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Oggi a Taranto sono arrivati i ministri Clini e Passera, che hanno incontrato i dirigenti dell’ILVA. Secondo Repubblica l’azienda si è impegnata a investire altri 56 milioni di euro nella bonifica dell’impianto. Nel frattempo in città si è tenuta una manifestazione ambientalista, che si è svolta pacificamente e senza incidenti. I lavoratori dell’ILVA invece hanno fatto altre due ore di sciopero e stamattina avevano piazzato dei blocchi sulla statale 106 e sulla Appia, che hanno provocato code lunghe fino a otto chilometri. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Oggi a Taranto. Le foto della manifestazione ambientalista in città, mentre i ministri Clini e Passera incontravano i dirigenti dell'ILVA.
Questa mattina è stata inaugurata una nuova biglietteria e un centro assistenza del treno ad alta velocità Italo, della società NTV, nella stazione ferroviaria di Roma Ostiense. Dopo l’inaugurazione ci sono state alcune polemiche perché tra la biglietteria e il binario dove arrivano i treni Italo è stata installata nei giorni scorsi una lunga cancellata di metallo, che costringe i viaggiatori a una lunga deviazione: NTV ha scritto un comunicato in cui accusa RFI (Rete Ferroviaria Italiana, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce le infrastrutture) di avere installato la cancellata appositamente per rendere più difficile la vita ai propri clienti. NTV ha pubblicato anche due foto della cancellata.
NTV e Trenitalia litigano per una cancellata. RFI ha messo un cancello di ferro davanti alla biglietteria del nuovo treno Italo a Roma Ostiense.
Il New York Times ha messo insieme una lista di 20 posti di tutto il mondo che andrebbero visitati tra i 20 e i 29 anni: da un lato perché non eccessivamente costosi, dall’altro perché si distinguono per una qualche ragione. Sono tutti posti che si possono visitare anche in una settimana e non sono particolarmente rischiosi. Non ci sono le grandi città che classicamente vengono scelte come mete – New York, Parigi e Londra – non perché non valga la pena visitarle, ma solo perché sono quelle a cui penserebbero tutti. Nella lista ci sono sei città europee, tra cui Amsterdam e Berlino, una americana e una canadese, e sei paesi interi dalla Nuova Zelanda alla Costa Rica. 1. Un parco nazionale Ai ventenni americani il New York Times suggerisce prima di tutto di visitare i parchi nazionali degli Stati Uniti (55 in tutto) oppure quelli del Canada. Consiglia anche di fare campeggio: per risparmiare ma anche per fare delle gran foto da mettere su Instagram. In Italia i parchi nazionali sono 25; il più antico è quello del Gran Paradiso, in Val d’Aosta e Piemonte, che è stato fondato nel 1922.
20 posti da vedere prima di compiere 30 anni. Li ha scelti il New York Times, che ha messo da parte Parigi, Londra e New York per proporre mete meno prevedibili.
Questa mattina, intorno alle 11.40, un uomo ha sparato sei colpi di pistola contro due carabinieri davanti a Palazzo Chigi, la sede del governo. Uno dei due carabinieri ha riportato una ferita al collo ed è in prognosi riservata, mentre un altro è stato ferito alle gambe. Nessuno dei due è in pericolo di vita. L’attentatore è stato fermato e portato all’ospedale San Giovanni di Roma a causa di una lieve ferita riportata nella colluttazione. La sparatoria è avvenuta nello stesso momento in cui i ministri del nuovo governo giuravano al Quirinale – circa un chilometro e mezzo di distanza da Palazzo Chigi. Il sospetto attentatore si chiama Luigi Preiti, nato a Rosarno (Reggio Calabria), nel 1964. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha detto in una conferenza stampa intorno alle 14 che, per quello che si sa, la sparatoria è da ricondurre a un «gesto isolato».
La sparatoria davanti a Palazzo Chigi. Sono stati feriti due carabinieri, il sospetto attentatore è stato fermato.
Questa settimana, i dirigenti e il consiglio di amministrazione di American Apparel – una nota catena di abbigliamento americana – hanno ripreso parte del controllo della società: un giudice fallimentare ha approvato il loro piano di ristrutturazione aziendale, privando così il fondatore ed ex CEO Dov Charney di tutte le sue azioni. Da quando è stato licenziato come CEO dell’azienda – con accuse di violenza sessuale e abuso di fondi aziendali – Charney sta cercando in tutti i modi di tornare ad American Apparel: la decisione del tribunale potrebbe assestare un colpo definitivo alle sue speranze, oltre a ristrutturare l’enorme debito che rendeva difficile la sopravvivenza della catena di abbigliamento. «È la cosa più vicina a un nuovo inizio che potevano ottenere», ha detto Liz Dunn, CEO di Talmage Advisors, società di consulenza nel settore della vendita al dettaglio.
Come American Apparel prova a uscire dai guai. Lo fa con una nuova CEO e una nuova strategia di marketing, su cui però esperti e investitori hanno opinioni diverse.
La Corte di Cassazione ha confermato la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per due anni per Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. La Cassazione aveva già confermato la condanna per evasione fiscale a quattro anni di prigione (tre dei quali sono stati “scontati” grazie all’indulto del 2006). Nel processo d’appello Berlusconi era stato anche condannato a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici, una sanzione che la Corte di Cassazione aveva chiesto di ricalcolare con un processo definito “di appello bis”: quest’ultimo processo si era concluso il 19 ottobre 2013 con la decisione dei due anni di interdizione dai pubblici uffici, decisione confermata oggi dalla Cassazione. La Corte di Cassazione ha definitivamente confermato la pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per due anni nei confronti di Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. L’ex premier era già stato condannato con sentenza irrevocabile per frode fiscale alla pena principale di 4 anni di reclusione (tre coperti da indulto).
Confermata l’interdizione per Berlusconi. La Cassazione ha confermato i due anni di interdizione dai pubblici uffici per l'ex PresdelCons nel processo Mediaset.
Dopo aver annunciato di voler indire un referendum per far votare i cittadini sul piano di salvataggio europeo per la Grecia, che rischia lo stato di insolvenza, il primo ministro George Papandreou è stato prima attaccato da molti partner dell’Unione Europea e poi duramente criticato da alcuni esponenti del proprio partito. Una parlamentare ha deciso di abbandonare il Pasok, il partito socialista che regge il governo, portando così la maggioranza a 152 seggi su 300 in Parlamento in vista del voto di fiducia previsto per venerdì. I partiti di opposizione hanno chiesto le dimissioni del governo ed elezioni anticipate, dicendo che il referendum rischia di mettere ulteriormente in crisi la Grecia e di compromettere la sua presenza nell’eurozona. Questa mattina Milena Apostolaki ha lasciato il gruppo parlamentare del Pasok, ma ha confermato di voler mantenere ugualmente il proprio seggio per combattere anche in Parlamento l’annunciata proposta per un referendum sul piano di salvataggio. Nelle ore successive, un altro membro della maggioranza ha chiesto di procedere alla costituzione di un governo di unità nazionale per affrontare la crisi mantenendo gli impegni assunti a Bruxelles la scorsa settimana, seguito in tempi brevi da nuove elezioni senza attendere la fine della legislatura nel 2013.
Ora la Grecia rischia la crisi di governo. La proposta di un referendum sul salvataggio contestata anche nel partito di Papandreou, mentre piovono critiche da tutta Europa.
Giovedì 4 agosto il fondatore dell’enciclopedia online Wikipedia, Jimmy Wales, ha detto che il numero dei collaboratori volontari al sito è in diminuzione e che gli organizzatori del progetto stanno cercando modi di contrastare questa tendenza. Wales ha parlato all’agenzia di stampa Associated Press a margine della settima conferenza annuale del progetto, che si è tenuta ad Haifa, in Israele, e a cui hanno partecipato circa 650 persone da 56 paesi diversi. Wales ha detto che Wikimedia Foundation, l’organizzazione no profit con sede a San Francisco proprietaria del sito, sta cercando di semplificare le procedure per scrivere e modificare le voci in modo da rendere più facile contribuire ai volontari. Wales ha ammesso che molte norme editoriali sono “impenetrabili” per i nuovi utenti. È la prima volta che Wales ammette difficoltà del progetto con il numero dei collaboratori volontari, confermando voci che circolavano già da molti mesi.
Wikipedia perde collaboratori. Le regole editoriali sono troppo complicate e gli autori delle voci hanno poche gratificazioni: il fondatore Jimmy Wales ammette le difficoltà del progetto ad attrarre nuovi volontari.
Nelle ultime settimane si è parlato molto della possibilità che Mario Monti sia nuovamente il premier del prossimo governo. Se ne è parlato per due motivi, principalmente: il primo è il modo sfuggente e a volte enigmatico con cui lo stesso Monti ha risposto alle domande su una sua eventuale ricandidatura, specialmente negli ultimi mesi, e la seconda è l’esplicita volontà della parte centrista dello schieramento politico di appoggiare Mario Monti anche per il prossimo incarico di presidente del Consiglio (per tacere di quanto detto ieri da Berlusconi in una delle molte giravolte di questi giorni). Ma è possibile, tecnicamente, che il senatore a vita Mario Monti si candidi alle prossime politiche ed è possibile che sia nuovamente presidente del Consiglio? Circola qualche equivoco, anche per via di quanto detto da Napolitano lo scorso 22 novembre («è senatore a vita: non si può candidare al Parlamento»). Esaminiamo le possibilità, sapendo che molte sono solamente casi teorici con scarsa o nulla concretezza.
Ma Monti si può candidare? al di là della questione politica, cerchiamo di capire una volta per tutte se è o non è tecnicamente possibile (la risposta è sì).
Nella notte tra martedì 1 e mercoledì 2 ottobre 2013 è morto in un ospedale di Baltimora, negli Stati Uniti, lo scrittore Tom Clancy. Aveva 66 anni e il Baltimore Sun ha scritto che è morto dopo una “breve malattia”. Clancy è conosciuto in tutto il mondo per i suoi thriller di spionaggio, militari e tecnologici, che hanno venduto molte decine di milioni di copie in tre decenni di carriera. Alcuni dei suoi libri sono diventati film di grande successo: tra questi il più famoso è “Caccia a Ottobre Rosso” con Sean Connery, uscito nel 1990. La vita di Tom Clancy è stata decisamente meno avventurosa di quella dei suoi personaggi. Era nato a Baltimora il 12 aprile del 1947 e aveva studiato letteratura al Loyola College della stessa città. Prima di diventare uno scrittore di successo aveva lavorato come assicuratore, ma nel 1984, a 37 anni, scrisse la storia di un sottomarino sovietico che disertava in Occidente negli ultimi anni della Guerra Fredda, The Hunt for Red October.
È morto Tom Clancy. Aveva 66 anni, scrisse molti libri di successo – tra cui Caccia a Ottobre Rosso – ed era un grande ammiratore di Ronald Reagan.
Il doodle di Google di oggi è dedicato alla musicista messicana María Grever, considerata una delle più importanti compositrici del paese: le sue canzoni sono state interpretate da artisti di tutto il mondo, da Frank Sinatra al tenore Placido Domingo. Google le ha dedicato il doodle perché l’11 febbraio del 1938 incise uno dei suoi brani più conosciuti, Ti-Pi-Tin. María Grever nacque nel 1894 con il nome di María Joaquina de la Portilla Torres, ma non ci sono certezze sul luogo di nascita: alcune fonti dicono Città del Messico, altre León, nello stato messicano di Guanajuato.
Chi era María Grever, protagonista del doodle di giovedì. È stata un'importante musicista messicana, nota per le sue canzoni interpretate da artisti di tutto il mondo.
La discussa campagna pubblicitaria di Benetton con le foto dei capi di Stato e dei leader religiosi che si baciano sulla bocca è stata subito associata a quella che nel 1991 firmò per la stessa azienda Oliviero Toscani, dove a baciarsi erano una giovane suora e un giovane prete. In effetti la campagna ricorda molto lo stile delle campagne di Toscani ma è di fatto una citazione di un’altra foto, quella del celebre bacio fra Leonid Breznev ed Erich Honecker del 1979.
Il bacio vero. La discussa campagna di Benetton è la citazione di un bacio celebre e vero: quello tra Breznev e Honecker del 1979.
Il Consiglio dei ministri convocato per la mattina di giovedì 21 novembre indirà un giorno di lutto nazionale in ricordo delle 16 persone morte in Sardegna a causa dell’alluvione. Mercoledì è stato un giorno di lutto cittadino a Olbia, dove si sono celebrati i funerali delle sei persone morte in città lunedì 18 novembre. A Tempio Pausania sono stati celebrati i funerali di due altre persone, morte sulla strata Olbia-Tempio. Il miglioramento delle condizioni meteorologiche ha consentito di organizzare più efficacemente la gestione dei soccorsi. Secondo la Protezione civile regionale gli sfollati sono ulteriormente diminuiti, si parla di circa 750 persone. Almeno 270 sono ospitate nei diversi centri di accoglienza allestiti negli edifici pubblici delle zone più interessate dall’alluvione. Le altre centinaia di persone hanno trovato ospitalità da amici e parenti. Nella cifra non sono compresi gli sfollati di Olbia, ma secondo i responsabili della Protezione civile stanno diminuendo sensibilmente anche in città. In molti casi le acque si sono ritirate e le abitazioni sono quindi nuovamente agibili, seppure da ripulire e da sgomberare dai detriti nei piani bassi. Gli sfollati si trovano principalmente nelle province di Nuoro, Olbia, Oristano e Medio Campidano.
Le ultime sulla Sardegna. Il numero degli sfollati è diminuito ma in centinaia aspettano di tornare a casa, si cerca ancora un disperso, si discute di dove trovare i fondi per l'emergenza e la ricostruzione.
Una settimana fa, lunedì 1 settembre, è entrata in vigore una nuova legge che regolamenta l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche da parte delle procure e dei tribunali italiani. La legge prende spunto dalla cosiddetta “riforma Orlando”, con la quale il Parlamento tra il 2016 e il 2017 aveva dato al governo la possibilità di legiferare sulle intercettazioni: un primo testo era stato effettivamente presentato ma era rimasto congelato – anche durante l’anno e mezzo del primo governo Conte, appoggiato da Lega e Movimento 5 Stelle – per poi riemergere soltanto di recente, con pesanti modifiche volute dall’attuale ministro alla Giustizia, Alfonso Bonafede. Il testo sulle intercettazioni della riforma Orlando cercava soprattutto di porre rimedio a uno dei problemi più urgenti sottolineati dagli esperti negli ultimi anni: cioè la pubblicazione sui giornali di intercettazioni coperte da segreto – cioè tutte, fino alla chiusura delle indagini – che al momento viene punita in maniera molto sporadica sia per i giornali che le pubblicano sia per le procure che le passano alla stampa. Lo scopo del testo rivisto da Bonafede è totalmente differente, e nonostante preveda nuove presunte garanzie per le persone intercettate, diversi commentatori ritengono che possa innescare una potenziale invasione nella privacy di moltissime persone estranee alle indagini.
La nuova discussa legge sulle intercettazioni. Era nata come un'appendice della "riforma Orlando", per limitarne la pubblicazione indiscriminata sui giornali, ma l'attuale ministro Bonafede l'ha stravolta attirandosi parecchie critiche.
Dal primo luglio 2019 è in vigore in tutta l’Unione Europea una normativa che obbliga i produttori di auto elettriche e ibride a montare un dispositivo chiamato AVAS (acronimo di Audible Vehicle Alert System) che permette anche a queste auto di emettere un rumore mentre circolano, come le auto alimentate a carburante. La normativa è stata introdotta viste le numerose preoccupazioni per l’eccessivo silenzio delle auto elettriche, una questione di cui si discute da diversi anni per i potenziali rischi che corrono i pedoni distratti che non sentono il rumore dell’auto e i non vedenti. New regulations will require all new electric vehicles to feature a warning noise to alert pedestrians and cyclists.
Le auto elettriche devono fare rumore. Lo prevede una norma appena entrata in vigore, che vale sia per le auto nuove che per quelle già in circolazione.
