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Lunedì 7 gennaio a Las Vegas, nel Nevada (Stati Uniti), è iniziata l’edizione del 2014 del Consumer Electronics Show (CES), una delle più grandi esposizioni al mondo di prodotti tecnologici. Fu inaugurato per la prima volta nel 1967 e da sempre viene sfruttato da società grandi e piccole per mostrare i loro prodotti appena messi in vendita, concept avveniristici e prototipi che sembrano usciti da un episodio dei Pronipoti. Intorno agli migliaia di stand si accalcano giornalisti, esperti del settore, appassionati e semplici curiosi. Alle esposizioni si affiancano cicli di conferenze e incontri per approfondire temi specifici legati alla tecnologia e ci sono presentazioni, molto seguite, di amministratori delegati delle più grandi società del settore (quest’anno tra gli altri è toccato ai CEO di Sony, Intel e Yahoo, mentre Microsoft non ha partecipato all’evento). Negli anni il CES è diventato un’esposizione sempre più grande e varia, che raccoglie di tutto, spesso molto disordinatamente, dalle automobili alle lavatrici passando per i computer e gli smartphone. Gli stessi organizzatori e partecipanti faticano a mettere ordine nella vertiginosa quantità di stand e iniziative legate all’evento, cosa che ha portato a un’avversione da parte di diversi che preferiscono disertare il CES e seguirne gli eventi più importanti online, senza andare fino a Las Vegas. Poi ci sono quelli che ci vanno come pretesto per giocare ai tavoli, ma è un’altra storia.
Foto dal CES. È la settimana della gigantesca fiera tecnologica di Las Vegas, tra robot che vanno in bicicletta, conigli stampati in 3D e televisori curvi che l'HD ve lo scordate.
Sono stati annunciati i nomi degli artisti che si esibiranno al Primavera Sound 2017, uno dei più importanti festival di musica europei, che si terrà dal 31 maggio al 4 giugno del prossimo anno a Barcellona, in Spagna. Il Primavera è forse il festival più famoso d’Europa insieme a Glastonbury, ma non prevede la possibilità di campeggiare nel luogo dei concerti: chi partecipa di solito trova una sistemazione a Barcellona o nei dintorni. Tra gli artisti più famosi che si esibiranno il prossimo anno ci sono gli Arcade Fire, i Bon Iver, Frank Ocean, gli xx, Skepta, Aphex Twin, Grace Jones, i Teenage Fanclub, gli Slayer, Solange, Flying Lotus, i Run the Jewels, Seu Jorge, i Broken Social Scene e Van Morrison. Ma al Primavera ci sono molti palchi sui quali si svolgono più concerti contemporaneamente, e quelli di artisti meno conosciuti spesso riservano sorprese: se volete andare vi conviene quindi leggervi bene il programma, dall’inizio alla fine. Se ci andate, assicuratevi di non fare nessuna di queste cose. I biglietti sono già in vendita: l’abbonamento completo a tutti i giorni del festival costa 175 euro (un prezzo più basso della media dei festival di questo tipo, in Europa o negli Stati Uniti).
La lineup del Primavera Sound 2017. All'importante festival di Barcellona suoneranno gli Arcade Fire, i Bon Iver, Frank Ocean, gli xx e Skepta, tra gli altri.
Il sito Priceonomics ha ottenuto da un’agenzia di spettacolo, la Degy Entertainment, una sorta di listino dei cachet di diversi gruppi musicali e cantanti americani: si tratta dei prezzi che gli agenti dei diversi artisti chiedono per un’esibizione dei loro clienti. Scorrere la lista è piuttosto divertente: si può immaginare di prenotare un concerto privato di Jennifer Lopez, proprio come fece il dittatore del Turkmenistan l’estate scorsa. La lista è divisa in 6 fasce di prezzi: oltre i 100.000 dollari, tra 50.000 e 100.000, tra 30.000 e 50.000, 20.000 e 30.000, 10.000 e 20.000 e meno di 10.000. Secondo questa lista ci sono solo otto artisti i cui concerti, spese escluse, costano più di un milione di dollari (circa 730.000 euro): Taylor Swift, Madonna, Justin Timberlake, Justin Bieber, James Taylor, Dave Matthews, Bruce Springsteen e Bon Jovi. Poi si scende e si arriva a gente come Tom Morello, una cui esibizione privata costa circa 10.000 dollari. Pubblicando la lista Priceonomics ha precisato che le informazioni andrebbero prese con una certa cautela: – i prezzi indicati nel listino sono quelli richiesti, che non coincidono necessariamente con quelli finali; – il listino è stato ottenuto da un’agenzia specializzata in concerti per i college, diverse circostanze potrebbero portare a prezzi diversi; – alcuni prezzi, per esempio quello molto basso per un concerto dei One Direction, suggeriscono che la lista potrebbe non essere aggiornata.
Quanto costa far suonare Rihanna al tuo compleanno? e Bruce Springsteen o Justin Bieber? Un'agenzia di spettacolo ha messo online un listino dei cachet di tanti cantanti e gruppi.
Da quando i Daft Punk hanno pubblicato Get Lucky, il primo singolo del disco Random Access Memories, molti hanno deciso di riproporre il brano in versioni più o meno originali e su YouTube sono comparse decine di cover, a dimostrazione del grande successo della canzone (che è fatta, nella versione originale, insieme a Pharrell Williams e al chitarrista Nile Rodgers). Non solo cover amatoriali, però: i Wilco, per esempio, hanno rifatto il brano durante il Solid Sound Festival, evento ideato e diretto dallo stesso gruppo, così come Michael Bublè. Di seguito una lista di 10 cover, partendo dai The Roots (o meglio, i “Simon and Garfunkel neri”) durante lo show di Jimmy Fallon, alle cover raffinate di George Barnett e dei Daughter; dalle versioni “vintage” (con tanto di valzer e swing), a una reggae e estiva; da un gruppo di cinque pianisti a uno di modelli che presentano delle collezioni di moda cantando fino a lui, il presidente Barack Obama.
Le 10 migliori cover di “Get Lucky”. Una selezione suscettibile di integrazioni - dai Roots a Barack Obama - per quelli che ancora non ne hanno abbastanza.
L’attore Geoffrey Rush riceverà in tutto 2,9 milioni di dollari di risarcimento (circa 2,6 milioni di euro) dal quotidiano australiano Daily Telegraph, dopo aver vinto una causa per diffamazione. Ad aprile un giudice aveva ritenuto il quotidiano e il giornalista Jonathon Moran colpevoli diffamazione nei confronti dell’attore per due articoli pubblicati alla fine del 2017 che riguardavano le accuse secondo cui Rush avrebbe avuto «comportamenti inappropriati» nei confronti di un’attrice tra il 2015 e il 2016. Il giudice aveva stabilito che Rush venisse risarcito con 850.000 dollari australiani, circa 500.000 euro, per il danno alla sua reputazione, ma oggi il tribunale federale di Sydney ha deciso che l’attore dovrà ricevere altri 2 milioni di dollari per le perdite di guadagni che gli articoli del Daily Telegraph gli avrebbero arrecato. All’epoca delle accuse nei suoi confronti, Rush aveva negato che fossero vere ma si era comunque dimesso da presidente dell’Australian Academy of Cinema and Television Arts (AACTA). Rush, che ha 67 anni, ha lavorato in decine di film e ha vinto il premio Oscar come Miglior attore nel 1997 per il ruolo del pianista David Helfgott nel film Shine. Negli ultimi anni ha recitato nel film Il discorso del re ed ha interpretato il Capitan Barbossa nella serie di film di Disney Pirati dei Caraibi.
L’attore Geoffrey Rush riceverà 2,9 milioni di dollari di risarcimento dal quotidiano australiano Daily Telegraph.
Un anno fa, nel luglio 2011, lo spread ha oltrepassato per la prima volta dall’introduzione dell’euro i duecento punti base. In due mesi sarebbe rapidamente salito oltre i 400, un livello intorno al quale si muove anche oggi. Venerdì ha chiuso a 480 punti base, in aumento soltanto dello 0,14% rispetto a giovedì, nonostante il declassamento di Moody’s. Fino al luglio di un anno fa, il differenziale o spread tra buoni del tesoro decennali italiani ed equivalenti tedeschi era conosciuto soltanto dagli specialisti e dai giornalisti economici. Negli oltre tre anni e mezzo tra il gennaio 2008 e il luglio 2011, ad esempio, meno di cinquanta titoli di giornale contenevano la parola spread. Soltanto tra luglio e agosto 2011, invece, lo spread è stato sui titoli dei quotidiani italiani 51 volte, e spesso in prima pagina.
Un anno di spread. Quando e perché un indicatore economico per specialisti è entrato nel nostro lessico quotidiano, cosa c'entrano le agenzie di rating e la storia di un anno insieme a lui.
Tra meno di una settimana iniziano i primi mondiali giocati in Africa della storia: il prossimo 11 giugno lo stadio Soccer City di Soweto, quartiere della capitale sudafricana Johannesburg, ospiterà la partita inaugurale. L’Economist di questa settimana fa un bilancio preventivo delle condizioni politiche ed economiche del paese in questa vigilia, cominciando col congratularsi per lo sforzo per l’allestimento. Nel corso degli ultimi quattro anni lo stato si è dato molto da fare per preparare i mondiali e smentire le previsioni degli scettici, che prospettavano un fallimento della macchina organizzativa. Con dieci stadi spettacolari nuovi o restaurati, aeroporti nuovi o rinnovati, centinaia di chilometri di nuove autostrade e vie cittadine, e il primo treno ad alta velocità del continente pronto e funzionante (da pochissimo), il Sud Africa va giustamente fiero degli obiettivi raggiunti. E non si sta preparando solamente per la Coppa del Mondo.
A che punto è il Sudafrica. L'Economist fa un bilancio dei problemi del paese alla vigilia del suo momento di gloria mondiale.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati rilevati 2.490 casi positivi da coronavirus e 110 morti a causa della COVID-19. Attualmente i ricoverati sono 10.332 (239 in meno di ieri), di cui 1.382 nei reparti di terapia intensiva (28 in meno di ieri) e 8.950 negli altri reparti (211 in meno di ieri). Sono stati analizzati 65.822 tamponi molecolari e 41.659 test rapidi antigenici. La percentuale di tamponi molecolari positivi è stata del 3,6 per cento, mentre quella dei test antigenici dello 0,2 per cento. Nella giornata di domenica i contagi registrati erano stati 3.992 e i morti 72. Le regioni che hanno registrato più casi nelle ultime 24 ore sono Campania (401), Sicilia (378), Emilia-Romagna (315), Lazio (292) e Lombardia (249).
I dati sul coronavirus in Italia di oggi, lunedì 24 maggio.
Mercoledì 4 novembre a Berlino si è tenuta la prima mondiale di Hunger Games – Il canto della rivolta – Parte II, l’ultimo film della famosa saga cinematografica tratta dai libri scritti da Suzanne Collins. Il film uscirà in Italia il 19 novembre. Il primo trailer era stato diffuso in giugno, il secondo a luglio. Nel cast del nuovo film ci sono Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks, Julianne Moore, Philip Seymour Hoffman, Stanley Tucci e Donald Sutherland, tra gli altri. Fuori dal Sony Center di Berlino dove è stato proiettato il film c’erano oltre seimila persone. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La prima mondiale di “Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte II”. Le foto della serata in cui è stato proiettato per la prima volta l'ultimo film della saga di fantascienza.
Gli archeologi del progetto “Stonehenge Hidden Landscapes” hanno scoperto l’esistenza di un grande monumento nell’insediamento neolitico di Durrington Walls – nel sud dell’Inghilterra – a soli tre chilometri da quello molto famoso di Stonehenge. Il monumento risale a circa 4500 anni fa – Stonehenge è invece di circa 600 anni più antico – è sepolto sotto circa un metro di terra ed è composto da circa 90 gigantesche pietre (monoliti) alte 4 metri e mezzo (Stonehenge, invece, aveva circa 60 pietre). Una trentina di queste pietre sembrano essere ancora intatte. I ricercatori le hanno trovate usando dei radar che rilevano la presenza di pietre nel terreno e stimano che il monumento sia stato costruito a scopo religioso. Vince Gaffney, l’archeologo a capo dello Stonehenge Hidden Landscapes, lo ha definito «il più grande monumento in pietra mai scoperto nel Regno Unito e forse in Europa». Le pietre sono posizionate a forma di semicerchio, costituiscono una sorta di recinzione con la valle e sono rivolte verso il fiume Avon. Una ricostruzione digitale del sito come è stato rilevato dai radar degli archeologi è stata diffusa attraverso un video.
Il video del grande monumento scoperto vicino Stonehenge. Si trova nel noto sito neolitico Durrington Walls, è leggermente più "giovane" di Stonehenge anche se in totale ha più pietre.
Luz del Alba Rubio, soprano uruguayana con cittadinanza italiana e americana che durante il movimento #metoo aveva accusato di molestie e abusi il tenore Plácido Domingo, ha chiesto e ottenuto una rettifica a Repubblica, dopo l’intervista data da Domingo a Giuseppe Videtti e pubblicata sul quotidiano lo scorso 6 agosto. Domingo aveva dato la propria versione stando in equilibrio tra un’ammissione di rammarico e un rifiuto di accettare le scuse così come erano state presentate. Aveva poi fatto riferimento all’indagine aperta su di lui dall’AGMA, il sindacato dei musicisti americani, che aveva concluso come le accuse di molestie a suo carico fossero credibili (di conseguenza, Domingo era stato allontanato da diversi teatri degli Stati Uniti). Nell’intervista a Domingo, poi, il giornalista Giuseppe Videtti, premettendo che «ormai chiunque si sente autorizzato a straparlare nel sacro nome del #metoo, infierendo sul gigante della lirica», aveva scritto tra le altre cose che Luz del Alba Rubio aveva partecipato «alla trasmissione di Radio 3 La Barcaccia senza riuscire a esprimere con chiarezza i fatti e limitandosi a una serie di allusioni».
La risposta di Luz del Alba Rubio a Plácido Domingo. La soprano che ha accusato il tenore di molestie e abusi ha chiesto e ottenuto di replicare a quanto Domingo aveva detto qualche settimana fa su Repubblica.
Il 24 maggio di venticinque anni fa, nel 1991, una flotta di 34 aerei militari e civili, della compagnia di bandiera israeliana El Al, in circa 36 ore riuscirono a portare quasi 15 mila ebrei etiopi da Addis Abeba, in Etiopia, in Israele. L’operazione è conosciuta come “Operazione Salomone” e fu la terza di un vasto programma di salvataggio organizzato dal governo israeliano e gestito dal Mossad, il servizio segreto israeliano, per salvare la vasta comunità dei cosiddetti “beth Israel”. Gli ebrei neri d’Etiopia Sulle origini della comunità ebraica che un tempo viveva in Etiopia sono state fatte molte ipotesi. I primi studiosi a interessarsene furono i francesi e gli italiani, senza però arrivare a una teoria comune: stabilirono comunque che il nome con cui venivano comunemente chiamati gli ebrei d’Etiopia – “falascià”, cioè “esiliati” – era dispregiativo: il nome più corretto da usare era “beth Israel” cioè “casa di Israele”.
La storia dell'”Operazione Salomone”, 25 anni fa. Come Israele nel giro di 36 ore riuscì a trasferire 15 mila ebrei neri d'Etiopia, temendo per la loro persecuzione.
Marc Hollogne sarà tra gli ospiti della terza serata di Sanremo 2016, in onda giovedì 11 febbraio su Rai Uno dalle 21 circa. Hollogne è un attore belga di cinema e teatro, molto famoso soprattutto per il suo personaggio Marciel e per il modo in cui mescola nei suoi spettacoli cinema e teatro (cine-teatro), montando sul palco dei grandi schermi su cui si svolge parte dell’azione dello spettacolo e con cui lui interagisce dando l’impressione di riuscire a passare dalla realtà del palco a quella dello schermo. La terza serata di Sanremo è quella delle cover – i venti cantanti italiani in gara canteranno ognuno una canzone già edita e il vincitore della serata riceverà il premio “Sanremo cover”– e oltre a Hollogne ci saranno tra gli ospiti anche i Pooh e il musicista irlandese Hozier. Da venerdì a Sanremo riprenderà invece il concorso, con le prime cinque eliminazioni e il voto per il ripescaggio. Marc Hollogne è nato a Uccle, una città del Belgio nella regione di Bruxelles capitale, nel 1961. A 12 anni ha scritto il suo primo spettacolo per il teatro e a 15 ha comprato la sua prima telecamera, iniziando a sperimentare con il cinema: a 18 anni Hollogne, con lo pseudonimo di Marc Mosan, ha realizzato il suo primo spettacolo di cinema-teatro, un tipo di spettacolo inventato da lui stesso. Da allora Hollogne ha realizzato moltissimi spettacoli teatrali, per lo più in lingua francese, e ha partecipato a diversi film, tra cui Incidenti o coincidenze, film del 1997 di Claude Lelouch. Hollogne nel corso della sua carriera ha anche scritto molte canzoni, spesso usate poi nei suoi spettacoli, e la cosa gli ha permesso di partecipare anche alla realizzazione del disco Mon cœur s’envole, uscito nel 1993 per celebrare gli 80 anni del cantante francese Charles Trenet.
