni di tonnellate di acciaio prodotti ogni anno dall’Italia. A vederla dall’alto, si direbbe che è lei a contenere la città. In questi giorni sono arrivate nuove immagini del cielo sopra all’Ilva, il cielo di Taranto. Questa, per esempio, l’ha scattata tre giorni fa Ilaria Longo da una delle finestre di casa sua alle dieci e mezzo di sera. «Ma secondo voi è normale?», ha scritto nella didascalia dell’immagine postata sul suo profilo Facebook. | “Ma secondo voi è normale?”. Una foto su Facebook fa discutere ancora sull'inquinamento dell'Ilva di Taranto. |
Sostanzialmente Sandra Bullock è stata per parecchio tempo quella di Speed e basta, uno dei film americani d’azione più noti degli anni Novanta, che le procurò una popolarità che mantenne a lungo pur senza fare altre cose particolarmente meritevoli. In pratica un matto, interpretato da Dennis Hopper, piazzava su un autobus una bomba che si innescava una volta superati gli 80 chilometri orari, e che sarebbe esplosa se la velocità dell’autobus fosse scesa al di sotto di quella soglia: Sandra Bullock faceva la ragazza che su quell’autobus neppure ci doveva salire, e che invece alla fine si ritrova a dover salvare tutti, insieme a un agente di polizia interpretato da Keanu Reeves (un altro che per qualche anno è stato soltanto quello di Speed, prima di diventare quello di Matrix). Eppure, negli anni prima di Speed, e in una parte consistente di quelli successivi, Sandra Bullock fece molti altri film, prevalentemente commedie – Un amore tutto suo, nel 1995, andò pure piuttosto bene – e altre cose poco impegnative. A parte Crash, un film del 2004 che ha un suo giro di estimatori, le capitò di finire spesso in film brutti – alcuni bruttissimi – che alla fine venivano visti lo stesso giusto perché ci stava lei, che da sempre piace molto, soprattutto negli Stati Uniti, sia al pubblico maschile che a quello femminile, anche perché non è mai stata una bellezza da stereotipo di bellezza. | E anche Sandra Bullock ha 50 anni. Una che piace moltissimo a un sacco di persone, ma che per molto tempo è stata solo quella-di-Speed e delle commedie romantiche, prima di svoltare con altri generi. |
L’ARPA, l’agenzia per la protezione ambientale della Lombardia, ha registrato l’abbassamento dei valori delle polveri sottili (PM10) a Milano Città metropolitana a un livello sufficiente da sospendere a partire da oggi, lunedì 10 dicembre, le misure di primo livello previste dal Protocollo Aria, sottoscritto da Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Potranno tornare a circolare i veicoli privati diesel euro 4, sarà di nuovo possibile superare la temperatura di 19°C nelle abitazioni e negli esercizi commerciali e utilizzare sistemi di riscaldamento domestico a legna non efficiente. I divieti iniziano automaticamente quando viene superato il livello limite di 50 microgrammi per metro cubo per quattro giorni consecutivi, e vengono sospesi dopo due giorni di rientro nei valori. | A Milano è stato sospeso il blocco del traffico dei veicoli diesel. |
Decathlon, la popolare catena francese di abbigliamento sportivo, ha un successo enorme in India: ha un servizio clienti che gli ha valso la fedeltà di migliaia di persone, prezzi bassi e negozi dall’atmosfera rilassata dove le famiglie passano i pomeriggi dei giorni festivi. È il secondo rivenditore monomarca del paese – dopo l’azienda di elettronica cinese Xiaomi – e nel 2018 ha superato per fatturato marchi sportivi più rinomati come Nike, Adidas e Puma. Il sito Quartz ha raccontato le ragioni di questo successo. Decathlon è presente in India da dieci anni, ma fino al 2013 vendeva all’ingrosso: soltanto in quell’anno aprì i suoi primi negozi. Essere un rivenditore e non gestire attività in franchising, come fanno per esempio Puma e Nike, aiuta perché i ricavi non vanno divisi con il gestore: «Se Nike vende un paio di scarpe a 4.000 rupie (circa 50 euro) ne ricaverà solo 2.000, cioè il costo a cui le vende ai gestori. [….] Se Decathlon, con il suo modello di vendita diretta, vende una cosa a 4.000 rupie, ne ricava 4.000», ha spiegato a Quartz Rajiv Mehta, ex direttore di Puma in Asia del Sud e fondatore del marchio sportivo indiano D:FY. | Il successo di Decathlon in India. L'azienda francese in meno di dieci anni ha battuto marchi affermati come Nike o Puma, e ci sono famiglie che passano le giornate nei suoi negozi. |
Pornhub è uno dei più grandi siti porno al mondo: nel 2013 ha ricevuto 14,7 miliardi di visite e da alcuni anni sta cercando di organizzare una campagna pubblicitaria su larga scala per promuoversi ulteriormente. Il suo problema è realizzare una campagna che non sia “vietata ai minori”, che possa teoricamente anche andare in tv durante orari normali: e come si fa a promuovere un sito porno senza mostrare o parlare del porno? Lo scorso marzo Pornhub ha indetto allora un concorso per trovare il nuovo direttore creativo della società: per partecipare bastava mandare una proposta per una campagna pubblicitaria per il sito, le proposte sarebbero poi state pubblicate e votate dal pubblico e il vincitore avrebbe ottenuto un contratto di un anno per sviluppare la campagna. Ora sul Tumblr del concorso sono state raccolte tutte le proposte ricevute e sono state selezionate le finaliste che si possono votare per determinare il vincitore del concorso. Il problema dei siti porno, se davvero ne hanno uno, è che nonostante siano tra le cose più visitate di Internet sono generalmente considerati una cosa di cui vergognarsi, insomma: tutti ci vanno ma nessuno lo dice apertamente. Lo scopo delle campagne provate da Pornhub è far diventare mainstream il loro marchio e sdoganare socialmente l’idea di guardare video porno su Internet, nello stesso modo in cui ci riuscirono Playboy e gli altri magazine per adulti negli anni Settanta. | Le nuove pubblicità di Pornhub. Come promuovere un sito porno senza mostrare o parlare del porno? Un famoso sito di video ha indetto un concorso per scegliere il suo "direttore creativo": i risultati non sono niente male e si possono votare online. |
I nuovi Galaxy Note 10 e Note 10+ sono stati presentati da Samsung nel corso di un evento organizzato mercoledì 7 agosto a New York, negli Stati Uniti. I due smartphone sono i successori dei modelli presentati lo scorso anno, ma rispetto ai precedenti il Note 10 ha più cose in comune con i Galaxy S10 presentati alcuni mesi fa, mentre il Note 10+ mantiene la tradizione con uno schermo più grande. Di solito i Note di Samsung sono tra gli smartphone più apprezzati dai professionisti, alla ricerca di una buona via di mezzo tra un computer portatile e un tablet per poter gestire impegni, documenti, email e presentazioni. Nel corso del tempo, comunque, Samsung ha lavorato per rendere i suoi Note interessanti anche a chi vuole uno smartphone da usare soprattutto per lo svago, restare in contatto con i propri amici e per scattare fotografie. I diretti concorrenti dei nuovi Note 10 sono quindi telefoni altrettanto potenti e presentati da qualche mese, come il P30 Pro di Huawei e il 7 Pro di OnePlus. | I nuovi Galaxy Note 10 e Note 10+. Cosa fanno, come sono fatti e quanto costano i nuovi smartphone presentati a New York da Samsung. |
Il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha firmato il 26 ottobre un’ordinanza che, così come quella della provincia di Bolzano, stabilisce alcune regole diverse rispetto alle restrizioni previste dal nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (DPCM) per rallentare i contagi da coronavirus. In Trentino i bar dovranno chiudere alle 20 e i ristoranti alle 22, invece che alle 18 come previsto dal DPCM. Non ci sarà la didattica a distanza per le scuole superiori, che invece a livello nazionale deve coprire il 75 per cento delle ore di lezione. L’ordinanza è entrata in vigore dal 27 ottobre e prevede anche la chiusura la domenica di tutte le attività commerciali (negozi e centri commerciali). | In Trentino i bar potranno rimanere aperti fino alle 20 e i ristoranti fino alle 22. |
Aggiornamento delle ore 11.30: Carlo Lissi ha confessato di aver ucciso la moglie e i due figli prima di andare a casa di amici per vedere la partita dell’Italia. Lissi – che ha anche detto di aver gettato l’arma del delitto, un coltello da cucina, in un tombino – è già stato trasferito nel carcere di Pavia. Primo De Giuli, sindaco di Motta Visconti, ha confermato la notizia a Radio Capital: «Ha confessato: orario, modalità, tutto». *** | La strage di Motta Visconti. Carlo Lissi, 31 anni, ha confessato stamattina di avere ucciso lui sua moglie e i due bambini in una cittadina della Lombardia. |
L’app statunitense Robinhood è la più famosa tra i servizi finanziari che da qualche mese hanno cambiato il modo in cui si gioca in borsa. Grazie a Robinhood, milioni di piccoli investitori hanno avuto accesso ai mercati per la prima volta, e secondo i sostenitori della app – oltre che secondo la startup che la possiede – questo è un segnale di democratizzazione di un settore a cui è molto difficile accedere e che è da sempre dominato da professionisti. Per altri analisti, invece, le app come Robinhood hanno messo strumenti finanziari troppo potenti in mano a investitori inesperti, provocando danni anche gravi. Robinhood è stata creata nel 2013 da due laureati a Stanford, Vladimir Tenev e Baiju Bhatt: i due decisero di creare una app capace di cambiare i mercati finanziari dopo aver assistito alle proteste di Occupy Wall Street nel 2011. Il cambiamento è avvenuto: Robinhood è stato il primo servizio del suo genere a eliminare le commissioni per la compravendita di azioni. Prima di Robinhood, gli investitori che si affidavano a un broker per giocare in borsa dovevano pagare una commissione per ogni transazione. Robinhood le ha eliminate del tutto, portando grossi cambiamenti nell’intero settore: spinta dalla concorrenza della app, nel giro di qualche anno la gran maggioranza delle società di brokeraggio ha eliminato le commissioni. Su Robinhood, inoltre, non c’è un deposito minimo obbligatorio per usare la app, e si possono anche comprare frazioni di azioni e fare così transazioni piccolissime, da pochi dollari. | Un’app ha cambiato il modo di giocare in borsa. Milioni di persone hanno cominciato a comprare e vendere azioni grazie a Robinhood e ad altre app di brokeraggio, che però sono accusate di aver reso tutto troppo facile. |
La settimana scorsa Mark Zuckerberg ha annunciato l’arrivo dei “bot” su Messenger, e probabilmente molti si sono chiesti: cosa diavolo è un bot? I bot di Messenger saranno programmi scritti per imitare il nostro modo di conversare e offrire notizie, informazioni sul meteo o assistenza per acquistare prodotti online. Facebook non è la prima società a investire sui bot come nuova forma di comunicazione e interazione con i computer, ma può contare su oltre 900 milioni di persone che utilizzano Messenger, una base enorme per sperimentare le funzionalità di questi nuovi software. I bot esistono da tempo – qualcuno ricorderà Clippy, la graffetta petulante di Microsoft Office: era un bot – e finora non hanno avuto molta fortuna, ma secondo analisti e osservatori potrebbero essere l’evoluzione più interessante per i sistemi operativi e le app di smartphone e tablet. Da dove arrivano i bot Con la parola “bot”, abbreviazione di “robot”, in informatica si intende un programma che ha accesso agli stessi sistemi di comunicazione e interazione con le macchine usate dagli esseri umani. La definizione è generica perché nella pratica i bot possono essere e fare qualsiasi cosa, da rispondere ai messaggi in modo automatico a creare reti sfruttate dagli hacker per compromettere siti o intrufolarsi in altri computer (in questo caso si parla di botnet). | Cosa sono i bot. Le cose da sapere per chi ne sente parlare da tutte le parti – Facebook, Skype, Telegram, etc – ma non ha capito di preciso a cosa servano. |
La nomina di Corrado Passera a ministro nel nuovo governo Monti è stata molto dibattuta negli ultimi giorni. All’ex consigliere delegato della banca Intesa Sanpaolo sono stati affidati poteri importanti e un ministero strategico, che accorpa in un’unica struttura i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti, e che sarà probabilmente centrale nell’azione del governo. Prima di diventare ministro, Corrado Passera ha avuto una lunga carriera di amministratore in molti ambiti dell’economia italiana, sia nel settore pubblico – è noto per essere l’uomo che ha risanato le Poste – che in quello privato, lavorando come dirigente della CIR di Carlo De Benedetti, di Arnoldo Mondadori Editore, del Gruppo Editoriale L’Espresso, del Gruppo Olivetti, del Banco Ambrosiano Veneto e di Banca Intesa (poi Intesa Sanpaolo). Secondo molti commentatori gli incarichi ricoperti di recente nel settore privato potrebbero innescare dei potenziali conflitti di interessi, ora che Passera è ministro. Intesa Sanpaolo Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana per capitalizzazione (20,4 miliardi di euro ad agosto 2011), nata dalla fusione nel 2007 tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI. È anche la prima banca italiana per numero di clienti, oltre 11 milioni, e detiene il 17 per cento circa dei depositi italiani. Passera iniziò a lavorare per Banca Intesa nel 2002, quando ne divenne amministratore delegato, e nel 2006 fu tra i protagonisti dell’enorme operazione finanziaria che portò all’integrazione di Intesa con Sanpaolo, al termine della quale Passera assunse la guida del gruppo. | Il caso Passera. I conflitti di interessi del nuovo ministro, presunti e reali, spiegati bene. |
Da sabato 6 luglio in molte regioni d’Italia inizieranno i saldi estivi del 2019, cioè le vendite a prezzi scontati nel settore commerciale dell’abbigliamento. La data di inizio dei saldi viene decisa dalle regioni, per cui il 6 luglio non vale per tutte: alcune hanno deciso di scegliere un’altra data, come la Basilicata (2 luglio), la Sicilia (1 luglio) e il Trentino-Alto Adige, dove le province di Trento e Bolzano hanno regolamentato i saldi in modo diverso. Anche la durata dei saldi cambierà da regione a regione, che stabiliscono la durata massima dei saldi: in alcuni casi termineranno a fine agosto, in altri i primi di settembre. Abruzzo: 6 luglio – 3 settembre Basilicata: 2 luglio – 2 settembre Calabria: 6 luglio – 1 settembre Campania: 6 luglio – 3 settembre Emilia-Romagna: 6 luglio – 3 settembre Friuli Venezia Giulia: 6 luglio – 30 settembre Lazio: dal 6 luglio per sei settimane (quindi fino al 17 agosto) Liguria: 6 luglio – 19 agosto Lombardia: 6 luglio – 3 settembre Marche: 6 luglio – 1 settembre Molise: 6 luglio – 3 settembre Piemonte: dal 6 luglio per otto settimane (anche non continuative) Puglia: 6 luglio – 15 settembre Sardegna: 6 luglio – 3 settembre Sicilia: 1 luglio – 15 settembre Trentino-Alto Adige: in provincia di Trento non ci sono vincoli di date; in provincia di Bolzano ci saranno saldi tra il 6 luglio e il 17 agosto e tra il 10 agosto e il 21 settembre, a seconda dei distretti: trovate più informazioni qui. Toscana: 6 luglio – 3 settembre Umbria: 6 luglio – 3 settembre Valle d’Aosta: 6 luglio – 3 settembre Veneto: 6 luglio – 31 agosto | Quando iniziano i saldi estivi 2019. Tutte le date: nella maggior parte delle regioni iniziano il 6 luglio, ma non per tutte (e cambia anche la durata). |
Google ha migliorato la sua funzione Search, la classica funzione di ricerca che usiamo tutti i giorni, per permettere di conoscere quando i posti dove vogliamo andare sono molto affollati. Adesso quando cercate un ristorante o un locale pubblico potete vedere i dati relativi all’affluenza giorno per giorno: scoprire per esempio che il ristorante dove volete andare stasera è particolarmente affollato mentre invece ci sono buone possibilità che domani sia semivuoto. Il nuovo servizio funziona solamente da smartphone, sia per gli smartphone con sistema operativo Android sia per quelli con iOS di Apple, sui browser Chrome e Safari. Cercando un locale pubblico si aprirà la “card” relativa a quel luogo, con alcune informazioni già disponibili da tempo come l’indirizzo, il numero di telefono e l’orario di apertura e chiusura. Cliccando su “più informazioni” (“more about”) c’è un grafico con per ogni giorno della settimana in cui delle colonnine blu indicano gli orari in cui il posto è più affollato: non ci sono numeri precisi, ma ci si può comunque fare un’idea. Il servizio non funziona per proprio tutti i locali in Italia, ma per molti sì. I dati sono raccolti in precedenza da Google, stime basate su presenze passate: quindi non potete sapere “in diretta” se un ristorante è molto pieno, ma potrete avere un’indicazione statistica sulla probabilità che lo sia. Per questo tipo di servizi Google usa il tracciamento delle posizione degli utenti in forma anonima. | Google ora vi segnala quali sono i locali più affollati. Una nuova funzione permette di vedere quante persone vanno in un certo locale in un certo giorno, e organizzarsi di conseguenza. |