Il catalogo di Netflix viene aggiornato sempre più frequentemente. Ogni giorno arriva qualcosa di nuovo e se ne va qualcosa di vecchio. La maggior parte dei nuovi titoli viene inserita però nei primi giorni di ogni mese, che è anche il momento in cui Netflix comunica alcune delle nuove cose che arriveranno nei giorni seguenti, in genere le più importanti. I contenuti originali e le nuove produzioni aumentano di mese in mese: abbiamo scelto le migliori nuove uscite previste per settembre, alcune delle quali sono già disponibili nel catalogo italiano.
Netflix: le novità di settembre. La terza stagione di “Narcos” è già iniziata, tra pochi giorni arriverà la quarta di “BoJack Horseman”: basterebbe questo, ma c'è perfino Jerry Seinfeld.
La rivolta in Egitto, che ha portato alle dimissioni di Hosni Mubarak dopo 18 giorni di manifestazioni, è stata seguita online da decine di milioni di persone ed è stata raccontata sui social network da molti utenti, che hanno scelto di usare lo hashtag #25jan per rendere rintracciabili i loro messaggi sulle proteste. Lo hashtag era riferito al 25 gennaio (25 january), la data di inizio delle manifestazioni al Cairo contro il governo. Ora che le prime proteste iniziano a verificarsi anche in Iran, è iniziata a circolare sui social network la nuova etichetta #25bahman. Prima di arrivare al perché della scelta di quel termine, occorre fare un passo indietro per chi è meno esperto dei social network come Twitter e non ha idea di che cosa sia uno hashtag. Semplificando un poco, quando sui social network un particolare argomento diviene molto dibattuto, gli utenti cercano di attribuirgli una etichetta che renda facilmente rintracciabili le discussioni che si occupano di quel tema. Questa etichetta si chiama hashtag ed è composto da un cancelletto che precede una parola chiave. Il cancelletto rende la parola un link e basta cliccarci sopra per far comparire le ultime discussioni nelle quali è stato inserito quel termine. Twitter, per esempio, tiene molto in considerazione gli hashgtag e periodicamente offre agli utenti un elenco delle etichette più utilizzate, così da rendere rintracciabili i temi più dibattuti sul social network.
Perché lo hashtag della rivolta in Iran è #25bahman. La parola chiave per seguire su Twitter gli aggiornamenti sulle proteste.
Il 3 aprile di 40 anni fa, Martin Cooper, uno dei responsabili della divisione ricerche di Motorola, dimostrò pubblicamente a New York il funzionamento del primo telefono cellulare portatile al mondo. Utilizzando un prototipo, Cooper fece una telefonata a Joel S. Engel dei Bell Labs, dimostrando quanto fosse semplice raggiungere in pochi istanti una persona e non più un semplice luogo. Quell’invenzione, e le sue successive evoluzioni, avrebbero cambiato radicalmente il nostro modo di comunicare e di gestire le relazioni con parenti e conoscenti. In pochi decenni grazie a Cooper e a quella prima telefonata, la domanda standard durante una chiamata sarebbe passata dal classico “che cosa fai?” a “dove sei?”. Il telefono di Cooper era molto diverso da quelli attuali: pesava più di un chilo e con i suoi quasi 13 centimetri di spessore sembrava una mattonella. La sua batteria aveva bisogno di 10 ore per potere essere ricaricata e dava un’autonomia massima di 20 minuti di conversazione. Il raggio di azione del telefono era ancora estremamente limitato e ci sarebbero voluti diversi anni prima della sua commercializzazione. Motorola in quel giorno pubblicò un trionfale comunicato stampa (lo potete leggere nella galleria fotografica) per annunciare al mondo la propria invenzione.
La prima telefonata al cellulare. Fu eseguita con un prototipo a New York 40 anni fa oggi, e avrebbe cambiato il mondo.
Giovedì sera alcune persone hanno cercato di rovinare il disegno che era apparso questa settimana su un muro di Cheltenham, in Inghilterra, e che si crede possa essere di Banksy, il più famoso street artist al mondo. Secondo quanto scrive BBC, poco dopo l’atto di vandalismo alcune persone che stavano bevendo in un pub lì vicino sono arrivate in fretta e furia alla cabina telefonica a fianco della quale si trova il disegno, e hanno lavato via la vernice bianca che era stata usata per “cancellare” le facce dei tre oscuri funzionari governativi raffigurati. #Banksy #Cheltenham Why can’t we just enjoy something? 🙁 pic.twitter.com/bwIyRdjWbG
Il nuovo disegno apparso a Cheltenham è stato sfregiato (e poi ripulito). Il murale che secondo molti è una nuova opera di Banksy era stato verniciato di bianco, un tempestivo intervento lo ha recuperato.
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha detto in un video pubblicato su Facebook che una sua stretta collaboratrice è risultata positiva al coronavirus (SARS-CoV-2). Fontana ha spiegato che, dopo averlo saputo, sia lui che altri suoi collaboratori si sono sottoposti al test e sono risultati negativi. Ha detto quindi che si atterrà alle prescrizioni date dall’Istituto Superiore di Sanità e che per due settimane cercherà di vivere “in una sorta di autoisolamento”, indossando la mascherina per evitare di contagiare le persone che lo circondano, nel caso in cui nei prossimi giorni dovesse risultare positivo al virus. La Lombardia è la regione maggiormente colpita dalla diffusione del coronavirus, con 258 casi di contagio accertati e 9 morti. Nella regione è stato individuato uno dei due focolai del virus in Italia, quello del lodigiano, dove si trova anche Codogno, la città in cui è stato confermato il primo caso in Italia. L’altro focolaio è quello di Vo’ Euganeo, in provincia di Padova.
Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha detto che una sua collaboratrice è risultata positiva al coronavirus.
Ogni giorno, presentando i dati più recenti sull’epidemia da coronavirus, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, fornisce come ultima informazione il numero dei morti, avendo sempre cura di specificare che sta parlando di morti “con” il coronavirus, sui cui decessi sta compiendo verifiche l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). La scelta di usare la preposizione “con” e non “per”, che indicherebbe più esplicitamente la causa di morte legata al coronavirus, è stata notata da molti e porta a ricorrenti polemiche su come vengono comunicate le informazioni sull’epidemia da parte del governo. Decessi in Italia Dall’inizio dell’epidemia a lunedì 23 marzo in Italia sono risultate positive ai test per il coronavirus 63.927 persone, e 6.077 di queste sono morte. Il nostro è di gran lunga il paese con il più alto numero di morti: quasi il doppio rispetto a quelli segnalati dalla Cina, dove l’epidemia è cominciata alla fine dello scorso anno. L’Italia è anche il paese con la percentuale di decessi rilevati più alta tra i malati di COVID-19, la malattia causata dal coronavirus: il dato grezzo più recente sul tasso di letalità è del 9,51 per cento. E sappiamo che ci sono persone morte dopo aver probabilmente contratto il coronavirus ma senza che risultino nei dati ufficiali.
Si muore “con” o “per” il coronavirus? è una distinzione che fa spesso il capo della Protezione Civile, ma è probabilmente una cautela comunicativa inutile.
Mario Monti è stato domenica ospite di una puntata speciale di In mezz’ora, il programma domenicale condotto su Raitre da Lucia Annunziata, che oggi è durato un’ora. Monti ha risposto a molte domande sulle liberalizzazioni e i progetti futuri del governo, in quella che probabilmente è stata la più impegnativa intervista televisiva tra le diverse che ha affrontato finora (da Bruno Vespa, Fabio Fazio e Lilli Gruber).
Mario Monti a In mezz’ora. Il video dell'intervista televisiva più impegnativa finora per il presidente del Consiglio, da Lucia Annunziata.
Il 27 settembre del 1940, un anno dopo l’inizio della Seconda guerra mondiale ed esattamente 75 anni fa, fu firmata a Berlino un’alleanza difensiva tra la Germania nazista, l’Italia fascista e il Giappone. Il nome scelto per l’alleanza fu “Patto tripartito”, ma l’alleanza divenne famosa come “Asse Roma-Berlino-Tokyo” o, nella sua versione abbreviata, “Asse” (o “Axis” in inglese). L’Asse divenne poi il nome collettivo con cui nel corso della guerra e negli anni successivi divennero note le tre grandi potenze fasciste e gli alleati più piccoli che si unirono a loro. Il patto fu firmato a Berlino alla presenza di Adolf Hitler, del ministro degli Esteri italiano Galeazzo Ciano e di quello giapponese Saburō Kurusu. Fu uno spettacolo imponente con l’intera città di Berlino addobbata a festa, militari in alta uniforme e bandiere ad ogni angolo. I delegati viaggiarono in macchina tra la folla e le guardie d’onore sull’attenti. Cinegiornali e radio tedesche parlarono per giorni del grande evento. Dietro il grande spettacolo, però, c’era pochissima sostanza.
La nascita dell’Asse, 75 anni fa. Il 27 settembre del 1940 la Germania nazista, l'Italia fascista e il Giappone firmarono il Patto tripartito e fu una specie di "colpo di teatro", più che una necessità militare.
Ieri Apple ha iniziato a vendere il suo nuovo iPhone 4S in 22 nuovi paesi oltre gli Stati Uniti, compresa l’Italia. Si tratta della distribuzione più rapida fino a ora effettuata dalla società per il proprio smartphone, ma il record potrebbe essere oscurato da quello che potrebbe essere un problema di batteria. In alcuni casi sembra che la carica dell’iPhone 4S duri molto poco, specie se confrontata con l’autonomia dei modelli precedenti. Sul Guardian spiegano che Apple si sarebbe messa in contatto con alcuni possessori del nuovo telefono, chiedendo loro di installare un’applicazione di diagnostica per capire che cosa faccia scaricare più rapidamente del dovuto la batteria. Uno dei proprietari di un nuovo iPhone 4S aveva spiegato di non essere riuscito a risolvere il problema né reinstallando il sistema operativo iOS 5, né sospendendo le funzioni di Siri, l’assistente virtuale cui si possono impartire comandi con la voce.
L’iPhone 4S ha un problema di batteria? dura meno rispetto ai modelli precedenti e Apple starebbe contattando alcuni utenti per capirne di più.
“NASA – A Human Adventure”, una delle mostre itineranti sulle esplorazioni spaziali più importanti e popolari degli ultimi anni, è arrivata per la prima volta in Italia e ha aperto da pochi giorni a Milano, all’interno dello Spazio Ventura XV nel quartiere di Lambrate. Attraverso un’esposizione molto ricca, con più di 300 oggetti originali, la mostra racconta le storie e le imprese dei programmi spaziali che consentirono di compiere i primi voli orbitali, di camminare sul suolo lunare e di costruire basi per la lunga permanenza in orbita, come la Stazione Spaziale Internazionale. L’esposizione è molto scenografica, con riproduzioni a grandezza naturale di alcune astronavi, e con spiegazioni chiare e divulgative. Per accedere agli ambienti della mostra si attraversa una riproduzione della passerella di metallo che gli astronauti delle missioni Apollo, tra gli anni Sessanta e Settanta, percorrevano a oltre 100 metri di altezza per entrare nel Modulo di Comando, collocato sulla sommità del razzo Saturno V, il più grande e potente mai costruito nella storia dell’uomo. La prima sezione racconta invece lo Spazio immaginato e sognato nei millenni prima delle esplorazioni spaziali della seconda metà del Novecento: dalle antiche osservazioni della volta celeste ai libri di fantascienza di Jules Verne, che avrebbero ispirato molti film dei primi anni del cinema.
C’è la NASA a Milano. "NASA - A Human Adventure", una delle mostre sulle esplorazioni spaziali più apprezzate degli ultimi anni, è arrivata in Italia con astronavi e cimeli originali.
È successo a Rebibbia, e del caso si stanno interessando i Garanti nazionali dei diritti dei detenuti e il ministero della Giustizia
La ricchezza italiana buttata via. Beppe Severgnini scrive sul vecchio, ma terribilmente vero, tema dell'investimento sui giovani negli USA e in Italia.
Oggi c’è in tutta Italia uno sciopero dei treni e dei mezzi pubblici che potrebbe causare problemi a chi deve spostarsi con i treni e mezzi pubblici. Lo sciopero nazionale di oggi riguarda principalmente i treni, coinvolgendo sia Trenitalia che Trenord e Italo. Oltre a quello del trasporto ferroviario, però, c’è anche uno sciopero di ATAC, la società che gestisce il trasporto pubblico a Roma. Lo sciopero ha durate e modalità diverse, per treni e per trasporto pubblico locale, e ci sono come sempre fasce orarie di servizio garantite. Per non causare ulteriori disagi in seguito al brutto tempo in Piemonte e Liguria, lo sciopero del trasporto locale previsto per oggi nelle due regioni è stato rinviato. Lo sciopero dei treni è stato proclamato dai sindacati CUB Trasporti, SGB Sindacato Generale di Base, USB Lavoro Privato Trasporti e il CAT Coordinamento Autorganizzato Trasporti. Allo sciopero può aderire il personale appartenente al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Trenord e Ntv, la società che gestisce i treni Italo. Lo sciopero dura dalla mezzanotte di giovedì 24 fino alle 21 di venerdì 25 novembre e potrebbe causare ritardi, variazioni o cancellazioni di treni regionali, suburbani e a lunga percorrenza. Trenitalia ha pubblicato sul suo sito una lista aggiornata dei treni cancellati, tra cui anche alcuni la cui partenza era prevista per la sera di giovedì 24 novembre. Trenitalia specifica anche che le Frecce circolano regolarmente.
Oggi c’è lo sciopero nazionale di treni e mezzi pubblici. Riguarda treni e mezzi pubblici di tutta Italia: gli orari e le altre cose da sapere (sì, ci sono le solite fasce garantite).
Sono state depositate in Cassazione le firme necessarie per chiedere il referendum contro il taglio del numero dei parlamentari. La riforma costituzionale che proponeva di ridurre di un terzo i parlamentari di Camera e Senato era stata approvata a inizio ottobre con il voto favorevole praticamente di tutti i partiti. La legge doveva entrare in vigore a gennaio ma la richiesta dei senatori, di fatto, l’aveva sospesa. Il termine ultimo per la presentazione in Cassazione sarebbe stato domenica 12 gennaio. A firmare la richiesta sono stati 71 senatori, 7 in più del numero minimo richiesto di 64. Nelle ultime ore c’erano stati diversi problemi nella raccolta delle firme: all’ultimo momento quattro senatori di Forza Italia, vicini alla corrente di Mara Carfagna, avevano deciso di ritirarsi. La consegna, prevista nella mattinata di oggi, era dunque slittata: poi è arrivato l’appoggio di alcuni senatori della Lega.
Sono state depositate in Cassazione le firme necessarie per chiedere il referendum contro il taglio del numero dei parlamentari.
Domenica si sono tenuti al Nokia Theatre di Los Angeles gli MTV Movie Awards, i premi cinematografici organizzati e trasmessi ogni anno, dal 1992, da MTV. I candidati sono selezionati dai produttori e direttori del canale, mentre i vincitori sono scelti dal pubblico attraverso una votazione online. La cerimonia – che quest’anno è stata condotta da Conan O’ Brian – è solitamente poco ingessata, piena di battute e parodie e insomma piuttosto divertente, come si capisce anche dalle categorie premiate: da Miglior esibizione a petto nudo (quest’anno ha vinto Zac Efron), Miglior bacio (vinto da Emma Roberts, Jennifer Aniston e Will Poulter per We’re the Millers/Come ti spaccio la famiglia) e Miglior combattimento (assegnato a Orlando Bloom e Evangeline Lilly contro gli orchi per Lo Hobbit: La desolazione di Smaug). Qui trovate la lista completa dei candidati e dei vincitori. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le foto degli MTV Movie Awards. Rihanna che canta con Eminem, Jared Leto con Lupita Nyong'o e il premio particolare ricevuto da Zac Efron, dall'allegra baracconata organizzata ogni anno da MTV.