Chi è Marc Hollogne, cioè “Marciel”. L'attore belga ospite questa sera a Sanremo, famoso per i suoi spettacoli in cui mescola cinema e teatro.
Sabato 10 febbraio ci saranno degli scioperi a livello nazionale nel settore del trasporto aereo, che potranno portare disagi a chi dovrà viaggiare per un tempo che va dalle quattro alle otto ore. Nello sciopero sarà coinvolto il personale navigante delle compagnie aeree Ryanair, Vueling e Blu Panorama e il personale di Enav (Ente nazionale di assistenza al volo), che gestisce il traffico aereo italiano. Durante lo sciopero di Ryanair potrebbero astenersi dal lavoro per quattro ore – dalle 10 alle 14 – gli assistenti di volo e i piloti della compagnia aerea low cost irlandese. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati Filt-Cgil e Uilt-Uil. Le informazioni sui voli in tempo reale si possono consultare su questa pagina.
Le cose da sapere sullo sciopero degli aerei di sabato 10 febbraio. Assistenti di volo e piloti di Ryanair, Vueling e Blu Panorama potrebbero astenersi dalle quattro alle otto ore.
Negli ultimi mesi, il livello generale dei prezzi di beni e servizi nelle maggiori economie occidentali ha ricominciato a salire, e lo ha fatto a un ritmo sempre più elevato. In altre parole, è salito il tasso d’inflazione, inteso come il tasso di crescita dei prezzi misurati in un dato mese rispetto a quelli dello stesso mese un anno prima. Dopo un calo dovuto allo scoppio della pandemia, negli ultimi mesi l’inflazione è tornata a crescere prima negli Stati Uniti e poi nell’Eurozona, uscita a inizio anno da una deflazione durata cinque mesi (la deflazione è il contrario dell’inflazione, cioè quando i prezzi scendono in un dato mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Secondo le principali istituzioni monetarie questo aumento è temporaneo, ma negli ultimi mesi si sono accumulati segnali che potrebbero far pensare che l’inflazione possa tornare a livelli sostenuti per un po’.
Perché l’inflazione sta salendo. I prezzi aumentano in tutto l’Occidente: per ora non è un fenomeno preoccupante, ma potrebbe continuare ancora per un po’.
«È buffo pensare che le mie canzoni da solista avrebbero potuto essere delle canzoni dei Beatles, se solo non ci fossimo lasciati», diceva: «per me si trattò solo di suonarle con altri musicisti». Quando Sir George Harrison si fece una casa discografica, la chiamò Dark Horse. Come me, diceva, quello su cui nessuno punterebbe un soldo, l’ultimo che ci si aspetta possa diventare un vincente. Rimase nella seconda linea dove già stava con i Beatles e non fece niente per reinventarsi. Scrisse canzoni, come prima, continuò a guadagnare montagne di soldi – mai come gli altri due – si appassionò di giardinaggio e di formula uno. Morì di cancro il 29 novembre 2001 in un ospedale della California. All things must pass (All things must pass, 1970) Con i Beatles aveva scritto “Something”, che molti ritengono la più bella canzone d’amore della loro storia, altro che Yesterday-dàndàn. Aveva scritto “While my guitar gently weeps”, e “Here comes the sun”, e un’altra ventina. Ma riuscire a farsi largo era un’impresa, ché Sir George non ci aveva mai tenuto a sgomitare per se stesso. «A volte era frustrante» raccontò poi «dover far passare milioni di “Maxwell’s Silver Hammer” prima di usarne una delle mie; a pensarci adesso, ce n’erano un paio, delle mie, che erano migliori di quelle che John e Paul scrivevano con la mano sinistra. Ma le cose andavano così, sapete, e non mi dispiace particolarmente: ho solo dovuto aspettare un po’». Così Harrison metteva da parte per il futuro canzoni come questa: prima o poi dovevano pur sciogliersi, no? E il titolo sarebbe stato perfetto.
Le 10 migliori canzoni di George Harrison. Da All things must pass a All those years ago (quella scritta per John Lennon), una playlist per ricordarlo a 10 anni dalla morte.
«Con Cognetti l’editing è iniziato il giorno in cui mi ha chiesto di andare in montagna da lui. Mi ha portata a camminare, abbiamo solo camminato, ma per me è stata la prima volta che ho fatto editing con lui: ci siamo un po’ annusati, un po’ abbiamo capito come potevamo lavorare insieme, se io gli stavo dietro abbastanza col mio passo, se accordavo il respiro al suo, se gli facevo le domande giuste. Perché poi l’editing è soprattutto questo, fare le domande giuste». Fare le domande giuste e guadagnarti la fiducia della persona che hai davanti: è quello che devo fare anche io, penso, mentre ascolto Angela Rastelli, seduta davanti a me in un caffè di Milano. Rastelli è l’editor della narrativa italiana Einaudi che ha lavorato su Le otto montagne, il romanzo di Paolo Cognetti che ha vinto l’ultimo Premio Strega, il più importante premio letterario italiano. Per chi ha seguito la cerimonia: è la persona che Cognetti ha ringraziato per prima e che ha preso in braccio facendola volteggiare un po’: la fine liberatoria e felice di una spossante camminata. Lo Strega è il più prestigioso premio letterario italiano e, pur tra critiche e polemiche, vincerlo è bello e gratificante: è la consacrazione per l’autore e una garanzia di copie vendute per la casa editrice. Per l’editor non c’è nessun riconoscimento, nemmeno il nome stampato in qualche pagina del libro (tranne pochi casi), ma nell’ambiente dell’editoria tutti si affrettano a farti i complimenti e il tuo nome si carica di sfumature di invidia e considerazione. Cose che già prima non mancavano a Rastelli, visto che lavora per una casa editrice prestigiosa e per autori come Domenico Starnone, Melania Mazzucco, Mario Desiati, Chiara Valerio, Paolo Giordano e Donatella Di Pietrantonio, candidata al prossimo Premio Campiello con L’Arminuta. Ma fuori dall’ambiente nessuno sa chi sei: ed è bene che resti così, mi ripete Rastelli più volte, risoluta nel non voler «entrare nel cono di luce di un’altra persona», perché «il lavoro di un editor è buono quando non si vede. Di un buon editor non si riconosce la mano, perché ogni libro ti chiede un lavoro diverso. L’editor dev’essere neutrale e trasparente, è l’autore che deve parlare, è il libro che deve avere visibilità».
Vita da editor. Angela Rastelli ha lavorato su "Le otto montagne" di Paolo Cognetti, che ha vinto il Premio Strega, e spiega come si fa.
Julia Cordray, amministratrice delegata di Peeple – la molto discussa app che permette di recensire le persone – ha detto che ripenserà del tutto l’idea alla base dell’app: la decisione è stata presa dopo quattro giorni di intense discussioni online e accuse nei confronti della sua società. Con un post pubblicato su LinkedIn domenica, Cordray ha detto che – quando verrà pubblicata a novembre – l’app funzionerà solamente per chi deciderà di poter essere recensito dagli altri. Inoltre Cordray ha detto che tutte le recensioni dovranno essere approvate dalle persone chiamate in causa, quindi non ci sarà più modo di lasciare commenti negativi, critici o violenti contro il parere del recensito. «Non ci faremo sottomettere dal pubblico ludibrio», ha detto Cordray al Washington Post lunedì mattina con una email. Ma sembra che invece sia esattamente quello che è successo: Cordray sta revisionando l’app per togliere le due funzioni che più avevano esasperato i suoi critici.
L’app per recensire le persone non si fa più. O meglio: si farà ma molto diversa da come era stata descritta dalla fondatrice della società, che viene da una settimana di critiche anche dure e violente.
Mercoledì primo aprile, presso la Segreteria di Stato vaticana, la Santa Sede e il governo italiano hanno sottoscritto un accordo sullo scambio di informazioni fiscali e sulla trasparenza finanziaria. A firmare la convenzione (ancora da ratificare) sono stati per la Santa Sede l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e, per il governo italiano il ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan. Nel comunicato stampa del governo si legge che «l’Italia è il primo paese con cui la Santa Sede sottoscrive un accordo che disciplina lo scambio di informazioni». Si dice anche che: «La Convenzione, a partire dalla data di entrata in vigore, consentirà il pieno adempimento, con modalità semplificate, degli obblighi fiscali relativi alle attività finanziarie detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia».
L’accordo con il Vaticano sul segreto bancario. È stato firmato oggi con il governo italiano, prevede lo scambio di informazioni fiscali e ribadisce l’esenzione dalle imposte per gli immobili della Santa Sede: ora va ratificato.
La procura di Milano sta indagando su alcune presunte attività illegali di Area, una delle più importanti società informatiche italiane. L’indagine ruota attorno al sospetto che Area, la stessa società che fornisce alle procure italiane le tecnologie per le intercettazioni, possa avere venduto alcuni dei suoi prodotti al governo del presidente siriano Bashar al Assad, nonostante le sanzioni internazionali imposte sul regime. Luigi Ferrarella ha scritto sul Corriere che Assad avrebbe comprato la tecnologia di Area tra il 2010 e il 2011 e l’avrebbe poi usata per intercettare i suoi avversari politici. Da diversi anni l’Unione Europea impone sanzioni sul regime di Assad, che tutti gli stati membri sono obbligati a rispettare: le sanzioni includono tra le altre cose l’embargo petrolifero e le restrizioni sulla vendita di tecnologia che potrebbe essere usata dal regime come strumento di repressione. La Siria di Assad ha intercettato telefonate e traffico Internet degli oppositori al regime usando un sistema del valore di 13 milioni di euro che nel 2010-2011 le ha venduto, in violazione dell’embargo, una società informatica italiana fra le maggiori che forniscono alle Procure italiane le tecnologie per le intercettazioni. «Area», l’azienda privata di Vizzola Ticino che con 150 dipendenti svolge in un anno 25.000 incarichi per conto di un centinaio di uffici giudiziari e fattura 20 milioni di euro, e di cui il Corriere aveva raccontato la potenzialità tecnica (non contemplata dalla legge) di scaricare «in locale» sui propri computer in azienda le intercettazioni giudiziarie nel momento della manutenzione dei server delle Procure, giovedì mattina ha subìto dal gip milanese Stefania Pepe un sequestro preventivo (a fini di confisca per equivalente) di quasi 8 milioni di euro sui propri conti correnti ed è stata perquisita dalla Guardia di Finanza su ordine della Procura di Milano: al presidente e titolare dell’azienda Andrea Formenti, e al capo-progetto Alessandro Mistò, è infatti contestato di aver nel 2010-2011 esportato in Siria ai servizi segreti del presidente Bashar Assad, senza le autorizzazioni di legge, un sistema di monitoraggio centralizzato dell’intera rete telefonica e Internet usato dal dittatore per perseguitare i dissidenti nel Paese arabo.
Assad intercettava i suoi oppositori grazie a una società italiana? è in corso un'indagine su Area, la stessa azienda che fornisce alle procure le tecnologie per le intercettazioni, racconta il Corriere.
Il 9 novembre 1989 è ricordato per la caduta del Muro di Berlino, uno dei principali eventi storici del Novecento. Fu esattamente 25 anni fa, e per come andarono le cose fu una giornata incredibile. La caduta del Muro di Berlino mise fine alla divisione della capitale della Germania che era stata sancita con la costruzione del Muro 28 anni prima. Ancora oggi la caduta del Muro di Berlino viene ricordata – e celebrata anche con altre iniziative – come uno degli eventi più significativi della fine della Guerra Fredda, che si sarebbe definitivamente conclusa due anni più tardi, con il disfacimento dell’Unione Sovietica.
La caduta del Muro di Berlino, il doodle. Google ricorda uno degli eventi più noti del Ventesimo secolo con le immagini della fine di Berlino divisa.
Nel 2011 il fotografo David Slater andò in Indonesia per fotografare una particolare specie di macachi, i cinopitechi. Capitò che uno di quei macachi prese la macchina fotografica di Slater e iniziò a fare e farsi foto, più tardi Slater scoprì che alcune erano venute piuttosto bene. La fotocamera era la sua, e il macaco non avrebbe avuto modo – per una serie di motivi piuttosto intuitivi – di reclamare la proprietà intellettuale delle foto: Slater decisi quindi di usarle, come se a scattarle fosse stato lui. Alle foto, una in particolare, è successo quello che succede alle belle foto: è circolata molto e tra le altre cose è finita su Wikipedia, che la pubblicò attribuendone la proprietà al macaco ed evitando così di dover chiedere o pagare eventuali diritti a Slater. La domanda è semplice: «Se una scimmia fa una foto, di chi è la foto?»; dopo quasi cinque anni è arrivata una prima mezza-risposta. La risposta è arrivata da un giudice di San Francisco, in California, che si è trovato a dover affrontare una causa legale in cui la PETA, un’organizzazione no-profit statunitense che si occupa (in modo spesso aggressivo e controverso) di diritti degli animali, ha fatto causa a Slater (e ad altre società che hanno usato la foto attribuendola a lui). Secondo la PETA il macaco ha un nome – Naruto – ed è a suo nome che è stata fatta la causa (non è però certo quale macaco abbia in realtà scattato la foto, e nemmeno è sicuro sia un maschio: e naturalmente non sa nulla della causa). Dopo che la PETA fece causa a Slater, Jeffer Kerr – capo del dipartimento legale di PETA – disse: «se la PETA vincerà la causa legale sarà la prima volta che un animale non umano sarà dichiarato proprietario di qualcosa, piuttosto che essere dichiarato lui stesso o lei stessa una proprietà di altri».
I macachi non possono avere diritti d’autore. Un giudice si è espresso sulla storia del selfie di una scimmia e del suo copyright: la foto è del proprietario della macchina fotografica.
La Corte Costituzionale ha deciso che l’assorbimento del corpo Forestale nell’Arma dei carabinieri è legittimo. La decisione è arrivata in risposta alle questioni di costituzionalità sollevate da tre Tribunali amministrativi regionali (quelli di Abruzzo, Veneto e Molise) in merito alla riforma del 2016 che ha soppresso il Corpo forestale dello Stato e ne ha previsto l’assorbimento all’interno dell’Arma dei Carabinieri. Ai tre tribunali si erano rivolti alcuni appartenenti al Corpo Forestale che avevano contestato la “militarizzazione forzata” derivata dal passaggio nell’Arma dei carabinieri, che avrebbe avuto conseguenze anche su alcuni loro diritti civili. Il corpo della Forestale era infatti una forza di polizia civile, e l’assorbimento nell’Arma dei carabinieri ha fatto sì che chi volesse continuare a lavorare nella Forestale dovesse diventare militare, con la conseguente perdita di alcuni diritti civili, come quello di sciopero e di libera associazione sindacale. La Corte ha ritenuto che sia la legge delega sia il decreto legislativo non presentano vizi di costituzionalità in quanto «sono il frutto di un bilanciamento non irragionevole tra le esigenze di riorganizzazione dei servizi di tutela forestale e quelle di salvaguardia delle posizioni del personale forestale».
La Corte Costituzionale ha deciso che l’assorbimento della Forestale nell’Arma dei carabinieri è legittimo.
