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Il governo di Giuseppe Conte ha ottenuto la fiducia al Senato con 156 voti favorevoli e 140 contrari. I senatori presenti erano 312 e in 16 si sono astenuti: tra loro anche i senatori di Italia Viva. Due senatori di Forza Italia, Mariarosaria Rossi e Andrea Causin, hanno votato a favore del governo, così come le senatrici a vita Elena Cattaneo, Liliana Segre, e il senatore a vita Mario Monti. Hanno votato a favore anche il socialista Riccardo Nencini e l’ex esponente del Movimento 5 Stelle Alfonso Ciampolillo. I numeri ottenuti da Conte sono inferiori alla soglia della maggioranza assoluta, necessaria per garantire solidità all’esecutivo. Ieri, Conte aveva ottenuto la fiducia alla Camera con 321 voti a favore. La crisi politica era stata causata dall’uscita di Italia Viva dal governo.
Il governo ha ottenuto la fiducia al Senato. Con 156 voti, al di sotto della soglia per la maggioranza assoluta.
Il 3 giugno 1991, trent’anni fa, i due vulcanologi francesi Katia e Maurice Krafft si trovavano alla base del monte Unzen, nella penisola di Shimabara, sull’isola di Kyushu, in Giappone. Da alcuni mesi, il gruppo vulcanico da cui è costituito il monte aveva ripreso una sporadica attività eruttiva, inducendo alla fine di maggio il governo a evacuare l’area nelle vicinanze. Per avvicinarsi al monte e documentare i fenomeni vulcanici, insieme ad altri studiosi e ad alcune troupe di giornalisti, i Krafft seguirono un percorso ritenuto meno pericoloso ma furono travolti e uccisi – insieme ad altre 41 persone – da una valanga di rocce, ceneri e gas innescata da un’eruzione. Avevano 49 anni lei, e 45 lui. Le analisi, le fotografie e i filmati spettacolari realizzati da Katia e Maurice Krafft fin dagli anni Settanta, spesso a pochi metri di distanza dai flussi di lava, sono ancora oggi considerati fonte di una parte consistente delle cose che sappiamo sui vulcani. Entrambi erano molto noti nella comunità scientifica per il coraggio e la temerarietà con cui esaminavano da vicino pericolosi fenomeni vulcanici, andando contro i normali protocolli di sicurezza. Nel corso di oltre vent’anni il loro lavoro si rivelò inoltre fondamentale per la sensibilizzazione di capi e governanti delle comunità che vivono alle pendici dei vulcani attivi più pericolosi del mondo.
I coniugi Krafft, vulcanologi spericolati. Morirono 30 anni fa in Giappone, dopo una stimata carriera passata a documentare eruzioni avvicinandosi alla lava più di chiunque altro.
L’artista sudafricano Jaco Haasbroek ha creato una serie di grafiche per il progetto I Heart che riprendono il famoso logo della campagna pubblicitaria I Love New York di Milton Glaser (creato nel 1976): il simbolo del cuore viene però sostituito da una rappresentazione grafica di “quello che si ama”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I Heart. Loghi sullo stile di "I love New York" di Milton Glaser, dove i cuori rappresentano ciò che si ama.
Da oggi, primo giugno, palestre e piscine potranno riaprire anche in Lombardia, dopo che in quasi tutto il resto d’Italia avevano già riaperto lunedì 25 maggio: l’unica regione in cui resteranno ancora chiuse è la Basilicata, dove dovrebbero riaprire dopo il 3 giugno. La riapertura di palestre e piscine in Lombardia è stata approvata con un’ordinanza (la n. 555) firmata il 29 maggio dal presidente della regione, Attilio Fontana. Oltre che di palestre e piscine, l’ordinanza prevede anche la riapertura di centri massaggi e centri di abbronzatura, parchi tematici e di divertimento, circoli culturali e ricreativi e lo svolgimento di prove e attività di produzione di spettacoli dal vivo, in assenza di pubblico. Le attività di spettacolo, i cinema e i teatri, e i servizi per l’infanzia e l’adolescenza, ripartiranno invece il 15 giugno.
Da oggi palestre e piscine riaprono anche in Lombardia.
Oggi tra le foto arrivate al Post c’era una affascinante varietà di immagini che riguardano animali assai diversi tra loro, e che abbiamo deciso di raccogliere. Potrebbe essere anche un contenitore da mantenere: il giovedì delle bestie, tipo. C’è stato dibattito sul rischio di deriva pucciosa, ma ci pare sia stata dignitosamente contenuta. Fateci sapere che ne pensate: non ci sono gattini, ma fuochino. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Daily Beasts. Il meglio delle foto animalesche di oggi (niente gattini).
Il 3 maggio la casa d’aste Art Curial di Parigi ha presentato al pubblico per la prima volta due pagine manoscritte che conterrebbero brani inediti del Piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry. Il libro è stato pubblicato nel 1943 e dopo la morte dell’autore – abbattuto sul suo aereo durante una missione di guerra vicino a Marsiglia nel 1944 – ha avuto un successo planetario, arrivando ad essere, secondo la Fondazione Saint-Exupéry di Parigi, il libro più tradotto della storia dopo la Bibbia. Dalla sua pubblicazione, ha venduto 140 milioni di copie in circa 260 lingue. Le due pagine ritrovate sono di carta molto sottile, prodotta negli Stati Uniti, e hanno in filigrana la scritta “Fidelity Onion Skin”, la carta che usava Saint-Exupéry. La prima pagina contiene un testo già edito, che fa parte del capitolo 19 del libro, mentre la seconda pagina contiene un testo completamente inedito in cui Saint-Exupéry descrive l’arrivo del Piccolo Principe sulla Terra e il suo incontro con un uomo, un “ambasciatore dello spirito umano”.
Un brano inedito del Piccolo principe. In questi giorni sono esposte a Parigi due pagine manoscritte di Saint-Exupéry, che saranno battute all'asta a Parigi il 16 maggio.
Negli ultimi giorni sui principali giornali italiani si è tornati a parlare dell’omicidio di Vanessa Russo, avvenuto nel 2007 nella metropolitana di Roma, e di Doina Matei, condannata per quell’omicidio a 16 anni di prigione. I giornali scrivono oggi che il magistrato del tribunale di sorveglianza di Venezia, Vincenzo Semeraro, ha deciso che Matei, alla quale era stata concessa la semilibertà, dovrà tornare a tempo pieno nel carcere femminile della Giudecca, a Venezia: e mettono in correlazione la revoca della semilibertà con alcune fotografie pubblicate da Matei su Facebook e soprattutto la loro pubblicazione sui giornali. Dall’inizio Vanessa Russo era una ragazza di 23 anni che nell’aprile del 2007 morì in ospedale dopo un giorno di coma: durante una banale lite in una stazione della metropolitana di Roma fu colpita in un occhio con la punta di un ombrello, che le aveva perforato un’orbita e rotto un’arteria cerebrale. Nel 2008 venne condannata a 16 anni di carcere per omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi Doina Matei, donna di origini rumene che all’epoca aveva 21 anni e due figli avuti a 14 e 17 anni. Subito dopo la lite Matei aveva tentato di fuggire con un’amica minorenne, ma grazie alle immagini delle telecamere a circuito chiuso fu identificata e arrestata a Tolentino, nelle Marche. La condanna venne poi confermata dalla Cassazione nel 2010.
Cos’è successo con Doina Matei. Un giudice ha sospeso la semilibertà della donna rumena che aveva ucciso una ragazza nella metropolitana di Roma: perché aveva usato Facebook, sembra.
Oggi compie sessant’anni Nanni Moretti, che tra le altre cose – molte cose, principalmente film memorabili – ha prodotto una gran quantità di frasi ed espressioni entrate nel linguaggio e nella cultura italiana, soprattutto nel racconto della società e della politica. È possibile che molti, specialmente i più giovani, ne sentano o ne usino alcune senza sapere che vengono da film di Nanni Moretti. E questa è una ragione in più per metterle insieme: per mostrarle nel loro contesto, dentro film che se non avete visto vale la pena recuperare. La ragione principale è fargli gli auguri.
23 citazioni definitive di Nanni Moretti. D'altra parte l'ha detto lui che "le parole sono importanti" (e una).
Su molti biglietti d’auguri, non solo nei paesi in cui si parla inglese, oggi appaiono due parole: Merry Christmas. Per quanto il senso sia immediatamente chiaro – Buon Natale – il Natale è probabilmente l’unico momento dell’anno in cui l’aggettivo merry conosce questa diffusione e popolarità, tanto da essere ormai associato quasi esclusivamente alla parola Christmas. Ma perché si dice Merry Christmas e non, come potrebbe sembrare più naturale, Happy Christmas? In inglese, infatti, si dice per esempio Happy New Year o Happy Thanksgiving. La spiegazione la riporta, tra gli altri, Matthew Schmitz sul sito della rivista religiosa First Things (ma è largamente diffusa su Internet). L’espressione Merry Christmas nasce naturalmente in Regno Unito, anche se oggi è diffusa soprattutto negli Stati Uniti e in Nord America. In inglese antico la parola merry significava piacevole più che felice o gioioso, ma già nel Cinquecento veniva utilizzata di tanto in tanto per augurare buon Natale. La prima attestazione dell’espressione risale al 1565 ed è contenuta nel manoscritto municipale della cittadina inglese Hereford: «And thus I comytt you to God, who send you a mery Christmas» («Vi raccomando a Dio, che vi mandi un Buon Natale»). Nel 1843 fu il Canto di Natale di Charles Dickens a renderla popolare e modificare il suo significato, associandola più a gioviale e festoso: nel romanzo Ebenezer Scrooge irride il Natale dicendo «If I could work my will… every idiot who goes about with ‘Merry Christmas’ on his lips should be boiled with his own pudding» («Se potessi fare a modo mio, ogni idiota che se ne va attorno con cotesto ‘allegro Natale’ in bocca, avrebbe a esser bollito nella propria pentola», nella traduzione italiana più diffusa). Oltre alla grande popolarità dell’opera di Dickens, contribuì alla fortuna del termine anche il primo biglietto di auguri preparato per Natale (stampato a sua volta nel 1843) che conteneva l’espressione A Merry Christmas and a Happy New Year to You. L’aggettivo merry venne sempre più diffuso, venendo associato a un clima festoso e particolarmente sopra le righe.
Perché si dice “Merry Christmas”? e non Happy Christmas, come potrebbe sembrare più naturale? C'entra l'alcol.
È stato arrestato domenica con l’accusa di sfruttamento della prostituzione minorile e pornografia minorile Gabriele Paolini, personaggio dall’anomala fama legata ai suoi frequenti interventi a disturbo di programmi e collegamenti televisivi, da molti anni. L’esteso disprezzo che si è guadagnato in questo modo – che gli è valso a volte repressioni anche violente – si somma così a quello per la qualità dei reati per cui è accusato. Lo scrittore e giornalista Christian Raimo ha invece raccontato sul sito dell’editore Minimum Fax quello che sa di Paolini, conoscendolo personalmente dai tempi della scuola. Conosco Gabriele Paolini da più di vent’anni. Posso dire che gli voglio bene. Eravamo nello stesso liceo, anche se in due classi diverse. Frequentammo un corso di teatro insieme “un paio di volte a settimana il pomeriggio” e ci conoscemmo lì; lo teneva uno dei più grandi maestri del teatro italiano, Pino Manzari (allievo a sua volta di Orazio Costa). Gabriele era istrionico e manierato già a quindici anni, sapeva rifare le scenette di Totò a memoria. Aveva talento, sapeva stare su un palco. In classe e a casa delle materie curricolari non studiava niente, passava molto del suo tempo nei dintorni del mondo televisivo; già allora. Faceva sega a scuola e stazionava davanti agli studi televisivi della Dear Film per ore per farsi riempire i quaderni di autografi e foto, li collezionava, ne aveva a centinaia. Si faceva accompagnare da altri compagni incantati anche loro dalla luce taumaturgica del piccolo schermo. Un paio di volte ci andai anche io, adepto alla Dea Tv come chiunque sia cresciuto negli anni ’80, a fare la posta alle comparse che entravano negli studi Dear, in attesa di qualche faccia più nota, una ballerina, Gigi Sabani.
Paolini: mostro, idiota e amico mio. Lo scrittore Christian Raimo racconta il suo rapporto col "disturbatore" televisivo arrestato domenica, che conosce da vent'anni.
Epic Games, la casa di produzione del popolare videogioco Fortnite, ha rilasciato una versione del videogioco anche per lo store di Google: finora infatti Fortnite non era presente sul Play Store e per giocarci su un dispositivo Android era necessario scaricare l’app da store terzi. In un comunicato, Epic Games scrive di essere stata costretta dal fatto che Google svantaggia gli store non ufficiali, facendoli passare per pericolosi e a rischio malware. – Leggi anche: Il video del concerto di Travis Scott dentro Fortnite
Fortnite ora si può scaricare anche dal Play Store di Google.
Durante una riunione della Conferenza Stato-Regioni che si è tenuta oggi, i rappresentanti delle regioni e degli enti locali insieme col governo nazionale hanno approvato le linee guida proposte dal ministero dell’Istruzione per il rientro degli studenti a scuola. La notizia fondamentale è che il nuovo anno scolastico inizierà il prossimo 14 settembre, e gli studenti parteciperanno alle lezioni fisicamente e non a distanza; e dal primo settembre torneranno a scuola gli studenti che devono frequentare corsi di recupero. Ma ci sono molti ma, naturalmente, e molte differenze rispetto a quello che avverrà durante un normale anno scolastico. Nei giorni scorsi era circolata sui giornali una bozza delle linee guida che era stata molto criticata dagli assessori all’Istruzione di diverse regioni e da insegnanti, genitori e studenti, che giovedì hanno manifestato in diverse città. Le critiche riguardavano principalmente la mancanza di risorse per l’aumento del personale, la proposta di una didattica mista (a distanza e in presenza) per gli studenti delle scuole superiori e l’organizzazione delle lezioni in turni differenziati, per permettere il distanziamento fisico degli studenti.
La scuola riparte il 14 settembre. Con la presenza fisica degli studenti, ma con ampia libertà agli istituti per la riorganizzazione di classi, spazi e lezioni per garantire il distanziamento fisico.
Nella parte californiana del deserto del Mojave, negli Stati Uniti, è da poco diventato operativo l’impianto solare di Ivanpah, la più grande centrale termica a concentrazione solare del mondo. A 65 chilometri di distanza da Las Vegas (che invece è nel Nevada), sono stati collocati circa 300mila specchi, ognuno dei quali è motorizzato e può cambiare il proprio orientamento, per riflettere i raggi solari verso una torre centrale che contiene acqua. I raggi concentrati sulla torre portano l’acqua a produrre vapore, che a sua volta fa muovere le turbine per la produzione dell’energia elettrica. Gli specchi hanno una altezza di 2 metri e sono larghi 3 metri, messi a cerchio intorno alla torre, alta 140 metri. Il complesso ha in tutto tre torri per la produzione di vapore da cui ottenere energia elettrica. Occupa circa 14 chilometri quadrati e nella sua costruzione ci sono stati alcuni ritardi, dovuti soprattutto alle preoccupazioni delle associazioni ambientaliste per il suo impatto sull’habitat circostante.