Andy Serkis ha 53 anni ed è uno degli attori i cui film incassano in genere di più: 125 milioni di dollari, in media; quasi tre miliardi di dollari, in tutto. Più di gente come Julia Roberts, Vin Diesel, Brad Pitt o Daniel Radcliffe. Eppure è probabile che la sua faccia non vi dica molto. (Ian Gavan/Getty Images)
Date un Oscar a questa scimmia. Andy Serkis la interpreta nel nuovo "Pianeta delle scimmie", prima era stato anche Gollum, e i critici dicono che è così bravo da meritarselo.
È stato diffuso il teaser trailer della seconda stagione di Leftovers, una serie tv di fantascienza la cui prima stagione è andata in onda negli Stati Uniti su HBO, mentre in Italia è stata trasmessa sul canale tv Sky Atlantic. La serie è incentrata sulle vite delle persone rimaste sulla Terra dopo che il 2 per cento della popolazione mondiale è scomparso durante un misterioso evento alcuni anni prima delle vicende narrate nella serie. La serie è stata ideata dallo sceneggiatore Damon Lindelof, noto per essere stato responsabile della sceneggiatura della celebre serie tv Lost, e dallo scrittore Tom Perrotta. Da mesi si parla del fatto che la seconda stagione di Leftovers sarà ambientata in un paese diverso rispetto a quello della prima stagione (nonostante i personaggi principali del cast saranno probabilmente gli stessi): anche il teaser diffuso da HBO sembra far pensare a questa ipotesi. La seconda stagione di Leftovers verrà trasmessa negli Stati Uniti in autunno. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Il teaser trailer della seconda stagione di “Leftovers”. Andrà in onda in autunno e dovrebbe essere ambientata in un posto diverso.
La notizia che Britney Spears ha compiuto oggi 30 anni raccoglie reazioni diverse in rete: alcuni ci leggono gli anni che passano, la fine della di lei giovinezza e a volte della propria, l’esaurimento di un personaggio di non più eterna bambina. Altri, al contrario, si dicono colpiti che non li avesse ancora compiuti, convivendo con l’impressione che Britney Spears fosse in circolazione da decenni (in effetti sono quasi 13 anni). Ma effettivamente, l’effetto invecchiamento-del-divo che vale un po’ per tutti, diventa una cosa particolare quando riguarda il simbolo dell’epoca ultragiovanilistica della musica (fu la copertina dedicata a Britney Spears a sancire il nuovo corso più “pop” e commerciale della rivista americana bibbiadelrock Rolling Stone), protagonista con Take That e Spice Girls di un periodo dimenticabilissimo di arretramento anagrafico e qualitativo della musica pop, che dura tuttora. Possiamo chiederci se qualcosa sia cambiato, se le boy band non esistano più in quella forma, oppure che abbiano conquistato il panorama e oggi siano tutte boyband. Ma “l’era delle boyband” fu quella (poi precedenti si trovano fino a parecchi decenni prima) e i suoi protagonisti non hanno mostrato longevità artistiche paragonabili a quelle di altrettanto famosi artisti che li precedettero: per i Take That tornati, Britney Spears e Aguilera entrate nel mainstream, ci sono parecchi perduti alle cronache e alle classifiche, qui invitati al trentesimo compleanno di un fenomeno pop ormai storico. La musica, naturalmente, non c’entra. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Britney e gli altri adulti. Il trentesimo compleanno di Britney Spears sancisce il pensionamento di un fenomeno musicale o il suo trionfo?.
Domenica 1 febbraio – in Italia era appena passata la mezzanotte del 2 febbraio – la cantante statunitense Katy Perry si è esibita durante l’intervallo del Super Bowl, l’attesa finale del campionato di football americano nonché uno degli eventi sportivi (e televisivi) più visti del paese. Lo show è durato circa 12 minuti ed è stato esagerato e tamarro come la gran parte degli show dell’intervallo dei Super Bowl, come scrive il Guardian: “Chiunque abbia visto tre anni fa Madonna entrare in uno stadio trasportata dai centurioni romani sa che il Super Bowl non è un posto adatto alla sobrietà. Ma l’entrata di Katy Perry stanotte ridefinisce comunque il concetto di kitsch”.
Lo show di Katy Perry al Super Bowl 2015. Le foto e il video dello spettacolo che "ridefinisce il concetto di kitsch", come ha scritto il Guardian.
Il catalogo di Netflix viene aggiornato di continuo, e praticamente ogni giorno arriva qualcosa di nuovo e se ne va qualcosa di vecchio. La maggior parte dei nuovi titoli arriva però nei primi giorni di ogni mese, che è anche il momento in cui Netflix comunica alcune delle nuove cose che arriveranno nei giorni seguenti, in genere le più importanti (poi capita anche ci siano sorprese non annunciate, come nel caso di The OA). Come ogni mese abbiamo scelto le migliori nuove uscite dei primi giorni del mese e raggruppato le cose più importanti per cui si sa già una data d’uscita, da qui a fine gennaio. Le nuove serie degne di nota sono Una serie di sfortunati eventi e Sherlock: già ora è online l’episodio speciale L’abominevole sposa e dal due gennaio sarà disponibile il primo episodio della quarta stagione. Tra le novità di gennaio ci sono anche la settima stagione di Modern Family, una serie tv con Jason Momoa e il film Birdman.
Netflix Italia: le novità di gennaio. L'anno inizia molto bene per gli appassionati di "Sherlock"; poi arriveranno "Birdman" e la serie tv "Una serie di sfortunati eventi", tra le altre cose.
L’intervento di Walter Veltroni al Lingotto ieri, vissuto da molti come un flashback su un passato recente ma archiviato, ha avuto anche la forza retorica e suggestiva di cui i discorsi di Veltroni sono sempre ricchi, e oggi i disperati della situazione contingente ne discutono e ci pensano (ma anche gli osservatori di professione: Dario Di Vico del Corriere ha scritto su Twitter che “i giornali di oggi trattano abbastanza bene Veltroni”). Rappresenta un modo di intendere la politica e l’Italia così di sogno da essersi dimostrato di sogno già una volta. È per molti l’idea di un paese normale e per altri l’idea di un paese irreale. Proviamo a rileggere cosa contiene (è lungo), evitando veltronismi e antiveltronismi, che sono diventati a loro volta parte del problema. E’ ancora una volta da qui, da questo luogo, ieri di fatica operaia e oggi di servizi, tecnologia, idee, che vogliamo parlare della nostra Italia. Qui, da questa meravigliosa città che ha esaltato i due tratti fondamentali della nostra peculiarità nazionale, la voglia di intraprendere e lavorare e la grandezza del talento e della creatività.
Il discorso di Veltroni al Lingotto. L'ex segretario riprova a cambiare il mondo e a parlare di vocazione maggioritaria.
Con 161 voti favorevoli, 98 voti contrari e 6 astenuti il Senato ha approvato la riforma universitaria. La seduta è stata piuttosto tranquilla, eccetto durante l’intervento del capogruppo del PD Anna Finocchiaro, molto contestato dai banchi della maggioranza. A questo punto manca solo la firma del presidente Napolitano perché la legge sia promulgata. Rimane aperta la questione della scrittura della legge, in certi passaggi contraddittoria, che secondo alcuni osservatori potrebbe portare alla decisione da parte del capo dello Stato di rinviare il testo alle camere. Il governo ha promesso di correggere la scrittura della legge con un decreto il prima possibile, ipotizzando anche il suo inserimento nel decreto Milleproroghe. Di seguito, in ordine cronologico inverso, la cronaca della seduta. ***
Il Senato approva la riforma Gelmini. La cronaca della seduta: ora manca solo la firma del capo dello Stato.
Venerdì sera si è tenuta a Monza la seconda data italiana del tour europeo dei Radiohead, a distanza di due giorni dal loro concerto del 14 giugno al parco delle Cascine di Firenze. Il tour segue l’uscita dell’ultimo disco del gruppo, A moon shaped pool, e celebra i 20 anni di Ok Computer, il disco più famoso dei Radiohead di cui uscirà a breve una nuova versione. Il concerto si è svolto nel parco all’interno dell’Autodromo Nazionale di Monza e faceva parte del festival I-Days 2017, che è iniziato giovedì scorso e durerà fino a domenica 18 giugno. Al concerto dei Radiohead — preceduto da quello di Ex-Otago, Michael Kiwanuka e James Blake, hanno partecipato tra i 50 e i 60mila spettatori — e a detta di molti è stata una gran bella serata: i Radiohead hanno suonato quasi tutte le loro canzoni più famose, tra cui Paranoid Android, No Surprises, Karma Police e Creep.
Le foto e i video del concerto dei Radiohead a Monza. Hanno suonato molte delle loro canzoni più famose (anche “Creep”!), e chi c'era dice che è stata una gran bella serata.
Negli ultimi giorni, grazie a un emendamento approvato alla Camera il 2 aprile, molti italiani hanno sentito per la prima volta l’espressione inglese “revenge porn”. Il concetto che descrive – le immagini di nudità o atti sessuali diffuse senza il consenso della persona che ritraggono – era già noto da tempo grazie ad alcuni fatti di cronaca, come la vicenda di Tiziana Cantone; nei paesi anglosassoni se ne parla da anni e ci sono leggi in merito. Ora che anche in Italia diffondere immagini del genere potrebbe diventare reato (manca ancora il voto del Senato) nelle redazioni dei giornali e sui social network si è discusso sull’opportunità o meno di tradurre “revenge porn” in italiano e, se sì, come. C’è già un po’ di confusione. Il 4 aprile Incipit, un gruppo di studiosi dell’Accademia della Crusca che si occupa dei neologismi e delle parole in lingue straniere usate dai giornali, ha consigliato ai giornalisti e a chi commenta le notizie su internet di non usare il termine “revenge porn” in quanto «forestierismo opaco». In effetti non è un’espressione chiara per chi non conosce molto bene l’inglese e proprio per questo, ha spiegato sul suo blog la linguista Licia Corbolante, che si occupa abitualmente di spiegare le differenze tra italiano e inglese, rischia anche di fraintendere la gravità dell’atto di cui si parla. Il neologismo proposto da Incipit per sostituire “revenge porn”, cioè “pornovendetta”, comparso su alcuni giornali almeno dal 2013, è però una traduzione scorretta: letteralmente “revenge porn” significa “pornografia vendicativa”. Lo ha spiegato la stessa Corbolante:
Dovremmo trovare un altro nome al “revenge porn”. Non è un'espressione chiarissima, ma anche "pornovendetta" – proposto da alcuni giornali e dall'Accademia della Crusca – non migliora la situazione.
Nella sua Amaca su Repubblica del primo aprile, Michele Serra aveva definito la Commissione vigilanza Rai «il tipico ente inutile», descrivendone la dannosità per la televisione pubblica italiana e raccontando gli eccessi di uno dei suoi membri, il deputato del PD Michele Anzaldi, «il nuovo Gasparri»: «che distribuisce pagelle, sgrida conduttori, smanaccia palinsesti, soppesa contratti come se non esistessero, all’uopo, un consiglio di amministrazione, una presidenza, una direzione generale e tre direzioni di rete». A quell’articolo, Anzaldi ha risposto ieri con un’intervista a Dagospia, a cui oggi ha risposto a sua volta Serra, rincarando la dose. La mia Amaca di due giorni fa, nella quale definivo “ente inutile” la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai e dicevo dell’ossessionante interventismo di uno dei suoi membri, il deputato Anzaldi (Pd), ha suscitato la sdegnata reazione di quest’ultimo. La polemica sarebbe di minima importanza, e per l’irrilevanza di Anzaldi e per la mia, se non chiamasse in causa, sia pure con goffaggine, una questione di primo piano come il rapporto tra media e politica. Che nella Rai trova da molti anni uno dei suoi fronti nevralgici. Cominciamo dalla goffaggine, così da poter levare di mezzo almeno un paio di sgradevoli equivoci. Anzaldi sostiene che io sia in «palese conflitto di interessi» perché autore di Fabio Fazio e di non meglio precisate «trasmissioni di Caschetto». Capisco che l’argomento possa sollevare qualche applauso (puntualmente scattato) tra le feroci comari del web, che adorano dire la loro ignorando testo e contesto. Ma una persona che si occupa a tempo pieno della Rai dovrebbe, sulla Rai, essere meglio informata. Non lavoro più con Fazio da tre anni, non ho mai avuto rapporti di lavoro con Beppe Caschetto (che è l’agente di Fazio) e non ho collaborazioni di alcun genere con la Rai. Per giunta quell’Amaca non spendeva nemmeno mezza parola sull’infocata vicenda dei contratti dei conduttori ( Repubblica ne ha dato ampiamente conto, compresa una lunga intervista all’onorevole Anzaldi. Il quale poi, incredibilmente, si chiede come mai la direzione del giornale o il Comitato di Redazione abbiano permesso che io dicessi la mia opinione in prima pagina: dimostrando di non sapere come funziona un quotidiano). Nell’Amaca parlavo di tutt’altro. Parlavo della micidiale e perdurante morsa padronale che i partiti politici esercitano sul servizio pubblico televisivo, con continue e pesanti intromissioni su nomine, palinsesti, assunzioni, contratti, licenziamenti, programmi, addirittura scelta degli ospiti. (Tralascio, per brevità, i notissimi casi di censura e ostracismo contro i quali la Commissione, specie negli anni di Berlusconi, non ha potuto o voluto levare un dito, pur essendo incaricata, sulla carta, di tutelare il pluralismo e la qualità della programmazione). Sostiene Anzaldi, per dare giustificazione istituzionale alla sua inesausta attività di revisore-censore- correttore, che la Commissione deve, della Rai, «occuparsi per legge». Mi chiedo in quale codicillo di legge siano previste le decine, anzi centinaia di esternazioni del deputato Anzaldi (da «Bianca Berlinguer ha dato tanto, può bastare» a «Saviano è deprimente» a come dovrebbe essere fatta la scaletta di Ballarò). Che vanno a sommarsi alle centinaia, migliaia (da quando c’è twitter) di esternazioni di esponenti politici che negli anni, con implacabile mancanza di competenza e sovente anche di educazione, hanno sputato sentenze sulla Rai e sulle persone della Rai quasi sempre a sproposito, senza sapere niente della televisione, dei suoi modi di produzione, dei suoi problemi tecnici e artistici, del rapporto tra costi e ricavi, della distribuzione pubblicitaria, della sua autonomia linguistica.
Chi tiene la Rai per il collo. I politici, compreso Beppe Grillo, spiega Michele Serra rincarando la dose sull'onorevole Anzaldi.
Nel dibattito sulla ripresa dell’anno scolastico – rispostarla a ottobre, ha suggerito il ministro Gelmini – che appare gratuito e superficiale in quasi tutti i suoi aspetti, interviene Irene Tinagli oggi sulla Stampa con un argomento piuttosto solido: la funzione della scuola nella formazione e nell’apprendimento. Tinagli si meraviglia che si stia parlando di tutt’altro e non di questo. La proposta del senatore del Pdl Giorgio Rosario Costa di ritardare al 30 settembre le aperture scolastiche per favorire il turismo ha incontrato il favore del ministro dell’Istruzione Gelmini e ha aperto subito un vivace dibattito. La Lega Nord si preoccupa delle famiglie che non sapranno dove parcheggiare i figli in settembre, alcuni sindacati accusano di voler rimandare il tema più importante delle retribuzioni dei docenti, altri sembrano più possibilisti (in fondo anche il turismo crea posti di lavoro). C’è poi chi si preoccupa se il provvedimento sia o no in linea con gli obblighi europei sulle ore minime di scuola. Ma nessuno, nemmeno il ministro dell’Istruzione, si è chiesto che impatto questo provvedimento può avere sui ragazzi e sul loro processo di apprendimento, di crescita, insomma: sulle persone che stiamo formando e che faranno il futuro del nostro Paese. Questo fatto, prima ancora della proposta in sé, è assolutamente sconcertante.
Un paese di asini in vacanza. La proposta di posticipare l'inizio delle scuole è "sconcertante", scrive Irene Tinagli sulla Stampa.