Oggi Morgan Freeman compie 75 anni. Freeman nacque il primo giugno del 1937 a Memphis, in Tennessee. Debuttò a Broadway nel 1967 con The Nigger Lovers e poi nel 1968 nel musical Hello, Dolly!. Iniziò a ricoprire ruoli importanti negli anni Ottanta, intorno ai cinquant’anni, e per questo ce ne ricordiamo tutti soltanto la versione stagionata, diciamo: A spasso con Daisy, Glory, sui soldati afroamericani del 54esimo reggimento che combatterono da volontari nella guerra civile, Le ali della libertà, al primo posto della classifica IMDB dei migliori 250 film di sempre. Freeman ha recitato anche in Robin Hood principe dei ladri, Seven, Deep Impact. Nel 2005 ha vinto il premio Oscar come migliore attore non protagonista per la sua interpretazione in Million Dollar Baby di Clint Eastwood, per il quale ha interpretato anche Nelson Mandela in Invictus. Negli ultimi anni Morgan Freeman ha interpretato lo scienziato Lucius Fox nella trilogia su Batman di Christopher Nolan. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Morgan Freeman ha 75 anni (foto). Le foto più belle di un attore di cui conosciamo solo la versione stagionata.
Il Consiglio di Stato ha dato parere positivo all’obbligo dei vaccini per i bambini che vengono iscritti alle scuole per l’infanzia, a partire dall’anno scolastico in corso. Nella nota i magistrati hanno scritto che: “Già a decorrere dall’anno scolastico in corso, trova applicazione la regola secondo cui, per accedere ai servizi educativi per l’infanzia e alle scuole dell’infanzia, occorre presentare la documentazione che provi l’avvenuta vaccinazione”. Il Consiglio di Stato era stato interpellato dalla Regione Veneto, su iniziativa del suo presidente Luca Zaia che aveva disposto la sospensione del provvedimento voluto dal governo Gentiloni e convertito in legge nell’estate. In seguito Zaia ci aveva ripensato, rinunciando alla moratoria. Il quesito presso il Consiglio di Stato riguardava in particolar modo i tempi di applicazione per le iscrizioni dei bambini non ancora vaccinati.
Il Consiglio di Stato ha dato parere favorevole alle vaccinazioni obbligatorie per i bambini iscritti a scuola.
Il 20 giugno del 1963 a Ginevra un gruppo di delegati del governo degli Stati Uniti e un gruppo del governo dell’Unione Sovietica firmarono il “Memorandum d’intesa riguardo all’implementazione di una linea di comunicazione diretta”. Si trattava del documento con cui veniva inaugurato il cosiddetto “Telefono Rosso”, la linea di comunicazione diretta tra la Casa Bianca e il Cremlino. Il Telefono Rosso è stato uno dei simboli della Guerra Fredda ed è comparso in moltissimi film, libri, fumetti e videogiochi: compare per esempio in due film di 007, Solo per i tuoi occhi e Moonraker – Operazione Spazio, ed è al centro di alcune scene del Dottor Stranamore (il film è in bianco e nero, quindi non si vede il colore rosso del telefono, che viene però nominato nella sceneggiatura). Anche Batman, nella serie del 1966, è dotato di un telefono rosso per comunicare con la polizia di Gotham.
La storia del Telefono Rosso. Fu istituito cinquant'anni fa a Ginevra, così che Unione Sovietica e Stati Uniti potessero parlarsi in sicurezza: esiste ancora oggi, ma non è mai stato un telefono.
Man Ray è stato un pittore, fotografo e regista statunitense, tra i maggiori esponenti della corrente artistica nota come Dadaismo. Nato a Philadelphia nel 1890, dopo aver vissuto in una comunità di artisti nel New Jersey e aver cominciato la sua attività di fotografo a New York, nel 1921 si trasferì a Parigi, all’epoca centro del mondo artistico, invitato dall’amico Marcel Duchamp. A Parigi Man Ray iniziò a lavorare come fotografo professionista, realizzando tra le altre cose una serie di ritratti fotografici, intimi e al tempo stesso sperimentali, di amici, collaboratori, amanti ma soprattutto di artisti e personaggi di spicco dell’epoca: l’amico Marcel Duchamp ma anche André Breton, Salvador Dalí, Ernest Hemingway, Le Corbusier, Joan Miró, Ezra Pound e Lee Miller, fotografa e sua compagna dell’epoca. Il libro Man Ray, Portraits: Paris – Hollywood – Paris, raccoglie oltre 500 ritratti realizzati da Man Ray e catalogati dal Centre Georges Pompidou dopo la sua morte nel 1976. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I ritratti di Man Ray. Fotografie scattate negli anni in cui viveva a Parigi ad amici, amanti e personaggi di spicco, tra cui anche Salvador Dalí, Hemingway e Le Corbusier.
Lo scrittore svedese Henning Mankell è morto nel sonno a Göteborg, in Svezia, nella notte tra domenica e lunedì: aveva 67 anni. I suoi libri polizieschi (genere a cui si era dedicato a un certo punto della sua vita) erano popolari e vendutissimi in tutto il mondo, come era famoso il personaggio del commissario Kurt Wallander, anche grazie a una serie tratta dai libri prodotta da BBC, con protagonista Kenneth Branagh. In Italia i suoi romanzi erano stati pubblicati soprattutto da Marsilio, ma anche da Mondadori e Rizzoli. Mankell era nato a Stoccolma nel 1948, il padre era un giudice. Faceva lo scrittore fin da quando era molto giovane e aveva composto opere teatrali, romanzi, libri e sceneggiature per bambini, molti ambientati in Africa. Aveva vissuto in Norvegia collaborando con le attività del partito comunista di quel paese e a 22 anni era stato in Africa: nel 1985 a Maputo, in Mozambico, aveva fondato il Teatro Avenida che continuava a dirigere. Il successo arrivò alla fine degli anni Ottanta grazie al commissario Wallander, protagonista di “Assassino senza volto”, libro che aveva vinto il premio Glasnyckeln dedicato ai migliori romanzi gialli dei paesi scandinavi. Ne nacque una serie tradotta in più di quaranta lingue che ha venduto in tutto il mondo più di 40 milioni di copie. In un’intervista alla BBC Mankell aveva spiegato come era nato il personaggio di Wallander:
È morto Henning Mankell. Aveva 67 anni, era uno scrittore noto in tutto il mondo soprattutto per i romanzi polizieschi con protagonista il commissario Wallander.
Il 21 giugno del 1944, 75 anni fa, nacque in un sobborgo a nord di Londra Ray Davies, il leader e cantante dei Kinks, storica band di rock ‘n roll britannica che negli anni Sessanta anticipò suoni e atteggiamenti di tante band del decennio successivo, quello dei grandi gruppi hard rock. Queste sono le loro undici canzoni scelte da Luca Sofri, peraltro direttore del Post, nel suo libro Playlist, La musica è cambiata. Se gli Stones erano l’alternativa sporca e cattiva ai Beatles, i Kinks erano l’alternativa sporca e cattiva agli Stones (un cliché giornalistico inventò per quel tempo la cosca dei “Big Four”: Beatles, Stones, Kinks e Who). Avevano i due fratelli Davies di cui Ray è tuttora ammirato in Inghilterra come uno dei più grandi songwriters di sempre – ed erano molto molto inglesi, assai più dei loro concorrenti. Dopo una carriera di successi e di palchi distrutti, a un certo punto litigarono pure i fratelli: ma ormai il mondo si occupava d’altro.
I Kinks, sporchi e cattivi. 11 canzoni di una delle band inglesi più famose e influenti di sempre, oggi che Ray Davies compie 75 anni.
Lo scorso 31 luglio Pechino si è aggiudicata la Olimpiadi Invernali del 2022. Nei giorni successivi alla vittoria in molti si sono chiesti se c’è almeno la neve a Pechino – pare di no – mentre altri hanno notato un’altra e più piccola anomalia nella vittoriosa candidatura cinese. La “Danza della neve e del ghiaccio”, uno dei temi musicali principali delle prossime Olimpiadi, è sembrato a molti una canzone familiare. E la ragione è abbastanza evidente per chiunque abbia dei figli piccoli o sia appassionato di film Disney: la canzone è palesemente copiata da “Let It go”, una delle canzoni più famose del film di animazione Disney “Frozen”. Alex Marshall, autore di un libro appena uscito sulla storia degli inni nazionali, ha raccontato per BBC quanto spesso è accaduto che musiche solenni e importanti siano risultate frutto di ricicli di melodie già esistenti, mettendo insieme una breve storia dei plagi relativi agli inni nazionali.
Il plagio nella composizione degli inni nazionali. Nel corso della storia moltissimi – fra cui "God Save the Queen" – sono stati ispirati da canzoni precedenti: in uno dei casi più recenti c'entra persino il film "Animal House".
Gomorra, la serie, è ricominciata. La prima e la seconda puntata della terza stagione della serie tv ispirata dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano sono andate in onda venerdì su Sky Atlantic. Se le dovete ancora vedere fermatevi qui, che ci sono diversi SPOILER: se invece volete essere sicuri di non aver perso nulla (o cominciare senza sforzi dalla settimana prossima), questo è quello che è successo in queste due puntate. Le prossime andranno in onda venerdì prossimo. La prima puntata Beh, è facile: non succede niente per 25 minuti. Si inizia da dove si era lasciato alla fine della scorsa stagione, con il cadavere di Pietro Savastano (l’ha ucciso Ciro, con la complicità di Genny Savastano) e molto sangue intorno: ma quasi mezza puntata, appunto, può essere riassunta in “Malammore – l’uomo più fidato di Savastano – cerca Ciro per ucciderlo e non lo trova – e si guarda torvo con Genny Savastano, entrambi sospettosi dell’altro”. C’è un po’ di animazione luminosa solo quando il corpo di Savastano viene celebrato davanti alle vele di Scampia in un’orazione funebre notturna e sbrigativa da parte di Malammore, ed è ospitato dentro una specie di apecar del circo Orfei. C’è pure Patrizia, che ignara della complicità di Genny nell’uccisione di suo padre, gli spiega che lei non vuole avere a che fare col “sistema”, che ci stava solo per Pietro, e che Genny dovrebbe anche lui levarsi di torno e pensare alla sua famiglia: “Ca’n se viv’… ca’ se muor’ebbasta”.
Gomorra 3, cosa succede nelle prime puntate. La serie è ricominciata ieri su Sky Atlantic: si riparte dalla fine della seconda stagione, con qualche faccia nuova.
Il nuovo libro di Enrico Deaglio – “Il vile agguato“ (Feltrinelli) – è dedicato alle indagini sulla strage di via D’Amelio a Palermo in cui fu ucciso il magistrato Paolo Borsellino assieme a cinque agenti della sua scorta, il 19 luglio 1992. Il libro si conclude con una “succinta cronologia degli ultimi cinquantasei giorni di vita di Paolo Borsellino, compresi avvenimenti che avevano a che fare con lui, ma di cui non era a conoscenza”. Il Post pubblicherà in sequenza, assieme al secondo capitolo del libro, la successione di quegli eventi, a vent’anni di distanza. Palermo, 23 giugno A un mese di distanza dalla strage di Capaci, Paolo Borsellino ricorda Giovanni Falcone davanti a circa mille esponenti di associazioni antimafia di Palermo, nel cortile di Casa Professa, centro dei gesuiti palermitani. Il suo discorso – emozionato, senza diplomazie, senza linguaggio giuridico, semplicemente terribile – viene continuamente interrotto da ondate di applausi, irrefrenabili. Nelle parole del giudice incombe la presenza di una tragedia compiuta e di un’altra che sta per esserlo. È l’ultimo intervento pubblico di Borsellino, che indossa giacca e cravatta. È anche detto “il discorso dell’amore”. Questo il testo: “Giovanni Falcone lavorava con perfetta coscienza che la forza del male, la mafia, lo avrebbe un giorno ucciso. Francesca Morvillo stava accanto al suo uomo con perfetta coscienza che avrebbe condiviso la sua sorte. Gli uomini della scorta proteggevano Falcone con perfetta coscienza che sarebbero stati partecipi della sua sorte. Perché non è fuggito, perché ha accettato questa tremenda situazione, perché non si è turbato, perché è stato sempre pronto a rispondere a chiunque della speranza che era in lui? Per amore! La sua vita è stata un atto d’amore verso questa sua città, verso questa terra che lo ha generato. Perché se l’amore è soprattutto ed essenzialmente dare, per lui, e per coloro che gli sono stati accanto in questa meravigliosa avventura, amare Palermo e la sua gente ha avuto e ha il significato di dare a questa terra qualcosa, tutto ciò che era ed è possibile dare delle nostre forze morali, intellettuali e professionali per rendere migliore questa città e la patria cui essa appartiene. […] Per lui la lotta alla mafia non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, che coinvolgesse tutti specialmente le giovani generazioni […], le più adatte a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità, e quindi della complicità. Ricordo la felicità di Falcone […] quando in un breve periodo d’entusiasmo, conseguente ai dirompenti successi originati dalle dichiarazioni di Buscetta, egli mi disse: “La gente fa il tifo per noi”. [Qui Borsellino si ferma per quasi due minuti, per gli applausi che lo sommergono] Questa stagione del “tifo per noi” sembrò durare poco, perché ben presto sopravvenne il fastidio e l’insofferenza al prezzo che per la lotta alla mafia doveva essere pagato dalla cittadinanza. Insofferenza alle scorte, insofferenza alle sirene, insofferenza alle indagini, insofferenza che finì per legittimare un garantismo di ritorno, che ha finito per legittimare, che ha finito a sua volta per legittimare provvedimenti legislativi che hanno estremamente ostacolato la lotta alla mafia, il loro codice di procedura penale. E adesso hanno fornito un alibi a chi, dolosamente spesso, colposamente ancor più spesso, di lotta alla mafia non ha più voluto occuparsi. In questa situazione Falcone andò via da Palermo. Non fuggì ma cercò di ricreare altrove le ottimali condizioni per il suo lavoro. Venne accusato di essersi avvicinato troppo al potere politico. Non è vero! Pochi mesi di dipendenza al ministero non possono far dimenticare il lavoro di dieci anni. E Falcone lavorò incessantemente per rientrare in magistratura, in condizioni ottimali. Per fare il magistrato, indipendente come lo era sempre stato. Morì, è morto, insieme a sua moglie e alle sue scorte e ora tutti si accorgono quali dimensioni ha questa perdita, anche coloro che, per averlo denigrato, ostacolato, talora odiato, hanno perso il diritto di parlare. Nessuno tuttavia ha perso il diritto, e anzi il dovere sacrosanto, di continuare questa lotta… La morte di Falcone e la reazione popolare che ne è seguita dimostrano che le coscienze si sono svegliate e possono svegliarsi ancora. Sono morti per noi e abbiamo un grosso debito verso di loro e dobbiamo pagarlo gioiosamente, continuando la loro opera; facendo il nostro dovere, rispettando le leggi, anche quelle che ci impongono sacrifici, rifiutando di trarre dal sistema mafioso anche i benefici che potremmo trarre (anche gli aiuti, le raccomandazioni, i posti di lavoro); collaborando con la giustizia, testimoniando i valori in cui crediamo, anche nelle aule di giustizia: accettando in pieno questa gravosa e bellissima eredità. Dimostrando a noi stessi e al mondo che Falcone è vivo”. (È raro trovare, nell’intera storia d’Italia, un discorso pubblico di questa drammaticità, mancanza di tutela, e idealismo.)
Gli ultimi 56 giorni di Borsellino: 23 giugno 1992. Dal libro di Enrico Deaglio, la cronologia degli avvenimenti tra la strage di Capaci e quella di via D'Amelio.
Oggi l’associazione tra il ghiaccio e i cocktail ci sembra quantomeno automatica, tanto che i grandi cultori ed esperti della materia arrivano a considerarli l’uno un ingrediente degli altri, e non solo un modo per raffreddarli. Si è addirittura creato un piccolo mercato per riprodurre a casa propria cubetti di ghiaccio perfettamente trasparenti come quelli dei bar, grazie a una procedura chiamata “metodo del congelamento direzionale”. Ma la storia del ghiaccio nei cocktail è meno lineare di quanto si possa pensare. Un venditore di ghiaccio a Londra nel 1932. (Francis M.R.Hudson/Topical Press Agency/Getty Images)
Come ci è finito il ghiaccio nei cocktail? un'associazione che oggi ci sembra scontata ci mise un po' a prendere piede nei posti caldi, riuscendoci infine grazie all'ostinazione di un imprenditore di Boston.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
«Non so neanche io cosa sia accaduto». Daniele Mastrogiacomo su Repubblica intervista Manuel De Santis, l'aggressore col casco che si è costituito ieri.