Mario Draghi, l’ex presidente della Banca centrale europea (BCE) che ha accettato l’incarico di provare a formare un governo ricevuto mercoledì dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è uno degli italiani più noti e probabilmente stimati nel mondo, che negli ultimi trent’anni ha avuto un ruolo fondamentale nel determinare la politica economica e finanziaria dapprima dell’Italia, come governatore della Banca d’Italia, e poi dell’Europa, come presidente della BCE. In quest’ultimo ruolo, Draghi è stato celebrato come il salvatore dell’euro dalla grande crisi del debito sovrano, che a partire dal 2010 aveva messo a rischio la moneta unica europea. Economista di formazione, nel 2015 Draghi si autodefinì un «socialista liberale», termine che cerca di tenere assieme l’attenzione per i problemi della società e l’adesione all’economia di mercato. Grazie al suo prestigio, fin dalla fine del suo mandato di otto anni alla guida della BCE, nell’ottobre del 2019, è stato indicato dai giornali e da molti politici come possibile candidato a numerose cariche importanti nelle istituzioni italiane, da successore di Mattarella alla presidenza della Repubblica, quando il mandato di quest’ultimo scadrà nel 2022, a ministro dell’Economia e infine a presidente del Consiglio, carica che potrebbe assumere nei prossimi giorni. | Chi è Mario Draghi. È stato governatore della Banca d'Italia e della BCE, è considerato il salvatore dell'euro, e adesso proverà a formare un governo. |
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha detto, dopo aver incontrato a Bruxelles il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, che il deficit previsto per il 2019 nella manovra finanziaria passerà dal 2,4 al 2,04 per cento del PIL, come richiesto dalla Commissione. Conte ha spiegato che «abbiamo recuperato alcune risorse finanziarie e le stiamo utilizzando adesso per questa negoziazione in corso con la Commissione», che ha già giudicato «significativa e molto importante» la nuova proposta. Conte ha anche affrontato gli altri due punti cruciali ma non ancora definiti della manovra: il provvedimento impropriamente chiamato “reddito di cittadinanza” e quello sulla cosiddetta “quota 100” per le pensioni, che «partiranno nei tempi previsti». | Conte ha detto che il deficit scenderà dal 2,4 al 2,04 per cento del PIL. |
Sabato 31 gennaio, poco dopo il termine dello spoglio del quarto scrutinio, il presidente della Repubblica eletto Sergio Mattarella è stato raggiunto al palazzo della Consulta dalla presidente della Camera Laura Boldrini, che gli ha comunicato ufficialmente il risultato dell’elezione. Mattarella è stato eletto con 665 voti. Il presidente Mattarella ha poi rivolto ai giornalisti presenti poche parole. «ll pensiero va soprattutto alle difficoltà e alle speranza dei nostri concittadini. È sufficiente questo» | Il primo “discorso” da presidente di Sergio Mattarella. È stato molto sintetico, ha "rivolto un pensiero" alle difficoltà e alle speranza degli italiani, e nient'altro. |
Durante il quinto giorno della Mostra del Cinema di Venezia sono stati presentati in concorso tre film: “The Cut” del regista tedesco Fatih Akin, sul genocidio degli armeni del 1915-1916; “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo con, tra gli altri, Adam Driver e Alba Rohrwacher, sulla storia tra un ragazzo americano e una ragazza italiana che s’incontrano a New York e si innamorano; “Loin des hommes” di David Oelhoffen, con Viggo Mortensen e Reda Kateb, ambientato durante la Guerra d’Algeria. Fuori concorso, invece, è stato presentato “Boxtrolls – Le scatole magiche”, film d’animazione diretto da Graham Annable e Anthony Stacchi. Per la sezione Orizzonti, infine, sono stati mostrati “Jackie & Ryan” di Ami Canaan Mann, con Katherine Heigl, Ben Barnes ed Emily Alyn Lind, e “Belluscone, una storia siciliana”, di Franco Maresco. | Le foto del quinto giorno a Venezia. Baci, mani alzate e pugni chiusi: giornata di personaggi più italiani, ma piuttosto vivaci. |
Se avete visto quest’estate il film “Giovani si diventa” con Ben Stiller e Naomi Watts vi siete probabilmente divertiti con la presa in giro dei due altri protagonisti (Adam Driver e Amanda Seyfried) e delle loro passioni hipster per tutto ciò che suona vecchio e più complicato, proprio perché vecchio e più complicato: le videocassette, il pollo in casa, il non cercare le cose su Google, e le macchine da scrivere. Ancora qualche anno fa c’erano giornalisti che esibivano fieri di scrivere ancora con la macchina da scrivere (forse erano gli stessi che a questo punto stanno già mugugnando che si devono chiamare “macchine per scrivere”), ma sostenerne la maggiore praticità è diventato abbastanza impossibile. Resta il fatto che – come i vinili; i VHS no – sono però bellissime, le macchine da scrivere: molto più belle di questi cosi. Ed è una valutazione così antica e condivisa, che per decenni le macchine da scrivere sono state usate non solo per scrivere ma anche per fotografare: ovvero come protagoniste di set e ritratti in cui l’elemento estetico arricchiva il personaggio ritratto. E ne hanno approfittato le più varie celebrità, come vedete – non solo giornalisti e scrittori – con risultati che commuoverebbero i due giovani protagonisti di “Giovani si diventa” (loro stanno ricevendo questo articolo via fax). | Ritratti con macchina da scrivere. Foto che alle celebrities contemporanee non si fanno più (hipster esclusi): da Hemingway e Ho Chi Min a Miguel Bosé e Gloria Swanson. |
Facebook sta rimuovendo l’opzione per inviare messaggi dalla sua applicazione principale per iPhone e smartphone Android. Entro poche settimane per utilizzare la chat del social network sarà necessario installare sul proprio telefono un’app a parte, Messenger. La notizia è stata anticipata dal sito di tecnologia TechCrunch e successivamente confermata da un portavoce di Facebook. Come avviene di solito in questi casi, la modifica non interesserà da subito tutte le centinaia di milioni di persone che usano l’applicazione del social network. L’iniziativa interesserà all’inizio una serie di paesi europei e sarà estesa successivamente al resto del mondo. Gli iscritti interessati vedranno comparire un avviso quando utilizzano la chat sulla classica applicazione di Facebook, in cui si dice di scaricare Messenger perché entro poche settimane la funzione messaggi sarà disattivata dalla app principale. Chi ha già installato Messenger, invece, sarà automaticamente rimbalzato nella app per i messaggi quando prova ad accedere alla chat di Facebook. | Facebook toglie i messaggi dalla sua app. Da qui a poche settimane bisognerà utilizzare un'applicazione a parte, Messenger: ma ci saranno delle eccezioni. |
Sul Foglio di oggi Maurizio Crippa racconta un po’ della storia e delle cose della casa editrice Adelphi – con qualche sarcasmo forse superfluo sugli snobismi per cui Adelphi è nota – e di cosa significa la decisione di riacquistare le proprie quote da Rizzoli da parte del socio principale Roberto Calasso, per non partecipare alla cessione di RCS Libri a Mondadori. Si separarono per colpa di Nietzsche. Così vuole non la leggenda, bensì l’archeologia culturale italiana (chi mai si separerebbe più, oggi, per Nietzsche o per Lukács? Nemmeno nel Pd). Luciano Foà non riuscì a ottenere da Giulio Einaudi le garanzie economico-ideologiche per avviare la pubblicazione nei Millenni dell’opera omnia del filosofo tedesco. Questioni di costi editoriali, intrecciate a questioni squisitamente culturali, allora più o meno come ora. Foà se ne venne a Milano, in via San Giovanni sul muro, assieme al suo amico Roberto “Bobi” Bazlen e con i soldi di Roberto Olivetti, il figlio di Adriano, e altri collaboratori eccellenti. Era il 1962, il pittogramma cinese della luna nuova (“morte e rinascita”) e la grafica-non grafica delle copertine, con i suoi colori pastello che ancora oggi qualcuno definisce un “urlo sussurrato”, erano già pronti a intestarsi la storia e la mitologia di una cultura “altra”, e “alta”, rispetto a quella di Casa Einaudi, guardiana dell’ala sinistra del pensiero. | Cosa succede con Adelphi. Maurizio Crippa racconta sul Foglio storia, straordinarietà e prospettive della casa editrice che si è sottratta all'acquisto da parte di Mondadori. |
L’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI) ha scelto una fotografia del Cretto di Alberto Burri, grande opera d’arte realizzata alla fine degli anni Ottanta a Gibellina, come “immagine guida” della Giornata del Contemporaneo, evento dedicato all’arte contemporanea e al suo pubblico che si terrà il 5 ottobre del 2013. Ogni anno la realizzazione dell’immagine viene affidata a un artista italiano di fama internazionale (Michelangelo Pistoletto nel 2006, Maurizio Cattelan nel 2007, Paola Pivi nel 2008, Luigi Ontani nel 2009, Stefano Arienti nel 2010, Giulio Paolini nel 2011 e Francesco Vezzoli nel 2012) e quest’anno se n’è occupata Marzia Migliora. | Buone notizie da Gibellina. Cioè la città distrutta dal terremoto del Belice e ricostruita da artisti di fama mondiale: ha riaperto la sua fondazione culturale, una sua opera è tornata d'attualità. |
Come tutte le mode, anche quelle dei passatempi da ragazzini passano e tornano, solo che grazie ai social network e agli youtuber ora è molto più facile accorgersi di quando ne rispunta una. In questo periodo va di nuovo di moda lo slime, una sostanza morbida gommosa e colorata che produce buffi rumori quando viene schiacciata: ragazzi e adolescenti di tutto il mondo si divertono a crearla in casa, scegliendo di che colore farla, per poi giocarci con le mani, deformandola o mescolandola con un’altra di un altro colore. Lo slime di per sè non è una cosa nuova: negli anni Settanta una sostanza con questo nome fu commercializzata come giocattolo (in Italia anche come Skifiltor) ma già prima esisteva la Silly Putty, che alcune persone nate negli anni Novanta hanno conosciuto come Micronite e che tra le altre cose rimbalzava. Rispetto alla plastilina o al pongo, lo slime è più viscido e lucido: gran parte del fascino odierno però consiste nel farselo a casa. Su YouTube ci sono molti video che spiegano come fare lo slime, anche in italiano. Ci sono vari modi per farlo – la consistenza e altre proprietà variano leggermente a seconda degli ingredienti che si usano – ma il più comune prevede l’uso del borace o tetraborato di sodio, un composto del boro che viene usato per produrre saponi, disinfettanti e insetticidi ed è venduto in farmacia o nei negozi di prodotti per la casa. Si mescola un cucchiaio di questa sostanza, una polvere bianca, in acqua calda, e poi si aggiunge il composto ottenuto a un’altra miscela, di acqua e colla vinilica, dopo averla colorata con un colorante. Uno dei video tutorial è stato visto più di dieci milioni di volte da quando è stato pubblicato il 4 marzo. Negli Stati Uniti lo slime va così di moda che nella seconda metà del 2016 la colla Elmer ha avuto un forte aumento di vendite e alcuni negozi sono rimasti sforniti. | Fatti mandare dalla mamma a prendere il borace per lo slime. Tra gli adolescenti va ancora molto di moda fare in casa una sostanza gelatinosa e colorata, in modo un po' pericoloso. |
Nel Regno Unito una terapia sperimentale, basata su trattamenti di solito usati contro alcuni tipi di cancro, sta dando risultati promettenti contro la sclerosi multipla, la malattia che colpisce il sistema nervoso e che può portare a gravi lesioni invalidanti per chi ne soffre. La sperimentazione riguarda una ventina di pazienti ricoverati presso il Royal Hallamshire Hospital di Sheffield, South Yorkshire, e prevede l’autotrapianto di cellule staminali. I risultati definitivi della ricerca non sono ancora disponibili, ma il programma Panorama di BBC ha avuto la possibilità di intervistare medici e pazienti, alcuni dei quali hanno recuperato la capacità di camminare. È ancora presto per dire se il trattamento potrà diventare una terapia a tutti gli effetti ed entro quanti anni. Cos’è la sclerosi multipla Si stima che nel mondo ci siano tra i 2,5 e i 3 milioni di persone con sclerosi multipla, circa 60mila vivono in Italia. È una malattia cronica invalidante, che può portare a intorpidimento degli arti e nei casi più gravi a paralisi e perdita della vista. La malattia varia molto da persona a persona, diagnosticarla non è sempre facile e le sue cause non sono note con certezza. Nella sclerosi multipla, il sistema immunitario perde il controllo e attacca il sistema nervoso centrale danneggiando la guaina che avvolge e protegge le fibre nervose (demielinizzazione). Questo processo si verifica in più zone (per questo “multipla”) e causa la formazione di cicatrici (“sclerosi”). Senza la mielina, i nervi sono meno isolati e di conseguenza i segnali elettrici si disperdono ed emergono sintomi come intorpidimenti e paralisi. | C’è una terapia promettente contro la sclerosi multipla. Si basa su un trattamento contro alcuni tipi di tumore e ha portato a buoni risultati nei primi anni di sperimentazione. |
L’8 giugno è stato inaugurato a Marsiglia il MaMo (da Marseille Modulor), un centro d’arte contemporanea di 600 metri quadrati sulla terrazza della Cité radieuse, il complesso abitativo progettato nel 1945 dall’architetto svizzero Le Corbusier. Lo spazio espositivo – che prende il posto di una palestra, una pista d’atletica e un solarium – è il risultato di tre anni di restauro, che ha riportato la terrazza al suo progetto originario dopo aggiunte, modifiche e una certa trascuratezza che aveva subìto nel corso degli anni. La Cité radieuse – la cui costruzione fu completata nel 1952 – è uno dei migliori esempi di architettura brutalista, che fa largo uso del beton brut, il cemento a vista, così da evidenziare la struttura e accentuare i volumi. L’edificio è imponente: è lungo 165 metri, largo 24 e alto 56, è in cemento armato e poggia su piloni, a forma di tronco di cono rovesciato. Ha però anche elementi eleganti e raffinati come le logge policrome, la facciata ispirata ai quadri di Mondrian e il tetto a terrazza. Le Corbusier immaginò la Cité radieuse come una città verticale, dotata di negozi, scuole, uffici e un hotel. Sulla terrazza – con camini in cemento che ricordano il profilo di una nave – c’erano invece un asilo nido, piscine, una palestra e una zona dedicata a mostre artistiche e altri eventi culturali: uno spazio pubblico, una sorta di parco, destinato agli abitanti. Il complesso è costituito da 17 piani e può ospitare fino a 1.600 persone, in 337 appartamenti di 23 tipologie differenti: dal monolocale all’appartamento per dieci persone. La palestra era destinata liberamente a tutti gli abitanti del complesso, che col tempo però iniziarono a trascurarla fino a quando – anche a causa dei costi di mantenimento – decisero di cederla a un privato: tre anni fa andò in pensione e la mise in vendita. | La terrazza della Cité Radieuse è diventata un museo. Un pezzo dell'edificio brutalista progettato da Le Corbusier a Marsiglia ora è un centro d'arte contemporanea: le foto. |
Il New York Times ha pubblicato un lungo reportage dall’Italia centrale e soprattutto dalla zona giornalisticamente nota come “la zona rossa”, l’area compresa tra Toscana, Marche e Umbria in cui la sinistra è stata a lungo la forza politica egemone e maggioritaria ma dove di recente, in concomitanza con la crisi economica e sociale di quelle aree, gli elettori votano sempre più spesso per la Lega e in generale per i partiti populisti e anti-establishment. Gli autori dell’articolo, Peter S. Goodman ed Emma Bubola, hanno intervistato artigiani, piccoli imprenditori e politici locali, tutti in questi anni colpiti dalla crisi, costretti a licenziare i propri dipendenti o a chiudere le loro attività. Tutti o quasi hanno indicato tra le ragioni delle loro difficoltà la concorrenza dei paesi in via di sviluppo e più di tutti quella delle imprese cinesi, in grado di competere offrendo prezzi molto più bassi. Secondo Goodman e Bubola – che riprendono una tesi da anni molto diffusa e discussa in Italia – l’apertura al commercio con la Cina, la concorrenza delle sue imprese, la crisi e il senso di abbandono che questi fenomeni hanno sviluppato, hanno contribuito allo spostamento di centinaia di migliaia di voti da sinistra a destra e quindi al successo della Lega. | La Lega, la Toscana e la Cina, visti da fuori. Un discusso articolo del New York Times ha messo in relazione l'ascesa di Salvini in Toscana e la concorrenza economica della Cina, azzeccando alcune cose e mancandone altre. |