La più grande centrale solare del mondo. Le foto spettacolari dell'enorme impianto a concentrazione solare da poco inaugurato nel deserto del Mojave negli Stati Uniti: produce energia per rifornire 140mila case.
Da lunedì 23 agosto i residenti in Italia che hanno un televisore non idoneo ai nuovi standard di trasmissione del digitale terrestre possono rottamarlo ottenendo in cambio un buono del 20 per cento (fino a un massimo di 100 euro) sul prezzo di un nuovo televisore. Lo prevede un decreto del ministero dello Sviluppo economico che ha lo scopo di agevolare il rinnovo dei televisori in vista del passaggio del digitale terrestre ai nuovi standard DVB-T2 e HEVC Main 10. Dall’1 gennaio 2023, i televisori che non supportino entrambi questi standard non saranno più utilizzabili se non con l’ausilio di un apposito decoder (la data di introduzione delle nuove regole doveva inizialmente essere il 30 giugno 2022, ma è stata posticipata per dare alle persone più tempo per adeguarsi).
Da lunedì 23 agosto si può richiedere il nuovo “bonus TV”. Chi ha un televisore non idoneo ai nuovi standard del digitale terrestre può rottamarlo e ottenere uno sconto per sostituirlo.
Lo scorso 25 maggio il ministero della Salute e l’ISTAT, con la collaborazione della Croce Rossa, hanno avviato un’indagine sierologica a campione per stimare la diffusione del coronavirus sulla popolazione italiana, comprendere meglio le fasce di età più interessate dal contagio e capire quante persone abbiano sviluppato gli anticorpi, anche in assenza di sintomi. Per il test sono state selezionate 195 mila persone per arrivare a un campione di 150 mila, rappresentativo della popolazione italiana. Michele Bonizzi, responsabile area salute della Croce Rossa Italiana, ha raccontato al Post che a oggi circa 100 mila cittadini hanno risposto alla telefonata e che per ora 56 mila hanno accettato di fare il prelievo. Dopo quattro settimane di telefonate si è raccolto dunque poco più di un terzo del campione. I test sierologici servono per rilevare la presenza di particolari sostanze nel siero, una parte del sangue. Vengono eseguiti partendo da un normale prelievo di sangue venoso, che viene poi analizzato in laboratorio per misurare la quantità e le tipologie degli anticorpi (immunoglobuline, Ig) prodotti dal nostro sistema immunitario contro ciò che proviene dall’esterno, e che potrebbe costituire una minaccia, come appunto il coronavirus.
Come sta andando l’indagine sierologica? dopo circa quattro settimane di telefonate si è raccolto poco più di un terzo del campione: il problema principale è che le persone non rispondono al telefono.
Giorgio Ambrosoli era un avvocato italiano. Nel 2014 cade il trentacinquesimo anniversario del suo assassinio: Ambrosoli fu ucciso l’11 luglio 1979 da un sicario americano ingaggiato dal banchiere siciliano Michele Sindona, su cui Ambrosoli stava indagando. La vicenda di Giorgio Ambrosoli è stata molto raccontata sui giornali italiani, è stata oggetto di film e libri ed è considerata in generale emblematica di un particolare periodo storico italiano. Suo figlio, Umberto Ambrosoli, è anche lui avvocato e consigliere regionale in Lombardia, ed è stato candidato alla presidenza della regione alle elezioni nel 2013. Giorgio Ambrosoli – che veniva da una famiglia borghese milanese, politicamente era vicino ai monarchici e aveva studiato Giurisprudenza a Milano e si era specializzato nel settore fallimentare – nel 1974 era stato scelto dall’allora governatore della Banca d’Italia, Guido Carli, come commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, che era stata portata quasi al fallimento da Michele Sindona. Ambrosoli aveva il compito di esaminare la malmessa situazione economica della banca: durante le sue indagini si rese conto che c’erano gravi irregolarità nei conti della Banca e che i libri contabili erano stati falsati. Sindona aveva consolidati rapporti con pezzi della politica, della finanza e della criminalità organizzata siciliana.
Chi era Giorgio Ambrosoli. La storia dell'avvocato milanese che indagò sulla Banca Privata Italiana di Michele Sindona e fu ucciso a Milano 35 anni fa.
La fermata Baldo degli Ubaldi della metro A di Roma – che si trova nel quartiere Aurelio, poco distante dal Vaticano – chiuderà per tre mesi a partire dal 18 ottobre per lavori. Il sito di ATAC, la società che gestisce i trasporti a Roma, spiega che la chiusura della stazione servirà a «consentire lo svolgimento dell’attività di revisione ventennale di scale mobili e ascensori, attività obbligatoria in base alle vigenti norme sull’esercizio degli impianti di traslazione». Complessivamente saranno sottoposte a revisione 12 scale mobili e 7 ascensori. La linea bus 490 (Tiburtina-Cornelia) verrà potenziata e in sostituzione della stazione Baldo degli Ubaldi si potranno utilizzare le vicine stazioni di Cornelia e Valle Aurelia. Quella di Baldo degli Ubaldi è la seconda stazione della linea A che rimarrà chiusa dopo che lo scorso 23 marzo la fermata di Barberini è stata sequestrata e chiusa a tempo indeterminato a causa di un incidente con le scale mobili. Sempre per lavori la linea B, invece, fino al 7 dicembre chiuderà alle 21 tutti i giorni e per cinque weekend tra settembre e ottobre nel tratto che va da Laurentina a Castro Pretorio.
La fermata Baldo degli Ubaldi della metro A di Roma chiuderà per tre mesi per lavori.
Mark Zuckerber, cofondatore e amministratore delegato di Facebook, e sua moglie, la dottoressa Priscilla Chan, hanno avuto la loro prima figlia, nata il primo dicembre 2015. Zuckerberg e Chan si sono conosciuti quando entrambi erano studenti ad Harvard e si sono sposati nel 2012. Insieme alla moglie, Zuckerberg ha scritto una lettera indirizzata alla figlia nella quale descrive il mondo in cui si augura che Max possa crescere: “un mondo in cui la nostra generazione può promuovere l’uguaglianza e portare avanti il potenziale umano, curando malattie, la povertà, offrendo uguali diritti e diffondendo la comprensione tra le nazioni”. Mark e Priscilla Zuckerberg si impegnano inoltre a donare il 99 per cento delle loro azioni di Facebook nel corso della loro vita. Attualmente la loro quota di azioni ha un valore di 45 miliardi di dollari. In precedenza, Zuckerberg aveva annunciato che si sarebbe preso due mesi di paternità per accudire la figlia e dare una mano a sua moglie. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Mark Zuckerberg dice che donerà il 99 per cento delle sue azioni Facebook nel corso della sua vita. Lui e la moglie, Priscilla Chan, hanno scritto una lettera alla figlia appena nata: nella loro vita doneranno più di 45 miliardi di dollari.
Negli ultimi giorni il clima a Washington e a Berlino è stato piuttosto simile. C’è solo una notevole differenza tra le due capitali: mentre gli statunitensi non prenderebbero mai in considerazione la possibilità di vivere e lavorare in edifici senza aria condizionata, molti tedeschi pensano che la vita senza climatizzatore sia molto meglio. Questo modo diverso di vedere le cose non riguarda solo Berlino e Washington: molti degli europei in visita negli Stati Uniti spesso si lamentano del “freddo glaciale” negli autobus e negli alberghi. I turisti statunitensi che raggiungono l’altra parte dell’oceano Atlantico, al contrario, si stupiscono dalla capacità degli europei di fare i conti col caldo, sia al lavoro sia a casa. Nel complesso possiamo dire che l’Europa pensa che l’amore degli Stati Uniti per l’aria condizionata sia abbastanza una scemenza. Gli europei si interrogano su questa particolare fissazione degli Stati Uniti da un po’ di tempo: nel 1992 il docente Gwyn Prins dell’università di Cambridge definì l’affezione degli statunitensi per l’aria condizionata come “un’epidemia pervasiva e inconsapevole”. E secondo l’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) sta diventando sempre peggio: la richiesta di aria condizionata è sempre aumentata negli ultimi dieci anni.
Gli americani sono malati di aria condizionata? il Washington Post spiega perché noi europei siamo meno fissati coi condizionatori e non teniamo temperature artiche al chiuso in estate.
Steve Ballmer, amministratore delegato di Microsoft dal 2000, andrà in pensione e lascerà il suo incarico entro 12 mesi, non appena l’azienda troverà un sostituto. Lo ha annunciato la stessa azienda con un comunicato stampa, spiegando che la sostituzione di Ballmer – alla quale lo stesso Balmer collaborerà – fa parte del processo di rinnovamento dell’azienda. Microsoft attraversa un periodo di grande trasformazione: da azienda produttrice esclusivamente di software ad azienda produttrice di device e fornitrice di servizi. Il consiglio di amministrazione di Microsoft ha nominato una commissione speciale per gestire la successione di Ballmer. Ne fanno parte il consigliere indipendente John Thompson, i dirigenti Chuck Noski e Steve Luzco e naturalmente Bill Gates, presidente non esecutivo del consiglio di amministrazione e fondatore di Microsoft nel 1975.
Steve Ballmer lascia Microsoft. L'amministratore delegato – che i profani ricordano soprattutto per certi video – andrà in pensione entro 12 mesi, non si sa ancora chi sarà il suo successore.
Il 2 gennaio il segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi, ha scritto una lettera ai leader dei principali partiti italiani per fare tre proposte sulla legge elettorale che dovrebbe essere approvata nelle prossime settimane dal Parlamento (la riforma della legge elettorale inizierà a essere discussa alla Camera dal 27 gennaio). I tre modelli proposti da Renzi sono il modello spagnolo, il Mattarellum rivisitato e il modello del doppio turno di coalizione dei sindaci. YouTrend ha applicato i tre modelli ai risultati delle elezioni di febbraio alla Camera, per verificare se sarebbero in grado di garantire la governabilità, come sostiene Renzi. Con diverse cautele – dovute specialmente al fatto che è chiaro che il comportamento degli elettori dipende anche dalla legge elettorale con cui si vota – YouTrend ha spiegato come solo uno dei tre modelli garantisca la maggioranza assoluta al partito o alla coalizione che vince le elezioni. Il sistema elettorale spagnolo è un proporzionale con circoscrizioni molto piccole: per questo motivo ha dei forti effetti maggioritari, ossia premia i partiti maggiori. Nella versione proposta da Renzi, esso è arricchito dall’introduzione di un premio di maggioranza (92 seggi, pari al 15%) da assegnare alla lista più votata. La proporzionalità del sistema è ulteriormente ridotta da circoscrizioni di 4 o 5 seggi, che rendono necessario ottenere almeno il 20% circa dei voti per ottenere un seggio. Inoltre, per ottenere seggi bisogna superare una soglia di sbarramento del 5% su scala nazionale. Essa limita il ruolo giocato da partiti fortemente localizzati che potrebbero eleggere deputati in qualche circoscrizione pur rimanendo sotto il 5% dei voti a livello nazionale (ad esempio la Lega).
I modelli di legge elettorale proposti da Renzi funzionano? solo uno, secondo YouTrend, che ha applicato le 3 proposte del segretario PD ai risultati delle elezioni di febbraio.
Il 6 novembre 2015 uscirà negli Stati Uniti il film in 3D sui Peanuts, la striscia a fumetti più celebre della storia, creata dal disegnatore Charles Schulz nel 1950. Il film è ancora in lavorazione ma il primo teaser trailer è stato diffuso online lo scorso 18 marzo. Il grande dubbio per i fan del fumetto è se il film sarà in grado di rimanere fedele allo spirito e allo stile di Charles Schulz – l’autore che per oltre cinquant’anni ha disegnato le strisce dei Peanuts (pubblicate quotidianamente dal Post) – nel passaggio dalla semplicità del disegno originale all’animazione in 3D. Il primo trailer ufficiale è stato pubblicato oggi:
Il primo trailer ufficiale del film dei Peanuts. In Italia uscirà alla fine del 2015.
In vista della sua imminente quotazione in borsa negli Stati Uniti, Facebook ha pubblicato una nuova serie di dati con diversi aggiornamenti sull’andamento dei propri conti nell’ultimo trimestre, che si è concluso il 31 marzo scorso. I documenti sono stati consegnati alla Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente governativo che regola il mercato azionario statunitense. I nuovi dati arrivano a poche settimane di distanza dall’annuncio dell’acquisizione di Instagram, per espandere la propria presenza nel settore in costante crescita della produzione e condivisione di fotografie, raggiungendo allo stesso tempo molti più smartphone con una propria applicazione.
10 cose sui conti di Facebook. In attesa di quotarsi in borsa, la società ha diffuso i dati finanziari degli ultimi tre mesi con ricavi e amici in aumento.
È stato indetto per mercoledì 13 dicembre uno sciopero dei mezzi pubblici gestiti da GTT (Gruppo Torinese Trasporti) a Torino. Lo sciopero coinvolgerà per 24 ore sia i mezzi GTT di superficie, come autobus, tram e servizi ferroviari metropolitani, sia la linea della metropolitana. Quello del 13 dicembre è il secondo sciopero in tre settimane che coinvolge i mezzi pubblici di Torino: come quello del 20 novembre, lo sciopero di mercoledì è stato voluto dalle sigle sindacali del settore dei trasporti, che accusano GTT di «voler smantellare il sistema di trasporti» di Torino, «già fortemente in difficoltà». I sindacati che aderiranno sono Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Fast- Confsal. Hanno spiegato le loro ragioni in un comunicato: Dopo la grande adesione allo sciopero del 20 novembre 2017, […] le segreterie sindacali sono state ricevute dai capigruppo dei partiti politici congiuntamente al vicesindaco Montanari. Le motivazioni che ci costringono a proseguire nell’azione di lotta, […] sono sempre le stesse: non è stato ancora approvato il bilancio 2016 con il reale rischio di fallimento dovendo portare i “libri in tribunale”; assenza di un piano industriale, unico strumento per ottenere finanziamenti certi; assenza di prospettiva e visione d’insieme dell’azienda; mancato confronto della proprietà con le organizzazioni sindacali su scelte che inevitabilmente toccheranno tutti gli accordi in corso di validità e i lavoratori; assenza di manutenzione e di ricambi, con conseguente soppressione quotidiana di turni per l’impossibilità di consegnare mezzi idonei all’esercizio.
Mercoledì 13 dicembre ci sarà uno sciopero dei mezzi pubblici di GTT a Torino. È il secondo sciopero in tre settimane che coinvolge i mezzi pubblici di Torino: GTT ha comunicato gli orari in cui il servizio è garantito.
La maturità 2017 comincia oggi con la prima prova di italiano, che sarà uguale per tutti gli studenti che la cominceranno alle 8,30. Questi esami di maturità saranno i penultimi a svolgersi secondo la classica modalità di tre prove scritte e un colloquio orale: dal 2019 l’esame cambierà a seguito delle innovazioni previste dalla riforma Buona Scuola del governo Renzi, che prevede, per esempio, due sole prove scritte e nuovi criteri di ammissione. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) ha comunicato che secondo i primi dati il 96,3% degli studenti dell’ultimo anno sono stati ammessi all’esame: la Basilicata è la regione col più alto tasso di ammissione, il 98,5%, mentre la Sardegna è quella col tasso più basso, al 94,5%. Leggi anche: Maturità 2017: le tracce dei temi – Il liveblog del Post sulla prima prova
Oggi c’è la prima prova della Maturità 2017: le cose da sapere. L'esame di italiano – uguale per tutti gli studenti – inizia alle 8,30: si può scegliere tra quattro tipi diversi di tracce.