Fino a poco tempo fa i venture capitalist (gli imprenditori che si occupano di investimenti allo stesso tempo molto rischiosi ma potenzialmente molto promettenti) parlavano di come Bitcoin – una popolare moneta virtuale che funziona in modo piuttosto complicato – avrebbe rivoluzionato il sistema monetario globale e tolto ai governi il controllo delle transazioni monetarie. Oggi la valuta lotta per la sua sopravvivenza. Questa realtà è venuta alla luce lo scorso 14 gennaio, quando Mike Hearn – uno dei suoi influenti sviluppatori – ha definito Bitcoin un fallimento e ha detto di aver venduto tutti i suoi Bitcoin. Il prezzo di Bitcoin è sceso del dieci per cento dopo solo un giorno dall’annuncio, una brutta notizia per chi ci sta rimettendo dei soldi. Bitcoin aveva un grande potenziale, ma oggi è troppo compromesso per essere rimesso in sesto. È necessario trovare un’alternativa.
I Bitcoin sono spacciati? uno degli sviluppatori della moneta digitale ha detto che il sistema ha fallito, dopo una lunga serie di gravi problemi.
Giovedì 12 novembre Google ha annunciato che dal primo giugno 2021 lo spazio di archiviazione su Google Foto, il servizio per salvare sul cloud le proprie foto, non sarà più illimitato. Google Foto attualmente permette agli utenti di salvare un numero illimitato di foto e video a una risoluzione più bassa dei file originali (sotto i 16 megapixel): chi voleva salvare le foto nella loro versione originale aveva invece un limite di spazio di 15 GB, esaurito il quale avrebbe dovuto pagare un abbonamento mensile per continuare a caricare foto (1,99 euro al mese per 100 GB di spazio). Dal giugno 2021, però, anche le foto a bassa risoluzione verranno conteggiate nel limite dei 15 GB che Google mette a disposizione per ogni account (quindi compresi i file di Google Drive e le mail di Gmail). Google specifica che tutte le foto e i video caricati prima del giugno 2021 non saranno conteggiati nei 15 GB di spazio utilizzabile, e quindi verranno considerati al di fuori dello spazio di archiviazione limitato. I possessori di smartphone Google Pixel, invece, potranno continuare a caricare un numero illimitato di foto anche dopo il primo giugno 2021, ma sempre con una risoluzione inferiore a quella originale.
Alcune alternative a Google Foto. Una guida ai servizi migliori per salvare sul cloud le proprie foto.
Secondo esperti e sondaggisti, la sera di domenica 4 marzo, il giorno delle elezioni politiche, la cosa più importante da tenere d’occhio sarà quello che accadrà in Sud Italia. In quest’area il vero scontro sarà tra Movimento 5 Stelle e centrodestra, e il risultato sarà potenzialmente molto importante. Se il Movimento 5 Stelle dovesse andare molto bene (c’è chi lo stima al Sud a pochi punti dal 40 per cento), potrebbe ottenere abbastanza seggi da rendere impossibile o quasi la formazione di una grande coalizione che non lo includa. Secondo gli ultimi sondaggi resi pubblici, però, il Movimento 5 Stelle è quasi ovunque di pochi punti indietro rispetto al centrodestra. Se il voto dovesse confermare le aspettative, quindi, l’alleanza di Berlusconi, Salvini e Meloni potrebbe trovarsi a pochi seggi dalla soglia necessaria ad avere una maggioranza autonoma con cui governare. Perché il sud è importante? Sostanzialmente perché il risultato del voto nel resto del paese non è molto in discussione. Secondo Salvatore Vassallo, professore di Scienza politica all’Università di Bologna, costituzionalista e già parlamentare del PD, al Nord il buon risultato del centrodestra, e della Lega in particolare, è dato per certo. «Al Nord ci sono le grandi città nelle quali il centrosinistra può avere delle chance in qualche singolo collegio», ha spiegato al Post: «Ma a meno di un clamoroso, ma veramente clamoroso, fallimento delle rilevazioni demoscopiche è difficile immaginare un recupero significativo in questa regione». Al Nord, quindi, il centrodestra dovrebbe ottenere una vittoria senza difficoltà nella grandissima parte dei collegi uninominali e quindi un vantaggio consistente anche nella parte proporzionale. Il centrosinistra dovrebbe imporsi – anche se con qualche difficoltà in più – nel Centro e nelle cosiddette “regioni rosse”, Emilia-Romagna, Umbria e Toscana. Rimane solo il Sud, l’area che tradizionalmente oscilla di più tra i vari cicli elettorali.
Cosa tenere d’occhio la notte del 4 marzo. In estrema sintesi: il nostro Ohio è il Sud Italia.
Un tribunale francese ha condannato la banca svizzera UBS a pagare una multa da 3,7 miliardi di euro per frode fiscale con l’accusa di aver aiutato alcuni clienti francesi a evadere le tasse tra il 2004 e il 2012. A questa multa vanno aggiunti altri 800 milioni di risarcimenti da pagare allo stato francese, per un totale di 4,5 miliardi. L’accusa sostiene che alcuni rappresentanti della banca in Francia si sarebbero messi d’accordo con i loro omologhi svizzeri, in cambio di ingenti bonus annuali, per convincere facoltosi clienti francesi a trasferire i loro soldi su conti non dichiarati in Svizzera. Durante il processo l’ex capo della filiale di UBS a Lille, in Francia, Hervé d’Halluin, ha parlato di «una pratica nauseante di diffuso bracconaggio dei clienti, fatto in modo quasi industriale» da parte dei banchieri svizzeri di UBS, che avrebbero fatto «intense pressioni» ai loro colleghi francesi per fornire suggerimenti sui potenziali clienti.
UBS è stata condannata a pagare 4,5 miliardi di euro per frode fiscale. Lo ha deciso un tribunale francese, sostenendo che la banca svizzera avrebbe aiutato diversi suoi clienti a evadere le tasse.
Da ieri è in corso un caso diplomatico tra Francia e Italia, provocato da un’operazione di cinque agenti della Polizia doganale francese che sono entrati nei locali di un centro per migranti di Bardonecchia, in provincia di Torino, per far fare il test dell’urina a un uomo nigeriano che sospettavano fosse uno spacciatore. Le discussioni delle ultime ore si sono concentrate sulla legittimità del comportamento della polizia francese, che è stato difeso e giudicato regolare dal ministero francese dei Conti pubblici, a cui fa capo la Polizia doganale, mentre invece è stato definito «grave» dal ministero degli Esteri italiano. Ma qual è stato esattamente il problema? Orientarsi tra le leggi che regolano la collaborazione tra la polizia italiana e quella francese non è semplice, e sono emerse diverse interpretazioni. Approfondendo la questione, ci si fa l’idea che forse il vero problema è che l’intera vicenda sia avvenuta in una sorta di zona grigia di questi accordi, e potrebbe venire il dubbio che i politici, i giornali e il governo italiani abbiano ingigantito l’episodio. Soprattutto considerando altri casi recenti che non hanno avuto le stesse conseguenze diplomatiche e mediatiche: come quello della donna nigeriana incinta e malata respinta al confine francese a febbraio, che era stata lasciata dalla polizia francese proprio davanti al centro migranti di Bardonecchia ed era morta un mese dopo durante il parto in un ospedale di Torino.
Ma alla fine qual è stato il problema a Bardonecchia? quali sono, concretamente, le leggi e gli accordi che potrebbero aver violato i poliziotti francesi entrando nel centro per migranti.
Questa settimana si è concluso in Francia un caso legale molto significativo che riguarda il difficile tema della libertà d’espressione e della tutela dei dati e dell’identità personale da parte di Twitter. Il 19 ottobre 2012 i dirigenti di Twitter hanno deciso di rimuovere una serie di tweet con contenuti antisemiti che circolavano tra gli utenti francesi del social network con l’hashtag #unbonjuif, che tradotto in italiano sarebbe “un buon ebreo”. Questa decisione è stata presa dopo la minaccia di azioni legali contro il sito di microblogging da parte dell’Unione degli studenti ebrei di Francia (UEJF), che hanno fatto pressioni perché i tweet in questione venissero rimossi. Ci fu anche un incontro tra alcuni dirigenti di Twitter e il presidente dell’associazione, Jonathan Hayoun, in cui vennero segnati e decisi, insieme, i tweet che sarebbero poi stati rimossi.
Il caso dei tweet antisemiti in Francia. Un tribunale francese ha deciso che Twitter deve comunicare l'identità degli utenti che avevano scritto insulti razzisti, ma per ora l'azienda ha deciso solo di cancellare le offese.
Ogni tanto capita che nei cinema italiani ci siano periodi migliori di altri: uno inizia domani, giovedì 22 marzo, e finisce a fine mese: escono film tra loro diversi, ognuno interessante per qualche motivo. Ne usciranno due di cui si è parlato prima degli Oscar (Tonya e Un sogno chiamato Florida), due italiani che puntano a far ridere ma-non-solo (Io c’è e Contromano), due per bambini (Nelle pieghe del tempo e Peter Rabbit), uno francese di cui si parla molto bene, uno con i robottoni che combattono contro mostri giapponesi e uno nuovo di Steven Spielberg. Almeno uno che vi piace lo trovate.
10 film che escono nei prossimi 10 giorni. È un periodo fortunato: le cose da sapere per arrivare al cinema con le idee chiare.
È morto a 82 anni Franco Maria Ricci, editore e collezionista, noto per aver pubblicato dagli anni Ottanta la rivista FMR e per aver realizzato a Fontanellato, in provincia di Parma, il “Labirinto della Masone“. Come ha scritto il Corriere della Sera, FMR fu «una testata di grandissima diffusione, stampata in tutto il mondo in quattro differenti edizioni, italiana, inglese, francese, spagnola». Repubblica ne ha parlato invece come di «un’icona del gusto, simbolo della più alta editoria, per la qualità tipografica eccellente, la devozione assoluta al carattere Bodoni, le fotografie stupende sul nero lucido, i testi ricchi ma al servizio della narrazione, affidati ad autori blasonati, da Calvino a Testori, da Arbasino all’amico Jorge Luis Borges che abitava la sua casa per lunghi soggiorni scanditi da confronti creativi e sintonia intellettuale». – Leggi anche: La storia di un libro leggendario in una lingua illeggibile
È morto a 82 anni Franco Maria Ricci, editore e fondatore della rivista “FMR”.
Mercoledì sera il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato un decreto del governo con le «misure per il contrasto e il contenimento sull’intero territorio nazionale del diffondersi» del coronavirus (SARS-CoV-2). Il decreto rimarrà in vigore fino al 3 aprile. Il testo completo si trova sul sito del governo, qui. Com’era già stato comunicato nel tardo pomeriggio, le lezioni nelle scuole e nelle università saranno sospese in tutta Italia da giovedì 5 marzo fino al 15 marzo. Le scuole e le università continueranno a rimanere completamente chiuse solo nella cosiddetta zona rossa, quella per i comuni del Veneto e della Lombardia per cui è stato deciso l’isolamento (la sospensione delle lezioni non significa che le scuole saranno chiuse: resteranno accessibili a docenti, dirigenti e personale amministrativo).
Cosa c’è nel decreto del governo sul coronavirus. Le scuole saranno chiuse fino al 15 marzo, le altre misure resteranno in vigore fino al 3 aprile.
Anders Jonas Ångström, importante fisico svedese, è il protagonista del doodle di Google di oggi. Ångström è nato nato il 13 agosto di 200 anni fa: al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che mostra Anders Jonas Ångström, una lampadina (la luce) e il modo in cui la luce viene assorbita o rifratta da un gas.
Anders Jonas Ångström nel doodle di Google. Nato oggi 200 anni fa, è considerato il fondatore della moderna spettroscopia di precisione.
Paris Unplugged è un sito che raccoglie aneddoti, storie, fotografie e vecchi disegni di Parigi e una sezione, chiamata Paris 1914, con autocromie della città realizzate nei primi vent’anni del Novecento. L’autocromia è una tecnica brevettata nel 1903 dai fratelli Lumière e commercializzata nel 1907, che permetteva di realizzare fotografie a colori. La maggior parte delle foto a colori antecedenti alla Prima guerra mondiale fu scattata con questo metodo, poi abbandonato dalla metà degli anni Trenta in poi. Per realizzare un’autocromia si stendeva sopra una lastra di vetro uno strato sottilissimo di granelli di fecola di patate – una farina – colorati di verde, arancione e blu, che facevano da filtri: gli interstizi venivano riempiti col nerofumo, un colorante, e i granelli venivano poi ricoperti da un’emulsione fotografica in bianco e nero: una soluzione sensibile alla luce sulla quale restasse impressionata l’immagine. Una volta sviluppata, la fotografia assomigliava a un quadro puntinista: i colori erano ottenuti dalla sintesi dei tre colori primari iniziali.
Parigi a colori. 20 fotografie scattate nei primi anni del Novecento con una tecnica particolare.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera. La prima newsletter, inviata il 15 ottobre scorso, è online per tutti qui. Per ricevere le successive gli abbonati devono indicarlo nella propria pagina account. Qui c’è scritto cosa ne pensa chi la riceve: qui sotto, online sul Post, c’è ogni giorno la parte centrale della newsletter, quella – dicevamo – sulla canzone. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei This mortal coil. Un storia di sogni parigini e una canzone con molte grandi cantanti intorno.
Nel 1944 una rubrica sul cibo del New York Times dedicò un articolo a un cibo che all’epoca doveva apparirgli piuttosto esotico, e oggi è invece uno dei più facilmente reperibili in città: la pizza. Come ricostruì l’anno scorso il blog del New York Times sull’archivio del giornale – un articolo tirato fuori oggi dalla community italiana di Reddit – la storia fu pubblicata il 20 settembre del 1944, durante un periodo storico in cui migliaia di soldati americani erano presenti in Italia per via della Seconda guerra mondiale. L’articolo descriveva la pizza come “uno dei piatti più popolari del Sud Italia, specialmente nelle vicinanze di Napoli” e la descriveva come “una torta fatta di pasta lievitata e coperta con vari condimenti, ma comunque sempre con il pomodoro. Ci si possono trovare sopra formaggio, funghi, acciughe, capperi, cipolle e non solo”.
La volta che il New York Times scoprì la pizza. Nel 1944 descrisse ai suoi lettori "una torta fatta di pasta lievitata e coperta con vari condimenti".
Il Brit Insurance Designs of the Year è l’esposizione annuale che il Design Museum dedica ai progetti di design più interessanti e innovativi in tutti i campi, elaborati in tutto il mondo nel corso dei dodici mesi precedenti. La mostra presenta circa cento progetti, scelti tra quelli nominati da un gruppo internazionale di designer, esperti di settore, curatori e appassionati. I progetti nominati sono divisi in sette categorie: Architettura, Moda, Arredamento, Grafica, Servizi interattivi, Prodotto e Trasporti. Possono essere frutto del lavoro di uno studio, di un team o di un singolo progettista. Una giuria internazionale selezionerà un vincitore per ciascuna categoria, e tra questi verrà scelto il vincitore assoluto dei Brit Insurance Designs of the Year 2011. La premiazione avverrà il 15 marzo 2011. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
I premi inglesi del design. Apre il Brit Insurance Designs, l'esposizione che premia i migliori progetti del 2010.
Riccardo Giacconi, astrofisico italiano vincitore del Premio Nobel per la fisica nel 2002, è morto domenica 9 dicembre: aveva 87 anni. Nato a Genova nel 1931, Giacconi nel 1956 si trasferì negli Stati Uniti, dove avrebbe in seguito ottenuto la cittadinanza. Grazie ai suoi numerosi studi diede un contributo fondamentale nella scoperta delle prime sorgenti cosmiche a raggi X. Per questo motivo Giacconi è considerato il padre dell’astronomia a raggi X, che ha permesso di studiare buona parte delle stelle collassate – come le supernovae, i buchi neri, le nane bianche e le stelle di neutroni – così come i resti delle galassie. Verso l'infinito e oltre.
È morto Riccardo Giacconi, Premio Nobel per la Fisica e considerato il padre dell’astronomia a raggi x.
