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Anche Tracey Thorn ha quarantasette anni. E ha fatto un nuovo disco. Ma il New Yorker, che ne scrive questa settimana, la presenta come un’artista part-time, ormai, una musicista “per hobby”. Il disco si chiama “Love and its opposite“, e Tracey Thorn non farà tour e concerti, come già per il disco precedente: in un tempo di crisi del disco in cui gli artisti tendono a concentrare i profitti proprio sui concerti, lei preferisce fare altre cose, “il resto della mia vita”. Se i singoli di successo resteranno appannaggio di pochi, gli altri faranno musica a tempo perso, commenta l’articolo. Tracey Thorn fu metà degli Everything but the Girl – l’altra metà era il suo tuttora marito Ben Watt – che contribuirono a quella fazione acustico-jazz del ondata pop britannica degli anni Ottanta: c’erano loro, gli Style Council, Sade, Carmel e altri ancora. Fecero belle canzoni (“musica per una festa in cui non ti fanno entrare” scrive Sasha Frere-Jones del New Yorker) e poi seppero riconvertirsi alla dance e alla house negli anni Novanta, quando un remix della loro “Missing” spopolò in tutto il mondo. Lei mise in curriculum anche una collaborazione con i Massive Attack sulla bellissima “Protection”, e tutto con la forza della voce calda e sicura che l’articolo del New Yorker celebra una riga sì e una no.
L’amore e il suo contrario. Tracey Thorn degli Everything but the girl ha fatto un disco nuovo, "da quarantasettenni".
È online da ieri il video del nuovo singolo degli Arctic Monkeys, “Don’t Sit Down ‘Cause I’ve Moved Your Chair”. Il singolo sarà messo in vendita domani, 16 aprile, per partecipare al “Record store day” (una giornata in cui le case discografiche distribuiscono, agli esercizi che aderiscono, edizioni limitate di singoli, Lp, ed Ep, ma rigorosamente su vinile) mentre l’album l’intero, dal titolo “Suck it and see”, uscirà il 6 giugno.
Il nuovo video degli Arctic Monkeys. È online il video di “Don’t Sit Down ‘Cause I’ve Moved Your Chair”.
La Toscana è la regione dove nel dopoguerra il Partito Comunista e poi i suoi eredi e continuatori storici, fino al Partito Democratico, hanno ottenuto i risultati maggiori a livello locale e nazionale: dal 1983 ininterrottamente la regione ha un presidente che è stato nel PCI o nei partiti suoi successori. In questi mesi, però, il Partito Democratico – che alle elezioni politiche del 2008, al Senato, prese il 47 per cento dei voti – si è trovato in difficoltà, a causa di diverse situazioni locali e regionali che mettono alla prova le alleanze e in discussione anche il presidente della Regione, Enrico Rossi. Enrico Rossi ha 53 anni e viene dalla provincia di Pisa. È stato per quasi dieci anni (1990-1999) sindaco di Pontedera, la città dove ha sede la Piaggio, inizialmente eletto con il Partito Comunista. Poi è stato per altri dieci anni assessore alla Sanità della Regione Toscana, durante la presidenza di Claudio Martini, e alle regionali del 2010 è stato eletto presidente della regione Toscana con quasi il 60 per cento dei voti. La coalizione che lo sostiene è formata da PD, IdV e SeL.
I guai del PD in Toscana. Guida alle molte grane in corso nella regione più a sinistra d'Italia.
Durante la direzione nazionale del Partito Democratico che si è svolta in serata, dopo un discorso del segretario e Presidente del Consiglio Matteo Renzi, è stata nominata la nuova segreteria del partito. La nuova segreteria è formata da 15 persone, 8 donne e 7 uomini e si riunirà per la prima volta il prossimo giovedì. In quell’occasione saranno anche discusse e assegnate le deleghe. Tra gli uomini «alcuni lo scoprono solo adesso», ha detto Renzi. Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini sono stati riconfermati come vicesegretari, il ruolo che ricoprono da dicembre 2013. Poco prima della direzione, così come annunciato durante il discorso di chiusura della Festa Nazionale de L’Unità a Bologna, Renzi aveva confermato che si sarebbe trattato di «una segreteria unitaria, nonostante le polemiche della minoranza del partito». A questo proposito, scrive Repubblica:
La nuova segreteria del PD. Le facce e le storie delle quindici persone – sette uomini e otto donne – incaricate da Renzi (a cui però non sono ancora state assegnate le deleghe).
È uscito Angels, il primo singolo tratto dal secondo disco degli XX che si chiama “Coexist”, e uscirà il 10 settembre 2012. La canzone si può ascoltare su YouTube però era online senza un titolo definitivo già da maggio, quando gli XX l’avevano presentata a un concerto di Londra insieme ad altri quattro inediti.
Il nuovo singolo degli XX. Si chiama Angels, ed è tratto dal loro secondo disco che uscirà il 10 settembre.
Sabato 7 giugno è cominciata la 14esima Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, che resterà aperta al pubblico dal 7 giugno al 23 novembre. Quella di quest’anno è la prima edizione che durerà sei mesi invece che tre, avrà cioè la stessa lunghezza (giugno-novembre) della mostra dedicata all’arte. Il direttore della mostra, l’architetto olandese Rem Koolhaas – che aveva ricevuto la nomina a gennaio del 2013 – ha detto che la sua ambizione è quella di “modernizzare la storia dell’architettura, perché questa Biennale parla proprio dell’effetto della modernizzazione sui paesi e sull’architettura”. Koolhaas è il fondatore dello studio OMA (Office for Metropolitan Architecture), uno dei più noti studi di architettura al mondo. Nel 2000 ha vinto il Pritzker Prize, il più importante riconoscimento internazionale per l’architettura, quello che quest’anno è stato vinto dal giapponese Shigeru Ban.
Le foto della Mostra di Architettura della Biennale di Venezia. Edifici governativi in 3D e grandi stampanti ad aghi che disegnano sulla sabbia, tra le opere più notevoli della mostra che apre oggi e ospita artisti di tutto il mondo.
Esistono vari tipi di farmaci anticoncezionali per le donne, ma in Italia e nella maggior parte dei paesi del mondo non ci sono sul mercato contraccettivi maschili diversi dai preservativi. È da moltissimo tempo che si fa ricerca per trovarne uno che sia davvero efficace: e ultimamente si è tornati a parlare delle moltissime ricerche sul tema a causa di uno studio internazionale su un nuovo tipo di contraccettivo maschile sotto forma di iniezioni di ormoni. Si dice che già il primo medico conosciuto della storia, il greco Ippocrate, che visse nel quinto secolo a.C., cercasse un contraccettivo maschile che non prevedesse né l’infertilità permanente né l’uso di una barriera fisica, come i preservativi: ci provò scaldando i testicoli con un bagno caldo, e a posteriori si può dire che non fu una cattiva idea dato che gli spermatozoi vivono nelle condizioni ottimali quando sono a una temperatura più bassa di quella corporea. L’idea di Ippocrate ha continuato a essere popolare nel tempo: tra gli anni Trenta e Cinquanta la medica svizzera Marthe Voegeli, che lavorava in India, consigliava agli uomini di fare ogni giorno per tre settimane un bagno di 45 minuti a una temperatura di 46,5°: secondo i suoi test con questa tecnica si potevano ottenere sei mesi di sterilità.
Perché non esiste ancora un anticoncezionale per gli uomini. Ci sono ancora dei problemi con gli effetti collaterali, ma la vera ragione è che non ci sono case farmaceutiche interessate a produrlo.
Dopo quasi un anno di test, Microsoft ha messo online il nuovo aggiornamento di Outlook.com, il suo servizio di posta elettronica che fa concorrenza a Gmail di Google. Una versione di prova era a disposizione di un numero ristretto di utenti dal maggio del 2015, nel frattempo Microsoft si era data da fare per arricchire il sistema aggiungendo nuove funzionalità e migliorandone alcune sulla base della segnalazione degli utenti. La nuova versione di Outlook.com sarà messa a disposizione di tutti nel corso delle prossime settimane, prima negli Stati Uniti e in seguito nel resto del mondo. Oltre alle modifiche alla grafica, che fanno assomigliare il sito al programma di posta predefinito di Windows 10, Outlook.com ha due importanti novità mostrate per la prima volta lo scorso settembre, e in seguito migliorate. La prima consente di inserire un “Mi piace” a un messaggio di posta elettronica, in modo da fare sapere a chi l’ha inviata che l’email è stata letta (utile quando non è necessaria una risposta, per esempio). La seconda, invece, serve per citare qualcuno direttamente all’interno dell’email come si fa su Twitter o su Facebook: inserendo @Bill, Bill saprà di essere citato a un certo punto nel messaggio, cosa utile nel caso di testi molto lunghi. Se si inserisce una menzione di un contatto che non è tra i destinatari dell’email, il sistema provvede automaticamente ad aggiungerlo, in modo che gli possa arrivare l’email.
Com’è fatto il nuovo Outlook.com. Microsoft ha aggiornato il suo famoso sistema di posta elettronica – il vecchio Hotmail – aggiungendo i "Mi piace", le menzioni e molte altre cose.
Anche quando vivono negli zoo i suricati rispettano una precisa gerarchia sociale e particolari ruoli, tra cui quello di vedetta, per cui si danno il cambio: quando non sono di turno si riposano, che è proprio quello che sta facendo un suricato dello zoo di Berlino in una delle fotografie animalesche scelte dal Post questa settimana. Tra gli altri animali ritratti tra zoo, campi, competizioni e mercati, c’è un parrocchetto che non teme di appollaiarsi su un dito, un maggiolino che fa cose da maggiolini su una foglia, una cicogna che cova in cima a un palo e un gregge di pecore che pascolano con una gran bella vista, anche se un po’ coperta dalla foschia. Il premio per il miglior piumaggio se lo contendono un gufo in procinto di essere liberato e un pavone, quello per l’espressione più minacciosa un leopardo e una scimmia indiani. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Weekly Beasts. Un suricato seduto, pecore che pascolano vicino a Mont Saint-Michel e una cicogna che cova, tra gli animali più fotogenici della settimana.
Il profilo Twitter dei “300 spartani”, un gruppo di attivisti su Internet per il Partito Democratico, ha diffuso ieri l’indirizzo di un tumblr – Italia Giusta Forever – nel quale una serie di immagini mostrano Pier Luigi Bersani nei panni di Batman e i suoi principali avversari politici fare “i cattivi di Gotham City”, ognuno con le sue caratteristiche e le sue frasi. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Bersani Batman, il tumblr. E "i cattivi di Gotham City", cioè Monti, Berlusconi, Grillo, Giannino e Ingroia.
Ogni giorno il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, inizia la conferenza stampa di aggiornamento sull’epidemia da coronavirus in Italia comunicando “il dato delle persone guarite nelle ultime 24 ore”, per offrire subito il dato più rassicurante alla popolazione in attesa di conoscere le ultime evoluzioni della malattia in Italia. Quel dato viene poi ripreso dai giornali, che lo presentano come il numero delle persone guarite elaborando analisi e riflessioni sull’evoluzione dell’epidemia. Da un’analisi svolta dalla Fondazione GIMBE – organizzazione indipendente senza scopo di lucro che si occupa di sanità pubblica – in collaborazione con YouTrend è però emerso che il dato dei “guariti” non riflette la realtà, perché comprende al suo interno anche il totale delle persone dimesse dagli ospedali, ma che potrebbero essere ancora malate con sintomi tali da poter proseguire le terapie a casa. La Protezione Civile raggruppa i dati sui casi di COVID-19 in tre categorie, con distinzioni che sono poi riprese allo stesso modo sul suo sito e da quello del ministero della Salute. La somma delle tre categorie porta al totale dei casi rilevati dall’inizio dell’epidemia, che viene poi comunicato all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
I “guariti” annunciati dalla Protezione Civile ogni giorno non sono tutti guariti. Il dato comprende le persone dimesse dagli ospedali e non necessariamente guarite, ma non viene specificato.
Nuova puntata dell’inchiesta Berlusconi-Favata, ovvero di come un’intercettazione su Fassino (“Ma abbiamo una banca?”) arrivò nelle mani della famiglia Berlusconi prima che in quelle della procura, e da lì direttamente sulla prima pagina del Giornale. Eravamo rimasti a Fabrizio Favata arrestato per estorsione – avrebbe ricattato il suo socio Raffaelli e gli stessi Berlusconi minacciando di rendere noto il loro incontro – e Paolo Berlusconi in odore di indagine per ricettazione. Oggi Repubblica di oggi racconta del memoriale difensivo depositato dallo stesso Paolo Berlusconi, accusato di millantato credito e ricettazione, che dice di non sapere nulla “del nastro di Fassino” ma ammette di aver accompagnato “a Palazzo Grazioli sia Raffaelli che Favata”. Insomma, che ci sia stato l’incontro della vigilia di Natale 2005 è ormai ammesso da tutti i protagonisti della vicenda. Resta da mettersi d’accordo su cosa sia successo.
Sì, Favata ha incontrato Berlusconi. Continua l'inchiesta sull'intercettazione di Fassino, ora tutti ammettono che l'incontro tra Favata e i fratelli Berlusconi c'è stato.
È appena stato diffuso su YouTube il secondo trailer – il primo era dello scorso luglio – del nuovo film Mad Max: Fury Road, che uscirà negli Stati Uniti nel 2015.
Il nuovo trailer di “Mad Max: Fury Road”. Il quarto film della saga incentrata su Max Rockatansky: diretto da George Miller, con Tom Hardy e Charlize Theron.
Durante il suo concerto a Cape Town in Sudafrica, martedì sera, Bruce Springsteen ha ricordato il grande cantautore americano Pete Seeger – morto poche ore prima e al quale aveva dedicato un disco alcuni anni fa – e gli ha dedicato “We shall overcome”, storica canzone di protesta americana resa ancor più famosa dallo stesso Seeger.
Springsteen fa “We shall overcome” per Pete Seeger, a Cape Town. Durante il suo concerto a Cape Town in Sudafrica, martedì sera, Bruce Springsteen ha ricordato il grande cantautore americano Pete Seeger – morto poche ore prima e al quale aveva dedicato un disco alcuni anni fa – e gli ha.
Derek e Christine Reid sono i genitori di Ellie, una bambina di tre anni e mezzo con una sordità profonda la cui diagnosi è stata ipotizzata dopo un test uditivo, nei primi giorni di vita di Ellie, e confermata con un esame più approfondito tre settimane più tardi. Si ritiene che oltre il 90 per cento delle persone nate con questo genere di deficit sensoriale abbia genitori con un udito normale, come nel caso dei Reid. In seguito alla diagnosi, e a fronte dell’inefficacia delle protesi acustiche per il caso di Ellie, i Reid hanno dovuto prendere in tempi relativamente stretti una decisione che si pone per tutti i genitori nella loro situazione: se sottoporre Ellie a un intervento chirurgico per impiantare una coclea artificiale, e poi pianificare un trattamento logopedico per l’apprendimento della lingua scritta e parlata; o se considerare da subito la lingua dei segni – a loro completamente sconosciuta – la lingua “naturale” destinata a Ellie; o se provare a fare entrambe le cose, seguendo un modello “bilingue”. I Reid vivono a Braintree nel Massachusetts, una ventina di chilometri a sud di Boston. La loro storia è simile a quella di altre famiglie ed è stata raccontata dalla giornalista scientifica americana Sujata Gupta per Matter, un magazine online di scienza e tecnologia pubblicato sulla piattaforma “Medium”. In passato Gupta ha anche scritto e lavorato per riviste di settore come Nature, New Scientist e Scientific American, e per un pubblico più vasto su New Yorker e Wired.