Il 29 agosto su Science è stato pubblicato il più grande studio mai fatto finora per indagare il rapporto tra omosessualità e genetica. È un lavoro molto ambizioso, basato sui dati genetici di 500mila persone. In sostanza dice che i geni hanno un peso nel determinare l’orientamento sessuale di una persona, ma non c’è un singolo gene coinvolto: al contrario tanti diversi geni hanno un piccolo effetto. Dice però anche che l’omosessualità dipende solo in parte dai geni (è stato stimato che influenzino l’orientamento sessuale per il 25 per cento o meno), e che il resto dipenda da fattori ambientali. Per questo è impossibile stabilire se una persona sia omosessuale o bisessuale solo guardando il suo DNA. Per lo studio è stata usata la tecnica della cosiddetta “associazione genome-wide” (GWA), che permette di analizzare dati genetici di un grandissimo numero di persone e di trovare delle correlazioni tra marcatori genetici e tratti fisici o comportamentali. In particolare i ricercatori hanno cercato cosa avevano in comune nel proprio DNA persone che avevano detto di aver fatto sesso con o di essere attratte da persone del loro stesso genere. Hanno scoperto che cinque comuni differenze in alcune sequenze di DNA sono responsabili per una percentuale statisticamente significativa, ma comunque molto bassa, del comportamento omosessuale: ciascuna conta per meno dell’1 per cento. Altre parti del DNA hanno a loro volta un’influenza, ma ciascuna in misura ancora più piccola. Migliaia di diversi pezzetti di DNA, insieme ai primi cinque, sono responsabili del comportamento omosessuale per una percentuale compresa tra l’8 e il 25 per cento.
Il grande studio sull’omosessualità e la genetica. Ha dimostrato che non esiste un “gene dell’omosessualità” ma che i geni influenzano l’orientamento sessuale insieme a fattori ambientali.
Mentre sulla cosiddetta “piattaforma Rousseau” è in corso il voto con cui gli iscritti al Movimento 5 Stelle diranno se sono favorevoli o contrari a fare un governo con il Partito Democratico, il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, ha detto di aver votato ma non ha specificato se ha votato “sì” o se ha votato “no”. Secondo quanto riportato da ANSA, Di Maio ha detto: Ho votato ma il voto è segreto.
Di Maio non vuole dire se ha votato “sì” o “no” su Rousseau. Non ha quindi specificato se si è espresso a favore o contro il governo con il Partito Democratico, di cui sarebbe un probabile ministro.
Due settimane fa la Commissione europea ha indicato una serie di linee guida che prevedono che entro il 2030, tutti gli imballaggi fatti con la plastica debbano essere riutilizzati o riciclati, lanciando anche uno studio per capirne meglio gli impatti sul Mediterraneo. Quando si parla di plastica infatti si fa spesso riferimento all’inquinamento degli oceani, all’impatto negativo sulla fauna e anche a quello sulla nostra salute: Quartz ha pubblicato invece un articolo in cui si spiegano i vantaggi e i benefici offerti dalla plastica e il problema reale che abbiamo. Che non è la plastica. La giornalista scientifica Sarah Wild sostiene da subito che non si possa negare che la plastica sia un grave problema per il pianeta. Secondo uno studio della Fondazione Ellen MacArthur, presentato all’ultimo Forum economico mondiale di Davos, fra trent’anni nei mari ci sarà più plastica che pesce, in termini di volume. Nel 1964 la produzione di plastica è stata pari a 15 milioni di tonnellate, nel 2014 a 311 milioni di tonnellate: si prevede che raddoppierà nei prossimi due decenni. Le micro-plastiche, le piccole particelle che provengono da diverse fonti come i processi industriali, vengono ingerite dagli animali marini e risalgono così la catena alimentare fino ad arrivare agli esseri umani. I pezzi più grossi restano poi bloccati nello stomaco uccidendo gli stessi animali.
Elogio della plastica. Permette di realizzare oggetti oggi insostituibili, scrive Quartz, e i molti problemi che provoca sono più un sintomo che una malattia.
Nella notte tra domenica 18 e lunedì 19 settembre al Microsoft Theatre di Los Angeles, in California, c’è stata la cerimonia di premiazione degli Emmy Awards, i premi più importanti della televisione statunitense. Gli Emmy – che sono considerati gli “Oscar della tv” – vengono assegnati da una giuria composta da attori, registi e altri professionisti del settore. Gli altri premi molto importanti per la televisione, i Golden Globes – che mettono insieme sia televisione che cinema – sono invece assegnati da una guria di giornalisti. La premiazione degli Emmy Awards è stata presentata da Jimmy Kimmel, uno dei più famosi comici e conduttori tv statunitensi. La serie tv che ha vinto più premi agli Emmy del 2016 è stata Game of Thrones, la serie fantasy basata sui libri di George R. R. Martin: ha vinto in tutto 12 premi, che si aggiungono ai 26 che aveva vinto nelle precedenti edizioni. Game of Thrones è così diventata la serie tv che nella storia ha vinto il maggior numero di Emmy, battendo Frasier, la sitcom spin-off di Cin-Cin che ne vinse 37. Game of Thrones è arrivata alla sua sesta stagione e l’episodio più apprezzato è stato il nono, intitolato “Battle of the Bastards”, che ha vinto i premi per la Miglior sceneggiatura e per la Miglior regia. Game of Thrones vinse 12 premi anche l’anno scorso e fu un record: il record precedente era di The West Wing che negli Emmy Awards del 2000 aveva vinto nove premi. Game of Thrones ha anche vinto il premio considerato più importante, quello per la Miglior serie drammatica. Nove di questi 12 premi erano stati già assegnati in una precedente cerimonia.
Tutti i vincitori degli Emmy Awards 2016. I premi più importanti li hanno ricevuti "Game of Thrones" e "Veep", e anche la miniserie sulla storia di O.J. Simpson è andata molto bene.
Alitalia ha presentato oggi le nuove divise del suo personale di volo e di terra: sono state disegnate dallo stilista italiano Ettore Bilotta, che nel 2003 e nel 2014 si era occupato delle divise di Etihad Airways, la compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti che dal 2014 detiene il 49 per cento di Alitalia. Bilotta è uno stilista di haute couture molto conosciuto in Medio Oriente e nel 2008 ha rinnovato anche le divise della Guardia di Finanza italiana. Le divise che ha disegnato per Alitalia sono caratterizzate da colori scuri: quelle delle assistenti di volo sono rosse, accompagnate da accessori (borse, scarpe, guanti e calze) verdi; le divise del personale di terra invece sono verdi. Lo stile della collezione, ha spigato Alitalia, è ispirato a quello degli anni Cinquanta e Sessanta. Anche per le divise di Etihad Bilotta aveva scelto dei colori scuri, ma in quel caso i toni dominanti erano quelli del viola e di una sfumatura più scura di rosso, il cosiddetto borgogna. Le divise per i dipendenti e le dipendenti di Alitalia sono tuttavia disponibili anche nella versione con i pantaloni, che non erano previsti nella collezione disegnata per Etihad di qualche anno fa. Nel giugno 2015 Alitalia aveva già presentato la sua nuova immagine aziendale, insieme ad alcuni nuovi servizi.
Le nuove divise di Alitalia. Le ha disegnate lo stilista italiano Ettore Bilotta: il rosso è il colore principale, mentre borse, scarpe e guanti sono verdi.
È stato diffuso il trailer del nuovo film di Clint Eastwood, che uscirà il prossimo novembre nei cinema americani. Si intitola “J. Edgar” ed è dedicato alla carriera dell’ex capo dell’FBI J. Edgar Hoover. Nel cast ci sono Leonardo DiCaprio, Armie Hammer, Naomi Watts, Damon Herriman e Jeffrey Donovan.
Il trailer del nuovo film di Clint Eastwood. Esce a novembre e racconta l'ex capo dell'FBI J. Edgar Hoover, interpretato da Leonardo Di Caprio.
David Godlis è un fotografo che vive a New York e che iniziò a lavorare alla fine degli anni Settanta nei dintorni di Bowery Street, una via dell’East Side di Manhattan allora celebre per la scena punk emergente. A quel tempo al “CBGB”, un locale di musica dal vivo di Bowery Street, suonarono in diverse occasioni alcuni artisti che sarebbero poi divenuti famosi in tutto il mondo: Ramones, Blondie, Patti Smith, Television e Talking Heads, tra gli altri. Godlis cominciò a scattare lì molte fotografie, soprattutto di notte e in condizioni di scarsa luminosità, utilizzando tempi di esposizione molto lunghi. Fece delle gran foto, che però i magazine dell’epoca ritennero “non pubblicabili”. Alcune settimane fa – grazie a una collaborazione con Matthew Leifheit, editor fotografico di Vice magazine – Godlis ha deciso di raccogliere tutte queste foto e farne un libro, CBGB Punk Photos from 1976-1979, che sarà finanziato tramite il sito di crowdfunding Kickstarter: la raccolta di fondi ha già ampiamente superato la soglia di 30 mila dollari ritenuta necessaria per avviare il progetto di stampa (20 mila dollari sono stati raccolti già nelle prime 24 ore).
Foto punk degli anni Settanta. Scattate da David Godlis nell'East Side di Manhattan, negli anni in cui suonavano Patti Smith, Joey Ramone, Talking Heads e Television.
È morto a 81 anni il cantante statunitense Bill Withers, autore di canzoni famosissime tra cui “Lean on Me”, “Ain’t No Sunshine”, “Use Me”, “Just the Two of Us”, “Lovely Day”. Era nato il 4 luglio del 1938 a Slab Fork, in West Virginia. A 18 anni si arruolò nella Marina degli Stati Uniti, in cui prestò servizio per nove anni, e nel 1967 si trasferì a Los Angeles per iniziare la carriera musicale. Il suo disco d’esordio fu Just as I Am del 1971, che conteneva tra le altre “Ain’t No Sunshine”, diventata poi una delle sue canzoni più celebri e amate.
È morto Bill Withers. Aveva scritto canzoni famosissime come "Lovely day" e "Ain't No Sunshine": aveva 81 anni.
Clint Eastwood è nato il 31 maggio 1930 a San Francisco, in California. Suo padre passava da un lavoro all’altro per via della Grande Depressione, e la sua famiglia si spostò molto quando lui era ancora un bambino. Da ragazzo Eastwood iniziò ad ascoltare i dischi jazz della madre Ruth, assimilando dai grandi jazzisti di quel periodo – tipo Charlie Parker e Chet Baker – la sua “nozione di cool”, come spiegherà poi. Finite le scuole superiori riuscì ad evitare di andare a combattere in Corea, perché diventò istruttore di nuoto dell’esercito a Fort Ord, vicino a Carmel-by-Sea, città in cui da lì in poi passerà gran parte della sua vita (e di cui diventò perfino sindaco, nel 1986). Verso la metà degli anni Cinquanta iniziò a prendere lezioni di recitazione, e a fare qualche piccola parte in film minori: nel 1958 recitò nella serie televisiva western Rawhide, e cominciò a farsi notare come uno bravo con i cappelli da cowboy e le Colt in mano. Nel 1964 Sergio Leone, che allora era un regista italiano non ancora molto conosciuto e ossessionato con gli Stati Uniti, lo volle per fare la parte di un pistolero in un remake di un film di Kurosawa ambientato in New Mexico e intitolato Per un pugno di dollari: nei tre anni successivi Leone ed Eastwood girarono insieme i tre film della Trilogia del dollaro, che resero entrambi famosissimi. C’è chi dice che il momento esatto in cui Eastwood è diventato un mito sia la scena più famosa di Ispettore Callaghan: il caso “Scorpio” è tuo!!, quando dopo una sparatoria Eastwood punta la pistola – forse scarica – contro un ladro che sta cercando di afferrarne una a sua volta, e gli dice: «Fatti bene i conti: ti conviene rischiare?». Ma a scommettere che Eastwood potesse essere anche molto altro, oltre che uno degli attori più affascinanti e carismatici in circolazione, non erano in molti. Eastwood iniziò invece a dirigere film, e iniziarono anche a venirgli bene. Il suo primo grande film da regista fu Bird, del 1988, sulla vita di Charlie Parker, che lo aveva ispirato da ragazzo; con Gli Spietati, nel 1992, vinse poi due Oscar, per il miglior film e per la miglior regia (oltre a quello di Gene Hackman e a quello per il montaggio). E una decina di anni dopo li vinse di nuovo per Milion Dollar Baby: e in mezzo si è anche divertito un po’, dirigendo Space Cowboys, in cui lui e altri tre vecchietti – Tommy Lee Jones, Donald Sutherland e James Garner – vanno nello spazio a salvare gli Stati Uniti dai missili nucleari dei russi.
Una vita da Clint Eastwood. Ha iniziato facendo il cowboy e poi ha dimostrato di sapere fare un sacco di altre cose: ed è il suo compleanno.
American Pastoral, il film tratto dal famoso romanzo dello scrittore statunitense di origine ebraica Philip Roth, è uscito nelle sale italiane lo scorso giovedì. È un film particolarmente atteso, perché è tratto da uno dei romanzi più noti e venduti della letteratura americana, grazie al quale nel 1997 Roth vinse il Premio Pulitzer, e perché è il primo film diretto dal noto attore e ora regista scozzese Ewan McGregor, che interpreta anche il ruolo del personaggio principale. La trama, senza spoiler Pastorale americana – il titolo italiano del libro di Philip Roth – racconta la storia di Seymour Levov, detto “lo svedese”, della sua famiglia e di sua figlia Merry. Seymour è nato e cresciuto in una famiglia ebrea di Newark, una città del New Jersey, e fin da giovane diventa uno dei ragazzi più popolari e invidiati della città: è molto bello e dotato sia a scuola sia negli sport. Da grande, Seymour prende in gestione la Newark Maid, l’azienda produttrice di guanti fondata dal padre, e sposa Dawn Dwyer, ex Miss New Jersey (nel film interpretata da Jennifer Connelly).
Cosa si dice di “American Pastoral”. È il film tratto dal famosissimo romanzo di Philip Roth, in Italia è nei cinema da pochi giorni: le recensioni parlano di un film apprezzabile ma non all'altezza del libro, una vecchia storia.
Nel 2006 fa l’allora ventiduenne Abdul Kareem Nabeel Suleiman — Kareem Amer, il suo pseudonimo — fu il primo blogger arrestato in Egitto a causa dei suoi articoli online. Ora, quattro anni dopo, nonostante Amer abbia scontato la sua pena, Al Jazeera scrive che il governo egiziano non lo ha ancora rilasciato. La Free Kareem Coalition, un gruppo di attivisti da diverse nazioni che protesta contro la detenzione di Amer, ha scritto sul proprio blog che il rilascio era previsto per venerdì. Esra’a Al Shafei, il direttore della coalizione, ha scritto ad Al Jaazera riportando che diverse persone avevano cercato di ottenere informazioni senza alcun risultato, e che nemmeno gli avvocati di Amer sapevano nulla.
Il blogger Kareem Amer, ancora in carcere. Il governo egiziano lo arrestò quattro anni fa, e ora che ha scontato la pena non è ancora stato rilasciato.
Trentadue importanti aziende di moda firmeranno un patto per ridurre l’impatto sull’ambiente dovuto alle proprie attività. L’accordo è stato proposto dall’imprenditore francese François-Henri Pinault, presidente del gruppo Kering che controlla marchi come Gucci, Saint Laurent e Balenciaga, su richiesta del presidente francese Emmanuel Macron e sarà sottoscritto da molte altre aziende mondiali, tra cui H&M, Nike, Armani, Chanel e Zara. L’accordo, che verrà ufficializzato durante il G7 che si terrà a Biarritz (Francia) nel prossimo fine settimana, prevede che le aziende si impegnino a applicare una serie di misure per ridurre il loro impatto sull’ambiente che comprendono l’eliminazione della plastica monouso nelle confezioni entro la fine del prossimo decennio e la riduzione a zero delle emissioni nette di CO2 entro il 2050. Il patto non sarà sottoscritto dal più grande concorrente di Kering, il gruppo LVMH, che controlla marchi come Louis Vuitton e Christian Dior.
32 grosse aziende di moda firmeranno un patto per ridurre il proprio impatto sull’ambiente.