Le uova sono uno degli alimenti più consumati e fanno parte delle abitudini alimentari di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. E proprio per il loro largo impiego in cucina sono da tempo sotto l’attenzione di ricercatori e nutrizionisti, per capire gli effetti del consumo di uova sulla nostra salute per via del loro contenuto di colesterolo. Il tema è sentito soprattutto nei paesi anglosassoni, dove le uova sono consumate di frequente, specialmente a colazione. Gli amanti di questo alimento devono fare i conti con ricerche che dicono tutto e il contrario di tutto, a dimostrazione di quanto sia difficile avere qualche riferimento chiaro dal punto di vista scientifico. Nel 2015 i consumatori di uova ebbero un’ottima notizia quando una commissione dei National Institutes of Health (l’agenzia del dipartimento della Salute negli Stati Uniti) stabilì che, in generale, il consumo di colesterolo non destasse particolari preoccupazioni, pur raccomando alla popolazione di non eccedere. In effetti negli ultimi anni il colesterolo, a lungo demonizzato, è stato in parte rivalutato, come avevamo spiegato più estesamente qui.
L’annoso dibattito sulle uova e il colesterolo. Una nuova ricerca dice che le uova fanno male, quella precedente diceva che fanno bene: a chi dobbiamo credere?.
Mercoledì 21 aprile, la Commissione Europea ha presentato un’articolata proposta per la regolamentazione dell’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale (AI), con lo scopo di indicarne gli usi consentiti e quelli proibiti per tutelare la privacy e altri diritti dei cittadini europei. La proposta era piuttosto attesa ed è considerata il progetto più ambizioso finora realizzato per regolamentare un settore in piena espansione e dai contorni ancora sfumati. Per entrare in vigore, il nuovo regolamento dovrà essere discusso e votato dal Parlamento Europeo e dagli stati membri, processo che richiederà alcuni anni per essere completato. L’iniziativa della Commissione copre diversi ambiti e applicazioni della AI, dai sistemi per le nuove assunzioni di personale nelle aziende agli algoritmi che fanno funzionare le automobili a guida autonoma, passando per il riconoscimento facciale da parte delle forze dell’ordine. Il regolamento stabilisce che cosa si può e che cosa non è consentito fare con le AI e prevede multe fino al 6 per cento del fatturato annuo delle aziende coinvolte, con meccanismi simili a quelli impiegati per il GDPR, il regolamento per la tutela della privacy in vigore da qualche anno nell’Unione Europea.
Come l’Europa vuole regolamentare le intelligenze artificiali. La Commissione Europea ha presentato una proposta molto articolata e ambiziosa sulle tecnologie al centro del nostro futuro.
Nel terzo trimestre dell’anno l’economia cinese è cresciuta del 6,5 per cento rispetto all’anno precedente, il livello più basso di crescita dal picco della crisi economica toccato all’inizio del 2009. La crescita è stata inferiore alle aspettative degli economisti dello 0,1 per cento. Per quanto sia un tasso improponibilmente alto per quasi qualsiasi altra economia mondiale, non lo è per la Cina, che sta soffrendo in particolare a causa degli sforzi del governo di ridurre l’eccessiva concentrazione di debito in alcuni settori della sua economia e degli effetti dei dazi e delle tariffe che gli Stati Uniti hanno imposto su circa 250 miliardi di dollari di esportazioni cinesi.
Nel terzo trimestre la Cina è cresciuta del 6,5 per cento, il livello più basso dagli anni della crisi.
Negli ultimi giorni gli ordini professionali, gli ospedali pubblici e privati, gli studi medici e le farmacie hanno inviato alle Regioni gli elenchi con i nominativi di tutti gli operatori sanitari, che sono obbligati a vaccinarsi come indicato nel decreto approvato dal consiglio dei ministri l’1 aprile. Ha introdotto una serie di condizioni, di scadenze e di sanzioni fino alla sospensione dello stipendio, è stato ben accolto dai sindacati e negli ultimi giorni è servito a far ricredere molti operatori, soprattutto medici, che hanno prenotato l’appuntamento e saranno vaccinati nei prossimi giorni. La consegna degli elenchi di tutti gli operatori sanitari, prevista entro martedì 6 aprile, è il primo passo che consentirà alle Regioni di capire quanti professionisti non hanno ancora rispettato l’obbligo e, previo loro assenso, procedere alle vaccinazioni entro la fine di aprile. Fin dall’inizio della campagna vaccinale si è parlato della possibilità e dell’opportunità di obbligare il personale sanitario a vaccinarsi per garantire la salute pubblica. L’unico modo per introdurre l’imposizione, inedita per una categoria professionale, era approvare una nuova legge perché le norme dei codici deontologici e quelle in materia di sicurezza sul lavoro non prevedono un obbligo puntuale ed estensivo.
Come funziona l’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. Introdotto la settimana scorsa, prevede sanzioni e trasferimenti per una serie di categorie professionali che ora non possono più rifiutarsi.
Il rapper Kanye West potrebbe avere guai legali per aver registrato una telefonata con la cantante Taylor Swift senza chiederle il permesso. Kim Kardashian, moglie di West, si trova nella stessa posizione per aver pubblicato le registrazioni video della telefonata sul suo account di Snapchat. La telefonata in questione è quella che West sosteneva di aver fatto a Swift per avvertirla del fatto che l’avrebbe citata nella sua canzone “Famous”. Swift sosteneva invece che le cose non erano andate proprio così, che il punto è come viene citata nella canzone, e che West non le aveva dato tutte le informazioni che le sarebbero servite per capirlo. Kardashian ha pubblicato i video per chiudere la questione in favore del marito, ma i video danno qualche ragione anche a Swift. Negli ultimi due giorni se ne è parlato moltissimo, sui siti e giornali di gossip, ma anche su giornali più seri, viste le celebrità coinvolte, e perché è l’ultimo episodio di una storia di tensioni tra Swift e West che va parecchio indietro nel tempo. Ma andiamo con ordine. La preistoria I rapporti tra Kanye West e Taylor Swift sono sempre stati piuttosto tesi, con alti e bassi, dal 2009, per via di un ormai famosissimo episodio avvenuto durante gli MTV Video Music Awards di quell’anno. Taylor Swift aveva vinto il premio della categoria “Best Female Video”. Mentre stava tenendo un breve discorso di ringraziamento per il premio, West era salito sul palco interrompendola e dicendo che Beyoncé avrebbe meritato il premio più di lei. Dell’episodio si era parlato tantissimo, e dalla frase pronunciata da West per interromperla, “Imma let you finish but” (“Adesso ti lascio finire, ma”) era nato un meme. All’edizione 2015 degli MTV Video Music Awards, quasi sei anni dopo l’incidente originale, le tensioni tra Swift e West sembravano essere rientrate: era stata Swift a consegnare a West uno dei premi, ed erano circolate foto in cui Swift festeggiava con West e Kim Kardashian, con cui West è sposato dal 2014.
Il casino tra Taylor Swift, Kanye West e Kim Kardashian, per profani. Se ne parla da giorni: c'entrano il verso di una canzone di West, vecchi rancori e una registrazione forse illegale di una telefonata.
Martedì pomeriggio la conferenza dei capigruppo del Senato, l’organo che riunisce i rappresentanti dei gruppi parlamentari e che decide il calendario dell’aula, ha rimandato almeno a dopo le elezioni amministrative di ottobre la discussione sul ddl Zan, la legge contro l’omotransfobia. La legge, già approvata alla Camera lo scorso novembre, era stata discussa dal Senato a luglio, quando aveva catalizzato per settimane il dibattito politico: non si era però arrivati al voto finale, per l’ostruzionismo del centrodestra e il sopraggiungere della sospensione estiva dei lavori dell’aula, ed era stata rimandata una prima volta. Alla ripresa dei lavori, questa settimana, la discussione però non è stata calendarizzata. Il calendario è stato votato all’unanimità, quindi sia dai partiti che sostengono il ddl sia da quelli che non lo vogliono approvare. Il Corriere della Sera spiega che mettere in calendario nei prossimi giorni la discussione sul ddl Zan non conveniva a nessun partito, perché con la campagna elettorale per le amministrative in corso tutti temono di avere dei senatori assenti in aula per impegni in giro per l’Italia. «Mi sono sorpreso, hanno rinviato il ddl Zan a dopo le elezioni. Dove è finita l’urgenza?» ha detto uscendo da Palazzo Madama il vice presidente del Senato Ignazio La Russa.
E il ddl Zan? dopo il grande dibattito estivo e la pausa di agosto, la discussione sulla legge contro l'omotransfobia è stata rimandata almeno a ottobre.
L’azienda di trasporti statunitense Lyft da oggi si quota in borsa nell’indice Nasdaq di Wall Street, negli Stati Uniti, e lo fa mettendo a disposizione 32,5 milioni di azioni a un prezzo iniziale di 72 dollari ciascuna. Se l’azienda vendesse tutte le azioni raggiungerebbe quindi una valutazione di oltre 20 miliardi di dollari. Nel 2018 Lyft, che offre un servizio di autonoleggio con autista simile a quello di Uber, aveva prodotto 2,2 miliardi di dollari di ricavi e aveva gestito più di un miliardo di corse. Lyft non è però ancora in attivo e lo scorso anno aveva fatto registrare perdite per oltre 900 milioni di dollari.
Da oggi Lyft si quota in borsa, vendendo 32,5 milioni di azioni a 72 dollari l’una.
Ieri a Westwood, in California, c’è stata la prima del nuovo film di J. J. Abrams, Super 8, che come sempre succede in queste occasioni ha visto sfilare all’ingresso del cinema, oltre agli attori che hanno partecipato al film, numerose altre celebrities presenti solo come pubblico, compreso qualche attore di Lost (la serie tv che ha creato e che gli ha dato notorietà e successo planetario). Il film è prodotto da Steven Spielberg e parla di un gruppo di ragazzi che vivono in Ohio, nei dintorni di un luogo in cui l’esercito americano ha dislocato alcuni materiali dell’Area 51 dopo aver chiuso una sezione della famosa zona militare. Gli amici decidono di girare un film su pellicola super 8 mm: durante una ripresa notturna assistono allo scontro tra un treno e un furgone che si conclude con l’esplosione di entrambi i mezzi. Sospettando che l’incidente abbia cause non naturali, cominciano a notare strane sparizioni nella loro zona, sulle quali investigherà con difficoltà la polizia locale. Il film esce domani negli Stati Uniti, nel resto del mondo tra giugno, luglio e agosto, in Italia a settembre.
La prima di Super 8. La sfilata di celebrities alla prima del nuovo film di J. J. Abrams, che esce domani negli Stati Uniti e a settembre in Italia.
Da oggi si può ascoltare e scaricare online la nuova canzone di Sam Smith, Writing’s On The Wall, che sarà anche la canzone d’apertura dell’ultimo film della saga di James Bond (007): Spectre. Sam Smith aveva già annunciato la data in cui sarebbe uscita la canzone all’inizio di settembre e l’aveva resa preordinabile su iTunes. Pochi giorni fa aveva pubblicato un teaser, un breve video con l’attacco della canzone.
Writing’s On The Wall, la nuova canzone di Sam Smith per “Spectre”. Sarà la sigla di apertura del nuovo film su James Bond. Il film esce in Italia il 5 novembre.
Uber, la società di mobilità conosciuta soprattutto per il suo servizio a metà tra i taxi e il noleggio di auto con autista, si è quotata venerdì in borsa valutando la società a 82,4 miliardi: una delle più grandi società americane in borsa. Con l’IPO, l’operazione gestita da banche e società specializzate con cui vengono vendute per la prima volta a un pubblico ristretto le quote di una società, Uber ha collocato sul mercato 180 milioni di azioni fissandone il prezzo a 45 dollari ciascuna e raccogliendo 8,1 miliardi di dollari. Tra le società di tecnologia in precedenza avevano fatto meglio soltanto il sito cinese di ecommerce AliBaba, con 26 miliardi, e Facebook, con 17 miliardi.
Uber si è quotata in borsa. Con una valutazione di oltre 80 miliardi di dollari, e una IPO inferiore soltanto a quelle di AliBaba e Facebook nel settore della tecnologia.
La questura di Ascoli Piceno ha aperto un’indagine «per l’accertamento dei fatti» sulla storia dei due poliziotti fotografati mentre firmavano in divisa una petizione in favore del segretario della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini. La foto era stata pubblicata su Instagram e Facebook dal senatore della Lega Paolo Arrigoni e in seguito cancellata. Arrigoni, che è coordinatore del partito nelle Marche, ha poi pubblicato nuovamente la foto, spiegando di averla tolta per “ragioni di privacy e per rispetto a quei due ragazzi, sapendo che c’era il rischio che venisse strumentalizzata da chi non vede l’ora di infangare il lavoro delle nostre Forze dell’Ordine”, e concludendo di voler tutelare i due poliziotti “in ogni sede”.
La questura di Ascoli Piceno ha aperto un’indagine sulla storia dei poliziotti fotografati mentre firmavano una petizione in favore di Salvini.
Il 18 gennaio i fan di Winnie the Pooh celebrano il Winnie the Pooh Day: la giornata in onore del personaggio inventato dallo scrittore inglese Alan Alexander Milne. Nonostante Winnie the Pooh sia uno dei personaggi di riferimento dell’infanzia di moltissime persone, in pochi sanno quanto l’orsetto abbia rivoluzionato la prassi dei diritti d’autore per le opere letterarie. Oggi i diritti di Winnie the Pooh sono di proprietà di Disney, e l’orso è uno dei personaggi letterari più ricchi e profittevoli della storia: i ricavi derivati dal merchandising, videogiochi, libri e film sono stati stimati da Forbes in più di 5 miliardi di euro all’anno, secondo solamente a quelli che derivano dai personaggi di Topolino ma davanti a quelli di Frodo Baggins (il Signore degli anelli), Harry Potter e Nemo. Queste stime risalgono tuttavia al 2004, e in molti sospettano che nel frattempo Winnie the Pooh possa essere arrivato in cima alla classifica. Il primo libro con le storie di Winnie the Pooh fu pubblicato nel 1926, Milne – che all’epoca era già uno scrittore famoso – lo scrisse per suo figlio Christopher, che è anche l’unico personaggio umano della serie. I protagonisti dei racconti sono l’orsetto imbranato e ghiotto di miele Winnie the Pooh, il maialino Pimpi, l’asino melanconico Ih-Oh, il vivace Tigro e mamma Cangu con suo figlio Ro. Le storie furono illustrate da Ernest H. Shepard, che frequentò per qualche tempo la casa di Milne, avendo modo di osservare i pupazzi di Christopher Robin e il boschetto vicino alla casa, da cui lo stesso Milne aveva preso ispirazione. Il primo libro ebbe subito un grande successo sia di pubblico che di critica e due anni dopo fu pubblicato il secondo intitolato The House at Pooh Corner.
I diritti d’autore milionari di Winnie the Pooh. Nel 2004 Forbes stimò che generassero circa 5 miliardi di euro l'anno: sono tutti soldi di Disney mentre agli eredi del suo creatore non è rimasto quasi nulla.
La sindaca di Roma Virginia Raggi ha scelto il nuovo assessore al Bilancio della sua giunta: sostituirà Marcello Minenna, che giovedì si era dimesso in polemica con alcune persone dello staff di Raggi, assieme al capo di gabinetto Carla Raineri. Il nuovo assessore sarà Angelo Raffaele De Dominicis, ex magistrato e procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio. Raggi ha annunciato la sua nomina in un’intervista a Porta a Porta di cui ieri è stata trasmessa un’anteprima. In un’altra intervista, parlando col Corriere della Sera, Raggi ha definito De Dominicis «una delle persone più competenti in Italia», anche se negli ultimi anni alcune sue dichiarazioni e oggetti di indagine sono stati piuttosto controversi. De Dominicis è entrato nella magistratura contabile nel 1985, ha insegnato Istituzioni di Diritto Pubblico all’università Sapienza di Roma e ha diretto la rivista della Corte dei Conti ‘Panorama Giuridico‘. È andato in pensione a giugno e il suo ultimo incarico è stato proprio quello di procuratore generale della Corte dei Conti del Lazio. Negli ultimi anni ha gestito alcuni casi giudiziari molto noti: ha sollevato il profilo di incostituzionalità per tutte le leggi che dal 1997 hanno regolato il finanziamento ai partiti, avviato un’inchiesta sulla costruzione della Metro C a Roma – incoraggiata dal Movimento 5 Stelle, ai tempi – e sugli appartamenti affittati a basso prezzo dal comune di Roma (il cosiddetto caso “affittopoli”).