L’impianto cocleare e la “cultura sorda”. Una storia sul duplice status della sordità (disabilità e identità culturale) racconta la complessità di un lungo dibattito, e le sue implicazioni per alcuni genitori.
Il 6 giugno del 1944 gli eserciti alleati degli Stati Uniti, del Regno Unito e del Canada sbarcarono in Normandia, nel nord della Francia, in quello che è passato alla storia come il “D-Day”: fu una delle più grandi operazioni militari mai tentate e un punto di svolta della Seconda guerra mondiale. Dopo una giornata di durissimi combattimenti che costò 12 mila tra morti e feriti, gli alleati riuscirono ad attestarsi sulle spiagge e dare inizio allo scontro che si sarebbe concluso con la resa della Germania nazista. 1. Perché è importante? Nel giugno del 1944 la guerra durava oramai da quasi cinque anni: da quattro anni, cioè da quando la Francia era stata sconfitta nel 1940, inglesi e americani erano riusciti a impegnare i tedeschi soltanto su fronti secondari, dove era possibile schierare soltanto pochi soldati per volta (prima in Nordafrica e poi in Italia). Per tutti quegli anni la gran parte dello sforzo bellico tedesco fu concentrato a est, contro la Russia. Nel 1944 Josif Stalin, il dittatore dell’Unione Sovietica, chiedeva da tempo agli alleati l’apertura di un “secondo fronte”, cioè di un campo di battaglia ampio dove inglesi e americani potessero schierare i grandi eserciti che avevano da anni pronti e immobili nel Regno Unito.
Lo sbarco in Normandia, 70 anni fa. Le foto e la storia di una delle più vaste e complicate operazioni militari di sempre.
Fino al 29 maggio la “Art Gallery of Ontario” di Toronto ospiterà la mostra “Outsiders: American Photography and Film, 1950s–1980s“, che espone più di 300 immagini e alcuni filmati di artisti che hanno avuto un ruolo nella trasformazione dell’immagine dell’America. Le fotografie mostrano musicisti, manifestanti, bande in bicicletta, politici, lavoratori poveri e gente mondana, ritratti da fotografi importanti come Diane Arbus, Nan Goldin, Gordon Parks, Danny Lyon e Garry Winograd. Tra le fotografie in mostra, 170 sono dedicate ai visitatori di Casa Susanna, a New York: un famoso punto di ritrovo per i crossdressers degli anni Cinquanta e Sessanta (il crossdressing è l’atto di utilizzare tipi di vestiti opposti a quelli tradizionalmente attribuiti al proprio sesso, ma non è collegato per forza con identità di genere e orientamento sessuale). I beatnik – cioè quelli della Beat Generation – sono invece raccontati in Pull My Daisy, un corto del 1959 diretto dal fotografo Robert Frank e dell’artista Alfred Leslie e scritto e narrato da Jack Kerouac (considerato il padre della Beat Generation con il suo libro On The Road – Sulla Strada). Fanno parte del cast anche i poeti Allen Ginsberg e Gregory Corso, tra gli altri.
Foto degli americani di cinquant’anni fa. Scattate da alcuni dei più grandi fotografi dell'epoca, da Gordon Parks a Diane Arbus.
Lo scorso 7 marzo la pallavolista Lara Lugli ha pubblicato un post su Facebook per parlare dei problemi legali nati con la dirigenza della sua squadra in seguito a una sua gravidanza. La storia si riferisce alla stagione 2018-2019, quando Lugli giocava per il Volley Pordenone in B-1 (oggi chiamato Maniago Pordenone), di cui era anche capitana. La vicenda è stata molto raccontata e ha riportato al centro della discussione il mancato riconoscimento del professionismo femminile e del lavoro sportivo e l’assenza di garanzie e tutele, compresa quella per la maternità. La vicenda di Lara Lugli Nel 2018-19, quando aveva 38 anni, Lara Lugli giocava con il Volley Pordenone. All’inizio di marzo comunicò alla società di essere incinta, e il suo “contratto” fu interrotto. Un mese dopo ebbe un aborto spontaneo.
Cosa ci dice la storia della pallavolista Lara Lugli. E dello scontro che ha avuto con la sua società dopo averle comunicato di essere incinta.
18.10 – Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, oggi non è riuscito a raggiungere l’isola del Giglio a causa delle condizioni meteorologiche. Per questo motivo è stata rimandata a domani la riunione dei responsabili delle operazioni di soccorso e un incontro con gli abitanti dell’isola. 17.25 – Oggi il relitto della Costa Concordia ha registrato spostamenti relativamente consistenti, di circa 8 centimetri in sette ore. La Protezione Civile ha precisato che spostamenti così grandi sono già successi in passato, e che nel pomeriggio sono rallentati fino a valori di pochi millimetri l’ora. Il peggioramento delle condizioni del mare, che da ieri notte è molto mosso, sta causando danni al relitto: le vetrate delle piscine a poppa e nella parte centrale della nave si sono staccate e sono cadute in mare.
Costa Concordia, le notizie di oggi. Oggi sono previsti l'inizio delle operazioni di rimozione del carburante e la decisione definitiva sulle ricerche nella parte sommersa.
Dopo due anni di lavoro, Microsoft ha presentato la nuova versione del suo sistema operativo per gli smartphone. Il nuovo Windows Phone 7 non è la semplice evoluzione di Windows Mobile, il predecessore del nuovo sistema, ma una edizione completamente rinnovata per cercare di battere la concorrenza di Apple con iOS, che anima gli iPhone, e Google con il suo Android, un sistema operativo “aperto” utilizzato da un ampio numero di produttori di telefoni cellulari. Il progetto per la realizzazione di Windows Phone 7 ha subito numerosi ritardi, mettendo ai margini per mesi Microsoft dalla competizione nel fecondo settore degli smartphone, ma le cose ora potrebbero cambiare consentendo alla società diretta da Steve Ballmer di recuperare terreno già a partire dall’imminente stagione dello shopping natalizio. Con una conferenza stampa da New York, il CEO di Microsoft ha presentato il piano dell’azienda per gli attesi telefoni cellulari basati su Windows Phone 7. La strategia commerciale scelta sarà del tutto simile a quella adottata da Google: Microsoft non si è messa a costruire gli smartphone, offre solamente il sistema operativo che viene poi installato dai produttori di cellulari sui loro modelli compatibili. Questa soluzione consente di offrire agli utenti una gamma molto più ampia di dispositivi ed è una strada diametralmente opposta rispetto a quella di Apple, che vende esclusivamente un modello del proprio iPhone. https://www.youtube.com/watch?v=G3pHac6Otqk I modelli che utilizzano Windows Phone 7 disponibili in Italia a partire dal 21 ottobre sono stati realizzati da alcuni dei principali produttori di smartphone al mondo come HTC, Samsung e LG. Buona parte degli operatori italiani, come Tim, Vodafone, H3G, Wind e Fastweb metteranno a disposizione alcune offerte commerciali per acquistare i nuovi telefoni con contratti biennali, oppure attraverso l’acquisto del telefono a prezzo pieno senza piani di traffico predefiniti.
Microsoft ci prova con Windows Phone 7. La società presenta il nuovo sistema operativo per smartphone che dovrà sfidare iPhone e Android.
È morto a 65 anni il regista teatrale lituano Eimuntas Nekrošius: lo comunica una nota del suo agente, scrive ANSA. Nekrošius stava lavorando per preparare una rappresentazione dell’Edipo a Colono da mettere in scena per il Festival di Napoli del prossimo giugno. Nekrošius ha diretto rappresentazioni da opere di Anton Checov e William Shakespeare, ma è anche noto per un suo spettacolo ispirato all’Inferno di Dante e per le sue diverse regie di musica lirica, anche alla Scala. Anna Bandettini ne ha parlato così, su Repubblica: Un artista importante per il teatro europeo, uno dei maggiori registi. Magari poco conosciuto al grande pubblico italiano, ma uno di quei temperamenti che hanno inciso e contato molto nel teatro degli ultimi 30-20 anni. Lituano – avrebbe compiuto 66 anni proprio domani, il 21 novembre – fisico possente, occhi chiari di ghiaccio, la testa sempre rapata a zero, personalità solitaria e appartata, più propensa al tormento che al sorriso, Nekrosius è stato un artista rigoroso e innovatore nel linguaggio della scena e culturalmente importante per diverse generazioni di attori.
È morto il regista teatrale lituano Eimuntas Nekrošius.
Nicola Zingaretti, presidente del Lazio, è stato ufficialmente proclamato segretario del Partito Democratico (PD) durante l’Assemblea nazionale che è in corso all’hotel Ergife di Roma. Zingaretti aveva vinto con il 65 per cento dei voti le primarie del PD che si erano tenute il 3 marzo, arrivando davanti all’ex vicepresidente della Camera Roberto Giachetti e all’ex segretario reggente Maurizio Martina. Paolo Gentiloni è stato eletto presidente del Partito, mentre oggi si voterà anche per il tesoriere (che sarà probabilmente Luigi Zanda). Tra gli assenti c’è Matteo Renzi, che ha mandato comunque i suoi auguri a Zingaretti tramite Facebook. Lo streaming dell’Assemblea nazionale del PD
Nicola Zingaretti è stato proclamato ufficialmente segretario nazionale del PD.
Le settimane della moda sono una ricca occasione per i fotografi di agenzia di fotografare moltissime persone famose per i più svariati motivi radunate in pochi spazi, e per noi di selezionarle per questa raccolta: tra Parigi e Milano si sono visti Lenny Kravitz e la figlia Zoe, Rachel Brosnahan, Demi Moore, Cara Delevingne, Chiara Ferragni, Lily Collins e Kit Harington, tra gli altri. Un’altra concentrazione di famosi era a Berlino, dove è in corso il festival del cinema della città e sono passati Helen Mirren, Roberto Benigni, Willem Dafoe ma pure Hillary Clinton, alla presentazione di un documentario a lei dedicato. Tra i politici più notevoli della settimana invece il presidente sudcoreano Moon Jae-in che si fa provare la febbre con tanto di mascherina e Giuseppe Conte e Emmanuel Macron che mangiano un babà a Napoli. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Celebripost. Giuseppe Conte ed Emmanuel Macron che mangiano un babà a Napoli, chi guarda le sfilate e chi si mette in posa alla Berlinale, tra le persone che valeva la pena fotografare questa settimana.
Il rapporto della musica col nostro cervello e lo studio della musica in neurologia e psichiatria sono stati molto popolari negli ultimi anni. Su tutti, c’è stato il libro di Oliver Sacks “Musicofilia“, di grande successo internazionale: ma anche i due scritti da Daniel Levitin, “Fatti di musica” e “Il mondo in sei canzoni“. A Montreal c’è un istituto che si chiama BRAMS (International Laboratory for BRAin, Music and Sound Research) che studia queste cose e ha di recente compiuto una ricerca sugli “earworms” (“tarli nell’orecchio”), ovvero quelle melodie che ci entrano in testa e non riusciamo a smettere di canticchiarle o averle in mente: canzoni appiccicose, è il termine più efficace che abbiamo pensato in italiano (i “tormentoni” sono un’altra cosa). La professoressa Sylvie Hebert dice che gli earworms hanno dei tratti più comuni: canzoni ripetitive e con testi semolificati, meglio ancora se la-la-la o du-du-du. Di solito affiorano quando stiamo compiendo attività che non impegnano il cervello, come camminare. Ma la parte più divertente della ricerca è quella che elenca i 25 earworm più ossessivi su un campione di ascoltatori (con l’avvertenza che il test è stato fatto su cavie francofone). Dalla venticinquesima alla prima.
Le 25 canzoni più appiccicose del mondo (per un canadese). Un istituto scientifico di Montreal ha fatto uno studio sugli "earworms", le melodie che non riusciamo a toglierci dalla testa.
Uno dei paesi a cui nelle ultime settimane si è fatto più riferimento parlando della crisi della Grecia è stato il Portogallo, che è stato individuato da molti come esempio positivo – assieme ai paesi baltici e all’Islanda – del funzionamento delle misure di austerità. L’economia portoghese è in crescita da più di un anno e la disoccupazione sta scendendo rapidamente. In un’intervista pubblicata ieri dal settimanale tedesco Spiegel, il ministro delle Finanze della Germania Wolfgang Schäuble – noto per le sue posizioni molto rigide nei confronti della Grecia – ha citato il Portogallo come primo esempio di un paese che «ha sperimentato uno sviluppo economico positivo dopo aver applicato il programma di aiuti internazionali». Alcuni mesi fa Schäuble aveva precisato che la situazione attuale del Portogallo è «la miglior prova» a sostegno dell’efficacia dei programmi di austerità. Non tutti però sono d’accordo con Schäuble: In diversi hanno sottolineato come il “costo sociale” creato dalle misure di austerità sia stato enorme, e che le sue conseguenze continuano a essere pagate ancora oggi dalla popolazione portoghese. Come ci siamo arrivati Il Portogallo, come molti altri paesi europei, ha subìto le conseguenze peggiori della crisi finanziaria dopo il 2010. Fra il 2011 e il 2013 la sua economia si è ristretta del 6 per cento, mentre la disoccupazione ha raggiunto il 17 per cento. Quando l’attuale primo ministro di centrodestra Pedro Passos Coelho ha ottenuto l’incarico, nel giugno del 2011, il rapporto fra deficit e PIL era vicino al 10 per cento: un rapporto considerato “sano” si aggira attorno al 3 per cento. Nello stesso anno, il Portogallo ha firmato un duro accordo per ottenere 78 miliardi di euro in prestito dalla cosiddetta “troika” – cioè l’Unione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale – in cambio di diverse privatizzazioni e riforme strutturali.
Il Portogallo ce l’ha fatta? breve storia di un paese molto citato come esempio virtuoso dell'applicazione delle misure di austerità, ma che sembra non avere mai risolto del tutto i suoi problemi.
Negli ultimi giorni sui muri di Parigi sono comparsi sette nuovi graffiti attribuiti a Banksy, probabilmente lo street artist più famoso al mondo, un po’ per i messaggi critici e provocatori delle sue opere e un po’ perché dopo anni e ricerche non se ne conosce ancora l’identità. La notizia è stata data dal sito d’arte Artistikrezo: il suo direttore, Nicolas Laugero Lasserre, aveva avuto notizia di un viaggio in Francia di Banksy e ne aveva riconosciuto la mano in un murale che raffigura una ragazza mentre spruzza una tappezzeria – esposta nel 2009 nel Museo di Bristol, la città dei primi lavori di Banksy – per coprire una svastica. Questo murale si trova vicino a un ex centro per migranti al confine settentrionale della città ed è comparso il 20 giugno, la Giornata mondiale del rifugiato: secondo gli esperti Banksy avrebbe voluto criticare la politica del governo francese sull’immigrazione. Non tutti i murales parlano direttamente di migranti: uno per esempio è una reinterpretazione del famoso quadro “Napoleone che attraversa le Alpi“, dipinto nel 1801 da Jacques-Louis David. Sei dei sette graffiti di Banksy, il settimo lo trovate qui
Ci sono sette nuovi graffiti di Banksy a Parigi. Uno di questi è una reinterpretazione del famoso quadro "Napoleone che attraversa le Alpi".