Tra scettici ed entusiasti, è in corso una discussione tra gli esperti di tecnologia sulla prospettiva di un mondo virtuale – o «un incubo distopico» – in cui faremo tutto Lo ha deciso una giudice della California, nell'ambito del processo tra Apple ed Epic Games
Evasione fiscale e Tobin Tax su Oilproject. L'economista Michele Boldrin risponde in diretta alle domande sulla situazione economica, e parla della tassa sulle transazioni finanziarie e dell'operazione della Guardia di Finanza a Cortina.
Come era stato anticipato nelle ultime settimane, oggi la Banca Centrale Europea ha annunciato il suo piano di “Quantitative Easing” (QE, “alleggerimento quantitativo”), cioè di acquisto di titoli di Stato e di altro tipo dalle banche per immettere nuovo denaro nell’economia europea, con l’obiettivo di incentivare prestiti bancari, e far crescere l’inflazione (oggi molto bassa) portandola verso il 2 per cento. Il piano prevede l’acquisto di 60 miliardi al mese, ogni mese, fino alla fine di settembre 2016 e che potrà essere prorogato per ottenere i livelli voluti di inflazione. Il programma di acquisto inizierà a marzo ed è una delle misure più incisive prese dalla BCE da quando l’Europa è alle prese con la crisi economica. La cifra annunciata è superiore a quella inizialmente ipotizzata dagli analisti e nel complesso comporterà acquisti per 1.100 miliardi di euro. La BCE si è impegnata ad acquistare titoli con scadenza fra i 2 e i 30 anni, a seconda dei casi, e gli acquisti saranno effettuati sulla base della quota di ogni banca centrale nazionale nel capitale della Banca Centrale Europea.
L’enorme piano da 1.100 miliardi della BCE. Mario Draghi ha annunciato l'atteso "Quantitative Easing" della Banca Centrale Europea, che comprerà titoli di stato per 60 miliardi di euro ogni mese fino a settembre 2016.
Sono stati liberati Luca Tacchetto ed Edith Blais, rapiti nel 2018 in Burkina Faso sul cui caso erano circolate pochissime informazioni fino a qualche settimana fa. La notizia è stata anticipata dal New York Times ed è poi stata confermata da diverse altre fonti, fra cui il ministero degli Esteri italiano a Repubblica. Secondo le prime informazioni Tacchetto e Blais – un 30enne italiano e una 35enne canadese – sono stati rilasciati venerdì sera a Kidal, nel nord del Mali, e raggiungeranno nelle prossime ore la capitale Bamako. Secondo fonti dell’intelligence citate da ANSA sono in buone condizioni. Non è ancora chiaro di quale gruppo fossero prigionieri e a quali condizioni siano stati liberati, precisa il New York Times, secondo cui nella regione sono attivi gruppi legati sia allo Stato Islamico (o ISIS) sia ad al Qaida.
Sono stati liberati Luca Tacchetto ed Edith Blais, rapiti nel 2018 in Burkina Faso. La notizia è stata confermata dal ministero degli Esteri: sulla loro prigionia erano circolate pochissime informazioni.
Tesla ha annunciato che tutte le sue nuove automobili prodotte da qui in poi saranno dotate delle “strumentazioni necessarie per essere autonome nella guida”. La novità riguarda tutti i tipi di auto elettriche prodotte dell’azienda statunitense, di proprietà di Elon Musk, dalle Model S alle Model X passando per le Model 3, le berline disponibili dal prossimo anno con cui Tesla confida di entrare nella produzione di massa di veicoli. Questo non significa che le Tesla si guideranno da subito da sole sulla strada: ogni automobile avrà sensori di vario tipo per farlo, ma non saranno utilizzati pienamente fino a quando non sarà stato prodotto un software sufficientemente affidabile per farli funzionare. In sostanza, saranno predisposte per la guida automatica, che sarà attivata in un secondo momento attraverso un semplice aggiornamento del loro computer di bordo. I sensori e gli strumenti che saranno montati sulle nuove Tesla hanno un valore stimato di 8mila dollari, ma non influiranno sul prezzo finale dei vari modelli, che varia dai 134mila ai 35mila dollari. Ogni automobile elettrica avrà: 8 telecamere per una visione completa a 360 gradi e a una profondità di 250 metri, 12 sensori ultrasonici per rilevare la presenza di oggetti duri e morbidi a lunga distanza, un radar frontale per ulteriori rilevazioni di ciò che accade davanti al cofano e un nuovo computer di bordo con una potenza 40 volte superiore rispetto a quello montato sugli attuali modelli con sistemi di intelligenza artificiale.
Tutte le Tesla ora sono predisposte per la guida automatica. Elon Musk ha annunciato che da ora in poi le sue auto elettriche saranno prodotte con decine di nuovi sensori che un giorno le faranno guidare da sole.
La mattina del 23 settembre 2007 la nave di soccorso britannica Viking Islay si trovava nei pressi della costa dello Yorkshire, nel Mare del Nord, per operazioni di supporto a un impianto di estrazione di gas naturale. Due membri dell’equipaggio, marinai esperti, comunicarono di essere pronti a sistemare la catena dell’ancora di dritta, che non veniva utilizzata spesso e causava un fastidioso rumore sferragliante – anche di notte – dovuto alle sue oscillazioni nel foro attraverso cui passava fino alla stiva. Uno dei marinai sarebbe sceso nel piccolo spazio a pozzo (gavone) destinato allo stivaggio della catena avvolta e l’avrebbe fissata. Dopo aver rimosso il portello di apertura, il marinaio che si calò per primo nel gavone collassò dopo pochi istanti. Lanciato l’allarme, il secondo marinaio entrò subito per soccorrere il collega e perse anche lui conoscenza. Un terzo membro dell’equipaggio, accorso all’apertura del gavone, vide i due marinai sul fondo privi di sensi: indossò un autorespiratore di emergenza che però si sganciò dalla sacca, probabilmente nel passaggio attraverso lo stretto portello.
I pericoli della ruggine non sono solo quelli che sapete. Non c'è soltanto il tetano, ma anche l’ossigeno che consuma durante il suo processo di formazione, causando a volte incidenti gravi.
Venerdì mattina a San Fermo della Battaglia, vicino a Como, un incendio all’interno di un appartamento ha provocato la morte di un uomo marocchino di 49 anni e di tre dei suoi quattro figli. L’allarme è stato dato dai vicini che hanno notato del fumo uscire dall’abitazione. Quando sono arrivati i soccorsi l’uomo era già morto, mentre i bambini, due maschi e due femmine, di età compresa tra i 3 e gli 11 anni, erano ancora vivi: tre di loro sono morti una volta arrivati in ospedale, mentre il quarto è ancora in gravi condizioni. Nell’appartamento è stato trovato del materiale accatastato, cosa che ha fatto pensare ai soccorritori che il rogo fosse stato acceso di proposito dall’uomo, che viveva da solo con i figli (la madre si trova da tempo in una comunità per curare la depressione). Di recente inoltre l’uomo aveva perso il posto di lavoro e, secondo le prime ricostruzioni, temeva che gli venisse tolta la custodia dei figli. #20ott 9:44, gravissimo incendio di un appartamento in via S.Fermo della Battaglia a #Como. Coinvolti padre e 4 bimbi. Intervento in corso pic.twitter.com/MaPs1sBqXq
Un uomo e tre bambini sono morti nell’incendio di un appartamento vicino a Como.
Aldo Fontanarosa scrive su Repubblica che la RAI sta valutando la possibilità di rimuovere il suo canale YouTube e chiedere a Google, che ha la proprietà del sito, di rimuovere le migliaia di video caricati fino a oggi con i suoi contenuti. La decisione sarebbe dovuta al fatto che l’accordo tra le due società è sconveniente per la RAI, che ottiene circa 700mila euro per il caricamento di 7mila video ogni anno. Per ora né RAI né Google hanno dato informazioni ufficiali. Dal primo giugno YouTube dovrà cancellare i 40 mila video di alta qualità che la Rai ha concesso in base al contratto del 2008. La tv di Stato “affonda” quell’accordo lontano perché, a suo dire, non è più vantaggioso. Tra la nostra televisione pubblica e l’enorme contenitore di filmati va in scena così il primo atto di uno scontro che rischia di incattivirsi. Perché YouTube, proprietà di Google, ha in pancia molto altro ancora. Parliamo di alcuni milioni di video di proprietà Rai, tra il Festival di Sanremo, la Nazionale, la Serie A di calcio, i Tg. Sono contributi immessi dai navigatori che pure Viale Mazzini vuole riprendersi. Prima possibile. Il contratto tra la Rai e Google viene firmato sei anni fa, nel 2008. Le reti pubbliche (attraverso RaiNet) s’impegnano a girare a Google, perché li metta su YouTube, fino a 7 mila video l’anno. Google ha il pallino in mano perché raccoglie la pubblicità che precede gli estratti dei programmi.
La RAI lascia YouTube? lo scrive Repubblica: l'accordo con Google è considerato non conveniente, si potrebbe arrivare alla rimozione di tutti i video caricati fino a ora.
Quando un social network come Facebook non funziona per diversi minuti, nelle redazioni dei giornali online ci si preoccupa che quel down (come si chiama in gergo un malfunzionamento di un sito) provochi un crollo delle visite sul sito. A giudicare dai dati, però, quella preoccupazione è infondata, anzi: Chartbeat, un servizio professionale a pagamento che analizza in tempo reale il traffico dei siti web, e che viene utilizzato da molti grandi giornali di tutto il mondo, ha studiato quello che è successo in due occasioni recenti in cui Facebook e YouTube a un certo punto hanno smesso di funzionare, e ha scoperto una cosa piuttosto sorprendente: i lettori aumentavano. Il down di Facebook
Quando Facebook e YouTube non vanno, le persone leggono di più i siti di news. Lo dicono i dati di traffico di 4.000 giornali online in occasione di due recenti down di Facebook e YouTube.
È stato indetto per oggi, venerdì 19 gennaio, uno sciopero del comparto aereo di 24 ore che potrebbe causare cancellazioni e ritardi nei voli. Potrebbero astenersi dal lavoro il personale navigante di cabina della compagnia aerea spagnola low cost Vueling, il personale dipendente delle società di “handling aeroportuale” e, in generale, tutti coloro che fanno parte dei comparti aereo, aeroportuale e di indotto degli aeroporti. Lo sciopero è stato indetto dalle sigle sindacali Cub Trasporti, Uiltrasporti, Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl TA. Sciopero dei lavoratori del comparto aereo, aeroportuale e dell’indotto degli aeroporti: tutto il giorno Sciopero della società di handling Aviapartner, che fornisce servizi di handling all’aeroporto di Roma Fiumicino: dalle 12 alle 16 Sciopero del personale dipendente delle società di handling aeroportuale: tutto il giorno Sciopero degli assistenti di volo di Vueling: tutto il giorno
Lo sciopero degli aerei di oggi, venerdì 19 gennaio: orari e voli garantiti. Coinvolgerà i lavoratori dipendenti nel settore del trasporto aereo per 24 ore: potranno esserci cancellazioni e ritardi nei voli.
Dopo Pokémon Go, l’app con la quale si può dare la caccia ai Pokémon con lo smartphone sfruttando la realtà aumentata, l’applicazione più scaricata dall’app store negli ultimi giorni è stata Poke Radar for Pokemon Go: è un’app che segnala su una mappa la presenza di Pokémon – specialmente se rari – agli altri giocatori di Pokémon Go. Poke Radar è stata sviluppata da Braydon Batungbacal e Nick DiVona per aiutare gli appassionati di Pokémon a progredire nel gioco aiutandosi a vicenda: uno degli obiettivi di chi gioca, infatti, è catturare quanti più Pokémon possibile. Con Poke Radar si può cercare un tipo di Pokémon specifico sulla mappa oppure vedere tutti quelli che sono stati segnalati nello stesso momento in un certo posto. Ogni segnalazione mostra il nome dell’utente che l’ha fatta e l’ora del giorno in cui è stato avvistato il Pokémon: ogni altro utente può votare la segnalazione positivamente se ha trovato a sua volta il Pokémon segnalato in quel punto, o negativamente se invece non l’ha trovato.
Poke Radar, l’app che segnala i Pokémon rari su Pokémon GO. Si basa sulle segnalazioni degli utenti e ha l'obiettivo di permettere ai giocatori di aiutarsi a vicenda: non funziona ancora benissimo, ma promette bene.
Facebook consentiva a chi utilizzava il suo servizio per la pubblicità online di sfruttare termini come “odiare gli ebrei” e “come bruciare gli ebrei” per selezionare i destinatari dei messaggi promozionali, in modo da aumentare le probabilità di ottenere la loro attenzione. Lo hanno scoperto quelli di ProPublica, che lo hanno raccontato di recente in un articolo. In seguito alla pubblicazione della notizia, il sito d’informazione Slate ha notato che la stessa selezione poteva essere fatta cercando parole che ricorrono spesso nei gruppi di razzisti sul social network, compresi termini come “ku-klux-klan”. Facebook ha risposto dicendo di avere rimosso la possibilità di usare quelle chiavi di ricerca, ripromettendosi di effettuare controlli più accurati in futuro. Il servizio per la pubblicità online offerto da Facebook riscuote molto successo perché permette di selezionare accuratamente i destinatari dei messaggi promozionali. Gli algoritmi raccolgono informazioni dai profili di ogni utente, compresi i dati sulle scuole che hanno frequentato, il posto in cui lavorano e altri dati di questo tipo. Ogni utente è libero di scrivere ciò che vuole in quei campi: spesso si trovano indicazioni creative e innocue, ma in altri casi contenuti offensivi come “hater degli ebrei” o altre formulazioni razziste. Gli algoritmi rilevano queste parole e le inseriscono nei database. Chi vuole creare una pubblicità con destinatari specifici, può poi cercarle sulla piattaforma per le sponsorizzazioni e creare una campagna pubblicitaria ad hoc.
Facebook consentiva di scegliere destinatari antisemiti per la pubblicità. Gli inserzionisti potevano usare chiavi di ricerche come "odio gli ebrei" per decidere a chi mostrare i loro annunci.
La Biennale di Venezia e Google hanno stretto un accordo per rendere disponibile online una selezione delle opere presentate alla rassegna d’arte contemporanea di Venezia. Su Google Cultural Institute, una piattaforma di Google per l’arte che permette di visitare musei e visualizzare opere in alta definizione dallo schermo del proprio computer o smartphone, si potranno vedere circa 4.000 opere d’arte presentate alla Biennale nei padiglioni di 70 paesi e si potranno visitare alcuni dei padiglioni e delle aree dell’esposizione grazie a un sistema simile a quello di Google Street View. L’accordo è stato annunciato il 21 ottobre dal ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini, dal presidente della Biennale di Venezia Paolo Baratta e dal direttore del Google Cultural Institute Amit Sood. Grazie a questa iniziativa chi non potrà andare a visitare fisicamente la Biennale prima della sua chiusura il 22 novembre, potrà comunque farsi un’idea delle opere esposte. La visita della Biennale può essere fatta anche usando il visore per la realtà virtuale di Google, il Cardboard. Google e la Biennale hanno prodotto un’applicazione specifica per l’esposizione che può essere scaricata dal Play Store, la pagina di Google per scaricare app. Dalla pagina iniziale dell’applicazione è possibile visualizzare sulla mappa di Venezia dove si trovano i vari padiglioni della Biennale. Selezionando un singolo padiglione si apre quindi la pagina che lo descrive, con l’opzione per poterlo visitare (con le stesse modalità che si usano per Google Street View) o per poterne vedere le opere. Oltre che per padiglione, le opere possono essere sfogliate in base ad altri criteri: autore, materiale, collezione, data e tipo di opera.
Su Google si può visitare la Biennale di Venezia. Una nuova iniziativa del Google Cultural Insitute consente di vedere tutte le opere esposte e di visitare i padiglioni della Biennale come si fa con Street View.