Il nuovo assessore al Bilancio di Roma. Si chiama Angelo Raffaele De Dominicis, è un ex magistrato della Corte dei Conti che negli ultimi anni si è fatto notare per inchieste e dichiarazioni sopra le righe, diciamo.
Apple TV+, la nuova piattaforma di contenuti in streaming di Apple, arriverà il primo novembre in 100 paesi, compresa l’Italia. Apple TV+ costerà 4,99 euro al mese e si potrà vedere tramite l’app Apple TV, che sarà disponibile su tutti i dispositivi Apple (iPhone, iPad, Apple TV 4K, Apple TV HD, Apple TV di terza generazione, iPod touch e Mac). Per abbonarsi a Apple TV+ bisogna installare i sistemi operativi iOS 12.3 o successivo, tvOS 12.3 o successivo e macOS Catalina. Si potrà utilizzare anche da browser accedendo al sito tv.apple.com da Safari, Chrome e Firefox, e su alcune smart tv Samsung. In futuro l’app di Apple TV sarà disponibile anche sulle piattaforme Amazon Fire TV, LG, Roku, Sony e VIZIO. Apple TV+ sarà disponibile in prova gratuita per 7 giorni, mentre chi acquista un nuovo prodotto Apple a partire dal 10 settembre avrà diritto a un anno gratuito del servizio. L’offerta sarà applicata sia ai prodotti nuovi che a quelli ricondizionati. Al momento del lancio Apple TV+ avrà nel suo catalogo See, una serie fantascientifica con protagonista Jason Momoa, The Morning Show, serie con Jennifer Aniston, Reese Witherspoon e Steve Carell che racconta il dietro le quinte di un programma televisivo americano del mattino, Dickinson, una serie sulla vita di Emily Dickinson, For All Mankind, una serie che immagina cosa sarebbe successo se la corsa allo spazio non fosse mai finita, e le serie per bambini e ragazzi Helpsters, Snoopy nello spazio e Ghostwriter. Ci saranno anche il documentario La madre degli elefanti e un programma della presentatrice statunitense Oprah Winfrey.
Apple TV+ arriverà il prossimo 1 novembre in 100 paesi, Italia compresa.
Il politico canadese Justin Trudeau ha attirato di frequente l’attenzione dei media internazionali per una serie di fotografie e video in cui fa cose insolite e spesso notevoli per uno che fa il suo mestiere, soprattutto da quando è diventato primo ministro nell’ottobre 2015, tanto che ci si comincia a chiedere: non starà esagerando? Trudeau ha “saltato lo squalo”, come si dice gergalmente quando qualcuno o qualcosa raggiunge il suo picco, “iniziando quindi inesorabilmente ad abbassare il suo livello qualitativo e facendo venir meno la verosimiglianza della storia e l’interesse dei fan verso di essa”. La lista delle cose che Trudeau sa fare, comunque, parte parecchi anni fa, quando era parlamentare; le occasioni si sono moltiplicate da quando è diventato primo ministro. Ci sono posizioni yoga e incontri di box, spiegazioni di computer quantistici e abbracci ai panda, esercizi da giocoliere e piramidi umane. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le cose che sa fare Justin Trudeau. Lista di cose che rendono il primo ministro canadese diverso dagli altri, finché non ci stufiamo (giocoliere, ballerino, pugile, etc).
Gianluca Gimini ha 33 anni, insegna design del prodotto e per qualche anno ha fatto una cosa un po’ strana: è andato in giro chiedendo a familiari, amici e completi sconosciuti se potevano gentilmente disegnargli su un foglio di carta una bicicletta da uomo. C’era un’unica condizione: il disegno andava fatto a memoria, senza avere davanti una bicicletta da uomo. L’idea di Gimini arrivava da lontano: era iniziato tutto quando andava alle medie e durante un’interrogazione di educazione tecnica un suo compagno non seppe rispondere al professore che gli chiedeva quale fosse, in una bicicletta, la ruota motrice. Nel 2009 Gimini si è ricordato di quella cosa e ha quindi iniziato a raccogliere disegni di biciclette. Un po’ di tempo fa Gimini ha preso tutti quei disegni e li ha trasformati in “immagini fotorealistiche” che fanno parte di un progetto che si chiama Velocipedia. Le immagini esaltano l’innegabile creatività dei disegnatori e in più fanno capire che molte di quelle biciclette sarebbero sbagliate e inutili perché se fossero vere non potrebbero funzionare. Ah, nel caso serva dirlo: la ruota motrice è quella posteriore. I disegni, le immagini realizzate da Gemini e, più avanti, alcuni degli errori più evidenti
«Sai disegnare una bici da uomo?». C'è un designer che ha passato anni a chiederlo, raccogliendo i disegni delle persone e trasformandoli in "immagini fotorealistiche".
Nel 2020 quasi 14 milioni di persone in Italia hanno ascoltato almeno un podcast, secondo una ricerca fatta da Nielsen, un’importante società di ricerche di mercato, per Audible, la piattaforma di streaming di audiolibri di Amazon: c’è stato un aumento del 15 per cento rispetto al 2019. La frequenza di ascolto è rimasta la stessa: il 28 per cento degli intervistati da Nielsen ascolta un podcast almeno una volta alla settimana e il 6 per cento ogni giorno. È aumentato invece, anche se di poco, il tempo medio dedicato all’ascolto: nel 2019 erano 23 minuti, ora abbiamo quasi raggiunto i 25. Intanto è cresciuta moltissimo sia l’offerta di podcast che di audiolibri e continuerà a farlo anche questo mese. Come di consueto abbiamo fatto una ricognizione tra le novità, cercando quelle più interessanti, sia su Audible che su Storytel, l’altra piattaforma di streaming di audiolibri che c’è in Italia. Entrambe le piattaforme si possono provare gratuitamente per 30 giorni; per Storytel, passando da questo link, altrimenti i giorni sono 14.
13 nuove storie da ascoltare a dicembre. Tra cui il seguito di "M. L'uomo del secolo" di Antonio Scurati, "La linea verticale" di Mattia Torre, letto da Valerio Mastandrea, e il primo vero podcast prodotto da Radio Tre.
Il 24 febbraio sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences è stato pubblicato un articolo su un diffusissimo parassita dei salmoni, un minuscolo animale appartenente al phylum degli cnidari, quello di meduse e coralli, che ha una notevole particolarità: non ha bisogno dell’ossigeno per vivere. Non solo: se anche lo avesse a disposizione non se ne farebbe nulla, perché non ha i mitocondri, quegli organelli presenti in buona parte delle cellule animali e vegetali che regolano la respirazione cellulare e così producono l’energia che mantiene in vita le cellule. Per ogni cellula del cuore umano, per dire, ce ne sono cinquemila. Questo piccolissimo animale da meno di 10 cellule si chiama Henneguya salminicola e – secondo i ricercatori dell’Università di Tel Aviv che l’hanno studiato – ha perso la capacità di respirare nel corso della sua evoluzione: nel suo DNA non ci sono più i geni grazie a cui la stragrande maggioranza degli animali riesce a farlo. Alcuni giornali hanno scritto che è il primo animale che non usa l’ossigeno a essere mai stato scoperto. In realtà ce ne sono almeno altri tre, tutti minuscoli animaletti marini appartenenti al phylum dei Loricifera, ma è comunque una caratteristica straordinaria.
Ci sono animali, piccolissimi, a cui non serve l’ossigeno per vivere. E non sono molti: da poco è stato scoperto che non serve a un parassita dei salmoni, imparentato alla lontana con meduse e coralli.
Aggiornamento del 15 dicembre: I cittadini neozelandesi hanno scelto con un referendum la loro bandiera preferita tra le cinque (una era stata aggiunta in seguito all’annuncio delle prima quattro finaliste) che erano state proposte per sostituire l’attuale bandiera del paese. Le votazioni erano iniziate settimana scorsa e oggi, terminata la conta degli ultimi voti, il governo neozelandense ha detto che ha vinto la bandiera chiamata Silver Fern (su fondo nero, bianco e blu), con un margine dell’1,16 per cento di vantaggio nei voti rispetto alla seconda classificata, Silver Fern (su fondo rosso, bianco e blu). In tutto hanno votato il 48.78% degli aventi diritto. A Marzo i cittadini neozelandesi sceglieranno se sostituire la nuova bandiera all’attuale bandiera del paese.
Il referendum per cambiare la bandiera, in Nuova Zelanda. Quella attuale è un simbolo coloniale, dicono in molti, e a marzo 2016 i cittadini potranno votare per cambiarla.
Si è concluso ieri il festival di Glastonbury, il più importante festival musicale d’Europa, che come ogni anno si svolge da un mercoledì di fine giugno alla domenica successiva alla Worthy Farm di Pilton, in Inghilterra. I primi due giorni non prevedono grossi concerti ma sono dedicati all’arrivo degli ospiti – quest’anno sono stati circa 170 mila – che possono accamparsi, conoscersi ed esplorare l’area in tranquillità, tra installazioni luminose e fuochi d’artificio. Il programma vero e proprio inizia venerdì e quest’anno ha incluso le esibizioni di musicisti affermati come i Cure, Chris Martin dei Coldplay e Janet Jackson e di pop-star emergenti come la gotica Billie Eilish, Lizzo per l’hip hop, Rosalía che unisce flamenco e trap (genere musicale derivato dall’hip hop) e la norvegese Sigrid. Sono piaciute molto le esibizioni di Stormzy, Janelle Monáe e Kylie Minogue – che si è commossa ricordando di aver annullato la sua partecipazione al festival 14 anni fa perché era malata di cancro – mentre Miley Cyrus si è esibita con il padre, celebre cantante country. Oltre alle foto dai tanti palchi del festival, sono arrivate le consuete immagini del pubblico: parrucche colorate, bandiere arcobaleno, tende ordinate e disordinate, coroncine di fiori in testa, cappelli di paglia con finti gabbiani sopra.
Foto e video dal festival di Glastonbury. Si è concluso il più famoso festival musicale d’Europa, con tende, installazioni luminose, Miley Cyrus, i Cure e Billie Eilish.
Venerdì 31 maggio il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge di 15 articoli per abolire in modo graduale il finanziamento pubblico ai partiti, sostituendolo con un sistema di incentivazione fiscale che consenta ai cittadini di poter contribuire privatamente. Trattandosi di un disegno di legge, il provvedimento subirà modifiche sia nelle Commissioni parlamentari che se ne occuperanno, sia nel Parlamento che poi dovrà approvarlo definitivamente. È comunque uno dei temi più discussi di questi giorni e al centro di proposte di modifica già da diversi mesi. Secondo la proposta del governo, le riduzioni dei finanziamenti dovrebbero iniziare dall’anno prossimo, quindi l’erogazione dei fondi pubblici prevista per luglio 2013 (di 91 milioni di euro) verrà comunque effettuata. Dal 2014 il finanziamento stabilito con le leggi attuali dovrebbe ridursi al 60 per cento, dal 2015 al 50 per cento e nel 2016 al 40 per cento. Il nuovo sistema entrerà a regime a partire dal 2017.
Le novità sul finanziamento pubblico ai partiti. Ieri il governo ha annunciato modifiche ma la strada è ancora lunga: il nuovo sistema partirà nel 2017 e alcuni aspetti fondamentali sono ancora da chiarire.
Con un carico ulteriore di fine-del-mondo Roger Waters ha fatto per YouTube quel pezzo bellissimo che chudeva The final cut, Two suns in the sunset. Finally I understand the feelings of the few. Ashes and diamonds Foe and friend We were all equal in the end. Per coincidenza, il disco nuovo di Paul Weller che esce il 3 luglio si chiama On sunset: e lui ne ha fatto un pezzo live, bello. Gli Elbow hanno fatto un disco con le canzoni domestiche che hanno registrato durante la quarantena. E c'è una canzone nuova di Beyoncé, niente di che. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Crash test dummies. Che fecero un disco bello, che ebbe un impensato successo mondiale, e poi finì lì.
Tolino è un e-reader e una piattaforma per acquistare ebook nato nel 2013 da una collaborazione tra Deutsche Telekom, la più grande azienda di telecomunicazioni della Germania, e un gruppo di distributori e librai tedeschi. A fine 2014 è entrato nell’accordo anche il gruppo Messaggerie, proprietario della catena di librerie Ibs e del Libraccio, che ha reso disponibile Tolino anche in Italia. Il mercato dei libri tedesco è molto diverso da quello italiano: nel 2014 il primo valeva circa 9,3 miliardi di euro, il secondo 1,9 miliardi di euro (scolastica esclusa). Secondo statistiche del 2015, 26 milioni di tedeschi con più di 14 anni leggono per piacere più di una volta al mese; in Italia sempre nel 2015, le persone con più di sei anni che hanno letto almeno un libro sono circa 24 milioni, ma solo 3 milioni hanno letto dodici libri o più. In Germania Tolino ha avuto un successo notevole: in poco tempo nel mercato degli ebook ha raggiunto una quota simile a quella del Kindle di Amazon. Diego Belloni, responsabile del progetto Tolino per Ibs, e Maura Zaccheroni di Deutsche Telekom hanno spiegato al Post che il successo di Tolino dipende dall’avere unito diversi rivenditori, concorrenti tra loro, unificando sia i lettori in vendita sia i formati degli ebook. Le catene hanno smesso di vendere altri e-reader – quelli di Sony, Kobo e PocketBook – e hanno cominciato a dividere i costi per lo sviluppo tecnologico tra loro e con Deutsche Telekom. Prima del progetto Tolino, il Kindle e gli ebook venduti da Amazon dominavano il mercato, mentre oggi Tolino è un suo concorrente alla pari.
Tolino prova a crescere in Italia. È il progetto tedesco per comprare e leggere ebook nato in Germania nel 2013, dove ha avuto parecchio successo.
Venerdì sera il cantante dei Radiohead Thom Yorke ha suonato in un concerto a Parigi in occasione della conferenza sul clima, duettando tra gli altri con Patti Smith e Flea, il bassista dei Red Hot Chili Peppers e degli Atoms for Peace. Durante il concerto Yorke ha suonato due nuove canzoni accompagnandosi con la chitarra acustica: sembra siano intitolate “Silent Spring” e “Desert Island Disk”. Mentre suonava la prima (al minuto 2.30 del primo video), Yorke dice: «This is Jonny’s bit» («questo è il pezzo di Jonny»), riferendosi a Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead. Per questo molti fan sospettano che le due nuove canzoni – o almeno “Silent Spring” – siano in realtà canzoni dei Radiohead, e che possano fare parte del nuovo disco, che si crede debba uscire prossimamente. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Thom Yorke ha suonato due nuove canzoni, forse dei Radiohead. Le ha suonate in un concerto a Parigi, lasciando intendere che almeno una possa essere in realtà una nuova canzone del gruppo.
Alle 5.30 di questa mattina ha riaperto la fermata Baldo degli Ubaldi della metro A di Roma, che si trova nel quartiere Aurelio, poco distante dal Vaticano, e che era stata chiusa lo scorso 18 ottobre per lavori. ATAC, la società che gestisce i trasporti a Roma, ha spiegato che «le autorità competenti hanno rilasciato la documentazione che autorizza l’esercizio al pubblico di sei delle 12 scale mobili presenti alla stazione Baldo degli Ubaldi» e che «sono in corso le attività autorizzative sugli altri impianti e le lavorazioni su un’ultima scala mobile»: per questo, l’entrata e l’uscita dalla stazione al momento sono consentite solo dall’accesso di via Baldo degli Ubaldi vicino a viale di Valle Aurelia.
Questa mattina ha riaperto la fermata Baldo degli Ubaldi della metro A di Roma.
L’editore Sellerio ha ristampato una raccolta di articoli di Alex Langer che era uscita nel 1996 con il titolo “Il viaggiatore leggero“. Langer fu un intellettuale e politico ambientalista e pacifista, prima di uccidersi a 49 anni nel 1995. Di lui parla Goffredo Fofi nella prefazione del libro. Pubblichiamo anche l’ultimo articolo di Langer contenuto nella raccolta. Se si dovesse chiudere in una formula ciò che Alex Langer ci ha insegnato, essa non potrebbe che essere: piantare la carità nella politica. Proprio piantare, non inserire, trasferire, insediare. E cioè farle metter radici, farla crescere, difenderne la forza, la possibilità di ridare alla politica il valore della responsabilità di uno e di tutti verso «la cosa pubblica», il «bene comune», verso una solidarietà tra gli umani e tra loro e le altre creature secondo il progetto o sogno di chi «tutti in sé confederati estima / gli uomini, e tutti abbraccia / con vero amor, porgendo / valida e pronta ed aspettando aita / negli ultimi perigli e nelle angosce / della guerra comun».