Il presidente turco Abdullah Gül ha firmato nella serata di martedì 18 febbraio una legge che aumenta le capacità di controllo del governo su Internet, nonostante le molte proteste e i molti appelli che gli erano stati rivolti perché ponesse il suo veto. Il presidente ha aggiunto di aver riconosciuto valide le “obiezioni” a due punti specifici della legge e di aver chiesto una correzione. Come riporta il quotidiano turco Hürriyet, il governo di Recep Tayyip Erdoğan ha presentato nella stessa giornata di martedì due emendamenti e il ministro delle Comunicazioni Lütfi Elvan ha contattato i tre partiti di opposizione in Parlamento. L’emendamento più importante riguarda l’aggiunta di un ruolo di supervisione giudiziaria alle decisioni di bloccare siti Internet prese dal Direttorato per la Telecomunicazione (TİB): se entro 24 ore non riceverà l’approvazione di un tribunale, la decisione del TİB decadrà.
La contestata legge turca su Internet. Dà al governo la possibilità di bloccare siti senza autorizzazione giudiziaria, tra molte critiche; il presidente turco l'ha firmata martedì.
Il 15 dicembre 1939, ottanta anni fa oggi, poco più di duemila persone presero posto tra le poltrone del Grand Theatre di Atlanta, in Georgia, e videro per la prima volta Via col vento, un film di cui si parlava da anni. In vista di quell’anteprima, il governatore della Georgia aveva addirittura proclamato tre giorni di festa nazionale e chiesto ai cittadini di accogliere nel miglior modo possibile le star del film, che attraversarono la città in una parata di quasi dieci chilometri, e che la sera prima avevano partecipato a una festa in costume con seimila invitati. L’attrice più osannata era Vivien Leigh, cioè Rossella O’Hara. L’attore più richiesto Clark Gable: un articolo di allora del Time parla di scene di giubilo per lui e racconta di una giovane ragazza che dopo aver ricevuto un veloce bacio da lui dice tra sé: «sono diventata una donna adesso?». Atlanta, il 14 dicembre 1939 (AP Photo/Atlanta Journal-Constitution)
Via col vento, spiegato bene. Uscì ottant'anni fa ed ebbe uno straordinario successo: nonostante molti problemi è ancora un pezzo enorme di storia del cinema, secondo qualcuno «il film più film di sempre».
Da venerdì 2 a domenica 4 ottobre a Ferrara ci sarà il Festival del settimanale Internazionale, alla nona edizione, e che il Post frequenta con complicità e ammirazione dalla sua nascita (del Post). Il programma è come al solito molto ricco, e gli incontri sulle cose del mondo e come le si raccontano si svolgeranno in varie sedi tutte nel bellissimo centro storico della città: nel calendario ci sono anche diverse presentazioni di libri. Venerdì 2 ottobre
Tutti i libri di Internazionale a Ferrara 2015. Quest'anno ci sono venti presentazioni, tra le altre cose (compresa quella del direttore del Post).
Pochi giorni fa il sito di Proceedings of the National Academy of Sciences, un’importante rivista scientifica statunitense, ha pubblicato uno studio sulla disponibilità di persone di varia nazionalità a essere “toccati” da altre persone con cui hanno vari gradi di confidenza. Il magazine online Quartz l’ha definito il più importante studio mai realizzato sul tema: cinque esperti di neuroscienze e psicologia provenienti da quattro università diverse hanno contattato 1.368 persone fra francesi, finlandesi, italiani, britannici e russi per chiedere quanto si sentissero a loro agio con persone come i propri genitori, parenti stretti o il proprio partner. Fra i risultati più visibili c’è una “mappa” delle parti del corpo ricavata facendo la media di tutte le interviste, e divisa fra uomini e donne. I ricercatori hanno pubblicato una mappa diversa per ogni rapporto di confidenza possibile: dal più intimo, e cioè quello col proprio partner, fino al più freddo, e cioè l’atteggiamento che si mantiene con gli sconosciuti. Più il colore è scuro e meno gli intervistati si sono detti disponibili a farsi toccare in quella parte del corpo. I risultati sono stati abbastanza bizzarri: come ha detto Robin Dunbar, che fa parte del dipartimento di psicologia sperimentale dell’università di Oxford, «siamo stati un po’ sorpresi nel constatare quanto gli uomini siano refrattari al contatto rispetto alle donne». Ci sono state anche piccole sorprese: si è scoperto per esempio che gli uomini si sentono molto poco a proprio agio a farsi toccare la testa, anche dai propri amici. Si può dire che sia una specie di “zona tabù” di cui ancora non si sapeva molto.
L’indice di toccabilità delle persone. Un importante studio aiuta a tirarsi fuori dalle situazioni sociali imbarazzanti: potete abbracciare i finlandesi, per esempio, gli inglesi meglio di no.
Google ha messo online tre nuove applicazioni sperimentali per Android e iOS dedicate alla fotografia, con l’obiettivo di farle provare a molte persone e decidere se aggiungere o meno le loro funzionalità in altre sue app. I tre esperimenti utilizzano tecnologie su cui Google lavora da tempo, come quelle per riconoscere automaticamente gli oggetti, isolare i soggetti in primo piano dallo sfondo, codificare in modo più accurato le immagini, aggiungere effetti e stili attraverso vari tipi di algoritmi. Le tre nuove app si chiamo Storyboard, Scrubbies e Selfissimo! (il punto esclamativo è di Google, eh). Storyboard Questa app serve per trasformare un video in una sorta di fumetto, con varie vignette in un’unica schermata. Il sistema analizza il video, isola i fotogrammi che ritiene più significativi e infine aggiunge filtri ed effetti grafici, simili a quelli utilizzati dall’applicazione Prisma. I risultati variano molto a seconda della qualità del video e di quante cose succedono durante la ripresa, l’app è comunque divertente e con un po’ di pratica si ottengono effetti notevoli. Per ora Storyboard è disponibile solo su Android.
Google ha fatto tre nuove app per le foto. Sono tutte e tre sperimentali: una serve per trasformare video in fumetti, un'altra per creare loop e la terza si chiama "Selfissimo!" (indovinate per cosa).
Il 23 novembre del 1963 tutti i giornali del mondo aprirono la loro prima pagina con la notizia dell’assassinio di John F. Kennedy. Quelli statunitensi locali, come il Dallas Times Herald, riferirono anche del ferimento del governatore del Texas John Connally; altri, come il Washington Post, mostrarono la foto del giuramento di Lyndon Johnson con Jacqueline Kennedy ancora sporca di sangue. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le prime pagine internazionali sulla morte di John F. Kennedy. Titoloni cubitali – shot, assassinated, eccetera – sui giornali del 23 novembre 1963.
La giornalista e sociologa di origine turca Zeynep Tufekci ha scritto sul New York Times un articolo in cui propone una parziale modifica al modello economico grazie al quale stanno in piedi i maggiori social network in circolazione, cioè Facebook, Twitter e Instagram. Tufekci propone di dare la possibilità a ciascun utente di pagare una quota mensile corrispondente al prezzo a cui i social network in questione vendono i dati personali a fini pubblicitari, modificando anche lo stesso rapporto fra i social network e i propri utenti. In uno dei passaggi principali dell’articolo, Tufekci spiega che nei confronti di Facebook e Twitter preferisce essere «un cliente, piuttosto che un prodotto». Al momento, tutti i social network più diffusi non prevedono metodi di pagamento diretto per l’utilizzo delle funzioni principali: la loro gratuità fa parte dei motivi per cui sono diventati così popolari e diffusi. Esiste la possibilità di pagare per utilizzare funzioni “speciali”, oppure per garantire maggiore visibilità ad alcune pagine o profili, ma si tratta perlopiù di meccanismi riservati alle aziende e legati alla valorizzazione di marchi o prodotti. Al momento, Facebook, Twitter e Instagram si reggono in piedi quasi solamente grazie alla vendita degli spazi pubblicitari all’interno delle proprie pagine – e quegli introiti pubblicitari sono legati all’analisi e alla cessione di informazioni personali sugli utenti raccolte proprio su ciascun social network.
Pagare per Facebook. Spendereste un euro al mese per usarlo? O per usare Google? E non sarebbe meglio che dar loro le vostre vite?.
Antonio Ingroia, ex procuratore aggiunto della Procura di Palermo che ha chiesto e ottenuto dal Consiglio Superiore della Magistratura l’aspettativa per motivi elettorali, ha annunciato oggi la sua candidatura alle prossime elezioni. Ingroia sarà a capo della lista “Rivoluzione civile” e ha mostrato oggi anche il simbolo con il suo nome che sarà presente sulle schede elettorali alle elezioni del 24 e 25 febbraio, se saranno raccolte nei tempi stabiliti le firme per la composizione delle liste. Chi sta con Ingroia Tra gli alleati certi e i sostenitori della lista di Ingroia ci sono il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, che fa parte del “Movimento arancione“, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, l’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro, i Verdi, Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani. Quella di Ingroia è «una vera lista civica», anche se al momento è un «cantiere aperto alle parti più nobili della società civile». Questa lista nasce dopo l’iniziativa promossa dallo stesso Ingroia, “Cambiare si può“, collegata in parte a quella promossa da Luigi De Magistris e le sue liste arancioni: ci si basa soprattutto sulla presenza della cosiddetta “società civile” nelle liste e quindi, in sostanza, di meno figure con esperienze precedenti in politica. Un criterio che si dovrebbe riflettere quindi anche nella composizione delle liste elettorali.
Chi sta con Ingroia. Oggi ha annunciato la sua candidatura con la lista "Rivoluzione civile": con lui ci saranno Di Pietro, De Magistris, i Verdi e i partiti della Federazione della Sinistra.
Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui. C'è la canzone nuova di Billie Eilish, forse la voce meritava un suono più naturale con questo arrangiamento, ma non è male. Invece tra una settimana ce n'è una nuova dei Coldplay. Ben Watt è il cantautore che fu metà della band Everything by the girl, di cui qui parliamo più spesso per via dell'altra metà Tracey Thorn (loro due sono anche dolci metà, come si dice): le cose che lui ha fatto dopo da solo non competono con quelle sempre stupende di lei, e sono spesso un po' monocordi per me. Anche questo EP nuovo (fatto un po' di avanzi, qui è su Spotify), che però inizia con una bella versione acustica di un pezzo pescato da tutt'altri repertori, ovvero That's the way love is, che fu un successo di house music di una band di Chicago che si chiamava Ten City, alla fine degli anni Ottanta. Vi avevo raccontato con apprensione della deriva gastronomica di Adam Duritz dei Counting Crows, che da alcuni mesi si è messo a pubblicare video tutorial di cucina a ripetizione. Oggi mi sono imbattuto in quello dedicato al cacciucco, o come lo pronuncia lui. Per fortuna il 21 esce il disco. Questa pagina fa parte dei contenuti visibili agli abbonati del Post. Se lo sei puoi accedere, se non lo sei puoi esserlo.
Una canzone dei Deep Forest. Come rendere la musica andina un po' meno una noia mortale.
Paul Klee nacque il 18 dicembre 1879 a Münchenbuchsee, una cittadina a quindici kilometri circa da Berna, in Svizzera. Fu uno degli artisti più importanti e originali del Novecento e contribuì allo sviluppo di molte correnti artistiche, per questo è difficilmente classificabile. Semplificando un po’, il genere pittorico a cui viene associato è l’astrattismo, ma viene considerato anche uno dei precursori del surrealismo. I genitori di Klee erano un insegnante di musica tedesco e una cantante svizzera, e durante l’infanzia cercarono di spingerlo a diventare un musicista facendogli prendere lezioni di violino dall’età di sette anni. Nonostante il talento, Klee durante l’adolescenza si avvicinò alle arti visive cominciando a disegnare sui supporti più vari, compresi i libri di scuola dove disegnava soprattutto caricature. Nel 1898 iniziò a studiare all’Accademia di Belle Arti di Monaco e dopo gli studi, tra il 1901 e il 1902, fece un viaggio in Italia per studiare i maestri del Rinascimento: soggiornò a Firenze, a Roma e a Napoli, poi tornò a Berna dove cominciò a sviluppare delle nuove tecniche di composizione e di pittura. Nel 1906 si sposò con la pianista Lily Stumpf, con la quale si trasferì a Monaco.
Perché Paul Klee è importante. Nacque oggi, 139 anni fa: è stato uno degli artisti più importanti del primo Novecento.
Facebook ha aggiornato la sua applicazione Messenger aggiungendo una nuova funzione per far sapere ai propri amici dove ci si trova, sfruttando i sistemi di localizzazione dello smartphone. La funzione può essere utilizzata direttamente all’interno delle chat ed è in fase di distribuzione in queste ore, quindi potrebbe non essere disponibile da subito per tutti. Come funziona Live Location Per condividere la propria posizione in un messaggio si tocca l’icona “Posizione” e compare una nuova schermata con una mappa, che mostra dove ci si trova, e un tasto “Condividi la tua posizione”. Premendolo, per 60 minuti Messenger mostrerà il luogo in cui ci si trova, ma solo ai membri della chat e non a tutti i propri contatti Messenger. La novità più importante, rispetto al sistema precedente, è che con Live Location l’app aggiorna man mano le informazioni sulla propria posizione, in modo che gli altri membri della chat possano restare aggiornati e vedere dove si stanno spostando i loro contatti.
Ora su Messenger si possono condividere gli spostamenti in tempo reale. Come funziona Live Location, per far sapere ai propri amici nelle chat dove si sta andando.
Da qualche anno c’è una tendenza evidente nel modo in cui le più importanti aziende del mondo scelgono di mostrarsi attraverso il loro logo, la scritta o il simbolo grafico che identificano i loro prodotti. Fino a qualche decennio fa quasi tutti i loghi erano composti da una scritta e da un simbolo grafico. Negli ultimi anni – e ancora più negli ultimi mesi – le scritte si sono rimpicciolite, sono finite in secondo piano e in alcuni casi sono addirittura sparite: restano solo i simboli grafici, sempre più stilizzati e sintetici. Ne ha di recente parlato l’Atlantic, che nell’articolo “L’era dei loghi senza parole” ha mostrato questo trend facendo gli esempi di MasterCard, McDonald’s e Shell. La modifica più recente è quella di MasterCard, il cui logo è cambiato qualche mese fa: il cerchio rosso e quello giallo sono rimasti ma il nome, che prima era ben in evidenza al loro interno, è diventato più piccolo ed è finito sotto ai due cerchi, in quella che sembra essere una mossa che porterà tra qualche tempo a una definitiva eliminazione della scritta. La storia del logo di McDonald’s è però quella più significativa: negli anni Quaranta il logo era complicato, con scritte e dettagli; già da anni la riconoscibilissima M gialla è più che sufficiente. Una cosa simile l’ha fatta anche Nike: all’inizio il suo notissimo logo (lo Swoosh, il baffetto) era sempre accompagnato dalla scritta “Just Do It”, che ora è rimasta come motto ma nella maggior parte dei casi non accompagna lo Swoosh. Allo stesso modo ad Apple basta una mela stilizzata.