Nell’ultimo rapporto del World Economic Forum l’Egitto è stato dichiarato uno dei luoghi più pericolosi al mondo per i turisti: più di Pakistan, Colombia e Yemen. Nella classifica generale l’Egitto si trova al 129° posto su 140. Dal 2010 ad oggi l’Egitto ha perso circa 4 milioni di turisti su 14. Mentre le strutture turistiche sul Mar Rosso sono ancora molto frequentate, grazie sopratutto al turismo russo, al Cairo gli alberghi sono pieni solo per il 15 per cento della loro capacità. A Luxor per il 5%. Quello del turismo è uno degli aspetti più gravi della crisi economica che sta colpendo l’Egitto. Il bilancio dello stato è in pessime condizioni, appesantito da un gigantesco settore pubblico e da una costosa politica di sussidi all’acquisto di grano e di carburanti. L’inflazione ha colpito duramente la moneta del paese (la sterlina egiziana) mentre si stanno esaurendo le riserve di valuta estera, che servono, tra le altre cose, a finanziare la politica dei sussidi, costituiti in buona parte da prodotti che devono essere importati.
L’economia egiziana va malissimo. Oltre a quella politica, nel paese c'è una grave crisi economica: c'entrano il turismo e il sistema che da decenni tiene al potere la sua classe dirigente.
L’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN), l’ente internazionale non profit che gestisce molte cose che riguardano il funzionamento di Internet, ha diffuso l’elenco delle richieste dei primi domini Internet personalizzati, che si potranno aggiungere a quelli che già conosciamo come .it, .de, .fr, .org, eccetera. La liberalizzazione dei domini era sta annunciata dall’ICANN l’anno scorso dopo un lungo dibattito interno tra chi era entusiasta della nuova soluzione, utile per estendere il numero di combinazioni possibili per gli indirizzi web, e chi temeva il caos dovuto al maggior quantità di .qualsiasicosa. I soggetti interessati a registrare i nuovi domini hanno avuto tempo da gennaio a maggio scorso. L’ICANN ha ricevuto complessivamente 1.930 richieste e 166 di queste non erano realizzate con caratteri dell’alfabeto latino (l’espansione prevede l’introduzione di domini e indirizzi web anche con altri alfabeti, ideogrammi compresi). L’elenco delle richieste è stato pubblicato online e alcune potranno non essere accolte. Inoltre, chi vorrà potrà opporsi alle assegnazioni, presentando una domanda entro i prossimi sette mesi. A partire da marzo 2013 l’ICANN inizierà a diffondere i nuovi domini, probabilmente in gruppi da 500.
I domini .qualsiasicosa sul Web. L'ente che coordina il funzionamento di Internet ha diffuso l'elenco delle richieste ricevute, da .google a .porn (e c'è molta FIAT).
Viste da vicino, le piramidi di Giza non hanno l’aspetto che ci si immagina debba avere una piramide: una superficie liscia e regolare come quella di un muro. Le piramidi sono fatte a gradoni, con i blocchi di pietra che sporgono in maniera irregolare. Prima che fosse proibito, era molto facile per i turisti arrampicarsi su quei gradoni irregolari fino sulla cima. Il motivo è che la copertura esterna, quella che si vede ancora sulla punta della piramide di Cheope, liscia e regolare, è crollata col passare dei secoli. Per molto tempo gli archeologi si sono interrogati su questo fenomeno: come mai la copertura esterna delle piramidi ha ceduto così facilmente nelle piramidi di Giza? Un’altra domanda che si sono posti gli egittologi è: come mai in piramidi più antiche, come ad esempio la meno nota Piramide Romboidale, la copertura ha resistito molto meglio? The Atlantic racconta la storia di Peter James, un ingegnere che dopo una serie di lavori sul posto ha pubblicato una nuova teoria su questo fenomeno che, secondo lui, potrebbe anche rispondere a un’altra domanda: perché, circa 1.600 anni prima della nascita di Cristo, i faraoni smisero di costruire piramidi e spostarono i loro siti di sepoltura nella Valle dei Re?
Un mistero sulle piramidi, risolto. Almeno uno: una nuova teoria prova a spiegare perché i faraoni smisero di costruirle e perché la loro copertura è completamente sparita (c'entra il caldo e il freddo).
Scott Adams è l’ideatore di Dilbert, la striscia a fumetti umoristica che si occupa delle avventure impiegatizie di Dilbert e dei suoi colleghi pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti il 16 aprile del 1989. Oltre a disegnare, Adams tiene conferenze e scrive articoli sul mondo del lavoro, offrendo consigli e suggerimenti basati sulla propria esperienza lavorativa prima di diventare un vignettista conosciuto in tutto il mondo. In un articolo pubblicato sul Wall Street Journal, Adams suggerisce di cambiare l’impostazione dell’attuale metodo educativo, puntando da subito sulle capacità dei singoli studenti e sulla possibilità di creare classi differenziate. Capisco perché gli studenti migliori in America studiano fisica, chimica, analisi matematica e letteratura classica. I ragazzi in questo gruppo di persone sveglie sono i futuri professori, gli scienziati, gli intellettuali e gli ingegneri che porteranno avanti la nostra civilizzazione. Ma perché lasciamo che gli studenti che prendono Buono (B nel sistema di valutazione americano, ndr) frequentino le stesse classi? Equivale a cercare di insegnare al tuo gatto a compilarti la dichiarazione dei redditi: una perdita di tempo e di denaro. Non avrebbe più senso insegnare agli studenti che prendono B qualcosa di utile come imprenditoria?
La scuola secondo Dilbert. I consigli agli studenti dell'autore della più celebre striscia di impiegati.
La notte di San Lorenzo, cioè quella tra 10 e 11 agosto, è per tradizione associata al fenomeno delle stelle cadenti: quelle che attraverseranno il cielo, però, non sono “stelle” ma frammenti meteorici fatti di polvere e roccia, che si sono distaccati dai nuclei delle comete e hanno formato degli “sciami meteorici”. Quando la Terra, girando attorno al Sole, passa in una regione del cielo in cui sono presenti questi detriti, li urta a una velocità di 59 chilometri al secondo: l’impatto fa sì che le meteore si incendino diventando delle “palle di fuoco”, che sfrecciano nel cielo e producono l’immagine delle stelle cadenti visibili a occhio nudo dalla Terra. Tra luglio e agosto la Terra, durante il moto di rivoluzione, attraversa una nube di detriti localizzata in un radiante di cielo (il punto da cui “partono” le traiettorie delle meteore) che sembra essere localizzato nella zona della costellazione di Perseo. Per questo motivo lo sciame meteorico di San Lorenzo è chiamato “delle Perseidi”. Assieme ad esso, gli sciami più famosi sono quelli delle Leonidi (situato nella costellazione del Leone e visibile ogni anno attorno al 17 novembre) e delle Geminidi (costellazione dei Gemelli, visibile dal 3 al 19 dicembre), ma quello delle Perseidi è il più spettacolare perché è uno dei più “prolifici” con una media di un centinaio di meteoriti per ogni ora.
Arrivano le notti delle stelle cadenti. Quella di San Lorenzo è la prossima, ma lo sciame meteorico delle Perseidi sarà visibile fino al 13 agosto.
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha organizzato una conferenza stampa a Roma per illustrare le cose fatte dal suo governo nei primi 80 giorni (il giuramento fu il 22 febbraio scorso, 90 giorni fa, la fiducia fu votata dal Parlamento tre giorni dopo).
La conferenza stampa dei primi 80 giorni del governo Renzi. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha organizzato una conferenza stampa a Roma per illustrare le cose fatte dal suo governo nei primi 80 giorni (il giuramento fu il 22 febbraio scorso, 90 giorni fa, la fiducia fu votata dal.
Verso mezzogiorno sono stati riaperti alcuni tratti autostradali che erano stati chiusi durante la notte a causa del gelicidio (il fenomeno per cui la pioggia che cade a temperature sotto gli 0 °C si congela rapidamente): l’autostrada A1 (Milano-Napoli) tra Milano e Bologna, che era stata chiusa in entrambe le direzioni; la A14 (Bologna-Taranto) tra Bologna San Lazzaro e Cattolica, sempre in entrambe le direzioni; la diramazione di Ravenna e il raccordo di Bologna Casalecchio; la A13 (Bologna-Padova) tra bivio A14 e Ferrara Sud. C’è stato anche un incidente in cui è morta una persona, quando un’auto ha tamponato un mezzo pesante in coda nel tratto tra Chiusi e Valdichiana verso Firenze.
Hanno riaperto i tratti chiusi delle autostrade A1, A14 e A13.
Massimo Mantellini, che i lettori del Post conoscono per la sua varietà di interventi nel suo blog, è stato uno dei più precoci protagonisti della discussione sull’innovazione digitale in Italia, prima con un blog che all’inizio del millennio divenne tra i più autorevoli e seguiti, e poi con presenze e coinvolgimenti assidui in ogni occasione di dibattito sul cambiamento: nei quali è sempre stato capace di raccontare con competenza – rara – come le nostre vite e storie andavano cambiando per via di internet. Qualche settimana fa Mantellini ha pubblicato con Einaudi un libro dedicato a un tema trasversale e rilevantissimo di questo cambiamento, quello che lui chiama Bassa risoluzione (che è il titolo del libro): ovvero l’inclinazione della tecnologia a farci rimpiazzare servizi, prodotti e abitudini con altri di minore qualità, impoveriti e/o semplificati. Uno dei più familiari precedenti di questa dilagata tendenza (i mobili Ikea, l’informazione dei giornali, la musica, il copia-incolla, le pareti in cartongesso, i motori di ricerca, i voli aerei: sono tanti e differenti gli esempi nel libro), racconta Mantellini all’inizio del decimo capitolo, è la stazione Termini di Roma. *****
Il dinosauro della stazione Termini. Massimo Mantellini racconta il più vistoso precedente alla nostra moderna abitudine alla "Bassa risoluzione" a cui è dedicato il suo ultimo libro.
L’Observer, l’inserto domenicale del Guardian, ha pubblicato una lista di 91 nomi che il produttore Harvey Weinstein riteneva potessero avere qualcosa da dire contro di lui riguardo alle molestie sessuali di cui è accusato. Weinstein ha 65 anni ed è ormai un ex potentissimo produttore cinematografico. Nelle ultime settimane è stato accusato da più di 90 donne di molestie sessuali e da alcune di stupro; sono state aperte indagini nei suoi confronti a Londra, Parigi e New York. La lista (85 nomi sono su un documento; 6 su un altro, più recente) contiene i nomi di attori, attrici, agenti, produttori e altre persone del mondo del cinema che, secondo quanto scritto dall’Observer, Weinstein aveva individuato come persone che sapevano troppe cose sul suo conto e, nel caso avessero parlato, potevano fornire prove sui suoi comportamenti con le donne. L’Observer ha scritto che la lista sembra essere stata scritta da Weinstein in persona. Il documento sarebbe stato compilato nei primi mesi del 2017, quindi molti mesi prima della pubblicazione degli articoli sulle molestie di Weinstein da parte del New Yorker e del New York Times. Secondo quanto scritto dall’Observer, Weinstein diede la lista ad alcuni investigatori da lui assunti, per capire cosa sapevano quelle persone e cosa avevano intenzione di fare con quelle informazioni.
L’Observer ha scritto che a inizio anno Harvey Weinstein fece una lista di decine di persone che avrebbero potuto accusarlo.
La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha ordinato 27 arresti e sequestri di beni mobili e immobili per un valore complessivo di 100 milioni di euro in un’indagine per mafia, usura e riciclaggio. Alcuni degli arresti sono stati eseguiti questa mattina tra Reggio Calabria e Firenze e le accuse formulate, dice Ansa, “vanno dall’associazione mafiosa e dall’usura al reimpiego di denaro, beni ed utilità di provenienza illecita”. Alle 11 è prevista una conferenza stampa in cui verranno date maggiori informazioni sull’operazione.
La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha ordinato 27 arresti e sequestri per 100 milioni di euro per mafia, usura e riciclaggio.
IMDb, The Internet Movie Database, è senza dubbio il più grande archivio online di informazioni su cinema e televisione. Sulle sue pagine potete trovare qualsiasi dato possa interessarvi su film, registi, attori, compositori, addirittura macchinisti. Ogni singola apparizione di un attore — anche quella di otto secondi in una serie tv a inizio carriera, quella che nemmeno l’attore ricorda — è registrata, catalogata, e accessibile a chiunque (o, meglio, esiste la possibilità di consultare gratis un numero limitato di informazioni, e invece quella di pagare per avere tutto il pacchetto). Ovviamente, tra le informazioni disponibili è possibile trovare anche l’età di chiunque sia minimamente famoso, e anche quella di qualche attore sconosciuto. Come scrive The Wrap, la Writers Guild of America e la Screen Actor Guild (rispettivamente, il sindacato degli sceneggiatori e quello degli attori) hanno iniziato una lotta contro il sito, chiedendo agli amministratori di IMDb di avere la libertà di eliminare dai profili di attori e sceneggiatori l’informazione dell’età, a causa della discriminazione che questa potrebbe portare. La questione è più grossa di quanto possa sembrare a una prima occhiata: all’inizio di quest’anno, una causa per 70 milioni di dollari è stata intentata da 165 sceneggiatori televisivi — tutti sopra i quarant’anni — contro i più importanti network americani e le case di produzione, per aver portato avanti per anni una profonda discriminazione nei loro confronti proprio a causa dell’età, e dei relativi costi di contributi e assicurazione sanitaria.
Gli attori chiedono a IMDb di togliere dal sito la loro età. Le informazioni del più grande sito di informazioni su cinema e tv renderebbero difficile per i più anziani trovare lavoro.
Il 17 febbraio 1977 il capo del sindacato CGIL Luciano Lama fu contestato durante un comizio all’università “La Sapienza” di Roma da parte di alcuni movimenti studenteschi e non solo che in quell’anno furono protagonisti di iniziative e proteste politiche molto vivaci in diverse parti dell’Italia, e che poi presero il retrospettivo nome di “Il Settantasette”: la contestazione contro Lama fu aggressiva e violenta, e lo costrinse a interrompere il comizio e abbandonare l’università. Quella giornata fu letta come il simbolo di una ormai consumata rottura tra la sinistra radicale e le istituzioni più tradizionali della sinistra italiana, il PCI e il sindacato. Con qualche giorno di anticipo sul quarantesimo anniversario di quella contestazione, Repubblica ha fatto incontrare due persone che c’erano, con un ruolo rilevante dalle rispettive parti: l’autista di Lama e uno dei leader della contestazione, che hanno oggi 78 e 74 anni, e ha riraccontato la storia in un articolo di Concetto Vecchio. Le foto di quel giorno di 40 anni fa sono squadernate sul tavolo: «Questo sono io», Antonio Lippa indica con il dito un’immagine che lo raffigura dietro al leader della Cgil, Luciano Lama, che pallido, la pipa stretta in bocca, guadagna l’uscita dall’università di Roma rincorso da centinaia di autonomi: “La cacciata di Lama”, appunto, lo psicodramma della sinistra italiana. Un trauma così profondo, anche a distanza di decenni, che quando arriva l’autonomo Vincenzo Miliucci, il leader dei duri del Collettivo di via dei Volsci, i due “nemici” si stringono la mano abbassando lo sguardo. «Voi del Pci poi costruiste un dossier infame contro di noi, in un fotomontaggio venni raffigurato con un bastone in mano!», lo affronta Miliucci. «Se questi sono i presupposti meglio non discutere con lei», gli ribatte Lippa. «La ferita è ancora aperta, vedo», alza la voce Miliucci. «Certo che sì», dice Lippa scosso.