Augusto Minzolini, ex direttore del TG1 oggi candidato al Parlamento col PdL, stato assolto dal tribunale di Roma dall’accusa di peculato perché “il fatto non sussiste”. Minzolini era stato accusato di aver utilizzato indebitamente la propria carta di credito aziendale, messagli a disposizione dalla RAI. Nel processo, il pubblico ministero, Mario Dovinola, aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione. Assolto perché «il fatto non costituisce reato». Augusto Minzolini esce indenne dal processo per l’uso delle carte di credito aziendali. Il pubblico ministero Mario Dovinola aveva chiesto la condanna a due anni per l’ex direttore del Tg1, neo candidato del Pdl alle politiche. «Sono stato severo con i magistrati – ha commentato Minzolini – ma in questo caso sono rincuorato». In dibattimento, l’avvocato della Rai Maurizio Bellacosa aveva rimarcato: «Il direttore Mauro Masi non ha mai emesso autorizzazione alla riservatezza di alcune spese. Palese violazione quindi». Ma il giudice ha deciso diversamente: cadono le accuse al giornalista, almeno per questo caso.
Minzolini è stato assolto. Era accusato di peculato per aver utilizzato indebitamente la carta di credito aziendale RAI: secondo il giudice "il fatto non sussiste".
La Lombardia è una delle poche regioni che dal 17 gennaio erano state inserite dal governo nella cosiddetta “zona rossa”, cioè le aree in cui il rischio di diffusione del coronavirus è molto alto e dove sono necessarie importanti misure restrittive. La decisione era stata presa dal ministero sulla base dei dati forniti dal governo regionale lombardo il 13 gennaio. Ieri però il ministero della Salute aveva comunicato che i dati forniti dalla regione erano sbagliati: in base ai dati aggiornati e consegnati al ministero il 20 gennaio la Lombardia non doveva rientrare nella “zona rossa”. Per questa ragione il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato sabato un’ordinanza per riportarla da domenica in “zona arancione”, in cui le restrizioni sono meno stringenti. Sia il presidente della regione Attilio Fontana sia la vicepresidente Letizia Moratti hanno negato che i dati fossero sbagliati, ma la notizia è stata confermata in un lungo comunicato stampa diffuso dal ministero della Salute – che chiarisce l’errore – e dalle testimonianze raccolte dai giornali nelle strutture tecniche della regione Lombardia. Secondo il Corriere della Sera, inoltre, anche il Comitato Tecnico Scientifico del governo nel verbale della sua riunione del 22 gennaio ha esplicitamente definito «una rettifica» quella compiuta dalla regione.
La Lombardia è stata una settimana in zona rossa per errore. I tecnici della regione avevano inviato dei dati parziali che avevano falsato l’indice Rt: il ministero ha deciso che da domenica torna in area arancione.
Nella serata di sabato 3 settembre i principali giornali italiani hanno riportato la notizia che Paola Muraro, assessore all’Ambiente del comune di Roma, è indagata per abuso d’ufficio e violazioni ambientali. Muraro, scrivono i giornali, è stata indagata mesi fa, prima ancora che venisse scelta come assessore dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi del Movimento 5 Stelle. Si ipotizzava che Muraro potesse essere indagata già da diverse settimane: a fine luglio era rimasta coinvolta in un caso politico nel quale era stata accusata – soprattutto dagli esponenti del Partito Democratico – di aver lavorato per conto di AMA, l’azienda che gestisce i rifiuti di Roma, su alcuni impianti per il trattamento dei rifiuti, oggetto di un’indagine dei Carabinieri per eventuali truffe nella loro gestione. La notizia è stata diffusa oggi perché domani Muraro sarà sentita dalla commissione parlamentare Ecomafia. L’avvocato di Muraro ha però detto domenica che Muraro non ha ricevuto nessun avviso di garanzia. Luigi Di Maio, deputato del M5S e tra i principali esponenti del partito, ha detto riguardo ai possibili provvedimenti che potrebbe prendere il M5S: «il Movimento non ha mai fatto sconti a nessuno, soprattutto al suo interno». Quello che riguarda Muraro è solo l’ultimo di una serie di incidenti politici che hanno coinvolto negli ultimi giorni l’amministrazione Raggi: si sono dimessi l’assessore al Bilancio Marcello Minenna, l’amministratore unico di AMA (l’azienda che si occupa dei rifiuti a Roma) Alessandro Solidoro, l’amministratore unico di ATAC (che invece si occupa dei trasporti) Armando Brandolese, il direttore generale di Atac Marco Rettighieri ed è stato revocato l’incarico del capo di gabinetto Carla Raineri. Le ragioni di queste dimissioni sono state ricostruite in questi giorni dai giornali. Per quanto riguarda quelle di Minenna e Raineri, la motivazione, secondo le principali ricostruzioni, è che fossero coinvolti in una forte contrapposizione con Raffaele Marra, 44enne vice-capo di gabinetto (e quindi vice di Raineri), e Salvatore Romeo, 51enne capo della segreteria di Raggi, ex funzionario del Comune con competenza sulle aziende partecipate. La versione completa dei contrasti interni alla giunta Raggi, e di come ha portato alle dimissioni di Minenna e alla revoca dell’incarico di Raineri, è spiegata qui. Le dimissioni di Solidoro, sempre secondo i giornali, sono arrivate perché era legato a Minenna. Quelle di Rettighieri e di Brandolese invece sono state la conseguenza di una presunta intromissione dell’assessore ai Trasporti Linda Meleo negli affari dell’ATAC.
Continuano i guai a Roma. Dopo le cinque dimissioni degli scorsi giorni è arrivata la notizia che l'assessore all’Ambiente Paola Muraro è indagata, come già si sospettava da qualche settimana.
Dopo essere rimasta attraccata per 200 giorni alla Stazione Spaziale Internazionale, oggi la Soyuz TMA-15 è ripartita dall’orbita terrestre a circa 250 chilometri di distanza dalle nostre teste per tornare sulla Terra, trasportando nel suo viaggio di ritorno l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti e i suoi due compagni di viaggio della Expedition 42/43, il cosmonauta russo Anton Shkaplerov e l’astronauta statunitense Terry W. Virts. Il loro arrivo sulla Terra è avvenuto alle 15:43 di oggi (ora italiana) in seguito a un viaggio di circa tre ore e mezza incredibile e turbolento, all’interno della Soyuz, che in pratica è precipitata verso il suolo avvolta nel plasma prodotto dal passaggio nei vari strati dell’atmosfera. Ritorno in Kazakistan Da quando nel 2011 è stato chiuso il programma spaziale degli Shuttle gestito dalla NASA, le Soyuz dell’agenzia spaziale russa sono gli unici veicoli spaziali che gli astronauti possono utilizzare per raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale, e tornare indietro sulla Terra alla fine della loro missione. Le cose per la NASA cambieranno tra qualche anno quando le aziende private SpaceX e Boeing avranno perfezionato i loro sistemi di trasporto, ma fino ad allora le agenzie spaziali dovranno farsi dare un passaggio (che costa svariati milioni di euro a ogni viaggio) da parte della Russia, che ha il suo centro spaziale più importante a Baikonur, nel mezzo dello steppe del Kazakistan. Lì ci sono le rampe di lancio da cui partono le Soyuz e nei suoi dintorni viene scelto di volta in volta il punto in cui atterrerà la capsula con gli astronauti al momento del loro ritorno sulla Terra.
Come Samantha Cristoforetti è tornata dallo Spazio. L'avventuroso ritorno dell'astronauta italiana e dei suoi due compagni di viaggio è andato bene: in sostanza, si precipita.
La Guardia di Finanza di Pavia e i carabinieri del Comando provinciale di Pavia hanno eseguito 11 ordinanze di misure cautelari (6 arresti domiciliari e 5 obblighi di firma) nei confronti di altrettante persone sospettate di essere coinvolte in una grossa truffa nel settore delle energie rinnovabili. Gli agenti stanno eseguendo più di cinquanta perquisizioni in Lombardia, Trentino-Alto Adige, Piemonte, Liguria, Emila-Romagna, Sardegna e Lazio. Hanno anche disposto il sequestro preventivo di diversi conti correnti, quote societarie, veicoli, immobili e terreni in capo agli indagati. Le persone indagate sono accusate dei reati di associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, falsa fatturazione e responsabilità amministrativa degli enti. Nel giro di alcuni anni l’organizzazione criminale avrebbe truffato lo stato sottraendo circa 143 milioni di euro di contributi pubblici. Questa mattina alle 10:30 è prevista una conferenza stampa presso l’ufficio del Procuratore della Repubblica di Pavia, Mario Venditti.
È stata scoperta una grossa truffa nel settore delle energie rinnovabili: sarebbero stati sottratti circa 143 milioni di euro di contributi pubblici.
Fin dall’inizio dell’epidemia, la chiusura delle scuole è uno dei temi più discussi, soprattutto perché le decisioni al riguardo di fatto non sono state supportate da studi e dati approfonditi e sufficientemente affidabili, che mancano ancora oggi. Se da un lato non è ancora stata verificata una correlazione certa tra l’apertura delle scuole e l’aumento dei positivi al coronavirus nella popolazione, dall’altro non sono state indagate nemmeno le reali conseguenze della didattica a distanza sull’apprendimento e la socialità degli studenti, tra le preoccupazioni maggiori per le famiglie, che ormai da un anno denunciano grandi difficoltà nel riorganizzare il proprio lavoro e la vita privata dovendo badare ai figli tutto il giorno. Nonostante limiti e incertezze, la chiusura delle scuole è stata una delle misure restrittive decise con maggiore disinvoltura: sia perché la correlazione tra le scuole aperte e i maggiori contagi di fatto è stata sempre data per scontata, sia perché è uno dei provvedimenti più semplici da attuare. Da martedì, con il nuovo DPCM, sono state introdotte regole che prevedono nuovi meccanismi per chiudere le scuole nelle regioni dove si supera una certa soglia di nuovi positivi, oltre a un’estensione della chiusura nelle zone rosse.
Continuiamo a non sapere molto dell’impatto delle scuole sui contagi. Vengono chiuse sulla base di quello che sappiamo del coronavirus, ma di fatto mancano studi approfonditi, nonostante qualche novità.
Sabato 15 ottobre a Milano ci sono stati i funerali laici di Dario Fo, il grande drammaturgo, regista e attore italiano morto lo scorso giovedì a 90 anni. Intorno alle 11 la bara di Fo è stata spostata dalla camera ardente, che era stata allestita al Piccolo Teatro Strehler nel quartiere di Brera, a piazza del Duomo. C’è stato un corteo, sotto la pioggia, accompagnato da una banda di ottoni. Poco prima delle 12 il carro funebre è arrivato in piazza Duomo, dove si erano radunate centinaia di persone: sul sagrato del Duomo c’è stata una cerimonia per ricordare Fo, durante la quale hanno parlato Carlo Petrini e il figlio Jacopo Fo. Prima dei loro discorsi è stata suonata “Stringimi forte i polsi”, una canzone di Mina scritta anche da Dario Fo, all’inizio degli anni Sessanta. Jacopo Fo ha detto sul palco che era stato suo padre a dargli indicazioni su come avrebbe dovuto essere il suo funerale, compresa la scelta della canzone. Sul palco c’erano anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, e le sindache di Roma e Torino Virginia Raggi e Chiara Appendino. Fo, che era nato nel 1926 a Sangiano, in provincia di Varese, nel corso della sua vita era stato moltissime cose: scrittore, drammaturgo e regista, attore e scenografo, attivista politico e pittore. La sua opera più famosa, che contribuì maggiormente al premio Nobel per la letteratura che vinse nel 1997, fu Mistero buffo, nella quale Fo era l’unico attore in scena e recitava – rielaborandoli – testi antichi in un linguaggio teatrale che mescolava lingue e dialetti. La motivazione per la quale l’Accademia Reale svedese gli assegnò il Nobel fu: «Perché, seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi».
Le foto del funerale di Dario Fo. Dopo il corteo funebre, in piazza Duomo a Milano hanno parlato alle persone sotto la pioggia suo figlio Jacopo e Carlo Petrini.
Tra le migliori foto di animali della settimana ce ne sono alcune che arrivano da posti piuttosto freddi e innevati: una, con cinque oche in primo piano, è stata scattata in Bielorussia, un’altra in Oregon che mostra un cowboy – uno di quelli che sta protestando contro il governo federale – e il suo cavallo. Non sembra essere molto a suo agio l’armadillo fotografato nello zoo di Dresda, in Germania. Sempre in Germania, a Monaco di Baviera, è stato fotografato uno degli cani – ma forse anche degli animali – più buffi, non solo della settimana. È un komondor, una razza canina ungherese. Decidete da voi a cosa assomiglia. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
L’armadillo chiuso. Rinoceronti nella neve, cammelli in gara e buffi cani ungheresi, tra gli animali che valeva la pena fotografare questa settimana.
Franca Valeri, una delle più famose e amate attrici italiane, compie oggi 100 anni. È nata a Milano il 31 luglio del 1920 (il suo vero cognome è Norsa, ma quello d’arte lo scelse su consiglio di un’amica ispirandosi allo scrittore e poeta francese Paul Valéry). Durante la guerra scappò con la madre («Vidi Mussolini in piazzale Loreto, non mi fece pena. Da ebrea ho sofferto», disse più tardi) e nel dopoguerra, contro il volere della famiglia e da autodidatta, iniziò la sua carriera con piccole parti a teatro e poi alla radio. Verso la fine degli anni Quaranta con la compagnia del Teatro dei Gobbi si trasferì a Parigi portando in scena vari spettacoli. Negli anni Cinquanta, iniziò a lavorare al cinema, esordendo con Federico Fellini in Luci del varietà, dove interpretava la parte di una coreografa ungherese. Da lì in poi lavorerà a una lunga serie di commedie, spesso a fianco di Alberto Sordi o di Totò, tra cui: Totò a colori, Piccola posta, Il segno di Venere, Il bigamo, Arrangiatevi!, Il vedovo (dove inserì la storica espressione “Cretinetti” che piacque a Dino Risi e la lasciò nel copione).
Franca Valeri ha compiuto 100 anni. E quindi è il caso di vedere o rivedere oggi i suoi personaggi più amati e famosi, dalla Signorina snob alla sora Cecioni.
Nel 2019 sono stati distrutti quasi 3,8 milioni di ettari di foreste tropicali primarie, quelle comunemente chiamate “foreste vergini”, che sono le più importanti per preservare la biodiversità e assorbire l’anidride carbonica (CO2) presente nell’atmosfera. Equivalgono a 38mila chilometri quadrati, l’equivalente della superficie della Svizzera: è una perdita pari al 2,8 per cento di tutte le foreste tropicali. Considerando anche le foreste più recenti, sono stati distrutti 12 milioni di ettari, un’area grande quasi quanto la Corea del Nord.
Nel 2019 abbiamo perso una foresta pluviale grande quanto la Svizzera. Di quella più importante per preservare la biodiversità e assorbire l'anidride carbonica.
Anomalisa è l’ultimo film di Charlie Kaufman, uno degli sceneggiatori più apprezzati di Hollywood e al suo secondo film da regista. Ha innanzitutto una cosa particolare: Anomalisa è un film girato in stop motion, una tecnica che consiste nel riprendere figure tridimensionali mosse manualmente fotogramma per fotogramma, uniti poi in sequenza per dare l’idea del movimento (uno dei film più famosi girato in questo modo è Nightmare before Christmas di Tim Burton). Anomalisa è stato presentato in concorso al Festival del cinema di Venezia del 2015, ed è stato candidato sia al Golden Globe sia all’Oscar per il miglior film di animazione: negli Stati Uniti è uscito il 30 dicembre, mentre in Italia sarà distribuito da Universal Pictures a partire dal 25 febbraio. Anomalisa racconta la storia di Michael Stone, un autore di libri “motivazionali” – quelli del genere “come migliorare la propria vita in 12 passi”, molto popolari in America – che gira per gli Stati Uniti a fare conferenze promozionali. Nonostante il suo lavoro, però, Michael è disilluso e distaccato, e ha difficoltà a relazionarsi con le altre persone. Mentre si trova a Cincinnati per una conferenza conosce Lisa, di cui si innamora perché le sembra l’unica persona davvero diversa dalle altre, che appaiono a Michael come anonime e tutte uguali: per questo le dà il soprannome “Anomalisa”. Il personaggio di Michael nella versione originale è doppiato da David Thewlis, un attore britannico famoso per il ruolo del professor Lupin nei film di Harry Potter; Lisa invece è doppiata da Jannifer Jason Leigh, famosa attrice americana che recentemente ha recitato in The Hateful Eight di Quentin Tarantino.