Perché ci sono sempre più loghi senza nome? c'entrano vari fattori, fra cui una certa praticità per le aziende e l'idea che in questo modo siano meno invasivi.
A causa di un malfunzionamento dell’iPhone, negli ultimi giorni molte persone non si sono svegliate in tempo per un problema alla sveglia dello smartphone, che non suona. Il bug si è presentato per la prima volta a Capodanno e si è ripetuto anche il giorno seguente. Nonostante le rassicurazioni di Apple, che aveva promesso che il malfunzionamento si sarebbe risolto da solo entro il 3 gennaio, molti utenti hanno segnalato il problema anche nella giornata di ieri e in quella di oggi. Per rendersi conto della portata del problema è sufficiente condurre una ricerca sui principali social network e sui blog. Le persone che affermano di non essere state svegliate dal loro iPhone sono alcune migliaia, in possesso non solo dell’ultimo modello, l’iPhone 4, ma anche delle precedenti versioni dello smartphone prodotto dalla società di Steve Jobs, come l’iPhone 3GS e l’iPhone 3G. C’è chi è arrivato tardi al lavoro, chi ha mancato un appuntamento importante e chi ha perso per pochi minuti un volo.
La sveglia dell’iPhone fa ancora i capricci. Apple aveva promesso che il malfunzionamento si sarebbe risolto a partire da ieri, ma in molti segnalano ancora problemi.
La Regione Lombardia ha confermato che ieri nel territorio regionale non sono state registrate morti per il coronavirus, come comunicato ieri sera alla Protezione Civile e ai giornali. Lo hanno scritto diversi giornali e agenzie, aggiungendo che il governo regionale ha precisato che né gli ospedali né gli uffici delle anagrafi hanno registrato alcuna morte attribuibile al coronavirus. Da ieri il dato aveva generato estese perplessità e scetticismi: in un primo momento la Protezione Civile aveva spiegato che il dato della Lombardia non era stato aggiornato, poi il presidente regionale Attilio Fontana aveva consigliato di «prendere con le pinze» il dato. Oggi invece la regione ha confermato il dato di ieri.
La Regione Lombardia ha confermato che ieri non sono state registrate morti per il coronavirus.
MADRID (Reuters) – Lo scrittore José Saramago, il primo premio Nobel portoghese, è morto oggi nella sua casa di Lanzarote a 87 anni. Lo riferisce la casa editrice Alfaguara, che ha pubblicato i suoi libri. Autore prolifico, in precarie condizioni di salute da almeno un anno, Saramago aveva pubblicato il suo ultimo racconto alla fine del 2009, “Caìn”, una rivisitazione ironica del Vecchio testamento molto criticata dalla Chiesa cattolica. Questa è l’intervista a José Saramago che andò in onda a Parla con me lo scorso ottobre. https://www.youtube.com/watch?v=YFnVT4PBofU
José Saramago nell’intervista di Serena Dandini. Lo scorso ottobre lo scrittore premio Nobel morto oggi era stato a Parla con me.
La storia politica italiana degli ultimi vent’anni è stata scandita, tra molte altre cose, anche da un fatto che tranne qualche eccezione si è mantenuto costante nel tempo: i commenti preoccupati, scandalizzati e disincantati di gran parte della stampa straniera. Alcune tra le testate più famose e pretigiose del pianeta hanno dedicato editoriali su editoriali, copertine su copertine, a come l’Italia fosse “the sick man of Europe“, il malato d’Europa, e come la sua classe politica – nella sua interezza, malgrado una certa insistenza nei confronti di chi governava – fosse incapace di risolvere i problemi che aveva provocato. Fosse anche solo per questa ragione, ha senso registrare il cambio di atteggiamento di buona parte della stampa straniera da quando Mario Monti è presidente del Consiglio. E non soltanto per la superficiale questione di immagine. Un articolo di Philip Stephens pubblicato ieri nella sezione degli editoriali del Financial Times scrive che “l’Italia è tornata” e che “l’Europa è sulle spalle di Monti”.
“L’Italia è tornata”. "Dopo un assenza durata due decenni", scriveva ieri un editoriale sul Financial Times, "l'Italia è ritornata sulla scena" (e può salvare l'Europa).
Il fotografo di Associated Press Hassan Ammar ha scattato una serie di fotografie di moschee, case, strade e parchi visti attraverso il niqab. Il niqab è il velo indossato dalle donne musulmane per coprire interamente la testa e il viso, lasciando scoperta solo una piccola fessura per gli occhi. È diffuso soprattutto nei paesi che professano il wahabismo – una corrente molto conservatrice dell’Islam, nata nel Settecento e presente soprattutto nella Penisola Arabica – e, come spiega Ammar, è spesso una libera scelta delle donne, anche se accompagnata da fortissime pressioni sociali, più in certi paesi che in altri (in Libano, dice Ammar, ci sono donne che portano il niqab e altre che vanno in spiaggia in bikini). Con la nascita dello Stato Islamico in Siria e in Iraq, però, portare il niqab è diventato obbligatorio: le donne che non lo fanno vanno incontro a punizioni pesanti, in alcuni casi persino la morte. Ammar ha voluto raccontare com’è cambiato per molte donne il modo in cui guardano il mondo, fotografandolo attraverso il niqab.
Il mondo visto attraverso il velo. Come sono le piramidi di Giza e il lungomare di Beirut visti attraverso il niqab, fotografati da Hassan Ammar di Associated Press.
Da qualche giorno sta avendo successo su Twitter una serie di tweet del direttore creativo Lee Steffen. Mostrano una cosa più o meno nota a chi bazzica il cinema, ma sempre interessante: certe locandine si assomigliano tantissimo. Nel senso che rispettano certe regole e certi canoni estetici nei colori, nelle posizioni dei protagonisti e nelle scelte grafiche. Il thread ha avuto molto successo, oltre 40mila retweet, ma è solo una sintesi di una selezione fatta nel corso di vari mesi dal francese Christophe Courtois sul suo blog. Courtois non è il primo ad accorgersi della somiglianza tra tante locandine. Negli anni sono usciti diversi articoli sulla questione, e più la si approfondisce più si trovano esempi e nicchie di cliché e tropi ricorrenti (in Italia, per esempio, vanno forte il bianco e il rosso).
Le locandine sono tutte uguali? non è una vostra impressione: guardate questi collage.
C’è un blog su Tumblr che si chiama Books of Orange Is the New Black: raccoglie tutti i libri e le citazioni letterarie della serie tv americana, una delle più apprezzate degli ultimi anni. La serie racconta le vicende che avvengono nel carcere femminile di Litchfield, nel Connecticut, in particolare quelle che riguardano Piper Chapman, la protagonista, una ragazza “normale”, bianca, bionda, di buona famiglia e vita morigerata, che è stata condannata a 15 mesi di carcere per avere favorito molti anni prima i traffici di droga della sua vecchia fidanzata, Alex Vause. La serie è basata sull’omonimo libro biografico della scrittrice Piper Kerman, Orange is the new black. Da Manhattan al carcere: il mio anno dietro le sbarre pubblicato in Italia da Rizzoli nel 2014. In Orange Is the New Black compaiono moltissimi libri. La biblioteca del carcere dove lavorano Poussey Washington e Tasha “Taystee” Jefferson è uno dei luoghi in cui si svolge la storia. I libri sono molti e di genere diverso: ci sono i classici (Jane Austen e Tolstoj) a cui la protagonista Piper è molto affezionata, ma anche molti romanzi rosa, mentre Alex Vause – l’ex amante di Piper – preferisce, tra gli altri, Cormac McCarty, Mark Twain e Haruki Murakami. Alcuni dei libri sono inventati: non esistono nella realtà e in alcuni casi l’autore indicato è James Bolenbaugh, assistente del direttore creativo della serie. Books of Orange Is the New Black ha raccolto tutti i libri che appaiono nella prima stagione e nella seconda, mentre Buzzfeed elenca quelli della terza e ultima.
I libri di “Orange is the new black”. Nella serie ne compaiono moltissimi, tra le mani delle detenute: alcuni sono classici, altri sconosciuti, molti li hanno inventati apposta.
Microsoft ha reso completamente gratuite le sue applicazioni di Office per iPad, iPhone e per dispositivi Android. Fino a ora le app potevano essere usate gratuitamente solo per visualizzare i file, mentre per modificarli era necessario sottoscrivere un abbonamento al servizio Office 365, che serve per installare l’insieme dei programmi per la produttività su uno o più computer a seconda delle opzioni scelte. L’annuncio è arrivato piuttosto a sorpresa, ma conferma la nuova strategia commerciale di Microsoft, che mira a essere presente con le sue applicazioni su più dispositivi possibili, a prescindere dai sistemi operativi che utilizzano e da chi li produce. Per usare le app è sufficiente avere un account gratuito Microsoft. Lo scorso marzo Microsoft aveva presentato la sua prima versione di Office per iPad, segnando un netto cambio di strategia, come promesso dal suo nuovo CEO Satya Nadella. A differenza del suo predecessore Steve Ballmer, convinto della necessità di mantenere alcune applicazioni esclusive per Windows, Nadella pensa che il modo per permettere a Microsoft di aumentare le vendite dei suoi prodotti sia metterne a disposizioni versioni per più sistemi operativi e dispositivi possibili. Questa impostazione è stata confermata di recente con il lancio di Microsoft Health, un sistema basato sulla tecnologia cloud per conservare online le informazioni sulla propria salute e l’attività fisica svolta, raccolte da vari dispositivi associati al proprio account Microsoft.
Office ora è gratis su Android e iOS. Quindi non serve più abbonarsi per modificare i documenti sulle app di Microsoft Word, Excel e PowerPoint.
La cantante canadese Carly Rae Jepsen ha diffuso su YouTube il video del suo ultimo singolo, “I Really Like You”, in cui la parola “really” viene pronunciata 67 volte in tre minuti e mezzo: è estratto dal suo prossimo disco, di cui però si sa ancora poco. Nel video c’è il famoso attore americano Tom Hanks, che canta in “lip-sync” la canzone mentre passeggia e balla per le strade di SoHo, il quartiere di Manhattan. E alla fine del video c’è anche Justin Bieber.
Il nuovo video di Carly Rae Jepsen, con Tom Hanks. Canta in lip-sync “I Really Like You”, ed è parecchio buffo (e alla fine del video c'è anche Justin Bieber).
Il 9 settembre 2014, cinque anni fa, gli utenti di iTunes di tutto il mondo si ritrovarono con un disco in più aggiunto automaticamente alla loro raccolta: Songs of Innocence, il 13esimo album in studio della band irlandese degli U2. Quella che era stata concepita come un’originale e innovativa trovata di marketing musicale si dimostrò nel giro di poche ore una terribile idea, sia per il gruppo di Bono Vox che per l’azienda di tecnologia di Cupertino. Le modalità con cui fu distribuito il disco furono oggetto di durissime critiche, e molte persone – famose e non – si lamentarono sui social network di quella che ritenevano essere una grave invasione della propria privacy. L’immagine degli U2 sembrò uscirne fortemente danneggiata, e tuttora si parla dell’episodio come di uno dei più grandi disastri recenti di pubbliche relazioni digitali del decennio. Ma cinque anni dopo, c’è chi si è chiesto se la reazione non fosse stata esagerata, col senno di poi: ne ha scritto per esempio il critico musicale Steven Hyden sul sito americano Uproxx.
Quando Apple mise il disco degli U2 in tutti gli iPhone. Successe cinque anni fa con “Songs of Innocence”: ma l'indignazione collettiva era davvero giustificata?.
Aggiornamento 10 ottobre. Ieri sera, 9 ottobre, è stato annunciato il vincitore del premio Prix Pictet. È il fotografo francese Luc Delahaye, premiato per la grande capacità narrativa con la quale racconta, nella serie di 10 fotografie presentate, diversi punti di vista sul potere. Il premio Prix Pictet Commission, con il quale l’organizzazione supporta un nuovo lavoro, è stato invece assegnato al fotografo britannico Simon Norfolk, che non era presente nella lista dei 12 finalisti ma nella lista dei 650 fotografi che hanno applicato al concorso. Norfolk partirà per l’Afghanistan per raggiungere un progetto di cooperazione, sostenuto dalla banca, e presenterà il lavoro nel 2013.
Le foto del premio Pictet. Il tema è Potere, ha vinto un francese, erano in gara alcuni dei più noti e importanti fotografi contemporanei.
Dall’inizio del 2020, sui social network si è diffuso l’hashtag #tiktokmademebuyit: “me l’ha fatto comprare TikTok”. Il motto fa riferimento al potere persuasivo di TikTok, il social network più popolare tra gli adolescenti, nato in Cina nel 2016 e incentrato sulla condivisione di brevi video da parte degli utenti. Grazie al suo miliardo di utenti attivi ogni mese in tutto il mondo, e alle caratteristiche che lo contraddistinguono, TikTok riesce a veicolare messaggi commerciali in grado di determinare le scelte di consumo di milioni di persone, dando vita a mode che si diffondono tra i suoi utenti molto velocemente per poi dissolversi con altrettanta rapidità. Accanto ai video in cui gli utenti ballano sulle note delle canzoni del momento, altri in cui mimano il labiale di frasi popolari e altri ancora che mostrano scherzi e sfide di ogni genere, sulla app sono diffusissime le recensioni di prodotti da parte dei cosiddetti “recommendation influencer”, utenti che si specializzano nel provare e poi consigliare prodotti di nicchie specifiche, attraendo un pubblico interessato e riuscendo in alcuni casi a fare di quest’attività un mestiere molto redditizio.
“Me l’ha fatto comprare TikTok”. Sul social network più popolare tra gli adolescenti alcuni prodotti attraversano brevi ma intensi momenti di popolarità, e le aziende si adattano.
Quest’anno il Festival di Glastonbury, il più importante festival musicale europeo che si tiene a giugno nel Somerset, in Inghilterra, non si farà a causa della mancanza di poliziotti addetti alla sicurezza e di bagni chimici, destinati alle Olimpiadi di Londra. Peter Lewis è il direttore del Portable Sanitation Europe, l’associazione commerciale britannica di chi lavora nel settore dei bagni chimici, e ha spiegato che «il comitato per l’organizzazione delle Olimpiadi ha richiesto 14 mila bagni portatili. È più di quanto possa fornire la più grande azienda britannica del settore». Le richieste del comitato hanno messo in difficoltà le aziende e hanno fatto alzare notevolmente i prezzi delle latrine portatili, un costo che sarebbe ricaduto sui partecipanti al Festival. Inoltre, i 600 poliziotti solitamente impiegati per garantire la sicurezza al festival saranno utilizzati a Londra in vista dei preparativi per le Olimpiadi, che inizieranno il 27 luglio. Per queste ragioni nell’ottobre 2010 Michael Eavis, fondatore del Festival di Glastonbury e proprietario della Worthy Farm, il terreno in cui si svolge, aveva già deciso di annullare questa edizione. Non è la prima volta che il festival viene cancellato: recentemente era già successo nel 2001 e nel 2006 per permettere al campo di rigenerarsi e dare un momento di pausa a Eavis.