La volta che contestarono Luciano Lama, nel ’77. Repubblica ricorda l'anniversario di una giornata celebre in quell'anno di contestazioni, facendo parlare due che c'erano (e che ancora non l'hanno superata).
Tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana c’è Helle Thorning-Schmidt, la primo ministro della Danimarca, diventata celebre in tutto il mondo poco tempo fa e proprio per via di una fotografia. Per il resto l’atmosfera natalizia inizia a farsi sentire: per esempio per la principessa Charlène di Monaco, che distribuisce i regali al palazzo reale. Se invece dovete ancora iniziare a fare i regali, oltre a seguire i consigli del Post, potete prendere spunto dal biglietto di auguri con una foto di Carlo e Camilla – sceglietene una in cui siete meno sghignazzanti, magari – ma anche l’autobiografia di David Beckham potrebbe essere un’idea. Oppure potete limitarvi a riceverli, i regali, magari consegnati da un giovane Babbo Natale australiano, con occhi azzurri e capelli biondi che spuntano da sotto la parrucca. Per chi invece del Natale già non ne può più, ci sono Julia Roberts e Meryl Streep che scherzano insieme, due nuove statue in cera di Angelina Jolie e Brad Pitt – in occasione dei suoi 50 anni – e Beyoncé in concerto, che questa settimana ha pubblicato a sorpresa un nuovo disco.
Celebripost. La donna più fotografata alla cerimonia per Mandela, Babbo Natale con gli occhi azzurri e Meryl Streep, tra quelli che valeva la pena fotografare questa settimana.
La scorsa settimana il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi è andato al Quirinale e ha sciolto la riserva, accettando l’incarico e consegnando al presidente della Repubblica la lista dei ministri del nuovo governo. Poi l’ha letta nella conferenza stampa, cominciando dai ministri “senza portafoglio”: dopo averli elencati, ha citato il leghista Massimo Garavaglia «che sarà preposto al nuovo ministero del Turismo, con portafoglio». Un’espressione che viene abbondantemente usata nei giorni in cui si insediano nuovi governi, e che deriva da un vecchio modo di dire usato già nell’Italia liberale dell’Ottocento. L’origine dell’uso del termine “portafoglio” non è chiarissima, ma probabilmente si deve alla cartella che nell’Ottocento i ministri del Re erano soliti usare per trasportare soldi, pratiche e documenti che servivano per esercitare le loro funzioni. Per estensione, poi, il termine è diventato sinonimo della carica stessa di ministro: nei documenti di allora è facile imbattersi nella dicitura “portafoglio del ministero degli Affari esteri”, o “portafoglio del ministero della Guerra”. Già in quel periodo esisteva la figura del ministro senza portafoglio, che si è consolidata nel tempo ed è sopravvissuta fino ai nostri giorni.
Che differenza c’è tra ministri con e senza portafoglio. I primi hanno alle spalle strutture vere e proprie, i secondi hanno semplici deleghe (e con il governo Draghi ci sarà una novità).
Ieri Tesla, l’azienda di Elon Musk che produce automobili elettriche, ha superato Ford per valore in borsa: 48,2 miliardi di dollari contro i 45 miliardi circa della concorrente. Tesla ha avuto un’ottima giornata in borsa dopo la diffusione dei suoi dati finanziari più recenti, secondo i quali l’azienda ha venduto 25mila automobili, tra berline e SUV, nei primi tre mesi del 2017, mantenendo i tempi per gli ordini (cosa che non era sempre riuscita a fare in passato). Il sorpasso in borsa di Tesla su Ford è stato commentato molto da analisti e osservatori, ma deve essere contestualizzato. Prima di tutto non è detto che il valore delle sue azioni resti così alto nelle prossime settimane, quindi Ford potrebbe recuperare e tornare a una valutazione più alta. Inoltre, il fatto che un’azienda valga più di un’altra in borsa è un indicatore parziale sulle sue effettive dimensioni e capacità. Nell’ultimo mese Ford ha venduto nove volte le automobili che Tesla ha venduto in tre mesi, e tutto questo solo negli Stati Uniti. Ford ha dimensioni incomparabili con Tesla: lo scorso anno ha prodotto ricavi pari a 151,8 miliardi di dollari contro i 7 miliardi dell’azienda di Musk. In tutto il 2016 Tesla ha venduto negli Stati Uniti poco meno di 41mila veicoli, Ford vende altrettanti pickup e furgoni ogni tre settimane. Ford però esiste dal 1903, Tesla dal 2003.
Tesla va forte, ma in Italia? l'azienda di auto elettriche di Elon Musk ha superato Ford per valore di mercato, ora deve dimostrare di poter passare alla produzione di massa: qualcosa si muove anche qui.
Il rapper americano Kendrick Lamar, tra i più famosi e celebrati degli ultimi anni, farà un concerto a Roma nell’estate del 2020: il 7 luglio si esibirà all’Ippodromo delle Capannelle, nell’ambito di Rock in Roma. I biglietti saranno in vendita dalle ore 10 del 2 dicembre su TicketOne. Lamar ha fatto un solo concerto in Italia, nel 2013 ai Magazzini Generali di Milano, quando ancora era poco conosciuto in Europa. Da allora ha fatto alcuni dei dischi più importanti dell’hip hop degli ultimi anni, come To Pimp a Butterfly e DAMN., ed è considerato da molti il migliore rapper in circolazione.
Il rapper Kendrick Lamar farà un concerto a Roma nel 2020.
La notizia della morte di David Bowie – avvenuta domenica 10 gennaio e comunicata lunedì dalla famiglia – è oggi sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, tranne poche eccezioni come l’Iran o la Cina. La foto che lo ritrae truccato come sulla copertina del disco Aladdin Sane – e com’è raffigurato sul murale a Brixton, dov’è nato e dove le persone stanno lasciando centinaia di fiori e omaggi – è stata scelta dalla maggior parte delle testate, a volte accompagnata da suoi versi famosi o più recenti, che l’occorrenza ha reso ancora più significativi. Tutti ricordano il suo lavoro visionario, la sua capacità di reinventarsi, la sua genialità e la sua eleganza, sottolineata da primi piani, spesso in bianco e nero. I giornali britannici, com’è facile prevedere, gli dedicano l’intera pagina, ma anche quelli francesi sono particolarmente commossi: Le Monde parla di leggenda, lo speciale di Libération è particolarmente toccante mentre la Nouvelle République titola “Bowie Immortel”, “Bowie Immortale”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
David Bowie sulle prime pagine internazionali. Titoli che riprendono le sue canzoni più famose e grandi ritratti in bianco e nero, sui giornali di tutto il mondo.
Cynthia Powell – più famosa come Cynthia Lennon, con il cognome del suo primo marito – è morta di cancro a Maiorca, in Spagna, dove viveva, il 1° aprile 2015. Aveva 75 anni: la notizia è stata data da suo figlio Julian Lennon. Cynthia Lennon – In Loving Memory http://t.co/jI4ONUnLo9 pic.twitter.com/cwue6VmPUv
È morta Cynthia Powell Lennon. Aveva 75 anni, era stata la moglie di John Lennon per sei anni, fino al 1968, all'arrivo di Yoko Ono e al patatrac.
Questa settimana di cinema sembra dare ragione a quelli che dicono che quelli che fanno cinema hanno finito le idee o comunque si sono impigriti e anziché fare cose nuove rifanno quelle vecchie. Sono usciti The Ring 3 e John Wick – Capitolo 2 e poi c’è La Bella e la Bestia, rifatto con attori veri (e tanti effetti speciali) al posto dei disegni del 1991. Ma le canzoni sono quelle, e bene o male anche i personaggi. Se cercate invece una cosa nuova (che racconta però una storia vera vecchia di qualche decennio) si sono dette buone cose di Loving, con Joel Edgerton e Ruth Negga. Ma i numeri sugli incassi di giovedì (il primo giorno con i nuovi film in sala), e anche semplicemente la logica, dicono che se questo weekend andrete al cinema, molto probabilmente lo farete per vedere La Bella e la Bestia.
Stasera cinema? "La Bella e la Bestia" con Emma Watson, soprattutto: ma anche un apprezzato film d'azione con Keanu Reeves, "Loving" e un altro "The Ring".
Il 6 marzo 2010 si uccise Mark Linkous, dopo 48 anni di una vita incasinata e creativa da musicista che gli diede soddisfazioni e culto soprattutto come responsabile della “one man band” degli Sparklehorse. Ripubblichiamo a beneficio di chi non conoscesse la sua musica la playlist delle sue canzoni contenuta in Playlist, la musica è cambiata di Luca Sofri (il peraltro direttore del Post). Mancano le cose di Dark night of the soul, il disco che Linkous fece con Danger Mouse nel 2009. Sparklehorse La band è Mark Linkous, un musicista matterello originario della Virginia, che una volta è clinicamente morto per due minuti e quando lo hanno ripreso è rimasto paralizzato e stordito per un bel po’ (aveva preso troppo valium e alcool assieme). Questo offre qualche ulteriore spiegazione alle immagini infantili e bucoliche di cui riempie la sua musica: a sua volta fatta di suoni tra lo psichedelico e il country-rock, piuttosto monocorde e ipnotica, e spesso dolcissima.
Mark Linkous 1962-2010. Il 6 marzo 2010 moriva suicida il creatore degli Sparklehorse, una delle band più inventive e malinconiche degli ultimi vent'anni.
Per provare a reagire alla pandemia nell’ultimo anno diverse grandi case di produzione e distribuzione cinematografica hanno scelto di far uscire alcuni loro film in simultanea al cinema e in streaming, spesso sui servizi di loro proprietà. Siccome ci sono pochissime informazione su quante persone guardino certi film sulle piattaforme di streaming, è difficile dire se e quanto questa scelta sia stata efficace nel breve termine o possa esserlo nel lungo periodo. Ci sono tuttavia diversi segnali del fatto che la pandemia e il simultaneo arrivo nei cinema e in streaming di molti film stia facendo molto comodo a chi offre e guarda illegalmente contenuti piratati. Anche con i siti che offrono contenuti piratati si fa fatica ad avere numeri precisi, perché sono migliaia e perché per evidenti motivi non sono per nulla interessati a sbandierare quante persone li usano per condividere, scaricare e guardare – molto spesso tramite file torrent – film o serie. Ci sono però diversi studi e alcuni siti (il più famoso dei quali è il sito di notizie TorrentFreak) che da anni provano a tenere traccia della situazione.
Il ritorno della pirateria digitale. È una conseguenza della pandemia, ma anche del fatto che continuano a spuntare nuove piattaforme di streaming, su alcune delle quali i film arrivano non appena escono nei cinema.
Le elezioni legislative del 2013 in Italia si terranno oggi – da questa mattina alle 8 fino a stasera alle 22 – e domani – dalle 7 fino alle 15 – quando saranno aperti i seggi per il rinnovo della Camera e del Senato; e, in Lombardia, Lazio e Molise, per il rinnovo del Consiglio regionale e del Presidente di giunta (qui un breve riassunto sui candidati nelle tre regioni e chi li appoggia). Ecco una guida semplice ed esaustiva su come, dove e quando votare, se è la prima volta che lo fate o avete paura di dubbi dell’ultimo minuto. Dove votare In Italia ci sono 61.598 sezioni o seggi dove votare. Non potete andare a votare in uno qualunque, ma solo in quello indicato sulla vostra tessera elettorale, che è in genere la scuola pubblica più vicina al vostro luogo di residenza.
Elezioni 2013, come si fa. Dove si vota, quando, come si fa per le regionali e come si fa per le politiche: se avete dubbi dell'ultimo minuto o se è la prima volta che lo fate.
Aggiornamento delle 13:27 Phil la marmotta ha visto molte ombre, ancora sei settimane di inverno. — — —
Oggi è il Giorno della marmotta. A Punxsutawney, Phil la marmotta ha fatto il suo pronostico sulla fine dell'inverno: ci aspettano ancora sei settimane di freddo.
A inizio settimana, il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Tedros Adhanom, ha detto che il mondo è sull’orlo di “un fallimento morale catastrofico” legato alla mancata distribuzione dei vaccini contro il coronavirus nei paesi più poveri. Molti di questi non hanno accesso alle dosi e faticheranno a riceverne, se i paesi più ricchi e i produttori non provvederanno a distribuirle più equamente, mantenendo gli impegni che avevano assunto nel 2020 proprio per evitare che miliardi di individui restassero senza vaccinazione. Dalla fine dello scorso anno sono stati somministrati circa 55 milioni di dosi in 51 paesi, ma la maggior parte della distribuzione si è verificata in Occidente e in Cina, mentre sono rimasti esclusi quasi tutti i paesi più poveri e quasi integralmente il continente africano. Lo sbilanciamento è piuttosto evidente, e dipende da ragioni economiche e organizzative.
I paesi poveri rischiano di rimanere senza vaccino contro il coronavirus. O di riceverlo in ritardo: la collaborazione internazionale che dovrebbe evitarlo fatica a mantenere gli obiettivi, mentre i paesi ricchi prenotano molte più dosi del necessario.
Da quando è iniziata l’offensiva militare contro il regime di Muammar Gheddafi, un radioamatore olandese ha deciso di pubblicare su Twitter le informazioni che raccoglie attraverso la radio sugli spostamenti degli aerei da guerra impegnati in Libia. Grazie al suo lavoro, possiamo conoscere gli spostamenti dei Tornado italiani, dei ricognitori inviati dal Regno Unito e dei bombardieri impiegati dall’aeronautica statunitense. Questo tipo di informazioni viene solitamente tenuto segreto dagli alti comandi militari, ma il radioamatore Huub riesce a ottenere i dati ascoltando le trasmissioni radio e grazie alle segnalazioni degli altri radioamatori. «Metto semplicemente insieme le informazioni disponibili online con le informazioni che ricevo via etere. Il mio principale obiettivo è quello di ascoltare la verità, senza la propaganda politica o militare» spiega Huub sul sito di Wired.
Gli spostamenti dei caccia in Libia su Twitter. Un radioamatore ascolta le trasmissioni dei piloti e trascrive le informazioni sul social network.