Da lunedì 14 giugno passeranno in zona bianca Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia e la Provincia autonoma di Trento, dove per tre settimane consecutive è stata registrata un’incidenza settimanale dei contagi da coronavirus inferiore ai 50 casi per 100mila abitanti. Resteranno in zona gialla solamente Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana, Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano. Nell’ultima settimana tutte le regioni hanno avuto un’incidenza di nuovi casi sotto la soglia di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti, ma per passare in zona bianca è necessario che questi dati siano confermati per tre settimane consecutive. Se anche la prossima settimana si confermasse quest’andamento, dal 21 giugno saranno in zona bianca tutte le Regioni italiane, tranne la Valle d’Aosta, che la scorsa settimana era stata l’unica regione a superare la soglia di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti. | Da lunedì più di metà dell’Italia sarà in zona bianca. Resteranno in zona gialla solo Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano. |
Il 16 settembre uscirà in Italia Inside Out il nuovo film di animazione della Pixar. Il film racconta cosa succede nella testa di una ragazza adolescente, Riley Andersen, le cui emozioni – come quelle dei suoi genitori – sono impersonate da alcuni personaggi umanoidi. La protagonista del film è l’emozione Gioia, che è un po’ la guida di tutte le altre emozioni: Rabbia, Tristezza, Disgusto e Paura. A un certo punto Gioia e Tristezza vengono catapultate fra le memorie a lungo termine di Riley, lontano dalle altre emozioni che invece rimangono nel ponte di comando. Inside Out è stato scritto e diretto da Pete Docter, il regista di altri noti film della Pixar come Monsters & Co. e Up. La colonna sonora è di Michael Giacchino, lo stesso di Ratatouille e Gli Incredibili. Nella scena qui sotto Gioia mostra tutta la sua abilità: in un momento in cui Riley avrebbe potuto rattristarsi perché il padre deve tornare improvvisamente a lavoro invece di passare del tempo con lei, Gioia le fa ricordare di una pizzeria vicino casa dove andare con la madre per pranzo. Poi non è che dopo vada tutto benissimo, comunque. | Una scena di “Inside Out”, il nuovo film della Pixar. Dove si apprezza l'importanza della pizza nei momenti tristi, diciamo. |
Nella notte tra martedì 27 e mercoledì 28 agosto, martedì pomeriggio negli Stati Uniti, il sito del New York Times è stato inaccessibile per molte ore a causa di un attacco informatico. Secondo quanto ha ricostruito lo stesso quotidiano, l’attacco è cominciato martedì 27 poco dopo le 3 del pomeriggio ora di New York (le 21 in Italia) ed è durato diverse ore. Il responsabile del settore informatico della New York Times Company Marc Frons ha riconosciuto la situazione con un comunicato a tutti i dipendent in cui ha invitato anche a “fare attenzione” nell’invio di e-mail per tutta la durata del problema. | L’attacco al sito del New York Times. È durato parecchie ore, lo ha rivendicato un ormai noto gruppo di hacker siriani. |
Sabato sera al palazzetto di Sant Jordi di Barcellona, in Spagna, c’è stato il primo grande concerto dall’inizio della pandemia da coronavirus nel paese. Circa 5mila persone si sono riunite per vedere la band pop-rock catalana Love of Lesbian: con l’obbligo di mascherina ma senza distanziamento fisico e dopo essere risultate negative a un test antigenico svolto nella stessa giornata di sabato. Il concerto è stato il primo appuntamento del “Festival per la Cultura Sicura”, iniziativa promossa dalle principali istituzioni catalane con l’obiettivo di valutare se eventi come questi, che raccolgono migliaia di persone, si possano svolgere in sicurezza e se le modalità messe in pratica funzionino. Secondo due degli organizzatori del concerto, Jordi Herreruela e Ventura Barba, il pubblico dei Love of Lesbian era «più sicuro dentro [al palazzetto] che fuori, passeggiando per strada o tra i tavoli esterni di un bar». | Il concerto con 5mila persone in un palazzetto di Barcellona. È stato un test per valutare se sia possibile in futuro organizzare grandi eventi in sicurezza: per gli organizzatori è andata bene. |
All’inizio della riunione dei capi di stato del G8 a Deauville c’è stata una nuova goffa iniziativa internazionale del Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, che stasera sta facendo il giro di telegiornali e internet. Questo il servizio del Tg della 7. | Il video di Berlusconi con Obama. La goffa scena del PresdelCons che punta Obama per dirgli che è perseguitato dai giudici di sinistra. |
A partire dal 2 febbraio 2016 entra in vigore un nuovo decreto legislativo che regola la produzione, la presentazione, la vendita e il consumo di sigarette, tabacco e prodotti derivati in Italia, in recepimento della direttiva 2014/40/UE del Parlamento Europeo. Tra le novità introdotte dal decreto per quanto riguarda gli ingredienti consentiti nelle sigarette, saranno vietati «l’immissione sul mercato dei prodotti del tabacco con un aroma caratterizzante», con «additivi che creano l’impressione che un prodotto del tabacco produca benefici per la salute o comporti minori rischi per la salute», con additivi coloranti o con filtri o cartine contenenti nicotina. | Cambiano un po’ di cose per i fumatori. Cosa dice il decreto che entra in vigore il 2 febbraio: i pacchetti cambieranno formato e avranno sopra immagini disturbanti. |
Dice Al Pacino, ancora adesso, che Michael Corleone nel Padrino è stata la parte più difficile della sua carriera, per via della “qualità enigmatica” del personaggio, non un gangster qualsiasi. Sono passati 43 anni, lui ne aveva 32, allora. Era giovane. Era nato a Manhattan, ma i suoi nonni erano tutti siciliani: quelli materni, per giunta, di Corleone. Il suo nome di battesimo è Alfredo, per gli appassionati di riferimenti “padriniani”. Da ragazzo crebbe nel Bronx, in mezzo a situazioni e abitudini reali non distantissime da quelle che avrebbe raccontato da attore in molti film di crimini e criminali: ma cominciò presto a recitare e fu allievo del leggendario Lee Strasberg all’Actor’s Studio. Nel 1968, a 28 anni, partecipò a una rappresentazione al Festival dei Due Mondi di Spoleto, e in quegli anni fu già premiato negli Stati Uniti per le cose che faceva a teatro. Quando Coppola lo volle per Il Padrino, nel 1972, aveva fatto solo due film, e la produzione avrebbe voluto qualcuno di più famoso. Dopo di allora, è diventato uno dei più grandi attori del cinema americano, e qualcuno dice il più grande, tra i viventi. Ha vinto un Oscar per Profumo di donna, decisamente non il suo film migliore, e ha avuto otto nomination. Ma ognuno ha i suoi quattro o cinque film migliori di Al Pacino da elencare: tra Scarface, Carlito’s way, Serpico, Un pomeriggio di un giorno da cani, The heat, Ogni maledetta domenica, i due primi Padrino, e forse altri ancora (ringraziando anche i suoi doppiatori italiani, Amendola e Giannini soprattutto). Compie 75 anni il 25 aprile 2015: e sono tanti anni, dice, da che non può più salire su una metropolitana o entrare in un negozio di alimentari. | Al Pacino, il più grande. E sapete quanti Oscar ha vinto? E per cosa, poi? Foto e film di un formidabile settantacinquenne, oggi. |
Ogni anno, nel periodo che precede il Natale, le aziende produttrici di giocattoli propongono novità che sperano possano diventare i giochi più richiesti dai bambini. Una sta già avendo successo: a ottobre sono stati messi in vendita gli Hatchimals, una specie di pupazzi interattivi che quando li si acquista si trovano dentro a un uovo. La prima cosa da fare per giocarci è farlo schiudere: “to hatch” in inglese. Negli utimi giorni molti giornali americani e britannici stanno dicendo che questi giocattoli sono molto richiesti e le scorte sono in esaurimento in tutto il mondo. Nel Regno Unito, fatta eccezione per alcuni grandi magazzini della catena Argos, tutti i più grandi negozi di giocattoli li hanno finiti; su eBay e su Amazon si trovano a prezzi molto più alti, anche più di 45 euro, rispetto a quello di listino. Anche su Amazon italiano quasi tutti i prezzi sono più alti dei circa 74 euro che il gioco costerebbe: non ce ne sono molti disponibili e spesso sono in vendita a più di 100 euro. Sul sito della catena Toys Center non si possono acquistare. Sul sito Jocando invece si trovano a 89 euro, su quello di Che Giochi a 83 euro. | Sentirete parlare degli Hatchimals. Soprattutto se avete dei bambini: sono pupazzi interattivi che escono da un uovo, tra i regali più richiesti in vista del prossimo Natale. |
Essendo una raccolta di novità, questa lista mensile si rivolge soprattutto a chi è iscritto da un po’ a Storytel o Audible e conosce bene i loro cataloghi di audiolibri. A tutti gli altri ― quelli che sono iscritti da poco o che arrivano su questi articoli proprio in cerca di un motivo per farlo ― oltre alle novità potrebbero interessare anche le vecchie uscite, ora che i cataloghi delle piattaforme cominciano a essere molto ricchi ed è facile perdercisi. Questa volta, quindi, insieme alle novità abbiamo segnalato anche altri titoli in qualche modo collegati, che non suoneranno nuovi agli esperti di audiolibri, ma che potrebbero essere uno spunto per i nuovi arrivati. Se siete tra quelli che non si sono mai iscritti, potete fare una prova gratuita: per Storytel potete passare da questo link e avere diritto a 30 giorni anziché 14, mentre per Audible i giorni sono sempre 30. Tra le piattaforme gratuite di audiolibri, invece, una delle più fornite è quella del programma di Radio 3 Ad Alta Voce, dove in questi giorni stanno uscendo le ultime puntate di La gloria di Giuseppe Berto. | 8 novità da ascoltare ad aprile. Un caso editoriale, un podcast sul razzismo in Italia e un consiglio della redazione, tra gli altri. |
Shazam, l’applicazione che permette di conoscere il titolo di una canzone registrandola con il proprio smartphone, diffonde periodicamente la classifica delle canzoni che gli utenti cercano più spesso. Nella classifica top 100 italiana, pubblicata oggi, il primo posto è occupato da Faded di Alan Walker. Nelle prime dieci posizioni non ci sono canzoni italiane: la prima è Parole in circolo di Marco Mengoni al ventiquattresimo posto. 1. Faded – Alan Walker | Le canzoni più cercate su Shazam in Italia in questo momento. L'ultima classifica pubblicata dall'app che riconosce le canzoni attraverso lo smartphone. |
Partendo dai dati raccolti e pubblicati anche quest’anno dall’Organizzazione mondiale della Sanità (WHO), come un anno fa abbiamo messo insieme la classifica delle 20 città più inquinate in Italia. La classifica è stata fatta basandosi sui livelli registrati di PM2,5, il cosiddetto particolato fine: sono polveri che hanno un diametro inferiore a un quarto di centesimo di millimetro e che se respirate possono arrivare ai polmoni. I dati raccolti dal WHO sono stati aggiornati nel corso del 2016, e mostrano qualche cambiamento rispetto a quelli del 2015: nella classifica ci sono nuove città, altre sono conseguentemente state escluse e, in generale, i livelli di inquinamento sono scesi quasi ovunque. Dentro ogni foto sono indicati i livelli medi annuali di concentrazione di PM2,5 e PM10 (polveri con diametro inferiore a un centesimo di millimetro) espressi in microgrammi per metro cubo. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie. | Le 20 città più inquinate in Italia. Sono quasi tutte città al nord ma c'è stato un diffuso miglioramento, dicono i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. |
Secondo le stime preliminari dell’ISTAT, il PIL dell’Italia nel secondo trimestre è cresciuto dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,5 per cento rispetto al secondo trimestre del 2016, un aumento superiore a quello stimato in precedenza. Se l’economia italiana continuasse a crescere a questo ritmo, nel 2017 il PIL italiano crescerà complessivamente dell’1,5 per cento, cioè molto meglio del circa 1 per cento che veniva stimato l’anno scorso. #Istat Crescita 2017 prevista a +1,5% Meglio delle previsioni. Una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro | Nel secondo trimestre 2017 la crescita del PIL italiano è andata meglio del previsto, ma rimane tra le più basse in Europa. |
La coalizione che sostiene il governo è in difficoltà dopo che Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista (MDP), il partito dei fuoriusciti dal PD, ha annunciato ieri di essere uscito dalla maggioranza, una decisione resa formale dalle dimissioni di Filippo Bubbico, sottosegretario all’Economia e unico membro di MDP che si trovava al governo. Da settimane MDP chiedeva al governo di inserire una serie di proposte molto “di sinistra” all’interno della legge di stabilità che dovrà essere approvata entro dicembre. Ieri, il segretario di MDP Roberto Speranza ha detto che il governo non sta facendo abbastanza e per questo il suo gruppo non ha votato la relazione sul DEF oggi pomeriggio al Senato, un documento in cui il governo anticipa alcuni elementi della futura legge di stabilità (ma ha votato lo sforamento del deficit che serve ad autorizzare il governo a fare nuovo debito). Si tratta di una decisione importante perché i voti dei 16 senatori di MDP sono sufficienti a mettere in serio pericolo il governo al Senato: dopo l’astensione di MDP, la relazione è passata per soli tre voti. In cambio di un voto favorevole quando arriverà il momento di votare la legge di stabilità, MDP chiede che nella legge di stabilità vengano inseriti l’abolizione del cosiddetto “super ticket” che si paga in ospedale e maggiori finanziamenti sul diritto allo studio; chiede anche che non vengano approvate nuove “mance elettorali”, cioè i bonus fiscali utilizzati spesso nel corso dell’ultimo governo. La decisione di votare contro il governo è stata presa dal gruppo parlamentare di MDP dopo che ieri il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha illustrato alle camere il contenuto del DEF (e sembra aver già prodotto i primi effetti nel PD). | Perché MDP è uscito dalla maggioranza. C'entrano la legge di stabilità e quella elettorale, oltre ai complicati rapporti con l'alleato Giuliano Pisapia (e poi c'è la storia dei "falsi pisapiani"). |
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. Oggi compiono 70 anni Mark Isham, che ha il suo posto nell'archivio di questa newsletter, e Chrissie Hynde, che ne ha uno nel cuore di molti pur avendo infilato molte buone canzoni e nessuna immancabile, se chiedete a me. Ma gran tipo (che ha "fatto discutere" anche negli scorsi anni). Ieri sera sono stato a San Salvatore Monferrato per un creativo festival che si chiama "Pèm! (Parole e Musica)", e abbiamo parlato di canzoni a cena e poi parlato di canzoni da un palco, e ascoltato delle canzoni, e io mi sono allargato e ne ho approfittato e alla fine siamo stati tutti lì due ore. Ecco, volevo dirvi, se mi invitate a parlare di canzoni mi diverto di più che a parlare di giornalismo e compagnia bella, ma il rischio è che non riusciate più a mandarmi via. Nel weekend esce un disco nuovo dei St. Etienne, una band inglese allora molto creativa e molto amata nell'elettronica pop che andò forte negli anni Novanta e poi sparì abbastanza dai radar, pur facendo ancora dischi: quello nuovo, racconta un lungo articolo sul Guardian, è in effetti una celebrazione degli anni Novanta, per suoni e umori. Era già uscito qualcosa di buono quest'estate. La settimana scorsa è uscita una canzone nuova di Johnny Marr, che essendo Johnny Marr ovvero il chitarrista degli Smiths oltre ad altre cose minori ma rispettabili, merita una segnalazione: ma non è che proprio ce ne fosse bisogno (un po' un pezzo dei Soft Cell). E Damon Albarn invece ha pubblicato un'altra canzone - quieta e notturna - dal suo disco nuovo che esce a novembre. Sabato ero andato a una festa per il "Supersalone" del design milanese, e a un certo punto ha cantato Marco Mengoni, che - con rispetto parlando - non avrei scelto come musicista da cui ricominciare con l'andare ai concerti dopo quasi due anni: però la sua scelta di fare I'd rather go blind di Etta James - anche niente male - ha nobilitato tutto quanto. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo. | Un’altra canzone dei Polyphonic Spree. 182 anni dopo che Chopin aveva cominciato tutta questa gran storia. |