Perché quest’anno salta Glastonbury. Il festival musicale britannico non si farà perché mancano i bagni chimici, che servono a Londra per le Olimpiadi.
Nell’ultimo decennio i documentari hanno acquisito una popolarità sempre maggiore. Anche grazie alla spinta iniziale del successo di Michael Moore — con Bowling a Columbine prima e Farenheit 9/11 poi —, se fino agli anni Novanta era rarissimo che i documentari riuscissero a guadagnarsi un’uscita al cinema ora sono diventati un genere in grado di portarsi a casa anche grandi incassi, oltre che premi. Paste Magazine ha fatto una lista dei dieci documentari più attesi che usciranno negli Stati Uniti il prossimo autunno, al cinema o in DVD. Non sappiamo ancora quanti di questi riusciranno a raggiungere il mercato italiano ma, va da sé, in un modo o nell’altro internet darà comunque a tutti la possibilità di guardarseli. Last train home Regista: Lixin Fan Di cosa parla: Della più grande migrazione umana del mondo, il viaggio che ogni anno 130 milioni di lavoratori cinesi fanno per festeggiare il Capodanno, partendo dalle città in cui lavorano e viaggiando centinaia di chilometri per raggiungere i propri paesi natii nelle campagne.
I dieci documentari più attesi. Dalla più grande migrazione umana all'isolamento di J.D. Salinger, dal rapporto virtuale con una donna misteriosa alla follia di Joaquin Phoenix.
La “verticalità” delle città è un tema a lungo affrontato dagli architetti, dagli urbanisti e dai sociologi. Da quando sono arrivati i grattacieli quelle che erano distese più o meno grandi di case sono state lette invece come luoghi “verticali”, e sarebbe interessante avere delle statistiche su quante foto vengono scattate dai turisti in formato “landscape” oppure “portrait” a seconda delle città e dei luoghi che visitano. In realtà, come le altezze delle montagne himalayane sono impercettibili sul profilo della terra, anche i grattacieli hanno altezze irrisorie rispetto alle superfici orizzontali occupate dalle città. E appena diventano numerosi in un centro urbano creano quartieri e aree in cui l’ampiezza orizzontale torna a prevalere: diventano paesaggi di grattacieli. Quelle cose che chiamiamo skyline della città sono panorami che ci aspettiamo un po’ mossi, dentati, dove alle cupole si sono sostituite le torri di acciaio e vetro e cemento che oggi sbucano anche davanti alle finestre della redazione del Post, offrendo ai turisti che salgono sul tetto del Duomo incroci di guglie più ricchi di quelli del solito grattacielo Pirelli. E messi tutti in fila fanno una specie di lungo pettine planetario. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Cieli e grattacieli. Stupende foto di skyline metropolitani attraverso tutto il pianeta.
Di solito si pensa alla violenza domestica come a una questione di genere: uomini-che-picchiano-le-donne. Non si considera quasi mai, invece, che la violenza domestica si possa verificare e si verifichi anche all’interno di una coppia formata da persone dello stesso sesso, con meccanismi e caratteristiche specifiche e riconoscibili, come da alcuni anni hanno mostrato studi, esperienze e ricerche. Il mese scorso BuzzFeed ha pubblicato un lungo articolo che raccoglie ricordi e testimonianze di alcune donne che hanno subìto abusi dalla loro compagna e di uomini che li hanno subiti dal loro compagno. Molti altri giornali britannici si sono occupati ultimamente della questione perché “Broken Rainbow”, un’associazione che offre aiuto nei casi di violenza domestica tra coppie dello stesso sesso e che riceve circa 10 mila chiamate all’anno, rischiava di chiudere per un ritardo nell’erogazione di alcuni finanziamenti pubblici.
La violenza domestica nelle coppie gay. Esiste, e l'idea che riguardi solo le coppie eterosessuali ci ha resi impreparati ad affrontarla.
Intorno alle 5 di questa mattina si è sviluppato un incendio in un deposito di rifiuti speciali a Settimo Milanese, comune che fa parte della città metropolitana di Milano. Il deposito, grande circa 1.400 metri quadri, si trova in via Albert Bruce Sabin; sul posto sono al lavoro una cinquantina di vigili del fuoco per spegnere le fiamme, insieme a polizia e 118. Non ci sono stati feriti e al momento non si sa se l’origine dell’incendio sia dolosa o meno.
C’è stato un incendio in un deposito di rifiuti speciali a Settimo Milanese.
Il New England Journal of Medicine (NEJM), tra le riviste mediche più importanti al mondo, ha definito in un proprio editoriale “un trionfo” i risultati ottenuti da Pfizer-BioNTech durante la sperimentazione clinica del loro vaccino contro il coronavirus. È raro che la rivista si sbilanci in questo modo e utilizzi toni così entusiastici nelle pagine degli editoriali, dove sono solitamente pubblicati articoli di contesto e opinione sui progressi raccontati nelle ricerche scientifiche, pubblicate dallo stesso giornale dopo le necessarie verifiche. Il commento è stato diffuso contestualmente alla pubblicazione dei risultati dell’ultima fase (su 3) dei test clinici condotti da Pfizer-BioNTech, anticipati nelle scorse settimane dalle due aziende, seppure con pochi dettagli e senza ulteriori attività di verifica da terze parti.
«Questo è un trionfo». La rispettata rivista medica NEJM ha pubblicato i risultati di una nuova ricerca sul vaccino contro il coronavirus di Pfizer-BioNTech, e li ha commentati con insolito entusiasmo.
È morto a 84 anni il cantante Fred Bongusto, il cui nome vero era Alfredo Antonio Carlo Buongusto. Bongusto era nato a Campobasso il 6 aprile 1935 ed era stato sia cantante che compositore, popolare soprattutto negli anni Sessanta e Settanta. La sua canzone più famosa è senza dubbio “Una rotonda sul mare”. Repubblica scrive che «i funerali saranno celebrati a Roma lunedì 11 novembre, con inizio alle 15, nella Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli artisti), piazza del Popolo» e aggiunge che Bongusto «da qualche tempo era alle prese con problemi di salute». Bongusto aveva iniziato a suonare nel gruppo I 4 Loris, che in molti casi reinterpretava in italiano canzoni straniere. La prima canzone con cui ebbe successo da solista fu “Bella bellissima”, del 1962. “Una rotonda sul mare” uscì nel 1964 e poco dopo entrò anche nella colonna sonora di Vaghe stelle dell’Orsa... di Luchino Visconti.
È morto Fred Bongusto. Aveva 84 anni e la sua canzone più famosa è senza dubbio "Una rotonda sul mare".
Secondo AllThingsD, rivista online di proprietà del Wall Street Journal che si occupa di tecnologia, Facebook sta sviluppando una propria piattaforma per consentire pagamenti online, tramite applicazioni collegate al proprio profilo che ricordano i dati della carta di credito e consentono di non reinserirli ad ogni nuovo acquisto, in particolare da dispositivi mobili come cellulari e tablet. Facebook ha confermato che sta svolgendo alcuni test relativi al progetto, che secondo AllThingsD verrà lanciato a settembre del 2013. Facebook starebbe lavorando per rendere più veloci le operazioni di acquisto, senza occuparsi della parte tecnica relativa ai pagamenti, e ha smentito di voler entrare in competizione con aziende come PayPal, il celebre sistema di pagamenti online con cui si può associare la propria carta di credito a un conto che non permette di ricondurre a essa. AllThingsD sospetta che lo sviluppo di questo progetto possa fornire a Facebook e ai suoi concessionari di pubblicità un numero enorme di nuovi dati relativi alle preferenze di acquisto dei suoi utenti.
Facebook lancerà un nuovo sistema di pagamento online? per chi assocerà una carta di credito al proprio profilo sarà più semplice fare acquisti online, dice AllThingsD.
“Ancora pochi istanti e il modulo Lunar 1 Coca-Cola toccherà il suolo lunare. Tutto il mondo segue col fiato sospeso questo momento cruciale della missione NASA Back to the Moon by Facebook”. Non sappiamo ancora quando e come seguiremo in diretta un nuovo allunaggio, ma l’eventuale ritorno degli astronauti sulla Luna potrebbe essere sponsorizzato da alcune delle più grandi aziende al mondo, almeno nelle intenzioni dell’attuale direttore dell’ente spaziale statunitense, Jim Bridenstine. Il tema dei finanziamenti da parte di società private, che potrebbero farsi pubblicità con i loro loghi su razzi e robot realizzati dalla NASA, era già stato affrontato in passato e respinto dai responsabili dell’ente spaziale, ma ora Bridenstine sembra essere determinato a esplorare più seriamente questa possibilità. Durante una riunione organizzata con dirigenti e consulenti della NASA a fine agosto, Bridenstine ha annunciato di avere avviato la costituzione di un nuovo comitato, che avrà proprio il compito di valutare il tema delle sponsorizzazioni. I suoi membri dovranno studiare la fattibilità della proposta, sia per quanto riguarda l’utilizzo di marchi sui mezzi della NASA, sia per messaggi promozionali che coinvolgano direttamente gli astronauti statunitensi: sulla Terra, in orbita e nelle missioni verso lo Spazio profondo. Bridenstine ritiene che in questo modo si potrebbero raccogliere fondi per finanziare le missioni, con una minore spesa da parte del governo.
Vedremo pubblicità sui razzi della NASA? il direttore dell'ente spaziale vuole missioni spaziali sponsorizzate dalle grandi aziende, ma riuscirci non sarà semplice e molti sono contrari.
Oggi Luigi Berlinguer, il presidente dei Garanti delle primarie del centrosinistra, incaricati di vigilare sul regolare svolgimento del voto e del rispetto delle regole da parte dei candidati, ha tenuto a Roma una breve conferenza stampa per chiarire con quali modalità ci si può iscrivere tra oggi e domani per partecipare al ballottaggio. La regola riguarda quelle persone che non hanno votato al primo turno, o non si sono preregistrate online entro il 25 novembre, e che possono fare domanda di iscrizione al secondo turno dimostrando di non potersi essere preregistrati per “ragioni indipendenti dalla loro volontà”. Berlinguer ha anche criticato la pubblicazione di alcune pagine a pagamento sui giornali di oggi, dove chi è interessato è invitato a inviare domanda anche via email ai Coordinamenti delle primarie per ottenere la registrazione. La fondazione Big Bang, che fa riferimento a Matteo Renzi, candidato al ballottaggio con Pier Luigi Bersani, ha anche messo online il sito VotoDomenica.it con l’obiettivo di semplificare la procedura di richiesta di registrazione tra oggi e domani. Berlinguer sostiene che da quel sito arrivano email non specifiche dei singoli richiedenti, e che quindi non possono essere ritenute valide. I Coordinamenti hanno tempo fino a sabato per accettare o meno le richieste e confermare l’avvenuta registrazione per il voto di domenica. Nel tardo pomeriggio quanto detto da Berlinguer è stato confermato da una delibera del comitato dei garanti.
Berlinguer contro “votodomenica.it”. Il presidente dei garanti delle primarie critica il sito che facilita le richieste di registrazione al secondo turno, che definisce "seriali" (video).
The Verge, uno dei più popolari e seguiti siti internet che si occupano di tecnologia, ha chiuso i commenti ai lettori – almeno per un po’. Il direttore Nilay Patel ha scritto che per anni i commentatori sono stati fonte di discussioni interessanti e proposte costruttive, ma il clima negli ultimi tempi si è fatto “troppo aggressivo e negativo”. È difficile per noi fare del nostro meglio in questo clima, ed è ancora più difficile per la nostra redazione costruire una relazione fruttuosa con i lettori. Questa situazione genera un loop negativo che vogliamo interrompere.
“The Verge” ha chiuso i commenti. Uno dei più popolari siti di tecnologia ha sospeso la possibilità di commentare, dopo che il clima era diventato troppo "aggressivo e negativo".
Trovare un taxi non è sempre semplice, soprattutto se non è possibile chiamare un centralino per prenotarne uno ed è necessario fermarlo per strada, come avviene in buona parte degli Stati Uniti e in molte altre grandi città all’estero. Per risolvere il problema, nel 2009 Garret Camp, l’inventore del sito per condividere e votare link StumbleUpon, ha fondato insieme con Travis Kalanick e Oscar Salazar un servizio alternativo a quello classico dei taxi. Si chiama Uber e serve per fermare virtualmente un’auto con autista attraverso un’applicazione sul proprio smartphone. Il sistema, che di fatto fa concorrenza a quello classico dei taxi in molte città statunitensi, non piace alle amministrazioni locali, che da mesi cercano con azioni legali e nuove leggi di bloccarne la diffusione. Uber funziona attraverso un’applicazione o un sito web mobile. Il servizio è attivo in alcune delle principali città degli Stati Uniti come San Francisco (dove è nato), Los Angeles, New York, Washington e da poco anche in alcune città europee come Londra, Parigi e Amsterdam. Per usare Uber ci si deve iscrivere, dando i propri dati e quelli della propria carta di credito. Quando serve un’auto, è sufficiente avviare l’applicazione e attivare la richiesta. Lo smartphone comunica attraverso il GPS la posizione dell’utente e il sistema smista la chiamata, inviando verso la zona l’auto libera più vicina.
L’applicazione odiata dai tassisti. Si chiama Uber ed è una specie di app per chiamare i taxi, ma meglio: infatti è malsopportata e la città di Washington all'inizio l'aveva vietata.
Nel decreto approvato il 26 giugno dal governo guidato da Enrico Letta c’è anche un piano per l’occupazione giovanile che prevede l’utilizzo di incentivi alle imprese per l’assunzione di nuovo personale con età tra i 18 e i 29 anni. L’economista Tito Boeri ha fatto qualche calcolo e ha concluso che la cifra di cui ha parlato Letta per i nuovi posti di lavoro che il decreto potrebbe creare – 200 mila – è decisamente troppo ottimistica. Il pacchetto di misure per il lavoro varato martedì dal governo prevede una riduzione del 33 per cento del costo del lavoro per le assunzioni di persone con meno di 30 anni fino all’esaurimento delle risorse disponibili. Gli sgravi possono avere una durata massima di 18 mesi (nel caso di nuove assunzioni) oppure 12 mesi (nel caso di trasformazioni di contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato).
Quanti posti di lavoro creerà il governo Letta? con le misure annunciate, solo un settimo dei 200 mila promessi, secondo i conti di Tito Boeri.
Mercoledì Tesla ha detto che nel primo trimestre del 2019 ha venduto il 31 per cento di auto in meno rispetto al trimestre precedente: si tratta del primo calo di vendite da almeno due anni. Da inizio 2019 Tesla ha venduto 63.000 veicoli, tra cui circa 50.900 Model 3, il modello di maggior successo; i rimanenti sono Model S e Model X, i modelli più costosi.
Nel primo trimestre del 2019 le vendite di Tesla sono calate del 31 per cento rispetto al trimestre precedente.