Nella notte tra il 13 e il 14 febbraio si è conclusa la 142esima edizione del “Westminster Kennel Club Dog Show”, la più importante mostra e gara di bellezza di cani degli Stati Uniti, oltre che il secondo evento sportivo più antico del paese dopo il Kentucky Derby. Hanno partecipato più di 2.800 cani, di razze o varietà differenti, valutati da una giuria che ha espresso giudizi sulla loro bellezza in relazione agli standard delle razze cui appartengono: il vincitore del concorso è stato Flynn, un cane di razza Bichon à poil frisé. Questo genere di eventi è l’occasione per vedere cani fotografati bene mentre vengono pettinati e imbellettati, che si sottomettono a phon e pettini, con molta pazienza o rassegnazione. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Vita da cani da concorso. Foto teatrali dal più importante concorso di bellezza canino degli Stati Uniti.
Takata Corporation, un’azienda giapponese fornitrice di componenti per l’industria automobilistica, è al centro di un enorme richiamo a livello mondiale che coinvolge – secondo le stime Reuters – oltre 16 milioni di automobili di diversi marchi. Gli airbag per il lato guida prodotti da Takata all’inizio degli anni Duemila hanno già provocato cinque morti accertate (quattro negli Stati Uniti e una in Malesia) e almeno 160 feriti a causa di un difetto costruttivo della centralina e del dispositivo di gonfiaggio che, in caso di attivazione degli airbag conseguente a un incidente, può esplodere in maniera incontrollata proiettando frammenti di metallo contro i passeggeri dell’automobile. Negli ultimi mesi i governi di Stati Uniti e Giappone – le nazioni dove sono state vendute la maggior parte delle auto che presentano il difetto, rispettivamente 10 e 2,5 milioni – hanno fatto forti pressioni su Takata e sulle case automobilistiche coinvolte (fino a ora sono stati inclusi i marchi Honda, Acura, Toyota, Lexus, Nissan, Infiniti, BMW, Chrysler, Dodge, Ram, Ford, Mazda, Mitsubishi, Pontiac, Saab e Subaru), perché queste facessero chiarezza sulla situazione e richiamassero i modelli coinvolti per sostituire il componente difettoso. Dalle informazioni rilasciate fino ad ora da Takata e dai costruttori di auto, non si capisce esattamente dove siano stati venduti i circa 4 milioni di automobili restanti.
16 milioni di auto richiamate per un guasto agli airbag. Riguarda un'azienda che li produce per molte grandi case automobilistiche, non è chiaro se riuscirà ad aggiustarle in breve tempo.
Facebook sta lavorando a un sistema di pagamento per scambiarsi denaro all’interno delle sue applicazioni per i messaggi – come WhatsApp e Messenger – utilizzando sistemi analoghi a quelli impiegati per le criptovalute come Bitcoin. Non ci sono ancora molte informazioni disponibili sul nuovo sistema o conferme ufficiali, ma il New York Times ha ottenuto qualche anticipazione da dipendenti che stanno lavorando al progetto. Il sistema potrebbe essere disponibile entro il prossimo anno in modo da non farsi battere dalla concorrenza di Telegram e Signal, altre app per scambiarsi i messaggi che stanno lavorando a soluzioni analoghe basate su una loro criptovaluta. I pagamenti attraverso le applicazioni di messaggistica stanno già riscuotendo un notevole successo nei paesi in cui sono disponibili. In Cina, per esempio, WeChat viene usata per scambiarsi denaro, acquistare prodotti online e pagare alle casse dei negozi fisici. Il sistema è però centralizzato e utilizza le normali valute, mentre Facebook e gli altri stanno pensando a una soluzione diversa basata su monete virtuali e con un controllo distribuito delle transazioni (se siete confusi qui trovate una breve guida per farvi meglio un’idea sulle criptovalute).
Facebook sta lavorando a una sua criptovaluta. La potremo usare per scambiarci denaro e fare acquisti attraverso WhatsApp, Messenger e Instagram, dice il New York Times.
Il premio Nobel per la Fisica 2018 è stato assegnato a Arthur Ashkin, Gérard Mourou e Donna Strickland per le loro “invenzioni rivoluzionarie nel campo della fisica dei laser”. L’annuncio è stato fatto questa mattina poco prima delle 12 durante una conferenza stampa presso la Reale Accademia delle Scienze di Svezia, a Stoccolma. Arthur Ashkin è statunitense, ha 96 anni e ha inventato una sorta di minuscole “pinzette ottiche”, che tramite la tecnologia laser possono essere utilizzate per raccogliere atomi, virus e cellule. Ashkin è riuscito a sfruttare la pressione esercitata dalla radiazione luminosa per muovere oggetti fisici, un risultato che un tempo era considerato da fantascienza. Nel 1987, Ashkin dimostrò la capacità del suo sistema in modo strabiliante: trattenne un batterio con le pinzette, senza causargli alcun danno e mantenendolo vitale. Ancora oggi, i concetti di base sviluppati da Ashkin sono utilizzati in biologia e biotecnologia per scoprire come funzionano i meccanismi della vita.
Arthur Ashkin, Gérard Mourou e Donna Strickland hanno vinto il Nobel per la Fisica 2018. Per le loro "invenzioni rivoluzionarie nel campo della fisica dei laser".
Alle molte persone che usano Facebook (circa un miliardo al giorno in tutto il mondo) capita di imbattersi in annunci pubblicitari più o meno interessanti o bizzarri. Variano da momento a momento e da persona a persona e dipendono dalle attività di ciascun utente su Facebook, ma non solo. Se le pubblicità su Facebook diventano troppe o troppo poco attinenti agli interessi di un utente, o anche solo se si è curiosi di vedere cosa Facebook pensa che ci interessi, è possibile, con un paio di clic, andare a vedere tutte le cose che Facebook pensa c’interessino (quindi tutte le cose per cui Facebook pensa di poterci rendere un target proficuo per chi fa pubblicità). Dal triangolo rovesciato che si trova in alto a destra nella pagina principale di Facebook bisogna andare su “Impostazioni”, da lì si deve poi scegliere “Inserzioni” nel menu a sinistra e scegliere poi di modificare le “Inserzioni in base alle mie preferenze” e da lì scegliere “Visita le Preferenze relative alle inserzioni”.
Le cose che Facebook pensa ci interessino. E quelle che lo aiutano a scegliere che pubblicità mostrarci: c'è un modo per cambiare le nostre preferenze (ma non serve a eliminare la pubblicità).
Loredana Berté è nata a Bagnara Calabra il 20 settembre 1950. È la sorella minore di Mia Martini, nata anche lei il 20 settembre (del 1947, però) e morta nel maggio 1995. Loredana Berté si è fatta conoscere come grande cantante e come personaggio di carattere e particolare. Le si perdona tutto, persino di essere andata in tv a prendersi a male parole con certe passanti della musica italiana. A un certo punto un suo disco si intitolò, con bella immagine, Un pettirosso da combattimento. Queste sono le otto canzoni che Luca Sofri, il peraltro direttore del Post, ha scelto per il suo libro Playlist.
Otto canzoni di Loredana Berté. Da riascoltare oggi, per il suo 70esimo compleanno.
Twitter non comprenderà più le fotografie e i link nel conteggio dei 140 caratteri disponibili per scrivere ogni tweet, lasciando quindi agli utenti più spazio per scrivere i propri messaggi. La modifica sarà introdotta entro le prossime due settimane e per ora non è ufficiale, ma Bloomberg ha avuto conferme da una fonte dentro il social network. Attualmente ogni link aggiunto a un tweet occupa 23 caratteri, anche quando viene accorciato automaticamente da Twitter. La modifica al conteggio dei 140 caratteri era richiesta da tempo dagli utenti del social network, e potrebbe contribuire a rendere Twitter meno complicato da usare tra i nuovi iscritti. A inizio anno il CEO di Twitter, Jack Dorsey, aveva confermato che la società stava sperimentando diversi sistemi per superare il classico limite dei 140 caratteri in alcune circostanze. Per aggirarlo alcuni utenti pubblicano i loro testi sotto forma di immagini, ma questa soluzione non è sempre pratica soprattutto per chi legge i tweet. Sempre a inizio anno erano circolate voci circa la possibilità di estendere il limite oltre 10mila caratteri, ma finora Twitter è stato molto cauto nel cambiare la caratteristica che più ha contribuito a definirlo in questi anni. Il limite dei 140 caratteri nacque quando Internet su cellulare era meno diffuso e si potevano pubblicare tweet tramite un SMS.
Twitter escluderà link e foto dal conteggio dei 140 caratteri. Una modifica richiesta da tempo dagli utenti sarà introdotta entro le prossime due settimane, dice Bloomberg.
I Love Dick è un libro del 1997 mai uscito in Italia che negli ultimi due anni, dopo un lungo anonimato, ha ottenuto una grande popolarità, forme di culto sui social network e potrebbe diventare anche una serie televisiva prodotta da Amazon. Il titolo letteralmente significa “Io amo Dick”, ma in inglese “dick” è anche un modo volgare per dire “pène”, per cui può essere letto anche come “io amo il cazzo”. In particolare I Love Dick è stato molto apprezzato da donne americane e britanniche che si dicono femministe e la sua protagonista è considerata una sorta di modello per i nuovi e apprezzati personaggi femminili del cinema e della letteratura. Lo ha scritto Chris Kraus, un’artista e scrittrice di 61 anni di cui ha parlato un lungo articolo uscito sul New Yorker di questa settimana, raccontando lei e l’anomala storia del libro, il primo che ha scritto e che è basato parzialmente sulla sua vita. La protagonista del libro si chiama Chris, è una filmmaker di 39 anni che produce video sperimentali ed è sposata con Sylvère – nel libro non compaiono mai i cognomi dei personaggi – un professore universitario che si è preso un anno sabbatico. All’inizio di I Love Dick, Chris e Sylvère vivono in una cittadina della California meridionale dove si sono trasferiti per l’anno sabbatico di lui. Lì Chris si innamora di un altro uomo, il sociologo Dick. Sylvère scopre l’infatuazione della moglie per Dick ma si rende conto che essersi innamorata la sta aiutando a uscire dalla depressione e le suggerisce di scrivere una lettera a Dick per raccontargli i suoi sentimenti. Chris allora ne scrive una e poi molte altre, insieme a Sylvère. In un certo modo fare questa cosa insieme li unisce, ma al tempo stesso l’aumentare dell’ossessione di Chris per Dick rischia di mettere fine al matrimonio con Sylvère.
“I Love Dick”, per quando ve ne parleranno. È un libro del 1997 diventato famoso negli ultimi anni dopo un lungo anonimato e considerato una sorta di precursore di un nuovo e moderno femminismo e di un genere letterario.
Facebook ha annunciato che acquisterà la startup CTRL-Labs, un’azienda che produce un bracciale in grado di trasmettere impulsi elettrici prodotti dal cervello a un computer. Secondo persone informate dell’accordo che hanno parlato con i giornalisti di CNBC, Facebook ha pagato tra i 500 milioni di dollari e un miliardo per la società: è quindi la più grande acquisizione per Facebook da quando nel 2014 pagò 2 miliardi di dollari per Oculus VR. Sembra che le tecnologie di CTRL-Labs saranno usate nella ricerca sui progetti di realtà aumentata di Facebook. CTRL-Labs esiste dal 2015 ed è stata fondata dai neuroscienziati Thomas Reardon, cofondatore del browser Internet Explorer, e Patrick Kaifosh.
Facebook acquisterà una startup che produce un bracciale che trasmette impulsi elettrici del cervello ai computer.
I carabinieri di Roma hanno arrestato 20 persone (15 in carcere e 5 ai domiciliari) nel corso di un’operazione antidroga nel quartiere di Tor Bella Monaca, alla periferia di Roma. Gli arrestati sono tutti italiani e, secondo le indagini, avrebbero fatto parte di un’organizzazione criminale dedita al traffico illecito di cocaina tra le case popolari di via Dell’Archeologia, con un giro d’affari pari a circa 200mila euro al mese. Repubblica scrive che da quanto ricostruito dai carabinieri lo spaccio avveniva secondo “un modello aziendale con ripartizione di turni, mansioni e compiti”, con “vedette che avevano sia il compito di indirizzare i clienti verso i pusher, che stavano nascosti negli androni dei palazzi per non farsi notare, sia quello di avvisarli in caso di eventuale arrivo delle forze dell’ordine”. Questa operazione arriva dopo una analoga avvenuta sempre a Tor Bella Monaca a fine ottobre, quando erano state arrestate 16 persone coinvolte nel traffico di droga.
Venti persone sono state arrestate nel corso di un’operazione antidroga nel quartiere di Tor Bella Monaca, a Roma.
Da qualche giorno le cronache politiche sono tornate a concentrarsi sulla situazione interna al Movimento 5 Stelle, in particolare sulla questione che riguarda l’approvazione del nuovo statuto a cui ha lavorato l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, considerato leader di fatto del M5S. La transizione formale che Conte vorrebbe mettere in atto ha provocato però molte resistenze tra i rappresentanti dell’ala più radicale e legata alle origini del Movimento, e ha portato il fondatore Beppe Grillo a intervenire criticando apertamente lo statuto voluto da Conte, che a suo dire non rispetterebbe a sufficienza la tradizione del M5S e lo escluderebbe da buona parte dei processi decisionali. Lo statuto avrebbe dovuto essere presentato questa settimana, e anche se non ci sono molti dettagli sul suo contenuto, sembra che introduca alcune limitazioni al ruolo del cosiddetto “garante” del partito, cioè Grillo. Inoltre, le nuove regole volute da Conte vedrebbero un superamento della regola dei due mandati per i parlamentari e l’introduzione di nuovi organi e nuove figure dirigenziali (segreteria, presidente, vice-presidenti) tipiche dei partiti tradizionali.
Nel M5S si litiga sul nuovo statuto. A causa del progetto di Conte di rendere il Movimento più simile a un partito tradizionale, e del ruolo di Beppe Grillo.
Uber e Waymo, la società di Alphabet che si occupa della progettazione e dello sviluppo delle auto che si guidano da sole, hanno fatto un accordo per risolvere un recente caso giudiziario. La questione riguardava l’uso da parte di Uber di una tecnologia per le auto che si guidano da sole. Uber era stata accusata di averla indebitamente sottratta a Waymo. Secondo l’accordo fatto tra le due società, Uber pagherà 245 milioni di dollari in azioni a Waymo, corrispondenti allo 0,34 per cento del valore azionario di Uber. L’accordo è arrivato alcuni giorni dopo l’inizio del processo, che ora verrà chiuso. Era iniziato tutto un anno fa, quando Alphabet aveva accusato Uber di aver assunto un ingegnere che aveva lavorato per Waymo, e che si era portato in Uber documenti e conoscenze coperte da brevetto.
Uber pagherà 245 milioni di dollari in azioni per evitare un processo sull’ottenimento di alcuni brevetti.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Paul McCartney ha raccontato che dal vivo canta le canzoni dei Beatles così "col pilota automatico" che a volte si distrae (e pensa per esempio a cosa mangerà per cena) e quindi rischia di perdere il filo del testo. Oggi ho ritrovato questo aneddoto divertente che avevo usato su Playlist e di cui mi ero del tutto dimenticato. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone degli Act. Un breve momento nella vita di Claudia Brücken, tra Düsseldorf e La7 passando per Marinetti.