Ieri sera, a chiusura della puntata di “Ballarò”, è andata in onda la prima puntata della seconda stagione del “Candidato”, la serie tv con Filippo Timi, diretta da Ludovico Bessegato (regista e ideatore di Kubrick – Una Storia Porno). Nella serie, Timi interpreta Piero Zucca, un ex-postino che vince un po’ per caso le primarie di un grande partito e si trova ad essere candidato premier in campagna elettorale, affiancato da uno staff di esperti della comunicazione. Questa volta si parla del contenuto di una misteriosa valigetta, di ricatto e di un grande ritorno. | Il primo episodio della seconda stagione del “Candidato”, con Filippo Timi. Questa volta si parla del contenuto di una misteriosa valigetta, di ricatto e di un grande ritorno. |
Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e Groupe PSA, gruppo proprietario dei marchi automobilistici Peugeot e Citroën, hanno raggiunto un accordo per fondersi. Dopo che nella serata di ieri ne aveva scritto il Wall Street Journal, questa mattina è arrivata la conferma di FCA e PSA, che in un comunicato congiunto hanno spiegato che i due gruppi «progettano di unire le forze per creare un leader mondiale in una nuova era della mobilità sostenibile». Già ieri, quando la possibile fusione si faceva sempre più concreta, le azioni di Peugeot avevano guadagnato il 7 per cento e quelle di FCA il 10 per cento. Nel comunicato si legge che il consiglio di sorveglianza di PSA e il consiglio di amministrazione di FCA «hanno concordato all’unanimità di lavorare a una piena aggregazione dei rispettivi business tramite una fusione paritetica (50/50)» e che «hanno dato mandato ai rispettivi team di portare a termine le discussioni per raggiungere nelle prossime settimane un Memorandum of Understanding vincolante». Si legge anche che «la nuova capogruppo con sede in Olanda sarebbe quotata su Euronext (Parigi), Borsa Italiana (Milano) e al New York Stock Exchange e continuerebbe a mantenere una importante presenza nelle attuali sedi operative centrali in Francia, Italia e negli Stati Uniti». Il comunicato spiega anche che «le discussioni in corso aprono la strada alla creazione di un nuovo gruppo di dimensioni e risorse globali, detenuto al 50 per cento dagli azionisti di Groupe PSA e al 50 per cento dagli azionisti di FCA» e che «la società risultante dalla fusione farà leva sulla sua forza nella ricerca e sviluppo e sul suo ecosistema globale per accelerare l’innovazione e affrontare queste sfide con agilità ed efficienza negli investimenti». | Fiat Chrysler e Peugeot-Citroën si fondono. Se ne parlava da ieri e ora è diventato ufficiale: un comunicato congiunto parla di «fusione paritetica», sarà il quarto gruppo automobilistico al mondo. |
Terminerà questa sera alle 21 lo sciopero dei treni iniziato ieri e che coinvolge il personale di Trenitalia, di Trenord – la società che gestisce le ferrovie regionali della Lombardia – e di Ntv, la compagnia dei treni Italo. Lo sciopero, che potrebbe causare disagi a chi deve spostarsi a livello locale, è stato indetto dai sindacati autonomi Cat, Cub e Sgb nell’ambito delle trattative che si stanno svolgendo per rinnovare il contratto nazionale di lavoro, e che secondo quanto scrive in un documento il sindacato Cub stanno proseguendo con “zero coinvolgimento dei lavoratori”. Ecco le modalità dello sciopero così come le hanno comunicate Trenitalia, Trenord e Ntv. Le Frecce circoleranno regolarmente, mentre per i treni regionali ci potranno essere ritardi, cancellazioni o modifiche agli orari. Sarà regolare il collegamento tra la stazione di Roma Termini e l’aeroporto di Fiumicino con il servizio “Leonardo Express” o con autobus sostitutivi. Per i treni a lunga percorrenza che non sono Frecce sono previste delle modifiche alla circolazione che sono indicate qui. | Lo sciopero dei treni finisce stasera: le cose da sapere. È iniziato ieri, riguarda Trenitalia (ma non le Frecce), Trenord e NTV. |
Nella raccolta bestiale della settimana giochiamo a trovare le differenze, tant’è piena di coppie, dui, doppi e doppioni: due meduse, due barchette di cigni, due canguri, due cavalli islandesi, un macaco grande e uno piccolo. Si faranno più evidenti nella spiazzante accoppiata civetta asiatica + parrocchetto, vigogna + nandù, cane + giraffa; finirete per vedere due volte doppio e ritrovarvi con quattro orsi bruni. Per chi non ha paura di ritrovarsi solo: un elefante, che però un po’ si vergogna, un cane latitante, un languido panda rosso e il gatto Pelle di Luna, che mette tutti in fuga. Bonus per chi è sopravvissuto alla doppiezza: il mondo capovolto: | Weekly Beasts. La raccolta bestiale di questa settimana è doppia: trovate le differenze. |
Il governo del Sudafrica ha detto di essere deciso a stabilizzare la situazione economica del paese e la sua capacità di ripagare il debito. Nelle ultime settimane il rand – la moneta ufficiale sudafricana – è crollata di valore e c’è il rischio che il Sudafrica vada verso la recessione e il suo rating di credito declassato a livello “spazzatura”, mentre gli investitori perdono la fiducia nella capacità del governo del presidente Jacob Zuma di fermare la caduta. Martedì la valuta della seconda maggiore economia dell’Africa aveva guadagnato lo 0,8 per cento contro il dollaro, ma lunedì aveva registrato un ulteriore picco negativo (17,9169 sul dollaro) dalla settimana precedente, mentre le agitazioni nel mercato cinese e il calo nel mercato azionario degli Stati Uniti frenavano gli investitori dall’assumersi rischi. Il crollo del 9 per cento del rand di lunedì è stato il più alto dal 2008 e il più grande registrato da Bloomberg tra i mercati emergenti e le valute più importanti. I politici del paese stanno esaurendo le opzioni per alleviare la crisi. I sempre più alti rischi di inflazione derivanti dal rand potrebbero obbligare la banca centrale del Sudafrica ad azioni più aggressive e politiche restrittive, in un periodo di crescita fiacca per l’economia. Il peggioramento del livello del debito e la minaccia di un declassamento del rating di credito lasciano al ministro delle finanze Pravin Gordhan poco margine di manovra per discostarsi dagli obiettivi di bilancio con un aumento della spesa. “Con ampie parti dell’economia già in recessione, sembra ormai una certezza” la contrazione dell’economia, ha detto lunedì durante una telefonata da Cape Town George Herman, responsabile degli investimenti in Sudafrica di Citadel Investment Services. «Sono sicuro che verremo declassati a livello sub investment», ha detto Herman,«la verità è che i nostri fondamentali economici, che erano già in difficoltà l’anno scorso, sono stati spinti oltre il punto di non ritorno dal grave indebolimento del tasso di cambio». | Il Sudafrica rischia la recessione? colpa del recente crollo della moneta, ma anche della peggiore siccità dal 1992 e delle scelte del presidente Zuma. |
Gli ultimi giorni sono stati pieni di festeggiamenti e celebrazioni, tra auguri ufficiali e cene di gala, ma c’è stato anche altro. Per esempio le urla di Donald Trump, che ha partecipato in modo molto coinvolto e non esattamente pacato alle finali di Miss Universo, la faccia soddisfatta del presidente francese François Hollande durante la sua visita al mercato all’ingrosso di Rungis, il taglio (livido? abrasione?) sulla guancia di Quentin Tarantino che appare nelle foto per la promozione di Django Unchained. O anche il gufo domestico della nuova ritrattista ufficiale del Vaticano (perché esiste ancora quel ruolo), che vive con lei nello studio di Roma dove dipinge; l’espressione del cameraman rimasto schiacciato sotto il giocatore di pallacanestro Joakim Noah, che non si può definire esile, e quella del cantante dei Flaming Lips, che ha rotolato sul suo pubblico all’interno di una bolla di plastica. Come i criceti. | Tagli da regista. Guance ferite, cameramen schiacciati da giocatori di basket e cantanti in bolle di plastica tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana. |
Da alcuni giorni si è tornati a parlare delle modalità con le quali in Italia le persone minorenni possono acquisire la cittadinanza. Giovedì 3 ottobre, infatti, riprenderà in commissione Affari costituzionali della Camera l’iter della proposta di legge firmata da Laura Boldrini (deputata di LeU, ora PD) sullo “ius soli”. Alla stessa commissione, nel giugno del 2018, è stata assegnata una proposta di legge presentata da Renata Polverini, deputata di Forza Italia, che prevede lo “ius culturae”. Entrambi i testi prevedono una riforma delle modalità di acquisizione della cittadinanza, attualmente regolata da una legge che si basa esclusivamente sul principio dello “ius sanguinis”. Se lo “ius soli” sembra comunque essere fuori dalla discussione, nei giorni scorsi a favore dello “ius culturae” si sono pronunciati sia la nuova ministra della Famiglia Elena Bonetti sia il presidente della commissione Affari Costituzionali Giuseppe Brescia. Ma vediamo cosa vogliono dire queste espressioni latine. L’ultima legge sulla cittadinanza, introdotta nel febbraio del 1992, si basa sul principio dello “ius sanguinis” (dal latino, “diritto di sangue”) e prevede tre modalità per l’acquisizione della cittadinanza italiana: per naturalizzazione, per matrimonio e per nascita (se si ha almeno un genitore italiano, da cui il “sanguinis”). Nel primo caso la cittadinanza può essere concessa dopo dieci anni di residenza ininterrotta sul territorio nazionale; nel secondo caso a uno straniero che sposa un cittadino italiano dopo una residenza di due anni dal matrimonio. È invece cittadino per nascita chi è nato da padre o madre cittadini italiani. Se i genitori stranieri sono diventati cittadini italiani, anche il figlio minore convivente diventa cittadino italiano. In base al principio dello “ius sanguinis”, però, se il minore è nato in Italia ma i genitori non sono cittadini italiani, il figlio non acquista la cittadinanza italiana e può diventare cittadino italiano solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento ha risieduto in Italia “legalmente e ininterrottamente”. Questo pur essendo nato in Italia e vissuto in Italia fin dal giorno della nascita. | Che cos’è lo “ius culturae”. Perché se ne riparla e quali sono le posizioni dei principali partiti. |
Yahoo, una delle più grandi società di contenuti e servizi online del mondo, ha deciso che dal 14 al 21 novembre metterà all’asta cento domini online – cioè indirizzi per eventuali siti internet – di cui aveva comprato i diritti nel corso degli anni senza poi utilizzarli. I domini avranno una base d’asta variabile, a seconda di quanto Yahoo crede che sia appetibile un dato dominio: webserver.com ad esempio, che contiene due parole piuttosto conosciute e generiche, avrà una base d’asta fra i 250 mila e i 500 mila dollari. I due domini più economici, cyberjokes.com (“barzellette virtuali”) e batoota.com verranno venduti a partire da un prezzo compreso fra mille e cinquemila dollari. Per il momento Yahoo ha reso pubblici 29 dei 100 domini che metterà in vendita. | Yahoo metterà all’asta cento domini. Li ha acquistati nel corso degli anni ma non li ha mai utilizzati: il più costoso avrà un prezzo di partenza di più di un milione di dollari. |
Mercoledì 23 aprile, un mese dopo il suo annuncio, il decreto che porterà da maggio a un aumento di 80 euro in busta paga per alcuni lavoratori è stato finalmente approvato e firmato dal presidente della Repubblica. Insieme al decreto è stata pubblicata anche la relazione tecnica, che spiega nei dettagli come l’aumento verrà messo in pratica. Come era stato anticipato negli ultimi giorni, si tratta di un bonus, una misura cioè valida soltanto per il 2014. Il governo ha promesso che dal 2015 la misura diventerà strutturale. A chi tocca? L’aumento in busta paga riguarderà i lavoratori dipendenti o assimilabili (come ad esempio i CO.CO.PRO) che hanno un reddito tra gli 8.145 e i 26 mila euro, circa 10 milioni di persone. Chi guadagna meno di 8.145 euro, circa 3 milioni di persone, non sarà toccato dal bonus. Si tratta della categoria dei cosiddetti incapienti, cioè coloro che guadagnano così poco che non pagano l’IRPEF. Il bonus, inoltre, non riguarderà i pensionati. | Come funzionano gli 80 euro in busta paga. Arrivano da maggio, sono un bonus deciso dal governo Renzi che per il momento vale solo per quest'anno: ma ci sono alcune cose che non hanno convinto tutti. |
I Trattati di Roma sono due tra i documenti più importanti della storia dell’Unione Europea e il 25 marzo 2017 si è celebrato il 60esimo anniversario del giorno della loro firma. I Trattati di Roma furono firmati il 25 marzo del 1957 nella Sala degli Orazi e Curiazi di Palazzo dei Conservatori, a Roma, che attualmente ospita i Musei capitolini: erano presenti i rappresentanti dei governi di Francia, Repubblica Federale di Germania (la Germania Ovest), Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Fuori, sotto la pioggia, una folla di persone aspettava che la firma venisse ufficializzata per festeggiare. Fu un momento molto importante, da molti considerato alla stregua della nascita dell’Unione Europea, che si realizzò nel 1992 con il Trattato di Maastricht. Come si arrivò ai Trattati di Roma I Trattati di Roma furono il secondo grande passo avanti del processo d’integrazione europea. Il primo era stato completato sei anni prima, il 18 aprile 1951, a Parigi: quel giorno i governi di Francia, Germania Ovest, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo – gli stessi che firmarono poi i Trattati di Roma – istituirono la CECA, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio. L’idea che stava alla base della CECA si era sviluppata da un celebre discorso dell’allora ministro degli Esteri francese Robert Schuman, che l’anno precedente aveva parlato della necessità di mettere insieme le risorse industriali e minerarie di Francia e Germania, una delle ragioni che avevano portato i due paesi a farsi la guerra. Se si fosse sottratto il controllo esclusivo di queste risorse dai due governi, pensava Schuman, sarebbe stato possibile evitare altre guerre in Europa. | Trattati di Roma: cosa sono e perché sono stati celebrati. Sono passati poco più di sessant'anni da quando furono sottoscritti: sono stati fondamentali per la nascita dell'Unione Europea. |
Nell’estate del 2015 il New Yorker pubblicò una serie di articoli sul sonno, citando studi e ricerche scientifiche sul fatto che si dorme sempre meno e aggiungendo nuovi elementi a un dibattito che vede sostanzialmente divisi i sostenitori delle classiche otto ore da quelli che ritengono ne bastino meno. Di solito i sostenitori del dormire poco identificano in sei ore il tempo necessario per recuperare le energie, ma la teoria si scontra per lo meno con uno studio di qualche anno fa, che vale la pena ripescare per farsi un’idea di quanto siamo complicati anche quando si tratta di chiudere gli occhi per un po’ di riposo. Secondo la ricerca, realizzata nel 2003 presso la University of Pennsylvania School of Medicine di Philadelphia (Stati Uniti), sei ore di sonno al giorno non sono sufficienti e in alcuni casi equivalgono a non dormire affatto. Lo studio coinvolse 48 volontari cui fu assegnato il compito di dormire per un massimo di quattro, sei od otto ore per notte per due settimane. I ricercatori chiesero inoltre a un gruppo di partecipanti di non dormire affatto per tre giorni di fila, per confrontare il loro grado di stanchezza con quello degli altri volontari. | Sei ore di sonno al giorno sono abbastanza? è una questione infinita, lo sappiamo: ma ci sono diversi indizi sul fatto che nel medio periodo dormire sei ore a notte sia come non dormire. |
Ogni anno centinaia di laureati e ricercatori italiani lasciano il nostro paese alla ricerca di posti di lavoro migliori e di opportunità di carriera all’estero. Il fenomeno, la cosiddetta “fuga dei cervelli”, è particolarmente noto e diffuso: complice la crisi economica, però, sta iniziando a interessare anche paesi che un tempo erano visti come la meta ideale per migliori opportunità, come gli Stati Uniti. Secondo una recente ricerca condotta da Gallup, gli Stati Uniti sono ai primi posti della classifica dei paesi preferiti da chi si vuole trasferire per intraprendere una nuova professione, eppure la percentuale di statunitensi che pensa di trasferirsi all’estero continua ad aumentare. In due anni, spiega Chris Taylor di Reuters, il numero di cittadini tra 25 e i 34 anni che vogliono trovare impiego fuori dagli Stati Uniti è quintuplicato, passando dall’uno al 5,1 per cento. I dati sono forniti dalla società di consulenza America Wave, che ha condotto nove diversi tipi di ricerche sul tema negli ultimi anni. Molti dicono di voler cercare qualcosa all’estero perché ritengono che gli Stati Uniti non stiano andando da nessuna parte. Mancano le opportunità e il tasso di disoccupazione sopra il 9 per cento, dato molto alto per il paese, non aiuta a trovare impieghi soddisfacenti. | La fuga dei cervelli americani. Mentre sempre più italiani vanno a lavorare negli Stati Uniti, sempre più americani vanno a cercare fortune da un'altra parte. |
Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha detto che «l’intero ponte dovrà essere demolito». *** | L’autostrada A19 Palermo-Catania è interrotta da giorni. Un pilone di un viadotto è crollato per una frana e potrebbero volerci anni per ripararlo: le autorità locali si accusano a vicenda. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 1.901 casi positivi da coronavirus e 69 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 4.473 (306 in meno di ieri), di cui 597 nei reparti di terapia intensiva (29 in meno di ieri) e 3.876 negli altri reparti (277 in meno di ieri). Sono stati analizzati 97.557 tamponi molecolari e 102.838 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 1,8 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,1 per cento. Nella giornata di giovedì i contagi registrati erano stati 2.079 e i morti 88. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Sicilia (273), Lombardia (270), Campania (199), Lazio (169) e Toscana (146). | I dati sul coronavirus in Italia di venerdì 11 giugno. |
L’11 gennaio 1999, vent’anni fa, morì Fabrizio De André. A volte, nel rock, uno muore e questo accidente stravolge la sua identità: tutto quel che aveva fatto viene trasfigurato dalla morte, riletto, mummificato. Ma con De André non poteva essere così: quando morì, la condivisione della sua grandezza era così consolidata che l’unica cosa che la morte vi aggiunse fu una gran tristezza. Era il più rispettato e stimato dei cantautori italiani, meritatamente: uno di cui si poteva dire “poeta” senza essere ridicoli. Così ne scrisse Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist in cui aveva scelto queste canzoni. La canzone dell’amore perduto (Tutto Fabrizio De André, 1966) “Vorrei dirti ora le stesse cose Ma come fan presto, amore, ad appassir le rose Così per noi” È come lui aggiunge “amore”. Se ci fate caso non c’era bisogno, stando alla metrica: si poteva chiudere su “presto”. Invece lui dice “come fan presto, amore”, ed è tutto lì. Sempre che non vogliamo parlare di “l’amore che strappa i capelli è perduto ormai”, e di come canta in salita “ma sarà la prima che incontri per strada”. La musica era del compositore tedesco Georg Philipp Telemann: il Concerto per tromba e orchestra in re maggiore. | Le canzoni di Fabrizio De André. Dodici, scelte per passare una giornata malinconica e bella, pensando a lui che morì 20 anni fa. |
All’ultima cerimonia di consegna degli Emmy, i più importanti premi statunitensi della tv, è stata introdotta una nuova categoria: la Outstanding Music Supervision, che premia i cosiddetti supervisori musicali, ovvero le persone che scelgono le canzoni dei film e delle serie tv. La prima edizione del premio, consegnato domenica scorsa a Los Angeles, è stata vinta da Susan Jacobs per il suo lavoro nella miniserie Big Little Lies, una delle grandi vincitrici della serata, scelta tra altri quattro candidati: Kerri Drootin e Zach Cowie per Master of None; Thomas Golubić per Better Call Saul; Manish Raval, Jonathan Leahy e Tom Wolfe per Girls; e Nora Felder per Stranger Things. Grant Rindner ha spiegato su Vox la portata del nuovo premio, definendolo «una pietra miliare» che riconosce finalmente una categoria rimasta nell’ombra ma fondamentale, sempre più fondamentale, nel costruire la riuscita di una serie e di alcune sue scene memorabili: come quella di Megan Calvet che canta “Zou Bisou Bisou” in Mad Men o il finale di Six Feet Under su “Breathe me” di Sia. Rindner ha parlato con alcuni supervisori musicali, a partire da quelli candidati all’Emmy, per capire come funziona il loro lavoro, quali sono gli aspetti più complicati, come si è evoluto e perché ha raggiunto un certo riconoscimento soltanto adesso. | Quelli che mettono le canzoni nelle serie tv. Per la prima volta sono stati premiati agli Emmy, perché fanno un lavoro fondamentale e complesso. |
Tra scettici ed entusiasti, è in corso una discussione tra gli esperti di tecnologia sulla prospettiva di un mondo virtuale – o «un incubo distopico» – in cui faremo tutto Lo ha deciso una giudice della California, nell'ambito del processo tra Apple ed Epic Games | “Incattivito e senza speranza”. Massimo Mantellini indica a Gianni Riotta quanto i suoi scritti somiglino a ciò che critica della rete. |
Si sono aperti alle 7 i seggi delle elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia, che come quelle in Molise di domenica scorsa – vinte dal centrodestra – avranno una rilevanza nazionale, vista la complicata fase di formazione del governo. Il favorito alla vittoria è Massimiliano Fedriga, candidato della Lega Nord appoggiato da tutto il centrodestra. Sergio Bolzonello, vicepresidente uscente del Partito Democratico, è dato a grande distanza, così come Alessandro Fraleoni Morgera, il candidato del Movimento 5 Stelle, partito che non è mai andato particolarmente bene nella regione e che, alle elezioni locali, solitamente perde molti consensi. C’è un quarto candidato, Sergio Cecotti del Patto per l’autonomia, dato a pochi punti percentuali nei sondaggi. I seggi chiuderanno alle 23, ma lo scrutinio inizierà alle 8 di domani. (Ansa/Centimetri) | Oggi si vota in Friuli Venezia Giulia. Ci sono tre candidati principali, ma il grande favorito è quello della Lega. |
Il 27 novembre del 1980, a pochi giorni dal disastroso terremoto che colpì l’Irpinia, Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano, convocò una riunione straordinaria della direzione del partito a Salerno in cui dichiarò ufficialmente la fine del compromesso storico con la Democrazia Cristiana. E fece riferimento a una categoria che divenne poi famosa e che fu, soprattutto, una questione politica, non di governo: «La “questione morale” è divenuta oggi la questione nazionale più importante», disse. In realtà Berlinguer non era il primo a tirare in ballo una “questione morale”. Così si intitolava un vecchio scritto di Giuseppe Mazzini, del 1886, e si parlò di “questione morale” anche in riferimento al caso giudiziario nato intorno alla morte di Wilma Montesi, la ragazza 21enne trovata morta sulla spiaggia di Torvajanica, in provincia di Roma, nel 1953. Il primo a farlo fu Pietro Ingrao, scrivendo sull’Unità che il caso – in cui era coinvolto il figlio di un noto esponente democristiano, Attilio Piccioni – era diventato «una seria questione morale» a causa di un «torbido settore di affari equivoci, di traffici di droga, di corruzione, che sconfina nel mondo politico ufficiale». | Il giorno in cui nacque “la questione morale”. Quarant'anni fa il segretario del Partito Comunista Italiano Enrico Berlinguer dichiarò la fine del compromesso storico con la DC e dette un nuovo significato a una vecchia categoria politica. |
A nove settimane dal naufragio poco distante dalle coste dell’Isola del Giglio, intorno alla Costa Concordia continuano le operazioni di messa in sicurezza del relitto. Ieri, 15 marzo, sono arrivate alcune attrezzature dalla Nuova Zelanda, che saranno usate dai tecnici della Smit Salvage per procedere alla rimozione del carburante dai serbatoi della sala macchine della nave, un’operazione particolarmente delicata per la difficile posizione in cui si trovano gli ambienti. I tecnici hanno anche avviato l’utilizzo di un ROV (remote operator vehicle), un robot comandato a distanza, che servirà per mappare i fondali intorno alla nave e rilevare la presenza dei detriti che dovranno poi essere rimossi. Il commissario delegato della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ieri ha anche incontrato gli abitanti del Giglio per l’abituale aggiornamento settimanale sulle operazioni intorno alla nave della Costa Crociere. Il relitto è relativamente stabile e non ci sono preoccupazioni nell’immediato per la tenuta della struttura. I tecnici sono al lavoro per valutare quali interventi saranno più opportuni per il recupero della Costa Concordia e la sua rimozione dalla zona. | Costa Concordia, le ultime notizie. Sono arrivate strumentazioni dalla Nuova Zelanda per rimuovere il carburante dai serbatoi della sala macchine, e si indaga sulla campana scomparsa. |
Questa settimana esce Oblivion, il nuovo film con Tom Cruise diretto da Joseph Kosinski, il regista di Tron – Legacy: è la storia di Jack Harper, la storia di un riparatore di droni che conosce una donna che ha viaggiato nel tempo e nello spazio (e questo fa succedere un sacco di cose). C’è poi Il volto di un’altra, la nuova commedia del regista napoletano Pappi Corsicato, ambientata in una clinica di chirurgia estetica tra le montagne del Tirolo, frequentata da bizzarri personaggi. Tutto parla di te è invece il primo lungometraggio della regista di documentari Alina Marazzi e racconta la storia di Pauline (interpretata da Charlotte Rampling) ed Emma, due donne distanti per età che condividono in modi diversi le gioie e le contraddizioni della maternità. Esce poi La città ideale, esordio da regista di Luigi Lo Cascio, che è anche l’interprete principale: Lo Cascio è Michele Grassadonia, un convinto ecologista di Palermo che si trasferisce in quella che considera la città ideale, Siena, e rimane coinvolto nelle indagini su un omicidio. Ci vediamo domani racconta la storia di Marcello (interpretato da Enrico Brignano), che decide di aprire un’agenzia di pompe funebri in un paesino pugliese abitato da ultranovantenni convinto che sia l’opportunità economica della sua vita, ma le cose andranno diversamente. Dalla Svezia arriva L’ipnotista, il nuovo film di Lasse Hallström (Le regole della casa del sidro, Chocolat) tratto dall’omonimo romanzo di Lars Kepler: un commissario di polizia indaga su un omicidio di cui è stato testimone un bambino che, rimasto sotto shock, può essere interrogato solo da un ipnotista. | I film della settimana. Il nuovo film con Tom Cruise, Oblivion, e il primo da regista di Luigi Lo Cascio, tra gli altri: tutti i trailer. |
Giovedì 19 dicembre alle 6:12 del mattino nella Guiana Francese (le 10:12 in Italia) è partita la missione Gaia, una delle più ambiziose mai realizzate dall’Agenzia Spaziale Europea. Il satellite, lanciato con una Soyuz, avrà il compito molto importante di creare una mappa tridimensionale della Via Lattea, la galassia in cui si trova il nostro sistema solare. Grazie ai suoi strumenti sarà possibile identificare e mappare fino a un miliardo di corpi celesti, alcuni dei quali mai osservati e rilevati prima. I ricercatori confidano in questo modo di scoprire nuovi pianeti in orbita intorno alle loro stelle e asteroidi. Dopo il lancio, Gaia ha iniziato il suo viaggio verso il punto da cui effettuerà le osservazioni, che si trova a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. Per completare il trasferimento sarà necessario un mese. | Il satellite da un miliardo di stelle. L'Agenzia Spaziale Europea ha appena lanciato Gaia, un'ambiziosa missione spaziale per mappare la Via Lattea, la galassia dove facciamo il Post. |
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) i dispositivi elettronici per la lettura (e-reader) hanno effetti negativi sul sonno, se utilizzati di sera nelle ore prima di andare a dormire. L’esito della ricerca è stato ripreso e discusso da buona parte dei media internazionali – e dai giornali italiani – talvolta con titoli allarmistici e categorici sul fatto che i dispositivi per la lettura “danneggiano il sonno e la salute” di chi li utilizza. In realtà lo studio pubblicato da PNAS è meno categorico e soprattutto contiene alcune cose che non tornano molto. Il problema è che la ricerca nel titolo e nel suo abstract parla genericamente di “e-reader”, categoria in cui sono compresi molti dispositivi diversi tra loro – tablet (se usati per leggere) e lettori di ebook compresi – ma nel testo si specifica poi che per gli esperimenti sono stati utilizzati solo degli iPad di Apple (tra l’altro con lo schermo a piena luminosità) per confrontarli con gli effetti sul sonno della lettura di un normale libro. A quanto pare i lettori di ebook come i Kindle non sono stati presi in considerazione. | Gli e-reader fanno male al sonno? secondo una ricerca molto discussa chi li usa la sera poi fatica ad addormentarsi e al mattino è meno sveglio, ma c'è un equivoco: la ricerca non riguarda gli e-reader. |
Esasperato dalla bontà infinita del suo vicino di casa Ned Flanders, un giorno Homer Simpson sbotta e chiede: “Dai Flanders, ci sarà qualcosa che odi. Le punture di zanzara, per esempio?”, ottenendo come risposta “Mmm, mmm. Di sicuro è divertente grattarsi!”. Al mondo sono in pochi a pensarla come lo “stupido-Flanders”: le zanzare sono un fastidio per milioni di persone e un problema serio per chi abita in aree del mondo dove sono diffuse la malaria e altre malattie virali, trasportate e trasmesse da questi insetti. Nella stagione calda miliardi di zanzare popolano quasi tutti gli ambienti in cui viviamo, riproducendosi a ritmi forsennati per la gioia di molti altri predatori, che se ne nutrono, e per la disperazione di chi come noi diventa la loro preda. Questa è una guida per conoscere il nemico e respingerlo nel modo migliore. | Tutti i rimedi contro le zanzare. Sono meglio i repellenti sintetici o quelli "naturali"? Meglio le zanzariere o gli zampironi? E le racchette elettriche? Una guida di sopravvivenza estiva. |
Il tribunale di Milano ha deciso che lo scherzo telefonico del 17 febbraio fatto a Fabrizio Barca dalla trasmissione radiofonica La Zanzara non è giustificabile da finalità giornalistiche e ha ottenuto informazioni riservate in maniera illecita: tutte le registrazioni audio di quell’intervista dovranno quindi essere eliminate. La Zanzara è un famoso programma radiofonico di Radio 24 che va in onda dal lunedì al venerdì, dalle 18.30 fino circa alle 21 ed è condotto dal giornalista Giuseppe Cruciani, in collaborazione col giornalista David Parenzo. Il 17 febbraio 2014 La Zanzara ha fatto uno scherzo telefonico in cui un imitatore di Nichi Vendola, leader di SEL, ha telefonato – spacciandosi per il vero Vendola – a Fabrizio Barca, ex ministro del governo Monti e membro del Partito Democratico dal 2013. Non sapendo di parlare con un imitatore di Vendola (e non sapendo che la chiacchierata sarebbe stata trasmessa in radio), Barca ha espresso quel giorno molte opinioni personali su Matteo Renzi e sul governo che in quei giorni stava formando. | Lo scherzo telefonico a Fabrizio Barca non era giornalismo. Il Tribunale Civile di Milano ha condannato la trasmissione radiofonica "La Zanzara": attribuirsi l'identità di un'altra persona per ottenere informazioni è illegale. |
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 379 casi di contagio da coronavirus e 53 morti, secondo i dati diffusi giovedì dalla Protezione Civile. Le persone attualmente ricoverate in terapia intensiva sono 236, 13 in meno rispetto a ieri. I tamponi totali processati a oggi sono 4.443.821, 62.472 più di ieri. I nuovi pazienti “guariti o dimessi” sono 1.399, per un totale di 171.338. Oggi quattro regioni non hanno registrato contagi: Molise, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta, e altre dieci regioni ne hanno registrati meno di dieci ciascuna. #LNews #coronavirus | Le notizie di giovedì sul coronavirus in Italia. Sono stati comunicati 379 nuovi casi positivi e 53 morti nelle ultime 24 ore. I ricoverati in terapia intensiva scendono a 236. |