Il Tyrannosaurus rex che insegue il fuoristrada e i suoi malcapitati passeggeri è una delle scene più famose – e tecnicamente ammirevoli – del film Jurassic Park di Steven Spielberg (1993): il dinosauro rincorre inesorabile l’automobile, che non riesce a prendere velocità a sufficienza per seminarlo. Secondo una nuova ricerca, però, quella scena dovrebbe essere profondamente rivista perché nella realtà dei fatti i T. rex correvano molto più lentamente di quanto fosse stato ipotizzato fino a una ventina di anni fa. I paleontologi si sono chiesti per molto tempo quale potesse essere la velocità massima raggiunta dai T. rex, tra i dinosauri predatori più grandi che popolarono la Terra circa 68 milioni di anni fa, nel Cretaceo superiore. I loro fossili dimostrano che avevano una solida ossatura e una possente muscolatura, ma ricostruire da queste informazioni dettagli come le loro camminata e velocità è stato sempre complicato. Alcuni studi svolti in passato avevano stimato che i T. rex potessero raggiungere i 50 chilometri orari quando correvano dietro a una preda, mentre altri ricercatori avevano ipotizzato velocità inferiori.
Il Tyrannosaurus rex era molto più lento di quanto pensiamo. Le ossa delle sue zampe non potevano reggere velocità superiori ai 19 chilometri orari, dice una nuova ricerca.
I Rolling Stones suoneranno sabato 23 settembre a Lucca: sarà l’unica tappa italiana del loro tour europeo No Filter, che è iniziato il 9 settembre e durerà fino al 25 ottobre. Il tour promuove l’uscita dell’album Blue & Lonesome, che contiene cover di alcune famose canzoni blues ed è il loro primo disco dal 2005, quando uscì A Bigger Bang. Il concerto concluderà il Lucca Summer Festival, un festival musicale che quest’anno è arrivato alla sua ventesima edizione. I Rolling Stones suoneranno in un prato appena fuori dalle mura di storiche di Lucca, vicino a viale Carducci, uno spazio che viene usato anche per il festival Lucca Comics & Games. Per il concerto sono stati venduti 55 mila biglietti: i canali ufficiali sono sold-out, ma si trovano ancora molti biglietti in vendita sui canali secondari, anche online. Alla zona del concerto si potrà accedere dalle 13 (alcuni biglietti permettono di accedere mezz’ora prima) e gli Stones inizieranno a suonare alle 21, introdotti dai The Struts, un gruppo rock inglese, a partire dalle 19.45. L’ingresso da cui accedere alla zona del concerto cambia in base al tipo di biglietto acquistato (e quindi al settore da cui si seguirà il concerto): sono tutti elencati qui, insieme alle istruzioni per ritirare i propri pass qualora si sia comprato un “pacchetto Vip” o un biglietto “Lucky Dip”.
Il concerto dei Rolling Stones a Lucca, le cose da sapere. Sabato ci sarà l'unica tappa italiana del nuovo tour e sono stati venduti 55 mila biglietti: alcune informazioni utili per chi ci andrà.
La polizia ha arrestato decine di persone accusate di appartenere a clan mafiosi della zona di San Severo, nella provincia di Foggia. Le persone arrestate sono accusate, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di droga, spaccio, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio, aggravati dalle finalità mafiose. I provvedimenti, emessi dal gip di Bari su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, sono stati eseguiti in Puglia e nelle province di Milano, Rimini, Fermo, Ascoli Piceno, Campobasso, Pescara, Teramo, Napoli e Salerno. Squadre Mobili Bari e Foggia, #Sco e #RepartoPrevenzioneCrimine impegnati in vasta operazione contro associazione di tipo mafioso dedita a estorsione, traffico e spaccio sostanze stupefacenti, danneggiamento, reati in materia di armi, lesioni personali e tentato omicidio pic.twitter.com/dWlDHkUSRA
Sono state arrestate decine di persone accusate di appartenere a clan mafiosi della provincia di Foggia.
Aggiornamento delle 17.40: la Protezione Civile ha fatto sapere che la conferenza stampa delle 18 in cui vengono diffusi i dati ufficiali sul contagio si farà lo stesso, nonostante la malattia di Borrelli (e contrariamente a quanto aveva annunciato stamattina). ?#25marzo Confermata la conferenza stampa delle ore 18. A fare il punto della situazione #coronavirus saranno i direttori Agostino Miozzo e Luigi D'Angelo?
Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha la febbre.
L’ex campione britannico di Scrabble, un gioco molto simile a Scarabeo, è stato scoperto a barare ed è stato squalificato per tre anni dalle competizioni agonistiche. Si chiama Alan Simmons, ha 60 anni e nel Regno Unito era molto noto sia per la sua carriera che per la sua attività divulgativa: ha scritto diversi libri sul gioco e se ne occupava anche in una rubrica settimanale sul Times. Simmons ha negato tutte le accuse, ma ha anche detto che stava già pensando di ritirarsi. La federazione britannica aveva avviato un’inchiesta indipendente dopo che qualcuno aveva segnalato che Simmons si era comportato in maniera sospetta durante il torneo British Masters dell’anno scorso. Anche agli organizzatori dello Scottish Masters dello stesso anno arrivarono simili accuse. La commissione che si è occupata dell’inchiesta ha concluso che Simmons ha barato in quattro occasioni dal 2016 a oggi.
Anche i campioni di Scrabble barano. Alan Simmons, molto noto nel Regno Unito, è stato scoperto e squalificato dalla federazione britannica, e ha anche perso il lavoro.
L’inverno del 1946 fu uno dei più freddi del secolo. A una decina di chilometri dal paesino di Ardlussa, nell’estremo nord della remota isola scozzese di Jura, si era trasferito da pochi mesi uno scrittore e giornalista diventato improvvisamente famoso, in una casa sperduta di proprietà del direttore del giornale per cui lavorava, l’Observer di Londra. Nel saggio “Perché scrivo”, pubblicato nell’estate di quello stesso anno (sull’ultimo numero, il quarto, dell’effimera rivista letteraria Gangrel), l’uomo aveva detto che «scrivere un libro è una lotta orribile e sfiancante, come un lungo attacco di una qualche dolorosa malattia». Sull’isola di Jura lo scrittore si impose quella lotta per mesi, con l’obiettivo di finire un romanzo che aveva in mente da molto tempo. Era gravemente malato e sarebbe morto poco dopo la pubblicazione.
Il dannato Grande Fratello. Storia e copertine di 1984, il libro che ha creato uno dei personaggi letterari più citati di sempre, e dell'uomo che lo ha scritto, nato oggi 110 anni fa.
Oltre a diversi esponenti politici del Partito Democratica e a Barack Obama, ieri sul palco della Convention democratica sono intervenute anche le attrici Scarlett Johansson ed Eva Longoria, per tenere i loro brevi discorsi a sostegno del presidente e della sua rielezione. Scarlett Johansson ha invitato i giovani a essere più coinvolti nella politica e ad andare a votare. Ha anche raccontato di quando era bambina e la madre, registrata al Partito Democratico, la portava al seggio elettorale per aiutarla con le votazioni.
Scarlett Johansson ed Eva Longoria alla Convention democratica. Hanno tenuto i loro discorsi, invitando i più giovani ad andare votare e ricordando che cosa ha fatto Obama per gli Stati Uniti.
Al termine di un incontro durato un’ora e un quarto al Quirinale tra il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e il segretario del PD Pier Luigi Bersani, il segretario generale della presidenza della Repubblica, Donato Marra, ha detto che le consultazioni «non hanno avuto un esito risolutivo» e che quindi Napolitano ha deciso di «prendere senza indugio le iniziative necessarie ad accertare personalmente gli sviluppi possibili». Poco dopo ha preso la parola Bersani, che ha detto di aver riferito a Napolitano «l’esito del lavoro di questi giorni, che non ha portato un esito risolutivo». Bersani ha detto di avere «illustrato gli elementi di comprensione positivi di diversi gruppi parlamentari attorno a proposte programmatiche e istituzionali, ma anche le difficoltà derivate da preclusioni o condizioni per me inaccettabili. Per questo il signor presidente ha ritenuto opportuno condurre immediatamente dei suoi accertamenti».
Nelle mani di Napolitano. Il tentativo di Bersani «non ha avuto esito risolutivo», Napolitano «accerterà personalmente gli sviluppi possibili»: nuove consultazioni domani alle 11.
Seefeld è un comune dell’Olympiaregion, uno degli altipiani più soleggiati dell’Austria, e nel 2019 ha ospitato i mondiali di sci nordico. Ha vinto la concorrenza di altre località alpine grazie alla bellezza delle sue piste ma anche grazie allo snowfarming, una tecnica di conservazione della neve artificiale che ha permesso di preparare i tracciati in anticipo rispetto alle prime nevicate. Il comune tirolese è uno dei modelli a cui si ispira la Regione Valle d’Aosta, che ha approvato una mozione per sostenere economicamente gli impianti che inizieranno la sperimentazione di questa tecnica. Il consiglio regionale valdostano ha approvato la proposta presentata dalla Lega con l’obiettivo di attirare più appassionati di sci. «Si è investito tantissimo nel settore dello sci nordico, ma non abbiamo raccolto molto», ha spiegato Claudio Restano, consigliere regionale del gruppo consiliare Vallée d’Aoste Unie. «Abbiamo piste molto valide a livello agonistico ma a livello turistico non siamo riusciti ad avere il giusto appeal».
Conservare la neve d’estate, in vista dell’inverno. La Valle d'Aosta vuole provare lo snowfarming, una tecnica che consente di anticipare l'apertura delle piste da sci.
Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera di oggi mette insieme una serie impressionante di numeri, dati e storie riguardo il Molise, regione italiana che si appresta a tornare al voto per scegliere il suo presidente e forse a rivotare il precedente, Michele Iorio, di centrodestra, presidente dal 1998. Le ultime elezioni, del 2011, sono state annullate dal Consiglio di Stato per alcuni vizi formali nella presentazione di alcune liste del centrodestra, che avrebbero consentito a Iorio di ottenere quei pochi voti in più rispetto al proprio avversario per vincere. Il Viceré del Molise ha deciso: non abdica affatto. Vorrà dire che, grazie al centrosinistra spaccato e suicida, dovrà vincere di nuovo le elezioni. Alfano, tutto teso a spazzar via i vecchiumi, plaude: Michele Iorio «ha diritto a candidarsi» per l’ennesima volta «proseguendo così il percorso di rinnovamento». Che avviò come sindaco nel 1980. Quando Angelino aveva i boccoli e le braghette corte.
Che cos’è il Molise. Gian Antonio Stella mette insieme dei numeri impressionanti sulla regione e spiega perché Michele Iorio, presidente dal 1998, potrebbe vincere di nuovo.
Oggi alla Mostra del Cinema di Venezia è stato il primo giorno vero e proprio di concorso. Per la sezione ufficiale sono stati presentati Ghesseha (Tales) di Rakhshan Banietemad, La rançon de la gloire di Xavier Beauvois (una commedia sul furto della bara di Charlie Chaplin), e The Look of Silence, il nuovo documentario di Joshua Oppenheimer, regista di The act of killing. Fuori concorso, invece, c’era un solo film: Qin’ai de (Dearest) di Peter Ho-Sun Chan, su una coppia genitori divorziati che cercano il figlio scomparso. Per la sezione Orizzonti, infine, sono stati proiettati Reality di Quentin Dupieux, su un aspirante regista di film horror che deve trovare l’urlo perfetto della storia del cinema per convincere un produttore, e La vita oscena di Renato De Maria (tratto da un romanzo del 2010 di Aldo Nove), con Isabella Ferrari, Roberto De Francesco e Clément Métayer. Tra i produttori del film c’è Riccardo Scamarcio, che ha partecipato ai photocall scherzando molto con Isabella Ferrari. Prima delle proiezioni serali, mentre arrivavano ospiti e spettatori, il tappeto rosso si è coperto di fumo, ma era voluto: era un evento organizzato dalla casa di moda Jaeger-leCoultre per celebrare i vent’anni di Emergency e per promuovere il lavoro dell’associazione. Non è la prima volta che succede, l’anno scorso, per lo stesso motivo, gli attori facevano le bolle di sapone. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Venezia, il secondo giorno. Le foto di oggi, con Isabella Ferrari, Riccardo Scamarcio, Cristiana Capotondi, un ratto e del fumo sul tappeto rosso (ma era per Emergency).
Nelle ultime 24 ore sia Apple che Google hanno rimosso dai loro app store per smartphone Parler, app di un social network molto popolare nell’estrema destra americana e usato da alcuni sostenitori di Donald Trump per organizzare l’attacco al Congresso statunitense di mercoledì scorso. Amazon, che ospita i server di Parler, ha inoltre fatto sapere che domenica 10 gennaio ne disabiliterà i server, dopo che in settimana aveva segnalato ai gestori della piattaforma un centinaio di post che incitavano alla violenza. Il CEO di Parler, John Matze, ha detto che il social network potrebbe restare offline per circa una settimana prima che si trovi un nuovo server. Parler è stato lanciato nel 2018 e si promuove come un social network con regole di moderazione molto più rilassate rispetto a quelle di Facebook e Twitter, come luogo adatto alle conversazioni fra persone con idee molto conservatrici e militanti di estrema destra. Su Parler — come su Gab, un social network simile — si trovano spesso contenuti violenti e discriminatori che altrove verrebbero rimossi più o meno prontamente dai moderatori.
Apple e Google hanno rimosso dai loro app store Parler, un social network molto usato dalla destra americana.
Johann Sebastian Bach, uno dei più grandi compositori della storia, nacque il 31 marzo 1685 a Eisenach, in Germania. Dato che all’epoca nelle regioni tedesche governate da principi protestanti come la Turingia di Bach si usava ancora il calendario giuliano e non quello gregoriano, si può dire che in realtà nacque il 21 marzo, 334 anni fa: per questo il doodle di Google di oggi è dedicato a lui. Non è un doodle comune: è il primo che Google abbia mai realizzato sulla base di un programma di intelligenza artificiale (AI). Permette agli utenti di comporre una breve melodia musicale, per poi armonizzarla nello stile di Bach. Non semplicissimo da capire, ma molto affascinante. Chi era Johann Sebastian Bach Bach è considerato uno dei più grandi geni della storia della musica. Nel corso della sua vita Bach fu conosciuto principalmente come organista (per questo nel doodle di Google c’è un organo) ma è passato alla storia, come si dice, come grandissimo compositore.
Le cose da sapere su Johann Sebastian Bach. Cioè il grandissimo compositore celebrato dal doodle di Google di oggi, il primo che funziona con un sistema di intelligenza artificiale.
A marzo inizieranno le riprese del film Hammamet, su Bettino Craxi: ex presidente del Consiglio ed ex segretario del Partito Socialista Italiano. Il film racconterà gli ultimi due anni circa nella vita di Craxi, che morì nel gennaio 2000 ad Hammamet, in Tunisia, dove era andato in seguito allo scandalo di Tangentopoli. Il film sarà diretto da Gianni Amelio, regista tra gli altri di Lamerica e La tenerezza, e Craxi sarà interpretato da Pierfrancesco Favino, che nei prossimi mesi sarà al cinema con Il traditore, il film di Marco Bellocchio in cui interpreta Tommaso Buscetta. Francesco Tortora ha scritto sul Corriere della Sera che il film potrebbe arrivare nei cinema nel 2020, in tempo per il ventennale dalla morte di Craxi.
Pierfrancesco Favino sarà Bettino Craxi in un film diretto da Gianni Amelio.