Che cos’è “Anomalisa”. È il secondo film da regista di Charlie Kaufman, uno dei più apprezzati sceneggiatori in circolazione: se ne parla benissimo e qui potete vederne una scena.
È morto mercoledì Brian Dennehy, attore statunitense di grande notorietà soprattutto negli anni Ottanta grazie a un gran numero di ruoli da coprotagonista in film di successo, spesso come “cattivo”, complice la sua figura robusta e la faccia severa, memorabili. Dennehy aveva 81 anni e si trovava nella sua casa del Connecticut, lo stato in cui era nato. Tra i film più famosi dove aveva avuto parti importanti c’è sicuramente Rambo – era lo sceriffo che perseguitava Rambo – ma anche Gorky Park, Cocoon, Silverado, e Il ventre dell’architetto di Peter Greenaway, dove invece era stato protagonista. E poi Presunto innocente, Romeo + Giulietta, e 10 di Blake Edwards all’inizio della carriera al cinema. Nel 2000 aveva vinto il Golden Globe per il suo ruolo nel film per la tv Morte di un commesso viaggiatore.
È morto Brian Dennehy. Grande attore di parti non protagoniste, aveva 81 anni ed era conosciuto soprattutto come lo sceriffo di Rambo.
In Africa circa il 60 per cento delle persone che sono malate di AIDS sono donne: una vistosa eccezione, visto che nel resto del mondo la maggior parte dei malati sono maschi. Nel corso degli anni molti esperti e studiosi hanno provato a spiegare questo fenomeno: per esempio, il fatto che in Africa è più frequente che le donne abbiano diversi partner sessuali contro la loro volontà. Oppure per la diffusione di malattie come herpes e sifilide, che rendono più facile il contagio. Tutti questi fenomeni contribuiscono probabilmente alla diffusione dell’AIDS tra le donne, ma nessuno di loro può essere affrontato da un punto di vista medico. Si tratta di problemi strutturali dell’Africa, legati alla sua endemica instabilità politica e alla sua povertà. Sul New York Times, il giornalista scientifico Donald G. McNeil Jr ha raccontato di un’altra possibile causa, quasi invisibile, ma che secondo un gruppo di ricercatori norvegesi sarebbe responsabile di milioni di contagi. Non sarebbe costoso eliminarla, anzi: basterebbero 32 centesimi di dollaro l’anno, circa 25 centesimi di euro. Stiamo parlando di un piccolo verme piatto, che vive all’interno delle lumache d’acqua dolce e quando parassita l’uomo può causare una patologia nota come schistosomiasi.
Combattere l’HIV con 32 centesimi l’anno. La proposta viene da un gruppo di ricercatori norvegesi e si basa su un'idea semplice che però potrebbe salvare milioni di persone, racconta il New York Times.
Da giorni Giovanni Caprara risponde sul Corriere della Sera, insieme a Massimo Cocco dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a molte domande riguardo i terremoti in generale e quelli che hanno colpito l’Emilia nelle ultime settimane. Le questioni affrontate sono molte e molto varie, dai movimenti degli epicentri delle scosse alle spiegazioni che possiamo darci relativamente alla loro forza e durata. 1 I picchi più intensi dei terremoti che hanno colpito la pianura Padana si sono mossi nel tempo, non hanno cioè colpito sempre lo stesso luogo. Dove si sono scatenati?
Perché le scosse si spostano a ovest? giovanni Caprara risponde sul Corriere ad alcune delle domande più comuni sui terremoti in generale e su questi in Emilia in particolare.
La sentenza con cui la Corte di Cassazione giovedì ha confermato le condanne di 25 persone, tra agenti e funzionari di polizia, per l’irruzione alla scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001, è un dispositivo lungo e complicato: ma di grande severità nei confronti dei condannati. Le vittime del pestaggio, 60 militanti no-global, e le 90 persone arrestate illegalmente, saranno risarcite. Non dai diretti responsabili, ma dallo Stato, grazie alla legge 187 del 2010, che secondo alcuni sarebbe stata approvata “ad hoc” per gli imputati “importanti” di questo processo durato 11 anni. Tra questi ci sono l’attuale capo della Direzione Centrale Anticrimine, Francesco Gratteri; il dirigente dell’Aisi (i servizi segreti civili) Giovanni Luperi, e il capo del Servizio Centrale Operativo Gilberto Caldarozzi. Famoso, quest’ultimo, per aver condotto l’arresto del boss Bernardo Provenzano nel 2006 e, più di recente, quello dell’attentatore di Brindisi, Giovanni Vantaggiato. Tra prescrizione e indulto, nessuno degli imputati andrà in carcere. La sentenza comporta però la decadenza immediata dagli incarichi e l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Il collegio della quinta sezione penale della Cassazione, presieduto dal giudice Giuliana Ferrua, ha sostanzialmente confermato le condanne per falso emesse dalla Corte d’appello di Genova il 18 maggio 2010. La camera di consiglio, rinviata lo scorso 15 giugno su richiesta della difesa, è durata poco meno di 7 ore, dalle 10 di questa mattina alle 19.
La sentenza sulla scuola Diaz. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne ai dirigenti della polizia responsabili delle violenze al G8 di Genova, che saranno sospesi dai loro importanti ruoli.
Roberto Cingolani, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, si occupa di mostrare agli utenti del progetto didattico online Oilproject (che il Post ospita e con cui collabora) i risultati delle applicazioni nanotecnologiche sui sistemi umani e umanoidi. Per seguirlo e intervenire basta scegliersi un nome.
La prima lezione di Oilproject sul Post. Il progetto didattico online si occupa oggi di nanotecnologie.
Cinquant’anni fa il consumo di carne in tutto il mondo era pari a circa 70 milioni di tonnellate. Da allora la quantità di carni utilizzate per scopi alimentari è aumentata considerevolmente, arrivando ai 268 milioni di tonnellate del 2007 (anno più recente di cui sono disponibili i dati definitivi). Questo significa che il consumo per persona di carne è passato da 22 chilogrammi del 1961 a 40 nel 2007. Nel medesimo periodo di tempo si è assistito anche a un certo cambiamento dei gusti: nei primi anni Sessanta il 40 per cento della carne consumata era ottenuta dai bovini, mentre nel 2007 la percentuale si è ridotta al 23 per cento. La carne mediamente più consumata è quella di maiale, con un totale di circa 99 milioni di tonnellate consumate ogni anno. Il cambiamento degli stili di vita, soprattutto in Occidente, ha portato anche a un maggiore consumo di pollame, passato in una cinquantina di anni dal 12 al 31 per cento su scala globale. Come mostra il grafico dell’Economist, nella classifica dei principali consumatori di carne c’è il Lussemburgo al primo posto, con un consumo stimato intorno ai 132 chilogrammi per persona (i dati sono riferiti al 2007). Al secondo posto ci sono gli Stati Uniti con quasi 125 chilogrammi e, al terzo, l’Australia con poco più di 120 chilogrammi per persona. L’Italia è al quattordicesimo posto con un consumo per persona pari a 90 chilogrammi circa. Nel nostro paese mangiamo molta carne di maiale e di bovini, mentre è inferiore il consumo di pollame. Nel 2007 abbiamo complessivamente consumato 5,44 milioni di tonnellate di carne.
Chi mangia più carne? mangiamo più carni rosse o bianche? E di quanto è aumentato il consumo negli ultimi 50 anni? Un grafico dell'Economist.
Sono stati diffusi i titoli dei dodici romanzi candidati alla settantaduesima edizione del premio Strega, il più importante premio letterario italiano. Viene assegnato ogni anno a un autore o autrice che abbia pubblicato un libro di narrativa in Italia tra il primo aprile dell’anno precedente e il 31 marzo dell’anno in corso. I libri della dozzina, per scegliere per chi fare il tifo o su chi scommettere:
Tra questi libri c’è il prossimo premio Strega. È la cosiddetta "dozzina", la prima scelta con le nuove regole che dovrebbero rendere meno prevedibile il vincitore e meno influenti le grandi case editrici.
Poco prima delle 17 un aereo ultraleggero con a bordo due persone è caduto fuori Roma, sulla linea ferroviaria vicino alla via Salaria, non lontano dall’aeroporto dell’Urbe. Repubblica scrive che «dalle prime informazioni, sembra che le due persone a bordo siano rimaste ferite». Al momento è stata interrotta la linea ferroviaria dell’alta velocità, quella su cui c’è stato l’incidente. Tramite il proprio account Twitter, Ferrovie dello Stato fa sapere che «la circolazione ferroviaria fra Roma Tiburtina e Settebagni è fortemente rallentata. I treni percorrono la linea convenzionale con ritardi fino a 60 minuti». Linea #AV #Roma – #Firenze traffico fortemente rallentato fra Roma Tiburtina e Settebagni https://t.co/SYNycE1bUZ
Un aereo ultraleggero è caduto sulla ferrovia dell’alta velocità a Roma.
Nicolaus, gruppo turistico pugliese controllato dai fratelli Giuseppe e Roberto Pagliara, ha comprato il marchio Valtur, superando le offerte presentate da Bluserena e Alpitour. Nicolaus esiste dal 2003, ha sede a Ostuni, in provincia di Brindisi, e secondo quanto scritto dal Sole 24 Ore «attualmente gestisce 24 Nicolaus Club in Italia (Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia, Sardegna) e 6 Nicolaus Club International all’estero (Minorca, Kos, Creta e Rodi)». Valtur aveva chiuso nel marzo 2018, annunciando «l’apertura della procedura di licenziamento collettivo per i 108 dipendenti a tempo indeterminato e i 123 a tempo determinato».
Il gruppo turistico Nicolaus ha comprato il marchio Valtur.
Le elezioni politiche italiane sono andate come previsto dalla gran parte dei sondaggi – nessuna lista o coalizione sembra avere una chiara maggioranza in Parlamento: qui gli ultimi aggiornamenti – ma ci sono stati comunque risultati sorprendenti e ci sono ancora margini per cambiamenti anche significativi, visto che la traduzione dei voti in seggi non è ancora stata completata. Le foto della notte elettorale
Chi ha vinto e chi ha perso. Hanno stravinto Movimento 5 Stelle e Lega, è crollato il Partito Democratico, è andata male anche Forza Italia: che però potrebbe comunque andare al governo.
Lo stilista Virgil Abloh ha presentato la sua seconda collezione maschile da direttore creativo dell’azienda francese Louis Vuitton durante la Settimana della moda uomo di Parigi, in corso dal 15 al 20 gennaio. Era la prima collezione pensata per l’autunno/inverno e probabilmente una delle più attese della stagione: Abloh è figlio di immigrati ghanesi negli Stati Uniti e si è fatto strada da solo finendo per diventare amico del rapper Kanye West e della moglie Kim Kardashian; viene dal mondo dello streetwear – il modo di vestire della strada reso famoso da rapper e skater, fatto di felpone, pantaloni larghi e scarpe da ginnastica – ed è stato chiamato a rinnovare lo stile di Louis Vuitton, uno dei più patinati marchi del lusso europei. Anche in questa filata, tenutasi alle Tuileries, Abloh non ha tradito le aspettative, disegnando una collezione che tiene insieme le forme, il gusto e gli elementi distintivi dello streetwear con materiali di lusso, tagli raffinati e loghi Louis Vuitton stampati o in rilievo. Soprattutto ha sancito anche nell’ambiente della moda di lusso – come già avvenuto in quello della musica, del cinema e della cultura in generale – il successo e la predominanza del mondo da cui proviene: venire dalla strada, essersi fatti da sé, vivere la notte è il modello predominante dell’uomo d’oggi nelle aziende di moda.
La sfilata di Louis Vuitton, che ha portato la strada nel lusso. Ambientata a New York di notte, dedicata a Michael Jackson e accompagnata da una performance di Blood Orange.
I deputati del Movimento 5 Stelle che avevano espresso dubbi sul cosiddetto “decreto sicurezza” in discussione alla Camera hanno ritirato tutti gli emendamenti che avevano presentato nei giorni scorsi. Il testo sarà votato lunedì. Il decreto legge, molto voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, deve essere confermato dalla Camera entro il 3 dicembre altrimenti decadrà in maniera automatica. Gli emendamenti, che avrebbero rischiato di allungare le procedure di voto e, se approvati, di modificare la sostanza del decreto, erano stati presentati da un gruppo di 18 deputati del Movimento 5 Stelle che in una lettera al loro capogruppo avevano espresso la loro contrarietà al provvedimento. Il decreto è stato molto contestato durante il suo percorso legislativo poiché impone una serie di nuove restrizioni su accoglienza e immigrazione da molti ritenute a rischio di incostituzionalità; per esempio prevede la cancellazione della protezione umanitaria, una delle tre forme di tutela che venivano concesse ai richiedenti asilo. Il decreto aveva già causato alcuni contrasti tra i parlamentari del Movimento durante il passaggio al Senato, dove è stato approvato all’inizio di novembre. Al voto di fiducia sulla conversione in legge del testo non avevano partecipato infatti cinque senatori del Movimento 5 Stelle: Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Virginia La Mura, Matteo Mantero. Tutti e cinque al momento sono sotto indagine da parte del collegio dei probiviri del partito e ora rischiano l’espulsione.
I deputati del Movimento 5 Stelle contrari al decreto sicurezza hanno ritirato i loro emendamenti.
Animali sulla notizia: davanti al palazzo del discusso presidente degli Stati Uniti o nei pressi della più nota città occupata dall’ISIS, oppure su un campo di golf con un torneo importante in corso. A volte i fotografi di animali non sono lì per gli animali, ma loro, gli animali, si infilano nel mondo e nelle foto, senza saperlo (come molti di noi umani, peraltro). Poi ci sono spettacolari decolli di uccelli, cataste di chiocciole in attesa di funesti destini, e tartarughe e otarie curate e rimesse in sesto, tra le foto di animali più belle della settimana. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Animali sulla notizia, a loro insaputa (ma poi chissà), nelle foto di bestie più belle della settimana.
Lorde, una cantante neozelandese nota in tutto il mondo, sarà ospite stasera di Che tempo che fa. Lorde ha 20 anni ed è diventata famosa in tutto il mondo nel 2013 con il suo primo singolo, “Royals”. Nello stesso anno ha pubblicato il suo primo disco, Pure Heroine, che ha venduto più di cinque milioni di copie. Sono seguiti altri singoli e una collaborazione alla colonna sonora di Hunger Games. Lorde una voce piuttosto riconoscibile e suona un pop un po’ barocco un po’ elettronico. Il suo prossimo disco si intitola Melodrama e uscirà il 16 giugno. A marzo è stato anticipato da “Green Light”, il primo singolo del disco, che è andato piuttosto bene (ad oggi ha 66 milioni di visualizzazioni su YouTube).
Chi è Lorde, che stasera è ospite a “Che tempo che fa”. È neozelandese, ha 20 anni, e il suo primo disco ha venduto più di cinque milioni di copie in tutto il mondo.
Un vaccino sperimentale utilizzato contro ebola si è rivelato altamente efficace nel contrastare il virus che tra il 2013 e il 2014 ha causato più di 11mila morti e una grande epidemia nell’Africa occidentale. I risultati degli ultimi test clinici condotti in Guinea e Sierra Leone sono stati definiti molto convincenti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS): il vaccino consentirà di contenere nuove epidemie ed evitare che il virus si diffonda rapidamente come avvenuto un paio di anni fa. Nella comunità scientifica i pareri sono concordi sul fatto che il nuovo importante risultato potrà cambiare la lotta contro ebola, rendendola molto più efficace e mirata: un progresso insperato fino a pochi anni fa. Le ricerche sul vaccino erano state accelerate proprio in seguito all’epidemia iniziata nel dicembre del 2013, che nei mesi successivi avrebbe interessato almeno 28.600 persone e portato a casi di contagio anche al di fuori dell’Africa occidentale. Sotto la spinta dell’OMS e di altre istituzioni, diverse aziende farmaceutiche avevano avviato nuovi test clinici dei loro vaccini, con prove sul campo soprattutto in Guinea e in Sierra Leone, due dei paesi africani in cui si stava registrando il numero più alto di contagi. I risultati di quei test, pubblicati sulla rivista Lancet (in parte anticipati nel 2015) sono stati confermati dall’OMS sulla base delle verifiche finali: dicono che in media a 10 giorni dalla vaccinazione nessuna persona a rischio infezione ha sviluppato i sintomi di ebola, che in molti casi ha conseguenze letali. Le poche persone che si sono ugualmente ammalate erano state con ogni probabilità infettate dal virus prima di ricevere la vaccinazione.