Il viaggiatore leggero. Sellerio ristampa la raccolta di articoli di Alex Langer, con la prefazione di Goffredo Fofi.
Sta circolando moltissimo in questi giorni sui social network un’infografica che spiega gli effetti sul corpo di una lattina di Coca-Cola. L’infografica spiega cosa succede al corpo nel corso di un’ora dopo aver bevuto una Coca-Cola a causa dell’assorbimento dei vari ingredienti, dallo zucchero alla caffeina. Buzzfeed ha parlato con un nutrizionista per controllare le informazioni contenute nell’infografica, che in Italia è stata ripresa e tradotta anche dallo Huffington Post, scoprendo che non tutte le cose sono vere o precise. In particolare ci sono tre punti che vengono contestati (il sottotitolo dell’articolo di Buzzfeed è: “Non credete a tutto quello che leggete online”). Primi 10 minuti:
La famosa infografica sulla Coca-Cola è imprecisa. Buzzfeed ha chiesto ad alcuni esperti di commentare i dati che da giorni circolano moltissimo online, scoprendo che non tutto torna.
Prima sono uscite le carte sul processo Berlusconi, poche; poi il malloppone delle 389 pagine; poi altri scampoli di documenti e nuove prove. Ora c’è una nuova infornata, frutto di supplementi d’indagine della procura di Milano: 20 mila pagine di atti giudiziari che ieri sono stati messi a disposizione di Nicole mInetti, Lele Mora ed Emilio Fede. Ci sono molte cose che sappiamo già, altri racconti sul bunga bunga, altre conversazioni tra le ragazze che vi partecipavano. Qualcosa da sapere c’è. Se ne occupano oggi sia la Repubblica che il Corriere della Sera: sono sintesi di sintesi di sintesi, quindi si tratta comunque di resoconti parziali. Iris Berardi È una modella brasiliana: oggi ha 19 anni, è noto che è stata ad Arcore ma i magistrati non contestano a Berlusconi l’avere avuto rapporti sessuali con lei quando era minorenne (l’unica parte lesa nel processo per prostituzione minorile è Ruby). Questo perché, di tutte le numerose visite ad Arcore di Iris Berardi, si ha traccia solo di due visite precedenti al suo diciottesimo compleanno: il 21 novembre e il 13 dicembre del 2009. In entrambe quelle occasioni, Berlusconi non era ad Arcore: nel primo caso era in Arabia Saudita, nel secondo era ricoverato all’ospedale San Raffaele di Milano, avendo subito nel pomeriggio l’aggressione in piazza del Duomo. Il suo ruolo è rilevante per le cose che ha detto ai pm il suo ex fidanzato, che ha raccontato delle frequentazioni di questa con Mora e Minetti precedenti al novembre del 2009. Quando era minorenne, quindi: non è una prova dell’avvenuta prostituzione con Berlusconi, ovviamente, ma potrebbe essere un indizio. Poi ci sono ulteriori conferme sul cosiddetto locale del “bunga bunga”, e smentite sul fatto che le ragazze facessero sesso con Berlusconi. La ricostruzione di Repubblica.
Tre aggiornamenti sul processo Berlusconi. Cosa bisogna sapere delle nuove carte pubblicate sui giornali di oggi.
Apple sta trattando con gli editori dei giornali statunitensi per avviare un nuovo servizio in abbonamento per la lettura degli articoli, ma secondo il Wall Street Journal ha trovato finora resistenze a causa delle condizioni molto rigide che vorrebbe imporre, soprattutto sul piano economico. Il nuovo sistema – che sarebbe una sorta di “Netflix per le notizie”: paghi un tot e leggi quello che vuoi da una sola piattaforma – è atteso da tempo e potrebbe portare nuove fonti di ricavo per i giornali, in un periodo in cui i loro bilanci sono traballanti e segnati da una progressiva riduzione dei ricavi derivanti dalla pubblicità. Gli editori non ritengono equa la proposta di Apple di trattenere per sé la metà dei ricavi derivanti dal nuovo sistema, di non condividere gli indirizzi email e altri dettagli degli abbonati e di volere imporre clausole molto vincolanti, anche sulla durata dei contratti con i singoli editori. Il servizio, che dovrebbe essere un’evoluzione dell’attuale Apple News ed essere inizialmente disponibile solo negli Stati Uniti, dovrebbe consentire agli iscritti di leggere senza limiti gli articoli dei vari giornali che partecipano all’iniziativa, pagando in cambio una quota di abbonamento mensile.
Il nuovo “Netflix per le notizie” di Apple non piace ai giornali. L'abbonamento per leggere articoli da più giornali dovrebbe partire a breve, ma Apple vuole tenersi la metà dei ricavi.
I giornali di oggi continuano a occuparsi del caso Tremonti, cioè della questione dell’affitto di un appartamento romano che il ministro dell’Economia condivideva col parlamentare Marco Milanese, suo collaboratore di lunga data. I nodi oscuri sono tre: chi pagava quell’affitto (Tremonti, Milanese, entrambi o un imprenditore), se Tremonti pagava l’affitto in nero e per quali ragioni il ministro aveva deciso di vivere lì. Alla terza domanda Tremonti ha risposto dicendo di sentirsi “spiato” perché finito in mezzo in una guerra tra cordate della Guardia di Finanza, e a questo sono legati i due aggiornamenti sul caso. La procura di Roma, infatti, ha annunciato ieri di voler aprire un’inchiesta riguardo quanto dichiarato da Tremonti, per verificare se effettivamente questo sia stato spiato. Tremonti ieri ha diffuso una dichiarazione per tentare di ridimensionare quanto aveva detto prima sullo spionaggio ai suoi danni, ma questo non cambia l’intenzione dei pm di cercare riscontri. Il secondo sviluppo ha a che fare con quanto oggi racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, che parla di “grande disappunto” da parte del comando generale della Finanza (che non aveva mai avuto lamentele da Tremonti riguardo la sua scorta).
Due aggiornamenti sul caso Tremonti. La procura di Roma apre un'inchiesta sul presunto spionaggio nei suoi confronti, la Guardia di Finanza s'innervosisce.
La società di abbigliamento svedese H&M (che sta per Hennes & Mauritz) ha in programma una intensa espansione dei suoi negozi nel prossimo trimestre e vuole concentrarsi soprattutto sul mercato cinese. Secondo il Wall Street Journal, H&M progetta di espandersi in Cina aprendovi la maggior parte dei nuovi negozi, in considerazione dei risultati ottenuti nel terzo trimestre del 2015, e nonostante le preoccupazioni per i rallentamenti della crescita cinese. Le vendite, nel trimestre da giugno a agosto, sono cresciute dell’11 per cento, ma i guadagni sono stati attenuati dalla crescita del dollaro sulla moneta svedese, che ha fatto aumentare i costi di produzione. Il margine lordo (la differenza tra ricavi e costi di produzione) è sceso ora al 55,9 percento, rispetto al 58,3 dell’anno scorso. Il guadagno netto di H&M è aumentato a 5,31 miliardi di corone svedesi (637 milioni di euro) nel trimestre da giugno ad agosto, rispetto ai 5,30 miliardi di corone svedesi dell’anno scorso, in linea con le previsioni degli analisti.
Che progetti ha H&M. Di buttarsi sulla Cina, malgrado l'aria che tira, di aprire quasi tre negozi al giorno, e di richiamare in servizio Beckham.
L’ECOFIN, cioè il Consiglio dell’Unione Europea quando è formato dai ministri delle Finanze dei paesi membri, riunito oggi a Lussemburgo, ha approvato una direttiva della Commissione che permetterà a tutti i paesi dell’Unione di applicare agli ebook la stessa IVA dei libri cartacei. Finora infatti una direttiva del 2006 prevedeva un’IVA minima del 15 per cento sui libri elettronici, mentre per i libri di carta, così come per giornali e riviste, erano consentite anche imposte agevolate fino al 5 per cento e in alcuni casi anche minori o pari a zero per via del valore culturale di questi prodotti. Con l’approvazione della nuova direttiva, proposta dalla Commissione Europea alla fine del 2016, gli stati membri potranno applicare l’IVA del 5 per cento anche agli ebook e quei paesi che già prevedono imposte più basse o nulle sui libri di carta potranno fare lo stesso anche per i libri elettronici. L’Italia e alcuni altri paesi, tra cui la Francia, facevano eccezione perché avevano già abbassato l’IVA sugli ebook andando contro le regole europee. In Italia si era passati dal 22 al 4 per cento (l’IVA dei libri di carta) già nel 2015, per iniziativa dell’allora ministro della Cultura Dario Franceschini. La Commissione inizialmente si era dimostrata contraria a queste forme di tassazione e la Corte di giustizia dell’Unione Europea aveva accolto un ricorso secondo cui l’IVA agevolata non era in linea con le regole europee; non erano però state previste sanzioni per i paesi che avevano modificato le imposte.
Ora l’IVA italiana sugli ebook, uguale a quella sui libri di carta, non va più contro le regole fiscali europee.
La storia di cronaca che ha dominato i giornali di oggi riguarda un omicidio-suicidio avvenuto domenica a Francavilla a Mare, in provincia di Chieti (Abruzzo). Intorno alle 13 di domenica Fausto Filippone, un dirigente d’azienda di 49 anni, ha ucciso la figlia di dieci anni spingendola da un cavalcavia dell’autostrada. Sette ore dopo si è buttato anche lui, nonostante l’intervento della polizia che ha provato a farlo desistere. In mattinata sua moglie era stata trovata morta dopo essere caduta dal balcone di una casa della coppia; non è chiaro se anche lei sia stata uccisa da Filippone. I motivi dell’omicidio-suicidio non sono ancora chiari. Stando alle prime ricostruzioni Filippone – che lavorava per l’azienda di abbigliamento Brioni – non aveva malattie mentali né problemi con la moglie o la figlia. La questura di Chieti ha raccontato ai giornalisti che poco lontano dal corpo di Filippone è stato ritrovato un pezzo di carta con nomi e cognomi scritti a mano, ma ha spiegato che «è un foglietto confuso» e che la squadra mobile sta ancora cercando di «dare un senso e un’identità agli appunti segnati sopra».
La storia dell’uomo che ha ucciso la figlia e si è suicidato buttandosi da un cavalcavia. È successo in provincia di Chieti; forse c'entra un'altra morte avvenuta nello stesso giorno, domenica.
In un post pubblicato oggi sul suo blog ufficiale, Bob Dylan è tornato sulle polemiche intorno al suo tour in Cina dell’aprile scorso, quando alcuni commentatori criticarono la scelta della scaletta per l’assenza delle canzoni più politiche e di protesta. Dylan chiarisce, per prima cosa, che la notizia di un tour cancellato nel 2010 è falsa: un organizzatore di eventi cinese avrebbe fatto di tutto per portare Dylan in Cina e avrebbe stampato addirittura i biglietti e fissato le date, ma quando la possibilità non si è concretizzata ha tirato in ballo una censura delle autorità.
Bob Dylan parla del tour in Cina. E dice che non è vero che il regime gli ha dato indicazioni sui pezzi da suonare durante i concerti dello scorso aprile.
Questa settimana è stato difficile trovare qualcuno che valesse la pena fotografare che non fosse a Cannes. Anche quelli che non erano sul red carpet del festival erano comunque alle feste e alle serate organizzate nei dintorni per l’occasione: una su tutte il gala di amfAR (la famosa ONG impegnata nella ricerca per la cura contro l’AIDS) di giovedì sera, dove c’erano Adriana Lima, Petra Nemcova e Heidi Klum insieme all’attore Pierce Brosnan, che trovate in questa raccolta. Poi ci sono il principe Filippo, che non si vedeva da un po’, la regina Elisabetta e, per rimanere in tema di reali, Vanessa Kirby, che conoscerete se siete fan di The Crown. Poi Blake Lively e Ryan Reynolds a una proiezione di Deadpool 2, Mattarella con un robot e Putin alla guida di un camion. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Questi due, quelli sul red carpet e alle feste di Cannes, e Mattarella con un robot, tra chi valeva la pena fotografare in settimana.
Spulciando il sito del Metropolitan Museum of Art di New York (MET), uno dei musei più famosi al mondo, si scovano le fotografie dei tanti vestiti da sera vintage esposti temporaneamente dal museo e poi conservati nei suoi archivi, e che hanno fatto la storia della moda del Novecento. Sono per lo più abiti donati da privati, creati da stilisti e marchi celebri come Christian Dior, Yves Saint Laurent e Balenciaga. Molti sono elegantissimi e ricoperti di lustrini e pailettes: la fonte di ispirazione ideale per scegliere l’abito da indossare – o regalare – per festeggiare Capodanno, se ancora non ci avete pensato. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Abiti da sera vintage. Di Valentino, Dior e Balenciaga, tra gli altri: sono conservati al MET di New York e sono un ottimo spunto in vista di Capodanno.
TikTok è un social network cinese diventato popolarissimo tra adolescenti e preadolescenti, che si basa sulla condivisione di video molto brevi, una quindicina di secondi, spesso divertenti, bizzarri, scemi. Ha appena pubblicato una collezione dei migliori video dell’anno: i 10 migliori di 10 categorie, per un totale di 100 video: i più virali, i migliori video con i meme, con gli animali, fatti da artisti, da personaggi famosi, con effetti visivi creativi, dei migliori innovatori, di danza, sport e consigli di cosmetica. Abbiamo ripreso i 10 video più virali e i migliori di ogni categoria, così che anche chi non sa cosa sia TikTok possa farsene un’idea: ci sono esperimenti, operazioni di frutta, cani bassotto un po’ gangster e Will Smith. I dieci video più virali su TikTok 1) Un enorme “dentifricio dell’elefante“, un esperimento fatto mescolando acqua ossigenata e ioduro di potassio 2) Un’operazione chirurgica a una banana 3) Una piscina all’aperto 4) Umani contro insetti 5) Chiacchiere, unghie lunghe, tè di Starbucks 6) Un gatto che balla su Mr. Sandman 7) Il primo assaggio della kombucha, tè dolce fermentato 8) Lo spuntino del colibrì 9) Crocs e crema depilatoria 10) L’orso Daredevil
Volete farvi un’idea di cosa ci sia su TikTok? è il social network di cui si è parlato di più quest'anno e questi sono i video più popolari degli ultimi 12 mesi.
Lo scorso aprile migliaia di viaggiatori rimasero bloccati negli aeroporti di mezza Europa a causa della nube vulcanica, quella dell’impronunciabile vulcano islandese, e Lonely Planet decise di offrire gratuitamente le proprie guide sulle capitali europee in formato iPhone per chi era rimasto a terra. Oggi a causa del gelo e della neve molti aeroporti d’Europa sono chiusi, e così la casa editrice è tornata alla carica con una nuova offerta. Se la vita ti dà la neve, potresti anche giocare a palle di neve. Il maltempo e la neve stanno mandando all’aria i piani di chi vuole spostarsi per le festività natalizie in giro per l’Europa, così Lonely Planet ha deciso di rendere gratuite 13 delle proprie guide su altrettante città europee. In questo modo, anche se la neve vi ha intrappolati, potete almeno visitare la città in cui siete rimasti bloccati, o utilizzare la guida per avere qualche informazione pratica a terra.
Lonely Planet regala le sue guide. Le guide delle città colpite dal maltempo scaricabili gratuitamente fino al 23 dicembre: così sapete che fare se siete bloccati.