George Ferris, ingegnere e inventore statunitense, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo della società, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno interattivo che ricorda la sua ideazione della prima ruota panoramica nel giorno del 154esimo anniversario della sua nascita. Il doodle serve anche per ricordare e festeggiare San Valentino. George Washington Gale Ferris Junior nacque il 14 febbraio del 1859 a Galesburg, nell’Illinois. Quando aveva cinque anni si trasferì con i genitori e il fratello nel Nevada, dove visse per un paio di anni. A 16 anni entrò nell’Accademia militare della California a Oakland e successivamente si laureò presso il Rensselaer Polytechnic Institute, università specializzata in campo scientifico e tecnologico di Troy nello Stato di New York. A partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, Ferris lavorò per l’industria ferroviaria, ancora in rapida espansione, specializzandosi nella progettazione dei ponti.
George Ferris e la ruota panoramica. L'ingegnere che ideò la prima è il protagonista del doodle di Google di oggi per ricordare i 154 anni della sua nascita (e festeggiare San Valentino).
Mentre in Italia erano le tre del mattino, mercoledì 9 marzo in buona parte del sud est asiatico è stata visibile un’eclissi solare totale. Il fenomeno si verifica quando la Luna passa tra la Terra e il Sole, oscurando in parte o pienamente (a seconda dei casi e del punto di osservazione) il disco solare. L’eclissi è stata totale nell’Oceano Indiano, visibile in particolare da Sumatra, Borneo, Sulawesi e parziale in Cina, Giappone, Australia settentrionale, Hawaii e Alaska. Molte persone si sono riunite per guardarla, in alcuni posti pregando e in altri con feste e rituali. La Luna era quasi al perigeo (che raggiungerà il 10 marzo), cioè alla minima distanza dalla Terra durante la sua orbita: il suo disco è apparso più grande oscurando meglio il sole. Quella tra l’8 e il 9 marzo è stata l’unica eclissi totale del 2016. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto dell’eclissi solare. È stata visibile nel sud est asiatico e in parte della Cina, Giappone e Australia: noi possiamo rimediare con queste gran fotografie.
Da giorni si parla molto della decisione di Google di sospendere la licenza Android per Huawei, resa inevitabile dopo l’ordine esecutivo voluto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per impedire alle aziende tecnologiche statunitensi di fare affari con quelle cinesi, salvo non ci sia un esplicito permesso da parte del governo. Un editoriale su Bloomberg ha definito i recenti sviluppi – che rischiano di compromettere gli affari di Huawei nel settore degli smartphone – l’inizio di una “guerra fredda tecnologica” che potrà avere conseguenze globali e per noi tutti. Altri esperti, come l’analista Ben Thompson, ritengono invece che questo conflitto commerciale sia iniziato almeno 10 anni fa, e che gli ultimi sviluppi siano la naturale conseguenza delle scelte fatte nel settore, soprattutto dalla Cina. Quest’ultima svolta era temuta da tempo da Huawei, come dimostra il fatto che l’azienda cinese avesse già iniziato a fare scorte di numerosi componenti prodotti da aziende statunitensi, impiegati nei suoi smartphone, server e altri dispositivi per le telecomunicazioni. Huawei dovrebbe avere fatto scorte per almeno tre mesi, cosa che le consentirà di non fermare le linee di produzione, in attesa che la situazione si chiarisca; e sostiene di stare lavorando da tempo a un suo sistema operativo che possa rimpiazzare Android sui suoi dispositivi.
La “guerra fredda tecnologica” non inizia ora. Il caso di Huawei e Android è solo l'ultimo di una lunga serie di ostilità iniziata dieci anni fa e che sta cambiando un intero settore, con conseguenze per tutti.
Un razzo Vega della società spaziale francese Arianespace ha subìto un malfunzionamento poco dopo il lancio, causando la perdita di due satelliti europei. Il problema si è verificato circa 8 minuti dopo il lancio, effettuato dal centro spaziale di Kourou nella Guiana Francese, poco prima dell’una di notte (ora italiana). Vega è alto circa 30 metri ed è formato da quattro sezioni (stadi), che si separano l’una dall’altra man mano che il razzo aumenta la propria altitudine nel viaggio verso l’orbita terrestre. Il volo è proseguito normalmente fino alla separazione del quarto stadio, poi qualcosa è andato storto e i responsabili della missione hanno dichiarato perso il razzo e il suo carico. Trajectory degraded on #VV17 after first ignition of the Avum engine. Investigations on the anomaly ongoing. More to come shortly.
Arianespace ha fallito nel portare in orbita due satelliti europei.
Oggi sulla Stampa Francesco Grignetti parla dell’inefficienza della giustizia in Italia e spiega come i 1210 giorni necessari in media per risolvere una controversia commerciale siano una delle cause principali dei mancati investimenti nel nostro paese da parte di aziende straniere. In Irlanda, per esempio, ne bastano la metà. Le perdite attribuibili ai difetti della giustizia avrebbero inoltre un costo sociale altissimo: 18 miliardi di euro all’anno, un punto di PIL. L’articolo è accompagnato da quattro grafici che spiegano tempi e costi della giustizia civile e mostrano la posizione dell’Italia. È banale, ma sacrosanto: non c’è azienda che decida d’investire se non ha fiducia in un Paese. L’economia vive di fiducia. E finora, al riguardo, è stato sottovalutato l’impatto negativo di una giustizia inefficiente. Che diventa immediatamente un freno. «Il costo sociale dell’inefficienza della giustizia – ripete spesso la ministra della Giustizia, Paola Severino – è enorme». Forte della sua esperienza di avvocato che ha patrocinato diverse grandi aziende italiane, la Severino è particolarmente attenta a questi aspetti. È lei che s’è inventata il Tribunale delle imprese, che in pratica sono sezioni specializzate per creare una corsia preferenziale. Qualcuno potrebbe obiettare: perché preoccuparsi di una giustizia efficiente per le aziende e non per il comune cittadino? La risposta l’ha data l’ex Governatore di Banca d’Italia, Mario Draghi: «Perché la perdita annua di prodotto attribuibile ai difetti della nostra giustizia civile potrebbe giungere a 1 punto percentuale del Pil». In cifre, sono 18 miliardi di euro che ci potrebbero essere e che non ci sono. E ciò significa, in concreto, che ci sono multinazionali che rinunciano ad aprire fabbriche o filiali da noi perché terrorizzate dalla prospettiva di affrontare 41 passaggi per risolvere una controversia commerciale. Peggio di noi fanno solo Brasile e India. In Irlanda ne bastano la metà.
La giustizia italiana in 4 grafici. Francesco Grignetti spiega sulla Stampa perché in Italia i tempi necessari per risolvere una controversia commerciale hanno un costo sociale di 18 miliardi di euro.
Oggi i responsabili di Facebook presenteranno una serie di novità per il loro celebre e trafficato social network. L’evento si terrà presso la sede della società in California alle 10 (in Italia saranno le 19) e, come da tradizione, non sono trapelate molte informazioni sulle novità che saranno introdotte nel corso della conferenza stampa. L’evento di oggi interessa, in maniera più o meno diretta, una comunità di utenti che ha ormai superato i 500 milioni di iscritti. Secondo TechCrunch, una delle principali novità potrebbe riguardare l’impostazione grafica della versione per browser di Facebook, che negli ultimi mesi ha subito solo qualche piccolo ritocco in alcune sezioni. L’innovazione più evidente dovrebbe interessare la chat di Facebook, una delle funzioni più utilizzate del social network. Nella nuova versione del portale pare che la chat sia stata spostata in basso a sinistra, dunque dal lato opposto dello schermo rispetto alla posizione che aveva fino a ora. Alcuni utenti avrebbero già sperimentato la nuova collocazione nel corso degli ultimi giorni come accade spesso con le novità introdotte da Facebook: in genere una selezione di utenti fa da cavia per testare le innovazioni che saranno poi estese a tutti gli iscritti del socia network.
Facebook, che cosa succede oggi? il social network potrebbe presentare una nuova grafica, un'edizione rivista della chat e qualche altra sorpresa.
Il New York Times ha pubblicato una breve guida turistica di Roma per la sua rubrica di viaggi 36 Hours, che viene pubblicata da più di dieci anni e offre consigli su cose vedere e dove mangiare per chi ha meno di due giornate piene da dedicare alla visita di una città (di recente ha pubblicato una simile guida su Milano). La giornalista Ingrid K. Williams ha scelto numerose cose da vedere e posti in cui mangiare, sintetizzati in tredici tappe. Non ci sono attrazioni famosissime come il Colosseo o San Pietro: e quindi la guida torna buona anche per noi, nel caso capitassimo a Roma per il weekend e cercassimo qualcosa di diverso da fare rispetto al solito giro tra centurioni. Fra i posti consigliati c’è una sola chiesa, diverse gallerie d’arte contemporanea e due musei archeologici (ma non quelli noti).
Cosa fare a Roma secondo il New York Times. Consigli non scontati dalla sezione Viaggi del New York Times, per chi vuole passare 36 ore nella capitale: niente San Pietro e niente Colosseo, per cominciare.
«Ieri sera qualche minuto prima delle 23 si è inteso distintamente in tutta Milano un fortissimo scoppio che ha messo in allarme tutti coloro che si trovavano per le vie e specialmente i cittadini che transitavano per il centro, dove la sensazione di una sciagura si è diffusa quasi immediatamente». Con queste parole, e un titolo a tutte le colonne, l’edizione mattutina del Corriere della Sera del 24 marzo 1921 annunciava che la sera prima una bomba era scoppiata nel teatro dell’hotel Diana, a pochi metri da Porta Venezia. Nei giorni successivi ci si rese conto che fu il più grave attentato esplosivo avvenuto in Italia fino a quel momento: fu compiuto da tre anarchici, poi condannati per l’attentato.
La strage dimenticata dell’hotel Diana. Cento anni fa a Milano tre anarchici fecero scoppiare una bomba che causò 21 morti, e che ebbe conseguenze importanti.
Anche i ristoranti più curati, dal menu all’arredamento, sottovalutano spesso un dettaglio importante che condizionerà l’esperienza dei clienti: la musica in sottofondo. Non basta azzeccare il volume giusto che accompagni la conversazione senza soverchiarla, ma serve che rispecchi il carattere del locale e sia coerente con il tipo di atmosfera che vuole creare. Quasi sempre i gestori si limitano a sintonizzarsi su una stazione radiofonica o usano una playlist che gli piace o che ritengono coerente con il posto: musica latinoamericana in un ambiente giovane e alla moda, jazz in un ristorante più lussuoso. Le cose non sono migliorate dall’arrivo dei servizi musicali in streaming, come Spotify e Pandora, dove le canzoni vengono selezionate da un algoritmo o ammassate in una raccolta tematica non sempre di buon gusto. Il giornalista del New York Times Ben Ratliff è convinto che la selezione musicale debba essere curata da un esperto con gusto e competenza, così come la scelta del menu è affidata a uno chef. A questo proposito ha raccontato un caso particolarmente riuscito in un ristorante di New York, che ha avuto la fortuna e il merito di essere il ristorante preferito di Ryuichi Sakamoto, uno dei compositori di musica più importanti al mondo. Ryuichi Sakamoto al festival del cinema della Berlinale, Berlino, 24 febbraio 2018 (STEFANIE LOOS/AFP/Getty Images)
La playlist che ascolterete alla vostra prossima cena. L'ha scelta il celebre compositore Ryuichi Sakamoto per il suo ristorante preferito, per rimpiazzare quella, tremenda, che c'era prima.
La sera dell’11 maggio di trent’anni fa andò in onda negli Stati Uniti, su ABC, la 220esima e ultima puntata di Dynasty, una delle soap opera più famose della storia della tv, con una delle trame più labirintiche di sempre. L’ultimo episodio chiudeva la nona stagione e concludeva una narrazione televisiva che era durata in tutto più di 150 ore, piena di intrighi, complotti, gelosie, vendette, drammi, ripicche e colpi di scena sempre più assurdi. L’ultima puntata fu vista da relativamente poche persone, perché ormai Dynasty era passata di moda, ma pochi anni prima era stata la serie televisiva più vista degli Stati Uniti. Un gran risultato, per una serie nata esplicitamente per fare concorrenza a Dallas, la seguitissima soap opera di CBS, che – con una storia simile – andò in onda dal 1978 al 1991 e creò uno dei più grandi misteri della storia della televisione. In Italia Dynasty fu trasmessa su Rete 4 (che a inizio anni Ottanta era controllata da Mondadori), mentre su Canale 5 c’era Dallas.
“Dynasty” per chi non c’era. Trent'anni fa andò in onda l'ultimo episodio di una delle soap opera più famose della storia della tv, di cui si parla sempre citando anche "Dallas".
La più seguita e originale intervista alla puntata delle Invasioni Barbariche di venerdì su La7 è stata quella con Fausto Paravidino, autore e attore di teatro genovese. Paravidino ha raccontato il suo spettacolo “Il diario di Mariapia” basato sugli appunti che sua madre ha raccolto durante la malattia di cui è morta. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il diario di Mariapia. L'affascinante racconto di Fausto Paravidino, e quello di sua madre, alle Invasioni Barbariche.
Un po’ come la scorsa settimana, anche tanti tra i famosi sono probabilmente ancora in vacanza. Tra quelli già tornati al lavoro e quindi presenti alle consuete apparizioni pubbliche ci sono gli attori al festival di Palm Springs, come Jessica Chastain, Salma Hayek e Gal Galdot, e chi si è dovuto occupare delle varie cerimonie e festeggiamenti per la fine dell’anno, come Mariah Carey, Vladimir Putin o la regina Margherita II di Danimarca, nella sua carrozza dorata. Per chi ha nostalgia di attori e attrici in abiti da festa: portate pazienza, domenica ci sono i Golden Globe. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Rod Stewart, Gal Gadot e chi era impegnato a fare gli auguri di buon anno, tra quelli da fotografare in settimana.