Il capitale umano è un film del 2013 del regista livornese Paolo Virzì, ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore statunitense Stephen Amidon (pubblicato in Italia nel 2005) nel quale il racconto era ambientato negli Stati Uniti. Il capitale umano è un thriller ambientato in un paese inventato della Brianza, in Lombardia, e racconta la storia di due famiglie a partire da un incidente stradale avvenuto alla vigilia di Natale. Nel film si parla di molte cose: del tentativo di ascesa sociale di un immobiliarista ambizioso, di una figlia oppressa dalle ambizioni del padre, della spregiudicatezza di un grande finanziere e dell’infelicità di sua moglie. In Il capitale umano hanno recitato Fabrizio Bentivoglio, Fabrizio Gifuni, Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino, Luigi Lo Cascio, Bebo Storti e Matilde Gioli. Il capitale umano inizia con un prologo: una notte, su una strada provinciale, un cameriere viene investito da un SUV mentre ritorna a casa in bicicletta, dopo aver lavorato a una festa che si era tenuta in una scuola privata. Lo sviluppo della storia è poi diviso in tre capitoli, ciascuno raccontato dal punto di vista di un personaggio diverso, e riguarda anche i sei mesi precedenti l’incidente, cioè da quando l’agente immobiliare Dino Ossola si indebita per entrare nel fondo fiduciario del finanziere Giovanni Bernaschi. Bernaschi aveva promesso a Ossola rendimenti elevatissimi, ma le cose andranno diversamente. L’ultima parte del film si concentra sulle indagini della polizia relative all’incidente, che portano poi alla soluzione del mistero. | La storia raccontata da “Il capitale umano”. È il thriller di Paolo Virzì ambientato in Brianza, molto apprezzato e premiato con sette David di Donatello. |
Martedì sera circa 23.000 persone hanno dovuto lasciare le loro case a Fano, in provincia di Pesaro e Urbino, nelle Marche, dopo che alcune ore prima una bomba inesplosa della Seconda guerra mondiale era stata trovata in un cantiere della città e innescata inavvertitamente. L’evacuazione, decisa dalla prefettura di Pesaro, ha riguardato le case in un raggio di circa 1.800 metri dal punto di ritrovamento della bomba ed è stata necessaria per rimuoverla in sicurezza. La bomba mercoledì mattina è stata affondata in alto mare, dove sarà probabilmente fatta esplodere. Terminate le operazioni degli artificieri dell’Esercito, la situazione a Fano è tornata alla normalità: le scuole rimarranno comunque chiuse nella giornata di oggi. La cartina, pubblicata sul profilo Facebook del sindaco di Fano Massimo Seri, che mostra la zona da evacuare a Fano (Massimo Seri) | Cos’è successo a Fano. Questa notte circa 23.000 persone hanno dovuto lasciare le loro case dopo il ritrovamento e l'innesco accidentale di una bomba inesplosa. |
Quasi vent’anni dopo la sua uscita negli Stati Uniti, oggi esce in Francia Infinite Jest, il romanzo più famoso dello scrittore americano David Foster Wallace: famoso anche per la sua eccezionale lunghezza: nell’edizione originale è lungo 1079 pagine. Intitolato L’infinie comédie – “La farsa infinita”, traduzione del titolo originale – la storia editoriale francese del romanzo è iniziata più di 15 anni fa ed è passata attraverso numerose vicissitudini, che hanno fatto in modo che dal 1996 a oggi non fosse disponibile una traduzione in francese di uno dei romanzi più significativi degli ultimi decenni. | Perché “Infinite Jest” in francese è uscito ieri. Ovvero vent'anni dopo la pubblicazione originale: una storia di diffidenze e fatiche del lunghissimo libro di David Foster Wallace. |
Dall’aprile del 2014 su TV3, un canale della televisione svedese, va in onda un programma che si chiama Trolljägarna (traducibile in italiano come “cacciatore di troll”), condotto dal noto giornalista Robert Aschberg, che in passato ha realizzato alcune inchieste su casi di violenza sessuale e corruzione di politici. Ciascuna puntata si sviluppa in maniera relativamente semplice: Aschberg racconta il caso di una persona che è stata molestata online. Va a trovare chi l’ha insultata e gli chiede conto delle cose che ha scritto. Un lungo articolo della MIT Technology Review – il magazine del Massachusetts Institute of Technology, il famoso istituto di ricerca americano che si occupa di cose tecnologiche – ha raccontato fra le altre cose come funziona il programma. Come spiega Aschberg, il suo obiettivo non è quello di sbarazzarsi di tutti i troll: «lo scopo è quello di sollevare un casino sui problemi che generano online, di modo da iniziare una discussione sul tema». Nella redazione di Trolljägarna, una lavagna mostra l’agenda di Aschberg. I dossier sui troll su cui sta indagando compongono due pile. C’è il caso di un paio di adolescenti che insultano i propri compagni di classe su Instagram, quello di un politico che gestisce un sito razzista, e quello di uno studente di legge che ha rubato l’identità di una ragazza, ha finto di essere “lei” per convincere un altro uomo a iniziare una relazione online. | I cacciatori di troll svedesi. Un programma trasmesso dalla televisione svedese trova le persone che trollano o insultano, e chiede conto dei messaggi scritti online. |
Il tempo che molti di noi passano ogni giorno bloccati in auto in un ingorgo ci fa spesso innervosire, spingendoci a pensare quanto sarebbe facile migliorare la situazione “se solo…”. Aggiungete a questa frase le cose che si sentono dire più spesso, da automobilisti frustrati o politici in cerca di pubblicità – “se si allargassero le strade”, “se ci fossero più mezzi pubblici”, “se non avessero costruito quelle piste ciclabili” – e avrete già un primo inventario dei più frequenti miti sul traffico. In molti casi, infatti, quelle affermazioni sono sbagliate: quelle soluzioni “di buon senso” non renderebbero molto più veloce il viaggio da casa al lavoro all’ora di punta. CityLab, un sito che si occupa di urbanistica e altre questioni legate alla vita in città, ha messo insieme alcuni delle più frequenti convinzioni errate sul traffico, mostrando come molte delle cose che riteniamo ovvie in realtà non lo siano. E quindi no, la corsia alla vostra sinistra non è più veloce della vostra. “Se ci fossero più strade il traffico diminuirebbe” Una credenza diffusa è che se si costruissero più strade il traffico diminuirebbe su quelle già esistenti. È un ragionamento di buon senso: se ci sono 10 auto in coda su una strada a una corsia, per esempio, costruendo una nuova corsia si distribuiranno le auto tra le due diminuendo il traffico su ognuna. In realtà le ricerche effettuate su questo argomento hanno mostrato che se si costruiscono più strade, o si allargano quelle esistenti, si spinge più gente a prendere l’auto – anche quelle persone che prima facevano a meno per via del troppo traffico – e si peggiorano le abitudini di quelli che già la usavano: se prima qualcuno partiva di casa presto al mattino per arrivare al lavoro, ora dormirà 30 minuti in più causando poi un ingorgo peggiore. Costruire più strade spesso porta solo ad avere più strade trafficate: la cosa si potrebbe evitare solo costruendo molte più strade, in modo da poter assorbire anche il traffico indotto dagli ampliamenti. | 7 miti sul traffico. Le cose sono più complicate di come le pensiamo mentre siamo imbottigliati: più mezzi pubblici e strade più larghe, per esempio, non risolverebbero molto. |
Wikimedia, la fondazione il cui progetto collaborativo più famoso è Wikipedia, ha negato al fotografo britannico David Slater la possibilità di rimuovere una delle sue foto usata senza il suo permesso da una voce dell’enciclopedia pubblicata in diverse lingue. Il rifiuto è stato motivato dal fatto che tecnicamente la fotografia non fu scattata dal fotografo, ma casualmente da una scimmia, che si fece alcuni scatti usando la sua fotocamera. Slater nel 2011 era andato in Indonesia alla ricerca di alcuni esemplari di cinopiteco (Macaca nigra) da fotografare. I cinopitechi sono abbastanza riconoscibili e distinguibili dalle altre specie di macachi perché hanno il pelo molto scuro. Sono animali tipici dell’Indonesia, vivono principalmente nelle foreste pluviali tropicali e sono abbastanza socievoli. Un cinopiteco si avvicinò alla strumentazione di Slater, prese una delle sue fotocamere e iniziò a scattarsi centinaia di fotografie. La maggior parte erano immagini confuse e sfocate, ma in mezzo Slater notò scatti molto nitidi, compreso un selfie che fu pubblicato su diversi giornali e siti, facendo conoscere il fotografo in giro per il mondo. | Se una scimmia fa una foto, di chi è la foto? secondo quelli che gestiscono Wikipedia, il copyright è della scimmia: e per questo la foto resterà sull'enciclopedia nonostante le richieste del fotografo. |
Daniela Santanché fu intervistata quando aveva ventidue anni, nel 1983, da una trasmissione tv che si chiamava “Viva le donne”, condotta da Amanda Lear. Le chiesero a quale programma televisivo avrebbe voluto partecipare e lei rispose: al telegiornale. Poi le chiesero cosa volesse fare da grande e lei rispose: il ministro del Tesoro. Nell’ultimo anno, Daniela Santanché è diventata sempre più una protagonista della politica italiana, dopo essere stata trattata a lungo come un elemento di colore tra i molti di contorno allo scenario parlamentare e televisivo. Le scelte del PdL l’hanno promossa, in questi tempi “con l’elmetto”, a un ruolo comunicativo – superficiale ma poi sostanziale – che vede allargare la sua visibilità mediatica con l’allargarsi dei guai del presidente del Consiglio. E siccome in questi mesi di guai Berlusconi ne ha passati parecchi, alla fine la strategia Santanché si è rivelata ineludibile: urlare, insultare, mostrare il dito medio, dire bugie, non rispondere alle domande, sollevare argomentazioni pretestuose, eccetera. Deprecabile, ma vincente. Fino a domenica, con le sconfitte elettorali: e le successive 48 ore di considerazioni sul tema “ci ha fatto perdere la Santanché?”. Ora che tutta la stampa nazionale parla di lei, provate a pensarci: lo sapete come equando è apparsa nelle nostre vite? In molti risponderete di no: non c’è stata sempre. È arrivata a un certo punto della sua, di vita. | Da dove viene Daniela Santanché. Prima non c'era, e all'improvviso è l'immagine del PdL, e la sua nemesi: biografia minima. |
L’asta per EMI ha fatto oggi un ulteriore passo verso la sua conclusione: la banca internazionale Citigroup, che detiene le azioni della storica etichetta discografica britannica, ha scelto gli acquirenti. La sezione discografica della EMI sarà acquistata dalla Vivendi Universal Music Group al prezzo di 1,9 miliardi di dollari, mentre la parte editoriale sarà acquistata per 2,2 miliardi di dollari da una cordata guidata da Sony. L’accordo potrebbe essere annunciato già oggi, scrive il Wall Street Journal, o al massimo lunedì. L’esito dell’asta è in qualche modo sorprendente. Né la Universal né la Sony erano indicate come possibili vincitrici dell’asta messa in piedi da Citigroup lo scorso giugno, quando EMI è stata messa in vendita. Anche la cifra della cessione è inattesa: Citigroup aveva chiesto 4 miliardi di dollari ma la maggior parte degli analisti considerava probabile il raggiungimento di un accordo per una cifra inferiore. L’accordo complessivo sulla cessione di EMI arriverebbe invece a 4,1 miliardi di dollari. Prima di entrare in vigore ufficialmente dovrà essere revisionato e approvato dagli organismi di controllo. | EMI sarà venduta. E se la spartiscono Universal e Sony, così il business della musica perde un altro grande attore. |
Giovedì pomeriggio la dirigenza della Regione Lazio ha annunciato di essere riuscita a recuperare un backup (cioè una copia di sicurezza) dei dati del database regionale, bloccati dopo aver subìto un grave attacco hacker che pochi giorni fa ne aveva interrotto tutte le attività digitali, compreso il sistema di prenotazione e di gestione della campagna di vaccinazione contro il coronavirus. Il backup dovrebbe consentire di ripristinare i dati e di riavviare gran parte delle attività, anche se la dinamica di come è avvenuto il recupero non è ancora del tutto chiara. – Leggi anche: Sei risposte sull’attacco informatico alla Regione Lazio | La Regione Lazio ha trovato un backup. Ha detto di aver recuperato i suoi dati dopo il grave attacco informatico di qualche giorno fa, che aveva compromesso tutti i servizi digitali. |
Qui si racconta la trama del film Somewhere, finale compreso: chi prosegue lo fa a proprio rischio e pericolo Il film inizia come un documentario sulla vita di un attore giovane e sexy di Hollywood. La prima scena di Somewhere è da manuale di retorica firmato Sophia Coppola. Titoli di testa, inquadratura fissa, una Ferrari sfreccia davanti alla macchina da presa. I titoli proseguono, si sente il rumore della Ferrari che continua come in un giro di pista, poi la si vede passare di nuovo davanti alla macchina da presa. Sempre così, per quattro volte. | Somewhere per conversazione. Super spoiler: vi raccontiamo la trama del film di Sofia Coppola che ha vinto a Venezia. |
Venerdì 13 settembre alle 10 ha aperto il primo negozio in Italia dell’azienda giapponese Uniqlo, che si trova in piazza Cordusio 2 a Milano. All’inaugurazione sono stati offerti una colazione tradizionale preparata dalla Gastronomia Yamamoto, un’esibizione di percussioni e omaggi ai primi 200 clienti a entrare nel negozio, che è vasto 1.500 metri quadrati distribuiti su tre piani. Chi nel weekend farà acquisti per almeno 50 euro riceverà in regalo una borsa di tela dell’illustratrice italiana Olimpia Zagnoli. L’Italia è il decimo paese europeo ad avere negozi di Uniqlo, la più importante azienda di moda giapponese di fast fashion, che offre capi base di buona qualità e prezzi accessibili. Nel negozio di Milano si potranno comprare abiti da uomo, donna, bambino e neonato, e ci saranno anche collaborazioni realizzate con musei, artisti e marchi italiani, come Maruni, Medea, Rossignoli e Seletti. | Uniqlo ha aperto il primo negozio in Italia, a Milano. |
Tra i tanti passaggi della lunga intervista al Times (l’articolo è visibile previa registrazione), Woody Allen parla anche del suo fallimento come regista. Esatto: Allen dice di non essere contento di quasi nessuno dei suoi film. “Ho sprecato un’opportunità per cui la gente ucciderebbe. Ho avuto libertà artistica totale. Altri registi non ce l’hanno in tutta la loro vita. E io, con l’opportunità che ho avuto, sono riuscito a fare pochissimo. Di 40 film che ho fatto 30 avrebbero dovuto essere capolavori, 8 buoni film e 2 cose imbarazzanti, ma non è andata così. Molti dei film sono piacevoli per lo standard che c’è in giro, ma guarda quelli che sono riusciti a fare cose meravigliose — Kurosawa, Bergman, Fellini, Buñuel, Truffaut — e poi guarda i miei film. Ho sprecato un’opportunità e posso incolpare solo me stesso.” Lo dice con serenità, senza autocommiserazione, senza voler essere confortato. “Non posso dare la colpa a interferenze delle case di produzione. Ho sempre usato gli attori, le sceneggiature e le musiche che ho voluto. Ho montato i film come volevo. E, comunque, non erano belli.” | I sei film di Woody Allen preferiti da Woody Allen. E sono anche gli unici: a quanto pare il regista non è contento della sua carriera, e si considera "un tipo mediocre". |
Lunedì 8 ottobre a Genova è stata organizzata una manifestazione di protesta per chiedere di “liberare la Valpolcevera”, l’area più colpita dal crollo del ponte Morandi dello scorso 14 agosto. Contemporaneamente a Genova c’era anche il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli, che è stato contestato e ha risposto dicendo che il decreto sulla ricostruzione del ponte non dovrebbe essere contestato perché è stato scritto «con il cuore». Il sindaco di Genova Marco Bucci, che è stato infine nominato commissario per la ricostruzione, in un’audizione alla Camera ha fatto notare che il decreto approvato dal governo con gran ritardo ha molte criticità: secondo alcuni giornali, andrà molto probabilmente riscritto in Parlamento. Alla manifestazione di protesta di ieri a Genova hanno partecipato più di mille persone: hanno sfilato anche davanti al palazzo della regione e alla prefettura. È stata la prima reazione di piazza dopo il crollo del ponte Morandi. Al corteo erano presenti, tra gli altri, cittadini, commercianti e sfollati: chiedono di far ripartire la vita nei quartieri più vicini alla zona colpita, di riaprire alcune strade come quelle lungo la sponda destra del torrente Polcevera, decisive per molte attività commerciali, hanno parlato di un calo degli incassi del 50 per cento e hanno preteso impegni concreti. Lo slogan scelto per il corteo era “Oltre il Muro”. Uno degli organizzatori ha spiegato che «a nord del ponte Morandi c’è una comunità da 50 mila persone che soffoca nell’isolamento, per la mancanza di collegamenti, per il traffico impazzito, per la lontananza dagli ospedali e per la perdita di clienti e commesse». Ha anche detto che la loro protesta proseguirà, se le richieste minime sulla riapertura di alcune strade non saranno accolte e risolte. | Il “decreto Genova” deve essere riscritto? approvato con gran ritardo, secondo il commissario Bucci è pieno di cose che non vanno; il ministro Toninelli – che è stato contestato – ha detto che è stato «scritto col cuore». |