C’è da dire che molti scrittori irlandesi famosi, contrariamente a quel che uno si aspetterebbe, non hanno scritto storie ambientate in Irlanda. O almeno ne hanno scritte poche. Non ne ha scritte Oscar Wilde, che era nato a Dublino, e non sono ambientati in Irlanda Narnia e Lontano dal pianeta silenzioso di C.S. Lewis, Viaggio sentimentale e Vita e opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo di Laurence Sterne, e I viaggi di Gulliver di Jonathan Swift, Dracula di Bram Stoker, o Utopia di Thomas Moore, nonostante i loro autori fossero irlandesi. E la Wakefield del Vicario di Wakefield di Oliver Goldsmith è in Inghilterra. Anche tra i moderni, non ci sono storie irlandesi nei libri di John Connolly, che ambienta i suoi gialli a New York o nell’Altrove del Libro delle cose perdute, sono pochi i romanzi irlandesi di John Banville e Il bambino con il pigiama a righe di John Boyne è una storia su Auschwitz, e non parlano di Irlanda i romanzi di Colm Tóibín, né i bestseller di Column McCan. Questa generale tendenza all’espatrio letterario non ha impedito che negli ultimi trent’anni, la parola “irlandese” diventasse quasi un genere letterario. La selezione per il giorno di San Patrizio – il patrono d’Irlanda che si festeggia un po’ in tutto il mondo, bevendo Guinness e indossando cose verdi – è di 13 libri, la maggior parte sono molto classici, e un motivo c’è quasi sempre, ma a volte no. Uno in passato è stato censurato dal Censorship of Publications Board, l’organo che tuttora in Irlanda può vietare la distribuzione dei libri; l’ultima volta è capitato la settimana scorsa.
13 libri da leggere per San Patrizio. Che si festeggia oggi ed è il patrono d'Irlanda, da dove vengono molti importanti scrittori: Bram Stoker, Oscar Wilde, James Joyce e John Banville, tra gli altri.
Le città di Pisa e Firenze e la regione Toscana stanno litigando sul futuro dei due principali aeroporti della regione: quello di Firenze (l’Amerigo Vespucci, nella zona di Peretola) e quello di Pisa (il Galileo Galilei, nel quartiere di San Giusto). I motivi del litigio sono piuttosto complicati e si collocano in una storia di rivalità che viene da molto lontano e il cui elemento principale è la preminenza storica dell’aeroporto di Pisa su quello di Firenze, città più importante e capoluogo di regione: c’entrano gli interessi pubblici a più livelli, quelli delle due città, della regione Toscana e dell’Italia, e quelli privati dell’imprenditore argentino Eduardo Eurnekian, che con la sua società Corporacion America sta cercando di acquistare quote di maggioranza nelle società che gestiscono i due aeroporti. Il motivo dell’evoluzione di una vecchia tensione è il timore dei pisani che se Corporacion America dovesse riuscire a comprare i due aeroporti, potrebbe decidere di privilegiare quello di Firenze facendo perdere rilevanza a quello di Pisa, che negli ultimi anni è cresciuto ulteriormente soprattutto grazie al traffico aereo garantito dalle compagnie low cost. Pisa e Firenze hanno due aeroporti che si trovano a circa 80 chilometri di distanza l’uno dall’altro e servono, quindi, più o meno la stessa zona. Essendo molto vicini tra di loro, i due aeroporti si sono sempre fatti concorrenza, ma per diversi motivi negli ultimi anni l’aeroporto di Pisa è cresciuto molto e ha ora il doppio del traffico di quello di Firenze: soprattutto grazie alle compagnie low cost, il traffico dell’aeroporto di Pisa è passato da 1.200.000 passeggeri nel 2000 a 4.500.000 nel 2013, cosa che ha fatto del Galileo Galilei il decimo scalo italiano per numero di passeggeri e per molti turisti l’aeroporto di riferimento per raggiungere la stessa Firenze. A discapito di Peretola.
La contesa sugli aeroporti tra Pisa e Firenze. Comincia con una pista troppo corta e non si sa come finisce: ci sono in mezzo soldi, migliaia di lavoratori, il futuro del turismo toscano, le solite rivalità e accuse di tradimento.
La casa di produzione cinematografica 20th Century Fox ha pubblicato il primo trailer ufficiale del film I Fantastici Quattro, che sarà al cinema dal prossimo 10 settembre. Il film è stato prodotto in collaborazione con Marvel e anche se è costruito intorno agli stessi personaggi – quattro ragazzi con poteri sovrumani – non ha nulla a che fare con gli altri film già prodotti dei Fantastici Quattro e si discosta da alcuni aspetti della storia tradizionale raccontata nei fumetti della Marvel. Il nuovo film è stato diretto da Josh Trank e nel cast ci sono anche Miles Teller – il protagonista di Whiplash – e Kate Mara.
Il primo trailer del nuovo film su “I Fantastici Quattro”. Uscirà il prossimo 10 settembre in Italia e nel cast ci sono anche Miles Teller – il protagonista di Whiplash – e Kate Mara.
Questa settimana è uscita per la casa editrice Nuovi Mondi Autopsia della politica italiana, una raccolta di 38 infografiche dedicate ai costi della politica in Italia. Il volume, il primo della nuova collana Atlanti Civili, è curato dal giornalista Cristiano Lucchi, che si occupa di diritti, partecipazione e del rapporto tra democrazia e informazione, e dal graphic designer Gianni Sinni, esperto di comunicazione responsabile e blogger del Post. Le tavole illustrano in modo chiaro e diretto i privilegi ingiustificati e le spese eccessive relative alla classe politica italiana, i costi degli enti locali superflui e gli oneri dello Stato verso il Vaticano, e rendono particolarmente comprensibile il significato di dati, numeri, statistiche e percentuali. Le infografiche, come spiega Sinni nell’introduzione al volume, danno «forma e struttura alle informazioni», evidenziando «aspetti che collegano fra di loro dati diversi» e rendendo facilmente accessibile il significato di dati che richiederebbero numerose pagine di commento.
I costi della politica in 38 infografiche. Sono raccolte dal libro Autopsia della politica italiana, curato da Cristiano Lucchi e Gianni Sinni.
Quattordici senatori del Partito Democratico si sono “autosospesi” dal gruppo parlamentare, dopo che l’ufficio di presidenza del PD al Senato ha deciso di sostituire Vannino Chiti e Corradino Mineo dalla commissione Affari costituzionali, dove è in corso l’esame del disegno di legge sulle riforme istituzionali. Inizialmente i senatori autosospesi erano 13 – Felice Casson, Vannino Chiti, Paolo Corsini, Nerina Dirindin, Maria Grazia Gatti, Sergio Lo Giudice, Claudio Micheloni, Corradino Mineo, Massimo Mucchetti, Lucrezia Ricchiuti, Walter Tocci, Renato Turano, Erica D’Adda – poi se ne è aggiunto un quattordicesimo, Francesco Giacobbe. I senatori hanno dichiarato di rimanere in attesa di ”chiarimenti” entro il 17 giugno (martedì prossimo), ovvero entro la prossima riunione del gruppo al Senato. La decisione di autosospendersi è stata comunicata in mattinata dal senatore Paolo Corsini, che ha letto in aula una lettera inviata anche al gruppo in cui si definisce la «rimozione di Chiti e Mineo una epurazione delle idee considerate non ortodosse» e rappresenta una «palese violazione dell’art.67 della Costituzione. Un Parlamento meno libero non aumenta la libertà dei cittadini». L’articolo 67 dice che: «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».
Perché 14 senatori PD si sono “autosospesi”. C'entra la sostituzione di Vannino Chiti e Corradino Mineo nella commissione Affari costituzionali, dove è in corso l'esame della riforma del Senato.
Lunedì un tribunale americano ha stabilito che la cantante Katy Perry ha copiato la sua canzone del 2013 “Dark Horse” da una canzone di rap cristiano del 2009 intitolata “Joyful Noise” e scritta dal rapper Flame. Durante il processo Perry aveva negato l’accusa di plagio, risalente al 2014, dicendo di non aver mai sentito “Joyful Noise” prima di registrare “Dark Horse”. I suoi avvocati avevano argomentato che la base di entrambe le canzoni è «banale» e che quindi Flame (il cui vero nome è Marcus Tyrone Gray) non poteva vantare diritti d’autore; gli avvocati di Flame invece avevano sostenuto che Katy Perry e le altre cinque persone autrici di “Dark Horse” avessero copiato una «parte importante» di “Joyful Noise”; avevano anche fatto notare che la cantante aveva cominciato la sua carriera nella musica cristiana. Il tribunale deciderà oggi l’ammontare del risarcimento che Perry dovrà pagare a Flame. “Dark Horse” è contenuta nel quarto disco di Perry, Prism, ed è una delle sue canzoni di maggior successo. Il video della canzone è stato visto più di 2,6 miliardi di volte dal 2014; è stato il primo video di una canzone di una musicista donna a raggiungere un miliardo di visualizzazioni sia su YouTube che su Vevo.
Katy Perry ha copiato la canzone “Dark Horse” dal rapper Flame, dice un tribunale americano.
Come ogni anno Google ha pubblicato un doodle per augurare “Buone Feste”. I doodle sono animazioni o disegni con cui Google rimpiazza il suo logo originale nella prima pagina del motore di ricerca nei giorni in cui si celebrano alcune ricorrenze. Solitamente sono usati per ricordare personaggi importanti, spesso legati al mondo della scienza, della cultura e dell’innovazione, oppure per particolari momenti come solstizi ed equinozi. I doodle di “Buone Feste” sono a tema natalizio, ma sono laici e piuttosto versatili, dato che Google non usa mai la parola “Natale” per descriverli. Nel doodle animato per le “Buone Feste” di questo 23 dicembre le lettere del logo “Google” sono impegnate in un canto di Natale. C’è anche una versione per l’emisfero australe – dove ora è estate – in cui le lettere cantano su una spiaggia e non portano guanti e cappelli, ma fiori tra i capelli. La tradizione dei canti di Natale è diffusa soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito. L’unica lettera che non canta è la “l”, che suona il triangolo. Google ha fatto anche un’altra gif in cui è questa lettera a fare da protagonista.
“Buone Feste”, gli auguri di Google. Dal 1999 il motore di ricerca augura buon Natale senza nominare il Natale: in quello di oggi le lettere della parola "Google" cantano.
Quando nella sua ultima conferenza stampa da presidente della Banca Centrale Europea hanno chiesto a Mario Draghi se avesse progetti per il futuro, lui ha risposto: «Non lo so, dovreste chiedere a mia moglie». Dopo otto anni passati alla guida di una delle istituzioni più potenti d’Europa, l’uomo celebrato come la persona che ha salvato l’euro non se ne è andato con una grande cerimonia al Teatro dell’Opera di Francoforte, come aveva fatto il suo predecessore, ma soltanto con una modesta festa nel palazzo della BCE in cui ha ufficialmente passato le consegne al suo successore, l’ex direttrice del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde. Nonostante l’uscita di scena sottotono, quello che è stato definito «il più importante uomo di stato europeo dell’ultimo decennio» ha lasciato dietro di sé un’eredità che mette d’accordo critici e apologeti soltanto su un punto: è un’eredità enorme. Mario Draghi ha profondamente cambiato la BCE e con essa ha contribuito a cambiare un intero continente. Anche i suoi più accaniti avversari non possono negare che l’Europa che abbiamo di fronte oggi è, in buona parte, l’Europa di Mario Draghi.
L’italiano che ha salvato l’euro. Storia di Mario Draghi, «l'uomo di stato europeo più importante dell'ultimo decennio», che questa settimana ha lasciato la Banca Centrale Europea dopo otto anni.
Slack, il servizio online per gestire chat e attività di lavoro, ha fatto domanda per quotarsi in borsa negli Stati Uniti, uno degli ingressi nel mercato azionario più attesi di quest’anno tra quelli delle aziende tecnologiche statunitensi. Nella documentazione presentata, Slack ha per la prima volta reso pubblici alcuni dati economici: nell’ultimo anno fiscale ha prodotto ricavi per 400,6 milioni di dollari, anche se continua a perdere denaro e nel 2018 ha chiuso con un passivo di 138,9 milioni di dollari. Il servizio ha 10 milioni di utenti attivi al giorno, che fanno parte di oltre 600mila aziende di varie dimensioni: 500mila utilizzano la versione gratuita del programma, con diverse limitazioni, mentre le restanti quella a pagamento.
Slack, servizio online per chat di lavoro, ha fatto richiesta per quotarsi in borsa.
Ieri il Consiglio dei ministri è iniziato alle 18.30 e si è concluso quasi otto ore dopo, alle 2.20 del mattino del giorno dopo. Paolo Rastelli in un articolo sul sito del Corriere – pubblicato significativamente alle 3.03 di notte – si chiede perché, per prendere decisioni così complesse, non si possa iniziare l’incontro la mattina presto: in un paese normale, di notte si dorme e di giorno si lavora. Forse, si chiede il giornalista, “viene il dubbio che tutto ciò sia voluto”. Il Consiglio dei ministri di martedì notte si è riunito per mettere a punto una legge di stabilità (che meno pudicamente potremmo chiamare manovra, nonostante le infinite smentite degli ultimi mesi) che prevede interventi per la bellezza di 11,6 miliardi. Si è riunito verso le 18,30 e l’approvazione è arrivata all’1,15, ossia quasi sette ore dopo. D’altronde l’argomento è di quelli pesanti (sono previsti anche tagli inevitabilmente dolorosi) ed è logico che ci voglia tempo. Una maratona certo faticosa, resa ancora più lunga dal fatto che non è finita qui: subito dopo il governo si è messo a discutere della riforma del titolo V della Costituzione, quello sul federalismo, altro argomento non proprio dei più agevoli da discutere a notte inoltrata e che è stato approvato intorno alle 2,20. E allora ce la facciamo la domanda da 100 miliardi di dollari: perchè non cominciano prima? Perchè non evitano queste non stop a botte, si immagina, di caffè e panini?
Perché il governo lavora di notte? se lo chiede Paolo Rastelli sul Corriere, mettendo in dubbio che alle due del mattino si possa avere grande lucidità e dandosi anche una risposta.
Nel 2015 le aziende statunitensi Heinz e Kraft Foods si fusero formando la quinta aziende alimentare più grande al mondo, la Kraft Heinz Company: aveva un ricavo annuale complessivo di 28 miliardi di dollari (26 miliardi di euro) e vendeva alcuni dei prodotti più popolari negli Stati Uniti e non solo, come il ketchup e la maionese Heinz, il formaggio Kraft, gli hot dog di Oscar Mayer, il caffè di Maxwell House, il formaggio Philadelphia e il burro di arachidi Planters. Da allora le cose sono cambiate, e quest’anno la situazione del gruppo è precipitata: a febbraio l’azienda si è svalutata di 15,4 miliardi di dollari (ha dichiarato cioè di valere 15,4 miliardi in meno di quanto dichiarato in precedenza) e ha ridotto di un terzo i dividendi, con una conseguente perdita in borsa del valore delle azioni del 25 per cento; ad agosto si è ulteriormente svalutata di 1,22 miliardi di dollari. Nel 2018 il valore delle sue azioni è calato del 51 per cento e a settembre il fondo di investimento brasiliano 3G Capital – il secondo investitore dopo Berkshire Hathaway di Warren Buffett – ha venduto 25 milioni di dollari di azioni all’azienda General Mills. Intanto Kraft Heinz ha anche ricevuto un mandato di comparizione dalla Securities and Exchange Commission (l’ente federale statunitense che vigila sulla borsa valori) per un’indagine sui suoi conti e ha detto che rivedrà i suoi bilanci del 2016 e del 2017. In questi giorni molti giornali americani stanno raccontando cosa è andato storto: come ha riassunto il New York Times «in questi giorni la megafusione è un megacasino».