I giornali di oggi pubblicano ampi stralci tratti dal verbale dell’interrogatorio di Pasquale Lombardi, probabilmente il più ignoto e misterioso tra i protagonisti della lobby di Flavio Carboni. Quello che sappiamo è che è nato nel 1933, che è geometra ed è stato membro di commissioni tributarie, che ha fatto il sindaco di un piccolo paese della Campania e durante la prima repubblica era organico alla Democrazia Cristiana. Come questa persona sia finita a telefonare a giudici costituzionali, promuovere candidati e influenzare sentenze rimane un mistero. Il 77enne geometra e pensionato avrebbe detto agli inquirenti che la sua attività aveva senso perché nella vita “è sempre bene avere amicizie per chiedere qualcosa in caso di difficoltà” e perché fra i magistrati “le nomine sono influenzate in maniera determinante dalle quattro correnti in seno all’Anm e dalla politica, che può fare tutto”. In particolare, Lombardi dice di aver tentato di influenzare i giudici della Corte sul lodo Alfano “per acquisire meriti con il capo del mio partito, l’onorevole Silvio Berlusconi, affinché potesse ritenersi che ero in grado di arrivare anche ai giudici della Corte Costituzionale”. In sostanza, anche qui Lombardi segue alla perfezione la linea difensiva tratteggiata – involontariamente? – dal presidente del consiglio, quando ha parlato della lobby come di “quattro pensionati sfigati”: gente che si dava da fare senza successo in cerca di un po’ di considerazione dal premier. Però lo fa attraverso varie ammissioni dei suoi tentativi di sollecitare e influenzare membri della magistratura.
“Volevo acquisire meriti con Berlusconi”. Dopo i verbali degli interrogatori di Carboni e Cosentino, arrivano sulla stampa quelli di Pasquale Lombardi.
Ieri l’agenzia Moody’s ha tagliato i rating di 26 banche italiane, di cui 5 appartenenti a grandi gruppi come Intesa San Paolo, Unicredit e Monte dei Paschi di Siena. I rating indicano il livello di fiducia e affidabilità di stati e aziende private. Moody’s ieri ha declassato di un notch (livello) il rating di dieci banche, di due ad altre otto, di tre a sei e di quattro gradini ad altri due istituti bancari. Nel suo comunicato Moody’s sottolinea tra l’altro che la portata del downgrade per queste banche “è stata limitata da alcuni fattori”, tra questi la liquidità offerta dalla Banca Centrale Europea con l’ultimo prestito LTRO (ossia Long Term Refinancing Operation) da 529 miliardi di euro, che ha “ridotto significativamente il rischio default nel breve termine. Inoltre molte banche hanno rafforzato i loro livelli di capitale”. Secondo Moody’s, il taglio del rating a 26 banche italiane si è reso necessario perché queste “sono particolarmente vulnerabili alle condizioni operative avverse, che causeranno probabilmente un ulteriore deterioramento della qualità degli asset, pressione sugli utili e limitato accesso al mercato”. Moody’s ha sottolineato che la “vulnerabilità” delle banche italiane è dovuta soprattutto a un contesto come quello italiano di “austerità e recessione che stanno riducendo la domanda nel breve termine”. Gli investitori, secondo Moody’s, sarebbero preoccupati dell’effettiva sostenibilità del peso del debito italiano, che è il responsabile della mancanza di liquidità delle banche italiane, soprattutto negli ultimi tempi. Gli outlook per tutte le banche coinvolte dal taglio del rating rimangono negativi.
I declassamenti di Moody’s. Colpa dell'austerità e della recessione, dice l'agenzia di rating, e poteva andare anche peggio.
Il 10 agosto del 1977 la polizia di New York arrestò David Berkowitz, che fino a quel giorno era conosciuto come “Son of Sam” (“figlio di Sam”): un serial killer che tra il 1976 e il 1977 uccise sei persone e ne ferì altre otto. Per più di un anno Berkowitz era riuscito a evitare di essere trovato e arrestato, benché scrivesse lettere ai giornali e abbandonasse sui luoghi degli omicidi messaggi in cui si prendeva gioco della polizia e minacciava nuovi attacchi. In quegli anni era una delle persone più ricercate d’America e divenne molto famoso: alla fine fu arrestato per via di una multa, e la sua fama spinse lo stato di New York ad approvare una serie di leggi per impedire che potesse approfittarne per diventare ricco. Berkowitz nacque nel 1953 e a tre anni fu dato in adozione. Chi lo conosceva quando era piccolo, raccontò dopo il suo arresto che era stato un ragazzo difficile. Fin dall’adolescenza aveva compiuto diversi furti e causato piccoli incendi. A 18 anni entrò nell’esercito, prestò servizio in Corea del Sud e nel 1974 tornò a New York. Poco dopo la madre gli rivelò di essere stato adottato e questo, secondo diversi psicologi che lo esaminarono durante il processo, diede inizio alla più grave crisi della sua vita. Pochi mesi dopo, il giorno della vigilia di Natale del 1975, ferì due ragazze con un coltello. Non venne identificato. Nel luglio dell’anno successivo iniziò a uccidere.
L’arresto di “Son of Sam”. Magari lo conoscete per il film di Spike Lee: era uno dei serial killer più famosi degli Stati Uniti e venne catturato grazie a una multa.
Nelle ultime 24 ore in Italia sono stati registrati 2.844 nuovi casi di contagio da coronavirus e 27 decessi, per un totale di 322.751 casi e 35.968 morti dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente ricoverate sono 3.502 (66 in più rispetto a ieri), di cui 297 nei reparti di terapia intensiva (3 in più di ieri). Sono stati inoltre analizzati 118.932 tamponi e testate 69.632 persone. Il maggior numero di contagi è stato registrato in Campania (401). Seguono Lombardia (393), Piemonte (279), Veneto (276), Lazio (261), Toscana (197), Sicilia (182), Emilia-Romagna (167) e Liguria (162). Le province in cui è stato accertato il numero maggiore di casi sono Napoli (277), Roma (182), Milano (160), Torino (129), Genova (106), Venezia (70), Bari (65), Trento (62), Palermo (52), Monza e Brianza (48), Biella e Caserta (46), Potenza (43), Catania (42), Padova (40), Belluno, Treviso e Latina (39).
I dati sul coronavirus di oggi, sabato 3 ottobre.
È stato lo stesso Giuseppe Mussari, presidente del Monte dei Paschi di Siena e recente presidente dell’Abi (Associazione bancaria italiana) a comunicare di avere ricevuto un’informazione di garanzia per concorso in turbativa d’asta e falso in atto pubblico riguardo all’inchiesta sulle procedure di privatizzazione della società «Aeroporto di Siena Spa», che gestisce il piccolo scalo di Ampugnano nel territorio senese di Sovicille e ne progetta il potenziamento (progetto assai contestato da abitanti della zona e ambientalisti). L’inchiesta è condotta dai magistrati Mario Formisano e Francesca Firrao della Procura di Siena e gli indagati pare siano sedici. Repubblica ne riassume l’ipotesi: Nel 2007 un comitato di saggi nominato dal Monte de’ Paschi scelse come partner della società aeroportuale «per l’adeguamento infrastrutturale dello scalo» il Fondo di investimenti Galaxy, partecipato dalle Casse depositi e prestiti italiana e francese e dalla banca tedesca Kfw. Secondo la procura, quella gara fu falsata. Mesi prima della pubblicazione dell’«invito a manifestare interesse», cioè del bando di gara, Mps e società aeroportuale avevano siglato un accordo con Galaxy per la realizzazione di un progetto di sviluppo dello scalo.
L’inchiesta sul presidente del Monte dei Paschi. Giuseppe Mussari è indagato per il progetto dell'aeroporto di Siena contestato dagli ambientalisti: l'accusa è che abbia favorito un fondo di investimenti.
Uno dei giornalisti italiani che hanno seguito di più e meglio le vicende attorno a Brexit è Antonello Guerrera, giornalista e corrispondente di Repubblica dal Regno Unito: in un libro uscito il 22 ottobre per Rizzoli, intitolato Il popolo contro il popolo, Guerrera non si limita a ricostruire e contestualizzare le complicate trattative degli ultimi tre anni sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, con molti aneddoti e dietro le quinte, ma prova a mettere la stessa Brexit in un contesto più ampio, sostenendo tra le altre cose che esista qualcosa – la “sindrome della perdita del controllo” – che la unisce ad altre grandi storie di questi anni, dall’emersione dei populismi alla vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti. Pubblichiamo di seguito un estratto del libro. ***
La sindrome della perdita del controllo. Ha prodotto Brexit e anche la vittoria elettorale di Trump e l'emersione dei populismi, scrive nel suo nuovo libro Antonello Guerrera, corrispondente dal Regno Unito per Repubblica.
Oltre a segnare la fine del 2012, il 31 dicembre scorso ha segnato anche la fine dei netbook, i piccoli computer portatili e molto economici sui quali i principali produttori di PC hanno puntato negli ultimi anni per rilanciare le vendite dei loro prodotti. Secondo il sito di informazione tecnologica DigiTimes, a partire da quest’anno Asus interromperà la produzione dei netbook della linea Eee PC, lanciata nel 2007 e rapidamente imitata da altri produttori. La società si limiterà a vendere le proprie giacenze e lascerà perdere questo tipo di computer, che non sta più riscuotendo un particolare interesse, soprattutto da quando esistono i tablet. Un altro grande produttore di computer portatili, Acer, non ha alcun piano per proseguire con la produzione dei netbook. Come ricordava alcuni giorni fa Charles Arthur sul Guardian, Asus e Acer erano le ultime due società rimaste a produrre netbook, nella speranza di vendere ancora diversi milioni di dispositivi nei paesi emergenti in Asia e in Sudamerica. Gli spazi per questo tipo di prodotto si sono però ridotti, soprattutto da quando ci sono tablet e smartphone economici tra cui scegliere. Altre società come Samsung, HP e Dell avevano già smesso da tempo di produrre netbook, concentrandosi sulla vendita di computer portatili tradizionali, ma meno costosi, e sui tablet.
Il netbook è morto. Lo ha ucciso Apple ed è un bene.
Sabato pomeriggio il governo ha pubblicato le F.A.Q. (risposte a domande frequenti) per chiarire meglio il contenuto dell’ultimo decreto sulle restrizioni legate al coronavirus, in vigore dal 4 maggio. Tra i vari punti, il più atteso era quello che specifica meglio chi sono i “congiunti” a cui si potrà fare visita. I “congiunti” cui fa riferimento il DPCM ricomprendono: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).
Chi sono i “congiunti” a cui si può fare visita, secondo il governo. Nelle attese risposte alle domande frequenti ha usato l'espressione «stabile legame affettivo», senza chiarire granché.
Ieri sera si è tenuta una partecipata manifestazione all’Aquila, in Abruzzo, per protestare contro la richiesta avanzata dalla Commissione Europea ad alcuni commercianti locali di restituire al fisco italiano parte del denaro che hanno tenuto per sé in ragione delle agevolazioni fiscali ricevute fra il 2009 e il 2010, dopo che il 6 aprile 2009 un violento terremoto causò più di trecento morti e miliardi di euro di danni. «Reduci dal terremoto, vittime dello Stato», c’era scritto su un cartello appeso al camion che apriva il corteo. Secondo le stime degli organizzatori, alla manifestazione hanno partecipato circa 5.000 persone (la metà, secondo le autorità locali). I politici locali, a prescindere dalla propria appartenenza, hanno parlato di “palese ingiustizia” e di “una burocrazia e una politica che non vogliono fare fino in fondo i conti con quello che accadde qui”, ma la vicenda è più intricata di quello che sembra. Tramite un portavoce, la Commissione Europea ha fatto sapere che non vuole indietro i soldi di tutte le aziende che hanno ricevuto delle agevolazioni, ma solo da chi le ha ottenute senza averne diritto.
L’Aquila e le tasse da restituire. La Commissione Europea sostiene che alcuni imprenditori non avessero titolo per sfruttare le agevolazioni fiscali concesse dopo il terremoto del 2009.
Giovedì 7 gennaio le contrattazioni alla borsa cinese sono state chiuse dopo 30 minuti dal loro inizio, dopo che le azioni avevano perso complessivamente il 7 per cento del loro valore. Le contrattazioni sono state sospese automaticamente una prima volta dopo 15 minuti di contrattazioni, quando l’indice CSI 500 aveva perso il 5 per cento; alla riapertura delle contrattazioni l’indice è arrivato a perdere il 7 per cento e le contrattazioni sono state sospese per tutta la giornata – come previsto da un meccanismo automatico – per evitare ulteriori perdite. Questa mattina l’indice CSI 300 ha perso in tutto il 7,2 per cento, il SSE il 7,3 per cento e lo Shenzhen l’8,3 per cento. La sospensione è effetto di una misura automatica decisa a settembre, dopo la grave crisi finanziaria che ha colpito la Cina in estate: quando la Borsa perde più del 5 per cento le contrattazioni vengono automaticamente sospese per 15 minuti; se poi la perdita prosegue oltre il 7 per cento, viene attivata una sospensione di un giorno intero. Oggi questa misura è stata adottata per la seconda volta in assoluto, pochi giorni dopo la prima: era già successo il 4 gennaio, nel primo giorno di contrattazioni del 2016. Nella serata di giovedì l’autorità che regola la borsa cinese ha deciso di sospendere l’applicazione di questo meccanismo di sicurezza, che potrebbe aver contribuito a spaventare gli investitori impedendo al mercato di recuperare valore dopo le perdite.
La borsa cinese va ancora male. Oggi nel giro di qualche minuto ha perso il 7 per cento e le contrattazioni sono state sospese per la seconda volta in pochi giorni: quali sono le ragioni.
In un’intervista al quotidiano Repubblica, il capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha detto che al termine del suo attuale mandato da deputato non si ricandiderà al Parlamento, rispettando così il limite dei due mandati che i membri del suo partito sono tenuti a rispettare. «La politica è l’unico settore dove i contratti precari aiutano a lavorare meglio. Spronano a fare le cose in fretta. Io non mi ricandiderò e darò il mio contributo restando vicino al Movimento»
Di Maio dice che non si ricandiderà. Al termine del suo mandato non tornerà in Parlamento ma continuerà a dare il suo contributo «rimanendo vicino al Movimento».
Il presidente della Camera Roberto Fico ha ricevuto un mandato esplorativo dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Fico è stato incarico di verificare la possibilità di un accordo tra PD e Movimento 5 Stelle. Il presidente della Repubblica gli ha chiesto di riferire entro giovedì i risultati delle sue consultazioni. Si tratta di un mandato speculare a quello assegnato la scorsa settimana alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. La presidente aveva restituito il mandato esplorativo che le era stato assegnato dopo aver fallito nel compito di trovare un possibile accordo tra Movimento 5 Stelle e centrodestra. Non sembra che il compito di Fico sia destinato a essere particolarmente più facile: quasi tutti i dirigenti del PD escludono la possibilità di accordarsi con il Movimento, anche se con diversi gradi di intensità. La maggioranza dei parlamentari, però, sembra essere ancora fedele all’ex segretario Matteo Renzi, che al momento appare tra i più ostili all’accordo. Probabilmente, Fico inizierà le consultazioni delle forze politiche già domani.
Ora ci prova Roberto Fico. Il presidente della Camera ha ricevuto un mandato esplorativo per verificare la possibilità di un accordo di governo tra PD e M5S: avrà tempo fino a giovedì.
Martedì Apple ha presentato un po’ a sorpresa un nuovo modello di iPod Touch, il primo nuovo iPod in quattro anni. L’ultimo iPod, infatti, era stato introdotto nel 2015 insieme agli iPhone 6 e 6 Plus, e da allora non era più stato aggiornato. Dal punto di vista estetico nel nuovo iPod non cambia nulla, ma le novità principali riguardano l’hardware. Il nuovo iPod monta un chip A10, meno potente dell’A12 Bionic degli ultimi modelli di iPhone, ma comunque un gran passo avanti rispetto all’A8 del precedente iPod. In sostanza, secondo Greg Joswiak, vicepresidente del marketing di Apple, il nuovo iPod «è due volte più veloce del precedente». Il nuovo iPod ha il vantaggio di avere la potenza di calcolo di un iPhone 7, uno smartphone di qualche anno fa ma ancora di ottima qualità, a un prezzo relativamente contenuto: 249 euro per il modello da 32 GB di memoria interna, 359 euro per il modello da 128 GB e 469 euro per il modello da 256 GB. Sarà disponibile in sei colori: rosa, azzurro, argento, grigio siderale, oro, e rosso. L’iPod ha molte funzionalità degli iPhone: si può utilizzare per ascoltare musica in streaming o per scaricarla, per mandare messaggi tramite l’app iMessage e fare chiamate di gruppo su FaceTime, per usare la realtà aumentata e giocare (supporterà Apple Arcade, il servizio di videogiochi in abbonamento che arriverà il prossimo autunno).
Apple ha fatto un nuovo iPod. È il primo in quattro anni e l'azienda spera che compensi in parte i mancati ricavi degli iPhone.