Il vaccino contro ebola funziona davvero. I risultati finali dei test dicono che offre protezione completa, l'OMS dice che d'ora in poi "sapremo come difenderci".
La popolazione mondiale è in aumento e per questo è sempre più importante mangiare meglio e coltivare meglio: e chi per mestiere pensa ai modi migliori per farlo ha già indicato quali sono gli alimenti che rappresentano un problema. Per esempio le mandorle, per la quantità di acqua che richiedono; il mais, perché è una monocoltura; il manzo, per i gas serra che produce. C’è del vero in tutto questo, ma nessuno di questi cibi è dannoso al cento per cento. Invece esiste un alimento per cui non c’è quasi niente da fare. Coltivarlo fa sprecare superficie di terra preziosa, spedirlo in giro per il mondo e mantenerlo al fresco richiede carburante fossile: e tutto questo solo per un po’ di croccantezza in più nel piatto. Sto parlando dell’insalata, e queste sono le tre ragioni principali per cui dobbiamo rivalutare quello che ne pensiamo. L’insalata verde ha un bassissimo apporto nutritivo La cosa più sbagliata delle insalate è la lattuga, e la cosa più sbagliata della lattuga è che è uno spreco di risorse sotto forma di foglie verdi. Una delle persone con cui ho parlato è il consulente di biologia Charles Benbrook. Con il collega Donald Davis ha sviluppato un indice che calcola la qualità nutritiva di un alimento: classifica ogni cibo in base a quanti principi nutritivi fornisce ogni cento calorie. Quattro degli ultimi cinque cibi in classifica sono ingredienti tipici delle insalate: cetrioli, ravanelli, lattuga e sedano (il quinto è la melanzana).
Contro l’insalata. La consideriamo un cibo salutare, nutriente e poco calorico, ma è un lusso la cui preparazione consuma moltissime risorse.
I premi Oscar 2015 sono stati consegnati a Los Angeles nella notte tra domenica e lunedì, come da tradizione: Birdman ha vinto il premio Oscar come miglior film e ha ottenuto in tutto quattro riconoscimenti, tra cui quello per il miglior regista vinto da Alejandro González Iñárritu. Un altro film molto premiato è stato Grand Budapest Hotel, che ha ottenuto quattro Oscar, anche se con una minore importanza rispetto a quelli attribuiti a Birdman. Whiplash ha ottenuto tre Oscar, mentre Boyhood e American Sniper si sono fermati a uno ciascuno, deludendo le attese e i pronostici di molti che immaginavano qualcosa di meglio. Nessun film ha quindi “sbancato” rispetto agli altri: tutti gli otto film candidati al premio più importante, quello per miglior film, hanno avuto almeno un Oscar. Tra le cose che restano degli Oscar 2015 ci sono: il quarto oscar vinto dall’italiana Milena Canonero, questa volta per i costumi di Grand Budapest Hotel; Jennifer Lopez e Meryl Streep si sono scattate un selfie e hanno applaudito molto e con grande soddisfazione il discorso femminista di Patricia Arquette; la canzone che ha vinto l’Oscar, “Glory”, è stata cantata dal vivo; il cortometraggio animato premiato con l’Oscar si può vedere qui; mentre qui invece ci sono le foto del “red carpet” degli Oscar, per gli appassionati del genere.
Gli Oscar 2015, in breve. L'Oscar per miglior film è stato vinto da "Birdman", che ha ottenuto in tutto quattro riconoscimenti, come "Grand Budapest Hotel", ma nessun film ha sbancato: la lista dei premiati.
Elena Cattaneo, senatrice a vita, scienziata e docente all’Università di Milano, spiega su Repubblica come a causa di una cattiva e scarsa informazione le conquiste della scienza, dell’innovazione o della medicina – quelle su cui «le grandi economie basano il loro futuro» – non vengano mai trasformate in Italia in un vantaggio per tutto il paese. Cattaneo cita il caso Stamina, gli Ogm, la vivisezione, i vaccini che provocherebbero l’autismo o i terremoti che non si possono prevedere, dicendo che la scarsa preparazione su questi temi è tanto più grave quando a doversene occupare sono i politici. E propone dunque che il nuovo Senato sia composto anche da figure di eccellenza in settori ben precisi. Nonostante i freni cui cultura, innovazione, scienza e medicina sono da sempre sottoposti nel nostro paese, l’Italia dispone di competenze scientifiche, umanistiche, tecnologiche e imprenditoriali, abituate a sfide e a vittorie mondiali, dimostrando così che ci siamo anche noi. Eccome. Tuttavia nei campi più diversi ci si è trovati spesso di fronte a soluzioni legislative che hanno dato l’idea di “farsi un baffo” di queste raggiunte competenze, così come dell’esame delle fonti e dei fatti controllati. Il risultato è stato che in troppe occasioni non si è riusciti a cogliere al massimo le opportunità di sviluppo economico e i miglioramenti sociali che scienze e tecnologie e la cultura in generale potevano offrire. In quelle occasioni a perderne è stata anche la crescita civile della nazione, dei suoi cittadini, mal allenati al pensiero critico da pratiche comunicative populiste e demagogiche. Cittadini ai quali non si spiega cosa siano gli ogm (anzi, si vieta persino di studiarli… per poi importarli dall’estero); che la diagnosi pre-impianto è una conquista medica e sociale; che Stamina è l’anti-compassione; che il metodo Di Bella — sul quale ora alcune Regioni pare investiranno (non è il caso che il Governo controlli?) — non è medicina; che la sperimentazione animale è inevitabile; che i vaccini non causano l’autismo e che i terremoti non si prevedono ma che il territorio può essere difeso salvando vite e denaro.
Più scienza in Parlamento. La senatrice Elena Cattaneo sostiene che oggi ce ne sia pochissima, e propone che nel nuovo Senato ci siano figure di eccellenza di vari e importanti settori.
WikiLeaks ha pubblicato sul suo sito tutte le email e i documenti sottratti alla casa di produzione cinematografica Sony Pictures nel 2014, in uno dei più grandi attacchi informatici contro un’azienda statunitense degli ultimi anni. Sono stati resi ricercabili e facilmente leggibili 30.287 documenti e oltre 170mila email contenenti conversazioni tra i principali dirigenti di Sony Pictures, scambi di informazioni logistiche tra le varie produzioni, progetti per nuovi film e altre informazioni sensibili. Negli scorsi mesi la documentazione era già stata ottenuta da alcuni giornalisti ed era disponibile sulle reti di condivisione torrent, ma in formati poco accessibili e difficili da consultare. Per questo motivo WikiLeaks ha deciso di riorganizzare il materiale e metterlo sul suo sito, senza dare informazioni precise sulla sua provenienza su cui stanno ancora indagando le autorità statunitensi. Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks che vive dal 2012 come rifugiato politico nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra (Regno Unito), ha detto che il materiale appena diffuso dalla sua organizzazione “ha un importante valore giornalistico ed è al centro di un conflitto geopolitico”, facendo riferimento al caso del film satirico sulla Corea del Nord The Interview prodotto da Sony Pictures e diffuso dopo le minacce ricevute dal governo nordcoreano, che secondo il governo statunitense è responsabile dell’attacco informatico. Secondo Assange i documenti e le email “appartengono al pubblico dominio e WikiLeaks è impegnata ad assicurare che rimangano tali”.
WikiLeaks ha messo online tutti i file dell’attacco a Sony. L'organizzazione di Julian Assange ha reso ricercabili le migliaia di email e documenti riservati sottratti alla casa cinematografica statunitense nel 2014.
Nel 2017 Lego, l’azienda danese di giocattoli famosa per i suoi resistenti mattoncini, è diventata il più grande distributore di giocattoli della Cina, dove ha aperto 89 negozi in due anni e dove intende aprirne altri 50 entro la fine di quest’anno. Entro la fine del 2019 Lego sarà presente in trenta città cinesi, e già dal 2016 ha aperto una sua fabbrica nel paese. Come spiega l’Economist, il mercato cinese dei giocattoli – in cui non si tiene conto dei videogiochi – cresce del 9 per cento ogni anno. Paul Huang, responsabile cinese di Lego, spiega però che l’azienda cresce a ritmi molto più alti, con percentuali «abbondantemente in doppia cifra». È ovviamente un’ottima notizia per Lego, soprattutto perché l’azienda arriva da un periodo difficile: la società sta avendo problemi dovuti alla tanta plastica che usa e, anche per altre ragioni, nel 2017 annunciò il licenziamento dell’8 per cento dei suoi dipendenti mondiali. Nel 2018 gli affari sono invece andati un po’ meglio: anche grazie alla Cina, Lego ha aumentato guadagni e profitti ed è riuscita a confermarsi come il più grande produttore di giocattoli al mondo.
Lego va fortissimo in Cina. A breve sarà presente in circa 30 città con più di 100 negozi, e il suo successo è anche merito di una particolare attenzione al mercato cinese.
Un gruppo di 124 donne italiane del mondo dello spettacolo hanno firmato e pubblicato una lettera per parlare delle molestie sessuali e di come sono state trattate in Italia negli ultimi mesi. La lettera si intitola “Dissenso comune” ed è stata firmata tra le altre da Ambra Angiolini, Cristiana Capotondi, Cristina Comencini, Geppi Cucciari, Ginevra Elkann, Tea Falco, Valeria Golino, Miriam Leone e Giovanna Mezzogiorno. Qui trovate l’elenco di tutte le firmatarie. Da qualche mese a questa parte, a partire dal caso Weinstein, in molti paesi le attrici, le operatrici dello spettacolo hanno preso parola e hanno iniziato a rivelare una verità così ordinaria da essere agghiacciante. Questo documento non è solo un atto di solidarietà nei confronti di tutte le attrici che hanno avuto il coraggio di parlare in Italia e che per questo sono state attaccate, vessate, querelate, ma un atto dovuto di testimonianza. Noi vi ringraziamo perché sappiamo che quello che ognuna di voi dice è vero e lo sappiamo perché è successo a tutte noi con modi e forme diverse. Noi vi sosteniamo e sosterremo in futuro voi e quante sceglieranno di raccontare la loro esperienza. Quando si parla di molestie quello che si tenta di fare è, in primo luogo, circoscrivere il problema a un singolo molestatore che viene patologizzato e funge da capro espiatorio. Si crea una momentanea ondata di sdegno che riguarda un singolo regista, produttore, magistrato, medico, un singolo uomo di potere insomma. Non appena l’ondata di sdegno si placa, il buonsenso comune inizia a interrogarsi sulla veridicità di quanto hanno detto le “molestate” e inizia a farsi delle domande su chi siano, come si comportino, che interesse le abbia portate a parlare. Il buon senso comune inizia a interrogarsi sul libero e sano gioco della seduzione e sui chiari meriti artistici, professionali o commerciali del molestatore che alla lunga verrà reinserito nel sistema. Così facendo questa macchina della rimozione vorrebbe zittirci e farci pensare due volte prima di aprire bocca, specialmente se certe cose sono accadute in passato e quindi non valgono più.
La lettera di 124 donne italiane del mondo dello spettacolo sulle molestie e come sono state affrontate.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati gli esperimenti fatti-in-casa sugli hamburger di McDonald’s. L’artista newyorkese Sally Davies ha fotografato per 145 giorni un panino e una busta di patatine della catena di fast-food più popolare del mondo dimostrando come questi non invecchiassero con il tempo, rimendo quasi completamente identici e soprattutto non facendo crescere muffa. Prima di lei l’insegnante Karen Hanrahan, del blog Best of Mother Earth, ha pubblicato la fotografia di un hamburger che per quattordici anni aveva usato per illustrare a bambini e genitori le presunte pessime qualità alimentari dei panini McDonald’s: anche in questo caso, anche dopo così tanti anni, la carne e il pane non erano cambiati poi così tanto dal giorno in cui li aveva comprati. Nonna Joann ha fatto la stessa cosa, mettendo da parte il panino per un anno e ottenendo lo stesso risultato.
I panini di McDonald’s invecchiano come tutti. Nuova puntata dell'indagine scientifica sugli hamburger perenni.
Secondo alcuni documenti diffusi online e descritti come ufficiali, e in parte confermati da importanti testate internazionali, la Cina vorrebbe ridurre le attività di estrazione di bitcoin sul suo territorio, una strategia che potrebbe avere conseguenze rilevanti nel settore e nel valore della criptovaluta sul mercato. L’estrazione di bitcoin è quel procedimento con il quale gli utenti di Bitcoin contribuiscono con i propri computer alla potenza di calcolo necessaria per verificare e approvare le transazioni della criptovaluta. Agli utenti che contribuiscono a questo processo, che mantiene Bitcoin attivo e sicuro, vengono distribuiti un certo numero di bitcoin. Se all’inizio per estrarre bitcoin bastavano normali computer domestici, le enormi dimensioni raggiunte dal sistema hanno reso l’estrazione un’attività industriale, svolta da società specializzate in grandi capannoni pieni di computer e ventole di aerazione. Questi centri consumano enormi quantità di energia: in totale i processi di estrazione consumano annualmente più di interi stati di piccole dimensioni, tipo l’Irlanda, e circa lo 0,8 per cento di quella consumata negli Stati Uniti.
Sembra che la Cina voglia sganciarsi un po’ dai bitcoin. Circolano documenti che pianificano una riduzione delle operazioni locali di “estrazione”, per ragioni energetiche ma non solo.
La copertina del prossimo numero dell’edizione francese di Vogue è dedicata alla modella statunitense Gigi Hadid, una delle più famose e pagate al mondo. Hadid ha vent’anni ed è già apparsa sull’edizione italiana, australiana, brasiliana, olandese e spagnola di Vogue, ma quella francese è decisamente la più prestigiosa, superata soltanto dalla statunitense, che è diretta da Anna Wintour e considerata la più autorevole rivista di moda al mondo. Le copertine sono due, scattate entrambe dai fotografi di moda Mert & Marcus: in una Hadid indossa una giacca Chanel e molte collane di perle, nell’altra è completamente nuda, tacchi a parte. Tutte le copertine di Vogue con Gigi Hadid.single-post-new article figure.split-gal-el .photo-container .arrow::after{content:' FOTO'} #gallery-5{margin:auto}#gallery-5 .gallery-item{float:left;margin-top:10px;text-align:center;width:14%}#gallery-5 img{border:2px solid #cfcfcf}#gallery-5 .gallery-caption{margin-left:0}
La prima copertina con Gigi Hadid su Vogue Francia. Sono due, entrambe per il numero di marzo: in una indossa una giacca Chanel, nell'altra porta solo i tacchi.
Sergio Mattarella è stato eletto presidente della Repubblica al quarto scrutinio con 665 voti, quasi i due terzi del totale. Mattarella sarà il dodicesimo presidente della Repubblica italiana, giurerà martedì alle 10. La candidatura di Mattarella è stata proposta dal Partito Democratico ed è stata sostenuta anche da SEL, Scelta Civica, NCD e gruppi minori. Forza Italia ha deciso di votare scheda bianca ma le schede bianche sono state meno dei grandi elettori su cui poteva contare: qualcuno ha votato Mattarella, se ne parlerà nei prossimi giorni. Ma la cosa di cui si parlerà di più è comprensibilmente il capolavoro politico di Matteo Renzi, che esce da questi giorni come il vero vincitore politico, privo oggi di rivali alla sua altezza. Il nuovo presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Palazzo della Consulta a Roma, sabato 31 gennaio. (FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)
Sergio Mattarella presidente della Repubblica. Con 665 voti – tantissimi – il Parlamento lo ha scelto come dodicesimo capo dello Stato: giurerà martedì alle 10.