Qualche giorno fa il direttore del Foglio Claudio Cerasa ha intervistato Matteo Renzi, presidente del Consiglio e segretario del PD, che tra le altre cose ha spiegato che per il referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre saranno decisivi i voti della destra. Qualche giorno dopo Adriano Sofri ha scritto un articolo partendo da quelle dichiarazioni, spiegando il passaggio dai partiti storici e dalle classi dirigenti ai leader personali e ai cerchi magici e paragonando Renzi a un seduttore immaturo che ha commesso l’errore di sentirsi sicuro delle sue conquiste e che non ha saputo «trasformare la passione in affetto e rispetto». Ho letto le frasi d’apertura del dialogo fra il direttore del Foglio e Matteo Renzi, che per giunta l’ha pronunciata “d’un fiato”: “Inutile girarci intorno: i voti di destra saranno decisivi al referendum. La sinistra, ormai, è in larghissima parte con noi. Direi che la stragrande maggioranza è con noi. La questione vera oggi è la destra”. Era piuttosto inevitabile leggerla alla rovescia: la sinistra è perduta, vediamo di recuperare a destra. Brutta notizia per me, che sono di sinistra (in tempi di autoanagrafe, sono la sinistra). Non buonissima nemmeno per l’intervistatore, che mira bensì a un ripristino dell’alleanza fra Renzi e Berlusconi, magari per l’interposta persona di Parisi; ma proprio nello stesso giorno Berlusconi e Salvini e Meloni si abbracciavano per il No. Naturalmente la politica, questa in particolare, è tortuosa, e tortuosi devono essere anche i disegni dei suoi praticanti. Ma vorrei, con l’occasione, svolgere un ragionamento sulla mutazione della politica contemporanea e su alcune conseguenze forse non abbastanza avvertite. La politica personalizzata è in parte l’effetto della consunzione dei partiti, in parte una sua concausa. A parte i caudillismi latinoamericani, quelli cui si deve l’importazione di termini come giustizialismo o la reimportazione distorta di termini come populismo, l’Italia è stata piuttosto all’avanguardia del passaggio dai partiti solidi alle formazioni personali. In principio fu, direi, Marco Pannella e le sue liste Bonino-Pannella eccetera, che infatti erano fuori e si contrapponevano alla “partitocrazia”. Un passo molto forte nella transizione dal regime dei partiti tradizionali a quelli personali fu compiuto da Bettino Craxi che in quell’ambito, della politica d’abord, se li mangiava tutti, e alla fine ci rimase intrappolato. I partiti furono poi sciolti per via giudiziaria, che non era certo il proposito di Pannella. La via giudiziaria, a sua volta, era stata autorizzata dalla fine (provvisoria, ora vediamo) della Guerra fredda. Da allora, c’è stata una sequela quasi caricaturale di candidati “carismatici” – in certe congiunture mediocri il carisma, chi non ce l’ha, se lo può dare – durati lo spazio di un pomeriggio o due. Voi avrete un conto più esatto del mio: Segni, Bossi, Di Pietro, Fini, Ingroia (viene da mettere un punto esclamativo dietro ciascuno di questi nomi…).
L’immaturità di Renzi. Si è preso i rischi dei giovani seduttori e ora deve metterci una pezza, spiega Adriano Sofri.
Fox ha diffuso il primo trailer di Gotham, una nuova serie tv che racconta le vicende di Batman precedenti a quelle che abbiamo visto nei film su Batman. La storia è incentrata sul commissario James Gordon, interpretato da Ben McKenzie, e racconterà le origini di diversi personaggi di Batman, soprattutto i cattivi come il Pinguino, l’Enigmista, e Catwoman. Ci saranno anche Bruce Wayne, interpretato dal tredicenne David Mazouz, e una gangster interpretata da Jada Pinkett Smith. La serie è prodotta da Bruno Heller, già sceneggiatore e regista di Rome e The Mentalist. Non c’è ancora una data di uscita ma la serie inizierà ad andare in onda prima della fine del 2014.
Il trailer di “Gotham”, prima di Batman. Una serie tv incentrata sul commissario James Gordon racconterà la storia di Batman prima dell'arrivo di Batman.
Durante questo fine settimana a Bologna, in piazza Maggiore, qualche migliaio di persone ha partecipato a un’iniziativa organizzata da Pippo Civati e Debora Serracchiani. Durante i due giorni decine di persone si sono alternate a parlare, intervenendo in coppia e parlando del Partito Democratico, del paese e delle cose da fare per migliorarli, insieme. Il Post ha trasmesso in streaming i lavori di entrambe le giornate: di seguito i video degli interventi di Pippo Civati e Debora Serracchiani, che hanno concluso l’evento. Più un bonus, che vi sappiamo molto affezionati: l’intervento di Makkox e Sergio Staino. Man mano che saranno disponibili online, su questa pagina sarà possibile trovare anche tutti gli altri. Pippo Civati
“Il nostro tempo”, i video. Gli interventi di Civati e Serracchiani, ieri a Bologna (più Makkox e gli altri).
Sul nuovo numero di Topolino – il 2998, che è uscito oggi, mercoledì 8 maggio – è stata pubblicata l’anteprima della copertina del numero 3000, che uscirà il prossimo 22 maggio.
La copertina del numero 3000 di Topolino. Uscirà il prossimo 22 maggio.
Una delle critiche che si sentono più spesso nei confronti delle ong che soccorrono i migranti nel Mediterraneo è: “perché li portano proprio in Italia?”. In fin dei conti, l’Italia non è l’unico paese che si affaccia sul Mediterraneo e – anche a voler solo guardare gli altri paesi europei – ce ne sarebbero almeno altri quattro dove le navi potrebbero andare: Francia, Spagna, Grecia e Malta. A questi, nelle discussioni degli ultimi giorni si è aggiunta anche la Tunisia – citata spesso dal ministro dell’Interno Matteo Salvini – e addirittura, nel caso della Sea Watch 3, anche la Libia: il paese dove l’Italia aveva chiesto di portare i migranti, nonostante sia nel mezzo di una guerra civile e sottoponga regolarmente i migranti a detenzioni arbitrarie, violenze, stupri e torture. La questione torna ciclicamente e Salvini ha spesso insistito su questo punto, sostenendo – in sintesi – che gli altri paesi non si fanno carico dei migranti perché sono “furbi” mentre le ong li portano in Italia perché il nostro paese si è sempre dimostrato “fesso”. Le cose non stanno così.
Perché la Sea Watch 3 non è andata da un’altra parte? perché non in Francia, Spagna o Grecia? E perché non in Tunisia, come chiedono oggi in molti? Ci sono buone ragioni perché no.
Le previsioni meteo per domani, domenica 16 settembre, parlano di nuvole sulla maggior parte delle regioni del Nord Italia; potrebbero esserci rovesci su Valle d’Aosta, Alpi e Prealpi lombarde e piemontesi e – nel corso del pomeriggio – occasionali piogge su Pianura Padana occidentale e Appennini. Poi le cose miglioreranno su Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Liguria, altrove resterà coperto. Al Centro il cielo sarà poco nuvoloso o velato; la maggior parte delle nubi si concentrerà sull’Appennino, dove potrebbe esserci qualche temporale pomeridiano. Molto sole invece su tutto il Sud, con isolati piovaschi sui rilievi.
Le previsioni meteo per domani, domenica 16 settembre. Dove piove e dove no, che poi è l'unica cosa che interessa davvero.
Come per il cinema, anche per le serie tv questi giorni di metà settembre sono il momento giusto per guardare le novità più attese da qui in avanti. Dopo aver parlato delle serie che più si sono fatte notare durante l’estate e di quelle che già conosciamo e stanno per tornare, eccoci quindi a mettere un po’ di ordine tra quelle nuove che non conosciamo ma a cui potremmo appassionarci. Ne abbiamo scelte un po’ più di venti: alcune perché grandi e molto attese, altre perché a loro modo interessanti, sebbene un po’ più piccole. In molti casi sono serie la cui data di uscita italiana deve ancora essere decisa: ma è lecito aspettarsi che prima o poi arriveranno pure qui, anche se con qualche settimana o mese di ritardo. Quando invece si sa già quando una certa serie si potrà vedere in Italia, lo trovate scritto. Un avvertimento: se leggendo non vi sembra di trovare la serie giusta per voi, le più attese e già famose (come Watchmen, The Mandalorian o The Morning Show) arrivano nella seconda metà.
Le nuove serie tv dei prossimi mesi. Di alcune parleremo di certo, come "Watchmen" e "The Mandalorian", altre piaceranno solo a qualcuno, altre ancora ce le dimenticheremo presto.
Il 13 febbraio del 2000 venne pubblicata l’ultima striscia domenicale dei Peanuts, uno dei fumetti più popolari al mondo, creato da Charles Schulz nel 1950. La striscia venne pubblicata il giorno successivo alla morte di Schulz, dopo che il 3 gennaio dello stesso anno era già stata pubblicata l’ultima striscia giornaliera. Quest’ultima mostrava semplicemente Snoopy, uno dei protagonisti del fumetto, seduto in cima alla sua cuccia intento a scrivere a macchina, e il testo con cui Schulz – che aveva 77 anni – annunciava il suo ritiro ai lettori: Cari amici, ho avuto la fortuna di disegnare Charlie Brown e i suoi amici per quasi 50 anni. È stata la realizzazione del sogno che avevo fin da bambino. Purtroppo, però, ora non sono più in grado di mantenere il ritmo di lavoro richiesto da una striscia quotidiana e per questo motivo annuncio il mio ritiro. Sono grato per la lealtà dei miei editori e per il meraviglioso sostegno e amore espressi dai lettori della mia striscia. Charlie Brown, Snoopy, Linus, Lucy…come potrò mai dimenticarli…
L’ultima striscia dei Peanuts, 20 anni fa. Fu pubblicata il 13 febbraio del 2000, un giorno dopo la morte del suo autore, Charles Schulz.
La legge per vietare a operatori telefonici e pay-tv di fatturare a 28 giorni le bollette, invece che alla fine di ogni mese, potrebbe non portare ai benefici sperati per i consumatori. A quanto pare molte società hanno intenzione di aumentare le tariffe, in modo da mantenere i ricavi al livello precedente all’entrata in vigore della legge. I problemi sull’applicazione del provvedimento sono ancora diversi e, tra le altre cose, riguardano contenziosi legali aperti tra le aziende e l’AgCom, l’autorità delle comunicazioni. Dall’inizio. La legge 172 approvata alla fine dello scorso anno ha provato a interrompere una pratica molto diffusa tra gli operatori telefonici e Sky: il rinnovo delle offerte ai clienti ogni 4 settimane invece che a fine mese. Questo permetteva alle aziende di riscuotere 13 bollette all’anno invece di 12, nonostante propongano offerte chiaramente mensili. La pratica ha consentito di ottenere ricavi più alti di circa l’8,6 per cento rispetto a quelli che si sarebbero prodotti con la fatturazione mensile. La vicenda – che ha poi portato alla legge – si trascinava da tempo e aveva già visto impegnata l’AgCom nel marzo del 2017, quando era stato chiesto alle aziende di tornare alla classica fatturazione mensile. In quel caso le società avevano presentato un ricorso al TAR.
La storia infinita delle bollette ogni quattro settimane. Entro aprile operatori telefonici e pay-tv dovranno mettersi in regola e fatturare alla fine del mese, ma programmano aumenti delle tariffe per rifarsi dei minori ricavi.
Mercoledì 23 aprile il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha spiegato in Commissione giustizia al Senato le quattro emergenze che il suo ministero dovrà affrontare nei prossimi mesi: sovraffollamento carcerario, mancanza di personale, lotta alla criminalità organizzata e arretrato civile. Riguardo quest’ultimo punto, il ministro ha parlato di «riduzione del contenzioso civile attraverso la possibilità del trasferimento in sede arbitrale di procedimenti pendenti dinanzi all’autorità giudiziaria». In pratica, le cause pendenti che rallentano i tribunali potranno essere risolte con procedure alternative o essere trasferite in una sede arbitrale, cioè senza il ricorso al giudice: vi rientrano separazioni e divorzi. In particolare, ha detto il ministro: «Vogliamo introdurre la procedura di negoziazione assistita da un avvocato, rifacendoci all’esperienza francese: una procedura cogestita dagli avvocati delle parti e volta, con il loro apporto professionale, al raggiungimento di un accordo conciliativo che, da un lato, eviti il giudizio e, dall’altro, consenta la rapida formazione di un titolo esecutivo. (…) Questo istituto si potrà poi valorizzare fortemente con riguardo alle separazioni e ai divorzi consensuali, prevedendo che l’accordo dei coniugi assistiti dagli avvocati superi la necessità dell’intervento giurisdizionale».
Ci sarà il divorzio breve in Italia? il ministro della giustizia dice che se ne discuterà presto: per smaltire l'intasamento dei tribunali civili si potrebbe fare a meno dell'intervento del giudice, per esempio.
Gli alberi sono da sempre un soggetto che ha ispirato molto i fotografi: a dimostrazione di ciò fino al 22 aprile 2018 una mostra al Victoria & Albert Museum di Londra raccoglie le fotografie di 40 fotografi che li hanno ritratti, tra cui alcuni famosissimi come Paul Strand, Robert Adams e Henri Cartier-Bresson.
Alberi ritratti da grandi fotografi. Chi si concentra sulle foglie cadute, chi sui frutti, chi sui rami desolati, in una mostra a Londra che va da Paul Strand a Henri Cartier-Bresson.
A un certo punto forse ognuno di noi potrà scrivere un pezzo del genere mettendoci i suoi, di aneddoti sugli intrecci tra Silvio Berlusconi e la propria vita. Quello di Massimo Gramellini, oggi sulla Stampa, è particolarmente leggero, istruttivo e divertente. Forse solo adesso che sta, oh molto lentamente!, evaporando nell’album dei ricordi, comincio a rendermi conto con un certo spavento che ho trascorso metà della mia vita a occuparmi di B. Anche molti di voi, lo so. Per quanto un po’ meno di me, che come cronista l’ho avuto accanto fin dal primo giorno di lavoro. Quando il mio vicino di scrivania al «Giorno» mi mostrò una fotografia del neo-presidente del Milan fra Baresi e Maldini. «Tempo sei mesi e al loro posto ci saranno due carabinieri!» mi vaticinò, quel comunista. La prima di tante previsioni sbagliate.
La mia vita con Berlusconi. Gli aneddoti da cronista di Massimo Gramellini, dal discorso improvvisato col Papa al conflitto di interessi discusso su una spiaggia esotica.
È stato diffuso il secondo trailer ufficiale di “Fast & Furious 7”, il settimo episodio della saga sulle corse clandestine di automobili “Fast & Furious”, con protagonista l’attore americano Vin Diesel. È l’ultimo film a cui ha partecipato l’attore Paul Walker – uno dei più noti associati alla saga – morto durante le riprese il 30 novembre 2013. Per terminare le riprese di Fast & Furious 7, alcune scene originariamente scritte per Walker sono state girate da due dei suoi fratelli, e poi adattate digitalmente. In Italia il film uscirà il 2 aprile 2015.
Il secondo trailer ufficiale di Fast & Furious 7. In Italia esce il 2 aprile 2015.
Calvin Klein ha presentato la sua nuova campagna pubblicitaria per la collezione primavera estate 2016. La campagna riguarda tutte e tre le linee del marchio – Calvin Klein Collection, Calvin Klein, Calvin Klein Jeans e Calvin Klein Underwear – con immagini e video realizzati dal filmmaker Tyrone Lebon, e ha per protagonisti attori, musicisti, modelli e artisti contemporanei come il cantante Justin Bieber, la modella Kendall Jenner, il rapper Kendrick Lamar, la cantautrice FKA twigs, la modella Adwoa Aboah e l’artista Saskia de Brauw. Lebon ha collaborato con giovani fotografi come Harley Weir, Jamie Hawkesworth e Tobin Yelland, e affermati come David Sims. La campagna invita anche le persone a condividere sui social network le proprie foto con addosso capi Calvin Klein accompagnandole dall’hashtag #mycalvins.
Justin Bieber e Kendall Jenner per Calvin Klein. La nuova campagna primavera/estate ha per protagonisti musicisti, modelli e artisti contemporanei, nelle solite pose provocanti.