La grossa azienda nata da Kraft e Heinz non va affatto bene. «La mega fusione è un mega casino», ha scritto il New York Times di quella che nel 2015 era la quinta azienda alimentare al mondo.
I produttori di telefoni cellulari non si combattono solamente sui mercati, ma anche con denunce e controdenunce per la violazione dei brevetti da parte dei loro concorrenti. Le azioni legali di questo tipo sono solitamente molto dispendiose e a volte vengono utilizzate strumentalmente per cercare di trarre qualche vantaggio sulla concorrenza. Il Wall Street Journal ha raccolto due delle infografiche più chiare che circolano da qualche giorno sul Web per illustrare i contenziosi tra società come Nokia, Apple, Microsoft e Samsung. Il grafico qui sotto è stato realizzato da Design Language News e mostra chi ha denunciato chi nel settore della telefonia mobile. L’elaborazione grafica è il tentativo di rendere più chiaro e leggibile un diagramma pubblicato dal britannico Guardian. Apple è una delle società che ha attirato contro di sé il maggior numero di cause legali, mentre Nokia si dimostra molto combattiva: nel grafico sono indicate ben otto iniziative legali contro altrettanti concorrenti. Chi se la passa meglio sembra essere RIM, il produttore dei BlackBerry, ha avviato una causa contro Sharp e una contro Motorola, ma non ha grandi iniziative legali contro come i concorrenti. Destino condiviso da alcune altre società come Microsoft, che però conta numerose altre iniziative legali in altri settori del mercato, come quello informatico.
La guerra dei foni – Episodio 2. Kodak fa causa a Apple che fa causa a Nokia che fa causa a Motorola che fa causa a Apple che fa causa a...
La scorsa settimana il governo ha indicato il manager Maurizio Gentile come commissario della metro C di Roma, la terza linea metropolitana della capitale in costruzione dal 2007. La richiesta di commissariare l’opera era arrivata a luglio del 2020 da parte della giunta guidata da Virginia Raggi, che fino a quel momento sembrava essere contraria all’idea. Annunciando la nomina, l’assessore ai Trasporti Pietro Calabrese ha scritto su Facebook: «Con il commissario potremo accelerare moltissimo nell’approvazione dei progetti e nell’esecuzione dell’opera, rimettendo ordine a un impianto amministrativo oramai impossibile da sostenere». La nomina di Gentile – che deve essere approvata dalle commissioni parlamentari competenti – non è l’unica novità delle ultime settimane. C’è anche un tema che riguarda i finanziamenti della parte dell’opera ancora da costruire: lo scorso dicembre l’emendamento alla legge di bilancio che doveva dare il via libera a quei finanziamenti non è stato votato, cosa che ha fatto nascere seri dubbi sulle possibilità che l’opera prosegua come da progetto iniziale. Per fare ordine fra tutte queste questioni, bisogna fare un passo indietro.
A che punto è la metro C di Roma. Il governo ha infine nominato un commissario per l'opera, ma resta il problema dei finanziamenti per la tratta ancora da costruire.
Apple ha organizzato per domani un nuovo evento presso lo Yerba Buena di San Francisco. Come da tradizione, la società non ha fornito alcun dettaglio su quali prodotti saranno presentati, ma alcuni indizi suggeriscono che l’evento porterà alla presentazione della seconda versione dell’iPad. L’invito diffuso alla stampa ha una immagine con un due bene in evidenza, riferito alla data di domani, ma forse anche alla seconda edizione del proprio tablet, che copre uno degli inconfondibili spigoli dell’iPad. La nuova versione del tablet di Apple avrà alcune novità, ma secondo Engadget le voci su uno schermo a maggiore definizione e un ingresso per le schede di memoria (quelle SD) di cui si è parlato molto in questi giorni sarebbero infondate. Il nuovo iPad dovrebbe essere esteticamente simile all’attuale, ma più sottile e probabilmente un po’ più leggero. La RAM dovrebbe arrivare a 512 MB, il doppio dell’attuale tablet, e la potenza di calcolo dovrebbe essere maggiore grazie all’utilizzo dei processori A5 al posto degli A4.
Domani qualcuno presenta qualcosa. Tra poche ore sapremo come sarà fatto il nuovo iPad, forse.
Roald Dahl, il famosissimo scrittore per bambini autore tra gli altri di La fabbrica di cioccolato, Le streghe, Il GGG e Matilde, nacque il 13 settembre 1916, cento anni fa. Dahl cominciò a scrivere libri per ragazzi durante la Seconda guerra mondiale – nel 1943 fu pubblicato I Gremlins, da cui Walt Disney avrebbe dovuto trarre un film animato che alla fine non fu realizzato – ma in Italia divenne famoso solo alla fine degli anni Ottanta, insieme alla collana di libri Gl’Istrici della casa editrice Salani. Mondadori aveva già pubblicato La fabbrica di cioccolato nel 1971, cioè nell’anno in cui uscì il film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato con Gene Wilder, ma Dahl all’epoca non era molto noto come autore per ragazzi: i suoi libri diventarono un caso editoriale in Italia nel 1987, quando Il GGG e Le streghe furono pubblicati come primi due volumi di Gl’Istrici. Il successo della collana e quello di Dahl (dovuto probabilmente anche alle memorabili illustrazioni del disegnatore inglese Quentin Blake, con cui Dahl aveva iniziato a collaborare nel 1978) sono strettamente legati. Il successo di Gl’Istrici e il successo di Roald Dahl Nel saggio I diamanti in cantina (Bompiani, 1995) lo scrittore Antonio Faeti, fino al 2000 titolare della prima cattedra di Letteratura per l’infanzia in Italia all’Università di Bologna, spiega che Gl’Istrici e Roald Dahl furono una svolta nella storia dell’editoria per ragazzi italiana: «Scoppia il caso Dahl e, insolitamente, se ne occupano anche quotidiani e settimanali che tacciono, per un’abitudine religiosamente seguita sempre, dell’esistenza di una letteratura per l’infanzia. Aumentano le traduzioni di autori stranieri, gli inglesi, in particolare… Le collane acquisiscono stimolanti diversificazioni tematiche». Gl’Istrici si distinguevano dalle altre collane per ragazzi perché non davano un’indicazione sulla fascia d’età a cui leggerli – al contrario, Salani diceva che andavano bene «dai tre agli ottant’anni» – e perché erano e sono fatti come dei libri per adulti: in formato tascabile, con una grafica elegante e riconoscibile, una nota biografica sull’autore prima del frontespizio e una quarta di copertina molto chiara sul contenuto del libro.
Cento anni di Roald Dahl. Storie su un amato scrittore per bambini, caso letterario in Italia grazie a Salani, che nacque cent'anni fa (ed era «una carogna», pare).
Dopo anni di discussioni, notizie, inchieste e polemiche, ormai ci siamo: dal primo maggio al 31 ottobre del 2015 la città di Milano ospiterà “l’Esposizione Universale”, cioè l’EXPO 2015. E quindi è il caso di prepararsi: cosa sarà, concretamente? Quanto costano i biglietti per entrare? A che punto sono i lavori? Si pronuncia expo, dall’inglese exposition, oppure expò, con l’accento, dal francese? Di seguito ci sono in fila le risposte a tutte queste domande, a parte l’ultima: non lo sappiamo. 1) Cos’è l’EXPO? Sarà una grande esposizione: un enorme parco tematico, distribuito su spazi e allestimenti diversi. Il tema è “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, quindi cibo ma non solo cibo: ogni paese affronterà il tema a modo suo, creando un’attrazione per i visitatori. È un tema enorme che ha tantissime sfaccettature possibili – dalle abitudini alimentari internazionali alla mancanza di cibo, dall’uso responsabile delle risorse al futuro costruito sull’esperienza, dalla rilevanza simbolica del cibo per la Santa Sede alle discussioni sugli OGM – e tutti i paesi partecipanti mostreranno il meglio delle proprie tecnologie e delle proprie risorse collegate a questo tema. Ma ci sarà anche una parte più “interattiva”, diciamo: i visitatori potranno assaggiare i piatti tipici dei vari paesi, per scoprirne sapori, gusti e tradizioni gastronomiche.
EXPO 2015, spiegata bene. Mancano meno di 50 giorni, i biglietti sono già in vendita, le strutture sono quasi finite: e quindi è il caso di sapere concretamente che cosa succede a Milano dal primo maggio.
La scorsa notte 79 migranti sono stati fatti sbarcare a Porto Empedocle, nella provincia siciliana di Agrigento. Il gruppo era stato soccorso in mare lo scorso 3 maggio nella zona SAR di Malta dalla nave mercantile Marina, che da cinque giorni era in attesa dell’autorizzazione da parte del governo italiano a sbarcare in un porto sicuro. A tutte le persone sbarcate ― la maggior parte delle quali originarie del Bangladesh ― è stata provata la febbre e sono stati dati vestiti, cibo e acqua. Dopo le procedure di riconoscimento il gruppo è stato messo su un pullman in direzione di Siracusa. Il 3 maggio l’Alarm Phone, un call center per le emergenze in mare, aveva segnalato la presenza di diverse barche nel Mediteranneo partite da Libia e Tunisia. Da Malta era arrivata la richiesta alle barche nei paraggi di intervenire in loro soccorso. Una parte delle persone soccorse erano state portate in Italia dalla Guardia costiera e dalla Guardia di finanza, mentre la Marina era rimasta in attesa di autorizzazione a sbarcare. Sulla nave c’erano 13 persone dell’equipaggio, 77 uomini e 2 donne migranti, e le scorte di cibo e acqua stavano cominciando a scarseggiare.
79 migranti sono sbarcati a Porto Empedocle dopo 5 giorni in mare.
Il 12 aprile esce il nuovo disco di Paul Simon, già di Simon & Garfunkel, che quest’anno compie settant’anni. Si chiama So beautiful or so what, arriva cinque anni dopo il suo ultimo disco, ed è anticipato da una canzone di cui oggi è stato diffuso online il video, “The afterlife”. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
La nuova canzone di Paul Simon. Il video di "The afterlife": il disco nuovo esce il 12 aprile.
Thomas Herbrich è un fotografo tedesco che per il suo ultimo progetto ha scelto come soggetto il fumo, scattando oltre 100mila fotografie nel suo studio alla ricerca di forme inaspettate, casuali e interessanti. Fotografare il fumo è un esercizio molto diffuso e comune tra i fotografi: in rete è facile trovare veri e propri tutorial che spiegano come farlo. Herbrich ci tiene a dire di non essere un fumatore ma di essere sempre stato affascinato dal fumo delle sigarette come soggetto visivo, dal suo modo di “salire in aria, crescere e assumere le forme più incredibili”, forme che il nostro cervello tende ad associare ad immagini e modelli familiari: tutto questo grazie a quel processo psicologico conosciuto come pareidolia, ovvero l’illusione che tende a ricondurre a forme note oggetti o profili (naturali o artificiali) dalla forma casuale. La serie completa si può vedere sul suo sito. Questo articolo non è più commentabile. Abbonati al Post per commentare le altre notizie.
Le forme del fumo. I disegni del fumo delle sigarette, fotografati da Thomas Herbrich e scelti fra più di 100.000 scatti.
Verso mezzogiorno del 30 gennaio 1969, in una fredda e nuvolosa giornata londinese, la band più famosa del mondo salì sul tetto di un palazzo al numero 3 di Savile Row, a poche centinaia di metri da Piccadilly Circus. John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr, insieme all’organista Billy Preston, suonarono con una strumentazione improvvisata sei canzoni, quasi tutte dal loro nuovo disco Let It Be, prima di dover interrompere su richiesta della polizia. I Beatles non facevano un concerto da quasi due anni e mezzo, e non ne avrebbero più fatti dopo quel giorno. La fortuna è che quel concerto fu organizzato perché alla band servivano delle riprese per chiudere il film di Let It Be, e quindi quel concerto venne filmato con una troupe professionista che immortalò anche tutto quello che successe intorno, che è ancora oggi una delle cose che contribuiscono a rendere il concerto sul tetto degli Apple Studios uno dei momenti più importanti della musica degli anni Sessanta. Nelle strade intorno al palazzo si raccolsero centinaia di persone di tutte le età: giovani impiegati e impiegate in pausa pranzo, ragazze vestite con cappotti colorati evidentemente accorse per intravedere un Beatle dal vivo, uomini coi capelli grigi e la pipa in bocca, signore un po’ spaesate.
L’ultimo leggendario concerto dei Beatles. Cinquant'anni fa a Londra, sul tetto della Apple Records: storia e video di uno dei momenti più famosi della storia della musica, a cui assistettero pochi fortunati a testa in su.
È morto a 84 anni l’attore francese Claude Brasseur, celebre, tra le altre cose, per essere stato il padre di Vic, la protagonista del film Il tempo delle mele interpretata da Sophie Marceau. Brasseur in oltre 60 anni di carriera ha recitato in più di 110 film. La notizia della sua morte è stata data dal suo agente, che ha precisato che non è morto a causa del coronavirus. L’attore era nato a Neuilly-sur-Seine il 15 giugno 1936 dal padre Pierre e dalla madre Odette Joyeux, entrambi attori. Nel 1977 vinse il premio César come miglior attore non protagonista nella commedia Certi piccolissimi peccati, poi tre anni dopo, quello come migliore attore protagonista per Guerra tra polizie. Brasseur negli anni Sessanta fu diretto dai più importanti registi francesi del periodo fra cui Jean Renoir (Le strane licenze del caporale Dupont), Marcel Carné (Il fantastico Gilbert), Jean-Luc Godard (Bande à part e ‘Detective) e Costa-Gavras (Il 13° uomo). Nel 1972 fu protagonista di Mica scema la ragazza! (in originale Une belle fille comme moi) di François Truffaut.
È morto l’attore francese Claude Brasseur.
Facebook ha annullato la sospensione di quattro pagine destinate a un pubblico adolescente e giovane che, come aveva scoperto CNN, sono legate a RT, un canale televisivo finanziato dal governo russo. Le pagine – In the NOW, Soapbox, Waste-Ed e Backthen – pubblicano contenuti in lingua inglese ed erano state sospese dopo che CNN aveva scoperto che l’azionista di maggioranza di Maffick Media, la società che gestisce le pagine, è Ruptly, una sussidiaria di RT (anche noto come Russia Today, il suo precedente nome). Per annullare la sospensione Facebook ha chiesto a Maffick di scrivere nella descrizione delle pagine che sono gestite da una sussidiaria di RT. Ad esempio, ora nella sezione Informazioni di In the NOW si legge: “In the Now” è un marchio di Maffick che è di proprietà ed è gestita da Anissa Naouai e Ruptly GmbH, una sussidiaria di RT.
Facebook ha annullato la sospensione di quattro pagine in inglese legate al governo russo.