La settimana di cinema che è iniziata giovedì – il giorno in cui escono la maggior parte dei nuovi film – gira soprattutto attorno a Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte II, che chiude una saga cinematografica iniziata nel 2012 e che si ispira a una trilogia di romanzi pubblicati a partire dal 2009. Sarà di sicuro il film che la maggior parte degli spettatori andrà a vedere, ed è probabile che sarà uno dei film che nel 2015 avrà i migliori incassi in Italia e nel mondo. Ci sono però alcune interessanti alternative: il film drammatico francese A testa alta, la commedia italiana Loro chi? e l’interessante film italo-francese d’animazione Iqbal – Bambini senza paura. Da giovedì 19 novembre nei cinema c’è anche Mr. Holmes – Il mistero del caso irrisolto, con un ottimo Ian McKellen. Lunedì e martedì torna invece al cinema Ricomincio da tre, di e con Massimo Troisi. È il quarto e ultimo film tratto dalla trilogia di Hunger Games, i romanzi scritti da Suzanne Collins. Il regista è Francis Lawrence, lo stesso dei due precedenti Hunger Games, e nel cast ci sono molti bravi attori: i giovani Jennifer Lawrence (non è parente del regista), Josh Hutcherson, Liam Hemsworth e i meno giovani – e famosi da più tempo – Donald Sutherland, Julianne Moore, Stanley Tucci, Woody Harrelson e Philip Seymour Hoffman, morto nel 2014. È difficile che qualcuno che voglia andare a vedere l’ultimo Hunger Games non ne conosca la storia e il mondo post-apocalittico in cui è ambientato. Se così fosse, o se chi ha visto i precedenti ha bisogno di un ripasso per rinfrescarsi la memoria, abbiamo messo insieme tutte le cose che da sapere – o da ricordarsi – prima di andare a vedere Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte II. | Stasera cinema? è uscito l'ultimo "Hunger Games", ma ci sono anche alternative interessanti: un film con Ian McKellen su un vecchio Sherlock Holmes e "Ricomincio da tre" di Massimo Troisi. |
Martedì sera diversi voli diretti all’aeroporto di Milano Malpensa sono stati dirottati verso altre destinazioni e altri voli in partenza sono stati ritardati a causa di un evento insolito accaduto nello scalo. Poco dopo le 19, un cittadino egiziano che doveva essere respinto perché trovato nell’area transiti senza documenti è stato fatto salire su un aereo di Air Italy diretto a Dakar, da dove era arrivato. L’uomo si trovava nell’aeroporto da domenica, ed era in attesa di essere messo sul primo aereo per Dakar. Dopo essere salito sull’aereo accompagnato dalle forze di sicurezza, l’uomo ha attraversato rapidamente l’intera cabina ed è uscito dall’altro portellone, nascondendosi nello scalo. Le autorità aeroportuali hanno deciso l’interruzione delle attività delle scalo per ragioni di sicurezza, autorizzando l’apertura di una pista poco meno di un’ora dopo. Lo scalo interessato è tornato completamente operativo solo alle 22.30. Secondo il Corriere, l’uomo non è ancora stato trovato. | All’aeroporto di Milano Malpensa ci sono stati disagi e ritardi dopo che un cittadino egiziano si era nascosto nello scalo. |
L’attrice statunitense Reese Witherspoon ha ricevuto il 30 ottobre all’Hyatt Regency Century Plaza di Los Angeles, in California, l’American Cinematheque Award, un premio che viene consegnato ogni anno a una personalità del mondo dello spettacolo che si è particolarmente distinta nel suo lavoro. L’American Cinematheque è stata fondata nel 1981 ed è una delle più importanti organizzazioni culturali statunitensi dedicate alla promozione del cinema. Nel 2014 American Cinematheque Award era stato vinto dall’attore statunitense Matthew McConaughey, e quest’anno è stato proprio lui a premiare Witherspoon. Per celebrare il premio vinto da Witherspoon, sono stati invitati all’Hyatt Regency Century Plaza alcuni tra gli attori e le attrici che hanno recitato con lei in passato: tra loro Sofia Vergara, Kate Hudson e Jennifer Aniston. Witherspoon ha 39 anni e nel 2006 ha vinto l’Oscar come miglior attrice per Quando l’amore brucia l’anima di James Mangold, film in cui ha interpretato la cantante June Carter Cash, moglie di Johnny Cash. Nel 2014 Witherspoon ha recitato in Wild, di Jean-Marc Vallée e Vizio di forma (Inherent Vice) di Paul Thomas Anderson. Nel 2015 è stata invece protagonista insieme a Sofia Vergara della commedia Fuga in tacchi a spillo. | Le foto dell’American Cinematheque Award. È un importante premio del cinema americano: lo ha vinto l'attrice Reese Witherspoon, che è stata premiata da Matthew McConaughey, vincitore nel 2014. |
Sul Corriere della Sera di lunedì Sergio Rizzo ricostruisce la questione della scelta sul porto in cui dovrà essere portato il relitto della nave Costa Concordia – naufragata quasi due anni fa all’Isola del Giglio – per essere smantellato. Il risultato della sfida sembra purtroppo già acquisito: fra Piombino e Civitavecchia vincerà Smirne. Da metafora della superficialità e della vigliaccheria quando si è piegata su un fianco davanti all’Isola del Giglio, a orgoglioso simbolo di riscatto quando è stata risollevata con uno sforza prodigioso, la Costa Concordia rischia di trasformarsi ora nell’emblema delle divisioni campaniliste e della inaffidabilità made in Italy. Affondata nelle nostre acque, la grande nave da crociera sarà smantellata con ogni probabilità in Turchia, nel grande porto mediterraneo di Izmir. Fra dieci mesi verrà trasferita lì dalla Vanguard, colossale battello semisommergibile che il gruppo Carnival, proprietario della Costa, ha affittato per tre mesi, a partire dal prossimo agosto, per la modica cifra di 30 milioni di dollari. | Dove andrà la Costa Concordia. Se lo chiede Sergio Rizzo, e informazioni alla mano risponde: a Smirne, in Turchia. |
Non è comune per il nostro Paese che ben due grandi mostre mettano contemporaneamente a tema un àmbito creativo così controverso e attuale come la cosiddetta “Street Art”. A Bologna la Fondazione Carisbo, nell’àmbito del progetto Genus Bononiae, presenta fino al 26 giugno in Palazzo Pepoli la mostra StreetArt. Banksy&Co. L’arte allo stato urbano. A Roma, a Palazzo Cipolla, la Fondazione Terzo Pilastro espone fino al 4 settembre, sotto il titolo War, Capitalism and Liberty, un centinaio di opere dell’inglese Banksy, forse il più popolare street artist del mondo, reso celebre anche dalla sua stessa inafferrabilità mediatica (non se ne conosce ufficialmente l’identità, né egli ha mai dato l’assenso a retrospettive di questo tipo, che dunque avvengono soltanto con materiali di collezioni private – e anzi c’è da chiedersi cosa penserà nel vedersi esposto per cura di due Fondazioni non poco chiacchierate in Italia per i loro rapporti con i poteri maggiori del nostro Paese). Diciamo subito che l’interesse nei confronti del fenomeno della Street Art è assolutamente benvenuto (e fa seguito alla ahimè troppo breve mostra catanese di pochi mesi fa), che le due mostre in questione sono ampie e ricche di opere di grande qualità, e che sicuramente contribuiranno a diffondere consapevolezza di questo fenomeno artistico presso un pubblico più vasto (è insensato che gli amatori d’arte sappiano tutto di Cattelan e Hirst senza aver mai sentito nominare Blu, Ericailcane o Lady Pink). Ciò premesso, proviamo a parlare delle esposizioni trattando tre questioni distinte, ma strettamente connesse fra loro. | Le contraddizioni della Street Art. Può darsi siano esse stesse Street Art: le espone Filippomaria Pontani dopo aver visto le due discusse mostre di Roma e Bologna. |
Negli ultimi anni diversi critici cinematografici ed esperti di cinema hanno provato a chiedersi cosa sia successo a Robert De Niro, 72enne leggendario attore americano celebre per i suoi ruoli, tra gli altri, in Taxi Driver, C’era una volta in America e Toro scatenato degli anni Settanta e Ottanta, ma che negli ultimi anni sembra aver recitato quasi soltanto in film mediocri con ruoli altrettanto mediocri. In un lungo articolo pubblicato su BuzzFeed, la giornalista Anne Helen Petersen ha preso in considerazione le principali critiche che vengono rivolte a De Niro dai suoi estimatori della prima ora e ha provato a dare qualche risposta su cosa sia successo a un attore la cui immagina pubblica è oggi in bilico tra quella di “grande attore” e quella di “grande attore che ha già dato il meglio di sé”. Dal 2011 al 2015 De Niro ha recitato in 15 film. Uno solo di questi è stato un successo di pubblico e di critica: Il lato positivo, in cui recitava la parte del padre di Bradley Cooper, con cui ha ottenuto anche una nomination all’Oscar per il miglior attore non protagonista. Escludendo qualche altro film di buon successo commerciale – The Intern, Last Vegas – il resto dei film in cui De Niro ha recitato in questi anni sono tutti piuttosto dimenticabili, e hanno avuto scarsissimo successo. Petersen fa l’esempio di Motel – un film del 2014 in cui De Niro recita la parte di un boss mafioso – che ha incassato appena 56mila dollari nei cinema di tutto il mondo e ha avuto un’unica recensione positiva sui giornali, oppure di Killing Season, un thriller con John Travolta che ha ottenuto recensioni ancora peggiori e incassato meno di Motel negli Stati Uniti (i dati sulle proiezioni all’estero non sono disponibili). | De Niro si sta buttando via? una giornalista ha provato a rispondere a una domanda che si fanno molti appassionati di cinema: perché un attore leggendario fa ormai solo film brutti?. |
La casa editrice Logos ha dopo pubblicato Paper Visions, una raccolta delle opere di papercraft – cioè fatte con la carta – dell’artista Elena Borghi. Borghi progetta e realizza allestimenti per le vetrine di negozi eleganti di Milano, per fiere, eventi, pubblicità e shooting fotografici, e il libro mostra alcuni di questi lavori, portati avanti pazientemente e con un’estrema cura per i dettagli. Borghi ha lavorato, tra gli altri, per Trussardi, Vogue, Seventy e Castor. Elena Borghi dipinge all’Ostello Bello di Milano | L’arte di carta di Elena Borghi. Draghi, occhi e fiori – tutti di carta – realizzati da un'artista milanese e raccolti in un libro pubblicato da Logos. |
La Corte d’Appello di Milano ha stabilito che il comune di Milano deve trascrivere i certificati di nascita di due bambini figli di una coppia gay italiana che sono nati in California grazie a una procedura di gestazione per altri. I due bambini sono stati concepiti da due ovuli diversi della donna che li ha partoriti, dunque sono fratelli anche biologicamente, ma hanno padri biologici diversi perché ognuno è stato concepito da uno spermatozoo di uno dei due componenti della coppia. Sul Corriere della Sera la giornalista Elena Tebano ha spiegato le motivazioni della Corte d’Appello di Milano e le ragioni per cui in precedenza sia il comune di Milano che il tribunale di Milano avevano negato la trascrizione dei certificati di nascita. La Corte di Appello di Milano ha accolto la richiesta di trascrizione dei certificati di nascita di due gemelli figli di una coppia gay italiana, nati in California grazie alla maternità surrogata. I bambini, che hanno 15 mesi, secondo la legge americana sono fratelli e hanno come genitori tutti e due i padri. In Italia possono adesso conservare il doppio cognome (è la prima volta che succede), ma ognuno ha un padre diverso e non sono legalmente fratelli. | La sentenza di Milano sui due gemelli figli di una coppia gay. Sono nati con la gestazione per altri in America: i certificati di nascita saranno trascritti, avranno il doppio cognome ma non saranno considerati fratelli. |
Il vicepresidente del Consiglio e ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha detto che con la prossima manovra economica – la legge con cui ogni anno lo stato decide come spendere i soldi pubblici, che dev’essere approvata entro il 31 dicembre – sarà «abolita la povertà». Di Maio lo ha detto durante la puntata di martedì 25 settembre di Porta a Porta, parlando delle misure che il Movimento 5 Stelle intende introdurre e per le quali sarà necessario prevedere grosse spese le cui risorse non sono ancora state reperite. Con la pensione di cittadinanza e il reddito di cittadinanza che introdurremo in questa legge di bilancio – a me la storia… poi potranno dire che non sono stato un buon ministro, che il Movimento 5 Stelle non è stata una buon forza politica, non lo so – però noi, in maniera decisa, con questa manovra, con questa legge di bilancio, avremo abolito la povertà. Perché quando porteremo tutte le pensioni minime a 780 euro al mese, e faremo in modo che le persone in condizioni di povertà possano avere un programma di reinserimento lavorativo sostenuto da un reddito che è il reddito di cittadinanza per essere reinseriti lavorativamente perché nessuno se ne può stare sul divano – dovranno formarsi e fare lavori di pubblica utilità – noi abbiamo creato un impatto culturale nella nostra società che è completamente diverso. | Di Maio dice che abolirà la povertà entro la fine dell’anno. «Con questa manovra, con questa legge di bilancio, avremo abolito la povertà», ha detto a "Porta a Porta". |
Oltre a Bompiani e Marsilio, Mondadori dovrà vendere Sonzogno, la casa editrice del Gruppo RCS che quest’anno ha pubblicato il bestseller L’intestino felice di Giulia Enders. È questa una delle novità maggiori – secondo quanto scrive oggi Repubblica – contenute nella bozza di decisione sull’acquisizione di RCS Libri da parte di Mondadori che l’Autorità garante per la concorrenza e il libero mercato ha ultimato e sottoposto al Garante delle comunicazione, chiamato entro 45 giorni a esprimere un parere comunque non vincolante. In totale, dunque, Mondadori dovrà cedere una quota di mercato che si aggira intorno al 5 per cento anche se non è chiaro, al di là del marchio, quanto possa valere Bompiani, dopo che molti dei suoi autori più importanti sono andati alla Nave di Teseo. Nella bozza il Garante stabilisce anche tempi e modalità delle vendite: per vendere Marsilio e Sonzogno – ovviamente a società non del gruppo – Mondadori avrebbe sei mesi di tempo, mentre per Bompiani ne avrebbe nove. Se entro i termini stabiliti Mondadori non riuscirà a trovare compratori, l’incarico di vendere sarà assunto da un fiduciario che risponderà al Garante: il fiduciario avrà a sua volta altri tre mesi, durante i quali gestirà temporaneamente le case editrici. Repubblica scrive che Mondadori non avrà alcun potere nel fissare, per esempio, una cifra minima di vendita. Nei giorni scorsi l’amministratore delegato di Mondadori, Ernesto Mauri, aveva confermato durante un’intervista a Rai2 che l’ipotesi di dover cedere case editrici era già stata presa in considerazione al momento dell’acquisizione di RCS Libri e che non rappresenta un dramma: «Abbiamo preso il rischio di ridurre il perimetro. Ce ne faremo una ragione». | Mondadori deve vendere anche Sonzogno. È la condizione affinché l'acquisizione di RCS Libri diventi effettiva: secondo Repubblica il Garante ha imposto regole anche sui contratti degli autori, la distribuzione e le librerie. |
Lo scorso giovedì Davide Bifolco, un ragazzo di 16 anni (17 il prossimo 29 settembre), è stato ucciso a Napoli con un colpo sparato da un carabiniere: era su un motorino con altre due persone e non si erano fermati all’alt. La storia è oggetto di molte attenzioni, discussioni e polemiche da giorni: lunedì 8 settembre sono iniziati gli accertamenti sul cadavere del ragazzo (radiografie e Tac), oggi sarà eseguita la risonanza magnetica, domani l’autopsia e l’esame balistico alla presenza dei periti di parte della famiglia. I risultati degli accertamenti dovrebbero aiutare a chiarire la dinamica dei fatti, visto che ci sono due versioni contrastanti: quella del carabiniere che ha sparato, e che è stato accusato di omicidio colposo, e quella dell’avvocato della famiglia Bifolco raccolta attraverso diverse testimonianze. Ecco che cosa si fa fino a qui. Cosa si sa Nella notte tra giovedì 4 settembre e venerdì 5, intorno alle ore 2.30, c’è stato un inseguimento in via Cinthia, nel quartiere Traiano di Napoli, tra un motorino Honda SH su cui si trovavano tre persone e un’auto con due carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli. Certamente sul motorino si trovavano Davide Bifolco e Salvatore Triunfo (un ragazzo di 18 anni con precedenti penali). I carabinieri hanno chiesto alle persone sul motorino di fermarsi ma queste non hanno obbedito. Già a questo punto (e anche sull’identità della terza persona sul motorino) ci sono due differenti versioni. Quello che è certo è che alla fine è stato sparato un proiettile dall’arma di uno dei carabinieri e che il proiettile ha colpito Davide Bifolco. Il ragazzo è stato portato all’ospedale San Paolo ma è morto poco dopo il ricovero. Salvatore Triunfo è stato ammanettato e il terzo uomo è invece riuscito scappare. | Com’è morto Davide Bifolco. La storia della sparatoria di giovedì notte a Napoli, di quel poco che è certo – un carabiniere ha ucciso un diciassettenne disarmato – e delle molte cose che non sappiamo. |