Maurizio Bernardo, deputato e presidente della commissione Finanze della Camera, ha lasciato il gruppo parlamentare di Alternativa Popolare, il partito guidato da Angelino Alfano, e ha aderito a quello del Partito Democratico. Ha detto di averlo fatto perché ritiene che oggi il PD «rappresenti, nell’ambito del panorama politico nazionale, la vera e l’unica speranza riformista per il nostro Paese». Bernardo ha anche detto che i« provvedimenti presi dal governo guidato dal Partito Democratico – dal Jobs act alla riforma della Pubblica Amministrazione, dallo stop all’Irap al taglio dell’Ires, dalla “Buona scuola” fino all’abolizione di IMU e TASI sulla prima casa – sono state iniziative di buon senso che corrispondono e incarnano le esigenze del Paese». Bernardo è un imprenditore laureato in psicologia ed è deputato dal 2006, quando fu eletto con Forza Italia (poi diventata Popolo della Libertà e poi, di nuovo, Forza Italia). Nel novembre 2013 aveva però deciso di aderire al Nuovo Centrodestra, il partito di Alfano poi diventato Alternativa Popolare, di cui è stato anche tesoriere alla Camera.
Il deputato Maurizio Bernardo si è unito al Partito Democratico, lasciando Alternativa Popolare.
Dopo settimane di trattative, Elon Musk ha raggiunto un accordo con la Securities and Exchange Commission (SEC), l’ente federale statunitense che si occupa della vigilanza della borsa, per quanto riguarda i suoi tweet e le dichiarazioni su Tesla che fornisce tramite i social network. Musk dovrà sottoporre i tweet che riguardano la sua azienda di automobili elettriche a un avvocato, che gli fornirà un parere legale prima della pubblicazione. Tra gli argomenti che richiederanno l’approvazione ci sono: stato delle finanze di Tesla, risultati economici, proposte di acquisizioni e fusione, dati sulla produzione, sulle vendite e sulle consegne, cambiamenti nei piani aziendali e molto altro. L’accordo dovrà essere ora approvato dal giudice distrettuale Alison Nathan, che ha seguito il caso. Musk, che è CEO di Tesla, aveva avuto diversi problemi con la SEC proprio per alcune dichiarazioni su Twitter, che avrebbero condizionato l’andamento delle azioni della sua azienda. Ad agosto del 2018, Musk disse di stare valutando la possibilità di ritirare Tesla dalla borsa mentre le contrattazioni erano ancora aperte, con un conseguente aumento di valore delle azioni. A settembre la SEC avviò un’indagine che fu conclusa con un accordo, che comprendeva le dimissioni di Musk da membro del consiglio di amministrazione di Tesla per tre anni e una multa da 20 milioni di dollari. In seguito a un nuovo tweet pubblicato a febbraio di quest’anno sui volumi di produzione delle nuove Tesla, Musk era stato accusato dalla SEC di avere violato l’accordo, finendo nuovamente in tribunale. Ora il nuovo accordo dovrebbe risolvere il contenzioso.
Elon Musk dovrà far approvare i suoi tweet su Tesla da un avvocato prima di poterli pubblicare.
La prima di queste due fotografie risale a una settimana fa, il 28 settembre, quando i venti hanno mostrato al satellite Terra le ampie strisce di sabbia trascinate verso il mare vicino alla città libica di Banghazi. Le due strisce sono di colori diversi perché originate da due tipi di terreno differente a est e a ovest della città.
Le foto delle tempeste di sabbia sopra Libia ed Egitto. La NASA ha messo online le nitide immagini satellitari dei giorni scorsi.
C’è stato un momento, non molti anni fa, in cui Roma era Milano e Milano era Roma. Nel senso che Roma era la città accogliente, vivace, vivibile, funzionante, di moda; mentre Milano era la città in declino, impaurita, corrotta. Si leggeva su Repubblica nel 2002: «La città, finita la sua grande stagione industriale, sembra vivere in una sorta di eterna ordinaria amministrazione, in cui un giorno si insegue il problema delle periferie, il giorno dopo quello del traffico nel centro storico, e il giorno dopo ancora quello dei cartelli stradali. Ma si continua a rifiutare lo sforzo per definire la città, per definire il suo futuro. E quindi per fare gli investimenti necessari. E quindi, nonostante l’orgoglio e il talento dei suoi abitanti, Milano continua a essere la capitale di niente. La capitale di se stessa, cioè di un insieme di persone che non riescono a dare una definizione del luogo in cui vivono». Se oggi sostituite “Roma” a “Milano”, funziona lo stesso. Questo ribaltamento ha molte ragioni, dal logoramento della qualità dell’amministrazione che si verifica spesso quando una sola parte politica si trova a governare una città per molti anni – il centrosinistra ha espresso il sindaco di Roma dal 1993 al 2015, con una sola pausa – alla disastrosa gestione della città proprio durante quella pausa, l’amministrazione di Gianni Alemanno e del centrodestra dal 2008 al 2013.
Dove va Roma. Oggi il PD sceglie con le primarie il suo candidato a sindaco nella città – e che città – dove ha vissuto le maggiori agitazioni politiche nel 2015.
Lo scrittore Andrea Camilleri è stato ricoverato questa mattina all’ospedale Santo Spirito di Roma per un arresto cardiaco, e al momento si trova in rianimazione. Camilleri è arrivato in ambulanza verso le 9:15 «in condizioni critiche» per un «arresto cardiocircolatorio», ha detto l’ospedale in un bollettino medico, ed «è stato assistito dall’équipe dell’emergenza al Pronto Soccorso Santo Spirito e trasferito presso il Centro di Rianimazione dell’ospedale». Nell’ultimo aggiornamento, arrivato alle 17, i medici hanno detto che Camilleri Camilleri è «in rianimazione con supporto respiratorio meccanico e supporto farmacologico». Camilleri, 93 anni, è uno degli scrittori italiani di maggiore successo, autore della celebre serie di gialli dedicati all’ispettore Montalbano e pubblicati da Sellerio.
Lo scrittore Andrea Camilleri è stato ricoverato a Roma per un arresto cardiaco.
La procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, in provincia di Frosinone, per suo figlio, sua moglie e per altri due carabinieri, tutti accusati di essere stati coinvolti nella morte di Serena Mollicone, uccisa nel 2001 quando aveva 18 anni. L’ex comandante Franco Mottola, ora in pensione, è accusato di omicidio insieme a suo figlio Marco e a sua moglie. Gli altri due carabinieri, all’epoca agli ordini di Mottola, sono accusati di favoreggiamento e concorso in omicidio. Il corpo di Serena Mollicone fu ritrovato 18 anni fa nei boschi vicino ad Arce, con mani e piedi legati e un sacchetto di plastica legato intorno al collo. Per lungo tempo l’omicidio restò un mistero, ma dopo una nuova serie di indagini portate avanti dai reparti scientifici la procura di Cassino è convinta di aver finalmente trovato i responsabili. Secondo la tesi dei magistrati, poco prima di morire Mollicone si trovava nella caserma dei carabinieri di Arce, dove ebbe un’accesa discussione con Marco Mottola, che viveva in un appartamento interno alla caserma a disposizione del padre e da dove, secondo Mollicone, avrebbe gestito un presunto traffico di droga che lei voleva denunciare.
La procura di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio per tre carabinieri e altre due persone accusate per l’omicidio di una ragazza nel 2001.
Massimo Zedda si è dimesso da sindaco di Cagliari per fare il consigliere regionale, incarico a cui era stato eletto alle ultime elezioni regionali in Sardegna. Zedda, 43 anni, proviene dall’area politica che si trova a sinistra del Partito Democratico, ed era stato eletto sindaco nel 2011 e rieletto nel 2016 sempre con l’appoggio di una grande coalizione di centrosinistra. Alle ultime elezioni regionali era stato il candidato del centrosinistra a presidente, ma aveva perso contro il candidato di centrodestra Christian Solinas. Il centrosinistra aveva comunque ottenuto il 32,9 per cento dei voti, migliorando il risultato delle elezioni politiche del 2018, e in molti avevano dato a Zedda il merito.
Massimo Zedda si è dimesso da sindaco di Cagliari.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, ci si iscrive qui. Un avviso per tempo: da lunedì della settimana prossima Le Canzoni vanno in una specie di vacanza. Ovvero io mi prendo un mese per smaltire altri progetti, e la newsletter continuerà ad arrivare ogni sera nella forma di repliche delle canzoni scelte un anno fa, che 4 su 5 di voi non hanno mai ricevuto perché non si erano ancora iscritti (al quinto su 5 va la mia gratitudine per la fedeltà e il consiglio di occupare questo mese riascoltando le quasi 300 canzoni spedite finora). Da lunedì 11 gennaio torno in diretta. Jack Antonoff dei Bleachers ha convinto Bruce Springsteen a fare un altro video (da un concertino) per la loro canzone insieme, Chinatown, di cui dicemmo venti giorni fa. Rolling Stone ha pubblicato il video di una conversazione tra Elvis Costello e Iggy Pop. Bob Dylan ha venduto tutte le sue canzoni alla Universal. Se vi ricordate di Ane Brun, ha fatto un disco nuovo e questa canzone (senza essere irrispettoso, la cosa migliore è il pianoforte). Il New York Times ha celebrato i 50 anni di Lo-lo-lo-lo-lola! dei Kinks. Ray Davies racconta che il manager della band passò una notte a ballare in un locale con un travestito, senza accorgersi che era un travestito, e l’idea della canzone venne da lì (simile vicenda sarà poi in “Sbattiamoci” di Renato Zero). Il testo venne alleggerito nella prima versione per le radio, ma solo perché si citava la Coca-Cola e la BBC non volle fare pubblicità: si scelse il più vago “cherry cola”. Diventò la loro canzone più canticchiabile e canticchiata di sempre. (da Playlist) Perché i pianisti sanno così poco del pianoforte? Mia cugina Francesca sta traslocando e saltano fuori vecchie cose: mi ha scritto per ringraziarmi di queste che le avevo fatto a occhio e croce quasi quarant'anni fa. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone di A reminiscent drive. Nome complicato inglese, ma roba francese semplice.
Domenica 2 febbraio, l’Istituto Nazionale Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” ha annunciato di avere isolato il nuovo coronavirus (2019-nCoV), che ha causato oltre 360 morti in Cina e 17mila casi di contagio. Agenzie di stampa e media italiani hanno ampiamente ripreso la notizia, parlando dell’Italia come del “primo paese” ad avere isolato il virus. In realtà lo stesso risultato era stato ottenuto nelle settimane scorse da diversi altri centri di ricerca, a cominciare da quelli cinesi. Esserci arrivati prima o dopo non toglie comunque nulla all’importanza del risultato ottenuto dallo Spallanzani, che aiuterà i ricercatori a comprendere meglio le caratteristiche del coronavirus e a testare farmaci e vaccini per contrastarlo. Che cos’è un virus? Per farsi un’idea di cosa significhi isolare e sequenziare un virus, conviene fare un breve ripasso di biologia. I virus sono entità biologiche piuttosto semplici e si comportano come i parassiti: hanno cioè bisogno di un altro organismo per moltiplicarsi e prosperare. Le modalità di sviluppo e di trasmissione dei virus variano molto a seconda delle specie, ma in linea di massima seguono questo schema: si intrufolano nelle cellule, ingannando le difese delle loro membrane, e successivamente iniettano il loro codice genetico per modificare il comportamento della cellula e sfruttarla per replicarsi.
Cosa vuol dire isolare un virus. E perché è importante il risultato ottenuto dall'Istituto Nazionale Malattie Infettive "Lazzaro Spallanzani", anche se non è arrivato per primo.
3D Sand Drawing (3DSD) è un gruppo creato da tre artisti che vivono a Mt Maunganui, in Nuova Zelanda, e che realizzano disegni tridimensionali sulla sabbia. In particolare i tre utilizzano la tecnica dell’anamorfismo, in cui l’immagine viene proiettata su un piano in modo distorto ed è riconoscibile soltanto se guardata da lontano e da una determinata posizione. Gli artisti provengono da paesi e formazioni diverse: Constanza Tagini Nightingale è cilena, Jamie Harkins neozelandese e David Rendu francese. Nightingale si occupa soprattutto di dipinti a olio, David Rendu è uno scultore e Harkins è un pittore che si serve di colori molto vivaci, con un forte contrasto tra luci e ombre. L’idea di realizzare disegni tridimensionali sulla sabbia è venuta a Harkins, che si è ispirato ai dipinti e murales di strada in 3D, e che ha coinvolto i suoi due amici per formare il gruppo 3DSD. Le opere sono realizzate nello stesso tratto di spiaggia, tra Mt Maunganui e Matakana Island, e raffigurano paesaggi tridimensionali, sport e scene circensi. Ultimamente hanno iniziato a coinvolgere anche le persone, che fingono di guidare una barca a vela o fanno skateboard su una struttura geometrica disegnata sulla sabbia. In questo modo i lavori di 3DSD coinvolgono e divertono ancora di più le persone che in spiaggia si fermano a osservarne la realizzazione. Il progetto è anche una riflessione sul tempo e sull’aspetto effimero dell’arte e delle cose: ogni giorno infatti la marea arriva e distrugge i disegni, di cui non resta più traccia se non nelle fotografie. Tutti i lavori di 3DSD si possono guardare sulla pagina Facebook del gruppo.
Illusioni ottiche sulla sabbia. Un gruppo di artisti disegna barche, scalinate e paesaggi tridimensionali su una spiaggia in Nuova Zelanda.
Quando si parla di esplorazione, il pianeta Marte suscita sempre grande fascino, ed è stato spesso utilizzato come spunto narrativo per raccontare storie di fantascienza (una delle ultime è Sopravvissuto – The Martian, diretto da Ridley Scott e con Matt Demon come protagonista). Alla radice di questo interesse ci sono varie ragioni: la più intuitiva, ad esempio, è la vicinanza tra la Terra e Marte. Ma un’altra riguarda invece un errore di traduzione per via del quale ci si è convinti che su Marte ci fosse vita intelligente – i famosi “marziani” – che questa civiltà fosse capace di enormi opere ingegneristiche. L’errore risale al 1877, quando l’astronomo piemontese Giovanni Schiaparelli, osservando Marte con il suo potente telescopio posizionato all’osservatorio Brera a Milano, notò la presenza di profondi solchi sulla superficie del pianeta, che definì “canali”. La scoperta non venne però intesa correttamente quando fu tradotta in inglese. La migliore traduzione infatti sarebbe stata marks, oppure grooves, più adatti a indicare la cosa che intendeva Schiaparelli: nient’altro che solchi nel terreno, magari formatisi naturalmente. La parola che venne utilizzata invece fu canals, che in italiano può essere tradotto con “naviglio” o “canalizzazione”: un’opera grazie a cui l’acqua viene convogliata artificialmente, ad esempio per irrigare i campi o per deviare il corso di un fiume. L’errore più grave fu attribuito a Percival Lowell, un astronomo americano che riprese gli studi di Schiaparelli (o meglio, la traduzione che circolò in lingua inglese, non è chiaro fatta da chi) portando avanti più di chiunque altro l’idea che su Marte ci fosse vita. Popular Mechanics fa notare che l’errore fu incoraggiato anche da una mappa di Marte disegnata dallo stesso Schiaparelli, che ritrasse il pianeta in maniera simile alla Terra.
Marte ci affascina anche per via di un refuso. Alla fine dell'Ottocento uno studio dell'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli venne tradotto male, contribuendo alla credenza che Marte potesse essere abitato.