Nelle ultime settimane sia in Nord America che in alcuni paesi europei le vendite di abeti destinati a realizzare gli alberi di Natale sono in aumento. Secondo diverse associazioni di vivaisti, la richiesta è in crescita anche per via delle restrizioni imposte dal coronavirus: si passa molto più tempo a casa e questo ha ravvivato lo spirito natalizio e spinto più persone all’acquisto di un albero da addobbare. Non è andata così però in Italia, dove nel 2020 le vendite di abeti veri non sono andate molto bene. Vediamo i numeri più importanti di questo mercato. Due notizie sugli “alberi di Natale”, prima di iniziare Le piante più diffuse per realizzare gli “alberi di Natale” sono l’abete normandiano e l’abete rosso, molto comune sulle Alpi, ma ce ne sono diverse altre specie. In media un abete impiega dagli 8 ai 10 anni per crescere fino a 180 centimetri circa e nella maggior parte dei casi quelli venduti per Natale sono coltivati appositamente per questo scopo nei vivai di alcune zone specifiche, in Italia come all’estero. Secondo un’indagine di Coldiretti, nel 2019 l’88 per cento degli italiani aveva in casa un albero di Natale: più della metà delle persone in Italia utilizza un albero sintetico, in generale di plastica, che è più facile da gestire ma non necessariamente è più sostenibile rispetto a un abete vero. | Tutti i numeri sull’albero di Natale. Quanti anni servono per fare un abete? E quanto costa quest'anno? E quanti se ne venderanno in Italia e all'estero?. |
Venerdì sera su RaiUno è andato in onda “Pooh – Amici per sempre”, uno speciale dedicato ai Pooh, uno storico e popolarissimo gruppo italiano: da quando si sono formati nel 1966 hanno venduto più di 100 milioni di dischi e nel 1986 sono stati insigniti del titolo di Cavalieri della Repubblica dall’allora presidente Cossiga. Oltre ai Pooh al completo, Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, Red Canzian, Stefano D’Orazio e Riccardo Fogli, durante lo speciale di stasera suoneranno anche Emma, i Modà, Patty Pravo e Rocco Hunt. Lo scorso settembre i Pooh hanno comunicato che si scioglieranno quest’anno, quella di stasera sarà probabilmente una delle loro ultime apparizioni insieme prima del Reunion tour, in programma per questa estate. Per chi è troppo giovane o per chi li ha apprezzati negli anni di massimo successo qui c’è una lista delle più belle canzoni dei Pooh scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, per il suo libro Playlist. Pooh (1966, Bologna) I Pooh sono una delle band più longeve, citate nel presente repertorio. Cominciarono più di quarant’anni fa: con una cover in italiano di un pezzo dello Spencer Davis Group, poi con una pubblicità di rossetti e una canzone sul terrorismo altoatesino. Ma ci misero poco a riordinare le idee e diventare i campioni della canzone melensa: che è un genere in cui si cimentano in molti, ma nessuno con i risultati dei Pooh, che ancora oggi riempiono i palasport. | Le 8 migliori canzoni dei Pooh. Per chi è un po' troppo giovane per ricordarseli, per chi invece se li ricorda eccome, e per chi ha guardato il loro speciale venerdì su RaiUno: quest'anno sarà l'ultimo in cui suoneranno insieme. |
Ieri sono state presentate le relazioni conclusive dei due “gruppi di lavoro” nominati da Giorgio Napolitano il 30 marzo scorso. Secondo le intenzioni del presidente della Repubblica, i dieci esperti dovevano formulare proposte programmatiche condivise per risolvere l’attuale crisi di governo: hanno prodotto due relazioni, per un totale di un centinaio di pagine, una per le proposte economiche e una per le riforme istituzionali. Proposte economiche Il gruppo di lavoro sulle proposte economiche era formato da sei persone: Enrico Giovannini, presidente dell’ISTAT; Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato; Salvatore Rossi, membro del Direttorio della Banca d’Italia; i parlamentari Giancarlo Giorgetti e Filippo Bubbico, presidenti delle Commissioni speciali operanti alla Camera e al Senato; il ministro Enzo Moavero Milanesi. | Cosa dicono i 10 esperti di Napolitano. Ieri sono state presentate le due lunghe relazioni con le proposte di riforma: molto buon senso, poco di concreto. |
Giovedì sera Federica Guidi si è dimessa da ministro dello Sviluppo Economico, dopo la pubblicazione di alcune intercettazioni di conversazioni del novembre 2014 tra lei e il suo compagno Gianluca Gemelli, in cui Guidi lo rassicurava sull’approvazione di un emendamento che, secondo gli atti dell’inchiesta della procura di Potenza che contengono l’intercettazione, avrebbe favorito i suoi interessi economici inerenti a un centro di estrazione petrolifera in Basilicata. Il progetto Tempa Rossa Tempa Rossa è un grande centro di estrazione petrolifera che si trova in provincia di Potenza (Basilicata), “nell’alta Valle del Sauro a cavallo tra la Val d’Agri e la Val Camastra”: è gestito dalla società francese Total. Al momento, secondo il sito di Total, negli impianti del centro di estrazione sono stati scavati sei degli otto pozzi previsti dal progetto: “A regime l’impianto – tra i più evoluti nel settore petrolifero – avrà una capacità produttiva giornaliera di circa 50.000 barili di petrolio, 230.000 m³ di gas naturale, 240 tonnellate di GPL e 80 tonnellate di zolfo”. Si stima che il progetto valga 1,6 miliardi di euro in investimenti e comporti l’assunzione di 300 persone solo per la fase di costruzione. | Perché Federica Guidi si è dimessa, spiegato. La storia di un controverso impianto di estrazione petrolifera – e soprattutto delle intercettazioni telefoniche agli atti di un'inchiesta giudiziaria – messa in ordine, dall'inizio. |
Lo street style non esiste più. Certo, i fotografi si accalcano ancora alle entrate delle sfilate, urtando i passanti con i loro zaini nel tentativo di fotografarlo nel suo ambiente “naturale”. Le donne – sono soprattutto loro a venire fotografate – si trascinano avanti e indietro mettendosi in posa. A volte guardano direttamente verso la macchina fotografica, altre si fingono disinvolte. Ma la verità è che ben poco di quello che viene presentato come street style è davvero nato e cresciuto sulla strada. Il modo in cui si vestono queste ragazze non è stato messo insieme in modo personale e originale. E i fotografi non vanno a caccia di qualcosa di interessante ed esclusivo. Si tratta sostanzialmente di una forma di pubblicità ben piazzata, che si tratti dei marchi abbigliamento o del blogger stesso. È tutto completamente addomesticato. Quello che una volta era considerato street style – un abbigliamento atletico, economico, assemblato a casaccio e multiculturale – oggi si ritrova nelle collezioni della storica casa di moda Christian Dior o di Maison Margiela. E anche di Off-White e Koché, entrambe selezionate tra i finalisti del premio di LVMH per gli stilisti emergenti. È soprattutto Balenciaga ad attingere allo steetwear. Il nuovo direttore creativo della casa di moda, Demna Gvasalia, è stato determinante per assottigliare fino a eliminare il confine tra quello che è sempre stato considerato street style e la maggiore raffinatezza di Balenciaga. All’interno del collettivo di stilisti Vêtements, Gvasalia ha dato inizio a un’epoca di forme sgraziate e oversize, contribuendo a trasformare capi banali come una maglietta con il logo del gigante del trasporto merci internazionale DHL in un ambito oggetto alla moda. | Lo street style non esiste più. I suoi elementi caratteristici e sovversivi sono stati assorbiti dalle grandi case di moda per creare capi rassicuranti, che fanno sentire "cool" chi li compra. |
Francesca Barracciu, ex sottosegretaria alla cultura del governo Renzi, è stata condannata in primo grado dal Tribunale di Cagliari a 4 anni di carcere per peculato aggravato, per una faccenda legata ai rimborsi spese quando era consigliere regionale in Sardegna tra il 2004 e il 2012. Di Barracciu si era molto parlato perché quando nel 2014 fu scelta come sottosegretaria da Renzi aveva già ricevuto un avviso di garanzia relativo all’indagine sui rimborsi spese. Il governo l’aveva a lungo difesa, fino a che Barracciu era stata rinviata a giudizio nell’ottobre del 2015 e si era dimessa. A Barracciu era stato contestato inizialmente il rimborso di 33mila euro di benzina in tre anni, soldi che lei aveva spiegato di aver speso solo per partecipare a incontri legati al suo incarico di consigliere regionale. Dopo qualche mese la procura aveva aggiunto alle contestazioni anche i rimborsi relativi ad altri 40 mila euro circa, per un totale di circa 77 mila euro. Stando a quanto avevano raccontato i giornali, non sempre le spiegazioni di Barracciu sulle spese erano state puntuali e convincenti, soprattutto in riferimento alla sua effettiva presenza fisica nei luoghi in cui aveva detto di essersi recata in auto (chiedendo per questo motivo i rimborsi). Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 5 anni. | Francesca Barracciu, ex sottosegretaria alla cultura del governo Renzi, è stata condannata a 4 anni di carcere per peculato. |
La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di oltre 700 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta per truffa aggravata e autoriciclaggio sulla vendita di diamanti operata da due società a prezzi – secondo l’accusa – molto superiori al loro valore. L’indagine, che va avanti da oltre due anni, ha già portato a sanzioni da parte dell’Antitrust, che nel 2017 aveva ritenuto “ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento” da parte di due società, Intermarket Diamond Business (Idb) e Diamond Private Investment (Dpi), “anche attraverso gli istituti di credito con i quali rispettivamente operavano”. Le banche in questione, anche loro già multate, sono in misura diversa Unicredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Banca Aletti e Monte dei Paschi; il sequestro riguarda principalmente gli istituti di credito che facevano da intermediari tra le società e i clienti. Ai clienti veniva proposto l’acquisto di diamanti a un prezzo molto superiore a quello di mercato, peraltro con la promessa che i diamanti sarebbero stati riacquistati dalle stesse società venditrici entro qualche anno a un prezzo ancora superiore. Del caso si era occupata nel 2016 la trasmissione Report. Scrive Repubblica: | La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 700 milioni di euro in una grossa inchiesta per truffa su una compravendita di diamanti. |
La ministra della Salute Giulia Grillo è intervenuta per spiegare la sua versione riguardo all’emendamento al Milleproroghe approvato venerdì al Senato che rinvia di un anno l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione per i bambini per essere ammessi alle scuole d’infanzia. Ma la sua spiegazione, pubblicata su Facebook, presenta numerosi passaggi contraddittori o perlomeno non chiari, hanno notato in molti. Grillo ha sostenuto che nonostante l’emendamento «i bambini dovranno continuare a essere vaccinati e i genitori dovranno ancora presentare le certificazioni», e che a essere rinviata all’anno scolastico 2019/2020 è stata «una delle tre forme sanzionatorie previste dalla stessa legge, che prevede il non accesso dei bimbi non vaccinati agli asili nido e alle scuole materne». Come ha spiegato Quotidiano Sanità, non è però chiaro come questo possa funzionare: se – pur mantenendo le sanzioni economiche previste dal decreto Lorenzin – è stato rinviato il divieto di accesso alle scuole d’infanzia per i bambini dagli 0 ai 6 anni, significa che saranno comunque ammessi anche se i genitori non presenteranno i certificati vaccinali. | Le cose che non tornano nella versione della ministra Grillo sull’obbligo vaccinale. Ha detto che l'obbligo rimane anche se i bambini non vaccinati saranno ammessi a scuola, ha proposto una criticata soluzione per i bambini immunodepressi e ha parlato di “obbligo flessibile”. |
Toshiba, la grande multinazionale giapponese tecnologica, ha annunciato lunedì 21 dicembre che si aspetta di chiudere l’attuale anno con perdite intorno ai 4,1 miliardi di euro. Per affrontare la crisi, che deriva in parte da irregolarità di bilancio commesse negli ultimi 7 anni, Toshiba ha in programma il taglio di almeno 7.800 posti di lavoro e la vendita della sua divisione che si occupa di salute. Gli analisti sono comunque scettici circa l’efficacia del piano, giudicato tardivo, e ci sono dubbi sulle possibilità dell’azienda di riprendersi in tempi rapidi. Le azioni della società hanno perso il 9,8 per cento nella seduta in borsa di ieri e dallo scorso marzo a oggi hanno dimezzato il loro valore. Con il taglio di 7.800 posti di lavoro, Toshiba ridurrà del 4 per cento circa il suo numero di impiegati. I tagli più consistenti riguardano la divisione che produce prodotti elettronici di ampio consumo, come computer e altri dispositivi: l’azienda prevede di licenziare in quel settore circa 6.800 persone. I restanti 1.000 posti di lavoro saranno invece tagliati negli uffici della sede centrale dell’azienda. Secondo il presidente di Toshiba, Masashi Muromachi, difficilmente gli impiegati potranno trovare nuovi incarichi in altre divisioni della società, quindi molti si dovranno trovare un altro lavoro da qualche altra parte. | Toshiba è in guai seri. Prevede perdite per 4,1 miliardi di euro quest'anno, licenzierà 7.800 dipendenti e vuole vendere la sua divisione che si occupa di salute. |
Il referendum sull’autonomia in Veneto ha superato il quorum, fissato al 50 per cento più uno dei voti e necessario per considerare valida la votazione. Ha votato il 57,2 per cento degli aventi diritto, il 98,1 per cento dei quali si è espresso per il Sì. In Lombardia, a causa di una serie di problemi tecnici, non ci sono ancora dati definitivi sull’affluenza, ma sul sito della regione è stata pubblicata una stima che parla di un’affluenza tra il 38 e il 39 per cento. In Lombardia però, a differenza del Veneto, non era necessario raggiungere un quorum per considerare valida la votazione. Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, ha detto che il risultato del referendum è un «Big bang delle riforme istituzionali», e che oggi la giunta regionale approverà un disegno di legge che sarà poi approvato dal consiglio regionale e diventerà la base per trattare una maggiore autonomia con il governo italiano. Zaia ha detto che il suo obiettivo è ottenere la gestione esclusiva di tutte le 20 competenze attualmente concorrenti tra stato e regioni, più tre che attualmente sono esclusive dello stato (istruzione, giustizia di pace e tutela dei beni culturali). Zaia vuole anche che vengano trattenuti in Veneto nove decimi delle tasse riscosse nella regione. | In Veneto è stato superato il quorum, in Lombardia il voto elettronico è stato un disastro. In Veneto ha votato il 57,2 per cento degli aventi diritto, mentre dalla regione Lombardia non sono ancora arrivati dati definitivi. |
Il musicista e compositore Robert Sherman è morto la notte scorsa a Londra, a 86 anni. Era famoso per aver scritto insieme al fratello le colonne sonore di molti film Disney. Robert e Richard Sherman avevano cominciato a scrivere musica negli anni ’50. Nel 1958 una loro canzone, Tall Paul, aveva attirato l’attenzione della Disney che li aveva assunti per comporre le colonne sonore dei suoi nuovi film. I due scrissero It’s a small world after all per un’attrazione dei parchi tematici Disney – che presero il nome dalla canzone – e la colonna sonora di molti lungometraggi, tra cui Mary Poppins (compresa Supercaligragilistichespiralidoso e Cam Caminì Spazzacamin), Il libro della giungla, Pomi d’ottone e manici di scopa e Gli Aristogatti. Per Mary Poppins vinsero due Oscar, per la miglior colonna sonora originale e per la miglior canzone originale. In totale i fratelli Sherman ottennero nove nomination agli Academy Awars, due Grammy, quattro nomination ai Grammy, e 23 dischi d’oro e di platino, scrivendo più colonne sonore di chiunque altro nella storia del cinema. | È morto Robert Sherman, che aveva scritto Supercalifragilistichespiralidoso. E Cam Caminì Spazzacamin, e le canzoni del Libro della giungla e degli Aristogatti. |
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